20_5_2014 - CGIL Basilicata

RASSEGNASTAMPA
RASSEGNASTAMPA
20 maggio 2014
RASSEGNASTAMPA
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Martedì 20 maggio 2014
www.ilquotidianodellabasilicata.it
ANNO 13 - N. 136 e 1,20
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971 69309, fax 0971 601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835 256440, fax 0835 256466
LAURIA Nella galleria Serra Rotonda
MELFI Nell’istituto Righetti
Travolto da una impalcatura
Ancora una vittima
sul cantiere dell’A3
a pagina 22
Droga nello zaino
I carabinieri arrestano
un diciassettenne a scuola
LAVIANO a pagina 23
La galleria di Serra Rotonda
Rimborsopoli Sospensione “col senno di poi”. Il Consiglio dovrà
recuperare tre mesi di indennità in base al decreto Renzi
«Castelluccio
restituisca
gli stipendi»
VI SEGNALIAMO:
LA STORIA
Il Serpentone
e altre foto di Potenza
su Vogue grazie
a Nicola Figliuolo
#Potenza2014
La foto del Serpentone di Figliuolo
LORUSSO a pagina 21
Veltroni incontra Petrone a Potenza in piazza
Duca della Vedura
Veltroni a Potenza per il decalogo
del sindaco: «Petrone ce la può fare»
De Angelis sostiene Falotico. I volti della
campagna elettorale: Peppino Centola
(La Ricotta) racconta il suo impegno per
Cannizzaro. Mauro a sostegno di De Luca
M5S a Matera litigano con Adduce
per una piazza “europea”
GRASSANO
CICLISMO
L’ex ministro Mauro a sostegno di De Luca
ieri a Potenza
Un inno per ricordare la gloriosa Banda
a pagina 14
Pozzovivo: «Mi difendo e aspetto le montagne»
a pagina 34
Filo diretto
Da alcuni giorni abbiamo un problema alle linee
telefoniche. Potete contattarci direttamente :
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0835 (Matera)
1656028 Lucia Serino
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1656020 Segreteria
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1656021 Pubblicità
1887004 Ciervo
1656024 Lorusso
1887005 Mutasci
1656025 Rosa
1887001 Calia
1656026 Giammaria
1887006 Corrado
1656029 Giacummo
1656030 Labanca
1656031 Santoro
1656032 Amato
1656033 Panettieri
40520
022007
Musica e sociale
Gli eventi
della 3 giorni
dei Portatori
MARTINO a pagina 18
a pagina 17
771128
Non solo la sede
La Provincia chiede
anche l’operatività
dell’Apt tra i Sassi
Il dg dell’Apt
Perri
POTENZA
Il mister della Juve Conte, motivatore alla Sata
9
MATERA
QUARTO a pagina 24
SANTORO, LABANCA, MARTINO, LORUSSO alle pagine 6, 7, 8 e 9
MELFI
L’istituto Righetti
Gennaro
Favale
PIO X, IL TERZO PAPA
CHE NON HA MERCATO
di ANGELO MAURO CALZA
E’ DA qualche giorno che giornali e televisioni invitano ad acquistare le “medaglie
dei Papi Santi del Ventesimo secolo”, realizzate dalla Zecca di Stato e le immagini
continua a pagina 16
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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90
Martedì 20 maggio 2014
La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,20
LA GAZZETTA
DI
PUGLIA - CORRIERE
DELLE
Quotidiano fondato nel 1887
PUGLIE
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Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 137
IL CASO QUALCHE PERPLESSITÀ NEL BRINDISINO, DOVE RISIEDE UNA FIGLIA
TERZO GRAVE INCIDENTE SUI CANTIERI DELLA A3 IN UN MESE E MEZZO
La famiglia Riina in chiesa
solo silenzio a S. Pancrazio
Lagonegro, operaio
muore sul lavoro
nella galleria killer
Fastidio di Nina Bagarella moglie del boss per
il servizio sulla prima comunione del nipotino
SERVIZIO IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA VIII >>
INCHIESTA La Procura ha aperto un’inchiesta
SERVIZIO A PAGINA 15 >>
EUROPEE APPELLO DEL PAPA ALL’ASSEMBLEA DEI VESCOVI: «IL PAESE NON CEDA AL CATASTROFISMO, LE DIVISIONI DETURPANO IL VOLTO DELLA CHIESA»
CALCIO STAMANI ASTA DECISIVA PER LA SORTE DEL CLUB
Il leader del M5S: perderà e sparirà come i mafiosi, con la lupara bianca
Il premier (oggi a Bari): cambia chi governa. Berlusconi: Beppe fa paura
la cordata giusta
Bari da favola
Grillo-Renzi, sfida continua Un
aspettando
A GIUGNO PER I CENTRI IN REGOLA
LA QUESTIONE
GENERAZIONALE
DIETRO LA SFIDA
DELL’EX COMICO
Tasi, rinvio a settembre
per i Comuni in ritardo
Allarme occupazione: ai livelli 2002
di GIUSEPPE DE TOMASO
S
osteneva la buonanima di Ugo La Malfa
(1903-1979) che se non
avesse fatto il leader
politico avrebbe fondato il
sindacato dei disoccupati.
Qualche anno più tardi il professor Mario Monti (non ancora sedotto dalle sirene della
politica) disse che, se avesse
potuto, avrebbe organizzato
la protesta, uno sciopero generazionale, dei giovani (i
non garantiti) contro i vecchi
(i garantiti). Anche il professor Nicola Rossi, riferendosi alle disparità dello Stato
sociale italico, affrontò la questione vecchi-giovani in un
bel saggio dal titolo Meno ai
padri più ai figli. La Malfa,
Monti e Rossi avevano visto e
analizzato con largo anticipo
la mutazione dei rapporti di
forza, e delle sfide sociali interne, in un Paese controverso come l’Italia.
SEGUE A PAGINA 25 >>
l ROMA-Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il
pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per
quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso
quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla
scadenza attuale del 16 giugno. Finora secondo uno studio
della Uil, sono stati solo 832 comuni (su un totale di 8.092) ad
aver deliberato le aliquote. Resta comunque la complessità
di un’imposta che in molti comuni sarà più cara dall’Imu.
COZZI E SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4, 5 E 16 >>
SERVIZI ALLE PAGINE 6 E 7 >>
IL PROF: PIÙ SCAVI. REPLICA SOLO LACORAZZA: ABBIAMO GIÀ DATO
Prodi: petrolio
da cercare
in Basilicata
e dintorni
PETROLIO
ll Centro
Oli di
Viggiano.
Prodi
spinge per
l’aumento
delle
estrazioni
anche in
mare [foto
Tony Vece]
SAMMARTINO A PAGINA 11 >>
GOL Il pallone nella porta del Cittadella: vittoria per il Bari (1-0)
NITTI E RAIMONDO NELLO SPORT - ALLE PAGINE 30, 31 E 32 >>
NON FERMATE UN’EMOZIONE
LA CITTÀ MERITA IL MASSIMO
di FRANCESCO COSTANTINI
B
um-bum bum-bum bum-bum... Battono talmente
forte i quarantamila cuori del San Nicola mentre la
palla calciata da Lugo viaggia verso l’incrocio alla
sinistra della porta del Cittadella, che potreste anche sentirli. Sembrano tamburi lontani, echi di riti esoterici ancestrali per cancellare stregonerie ostinate e contrarie.
SEGUE A PAG. 25 >>
DUE ANNI DOPO
Strage alla «Morvillo»
la scuola non dimentica
SERVIZIO A PAGINA 13 >>
MORTI 7 OPERAI
Amianto all’Ansaldo
11 indagati a Bari
LONGO A PAGINA 12 >>
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887
Martedì 20 maggio 2014
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POTENZA BIG DEL PD PER IL RUSH FINALE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
Veltroni spinge Petrone
per la sfida da sindaco
Parole vincenti: «Cuore e concretezza»
Mauro lancia De Luca
nella giornata dedicata
ai Popolari per l’Italia
E Cannizzaro pensa
alle Fiamme gialle
LAGONEGRO TERZO INCIDENTE IN UN MESE E MEZZO: MUORE ANTONIO DE LUCA, OPERAIO DI 39 ANNI
Galleria di sangue
sull’autostrada A3
La Procura di Lagonegro
ha sequestrato l’area
dell’incidente
L’Anas apre un’inchiesta
Duri i sindacati: «Bisogna
fermare la strage»
Sel: «Standard di
sicurezza troppo bassi»
l Un operaio di 39 anni, Antonio De
Luca, è morto nel pomeriggio di ieri in
un incidente sul lavoro avvenuto nella
galleria «Serra Rotonda», nella parte di
tunnel in direzione sud dell’autostrada
A3 Salerno-Reggio calabria. De Luca secondo quanto reso noto dall’Anas - è
stato travolto «da una parte dell’ar matura metallica già montata per il getto
del rivestimento definitivo della galleria». Il presidente dell’Anas, Pietro
Ciucci, si è detto «addolorato» per la
morte dell’operaio e ha espresso le condoglianze alla sua famiglia. Ciucci, inoltre, ha «immediatamente nominato una
commissione d’inchiesta interna per ve-
SERVIZIO A PAGINA IV >>
SAMMARTINO ALLE PAGINE II E III >>
POTENZA - IN AULA I TESTIMONI DEL PROCESSO
rificare la dinamica e la responsabilità
dell’incidente». è già stata aperta un’inchiesta
giudiziaria
sull’incidente.
L’area è stata sequestrata dalla Procura
di Lagonegro. Sullo stesso tratto di autostrada si sono registrati di recente, in
altri due incidenti sul lavoro, un morto e
un ferito. Le segreterie regionali di Filca
Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno proclamato lo sciopero per l’intera giornata
di domani nel cantiere del tratto lucano
della Salerno-Reggio. «Salgono così a tre
gli infortuni gravi sul tratto lucano della
A3 in circa un mese e mezzo, si legge
nella nota, due dei quali mortali».
SERVIZIO A PAGINA VIII >>
PISTICCI
ROMANO PRODI POTENZA
Vietò
ai
camion
di
scaricare
Più di 300 telefonate
PETROLIO LUCANO
nella
discarica
di
Tricarico
in meno di una settimana
E IL RUOLO
DELLA BASILICATA Assolto l’ex sindaco Melfi Denunciato dalla polizia
di LORENZO ROTA
l Un Walter Veltroni giunto a Potenza per raccontare, in veste di regista, di quando c’era Berlinguer. E un Veltroni che però, anche se da anni non
ricopre ruoli e responsabilità, resta figura politica di
primo piano per la politica e il Partito democratico.
«Quella del sindaco è stata per me l’esperienza politica più bella di tutte - ha confessato alla platea
potentina. - Perché la scelta di un sindaco è quella che
presenta le ricadute più immediate per i cittadini».
Disastro alla Sider
«Prima un boato
Poi il treno killer»
l «Ho sentito un boato, poi è
arrivato nella Siderpotenza il treno impazzito». Mario Antonio
Gaeta è un operaio della Siderpotenza. È tra i testimoni oculari
dell’incidente dell’8 agosto del
2008. Ieri ha raccontato in aula la
tragedia.
AMENDOLARA A PAGINA IV >>
MIOLLA A PAGINA XI >>
PRESIDENTE INU BASILICATA
L
e dichiarazioni di Romano Prodi sulla opportunità/necessità
per l’Italia di «scavare
sottoterra per trovare i soldi»
necessari per uscire dalla sua
pesantissima crisi economica,
alias incrementare l’utilizzo
delle sue risorse petrolifere, anche sottomarine, «fermo restando il principio di precauzione
che ha la precedenza su tutto», è
l’evidente manifestazione di
una linea strategica che sta maturando a livello nazionale, che
a breve potrebbe provocare pesantissime conseguenze, e scarsissime contropartite, nei territori interessati.
Tra questi, lo dice anche Prodi, certamente la Regione Basilicata.
A PAGINA III E IN NAZ. 11 >>
DOLOMITI LUCANE VOLO DELL’ANGELO CHIUSO: TURISTI DELUSI MATERA NEL CORSO DELLA NOTTE BRUCIATI DUE MEZZI
Film e visitatori di fama
Incendio a Serra Venerdì
ma ci facciamo male da soli In fiamme un’ambulanza
VISITATORI
Delusione per
la chiusura
del volo
dell’angelo
fino al 31
maggio
Fabio Volo
visita le
Dolomiti
lucane
SERVIZIO A PAGINA VI >>
INCENDIO Bruciata un’ambulanza
MATERA RIMOZIONE COSTOSA
Amianto killer
Chiesto l’intervento
della Regione
l Incendio nella notte al rione
Serra Venerdì. Due mezzi, un’autombulanza e un camper, sono stati ridotti quasi in cenere dalla
fiamme divampate poco prima
delle 4. L’intensità del calore sprigionato ha danneggiato anche
un’auto Renault Magane parcheggiata a piedi dei caseggiati di cinque piani, quelli prossimi al Campo Scuola. Anche le abitazioni,
soprattutto quelle del primo piano, presentano i segni del fuoco.
l Nella precedente legislatura
del Consiglio regionale di Basilicata era stata presentata una
proposta di legge per assegnare
un contributo utile alla rimozione dell'amianto dagli edifici privati cittadini. La proposta, avanzata dal consigliere Giannino Romaniello, era stata in precedenza
(in un’audizione davanti alla terza commissione consiliare regionale) auspicata dalle associazioni Dircit e La Rete di Matera.
DORIA A PAGINA IX >>
SERVIZIO A PAGINA X >>
RASSEGNASTAMPA
Dobbiamo portare
in Europa l’immagine
di un Paese che non sia
caratterizzato da tangenti,
evasione fiscale e iniquità
sociale, ma che sia più
pulito, più democratico,
più giusto.
Enrico Berlinguer
6 giugno 1984
1,30 Anno 91 n. 132
Martedì 20 Maggio 2014
U:
Il buffone della lupara bianca
Socialità, tutto iniziò
dalle meduse
Quando
Tolkien era
traduttore
pag. 17
●
●
Alleva pag. 19
Conte alla
Juve anche
nel 2014-2015
pag. 23
Dopo Hitler, Grillo evoca la mafia: «Renzi sarà fatto scomparire nel nulla». Poi va nel salotto di Vespa
Il premier nella piazza affollata di Napoli: «Solo insulti e demagogia, con noi l’Europa cambierà»
Davvero Grillo è «oltre Hitler». Dopo
aver evocato il nazismo, il capo dei 5
Stelle evoca la mafia per minacciare il
premier: «Come avviene per i mafiosi,
chi fallisce viene punito. Lupara bianca». Renzi a Napoli nella piazza piena
A PAG. 2-3
del rione Sanità.
L’anomalo Grillo
erede del Cav
●
BEPPE GRILLO PARLA TANTISSIMO, È
UN FIUME IN PIENA, URLA, INSULTA, TIENE IL PALCO dei comizi - e ora anche il sa-
lotto di Bruno Vespa - con tutta l’abilità
dell’uomo di spettacolo. Ma ancora non
ha detto ai cittadini italiani cosa faranno
gli eletti del M5S quando arriveranno a
Strasburgo. A quale gruppo si iscriveranno? Con chi si alleeranno? Quale strategia seguiranno in Europa? È vero che la
nostra campagna elettorale è vergognosamente ripiegata sulle beghe interne.
Ma una delle cause di questa vergogna è
proprio l’opacità di Grillo (e del socio CaSEGUE A PAG. 3
saleggio).
Un voto
contro la crisi
L’ANALISI
MASSIMO D’ANTONI
Il dato sulla crescita del Pil
italiano nel primo trimestre 2014
è arrivato come una doccia fredda
sulle speranze di ripresa,
alimentate nei mesi scorsi
dall’inversione del ciclo in Europa
e dal clima di fiducia portato
dall’attivismo del nuovo governo.
Quel - 0,1%, una sostanziale
crescita zero per l’Italia, deve farci
riflettere, ma dobbiamo anche
evitare di trarne conclusioni
SEGUE A PAG. 15
sbagliate.
TASI
«Il punto G, quello che ti
dà l’orgasmo nei salotti
dei talk show. L’atteso
quarto d’ora di celebrità».
dal Blog di Beppe Grillo
31 ottobre 2012
(dopo la partecipazione a Ballarò
di Federica Salsi,
consigliere 5 Stelle a Bologna)
Falso in bilancio e prescrizione, si cambia
● Pronto il piano giustizia
del governo: torna il reato
estromesso dal codice da
Berlusconi nel 2001
● Misure anche su
autoriciclaggio e corruzione
Staino
Addio leggi
ad personam
IL COMMENTO
GIOVANNI PELLEGRINO
Dopo tredici anni, il falso in bilancio
tornerà ad essere un reato. È una delle
novità più importanti del governo Renzi in tema di giustizia. Il Guardasigilli
Andrea Orlando sta lavorando su più
fronti, dall’autoriciclaggio alla corruzione. Svolta anche sulla prescrizione:
i termini saranno bloccati non appena
scatterà il rinvio a giudizio. A PAG. 8
ALMOMENTOINCUISCRIVIAMO, NON
ABBIAMO ANCORA VISTO GRILLO DA
VESPA, ma abbiamo visto Casaleggio
A PAG. 4
In viaggio in treno da Milano a Torino con il leader della sinistra radicale greca ed europea. Gli avversari?
«L’austerità, la troika e la Merkel».
E sul Pse: «Sottrarrò Schulz all’abbraccio dei conservatori».
A PAG. 7
L’allarme suscitato dall’indagine
sugli appalti Expo rende
indubbiamente auspicabile che il
«pacchetto giustizia», nella cui
predisposizione il Guardasigilli
Orlando è impegnato, giunga al
più presto all’esame del
SEGUE A PAG. 8
Parlamento.
LA STRAGE DI TEMPIO
Si paga a giugno Casaleggio è solo più noioso
solo nei Comuni ●
che hanno
già deliberato
i ritardari. Riunione
Anci-Tesoro
Tsipras: la mia
battaglia contro
l’austerità
dal Blog di Beppe Grillo
8 maggio 2012
FRONTE DEL VIDEO
● Slittamento a settembre
L’INTERVISTA
«Chi partecipa ai talk
show deve sapere che
d’ora in poi farà una scelta di campo».
dalla Annunziata e tanto basta. Il cosiddetto guru non dice cose più ragionevoli del socio, ma le dice in modo sadicamente noioso. Via Napolitano, via
Renzi, via tutti: «A Noi» Quirinale, governo e forza pubblica. Grillo ci mette
in più una violenza verbale mai vista,
ma quella mentale è la stessa, la stessa
identica negazione di ogni alternativa.
Per gli altri, infatti, è già pronto il tribu-
nale speciale della rete: giornalisti, politici e industriali saranno eliminati
con un clic. La lista deve essere già
pronta e, almeno per i giornalisti, pure
pubblica. Così Grillo, alzando l’asticella della indicibilità si è dovuto buttare
sempre più a destra, rubando a Silvio il
copyright della «culona», la brutalità
alla Lega e le minacce personali alla
mafia. Dovendo dare tutto se stesso, è
dovuto andare oltre Hitler. Ora, per recuperare un po’ di voti moderati da Vespa, non basta neanche Padre Pio.
Arrestato l’amico di famiglia
● Un artigiano avrebbe
ucciso padre, madre e figlio
La folla urla: «Bastardo»
Si chiama Angelo Frigeri, 34 anni, ed è
un amico di famiglia degli Azzena, l’uomo fermato dalla Procura per l’uccisione di Giovanni Azzena, della moglie
Giulia Zanzani e del figlio Pietro. L'uomo sarebbe stato incastrato dalle riprese delle telecamere di sicurezza dei neA PAG. 11
gozi vicini.
AI LETTORI
● Per il quinto giorno l’Unità
esce senza le firme dei suoi
giornalisti.
Alle nostre richieste di certezza
sul futuro del giornale
e sul pagamento degli stipendi
dovuti, la proprietà continua
a contrapporre un silenzio
assordante.
Oggi in assemblea decideremo
come proseguire la nostra lotta.
RASSEGNASTAMPA
2 PRIMO PIANO
Martedì 20 maggio 2014
LA CORSA AL VOTO
DOMENICA LE EUROPEE
Il presidente del Consiglio in questo
rush finale della campagna elettorale
non si fa trascinare nella rissa dal M5S
Renzi: non cedo ai demagoghi
Beppe insulta perché ha paura
Il premier cavalca l’onda della speranza: «Riesce a cambiare chi governa»
l ROMA. Cavalcare l’onda
della «speranza», non quella
della paura. Far leva sulla «fiducia», sul bisogno di «risposte
concrete». Segnare con le azioni e il linguaggio la distanza da
chi «urla e insulta» ma non ha
la «credibilità» di rappresentare l’Italia in Europa. Fa leva
sul suo profilo di premier promotore del «cambiamento»,
Matteo Renzi. In questo rush
finale della campagna elettorale non si fa trascinare nella
rissa da Beppe Grillo. Perchè è
con le azioni del suo governo
che intende marcare la differenza («cambia chi governa»). E si dice «molto ottimista» sul fatto che il messaggio di «speranza» prevarrà
nelle urne. Convinto che se il
M5S «provoca» e urla sempre
più forte, è perchè «ha paura»
del Pd.
Si prepara a combattere «fino all’ultimo» per ogni singolo
voto, Renzi. E da una gremita
piazza Sanità a Napoli (la stessa dove andò anche Grillo),
rivendica: «La piazza è casa
nostra». Dalle piazze il premier
cercherà di far passare un messaggio rivolto a tutti gli elettori, di sinistra come di destra:
non si può dare il loro voto a
dei «buffoni», perchè non hanno «credibilità». E il Movimento 5 Stelle, come Forza
Italia, non ha una credibilità
all’altezza «delle aspettative
che l’Italia suscita in Europa».
Il Pd, è il sottinteso del segretario, in un’intervista a
Piazza Pulita, quella credibilità ce l’ha. E lo sta dimostrando con l’azione del gover no.
In mattinata, in conferenza
stampa a villa Pamphili con il
premier polacco Donald Tusk,
Renzi ribadisce la sua ricetta:
«L'Europa dopo il 26 maggio
andrà cambiata perchè finora
si è mostrata lontana dai cittadini. Ma riesce a cambiare
chi governa, non chi urla; chi
propone, non chi insulta». Il
suo esecutivo, rivendica Renzi,
ha «tanti interventi pronti».
Alcuni, come un accordo sulla
Sardegna e un’intesa per Fincantieri, li annuncerà nei prossimi giorni, nelle numerose
tappe che farà in giro per l’Italia in quest’ultima settimana
di campagna elettorale. Senza
«cedere alla facile demagogia
di chi dice» di andare fuori
dall’Europa e «fuori da tutto»,
sono le azioni concrete a permettere di dire che se i dati sul
lavoro mostrano che nel 2013
"si è toccato un punto molto
basso", si possono ora "vedere i
segni di una ripresa".
Di fronte, però, c'è un avversario temibile. E Renzi lo
sa. E' quel Beppe Grillo che alle
politiche del 2013 è stato «pri-
Comizio alle 19 vicino al Petruzzelli
E oggi il premier a Bari per la campagna elettorale
Arriverà oggi a Bari, nel tardo pomeriggio, il presidente del consiglio Matteo Renzi, per l’occasione in veste di segretario del Pd e per una serie di iniziative a favore del candidato sindaco al Comune del capoluogo, Antonio Decaro e
dei candidati pugliesi alle europee. Secondo quanto si è appreso, nel programma anche la firma di un protocollo d’intesa con l’azienda farmacologica, Serono, nello stabilimento della zona industriale di Bari-Modugno; mentre a Monopoli visiterà gli stabilimenti della Blackshape, l’azienda che produce aerei superleggeri. Ma i riflettori sono accesi soprattutto sul comizio che il premier terrà
dalle ore 19 su un palco in via Alberto Sordi, strada adiacente al teatro Petruzzelli. Con lui ci saranno certamente Decaro e il segretario regionale del Partito
democratico, e sindaco uscente del Comune di Bari, Michele Emiliano. La scelta della location, insolita per un comizio, sarebbe stata scelta dagli organizzatori
proprio per la vicinanza con il Petruzzelli e per la scenografia naturale del lungomare. Non si sa ancora se il premier arriverà a bordo di un treno, come è solito spostarsi, o in aereo (dovrebbe giungere in Puglia direttamente da Milano
dove sarà in mattinata). È certo invece che la sua presenza in Puglia si concluderà immediatamente dopo il comizio. «È per me un piacere e un onore accogliere Matteo Renzi a Bari per sostenere la campagna elettorale della coalizione
di centrosinistra - ha detto Antonio Decaro -. La presenza del premier a sostegno della mia campagna è importante sia dal punto di vista umano che pratico.
Matteo è stato sindaco della sua città e io sono stato un assessore per cinque
anni: entrambi conosciamo perfettamente cosa significhi governare un Comune. Per questo so per certo che quando Bari avrà bisogno di aiuto dal Governo,
proponendo come ho detto sempre progetti e soluzioni con costi e tempi certi,
il Governo saprà aiutarci perché dimostreremo di essere persone serie».
mo», davanti al Pd. E che ora
martella incessante, con attacchi quotidiani e la previsione
non solo di una sconfitta ma di
una fine da «lupara bianca»
(con la totale scomparsa) per il
leader del Pd. «I morti di lupara bianca esigono rispetto e
la politica dovrebbe riprendere
il significato delle parole - re-
plica posato Renzi – Citare Hitler, la peste rossa, la lupara
bianca" non è il linguaggio del
Pd. "Anche se Grillo usa questi
toni, io avverto il bisogno di
cambiare il linguaggio», dichiara. E aggiunge: «So che
porta male dirlo, ma non sono
preoccupato, ma molto ottimista» perchè c'è «un clima cre-
OLTRE 17MILA I CANDIDATI
Ue, in 400 milioni
chiamati alle urne
Al voto da giovedì a domenica
l BRUXELLES. Le prime ad aprire i seggi saranno giovedì Olanda e Gran Bretagna, l’ultima a
chiuderli sarà domenica l’Italia: le elezioni europee
si avvicinano, e con esse la paura che si trasformino
in un referendum contro l'Europa e contro quei
Governi complici del rigore che ha stremato i cittadini. I circa 400 milioni di cittadini dell’Unione
europea che dovranno scegliere tra oltre 17.000
candidati, non voteranno tutti domenica 25: nei 28
Paesi membri le operazioni di voto si svolgeranno
da giovedì a domenica. Dopo l’apertura nel Regno
Unito e in Olanda, si prosegue venerdì con Repubblica Ceca (unica a tenere aperte le urne per due
giorni) e Irlanda, sabato sarà la volta di Lettonia,
Malta e Slovacchia, infine domenica voteranno tut-
scente di speranza e fiducia" di
chi chiede "risposte concrete».
Davanti all’Italia c'è la possibilità di uscire dalla crisi e
tornare protagonista in Europa, perchè è come se avesse
davanti un favorevole «allineamento astrale di pianeti», tra
cui la fine della stagione
dell’austerity «nel mondo»".
Per poter sfruttare a pieno
l’occasione, però, Renzi sa di
dover ottenere un risultato
elettorale abbastanza forte da
poter andare in Europa a dire
"che l’Italia è tornata". I prossimi giorno lotterà per questo:
«Fino all’ultimo giorno per
prendere un voto» in più.
Serenella Mattera
INTERVISTA IL SENATORE E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIFESA PARLA DELLE EUROPEE E DELLE RIFORME. E ANNUNCIA NOVITÀ PER I MARÒ PUGLIESI
Latorre: la svolta con Matteo
«Con la vittoria del Pd più forte il cambiamento. Grillo vuole la distruzione»
MICHELE COZZI
Nicola Latorre (Pd), presidente della commissione Difesa del Senato: Grillo evoca la
lupara bianca per Renzi. Che dice?
«Fa impressione come nei giorni in cui ricordiamo la strage di Capaci, quel 23 maggio 92 nel
quale perse la vita Falcone con sua moglie e gli
agenti della scorta, si possa solo evocare una simile
immagine. Ieri contro gli immigrati e dissacrando
il grande orrore che è stato il campo di sterminio di
Auschwitz, oggi evocando la lupara: è chiaro che
non siamo solo davanti a un ignobile uso della
semantica ma anche a un chiaro e preciso intento
distruttivo. Grillo dimostra di non avere nulla a che
fare con i sentimenti democratici del Paese. E questo ci aiuta a comprendere qual è la vera posta in
gioco della campagna elettorale».
Qual è?
«È in gioco il destino dell’Italia, su come si esce
dalla crisi e su quale sarà il nostro ruolo in Europa.
Poi, si decide se in questo Paese vincerà l’idea dello
sfascio, oppure se si esce con un nuovo ruolo
dell’Italia nella costruzione della nuova Europa,
diventando protagonista del cambiamento. In tal
senso il successo di Renzi e del Pd è la condizione
per raggiungere questo obiettivo, a differenza di
chi invece sollecita i peggiori umori primordiali
che si annidano in una parte della società italiana
segnata dalla disperazione».
E rispetto agli equilibri interni?
«Grillo vuole la distruzione. Cavalca tutte le difficoltà, istiga alla violenza e usa un linguaggio
profondamente antidemocratico. Noi abbiamo
messo in campo una nuova idea d’Europa, e un’idea
di grande cambiamento del Paese, valorizzando le
grandi risorse della società italiana, sconfiggendo
le burocrazie, le rendite di posizione».
Il governo rischierebbe in caso di forte avanzata grillina?
«Semmai il voto incoraggerà la prospettiva di
cambiamento portata avanti dal Pd e da Renzi,
accelerando i tempi delle riforme e indebolendo le
resistenze al cambiamento».
C’è il rischio che uno sfarinamento del fronte
moderato possa avere un ripercussione sulla
tenuta complessiva del Paese?
«Credo che il rischio per la tenuta democratica
del Paese venga da un eventuale risultato positivo
di Grillo. Perché un risultato positivo raccolto sulla
linea avventurista di Grillo rappresenterebbe un
rischio enorme che sono certo l’Italia non vorrà
correre».
Quale impatto crede possano avere le riforme e i provvedimenti del governo sull’opinione pubblica?
«Credo che il giudizio sia positivo, per la convinzione, il coraggio con cui Renzi sta realizzando il
suo progetto di cambiamento. Un progetto che deve
fare i conti con le resistenze che non mancano.
Renzi in questi ottanta giorni ha lanciato un messaggio chiaro e si gioca tutto. La novità della politica italiana è che abbiamo un leader che si mette
in gioco sulla base di un progetto per il futuro del
Paese. E su questo non si gioca solo il suo destino
personale, ma anche quello di tutti noi. È questa la
forza etica del suo impegno».
Il Pd è compatto dietro Renzi?
«Non ci sono più incertezze, tutto il Pd è con
Renzi. Ma dobbiamo superare qualche forma di
pigrizia perché c’è chi pensa che sia sufficiente
l’immagine del premier. Occorre dare il massimo
in questi ultimi giorni della campagna elettorale».
E sul Sud, cosa fa il governo?
«L’altra forma di novità introdotta da Renzi è il
rilancio in forme nuove della questione meridionale. Innanzitutto è importante l'impegno col quale
Renzi sta girando in tutto il Mezzogiorno e oggi con
noi a Bari. In queste iniziative si sta affermando un
rilancio della questione meridionale, in chiave del
tutto nuova. Non più in una logica assistenziale, ma
in una prospettiva in cui il Sud diventa protagonista e con politiche nazionali che hanno una
indubbia ricaduta per il Mezzogiorno. Penso alle
infrastrutture, ai fondi europei. Ma penso soprattutto al lavoro. Il Jobs Act è la prima vera scommessa di questo governo».
Capitolo riforme. Che accadrà sul nuovo Senato?
«Il superamento del bicameralismo perfetto è
ormai un dato acquisito dall’opinione pubblica,
mentre c’è ancora da convincere quello schieramento conservatore, abbastanza trasversale, che è
sempre stato e continua a essere contrario al cambiament. Poi, sulla base del testo proposto dal governo, il dibattito in Senato consentirà di sviluppare e perfezionare la proposta».
E l’Italicum?
«La legge elettorale è stata già approvata alla
Camera e sarebbe curioso vedere chi si assume la
responsabilità di chiamare il Paese al voto con ciò
che resta del Porcellum. La proposta approvata alla
Camera potrà avere qualche cambiamento, ma non
credo che la sostanza possa essere messa in discussione».
PARTITO DEMOCRATICO Nicola Latorre
Eppure c’è chi sostiene che il sì alla nuova
legge elettorale è appeso all’esito del voto.
Che dice?
«Sono teorie da respingere. A prescindere dal
risultato elettorale, l’impianto della legge deve essere approvato. Senza dimenticare che quello che è
stato un importante compromesso se viene messo
in discussione rischia di incontrare nuovi macigni
sulla sua strada».
Parliamo di Bari. Cosa prevedere per il dopo-Emiliano?
«Si sta per aprire una nuova stagione dopo quella
che si è chiusa con Michele Emiliano. Bari è cambiata tanto e in meglio in questi anni. La candidatura di Decaro incarna la proiezione verso il
futuro della città. Sono fiducioso. Il candidato del
centrodestra, con tutto il rispetto dovuto, rappresenta un’idea di città che è abbondantemente alle
nostre spalle. Gli altri incarnano istanze di protesta, ma senza proposta. Sarebbe auspicabile vincere al primo turno».
La situazione di marò in India. Ci sono novità?
«Certo, dopo il voto proporrò una ripresa immediata della nostra iniziativa parlamentare dopo
che in India ci sono state le elezioni. Prenderemo
contatti con i rappresentanti del Parlamento indiano per affrontare questa questione in modo
definitivo. Non ci sono più scuse».
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 3
Martedì 20 maggio 2014
«Il Sistema assume i suoi uomini a
progetto, se ci riescono, bene;
altrimenti vengono fatti scomparire»
LA DIRETTA
Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 24
Grillo contro Matteo
evoca la lupara bianca
L’ex comico: «Non voglio vivisezionare Dudù, ma il proprietario»
ti gli altri. Per sapere i primi dati reali ufficiali
bisognerà aspettare l’Italia: è l’ultima a chiudere le
urne alle 23 di domenica. Ma prima, dalle 22, il
Parlamento europeo darà già le prime proiezioni
basate sugli exit poll disponibili da circa il 60% dei
28 Paesi. Questo perchè man mano che le urne si
chiuderanno, i vari Stati diffonderanno i loro exit
poll e quindi sarà possibile aggregare i dati e avere
già un’idea della composizione del prossimo Parlamento europeo, che sarà formato da 751 deputati.
Oltre un quarto dei 751, sarà euroscettica: PollWatch vede i partiti anti-Europa arrivare primi in
Francia (Front National di Marine Le Pen), in Olanda (il PVV xenofobo di Geert Wilders), in Finlandia
(i nazionalisti dei Veri Finlandesi), in Gran Bretagna (l'Ukip di Nigel Farage), in Danimarca (il
Danish People Party) e in Repubblica Ceca (i simil-grillini del «Partito degli scontenti»). In Germania il vento anti-euro dovrebbe portare Alternative fur Deutschland oltre il 6% e dunque ad
almeno 6 deputati e stando ai sondaggi dovrebbe
entrare anche un deputato della formazione neo-nazista Npd.
DUELLO
In alto
Matteo
Renzi,
presidente
del Consiglio.
Accanto
Grillo mostra
il plastico di
un carcere
nel cortile
della Rai,
prima
dell’inizio di
«Porta a
Porta»
.
IL CASO TONO SOFT DELL’EX COMICO. DUELLO CON VESPA, SOLITE ACCUSE A RENZI: «O NOI O LORO». E NON NASCONDE L’EMOZIONE PER IL SUO RIENTRO IN RAI
Il ritorno in tv, lo show di Beppe
«Noi il piano B dell’Italia». Attacca Napolitano: «Non rappresenta più la Repubblica»
l ROMA. Strette di mano, pacche sulle spalle, qualche "carrambata" come l’incontro con il suo
vecchio impresario Pino Tortora
nei corridoi. Beppe Grillo non
riesce a nascondere un po’ di
commozione al suo rientro in Rai,
venti anni dopo la sua ultima
presenza negli studi della tv di
Stato. Torna dopo anni ma, stavolta, non da comico bensì da
leader politico.
Giacca blu, camicia bianca e
jeans slavati. Il "capo politico" del
M5S sceglie un abbigliamento casual per il suo grande rientro da
"mamma Rai". Ad aspettarlo nel
piazzale degli studi romani c'è
Bruno Vespa («Tu non sei un
giornalista, sei un pacchetto. Tu
sei in pensione ma vendi un pacchetto», lo apostrofa il leader del
M5S) ed uno stuolo di giornalisti e
telecamere. È l'evento mediatico
del momento. I fotografi accreditati sono più di trenta (normalmente sono poco meno di dieci). «C'è più gente qui che da
Santoro per Berlusconi", si lascia
sfuggire qualche addetto ai lavori.
I giornalisti lo fermano. «E'
emozionato?». «Sono commosso»,
replica ma sembra che stia scherzando. Subito si impegna per presentare il suo regalo a Vespa: un
plastico con un castello dotato di
segrete dove mettere politici corrotti e giornalisti. Poi fa il suo
ingresso negli studi. Poi, entra in
studio, resta in piedi, gira attorno
a Vespa, lo punzecchia, ironizza
sul pubblica «pagato», va a ruota
libera con il giornalista che cerca
di fare le domande. A volte riuscendovi, altre meno.
Parla di tutto il leader del M5S:
IN TIVÙ Beppe Grillo con Bruno Vespa
«Io risulto uno che grida. È vero,
sono arrabbiato, a volte esagero
ma è una rabbia che ha unito in un
bel sogno 10 milioni di italiani,
non siamo andati in giro a far a
botte con la polizia o a sfasciare le
vetrine». La mia rabbia - aggiunge.- è una rabbia buona: questo
non è un partito, è un sogno, è un
piano B».
Cerca di spiegare la sua dichiarazione sulla «lupara bianca»
contro Renzi: «La "lupara bianca"
è una espressione giornalistica.
Significa che questi politici sono
ormai scomparsi. Monti, ad esempio, chi se lo ricorda? Un usciere
della Bocconi l’altro giorno l’ha
fermato e gli ha detto: "lei chi è?
dove va?».
È certo di vincere: «Noi vinceremo e la nostra sarà una marcia trionfale. L'ebetino è già finito:
parliamo del nulla, del niente». E
gli 80 euro? Sarebbe stata più
decorosa la scarpa destra data
prima del voto da Achille Lauro.
Significa che ti faccio una campagna per le elezioni, ma poi vedi
le coperture e.... Hanno levato
l’assegno di sostegno per il coniuge. Poi dopo hanno scritto armonizzato invece di levato».
Non salva il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano:
«Se vinciamo le elezioni, il governo non si dimette? E chi l’ha
detto? Diremo che Napolitano non
rappresenta più questa Repubblica. Siamo già adesso la prima
forza politica del Paese».
Per Grillo, quello «del 25 è un
voto politico. Noi il piano B per
l’Italia O noi o loro, c’è da resettare, mandarli a casa tutti, e
prima va fatta una verifica fiscale.
Abbiamo un programma per valutare i soldi che avevano prima di
fare politica e dopo».
Capitolo Expo: «È una rapina,
una speculazione a delinquere di
destra e di sinistra. È una truffa
colossale».
Ma dove ci vuoi portare, chi
chiede Vespa? «Il progetto era
diverso ora è una associazione a
delinquere. I soldi che investiamo
lì sono a debito, aumenteranno il
debito pubblico. È un progetto che
non sta in piede. Era un progetto
da frammentare. I soldi dell’Europa devono andare alla piccola e
media imprese».
Grillo parla della rivoluzione
del suo movimento: «Non è travolgere il mondo, ma inserire nei
posti giusti na persona onesta.
Destra e sinistra si sono spartiti
questo Paese». E parla di banche,
della «pesta rossa», chiede di mettere «sotto processo il Pd».
Toni soft quelli del leader del
M5S: «Non ho detto nemmeno una
parolaccia, ma se voglio posso
dirla», ironizza, spaventando il
conduttore. E Berlusconi? «Offre
dentiere gratta e vinci». Scherza
su cane Dudù, parla della sua
dichiarazione dei redditi, dopo gli
articoli di qualche giornale.
Ripropone
un
referendum
sull’euro, «devono decidere gli italiani». E parla della legge elettorale, delle proposte presentate
dal M5S. Poi fine.
l ROMA. Beppe Grillo ci crede: il sorpasso
del M5S sul Pd è a portata di mano. Così, dopo
20 anni di assenza, il leader del M5S rompe gli
indugi e torna in Rai per andare ospite di
«Porta a Porta» da Bruno Vespa. Ci va per
fare l'ultimo appello tv prima delle Europee;
per convincere indecisi e moderati che lui
non è «Hitler e neppure Stalin» e rosicchiare
altri voti ai «partiti». La determinazione è
tale che Grillo infrange la regola del «mai nei
talk show» (in settimana ha però spiegato che
si tratta di un «faccia a faccia con un giornalista» come quello con Enrico Mentana).
Stavolta, tuttavia, è diverso. Vale la pena
provarci. «Porta a Porta» è la «terza Camera
dello Stato». Certo, Grillo si era ripromesso di
non mettere mai più piede in Rai ma la posta
in gioco è alta: gli indecisi ed i moderati.
Questi sono gli ultimi giorni di campagna
elettorale; e l’ex comico genovese vuole giocarli tutto all’attacco. In attesa della trasmissione si concentra sul blog dal quale sfida
Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Per Grillo
Renzi non solo perderà ma sarà anche scaricato dai suoi sostenitori di oggi: «Il premier
è stato assunto a progetto per vincere le elezioni europee che invece perderà. E come
avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca». «Il Sistema – spiega –
assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene; altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla».
La replica di Renzi è immediata: «L'Europa
dopo il 26 maggio andrà cambiata perchè
negli ultimi anni si è dimostrata lontana dai
cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa,
non chi urla; chi propone, non chi insulta».
Il leader M5S attacca poi Silvio Berlusconi:
«Noi non vogliamo vivisezionare Dudù – afferma in riferimento alle polemiche sulla sua
battuta sul barboncino dell’ex premier – ma il
proprietario. È diverso, molto diverso. Da
dieci anni faccio campagna contro la vivisezione». Dal suo canto il Cavaliere risponde
confermando quanto sta dicendo da giorni:
«Grillo mi preoccupa molto e mi fa paura. È
un aspirante dittatore». Poi lo stesso Berlusconi torna sulla questione vivisezione:
«Uno che pensa di fare del male ad una creatura come Dudù può fare di tutto. È coerente
nella sua violenza. E il suo cane si chiama
Delirio...».
Il capo dei cinquestelle ci tiene a tenere la
tensione alta sulla sua partecipazione a "Porta a Porta". Dopo una trattativa con Vespa per
ottenere la diretta tv ("Se vai in registrata, poi
con il montaggio ti fregano e ti fanno dire
quel che vogliono loro", spiega ai suoi), nel
pomeriggio annuncia di voler portare un plastico in studio e minaccia: «Se non me lo
fanno portare, potrei anche offendermi e non
andare più...». Un minaccia che appare, però,
spuntata. Con sè, in ogni caso, porta in trasmissione un altro simbolo della «lotta al
sistema»: l'assegno con i cinque milioni che i
parlamentari cinquestelle restituiranno grazie al dimezzamento del loro stipendio.
Il ritorno di Grillo in Rai è un evento.
L’ultima volta nella tv di Stato risale a oltre 20
anni fa, quando fu cacciato per una battuta
sull'allora premier Bettino Craxi. Stavolta,
Grillo torna non da comico ma da leader
politico. La sfida con Vespa è su legge elettorale, euro, finanziamento pubblico ai partiti, espulsioni alla Camera. E, magari, anche
la privatizzazione della Rai.
Intanto, contro Grillo si scagliano anche
Nichi Vendola e Alexis Tsipras di "L'Altra
Europa": «Grillo riempie le piazze? Anche
Mussolini e Hitler le riempivano. È molto
facile farlo quando si è «virtuosi» della devastazione», afferma il leader di Sel. Più cauto ma, allo stesso tempo fermo, il leader greco: «Noi siamo diversi da Grillo perchè vogliamo proporre un’alternativa reale, fattibile, dentro l’Europa. Non basta solo denunciare le cose, si deve anche avere una proposta alternativa».
Teodoro Fulgione
RASSEGNASTAMPA
4 PRIMO PIANO
Martedì 20 maggio 2014
LA CORSA AL VOTO
LE EUROPEE
Deluso dal premier che «ha una
faccia simpatica» ma «guida un
governo di sinistra che alza le tasse»
Il Cav elenca i nemici
Grillo, tasse e sinistra
Berlusconi: «Beppe aspirante dittatore». «Presto elezioni politiche»
l ROMA. Silvio Berlusconi
approfitta dell’ultima settimana di campagna elettorale per
tenere alti i toni e provare a
risalire nei sondaggi. E annuncia: «Presto al voto oggi non
siamo in democrazia, perché
c’è un governo non eletto dal
popolo».
L’ex premier ha intenzione
di proseguire fino all’ultimo
secondo utile il suo tour mediatico prima della chiusura
della campagna elettorale prevista venerdì a Milano.
Ospite di Mattino Cinque, il
Cavaliere ne approfitta per battere sui suoi cavalli di battaglia: il pericolo in caso di vittoria di Beppe Grillo e la delusione per Matteo Renzi che
«ha una faccia simpatica» ma
«guida un governo di sinistra
che alza le tasse».
Ed è proprio perchè la situazione è «preoccupante» che
il Cavaliere si dice «costretto» a
restare in campo: «Lo devo fare
per senso di responsabilità perchè rispetto al 1994 oltre alla
sinistra abbiamo un altro pericolo che è Grillo».
Contro il comico genovese,
l’ex capo del governo non ha
intenzione di abbassare la
guardia insistendo sulle conseguenze pericolose nel caso il
Movimento Cinque Stelle dovesse affermarsi come primo
partito alle elezioni europee:
EX PREMIER
Silvio
Berlusconi
negli studi
televisivi di
Rete 4.
Attacca sia
Renzi sia
Grillo
IN ATTESA DEL VOTO DI DOMENICA
Napolitano: il premier
ha molte cose da fare
«L’Europa faccia di più per i profughi»
.
COPPIA Berlusconi con la Pascale e Dudù
Grillo «è un aspirante dittatore. Gli autoritarismi nella
storia si sono formati quando
uno Stato è in crisi, aumenta la
povertà e la disoccupazione, e
chi oggi si trova in queste condizioni può pensare ad un voto
di protesta».
Berlusconi ne approfitta poi
per tornare sulle polemiche dopo le affermazioni (e la marcia
indietro successiva) del leader
pentastellato su Dudù: «Uno
che pensa di voler far del male
ad un cane – attacca – può fare
di tutto. Grillo è coerente con la
sua violenza... del resto il suo
cane si chiama Delirio».
Il giudizi cambiano anche se
restano critici quando si tocca
il capitolo Renzi e le misure
l GINEVRA. Le elezioni europee stanno avvicinandosi, il clima
tra i partiti è rovente, i toni sempre più alti. E il presidente della
Repubblica si tira fuori dall’arena politica. Lancia solo piccoli
messaggi di tranquillità e ricorda a tutti che in campo, nonostante
le elezioni, ci sono mille problemi da risolvere. Anzi, ci sono
provvedimenti che Governo e Parlamento devono chiudere al più
presto. Giorgio Napolitano vola a Ginevra, prima tappa di una sua
visita in Svizzera, e sceglie di incontrare i funzionari italiani alle
Nazioni Unite. Parla con loro di immigrazione, della «sordità»
europea nel mostrare «solidarietà» nell’affrontare il crescente
flusso di profughi e richiedenti asilo. Dei pericoli libici dove
potrebbero ripetersi gli scenari del passato quando Muammar
Gheddafi apriva e chiudeva i rubinetti dei barconi ricattando
l’Italia.
Ma il capo dello Stato sa bene che dovrà affrontare nuovi
impegni e probabili fibrillazioni il giorno dopo le elezioni europee.
Quindi è il momento di tacere; poi dal 26 maggio il pallino del gioco
potrebbe tornare al Quirinale dove sarà svolta una lettura attenta
del voto europeo. In attesa rimane imperturbabile anche con i
giornalisti. «Presidente, ma in Italia a cinque giorni dalle europee
si parla solo di politica interna...», gli chiedono mentre sta la-
FORZA ITALIA Giovanni Toti
messe in campo dal governo
come i famosi 80 euro: «Sono
una mancia elettorale», è l’accusa dell’ex capo del governo
pronto a rincarare la dose chiamando in causa i dubbi dei
tecnici del Senato sulle coperture: «Credo che loro abbiano
più esperienza dei ministri del
governo» è la sua convinzione
che non ha nemmeno dubbi sul
fatto che in caso di assenza
delle coperture «verranno aumentate le accise sulla benzina».
La stoccata all’esecutivo riguarda anche i dati dell’occupazione: «Quando sono stato
costretto a dimettermi - dice –
l'abbiamo lasciata all’8%, dopo
tre governi non eletti è arrivata
al 13%». Una serie di accuse
insomma mirate a dimostrare
che «nonostante il premier sia
simpatico ed abbia una faccia
pulita, il Pd non ha rinnegato
l’ideologia comunista».
Su Renzi non mancano poi le
battute al vetriolo: «quando
Grillo andrà in pensione può
prendere il suo posto», osserva
vedendo un filmato che mostra
il leader del Pd intento ad imitarlo. Nel discorso anche un
riferimento a Papa Francesco:
«E' simpatico» ribadisce il Cavaliere che però sul dato anagrafico (il pontefice è un suo
coetaneo) si lascia andare ad
un commento ironico: «io gli
anni li porto meglio».
Yasmin Inangiray
NCD il
coordinatore
Gaetano
Quagliariello
.
INTERVISTA IL COORDINATORE NAZIONALE DEL NUOVO CENTRODESTRA: «IN PUGLIA AVREMO UNO DEI MIGLIORI RISULTATI IN ITALIA»
«Il Ncd polo dei moderati»
Quagliariello: «La storia di Forza Italia è finita». «Alleati, ma nessun asse con Renzi»
MICHELE COZZI
Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra: il suo
partito si gioca una partita fondamentale.
Se non sfondate adesso - si dice - con la
crisi, vera o presunta di Forza Italia...
«Dopo soli sei mesi di esistenza, senza un euro
di finanziamento pubblico né risorse alle spalle,
sfondare per noi significa dimostrare di essere
una start-up di successo. La nostra sfida in
questa prima prova non è salire sul podio, ma
porre le premesse per poterlo fare. Vogliamo
diventare la calamita del mondo moderato, quel
polo attrattivo che il centrodestra senza di noi
non avrebbe avuto più. Insomma, vogliamo
riaprire la partita».
Per il Ncd è anche una partita interna al
governo, nei rapporti di forza con Renzi?
«Noi e Renzi giochiamo due partite diverse. Il
Nuovo Centrodestra vuole essere positivamente
decisivo: decisivo per la rinascita di un’area
politica e decisivo per colorare delle nostre idee
il governo del Paese. Lo dimostreremo già sul
decreto Irpef, dove sosterremo le ragioni dei
lavoratori autonomi, dei commercianti, di chi
rischia in proprio, e di quelle famiglie che in
tempi difficili non rinunciano a mettere al
mondo dei figli e dare un futuro alla nostra
società».
Se dovesse vincere Grillo, l'asse Renzi-Alfano reggerebbe?
«Innanzi tutto non esiste un asse: ci sono due
leader, due partiti diversi, naturalmente avversari, che in un momento particolare si sono
assunti una responsabilità. Questo accordo
I giornali di destra vi accusano di puntare
competitivo per riformare il Paese deve reggere,
a una alleanza strategica con Renzi. È
perché stavolta senza riforme viene giù il
così?
sistema. Ma noi, più che predicare a parole la
«Se alleanza strategica significa reggere per
tenuta del governo, lavoriamo perché vada portare a termine le riforme, siamo determinati
avanti e bene. Lavoriamo dua farlo. Se invece ci si accusa di
ramente perché per le riforme,
essere passati dall’altra parte,
tanto economiche quanto istinon daremo al vecchio centuzionali, non basta il tempo di
trodestra questa soddisfazione.
una slide: ci vuole pazienza,
Noi non sgomberiamo il camperseveranza, una visione orpo del centrodestra, e anzi siaArriva a Bari e in alcuni
ganica e la consapevolezza che
mo l’unico progetto politico
comuni della Provincia il
riformare non significa rotche può impedire all’area mopresidente Renato Schifatamare. A tal proposito, prederata di essere solo un rini. Oggi, accompagnato
senteremo in questi giorni un
cordo o un residuo del pasdal sen. Massimo Cassano,
sottosegretario al Lavoro e
documento che esplicita le nosato».
coordinatore Ncd Puglia,
stre idee».
Berlusconi ha lanciato sesarà a Bitonto (ore 18); Turi
I toni contro Grillo divengnali di pacificazione nei
(ore 19.30); Sammichele
tano inevitabilmente più
vostri confronti. Non ave(ore 19.40); Putignano (ore
alti. Non crede che questo
te accolto. È una chiusura
20.15); Noci (ore 21). Doporti ad una polarizzaziodefinitiva?
mani alle 11 appuntamenne del voto tra Renzi e il
«Noi dobbiamo far comprento nella sede regionale del
M5s?
dere
agli elettori che guarpartito (via Sparano 95, Ba«Questo è il rischio in cui ci
diamo avanti, non indietro.
ri). Saranno presenti, tra gli
porta il declino del vecchio
Abbiamo
voltato pagina. Quelaltri, i due candidati alle eucentrodestra, ed è anche conla storia è finita. Il nostro
ropee, Massimo Cassano e
tro questo rischio che è nato il
unico interesse è dare forza al
Massimo Ferrarese e tutti i
nostro partito. I moderati itanostro progetto, che alle eucandidati al Comune di Bari e a Municipi cittadini.
liani non meritano di essere
ropee si presenta come il nucostretti a non avere alternacleo iniziale di una nuova stotiva fra la sinistra e lo sfaria. Dobbiamo superare l’esascismo. Sappiamo che la politica ha bisogno dei me di maturità, alla faccia dei gufi e di quanti
suoi tempi, ma se partiamo con il piede giusto hanno pensato di poterci considerare utili romsarà Ncd a impedire che per il centrodestra in pighiaccio nei confronti del vecchio centroItalia non vi sia diritto di cittadinanza».
destra per poi archiviare il nostro progetto.
Oggi e domani
Schifani in Puglia
Vedo tanta agitazione in giro, vedo banchieri
delle cui annunciate discese in campo ormai si
è perso il conto, vedo eterne ‘giovani promesse’,
vedo mondi che si preoccupano di come poterci
archiviare e chiudere fra due parentesi. Non ci
riusciranno».
Il discorso delle riforme. L'Italicum e la
riforma del Senato arriveranno in porto
oppure saranno le ennesi me incompiute?
«Le riforme non sono né di Renzi né di
Berlusconi e nemmeno di Ncd, ma appartengono all’Italia. Su questa linea noi siamo gli
unici a poter rivendicare una coerenza e una
direzione di marcia. Per noi le riforme non
saranno mai una questione di interesse o di
poltrone, e personalmente ne so qualcosa. Ma
altrettanto chiaramente diciamo che il Paese
non è ancora fuori dalla crisi e di fronte a una
nuova incompiuta rischierebbe il tracollo. Se
l’Italia ancora non esce dal tunnel è perché
l’assetto istituzionale invece di aiutare fa da
freno: abbiamo mille parlamentari che fanno la
stessa cosa, un contenzioso continuo fra Stato e
Regioni, tempi di approvazione delle leggi che
sono il doppio rispetto al resto d’Europa. In
tempi di crisi, si tratta di una situazione non più
sostenibile».
In Puglia potrà esserci il sorpasso tra
Forza Italia e Ncd?
«Io credo che in Puglia avremo un risultato
molto positivo, uno dei migliori di Ncd in tutta
Italia. Il nostro è un progetto che ha davanti un
grande futuro. Altri ce l’hanno dietro le spalle.
E’ questa la partita che conta».
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 5
Martedì 20 maggio 2014
«Berlusconi si atteggia a statista dopo Gli M5S nel mirino anche di Tsipras:
aver devastato per vent'anni questo
«Non basta denunciare le cose, si deve
Paese. Renzi è un Gianburrasca buono» anche avere una proposta alternativa»
Vendola chiede spazio
«Scena solo ai populisti»
Il leader di Sel: Grillo riempie le piazze? Come Mussolini e Hitler
sciando il palazzo ginevrino dell’Onu. «Ma no, le tematiche europee stanno venendo fuori», replica conciliante confermando che
il Colle con queste elezioni non c'entra. Parola ai partiti e, domenica ai cittadini. «Non parlo di questa fase interna dell’Italia
che ha una contornazione di fondo non molto brillante» e a pochi
giorni dalle elezioni europee "io mi tengo ben lontano...», aveva
spiegato poco prima nella sala della biblioteca delle Nazioni
Unite.
Tra un incoraggiamento ai
diplomatici italiani a non lasciarsi prendere dalla «frustrazione» e una sottolineatura della linea italiana sull'Ucraina improntata alla prudenza e al dialogo con Mosca,
Napolitano non dimentica mai
i mali dell’Italia, ora congelati
dalla campagna elettorale.
Prende spunto dal sistema sanitario nazionale per ricordare quanto sia difficile in Italia
PRESIDENTE Giorgio Napolitano
intervenire senza sollevare la
reazione irate delle categorie
più diverse: «razionalizzare significa sempre usare anche un po’ di
bisturi, il che provoca alte grida anche quando si tratta di tagliare
rami secchi», ha spiegato. Una constatazione che ha portato il
presidente quasi a compatire chi siede a palazzo Chigi per la mole
del lavoro che l’attende. «Ha un bel carnet di problemi da affrontare questo governo...», osserva il Capo dello Stato richiamando al realismo quanti in patria volano un po’ troppo alto.
l ROMA. Nichi Vendola solo contro tutti. Il leader di Sel
alza la voce contro una campagna elettorale in cui - accusa – «si parla solo di Renzi,
Grillo e Berlusconì e in cui
l’Europa è passata in secondo
piano. In Italia c'è in questo
momento la cancellazione
dell’Europa – attacca Vendola
da Reggio Calabria – si discute
soltanto delle intemperanze
dei leader populisti».
Il leader di Sel ne ha per
tutti e tre i protagonisti della
politica italiana: «Grillo attacca tutti come il più virtuoso tra gli sfasciacarrozze.
Berlusconi si atteggia a statista dopo aver devastato per
vent'anni questo Paese. Renzi,
poi, è l’altro protagonista, una
specie di Gianburrasca buono». Secondo Vendola, «non si
parla che di loro e non si
parla, invece, del fatto che
l’Europa è caratterizzata da
una gigantesca questione sociale e da un gigantesco debito
nei confronti delle giovani generazioni. Così come si tralascia il fatto che la disoccupazione e l’impoverimento
del ceto medio rischiano di
SEL Nichi Vendola ieri era in un tour elettorale in Calabria
essere tritolo che può far saltare per aria il vecchio continente».
«Grillo riempie le piazze?
Anche Mussolini e Hitler le
riempivano. È molto facile
farlo quando si è virtuosi della devastazione. I populisti sono incendiari, non si curano
delle macerie che lasciano per
strada», tuona il leader di Sel
che chiede un cambio di rotta
sull’immigrazione: «L'Unione
europea dovrebbe globalmente cambiare atteggiamento.
L'Ue dovrebbe anche liberarsi
da politiche di tipo repressivo
ed occuparsi della condizione
in cui è stato ridotto il Mediterraneo, trasformato in
una specie di discarica umana. Al contempo l’Italia dovrebbe cominciare cancellando la Bossi-Fini e tutti i residui di quella legislazione
parafascista che ha impedito
a noi di confrontarci con una
questione di grande rilievo
sociale che invece è stata ridotta ad una questione di or-
dine pubblico, usata come una
droga per le campagne elettorali».
Grillo anche nel mirino di
Alexis Tsipras, il candidato
alla presidenza della Commissione europea sostenuto dal
partito di Vendola, ieri a Milano. «Noi siamo diversi da lui
– spiega Tsipras – perchè vogliamo proporre un’alter nativa reale, fattibile, dentro
l’Europa. Non basta denunciare le cose, si deve anche
avere una proposta alternativa». Tsipras continua: «Alle
europee gli italiani non votano solo per scegliere un vincitore tra Renzi e Grillo, ma
per cambiare le cose in Europa». Poi boccia le larghe
intese italiane: «Credo che in
Italia Renzi possa trovare un
accordo con Berlusconi, ma
non penso che sia una cosa
positiva per il popolo italiano». E' chiaro, invece, l’obiettivo di Tsipras in Europa:
«Noi saremo la terza forza
dentro l’Europarlamento e
magari potremo spingere i
Socialisti ad andare via
dall’alleanza con i conservatori».
RASSEGNASTAMPA
6 PRIMO PIANO
Martedì 20 maggio 2014
GOVERNO E CRISI
FISCO, CASA E FAMIGLIE
Allarme Uil: finora sono solo 832 (su 8092) le
città che hanno deliberato le aliquote. E solo
513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero
C’è l’ok al rinvio della Tasi
ma solo nei Comuni ritardatari
In tutti gli altri si pagherà alla scadenza del 16 giugno. In molte città peserà più dell’Imu
l ROMA. Alla fine la proroga della
Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a
settembre ma solo per quei Comuni che
il 23 maggio non hanno ancora deciso
quale aliquota applicare, per tutti gli
altri si pagherà alla scadenza attuale
del 16 giugno.
La decisione è stata presa in serata
dal Governo dopo un incontro tecnico
con i Comuni. Si spera così anche di
raffreddare la polemica politica. Alle
scorse Politiche era l'Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la
Tasi. In aprile il Governo ha varato le
modalità di applicazione della nuova
imposta, ma ad oggi sono in pochi a
sapere quanto dovranno pagare e questo perchè solo poco più del 10% dei
Comuni ha deliberato su aliquote ed
eventuali detrazioni.
La maggioranza dei contribuenti, in
particolare i proprietari di seconde case, vive nell’incertezza, e nei giorni
scorsi si è avanzata l’ipotesi di prorogare la scadenza dei pagamenti. A
giustificare le lentezze dei Comuni sono
le elezioni comunali, che riguardano
oltre 4.000 Municipi. «Quei Consigli
comunali - ha ricordato il presidente
dell’Anci Piero Fassino – ad aprile erano già sciolti e quindi impossibilitati a
deliberare». Anche per questo la legge
ha previsto che, in caso di mancata
delibera sulle aliquote, i proprietari di
prima casa potranno pagare tutto entro
il 31 dicembre 2014.
Fino ad oggi, secondo uno studio
della Uil, sono stati solo 832 comuni (su
un totale di 8.092) ad aver deliberato le
aliquote Tasi e, di questi 832, solo 513 le
hanno pubblicate sul sito del Ministero
dell’economia e delle Finanze. I Comuni
hanno tempo fino a venerdì 23 maggio
ANCI Il presidente Fassino
per le delibere: troppo poco. Inoltre ogni
municipio può decidere le aliquote che
vuole e declinare le svariate detrazioni
a seconda di come intende calmierare
l’imposizione tenendo conto dei diversi
profili dei contribuenti. Su questo qua-
dro è intervenuta la decisione di oggi
del Governo che «per venire incontro da
un lato alle esigenze determinate dal
rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti
fiscali» ha prorogato da giugno a settembre il pagamento della prima rata
della Tasi per dare più tempo ai Comuni
che potranno decidere dopo le elezioni a
consigli rinnovati.
Resta comunque immutata la complessità di un’imposta che può cambiare da Comune a Comune. Sempre
secondo lo studio Uil, i Consigli Comunali degli oltre 8.000 municipi italiani potrebbero partorire un «monstrum» nazionale di 75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il conto della Tasi sulla
prima casa, per alcuni comuni risulterà
più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A Milano, ad
esempio, si pagherà più della vecchia
Imu mentre a Roma si pagherà di meno
con un trattamento che di fatto rende i
contribuenti italiani diseguali. Su questo caos si sono tuffati subito le opposizioni a cominciare da Silvio Berlusconi che bolla il Governo di «incapacità» mentre i Pentastellati scelgono la variante: «dilettanti allo sbaraglio».
