ASL di Brescia – Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, 15 – 25124 Brescia Tel. 030.38381 Fax 030.3838233 - www.aslbrescia.it - informa@aslbrescia.it Posta certificata: servizioprotocollo@pec.aslbrescia.it Codice Fiscale e Partita IVA: 03436310175 DECRETO n. 114 del 20/02/2014 Cl. 1.1.02 OGGETTO: “Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria – Attività di Controllo anno 2014” ex D.G.R. n. IX/4334 del 26.10.2012. Il DIRETTORE GENERALE - Dr. Carmelo Scarcella nominato con D.G.R. IX/001088 del 23.12.2010 Acquisito il parere di competenza del DIRETTORE SANITARIO Dr. Francesco Vassallo Acquisito il parere di legittimità del DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dott. Pier Mario Azzoni _________________________________________________________________ IL DIRETTORE GENERALE Visti: - la D.G.R. n. 1185 del 20.12.2013, avente per oggetto “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario per l’esercizio 2014” e le prime precisazioni attuative pervenute con nota prot. n. H1.2014.0002441 del 22.01.2014; - il documento di programmazione strategica “Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014” approvato con D.G.R. n. IX/3015 del 15.02.2012; Preso atto: - del Decreto D.G. n. 34 del 26.01.2012 prot. n. 0012147/2012 con il quale è stato recepito il documento regionale “Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014”; - del Decreto D.G. n. 79 del 23.02.2012 prot. n. 0026371/2012 con il quale è stato approvato il “Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014, attività di controllo anno 2012” nel quale viene definita la pianificazione triennale degli obiettivi con declinazione degli stessi per l’anno 2012; - del Decreto D.G. n. 61 del 30.01.2013 con il quale è stato approvato il “Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria – Attività di controllo anno 2013”; Considerato che il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, in conformità al suddetto Piano, ha provveduto a redigere il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria per l’anno 2014, composto dall’allegato “A” di n. 71 pagine, compreso frontespizio ed indice; Vista la proposta del Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, Dr. Gianfranco Tenchini, qui anche responsabile del procedimento, che attesta la regolarità tecnica del presente provvedimento e la conformità del medesimo al disposto di cui all’art.13, c.17 della L.R. 30.12.2009 n. 33; Dato atto che dal presente provvedimento non discendono oneri per l'Azienda; Acquisito il parere di competenza del Direttore Sanitario, Dr. Francesco Vassallo; Acquisito il parere di legittimità del Direttore Amministrativo, Dott. Pier Mario Azzoni; DECRETA a) di approvare il documento denominato “Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria - Attività di controllo anno 2014” composto dall’allegato “A” di n. 71 pagine, compreso frontespizio ed indice, nel quale è definita la programmazione dell’attività di controllo del Dipartimento di Prevenzione Veterinario per l’anno 2014; b) di comunicare, a cura dell’assetto proponente, l’avvenuta adozione del presente provvedimento alla Direzione Generale Salute Veterinaria; c) di dare atto che il presente provvedimento è sottoposto al controllo del Collegio Sindacale in conformità ai contenuti dell'art. 3-ter del D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i. e dell'art. 12, comma 12, della L.R. n. 33/2009; d) di disporre, a cura della U.O. Affari Generali, la pubblicazione all'Albo on-line ai sensi dell'art. 18 della L.R. n. 33/2009 e dell’art. 32 della L. n. 69/2009. Firmato digitalmente dal Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO Allegato A PIANO INTEGRATO AZIENDALE DELLA PREVENZIONE VETERINARIA ATTIVITA’ DI CONTROLLO ANNO 2014 INDICE PIANO INTEGRATO AZIENDALE DELLA PREVENZIONE VETERINARIA ATTIVITA’ DI CONTROLLO ANNO 2014 Premessa pag. 3 Area Sanità Animale pag. 9 Analisi e dati di contesto pag. 9 Programmazione anno 2014 pag. 17 Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale pag. 17 Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea pag. 20 Obiettivi operativi a valenza regionale pag. 21 Obiettivi regionali di nuova formulazione Anno 2014 pag. 23 Obiettivi regionali multidisciplinari di nuova formulazione pag. 27 Attività integrata pag. 28 Audit interni pag. 29 Area Igiene degli Alimenti di Origine Animale pag. 30 Analisi e dati di contesto pag. 30 Programmazione anno 2014 pag. 34 Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale pag. 43 Obiettivi operativi a valenza regionale pag. 44 Obiettivi regionali di nuova formulazione Anno 2014 pag. 45 Attività integrata pag. 48 Audit interni pag. 51 Area Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche pag. 52 Analisi e dati di contesto pag. 52 Programmazione anno 2014 pag. 56 Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale pag. 56 Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea pag. 63 Obiettivi operativi a valenza regionale pag. 64 Obiettivi regionali di nuova formulazione Anno 2014 pag. 70 Attività integrata pag. 71 Audit interni pag. 71 2 PREMESSA Il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria (PRPV), approvato con D.G.R. n. IX/3015 del 15.02.2012, si configura come un documento di programmazione strategica cui è affidato il compito di definire i principi di riferimento, lo scenario, gli obiettivi strategici, i temi prioritari di intervento, gli strumenti attuativi che devono caratterizzare la prevenzione veterinaria negli anni 2012-2014. In tale contesto si deve assicurare un approccio integrato alla tutela della salute pubblica tra i diversi soggetti coinvolti nel settore: Dipartimento di Prevenzione Medico, ARPA, IZSLER, NAS, Polizia di Stato, CFS, GdF, CdP, Operatori economici e tutti coloro che, individualmente o in collaborazione, svolgono attività finalizzate alla promozione e alla tutela della salute dei cittadini. A tal proposito, si evidenza il ruolo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale che garantisce il supporto tecnico scientifico per la valutazione e la gestione dei rischi in materia di sanità animale e sicurezza alimentare. Tale impegno si concretizza da un lato attraverso attività consolidate di tipo analitico, dall’altro in attività più specifiche e a valenza strategica di supporto alle programmazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinario. L’Istituto affianca, dove richiesto l’ASL in sopralluoghi ed audit presso le aziende di allevamento e di trasformazione di alimenti con l’obiettivo di migliorare l’efficacia del controllo ufficiale. Sulla base di quanto esposto e della attenta valutazione dei dati di contesto, con Decreto n. 79 del 23 febbraio 2012 prot. n. 0026371/2012 ad oggetto “Piano Integrato Aziendale triennale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014. Attività di controllo anno 2012” ex D.G.R. n. IX/2633 del 06.12.2011, ASL di Brescia ha definito le politiche in materia di prevenzione veterinaria per il triennio 2012-2014 e delineato la programmazione delle attività afferenti al Servizio di Sanità Animale, Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine Animale e al Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche per l’anno 2012. Con il presente documento viene definita la programmazione dell’attività di Sanità Pubblica Veterinaria per l’anno 2014 effettuata sulla scorta delle considerazioni desunte dall’analisi dell’attività dell’anno precedente e definita dai Servizi Dipartimentali anche a seguito di confronto con le Direzioni Distrettuali e relative Unità Operative. Al fine di raggiungere i migliori risultati nell'ambito della prevenzione veterinaria è necessario standardizzare e rendere omogenee le attività di controllo, per favorire la trasparenza e garantire la certezza delle prestazioni in risposta alle esigenze del territorio e della società e rendere equivalenti tali controlli con i sistemi di gestione esistenti a livello internazionale. Quanto sopra premesso, si ritiene fondamentale proseguire nel percorso formativo finalizzato alla corretta applicazione degli "Standard operativi" per le Autorità Competenti Locali, in merito ai quali il Dipartimento di Prevenzione Veterinario di ASL di Brescia ha provveduto ad uniformarsi adottando le procedure di sistema e le procedure speciali. L'applicazione degli standard operativi ha il fine di garantire che le fasi dell’attività produttiva siano coerenti con i requisiti prefissati, di salvaguardare l’equivalenza dei controlli con i requisiti richiesti da Paesi esteri per favorire la possibilità di esportazione dei prodotti agro alimentari e di verificare in modo omogeneo l’attività sul territorio anche da parte di organi valutatori esterni. L'applicazione degli standard operativi diventa quindi lo strumento funzionale a garantire omogeneità e standardizzazione dei processi produttivi e dei controlli ad essa correlati ed anche garantire trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare e dei consumatori (stakeholders). Il presente Piano Integrato Aziendale della Prevenzione, è strumento di programmazione delle attività di controllo ufficiale presso gli impianti del settore alimentare e la produzione primaria, di gestione operativa e trasversale, di controllo strategico di gestione e di valutazione delle performance nell'ambito delle competenze dei Servizi di Sanità Animale, Igiene degli Alimenti di Origine Animale e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, anche mediante l'integrazione del personale afferente ai diversi 3 Servizi interessati. La strategia del controllo ufficiale si avvale del principio secondo cui i controlli non devono essere più concentrati sul prodotto finale, ma distribuiti lungo tutto il processo di produzione, con una visione complessiva “dai campi alla tavola”. L’analisi del rischio è fondamento essenziale di questa politica e tutti gli operatori coinvolti nelle singole fasi produttive e distributive dell’alimento, diventano “responsabili”, ciascuno per la propria parte, della sicurezza dei prodotti. A tal fine, obiettivo essenziale è quello di sviluppare e consolidare un sistema integrato di controllo. Per raggiungere l'obiettivo è necessario implementare i sistemi già esistenti al fine di realizzare un unico sistema integrato di reti di sorveglianza sfruttando le sinergie degli applicativi esistenti, completandone le funzionalità. Tutto ciò consente di condividere le informazioni utili in modo da soddisfare anche i debiti informativi , ridurre gli adempimenti burocratici, accelerare la dematerializzazione e giungere alla semplificazione amministrativa. Le macroaree e gli ambiti di intervento del presente Piano sono relativi a: - la verifica della sicurezza dei prodotti di origine animale - la prevenzione delle malattie degli animali - il controllo delle malattie a carattere zoonosico - la promozione del benessere animale - la promozione dell’interazione uomo-animale - la tutela della sicurezza ambientale Risorse Umane, Strutture Produttive e Organizzazione La complessità del sistema agro-alimentare bresciano comporta un numero rilevante di controlli eseguiti dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario. L’attività di controllo è organizzata in modo da attuare interventi efficaci, mirati e proporzionati alla rilevanza dei problemi igienico-sanitari riscontrati o prevedibili. In particolare sono stabilite le modalità e le frequenze dei controlli per ciascuna attività, nonché i compiti assegnati ai singoli operatori. L’anagrafe delle attività soggette a controllo è pertanto costantemente aggiornata anche a sostegno della programmazione locale. E’ indispensabile quindi costruire un sistema efficace per la raccolta e l’elaborazione di tutti i dati relativi agli esiti delle attività ispettive e delle rispettive indagini analitiche. Pertanto, per tutti i controlli, compresi quelli effettuati a seguito di situazioni imprevedibili, dovrà essere disponibile la documentazione relativa al tipo di controllo, al risultato e ai provvedimenti adottati a seguito del controllo. Una puntuale conoscenza della popolazione animale, in termini di consistenza e distribuzione territoriale, delle strutture di trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale, dei mangimifici e di tutte quelle aziende od imprese che direttamente o indirettamente confluiscono nel settore agro-alimentare del territorio di competenza dell’ASL di Brescia costituisce il requisito essenziale per programmare l’attività di monitoraggio e controllo degli impianti e degli allevamenti in funzione del rischio sanitario, per garantire la rintracciabilità degli animali e dei loro prodotti, per garantire l’attività di repressione delle frodi ma anche per gestire i controlli finalizzati all’erogazione dei Premi Comunitari. Le risorse umane disponibili per l'attuazione, a livello distrettuale, dei controlli programmati nel presente provvedimento sono elencate nella seguente tabella: 4 Tabella 1 Dirigenti Veterinari area A n. 47 Dirigenti Veterinari area B n. 33 Dirigenti Veterinari area C n. 17 Tecnici della Prevenzione n. 28 Le attività di controllo ufficiale vengono effettuate utilizzando le risorse strumentali del caso, anche nel rispetto del disposto del D. Lgs 81/2008 assegnate ad ogni operatore. Secondo le indicazioni regionali, le attività di controllo effettuate dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario e le attività analitiche devono essere inserite in SIVI, strumento utile anche per la rendicontazione periodica. Il Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI) è costituito da un insieme dedicato di componenti (hardware e software) per la gestione dei flussi informativi generati dalle attività di prevenzione veterinaria. La relativa architettura informatica è articolata in banche dati che interagiscono e si completano tra loro, pertanto il portale della veterinaria rappresenta il punto di accesso di un sistema a rete quale strumento indispensabile al governo delle attività di competenza della sanità pubblica veterinaria. Le singole componenti del SIVI hanno la funzione di supportare: a) la gestione delle anagrafi: consistenza e distribuzione territoriale degli allevamenti e degli stabilimenti riconosciuti e registrati, movimentazione degli animali, stato sanitario e profilassi del patrimonio zootecnico, degli animali da affezione ed il canile sanitario; b) la programmazione del controllo ufficiale in base al livello di rischio degli allevamenti/stabilimenti per la ottimizzazione delle risorse; c) la gestione della reportistica dei controlli ufficiali con la registrazione dei dati dell'attività di controllo al fine di consentire: - la gestione delle non conformità; - la rimodulazione della programmazione in funzione delle criticità rilevate d) la rendicontazione con assolvimento dei debiti informativi verso la Regione. Il sistema costituisce lo strumento attraverso il quale il Dipartimento di Prevenzione Veterinario rendiconta l’attività svolta, monitora il raggiungimento degli obiettivi di programmazione a livello aziendale, distrettuale e individuale e assolve al debito informativo con l’U.O. Veterinaria; e) la comunicazione e la dematerializzazione nella gestione delle attività: il SIVI costituisce lo strumento di riferimento per la comunicazione dell’ U.O. Veterinaria con gli utenti del sistema e per la dematerializzazione degli adempimenti correlati con la gestione del controllo ufficiale. Inoltre, il Sistema Informativo Veterinario Integrato, raccogliendo i dati di attività attraverso maschere di imputazione guidata dei dati, costituisce un utile strumento per l’armonizzazione e l’uniformità dell’attività stessa. Si sottolinea che tutto il personale veterinario operante sul territorio è dotato di supporto informatico (PC portatile) e i tecnici della prevenzione di postazioni fisse per l'utilizzo dell'applicativo informatico SIVI in linea con le disposizioni regionali. Al fine di rendere omogenea l’attività di controllo e in definitiva di migliorare la qualità dei servizi, il presente Piano prevede un programma aziendale di audit interni al fine della verifica dell’attuazione delle indicazioni regionali. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario verifica il corretto svolgimento dei processi di pianificazione, programmazione e attuazione delle attività nei Distretti Veterinari; a tal 5 fine per l’anno 2014 è stato predisposto il programma di audit articolato come indicato nelle sezioni dedicate ai Servizi del Dipartimento. Anche a livello distrettuale i Direttori dei Distretti Veterinari, avvalendosi dei Responsabili di U.O. e altro personale addetto ai controlli con idonea preparazione specifica, effettueranno n.4 audit di settore di cui n.2 in impianti di produzione trasformazione alimenti di O.A. e n.2 in allevamenti di competenza. Al fine dell’integrazione tra le tre aree, il gruppo di audit sarà composto per il settore igiene degli alimenti di origine animale da veterinari afferenti all’area IAPZ e all’area IAOA, per il settore allevamenti da veterinari afferenti all’area IAPZ e all'area SA. L'attività è erogata, in coerenza con il POA, dai quattro Distretti Veterinari nel quale è articolato il Dipartimento di Prevenzione Veterinario e dal Canile Sanitario. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario e i Distretti Veterinari svolgono attività finalizzate alla tutela della salute pubblica, alla protezione del patrimonio zootecnico dalle malattie trasmissibili e alla tutela del benessere animale e svolgono prestazioni presso allevamenti, macelli, stabilimenti per la produzione di alimenti di origine animale e di alimenti destinati agli animali, esercizi di vendita, canile sanitario e canili rifugio. I Distretti Veterinari effettuano inoltre prestazioni su richiesta degli operatori o di privati cittadini (certificazioni, visita sanitaria per macellazioni in stabilimenti o a domicilio, controlli per esportazione e altro) e svolgono attività programmata di controllo ufficiale. In capo ai Distretti Veterinari vi è la gestione dei provvedimenti amministrativi e sanzionatori connessi al controllo ufficiale. La presente programmazione delle attività tiene conto del contesto produttivo, dei fattori ambientali, e dei fattori sociali e socioeconomici. L'azione di prevenzione e controllo viene pianificata e programmata sulla base di priorità definite a livello regionale (esecuzione degli specifici obiettivi operativi indicati dalla UO Veterinaria) e da priorità territoriali definite tramite l'analisi degli indicatori di contesto. Indicatori e strumenti di verifica Al fine di valutare lo stato di attuazione del Piano, gli indicatori individuati, rappresentati dall’entità numerica dei controlli effettuati rispetto a quelli programmati, saranno monitorati dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario di norma trimestralmente attraverso il Sistema Informativo Veterinario Integrato Alimentazione e Nutrizione (SIVI), costantemente aggiornato. Per i dati non ancora rilevabili in SIVI sono previste rendicontazioni periodiche, anch’esse di norma trimestrali, da parte dei Distretti Veterinari, su apposite schede di rilevazione predisposte dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario. Comunicazione agli stakeholder Il raggiungimento degli obiettivi operativi comporta necessariamente una stretta condivisione con i diversi portatori d’interesse e, a tal fine, l’autorità sanitaria si muove in sintonia con gli operatori che devono essere parte attiva del sistema sanitario e quindi essere informati per essere “accompagnati” in tutti i processi del Piano. In effetti la scelta a livello comunitario di responsabilizzare gli operatori del settore alimentare, inclusi quelli operanti a livello della produzione primaria, con una sostanziale ridefinizione del loro ruolo, evidenzia chiaramente la necessità di una adeguata informazione di tipo sanitario. La complessa attività programmata nel presente provvedimento, sarà oggetto di comunicazione agli stakeholder attraverso vari strumenti. La comunicazione, articolandosi su diversi piani e rivolgendosi a diversi interlocutori, assume valenza strategica e di supporto alle azioni previste dal Piano. 