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Anno XXXVI - n. 11 - NOVEMBRE 2014 - distribuzione gratuita
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AL CASTELLO BEVILACQUA I VINCITORI DELLA
XX EDIZIONE DEL PREMIO “IL BASSO ADIGE”
PARI OPPORTUNITÀ AL
XX PREMIO “IL BASSO ADIGE”
di Francesco Occhi
di Renata Nalin
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere
attentamente il Fascicolo Informativo disponibile sul sito www.cattolicaprevidenza.com
anche se non facile, è stata condivisa da
tutti i commissari riuniti per decretare
i vincitori di questa XX edizione e per
premiare quelli che, come dice il regolamento, si siano contraddistinti “in stile di
modestia congiunta a sensibilità morale e
perseveranza, si siano resi particolarmente benemeriti nella promozione e crescita
sociale, culturale ed economica nei campi
Due donne e due uomini i premiati di domenica 19
ottobre al castello di Bevilacqua: Perla Stancari, prefetto di Verona, e tre imprenditori, Luciana Breviglieri,
Roberto Dalla Valle e Silvano Pedrollo. Rispettate le
quote rosa. Al passo con i tempi, come sempre, l’atteso
Premio “Il Basso Adige”, giunto alla ventesima edizione.
La giuria ha scelto quattro personalità di prestigio,
idealmente unite da un comune denomitatore: elevate
capacità congiunte a profonda modestia
e attenzione al sociale. Quattro fari per il
territorio che in questo periodo buio ha
bisogno di luce. Il prefetto Perla Stancari,
il cui nome di battesimo si è rivelato un
presagio, “nomen omen” direbbero i
latini, è stata premiata per la sua presenza costante in mezzo alla gente, per
la gente. Indiscutibilmente meritati tutti
i premi. Luciana Breviglieri, presidente
dell’omonima ditta di Nogara, è una
donna della pianura con un’ottica italiana, in costante ricerca dell’eccellenza.
Roberto Della Valle, fondatore della
Stone Italiana a Zimella, ha escogitato il
sistema di lavorare in modo artigianale
per generare un prodotto industriale: una formula
vincente. Silvano Pedrollo, ideatore di una ditta di
elettropompe, con la sua laboriosità e la costante
attenzione verso gli altri, ha offerto una speranza
anche alle popolazioni più povere. Il testimonial, il
figlio Giulio, ha affermato che il genitore gli ha insegnato a sognare il futuro e a trasformarlo in realtà.
(continua a pagina 2)
Foto Alberto Vangelista
E’ difficile anche per un estraneo rimanere impassibile davanti ad un premio
che più invecchia e più è buono (rubando
questa frase al detto legato ai più buoni
vini degustati). Ed anche chi lo condivide dall’interno come il sottoscritto non
può rimanere distaccato quando il premio
delle “eccellenze” del nostro territorio,
riesce a strappare applausi e consensi da
svariate parti. La cerimonia del 19 ottobre
scorso ha rappresentato tutto questo e non
solo le espressioni dei vincitori del premio ma anche quelle dei tanti presenti al
Castello Bevilacqua hanno fatto capire la
qualità e l’importanza che questo prestigioso riconoscimento ha assunto.
Ecco quindi che chi lo definisce amichevolmente, il “Nobel del Basso Veronese”
essendo l’evento che premia le eccellenze
che si sono distinte nei vari settori, non
sbaglia di tanto. Magistralmente condotto
da Lucio Salgaro coadiuvato da Brunetta
De Gasperi nella grande Sala Troni del
Castello, il premio non ha voluto dimenticare tutti i vincitori delle passate edizioni
ed il conduttore ha anche ricordato due
dei premiati scomparsi proprio tra la XIX
e la XX edizione: Quirido Castellani e
Aleardo Merlin. Un caloroso applauso ha
ricordato le due figure ed il loro lavoro
svolto. Anche quest’anno la commissione
ha dovuto valutare vari nominativi giunti
alla segreteria del premio e la scelta,
della ricerca e dello studio, nel lavoro
produttivo, nella diffusione della cultura
e dell’arte…”. Un premio che raffigura
una artistica e significativa scultura, opera
realizzata dall’artista Felice Naalin, che è
il mulino natante sull’Adige, mentre, per
il premio speciale, il Torrione di Legnago.
(continua a pagina 2)
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Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
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AL CASTELLO BEVILACQUA I VINCITORI DELLA XX EDIZIONE DEL PREMIO “IL BASSO ADIGE”
Foto Alberto Vangelista
tradizionale a quella meccanizzanità le situazioni più difficili ed i
ta; un’azienda, la Breviglieri spa,
momenti di maggior criticità della
oggi presente in tutto il mondo e
nostra terra. Massimo rappresenproiettata verso nuove soluzioni
tante dello Stato nella provincia
produttive che
di Verona, non ha mai dimenticato
fanno della culla propria missione dialogando sia
tura d’impresa il
con le istituzioni, tanto da ricevere
Della Valle riceve il premio dal
marchio di quali- Roberto
le chiavi delle città di Soave e
presidente della Provincia di Verona
tà di ogni proces- Antonio Pastorello.
Monteforte d’Alpone in occasione
so innovativo”.
di una tremenda calamità naturale, sia rivolROBERTO
DELLA gendo la propria attenzione verso i cittadini
VALLE della Stone Italiana anche quelli più sfortunati, divenendo in que“Per la modernità e l’innova- sto modo un “costruttore di ponti nella realtà
zione che da sempre ha caratterizzato il lavoro territoriale”.
della ditta Stone Italiana che le ha permes“Anche
so di realizzare prodotti e servizi altamente q u e s t a
professionali e che ne fa una tra le migliori X X m a
aziende al mondo, all’avanguardia nella produ- e d i z i o n e
zione di quarè stata per
zo e marmo
noi
una
ricomposto.
grande sodUn impegno
disfazione
che non ha
– ha dichia- Foto di gruppo dei premiati.
mai comunque
rato il presidente de “Il Basso Adige” Gianni
dimenticato
Galetto - ancora una volta la commissione ha
Gianni Galetto con Silvano Pedrollo
la solidarietà Ilchepresidente
lavorato bene ed il nostro grazie va ai suoi
riceve il premio dal figlio Giulio, presidente
e la vicinanza Confindustria Verona.
membri. Le candidature giunte alla segreteria
anche verso le persone più svantaggiate”.
organizzativa del premio erano molte e tutte
SILVANO PEDROLLO della Pedrollo spa qualificate e questo conferma ancora una volta
“Per aver fatto del pensiero che l’acqua non l’alta qualità del premio che testimonia le
sia una comune merce da cui trarre profitto, ma numerose eccellenza che vivono ed operano
una risorsa speciale che va garantita a tutti, una qui da noi e che vanno ad aggiungersi ai prefilosofia di vita che ha permesso alla Pedrollo stigiosi premiati delle edizioni precedenti. Ad
spa, di essere presente in 160 Paesi nel mondo oltre 30 anni dalla sua istituzione in quel ormai
a testimoniare la qualità e l’affidabilità della lontano 1981, il premio oggi non è mai camcapacità imprenditoriale italiana. Convinto che biato ed ogni anno l’entusiasmo e la gioia di
l’acqua sia la vera ricchezza dell’umanità, ha vedere nuovi premiati fa accorrere alla cerimodato con le proprie apparecchiature, una nuova nia molte persone”. Soddisfazione anche per
speranza di vita
il segretario dell’associazione Giuseppe Mutti
anche alle popolazio“Il nostro grazie va al direttivo, alla commisni più povere conscio
sione e, soprattutto agli sponsor - ha precisato
della responsabilità
Mutti - ed un grazie anche a Crediveneto
sociale che questo
che da sempre crede in questa manifestaziolavoro comporta”.
ne. E’ un piacevole ritrovarci tra le mura di
Premio
speciaquesto importante maniero che è il castello
Stancari riceve il premio da
le, invece, è stato Perla
Bevilacqua ed il nostro grazie più riconoscenGiuseppe Riello, presidente della
conferito al prefetto Camera di Commercio.
te va ai proprietari Roberto Iseppi e Miresi
di Verona PERLA STANCARI, “Prefetto di Cerato che ci permettono di organizzare questo
Verona dal 2009, è sempre riuscita a gestire premio per valorizzare e promuovere questa
con grande professionalità e profonda uma- nostra terra”.
Foto Alberto Vangelista
Foto Alberto Vangelista
Foto Alberto Vangelista
Foto Alberto Vangelista
presidente de Il Basso Adige Gianni Galetto
e dal segretario Giuseppe Mutti che hanno
curato e coordinato l’intera manifestazione.
A festeggiare i vincitori c’erano il sindaco di
Legnago Clara Scapin, il primo cittadino di
Bevilacqua Valentino Girlanda, il neo presidente della Provincia
Antonio Pastorello, il neo
presidente di Crediveneto
Piergiorgio Agostini,
molte autorità militari, civili e religiose. Ad
intrattenere musicalmen- Angelo Gallocchio all’Hang.
te i presenti il maestro Angelo Gallocchio
all’Hang, definito lo strumento del terzo millennio.
A portare il saluto dei presenti e dell’associazione “Il Basso Adige” il suo presidente
Gianni Galetto che ha rimarcato sia l’importanza del premio, sia l’alta presenza di eccellenze sul territorio segno di un Basso Veronese
vivo, partecipe ma soprattutto qualificato e di
assoluta eccellenza.
A vincere l’edizione del 2014
sono state tre realtà significative nel
panorama economico del territorio:
LUCIANA
Luciana Breviglieri riceve il premio dal
sindaco di Nogara Luciano Mirandola.
BREVIGLIERI,
della Breviglieri Spa, “Per aver continuato, da
quel lontano 1949, a realizzare con entusiasmo, impegno e caparbietà, prodotti sempre
innovativi per il mondo agricolo progettando
attrezzature di nuova concezione e contribuendo ad agevolare il passaggio dall’agricoltura
Foto Alberto Vangelista
Foto Alberto Vangelista
Foto Alberto Vangelista
(segue da pag. 1)
La manifestazione ha registrato anche per
quest’anno il “tutto esaurito” con una Sala
gremita di persone e personalità accolte dal
PARI OPPORTUNITÀ AL XX PREMIO IL BASSO ADIGE
(segue da pag. 1)
Con queste parole ha messo a nudo il sentimento filiale che riguarda tutti e, quindi,
emoziona. Commozione per il grande padre,
ma anche per tanti genitori e figli presenti in
sala.
Gli interventi musicali di Angelo Gallocchio
all’hang hanno scandito l’emozionante fluire
della cerimonia.
Come in ogni edizione, ai segnalati è stata
donata una scultura realizzata dall’artista
veronese Felice Naalin che rappresenta un
mulino galleggiante sull’Adige, simbolo di
laboriosità e ingegno. Perla Stancari, premiata speciale, ha ricevuto una scultura a forma
di Torrione dello stesso autore.
I numerosi presenti hanno applaudito lungamente le scelte della giuria ed hanno avuto
l’occasione di riflettere sulla possibilità di
promuovere il territorio in accordo con la
promozione dell’azienda.
Acqua, terra, pietra, arte e musica sono gli
elementi vitali che hanno nutrito l’appuntamento, curato in ogni minimo dettaglio
dagli instancabili organizzatori che ogni anno
intrecciano i fili della riuscitissima cerimonia.
Tutti e quattro i premiati hanno testimoniato le straordinarie potenzialità umane che
possono raggiungere vertici meritevoli di elogio e degni di emulazione quando capacità,
disponibilità, impegno e creatività si sincronizzano e si mettono in moto senza risparmio.
- Cosa si può fare di più? - è la domanda
che ha determinato il successo di queste persone e che continua a farle volare in alto. E
questo potrebbe essere il messaggio da custodire nella nostra mente e nel nostro animo
fino al prossimo appuntamento.
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DECRESCITA FELICE? Sì, PURCHé DURI TRE SECOLI...
Quando nel 1499 arrivò in Laguna la notizia
che le navi di Vasco de Gama erano rientrate a
Lisbona con le stive cariche di spezie, mentre
ad Alessandria d’Egitto i mercanti veneziani
non avevano trovato un solo granello di pepe,
la Serenissima fu presa dal panico: era il
suo commercio principale, quello delle spezie
appunto, ad essere andato in fumo, e con esso i
traffici con i tedeschi, la ricchezza di centinaia
di famiglie e della stessa Repubblica.
I veneziani di allora, però, erano gente
tenace, e non si dettero per vinti: il Senato
progettò niente meno che lo scavo del canale
di Suez, si cercò di rendere difficile la vita ai
portoghesi armando e finanziando qualche staterello arabo, ma non c’era niente da fare: quel
lucroso traffico pareva morto per sempre. In
realtà, come si vide poi, i traffici con l’Oriente
sarebbero continuati: tanto per dire, ad Aleppo, in Siria, nell’anno 1603 il volume d’affari
dei commerci veneziani era valutato a ben un
milione e mezzo di ducati d’oro, ma i tempi
d’oro era comunque chiaro che non dovevano
mai più tornare.
Mi è venuto in mente questo paragone
ascoltando in una trasmissione televisiva l’ex
ministro Giulio Tremonti, che smentiva amaramente chi ancora crede che anche questa crisi
prima o poi finirà. Certo, le cose si rincammineranno, perché, come diceva il Manzoni
nei Promessi Sposi, “alla fine bisogna che si
rincamminino”, ma per noi i begli anni in cui si
esportava facilmente in tutto il globo mentre i
nostri mercati erano ermeticamente chiusi alla
competizione con paesi ancora in via di sviluppo ovvero troppo arretrati per avere la forza di
farci seriamente concorrenza, non li rivedremo
più, e prima ci rassegneremo a questa realtà,
meglio sarà.
Tornando ai nostri veneziani, come se la
cavarono, loro, di fronte alla minaccia di una
crisi?
In primo luogo, fecero quello che di solito
fanno le persone coraggiose che subiscono una
perdita irreparabile: la conta di cos’è ancora
rimasto. E nel caso della Serenissima, non era
poco. Intanto, un buon sistema di governo,
elastico ed efficiente, una giustizia rapida e
a buon mercato, una classe dirigente capace
e interessata al benessere comune, disposta
anche ad assumersi dei doveri e sobbarcarsi dei
sacrifici. Gente che si scannava per una carica
da Procuratore di San Marco, ma mai avrebbe
complottato con lo straniero per sgambettare
un avversario politico. Quindi, una sufficiente
osmosi fra classi dirigenti e popolo, unita a un
sistema di welfare affidato a confraternite e
associazioni di categoria che garantiva la pace
sociale. Tutti elementi, questi, che da sempre
attirano capitali e investitori. Venezia aprì
dunque le braccia a chiunque, di qualunque
parte del mondo, avesse qualcosa di utile da
proporre e non costituisse una minaccia per la
sicurezza dello Stato. Per restare all’esempio
manzoniano, parlando di Renzo Tramaglino,
dice che “il lavoro andava di giorno in giorno scemando; ma l’emigrazione continua de’
lavoranti, attirati negli stati vicini da promesse,
da privilegi e da grosse paghe, faceva sì che
non ne mancasse ancora a quelli che rimanevano in paese”. E come i filatori di seta milanesi,
erano accolti ebrei e tedeschi, armeni e slavi,
turchi e persiani, gente di ogni religione e lingua. Anche perché i veneziani erano abituati
ad avere buone relazioni con tutti, pur essendo
disposti a battersi con determinazione quando
venivano messi con le spalle al muro. E poi, si
cercarono nuovi mercati, si osservarono con
attenzione le potenze emergenti, si sperimentarono nuove produzioni.
Ma la Repubblica possedeva anche un territorio, costituito dalla Terraferma e dai domini
“da mar”, vasto e non ancora sfruttato a dovere, su cui investire in edilizia, cura e valorizzazione delle campagne, imponenti lavori per
arginare i fiumi, bonifica delle paludi; e ancora
l’equilibrio lagunare da tutelare deviando i
fiumi e proteggendo Venezia con poderose
barriere di pietra d’Istria, i famosi “murazzi. E
poi l’artigianato, dai vetri di Murano alle stoffe
preziose, alla cantieristica; l’arte e la cultura,
l’Università di Padova, l’editoria, e ancora il
turismo, soprattutto in occasione del carnevale.
E così, Venezia poté non solo sopravvivere,
ma prosperare e donare all’umanità infiniti
capolavori, creare una nazione in terraferma,
diffondere la sua lingua, la cultura; vivere,
insomma, e vivere bene per altri tre secoli, alla
faccia della “decadenza”.
