I Derivati a.a. 2013/2014 mauro.aliano@unica.it 1 Definizione di derivati • I derivati sono strumenti finanziari (art.1 TUF) • Il valore dello strumento deriva da uno o più variabili sottostanti (underlying variables) – Le variabili sottostanti possono essere, tra le altre: • • • • • • • Azioni Indici di borsa Materie prime Crediti (credit derivatives) Condizioni atmosferiche (weather derivatives) Energetici (energy derivatives) Etc. 2 La definizione di derivati • L’effetto leva (investimento inferiore rispetto al sottostante) • Regolati in futuro 3 Origine della categoria • Nascono da una esigenza di standardizzazione della qualità e della quantità di merce da consegnare in futuro ( to arrive contract). L’esigenza è quella di comprare merce a termine ad un prezzo fissato (in un certo senso di coprirsi dal rischio di oscillazione di prezzo) • Le prime forme di derivati sono molto simili agli attuali futures, oltre all’attività di hedging (copertura da rischi) anche l’attività speculativa interessa questa tipologia di strumenti (speculazione) 4 Tipologie di mercati • Mercati regolamentanti (es. Chicago Mercantile Exchange) – maggiore standardizzazione delle condizioni contrattuali • Mercati OTC (Over The Counter) - ci può essere una minore standardizzazione delle condizioni contrattuali 5 L’impatto dei rischi di mercato sul bilancio delle imprese non bancarie Δ Commodity C/Economico Stato Patrimoniale Ricavi della produzione Attivo Passivo - Costi della produzione Immobilizzazioni Debiti = EBITDA Crediti v/c Capitale Cassa e Banca Riserve - Amm.ti e Acc.ti = EBIT +/- Proventi/Costi finanz. = EBT -Tasse Δ Tassi di interesse = UTILE NETTO Δ Tassi di cambio 6 Riprendendo dalla seconda slide.. Tipologia di operatori che lavorano con i derivati • Hedger: coloro che operano per coprirsi da un rischio (ad esempio, di tasso di interesse o di tasso di cambio) • Speculatore: scommettitori nel vero senso della parola. «Scommettono» che il prezzo del sottostante salga o scenda. • Arbitraggisti: registrano profitti senza assumersi rischi! Ci focalizziamo sull’attività di hedging consapevoli del fatto che gli intermediari finanziari possono ricoprire tutti e tre i ruoli! 7 Classificazione dei derivati • Simmetrici o asimmetrici • Regolamentati o otc 8 Dai forward ai futures I forward e i future sono contratti a termine in cui le parti si scambiano una determinata attività a una data futura e a un prezzo prefissato al momento della stipula del contratto. La differenza tra i due risiede nel fatto che solo i future sono negoziati su un mercato regolamentato. I forward, infatti, vengono scambiati su mercati non regolamentati (cc.dd. over-the-counter, OTC). 9 I futures • Le origini e i contratti forward • Partiamo da un esempio: Un mulino ha necessità di lavorare 1000 quintali di grano a Luglio 2014, per questa ragione ordina al proprio broker di acquistare, sul mercato futures, 1000 quintali di grano data di consegna Luglio 2014 (POSIZIONE LONG - LUNGA). Dall’altra parte un produttore di grano vorrebbe vendere 1000 quintali di grano a Luglio 2014, pertanto ordina al proprio broker di vendere questo quantitativo con consegna Luglio 2014 (POSIZIONE SHORT - CORTA) • Nell’intervallo di tempo che intercorre da oggi a Luglio 2014 il prezzo spot del grano subisce delle oscillazioni!! 10 I futures • Rivolgendosi al mercato futures sia il produttore sia l’acquirente accedono a lotti di merce con caratteristiche standardizzate. • Il valore del contratto stipulato tra questi due soggetti dipende dal prezzo dell’attività sottostante (grano). Infatti se il prezzo del grano a Luglio 2014 sarà più alto di quello stabilito nel contratto ci sarà un guadagno del venditore (produttore). Viceversa, se il prezzo del grano a Luglio 2014 è più basso rispetto a quello pattuito c’è un guadagno dell’acquirente (ha «bloccato» il prezzo del grano ad un prezzo più basso rispetto a quello di mercato) 11 Futures: dagli esempi alla pratica.. • I due soggetti non si incontrano sul mercato, c’è una «clearing house» che svolge una funzione di stanza di compensazione • I contratti