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Osservatorio Fillea Grandi Imprese e Lavoro
Newsletter Costruzioni e Grandi Imprese
Note di approfondimento ed informazione sull’industria delle costruzioni
17 – 24 ottobre 2014
a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil
I commenti della settimana
Economia
Timido rimbalzo positivo ad agosto 2014. Salgono gli indici del costo di costruzione di un fabbricato
residenziale, della produzione nelle costruzioni nazionale ed europea, del fatturato e degli ordinativi dell’industria.
Ancora un segnale positivo: crescono le compravendite immobiliari nel I trimestre 2014.
Legislazione
Legge di stabilità. Ancora si aspetta la versione definitiva.
Grandi imprese Le grandi aziende sempre più internazionali: Italcementi apre un impianto in Bulgaria e si impegna
nelle rinnovabili con un impianto in Marocco. Sul fronte interno difficoltà economiche e strategie anticrisi per gruppo
Saviola e Cementerie Barbetti.
Le notizie della settimana
Congiuntura:
legno arredo:
Fondi Ue:
legislazione:
Saie:
Macchine edili:
Cosmit:
mobili, la Russia non frena (Affari&Finanza, 20.10.14)
riprogrammazione per 1 miliardo (Il Sole 24 Ore, 21.10.14)
ristrutturazioni, forse l’iva al 4% (Il Sole 24 Ore, 21.10.14)
la filiera edilizia prova a ripartire (Il Sole 24 Ore, 22.10.14)
riparte l’import (Il Sole 24 Ore, 22.10.14)
se il Salone del Mobile cambia casacca (Corriere della Sera, 22.10.14)
Grandi imprese delle costruzioni:
Italcementi:
Salini Impregilo:
Trevi:
Saviola:
Italcementi:
Barbetti:
Salini Impregilo:
apre un impianto in Bulgaria (Milano Finanza, 17.10.14)
acquista azioni proprie (Milano Finanza, 21.10.14)
scivola sull’aumento di capitale (Milano Finanza, 17.10.14)
ancora ansia per la Sama (Gazzetta Mantova, 22.10.14)
rinnovabili in prima fila (Il Sole 24 Ore, 22.10.14)
si allargano le perdite (Milano Finanza, 22.10.14)
accordo aggiuntivo su metro Copenhagen (Italia Oggi, 23.10.14)
Rapporti e studi:
Istat:
Istat:
Istat:
Eurostat:
Istat:
Federcostruzioni:
mercato immobiliare I trimestre 2014 (Comunicato Istat, 16.10.14)
costo di costruzione di un fabbricato residenziale agosto 2014 (Comunicato Istat, 16.10.14)
produzione nelle costruzioni agosto 2014 (Comunicato Istat, 17.10.14)
produzione nelle costruzioni agosto 2014 (Comunicato Eurostat, 17.10.14)
fatturato e ordinativi dell’industria agosto 2014 (Comunicato Istat, 20.10.14)
Rapporto 2014 in anteprima al Saie (sito internet edilio, 21.10.14)
Eventi:
Saie 2014. Bulit Evironment Exibition, Bologna Fiere 22-25 ottobre 2014
Congiuntura
Legno arredo (20.10.14): Tira un sospiro di sollievo Roberto o Snaidero, il presidente di FederlegnoArredo.
Seduto alla sua scrivania del Crocus Expo-2, all'estrema periferia di Mosca, Snaidero può fare il punto sui Saloni World
Wide Moscow 2014, iniziativa a cui partecipano 526 aziende del settore del mobile che salgano a sfiorare quota 600
includendo altre 66 imprese dell'edilizia per interni che fanno capo alla Made Expo, manifestazione dedicata all'edilizia
per interni. Dice: «Ho sentito parecchi colleghi, le cose stanno andando bene, meglio di come si pensasse alla vigilia. I
clienti russi ci sono e sono numerosi, gli affari si fanno e sono fiducioso che riusciremo a tenere le posizioni conquistate
nel 2013». Certo, Snaidero non nasconde quanto la situazione sia delicata. Il calo del rublo, la crisi ucraina e le
sanzioni stanno mettendo alla prova i rapporti commerciali fra Italia e Russia. E anche se il mobile non è coinvolto
dalle restrizioni imposte dal Cremlino il quadro rimane incerto. Dice: «Ho fatto pervenire una lettera personale a Putin
spiegando le nostre ragioni e ho inviato un Sms a Renzi chiedendogli di perorare la nostra causa con il presidente
russo durante il vertice euro asiatico di Milano». Al centro dell'attenzione sono i ritardi nei pagamenti all'export da
parte delle banche russe. Un fenomeno che venerdì scorso è stato al centro di un incontro fra lo stesso Snaidero e i
vertici di Unicredito a Mosca. L'attivismo del presidente di Federlegno è presto spiegato. Non solo la Russia è il terzo
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politiche abitative@filleacgil.it
abitaresostenibile@filleacgil.it
mercato per l'export italiano del settore come confermano gli 874 milioni portati a casa nel 2013. Ma l'Italia è anche «il
principale fornitore estero di mobili per le famiglie russe» come ha precisato Maurizio Forte, rappresentante dell'Ice a
Mosca. Lo certifica l'andamento delle vendite nel corso dell'ultimo triennio cresciute del 10,7% nel 2011, quindi
dell'8,5% nel 2012 per toccare il 9,5% l'anno scorso. A trainare il mobile made in Italy in Russia è stata anche la scelta