Maria Gabriella Giannice
AGENZIA DELLE ENTRATE NO INVECE AI PARAFARMACI E ALLA SPESE DELLA PALESTRA. RESTA IL REBUS DELLE ASSICURAZIONI
Il fisco scioglie i dubbi sulle detrazioni
scaricabile anche il test per l’Università
l ROMA. Non solo Tasi. Gli
italiani alle prese con il fisco hanno mille dubbi e mille necessità
di chiarimento, soprattutto sulle
agevolazioni e le detrazioni, un
vero e proprio mondo da scoprire
per chi compila il 730. A tutte le
domande
dei
contribuenti
l’Agenzia delle Entrate risponde
ai suoi centri di assistenza via
mail, al telefono e su internet con
riposte specifiche e circostanziate anche ad esempio sulla cedolare secca o sullo strumento, ricercatissimo, del bonus mobili.
Ecco gli argomenti su cui più
spesso si concentra l'attenzione.
guarda i premi per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, a condizione che il contratto abbia durata non inferiore
a cinque anni. Per i contratti stipulati o rinnovati a partire dal
primo gennaio 2001, sono detraibili i premi per le assicurazioni
aventi per oggetto il rischio di
morte, di invalidità permanente
superiore al 5%, di non autosufficienza nel compimento degli atti quotidiani (in questo caso, la
detrazione spetta a condizione
che l’impresa di assicurazione
non possa recedere dal contratto).
COSA È DETRAIBILE - Visita
medica per il rinnovo della patente, sedute da psicologo e psicoterapeuta, farmaci omeopatici
oltre a quelli normali e una lunga
serie di spese per l’istruzione,
dall’asilo nido al test di accesso
ad un corso di laurea, fino al
master post universitario. È lungo l’elenco delle spese scaricabili
a fini fiscali e sulle quali l’Agenzia delle entrate fornisce ogni
chiarimento. Deducibile, ad
esempio, è anche il costo sostenuto per sedute di musicoterapia
a vantaggio di una persona disabile, così come quello per il
veterinario e per i farmaci per la
cura di un animale, anche se con
un tetto di spesa.
CEDOLARE SECCA - Riguardo ai contratti di affitto, l’Agenzia
delle Entrate chiarisce che durante il periodo di applicazione
della cedolare secca il canone non
può essere aggiornato e quindi il
locatore non ha facoltà di chiedere una modifica a qualunque
titolo (compresi gli aggiornamenti Istat). La cedolare può essere applicata anche a contratti
transitori di durata inferiore a 30
giorni, mentre del regime non
possono usufruire società di persone e di capitali nè enti commerciali o non commerciali.
COSA NON SI PUO' SCARICARE - Anche se con prescri-
LE QUESTIONI Agenzia delle entrate al lavoro per risolvere i dubbi
zione medica, per la spesa per i
farmaci da banco non è riconosciuta detrazione d’imposta. Allo
stesso modo l'iscrizione in palestra non può essere qualificata
come spesa sanitaria anche se
l’attività motoria è finalizzata alla cura di una patologia certificata dal medico. Non sono scaricabili nemmeno le spese per la
scuola materna e per l’osteopata
perchè, a differenza di quella del
fisioterapista, la figura professio-
nale non rientra in quelle elencate nel decreto ministeriale del
ministero della Salute del 2001.
DILEMMA ASSICURAZIONE
-Nella dichiarazione dei redditi
2014 si possono continuare a portare in detrazione i premi assicurativi sulla vita e contro gli
infortuni con un importo massimo di 630 euro. Per i contratti
stipulati o rinnovati fino al 31
dicembre 2000, la detrazione ri-
BONUS MOBILI -L’agevolazione spetta per le spese sostenute
dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre
2014. Per usufruirne è ammesso
anche il pagamento con carte di
credito e bancomat.
I dati Eurostat
Occupazione, persi 12 anni
in Italia ai livelli del 2002
ROMA. L'Italia resta agli ultimi posti dell’Unione
europea per tasso di occupazione: nel 2013 secondo
i dati Eurostat pubblicati oggi, lavorava solo il 59,8%
delle persone tra i 20 e i 64 anni, un dato che riporta
il Paese ai livelli del 2002 (59,2%) scendendo per la
prima volta sotto il 60% da 12 anni. Il dato è di 8,5
punti inferiore alla media europea (68,3%) e il peggiore dopo quello di Grecia, Croazia e Spagna. La fascia più penalizzata in questi 11 anni è stata quella tra
i 25 e i 34 anni mentre è aumentata la quota, anche
grazie alla riforma del sistema previdenziale e all’allungamento dell’età pensionabile, degli over 55 al lavoro. Tra i 25 e i 34 anni, età nella quale si sono in genere terminati gli studi e ci si affaccia nel mondo del
lavoro – secondo gli ultimi dati Istat - si sono persi tra
il 2002 e il 2013 due milioni di occupati (da 6,3 milioni a 4,3 milioni) e oltre 12 punti percentuali per il tasso di occupazione (dal 72,6% al 60,2%). Se si guarda
all’intera fascia dei più giovani (dai 15 ai 34 anni) i posti persi tra il 2004 e il 2013 sono 2,5 milioni. Per i più
anziani (55-64 anni) si è registrato invece un rapido
aumento dell’occupazione, in linea con la crescita vista in Europa: in Italia il tasso di occupazione è passato dal 28,6% del 2002 al 42,7% del 2013 (4,8 punti
in più solo tra il 2011 e il 2013). Nello stesso periodo
la media europea a 28 dell’occupazione in questa fascia di età è passata dal 38,1% al 50,1%. Il ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti ha sottolineato che ci sono già 50.000 giovani iscritti al piano Garanzia Giovani in appena due settimane dall’avvio del programma che dovrebbe dare opportunità alle persone che
non studiano e non lavorano. «Mi sembra – ha detto
– un bel risultato. Stiamo facendo il lavoro che va fatto». Il gap tra i livelli occupazionali dei Paesi più operosi è comunque significativo: in Germania lavora il
77,1% delle persone tra i 20 e i 64 anni (quasi venti
punti in più rispetto all’Italia) con il target 2020 (77%)
già superato. in Inghilterra lavora il 74,9% delle persone nella fascia di età considerata mentre in Francia
la stanghetta si ferma al 69,5%. In Svezia lavora il
79,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni ma i più stakanovisti sono fuori dall’Europa con l’Islanda
all’82,8% (ma era all’87,8% nel 2002) e la Svizzera
all’82,1%. In Europa nel 2013, rileva Eurostat, c'erano 26,2 milioni di disoccupati, 900.000 in più rispetto
al 2012. In Italia i disoccupati nella media 2013 erano
3.113.000, quasi 370.000 in più rispetto al 2012 e 1,6
milioni in più rispetto al 2007. Il governo, ha spiegato
il ministro Poletti, tra un anno farà una verifica sul Dl
lavoro e sarà pronto a «cambiare strada», qualora i
risultati non fossero positivi.
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 7
Martedì 20 maggio 2014
Al centro del dibattito la norma contestata sabato Mentre i deputati erano impegnati nella
dai manifestanti che vieta la residenza e gli allacci di discussione, davanti a Montecitorio un presidio
gas e luce a chi occupa abusivamente un alloggio di circa 100 esponenti dei movimenti
Casa, la Camera vota la fiducia
oggi il via libera definitivo
Nessuna sorpresa: solo Lega, Sel, Forza Italia e M5S dicono no al governo
L’ITER In alto, il
tabellone
elettronico della
Camera con il
risultato del voto
di fiducia sul
«decreto Casa». A
sinistra, alcuni
deputati con il
ministro Alfano
durante le
operazioni di voto
.
l ROMA. Il governo incassa la fiducia della Camera
al decreto casa, che attende
oggi l’approvazione definitiva da parte dell’Aula Montecitorio.
Dopo la manifestazione di
sabato contro il decreto da
parte dei Movimenti per la
casa, la polemica si è ieri
riverberata in Aula, senza però che i toni trascendessero,
come pure ci si poteva attendere visto il clima rovente
della campagna elettorale.
I sì sulla questione di fi-
ducia sono stati 324, i no 110.
Non si sono registrate sorprese nelle posizioni dei
gruppi: tutti i partiti che sostengono il governo hanno
votato senza defezioni a sostegno del decreto mentre le
opposizioni (Lega, Fi, Sel e
M5s) si sono espresse contro.
Mentre i deputati erano impegnati nella discussione e
nella votazione , davanti a
Palazzo di Montecitorio un
presidio di circa 100 esponenti dei Movimenti per la
casa ha fatto sentire la propria voce di protesta con cori,
slogan e fischi.
Nelle dichiarazioni di voto,
svoltesi in un aula semi-vuota, non si sono registrati
scontri verbali, anche se i
toni di M5s sono stati comunque duri. Al centro del
dibattito è stata la norma
contestata sabato dai manifestanti, quella che vieta di
richiedere la residenza e gli
allacci di gas e luce a chi
occupa abusivamente una casa.
Ileana Piazzoni di Sel ha
parlato di una norma da cui
«traspare una demagogia
inaccettabile»: «senza questa
norma il nostro voto sarebbe
potuto essere diverso», ha aggiunto, visto che il decreto
contiene diverse norme positive sulle politiche per la
casa. Ancora più tranchant il
giudizio di Samuele Segoni di
M5s: «siamo davanti alla macelleria sociale, ad una violenza inaudita». E per descrivere questo «decreto horror» ha fatto un paragone con
IL PROGETTO SI TRATTA DI ALMENO 244 MILIONI DI EURO. IL PREMIER OTTIMISTA: VENERDÌ LE RISPOSTE DEI SINDACI, POI SI APRONO I CANTIERI
Renzi twitta: «Sulla scuola sbloccato il patto di stabilità»
l ROMA. Il governo va avanti con il programma
sull'edilizia scolastica. Il premier Matteo Renzi, in
un tweet, ha spiegato che questa è una «settimana
chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di
stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri».
Si tratta di almeno 244 milioni di euro che dovrebbero interessare i progetti segnalati dagli oltre
quattromila sindaci (circa 4.400) che hanno aderito
alla chiamata del Governo e che entro il 23 maggio
dovranno completare la documentazione necessaria
per poi far partire i cantieri.
Lo scorso 3 marzo Renzi aveva indirizzato a tutti i
sindaci italiani una lettera aperta nella quale si
chiedeva che segnalassero le priorità di intervento
su una struttura scolastica del loro Comune. In una
seconda missiva inviata a inizio mese ai sindaci che
hanno risposto a quella chiamata, il premier ricordava come l’edilizia scolastica sia "uno dei punti
qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo
giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme
che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia".
«A tutti voi – scriveva Renzi – presenteremo una
proposta di soluzione personalizzata. Abbiamo liberato risorse e spazio nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». I sindaci sono stati invitati a
compilare alcuni moduli relativi ai progetti presentati e a inviarli entro venerdì a scuole@governo.it.
la celebre trilogia «La Casa»
di Sam Raimi, un cult per gli
amanti del genere.
Anche Gian Luigi Gigli, dei
popolari per l’Italia, pur
esprimendosi a favore della
fiducia, ha invitato il governo
a tornare sulla norma taglia-utenze, per evitare il rischio che gli inquilini abusivi
non possano iscrivere i figli a
scuola.
A difesa del decreto e della
norma anti-occupazione si
sono espressi Pier Paolo Vargiu di Scelta civica, Vincenzo
Piso di Ncd ed Enrico Borghi
del Pd. Secondo Piso è giusto
intervenire «contro il racket
dell’alloggio abusivo», mentre Borghi ha difeso «il principio di legalità: non è vero
che ha più diritti – ha affermato – chi lancia molotov
o spranga la polizia. Occorre
dire basta alle ambiguità,
perchè noi siamo in Parlamento per difendere i deboli e
non i prepotenti». Archiviata
la fiducia, oggi è in programma l’approvazione definitiva
con il voto conclusivo sul
decreto.
Giovanni Innamorati
RASSEGNASTAMPA
6 PRIMO PIANO
Martedì 20 maggio 2014
GOVERNO E CRISI
FISCO, CASA E FAMIGLIE
Allarme Uil: finora sono solo 832 (su 8092) le
città che hanno deliberato le aliquote. E solo
513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero
C’è l’ok al rinvio della Tasi
ma solo nei Comuni ritardatari
In tutti gli altri si pagherà alla scadenza del 16 giugno. In molte città peserà più dell’Imu
l ROMA. Alla fine la proroga della
Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a
settembre ma solo per quei Comuni che
il 23 maggio non hanno ancora deciso
quale aliquota applicare, per tutti gli
altri si pagherà alla scadenza attuale
del 16 giugno.
La decisione è stata presa in serata
dal Governo dopo un incontro tecnico
con i Comuni. Si spera così anche di
raffreddare la polemica politica. Alle
scorse Politiche era l'Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la
Tasi. In aprile il Governo ha varato le
modalità di applicazione della nuova
imposta, ma ad oggi sono in pochi a
sapere quanto dovranno pagare e questo perchè solo poco più del 10% dei
Comuni ha deliberato su aliquote ed
eventuali detrazioni.
La maggioranza dei contribuenti, in
particolare i proprietari di seconde case, vive nell’incertezza, e nei giorni
scorsi si è avanzata l’ipotesi di prorogare la scadenza dei pagamenti. A
giustificare le lentezze dei Comuni sono
le elezioni comunali, che riguardano
oltre 4.000 Municipi. «Quei Consigli
comunali - ha ricordato il presidente
dell’Anci Piero Fassino – ad aprile erano già sciolti e quindi impossibilitati a
deliberare». Anche per questo la legge
ha previsto che, in caso di mancata
delibera sulle aliquote, i proprietari di
prima casa potranno pagare tutto entro
il 31 dicembre 2014.
Fino ad oggi, secondo uno studio
della Uil, sono stati solo 832 comuni (su
un totale di 8.092) ad aver deliberato le
aliquote Tasi e, di questi 832, solo 513 le
hanno pubblicate sul sito del Ministero
dell’economia e delle Finanze. I Comuni
hanno tempo fino a venerdì 23 maggio
ANCI Il presidente Fassino
per le delibere: troppo poco. Inoltre ogni
municipio può decidere le aliquote che
vuole e declinare le svariate detrazioni
a seconda di come intende calmierare
l’imposizione tenendo conto dei diversi
profili dei contribuenti. Su questo qua-
dro è intervenuta la decisione di oggi
del Governo che «per venire incontro da
un lato alle esigenze determinate dal
rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti
fiscali» ha prorogato da giugno a settembre il pagamento della prima rata
della Tasi per dare più tempo ai Comuni
che potranno decidere dopo le elezioni a
consigli rinnovati.
Resta comunque immutata la complessità di un’imposta che può cambiare da Comune a Comune. Sempre
secondo lo studio Uil, i Consigli Comunali degli oltre 8.000 municipi italiani potrebbero partorire un «monstrum» nazionale di 75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il conto della Tasi sulla
prima casa, per alcuni comuni risulterà
più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A Milano, ad
esempio, si pagherà più della vecchia
Imu mentre a Roma si pagherà di meno
con un trattamento che di fatto rende i
contribuenti italiani diseguali. Su questo caos si sono tuffati subito le opposizioni a cominciare da Silvio Berlusconi che bolla il Governo di «incapacità» mentre i Pentastellati scelgono la variante: «dilettanti allo sbaraglio».
Maria Gabriella Giannice
AGENZIA DELLE ENTRATE NO INVECE AI PARAFARMACI E ALLA SPESE DELLA PALESTRA. RESTA IL REBUS DELLE ASSICURAZIONI
Il fisco scioglie i dubbi sulle detrazioni
scaricabile anche il test per l’Università
l ROMA. Non solo Tasi. Gli
italiani alle prese con il fisco hanno mille dubbi e mille necessità
di chiarimento, soprattutto sulle
agevolazioni e le detrazioni, un
vero e proprio mondo da scoprire
per chi compila il 730. A tutte le
domande
dei
contribuenti
l’Agenzia delle Entrate risponde
ai suoi centri di assistenza via
mail, al telefono e su internet con
riposte specifiche e circostanziate anche ad esempio sulla cedolare secca o sullo strumento, ricercatissimo, del bonus mobili.
Ecco gli argomenti su cui più
spesso si concentra l'attenzione.
guarda i premi per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, a condizione che il contratto abbia durata non inferiore
a cinque anni. Per i contratti stipulati o rinnovati a partire dal
primo gennaio 2001, sono detraibili i premi per le assicurazioni
aventi per oggetto il rischio di
morte, di invalidità permanente
superiore al 5%, di non autosufficienza nel compimento degli atti quotidiani (in questo caso, la
detrazione spetta a condizione
che l’impresa di assicurazione
non possa recedere dal contratto).
COSA È DETRAIBILE - Visita
medica per il rinnovo della patente, sedute da psicologo e psicoterapeuta, farmaci omeopatici
oltre a quelli normali e una lunga
serie di spese per l’istruzione,
dall’asilo nido al test di accesso
ad un corso di laurea, fino al
master post universitario. È lungo l’elenco delle spese scaricabili
a fini fiscali e sulle quali l’Agenzia delle entrate fornisce ogni
chiarimento. Deducibile, ad
esempio, è anche il costo sostenuto per sedute di musicoterapia
a vantaggio di una persona disabile, così come quello per il
veterinario e per i farmaci per la
cura di un animale, anche se con
un tetto di spesa.
CEDOLARE SECCA - Riguardo ai contratti di affitto, l’Agenzia
delle Entrate chiarisce che durante il periodo di applicazione
della cedolare secca il canone non
può essere aggiornato e quindi il
locatore non ha facoltà di chiedere una modifica a qualunque
titolo (compresi gli aggiornamenti Istat). La cedolare può essere applicata anche a contratti
transitori di durata inferiore a 30
giorni, mentre del regime non
possono usufruire società di persone e di capitali nè enti commerciali o non commerciali.
COSA NON SI PUO' SCARICARE - Anche se con prescri-
LE QUESTIONI Agenzia delle entrate al lavoro per risolvere i dubbi
zione medica, per la spesa per i
farmaci da banco non è riconosciuta detrazione d’imposta. Allo
stesso modo l'iscrizione in palestra non può essere qualificata
come spesa sanitaria anche se
l’attività motoria è finalizzata alla cura di una patologia certificata dal medico. Non sono scaricabili nemmeno le spese per la
scuola materna e per l’osteopata
perchè, a differenza di quella del
fisioterapista, la figura professio-
nale non rientra in quelle elencate nel decreto ministeriale del
ministero della Salute del 2001.
DILEMMA ASSICURAZIONE
-Nella dichiarazione dei redditi
2014 si possono continuare a portare in detrazione i premi assicurativi sulla vita e contro gli
infortuni con un importo massimo di 630 euro. Per i contratti
stipulati o rinnovati fino al 31
dicembre 2000, la detrazione ri-
BONUS MOBILI -L’agevolazione spetta per le spese sostenute
dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre
2014. Per usufruirne è ammesso
anche il pagamento con carte di
credito e bancomat.
I dati Eurostat
Occupazione, persi 12 anni
in Italia ai livelli del 2002
ROMA. L'Italia resta agli ultimi posti dell’Unione
europea per tasso di occupazione: nel 2013 secondo
i dati Eurostat pubblicati oggi, lavorava solo il 59,8%
delle persone tra i 20 e i 64 anni, un dato che riporta
il Paese ai livelli del 2002 (59,2%) scendendo per la
prima volta sotto il 60% da 12 anni. Il dato è di 8,5
punti inferiore alla media europea (68,3%) e il peggiore dopo quello di Grecia, Croazia e Spagna. La fascia più penalizzata in questi 11 anni è stata quella tra
i 25 e i 34 anni mentre è aumentata la quota, anche
grazie alla riforma del sistema previdenziale e all’allungamento dell’età pensionabile, degli over 55 al lavoro. Tra i 25 e i 34 anni, età nella quale si sono in genere terminati gli studi e ci si affaccia nel mondo del
lavoro – secondo gli ultimi dati Istat - si sono persi tra
il 2002 e il 2013 due milioni di occupati (da 6,3 milioni a 4,3 milioni) e oltre 12 punti percentuali per il tasso di occupazione (dal 72,6% al 60,2%). Se si guarda
all’intera fascia dei più giovani (dai 15 ai 34 anni) i posti persi tra il 2004 e il 2013 sono 2,5 milioni. Per i più
anziani (55-64 anni) si è registrato invece un rapido
aumento dell’occupazione, in linea con la crescita vista in Europa: in Italia il tasso di occupazione è passato dal 28,6% del 2002 al 42,7% del 2013 (4,8 punti
in più solo tra il 2011 e il 2013). Nello stesso periodo
la media europea a 28 dell’occupazione in questa fascia di età è passata dal 38,1% al 50,1%. Il ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti ha sottolineato che ci sono già 50.000 giovani iscritti al piano Garanzia Giovani in appena due settimane dall’avvio del programma che dovrebbe dare opportunità alle persone che
non studiano e non lavorano. «Mi sembra – ha detto
– un bel risultato. Stiamo facendo il lavoro che va fatto». Il gap tra i livelli occupazionali dei Paesi più operosi è comunque significativo: in Germania lavora il
77,1% delle persone tra i 20 e i 64 anni (quasi venti
punti in più rispetto all’Italia) con il target 2020 (77%)
già superato. in Inghilterra lavora il 74,9% delle persone nella fascia di età considerata mentre in Francia
la stanghetta si ferma al 69,5%. In Svezia lavora il
79,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni ma i più stakanovisti sono fuori dall’Europa con l’Islanda
all’82,8% (ma era all’87,8% nel 2002) e la Svizzera
all’82,1%. In Europa nel 2013, rileva Eurostat, c'erano 26,2 milioni di disoccupati, 900.000 in più rispetto
al 2012. In Italia i disoccupati nella media 2013 erano
3.113.000, quasi 370.000 in più rispetto al 2012 e 1,6
milioni in più rispetto al 2007. Il governo, ha spiegato
il ministro Poletti, tra un anno farà una verifica sul Dl
lavoro e sarà pronto a «cambiare strada», qualora i
risultati non fossero positivi.
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 7
Martedì 20 maggio 2014
Al centro del dibattito la norma contestata sabato Mentre i deputati erano impegnati nella
dai manifestanti che vieta la residenza e gli allacci di discussione, davanti a Montecitorio un presidio
gas e luce a chi occupa abusivamente un alloggio di circa 100 esponenti dei movimenti
Casa, la Camera vota la fiducia
oggi il via libera definitivo
Nessuna sorpresa: solo Lega, Sel, Forza Italia e M5S dicono no al governo
L’ITER In alto, il
tabellone
elettronico della
Camera con il
risultato del voto
di fiducia sul
«decreto Casa». A
sinistra, alcuni
deputati con il
ministro Alfano
durante le
operazioni di voto
.
l ROMA. Il governo incassa la fiducia della Camera
al decreto casa, che attende
oggi l’approvazione definitiva da parte dell’Aula Montecitorio.
Dopo la manifestazione di
sabato contro il decreto da
parte dei Movimenti per la
casa, la polemica si è ieri
riverberata in Aula, senza però che i toni trascendessero,
come pure ci si poteva attendere visto il clima rovente
della campagna elettorale.
I sì sulla questione di fi-
ducia sono stati 324, i no 110.
Non si sono registrate sorprese nelle posizioni dei
gruppi: tutti i partiti che sostengono il governo hanno
votato senza defezioni a sostegno del decreto mentre le
opposizioni (Lega, Fi, Sel e
M5s) si sono espresse contro.
Mentre i deputati erano impegnati nella discussione e
nella votazione , davanti a
Palazzo di Montecitorio un
presidio di circa 100 esponenti dei Movimenti per la
casa ha fatto sentire la propria voce di protesta con cori,
slogan e fischi.
Nelle dichiarazioni di voto,
svoltesi in un aula semi-vuota, non si sono registrati
scontri verbali, anche se i
toni di M5s sono stati comunque duri. Al centro del
dibattito è stata la norma
contestata sabato dai manifestanti, quella che vieta di
richiedere la residenza e gli
allacci di gas e luce a chi
occupa abusivamente una casa.
Ileana Piazzoni di Sel ha
parlato di una norma da cui
«traspare una demagogia
inaccettabile»: «senza questa
norma il nostro voto sarebbe
potuto essere diverso», ha aggiunto, visto che il decreto
contiene diverse norme positive sulle politiche per la
casa. Ancora più tranchant il
giudizio di Samuele Segoni di
M5s: «siamo davanti alla macelleria sociale, ad una violenza inaudita». E per descrivere questo «decreto horror» ha fatto un paragone con
IL PROGETTO SI TRATTA DI ALMENO 244 MILIONI DI EURO. IL PREMIER OTTIMISTA: VENERDÌ LE RISPOSTE DEI SINDACI, POI SI APRONO I CANTIERI
Renzi twitta: «Sulla scuola sbloccato il patto di stabilità»
l ROMA. Il governo va avanti con il programma
sull'edilizia scolastica. Il premier Matteo Renzi, in
un tweet, ha spiegato che questa è una «settimana
chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di
stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri».
Si tratta di almeno 244 milioni di euro che dovrebbero interessare i progetti segnalati dagli oltre
quattromila sindaci (circa 4.400) che hanno aderito
alla chiamata del Governo e che entro il 23 maggio
dovranno completare la documentazione necessaria
per poi far partire i cantieri.
Lo scorso 3 marzo Renzi aveva indirizzato a tutti i
sindaci italiani una lettera aperta nella quale si
chiedeva che segnalassero le priorità di intervento
su una struttura scolastica del loro Comune. In una
seconda missiva inviata a inizio mese ai sindaci che
hanno risposto a quella chiamata, il premier ricordava come l’edilizia scolastica sia "uno dei punti
qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo
giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme
che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia".
«A tutti voi – scriveva Renzi – presenteremo una
proposta di soluzione personalizzata. Abbiamo liberato risorse e spazio nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». I sindaci sono stati invitati a
compilare alcuni moduli relativi ai progetti presentati e a inviarli entro venerdì a scuole@governo.it.
la celebre trilogia «La Casa»
di Sam Raimi, un cult per gli
amanti del genere.
Anche Gian Luigi Gigli, dei
popolari per l’Italia, pur
esprimendosi a favore della
fiducia, ha invitato il governo
a tornare sulla norma taglia-utenze, per evitare il rischio che gli inquilini abusivi
non possano iscrivere i figli a
scuola.
A difesa del decreto e della
norma anti-occupazione si
sono espressi Pier Paolo Vargiu di Scelta civica, Vincenzo
Piso di Ncd ed Enrico Borghi
del Pd. Secondo Piso è giusto
intervenire «contro il racket
dell’alloggio abusivo», mentre Borghi ha difeso «il principio di legalità: non è vero
che ha più diritti – ha affermato – chi lancia molotov
o spranga la polizia. Occorre
dire basta alle ambiguità,
perchè noi siamo in Parlamento per difendere i deboli e
non i prepotenti». Archiviata
la fiducia, oggi è in programma l’approvazione definitiva
con il voto conclusivo sul
decreto.
Giovanni Innamorati
RASSEGNASTAMPA
PUGLIA E BASILICATA 11
Martedì 20 maggio 2014
ENERGIA E RICCHEZZA
COME SUPERARE LA CRISI
MA LACORAZZA DICE NO
Il presidente del Consiglio regionale è
contrario perché «il principio di
precauzione ha precedenza su tutto»
Prodi spinge la ricerca
del petrolio in Basilicata
L’ex presidente del Consiglio: per trovare risorse, basta scavare
ESTRAZIONI
Un pozzo di
petrolio a
Viggiano, in
Val d’Agri
(foto Tony
Vece). Sopra:
l’ex
presidente del
Consiglio
Romano Prodi
MIMMO SAMMARTINO
l POTENZA . Romano Prodi ragiona sulle
opportunità che possono derivare dalle risorse
che abbiamo. E che, al momento, non sono
sfruttate come potrebbero. E ha fatto riferimento (anche) al petrolio lucano. A quello
estraibile su terraferma e all’altro che si potrebbe estrarre sulle coste. Dinanzi alla necessità di reperire risorse per il Paese, davanti
al disorientamento di chi non sa dove cercarle,
l’ex presidente del Consiglio dice: per trovare i
soldi che servono, dice lui, basterebbe mettersi
a scavare. Prodi si riferisce alle estrazioni petrolifere e cita, fra le realtà che potrebbero dare
di più, Basilicata e regioni vicine. Fra giacimenti di terraferma e quelli in mare, dice, si
potrebbe moltiplicare la produzione.
Non ignora che molte perplessità riguardano sicurezza e protezione dell’ambiente («sono per tutti una priorità»). Né nega che «il
principio di precauzione» debba avere «la precedenza su tutto». Purché però, aggiunge, tutto
questo non significhi «impedimento a fare».
Perché, sostiene tra l’altro Prodi, «il nostro
Paese ha conoscenze, tecnologia, esperienza
per riuscirvi e ha una delle più severe legislazioni a tutela dell’ambiente e della sicurezza
dei territori».
A queste affermazioni è seguito un grande
silenzio in Basilicata. Gli ha risposto solo il
giovane presidente del Consiglio regionale,
Piero Lacorazza (Pd). «Meno male che lo stesso
Prodi, dopo aver sottolineato che a suo parere
occorre sfruttare tutte le risorse petrolifere
disponibili, sostiene che “il principio di precauzione ha la precedenza su tutto” - dice Lacorazza. - È proprio per questo motivo che io
sono fermamente contrario alle ricerche petrolifere (cioè alle trivellazioni) vicino alle coste. E poi voglio ricordare a me stesso, prima
ancora che a Prodi, che con le risorse petrolifere la Basilicata contribuisce già quasi al
10% del fabbisogno energetico dell’Italia, e il
completamento del programma dell’Eni, così
come l’entrata in produzione del giacimento
.
della Total, faranno lievitare a oltre il 15% il
nostro contributo».
Lacorazza auspica che si possa ritrovare «lo
spirito di collaborazione fra Istituzioni che proprio Prodi mostrò di avere a cuore con gli
accordi del 1998, per verificare cosa non ha
funzionato in questi anni e cosa possiamo fare
di più (e meglio) innanzitutto per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Ci vuole una
nuova intesa istituzionale fra Governo e Regione, lo Stato deve realizzare infrastrutture
fondamentali e le compagnie petrolifere devono fare in Basilicata investimenti produttivi
veri. Il tutto va fatto con equilibrio, oltre che
con il già citato principio di precauzione. Lavoro e sviluppo, ambiente e salute non sono
parole buone solo per i convegni. Devono essere l’architrave della nuova intesa». Si resta in
attesa delle mosse del Governo. Domani il presidente della Regione, Marcello Pittella, incontra il ministro dello Sviluppo economico.
PRESIDENTE Piero Lacorazza [foto Tony Vece]
INTERVISTA LA TESI DI CARLO DOGLIONI, PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA
ESPERTO IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO URBANISTICA
«Serve un rilancio
a livello nazionale»
l Petrolio lucano da terraferma e coste. Il dibattito
si infervora sovente. Altre volte invece sembra languire. Prende posizione invece il presidente dell’Istituto nazionale urbanistica della Basilicata, Lorenzo
Rota. «Le dichiarazioni di Romano Prodi sulla opportunità/necessità per l’Italia di “scavare sottoterra
per trovare i soldi” necessari per uscire dalla sua
pesantissima crisi economica - afferma - alias incrementare l’utilizzo delle sue risorse petrolifere,
anche sottomarine, “fermo restando il principio di
precauzione che ha la precedenza su tutto”, è l’evidente manifestazione di una linea strategica che sta
maturando a livello nazionale, che a breve potrebbe
provocare pesantissime conseguenze, e scarsissime
contropartite, nei territori interessati. Tra questi, lo
dice anche Prodi, certamente la Regione Basilicata».
Che fare adesso? «Quelle dichiarazioni - per Rota possono costituire un formidabile assist per la Basilicata, se la Regione, assumendo un ruolo di protagonismo nella vicenda, mette in cantiere, in tempo
reale, un programma straordinario che coniughi le
strategie di sfruttamento e gestione delle risorse petrolifere, ad una strategia di riorganizzazione ambientale, infrastrutturale, e socio-economica (lavoro!)
del proprio territorio, nella quale vengano anche
fissati i paletti delle tutele ambientali derivanti
dall’applicazione di quel “principio di precauzione”
di cui si parla. Programma che deve costituire anche
la base per contrattare la “nuova intesa istituzionale”
Stato-Regione “fatta con equilibrio e precauzione”,
della quale opportunamente parla il presidente del
Consiglio regionale, Piero Lacorazza». Occore andare «oltre la logica dell’“abbiamo già dato e stiamo
dando”», oltre le risse «per l’accaparramento delle
magre royalties finora riconosciuteci, per rilanciare
in grande il ruolo “nazionale” che la Regione Ba[mi.sa.]
silicata può avere».
INTERVISTA 2 PARLA IL PROF. ORTOLANI, ORDINARIO DI GEOLOGIA ALL’UNIVERSITÀ DI NAPOLI
«Trivellazione pericolosa? «Si rischia di distruggere
Da capire caso per caso» l’economia del mare»
l POTENZA. Le trivellazioni
dividono il mondo accademico.
A chi si oppone c’è anche chi è
più possibilista come il geologo
Carlo Doglioni, presidente della
società geologica italiana, che
in una lettera spedita alla trasmissione televisiva Report sostiene: «La sismicità indotta da
iniezione di fluidi nel sottosuolo è nota fin dagli anni ’60, e
nessun geologo serio può sostenere che non vi sia una possibile
correlazione, ma si tratta di capire caso per caso, sulla base del
contesto geologico, della quantità di fluidi coinvolti e delle profondità in cui si opera, per valutare se il rapporto di causa-effetto sia consistente con i parametri in gioco o meno. I geologi tutti, professionisti e ricercatori, lavorano quotidianamente con grande impegno in
campi diversi, sia per proteggere gli italiani dai vari rischi
naturali, sia per salvaguardare
l’ambiente, e anche per contribuire al reperimento di risorse
come quella primaria che è l’acqua, e quelle minerarie che hanno fatto crescere l’Italia».
Per Doglioni si tratta di «un
campo estremamente complesso, in cui entrano in gioco le
legittime preoccupazioni di sicurezza dei cittadini, le esigenze di approvvigionamento energetico nazionale, le conoscenze
scientifiche e le decisioni politiche che devono bilanciare tutti questi elementi». Sulla correlazione tra terremoti ed estrazioni petrolifere il geologo rimarca la mancanza di certezze.
E cita l’esempio dell’Emilia Romagna, dove la commissione voluta dalla Regione dopo il terremoto del 2012 è giunta alla
conclusione che la relazione tra
la coltivazione di un campo petrolifero e il sisma di due anni fa
è solo un’ipotesi non dimostrabile. Altrimenti «si dovrebbero
sospendere tutte le attività minerarie in Italia. È una scelta
possibile, ma con le ovvie conseguenze. La relazione ipotizza-
ta tra attività estrattive e terremoti, almeno nel caso emiliano – aggiunge Doglioni - è poco
realistica e basata su dati di
quantomeno controversa interpretazione».
A rafforzare la tesi del presidente della società geologica
italiana anche il fisico Marco
Mucciarelli, direttore del centro
ricerche
sismologiche
dell’istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale: «In Veneto – dice Mucciarelli - gestiamo da due anni
un impianto di stoccaggio del
gas ma non abbiamo visto nessun terremoto indotto. In Val
d’Agri la sismicità indotta è legata alla reiniezione di fluidi
nel sottosuolo e alla diga del
Pertusillo non alle estrazioni.
In ogni caso – conclude - non si
tratta di essere pro o contro le
trivelle ma bisogna dare più informazioni ai cittadini in maniera tale da evitare ondate di
panico e sospetti inopportuni».
[pi.per.]
PINO PERCIANTE
l POTENZA. «È un problema della natura. Si
rischia di distruggere l’economia del mare».
Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’università di Napoli (da pochi mesi in pensione),
interviene cosi nel dibattito aperto da Prodi
sull’opportunità di trivellare in mare.
Professore Ortolani, come ha accolto la notizia dell’ex presidente del consiglio che sollecita un incremento delle esplorazioni sia
on shore che off shore per aumentare la
produzione di greggio?
«Ci tengo a precisare che non ho niente contro i
petrolieri ma sono contrario alle trivelle al di
fuori delle regole. In mancanza di certezze un’ipotesi come quella lasciata balenare da Prodi suscita
non poche perplessità. In Italia abbiamo già dato
quanto più si poteva in termini energetici senza
che sia stata garantita alcuna sicurezza per la
salute dei cittadini e per la protezione dell’ambiente».
Lei, quindi, teme i possibili rischi?
«Prendiamo il golfo di Taranto: se si considera la
sua conformazione a U e lo riempiamo di permessi di ricerca nella malaugurata eventualità
che si verifichi un incidente con dispersione di
sostanze inquinanti il danno non si limiterebbe
solo alle coste pugliesi ma si estenderebbe anche a
quelle lucane e calabresi».
A questo punto quali sarebbero i danni?
«A prescindere dalle continue assicurazioni che
vengono da più parti, si rende comunque necessario un’opera di tutela dell’economia turistica del territorio che in caso contrario subirebbe
danni incalcolabili. Le valutazioni d’impatto ambientale dei progetti che prevedono un impatto in
un sottosuolo instabile, dal punto di vista sismico,
devono essere complete in ogni aspetto».
Un esempio?
«Prendiamo la Val d’Agri: qui non si è tenuto
conto degli eventi sismici che hanno interessato
quella zona come il terremoto distruttivo del 1857.
Analoga situazione si è verificata nella zona del
ravennate per quanto riguarda l’impianto di stoccaggio di gas di San Potito-Cotignola. Non si dice
niente sulle faglie attive attraverso cui vengono
iniettati i liquidi inquinanti ad elevata pressione».
E per quanto riguarda il suggestivo progetto di trivellare il Marsili, il vulcano sottomarino più grande d’Europa?
«È un’operazione oltremodo pericolosa. Al momento non mi risulta che sia stata fatta una valutazione di impatto ambientale né, per quanto a
mia conoscenza, le regioni interessate si sono
espresse sull’iniziativa. È forte il rischio di esplosioni e maremoti».
RASSEGNASTAMPA
21
Martedì 20 maggio 2014
ECONOMIA&FINANZA
Spread in risalita
in attesa della Bce
CAUTELA
Vendite
importanti di
titoli di Stato
italiani e
spagnoli per
timore di un
esito
antieuropeo
delle elezioni
di domenica.
E puntando
agli interventi
della Bce
Gli investitori temono gli esiti delle elezioni europee
l Il timore di scossoni dopo il voto europeo, con la possibile affermazione delle
forze politiche anti-euro, spaventa i mercati:
lo spread Btp-bund vola ai massimi da marzo
e torna la volatilità, nonostante le attese crescenti di un intervento della Bce a giugno.
Il differenziale di rendimento del decennale italiano rispetto al bund tedesco ha sfiorato di un soffio quota 190 ed è in forte rialzo
rispetto ai 145 punti base di soli 10 giorni fa.
Gli operatori parlano di ordini di vendita sui
titoli italiani e spagnoli, con lo spread del
Paese iberico a 166: il rendimento del Btp è
schizzato solo ieri di 14 punti base al 3,20%,
per chiudere a 3,14% con uno spread a 180.
Pesa il risultato deludente del Pil dell’Eurozona della scorsa settimana, con la Francia stagnante e Italia e Olanda tornate addirittura in negativo. Ma soprattutto c'è il
timore di un esito delle europee che potrebbe
innescare turbolenze e perdite sui titoli dei
Paesi più in tensione. Felix Herreman, analista di Dz Bank, spiega che "gli investitori
potrebbero prendere posizioni più prudenti
prima delle elezioni", ma parla anche di prese di profitto dopo un "rally massiccio" dei
titoli di Spagna o Italia nei mesi scorsi. Il
rialzo dei rendimenti, dice Herreman, comunque "non durerà troppo, visto che tutti si
aspettano che la Bce lanci alcune ulteriori
misure non convenzionali".
Il 90% degli economisti sentiti dalla
Bloomberg si aspetta una manovra di politica monetaria espansiva a giugno, con un
taglio dei tassi atteso mediamente allo 0,15%
(da 0,25% attuale). E avanza l’ipotesi di tassi
negativi sui depositi bancari. Ieri Peter
Praet, membro del consiglio esecutivo Bce,
ha detto che la probabilità di un intervento
della Banca centrale europea a giugno è "considerevolmente aumentata", per "essere preparati di fronte a un rischio residuale di
deflazione".
Ciò nonostante, sui mercati ieri ha prevalso la prudenza, con molti operatori pronti
a vendere titoli italiani, spagnoli o greci, per
LA POLEMICA IL COMMISSARIO EUROPEO SMENTISCE DELRIO
Tre mesi di spread
Andamento del differenziale col Bund dagli esordi del governo Renzi
Btp italiani
Bonos spagnoli
194
180
200
190
166
180
170
180
160
150
140
17 feb
3 mar
17 mar
31 mar
14 apr
28 apr
12 mag
ANSA
non rischiare perdite con l’avvicinarsi del
voto del 25 maggio. Gli scossoni potrebbero
partire dalla Grecia, dove un’affermazione
delle opposizioni mette a rischio la tenuta del
piano di salvataggio e del programma di
risanamento dei conti pubblici: il Pasok, che
tiene in piedi la coalizione del primo ministro Antonis Samaras, in base ai sondaggi
sarebbe appena al 5,5% diventando il sesto
partito.
I CHOOSE TECHNOLOGY COTEC E CAMERA DI COMMERCIO
Innovazione tecnologica
domani due eventi a Bari
per aggiornare le imprese
l La Camera di Commercio di Bari conclude il progetto «I Choose Technology»,
realizzato con la collaborazione tecnica di Cotec - Fondazione per l'Innovazione
Tecnologica, con due eventi.
Il primo è un convegno di
presentazione dei principali
risultati del Progetto a esponenti delle associazioni imprenditoriali, università e
centri di ricerca, istituzioni
pubbliche, che si svolge domani alle 10 nella Sala Giunta della Camera di Commercio. Il secondo è un evento di
brokeraggio tecnologico completamente gratuito, che si
tiene sempre domani, a partire dalle 15, nel foyer della
Camera di Commercio, al
quale hanno aderito più di
settanta aziende presenti sul
territorio di Bari e BAT.
Tra i principali risultati
realizzati dal progetto «I
Choose Technology» ci sono
la mappa delle applicazioni
.
di tecnologie ICT in un campione di 22 imprese dei settori agroalimentare, tessile-abbigliamento-calzature,
meccanica delle province di
Bari e BAT, con l’evidenziazione del loro livello tecnologico rispetto allo stato
dell’arte e delle competenze
tecniche del personale aziendale; la mappe delle caratteristiche tecniche delle soluzioni ICT (servizi e prodotti)
offerte da un campione di 27
aziende del territorio; lo scenario delle tecnologie ICT del
futuro a medio termine di interesse prioritario per la
competitività tecnologica delle imprese manifatturiere del
territorio; un insieme di risultati tecnico-scientifici prodotti da 17 unità e centri di
ricerca delle Università di
Bari e del Salento e del Politecnico di Bari, suscettibili
di essere sviluppati e trasformati in tecnologie industriali.
Chiusura contrastata per le borse europee,
con Francoforte e Parigi in rialzo di uno 0,3%
e Madrid e Milano maglie nere (-1,6% per
Piazza Affari). Pesano le banche – anche per
il riflesso delle perdite dei Btp che hanno in
pancia – dopo il maxi-aumento di capitale
annunciato da Deutsche Bank (-1,78%): a Milano, Unicredit chiude a -3,20%, in una seduta indebolita anche dai numerosi stacchi
di cedole. Eni chiude a -2,95%.
Scontro Tajani-governo
sui debiti verso le imprese
l Ancora un botta e risposta tra esponenti del governo italiano e il vicepresidente della Commissione
Europea responsabile all’industria Antonio Tajani. Al
centro, lo scottante tema del
pagamento dei debiti che la
pubblica amministrazione ha
nei confronti delle aziende
fornitrici di beni e servizi. In
gioco ci sono soprattutto decine di miliardi di euro di
arretrati da liquidare al più
presto per evitare che le
aziende falliscano e che nei
confronti del'Italia venga
aperta una nuova procedura
d’infrazione, come minacciato
più volte da Tajani in queste
ultimi mesi.
A sgombrare il campo da
equivoci e fraintendimenti, ci
ha provato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio con un
messaggio postato su Facebook. "Sono sempre stato molto chiaro: i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione saranno nel 2014. Il
governo ha garantito a più
voci, compresa la mia, che il
pagamento avverrà entro quest’anno e che i nuovi meccanismi permetteranno di
evitare nuovi accumuli di de-
biti". Per il sottosegretario "è
quindi senza fondamento
quello che il commissario Antonio Tajani va dicendo in
questi giorni. Se vuole continuare a diffondere notizie
prive di fondamento a fini
elettorali se ne assumerà la
responsabilità davanti agli
imprenditori e al Paese".
La replica del vicepresidente uscente dell’esecutivo europeo non si è fatta attendere.
"Sul ritardo dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione Delrio
contraddice se stesso", ha detto Tajani. "Oggi dice che pagherà entro il 2014, invece il
14 maggio, in un’intervista al
Corriere della sera, aveva annunciato che la gran mole del
debito sarebbe stata pagata
entro i primi tre mesi del
2015. Cambiando idea ogni
giorno – ha detto ancora Tajani – è lui a diffondere notizie che generano confusione
fra le imprese, sempre più a
rischio fallimento. È Delrio
che dovrà assumersi le responsabilità dei suoi ondeggiamenti di fronte al Paese.
L'unica cosa che deve fare è
pagare al più presto tutto ciò
che la Pubblica Amministrazione deve ai privati".
APERTA ISTRUTTORIA GLI OPERATORI TURISTICI DENUNCIANO CLAUSOLE VESSATORIE E LIEVITAZIONE DEI PREZZI A SCAPITO DEI CLIENTI
Gli albergatori protestano, l’Antitrust
indaga su Expedia e Booking.com
l Prenotare i viaggi online rischia di non essere sempre il modo migliore
per risparmiare. L’Antitrust ha deciso di avviare un’indagine su Expedia e
Booking.com, per vederci più chiaro a seguito di una segnalazione fatta dagli
albergatori italiani. Secondo loro, infatti, i prezzi potrebbero scendere ancora
se ci fosse più concorrenza e trasparenza. L'istruttoria – come si legge in una
nota dell’Antitrust - dovrà verificare se le due agenzie turistiche on line
limitino, attraverso gli accordi con le strutture alberghiere, la concorrenza
sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita,
ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più
convenienti. Sotto il faro dell’Agcm ci saranno proprio le clausole previste da
Booking ed Expedia che – prosegue la nota - vincolano le strutture ricettive a
non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite
altre agenzie di prenotazione online, e in generale, tramite qualsiasi altro
canale di prenotazione, compresi gli stessi siti web degli alberghi. Tutto
questo, secondo l’Antitrust, "potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive, sia sui prezzi
dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali".
Federalberghi e Aica (Associazione Italiana Confindustria Alberghi)
esprimono forte apprezzamento per l’apertura dell’indagine, che terminerà
a luglio 2015. In particolare, per Alessandro Nucara direttore generale di
Federalberghi "secondo le modalità degli accordi stipulati da Booking.com
ed Expedia, l'albergatore è obbligato a vendere una camera alle condizioni
imposte, con una clausola che vieta ad altri di farlo a un prezzo più basso". Il
problema non è solo italiano, spiega ancora il rappresentante di Federalberghi, "un’azione analoga è stata già avviata dall’Antitrust tedesco che ha
sanzionato il 20 dicembre 2013, Hotels.com. Nello stesso giorno sono state
aperte procedure anche contro Booking ed Expedia. Operazioni che hanno
preso il via anche in altri Paesi del mondo, come Francia, Gran Bretagna e
Usa".
RASSEGNASTAMPA
LETTERE E COMMENTI 25
Martedì 20 maggio 2014
DE TOMASO
La questione generazionale
>> CONTINUA DALLA PRIMA
N
on più la lotta di classe tra
borghesi e proletari, non più il
conflitto tra industriali e sindacalisti, non più lo scontro tra
burocrazia e cittadini, non più la battaglia
tra mandarini pubblici e produttori privati, ma un duello infinito tra vecchi e
giovani, ossia tra padri e figli.
Che la questione generazionale sarebbe
esplosa con il fragore di un petardo di
Capodanno a Napoli, era facilmente prevedibile. Da una ventina d’anni il debito
pubblico è un macigno, una maxi-tassa
sulle generazioni future, che non solo guadagneranno meno delle generazioni precedenti, ma dovranno pagare le follie debitorie dei loro antenati. Dire che i padri di
oggi hanno rubato il futuro ai propri figli
non è un artifizio retorico, bensì un concetto che illustra meglio di una macchina
fotografica la vera tragedia del Paese.
Se i partiti non si fossero lasciati trasportare dalla libidine del voto (meglio
acquisire sùbito il consenso dei contemporanei che sperare nella gratitudine dei
posteri), quasi certamente il debito pubblico non sarebbe volato come un Jumbo e
il problema esistenziale dei giovani avrebbe dato da scrivere ai romanzieri, più che
agli economisti. Ma siccome la classe politica si è fatta trascinare dalla linea «meglio un uovo oggi che una gallina domani»,
e siccome gli stessi sindacati si sono fatti
guidare dalle esigenze dei loro iscritti
anziché dal dramma dei giovani senza
lavoro, la questione generazionale si è
aggravata di giorno in giorno. Fino al
punto da trasformarsi nel principale pro-
pellente di tutti missili anti-sistema lanciati quotidianamente, sulle piazze e in tv,
da Beppe Grillo e dal suo stato maggiore.
Oggi Grillo non è forte perché sa usare i
nuovi mezzi della comunicazione così come Andrea Pirlo sa accarezzare la palla.
Né Grillo è in crescita solo perché è in
crescita il sentimento comune contro l’Europa, ritenuta dalla vulgata corrente la
sentina di tutti i peccati socio-economici e
la cabina di pilotaggio di tutte le rotte
sbagliate. Grillo sta sfrecciando come uno
sciatore marino perché si presenta come il
più coriaceo paladino dei giovani, come il
loro più efficace vendicatore. Non è un
caso che se, in Italia, votassero gli under 40
Grillo sarebbe, già da un anno, il presidente del Consiglio. Ma, dal momento
che l’ex attore non è tipo da deporre le
armi, l’obiettivo Palazzo Chigi occupa
ugualmente una postazione prioritaria
nella strategia del Movimento pentastellato.
La ricetta grillina per risolvere il problema generazionale è nota: un salario
minimo garantito a tutti i disoccupati.
L’idea non sarebbe malvagia se l’Italia si
giovasse dei ritmi di accumulazione produttiva conosciuti negli anni Cinquanta.
Ma l’Italia è quella che è. Viaggia con il
freno a mano, e spesso in retromarcia.
Assicurare il reddito minimo a tutti significa mettere in cantiere un’altra batosta
tassaiòla, una botta da ammazzare un toro.
Né sarebbe indolore la soluzione più sussurrata negli ultimi tempi: togliere soldi a
chi sta meglio (ad esempio in materia
previdenziale) per darli a chi sta peggio. La
conseguenza più immediata sarebbe quella di scoraggiare gli spiriti più intrapren-
denti, già adesso votati a trasferirsi nelle
economie più competitive e meritocratiche.
Livellare le pensioni rappresenta indubbiamente un proclama di grande presa. Ma la manovra conterrebbe più ingiustizie di quelle che intenderebbe sanare: come si fa a dire «abbiamo scherzato» a chi si è davvero sudato il proprio
avvenire previdenziale? Un conto sono le
pensioni di alcune categorie privilegiate
(queste sì pensioni indecenti). Un conto
sono le pensioni cospicue di chi ha lavorato e versato di più, pur di meritarsele.
Che vogliamo fare: disincentivare il lavoro e il merito? Ma così facendo si otterrebbe il risultato opposto a quello desiderato: si agevolerebbe un’economia ancora più fiacca, una decrescita ancora più
grave, una depressione psicologica ancora
più seria.
Ma queste riflessioni non sembrano fare
breccia nel movimento più giovanilistico
sorto negli ultimi decenni. Anche perché è
assai diffusa la convinzione che il benessere del vicino di casa sia all’origine del
mio malessere. È dura a morire la tesi che
l’economia sia un’attività a somma zero,
cioè una torta non suscettibile di lievitare
all’infinito. È inossidabile il retropensiero
di chi gode più delle retrocessioni degli
altri che delle promozioni proprie.
Grillo e grillini sono stati bravi a intercettare e politicizzare questi sentimenti
di rivalsa socio-generazionale. Peccato
che, in questo modo, aggraverebbero il
male, anziché debellarlo.
Giuseppe De Tomaso
giuseppe.detomaso@gazzettamezzogiorno.it
COSTANTINI
Non fermate un’emozione
>> CONTINUA DALLA PRIMA
P
erché solo un mago malato e perfido avrebbe
potuto orchestrare quello che il destino ha
architettato per il Bari negli ultimi anni e poi
negli ultimissimi mesi. Una storia pazzesca,
che sembrerebbe perfetta per la trama di un film
hollywoodiano, uno di quelli in cui la squadra degli
eterni perdenti, dopo una vita di sconfitte, trova una
magica alchimia nello spogliatoio e fuori e, partita
dopo partita, arriva a giocarsi la sfida decisiva che vale
il trionfo. Capita di rado che si sappia come va a finire
il big-match: l’importante è arrivare a giocarselo, perché solo arrivare fin lì significa aver vinto, aver sistemato i rapporti con la vita e col destino, essere in
pace con se stessi. Ma tutti sanno come finirà, senza
nemmeno vedere il match...
Una storia pazzesca, la più strepitosa campagna
spontanea mai messa in piedi nell’era dei social media,
partita dall’intuizione spumeggiante di Daniele Sciaudone, che ha cominciato ad interagire con la tifoseria
ad ogni successo, proseguita con l’aiuto dei ragazzi
baresi di Master Group, che supporta il club biancorosso, a suon di inviti filmati, poi dilagata addirittura con la geniale trovata di #compratelabari, alla
quale arrivano ormai ogni giorno decine di scatti
fenomenali (a parte i cosiddetti big) della gente comune, ironici, creativi, tenerissimi. Mai nessuno si era
spinto a tanto nell’era di internet, mai era accaduto
che una intera comunità cominciasse a riconoscersi
una identità dopo il fallimento della società calcistica
cittadina, mai era accaduto che da un evento apparentemente negativo nascesse un bisogno così forte
di scambiarsi emozioni, segnali, affetto. Mai a Bari
qualcosa era stato così condiviso, talmente condiviso
che in città praticamente nessuno si sta accorgendo
che domenica prossima si voterà per eleggere il nuovo
sindaco: un avvenimento così importante e fondamentale per il futuro della città è stato totalmente cancellato, rimosso dalle avventure della Bari, «la» Bari,
come la chiamavano i nonni e come di nuovo la
chiama la comunità cittadina quando ne parla al suo
inter no.
Stamattina in tribunale si celebra la terza puntata
della saga dell’asta. Stavolta sembra che ci siano tutte
le condizioni per andare sino in fondo, anche se l’esperienza ci insegna ad andarci piano, pianissimo, sino a
veder girare le carte nella mano decisiva. E soprattutto
ci suggerisce di stare bassi, molto bassi, con i toni.
Ricostruire l’organizzazione societaria biancorossa è
un’impresa da ghiacciare il sangue nelle vene di chiunque per costi, tempi e necessità di rifondare da zero
ogni singolo dettaglio.
Non così per la parte tecnica, dice chiaramente il
campo. Spinto ormai dal vento favorevole che sempre
aiuta gli audaci nelle loro imprese, il Bari è piombato
sul gruppo delle squadre destinate a giocarsi ai playoff
la serie A sconquassandolo. Inutile fare la conta delle
vittorie consecutive: da adesso in poi conterà solo
vincere ancora e magari rivincere. Tutti insieme, come
è accaduto in questa volata straordinaria.
Francesco Costantini
IL SOLITO
SELFIE
La squadra
biancorossa
festeggia
alla solita
maniera
nello
spogliatoio
l’ennesima
vittoria
CHE AMBIENTE FA
di GIORGIO NEBBIA
Energia dal sole
lezione da Obama
L’
energia solare ha una curiosa e alterna storia. Negli
anni cinquanta del Novecento ci fu una ondata di
attenzione e di curiosità; la ricostruzione del mondo
dopo la guerra chiedeva crescenti quantità di energia; l’energia nucleare non aveva ancora cominciato il suo cammino commerciale e il suo uso era limitato alla produzione di
bombe. Il Sole appariva disponibile in grande quantità dovunque
e aspettava soltanto delle invenzioni che consentissero la trasformazione della sua energia in calore e elettricità in grado di
scaldare gli edifici, di azionare macchine e motori. E’ stata una
età dell’oro in cui furono messe a punto le macchine e i dispositivi che sono oggi comuni; i fabbricanti e gli inventori esponevano i loro macchinari solari e quasi ogni anno le conferenze,
in Italia e nel mondo, aggiornavano sui progressi tecnico-scientifici. Anche l’Italia fu molto attiva in questo campo: alla Fiera del
Levante di Bari nel 1954 furono esposti distillatori che trasformavano l’acqua di mare in acqua potabile con l’energia solare; a
Roma nel 1960 fu presentata una auto elettrica azionata con pannelli fotovoltaici, i primi da poco prodotti su scala commerciale,
posti sul tetto. Ancora a Roma, nel 1961, si tenne una grande
conferenza internazionale sulle “nuove fonti di energia”: solare,
vento, geotermia. Poi tutto declinò: il petrolio divenne disponibile
a basso prezzo, le prime centrali nucleari producevano nuova
elettricità; il Sole sembrava davvero una fonte energetica inutile.
Nel 1973 la prima crisi petrolifera provocò una ondata di sgomento in tutto il mondo; il prezzo del petrolio aumentò di dieci
volte e fu allora riscoperta l’energia solare: in pochi anni i tetti
delle case e delle scuole si coprirono di pannelli solari per scaldare l’acqua e fu costruito, sul Gargano, il primo impianto italiano di celle fotovoltaiche solari per la produzione di elettricità.
BASSO PREZZO -Dai primi anni ottanta in avanti il petrolio
tornò disponibile a basso prezzo e di nuovo la passione solare si
attenuò e scomparve e gli scaldacqua solari sui tetti furono abbandonati alla ruggine. L’attuale nuova passione per il solare è
cominciata alla fine degli anni novanta con l’appannarsi delle
illusioni sul nucleare, con un nuovo aumento del prezzo del petrolio e le ombre di scarsità futura di questa fonte energetica, con
la crescente paura per i mutamenti climatici, inevitabili figli
della combustione di carbone, petrolio e gas naturale. La Comunità europea si è proposta, per questi motivi “ecologici”, di
aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, solare e
vento, e gli stati, fra cui quello italiano, hanno previsto di incentivare, con soldi pubblici, coloro che intendono produrre energia, soprattutto elettricità, da tali fonti energetiche. Chi intende
produrre elettricità con un impianto solare lo paga ottenendo
dalle banche un prestito a basso interesse, con la differenza pagata dallo stato. Un impianto solare produce elettricità, da 1000 a
1200 chilowattore all’anno per ogni dieci metri quadrati di celle
fotovoltaiche, però soltanto in alcune ore del giorno e in quantità
variabile a seconda dei mesi dell’anno. E’ stato allora organizzato, con le grandi società elettriche, un complesso meccanismo
di interscambio attraverso reti “intelligenti”, “smart”: l’elettricità solare viene prima trasformata nella qualità accettata da tali
società, mediante speciali dispositivi prodotti da un nuovo vivace
settore di industrie elettromeccaniche; così viene ceduta alle società elettriche che, da parte loro, forniscono elettricità agli utenti, quando i pannelli solari non producono energia. Per farla
breve, una famiglia o una impresa, installando pannelli fotovoltaici sul tetto delle case o dei capannoni o magari su terreni
agricoli poco produttivi, “vende” l’elettricità solare e in questo
interscambio, grazie agli incentivi statali, è in grado di rimborsare i prestiti e mettersi da parte un po’ di profitto. La prospettiva ha spinto molti soggetti economici privati ad investire
nel fotovoltaico non per amore dell’ecologia o per risparmiare
petrolio, ma per fare soldi, al punto che fra impianti solari e
centrali elettriche tradizionali il paese si è trovato ad avere disponibile più elettricità di quella necessaria per l’economia.
INCENTIVI -A questo punto i governi sono stati costretti a
diminuire gli incentivi e questo ha messo in crisi i privati che
hanno investito sul solare solo per ricavarne un utile, le imprese
che installano impianti e apparecchiature solari e le banche. Un
simile meccanismo vale per l’energia del vento, tanto che il governatore della Puglia Vendola, proprio in questo giornale, ha
giustamente parlato di settore delle energie rinnovabili “drogato
dagli incentivi”. La mancanza di una preveggente pianificazione
energetica ha così generato scontento e sfiducia nella fonte energetica solare, la cui resurrezione richiede gesti coraggiosi. Produrre elettricità solare è certo ecologicamente virtuoso; se tale
produzione permette anche di guadagnare soldi, sarebbe bene
che fossero lo stato e gli enti pubblici a offrire superfici, su scuole,
edifici pubblici, caserme, terreni demaniali, in cui installare impianti fotovoltaici in modo che una parte degli incentivi dello
stato ritornino nelle sue tasche, cioè nelle nostre tasche, anziché
in quelle di astuti speculatori. Non a caso negli Stati Uniti il
presidente Obama ha inaugurato un impianto fotovoltaico proprio sul tetto della Casa Bianca, la sua residenza.
RASSEGNASTAMPA
2
martedì 20 maggio 2014
LO SCONTRO POLITICO
Renzi fa il pieno a Napoli:
«Noi cambieremo l’Europa»
Manifestazione affollata nel rione Sanità
Il premier: «Noi non cediamo alla facile
demagogia di chi dice “fuori da tutto”, vogliamo
stare dentro e cambiare le cose»
●
●
È uno spettacolo piazza Sanità a Napoli, piena zeppa un’ora prima del comizio. I due maxi schermi ai lati rimandano le immagini delle bandiere Pd che
sventolano e di una folla che si stringe
sempre di più, sempre meno spazio,
tanti ragazzi e tante ragazze, una notizia in questa Napoli che sembra disincatata, arrabbiata e poi invece eccola che
risponde all’appello e torna alla politica. «Un solo grido, un solo allarme, Grillo in fiamme», c’è chi urla sotto il palco,
le vie laterali della piazza scoppiano,
Matteo Renzi non riesce a raggiungere
il palco, «fate spazio in fondo» invitano
dal microfono. «Se qualcuno pensava a
Napoli come in Italia che la piazza non
fosse casa nostra, stanotte ha avuto la
risposta da questa città», dice prendendo la parola. «Non cedete alle provocazioni, provocano noi perché hanno paura», commenta rispondendo agli attacchi durissimi del M5s che ieri con Grillo
è arrivato a evocare la lupara bianca.
«Ma come si fa a evocare Hitler, a parlare di lupara bianca? come si fa?», urla
dal palco.
«Noi difenderemo l’Italia perché prima di essere democratici siamo italiani», invita a scaricare la rubrica telefonica da qui a domenica perché o si vince o
l’Italia «si lascia a chi la vuole distruggere». Chiede di ricordare da qui a domenica lo spirito del popolo democratico.
«Loro sono l’insulto, noi siamo la speranza, loro sono il passato noi il futuro.
Ma io da solo non ce la faccio, o vince il
Pd o perde l’Italia». Invita la piazza a
cantare l’Inno nazionale, di chiudere così questa serata, ed è Pina Picierno, sul
palco con lui, insieme alla ministra Maria Elena Boschi, a dare il là.
Renzi da Napoli annuncia lo sblocco
dal patto di stabilità dei fondi per le
scuole, dice che ora ci sono i soldi anche per riaprire la palestra e il teatro
della scuola di Secondigliano, mette il
dito nella piaga, il lavoro, «impossibile
definire un Paese che ha il 50% dei disoccupati giovanile al Sud». A quel signore che gli ha detto che 80 euro sono
pochi, dice, «è vero, ma non sono elemosina, sono l’inizio di un cambiamento
radicale». Ai gufi: «Abbiamo una cattiva notizia, partiamo dagli 80 euro e il
prossimo anno continueremo con gli
anziani, le partite Iva», rivendica il lavoro del governo, «il primo a restituire i
soldi ai cittadini».
