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Morning Call
6 GIUGNO 2014
WEEKLY
I temi della settimana
□
La Bce
riduce i
tassi e
vara
nuove
misure
□
□
Tasso di
riferimento allo
0,15%,
tasso sui
depositi
negativo
TLTRO,
acquisti di
Abs e fine
della
sterilizzazione del
programma Smp
□
□
□
□
□
Scendono
i
rendimenti e gli
spread
□
□
Alla fine, la notizia più importante della settimana è quasi una non-notizia: come era
ampiamente nelle attese, la Bce ha ridotto i tassi ufficiali e deliberato anche altre misure. La
decisione era stata ampiamente anticipata dal Presidente Draghi alla conferenza stampa di
un mese fa e da una serie di dichiarazioni successive. Obiettivo dichiarato: contrastare una
crescita troppo contenuta dei prezzi, l’apprezzamento dell’euro e il blocco dei meccanismi di
trasmissione della politica monetaria della Banca centrale verso l’economia reale.
I dati sull’inflazione di maggio hanno reso le attese, già così forti, in certezza: il tasso annuo
dei prezzi al consumo nell’Area euro è sceso allo 0,5%, l’indice “core” allo 0,7%. Il calo delle
stime della Bce per l’inflazione nel 2014 e nel 2015 ha fatto il resto.
La Bce ha messo in campo un pacchetto di provvedimenti, non tutti operativi da subito, ma
che delineano un percorso di allentamento molto ampio e già tracciato i cui effetti
dovrebbero dispiegarsi nei prossimi tre/quattro trimestri; e il Presidente Draghi promette di
andare oltre se ve ne sarà la necessità.
Quattro le manovre scelte, obiettivo prioritario rimettere in moto il meccanismo del credito
soprattutto verso le piccole e medie imprese (funding for lending): riduzione dei tassi
ufficiali, iniezione di liquidità con le TLTRO (Target Long Term Refinancing Operation),
acquisto di Abs e fine della sterilizzazione della liquidità creata con gli acquisti di titoli
effettuati nel 2010 e 2011 sotto il programma Smp.
I tassi di interesse ufficiali: ristretto il “corridoio” a 50bp dai precedenti 75bp con un calo di
10bp al -0,10% per il tasso sui depositi presso la Bce, -10bp anche sulla repo ora allo
0,15% ed infine -35bp allo 0,40% per il tasso marginale sui finanziamenti. Debutta quindi il
tasso di interesse negativo sui depositi: sarà oneroso non utilizzare i fondi in qualche modo;
secondo alcuni una manovra indirettamente volta a stimolare l’attività creditizia, secondo
altri a spingere ai disinvestimenti in euro.
Le TLTRO: due operazioni, a settembre e dicembre, per immettere fino a 400 miliardi di
liquidità. E’ forse la manovra più importante: le banche possono richiedere fondi fino al
7,0% del loro portafoglio crediti al settore privato e potranno accadere ad ulteriori
finanziamenti se dimostrano di aver concesso nuovi prestiti all’economia reale. Si intende
evitare che, come successo con le LTRO precedenti, con i fondi si acquistino titoli di Stato.
Acquisto di Abs (Asset backed
Rendimento del Btp a 10 anni: andamento
securities): i titoli cartolarizzati
saranno basati su prestiti al
settore privato dell’Area euro;
su questo vanno ancora definiti
alcuni dettagli tecnici.
Interrotta la sterilizzazione di
liquidità a fronte degli acquisti
dei titoli nel programma Smp,
e sempre in tema di maggior
liquidità in circolazione, estese
al 2016 le operazioni di
finanziamento a tasso fisso e
piena aggiudicazione.
Il punto centrale resta il
comportamento delle banche,
che devono riprendere ad Fonte: Bloomberg
erogare credito.
Nonostante che il mercato si attendesse queste misure, e che in qualche modo si fosse
preparato a queste, si sono registrati forti movimenti soprattutto sul mercato dei tassi: netta
riduzione per i tassi di mercato monetario ed i rendimenti, calo per gli spread. I listini
azionari restano sui massimi e l’euro non è molto distante dai livelli della scorsa ottava.
