VENERDÌ 15 AGOSTO 2014 ANNO 139 - N. 193 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 Lo chef pluristellato Bottura, stregato dalle donne «A mamma, moglie e cuoche devo tutto» di Angela Frenda a pagina 29 Domenica il magazine in edicola con il Corriere della Sera La Bce: «Niente ripresa senza cambiamenti strutturali». La Francia: meno vincoli europei ALLA RICERCA DELLA FIDUCIA Ora tutta l’Europa è in frenata di BEPPE SEVERGNINI Si ferma anche la Germania. Renzi: non c’è solo un caso Italia Matteo Renzi è determinato. Ha costretto il Senato elettivo ad abolire se stesso, ed è come convincere i pesci rossi a togliere il tappo dell’acquario: non facile. Perché non anticipa, come suggerito sul Corriere da Ferrera, Giavazzi e Alesina, la riforma sul lavoro? Introducendo un contratto a tutele crescenti dimostrerebbe al mondo che facciamo sul serio. Le preoccupazioni, nelle istituzioni internazionali e sui mercati, ci sono: è infantile nasconderselo. Mario Draghi ha chiesto «un segnale importante a settembre»? Bene: noi mandiamolo prima. Gli italiani che oggi si riuniscono a pranzo vogliono essere ottimisti. Il nostro vocabolario del disagio è ridotto, rispetto a quello di inglesi, tedeschi o francesi (niente gloom, nessuna Angst, poco malaise). Siamo una nazione reattiva. Siamo stati troppo poveri per sentirci depressi. Abbiamo resilienza, fantasia e coraggio. Ma non possiamo accettare che chi sta al governo dica va tutto bene! e chi sta all’opposizione risponda va tutto male! (salvo scambiarsi i ruoli alla prima occasione). Non è giusto costringere gli italiani a scegliere tra trionfalismo e disfattismo. Molti di noi sono pronti a investire, a provare, ad assumere: ma occorrono norme e garanzie, non polemiche e promesse. La fiducia non si pretende, si conquista. Matteo Renzi deve capirlo. Ferragosto è un ottimo momento per ripartire. Tre splendidi racconti di Cesare Pavese sono riuniti sotto il titolo La bella estate. Siamo ancora in tempo. Con qualche dichiarazione in meno e un po’ di concretezza in più, potrebbe diventare la stagione della riscossa. @beppesevergnini L’economia tedesca è calata nel secondo trimestre dello 0,2%, contro il -0,1% delle stime. La Francia è in stagnazione, il Pil dell’eurozona è a zero su base trimestrale. Parigi chiede all’Ue di adattare le sue decisioni alla situazione. E Renzi sottolinea: «Non c’è un caso Italia, l’intera eurozona è in crisi». Il foglietto nella tasca di Angela Merkel di ANDREA GARIBALDI ALLE PAGINE 8 e 9 Il lavoro e i tagli, il piano del governo per il «segnale forte» di DANILO TAINO D al 2010 l’Europa ha vissuto nell’emergenza, con l’obiettivo di non fare crollare l’euro. Ma i suoi vecchi mali, la famosa eurosclerosi, restano: oggi è l’unica importante economia del pianeta a non crescere. di ENRICO MARRO A PAGINA 5 A PAGINA 3 Figlia di corridori, allevata da un francescano ad Assisi tornerà in edicola domenica 17 agosto. Il nostro sito funzionerà invece regolarmente. Alle lettrici e ai lettori, buon Ferragosto A ntonio Conte è il nuovo allenatore della Nazionale: esordirà il 4 settembre nell’amichevole di Bari con l’Olanda. L’ex tecnico della Juventus sarà anche coordinatore delle squadre giovanili. Il compenso, in base all’accordo che coinvolge un pool di sponsor, si aggirerà attorno ai 4 milioni. ALLE PAGINE 50 E 51 Bonsignore Costa, Pasini, Perrone L’intervista L’ Italia non è il solo Paese che sta attraversando una fase di contrazione: la crescita del Prodotto interno lordo nel secondo trimestre è risultata negativa anche in Francia e in Germania; il Pil dell’area dell’euro nel suo insieme — con una crescita dello 0,05 rispetto ai tre mesi precedenti — è praticamente piatto e stride con lo 0,97 degli Stati Uniti e lo 0,8 del Regno Unito. CONTINUA A PAGINA 47 Il segretario Nunzio Galantino La Cei chiede riforme «Le lobby ostili bloccano il Paese» di PAOLO CONTI «L Piccola, albina U E fa sognare il mondo del trotto di LUIGI FERRARELLA n Calimero al contrario. Negli ippodromi corrono soltanto cavalli scuri e lei è una trottatrice tutta bianca, albina con sottocute rosa. È nata ad Assisi all’ombra della basilica di San Francesco nell’allevamento di un frate francescano. Ora si spera che diventi vincente: essendo figlia di corridori, non è impossibile. A PAGINA 24 Conte è il nuovo ct (con sponsor) Domani i quotidiani non usciranno. Il In primo piano Alfano: agire subito su Fisco e imprese Non ci sarà rimpasto DA PAGINA 2 A PAGINA 5 © RIPRODUZIONE RISERVATA di ALESSANDRO BOCCI e MARIO SCONCERTI LA DEBOLEZZA È DELL’UNIONE: C’È UN VUOTO DA COLMARE di LUCREZIA REICHLIN Giannelli Calcio L’ex della Juve guiderà la Nazionale. L’ingaggio sarà di 4 milioni l’anno Ai lettori Emergenza e inerzie Lo scrittore Conrad, i misteri del mare di PIETRO CITATI J oseph Conrad perse la madre a 7 anni e il padre a 11. A 16 anni, fu travolto dal desiderio di diventare capitano di mare: ne parlava tanto da passare per folle. ALLE PAGINE 44 E 45 e riforme spesso si bloccano per l’ostilità di singole lobby. Urge, per esempio, quella della Pubblica amministrazione e della burocrazia. E va riformata la burocrazia della mente e del cuore». Monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, risponde al Corriere sui temi di attualità: dal Medio Oriente («C’è un tipo di fondamentalismo anche in Occidente che vorrebbe cogliere l’occasione per distruggere ogni dialogo col mondo musulmano») alla fecondazione eterologa e al caso dei gemelli contesi da due coppie: «Come si fa a non tenere conto che tra la donna e il figlio che ha in grembo si creano emozioni comuni, empatie non solo fisiche?». A PAGINA 6 Funerali a Pitigliano Il cordoglio per il reporter ucciso a Gaza REUTERS erragosto è una festività romana, cristiana, italiana. Il riposo di Augusto (feriae Augustii) è diventato, per tradizione, quello di tutti noi. Un riposo che dovrebbe essere sereno. Quest’anno la meteorologia, l’economia e le armi l’hanno reso, invece, ansioso. Ansia comprensibile: basta che non diventi rassegnazione. Matteo Renzi, al governo da sei mesi, appare preoccupato. L’insistenza con cui chiede ottimismo inizia a somigliare a quella dei predecessori. Alcuni scatti denotano nervosismo. Non ne ha motivo. Non si cambia l’Italia in sei mesi (né l’economia, né l’umore). Occorre procedere per gradi: spiegando, semplificando, rassicurando. L’ottimismo a comando non esiste. Ha ragione, il giovane presidente del Consiglio, a ricordare che non siamo soli a faticare. Ieri è stato diffuso il dato della crescita del Pil per l’eurozona: solo 0,7% su base annua. Fa altrettanto bene, Renzi, a ricordare che siamo un grande Paese — la terza economia del continente, la seconda industria dopo la Germania — e abbiamo motivi d’essere orgogliosi. Fa meno bene a derubricare la preoccupazione come rassegnazione, e a liquidare i critici come «gufi». Sono frasi buone per Twitter o per la campagna elettorale. Ma col primo non si governa, e la seconda appare esclusa (proprio da lui). Forse il premier dovrebbe limitare gli obiettivi e, già che c’è, le dichiarazioni, le celebrazioni e le inaugurazioni, che costringono a essere enfatici e un po’ generici. Qualcuno l’ha fatto notare: se quel paragone tra la ripresa e l’estate l’avesse tirato fuori Silvio Berlusconi («Non è arrivata quando volevamo, magari non è bella come volevamo, arriva un po’ in ritardo, ma arriva») sarebbe stato deriso. CHIARA DATTOLA Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Numero speciale Sei scrittrici raccontano mille voci I progetti al femminile con Oxfam IL FERRAGOSTO DI UN PAESE IN BILICO F 9 771120 498008 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it Fondato nel 1876 Tempi liberi 40 8 1 5> In Italia (con “Sette”) EURO 1,90 Un aereo della presidenza del Consiglio lo ha riportato in Italia. Ad accompagnare e accogliere il reporter Simone Camilli, morto a Gaza, la famiglia e la ministra Mogherini. A PAGINA 12 Frignani 2 Primo Piano Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera L’Unione europea La frenata L’Europa si ferma con la Germania Parigi (a crescita zero): meno vincoli Ue Il Pil tedesco cala dello 0,2%. Eurozona in stagnazione, ridotte le stime 2014 Sapin: quest’anno il deficit francese oltre il 4%. Btp e Bund ai minimi storici Roma, il declino dell’impero e il paragone di «Le Point» quadro misto» e i dati «vanno considerati nel contesto economico di medio termine». Bruxelles ha sempre insistito sulla «natura fragile» della ripresa e data la situazione «ribadisce l’importanza dell’attuazione delle riforme». I Paesi che le hanno portate a termine hanno registrato «una crescita più marcata rispetto a quelli che non le hanno realizzate». La Commissione cita Spagna e Portogallo, che nel secondo trimestre sono cresciuti dello 0,6%. Ma non sono gli unici Paesi a riportare dati positivi. In recupero c’è l’Olanda e addirittura la Grecia, che è ancora sotto programma di salvataggio. Quanto alla Germania, ha risentito del calo del settore delle costruzioni dopo il più che positivo an- DALLA NOSTRA INVIATA Il settimanale BRUXELLES — Peggio delle attese: l’economia della Germania, la locomotiva d’Europa, è calata nel secondo trimestre dello 0,2% a fronte del -0,1% delle stime. La Francia si è confermata in stagnazione. E dopo un anno dall’uscita dalla recessione, il Pil dell’Eurozona ha subito un nuovo stop: crescita zero su base trimestrale e +0,7% su base annua (questo in linea con le attese). Meglio per l’Europa a 28 Paesi, che nel secondo trimestre ha messo a segno una crescita dello 0,2%. Mentre dell’Italia in recessione lo si sa ormai da una settimana. È cauta la Commissione europea nei suoi commenti. Si tratta di «un 2,5 La crescita in Europa damento invernale dovuto alle buone condizioni metereologiche, degli investimenti deboli e della frenata delle esportazioni che ha già registrato un primo impatto delle tensioni geopolitiche, in particolare della crisi ucraina. Tuttavia la domanda interna è leggermente cresciuta rispetto al primo trimestre. A Berlino sono attenti ma non preoccupati. Il ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel ha detto che il Pil tornerà a crescere nel resto dell’anno malgrado «i rischi dall’estero siano senza dubbio aumentati». La Germania gode ancora della fiducia dei mercati. Tanto che ieri, appena resi noti i dati del Pil tedesco e dell’eurozona, i tassi dei Bund decennali sono scesi per la pri- Variazione del Pil rispetto al trimestre precedente ma volta nella loro storia sotto l’1%, svolgendo in pieno un ruolo di bene rifugio per gli investitori. Se la Francia sperava in un atteggiamento più dialogante della Germania dato il quadro economico generale, è rimasta delusa. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha ribadito nei giorni scorsi che «la crescita deve venire dall’interno: non Weidmann (Bundesbank) «La crescita deve venire dall’interno: non è responsabilità della Bce, ma di ciascun governo» 2,7 IL PIL NEGLI STATI UNITI Primo trimestre Secondo trimestre Alessandra Muglia © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 0,0 0,0 -0,2 1,0 1,0 0,6 0,5 0,5 Belgio Austria Francia Germania -1,0 -0,4 Spagna -0,5 0 0,1 Olanda 0 0,6 0,5 0,4 -0,1 -0,6 -1 -0,2 -2 -3 ITALIA 0,1 0,2 Irlanda 0,6 0,4 Portogallo 0,8 0,8 0,7 Gran Bretagna PARIGI — E se l’Europa in stagnazione, lacerata da una guerra che oppone Est e Ovest, fosse su un crinale irreversibile come quello che portò alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente oltre 1.500 anni fa? Il parallelismo, soltanto accennato dall’ultimo numero del settimanale francese Le Point (che dedica la copertina alla «Caduta di Roma») fa discutere. Un dossier storico che però ha la pretesa di diventare d’attualità perché «il declino dell’Impero Romano parla ancora ai nostri tempi», sostiene la testata. All’origine della caduta c’è «un problema strutturale», si legge: forze centrifughe che prevalgono su quelle aggreganti fino ad arrivare alla scissione tra Est e Ovest e all’indebolimento di Roma. Viene da pensare a un’Europa oggi divisa da troppi interessi nazionali contrastanti. A lacerare l’Europa c’è poi il conflitto in Ucraina che ha riportato il continente ai tempi della Guerra fredda, a 25 anni dallo smantellamento della cortina di ferro. Altro motivo all’origine della decadenza di Roma la crisi economica, con un’aristocrazia agiata incapace di produrre lavoro e ricchezza e il popolo ridotto alla fame. L’Europa di oggi si dibatte tra stagnazione e recessione, con la disoccupazione in aumento, mentre la forbice tra ricchi e poveri si allarga. Infine l’altro grande male che ha affossato l’Impero, la corruzione. E dire che all’epoca non c’era la pletora di burocrati che c’è oggi in Europa, dagli uffici di Bruxelles fino ai mille enti locali. 0,5 +4% 2 1,5 1,0 Fr. Bas. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 2,0 DALLA NOSTRA INVIATA è responsabilità né dei governi vicini, né della Bce, ma di ciascun governo che deve creare uno scenario favorevole all’occupazione e all’innovazione» e che la politica monetaria della zona euro non dovrebbe puntare a indebolire la moneta unica. Ciononostante ieri il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha chiesto all’Unione Europea che agisca «con fermezza e chiarezza adattando le sue decisioni alle circostanze profondamente particolari ed eccezionali», e in particolare di «adattare il ritmo di riduzione del disavanzo pubblico all’attuale situazione economica». Mentre ha domandato alla Bce un intervento più deciso per far fronte al rischio di deflazione e per riportare il cambio dell’euro a «un livello più favorevole». La Francia, che ha annunciato un ulteriore taglio della spesa pubblica per 50 miliardi, difficilmente riuscirà a rispettare la tempistica per il rientro del deficit che gli era stata accordata dalla Commissione. La crescita bassa e la frenata dell’inflazione porteranno già quest’anno il livello del deficit oltre il 4% del Pil, ben oltre il vincolo europeo del 3%. 2005 3 0,8 0,9 0,7 0,6 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 IL PIL NELL’AREA EURO 2 0,1 0 1 0 -0,2 0 Slovenia Slovacchia -1 Malta Lettonia -0,9 Grecia -0,7 -0,3 Lussemburgo -0,3 Finlandia -0,6 Cipro -1,0 -0,3 Estonia -0,5 -2 -3 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 L’intervista Il presidente del consiglio economico della Cdu, il partito della Cancelliera: dobbiamo fare le riforme «Più soldi in tasca ai tedeschi, Berlino tagli le tasse» Lauk: il nostro welfare troppo ricco toglie risorse agli investimenti «La contrazione dello 0,2% del Pil tedesco nel secondo trimestre è una sorpresa che pochi si aspettavano, ma è il prezzo che paghiamo per cattive politiche economiche. Facciamo l’opposto di quello che predichiamo ai Paesi del Sud Europa: a loro diciamo di bere acqua e noi beviamo vino», afferma Kurt Lauk, 68 anni, presidente del Consiglio economico della Cdu e advisor della cancelliera Angela Merkel, ma anche uomo d’affari, co-fondatore di Globe Cp, un fondo di private equity. Dottor Lauk, perché la Germania si è fermata? «Abbiamo introdotto il salario minimo, che entrerà in vigore dal prossimo primo gennaio; abbiamo abbassato l’età pensionabile da 65 a 63 anni invece di alzarla a 67 anni; abbiamo esteso la rendita per le madri anche alle donne che hanno avuto figli prima del 1992, una novità che ci costerà 7-8 miliardi all’anno. La Grosse Koalition ha aumentato in modo significativo i costi per il welfare. Ma ci sono altre ragioni per il declino». Quali? «Le sanzioni alla Russia ci costeranno 25 mila posti di lavoro in meno, soprattutto nelle piccole e medie imprese. E questo crea ulteriore incertezza. Ma c’è anche un problema di investimenti. L’energia tedesca costa troppo perciò le imprese preferiscono fare nuovi investimenti altrove, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina. Succede in molti settori ad alta intensità energetica, dall’acciaio alla chimica alla carta. I nostri investimenti netti sono troppo bassi da un decennio. Da mesi vediamo scendere l’Indice Ifo, il più importante indicatore dell’umore delle imprese tedesche: cade perché 2014 Kurt Lauk, 68 anni, presidente del Consiglio economico della Cdu e advisor di Angela Merkel con lui nella foto la nostra politica non è orientata alla crescita e agli investimenti». Quale strada suggerisce per invertire il trend? «L’Europa deve aprire il mercato dei servizi, che porterebbe benefici non solo alla Germania ma anche a quei Paesi che hanno un vantaggio competitivo in questo settore, come Spagna e Portogallo. Poi abbiamo bisogno di negoziare con successo la Partnership Transatlantica (Ttip) con gli Usa, un accordo che farebbe crescere di 120 miliardi di euro all’anno il Pil europeo». E Berlino cosa può fare? «Abbiamo bisogno di riformare il nostro sistema fiscale, per mettere più soldi nelle tasche dei tedeschi. Se aumentiamo i salari, dobbiamo appiattire il prelievo, realizzando quella che io chiamo progressione fredda. La nostra aliquota più alta è del 45%, ma se si aggiunge la tassa sulla Chiesa e la tassa di solidarietà introdotta per la riunificazione della Germania (1,2%) si arriva a una pressione un po’ sopra il 50%. Troppo, così si portano via risorse desti- nate ai consumi. Invece dobbiamo assolutamente far crescere la domanda domestica e creare un po’ di inflazione». Chi ferma la riforma del fisco? «Sia la cancelliera Merkel che il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble sono contrari, perché farebbe saltare il pareggio del bilancio. Perciò vogliono rinviare la riforma alla prossima legislazione». Che cosa prevede per la Germania per il resto dell’anno? «Restiamo l’economia più forte in Europa, ma abbiamo raggiunto il picco: il declino è già cominciato, anche se sarà graduale. Il terzo tri- Bruxelles L’Europa deve aprire il mercato dei servizi e stringere la partnership con gli Usa 2014 Primo Piano Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 3 Le ultime misure Depositi negativi presso l’Eurotower 1 Il 5 luglio, con il taglio del tasso di interesse allo 0,15%, per la prima volta la Bce ha dato il via libera ai tassi negativi delle banche presso l’Eurotower (-0,10%) Tltro, i fondi agevolati alle banche 2 Bce accelera sulle misure straordinarie Francoforte: interventi per rianimare l’economia se l’inflazione resta bassa DALLA NOSTRA INVIATA La Bce ha lanciato Tltro, un nuovo round di prestiti a lungo termine a tasso agevolato alle banche, ma con il vincolo di fare prestiti a famiglie (non per i mutui) e a imprese non finanziarie, pena la restituzione Abs, il quantitative easing europeo 3 La banca centrale Il rischio deflazione e le richieste ai governi per nuove politiche di crescita. I fondi alle banche per le imprese Se l’economia peggiorerà, la Bce è pronta a misure anticonvenzionali, con l’acquisto di Abs (Asset backed securities), cioè titoli cartolarizzati garantiti da prestiti, mutui o obbligazioni BRUXELLES — La debole ripresa dell’eurozona non è minacciata solo dalla frenata della crescita del secondo trimestre. A chiudere due settimane di indici contrastanti, è arrivato anche il dato dell’inflazione. Eurostat ha certificato che la media dei prezzi al consumo nei Paesi che hanno adottato la moneta unica è allo 0,4% in luglio su base annua, in arretramento dal +0,5% di giugno, il livello più basso dall’ottobre 2009. Anche la Bce, nel suo bollettino mensile, ha rivisto al ribasso le stime per il 2014 e il 2015, portandole allo 0,7% e all’1,2% (da rispettivamente 0,9% e 1,3%), mentre ha lasciato invariate all’1,5% quelle per il 2016. Cifre comunque al di sotto della soglia del 2% fissata da Francoforte. Il timore diffuso è quello che l’Europa scivoli in deflazione. Ieri la Francia ha chiesto -0,29 Francoforte +0,29 Acquisti di titoli La Bce sarebbe pronta all’acquisto di titoli cartolarizzati garantiti da prestiti, mutui e bond I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO LE BORSE IERI (dati in %) Milano apertamente un intervento più deciso da parte della Bce, ma già nel suo discorso di giovedì scorso Mario Draghi aveva spiegato l’intenzione di valutare prima i risultati delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro) annunciate a giugno: prestiti erogati alle banche dell’area euro — in due tranche, la prima a settembre — a tasso agevolato e condizionati alla concessione di prestiti a imprese e famiglie. Ci vorrà del tempo perché si vedano gli effetti, la catena di trasmissione è lunga. La Bce ha però ribadito il suo impegno a ricorrere a stru- Parigi (dati in %) Londra +0,25 Btp (Italia) 2,674 Bund (Germania) 0,998 Oat (Francia) 1,383 +0,43 IL CAMBIO EURO DOLLARO 1,38 1,36 1,34 1,32 1,30 1,28 IERI 1,337 1,26 1,24 ott 2012 dic feb apr giu 2013 ago ott dic feb apr giu ago 2014 CORRIERE DELLA SERA mestre potrebbe essere migliore del secondo, ma non credo che invertirà la tendenza. Le stime della Bundesbank, che prevede un Pil in salita dell’1,9-2%, sono molto ottimistiche. Per il 2014 mi aspetto una crescita minima, tra lo 0 e l’1%». Il rallentamento tedesco alleggerirà la pressione di Berlino sugli altri Paesi dell’Eurozona? «Non cambierà nulla. I veri problemi nell’area euro in questo momento sono prima la Francia e poi l’Italia. La Spagna è tornata a crescere, il Portogallo è migliorato, e anche la Grecia sta meglio». Vuol dire che i tedeschi non ce l’hanno più tanto con l’Italia? «L’Italia ha bisogno di riforme vere, come la Francia. Renzi vorrebbe imporre una nuova interpretazione del Patto di stabilità e di crescita: sta Roma Renzi? Parla bene di riforme, ma poi non le fa, mi sembra avviato sulla strada di Monti cercando di allentare i vincoli di bilancio, chiedendo di dedurre certi investimenti dal budget. È sempre la vecchia strada, che fa accumulare debito in nome della crescita». Com’è visto il premier Renzi in Germania? «Finora abbiamo sentito tante parole giuste, ma visto pochi fatti: Renzi parla di riforme, però non le implementa. Mi sembra avviato sulla stessa strada di Monti, che è stato un’enorme delusione». Crede che servano misure anticonvenzionali da parte della Bce per contrastare il rischio di deflazione a stimolare la crescita nell’eurozona? «La Bce sta comprando tempo per i politici, che però non fanno le riforme, Germania inclusa. Finora la liquidità immessa dalla Bce nel sistema bancario non ha spinto le banche a prestare di più per l’incertezza della situazione economica, anche in Germania. Ma Draghi deve stare attento a tenere i tassi di interesse bassi troppo a lungo, perché creano distorsioni. Per i tedeschi che risparmiano è un’ulteriore pressione a consumare meno». Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA Chi è Teologo con l’Mba a Stanford Kurt Lauk, 68 anni, è nato a Stoccarda. Laurea in storia e teologia a Monaco, Mba a Stanford e PhD in Scienze politiche all’Università di Kiel, ha iniziato la carriera al Boston Consulting Group. Dall’89 al ‘92 è stato vice Ceo e Chief financial officer di Audi. Nel 2000 ha co-fondato il fondo di private equity Globe Cp. Dal 2004 al 2009 è stato deputato all’Europarlamento e membro del Comitato Affari economici e monetari menti straordinari e ha confermato che il consiglio direttivo ha «intensificato i lavori preparatori» per acquisti definitivi nel mercato di titoli cartolarizzati garantiti da prestiti, mutui, obbligazioni o crediti commerciali (gli Abs, Asset backed securities), con l’obiettivo di migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Il quantitative easing, da molti richiesto con insistenza sul modello della Fed, non è però così facile da attuare in Europa e comporta anche delle complicazioni istituzionali, a cominciare ad esempio dalla decisione della scelta di quali titoli di Stato acquistare. La Bce ha avvertito che le azioni di politica monetaria sono inefficaci se gli Stati non fanno la loro parte, attuando le riforme strutturali indispensabili per promuovere gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro. Riforme Quale competitività da mettere in campo nel rispetto dei vincoli di bilancio stabiliti dall’Europa. Linea ribadita da Jens Weidmann, presidente della Bundesbank. Ma anche dalla Commissione europea ieri e la scorsa settimana, in occasione della pubblicazione dei dati del Pil dell’Italia. I Paesi devono procedere nell’attuazione delle riforme strutturali come indicato nelle raccomandazioni di giugno. Bruxelles si dà tempo fino all’autunno per interpretare i dati macroeconomici usciti in queste settimane, che destano qualche preoccupazione al di là della cautela ufficiale. E lo farà sulla base delle sue nuove stime di novembre e in relazione alle leggi finanziarie che i Paesi dovranno presentare entro la metà di ottobre. In quella occasione per gli Stati, soprattutto per i «ripetenti», sarà difficile mentire. Francesca Basso Al vertice Il presidente della Bce Mario Draghi © RIPRODUZIONE RISERVATA Corrono solo le economie dei Paesi emergenti e degli Stati Uniti I numeri dell’eurosclerosi Se il 7% della popolazione «brucia» il 50% del welfare Da anni, Angela Merkel tiene in tasca un foglietto con tre statistiche che cita in continuazione. Le permettono di inquadrare la posizione dell’Europa nel mondo: il continente ha il 7% della popolazione, il 25% del Prodotto lordo, il 50% delle spese per Welfare State. Ieri, forse, la cancelliera ha dato un’altra occhiata ai tre numeri, quando ha saputo che nel secondo trimestre dell’anno l’economia dell’Eurozona è tornata a essere stagnante. A differenza di altre volte, però, le conseguenze dovrà almeno in parte trarle non solo per i partner europei ma per la stessa Germania, il cui Pil si è ristretto dello 0,2%. È che, dal 2008 e ancora di più dal 2010, l’Europa ha vissuto nell’emergenza, è passata da interventi di salvataggio a nuovi vincoli di bilancio senza soluzione di continuità, con l’obiettivo di non fare crollare la moneta unica. Inevitabile: ma i vecchi mali di cui si discuteva prima, la famosa eurosclerosi, sono scivolati in secondo o in terzo piano. Restano però ancora lì: in buona parte anche in Germania, che è un’economia forte, competitiva ma che non si può definire dinamica e sicura del futuro in tutti i settori. Il dato di fatto è che quella del Vecchio Continente è oggi l’unica importante economia del pianeta (forse assieme a quella giapponese) a non crescere: immagine di un’area in perdita continua di peso di fronte alla potente e dinamica economia americana e a quelle emergenti. La fotografia della stagnazione resa pubblica ieri da Eurostat ha già fatto dire a molti che alla sua origine ci sono le politiche di austerità volute da Berlino e Bruxelles negli anni della crisi. Ma, dal momento che molto difficilmente il «Fiscal Compact» europeo sarà rimesso in discussione, è forse meglio focalizzare l’attenzione proprio sull’eurosclerosi persistente, sulla storia raccontata dalle tre percentuali di Frau Merkel. La situazione si può riassumere così: la popolazione europea tende ad avere un peso sempre minore rispetto a quella mondiale perché gli europei fanno decisamente pochi figli (Germania e Italia sono i casi più acuti); la stagnazione farà diminuire, dal 25% di oggi, anche la quota di Pil pro- dotto; e, chiaramente, la generosità inefficiente del Welfare State europeo (il 50% delle spese mondiali per il 7% della popolazione) non può essere sostenuta ed è un elemento che pesa sulla competitività (i Paesi emergenti tendono ad aumentare la spesa per la sicurezza sociale, ma non illudiamoci che lo facciano a scapito della loro capacità concorrenziale). Un circolo vizioso. Nel 2000, Bruxelles lanciò l’Agenda di Lisbona: interventi per fare della Ue «l’economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo» entro il 2010. Un fallimento. Ora la questione si ripropone in termini pro- Ma è boom di richieste per i jet privati Soprattutto grandi di FABIO SAVELLI S embrerebbe l’empirica conferma di una delle teorie macro-economiche più in voga, secondo la quale le disuguaglianze sociali uccidono la crescita perché diminuiscono gli investimenti delle imprese a tutto vantaggio della rendita. Così mentre l’Europa naviga controcorrente tra recessione e deflazione il mercato dei jet privati vive una seconda rinascita dopo cinque anni sull’ottovolante. Rileva il «Financial Times» che questo particolare mercato è accreditato di una crescita del 3% per quest’anno polverizzando la soglia di 23 miliardi di dollari di giro d’affari. Di più: le stime degli analisti prevedono un aumento del 10% anche nel 2015 trainato soprattutto dal boom dei jet più grandi, quelli con un valore compreso tra i 26 e i 400 milioni. Richiesti soprattutto dai super-ricchi russi. A ben vedere un mercato che dieci anni fa non esisteva nemmeno. © RIPRODUZIONE RISERVATA babilmente meno ambiziosi ma più urgenti. Cosa si tratta di fare è noto. L’Ocse ha elaborato riforme finalizzate a migliorare la competitività di ogni Paese. E, fatto interessante, l’Europa ha in casa i modelli di riforma più di successo, quelli applicati dai Paesi nordici che nei decenni scorsi sono usciti da una profonda apatia. Con scelte coraggiose che hanno abbassato le tasse e ridotto la spesa pubblica senza massacrare, anzi spesso migliorandola, la politica sociale. La Svezia, per dire, nel 1993 aveva una spesa pubblica pari al 67% del Pil: da allora l’ha ridotta di quasi venti punti ma mantiene un sistema di protezione elevato perché ha fatto riforme serie, per esempio nell’istruzione ha introdotto il sistema dei voucher universali che ha messo in concorrenza scuole pubbliche e private. La flexsecurity del mercato del lavoro danese è diventata un esempio. Non che i Nordici siano necessariamente modelli esportabili: dicono però che le riforme strutturali si possono fare. Vale anche per la Germania. Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha differenziato le difficoltà di crescita tedesche, «tecniche» dovute per esempio alla crisi in Ucraina, da quelle «strutturali» di Italia e Francia. Ed è vero che Berlino ha riformato il mercato del lavoro e ha una struttura dei salari che si adatta bene al ciclo economico. È però anche vero che ha un settore dei servizi ancora fortemente regolato, dagli orari dei negozi alle professioni. E che il governo di Grosse Koalition sta rimangiandosi alcune riforme, ad esempio con l’abbassamento (parziale) dell’età pensionabile. I tre numeri del foglietto di Frau Merkel, invece, dicono che, per prosperare, oggi occorre essere dinamici, flessibili, capaci di creare quella fiducia nel futuro senza la quale la gente fa pochi figli e si accontenta di un Welfare State che sarà sempre più difficile finanziare. Altrimenti è la vecchia eurosclerosi, che ieri si è ripresentata con la faccia della stagnazione, senza risparmiare nessuno. Danilo Taino @danilotaino © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Primo Piano Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera # Il governo Le scelte Un giorno al Sud per Renzi «Non c’è un caso Italia» Il viaggio da Napoli alla Sicilia: i fondi Ue vanno spesi bene «Lo Statuto? Le garanzie cambieranno, non saranno tolte» DAL NOSTRO INVIATO Gli incontri TERMINI IMERESE — Un toscano che parla romanesco in Sicilia è una delle versioni di Renzi, che a fine giornata, mentre promette che lui e l’intero governo faranno di tutto per riaprire lo stabilimento della Fiat, che i cinesi potrebbero essere interessati, ma «che decideranno loro», alla fine si ferma un attimo e a proposito di Sud, di fondi europei non spesi, dei soliti problemi di mancata programmazione, dice a degli attoniti e divertiti politici isolani: «Pensate che verrete salvati dall’Europa?». Un attimo di silenzio, il tono della voce più alto, «ma de che....!!!!». È la conclusione di una giornata iniziata a in Campania e conclusa fra Gela e Termini, una vigilia di Ferragosto in cui il premier fa il ping pong fra piste di atterraggio, aerei, elicotteri, sale comunali, autorità locali, fischi, qualche contestazione, molte promesse e tanta voglia di infondere fiducia. Il filo conduttore è l’economia e una situazione di crisi che non è solo italiana: «Non c’è una situazione di crisi dell’Italia rispetto all’Eurozona che viaggia a velocità doppia: questo è accaduto in passato, ora la situazione è cambiata, l’ intera eurozona vive una fase di stagnazione, ma non vale il principio mal comune mezzo gaudio». A proposito di crisi rende noto che ha chiesto all’Istat, per il prossimo futuro, di diffondere i dati del prodotto interno nello stesso giorno della principali Il regalo Renzi scherza con il governatore campano Stefano Caldoro dopo aver ricevuto un corno napoletano in regalo Con il sindaco Il premier a Reggio Calabria si intrattiene con il sindaco di Messina Renato Accorinti (alla sua destra) economie europee, non una settimana prima. «Siamo stati gli unici a consegnare i nostri dati sull’economia con una settimana di anticipo. Ora ho chiesto di dare i dati insieme agli altri. Se dobbiamo stare una settimana a sentirci dire che siamo in crisi per poi scoprire che siamo come gli altri...». Al suo arrivo alla Città della Scienza, a Napoli, il premier viene accolto da qualche fischio, una breve contestazione del Comitato Terra dei fuochi. All’interno dello Science center, distrutto da un incendio nel marzo 2013, ci sono le massime autorità locali, bisogna firmare l’accordo per la ricostruzione del centro bruciato dalla criminalità, in ballo 30 milioni di euro di fondi comunitari, su Bagnoli invece arriva l’annuncio che le norme per il risanamento saranno incluse nel decreto Sblocca Italia. E sulla riforma dello Statuto dei lavoratori spiega che servirà «a cambiare le garanzie, non a toglierle». Fra Napoli, Reggio e la Sicilia il presidente del Consiglio annuncia che ogni tre mesi sarà di nuovo in visita, nei capoluoghi di Regione, per fare il punto sui fondi europei. Sia a Reggio che in Campania, sia a Gela che a Termini, fa i conti in tasca agli amministratori locali, il numero dei progetti partiti con risorse che arrivano da Bruxelles, «il prossimo appuntamento è per il 7, dovete fare di più, anche se state migliorando», è il filo rosso di ogni tappa. A Gela Renzi promette che gli impianti del petrolchimico saranno oggetto di ogni sforzo del governo teso a riaprirli, lo stesso dice a Termini rivelando che «un’impresa cinese vuole aprire uno stabilimento in Italia, ma non ha ancora deciso dove», ne discuterà con il premier di Pechino quando verrà in visita a Roma. Ma esiste in tutti i casi «un problema di cornice, riguarda come il pubblico spende i soldi, compresi i fondi europei. Quando hai 40 miliardi da spen- dere e non li spendi è inutile cercare alibi. Ecco perché il problema è prioritario e lo abbiamo inserito nel provvedimento Sblocca Italia». Gli investimenti che una corretta programmazione potrà sbloccare, almeno in Sicilia, «riguarderanno alcune infrastrutture ferroviarie a Palermo, Catania, Messina, anche stradali, Agrigento, Caltanissetta e altre province — ha aggiunto — Il nostro obiettivo è semplificare gli interventi. In Italia si è pensato che per evitare problemi di illegalità si dovessero complicare le procedure. Così chi è abituato a violare legalità e procedure continua a farlo. Paradossalmente, il complicare le procedure è stato un freno a chi fa le cose per bene». A Reggio invece i finanziamenti più immediati saranno per il Tribunale e lo stabilimento Omeca. Marco Galluzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA Quattro anni difficili DALLO SPREAD AL PIL: IL FERRAGOSTO È SEMPRE BOLLENTE di MARIO SENSINI ROMA — Di nuovo agosto, e di nuovo davanti a un bivio. Sempre questa dannata crescita che tradisce le speranze, la solita ed unica sferzata di freddo che colpisce le vacanze degli italiani. Meno 0,2% dice il termometro del prodotto interno lordo, quest’estate. Il preambolo del dibattito sugli aggiustamenti di bilancio, sulla manovra bis e la Finanziaria dell’anno prossimo, che oggi si chiama Legge di Stabilità, ma che agli occhi dei cittadini suona sempre come lacrime e sangue. Da quel mese di agosto del 2011, quando lo spread sui titoli di Stato prese a salire vorticosamente segnalando i rischi di un’avvitamento pericolosissimo, e la Bce sollecitò il governo ad agire, di manovre ne sono state varate parecchie. E per im- Il confronto Pil* spread disoccupazione** disoccupazione debito giovanile pubblico*** deficit debito/Pil Pil**** peso cumulato delle manovre nette di bilancio decise dal 2011 a oggi (Mld) 2011 0,3 270 8 27,8 1901,9 3,7 120,1 2,9 2012 -0,7 433 10,8 34,3 1972,9 3 127 49,5 2013 -0,2 235 12,1 39,1 2075,1 3 132,6 72,7 2014 -0,2 163 12,3 43,7 2168,4 2,7 136,4 78 * dato del secondo trimestre rispetto al primo **giugno *** dati di giugno in miliardi di euro **** dati sull'intero anno, per il 2014 previsione Moody's CORRIERE DELLA SERA © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. 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Di pari passo, è stato necessario stanziare sempre più soldi pubblici per la cassa integrazione in deroga, che nel 2011 non copriva un milione di ore di lavoro, e l’anno scorso ne ha finanziate 1,2 milioni. Con la cura da cavallo il deficit è stato spuntato, riportato sotto il fatidico tetto del 3% del prodotto interno lordo, ma con l’ennesima gelata sulla crescita, la tenuta di quel rapporto, indispensabile, quest’anno torna a rischio. Il debito nel frattempo ha continuato ad aumentare, anche per l’enorme spesa sugli interessi, solo ora in flessione grazie alla discesa dello spread. Tra l’estate del 2011 e quest’anno il debito è aumentato di 266 miliardi di euro, più del 10%. Era, è e resterà ancora il nodo da risolvere più grosso che abbiamo, insieme a quello di un’economia che non riesce a crescere al ritmo del suo potenziale. Due problemi che aspettano soluzione da ben prima di quell’agosto del 2011. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • Seregni Padova s.r.l. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. 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Viaggio nel tempo” € 8,80; con “Tiziano Terzani” € 10,80;con “English Express” € 12,89; con “Biblioteca della Montagna” € 10,80 Primo Piano Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 5 # La strategia L’obiettivo è ridurre le tasse, ma prima va diminuita la spesa pubblica: di 17 miliardi nel 2015 e 32 nel 2016 Lavoro, tagli e debito: piano in tre mosse Il governo e il «segnale forte a settembre» chiesto da Draghi. Spending review, si accelera ROMA — Forse, a questo punto, il «segnale forte a settembre», chiesto da Mario Draghi a Matteo Renzi nell’incontro di martedì, dovrà darlo la stessa Banca centrale europea, più che il governo italiano. I dati di ieri sul calo del prodotto interno lordo in Germania e sulla stagnazione in Francia e nella media dei 18 Paesi dell’euro, accompagnati da uno scenario tendente alla deflazione, rendono infatti più urgente l’uso di tutti gli strumenti a disposizione della Bce per una politica monetaria espansiva che spinga da un lato la crescita e dall’altro i prezzi. La prossima riunione del board della Banca centrale è fissata per giovedì 4 settembre a Francoforte ma già da qualche giorno è partito, e ora si rafforzerà, La giornata La bonifica di Bagnoli e il blitz per gli elicotteri 1 La prima tappa della giornata di Matteo Renzi è stata Napoli. Nella città campana il premier ha siglato con le istituzioni un accordo per la bonifica del sito di Bagnoli e ha visitato un’azienda che produce elicotteri a Ponticelli (foto) Calabria, la data delle Regionali e la rassicurazione ai lavoratori 2 A Reggio Calabria Renzi ha confermato come data per le Regionali il 12 ottobre e ha riferito di un suo colloquio con il presidente di Finmeccanica Mauro Moretti per rassicurare i dipendenti delle officine Omeca: «Commesse fino al 2017» L’incontro con Crocetta e le infrastrutture future 3 A Gela il presidente del Consiglio ha incontrato il governatore siciliano Rosario Crocetta e ha parlato degli investimenti, che riguarderanno «alcune infrastrutture ferroviarie a Palermo, Catania, Messina, e anche stradali, ad Agrigento, Caltanissetta e altre province» La visita a Termini Imerese e gli investitori cinesi 4 Ultima tappa della visita, Termini Imerese, storica sede degli stabilimenti Fiat. Anche qui si parla di lavoro e di ipotesi di sviluppo («non necessariamente su Termini»): «Il gruppo automobilistico cinese Brilliance ha espresso interesse a operare in Italia» Le contestazioni tappa per tappa 5 Tutte le tappe della giornata del presidente del Consiglio sono state segnate anche da contestazioni di diversi gruppi: da lavoratori (in ogni città toccata) ai rappresentanti dei comitati della Terra dei fuochi, ai «No Muos» il pressing affinché la Bce anticipi gli interventi annunciati dallo stesso Draghi a luglio. La brusca frenata dell’economia certificata ieri da Eurostat può apparire consolatoria per l’Italia che, come la Germania, ha fatto segnare una diminuzione del Pil dello 0,2% nel secondo trimestre del 2014. In realtà essa non fa che peggiorare la prospettiva anche per il nostro Paese, visto che la Germania è di gran lunga il primo partner commerciale dell’Italia. Un ulteriore indebolimento dell’export intraeuropeo non può che allontanare le prospettive di ripresa, a meno che la domanda interna non cominci finalmente a riprendersi. In questa