“Sorprese e inediti: da Byron a Constance Fenimore Woolson. La donazione Clare Rathbone Benedict alla Biblioteca Nazionale Marciana” Venezia, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana) 30 marzo -1 maggio 2014 Enti promotori Biblioteca Nazionale Marciana Comitato di Venezia della Società Dante Alighieri Curatori della mostra e del catalogo Carlo Campana Gregory Dowling Rosella Mamoli Zorzi Ufficio Stampa Annalisa Bruni Monica Fontana Mariachiara Mazzariol Restauro e allestimento Claudia Benvestito Silvia Pugliese Catalogo Supernova Edizioni info@supernovaedizioni.it Ringraziamenti Si ringraziano i prestatori anonimi e Villa Pisani, Vescovana; Antonella Sattin, direttore del Fondo Storico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; Francesco Turio Boehm; Darla Moore, archivista della Woolson House al Rollins College, Winter Park, Florida; Vicki Capozza, archivista della Western Reserve Historical Society, di Cleveland, Ohio. Si ringraziano inoltre il Direttore del Non-Catholic Cemetery di Roma, Amanda Thursfield, e Nicholas Stanley-Price, della medesima istituzione; un particolare ringraziamento va alla presidente della Constance Fenimore Woolson Society, Anne Boyd Rioux, New Orleans University, per i preziosi consigli offerti fin dall’inizio e nel corso del progetto, a Patricia Curtis Viganò e Carlo Viganò per il continuo incoraggiamento, ed a Alberto Prandi, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, per il generoso aiuto. La donazione Clare Rathbone Benedict Le biblioteche conservano spesso segrete carte: così è per il materiale di questa mostra, anche se non solo di carte ritrovate si tratta. Per ricordare la scrittrice americana Constance Fenimore Woolson (1843-1894), Clare Rathbone Benedict (1868-1961), figlia di Clara, sorella di Constance, fece una donazione alla Marciana: 75 libri di o su Byron, oggetti riguardanti Byron, libri in cui – sorpresa e meraviglia! – sono incollati lacerti di lettere del tutto inedite di Constance Fenimore Woolson. Questa donazione era fino ad oggi ignota agli studiosi, mentre note sono le donazioni ad altre istituzioni che ricevettero libri e manoscritti da Clare Benedict. Come si ritrovò questa donazione? Nel preparare un’altra mostra alla Marciana, ci capitò tra le mani un libretto della collezione Tursi, dove erano incollati dei frammenti di lettere di C. F. Woolson, in genere più nota come amica di Henry James che per i suoi romanzi, anche se, ai suoi tempi, era stata scrittrice di grande successo. Tramite i registri della Biblioteca si risalì alla donazione. I libri vennero collocati nella collezione Tursi, perdendo in un certo modo la loro identità, e lo scatolone con gli oggetti fu riposto in un armadio. Lo scatolone fu ritrovato e furono identificati i libri della donazione, in cui erano incollati frammenti di lettere inedite della Woolson. Prime edizioni delle opere di Byron, oggetti riferentisi a Byron, frammenti inediti delle lettere di C. F. Woolson sono qui esposti per la prima volta. Da Byron a Constance Fenimore Woolson: angloamericani a Venezia Si indicano in questa sezione i palazzi sul Canal Grande dove risiedettero alcuni dei principali residenti e ospiti americani e inglesi, dal soggiorno di Byron fino all’ultimo soggiorno di Constance Fenimore Woolson a Venezia. Tra questi i più noti sono: Palazzo Mocenigo, dove Byron visse i suoi due ultimi anni veneziani (1816-1819); Palazzo Rezzonico, acquistato interamente da Pen Browning, dove morì Robert Browning nel 1889; Palazzo Barbaro, acquistato nel 1885 da Daniel e Ariana Curtis; Palazzo Semitecolo, dalle cui finestre si gettò Constance F. Woolson il 24 gennaio del 1894; Palazzo Barbarigo, dove vissero Caroline e Frederic Eden, i proprietari del “Giardino dell’Eden” alla Giudecca; Casa Alvisi, dove vissero Katharine de Kay Bronson e la figlia Edith. Altri palazzi ebbero ospiti illustri quali Rawdon Brown, storico inglese, John A. Symonds, storico dell’arte inglese, Austen Henry Layard, ambasciatore e scopritore di Ninive con la sua magnifica collezione di quadri e reperti archeologici, la bellissima Helen d’Abernon, che restaurò la scala gotica del cortile di Ca’ Giustinian dei Vescovi. Alcuni ritratti di stranieri residenti o ospiti a Venezia negli anni 80 e 90 dell’Ottocento Ariana e