Divisione Corporate
Ufficio Informativa Finanziaria
1
| MORNING CALL
WEEKLY
Macro
Area euro, prezzi al consumo totali e “core” a/a:
andamento
Area euro:
inflazione
a maggio
di nuovo
sui minimi
Sondaggi
Ism
confermano la
ripresa
Usa
□
□
Fonte: Bloomberg
□
□
□
A maggio segnali negativi per i
prezzi al consumo nell'Area euro: i
dati definitivi indicano un tasso
annuo dello 0,5% (+0,7% ad
aprile); il tasso "core", che esclude
le voci volatili di energia ed
alimentari,
segna
un
+0,7%
(+1,0% il mese precedente).
Segnali di rallentamento per l’Area
euro dai sondaggi Pmi di maggio:
in calo l’attività manifatturiera a
52,2 punti dai 53,4 di aprile. In
dettaglio, l'Italia scende a 53,2
punti dai 54 precedenti, la Francia
si porta in area contrazione
economica a 49,6 punti (51,2 ad
aprile), la Germania cala a 52,3 dai
54,1 precedenti.
Stabile il Pmi dei servizi nell’Area a 53,2 punti, risultato di andamenti divergenti fra i diversi
Paesi: bene la Germania , sotto i 50 punti la Francia.
Negli Stati Uniti l’Ism manifatturiero a maggio sale a 55,4 punti dai 54,9 del mese precedente.
Superiore alle attese del mercato il miglioramento dell'Ism composto non manifatturiero, che
a maggio è salito a 56,3 punti rispetto ai 55,2 rilevati ad aprile.
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso la propria previsione di crescita per la
Cina nel 2015 al 7,0% dal 7,3% precedente. A supporto della revisione sono citati i rischi di
una crescente dipendenza della Cina dal debito e dall'investimento nel settore immobiliare.
Banche Centrali e Tassi
□
Beige
Book: la
crescita
resta
moderata
o modesta
Le stime
della Bce
Ancora in
calo i tassi
impliciti
dei future
Euribor
□
□
□
Tasso implicito Euribor 3mesi dicembre 2017:
Il Beige Book su cui si fonderà la
andamento
discussione del prossimo Fomc del
18 giugno parla di un’economia
che si sta espandendo rispetto ad
aprile; migliora la spesa per i
consumi ma la crescita è ancora
moderata o modesta. Si segnala
un generale rafforzamento del
mercato del lavoro; contrastante
l’andamento
del
mercato
immobiliare, sotto controllo da
dinamica dei prezzi.
Lo staff della Bce ha rivisto le
stime di marzo su crescita e
inflazione: vede per il 2014 una
crescita del Pil dell’Area all'1,0%
(1,2% a marzo), mentre nel 2015 Fonte: Bloomberg
lo stima +1,7% (1,5% a marzo).
Per quanto riguarda il tasso di inflazione, la previsione dello staff Bce si attesta allo 0,7%
per il 2014 - era l'1,0% in marzo - e per il 2015 all'1,1% dall'1,3% di marzo.
Nonostante i cali delle scorse settimane ed un consenso di mercato che vedeva il tasso repo
ridotto allo 0,10% anziché allo 0,15%, il mix di manovre volte ad aumentare la liquidità ha
ridotto ulteriormente le quotazioni di tassi. All’ultimo fixing della settimana l’Euribor ad un
mese si colloca allo 0,19% (-4bp nell’ottava), a 3 mesi allo 0,26% (-5bp), a 6 mesi allo
0,35% (-4bp), a 12 mesi allo 0,53% (-4bp). Sul mercato dei derivati, il future dicembre
2015 scambia sotto lo 0,25%, il giugno 2016 sopra lo 0,30%, il dicembre 2016 allo 0,45%.
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WEEKLY
Obbligazionario
□
Settimana vissuta all’insegna
dell’attesa sulle manovre della
Bce: in discussione non il “se”,
ma il “come” e il “quanto”.
□
L’insieme delle manovre dà nel
breve
l’indicazione
di
una
liquidità
molto
abbondante,
quindi si è assistito ad un
sensibile calo dei rendimenti
concentrato sui titoli dei Paesi
periferici
a
fronte
di
una
sostanziale stabilità del Bund
rispetto alla precedente ottava,
con
conseguente
marcata
riduzione dei differenziali tra
questi e la Germania.
□
In marginale rialzo invece i
Fonte: Bloomberg
rendimenti dei Treasury.
