01 Aliano 2014 - I blog di Unica

I Derivati
a.a. 2013/2014
mauro.aliano@unica.it
1
Definizione di derivati
• I derivati sono strumenti finanziari (art.1 TUF)
• Il valore dello strumento deriva da uno o più
variabili sottostanti (underlying variables)
– Le variabili sottostanti possono essere, tra le altre:
•
•
•
•
•
•
•
Azioni
Indici di borsa
Materie prime
Crediti (credit derivatives)
Condizioni atmosferiche (weather derivatives)
Energetici (energy derivatives)
Etc.
2
La definizione di derivati
• L’effetto leva (investimento inferiore rispetto
al sottostante)
• Regolati in futuro
3
Origine della categoria
• Nascono da una esigenza di standardizzazione
della qualità e della quantità di merce da
consegnare in futuro ( to arrive contract).
L’esigenza è quella di comprare merce a termine
ad un prezzo fissato (in un certo senso di coprirsi
dal rischio di oscillazione di prezzo)
• Le prime forme di derivati sono molto simili agli
attuali futures, oltre all’attività di hedging
(copertura da rischi) anche l’attività speculativa
interessa questa tipologia di strumenti
(speculazione)
4
Tipologie di mercati
• Mercati regolamentanti (es. Chicago
Mercantile Exchange) – maggiore
standardizzazione delle condizioni contrattuali
• Mercati OTC (Over The Counter) - ci può
essere una minore standardizzazione delle
condizioni contrattuali
5
L’impatto dei rischi di mercato sul bilancio
delle imprese non bancarie
Δ Commodity
C/Economico
Stato Patrimoniale
Ricavi della produzione
Attivo
Passivo
- Costi della produzione
Immobilizzazioni
Debiti
= EBITDA
Crediti v/c
Capitale
Cassa e Banca
Riserve
- Amm.ti e Acc.ti
= EBIT
+/- Proventi/Costi finanz.
= EBT
-Tasse
Δ Tassi di interesse
= UTILE NETTO
Δ Tassi di cambio
6
Riprendendo dalla seconda slide..
Tipologia di operatori che lavorano con i derivati
• Hedger: coloro che operano per coprirsi da un rischio
(ad esempio, di tasso di interesse o di tasso di cambio)
• Speculatore: scommettitori nel vero senso della parola.
«Scommettono» che il prezzo del sottostante salga o
scenda.
• Arbitraggisti: registrano profitti senza assumersi rischi!
Ci focalizziamo sull’attività di hedging consapevoli del
fatto che gli intermediari finanziari possono ricoprire tutti
e tre i ruoli!
7
Classificazione dei derivati
• Simmetrici o asimmetrici
• Regolamentati o otc
8
Dai forward ai futures
I forward e i future sono contratti a termine in cui le
parti si scambiano una determinata attività a una
data futura e a un prezzo prefissato al momento
della stipula del contratto.
La differenza tra i due risiede nel fatto che solo i
future sono negoziati su un mercato regolamentato.
I forward, infatti, vengono scambiati su mercati non
regolamentati (cc.dd. over-the-counter, OTC).
9
I futures
• Le origini e i contratti forward
• Partiamo da un esempio: Un mulino ha necessità di
lavorare 1000 quintali di grano a Luglio 2014, per
questa ragione ordina al proprio broker di acquistare,
sul mercato futures, 1000 quintali di grano data di
consegna Luglio 2014 (POSIZIONE LONG - LUNGA).
Dall’altra parte un produttore di grano vorrebbe
vendere 1000 quintali di grano a Luglio 2014, pertanto
ordina al proprio broker di vendere questo quantitativo
con consegna Luglio 2014 (POSIZIONE SHORT - CORTA)
• Nell’intervallo di tempo che intercorre da oggi a Luglio
2014 il prezzo spot del grano subisce delle oscillazioni!!
10
I futures
• Rivolgendosi al mercato futures sia il produttore sia
l’acquirente accedono a lotti di merce con
caratteristiche standardizzate.