Daniel Sargent Curtis, che a Palazzo Barbaro ebbero più volte ospite Henry James, che in questo palazzo trovò il “germe” per il Palazzo Leporelli di Milly Theale nelle Ali della colomba (1902); nel magnifico salone, tutto stucchi e dipinti, lesse le sue poesie Robert Browning. John S. Sargent dipinse i Curtis genitori e il figlio Ralph con la moglie Lisa in un famoso dipinto (1898) ora alla Royal Academy di Londra. Isabella Stewart Gardner vi alloggiò più volte, ispirandosi al palazzo per il museo da lei creato a Boston. La bellissima Evelina Millingen Pisani abitava al primo piano nobile. Katharine de Kay Bronson, la cui casa, Palazzino Alvisi, di fronte alla Salute sul Canal Grande, fu “un porto di mare sociale”, come scrisse Henry James. Americana, ospitò nell’adiacente Palazzo Giustiniani Recanati sia Robert Browning con il figlio Pen, sia Henry James. Nel suo salotto presero il tè e fumarono innumerevoli sigarette James Abbott McNeill Whistler e molti altri artisti e visitatori, ricchi e poveri. Donna di grande generosità, aiutò l’asilo di San Marziale, istituendo anche un programma di bagni marini al Lido per i bambini ospiti. Imparò tanto bene il veneziano che scrisse “commediette” in dialetto, rappresentate a Asolo e nella sua casa di Venezia, dove organizzò numerosi tableaux vivants. Robert Browning con il figlio Pen che nel 1888 acquistò l’intero palazzo Rezzonico, dove morì il famoso poeta nel 1889. John Addington Symonds, lo storico dell’arte inglese, ricevuto nella migliore società anche se era nota la sua relazione con un gondoliere, sposato. Sir Austen Henry Layard, ambasciatore e scopritore di Ninive, nel suo Palazzo Cappello vicino a Rialto espose la sua collezione di antichità mesopotamiche e di quadri, tra cui il Maometto II di Gentile Bellini. Lady Layard rimaneva spesso a casa a scolpire o a suonare la chitarra, occupandosi però del Cosmopolitan Hospital alla Giudecca. Scrisse un prezioso diario, consultabile in rete grazie alla Browning Armstrong Library di Waco, Texas. Cronologia di Byron 1788 George Gordon Byron nasce a Londra il 22 gennaio. 1789-98 Vive ad Aberdeen, in Scozia, con la madre Catherine Gordon Byron. 1798 Muore il prozio: Byron diventa il VI barone Byron di Rochdale. Si trasferisce nella magione di famiglia, Newstead Abbey, nel Nottinghamshire. 1801-05 Frequenta la Harrow School, vicino a Londra. 1805-07 Studia al Trinity College di Cambridge. 1808-09 Da Cambridge va a Londra e a Newstead. 1809-11 Viaggi in Portogallo, Spagna, Malta, Grecia, Albania e Turchia. 1812 John Murray pubblica Childe Harold’s Pilgrimage I-II, resoconto autobiografico dei suoi viaggi. Successo istantaneo. 1813-1816 Pubblica una serie di “Racconti orientali” (The Giaour, The Bride of Abydos, The Corsair, Lara, The Siege of Corinth), tutti di grande successo. 1815 Matrimonio di Byron e di Annabella Milbanke (gennaio). Nasce la figlia Ada in dicembre. 1816 Lady Byron lascia il marito in gennaio. Separazione formale in aprile. Byron parte per Ostenda in aprile; visita i campi di battaglia di Waterloo; viaggia lungo il Reno; trascorre l’estate a Villa Diodati a Ginevra. Scrive Childe Harold’s Pilgrimage III, sui recenti viaggi. In autunno si trasferisce a Milano, poi a Venezia (novembre). 1817 Viaggia nell’Italia centrale, visitando Ferrara, Firenze e Roma. 1818 A Venezia conosce Teresa Gamba (gennaio), moglie del conte Alessandro Guiccioli di Ravenna. Pubblica Beppo (febbraio), poemetto satirico in ottava rima. Pubblica in aprile Childe Harold’s Pilgrimage IV, racconto dei suoi viaggi in Italia. Inizia a lavorare sul Don Juan, poema eroicomico in ottava rima. 1819 Byron e Teresa Guiccioli diventano amanti (aprile). In giugno-agosto Byron si reca a Ravenna, per essere accanto a Teresa. Ritorna a Ravenna in dicembre e vive nel Palazzo Guiccioli fino all’autunno del 1821. Pubblica i primi due canti del Don Juan in luglio. 1820 Continua a scrivere il Don Juan. Teresa e il marito si separano. Byron si unisce ai “Carbonari” di Ravenna (estate). 1821 Pubblica una serie di drammi storici e di poemi: Marino Faliero e Prophecy of Dante (aprile); Cain, Sardanapalus e The Two Foscari (dicembre). Anche i canti III-IV del Don Juan (agosto). Scrive un poemetto satirico in ottava rima, A Vision of Judgement. La famiglia Gamba è bandita dallo Stato Pontificio (luglio). Si trasferisce a Pisa in novembre. 