di inserire all'interno deí Saloni World Wide Moscow uno spazio dedicato ai giovani designer russi e dei paesi exsovietici. Negli ultimi dieci anni, infatti, da quando è partita la manifestazione centinaia di progettisti e di designer
locali hanno imparato ad apprezzare i prodotti e la cultura italiani creando così un legame solido anche dal punto di
vista commerciale. Quanto agli imprenditori che affollano i Saloni di Mosca appaiono contenti dell'andamento degli
affari. Emblematico il caso di di Kartell, uno dei grandi nomi del design italiano con 102 milioni di ricavi spalmati in 130
Paesi. «Per noi la Russia rappresenta solo il 2-3% dei ricavi - spiega Claudio Luti, presidente della Kartell – Tuttavia
siamo molto soddisfatti di come sta andando questo mercato: registriamo un interesse crescente dei clienti e un
sensibile aumento dei ricavi. Questo non vuole dire che non siamo preoccupati per il futuro. Ma al momento le cose
vanno bene». Calici in alto da Scavolini, uno dei maggiori produttori di cucine made in Italy. Dice Massimiliano Nicolini,
agente del gruppo per la Russia e la Bulgaria: «Stiamo crescendo sensibilmente. Quanto? Diciamo parecchi punti in più
rispetto al 2013. 1 problemi li conosciamo tutti, a cominciare dalle oscillazioni del rublo. Ma per il momento va bene. E
i russi continuano a comprare». Eppure sono le aziende minori a manifestare un ottimismo ancora più palpabile.
Prendete uno come Luciano Colombo titolare della Annibale Colombo di Meda nel cuore della Brianza, azienda
specializzate nei mobili classici. Dice: «Per noi la Russia vale il 60% del fatturato su 5 milioni di ricavi. Si tratta di un
mercato difficile che sta diventando sempre più selettivo. Ma va bene così. E infatti ci siamo spostati sul 'su misura'.
Pensi che in questo momento ho un cliente che mi ha chiesto di fare 97 porte in rovere massiccio per il suo nuovo
appartamento di 15 mila quadrati vicino alla casa di Naomi Campbell». Insomma, il "su misura" in Russia continua a
tirare e costituisce un segmento prezioso per molte imprese. (…) (Giorgio Lonardi)
Fondi Ue (21.10.14): Arriva con la legge di stabilità un altro miliardo di euro di riprogrammazione dei fondi
europei 2007-2013, utilizzando risorse non utilizzate del Piano azione coesione (che già aveva la funzione di
riprogrammare risorse non spese) e del Fondo sviluppo coesione (Fsc). L'obiettivo del sottosegretario alla presidenza
del Consiglio, Graziano Delrio, che ha la delega per i fondi Ue e i fondi nazionali collegati, è di evitare la perdita di
risorse europee per i ritardi di spesa delle amministrazioni titolari dei progetti. Per il ciclo 2007-2013 la tagliola
contabile scatterà il 31 dicembre 2015 e all'Italia mancano da spendere ancora poco meno di 20 miliardi. Battaglia in
legge di stabilità anche per la gestione del Fsc, l'ex Fas (Fondo aree sottoutilizzate), che vale 54 miliardi fino al 2020 e
finora è rimasto sotto lo stretto controllo del ministero dell'Economia e della Ragioneria: è il Mef, al di là della teorica
programmazione di lungo periodo, a definire i flussi di cassa con una pianificazione che spesso è di breve e brevissimo
periodo, anche per far fronte a urgenze di varia natura. È così da quando l'attuale Fsc si chiamava appunto Fas e
veniva impiegato dal Mef per le voci di spesa più svariate, come un bancomat per le emergenze, spesso in nessun
rapporto con la doppia missione ufficiale dello sviluppo degli investimenti e della riduzione del gap fra Sud e CentroNord. Ci aveva provato l'ex ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, a sfilare il Fsc al Mef e ci era quasi
riuscito, almeno sulla carta: nella legge di stabilità 2014 erano previsti una priorità per destinare le risorse al
finanziamento delle infrastrutture e un piano condiviso nel governo per la programmazione dell'80% delle risorse del
Fsc, lasciando al Mef solo il 20% del fondo per coprire le esigenze più diverse. Peccato che quel programma di utilizzo
delle risorse Fsc non sia mai arrivato al Cipe che avrebbe dovuto approvarlo entro lo scorso marzo. Scomparso,
dissolto nel nulla. Anche Delrio si è subito accorto che la cassaforte del Fsc è di fondamentale importanza per la
programmazione strategica: già nella seduta del 30 giugno, il Cipe ha revocato 1,34 miliardi a programmi con fondi
Fsc in ritardo di attuazione, riassegnadoli in gran parte all'edilizia scolastica (90 milioni per opere immediatamente
cantierabili). Con la legge di stabilità che oggi arriva al Quirinale, Delrio ha provato nuovamente a spostare il