La domanda a questo punto potrebbe essere:
non ha niente da insegnare quell’esperienza
alla nostra Italia? Posto che certi tipi di produzione non hanno più senso qui da noi perché i costi non sono più competitivi, l’unica
possibilità che ci rimane è marciare sempre
un metro avanti agli altri, essere come la
famosa tartaruga del paradosso di Zenone, che
nessuna lepre potrà mai raggiungere, perché
nel frattempo il furbo animaletto è avanzato
di un altro passettino. Oppure come i videogiochi in cui, ogni volta che hai ammazzato
un mostro, ne compare uno di più grosso e
veloce che devi abbattere. In fondo, da cosa
nasce una civiltà, se non da una sfida? Lo
diceva il grande storico Arnold Toynbee, ma
ci potremmo arrivare anche con la nostra testa,
pensando che chi deve solo staccare noci di
cocco dall’albero per mangiare non ha nessuno stimolo a costruire barche, a navigare,
a commerciare: i grandi mercanti del passato,
provenivano da terre povere: fenici, greci,
normanni, olandesi. E cosa c’era di più povero
della laguna veneta? Eppure erano stati capaci
di farvi nascere quello splendido fiore che è
Venezia.
Ci pensavo domenica 19 ottobre, in occasione della consegna dei premi “Basso Adige”: ci
sono qui da noi aziende che ancora riescono a
lavorare e ad assumere proprio perché, anziché
rimpiangere i bei tempi passati, cercano di
sollevarsi sulle punte dei piedi e guardare lontano, verso l’orizzonte; e se vogliamo, lo stesso
luogo dove ci trovavamo, il castello di Bevilacqua, è un esempio di come si possa proficuamente investire anche nella bellezza, ossia
l’unica materia prima che in Italia abbonda.
Insomma se la decadenza dovesse durare
tre secoli e produrre quello che ha prodotto a
Venezia e nei suoi domini, sarebbe quasi da
metterci la firma.
Alberto Costantini
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SABATO – DOMENICA - LUNEDI
FONDATO NEL 1979
Direttore responsabile:ROBERTO TIRAPELLE
GIANNI GALETTO
Direttore editoriale:
Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona.
Sede in Legnago (VR) - Corso della Vittoria, 36
Pubblicità tel. 349 3157148.
Foto di Paolo Pravadelli.
Grafica, impaginazione e stampa:
Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR)
15-16-17 NOVEMBRE
22-23-24 NOVEMBRE
“Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione
Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto
notarile 6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago
il 20.09.1984 il cui Consiglio Direttivo è così
composto:
Presidente:
Presidente Onorario:
Vice Presidente:
Segretario:
Consiglieri:
Gianni Galetto
Alessandro Belluzzo
Francesco Occhi
Giuseppe Mutti
Armandino Bocchi
Renzo Peloso
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Il Natale è alle porte e anche quest’anno
si rinnova l’appuntamento con la Magia
delle Feste, ma inizia anche lo stress
da regali perché tra un po’ si
dovrà pensare: “ Quest’anno
cosa regalo?” ,“A chi posso
fare un piccolo pensiero e risparmiare?”, “Cosa potrebbe
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IL LAMENTO DEL FALSARIO
Non appena sono state annunciate qualche
settimana fa le linee guida del DEF, il Documento di Economia e Finanza del 2015, che
prevede tra le altre misure un taglio consistente
dei trasferimenti agli Enti locali, Regioni Province e Comuni, si è levato un coro unanime
di disapprovazione da parte di governatori,
sindaci e amministratori vari. Si è detto che se
il provvedimento non cambia verranno messi
seriamente a rischio la quantità e la qualità dei
servizi erogati ai cittadini, che sarà necessario
aumentare le imposte locali, che le prestazioni
sanitarie subiranno inevitabili ridimensionamenti, che gli asili nido costeranno più cari,
che i previsti interventi per la tutela dell’ambiente e del territorio non si potranno attuare.
Sono passati solo pochi giorni e la Corte dei
Conti, che da quest’anno ha il compito di
verificare e certificare i bilanci delle Regioni
in forza di una Legge del governo Monti del
2012, ha tolto il velo su questo mare di ipocrisia mettendo in luce una impressionante mole
di artifici contabili, di trucchi, omissioni, poste
discutibili o fasulle che non di rado configurano vere e proprie falsificazioni. Si salvano
in pochi, forse nessuno, e al di là della gravità
delle diverse fattispecie il quadro che emerge
è quello di un federalismo straccione, arruffone, clientelare, auto-referenziale e dissipatore
delle risorse pubbliche. Partiamo da due dati
di fatto che forse non tutti conoscono: ogni
Regione redige il bilancio sulla base di regole
sue proprie, spesso differenti le une dalle altre
e finora non era previsto alcun controllo di
metodo e di merito da parte di organismi esterni. Lascio immaginare ai lettori cosa sarebbe
potuto emergere se le verifiche fossero state
estese agli anni precedenti, ma ahimé questa
operazione verità non sarà mai attuata. Alcuni
esempi chiariscono in termini esaustivi la questione, che va ben oltre l’esercito dei forestali
assunti dalla Sicilia in numero di gran lunga
superiore a Regioni montane come il Trentino
Alto Adige o il Piemonte, o la reiterata copertura delle perdite di società controllate o partecipate senza alcuna prospettiva futura e contro
qualsiasi logica di efficienza e compatibilità
economiche. Tralasciamo anche il malaffare
diffuso dei rimborsi a piè di lista di qualsiasi
spesa personale dei consiglieri di ogni parte
politica e il costo degli appalti gonfiato per
foraggiare esponenti dei vari partiti, noti e
meno noti. Dalla lettura dei rilievi della Corte
dei Conti apprendiamo che in molte Regioni è
prassi dirottare i finanziamenti miliardari provenienti dal Tesoro su voci differenti rispetto ai
debiti per i quali erano stati richiesti, che negli
attivi risultano postati crediti milionari notoriamente inesigibili, che vengono contabilizzate
operazioni su immobili o derivati somiglianti
a partite di giro quantomeno sospette, che è
consuetudine elargire ricchi bonus ad ammi-
nistratori di ASL o società controllate sulla
base di criteri di merito o di raggiungimento di
obiettivi risibili, che a dispetto delle continue
lamentele sulla scarsità delle risorse disponibili
si registrano crescite esponenziali di personale
dirigente a prescindere da ogni reale necessità
dei ruoli. In alcuni casi la certificazione della
Corte dei Conti viene negata sull’intera struttura del bilancio, tali e tante sono le incongruenze da essa rilevate; vi sono alcune Regioni che
non si sono neanche dotate degli strumenti
per conoscere le loro effettive disponibilità
di cassa e quindi operano nell’impossibilità
di accertare il rispetto dei vincoli tra entrate e
uscite. Non è azzardato affermare che alcune
di esse versino o si avvicinino ad una condizione oggettiva di default e che quasi ovunque
vengano sistematicamente violate non soltanto
le regole comunitarie e le leggi del nostro
Parlamento, ma anche i più elementari principi
contabili. Parafrasando Shakespeare , verrebbe
da dire che c’è del marcio nel nostro modello
di federalismo; in realtà siamo di fronte ad un
intreccio di malaffare, incompetenza, approssimazione, irresponsabilità. Il rispetto della res
publica e la sua gestione con l’avvedutezza
del pater familias sono concetti estranei alla
gran parte dei nostri amministratori locali e
non saranno gli irosi lai di queste settimane a
riqualificarne le pallide figure.
Andrea Panziera
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
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ANCHE GLI ADOLESCENTI NELLA RETE DELLE SLOT
Un gratta e vinci
preso per gioco o
per portarsi a casa
qualche euro. Una
giocata con gli
amici al bingo o
al superenalotto.
E poi, magari, il
salto nel mondo del
videopoker e delle
slot machine.
Secondo l’indagine Swg condotta per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il
44 per cento dei ragazzi italiani ha provato un
gioco d’azzardo, mentre l’8 per cento punta
soldi regolarmente. E sebbene il gratta e vinci
sia il più praticato, le scommesse sportive
rappresentano l’azzardo più popolare tra gli
adolescenti che si contagiano con il classico
passaparola.
La maggioranza di essi gioca con frequenza al
massimo mensile e con modalità che non lasciano intravedere sintomi di dipendenza. Cioè,
lo fa in compagnia, per divertirsi, per sentirsi
grande e condividere l’emozione con gli amici,
ma senza avvertirne il “ bisogno”.
Il bacino di giocatori risulta però potenzialmente più ampio se si considera che sette adolescenti su dieci conoscono le regole di almeno
un gioco, tre su quattro hanno a portata di mano
un luogo dove poter giocare denaro e solo il 16
per cento non trova nulla di interessante nelle
puntate.
Per questo motivo, nel luglio scorso, la Commissione europea ha adottato una Raccomandazione sul gioco d’azzardo on line che incoraggia gli Stati “a realizzare un livello elevato
di protezione per i consumatori con particolare
attenzione per i minorenni”.
Ai governi, in pratica, viene chiesto di garantire che gli adolescenti non abbiano accesso
all’azzardo su Internet e di ridurre le occasioni
di contatto che avvengono con la pubblicità.
Bisogna poi considerare il comportamento
delle famiglie di fronte a questo fenomeno. L’atteggiamento ambivalente dei genitori è inquietante: percepiscono più o meno chiaramente che
il gioco d’azzardo potrebbe essere un problema,
ma sembra quasi qualcosa che non li riguardi.
Secondo il presidente della società italiana
medici pediatri (Simpe) e dell’Osservatorio
nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidoss) bisogna togliere fascino a
questi passatempi, perchè un bimbo che si gioca
la paghetta alla sala giochi diventerà, molto probabilmente, un adulto che butterà lo stipendio in
qualche sala scommesse.
A leggere i dati dell’Osservatorio, un adulto
su tre afferma di non ricordare o non sapere se i
propri figli giochino.
Insomma, l’azzardo preoccupa, ma le famiglie sembrano all’oscuro delle abitudini dei
figli. Il 90 per cento del campione (costituito
da mille genitori di bambini e adolescenti) non
conosce nemmeno il termine ludopatia.
Nella latitanza delle famiglie, chi casca nella
rete può essere aiutato da centri di cura specializzati. Perchè la ludopatia, la dipendenza dal
gioco, è una malattia a tutti gli effetti e può
essere paragonata alla tossicodipendenza.
Infatti i rimedi per limitarne gli effetti sono
gli stessi utilizzati per liberare i giovani dall’uso di stupefacenti: le comunità terapeutiche. A
Reggio Emilia è sorta la prima struttura residenziale pubblica dedicata al recupero dei giocatori
con tendenze patologiche e compulsive.
Inoltre anche i Sert, che un tempo accoglievano soltanto tossicodipendenti, da qualche anno
accolgono anche i malati d’azzardo.
E’ difficile curare la dipendenza dal gioco,
ancor di più che curare quella dalla droga o
dall’alcol.
Un tossicodipendente o un alcolista si convincono prima della loro condizione di sudditanza
verso le sostanze che assumono. Il giocatore,
invece, pensa di poter smettere, grazie alla sola
forza di volontà, ma questo non accade mai.
Esistono anche trattamenti farmacologici ma
sono sperimentali. Nelle comunità terapeutiche
si preferisce un approccio morbido con il dipendente da gioco, cercando di tessere una rete di
protezione e correzione fatta di parenti, amici e
colleghi. Quando è pronto serve poi una terapia
psicologica alla quale viene associata la creazione di nuove passioni che possano distogliere
il paziente dal richiamo del gioco.
E, come sempre, è meglio prevenire che curare: così la pensano alcuni comuni “ no slot”, con
Milano in prima fila che ha vietato l’apertura di
sale scommesse a meno di cinquanta metri da
scuole, luoghi di culto, di aggregazione giovanile e impianti sportivi.
Di contro però i sindaci che emettono ordinanze di questo tipo devono vedersela con i tribunali amministrativi che, quasi sempre, danno
ragione ai concessionari e torto agli amministratori in nome del libero mercato.
Infine anche molti gestori di bar tendono a
togliere dai loro locali le macchinette infernali
rinunciando a una fetta cospicua d’incassi. A
Pavia è partita un’iniziativa che potrebbe far
scuola nel resto del Paese: sotto l’insegna “
Esercizio Etico” si stanno radunando tutti quei
bar ed esercizi commerciali che non somministrano alcolici ai minorenni e che hanno detto
no alle slot machine.
Occorre tener presente ,però, che il problema
si sta spostando dal contesto reale a quello virtuale del Web. E agire sui siti che promuovono
il gioco d’azzardo non è facile.
Insomma siamo di fronte ad un dramma
sociale che danneggia la salute delle persone,
specie le più fragili che va arginato su più fronti
e con l’ausilio di molteplici soggetti.
Mariapia De Carli
Se volete esprimere il vostro parere su questo
o altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: m.decarli69@gmail.com
BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 42
I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI
GUERRIERO VITTORIO (Genova 1898).
Tratto da: I GIOCATTOLI OSSIGENATI
(Racconti. Editore Michele di Terlizzi Genova
1922).
Non esiste nulla di più detestabile e antiestetico della bellezza completa. La bella donna assoluta, quella che trionfa nella policromia delle
illustrazioni e nei manuali della storia dell’arte,
non è la donna più desiderabile da un uomo di
buon gusto. La vera bellezza non deve essere un
numero esatto, ma un numero approssimativo;
non deve essere un colore unico e acceso, ma
sfumatura, mezzatinta, quarto di tono. Osservate
tutto quello che nella vita è ottimo e vedrete che
esso è sempre qualcosa di meno della perfezione e non è la perfezione con la sua agghiacciate
compattezza. Pensate all’ideale e alla sua stessa
mutabilità e vedrete che anche esso risponde a
un concetto relativo. Osservate come l’ideale
è mutevole col variare degli anni: a nove anni
l’ideale può essere un soldatino di piombo; a
quindici le intimità della cameriera; a venti la
gloria; a trenta la ricchezza; a quaranta dei figli
all’università; a cinquanta anni
l’ideale può essere anche quello
di poter orinare una volta al
giorno senza catetere.
L’ideale vero, poi, non è mai
l’ideale in sè e per sè, ma l’ideale meno qualcosa; non l’ideale
vestito a gran festa con cappello
a cilindro e frack nero, ma l’ideale più modestamente vestito in pigiama. Un
piccolo pigiama dal colore non troppo violento.
Osservate un momento i diversi quadri di questa
imbecille festa che è la vita e vedrete. La gloria
stessa per essere squisita deve essere a scartamento ridotto, ad approssimazione, in pigiama
anche lei. Guardate invece le grandi glorie e
ne vedrete subito tutta la infinita meschinità.
La gloria tipo Dante Alighieri, per esempio,
non è certo la più piacevole: essere ammirato
da tutti, anche da quelli che non lo hanno mai
letto e non lo leggeranno mai; subire un oceano
di conferenze sulla sua opera; sopportare quella
terribile e atroce ingiuria che è il plauso unanime e incondizionato della critica; non poter
reagire di fronte a quelle diffamazioni eleganti
che sono le traduzioni in lingua straniera; essere
citato a sproposito dai ragionieri; finire colla
propria effige sui francobolli commemorativi
e sulle targhette delle acque purgative; e tutto
questo per aver ottenuto dalla vita il dono della
gloria suprema.
Io non vorrei essere celebre come lui, se fossi
un poeta; vorrei essere ignorato dal plotone
degli imbecilli e adorato umilmente da pochi.
Così nella mia arte; io cercherò di non fare
mai il quadro troppo celebre per non finire
nell’orrore delle riproduzioni litografiche appese in tutte le camere ammobiliate che si affittano
a mese, a notte o a quarti d’ora. Io amo una
gloria meno chiassosa, meno operettistica, più
religiosamente limitata.
Lo stesso succede per la bellezza di una
donna; l’eccesso è dannoso. Voi, gentile amica,
realizzate dinanzi ai miei occhi questo tipo
di bellezza in sottordine, che è poi la vera e
la migliore bellezza; voi siete per me l’ideale
in pigiama, che è poi il vero ideale. Mi avete
compreso?
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
6
periodico indipendente
A SCUOLA DI MEMORIA
UN PROGETTO PER CONOSCERE LA PRIMA GUERRA MONDIALE DELL’ISI “DA VINCI” DI CEREA
Pasubio: dente austriaco.
CONSORZIO PRO LOCO
BASSO VERONESE
LETTORI ABC
LEGNAGO
di
Quanto è lontana la Prima Guerra Mondiale spezzati (1981), ha raccontato il massacro, sul
per un giovane liceale? Un secolo? O cento fronte turco, di un corpo di giovani volontari
anni-luce?
provenienti da terre agli antipodi dell’Europa.
Il rischio che anche la più accurata delle Infine, per mostrare come anche il linguaggio
ricostruzioni storiche lasci freddi gli studenti comico possa affrontare la serietà delle grandi
di oggi è molto elevato: vivono in un’epoca tragedie della storia, il ciclo si è concluso con
talmente schiacciata sul presente che è dav- Il grande dittatore (1940) di Charlie Chaplin,
vero difficile far loro sentire che i fatti che un film che, pur parlando della seconda guerleggono sui libri siano stati vissuti da uomini ra mondiale, prende le mosse proprio dalla
in carne e ossa, che i milioni di morti della prima.