presentano dei lotti prestabiliti nei mercati regolamentati • In molti casi non c’è la consegna fisica della merce o del sottostante 12 Futures: dagli esempi alla pratica.. • Il meccanismo del marking to market e del margine versato(il caso del acquirente del grano) • La dimensione dei lotti è di 100 quintali, il prezzo futures è 3000 euro per lotto. Per coprire le sue «necessità» il compratore dovrà acquistare 10 lotti. L’acquisto del contratto (posizione lunga su future) avviene in data 12 Maggio 2014 . • Nel momento in cui viene assunta la posizione l’acquirente dovrà versare un margine iniziale su un conto deposito (remunerato). Il margine di solito è pari ad una percentuale del controvalore del contratto. Ipotizziamo che l’acquirente versi 5000 euro. 13 Il marking to market In data 13 Maggio il prezzo future del grano si abbassa a 2900 euro (ovvero il prezzo per quintale si abbassa da 30 a 29 euro!). Cosa accade al margine versato dall’acquirente? • Secondo il meccanismo del marking to market l’acquirente (che in un certo senso ha scommesso su un rialzo del prezzo future) perde 100 euro a lotto, siccome i lotti sono 10, l’entità della perdita sarà pari a 1000 euro (100 euro X 10 lotti=1000 euro). Questa perdita andrà ad incidere il margine versato che passerà da 5000 euro a 4000 euro (5000-4000)! In sostanza avrà perso il 20% del margine versato!! 14 Il marking to market • In data 14 Maggio il prezzo future di un lotto passa da 2900 a 3050. L’acquirente registra un guadagno di 1500 euro (150 euro X 10 lotti=1500). Il margine versato al 14 Maggio sarà 5500 euro (guadagno del 10% sul margine iniziale) 15 Il marking to market: guadagni/perdite acquirente Data 12/05/2014 13/05/2014 14/05/2014 15/05/2014 16/05/2014 19/05/2014 20/05/2014 21/05/2014 22/05/2014 23/05/2014 26/05/2014 27/05/2014 28/05/2014 29/05/2014 Prezzo futures € 3,000.00 € 2,900.00 € 3,050.00 € 3,100.00 € 3,000.00 € 2,998.00 € 2,950.00 € 2,800.00 € 2,750.00 € 2,800.00 € 2,815.00 € 2,799.00 € 2,815.00 € 2,850.00 Profitti e perdite Profitti e perdite cumulate -€ € € -€ -€ -€ -€ -€ € € -€ € € -€ € € € -€ -€ -€ -€ -€ -€ -€ -€ -€ 1,000.00 1,500.00 500.00 1,000.00 20.00 480.00 1,500.00 500.00 500.00 150.00 160.00 160.00 350.00 1,000.00 500.00 1,000.00 20.00 500.00 2,000.00 2,500.00 2,000.00 1,850.00 2,010.00 1,850.00 1,500.00 Deposito € 5,000.00 € 4,000.00 € 5,500.00 € 6,000.00 € 5,000.00 € 4,980.00 € 4,500.00 € 3,000.00 € 2,500.00 € 3,000.00 € 3,150.00 € 2,990.00 € 3,150.00 € 3,500.00 Richieste di integrazioni € 2,500.00 16 Il marking to market: guadagni/perdite venditore Data 12/05/2014 13/05/2014 14/05/2014 15/05/2014 16/05/2014 19/05/2014 20/05/2014 21/05/2014 22/05/2014 23/05/2014 26/05/2014 27/05/2014 28/05/2014 29/05/2014 Prezzo futures € 3,000.00 € 2,900.00 € 3,050.00 € 3,100.00 € 3,000.00 € 2,998.00 € 2,950.00 € 2,800.00 € 2,750.00 € 2,800.00 € 2,815.00 € 2,799.00 € 2,815.00 € 2,850.00 Profitti e perdite € -€ -€ € € € € € -€ -€ € -€ -€ Profitti e perdite cumulate 1,000.00 € 1,500.00 -€ 500.00 -€ 1,000.00 € 20.00 € 480.00 € 1,500.00 € 500.00 € 500.00 € 150.00 € 160.00 € 160.00 € 350.00 € 1,000.00 500.00 1,000.00 20.00 500.00 2,000.00 2,500.00 2,000.00 1,850.00 2,010.00 1,850.00 1,500.00 Deposito € 5,000.00 € 6,000.00 € 4,500.00 € 4,000.00 € 5,000.00 € 5,020.00 € 5,500.00 € 7,000.00 € 7,500.00 € 7,000.00 € 6,850.00 € 7,010.00 € 6,850.00 € 6,500.00 Richieste di integrazioni 17 In molti casi non c’è la consegna fisica della merce o del sottostante • Cosa vuol dire? • Se il soggetto apre una posizione opposta rispetto a quella iniziale si annullano perdite/guadagni (si parla di chiusura della posizione) • La clearing house 18 Come possono essere usati nelle banche? • Attività di copertura: la banca è eccessivamente esposta su determinato mercato. Al fine di evitare perdita sul mercato giapponese, assume una posizione corta sul future sul Nikkei. In questo modo se il Nikkei scende il portafoglio subirà delle perdite che saranno compensate dai guadagni del future (che essendo «corto» determina guadagni quando il prezzo scende) • Attività di speculazione: scommette che il