situazione, e in attesa di buone notizie da Francoforte, il governo italiano non ha altra possibilità che accelerare le riforme e impostare una manovra economica credibile. Le sfide principali si giocano su tre fronti: il mercato del lavoro, la revisione della spesa pubblica e il debito pubblico. Sul primo punto, le settimane clou saranno quelle tra la fine di questo mese e settembre. Il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, quale partito della maggioranza, ha posto a Renzi la questione di abolire subito l’articolo 18 per i nuovi assunti col decreto legge Sblocca Italia che sarà discusso dal consiglio dei ministri venerdì 29 agosto. Il presidente del Consiglio tende invece a voler lasciare la questione nell’ambito del disegno di legge delega (Jobs act) in discus- Le proteste Il sit-in di un gruppo di lavoratori in mobilità e cassa integrazione ieri davanti alla Prefettura di Reggio Calabria, in attesa dell’arrivo del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Un’altra contestazione è stata organizzata in piazza del Duomo a Termini Imerese, in provincia di Palermo, altra tappa del capo del governo al Sud. Ma qui, un gruppo di Proletari comunisti, insieme ad esponenti dello Slai Cobas, si è visto strappare le bandiere da alcuni dei presenti nella piazza. Le forze dell’ordine sono intervenute a placare gli animi. Qualche contestazione anche a Bagnoli, presso la Città della Scienza sione in Senato. Il problema è che senza un pronunciamento chiaro del governo si rischia una guerra parlamentare, con buona parte del Pd contraria ad ogni indebolimento della normativa a tutela dei licenziamenti. L’opposto insomma del segnale univoco che servirebbe. Sulla spending review la sfida riguarda il cuore della politica economica del governo. Che si può riassumere così: tagliare le tasse per rilanciare la crescita. Ma il taglio delle tasse si finanzia col taglio della spesa pubblica, afferma il governo, che ha in programma una riduzione delle uscite di 17 miliardi nel 2015 e di 32 miliardi nel 2016. Il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, fin dallo scorso marzo ha fornito l’elenco dettagliato delle voci dove intervenire, ma le decisioni ovviamente spettano al governo, e allora difficilmente alcune proposte di Cottarelli saranno prese in considerazione. Basti pensare ai 2 miliardi e mezzo di tagli suggeriti sulla spesa previdenziale e sanitaria del 2015 (stretta sulle indicizzazioni, sulle reversibilità, sulle indennità di accompagnamento, contributo sulle pensioni più alte, costi standard nella sanità) che diventerebbero addirittura 8,5 nel 2016. Meno ostacoli politici incontrano invece le proposte che mirano a tagliare l’anno prossimo di 2,2 miliardi (3 miliardi nel 2016) i trasferimenti alle imprese da parte dello Stato e delle Regioni e di 1,8 miliardi (3,5 nel 2016) quelli alle società locali partecipate e al trasporto ferroviario. Ma si tratta di tagli che nessun governo è mai riuscito a fare. Sul debito, il governo dovrebbe come minimo ridare slancio a privatizzazioni e dismissioni immobiliari per confermare l’obiettivo di un incasso di 11 miliardi di euro (0,7% del Pil) all’anno, dal 2014. Ma forse non basta. Di qui il fiorire di ipotesi tecniche su operazioni choc di abbattimento del debito attraverso la costituzione di un fondo patrimoniale dello Stato che emetterebbe obbligazioni. Finora Palazzo Chigi ha smentito. Così anche il Tesoro, dove si sottolineano i problemi tecnici (individuazione dei beni da conferire e cambiamento della destinazione d’uso per una parte degli stessi) e di mercato. Ma se la situazione dovesse peggiorare, nulla si può escludere. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA La crescita Da Vienna a Lisbona Dove l’economia va controcorrente DALLA NOSTRA INVIATA BRUXELLES — Mentre la crescita dell’eurozona nel secondo trimestre rimane stabile e quella delle maggiori economie — Germania, Italia e Francia — registra una battuta d’arresto, il Pil di alcuni Paesi periferici è riuscito ad aumentare, benché moderatamente. Lo aveva detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nel suo discorso di giovedì scorso: la ripresa è «debole, fragile e disomogenea». Spagna e Portogallo sono andati in controtendenza: il Pil dei due Paesi è I dati salito dello 0,6% tanto da essere citati come esempi dalla Commissione europea, che nel commentare i risultati del Pil del secondo trimestre pubblicati ieri da Eurostat, ha sottolineato come «gli Stati che hanno insistito sulle riforme, Il Pil austriaco hanno registrato una nel secondo crescita più forte trimestre 2014 rispetto a quelli che hanno intrapreso un cammino più lento». È pur vero che gli effetti del rallentamento della Germania, che da sola vale un quarto dell’eurozona, o dell’Italia che pesa per il 20%, ha un impatto maggiore Il Pil finlandese: sull’andamento era negativo generale. Ma è nei primi 3 mesi importante il segnale positivo che arriva dalla periferia. Anche la Grecia, che è ancora nel programma di salvataggio, sembra aver invertito la rotta: le cifre sono ancora negative ma inferiori alle attese. Il Prodotto interno lordo nel Il Pil portoghese secondo trimestre è nel secondo stato dello 0,2%, trimestre 2014 inferiore al -0,5% previsto dagli analisti. In miglioramento anche l’Olanda, che ha registrato un +0,5% rispetto al -0,4% del primo trimestre, e la Finlandia che spera di essere riuscita da un periodo di recessione: dopo due trimestri con Il Pil crescita negativa dello ungherese, uno 0,3% ha raggiunto un dei dati più alti +0,1%. L’Austria incassa un +0,2% mentre l’Ungheria tiene: +0,8%, anche se nel primo trimestre il Pil era al +1,1%. La strada è ancora in salita. Le tensioni geopolitiche acuiscono per i Paesi fragili le difficoltà di ripresa e avranno degli effetti anche sui più forti come la Germania. Le sanzioni economiche contro la Russia in seguito all’escalation della crisi ucraina stanno già presentando il conto, appesantito dalle ritorsioni di Mosca, che ha bandito una serie di prodotti Ue a cominciare da quelli agricoli. +0,2% +0,1% +0,6% +0,8% Fr. Bas. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Primo Piano Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Il governo Gli scenari Berlusconi e il governo: non cerco poltrone L’ex Cavaliere pessimista: tempesta a ottobre. Renzi da solo non ce la farà ROMA — «Renzi è un ragazzo scaltro e in gamba. Ma il peggio per lui arriverà a ottobre. Se ci sarà la tempesta dello spread, da solo non ce la farà a restare in sella». Difficile da stabilire se dietro quel «da solo», infilato ieri in una frase su Renzi che Silvio Berlusconi pronuncia al telefono con alcuni della cerchia ristretta, si nasconda quel «salvacondotto» sull’economia che l’ex Cavaliere è pronto a offrire a Palazzo Chigi. Com’è difficile, ormai, stabilire che gradazioni di grigio — tra il nero dell’opposizione dura e pura, e il bianco dell’appoggio pieno alla maggioranza — assumerà dopo l’estate il rapporto tra Forza Italia e il presidente del Consiglio. Sta di fatto che Berlusconi, L’intervista che oggi potrebbe decidere di passare il Ferragosto concedendosi un giro in barca sul Lago di Como insieme a Francesca Pascale, è ormai sicuro di aver riacquistato «de facto» l’agibilità politica che andava cercando. Così com’è sicuro che, «dalla fine di settembre all’inizio di ottobre», il governo guidato da Renzi si troverà a «gestire delle emergenze che fino a poche settimane fa non aveva messo in considerazione». Perché non c’è soltanto il generico «rischio 2011», ossia il remake del film andato in scena quando lui stesso fu costretto a dimettersi, nei pensieri berlusconiani. L’ex Cavaliere, nelle conversazioni riservate, lo dice ostentando il massimo della si- curezza. «A ottobre arriverà il momento peggiore. L’Italia rischia di rimanere incastrata tra le mire degli speculatori da un lato e l’incubo del commissariamento della troika dall’altro». Una situazione di fronte alla quale, è l’adagio più in voga ad Arcore, Forza Italia «farebbe la sua parte» per respingere l’assalto dei primi e per scongiurare il secondo. Già, ma a che prezzo? Basta che Renzi peschi a piene mani da quell’«agenda Berlusconi» sull’economia che l’ex premier sta mettendo a punto in questi giorni di vacanza, mutuando ricette ora dalla Gran Bretagna di Cameron (spending review) ora dalla Spagna di Rajoy (riforma del lavoro)? O c’è di più? La verità sta in mezzo. Come dimostrano alcuni dettagli di quello che è L’ex parlamentare del Msi è scomparso a 93 anni L’addio a Franco Servello È scomparso a 93 anni Franco Servello, uno degli uomini simbolo della destra italiana. Eletto deputato per la prima volta nel 1958, Servello è stato tra l’altro il presidente dell’ultimo congresso di An, quello che sancì la confluenza nel Pdl, peraltro da lui non particolarmente apprezzata. Amministratore del Secolo d’Italia, fondatore di Radio University, è stata una delle personalità di maggior spicco del Msi nel Nord Italia. successo, sull’asse Arcore-Roma, nelle ultime quarantott’ore. Ai berlusconiani, infatti, risultano ben due contatti telefonici tra Denis Verdini e Palazzo Chigi (Renzi? O qualcun altro?) nella giornata di mercoledì. Uno prima del faccia a faccia tra il premier e il capo dello Stato. E uno subito dopo l’incontro di Castelporziano. Difficile dire se sul piatto della bilancia ci fosse «la garanzia del sostegno di Forza Italia alle riforme condivise, giustizia compresa» che Renzi avrebbe potuto spendere sia nel colloquio con Draghi che in quello con Napolitano. Sta di fatto che, da Arcore, il «capo» del centrodestra è pronto a fare tutto il possibile per «impedire il tracollo dell’Italia». Togliendo tra l’altro dal bouquet di possibili scambi la richiesta di un rimpasto. «Ma davvero qualcuno crede che siamo in cerca di poltrone ministeriali?», ha sorriso Berlusconi negli ultimi giorni quando qualcuno dei suoi gli ha sottoposto l’interrogativo. Di certo, l’ex premier aspetta che sia Renzi a fare la prima mossa. «Matteo deve stare attento. Ora ha i poteri forti contro. E tra l’altro, si sta esponendo troppo», ragionava ieri l’ex Cavaliere al telefono con alcuni dei suoi. «Più fa dichiarazioni, più si attira le critiche. Dovrebbe stare più coperto». Altre parole che danno la conferma di come una tela importante — tra Arcore e Roma — sta per essere tessuta. Questione di settimane. E lo dimostra il fatto che l’ex premier avverta dentro di sé che il tempo del «relax forzato» sia ormai agli sgoccioli. Tommaso Labate © RIPRODUZIONE RISERVATA Il segretario della Cei: le questioni più avvertite dalla popolazione riguardano lavoro, giustizia, edilizia scolastica. Non si guardi soltanto agli orizzonti più alti «Le lobby bloccano tutto È urgente intervenire su burocrazia e imprese» soffocare l’economia pulita, radicare nella popolazione il motto di mafia e 'ndrangheta: costringere il cittadino a chiedere per favore ciò che invece gli spetta per diritto». Arriviamo alla fecondazione eterologa. A suo avviso di chi sono figli i due gemellini: dei genitori “naturali” o della coppia che ha portato a termine la gestazione? «Impressiona che si sia dovuti arrivare a questo incidente, probabilmente non il primo, per vedere i rischi che si corrono quando si riduce un uomo a una macchina e quando si scambia il legittimo desiderio di avere un figlio per un diritto assoluto. Mi auguro che questi figli non si debbano mai trovare nella condizione di dover loro stessi scegliere con chi stare. Qui non c’è legge o tribunale che tengano: c’è in gioco la persona umana. E c’è anche una questione squisitamente antropologica. Come si fa a non tenere conto che tra la donna che porta a termine una gestazione, e il figlio che ha in grembo, si creano emozioni comuni, empatie non solo fisiche ...?». Ha fatto bene il ministro Lorenzin a frenare la fecondazione eterologa nei centri pubblici? «Fa bene soprattutto ad aprire un tavolo di confronto serio e non falsato da ideolo- Monsignor Galantino: piccole e medie aziende disperate Scandalosi i debiti non saldati dalla Pubblica amministrazione Monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana. Un Ferragosto difficile per l’Italia e per il mondo. Oggi la Chiesa chiama i fedeli a pregare per i cristiani perseguitati nel mondo, e quindi anche per la tragedia irachena. Come la vive l’opinione pubblica? «C’è un dolore partecipato. E un forte disagio: il disappunto perché la condanna di certe atroci violenze è arrivata tardi, si è fatta attendere. La gente ora si interroga sul perché di tanto silenzio. Ci sono le esortazioni alla preghiera. Ma evidentemente non bastano. Occorre agire concretamente». Cosa pensa della posizione del governo italiano: no all’intervento militare ma sostegno al Kurdistan iracheno? «Il governo italiano sta cercando di posizionarsi tra tante opzioni. Quella di chi dimentica l’insegnamento della storia e preme per combattere una nuova guerra contro il cosiddetto Califfato dell’Isis: ma la democrazia non si esporta con le armi, e bisogna vedere se quel nostro concetto coincide con le aspirazioni locali. C’è la scelta degli Stati Uniti con i bombardamenti selettivi. C’è un tipo di fondamentalismo, ahimè, anche qui in Occidente che vorrebbe cogliere l’occasione per distruggere ogni dialogo col mondo musulmano, quasi che la convivenza fosse impossibile, paventando addirittura un’Europa già conquistata. E c’è chi spinge per un sostegno a Israele, ritenuto l’unico contrappeso nell’area, dimenticando le ragioni palestinesi. Ma se non si sostiene il governo iracheno e l’unità dell’Iraq, se si lascia spazio alla sua frammentazione in tre Stati, davvero i cristiani saranno condannati a sparire dall’area. Invece hanno il diritto di restare dove sono nati e vissuti per secoli». Ed eccoci all’Italia. Come vede la stagione delle riforme? «Le riforme sono l’incontro tra i principi costituzionali e le nuove esigenze della società. Se si prescinde da qui, le riforme si riducono ad accontentare le lobby di turno. La riforma del Senato arriva dopo un dibattito durato trent’anni e indubbiamente riguarda il principio di sussidiarietà verticale. In quanto alla legge elettorale sono in gioco i principi di rappresentanza e partecipazione che devono potersi coniugare con molti elementi di impatto sulla gente: garantire la governabilità allo schieramen- Chi è Il ruolo Monsignor Nunzio Galantino, 66 anni domani, è segretario della Conferenza episcopale italiana ad quinquennium dal 25 marzo scorso (è stato nominato da papa Francesco). Ha avuto lo stesso incarico ad interim da dicembre. «Una nomina — aveva commentato — che sicuramente aumenta il mio impegno nella Chiesa e soprattutto aumenta il mio servizio nell’accompagnare le singole diocesi nelle problematiche che attengono alla Cei». Il percorso Ha ricevuto gli ordini sacerdotali il 23 dicembre 1972. Da dicembre 2011 Galatino è vescovo di Cassano allo Ionio (nominato da Benedetto XVI). Riceve la consacrazione episcopale il 25 febbraio 2012 nella cattedrale di Cerignola dal cardinale Angelo Bagnasco to vincente, favorire la riduzione dei partiti e insieme garantire le minoranze, ridurre il numero dei parlamentari. Ma le riforme più avvertite dalla popolazione riguardano il lavoro, l’edilizia scolastica, la stessa giustizia, lo scandalo dei mancati pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione: non so se i politici e i governanti si rendano davvero conto del livello di assoluta disperazione di tanti piccoli e medi imprenditori che danno lavoro e pagano le tasse ma non ottengono il denaro al quale hanno diritto. Oltre che guardare agli orizzonti più alti, occorre pensare urgentemente a queste, di riforme». Vi impensierisce un’economia di fatto in recessione? «Urge una riforma del terzo settore, una svolta culturale oltre che politica. La produzione di beni a destinazione pubblica supera il paradigma economico rivelatosi inadeguato con questa crisi e genera occupazione, ma al servizio dell’uomo. Ripartire di qui sarebbe una sorta di “nuovo battesimo sociale” capace di generare speranza nel Paese». Avete maturato un primo giudizio sul governo Renzi? «Non spetta a noi valutare governi o consacrare formule. A noi, come ad ogni cittadino, spetta porre questioni, chiedere responsabilità, trasparenza, onestà. Ho incontrato esponenti del governo e con amarezza constato che troppe riforme si bloccano per l’ostilità, come ho già detto, di singole lobby. Invece urge, per esempio, una riforma della Pubblica amministrazione e della burocrazia che non sia solo di carta. Bisogna riformare anche la burocrazia della mente e del cuore. Piegarsi acriticamente all’attuale sistema significa nutrire le mafie, l’usura, il riciclaggio, le attività illecite, La famiglia Anche sulla famiglia pesano i gruppi di potere, una con padre, madre e due figli è descritta come un luogo dove avvengono disastri Vescovo Monsignor Nunzio Galantino regge la diocesi di Cassano allo Ionio (Ansa) Nel caso dei due gemellini impressiona che si sia dovuti arrivare a questo incidente per vedere i rischi che si corrono quando si riduce l’uomo a una macchina gismi per chiarire i capisaldi di una legge che si basi su fondamenti antropologici, non riducendo tutto a un meccanismo. Quando l’individualismo diventa l’unico criterio della storia, allora tutto diventa possibile e soprattutto si finisce per giustificare tutto. Anche qui, senza invocare fuorvianti complottismi, ci sono in gioco gruppi di potere. Faccio un esempio: oggi una famiglia composta da padre, madre e figli deve quasi chiedere scusa di esistere e viene descritta dai media come l’unico luogo dove avvengono solo guai e disastri. Con tutto il rispetto per chi compie quelle scelte, di contro, la rappresentazione delle famiglie omosessuali offre solo felicità. Uno strano ideologico modo di comunicare, mi sembra». Si percepisce oggi un episcopato poco “interventista” rispetto al passato in materia politica e sociale... «Non c’è alcuna contrapposizione rispetto al passato. Semplicemente cambiano le condizioni sociali e politiche, nella stessa Chiesa stessa cresce una consapevolezza nuova della sua missione: il bello della Chiesa è che non va avanti per schemi ma, appunto, per crescita». Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 '#&*&!!& ( 20"!#0-10!