Grande Guerra avessero ciascuno un nome,
A questo percorso hanno partecipato una
una faccia, una vita.
cinquantina di studenti che si ritroveranno, a
Per cercare di inserire l’evento che ha aperto gennaio, per completare il cineforum con un
il Secolo Breve, condizionandolo come nessun libroforum: ciascuno di loro leggerà un libro
altro, in un tessuto emotivamente “vicino”, sulla grande guerra – scelto in una lista che
pur senza cancellarne la sua collocazione nel comprende grandi testi italiani e stranieri,
tempo, l’Istituto “Leonardo Da Vinci” di Cerea da Niente di nuovo sul fronte occidentale di
ha messo in cantiere una serie di iniziative che Remarque a L’allegria di Ungaretti, tanto per
vedono gli studenti non destinatari passivi di fare un esempio - e ne discuterà con compagni
una commemorazione, ma protagonisti di una ed insegnanti.
“rivisitazione” - dall’interno - dell’evento.
Ma le iniziative del “Da Vinci” non si sono
Si è CON
iniziato
fermate.DI I nostri
IL PATROCINIO DI
CON IL SOSTEGNO
con un Cinefogiovani studenti già
rum pomeridiada qualche tempo
provincia
verona
no – conclusosi
hanno iniziato due
con felice coinciattività non meno
denza proprio lo
stimolanti: lo studio
scorso 4 novemdei documenti conbre – in cui sono
servati presso l’arstati presentati
chivio comunale di
alcuni tra film
Cerea riguardanti la
più significativi
Prima Guerra Monsull’argomento.
diale e un progetto
Per primo il terriintitolato: “Musei e
bile Uomini conscuole - la Grande
ProGrAmmA
tro, che il regista
Guerra nella pianura
(26 luglio 1916).
25 AGosTo 2014
Florestano Vanci- Lettera del soldato Paganotto Gaetano LuNedì
veronese”, quest’ulore 11.00
ni ha ricavato nel 1970 dalle pagine di quel Palazzo
timo organizzato
dalla
Fondazione
Fioroni e
dellaCENTER
Provincia
di Verona - Sala Rossa.
DI LEGNAGO
capolavoro della narrativa di guerra che è Un Presentazione
guidato daViaesperti
ricercatori,
approfonmatteotti,
71/A
ufficiale
dell’evento che
“Cent’anni
Phone 0442 28253
anno sull’altopiano di Emilio Lussu. A segui- dalla
discono
studio
della
storiaper
attraverso
Grandelo
Guerra”
e del
concorso
le scuo- la
mobile
342 0438011
“Cent’Anni
Grande Guerra, Racconta e/o
re la geniale pellicola di Mario Monicelli, La lericerca
e ledalla
fonti.
una storia
tratta dalla
Grande Guerra”.
grande Guerra (1959), in cui il linguaggio dipingi
Entrambi
i progetti,
intendono
far conoscere
della commedia all’italiana e il talento di Sordi agli studenti aspetti della storia locale e genePER INfORmAZIONI
7 seTTemBre 2014
e Gassman vengono usati per far riflettere su domeNICA
rale che, viceversa,
sarebbero poco noti o per
Visita
in
pullman
nei luoghi della Prima GuerConsorzio
Pro della
Loco Basso
Veronese
un momento
chiave
storia
nazionale. Per ranulla
studiati.
mondiale in terra veronese. Visita alla PiePhone 335 1766520
dare l’ideagiovannatomiolo@gmail.com
che si sia trattato di un conflitto ve diIl Cavalo,
coinvolgimento
scuola
e degli
alle trinceedella
di Passo
Rocca
Pia di studavvero mondiale, il film australiano Gli anni Sant’Anna
denti stad’Alfaedo,
producendo
deiAgriturismo
risultati: non
pranzo
“La c’è
memoria storica durevole se non passa attraverso i nostri giovani. Queste attività hanno
una prospettiva squisitamente didattica e
intendono realizzare una serie di obiettivi:
introdurre gli alunni alla pratica dello studio
laboratoriale delle fonti, fornendo loro le
conoscenze storiche e metodologiche basilari,
approfondire la conoscenza della storia locale,
educare il giovane al rispetto e alla salvaguardia dei beni storici, favorire l’autonomia personale nello svolgimento di attività.
Tali esperienze di ricerca forniscono ai nostri giovani un momento di crescita intellettuale, perché arricchiscono il bagaglio delle
conoscenze del passato del nostro territorio
e, al tempo stesso, offrono un felice contatto
con la storia spesso vista dagli studenti come
fredda e lontana. Essi possono “toccare con
mano” le fonti storiche, avvicinarsi ad esse e
approfondire le proprie radici culturali, contribuendo insieme alla valorizzazione del ricco
patrimonio storico del territorio in cui vivono
e studiano.
I risultati di questa esperienza educativa,
formativa e didattica, saranno messi a disposizione della comunità non soltanto ceretana ma
soprattutto dei giovani studenti di ogni ordine
e scuola. Per questo i giovani ricercatori, nel
corso dei prossimi mesi e in concomitanza con
l’inizio dell’ anniversario dell’entrata in guerra
dell’Italia, intendono portare nelle scuole che
ne faranno richiesta alcuni risultati delle loro
ricerche.
I giovani studenti del “Da Vinci”, alcuni dei
quali sono coetanei e magari parenti dei giovani uomini di cento anni fa, sono promotori
di questa attività di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica che si spera
possa concludersi con la pubblicazione di un
volume e di un DVD delle attività svolte.
Prof. Paolo Fazion e
prof. Girolamo Paparella
CITTà DI LEGNAGO
COmuNE DI mINERBE
COmuNE DI CEREA
COmuNE DI
CASTAGNARO
Fondazione Fioroni
Musei e BiBlioteca PuBBlica
Liceo Statale “Giovanni Cotta”
Legnago (Vr)
Il progetto didattico di attività archeologiche
“Archeologia a San Pietro di Bardolino” è stato realizzato
dalla classe VªA Classico del Liceo “Giovanni Cotta” di Legnago (Verona),
con la collaborazione di:
COmuNE DI
BEVILACquA
Dott.ssa Brunella Bruno, Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto
Dott. Alberto Manicardi, SAP (Società Archeologica Padana),
Comune
di mATERNA
Bardolino.
COmuNE DI
SCuOLA
VILLA BARTOLOmEA
“GESù BAmBINO”
3
progetto archeologia-breve.indd 3
Associazione “Il Basso Adige”,
Phone 338 6561723
giannigaletto@virgilio.it
Circolo Culturale “Terra Nostra”
Phone 0442 640915
ornellaprincivalle@virgilio.it
Gruppo “Lettori ABC”
Phone 328 7493469
sarria@tiscali.it
26/05/2013 17:35:10
Costa”, visita esterna a forte monte e alla Pieve
di San floriano (partenza ore 7.30 Viale dei Tigli,
Legnago, rientro ore 20.00).
sABATo 11 oTToBre 2014
ore 10.45
Aula magna Liceo “G.Cotta” Porto di Legnago.
Incontro con lo scrittore di fama internazionale
100
ANNI DALLA GRANDE GUERRA
sABATo
8 NoVemBre| 2014
1914-1915
2014-2015
ore 11.00
Eventi per ricordare
Sala Convegni, via Stazione a Castagnaro
Incontro con i ragazzi delle scuole medie ed il
professor Riccardo Celeghin e proiezione video
sul tema “A scuola con la Grande Guerra”.
Pia Gavagli
Rossa Italia
na l’incontr
dICemBre
SABATO 292014
NOVEMBRE, ORE 16
fondazione fioroni di Legnago.
Inaugurazione mostra fotografica, di documenti ed oggetti della Prima Guerra mondiale con
materiale fornito dagli storici francesco Occhi e
Giuseppe Battaglia.
sABATo 1
Presso gli I
nia di pre
gli Istituti S
Concorso “
conta e/o d
Guerra”. Pr
visita guid
fiumi di Ro
domeNICA 18 GeNNAIo 2015
ore 15.30
Sala Consigliare del comune di Cerea (Palazzo
della Biblioteca). Proiezione di cortometraggi sulla Prima Guerra mondiale con declamazione di
alcune lettere dal fronte tratte dal libro “Adorata
Luigia, mio diletto Antonio” di L. menini Beltrame.
sABATo 2
ore 21.00
Teatro Soc
Serata di c
Conflitto.
Santa Lucia
Grandi” di
periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
7
IN MORTE DEL TRIBUNALE DI LEGNAGO
STORIA DELLA GIUSTIZIA DI PROSSIMITÀ NELLA BASSA VERONESE
DAI BARBARI AL GOVERNO MONTI ANDATA E RITORNO
Per l’editore “Transfinito” è da qualche giorno uscito il nuovo libro dal titolo: “In morte del
Tribunale di Legnago. Storia della giustizia di
prossimità nella Bassa Veronese dai Barbari al
governo Monti andata e ritorno”. Il libro non
si trova in libreria, ma si può acquistare, anche
in formato e-book, sul sito www.lulu.
com. “I Decreti Legislativi n. 155 e
156 del 2012”- ha introdotto l’autore,
Riccardo Frattini-”hanno eliminato
circa 60 sezioni distaccate di tribunale
e 674 uffici del giudice di pace, ovvero tutti i presidi giudiziari con sede al
di fuori dei capoluoghi di provincia”.
Con tali provvedimenti il governo
Monti ha così deciso di abolire in Italia
l’istituto del “giudice di prossimità”,
nonostante la storia secolare dell’istituto avrebbe
dovuto consigliare in maniera esattamente opposta. Il libro ripercorre la storia del Tribunale di
Legnago dai Longobardi fino all’età contemporanea, passando per i domini del Sacro Romano Impero, Scaligeri, Veneziani, Napoleonici,
Austriaci e Regno d’Italia. “Esso”- ha ripreso
l’autore-”non vuole però essere un saggio di storia del diritto, perché non ne ha la consistenza,
quanto piuttosto un epitaffio funebre, triste ma
deciso nel denunciare una morte violenta: a Legnago come altrove, infatti, la giustizia di prossimità è stata infatti “eliminata”dopo più di un
millennio di onorato servizio a favore di chi, per
pudore, definiamo ancora cittadino”. Parlare di
“suddito”, infatti, al giorno d’oggi sarebbe corretto: visto che i cittadini della bassa veronese
sono stati usurpati di uno dei diritti fondanti una
comunità: quello della giustizia, ossia l’ordine
regolatore dei rapporti umani. E così, dopo più
di seicento anni di onorata storia, dal
novembre 2013, giudici e principi del
foro non transitano più nell’elegante
Piazza San Martino. Ponendo i sigilli
ai luoghi deputati alla giustizia, si è
voluto colpire direttamente al cuore il
concetto stesso di comunità. “ Il tribunale”- ha concluso Frattini-”era sopravvissuto a guerre, calamità naturali,
cambi di regime politico. Aveva passato indenne tutte le vicende più importanti della nostra storia, insensibile, dall’alto del
suo ruolo, a chi comandasse in città, fossero essi
Scaligeri, Viscontei, Veneziani, Napoleonici o
Austroungarici. È bastato poco, una firma su un
pezzo di carta, senza battere ciglio.” Sopprimere
il Tribunale di un paese per accorparlo in un’altra
zona è come chiudere una chiesa, un ospedale,
un municipio, una scuola, un teatro, un cinema,
un cimitero. È su questi spazi comunitari che si
è elevata la nostra civiltà, è in questi territori che
sta iscritta l’ossatura antropologica di un luogo.
In ambito giudiziario Legnago è ormai terra di
nessuno, la nostra città è tornata a dipendere da
Verona, come nei periodi più bui della sua storia.
“Ogni spirito è muratore. Anche il più umile colloca la sua pietra”, che queste parole del gigante
Victor Hugo possano spronare la cittadinanza nel
perseguire la difficoltosa ma salvifica strada di
ripristinare al più presto quei luoghi relazionali,
comunitari ed identitari che per secoli hanno rappresentato il “principale registro dell’umanità”.
Riccardo Frattini nasce a Legnago nel 1965,
dove vive con la moglie e la figlia. Si laurea in giurisprudenza nel 1990 discutendo una tesi in Storia del Diritto Italiano dal titolo:“L’Inquisizione
a Venezia nel periodo della Controriforma nell’ideologia (Paolo Sarpi e Alberto Bolognetti) e
nell’effettività (Giordano Bruno)”. Dal 1998
esercita la professione di avvocato in Legnago, dove è titolare di un proprio studio legale.
Ha esordito nel mondo letterario nel 2004 con
il saggio storico “L’Inquisizione a Verona” (ed.
Transfinito), cui hanno fatto seguito nel 2006
“Streghe, maghi e alchimisti tra Rinascimento
e Controriforma” (ed. Archè – Pizeta), nel 2007
“Il Codice Paolo Veronese” (ed. Transfinito) e
nel 2011 “L’inquisizione a Legnago (ed. Transfinito). Nel 2008 debutta come romanziere con il
thriller “Spy Stories”, in onore del più grande autore del genere, John Le Carrè. Seguono il libro
di racconti “In viaggio” nel 2008 e, con il nome
d’arte di Jasper Wilson, i noir “Ip(No)Tic” nel
2010 e “La sindrome del pesce palla” nel 2013
(tutti per l’editore Transfinito).
Paolo Cecco
LUCIANA GATTI È UFFICIALE DELL’ORDINE
“AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA”
Grande soddisfazione e grande merito per la
poetessa Luciana Gatti che con decreto del 2
giugno 2014 ha ricevuto dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano,
su proposta del Consiglio dei
Ministri, l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine “Al Merito
della Repubblica Italiana” per
l’impegno in campo culturale,
artistico e sociale. Ed è un riconoscimento meritatissimo per
una delle poetesse tra le più
quotate non solo in provincia
ma della Regione ed anche in
ambito nazionale.
Residente a San Zenone di
Minerbe, Luciana Gatti ha al
suo attivo un notevole numero
di pubblicazioni. Impegnata a
trasmettere i sapori, i colori ed i suoni del
proprio paese con edizioni di libri di storia,
è maggiormente conosciuta come poetessa,
vincitrice con opere sia in lingua italiana sia
in lingua veneta, è impegnata a promuovere
la conservazione della nostra parlata veneta in
particolari raccolte impreziosite da immagini
originali d’epoca.
Ha conseguito premi nazionali e internazionali, godendo delle prefazioni di elevate
personalità artistiche e culturali come la grande
poetessa Alda Merini, Mons. Giuseppe Zenti,
vescovo di Verona, Haim Baharier tra i princi-
pali studiosi di ermeneutica biblica, Giovanni
Vicentini, Arnaldo Bellini, Gian Paolo Feriani,
Paride Maccafani ed altri.
Ha avuto contatti con il
mondo della scuola, promuovendo l’interesse dei ragazzi
verso l’arte e da anni segue in
qualità di presidente il premio
di poesia “Minerva”. Ha collaborato per eventi poetici con le
Scuole Fermi, Giorgi, Medi e
Maffei di Verona e come facente parte della giuria al Premio
Valeggio Futura. Nel 2011 presso l’Aula Magna della Scuola
“B. Barbarani” di Minerbe è
stato consegnato ai ragazzi il
suo libro intitolato “Arasti de
parole venete” come testimonianza e recupero della materna lingua veneta
per le nuove generazioni e le loro famiglie.
Sensibile alle problematiche del mondo femminile, ha scritto un libro intitolato “Donne”
e fa parte della Commissione Comunale delle
Pari Opportunità del Comune di Minerbe.
Sue poesie sono state pubblicate su vari
settimanali e quotidiani e su “Gradiva” di New
York con liriche tradotte in inglese. E’ socia
del Circolo Culturale “Terra Nostra” di Minerbe e di F.I.D.A.P.A – B.P.W.- Italy sezione di
Legnago e Basso Veronese.
Francesco Occhi
Bevilacqua (VR) - Via Roma, 63
TEL. 0442.640545
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
8
periodico indipendente
‘Innsbruck’ chiama ‘Verona’ ai Mercatini del Natale 2014
Ospitata Innsbruck a “Librar Verona” in Piazza Mercato Vecchio.
DB e ÖBB collegano Tirolo e Veneto con i loro treni internazionali.