baricentro della programmazione del Fsc dal Mef a Palazzo Chigi e ha proposto un pacchetto di misure utili a questo
scopo. Ma il parere della Ragioneria è stato un altolà secco: il trasferimento dei fondi comporterebbe deroghe alle
regole di contabilità generale dello Stato con difficoltà di controllo delle procedure di spesa e degli effetti sui saldi di
spesa. L'ultima battaglia sul testo finale della legge di stabilità, prima di prendere la via del Quirinale, è probabilmente
questa. (Giorgio Santilli)
legislazione (21.10.14): Ristrutturazioni edilizie con tassazione Iva ridotta dal 10% al 4%. E il rischio di una
procedura d'infrazione europea per la norma che modifica le concessioni autostradali in essere. Sono le novità emerse
rispetto al decreto sblocca Italia, approvato dalla commissione Ambiente della Camera e ieri approdato in Aula. Il taglio
dell'Iva dal 10% al 4% costituisce un altro vantaggio per chi ristruttura il proprio immobile o ne migliora le prestazioni
energetiche, che si aggiunge alla possibilità di avvalersi della detrazione Irpef del 50% sulle ristrutturazioni edilizie, sui
mobili e sui grandi elettrodomestici e di quella Irpef e Ires del 65% sui lavori per il risparmio energetico, prorogata al
2015 dalla legge di Stabilità. La riduzione sarà coperta con l'aumento dell'Iva per le nuove costruzioni prima casa
vendute direttamente dalle imprese, che passa dal 4 al 10%. Al riguardo il Servizio Studi della Camera segnala che
quella del 4% è un'aliquota «ultraridotta», «adottata con una deroga specifica al momento della emanazione della
prima direttiva Iva per una tabella predefinita di beni e servizi, e pertanto non modificabile: la normativa europea
consente agli Stati membri di adottare due aliquote ridotte rispetto all'aliquota ordinaria, comunque non inferiori al
5%. Lo Stato italiano ha adottato una sola aliquota ridotta, al 10%. Occorrerebbe pertanto valutare la compatibilità
comunitaria dell'aliquota introdotta dalla norma». L'altra novità del decreto sblocca Italia è quella per cui, in base a un
emendamento M5S, la deduzione Irpef del 20% della spesa per l'acquisto delle case (nuove o ristrutturate) non è più
condizionata alla destinazione all'affitto dell'immobile. Un secondo emendamento, questa volta del Pd, ha circoscritto la
norma alle sole case già costruite e rimaste invendute alla data della conversione del decreto. Le due norme si
compenserebbero dal punto di vista finanziario ma il ministero delle Infrastrutture non condivide la modifica «grillina»
perché eliminerebbe la ratio per la quale è stato pensato il provvedimento: è probabile che l'articolo venga riemendato
in Aula. Intanto sulla norma che modifica le concessioni autostradali sulla base di nuovi piani economico-finanziari,
finita nei giorni scorsi nel mirino dell'Autorità dei trasporti e dell'Antitrust, l'Unione europea ha aperto una pre
procedura di infrazione Eu-Pilot, chiedendo alle autorità italiane di fornire alcuni approfondimenti In una comunicazione
inviata il 17 ottobre alle autorità italiane dalla Dg Mercato interno e servizi, si osserva che la misura sembra consentire
la realizzazione di «significative modifiche» ai contratti di concessione esistenti riguardanti, in particolare, lavori
nell'ambito del rapporto concessorio e livello delle tariffe». Inoltre la Commissione paventa che le modifiche
«potrebbero consistere in proroghe significative della durata di concessioni esistenti», in violazione delle direttive Ue
sugli appalti pubblici che consentono lavori complementari non previsti nella concessione in essere «solo quando
divenuti necessari, a seguito di una circostanza imprevista, per l'esecuzione dell'opera prevista», con specifiche
condizioni. (Antonella Baccaro)
Saie (22.10.14): Sburocratizzazione e semplificazione amministrativa, allentamento dei vincoli del patto di stabilità
per rilanciare gli investimenti degli enti locali, innovazione urbana, riduzione del costo dell'energia, ripartenza
dell'erogazione di prestiti. «Edilizia e infrastrutture devono tornare al centro dei piani di crescita del Paese», dice
Rodolfo Girardi, presidente di Federcostruzioni. Una richiesta che è il fil rouge degli eventi previsti alla 80esima
edizione del Saie, il Salone dell'industrializzazione edilizia, da oggi al 25 ottobre a Bologna Fiere. E che costituisce al
contempo il cuore di una piattaforma di proposte con il quale la manifestazione internazionale si candida a sostenere
un'agenda di "cose da fare". Il risultato è una sorta di manifesto scritto a più mani dal comitato di indirizzo del Saie e
di Smart City Exhibition, la vetrina dedicata alle città intelligenti ormai legata a filo doppio al salone dell'edilizia.