6 L’ informazione, oltre che essere indirizzata ad assicurare il rispetto degli obiettivi previsti dal Piano, assume una valenza anche a livello economico a seguito dell’impatto di tale approccio sulla economia delle filiere agro zootecniche. In primo luogo verrà pubblicato il Piano Integrato sul portale aziendale e si provvederà a comunicare il Piano e gli stati di avanzamento intermedi alle Associazioni di Categoria dei produttori e alle Associazioni rappresentative dei consumatori. Fra le attività istituzionalizzate si richiama il Comitato di Coordinamento Anagrafe composto da Dirigenti di ASL di Brescia e da rappresentanti dell’Associazione Provinciale Allevatori (APA) e dei Centro Assistenza Agricola (CAA) designati dalle rispettive associazioni che svolge funzioni di indirizzo e coordinamento dell'attività anagrafe e assicura un proficuo confronto con tutti gli attori del sistema anagrafe . In aggiunta, la Commissione Apistica Locale dell’ASL di Brescia è un altro momento di confronto istituzionale con le Associazioni degli Apicoltori e più rappresentative del territorio Infine, la Commissione Provinciale Risanamento rappresenta l’appuntamento annuale di confronto con le Associazioni e altri attori istituzionali a livello provinciale (Regione, Settore Agricoltura Provincia ASL di Vallecamonica, IZSLER). Verso EXPO Proseguono nel corso dell'anno 2014 le attività previste dai progetti concernenti l'attuazione delle azioni programmate dalla regione in vista della manifestazione Expo 2015, in particolare la “Promozione della sicurezza dei prodotti alimentari tradizionali ottenuti nei caseifici in alpeggio“ e la “Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera“. Inoltre, come indicato nella Deliberazione X/1185 della Giunta di Regione Lombardia, l’attività progettuale prevista per EXPO 2015 da parte dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria (DPV) delle ASL dovrà essere attuata con riguardo alla valorizzazione dei prodotti alimentari italiani di origine animale contestualmente all'intensificazione e razionalizzazione dell'attività di controllo per la sicurezza alimentare, in vista dell'evento. Secondo le indicazioni regionali in fieri che saranno di volta in volta comunicate, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dovrà avviare collaborazioni su specifici progetti di ricerca in coordinamento con Enti, Associazioni dei produttori e Istituti scientifici e, inoltre, garantire, secondo quanto codificato da un apposito Piano in coordinamento col Ministero della Salute, l’intensificazione dell’attività di controllo integrata tra le diverse Autorità Competenti sul settore agroalimentare. Quanto sopra in considerazione della privilegiata esposizione del comparto produttivo agroalimentare italiano e, segnatamente lombardo, nel corso dell'evento EXPO 2015 e dell' afflusso di un consistente numero di consumatori in un’area ristretta in un limitato periodo di tempo. Attuazione DGR semplificazione X/1105 del 20.12.2013 in materia di trasparenza e In materia di equità, semplificazione, comunicazione, trasparenza, in ottemperanza alla DGR n. 1105/2013, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario si attiverà al fine di attuare quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia di semplificazione, finalizzate al miglioramento dell’efficienza del sistema dei controlli nel settore della sicurezza alimentare e, nel contempo, alla riduzione degli oneri burocratici a carico delle imprese. In particolare, è necessario intervenire sulle procedure di autocontrollo per le microimprese del settore alimentare, alla dematerializzazione del passaporto bovino e all’introduzione dell’autodichiarazione da parte degli allevatori per l’ottenimento della 7 qualifica sanitaria per la produzione di latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte per l’esportazione verso Paesi Terzi. Attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione In applicazione del Decreto D.G. n. 50 del 30.01.2014 ad oggetto “Approvazione del Piano di prevenzione della corruzione e del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità per il triennio 2014-2016”, come indicato nell’allegato A “misure di prevenzione con carattere trasversale”, sarà assicurata la rotazione del personale che svolge attività ispettiva e di controllo. Detta rotazione degli incarichi sarà attuata, compatibilmente con le esigenze organizzative, l’orografia del territorio, le disposizioni normative e contrattuali, nella salvaguardia, comunque, dell’esigenza di mantenere continuità e coerenza degli indirizzi delle singole aree e il raggiungimento degli obiettivi operativi regionali. Il DPV intende applicare nell’anno 2014 la rotazione degli incarichi in ambito Distrettuale del personale dirigente veterinario e dei tecnici della prevenzione addetto all’attività ispettiva e di controllo. Sarà interessato il 50% del personale veterinario e il 50% dei tecnici della prevenzione; entro il 30.06.2014 dovrà essere assicurata la rotazione del 40% delle figure professionali sopracitate e al 31.12.2014 la parte restante. Le rotazioni saranno disposte dai Direttori dei DV che rendiconteranno quanto disposto nel primo semestre al DPV e il completamento al 31.12.2014. Priorità nella rotazione dovrà essere data al personale con attribuzione di incarico più lontano nel tempo. Al fine di uniformare l’attività del personale addetto al controllo, i sopralluoghi negli impianti registrati ai sensi del Reg. CE 852/2004 saranno effettuati da un singolo operatore; nel caso di sopralluoghi di particolare complessità, il Direttore di Distretto potrà disporre l’affidamento dei sopralluoghi a coppie di operatori, garantendo la rotazione degli abbinamenti delle coppie. A fronte del complesso sistema agroalimentare del territorio di competenza di ASL di Brescia, i parametri sanitari presi in considerazione nel presente piano sono esplicitati in ognuna delle aree di competenza veterinaria: Sanità Animale, Igiene degli Alimenti di Origine Animale, Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche. 8 AREA SANITA’ ANIMALE Analisi e dati di contesto Nel campo della sanità animale sono stati raggiunti importanti obiettivi e un buon consolidamento dei livelli ordinari di attività in tutti i settori d’intervento. La situazione sanitaria del patrimonio zootecnico, in forza dei piani di eradicazione e di sorveglianza messi in atto da anni, può essere considerata sotto controllo. Tutte le azioni di sanità pubblica veterinaria devono essere conformi alla strategia per la salute degli animali dell’Unione europea “Prevenire è meglio che curare”, che, declinata nel Piano Sanitario del nostro Paese, chiede che i controlli non debbano essere più concentrati sul prodotto finale, ma distribuiti lungo tutto il processo di produzione, con una visione complessiva ‘‘dai campi alla tavola’’ Per il prossimo futuro, come già indicato nella stessa sezione del Piano Integrato Aziendale triennale approvato con Decreto n. 79 del 23 febbraio 2012, obiettivo essenziale è quello di consolidare un sistema di epidemiosorveglianza. E’ necessario continuare a implementare i sistemi già esistenti al fine di realizzare un unico sistema integrato di reti di sorveglianza epidemiologica sfruttando anche le sinergie degli applicativi esistenti, completandone le funzionalità. Indispensabile inoltre condividere con tutti gli operatori obiettivi e azioni utili ad assicurare la difesa sanitaria degli allevamenti, la valutazione e gestione dei rischi, in modo da soddisfare elevati standard di sicurezza anche contenendo i costi e gli obblighi burocratici. Attività preminente è l’attuazione dei piani annuali /pluriennali di sorveglianza e profilassi delle malattie animali che comprendono attività dirette prevenire ed eradicare specifiche malattie che colpiscono gli animali domestici. I programmi di monitoraggio ed eradicazione d’altro canto, hanno lo scopo di monitorare e, progressivamente, eliminare le malattie animali presenti in alcuni territori, anche con caratteristiche endemiche con l’obiettivo di acquisire status di accreditamento/indennità aziendale o meglio ancora territoriale. A tal fine vengono svolte diverse attività, come l’esecuzione di esami diagnostici, individuazione ed eliminazione degli animali infetti e/o sieropositivi, operazioni di pulizia e disinfezione degli allevamenti, concessione di indennizzi agli allevatori e, ove disponibile, la vaccinazione protettiva. Per tutelare la salute dell’uomo, è necessario garantire la salvaguardia del patrimonio zootecnico, attraverso la prevenzione, il controllo e l’eradicazione delle malattie degli animali. Anagrafe animali da reddito L’anagrafe informatizzata degli allevamenti zootecnici presenti sul territorio dell’ASL di Brescia risponde a specifiche norme comunitarie, come anche all’esigenza di conoscere la consistenza e la distribuzione del patrimonio animale, per esercitare un’efficace attività di controllo sanitario. Il completamento e il continuo aggiornamento dei sistemi anagrafici per le specie di interesse zootecnico rappresenta il presupposto fondamentale per la creazione di un sistema di epidemiosorveglianza precedentemente citato. Attualmente la Banca Dati Regionale (BDR) detiene e consente di gestire i dati di tutti gli allevamenti di interesse produttivo (bovidi, ovini, caprini, suidi, avicoli, equidi) e di registrare individualmente i capi delle specie bovina, ovina e caprina. Inoltre la Banca Dati Regionale (BDR) detiene l’anagrafe degli allevamenti di altre specie di interesse produttivo, quali conigli, pesci e api, per le quali non esiste ancora una norma specifica che preveda l'obbligo di registrazione in una base dati unica. Tutti gli allevamenti presenti nel territorio di competenza dell’ASL di Brescia sono stati sottoposti 9 a georeferenziazione, in modo tale da consentire l’elaborazione di mappe che ne visualizzino la posizione su una mappa digitalizzata. La mappatura è uno strumento di utilità per la programmazione e la gestione dei piani di profilassi e diventa indispensabile in caso di emergenze sanitarie (es. Influenza Aviare, Malattia vescicolare del suino, etc.). Nello specifico, per meglio evidenziare la numerosità e la consistenza dei capi allevati, si riportano i valori delle singole specie registrate nella banca dati regionale. Per quanto riguarda i dati degli allevamenti bovini, è un dato puntuale in quanto gli animali sono identificati e registrati individualmente; per le altre specie invece il dato si riferisce alla “consistenza media”, intesa come capi mediamente presenti nell’allevamento durante un ciclo produttivo; questa specificazione è importante soprattutto per gli allevamenti intensivi di specie a ciclo di accrescimento molto breve come gli avicoli (broiler e tacchino) ma anche per altri in cui si alternano più cicli annui all’interno del medesimo allevamento (vitello a carne bianca, suini da ingrasso ecc.) (Tabelle da 1 a 7). La gestione dell’anagrafe equina (anche per singolo capo) è compito dell’UNIRE e delegata anche all’ Associazione Italiana Allevatori dalla Legge n. 200 del 1 agosto 2003 e successivamente regolamentata dai D.M. 29 dicembre 2009 e 26 settembre 2011 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di concerto con il Ministero della salute. Completa i dati degli allevamenti zootecnici presenti nel territorio dell’ASL di Brescia, l’anagrafe degli allevamenti ittici di diversa tipologia produttiva : incubatoio, ingrasso per consumo umano, produzione di avannotti per gli allevamenti o per ripopolamento e laghetti di pesca sportiva. In riferimento al D.Lgs. n. 148 de 4 agosto 2008 sono state aggiornate in BDR le imprese di acquacoltura presenti sul territorio di competenza e sono stati integrati i dati relativi alla georeferenziazione, sottospecie ittiche allevate,tipologia produttiva. Si è ritenuto opportuno istituire un gruppo di lavoro con la partecipazione dell'IZSLER per una uniforme applicazione della normativa ed iter procedurale per il rilascio delle autorizzazioni previste. 10 Figura 1 A.S.L. di Brescia : mappa con georeferenziazione allevamenti aperti 11 Produzione carne rossa Produzione carne bianca BRESCIA - G.V.T. LENO LONATO ROVATO Totale DISTRETTO DISTRETTO BRESCIA - G.V.T. LENO LONATO ROVATO Totale Capi 6364 11689 19562 12883 50498 Produzione carne rossa Produzione carne bianca 6729 38342 30747 10174 85992 331 151 510 361 1353 1-10 173 82 339 224 818 0 105 71 201 128 505 89 499 259 847 Produzione carne svezzamento 11-50 1 1 Produzione carne svezzamento 1 4 1 6 Produzione carne svezzamento BRESCIA - G.V.T. 159 LENO 6 61 LONATO 9 296 ROVATO 4 207 Totale 19 723 numero di allevamenti presenti suddivisi per classi di consistenza DISTRETTO 327 269 714 641 1951 Produzione carne rossa 8 71 63 27 169 Produzione carne bianca BRESCIA - G.V.T. LENO LONATO ROVATO Totale di cui con capi 0 (zero) DISTRETTO Allevamenti aperti a dicembre 2013 BOVINI Tabella 1 4 1 12 5 22 45 75 109 146 375 433 182 2472 634 3721 Riproduzione latte crudo + latte alta qualità 51-100 0 Riproduzione latte crudo + latte alta qualità Riproduzione latte crudo 121 298 289 349 1057 33061 86542 65385 90450 275438 Riproduzione latte trasformazione 101-500 1 5 5 2 13 Riproduzione latte trasformazione 214 313 398 431 1356 Riproduzione latte trasformazione 11 5 22 8 46 8 59 32 27 126 1358 1110 3241 1360 7069 Riproduzione linea vacca vitello 501-1000 Riproduzione linea vacca vitello 223 54 270 102 649 Riproduzione linea vacca vitello 7 14 17 7 45 2 5 6 3 16 531 3983 2204 2962 9680 Riproduzione riproduttori (manze) >1000 Riproduzione riproduttori (manze) 14 41 36 35 126 Riproduzione riproduttori (manze) 790 750 1497 1242 4279 173 82 339 224 818 790 750 1497 1242 4279 12 48476 141937 124110 118722 433245 TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE BRESCIA - G V.T. LENO LONATO ROVATO Totale DISTRETTO BRESCIA - G V.T. LENO LONATO ROVATO Totale Capi DISTRETTO di cui con capi 0 (zero) 30501 173496 130744 196416 531157 Ingrasso finissaggio 17 20 92 30 159 Ingrasso finissaggio 60 284 ROVATO Totale 12 71 104 LONATO 2 6270 107354 18631 31542 163797 Ingrasso svezzamento 3 1 2 Ingrasso svezzamento 10 36 13 96 Ingrasso svezzamento 3 37 13 12 65 Ingrasso svezzamento LENO Ingrasso finissaggio 38 130 187 150 505 Ingrasso finissaggio BRESCIA - G V.T. DISTRETTO Allevamenti ingrasso con capi > 20 BRESCIA - G V.T. LENO LONATO ROVATO Totale DISTRETTO SUIDI Allevamenti aperti a dicembre 2013 Tabella 2 1 5 2 1 1 29 20 26 59 134 Ingrasso Familiare (Autoconsumo) 212 103 354 373 1042 Ingrasso Familiare (Autoconsumo) Ingrasso Intermedio Magronaggio 221 111 367 391 1090 Ingrasso Familiare (Autoconsumo) 16 3 1 1 2 7 2671 5700 15700 9298 33369 Ingrasso Intermedio Magronaggio 2 2 349 118 82 133 Ingrasso Intermedio Magronaggio TOTALE Ingrasso Intermedio Magronaggio 39974 162271 127293 167083 496621 Riproduzione ciclo aperto 1 4 1 2 Riproduzione ciclo aperto 17 64 44 50 175 Riproduzione ciclo aperto 7089 17622 3582 19622 47915 Riproduzione ciclo chiuso 1 1 Riproduzione ciclo chiuso 5 10 13 13 41 Riproduzione ciclo chiuso 126 4895 69 443 5533 Riproduzione Svezzamento 4 3 1 Riproduzione Svezzamento 5 7 1 3 16 Riproduzione Svezzamento 13 86660 471358 296045 424463 1278526 TOTALE 236 127 448 404 1215 TOTALE 292 360 626 621 1899 TOTALE 105700 100 28000 133800 Anatre carne 61710 20 27800 89530 Anatre carne 6 1 1 8 Anatre carne 683500 3886243 1677250 1362550 7609543 Broiler 503176 3734364 1681924 1211172 7130636 Broiler 13 86 48 24 171 Broiler 550 25020 2000 27570 Broiler aperto 200 31525 800 32525 Broiler aperto 1 2 1 4 Broiler aperto 430 430 Colombi carne 410 410 Colombi carne 2 2 Colombi carne 42 22 LONATO ROVATO 161 84 LENO Totale 13 >250 160 22 42 84 12 di cui >1000 Broiler BRESCIA - G.V.T. DISTRETTO >250 76 15 16 40 5 4 75 15 16 40 di cui >1000 Ovaiole >250 25 9 10 4 2 di cui >1000 25 9 10 4 2 75720 45720 30000 Faraone carne 69290 39290 30000 Faraone carne 4 3 1 Faraone carne Polli riproduttori 2700 6500 31900 1801 42901 Commerciante 0 2060 5259 100 7419 Commerciante 5 3 19 6 33 Commerciante numero di allevamenti presenti suddivisi per classi di consistenza BRESCIA G.V.T. LENO LONATO ROVATO Totale DISTRETTO Capacità BRESCIA G.V.T. LENO LONATO ROVATO Totale DISTRETTO Capi BRESCIA G.V.T. LENO LONATO ROVATO Totale DISTRETTO Allevamenti aperti a dicembre 2013 AVICOLI tabella 3 >250 72 24 8 32 8 72 24 8 32 di cui >1000 8 860 130 190 2410 3590 Ornamentali 622 70 260 1115 2067 Ornamentali 11 3 3 8 25 Ornamentali Tacchini carne 80 80 Oche carne 0 0 Oche carne 1 1 Oche carne 260000 1597997 1470920 1267440 4596357 Ovaiole 128258 1341958 950348 1042640 3463204 Ovaiole 7 42 23 18 90 Ovaiole 300 300 Piccioni carne 250 250 Piccioni carne 1 1 Piccioni carne 133000 140424 213200 267500 754124 Polli riproduttori 49891 114285 209750 244385 618311 Polli riproduttori 4 5 10 10 29 Polli riproduttori 10000 259400 300 249100 Quaglie carne 2000 2040 40 0 Quaglie carne 1 5 2 2 Quaglie carne 110 110 Ratiti 49 49 Ratiti 2 2 Ratiti 1351 1110 4271 395 7127 Rurale 615 642 2570 210 4037 Rurale 16 11 92 6 125 Rurale 1126 1807 2464 180 5577 Rurale aperto 828 667 1162 120 2777 Rurale aperto 18 13 82 1 114 Rurale aperto 43000 83500 30000 10500 Selvaggina 7300 7300 0 0 Selvaggina 2 5 1 2 Selvaggina 26000 225000 66750 141500 459250 Svezzamento 2700 83114 11790 36910 134514 Svezzamento 3 8 7 9 27 Svezzamento 14 358000 622040 191500 393550 1565090 Tacchini carne 193972 587912 178180 359900 1319964 Tacchini carne 14 32 8 24 78 Tacchini carne 1496837 6893631 3713565 3520436 15624469 TOTALE 880102 5966932 3102788 2934501 12884323 TOTALE 94 221 296 113 724 TOTALE 214 581 1865 11677 ROVATO Totale totale ovicaprini 116 3505 383 5924 105 69 291 Stanziali DISTRETTO Vaganti 1 BRESCIA - G.V.T LENO LONATO Capi totale ovicaprini 15 120 15 119 ROVATO Totale 1 44 12 48 12258 1981 3610 452 6215 TOTALE 44 12 49 Stanziali TOTALE 1107 DISTRETTO Vaganti 2 24 212 1083 BRESCIA - G.V.T LENO LONATO di cui con capi 0 (zero) totale ovicaprini ROVATO Totale 33.239 207 1.711 ROVATO Totale BRESCIA - G.V.T LENO LONATO DISTRETTO Capi ROVATO Totale BRESCIA - G.V.T LENO LONATO DISTRETTO 568 132 7392 928 1456 162 4846 Stanziali 84 14 26 5 39 Stanziali di cui con capi 0 (zero) ROVATO Totale 13589 2337 1296 1674 8282 Vaganti 3 1 2 Vaganti 36 6 Vaganti 4 7 19 DISTRETTO BRESCIA - G.V.T LENO LONATO DISTRETTO BRESCIA - G.V.T. LENO LONATO Stanziali 168 18 250 Allevamenti aperti a dicembre 2013 Allevamenti aperti a dicembre 2013 Stanziali Vaganti TOTALE 324 3 327 59 5 64 488 14 502 OVINI Tabella 4 CAPRINI 20981 3265 2752 1836 13128 TOTALE 87 14 26 6 41 TOTALE 604 138 TOTALE 172 25 269 Lama Alpaca ROVATO Totale ROVATO BRESCIA - G.V.T. LONATO LONATO DISTRETTO Capi LONATO ROVATO Totale DISTRETTO Lama Alpaca Lama Alpaca Lama SPECIE Lama Lama SPECIE di cui con capi 0 (zero) ROVATO Totale ROVATO DISTRETTO SPECIE BRESCIA - G. V.T. Lama LONATO Alpaca LONATO Lama 8 35 1 2 20 4 Stanziali 1 1 2 Stanziali 3 8 1 Stanziali 1 1 2 Allevamenti aperti a dicembre 2013 ALTRE SPECIE 1 1 2 1 1 2 15 8 35 1 2 20 4 TOTALE TOTALE 3 8 1 TOTALE tabella 5 EQUIDI Allevamenti aperti a dicembre 2013 DISTRETTO Asini Bardotti Equini Muli BRESCIA - GARDONE V.T. 85 616 LENO 41 303 140 793 LONATO ROVATO 78 Totale 344 numero di allevamenti presenti suddivisi per classi di consistenza DISTRETTO 0-1 BRESCIA - GARDONE V.T. 1 619 1 2331 >1 292 409 344 1 934 1 2677 698 701 179 165 344 LONATO 391 543 934 Totale 701 TOTALE LENO ROVATO TOTALE 297 401 698 1159 1518 2677 tabella 6 APISTICI Anno 2013 Numero Apicoltori Residenti sul Territorio Numero Denunce 1030 Numero Denunce con Previsione di Nomadismo Numero Postazioni in Denuncia 601 990 Numero Alveari con Previsione di Nomadismo Numero Richieste di Nomadismo 2529 78 78 Numero Numero Apiari in Alveari in Denuncia Denuncia 990 12371 Numero Numero Postazioni Apiari Nomadi Nomadi 159 Numero Alveari Nomadi 159 2255 tabella 7 Pesci DISTRETTO BRESCIA - GARDONE V.T. allev. 8 LONATO 15 LENO 10 ROVATO 14 Totale 47 16 Attività L’attività che ricade nel settore della Sanità Animale è definita, per la maggior parte, dalla normativa comunitaria e nazionale e regionale ed è volta a prevenire la diffusione delle malattie trasmissibili degli animali che, da un lato, possono comportare ingenti perdite produttive e dall’altro possono costituire un rischio zoonosico per l’uomo. Importante è acquisire e confermare gli accreditamenti a livello aziendale e territoriale. In linea con il vigente POA Aziendale, l’attività del Servizio di Sanità Animale riguarda principalmente gli animali di interesse zootecnico e anche i selvatici. Di seguito si entra nella della programmazione della attività per obiettivi operativi. Programmazione anno 2014 OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale: Descrizione Dettagli dell'attività: Considerata la conferma dell’accreditamento di Provincia Ufficialmente indenne per Tubercolosi, Brucellosi, il controllo riguarda il 50% degli allevamenti e dei capi da riproduzione e il 25% dei capi per brucellosi e Leucosi Bovina. Allevamenti controllabili 1.024 Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: Considerata la conferma della qualifica di Provincia Ufficialmente indenne per Brucellosi ovicaprina, l’attività per l’anno 2014, consiste in: controllo, mediante campionamento ematico statisticamente significativo, del 100% dei greggi vaganti e degli allevamenti che praticano l’alpeggio; controllo del 50% degli allevamenti stanziali e degli animali con effettivo ( presenza media per azienda ) superiore a 5 femmine di età > a 6 mesi ; controllo della corretta identificazione dei capi presenti negli allevamenti di cui ai punti precedenti e registrazione in BDR / BDN; registrazione della qualifica sanitaria in BDR / BDN. Allevamenti controllabili 339 Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini D.D.U.O. n. 97/2011 come modificato dal D.D.S. n. 12274/2012 Applicativo Informatico Regionale Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini D.D.U.O. n.99/2011 Applicativo Informatico Regionale Blue Tongue 17 Dettagli dell'attività: l’attività consiste nella sorveglianza, mensile, mediante campionamento ematico (in media 7 capi per allevamento), da marzo a dicembre, in 62 allevamenti bovini ubicati nelle apposite griglie territoriali disposte dal Centro Nazionale di Referenza, al fine della conferma della qualifica di Provincia stagionalmente libera. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: esecuzione del test su tutti gli ovini e caprini morti in allevamento di età superiore ai 18 mesi; esecuzione del test su almeno 30 ovini e 100 caprini regolarmente macellati di età superiore a 18 mesi salvo nuovi aggiornamenti o modifiche regionali. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: sistema di sorveglianza e prelievo obex bovini morti in allevamento e inserimento verbale in BDR (nel 2013 sono stati inseriti in BDR n. 2.702 verbali ) modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: Ai fini della conferma dell’accreditamento provinciale degli allevamenti per MVS, è necessario procedere alla sorveglianza sierologica sugli allevamenti suinicoli a ciclo aperto ogni 6 mesi , a ciclo chiuso annuale ( pari a n. 379 ingressi ) e su n. 24 allevamenti da ingrasso (questi ultimi selezionati con lo strumento “G.R.A.S.” presente in BDR ). Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: il Piano di Sorveglianza consiste in controlli sierologici negli stessi allevamenti di cui al punto precedente, nel rispetto della rappresentatività delle categorie presenti, utilizzando il medesimo campione di sangue. Il piano regionale prevede dei controlli documentali e controlli sierologici mirati presso allevamenti sieropositivi. -Eventuali prescrizioni e relative scadenze -Eventuali prelievi ematici per verifica efficacia vaccinazione. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007 e smi; nota Regione Lombardia H1.2011.24829 del 12/08/2011 Applicativo Informatico Regionale Sorveglianza EST ovicaprina Nota H1.2013.0005013 del 12/02/2013, salvo diversa ripartizione annuale dei campioni da parte del Ministero della Salute. Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale BSE D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i. , nota MdS 11885 del 12/06/2013 Applicativo Informatico Regionale Malattia vescicolare del suino D.D.U.O. n. 5923/2009 Applicativo Informatico Regionale Malattia di Aujeszky D.M. 1 aprile 1997; DM 30/12/2010 e smi D.D.U.O. n. 10784 del 17/11/11. Applicativo Informatico Regionale Influenza aviaria 18 Dettagli dell'attività: l’attività programmata consiste nell’effettuazione di controlli sierologici e virologici in allevamenti intensivi di riproduttori, ovaiole, tacchini e allevamenti di svezzamento e per ripopolamento di fauna selvatica durante il ciclo produttivo e precedentemente all’invio alla macellazione Allevamenti controllabili n. 220 Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: l’attività del Piano consiste nell’esecuzione di campionamento ufficiale ambientale in tutti gli allevamenti di riproduttori (20 allevamenti ) e ovaiole ( 66 allevamenti) attivi . Nel 10% degli allevamenti attivi di polli da carne e tacchini pari rispettivamente a 19 e a 8 allevamenti. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: l’attività consiste nella sorveglianza entomologica, nell’area di sorveglianza esterna individuata dal Centro di Referenza Postazioni sorveglianza entomologica n. 5 Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: Nelle more di emanazione di un piano nazionale la nota Regionale ha indicato di continuare l’attività di sorveglianza prevista dall’Ordinanza Ministeriale. In particolare nei confronti degli equidi che vengono movimentati per la partecipazione a controlli manifestazioni ippico-sportive: sierologici e la trascrizione degli esiti dei controlli sul passaporto a cura del Veterinario Ufficiale. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Dettagli dell'attività: controllo sierologico e virologico in caso di positività negli stalloni (nel 2013 n.56 capi controllati ) Modalità rendicontazione/reporting Descrizione D.D.U.O. 3009/2011 Applicativo Informatico Regionale Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, boiler e tacchini Piani nazionali trasmessi dal Min. Sal. con nota DGSA 254/P del 08/01/2013 e smi. Applicativo Informatico Regionale West Nile Disease Piano nazionale; nota Regione Lombardia H1.2013.23747 del 14 agosto 2013 e smi. Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale Anemia Infettiva degli Equidi O.M. 6 agosto 2010 e nota Regionale H1.2012.0031898 del 06/11/2012 Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale Arterite Virale Equina O.M. 13 gennaio 1994 e smi Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale Piano Nazionale di Sorveglianza malattie e Mortalità delle Api 19 Dettagli dell'attività: controlli in 5 apiari rappresentativi del territorio , i controlli sono stati effettuati a cura del Referente Dipartimentale per il settore apistico. modalità rendicontazione/reporting Nota MdS 18698 del 30/09/2013 Decisione 2013/512/UE del 17 ottobre 2013 Applicativo Informatico Regionale (in attivazione) Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea: Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali BOVINI in allevamento Dettagli dell'attività: Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010, circolare Allevamenti presenti in BDR n. 4303 MdS DGSA 21492 del 01.12.2010 (almeno 3% Sopralluoghi da effettuare n. 129 aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) - Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list Descrizione Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Applicativo Informatico Regionale Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali BOVINI al macello Dettagli dell'attività: Totale macelli presenti n. 74 Controlli da effettuare (10%) n.8 macelli, n.2 per Distretto Veterinario Modalità rendicontazione/reporting Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659 del 18.10.2004 Applicativo Informatico Regionale Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali OVI-CAPRINI Dettagli dell'attività: Reg.(CE) 1033/2010 del 15.11.2010; circolare Allevamenti presenti in BDR n.1711 Min Sal DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% Sopralluoghi da effettuare n.51 delle aziende e almeno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list Modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale Descrizione Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali SUINI Dettagli dell'attività: Dir. 2008/71 del 15/07/20008; D.lvo Allevamenti presenti in BDR n.1899 26/10/2010 (almeno l’ 1 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da Sopralluoghi da effettuare n. 19 sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione Descrizione 20 Modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali EQUINI D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare Dettagli dell'attività: DGSA.II/14396 del 23/11/2007 (almeno il 5 % Allevamenti presenti in BDR con almeno 2 delle aziende; lo stesso motivo di selezione capi n. 1518 (come da nota regionale prot. delle aziende da sottoporre a controllo non H1.2012.0011322 del 11/04/2012) deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Sopralluoghi da effettuare n. 76 Descrizione Modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale Obiettivi operativi a valenza regionale: Descrizione Biosicurezza allevamenti suini DDUO n. 5923/2009; almeno un controllo Dettagli dell'attività: annuale in tutti gli allevamenti da riproduzione Allevamenti controllabili n. 591 Almeno il 35% degli allevamenti deve essere svezzamento e negli allevamenti da ingrasso controllato dal veterinario ufficiale di nuova o superiori a 20 capi o a rischio più elevato . altra competenza territoriale. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Applicativo Informatico Regionale Biosicurezza allevamenti avicoli Dettagli dell'attività: Allevamenti controllabili n. 392 Almeno il 35% degli allevamenti deve essere controllato dal veterinario ufficiale di nuova o altra competenza territoriale. D.D.U.O 3009/2011: almeno un controllo annuale: - tutti gli svezzatori e commercianti avicoli - nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo: tutti gli allevamenti avicoli intensivi, - nel restante territorio tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e lunga vita (riproduttori ed ovaiole) . Modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale Sorveglianza sullo spostamento degli animali per Descrizione ragioni di Pascolo Dettagli dell'attività: D.D.U.O. n.101/2011 Visita favorevole e stesura mod. 7 con allegato elenco capi (n. 309 mod. 7 nel 2013) compilato in BDR Modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale Descrizione Rinotracheite Infettiva del Bovino 21 Dettagli dell'attività: Trattasi di Piano di sorveglianza con adesione volontaria da parte degli allevatori e pertanto l’attività programmata ha come obiettivo la conferma degli accreditamenti acquisiti e eventuali nuovi accreditamenti; inoltre in esecuzione al piano, deve essere effettuata la vaccinazione degli animali che praticano l’alpeggio. Attività 2013 aziende aderenti al piano regionale 73 di cui 43 indenni Per l’alpeggio, con fornitura gratuita del vaccino a cura dell’ASL di Brescia, sono state effettuate n. 4.340 vaccinazioni in 121 allevamenti. Modalità rendicontazione/reporting Descrizione D.D.U.O. n. 10971/2010 Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale Rabbia silvestre Dettagli dell'attività: conferimento all’ IZS delle volpi abbattute o morte, ai fini della sorveglianza nel territorio della rabbia silvestre Modalità rendicontazione/reporting Descrizione Applicativo Informatico Regionale /Banca dati locale Agalassia contagiosa degli ovi-caprini Dettagli dell'attività: controllo statisticamente significativo dei caprini da latte, mediante campione ematico, e la vaccinazione per i capi ovicaprini che praticano l’alpeggio in malghe a rischio appositamente individuate. Nel 2013 sono state eseguite per l’alpeggio N. 2820 vaccinazioni in n. 17 allevamenti Modalità rendicontazione/reporting Descrizione D.D.S. 5080/2007 e smi D.D.U.O. n. 13996/ 2009; D.D.U.O 1874/2010; Circolare Regione Lombardia n.8 del 09/03/2010 Applicativo Informatico Regionale Profilassi Carbonchio Ematico Dettagli dell'attività: vaccinazione obbligatoria Decreto D.G.Sanità n.4108/2013 dei bovini equini caprini e ovini destinati in n. 19 alpeggi elencati in apposito Decreto Regionale. Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della Descrizione fauna selvatica Dettagli dell’attività DDG n.11358 del 5 dicembre 2012 modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica Controlli effettuati/controlli programmati e attività di formazione Descrizione Dettagli dell’attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie DDUO n. 6306 del 16 luglio 2012 Registrazione e reportistica disponibile in BDR Controlli sulle aziende aderenti 22 OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE - ANNO 2014 Titolo: D.D.G.S. 6845 del 18 Luglio 2013 “Piano Regionale di Controllo e Certificazione nei confronti della Paratubercolosi Bovina” e nota H1.2013.31886 del 18/11/2013 Obiettivi: - definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il commercio del latte e dei prodotti derivati, ai fini dell’export; raccogliere dati statistici sull’incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla diffusione dell’infezione da Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino; fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l’infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nei propri allevamenti. ATTIVITA’ Il Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Para-tubercolosi, che, anche in assenza di forme cliniche di malattia, determina rilevanti danni economici diretti negli allevamenti bovini e comporta la limitazione del commercio dei prodotti a base di latte destinati alle esportazioni, è finalizzato a: - rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini per l’adozione dei provvedimenti conseguenti; - fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell’infezione negli allevamenti; - definire i criteri per rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti derivati; - monitorare la diffusione dell’infezione nel patrimonio bovino della Lombardia DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli eventuali - tutti i sospetti clinici di paratubercolosi devono essere rischi e modalità di applicazione segnalati all’ASL, che, in caso di conferma adotta i delle categorie di rischio provvedimenti conseguenti; - tutte le aziende che richiedono la certificazione sanitaria, ai fini dell’export del latte e dei prodotti derivati, devono rispettare i requisiti ed essere sottoposte ai controlli, a seconda della rispettiva qualifica sanitaria frequenza Controlli sanitari differenziati, in relazione allo stato (o criteri per stabilire frequenza) sanitario dell’allevamento e, su richiesta del proprietario, al livello di certificazione acquisito o che si intende acquisire luogo e momento del controllo In allevamento: controlli annuali per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie. In allevamento e macello: controlli per approfondimenti diagnostici, in caso di sospetto clinico metodi e tecniche Visita clinica, esame anatomo-patologico, prove diagnostiche di laboratorio modalità rendicontazio-ne e Registrazione in BDR/BDN dell’adesione al piano e della feedback qualifica sanitaria modalità verifica Indicatori: allevamenti aderenti e qualifiche sanitarie in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni Descrizione 23 Titolo: Piano regionale di accreditamento degli allevamenti suini nei confronti della Malattia di Aujeszky Obiettivi: - accreditare tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky; garantire agli allevamenti suini le condizioni sanitarie per la libera commercializzazione degli animali. ATTIVITA’ Descrizione Considerata l’importanza economica del settore suinicolo lombardo e le limitazioni che la malattia può determinare alla movimentazione degli animali e dei loro prodotti, con conseguenti danni economici, Regione Lombardia intende perseguire entro il 2015 l’accreditamento di tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky. Gli allevamenti che non risulteranno accreditati al 1 gennaio 2016 non potranno movimentare i suini. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio frequenza (o criteri per stabilire frequenza) luogo e momento del controllo metodi e tecniche modalità rendicontazio-ne e feedback modalità verifica IZSLER L’ ASL presenta alla UO Veterinaria, entro il 20 febbraio un piano per programmare l’attività del 2014, per l’approvazione dove viene indicato : - numero di allevamenti suini, per tipologia, che saranno accreditati (almeno il 90% degli allevamenti suini negativi, al 31/12/2013, in base i controlli effettuati ai sensi del piano nazionale e di cui sia confermato nell’anno in corso la negatività) - numero di allevamenti da ingrasso (stato sconosciuto), per tipologia, da sottoporre a controllo ai fini della verifica dello stato sanitario (almeno il 50% degli allevamenti) tipologia/numero di allevamenti suini sieropositivi che saranno sottoposti a verifica per la corretta attuazione del piano vaccinale. I controlli presso gli allevamenti da riproduzione sieropositivi andranno eseguiti con la supervisione del veterinario responsabile distrettuale del piano in accordo con il veterinario ufficiale e il veterinario aziendale. Una volta conosciuta la situazione si procederà a dare le prescrizioni gestionali, vaccinali e di biosicurezza utili al fine dell’eradicazione della malattia. Frequenza e numerosità campionaria in relazione a tipologia, consistenza e stato sanitario dell’allevamento, secondo le disposizioni nazionali (D.M. 1° aprile 1997 e s.m.i.) o regionali. In allevamento: controlli per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie. In macello (dove possibile e in accordo con le ASL sede dei macelli): controlli su gli allevamenti da ingrasso Ispezioni in allevamento, campionamenti L’attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica sanitaria in BDR/BDN LABORATORIO esecuzione delle analisi sui campioni 24 Titolo: Dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli animali della specie bovina: progetto sperimentale Obiettivo: dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei capi bovini Descrizione Popolazione interessata Adesione metodi e tecniche modalità rendicontazio-ne e feedback modalità verifica ATTIVITA’ Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatizzata e la conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque garantendo la tracciabilità degli animali lungo l’intera filiera. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Il progetto si applica, in via sperimentale, ai soli capi nati in regione Lombardia o introdotti da vita da Paesi Terzi, che sono movimentati sul territorio regionale. Tuttavia, previ accordi bilaterali, può essere esteso anche alle movimentazioni con le altre regioni italiane. Sono escluse dal progetto le movimentazioni verso Paesi Comunitari e/o Paesi Terzi. Sono principalmente coinvolti gli allevatori attualmente accreditati e abilitati all’utilizzo della Banca dati Regionale per le registrazioni anagrafiche L’adesione da parte degli allevatori alle modalità sperimentali è su base volontaria attività formativa destinata ad allevatori accreditati e ad allevatori abilitati in merito all’utilizzo degli strumenti informatici dedicati, agli enti delegati e attività divulgativa finalizzata all’abilitazione di nuovi utenti Relazione sull’attività formativa Utilizzo del modello IV elaborato direttamente in BDR da parte degli allevatori Attività di formazione rivolta agli operatori del settore Incremento degli allevatori abilitati che utilizzano il modello IV elaborato direttamente in BDR, in assenza di passaporto 25 Titolo: progetto per la creazione di nuclei di selezione genetica per la resistenza alla scrapie Obiettivo: incentivare l’adesione al piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie attraverso la creazione di nuclei di selezione che consentano di produrre capi resistenti in presenza di buoni profili morfologici e riproduttivi e in condizioni di consanguineità contenuta Descrizione Popolazione interessata Azioni Modalità di selezione metodi e tecniche modalità rendiconta-zione e feedback modalità verifica IZSLER ATTIVITA’ Il progetto prevede la creazione di nuclei di selezione alimentati in via prioritaria da allevamenti aderenti al piano di selezione genetica, nei quali effettuare selezione in linea maschile e femminile attraverso schemi di selezione mirati che tengano conto degli aspetti morfologico produttivi DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Il progetto coinvolge progressivamente, su base di adesione volontaria: - allevamenti aderenti al piano di selezione genetica; - allevamenti con riproduttori resistenti, in esito dell’attività di monitoraggio obbligatorio condotta ai sensi del DDUO n.6306 del 16 luglio 2012. - Individuazione degli allevamenti per la creazione dei nuclei di selezione; - predisposizione degli schemi di selezione; - attività formativa/divulgativa; - test di genotipizzazione. Le modalità di selezione verranno individuate dai DPV, in accordo con l’allevatore, per tramite dei veterinari responsabili del Piano di selezione genetica, individuati con DDUO n.6306 del 16 luglio 2012. IZSLER e Istituto Spallanzani avranno ruolo di organi tecnico scientifici consultivi per la definizione dello schema di selezione. - assistenza tecnica (supporto operativo per la gestione dei capi e dei campioni; consulenza scientifica per la pianificazione e gestione dello schema di selezione allo scopo di selezionare capi resistenti con caratteristiche morfologiche, produttive e riproduttive soddisfacenti); - selezione in linea maschile e femminile (test di genotipizzazione); - attività di formazione. Relazione di attività; nuclei di selezione Incremento numero di capi semi resistenti e resistenti LABORATORIO Analisi di genotipizzazione 26 OBIETTIVI REGIONALI MULTIDISCIPLINARI DI NUOVA FORMULAZIONE Titolo: Condizionalità – Attività di controllo 2014 Obiettivi: Attuazione del protocollo di intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli adempimenti di competenza in materia di "condizionalità", come previsto dalla vigente politica agricola dell'UE (PAC) Descrizione categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio frequenza (o criteri per stabilire frequenza) luogo e momento del controllo metodi e tecniche modalità rendicontazione e feedback modalità verifica ATTIVITA’ Controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico ai sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal programma di sviluppo rurale di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007 DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota comprende: - campione casuale individuato dalla UO Veterinaria; - campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote assegnate dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle percentuali di controllo proprie della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle norme di settore di sanità pubblica veterinaria. L’attività di controllo per la condizionalità rientra nell’attività programmata dei DPV. Effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2014 Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari facenti parte del campione di condizionalità SIV Documenti regionali – condizionalità 2014 - registrazione negli applicativi informatici; - relazione inerente i risultati della supervisione e l’attività formativa interna; - trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai controlli con esito di non conformità. Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di 1° livello): Attività di supervisione Attività effettuata/Attività programmata Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (con-trolli di 2° livello): - Definizione e trasmissione del campione di condizionalità - Controllo documentale a campione 27 ATTIVITA’ INTEGRATA Integrazione fra Area A di Sanità Animale e Area C di Igiene degli allevamenti. Ai fini di sfruttare le sinergie fra le diverse Aree funzionali si programmano le seguenti attività congiunte presso gli allevamenti intensivi di suini e avicoli. Allevamenti suini Controlli integrati presso gli allevamenti suini a carattere intensivo con particolare riferimento alla biosicurezza, registrazioni in BDR, sorveglianza e accreditamenti, alimentazione, benessere animale e farmacosorveglianza. Programmazione attività: - individuazione congiunta di 3 allevamenti in ogni DV da sottoporre a controllo (tipologia produttiva: 1 ciclo aperto, 1 ciclo chiuso e 1 ingrasso); pianificazione congiunta dei sopralluoghi negli allevamenti Area A e C; sopralluogo in allevamento da parte dei Veterinari Ufficiali di Area A e C; registrazione in SIVI dei controlli effettuati; redazione del rapporto finale congiunto sulle modalità operative attuate nei singoli allevamenti: punti di forza e eventuali criticità rilevate riguardo a programmazione, pianificazione e sopralluogo. Allevamenti avicoli Controlli integrati area A e C presso gli allevamenti di ovaiole broiler e tacchini ai fini della farmacosorveglianza, biosicurezza e piani salmonella utilizzando la nuova check-list trasmessa dalla UO Veterinaria regionale secondo la seguente numerosità: - galline ovaiole – distretto Brescia GVT n. 4 - distretto Lonato n. 7 – distretto Leno n. 10 – distretto Rovato n. 7; tacchini e broiler - distretto Brescia GVT n. 12 - distretto Lonato n. 20 – distretto Leno n. 25 – distretto Rovato n. 20. Controlli integrati con l’IZSLER nell’ambito della sanità animale Anche per il 2014 sono stati programmati n. 8 controlli integrati con la Sezione Diagnostica dell’IZSLER (2 per ogni DV ) presso allevamenti di suini da riproduzione/ingrasso finalizzati a verificare e migliorare l’efficacia e appropriatezza dei controlli ufficiali inerenti i piani di sorveglianza (in particolare MVS e Aujeszky) e biosicurezza. Nei controlli in particolare ci si soffermerà a verificare: - la corretta identificazione e alla registrazione dei suini; - il piano di controllo della malattia di Aujeszky e in particolare modalità e tempi per ottenere l’accreditamento; - le misure sanitarie di eradicazione della malattia vescicolare del suino e di sorveglianza della peste suina classica; - il rispetto dei requisiti di biosicurezza. 28 AUDIT INTERNI Nell’ambito del programma di audit interni, il Servizio Sanità animale effettuerà nel corso dell’anno 2014, due audit per ognuno dei quattro Distretti Veterinari. Il primo presso la sede distrettuale finalizzato alla verifica della corretta ed efficace esecuzione delle procedure relative alla gestione delle anagrafi zootecniche, piani di sorveglianza e bonifica sanitaria. Si valuterà a livello distrettuale la declinazione a livello territoriale del documento programmatico 2014 per quanto attiene il quadro di contesto, l'attività da svolgere, la conseguente programmazione compresi gli obiettivi operativi. Indispensabile pertanto la verifica circa l'accuratezza nella compilazione dei vari documenti (certificazioni, verbali di sopralluogo,check-list, verbali di biosicurezza ecc); il corretto utilizzo dei sistemi informatici in uso, l’aggiornamento dei dati anagrafici, dello status sanitario e dei controlli delle aziende di competenza in BDR/SIVI. Il secondo presso un allevamento finalizzato a verificare, ai sensi del Reg. (CE) 882/04, l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza dei controlli ufficiali anche utilizzando le procedure speciali pubblicate con DGR n.X/1105. 