Non poteva essere che nella Sala Rossa
della Provincia, che il neoeletto presidente
provinciale, Antonio Pastorello, ricevesse
e presentasse Innsbruck a Verona, in occasione della grande manifestazione culturale
veronese ‘LibrarVerona 2014’, organizzata
da ‘Turismo srl’, ottimamente guidata da
Loris Danielli. Una presentazione doverosa
e festosa, perché frutto di quindici anni di
costruttivi rapporti di amicizia ed economici, fra la città delle Alpi – rappresentata
ufficialmente nella Sala Rossa dal dr. Karl
Gostner e da Hermann Weiskopf, rispettivamente presidente e amministratore dell’Ente
Turismo di Innsbruck - Innsbruck Tourismus
– e la città dell’Amore, che in Innsbruck ha
sempre trovato e trova la prima città estera
amica, una volta oltrepassato il noto Passo
del Brennero. La reciproca attenzione fra
le due città è dovuta alla vicinanza dell’una all’altra e all’attrazione turistica che le
stesse esercitano sui rispettivi cittadini, i
quali, fra l’altro, in sole tre ore di viaggio,
sia in automobile, che in treno, possono
ritrovarsi, quasi d’un tratto, in mondi diversi,
che offrono grandi momenti sconosciuti e
diversificati di modo di vivere, di bellezze
naturali, di arte e di grande storia. Di valido
aiuto a tutto ciò è anche la possibilità di raggiungere direttamente Innsbruck con i treni
di Deutsche Bahn-DB e dell’Österreichische Bundesbahn-ÖBB, rappresentate in Sala
Rossa da Marco Monaco – cinque partenze
al giorno dalla Stazione di Porta Nuova e,
di raggiungere Verona, direttamente dalla
Stazione centrale di Innsbruck. Le partenze
da Verona, si hanno precisamente alle 9,04,
11,02, 13,04, 15,02 e 17,02; da Innsbruck,
alle 9,27, 11,27, 13,27, 15,27, e 17,27, www.
megliointreno.it. Le possibilità, quindi, non
mancano e i prezzi nella capitale del Tirolo
non destano certo alcuna preoccupazione. Innsbruck dispone di ben 65 punti, che meritano d’essere visitati, fra i quali emergono
il Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, la
Kaiserliche Hofburg o residenza imperiale,
l’Alpenzoo o zoo delle Alpi, il Museo del
Goldenes Dachl o del Tettuccio d’oro, il
Giardino imperiale, nel centro città, il Tirol
Panorama mit Kaiserjägermuseum, il Castello di Ambras e le numerose, straordinarie
chiese, segno di una grande storia religiosa
e, al tempo, artistica. Se, poi, pensiamo che
Innsbruck è ubicata fra le Alpi, pur garan-
tendo temperatura ottimamente sopportabile,
numerose sono le opportunità offerte in fatto
di sport invernali, www.innsbruck.info, ma
straordinari sono i Mercatini di Natale e gli
eventi del periodo dell’Avvento, che non
solo rendono allegra e natalizia la dolce
Innsbruck, ma illuminano, con le loro luci
e con il loro folklore, tutti paesi del circondario, a partire dal 15 novembre, mentre un
enorme albero di natale, alto oltre 14 metri,
nei noti cristalli Swaroski, domina nella centrale Marktplatz o Piazza del mercato, www.
christkindlmarkt cc – “Christkindl” significa
Gesù Bambino e “Markt” significa mercato.
Ma Innsbruck è bella in ogni momento
dell’anno, rigorosamente sorvegliata e custodita da Alpi nevate, che la circondano e che
le donano quell’aria alpina, che invita ad
assaporare e a gustare quanto di particolare e
di prelibato sa offrire la cucina tirolese.
Per offrire ai veronesi la possibilità di
gustare, in anteprima, alcune delle migliori
specialità tirolesi, Innsbruck è stata presente,
nel quadro di LibrarVerona 2014, nel mercatino, predisposto in Cortile Mercato Vecchio,
accanto a Piazza dei Signori.
Pierantonio Braggio
Fiorenza Canestrari e la sua mostra internazionale
a Castelvecchio con Autori austriaci e tedeschi
Dal 24 ottobre 2014, venerdì, al 2 novembre,
Giulietta ha aperto le porte ad amici esteri,
che hanno presentato ufficialmente a Verona il
frutto della loro migliore espressione artistica.
Sensibile all’esigenza di tali Amici dell’Arte
d’oltre confine, ha organizzato la straordinaria mostra, in collaborazione, con la Galerie
Bertrand Kass di Innsbruck, in Castevecchio,
l’Associazione Socioculturale ‘ApertoArte’
di Fiorenza Canestrari, la quale ha curato
personalmente ogni dettaglio del tutto, provvedendo, persino, alla traduzione in italiano
delle descrizioni, fornitele dagli espositori,
delle relative biografie e delle relative opere
esposte. Le quali sono state illustrate, la sera
dell’inaugurazione della rassegna, il 24 ottobre, anche a voce, dall’Organizzatrice stessa,
attenta pure a rallegrare l’incontro artistico di
presentazione, con un dolce concerto d’arpa, a
cura di Diane Peters.
Le opere esposte sono dovute agli autori
Bernardette Blümel, Austria; Barbara Hauser,
Günther Osswald e Fritz Sieren, Germania.
Info: tel.: 333 664 24 94 e canesfio@yahoo.it.
La lodevole iniziativa non è solo mostra, in
una cornice straordinaria, ma anche grande
contributo a fare conoscere Verona e a creare
ulteriore flusso turistico verso la città di Cangrande.
Pierantonio Braggio
LA PARROCCHIA “S. ANTONIO DI PADOVA” A CASETTE DI
LEGNAGO HA INAUGURATO I NUOVI SPAZI PASTORALI
Giornata di grande festa per la parrocchia di
San Antonio di Padova domenica 21 settembre. Sono state infatti inaugurate la nuova sala
polifunzionale intitolata a S. Giovanni Bosco,
l’area servizi e di collegamento al Circolo NOI
e gli spazi esterni sportivi e ricreativi. Per partecipare a questo importante evento, l’intera
comunità si è ritrovata per ringraziare il Signore con la celebrazione della S. Messa alle
ore 10,30 animata dai tre cori parrocchiali e,
a seguire, si è tenuto il rito di Benedizione impartito dal Vescovo Monsignor Giuseppe Zenti
e alla presenza del rappresentante della Fondazione Cariverona Stefano Gomiero, l’assessore
regionale Massimo Giorgetti, il Sindaco di Legnago Clara Scapin e l’assessore alla cultura e
alle politiche giovanili Silvia Baraldi. Presenti
pure il progettista architetto Rinaldo Vicentini
ed i tecnici collaboratori e le imprese che hanno
realizzato l’opera. Spazio anche ad un momento comunitario durante l’ora di pranzo e allo
sport con vari tornei di calcio e pallavolo.
La giornata di inaugurazione si è conclusa alle 20,30 nella chiesa parrocchiale con la
presentazione del libro di Elisa Kidanè “Giusy
degli Zoccoli” che narra la testimonianza missionaria di suor Maria Giuseppa Scandola collaboratrice di S. Daniele Comboni in Africa.
“La comunità grazie a questi lavori da tempo
attesi, ha la possibilità di offrire grandi possibilità di crescita umana e cristiana –hanno spiegato gli organizzatori- questa infatti è la casa
di tutti dove si mette al centro la persona come
valore insostituibile. I volontari hanno così la
possibilità di avere spazi per realizzare tanti
eventi attraverso i quali raggiungere traguardi
educativi che i tempi richiedono. E’ una sfida
per la cultura e per l’aggregazione soprattutto
giovanile ed è una sfida per l’educazione attraverso lo sport e per chi crede che le famiglie possano trovare ancora voglia e spazi per
incontrarsi. E’ una sfida per la nuova evangelizzazione. È il luogo in cui, come diceva S.
Giovanni Bosco: “tutti posso amare e sentirsi
amati”.
Il primo evento si era comunque già svolto sabato 20 settembre con l’inaugurazione del palcoscenico in memoria di Diego De Gani e della
nuova sala “S. Giovanni Bosco” con il Musical
“The pROCKdigal SON” proposto dai giovani
del gruppo Teatrale amatoriale “Kairos”.
Un altro evento sarà poi in programma il
18 ottobre con un concerto accompagnato al
pianoforte dal maestro Enrico De Mori con la
partecipazione di alcuni artisti di fama internazionale.
Francesco Occhi
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
periodico indipendente
LA POLENTA
Cossa elo sto udor de brustolin
che vien fora da la cusina?
L’é la polenta sul fogo
che se cose drento a la ramina.
Ci cose la polenta,
el deve aver na certa cognission,
menarla lenta lenta,
come andar in procession.
Rebalta su la panara.
bela! Tonda come na fogassa,
la par na luna piena
che ride e sganassa.
Che la vegna dala Padania
o zo dal Trentin,
la polenta su la tola
l’è diventà un souvenir.
Nei so versi il poeta Torototela
el l’ha decantà,
par le contrade el cantava,
me piase la polentina,
col poceto e bacalà!
Brustolà su la gradela
nele sagre, e nei tornei
con la renga e scopeton,
l’è on piato de vitamina
che sbassa el colesterol.
Con le costine dei porzei,
col salado, panzeta e osei
na taolada con un bon
bicer de vin in alegria
non se ghe pensa ala glicemia.
Finalmente polentina,
la to gloria l’è rivà!
Su de rango i ta tirado,
la pelagra l’è solo
un ricordo lontan.
Me sento adosso
un strano slangorin, me brustolo do fete
in compagnia del formaio spusson!
Disime quel che volì!
Ciameme pure veronese spolenton!
Germana Lugoboni
9
TORINO FILM FESTIVAL: LE PRIME ANTEPRIME
SEGNALATE (APERTURA E CHIUSURA)
“Gemma Bovery” di Anne Fontaine (Francia, 2014) è il film di apertura del 32° Torino
Film Festival (21-29 novembre 2014). Il film
è una commedia
eccentrica e amara che racconta le
disavventure sentimentali di una
giovane donna,
Gemma (Gemma Arterton),
alla prese con gli
inganni dell’amore e con la potenza della creazione artistica.
Martin (Fabrice Luchini), panettiere in un villaggio della Normandia, ha un’immaginazione
sfrenata e una grande passione per la letteratura romantica ottocentesca. Quando arrivano i
nuovi vicini, una coppia di inglesi che si chiamano Gemma e Charles Bovery, Martin viene
subito colpito dall’assonanza dei loro nomi con
quelli dei protagonisti di “Madame Bovary”.
Comincia così a fantasticare sulla bella Gemma, su suo marito e sul rampollo di una famiglia altolocata che si è ritirato in campagna per
scrivere la tesi. Secondo Martin stanno ripercorrendo la storia del capolavoro di Flaubert.
Interpretato da Fabrice Luchini e da Gemma Arterton, “Gemma Bovery” è ispirato
all’omonima graphic novel del 1999 di Posy
Simmonds, autrice di “Tamara Drewe”, da
cui Stephen Frears ha tratto un film nel 2010.
“Gemma Bovery” è stato adattato per lo schermo dal critico e sceneggiatore Pascal Bonitzer
e dalla regista Anne Fontaine, autrice di com-
medie insolite e spesso venate di sfumature
noir o drammatiche come “Dry Cleaning”, “La
fille de Monaco”, “Il mio migliore incubo!”,
“Two Mothers” e il biopic “Coco avant
Chanel”. La regista Anne Fontaine sarà
presente alla cerimonia di apertura del
Festival, il 21 novembre al Lingotto. Il
film sarà distribuito in Italia da Officine UBU nei primi mesi del 2015.
Wild di Jean-Marc Vallée è il film
di chiusura del 32° Torino Film Festival che sarà proiettato in anteprima
italiana sabato 29 novembre 2014.
Prodotto e interpretato da Reese Witherspoon
e sceneggiato da Nick Hornby, Wild racconta
la storia vera di Cheryl Strayed, una vita passata tra droghe e amori sbagliati, che un giorno
decise di buttarsi tutto alle spalle e di avventurarsi lungo il Pacific Crest Trail, il sentiero
che va dal confine con il Messico a quello con
il Canada.
Più di 1.600 chilometri fatti di contatto con
la natura, sconfinata solitudine, rari incontri:
un flusso ininterrotto di ricordi si mescola alle
difficoltà della wilderness, nel montaggio allucinatorio orchestrato dal regista Jean-Marc
Vallée (Dallas Buyers Club, tre Oscar) e sottolineato da brani dei R.E.M., Simon & Garfunkel, Bruce Springsteen, Leonard Cohen, Portished e Pat Metheny. Insieme a Reese Witherspoon, Laura Dern, nella parte della mamma
molto amata.
Il film uscirà nelle sale italiane il 19 febbraio
2015, distribuito da 20th Century Fox.
Roberto Tirapelle
IL GIORNALISTA ZECCHIN
È BISNONNO
2014/2015
Sabato 22 Novembre 2014 - ore 20,45
Compagnia “PICCOLO TEATRO” di Bassano (VI)
“SE ME SBRISSIA … ME COPO”
Sabato 06 Dicembre 2014 - ore 20,45
“Serata Ivano”
Compagnia “LA NOGARA ” di Cogollo (VR)
“DIGHE DE YES ”
Il giornalista Eliseo Zecchin di Verona è
bisnonno da pochi giorni. E’ nata infatti Vittoria, figlia di Silvia Corrado e Luca Gaburro.
E’ pronipote di Zecchin perché mamma Silvia è figlia secondogenita di Stefania, figlia
secondogenita del giornalista Zecchin. Dopo
7 nipoti ecco la prima pronipote che sarà battezzata domenica 14 dicembre nella chiesa di
San Rocco nei pressi di San Giorgio in Salici
dove abitano i genitori. Congratulazioni quindi
al bisnonno Eliseo Zecchin e naturalmente alla
moglie Angelina Brusco che è la zia del parroco
di San Fermo arch. don Tiziano Brusco.
Autoservizi - Pullman
di Tavellin Angelo
LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749
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CON IL
“CESARE D’ORO”
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GRAN TURISMO
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COMFORT
Legnago - Tel. e Fax 0442 20648
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
10
Dopo il grande successo della scorsa edizione
con la partecipazione di 51 scuole di danza per oltre
600 ballerini provenienti da tutta Italia, quest’anno
l’associazione SALIERI DANZA con il Patrocinio del Comune di Legnago, della Provincia
di Verona e della Regione Veneto, indice il 2°
Concorso Internazionale Di Danza CITTÀ Di
Legnago, che si terrà nelle giornate di sabato 6
e domenica 7 dicembre 2014 presso il Teatro
Salieri di Legnago. Il Concorso riguarda la
Danza, Come Forma Di Vita Artistica E Culturale. Ricordiamo che il vincitore assoluto della
scorsa edizione il 13enne Francesco Fasano
attualmente frequenta l’Accademia di Basilea
in (Svizzera), dopo aver usufruito della borsa
di studio all’Elmhurst School Di Birmingham
(Inghilterra), messa in palio da Salieri Danza.
Anche in questa edizione il Salieri Danza sarà
suddiviso nelle seguenti sezioni:
1)
sabato 6 dicembre danza classica e neoclassica;
2)
domenica 7 dicembre danza contemporanea e moderna;
per Solisti – Passo A Due – Gruppi
tali sezioni sono riservate alle seguenti
categorie: allievi (8 - 11 anni), junior (12 - 15
anni), senior (dai 16 anni in poi).
La giuria è composta da esperti della danza
, direttori e docenti dei teatri e delle scuole più
importanti a livello internazionale come:
Frederic Olivieri direttore dell’Accademia La
Scala di Milano, Simona Noja Direttrice della
Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera - Vienna,
Laura Comi direttrice della scuola dell’Opera di
Roma, Gloria Grigolato docente all’ Elmhurst
School di Birmingham, Christian Canciani vice
direttore della Palucca Schule di Dresda, Giuseppe Calanni maitre de ballet della compagnia
Aterballetto di Reggio Emilia, Anna Guetsman
direttrice della scuola Balletto di Verona.
Ai vincitori delle varie sezioni verranno
assegnati:
Trofei, borse di studio, premi in denaro e stages formativi presso le scuole piu’ prestigiose a
livello internazionale, quali :
1) Accademia La Scala - Milano (Italia);
2) Scuola di ballo del Teatro dell’Opera - Vienna
(Austria);
3) Scuola del Teatro dell’Opera - Roma
(Italia);
4) Elmhurst School - Birmingham (Inghilterra);
5) Palucca Hoheschule - Dresda (Germania);
6) Compagnia Aterballetto - Reggio Emilia
(Italia);
7) Scuola di danza balletto di Verona – Verona
(Italia);
2 PREMI da 500 euro assegnati uno ai vincitori assoluti della sezione classico, l’altro nella
sezione contemporaneo/modern.
La novità di questa edizione saranno gli stages di
danza, infatti ci sarà l’opportunità di prendere lezioni sia di classico che di contemporaneo direttamente
in palcoscenico con gli insegnanti e i direttori che
saranno in giuria.
periodico indipendente
Nicoletta Manni e Claudio Coviello, ballerini del Teatro della Scala di Milano.
Avremo inoltre l’onore di ospitare 2 coppie
di grandi ballerini.
Per danza contemporanea ospiteremo Stefania Figliossi e Francesco Mariottino già
facenti parte della compagnia Aterballetto
e attualmente liberi professionisti, mentre
per la danza classica avremo la coppia
di Primi Ballerini della Scala di Milano
Nicoletta Manni e Claudio Coviello che
interpreteranno il passo a due del Don
Chisciotte.
Le due giornate del Concorso sono aperte al pubblico (ingresso euro 10,00).
Per maggiori informazioni sul regolamento
e sui moduli d’iscrizione al concorso e allo
stage di danza visitare il sito: www.salieridanza.it
Contattare via mail postmaster@salieridanza.it o telefonicamente al tel. 3248256561.