Quattordici pagine per immaginare le costruzioni, e le città, del fu aggiornamento professionale, il Saie riconferma
anche il peso, per l'economia del Paese, di un insieme di filiere che nel 2013 ha raggiunto un valore della produzione
che sfiora i 4,8 miliardi, con più di 2,7 milioni dí addetti. Grandi numeri che continuano ad essere intaccati dalla crisi
(in cinque anni, dal 2008 al 2013 si è perso il 26% della produzione) e che anche nel 2015 secondo le stime di
Federcostruzioni saranno caratterizzati dal segno meno (1,5%). Cosa che spiega il «grande malessere delle imprese»,
dice Amedeo Melegari, presidente di Ance Bologna. E che al contempo dà la misura della forza di un settore che
rappresenta il 13% della produzione nazionale di beni e servizi, e mostra la necessità di una ripresa della domanda
interna il mercato domestico genera ancora oltre il 60% deí ricavi, solo i comparti in cui l'esportazione ha un ruolo
rilevante danno segnali di ripresa. Oggi le imprese presenteranno il conto della crisi - e le loro proposte - al ministro
dell'Ambiente Gian Luca Galletti, che rappresenta il governo al salone. A sua volta Carlo Mochi Sismondi, presidente di
Forum Pa, che promuove con Bologna-Fiere la vetrina dedicata alle smart cities, ricorderà che le risorse in arrivo per le
città (4,5 miliardi tra fondi strutturali e Pon) non dovranno essere una occasione persa. «I soldi daranno frutti -dice
Mochi Sismondi - se ci sarà la regia del governo e se le città riusciranno a esprimere progettualità». (Natascia
Ronchetti)
Macchine edili (22.10.14): Dopo i numeri boom degli appalti (+68% per i valori nei primi 9 mesi del 2014)
anche un altro indicatore del mercato dell'edilizia, quello delle macchine per le costruzioni, mostra forti segnali di
crescita. Dati che evidenziano la ripresa di un settore che sta pagando ancora a caro prezzo la crisi degli ultimi anni.
Secondo l'osservatorio vendite macchine e impianti per le costruzioni 2014 realizzato dal Cresme e promosso da
Cantiermacchine-Ascomac, Comamoter-Federunacoma, Ucomesa-Anima, nei primi 7 mesi dell'anno il valore delle
importazioni di macchine per l'edilizia è pari a 336,7 milioni, il 10,3% in più rispetto al valore dello stesso periodo del
2013. A luglio le importazioni sono cresciute del 29 per cento. Dopo la flessione registrata a marzo (-7,3%) e ad aprile
(-3,4%), l'ultimo trimestre dell'anno è stato contraddistinto dagli incrementi di giugno (+16,5%) e di maggio
(+17,4%). Ma luglio segna anche un altro record: i 64,5 milioni di macchine importate è il valore mensile più alto
dell'ultimo biennio. Passando all'analisi per settore, il grosso traino arriva dalle macchine movimento terra (Mmt): con
un valore dell'import di 168,9 milioni la crescita dei primi 7 mesi è del 28,2 per cento. Le macchine per la lavorazione
degli inerti continuano a detenere, invece, il primato della variazione dell'intero periodo più alta con il +42,2% rispetto
al 2013. Per le macchine stradali il decremento dell'import intervenuto negli ultimi due mesi ha portato la variazione
percentuale, pur sempre molto positiva ma tendenzialmente in diminuzione, al +14,4% (era il +23,1% nel 1°
semestre). Le macchine per il calcestruzzo con poco più di 35 milioni di euro di macchine importate raggiungono lo
stesso valore dei primi 7 mesi del 2013 (il calo è solamente dello 0,4 per cento). Ancora in flessione, invece, gli ultimi
due settori del comparto: le macchine per perforazione totalizzano il -12,7% e le gru a torre il -24,4 per cento.