& *. /.,0- $+%+)+ 7 8 Primo Piano Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Il governo L’intervista «Ora bisogna semplificare il Fisco L’articolo 18? Noi apriamo i varchi» ROMA — Chiediamo al ministro Alfano com’è la temperatura nel governo. «Temperatura giusta per produrre risultati». Pochi giorni fa avete posto quasi un ultimatum per la cancellazione dell’articolo 18. «Nessun ultimatum, anzi occorre rallentare le polemiche e accelerare le soluzioni. Renzi ha proposto, primo leader della sinistra, la riscrittura generale dello Statuto dei lavoratori. Il nostro obiettivo è creare più occupazione. Esempio semplice: l’articolo 18 oggi scatta nelle imprese con minimo 15 dipendenti, quindi chi ha 14 dipendenti tende a non assumere. Gli imprenditori devono sentirsi liberi da vincoli». Quindi niente crisi di governo se non si deciderà la cancellazione dell’articolo 18 nel consiglio dei ministri del 29 agosto? «Macché... Il giochino di minacciare la crisi per ottenere di più puzza di naftalina, ricorda pagine buie da Prima Repub- Alfano: diamo a Renzi la spinta per superare le resistenze della sinistra Se non si fa il 29 non casca il mondo Non ci sarà alcun rimpasto blica, non è nel nostro stile. Non casca il mondo in quella data. Anche perché il 2 settembre la commissione Lavoro, presieduta da Sacconi, comincerà appunto a lavorare sul nuovo Statuto dei lavoratori. Noi apriamo a Renzi i varchi, gli diamo la spinta per inserire la sua capacità innovativa e superare le resistenze di parte della sinistra, del suo mondo». La segretaria Cgil, Camusso, ha spiegato sul Corriere come riscriverebbe lo Statuto dei lavoratori, senza toccare l’articolo 18 e ha chiesto l’applicazione degli articoli della Costituzione sulle regole sindacali e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende. «Conoscendo il modo di ragionare del vecchio sindacalismo, non vorrei che la “partecipazione dei lavoratori alla gestione” significhi qualche poltrona per i sindacalisti nei consigli di amministrazione». Il Nuovo centro destra ha l’esigenza di segnare il proprio contributo al governo: cosa c’è oltre alla cancellazione dell’articolo 18? «Ci battiamo per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione: 15 miliardi da immettere nell’economia. Per la semplificazione fiscale, soprattutto a beneficio dei piccoli imprenditori: pagamento in base agli incassi e non alla fatturazione. Per la contrattazione aziendale anziché quella collettiva: abiti su misura delle imprese e non tutti uguali dalle Alpi alle Pelagie». Nessuna ombra sulla maggioranza, neanche sulla riforma elettorale? «Portiamo le idee del centro destra in un governo guidato dal leader della sinistra. Nei 1000 giorni puntiamo a superare il bicameralismo, semplificare lavoro e pubblica amministrazione, liberare il sistema delle infrastrutture, Patto sulla Salute, sciogliere i nodi sulla giustizia: avremo cambiato l’Italia e dato agli italiani un centro destra che fa le cose». E la riforma elettorale? «Mi pare che su preferenze e soglie minime per entrare in Parlamento sia La visita Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ieri a Lampedusa per incontrare e ringraziare le forze dello Stato impegnate sul fronte immigrazione. Nella foto, mentre parla con il sindaco del comune siciliano, Giuseppina Maria Nicolini, in carica dal 2012 (Ansa) stata presa la strada corretta per non incrinare la forza della maggioranza». Si è parlato di un rimpasto di governo in autunno. «È un governo nato da poco, non vedo alcuna esigenza di rimpasto». Renzi ha molta più visibilità di voi... «Il governo non è un monocolore Pd e non mi pare che Renzi lo gestisca come tale. Né ho mai percepito tentativi di oscurare le nostre ragioni». E’ d’accordo con Renzi sulla posizione d’orgoglio nazionale che tiene nei confronti dell’Europa? «Anche chi riteneva di essere locomotiva, come la Germania, in questi tempi di recessione può diventare vagone. Noi non prendiamo lezioni dall’Europa. Anzi, vorremmo maggiori poteri di intervento per il governatore Bce, Draghi. Vorremmo una Bce che somigli di più alla Federal Reserve statunitense, che pos- Spending review All’assemblea regionale Per evitare i tagli fuga verso la pensione dei dirigenti siciliani PALERMO — Hanno sperato fino all’ultimo che il taglio a 240 mila euro l’anno di stipendi in qualche caso oltre quota 300 mila fosse graduale, come sperano i funzionari del Senato. Ma all’Assemblea regionale siciliana, disposto il provvedimento poche settimane fa per decisione del presidente Giovanni Ardizzone, il taglio risulta immediato, a cominciare dalle buste paga di fine agosto. Un primato da panico per sei consiglieri parlamentari che alla vigilia di Ferragosto si sono affrettati a presentare la domanda di pensione anticipata. Mantenendo così un appannaggio annuale Tagliola da fine agosto Ridotti a 240 mila euro annui stipendi oltre quota 300 mila Aperta una finestra «extra» per uscire evitando la scure da 320 a 360 mila euro lordi l’anno. Opportunità offerta dallo stesso consiglio di presidenza di Palazzo dei Normanni che, oltre a fissare il limite delle retribuzioni, ha aperto una finestra di pensionamenti «extra», non prevista. Appunto, una via d’uscita possibile solo per chi avrebbe 40 anni di servizio. E in qualche caso, cumulando riscatto laurea e servizio militare, bastano anche 53 anni per mollare il lavoro, incassare una liquidazione non decurtata e continuare a ricevere l’assegno di sempre. Sarebbero più di 10 su una quarantina i funzionari che avrebbero voluto approfittare della finestra «extra», ma non tutti possono per gli anni di servizio e qualcuno non vuole, offeso da provvedimenti che innestano comunque una aspra competizione interna all’amministrazione. Con funzionari di fresca nomina che colgono l’opportunità di carriera davanti a tante caselle liberate di botto. Oltre ai sei super pre-pensionati, hanno chiesto di andare via anche tre segretari che arrivavano a 210, 220 mila euro e infine 6 assistenti che rientrano nella fascia tra i 120 e i 130 mila euro l’anno. Per tutti l’obiettivo è di non subire tagli nei conteggi del rapporto di fine lavoro e nella pensione mensile che continua a gravare sulle casse dell’Assemblea, sotto questo aspetto autonoma, finanziata con una legge aggiornata proprio questo mese fissando una priorità assoluta per appannaggi e stipendi di deputati e funzionari su ogni altra voce di spesa della Regione, compresi appalti e forniture. Il palazzo di re e viceré di Sicilia i privilegi li ha sempre avuti, ma il 2014 sarà ricordato come l’anno di svolta visto che è stato «costretto» alle dimissioni un segretario generale come Sebastiano Di Bella, bersaglio preferito anche del governatore Rosario Crocetta che in Tv gli contestava lo stipendio «da 600 mila euro». Pressing recepito da Ardizzone che ha praticato il taglio chirurgico. Battendo sul tempo Camera e Senato. Felice Cavallaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 9 La riforma Rafforzato il potere di iniziativa del premier sa difendere meglio l’euro e rendere l’Europa più competitiva. Finora la paura tedesca è stata quella dell’inflazione, ma qui i temi sono stagnazione e deflazione». Secondo alcuni retroscena, Berlusconi sostiene che i «poteri forti» hanno preso a muoversi contro il governo Renzi, come nell’estate 2011 si mossero per far cadere il suo governo. «Il paragone non regge. Nel 2011 ogni ipotesi di ostilità esterna trovava terreno nella fragilità della maggioranza, di cui facevo parte, e nell’aggressione giudiziaria a Berlusconi. Oggi mi pare che il governo sia ancora in luna di miele, dopo il successo di Renzi e anche il nostro, con tutti contro e senza finanziamenti pubblici, alle elezioni europee». Berlusconi lancia dei segnali perché torniate a stare assieme. «Un giorno arriva l’appello a tutti i Il sindaco M5S Pizzarotti e la festa del Pd: l’invito diventa un caso Prima l’annuncio, poi la smentita: la presenza di Federico Pizzarotti alla Festa dell’Unità diventa un caso. I democratici mercoledì avevano reso nota la presenza del sindaco, che ieri però su Facebook ha precisato: «Non andrò alla festa dell’Unità di Bologna, e non comprendo come mai abbiano inserito il mio nome quando non ho mai confermato la mia presenza. Questo lo ritengo un problema di professionalità degli organizzatori». Il Pd replica evocando possibili pressioni su Pizzarotti. © RIPRODUZIONE RISERVATA moderati e il giorno dopo, sui giornali di area, usano il manganello per intimidirci. Un giorno puntano all’unità e un altro provano fallimentari campagne d’acquisto ai nostri danni. Siamo noi la start up per un nuovo centro destra, quello vecchio non c’è più». Qual è il progetto? «A settembre si manifesterà un’area di oltre 80 parlamentari che sosterrà la riforma costituzionale e il governo e guarderà al Partito popolare europeo. Un’area con Ncd, Udc e la parte di Scelta Civica che non vuole legarsi al Pd. Un’area alternativa alla sinistra, che si costruisca identità e forza per collaborare con la sinistra non comunista nei momenti di emergenza, come quello presente». Aperta anche a Forza Italia? «Il nostro obiettivo, adesso, è unire quelli che sostengono il governo e le riforme. Dentro Forza Italia vedo solo leggerissime torsioni sul busto. Non succede e non succederà nulla da quelle parti». Oggi userebbe un’altra espressione per dire «vu cumpra’»? «La polemica dopo il mio annuncio sulla lotta alla contraffazione è una tempesta in un bicchiere di ipocrisia. Volevano che dicessi “venditori abusivi irregolari prevalentemente extracomunitari presso le nostre spiagge”? Ma dai... Ho avviato una campagna di difesa del made in Italy, in difesa dei commercianti e dei posti di lavoro e grazie alle mie parole questo tema è esploso di fronte agli occhi degli italiani». Ridirebbe «vu cumprà»? «Ho già risposto. La penso come gli italiani: basta guardare il sondaggio sul sito del Corriere della Sera». Andrea Garibaldi agaribaldi@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Giustizia, giro di vite sull’azione disciplinare contro le toghe del Tar ROMA — Matteo Renzi, dopo aver affrontato l’argomento con il capo dello Stato a Castelporziano, assicura che l’agenda del governo non subirà variazioni: «La riforma della giustizia ha un percorso già iniziato che avrà il suo compimento nel consiglio dei ministri del 29 agosto». Resta da vedere, però, come il governo sarà capace di formulare per fine mese proposte «non divisive sulla giustizia», come non si stanca di suggerire Giorgio Napolitano, soprattutto sui temi caldi delle intercettazioni telefoniche e della loro pubblicazione, del calcolo della prescrizione Il confronto Al Guardasigilli oltre 5 mila mail di pareri sui 12 punti del piano. Molti favorevoli al divorzio senza giudice dei reati, della riforma del Csm. A fine mese, dunque, il consiglio dei ministri ratificherà il lavoro di raccordo svolto dal ministro Andrea Orlando con la maggioranza ma anche con Forza Italia che, però, ha già manifestato un certo freddo. «Le consultazioni stanno andando molto bene», insiste Renzi, ma è quasi certo che per il 29 agosto saranno pronti solo i testi dei disegni di legge sul processo civile (in questo caso ci sarà anche un decreto), sulla responsabilità civile dei magistrati, sulla riforma del Csm (sistema elettorale per arginare il peso delle correnti), sul nuovo processo discipli- nare per i magistrati ordinari, amministrativi contabili. Seguiranno i testi sul processo penale che muovono i macigni riguardanti i limiti alla pubblicazione delle intercettazioni (Renzi aveva ipotizzato un confronto con i direttori di giornali) e la prescrizione dei reati. Entro i 20-21 agosto, il ministro Orlando (che martedì ha fatto il punto con il presidente del Consiglio) avrà scoperto le sue carte sui 12 punti della riforma. Ieri è arrivata la nona scheda con il giro di vite sull’azione disciplinare a carico dei magistrati amministrativi (Tar e Consiglio di Stato) e delle toghe contabili (Corte dei Conti) che oggi è molto blanda rispetto a quella imposta dal 2006 ai giudici e ai pm della magistratura ordinaria. Il governo, che intende rendere effettivo il potere di iniziativa disciplinare riservato al presidente del Consiglio per le toghe amministrative, istituirà un’apposita sezione disciplinare per separare la funzione di chi formula il capo di incolpazione da quella di chi giudica il magistrato. Al ministero, intanto, sono giunte oltre 5000 e-mail sui 12 punti della riforma. Molto apprezzati aspetti apparentemente minori tra cui il divorzio tra coniugi consenzienti senza figli minorenni certificato in assenza del giudice. Franca Alessio (Associazione italiana avvocati di famiglia) ha comunque manifestato la sua contrarietà di affidare un procedimento delicato come un divorzio, oltre che a un avvocato, anche all’ufficiale dello stato civile. Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera # Esteri N Il rifugio Il monte Sinjar sul quale si sono nascosti migliaia di yazidi INE Sinjar Sinuni IRAQ km NF CO 40 SIRIA Cir ca Khana Sor Kursi Cir ca 2 Strada controllata dall’Isis 1k m Bara Bajet Kandala IRAQ Jaddala MONTE SINJAR 1.356 m Sukainiya 4.000 Gli yazidi rimasti sulla montagna 47 CDS DAL NOSTRO INVIATO Sei voli Parte missione umanitaria italiana ROMA — Due voli domani, altri quattro dal 17 al 20 agosto, uno al giorno. È pronta la missione italiana a sostegno alle popolazioni del Nord dell’Iraq. I ministri degli Esteri, Federica Mogherini, e della Difesa, Roberta Pinotti, hanno dato il via libera al ponte aereo, con 6 voli totali, per la distribuzione attraverso l’Unicef di 36 tonnellate di acqua, 14 tonnellate di biscotti proteici, 200 tende da campo e 400 sacchi a pelo. In una nota la Farnesina riferisce che il ministero della Difesa ha messo a disposizione un C130J dell’Aeronautica Militare, con equipaggio e specialisti dell’Esercito. «L’aereo, che è già in zona, sarà impiegato per far arrivare aiuti umanitari della Cooperazione Italiana agli sfollati e ai profughi minacciati dallo Stato islamico e che hanno trovato rifugio nei campi delle Nazioni Unite nel Nord dell’Iraq — hanno spiegato le due ministre —. Saranno distribuite 50 tonnellate di acqua e generi alimentari provenienti dal deposito di materiale italiano nella base del Programma Alimentare Mondiale a Dubai». Il piano prevede due voli il 16 agosto per la consegna a Erbil di 20 tonnellate di acqua e 8 di biscotti, un volo il 17 agosto (10 tonnellate di acqua e 4 di biscotti), uno il 18 (6 tonnellate di acqua e 2 di biscotti), uno il 19 (100 tende e 200 sacchi a pelo) e l’ultimo il 20 (100 tende e 200 sacchi a pelo). L’Italia ha stanziato finora per aiuti di emergenza 980 mila euro a Oms, Pam e Unicef e un milione di euro per attività organizzate sul posto da Ong italiane in accordo con l’ambasciata italiana a Bagdad. «La nostra preoccupazione, che ci sembra condivisa da tutte le forze politiche, è soccorrere i civili e proteggere le comunità cristiane e yazide — hanno detto Mogherini e Pinotti —. L’auspicio è che dal Consiglio Affari esteri di domani a Bruxelles esca la decisione di un’azione forte, condivisa e congiunta di tutta l’Unione Europea». © RIPRODUZIONE RISERVATA CAMPO ONU BAJET KANDALA — «Si sono presi la mia vita. Ti prego vienimi a liberare, vienimi a vendicare», dice per telefono Bushra al marito Dakhill. Lui scoppia a piangere, seduto con le gambe incrociate sul materasso impolverato nella tenda appena eretta dai funzionari delle Nazioni Unite, non riesce a trattenere i singulti. La ragazzina diciassettenne che aveva sposato meno di un mese fa gli ha appena comunicato in pochi secondi di frasi spezzate che è stata violentata. Vicino a lei sta l’uomo che la violerà ancora. Non sappiamo perché le permetta di telefonare. Forse per pietà, oppure per renderla più «cooperativa», più docile, o ancora per continuare a terrorizzare gli yazidi in fuga. «Dove sei?», le chiede lui. Ma subito si rende conto che lei non potrà mai dirlo. Allora aggiunge rapido: «Dimmi di sì, se menziono il villaggio giusto, Jazeera, Sinjar, Zumani, Tall Afar, Al Bi’aj...». Lei lo interrompe sull’ultimo. «Questo», sussurra. Ma poi la linea viene interrotta. Dakhill guarda sulla mappa, Al Bi’aj dista una ventina di chilometri dalla loro casa che hanno dovuto abbandonare nel villaggetto di Qatania la notte tra il 3 e 4 agosto sotto l’incalzare della soldataglia del cosiddetto Califfato. Ma sono quasi cento chilometri da qui e in mezzo ci sono le maledette montagne di Sinjar. Soprattutto ci sono i fanatici che vogliono convertire ogni minoranza all’Islam, c’è il riproporsi di una storia di violenze antichissima, eppure assurdamente attuale. Un capo delle milizie ha confermato il rapimento di cento tra donne e bambini: «Li porteremo a Mosul e li convertiremo». Dakhill non trattiene le lacrime, esce dalla tenda per non farsi vedere dai bambini, scoppia in un lamento ancestrale che fa pensare al Ratto delle Sabine, ai racconti remoti delle donne prese come bottino, alle torri di avvistamento sulle coste cristiane del Mediterraneo contro le razzie delle navi saracene. «Io vorrei che il mondo sapesse... Non vedo mia moglie da due settimane... me l’hanno portata via. E non so cosa fare. Ora avrà figli di altri. Non la vedrò più...». E’ il momento più intenso del lungo incontro avuto ieri con gli sfollati yazidi raccolti nel campo in via di costruzione nell’Iraq settentrionale, presso la città curda di Dohuq, a meno di cinque chilometri dal confine con la Siria. Gli Usa proclamano che la fase più acuta dell’emergenza è finita. Si calcola che all’inizio fossero oltre 40 Il reportage Tra i sopravvissuti ai piedi del Sinjar. Cancellato il progetto di ponte aereo Bushra e le donne rubate «Si sono presi la mia vita» mila i disperati assetati e affamati sulle sue sommità aride, bruciate dal sole. Ma gli americani hanno trovato solo 4.500 persone, di cui meno della metà sfollati. Di questi una piccola parte sono vecchi e infermi. Gli altri intendono restare a combattere. Cancellato il progetto di ponte aereo e via terra per l’evacuazione. Ieri dal canale di fuga attraverso le regioni curde in Siria erano arrivati in Iraq meno di 1.500 civili, contro le medie quotidiane di oltre 15 mila dei giorni precedenti. «Tuttavia l’operazione umanitaria resta in piedi. Stiamo costruendo nuovi campi di accoglienza», ci dice Marzio Babille, responsabile delle operazioni Onu in Iraq. Ufficiosamente la stima dei morti tra gli yazidi in fuga varia tra 2 mila e 4 mila persone. Sconosciuta è la cifra delle vittime assassinate nei villaggi, dei giovani obbligati a convertirsi, delle donne prese per servire da «schiave sessuali». Il dramma del 24enne Dakhill Mahlo è indicativo. Quando chiedo se c’è qualcuno con una storia da raccontare, un suo cugino incontrato per caso mi porta da lui. Ha l’aspetto emaciato, la barba sfatta, le labbra screpolate. «Alle due di notte del 4 agosto le Nel campo Onu degli sfollati yazidi Il racconto della fuga e la ricerca dei rapiti L’Isis conferma: abbiamo in ostaggio 100 tra adulti e bambini 14 famiglie che compongono il nostro clan, 106 persone in tutto, si sono messe assieme per fuggire verso le montagne. Ma gli islamici ci stavano alle calcagna. Tanti tra loro sono sunniti del nostro villaggio e del circondario. Conoscono benissimo le piste che conducono alle pendici di Sinjar evitando le strade asfaltate. Allora abbiamo abbandonato le nostre auto e proseguito a piedi. Io sono giovane, corro forte. Mio padre, mia madre e gli altri anziani con i bambini rallentavano la fuga. Già prima dell’alba erano stanchi, avevano sete. Ma i criminali del Califfato controllavano le sorgenti basse e dicevano che chi voleva bere doveva convertirsi. Abbiamo trovato un capanno. Allora mio padre mi ha detto: corri sulle cime, prendi cibo e soprattutto acqua. Noi ti aspettiamo qui e poi riprendiamo a salire assieme. Così ho fatto. Ma, sulla via del ritorno, dall’alto ho visto che gli arabi avevano circondato la catapecchia. Facevano uscire gli uomini, i miei fratelli, gli zii, i cugini, e uno a uno li obbligavano a stare in ginocchio, puntavano il mitra alla tempia, li obbligavano a offendere il nostro credo e promettere che sarebbero diventati buoni Gli altri Sinjar Le montagne estremo rifugio: dalla resistenza degli armeni alle colline tutsi Si potrebbe scrivere una guida alle montagne che sono state rifugio estremo di popolazioni stremate: dal Sinjar alle colline dei Nuba bombardate dai caccia sudanesi, fino alle Baba Mountains dove i talebani braccarono gli Hazara dell’Afghanistan. Teatri elevati di fughe, resistenze, assedi, traversate: abbiamo imparato a riconoscere le rocce aspre e gli orizzonti polverosi del Sinjar, con la marea umana degli yazidi che hanno cercato salvezza oltre le rare balze coltivate a tabacco. Mille metri di altezza, migliaia di poveri piedi in marcia. Un incubo improvviso per gli abitanti della cittadina che dà nome al monte, dove furono girate tra l’altro le prime scene del film «L’Esorcista». Altri incubi più reali hanno spinto comunità intere a scappare in alto: la tragedia del Sinjar richiama l’epopea (geograficamente non lontana) degli armeni sul Mussa Dagh, la resistenza degli abitanti di sette villaggi che nell’estate 1915 si opposero vittoriosamente ai piani di deportazione e genocidio (un milione di morti) messi in atto dall’Impero Ottomano. Ormai sfiniti, con vecchie armi e pochi viveri, i sopravvis- suti della Montagna di Mosè (sulla costa turca a sud dell’attuale Iskenderun) riuscirono a richiamare l’attenzione di una nave francese che diede l’allarme: cinque unità Alleate portarono in salvo (in un campo profughi in Egitto) quattromila armeni tra cui donne e bambini. All’inizio del bestseller «I quaranta giorni del Mussa Dagh» di Franz Werfel, pubblicato nel 1933, il pastore Aràm Tomàsian sprona il popolo macilento dei deportati: «Forza, domani saremo a Marash». E’ importante, spiega, perché «solo ciò che non ha meta è insopportabile». Per i fuggiaschi le montagne sono sempre state una meta per arroccarsi e resistere (come sul Mussa Dagh) oppure valichi di passaggio, come accade agli yazidi più fortunati che attraverso il Esodo Curdi, Maya, Hazara, Nuba, in Africa e in Asia: i popoli braccati hanno spesso cercato la salvezza sui monti Sinjar raggiungono il confine con la Siria e da lì il Kurdistan. Possono essere rivoli e flussi costanti, emergenze umanitarie a bassa intensità: come le migliaia di tibetani (Dalai Lama compreso) che negli ultimi decenni hanno attraversato a piedi l’Himalaya verso il Nepal e la sicurezza in India. Oppure sono fiumi umani in piena: nel 1991 ben 1,5 milioni di curdi inseguiti dai cannoni di Saddam Hussein prendono la via dei monti Zagros verso il sogno dell’esilio in Iran. In gran parte a piedi, molti a dorso di asino, i più ricchi in auto: un serpente lungo 60 chilometri verso la frontiera di Hai Omran. A cercare i profughi non sono gli aiuti internazionali ma elicotteri con mitragliatrici. Cicatrici simili inducono