1822 In luglio Shelley annega nella Baia di Lerici. In ottobre Byron e Teresa si trasferiscono a Albaro, vicino a Genova. 1823 John Hunt pubblica Don Juan VI-VII in luglio; IX-XI in agosto, e XII-XIV in dicembre. Il Comitato Greco di Londra si mette in contatto con Byron, che vi si associa in maggio. In luglio Byron salpa per la Grecia, con Pietro Gamba. 1824 Sbarca sulla terraferma greca in gennaio, a Missolungi. In febbraio ha un attacco di convulsioni. Febbre. Muore il 19 aprile. Il corpo ritorna in Inghilterra ed è sepolto a Hucknall Torkard, nel Nottinghamshire, il 16 luglio. Libri pubblicati subito dopo la morte di Byron In questa sezione sono esposti alcuni libri che vennero pubblicati immediatamente dopo la morte di Byron, a testimonianza dell’enorme eco che ebbe tale evento. Due volumi (William Parry, The Last Days of Lord Byron, e Count Peter Gamba, A Narrative of Lord Byron’s Last Journey to Greece) furono scritti da persone che furono molto vicine al poeta nel suo ultimo viaggio in Grecia, dove Byron aveva sposato la causa dell’indipendenza della nazione. Thomas Medwin, cugino del poeta Shelley, offre un resoconto affascinante, seppure non sempre attendibile, dello stile della conversazione di Byron, resoconto basato sulla frequentazione del poeta a Pisa. Un ritratto di Byron giovane si trova in R. C. Dallas, Recollections of the Life of Lord Byron. John Galt, romanziere scozzese, scrisse una delle prime biografie complete di Byron, anche se la sua conoscenza del poeta si limitava ai viaggi giovanili nel Mediterraneo (1809). Il libro di Washington Irving, basato sulla visita dello scrittore americano alla casa di Byron e a quella di Walter Scott, offre una testimonianza del fascino che la poesia di Byron aveva esercitato anche oltre l’Atlantico; Scott era lo scrittore del suo tempo che Byron più ammirava. Byron, Venezia e l’Italia In questa sezione viene illustrata l’importanza che ebbero Venezia e l’Italia nello sviluppo di Byron poeta. Egli visse a Venezia per tre anni (1816-19), dapprima in un appartamento in Frezzeria, poi a Palazzo Mocenigo sul Canal Grande. Fu in questi tre anni che Byron raggiunse la sua vera grandezza di poeta, anche per la sua scoperta delle forme della poesia italiana. Tutte le sue opere più importanti furono infatti scritte in ottava rima, la forma che sperimentò per la prima volta in Beppo, un poemetto ambientato a Venezia durante il carnevale. Più famoso nel suo tempo fu però il IV canto del Childe Harold’s Pilgrimage, che inizia con delle famose strofe su Venezia; in mostra è presente una curiosa edizione italiana di questo poema. Altre pubblicazioni testimoniano i diversi aspetti della vita di Byron a Venezia, che da un lato gode degli eccessi del carnevale, e dall’altro si dedica all’apprendimento dell’armeno con i monaci dell’Isola di San Lazzaro degli Armeni. Nel 1819 Byron si trasferì da Venezia a Ravenna, per vivere con Teresa Guiccioli; in mostra un estratto dal libro di Iris Origo sulla storia d’amore di Byron e Teresa, con le lettere scritte da Byron in italiano. Il mito In questa sezione vediamo alcuni degli oggetti raccolti da Clara e Clare Benedict nella loro devozione a Byron. Viene così testimoniato il perdurare del fascino esercitato da Byron, come poeta e come persona. Tra gli oggetti in mostra vediamo una lettera autografa scritta da Byron al solicitor di famiglia, John Hanson, poco prima dei giovanili viaggi in Europa (1809-11), e un ordine di pagamento autografo e inedito inviato sempre a Hanson. Byron fu un corrispondente molto prolifico e c’è chi considera le sue lettere importanti quasi quanto la sua poesia; forse è proprio perchè la personalità del poeta emerge con tanta forza nelle lettere che Byron ha esercitato la sua attrazione su un vasto e variegato numero di lettori. Questo può spiegare la presenza di alcuni oggetti di culto quasi feticistico nella collezione delle Benedict, alcuni dei quali si possono vedere in questa sezione. (La Biblioteca Classense di Ravenna conserva una serie di ricordi feticistici ancora più impressionanti, quali ciuffi di capelli e lacerti di pelle del poeta, un tempo appartenuti a Teresa, amante di Byron). Cronologia di Constance Fenimore Woolson 1840 5 marzo CFW nasce a Claremont, New Hampshire, da Charles Woolson e Hannah Cooper Pomeroy Woolson. Dopo la morte di tre sorelline, nell’inverno la famiglia si trasferisce a Cleveland, nell’Ohio, con una sosta a Cooperstown, la città del prozio James Fenimore Cooper (1789-1851) famoso autore di romanzi storici americani. 