Prosegue, invece, la frenata dell'export. A luglio il valore è di 242,4 milioni (-22,7%). Tendenzialmente in calo per
tutto il 2014, a fine periodo il valore totale delle esportazioni è inferiore del 10,1% rispetto a primi 7 mesi dell'anno
scorso. «I buoni risultati – afferma Elisa Cesaretti, presidente Ascomac - arrivano dalle ristrutturazioni edilizie e dagli
incentivi per il rinnovo del parco macchine. Si tratta comunque di piccole opere, per i grandi interventi aspettiamo lo
Sblocca Italia». «L'export - sostiene Luca Turri, presidente Ucomesa - si sta riconfigurando. Abbiamo subito uno stop
in Russia ma vanno bene Francia e Stati Uniti». «La domanda interna – dichiara Lorenzo Bellicini, direttore Cresme sta tornando a correre. Le macchine anticipano sempre i cicli dell'edilizia e questi numeri danno segnali di fiducia al
settore». (Alessandro Lerbini)
Cosmit (22.10.14): Grandi manovre in casa degli industriali dell'arredamento. Con un comunicato emesso nel
pomeriggio di ieri è stato reso noto che la FederlegnoArredo ha ripreso pienamente sotto il suo controllo il Cosmit, la
società che organizza il Salone del Mobile ovvero quello che da qualche anno è diventato per Milano l'evento clou della
stagione fieristica. In virtù di questa operazione di riassetto societario il presidente della Federlegno, l'industriale
friulano Roberto Snaidero, è diventato anche il presidente del Salone del Mobile con i pieni poteri, per altro
minuziosamente elencati nel comunicato. Nel nuovo consiglio di amministrazione della Federlegno Arredo&enti il
presidente Snaidero sarà affiancato da alcuni dei più rappresentativi industriali italiani del settore come Giovanni
Anzani, Vittorio Livi, Mauro Guzzini e Alberto Scavolini. L'operazione ha una sua ratio e segna l'evoluzione della
rappresentanza industriale classica verso un modello in cui diventa decisiva la fornitura di servizi di qualità agli
associati. E già altre associazioni, del resto, organizzano da tempo direttamente gli eventi fieristici anche per
comprensibili motivi di cassa. Federlegno ha al suo interno avviato una riflessione sul futuro della rappresentanza e la
scelta di ieri fa sicuramente parte dei nuovi indirizzi. La cosa che però stupisce è che nel quadro dei nuovi equilibri
societari sia stato accantonato Claudio Luti, il patron della Kartell, che presiedeva il Salone del Mobile. Nessuno è
insostituibile e anche per Luti vale questa legge ma occorre fare molta attenzione, il Salone è un giocattolo prezioso.
Ormai è un asset non solo degli industriali del legno ma dell'intera comunità milanese che lo vive e lo esibisce come un
fiore all'occhiello. Allora la composizione del nuovo "governo" del Salone sicuramente segna la forza degli industriali, la
capacità di costruire una filiera produttiva che tutti ci invidiano e di interloquire con il mondo del design ma
l'appuntamento più significativo della Milano globale non può rinunciare anche a un tocco di glamour. Il mondo lo
esige. (Dario Di Vico)
Grandi imprese delle costruzioni
Italcementi (17.10.14): Il luogo è di quelli evocativi. Varna, nella Bulgaria orientale, è celebre infatti per essere il
porto dal quale si muovevano le vicende del romanzo gotico «Dracula». Proprio là è da ieri entrata in funzione la nuova
struttura produttiva della cementeria di Devnya Cement, filiale bulgara del" gruppo Italcementi. I lavori hanno
richiesto un investimento di oltre 160 milioni di curo e hanno portato l'impianto a incrementare la capacità produttiva
annua a 1,5 milioni di tonnellate. «Con questa operazione, che si affianca a quella di Rezzato in Italia, sì completa il
programma strategico di investimenti definiti per il rafforzamento del gruppo in Europa», spiega il consigliere delegato
di Italcementì Carlo Pesenti. La cementeria sarà pienamente operativa all'inizio del 2015, una volta terminata la fase di
test e di messa a punto di tutti gli impianti. I lavori di ammodernamento della cementeria erano stati avviati nell'aprile
del 2012 e avevano coinvolto oltre un migliaio di persone. Particolare attenzione è stata posta sia all'efficienza
energetica dell'impianto, che potrà utilizzare anche combustibili alternativi come Rdf e biomasse, sia ai sistemi di
mitigazione dell'impatto ambientale, che permettono di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Il nuovo impianto
sarà in grado di produrre un totale di circa 1,5 milioni di tonnellate di cemento all'anno. (Alberto Battaglia)
Salini Impregilo (21.10.14): Il gruppo ha acquistato nella scorsa settimana 787.633 azioni ordinarie proprie al
prezzo medio di 2,5187 euro per azione. A seguito degli acquisti effettuati, Salini Impregno detiene azioni ordinarie
proprie, pari al 0,359% del capitale sociale ordinario.