Associazione SALIERIDANZA
Tel. +39 3248256561 - postmaster@salieridanza.it - www.salieridanza.it
“IL TESTAMENTO DEL CAPITANO” MASSIMO BUBOLA
AL TEATRO SALIERI SABATO 13 DICEMBRE 2014
Bubola, checché se ne dica, è uno dei grandi
della nostra musica. Prima di tutto è uno dei
pochi che mettono la cultura al servizio della
musica, che usano le tradizioni per proporre canzoni nuove e non.
E la stessa struttura del concerto presentato a
Gallarate merita un plauso per la bellezza, ma
anche per il coraggio mostrato. Mi spiego: già
venire a presentare una serata con le canzoni
dedicate alla grande guerra, agli alpini, è segno
di coraggio, di credere in quello che si fa. Ma
Bubola ha saputo superare questa empasse con
degli arrangiamenti splendidi che coniugano
rock e tradizione, musica
americana e liriche italiane, un cocktail di suoni
e idee assolutamente
sorprendente, quanto
innovativo. E, questa è
la cosa più importante,
assolutamente piacevole.
Un concerto da spellarsi
le mani per applaudire.
Cosa che è sistematicamente successa, con il pubblico che, ad un certo
punto, ha obbligato i musicisti ad uscire per un
secondo bis, perché assolutamente entusiasti di
quanto avevano sentito quella sera.
Sono passate da poco le nove quando Massimo
si presenta sul palco circondato dalla sua band.
Una band eccellente che ha le punte di diamante
nella fisarmonica di Thomas Sinigaglia (acu-
stiche ed elettriche), mentre la sezione ritmica
(Alessandro Formenti, basso, e Virginio Bellingardo, batteria), sostiene il tutto in modo
potente. Mantovani e la bella Lucia Miller si
occupavano delle voci aggiunte. Il concerto si
basa essenzialmente sui due dischi di canzoni
della guerra: Il testamento del capitano e Quel
lungo treno.
La serata si apre con Neve su neve. Massimo
spiega la canzone, cita le sue fonti, racconta i
fatti storici. Quasi ogni brano viene anticipato da
una presentazione, talvolta raccontando la storia,
altre volti fatti personali, legati al suo ceppo
familiare. Ma la parte più
importante è riservata
ovviamente alle canzoni,
alla musica. Una musica
calda, accogliente, gradevole, profumata di America, con influenze anche
messicane, grazie all’uso
continuo della fisarmonica ed agli arpeggi ricchi
delle chitarre, una musica
che deve molto anche alla lezione di Ry Cooder.
Bombardano Cortina, Andrea, bella versione,
molto diversa da quella che conosciamo. Il Ponte
di Perati, quindi Fiume Sand Creek preceduta da
una lunga introduzione a carattere storico. Anche
in questo caso la canzone muta, è più attuale,
molto più musicale. Ta Pum è sorprendente, come
lo era su Il testamento del capitano: è incredibile
come un canto montano diventi una canzone
country-rock. Magia di Bubola.
Era una notte che pioveva, Da Caporetto al
Piave (anche qui una lunga introduzione), La
tradotta, Monte Canino. Le chitarre e la fisarmonica continuano ad essere protagoniste, assieme
alla voce del leader. Noi veniam dalle pianure,
commovente, Ponte de Priula. Fino alla conclusione con due canzoni forti, molto caratterizzate:
Puoi uccidermi e Rosso su verde. Saluti, la band
si inchina ed esce.
Ma la gente non ci sta e continua ad applaudire. Rientrano quasi subito e qui fioccano le
richieste: Cielo d’Irlanda, Eurialo e Niso, sento
qualcuno che le chiede vicino a me. Massimo
sorride e attacca una versione strepitosa di Doppio lungo addio. Era una vita che non la sentivo.
Una grande canzone, proprio una grande canzone. Poi Senza famiglia, quindi attesa da tutti, una
splendida e molto elettrica Il cielo d’Irlanda.
Versione intensa, forte, potente. Poi saluti e baci
e la band esce.
Ma no, il pubblico continua ad applaudire e
Massimo, girandosi verso i suoi, decide immediatamente di fare Tre rose, una poesia messa in
musica. Commovente. Come la canzone con cui
ci lascia, Volta la carta. Applausi e lacrime. Il
pubblico saluta in modo caloroso e Massimo, che
aveva suonato nella nostra città già alcuni mesi
fa, è assolutamente sorpreso dall’accoglienza.
Molto più calda della volta precedente.
Paolo Carù
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
periodico indipendente
Prosa
Prosa
11
Musica
Musica
domenica
9 novembre
20142014
ore 20,45
- Anteprima
Nazionale
domenica
9 novembre
ore 20,45
- Anteprima
Nazionale
Teatro
Carcano
di Milano
Teatro
Carcano
di Milano
Aspettando
Godot
Aspettando
Godot
regia
di Maurizio
Scaparro
regia
di Maurizio
Scaparro
Danza Danza
giovedì 30
ottobre
ore 20,45
- in Viaggio
Salieri con Salieri
giovedì
302014
ottobre
2014 ore
20,45 - con
in Viaggio
I Solisti IVeneti
Solisti Veneti
diretti dadiretti
Claudio
daScimone
Claudio Scimone
mercoledì
12 novembre
2014 ore 20,45
mercoledì
12 novembre
2014 ore 20,45
Aldo Ciccolini
martedì 16 dicembre 2014 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri
Aldo Ciccolini
martedì 16 dicembre 2014 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri
Teatro Stabile di Genova - Compagnia Gank
danza
teatro brillante
Teatro Stabile di Genova - Compagnia Gank
venerdì
5 dicembre 2014 ore 20,45
Sabato 22 novembre 2014, ore
20.45 - Esclusiva Nazionale
Venerdì 28 novembre
2014, ore 20.45
Amadeus
venerdì 5 dicembre 2014 ore 20,45
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Amadeus
Stickney
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
Conversazioni sullo spettacoloPark
con storie, aneddoti
e curiosità. Trio
con Tullio Solenghi
con Tullio Solenghi
Vito Mazzeo & Solisti Het Nationale Ballet
musica
Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Compagnia Enfi Teatro
Il nuovo testo di Cristina Comencini - tra i maggiori registi e autori
L’ispettore
Generale
regia
di Damiano
Michieletto
Coreografie di
regia di Damiano Michieletto
Hans Van Manen, Rudi Van Dantzig,David Dawson,
Ted Brandsen, Michail Fokine
giovedì 12 febbraio 2015 ore 20,45
Nuovo12
Teatro
diretta2015
da Marco
Balsamo
giovedì
febbraio
ore 20,45
Fondazione
Teatro diretta
della Pergola
di Firenze
Nuovo Teatro
da Marco
Balsamo
Il Decamerone
Fondazione Teatro della Pergola di Firenze
The tall, handsome Vito Mazzeo is emerging
conIlStefano
Accorsi
as a figure of tremendous dance charm.
Decamerone
A. Macaulay - “The New York Time”
Aternum Ensemble
sabato 21 marzo 2015 ore 20,45
I Virtuosi
sabatoItaliani
21 marzo 2015 ore 20,45
Lorenzo Ricchelli,
solista “Premio Antonio Salieri 2014”
I Virtuosisax
Italiani
Dutch National Ballet - copyright Angela Sterling.
Teatro Brillante
della Grande Guerra. “Il Testamento del Capitano” è il secondo album (dopo “Quel lungo treno”, del 2005) dedicato a questo sentito
argomento, proprio nel centesimo anniversario dall’inizio del conflitto, proponendo canzoni storiche e brani inediti.
Nel suo lavoro di ricostruzione storico-realistica di quel repertorio
Bubola riprende e riarrangia, caratterizzandoli profondamente col
suo stile legato al folk-rock elettroacustico di cui è maestro e precursore in Italia, grandi brani tradizionali come “Era una notte che
pioveva”, “Monte Canino”,” Ta pum” e molte altre, proponendo anche sue nuove canzoni, che nei testi e nelle sonorità riprendono il
tema della Grande Guerra.
Un originale musicista e un grande autore (scrittore tra l’altro de Il
cielo d’Irlanda, Andrea, Don Raffaè e Fiume Sand Creek), quindi, impegnato in uno spettacolo dal forte impatto emotivo e ricco di nuove-antiche passioni e leggibilità, che riporta alla visione individuale
un antico repertorio corale e nuove coralità alle sue composizioni.
sabato 15 novembre
Canzoni
d’Italia2014 ore 20,45
pedal steel, banjo e cori
Un abbraccio unico Tour
Ron
Alessandro Formenti, basso elettrico, acustico e cori
Virginio Bellingardo, batteria e percussioni
La Scena
Martedì 16 dicembre 2014, ore 20.45
sabato 10 gennaio
2015 ore
20,45 Maria Amelia Monti
con Angela
Finocchiaro,
prosa
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Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
Massimo Bubola, voce, chitarra acustica, chitarra elettrica e armonica
Lucia Miller, voce e autoharp
Thomas Sinigaglia, fisarmonica e cori
Enrico Mantovani, chitarra elettrica, chitarra classica, mandolino,
venerdì 28 novembre 2014 ore 20,45
si mescolano, i pregiudizi e le rigidità mentali
Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli“I ruoli
V.G
si frantumano per lasciare spazio alla libertà
di essere
quel che si è, di amare come si è capaci”.
venerdì Enfi
28 novembre
2014 ore
20,45
Compagnia
Teatro
Claudia Cannella, Corriere della Sera
Il
Rossetti
Teatro
Stabile
del
Friuli
V.G
La Scena
Compagnia
Enfi
Teatro
con Angela
Finocchiaro,
Maria
Amelia Monti
Foto di Fabio Lovino
Michela Signori - Jolefilm
Per Il 100° Anniversario della Grande Guerra
sabato 15 novembre 2014 ore 20,45
Undicembre
abbraccio
Tour
sabato 13
2014unico
ore 20,45
Ron
Il Testamento
del Capitano
Marco Morandi
sabato 17 gennaio 2015 ore 20,45
foto Oscar Manzoni
mercoledì
25Nome
febbraio
ore 20,45
Nel
del2015
Padre
Memorie
Adriano
MarcodiMorandi
Peppe Servillo
Spettacoli
per
le ore
famiglie
domenica
16 novembre
2014
16,00
Cuccioli on the road
Gli Alcunidomenica 16 novembre 2014 ore 16,00
Cuccioli on the road
domenica 30 novembre
2014 ore 16,00
Gli Alcuni
Giovedì 18 dicembre 2014, ore 20.45
Nuova Barberia Carloni
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
Teatro Necessario
domenica 30 novembre 2014 ore 16,00
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Teatro Musica Novecento
Amadeus è il titolo della pièce teatrale in due atti scritta da Peter
Il Paese
Shafferore
nel 1978,20,45
da cui è stato tratto il celebre film del 1984 diretto
sabatodei
10Campanelli
gennaio 2015
da Milos Forman. Traendo spunto dal dramma di Puskin intitolato
Teatro Stabile di Genova - Compagnia Gank
Mozart
e Salieri, Schaffer
descrive Antonio
Salieri vecchio e malato,
OperettaTeatro
in due atti
di Virgilio
Ranzato
e Carlo
Lombardo
Musica
Novecento
intento a diffondere la voce infondata di aver avvelenato Mozart in
Amadeus
Spettacoli per
le famiglie
Che
occhi grandi che hai!
danza
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26
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
un patetico tentativo di essere ricordato, se non come musicista che
si autodefinisce mediocre, come assassino di un genio.
Il Paese dei Campanelli
Adrian Aragon - Erica Boaglio
Gianni Mura - La Repubblica
23/09/14 12:12
norità scure, meditative,
sensuali ma mai lascive del tango con la
Nuova Barberia
Carloni
Armonie di suoni e figure, per coniugare in una sola musica le so-
Mitico Tango
del pensiero che si trasforma in parola comune.
domenica 14 dicembre
2014
oreraffinatezza
Un 16,00
quintetto strumentale e due coppie di ballerini danno suono,
Teatro
Necessario
energia, vita e passione alle note dei tanghi più celebri, in un perCoreografie Adrian Aragon e Mozart:
Erica Boaglio il piccolo stregone
corso che va da Carlos Gardel ad Astor Piazzolla, passando per le
contaminazioni
varie che questo genere ha attraversato: un emomusiche di Astor Piazzolla, F. De Andrè, E.S. Discepolo,
zionante viaggio che parte dalle atmosfere fumose e notturne delC. Gardel, M.Mores, J.C. Cobian
Fondazione
Aida 14 dicembre
la Buenos Aires d’inizio secolo per arrivare a Parigi, toccando i più
domenica
2014 ore 16,00
Quintetto “I Fiori Blu”
Che Festa aCantando
Teatro!Sotto la Pioggia
domenica 25 gennaio 2015 ore 16,00
Il giro
mondo in 80 giorni
domenica 22 febbraio
2015del
ore 16,00
Il mago di OzFondaz. TRG Onlus Torino
“Il segreto del tango sta in quell’istante
Andrea Cozzani, basso elettrico
domenica 28 dicembre 2014 ore 18,00
fuori abbonamento
La Bella Addormentata
domenica 28 dicembre 2014 ore 18,00
Royal Ballet of Moscow - The Crown of Russia
Che Festa a Teatro!
Per me, quando uno ha messo mano a
Fiume Sand Creek e Don Raffaè
(in panchina Il cielo d’Irlanda)
è in regola con il mondo.
Esec_Salieri_2014-2015.indd
23/09/14 12:12
50
Tullio Solenghi, con la vena drammatica non priva di punte d’ironia
venerdì 27 febbraio 2015 ore 20,45
che i grandi attori comici possiedono, interpreta un ritratto Salieri
Operetta
di Virgilio
Ranzato
everso
Carlo
Lombardo
con Tullio Solenghi, Aldo Ottobrino, Roberto
Alinghieri, in due atti
mai esistito,
animato da gelosia,
rabbia e invidia
Mozart (Aldo
celebri brani che hanno fatto la storia del tango. E per approdare,
danzatori
di cui fu- nella realtà - buon collaboratore e consigliere.
infine, tra i caruggi di Genova, dove la malinconia del “sentimento
Corrado AbbatiOttobrino)
Arianna Comes, DavideCompagnia
Lorino, Elisabetta Mazzullo
Adrian Aragon, Erica Boaglio, Pablo Moyano, Roberta Beccarini,
Accogliere la fantasiosa tesi puskiniana dell’avvelenamento ordito
che si balla” viene
raccolta dalla voce di Fabrizio De André e
Mozart: iltriste
piccolo
stregone
Andrea Nicolini
David Palo e Letizia Fallacara
da Salieri ai danni di Mozart è, qui, un espediente letterario per far
dalle sue storie.
Cantando Sotto la Pioggiaconoscere la Vienna in cui vissero di due musicisti, la battaglia per
domenica
25
gennaio
2015
ore
16,00
scene e costumi di Laura Benzi
Una
spettacolare successione di mondi lontani, solitudini che s’inQuintetto I Fiori Blu
venerdì
27
febbraio
2015
ore
20,45
Fondazione
Aida
la
libertà
di
un
uomo
e
di
un
artista.
Sottolineando
la
relazione
viva
contrano
ed
emozioni
notturne,
tra i passi e gli abbracci di una delle
luci di Sandro Sussi
Gloria Clemente, pianoforte Il giro del mondo in 80 giorni
tra i personaggi e la musica: prima, unica ed immortale protagonista
più celebri coppie del mondo del tango argentino: Erica Boaglio e
regia di Alberto Giusta
della vita di Mozart e di Salieri.
Adrián Aragón, che dal 1994 ammaliano le platee di tutto il mondo,
Pietro Sinigaglia, voce, corno francese e percussioni
Compagnia Corrado
Abbati
Matteo Rovinalti, violino Fondaz. TRG Onlus Torino interpretando con rara autenticità tutta la passione di questo intramontabile ballo.
Davide L’Abbate, chitarra
di Peter Shaffer
Massimo Bubola
sabato 13 dicembre 2014 ore 20,45
sabato 17
gennaio 2015del
ore Capitano
20,45
Il Testamento
NelMassimo
Nome delBubola
Padre
te i grandi del jazz ma passa anche da Nino Rota, Henri Mancini
e Sting e dalle composizioni di Stickney. Ogni pezzo è un pretesto
RIOULT Dance
New York
per improvvisare unendo combinazioni sonore e ritmiche nuove tra i
tre strumenti, creando un ponte diretto con il pubblico e un impatto
sabato 28 marzo 2015 ore 20,45
immediato.
Futura sabato 28 marzo 2015 ore 20,45
Ballando con Lucio
Dalla
Futura
Sonny Rollins
Teatro Brillante
lunedì
16 di
marzo
2015
ore 20,45
Ballata
Uomini
e Cani
canzoni d’Italia
Michela
Signori
Jolefi
lm
con
Marco
Paolini
Sabato 13 dicembre 2014, ore 20.45
Ballata di Uomini e Cani
con Marco Paolini Massimo Bubola torna a una delle sue grandi passioni: le canzoni
Massimo Bubola in
Il Testamento
Capitano
Canzoni del
d’Italia
gli strumenti consoni alla musica Jazz.