fughe preventive: nel 2003, alla vigilia dell’attacco Usa all’Iraq, migliaia di curdi tornano sui monti. Molti si rifugiano nelle caverne tra antichi villaggi yazidi distrutti in vecchie guerre. Il monte Yudi e l’Ararat, la catena degli Zagros: rifugi riutilizzati per secoli (nella loro mitologia i curdi sono «il popolo che fugge in montagna»). Altrove le cime diventano improvvisati ricoveri per una sola stagione: a Biserero nel Nord-Ovest del Esteri 11 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 # Sopravvissuti Sopra, Dakhill mostra la foto della moglie Bushra rapita dai miliziani. A sinistra, sfollati yazidi fuggiti da Sinjar sotto un ponte a Dahuk, in Kurdistan, 430 chilometri a nord di Bagdad (Ap/Khalid Mohammed) La strategia americana La Casa Bianca esclude truppe sul terreno Maliki cede e si ritira musulmani. Tre o quattro volte li hanno fatti entrare e uscire. Poi li hanno caricati sugli automezzi appena abbandonati dalla nostra gente e portati via. E’ stata l’ultima volta che ho visto mia moglie». Rovista nel portafoglio ed estrae un foglio spiegazzato: è la tessera da studentessa di Bushra Mojo, 17 anni, con la sua foto su sfondo azzurro che la fa sembrare quasi una bambina. Da allora si parlano per sms e con telefonate brevissime. Tanti tra gli sfollati yazidi in qualche modo mantengono rari contatti più o meno diretti con i loro cari. Qualcuno parla con il vicino di casa che li vede ancora, magari prigionieri nella moschea o nella scuola locale. Persino parlano con i loro aguzzini. Sono sprazzi di una società sconvolta che preserva segmenti di umanità. Così Bushra ha raccontato al marito il calvario delle donne prigioniere. In un primo contatto già il pomeriggio del 4 agosto gli ha detto che si trovava nella stazione di polizia del villaggio di Jazeera assieme a centinaia di altre, per lo più ragazze giovani. Cime stremate In alto, profughi yazidi sul monte Sinjar. Al centro, un’immagine che ritrae la vicenda degli armeni asserragliati sul Mussa Dagh nell’estate 1915, poi salvati dalla minaccia turca grazie anche all’intervento internazionale. Sotto, la Collina della Resistenza in Ruanda «Vogliono che diventiamo tutte musulmane, dobbiamo indossare vestiti tradizionali arabi», ha aggiunto. Il giorno dopo era nel commissariato di Tall Afar. Ha specificato che le più carine erano state selezionate. Alle quattro della mattina un gruppo di uomini armati era venuto a cercare una certa Nazeh, pare che fosse particolarmente bella. E hanno picchiato qualcuna con i calci dei fucili perché sostenevano che non li aiutava a trovare Nazeh. Il quarto giorno dopo la cattura Bushra comunica di essere stata rinchiusa a Badush, il carcere maggiore di Mosul che le milizie del Califfato da metà giugno utilizzano come quartiere generale. Qui avviene la separazione: «Le vergini da una parte, le sposate dall’altra». Le prime, da quanto lei lascia capire, sarebbero state violentate e poi fatte partire, forse per la Siria. Tra gli yazidi dicono che alcune sarebbero vendute per 1.000 dollari al «mercato delle donne di Mosul», ma non ci sono conferme. Lei viene invece condotta in un altro luogo e qui data a un uomo. «Continuava a dirmi che l’avrebbero violentata. E penso sia avvenuto il 9 agosto», dice Dakhill. Cercando di smorzare la tensione domando se ha qualche notizia dei suoi fratelli. «Jamal ha 26 anni. Kamaj 21. So che sono rinchiusi nella moschea di Tall Afar», risponde e prova a comporre il loro numero. Risponde in diretta un miliziano del Califfato. «Stanno pregando con noi, chi sei?», chiede questi. «Sono loro fratello», risponde Dakhill. «Cane infedele, convertiti e solo allora potrai parlarmi», replica l’altro interrompendo la comunicazione. Pochi minuti dopo arriva la chiamata di Bushra: «Si sono presi la mia vita...». Lorenzo Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA Ruanda, tra le pinete a duemila metri di quota, c’è una collina che dopo il genocidio è stata battezzata «The Hill of Resistance». E’ il luogo dove nel 1994 i tutsi opposero una singolare resistenza agli aguzzini hutu. Dai villaggi in decine di migliaia si accamparono sulla sommità della collina perché c’erano molte pietre: con quelle armi riuscirono a respingere per giorni gli attacchi dei manovali del terrore e i loro machete, prima che arrivassero i soldati e i miliziani con i mitra. Se non la salvezza, ogni tanto sui monti dei fuggiaschi arriva (anni dopo) la giustizia. Nel 2013 l’ex dittatore Ríos Montt è stato condannato in Guatemala per il genocidio dei Maya Ixil: all’inizio degli Anni 80 gli Indios braccati dall’esercito si rifugiarono e furono decimati nelle zone più impervie dei Monti Cuchumatán. Vallate rigogliose che non assomigliano affatto all’Iraq. Chi ha cacciato gli yazidi a morire sul Sinjar speriamo abbia la sorte dei carnefici sui monti del Guatemala. Michele Farina mikele_farina © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Per il ministro della Difesa di Obama, Chuck Hagel, l’Isis, il gruppo terrorista che ha preso il controllo di una larga parte dell’Iraq centrale, rappresenta «una minaccia per tutto il mondo civilizzato» mentre l’influente senatrice democratica Dianne Feinstein, presidente della Commissione parlamentare che sorveglia i servizi segreti, ha detto senza mezzi termini che quello dell’Isis «è un esercito terrorista che va sconfitto». Ma il presidente americano — anche lui convinto dell’enorme pericolosità di queste bande e dei gruppi terroristi che aspirano a diventare Stato, il «Califfato» che stanno cercando di instaurare a cavallo tra Siria e Iraq — non si esprime con altrettanta determinazione. Ieri è intervenuto di nuovo sulla crisi irachena, ma lo ha fatto essenzialmente per rivendicare un primo, iniziale, successo sull’intervento umanitario per evitare il genocidio della minoranza religiosa degli yazidi. E, avuta conferma dai «berretti verdi» andati in missione esplorativa sul monte Sinjar, che lì la situazione è sotto controllo e l’assedio è stato spezzato, Obama ha detto che a questo punto non è più necessaria la missione di soccorso via terra che era stata pensata nei giorni scorsi. Continuano i bombardamenti, certo, ma limitati e finalizzati all’obiettivo di proteggere gli americani che risiedono a Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno, minacciato dall’esercito dell’Isis. Insomma, Obama non accenna a modificare il suo atteggiamento: una settimana fa ha autorizzato con molta riluttanza i bombardamenti, ma continua a sostenere che le operazioni saranno molto limitate: le sue espressioni sono molto più caute di quelle del capo del Pentagono o della Feinstein. E mentre l’Onu dichiara un’altra emergenza umanitaria, stavolta alle porte di Bagdad, nella zona di Falluja, il presidente promette che, sì, gli americani cercheranno di attivare altri interventi umanitari in altre regioni dell’Iraq, se e quando sarà necessario, ma cercheranno per questo la cooperazione internazionale di un buon numero di partner. E, comunque, ribadisce che gli Usa, pur avendo mandato altri 130 consiglieri militari nel Paese che avevano invaso 11 anni fa, stavolta non metteranno truppe. Gli strateghi della Casa Bianca sono alle prese con un problema formidabile: come contenere e possibilmente sconfiggere l’Isis — un esercito bene armato, ormai autofinanziato coi proventi del petrolio e con un’agenda politica ben più ambiziosa di quella di Al Qaeda che voleva solo distruggere — senza farsi coinvolgere 8 agosto La crisi Gli Stati Uniti non devono intervenire ogni volta che c’è una crisi Non permetterò che veniamo trascinati in un altro conflitto in Iraq 14 agosto I raid Siamo riusciti a rompere l’assedio contro gli yazidi. Ma continueremo con i raid in Iraq per proteggere i civili e il personale americano nella battaglia. Obama spera di riuscirci più che con l’attuale, blanda, azione di contenimento, con la pressione politica per la nascita di un nuovo governo realmente rappresentativo delle diverse comunità del Paese. Appoggiando fin dalla prima ora il nuovo premier incaricato Abadi, il presidente americano investe fortemente in un cambio di regime per recuperare i sunniti moderati che, esasperati dal governo settario di al Maliki che aveva affidato tutte le posizioni di responsabilità agli sciiti, si sono schierati con un «Califfato» del quale, pure, non sono di certo entusiasti. Ci sarà davvero il cambio di regime? E basterà per capovolgere le sorti della guerra civile irachena? Gli analisti sono molto perplessi e lo stesso Obama si è detto tutt’altro che ottimista sulla possibilità di estirpare l’Isis in tempi brevi. Ma ieri la Casa Bianca ha segnato un punto a suo favore quando al Maliki, che aveva a lungo rifiutato di dimettersi e aveva accusato il presidente Fuad Masum di aver violato la Costituzione affidando ad un altro l’incarico di formare il nuovo governo, ha preso atto di essere rimasto isolato ed ha accettato di ritirarsi riconoscendo la legittimità del tentativo di Abadi. Sciita anche lui, ma consapevole che il Paese può essere salvato solo con un vero governo di unità nazionale, il premier incaricato adesso dovrà mettere insieme un gabinetto davvero capace di ricreare un clima di collaborazione tra le diverse etnie dell’Iraq. Anche se Abadi riuscirà a recuperare i sunniti moderati, non per questo l’Isis, che magari perderà una parte dei consensi popolari, deporrà le armi. Ricostruire l’esercito iracheno non sarà facile e, comunque, richiederà tempo. Rimane l’azione di contenimento che gli americani possono fare dal cielo. Obama aveva detto chiaramente di non voler trasformare la Us Air Force nell’aviazione di al Maliki. Ma, detronizzato il leader settario, potrebbe diventare la copertura aerea di un governo più rappresentativo, apertamente sostenuto da Washington. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Esteri Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Ma il regime del Nord lancia tre razzi nel Mar del Giappone Il Papa in Corea: il mondo è stanco della guerra DAL NOSTRO INVIATO SEUL — Sarà pure «la terra del calmo mattino», come ricorda Francesco, ma da queste parti la calma è relativa e ad inquadrare il clima ci pensano i tre missili a «corta» gittata che a Nord il regime di Pyongyang lancia per 220 chilometri, dalla costa orientale e nel mare del Giappone, trentacinque minuti prima che sul versante occidentale atterri in Corea del Sud, alle 10,16, l’aereo del Papa. Cielo livido, pioggia sottile. La notizia arriva da fonti militari del Sud. Un altro paio di razzi saranno lanciati più tardi, più o meno mentre Francesco, rivolgendosi nella Blue House di Seul alla presidente Park Geunhye, legge in inglese (è la prima volta, in pubblico) un testo che aveva già preparato ma si adatta perfettamente alla situazione: «La ricerca della pace da parte della Corea è una causa che ci sta particolarmente a cuore perché influenza la stabilita dell’intera area e del mondo intero, stanco della guerra» sospira, invocando «la speranza di giustizia, pace e unità e l’arte e la pazienza della diplomazia» di contro alle «dimostrazioni di forza». L’ultimo lancio di Pyongyang risaliva a fine luglio. Nel seguito papale la cosa si è saputa quando Francesco, su un’utilitaria, era già arrivato in nunziatura per il pranzo. «Nessuno si è preoccupato di nulla, a cominciare dal Papa», spiega sereno padre Federico Lombardi: «Abbiamo chiesto ai sudcoreani e dicono che ci sono abituati, che La causa «La ricerca della pace da parte della Corea è una causa che ci sta particolarmente a cuore» quest’anno è la diciassettesima volta, da parte nostra non ci sono preoccupazioni particolari». Il Vaticano non ha rapporti ufficiali con la Corea del Nord ma non vuole farne un caso. Del resto alla «pace e riconciliazione» Francesco dedicherà lunedì l’ultima messa a Seul. La presidente parla di «più di 70 mila famiglie divise» e gli dice che «dobbiamo bloccare lo sviluppo delle armi nucleari nel Nord». Francesco incoraggia «gli sforzi in favore della riconciliazione e della stabilita nella penisola coreana, unica strada sicura per una pace duratura». Ma le sue parole vanno oltre, si rivolgono all’Asia e al pianeta. Il Papa parla ai «leader politici e civili» di un mondo «sempre più globalizzato», indica «la ricerca della pace» come una «sfida» per coloro che in particolare «hanno il compito di perseguire il bene comune della famiglia umana Seul Francesco accolto dai fedeli attraverso il paziente lavoro della diplomazia», e scandisce: «Si tratta della perenne sfida di abbattere i muri della diffidenza e dell’odio promuovendo una cultura di riconciliazione e di solidarietà. La diplomazia, come arte del possibile, è basata sulla ferma e perseverante convinzione che la pace può essere raggiunta mediante il dialogo e l’ascolto attento e discreto, piuttosto che attraverso reciproche recriminazioni, critiche inutili e dimostrazioni di forza». Nel volo verso Seul Francesco ha pregato in silenzio, con i giornalisti, per il reporter Simone Camilli, morto a Gaza, «queste sono le conseguenze della guerra». Un volo storico: la prima volta di un Papa che attraversa lo spazio aereo della Cina, il telegramma al presidente Xi Jinping con Francesco che invoca con «le benedizioni divine di pace e benessere sulla nazione». Segnali di dialogo — da Pechino potrebbe arrivare un messaggio di risposta — tra tante difficoltà: ieri si diceva che la metà di un centinaio di ragazzi cinesi è stata trattenuta e non potrà partecipare alla giornata asiatica della gioventù. Ma la linea del pontefice è chiara: «La pace non è semplicemente assenza di guerra, ma opera della giustizia. E la giustizia fa appello alla tenacia della pazienza: essa non ci chiede di dimenticare le ingiustizie del passato, ma di superarle attraverso il perdono, la tolleranza e la cooperazione». Qui sta l’arte della diplomazia: «La volontà di discernere e raggiungere obiettivi reciprocamente vantaggiosi, costruendo le fondamenta del mutuo rispetto, della comprensione e della riconciliazione». Alla vigilia dell’Assunta, Francesco ha scritto su Twitter: «Maria, Regina della Pace, aiutaci a sradicare l’odio e a vivere in armonia». Gian Guido Vecchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Gaza Applausi e commozione all’arrivo a Ciampino. I funerali previsti per oggi a Pitigliano Divisioni L’ultimo volo di Simone verso casa Un reporter e il cordoglio dell’Italia E Barack bloccò la vendita di armi a Israele La salma a Roma con la famiglia. Le parole di Napolitano ROMA — L’ultimo saluto degli amici e dei colleghi a Gerusalemme, poi il ritorno in Italia su un volo della presidenza del Consiglio, con il padre Pierluigi, la madre Maria Daniela e la sorella Benedetta. Lacrime e ricordi per Simone Camilli, il videoreporter romano dell’Associated Press ucciso mercoledì mattina a nord di Gaza dall’esplosione di un ordigno israeliano. Lacrime che ieri sera hanno accompagnato anche l’arrivo della salma del giornalista all’aeroporto di Ciampino. Ad accoglierla, vicino alla palazzina che ospita il 31° Stormo dell’Aeronautica, la moglie Ylva e l’altra sorella Chiara, insieme con il ministro degli Esteri Federica Mogherini che si è intrattenuto per qualche minuto con i familiari del giovane che aveva fatto della Striscia la sua seconda patria, raccon- Il saluto La moglie Ylva (seconda da sinistra) con la sorella (Benedetta) e la mamma di Simone (sotto, a Gaza) A pochi mesi dall’uccisione in Ucraina di Andrea Rocchelli, l’Italia si trova di nuovo a piangere la scomparsa di un suo giovane cittadino e operatore dell’informazione, partito per svolgere un servizio all’opinione pubblica testimoniando le atrocità della guerra». Un conflitto in un territorio che Simone conosceva benissimo perché ha ripetutamente lavorato a Gaza dal 2006, dopo aver lasciato Roma per andare a lavorare per l’Ap. «L’ho conosciuto proprio in quell’anno — racconta commosso un giornalista palestinese, Ibrahim Hussein — era all’inizio della sua carriera e siamo diventati subito amici: era una brava persona, schiva, gentile». Un collega dell’Ap, Rauhi Razem, rivela: «L’ultima volta che ci siamo sentiti mi disse che gli sarebbe piaciuto fare una storia con me sul Ramadan. Ma poi decise di andare Gaza». Dall’ospedale di Saint Jo- seph (Gerusalemme) la salma del videoreporter è partita per l’aeroporto di Tel Aviv e quindi per Roma. Oggi alle 18 — «salvo altre impreviste disposizioni delle autorità competenti», spiegano dalla diocesi di Pitigliano — monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello, celebrerà i funerali nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo nella cittadina in provincia di Grosseto dove il sindaco è proprio il padre di Camilli e dove ieri sera c’è stata una veglia di preghiera. Negozi chiusi per lutto, sospese tutte le iniziative per Ferragosto. Vietate, con ordinanza comunale, foto e riprese audiovideo delle esequie e del corteo funebre, tranne quelle dell’Ap. Rinaldo Frignani © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente La morte di Simone sia un ulteriore monito per una definitiva cessazione delle ostilità tando i drammi e le sofferenze della guerra fino all’ultimo istante della sua vita. Un applauso commosso ha salutato la partenza del carro funebre per il Policlinico Gemelli dove, su ordine della procura di Roma — che ha aperto un’inchiesta sulla morte di Camilli —, stamattina saranno svolti gli accertamenti autoptici. Alla famiglia del giornalista è giunto, fra i tanti messaggi di cordoglio, anche quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «La morte di Simone, come quella delle altre vittime dell’esplosione e dei numerosi civili di ogni età e nazionalità quotidianamente coinvolti dalla violenza bellica in Medio Oriente — scrive il presidente —, deve costituire un ulteriore monito alle parti in conflitto e a tutti noi affinché ci si impegni per un’immediata e definitiva cessazione delle ostilità. La cronologia del conflitto Margine di protezione I razzi da Gaza, l’uccisione di tre ragazzi israeliani rapiti a Hebron e di un minorenne palestinese innescano la spirale che l’8 luglio porta Israele a lanciare l’operazione militare «Margine di protezione» L’appello dell’Onu Il 17 luglio parte l’offensiva di terra che secondo Israele ha l’obiettivo di distruggere i tunnel di Hamas. Il 22 luglio il segretario Onu Ban Ki-moon invita le parti al dialogo. Falliscono i tentativi di tregua Scuola bombardata Il 25 luglio gli israeliani colpiscono una scuola a Beit Hanoun che accoglie palestinesi sfollati: 17 i morti. Il bilancio del conflitto registra circa duemila vittime palestinesi (in gran parte civili) e oltre 60 morti israeliani Il reporter ucciso Mentre al Cairo si tratta per una tregua, il 13 agosto Simone Camilli, 35 anni, videoreporter Ap, muore a Gaza: stava riprendendo gli artificieri palestinesi che disinnescavano un proiettile israeliano DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME — Yair Lapid, il ministro delle Finanze, legge il Wall Street Journal per raccogliere informazioni sull’economia globale. Questa volta ha trovato una notizia locale — con implicazioni internazionali — che Benjamin Netanyahu non gli aveva annunciato nelle riunioni del consiglio di sicurezza. La telefonata di mercoledì con Barack Obama è stata dedicata poco al cessate il fuoco nei combattimenti con Hamas e molto — svela il quotidiano — alla mancata tregua tra il presidente americano e il premier israeliano. Durante il mese di conflitto, lo Stato Maggiore israeliano è riuscito a ottenere rifornimenti di armi dal Pentagono senza che la Casa Bianca ne fosse informata. Così il presidente ha deciso di esercitare un maggiore controllo sulle forniture e ha bloccato la consegna di missili Hellfire, montati sugli elicotteri Apache impegnati nell’operazione a Gaza. Lapid ha cercato in queste settimane di fare da mediatore con gli Stati Uniti. Ha parlato con John Kerry e gli ha ripetuto che la «relazione strategica con Washington è fondamentale», mentre i consiglieri di Netanyahu lasciavano trapelare i commenti poco benevoli del premier verso il segretario di Stato. Alle presidenziali americane del 2012 Netanyahu ha sostenuto Mitt Romney, l’avversario di Obama. Adesso i parlamentari della destra contano già sul calendario i giorni mancanti alla fine del mandato. «In due anni e mezzo — commenta Danny Danon, tra gli oltranzisti del Likud — non siederà più alla Casa Bianca, noi resteremo ad affrontare le stesse minacce». Davide Frattini © RIPRODUZIONE RISERVATA Esteri 13 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 # Il caso Appello del presidente «alla pace e alla calma». Il governatore: cambi ai vertici delle