29 AREA IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Analisi e dati di contesto Le indagini necessarie ad espletare gli obbiettivi previsti dai legislatori europei, ovvero "Prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali, siano essi rischi diretti o veicolati dall'ambiente nonché garantire pratiche commerciali, leali, per i mangimi e gli alimenti e tutelare gli interessi dei consumatori, comprese l'etichettatura dei mangimi e degli alimenti e altre forme di informazione dei consumatori" non potrebbero essere effettuate senza una profonda conoscenza del territorio dalla cui analisi di contesto scaturisce, quale strumento attuativo, l’anagrafe delle attività produttive soggette a controllo, aggiornata non solo numericamente, ma anche qualitativamente, con il costante monitoraggio delle tipologie produttive di ogni ditta di cui si registrano eventuali variazioni, modifiche o innovazioni. I dati dell'anagrafe, unitamente alle risultanze dell'attività di controllo degli anni precedenti, sono le basi da cui annualmente si programmano gli interventi di controllo ufficiale previsti dal piano pluriennale. Solo unendo questi due fattori si può attuare una corretta azione di programmazione dell’attività di controllo, in modo che gli interventi predisposti siano efficaci, proporzionati alla rilevanza dei problemi igienico-sanitari e mirati. Naturalmente accanto a questa attività programmabile e programmata vi è tutta la serie dei controlli e delle attività svolte a seguito di situazioni non programmabili, contingenti o imprevedibili, dei quali necessita comunque sia prodotta la documentazione relativa al tipo di controllo, al risultato e ai provvedimenti adottati a seguito. Le attività di controllo svolte dal personale che opera nell’area di Igiene degli Alimenti di O.A sono specificate come di seguito: Attività programmata: - - Controllo ufficiale su impianti riconosciuti e registrati che trattano alimenti di Origine Animale in applicazione del “Manuale Operativo per le Autorità Competenti Locali” del 01.12.2010, recepito da ASL di Brescia con deliberazione n. 324 del 07.06.2011 mediante attività di: Ispezione – procedura adottata dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario con nota protocollo n. 0112654 del 10.08.2011; Audit - procedura adottata dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario con nota protocollo n. 0112655 del 10.08.2011; Campionamento per verifica requisiti di sicurezza alimentare e piani specifici - procedura adottata dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario con nota protocollo n. 0077826 del 31.05.2011; Monitoraggio; Sorveglianza. Attività non programmata: - Vigilanza e controllo su prodotti di O.A. nell’ambito degli scambi comunitari; Attività svolta nell’ambito dell’importazione ed esportazione da e verso Paesi Terzi; Visita ispettiva ed attestazione di idoneità al consumo di carni di animali macellati presso gli impianti di macellazione e a domicilio dei privati; Vigilanza e controllo, adempimenti in materia di tossinfezioni alimentari, riscontro alimenti non conformi o pericolosi per la salute pubblica, gestione sistemi d’allerta; Test BSE su animali macellati; Campionamento per ricerca trichine in suidi e solipedi macellati; Certificazioni e autorizzazioni sanitarie; Pareri, certificati, attestazioni, nulla osta ; 30 - Controlli supplementari a seguito di richiesta da parte dell’OSA o a seguito di riscontro di non conformità; Controlli su richiesta di altri Enti (ARPA,NAS, Provincia, etc). Nell’anno 2013 sono stati eseguiti per attività programmata, conformemente a quanto previsto dal Reg. CE 882/2004, i seguenti interventi: Controlli ufficiali impianti riconosciuti n. impianti presenti n. controlli effettuati (ispezioni e audit) 328 1453 Controlli ufficiali impianti registrati n. impianti presenti n. controlli effettuati (ispezioni) 2021 1884 intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di alimenti di Origine Animale. Nel corso di tali controlli sono state, inoltre, verificate le procedure predisposte dagli OSA in ottemperanza a quanto disposto dal Reg. CE 852/2004. Nell’ambito del processo di integrazione fra Dipartimento di Prevenzione Veterinario e Dipartimento di Prevenzione Medico, sono stati eseguiti n.243 controlli integrati nel settore della ristorazione pubblica e collettiva, negozi di vicinato e gastronomie. Sono stati inoltre effettuati 1857 campionamenti in ottemperanza all’attività programmata e a specifici piani regionali (PNR, Piano Salmonelle, Piano Lysteria, Piano radioattività, Latte crudo, Piano Alpeggi, Aflatossine). Le procedure controllate nel corso del 2013 e le non conformità rilevate sono riportate nella tabella sottostante (dati aggiornati al 31.12.2013); i dati sono stati estratti dal Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI) e riguardano complessivamente gli audit e le ispezioni effettuate sugli impianti riconosciuti e registrati. 31 Tabella 1: Nome Procedura N. controlli Analisi dei pericoli (HA) Benessere animale Bollatura sanitaria Campionamento acque destinate al consumo umano Campionamento alimenti e bevande compresi materiali a contatto Controllo animali indesiderati Controllo MSR Controllo temperature Formazione personale Gestione accessi visitatori Gestione aflatossine Gestione CCP Gestione prodotti rilavorati (reworked) Gestione rifiuti e acque reflue Gestione sottoprodotti di O. A. Igiene alimenti/stato conservazione Igiene del personale Import export animali Individuazione punti critici di controllo (CCP) Manutenzione impianti/attrezzature Marchiatura/etichettatura prodotti Modalità di campionamento e prelievo Percorsi prodotti e personale interno Potabilità acqua Pre-shipment review (USA) Procedura gestione N.C. Procedure di controllo ufficiale (per audit interno e supervisione) Procedure sanificazione non SSOP Selezione e verifica dei fornitori Sistema di tracciabilità Sistema ritiro prodotti dal mercato SSOP operative SSOP preoperative Taratura strumenti di misurazione Verifica autorizzazioni, requisiti strutturali dei locali e delle attrezzature Verifica etichettatura carni avicole 269 173 93 10 N. non conformità 39 7 3 2 187 20 436 162 920 750 80 55 548 1 101 481 1462 924 2 340 1739 1163 344 116 346 2 152 35 4 47 14 8 3 37 0 3 15 39 16 0 26 255 21 76 11 33 0 12 4 0 522 145 543 389 162 169 94 41 9 35 5 16 17 7 851 122 57 0 32 Tabella 1 a) NON CONFORMITA' IN STABILIMENTI RICONOSCIUTI ATTIVITA' Centro di imballaggio uova Centro di trattamento termico del latte Deposito riconosciuto Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e selvaggina Impianto di macellazione di ungulati domestici Impianto di macellazione di ungulati domestici inferiore a 1000 UGB Impianto di porzionatura e confezionamento di prodotti a base di latte Impianto di produzione di prodotti a base di carne industriale Impianto di produzione di prodotti a base di carne non industriale Impianto di produzione di prodotti a base di latte in alpeggio Impianto di produzione di prodotti a base di latte industriale Impianto di produzione di prodotti a base di latte industriale (medio piccolo) Impianto di produzione di prodotti a base di latte non industriale Impianto di produzione di prodotti a base di pesce industriale Impianto di produzione di prodotti a base di pesce non industriale Impianto di riconfezionamento Impianto di sezionamento di carni industriale Impianto di sezionamento di carni non industriale Impianto di stagionatura di prodotti a base di latte Impianto di trasformazione stomaci, intestini, vesciche N. 7 4 2 23 44 97 14 31 66 17 37 17 133 5 4 2 55 4 6 7 Tabella 1 b) NON CONFORMITA' IN STABILIMENTI REGISTRATI ATTIVITA' Banco temporaneo per vendita ambulante Deposito registrato Distributore automatico di latte crudo Ipermercato Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna) Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) Macelleria e/o polleria Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari Negozio mobile per vendita ambulante Pescheria Superette o supermercato Trasporto prodotti deperibili N. 4 13 3 9 4 8 3 16 2 35 81 5 30 43 6 99 1 33 Nella seguente tabella sono riportati i dati dell’attività non programmata effettuata nell’anno 2013. Tabella 2 ATTIVITA' NON PROGRAMMATA ANNO 2013 Tipologia di attività Vigilanza e controllo su prodotti di O.A. nell'ambito di scambi comunitari, importazione ed esportazione da e verso Paesi Terzi numero atti/capi 519 Visita ispettiva ed attestazione di idoneità al consumo presso impianti di macellazione di avicoli (capi macellati) 32.966.356 Visita ispettiva ed attestazione di idoneità al consumo presso impianti di macellazione di cunicoli (capi macellati) 450.883 Visita ispettiva ed attestazione di idoneità al consumo presso impianti di macellazione di ungulati domestici (capi macellati) 141.813 Visita ispettiva ed attestazione di idoneità al consumo d'animali macellati a domicilio per uso familiare 3.857 Campionamenti di midollo allungato in macello per test rapido BSE 2.841 Vigilanza, controllo, adempimenti in materia di: tossinfezioni alimentari, riscontro alimenti non conformi o pericolosi per la salute pubblica Pareri, attestazioni, nulla osta, autorizzazioni e certificazioni con sopralluogo Pareri, attestazioni, nulla osta, autorizzazioni e certificazioni senza sopralluogo Provvedimenti amministrativi Provvedimenti giudiziari 518 1.281 306 3.417 14 Programmazione anno 2014 La valutazione dei dati e delle risultanze sopra riportati, considerando le risorse disponibili, è necessaria per la programmazione di un controllo ufficiale efficace, che garantisca una valutazione completa, strutturale e gestionale, degli impianti presenti sul territorio dell'ASL di Brescia. L’attività di controllo sugli impianti che producono, trasformano, depositano e commercializzano alimenti di origine animale è, pertanto, programmata in modo che vengano attuati interventi mirati, efficaci e proporzionati alla rilevanza dei problemi igienico-sanitari riscontrati nell’attività di controllo ufficiale pregressa. In particolare, sono stabilite le modalità e le frequenze dei controlli per ciascuna tipologia d’impresa, correlate al livello di rischio assegnato alla macrocategoria di attività e, per quanto riguarda gli impianti con riconoscimento comunitario, al singolo impianto. L’attività di controllo ufficiale è espletata da Veterinari Dirigenti dell’area Igiene degli Alimenti, Igiene degli Allevamenti e da Tecnici della Prevenzione. Di norma il personale Veterinario è incaricato del controllo ufficiale negli impianti riconosciuti e i Tecnici della Prevenzione negli impianti registrati. Le attività di controllo sono svolte sulle strutture di produzione primaria, di trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale, sia riconosciuti che registrati, e si basano sull'applicazione del Manuale operativo per le Autorità Competenti Locali, al fine di garantire che le tutte le fasi dell’attività produttiva siano coerenti con i requisiti prefissati dalla 34 normativa vigente e i conseguenti controlli ufficiali siano atti a valutare e, se del caso, correggere carenze rispetto ai requisiti richiesti, in maniera indipendente, uniforme ed oggettiva. Nell’ambito dell’integrazione tra le aree funzionali veterinarie e nel rispetto delle specifiche procedure di sistema, l'attività di audit deve essere espletata da un gruppo composto da almeno due auditor, afferenti alle aree funzionali di Igiene degli Alimenti, di Igiene degli Allevamenti e dei Tecnici della Prevenzione. Le attività di controllo ufficiale diverse dagli audit sono effettuate, nell'ambito delle specifiche competenze, dal singolo operatore, o tenuto conto della particolare complessità del tipo di intervento, da coppie di operatori. In corso di predisposizione della programmazione dell'attività di prevenzione veterinaria nell'ambito della sicurezza alimentare, è necessario assicurare, in funzione degli obiettivi da perseguire e delle risorse e delle professionalità disponibili, che tale programmazione garantisca l’effettuazione dei controlli ufficiali previsti anche grazie all'integrazione e al coordinamento tra i Distretti Veterinari al fine di una maggior efficienza nella gestione delle risorse, individuando priorità motivate dalla particolare significatività di numerosi aspetti quali, per esempio, l'impatto socio-economico, il possibile impatto sulla salute pubblica, sugli scambi commerciali, sul benessere animale etc. Come espresso nelle premesse della Deliberazione della Giunta Regionale n. X/352 del 04/07/2013, con cui sono stabilite “Determinazioni in ordine al miglioramento delle garanzie sanitarie richieste dai Paesi Terzi per l'export dei prodotti alimentari di origine animale”, in un contesto economico, europeo e nazionale, caratterizzato da una crescita stentata e da evidenti difficoltà della tenuta dei livelli produttivi, il comparto agroalimentare mostra una tendenza alla tenuta e alla crescita, sostenuto da un flusso in esportazione che evidenzia aumenti considerevoli nell’ultimo anno. Proprio in quest'ottica, Regione Lombardia ha deciso di impegnarsi in prima linea per assicurare la competitività delle produzioni agroalimentari lombarde, sia operando per la promozione dei prodotti locali e l’apertura di nuovi mercati, sia assicurando le condizioni perché i prodotti possano effettivamente approdare sui mercati dei Paesi terzi. E' obiettivo regionale, pertanto, perseguire l'implementazione delle misure previste tra gli scopi e gli obiettivi del progetto per il miglioramento delle garanzie sanitarie per l'esportazione di AOA e segnatamente: - formare gli operatori del controllo ufficiale alla conoscenza e alla applicazione dei requisiti specifici non equivalenti dei diversi Paesi terzi; programmare, se del caso, e attuare eventuali controlli aggiuntivi, in funzione dei requisiti richiesti dal Paese importatore; A tal fine questo Dipartimento di Prevenzione Veterinario, valutando quanto emerso dai controlli ufficiali specificamente organizzati nel corso del quadriennio 2010-2013 e l'attività di formazione condotta negli anni 2010, 2011 e 2013, ha programmato l'effettuazione di un audit supplementare, rispetto all'attuazione del programma di sorveglianza annuale, su 10 degli stabilimenti iscritti nelle liste per l'esportazione di Alimenti di Origine Animale del Ministero della Salute. Tali stabilimenti sono quelli nei quali è stata riscontrata, nel corso dei controlli del 2013, finalizzati alla verifica dei requisiti per l'esportazione verso Paesi Terzi, almeno una Non Conformità. Per tutti gli stabilimenti iscritti nella lista del Rosselkhoznadzor e, pertanto, abilitati all'esportazione verso la Federazione Russa e la Custom Union, la Regione Lombardia ha previsto l'esecuzione di due controlli all'anno, finalizzati alla verifica dei requisiti specifici richiesti. Nel territorio della nostra ASL sono presenti 7 impianti iscritti su ciascuno quali dovranno essere programmati, pertanto, 2 controlli ufficiali (audit o ispezioni) da eseguirsi anche, laddove opportuno, nel corso di altri controlli programmati. Nel corso di tali controlli non sarà indispensabile, trattandosi di una verifica periodica, la verifica puntuale di tutti i requisiti. Questi ultimi potranno essere valutati a campione, con riguardo a indirizzare l'attenzione in modo particolare sugli aspetti non equivalenti ai requisiti comunitari. Il Dipartimento fornirà indicazioni specifiche in merito alla conduzione, verbalizzazione e rendicontazione di tali controlli. 35 In coerenza con il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria nella stesura del Piano Integrato Aziendale in materia di controlli sul settore alimentare, il punto di partenza è la programmazione triennale ed annuale, basate sui dati di contesto, sulle normative vigenti, su una realistica analisi delle risorse umane e strumentali disponibili e, al fine di uniformare sul nostro ampio territorio l'applicazione della graduazione del rischio degli impianti, mediante l'uso di apposite tabelle (score card) per la “Risk categorization”. Con tale termine si indica il modello di classificazione degli stabilimenti, definiti ai sensi dell’articolo 2.1, lettera c) del Reg. CE n.852/2004, in categorie di rischio basate, tra l’altro, sul tipo di alimento prodotto, trasformato e/o distribuito, sul tipo di attività svolta, sulle caratteristiche del processo attuato, sulle caratteristiche dell’impianto, sulle modalità di gestione dei processi e sulle modalità d’uso dell’alimento, al fine di allocare le risorse per la conduzione dei controlli ufficiali. La differenza nelle frequenze dei controlli sulle diverse classificazioni di attività sono stabilite, peraltro, sulla base delle risorse effettivamente destinate e destinabili all'attività programmata, tenendo conto della disponibilità numerica degli operatori addetti al controllo ufficiale, degli strumenti e della necessità, non di meno, di svolgere tutte le altre attività istituzionali non programmabili quali l’ispezione nei macelli, le certificazioni, gli interventi su segnalazione di altri enti o la risposta a specifiche istanze di parte e quant'altro. Tali quote sono stimate sulla base dei dati storici estrapolati con l'analisi dell'attività dell'anno precedente. All'interno delle stesse categorie di attività, la modulazione della frequenza dei controlli può essere determinata dal numero degli addetti all'impianto, dalle dimensioni del mercato servito, dall'eventuale esportazione di prodotti verso Paesi Terzi, dalla tipologia dell'alimento (deperibilità, modalità di consumo), dalla valutazione dei rischi possibili correlati all'alimento prodotto e naturalmente dallo "storico" dello stabilimento, ovvero dai dati acquisibili dalla precedente attività (anamnesi ispettiva dalla quale sono rilevabili criticità dell'impianto, non conformità, etc.). Per una corretta predisposizione della programmazione per l’anno 2014 è fondamentale elaborare un sistema di valutazione delle attività soggette a controllo in funzione del rischio connesso con gli alimenti, al fine di definire la priorità e la corretta pesatura degli interventi di controllo ufficiale nei diversi impianti che effettuano la produzione, la trasformazione, il trasporto, il deposito e la vendita degli AOA. Al fine di allocare il più efficacemente possibile le risorse destinate all'effettuazione dei controlli ufficiali e per ottimizzare le attività di verifica, la Regione Lombardia ha proposto con il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012 -2014, nuove interazioni tra gli strumenti operativi in uso e le metodologie applicate, sviluppando ed applicando un modello di graduazione del rischio con modalità innovative e comuni alle diverse realtà territoriali, con obiettivi chiari e definiti, che tenga conto dei principi stabiliti dalla normativa vigente e che si traduca in azioni mirate, trasparenti e verificabili in tutte le fasi, applicabile ai diversi settori della sicurezza alimentare, in modo da assicurare un approccio uniforme e coerente sia negli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. CE 853/2004 sia in quelli registrati ai sensi dell’art. 6 del Reg. (CE) 852/2004. Gli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. CE 853/2004, sulla base di quanto indicato nel Piano della Prevenzione Veterinaria della Regione Lombardia, sono stati raggrupparti in categorie omogenee, secondo le seguenti priorità, in ordine di rischio decrescente: - Trasformazione di alimenti mediante applicazione di uno o più trattamenti; Attività di macellazione; Attività di manipolazione degli alimenti, incluse quelle necessarie alla loro porzionatura, taglio, preparazione in assenza di trattamenti (sezionamenti, laboratori di preparazione e riconfezionamento); Stoccaggio di alimenti senza alcuna manipolazione oltre a quanto strettamente necessario per la loro movimentazione (centri di raccolta, depositi); 36 All'interno di ciascuna categoria omogenea, la compilazione delle score card più sopra descritte, ha permesso, l'attribuzione del livello di rischio ad ogni singolo impianto riconosciuto ai sensi del Reg. (CE) 853/2004. Nel corso dell’anno 2013 si è proceduto, come previsto dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria, all'applicazione delle score card ad un campione di tutte le macrocategorie delle attività registrate per ridefinirne il livello di rischio al fine di programmare gli interventi di controllo ufficiale per l’anno 2014. La programmazione dei controlli previsti per l’anno 2014 negli impianti con riconoscimento comunitario e negli impianti registrati ai sensi del Reg. (CE) 852/2004 è effettuata mediante la specifica funzione presente nel Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI). Tale strumento è il riferimento operativo unico e comune per i Distretti Veterinari e i Servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinario. In SIVIAN sono registrati tutti gli impianti da sottoporre a controllo e a ciascuno è associato un livello di rischio. Nel modulo programmazione per l’anno 2014 per ciascuna tipologia di impianto è inserito il numero di audit e di ispezioni correlato al livello di rischio, assegnato e condiviso dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario con i Distretti Veterinari. Il modulo “programmazione” , presente in SIVI, è utile ai Direttori dei Distretti Veterinari per la ripartizione delle risorse sulle attività programmate, e l’organizzazione delle attività stesse; per i Direttori di Servizio e i Direttori di Distretto, SIVI è strumento indispensabile di valutazione periodica dell'avanzamento dell'attività svolta e delle modalità di esecuzione, verbalizzazione e rendicontazione degli interventi da parte dei controllori ufficiali, veterinari e tecnici della prevenzione. Tutti gli interventi di Ispezione e di Audit sono inseriti in SIVI. L’attività di controllo programmata per l’anno 2014 prevede l’effettuazione in impianti riconosciuti e registrati del settore alimentare di n.255 audit e n.2432 ispezioni. Di norma per le attività registrate, in considerazione della ridotta complessità del processo produttivo, sono previste esclusivamente ispezioni. L’attività di campionamento, come quella di monitoraggio e sorveglianza, è disposta prioritariamente secondo gli specifici piani di controllo o eseguita in associazione ad altre forme di controllo (ispezione e audit, in primis) per la verifica di quanto disposto dagli OSA ai fini del raggiungimento degli obiettivi posti dai regolamento e/o dalle normative nazionali e regionali. Il numero di audit ed ispezioni programmati totali per l'anno potrebbe subire modifiche al variare del numero degli impianti attivi, in caso di eventuali nuove aperture, sospensioni di attività o cessazioni. L’anagrafe delle attività soggette a controllo è, pertanto, costantemente aggiornata in SIVI così da poter garantire l'attuazione di una corretta azione di indirizzo e coordinamento a sostegno della programmazione locale. Nelle successive tabelle si elencano le strutture, suddivise per macrocategorie, che saranno sottoposte a controllo ufficiale nel corso dell’anno 2014, con una frequenza correlata al livello di rischi individuato. Programmazione attività in impianti riconosciuti Negli impianti riconosciuti di macellazione, centri di riconfezionamento e produzione e trasformazione di alimenti di OA il numero di audit ed ispezioni è programmato in relazione alle dimensioni e tipologia di attività degli impianti e al livello di rischio assegnato. Per i centri di riconfezionamento, gli impianti di produzione e trasformazione di dimensione non industriale e con livello di rischio 4 e i centri d’imballaggio delle uova, è stato programmato un audit con frequenza biennale. 