• Il valore del contratto stipulato tra questi due soggetti
dipende dal prezzo dell’attività sottostante (grano).
Infatti se il prezzo del grano a Luglio 2014 sarà più alto
di quello stabilito nel contratto ci sarà un guadagno del
venditore (produttore). Viceversa, se il prezzo del grano
a Luglio 2014 è più basso rispetto a quello pattuito c’è
un guadagno dell’acquirente (ha «bloccato» il prezzo
del grano ad un prezzo più basso rispetto a quello di
mercato)
11
Futures: dagli esempi alla pratica..
• I due soggetti non si incontrano sul mercato,
c’è una «clearing house» che svolge una
funzione di stanza di compensazione
• I contratti presentano dei lotti prestabiliti nei
mercati regolamentati
• In molti casi non c’è la consegna fisica della
merce o del sottostante
12
Futures: dagli esempi alla pratica..
• Il meccanismo del marking to market e del margine
versato(il caso del acquirente del grano)
• La dimensione dei lotti è di 100 quintali, il prezzo
futures è 3000 euro per lotto. Per coprire le sue
«necessità» il compratore dovrà acquistare 10 lotti.
L’acquisto del contratto (posizione lunga su future)
avviene in data 12 Maggio 2014 .
• Nel momento in cui viene assunta la posizione
l’acquirente dovrà versare un margine iniziale su un
conto deposito (remunerato). Il margine di solito è pari
ad una percentuale del controvalore del contratto.
Ipotizziamo che l’acquirente versi 5000 euro.
13
Il marking to market
In data 13 Maggio il prezzo future del grano si abbassa a
2900 euro (ovvero il prezzo per quintale si abbassa da 30
a 29 euro!). Cosa accade al margine versato
dall’acquirente?
• Secondo il meccanismo del marking to market
l’acquirente (che in un certo senso ha scommesso su un
rialzo del prezzo future) perde 100 euro a lotto,
siccome i lotti sono 10, l’entità della perdita sarà pari a
1000 euro (100 euro X 10 lotti=1000 euro). Questa
perdita andrà ad incidere il margine versato che
passerà da 5000 euro a 4000 euro (5000-4000)! In
sostanza avrà perso il 20% del margine versato!!
14
Il marking to market
• In data 14 Maggio il prezzo future di un lotto
passa da 2900 a 3050. L’acquirente registra un
guadagno di 1500 euro (150 euro X 10
lotti=1500). Il margine versato al 14 Maggio
sarà 5500 euro (guadagno del 10% sul
margine iniziale)
15
Il marking to market: guadagni/perdite
acquirente
Data
12/05/2014
13/05/2014
14/05/2014
15/05/2014
16/05/2014
19/05/2014
20/05/2014
21/05/2014
22/05/2014
23/05/2014
26/05/2014
27/05/2014
28/05/2014
29/05/2014
Prezzo
futures
€ 3,000.00
€ 2,900.00
€ 3,050.00
€ 3,100.00
€ 3,000.00
€ 2,998.00
€ 2,950.00
€ 2,800.00
€ 2,750.00
€ 2,800.00
€ 2,815.00
€ 2,799.00
€ 2,815.00
€ 2,850.00
Profitti e
perdite
Profitti e perdite
cumulate
-€
€
€
-€
-€
-€
-€
-€
€
€
-€
€
€
-€
€
€
€
-€
-€
-€
-€
-€
-€
-€
-€
-€
1,000.00
1,500.00
500.00
1,000.00
20.00
480.00
1,500.00
500.00
500.00
150.00
160.00
160.00
350.00
1,000.00
500.00
1,000.00
20.00
500.00
2,000.00
2,500.00
2,000.00
1,850.00
2,010.00
1,850.00
1,500.00
Deposito
€ 5,000.00
€ 4,000.00
€ 5,500.00
€ 6,000.00