Sul palco, appena dietro il premier,
Francesco Nicodemo, responsabile Comunicazione, tira un sospiro di sollievo: missione compiuta. Beppe Grillo l’8
maggio non ci è riuscito a far venire tutta questa gente. E se guerra delle piazze deve essere allora guerra sia e qui
non ci stanno solo i dem arrivati con i
120 pullman, qui ci stanno i napoletani
che sono venuti ad ascoltare il presidente del Consiglio. I disoccupati che aderiscono al progetto Bros, hanno messo
uno striscione sulla cancellata del ponte della Sanità. «Oggi noi siamo a un
bivio - dice il premier - l’Europa può rimetterci in gioco, ma dobbiamo dire
che se ci sono 180 miliardi da spendere
o lo fanno le Regioni o lo faremo noi».
Rivendica il decreto Poletti, «grazie al
quale Elettrolux rimane in Italia», parla al Sud, laddove una volta c’erano fabbriche, industrie e posti di lavoro, dice
che lì bisogna tornare, ad essere quella
parte del Paese da dove riparte la spe-
ranza. «Se Bagnoli continua ad essere
un monumento allo sperpero vuol dire
che abbiamo fallito», ma per non fallire
è necessario che ognuno faccia la propria parte.
Nel pomeriggio, durante la conferenza stampa seguita all’incontro con il
premier polacco, Renzi si mostra ottimista sull’esito del voto, durante questi
giorni nelle piazze piene zeppe ha visto
«un clima crescente di speranza e fiducia, a cui dobbiamo dare risposte. Si è
toccato un punto molto basso sul lavoro in Italia, eppure inizio a vedere finalmente i segni di una ripresa. Noi non
cediamo alla facile demagogia di chi dice “fuori da tutto”, vogliamo stare dentro e da dentro vogliamo cambiare le
cose in Europa. Sono sicuro che ce la
facciamo». D’altra parte l’avanzata del
populismo non è un fenomeno che riguarda solo noi, anche se l’Italia rischia
di portare a Bruxelles il gruppo più sostanzioso di euroscettici, ma Renzi è
convinto che quel sorpasso ostentato
dal comico genovese non ci sarà. «Dal
26 maggio l’Europa andrà cambiata,
perché negli ultimi anni si è mostrata
lontana dalle esigenze dei cittadini. Ma
riesce a cambiare chi governa, non chi
urla».
E Renzi ha lasciato per gli ultimi giorni prima delle elezioni l’annuncio dei
fondi sbloccati per le scuole, 3 miliardi
e un accordo che riguarda Fincantieri,
«un ulteriore importante elemento di
novità». Nasce da qui il suo ottimismo,
malgrado i dati Eurostat sull’occupazione, da questi «segnali di ripresa», dalla
convinzione che la nuova legge che regola il mercato del lavoro sarà una spinta per gli imprenditori e le aziende.
Stamattina andrà a Milano per una
visita alla Società editoriale Vita, poi
nel pomeriggio a Bari, dove alle 16.30 ci
sarà un’iniziativa per annunciare gli investimenti dell'industria farmaceutica
in Puglia presso lo stabilimento della
Merck Serono di Modugno e alle 17.45
andrà alla sede della Società Black-Shape di Monopoli. È una battaglia all’ultimo voto e Renzi non la vuole perdere.
Matteo Renzi durante
il comizio
in piazza Sanità
a Napoli
LA POLEMICA
Pittella: «Dai 5 stelle solo sparate demagogiche»
«Da Dudù alla lupara bianca, dai vaffa
alle gaffe internazionali. Questo è
Grillo. Questo il suo programma
elettorale per le europee. Niente di
più. Zero progetti. Zero idee. Zero
proposte concrete. Solo ignoranza
mista a rabbia». Così Gianni Pittella,
vice presidente vicario del Parlamento
europeo e candidato per il Pd alle
europee nella circoscrizione Sud, va
all’attacco del leader M5S. «É facile prosegue Pittella - urlare, insultare e
dire sempre e solo no. I cittadini di
pensino bene nel segreto dell’urna:
per cambiare l’Europa, per riscrivere i
trattati e dare respiro all’economia
non serve salire sui tetti
dell’europarlamento di Bruxelles.
Berlusconi insegna: per impressionare
la Merkel non basta qualche
buffonata. Occorre serietà,
.. .
«La lupara bianca?
Bisognerebbe avere
almeno rispetto
per i morti»
autorevolezza e soprattutto
conoscere i dossier. Qualità sottolinea - che né Grillo né i grillini
possono vantare». Per il
vicepresidente vicario
dell’europarlamento, da Grillo
arrivano solo sparate demagogiche,
mai misurate con la vita reale. «Grillo
dice “usciamo dall’euro, usciamo
dall’Unione europea”. Ma questo
sarebbe un disastro, e lui lo sa. Grillo
mente sapendo di mentire. La nostra,
invece, è una posizione seria». I temi
economici sono centrali nella
campagna elettorale del Pd e delle
altre forze politiche. Noi diciamo che il
patto di stabilità non può essere un
tabu», spiega Pittella secondo il quale
«dal 3 per cento» del rapporto tra
deficit e pil «va tolto il calcolo delle
spese di investimento».
«Europee, un voto storico per ridare fiducia al Paese»
ROMA
Alessia Mosca, deputata al suo secondo mandato, capolista Pd alle europee
nel Nord Ovest è da sempre esperta di
cose europee. Non a caso a Montecitorio è capogruppo dei democratici nella
commissione parlamentare delle politiche dell’Unione europea. «Noi siamo
l’unica forza che sta portando un messaggio costruttivo, che però non è cieco rispetto agli errori commessi negli
anni passati dalla Unione Europea, che
ha certamente scelto le ricette sbagliate» spiega. Bisogna però convincere gli
euroscettici sui quali tenta di far breccia Beppe Grillo, che pur di arrivare al
suo scopo non esita a superare il limite
contro il premier Matteo Renzi citando
anche la lupara bianca. «Francamente
non so quale sia il suo obiettivo, non ho
capito cosa abbia portato di costruttivo
in questi mesi nelle Istituzioni in cui è
arrivato» spiega l’onorevole Mosca «le
sue sono solo polemiche strumentali».
Quanto ad un possibile approdo dei
grillini a Bruxelles l’esponente del Pd
ritiene che le proposte del M5S siano
«superficiali». «Grillo è arrivato al paradosso di voler entrare in una istituzione per distruggerla» osserva Alessia
Mosca.
In quest’ottica quale sarà il ruolo del Pd
L’INTERVISTA
Alessia Mosca
La capolista del Pd nel
Nord-ovest: «La battaglia
anti-astensionismo?
Giustissima. C’è bisogno di
proposte costruttive e noi
siamo gli unici ad averle»
nel futuro europarlamento?
«Noi non siamo stati la maggioranza in
questi anni, abbiamo avuto un decennio in cui la Commissione è stata praticamente inerte di fronte alla crisi e non
so quante persone ricordino un’azione
singola del presidente Barroso. Questo
organismo è stato tenuto volutamente
debole rispetto alle Commissioni del
passato, a partire da quella guidata da
Jacques Delors, che ha avuto un ruolo
propulsivo di indirizzo come quella di
Romano Prodi, questi governi europei
hanno lasciato un segno. In questi dieci
anni la Commissione è stata assolutamente insipida, perché hanno prevalso
le volontà di Paesi la cui maggioranza
era di impostazione conservatrice, che
hanno fatto fare delle scelte di egoismi
dentro l’Unione Europea, quindi, questa certamente è una politiche che noi
se, saremo maggioranza e lo possiamo
essere, vogliamo certamente cambiare. Ma la nostra è comunque una proposta costruttiva, nel senso che vogliamo eliminare gli errori, ma non voglia-
...
«I vincoli non hanno
aiutato i Paesi più colpiti
dalla crisi. Correggiamo gli
errori e andiamo avanti»
mo distruggere il progetto europeo,
che ha comunque consentito fino a prima della crisi di essere il continente del
mondo con il modello sociale più avanzato».
Però dovete convincere chi pensa di
non andare a votare domenica. Secondo i sondaggisti sarà l’incognita astensione a decidere il risultato delle europee.
«Infatti stiamo cercando di spiegare
quanto sia importante andare a votare.
Coloro che si astengono lo fanno perché in questi anni hanno percepito poco la vicinanza dell’Europa, credo che
questo voto sia storico perché dal suo
esito dipenderà il futuro di tutta la nostra vita e delle amministrazioni locali
che stanno andando al rinnovo e dipenderà anche la consistenza di tutto il processo di riforme nel quale siamo impegnati in questi mesi. Noi abbiamo la
speranza di riformare e di dare fiducia
a tutto il continente europeo, ma specialmente al nostro Paese».
Inconcretocomepensatedicambiarele
politiche europee?
«Noi vogliamo tornare a una proposta
per cui l’Europa sia davvero dei popoli,
dei cittadini e dei diritti, un po’ trascurati e pensiamo che si debba ripartire
anche da questi. Sulla politica economica pensiamo che le sole regole e vincoli
non hanno certamente aiutato quei
Paesi colpiti pesantemente dalla crisi,
quindi sarà importante che si ripensi
una politica economica che abbia in sé
anche la necessità, non solo della crescita, ma anche della dimensione sociale. In altri termini l’Unione Europea deve gestire non solo il rispetto dei parametri ma deve investire nella produzione e noi pensiamo che sia opportuno
aumentare gli investimenti in generale
e sulla ricerca e la scuola in particolare. In questo modo si può pensare di
ridare fiato ad un continente che ha bisogno di crescita e che tenga in considerazione l’aspetto sociale».
In che senso?
«Riteniamo che non sia più pensabile
avere 28 normative diverse sul welfare
e sul lavoro, bisogna renderle più omogenee perché solo così si può garantire
una migliore vivibilità per tutti».
Qualèl’umorechepercepiscefralagente?
«Si percepisce ancora una speranza
che l’Europa sia una via di uscita dalla
crisi. Ma solo se ben gestita».
.. .
«Non è pensabile avere 28
normative diverse su
welfare e lavoro. Renderle
omogee porterà benefici»
RASSEGNASTAMPA
3
martedì 20 maggio 2014
L’anomalia italiana
in Europa: Grillo
erede di Berlusconi
IL COMMENTO
SEGUE DALLA PRIMA
«Lupara bianca per il premier»
L’urlo di Grillo, poi in salotto da Vespa
Il voltafaccia dopo
avere espulso chi andava
nei salotti tv e avere
definito Porta a Porta
«il peggiore talk show»
●
ROMA
Nel crescendo forsennato di questi giorni, da Hitler alla vivisezione per l’incolpevole cane Dudù, ieri Beppe Grillo, prima di insediarsi nel salotto di Vespa con
il plastico di un carcere per i politici, ha
tirato in ballo contro Renzi addirittura
la «lupara bianca», e cioè, come spiega
lui stesso, «un omicidio di mafia operato in maniera tale che non resti alcuna
traccia del corpo dell’assassinato».
Le immagini macabre e mortuarie
non sono certo una novità per l’ex comico. Ma stavolta si è spinto oltre, spiegando che «la lupara bianca attende Renzie. Il Sistema assume i suoi uomini a
progetto, se ci riescono, bene, altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla.
Come per la mafia. Renzie è stato assunto a progetto per vincere le elezioni europee che perderà». Il 26 di maggio,
dunque, «partirà la caccia a Renzie. Dovranno inventarsi un nuovo premier
zombie per evitare elezioni anticipate».
Non si capisce che senso abbia parlare di «lupara bianca» per descrivere, o
anche auspicare, il tramonto di un leader politico. Ma Grillo della logica, e della coerenza, ormai se ne infischia del tutto. Per arrivare ieri sera a Porta a Porta
ha mandato a quel paese mesi e anni di
scomuniche contro i talk show. Tanto
conta solo raggiungere quegli elettori
moderati e pensionati che guardano
Rai 1, «quelli che mi vedono come uno
cattivo, che grida, uno come Hitler. Io
devo abbattere questo pregiudizio», ha
replicato alcuni giorni fa una cronista.
A cui ha spiegato che «siamo solo io e il
giornalista, non è un talk show». E pensare che nel giugno 2013 sul blog di Grillo, a conclusione di un sondaggio sui
peggiori contenitori tv, si leggeva: «ll
conduttore di talk show più fazioso è
Bruno Vespa, Porta a porta, premiato
dal 30.12% dei votanti». Vespa dunque
vinse il «microfono di legno» grillino.
Del resto, da anni era nel mirino di Gril-
lo che si faceva fotografare nascondendo i suoi libri, annunciava di voler «devespizzare» la Rai e gli dedicava frasi tipo:
«Chi striscia non inciampa» e «Questo
insetto è un danno per il Paese, per l’informazione libera e per l’economia».
Al secondo posto della lista nera si
classificò Barbara D’Urso con il suo Pomeriggio Cinque. Che pena, in queste
ore, per Marino Mastrangeli, il primo
senatore espulso nell’aprile 2013 proprio per le sue continue apparizioni dalla D’Urso. Mentre il Capo va addirittura
da Vespa, ancora più inviso ai militanti
del pomeriggio chic targato Mediaset.
L’espulsione era stata proposta dal colonnello Vito Crimi, all’epoca capo dei
senatori: «Mentre noi lavoriamo lui non
trova di meglio da fare che andare per
l’ennesima volta in tv. Per rispetto dei
cittadini che ci hanno votato e che ci pagano lo stipendio proporrò l’espulsione». Cadde invece nel nulla l’autodifesa
del povero Mastrangeli, che nella stessa
assemblea accusò Crimi dell’identico
reato per essere andato a Porta a Porta.
Per Crimi non ci fu nemmeno il processo. Sorte opposta per un’altra famosa
grillina, la consigliera bolognese Federica Salsi, presa a mazzate da Grillo sul
blog nell’ottobre 2012 per aver partecipato a Ballarò: «Il punto G, quello che ti
dà l’orgasmo nei salotti tv», dove «rispondi a domande preconfezionate poste da manichini al servizio dei parti-
GRILLINI
Di Maio: «Io candidato
premier del M5S?
È solo fantacalcio»
«In queste ore c’è un susseguirsi di
notizie che mi riguardano sul tema “Di
Maio candidato premier dei 5 Stelle”.
Voci che nascono da alcuni articoli
apparsi stamattina sulla stampa
nazionale». Lo ha scritto su Facebook
il vicepresidente della Camera Luigi Di
Maio, deputato M5S. «Abbiamo
deciso insieme ai cittadini il candidato
presidente della Repubblica, la legge
elettorale, il reato di clandestinità...
anche il futuro governo 5 Stelle lo
decideremo insieme. Tutto il resto è
roba da fantacalcio».
ti...». «Il talk show ti uccide», la lapidaria conclusione. Poche settimane dopo
anche per la Salsi arrivò il cartellino rosso, con l’accusa di aver fatto perdere
consensi. Perché? «Se il M5S avesse scelto la tv per affermarsi, oggi sarebbe allo
zero qualcosa per cento», scriveva Grillo nel maggio 2012. «Chi partecipa ai
talk show deve sapere che fa una scelta
di campo». Invettive, raccomandazioni
e avvertimenti che si sono moltiplicati
dopo il successo alle politiche del febbraio 2013, con Crimi e Lombardi nei
panni dei gendarmi incaricati far rispettare il divieto. Il 13 giugno, di nuovo dal
suo blog, Grillo spara a zero dal blog:
«Perché un cittadino deve sorbirsi i sermoni pro pdmenoelle di Fazio, Floris,
Berlinguer o quelli pro Pdl di Vespa e
doverli pure pagare?».
Oltre a Mastrangeli e Salsi, in passato è stato processato in rete il militante
genovese Paolo Putti (ospite a Omnibus), mentre il monzese Nicola Fuggetta ha fatto pubblica abiura: «Nel rivedermi a Otto e mezzo sul monitor la mia
immagine e la mia voce erano deformate, la tv è uno strumento pericoloso...».
Forse è anche per questo che Grillo l’ha
tanto frequentata, e le deve fama e denaro. Già a metà del 2013 arriva la svolta,
con Roberto Fico ospite di Lucia Annunziata su Raitre. I fedelissimi, come Di
Maio e Di Battista, vengono chiamati da
Casaleggio a Milano e sottoposti a corsi
di comunicazione per poi essere sguinzagliati nei talk show. A ottobre dello
stesso anno la manifestazione sotto la
sede Rai a viale Mazzini, con nuove invettive «ai giornalisti camerieri», ai tg
che «depistano milioni di italiani» e naturalmente ai talk show. Sotto la Rai a
gridare c’era anche Fico, presidente della Vigilanza, in spregio al suo ruolo istituzionale. A Sanremo, nel febbraio scorso, incursione con comizio fuori dal teatro Ariston: «La Rai oggi è la maggiore
responsabile del disastro economico,
politico e sociale del Paese. E i giornalisti sono morti viventi. La Rai ce la dobbiamo riprendere, è nostra», diceva Grillo. Ecco, forse il motivo della svolta è
proprio questo, comune a “illustri” predecessori come Berlusconi. «Beppe va
da Vespa per dargli una chance per riabilitarsi», ha commentato ieri Roberta
Lombardi. Già nel 1983 Beppe impazzava in una tribuna politica condotta da
Vespa. Ma a quel tempo, almeno, faceva
ridere.
.. .
Dopo anni
di insulti
contro
l’«insetto»,
ora spiega:
«Devo parlare
anche a chi
pensa che
io sia Hitler»
Attaccano Renzi e Napolitano, invocano elezioni anticipate, si contendono con Berlusconi la marcia su Roma: ma l’Europa per loro è solo un insulto fra gli altri,
un vaffa, un bersaglio da colpire. Un tempo i grillini
issavano la bandiera della trasparenza, addirittura si
proponevano di cancellare la mediazione della politica
riducendo gli eletti a una sorta di robot guidati a distanza dagli utenti della rete. Ora nascondono persino l’approdo politico dei loro parlamentari.
Si comprende l’imbarazzo. Grillo non sa dove andare perché nessuno lo vuole. Grillo non dice cosa farà
nel prossimo Parlamento europeo perché probabilmente non riuscirà neppure a formare un gruppo autonomo e, senza questo, gli eletti Cinquestelle finiranno
tra i «non iscritti» e a Strasburgo non faranno praticamente nulla. Per quanti possano essere gli eletti, il regolamento dell’Europarlamento non consente la costituzione di un «gruppo misto» sul modello delle Camere italiane. O si forma un gruppo politico (con deputati
di almeno sette Paesi) oppure si è tagliati fuori: nessun
ruolo nelle commissioni, limitazione a pochissimi secondi anche degli interventi in aula.
La verità è che neanche gli euroscettici vogliono
avere a che fare con Grillo e Casaleggio. Marine Le
Pen, che ormai è diventata capofila del fronte anti-euro, ha preferito stringere un patto con la Lega di Salvini. Sia chiaro, è positivo che i Cinquestelle si tengano
lontani dalla più consistente forza euroscettica, vista
la natura xenofoba e di destra che sta assumendo. Ma,
quando il M5S comincerà ad elemosinare adesioni individuali a Strasburgo per evitare la marginalità assoluta, si troverà di fronte personaggi ancora più inquietanti degli alleati della Le Pen.
È un triste destino italiano quello di rimbalzare da
un’anomalia all’altra. Una catena di discredito che pesa sul Paese e sulla sua credibilità. In questo senso Grillo sta raccogliendo il testimone di Berlusconi. È il suo
erede. Perché offre a chi è fuori dall’Italia ancora l’immagine di un Paese inaffidabile, che si innamora di
pifferai assurdi, che rifiuta la sfida nei luoghi in cui si
decidono le vere partite europee e anche i possibili
cambiamenti. La polemica berlusconiana, seguita alla
pubblicazione delle memorie di Geithner, ha molti
tratti in comune con la pretesa di Grillo di nascondere
ai suoi elettori che a Strasburgo non avrà alcun ruolo
politico. Cosa ha sostenuto Berlusconi? Che è stato un
complotto europeo, ma forse addirittura mondiale, ad
escluderlo da Palazzo Chigi nel 2011. Che i cattivi sono
sempre gli altri, o la Merkel o i comunisti. Si è ben
guardato dal ricordare, però, che i mercati non credevano più alle sue giravolte, che i costi del suo governo
erano pagati anzitutto dagli italiani con interessi sul
debito ormai insostenibili, che la sua maggioranza parlamentare si era dissolta. Con la moneta unica, ovviamente, è cresciuta l’interdipendenza tra i Paesi europei. E il crollo di credibilità di uno dei governi diventa
una minaccia per tutti gli altri: nessun leader europeo
negherebbe questa evidenza e si aggrapperebbe a
complotti o a insulti.
Chi non è d’accordo con le politiche attuali dell’Europa, non può pensare di cambiarle sparandosi sui piedi. Deve trovare forza, autorevolezza, e costruire alleanze. Ciò che Berlusconi e Grillo non possono fare. Il
paradosso berlusconiano è che, mentre denuncia la
Merkel, chiede voti per il partito della Merkel. Votare
Forza Italia vuol dire esattamente sostenere coloro i
quali Berlusconi accusa di complotto.
Invece queste elezioni possono offrire un’opportunità inedita ai popoli europei. L’intesa, in base alla quale
il presidente della futura Commissione di Bruxelles sarà espressione del gruppo politico che raccoglierà più
seggi, è un appiglio per tentare di modificare il corso
delle politiche economiche e sociali. Ovviamente, si
tratta di una partita dall’esito incerto. Ma è una partita
da giocare. Votare per il Pd vuol dire votare per la presidenza socialista della Commissione (Schulz). Votare
Forza Italia vuol dire votare per Juncker, candidato
della Cdu. Votare Grillo vuol dire votare il nulla. Erano
belle le immagini del confronto dell’altra sera tra i cinque candidati-presidenti: con Schulz e Juncker, anche
Tsipras, Verhofstadt e la verde Keller. Una competizione politica per un’Europa politica, in cui le scelte siano
frutto di volontà democratiche e non di tecno-strutture che spacciano teorie discutibili per verità oggettive.
Certo, le istituzioni europee sono complesse e i compromessi sempre molto laboriosi. Ma per cambiare
l’Europa, non c’è altra via che tentare di renderla più
democratica. Di far pesare i voti dei cittadini. I deliri
urlanti così come i penosi complotti ci portano invece
sulla strada dell’irrilevanza. In fondo, non è consolante che persino il campione dell’euroscettismo italico,
Beppe Grillo, sia in Europa un’anomalia inservibile.
RASSEGNASTAMPA
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martedì 20 maggio 2014
ECONOMIA
Caos Tasi, le scadenze sono due
● I Comuni che hanno deliberato manterranno
la rata di giugno, gli altri faranno slittare il termine
a settembre ● In 12 casi la nuova imposta
è più alta dell’Imu prima casa del 2012
ROMA
Una riunione tecnica tra Anci e ministero dell’Economia ha aperto ieri l’ennesima giornata di incertezza sulla Tasi. In
serata però è arrivata la decisione definitiva: ci sarà un doppio regime. Quei Comuni che avranno pubblicato le delibere entro il 23 maggio (finora soltanto
514 hanno completato l’iter, altri 300
hanno già deliberato ma non ancora
pubblicato, su una platea complessiva
di 8mila) potranno far pagare la prima
rata il 16 giugno, gli altri la faranno slittare a settembre. Al prossimo consiglio
dei ministri sarà varato un decreto che
stabilisce la nuova scadenza, con il termine anche per la presentazione delle
delibere.
Resta aperta la questione risorse. Per
i sindaci lo slittamento mette comunque a rischio la tenuta dei bilanci comunali, come ha ricordato ieri il sindaco di
Roma Ignazio Marino. Si tratterebbe di
circa due miliardi di entrate da far slittare a dopo l’estate. Una cifra che ha fatto
scoppiare una polemica parallela a quella sui ritardi. Per FI infatti l’indicazione
data dal presidente Anci Piero Fassino
indica che la Tasi altro non è che l’Imu
rientrata dalla finestra. Apriti cielo: per
i berlusconiani è un ritorno alle antiche
schermaglie con il governo Letta. Per di
più, dalle prime stime diffuse dalla Uil,
in alcuni casi la Tasi sarebbe più alta
dell’Imu prima casa pagata nel 2012. Il
governo, di contro, sostiene che l’ipotetica «perdita» di cassa è assai limitata.
La legge originaria prevedeva infatti
che in caso di mancata delibera i Comuni avrebbero potuto chiedere un prelievo dell’1 per mille sulla prima casa, con
un conguaglio a dicembre. Ora si opta
per il rinvio a settembre: la differenza è
.. .
Le nuove date saranno
indicate in un decreto
che conterrà anche
la scadenza per le delibere
molto limitata.
Ma torniamo alle scadenze. Tra sindaci è governo c’è un rimpallo di responsabilità sul caos che si è venuto a creare.
Gli oltre 7mila Comuni che ancora non
hanno preso decisioni, ne sono stati impediti da ostacoli «esterni», argomentano i sindaci. In 4mila comuni i consigli
erano stati sciolti per le elezioni. Per gli
altri, è indubbio che i tempi per varare
le delibere sono stati strettissimi. La legge quadro, infatti, è stata varata in via
definitiva il 5 maggio, e i Comuni hanno
tempo fino al 23 per comunicare le decisioni al Tesoro. Appena un paio di settimane per definire il profilo del nuovo
prelievo «federale».
Il risultato della piena autonomia comunale è un mosaico molto complicato.
Ci saranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi, ma si rischia di
avere oltre 75mila combinazioni di applicazione dell'imposta, perché oltre alle aliquote differenziate tra prime case
e altri immobili, c'è la variante delle detrazioni. A spiegare il complicato puzzle dell’imposta è Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, il sindacato che
ha prodotto le prime analisi sulla nuova
tassa. «Porterà amare sorprese per gli
italiani», spiega Loy, sottintendendo il
I NUMERI
DECRETO CASA
La Camera approva la fiducia al governo
Via libera dell'Aula della Camera alla
fiducia posta dal governo sul decreto
casa con 324 sì e 110 no. Per oggi è
atteso il via libera definitivo al
provvedimento. A votare a favore sono
stati i partiti della maggioranza; ad
esprimersi contro: M5S, Lega, Sel e Fi.
Diverse le misure del decreto.
Aumentano gli stanziamenti per il
sostegno agli affitti e per il fondo
destinato agli inquilini morosi
incolpevoli. Per il quadriennio
2014-2017, è prevista un`aliquota
ridotta dal 15% al 10% della «cedolare
rischio che l’effetto Tasi possa neutralizzare quello degli 80 euro in busta paga,
tanto più se si aggiunge l’arrivo della Tari (rifiuti). Come spiega Loy, le variabili
sono numerose. Le aliquote base sono
del 2,5 per mille per la prima casa, e del
10,6 per mille (Tasi più Imu) per le seconde. Questi livelli possono aumentare al massimo dello 0,8 per mille, per
consentire ai sindaci l’introduzione di
detrazioni. La prima casa può quindi arrivare al 3,3, le seconde all’11,4 (le due
opzioni sono alternative, non si possono
sommare). Una volta deciso quale aliquota aumentare, e di quanto (in teoria
quello 0,8 si può distribuire tra prima e
altre case), il Comune deve «disegnare»
una serie di detrazioni. Ecco perché
l’operazione è complessa.
secca» sui contratti a canone
concordato nei Comuni ad alta intensità
abitativa. Si punta poi ad un programma
di recupero e di razionalizzazione degli
immobili e degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica e anche a misure
per gli alloggi sociali. In arrivo inoltre un
giro di vite sull'occupazione abusiva,
norma questa contestata dalle
opposizioni e contro cui i movimenti di
lotta per la casa hanno manifestato in
queste settimane: chiunque occupi
abusivamente un immobile non potrà
chiedere la residenza e l`allacciamento
ai pubblici servizi (gas, luce, acqua) e ci
sarà il divieto di chiedere l'assegnazione
di alloggi per cinque anni. Il decreto
contiene anche una serie di misure per
l'Expo tra cui la possibilità per la società
Expo 2015 di derogare alla disciplina sui
contratti pubblici, per quanto riguarda i
contratti di sponsorizzazione e le
concessioni di servizi e un contributo di
25 milioni di euro per il 2014 a favore del
Comune di Milano. Infine, vengono
allargate le maglie per l'uso del bonus
mobili ed elettrodomestici entro il tetto
dei 10mila euro
Secondo i dati Uil a tutt'oggi, sono soltanto 832 i municipi che hanno deliberato le aliquote di cui però soltanto 514
hanno reso nota la propria delibera. Di
questi un terzo (32) sono città capoluogo di provincia di cui 9 capoluoghi di
Regione (Ancona, Aosta, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Palermo, Roma,
Torino). Il panorama è molto variegato.
In 12 città la Tasi è più alta dell’Imu prima casa pagata nel 2012. Si tratta di Bergamo (+ 21 euro); Ferrara (+ 60 euro);
Genova (+ 67 euro); La Spezia (+ 47 euro); Mantova (+ 89 euro); Milano (+ 64
euro); Palermo (+ 2 euro); Pistoia (+ 75
euro); Sassari (più 40 euro); Savona (+
28 euro); Siracusa (+ 16 euro). A eccezione di Aosta, dove per le case non di lusso l'aliquota è stata fissata al livello base
dell'1 per mille, e Pordenone con l'1,25
per mille, tutte le altre città hanno aumentato le aliquote. Undici città (Ancona, Bologna, Cagliari, Cremona, Ferrara, Genova, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, Vicenza), sulle aliquote della prima casa, hanno adottato
l'addizionale dello 0,8 per mille arrivando al 3,3 per mille, soltanto Milano e Roma hanno deciso di ricorrere all'addizionale Tasi sulle seconde case, arrivando
in questo caso all'11,4 per mille. Il capoluogo lombardo ha scelto di fermarsi al
2,5 per mille, introducendo detrazioni
legate alla rendita catastale (fino a 770
euro) e in base al reddito Irpef (fino a 21
mila euro). Roma ha scelto il 2,5 per mille con detrazioni decrescenti con il crescere della rendita catastale.
.. .
Loy (Uil): il combinato
disposto Tasi-Tari
potrebbe indebolire
l’effetto degli 80 euro
L’incertezza del voto europeo fa risalire lo spread
MILANO
Ha chiuso a meno 1,6%, maglia nera in
Europa, ma avrebbe potuto andare assai peggio. Piazza Affari è arrivata a perdere anche oltre tre punti percentuali,
nella seduta di ieri, e se è vero che ha
pesato il pagamento dei dividendi previsto per 19 società di primo piano (7 miliardi di cedole, al netto delle quali la
chiusura è stata piatta), ha contato anche l’ampliamento dello spread con i
Bund tedeschi, determinato a sua volta
dall’incertezza che serpeggia in Europa per i risultati delle elezioni di domenica. Ha chiuso in rialzo, infatti, sopra
la soglia dei 180 punti base, lo spread
tra Btp e Bund, con il rendimento dei
decennali italiani in aumento di quasi
10 punti. Il differenziale di rendimento,
che aveva iniziato la giornata in calo a
172 punti, ha sfiorato anche quota 190
nel corso della giornata. A questo punto, il rendimento dei decennali italiani
è al 3,15% (dal 3,06% di venerdì). Si allarga anche la forbice con la Spagna,
visto che i Bonos hanno vissuto una
giornata di vendite, come tutta la periferia dell’eurozona, seppure in misura
meno intensa: lo spread dei Bonos sui
Bund è 166 punti base per un rendimento dei decennali spagnoli al 3%. Gli
spread degli Stati più deboli, termometri dell’affidabilità di ogni Paese, torna-
no dunque ad infiammarsi alla vigilia di
elezioni che potrebbero mutare gli equilibri del continente.
LE MOSSE DELLA BCE
Sulle piazze europee, che hanno chiuso
contrastate, parecchi i motivi che hanno spinto le vendite: la fiacca performance delle piazze asiatiche, intimorite da una stretta della Cina sul credito
interbancario, tra gli altri, e i dati macroeconomici poco incoraggianti diffusi la scorsa settimana. Le forti vendite
sui bancari, legate in parte al rialzo degli spread, hanno pesato soprattutto su
Madrid (-0,51%) e su Milano, dove hanno contato anche l’inatteso arretramento del Pil dell’Italia nel primo trimestre,
e l’effetto stacco dividendi (particolarmente pesante Eni a quasi meno 3%,
che appunto stacca il dividendo e soffre
anche il riacutizzarsi delle tensioni in
Libia, che generano forte incertezza
sulle estrazioni di petrolio). Dal fronte
macroeconomico, oltre a quello sul Pil,
emerge anche il dato Istat sull’indice
della produzione nelle costruzioni in
...
Borsa negativa, maglia
nera in Europa. Pesa
anche il pagamento
dei dividendi per 19 società
Italia: è aumentato, rispetto a febbraio,
dell’1,9%, ma è calato sull’anno
dell’1,4%.
Le banche hanno chiuso tutte negative, danneggiate tra l’altro dalla notizia
del maxi aumento di capitale di Deutsche Bank. A Londra invece ha appesantito parecchio il listino il colosso farmaceutico AstraZeneca, in calo del
10,9% dopo aver rifiutato l’offerta finale di Pfizer.
Gli occhi degli investitori già sono
puntati sul meeting della Bce del 5 giugno, durante il quale Mario Draghi dovrebbe orientare il board verso un intervento straordinario a sostegno dell’economia, per combattere la deflazione e
indebolire l’euro troppo forte (passa di
mano a 1,3722 dollari). La Bce, con
ogni probabilità, porterà in terreno negativo il tasso sui depositi delle banche
europee presso l’Erotower per contrastare il continuo calo dell’inflazione. Il
tasso sui depositi dovrebbe scendere a
-0,1%, facendo pagare così una sorta di
costo per la custodia alle banche che depositano liquidi presso la Bce, invece di
remunerarli. Su un ammontare di 100
milioni depositati, il costo annuale sarebbe di 100mila euro, rendendo così
poco attraenti questo tipo di depositi. A
giugno, la Bce diffonderà anche le nuove stime su crescita e inflazione, dalle
quali potrebbero emergere nuovi rischi
deflazionistici per l’area euro.
RASSEGNASTAMPA
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martedì 20 maggio 2014
POLITICA
Il grande ritorno
del «territorio»
nel voto europeo
agganciato al territorio. La politica fatta solo nei talk show rischia di essere
senza gambe». Qui la priorità resta il
lavoro che manca, spesso declinato attraverso la chiusura di negozi o filiali
della grande distribuzione. Anche
quel poco di industria che c’è non se la
passa bene: il polo industriale delle
Marche, l’acciaio a Terni, ovviamente
Piombino. «Ad Anguillara ha chiuso
un supermarket - racconta Gasbarra Un’addetta è stata licenziata perché
aveva scioperato. Stiamo annullando
conquiste storiche». Il grande competitor è Grillo, la rabbia che si fa antipolitica: «La rabbia è legittima, si tratta di
riaccendere la speranza. Quella di Grillo è una truffa sui bisogni che va smascherata. Qualche candidato M5S è
forse venuto sul territorio a parlare
con la gente? No, nessuno».
● Fabbriche che chiudono, lavoratori licenziati
per aver scioperato, rabbia e disillusione ● Viaggio
nella campagna elettorale tra delegittimazione
della politica e speranza di riscatto
Il lavoro come priorità, la sofferenza
che scorre da Nord a Sud e taglia tutte
le generazioni. L’aumento strisciante
della povertà, spesso lontano dai riflettori, e l’umiliazione degli anziani. L’Europa che da matrigna deve tornare ad
essere una speranza, soprattutto per i
giovani cresciuti con l’Erasmus e oggi
ferocemente disillusi.
Viaggio nelle circoscrizioni del voto
europeo viste con gli occhi degli esponenti del Pd. Un viaggio da cui emerge
come unica risposta l’«esserci», il radicamento nei territori, l’incontro con le
relative comunità. Unica arma della
politica per contrastare la Lega, meno
forte di un tempo ma ancora in campo
con il suo euroscetticismo venato di
razzismo, e l’avanzata di Grillo che intercetta la rabbia sociale.
ACCIAIO E HIGH TECH : CRISI NERA
«Vedo un disagio fortissimo. Dalle
scorse elezioni del 2009 a oggi è peggiorata la qualità di vita. Il ciclo di questa crisi è lunghissimo». Sergio Cofferati, ex leader della Cgil, eurodeputato
uscente ricandidato nel Nord Ovest,
analizza la lunga sequenza di luoghi
del lavoro che ha visto chiudere tra
Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta e
Liguria. Fabbriche, teatri, call center:
una tipologia ampia di attività, di lavoro materiale e immateriale. Accanto
all’Ilva che chiude, il teatro Carlo Felice che minaccia esuberi, la Piaggio Aero, tecnologia sofisticatissima, che vuole chiudere uno dei due stabilimenti,
Genova o Finale. Aziende che chiudono in una regione per aprire in un’al-
tra o delocalizzare nell’Est Europa.
Produzioni primarie, high tech, cultura, servizi: nulla si salva. «C’è un nuovo
fenomeno - prosegue Cofferati - il lavoro povero: salari così bassi che tengono sotto la soglia di povertà non solo i
disoccupati».
In questo contesto incandescente,
la Lega, meno forte del passato, e la
destra cercano di innestare «la mala
pianta del nazionalismo venato di razzismo». Mentre Grillo incarna solo la
protesta: «Vuole gli eurobond e insieme il referendum sull’uscita dall’Ue...»
ironizza Cofferati. E il Pd? «La presenza organizzata nei quartieri è fondamentale, sennò si rischia la dissolvenza. E la differenza tra le province in cui
il partito c’è e quelle in cui non c’è si
vede».
Anche in Friuli Venezia Giulia, i circoli del Pd lavorano a pieno ritmo: «È
una funzione di confronto preziosissima - commenta la governatrice Deborah Serracchiani - oggi più efficace perché l’azione del governo e della nuova
classe dirigente sta ricreando un clima
di fiducia nel Paese». Restano, anche
nel Nord Est, oggi assai meno ricco del
passato, le paure alimentate dalla Lega. Latenti, mantengono però una certa presa, soprattutto con la campagna
elettorale del Carroccio in chiave antieuropea.
«Ma parte del loro potenziale ribelli-
.. .
In Friuli non c’è stata
solo Electrolux. «Ma
stiamo ricostruendo una
regione» dice Serracchiani
IL NEMICO ASTENSIONISMO
sta essere assorbito dal M5S - riflette
Serracchiani - In questo Lega e Grillo
si somigliano a tutte le latitudini: sono
contro tutto e tutti, non avanzano mai
una proposta con un minimo di credibilità. Nemmeno in consiglio regionale dove governiamo una situazione economica difficile, cui questo territorio
non era abituato».
In Friuli non c’è stata solo la crisi
dell’Electrolux, ma anche quella ancora aperta di Ideal Standard, e la Ferriera di Trieste, ex Lucchini, uno tra i casi
più complessi della siderurgia italiana.
Aziende medie e piccole lottano per sopravvivere, anche per la concorrenza
di Austria e Slovenia, dove tasse , energia e manodopera hanno costi inferiori. «Ma stiamo ricostruendo una regio-
ne competitiva ed attrattiva per gli investimenti»
FAMIGLIE SENZA DIRITTI
Nel Centro - il pentagono tra Toscana,
Emilia Romagna, Lazio, Umbria e
Marche la crisi è arrivata più tardi ma
azzanna le famiglie. Allarga le diseguaglianze. Disegna una società dove le
donne hanno meno diritti che in passato, dove l’ascensore sociale è fermo, dove i giovani abbandonano gli studi. Enrico Gasbarra, deputato e segretario
del Pd laziale, ha macinato 19mila chilometri in 35 giorni di campagna elettorale, da Torricella a Rieti, da Leonessa a San Benedetto, dalle piccole comunità alle grandi città. «Altro che leggero o pesante - spiega - Il Pd deve essere
Nel Mezzogiorno, come nelle Isole, la
rabbia che cova ovunque diventa tangibile. Specie tra i giovani, in quella fascia di 18-40enni che non sentono più
l’Europa unita come fonte di speranza. Ragazzi cresciuti con l’Erasmus
che oggi si sentono traditi. «Esserci sul
territorio fa la differenza - è convinto
Andrea Cozzolino, eurodeputato
uscente ricandidato al Sud - Bisogna
entrare in dialogo con la sofferenza, se
la interpreti e la rappresenti si può colmare la distanza tra cittadino e Pd».
Esserci nei bar e nella piazze dei piccoli comuni dove scorre la quotidianità.
Ai cancelli delle fabbriche che chiudono, come l’Ilva di Taranto o la Gepil,
grande azienda americana che vuole
dimezzare gli 800 dipendenti. Produce contatori elettrici, soffre la concorrenza cinese e l’assenza di una politica
industriale nazionale. Esserci nelle
cooperative di pescatori cui il fermo
biologico o altre regole di Bruxelles impediscono l’attività. Cozzolino era in
piazza quando il leader della Lega Matteo Salvini, durante il gran tour tra
Campania e Puglia, è stato contestato:
«Il Carroccio è paladino dell’antieuropeismo e poi campione di voto a favore
dell’austerità. Raccontano favole. Ma
il nostro interlocutore è quella sofferenza su cui fa leva il M5S». In quelle
regioni, come anche in Sicilia e in Sardegna, il nemico da battere è l’astensionismo e la disaffezione degli elettori.
..
Nel Lazio la crisi
ha fermato l’ascensore
sociale. Al Sud la lotta dei
pescatori alle regole Ue
Bari, la corsa di Decaro per il dopo-Emiliano
S
enza scomodare Freud, nella campagna per le comunali di Bari si
respira il clima del «padre» e del
«figlio», dell’eredità del primo, prestigiosa ma anche un po’ ingombrante, e della
necessità per il secondo di tagliare il cordone ombelicale.
Il padre è Michele Emiliano, ex magistrato, forte carisma, sindaco ininterrottamente dal 2004, protagonista della primavera pugliese con Vendola e anche antesignano di Renzi nella figura di sindaco-rottamatore dell’establishment Pd. Il
figlio è Antonio Decaro, ingegnere, 44
anni, assessore al Traffico nella prima
giunta Emiliano, poi consigliere regionale, deputato e ora tornato nella sua città
«perché me l’hanno chiesto i cittadini».
Se davvero fossero parenti, sembrerebbe uno scherzo del Dna. Quanto è
istrionico e mattatore il primo, tanto è
schivo e garbato il secondo. Ed è questa
la più rilevante discontinuità che ci potrebbe essere a Bari, nel caso in cui Decaro vincesse. Per il resto, infatti, il filo rosso che li lega appare fortissimo. E non a
caso tra i fiori all’occhiello delle giunte
Emiliano molti portano la firma dell’assessore Decaro: le due metropolitane, i
parcheggi scambiatori che hanno svuotato il centro dalle auto, le polveri sottili
precipitate dall’allarme continuo a numeri più bassi rispetto alle altre città metropolitane. Interrogato sulle diversità
con il predecessore, Decaro spiega che
IL DOSSIER
Già assessore al Traffico
poi deputato, torna nella
sua città come candidato
del Pd. Dai parcheggi
alla metro, tanti i progetti
che portano la sua firma
«non voglio tenermi la delega alla Cultura, voglio nominare un assessore». «E
poi voglio avere le mani libere sulla giunta, mentre nell’ultimo mandato i partiti
hanno messo un po’ troppo le mani avanti». Emiliano, dal canto suo, si tiene abbastanza alla larga dalla campagna barese:
«Ho mantenuto il mio giro in tutto Sud
per le europee che avevo organizzato
quando dovevo fare il capolista...». E tuttavia questa competizione comunale la
sente e molto: «Decaro è il frutto maturo
di 10 anni di lavoro di tutti noi. Per me
queste elezioni sono una prova del nove,
per dimostrare che il mio non è stato un
fenomeno personale, ma un progetto politico razionale, un modello di buon governo», spiega a l’Unità. «Mi sento più
sotto esame adesso di quando ero candidato io. E se Antonio non dovesse vincere probabilmente io lascerei la politica...».
Anche gli amici di questa primavera
barese raccontano che, rispetto ai fuochi d’artificio del primo mandato, «dal
2009 a oggi Emiliano ha portato a termine i progetti iniziati, ma non c’è stata più
la forza inventiva di prima». E tuttavia il
bilancio di 10 anni fa impressione: non
solo per i simboli come Punta Perotti e
l’ecomostro abbattuto e il teatro Petruzzelli tornato a splendere, ma anche per
le spiagge e i quartieri bonificati
dall’amianto, e soprattutto i conti in regola del Comune. «Per due volte abbiamo vinto l’Oscar del bilancio per la trasparenza, abbiamo il minor numero di
dirigenti pro-capite tra tutte le grandi città», spiegano in coro il sindaco uscente e
il suo delfino. Con Decaro, vincitore delle primarie nello scorso febbraio, c’è tutto il centrosinistra con 13 liste tra partiti
e civiche. Lui ha la fama dell’uomo che
risolve i problemi, «Chiama Decaro», re-
cita uno dei suoi slogan, che sottolinea la
fama del politico della porta accanto che
sa dove mettere le mani. E tuttavia il quarantenne Antonio ha anche una certa
personalità politica: appena eletto alla
Camera è stato protagonista con altre decine di giovani Pd del siluramento di
Franco Marini. «Al suo posto votai Rodotà, poi Prodi, ma all’ultimo voto invece di
Napolitano ho fatto scheda bianca». Era
uno di quei ragazzi che, anni fa, guardavano a Renzi e Civati e alla prima Leopolda, «poi non ho capito bene perché si sono separati...».
Il principale competitor è un altro ingegnere, ma di centrodestra: Mimmo Di
Paola, classe 1948, storico amico di Pinuccio Tatarella, imprenditore, alla guida degli aeroporti pugliesi per scelta di
Raffaele Fitto, poi confermato anche da
Vendola. A 25 anni ha fondato la Svimservice, la società che ha informatizzato
la sanità pugliese, poi venduta con largo
guadagno. I toni tra i due sfidanti non
sono particolarmente accesi. Di Paola,
pur indicato da Forza Italia, è un indipendente al punto che, poco più di un mese
.. .
Il primo cittadino uscente:
«La sua candidatura è
il frutto maturo di 10 anni
di lavoro di tutti noi»
fa, il centrodestra stava per sostituirlo in
corsa con il presidente della Provincia
Francesco Schittulli. Una situazione decisamente imbarazzante, a 40 giorni dal
voto. Di Paola alla fine il passo indietro
non l’ha fatto perché, pur consapevole
del vantaggio di Decaro, il probabile ballottaggio è comunque una partita tutta
nuova. Dove torneranno in ballo i voti
grillini, che alle comunali non sembrano
sfondare, ma visto che si vota insieme alle europee non si sa mai.
Loro il candidato in corsa l’hanno
cambiato davvero: a metà aprile il designato Vincenzo Madetti è stato sfiduciato dai grillini baresi, con accuse pesanti
sui criteri scelti e su presente «pressioni
esterne» nella composizione della lista.
Al suo posto Grillo in persona via twitter
ha indicato Sabino Mangano. Anche a
Bari, dunque, faide interne tra grillini, divisi tra loro anche su chi avesse la titolarità del simbolo. A differenza delle regionali sarde, però, stavolta alla fine Grillo
ha scelto e la lista è stata presentata.
Dove finiranno quei voti è presto per
dirlo. Decaro mette le mani avanti e annuncia per i primi giorni anche una sorta di reddito minimo per 400 famiglie
disagiate: 400 euro al mese in cambio
della disponibilità a dare una mano al Comune per tenere aperte le chiese ai turisti e accompagnare i bimbi a scuola. Del
resto, in una crisi come questa non si
può vincere solo col traffico...
RASSEGNASTAMPA
8
martedì 20 maggio 2014
POLITICA
Falso in bilancio
e prescrizione
Il piano del governo
Il ministero della
Giustizia pronto
a fare suo, in accordo
con Grasso, il testo
anticorruzione
che andrà in aula il 27
● Il Guardasigilli punta
a «un’azione organica
e coordinata dei testi già
pronti e in discussione»
●
ROMA
Il ritorno del reato di falso in bilancio
estromesso dal codice penale nel 2001
dal governo Berlusconi. L’obbligo di fermare l’orologio della prescrizione del
reato appena scatta il rinvio a giudizio.
Il reato di autoriciclaggio nelle versione
seria, quella del presidente del Senato
Piero Grasso, e non in quella edulcorata
del senatore Ncd Nino D’Ascola (di recente nominato difensore di Claudio
Scajola). Nessuna invocazione di poteri
speciali per il commissario anticorruzione Raffaele Cantone il quale pretende
che vengano applicate in fretta norme
già previste.
Governo e maggioranza non ci stanno a restare nell’angolo di quelli che agiscono solo sull’onda dell’emergenza appalti e questione morale. Meno che mai
a lasciare a Grillo e ai Cinque stelle
l’esclusiva di iniziative che in realtà sono
nell’agenda del governo fin dal primo
giorno e dei gruppi parlamentari del Pd
fin da quando si sono insediati.
Ma siccome come diceva Walt Disney, e come il premier Renzi ha ricordato poco il suo arrivo a palazzo Chigi, «la
differenza tra i sogni e un programma è
una data», ecco che adesso quei provvedimenti, già scritti e con il bollino degli
uffici legislativi, hanno una data di nascita. O di partenza.
Il ministro della Giustizia Andrea Or-
lando ieri ha parlato a un convegno alla
Camera sulla «procura europea» (organismo europeo che dovrebbe sovrintendere ad alcuni reati uniformando le rispettive leggi nei vari paesi) e ha detto
che «questo sarà tema del semestre europeo». I suoi uffici sono in contatto da
giorni con il presidente del Senato Piero
Grasso, con il commissario anticorruzione Raffaele Cantone e con gli uffici della
Camera per dare «organicità e efficacia» ad una serie di norme «certamente
urgenti per via anche degli ultimi arresti
legati agli appalti dell’Expo ma che devono restare slegate dai populismi dei Cinque stelle e dagli annunci tipici della
campagna elettorale che possono solo
fare confusione quando anche danni».
Non ci sta il Guardasigilli a passare
per il titolare di un ufficio attendista. O
che non favorisce le iniziative legislative
parlamentari. Perchè la verità è esattamente l’opposto. Il disegno di legge contro la criminalità organizzata e le infiltrazioni nell’economia è «pronto a palazzo Chigi da un mese». Ha sofferto alcuni
ritardi dovuti alla composizione dell’ufficio legislativo e poi alcune obiezioni del
ministero dell’Economia. Ma è pronto
(come spiegò Orlando in un’intervista
all’Unità il 12 aprile) e prevede il reato di
autoriciclaggio e una serie di norme a
tutela delle imprese e in favore della libera concorrenza e della trasparenza (oltre a una serie di norme in favore delle
vittime dei reati di mafia e per semplificare le confische dei beni dei mafiosi
che possono diventare sempre di più
una risorsa anche in termini economici).
Manca, in quel testo, il reato di falso
in bilancio, questione che non poteva
neppure essere messa all’ordine del
giorno finchè c’è stato Berlusconi, che
resta tutt’oggi altamente divisiva (come
ha ribadito ieri Brunetta ne Il Mattinale
dove ha messo all’indice la «corrente ma-
.. .
Cantone non chiede
all’esecutivo superpoteri
ma l’attuazione
di norme già previste
nettara e giustizialista nata dalle inchiesta su Expo») ma che ieri ha avuto l’inaspettato via libera di Alfano e di Ncd. Il
falso in bilancio è però previsto nel testo
base del disegno di legge anticorruzione
che martedì 27 va in aula al Senato e che
è stato il disegno di legge del senatore
Piero Grasso prima di diventare presidente del Senato. Questo testo, che il
presidente della commissione Giustizia
al Senato Nitto Palma ha tenuto fermo
per un anno in Commissione, adesso accelera sull’onda di Expo e delle invettive
di Grillo. E rischia di uscire fuori molto
pasticciato. Lunedì 26 saranno depositati gli emendamenti. Il rischio, come denunciato da Cantone, è che passi una
versione edulcorata e quindi inutile come quella prevista dal senatore D’Ascola che ha peggiorato la tipizzazione
dell’autoriciclaggio legandolo al danno
economico (ha riportato invece a 5 anni
la pena per il falso in bilancio).
Ecco che per evitare pasticci, gli uffici
di via Arenula e quelli del presidente
Grasso sono in contatto per «un intervento organico e completo sul disegno
di legge anticorruzione». Il governo vorrebbe far suo il testo originale, quello
Grasso, completando e rafforzando alcuni aspetti sulla corruzione e sulla concussione così come richiesti anche dal commissario Cantone. «Che non chiede poteri speciali - precisano gli uffici di via
Arenula - ma chiede di avere a disposizione gli strumenti di prevenzione in
parte già previsti anche dalla legge Severino ma che non sono mai stati attuati».
E quindi poteri ispettivi su tutti gli appalti in corso; la presenza del commissario
nelle nuove gare; trasparenza totale e
pubblicazione sul web di tutte le gare
Expo e per le infrastrutture. Oltre che,
ovviamente, gli uomini che servono e
che ancora mancano per completare
l’organico e rendere efficace la squadra
dell’Anac (Autorità nazionale contro la
corruzione).
La legge Severino prevedeva anche
la figura del whistleblowing, la gola profonda e l’informatore che racconta al
Commissario tutto quello che non va in
una procedura d’appalto. Non è delazione. Nei paesi anglosassoni è una grande
risorsa.
PRESCRIZIONE
Il testo in Commissione: stop con il rinvio a giudizio
Ed è arrivato anche il tempo di
rivedere i tempi della prescrizione,
vera piaga di una sistema giustizia che
discredita l’Italia per credibilità e
quindi competitività visto che ogni
anno uccide circa 150 mila processi,.
record assoluto in Europa. Martedì 27
la commissione Giustizia della
Camera, presieduta da Donatella
Ferranti, avvia l’iter del disegno di
legge sulla prescrizione. «È il tema dei
temi» ha ribadito ieri Cantone.
Numerosi i disegni di legge presentati.
Quello del Pd, a firma Ferranti,
prevede il blocco dell’orologio della
prescrizione del reato non appena ci
sia il rinvio a giudizio.
Il ministro Orlando preferirebbe una
misura più organica che affronti una
volta per tutte le riforma del processo
e dei tempi infiniti della giustizia
penale e civile.
Ma l’ottimo è nemico del bene. Ed è
necessario fare subito qualcosa dopo
che nel 2005 l’allora deputato Cirielli
accontentò Berlusconi e dimezzò i
tempi della prescrizione. «Era nostra
intenzione iniziare l'esame anche del
testo anche prima del voto - ha detto
Ferranti - ma era inutile affastellare
argomenti visto che nelle ultime
settimane siamo stati impegnati con
ben due decreti legge da convertire,
quello sulla droga e quello sugli opg».
Addio agli orrori della giustizia ad personam
IL COMMENTO
GIOVANNI PELLEGRINO
SEGUE DALLA PRIMA
Così come è sperabile che all’esito
dell’esame di Camera e Senato resti
ferma la scelta di tornare a
sanzionare il reato di falso in bilancio
con una pena adeguata, rendendolo
sempre punibile indipendentemente
dalla intensità dell’alterazione che il
falso arreca alla realtà dei dati
contabili dell’impresa. In buona
sostanza, l’ordinamento va depurato
dagli esiti nefasti della improvvida
novella del 2002 e cioè di una delle
tante riforme ad personam volute dal
centrodestra e di cui Berlusconi si è
giovato.
Ed infatti la riduzione della pena
prevista per il falso in bilancio, nelle
sue varie forme, ha fortemente
limitato i mezzi di indagine che ne
consentono l’accertamento, già così
riducendo l’affidabilità dei bilanci
delle nostre imprese e quindi
rendendo più incerta la dinamica del
mercato.
A ciò si aggiunga che la non punibilità
delle falsità contabili, che abbiano
alterato in misura non rilevante
redditività e consistenza patrimoniale
delle imprese, ha indubbiamente reso
possibile a queste ultime di occultare
tra le pieghe dei bilanci la
disponibilità di risorse utilizzabili ai
fini più svariati, non esclusi tra questi
il pagamento di compensi corruttivi.
Se si vuole veramente combattere le
tangenti è necessario rendere più
difficile l’accumulo di provviste, che
possono servire al loro pagamento.
Per questo, ristabilire un rigore
adeguato nelle regole che impongono
trasparenza agli attori del mercato è
indubbiamente prospettiva da
coltivare, se vogliamo davvero
liberarci dall’endemia corruttiva e
cioè dal reiterarsi di patologie che
non siamo riusciti a confinare nel
passato.
Ciò rende intollerabile, nella dialettica
politica di questa agitata vigilia
elettorale, che del ritorno di
Tangentopoli si lamentino anche
quanti con le scelte normative operate
nell’ultimo ventennio hanno
contribuito al riprodursi di fenomeni
corruttivi, sia pure in forme diverse
da quelle che Manipulite disvelò
all’inizio dell’ultimo decennio del
secolo scorso.
Altrettanto importante però sarebbe,
ad avviso di chi scrive, che già nel
«pacchetto giustizia» o comunque al
più presto sia affrontato il tema della
prescrizione penale.
Anche in questo un primo passo utile
sarebbe costituito dall’emendare
l’ordinamento dalle novità che, in una
sedicente prospettiva liberale e
garantista, vi hanno introdotto
riforme volute dal centrodestra.
Non è revocabile in dubbio che le
stesse abbiano sortito un duplice
effetto perverso. È certo infatti che la
prescrizione finisca per lasciare
impuniti fatti di cui può ritenersi già
ragionevolmente accertata la
rilevanza penale, addirittura alla
stregua di sentenze di primo grado, se
la prescrizione viene applicata nelle
fasi di appello e di cassazione.
A ciò si aggiunga che il timore del
verificarsi della prescrizione ha
condotto spesso la magistratura
penale, per intuibili ragioni di
psicologia giudiziaria, ad anticipare
alla fase delle indagini l’applicazione
di sanzioni afflittive che sarebbe
indubbiamente più civile collegare a
sentenze definitive di condanna. Così,
in maniera abbastanza paradossale, la
riduzione dei termini di prescrizione
ha finito per contraddire le sedicenti
finalità garantiste che avevano
ispirato la riforma.
E tuttavia una più coraggiosa
revisione dell’istituto della
prescrizione servirebbe a restituire
anche sotto altro profilo maggiore
civiltà alle nostre prassi giudiziarie, in
cui vengono ordinariamente
consentite alle difese degli imputati
tecniche dilatorie che in altri
ordinamenti sarebbero punite come
forme... di oltraggio alla Corte.
Non resta quindi che augurare buon
lavoro ad Andrea Orlando
nell’auspicio che nella responsabilità
di governo, di cui ora è investito,
sappia mettere a frutto riflessioni che
gli furono proprie nei ruoli di
responsabilità rivestiti all’interno del
Pd e in cui sembrò, almeno a chi
scrive, andasse maturando la
coscienza che per incidere sugli
eccessi del giustizialismo andava
abbandonata la via purtroppo seguita
dai governi e dalla maggioranze di
centrodestra; e che andasse
imboccata invece la strada più
ambiziosa, anche se indubbiamente
più difficile, di una riforma
dell’architettura delle nostre
istituzioni giudiziarie e dello stesso
modello organizzatorio delle
magistrature.
RASSEGNASTAMPA
9
martedì 20 maggio 2014
Inchiesta Expo, per Frigerio
e Paris no alla scarcerazione
● Interrogato l’ex capo
dell’ufficio contratti:
ammette i collegamenti
ma dice di non far parte
della «cupola»
MILANO
Il ministro Angelino Alfano
durante la presentazione
del piano Roma Capitale
sicura FOTO DI DANIELE LEONE/LAPRESSE
In jeans e maglioncino, provato, con un
fascio di carte in mano. Dopo le prime
ammissioni rese davanti al gip Fabio
Antezza, in procura a Milano è stato il
giorno di Angelo Paris, l’ex capo dell’ufficio contratti Expo finito in carcere
con l’accusa di far parte della presunta
«cupola degli appalti».
Un’accusa dalla quale il manager
pubblico che vedeva il suo «mentore»
nel presunto dominus della «cupola»,
l’ex Dc Gianstefano Frigerio, vuole affrancarsi. Perché se da una parte ha
ammesso di aver fatto degli errori,
dall’altra Paris respinge l’ipotesi di
aver fatto parte della presunta associazione a delinquere che ha gettato ombre sugli appalti Expo (e non solo).
Da dieci giorni in carcere, Paris si è
trovato per la prima volta davanti ai
suoi accusatori, i pm Claudio Gittardi e
Antonio D’Alessio, ieri pomeriggio poco dopo le 15,30. Ad assisterlo i suoi legali Luca Troyer e Luca Ponzoni. In
mattinata si è saputo che il giudice per
le indagini preliminari Antezza ha respinto la richiesta di domiciliari presen-
tata nei giorni scorsi dalla difesa del manager e da quella dell’ex segretario lombardo della Democrazia cristiana Frigerio. Per quest’ultimo il rifiuto è stato
motivato con la persistenza di «eccezionali esigenze cautelari», mentre da
quanto si è appreso Paris aveva già rinunciato alla richiesta e nei suoi confronti il gip ha disposto solo di non procedere. Frigerio invece ci contava. L’ex
politico democristiano si era presentato all’interrogatorio di garanzia sulla
sedia a rotelle e aveva chiesto di tornare a casa per motivi di salute. Il giudice
gli ha detto di «no», e nel farlo ha precisato come il 75enne «non abbia dimostrato nessuna resipiscenza». Davanti
al gip Antezza, Frigerio - così come Primo Greganti, che insieme all’ex senatore Luigi Grillo per gli inquirenti forniva
«copertura e protezione politica» - aveva respinto tutte le accuse.
Oggi sarà la volta di Sergio Cattozzo,
fino a dieci anni fa esponente dell’Udc
ligure, accusato dalla procura di fare
parte della «cupola» con il ruolo di «corriere della mazzette». Sarebbe stato lui
a prendere le tangenti che il costruttore Enrico Maltauro (arrestato) avrebbe pagato per ottenere la protezione
della «cupola» sugli appalti.
Come Paris, anche Maltauro e Cat-
.. .
«Eccezionali esigenze
cautelari» per l’ex
esponente Dc che non
collabora con i Pm
tozzo hanno già cominciato a collaborare con i magistrati svelando i particolari del presunto «sistema» utilizzato
dall’associazione per tentare di mettere le mani sulle gare Expo, su quelle
della sanità lombarda o di aziende pubbliche come Sogin - scorie nucleari - e
Finmeccanica. Cattozzo, in particolare, ha parlato dei post-it e dei documenti contenenti cifre e percentuali che i
finanzieri gli hanno sequestrato al momento dell’arresto. Per gli inquirenti,
si tratterebbe della «contabilità» delle
presunte mazzette.
GRILLO CHIAMA MORETTI
Oggi però Cattozzo potrebbe essere
chiamato a spiegare anche altre indiscrezioni che emergono dalle carte
dell’inchiesta. Come quelle che riguardano la recente intercettazione tra l’ex
senatore di Forza Italia Luigi Grillo e il
neo amministratore delegato di
Finmeccanica Mauro Moretti. L’intercettazione è del 19 aprile, dopo gli auguri di Pasqua, Grillo dice: «Guarda che la
capitale della Finmeccanica in Italia è
Genova...non ti dimenticare...quando
vuoi ti faccio un report di tutte le cose
che ci sono a Genova». La finanza annota che Grillo, quando chiama Moretti, è
assieme proprio a Cattozzo e a Primo
Greganti. Un paio d’ore prima di Moretti, una telefonata aveva raggiunto invece Riccardo Napolitano, direttore generale di Finmeccanica Group Service, la
società che - scrive la Gdf - «funge da
centrale acquisti dell’intero Gruppo».
Mezz’ora dopo Moretti, invece, Cattozzo «chiama Gianni Pontecorvo», presi-
dente di Breda Menarinibus, società
controllata sempre dal colosso di Stato,
«per gli auguri di Pasqua e aggiunge di
essere in compagnia di Grillo e Greganti e di aver parlato con loro delle cose
che si erano detti». La telefonata si chiude con il riferimento ad un incontro.