mercato giapponese crolli perché la banca ritiene che politica monetaria della BOJ abbia effetti recessivi • Attività di arbitraggio: sfruttando i prezzi diversi sulle diverse borse (a parità di sottostante) • Ci sono anche futures sui tassi di interesse dei titoli governativi che possono essere utili come strumenti di copertura 19 Swap • Negoziati già negli anni 80’ nei mercati OTC • È un accordo tra due parti che pattuiscono lo scambio di flussi futuri di pagamento su un certo sottostante. • Tra gli swap più utilizzati c’è l’IRS (Interest Rate Swap). Tra le tipologie di IRS si analizza il «Plain Vanilla» 20 IRS plain vanilla In questo contratto due soggetti si promettono di scambiarsi per un certo numero di anni, dato un capitale di riferimento chiamato nozionale «notional principal». Un soggetto prometto all’altro di pagare un tasso fisso, mentre l’altro promette di pagare un tasso variabile (Fisso vs Variabile) 21 IRS plain vanilla (esempio) La società A si impegna per tre anni a pagare un tasso di interesse del 4% su un capitale nozionale di 100000 euro alla società B. Quest’ultima si impegna, sempre per due anni e sullo stesso nozionale, a pagare alla società A un tasso di interesse pari al LIBOR più uno spread del 2%. I pagamenti avvengono con cadenza semestrale. 22 IRS guadagni /perdite delle società A 1 semestre 2 semestre 3 semestre 4 semestre 5 semestre 6 semestre Libor a 6 mesi % 2.4 2 3 2.1 1.9 1.8 Incasso variabile € 4,400.00 € 4,000.00 € 5,000.00 € 4,100.00 € 3,900.00 € 3,800.00 Pagamento fisso € 4,000.00 € 4,000.00 € 4,000.00 € 4,000.00 € 4,000.00 € 4,000.00 Guadagno/perdita € 400.00 € € 1,000.00 € 100.00 -€ 100.00 -€ 200.00 • In questo modo la Società A ha trasformato il sottostante da fisso a variabile. 23 Come gli IRS possono essere utilizzati dalle banche • Per trasformare poste variabili a oscillazioni di tassi di interesse in poste a tasso fisso ( e viceversa) 24 I derivati creditizi Protection seller Protection buyer Reference obligation Reference obligation può riguardare : • il default di un soggetto (CDP dove ritroviamo CDS) • La variazione del credit spread • Rischio di credito + rischio di interesse 25 I Credit Default Swap • Forniscono protezione sul rischio di insolvenza per una specifica società o ente. Ovvero trasferiscono il credit event (ad esempio il defualt) del reference entity (società o ente di riferimento) da un soggetto (compratore della protezione) ad un altro (venditore della protezione). Il compratore vende «alla pari» l’obbligazione della reference entity, in questo caso il valore dell’obbligazione è chiamato notional principal (capitale nozionale) del CDS. • Il compratore della protezione si impegna a remunerare il venditore attraverso pagamenti periodici (fino a scadenza o fintanto che non si verifichi l’evento) 26 Come una banca può utilizzare i CDS • Nel rischio di credito, per tutelarsi contro le possibili perdite future dovute al default del prenditore di fondi • Nel rischio di mercato, per il rischio di controparte quando si stipulano contratti OTC 27 CDN (Credit Linkes Notes) • Simili alle obbligazioni strutturate • Il rimborso del capitale o il pagamento degli interessi dipende dal verificarsi di un evento • Obbligazione + derivato 28 Credit Spread Option Tra due parti si definisce una strike spread, il protection seller, dietro pagamento di un premio da parte del buyer, si obbliga a pagare le differenza tra strike spread e spread di mercato. Il pagamento si ha solo se il gap tra gli spread è superiore a quello strike (simile alle option). 29 Credit Spread Swap • A differenza del CDO, il CDS è un contratto simmetrico nel senso che sia il seller che il buyer si impegnano a pagare qualora lo spread sia più alto (il seller paga il buyer) o più basso (il buyer paga il seller) dello strike spread. 