€ 5,000.00
€ 4,980.00
€ 4,500.00
€ 3,000.00
€ 2,500.00
€ 3,000.00
€ 3,150.00
€ 2,990.00
€ 3,150.00
€ 3,500.00
Richieste di
integrazioni
€
2,500.00
16
Il marking to market: guadagni/perdite
venditore
Data
12/05/2014
13/05/2014
14/05/2014
15/05/2014
16/05/2014
19/05/2014
20/05/2014
21/05/2014
22/05/2014
23/05/2014
26/05/2014
27/05/2014
28/05/2014
29/05/2014
Prezzo
futures
€ 3,000.00
€ 2,900.00
€ 3,050.00
€ 3,100.00
€ 3,000.00
€ 2,998.00
€ 2,950.00
€ 2,800.00
€ 2,750.00
€ 2,800.00
€ 2,815.00
€ 2,799.00
€ 2,815.00
€ 2,850.00
Profitti e
perdite
€
-€
-€
€
€
€
€
€
-€
-€
€
-€
-€
Profitti e perdite
cumulate
1,000.00 €
1,500.00 -€
500.00 -€
1,000.00 €
20.00 €
480.00 €
1,500.00 €
500.00 €
500.00 €
150.00 €
160.00 €
160.00 €
350.00 €
1,000.00
500.00
1,000.00
20.00
500.00
2,000.00
2,500.00
2,000.00
1,850.00
2,010.00
1,850.00
1,500.00
Deposito
€ 5,000.00
€ 6,000.00
€ 4,500.00
€ 4,000.00
€ 5,000.00
€ 5,020.00
€ 5,500.00
€ 7,000.00
€ 7,500.00
€ 7,000.00
€ 6,850.00
€ 7,010.00
€ 6,850.00
€ 6,500.00
Richieste di
integrazioni
17
In molti casi non c’è la consegna fisica
della merce o del sottostante
• Cosa vuol dire?
• Se il soggetto apre una posizione opposta
rispetto a quella iniziale si annullano
perdite/guadagni (si parla di chiusura della
posizione)
• La clearing house
18
Come possono essere usati nelle
banche?
• Attività di copertura: la banca è eccessivamente esposta su
determinato mercato. Al fine di evitare perdita sul mercato
giapponese, assume una posizione corta sul future sul Nikkei. In
questo modo se il Nikkei scende il portafoglio subirà delle perdite
che saranno compensate dai guadagni del future (che essendo
«corto» determina guadagni quando il prezzo scende)
• Attività di speculazione: scommette che il mercato giapponese
crolli perché la banca ritiene che politica monetaria della BOJ abbia
effetti recessivi
• Attività di arbitraggio: sfruttando i prezzi diversi sulle diverse borse
(a parità di sottostante)
• Ci sono anche futures sui tassi di interesse dei titoli governativi che
possono essere utili come strumenti di copertura
19
Swap
• Negoziati già negli anni 80’ nei mercati OTC
• È un accordo tra due parti che pattuiscono lo
scambio di flussi futuri di pagamento su un
certo sottostante.
• Tra gli swap più utilizzati c’è l’IRS (Interest Rate
Swap). Tra le tipologie di IRS si analizza il
«Plain Vanilla»
20
IRS plain vanilla
In questo contratto due soggetti si promettono
di scambiarsi per un certo numero di anni, dato
un capitale di riferimento chiamato nozionale
«notional principal». Un soggetto prometto
all’altro di pagare un tasso fisso, mentre l’altro
promette di pagare un tasso variabile (Fisso vs
Variabile)
21
IRS plain vanilla (esempio)
La società A si impegna per tre anni a pagare un
tasso di interesse del 4% su un capitale
nozionale di 100000 euro alla società B.
Quest’ultima si impegna, sempre per due anni e
sullo stesso nozionale, a pagare alla società A un
tasso di interesse pari al LIBOR più uno spread
del 2%. I pagamenti avvengono con cadenza
semestrale.