In un’altra occasione, sempre Cattozzo avrebbe chiamato invece Guido
Podestà, presidente della provincia di
Milano. Nella ricostruzione, Cattozzo
avrebbe detto a Podestà che «l’hanno
inserito nel Consiglio Nazionale del
Nuovo Centro Destra». Stando a un’annotazione della finanza, il 17 aprile Cattozzo avrebbe incontrato il presidente
davanti alla sede della Provincia. C’è
poi un’altra telefonata di rilievo, quella
che ancora l’ex senatore Grillo fa a Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, per sostenere la candidatura del manager (indagato) Giuseppe
Nuci al vertice di Terna. Nomina che
non ci fu. Nella telefonata del 24 aprile
Guzzetti avrebbe detto: «Io ho segnalato, ho insistito aspetto che mi dicano».
Oggi è anche il giorno in cui potrebbe arrivare la decisione del Csm sulla
querelle tra il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo.
Quest’ultimo accusa Bruti Liberati di
scorrettezze nei criteri di assegnazione
delle inchieste, tra le quali quella su
Expo. Bruti Liberati ha risposto sostenendo che Robledo avrebbe «intralciato le indagini» fino a disporre un doppio pedinamento su uno degli indagati.
Circostanza negata due volte da Robledo, la seconda ieri con una nuova nota
inviata al Csm.
.. .
Agli atti spunta una
telefonata tra Grillo
e il neo presidente di
Finmeccanica, Moretti
Papa Francesco: «L’Italia
non ceda al catastrofismo»
Colle: per il governo
un carnet di problemi
● Il pontefice apre
per la prima volta
l’assemblea Cei:
«Le divisioni deturpano
il volto della Chiesa»
●
CITTÀ DEL VATICANO
«La crisi che stiamo attraversando non
è solo economica, ma culturale, morale
e spirituale un’emergenza storica, che
interpella la responsabilità sociale di
tutti: come Chiesa aiutiamo a non cedere al catastrofismo e alla rassegnazione,
sostenendo con ogni forma di solidarietà creativa la fatica di quanti con il lavoro si sentono privati persino della dignità». Lo chiede Papa Francesco che ieri
pomeriggio, su invito del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha
aperto l’assemblea generale dell’episcopato italiano tenutasi nell’aula nuova
del Sinodo, in Vaticano.
Indica percorsi precisi il «vescovo di
Roma», perché i «pastori» siano credibili, vicini al popolo che è stato loro affidato e sappiano infondere speranza. Per
questo ritiene non accettabile la «distinzione tra i “nostri” e gli “altri”» e invita
a «oltrepassare la piazza» e a non «rimane a sedere ai piedi del campanile, lasciando che il mondo vada per la sua
strada». Il suo è stato un richiamo preciso. «Non è dato - ha aggiunto - disertare
la sala d’attesa affollata di disoccupati,
cassintegrati, precari, dove il dramma
di chi non sa come portare a casa il pane
si incontra con quello di chi non sa come mandare avanti l’azienda». Da Bergoglio che parla di nuovo umanesimo,
di giustizia e difesa della dignità dell’uomo, non poteva mancare l’invito ad offrire «un abbraccio accogliente ai migranti che fuggono dalla persecuzione e dalla mancanza di futuro». Sprona al corag-
gio, al superamento di pigrizie e tiepidezze che portano alla mediocrità. Chiede ai vescovi di «ridiscutere un modello
di sviluppo che sfrutta il creato e sacrifica le persone».
«A noi guarda il popolo fedele» ricorda ai 300 vescovi italiani e, spiega, come «un eccesso di prudenza condannerebbe all’irrilevanza». Ricorda pure i
terreni classici di impegno della Chiesa:
primo quello della famiglia «oggi fortemente penalizzata da una cultura che
privilegia i diritti individuali e trasmette
una logica del provvisorio». Ricorda come sia questa «la prima cellula di ogni
società» e invita a «testimoniarne la centralità e la bellezza» e a «promuovere la
vita del concepito, come quella dell’anziano», a «sostenere» il cammino educativo dei genitori.
Parla anche dei problemi della Chiesa e definisce uno scandalo «la divisione
.. .
«L’unità va conseguita
con una reale libertà
di discussione e senza
tribcerarsi nel passato»
che ne deturpa il volto». Lo denuncia ricordando le parole pronunciate da Paolo VI: «La mancanza o comunque la povertà di comunione costituisce lo scandalo più grande, l’eresia che deturpa il
volto del Signore e dilania la sua Chiesa». «Nulla giustifica la divisione» ha aggiunto. Piuttosto che scandalizzare i fedeli con la divisione - insiste - sarebbe
meglio subire un’ingiustizia.
E indica le «tentazioni» da rifuggire:
«la gestione personalistica del tempo,
quasi potesse esserci un benessere a prescindere da quello delle nostre comunità; le chiacchiere, le mezze verità che
diventano bugie, la litania delle lamentele che tradisce intime delusioni; la durezza di chi giudica senza coinvolgersi».
Ma anche «il lassismo di quanti accondiscendono senza farsi carico dell’altro».
Quindi è tornato a denunciare il carrierismo ecclesiastico «che genera correnti,
consorterie e settarismi». Per Francesco l’unità della Chiesa va però conseguita con «una reale libertà di discussione e di espressione». Ai vescovi ha raccomandato semplicità «nello stile di vita»,
ad essere «distaccati, poveri e misericordiosi», per «poter essere vicini alla gente». Senza cercare nel passato «le sicurezze perdute» o pretendendo di difendere l’unità «negando le diversità», che
invece «sono un dono» per la Chiesa. Alla Cei, alla prese con la riforma del proprio statuto, chiede di sviluppare «partecipazione e collegialita», capacità di
«dialogo» e di riconoscere spazi al laicato, alle donne e ai giovani. Superando
una «pastorale di conservazione», per
assumere, invece, «una pastorale che
faccia perno sull’essenziale».
Quella che conta per Francesco è
«l’eloquenza dei gesti». Ai vescovi raccomanda di essere «semplici nello stile di
vita, distaccati, poveri e misericordiosi,
per camminare spediti e non frapporre
nulla tra voi e gli altri». Questo renderà
più credibile la Chiesa. È la sua testimonianza.
Questa mattina interverrà Bagnasco.
Il presidente
in visita a Ginevra:
«Sull’immigrazione
c’è l’assoluta necessità
della cooperazione Ue»
ROMA
«Questo governo ha un bel carnet di
problemi da affrontare» ha riconosciuto il presidente della Repubblica,
che, nonostante la sua ribadita intenzione di «volersi tenere lontano» dalle
tensioni della campagna elettorale
che ormai volge al termine, non ha rinunciato a sottolineare le difficoltà
dell’esecutivo Renzi, quasi inevitabili
perché «razionalizzare significa sempre usare un po’ di bisturi, e questo
provoca alte grida anche quando si
tratta di rami secchi». Lo ha fatto anche nel corso del suo incontro a Ginevra con i funzionari italiani delle Nazioni Unite. Un’anteprima alla visita
di Stato di due giorni in Svizzera su
invito del Consiglio federale, con un
risvolto anche familiare dato che il primo figlio del presidente vive a Ginevra con la sua famiglia.
Se Napolitano, nel corso dell’incontro all’Onu, ha confermato di non voler «parlare di questa fase interna
dell’Italia che ha una contorno di fondo non molto brillante» tanto da indurlo a tenersene ben lontano, non ha
però mancato di sottolineare le difficoltà che il governo sta affrontando
per cercare di percorrere le vie d’uscita da una crisi economica senza precedenti. Un «carnet» reso più complesso proprio da una campagna elettorale che sta assumendo toni sempre più
aspri, alti, poco utili a chi le conseguenze della crisi le vive ogni giorno
sulla propria pelle.
Il Capo dello Stato, sollecitato ad
un inevitabile accenno alla situazione
politica italiana, ha voluto ribadire la
valenza europea del prossimo voto e
di due questioni internazionali. La vicenda dell’immigrazione che vede
l’Italia fare da frontiera a tutta l’Europa ma anche la questione Ucraina, su
cui l’Unione deve assumere iniziative
tali da condurre alla migliore delle soluzioni possibili che non può essere
che conseguenza di un produttivo dialogo.
I morti nel mare Mediterraneo pesano sulla coscienza di tutti i Paesi europei. La missione Mare Nostrum ha
impedito migliaia di morti, molte tragedie. Ma il peso di essa non può essere sopportato solo dall’Italia. Di fronte all’emergenza immigrati c’è «una
assoluta esigenza di ottenere un concreto modello di cooperazione con
l’Unione Europea» ha detto il presidente. E non si può motivare in alcun
modo lo scarico di responsabilità, anche in disinteresse, delle altre nazioni
che compongono l’Unione europea
che si avvia a rinnovare i propri rappresentanti che, una volta in Parlamento, dovranno impegnarsi proprio
a una visione collettiva del problema
immigrazione. «Non bisogna chiudere gli occhi» ha ribadito il presidente.
Appare non comprensibile come non
si riesca «a fare entrare negli schemi
dell’Unione un uso effettivo di Frontex», l’Agenzia delle frontiere europee. È scontato che l’Italia non è il solo Paese ad avere questo problema.
Ma proprio per questo il sostegno e la
collaborazione dovrebbero caratterizzare l’impegno delle istituzioni europee. «L’ondata dei richiedenti asilo è
in aumento». L’Italia è la frontiera
soggetta «a critiche pungenti sulle
strutture, sulle procedure, sull’accoglienza, sul riconoscimento dello status di rifugiato». Per questo è indispensabile «la cooperazione della
Ue».
RASSEGNASTAMPA
15
martedì 20 maggio 2014
COMUNITÀ
L’analisi
Il ricordo
Un voto per l’Europa e contro la crisi
L’insegnamento di D’Antona
a quindici anni dall’assassinio
Massimo
D’Antoni
SEGUE DALLA PRIMA
La prima considerazione da fare è che ancora
non ne siamo fuori. Va sottolineato a questo
riguardo che il dato dell’Italia non è isolato. È
vero che ancora una volta facciamo peggio degli altri, ma l’eurozona, con una crescita dello
0,2%, se la passa solo marginalmente meglio
di noi. Anche i dati della Germania (+ 0,8%) e
della Spagna (+ 0,4%), vanno correttamente
compresi. Sarebbe ad esempio un errore concludere che, siccome la Germania va bene, il
problema della bassa crescita è un problema
nazionale e non europeo. Il problema resta
quello più volte denunciato: l’attuale sistema
europeo di governo dell’economia non è attrezzato ad affrontare quello che in gergo viene definito uno «shock asimmetrico»; a fronte
di sollecitazioni esterne come la crisi finanziaria o la concorrenza dai paesi emergenti, manca qualsiasi meccanismo di correzione degli
squilibri determinatisi per la diversità istituzionale e di specializzazione produttiva dei diversi Paesi.
Nella visione dominante presso le istituzioni europee, tale correzione dovrebbe avvenire
attraverso variazioni nei prezzi e nei salari,
quindi per l’Italia attraverso una riduzione
dei salari reali. Viene citato l’esempio della
Spagna, che sta recuperando più rapidamente di noi il divario di competitività con i Paesi
dell’area tedesca. Purtroppo, questo risultato,
come quello più incoraggiante del nostro sulla crescita, viene raggiunto al prezzo di una
disoccupazione al 26% (doppia rispetto a quella italiana). Non dobbiamo inoltre dimenticare che il deficit spagnolo nel 2013 è stato pari
al 7,1%, contro il 3% italiano: se l’Italia avesse
avuto a disposizione spazi fiscali nell’ordine
del 4% non sarebbe stato difficile replicare o
superare la performance spagnola.
Il dato deludente sulla crescita ci dice inoltre che, a meno di sorprese, è difficile che possano essere centrati gli obiettivi di crescita indicati nel Def. Questo significa che presto il
governo Renzi si troverà a dover decidere se
continuare sulla linea di rispetto rigido degli
obiettivi di bilancio o chiedere con forza
all’Europa un vero “cambio di verso”.
Il commento
I ritardi italiani
nella lotta alla mafia
Vito
Lo Monaco
Presidente
Centro Studi
Pio La Torre
●
LA RELAZIONE DI APRILE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA SULLE «PROSPETTIVE DI RIFORME DEL SISTEMA DI GESTIONE DEI BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI» offre una documentata
base di lavoro legislativo al governo e al Parlamento italiani e anche un buon programma
antimafia per il semestre europeo che l’Italia
si appresta a presiedere.
La Commissione ha recepito le osservazioni e gran parte delle proposte delle associazioni antimafia e sociali, delle rappresentanze
istituzionali, degli esperti e degli operatori di
giustizia sulle criticità non risolte in merito
alla gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati.
Dalla relazione emerge un dato molto
preoccupante sul quale occorre che governo e
Parlamento riflettano e assumano decisioni
in tempi brevi. Dai dati disponibili alla data
del novembre 2013 (dati parziali perché il costoso sistema di informatizzazione centralizzata della banca dati presso l’Agenzia dei beni
confiscati approvato il 7.10.2010 non è ancora
operativo e non è dato sapere quando lo sarà)
risulta che su 48846 beni sequestrati e confiscati, tra i 113753 esaminati, ne risultano destinati solo 4847, cioè il 10%. Enorme divario tra
potenzialità e realtà! È facile immaginare
In che direzione? Nell’immediato occorrerebbe utilizzare in modo più deciso le leve della politica monetaria e la politica fiscale. Una
politica monetaria più marcatamente espansiva aiuterebbe a restituire liquidità alle imprese, ad alzare il tasso di inflazione medio
nell’eurozona così da favorire il riassorbimento degli squilibri e da aiutare la sostenibilità
dei debiti; a determinare infine un deprezzamento dell’euro rispetto alle altre valute per
incoraggiare l’export. Mario Draghi ha annunciato prossimi interventi di segno espansivo,
ma la sua azione è frenata dalle resistenze tedesche.
Sul fronte della politica fiscale si tratta di
recuperare spazi di manovra. Il provvedimento degli 80 euro è una boccata d’ossigeno per
una specifica categoria, i lavoratori dipendenti, ma se coperto da riduzioni di spesa rischia
di avere effetti limitati o addirittura nulli sulla
domanda interna. Occorre liberare risorse
per gli investimenti, introducendo la goldenrule sia nelle regole europee che in Costituzione.
C’è poi la questione del debito. Una crescita debole ne mette in dubbio la sostenibilità, e
in questa situazione basta poco a modificare
le aspettative sui mercati finanziari e determinare una nuova impennata degli spread. Pro-
prio a fronte dell’insostenibilità del sentiero
individuato dal fiscal compact, un’economista
non certo radicale come Lucrezia Reichlin ha
parlato esplicitamente di ristrutturazione del
debito pubblico: un’ipotesi che in molti considerano estrema e che tuttavia (pur con tutte
le prudenze che comporta affrontare un argomento che potrebbe destabilizzare i mercati
finanziari) non può essere così sbrigativamente esclusa.
Se questo è il quadro, è sorprendente quanto il dibattito di questa campagna elettorale
sia dominato da temi nazionali e trascuri le
grandi scelte che ha di fronte l’Europa. Cosa
possiamo attenderci dal risultato di domenica? Un’affermazione del Pd e dei partiti della
famiglia socialista metterebbe Martin
Schulz nella condizione di chiedere il posto
chiave di presidente della Commissione. Un
risultato importante, ma la fatica maggiore
per l’Italia sarà convincere i partner europei,
a cominciare proprio dai rappresentanti socialisti, della necessità di un cambio di rotta,
nell’interesse di tutti. Purtroppo, da questo
punto di vista, non aiuta l’illusione, diffusa
anche nel nostro Paese, che per uscire dalla
crisi basti qualche riforma strutturale e fare i
“compiti a casa”.
Maramotti
quanta ricchezza e lavoro nel frattempo siano
stati distrutti e quanta sfiducia sia cresciuta
verso l’azione antimafia dello Stato a causa di
procedure farraginose, resistenze burocratiche e debole volontà politica. Quante volte abbiamo sentito dire “la mafia ci dava lavoro,
l’antimafia ce l’ha tolto”? Anche per questo
sarebbe opportuno che l’Italia, prima di iniziare a presiedere il semestre europeo, cancellasse i suoi colpevoli ritardi verso l’Ue in materia
di antimafia. Infatti,l’Italia deve ancora recepire le decisioni quadro del 2003 su esecuzione nell’Ue dei provvedimenti dei blocco dei
beni o di sequestro probatorio emessi da
un’autorità di uno Stato membro e del 2006
sul principio del reciproco riconoscimento
della confisca dei beni mafiosi. Basterebbe un
piccolo sforzo unitario del Parlamento per recepirle e permettere all’Italia di presentarsi in
Europa con tutte le carte in regola e poter
aver maggior ascolto sulla definizione, per
l’intera legislatura, di un calendario di approvazione di direttive per estendere a livello europeo la legislazione antimafia italiana, rinominare
la Commissione antimafia, costituire una
procura antimafia europea, sollecitare gli Stati membri e coordinarne l’adozione di misure
di contrasto efficaci contro le mafie locali e
internazionali.
Per tutte queste scelte non sarà indifferente il risultato delle elezioni del 25 maggio che
per la prima volta consentirà agli elettori, non
più ai governi nazionali, di indicare il prossimo presidente della Commissione europea
che sarà eletto dal Parlamento. È auspicabile
che sia un presidente di commissione che punti al superamento delle politiche di austerità,
che hanno favorito recessione, crescita dei poteri finanziari e delle mafie e che guardi, invece, al superamento della disparità interna tra
area mediterranea e continentale quale asse
di un’azione internazionale di pace e di sviluppo. Occorre ridurre la distanza siderale tra di-
battito interno e la scadenza europea per dare
senso e contenuto a una cittadinanza europea
che stenta ad affermarsi pur nella percezione
diffusa che molto dipende dall’Europa, ma
non tutto.
Intanto, il Governo italiano presenti entro
giugno come promesso le sue proposte contro la corruzione, il riciclaggio, l’autoriciclaggio, ripristini il reato penale di falso in bilancio, sancisca penalmente tutti i reati finanziari, i cd reati spia, faccia proprie le proposte,
avanzate nella relazione della Commissione
Antimafia, di modifica del Codice antimafia,
condivise anche da noi.
Inoltre, considerato che ancora attualmente indagati e rinviati a giudizio possono sedere nelle assemblee elettive, il Parlamento vari
una legge sulla sospensione della candidabilità almeno dei rinviati a giudizio per reati di
corruzione, di mafia o contro la pubblica amministrazione. L’onorabilità delle istituzioni,
ferite profondamente in questi ultimi decenni
di corruzione e di debole spirito pubblico, va
ripristinata rapidamente, pena una crisi irreversibile della democrazia.
Ogni anno, soprattutto tra la primavera e
l’estate, si celebrano molti anniversari che ci
ricordano guerre di mafia, stragi e segreti non
ancora chiariti. La retorica degli anniversari
non riesce comunque a cancellare la percezione dell’insufficienza della Politica, di destra
come di sinistra, nella prevenzione del fenomeno mafioso. Anche per tale facile constatazione è bene che il centrosinistra, il quale si è
impegnato a cambiare il paese anche in questo, consideri la prevenzione antimafia e anticorruzione non un fatto emergenziale, ma un
dato strutturale della società e della politica
italiana da affrontare radicalmente e quotidianamente. Inizi dal regolamentare il conflitto
d’interesse e renda intollerabile ogni corruzione e ogni rapporto tra mafia e politica. Ne beneficeranno la democrazia e la crescita del
paese.
Cesare
Damiano
●
D’Antona scriveva: «Ci sono dei diritti fondamentali del mercato
IL20MAGGIO1999VENIVAASSASSINATODALLEBRIGATE ROSSE MASSIMO D’ANTONA.
del lavoro che debbono riguardare il lavoratore,
non in quanto parte di un qualsiasi tipo di rapporto
contrattuale, ma in quanto persona che sceglie il lavoro come programma di vita e si aspetta dal lavoro
l’identità, il reddito, la sicurezza, cioè i fattori costitutivi della sua vita e della sua personalità». D Antona intendeva dire che l’attenzione deve spostarsi dalle masse al lavoratore, inteso come persona, e che i
diritti, nell’era della globalizzazione che in quegli
anni si andava imponendo, dovessero avere una base unitaria, indipendentemente dalla diversità delle
condizioni di partenza dei singoli. Intendeva anche
affermare quanto fosse necessario dar vita a strumenti di tutela, e quindi di coesione sociale, adeguati ai mutamenti dei tempi e che si dovesse costruire
un nuovo modello di relazioni sindacali più partecipativo. Quindici anni dopo quel tragico e barbaro
evento, mentre con lo stesso cordoglio unanime ricordiamo la persona, il giurista, il docente, l’uomo
di governo che nella veste di consigliere del Ministero del Lavoro aveva scelto di stare in modo inequivocabile dalla parte dei lavoratori vogliamo sottolineare come quelle tutele universali e quelle idee di riforma, oggi più che mai necessarie, restano ancora un
miraggio, un obiettivo che
.. .
sembra farsi sempre più lontano.
Il 20 maggio
Noi vogliamo ricordare,
con Massimo D’Antona, andel 1999
che lo Statuto dei Lavoratori
fu ucciso dai varato il 20 maggio 1970,
stesso giorno di molti
brigatisti, 29 quello
anni prima, perché il legame
anni prima
che esiste non è solo quello di
una data scelta non a caso,
nasceva
perfidamente e simbolicalo Statuto dei mente dagli assassini delle
Brigate Rosse, ma perché
Lavoratori
rappresenta per noi il filo di
una continuità di ragionamento sulla tutela e sulla dignità dei lavoratori che
non vogliamo che venga dispersa.
Quella legge, elaborata da Giacomo Brodolini e
Gino Giugni, e portata a termine da Carlo Donat-Cattin, rappresentò l’approdo delle lotte e delle
conquiste del 1969, di quello che è passato alla storia
del Novecento come l’autunno caldo.
La tutela dei lavoratori, dentro e fuori i luoghi di
lavoro, la difesa della dignità e della libertà di opinione politica e sindacale, il riconoscimento del diritto
di organizzazione in fabbrica, l’obbligo di riassunzione in caso di licenziamento senza giusta causa (punti essenziali della legge 300 del 1970), sono stati per
oltre quarant’anni i capisaldi della nostra civiltà del
lavoro: conquiste che subiscono da anni un assalto
delle forze più conservatrici che cercano di metterle
definitivamente in discussione.
Togliere qualcosa ai padri per dare ai figli, è il
refrain che sentiamo ogni giorno, ma la verità è però diversa: ho l’impressione che si tolga ai padri e
che, al tempo stesso, non si dia ai figli; non c’è stata
fin qui nessuna idea di redistribuzione dei diritti e
dello stato sociale (si veda il caso della previdenza,
pesantemente colpita per ripianare il debito e non
per dare dignità alle pensioni dei giovani), ma solo
la volontà di aggiungere altra flessibilità, senza la
capacità di mantenere quell’equilibrio tra le esigenze del lavoro e quelle dell impresa che D’Antona aveva individuato come stella polare, nella previsione
degli impetuosi cambiamenti del modello produttivo.
Sappiamo, come scriveva Massimo D’Antona,
che in nessuna parte del mondo il modello storico
del diritto del lavoro, come si è venuto strutturando
nel corso del Novecento, regge così com’è. Ciò che
serve, però, è un nuovo modello di solidarietà e una
nuova rete di tutele e di buona flessibilità e non una
semplice riduzione di ciò che esiste, come continua
a sostenere la destra.
Onorare oggi D’Antona e ricordare lo Statuto dei
Lavoratori significa questo: continuare un cammino che ci porti a ridisegnare il nuovo welfare del
terzo millennio, che non escluda e non tagli le protezioni sociali, ma includa e allarghi le tutele per il
lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato.
Che si prefigga di proteggere gli anelli più deboli
del mercato del lavoro: i giovani, le donne e chi perde il lavoro dopo i cinquant’anni.
Una elaborazione che, al tempo stesso, non perda
di vista il dettato costituzionale che Massimo D’Antona ha sempre avuto come riferimento essenziale
della sua opera di studioso.
RASSEGNASTAMPA
16
martedì 20 maggio 2014
COMUNITÀ
Dialoghi
Beppe Grillo
non è Chaplin
Luigi
Cancrini
psichiatra
e psicoterapeuta
L’analisi
Venezuela: l’unica
strada è il dialogo
Mario
Giro
Sottosegretario
MInistero
Affari esteri
●
DAQUALCHESETTIMANAÈINCORSOIN
VENEZUELA UN DIFFICILE DIALOGO
TRA IL GOVERNO DEL PRESIDENTE NICOLÁS
MADURO E L’OPPOSIZIONE, RAPPRESENTATA DALLA MUD (MESA DE LA UNIDAD DEMOCRATICA) IL CUI LEADER È IL PROF. RAMÓN
GUILLERMO AVELEDO. I lavori vengono fa-
cilitati da tre Ministri degli Esteri di Paesi sudamericani: Brasile, Colombia e
Ecuador, nonché dal Nunzio Apostolico
a Caracas, Monsignor Aldo Giordano. La
decisone di dialogare, di per sé, rappresenta un passo in avanti per una società
come quella venezuelana, molto polarizzata e alle prese con una situazione economica critica. Com’è noto, il paese è
uscito spaccato dalle ultime elezioni e gli
animi si sono surriscaldati da febbraio in
poi, quando grandi manifestazioni di
piazza iniziate dagli studenti e raggiunte
dall’opposizione, sono state contrastate
L’intervento
I soldi non spesi per
le politiche del lavoro
Annamaria
Parente
Senatrice Pd
●
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO
RENZI HA LANCIATO IN QUESTI GIORNI
UNA GRANDE SFIDA PER L’ITALIA, QUELLA DI
AVERE LA CAPACITÀ DI UTILIZZARE I SOLDI
CHEARRIVANO DALL’EUROPA. Il nostro pae-
se non sta spendendo o spende male i denari europei. É una situazione che «grida
vendetta» e Renzi promette che ogni trimestre il Governo farà il punto di avanzamento sull’utilizzo dei fondi Ue.
Affermazioni ed impegni giusti in generale, ma lo sono ancor di più in campagna
elettorale per le elezioni europee, perché
testimoniano il profilo che il nostro Governo intende dare al recupero di dignità e
credibilità rispetto all’Europa.
E naturalmente lo «scandalo» italiano
Questo giornale è stato
chiuso in tipografia alle
ore 21.30
I contenuti dei comizi di Grillo sono
sempre più deliranti: si dichiara
oltre-Hitler, sostiene che le forze
dell’ordine stanno con lui (e quindi
smettano di scortare «i politici»), afferma
che la magistratura indaga per merito suo.
ALDO VECCHI
Le dichiarazioni di Grillo, che purtroppo
non è più un comico, cominciano a fare
davvero paura. Fra i suoi, fra quelli che lui
ha portato in Parlamento, c’è sicuramente
gente in gamba, gente che crede nel
rinnovamento della politica, quello che è
davvero imbarazzante, tuttavia, è il suo
modo violento di dire cose che potrebbero
essere argomentate e la carica di odio che
scivola dai suoi discorsi pieni di rabbia e di
strafalcioni. Sono al di là di Hitler, dice
Grillo, sono l’Hitler di Chaplin ma io
credo non l’abbia visto il film cui allude se
penso al suo bellissimo finale quando il
barbiere che scoprì di essere il sosia di
Hitler si trovò al suo posto a Vienna, nel
momento in cui doveva annunciare
l’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla
Germania nazista. Parole di pace e di
speranza gettò allora a piene mani da quel
microfono l’Hitler Chaplin, un appello
grande e largo alla fratellanza e all’amore
fra gli esseri umani. Senza ritorsioni né
vendette perché quella che si sentiva in
quel discorso era soprattutto la necessità
di non rispondere con l’odio a chi l’odio
aveva sparso e continuava a seminare.
Messo a confronto con Hitler e con il suo
sosia, Grillo purtroppo assomiglia oggi,
nelle piazze, al primo più che al secondo.
Anche se, per fortuna, le circostanze
storiche sono diverse e le masse raccolte
nelle piazze un po’ meno disponibili di
allora a trasformare in pratiche di
violenza la rabbia che scende giù dai
palchi in cui l’ex comico si esibisce.
con durezza dal governo. Fino ad ora si
contano 42 morti, moltissimi feriti, oltre
un migliaio di cittadini incarcerati. La
prima sessione del dialogo, svoltasi il 10
aprile scorso e trasmessa in diretta TV,
aveva creato molte aspettative in Venezuela e anche in seno alla comunità internazionale, in particolare in Italia, in
considerazione degli stretti rapporti che
hanno i due Paesi. Le notizie di un imminente inizio di dialogo mi erano state date a Caracas sia da membri del governo
che da esponenti dell’opposizione. Ad entrambi ho potuto manifestare quanto
l’Italia avrebbe apprezzato e sostenuto
l’inizio un percorso simile. Tuttavia era
necessaria la fine (e la condanna) di ogni
tipo di violenza, come ho sottolineato ai
miei interlocutori, in specie quelli istituzionali. Tutti, governo, opposizione e collettività italiana, avevano apprezzato il
fatto che l’Italia fosse vicina alla crisi del
Venezuela. Purtroppo negli ultimi giorni
le posizioni si sono irrigidite, le riunioni
sono state sospese e la violenza non è cessata. Mentre cala l’attenzione internazionale, non diminuisce l’intensità della crisi a Caracas. Le ali più intransigenti delle
due parti vogliono lo scontro; non tutti
sostengono il dialogo.
Tuttavia la situazione economica è talmente complessa che nessuna delle due
parti sarebbe in grado di risolverla da sola, senza un consenso più largo. Occorre
costruire tale consenso e non perdere la
fiducia. In processi del genere accade
che vi siano momenti più complessi e pas-
saggi a vuoto. In Venezuela, come sappiamo, vi è una profonda diversità in termini di visione del Paese, tra governo e opposizione. Non si tratta di una novità: da
sempre il Venezuela è una società divisa
socialmente, che ora lo è anche ideologicamente. Se i venezuelani partono dal
presupposto che, al di là delle forti divergenze, si può immaginare un Paese di tutti, si gettano le basi per la costruzione di
una vera nazione. Nessuno ha il monopolio del futuro: il Venezuela è di tutti i suoi
cittadini. Non si costruisce un vero Stato,
eliminando l’altro, l’avversario politico.
L’Italia continuerà a seguire con attenzione l’attuale crisi, ascoltando innanzitutto le voci che vengono dalla grande
collettività italo-venezuelana. La nostra
priorità è naturalmente la protezione dei
nostri connazionali. Alcuni sono stati incarcerati, e per essi stiamo insistendo
senza sosta al fine di ottenere tutte le garanzie necessarie. Riceviamo quotidiani
messaggi e lettere a cui siamo molto sensibili. D’altra parte continuiamo a sostenere le ragioni del dialogo, offrendo tutto l’apporto possibile, in contatto quotidiano con tutte le parti. Come ha dichiarato recentemente il Ministro Mogherini
a New York: «Credo che non ci sia altra
strada percorribile se non quella di sostenere questo difficile sforzo di dialogo nazionale. Nel frattempo, ovviamente assicuriamo e garantiamo, attraverso Consolato ed Ambasciata, tutta l’assistenza
possibile ai casi degli italiani, che stiamo
seguendo molto da vicino».
dei soldi non spesi non solo serve ad individuare uno dei nodi di arretratezza del sistema, che riguarda sia la politica che
l’amministrazione, ma anche a mettersi
in cammino per risolvere i problemi che
oggi ci affliggono.
Prendiamo l’esempio delle politiche
del lavoro. È noto che gran parte delle Regioni utilizza mediamente meno di due
terzi delle risorse del FSE assegnate, ed
in alcuni casi le percentuali sono molto
piu? basse. Al 31 dicembre 2013 la spesa
certificata ammontava mediamente al
61%, un valore basso per essere registrato
al settimo anno di attivita? dei fondi. Il
Campania e? pari al 50,6%, in Calabria e
Puglia e? al 54%. In Lombardia e? il 60%.
Il tasso di disoccupazione di lunga durata, che rappresenta uno degli indicatori
chiave sull’uso del FSE, non solo non si
riduce, ma passa dal 44% del 1995 al 53%
del 2012. In moltissime regioni del Sud la
crescita e? ancora piu? consistente.
I dati evidenziano che, soprattutto in
tema di politiche attive del lavoro, non si
spendono circa il 40 per cento di risorse
disponibili, ma anche che quelle utilizzate non incidono sulla soluzione delle problematiche, in questo caso sulla riduzione
della disoccupazione.
È sorprendente che di questo non si
parli come si dovrebbe e che, in tema di
lavoro, ci si attardi a ragionare per esem-
pio, come è stato fatto nelle ultime settimane in occasione del decreto approvato
in Parlamento, del numero delle proroghe per i contratti a termine e ci si soffermi molto poco sul come si adoperano risorse pubbliche per aumentare il numero
delle occupate e degli occupati in Italia.
Esiste un’evidente sproporzione di consapevolezza delle priorità delle questioni
sia nelle classi dirigenti sia nell’opinione
pubblica.
È ora invece di cogliere il cuore delle
cose da fare e non rischiare di farsi offuscare da blocchi ideologici in tema di Lavoro o di frenare lo sviluppo a causa di
incompetenza delle amministrazioni e di
incapacità di guida della politica. È altrettanto importante che anche le parti sociali agiscano una responsabilità vera per risolvere una situazione di stasi tutta italiana. Ed infine è giusto che le cittadine e i
cittadini si possano indignare non solo
per casi di corruzione di alcuni politici,
ma anche per l’inettitudine a non spendere risorse per il bene comune.
Se un governo, dopo tanti anni di miopia, si impegna ad usare tutti i denari europei per risolvere i problemi che abbiamo, a partire dalla disoccupazione, merita la fiducia e l’impegno di tutti. Ognuno
per la parte che può svolgere, compresa
quella della pretesa di trasparenza e controllo.
La tiratura del 19 maggio 2014
è stata di 64.344 copie
Il commento
La via tedesca per battere
la disoccupazione
Nicola
Cacace
●
COME HA RICORDATO PIERRE CARNITI SU
QUESTO GIORNALE, LA DISOCCUPAZIONE SI
COMBATTE IN DUE MODI, AUMENTANDO LA DOMANDAERIDUCENDOGLIORARI. Il primo modo è
condizione necessaria ma non sufficiente, per
crear lavoro il Pil deve crescere più della produttività è questo dato non è di oggi. Il secondo modo è quello storicamente seguito da oltre cent’anni: dall’avvento delle grandi innovazioni, vapore ed elettricità, si è passati dalle
60 ore settimanali e 3000 ore annue dei primi ’900 alle 40 settimanali e 1800 ore annue
degli anni 70.
Il processo storico di redistribuzione del lavoro, arrestatosi in Italia alla fine degli anni
Settanta è continuato nel Nord Europa, nei
quattro Paesi scandinavi, ed in Olanda, Germania e Francia. Questi Paesi hanno oggi, secondo l’Ocse, una durata annua del lavoro intorno alle 1500 ore, contro le 1800 dell’Italia,
hanno tassi di occupazione superiori al 70%,
contro il nostro 55% e tassi di disoccupazione
intorno al 6% contro il nostro 13%. Perché
nell’abbondante dibattito su lavoro e disoccupazione quasi nessuno guarda alle «buone pratiche» dei Paesi che ce l’hanno fatta a combattere la disoccupazione e contemporaneamente a crescere più e meglio di noi, riducendo
anche le diseguaglianze? Solo per ignoranza?
Il caso più di successo delle politiche di piena occupazione è quello
.. .
della Germania, non solo perché è il Paese più
Più domanda
grande ma perché è quele meno orari:
lo, dopo l’Italia, il cui Pil
è cresciuto meno. Da dieè la ricetta
ci anni il Pil tedesco è staper far salire
to più prossimo allo zero
l’occupazione
che all’1%. Agendo sulla
redistribuzione del lavoMa in Italia
ro (Kurzarbeit, contratti
non se
di solidarietà, abolizione
ne discute
degli straordinari sostituiti dalla banca delle
ore, etc.) la Germania oggi ha un tasso di disoccupazione inferiore al 6% e un tasso di occupazione (occupati su popolazione 14-65 anni) del 73%, diciotto punti superiore al nostro
misero 55%. Le ore lavorate annualmente in
Germania, secondo l’Ocse, sono state 1.419
(2010), nello stesso anno in Italia sono state
1.778. Cioè in Italia, in un anno di crisi, si sono
lavorate procapite il 25% di ore più che in Germania, che, teoricamente, sui nostri 22 milioni di occupati significano 5,5 milioni di occupati in meno.
Nel 2009 il Pil tedesco si ridusse del 5% ma
l’occupazione non si mosse proprio grazie a
queste pratiche, di cui nessuno, a cominciare
dai sindacati, dal ministro Poletti e dal premier Renzi, parla in Italia.
In Italia tutti fanno la danza della pioggia
aspettando la ripresa del Pil, ma quanto grande potrà essere questa ripresa? Secondo il
Fondo mentario internazionale nel biennio
2014-15 il Pil mondiale crescerà del 3,7% annuo, dell’1,5% nei Paesi industriali e del 6%
nei Paesi emergenti. Quando, come previsto
in Italia, il Pil crescerà al massimo dell’1% annuo e la produttività oraria del 2%, non si creerà nessun posto di lavoro se non si ridurranno
gli orari oltre a puntare sulla qualità delle produzioni. Invece l’Italia va in senso inverso, è
l’unico Paese europeo che fa pagare gli straordinari meno del lavoro ordinario, è l’unico
paese europeo a fissare a 70 anni l’età pensionabile.
Mentre il dibattito sul processo storico di
redistribuzione del lavoro e sull’esigenza che
esso riprenda se si vuole combattere veramente la disoccupazione e la bassa produttività (favorita dal lavoro precario e dai lunghi orari)
in Italia è assente sia a livello accademico che
politico e sindacale. Un brutto esempio di incultura.
RASSEGNASTAMPA
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4
Primo piano
Martedì 20 maggio 2014
www.ilquotidianoweb.it
POLITICA ED ELEZIONI
Secondo le previsioni del Movimento 5 stelle il Pd
non solo perderà ma sarà scaricato dai sostenitori
Grillo morde
Renzi e Cavaliere
Dopo 20 anni di assenza il comico ritorna in Rai
ospite di “Porta a porta” per convincere gli indecisi
di TEODORO FULGIONE
ROMA - Beppe Grillo ci crede: il
sorpasso del M5S sul Pd è a portata di mano. Così, dopo 20 anni
di assenza, il leader del M5S
rompe gli indugi e torna in Rai
per andare ospite di «Porta a
Porta» da Bruno Vespa. Ci va
per fare l’ultimo appello tv prima delle Europee; per convincere indecisi e moderati che lui
non è «Hitler e neppure Stalin» e
rosicchiare altri voti ai «partiti». La determinazione è tale che
Grillo infrange la regola del
«mai nei talk show» (in settimana ha però spiegato che si tratta
di un «faccia a
faccia con un
giornalista» come quello con
Enrico
Mentana).
Stavolta, tuttavia, è diverso. Vale la pena provarci. «Porta a Porta» è la «terza Camera dello Stato». Certo, Grillo
si era ripromesso di non mettere
mai più piede in Rai ma la posta
in gioco è alta: gli indecisi ed i
moderati.
Questi sono gli ultimi giorni
di campagna elettorale; e l’ex comico genovese vuole giocarli
tutto all’attacco. In attesa della
trasmissione si concentra sul
blog dal quale sfida Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Per Grillo
Renzi non solo perderà ma sarà
anche scaricato dai suoi sostenitori di oggi: «Il premier è stato
assunto a progetto per vincere
Tsipras
«Non basta
denunciare
ci vuole
la proposta»
le elezioni europee che invece
perderà. E come avviene per i
mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca». «Il Sistema spiega - assume i suoi uomini a
progetto, se ci riescono, bene; altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla».
La replica di Renzi è netta:
«Credo che dovremmo abituarci
a un linguaggio più serio. I morti di lupara bianca esigono rispetto e credo che la politica dovrebbe riprendere il significato
delle parole. Può sembrare un
fatto morale, ma citare Hitler, la
peste rossa, la lupara bianca... E’
un linguaggio che non è il nostro». In più Renzi avverte Grillo che a cambiare l’Europa riuscirà «chi governa, non chi urla;
chi propone, non chi insulta».
Il leader M5S attacca poi Silvio
Berlusconi: «Noi non vogliamo
vivisezionare Dudù - afferma in
riferimento alle polemiche sulla
sua battuta sul barboncino dell’ex premier - ma il proprietario.
E’diverso, molto diverso. Da dieci anni faccio campagna contro
la vivisezione». Dal suo canto il
Cavaliere risponde confermando quanto sta dicendo da giorni:
«Grillo mi preoccupa molto e mi
fa paura. E’ un aspirante dittatore». Poi lo stesso Berlusconi
torna sulla questione vivisezione: «Uno che pensa di fare del
male ad una creatura come Dudù può fare di tutto. E’ coerente
nella sua violenza. E il suo cane
si chiama Delirio...».
Il capo dei cinquestelle ci tiene
a tenere la tensione alta sulla
sua partecipazione a «Porta a
Porta». Dopo una trattativa con
Vespa per ottenere la diretta tv
(“Se vai in registrata, poi con il
montaggio ti fregano e ti fanno
dire quel che vogliono loro»,
spiega ai suoi), nel pomeriggio
annuncia di voler portare un
plastico in studio e minaccia:
«Se non me lo fanno portare, potrei anche offendermi e non andare più...». Un minaccia che appare, però, spuntata. Con sé, in
ogni caso, porta in trasmissione
un altro simbolo della «lotta al
sistema»: l’assegno con i cinque
milioni che i parlamentari cinquestelle restituiranno grazie
al dimezzamento del loro stipendio.
Il ritorno di Grillo in Rai è un
evento. L’ultima volta nella tv di
Stato risale a oltre 20 anni fa,
quando fu cacciato per una battuta sull’allora premier Bettino
Craxi. Stavolta, Grillo torna non
da comico ma da leader politico.
La sfida con Vespa è su legge
elettorale, euro, finanziamento
pubblico ai partiti, espulsioni alla Camera. E, magari, anche la
privatizzazione della Rai.
Intanto, contro Grillo si scagliano anche Nichi Vendola e
Alexis Tsipras di «L’Altra Europa»: «Grillo riempie le piazze?
Anche Mussolini e Hitler le
riempivano. E’ molto facile farlo
quando si è «virtuosì della devastazione», afferma il leader di
Sel. Più cauto ma, allo stesso
tempo fermo, il leader greco:
“Noi siamo diversi da Grillo perché vogliamo proporre un’alternativa reale, fattibile, dentro
l’Europa. Non basta solo denunciare le cose, si deve anche avere
una proposta alternativa».
LA PROTESTA Durante la discussione presidio dei Movimenti
Casa: Governo incassa la fiducia
di GIOVANNI INNAMORATI
ROMA - Il governo incassa la fiducia della Camera al decreto casa, che
attende oggi l’approvazione definitiva da parte dell’Aula Montecitorio. Dopo la manifestazione di sabato contro il decreto da parte dei Movimenti per la casa, la polemica si è
ieri riverberata in Aula, senza però
che i toni trascendessero, come pure ci si poteva attendere visto il clima rovente della campagna elettorale. I sì sulla questione di fiducia
sono stati 324, i no 110. Non si sono
registrate sorprese nelle posizioni
dei gruppi: tutti i partiti che sostengono il governo hanno votato senza
defezioni a sostegno del decreto
mentre le opposizioni (Lega, Fi, Sel
e M5s)si sono espresse contro.
Mentre i deputati erano impegnati nella discussione e nella votazione , davanti a Palazzo di Montecitorio un presidio di circa 100 esponenti dei Movimenti per la casa ha
fatto sentire la propria voce di protesta con cori, slogan e fischi.
Nelle dichiarazioni di voto, svol-
tesi in un aula semi-vuota, non si sono registrati scontri verbali, anche
se i toni di M5s sono stati comunque
duri. Al centro del dibattito è stata
la norma contestata sabato dai manifestanti, quella che vieta di richiedere la residenza e gli allacci di
gas e luce a chi occupa abusivamente una casa. Ileana Piazzoni di Sel
ha parlato di una norma da cui “traspare una demagogia inaccettabile“: «Senza questa norma il nostro
voto sarebbe potuto essere diverso», ha aggiunto, visto che il decreto contiene diverse norme positive
sulle politiche per la casa. Ancora
più tranchant il giudizio di Samuele Segoni di M5s: «Siamo davanti alla macelleria sociale, ad una violenza inaudita».
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LA POSIZIONE
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«Io in campo
contro i pericoli»
di YASMIN INANGIRAY
ROMA - Silvio Berlusconi approfitta dell’ultima settimana di
campagna elettorale per tenere
alti i toni e provare a risalire nei
sondaggi. L’ex premier ha intenzione di proseguire fino all’ultimo secondo utile il suo tour
mediatico prima della chiusura
della campagna elettorale prevista venerdì a Milano. Ospite di
Mattino Cinque, il Cavaliere ne
approfitta per battere sui suoi
cavalli di battaglia: il pericolo in
caso di vittoria di Beppe Grillo e
la delusione per
Matteo Renzi che
«ha una faccia
simpatica» ma
«guida un governo di sinistra che
alza le tasse».
Ed è proprio
perchè la situazione è «preoccupante» che il Cavaliere si dice «costretto» a restare in campo: «Lo devo fare
per senso di responsabilità perchè rispetto al 1994 oltre alla sinistra abbiamo un altro pericolo
che è Grillo».
Contro il comico genovese,
l’ex capo del governo non ha intenzione di abbassare la guardia insistendo sulle conseguenze pericolose nel caso il Movimento Cinque Stelle dovesse affermarsi come primo partito alle elezioni europee: Grillo «è un
aspirante dittatore. Gli autoritarismi nella storia si sono formati quando uno Stato è in crisi,
aumenta la povertà e la disoccupazione, e chi oggi si trova in
queste condizioni può pensare
ad un voto di protesta». Berlusconi ne approfitta poi per tornare sulle polemiche dopo le affermazioni (e la marcia indietro
successiva) del leader pentastellato su Dudu: “Uno che pensa di
voler far del male ad un cane - attacca - può fare di tutto. Grillo è
coerente con la sua violenza...
del resto il suo cane si chiama
Delirio».
Il giudizi cambiano anche se
restano critici quando si tocca il
capitolo Renzi e le misure messe
in campo dal governo come i famosi 80 euro: «Sono una mancia
elettorale»,
è
l’accusa dell’ex
capo del governo pronto a rincarare la dose
chiamando in
causa i dubbi dei
tecnici del Senato sulle coperture: «Credo che loro abbiano più
esperienza dei ministri del governo» è la sua convinzione che
non ha nemmeno dubbi sul fatto
che in caso di assenza delle coperture «verranno aumentate le
accise sulla benzina». La stoccata all’esecutivo riguarda anche i
dati dell’occupazione: «Quando
sono stato costretto a dimettermi - dice - l’abbiamo lasciata all’8%, dopo tre governi non eletti
è arrivata al 13%». Una serie di
accuse insomma mirate a dimostrare che «nonostante il premier sia simpatico ed abbia una
faccia pulita, il Pd non ha rinnegato l’ideologia comunista» che
ha tra i suoi programmi «quello
di togliere alla borghesia per dare ai propri elettori».
Berlusconi
«Grillo
è un aspirante
dittatore»
RASSEGNASTAMPA
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Martedì 20 maggio 2014
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Botta e risposta Messaggi di speranza agli elettori
Il premier: «Il M5s insulta
solo perchè ha paura»
di SERENELLA MATTERA
Beppe Grillo
e Bruno Vespa
in alcuni frame
sul crollo Dc in
onda nel 1983
IL SILENZIO
Napolitano: su elezioni non entro
Renzi ha molto da fare
GINEVRA - Le elezioni europee stanno avvicinandosi, il clima tra i partiti è rovente. E il presidente della Repubblica si
tira fuori dall’arena politica. Lancia solo piccoli messaggi di
tranquillità e ricorda a tutti che in campo, nonostante le elezioni, ci sono mille problemi da risolvere. Anzi, ci sono provvedimenti che Governo e Parlamento devono chiudere al
più presto. Ma il capo dello Stato sa che il giorno dopo le
elezioni dovrà affrontare nuovi impegni e mille fibrillazioni.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Italia a rischio infrazione
Debiti: duello verbale
tra il governo e Tajani
BRUXELLES- Ancora un
botta e risposta tra esponenti
del governo italiano e il vicepresidente della Commissione Europea responsabile all’industria Antonio Tajani.
Al centro, lo scottante tema
del pagamento dei debiti che
la pubblica amministrazione
ha nei confronti delle aziende
fornitrici di beni e servizi. In
gioco ci sono soprattutto decine di miliardi di euro di arretrati da liquidare al più presto per evitare che le aziende
falliscano e che nei confronti
del’Italia venga aperta una
nuova procedura d’infrazione, come minacciato più volte
da Tajani in queste ultimi
mesi. A sgombrare il campo
da equivoci e fraintendimenti, ci ha provato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio con un
messaggio postato su Facebook. «Sono sempre stato
molto chiaro: i pagamenti dei
debiti della pubblica amministrazione saranno nel 2014.
Il governo ha garantito a più
voci, compresa la mia, che il
pagamento avverrà entro
quest’anno e che i nuovi meccanismi permetteranno di
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio
evitare nuovi accumuli di debiti». Per il sottosegretario «è
quindi senza fondamento
quello che il commissario
Antonio Tajani va dicendo in
questi giorni. Se vuole continuare a diffondere notizie
prive di fondamento a fini
elettorali se ne assumerà la
responsabilità davanti agli
imprenditori e al Paese».
La replica del vicepresidente uscente dell’esecutivo
europeo non si è fatta attendere. «Sul ritardo dei paga-
menti alle imprese da parte
della pubblica amministrazione Delrio contraddice se
stesso», ha detto Tajani. «Oggi dice che pagherà entro il
2014, invece il 14 maggio, in
un’intervista al Corriere della sera, aveva annunciato che
la gran mole del debito sarebbe stata pagata entro i primi
tre mesi del 2015. Cambiando idea ogni giorno - ha detto
ancora Tajani - è lui a diffondere notizie che generano
confusione fra le imprese.
ROMA - Cavalcare l’onda della «speranza», non quella della paura. Far leva sulla
«fiducia», sul bisogno di «risposte concrete». Segnare con le azioni e il linguaggio la
distanza da chi «urla e insulta» ma non ha
la «credibilità» di rappresentare l’Italia in
Europa. Fa leva sul suo profilo di premier
promotore del «cambiamento», Matteo
Renzi. In questo rush finale della campagna elettorale non si fa trascinare nella
rissa da Beppe Grillo. Perché è con le azioni del suo governo che intende marcare la
differenza. E, sfidando la scaramanzia, si
dice «molto ottimista» sul fatto che il messaggio di «speranza» prevarrà nelle urne. Convinto
che se il M5S «provoca» e urla sempre più forte, è perché
«ha paura» del Pd.
Si prepara a combattere
«fino all’ultimo» per ogni
singolo voto, Renzi. E da
una gremita piazza Sanità a
Napoli (la stessa dove andò
anche Grillo), rivendica:
«La piazza è casa nostra». Dalle piazze il
premier cercherà di far passare un messaggio rivolto a tutti gli elettori, di sinistra come di destra: non si può dare il loro
voto a dei «buffoni», perché non hanno
“credibilità». E il Movimento 5 Stelle, come Forza Italia, non ha una credibilità all’altezza «delle aspettative che l’Italia suscita in Europa». Il Pd, è il sottinteso del
segretario, in un’intervista a Piazza Pulita, quella credibilità ce l’ha. E lo sta dimostrando con l’azione del governo.
In mattinata, in conferenza stampa a
villa Pamphili con il premier polacco Donald Tusk, Renzi ribadisce la sua ricetta:
“L’Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata perché finora si è mostrata lontana
dai cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla; chi propone, non chi
insulta». Il suo esecutivo, rivendica Renzi, ha «tanti interventi pronti». Alcuni, co-
me un accordo sulla Sardegna e un’intesa
per Fincantieri, li annuncerà nei prossimi giorni, nelle numerose tappe che farà
in giro per l’Italia in quest’ultima settimana di campagna elettorale. Senza «cedere
alla facile demagogia di chi dice» di andare fuori dall’Europa e «fuori da tutto», sono le azioni concrete a permettere di dire
che se i dati sul lavoro mostrano che nel
2013 «si è toccato un punto molto basso»,
si possono ora «vedere i segni di una ripresa».
Di fronte, però, c’è un avversario temibile. E Renzi lo sa. E’ quel Beppe Grillo che
alle politiche del 2013 è stato “primo”, davanti al Pd. E che ora martella incessante,
con attacchi quotidiani e la
previsione non solo di una
sconfitta ma di una fine da
«lupara bianca» (con la totale scomparsa) per il leader
del Pd. «I morti di lupara
bianca esigono rispetto e la
politica dovrebbe riprendere il significato delle parole replica posato Renzi - Citare
Hitler, la peste rossa, la lupara bianca» non è il linguaggio del Pd.
«Anche se Grillo usa questi toni, io avverto il bisogno di cambiare il linguaggio»,
dichiara. E aggiunge: «So che porta male
dirlo, ma non sono preoccupato, ma molto
ottimista» perché c’è «un clima crescente
di speranza e fiducia» di chi chiede «risposte concrete».
Davanti all’Italia c’è la possibilità di
uscire dalla crisi e tornare protagonista
in Europa, perché è come se avesse davanti un favorevole «allineamento astrale di
pianeti», tra cui la fine della stagione dell’austerity «nel mondo». Per poter sfruttare a pieno l’occasione, però, Renzi sa di dover ottenere un risultato elettorale abbastanza forte da poter andare in Europa a
dire «che l’Italia è tornata». I prossimi
giorni lotterà per questo obiettivo: «Fino
all’ultimo giorno per prendere un voto» in
più.
Da piazza Sanità
«Non si possono
dare voti
ai buffoni»
SCUOLA 244 milioni di euro da destinare all’edilizia
Sbloccato il piano di stabilità
Ora si aspettano i lavori
ROMA - Il governo va
avanti con il programma
sull’edilizia scolastica. Il
premier Matteo Renzi, in
un tweet, ha spiegato che
questa è una «settimana
chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri». Si tratta
di almeno 244 milioni di
euro che dovrebbero interessare i progetti segnalati dagli oltre quattromila
sindaci (circa 4.400) che
hanno aderito alla chiamata del Governo e che entro
il 23 maggio dovranno
completare la documentazione necessaria per poi
far partire i cantieri. «L’Italia riparte», ha sottolineato il presidente del Consiglio.
Lo scorso 3 marzo Renzi
aveva indirizzato a tutti i
sindaci italiani una lettera
aperta nella quale si chiedeva che segnalassero le
priorità di intervento su
una struttura scolastica
del loro Comune. In una seconda missiva inviata a
inizio mese ai sindaci che
Renzi
hanno risposto a quella
chiamata, il premier ricordava come l’edilizia scolastica sia «uno dei punti
qualificanti dell’agenda
del governo sin dal primo
giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di
progetto delle nostre amministrazioni, la qualità
del nostro vivere assieme
che dovrebbe essere e sarà
la cifra dell’Italia».
«A tutti voi - scriveva
Renzi - presenteremo una
proposta di soluzione personalizzata, predisposta
sulla base del bilancio del
Comune, per realizzare al
più presto l’intervento che
avete ipotizzato. Abbiamo
liberato risorse e spazio
nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». I
sindaci sono stati invitati a
compilare alcuni moduli
relativi ai progetti presentati e a inviarli entro venerdì a scuole@governo.it.
RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
#POTENZA2014
Elettorale
Schifani a Matera
Oggi alle 10 presso resso il Palazzo Viceconte di Matera si svolge una conferenza stampa del Nuovo centro destra di Basilicata. Saranno presenti il coordinatore provinciale Leonardo Giordano, quello regionale Vincenzo Taddei e Renato Schifani.
Oggi a Potenza
La candidata consigliera comunale Vincenza Ruggiero della lista Potenza condivisa per Falotico oggi
alle 18 nella sede della Cooperativa sociale Walden
two, incontra i rappresentanti delle Cooperative sociali, degli enti di promozione sociale, del volontariato (...) per illustrare le proprie idee.
Bar condicio da Cibò
Domani a partire dalle 22 appuntamento con “Bar
condicio”: i candidati sindaci di Potenza a confronto
al Cibò.
Scelta civica per Petrone
Oggi al Park Hotel di Potenza alle 17e 30, incontro
sul tema “Potenza: da città-regione ad area marginale della Lucania». Partecipano Andrea Romano, capogruppo alla Camera di Scelta Civica, e il candidato
sindaco per il centrosinistra, Luigi Petrone.
Margiotta per Pittella
Oggi, alle ore 18 e 30, al Principe di Piemonte di Potenza, il senatore Salvatore Margiotta, incontra i concittadini per parlare di elezioni europee e del sostegno del senatore a Gianni Pittella, «leader del Mezzogiorno - si legge nella nota - proiettato a grandi traguardi in sede europea, e alla capolista Picierno».
Petrocelli e Liuzzi
a sostegno di Pedicini
Domani alle 21, in Piazza Prefettura a Potenza, si
svolgerà un grande evento del M5S alla presenza dei
parlamentari Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi, del candidato lucano alle Europee Piernicola Pedicini e di vari altri candidati del movimento.
Confronto candidati a Bucaletto
Domani alle 18 e 30 presso la sede dell'Associazione
di promozione sociale “La nuova cittadella” di Bucaletto interverranno i candidati sindaco della città di
Potenza che hanno accolto l'invito della stessa a firmare un contratto-impegno morale con la Cittadella
affinché le esigenze del quartiere siano inserite nella
loro agenda politica.
Tabacci chiude per Cd
Bruno Tabacci, leader di Cd chiude la campagna elettorale di Cd - Scelta Europea domani a Potenza con un
incontro con i giornalisti e i cittadini alle ore 12 nella
sala del Gran Caffè. Con lui anche Nicola Benedetto.
Martedì 20 maggio 2014
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@Salvatore Margiotta: «Si, stasera noi interisti abbiamo il magone. Commuoversi, anche
per il calcio, é bello. Commozione ed emozione
ci rendono migliori #amala»
@Gianluca Mitidieri: «#Grillo dice di essere oltre
#Hitler e che il cane di #Berlusconi, #dudu, dovrebbe essere sottoposto a #vivisezione. Ma veramente lo votate?».
Petrone incassa
il we can di Veltroni
L’ex segretario a Potenza a sostegno del candidato del Pd
De Angelis e Azione civica, invece, optano per Falotico
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Veltroni a Potenza
per la presentazione del film “La
politica ai tempi di Berlinguer” è
stato anche il protagonista di un
comizio politico a sostegno del
candidato sindaco Luigi Petrone. L’appuntamento elettorale si
è svolto in piazza Duca della Verdura a Potenza.
L’ex sindaco di Roma è arrivato in via Pretoria alle 16 e 30 circa
scortato dal candidato primo cittadino che è sostenuto oltre che
dal Pd anche da Scelta Civica,
Sel, Popolari uniti, Centro democratico, Psi e i socialisti. Un attimo per le
strette di
mano con i
big arrivati
a salutarlo e
poi ha guadagnato il
palchetto.
In prima fila per lui e
Petrone, il
senatore
Salvatore
Margiotta,
gli ex assessori regionali Erminio Restaino
e Gennaro Straziuso e il segretario provinciale del Pd, Antonello
Molinari. Un pò più defilato il
sindaco uscente Vito Santarsiero e numero candidati alla carica
di consigliere comunale con il
centrosinistra.
Da parte sua, Walter Veltroni
ha esordito sulle tematiche locali e in particolare sulle comunali
a Potenza. Alle domande della
stampa sulla divisione del centrosinistra nel capoluogo lucano, Veltroni ha spiegato: «In generale più il centrosinistra si
presenta unito e meglio è. Ma
dalle cose che ho letto e che ho visto mi pare che intorno alla candidatura a sindaco di Petrone ci
L’ex sindaco di Roma
illustra il decalogo
del buon primo
cittadino e dice:
«Sono qualità
che riscontro in Luigi»
sia uno schieramento molto am- sato all’elencazione dei pregi nepio. Comunque al di là degli cessari per essere un buon sinschieramenti contano le idee, daco: «Serve onestà, competenza
contano le qualità delle persone, e il saper affrontare i problemi
conta la competenza. Conta l’o- quotidiano mettendosi a disponestà. Per fare il primo cittadino sizione». Tutte qualità che Velpiù ancora che le appartenenze troni ha detto di aver riconosciupolitiche contano le capacità e la to in Petrone. Veltroni ha quindi
passione e l’anima individuale». guadagnato la strada per il CineL’ex segretario nazionale del ma Due Torri.
Pd ha quindi
Ma la giornaparlato delle
ta elettorale di
elezioni per il
ieri è stata imParlamento euportante anche
ropeo: «Rapper l’altra parte
presentano il
del centrosinivoto
politico
stra. Il candidaper eccellenza.
to sindaco RoEd è un voto in
berto Falotico,
cui si gioca la
sostenuto da
prospettiva di
Idv, Realtà Itaun’Europa che
lia, Nuova Recresca e si trapubblica, ha otsformi invece
tenuto l’appogdi un’Europa Sopra Dino De Angelis,
gio anche da Diche regredisca sotto Roberto Falotico
no De Angelis
suicidandosi
che era il candiverso una sidato sindaco di
tuazione di caAzione civica
rattere nazioprima che la
nalistico. Noi
stessa lista fosabbiamo bisose ricusata dal
gno di un’EuroTribunale di Popa della crescitenza.
ta che aiuti il laA pochi giorvoro e l’occupani ormai dal vozione. Un’Euroto De Angelis ha
pa molto divercomunicato atsa da quella che abbiamo visto in traverso una nota: «Il nostro sloquesti ultimi anni. La competi- gan “Potenza città aperta” lo
zione mondiale e il destino delle consegnamo integralmente a
nostre imprese stanno su un li- chi ha il desiderio di praticare un
vello europeo. Ogni ipotesi di cambiamento sostanziale (...)».
uscita dall’euro è molto pericolo- E quindi si legge nella nota:
sa e aggraverebbe una situazio- «L'assemblea di Azione Civica si
ne già molto complessa».
esprime in direzione di Falotico,
Sempre in merito alla candi- con l'atteggiamento civico che
datura di Petrone, ha poi ag- rifugge da altre scelte ritenute
giunto l’ex leader nazionale: troppo implicate in un sistema
«Ascoltando le sue parole mi ha di filiera di partito, e mantenenconvinto. Mi hanno convinto le do con orgoglio la propria autosue qualità umane e la sua com- nomia (...)».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
petenza». Veltroni quindi è pas-
IPSE DIXIT
ROCCO SARACENO
VINCENZA RUGGIERO
COSIMO LATRONICO (FI)
»A pochi giorni dal voto a Potenza, è possibile e
quasi necessario tracciare una linea di demarcazione, un limite tra ciò che sono i veri problemi della città e tutte le soluzioni, anche quelle le più fantasiose, suggerite dai numerosi candidati alla carica di consigliere. Forse,
da parte di numerosi candidati, sarebbe stato opportuno parlare il linguaggio della chiarezza e del confronto, anche schietto, con i cittadini. Tutti noi non siamo dotati di
qualsivoglia “bacchetta magica” e, in
tasca, non abbiamo un programma a
tutto tondo con la ricetta ad ogni problema». Parole del candidato consigliere Rocco Saraceno
«L’Inclusione Sociale è il nuovo potenziale diritto di cittadinanza e l’attenzione alle Politiche Sociali ne è la concreta e innovativa strategia. Disabili, giovani a rischio, anziani, immigrati e tutte quelle fasce di popolazione esposte al pericolo della marginalità, devono ottenere una attenzione nuova, devono fruire di servizi efficienti che siano elemento
di socialità e aggregazione delle
diverse fasce di età, dei quartieri,
dei territori e delle comunità». Lo
sostiene la candidata al Consiglio comunale di Potenza “Per Falotico”, Vincenza
Ruggiero.