30 Totale Rate of Return Swap Anche qui c’è una reference obligation. In questo caso il buyer si impegna a cedere tutti i flussi di cassa generati dalla reference obligation in cambio del pagamanto, da parte del seller, di un reference rate (indice di mercato monetario + un certo spread) 31 CDO (Collateralized debt obligations) • Consentono di creare titoli da portafoglio di prestiti bancari o obbligazioni 32 I FRA (Forward Rate Agreement) • Sono contratti con i quali due parti si mettono d’accordo sul tasso di interesse da applicare ad un certo capitale per un certo periodo futuro. • Servono per finanziare società in futuro a tassi predeterminati. 33 I FRA: esempio • La società Alpha (acquirente) si impegna a pagare, tra 2 anni, un tasso euribor a 6 mesi in cambio di un tasso del 3% annuo su un capitale di 100000 euro (venditore). • In questo caso il venditore riceve la somma variabile mentre l’acquirente riceve una somma fissa 34 I derivati finanziari – opzioni Le opzioni sono contratti derivati che attribuiscono al compratore il diritto di acquistare o vendere un’attività sottostante a un prezzo prefissato entro un termine convenuto. Quest’ultimo infatti detiene il diritto di decidere se esercitare o meno la facoltà implicita nel contratto. La presenza di tale asimmetria impone che, per l’acquisto dell’opzione, l’acquirente versi una somma di denaro denominata premio al venditore. 35 I derivati finanziari – opzioni - - Elementi caratteristici di un’opzione sono: il sottostante (underlying) che può consistere in azioni, obbligazioni, tassi di interesse, indici di mercato monetario e obbligazionario, tassi di cambio, ecc.; la facoltà: le opzioni che conferiscono all’acquirente la facoltà di acquistare il sottostante vengono denominate opzioni call. Per contro, le opzioni che conferiscono all’acquirente la facoltà di vendere il sottostante vengono denominate opzioni put. (segue…) 36 I derivati finanziari – opzioni - - la scadenza: le opzioni che conferiscono all’acquirente il diritto di esercitare la facoltà esclusivamente nel giorno di scadenza del contratto vengono denominate opzioni europee. Le opzioni, invece, che conferiscono all’acquirente il diritto di esercitare la facoltà in un qualsiasi giorno entro la scadenza del contratto vengono denominate opzioni americane; il prezzo di esercizio (strike price): rappresenta il prezzo al quale l’acquirente dell’opzione call oppure put può, rispettivamente, acquistare o vendere l’attività sottostante. 37 I derivati finanziari – opzioni Le opzioni sono negoziabili sia su mercati regolamentati sia su mercati OTC. Nel primo caso (come abbiamo visto per i future) si tratta di prodotti standardizzati e caratterizzati dall’intervento di una Clearing house con funzioni di compensazione e garanzia, che annulla il rischio di controparte e permette la chiusura anticipata delle posizioni, vendendo (acquistando) ciò che in precedenza era stato acquistato (venduto). Nel secondo caso si tratta di contratti personalizzati e conclusi su base bilaterale, con tutti i rischi di controparte che ne derivano e con tutte le difficoltà di estinzione anticipata di una posizione aperta. 38 I derivati finanziari – opzioni - - Anche nelle opzioni, il soggetto che acquista un’opzione assume una posizione lunga, mentre il soggetto che vende assume una posizione corta. Esistono quattro tipi di posizioni sulle opzioni: una posizione lunga su una call (diritto di acquistare a termine il sottostante); una posizione lunga su una put (diritto di vendere a termine il sottostante); una posizione corta su una call (obbligo di vendere a termine il sottostante se la controparte esercita l’opzione); una posizione corta su una put (obbligo di acquistare a termine il sottostante se la controparte esercita l’opzione). 39 I derivati finanziari – opzioni Dato che le opzioni conferiscono al loro acquirente una facoltà e non un obbligo, potranno assumere un valore positivo (nel caso in cui risulti conveniente esercitare la facoltà) o, al massimo, nullo. Il valore intrinseco di un’opzione call oppure put è dato, rispettivamente, da: Valore intrinseco opzione call = max [S – K; 0] Valore intrinseco opzione put = max [K – S; 0] Dove S rappresenta il prezzo a pronti del sottostante e K lo strike price. 