forze dell’ordine Convoglio oltreconfine Missouri, rivolta per il ragazzo nero ucciso Obama critica la polizia: non ci sono scuse Scontri e arresti. Gli hacker danno la caccia all’agente su Internet La vicenda La sparatoria Michael Brown (nella foto, alle spalle del padre), 18 anni, viene ucciso mercoledì 8 agosto da un poliziotto. Secondo le forze dell’ordine l’agente ha sparato per legittima difesa perché il giovane di colore avrebbe cercato di disarmarlo Le due verità Alcuni testimoni raccontano un’altra verità: Michael, per reagire a un arresto ingiustificato, si sarebbe liberato del poliziotto e allontanato. All’ordine di fermarsi si sarebbe girato alzando le mani, ma il poliziotto avrebbe sparato, uccidendolo. La polizia si è rifiutata di fornire il nome dell’agente. La vicenda ha scatenato una rivolta a Ferguson e l’intervento del presidente Barack Obama DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — È dovuto intervenire per la seconda volta Barack Obama, con un appello alla «pace e alla calma» in diretta tv dalla residenza estiva di Martha’s Vineyard, per cercare di riportare alla normalità nel sobborgo di Ferguson, vicino a St. Louis, in Missouri, i 21 mila abitanti, due terzi dei quali afroamericani, dopo cinque giorni tesissimi di proteste e scontri con la polizia — che ha anche fatto ricorso a gas lacrimogeni e proiettili di gomma, arrestato una decina di persone e fermato due giornalisti — in seguito all’uccisione del 18enne di colore Michael Brown, disarmato, da parte di un poliziotto durante un banale controllo. «Non ci sono scuse», ha detto Obama, «per un uso eccessivo di forza da parte della polizia contro manifestanti pacifici e per mettere in carcere chi protesta esercitando legalmente il Primo Emendamento (quello sulla libertà di espressione). Negli Stati Uniti la polizia non dovrebbe usare prepotenza o arrestare giornalisti che stanno cercando di fare il proprio lavoro», riferendosi ai due cronisti del Washington Post e dell’Huffington Post, fermati dalla polizia dentro un McDonald’s senza un apparente motivo e poi rilasciati. E ha chiesto senza mezzi termini un’inchiesta «aperta e trasparente». Inchiesta che evidentemente non può essere lasciata nelle mani della polizia locale — 53 agenti quasi tutti bianchi —, che si è mostrata palesemente inadeguata a gestire il caso. Obama ha detto di aver chiesto al Dipartimento della Giustizia e all’Fbi di indagare sull’uccisione del ragazzo, che potrebbe avere avuto anche un risvolto razziale. Ma ha anche difeso il governatore del Missouri, il democratico Jay Nixon, criticato per non essere riuscito a contenere gli animi: «uno bravo, un governatore attento». Nixon ha anche preannunciato cambi al vertice della polizia locale. La situazione in città rischia di sfuggire di mano. Mercoledì notte St. Louis Una manifestante nelle strade di Ferguson, il sobborgo di St.Louis dove sono in corso disordini da 5 giorni Frontiera Blindato russo ieri (Shaun Walker) gli agenti hanno utilizzato lacrimogeni e sparato proiettili di gomma per disperdere le migliaia di persone esasperate per il fatto che la polizia — cinque giorni dopo l’uccisione di Brown — non avesse ancora rivelato il nome del poliziotto che aveva sparato, secondo i responsabili locali per la necessità di proteggerlo dalle minacce di morte. Almeno due persone sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco sparati da agenti. La polizia si è giustificata affermando che i manifestanti avevano lanciato molotov. Ma sono proprio i metodi duri utilizzati nei controlli e ancora di più nel reprimere le proteste degli afro-americani ad alimentare le maggiori critiche. In particolare ha destato impressione l’eccessiva militarizzazione delle polizie locali, armate fino ai denti con armi da guerra come fucili mitragliatori M16 e corazzati Humvee, anche se spesso prive della cultura e della preparazione necessaria per farne uso, specialmente in situazioni di gestione dell’ordine pubblico. Ieri il ministro della Giustizia, Eric Holder, si è detto preoccupato per un uso di equipaggiamenti militari che manda «un messaggio ambiguo». E un secondo caso di questi giorni negli Stati Uniti, l’uccisione di un altro ragazzo nero da parte della polizia a Los Angeles, non fa che gettare benzina sul fuoco. Intanto ad alimentare le tensioni ci ha pensato il gruppo di hacker Anonymus, diffondendo via Twitter — l’account è stato subito sospeso — l’identità di un agente che ritengono sia il responsabile dell’uccisione di Brown. Ma la polizia ha detto che il nome diffuso dal gruppo non è di un agente di Ferguson. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli Usa evacuano il personale diplomatico dalla Sierra Leone L’Oms sull’Ebola: «Pochi rischi, non cancellate i voli aerei» Sono praticamente inesistenti i rischi di contrarre il virus Ebola per chi viaggia in aereo. La rassicurazione arriva da Isabelle Nuttall, a capo del Dipartimento Global Capacity Alert and Response dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. La dichiarazione arriva dopo che diverse compagnie aeree avevano annunciato lo stop dei voli per i Paesi colpiti da Ebola. «A differenza di altre malattie come tubercolosi e influenza — spiega l’esperta — Ebola non si trasmette per via respiratoria. Si può essere contagiati solo per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona che ha i sintomi del virus». Nell’eventualità che a bordo di un aereo ci sia un malato di Ebola, continua la nota, la probabilità che l’equipaggio o i passeggeri vengano contagiati è estremamente bassa. «Proprio perché il rischio è così ridotto — conclude Nuttall — l’Oms non considera i nodi del trasporto aereo ad alto rischio di diffusione del contagio». Intanto Kent Brantley, il medico statunitense trentatreenne infettato dal virus in Africa e ricoverato ad Atlanta, dove è stato sottoposto a un trattamento sperimentale, continua a migliorare e potrebbe essere presto dimesso. Infine è stato annunciato che le famiglie del personale diplomatico americano saranno evacuate da Freetown, la capitale della Sierra Leone, uno dei Paesi più colpiti dall’epidemia. Lo ha reso noto il Dipartimento di Stato specificando che si tratta di «precauzione». Ucraina, entrano i blindati russi Guerra nell’Est MOSCA — Si tratta ancora sul convoglio umanitario russo fermo alla frontiera con l’Ucraina mentre sul terreno le forze regolari annunciano di aver circondato la roccaforte ribelle di Luhansk dopo intensi combattimenti che hanno provocato nuove vittime civili. I tre capi dei separatisti si sono dimessi dopo che uno di loro, il «ministro della Difesa» Igor Strelkov, era stato dato per gravemente ferito. Quest’ultima notizia è stata smentita dagli stessi separatisti che però nell’annunciare ieri le dimissioni di Strelkov, un ex colonnello russo, hanno affermato che ora «con cuore leggero può uscire dalla Repubblica popolare del Donbass»; quasi un necrologio. La Croce Rossa Internazionale (Icrc) ha preso contatto con il convoglio che ha raggiunto la regione di Rostov, pronto, apparentemente, a entrare nella zona controllata dai ribelli. Camion fermi, blindati in movimento: l’inviato del Guardian ha raccontato di una colonna di 23 automezzi militari che ieri notte ha attraversato la frontiera vicino alla russa Donetsk (a 200 km dall’omonima città ucraina). Se non è la testa di un’invasione, è la prova della presenza di forze russe oltreconfine. Intanto l’Icrc non ha verificato il contenuto dei camion, ma secondo un’agenzia russa ci sarebbe l’accordo per un inventario completo. Mosca continua a insistere sulla presenza dei suoi uomini alla guida, cosa che Kiev non vuole. Con l’avanzata di ieri le truppe regolari sembrano controllare il varco tra la Russia e Luhansk; quindi non sarebbe più possibile un passaggio diretto del carico umanitario in questa zona. Mosca potrebbe dirottarlo verso Donetsk. Kiev ha fatto arrivare nella regione di Luhansk un altro convoglio di aiuti, ma sarà difficile che questi camion riescano a passare i blocchi degli indipendentisti. In Crimea, di fronte ai deputati, Vladimir Putin ha usato toni concilianti, sostenendo che la Russia non vuole il confronto con l’Occidente. «Dobbiamo rafforzare il nostro Paese, non tagliarlo fuori dal resto del mondo; dobbiamo consolidarci e mobilitarci, ma non per la guerra o per qualche genere di duro confronto». Ma Europa, Usa e Nato rimangono guardinghi. Il Segretario generale dell’Alleanza, Rasmussen, ha detto che la dichiarazione è benvenuta se sincera. Ma in passato, ha ammonito, Putin più volte ha usato simili toni, ma poi non ha messo in pratica «misure concrete». Quei movimenti di blindati all’interno dell’Ucraina sono un’ulteriore prova? Fabrizio Dragosei Drago6 © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Esteri 15 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Tendenze L’incontro delle élite tenuto segreto, ma molto è trapelato, dagli ospiti ai temi. Per esempio, l’auto: tutti la guideranno ma nessuno la possiederà I protagonisti Elon Musk, il geniale imprenditore delle auto elettriche Tesla e delle astronavi private SpaceX, illustra il suo progetto: portare l’uomo su Marte e creare lì una colonia stabile. Una via di fuga per l’umanità qualora le cose si mettessero male sulla Terra. «Sei sudafricano, perché anziché a trasferirci su Marte, non pensi ad aiutare quelli che nel nostro continente non riescono a sopravvivere?» Alla domanda che, al «camp» di Google in Sicilia, gli viene rivolta dal premio Nobel per la Pace Leymah Gbowee, l’attivista che col suo movimento ha dato un contributo decisivo alla fine della guerra civile in Liberia, Musk risponde che a spingerlo verso Marte non è un intento filantropico, ma il bisogno di scoprire cose nuove che lo ha sempre animato. Scambio interessante, ma i progetti marziani di Mr. Tesla non sono una novità. Così come non è nuova l’idea del fondatore di Google, Larry Page (se ne è parlato durante gli incontri, lasciando perplessi i manager delle telecomunicazioni presenti) di coprire l’Africa con una rete di palloni aerostatici capace di garantire il collegamento wi-fi in tutto il Continente. Agli ospiti – imprenditori, banchieri, scienziati, esponenti della società civile, artisti e anche alcuni giornalisti anglosassoni – invitati da Google, insieme alle loro famiglie, al Verdura Golf Resort di Sciacca a passare qualche giorno di relax e di conversazioni sugli scenari del futuro, è stato chiesto di mantenere un silenzio totale sul contenuto degli incontri. A prima vista tanta riserbo sembra fuori luogo: il meeting siciliano è stato presentato come una piccola Davos, ma al forum economico svizzero gli eventi sono in gran parte pubblici e anche di quelli riservati si può dare conto se i relatori, come accade abbastanza di frequente, sciolgono i giornalisti ammessi alle sessioni dal vincolo della riservatezza. In fondo, stando ai tanti spifferi che circolano, nei meeting al Verdura sono state fatte analisi Google Larry Page, 41 anni, cofondatore di Google Al tempio Tony Hawk, il più noto skateboarder Usa, in un’immagine pubblicata su Twitter posa davanti al tempio di Selinunte durante un’escursione notturna organizzata da Google Africa e coloni su Marte Il futuro secondo Google (che ora vuole la privacy) Le idee discusse dalla tecno-aristocrazia in Sicilia interessanti, ma nessuno ha rivelato segreti: il top manager di una casa farmaceutica si è detto convinto che entro dieci anni avremo cure efficaci contro il cancro, Fareed Zakaria, commentatore della Cnn, ha tenuto una lezione Silenzio A ospiti, scienziati, banchieri e imprenditori intervenuti al meeting è stato chiesto di mantenere la massima riservatezza sull’incontro sul declino americano e un’altra sul ruolo della politica nello sviluppo dei mercati dei Paesi emergenti. Il capo di un grande gruppo tedesco ha parlato con una certa preoccupazione del futuro dell’Europa. L’amministratore delegato di Vodafone, Vittorio Colao, ha discusso di nuove formule finanziarie per aiutare chi ha accumulato abbastanza capitale umano ad uscire dalla povertà e di accesso digitale alla sanità n e i P a es i p i ù a r re t r a t i co n Muhammad Yunus, l’economista e premio Nobel ideatore del mo- derno microcredito. Un brivido lungo la schiena al presidente di Fiat-Chrysler, John Elkann, l’ha fatto correre Travis Kalanick, fondatore di Uber, quando ha sostenuto che l’auto diventerà come l’acqua corrente: non è tua, ma scorre dal rubinetto quando ce n’è bisogno. Lo stesso per le quattro ruote: ce ne sarà una pronta quando serve, comprarla non avrà più molto senso. Poi ci si è messo pure Larry Page: ha detto che anche la sua azienda, Google, entrerà in qualche modo nel business dell’auto ora che ha sviluppato – e ormai quasi perfezionati dopo diversi anni di collaudi - la vettura che si guida da sola. Ma anche questo l’avevano già capito in tanti. Perché allora questi silenzi più da Bildenberg che da Davos? Verrebbe da criticare un’aristocrazia intellettuale e tecnologica che discute in segreto del futuro di tutti noi. Invece no: in fondo il fatto che Google abbia scelto questa formula è una buona notizia. L’azienda che, come Facebook e molte altre imprese del digitale, tenta da molto tempo di liberarsi dai vincoli della «privacy», adesso riscopre le virtù della discrezione. Eric Schmidt, che anni fa provò a liquidare i difensori del diritto alla riservatezza con una frase divenuta celebre («se non vuoi che quello che hai fatto diventi pubblico forse non avresti dovuto farlo»), oggi è il presidente dell’azienda che impone il silenzio ai suoi ospiti. Forse anche in Silicon Valley stanno comprendendo che il ricorso alla «privacy» non è una scelta di retroguardia né una manifestazione di oscurantismo, ma un esercizio di libertà. Massimo Gaggi Tesla Elon Musk, 43 anni, cofondatore di Tesla Motors Nobel Muhammad Yunus, 74 anni, economista e Premio Nobel Uber Travis Kalanick, 38 anni, fondatore di Uber © RIPRODUZIONE RISERVATA Il commento AMAZON-HACHETTE, LA CONTESA SU UN’ARTE MILLENARIA Editori tradizionali contro i retailer online: i contendenti hanno i loro difetti, ma anche due diverse pretese di diffondere il sapere di GIAN ARTURO FERRARI I l conflitto divampato tra Amazon, il maggior retailer on line di libri al mondo, e Hachette, quarto o quinto editore negli Usa ma secondo nel mondo considerando anche le operazioni in Francia e in Gran Bretagna, è a prima vista un normale contrasto commerciale, una guerra di interessi. Amazon vuole vendere tutti i libri, compresi quelli di Hachette, a 9,99 dollari, argomentando che negli ebook la differenza di prezzo, legata prevalentemente alla dimensione, non ha senso. Hachette vuole mantenere una scala di prezzi da 12,99 a 19,99 appellandosi alla diversità intrinseca dei libri e del relativo marketing. Nella realtà dei fatti Amazon vuole prezzi bassi e uniformi per allargare al massimo il numero dei propri clienti (cui in prospettiva vendere ogni sorta di cose) mentre Hachette vuole prezzi più alti e differenziati. In primo luogo per difendere i pro- pri margini di profitto, che sono comunque una percentuale del prezzo, e in secondo luogo per non svantaggiare troppo i libri di carta — a prezzo comunque alto — che restano il business principale. Fin qui tutto regolare. Le cose sono cambiate quando Amazon, con una mossa da padrone delle ferriere, ha cercato di piegare Hachette ostacolando e rallentando in vari modi la vendita dei suoi ebook sul proprio canale. Mossa sulla cui validità legale si esprimeranno gli esperti, ma che per certo non rientra nel concetto di fair play. Hachette da parte sua ha reagito atteggiandosi, con molto relativa credibilità, a paladina dei supremi valori e inducendo 909 scrittori, alcune decine dei quali di qualche notorietà, a firmare una lettera in difesa della cultura (e di Hachette, naturalmente). E a pubblicarla comprandosi una pagina sul New York Times al costo di 104.000 dollari, cento dollari a testa, se l’hanno pagata loro. James La vicenda Boicottaggio Il 23 maggio diverse testate Usa segnalano che Amazon ha reso difficoltose le vendite dei libri dell’editore Hachette La tesi Secondo Hachette, Amazon sta disincentivando le vendite dei libri perché il gruppo francese ha rifiutato il prezzo imposto di 9,99 dollari per tutti gli eBook L’appello 909 scrittori firmano una lettera a difesa della cultura (e di Hachette) sulle pagine del «New York Times» Patterson, che non è Marcel Proust, si è detto preoccupato per le sorti di quella che definisce «letteratura seria». In realtà gli scrittori non fanno che difendere i propri interessi, dato che anche i loro proventi sono una percentuale del prezzo. A inasprire gli animi, i medesimi scrittori (alias Hachette) hanno invitato i difensori della buona causa a scrivere direttamente a Jeff Bezos, supremo boss di Amazon di cui hanno pubblicato l’indirizzo email, per esternargli la loro preoccupazione. A sua volta Amazon ha invitato i comuni lettori a ribellarsi alle trame degli editori e dei grandi autori, loro scherani, scrivendo all’indirizzo email - parimenti pubblicato - di Michael Pietsch, mite e gentile signore, già direttore editoriale e ora amministratore delegato di Little Brown, che è appunto la branca americana di Hachette. In effetti, siccome la storia non procede al suono delle fanfare, ma si fa strada attraverso le meschinità, se non le turpitudini dell’avida natura umana, questo conflitto di interessi condotto a suon di gomitate nascoste rivela uno sconvolgimento profondo. La posizione egemonica nel business dei libri ce l’ha chi stabilisce i prezzi, ossia, da quando l’editoria ha assunto forma industriale, l’editore. Prima a dominare era l’autore, di cui il libro era una sorta di estensione o di appendice. Oggi l’egemonia dell’editore è messa in discussione dal retailer on line dei libri in formato elettronico, che, controllando un mercato capillare e totale, vuole avere a disposizione un assortimento parimenti totale. Alle proprie condizioni. E ai propri prezzi. Entrambi i contendenti hanno — e accuratamente nascondono — le loro debolezze. L’editoria industriale nasconde il fatto di avere, proprio lei, sempre abbassato i prezzi. Ma in questo modo ha l’immenso merito storico di aver Prezzi Hachette vuole mantenere una scala di prezzi a seconda delle opere. Amazon vuole un prezzo unico per tutti i libri Autori Oltre 900 autori hanno firmato e pubblicato un appello sul «New York Times» in difesa di Hachette e dei libri di qualità allargato la base di lettura, di aver creato un mercato, di aver dato ai ceti medi la letteratura di intrattenimento e di evasione che loro desideravano. Tuttavia oggi quella forza propulsiva pare molto indebolita, se non in via di esaurimento. I lettori non crescono, anzi in diversi paesi, tra cui segnatamente l’Italia, calano. La ricerca di nuovi generi si è tradotta in un proliferare di «libroidi» che del libro vero e proprio hanno ben poco. La pressione verso profitti irrealistici ha profondamente distorto un business con una fisiologia e con limiti ben evidenti. Sull’altro fronte l’illusione di totalità (il delirio di onnipotenza?) di Amazon — ogni cosa in ogni momento in ogni luogo e, bisogna aggiungere, scritta da chiunque — si fonda sul postulato di una specie di efflorescenza spontanea dei libri. Siamo tutti lettori perché, almeno potenzialmente, siamo tutti autori. Il successo e l’insuccesso saranno determinati dalla rete, con democratica imparzialità. Non è così. L’editoria nella sua essenza, nel suo portare alla luce un libro, è un arte. Un’arte sottile, delicata, sofisticata. Uno dei prodotti più complessi di una tradizione millenaria. Semplicemente della nostra cultura. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera # Cronache Vittima e omicida Da sinistra Antonietta Romeo e Salvatore Iemma La Spezia La lite, poi tre colpi di pistola La vicenda Uccisa a Sarzana, l’ex marito si arrende dopo un giorno in fuga L’omicidio al culmine di una discussione Antonietta Romeo, 40 anni, di origini calabresi, è stata uccisa a colpi di pistola mercoledì sera a Sarzana (La Spezia) dopo una discussione con l’ex marito Salvatore Iemma, 47 anni. La coppia era separata da oltre un anno e aveva quattro figli, che non erano in casa al momento dell’omicidio I vicini di casa: una tragedia annunciata La fuga è durata quasi ventiquattr’ore. Accerchiato per tutta la giornata di ieri dai carabinieri, alla fine Salvatore Iemma, accusato di aver ucciso sua moglie, s’è arreso. Si è presentato in serata al Comando Provinciale della Spezia dove gli è stato notificato un ordine di custodia cautelare nel carcere di Massa Carrara. È stato lui a sparare i tre colpi, quello mortale dritto al petto, che mercoledì sera hanno ucciso Antonietta Romeo nella villetta a due piani di via Turrì a Sarzana che lei aveva trasformato in centro di accoglienza per anziani. Quella sera Salvatore Iemma, 47 anni, muratore che lavorava in proprio, aveva avuto con l’ex moglie una discussione telefonica accesa, poi, secondo le ricostruzione dei carabinieri, ha preso la pistola, è andato fino all’abitazione della ex moglie e ha fatto fuoco. L’impressione è che avesse preparato tutto nei minimi dettagli. Anche la fuga, avvenuta a bordo di una Mazda di colore scuro. Braccato da carabinieri e polizia in tutta la Val Magra e nella vicina provincia di Massa e Carrara, Iemma è sempre rimasto nella zona del luogo del delitto. «È armato e pericoloso, ma crediamo non sia più lontano di un raggio di 100 chilometri» avevano dichiarato i carabinieri. Difficile al momento stabilire il movente. Pare che i due litigassero in continuazione, probabilmente su questioni legate alla cura dei quattro figli avuti in 22 anni di matrimonio. Antonietta viene descritta da chi la conosceva come una donna alla Il litigio preceduto da una telefonata Il personaggio Il fuggiasco, di origini calabresi, è descritto come uno spaccone. Aveva il porto d’armi mano e affabile. A Sarzana, nel quartiere Grisei, la sua abitazione era diventata la «Casa famiglia Insieme». Accudiva gli anziani: «Vorrei poter aiutare tante persone sole — scriveva alcuni mesi fa sulla sua pagina di Facebook —. Riuscire a fare qualcosa di buono in questa vita». Tentativo di cambiare prospettiva e chiudere con il passato. Redi- mersi, dice chi l’ha frequentata negli ultimi tempi. Forse anche dalle azioni del suo ex. Uomo conosciuto molto bene dalle forze dell’ordine. Calabrese, come Antonietta, entrambi originari di Roghudi (Reggio Calabria), Salvatore Iemma fa parte della chiusa e compatta comunità calabrese di Sarzana. Per gli inquirenti sarebbe «contiguo» alla cosca Romeo, comandata dai fratelli Antonio e Carmelo (parenti alla lontana di Antonietta). Salvatore era stato da poco rinviato a giudizio per sfruttamento della prostituzione ed estorsione. Tutto avveniva in un locale spezzino, il Morgana Club, chiuso tre anni fa e che costò la galera a Carmelo Romeo. Il cognato di Salvatore Iemma è Biagio Tramonte, condannato al 416 bis per appartenenza alla ‘ndrangheta (processo Crimine). E Iemma era uscito indenne da accuse per traffico di stupefacenti nel 1987. C’è chi lo descrive come un violento, pronto a usare le mani, ma alle forze dell’ordine non risulta nessuna denuncia in tal senso: la pistola con la quale avrebbe commesso l’uxoricidio era regolare. Se avesse sgarrato in questi anni gli avrebbero ritirato il porto d’armi (nella sua abitazione sono stati ritrovati fucili da caccia regolarmente detenuti). Più che violento era conosciuto come uno spaccone, di quelli che quando entra in un bar le spara grosse. La cura dei figli sarebbe stata alla base delle liti con la moglie: i tre minori vanno a scuola, il più grande è sposato e ha lasciato Sarzana. Per i vicini l’omicidio era un tragedia annunciata: «Litigavano in continuazione». Ieri sera l’associazione Vittoria, con la collaborazione del Comune, ha organizzato una fiaccolata per ricordare Antonietta. Il litigio sfociato nell’uccisione della donna sarebbe stato preceduto da una discussione telefonica dai toni concitati tra i due, avvenuta qualche decina di minuti prima che Salvatore Iemma, a bordo della sua auto, una Mazda 3, si presentasse a Sarzana, nella casa dove viveva l’ex moglie Una fiaccolata per ricordare la donna Ieri sera a Sarzana l’associazione «Vittoria» e l’amministrazione comunale hanno promosso una fiaccolata per ricordare Antonietta Romeo. «La comunità sarzanese si stringe attorno alla sua famiglia», ha detto il sindaco Alessio Cavarra Si costituisce l’ex marito della donna Salvatore Iemma si è costituito nella serata di ieri. L’uomo si è presentato ai carabinieri di La Spezia e da qui condotto nel carcere di Massa. Iemma, tra l’altro, era da poco stato rinviato a giudizio per estorsione e sfruttamento della prostituzione Agostino Gramigna © RIPRODUZIONE RISERVATA Tivoli Sequestrata e violentata fa arrestare i suoi aguzzini Da giorni era tormentata da un gruppo di romeni. Prima con molestie, poi con avances esplicite. La situazione è precipitata nel momento in cui è stata rapita, portata in un appartamento e violentata per ore. La vittima è una donna etiope di 47 anni di Tivoli, alle porte di Roma. L’ultimo episodio risale a domenica scorsa quando la donna, al culmine di una serie di violenze avvenute nei giorni precedenti, è stata bloccata in strada e con la forza costretta a seguire i suoi aguzzini in un luogo appartato. Lì è stata stuprata a turno dai componenti del gruppo. Dopo essere rimasta per ore in balia degli uomini che forse, secondo gli inquirenti, avevano come fine ultimo avviare quella donna alla prostituzione, è riuscita a fuggire e a raggiungere l’ospedale più vicino. I controlli hanno confermato che è stata realmente violentata. La polizia, dopo aver raccolto la sua testimonianza, è riuscita a individuare e bloccare tre cittadini romeni, rispettivamente di 37, 38 e 41 anni, che sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e lesioni. Ma le indagini non sono ancora terminate, perché la donna ha raccontato anche di altre persone che avrebbero partecipato allo stupro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cronache 17 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 La storia Eleonora De Nardis Avrebbero stordito la giovane vittima con il Ghb. Su Whatsapp trovati indizi di altri incontri a sfondo sessuale Quelle tracce di droga dello stupro nel festino hard a bordo piscina Pontedera, arrestati due ventenni. Il sospetto delle violenze seriali DALLA NOSTRA INVIATA PONTEDERA (Pisa) — Vent’anni a testa o poco più. In tasca biglietti da cento euro e carte di credito, in testa l’idea fissa del sesso e abbastanza prepotenza per ottenere con l’inganno un sì alle loro avances sessuali. Con la droga, per la precisione. Stiamo parlando dei due ragazzi arrestati una settimana fa dal giudice delle indagini preliminari di Pisa. Accuse: violenza sessuale di gruppo e cessione di sostanze stupefacenti. Perché hanno offerto da bere a una ragazza, anche lei ventenne, aggiungendo nel suo bicchiere una buona dose di Ghb, più nota ai tossicologi come «droga dello stupro» poiché capace praticamente di annullare i freni inibitori della vittima. Il tutto è successo nella villa di uno dei ragazzi, Mattia Rizza, la sera del 4 luglio scorso a Pontedera (Pisa). Figlio di Gianna Meliani, nota stilista di scarpe del Pisano, Mattia quella sera era con il suo amico Edoardo Nieri, anche lui rampollo di una delle famiglie più conosciute della zona: i proprietari della Pasticceria Roxy Bar di Ponsacco, sempre in provincia di Pisa. Gli uomini del vice questore aggiunto di Pontedera, Luigi Fezza, hanno messo assieme un fascicolo dal quale sembrano evidenti gli «indizi gravi e concordanti» sull’episo- dio del 4 luglio, appunto. Ma la domanda adesso è un’altra: è stato un caso isolato oppure i due indagati hanno usato lo stesso metodo più volte? Per dirla con gli inquirenti: esiste «una certa serialità di comportamenti»? Sono ipotizzabili «altre vittime»? Il dubbio che siano violentatori seriali viene dalle parole e dalle immagini che i due si sono scambiati fra loro attraverso whatsapp, sistema di messaggistica istantanea che va per la maggiore fra i giovanissimi perché consente, gratis, anche lo scambio di immagini e video. L’indizio I resti dello stupefacente sono stati trovati su bottiglie e bicchieri in casa di uno dei giovani indagati La difesa I giovani sostengono che si è trattato di un incontro consenziente, ma la ragazza dice che di quella serata non ricorda più niente Finora niente più di un sospetto. Quanto basta, comunque, per tenere aperto il caso cercando di risalire all’identità delle ragazze che si vedono nelle fotografie trovate sui cellulari degli arrestati. Anzi: su quello di uno soltanto di loro, perché l’altro ha cancellato tutto quando i quotidiani locali hanno pubblicato notizia di due giovani della zona inquisiti per violenza sessuale. «Hai visto che dice il giornale?» chiede preoccupato uno dei due all’altro. La risposta è: «Non ti preoccupare». Quasi una certezza di impunità. Come dire che tanto nessuno potrà mai provare che il rapporto non fosse consenziente. E invece qualcosa nel piano non ha funzionato. Con i due ragazzi e con la vittima quella sera c’era anche un’amica di lei che non ama i superalcolici e detesta la schweppes. Dettagli non secondari visto che proprio una bottiglia della bibita e una di vodka sono state poi sequestrate nella villa con piscina del festino hard e sono diventate il punto-chiave dell’inchiesta. Perché in quel che era rimasto da bere i consulenti del pubblico ministero hanno scovato, guarda caso, tracce di Ghb. L’amica della ragazza violentata aveva rifiutato di bere e di partecipare al crescendo di proposte sessuali dei due ragazzi. Aveva anche provato a interrompere quella specie di festino hard e a convincere l’altra a tor- La sostanza Ghb ‘‘ Il gammaidrossibutirrato, che viene identificato più comunemente con l’acronimo Ghb, è la cosiddetta «droga dello stupro» e ha effetti molto simili a quelli prodotti dall’alcol facendo perdere i freni inibitori e soprattutto provocando una vera e propria amnesia relativa alle ore successive all’assunzione. In Italia questa sostanza (con il nome commerciale di Alcover) è stata approvata per l’utilizzo nella terapia dell’alcolismo. Il Ghb è stato anche utilizzato per trattare la depressione clinica e l’insonnia. La sostanza provoca dipendenza fisica con crisi di astinenza della durata di 3-15 giorni caratterizzate da ansia, tremori, crampi muscolari e insonnia. Il Ghb si può rintracciare nelle urine con un esame eseguito entro 24 ore dall’assunzione nare a casa ma si era sentita dire «lasciami stare, mi sto divertendo». La stessa voce che ha negato tutto il giorno dopo: «Non è possibile, non posso aver fatto questo, non posso aver detto così» ha ripetuto incredula la vittima della violenza ascoltando il resoconto di una notte vissuta senza rendersene conto. Non ricordava nulla, nemmeno un dettaglio. Soltanto una sorta di effetto-sbornia svegliandosi il mattino dopo a casa dell’amica che è diventata poi la testimone delle richieste pornografiche dei due accusati. Confusa, stordita, incapace di ricostruire anche un solo passaggio della nottata, la ragazza ha raccontato tutto a sua madre , poi alle operatrici del «codice rosa» dell’ospedale di Pontedera e infine alla polizia. Quando gli agenti hanno perquisito le ville dei due ragazzi non osavano sperare di trovare indizi utili alle indagini. Troppo facile disfarsi di eventuali prove per l’inchiesta. E invece c’erano le bottiglie con i resti «contaminati». Loro negano di aver mai utilizzato Ghb: si è trattato semmai di sesso consenziente fra persone adulte, giurano ai loro avvocati e alle loro famiglie, mentre davanti al giudice hanno preferito non dare nessuna risposta. Anna Francini difende Edoardo Nieri: «L’ho visto molto provato» dice, specificando che il suo assistito «non ammette niente e non sa assolutamente nulla di Ghb», anticipo di una difesa che potrebbe rompere l’amicizia dei due. Le bottiglie incriminate erano a casa dell’altro. Niente di più probabile che alla fine si arrivi ad accusarsi a vicenda. Accoltella il compagno: in arresto giornalista tv Piero Lorusso, 46 anni, avvocato che conta numerose apparizioni in televisione, è finito in ospedale con ferite giudicate guaribili in venti giorni. A colpirlo è stata Eleonora De Nardis (nella foto), 36 anni, giornalista che ha collaborato in passato con qualche trasmissione delle reti Rai. Ora la donna si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni personali gravi. I poliziotti hanno trovato l’arma usata, un coltello, su uno scaffale della cucina. Il ferimento è avvenuto verso l’una della notte tra mercoledì e ieri. A Ostuni la movida riempiva i vicoli, i locali erano ancora tutti aperti, con i tavolini Giusi Fasano © RIPRODUZIONE RISERVATA La foto Etna e Stromboli uno spettacolo dall’alto del cielo I vulcani Etna e Stromboli in eruzione visti dallo spazio: sono le straordinarie immagini, pubblicate su Twitter, dagli astronauti Reid Wiseman e Alexander Gerst, che le hanno scattate dalla Stazione spaziale internazionale. Nell’immagine , all’interno dei cerchi rossi, si può vedere distintamente la grande colonna di fumo che si alza dal cratere dell’Etna. Meno imponente, ma visibile anche dallo spazio, la fumata sull’isola di Stromboli, dove comunque centinaia di turisti ammirano da giorni lo spettacolo della lava che si riversa in mare. sistemati sugli scalini del borgo antico. Da una finestra si sono sentite urla, poi una voce di donna più forte, infine il gemito di un uomo. Dopo qualche minuto Lorusso è sceso in strada con il braccio e la gamba insanguinati, chiedendo aiuto. Qualcuno ha chiamato il 118, altri la polizia. In casa è rimasta la donna, e lì si sono recati gli agenti per cercare di capire come l’avvocato, poi condotto all’ospedale di Ostuni, si fosse ferito. Una ricostruzione più completa dei fatti è stata fatta dopo che, nella tarda mattinata di ieri, sono stati ascoltati coloro che avevano in qualche modo assistito alla scena. La giornalista è stata interrogata lasciando il commissariato in stato di arresto. La sua versione dei fatti non ha convinto gli investigatori che ritengono sia lei la responsabile delle lesioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il funerale Il vescovo nell’omelia ricorda il «calvario di sospetti e di accuse» che ha accompagnato la vita del sacerdote. In chiesa Giovanardi e Gasparri L’addio a don Gelmini: «Nessuno può essere giudice» DALLA NOSTRA INVIATA AMELIA (Terni) — Sulla tomba ci sarà scolpita quella frase che lui stesso aveva scelto per essere ricordato: «Vi ho amati tenerissimamente». Nella memoria di congiunti, collaboratori, amici potenti e sconosciuti e di centinaia di ex tossicodipendenti, resteranno per sempre quelle parole scelte dal vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, che ha officiato il suo funerale: «Solo Dio giudica». L’ultimo addio a Don Pierino Gelmini, «figura complessa e controversa», come è stato definito, si è svolto ieri mattina a Molino Silla, sede della comu- nità «Incontro», dove l’ex sacerdote verrà tumulato non appena sarà pronto il mausoleo a lui dedicato. Alleluja e bandiere e la commozione dei suoi «figli» per quello che il vescovo ha definito il «calvario» di don Pierino, ricordando che «in un contesto di sospetti e accuse, nessun uomo può ergersi a giudice, e men che meno pronunciare condanne». Da Gerusalemme Tra i presenti alla cerimonia anche l’ex vescovo di Gerusalemme, Hilarion Capucci Un’allusione alle terribili accuse di aver molestato sessualmente una decina di ospiti della comunità, per le quali don Gelmini era sotto processo a Terni, che avevano causato la sua riduzione allo stato laicale, come lui stesso aveva chiesto accadesse, per potersi difendere adeguatamente. Il processo era stato sospeso temporaneamente il primo luglio scorso perché il giudice aveva accolto una perizia che lo descriveva non in grado di «partecipare coscientemente» al processo. Ma «un sacerdote resta tale per sempre» ha rimarcato ieri il vescovo. E «a muovere don Pierino — ha aggiunto — è stata la fede Funerali Da destra sono riconoscibili il cantante Amedeo Minghi, l’ex sottosegretario Carlo Giovanardi e il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che era molto legato a don Pierino Gelmini in Dio» e il rispetto di tre condizioni: «La ricerca del senso di noi stessi, del mondo circostante; la vita che viene vissuta nella responsabilità della condivisione dell’umanità; una vi- ta vissuta nella testimonianza della carità, l’accoglienza nel servizio compassionevole». Parole che hanno fatto annuire, con gli occhi lucidi, tanti giovani e meno giovani, passati attraverso la tossicodipendenza e recuperati alla vita nella comunità. Tra questo fiume di gente lo scambio di abbracci e ricordi è andato avanti a lungo, in molti sono arrivati con un inusuale (per loro) abito scuro e cravatta, c’erano anche le mamme, e c’erano ex tossicodipendenti divenuti operatori sanitari. Tutto era iniziato con le preghiere della lunga veglia che aveva chiamato a raccolta il popolo di don Gelmini nel palazzetto dello sport di Molino di Silla, dove, sull’altare consacrato, era stata esposta la salma. Al termine della funzione, invece, un caloroso applauso e uno sventolio di bandiere. Presenti alla cerimonia anche monsignor Hilarion Ben Bashir Capucci il sacerdote 92enne, già vescovo ausiliare presso l’Arcieparchia di Gerusalemme dei Melchiti, e il sindaco Riccardo Maraga che ha assicurato il suo impegno per la costruzione di un mausoleo in onore di don Gelmini. Virginia Piccolillo © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 19 20 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Cronache 21 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Sanità Nessuna deroga nel privato, nel pubblico le strutture possono accantonare un fondo risarcimenti. I chirurghi: «Pesanti conseguenze per i pazienti» Oggi parte l’obbligo di assicurazione. Caos e dubbi tra i medici La malasanità costa al servizio sanitario milioni in risarcimenti, ma ancora di più la medicina difensiva (test inutili, interventi chirurgici effettuati solo con la massima sicurezza, ricoveri al pronto soccorso anche se non servono), degenze prolungate: ben 13 miliardi di euro all’anno. La situazione rischia di peggiorare ora per nuove norme che riguardano l’obbligo di assicurazione. Perché le regole non sono uguali per tutti. Da oggi (15 agosto) partono le nuove norme: assicurazione obbligatoria per i professionisti della sanità e per le strutture private. Circa 200 mila medici dovranno essere coperti per la responsabilità civile sanitaria, pena una sanzione disciplinare. Quelli delle strutture pubbliche (115 mila), invece, non saranno interessati. Devono solo stipulare una polizza che li protegga nei soli casi in cui si verifichi la «colpa grave», per un valore intorno ai 400-500 euro all’anno. L’obbligo di assicurazione per il pubblico non è poi proprio un obbligo. Aziende ospedaliere, Asl, Regioni possono adottare anche l’autoassicurazione. Cioè non pagare polizze, ma accantonare un fondo per eventuali risarcimenti. Se la responsabilità è della struttura. Se la responsabilità è del medico, non è chiaro chi paga quando la colpa non è grave. Forte la preoccupazione degli specialisti più esposti. I ginecologi su tutti, per i quali i premi assicurativi potrebbero arrivare anche a 20 mila euro annui. E i giovani che non hanno certo entrate tali da poter pagare polizze molto care. Per tutelare queste figure, entro fine anno il ministero della Salute dovrebbe istituire un «fondo di solidarietà». Duri i chirurghi. Diego Piazza, presidente dell’Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), attacca: «I medici saranno costretti ad assicurarsi in proprio, ma le Asl, di fatto, non avranno l’obbligo di assicurarsi perché potranno scegliere forme di autoassicurazione. Con pesanti conseguenze per i pazienti». In Italia, pe- raltro, la malasanità è un’emergenza secondo una ricerca comparata su 18 sistemi europei svolta dall’università di Goteborg: l’Italia è nella parte bassa della classifica. E ogni anno un milione e 200 mila italiani migrano all’estero per farsi curare. Interviene Giampiero Maruggi, direttore dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e vicepresidente vi- mila i medici nel settore privato che da oggi dovranno essere coperti per la responsabilità civile sanitaria. I 115 mila medici di ospedali e Asl devono invece stipulare una polizza per «colpa grave» miliardi l’anno, il costo della cosiddetta «medicina difensiva»: ovvero test inutili, interventi chirurgici effettuati solo con la massima sicurezza, ricoveri al pronto soccorso anche se non servono 200 13 cario della Federazione italiane delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). «Noi in Molise abbiamo scelto l’autoassicurazione. I pazienti devono stare tranquilli perché i medici sono comunque coperti. Certo pero che se la colpa è solo loro e la struttura non c’entra...». Al momento il mercato polizze è per due quarti appannaggio di compagnie estere (a volte con capitali di copertura irrisori) che agiscono in Libera prestazione di servizi (Lps). Un altro quarto è il «fai da te» di