Il coordinatore regionale di FI, Cosimo Latronico sulla video conferenza di Berlusconi a Potenza: «Sono emersi chiaramente il sostegno
alla battaglia che Michele Cannizzaro sta
compiendo per assicurare una alternativa di governo alla città di Potenza ,e l'impegno di Forza Italia a
realizzare un progetto politico che
possa assicurare al Paese un governo che sia espressione degli
elettori con politiche di crescita e di
sviluppo che contrastino un regime
di austerità che sta impoverendo l'Italia ed in particolare le aree a ritardo di sviluppo».
«Serve più chiarezza«
«Puntare sul sociale»
«La prova che ci crediamo»
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Martedì 20 maggio 2014
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@Mirella Liuzzi: «Bellissima piazza a Venosa e sullo
sfondo il Castello. Grandissima partecipazione! #lucaniatour».
@Pino Paciello: «I cittadini silenziosi sono dei perfetti
sudditi per governo autoritario ma disastro per democrazia».
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@Luigi Cannella: «Siamo alla frutta. Secondo il @sole24ore la Macedonia ha più laureati di noi nella fascia 30-34».
Pescati dalla rete
Da sinistra Luigi Petrone e Walter Veltroni a piazza Duca della Verdura ieri a Potenza
Il leader dei Popolari per l’Italia a sostegno del candidato sindaco De Luca
Mauro: «Abbiamo la ragionevole
speranza di arrivare al ballottaggio»
“Chi va piano, va sano e va lontano”. E chi va in treruote?
Lui, il candidato di Centro Democratico a Potenza,
Vaccaro spera di essere eletto. Di certo non spera di
arrivare primo.
di ANNA MARTINO
POTENZA - I Comuni? «Un meccanismo
allucinante. La responsabilità è del governo». Riprende volutamente le parole
di Renzi Mario Mauro, presidente di Popolari per l’Italia e ministro della Difesa,
ieri a Potenza per appoggiare la candidatura a sindaco della città di Dario De
Luca.
Questo per dire che per il capoluogo
lucano è il momento di cambiare rotta:
«La filosofia e allo stesso tempo la preoccupazione che ci anima è quella del buon
governo, che sappia concretizzare l’utile per il cittadino, ed è ciò che contestiamo in tutto e per tutto nel modo in cui
questa città è stata amministrata». Dice
poi qual è l’obiettivo di queste elezioni comunali nel capoluogo lucano: «Abbiamo la ragionevole speranza di arrivare a
ballottaggio, proponendo un’alternativa a tutti i delusi da un’amministrazione
che ha avuto tanto consenso quanto incapacità. Quando il potere in città è solo
un mezzo per migliorare la rendita politica si uccide non solo la politica ma la
città. Vogliamo lasciare alle spalle il modello che confonde le storie con le corti,
che vede quattro poche persone insieme
nella gestione del potere in modo che
tutto sia subordinato al potere stesso».
Insomma, Mauro individua nel Pd la
corte lucana e nei Popolari per l’Italia il
mezzo per farla cadere. Una battaglia
che non si combatte solo a livello locale.
Per Mauro le prossime elezioni europee
dimostreranno che «la legge elettorale è
una legge antidemocratica, nata per eleminare il terzo incomodo, ovvero Grillo.
Se ne accorgerà anche Berlusconi,
Il santino di Michele Saporito poteva essere un pò più
allegro. Sul web si scatena l’ironia con tanti che non possono
far a meno, evidentemente” di vederci qualcosa di funebre.
Da sinistra il candidato sindaco Dario De Luca e il leader dei Popolari per l’Italia Mario Mauro
quando si accorgerà di essere lui il terzo
incomodo». Le spaccature del centrodestra sono evidenti e risapute.
Mauro le commenta così. «Il problema
del centrodestra è che ha confuso la leadership capace di dare una svolta alla
storia». E il governo Renzi? «La legislatura è iniziata per rimuovere il macigno
che blocca lo sviluppo dell’Italia. Ma il
populismo non si combatte con il populismo, né di Renzi né di Grillo, ma con i
Popolari, che rappresentano la gente e le
sue aspettative».
In questo contesto il Sud «non è sparito dall’agenda politica – afferma - ma dal
vocabolario del governo nazionale. C’è
una visione dell’Italia che si è nutrita
della gestione del Mezzogiorno per rilanciare un’economia che non è mai partita. Intanto abbiamo giovani straordinari che partono. Bisogna che le istituzioni restituiscano loro dignità e che la
potenzino. E’ questo l’elemento chiave
dei Popolari per l’Italia: le nuove generazioni, noi ci crediamo fino in fondo».
Non a caso secondo De Luca la lista dei
suoi candidati è una sfilza di giovani
professionalità e competenze. Punto a
favore del partito, insieme alla capacità
di «non promettere mari e monti, come
molti in questa campagna elettorale
hanno fatto –dice –e di portare il cambiamento di metodo, che permetta di amministrare garantendo i risparmi e individuando le risorse» Il metodo del «buon
padre di famiglia, che amministra la città per tutti: perché il denaro pubblico è
sacro».
Da Potenza poi ripartire per diffondere il metodo a tutta la regione. Da qui la
presenza, ieri, anche di Aurelio Pace,
consigliere regionale e il senatore Tito
di Maggio: segno «di un progetto politico di rilancio – ha detto Pace - e non di un
disegno estemporaneo».
Si è candidato pure Ulisse? Nessuno, aquello originale è lui.
Gli altri? Pure sono nessuno evidentemente. Comuque sopra
la locandina del movimento “non voto”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
| INCONTRO CENTRO DEMOCRATICO |
Potenza diventi hub metropolitano
Il modello di Potenza hub - città metropolitana è stato presentato in
una manifestazione elettorale del Centro democratico alla quale hanno partecipato i dirigenti Vincenzo Tito e Luigi Scaglione, il candidato
Domenico Rossiello. «La prima linea di azione –è stato detto - potrebbe
riguardare la implementazione della normativa sui microprogetti di
arredo urbano o di interesse locale e la diffusione su larga scala di forme di cura o gestione condivisa degli spazi urbani. Molti enti locali si
stanno attrezzando in questa direzione con l'introduzione di disposizioni regolamentari attuative della normativa nazionale sui microprogetti ovvero regolamenti per l'adozione di aree verdi e beni comuni
o per favorire la creatività urbana». Tra le idee presentate da Rossiello,
promuovere la realizzazione di un Terminal bus) si un “quartiere dello
sport” presso l’area Ex Cip Zoo al servizio dell’intera area metropolitana. Per Scaglione infine, «in città è sempre più palpabile il consenso
dei cittadini alle proposte di di Cd a sostegno di Luigi Petrone».
In rete per questo santino e per lo sguardo
ammiccante della candidata al Consiglio comunale di
Potenza, Giovanna Lioy si è scatenato il parapiglia.
Se questo era l’obiettivo del grafico: missione
compiuta.
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Primo piano
Martedì 20 maggio 2014
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#POTENZA2014
Parla il medico
del nosocomio
con tre candidati in famiglia
«Avanti i professionisti
Credo nel progetto di Mario»
di MARIATERESA LABANCA
POTENZA - Romano ma «innamorato di
Potenza», medico del San Carlo con l’ambizione di portare «il mio contributo professionale al servizio dell’amministrazione
comunale», marito di una potentina e padre di una bimba di tre anni, per la quale
vorrebbe lavorare a una città migliore. Si
presenta così Antonio Giardina, candidato
nella lista “Socialisti e democratici” a sostegno di Petrone sindaco. Approdato a Potenza «per amore», ha deciso di mettere su famiglia «in una città che reputo il luogo
ideale per questo tipo di scelta».
Conosciuto da molti in qualità di anestesista e rianimatore dell’ospedale potentino, parla delle motivazioni che lo hanno
portato alla scelta di scendere in campo per
queste amministrative, ma chiarisce anche la sua posizione sulla notizia pubblicata qualche giorno fa dal Quotidiano della
Basilicata, sulla tripla candidatura in famiglia: oltre alla sua, quella della moglie e
del suocero, Gabriella ed Eros Greco, entrambi nella lista capeggiata da Di Bello,
“Liberiamo la Basilicata”.
Una circostanza che francamente crea
un pò di imbarazzo e che fa dubitare della
bontà delle sue intenzioni.
E invece le cose non stanno così. La invito
a guardare la situazione da un’altra prospettiva. Per mia moglie ho cambiato la mia
vita. Ma per noi la differenza di vedute rimane un valore fondamentale. E se le devo
essere sincero apprezzo molto la mia compagna
per
aver
fatto
una scelta autonoma e indipendente,
nonostante
la candidatura del marito.
Insomma, io
non ci trovo
proprio niente di male. Per
quanto
riguarda me,
quando stavo
a Roma ero
un simpatizzante del Pd,
ma non ho
mai avuto la
tessera
di
Il candidato, Antonio Giardina
partito. Mi ha
convinto l’idea di poter
portare il mio contributo da professionista
alla vita amministrativa locale. Mi dispiace
solo che questa vicenda sia stata strumentalizzata per screditare il mio nome.
Perché ha deciso di candidarsi nella lista “Democratici e socialisti”?
Come le dicevo, il centrosinistra è l’area
in cui ideologicamente mi ritrovo. Ma è stato il progetto che mi è stato proposto da Mario Polese a convincermi. Ho creduto fin da
subito in una lista che raccoglie molti giovani professionisti che non hanno nulla a
che fare con la politica, ma che possono
mettere a disposizione le proprie competenze per migliorare la proposta politica
della coalizione.
Al di là di una sua eventuale elezione,
la politica torna sempre utile per consolidare la carriera da medico. Non trova?
So che non è facile crederci, ma non ne ho
affatto bisogno. Tutto quello che ho costruito in questi anni, è stato esclusivamente frutto della mia dedizione. E le assicuro che fino a ora è andata abbastanza bene. Penso, anzi, che la cosa potrebbe finire
per nuocermi, più che avvantaggiarmi. Ne
ho avuto già prova in questa campagna
elettorale.
Si spieghi meglio, se n’è già pentito?
Diciamo che l’esperienza è ancora in cor-
Giardina: «A casa mia
le diversità si rispettano»
«Al San Carlo interpreto il cambiamento in atto
Ma ho dovuto fare i conti con attacchi su lavoro e famiglia»
so, ma non è stato proprio come me l’aspettavo. Devo dire che fino a ora è stata quasi
una tragedia. Da quando ho ufficializzato
la mia scelta, ho ricevuto attacchi su quelle
che sono le mie due priorità: famiglia e lavoro. “Attenzioni”, che in qualità di aspirante
consigliere, mi sono sembrate eccessive.
Mi pare di capire che lei faccia riferimento al clima elettorale interno al San
Carlo. E’ così?
Guardi, voglio fare una premessa. Sulla
scelta di rimane qui ha inciso anche la realtà lavorativa. Lavoravo a Roma e le assicuro che guadagnavo molto di più. Il San Carlo è un fiore all’occhiello della sanità del
Sud. Tutti i lucani dovrebbero esserne più
consapevoli. Credo che all’interno dell’azienda, così come sta accadendo altrove, sia
in atto un grande cambiamento che io cerco
di interpretare. E questo provoca molte resistenze.
Ha parlato molto del contributo che intende offrire in qualità di professionista.
Quali sono le proposte?
Non voglio occuparmi di cose che non
rientrano nell’ambito delle mie competenze. Ho molte idee sul come migliorare, a
esempio, il rapporto del San Carlo con il territorio e con i cittadini. Ne faccio anche una
questione di accessibilità: ha idea, in termini di viabilità, di quanto sia difficile raggiungere il nostro ospedale più importante? Oppure: qualcuno pensa mai, parlando
di rilancio, che il centro storico è popolato
soprattutto sa settantenni? Sarebbe un bene prevedere l’apertura di un ambulatorio.
Le assicuro che le idee sono ancora tante.
Finiamo da dove abbiamo cominciato.
Se sua figlia avesse 18 anni, voterebbe
per lei o per sua moglie?
Beh.. proprio non so. Sicuramente la lasceremmo libera di scegliere. Non è escluso
che sceglierebbe il nonno, a cui è molto legata.
SEGGI ELETTORALI
IL COMMENTO
Letizia Mongiello
Cambiano le sedi
delle sezioni
di via Verdi e via Appia
«Una sola donna
mi ha chiamato
per complimentarsi con me»
Seggio elettorale
IL Comune informa che gli elettori
che votano nelle sezioni numero 13,
14, 15, 40, in precedenza collocate
nella scuola elementare ‘San Giovanni Bosco’ di Via Verdi, per partecipare alla consultazione elettorale
del 25 maggio dovranno recarsi nei
locali della scuola elementare ‘Domiziano Viola’ con ingresso in via Leonardo Da Vinci. Cambio di sede anche per gli elettori che votano alle sezioni numero 45, 46 e 48 che erano
installate nella scuola elementare di
Via Appia. In questo caso la collocazione è nelle scuola elementare ‘Stigliani’ di via Cirillo.
E DOPO il confronto sulle donne voluto dal Comitato “Siamo fiori con le spine”con i candidati sindaci di domenica
scarsa, Letizia Mongiello, candidata
alle scorse regionali, commenta dalla
sua bacheca Facebook: «Non ho mai voluto commentare il
mio risultato elettorale alle ultime
elezioni regionali,
ma forse oggi e' arrivato il momento
di farlo. Si, sono la
donna piu' votata
della Basilicata e
per 'pochi' voti non
ho colorato di rosa
un consiglio regionale tutto al maschile. Di tutte le
donne impegnate in politica solo la mia
amica Cristiana Coviello, mi ha chiamato per complimentarsi. Da tutte le
altre nessun segnale, di nessuna natura. Forse ha ragione Michele Cannizzaro quando dice, sollevando il fastidio
finto borghese di molte, che tra noi c’e'
poco appoggio e poca solidarieta'. Dovremmo imparare anche noi a parlare
di politica e non limitarci, stupidamente, a fare commenti beceri sull'aspetto o
sulle espressioni dell'uno o dell'altro
candidato sindaco. Se si continua cosi',
care amiche, siamo punto e a capo».
RASSEGNASTAMPA
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Primo piano
Martedì 20 maggio 2014
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Guardia di Finanza
Cannizzaro
fa visita
al generale Zago
Visita alla Guardia di Finanza
Il candidato sindaco Michele Cannizzaro, ieri mattina, ha fatto visita al generale del Comando Regionale della Guardia di Finanza del capoluogo, Valerio Zago. Hanno preso parte all'incontro, anche alcuni ufficiali in servizio, con i
quali sono state affrontare
le problematiche degli uffici della Guardia di Finanza, della mancanza di alloggi di servizio, che si ripercuotono pesantemente
sulle conseguenti problematiche ambientali e amministrative. Affrontata
pure l’opportunità di una
maggiore collaborazione
con l’amministrazione comunale, finalizzata alla
trasparenza dell'amministrazione, delle gare d'appalto, nonché alla lotta
senza quartiere al fenomeno dell'evasione fiscale,
piaga che affligge anche la
nostra città.
I complimenti del candidato sindaco sono stati rivolti agli ufficiali presenti
per la meritoria opera svol-
ta e, in particolare, per le
ultime brillanti operazoni
anti-droga.
Gli stessi ufficiali presenti hanno accompagnato Cannizzaro in una visita
della struttura, facendogli
rilevare gli spazi ristretti
in cui si trovano ad operare
i militari, che nonostante
tutto svolgono i loro compiti con entusiasmo ed efficienza.
A tal proposito, il candidato ha dichiarato la propria disponibilità, in caso
di elezione, a destinare
parte dei lotti abitativi che
dovrebbero venir realizzati nel progetto di recupero
dell’area della cittadella di
Bucaletto, per edificare
una nuova ampia e confortevole caserma, munita di
un sufficiente numero di
alloggi di servizio per il
personale, attuando nel
contempo un costante presidio per la sicurezza e per
la legalità che solo dalla
presenza della caserma in
quel sito può essere garantito.
Dal palco ai comizi: Giuseppe Centola racconta la candidatura
E’ il sociale la priorità
del comico in campo per l’ex dg
POTENZA - Lo abbiamo visto nei panni dei vari personaggi interpretati
negli sketch del trio La Ricotta, con la
versatilità e l’ironia che lo contraddistingono. Oggi, Giuseppe Centola,
interpreta un ruolo del tutto inedito,
da aspirante consigliere comunale
nella lista civica a sostegno di Michele
Cannizzaro. Dal palco, ai comizi, per
una scelta compiuta soprattutto in
nome «della grande amicizia che mi
lega all’ex direttore del San Carlo».
Consolidatasi nel tempo «sulla base
dell’affetto e della stima reciproca».
Nata nell’ormai lontano ‘94, dall’esperienza lavorativa di Centola che
come secondo lavoro fa il fisioterapista.
Lui che di mestiere (quello con la m
maiuscola) fa il comico, è nel sociale
che ha intenzione di spendersi in caso
di elezione. «Credo che sia un tema
fondamentale per questa città. Anziani e disabili non godono ancora dei
pieni diritti di cittadinanza. Molti abbandonati a sè stessi senza il sostegno
di nessuno».
Rafforzare l’offerta di servizi rivolti
a loro, ha un risvolto occupazionale, a
rappresentare una battaglia di civiltà. «Pensi a quanti posti di lavoro si
potrebbero creare dall’apertura di
strutture per anziani. Abbiamo formato tantissimi operatori socio sanitari che oggi non trovano nessuna
possibilità di impiego. Sono molte le
possibilità che offrono le leggi nazionali, ancora non sfruttate».
Pensa alle case di accoglienza, appunto. Strutture comunali a cui si potrebbero aggiungere quelle di iniziativa di provati che nell’amministrazione pubblica potrebbero trovare un
forte sostegno. «Più che di tipo economico (un pò difficile data la situazione
delle casse comunali), mi riferisco soprattutto ad aiuti che consentano di
muoversi più facilmente nel mondo
difficile della burocrazia. La mia proposta è relativa all’apertura di uno
sportello ad hoc».
Non solo sociale nel suo programma, ma anche cultura. E in materia,
in qualità di protagonista del mondo
dello spettacolo, ne sa più di qualcosa.
«Credo che questa città dovrebbe fare un grande sforzo per concentrarsi
|
LA FESTA
Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae
su scelte importanti per il rilancio del
settore. Che ne so, non si tratta di
guardare un quadro in più. Ma di farne del settore un motore di crescita.
Anche in questo caso, i risvolti occupazionali sarebbero importanti». Ma
il comico della Ricotta ne fa anche una
questione di mentalità: «Potenza è soprattutto una città che vive di impiego pubblico. E si stento a credere che
quello nel mondo dello spettacolo sia
un lavoro serio. Io ci vivo da 25 anni.
Noi, come Ricotta, siamo stati fortu-
|
Falotico sempre più “in ballo”
Party elettorale per il candidato sindaco
Party elettorale, domenica sera, a largo Pignatari per il candidato sindaco
Roberto Falotico che per l’occasione
non si è sottratto all’entusiasmo degli
elettori e simpatizzanti che hanno voluto essere presenti all’evento, esibendosi anche nel ballo. E per chiudere in
dolcezza la torta con i colori e il simbolo del partito che sostiene Falotico,
Realtà Italia.
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nati perché la gente ci vuole bene.
Ma inserirsi nel circuito è molto difficile. Credo che i teatri vadano aperti
a tutti, ed è per questo che bisognerebbe affidarne la gestione a più persone,
non a chi viene da fuori ma chi vive la
città».
Quella della candidatura «è stata
una bellissima esperienza». Sulle previsioni, Centola rimane molto cauto:
«Io mi auguro vivamente che il dottore Cannizaro vinca. E che alla fine
non prevalga l’appiattimento. Vorrei
che le persone sapessero riconoscere
e scegliere la possibilità di cambiamento. Almeno dovremmo provare a
farlo. Ma è vero anche il voto è fortemente condizionato dalle politiche di
clientelismo praticate in questi anni.
Vorrei il risveglio della città. E alla fine mi auguro che chiunque vinca
sappia imprimere un’altra velocità in
capoluogo alle prese con mille problemi». A chi gli chiede cosa pensino i
suo “colleghi” della Ricotta dice: «Sono stati contenti per me, ma chiaramente saranno liberi di scegliere cosa
fare. Mi voteranno? Questo proprio
non glielo so dire».
marlab
m.labanca@luedi.it
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Martedì 20 maggio 2014
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GRUMENTO NOVA AL VOTO
Tra vecchie conoscenze e outsider
il paese sceglie il nuovo Consiglio
Cinque candidati per una poltrona
Boom di aspiranti alla carica di primo cittadino. E’ una lotta all’ultimo voto
di ANGELA PEPE
GRUMENTO NOVA - La
competizione elettorale nel
centro grumentino è quella
che sta creando più fermento
e“fuochi di artificio”nel comprensorio dell’Alta Val d’Agri. Cinque liste civiche e cinque gli aspiranti alla carica di
sindaco, ed in un comune di
circa 2 mila abitanti non sono
davvero poche. A contendersi la guida del municipio, troviamo il professor Antonino
Laveglia con “La Destra - Sindaco Laveglia”, l’avvocato Saverio Caprarella con “Rivoluzione Democratica”, il giornalista Enzo Romeo alla guida di “Grumento Nuova”, il
giovane avvocato Josè Toscano con “Grumento Libera”e il
responsabile dell’Alsia, Antonio Maria Imperatrice con
la civica “Grumento Democratica”. Ognuna con visioni
e idee contrastanti. Riabbraccia la sfida della competizione, il professor Laveglia nonché ex sindaco, perché «nella
nostra comunità – dice - è accaduto che per più di dieci anni il popolo grumentino è stato mal governato su alcuni temi importanti per il proprio
benessere». Per l’avvocato
Caprarella, invece, la sfida
nasce «dalla voglia e l’esigenza – spiega - di cambiare, anzi
rivoluzionare un sistema politico-sociale ormai usurato e
logoro». Per lui la classe dirigente che fino ad ora ha calcato le scene dell’amministrazione grumentina è «ormai
vecchia, stantia e senza prospettiva» e, soprattutto «non
ha contribuito minimamente
al suo sviluppo». Non vuol
sentire, invece, l’espressione
«scendere in campo», il giovane avvocato Josè Toscano
in quanto termine «utilizzato
– commenta - dalla vecchia
Democrazia Cristiana» e che
quindi, dice «non ci appartiene, posso dire invece che abbiamo scelto di competere a
queste elezioni amministrative con la lista civica denominata “Grumento Libera Grumento” per intercettare e recepire concretamente le esigenze, i bisogni, i sogni e le
speranze dell’intera comunità». Ha deciso di scendere in
campo, invece, il giornalista
Enzo Romeo per «la mancanza – ha riferito - soprattutto
della democrazia, perché è un
optional, anche soprattutto
nei comuni dove il Pd ha amministrato e dove all’interno
c’è la divisione tra bande». Le
ragioni che hanno indotto,
invece, Antonio Maria Imperatrice a scendere in campo
sono «senz’altro ricercate –
evidenzia - nelle forti sollecitazioni e motivazioni ricevute da un gruppo affiatato ed
unito per un impegno comune a favore della nostra comunità. “Grumento Democratica” – afferma - coinvolge
«nuove persone e idee». Mancano pochi giorni al voto. La
parola passa agli elettori.
I PROGRAMMI A CONFRONTRO
Enzo Romeo: «Un turismo legato allo sviluppo e all’occupazione»
ENZO Romeo, 61 anni, giornalista e assistente tecnico di beni culturali. Ha iniziato
a far politica militando nel PCI, fu uno dei
fondatori di Pino Loricato con Mario Lettieri, di IDV e attualmente è nella segreteria provinciale di SEL. E’ alla guida di una
lista “Grumento Nuova” che non «ha una
caratterizzazione politica – dice - con persone di diverse estrazioni e alla prima esperienza». Le principali priorità del suo programma sono racchiuse nel settore turistico con il parco archeologico di Grumentum, il museo nazionale, il castello San Se-
verino. Il «turismo legato allo sviluppo e
all’occupazione del paese». Sulla questione petrolio, spiega «siamo pronti ad aprire
una nuova stagione con l’Eni per quanto
riguarda la Quinta Linea. Io il progetto
l’ho visionato bene ed è innovativo». Quindi si alla «Quinta linea e all’utilizzo del pozzo di reiniezione» in quanto «l’attrezzatura e la strumentazione – spiega - che viene
usata sarà perfetta, mentre per le altre linee no all’utilizzo del pozzo, come ha fatto
la precedente amministrazione». Degli avversari commenta «sono espressione co-
ma la lista 5 di correnti del Pd, Imperatrice
di Lacorazza e De Filippo, mentre dall’altra
parte c’è la lista di Caprarella, parte pitelliana di questo partito. Per quanto riguarda Laveglia io ritengo che sia in candidabile e ineleggibile. Mentre la lista di Toscano,
troppo giovane, dovrebbe maturare, si è lasciato condizionare da persone che la politica la intendono alla vecchia maniera». «Il
nostro programma – chiosa - amministrativo è il “vangelo”, ben dettagliato e preciso
e rivoluzioneremo questo paese».
an. pe.
L’ex sindaco Antonino Laveglia punta su lavoro e salute
ANTONINO Laveglia, 63 anni, docente
di Storia dell’Arte, da sempre il suo «impegno politico affianca quello sociale e
sindacale». A 16 anni aderisce al movimento “Giovane Italia del MSI”, successivamente al movimento universitario
“Fuan”, poi ad Alleanza nazionale (nata
da MSI – dn) ed infine alla “La Destra” di
Storace, di cui è componente della Direzione Nazionale. Calca il panorama amministrativo grumentino nel 1985 fino al
1992 diventandone sindaco. Mentre dal
1990 – 1993 fu eletto consigliere provin-
ciale per il Msi – Dn. «Occupazione insieme a quella della salute» sono le priorità
del suo programma. Oltre ad «operare
anche nei settori dell'agricoltura della
scuola, della solidarietà». In sintesi evidenza che «la persona e i suoi bisogni è il
centro dell'interesse sociale». La sua posizione in riferimento alla questione petrolio è quella di «aprire un serio ed efficace
colloquio sulla questione Eni. Ciò significa (sia ben chiaro) non la distruzione dell'ambiente –leva - ma una programmazione di sviluppo che coincida nel binomio
ambiente-occupazione. Non possiamo essere colonizzati senza un minimo riconoscimento ed un giusto torna conto». Sul
perché i cittadini dovrebbero rivotarlo, risponde «che se i miei cittadini vorranno
uscire dall'attuale situazione in cui il paese si trova l'unica strada da percorrere
non è quella delle tante facile promesse
che in questi giorni si fanno con impegni
che poi restano solo un brutto ricordo
elettorale, ma quella che ho sempre dimostrato nel tempo" quella dei fatti».
a. p.
Antonio Maria Imperatrice: «Più sostegno alle imprese»
ANTONIO Maria Imperatrice, 50 anni,
agronomo, dal 1994 è responsabile dell’Alsia –Bosco Galdodi Villad’Agri. Hamilitato
nellefile delpartitoComunistadall’età di18
anni, per poi ricoprire l’incarico di segretario di sezione di Grumento Nova del Pds e Ds.
Consigliere comunale del centro grumentino(1999 2009).Ex presidentedella CMAlto
Agri, tuttora membro della direzione regionale PD. «Lavoro e sostegno alle imprese
operanti nei diversi settori produttivi: agricoltura, piccole e medie imprese artigianali,
nuovi insediamenti produttivi, turismo».
Queste le priorità, del suo progetto politico
insieme a «valorizzazione e turistica del proprio territorio, Coesione e Solidarietà Sociale, salvaguardarela qualità dellavita ela tutela ambientale, attraverso una maggiore
incisività degli organi preposti, quali Arpab, Asp, Ente Parco, Osservatorio Ambientale». In riferimento alla questione petrolio,
spiega «il petrolio in Val d’Agri è una realtà
esistente dal lontano 1988, anno in cui fu ufficialmente riconosciuta nella nostra area
l’esistenza di un giacimento Petrolifero» ma
ciò «non può prescindere dal rispetto della
dignità territoriale, ambientale e storicoculturale su cui insiste ed ovviamente non
può esulare da quanto le popolazioni e gli
amministratori chiedono in tema di occupazione, tutela ambientale e sanitaria e, soprattutto, trasparenza nei programmi di
sviluppo futuri». Nessun commento negativo sugli avversari , anzi precisa che «Grumento Nova ha saputo esprimere, per questo appuntamento elettorale, ben cinque liste. Sicuramente questo è sintomo di grande
democrazia e libertà di opinione».
a. p.
Saverio Caprarella: «La nostra è una sfida per cambiare la comunità»
SAVERIO Caprarella, 39 anni, avvocato e
anche imprenditore nel settore turistico. La
sua civica “Rivoluzione Democratica” è fatta di «gente, uomini e donne, che, pur avendo storie e sensibilità politiche diverse, hanno deciso di accettare la sfida del cambiamento nell’interesse della Comunità Grumentina». «Pensare globale e agire locale»,
è il binomio che sta da fondamento al suo
programma elettorale. Un programma/progetto con diverse iniziative tra cui
«agire al servizio e adifesa di chi cerca lavo-
ro». Oltre ad serie di azioni a tutela dell’ambiente e a favore di uno sviluppo sostenibile
sia dell’agricoltura che turistico. Sul petrolio, due aspetti fondamentale: le royalties
petrolifere non possono essere utilizzate
per la spesa corrente degli Enti Locali e dovrebbero essere investite per la realizzazione di investimenti che, a loro volta, dovrebbero produrre ricchezza nel momento in cui
lariservadioro nerosisaràesaurita.Senza
trascurare il controllo volto a preservare
l’ambiente, la salute e l’energia del futuro:
l’acqua. Sui suoi avversari far rilevare che si
tratta« di gente presente sulla scena politica
da trent’anni,la cuiesperienza (sianel bene
che nel male) deve essere il punto da cui partire per la creazione di una nuova forma di
gestione della cosa pubblica». Sul perché i
cittadini dovrebbero votarlo, risponde «Io
sono convinto che in molti voteranno la lista
che rappresento. E lo faranno perché sentono sempre più l'esigenza di un cambiamento. Un vero cambiamento».
a. p.
Josè Toscano: «Azioni diffuse a favore della collettività»
JOSE’ Toscano, giovane avvocato, è alla
sua prima esperienza politica. La sua
“Grumento Libera Grumento ” è la sintesi
«delle nostre – dice - intenzioni: è il popolo
stesso di Grumento che ha oggi l’occasione, l’opportunità, di liberarsi da una serie
di situazioni scomode che impediscono la
crescita del paese». Tra le priorità vi «è senza dubbio il lavoro», oltre ad una serie di
«azioni diffuse a favore della collettività».
«Tre i progetti mirati: il Turismo e la cultura, l’agricoltura e l’ambiente, l’esternalizzazione di alcuni servizi comunali. Ba-
luardo “la salvaguardia dell’ambiente”».
«Ambiente, Parco e Petrolio mal si conciliano, soprattutto in una terra piena di ricchezze naturalistiche come la nostra. Sono
stati fatti degli errori in passato, sin dagli
accordi di programma del 1998, a cui ora è
difficile porre rimedio. Nonostante questo
nostro pensiero noi non siamo fondamentalisti. Noi amiamo il dialogo. Sappiamo ed
auspichiamo che quando ci sono insediamenti di questo tipo, insediamenti petroliferi, in tutte le parti del mondo si trova una
sintesi, un giusto equilibrio tra la tutela
del territorio, dell'ambiente, e lo sviluppo».
Sugli avversari commenta «non li sottovaluto, ma ritengo che politicamente abbiano fatto il loro tempo». Alcuni li chiama
«dinosauri politici», altri invece «vogliono
rappresentare quel nuovo che in realtà
non lo è affatto». «Le persone –chiosa - non
devono votare me ma la nostra progettualità, le nostre idee, la nostra cultura della
legalità e della trasparenza, dell’apertura e
del dialogo, con tutte le altre forze presenti
sul territorio».
a. p.
RASSEGNASTAMPA
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Martedì 20 maggio 2014
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RIMBORSOPOLI
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Sospensione “col senno di poi” per il consigliere FI
La seconda dall’avvio dell’inchiesta sulle spese pazze
Decurtata la paga di Castelluccio
Il decreto di Renzi è del 23 aprile: il Consiglio dovrà recuperare 3 mesi di indennità versate
di LEO AMATO
POTENZA - Se ne farà una ragione Paolo Castelluccio,
consigliere regionale di Forza Italia. Ma per i prossimi 3
mesi dovrà scontare sulla
sua busta paga gli effetti la
sospensione disposta da Renzi lo scorso 23 aprile. Anche
se a quella data era già tornato tra gli scranni del parlamentino lucano, dopo l’esilio
temporaneo lontano dal capoluogo disposto dal Tribunale del Riesame.
E’ stato pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale di venerdì
scorso il decreto del presidente del consiglio dei ministri
sul caso del consigliere di Policoro coinvolto nell’inchiesta sui rimborsi pazzi di via
Verrastro. Castelluccio è l’unico colpito dall’ordinanza di
misure cautelari personali
disposta dal gip Luigi Spina,
il 24 aprile del 2012 (un giorno in più e il decreto sarebbe
arrivato proprio nell’anniversario), che è stato rieletto
alle consultazioni di novembre. Per questo a gennaio la
Cassazione aveva respinto il
suo ricorso contro la sentenza del Tribunale del Riesame
che aveva revocato il “lodo” per chi
aveva restituito i
rimborsi contestati. Mentre aveva «apprezzato»
la mancata candidatura degli altri destinatari del
divieto di dimora nel capoluogo: Antonio Autilio, Agatino Mancusi, Nicola Pagliuca, Alessandro Singetta, Mario Venezia e Rocco Vita.
Tre mesi e mezzo più tardi
era stato il gup Tiziana Petrocelli a sostituire il “bando”
con un più blando obbligo di
firma per Castelluccio facendo venire meno uno dei presupposti stabiliti dalla legge
Severino per la sospensione
di chi ricopre una carica elettiva ma a causa di un provvedimento giudiziario non può
esercitare il suo mandato in
concreto. Per un consigliere
regionale il fatto di non poter
entrare nel capoluogo dove
hanno sede gli uffici e l’aula
dell’assise equivale a un impedimento pieno. Per questo
a giugno dell’anno scorso era
dovuto intervenire anche
Letta. Ma sempre “col senno
di poi” perché il divieto di dimora nel capoluogo per Castelluccio e gli altri era stato
revocato dopo meno di un mese. Così gli uffici del Consiglio avevano dovuto decurtare dalle rispettive buste paga
soltanto le indennità (2.800
euro netti di base al mese), e i
rimborsi per le «spese di esercizio del mandato» (4.500 euro netti al mese) percepiti per
il periodo tra 24 aprile il 17
maggio.
Questo è quanto, e non dovrebbero esserci novità nemmeno dall’udienza fissata per
il 10 di nuovo davanti al Rie-
Paolo
Castelluccio,
a destra
l’ingresso
del Consiglio
regionale
same.
Infatti a gennaio la Corte di
cassazione, se da un lato ha
ripristinato la sospensione
per Castelluccio, dall’altro ha
rinviato davanti al Tribunale
della libertà tutti gli altri non
rieletti per valutare le eventuali esigenze cautelari ancora esistenti rispetto alle accuse nei loro confronti. Mentre
il consigliere di
Policoro ha prePOTENZA - Per un paese come Sasentato ricorso
n’Arcangelo avrebbe rappresentato
contro l’obbligo
una prospettiva di sviluppo molto
di firma. Così le
importante con 45 nuovi posti di laquestioni sono
voro: 13 tra dirigenti, impiegati e
state riunite in
operai specializzati e 32 operai geun’unica discusnerici, 27
sione fisdei quali
sata tra meno di 3 setALSIA
coperti con
timane.
nominativi
Ma anche allora i
prelevati
giudici non potranno
dalle liste
che attenuare la midi mobilità.
sura per l’uno e graMa quello
dare le esigenze residella Valdue per gli altri.
Quindi il capitolo “so- PER il commissario i loro contratti vanno ves Hitech
spensioni” dovrebbe rinnovati, ma secondo il responsabile dei sembra deessere chiuso una servizi interni non si può fare perché sono stinato a rivolte per tutte, a me- già trascorsi 36 mesi di precariato ed equi- velarsi solno di sorprese dall’ul- varrebbe ad assumerli a tempo indetermi- tanto un
timo filone aperto nato. E’ contenuto in un carteggio tra An- miraggio.
drea Freschi e Rosanna Caragiulo l’ultimo
E’ stato
dell’inchiesta.
Si tratta di quello scontro sui precari dell’Alsia: 46 lavoratori revocato
che ha preso di mira i in servizio da 12 anni, a partire dal 2001, a dalla giunrimborsi erogati nel forza di contratti di collaborazione e proro- ta regiona2009 e nel 2012, dopo ghe (in totale 18), fino al 2009, quando sono le il contriquelli di 2010 e 2011 stati assunti a tempo determinato per 36 buto in conesaminati negli scor- mesi. «Con un sì t’impicci, con un no ti spic- to capitale
si mesi, per cui lunedì ci!» E’ stata la replica di Freschi a chi per pri- da 9milioni
scorso il 30 sono stati mo (Hyperbros, ndr) ieri sera gli ha fatto no- e 800mila
rinviati a giudizio dal tare il parere sfavorevole della responsabi- euro che
gup Petrocelli e l’ex le dei servizi interni dell’agenzia alla stipula era stato
assessore
Attilio di 46 contratti a tempo determinato della approvato
Martorano è stato durata di 6 mesi per altrettanti precari “sto- a gennaio
condannato a un an- rici” dell’Agenzia. Freschi ha evocato an- del 2011
che «un clima di terrore contabile» per le per la reano e sei mesi.
Nelle ultime setti- conseguenze di decisioni come questa. In- lizzazione
mane, sulla base di somma l’eventualità di 46 stabilizzazioni ri- di un nuouna
segnalazione spetto ai 6 posti da tecnico previsti dal pro- vo impianpartita dalla Corte dei gramma triennale di assunzioni non lo spa- to produtticonti, finanza e cara- ventano per questo forte dell’autorizzazio- vo nel paebinieri hanno rico- ne della giunta regionale ha deciso di anda- se dell’ex
minciato le verifiche re avanti lo stesso. Resta solo da capire governatore De Filipsu fatture e scontrini che succederà tra 6 mesi.
po.
prelevati dagli uffici
Proprio
di via Verrastro. Diffiquesta circostanza, unita all’entità
cile che si ripeta un blitz come
della somma prelevata dalle royalquello di aprile dell’anno
ties del petrolio estratto in Val d’Ascorso. Ma per qualcuno le
gri, aveva sollevato subito più di
contestazioni potrebbero salire e non poco. Rieletti e non.
L’effetto
della legge
Severino
|
IL CASO
|
Niente più fabbrica a Sant’Arcangelo
Revocato il finanziamento alla Valves
Nel 2011 si era aggiudicata 9,8 milioni di euro di royalties
Precari, scontro
tra commissario
e servizi interni
Uno degli articoli del Quotidiano dedicati al caso a gennaio del 2011
qualche perplessità. A queste si era
aggiunto anche un’inchiesta del
Quotidiano che ha evidenziato come
nel nucleo di valutazione tecnica delle offerte fosse stato nominato un assessore della giunta comunale in carica di Sant’Arcangelo, Mario Brancale, a tuttora delegato a Lavori pubblici, trasporti e viabilità, bilancio,
finanze e patrimonio.
Un conflitto di interessi
tra il tecnico e il politico
tutt’altro che raccomandabile tant’è che
persino chi lo aveva nominato, l’ex direttore
del dipartimento attività produttive Andrea
Freschi, ha ammesso
l’esistenza di una «questione d’opportunità».
Tre anni dopo quella
decisione la giunta ha
ripercorso una serie di inadempienze da parte della società, la Valves Hitech srl, fondata da un ex giornalista in affari con il presidente della
camera di commercio Italo-Kazaka e
rilevata a novembre del 2010 da Paolo Patrone, l’amministratore dele-
gato di “Tecnologie Galvaniche” e
“Patrone e Mongiello” di Tito Scalo.
La società era stata convocata per
la sottoscrizione del contratto già a
giugno del 2011, ma ad aprile dell’anno dopo è arrivata la richiesta di
una prima proroga per fornire tutta
«la documentazione propedeutica».
Ne sono seguite altre 2 fino al «termine perentorio» del 30
giugno 2013, che comunque non è stato rispettato. Infatti un mese dopo è arrivata la richiesta di altro tempo
«per consentire di adeguare il progetto di investimento al “mutamento radicale” avvenuto negli ultimi mesi
del settore automotive».
Solo che il progetto approvato prevedeva la
realizzazione entro due anni di un
impianto per la produzione di valvole ad alta tecnologia per oleodotti. Di
qui la revoca della delibera della vecchia giunta e del contributo milionario previsto.
l.amato@luedi.it
Il progetto
prevedeva
la realizzazione
di valvole
ad alta
tecnologia
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12
Primo piano
Martedì 20 maggio 2014
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PETROLIO
Cisl e Ugl chiedono
una svolta sul bonus
ma il governo
punta al raddoppio
entro il 2020
di VALERIO PANETTIERI
POTENZA - Romano Prodi rappresenta un
pezzo del Pd molto vicino agli apparati economico-finanziari. Non sorprende quindi
la sua proposta di aumentare le estrazioni in
Italia per sopravvivere alla crisi del Paese. È
una sorta di endorsement alle compagnie
petrolifere ed uno spunto per questo Pd alle
prese con riforme sostanziali soprattutto in
materia energetica. È chiaro anche che
quando l’ex premier parlava di Croazia si riferiva ai ricchissimi giacimenti nell’Adriatico, da sempre croce e delizia del dibattito
nazionale. Non a caso Prodi ha sollevato un
polverone nazionale: la Regione Veneto per
esempio ha chiarito di essere contraria a trivelle soprattutto vicino Venezia «già gravemente minata dalle estrazioni dal gas naturale». Diverso parere è invece la Provincia di
Ravenna, che valuta positivamente l’idea di
maggiori introiti attraverso l’aumento di
produzione. Ma un altro parere contrario
arriva dal sindaco delle isole Tremiti, promotore di una battaglia anti trivelle che
adesso sembra ripresentarsi. Anche lui dice
di essere contrario e promuove una «risoluzione Italia-Croazia per scongiurare le
estrazioni nell’Adriatico».
E questa è una parte: in Basilicata invece a
farsi sentire, dopo Lacorazza, sono i sindacati Ugl e Cisl e i comitati ambientalisti. Tutti con una personale “ricetta”da offrire a Pittella ad un giorno di distanza dall’incontro
con il ministro Guidi. «Sulla questione petrolio - dice Falotico - vedo troppi galli che
cantano».
Il riferimento è chiaro: l’uscita di Prodi è
vista come l’ennesimo tentativo di confondere le acque.
«Se riusciamo a fare massa
critica e a parlare con una sole voce, potremo far sentire
forte la nostra voce nei palazzi romani; se al contrario
continueremo ad andare in
ordine sparso e a perderci in
polemiche inutili, diventeremo terra di conquista dei trivellatori».
Falotico abbraccia la linea
Pittella sulla questione bonus idrocarburi:
«meglio - scrive - destinare i fondi segnatamente alla lotta contro la povertà e per creare vere occasioni di occupazione per i giovani». E poi ci sono i comuni della Val d’Agri
che «hanno male utilizzato centinaia di milioni. Con queste importanti risorse si sarebbero potute fare tante cose. Su questo
punto serve trasparenza, per questo ritengo che si debba andare verso una conferenza
regionale sul petrolio».
L’Ugl è invece preoccupata e chiede a Pittella di distanziarsi dalle dichiarazioni di
Prodi. ma da Pittella, impegnato nel suo
tour per presentare il bilancio regionale, ancora non arriva nessuna indicazione. «Dire
che il nostro Paese è al primo posto per riserve di petrolio in Europa - scrivono Tancredi e
Giordano dell’Ugl - e che queste risorse restano non sfruttate, vuol dire non solo conoscere i danni che le estrazioni di idrocarburi
hanno prodotto in Basilicata, ma anche
ignorarne la complessità e dimenticarsi ancora una volta delle popolazioni che sono costrette a subire tutte le problematiche connesse alle estrazioni. Se il “generale” Romano Prodi trova delle ottimi soluzioni di salvataggio per l’Italia si e si arrabbia, l’Ugl Basilicata rammenta che i lucani sono alla fame».
Insomma, nessuno sembra voler supportare Prodi, tantomeno Miko Somma che
parla di Prodi come «grande cerimoniere
degli sciagurati accordi del 1998, legato a
Nomisma-Energia, la sigla lobbystica dietro cui si nasconde neppure troppo velatamente un intreccio di legami ed interessi sodalistici il cui scopo è la creazione di profitto
ad ogni costo per le compagnie ed i maggiori
Questione
offshore
nell’Adriatico
Molti
a favore
Sull’oro nero
Prodi divide l’Italia
La proposta di aumento delle estrazioni dell’ex premier
accolta male in Basilicata, ma non nel resto del Paese
introiti fiscali per lo Stato.
Il vero punto si riassume in una domanda
diretta al presidente Pittella in occasione
dell’incontro di mercoledì con il ministro allo sviluppo economico Guidi, già autrice di
dichiarazioni molto stringenti sull’argomento estrazioni, e cioè se il presidente intenda mettere un secco no ad ogni ipotesi del
genere in una legislazione che ancora mantiene il pallino in sede regionale, o se all’incontro ci vada per “pesare”politicamente un
no offerto con una ulteriore quota di estrazioni concesse, ancorché non richieste ancora (20.000 barili-giorno, come dalle dichiarazioni ufficiali della strategia), un sì
molto renziano, quindi del fare, quindi trivellare, od il più probabile “ni” che contratta
e che nulla risolverebbe viste le differenze di
“peso” tra una regione, la Basilicata, che fa
parte di un paese, l’Italia, una regione abitata da italiani che sono anche lucani ed in
quanto tali vanno rispettati, ed il concerto di
“voci grosse”che con sconquasso e clangore
di media declinano il sacrificio estremo d’una terra lasciata finora sola, prima sedotta
di royalties e benefici, poi abbandonata alla
perdurante “palude” del non riuscire mai a
far di conto tra danni prodotti e vantaggi
non pervenuti».
E poi c’è il comitato No Triv che in una lettera al ministro Guidi scrive che sul petrolio
«non c’è stata nessuna partecipazione cittadina come prevedono le leggi e convenzioni
internazionali alla discussione sulle estrazioni petrolifere, nessuno studio scientifico
imparziale e non di parte sui luoghi dove trivellare (non siamo in un deserto). Nessuna
Valutazione ambientale strategica. Poche
Via dove sono state considerate le osservazioni tecniche e scientifiche de cittadini da
parte della Regione Basilicata. Monitoraggi ambientali partiti con circa dieci anni di
ritardo e ancora non perfettamente in linea
con le attese dei cittadini, limiti di emissioni
tra i più alti al mondo (vedasi il caso del H2s)
e limiti ambientali inesistenti nei confronti
dei petrolieri che trivellano vicino le case».
IL GOVERNO VUOLE DI PIÙ - I dati parlano chiaro, tanto che il Governo ha confer-
mato l’orientamento contenuto nella Strategia Energetica Nazionale (Sen). L’obiettivo è
raddoppiare entro il 2020 le estrazioni di petrolio e gas. Stando alle stime si potrebbero
attivare 15 miliardi di euro di investimenti e
creare 25 mila posti di lavoro stabili e addizionali, ridurre la bolletta energetica di 5
miliardi l’anno e ricavare 2,5 miliardi l’anno
di entrate fiscali sia nazionali che locali.
In Italia sono attivi 200 giacimenti e ci sono 976 pozzi e 130 piattaforme che estraggono circa 13 milioni di tonnellate fra petrolio e gas. Nel 2013 si è registrata una produ-
zione di 5,48 milioni di tonnellate di petrolio
(contro 5,37 milioni di tonnellate nel 2012) e
una produzione di gas pari a circa 7,6 mln di
tonnellate equivalente di petrolio.
Gran parte della produzione di greggio in
Italia deriva dalle concessioni ubicate in terraferma (4,76 milioni di tonnellate pari a
87% della produzione nazionale), in particolare in Basilicata (72%) e in Sicilia (13%). In
terraferma infatti si può riscontrare un generale decremento della produzione (- 3%)
con l’unica eccezione della regione Siciliana
(+5%).
Dibattito sul piano di emergenza del Cova e la direttiva “Seveso III”
Il protocollo di sicurezza europeo del centro oli
presentato e spiegato ai giovanissimi
di ANGELA PEPE
VIGGIANO – Una platea interessata di
bambini e ragazzi, accompagnati dai
loro insegnanti e dai rispettivi dirigenti scolastici, ieri mattina, ha seguito la
presentazione del Piano di Emergenza
Esterna (PEE) del Centro Olio Val d’Agri redatto dalla Prefettura di Potenza. Il documento è stato illustrato agli
alunni delle scuole elementari e medie di Viggiano e Grumento Nova, così
come previsto dalle attività di comunicazione che
includono tre incontri formativi con le scuole di
ogni ordine e grado delle
due località, a seguito della presentazione pubblica del 25 marzo scorso.
Nell’occasione, è stato distribuito
agli alunni un opuscolo informativo,
indirizzato specificatamente ai bambini della scuola primaria, per illustrare, con un linguaggio semplice e ricco
di immagini, i comportamenti da tene-
re in caso di applicazione del Piano. La
predisposizione del Piano di Emergenza Esterno è prevista per gli impianti
che lavorano sostanze pericolose a rischio di "”incidente rilevante”.
La Direttiva 2012/18/UE, che modifica ed abroga la Direttiva 96/82/CE del
Consiglio, viene comunemente denominata Direttiva “Seveso
III” ed ha l'obiettivo di innalzare i livelli di protezione e controllo attualmente
vigenti negli stabilimenti.
L'elemento forse più importante ed innovativo
consiste nel fatto che la Direttiva interviene anche
per rafforzare i diritti dei
cittadini che abitano nei
pressi di stabilimenti descritti come
sottoposti ad incidente rilevante; dove
deve essere assicurato il diritto a ricevere informazioni chiare ed esaustive
sullo stabilimento ed introduce inoltre
il “diritto di consultazione”, in caso di
insediamenti di nuovi stabilimenti o di
significative modifiche.
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Martedì 20 maggio 2014
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13
TACCUINO DALL’OLANDA Una giornata all’Eco Marathon della Shell
L’automobile ecosostenibile
costruita da studenti Unibas
di NICOLA BISCEGLIA
In alto due foto della maratona
della Shell ad Amsterdam dove
hanno partecipato anche
studenti Unibas. In basso: l’ex
premier Romano Prodi
AMSTERDAM - Sono state ore sorprendenti quelle passate a Rotterdam,
trascorse ad osservare dall’interno
una manifestazione di cui non immaginavo l’esistenza, la Shell Eco Marathon.
Intanto, spiego cos’è la maratona
ecologica organizzata dalla multinazionale del petrolio: è una competizione tra prototipi di automobili il cui scopo principale è consumare meno carburante possibile. Come? Puntando su
tecnologie che consentono una mobilità sostenibile, ottimizzando i consumi
e quindi riducendo le emissioni. Non
mi dilungherò a spiegare tecnicamente gli accorgimenti ed i tipi di combustibile utilizzati (mi informerò meglio e
chiederò a qualche esperto di scriverne), ma voglio soffermarmi su quello
che mi ha colpito maggiormente.
I team che partecipavano (oltre 200
da 25 Paesi del mondo) erano composti
perlopiù da giovani studenti di ingegneria che mettono in pratica le nozioni che apprendono a lezione; c’erano
anche alcuni team di scuole industriali, ragazzi giovanissimi.
Tra i protagonisti della manifestazione l’UniBas racing team, messo in
piedi dal professor Nino insieme ad
una ventina di ragazzi (quasi tutti lucani e una coppia di spagnoli che ha fatto l’erasmus da noi). L’entusiasmo che
si percepiva nel paddock, dove gli studenti si affannavano a trovare le misure per superare i ristrettissimi test di
ammissione, e l’aria internazionale
che si respirava, mi faceva provare un
pizzico di invidia nei loro confronti:
questi ragazzi stanno costruendo un
futuro migliore per tutti. Il professore
Un altro scatto dell’evento ad Amsterdam
che guida i suoi ragazzi è la figura che
più mi ha impressionato: senza ricevere supporti economici da università o
istituzioni ha messo su il team e da
quattro anni porta i suoi ragazzi a sperimentare i prototipi, frutto anche di
lavoro notturno, ed a confrontarsi con
realtà di tutto il mondo per arricchire il
proprio bagaglio culturale ed esperienziale.
Il professor Nino non insegna solo
nozioni tecniche, ma fornisce anche
un esempio di vita ai ragazzi: la sua abnegazione è profonda e la condivisione
dell’intera esperienza, campeggio
compreso, è parte della lezione. Queste
considerazioni mi fanno ben sperare
sul futuro della nostra regione: i nostri
ragazzi non si sentono inferiori a nessuno, sono a contatto con una parte significativa di mondo e hanno la possibilità di confrontarsi e fare rete con altri giovani di belle speranze come loro.
Vengo, in chiusura, alla questione
più “scottante” della trasferta: sono
partito con una vaga idea di quello che
le compagnie petrolifere mettono in
campo nella nostra regione, e torno
con una forte curiosità: voglio saperne
di più. Voglio avere i dati dell’inquinamento, scoprire come vengono definite le royalties ed in che modo vengono
spese. Se il nostro petrolio copre il fabbisogno del 10 o del 20% nazionale e capire se e come possa diventare una risorsa reale e non per forza un peso per
la nostra regione, come in molti paventano.
Questo monitoraggio è in linea con il
progetto di Osservatore Lucano, ma
per metterlo in pratica ci sarà bisogno
di una congiuntura astrale positiva:
servirà la collaborazione delle multinazionali, per liberare i dati ed aprirsi
al confronto, dei professori (economisti, ingegneri, geologi ecc.) che possono giudicare con autorevolezza, degli
operatori di comunicazione, che devono informare in maniera trasparente,
e dei cittadini, che hanno un ruolo
chiave anche nell’attuazione delle politiche. In questi giorni ho conosciuto
persone che appartengono a ciascuna
di queste categorie e credo che da questa interazione si possa arrivare ad
una collaborazione fattiva ed ad una
crescita reale dei nostri territori, che
hanno una ricchezza tanto importante
quanto vituperata. E che va sfruttata al
meglio, facendo attenzione all’ambiente ed al territorio, seguendo pratiche
utilizzate in tutto il mondo. E provare a
guardare al futuro, avendo i dati come
metro di giudizio oggettivo. Credo che
sia questa la strada da percorrere: il
servilismo sterile e l’ostruzionismo ad
oltranza hanno fatto il loro tempo.
COMUNICATO PREVENTIVO RELATIVO ALLE ELEZIONI EUROPEE ed AMMINISTRATIVE 2014
INDETTE PER IL GIORNO 25 MAGGIO 2014 E PER L’EVENTUALE BALLOTTAGGIO DELL’8 GIUGNO
Ai sensi e per gli effetti della delibera n. Delibera n. 138/14/CONS e Delibera n. 139/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Tariffe al netto dell’IVA (4%) per l’accesso agli spazi dei messaggi elettorali:
� Non sono previsti sconti di quantità nè
provvigioni di agenzia.
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dettagli relativi a data di pubblicazione,
consegna dei materiali per la stampa,
eventuale posizione di rigore, soggetto
richiedente ecc. dovranno pervenire agli
uffici Publifast srl almeno due giorni prima
della data richiesta per la pubblicazione.
� I messaggi politici elettorali devono recare
l’indicazione del committente e la dicitura
“messaggio elettorale” con l’indicazione del
soggetto politico.
� La pubblicazione è consentita fino al 23
MAGGIO 2014 compreso e 6 GIUGNO
2014 compreso per gli eventuali successivi
ballottaggi
Prezzi relativi ad altri formati
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1/4 di pagina b/n
1/4 di pagina colore
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€ 35,00
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€ 2.200,00
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Economia Italia / Mondo
Martedì 20 maggio 2014
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15
LAVORO Livelli sotto il 60% come nel nostro paese avveniva nel 2002
L’occupazione torna indietro
Così l’Italia resta agli ultimi posti della classifica europea
ROMA - L’Italia resta agli ultimi posti dell’Unione europea per tasso di occupazione:
nel 2013 secondo i nuovi dati
Eurostat, lavorava solo il
59,8% delle persone tra i 20 e i
64 anni, un dato che riporta il
Paese ai livelli del 2002
(59,2%) scendendo per la prima volta sotto il 60% da 12 anni. Il dato è di 8,5 punti inferiore alla media europea
(68,3%) e il peggiore dopo
quello di Grecia, Croazia e
Spagna.
La fascia più penalizzata in
questi 11 anni è stata quella
tra i 25 e i 34 anni mentre è
aumentata la quota, anche
grazie alla riforma del sistema previdenziale e all’allungamento dell’età
pensionabile, degli over 55 al lavoro. Tra i 25 e i
34 anni, età nella
quale si sono in
genere terminati
gli studi e ci si affaccia nel
mondo del lavoro - secondo
gli ultimi dati Istat - si sono
persi tra il 2002 e il 2013 due
milioni di occupati (da 6,3
milioni a 4,3 milioni) e oltre
12 punti percentuali per il
tasso di occupazione (dal
72,6% al 60,2%). Se si guarda
all’intera fascia dei più giovani (dai 15 ai 34 anni) i posti
persi tra il 2004 e il 2013 sono
2,5 milioni. Per i più anziani
(55-64 anni) si è registrato
invece un rapido aumento
dell’occupazione, in linea
con la crescita vista in Europa: in Italia il tasso di occupazione è passato dal 28,6% del
2002 al 42,7% del 2013 (4,8
punti in più solo tra il 2011 e
il 2013). Nello stesso periodo
la media europea a 28 dell’occupazione in questa fascia di
età è passata dal 38,1% al
50,1%.
I dati Eurostat, ha detto il
presidente del Consiglio,
Matteo Renzi mostrano che
nel 2013 «sul lavoro si è toccato un punto molto basso eppure inizio a vedere i segni di
una ripresa». Il ministro del
Lavoro, Giuliano Poletti ha
sottolineato che ci sono già
50.000 giovani iscritti al piano Garanzia Giovani in appena due settimane dall’avvio
del programma che dovrebbe
dare opportunità alle persone che non studiano e non lavorano. «Mi sembra - ha detto
- un bel risultato. Stiamo facendo il lavoro che va fatto».
Il gap tra i livelli occupazionali dei Paesi più operosi è comunque significativo: in Germania lavora il
77,1% delle persone tra i 20 e i 64
anni (quasi venti
punti in più rispetto all’Italia)
con il target 2020
(77%) già superato. in Inghilterra lavora il 74,9% delle
persone nella fascia di età
considerata mentre in Francia la stanghetta si ferma al
69,5%. In Svezia lavora il
79,8% delle persone tra i 20 e i
64 anni ma i più stakanovisti
sono fuori dall’Europa con
l’Islanda all’82,8% (ma era all’87,8% nel 2002) e la Svizzera all’82,1%. In Europa nel
2013, rileva Eurostat, c’erano 26,2 milioni di disoccupati, 900.000 in più rispetto al
2012. In Italia i disoccupati
nella media 2013 erano
3.113.000, quasi 370.000 in
più rispetto al 2012 e 1,6 milioni in più rispetto al 2007. Il
governo, ha spiegato il ministro Poletti, tra un anno farà
una verifica sul Dl lavoro e
sarà pronto a «cambiare strada», qualora i risultati non
fossero positivi.
Prevista solo per il Comune che non hanno deciso l’aliquota
Tasi, arriva l’attesa proroga
Rata spostata da giugno a settembre
C’è tempo fino al 23 maggio, e resta aperto il dibattito
sulle diseguaglianze tra i contribuenti delle varie città
di MARIA GABRIELLA GIANNICE
ROMA - Alla fine la proroga della
Tasi è arrivata. Il pagamento della
prima rata della Tassa sui servizi
indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno
ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno.
La decisione è stata presa dal Governo dopo un incontro tecnico con
i Comuni. Si spera così anche di raf-
Più colpita
la fascia d’età
25-35 anni
Annunci di lavoro (Franco Cortellini)
SPRECHI ALIMENTARI Ue riflette su alcuni prodotti
LaBorsa
Titolo
Ultimo
Prezzo
A2a
0,8200
Atlantia
18,9200
Autogrill Spa
6,3850
Azimut
18,9100
Banco Popolare
11,9500
Bca Mps
21,7200
Bca Pop Emil Romagna
7,0550
Bca Pop Milano
0,5700
Buzzi Unicem
11,8000
Campari
5,9950
Cnh Industrial
7,8450
Enel
3,9760
Enel Green Power
2,0420
Eni
18,0700
Exor
31,1400
Fiat
7,2450
Finmeccanica
5,8850
Generali Ass
15,8600
Gtech
19,5700
Intesa Sanpaolo
2,2140
Luxottica Group
41,0100
Mediaset S.p.a
3,2500
Mediobanca
6,6850
Mediolanum
5,7050
Moncler
0,0000
Pirelli E C
11,5400
Prysmian
16,3100
Saipem
18,7900
Salvatore Ferragamo
22,6500
Snam
4,1720
Stmicroelectronics
0,0000
Telecom Italia
0,8560
Tenaris
15,6900
Terna
0,0000
Tod's
101,5000
Ubi Banca
0,0000
Unicredit
5,7550
Unipolsai
2,3600
World Duty Free
9,4700
Yoox
20,9000
freddare la polemica politica. Alle
scorse Politiche era l’Imu a tenere
banco nei comizi, ora rischia di esserlo la Tasi. In aprile il Governo ha
varato le modalità di applicazione
della nuova imposta, ma ad oggi sono in pochi a sapere quanto dovranno pagare e questo perché solo poco
più del 10% dei Comuni ha deliberato su aliquote ed eventuali detrazioni.
La maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell’incertezza, e
nei giorni scorsi si è
avanzata l’ipotesi di
prorogare la scadenza dei pagamenti. A
giustificare le lentezze dei Comuni sono le
elezioni comunali,
che riguardano oltre
4.000
Municipi.
«Quei Consigli comunali - ha ricordato
il presidente dell’Anci Piero Fassino - ad
aprile erano già
sciolti e quindi impossibilitati a deliberare». Anche per
questo la legge ha
previsto che, in caso
di mancata delibera
sulle aliquote, i proprietari di prima casa potranno pagare
tutto entro il 31 dicembre 2014.
Fino ad oggi, secondo uno studio
della Uil, sono stati solo 832 comuni
(su un totale di 8.092) ad aver deliberato le aliquote Tasi e, di questi
832, solo 513 le hanno pubblicate
sul sito del Ministero dell’economia
e delle Finanze. I Comuni hanno
tempo fino a venerdì 23 maggio per
le delibere: troppo poco. Inoltre
ogni municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come
intende calmierare l’imposizione
tenendo conto dei diversi profili dei
contribuenti. Su questo quadro è
intervenuta la decisione di oggi del
Governo che «per venire incontro
da un lato alle esigenze determinate
dal rinnovo dei consigli comunali, e
dall’altro all’esigenza di garantire
ai contribuenti certezza sugli
adempimenti fiscali» ha prorogato
da giugno a settembre il pagamento della prima rata della Tasi per dare più tempo ai Comuni che potranno decidere dopo le elezioni a consigli rinnovati.
Resta comunque immutata la
complessità di un’imposta che può
cambiare da Comune a Comune.
Sempre secondo lo studio Uil, i Consigli Comunali degli oltre 8.000
municipi italiani potrebbero partorire un «monstrum» nazionale di
75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il
conto della Tasi sulla prima casa,
per alcuni comuni risulterà più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A Milano, ad
esempio, si pagherà più della vecchia Imu mentre a Roma si pagherà
di meno.