37 Tabella 3 a) Livello Rischio Impianti Attività Prevalente % impianti da auditare N. audit per impianto % impianti da ispezionare n. ispezioni per impianto Centri di riconfezionamento (industriali) 4 3 100 1 100 3 Centri di riconfezionamento (non industriali) 4 8 50 1 100 2 2 1 100 1 100 4 3 2 100 1 100 3 4 10 50 1 100 2 Tipologia impianto Deposito frigorigero Tabella 3 b) Tipologia impianto Carni di ungulati domestici – Macello (industriale) Carni di ungulati domestici – Macello < 100 UGB (non industriale) Carni di pollame e lagomorfi – Macello Prodotti della pesca – Locale di macellazione di prodotti di acquacoltura Livello Rischio Impianti Attività Prevalente % impianti da auditare N. audit per impianto % impianti da ispezionare n. ispezioni per impianto 2 3 100 1 100 8 3 2 100 1 100 6 2 8 100 1 100 4 3 45 50 1 100 3 4 34 50 1 100 2 3 4 100 1 100 6 4 3 100 1 100 4 4 1 50 1 100 2 38 Tabella 3 c) Tipologia impianto Livello Rischio Impianti Attività Prevalente % impianti da auditare N. audit per impianto % impianti da ispezionare n. ispezioni per impianto Carni di ungulati domestici – Laboratorio di sezionamento (industriale) 1 1 100 1 100 10 2 1 100 1 100 8 3 6 100 1 100 6 4 3 100 1 100 4 Carni di ungulati domestici – Laboratorio di sezionamento (non industriale) 2 1 100 1 100 4 3 4 100 1 100 3 4 1 50 1 100 2 Carni di pollame e lagomorfi – Laboratorio di sezionamento (industriale) 3 2 100 1 100 6 4 2 100 1 100 4 3 1 100 1 100 3 Carni di pollame e lagomorfi – Laboratorio di sezionamento (non industriale) 4 1 50 1 100 2 Latte e prodotti a base di latte – Stabilimento di stagionatura 4 10 50 1 100 2 Latte e prodotti a base di latte – Stabilimento di trasformazione (industriale) 2 1 100 1 100 8 3 10 100 1 100 6 4 7 100 1 100 4 2 5 100 1 100 3 3 28 50 1 100 2 4 98 50 1 100 1 Latte e prodotti a base di latte – Stabilimento di trattamento termico (industriale) 3 1 100 1 100 6 Carni macinate, prep. di carni e CSM – Laboratorio di prep. Carni (non industriale) 2 1 100 1 100 4 Prodotti a base di carne – Stabilimenti di trasformazione (industriale) 1 1 100 1 100 10 3 2 100 1 100 6 4 4 100 1 100 4 1 1 100 1 100 5 2 1 100 1 100 4 3 14 100 1 100 3 4 11 50 1 100 2 Molluschi bivalvi vivi – Centro di spedizione 4 1 50 1 100 2 Prodotti della pesca - Locale di cernita e sezionamento (non industriale) 3 3 50 1 100 2 Prodotti della pesca – Stabilimento di trasformazione (industriale) 3 2 100 1 100 6 Latte e prodotti a base di latte – Stabilimento di trasformazione (non industriale) Prodotti a base di carne – Stabilimenti di trasformazione (non industriale) Prodotti della pesca – Stabilimento di trasformazione (non industriale) 3 4 100 1 100 3 4 5 50 1 100 2 Uova e ovoprodotti – Centro di imballaggio uova 3 4 50 1 100 2 4 4 50 1 100 1 Grassi animali fusi – Stabilimento di trasformazione (non industriale) 3 1 50 1 100 2 4 1 50 1 100 1 Stomaci, vesciche e intestini trattati – Stabilimento di trasformazione 3 1 100 1 100 2 4 1 50 1 100 1 Gelatine – Centro di raccolta 4 1 50 1 100 1 39 Programmazione attività impianti registrati La programmazione per l’anno 2014 prevede negli impianti di macellazione registrati, l’effettuazione di n. 2 ispezioni per gli impianti con livello di rischio assegnato 3 (vedi tabella 4 a). Tabella 4 a) IMPIANTI DI MACELLAZIONE REGISTRATI % impianti n. impianti da n. ispezioni livello Attività attività controllare programmate/impianto rischio prevalente per ispezione impianti di macellazione avicunicoli a capacità 3 2 100 2 limitata impianti di macellazione 3 25 100 1 stagionale di suini Negli laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore finale registrati classificati con livello di rischio 3 sono state previste percentuali di ispezioni annuali differenziate sulla base della tipologia produttiva specifica (vedi tabella 4 b). Tabella 4 b) LABORATORI PRODUZIONE E VENDITA DIRETTA AL CONSUMATORE DI PRODOTTI ALIMENTARI Attività laboratori di produzione e vendita miele – hobbistica (<50 arnie pianura e <35 arnie montagna) laboratori di produzione e vendita miele – (>50 arnie pianura e >35 arnie montagna) laboratori di produzione annesso a spaccio agricolo laboratori di produzione e vendita di prodotti a base di latte livello rischio n. impianti % impianti da controllare per ispezione n. ispezioni programmate/impianto 3 72 33 1 3 34 50 1 3 46 100 1 3 59 100 1 40 Per le macellerie, le pollerie e le pescherie con laboratorio è stata prevista n.1 ispezione annuale, mentre è prevista una ispezione ogni due anni per lo stesso tipo di attività senza il laboratorio annesso (vedi tabella 4 c). Tabella 4 C MACELLERIE - POLLERIE - PESCHERIE livello rischio n. impianti % impianti da controllare per ispezione n. ispezioni programmate/impianto macellerie e/o pollerie 3 121 50 1 macellerie e/o pollerie e/o pescherie con laboratorio 3 312 100 1 pescherie 3 19 50 1 Attività Per gli esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti di OA è stata prevista n.1 ispezione annuale in tutti gli impianti, ad eccezione dei distributori automatici di alimenti e bevande, in cui è prevista 1 ispezione ogni due anni e nei negozi di commercializzazione al dettaglio, con 1 ispezione ogni tre anni. Negli ipermercati, valutata la complessità della gestione e il volume di commercializzato, sono state previste due ispezioni all'anno (vedi tabella 4 d). Tabella 4 d) ESERCIZI DI VICINATO CON VENDITA AL DETTAGLIO DI PRODOTTI DI O.A. Attività distributori automatici di alimenti e bevande distributori automatici latte crudo livello n. impianti rischio % impianti da controllare per ispezione n. ispezioni programmate/impian to 3 6 50 1 3 39 100 1 ipermercati 3 18 100 2 superette e supermercati 3 361 100 1 negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 3 109 33 1 vendita di alimenti surgelati 3 2 100 1 3 168 33 1 3 1 100 1 negozio commercializzazione al dettaglio alimenti vari vendita per corrispondenza o via internet 41 Le numerose attività di vendita su aree pubbliche sono state, fino al 2011, sottoposte ad un controllo del 100%. Per l'anno 2014, in considerazione dell’esiguo numero delle criticità riscontrate, l'attività di controllo è indirizzata alla verifica del 33% delle attività, che sulla base delle score card applicate lo scorso anno per la valutazione del livello di rischio da assegnare alla macrocategoria, sono classificate a livello di rischio 3 (vedi tabella 4 e) Tabella 4 e) VENDITA SU AREE PUBBLICHE % impianti n. ispezioni da livello n. rischio impianti controllare programmate/impianto per ispezione Attività banco temporaneo per vendita ambulante (posteggi) negozio mobile per vendita ambulante (posteggi) 3 158 33 1 3 634 33 1 Per i depositi registrati di alimenti di OA (classificati come macrocategoria al livello di rischio 3) è stata prevista un’ispezione biennale (vedi tabella 4 f). Tabella 4 f) DEPOSITI REGISTRATI Attività deposito registrato livello rischio n. impianti 3 161 % impianti n. ispezioni da controllare programmate/impianto per ispezione 50 1 La vigilanza sul trasporto di alimenti di OA viene effettuata sull’attività di trasporto per conto terzi di prodotti deperibili proseguendo, come per lo scorso anno, con il controllo del 33% delle Ditte esercitanti tale attività censite in SIVIAN (vedi tabella 4 g). Tabella 4 g) TRASPORTO PRODOTTI DEPERIBILI Attività trasporto prodotti deperibili livello rischio n. impianti % impianti da controllare per ispezione n. ispezioni programmate/im pianto 4 89 33 1 42 OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014 Nel corso dell’anno 2014 dovranno essere attuati gli obiettivi assegnati e pubblicati in SIVI dall’U.O. Veterinaria della Regione Lombardia, indicati negli specifici Piani di seguito esposti: Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale: “Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico” L’eliminazione del MSR dalla catena alimentare umana ed animale costituisce l’attività preventiva fondamentale per la profilassi delle TSE e per la sicurezza alimentare. L’ U.O. Veterinaria della Regione Lombardia predispone da alcuni anni appositi piani per la verifica della corretta gestione dell’eliminazione del materiale specifico a rischio (MSR) nei luoghi di rimozione, stoccaggio e distruzione. Alla luce dei risultati di tali piani che, in generale, hanno consentito di rilevare l’adeguatezza dei comportamenti adottati dagli operatori e considerata la situazione epidemiologica riferita alla BSE nel territorio regionale, nel quadro nazionale e comunitario, tenuto inoltre conto dell’attività di controllo comunque prevista, direttamente o indirettamente, da specifiche disposizioni relative a: - - anagrafe bovina informatizzata, in particolare per le verifiche sui capi bovini deceduti in allevamento; sorveglianza ed eradicazione della BSE negli allevamenti e controlli sugli impianti di macellazione, sezionamento e vendita al dettaglio di carni bovine e ovicaprine (rimozione e stoccaggio MSR) e sulla gestione dei sottoprodotti di origine animale (stoccaggio e distruzione MSR) di cui al Reg. n.999/2001/CE, DM 16 ottobre 2003 e Reg. CE 1069/2009; monitoraggio degli alimenti per l’alimentazione degli animali anche al fine di evidenziare eventuali residui di farine di carne (PNAA); Le tipologie ed il numero degli impianti da sottoporre a controllo sono riportati nella seguente tabella. Tabella 5 TIPOLOGIA n. stabilimenti presenti n. stabilimenti da controllare % stabilimenti da controllare MACELLI 74 74 100% LABORATORI DI SEZIONAMENTO 26 26 100% SPACCI DI MACELLERIA AUTORIZZATI ALLA RIMOZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE 35 35 100% 8 8 100% IMPIANTI DI TRANSITO Controlli negli Impianti Riconosciuti ai Sensi Del Reg. n. 1069/2009 per il materiale di Categoria 1. Vanno eseguiti nell’ambito dei controlli ufficiali ai sensi dell’art.45 del Reg. 1069/2009, secondo le linee guida regionali (prot. n. H1.2012.937 del 10.01.2012) di competenza del Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche 43 “Piano Nazionale per la Ricerca dei Residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale” ll Ministero della Salute ha comunicato con nota del 12/12/2013 prot. 50298 le modalità di attuazione del Piano Nazionale 2011 per la ricerca dei residui negli animali e in alcuni prodotti di origine animale. Le finalità del Piano sono quelle di evidenziare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate e di verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari con i limiti massimi di residui (LMR) fissati nell’allegato del regolamento CE n. 37/2010 e delle quantità massime di antiparassitari e di contaminanti ambientali fissate dalla normativa nazionale e comunitaria. Ad ASL di Brescia sono stati assegnati, a causa della elevata consistenza numerica degli animali allevati e della rilevanza delle strutture di produzione, ben 1161 campionamenti ripartiti come descritto in tabella 5 ai quattro Distretti Veterinari sulla base dei dati di contesto del territorio. Il piano ha inizio il primo gennaio 2014 e termina il 31 dicembre dello stesso anno. L’invio dei campioni all’IZSLER deve essere preceduto dalla “preaccettazione” mediante l’utilizzo dell’apposito modulo informatico in SIVIAN. Tabella 6 Tipologia N° campioni Macello 735 Stabilimento 7 Allevamento 418 Selvaggina Totale 1 1161 Oltre ai campionamenti assegnati e specificati in tabella 5, è prevista una attività di monitoraggio mediante test-istologico da condurre in 4 impianti di macellazione identificati dalla U.O. Regionale, su 5 partite di animali. Il numero dei campioni varierà in funzione della numerosità della partita come descritto nel Piano Regionale. Dagli esiti di tale monitoraggio, in caso di riscontro anatomopatologico di sospetto, deriverà un’attività di campionamento non preventivabile da effettuare sugli animali delle aziende di provenienza della partita campionata. L'attività di campionamento, coordinata dal referente del PNR dipartimentale del Servizio Igiene degli Allevamenti, verrà effettuata in allevamento dai veterinari di Igiene degli Allevamenti e in macello dai veterinari di Igiene degli Alimenti. La ripartizione dei controlli verrà comunicata con nota specifica dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario ai Distretti Veterinari. OBIETTIVI OPERATIVI A VALENZA REGIONALE “Attività EXTRA-PIANO Regione Lombardia per la ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale” Le attività di campionamento EXTRA-PIANO che i Servizi Veterinari di ASL Brescia sono tenuti ad - attuare nel corrente anno sono finalizzate alla ricerca di: ANTIBIOTICI E SULFAMIDICI in vacche da latte a fine carriera al macello; CORTISONICI in vacche da latte a fine carriera al macello; CORTISONICI e BETA AGONISTI in allevamenti di vitelloni; AFLATOSSINA M1 nel latte bovino; RESIDUI nel miele. Il numero complessivo dei campioni assegnati all’ASL di Brescia è 45. 44 La ripartizione dei controlli extra-piano verrà comunicata dal Dipartimento Veterinario ai Distretti Veterinari con specifica nota. “Piano di monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento” Il Reg. (CE) 1/2005 specifica nell'Allegato I, Capo I, paragrafo 1 che “non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili”. Nell’ASL di Brescia risultano allevati al 31/12/2013 n. 76.424 bovini femmine con una età maggiore di 48 mesi. Tale contesto potrebbe predisporre a problematiche legate agli animali a fine carriera e in particolare a criticità inerenti il benessere animale durante la permanenza degli stessi negli allevamenti di origine o durante il trasferimento presso gli impianti di macellazione. Per uniformare e coordinare i comportamenti da adottare nella gestione della macellazione speciale d’urgenza al di fuori del macello è stata approvata dalla Regione Lombardia la DGR n. 7983 del 18/09/2012 inerente “disposizioni regionali per la gestione e la macellazione degli animali non idonei al trasporto (MSU)”. Gli obiettivi del progetto, rinnovato e revisionato per l'anno 2014, a proseguimento di quanto eseguito nel corso dell'anno scorso, in congruenza con il PRPV della Regione Lombardia sono i seguenti: 1. migliorare la consapevolezza degli allevatori sul rigoroso rispetto delle condizioni di benessere degli animali a fine carriera o oggetto di incidenti, ricorrendo, se del caso e in modo appropriato, alla pratica della Macellazione Speciale di Urgenza (MSU) o all’abbattimento per i capi non trasportabili; 2. creare le condizioni affinché gli allevatori che hanno la necessità di sottoporre animali a MSU, possano procedere con modalità rispettose sia del benessere animale, sia dell’economicità dell’attività e della sicurezza dei consumatori; 3. creare le condizioni affinché gli allevatori garantiscano la registrazione in BDR delle MSU e dell’abbattimento dei capi per motivi di benessere. Per valutare l’avanzamento del piano e misurare le performance dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria, l’U.O. Regionale ha individuato un indicatore che stima il rapporto tra il numero dei capi bovini femmine sottoposti a MSU o ad abbattimento per motivi di benessere in allevamento e il numero dei capi bovini femmine di oltre 48 mesi presenti nell’ASL di riferimento. n. capi bovini sottoposti a MSU + abbattimento per motivi di benessere X 100 / n. bovini femmine oltre 24 mesi censite in ASL di riferimento, che per l’anno 2013 si attendeva fosse pari a 0,4 e che per l’anno 2014 si attende pari a 0,5. Per la valutazione dell’indicatore sopra descritto si farà riferimento esclusivamente ai dati estratti dalla BDR/BDN. OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 Titolo: diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare Gli obiettivi del piano specifico di nuova formulazione e di cui al presente titolo sono molteplici, ma è opportuno in questa sede sottolineare come sia evidente che tali obiettivi coinvolgono l'Azienda Sanitaria Locale nella sua qualità di figura istituzionale prioritariamente competente per l'attività di educazione alla sicurezza alimentare da diffondere tra gli OSA. Nel caso specifico l'attività è strutturata, programmata e, infine, pianificata e rendicontata in maniera puntuale, ma non esclusiva, integrandosi di fatto e non sostituendosi alla attività sistematica di educazione alla sicurezza alimentare, che già passa, quotidianamente, attraverso la presenza sul territorio del personale addetto ai controlli ufficiali (veterinari e tecnici della prevenzione). Come dichiarato nel piano definito a livello regionale, si accoglie quest'anno concretamente l'indicazione contenuta nel Regolamento (CE) 852/2004 – considerando 15 e già proposta 45 dalla DGSANCO della Commissione Europea nel 2005 con il documento “Guida all’applicazione delle procedure basate sui principi del sistema HACCP e alla semplificazione dell’attuazione dei principi del sistema HACCP in talune imprese alimentari”, declinandolo secondo criteri e modalità adeguati al peculiare tessuto produttivo del settore agroalimentare, caratteristico del territorio italiano e, specificamente, lombardo, trovando quindi il momento per: - - - assicurare la diffusione di una cultura dell’autocontrollo, intesa come elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare indicati dall'insieme dei Regolamenti e della normativa di riferimento attualmente vigente; fornire gli strumenti per una applicazione capillare dei principi dell’autocontrollo che tenga conto dei reali pericoli e rischi connessi con le diverse attività di produzione, trasformazione, commercio degli alimenti, nonché della loro pratica realizzazione; garantire una adeguata divulgazione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione delle procedure basate sui principi HACCP nelle microimprese del settore alimentare attraverso incontri dell'Autorità Competente con le associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare. L'attività predisposta a tal fine dal Dipartimento sarà pertanto orientata a rinforzare il processo di diffusione di una vera e propria cultura dell'autocontrollo, che parta dall'analisi dei bisogni effettivi dell'impresa alimentare e che passi attraverso l'individuazione dei mezzi più idonei e logisticamente sostenibili per far fronte a tali bisogni. Il risultato finale atteso è la predisposizione e implementazione di adeguate procedure di autocontrollo da parte delle imprese alimentari, soprattutto quelle di dimensioni piccole o piccolissime, iniziando col superamento l'empasse con cui normalmente tali procedure sono percepite dall'OSA, ovvero come un adempimento puramente formale, inutile e gravoso. Come indicato nel piano specifico, l'attività si concretizzerà nell'organizzazione di almeno 4 incontri a livello locale, 1 per ciascun Distretto Veterinario e vedrà la partecipazione delle associazioni di categoria, delle figure operanti a supporto delle microimprese e, laddove ritenuto necessario, di alcune tipologie di impresa maggiormente significative presenti sul territorio di competenza. Nel corso di tali incontri, programmati in coordinamento con i soggetti interessati in modo da garantire la massima fruibilità delle informazioni fornite, saranno presentate le linee guida fornite e gli aspetti pratici della loro applicazione e verranno date risposte ai quesiti in materia di applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale. Relatori incaricati, materiali e metodi delle presentazioni pianificate saranno individuati dal Dipartimento, in condivisione con i Distretti, tenendo conto della linea di indirizzo privilegiata di svolgimento del lavoro con incontri frontali integrati a gruppi di discussione. Esecuzione degli incontri, elenco e qualifiche dei relatori e dei partecipanti, oltre a eventuali osservazioni o problemi emersi in sede di dibattito saranno puntualmente rendicontati con apposita relazione alla UO Veterinaria entro il 15/1/15. Titolo: verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg (CE) n. 2073/05 e s. m. e i. presso le industrie alimentari Obiettivi: - verificare le corrette operatività in fase di pianificazione ed esecuzione dei campionamenti nell’ambito delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP da parte delle industrie alimentari che vi siano tenute ai sensi dei Reg. (CE) n. 852/4, 853/04 e 2073/05. - verificare l’adozione delle opportune misure a seguito dell’ottenimento di risultati non conformi o insoddisfacenti da parte dell’industria alimentare - verificare l’attendibilità del dato analitico nell’ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari 46 Descrizione dell'attività La verifica delle procedure attuate nell’ambito dei sistemi di autocontrollo basati sul modello HACCP può, tra l’altro, venire condotta mediante attività di campionamento e analisi, sia delle materie prime, sia dei semilavorati e dei prodotti finiti (art 1 e 3.1, Reg CE n. 2073/05). L’attività di campionamento e analisi non va, quindi, considerata come fine a sé stessa, ma nell’ambito di un approccio complessivo che abbia al centro tutti i processi sotto il controllo dell’OSA interessato. L’attività di controllo ufficiale deve essere, pertanto, ugualmente rivolta sia alle attività di “gestione” dei processi, sia alla di