Il suo trio è il risultato dell’incontro con Dino Contenti (contrabbasso)
sabato 14 marzo 2015 ore 20,45
nel 2002, nel corso di una jam-session in Francia, e in seguito con
Gigi Biolcati (percussioni): una comune curiosità insaziabile porta i
sabato 14 marzo
2015
orei confini
20,45
tre musicisti
a esplorare
per poi arrivare o ritornare, sempre,
Serata Ravel
al jazz e soprattutto all’improvvisazione, che ha un ruolo fondamentale nella loro gioia di suonare insieme.
Ravel
RIOULT DanceSerata
New York
Il programma dei loro concerti è molto vario e include naturalmen-
Il jazz è quel genere musicale
Ballando con Lucio Dalla
che può assorbire un sacco di cose
ed essere ancora jazz.
2014” occhi grandi che hai!
Lorenzo Ricchelli, sax solista “Premio Antonio SalieriChe
Don Giovanni
Alessandro
lunedì 16con
marzo
2015 orePreziosi
20,45
Dedicato a
nel suo letto al suo risveglio. Ma l’uomo, in realtà, è ancora in casa
che Lucia deve interpretare il giorno dopo. E anche quella che i tre
recitano insieme sul palcoscenico: probabilmente il solo luogo veramente libero del mondo.
con Stefano Accorsi
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34
School ha intrapreso l’intensa carriera musicale tenendo concerti in
Junior Balletto
di Toscana
JBdT
America, in Europa
e in Asia, impegnandosi
per introdurre l’arpa tra
Dino Contenti, contrabbasso
Gigi Biolcati, batteria e percussioni
e con la -suain
ricomparsa
prende il con
via un intenso
confronto tra i persabato 28 febbraio 2015 ore 20,45
Viaggio
Salieri
sonaggi, che evidenzia la loro fragilità e la loro ricerca d’amore, di
libertà e chiarezza in un mondo troppo liquido e mutante.
Intorno
a Salieri
sabato
28 febbraio 2015
ore
20,45
- intrioViaggio
con
Su sponde
opposte,
infatti, lo strano
scopre di vivere nello
stes- Salieri
so mondo tutto da rifare perché “...il passato sono solo muri svenAternumIntorno
Ensemble
a Salieritrati, case terremotate da cui si deve fuggire...”, come dice la scena
giovedì 5 marzo 2015 ore 20,45
Khora Teatro e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo
giovedì 5 marzo 2015 ore 20,45
Don Giovanni
TeatroPreziosi
e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo
conKhora
Alessandro
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sabato 7 gennaio 2015 ore 20,45
sabato 7 gennaio
2015 ore 20,45
Il jazz a teatro, ma con un pizzico di “classica”. Perché sarà il suo
Giselle
dell’arpa il protagonista del concerto di questo trio italo-americano,
Park Stickney
Trio
Giselle
riunitosi attorno alla singolare personalità artistica di Park StickJunior
Balletto
di
Toscana
JBdT
ney,
arpista
newyorkese che dopo gli studi accademici alla Juilliard
Park Stickney, arpa
Maria continua a inseguire un sogno d’amore con l’uomo giusto, che
Mario Brunello, Uri
Caine
potrebbe
essere quello incontrato ieri sera, e che non ha ritrovato
Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti
e Stefano Annoni
regia di Cristina Comencini
scene di Paola Comencini
costumi di Cristiana Ricceri
con
Adrian Aragon - Erica Boaglio
Ore 20.00, al Ridotto del Teatro:
Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.
italiani, molto attiva tanto nel cinema quanto in teatro - racconta la
sabato 24 gennaio 2015 ore 20,45
comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femGala martedì 3 febbraio 2015 ore 20,45
minili. ore 20,45
sabato
24
gennaio
2015
La
scena
Bach
Networks
Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti (Lucia e Maria) sono due
martedì
3 febbraio
2015 ore
20,45Stabile dell’Umbria
con
Teatro Stabile
del Veneto
- Teatro
amiche mature che, una domenica mattina, leggono una scena di
teatro che la prima deve recitare l’indomani, rivelando i due caratteri
di
Cristina
Comencini
Bach
Networks
Igone de Jongh, Emilie Gallenari, Wenting Guan, Victoria
Mario
Brunello,
Uri
Caine
opposti. Lucia ha rinunciato a vivere sul serio la passione, mentre
Teatro
Stabile
del
Veneto
Teatro
Stabile
dell’Umbria
L’ispettore Generale
Ananyan, Cristiano Principato, James Stout
giovedì 18 dicembre
ore 20,452014 ore 20,45
giovedì2014
18 dicembre
Mitico Tango
Mitico Tango
Adrian Aragon - Erica Boaglio
Venerdì 5 dicembre 2014, ore 20.45
Park Stickney Trio
Dopo i talenti emergenti del Balletto del Bolshoi di Mosca e i primi
ballerini e solisti dello Stuttgart Ballet il Teatro Salieri continua a
offrire in esclusiva il prestigio e la qualità di un’altra grande compagnia di balletto europea, l’Het Nationale Ballet di Amsterdam. Una
formazione dal repertorio imponente e raffinato, nel nome del balletto classico di ieri e di oggi.
Fin dalla sua fondazione, infatti, l’Het Nationale Ballet ha aperto ai
massimi maestri del neoclassicismo (tanto da essere la compagnia
europea con più titoli di Balanchine e Ashton in repertorio), ma ha
anche e soprattutto fatto fiorire una generazione di autori olandesi
che dagli anni Settanta ha trasformato l’estetica e il linguaggio del
balletto europeo di oggi- dall’impegnato Rudy van Dantzig al genio
formalista di Hans Van Manen.
In un programma ideato per il Teatro Salieri, i solisti dell’Het Nationale Ballet propongono un prezioso ventaglio di esempi di questi
autori magistrali e di talenti coreografici contemporanei come David
Dawson, attualmente tra i più apprezzati sulla scena internazionale.
A guidare i danzatori è Vito Mazzeo, talento italiano formatosi alla
Scala, ma affermatosi come primo ballerino prima al San Francisco
Ballet e ora all’Het Nationale Ballet. Bello, raffinato e atletico, Mazzeo è una punta di diamante della migliore danza italiana nel mondo.
sabato 22 novembre
ore 20,452014
- Esclusiva
Nazionale
sabato 2014
22 novembre
ore 20,45
- Esclusiva Nazionale
Gala
Gala
Vito Mazzeo & Vito
Solisti
Het Nationale
Mazzeo
& SolistiBallet
Het Nationale Ballet
domenica 22 febbraio 2015 ore 16,00
Aspettiamo l’Anno che verrà
mercoledì
dicembre
orecon
21,45
cantando
le più31belle
canzoni2014
d’Italia
Bruno Conte
Carlos Gavito
Il mago
di Oz- fuori abbonamento
domenica 8 marzo 2015
ore 16,00
Il Re Leone - Danzavenezia
il musical
Compagnia del Villaggio
fuori abbonamento
Tramite quel piccolo uomo,
mercoledì 31 La
dicembre
2014 ore 21,45
Bella Addormentata
Dio riusciva a far giungere a tutti
la propria voce irrefrenabilmente,
rendendo più amara
la miaabbonamento
sconfitta,
fuori
Royal Ballet of Moscow - The Crown of Russia
ad ogni nota.
Antonio Salieri in Amadeus
d’improvvisazione che si crea tra passo e passo.
Rendere l’impossibile una cosa possibile:
ballare il silenzio”.
Danzavenezia
domenica 8 marzo 2015 ore 16,00 - fuori abbonamento
Il Re Leone
- il preceduti,
musical
Gli spettacoli serali in abbonamento
saranno
Compagnia
del Villaggio
alle ore 20:00, da una conversazione
introduttiva
al Ridotto del Teatro.
mercoledì 25 febbraio 2015 ore 20,45
fuori abbonamento
Memorie di Adriano
Aspettiamo l’Anno che verrà
Peppe Servillo
Biglietteria: Rinnovo Abbonamenti
Diamante mercoledì 1 e giovedì 2 ottobre - Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante e Canzoni d’Italia venerdì 3, sabato 4 e martedì 7 ottobre. Nuovi Abbonamenti Diamante da venerdì 10 ottobre Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante e Canzoni d’Italia da martedì 14 ottobre.
Gli spettacoli serali in abbonamento saranno preceduti,
Formula Libero da venerdì 17 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da giovedì 23 ottobre
le più
belle
canzoni
d’Italia con Bruno Conte
Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, allacantando
biglietteria del Teatro,
dalle
15.30 alle
18.00.
alle ore 20:00, da una conversazione introduttiva al Ridotto del Teatro.
Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.
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I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata. Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - info@teatrosalieri.it
SociMusica,
Costituenti e Teatro
Fondatori Brillante e Canzoni d’Italia venerdì 3, sabato 4 e martedì 7 ottobre. Nuovi Abbonamenti Diamante da venerdì
Soci Partecipanti
Biglietteria: Rinnovo Abbonamenti Diamante mercoledì 1 e giovedì 2 ottobre - Prosa, Danza,
10 ottobre Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante e Canzoni d’Italia da martedì 14 ottobre.
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Orari: Il primo giorno di apertura
vendite
dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro, dalle 15.30 alle 18.00.
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partecipazione
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Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.
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Comuni di Angiari,per
Bevilacqua,
BoschieSant’Anna,
Castagnaro,
Veronese,
Terrazzo,
Villa0442
Bartolomea
L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri
in collaborazione con
L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri
in collaborazione con
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e la partecipazione di
Soci Costituenti e Fondatori
Soci Partecipanti
29/09/14 12:22
Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
12
periodico indipendente
UNIVERSO VAN GOGH
Lʼuomo, che non smette di interrogarsi e interrogare in una sorta di muta quanto terribile
domanda come può essere quella che traspare
da un volto dipinto su una tela e che contiene
“la domanda”, prima e ultima dellʼesistenza.
La terra, che alla fine è lʼunica risposta, per chi si
sente estraneo e messo ai margini da una società
pragmatista che assegna al lavoro il solo fine del
profitto e che respinge chiunque si interroghi
sulla condizione e sul destino dellʼumanità, proprio perché è riuscito a smascherarne la cattiva
coscienza. Questo il senso e il fine
della mostra Van Gogh. Lʼuomo
e la terra: un viaggio nel mondo
dellʼarte, ma soprattutto nella
filosofia esistenziale del grande
olandese che si pone a perfetto
corollario del tema di Expo 2015
– Nutrire il pianeta - . Una filosofia, secondo lo storico dell’arte
Giulio Carlo Argan, che si colloca “ accanto a
Kierkegaard e Dostoevskij e che si pone dalla
parte dei diseredati, dei contadini cui lʼindustria
non toglie solo la terra e il pane, ma la dignità di
esseri umani, il sentimento dellʼeticità e della religiosità del lavoro”. E dunque nella mostra – promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta
e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo
24 ORE, in collaborazione con Kröller-Müller
Museum di Otterlo e realizzata anche grazie al
sostegno del Gruppo Unipol, si vedrà non solo
lʼautoritratto di Vincent – con “quellʼespressione
tesa, quasi aggressiva e lo sguardo che incute
timore” proprio di chi non è sconfitto, nonostante
il mondo lo abbia cacciato ai margini di tutto,
nel buio del manicomio, e che al mondo urla in
silenzio la sua rabbia, la sua totale solidarietà
con gli ultimi della Terra, come un Cristo crocifisso ma indomito - ma una serie di olii e disegni
che rendono appieno quel totale immergersi nel
ciclo agreste, come nel ciclo della vita umana:
contadini, paesaggi, del freddo Nord come del
solare Midì, istantanee di vita, nature morte,
vasi di fiori, tessere uniche e preziose di un solo
mosaico perché come Vincent scriveva al fratello
Teo “in un quadro vorrei dire
qualcosa di consolante come una
musica. Vorrei dipingere uomini e donne con quel non so che
di eterno”. La mostra partecipa
a Milano Cuore dʼEuropa, il
palinsesto culturale multidisciplinare dedicato all’identità europea
della nostra città anche attraverso le figure e i movimenti che, con la propria
storia e la propria produzione artistica, hanno
contribuito a costruirne la cittadinanza europea
e la dimensione culturale. Il corpus centrale
della mostra è costituito da opere provenienti
dal Kroeller-Müller Museum di Otterlo a cui se
ne aggiungono altre provenienti dal Van Gogh
Museum di Amsterdam, dal Museo SoumayaFundación Carlos Slim di Città del Messico,
dal Centraal Museum di Utrecht e da collezioni
private normalmente inaccessibili. La mostra
pertanto si pone come unʼoccasione unica per
approfondire, attraverso gli occhi dellʼartista, il
complesso rapporto tra lʼessere umano e la natura che lo circonda. Lungo le sei sezioni in cui si
articola lʼesposizione, il visitatore avrà modo di
osservare e fare propria la vita e la fatica dei
campi attraverso i disegni – tra cui rammentiamo Contadina che lega fascine di grano ma
anche che spigola o zappa – una tecnica, quella
del disegno, molto amata da Van Gogh e che gli
consentì di affermare “studiare e disegnare tutto
ciò che appartiene alla vita contadina… adesso
non sono più così impotente davanti alla natura
come un tempo” - fino a totale bagno di luce
nel paesaggio affidato alla tavolozza ad olio,
nel segno della meravigliosa scoperta dei tesori
naturalisti di Provenza (“Il Mediterraneo ha un
colore come gli sgombri, cioè cangiante, non si è
mai sicuri se sia verde o viola, non si è mai sicuri
se sia azzurro, perché un istante dopo il riflesso
cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia”) testimoniato in mostra da opere quali Vista di Saintes
Marie de la Mer, Oliveto con due raccoglitori
di olive o La vigna verde. E ancora i ritratti
perché, come scrive nel giugno 1890, “ci sono
facce moderne che verranno guardate ancora a
lungo, che forse verranno rimpiante centʼanni
dopo”. Volti come quello del Ritratto di JosephMichel Ginoux o del Ritratto di Joseph Roulin (presenti in mostra), espressività che Argan
così descrisse: “Dovʼè dunque il tragico del
ritratto del postino Roulin? Non nella figura
che posa tranquilla… Lʼarte diventa, avrebbe
detto Pavese, il “mestiere di vivere”: ed è questo
mestiere della vita che Van Gogh disperatamente
contrappone al lavoro meccanico dell’industria,
che non è vita”.
Caterina Berardi
Milano, Palazzo Reale. Fino all’8 Marzo 2015.
BRAMANTE, GENIO DEL RINASCIMENTO
La mostra dedicata a Bramante si basa sulle
ricerche sviluppate da un grande studioso dell’architettura rinascimentale, Christof Thoenes.
Egli assieme ad Alina Aggujaro ha dato vita
a diversi disegni interpretativi
circa i metodi di lavoro del grande architetto, Donato Bramante (1444 – 1514), l’artista che ha
rivoluzionato il concetto di spazio,
influenzando Palladio e Vasari.
Il fulcro ottico della mostra vede
il leggendario progetto autografo di
Bramante per la basilica di San Pietro, noto come Uffizi 20 A. Secondo
il presidente del Consiglio Scientifico, Howard Burns: “E’ un semplice foglio di
carta, ma pesa come una montagna ed è considerato il disegno più importante e rivoluzionario per
l’architettura del mondo occidentale”. Progetto
capofila di radicali mutamenti : “Siamo intorno
al 1506 e nel concepire la più grande basilica
della Cristianità per il Papa Giulio II, Bramante
mette a punto un nuovo concetto di spazio architettonico ispirato a quello dei grandi edifici della
Roma antica” – commenta il direttore del Palladio
Museum Guido Beltramini – “E’ un processo per
gradi, che Bramante registra sul foglio Uffizi 20
A mano a mano che esce dal suo cervello: il disegno è quindi una sorta di palinsesto, un diario di
viaggio alla scoperta di quella che sarà l’architettura del Rinascimento”. Oltre il celebre progetto
in questione, si trovano esposti diversi disegni e
trattati d’architettura oltre modelli e soluzioni di
ricostruzioni architettoniche ideate dal Bramante.
Progetto per la basilica di San Pietro.
Da vari decenni i papi pensavano di rinnovare la vecchia basilica paleocristiana che
era sempre meno in grado di far fronte alle sue
molteplici funzioni anche a causa di
problemi statici dovuti ai muri relativamente sottili ed al tetto a capriate che minacciavano di crollare. Il
progetto di Papa Niccolò V prevedeva l’aggiunta alla vecchia navata
di un nuovo coro ed un transetto,
oltre al sormontare la chiesa con
una cupola e il rinnovo della navata.
Dopo un lungo periodo di inattività
il cantiere fu riaperto da Papa Giulio
II che intendeva proseguire i lavori intrapresi
da Bernardo Rossellino per Niccolò V. Tuttavia
nel 1505, in un clima culturale pienamente rinascimentale che aveva coinvolto la Chiesa e la
Curia, Giulio II decise la costruzione di una
nuova colossale basilica che accogliesse anche
il grandioso mausoleo, affidato a Michelangelo
Buonarroti che aveva concepito per la propria
sepoltura. Dopo aver consultato i maggiori artisti
del tempo, i lavori furono affidati a Bramante
del quale ci rimangono alcuni progetti, tra i
quali il famoso “piano pergamena”, in cui propose una perfetta pianta centrale a croce greca,
caratterizzata da una grande cupola emisferica,
posta al centro del complesso e con altre quattro croci greche più piccole disposte simmetricamente intorno alla grande cupola centrale.