1840-60 nascono altre due sorelle, Clara (1843), Alida (1845) e il fratello Charles Jarvis Jr. (1846). Nell’estate la famiglia visita l’isola di Mackinaw, nel Michigan, e la comunità zoarita in Ohio. Completa gli studi a New York. 1861-65 Durante la guerra di Secessione, Constance lavora a favore dei soldati dell’Unione, dividendosi fra Cleveland e New York. 1867 La sorella Clara sposa George Benedict Jr. Il 20 dicembre 1868 nasce Clare, che con la madre Clara sarà spesso compagna dei viaggi di Constance. 1869-1873 Muore il padre nel 1869. Constance inizia a scrivere per guadagnare da vivere per sé e per la madre. Dal 1870 pubblica su importanti giornali racconti ambientati a Mackinaw e nei Grandi Laghi. 1874 Si trasferisce a St. Augustine, in Florida, per trovare un clima più mite per la madre. 1875 Prima raccolta di racconti, Castle Nowhere: Lake-Country Sketches. 1878 Incomincia il suo primo romanzo, Anne, che uscirà in volume nel 1882. 1879 Morta la madre il 13 febbraio, parte per l’Europa in novembre. Non tornerà più in America. Da Londra si reca Parigi e poi a Mentone. 1880 Da Mentone si trasferisce in marzo a Firenze. Qui in primavera conosce Henry James che le illustra la città; dall’incontro nasce una profonda amicizia. Primo breve soggiorno, in giugno, a Venezia, da dove parte per la Svizzera. In dicembre ritorna a Firenze. Pubblica la raccolta di racconti Rodman the Keeper: Southern Sketches. 1881 Altri viaggi. Brevissimo soggiorno a Venezia. 1882 Da gennaio ad aprile vive a Sorrento. E’ a Firenze in maggio, poi si reca in Germania e a Londra. Esce Anne. Escono i due racconti In Venice e The Street of the Hyacinth. Dal novembre del 1882 all’aprile del 1883 esce a puntate su Harper’s il romanzo breve For the Major. 1883-84 Dopo una sosta a Parigi torna a Firenze. In aprile a Venezia. Estate in Germania e poi a Londra. Riceve la notizia del suicidio del fratello. 1885-87 Da Vienna si trasferisce a Leamington, nel Warwickshire. Esce il romanzo East Angels a puntate su Harper’s. Numerosi spostamenti in Inghilterra e in Svizzera. E’ a Venezia in aprile, prima di ritornare a Firenze. Affitta la Villa Castellani a Bellosguardo in ottobre e dicembre, e dal 1° gennaio del 1887 Villa Brichieri, dove abita anche Henry James per due mesi. 1888-89 Vive a Villa Brichieri, con soggiorni in Svizzera e nel luglio del 1889 a Venezia. In Inghilterra, poi a Firenze. Nel 1889 Jupiter Light esce su Harper’s. 1890-91 Corfù, Gerusalemme e Cairo. Ritorno in Inghilterra. 1892 Malgrado non stia bene, lavora al romanzo Horace Chase. 1893 In giugno dall’Inghilterra va a Venezia, dove vive in Casa Biondetti e poi a Palazzo Orio Semitecolo. In ottobre finisce la revisione di Horace Chase. 1894 24 gennaio. Ammalata, si uccide gettandosi dalla finestra. Viene sepolta nel Cimitero Protestante di Roma. Escono postumi Horace Chase, nel 1895 The Front Yard and Other Italian Stories, nel 1896 Mentone, Cairo and Corfu e Dorothy and Other Italian Stories. Il sogno infranto di Constance Fenimore Woolson “… my dream is to go from here to Venice … To have put a few years of Venice into one’s life, is to put in just so much rich beauty… I have a vision of myself in some decayed majestic old palace, with my books & desk, a gondola waiting at the wave-washed steps, and that almost forgotten joy—a feeling of leisure … I think that in Venice I might perhaps catch up with myself again; might once again possess my soul.” “… il mio sogno è di andare da qui a Venezia … mettere alcuni anni di Venezia nella propria vita, vuol dire mettervi così tanta ricca bellezza … Mi vedo in qualche maestoso palazzo in rovina, con i miei libri e la mia scrivania, una gondola che mi attende alla riva lambita dalle onde, e quella gioia quasi dimenticata—un senso di tranquillità … Penso che a Venezia potrei forse ritrovare me stessa: potrei riprendere possesso della mia anima.” Frammento inedito di una lettera di C.F.Woolson
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