Variazione
1,86%
0,11%
1,51%
0,21%
-0,67%
-0,23%
-0,35%
1,15%
0,34%
-1,80%
-0,13%
-0,85%
-2,48%
-2,95%
0
1,33%
1,55%
-3,76%
-3,12%
-2,29%
-1,61%
0,12%
-0,37%
-2,65%
-0,63%
0,61%
0,37%
1,29%
-1,09%
-3,29%
2,27%
-0,52%
0,45%
-0,46%
1,65%
-1,60%
-3,20%
-1,83%
1,83%
-3,42%
Max
Min
0,8245
19,18
6,415
19,07
12,1
21,91
7,14
0,5755
11,94
6,07
7,88
4,05
2,074
18,24
31,28
7,315
5,955
16,13
19,89
2,24
41,38
3,274
6,76
5,755
12,8
11,63
16,43
18,8
22,78
4,23
6,99
0,867
15,74
3,898
101,5
5,94
5,895
2,44
9,595
21,71
0,7955
18,36
6,275
18,34
11,46
20,68
6,775
0,5515
11,42
5,96
7,675
3,906
2,02
17,91
30,4
6,99
5,65
15,72
19,48
2,156
40,45
3,148
6,475
5,515
12,53
11,2
16
18,24
22,03
4,124
6,725
0,826
15,24
3,834
96,55
5,65
5,655
2,346
9,29
20,61
Indici
FTSE/Nome
MIB
All-Share
Mid Cap
Small Cap
Micro Cap
STAR
Valore
20.318,46
21.630,39
27.782,13
19.109,14
25.624,22
17.981,41
Var %
-1,60
-1,51
-0,65
-0,70
-0,39
-0,69
MaggioriRialzi
Nome
Stmicroelectronics
A2a
World Duty Free
Tod'S
Finmeccanica
Valore
6,97
0,82
9,47
101,50
5,885
Var %
+2,27
+1,86
+1,83
+1,65
+1,55
MaggioriRibassi
Nome
Unipolsai
Generali
Yoox
Snam
Unicredit
Valore
2,36
15,86
20,90
4,172
5,755
MercatiEsteri
Var %
-3,90
-3,76
-3,42
-3,29
-3,20
* ore 21
Indice
NASDAQ 100
Dow Jones
FTSE 100
DAX 30
CAC 40
Valore
3.615,01
16.514,69
6.844,55
9.659,39
4.469,76
Cambi
aggiornato ore 21
Nome
Acquisto
Euro/Dollaro
1,37098
Euro/Sterlina
0,81546
Euro/Franco Svizzero 1,22295
Euro/Yen
138,898
Var. %
+0,78
+0,14
-0,16
+0,31
+0,30
Vendita
1,37102
0,8155
1,22306
138,925
MateriePrime
Nome
Petrolio
Oro
Argento
Valore
$ 102.29
$ 1295.9
$ 19.39
Unità di misura
Barile (158,987 Litri)
100 Troy Oz. (3,110 Kg)
5000 Oz. (155,517 Kg)
Slitta la soppressione
delle date di scadenza
BRUXELLES - Non sarà per
oggi la soppressione in Europa della data di scadenza
su alcuni alimenti per rafforzare la lotta contro gli
sprechi alimentari. Tuttavia la riflessione avviata oggi dai ministri dell’agricoltura dell’Ue, su richiesta di
Olanda e Svezia, ha permesso al ministro per le politiche agricole e alimentari,
Maurizio Martina, di lanciare una nuova sfida ai
partner europei: «Cogliere
l’opportunità
dell’Expo
2015 a Milano per avanzare
su questa importante problematica, in quanto durante quei sei mesi la contraddizione tra spreco e
malnutrizione sarà uno dei
grandi temi in discussione».
Intanto il commissario
europeo alla sanità, Tonio
Borg, al termine dei lavori
del Consiglio Ue ha confermato ai cronisti che «verso
la metà di giugno, presenterà insieme al collega all’ambiente, Janez Potocnik, una
comunicazione
sull’alimentazione sostenibile» dove si parlerà anche della data limite di consumo di alcuni alimenti. La proposta
olandese e svedese, sostenuta da Germania, Lussemburgo, Danimarca e Austria, in concreto chiede di
estendere la lista dei prodotti per i quali attualmente
non é prevista una scadenza, come sale e aceto, a prodotti secchi come pasta, riso
o caffè.
La comunicazione della
Commissione, che non é
una proposta legislativa,
sarà discussa sotto presidenza italiana dell’Ue, a
partire dal prossimo primo
luglio. E quindi sarà pro-
prio l’Italia che potrà dare
un primo orientamento al
dibattito in attesa di una
proposta.
Martina ne é convinto:
«Non ci pare - dice - che si
possa utilizzare una sola leva per aggredire il nodo degli sprechi alimentari. C’é
un lavoro di filiera da fare,
che interseca il ruolo delle
aziende, il ruolo delle istituzioni, i comportamenti dei
consumatori. E poi rimane
il fatto che per noi qualità e
sicurezza sono due punti irrinunciabili. Capisco anche
- ha proseguito - la sensibilità delle organizzazioni
agricole italiane che giustamente pongono con prudenza questo tema».
Per l’Italia quindi, la soluzione contro gli sprechi alimentari, non si risolve discutendo esclusivamente
sulla la questione etichetta.
RASSEGNASTAMPA
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17
Martedì 20 maggio 2014
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Straordinaria giornata allo stabilimento di Melfi: arriva l’allenatore della Juve
Conte motivatore alla Fiat
Strategica presenza degli uomini chiave del gruppo: stimolerà i dipendenti
POTENZA - L'allenatore della Juventus Antonio Conte è atteso in tarda
mattinata alla Fiat Sata di Melfi.
Sarà relatore in un seminario di formazione con i dipendenti dello stabilimento lucano, dove verranno prodotte duecentomila Renegade (ultima nata della FiatChrysler sotto il marchio Jeep, da due stagioni main sponsor sulle
maglie bianconere).
L'incontro sarà aperto
ai soli funzionari e dipendenti Fiat, senza
possibilità di accredito
per la stampa e per gli
ospiti. Conte non è il primo big dell'area sportiva del gruppo inviato in
Basilicata
da
casa
Agnelli.
A inizio marzo è stato
Stefano Domenicali, ancora in sella alla Gestione Sportiva Ferrari, a incontrare gli operai nelle vesti di motivatore invitato da Sergio Marchionne.
Ma il 14 aprile, dopo appena un mesetto, la debacle delle rosse nel Gran
Premio del Bahrein ha indotto il ma-
Pittella durante una
tappa del tour
All’inizio
di marzo
era toccato
a Domenicali
della Ferrari
Antonio Conte nella festa di domenica allo Juventus Stadium
nager imolese a rassegnare le dimissioni. Al suo posto Marco Mattiacci,
scelto da Montezemolo.
Conte arriva in Basilicata fresco di
conferma sulla panchina bianconera
dopo il vertice di ieri pomeriggio, andato a buon fine, con l’amministratore delegato Marotta e il presidente Andrea Agnelli. L’intesa è stata chiusa
ieri, anche perché oggi il tempo non ci
sarebbe stato. Conte infatti, dopo il
blitz mattutino a Melfi, si sposterà a
Rieti per ritirare il premio intitolato a
Manlio Scopigno (appuntamento previsto per le 21).
Pietro Scognamiglio
Twitter @pietroscogna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FEMCA CISL /ACQUEDOTTO L.
SULLA POTENZA-METAPONTO
IN PROVINCIA DI POTENZA
Si va verso l’agitazione
Treni rallentati per una frana
Anas: 6,5 mln per le strade
SUL PIANO di riorganizzazione Acquedotto
Lucano deve convocare i sindacati altrimenti
sarà proclamato lo stato di agitazione. E’ l'aut
aut della Femca Cisl è messo nero su bianco sul
verbale approvato all'unanimità dall'assemblea
dei lavoratori che ha dato un mandato forte al
segretario generale Francesco Carella. “Il presidente di Al, Rosa Gentile, ci ha comunicato
che non ci sono soldi, ma secondo noi – precisa
Carella – è proprio procedendo con la riorganizzazione che si darebbe nuova linfa ai lavoratori
e soprattutto si metterebbe fine a un'attesa che
dura da troppi anni. A questo punto si tratta di
capire se il management di Al è nelle condizioni
di presentare un nuovo piano industriale”.
E’ TORNATA lentamente alla normalità nel tardo pomeriggio la circolazione ferroviaria sulla linea Potenza - Metaponto, rallentata dalle 14.00
alle 15.45 di ieri per uno smottamento tra Potenza e Vaglio Basilicata, proveniente da terreni
non di proprietà FS, causato dalle abbondanti
piogge degli ultimi giorni. Le squadre tecniche di
Rete Ferroviaria Italiana hanno lavorato per liberare i binari dal fango e dai detriti e messo in sicurezza il tratto di linea. I lavori di ripristino totale
della linea proseguiranno anche nelle prossime
ore. Due i treni coinvolti: l’Intercity delle 14.00
Taranto –Roma che hanno registrato 35 minuti
di ritardo e il treno regionale delle 14.29 Potenza-Taranto cancellato e sostituito con bus.
L’ANAS HA PUBBLICATO sulla Gazzetta Ufficiale un esito di gara, per lavori di manutenzione
straordinaria in provincia di Potenza, per un investimento complessivo di oltre 6,5 milioni di euro. La gara prevede i lavori di ripristino degli impalcati del viadotto “Melandro”, sulla strada statale 95 “Variante di Tito Brienza”, nel Comune di
Satriano di Lucania, in provincia di Potenza.
L’appalto è stato aggiudicato alla Impresa Fip
Industriale S.p.A., con sede a Selvazzano Dentro (PD). L’esito rientra tra gli interventi urgenti
previsti dal ‘Decreto del Fare’ per il rilancio dell’economia e dal piano di manutenzione straordinaria definito nella convenzione stipulata con
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
#Sbilanciamoci
Pittella
nel Lagonegrese
Lavoro, occupazione e la realizzazione dell’Ospedale unico di Lagonegro sono stati al
centro degli incontri che il
presidente della Regione ha
tenuto nella quarta tappa di
“Sbilanciamoci”, il tour ha
toccato il territorio di Lagonegro.
Si è iniziato con un confronto con gli alunni dell’istituto tecnico D’Alessandro
nell’intento di stabilire un
dialogo e scambiare idee su
ansie e prospettive, innovazione e nuovi linguaggi. Numerose le domande degli alunni
sull’ospedale unico e sulla possibilità di realizzare un film in Basilicata. Altre domande hanno
riguardato “Garanzia giovani”,
un’iniziativa europea che si tradurrà in master e corsi specializzazione finalizzati ad aumentare le possibilità di autoimpiego.
Si è discusso, inoltre, di Riorganizzazione scolastica in linea
con le azioni dell’Agenda digitale, di formazione avanzata per i
docenti.
Il presidente della Regione ha
incontrato, poi, i dirigenti delle
Aziende sanitarie, alcuni amministratori e il Comitato pro-ospedale, per discutere dell’Ospedale
unico di Lagonegro. La Regione
chiederà all’impresa tempi certi
per l'esecuzione dell’opera e lo
stesso farà anche per le necessarie indagini geologiche.
Il tour è proseguito nel pomeriggio a San Paolo Albanese nel
Centro della creatività con i sindaci dei Comuni limitrofi e le associazioni dei Giovani e a Senise
nella sala consiliare del Comune
con i sindaci, le associazioni giovani.
RASSEGNASTAMPA
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Potenza
Martedì 20 maggio 2014
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19
Il venditore ambulante, molto conosciuto in città, è ricoverato al San Carlo
Gara di solidarietà per Alì
La famiglia ha bisogno di aiuto e “Potenza partecipa” si è mobilitata
Studenti diversamente abili
alle prese con “Abbelliamo la sala”
ALÌ è un venditore ambulante da anni residente a Potenza. Nel capoluogo lo conoscono praticamente tutti, lavoratore serio, disponibile, perfettamente integratosi nella realtà cittadina, del quale tutti ne
riconoscono l’onestà e soprattutto lo stile
impeccabile con il quale rispetta le nostre
leggi e le nostre tradizioni.
Alì è considerato ormai un potentino a
tutti gli effetti, come è giusto e soprattutto normale che sia. Spostato e padre di cinque figli, Alì ha oggi bisogno della solidarietà di tutti. Da alcuni giorni, infatti, è ricoverato nell’ospedale San Carlo per seri
problemi di salute.
E pertanto non può lavorare e le sue
condizioni economiche sono drammatiche.
Ed ecco che “Potenza partecipa” ha lanciato un appello ai potentini: «aiuttiamo
Alì e la sua famiglia».
L’auspicio è quello di dare vita a una vera e propria gara di solidarietà.
Ogni forma di contributo (denaro, generi alimentari e vestiario) è ben accetto,
per far fronte a una situazione che potrebbe diventare disperata. La nostra città, ha
da sempre dimostrato un elevato livello di
solidarietà nei confronti del prossimo e
soprattutto di chi vive realtà particolarmente precarie.
Pertanto da oggi, dalle 18 alle 19.30,
chiunque potrà recarsi nella sede del circolo culturale “Potenza partecipa” di via
Santa Lucia 31, e portare denaro, generi
alimentari o anche capi di abbigliamento.
L’ospedale San Carlo dove è ricoverato Alì
RUOTI
Esce di casa e non ritorna
Scomparso un uomo
NON si hanno più notizie di Gerardo Sileo, 42
anni, di Ruoti. L’uomo si è allontanato dalla propria abitazione a piedi ed è sprovvisto di cellulare. Alto circa 1,75 con corporatura media, capelli
castani e occhi celesti indossava un paio di
jeans, una maglia di colore rosso, un giubbotto
corto di colore marrone scuro e scarponcini di
colore grigio. Non vedendolo rientrare a casa, il
padre ha deciso di segnalare l’allontanamento
del figlio.
Emilia Manco
“ABBELLIAMO la sala”.
Questo il titolo del progetto
che terminerà domani nella
“Sala ristorante” dell’Istituto alberghiero di Potenza. Alle 10, i ragazzi protagonisti del progetto, hanno
invitato i genitori, gli amici, nonché la dirigenza scolastica dell’Istituto per presentare le loro opere d’arte e
condividere un momento di
festa. Il progetto, che si è Uno dei ragazzi mentre realizza la sua opera
svolto nei di febbraio e mar- guaggio non verbale del- rulli, stoffe, carta, spago,
zo e durato complessiva- l’arte.
corda, sabbia, cannucce,
mente 12 ore, ha visto coinTutti i ragazzi si sono ci- pane, carta da parati, corvolti gli alunni diversa- mentati nella realizzazione tecce di alberi, piatti di carmente abili seguiti dai loro di piatti , porta candele e ot- ta, posate di plastica, rainsegnanti di sostegno.
to tele, una diversa dall’al- metti e altro materiale di
Le attività proposte han- tra, per soggetto, tecnica e scarto. Ogni lavoro esprino avuto vari obiettivi tra i materiale utilizzato. Gli me uno stato d’animo, un
quali quello di stimolare la alunni sono stati stimolati e messaggio, un sentimento.
manualità e la creatività incoraggiati a “sperimen- La soddisfazione dei ragazvolte ad aumentare l’auto- tare” varie tecniche e a “ma- zi nell’ammirare i frutti del
stima di ciascuno, ma an- nipolare” vari materiali loro lavoro, ripaga di ogni
che a migliorare le attività dando così vita all’arte “ma- fatica e rafforza la convinpsicomotorie, le difficoltà terica”. Sono stati infatti zione che, ciascuno se incospaziali e l’interazione con utilizzati non solo pennelli raggiato, stimolato, può fail gruppo, attraverso il lin- e colori, ma anche smalti, re grandi cose.
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LAGONEGRESE
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LAURIA L’uomo è originario del Molise. Giornata di sciopero proclamata dai sindacati
Altra morte bianca sull’autostrada
Il trentanovenne Antonio De Luca ha perso la vita nella galleria di “Serra Rotonda”
LAURIA - In quella galleria soltanto qual- posto oltre al 118 sono intervenuti i vigili
che settimana fa c’era stato un altro inci- del fuoco, la polizia stradale e i carabinieri.
dente. In quella occasione l’operaio di Lau- Da quanto si apprende pare che sia stata già
ria se l’era cavata. Ieri pomeriggio, invece, stata aperta un’inchiesta giudiziariaper faper Antonio De Luca trentanovenne moli- re chiarezza sull’incidente. Fonti sindacali
sano non c’è stato nulla da fare. E’ morto hanno annunciato che gli operai proclameschiacciato dal peso
ranno uno sciopero
dell’impalcatura che
che impedirà, domastava montando. Tutto
ni, il lavoro sul canè successo intorno alle
tiere. Sullo stesso
17. I colleghi dell’uomo
tratto di autostrada si
hanno dato subito l’alsono registrati di relarme e nonostante i sacente, in altro incinitari del 118 siano indente sul lavoroha
tervenuto con celerità,
perso la vita Giusepper De Luca non c’è stape Palagano. «Bisoto nulla da fare. L’uomo
gna fermare questa
era dipendente della
strage silenziosa, che
ditta Castelfer Carpen- La galleria di Serra Rotonda
si sta consumando
terie Srl, affidataria del
sulla grande incomContraente Generale
piuta Salerno - RegGLF Spa. Il presidente dell’Anas, Pietro gio Calabria. - spiegano i sindacati in una
Ciucci, si è detto «addolorato» per la morte nota - Di fronte a queste tragedie annunciadell’operaio e ha espresso le condoglianze te occorre tolleranza zero ed è per questo
alla sua famiglia. Ciucci, inoltre, ha «imme- che è necessario attivare i livelli istituzionadiatamente nominato una commissione li, anche nazionali, e la magistrature inquid’inchiesta interna per verificare la dina- rente, affinché siano accertate tutte le remica e la responsabilità dell’incidente». Sul sponsabilità».
| LA STRADA “ORFANA” |
Restyling per la Viggiano-Grumento Nova
GRUMENTO NOVA – Finalmente per iniziativa del comune di Grumento Nova si interviene sulla strada che collega il sito industriale dell’area di Grumento Nova –
Viggiano. Da anni è stata
definita la strada “orfana”
della vergogna per lo stato disastroso e disagevole
in cui si trova. “Orfana”
per la non presenza sulle
mappe catastali e soprattutto per l’assenza di un
gestore che se ne occupasse. Stiamo parlando del
tanto discusso tratto stradale che collega l’ingresso
dell’area industriale di
Grumento Nova- Viggiano alla Grumentina, dove il transito è collegato nella maggior parte dei casi all’attività estrattiva
(Centro Olio e aziende dell’indotto) e alle varie ditte insediatesi. Un’arteria per cui, oramai, le lamentale da parte degli utenti era-
no all’ordine del giorno. «E’la prima volta –
ha spiegato con soddisfazione il Sindaco,
Vincenzo Vertunni – che si interviene su
quel tratto stradale. L’Eni – continua il Primo cittadino - ha investito
le somme necessarie per
l’intervento che riguarderà il consolidamento della
parte ceduta e la regimentazione idrica delle cunette e la regolamentazione
dell’asfalto. Subito dopo
la sistemazione – prosegue il Primo cittadino l’arteria passerà alla Provincia di Potenza». Infine
il Sindaco, aggiunge che
questa operazione «non c’entra niente ne
con il Giro d’Italia, tanto meno con le amministrative. L’intervento è partito qualche
giorno fa, ma il tutto ha avuto un procedimento di tempi tecnici necessari».
Angela Pepe
LAGONEGRO Gli studenti si sono cimentati anche nel ballo e nella musica
Spettacolo teatrale
Una festa nel segno della primavera
Canzone e poesia
La “Napoletana”
Tra sperimentazione didattica e miglioramento dell’offerta curriculare
sbarca a Lauria
LAGONEGRO – L’Istituto Tecnico Agrario Vittorino D’Alessandro si è fatto promotore di
alcune iniziative volte a favorire la sperimentazione didattica, migliorare l’offerta curricolare ed aggiornare le competenze del corpo docente al fine
di garantire ai propri alunni
programmi e percorsi formativi al passo coi tempi, orientati al
mondo del lavoro e, soprattutto, appetibili per ragazzi e genitori. Nella piazza principale del
paese, si è tenuta la consueta festa di primavera organizzata
dall’istituto, caratterizzata da
spettacoli di danza, musica di
giovani band e tanto divertimento, mentre gli allievi del
primo anno hanno allestito, insieme agli insegnanti, un mercatino equo e solidale di piante e
fiori per mostrare alle famiglie
e ai passanti i progressi compiuti nell’arte del giardinaggio: durante l’anno scolastico
MARATEA - Nei giorni scorsi si è
tenuto un convegno residenziale
per dirigenti scolastici e docenti
progettato dall’Istituto Tecnico
Vittorino D’Alessandro di Lagonegro al fine di costruire una rete
nel lagonegrese di” In-formazione”, studio e didattica che fornisce ai docenti e agli operatori della scuola che vi hanno aderito,
strumenti di percorsi educativi e
di apprendimento per tutti gli
studenti di ogni ordine e grado. Il
materiale prodotto dai lavori nei
tre giorni sarà oggetto di pubblicazione e diffusione tramite la rivista Orizzonti Pedagogici. Sono
intervenuti, autorevoli ospiti per
parlare di Pedagogia, Metodolo-
L’iniziativa dell’Istituto Agrario
infatti gli studenti avevano
piantato, annaffiato e custodito ciascuno una sua pianta all’interno della serra della scuola, così la festa è stata l’occasione per mostrare al pubblico i
migliori prodotti e gli ultimi ritrovati in termini di innesti
provenienti dal piccolo vivaio
artigianale e raccogliere fondi
per autofinanziare iniziative
future della stessa natura, è
proprio il caso di dirlo. La giornata, aiutata dai primi sprazzi
di sole primaverile, appunto,
ha avuto grande successo, è
stata molto significativa sotto
l’aspetto educativo e ha riscosso il vivo apprezzamento dei cittadini, che hanno fatto a gara
per acquistare i manufatti
esposti su coloratissimi banchetti .
f. f.
LAURIA – Si terrà sabato prossimo 24
maggio a partire dalle ore 21.30 presso
l’associazione officine meccaniche di via
Caduti a Lauria inferiore lo spettacolo teatrale “Napoletana”, chicchi di filosofia tra
una canzone ed una poesia. Vico Pazzariello Arts è un progetto ideato da Bruno Leone e Angelo “’O Capitano” Picone, proprio
per promuovere, favorire ed organizzare il
Teatro Stabile di Strada. L’esperienza pluriennale di Angelo Picone anche detto ‘O
Capitano, al servizio di uno spettacolo di
strada di puro e divertente coinvolgimento. Con sapienza scenica e simpatia, ‘O Capitano conduce il pubblico in un gioco nel
quale diviene protagonista. Col pretesto
del caffè “alla napoletana”, distribuisce
chicchi di filosofia, tra una canzone ed una
poesia e prepara il campo a Pulcinella, che
lui stesso interpreta come attore e che dalla sua Acerra porta in giro la sua innocente
lotta per un Mondo Migliore. I bambini e i
genitori a fine spettacolo, potranno gustare un buon caffè ed avere la possibilità di
vincere una vera “Napoletana”.
em. ma.
MARATEA L’obiettivo: fare rete sui temi dello studio e della didattica
Insegnamento: docenti a confronto
gia e Filosofia dell’apprendimento e hanno relazionato presentando pregevoli contenuti riferendo a pedagoghi di tutto il
mondo. Si sono, inoltre organizzati laboratori funzionali per approntare percorsi didattici da
utilizzare e socializzare ai docenti di tutti gli indirizzi nelle attività didattiche all’interno delle aule. Ha introdotto i lavori e moderato il convegno il promotore-
Carmine Filardi . Erano presenti
Franco Muscolino , Presidente
del Gal e la Sge form (sponsor),
Ispettore Francesco Nacci, che
ha seguito i gruppi fornendo ai
docenti strumenti e materiali relativi alla valutazione degli alunni e dei percorsi di apprendimento. Bellusci Francesco, docente di
Filosofia e Storia, ha messo in
campo la didattica «basata sulle
nuove tecnologie che stanno mo-
dificando le intelligenze e le abilità cognitive. Importante è la formazione classica ma necessarie
sono le nuove tecnologie: sottrarre il cellulare ai nativi digitali significherebbe decapitarli».
Minichiello Giuliano dell’Università di Salerno ha sostenuto
che il «maestro deve indicare una
strada non la meta da raggiungere a soggetti unici, irripetibili,
personali». Successivamente si
sono costituiti laboratori di studio atti alla progettazione di moduli e percorsi didattici organizzandosi in quattro gruppi, hanno quindi elaborato materiale
utile alla didattica. «Se la scuola
intesa come docenti, studenti e
operatori al suo interno mostra
la volontà di aggiornarsi continuamente tenendo conto del profilo degli studenti, dei saperi della società delle esigenze in continuo mutamento innescando processi culturali riferiti al progresso nella formazione dei giovani,
la scuola non resta statica ma dinamica e prepara alla formazione e alla costruzione della persona».
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Martedì 20 maggio 2014
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VULTURE
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MELFI Operazione dei carabinieri nell’istituto Righetti
Droga nello zaino, arrestato a scuola
Il diciassettenne sorpreso con marijuana e hashish: è ai domiciliari
MELFI - Uno studente di diciassette anni, che frequenta l’istituto tecnico Remo Righetti di
Melfi, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di
via Foggia perchè trovato in
possesso di 50 grammi di hashish. Nella scuola del popoloso quartiere di Valleverde sabato mattina si sono presentati
i militari dell’Arma coordinati
dal luogotenente Salvatore
Esposito che hanno sorpreso lo
studente di Melfi con la sostanza stupefacente già confezionata in diverse dosi, evidentemente pronte per essere vendute. A segnalare il pericolo alle forze dell’ordine è stato il dirigente scolastico dell’istituto
tecnico, Righetti Giovanni
Gruosso che ha coraggiosamente dimostrato professionalità e grande serietà. Il preside
da tempo sospettava che quel
giovane di buona famiglia non
mantenesse una condotta irreprensibile e per tutelare la sicurezza di tutti gli studenti del Righetti non ha esitato ad allertare i carabinieri del capitano
Giovanni Diglio. Se comprensibilmente molti genitori si sono allarmati per questa incredibile vicenda, dovrebbe contemporaneamente rassicurare
la responsabilità di un dirigente scolastico che tiene all’integrità e la sicurezza di tutti i
suoi studenti al punto da rischiare un impopolare intervento delle forze dell’ordine
pur di arginare il pericoloso fenomeno della droga purtroppo
in aumento Lo spaccio di droga
negli istituti scolastici italiani
rappresenta
un’emergenza
con cui fare i conti ed il coraggio di presidi ed insegnanti resta alla base di un’azione che
possa fungere da deterrente
per garantire la sicurezza delle
giovani generazioni tra i banchi di scuola. Solo due mesi prima un altro studente di Venosa
ma xhe frequenta il liceo artistico di Melfi è stato sorpreso a
fumare uno spinello all’interno della scuola ed anche in questo caso è immediatamente
scattata l’allerta del preside.
Per il collega di Gruosso e dirigente del liceo scientifico Federico II, Michele Corbo: «questi
episodi ci sconvolgono – spiega
– però ci fanno ancor di più
prendere coscienza che dobbiamo tenere gli occhi ben aperti
per evitare il dilagare di simili
derive. In effetti dico alle famiglie che è già quello che facciamo. Ci guardiamo intorno, osserviamo i nostri alunni, interveniamo in quelle situazione in
cui notiamo disagio. Certo tut-
to può succedere ma sono sicuro che questo fenomeno a Melfi
sia abbastanza sotto controllo”. Intanto il giovane diciassettenne dell’istituto tecnico
Righetti di Melfi è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari così come disposto dal magistrato
Emilia Tierno del tribunale per
i minori di Potenza. La famiglia, sconvolta, ha ora il compito di provare a far redimere un
ragazzo che ha imboccato una
strada davvero pericolosa. La
professionalità dimostrata dai
carabinieri di Melfi, il coraggio
del dirigente scolastico, Giovanni Gruosso meritano il supporto fondamentale delle famiglie a casa senza il quale tutto lo
sforzo delle istituzioni rischierebbe di venir miseramente vanificato.
Vittorio Laviano
VENOSA
Aperitivo con l’autore
VENOSA - Si è svolto domenica 18 maggio a
Venosa il primo incontro letterario organizzato dall’associazione culturale Galleria 25 nell’ambito
della seconda edizione di “Aperitivo
con l’autore”. Nell’ambito della manifestazione è stato
presentato
“Poeti di mandorla
amara” (Editore
Mannarino, 2012),
terza opera pubblicata da Maria Antonietta D’Onofrio, dopo
“Ora aspetto la vita che mi cerchi” (2008) e “Il
silenzio che racconta la vita e il rosmarino”
(2010).
VENOSA Iniziativa promossa da “Debal”, “La Spirale” e la Polizia di Stato
Come si “smonta” il bullismo
Mollica propone l’istituzione di un osservatorio regionale sul fenomeno
VENOSA - Combattere il bullismo parlandone! Questa
l’indicazione emersa dal convegno “Smonta il Bullo”, organizzato da Associazione
sportiva “Debal”, Associazione culturale “La Spirale”e
Polizia di Stato, d’intesa con
Regione Basilicata e Comune di Venosa, e tenutosi nell’auditorium dell’Iiss “Battaglini” della cittadina oraziana. Ascolto, accettazione del
diverso, colloquio, richiesta
di aiuto, responsabilizzazione: sono alcune delle armi a
disposizione per vincere il fenomeno in forte espansione.
Non solo analisi ma anche
proposte concrete sono
emerse dai lavori: «Il Bulli-
smo è un fenomeno complesso che va conosciuto nelle
forme che assume in ogni
singola realtà in modo da rimuoverne le cause- ha sottolineato Franco Mollica, Vice
Presidente Consiglio regionale-Occorre, quindi, istituire un Osservatorio regionale sul Bullismo, che si colleghi con tutte le agenzie che
hanno competenze in materia». Un fenomeno difficile
da evidenziare e far emergere, in quanto si manifesta anche i maniera indiretta, a livello psicologico, viene spesso negato dalle vittime, viene
accettato passivamente dalla maggioranza che non vuole esporsi. Sicuramente nel-
la scuola si verificano i rischi
maggiori: «Il bullismo affonda le radici nella scuola - ha
sottolineato Claudio Martino, Dirigente scolastico Iiss
“Battaglini-E’ al centro dell’attenzione da quando le
nuove tecnologie sono entrate della scuola. Gli episodi di
violenza vengono messi subito in rete”. A far luce su una
serie di luoghi comuni che
non consentono di affrontare in modo adeguato le varie
problematiche, la relazione
di Maria Lucia Bruno. La psicologa, in particolare, ha dimostrato l’infondatezza di
stereotipi che presentano le
azioni di bullismo come “ragazzate”, “legate alla cresci-
ta” , che interessano “le aree
povere”, “gli adolescenti e
non i bambini”…. “Il bullo
usa, intenzionalmente e ripetutamente la prepotenza
per fare del male a una persona più debole, che diventa la
sua vittima- ha sottolineato
la dott.ssa Bruno, che ha dato anche consigli pratici- Per
smontare il bullo occorre
parlarne con gli adulti, avere
una buona autostima e usare
l’ironia di fronte alla violenza verbale”. Grazie ai contributi degli esperti della Polizia Postale di Basilicata sono
state affrontate anche le tematiche sul cyberbullismo e
sulla pedopornografia,. I rischi che si corrono, le insidie
Una immagine del convegno di Venosa
che si incontrano, le truffe mento facciamo prevenzioche si nascondono, le pre- ne dandovi informazioni per
cauzioni che bisogna adotta- responsabilizzarvi. E’ il vore sono state illustrate da Ro- stro comportamento che può
sario D’Anza, Vice Questore limitare determinati atti».
aggiunto Polizia di Stato, Ad inizio lavori, Aldo Di Roche non ha fatto una lezione ma, Presidente Ass. culturacattedratica, ma partendo da le “La Spirale”, e Andrea
casi concreti, ha dialogato Griesi , Presidente vicario
direttamente con gli studen- Ass. Debal Sport, hanno illuti . «La Polizia postale si occu- strato agli alunni delle scuopa di fatti che costituiscono le medie inferiori e superiori
reati- ha sottolineato il Vice i motivi del convegno.
Giuseppe Orlando
Questore-. In questo mo-
L’INTERVENTO
DI GIOVANNI ALFREDO CHIEPPA
GIOVEDI’ scorso si è tenuto un
direttivo del circolo del Pd di
Rionero davvero stimolante e
carico di riflessioni. Il tema in
discussione era verificare l'attività amministrativa finora svolta. La seduta è stata sospesa per
l'ora tarda ma il dibattito verrà
ripreso subito dopo le elezioni
comunali ed europee del 25
maggio. Ha relazionato il vicesindaco , Vito D'Angelo, il quale
a più riprese ha illustrato i punti salienti dell'azione amministrativa espletata e quali sono i
tanti provvedimenti in cantiere
che miglioreranno in diversi
settori la vita della nostra città
nei prossimi anni, nonostante
le difficoltà di bilancio in cui si
trovano gli enti territoriali minori. Devo dire, contrariamente
alle attese, che si respirava un
RIONERO IN VULTURE Questione Pd, Chieppa richiama al dialogo
«Iniziare la stagione dell’operosità»
clima sereno e tutti erano attenti ad ascoltare la relazione e ciò a
riprova che nonostante le differenze che pure esistono in ciascun partito, nel pd di rionero
c'è voglia di discutere, di confrontarsi in modo dialettico al fine di trovare soluzioni praticabili da portare al tavolo del centrosinistra e della Giunta Comunale, della quale è parte integrante. Ritengo che ragionando sui temi o questioni locali tuttora aperte che necessitano del
contributo di tutti sia possibile
dissipare incertezze ed incomprensioni e dare del nostro partito una immagine di coesione e
di unità. Credo che adesso debba
iniziare, tuttavia, la stagione
del dialogo e della operosità virtuosa e concreta di cui tutti dobbiamo sentirci parte di un collettivo capace di elaborare idee e di
offrire proposte alternative sulle principali problematiche di
rionero nonché di gettare i semi
per i prossimi due anni che saranno decisivi per la nostra città
ed in cui il Pd è chiamato ad avere un ruolo direttivo e centrale
nella coalizione di centrosinistra. Dobbiamo, detto altrimenti, rafforzare le relazioni con i
partiti che formano l'attuale governo cittadino ed insieme pre-
parare un progetto politico che
sia, da un lato, la continuazione
di quello attuale e dall'altro che
si caratterizzi per novità, cambiamenti ed iniziative amministrative capaci di portare valore
aggiunto a Rionero, città che occupa, peraltro, una posizione
centrale nel Vulture-Melfese in
cui non potrà non avere , di concerto con i comuni viciniori, un
ruolo decisivo nelle dinamiche
di sviluppo economico, sociale e
culturale del territorio limitrofo. Dico,pertanto, agli amici del
Pd di Rionero di lavorare insieme per un progetto comune perchè solo così potremo far cresce-
re il nostro partito in cui c'è spazio per tutti. Se daremo questa
impostazione(imprint) alla nostra azione politica futura, allora credo che i risultati arriveranno ed essi saranno anche copiosi. Bisognerà come dire sotterrare l'ascia che in questo momento non serve a nessuno e
pensare ,invece, che il partito è
un luogo di crescita umana e
culturale e non uno strumento
in cui addestrarsi al tiro al “piccione”.In questa particolare fase storica c'è bisogno di altro,
ovvero di partecipazione effettiva e di mutuo soccorso per dare
al partito democratico il ruolo
che merita. Il suo futuro dipenderà solo dalla nostra capacità
di interloquire e di stare insieme ,ascoltando i cittadini e mettendosi al loro servizio. Sotto
questo profilo, io credo che andrà tutto bene.
RASSEGNASTAMPA
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Martedì 20 maggio 2014
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24
REDAZIONE: piazza Mulino,15
75100 Matera
Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466
MATERA
matera@luedi.it
La sesta commissione provinciale chiede «che l’intera sede sia nella città dei Sassi»
«Tutta l’Apt deve venire a Matera»
Un ordine del giorno approvato in Provincia riapre il caso del trasferimento a metà
NON SOLO la sede legale
ma tutte le attività dell’Apt
dovranno svolgersi a Matera.
Per dimostrare che si
tratta di un gesto non solo
simbolico ma sostanziale
che mette la città di Matera
al centro delle politiche turistiche regionali.
E’ questo il senso di un
ordine del giorno che è maturato ieri all’interno della
commissione turismo della Provincia di Matera, presieduta da Cosimo Cinnella e che sarà affrontato e
condiviso nei prossimi
giorni sino ad approdare
all’interno di una delle ultime riunioni del Consiglio
provinciale di Matera.
Di fatto questa posizione
risulta sostanzialmente
condivisa tra maggioranza e opposizione in Consiglio, si ritiene da questo documento che «semplificare
e rendere efficiente un settore strategico quale quello della promozione turistica, non possa e non debba rappresentare solo un
valore simbolico ma che
tutte le funzioni dell’Apt
Basilicata debbano essere
concentrate» scrivono i
consiglieri provinciali in
questo documento che andrà all’esame del prossimo
Consiglio, «nella città di
Matera in quanto si considera del tutto incomprensibile propugnare il protagonismo dei territori e nel
contempo accentrare tutte
le funzioni nella città capoluogo di Regione».
L’obiettivo che i consiglieri provinciali proveranno a perseguire è quello di «impegnare il presidente della giunta provinciale e l’assessore al turismo ad intraprendere tutte le azioni utili affinchè
l’intera sede legale e amministrativa dell’Apt di Basilicata regionale abbia sede
nella città di Matera e affinchè possa essa stessa essere volano di promozione
turistica e rafforzare la
candidatura di Matera a
città europea della cultura
nel 2019 assicurando in
pari tempo i locali siti al
piano terra in via Ridola
come sede dell’Apt regionale con le funzioni proprie dell’Apt di Basilicata».
Una proposta che potrebbe essere una sorta di
punto di partenza per riaprire una discussione che
aveva avuto, nel corso del
dibattito regionale, un’improvvisa accelerata e poi
contemporaneamente una
frenata che aveva lasciato
tutto a metà senza che si
completasse di fatto il trasferimento da Potenza a
Matera dell’azienda di promozione turistica regiona-
A fuoco ambulanza,
un camper e un’auto
al rione Serra Venerdì
I turisti continuano ad essere una delle principali spinte nei Sassi
«Spostare solo
la sede legale
non produrrà
benefici concreti»
«E’ incomprensibile
accentrare tutte
le funzioni
solo a Potenza»
LA MORTE DI GABRIELLA CIPRIANI
Il deputato Burtone interroga il ministro Orlando
«Perché non è stato arrestato?»
UN’interrogazione al ministro della Giu- Molfetta. La Cipriani come gli altri due passtizia Andrea Orlando è stata presentata seggeri della Renault Clio, e anche dell’aldall’onorevole Giovanni Burtone a propo- tra autovettura coinvolta, erano musicisti
sito dell’incidente che ha visto la morte del- ed erano diretti verso Craco, paese della
la giovane Gabriella Cipriani sulla statale 7 provincia di Matera per tenere un concerto.
nell’incidente con un camion guidato da un Secondo le prime ricostruzioni» continua
uomo con un elevatissimo tasso alcolico.
Burtone, «sembra che il camion procedesse
Burtone si rivolge al
sulla SS 7, una statale
ministro Orlando per
purtroppo molto perichiedere di « verificare il
colosa, ad elevata veloperché non sia stato dicità, in direzione Matesposto l’arresto dell’autira, occupando però la
sta del mezzo pesante,
corsia opposta, all’auticonsiderata la gravità
sta del mezzo pesante,
dell’accaduto e lo stato di
di nazionalità polacca,
alterazione dovuto all’alè stato riscontrato un
col, e se non intenda il gotasso alcolemico supeverno valutare l’introduriore a quello consentizione del reato di omici- L’incidente sulla statale 7
to dalla legge e al quale
dio stradale, su cui rai
sembrerebbe come riisoradio, canale di inforportano gli organi di
mazione sulle strade, del servizio pubblico, stampa essere stata già ritirata la patente».
sta portando avanti da tempo una campa- «Tuttavia per l’autista del camion non è
gna di sensibilizzazione». Il deputato ricor- scattato l’arresto ma risulterebbe essere inda nel suo intervento l’accaduto e come ad dagato per omicidio colposo». Dubbi, doavere la peggio sia stata «la Renault Clio mande interrogativi che sono oggi all’ordisulla quale viaggiavano tre ragazzi tra cui ne del giorno. Non solo del deputato Burtola giovane Gabriella Cipriani di 22 anni di ne ma di ogni cittadino.
le.
I consiglieri provinciali
della sesta commissione
permanente sono pronti a
ricordare che «aver spostato solo la sede legale non
produce e non produrrà alcun beneficio concreto per
Matera in quanto serve po-
tenziale la presenza complessiva dell’Apt su Matera
nella sua interessa al fine
di produrre effetti sul versante turistico-culturale».
Inoltre viene ricordato
ancora come «questo tipo
di scelta ha solo una valenza simbolica in quanto tut-
ti quanti gli uffici resteranno presso il capoluogo
di Regione».
In Consiglio provinciale
eventualmente l’ordine del
giorno, che non dovrebbe
incontrare
particolari
ostacoli sotto un profilo
propriamente politico, po-
Le auto incendiate al rione Serra Venerdì alle 4 di lunedì mattina
UN INCENDIO, di probabile origine dolosa, ha distrutto la notte scorsa a
Matera un’ambulanza di
un’associazione di volontariato del territorio, un
camper e un’automobile,
una Renault Megane.
E’ stato necessario alle
prime ore del mattino
l’intervento dei
Vigili del
Fuoco
che stanno
ora
cercando
di ricostruire
nel dettaglio
le
modalità
dell’incendio la
cui origine pare
essere stata dolosa.
Tre i mezzi coinvolti,
molti coloro che si sono
resi conto, sia pur a quell’ora del mattino, di ciò
che stava accadendo e
che hanno permesso l’intervento dei Vigili e dei
Carabinieri di Matera.
I tre veicoli erano in sosta in una strada del rione Serra Venerdì, in via
Rossini.
Alcune persone residenti nella zona hanno
avvertito i Vigili del fuoco, che hanno spento le
fiamme intorno alle
quattro del mattino di lunedì scorso: i primi actrebbe trovare qualche elemento di perfezionamento
o di miglioramento ma di
fatto il messaggio che dalla
Provincia arriva alla Regione Basilicata sembra
essere chiaro e punta direttamente a sottolineare la
necessità di completare il
certamenti a cura dei Carabinieri di Matera confermano l’origine dolosa
dell’incendio e i Carabinieri indagano per stabilire cosa è successo e soprattutto perchè.
A quanto si sa le fiamme potrebbero essere
partite dall’ambulanza
per poi
propagarsi
agli altri
veicoli.
Ma le
ipotesi in
corso restano comunque
ad ampio
raggio al
vaglio
degli investigatori.
Di certo l’episodio non è
potuto passare inosservato visto che ha riguardato un camper e una Renault Megane che sarebbero rimaste coinvolte.
Al momento sulle cause e i motivi per i quali
l’incendio si è sviluppato
non ci sono altre indicazioni.
L’episodio di sicuro risulta alquanto imprevedibile per una città come
Matera dove non ne accadono assolutamente di
così numerosi, evidenti
ed eclatanti da risvegliare una parte di un quartiere della città.
percorso annunciato e di
mettere davvero Matera,
con questo segnale concreto e completo, al centro del
profilo turistico e culturale della regione Basilicata.
Piero Quarto
p.quarto@luedi.it
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Matera
Martedì 20 maggio 2014
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25
Vietato ai grillini di mettersi in piazza Vittorio Veneto, lo fanno i Democratici: è bagarre
Cinque Stelle e Pd a muso duro
«La solita arroganza, hanno preso lo spazio». La replica: «Solo un equivoco»
UN BOTTA e risposta a muso duro. Un’accusa di “arroganza”,
dal Movimento Cinque Stelle,
che riempie di veleno gli ultimi
giorni di campagna elettorale ed
una replica, quella del Pd, che
parla “di equivoco” e punta a limitare un episodio che i vertici
Democratici considerano assolutamente casuale e non certo
preordinato.
«Tanto che di fronte a quanto
successo commesso abbiamo abbandonato la postazione sin dalla tarda mattinata senza rimanere lì fino alla sera».
Proviamo a ricostruire la situazione.
Domenica mattina la voglia di
presenziare in piazza Vittorio
Veneto non manca. Ma mentre il
Movimento Cinque Stelle è costretto a spostarsi in altra posizione, il Pd piazza il proprio Gazebo proprio nella piazza.
«L'arroganza di chi amministra questa città non ha confini,
non perdono occasione per voler
ribadire chi comanda, chi ha le
mani sulla città.
Questi amministratori pensano di disporre di ogni risorsa,
comprese le persone, gli uffici
comunali, per fare i propri como-
La foto del Movimento Cinque Stelle che mostra il Pd in piazza Vittorio Veneto
di» scrivono i grillini.
torio Veneto, ebbene qualche
«Domenica 18 maggio, in giorno fa, veniamo contattati da
piazza Vittorio Veneto a Matera, un impiegato dell'Ufficio Elettocon sommo e duplice stupore ci rale del Comune di Matera che ci
siamo accordi che il PD ha alle- chiede "la cortesia" di spostare il
stito un proprio banchetto. Stra- banchetto in P.zzetta Pascoli
no intanto che il PD faccia un “perché in P.zza Vittorio Veneto
banchetto in piazza. Ma al di la "c'era il mercatino”.
questo punto, il problema è un
Abbiamo chiesto se potessimo
altro.
metterci ai margini della Piazza,
Da oltre un mese abbiamo pre- la risposta è stata negativa in
sentato richiesta di occupazione quanto c’era il palco delle eleziosuolo pubblico per l’allestimento ni vicino al quale non poteva stadel nostro, ormai consueto ban- re evidentemente alcun banchetchetto domenicale, in piazza Vit- to politico.
Acconsentiamo e ci adattiamo
alle disposizioni del Comune,
scegliendo di allestire il nostro
banchetto in Piazza Pascoli.
La sorpresa è stata tanta quando abbiamo notato il banchetto
allestito dal PD in Piazza Vittorio Veneto proprio vicino il palco
elettorale.
Perché le stesse regole che ci
hanno imposto non valgono anche per il PD, perché loro hanno
potuto allestire il banchetto ACCANTO al palco e noi abbiamo
dovuto cambiare piazza? Perché?» è stata la ricostruzione
puntuale dei grillini che poi aggiungono a brutto muso.
«La risposta noi ce l’abbiamo,
hanno ragione "si sono presi la
piazza" e se la sono ripresa nell’unico modo ormai a loro possibile,
ovvero con la forza, la prepotenza e l'arroganza tipiche di questi
politicanti, di questa politica che
noi intendiamo combattere con
le regole, con la partecipazione e
la trasparenza.
Esistono banchetti politici raccomandati e banchetti temuti,
questa è la verità.
Il Movimento 5 Stelle, di fronte
ai prepotenti e arroganti non
china e non chinerà mai la testa,
Sarà celebrata il 24 maggio, “rafforzando la collaborazione tra Curia ed ente”
Una patrona del Parco Murgia
E’ la Madonna delle Vergini proclamata da Papa Francesco
LA BEATa Vergine Maria,
invocata con il titolo di “Madonna delle Vergini”, è stata proclamata Patrona del
Territorio della Murgia
Materana con un decreto
emesso dalla “Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti”, per le facoltà concesse
da Papa Francesco, in data
10 dicembre 2013.
E’stato reso noto ieri mattina dal vicario dell’arcidiocesi di Matera-Irsina don
Pierdomenico Di Candia, i
presidenti dell’Ente Parco
Pierfrancesco Pellecchia e
del Comitato festeggiamenti Angelo Plasmati e il
responsabile dell’Ufficio
Comunicazioni sociali della
diocesi Domenico Infante.
L’elezione della Madonna
delle Vergini a Patrona del
territorio murgiano rafforzerà la devozione di tanti
materani e montesi che da
generazioni vivono il rapporto tra ambiente e religiosità sulle orme dei ricordi,
delle grazie ricevute e della
spiritualità di luoghi suggestivi che invitano alla
preghiera e al ringraziamento. Il suggello pontificio, vergato in latino e inciso in una targa nelle chiesetta rupestre di contrada
Murgecchia, premiano la
richiesta di monsignor Salvatore Ligorio e di quanti si
sono adoperati per un riconoscimento davvero unico.
La notizia è stata annunciata dal prefetto della congregazione per il “Culto divino
e disciplina dei sacramen-
L’annuncio della Madonna delle Vergini a patrona del Parco con (da sinistra) Mimmo Infante
don Pierdomenico Di Candia, Piefrancesco Pellecchia e Angelo Plasmati
ti”, cardinal Antonio Llove- cerà giovedì con una pro- volontariamente si sono
ra Canizares, evidenziando cessione, accompagnata impegnati e si impegnano
la tradizione devozionale dal complesso bandistico per mantenere vivo il luoper il culto di Maria, che nei “F. Paolicelli”, che muoverà go, dove i cittadini esprimosecoli è diventata punto di dal Parco della Murgia fino no la propria devozione alla
riferimento per generazio- alla chiesa di “Maria Santis- Vergine”.
Per l’occasione sarà pubni di devoti delle diverse fa- sima Annunziata” al rione
Piccianello e proseguirà fi- blicato un opuscolo e sarà
sce sociali.
“Il radicamento nel terri- no a domenica con eventi allestita presso il centro vitorio di tale devozione – ha religiosi, culturali e con site dell’ex convento di Sanspiegato don Pierdomenico escursioni che ripropor- ta Lucia una mostra retro– esprime fede e cultura; la ranno l’antico percorso che spettiva sul culto della feMadonna delle Vergini, che dai Sassi portava i pellegri- sta.
Lo ha detto il presidente
è la prima santa Patrona di ni all’altipiano murgico.
un Parco, sarà celebrata Tra le iniziative sono da evi- dell’Ente Parco, che ha eviogni anno il 24 maggio, co- denziare il concerto dello denziato che questa eleziome stabilito da decreto ec- “Stabat Mater”, che sarà ne mette insieme valori naeseguito dall’orchestra da turalistici, paesaggistici,
clesiastico.
Mi preme sottolineare an- Camera Amitiè di giovedì culturali e religiosi.
“Questa iniziativa – ha
che questa bella e stretta sera, e quello detto de
collaborazione con l’Ente “L’Aurora” alle 6.30 di do- detto Pellecchia – ci inorgoParco che proseguirà tutto menica prossima, a cura glisce e ci dà una responsadel coro polifonico “Pier bilità ancora più grande
l’anno”.
nella tutela del Parco; lavoIl comitato festeggia- Luigi da Palestrina”.
Ad illustrare il program- reremo e ci impegneremo
menti ha previsto un variegato programma, incen- ma è stato il presidente del ancora di più per riqualifitrato sul tema “Maria mo- comitato Plasmati che ha care l’area”.
dello di Carità”, che comin- ringraziato tutti coloro che
Mariangela Lisanti
Mai!».
Dal segretario cittadino del
Partito Democratico Cosimo
Muscaridola però la volontà di
ridimensionare l’episodio: «non
c’è stato assolutamente nulla di
preordinato ma un semplice difetto di comunicazione, abbiamo
richiesto il permesso e ci è stato
concesso.
Solo che è stato dato per scontato che fosse in piazza Vittorio
Veneto e non in via del Corso come invece era in realtà per cui
una volta che ci siamo resi conto
dell’inconveniente
abbiamo
smontato il gazebo a metà giornata senza rimanere come era
nei programmi fino alla sera.
Si è trattato semplicemente di
un equivoco a cui abbiamo posto
rimedio subito, una volta che ne
siamo venuti a conoscenza».
La questione sicuramenteha
contribuito a mettere un pizzico
di pepe in una campagna elettorale che fino a questo momento
non è parsa certo scuotere l’interesse e la fantasia dei cittadini.
L’episodio dimostra comunque
l’importanza che questo appuntamento nazionale riveste anche
alle nostre latitudini per i principali partiti.
Sportello unico per l’edilizia
Una rivoluzione telematica
operativa dal 10 giugno
L’AMMINISTRAZIONE Co- tale per l’Edilizia del Comune
munale di Matera ha istitui- di Matera (SUdE MATERA)
to lo “Sportello Unico digita- attraverso la sezione predile per l’Edilizia” disponendo sposta sul sito istituzionale
la gestione telematica di tutti www.comune.matera.it
i procedimenti abilitativi in
Gli utenti potranno già avmateria di edilizia a partire viare dal 22 maggio 2014 le
dal 10 Giugno 2014. Uno procedure di accreditamenstrumento comunale, ideato to, così come descritto nel nel
per semplificare le relazioni “Manuale operativo per l’utra i cittadini, i professioni- tente accreditato presso lo
sti, le imprese e la pubblica sportello” per poter essere
amministrazione, permette- già pronti ad inviare le istanrà di condivideze telematiche
re le procedure
quando il servidi accesso alla
zio verrà reso
documentaziodefinitivamenne necessaria al
te operativo.
rilascio di autoIl processo di
rizzazioni, nuldigitalizzaziola osta, pareri o
ne degli uffici
atti di assenso
comunali e di
comunque desemplificazionominati e alla
ne delle procetrasmissione
dure autorizzatelematica allo
tive sta ragSportello Unico
giungendo imdi questi atti, in
portanti traun'ottica
di
guardi. Presemplificazio- Giovanni Scarola
ziosa è stata in
ne, innovazioquest’ottica la
ne tecnologica
sinergia con
e trasparenza del settore l’assessore Tragni» ha conpubblico.
cluso scarola
«L’attività dello Sportello
«Infatti è stata attivata la
Unico digitale per l’Edilizia procedura di cooperazione
si adegua agli standard qua- applicativa tra lo Sportello
litativi richiesti per una rea- Unico per le Attività Produtle efficienza dei nuovi model- tive (SUAP), lo Sportello Unili organizzativi», spiega l’as- co digitale per l’Edilizia (Susessore Giovanni Scarola, De) e il Sistema Informatico
«procedendo a un’accurata regionale per la Sismica
analisi dei processi edilizi e (SIS).
delle loro interrelazioni con
Il servizio integrato dei tre
gli Enti terzi coinvolti nei portali consentirà la massiprocedimenti.
ma trasparenza nello svolgiDa giovedì si potrà accede- mento delle procedure autore allo Sportello Unico digi- rizzative».
RASSEGNASTAMPA
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Martedì 20 maggio 2014
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REDAZIONE: piazza Mulino,15
75100 Matera
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PISTICCI
matera@luedi.it
PISTICCI L’Anticrimine lo ha identificato grazie alla collaborazione della vittima
Trecento telefonate in una settimana
L’incubo di una donna che ha denunciato il suo molestatore alla Polstato
PISTICCI - Gli agenti del Commissariato di Pisticci hanno stretto il
cerchio attorno a un uomo, denunciato per molestie e disturbo
alle persone, diffamazione e minaccia.
I fatti: a fine gennaio, si era presentata, presso gli uffici di Polizia,
una donna con l'intento di sporgere denuncia nei confronti di ignoti
per molestie telefoniche. La signora precisava che da diversi
giorni la sua utenza telefonica era
stata interessata in maniera con-
tinua e assillante, da messaggi,
chiamate e innumerevoli squilli.
Il tutto sempre dalle stesse utenze
telefoniche. La denunciante riferiva, inoltre, che in uno dei tanti
messaggi ricevuti, il molestatore
aveva commesso un errore, rivelatosi poi determinante, fornendole
un numero di cellulare su cui essere contattato. Nella speranza di
venire fuori da una situazione
particolarmente preoccupante e
avvilente, la vittima aveva deciso
di contattare lo sconosciuto al fine
di convincerlo a smetterla di importunarla insistentemente. Tentativo che non aveva portato frutto, tanto che le molestie anziché
cessare, erano aumentate. L'attività di indagine, svolta con solerzia e precisione da parte del personale del settore Anticrimine, ha
consentito di riscontrare l'esattezza di quanto raccontato dalla
donna. Di fatti, l'analisi dei tabulati telefonici chiariva senza ombra
di dubbio che il cellulare della denunciante era stato letteralmente
bombardato di chiamate
con oltre 300 telefonate
in neanche 6 giorni. L'ulteriore attività investigativa ha persmesso di individuare il molestatore,
denunciato per molestie Una donna al telefono
e disturbo alle persone. Come rife- azione vincente, tant'è vero che da
rito dalla donna, è stata determi- quel momento il bombardamento
nante la sua scelta di denunciare telefonico è cessato, permettendo
la vicenda e riferire questa sua de- alla donna di venir fuori da un vecisione al suo persecutore, dimo- ro e proprio tunnel di ansia e distrando di non temerlo e di reagire sperazione.
provinciamt@luedi.it
alla sua condotta vessatoria. Una
MONTESCAGLIOSO Amava i cavalli, era stato auriga di San Rocco
PISTICCI Polizia
Extracomunitario
occupa
un alloggio
Dolore in città per la morte dell’autotrasportatore 49enne Denunciato
La tragica fine di Tonio
MONTESCAGLIOSO – Avrebbe
compiuto cinquant'anni il prossimo luglio, Antonio Bubbico, per
gli amici Tonio.
Ultima vittima di un incidente
mortale, accaduto durante lo svolgimento di lavori nelle campagne
di Montescaglioso, domenica scorsa. Tonio non era un agricoltore,
ma coltivava una grande passione,
che lo portava a trascorrere il suo
tempo libero nel piccolo podere di
Montescaglioso in località Sant'Agata. Nella sua breve vita, aveva
sempre fatto l'autotrasportatore,
percorrendo migliaia di chilometri tra il sud ed il nord dell'Italia.
Ma la vera grande passione del giovane Tonio, erano però i cavalli.
Proprio nel suo piccolo podere coltivava il foraggio, che domenica
scorsa stava raccogliendo, quando
probabilmente per non essersi accorto di un solco più profondo, forse provocato dalle abbondanti
piogge di quest'inverno, in quel
terreno ripido, si è rovesciato con il
proprio trattore, perdendo la vita.
Il contatto con la natura ed i cavalli
erano il legame di sempre con la festa di San Rocco, protettore della
città di Montescaglioso, a cui Tonio partecipava attivamente, anche mettendo a disposizione i propri animali per il tradizionale tiro
del carro del 20 agosto. Nel 2005
questo particolare legame con il
Santo Patrono, lo aveva portato a
diventare uno dei protagonisti più
importanti del tiro del carro, ovvero l'auriga.
Un onore che spetta soltanto ad
una persona, per un giorno all'anno. Quell'anno Tonio si aggiudicò
l'asta del tiro del carro e fieramente
condusse in trionfo San Rocco per
le vie della città. Nel suo profilo Facebook, le ultime condivisioni ci
mostrano il pensiero di Tonio, alla
Madre Celeste e a quel mese di maggio che quest'anno sarebbe stato
particolarmente importante.
Ultimo di cinque figli, Tonio era
sposato da poco meno di quindici
anni con Nunzia, che dalla vicina
Pomarico si era trasferita a Montescaglioso per seguire il marito, regalandogli due bellissimi bambini.
La maggiore, Anna Maria, che del
papà ha sicuramente due splendi-
Antonio (Tonio) Bubbico e il luogo dell’incidente
di occhi azzurri, avrebbe preso la
sua prima comunione domenica
prossima, regalando alla famiglia
uno dei momenti più felici. Una
morte assurda che ci porta a rifletFERRANDINA - Si svolgerà a
tere sui temi della sicurezza duranFerrandina lunedì 26 maggio,
te il lavoro, ma anche sulla fragilicon inizio alle ore 18 presso l'ex
tà della vita che a volte si interromconvento di Santa Chiara in largo
pe in pochi istanti, senza dare il
Palestro, un convegno organiztempo di un saluto o di una carezza
zato dalla locale sezione cittadina
ai propri cari, o ai tanti amici che ridel Pd, a cura della dottoressa Macorderanno Tonio sulle splendide
ria Grazia Lamagna e del dottor
carrozze d'epoca che guidava duDomenico Patrone,dal tema: "La
rante gli avvenimenti culturali
sla e la sclerosi multipla:facciaestivi con immenso orgoglio.
Maria Andriulli
mo chiarezza,lo stato dell'arte".
Pd, a Ferrandina si parlerà di Sla
Relatori:dottoressa Gabriella Coniglio,primario del reparto di
Neurologia presso l'Ospedale
Madonna delle Grazie di Matera.
Moderatore: dottor Domenico
Adduci, direttore responsabile
del reparto di Anestesia e Rianimazione a Matera. Interverranno il dottor Luigi Bradascio, consigliere regionale e Luca Braia
candidato alla segreteria.
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PISTICCI - Brutta avventuura pe
run pisticcese, che ha subìto l'occupazione abusiva ed illegale della
propria casa da parte di un extracomunitario. Il fatto è stato subito
denunciato alla Polstato, con l’immediata l'attivazione da parte degli uomini del commissario capo
Albano che hanno identificavato
l’uomo, chiedendo giustificazione
della sua presenza in casa. Dinanzi alle risposte confuse e parziali
dell'extracomunitario e alla totale
assenza di documentazione che
potesse deporre a vantaggio della
legittimità della sua presenza nell'abitazione, gli agenti, dopo aver
altresì verificato la reale proprietà
della casa da parte della vittima, lo
hanno denunciato all'Autorità
giudiziaria per invasione di terreni ed edifici, danneggiamento e
furto. Infatti, si è appurato che l'abusivo, per introdursi nell'abitazione, aveva danneggiato una delle finestre adiacenti all' ingresso,
facendo razzia di quanto presente
all'interno e pertanto sottraendo
effetti personali di una certa importanza per il denunciante.
Sul fronte dei controlli stradali,
sono stati 11 i verbali per violazioni a norme del Codice della strada
con contestuali 2 fermi amministrativi di veicoli e la sospensione
di 2 patenti di guida.
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TRICARICO Blitz dei carabinieri nel territorio di Gravina
Ladri di rame visti dall’alto
Il materiale
sequestrato
dai
carabinieri
di Tricarico
GRASSANO - I carabinieri della
Stazione di Grassano e del Nucleo Operativo e Radiomobile di
Tricarico hanno arrestato un
66enne e un 34enne, residenti a
Gravina in Puglia (Ba), responsabili di furto pluriaggravato in
concorso. Intorno alle ore 7, con
l’ausilio di velivolo del VI Nucleo
Elicotteri di Bari, hanno sorpreso il 34enne a Bari, presso il
“Centro Riciclo Sud”Srl, mentre
stava per vendere 270 Kg di cavi
in rame, del valore di 1.000 euro
circa, occultati a bordo di una
Volkswagen Golf, di proprietà
del complice, fermato a Gravina.
I due avevano poco prima asportato il materiale dalla linea aerea
della Telecom, lungo la Sp 160 a
Santeramo in Colle (Ba). Nel cor-
so dell’operazione di servizio, si
è proceduto ad effettuare la perquisizione locale presso le rispettive abitazioni dei due soggetti. Nelle pertinenze di una di
queste sono stati rinvenuti 68
apparecchi meccanici ed agricoli, di varia tipologia, di presunta
provenienza illecita, sottoposti
a sequestro, unitamente ad una
Piaggio Vespa 50, avente il numero di telaio parzialmente alterato, per un valore complessivo
di 10.000 euro circa. Dopo aver
accuratamente verificato lo stato dei luoghi, ove era stato perpetrato il furto, ed espletato gli ulteriori adempimenti di rito, le
due persone, accompagnate
presso la Caserma sede del Comando Compagnia Carabinieri
di Tricarico, sono state dichiarate in stato di arresto per il reato
di furto pluriaggravato in concorso. L’autovettura e tutto il
materiale sequestrato sono stati
affidati in custodia giudiziale ad
apposite ditte.
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BERNALDA
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TURSI Dopo dieci anni le due ruote d’Italia hanno ripercorso le vie storiche
Come moderni “Sciaraballi”
L’emozione del Giro tra i tornanti del “Turnichetto” ricordando gli antichi carri a mulo
TURSI - Il Giro d'Italia 2014,
con le sue magiche due ruote, ha baciato esattamente
dopo dieci anni i calanchi
lucani (l'ultima volta è stata
il 16 maggio 2004 nella famosa “Variante” di Tursi,
vecchia stradale statale che
conduce al Santuario di Anglona).
Sicuramente vedere questo lungo serpentone multicolore snodarsi tra i tornanti di Montalbano Jonico,
percorrendo il famoso
“Turnichetto”, è stata davvero un'emozione particolare. E' stato come assistere
ad uno spettacolo magico: i
ciclisti con le loro particolari divise parevano un unico
fluido composto da tante
gocce colorate, scorrere in
maniera armoniosa dentro
una serpentina di raffreddamento collegata all'alambicco.