□
Quindi per ora i mercati acquistano i titoli di Stato: se però il funding for lending dovesse
andare in porto, il mercato potrebbe iniziare a scontarne l’efficacia su crescita ed inflazione,
con conseguente irripidimento della curva a scadenza; ma per ora è troppo presto.
□
Gli spread tra Paesi periferici si sono ridotti di circa 10/20bp. L’Italia scende a 140bp con il
Btp che conclude l’ottava al nuovo minimo storico di 2,75%, la Spagna si porta a 130bp, il
Portogallo a 215bp, l’Irlanda a 110bp e la Grecia a 450bp.
□
Per quanto riguarda gli emittenti benchmark, il biennale tedesco si conferma in area 0,05%
ed il decennale all’1,35%. Negli Stati Uniti il biennale tratta poco oltre lo 0,35% e il
decennale risale intorno al 2,55%.
Spread Btp/Bund e Bonos/Bund a 10 anni:
andamento
Bund a 10
anni
all’1,35%,
nuovo
minimo
storico
per il Btp
al 2,75%
Btp/Bund
a 140bp
Azionario
Nuovi
record per
S&P500 e
Dow
Jones
□
FtseMib a
22mila
punti
□
□
Indice FtseMib: andamento e canale rialzista
Si chiude un’altra settimana
positiva per i listini azionari
con il Dow Jones e lo S&P500
che
rinnovano
i
nuovi
massimi storici ed il Dax che
resta in prossimità della
soglia psicologica dei 10mila
punti. Il Nikkei consolida
sopra
i
15mila
(+3,0%
nell’ottava per il calo della
divisa giapponese.
Beneficiano delle indicazioni
della Bce i listini periferici
dell’Area: FtseMib sopra i
22mila punti (oltre il +2,0%)
e Ibex intorno agli 11mila Fonte: Bloomberg
(+1,5%).
Dal punto di vista tecnico, non muta l’impostazione rialzista per la maggior parte degli indici,
confermate dalla conformazione delle media mobili di breve e di medio periodo (inclinazione
positiva). Alcuni indici restano in prossimità di resistenze psicologiche rilevanti: il Dax è a
10mila punti, lo S&P500 si avvicina ai 2mila punti. Il FtseMib si avvicina nuovamente ai
massimi dell’anno in area 22mila punti (+15,0% nel 2014) sempre all’interno del canale
rialzista entro cui oscilla ormai da metà 2013 e che vede il supporto rappresentato dai
minimi crescenti (luglio 2013 a 15mila, dicembre 2013 a 18mila, maggio 2014 a 20mila).
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WEEKLY
Cambi
□
Forti erano le attese per le scelte
della Bce e all’annuncio delle
decisioni su tassi e nuove misure
sono scattate le ricoperture sulla
divisa unica.
□
L’euro era in calo da diverse
settimane ed in particolare da
quando il Presidente Draghi
aveva
annunciato
possibili
decisioni
nella
riunione
di
giugno: l’euro era sceso a 1,36
da 1,40 contro dollaro ed a 138
contro yen.
□
Ieri si è registrato un aumento
della volatilità con il cross
Eur/Usd che ha segnato i nuovi
minimi
a
1,35
prima
di
Fonte: Bloomberg
recuperare quota 1,36 punti.
□
Il saldo settimanale vede oscillazioni contenute con l’euro che si è rafforzato contro lo yen
(+0,50% a 139,50)e che segna cali frazionali contro dollaro e sterlina.
□
Il cross Eur/Usd, nonostante il forte aumento della volatilità intraday che ha visto segnare il
nuovo minimo di periodo a 1,35 punti, resta in assestamento sui livelli poco sopra 1,36
vicino alla media mobile di lungo periodo (200gg). Dal punto di vista grafico il tasso di
cambio ha violato la trendline rialzista dell’ultimo anno ma pur avendo un’impostazione
ribassista nel breve, non riesce ad avere una direzionalità definita come mostra il rimbalzo
immediato da 1,35 punti).
Cambio Eur/Usd: andamento
Forte
volatilità
dell’euro
sulla Bce
Eur/Usd
Educational
□
I tassi di
interesse
□
Gli swap
(terza
parte)
□
□
□
Quotazioni Irs in euro contro tasso variabile
Usualmente si definisce acquirente
semestrale (sx) e contro governativi (dx)
dell’Interest rate swap chi si obbliga ai
pagamenti a tasso variabile e riceve i
pagamenti a tasso fisso: in gergo si
dice che ha una posizione lunga sul
contratto (long swap position).