verifica condotta mediante campionamento e analisi. Ne deriva la necessità che l’Autorità competente predisponga e attui un piano di campionamento e analisi, nel rispetto dei pertinenti criteri definiti dalla normativa vigente, al fine di verificare i diversi aspetti meglio definiti negli obiettivi di cui sopra. Tale piano deve coinvolgere gli stabilimenti alimentari, così come definiti dal Reg. (CE) n. 852/04, presenti sul territorio di competenza che, ai sensi dell’art. 4 e 5 del Reg. 852/04, sono tenuti a predisporre e attuare misure igieniche specifiche per il rispetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari. Dettagli dell'attività La verifica del rispetto dei criteri microbiologici stabiliti dai diversi regolamenti comunitari (853/04, 854/04, 2073/05 e s.m.i.) rientra tra le attività “ordinarie” del controllo ufficiale. Tale verifica deve riguardare: - il rispetto delle frequenze di campionamento e analisi previste o, laddove la normativa non preveda specifiche frequenze, le giustificazioni alla base delle frequenze di campionamento e analisi stabilite e condotte; - le modalità di campionamento e invio dei campioni al laboratorio; - la conformità formale del laboratorio (accreditamento delle prove, iscrizione nel registro regionale, rispetto dei metodi previsti o, laddove siano stati applicati metodi alternativi, delle condizioni sulla cui base possono essere impiegati tali metodi, modalità di redazione e completezza dei rapporti di prova); - le modalità di registrazione e valutazione dei risultati delle prove di laboratorio con particolare riguardo all’esame degli andamenti; - le azioni successive al riscontro di risultati non conformi o insoddisfacenti. A fianco dei controlli di cui al punto precedente, è necessario che l’Autorità competente che esegue i controlli ufficiali sugli stabilimenti completi le verifiche mediante l’esecuzione di alcuni campioni ufficiali, per l’analisi nel rispetto dei criteri stabiliti dalle norme di riferimento Il numero minimo di imprese del settore alimentare da sottoporre a controllo mediante campionamento e analisi, la numerosità dei campioni e la natura delle analisi da condurre sono definite nel piano specifico, disponibile in SIVI. La numerosità dei campioni assegnata al Dipartimento veterinario dell'ASl di Brescia sono riportati nella tabella sottostante. Tabella n. 7 ASL BS Carne fresca di pollame – prelievi al macello 28 Carne fresca di pollame – prelievi al sezionamento 20 Carne macinata prelevata allo stabilimento di produzione Ric. Reg. 30 10 Preparazioni di carni Prodotti a base di prelevati allo stabili- carne, uova, e prodotti mento di produzione della pesca pronti al (ad esclusione di inconsumo (compresi i saccati freschi) prodotti di gastronomia e ad esclusione di insaccati e sa-lumi) Ric. Reg. 40 10 10 Tot 148 47 L’attività di controllo deve essere effettuata e rendicontata in SIVI con le modalità definite nel piano. L'indicatore per la verifica è l'attuazione del piano di controllo, nel rispetto dei criteri sopra stabiliti per quanto riguarda la numerosità e la natura dei campioni e delle analisi . La ripartizione dei controlli e dei campionamenti di cui al piano specifico verrà comunicata dal Dipartimento Veterinario ai Distretti Veterinari con specifica nota. ATTIVITA' INTEGRATA Attività integrata con Ministero della Salute (UVAC - Ufficio Veterinario per gli adempimenti Comunitari) Per l'anno 2014 il Ministero della Salute, tramite l'attività di coordinamento espletata dagli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari, ha predisposto per l'ASL di Brescia l'esecuzione di 34 controlli programmati di cui: - 4 su scambi di animali vivi 30 su scambi di partite di prodotti Il numero totale dei controlli programmati emerge dall'estrazione del numero totale delle partite introdotte sul nostro territorio dagli altri Stati membri nel corso dell'anno 2013, applicando su tale dato un criterio percentuale (0,1%) per la definizione della numerosità del campione. Sulla base dei dati storici riferibili alle partite, i singoli controlli assegnati al nostro Dipartimento contengono indicazioni specifiche e, per lo più, vincolanti, finalizzate alla selezione della partita di animali o prodotti da sottoporre a verifica: - Stato Membro di provenienza Macrovoce merceologica Esame/i di laboratorio da eseguire a seguito di campionamento della partita Sulla base dei dati storici presenti in S.INTE.S.I.S. e consultabili, Dipartimento provvede a suddividere per ogni singolo distretto il numero e la tipologia specificamente definita dei controlli da eseguire obbligatoriamente entro il 31.12.2014. La distribuzione dei controlli da effettuare su ciascun Distretto Veterinario sarà comunicata dal dipartimento Veterinario con specifica nota. All'esecuzione del controllo programmato da parte del Veterinario Ufficiale operante a livello distrettuale, incaricato e competente per funzione e territorio, l'attività dovrà essere prontamente rendicontata nell'apposito interfaccia del sistema S.INTE.S.I.S. secondo il tipo e gli esiti dei controlli. Inoltre, non appena disponibili, saranno inseriti nel sistema i risultati della analisi richieste sul campione prelevato come da indicazioni fornite. Trimestralmente Dipartimento verificherà il numero dei controlli effettuati rispetto ai programmati distribuiti ai distretti. Nella tabella seguente sono elencati i controlli assegnati all'ASL di Brescia per l'anno 2014 su partite di prodotti in ingresso a seguito di scambio tra stati membri. I controlli programmati di cui ai paragrafi precedenti non sostituiscono i controlli segnalati periodicamente dall'UVAC su specifiche partite di ingresso di animali e prodotti da sottoporre a verifica e, laddove indicato, a campionamento e/o vincolo, per i quali rimane in essere la prassi consolidata e che ricadono nel novero delle attività non programmabili. Controlli integrati Dipartimento di Prevenzione Veterinario e Dipartimento di Prevenzione Medico Per l'anno 2014 continueranno ad essere previste le sinergie di azione consolidate tra il 48 Dipartimento di Prevenzione Veterinario e il Dipartimento di Prevenzione medico con il mantenimento di uno specifico piano di controlli per la garanzia della sicurezza alimentare. Alla luce dell’esperienza acquisita nel biennio 2012-2013, anche quest'anno sarà promossa una sempre maggiore integrazione che consenta, per il prossimo Piano Triennale, di pianificare ed incentivare la più adeguata ed efficace interscambiabilità degli operatori dei due Dipartimenti per interventi preventivi condivisi sulle attività di produzione, deposito, vendita e somministrazione di alimenti di comune interesse, con particolare riferimento alle attività caratterizzate da livelli di rischio più elevati. Anche nel 2014, alla luce delle considerazioni già fatte sulla situazione imprenditoriale locale legata alla crisi economica internazionale, le classi di attività su cui mantenere la vigilanza interdipartimentale continueranno ad essere identificate con le seguenti: Ristorazione (dalla preparazione alla somministrazione): - catering e centri di cottura; mense scolastiche ; mense ospedaliere e di RSA; ristorazione di imprese agrituristiche; Vendita di alimenti al dettaglio: - ipermercati; aree mercatali (con vendita di prodotti di origine animale); negozi di vicinato (con vendita di prodotti di origine animale). Le banche dati su cui è stato costruito il programma interdipartimentale degli interventi sono mantenute costantemente aggiornate dai rispettivi Servizi Dipartimentali. I Responsabili delle UO dei Distretti Veterinari e Medici, in base alle anagrafiche disponibili, definiranno nel dettaglio e in maniera condivisa tra i due Dipartimenti, sia gli elenchi delle imprese da sottoporre a controllo sia la pianificazione degli interventi di vigilanza. Come ormai abituale, anche per il 2014 i controlli saranno effettuati, almeno di norma, senza la contemporanea presenza degli operatori delle articolazioni operative dei due Dipartimenti, salvo il caso di verifiche presso impianti con situazioni ambientali e attività particolarmente complesse o impianti di notevoli dimensioni per i quali potrebbe risultare utile l’intervento simultaneo di entrambe le professionalità. I Responsabili dell'Area Igiene, i Coordinatori dei TdP delle DGD ed i Responsabili delle U.O. e i Coordinatori dei TdP dei Distretti Veterinari provvederanno, congiuntamente, a definire l'elenco degli impianti da controllare di cui alle categorie di imprese indicate di seguito. Ristorazione In considerazione della rilevanza di queste attività dal punto di vista della sicurezza alimentare e in previsione dell'evento Expo 2015, anche per il 2014 risulta del tutto strategico procedere al controllo integrato in questo settore da parte dei Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario. Nella seguente tabella sono indicate le strutture da sottoporre a controllo. Tabella 8 TIPOLOGIA ATTIVITA' N° ATTIVITA' DA CONTROLLARE Catering Mense Ristoranti e ristorazioni agrituristiche Gelaterie 38 130 90 30 49 Vendita di alimenti al dettaglio Nel 2014, in considerazione delle problematiche, peraltro assai diverse secondo le tipologie di vendita al dettaglio valutata, ma sempre complesse o delicate, si proseguirà nei controlli delle attività di vendita dei prodotti di origine animale quali la vendita di salumi e di formaggi, la produzione e la vendita di prodotti di gastronomia, di rosticceria e di prodotti ittici cucinati. La ripartizione dei controlli verrà comunicata alle DGD e ai Distretti Veterinari con specifica comunicazione dipartimentale. Nella sottostante tabella sono indicate le specifiche attività da controllare. Tabella 9 TIPOLOGIA ATTIVITA' N° ATTIVITA' DA CONTROLLARE Ipermercati aree mercatali all’aperto negozi di vicinato gastronomia/rosticceria 20 40 80 60 I controlli continueranno ad essere effettuati, almeno di norma, senza la contemporanea presenza degli operatori delle articolazioni territoriali dei due Dipartimenti, salvo il caso di verifiche presso imprese con situazioni ambientali particolari o attività complesse o presso imprese di notevoli dimensioni. I Dipartimenti di Prevenzione Veterinario e Medico continueranno, anche nel corso del 2014, il processo di integrazione mediante l’espletamento di audit interni da eseguirsi presso i livelli decentrati al fine di una sempre maggiore omogeneità dei controlli ufficiali. Controlli integrati ASL – ARPA - “Monitoraggio della radioattività ambientale” Nell’anno 2014 prosegue l’attività di campionamento concordato con ARPA per la ricerca di radioattività su alcune matrici alimentari. L’attività di campionamento prevede un campione mensile sul latte alimentare trattato termicamente, un campione trimestrale su carni avicole, un campione semestrale di pesce di lago. Tali campioni sono così assegnati: Tabella 10 MATRICE FREQUENZA DI PRELIEVO ASSEGNAZIONE DEL PRELIEVO SEDE CRR CUI CONFERIRE IL CAMPIONE QUANTITA' CAMPIONE Pollame Trimestrale Distretto Veterinario n. ARPA - CRR 4 – Rovato Bergamo 2 kg Pesce di lago semestrale Distretto Veterinario n.2 – Lonato variabile Latte Vaccino fresco intero HQ mensile Distretto Veterinario ARPA - CRR n.1 – Brescia-Gardone Bergamo Valtrompia 4 litri Ungulati selvatici – selvaggina cacciata in loco Annuale Distretto Veterinario n.2 – Lonato 5 carcasse di cinghiale ARPA - CRR Bergamo ARPA - CRR Bergamo 50 AUDIT INTERNI L’appropriatezza degli interventi è un requisito indispensabile per garantire il razionale utilizzo delle risorse e l’efficacia dei controlli. Sono considerati elementi di valutazione dell’appropriatezza: - le modalità di ripartizione dell’attività di controllo ufficiale tra le risorse impegnate; - la corretta applicazione delle procedure aziendali; - la corretta modalità di documentazione e registrazione dei risultati dei controlli ufficiali; - la corretta gestione delle non conformità riscontrate e dei conseguenti provvedimenti intrapresi (prescrizioni, sanzioni, comunicazioni all’AC, etc). L’applicazione delle procedure di sistema e delle procedure specifiche verranno valutate dai Servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinario mediante l’effettuazione di un audit presso ogni Distretto Veterinario. Il Servizio Igiene Alimenti, nel corso del 2014 effettuerà un audit di settore in ognuno dei quattro Distretti Veterinari, finalizzato a verificare - ai sensi del Reg. (CE) 882/04 l'appropriatezza, l’efficacia e l'efficienza dei controlli ufficiali, negli impianti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) 853/04 per preparazioni di carni e carni macinate e per prodotti a base di carne. In ottemperanza a quanto previsto dal Decreto D.G. n.438 del 04/09/2013 “Azioni del Dipartimento di Prevenzione veterinario dell’ASL di Brescia per il miglioramento delle garanzie sanitarie richieste da Paesi Terzi per l’Export dei prodotti di origine animale” nel corso del 2014 saranno programmati ed effettuati audit di supervisione in tutti gli impianti iscritti almeno in una lista per l’esportazione di alimenti di origine animale verso paesi terzi (22 stabilimenti) e registrati nel applicativo informatico ministeriale SINVSA. Inoltre, nel corso dell’anno, avvalendosi dei due veterinari del Dipartimento di Prevenzione Veterinario componenti del gruppo di audit regionale, individuato per il controllo sui laboratori iscritti nel registro regionale di cui alla d.g.r. n.4474 del 5.12.2012, sarà effettuato un audit finalizzato alla verifica dell’attività di tre dei sei laboratori annessi alle industrie alimentari presenti nel territorio dell’ASL di Brescia, non iscritti nell'apposito registro regionale, che effettuano analisi per l'autocontrollo. 51 AREA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Analisi e dati di contesto Nel corso dell'anno 2013 è stata sviluppata l'attività di controllo, così come da programmazione prevista dal Decreto 61 del 30/01/2013, relativa ai Piani Regionali (Benessere Animale – Sorveglianza e Vigilanza Sanitaria sull'alimentazione degli animali – Farmacosorveglianza – Stabilimenti riconosciuti/registrati per sottoprodotti – Alpeggi – Controllo agenti patogeni e monitoraggio latte crudo – Prevenzione Randagismo). Gli obiettivi programmati sono stati raggiunti. Sono state affrontate particolari problematiche che di seguito ricordiamo: - Adeguamento del 100% degli allevamenti di galline ovaiole detenute in gabbie non modificate. - Adeguamento del 85% degli allevamenti di suini da riproduzione per quanto riguarda il group housing. Come da indicazioni regionali sono stati condotti controlli finalizzati soprattutto alla verifica dello stato di adeguamento degli allevamenti rispetto alla detenzione delle scrofe in gruppo. Tali controlli hanno determinato un maggior numero di ispezioni in questa tipologia di allevamento rispetto a quanto era stato programmato. In considerazione delle difficoltà riscontrate nell'interpretazione e nell'applicazione della normativa anche in funzione delle dimensioni degli allevamenti, sono stati organizzati 4 controlli integrati in azienda uno per distretto, con la partecipazione dei veterinari del Centro Nazionale di Referenza per il Benessere Animale dell'IZSLER. - Aflatossine – Anche per il 2013, nonostante i dati sui raccolti di mais non abbiano rilevato grosse problematiche, si è reso necessario adottare misure di controllo al fine della prevenzione della contaminazione da aflatossine nella catena alimentare nel rispetto delle indicazioni Regionali. Tali controlli si sono rivolti al latte e mangimi. - Condizionalità – nel corso del secondo semestre del 2013 sono stati condotti tutti i controlli assegnati al servizio IAPZ per i 111 atti (B10, B11, C16, C17 e C18) sia del campione casuale che a rischio. Gli atti B10 e B11 riguardavano le sostanze ormonali e la sicurezza alimentare e gli atti C16, C17 e C18 riguardavano il benessere animale in allevamento rispettivamente per i vitelli, i suini e gli altri animali. Il campione casuale è stato estratto in base ai criteri di casualità mentre il campione a rischio è stato selezionato dal DPV utilizzando i criteri previsti dalle note integrative ministeriali e dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 come ad esempio le aziende nelle quali sono state riscontrate N.C. nell'anno precedente per l'atto di riferimento. Si elencano di seguito, le competenze del Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche dell'ASL di Brescia: - produzione del latte dalla stalla fino alla trasformazione e commercializzazione dei formaggi; catena della produzione di alimenti per animali, compresi additivi e premiscele, dalla produzione primaria alla produzione industriale e commercializzazione; gestione dei sottoprodotti di origine animale; valutazione del benessere degli animali negli allevamenti, durante il trasporto e al macello; produzione, commercializzazione, somministrazione di farmaci veterinari, compresa la produzione industriale e per autoconsumo di mangimi medicati; protezione degli animali durante la sperimentazione; riproduzione animale. lotta al randagismo e protezione degli animali di affezione compresa la gestione del Canile Sanitario. Piano Nazionale Residui 2014 (in collaborazione con il Servizio Igiene degli Alimenti). Piano Nazionale di Monitoraggio Nazionale dei Contaminanti Ambientali (SIN). 52 Per la stesura del Piano Aziendale anche il Servizio IAPZ si avvale delle indicazioni fornite dalla Regione con il PRPV 2012 - 2014 e con i successivi piani specifici. L'ASL di Brescia comprende un territorio molto vasto e soprattutto diversificato in cui troviamo oltre che ad una importante realtà urbana e sub urbana, una zona montana e una di pianura con numerosi allevamenti e impianti (vedi tabella 1). Questa diversificazione orografica deve essere tenuta in considerazione al momento della assegnazione dei controlli ai quattro distretti, non potendo tenere come unico riferimento la percentuale dei controlli da svolgere sulle attività comune nei quattro Distretti Veterinari. Per quanto sopra esposto, laddove la normativa lo consente, la percentuale dei controlli da espletare è calcolata, compatibilmente all'organico assegnato, sulla base delle specifiche peculiarità del territorio dell'ASL. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, sulla scorta delle segnalazioni fornite dai singoli Distretti, per il tramite del Responsabile dell'U.O. di riferimento, ha programmato le strutture da controllare suddivise per tipologia. L'individuazione degli impianti da sottoporre ad ispezione/audit terrà conto anche dei livelli di rischio assegnati e delle non conformità rilevate nell'anno 2013, e dei criteri indicati dalla Regione per i singoli piani. Le ispezioni e gli audit dovranno essere svolti in conformità alle procedure ufficializzate dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario rispettivamente con nota prot. n. 0112654 del 10/08/2011 e con nota prot. 0112655 del 10/08/2011, utilizzando le checks list predisposte dalla U.O. Regionale e formalizzando l'atto con specifico verbale. L'attività di controllo, predisposta e dettagliata in seguito per singolo piano, dovrà essere rendicontata dal DPV alla U.O. Veterinaria della Regione Lombardia, rispettando le scadenze dei debiti informativi regionali. Inoltre i Distretti Veterinari dovranno rendicontare trimestralmente al Direttore del SIAPZ lo stato di avanzamento dell’attività di controllo, utilizzando le tabelle già predisposte nell'anno precedente. Tabella 1 SETTORE ALLEVAMENTI DI ANIMALI CATEGORIE ATTIVITÀ TRASFORMAZIONE PRODUZIONE LATTE CRUDO ALLEVAMENTI BOVINI UNITA' CENSITE 1282 ALTA QUALITA' 61 LATTE CRUDO 22 LINEA VACCA VITELLO 603 RIPRODUTTORI MANZE 110 VITELLI A CARNE BIANCA 150 BOVINI CARNE ROSSA 1228 VENDITA DIRETTA PRODUZIONE LATTE CRUDO ALLEVAMENTI OVICAPRINI ALLEVAMENTI DA LANA ALLEVAMENTI DA CARNE TRASFORMAZIONE 123 20 1504 53 RIPRODUZIONE ALLEVAMENTI SUINI APIARI CICLO APERTO 171 CICLO CHIUSO 40 SVEZZAMENTO 12 INGRASSO (svezzamento, magronaggio, finissaggio) 413 > 10 alveari 380 ALLEVAMENTI PESCI 47 GALLINE OVAIOLE 76 AVICOLI DA CARNE 250 ALLEVAMENTI AVICOLI RIPRODUTTORI 25 SVEZZATORI 27 PRODUZIONE CARNE 22 RIPRODUZIONE CICLO COMPLETO 22 ALLEVAMENTI CUNICOLI ALLEVAMENTI EQUINI SCUDERIE / AMATORIALI / CIRCOLO IPPICO / SPORTIVO PRODUZIONE CARNE 1518 37 CANILI SANITARI 1 CANILI RIFUGIO 6 STRUTTURE ZOOFILE 8 PENSIONI DETENZIONE DI ANIMALI STRUTTURE AMATORIALI DA AFFEZIONE STRUTTURE A SCOPO DI ALLEVAMENTO GROSSISTI ANIMALI VIVI NEGOZI PER LA VENDITA DI ANIMALI (con cani e gatti) TOELETTATURE TRASPORTO ANIMALI VIVI 23 6 26 1 21 85 UNITA' CENSITE TRASPORTO ANIMALI VIVI SU BREVI VIAGGI <8 ORE O 12 SE NAZIONALI 126 TRASPORTO ANIMALI VIVI SU VIAGGI >8 ORE 35 PRODUZIONE E VENDITA DI MANGIME PER ANIMALI UNITA' CENSITE 54 PRODUZIONE (RICONOSCIUTI) COMMERCIO (RICONOSCIUTI) ESSICAZIONE GRANAGLIE CONTO TERZI COMMERCIO SOTTOPRODOTTI PER L'ALIMENTAZIONE ANIMALE STRUTTURE VETERINARIE 65 95 27 4 UNITA' CENSITE LABORATORIO VETERINARIO DI ANALISI 3 OSPEDALE VETERINARIO 2 CLINICA O CASA DI CURA VETERINARIA 27 AMBULATORIO VETERINARIO 92 STUDIO VETERINARIO 6 STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO 7 MEDICO VETERINARIO SENZA STRUTTURA 30 UNITA' CENSITE SPERIMENTAZIONE ANIMALE IMPIANTI DI ALLEVAMENTO ANIMALI DA ESPERIMENTO 1 IMPIANTI UTILIZZATORI ANIMALI DA ESPERIMENTO 3 UNITA' CENSITE FARMACO VETERINARIO IMPIANTI PER LA VENDITA ALL'INGROSSO FARMACI VETERINARI (ART.66 DLVO 193/2006)" VENDITA AL DETTAGLIO ED ALL'INGROSSO DI MEDICINALI VETERINARI (art. 90 DLgs 193/2006) OFFICINE DI PRODUZIONE 10 13 SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE 1 UNITA' CENSITE TRASFORMAZIONE 4 LAVORAZIONE SOTTOPRODOTTI (art. 36) 6 USO IN DEROGA DI SOTTOPRODOTTI (art. 17) 2 USO IN DEROGA DI SOTTOPRODOTTI (art. 18) 1 CENTRO DI RACCOLTA 1 COMMERCIO 2 INCENERITORE/COMBUSTIONE 2 PRODUZIONE FERTILIZZANTI 2 MANIPOLAZIONE 6 MAGAZZINAGGIO 12 55 TRASPORTO RIPRODUZIONE ANIMALE 12 UNITA' CENSITE STAZIONI DI MONTA NATURALE EQUINA 36 STAZIONI DI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE 11 CENTRI PRODUZIONE MATERIALE SEMINALE 10 RECAPITI 11 GRUPPI RACCOLTA EMBRIONI 4 ALLEVAMENTI SUINICOLI CON F.A. AZIENDALE 150 1680 104 OPERATORI DI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE LAICI VETERINARI PROGRAMMAZIONE ANNO 2014 Di seguito, viene illustrata l’attività di controllo programmata per l’anno 2014 che prevede Piani di settore a valenza Europea, Nazionale e Regionale. OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI DEFINITI DALLE NORME A VALENZA NAZIONALE Piano regionale