Il progetto rappresenta un momento cruciale
nell’evoluzione dell’architettura rinascimentale,
ponendosi come conclusione di varie esperienze
progettuali ed intellettuali. La grande cupola era
ispirata a quella del Pantheon ed avrebbe dovuto
essere realizzata in conglomerato cementizio; in
generale tutto il progetto fa riferimento all’architettura romana antica nella caratteristica di
avere le pareti murarie concepite come masse
plastiche capaci di articolare lo spazio in senso
dinamico. La costruzione della nuova basilica
avrebbe inoltre rappresentato la più grandiosa applicazione degli studi teorici intrapresi
da Francesco di Giorgio Martini a Leonardo da
Vinci per chiese a pianta centrale, studi chiaramente ispirati alla tribuna ottagonale della cattedrale di Firenze. Altri riferimenti vengono dalla
scuola fiorentina, in particolare con Giuliano da
Sangallo che aveva utilizzato la pianta a croce
greca ed aveva già proposto un progetto a pianta
centrale per la basilica di San Pietro. Nonostante
una serie di lunghissimi avvicendamenti alla
conduzione dei lavori (da Raffaello Sanzio, a
Michelangelo Buonarroti, a Carlo Maderno), i
progetti bramanteschi influenzarono comunque
lo sviluppo dell’edificio, con l’uso della volta a
botte - i quattro piloni sormontati da altrettanti pennacchi diagonali a sostegno di una vasta
cupola emisferica - . Benché l’esterno e buona
parte dell’interno dell’attuale San Pietro parlino
il linguaggio di Michelangelo, furono Giulio II e
Donato Bramante i veri ideatori di questo centro
spirituale e materiale della città.
Federica Tirapelle
Donato Bramante e l’arte della progettazione.
Palladio Museum, Vicenza. Fino all’ 8 febbraio 2015
periodico indipendente
GLI APPUNTAMENTI MAGICI DI FINE ANNO AL CASTELLO BEVILACQUA
Anche quest’anno siamo in prossimità delle festività natalizie e pronti a fare programmi per trascorrere dei momenti sereni con tutta la famiglia o delle serate spensierate e originali. 13
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
Un suggerimento? Un Castello del Trecento è pronto ad accogliervi al meglio e a condividere con voi,
i vostri amici e familiari indimenticabili momenti di festa e spensieratezza.
Trascorrere il Natale o la Festa di Capodanno al Relais Castello Bevilacqua è come navigare sospesi
tra passato e presente assaporando la suggestione che le eleganti ed antiche sale sanno sprigionare.
Il tradizionale pranzo di Natale accoglierà a l’aiutante di Babbo Natale, il folletto Peter il Nero, che
intratterrà con allegria bambini e adulti, alla riscoperta di antiche leggende. A completare questa già
magica giornata un menu pensato per le famiglie che soddisferà grandi e piccini.
PRANZO DI NATALE
Antipasto
Insalata di lingua di bue e sedano bianco con salsa all’arancia
PrimI piattI
Risotto ai funghi porcini, guanciale di cinta senese e nocciole tostate
Tortello di zucca mantovana su passatina di castagne lenticchie
Secondo piatto
Guancialino morbido di vitello servito su pagnotta di pane integrale
con polenta abbrustolita, patata sbattuta e radicchio di campo
Dessert
Tortino al cacao con cuore di vaniglia ricoperto al cioccolato extra fondente
Caffé
Acqua gasata e naturale
Vino in bottiglia
Costo a persona euro 49,00
Bambini: da 4 a 6 anni euro 20,00 - da 0 a 3 anni gratuiti con posto a sedere
Compresi acqua e vino
(su prenotazione)
Il tradizionale pranzo di Natale accoglierà a l’aiutante di Babbo Natale, il folletto Peter il Nero, che
intratterrà con allegria bambini e adulti, alla riscoperta di antiche leggende. A completare questa già
magica giornata un menu pensato per le famiglie che soddisferà grandi e piccini.
GRAN CAPODANNO MEDIEVALE
Mercoledì 31 dicembre 2014 ore 20.30
Antipasto
Cestino di parmigiano con veli di manzo affumicato cotto al punto rosa
con spadellata di funghi nostrani e confettura ai frutti di bosco
PrimI piattI
Riso Carnaroli con straccetti di faraona e lamelle di tartufo nero della Lessinia
mantecato con formaggi di montagna stagionati
Lasagnetta croccante con castagne, filetti di zucca mantovana e
gocce di maialino da latte gratinate su vellutata di cremoso al topinambur
Secondo piatto
Millefoglie di vitello nazionale con cuori di radicchio trevigiano all’agrodolce
servito con piccolo spiedo di verdure e trilogia di patate al rosmarino
Dessert
Millefoglie con crema chantilly in vetro con frutta secca caramellata
Acqua gasata e naturale
Vino in bottiglia
Vino da dessert
Costo a persona euro 119,00
Bambini: da 7 a 10 anni euro 90,00 – da 4 a 6 anni euro 50,00
- da 0 a 3 anni gratuiti con posto a sedere
Compresi acqua e vino
(su prenotazione)
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Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
14
periodico indipendente
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Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
periodico indipendente
15
FIERACAVALLI 2014, IN QUATTRO GIORNI 160MILA PRESENZE
E OPERATORI DA 85 NAZIONI
La 116ª edizione di Fieracavalli, la manifestazione di Veronafiere dedicata al settore equestre,
ha chiuso oggi, dopo quattro giorni, superando
le 160mila presenze.
«Un evento sempre più internazionale – ha
commentato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello –, con il 15% dei visitatori e degli
operatori specializzati giunto dall’estero, da 85
nazioni, 5 in più rispetto all’anno scorso».
«I buyer da Germania, Slovenia e Croazia
sono stati i più numerosi tra i padiglioni – ha
aggiunto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – ma anche Ungheria, Svizzera, Austria, Francia, Russia, Brasile,
Argentina ed Emirati Arabi ormai considerano
Fieracavalli la principale piazza di business per
il comparto».
Il successo è frutto di un format che riesce ad
unire il mondo allevatoriale, con 2.735 esemplari di 60 razze e 35 associazioni, a quello
commerciale, con 650 aziende da 25 paesi e il
top dei marchi di abbigliamento e accessori per
il cavallo come Kep Italia, Pariani, Porrini, Parlanti, Franco Tucci, Sergio Grasso, Fixdesign,
Prestige, Selleria Equipe, Equiline, Miasuki e
Rinco. Senza dimenticare appassionati e sportivi che a Verona possono trovare in programma
200 iniziative, tra competizioni di altissimo
livello, come Jumping Verona, l’unica tappa
italiana della Longines Fei World CupTM, e
spettacoli unici, quali il Gala d’Oro Vision, con
i più grandi artisti equestri internazionali.
Focus di questa edizione è stato La valigia in
sella, un intero padiglione dedicato alle migliori
proposte equituristiche di alberghi, agriturismi
e maneggi, nazionali ed estere come ippovie in
Cina, Cuba e Oman. La valigia in sella è anche
il nome del progetto di Veronafiere-Fieracavalli
presentato nel corso della rassegna che mira a
realizzare un nuovo portale che metta a sistema
strutture e itinerari ippoturistici italiani.
Ancora protagonisti, come ad ogni edizione,
le discipline western, con le gare tradizionali di
gimkana, cutting, pole banding e barrel racing,
il Villaggio del bambino, per i cavalieri di
domani, il salone del Cavallo Iberico, Frisone e
Sudamericano e quello del Cavallo Arabo.
Il padiglione Italialleva ha messo in mostra
la biodiversità delle razze italiane, mentre il
mondo degli attacchi ha organizzato, tra gli
altri eventi, il 5° concorso Verona in Carrozza
e il primo tiro a 12 di cavallo italiano da tiro
pesante rapido.
Ufficio Stampa Brand Fieracavalli
SU POSTE.IT IL MOMENTO MIGLIORE
PER ANDARE IN UFFICIO POSTALE
Sul sito www.poste.it, alla sezione “cerca ufficio postale”, oltre alle informazioni su indirizzi,
orari e servizi disponibili in tutti gli uffici postali, per i più importanti uffici postali della Bassa
Veronese (tra i quali Legnago, Cerea, Cologna, Zevio, Valeggio, Cerea, Nogara, Isola della Scala
e Vigasio) è infatti possibile consultare anche il “semaforo dinamico”. Lo strumento, pensato per
indirizzare le persone verso i giorni e gli orari di minore affluenza, indica per ogni ufficio le previsioni dei flussi mensili, sia per singolo giorno sia nelle diverse fasce orarie, con tre colorazioni differenti. Il verde indica giorni e fasce orarie con pochi clienti e con attesa minima, il giallo specifica
un numero di clienti e un’attesa nella media, mentre il rosso prevede picchi di affluenza di un certo
rilievo e relativi tempi di attesa prolungati. Accanto a queste informazioni, anche una mappa con
la lista degli uffici postali più vicini, completa di indirizzi e orari, al fine di consentire al cittadino
una eventuale alternativa.
F.O.
iacere
di servirvi
Ristorante - Pizzeria
30 novembre
FESTA DEL CONTADINO
23 novembre
FESTA DEL MARINAIO
Menù di pesce - Accompagnato dall’Orchestra AREA 22
Prezzo fisso euro 25,00
Menù di carne - Musica con il duo Paolo e Mery
Prezzo fisso euro 25,00
CENA DELLA VIGILIA DI NATALE
PRANZO DI NATALE
CENONE DI CAPODANNO
Antipasto
Polenta al cucchiaio con saltarei fritti
Calamaro ripieno
Insalata di mare
Cozza gratinata
Gamberetti alla salsa rosa
Antipasto
Rotolino di vitello ripieno su polenta
Speck d’anatra con pan brioche e mostarda di pere
Sfogliatine mediterranee
Insalatina di radicchio con sfilacci di cavallo e scaglie di
Monte Veronese
Antipasto
Insalata di polipo con patate
Speck d’anatra con pan brioche e mostarda di pere
Gamberetti in salsa rosa
Cozza gratinata
Insalatina di radicchio con sfilacci di cavallo
e scaglie di Monte Veronese
Primo
Fettuccine bicolore ai frutti di mare
Secondo
Grigliata di pesce
Contorni
patatine al forno
Insalata mista
Sorbetto al limone
Dolci
Trilogia di dolci
Vino, acqua caffè e spumante
Euro 40,00
Primi
Maccheroncini con ragù d’agnello e funghi
Risotto alla veneta
Secondi
Rotolo di faraona al forno
Straccetti di vitello su crema di porcini e scaglie di grana
Contorni
Patate duchessa e zucchine fritte
Dolci
Crepes con ananas e zabaione
Dessert natalizio
Vino, acqua caffè e spumante.
Euro 35,00
Per tutti gli eventi è gradita la prenotazione
Primi
Fettuccine mare e monti
Risotto alla veneta
Secondi
Tagliata di manzo con verdurine all’agrodolce
Scaglie di formaggio borsaiolo
Cotechino con lenticchie
Contorni
Zucchine fritte
Patate duchessa
Crespella con frutti rossi e salsa allo zabaione
Dolci
Dessert di capodanno
Alle ore 2.00
Pasta e fagioli
Cioccolato e brioche
Acqua, vino, caffè e spumante
Euro 60,00
Allieterà la serata il duo Paolo e Mery
Per prenotazioni telefonare ai numeri 0442 601299 o 392 9402052
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Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
16
periodico indipendente
PREVENZIONE IN ROSA
Città di Legnago
LA PIANURA SCOPRE IL TURISMO,
IL TURISMO SCOPRE LA PIANURA
L’amministrazione comunale di Legnago in sinergia con i comuni di Cerea,
Oppeano, Nogara, Casaleone, Villa Bartolomea, Castagnaro, Terrazzo e con il
supporto operativo e scientifico della Fondazione Fioroni – responsabile dell’ufficio IAT della Pianura Veronese – ha avviato un progetto finanziato con fondi GAL
della Pianura Veronese (Misura 313 - Azione 5), rivolto agli operatori turistici ed
agrituristici, come pure ai potenziali fruitori del turismo rurale, articolato in due
linee di azione coordinate:
1. la realizzazione di un “Portale turistico ed agrituristico della Pianura Veronese”, inteso come innovativo strumento multimediale di comunicazione
turistica (multilingue: italiano, inglese), in grado di fornire un’immagine
integrata della Pianura Veronese, dei suoi beni culturali, ambientali e
paesaggistici, favorendo la creazione di un’identità turistica rurale ed
enogastronomica ben definita e di più facile fruibilità per l’utente finale;
2. la progettazione e la realizzazione di interventi di alta formazione per la
promozione, la valorizzazione e la conoscenza della Pianura Veronese in
stretta collaborazione con le realtà agrituristiche del territorio GAL, con
workshop professionali per tour operator e operatori turistici.
La programmazione di Workshop e Seminari che si svolgeranno a partire
dalla metà di novembre vuole offrire degli strumenti utili a tutti coloro (strutture
ricettive, ristoratori, tour operator, Pro Loco, Associazioni) che si trovino ad avere,
anche occasionalmente, rapporti con i turisti. Verranno affrontate tematiche quali
la progettazione di itinerari enogastronomici e lo sviluppo di azioni promozionali
per il turismo della Pianura Veronese. Le giornate programmate (si tratta di dieci
incontri oltre alla presentazione ufficiale) sono state pensate per coniugare la
formazione e l’interazione dei partecipanti con momenti di degustazione di prodotti tipici.
Il programma è disponibile sul sito www.fondazione-fioroni.it e
www.comune.legnago.vr.it.
Andrea Ferrarese
Il giorno 8 Ottobre 2014, alle ore 21.00, organizzato dall’ANDOS
(Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) presso la Sala Civica A,
in Legnago, si è svolto un interessantissimo dibattito riguardante il tema,
sempre attuale, delle malattie oncologiche, e nel caso specifico, i tumori al
seno che tanto duramente hanno colpito le donne anche in età giovanile. Nel
corso della serata, animata da relatori specialisti del campo, in servizio presso il “Mater Salutis” di Legnago, è stato presentato il Centro di Senologia
dell’ASL 21. Sono intervenuti: il Dr. Andrea REMO per la presentazione
del Centro di senologia e del percorso diagnostico terapeutico; il Dr. Andrea
ZOGNO per l’Imaging senologico in ambito di screening e non; il Dr. Roberto SANDRINI per la Chirurgia Senologica nell’ottica della ricostruzione; la
Dottoressa Claudia BONETTI per l’Attività psicologica di supporto nelle
pazienti operate di tumore al seno; il Dr. Filippo GRECO per l’Oncogenitica
nei tumori eredo-famigliari della mammella. Ha presenziato al dibattito la
Dottoressa Francesca SORDO nella duplice veste di Medico e di Assessore
alle Politiche Sociali e Sanitarie del Comune di LEGNAGO. Moderatrice del
vivace e molto seguito dibattito, la Dottoressa Daniela DE GRANDIS - Presidente del Comitato ANDOS legnaghese. Nel corso del dibattito le donne
presenti, molto numerose (sala Civica colma di persone), hanno ricevuto
importanti assicurazione sugli sviluppi della ricerca nel particolare settore
della Oncologia. I medici presenti hanno comunicato che oggi i tumori al
seno sono quasi sconfitti: l’aspettativa di guarigione e molto vicina al cento
per cento. Ma nel contempo è stato vivamente raccomandata l’assoluta
importanza della prevenzione. Si può guarire di Tumore alla mammella purché si intervenga in tempo utile. Ergo la prevenzione è la chiave di volta del
problema. Dopo gli interessanti ed eruditi interventi, è seguito un dibattito,
animato dalle Molte Si-gnore presenti. L’unico aspetto che è rimasto un po’
sospeso, è stato quello dei tempi lunghi di attesa che la sanità pubblica, e nel
caso specifico l’Asl21, frappone tra la necessità in tempi sufficientemente
brevi della richiesta di esami preventivi e i tempi lunghi che le donne, attente
alla prevenzione, devono sopportare per essere sottoposte ad esami mammografici. Comunque i sanitari presenti hanno assicurato che sono allo studio
provvedimenti atti alla soluzione del problema. Presente alla serata tutto lo
staff dirigenziale dell’ANDOS legnaghese e in particolare, la coordinatrice
Carmen GAMBARETTO.