40 I derivati finanziari – opzioni Il valore di un’opzione è dato dalla somma tra il valore intrinseco e il valore temporale. Quest’ultimo dipende dalla probabilità che, con il passare del tempo, il valore intrinseco aumenti. Pertanto, i fattori che influenzano il prezzo di un’opzione prima della scadenza (oltre al prezzo a pronti del sottostante e allo strike price) sono: la durata residua (time to maturity), la volatilità del prezzo del sottostante, il livello dei tassi di interesse e la presenza o meno di redditi periodici (quali, ad esempio, i dividendi di un’azione). Si osserva che, a scadenza, il valore di un’opzione coincide con il valore intrinseco in quanto il suo valore temporale è nullo. 41 I derivati finanziari – opzioni Long call: acquisto call 42 I derivati finanziari – opzioni Short call: vendita call 43 I derivati finanziari – opzioni Long put: acquisto put 44 I derivati finanziari – opzioni Short put: vendita put 45 I derivati finanziari – opzioni – Esempi – - Opzione call americana sul titolo Alfa con K = 4 e ST = 4,10. Il valore intrinseco è pari a 0,10: infatti esercitando l’opzione compro a 4 e rivendo sul mercato a 4,10. - Opzione call americana sul titolo Alfa con K = 4 e ST = 3,80. Non conviene esercitare l’opzione, quindi il valore intrinseco è pari a zero. - Opzione put americana sul titolo Alfa con K = 4 e ST = 3,80. Il valore intrinseco è pari a 0,20: infatti acquistando il titolo sul mercato a 3,80 potrei successivamente procedere alla vendita dello stesso titolo – mediante esercizio dell’opzione put – a 4. 46 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse – - Interest rate cap - Interest rate floor - Interest rate collar 47 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: cap – T assi d'interesse Il venditore paga al compratore del cap T asso cap Il venditore non effettua alcun pagamento 1 2 Scadenze interne del cap 48 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: cap – L’interest rate cap funziona, dunque, come un’assicurazione. Questo contratto è negoziato sull’Over-The-Counter (OTC): ossia è un prodotto non standardizzato che stipulo direttamente con la banca. Viene fissato il valore nozionale da proteggere. Chi acquista l’opzione paga un premio. Chi detiene l’opzione realizza un profitto nel momento in cui il tasso d’interesse “sfonda” il cap. Il guadagno è pari alla differenza tra il tasso di riferimento e il cap, moltiplicato il valore nozionale. 49 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: cap – Sicuramente il cap è un contratto adatto a soggetti che pretendono di prefissare un costo massimo dell’indebitamento a tasso variabile. Può, ad esempio, essere utile ad aziende che hanno emesso obbligazioni a tasso variabile. …ma anche a soggetti con titoli a tasso fisso che intendono approfittare di aumenti di tassi di mercato! A volte l’opzione interest rate cap viene inserita direttamente nei contratti di mutuo a tasso variabile per garantire una certa protezione alla parte debitrice. (Chiaramente, in questo caso, il costo del mutuo sarà superiore rispetto a un mutuo con stesse caratteristiche, ma sprovvisto di opzione). 50 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: floor – Tass i d'int eresse Il venditore non effettua alcun pagamento Tass o floor Il venditore paga al compratore del floor 1 2 Scadenze interne del floor 51 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: floor – L’interest rate floor funziona, dunque, come un’assicurazione. Questo contratto è negoziato sull’Over-The-Counter (OTC): ossia è un prodotto non standardizzato che stipulo direttamente con la banca. Viene fissato il valore nozionale da proteggere. Chi acquista l’opzione paga un premio. Chi detiene l’opzione realizza un profitto nel momento in cui il tasso d’interesse scende al di sotto del floor. Il guadagno è pari alla differenza tra il floor e il tasso di riferimento, moltiplicato il valore nozionale. 52 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: floor – Sicuramente il floor è un contratto adatto a soggetti che pretendono un rendimento minimo su un investimento a tasso variabile… …ma anche per soggetti con debiti a tasso fisso che intendono approfittare di riduzioni di tassi di mercato! 