Trevi (21.10.14): Partiti ieri gli aumenti di capitale dì Trevi e, sul mercato Aim, di Te Wind (produzione di energia
elettrica attraverso TREVI impianti miniquotazioni in euro eolici). Se per quest'ultimo l'accoglienza del mercato è stata
moderata (-1% a 0,99 euro), per il gruppo specializzato nelle attività di drilling si è assistito a un tonfo del 9% a 2,94
euro, mentre i diritti sono scivolati del 28,2%. L'aumento da 200 milioni mira a dotare Trevi di risorse per cogliere
opportunità di sviluppo. L'operazione si chiuderà il 6 novembre, rapporto di opzione di 27 nuove azioni ogni 20 in
circolazione. I titoli sono offerti a un prezzo di emissione di 2,1 euro, mentre i diritti saranno negoziabili fino al 31
ottobre. Per l'occasione nel capitale di Trevi entrerà il Fondo strategico italiano. Fsi si è impegnato per una quota pari
al 29,4% dell'aumento. L'operazione di Te Wind invece prevede l'offerta in opzione ai possessori di azioni e di
obbligazioni convertibili Te Wind 2018 fino a 4,8 milioni di curo, prezzo di sottoscrizione di I curo in rapporto di tre
nuove ogni sette diritti posseduti.
Saviola - Sama (22.10.14): Sul tavolo ci sono la contrattazione di secondo livello e il nodo dei contratti di
solidarietà: a un capo sono seduti i sindacati (Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil), all'altro l'azienda Saviola. Ieri a Bologna
si è tenuto il primo dei tre incontri in calendario. I sindacati hanno ascoltato e preso nota dei numeri, altro non dicono.
È troppo presto per sbilanciarsi. Resta la preoccupazione per lo stabilimento Sama di Sustinente, del quale ieri non s'è
parlato ma resta in cima alle priorità di Fillea, Filca e Feneal che domani faranno il punto della situazione con la
Provincia. A mettere una toppa al buco nero del lavoro che non c'è ci ha pensato la sorte. Maligna con i dipendenti
dello stabilimento di Mortara, in provincia di Pavia, dove a settembre è andato in fumo l'essicatoio. Benevola, la sorte,
con i lavoratori di Sustinente, dove sono state trasferite le commesse. Morale, la cassa integrazione è stata sospesa e
sono stati tutti richiamati in fabbrica. Di questo passo si potrà tirare avanti fino a gennaio: agganciandoci i mesi di
cassa scongelati, si arriverà a primavera. Ma non di soli ammortizzatori sociali si può vivere.
Italcementi (22.10.14): Tre grandi file di specchi solari parabolici, lunghe più di 200 metri e larghe u. Lunghe
strisce che brillano sotto il sole, in mezzo al terreno quasi desertico, accanto al cementificio di Ait Baha del gruppo
Italcementi, a 5o chilometri da Agadir. È il progetto pilota di energia termo-solare CSP (concentrated solar power), che
è partito nel 2011 e che rientra nella strategia di Italcementi di impegnarsi nello sviluppo sostenibile. Due moduli
dell'impianto sono appena entrati in funzione per essere inaugurati, durante la missione italiana in Marocco, da Carlo
Caknda, vice ministro Sviluppo economico, Carlo Pesenti, consigliere delegato del Gruppo, e altre rappresentanze
aziendali e istituzionali. Il terzo modulo sarà attivo nel 2015: la produzione totale sarà di L000 MWh elettrici all'anno,
con un risparmio annuale di CO2 di 800 tonnellate. Un impegno per l'ambiente, consistente dal punto di vista
economico: la Italgen, la filiale del gruppo specializzata nella produzione di energia e nella realizzazione di progetti di
energie rinnovabili, ha investito circa 3 milioni di euro. Terreno e infrastrutture sono stati messi a disposizione da
Ciments du Maroc, società di Italcementi che è il secondo operatore cementiero in Marocco (la cementeria di Ait Baha
ha cominciato a funzionare nel 2011, l'investimento è stato di circa 310 milioni di euro ed utilizza le tecnologie più
innovative). Italcementi è uno dei più importanti protagonisti dell'industria italiana in Marocco. Grandi imprese,
accanto alle piccole che vogliono tentare la carta dell'internazionalizzazione, inserendosi nei progetti di sviluppo del
Paese. Tra questi, il piano per l'energia che punta su rinnovabili e fonti alternative: una scelta dettata sia dalla
mancanza di petrolio, sia dalla volontà di unire sviluppo e ambiente. Il governo vuol arrivare al 2020 ad una quota del
42% di energia da fonti rinnovabili sulla potenza totale installata. Il gruppo Italcementi sarà protagonista: «L'obiettivo
che ci siamo posti è raggiungere nel medio periodo i 50 MW di capacità installata nel Paese da fonti rinnovabili,
fornendo un contributo significativo al fabbisogno energetico del Gruppo e all'impegno verso lo sviluppo sostenibile»,
spiega Giuseppe De Beni, managing director Italgen. Ciò è possibile anche grazie ad un quadro legislativo e di business
in Marocco favorevole alle energie rinnovabili Già si sta lavorando ad un parco eolico vicino a Safi, dove c'è l'altra