22
IRS guadagni /perdite delle società A
1 semestre
2 semestre
3 semestre
4 semestre
5 semestre
6 semestre
Libor a 6 mesi %
2.4
2
3
2.1
1.9
1.8
Incasso variabile
€
4,400.00
€
4,000.00
€
5,000.00
€
4,100.00
€
3,900.00
€
3,800.00
Pagamento fisso
€
4,000.00
€
4,000.00
€
4,000.00
€
4,000.00
€
4,000.00
€
4,000.00
Guadagno/perdita
€
400.00
€
€
1,000.00
€
100.00
-€
100.00
-€
200.00
• In questo modo la Società A ha trasformato il
sottostante da fisso a variabile.
23
Come gli IRS possono essere utilizzati
dalle banche
• Per trasformare poste variabili a oscillazioni di
tassi di interesse in poste a tasso fisso ( e
viceversa)
24
I derivati creditizi
Protection seller
Protection buyer
Reference obligation
Reference obligation può riguardare :
• il default di un soggetto (CDP dove
ritroviamo CDS)
• La variazione del credit spread
• Rischio di credito + rischio di interesse
25
I Credit Default Swap
• Forniscono protezione sul rischio di insolvenza per una
specifica società o ente. Ovvero trasferiscono il credit
event (ad esempio il defualt) del reference entity
(società o ente di riferimento) da un soggetto
(compratore della protezione) ad un altro (venditore
della protezione). Il compratore vende «alla pari»
l’obbligazione della reference entity, in questo caso il
valore dell’obbligazione è chiamato notional principal
(capitale nozionale) del CDS.
• Il compratore della protezione si impegna a
remunerare il venditore attraverso pagamenti periodici
(fino a scadenza o fintanto che non si verifichi l’evento)
26
Come una banca può utilizzare i CDS
• Nel rischio di credito, per tutelarsi contro le
possibili perdite future dovute al default del
prenditore di fondi
• Nel rischio di mercato, per il rischio di
controparte quando si stipulano contratti OTC
27
CDN (Credit Linkes Notes)
• Simili alle obbligazioni strutturate
• Il rimborso del capitale o il pagamento degli
interessi dipende dal verificarsi di un evento
• Obbligazione + derivato
28
Credit Spread Option
Tra due parti si definisce una strike spread, il
protection seller, dietro pagamento di un premio
da parte del buyer, si obbliga a pagare le
differenza tra strike spread e spread di mercato.
Il pagamento si ha solo se il gap tra gli spread è
superiore a quello strike (simile alle option).
29
Credit Spread Swap
• A differenza del CDO, il CDS è un contratto
simmetrico nel senso che sia il seller che il
buyer si impegnano a pagare qualora lo
spread sia più alto (il seller paga il buyer) o più
basso (il buyer paga il seller) dello strike
spread.
30
Totale Rate of Return Swap
Anche qui c’è una reference obligation. In
questo caso il buyer si impegna a cedere tutti i
flussi di cassa generati dalla reference obligation
in cambio del pagamanto, da parte del seller, di
un reference rate (indice di mercato monetario +
un certo spread)
31
CDO (Collateralized debt obligations)
• Consentono di creare titoli da portafoglio di
prestiti bancari o obbligazioni
32
I FRA (Forward Rate Agreement)
• Sono contratti con i quali due parti si mettono
d’accordo sul tasso di interesse da applicare
ad un certo capitale per un certo periodo
futuro.
• Servono per finanziare società in futuro a tassi
predeterminati.
33
I FRA: esempio
• La società Alpha (acquirente) si impegna a
pagare, tra 2 anni, un tasso euribor a 6 mesi
in cambio di un tasso del 3% annuo su un
capitale di 100000 euro (venditore).
• In questo caso il venditore riceve la somma
variabile mentre l’acquirente riceve una
somma fissa
34
I derivati finanziari – opzioni
Le opzioni sono contratti derivati che attribuiscono al
compratore il diritto di acquistare o vendere un’attività
sottostante a un prezzo prefissato entro un termine
convenuto. Quest’ultimo infatti detiene il diritto di
decidere se esercitare o meno la facoltà implicita nel
contratto.