benessere animale 2014 (PRBA 2014) Il Piano Regionale Benessere Animale comprende l'insieme dei controlli volti alla verifica del rispetto delle misure di protezione degli animali in allevamento, durante il trasporto, alla macellazione e durante la sperimentazione animale. L’attività del 2013 si è concentrata soprattutto verso il controllo dell’adeguamento degli allevamenti di suini da riproduzione per quanto riguarda le scrofe in gruppo e verso la risoluzione delle criticità rappresentate da due allevamenti che detenevano galline ovaiole in gabbie non modificate. Al fine dei controlli negli allevamenti di polli da carne in deroga, sono stati acquistati gli strumenti per la rilevazione dei parametri microclimatici in azienda. Piano regionale benessere animale in allevamento In ottemperanza al Piano Regionale Benessere Animale, i controlli minimi programmati per il 2014 riguardanti il benessere in allevamento, suddivisi per le varie categorie di animali da reddito, vengono riepilogati nella tabella 2 sotto riportata. La programmazione dei controlli dovrà tener conto, oltre che in generale degli allevamenti con non conformità aperte e degli allevamenti con elevate non conformità pregresse, delle seguenti indicazioni specifiche previste per alcune tipologie di allevamento come di seguito meglio specificato: - - galline ovaiole che producono uova da consumo: andranno condotti i controlli almeno nel 50% degli allevamenti di galline allevate in gabbie arricchite o in sistemi alternativi privilegiando gli allevamenti non controllati nell’anno precedente, quelli ristrutturati e quelli che eseguono la muta (utilizzare la check list regionale aggiornata versione 2013.2) polli da carne: entro il 30 marzo 2014 dovranno essere controllati tutti gli allevamenti che 56 - hanno presentato istanza di deroga ad allevare a densità >33Kg/mq rilevando i parametri microclimatici. allevamenti di suini da riproduzione: entro il 30 marzo 2014 andrà verificato l’adeguamento rispetto al “group housing” in tutti gli allevamenti dichiarati parzialmente o non adeguati nell’ultima rilevazione del 2013. Per il controllo del benessere durante l’abbattimento degli animali da pelliccia, è previsto l’utilizzo del modello “Lista di riscontro benessere macellazione e abbattimento” selezionando quale tipologia di impianto sottoposto a controllo “tipologia di allevamento non definita”, piano di controllo “benessere degli animali allevati” in Evidenze selezionare “modifica” “procedure di allevamento” e procedere come indicato a pag. 7 del Piano Regionale Benessere Animale. Le principali non conformità rilevate nel corso del 2013 e che sono state considerate ai fini della programmazione dell’attività del 2014 riguardano: - nell’allevamento delle galline ovaiole allevate in gabbia, l’inadeguatezza degli spazi a disposizione (mancato rispetto della densità prevista pari a 750 cmq di spazio disponibile per ogni animale); nell’allevamento del suino, le più frequenti criticità riscontrate hanno riguardato la carenza di materiale manipolabile, le mutilazioni, lo spazio disponibile, la libertà di movimento, sistemi di abbeveraggio non idonei; I controlli dovranno essere effettuati avvalendosi delle specifiche check-list predisposte dalla U.O. Veterinaria Regionale (pubblicate in SIVI – Check list condizionalità) con la contestuale compilazione del verbale di ispezione. Tutti i controlli dovranno essere inseriti nel programma SIVI. Nell'ambito dei sopralluoghi programmati per l'anno 2014 finalizzati al controllo del benessere animale negli allevamenti di suini da riproduzione, continuerà il progetto ASL Brescia sulla rilevazione dei seguenti parametri microclimatici ritenuti fondamentali per il rispetto del benessere animale nell'allevamento di tipo intensivo: CO2, NH3, Temperatura, Umidità Relativa, Intensità luminosa. Tabella 2 CONTROLLI BENESSERE IN ALLEVAMENTO TIPOLOGIA ALLEVAMENTI NUMERO ALLEVAMENTI PRESENTI NUMERO ISPEZIONI PROGRAMMATE % ALLEVAMENTI DA CONTROLLARE SUINI DA RIPRODUZIONE > 6 scrofe INGRASSO (svezzamento, magronaggio, finissaggio) > 40 capi GALLINE OVAIOLE >350 capi AVICOLI PRODUZIONE CARNE > 500 capi 223 55 24,6 413 86 20,8 76 28 36,8 160 75 46,8 VITELLI A CARNE BIANCA 164 30 18 BOVINI LATTE 1365 75 5,5 BOVINI CARNE ROSSA OVI-CAPRINI > 50 CAPI 1228 44 40 10 3,3 22,7 57 CAVALLI > 10 CAPI STRUZZI >10 CAPI TACCHINI > 250 CAPI CONIGLI> 250 CAPI ANIMALI DA PELLICCIA TOTALE 6 2 33 1 76 15 2 3773 1 11 3 2 418 100 14,5 20 100 Condizionalità Per quanto riguarda la condizionalità, il campione casuale delle aziende da sottoporre a controllo è stato estratto in base ai criteri di casualità mentre il campione a rischio è stato selezionato dal DPV utilizzando i criteri previsti dalle note integrative ministeriali e dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 come ad esempio le aziende nelle quali sono state riscontrate N.C. nell'anno precedente per l'atto di riferimento. Per ogni controllo con esito N.C. riscontrato nel corso del 2013, il DPV ha provveduto all'invio alla U.O. Veterinaria della copia del verbale di contestazione, della chek list inerente l'atto di pertinenza unitamente al verbale di sopralluogo corredato da ogni ulteriore documentazione integrativa. Per i controlli effettuati su aziende beneficiarie di aiuti comunitari ma non identificate nel campione di condizionalità, tale trasmissione è avvenuta solo in caso di irrogazione di sanzioni amministrative o in caso di provvedimenti di tipo penale. Anche per l’anno 2014 i controlli sulla condizionalità relativamente al benessere animale verranno condotti dai Veterinari ASL disgiunti dai funzionari della Provincia. Gli impianti da controllare verranno nel corso dell'anno identificati dalla Regione e rientreranno nei numeri dei controlli programmati per il benessere in allevamento. Le non conformità eventualmente rilevate andranno gestite in modo completo a partire dall'inserimento in SIVI, specificando i provvedimenti adottati e le successive verifiche. I risultati dei controlli eseguiti nell’ambito del PRBA 2014 avranno valenza anche per la verifica del rispetto degli atti della condizionalità. Formazione In conformità con il D.Lgs 181/2010, saranno organizzati eventi formativi rivolti agli allevatori di broiler. Nel corso del 2013 sono stati effettuati tre eventi ai quali hanno partecipato 220 allevatori. Piano regionale benessere animale durante il trasporto I controlli sul benessere durante il trasporto sono finalizzati a garantire il pieno rispetto delle misure di protezione degli animali in tutte le fasi del trasporto stesso, dal momento del carico in allevamento, al viaggio effettivo, fino all'arrivo a destinazione con lo scarico dell'ultimo animale trasportato. Nel corso del 2013 si è consolidata la collaborazione con le Forze dell'Ordine con le quali sono stati condotti 65 controlli su strada. Controlli a destino Presso strutture di macellazione/posti di controllo In considerazione della tipologia di stabilimenti di macellazione presenti nel territorio dell'ASL di Brescia che si approvvigionano di capi da aziende limitrofe, la percentuale minima dei controlli a destino viene definita all'1% anziché del 2% delle partite in arrivo, per viaggi con 58 tempi di trasporto inferiori alle otto ore. La percentuale dei controlli delle partite in arrivo per viaggi con tempi di trasporto superiore alle otto ore, viene fissata al 10%. Le verifiche verranno effettuate di norma dai Veterinari ufficiali che operano nello stabilimento di macellazione. Presso i posti di controllo Sul territorio dell'ASL di Brescia è presente un unico posto di controllo di cui al Reg. (CE) n. 1255/97, avente sede presso il mercato di bestiame di Montichiari. In questa struttura la percentuale dei controlli è fissata al 5% delle partite di animali in arrivo. Le ispezioni di norma saranno espletate dal Veterinario della U.O. Sanità Animale del Distretto competente. Piano integrato dei controlli sull'idoneità al trasporto degli animali Come per l’anno precedente, il piano prevede due fasi di attuazione. La fase A consiste nell'individuazione dei punti critici da controllare sul territorio. A livello distrettuale verranno individuati i macelli, i trasportatori, le stalle di sosta, gli allevamenti più a rischio sulla base della numerosità degli animali movimentati, sulla tipologia degli animali macellati (ad esempio fine carriera), e soprattutto sulla base di pregresse violazioni legate al benessere animale constatate negli ultimi 5 anni. La fase B prevede controlli su strada in punti strategici da effettuare in collaborazione con le forze dell'Ordine, tenendo conto delle realtà produttive presenti nei singoli Distretti (macelli di vacche, vitelloni, vitelli a carne bianca, mercato bestiame, punto di sosta, direttrici stradali importanti). Per il 2014 la Regione ha assegnato all'ASL di Brescia un numero minimo di controlli pari a 16 giornate che sono stati così suddivisi: DV1 n. 4 controlli, DV2 n. 5 controlli; DV3 n. 3 controlli; DV4 n. 4 controlli. L'attività di controllo dovrà essere condotta da febbraio a novembre 2014. L'attività di controllo su strada, come già avvenuto nel corso del 2013, potrà essere incrementata in funzione delle richieste di intervento da parte delle forze di Polizia che, debitamente formate, richiedono sempre più frequentemente la presenza di un Veterinario Ufficiale a supporto dei controlli effettuati in autonomia. Verrà organizzato un incontro formativo per il personale veterinario che si occupa dei controlli sull'idoneità al trasporto degli animali in collaborazione con il Centro di Referenza per il Benessere Animale dell'IZSLER. Continueranno i corsi finalizzati al rilascio dell'attestato di idoneità per conducenti e guardiani ai sensi del Reg. 1/2005. Nel 2013 sono stati formati 56 trasportatori. Controlli scambi in collaborazione con UVAC Lombardia Nel corso dell’anno 2014, in collaborazione con l’UVAC Lombardia, dovranno essere condotti 4 controlli in materia di benessere animale durante il trasporto, su partite di animali provenienti dalla Francia. In particolare due controlli saranno svolti dal DV2, un controllo dal DV3 ed uno dal DV4 in collaborazione con i colleghi di area A. Tali controlli andranno effettuati entro il 30 settembre 2014. Come per i controlli sul benessere durante il trasporto, dovranno essere compilate le apposite check list e fatta la registrazione in SIVI in quanto tali controlli rientrano nella programmazione annuale. Piano regionale benessere animale durante la macellazione Così come previsto dal PRAB, la verifica documentata del rispetto delle disposizioni previste dal Reg. (CE) 1099/2009 deve essere effettuata presso tutti gli impianti del territorio aziendale (133), compresi i macelli di suini stagionali, con frequenza almeno annuale. 59 Per l’esecuzione dei controlli, effettuata dai veterinari di igiene degli alimenti, è previsto l’utilizzo del modello “Lista di riscontro benessere macellazione e abbattimento” che può essere utilizzata anche come verbale dell’attività di controllo. L’attività di controllo dovrà essere registrata in SIVI secondo le modalità descritte nel PRAB 2014. Per l’abbattimento degli animali da pelliccia, i controlli saranno svolti di norma dai veterinari responsabili della struttura del Servizio IAPZ (vedi capitolo benessere animale in allevamento). Piano regionale benessere animale nella sperimentazione Nel territorio di competenza dell'ASL di Brescia sono presenti 3 impianti utilizzatori ed 1 allevamento autorizzati ai sensi del D.Lgs 116/1992. Per il 2014, è programmata una verifica annuale presso 100% degli allevamenti e degli utilizzatori volti alla verifica del rispetto del benessere. In considerazione dell'aumento della sensibilità della popolazione in merito alle problematiche legate agli animali da esperimento, è programmata l'esecuzione di almeno un controllo da effettuare nel corso di una sperimentazione presso un impianto utilizzatore, al fine di monitorare il rispetto delle procedure previste dai progetti di sperimentazione animale approvati dal Ministero della Salute. I controlli annuali presso le strutture devono essere inseriti in SIVI e le rendicontazioni andranno trasmesse con le tempistiche previste dalla U.O. Regionale. Vigilanza e controllo sulla alimentazione animale – (PRAA 2014) Obiettivo del Piano è di assicurare un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l'intera filiera alimentare, al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell'ambiente. Attività di campionamento Il PRAA 2014 prevede il prelievo di n.278 campionamenti su matrici alimentari destinate all'alimentazione animale per: - verifica dell’applicazione delle restrizioni relative al divieto di utilizzo delle proteine animali trasformate (PAT); - ricerca quantitativa di micotossine (aflatossina B1, ocratossina A, zearalenone, deossinivalenolo, fumonisine, tossine T-2 e HT-2); - ricerca quantitativa di contaminanti inorganici e composti azotati, composti organoclorurati e radionuclidi; - ricerca quantitativa di additivi vietati e delle sostanze farmacologicamente attive; - ricerca quantitativa di Diossine e PCB; - ricerca quantitativa di Salmonella spp; - ricerca quantitativa di OGM. La pianificazione di questi campioni dovrà avvenire utilizzando il criterio della casualità. I campioni dovranno essere prelevati presso: - - impianti di produzione - impianti di trasformazione ed impianti oleochimici/biodiesel che producono materie prime destinate all’alimentazione animale - impianti che producono grassi vegetali e animali per l’alimentazione animale - impianti di produzione di additivi, premiscele e materie prime minerali - mangimifici a scopo commerciale - essiccatoi granaglie cono terzi distribuzione (depositi di materie prime per mangimi) allevamenti che utilizzano mangimi composti 60 Nel corso del primo semestre dell'anno dovranno essere eseguiti almeno il 40% dei campionamenti assegnati. La ripartizione dell’attività di campionamento distrettuale PRAA ed extra PRAA è stata effettuata in occasione di una apposita riunione e sarà trasmessa con apposita nota dipartimentale ai quattro distretti. Controllo presso gli impianti di produzione Il DPV ha programmato la frequenza dei controlli in base alle risorse disponibili, alla valutazione del rischio e alle criticità riscontrate negli anni precedenti (vedi tabella 3). La frequenza minima delle ispezioni da eseguire è annuale per gli stabilimenti di produzione e biennale par gli stabilimenti di commercializzazione. Nel caso dei produttori primari, in considerazione dell’elevato numero di aziende, è stato programmato un controllo nel 0.5% delle strutture. Tabella 3 Tipologia Essiccazione granaglie conto terzi Produzione mangimi riconosciuti Produzione di alimenti per animali da compagnia Commercio mangimi riconosciuti Commercio sottoprodotti per l'alimentazione animale Produzione primaria TOTALE Numero Attività % Impianti da controllare Numero di Ispezioni 27 100 27 65 100 65 7 100 7 95 50 47 4 12276 12467 50 0,5 2 61 209 L’esecuzione del controllo prevede la compilazione della specifica check-list predisposta dalla U.O. Regione Lombardia e del verbale di ispezione. I controlli annuali presso le strutture e i campionamenti andranno rendicontati con le modalità previste dal PRAA. Anche per quest’anno è prevista la trasmissione degli elenchi aggiornati delle imprese del settore di mangimi registrate ai sensi del Reg. (CE) 183/2005 alla U.O. Veterinaria entro il 31 maggio ed il 30 novembre 2014. Piano regionale farmacosorveglianza 2014 Tenendo conto delle indicazioni riportate nel Piano regionale Farmacovigilanza 2014, il numero dei controlli è stato definito in base alla valutazione del rischio di ogni singola azienda e alla significatività e rappresentatività della realtà zootecnica in relazione con gli eventuali rischi per il consumatore. Il campione identificato è stato elaborato utilizzando vari indicatori, tra i quali la consistenza degli allevamenti, suddivisi per distretto veterinario, e l’attività rendicontata negli anni scorsi. In tabella 4 viene illustrato il numero degli interventi di farmacosorveglianza che devono essere messi in atto negli allevanti e negli impianti nel 2014 come attuazione programma. L’attività di farmacosorveglianza, al fine di permettere una razionale gestione delle risorse può essere condotta contestualmente ad altri controlli come quelli sulla produzione del latte, sulla 61 alimentazione animale, sul benessere e sulla biosicurezza. Il Piano è mirato alla verifica della corretta gestione del medicinale veterinario nelle fasi di produzione, commercializzazione e somministrazione. Il DPV ha stabilito per il 2014 la frequenza dei controlli dopo aver raccolto dai Distretti Veterinari le criticità emerse e tutti gli elementi utili a chiarire le priorità da seguire nella scelta degli impianti da sottoporre a ispezione. Saranno da controllare prioritariamente gli allevamenti che nell'ultimo anno e/o negli anni precedenti hanno avuto problemi (positività al macello, PNR, sanzioni amministrative, prescrizioni, non corretta identificazione degli animali) e gli allevamenti autorizzati a detenere scorte. I controlli negli allevamenti devono riguardare soprattutto: - l’uso appropriato dei farmaci veterinari, verifica dei trattamenti di massa mirata ad una maggiore responsabilizzazione del consumo del farmaco veterinario; - l’identificazione degli animali trattati; - la registrazione dei dati intesa come inizio/fine dei trattamenti, rispetto dei tempi di sospensione: - informazioni sulla catena alimentare. Per quanto riguarda i grossisti, i grossisti con vendita diretta e gli stabilimenti produttori, deve essere garantito il controllo nel 100% degli impianti. I controlli dovranno essere espletati avvalendosi delle specifiche check-list predisposte dalla U.O. Veterinaria Regionale con la contestuale compilazione del verbale di ispezione. Tutti i controlli dovranno essere inseriti nel programma SIVI e saranno considerati utili per il piano di farmacosorveglianza solo se inseriti, come motivo di controllo, alla voce "attuazione programma". Il DPV, in collaborazione con i distretti, organizzerà iniziative di formazione sia rivolte ai veterinari LLPP che agli allevatori riguardanti le problematiche relative all’utilizzo consapevole dei farmaci veterinari. Tabella 4 CATEGORIE N. IMPIANTI ATTIVI n° controlli PERCENTUALE (%) IMPIANTI da controllare N. CONTROLLI PROGRAMMATI Grossisti e depositari di medicinali veterinari Vendita al dettaglio ed all'ingrosso di medicinali veterinari Fabbricanti di premiscele vendita diretta Ambulatori / cliniche (studio veterinario) Medici Veterinari autorizzati a detenere scorte 10 1 100 10 13 1 134 1 1 1 100 100 20 13 1 26* 25 1 20 5 Apiari > 10 alveari 380 1 4 16 ITTICI AVICOLI – uova da consumo - produzione carne BOVIDI - produzione carne bianca - produzione carne rossa 29 76 250 150 1228 1 1 1 1 1 14 30 25 25 2 4 23 62 37 25 - riproduzione latte alta qualità - riproduzione latte crudo - riproduzione latte trasformazione - riproduzione linea vacca – vitello CUNICOLI - produzione carne riproduzione carne ciclo completo 61 22 1282 603 22 1 1 1 1 1 50 50 16 2 10 30 11 201 12 2 22 1 10 2 62 EQUIDI - produzione carne OVI – CAPRINI – da carne - da latte SUIDI – ingrasso finissaggio - riproduzione ciclo aperto - riproduzione ciclo chiuso - riproduzione svezzamento Canili / gattili / pensioni – grossisti animali Impianto di allevamento di animali per la sperimentazione D.Lgs. 116/1992 Impianto utilizzatore di animali per la sperimentazione D.Lgs. 116/1992 37 1504 1 1 10 1 4 15 123 413 171 40 12 70 1 1 1 1 1 1 8 10 33 33 33 40 10 41 56 13 4 28 1 1 100 1 3 1 100 4 TOTALE CONTROLLI PROGRAMMATI 656 * presso tali strutture dovrà essere effettuata contestualmente la verifica del mantenimento dei requisiti igienico-strutturali e gestionali stabiliti dal D.D.G.S. N. 5403 DEL 13/04/2005 OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI DEFINITI DALLE NORME A VALENZA EUROPEA Stabilimenti riconosciuti/registrati per sottoprodotti Sulla scorta dell’attribuzione della categoria di rischio delle singole strutture, riconosciute o registrate ai sensi del Reg. (CE) 1069/2009, mediante l'applicazione delle score card regionali, è stata programmata l’attività di controllo ufficiale per l’anno 2014 (ispezioni e audit) nelle diverse tipologia di attività presenti sul territorio, I controlli ufficiali proseguiranno anche per il 2014 nel rispetto delle procedure di sistema, anche utilizzando le specifiche check-list predisposte dalla U.O. Veterinaria Regionale. Tutti i controlli devono essere registrati in SIVI. La frequenza dei controlli (ispezioni e audit) è riportata nella tabella 5 secondo le diverse tipologie di attività presenti sul territorio. Tabella 5 Attività Impianto Numero Attività Frequenza annuale del Controlli Ispezioni Audit REGISTRATI Trasporto 12 8 Lavorazione sottoprodotti (art.36) 6 5 Uso in deroga di sottoprodotti (art.17) 2 2 Uso in deroga di sottoprodotti (art.18) 1 3 Centro di raccolta 1 Sez. XIII altro commercio 2 2 4* 8 1 RICONOSCIUTI Trasformazione 3 63 Incenerimento Coincenerimento 2 3 Produzione di alimenti per animali da compagnia 7 Vedi Reg. CE 183/2005 e relativi controlli (vedi tab. 3) Produzione fertilizzanti/ammenda nti 2 3 2 Attività intermedie (Manipolazione) 6 11 2 12 18 8 63 16 Magazzinaggio TOTALE * 1 attività sospesa in data 22/10/2013 c/o DV1 OBIETTIVI OPERATIVI A VALENZA REGIONALE Piano alpeggi In prosecuzione delle attività programmate nell’ambito del Piano di Controllo sulla Qualità igienica dei prodotti a base di latte ottenuti nei caseifici degli alpeggi della Regione e del Piano EXPO 2015 – garantire la sicurezza alimentare e valorizzare le produzioni sia dal punto di vista merceologico che nutrizionale viene programmata l’attività da condurre nel corso dell’anno 2014. L’intervento è pianificato sulla base delle risultanze ottenute dall’attività condotta nel 2012 e 2013 e in conformità agli obiettivi strategici “Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014”. In prosecuzione di quanto effettuato nel corso dell’anno 2013 e in coerenza a quanto pianificato nel Piano EXPO 2015 i controlli saranno orientati alla gestione delle non conformità evidenziate nel corso del piano 2012-2013 e a verificare che l’operatore abbia ottemperato alla rimozione delle non conformità riscontrate secondo quanto pianificato. Analogamente a quanto svolto nel corso del 2013 obiettivo dell’intervento è la conduzione di una attività di controllo analitica sulla materia prima, sui semilavorati e sul prodotto finito, correlando i risultati a specifici parametri produttivi e alle caratteristiche dei prodotti finiti. Le strutture ad oggi registrate in SIVI sono 54. In 7 di queste sono presenti animali da vita che non producono latte per cui non avviene la trasformazione. Gli alpeggi attivi nel 2014 sono 47. Saranno condotti controlli nel 53% degli alpeggi che trasformano il latte, che corrispondono al 100% di quelli dove sono in corso le risoluzioni delle non conformità. Nel corso del 2014 proseguirà l’attività di formazione e informazione degli operatori in collaborazione con gli Enti locali e le Associazioni di Categoria. L’attività di controllo, le evidenze, i risultati delle verifiche delle carenze pregresse e i provvedimenti adottati devono essere costantemente e puntualmente registrati nel sistema informativo veterinario integrato (SIVI). La valutazione dell’attività svolta verrà fatta tenendo conto delle registrazioni degli interventi e dei risultati inseriti in SIVI. Tali risultanze sono state valutate di concerto con la U.O. Veterinaria Regionale e sono utilizzate per la programmazione e la pianificazione dell'attività di controllo per la stagione di monticazione 2014, finalizzata alla risoluzione delle criticità rilevate nel corso del 2013. Nella tabella 6 si riporta l'attività svolta e la programmazione 2014. Al fine di rispettare la tempistica delle risoluzioni delle non conformità, verrà richiesta ai gestori degli alpeggi il rispetto del cronoprogramma presentato nel 2013 degli interventi previsti. 