cementeria del Gruppo, e all'ampliamento del parco eolico di Laayoune. Contemporaneamente l'impegno si estende
anche in altri Paesi dell'Africa mediterranea: in Egitto il gruppo sta realizzando un parco eolico, che rappresenta il
primo investimento privato nel settore. Energia, ma anche sanità, con il governo che punta ad ammodernare gli
ospedali esistenti, aumentare le cliniche, aprendo anche le porte a investitori non medici nel capitale e nella gestione
(si sta discutendo una legge in proposito). (…)
Cementerie Barbetti (22.10.14): Barbetti, gruppo cementiero umbro, è in seria difficoltà ma Mediobanca
continua a sostenerlo. Piazzetta Cuccia ha infatti comunicato all'azienda (uno dei più importanti produttori nazionali di
calcestruzzo, la cui capogruppo è la Cementerie Aldo Barbetti-Cab) che accetta la richiesta di waiver (moratoria) sul
finanziamento di 181,6 milioni erogato, richiesta avanzata perché il gruppo non ha rispettato alcuni covenant alla fine
dello scorso anno. Il contratto originario di finanziamento, che risale al 2007, era originariamente di 210 milioni di
euro, erogato in due tranche. A fine dello scorso anno è stato rimborsato per 21,8 milioni: il piano di ammortamento è
stato già rivisto nel 2013 attraverso il rinvio del pagamento di talune rate al giugno del 2016 e lo slittamento alla
stessa data del pagamento degli interessi maturati a partire dal 1° gennaio 2013 sulla quota parte del finanziamento
originario. Mediobanca alla fine dello scorso anno aveva ha inviato al gruppo cementiero umbro un'ipotesi di
rimodulazione del prestito, in base alla quale il rimborso previsto è di 68,5 milioni alla fine di quest'anno,
accompagnato dalla rivisitazione del debito residuo per 113,2 milioni sulla base di un nuovo piano di ammortamento. Il
fido di Piazzetta Cuccia è garantito da ipoteca sugli immobili di proprietà del gruppo, da privilegio speciale sugli
impianti e da pegno sulla controllata Tecnocal. L'esercizio fiscale 2013 della Cementerie Aldo Barbetti-Cab, presieduta
da Maria Antonella Barbetti, è stato pesantissimo, visto che il bilancio civilistico si è chiuso con una perdita di 93,6
milioni rispetto al rosso di 49,4 milioni dell' anno prima, mentre il bilancio consolidato ha segnato un disavanzo di 64,1
milioni di euro (-19,8 milioni del 2012). Il fatturato è sì crollato nel giro di un anno da 178 a 92,8 milioni per via della
vendita del 30% nella turca Cimko Cimento, rilevata nel 2007 in joint venture con il gruppo locale Sank Holding, ma la
cessione ha fatto segnare una minusvalenza di quasi 90 milioni di euro che ha determinato la maxi-perdita: il passivo
del 2013 e quello dell'anno precedente, per complessivi 143 milioni di curo, sono stati contestualmente ripianati
attingendo alle riserve. (Andrea Giacobino)
Salini Impregilo (23.10.14): Salini Impregilo, tramite la controllata Copenhagen metro team (Cmt), ha firmato
un accordo aggiuntivo con Metroselskabet, col quale le vengono aggiudicati lavori supplementari per un 240 milioni di
euro per il completamento della nuova metropolitana di Copenhagen. Nel 2011, Salini si era già aggiudicata il
contratto per la realizzazione della linea, per oltre 16 chilometri nel centro della città, per 1.500 milioni di euro.
Rapporti e studi
Istat (16.10.14) Nel I trimestre 2014, dopo due anni di variazioni negative in tutti i comparti immobiliari, le
convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari, sia ad uso residenziale sia ad uso commerciale, registrano
nuovamente valori positivi. La variazione tendenziale delle convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà nel
complesso del settore immobiliare è pari a +1,3% (-10,3% nel I trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012);
quella per passaggi di immobili ad uso abitazione è del +1,5% (-10,3%) e quella relativa ai trasferimenti di unità
immobiliari ad uso economico è del +1,6% (-10,1%). Nel I trimestre 2014 sono 140.716 le convenzioni notarili per
trasferimenti di proprietà di unità immobiliari. Il 93,1% delle convenzioni rogate ha riguardato trasferimenti di
proprietà di immobili ad uso abitativo ed accessori (131.072), il 6,3% unità immobiliari ad uso economico (8.860) e lo
0,6% unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà (784). A livello territoriale, per il complesso dei trasferimenti di
unità immobiliari importanti segnali di recupero si registrano al Centro (+8,1%) e al Nord-Est (+3,6%). Variazioni
negative si rilevano al Sud (-2,9%), nelle Isole (-2,7%) e nel Nord Ovest (-0,7%). Anche le convenzioni notarili per
mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi
dalle banche (63.084) registrano una crescita del 5% (-6,3% nel primo trimestre del 2013 rispetto allo stesso periodo
del 2012).