La presenza di tale asimmetria impone che, per l’acquisto
dell’opzione, l’acquirente versi una somma di denaro
denominata premio al venditore.
35
I derivati finanziari – opzioni
-
-
Elementi caratteristici di un’opzione sono:
il sottostante (underlying) che può consistere in
azioni, obbligazioni, tassi di interesse, indici di
mercato monetario e obbligazionario, tassi di cambio,
ecc.;
la facoltà: le opzioni che conferiscono all’acquirente
la facoltà di acquistare il sottostante vengono
denominate opzioni call. Per contro, le opzioni che
conferiscono all’acquirente la facoltà di vendere il
sottostante vengono denominate opzioni put.
(segue…)
36
I derivati finanziari – opzioni
-
-
la scadenza: le opzioni che conferiscono all’acquirente il
diritto di esercitare la facoltà esclusivamente nel giorno di
scadenza del contratto vengono denominate opzioni
europee. Le opzioni, invece, che conferiscono
all’acquirente il diritto di esercitare la facoltà in un
qualsiasi giorno entro la scadenza del contratto vengono
denominate opzioni americane;
il prezzo di esercizio (strike price): rappresenta il prezzo
al quale l’acquirente dell’opzione call oppure put può,
rispettivamente, acquistare o vendere l’attività
sottostante.
37
I derivati finanziari – opzioni
Le opzioni sono negoziabili sia su mercati regolamentati sia su
mercati OTC.
Nel primo caso (come abbiamo visto per i future) si tratta di prodotti
standardizzati e caratterizzati dall’intervento di una Clearing house
con funzioni di compensazione e garanzia, che annulla il rischio di
controparte e permette la chiusura anticipata delle posizioni,
vendendo (acquistando) ciò che in precedenza era stato acquistato
(venduto).
Nel secondo caso si tratta di contratti personalizzati e conclusi su
base bilaterale, con tutti i rischi di controparte che ne derivano e con
tutte le difficoltà di estinzione anticipata di una posizione aperta.
38
I derivati finanziari – opzioni
-
-
Anche nelle opzioni, il soggetto che acquista un’opzione
assume una posizione lunga, mentre il soggetto che vende
assume una posizione corta.
Esistono quattro tipi di posizioni sulle opzioni:
una posizione lunga su una call (diritto di acquistare a termine
il sottostante);
una posizione lunga su una put (diritto di vendere a termine il
sottostante);
una posizione corta su una call (obbligo di vendere a termine il
sottostante se la controparte esercita l’opzione);
una posizione corta su una put (obbligo di acquistare a termine
il sottostante se la controparte esercita l’opzione).
39
I derivati finanziari – opzioni
Dato che le opzioni conferiscono al loro acquirente
una facoltà e non un obbligo, potranno assumere un
valore positivo (nel caso in cui risulti conveniente
esercitare la facoltà) o, al massimo, nullo.
Il valore intrinseco di un’opzione call oppure put è
dato, rispettivamente, da:
Valore intrinseco opzione call = max [S – K; 0]
Valore intrinseco opzione put = max [K – S; 0]
Dove S rappresenta il prezzo a pronti del sottostante
e K lo strike price.
40
I derivati finanziari – opzioni
Il valore di un’opzione è dato dalla somma tra il
valore intrinseco e il valore temporale.
Quest’ultimo dipende dalla probabilità che, con il
passare del tempo, il valore intrinseco aumenti.
Pertanto, i fattori che influenzano il prezzo di
un’opzione prima della scadenza (oltre al prezzo a
pronti del sottostante e allo strike price) sono: la
durata residua (time to maturity), la volatilità del
prezzo del sottostante, il livello dei tassi di
interesse e la presenza o meno di redditi periodici
(quali, ad esempio, i dividendi di un’azione).
Si osserva che, a scadenza, il valore di un’opzione
coincide con il valore intrinseco in quanto il suo
valore temporale è nullo.