64 Tabella 6 Distretto Veterinario Controlli 2012 effettuati Controlli 2013 effettuati Alpeggi 2014 censiti Controlli 2014 programmati DV1 Brescia-GVT 20 15 25 19 DV2 Lonato 26 21 23 5 DV4 Rovato 6 3 6 1 52 38 54 25 Totale Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte Piano monitoraggio latte La vigente normativa in materia di sicurezza alimentare attribuisce all'operatore un ruolo fondamentale di garanzia della sicurezza degli alimenti che egli stesso immette in commercio; la programmazione dell'attività di controllo ufficiale, ai sensi del Reg. (CE) 882/2004, sarà volta principalmente alla verifica dell'applicazione e dei risultati dell'autocontrollo. Per quanto attiene la produzione di latte crudo destinato alla vendita diretta, in relazione ai risultati raggiunti dai piani di monitoraggio eseguiti in regime di Controllo Ufficiale e di Autocontrollo negli anni precedenti, per il 2014 l’U.O. Veterinaria Regionale ha definito un nuovo Piano di Monitoraggio finalizzato alla verifica del rispetto dei parametri previsti per questa tipologia di latte, prevedendo n. 1 prelievo di latte presso il tank aziendale e n. 1 prelievo di latte ai distributori. Come già previsto per il 2013, il veterinario ufficiale dovrà verificare che l’OSA in autocontrollo effettui i campioni presso gli erogatori con frequenza trimestrale e presso il tank alla stalla con frequenza semestrale. Per tutti i campioni dovrà essere effettuata la preaccettazione e tutte le ispezioni dovranno essere registrate in SIVI. Per quanto riguarda la produzione di latte ad alta qualità, è previsto un controllo annuale volto alla verifica del mantenimento dei parametri igienico-sanitari delle aziende e dei requisiti strutturali. Sulla base dei risultati raggiunti nel corso dell'anno 2013 e tenendo presente le non conformità segnalate dagli stabilimenti di trasformazione del latte, sono state fissate le percentuali di controlli riportate nella tabella 7. Tabella 7 Categorie BOVIDI – Riproduzione latte alta qualità BOVIDI – Riproduzione latte crudo BOVIDI – Riproduzione latte trasformazione TOTALE n. impianti percentuale ispezione impianti n. ispezioni Totale 61 100% 1 61 22 100% 2 44 1282 1365 16% 1 205 310 65 Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione. Scopo del programma, già in essere nel 2013 in 4 stabilimenti, uno per distretto veterinario, è quello di verificare il rispetto dei requisiti in materia di qualità del latte destinato alla trasformazione e l’efficacia dei processi termici di risanamento applicati al latte crudo destinato alla caseificazione. L'efficacia dei trattamenti termici applicati al latte destinato alla caseificazione vuole valutare non solo l'efficacia in termini di riduzioni decimali, ma vuole valutare i processi termici applicati immediatamente prima del trattamento termico e immediatamente prima della successiva ulteriore fase di trasformazione (caseificazione). Nel corso del 2014 verranno sottoposti al controllo 4 stabilimenti, uno per distretto, diversi da quelli individuati nel 2013. La definizione del programma è in accordo con l'IZSLER. I controlli andranno effettuati entro il 15 dicembre 2014. La registrazione dell'attività di controllo sarà inserita in SIVI. Azioni volte al contenimento della Listeria monocytogenes in formaggi che ne costituiscono terreno favorevole alla crescita. Scopo del Piano è quello di ridurre la prevalenza di Listeria monocytogenes in formaggi DOP taleggio e gorgonzola prodotti in Regione Lombardia applicando modalità di controllo atte ad individuare in ogni singolo stabilimento i fattori in grado di contrastare la contaminazione e la successiva moltiplicazione di L.m. nei prodotti in esame. In 3 stabilimenti che producono tali prodotti (di cui 1 nel Dv1 e 2 nel DV4), nel corso dell’anno saranno condotti i controlli programmati con il Reparto Microbiologia Alimenti dell’IZSLER di Brescia, atti a individuare tutte le procedure adottate per controllare il pericolo microbiologico. Saranno inoltre effettuati prelievi di campioni sui prodotti finiti, sul raschiato di superficie e tamponi ambientali. I controlli andranno effettuati entro il 15 dicembre 2014. La registrazione dell'attività di controllo sarà inserita in SIVI. Aflatossine M1 Anche per il 2014, nonostante i dati sui raccolti di mais non rilevino grosse problematiche per quanto riguarda l’aflatossina, si ritiene necessario adottare un Piano di Sorveglianza per monitorare la situazione e valutare eventuali scostamenti. I campioni devono essere effettuati entro il 30 novembre 2014. Le modalità di campionamento rimangono quelle previste per il piano 2013. La Regione ha assegnato all’ASL di Brescia 163 campioni che vengono ripartiti nei quattro distretti veterinari come segue. Il DV1 dovrà effettuare 35 campioni, il DV2 45, il DV3 40 e il DV4 43. I suddetti campioni saranno effettuati nelle aziende che hanno avuto positività per aflatossina M1, in quelle risultate "border-line" e comunque distribuiti in tutta l'area del distretto. I dati riferiti a tale attività svolta presso le aziende di produzione verranno raccolti tramite il Sistema Informativo Veterinario. Piano di controllo agenti patogeni Obiettivo del Piano è quello di ridurre le mastiti ed in particolare l'infezione di Streptococcus agalactiae per ottenere il miglioramento della qualità igienica del latte prodotto. L’attività del 2013 svolta dal Laboratorio Latte dell’IZSLER di Brescia ha determinato il seguente quadro della situazione sanitaria degli allevamenti del territorio: su 1181 allevamenti controllati, ne sono risultati negativi 1102, positivi 79 pari a 6.69%. 66 Il piano 2014 introduce il vincolo di riportare sui modelli di provenienza in caso di movimentazione dei capi da vita, sia per compravendita che per monticazione e/o pascolo, le qualifiche raggiunte nel biennio. I Distretti Veterinari, avvalendosi dei veterinari delle U.O. Igiene degli Allevamenti e Sanità Animale, organizzerà iniziative di informazione/formazione rivolte agli allevatori riguardanti le norme di biosicurezza da adottare per prevenire o eradicare la patologia mammaria. Riproduzione animale Il Piano previsto per il settore della riproduzione animale viene eseguito in conformità alle linee guida Regionali e Ministeriali riferite alla normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di riproduzione animale, al fine di assicurare sul territorio regionale l'omogenea espletazione delle attività di controllo ufficiale. Tale attività viene attuata mediante sopralluoghi congiunti effettuati, nell'ambito delle rispettive competenze, dal personale veterinario dei Distretti Veterinari e della Provincia di Brescia - Assessorato Agricoltura, nel rispetto delle percentuali indicate in tabella 8. Il volume e la frequenza dei controlli sono definiti sulla base dell'analisi del rischio assegnato negli anni precedenti alle singole strutture mediante l'utilizzo dell'apposito foglio di calcolo allegato al D.G. Sanità n. 446 del 22/01/2009. Lo stesso Decreto stabilisce la percentuale di controlli da effettuare sugli operatori di fecondazione artificiale (laici e veterinari); la scelta del singolo operatore avviene per estrazione con il metodo random (casuale), escludendo dal campione gli operatori già controllati nel 2012 e 2013. Per quanto riguarda gli operatori laici, sono stati assegnati 21 controlli al Dv1, 43 al DV2, 45 al DV3 e 49 al DV4. Mentre per i controlli rivolti ai veterinari, ne sono stati assegnati 2 al DV1, 2 al DV2, 2 al DV3 e 5 al DV4. Tabella 8 STRUTTURE OPERANTI NEL SETTORE DELLA RIPRODUZIONE ANIMALE STAZIONI DI MONTA NATURALE EQUINA STAZIONE DI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE CPMS RECAPITI GRUPPI RACCOLTA EMBRIONI ALL. SUINICOLI CON F.A. AZIENDALE OPERATORI INSEMINAZIONE LAICI ARTIFICIALE: VETERINARI OBBLIGO DI DISTRUZIONE MATERIALE SEMINALE TOTALE N. 36 % CONTROLLO N. CONTROLLI 2014 70 26 11 10 11 4 0 in base al fattore di rischio 1 1 1 149 5 8 1680 104 10 10 158 11 0 100 su comunicazione 2006 196 67 Piano di controllo sull’anagrafe degli animali d’affezione Il DDUO n. 15742 del 29/12/2008 stabilisce le funzionalità e le modalità di accesso all’Anagrafe Animali di Affezione (AAA) in adeguamento alla Legge Regionale che prevede il pieno coinvolgimento anche dei veterinari liberi professionisti accreditati, oltre che dei comuni e delle ASL. La Regione ha previsto il controllo dei Veterinari LLPP accreditati per verificare il rispetto delle procedure stabilite dal Decreto. Rispetto ai 202 Veterinari Liberi Professionisti accreditati dall’Asl di Brescia, nel corso dello scorso anno ne sono stati controllati n. 38 a fronte dei n. 21 programmati. Sono stati effettuati più controlli rispetto ai programmati in quanto i controlli inerenti la gestione di AAA sono stati condotti in concomitanza con l'attività di farmaco sorveglianza degli ambulatori veterinari. Dalle verifiche condotte negli anni precedenti, sono state rilevate criticità riguardanti principalmente la non completa archiviazione della documentazione a supporto delle registrazioni dei cani provenienti dall'estero. Dai controlli sono emerse anche criticità legate alla mancata corrispondenza tra i chip risultanti in banca dati a priori e quelli effettivamente applicati. Alla luce delle risultanze di tali controlli, si programma l’effettuazione di 26 verifiche di gestione dell’AAA da parte dei veterinari LLPP accreditati (vedi tabella 9). Tabella 9 DISTRETTO VETERINARIO Veterinari LLPP accreditati DV 1 Brescia-Gardone VT 8 DV2 Lonato 8 DV3 Leno 2 DV4 Rovato 8 I Veterinari da sottoporre a controllo verranno individuati in base a criteri di rischio quali il numero di “forzature” effettuate, il tempo trascorso dall’ultimo controllo, il numero di anomalie segnalate da AAA nel corso degli ultimi tre anni ed il numero elevato di chip non applicati registrati in banca dati a priori, ecc. Il controllo verterà soprattutto sulla corretta archiviazione della documentazione. Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione La Legge Regionale 33/2009 ed il Regolamento 2/2008 stabiliscono i requisiti strutturali e gestionali per le attività di ricovero e/o detenzione di cani e gatti. In tali impianti dovranno essere condotte periodiche ispezioni atte alla verifica del mantenimento di tali requisiti e del rispetto del benessere animale secondo frequenze stabilite dal programma illustrato nella seguente tabella. La scelta delle strutture amatoriali/zoofile, allevamenti e pensioni nelle quali fare i controlli dovranno essere condotte seguendo il criterio dell'elevato numero di cani detenuti e delle razze allevate. Nella tabella 10 viene illustrato il programma delle ispezioni suddivise per tipologia di impianto. Tabella 10 TIPOLOGIA Canili rifugio Grossisti di animali vivi Canili / pensioni / allevamenti NUMERO STRUTTURE % controlli N. controlli NUMERO ISPEZIONI PROGRAMMATE 6 1 63 200 100 30 2 1 1 12 1 18 68 Negozi per la vendita di animali (con cani e gatti) Toelettature Totale 21 85 100 20 1 1 21 17 69 L'incremento di sensibilità della popolazione e degli organi di informazione circa il rispetto delle condizioni di benessere degli animali di affezione, ha generato negli ultimi anni una richiesta sempre crescente di interventi riguardanti la verifica delle condizioni di detenzione di animali presso abitazioni private e/o pubblici esercizi. Nel corso del 2013 sono stati effettuati 174 sopralluoghi per inconvenienti igienico-sanitari ed il personale del Canile Sanitario è stato coinvolto da parte di guardie eco-zoofile operanti sul territorio, in numerosi sequestri di cani per problematiche legate ad una non corretta gestione degli animali. In ottemperanza alla Ordinanza Ministeriale 10 febbraio 2012 e alle Linee Guida del Ministero della Salute (nota prot. 0019949 del 15/11/2011), nel corso del 2013 sono stati seguiti circa 20 casi di sospetto avvelenamento con l'invio all'IZSLER di Brescia di esche e carcasse di animali per le analisi; di questi casi, 4 sono risultati positivi per esteri fosforici. Tale attività, che vede il coinvolgimento degli Enti Locali, proseguirà anche per il 2014. Controllo demografico della popolazione canina Le attività inerenti la lotta al randagismo nell’ASL di Brescia afferiscono al Servizio IAPZ. In attuazione a quanto previsto dalla normativa vigente, secondo la quale i cani adottati dai Canili Sanitari e Rifugio devono essere sterilizzati, il Canile Sanitario di Brescia ormai da anni prima dell'affido o del trasferimento ad un canile rifugio, effettua la sterilizzazione dei cani, sia maschi che femmine, di età compresa tra i sei mesi ed i dieci anni. Nel corso degli anni 2010, 2011, 2012 e 2013 sono stati sterilizzati presso il Canile Sanitario rispettivamente n. 665, n. 655, n. 609 e n. 641 cani. Tale attività, che verrà effettuata anche per l’anno 2014, contribuirà alla riduzione delle gravidanze indesiderate e di conseguenza delle cucciolate destinate ad essere abbandonate. Per i cani dati in adozione prima dei sei mesi e quindi non sterilizzati dal canile, proseguirà l'attività prevista dal Piano Regionale Triennale "Controllo demografico popolazione canina", descritta nel paragrafo seguente, per i cani adottati entro il 01/12/2013, data di conclusione del piano triennale. Piano regionale triennale degli interventi sul controllo demografico della popolazione animale e di prevenzione del randagismo. Oltre all’attività istituzionale sopra descritta, in riferimento al bando di finanziamento regionale ottenuto dall’ASL per progetti finalizzati al controllo demografico della popolazione animale (Decreto n. 482 del 31/10/2012), nel corso del 2013 sono state effettuate le sterilizzazioni di 105 cani, di cui 58 femmine e 47 maschi, affidati sotto i sei mesi di età e sterilizzati successivamente con apposito programma di rientro al Canile Sanitario. Nel primo semestre del 2014 saranno effettuate le sterilizzazioni programmate di 101 cuccioli affidati prima del 1 dicembre 2013. Controllo demografico dei gatti di colonia Nell'ambito del rapporto uomo-animale, si configura anche l'attività riguardante i sopralluoghi per il censimento delle colonie feline; per l'anno 2013 le domande accolte e i relativi sopralluoghi comprensivi di registrazione in anagrafe canina regionale, effettuati secondo le procedure codificate, sono state complessivamente n. 131. Presso il Canile Sanitario vengono effettuati gli interventi di sterilizzazione dei soggetti catturati dai referenti di colonia o dalle Associazioni di Volontariato, nonché eventuali interventi di 69 stabilizzazione (visite cliniche, ricovero per terapia medica o chirurgica) che si ritengono necessari su tutti i soggetti censiti. Le sterilizzazioni di gatti di colonia effettuate nell'anno 2013 sono state n. 976. Nel corso del 2014 proseguirà l'attività di sterilizzazione, identificazione dei gatti di colonia, georeferenziazione delle colonie censite e l'attività di formazione rivolta ai volontari referenti delle colonie feline. OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE ANNO 2014 Piano di sorveglianza sulla presenza di E. Coli vero citotossici (VTEC) in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione. Obiettivo del piano è quello di stimare la prevalenza di E. coli VTEC in formaggi a latte crudo e di fornire la chiave di lettura autentica dei rapporti di prova rilasciati dai laboratori in esito ad analisi effettuate in PCR. Nel corso dell’anno si effettueranno 68 campioni di prodotti nelle fasi precedenti all’immissione in commercio quando il prodotto è ancora sotto controllo da parte dell’OSA. Il piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti dalla lavorazione di latte crudo prima dell’immissione in caldaia nelle sotto elencate categorie: - formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 gg formaggi a latte crudo con stagionatura compresa tra 60 e 90 gg formaggi a latte crudo con stagionatura superiore a 90 gg I distretti veterinari dovranno effettuare il numero di campioni come di seguito specificato: DV1-16; DV2–18; DV3–17; DV4-17. Rilascio della certificazione per le aziende di produzione di latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi Nel rispetto di quanto disposto dal Ministero della Salute nell'anno 2010 con le Note 2914-P11/06/2010 e 4706-P-28/10/2010 per garantire, dalla produzione del latte in azienda sino al termine della filiera di trasformazione, i requisiti richiesti per l'esportazione di prodotti a base di latte verso Paesi terzi, il piano di Regione Lombardia si pone l'obiettivo di semplificare gli adempimenti amministrativi per le aziende che hanno la necessità di ottenere la qualifica di idoneità da parte dell'Autorità Sanitaria Competente. Questo DPV porrà in atto, nel corso dell'anno, in ottemperanza al piano di cui al presente titolo, i seguenti interventi finalizzati: - - diffusione dell’informazione agli allevatori circa le nuove modalità di richiesta della certificazione alla stalla per il latte destinato alla lavorazione di prodotti lattiero-caseari per l'export (presentazione al Distretto Veterinario dell'apposita domanda secondo modello predisposto e con allegata l'autodichiarazione dei requisiti posseduti); registrazione delle aziende con qualifica favorevole in apposito sistema informativo a seguito della valutazione conforme (verifica dei dati disponibili sulla BDR e su SIVIAN); predisposizione di protocolli per le verifiche a campione in situ e l’eventuale esclusione di aziende che non risultassero più conformi da parte del DPV in collaborazione con i DV; verifica a campione delle autodichiarazioni inoltrate e registrate nel corso del 2014 (almeno il 5 %) da parte del DPV in collaborazione con i DV. Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia Verranno effettuati, in collaborazione con il Centro di Referenza per il Benessere Animale dell'IZSLER, eventi formativi in azienda per il personale veterinario riguardanti le valutazioni del benessere basate sull'animale. Il piano Regionale si prefigge lo scopo di individuare gli 70 aspetti strutturali che maggiormente possono avere influenze sul benessere e di correlarle ad oggettive rilevazioni sullo stato degli animali. ATTIVITA’ INTEGRATA Sanità Animale – Igiene degli alimenti – Igiene degli allevamenti In conformità a quanto previsto dal PRPV sono programmati per il 2014 controlli integrati come di seguito specificato: Controlli Integrati Presso gli allevamenti di suini proseguiranno i sopralluoghi integrati tra i Veterinari afferenti alla U.O. Sanità Animale e Veterinari alla U.O. Igiene degli Allevamenti. Presso gli allevamenti avicoli (broiler) proseguirà a livello distrettuale l'attività di valutazione degli allevamenti da parte dei Veterinari di Igiene degli Allevamenti e di Sanità Animale (raccolta di informazioni inerenti caratteristiche e igiene della struttura, benessere animale, uso del farmaco, gestione allevamento, biosicurezza) per la graduazione del rischio Per il Piano di controllo agenti patogeni, nel corso del 2014 verrà effettuata da parte dei veterinari di Igiene degli allevamenti e di Sanità animale, l'attività di formazione/informazione sulle norme di biosicurezza da adottare per prevenire o eradicare lo Streptococcus agalactiae Presso gli impianti di trasformazione di prodotti a base di latte è previsto un controllo ufficiale integrato per ogni distretto veterinario finalizzato alla verifica dell’applicazione del Reg. 2073/2005 con i veterinari afferenti alla U.O. Igiene degli Alimenti e alla U.O. Igiene degli Allevamenti. Sono previsti controlli di farmacosorveglianza negli allevamenti di provenienza dei capi campionati al macello nell’ambito del PNR condotti dai veterinari dell' area Igiene degli Allevamenti integrandosi al bisogno con i veterinari di Sanità Animale. Controlli integrati ASL - Provincia Il Piano Regionale Integrato dei Controlli nel settore della riproduzione animale, viene attuato con sopralluoghi congiunti effettuati prevalentemente da veterinari dell’area Igiene degli Allevamenti con funzionari della Provincia di Brescia - Assessorato all’Agricoltura. Controlli integrati ASL- IZSLER Nel 2014 è prevista l'attività di controllo integrato al fine di verificare l'appropriatezza delle azioni che lo stabilimento ha adottato per il contenimento della Listeria monocytogenes nei 3 impianti di produzione di formaggi DOP taleggio e gorgonzola presenti sul nostro territorio. Saranno condotti 3 sopralluoghi congiunti con il Centro di Referenza del Benessere Animale dell'IZSLER per la verifica del benessere animale negli allevamenti di suini (Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia) AUDIT INTERNI Il SIAPZ effettuerà, anche per il 2014, un audit presso ogni Distretto Veterinario volto alla verifica della corretta applicazione di quanto è indicato dal presente Piano, ponendo come obiettivo la verifica dell'appropriatezza e dell'efficacia dei controlli, nonché dell'attuazione puntuale ed omogenea della programmazione effettuata dal Dipartimento di prevenzione Veterinario. 71
© Copyright 2024 Paperzz