Il presidente del Tribunale per i Diritti del Malato e dell’Anziano onlus
Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali
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periodico indipendente
Anno XXXVI - n. 11 - Novembre 2014
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VIVERACQUA HYDROBOND: IL PIANO DEGLI INTERVENTI 2014/2017
Investimenti per 300 milioni di euro, 728 interventi in Veneto a favore di acquedotti, depuratori e
sistemi fognari. Mariotti: “Un percorso molto importante, consente interventi altrimenti impossibili”
Un’opportunità di sviluppo e di crescita per
tutta la regione, un Veneto più verde e sostenibile, uno strumento finanziario innovativo. Tutto questo è Viveracqua Hydrobond. Il progetto
Hydrobond permette di finanziare, nei prossimi
4 anni, 728 interventi a favore del Servizio Idrico Integrato, in centinaia di Comuni della nostra
regione. Complessivamente si tratta di opere
che prevedono investimenti per 300 milioni di
euro, la metà dei quali finanziati proprio attraverso Hydrobond. A realizzare questo progetto
sono stati Viveracqua (consorzio formato da Acque Vicentine, Acque del Basso Livenza, Acque
del Chiampo, Acque Veronesi, Alto Vicentino
Servizi, ASI, Gestioni Servizi Pubblici, Centro
Veneto Servizi, Etra, Polesine Acque, Azienda
Gardesana Servizi e Veritas), Finint in qualità di
ideatore e strutturatore dell’operazione, Veneto
Sviluppo come co-arranger e la Banca Europea degli Investimenti in qualità di investitore
principale. “In questi anni – spiega il Presidente
di Viveracqua Fabio Trolese – abbiamo sentito
parlare spesso della necessità di fare sinergia tra
le nostre realtà produttive, in modo da superare le limitazioni date dalle piccole dimensioni e
migliorare la capacità competitiva delle aziende.
Ecco, noi lo stiamo facendo con Viveracqua, con
l’obiettivo di aumentare l’efficienza del nostro
lavoro, fornendo servizi migliori ai cittadini e
realizzando gli investimenti che portano benefici
ambientali ed indotto economico al territorio”.
Con questa operazione la BEI riafferma il proprio impegno a supporto del settore idrico. Nel
periodo 2008-2013, la banca ha erogato oltre 1,3
miliardi di euro nel settore idrico in Italia. L’operazione di Viveracqua rappresenta una novità
assoluta che ha permesso alla BEI di finanziare
società che, a causa della loro dimensione limitata e rischio creditizio individuale, avrebbero
avuto difficoltà ad accedere direttamente alla finanza BEI. L’eccezionalità dell’intervento BEI,
che in questa prima operazione ha sottoscritto
la maggior parte dei titoli, si giustifica con la
necessità di promuovere un nuovo strumento di
mercato con l’attesa che possa essere replicato
presto anche in altre regioni e che possa coinvolgere altri investitori istituzionali. Da questa sinergia è nato Viveracqua Hydrobond, un’operazione finanziaria
innovativa ideata e strutturata
da Finint che, mettendo insieme
le aziende efficienti del Veneto e
sfruttando la nuova normativa sui
Minibond, gli strumenti messi a
disposizione da Veneto Sviluppo, e le disponibilità economiche
della Bei, ha dato la possibilità
di realizzare 300 milioni di investimenti in infrastrutture idriche.
Il Piano degli interventi prevede
complessivamente la realizzazione di 728 opere,
il cui valore medio è pari a 400 mila euro. In
realtà, nello specifico, si tratta di 367 progetti,
la metà del totale, che hanno un costo ridotto
e un valore medio pari a 60 mila euro, di 219
progetti che hanno un valore medio di 350 mila
euro e 142 progetti del valore medio pari a 1,4
milioni. Se si analizza il costo delle opere, invece, i lavori costeranno 190 milioni di euro,
le forniture tecnologiche 60 milioni, mentre 50
milioni sono destinati alle attività professionali.
In base a questi dati, si stima che 300 persone
saranno direttamente impegnate, per i prossimi
4 anni, nella realizzazione delle opere dal Piano
degli interventi. “Si tratta di un percorso molto importante – ha sottolineato il presidente di
Acque Veronesi e dell’Assemblea dei soci di
Viveracqua, Massimo Mariotti – che vede per
la prima volta realizzare finanziamenti che a livello di singola azienda non sarebbe mai stato
possibile ottenere. Grazie a queste sinergie sarà
possibile ottenere l’accesso al credito per opere che sono attese in Veneto da decenni. In più,
questi finanziamenti rappresentano una boccata d’ossigeno per
le nostre società in un momento
in cui l’accesso al credito è particolarmente complesso”. Da un
punto di vista ambientale, le nuove infrastrutture porteranno ad
un notevole miglioramento della
sostenibilità: saranno realizzati
560 km di condotte di acquedotto e fognatura e si otterrà un
evidente aumento della capacità
depurativa per 500mila abitanti
del Veneto. Il che significa, meno fosforo, meno
azoto e meno carbonio presenti nei corpi idrici
della nostra regione. Gli investimenti riguardano, infatti, per il 41% interventi a favore delle
fognature, per il 23% a favore degli impianti di
depurazione e per il 36% a favore degli acquedotti. Se si considerano le tempistiche di realizzazione degli interventi, bisogna notare che 398
progetti sono in fase di progettazione iniziale,
144 in fase di progettazione avanzata e 198 lavori sono già in fase di esecuzione.
Ufficio Stampa Acque Veronesi
una cartolina
DAl coro “La Parete”
Costruita nel XVI secolo, Villa Bevilacqua fu una delle tenute della famiglia
Bevilacqua di Santa Anastasia. La sua funzione era quella di casa di villeggiatura. Villa Bevilacqua apre le porte ai suoi ospiti per banchetti, ricevimenti
e cerimonie. Ampi spazi, sale luminose ed un parco che circonda tutta la
struttura la rendono una piccola oasi di tranquillità ed armonia nel centro
della cittadina omonima.
Per tutti i futuri sposi che scelgono questa speciale location, possono beneficiare ti tanti sconti: scegliete quello che fa per voi!
Nella splendida atmosfera di Villa Bevilacqua gli sposi hanno la
possibilità di coronare il loro sogno d’amore, non dimenticandosi
che ci sono numerosi sconti pensati appositamente per loro.
Per tutte le coppie di futuri sposi che scelgono di festeggiare le
nozze lontano dai calori estivi, avranno uno sconto del 10% sui
menù del banchetto nuziale fino al 30 aprile 2014; per i matrimoni che vengono celebrati durante la settimana ci sarà uno sconto
del 10% e del 15% il venerdì.
Infine se si sceglie la domenica per convolare a nozze lo staff
di villa Bevilacqua renderà quella giornata ancora più speciale
regalando uno sconto del 10% sui menù del banchetto di nozze.
Informazioni e prenotazioni:
Villa Bevilacqua - Via Roma, 63 - 37040 Bevilacqua (VR)
T. 044293324 - F. 0442642192
info@villabevilacqua.com - www.villabevilacqua.com
Il pezzo riproduce fedelmente il
magnifico dipinto “Madonna dell’Umiltà” di Lorenzo Veneziano (1410-1461),
che si trova nella domenicana Basilica
di Santa Anastasia, Verona.
Il dipinto della “Madonna dell’Umiltà” è straordinario lavoro di Lorenzo
Veneziano (1410-1461), commissionatogli da Cangrande II Della Scala,
signore di Verona, e dalla moglie, Elisabetta di Baviera, che si notano in
preghiera, ai piedi della Vergine con Bambino. Ai lati dei quali sono, in
piedi, San Domenico e San Pietro Martire da Verona, entrambi domenicani.
Nell’ambito della sua attività, il coro “La Parete”, Santa Lucia, Verona,
www.corolaparete.it, ha accompagnato con il suo canto, la domenica del 16
novembre 2014, la Messa celebrata nella Basilica di Santa Anastasia, Verona, dall’arciprete, mons. Silano Mantovani. A ricordo della celebrazione,
“La Parete” ha edito una speciale cartolina commemorativa, dedicata, come
sopra descritto, alla Vergine con Bambino, di Lorenzo Veneziano (14101461). L’opera si trova, in Santa Anastasia, nella Cappella del Rosario
(1585-1596), frutto del genio di Domenico Curtoni (1556-1629), discepolo
del grande architetto veronese Michele Sammicheli (1484-1559). Contribuire a solennizzare una cerimonia religiosa con il canto è un piacere, un
onore, specialmente se ciò si verifica, nel caso particolare, in una delle più
artistiche chiese veronesi, Santa Anastasia. Se, poi, consideriamo il canto
“arte”, come, in effetti esso è, ricordarlo con la riproduzione di un grande
dipinto, quale è quello citato del Veneziano, è dare maggiore risalto all’arte
stessa, l’uno e l’altro espressione essendo dell’animo e di alta cultura.
Pierantonio Braggio
18
Il legnago
in diretta tV
vittoria e applausi
Il Legnago nell’ anticipo di sabato 1°
novembre al «Sandrini» con l’ Arzignano
Chiampo trasmesso in diretta su Raisport 1
con telecronaca di Angelo Oliveto e commento tecnico di Franco Peccenini ha centrato il terzo successo consecutivo (2-1)
davanti a un buon pubblioco (i ragazzini
della scuola di calcio e giovanili del Legnago
in tribuna est a far bella cornice con sventolio
di bandiere biancazzurre). Partita interessante e un figurone in televisione. Contento
dell’evento il direttore generale del Legnago
Mario Preto: «Un ottimo spot televisivo per
il Legnago che ha espresso una prestazione confortante creando tanto e dimostrando
un’ottima condizione fisica.»
A.N.
Nella foto Navarro: Emanuele Friggi intervistato da Rai Sport.
EOLO ed ipno
e
Eccoci giunti ad un’altra puntata della rubrica di AstroMitologia del Basso Adige. Tanti
Auguri!! La rubrica compie 6 anni!! È da ben
settantadue mesi che questa rubrica anima il
giornale del Basso Veronese con la sua anima
prima astronomica e poi mitologica. Quanta
strada abbiamo percorso insieme da quando
nel dicembre 2012 la rubrica di Astronomia
si è rinnovata trasformandosi nella rubrica
di AstroMitologia. Da quel mese stiamo navigando nel mondo della mitologia greco/
romana prendendo spunto dai nomi dei corpi
celesti. Abbiamo già parlato della dea Venere, Diana, Minerva, Giunone, Cerere e degli
dèi Mercurio, Marte, Giove, Saturno, Urano,
Nettuno, Plutone, Apollo, Vulcano e Bacco
per poi dedicarci a quelli minori come Cupido,
Vesta, Iride, Aurora, Vittoria e Helios. Oggi
continueremo a descrivere le divinità minori
dell’antica Roma soffermandoci su Eolo ed
Ipno. Eolo è il dio dei venti, figlio di Nettuno
(dio dei mari) e Melanippe, la figlia di Eolo
capostipite degli Eoli, e fratello gemello di Be-
periodico indipendente
BOAVISTA ULTRATRAIL 2014
Il 6 dicembre 2014 ritorna uno degli appuntamenti più attesi per gli amanti della corsa off-road:
la Boa Vista Ultratrail, griffata dal Friesian Team. La
manifestazione di podismo off road sarà articolata
in tre percorsi di lunghezza diversa, per soddisfare
le esigenze di tutti i runner che vogliono misurarsi
nel paradiso terrestre di Boa Vista,
l’isola dello stato di Capo Verde, al
largo delle coste senegalesi.
Arrivare alla quattordicesima edizione per una gara così impegnativa
come quella di Boa Vista, è sicuramente indice della qualità dell’evento e dell’affidabilità del tandem organizzativo, formato dal Friesian Team e dal Boa Vista
Marathon Club. Un connubio che in questi anni ha
trasformato in “tradizione” questo appuntamento di
trail estremo.
I runner che si sfideranno a dicembre sull’isola dell’arcipelago di Capo Verde, affronteranno un
percorso vario e stimolante con frequenti cambi di fondo. I piedi degli atleti affonderanno nella
fine sabbia del deserto, correranno lungo spiagge
chilometriche, sfideranno la pietra lavica presente
in gran parte dell’isola vulcanica, cavalcheranno il
pavé che ha piastrellato molte strade che collegano i villaggi dell’isola, solcheranno la terra fatta di
secche distese di arbusti. A fianco di questa grande
varietà di fondo i fortunati partecipanti avranno anche il piacere di ammirare un paesaggio in continuo
cambiamento, dall’oceano cristallino alle dune del
ozio. Fu allevato insieme al gemello dal mandriano Ippote poiché Nettuno non volle far sapere al suocero di essere il padre dei suoi nipoti. Dopo varie peripezie, a Beozio fu affidato
la parte meridionale del regno del nonno Eolo,
ovvero la Beozia, attuale regione centrale della Grecia. Eolo invece scappò a occidente, dove raggiunse
delle isole a nord della Sicilia
che chiamò Eolie. Qui nell’isola di Lipari divenne famoso come domatore dei venti e
consigliere degli dèi ed ebbe
ben dodici figli, sei maschi e
sei femmine, che fece sposare poi fra loro. Quando Giove
decise di imprigionare tutti i
venti in alcune anfore, visti i
loro ingenti danni tra i quali
il distaccamento della Sicilia
del continente, sua moglie Giunone suggerì
di nasconderli in una grotta del mar Tirreno e
di affidarne la custodia ad Eolo. Al momento
della sua morte Eolo, ritenuto troppo prezioso
da Giove, rimase a guardia dei venti e divenne così immortale. Contrariamente a Giunone,
Nettuno considerava Eolo un intruso nella cerchia degli dèi, poiché si riteneva lui stesso il
padrone del mare e dell’aria. Tra gli episodi
mitologici più rilevanti sul dio dei venti va sicuramente ricordato il suo incontro con Ulisse nell’Odissea: reduce dalla guerra di Troia,
e approdato alle Eolie, Ulisse fu ospitato da
Eolo, che commosso dal racconto dell’eroe,
gli fece dono di un otre al cui interno erano
rinchiusi i venti contrari alla navigazione. Ma
durante il viaggio i compagni di navigazio-
Capo Verde
Corner
deserto, dal famoso relitto abbandonato allo storico
faro.
I percorsi, pensati per accontentare ogni tipo di
runner, si dividono per lunghezza e hanno in comune la partenza da Sal Rei. Iltracciato più breve,
nominato EcoMarathon, accompagnerà gli atleti
per 42 chilometri con traguardo al
punto di partenza.La gara “di mezzo” è invece la Salt Marathon, con
i suoi 75 chilometri che culminano
a Curral Velho, il paese circondato
dalle suggestive saline, da cui la
corsa prende il nome.
A chiudere l’elenco delle classifiche troviamo il piatto forte dell’UltraTrail, ovvero
la vera propria Ultramarathon: 150 chilometri di
pura avventura sul periplo dell’isola di Boa Vista,
una gara off-limits da chiudere a Sal Rei entro le
40 ore.
Un ulteriore lato positivo della diversificazione
delle distanze è quello per cui gli iscritti all’Ultramarathon, qualora andassero incontro a problemi
fisici, potranno chiudere la gara al traguardo intermedio della Salt Marathon, evitando così di gettare
alle ortiche con un ritiro imprevisto la loro spedizione in quel di Boa Vista.
Insomma, un’occasione imperdibile per tutti gli
amanti dell’adventure running e non solo: gli accompagnatori dei concorrenti avranno l’opportunità
di godersi uno degli ultimi paradisi terrestri rimasti!
www.boavistaultratrail.com
ne credettero che l’otre fosse piena di tesori,
quindi l’aprirono liberandone i venti che scatenarono una terribile tempesta dalla quale si
salvò solo la nave di Ulisse. Ipno o Hýpnos,
che nella mitologia romana corrisponde a Sonno, è appunto il dio del sonno, figlio del dio
della notte Erebo e fratello
gemello di Thanatos, dio della morte. Ipno, al contrario
del suo gemello, aiutava gli
uomini dando loro il meritato
riposo. Secondo Omero, egli
dimorava nell’isola greca di
Lemno; per Virgilio viveva nel vestibolo dell’Ade,
dove presidiava le Porte del
Sonno. Il potere di Ipno era
tale che poteva addormentare uomini e divinità. Tra gli
episodi mitologici del dio
possiamo citare quello descritto nell’Iliade:
Giunone chiese aiuto ad Ipno per addormentare il marito tentando così alla vita di Hercules, da sempre suo acerrimo nemico. Ma al
suo risveglio Giove, infuriato, scagliò Ipno in
mare, che venne salvato da sua madre. Ipno
ebbe numerosi figli tra i quali Morfeo (dio del
sonno), Momo, Icelo, Fobetore e Fantaso. Il
dio era raffigurato come un giovane alato che
teneva una fiaccola spenta e rovesciata in una
mano e un corno pieno di sonnifero nell’altra;
talvolta in altri dipinti impugnava una verga e
un papavero. Nel prossimo numero della rubrica continueremo a parlare delle divinità minori dell’antichità greco-romana. Arrivederci
all’ultimo numero del 2014!!
Gianluigi Viviani
Anno XXXVI - n. 10 - Ottobre 2014
periodico indipendente
S.GIOVANNI IL.
MONTECCHIA DI C.
MONTEFORTE
19
MINERBE
TORRI DEL BENACO
BONAVIGO
GARDA
ROVERCHIARA
BARDOLINO
ISOLA RIZZA
LEGNAGO
CAPRINO
COSTERMANO
LAZISE
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