41
I derivati finanziari – opzioni
Long call: acquisto call
42
I derivati finanziari – opzioni
Short call: vendita call
43
I derivati finanziari – opzioni
Long put: acquisto put
44
I derivati finanziari – opzioni
Short put: vendita put
45
I derivati finanziari – opzioni
– Esempi –
-
Opzione call americana sul titolo Alfa con K = 4 e ST = 4,10.
Il valore intrinseco è pari a 0,10: infatti esercitando
l’opzione compro a 4 e rivendo sul mercato a 4,10.
-
Opzione call americana sul titolo Alfa con K = 4 e ST = 3,80.
Non conviene esercitare l’opzione, quindi il valore
intrinseco è pari a zero.
-
Opzione put americana sul titolo Alfa con K = 4 e ST = 3,80.
Il valore intrinseco è pari a 0,20: infatti acquistando il titolo
sul mercato a 3,80 potrei successivamente procedere alla
vendita dello stesso titolo – mediante esercizio dell’opzione
put – a 4.
46
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse –
-
Interest rate cap
-
Interest rate floor
-
Interest rate collar
47
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: cap –
T assi d'interesse
Il venditore paga al
compratore del cap
T asso
cap
Il venditore non effettua
alcun pagamento
1
2
Scadenze interne del cap
48
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: cap –
L’interest rate cap funziona, dunque, come
un’assicurazione.
Questo contratto è negoziato sull’Over-The-Counter
(OTC): ossia è un prodotto non standardizzato che
stipulo direttamente con la banca.
Viene fissato il valore nozionale da proteggere.
Chi acquista l’opzione paga un premio.
Chi detiene l’opzione realizza un profitto nel
momento in cui il tasso d’interesse “sfonda” il cap. Il
guadagno è pari alla differenza tra il tasso di
riferimento e il cap, moltiplicato il valore nozionale.
49
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: cap –
Sicuramente il cap è un contratto adatto a soggetti che
pretendono di prefissare un costo massimo dell’indebitamento
a tasso variabile. Può, ad esempio, essere utile ad aziende che
hanno emesso obbligazioni a tasso variabile.
…ma anche a soggetti con titoli a tasso fisso che intendono
approfittare di aumenti di tassi di mercato!
A volte l’opzione interest rate cap viene inserita direttamente
nei contratti di mutuo a tasso variabile per garantire una certa
protezione alla parte debitrice. (Chiaramente, in questo caso, il
costo del mutuo sarà superiore rispetto a un mutuo con stesse
caratteristiche, ma sprovvisto di opzione).
50
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: floor –
Tass i d'int eresse
Il venditore non effettua
alcun pagamento
Tass o
floor
Il venditore paga al
compratore del floor
1
2
Scadenze interne del floor
51
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: floor –
L’interest rate floor funziona, dunque, come
un’assicurazione.
Questo contratto è negoziato sull’Over-The-Counter
(OTC): ossia è un prodotto non standardizzato che
stipulo direttamente con la banca.
Viene fissato il valore nozionale da proteggere.
Chi acquista l’opzione paga un premio.
Chi detiene l’opzione realizza un profitto nel
momento in cui il tasso d’interesse scende al di sotto
del floor. Il guadagno è pari alla differenza tra il floor
e il tasso di riferimento, moltiplicato il valore
nozionale.
52
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: floor –
Sicuramente il floor è un contratto adatto a
soggetti che pretendono un rendimento minimo
su un investimento a tasso variabile…
…ma anche per soggetti con debiti a tasso fisso
che intendono approfittare di riduzioni di tassi di
mercato!
53
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: collar –
Tas si d 'interes se
Il ven ditore d el cap
p ag a al co mprato re
Tas so
cap
Tas so
floo r
Il ven ditore d el floo r
p ag a al co mprato re
1
2
Scaden ze in terne d el co llar
54
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: collar –
Il detentore del collar è un rialzista!