53 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: collar – Tas si d 'interes se Il ven ditore d el cap p ag a al co mprato re Tas so cap Tas so floo r Il ven ditore d el floo r p ag a al co mprato re 1 2 Scaden ze in terne d el co llar 54 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: collar – Il detentore del collar è un rialzista! Il collar per sua natura è una combinazione di cap e floor; in particolare l’acquirente del collar risulta acquirente di un cap e venditore di un floor. Pertanto, il collar è utile per chi necessita di un tasso massimo di indebitamento pur senza spendere troppo per la copertura di tale rischio. Infatti, chi detiene il collar riceve denaro quando i tassi “sfondano” il cap, mentre versa denaro alla controparte quando i tassi scendono al di sotto del floor. 55 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: Il caso NTV SpA – NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) - Composizione societaria: 33,5% MDP Holding (Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo); 20,0% Imi Investimenti (Intesa-Sanpaolo); 20,0% Gruppo SNCF; 15,0% Generali Financial Holdings FCP-FIS; …altri. Nel 2011: fatturato: 24 milioni di Euro; perdita: 39 milioni di Euro; debito con le banche: 157 milioni di Euro. 56 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: Il caso NTV SpA – NTV stipula derivati con le banche finanziatrici (tra cui Intesa) per coprire le banche stesse dal rischio di tasso. Si tratta di uno “zero cost collar” per un valore nozionale di 245 milioni di Euro. Quel derivato è oggi in perdita per 42 milioni di Euro. Si tratta comunque di una perdita virtuale che si verificherebbe solo in caso di chiusura del contratto o rinegoziazione dello stesso. In questo caso, Montezemolo & co. dovrebbero sborsare alle 3 banche (Intesa, MPS, Banco Popolare) la cifra di 42 milioni che equivale a poco più della perdita del 2011. 57 I derivati finanziari – opzioni – Le opzioni sui tassi di interesse: Il caso NTV SpA – - Il paradosso è che la copertura, per come è fatta, va tutta a beneficio delle banche. In particolare della stessa Intesa-SanPaolo che è azionista con il 20% della società. Quel derivato, che scade nel 2016, rischia di non servire mai. La struttura sembra fatta apposta, infatti, per favorire le banche a scapito di NTV. Lo zero cost collar in esame è legato all’Euribor a 6 mesi e stabilisce che: fino al 4,15% di tasso, NTV pagherà alle banche; tra il 4,15% e il 5% di tasso, il derivato è neutro; se il tasso salisse sopra il 5%, NTV inizierebbe a incassare dalle banche. 58 I derivati finanziari – opzioni – Ora, con l’Euribor che è quasi a zero da tempo, NTV continua a pagare alle banche tassi ben superiori. Nel frattempo: più i tassi stanno bassi, più il derivato perde valore. Va però detto che il contratto fu stipulato nel 2008 quando l’Euribor correva all’impazzata verso l’alto. Oggi però questo derivato rappresenta una mina inesplosa. Infatti quel contratto non si può toccare, pena registrare in un sol colpo 42 milioni di perdite. E se i tassi non saliranno, quel fardello si trascinerà fino al 2016. - - Paradosso: Montezemolo e (alcuni) soci devono tifare perché i tassi salgano sopra il 5% per iniziare a guadagnare; per ora guadagna solo l’azionista Intesa che con una mano dà e con l’altra prende! 59 A cosa servono i derivati nelle banche (riassunto) • • • • Hedging (attività di copertura) Speculazione Arbitraggio Modificare il capitale regolamentare (dovuto alla specifica regolamentazione del capitale delle banche) 60 I derivati e il capitale regolamentare Il capitale regolamentare è costoso per una banca, sia se è in eccesso sia se è carente: • Nel primo caso ponendosi come seller di protezioni • Nel secondo caso ponendosi come buyer delle protezioni 61 La raccolta attraverso i derivati • Covered warrant (simili alle opzioni, possono essere call o put) • Certificates (come i future, sostituiscono gli stessi per via del margine da versare più basso e della leva più elevata) 62 Le dimensioni del mercato 63
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