Il Turnichetto (in dialetto
montalbanese), questo piccolo segmento di arteria
stradale lungo circa quattro chilometri con delle curve a mo’ di ferro di cavallo,
ha abbracciato nel miglior
dei modi i corridori del Giro
d'Italia. Il mondo delle due
ruote porta storia e ricordi.
Iil mondo delle due ruote è
storia. Nell'attesa di vedere
i ciclisti in azione, la mente
fa un viaggio a ritroso negli
anni settanta. Quando questi tornanti erano invasi, di
mattino ben presto, dai
“sciaraballi” -carri in legno
legati a muli o bardotti- condotti da contadini coperti
con un grande manto a ruota e cappello per dirigersi a
Le immagini suggestive del Giro d’Italia tra i tornanti del “Turnichetto” (foto Digsa)
valle nelle terre sulle spon- ta. I carri condotti dall'inde del fiume Agri. Ben pro- stancabile agricoltore, poi,
tetti dal freddo, sembrava- facevano ritorno all'imbruno piloti azzimati o perso- nire con una lanterna a penaggi come quelli visti al ci- trolio accesa e posta dietro
nema del tipo “Alla conqui- che dall'alto parevano tante
sta del West”.
lucciole avanzare lentaQuesti carri erano un va- mente verso il paese. Torlido strumento artigianale nando alla corsa, nella died agricolo sorretti da due scesa del Turnichetto per i
enormi ruote in legno, così ciclisti tutto è andato nei migrandi da essere in asse con gliori dei modi. Nessuna cal'altezza del mulo e così alti duta, anzi tra una curva e
da oltrepassare facilmente l'altra, i corridori non facegli acquitrini a valle, dove si vano altro che buttare un
andava per coltivare ortag- colpo d'occhio sui meravigi o le famose piantagioni gliosi calanchi che sorregdelle arancia staccia. Ecco gono il rione Terra Vecchia sono raggruppati intorno
l'accostamento con il mon- di Montalbano. A parte il al ciclista di Montalbano,
do della bici. Le origini dei gruppetto dei fuggitivi, tut- Domenico Pozzovivo, sicuSciaraballi si confondono ti i corridori, una volta ter- ramente per complimentarcon quelle della ruota. Tutto minati i tornanti ed immer- si con lui per l'accoglienza
è legato al mondo della ruo- si sulla statale Val d'Agri, si offerta dalla cittadinanza
I ciclisti in un tornante
montalbanese nonché per
la visione offerta dalla nostra terra lucana. Si prosegue in direzione Viggiano,
ma questa è un'altra storia.
Peccato che questa magia di
TURSI Il sodalizio nato 30 anni fa ha celebrato in grande la vittoria del campionato
Tutti in festa per la Vecchia Signora
Carovana di tifosi del club cittadino dopo la vittoria della Juve sul Cagliari
TURSI – Domenica pomeriggio i tifosi si sono ritrovati allo Juve Club
di Tursi per vedere l’ultima partita
di campionato di serie A: Juventus
– Cagliari, vinta dai bianconeri per
3 a 0. A fine partita, il Comitato direttivo ha organizzato la sfilata per
le vie del paese, suonando il clacson e
sventolando le bandiere con lo stemma
della Juve e la bandiera tricolore. Sono con
almeno dieci auto, i tifosi che dai finestrini
sventolavano le bandiere, festeggiando
così il terzo scudetto
di fila. Molti indossavano la maglietta con la scritta: “Non c’è due
senza tre”. Anche se la Juve aveva
vinto lo scudetto con tre giornate
di anticipo, i tifosi tursitani hanno
voluto aspettare lo stesso la fine del
campionato. Si puntava a vedere se
raggiungesse il traguardo storico
dei cento punti in classifica. Tra i
In serata
insieme
a mangiare
la pizza
Una delle auto durante la sfilata per la Juventus a Tursi
tanti tifosi juventini, c’erano molti zione e forse anche per auspicare la
bambini che indossavano la ma- vittoria alla Juve, che avrebbe reaglietta bianconera. Alcuni di loro, lizzato così i 102 punti in classifica.
piccolissimi, erano accompagnati La sede è in rione Europa, da almedai genitori. In mattinata alcuni no venti anni, quando comprarono
soci dello Juve Club erano andati a un televisore a colori di 28’ pollici e
piedi al santuario di Anglona, per lì andavano a vedersi le partite.
accompagnare la statua della Ma- Dieci anni fa hanno impiantato
donna, camminando per dieci chi- nella sede il video proiettore per velometri. Lo hanno fatto per devo- dere le partite su maxi schermo. Il
giro per il paese, comprendeva le
strade di via Olanda, poi superando il ponte Mimì Latrecchina ci si
immetteva in viale Sant’Anna, che
è una strada larga che costeggia il
torrente Pescogrosso. Arrivati al
bivio Petrilli, hanno imboccato di
nuovo via Roma, percorrendola
per un centinaio di metri, e si sono
ritrovati davanti al ponte Mario De
Santis, entrando a Santi Quaranta. Poi di nuovo via Roma. Hanno
portato una ventata di allegria ai
pochi passanti che stazionavano in
piazza cattedrale. In serata Nicola
Alfano, storico tifoso juventino,
ha invitato i presenti a mangiare
una pizza da Diego. Lo Juventus
Club tursitano è nato l’11 novembre del 1984, con Vincenzo Nuzzi
presidente, Antonio Solimando
vice e Gennaro Cipolla segretario. Il socio Domenico Gentile ha
postato le foto dell’evento sul suo
profilo di Facebbok.
Salvatore Martire
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assistere a questi intrepidi
sportivi sulle due ruote accade una volta ogni dieci anni.
Salvatore Di Gregorio
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POLIZIA STRADALE
Controlli
autovelox
sulle strade
LAsezione della Polizia stradale di Matera, il comando
provinciale carabinieri Materaed i comandi della Polizia
municipale di Aliano Bernalda, Miglionico, Montalbano,
Nova Siri, Pisticci, Policoro,
Rotondella, Scanzano, Stigliano, Tursi, Valsinni,predisporranno fino a domenica
prossima servizi per il controllo della velocità con l'impiego di dispositivi elettronici. Saranno interessate:la
Statale 106 Jonica, la 407 Basentana, la Val d’Agri e la Sinnica. La Polizia stradale ricorda che le violazioni conseguenti al mancato rispetto
dei limiti di velocità sono sanzionate a norma dell'art. 142
del Codice della strada, che
prevede sanzioni da 39 euro
per le infrazioni più lievi, a
3.119 con decurtazioni di dieci punti sulla patente, nonché la sanzione accessoria.
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POLICORO
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POLICORO Utile per facilitare l’esame diagnostico anche in pazienti cardiopatici
Il defibrillatore non teme la risonanza
Impiantato nell’ospedale cittadino il primo strumento resistente a campi magnetici
POLICORO - Primo defibrillatore cardiaco di nuova generazione, impiantato all’ospedale di Policoro.
L’intervento è stato condotto nei giorni scorsi, presso l’Unità operativa Utic
Cardiologia dell’ospedale
“Giovanni Paolo II” di Policoro, diretta da Luigi Truncellito, dal dottor Andrea
Andriani. Si tratta del primo
e unico defibrillatore cardiaco compatibile con la Risonanza magnetica in ogni
parte del corpo “Evera Mri
SureScan di Medtronic”.
L’intervento, eseguito in
contemporanea in altri 70
ospedali italiani, si è concluso con successo. La novità risiede nel fatto che il paziente, benché portatore di un dispositivo medico impiantabile, potrà sottoporsi, se necessario, all’esame di risonanza magnetica in ogni
parte del corpo, fino ad ora
essa era preclusa ai portatori di defibrillatore impiantabile. Lo stesso intervento è
stato eseguito presso la Cardiologia dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera diretta dal dottor Giacinto Calculli.
Un defibrillatore cardioverter impiantabile è un piccolo dispositivo salvavita,
indicato per i pazienti soggetti di fibrillazione ventricolare. Viene impiantato
sottopelle, appena sotto la
clavicola, con una operazione chirurgica di breve durata. Attraverso i due elettrocateteri (sottili fili isolati),
trasmette informazioni dal
cuore al dispositivo e, ove
necessario, conduce gli impulsi elettrici al muscolo
cardiaco. Il defibrillatore,
una vera “emergency room”
nel torace, è l’unico dispositivo in grado di riconoscere
L’ospedale di Policoro
una tachiaritmia ventricolare maligna ed erogare automaticamente una terapia
elettrica immediata in pazienti a rischio di morte cardiaca improvvisa.
«Circa il 63% dei pazienti
con defibrillatore cardiaco
dovrà sottoporsi, entro 10
anni dall’impianto, a un’indagine di risonanza magnetica, esame clinico diventato
ormai fondamentale per la
corretta diagnosi di molte
patologie. –ha dichiarato
Andriani– Rispetto ai precedenti defibrillatori, la nuova
tecnologia consente al paziente di accedere alle indagini di risonanza magnetica
e, pertanto, di scoprire eventuali condizioni patologiche
potenzialmente letali».
Il dispositivo, che non è
sperimentale perché ha da
poco ottenuto l’autorizzazione Ce, da questo mese è di-
sponibile in tutta Italia. Il
nuovo prodotto, che mantiene la stessa durata di batteria, fino a 11 anni, dei dispositivi precedenti, è associato
ai cateteri sicuri per l'uso in
ambiente di Risonanza magnetica, con 10 anni di performance garantita con
controllo attivo. Il defibrillatore, inoltre, include un algoritmo esclusivo di riduzione degli shock, che permette al dispositivo di distinguere le alterazioni del
ritmo cardiaco pericolose da
quelle innocue. Infine, il sistema comprende anche il
nuovo monitor esterno di telemedicina
MyCareLink
che, posizionato a casa del
paziente, trasmette i dati
diagnostici direttamente all’ospedale, utilizzando la
tecnologia cellulare per la
telefonia mobile globale.
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NOVA SIRI Iniziativa dell’associazione “Il Gabbiano” per non dimenticare
Centro ludico dedicato a Mattia
Ieri la cerimonia ufficiale di intitolazione al bambino vittima di un incidente
NOVA SIRI - “Centro servizi per il tempo libero per le popolazioni rurali Mattia Rubolino”. E’ questo il nome con cui ieri è stato
battezzato, con una cerimonia ufficiale, il
Centro ubicato all’ex mattatoio comunale
in contrada “Cerrolongo” a Nova Siri, affidata in gestione all’associazione “Il Gabbiano” e alla cooperativa sociale “Oltre” a
seguito di procedura ad evidenza pubblica.
«La scelta di intitolare la struttura al piccolo Mattia Rubolino non è casuale. -si legge in una nota del sodalizio- Il piccolo concittadino, infatti, è prematuramente
scomparso, insieme al papà, all’età di soli
sette anni in un drammatico incidente
stradale avvenuto la sera del 18 agosto
2013 sul rettilineo Sp 104, a pochi passi
dall’immobile in cui è allocato il Centro. La
memoria di Mattia sarà tenuta viva dalle
generazioni e il suo ricordo farà sì che si
tenga presente la finalità fondamentale
del Centro, che risponde all’esigenza di
svolgere attività di carattere sociale, culturale, ricreativo, sportivo e ludico in favore
delle diverse fasce della popolazione, ed in
particolare dei disabili e dei minori e dunque delle fasce più fragili della popolazione
e sarà rispondente ai fini istituzionali dell’Amministrazione comunale».
Mattia Rubolino
MONTALBANO JONICO Riflessione dell’Acr con gli esperti
Il male oscuro delle dipendenze
MONTALBANO JONICO - La parrocchia San Rocco di Montalbano
Jonico come la casa accanto.
E’ questo l’obiettivo dell’azione di
Giusy Cirone, responsabile dell’Associazione cattolica ragazzi anche
attraverso il convegno organizzato
nella sala “Madre Teresa di Calcutta”.
Un interessante rendez vous per
parlare di “Sigarette, droghe, alcool… adesso posso divertirmi. C’è
davvero da divertirsi? Parliamone”.
E per parlarne sono intervenuti l’avvocato Francesco Chita e le dottoresse Asm Caterina Natale e Marilena Paparella. I tre relatori si sono
messi in gioco, parlando di dipendenze, di esperienze, di vita…la propria. Chita ha fatto il quadro della situazione in dimensione giuridica,
dell’oramai affermata incostituzionalità della Legge Fini-Giovanardi,
dopo essere stata in vigore per otto
anni, e del ritorno alla vecchia normativa Iervolino-Vassalli, che ha un
diverso approccio meno duro e punitivo; una visione di sicuro più
morbida nei confronti delle tossicodipendenze e di chi ne è afflitto. Natale ha messo l’accento sulla gravità
del vizio del fumo, che regala all’umanità ben otto milioni di morti
l’anno; un vero aerosol malefico, ricco di quattromila sostanze nocive,
tra cui in particolare la nicotina, che
crea dipendenza, e il nocivo monossido di carbonio. Ha messo in guardia inoltre dai tanti alibi, come: “Ma
io il fumo non lo respiro”. Falso, perché è nocivo anche il fumo passivo. E
allora cosa fare? Voler bene a sè stessi, per poi trasferire questo amore ai
figli. Paparella ha parlato delle tossicodipendenz, da devianza a malattia. Oggi il bisogno di controllo sociale si accompagna a quello di curare. Il viaggio del tossico parte dall’u-
so occasionale, passa dall’uso continuativo e arriva alla dipendenza. La
dipendenza da nicotina è sancita dal
1994, ma oggi ne sono esplose altre
patologiche, come quelle da gioco,
da cellulare, da internet. La soluzione? Il primo passo indispensabile è
arrivare alla percezione del problema, il secondo step è non nascondersi, parlarne, chiedere aiuto, superando e vincendo la cultura retriva
del passato che spingeva invece a
chiudersi per vergogna. Per chiudere il video “Un’onda nuova dall’oceano rock”, il cui protagonista, il
leader della band “The sun”, espone
la sua esperienza: da una vita semplice di gruppo al successo condito
da alcol e altri eccessi, che avevano
portato a divisioni e inimicizie, fino
alla crisi, alla liberazione e al cambiamento con il ritorno alla luce della fede e di Gesù.
Antonio Romano
BREVI
A POLICORO
Clownterapia
nei reparti
CLOWN in corsia oggi all’ospedale
di Policoro, dove il gruppo materano visiterà oggi i reparti di Pediatria, Neonatologia, Ortopedia, Medicina, Rianimazione e Utic, dove
riusciamo certamente ad illuminare anche le giornate più buie.
POLICORO
Radio Aut, aperte
le iscrizioni
RADIO Aut Policoro, in attesa del
VI Festival della Creatività che si
terrà quest’estate a Policoro, ha indetto la prima edizione del Contest
della Creatività. Gli elaborati dovranno essere inviati all’indirizzo
e-mail
radioautpolicoro@gmail.com entro il 20 giugno.
MONTALBANO
“Progetto
civico”
«Noi siamo
l’alternativa»
Simbolo di Progetto civico
MONTALBANO JONICO - «E’il movimento dei
cittadini liberi e concreti, che vogliono garantire finalmente una amministrazione comunale al servizio del bene comune, lontana da interessi personali, da condizionamenti di parte e
logiche imposte dall’alto». E’quanto si legge in
una nota di “Progetto civico per Montalbano”.
«Nasce su iniziativa dei
consiglieri comunali
indipendenti Francesco
Gioia e Maurizio Castellucci -prosegue la notacon l’obiettivo di offrire
una vera alternativa al
“rituale della politica”
che anche a Montalbano
va in scena ad ogni tornata elettorale. Basta ad
impegni elettoralistici
non mantenuti con scuse di ragioni politiche
superiori; basta ai condizionamenti personali
che per anni hanno immobilizzato il nostro Comune; basta a sterili recriminazioni a posteriori -affermano Gioia e Castellucci- amministrare
significa fare scelte oneste di priorità serie, senza ricerca di facili consensi; ridurre gli sprechi; eliminare privilegi
e rendite di posizione;
regole certe, chiare e rispettate da tutti. Il movimento è aperto a tutti
quelli che vogliono fatti
e non chiacchiere; che
scommettono sulla credibilità delle persone e
non sulle etichette di
partito; che credono che
gli impegni assunti si
devono sempre mantenere; che pensano che
“trasparenza” non sia
solo rispetto di atti formali ma azione al servizio dei cittadini.
provinciamt@luedi.it
RASSEGNASTAMPA
II I BASILICATA PRIMO PIANO
Martedì 20 maggio 2014
VERSO LE ELEZIONI
MISSIONARIO E ARTIGIANO
«Fare il sindaco è lavoro a metà fra il missionario e
l’artigiano. Un giorno non ti basta per risolvere, anche
in una metropoli, i problemi di un singolo cittadino»
IL BIG PD OSPITE A POTENZA
Veltroni spinge Petrone
per vincere la sfida di sindaco
«Servono onestà, competenza, cuore e concretezza per il lavoro più bello»
MIMMO SAMMARTINO
l Un Walter Veltroni giunto a Potenza per raccontare, in veste di regista, di quando c’era Berlinguer. E un
Veltroni che però, anche se da anni
non ricopre ruoli e responsabilità, resta figura politica di primo piano per
la politica e il Partito democratico.
«Quella del sindaco è stata per me
l’esperienza politica più bella di tutte ha confessato alla platea potentina. Perché la scelta di un sindaco è quella
che presenta le ricadute più immediate per i cittadini». E bisogna metterci «onestà, competenza, cuore e
concretezza». Perché, ha spiegato Veltroni, «fare il sindaco è un lavoro a
metà fra missionario e artigiano e una
giornata intera non ti basta per risolvere, anche in una metropoli di 2
milioni e 600 mila abitanti, il problema
del pasto a scuola di una bambina celiaca».
Veltroni, a Potenza, una settimana
prima delle elezioni per le comunali e
le europee, non poteva far mancare il
suo appoggio al candidato sindaco democratico, Luigi Petrone. Tanto più
che, come è palese a tutti, sono tempi
duri per la politica, per lo strappo consumato con i cittadini, per i personalismi esasperati, per l’aggressione
verso avversari e istituzioni.
E meno male che Luigi Petrone c’è...
È stato il leit motive con il quale il
segretario cittadino del Pd di Potenza,
Giampiero Iudicello, e quello provinciale, Antonello Molinari, hanno presentato in piazza Duca della Verdura,
nel centro di Potenza, «il candidato
sindaco del Pd e di tutto il centrosinistra, quello vero». Luigi Petrone,
avvocato, uomo estraneo al percorso
diretto della politica, ha detto sì. «E ha spiegato Iudicello - aver ottenuto la
disponibilità da una figura di alto profilo come la sua, ha reso inutile il passaggio con le primarie. Come peraltro
ha dimostrato l’ampia adesione
dell’intera coalizione intorno al suo
ELEZIONI Veltroni e Petrone [foto T. Vece]
nome».
E Petrone, uomo esterno alla politica, chiamato a svolgere la missione
(si spera non impossibile) di rimettere
in sesto la città e ricucire la relazione
con i suoi cittadini, ha confessato davanti a Veltroni di aver «apprezzato
questa volontà di apertura della politica». E di aver trovato, in questa
campagna elettorale giunta agli sgoccioli, «un grande entusiasmo». Non
solo per la sfida che gli è davanti. Ma
anche «per il coinvolgimento di tanti
ragazzi: giovani preparati e di talento
che mostrano voglia di esserci, di partecipare, di portare un con tributo alla
soluzione dei problemi della propria
città. Rinunciare a questo significa delegare ad altri le scelte che ti riguardano. E questo, come diceva Calamandrei, deve considerarsi un attentato
alla Costituzione».
Petrone ha esposto, per sommi capi,
la sua idea di priorità: trasporti, viabilità, rifiuti, ricucitura del rapporto
urbano fra centro e periferie, assicurare le opere di civiltà (mancano, in
alcuni casi acqua, persino acqua e fogne) nelle campagne. Ma soprattutto,
ha ripetuto, «c’è un centro storico da
rivitalizzare. Con uffici, attività, con la
presenza e il coinvolgimento dei seimila universitari che devono poter trovare nel cuore della città struuture per
lo studio, la ricerca, il tempo libero».
«Ascoltando Petrone - ha detto veltroni - mi sono convinto che in questa
città si stia facendo una scelta appropriata per affidare a una persona giusta la responsabilità di amministrare.
Una persona che abbia i requisiti necessari di onestà e di competenza. Che
abbia cuore e concretezza. Sono le caratteristiche di ogni buon amministratore». E, rivolgendosi a Petrone, ha
concluso: «Sapendo che, fino a domenica sera, sarai il candidato sindaco di
una coalizione. Ma un minuto dopo
sarai il sindaco di tutti i cittadini con
attenzione e sensibilità verso i più deboli, senza colpevolizzare chi ha di
più».
Veltroni: «Elezioni europee
voto politico per eccellenza»
«Serve più Europa, non meno. E ritrovare il sogno di Spinelli»
Cinema
Veltroni racconta Berlinguer
«No, il dibattito no», si gridava nel film «Io sono un
autarchico» di Nanni Moretti. E Veltroni se lo ricorda bene. Per questo, prima della proiezione del suo docufilm
di successo “Quando c’era Berlinguer”, ha promesso
che sarebbe durato poco l’incontro propedeutico alla
proiezione nel cineteatro Due Torri. Sul palco, a coversare con lui, Giovanni Casaletto (Basilicata Futura), Paride Leporace (Film Commission), Francesco Scaringi
(Basilicata 1799).
«Ho cercato di organizzare questo documentario come
fosse un film - ha spiegato Veltroni - ponendo attenzione
alla sua linea narrativa e cercando di regalare emozioni.
Sarebbe utile stimolare i ragazzi, già a partire dalle scuole, a raccontare attraverso lo strumento audiovisuale».
Quanto al film in modo più specifico, ha confessato Veltroni, «per me è stata l’occasione per ricordare una persona verso la quale nutro affetto e gratitudine. Ma ho
cercato di inserire Berlinguer nel suo tempo storico, tenendolo al riparo da tutto ciò che è venuto dopo quell’11
giugno 1984, giorno della sua morte. In questo film tratto due temi che mi stanno particolarmente a cuore. Uno
è quello della memoria. Se tanti ragazzi non lo conoscono, non è solo colpa loro ma di una società che tende a
rimuovere il passato e a non avere voglia di futuro. L’altro tema è l’elogio della politica. Una cosa in controtendenza. Ma la politica a cui credevano uomini come Berlinguer era l’impegno a occuparsi degli altri e non di se
stessi». Come il più delle volte non accade oggi.
[mi.sa.]
l Brandisce la bandiera
dell’Europa, Walter Veltroni,
nella piazza del centro potentino. «Conosco Potenza esordisce - e non dimentico la
grande manifestazione che
riempì la piazza qui vicino
(piazza Mario pagano, ndr)
durante la campagna elettorale del 2008». Quella della
sfida (perduta) del candidato
premier Walter Veltroni con
Silvio Berlusconi. Ma adesso
non si parla di Italia. Adesso a
essere in ballo è il futuro
dell’Europa.
«Le elezioni europee? Sono
il voto politico per eccellenza afferma il leader democratico.
- Ed è un voto sul quale si
gioca la prospettiva di un’Europa che vuole crescere e diventare più forte e non di
un’Europa che regredisce suicidandosi, ovvero uccidendo
tutti i Paesi membri e facendoli regredire a una situazione nazionalistica». Certo, non ci si può rassegnare a
un’Europa dei vincoli, dei divieti. Un’Europa che non aiuta la crescita. Un’Europa un
po’ matrigna. E Veltroni lo
spiega con parole chiare:
«Serve un’Europa molto diversa da quella di questi anni
perché il destino dei nostri
giovani e delle nostre imprese
è tutto lì, e ogni ipotesi di
uscita dall’euro è un’ipotesi
molto pericolosa. Peraltro in
una situazione già pesante come quella in cui ci troviamo».
Veltroni indica l’aria che
tira. Pieni di «anti» (anti euro,
anti unità europea) e di neonazionalismi. «Invece - continua - ci vuole più Europa.
Un’Europa che segua il sogno
di Altiero Spinelli e che, in
appena sessant’anni dall’ultima guerra, ha visto cambiare tutto al proprio interno.
Cadere frontiere e steccati.
Tornare indietro non si può.
Se si ritornasse agli Stati nazionali, in un mondo in cui la
competizione è continentale,
oltretutto, non si farebbe molta strada».
È il grande timore che serpeggia, e non soltanto in Italia, ma nella gran parte dei
L’INCONTRO IN PIAZZA
Paesi europei con la «pancia»
che che si agita, agevolata
dalla rabbia e dalle incertezze
provocate dalla crisi più dura
dai tempi del dopoguerra. «Un
fatto è certo - sostiene Veltroni
- se dovesse uscire dalle urne
un’Europa che, con un ossimoro, potremmo definire
“anti-europea”, rischieremmo tutti di precipitare. Spero
davvero che, domenica prossima, le persone innanzitutto
votino. E che il loro voto sia
un voto razionale. Bisogna
cercare di mantenere, per
quanto possibile, il filo della
ragione».
[mi.sa.]
Potenza
Seggi spostati
Cambio di sede per gli
elettori delle sezioni 13, 14,
15, 40: dalla scuola elementare «San Giovanni Bosco»
di Via Verdi alla scuola elementare «Domiziano Viola»
con ingresso in via Leonardo Da Vinci. Per gli elettori
delle sezioni 45, 46 e 48,
spostamento dalla elementare di Via Appia alla scuola
elementare ‘Stigliani’ di via
Cirillo.
RASSEGNASTAMPA
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Martedì 20 maggio 2014
MAGLIETTA
Al presidente nazionale e senatore Mario Mauro
consegnata dal consigliere regionale Aurelio Pace la
maglietta della squadra locale dei Popolari per l’Italia
CANNIZZARO E LE FIAMME GIALLE
Il candidato sindaco di Fi, Michele Cannizzaro, in visita
presso la Guardia di Finanza si impegna, se sarà
sindaco, a risolvere i problemi logistici del corpo
Popolari per l’Italia con De Luca
perché sia sindaco di Potenza
Mario Mauro e Aurelio Pace hanno animato la manifestazione nel capoluogo
ELEZIONI
Sopra: Mauro,
Pace, Dimaggio e il
candidato sindaco
Dario De Luca. A
sinistra: Walter
Veltroni a Potenza
sostiene il
candidato sindaco
del centrosinistra
Luigi Petrone [foto
Tony Vece]
.
MARIO LATRONICO
l Una giornata dedicata ai Popolari per L’Italia. Certezze per
un buon governo della città e forti motivazioni sono alla base di
un progetto politico ambizioso
che vuole prendersi il governo
della città di Potenza e, soprattutto, ridare trasparenza e spinta
ad Istituzioni additate come logore e inadeguate per una corretta gestione della macchina
amministrativa. Alla presenza
del presidente nazionale e senatore Mario Mauro al quale è stata
consegnata dal consigliere regionale Aurelio Pace la maglietta
della squadra locale dei Popolari
per l’Italia, c'è stato il primo saluto tra i vari candidati alle comunali del 25 maggio presso il
comitato elettorale. Dopo pochi
minuti tutti invece nella sala
consiliare della Provincia di Potenza per l’incontro con la stampa. «Siamo felici di ricevere in
questa sala consiliare il presidente Mauro – ha spiegato Aurelio Pace – presentiamo il nostro progetto politico di rilancio
del polo moderato rappresentato
da un grande uomo come De Luca candidato sindaco. «La nostra
è una squadra di 32 candidati
fatta di giovani e di professionisti – sono ancora le parole di
Pace – siamo stati in contatto
costante con il presidente Mauro
e con il senatore Tito Di Maggio
per impostare un programma in
favore di una città che ha smesso
di pensare come comunità e che
vogliamo trasformare, invece, in
una città famiglia ed accogliente».
«Potenza è importante per il
nostro partito perché è l’unico
capoluogo di regione dove presentiamo un candidato sindaco
-sono le parole di Mario Mauro –
bisogna combattere il potere di
chi ha governato in questi anni
la città. Esso non serve i cittadini
ma si è servito di essi ramificandosi in ogni settore. Tra i nostri obiettivi c'è la necessità di
far rifiorire una cultura politica
che abbia il senso delle Istituzioni. Noi Popolari siamo importanti per Potenza – prosegue
Mauro – perché metteremo a disposizione di tutti, anche di chi
non ci voterà, l’impostazione del
POTENZA IL CANDIDATO SINDACO DI FORZA ITALIA, NCD-UDC E LIBERIAMO LA CITTÀ HA VISITATO IL COMANDO DELLA GUARDIA DI FINANZA
Napoli (Fi): «La scelta giusta per il sindaco è Cannizzaro»
l «È soprattutto il civismo attivo, partecipato e
propositivo, a cui il nostro candidato sindaco Michele Cannizzaro fa appello, la molla principale del
risveglio della passione dei potentini per liberare la
città dal vecchio, come dal solo formalmente nuovo,
centrosinistra». Lo ha sostenuto il capogruppo di
Forza Italia alla Regione Michele Napoli in incontri
itineranti con i cittadini di Potenza. «Le immagini
della grande partecipazione popolare alla manifestazione del Due Torri e l’atmosfera di entusiasmo
– ha aggiunto – sono il migliore incoraggiamento a
credere che questa volta è possibile mandare a casa
una classe politica e dirigente che ha sempre malgovernato il capoluogo. A stringerci intorno a Cannizzaro e ai candidati di Forza Italia è l’idea di
città-comunità, fondata sui principi della traspa-
renza, della politica di servizio e non delle clientele,
della razionalizzazione della spesa contro gli sprechi, dell’efficienza e delle risposte alle emergenze
sociali ed occupazionali, che è esattamente l’opposto del progetto di città-regione perseguito dal Pd e
dai suoi alleati oggi divisi in liste e candidati sindaci ma sino a ieri corresponsabili del profondo
degrado in cui è stata ricacciata la città».
Ieri Cannizzaro, candidato sindaco di Forza Italia, ha tra l’altro incontrato la Guardia di Finanza.
Aveva sollecitato questo incontro nei giorni scorsi
e ieri, dopo la cortese disponibilità del Generale
Valerio Zago, l’incontro presso il Comando regionale, c’è stato. Hanno preso parte all'incontro, lo
stesso Generale Zago e alcuni ufficiali in servizio,
con i quali sono state affrontare le problematiche
L’INTERVENTO IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO URBANISTICO DELLA BASILICATA
Prodi, il petrolio lucano
e il ruolo della Basilicata
«Contrattare nuova intesa istituzionale»
di LORENZO ROTA *
L
e dichiarazioni di Romano
Prodi sulla opportunità/necessità per l’Italia di «scavare
sottoterra per trovare i soldi»
necessari per uscire dalla sua pesantissima crisi economica, alias incrementare l’utilizzo delle sue risorse petrolifere, anche sottomarine, «fermo
restando il principio di precauzione
che ha la precedenza su tutto», è l’evidente manifestazione di una linea strategica che sta maturando a livello nazionale, che a breve potrebbe provocare
pesantissime conseguenze, e scarsissime contropartite, nei territori interessati.
Tra questi, lo dice anche Prodi, certamente la Regione Basilicata.
La questione va quindi affrontata, e
subito, a livello regionale: per non
trovarsi impreparati.
Quelle dichiarazioni, in effetti, possono costituire un formidabile assist
per la Basilicata, se la Regione, assumendo un ruolo di protagonismo
nella vicenda, mette in cantiere, in
tempo reale, un programma straordinario che coniughi le strategie di
sfruttamento e gestione delle risorse
petrolifere, ad una strategia di rior-
ganizzazione ambientale, infrastrutturale, e socio-economica (lavoro!) del
proprio territorio, nella quale vengano
anche fissati i paletti delle tutele ambientali derivanti dall’applicazione di
quel “principio di precauzione” di cui
si parla.
Programma che deve costituire anche la base per contrattare la “nuova
intesa istituzionale” Stato-Regione “fatta con equilibrio e precauzione”, della
quale opportunamente parla il presidente del Consiglio Regionale, Piero
Lacorazza.
È necessario oggi andare oltre la
logica dell’«abbiamo già dato e stiamo
dando», e/o della rissa tra gli Enti
Locali per l’accaparramento delle magre royalties finora riconosciuteci, per
rilanciare in grande il ruolo «nazionale» che la Regione Basilicata può
avere sia sul piano della copertura dei
costi energetici nazionali, e sia sul
piano di una forte spinta alla rinascita,
ed allo sviluppo del suo «fragile» territorio, e della sua asfittica base economica e sociale: un tassello, piccolo
forse, ma significativo, di quel difficile
percorso che l’Italia deve seguire per
risalire la china dello sviluppo economico e sociale.
[* Presidente Inu Basilicata]
degli uffici della Guardia di Finanza, della mancanza di alloggi di servizio, che si ripercuotono
pesantemente sulle conseguenti problematiche ambientali e amministrative; si è affrontata l’opportunità di una maggiore collaborazione con l'Amministrazione comunale, finalizzata alla trasparenza dell'amministrazione, delle gare d'appalto, nonché alla lotta senza quartiere al fenomeno dell'evasione fiscale, piaga che affligge anche la nostra
città.
I complimenti del candidato sindaco sono stati
rivolti agli ufficiali presenti per la meritoria opera
svolta e, in particolare, per le ultime brillanti operazioni anti-droga. Cannizzaro si è impegnato, se
eletto, ad affrontare i problemi degli spazi di agibilità avvertiti dalle Fiamme Gialle.
buon governo. Noi Popolarti abbiamo idee diverse dai populisti
– conclude il presidente dei Popolari ad una specifica domanda
sugli scontenti e sull'astensionismo a cui punterebbe il partito di
Grillo– il populismo di Grillo si
combatte con una posizione da
popolari, partendo cioè dalla
gente e dalle sue richieste ed in
questo senso abbiamo deciso di
sostenere la scelta del candidato
De Luca».
A proposito proprio di Dario
De Luca sostenuto anche da Fratelli d’Italia e da una omonima
lista civica, il candidato sindaco
è così intervenuto all’incontro di
ieri in Provincia. «Bisogna invertire la rotta prendendo le distanze da chi in questi ultimi
giorni di campagna elettorale
sta promettendo mari e monti
pur di raccattare un po' di voti –
spiega De Luca – non è il momento di fare promesse ma di
cambiare il metodo di governo
abolendo privilegi e sprechi.
Puntiamo ad una città solidale
che si avvalga di una amministrazione che porga la massima
attenzione verso tutti. Negli ultimi anni è stato fatto scempio di
danaro pubblico per opere inutili – conclude De Luca – bisogna
acquisire la consapevolezza di
diventare protagonisti del nostro
futuro. In questo senso abbiamo
individuato il percorso che vogliamo dare a questa città».
Questione di genere
donne in trincea
l La questione femminile resta
una delle caratteristiche di questa
tornata elettorale. Anche se il tema, per quanto percepito, non riesce a superare alcuni steccati. E
divide. A cominciare da come è
percepita la questione delle cosiddette «quote rosa», tema che ha
trovato su fronti diversi anche i
candidati alla carica di sindacop
nella città di Potenza. Il tema di
genere - e l’idea di una società che
si faccia carico delle specificità dei
lavori tradizionalmente affidati alle donne, per consentire loro di
mettersi in gioco anche nei ruoli di
responsabilità pubblica - resta centrale.
Il 20 e il 21 Maggio 2014, a Potenza, presso la Sala B del Consiglio
regionale, si terrà, organizzato dal
«Comitato di scopo Cittadinanza di
genere» il terzo appuntamento di
“Generando”, percorso formativo
verso la scrittura condivisa di una
legge sulla Cittadinanza di Genere,
che ha lo scopo di determinare
nuovi e innovativi processi, utili
sia per gli uomini che per le donne.
Il terzo appuntamento su «Rappresentanza istituzionale e Citta-
dinanza di Genere» sarà così articolato: Martedì 20 Maggio, fra le
ore 16 e le ore 19, introduzione di
Cinzia Marroccoli, socia fondatrice
del Comitato di scopo Cittadinanza
di genere. Prima parte dedicata alla
formazione “Amministrare a Potenza” tenuta da Lorenza Colicigno, scrittrice e giornalista, e Margherita Perretti, imprenditrice.
Mercoledì 21 Maggio, sempre fra
le ore 16 e le 19, seconda parte
dedicata alla formazione sul tema
«Rappresentanza istituzionale e
Cittadinanza di genere» tenuta da
Simona Lembi, presidente del Consiglio del Comune di Bologna. Il
suo lavoro politico va nella direzione dell'accrescimento e della
qualificazione della rappresentanza delle donne nella politica e, più
in generale, nella vita pubblica.
Dopo il diploma al Salvemini, si
laurea
in
Scienze
Politiche
nell’Ateneo di Bologna e studia
anche ad Heidelberg e all'Università di Trier, in Germania. Ha
svolto uno stage al Parlamento
europeo e conseguito un master
sugli studi di genere e le politiche
di pari opportunità.
L'impegno istituzionale inizia co-
DONNE Cinzia Marroccoli
me consigliera comunale a Casalecchio di Reno (Bologna) e prosegue come assessora a Cultura e
Pari Opportunità in Provincia e a
Scuola e Politiche delle Differenze
nel Comune di Bologna. Dedica
particolare attenzione alle politiche di coesione sociale, rivolte in
special modo all'infanzia e all'adolescenza.
RASSEGNASTAMPA
IV I POTENZA CITTÀ
MORTE BIANCA
L’INCIDENTE FERROVIARIO
Martedì 20 maggio 2014
L’OMICIDIO COLPOSO
Nell’incidente del 2008 perse la vita
Giuseppe Santoro, un operaio della Sider
travolto dal convoglio entrato nell’acciaieria
OTTO IMPUTATI
Il processo coinvolge le otto persone
che secondo la Procura hanno avuto un
ruolo nell’incidente dell’8 agosto
I consulenti
tecnici
«Ecco le cause
dell’incidente»
Aria insufficiente
Il convoglio partì
con poca aria
nel sistema dei freni
«Il convoglio partì con un quantitativo di aria insufficiente nella
condotta del freno. Una volta giunto sulla rampa in discesa del raccordo, non riuscì ad arrestare la
marcia, per cui, privo di controllo,
giunse, per effetto di un indebito instradamento del deviatoio del raccordo, nello stabilimento della Siderpotenza, ove collise violentemente con il convoglio che manovrava Santoro». Era questa la prima
ipotesi, emersa durante le indagini.
Nel tratto tra la stazione centrale di
Potenza e la Siderpotenza il «cargo» ha perso tutta l’aria compressa
del sistema frenante e quando è arrivato lì non è riuscito a frenare. Lo
scambio era già avvenuto e non ci
fu modo di fermare il treno impazzito. La tragedia so consumò in pochi minuti. Neanche il tempo di lanciare l’allarme. Il tratto ferroviario
che collega la stazione centrale di
Potenza con lo stabilimento Siderpotenza è di pochissimi chilometri.
Il treno piombò lì all’improvviso.
INCIDENTE Il convoglio finito nella Siderpotenza l’8 agosto del 2008 [foto Tony Vece]
«Prima ho sentito un boato
poi è arrivato il treno impazzito»
La tragedia della Siderpotenza rivive in aula. Parlano i testimoni del processo
FABIO AMENDOLARA
l «Ho sentito un boato, poi è
arrivato nella Siderpotenza il treno
impazzito». Mario Antonio Gaeta è
un operaio della Siderpotenza. È tra
i testimoni oculari dell’incidente
dell’8 agosto del 2008. Ieri ha raccontato in aula la tragedia.
Il manovratore, il dirigente del
movimento e i responsabili del settore «Direzione movimento del Settore cargo» di Rete ferroviaria italiana Spa sono accusati di disastro
ferroviario e omicidio colposo. Ma
sono accusati dai giudici della Procura di Potenza anche di aver «mantenuto la tratta ferroviaria in una
costante situazione di pericolo». La
vittima è Giuseppe Santoro, operaio
della Siderpotenza. I vagoni che entrarono a tutta velocità nello sta-
PERSONALE IN MENO
«Per quella manovra erano
previsti due o tre macchinisti»
Ma l’imputato era da solo
bilimento siderurgico lo travolsero,
uccidendolo. A sei anni dall’incidente la famiglia Santoro attende
giustizia. Donato Romaniello, 52 anni, di Avigliano, l’8 agosto del 2008
era il manovratore del convoglio
«cargo». Secondo i giudici «ha effettuato le operazioni di manovra
del treno merci da solo, contrariamente a quanto stabilito dalla
normativa di sicurezza». Giuseppe
Calabrese, 59 anni, di Grassano,
«sbloccò - secondo la Procura - il
binario, consentendo l’inoltro del
convoglio».
Giuseppe Paglialonga, 51 anni, di
Bovino, in provincia di Foggia, Giuseppe Paciello, 38 anni, di Carapello,
provincia di Foggia, Emilia Mecca,
63 anni, di Potenza, Vito Mecca, 58
anni, di Avigliano, Antonio Moles,
57 anni, di Calciano, e Michele Pe-
luso, 38 anni, di Foggia, si occupavano del movimento di Rfi quella
mattina.
Domenico Burtaccio era il responsabile gestione merci di Rfi. Con la
sua testimonianza il processo è entrato nel vivo. «Non mi occupavo
delle manovre», ha spiegato. Ma
sapeva che per quel tipo di operazione «servivano almeno due o tre
macchinisti». E invece quel giorno
Romaniello era da solo alla guida del
«cargo». Di solito prendeva istruzioni da Burtaccio, «ma io - ha
spiegato il teste - quel giorno ero in
ferie».
Cosa è accaduto con precisione
quella mattina? Chi aprì lo scambio?
Chi lasciò il cancello della Siderpotenza aperto? È quello che stanno
cercando di accertare i giudici del
Tribunale di Potenza.
POTENZA «INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO». IL GIUDICE: «NON HANNO COMMESSO IL FATTO»
ASSOLTO
L’ex sindaco
di Tricarico
Antonio Melfi
vietò ai
camion
provenienti da
Tito di
scaricare
nella discarica
tricaricese
Assolti i 4 che vietarono
la discarica ai rifiuti di Tito
Tra gli imputati
c’erano il sindaco di
Tricarico Antonio Melfi
e il suo vice
l Erano accusati di aver
vietato ai camion della nettezza urbana provenienti da
Tito - che contenevano i rifiuti
solidi urbani raccolti nella città di Potenza - di versare l’immondizia nella discarica di
Tricarico.
L’ex sindaco Antonio Melfi,
il suo vice Rocco Dabbraio e
due cittadini, Michele Adamo
e Pancrazio Ditella (tutti difesi
dall’avvocato Romano Russo),
sono stati assolti dal giudice
del Tribunale di Matera Valerio Sasso «per non aver commesso il fatto».
L’accusa: «Interruzione di
pubblico servizio».
I quattro avevano vietato ai
camion di quel giro di rifiuti finito in una successiva inchiesta della Procura di Potenza che ha dimostrato che
inquinavano - di scaricare a
Tricarico. I rifiuti - ha svelato
l’inchiesta - finivano in discarica senza differenziazione:
così come venivano raccolti
nei cassonetti.
Fu addirittura il consiglio
comunale di Tricarico a esprimersi per il diniego al conferimento dei rifiuti di Potenza e dintorni nella discarica tricaricese in contrada
Foreste.
La questione creò pesanti
scontri.
In particolare, un gruppo di
cittadini appartenenti al movimento locale Cristianamen-
l . «I freni non erano adeguati, il carico era eccessivo e
nessuno controllò che lo
scambio di rotaie di viale del
Basento fosse chiuso». Due
consulenti tecnici incaricati
dalla Procura, gli ingegneri
Alessando De Paola e Vito
Filippetti, hanno lavorato
sulla dinamica del disastro
ferroviario del 2008 nell’area
della Siderpotenza. Ieri mattina
hanno
ricostruito
nell’aula Pagano del palazzo
di giustizia di Potenza, davanti ai giudici del collegio
penale presieduto da Aldo
Gubitosi, ciò che hanno scoperto.
Alcuni aspetti verranno
trattati dai consulenti tecnici
nel corso della prossima
udienza quando, forse, verrà
proiettato in aula un filmato
con la scena dell’incidente e
verranno sottoposte ai due
ingegneri le foto dei particolari dell’impatto.
I due tecnici dovranno deporre sulle cause dell’incidente. È su questo aspetto che
si concentrerà lo scontro tra
accusa e difesa.
Secondo l’accusa gli imputti avrebbero contribuito a
«mantenere sotto costante
pericolo di disastro ferroviario la tratta ferroviaria Potenza centrale-Sidepotenza».
In particolare, secondo l’accusa, avrebbero «omesso, per
il periodo luglio-agosto del
2008, ciascuno durante il rispettivo turno di servizio, di
custodire nel posto del capo
stazione, la chiave dello
scambio, facendo sì che il
binario e il cancello della
Siderpotenza fossero sempre
aperti».
Addirittura, sostengono i
magistrati, la manovra veniva attivata dagli stessi operai della Siderpotenza quando andavano a prelevare il
convoglio, «così violando - si
legge negli atti dell’accusa la regolamentazione che impone l’ordine secondo il quale il dirigente del movimento
deve autorizzare la manova e
l’obbligo dello stesso di ritirare a fine manovra le chiavi dello scambio».
te riprendiamo a dialogare
(Crd) ha fatto in modo che un
camion proveniente da Potenza se ne tornasse indietro senza scaricare l’immondizia.
A quei cittadini l’amministrazione comunale guidata da
Antonio Melfi aveva offerto
solidarietà.
Non solo. Successivamente
fu proprio il sindaco a vietare
l’ingresso in discarica dei camion provenienti da Tito. Scattò la denuncia per «interruzione di pubblico servizio». Ma
il gestore della discarica, nel
frattempo, era sotto processo a
Matera con l’accusa di smal-
timento illecito di rifiuti (il
reato è stato poi dichiarato
prescritto).
L’avvocato Russo nel corso
dell’udienza ha ribadito l’innocenza dei quattro imputati.
Il giudice ha accolto la sua tesi
e li ha assolti con formula
piena.
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ I V
Martedì 20 maggio 2014
FESTA PATRONALE
LE INIZIATIVE PER SAN GERARDO
GIOVANNA LAGUARDIA
l Che la festa abbia inizio, all’insegna delle tradizioni popolari e
dell’inclusione sociale. Particolarmente ricco il programma della diciassettesima edizione dei festeggiamenti organizzati dall’associazione
culturale «I Portatori del Santo» in
occasione delle celebrazioni in onore
di San Gerardo, patrono della città di
Potenza. Le iniziative sono state presentate ieri mattina nel corso di una
conferenza stampa, dal neo presidente
dell’associazione, Gennaro Favale, e
dal vice presidente Alessandro Iuzzolino.
Il 2014 per i «Portatori» sarà all’insegna delle riconferme, ma anche delle novità. Tra le prime, iniziative ormai «storiche», come la Cantina del
portatore ed il folk festival. Tra le
seconde il restauro, che si avvia a
conclusione, del tempietto che sarà
trasportato a spalla dai portatori durante la parata, ad opera dei detenuti
della casa circondariale di Potenza.
«Desidero ringraziare – ha dichiarato
il Presidente Favale nel presentare
l’edizione 2014 della manifestazione –
innanzitutto i centotrenta volontari
che da diciassette anni rendono omaggio al Santo Patrono, lavorando per
questo evento con amore e dedizione.
Voglio, inoltre, a nome di tutta l'associazione, ringraziare quanti, pur
FOLK FESTIVAL
Dal 26 al 28 in piazza prefettura Cc
Mugglers, Officina Zoè, Fanfara Tirana con
Trans Global Underground e Percussonica
TEMPIETTO
Il restauro del tempietto che sfilerà durante
la parata è stato realizzato dai detenuti
della casa circondariale di Potenza
La festa delle tradizioni
e dell’inclusione sociale
I Portatori del santo hanno presentato il programma delle iniziative 2014
ground e, a seguire, i Percussonici.
Il 27 maggio la giornata sarà dedicata all’inclusione sociale Alla conferenza ha partecipato anche Vittorio
Micocci, di Potentialmente Onlus, per
rinnovare l'invito a partecipare all'iniziativa «A San Gerardo stai con
noi» in cui i volontari di Potentialmente, in collaborazione con i Portatori del Santo, realizzano attività
per far vivere la festa anche ai bambini e ai diversamente abili, con un
programma dedicato al tema musica
folk. L'appuntamento è per il 27 maggio, alle ore 16 in Piazza Mario Pagano.
Non mancheranno gli appuntamenti sportivi, il 28 maggio, alle ore 15.00
al Palapergola, con il Torneo di Basket
V Memorial Gigi & Eddy e il 30
Maggio, alle ore 15.30 allo Stadio Viviani, con il XII Memorial Claudio
Lauria.
PORTATORE D’ORO
L’INIZIATIVA
Il 27 una giornata di
inclusione sociale con «A San
Gerardo stai con noi»
Quest’anno il premio è stato
assegnato allo scrittore
potentino Gaetano Cappelli
non essendo nostri associati, collaborano a titolo completamente gratuito per la migliore riuscita dei tanti
eventi che mettiamo in campo». Favale ha anche ringraziato «il Direttore
e i ragazzi della Casa Circondariale di
Potenza, l'Apofil e il Comitato Scientifico della Storica Parata, dalla cui
collaborazione si è concretizzato il
restauro del tempietto». A tal proposito Antonella Pellettieri, Presidente del Comitato Scientifico della Storica Parata dei Turchi, ha sottolineato
dell'importanza del lavoro filologico
che è stato fatto per il recupero della
versione originale del Tempietto, grazie all’utilizzo delle foto originali della
sua costruzione, che risale al 1967,
così come per il carro e la nave. «Si
tratta - ha detto Pellettieri - di beni che
avendo più di 40 anni possono essere
conbiderati storici e dopo la parata
sarà il caso di occuparci di una loro
certificazione».
La festa, che ha avuto come preludio
Il «Portatore d’oro» quest’anno è
stato assegnato al noto scrittore potentino Gaetano Cappelli: un lucano
di successo che - ha ricordato il presidente Favale, con la sua ultima opera ha reso omaggio nei dialetti e nelle
ambientazioni, alla «lucanità». Nelle
Scale Mobili di Piazza XVIII Agosto, al
via da sabato 24 la Mostra delle magliette dei partecipanti ai pranzi degli
scorsi anni. Da oggi, inoltre, le vetrine
del Centro Storico sono dedicate ai
Portatori del Santo, con l'esposizione
degli abiti che i Portatori indossano
durante la sfilata.
Momento clou della manifestazione, prima dellaStorica Parata, sarà,
come sempre, il Pranzo del Portatore,
che si svolgerà il giorno del 29 in largo
Pignatari. Il pranzo costerà 20 euro e
sarà vietato ai minori di 18 anni. Per
motivi di sicurezza il vino sarà venduto a parte e la manifestazione sarà
tenuta sotto controllo da vigilanza
privata e pubblica.
PORTATORI In alto la conferenza stampa, sotto il tempietto [foto Tony Vece]
il progetto «I portatori a scuola», quest’anno suddiviso in tre sezioni, incontri a scuola, visite guidate in centro e laboratori musicali, comincerà il
26 maggio in piazza Prefettura, con La
Cantina del portatore e il festival Folk.
Scongiurato, grazie ad alcuni accorgimenti tecnici come lo spostamento
del palco un po’ più lontano dalla
Prefettura (dove nel frattempo si staranno svolgendo le operazioni elettorali), il pericolo di un trasferimento
della manifestazione, c’è grande attesa per le esibizioni dei gruppi internazionali e dei vincitori di un contest riservato ai gruppi lucani e delle
regioni limitrofe. Il 26 magi esibiranno i Cc Mugglers, gruppo country
inglese e, per il contest, i Gatta Mammona e i Rutella; il 27 sarà il turno di
Officina Zoe e, per il contest, di Ri
Briganti Band e Chiagn’ e Folk. Il 28,
infine, si esibiranno la Fanfara di
Tirana con i Trans Global Under-
POTENZA DENUNCIA DELLA DNA DOPO IL RITROVAMENTO DI UN SETTER
POTENZA UNIVERSITÀ BASILICATA
Sos randagi: il canile è pieno
gli animali restano in strada
l Sos randagi a Potenza: il
canile è troppo pieno e il Comune non accetta ricoveri, così
gli animali abbandonati restano senza un tetto. È la denuncia
dell’associazione animalista
potentina Dna dopo il ritrovamento, in via Gavioli, di una
cagnetta da caccia di razza setter, abbandonata e deperita. Il
volonatrio Luca Laranga segnala che, all’arrivo del veterinario reperibile «malgrado la
sollecitudine nel predisporre la
documentazione per l'immediato ricovero dell'animale
(presso il canile E.C.O.), viene
messa in luce una problematica che apre l'ennesimo interrogativo riguardante le respon-
sabilità materiali e morali dell'amministrazione comunale:
un cane che non sia ferito, gravemente malato e/o in pericolo
di vita non ha nessun diritto ad
essere considerato bisognoso
di ricovero, poiché la struttura
presso la quale i cani recuperati nel territorio cittadino
vengono ricoverati, com'è ben
noto, ospita già oltre un centinaio di unità in più rispetto al
numero per il quale riceve sovvenzioni». «Alla luce di tale
esperienza - conclude il volontario - ci si chiede altresì come
agire in relazione a situazioni
simili, una delle quali già segnalata in una zona diversa
della città quale c/da Malvac-
RANDAGI Il cane abbandonato
caro, dove alcuni volontari
hanno riferito della presenza di
un gruppo di cani – ancora una
volta da caccia – le cui immagini sono testimoni di condizioni di salute altrettanto
precarie».
le altre notizie
PARATA
Gli abiti dei figuranti
dal 26 al 28 maggio
n Fervono i preparativi per la
storica parata dei Turchi. Il
Comune di Potenza ha annunciato che i figuranti selezionati per la Storica Parata dei Turchi potranno ritirare gli abiti loro assegnati
dal 26 al 28 maggio prossimi a
partire dalle ore 10 e per l’intera giornata fino alle 22
presso la Galleria Civica ingresso Largo Duomo. Per poter ritirare il costume i figuranti minorenni dovranno
essere accompagnati da un
adulto munito di documento
di riconoscimento. Quest’ultimo documento verrà richiesto anche a tutti i figuranti
maggiorenni per il ritiro degli abiti.
CELEBRAZIONI
Riapposizione della targa
in via Petruccelli
n Oggi pomeriggio alle 17 si terrà
una breve cerimonia per la ri-apposizione della targa viaria di Via
Orazio Petruccelli (discesa che
porta da Via Pretoria agli Ascensori di XVII Agosto). La targa era
scomparsa duranti gli interventi
di ricostruzione post-sima del
1980. Dopo l’ultima commemorazione di Orazio Petruccelli in occasione del settantennale della
sua morte a Cefalonia (24 settembre) per iniziativa dell’Istituto del
Nastro Azzurro si ottenne l’impegno formale dell’allora sindaco
Santarsiero affinchè si ponesse fine alla questione. In occasione del
passaggio della Marcia della Fedelissima ancora una volta il Nastro Azzurro ha perorato la causa
e questa volta si è giunti finalmente ad una positiva conclusione.
POITENZA PROGETTO FORMATIVO PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ateneo all inclusive
i risultati del servizio
disabilità dell’Ateneo
«Abbelliamo la sala»
mostra all’alberghiero
Sarà presentato oggi alle ore
9.30 nell'Aula magna del Campus
di Macchia Romana, a Potenza,
«Unibas All Inclusive: percorsi
d'inclusione sociale»,video-racconto realizzato per illustrare le
attività e i risultati del Servizio
Disabilità, il tutoraggio e le agevolazioni economiche per gli studenti disabili, e i dati dell'ultimo
triennio. Sono gli stessi studenti a
raccontarsi, e a raccontare le loro
esperienze nell'Ateneo e fuori, e il
sostegno ricevuto dal Servizio Disabili in questi anni. Saranno anche illustrate le attrezzature che
rendono l'Università della Basilicata una delle poche in Italia a
possedere software, pc, schermi e
strumenti digitali specialistici.
l L’arte come strumento di auto realizzazione e anche per... abbellire la propria scuola. Questa la
filosofia del progetto «Abbelliamo
la sala», portato avanti dall’Istituto alberghiero di Potenza. Domani, nella giornata conclusiva,
nella sala ristorante al secondo
piano alle ore 10, i ragazzi protagonisti del progetto, hanno invitato i genitori, gli amici, nonché
la dirigenza scolastica dell’Istituto per presentare le loro opere
d’arte e condividere un momento
di festa.
Il progetto ha visto coinvolti gli
alunni diversabili, con il PEI, seguiti dai loro insegnanti di sostegno. Le attività proposte hanno
avuto vari obiettivi tra i quali
quello di stimolare la manualità e
la creatività volte ad aumentare
l’autostima di ciascuno, ma anche
a migliorare le attività psicomotorie, le difficoltà spaziali e l’interazione con il gruppo, attraverso
il linguaggio non verbale dell’arte.
Tutti i ragazzi si sono cimentati
nella realizzazione di piatti , portacandele e otto tele, una diversa
dall’altra, per soggetto, tecnica e
materiale. Gli alunni sono stati
incoraggiati a sperimentare varie
tecniche ed a manipolare vari materiali. Sono stati utilizzati non
solo pennelli e colori, ma anche
smalti, rulli, stoffe, carta, spago,
corda, sabbia, cannucce, pane,
carta da parati, cortecce di alberi,
materiali di scarto.
RASSEGNASTAMPA
VI I POTENZA PROVINCIA
Martedì 20 maggio 2014
DOLOMITI LUCANE ALT DA COMMISSIONE DEL PARCO E NORME REGIONALI. MA CICOGNE E FALCHI SONO SEMPRE RIMASTI QUI
Bellezza film e visitatori di fama
ma ci facciamo male da soli
Il blocco del Volo dell’angelo fino al 31 maggio. Delusi turisti e operatori
PERCORSO
DELLE SETTE
PIETRE
Sul percorso
delle sette
pietre, fra
Pietrapertosa
e
Castelmezzano,
Fabio Volo e il
team di Radio
Capital al
«pozzo» delle
streghe
MIMMO SAMMARTINO
l Castelmezzano e Pietrapertosa scommettono su
quello che hanno: bellezza di natura e paesaggi, salubrità dell’ambiente, accoglienza. E qualcuno ci crede. Ci crede il cinema italiano che, proprio da ieri, ha
avviato le riprese del film «La grande seduzione»,
remake dell’omonima pellicola canadese girata nel
2003, da Jean Francois Pouliot. Il regista Massimo
Gaudioso (già sceneggiatore, tra l’altro, di «Benvenuti al Sud») è affiancato da attori di rango e di fama:
Fabio Volo, Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Miriam
Leone, ex Miss Italia 2008. Approfittando della schiarita di domenica, Fabio Volo s’è messo a correre fra i
sentieri delle Dolomiti Lucane mentre il team di
Radio Capital si regalava una passeggiata sul «Percorso delle sette pietre», fra i totem scultorei parlanti
che raccontano storie.
Persino la rinomata cicogna nera ha pensato di
festeggiare. Anche quest’anno è tornata e, anche
stavolta, ha messo alla luce cinque piccoli. A fronte
dell’emozione dei visitatori, immersi nella meraviglia dei silenzi ritrovati, nella maestosità delle suggestioni d’arenaria dalle forme più bizzarre e dalla
bellezza «lenta», spiccano le espressioni preoccupate
della gente di Castelmezzano e Pietrapertosa. A cominciare dai gestori di attività economiche che ora si
ritrovano bloccate. Come l’autorizzazione a tenere
aperto il «Volo dell’angelo» (stop fino al 31 maggio)
per indicazione del comitato scientifico del Parco
regionale di Gallipoli Cognato-Dolomiti Lucane - « in
osservazione di leggi regionali», specifica il Parco che ha prescritto il divieto di interferenze sull’attività
riproduttiva delle specie protette. Ci si è messo un po’
per arrivare a tale decisione, essendo il «Volo dell’angelo» andato avanti dal 2007. E con cicogne nere e
falchi pellegrini che, senza attendere disposizioni e
scartoffie dei burosauri di complemento, sono sempre tornati e si sono riprodotti.
Sconcertati invece i visitatori venuti da lontano anche da Stati Uniti d’America, Inghilterra e Irlanda
- che, dopo aver prenotato il «Volo», si sono dovuti
rassegnare alla forzata rinuncia. Con danni gravi per
albergatori, gestori di bed and breakfast, ristoratori e
annessi. Ma soprattutto della capacità attrattiva e di
accoglienza di una regione: come effetto promozione
del territorio non è male. A nulla sono valse le proteste delle amministrazioni locali e della società «Volo dell’angelo», il cui presidente, Nicola Valluzzi, ribadisce «la totale compatibilità fra questa iniziativa e
gli equilibri naturali e faunistici. Come hanno dimostrato, per sette anni, i fatti». Dalla «Grande seduzione» alla grande delusione. Ma chi ha interesse a
depotenziare un’attività che porta benefici in un’area
interna lucana? E soprattutto: a chi giova?
CASTELMEZZANO UN NUTRITO GRUPPO DI UNGULATI SI È ADDIRITTURA SPINTO FINO AL PRIMO PIANO DI UNA CASA
I cinghiali seminano il panico in paese
Il presidente del parco di Gallipoli Cognato, Lombardi, chiede l’abbattimento selettivo degli animali
ENZA MARTOCCIA
l A Castelmezzano si sfiora la tragedia: i cinghiali dalle campagne si
spostano fino in paese arrecando ingenti danni a cose, e solo per un caso
fortuito, non anche a persone. Quanto accaduto risale al pomeriggio di
domenica quando sulla via provinciale del borgo, arteria di passeggio
da parte di adulti e bambini, è stato
avvistato un gruppetto di cinghiali
che si muoveva indisturbato nelle
aree verdi che costeggiano la strada.
L’episodio ha suscitato la curiosità
di molti ed in poco tempo tanti curiosi si sono spinti in strada ad osservare gli ungulati. Verso le 20,30, la
famiglia Iosco che possiede un’abitazone disposta su tre livelli all’ingresso del paese, udendo un forte rumore provenire dall’esterno si è allarmata e aprendo il balcone, un
gruppo di ragazzi l’avvisava della
presenza di questi ungulati. La pro-
PAURA La porta abbattuta
prietaria dell’immobile, la signora
Maria Iosco ha detto: «In quel momento un ragazzo mi ha detto che i
cinghiali stavano facendo danni. Io e
mio marito abbiamo guardato intorno casa ma non vedendo nulla non
abbiamo dato peso pù di tanto alla
cosa». Intanto il figlio della signora
Maria, Rocco Iosco, che abita al piano intermedio dell’edificio insieme
alla famiglia sin dal primo pomeriggio si era recato nel capoluogo per
partecipare ad una cerimonia , quindi era ignaro di tutto. La sorpresa, o
meglio dire, il duro colpo lo hanno
ricevuto al rientro quando la moglie,
Antonietta Lombardi con il figlioletto di 6 anni salendo su per le scale
esterne che conducono all’ingresso
dell’abitazione, ha trovato il vetro
dell’androne distrutto. Il primo pensiero è andato ai ladri ma nell’immediato hanno escluso questa possibilità perchè la porta-vetrata del
porticato era aperta e il portoncino
blindato non aveva segni di effrazione. «Forse gli ungulati si aspettavano un invito a cena – commenta
ancora scossa la signora Lombardi ma trovando la porta chiusa hanno
pensato bene di buttarla giù a colpi di
muso e zampate. E’ stata una vera
fortuna non essere a casa in quel
momento perchè solitamente tutte le
sere nel porticato, mio figlio gioca a
biliardino con gli amichetti per cui
non oso immaginare cosa sarebbe
successo se domenica non saremmo
partiti». A testimoniare l’accaduto
non solo le palesi impronte dei cinghiali rinvenute, alle prime luci
dell’alba, sui gradini della scalinata
in pietra, unica via d’accesso all’abitazione ma le testimonianze dei passanti. Il presidente del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Rocco Lombardi, che gà da tempo chiede alla Regione di prendere
provvedimenti urgenti per i danni
causati dagli ungulati, oggi estende
l’invito anche al prefetto di Potenza e
Matera chiedendo un’ordinanza urgente per l’abbattimento selettivo dei
cinghiali divenuti una vera minaccia
non solo per le colture ma per l’incolumità dell’uomo.