Il collar per sua natura è una combinazione di cap e floor;
in particolare l’acquirente del collar risulta acquirente di
un cap e venditore di un floor. Pertanto, il collar è utile per
chi necessita di un tasso massimo di indebitamento pur
senza spendere troppo per la copertura di tale rischio.
Infatti, chi detiene il collar riceve denaro quando i tassi
“sfondano” il cap, mentre versa denaro alla controparte
quando i tassi scendono al di sotto del floor.
55
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: Il caso NTV SpA –
NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori)
-
Composizione societaria:
33,5% MDP Holding (Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e
Gianni Punzo);
20,0% Imi Investimenti (Intesa-Sanpaolo);
20,0% Gruppo SNCF;
15,0% Generali Financial Holdings FCP-FIS;
…altri.
Nel 2011:
fatturato: 24 milioni di Euro;
perdita: 39 milioni di Euro;
debito con le banche: 157 milioni di Euro.
56
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: Il caso NTV SpA –
NTV stipula derivati con le banche finanziatrici (tra cui Intesa)
per coprire le banche stesse dal rischio di tasso.
Si tratta di uno “zero cost collar” per un valore nozionale di 245
milioni di Euro.
Quel derivato è oggi in perdita per 42 milioni di Euro. Si tratta
comunque di una perdita virtuale che si verificherebbe solo in
caso di chiusura del contratto o rinegoziazione dello stesso.
In questo caso, Montezemolo & co. dovrebbero sborsare alle 3
banche (Intesa, MPS, Banco Popolare) la cifra di 42 milioni che
equivale a poco più della perdita del 2011.
57
I derivati finanziari – opzioni
– Le opzioni sui tassi di interesse: Il caso NTV SpA –
-
Il paradosso è che la copertura, per come è fatta, va tutta a beneficio
delle banche. In particolare della stessa Intesa-SanPaolo che è
azionista con il 20% della società.
Quel derivato, che scade nel 2016, rischia di non servire mai. La
struttura sembra fatta apposta, infatti, per favorire le banche a
scapito di NTV.
Lo zero cost collar in esame è legato all’Euribor a 6 mesi e stabilisce
che:
fino al 4,15% di tasso, NTV pagherà alle banche;
tra il 4,15% e il 5% di tasso, il derivato è neutro;
se il tasso salisse sopra il 5%, NTV inizierebbe a incassare dalle
banche.
58
I derivati finanziari – opzioni
–
Ora, con l’Euribor che è quasi a zero da tempo, NTV continua a
pagare alle banche tassi ben superiori.
Nel frattempo: più i tassi stanno bassi, più il derivato perde
valore.
Va però detto che il contratto fu stipulato nel 2008 quando
l’Euribor correva all’impazzata verso l’alto.
Oggi però questo derivato rappresenta una mina inesplosa.
Infatti quel contratto non si può toccare, pena registrare in un
sol colpo 42 milioni di perdite. E se i tassi non saliranno, quel
fardello si trascinerà fino al 2016.
-
-
Paradosso:
Montezemolo e (alcuni) soci devono tifare perché i tassi
salgano sopra il 5% per iniziare a guadagnare;
per ora guadagna solo l’azionista Intesa che con una mano dà e
con l’altra prende!
59
A cosa servono i derivati nelle banche
(riassunto)
•
•
•
•
Hedging (attività di copertura)
Speculazione
Arbitraggio
Modificare il capitale regolamentare (dovuto
alla specifica regolamentazione del capitale
delle banche)
60
I derivati e il capitale regolamentare
Il capitale regolamentare è costoso per una
banca, sia se è in eccesso sia se è carente:
• Nel primo caso ponendosi come seller di
protezioni
• Nel secondo caso ponendosi come buyer delle
protezioni
61
La raccolta attraverso i derivati
• Covered warrant (simili alle opzioni, possono
essere call o put)
• Certificates (come i future, sostituiscono gli
stessi per via del margine da versare più basso
e della leva più elevata)
62
Le dimensioni del mercato
63