Dall'altra parte, il venditore è il
soggetto che in cambio del tasso
variabile paga il tasso fisso ed assume
quindi una posizione corta (short
swap position).
Perché stipulare un contratto di
interest rate swap?
Un’impresa può essere interessata ad
un contratto Irs ad esempio per
eliminare l'incertezza di un debito
contratto a tassi variabili (operazione Fonte: Bloomberg
di copertura).
Con questa operazione l’azienda avrà la certezza di quanto dovrà pagare in futuro: scelta
che può essere fatta per motivi di politica aziendale oppure perché ipotizza un rialzo dei
tassi.
Divisione Corporate
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WEEKLY
Calendario della settimana
Calendario dal 9 al 13 giugno 2014
DATI MACROECONOMICI
Lunedì
9
Martedì
10
Paese
Area euro
Ora
10:30
Dato
Fiducia degli investitori
Francia
Francia
Italia
Italia
Regno Unito
Regno Unito
Italia
Italia
Stati Uniti
Stati Uniti
8:45
8:45
10:00
11:00
10:30
10:30
11:00
11:00
16:00
16:00
Produzione industriale
Produzione industriale
Produzione industriale
Produzione industriale
Produzione industriale
Produzione industriale
Prodotto interno lordo dato finale
Prodotto interno lordo dato finale
Scorte all'ingrosso
Vendite all'ingrosso
Periodo
giu.
indice
Consensus Precedente
13,3
12,8
apr.
apr.
apr.
apr.
apr.
apr.
Q1
Q1
apr.
apr.
% m/m
% a/a
% m/m
% a/a
% m/m
% a/a
% t/t
% a/a
% m/m
% m/m
0,3
-2,0
0,4
-0,1
0,4
2,8
-0,1
-0,5
0,6
…
-0,7
-0,8
-0,5
-0,4
-0,1
2,3
-0,1
-0,5
1,1
1,4
mag.
mag.
% m/m
% a/a
0,1
0,8
0,0
0,8
apr.
apr.
mag.
mag.
7 giu.
31 mag.
mag.
mag.
apr.
% m/m
% a/a
% m/m
% m/m
1000
1000
% m/m
% a/a
% m/m
0,4
0,9
0,5
0,4
305,0
…
0,2
…
0,4
-0,3
-0,1
0,1
0,0
312,0
2603,0
-0,4
-0,3
0,4
mag.
mag.
mag.
mag.
mag.
mag.
mag.
giu.
% m/m
% a/a
% a/a
% m/m
% a/a
% m/m
% a/a
indice
-0,3
0,6
0,4
0,1
2,4
0,1
2,2
83,0
0,10
270000,0
-0,3
0,6
0,4
0,6
2,1
0,5
1,9
81,9
0,10
270000,0
Mercoledì 11
Nessun dato di rilievo
Giovedì
Venerdì
12
13
Francia
Francia
Area euro
Area euro
Area euro
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
8:45
8:45
10:00
11:00
11:00
14:30
14:30
14:30
14:30
14:30
14:30
16:00
Prezzi al consumo indice Ue
Prezzi al consumo indice Ue
Bollettino mensile Bce
Produzione industriale
Produzione industriale
Vendite al dettaglio
Vendite al dettaglio ex auto
Nuove richieste di disoccupazione
Richieste continue
Prezzi alle importazioni
Prezzi alle importazioni
Scorte delle società
Germania
Germania
Italia
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Giappone
Giappone
8:00
8:00
10:00
14:30
14:30
14:30
14:30
15:55
Prezzi al consumo indice Ue dato finale
Prezzi al consumo indice Ue dato finale
Prezzi al consumo indice Ue dato finale
Prezzi alla produzione
Prezzi alla produzione
Prezzi alla produzione "core"
Prezzi alla produzione "core"
Fiducia consumatori Univ Michigan
Banca del Giappone tasso target
Banca del Giappone base monetaria target
Fonte: Bloomberg
Documento completato alle ore 14:00. Fonti Reuters e Bloomberg
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Ufficio Informativa Finanziaria
5
mld Jpy
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WEEKLY
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