MELFI IL TECNICO SALENTINO SARÀ OGGI IN VISITA ALLA SATA. REGALO DELLA CASA TORINESE AI LAVORATORI DELLO STABILIMENTO LUCANO
Conte, dopo il terzo scudetto
adesso parla agli operai Fiat
FRANCESCO RUSSO
l MELFI. Almeno per qualche
ora la Sata di San Nicola di Melfi
si tingerà di bianconero: lo stabilimento lucano della Fiat, infatti, avrà oggi un ospite d’eccezione.
In giornata è prevista la visita
del tecnico della Juventus Antonio Conte, che dopo tre scudetti
di fila ed un record storico da 102
punti in classifica dedicherà un
pò del suo tempo ai dipendenti
della fabbrica melfitana. Un
grande regalo da parte della casa
torinese agli operai della fabbrica lucana, che alcune settimane
fa avevano già avuto un incontro
con un componente del team della Ferrari. Con le tute blu, Conte
parlerà di gruppo e di lavoro di
squadra - concetti essenziali per
raggiungere traguardi e obiettivi
- partendo proprio dalla sua esperienza ricca di successi sia come
calciatore che come allenatore.
Tra gli operai della Fiat e
dell’indotto, nel frattempo, cre-
scono la curiosità e l’attesa per
l’arrivo del trainer leccese. C’è
grande interesse sia fra i tantissimi juventini lucani, ma anche
fra gli altrettanto numerosi detrattori della Vecchia signora,
che riconoscono comunque
il valore di un
allenatore fra i
più vincenti
del panorama
sportivo nazionale. Antonio Conte arriverà a Melfi
nella tarda mattinata di oggi, ed
intorno alle 14, nello show-room
della Sata incontrerà dirigenti
aziendali e lavoratori per parlare
di «team». Inizialmente l’azienda
aveva pensato ad un incontro
aperto al pubblico. Ma per questioni logistiche, considerato
l’interesse che certamente susciterà la tappa di Conte a Melfi, si è
preferito restringere l’appuntamento ai dipendenti. «L’allenatore Conte - ci spiegano dalla Fi-
smic - è un personaggio vincente,
che verrà a Melfi per parlare di
«team» e dell’importanza del
gruppo per raggiungere gli obiettivi. Il tecnico della Juve parlerà
ai lavoratori della Fiat in un momento importantissimo, a
ridosso
del
lancio di nuovi
modelli, e saprà portare entusiasmo nel
raccontare
che i successi
possono essere ottenuti non solo con una
squadra di calcio ma in qualsiasi
lavoro, e che con abnegazione e
sacrificio è possibile centrare gli
obiettivi comuni».
Il tecnico di una squadra vincente, insomma, cercherà di dare
il suo contributo, a livello di motivazioni, ad una platea di lavoratori che si appresta a vincere la
sfida nell’automotive, un settore
in cui certo non manca la concorrenza.
le altre notizie
«POTENZA PARTECIPA»
Gara di solidarietà
per Alì in ospedale
n Alì è un venditore ambulante
da anni residente a Potenza.
Sposato e padre di 5 figli, oggi
ha bisogno di aiuto. Da giorni
Alì è ricoverato al San Carlo
per seri motivi di salute. Ai soci di «Potenza Partecipa», agli
abitanti di Potenza, il Circolo
chiede gara di solidarietà.
Ogni forma di contributo è ben
accetto, per far fronte ad una
situazione che potrebbe diventare disperata.
STRATEGIA VINCENTE
Il trainer juventino parlerà
dell’importanza del gruppo
per centrare gli obiettivi
LEGAMBIENTE
Un’aula di informatica
nelle carceri lucane
GRINTA E BACI
Antonio Conte
arriverà a Melfi
nella tarda
mattinata di
oggi, ed intorno
alle 14, nello
show-room della
Sata incontrerà
dirigenti
aziendali e
lavoratori per
parlare di
«team»
n Si tiene oggi a Potenza, Campus di Macchia Romana la raccolta speciale di Raee (Rifiuti
di apparecchiature elettriche
ed elettroniche) e personal
computer. L’iniziativa di Legambiente Basilicata in collaborazione con l’Università degli studi. I PC raccolti verranno ricondizionati dagli studenti dell’Ipsia Giorgi di Potenza e
utilizzati per l’allestimento di
aule informatiche negli istituti
penitenziari lucani.
RASSEGNASTAMPA
VIII I POTENZA PROVINCIA
Martedì 20 maggio 2014
LAGONEGRO LA VITTIMA: ANTONIO DE LUCA, 39 ANNI, ABRUZZESE, DIPENDENTE DI UNA DITTA IN SUBAPPALTO
Operaio muore schiacciato
in una galleria della A3
È il terzo incidente sul lavoro nel giro di un mese e mezzo
INCIDENTE Terzo caso in un mese e mezzo
SEQUESTRO L’area è stata sequestrata
l Un operaio di 39 anni, Antonio De
Luca, è morto nel pomeriggio di ieri in un
incidente sul lavoro avvenuto nella galleria «Serra Rotonda», nella parte di tunnel
in direzione sud dell’autostrada A3 Salerno-Reggio calabria.
De Luca - secondo quanto reso noto
dall’Anas - è stato travolto «da una parte
dell’armatura metallica già montata per il
getto del rivestimento definitivo della galleria».
Il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, si
è detto «addolorato» per la morte dell’operaio e ha espresso le condoglianze alla sua
famiglia. Ciucci, inoltre, ha «immediatamente nominato una commissione d’in-
chiesta interna per verificare la dinamica
e la responsabilità dell’incidente».
Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco e
personale del 118 di Basilicata: è già stata
aperta un’inchiesta giudiziaria sull’incidente. E l’area è stata sequestrata dalla
Procura di Lagonegro.
Sullo stesso tratto di autostrada si sono
registrati di recente, in altri due incidenti
sul lavoro, un morto e un ferito.
Le segreterie regionali di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno proclamato lo
sciopero per l’intera giornata di domani
nel cantiere del tratto lucano della Salerno-Reggio. «Salgono così a tre gli infortuni
gravi sul tratto lucano della A3 in circa un
L’Anas ha aperto un’inchiesta Duri Cgil, Cisl e Uil: «Bisogna POTENZA LAVORO
Anche la Procura, che ha già
fermare questa strage»
La Femca Cisl su Al
disposto il sequestro dell’area
Sel: «I sindacati tornino a «L’azienda convochi
in cui è avvenuto l’incidente parlare la lingua dei lavoratori» i sindacati
mese e mezzo, si legge nella nota, due dei anche nazionali, e la magistrature inqui- o sarà agitazione»
quali mortali».
Il cantiere in questione è quello della
Grandi Lavori Fincosit dove il 7 maggio
scorso si è verificato un altro infortunio. Il
luogo è poco distante dalla galleria Renazza dove il 30 marzo scorso perse la vita
un altro lavoratore.nti sul lavoro, un morto
e un ferito. Cgil, Cisl e Uil di Basilicata in
una nota congiunta hanno sostenuto: «Bisogna fermare questa strage silenziosa,
che si sta consumando sulla grande incompiuta Salerno-Reggio Calabria. Di
fronte a queste tragedie annunciate occorre tolleranza zero ed è per questo che è
necessario attivare i livelli istituzionali,
rente, affinché siano accertate tutte le responsabilità».
Francesco Cirigliano (responsabile Sel
Lagonegrese) ha commentato: «Il problema è legato alle ditte in subappalto che
spesso lavorano a cottimo, produzioni esasperate e fretta. Bisogna mantenere gli
standard di sicurezza. Altro problema è
legato ai sindacati: parlano troppo la lingua del padrone e poco quella del lavoratore. Vengono ancora privilegiati i capibastone della politica locale che spingono per piazzare qualche lavoratore. Terzo problema è legato alla deregolamentazione del lavoro e delle sue tutele». [pi. per.]
GALLICCHIO NEI PROGRAMMI ANCHE AGRICOLTURA E SERVIZI
Per la poltrona di sindaco
sfida a tre, tra progetti viari
ambiente e spazio ai giovani
PIERO MIOLLA
l Una sfida a tre: a Gallicchio,
paesino con quasi 900 abitanti,
oltre al sindaco uscente, Pasquale Sinisgalli che corre con la civica «Pace e Libertà», competono anche Antonio Salerno,
con l’atra civica
«Dignità
Lavoro e Libertà – la terra
che vorrei», e
Rocco
Sinisgalli, con «La
terza Lista - Insieme per Gallicchio».
Il sindaco uscente punta su
«trasparenza, impegno, responsabilità, spirito di servizio, ascolto e dialogo. Tra gli interventi
prioritari bisognerà lavorare nel
campo del lavoro, delle politiche
sociali, cultura, agricoltura, pa-
trimonio, edilizia, viabilità e verde pubblico». Nel settore viabilità, Pasquale Sinisgalli intende
agire per «completare il collegamento del centro abitato con la
Val d’Agri e con la Valle del Sauro, oltre ad interventi di mitigazione del rischio idrogeologico del centro urbano».
Infine, vanno
completati
progetti già in
essere come
«il borgo-albergo che dovrà essere inserito nel circuito
turistico regionale per dare sviluppo ed occupazione alla nostra
comunità». Salerno, assessore in
carica alle Politiche Sociali, vuole «migliorare l’organizzazione
della struttura comunale con la
creazione di uno sportello infor-
I CANDIDATI
Il primo cittadino uscente
Pasquale Sinisgalli, Antonio
Salerno e Rocco Sinisgalli
mativo, la realizzazione di aree
wi-fi», ma anche potenziare «infrastrutture ed opere pubbliche
con l’adeguamento dell’impianto di illuminazione pubblica
del’abitato, le reti stradali di collegamento extraurbano, la fondovalle dell’Agri e del Sauro, la
viabilità rurale».
Inoltre, vanno completati i lavori del borgo antico del Carmine, del palazzo Baronale». Capitolo ambiente: «Potenziare la
raccolta differenziata, i servizi e
l’assistenza ad anziani, minori e
disabili. Pieno sostegno alle imprese ed al turismo mediante
l’implementazione del portale
istituzionale municipale ed incentivi per associazioni locali
che promuovono il turismo, l’artigianato locale ed i prodotti tipici del territorio». Rocco Sinisgalli, infine, ha scelto di candidarsi «perché non ne potevo
ELEZIONI
COMUNALI
Sopra da sinistra: il
sindaco uscente
Pasquale Sinisgalli,
Rocco Sinisgalli e
(sotto) Antonio
Salerno
.
più di essere soggetto passivo, di
lamentarmi e non fare nulla. Voglio migliorare il posto in cui
vivo e dare una risposta di cambiamento, innovazione, coinvolgimento, per dare speranza e futuro alla nostra comunità. C’è
bisogno di un clima più sereno e
costruttivo: bisogna fare largo a
partecipazione e creatività dei
giovani, servono competenze e
conoscenze nuove». Rocco Sinisgalli punta soprattutto sul «Progetto Agorà Gallicchio: uno spazio fisico e mentale dove si produca un mutamento individuale
e collettivo attraverso la costruzione sociale di rapporti tra generazioni e, più in generale, tra
soggetti ed istituzioni».
Acquedotto lucano ancora
nell’occhio del ciclone. La
Femca Cisl non ci sta e lancia
l’aut- aut . «In sintesi - dice
l’organismo
sindacale
l’azienda convochi i sindacati
sul piano di riorganizzazione o
proclameremo lo stato di agitazione».
Dall'assemblea dei lavoratori di Acquedotto Lucano, promossa nei giorni scorsi dalla
Femca Cisl, è arrivato un segnale forte e chiaro: come detto «sul piano di riorganizzazione l'azienda deve convocare
i sindacati altrimenti sarà proclamato lo stato di agitazione».
L'aut aut è messo nero su
bianco sul verbale approvato
all'unanimità dall'assemblea
dei lavoratori che ha dato un
mandato forte al segretario
generale Francesco Carella.
«Il presidente di Al, Rosa
Gentile, ci ha comunicato che
non ci sono soldi per il piano
di riorganizzazione e che tutto
dipenderebbe dalle risorse che
metterà a disposizione la Regione, ma secondo noi – precisa Carella – è proprio procedendo con la riorganizzazione che si darebbe nuova
linfa ai lavoratori e soprattutto si metterebbe fine a
un'attesa che dura da troppi
anni. A questo punto si tratta
di capire se il management di
Al è nelle condizioni di presentare un nuovo piano industriale di medio-lungo termine per dare una solida prospettiva all'azienda e a chi vi
lavora».
Per il segretario della Femca «occorre scindere il problema politico e dalle problematiche che riguardano la dignità dei lavoratori, dando il
giusto riconoscimento alle
competenze e alla professionalità degli stessi. I lavoratori
sono pronti a fare la loro parte».
LAGONEGRO NELLA QUARTA TAPPA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE PITTELLA
Tour «Sbilanciamoci»
i ragazzi hanno chiesto
l’ospedale unico
VAGLIO IERI POMERIGGIO DISAGI E RITARDI SULLA LINEA POTENZA-METAPONTO
Circolazione dei treni
rallentata
a causa di una frana
l Temi di forte attualità come il lavoro, l’occupazione e la realizzazione dell’Ospedale unico di Lagonegro sono stati al centro degli incontri che il
presidente della Regione ha tenuto nella quarta tappa
di «Sbilanciamoci», il tour ha toccato il territorio di
Lagonegro. Si è iniziato con un confronto con gli
alunni dell’istituto tecnico D’Alessandro nell’intento
di stabilire un dialogo e scambiare idee su ansie e
prospettive, innovazione e nuovi linguaggi. «Sbilanciamoci» intende favorire con il territorio la conoscenza delle singole voci di bilancio e delle modalità
di utilizzo delle varie azioni che vengono messe in
campo con le risorse regionali, recependo suggerimenti proprio dai diretti interessati. Numerose le
domande degli alunni, che si sono soffermati anche
sulla necessità di realizzare l’ospedale unico di Lagonegro come occasione per sviluppare le poten-
l VAGLIO DI BASILICATA. A causa di uno
smottamento avvenuto nella giornata di ieri fra
Potenza e Vaglio di Basilicata su un terreno
privato, la circolazione dei treni sulla linea
Potenza-Metaponto delle Ferrovie dello Stato ha
subito dei rallentamenti.
I rallentamenti dei convogli si sono verificati come ha fatto sapere Ferrovie dello Stato - dalle
ore 14 alle 15,45.
Lo smottamento si è verificato a causa delle
abbondanti piogge che sono cadute in questi
giorni in Basilicata.
Ferrovie dello Stato ha spiegato, con il suop
ufficio comunicazione, che i tecnici hanno lavorato per «liberare i binari dal fango e dai
detriti» e che la loro opera proseguirà «anche
nelle prossime ore».
IL PAESE Una veduta di Lagonegro
zialità dell’area. Indirizzate al presidente della Regione anche domande sulla possibilità di realizzare
un film in Basilicata. Il settore dell’audiovisivo rappresenta un settore a forte potenzialità e le azioni che
la Film Commission sta mettendo in campo servono
proprio a favorire l’ingresso di molti giovani talenti
lucani nel settore.
FERROVIE DELLO STATO Ieri disagi in Basilicata
Fino al momento in cui scriviamo sono stati
due i treni che hanno subito conseguenze: l’Intercity Taranto-Roma, che ha registrato un ritardo di 35 minuti, e il treno regionale Potenza-Taranto delle ore 14.29, che come ha fatto
sapere Rfi è stato «cancellato e sostituito con
bus».
RASSEGNASTAMPA
MATERA CITTÀ I IX
Martedì 20 maggio 2014
INCENDIO E PANICO
LA GENTE È SCESA PER STRADA
PASQUALE DORIA
l Incendio nella notte al rione
Serra Venerdì. Due mezzi,
un’autombulanza e un camper,
sono stati ridotti quasi in cenere
dalla fiamme divampate poco
prima della 4. L’intensità del calore sprigionato ha danneggiato
anche un’auto «Renault Magane» parcheggiata a piedi dei caseggiati di cinque piani, quelli
prossimi al Campo Scuola. Anche le abitazioni, soprattutto
quelle del primo piano, presentano i segni del fuoco. Soprattutto alcune porzioni di muratura e serrande annerite lasciano intuire il comprensibile panico che l’episodio ha suscitato
tra i residenti.
Nel cuore della notte, hanno abbandonato in fretta
le loro case. Si
sono precipitati in strada
perchè, a parte
il bagliore delle lingue di
fuoco protese
minacciosamente verso i
loro appartamenti, non si
riusciva
a
comprendere
cosa
stava
realmente accadendo. Del resto,
l’aria squarciata dalle sirene dei
primi soccorsi hanno reso ancora più inquietante momenti
che in via Rossini difficilmente
riusciranno a dimenticare.
È stato l’antifurto a svegliare
tutti. Compresi i proprietari
dell’autombulanza che opera per
conto dell’Avos, tra cui la sua
presidentessa, Maria Lucia
Ambrosecchia. Avos è una sigla
che significa Associazione sanitaria volontari ospedalieri. Una
realtà del terzo settore che riunisce intorno alle sue attività so-
DI COLPO TUTTI GIÙ DAL LETTO
L’antifurto di un mezzo dell’Avos ha dato
l’allarme a mezzo rione
e in particolare ai residenti di via Rossini
LO SCENARIO APPARE DOLOSO
Non sembra molto credibile l’ipotesi
di un episodio di autocombustione
che si scatena nel cuore della notte
Fiamme a Serra Venerdì
una lunga notte di paura
Distrutti un’ambulanza e un camper, danni anche alle case
prattutto operatori ed ex dipendenti del pianetà sanità. Operativa già da qualche tempo sul
territorio materano, si sarebbe
specializzata
nell’assistenza
aglia anziani, soprattutto quelli
che devono raggiungere le strutture ospedaliere e per le loro condizioni hanno bisogno di mezzi
attrezzati, omologati e in grado
di consentire loro di spostarsi da
casa in tutta sicurezza. Un servizio, da quanto è dato sapere,
che ha impegnato l’Avos in modo
particolare con gli ospiti della
Casa di riposo Brancaccio. Sempre dalle notizie apprese, per
svolgere il trasporto degli infermi, in questo caso, il compenso
era simbolico, 25 euro al giorno.
VIA ROSSINI Le immagini desolate dei mezzi distrutti [foto Genovese]
CONTESA ELETTORALE IL MOVIMENTO 5 STELLE SAREBBE STATO DIROTTATO IN UN ALTRO LUOGO
STRADE LA DENUNCIA DI CONFESERCENTI
«Scippati della piazza»
I grillini attaccano il Pd
E la viabilità
di servizio
della ss.99?
«Colpa di un equivoco», dice Muscaridola
DONATO MASTRANGELO
l Il banchetto dove lo metto? Ci pensa la
polemica innescata dal Movimento 5 Stelle,
che sostiene di essere stato scippato domenica
scorsa di uno spazio pubblico dal Partito Democratico, ad infervorare la campagna elettorale ad una settimana esatta dal voto per il
rinnovo del Parlamento Europeo. Oggetto della contesa piazza Vittorio Veneto al punto da
indurre gli attivisti “grillini” a parlare di
“banchetti raccomandati e banchetti temuti”.
Uno sfogo affidato ad un comunicato stampa.
“L’arroganza di chi amministra questa città si legge nella nota - non ha confini, non perdono occasione per voler ribadire chi comanda, chi ha le mani sulla città”. Il Movimento 5
Stelle aveva inoltrato, oltre un mese fa richiesta al Comune per occupazione di suolo
pubblico, per il consueto banchetto domenicale in piazza Vittorio Veneto. «Qualche giorno fa - sostengono i grillini - veniamo contattati da un impiegato dell’Ufficio elettorale
del Comune che ci chiede la cortesia di spostare il banchetto in piazzetta Pascoli perché
in piazza Vittorio Veneto c’era il mercatino.
Abbiamo chiesto se potessimo metterci ai
margini della piazza, la risposta è stata negativa in quanto c’era il palco delle elezioni
vicino al quale non poteva stare evidentemente alcun banchetto politico. Acconsentiamo e
ci adattiamo alle disposizioni del Comune,
scegliendo di allestire il nostro banchetto in
piazza Pascoli. La sorpresa è stata tanta quando domenica mattina abbiamo notato il banchetto allestito dal Pd in piazza Vittorio Veneto
proprio vicino il palco elettorale. Perché le
stesse regole che ci hanno imposto non valgono anche per il Pd, perché loro hanno potuto
allestire il banchetto accanto al palco e noi
abbiamo dovuto cambiare piazza? Perché? La
risposta noi ce l’abbiamo, hanno ragione “si
sono presi la piazza” e se la sono ripresa
nell’unico modo ormai a loro possibile, ovvero
con la forza, la prepotenza e l’arroganza tipiche di questi politicanti, di questa politica
che noi intendiamo combattere con le regole,
con la partecipazione e la trasparenza». Il consigliere regionale Giovanni Perrino, stigmatizza l’episodio. «Ricorrere ad un espediente
Ad ogni modo, sull’episodio
stanno indagando i militari
dell’Arma allertati e giunti sul
posto con una pattuglia del Nucleo Radiomobile. A loro il compito di effettuare i primi rilievi
di rito e le indagini già in corso a
trecentossessantagradi per individuare i piromani. Del resto, il
quadro indiziario, per quanto
superficiale, non induce a ritenere che possa trattarsi di un
episodio di autocombustione. Da
questo punto di vista, a dare man
forte ai carabinieri ci sono anche
i Vigili del fuoco del Comando
provinciale. Hanno prima di tutto spento le fiamme, che erano
davvero alte quando sono giunti
sul posto. Anche loro hanno effettuato una
ricognizione
del luogo e,
con ogni probabilità,
avranno potuto constatare
se è stato utilizzato o meno
liquido
infiammabile.
Sullo sfondo
della vicenda
rimane palpabile l’inquietudine che, ancora ieri mattina, albergava negli animi
scossi dei residenti di una zona
tutto sommato tranquilla, non
certo avvezza ai riflettori di una
notorietà indesiderata, o per essere stata altre volte al centro di
chissà quali altri episodi di cronaca nera.
Quanto All’Avos, i volontari
non si sono persi d’animo. Si è
appreso che le loro attività di
assistenza sono andate comunque avanti anche ieri. Per superare l’emergenza hanno chiesto il supporto logistico ad un’altra associazione che opere sullo
stesso fronte.
come quello del Pd – afferma – per dirottare il
M5S in una zona meno frequentata come quella di piazzetta Pascoli per appropriarsi di piazza Vittorio Veneto, non è il massimo della
democrazia. È un un atto di arroganza e scorrettezza politica». Respinge la tesi del complotto il segretario cittadino del Pd, Cosimo
Muscaridola. «Tutto – afferma – è nato da un
equivoco. Infatti la richiesta da me avanzata
per il banchetto elettorale del Pd per la giornata di domenica, era stata fatta per piazza
Vittorio Veneto, ignaro, invece, che lo spazio in
questione non fosse stato accordato dal Comune che invece aveva indicato per il nostro
partito una zona in via del Corso vicino le
Poste. A dimostrazione della mia assoluta buona fede, così come di quella degli altri iscritti
del Pd, va evidenziato – prosegue Muscaridola
– che in piazza Vittorio Veneto siamo stati
all’incirca mezz’ora. Appena riscontrato, a seguito ad una richiesta formulataci dai Carabinieri che espletavano servizi di vigilanza,
che avevamo occupato per errore uno spazio
che non ci spettava, ho immediatamente dato
disposizioni di rimuovere il gazebo».
ELEZIONI E
POLEMICHE
Nella foto dalla pagina
Facebook del
M5S il gazebo del Pd
allestito
domenica in
piazza Vittorio Veneto
l «I lavori di ammodernamento della statale 99
risultano ad oggi non ancora completati». Così la
Confcommercio, dopo la recente presa di posizione
di numerose imprese dislocate nella zona. «Nonostante l’apertura al traffico della strada a 4 corsie ed
il collaudo avvenuto nel corso del 2012 – fa presente
l’associazione dei commercianti– non è stata ancora
realizzata la viabilità complanare, prevista dal progetto esecutivo redatto dal Comune. La realizzazione si rende necessaria per migliorare l’accesso a
tutte le attività commerciali situate lungo il tratto di
strada interessato. Nonostante l’emanazione della
delibera del Consiglio regionale n.233 del 23 dicembre 2011 con cui la Regione si è impegnata a recuperare le risorse economiche per contribuire, unitamente alla disponibilità già dichiarata dall’Anas,
a creare un unico appalto per l’esecuzione dei lavori,
alla data attuale, le risorse non risultano ancora
disponibili. La viabilità di servizio, oltre a limitare
fortemente la visibilità delle attività commerciali,
non consente un comodo accesso diminuendo notevolmente le visite dei clienti e, di conseguenza,
riducendo il fatturato delle imprese interessate. Se
non si interviene celermente si rischia di alimentare la chiusura delle attività commerciali».
RASSEGNASTAMPA
X I MATERA CITTÀ E PROVINCIA
ETERNIT KILLER
LE NUOVE SOLLECITAZIONI
Martedì 20 maggio 2014
SARÀ LA VOLTA BUONA?
Si riprova con il progetto che
andrebbe incontro a quei cittadini
che devono effettuare la bonifica
Coperture in amianto
costosa la rimozione
Le associazioni chiedono alla Regione una legge ad hoc
l Nella precedente legislatura
del Consiglio regionale di Basilicata era stata presentata una
proposta di legge per assegnare
un contributo utile alla rimozione dell'amianto dagli edifici privati cittadini. La proposta, avanzata dal consigliere Giannino Romaniello, era stata in precedenza
(in un’audizione davanti alla terza commissione consiliare regionale) auspicata dalle associazioni Dircit e La Rete di Matera. Il
piano, che teneva conto tanto della diffusa presenza sul territorio
materano (e comunque regionale) di manufatti in eternit quanto
degli elevatissimi costi che l'operazione di eliminazione comporta, non fu però approvata. Il
«no» fu motivato a causa dello
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, anche se, forse,
la bocciatura andava imputata
alla indisponibilità della Giunta.
Ora le associazioni materane
tornano alla carica, sperando che
il nuovo Consiglio regionale si
faccia carico della proposta e di
una sua positiva accoglienza.
A luglio scorso, le associazioni
espressero non poche perplessità
sulle disposizioni impartite
dall’ordinanza comunale del 17
giugno 2011, con la quale si ingiungeva all’Ater e ad altri 84 cittadini, proprietari di immobili di
civile abitazione, costruiti negli
anni ’50 con intervento di edilizia
popolare e dislocati nelle vicinanze della scuola materna di via
Bramante, la rimozione dai tetti
degli ondulati in eternit, che, dato il loro cattivo stato di conservazione, rappresentano un grave
pericolo per la salute pubblica.
Le riserve erano motivate, oltre
che per la ristrettezza dei tempi
imposti per l’esecutività del provvedimento, anche e soprattutto
per l’intento di caricare esclusi-
vamente gli oneri di una complessa e costosa operazione di rimozione e trattamento del materiale di amianto sulle famiglie,
molte delle quali peraltro alle
prese con difficoltà economiche.
Le associazioni ritenevano, peraltro, che una diversa considerazione andrebbe fatta per gli edifici di proprietà dell’Ater, Agenzia che avrebbe dovuto, da tempo,
assumere i provvedimenti di bonifica per riqualificare gli edifici
di proprietà pubblica a tutela
dell’incolumità dei residenti. E
l’Ater, in effetti, ribadì ad alcuni
esponenti delle associazioni, la
disponibilità a farsi carico, sia
pure in parte, degli oneri della
rimozione dell’amianto, data la
limitatezza delle disponibilità finanziarie, invocando un intervento più consistente da parte
della Regione per una estesa e
risolutiva azione di bonifica del
pericoloso materiale, che rappresenta una persistente minaccia
per la salute pubblica.
«Solo la Regione dispone degli
strumenti legislativi e finanziari
per affrontare definitivamente il
problema amianto - dice Franco
Casertano, de “La Rete” delle associazioni - e chiediamo ancora
una volta che, oltre all’emanazione di un provvedimento di sostegno economico per gli oneri
necessari a carico delle famiglie
investite dall’ordinanza sindacale, la stessa Regione provveda
all’approvazione di un piano organico per la bonifica dell’amianto in conformità a quanto previsto dall’art. 10 legge 257/92».
Si evidenzia, ancora una volta,
«che è necessario effettuare un
censimento capillare per ogni
centro abitato e rurale al fine di
rendere possibile alla Regione
Basilicata una mappatura completa che permetta di monitorare, programmare e sviluppare un
piano di bonifica e smaltimento
organico dell'amianto così come
previsto dalle leggi vigenti e,
quindi, essere in grado di abbattere i costi a carico dei cittadini».
[e.s.]
RISCHI IN CITTÀ A Matera interi rioni sono alle prese con l’amianto
DIBATTITO DIECI RELATORI CONDIVIDERANNO LE LORO IDEE
INCIDENTE
MORTALE
Il luogo
preciso in cui
si è ribaltato
il trattore
[foto Disabato]
.
INFORTUNI SUL LAVORO LA CIA: «L’AGRICOLTURA SI CONFERMA SETTORE AD ALTO RISCHIO»
Ribaltamento del trattore
è il terzo in soli due mesi
l È ancora forte l’emozione suscitata dall’incidente mortale avvenuto domenica sera nelle campagne di Montescaglioso. Ha perso la vita - come riportato nell’edizione di ieri della Gazzetta - Antonio Bubbico, 50 anni, autotrasportatore del posto. Stava lavorando in un terreno di sua proprietà su un trattore che si è ribaltato. Il pubblico ministero
Alessandra Susca, ha disposto
l’incarico per l’autopsia, nonostante appaia abbastanza chiara la
dinamica dell’incidente, accidentale. Il mezzo agricolo si sarebbe
ribaltato dopo essere scivolato da
un terrapieno, schiacciando il suo
guidatore. Hanno lanciato l’allarme i parenti, che non hanno visto
rientrare il loro congiunto.
L’allarme lo lancia, all’indomani dell’accaduto, anche la Cia,
Confederazione italiana agricoltori. «L’ennesimo incidente mortale, questa volta nelle campagne
di Montescaglioso – evidenzia un
comunicato – e ancora una volta
causato dal ribaltamento di un
mezzo agricolo, come gli ultimi
due nel giro di un paio di mesi in
provincia di Potenza, conferma
come l’agricoltura sia un settore
ad alto rischio.Nel 2012 secondo i
dati Inail gli infortuni in agricoltura hanno rappresentato circa il
18 per cento di tutti i casi registrati
in regione dove l’impiego di mano
d’opera rappresenta poco più del 8
per cento del totale dei lavoratori;
inoltre delle 13 morti bianche avvenute nel 2012 sul territorio regionale 3 sono state in agricoltura,
tutte connesse all’uso di macchine
agricole su terreni impervi,
schiacciamento da trattore».
Ad ogni modo, va avanti la nota
della Cia, «risulta incoraggiante il
lavoro svolto in un’ottica prevenzionale in quanto, nel lungo periodo, l’andamento infortunistico
ha subito una significativa flessione passando dai 1.152 casi del
2008 ai 768 infortuni del 2012 (
-10,49% rispetto all’anno 2011
quando i casi registrati sono stati
858). Sono dati desunti dal programma “Agriprev”, unico progetto di ricerca sulla prevenzione
dei rischi nei luoghi di lavoro per
il settore agricolo selezionato dal
ministero del Lavoro e delle Po-
IN FLAGRANZA I CARABINIERI DI GRASSANO E TRICARICO TRA BARI E SANTERAMO
Tradizione e innovazione Arrestati per il furto di rame
a confronto nella Casa Cava dalla linea aerea Telecom
con l’iniziativa «Tedx»
Ai domiciliari due gravinesi in attesa del processo
l Mondo antico e prospettive
future a confronto a Matera con il
“TEDx”. Non è un caso, dunque,
che sia stata scelta la Casa Cava
per per ospitare la manifstazione
Technology Entertainment e Design in pratica Ted, dove la “x” sta
a significare che si tratta di una
iniziativa indipendente con un
formato statunitense ma con ambizioni europee. Dalle 15 di oggi, si
svolgerà in città la prima edizione
della Conferenza Internazionale
dedicata alla Cultura dell’Innovazione che ha trovato, per la sua
organizzazione, quale tramite e
curatrice la giornalista materana
Mariapia Ebreo. Dieci oratori di
eccezioni si alterneranno per un
confronto di idee, esperienze, visioni e intuizioni che condivideranno con il pubblico. Si tratta di
Barbara Serra, Federico Vali-
centi, Dale Herigstag, Giampiero Gramaglia, Federico Ferrandina, Nicoletta Iacobacci, Angelo Inglese, Alex Giordano.
Tradizione e innovazione, dunque, saranno al centro del dibattito che non a caso è stato voluto
dalla organizzatrice nella sua città
dove sembrano coesistere in modo
armonico passato e futuro della
storia dell’Umanità. Basti pensare
solo che Matera è stata riconosciuta la terza città più antica del mondo considerando che è sempre stata abitata fin dal Neolitico, inoltre
i suoi rioni Sassi sono Patrimonio
dell’Unesco (dal 1993) e ora è tra le
candidate al titolo di Capitale europea della Cultura nel 2019. In
questo contesto opera, ad esempio, il Centro spaziale che con le
sue ricerche e attività è decisamente proiettato nel futuro. [e.f.]
l Due gravinesi, un 66enne ed un 34enne, arrestati in flagranza di reato dai carabinieri della Stazione di Grassano e del
Nucleo Operativo e Radiomobile della
Compagnia di Tricarico con l’accusa di
furto pluriaggravato in concorso per il
furto di cavi di rame asportati dalla linea
aerea della Telecom nel comune di Santeramo in Colle. Nell’operazione è stato
impiegato anche un velivolo del 6° Nucleo
Elicotteri Carabinieri di Bari.
Il più giovane dei due era stato sorpreso
a Bari, in un’azienda di riciclaggio, mentre
stava per vendere 270 kg. di cavi in rame,
del valore di circa 1.000 euro, occultati
all’interno di un’auto, una Volkswagen
Golf, posta sotto sequestro, di proprietà del
complice, il quale contestualmente è stato
fermato a Gravina. Immediati accertamenti hanno preventivamente reso possibile stabilire che i due gravinesi avevano
asportato poco prima il materiale dalla
linea aerea della Telecom lungo la strada
provinciale 160, nel comune di Santeramo,
dove i militari stavano eseguendo controlli, duranti i quali hanno notato la Golf
aggirarsi in modo sospetto nelle campagne
circostanti e hanno iniziato a seguirla.
Nel corso dell’operazione, sono state effettuate perquisizioni nelle rispettive abitazioni degli arrestati. Nelle pertinenze di
una di esse sono stati rinvenuti 68 apparecchi meccanici ed agricoli, di varia
tipologia, di presunta provenienza illecita,
sottoposti a sequestro, unitamente ad una
Vespa 50, con il numero di telaio parzialmente alterato, per un valore complessivo
di circa 10 mila euro.
Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Bari, che coordina le indagini, ha ordinato la traduzione degli arrestati nelle loro abitazioni, poiché assoggettati al regime della custodia domiciliare, in attesa che venga successivamente
celebrato nei prossimi giorni nel Tribunale barese il rito direttissimo.
litiche sociali, che la Cia Basilicata intende rilanciare insieme alla campagna “Coltiviamo la vita”.
Del resto, le principale causa di
infortunio sul lavoro nelle aziende
agricole lucane resta il ribaltamento del trattore (72 per cento dei
casi) seguita, con il 12 per cento,
dagli investimenti con mezzi agricoli, soprattutto a causa di un parco di automezzi agricoli vecchio e
obsoleto, oppure di non adeguata
preparazione alla guida del trattore. La ricerca, che costituisce la
parte essenziale del progetto, è stata condotta su un campione di oltre 900 agricoltori operanti in Basilicata (250), Toscana ed Umbria.
In particolare, la disattenzione o la
stanchezza magari abbinata
all’età avanzata, sono elementi di
criticità che si aggiungono alla
presenza nelle nostre aziende
agricole di mezzi meccanici inadeguati e, comunque, non dotati o
addirittura privi di protezioni.La
CiaBasilicata rilancia la proposta
di un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi
agricoli e di aiuti per l’acquisto di
automezzi nuovi».
le altre notizie
SICUREZZA STRADALE
Autovelox sulle statali
Jonica e Basentana
n Per prevenire gli incidenti stradali, la Sezione
di Polizia Stradale, il Comando provinciale Carabinieri e i Comandi della Polizia Municipale
di Aliano, Bernalda, Miglionico, Montalbano
Jonico, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico, Stigliano, Tursi e Valsinni da ieri hanno predisposto servizi per il controllo della velocità che si protrarranno fino a
domenica 25 maggio, con l’impiego di autovelox sulle statali 106 Jonica e 407 Basentana.
UN’ALTRA «INCURSIONE» DEI VOLONTARI
I clown dell’Oasi del Sorriso
in trasferta al Giovanni Paolo II
n Clown dell’associazione Oasi del sorriso di
nuovo in trasferta a Policoro. I reparti di pediatria, neonatologia, ortopedia, medicina, rianimazione e Utic dell’ospedale Giovanni Paolo
II saranno meta di un’altra «incursione» dei
volontari del sodalizio presieduto da Giovanni
Martinelli che oggi saranno in corsia dalle 10
per somministrare dosi di clownterapia e musicoterapia ai degenti. Lo scopo è quello di
strappare un sorriso che pur non cancellando
il dolore può dare sollievo ad un cuore spezzato.
RASSEGNASTAMPA
MATERA PROVINCIA I XI
Martedì 20 maggio 2014
PISTICCI UN’ALTRA DENUNCIA HA COLPITO UN CITTADINO EXTRACOMUNITARIO PER L’OCCUPAZIONE ABUSIVA DI UNA CASA
Più di 300 chiamate in 6 giorni
al cellulare di una donna
Individuato dalla polizia e denunciato per molestie e disturbo
PIERO MIOLLA
l PISTICCI. Oltre 300, tra chiamate e squilli,
in 6 giorni sull’utenza telefonica di una donna.
Accusato di molestie e disturbo alle persone,
un uomo è stato denunciato all’Autorità giudiziaria dagli uomini del locale Commissariato
della Polizia di Stato, guidato dal commissario
capo, Gianni Albano.
La vicenda trae origine dalla denuncia della
vittima che, stanca delle continue molestie, a
fine gennaio si è rivolta alla Polizia presentare
denuncia nei confronti di ignoti. L’utenza telefonica della vittima era interessata in maniera continua ed assillante da messaggi, chiamate e squilli, sempre dalle stesse utenze. In
uno dei tanti messaggi ricevuti, poi, il molestatore ha commesso l’imprudenza di fornire
alla vittima un recapito mobile sul quale essere
contattato. Errore, questo, che si è rivelato
determinante: nella speranza di venire fuori
dalla situazione, infatti, la vittima ha contattato lo sconosciuto per convincerlo a smetterla
di importunarla. Il tentativo, però, non è andato
a buon fine, tanto che le molestie sono aumentate. I fatti raccontati dalla donna in sede di
denuncia hanno trovato riscontro durante la
solerte attività di indagine del settore Anticrimine del Commissariato, che si è indirizzata
all’analisi dei tabulati telefonici. Da essi è infatti emerso come il cellulare della denunciante sia stato bombardato di chiamate. L’ulteriore
attività investigativa ha quindi permesso di
stringere il cerchio attorno al molestatore, che
è così stato individuato e denunciato.
Una seconda denuncia è stata elevata nei
confronti di un extracomunitario per occupazione abusiva ed illegale di abitazione. Anche in questo caso determinante è stata la
denuncia presentata dalla vittima, proprietario dell’immobile: immediata l’attivazione degli uomini del Commissariato che, giunti sul
posto, hanno identificato il soggetto presente.
Alla richiesta di esibire un documento che
giustificasse la sua presenza nella casa il reo
non è stato in grado di dimostrarne in alcun
modo la legittimità. Per questa ragione è stato
denunciato per invasione di terreni ed edifici,
oltre che per danneggiamento e furto, in quanto per introdursi nell’abitazione l’occupante
aveva danneggiato una delle finestre adiacenti
all’ingresso, facendo razzia di quanto presente
all’interno dell’edificio e sottraendo al legittimo proprietario effetti personali di una certa
importanza.
L’attività sul territorio disposta dal questore
Undici verbali per. infrazioni al Codice della strada
PISTICCI. La serrata attività di controllo del territorio disposta dal questore di Matera, Stanislao Schimera, e portata avanti dal personale del Commissariato di Pubblica sicurezza, ha ottenuto risultati significativi anche durante i
posti di controllo eseguiti per monitorare l’osservanza delle norme del Codice
stradale: sono stati elevati 11 verbali
per violazioni commesse, disposto il
fermo amministrativo per 2 autovetture
e sospese 2 patenti di guida. Fitta e
continua, inoltre, è l’attività di vigilanza
sui 172 soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione carceraria
dall’inizio del corrente mese, mentre
proseguono le ispezioni, anche con
l’ausilio di due cani antidroga, presso le
scuole ricadenti nella giurisdizione del
Commissariato di Pisticci, al fine di
scongiurare l’uso di sostanze stupefa[p.miol.]
centi da parte degli studenti.
STALKING Un altro caso di molestie a una donna
MONTESCAGLIOSO INCONTRO POLICORO IMPRENDITORE ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE
I commercianti chiedono Auto ammaccate nel piazzale
di ripristinare la strada
danneggiata dalle frane non era una discarica abusiva
l MONTESCAGLIOSO. Il ripristino immediato della viabilità sconvolta dai movimenti franosi di quest'inverno è tra le richieste più pressanti emerse da una riunione dei commercianti
di Montescaglioso che si è tenuta nei giorni per
iniziativa della locale delegazione di Confesercenti, presieduta da Domenico Carriero. Tra le
altre necessità poste dalla categoria rientrano il
miglioramento dell'attuale cartellonistica stradale e l’attivazione di un punto di informazione
che possa soprattutto informare il turista sulle
offerte commerciali e di servizi presenti su
Montescaglioso. L’incontro ha anche lanciato la
proposta di promuovere, d'intesa con l'Amministrazione comunale, un coordinamento con il
Comitato "Matera capitale della cultura 2019",
affinchè il territorio di Montescaglioso possa
occupare un ruolo strategico ed offrire il proprio
contributo di proposte e attività, promuovendo,
per le attività commerciali interessate, una rete
di imprese che possa catalizzare interesse commerciale al di fuori del territorio montese e
dando vita, a partire dalla prossima stagione
estiva, ad alcuni eventi che possano attrarre
cittadini e turisti dai comuni viciniori.
FILIPPO MELE
l POLICORO. Assolto perché il fatto non sussiste. Lo ha
deciso il Tribunale di Matera,
giudice Valerio Giovanni
Sasso, nei confronti di Antonio Serra, titolare della
ditta Automobili Serra. L’imprenditore era stato accusato
di gestire senza autorizzazione una discarica di rifiuti
speciali raccogliendo e depositando rifiuti speciali pericolosi e non, in particolare
veicoli e loro parti in disuso e
materiale derivante da demolizione di opere edili, e di aver
compiuto operazioni non consentite di miscelazione di rifiuti pericolosi e non. Tanto
era stato accertato dai carabinieri della Compagnia di
Policoro il 12 luglio scorso.
Ora, al termine del processo,
l’assoluzione. Il giudice Sasso
ne ha argomentato i motivi
con richiami alla legislatura
europea e nazionale. In particolare, per quanto attiene al
primo reato il magistrato ha
evidenziato che «la destinazione a rifiuti dei veicoli è
L’ALTRA ACCUSA
Gli inerti rinvenuti
sarebbero stati utilizzati
nella stessa area
dubbia. Si osserva, infatti, come le vetture sono state tutte
acquistate
nel
periodo
2011-2013, in tempi recenti rispetto alla verifica del luglio
2013. Ora non è data desumere la destinazione effettiva
MIGLIONICO CINQUE STUDENTI DEL «DON GALLUCCI» INSIEME ALL’INSEGNANTE TRICARICO «LIBERA MENTE»
di pace, ricorso
Gli alunni incontrano il Papa «Giudice
al Tar per scongiurare
la chiusura dell’ufficio»
un sogno diventato realtà
l MIGLIONICO. Cinque alunni
della classe V sezione A della scuola primaria del locale istituto comprensivo “Don Donato Gallucci”,
unitamente alla loro maestra, Rosa Uricchio, incontreranno domani il Santo Padre, papa Francesco. Sarà una giornata memorabile, per un premio speciale che
hanno vinto, partecipando al progetto educativo, “In viaggio con
papa Francesco per vivere una vita che vale. La magia di essere
fanciulli per diffondere stili di vita
etico sostenibili”.
Sul sagrato di piazza San Pietro,
in Vaticano, insieme ad altri studenti del Materano, consegneranno al Pontefice “Un’opera d’amore”, rappresentativa dei principi e
degli stili di vita più sani per edificare un mondo migliore. Il concorso era stato bandito all’inizio
dell’anno scolastico dalla Regione,
in collaborazione con il Ministero
della Pubblica Istruzione. Nella
circostanza, i cinquanta componenti della delegazione di studenti
e docenti della scuola di Basilicata
UN SOGNO
IN VATICANO
Papa Francesco tra i
ragazzi. Domani sarà la volta di
cinque alunni di Miglionico in una
delegazione
di studenti lucani
saranno accompagnati dal presidente della Regione, Marcello
Pittella, e da mons. Francesco
Nolè, vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
«Andremo da papa Francesco
per compiere una missione d’amore – scrive il presidente Pittella, in
una lettera agli studenti lucani –
sarà un viaggio umanitario dalla
forte valenza educativa».
Per la precisione, gli alunni miglionichesi hanno superato la selezione del concorso con un video,
che ha una durata di dieci minuti,
dal titolo ”Non c’è amore più grande”. Il video prodotto ha l’obiettivo
di sensibilizzare i bambini e le
famiglie ad assumere stili di vita
ispirati agli insegnamenti di San
Francesco: ovvero, ai valori
dell’amore, della tolleranza,
dell’umiltà, del rispetto del prossimo e della preghiera intesa non
solo come recitazione di versi sacri, ma anche quale azione quotidiana da porre in essere nella
vita di relazione.
l TRICARICO. «L’ufficio del giudice di pace di
Tricarico è stato soppresso. Che cosa intende
fare l’Amministrazione comunale?»: è questa la
domanda che il presidente Rocco Centola della
locale associazione “Libera Mente”, insieme con
tutti i soci, pone al sindaco Lina Marchisella
ripercorrendo la cronologia dei fatti che hanno
portato alla decisione del ministero della Giustizia. Condizione essenziale per poter mantenere in vita l’ufficio in questione – dice Centola
in una lettera inviata al sindaco – era una
delibera dell’ente, con la quale lo stesso si sarebbe dovuto impegnare a coprire tutte le spese
di gestione dell’ufficio. La delibera non è stata
fatta in quanto, all’epoca della scadenza dei
termini, il Comune era retto dal commissario
prefettizio straordinario, non tenuto a all’amministrazione straordinaria delle cose comunali. A questo punto “Libera Mente” chiede agli
amministratori di valutare la possibilità di adire
le vie della giustizia amministrativa al fine di
impugnare il provvedimento di soppressione.
«E, nel caso in cui in via di autotutela – conclude
Centola – non si risolva positivamente il problema, non sarebbe il caso di impugnare dinanzi
al Tar il provvedimento manifestamente ingiusto? Non sarebbe il caso di fare quanto
necessario per evitare che Tricarico perda un
[v.d.l.]
altro ufficio?».
a rifiuti delle autovetture: se è
pur vero che alcune presentavano pneumatici o parafanghi staccati, è d’altro canto
provato come le autovetture
ivi presenti o venivano effettivamente riparate per essere vendute come usato o
erano state acquistate dal
Serra dietro esborso di somme non irrisorie. Né, infine,
risultavano staccate o assenti
le targhe». E per la seconda
accusa Sasso ha argomentato:
«Nel caso di specie i materiali
inerti derivanti da demolizioni edili non potrebbero essere qualificati come rifiuti
derivando da un medesimo
processo produttivo (disfacimento e sostituzione del cemento) ed essendo destinati
allo stesso piazzale senza ulteriori lavorazioni preliminari».
le altre notizie
BERNALDA
LE INIZIATIVE PER IL SANTO PATRONO
Festa di San Bernardino
anche le scuole restano chiuse
n Scuole chiuse oggi a Bernalda per la festa patronale di San Bernardino da Siena. Dalla
mattina, in corso Umberto, stand, attività
commerciali, offerte culinarie, divertimenti e
attrazioni varie. Alle 18 la processione del
santo patrono, che partirà dalla Chiesa Madre
e percorrerà le vie principali del centro abitato. Alle 20 la messa all’aperto e lo spettacolo
dei fuochi pirotecnici, che concluderà i festeggiamenti di maggio, in attesa del grande appuntamento estivo del mese di agosto. [an.mor.]
MONTALBANO JONICO
AL BELVEDERE CALANCHI
Come riconoscere le qualità dell’olio
degustazione di Legambiente e Alsia
n Una iniziativa gastronomica per avvicinare i
consumatori ai territori di produzione dell’olio
extravergine d’oliva si terrà oggi a Montalbano
Jonico per iniziativa di Legambiente in collaborazione con Alsia e Comitato di assaggio della
Regione. Una lezione, che sarà conclusa da una
cena conviviale, fornirà gli elementi base della
degustazione per apprezzare le qualità organolettiche degli oli e riconoscerne i difetti. L’appuntamento è alle 19 nella Locanda 292, al belvedere
Calanchi, in via Leonardo da Vinci. Richiesto un
contributo di 15 euro. Prenotazione obbligatoria.
RASSEGNASTAMPA
XII I LETTERE E COMMENTI
Martedì 20 maggio 2014
KETTY DE MICHELE *
ROBERTO FALOTICO *
Non si smette di imparare
Partito democratico
è partita la resa dei conti
con la scusa di Falotico
U
n seminario di studio è stato
organizzato dall’Iis «Leonardo
da Vinci» con un duplice obiettivo: fare il punto sulla educazione degli adulti e offrire informazioni
sulle iscrizioni al corso serale Sirio ancora
aperte presso l’Istituto fino al 31 maggio.
I lavori hanno coinvolto un’esperta del
mondo della formazione, la dott.ssa Emilia
Aulicino, il direttore dell’Apof-il, il dott.
Giuseppe Romaniello, e Piero Lacorazza,
Presidente del Consiglio Regionale della
Basilicata. Il pomeriggio, coordinato dalla
prof.ssa Buccianti, si è via via configurato
come un vero e proprio laboratorio di
ricerca, uno spazio importante e sensibile
alle esigenze e ai fabbisogni di formazione
degli adulti, dal quale sono emersi molti
spunti significativi di ripensamento di
modelli teorici, metodologie, strumenti e
positive ricadute nell'azione didattica e
formativa in generale.
Il Dirigente scolastico, prof.ssa Trotta,
ha richiamato, nel suo saluto ai presenti, l’importanza di incontrarsi, di discutere e confrontarsi su temi
della formazione che diventano strategici quando si
parla di diritto all'apprendimento permanente, strumento indispensabile per la
crescita culturale e civile
della persona e per l'ingresso nel mercato del lavoro in
un momento di profonda e
non facile trasformazione
della società come quello
che stiamo vivendo oggi.
Particolarmente apprezzato da tutti il contributo
offerto dalla Preside Maria
Catanzariti che ha tracciato
un percorso storico della
educazione degli adulti richiamando alla memoria contesti sociali e
culturali a partire dalla istituzione dei
primi centri territoriali permanenti fino
ai moderni Cpia e sottolineando il ruolo
chiave che oggi riveste l’educazione e
l’istruzione degli adulti nello sviluppo
della società, delle risorse umane e professionali. Il campo di studio negli ultimi
anni si è profondamente trasformato ed
esige, nella società della conoscenza, una
rilettura di parole chiave della formazione
quali adulto, apprendimento, cittadinanza, alfabetizzazione, competenze.
Il Presidente Lacorazza ha espresso il
suo punto di vista: ora più che mai c’è
necessità di educazione e istruzione per gli
adulti. In questa ottica la Basilicata può
generare nell’Agenda digitale un investimento importante per recuperare luoghi nella scuola pubblica finalizzati a dare
vita al processo di riorganizzazione e
potenziamento dell' educazione degli adulti nel sistema scolastico. Giuseppe Romaniello ha commentato la visione di
Moretti descritta nel libro “La nuova geografia del lavoro” in cui assumono un
ruolo fondamentale parole come innovazione, creatività, contesti innovativi, individuo, luogo, globale, locale. Si è soffermato sui recenti mutamenti dell'economia del lavoro, ha confrontato l'esperienza italiana con quella di altri Paesi
ritenendo che sia fondamentale il settore
dell'innovazione che sta rapidamente diventando il motore economico principale
dei paesi industrializzati. I luoghi che
potranno creare lavoro saranno quelli capaci di innovare e attrarre personale a
elevata qualificazione.
Emilia Aulicino ha ricordato che Sirio è
la stella più brillante del cielo notturno e
mai nome è stato più adatto per indicare
un progetto ministeriale che è diventato
nel tempo un riferimento culturale per gli
adulti che desiderano rientrare in un
contesto formativo. Si è soffermata sui
ruoli del discente e del docente che, nella
educazione degli adulti, si ridisegnano.
Infatti ogni adulto è portatore di esperienze consolidate dalle quali bisogna partire per innestare nuove conoscenze, è
consapevole dei propri progressi e in grado di provare senso di realizzazione e un
apprendimento significativo si verifica in
lui se l’argomento è percepito come per-
tinente ai suoi scopi personali. Didattiche
differenziate per livelli, disponibilità dei
docenti, corrette dinamiche relazionali,
sbocchi intermedi certificati, uscite verso
il lavoro con stage e azioni di orientamento
all’occupazione rendono i giovani adulti
disponibili al rientro, restituiscono il senso di itinerari già percorsi, consentono
tempo per impegni della vita, tengono
conto delle tracce del rapporto fallito con
la scuola e delle richieste della società in
cui vivono.
Particolarmente significativo il resoconto del corso serale Sirio per adulti attivato
presso la sede di Avigliano del da Vinci. Gli
studenti, insieme alla prof.ssa Cicchetti,
hanno presentato i risultati di un anno di
lavoro particolarmente apprezzati dall’Assessore alla cultura di Avigliano, Anna
D’Andrea. Lo spazio di discussione seguito
alle relazioni ha fatto emergere esigenze e
fabbisogni di formazione degli adulti
nell’intervento del prof. Viggiano, docente
del da Vinci anche nel corso
Sirio, e da parte di rappresentanti delle associazioni come il Csv Basilicata,
coordinato dalla dr.ssa Tina
Paggi, la quale ha posto
all’attenzione la necessità
di migliorare sì le conoscenze, le competenze e le qualifiche professionali della
popolazione adulta, ma anche di potenziare la capacità di interazione tra i vari
soggetti istituzionali che
non sempre hanno operato
in modo coordinato.
Le conclusioni della
prof.ssa Buccianti hanno
ben sintetizzato lo spirito
del seminario: l'educazione
lungo tutto il corso della
vita favorisce il pieno sviluppo delle potenzialità personali, facilita
l'integrazione sociale e le opportunità di
inserimento nel mondo del lavoro. Il sistema Eda, attraverso la sua articolazione,
offre accoglienza, informazione e orientamento di base, sostiene e accompagna
l'adulto lungo tutto il suo percorso formativo.
Ogni persona, a qualunque età deve
avere la possibilità di sviluppare le proprie
capacità, governare il proprio apprendimento, partecipare ai processi di riconversione, usufruire di offerte di formazione che consentono di migliorare la
qualità della vita.
[* docente dell’istituto «Da Vinci» di Potenza]
ANTONIO FLOVILLA *
Aziende sanitarie «trasparenti»
I
l primato delle Aziende Sanitarie della Basilicata (al pari di quelle della Liguria) che
possono vantare una sanità pubblica trasparente al 100% non può che fare piacere a quanti
interagiscono quotidianamente con Asp e Asm.
Ma non basta fermarsi ad alcuni fattori che il primo
monitoraggio civico delle 240 aziende sanitarie italiane, condotto in collaborazione con Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali)
individua e che si possono sintetizzare, nello specifico, in tre adempimenti monitorati: la nomina del
responsabile locale anticorruzione; lapubblicazione
online del Piano triennale anticorruzione; la trasparenza sui vertici dell'organizzazione, come la
pubblicazione di curriculum e compenso dei manager
(direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo). Intanto un po’ pochi e limitati per un
giudizio così netto.
E’ sicuramente il caso di approfondire il significato
di trasparenza facendo ricorso all’uso del vocabolario
e passando dal significato scientifico (“la proprietà
fisicache permette alla luce di passare attraverso un
materiale”) a quello che con riferimento ad atti,
comportamenti, situazioni, modi di procedere, soprattutto nella vita pubblica e nei rapporti con la
collettività, ci interessa direttamente: chiarezza, pubblicità, assenza di ogni volontà di occultamento e di
segretezza.
Ebbene, trasparenza nel comportamento delle
Aziende Sanitarie Locali per noi significa completa ed
esauriente pubblicità degli atti assunti e dei criteri
adottati per le scelte operate; pari opportunità per i
cittadini-utenti e le strutture accreditate dal Servizio
Sanitario Regionale, senza l’alibi, troppo spesso abusato, della privacy; rendicondazione della spesa per
verificarne l’efficacia rispetto ai servizi erogati e
all’impegno di riduzione degli sprechi; confronto con
le associazioni di tutela dei diritti dei cittadini-malati,
sindacati ed associazioni professionali e di categoria;
pubblicazione dei rapporti convenzionali e di consulenza, oltre che dei fornitori di servizi e prestazioni.
Almeno per noi la trasparenza non può fermarsi
all’apparenza e pertanto ci aspettiamo comportamenti conseguenziali alla linea virtuosa intrapresa.
[* Anisap Basilicata]
POTENZA La sede dell’azienda sanitaria in città
C
on la scusa di Falotico nel PD parte la resa
dei conti. I cagnolini da guardia del Pd
potentino sono inquieti e nervosi. Avvertono
l’arrivo del terremoto e abbaiano in tutte le
direzioni nel tentativo di essere rassicurati. Con
cadenza settimanale rilevano una presunta inopportunità della mia candidatura, con argomenti sempre
nuovi e bizzarri, che fanno regolarmente a pugni col
buonsenso e qualche volta persino con la deontologia
professionale. Come nel caso di specie.
L’avvocato Carretta mi dice che avrei dovuto scegliere il rito abbreviato per essere giudicato sulla
vicenda “rimborsopoli”. Il principe del foro dovrebbe
sapere che accusa e difesa si combattono sullo stesso
piano, ognuno rivendicando le proprie ragioni e
mettendo in campo tutti gli strumenti che la legge gli
consente, anche quello di preferire un Collegio rispetto
ad un giudice monocratico. Vuoi vedere che certi
“consigli” sono partiti da lui!? Così come quando mi
invita a rifiutare la prescrizione (cosa cui stavo
pensando già da tempo)
non si accorge di fare una
gaffe clamorosa rispetto a
certi comportamenti tenuti da esponenti della
sua parte politica. In verità, io so che certe cose
Carretta deve dirle benché non le pensi fino in
fondo, visto che chi non
l’ha ritenuto idoneo a fare il Sindaco oggi gli affida il compito di attaccarmi, compito già assegnato ad altri prima di lui
e ad altri che seguiranno,
senza soluzione di continuità.
Le stanno tentando tutte con l’ansia sempre più
ELEZIONI Roberto Falotico
palpabile di perdere la
partita: hanno detto che
non c’era tempo per fare
le primarie e abbiamo dimostrato che si potessero fare
in una settimana; hanno detto che le primarie me le
sarei fatte in casa mia e abbiamo visto partecipare al
voto più di 2400 persone, la metà di quanto l’intero
centrosinistra ha portato alle primarie per scegliere il
candidato Governatore. Adesso, che non sanno più a
che Santo votarsi, mi parlano di “opportunità” o
“inopportunità” in relazione ad una vicenda che è
ancora tutta da chiarire, facendo la distinzione, senza
paura di cadere nel ridicolo, tra quelli che l’incarico ce
lo avevano prima e quelli che aspirano ad essere votati
adesso, applicando una sorta di inspiegabile “sconto
fedeltà”!
Parlano di “opportunità” rivolgendosi a me che non
ho raccolto scontrini da terra né alterato fatture ma
avrei, cosa ancora da dimostrare, speso dei soldi del
Gruppo in maniera “impropria”?! Il rinvio a giudizio,
gli avvocati Iudicello e Carretta dovrebbero saperlo,
rappresenta semplicemente la conclusione di un iter di
formazione non della prova ma di una ipotesi di reato.
Toccherà poi alla Magistratura giudicante, esaminate
le prove e sentite le parti, emettere un verdetto di
innocenza o di colpevolezza.
Aspettiamolo tranquillamente, allora, questo verdetto. E soprattutto, rispetti la presunzione di innocenza, diritto di tutti i cittadini di questo Paese, un
partito che ha sempre invitato a non mischiare la
politica con la Magistratura, dicendo che ognuno è
chiamato a fare il proprio dovere. Cosa sta succedendo,
allora? Si predica bene e si razzola male? Tenere
separata la politica dalla giustizia è un principio che
vale solo per alcuni, sottosegretari, viceministri, parlamentari? O vogliamo fare l’elenco di tutti i rinvii a
giudizio che ci sono e rispetto ai quali non sento gli
Avvocati Carretta e Iudicello proferire parola?
Ma la cosa sulla quale invito i cittadini a riflettere,
ridendoci sopra o stigmatizzando a seconda dello stato
d’animo di ciascuno, è che, dicendo queste cose
Carretta, e gli altri con lui, non si accorgono che
insieme a me stanno attaccando e sconfessando tutti
quei Consiglieri, Assessori ed ex Consiglieri regionali,
che oggi appoggiano Petrone. Paradossale che debba
essere io a difendere le personalità di un partito che ha
ben altro da farsi perdonare e che, se vogliamo dirla
tutta, ha da tempo imboccato la strada del “suicidio
collettivo”. Comunque, anche stavolta, l’arringa è stata
pessima, caro Carretta, e i risultati, disastrosi. A meno
che non si voglia dar credito alla teoria secondo cui
certi virgulti di allevamento politico accendono il
fuoco sperando in un vento che cambi direzione e che
porti avanti quel rinnovamento generazionale del
partito che non sono capaci di realizzare con i voti, non
riscuotendo essi alcun consenso politico ed elettorale.
Vuoi vedere che quella che sembrava una balla – i
presunti collegamenti complottistici generazionali – si
sta trasformando in un’ipotesi credibile? Se così è
l’incipit va rivisto: non è di cagnolini da guardia che si
tratta ma di dobermann pericolosi che azzannano
anche la mano di chi li ha cresciuti.
[* Candidato sindaco città di Potenza]
RASSEGNASTAMPA
corriere.it
Tasi, prima rata rinviata di tre mesi
Dal 16 giugno al 16 settembre la prima rata della nuova tassa sulla casa per gli oltre 7mila Comuni che non hanno
ancora deliberato aliquote e detrazioni
di LORENZO SALVIA 30
shadow
ROMA - Rinviata dal 16 giugno al 16 settembre la scadenza della prima rata della Tasi, la nuova tassa sulla casa.
L’annuncio arriva dal ministero dell’Economia al termine di una giornata di riunioni tecniche con l’Associazione dei
Comuni. Lo slittamento non riguarda gli 832 Comuni che, come previsto dalla legge, hanno già definito aliquote
e detrazioni dell’imposta che sostituisce l’Imu sulla prima casa. Ma tutti quelli, al momento più di 7 mila, che non
adotteranno le relative delibere entro venerdì prossimo.
L’anticipo dei fondi
Il rinvio sarà formalizzato con un decreto legge da approvare al primo consiglio dei ministri utile, probabilmente proprio venerdì. Il testo dovrà chiarire se il governo anticiperà i soldi ai Comuni ritardatari, come chiede
l’associazione dei sindaci, oppure no.
19 maggio 2014 | 21:14
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