Istat (16.10.14) Nel mese di agosto 2014 l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta
dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,1% nei confronti di agosto 2013. Il contributo all’aumento
tendenziale dell’indice ad agosto deriva dall’aumento del gruppo di costo della mano d’opera (+0,5 punti percentuali),
contenuto dalla diminuzione dei materiali (-0,4 punti percentuali).
Istat (17.10.14) Nel mese di agosto 2014 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, rispetto a
luglio 2014, ha registrato un aumento del 6,0%. Nella media del trimestre giugno-agosto l’indice è diminuito dell’1,9%
rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice corretto per gli effetti di calendario ad agosto 2014 è diminuito in termini
tendenziali del 4,2% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di agosto 2013). Nella media dei primi otto mesi
dell’anno la produzione nelle costruzioni è diminuita del 6,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Eurostat (17.10.14) Nel mese di agosto 2014 l’indice europeo destagionalizzato della produzione nelle costruzioni,
rispetto a luglio 2014, ha registrato un aumento dell’1,5% nell’area euro e dello 0,5% nell’UE28. Rispetto ad Agosto
2013, la produzione nelle costruzioni cala dello 0,3% nell’area euro e dello 0,8% nell’UE28,
Istat (20.10.14) Ad agosto 2014 il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, aumenta dello 0,4% rispetto
a luglio, registrando un incremento sul mercato estero (+3,0%) e una flessione su quello interno (-1,0%). Nella media
degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo diminuisce dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti (-2,0% per il fatturato
interno e +0,7% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di
agosto 2013), il fatturato totale cala in termini tendenziali del 2,3%, con andamenti opposti sul mercato interno ed
estero (rispettivamente -4,4% e +1,8%). Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale dell’1,5%,
con aumenti sia sul mercato estero (+2,5%), sia su quello interno (+0,7%).
Federcostruzioni (21.10.14) Secondo il Rapporto di Federcostruzioni per il SAIE - presentato stamattina in
occasione della conferenza stampa di anteprima dell’edizione del Cinquantenario del SAIE, la principale manifestazione
fieristica dedicata all’edilizia che si svolgerà a Bologna dal 22 al 25 ottobre - il sistema italiano delle costruzioni ha
registrato nel 2013 una flessione della produzione del 5,5% rispetto all’anno precedente, facendo seguito a quella
ancora più consistente del 2012, quando la perdita è stata del 6%. Il Rapporto - che raccoglie e somma i dati del
valore della produzione di 17 comparti industriali, per oltre il 90% del totale del settore produttivo delle costruzioni evidenzia come dal 2008 al 2013 l’insieme delle filiere abbia registrato una contrazione produttiva pari al 26%. Un
trend negativo che stando alle previsioni raccolte è destinato ad aggravarsi, mancando le condizioni per un’inversione
di tendenza. Con il risultato che alla fine del 2015 la perdita produttiva sembra destinata a salire di oltre un altro punto
percentuale raggiungendo nel confronto con il 2008 un meno 27,1%. Secondo il Rapporto, infatti, sia nel 2014 che nel
2015 proseguirà il calo produttivo del sistema italiano delle costruzioni anche se, grazie ad alcuni comparti in
controtendenza, la contrazione in termini percentuali risulterà nettamente più contenuta di quella registrata nell’ultimo
biennio aggirandosi intorno a un - 2,2% annuo. Dei 17 comparti che compongono il sistema di Federcostruzioni, sette
stimano nel prossimo biennio dinamiche di arresto della caduta e individuano segnali di ripresa. Ad unirli un elemento
comuni: si tratta di comparti in cui l’esportazione ha un peso rilevante oscillando tra un terzo del valore del mercato,
come nel caso dei servizi di ingegneria fino a oltre il 70% come nel caso dell’industria ceramica. Come commenta il
Presidente di Federcostruzioni Rudy Girardi: nel 2013 il valore della produzione del settore che si riconosce in
Federcostruzioni è stato pari a 400 miliardi e 769 milioni di euro, per un’occupazione di oltre 2,7 milioni di addetti.
“Attualmente le costruzioni rappresentano il 13% del valore complessivo della produzione nazionale di beni e servizi e
l’11% dell’occupazione totale. E questo nonostante una crisi che ha determinato un crollo degli investimenti che l’Ance
ha stimato in quasi 59 miliardi in meno che hanno significato una perdita di ben 520.000 addetti, ovvero poco meno
del 26% del totale dei lavoratori del comparto. Un numero enorme che diventa ancora più preoccupante se si
considera anche l’indotto, sfiorando gli 800 mila posti di lavoro persi.” (…)