Regioni o ospedali. In allerta Cittadinanza attiva, voce dei pazienti. Spiega il segretario generale Antonio Gaudioso: «Bene l’obbligo, ma c’è ora il pericolo di una disomogeneità delle effettive coperture con il rischio che siano poi i cittadini a pagarne il conto». E i famosi uffici legali a caccia di episodi di malasanità? Roberto Simioni, presidente di Obiettivo risarcimento (Or), interviene: «Noi siamo una società (composta di medici, legali e tecnici) che si occupa di tutoring dei danni alla persona finalizzata all’ottenimento di un giusto risarcimento anche dopo un danno da malpractice. Selezioniamo attentamente i casi da seguire, approfondendo solo il 10% delle 8.000 richieste che arrivano ogni anno (dati 2013). Purtroppo, l’assenza di riferimenti certi in tema di malasanità ha reso di fatto impraticabile una corretta funzione assicurativa perché mancano dati accertabili e verificabili». Come negli Stati Uniti dove si applica una sorta di bonus e malus, con sconti per i più bravi. Mario Pappagallo © RIPRODUZIONE RISERVATA La rivoluzione Per i dipendenti anche un corso di meteorologia. «Nessuna riduzione dello stipendio» Immigrazione Niente lavoro quando piove La gelateria che cambia le regole Da maggio arrestati 539 scafisti Accordo Grom-sindacati: le ore recuperate con il sole MILANO — Uno scorcio alle carte del tempo tra vortici depressionari, temperature e immagini satellitari. Poi, via, a destreggiarsi tra ordinazioni, vaschette e coni. E se piove? Niente, si sta a casa. In attesa del sole. L’intesa è stata firmata da poco. Mette d’accordo, senza aver richiesto lunghe contrattazioni, azienda e sindacati. Introduce, forse involontariamente, la figura del «gelataiometeorologo». E stabilisce un principio di certo innovativo: se il tempo promette soltanto nuvoloni e acqua il negozio resta chiuso, i dipendenti non lavorano, risparmiano ore e possono recuperare soprattutto il fine settimana, quando — ci si augura — dovrebbe tornare il sereno. A stabilirlo è un contratto integrativo aziendale tra Grom — la catena di gelaterie con 750 dipendenti, 63 punti vendita (compresi Malibu, New York, Osaka, Parigi, Tokyo) — e i sindacati. Un accordo «figlio» di quello dell’agosto 2012, accolto, ai tempi, da parole entusiasmanti dagli esponenti di Filcams-Cgil. «Da allora abbiamo cercato di privilegiare i rapporti di impiego a tempo indeterminato, pur in tempi difficili», ricorda Guido Martinetti, fondatore del marchio insieme con Federico Grom. Che però, come tutti gli altri, deve fare i conti con l’andazzo del mercato. «C’è sempre più l’esigenza di gestire il personale al meglio, soprattutto in un periodo come questo dove i consumi calano tra il 10 e il 30 per cento nel settore della ristorazione e in un’estate che, al Centro e al Nord, è stata tutto tranne che calda e soleggiata». La decisione se tenere chiuso il negozio o aprirlo — chiarisce Martinetti — è del direttore del punto vendita stesso. La società «L’esigenza è gestire il personale al meglio, soprattutto con la crisi» «Non c’è nulla di centralizzato, sono proprio loro, i singoli responsabili, i migliori osservatori del meteo locale, soprattutto in questa stagione dove il tempo cambia spesso nel giro di poche ore». Una decisione, però, che non arriva dal nulla o dal- In Cina L’azienda Catena Grom è una catena di gelaterie fondata a Torino nel 2003 da Federico Grom e Guido Martinetti (sopra nella foto, rispettivamente a sinistra e a destra). Il marchio si è diffuso in 34 città italiane e in 5 all’estero (New York, Parigi, Tokyo, Osaka e Malibu). Sono 63 in totale Il successo Nata da un investimento iniziale di 32.500 euro per socio, prestiti a fondo perduto dai genitori ed un prestito bancario di 60 mila euro. Il prodotto nasce usando come ingredienti prodotti di stagione In fuga dallo «tsunami» nel fiume È uno spettacolo che si verifica in queste proporzioni una volta all’anno, suggestivo e pericoloso per chi si avvicina troppo. Il fiume Qiantang, nella provincia cinese dello Zhejiang, è uno dei pochi corsi d’acqua al mondo dove si producono onde di marea, ossia le onde provenienti dal mare che risalgono la foce convergendo e alzandosi per diversi chilometri (foto Xu Kangping/Epa). Produzione Dal laboratorio di Torino le miscele liquide vengono distribuite alle gelaterie dove vengono mantecate fresche ogni giorno l’umore del gestore. Perché il mese scorso tutti i direttori dei negozi Grom hanno imparato i rudimenti della meteorologia. «Tre ore di corso, tenute dal professor Freppaz dell’Università di Torino», ricorda Martinetti. «Abbiamo cercato di dare le informazioni di base sul tempo: dalla capacità di lettura dei dati satellitari fino ad arrivare a capire come evolverà il tempo cercando di calcolare l’attendibilità delle previsioni fornite dai diversi siti web». L’accordo integrativo non riguarda soltanto il periodo estivo, ma dura tutto l’anno ed è legato a ogni tipo di contratto, dall’indeterminato fino a quello a termine. Soprattutto, «non intacca le entrate mensili di ogni dipendente», assicurano dall’ufficio del personale: «Alla fine del mese — maltem- La validità L’intesa non riguarda solo il periodo estivo, ed è legata a ogni contratto po o non — ognuno di loro non si ritroverà meno soldi in busta paga perché in caso di improvvisi cali di attività si “pesca” dalla cosiddetta “banca delle ore”». Insomma: secondo i vertici di Grom non serve maledire il brutto tempo. Anzi. Gli orari sono flessibili, l’azienda ottimizza i costi e non si rischiano, alla fine né conti di gestione con segno meno né, di conseguenza, posti di lavoro. «Se poi qualcuno dei nostri direttori decide di voler far altro nella vita — scherza Martinetti — potrà, grazie a noi, riciclarsi pure come meteorologo». Leonard Berberi @leonard_berberi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il metodo controverso Stamina, il Tribunale dell’Aquila interviene ancora: Noemi va curata Noemi Sciarretta, la bimba di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1, Atrofia muscolare spinale, dovrà essere trattata con il «metodo Stamina» presso gli Spedali Civili di Brescia. Lo ha deciso il Tribunale dell’Aquila che ieri ha dato via libera alla cura con l’infusione di cellule staminali. L’ordinanza giunge dopo l’istanza di ricusazione degli Spedali Civili di Brescia e la nomina ad ausiliare del giudice per la dottoressa Erica Molino, biologa dallo staff di Stamina, già nominata nell’ordinanza del tribunale dell’Aquila. Non solo. Ci sarà anche un’inchiesta «sul mancato adempimento» da parte degli Spedali Civili di Brescia di quanto disposto nell’ordinanza del Tribunale dell’Aquila (per cure immediate entro il 25 luglio scorso a Noemi con il metodo stamina). I giudici Inventore Il professore Davide Vannoni aquilani hanno denunciato per la seconda volta le mancate cure a Noemi. Ma gli Spedali di Brescia hanno da parte loro ribadito «quanto già più volte segnalato all’opinione pubblica e cioè di aver sempre puntualmente dato esecuzione agli ordini predetti». «Laddove è risultato necessario — afferma il direttore generale Enzo Belleri — l’Azienda si è limitata a richiedere ai giudici di indicare in modo preciso le modalità di esecuzione delle ordinanze stesse». «Il Tribunale dell’Aquila ribadisce e rafforza quanto già espresso. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire», così il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, ha commentato su Twitter la nuova ordinanza del tribunale aquilano. «Speriamo di poter effettuare a metà della prossima settimana le infusioni secondo il metodo Stamina alle piccole Celeste e Noemi, entrambe affette da Sma1» dichiara da parte sua Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation. «Stiamo cercando di organizzarci dal punto di vista tecnico e dal punto di vista degli impegni personali per farle nella stessa data, anche per motivi di convenienza economica — spiega Andolina —. Ricordo che è tutto a nostro carico e dei volontari». Il comitato scientifico sulla sperimentazione del metodo nominato dal ministero della Salute «darà un responso definitivo verso settembre od ottobre», ha detto oggi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a Uno Mattina. Intanto il papà di Noemi dice: «Siamo sereni, aspettiamo l’infusione e che la giustizia faccia il suo corso». © RIPRODUZIONE RISERVATA Un record: 100 mila arrivi. Dati forniti dal ministro dell’Interno Angelino Alfano che a Lampedusa, dove è andato ieri per ringraziare le forze dello Stato impegnate nell’emergenza immigrazione, ha voluto lanciare l’ennesimo ultimatum all’Europa: «O subentra all’Italia nell’operazione Mare Nostrum, o il governo sarà presto costretto a prendere decisioni. Non molliamo sull’idea che sia l’Europa a dover presidiare la frontiera del Mediterraneo: l’obiettivo è che l’agenzia Frontex prenda per intero su di sé il compito di pattugliare questa zona marina ed è un obiettivo che siamo sicuri di centrare». Il prossimo 18 ottobre l’operazione compirà un anno e, dice Alfano, «non ci potrà essere un secondo anniversario; se l’Europa non dimostrerà subito la capacità di prendere in mano la missione, l’Italia dovrà assumere le proprie decisioni ed io ho una mia idea a riguardo che sono pronto a portare all’attenzione del governo». Dopo le parole, i numeri. Il ministro ha sottolineato i risultati del contrasto al traffico di uomini, che ha portato all’arresto di 539 scafisti nel periodo 1 maggio 2013-13 agosto 2014. Quest’anno, inoltre, sono stati rimpatriati quasi 10 mila migranti, mentre sono oltre 53 mila quelli attualmente presenti nelle strutture di accoglienza: il 28% in Sicilia, la regione che sopporta il peso maggiore. «Non c’è equilibrio territoriale tra le varie regioni per quanto riguarda l’accoglienza», ha sottolineato Alfano. Secondo i dati, le regioni di primo arrivo dei migranti nel periodo 1° agosto 2013 - 31 luglio 2014 sono innanzitutto la Sicilia, con 97.038 persone pari all’81%, poi la Puglia con 9.339 migranti pari all’8%, e la Calabria con 7.257, il 6%. Nello stesso periodo sono stati arrestati i 539 scafisti mentre i migranti soccorsi dai mezzi di Mare nostrum sono stati 70.305. Le domande di asilo esaminate sono state 35.424, di cui 24.435 con esito positivo mentre 9.691 sono state respinte. Gli stranieri regolari al 31 luglio sono 3.931.162. Le nazionalità prevalenti: Marocco (527.403), Albania (504.785) e Cina (327.980). «Alfano ha deciso di provare a ricostruirsi una credibilità sparando sul governo come se non ne facesse parte», ha attaccato il capogruppo alla Camera di FdI, Fabio Rampelli. Mentre il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha addirittura indirizzato pubblicamente un «vaffa...» al ministro Alfano per i 100 mila migranti arrivati in un anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Cronache 23 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Ricerca Prototipo dell’Istituto di tecnologia di Genova. Il materiale flessibile fa gola a Nokia e Samsung La super-batteria italiana al grafene che farà correre auto e telefonini Dura il 25% in più e può ricaricare rapidamente le macchine elettriche L’impiego La racchetta da tennis La Head ha usato il grafene per alleggerire il manico delle sue racchette: sono usate da Novak Djokovic (foto) e Maria Sharapova La chiave di tutto è il grafene: un foglio a due dimensioni dello spessore di un atomo di carbonio, scoperto nel 2004 da due ricercatori russi che nel 2010 hanno vinto il premio Nobel. Ha caratteristiche uniche: è flessibile, impermeabile e, soprattutto per quanto riguarda i ricercatori italiani dell’Istituto di tecnologia, è un conduttore elettrico. Ebbene, lavorando sulla base di queste premesse a Genova hanno messo a punto un prototipo unico al mondo: una batteria che grazie ad un anodo trattato con il grafene garantisce un’efficienza superiore del 25% rispetto a una tradizionale batteria al litio. Un quarto in più di corrente insomma, che può essere utilizzata per alimentare auto elettriche o i vari dispositivi elettronici che utilizzano batterie, dagli smartphone ai tablet ai personal computer. Una tecnologia tutta italiana (con il team genovese di Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati hanno lavorato il Cnr e la Sapienza di Roma), pronta per lo sviluppo industriale e che sta già raccogliendo l’interesse di produttori dell’automotive e di gruppi elettrici, come la Bluecar del gruppo Bollorè e l’Enel. La notizia «ufficiale» della batteria italiana al grafene sarà diffusa tra pochi giorni da «Nano Letters», una delle bibbie mondiali delle nanotecnologie e dell’elettrochimica. Ciò che i ricercatori italiani hanno fatto è sostituire con procedimenti speciali il grafene alla normale Applicazioni Lo scienziato Pellegrini: per i veicoli rifornimento in minuti invece che ore La parola Grafene ‘‘ Il grafene è un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio (ha cioè uno spessore equivalente alle dimensioni di un solo atomo) ed è molto duro. Viene ottenuto in laboratorio dalla grafite, che è un minerale. Le scoperte su questo elemento e le sue applicazioni sono valse il premio Nobel per la fisica 2010 ai due fisici Andre Geim e Konstantin Novoselov dell’Università di Manchester grafite utilizzata per l’anodo di una comune batteria al litio, con il risultato che gli ioni di litio si sono «attaccati» assai più copiosamente al nuovo materiale. Il grafene, detto per inciso, ha tra le sue caratteristiche quella di avere il più elevato rapporto tra superficie e peso: con un solo grammo si possono ricoprire 2.600 metri quadrati. All’Iit hanno trovato il modo di trattarlo in una soluzione, ottenendo una sorta di «inchiostro» che viene poi spalmato sull’elettrodo della batteria. In più, la sua flessibilità e robustezza sono uniche, tanto che colossi come Nokia e Samsung si sono già mossi. Il gruppo coreano ha da tempo messo il suo timbro su touchscreen flessibili per i telefonini. Ora si aprirebbe la prospettiva di estendere la flessibilità anche alle batterie dei cellulari, che potrebbero così essere ripiegati e messi in tasca dopo l’uso. E visto che il grafene non perde le sue proprietà anche con torsioni del 40%, a mettere gli occhi sul materiale è stata anche la Head, che La sentenza ha chiesto a un’azienda coreana di fornirle il grafene per alleggerire il manico delle sue racchette da tennis e renderle più potenti. Quegli attrezzi sono ora nelle mani di campioni come Novak Djokovic e Maria Sharapova. Una delle prospettive più interessanti agli occhi europei e italiani, tuttavia, riguarda l’annoso problema di come «immagazzinare» energia in modo efficiente. La diffusione dell’auto elettrica, ad esempio, è frenata dalla scarsa autonomia garantita fino a oggi dalle batterie, e dalla lunghezza dei tempi di ricarica, che vanno dalle 6 alle 8 ore. Il prototipo italiano, dice Pellegrini, «in prospettiva apre la strada allo sviluppo di batterie che si potrebbero ricaricare nell’arco di minuti, non ore». Più energia e tempi ridotti, quindi. Ma quanto costa il grafene, e chi lo produce? A Genova, oggi, i ricercatori dell’Iit si autoproducono un paio di litri al mese di «inchiostro», e un contenitore da un centinaio di millilitri costa tra i 3 e i 400 euro. Diverso sarebbe lavorare su scala industriale: a Como lo fa la Directa Plus, maggior produttore europeo con 30 tonnellate l’anno, che ha stretto accordi con l’Iit. Per una volta un’accoppiata italiana ricerca-industria potrebbe rivelarsi vincente. Stefano Agnoli @stefanoagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Cina Il telefono flessibile Samsung sta lavorando a touchscreen flessibili: ora si potrebbe rendere tale anche la batteria e quindi pieghevole tutto il cellulare Addio camerieri, al ristorante servono i robot Alcuni addetti di un ristorante a Kunshan, in Cina, caricano il cibo sui carrelli di alcuni robot che hanno sostituito i camerieri. L’esperimento ha consentito al locale di diventare una vera e propria attrazione e di ottimizzare i costi. Nel ristorante sono già entrati in servizio una dozzina di «automi» in grado di servire ai tavoli. Alcuni di loro, presto, saranno addestrati ad eseguire anche alcune operazioni in cucina. Le macchine di ultima generazione stanno progressivamente sostituendo l’uomo in una serie di mansioni in uno scenario che sembrava appartenere alla fantascienza. L’auto elettrica Il grafene potrebbe essere impiegato nelle auto elettriche: le batterie si ricaricherebbero nel giro di minuti e non ore Stop alimenti per la figlia che non studia all’università Una coppia divorziata. Lui è un artigiano alle prese come molti con la crisi economica e versa il contributo mensile per il mantenimento della figlia, che a 29 anni è ancora all’università. Il padre chiede ma non riesce a ottenere alcuna informazione su quanti e quali esami ha sostenuto la ragazza, forse anche a causa dei problemi di comunicazione con quest’ultima e con l’ex moglie. Così si rivolge al tribunale che, dopo aver verificato che la studentessa ha superato solo sette esami alla facoltà di Lettere, praticamente meno di un esame all’anno, gli dà ragione. I giudici del tribunale di Genova, come raccontato dal Secolo XIX, hanno accolto il ricorso del padre e dichiarato lo «stop» agli alimenti. L’artigiano, un falegname finito in cassa integrazione, si era deciso a ricorrere alle vie legali perché voleva che fosse rispettato quello che, da genitore, ha sempre considerato un diritto: poter essere aggiornato sul percorso e sui risultati dei figli all’università. Il collegio giudicante presieduto da Alberto Haupt ha valutato l’iter accademico della ragazza e verificato che la figlia già due anni fa aveva «archiviato ogni ambizione di terminare gli studi». Pur non lavorando, infatti, non si è mai iscritta al Centro per l’impiego come disoccupata. In ogni caso gli scarsi risultati di lei all’università, secondo il tribunale, non le danno più diritto al mantenimento. Se è vero che «non è possibile fissare un termine all’obbligo di mantenimento dei genitori», è stato il verdetto, «è indiscutibile che esso non possa protrarsi oltre un limite ragionevole». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il personaggio Le rivelazioni raccolte dal suo biografo e pubblicate da «Vanity Fair». La donna, due volte in carcere, adesso ha 91 anni e vive a Nizza JFK, Branco e Chagall, le memorie di una maitresse DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Cos’hanno in comune Jfk, Chagall, Gheddafi e Marlon Brando? Erano tutti clienti di Madame Claude, la più famosa maîtresse del dopoguerra che ha «servito» fino alla fine degli anni 70 il jet-set dell’epoca: al 18 Rue de Marignan, dietro gli Champs-Élysées, si recavano ambasciatori, presidenti, duchi, lord e sceicchi ma anche stelle di Hollywood e magnati dell’industria. Finché il fisco non venne a battere cassa, dopo l’arrivo all’Eliseo nel 1974 di Valery Giscard d’Estaing, non più disposto a tollerare quell’intreccio di uomini di Stato e squillo. Madame Claude finì in carcere, ma dopo quattro mesi, grazie alle sue protezioni altolocate, fuggì a Los Angeles, dove incontrò William Stadiem, scrittore e giornalista di Vanity Fair, che la con- vinse a diventare il suo biografo. È lui che nell’ultimo numero della rivista americana svela aneddoti sconosciuti, raccolti anche attraverso testimonianze di amici ed ex clienti. Compare nientemeno che Marc Chagall: il pittore avrebbe frequentato la «maison» con la scusa di dipingere dei nudi. Riguardo alle visite di JFK emerge che l’ex presidente americano esigeva sempre ragazze simili a Jackie, ma «più calde». Povera Jackie. E pensare che anche l’uomo che sarebbe stato il suo secondo marito, Aristotele Onassis, era un habitué di Madame. L’armatore greco, quando stava ancora con Maria Callas, approfittava della dipendenza affettiva della cantante per farsi accompagnare da lei in questo luogo di perdizione e pare facesse richieste così sorprendenti da far impallidire persino la navigata Claude. Stadiem racconta che frequentavano le sue ragazze anche attori del calibro di Marlon Brando, imprenditori come Henry Ford, il banchiere Elie de Rothschild, il colonnello Gheddafi e lo scià di Persia: Reza Pahlavi «pagava in gioielli» e «ogni venerdì voleva un gruppo di ragazze con lui sul volo per Teheran». C’erano poi Jane Fonda e l’allora marito Roger Vadim. Ri- I personaggi Il racconto di Madame Claude: Onassis veniva qui con Maria Callas velazioni da prendere con le pinze, poiché Madame era un’inguaribile bugiarda, arrivata a inventarsi una vita immaginaria e a farsi tatuare un numero da deportata per sostenere di essere stata in un campo di concentramento. Al secolo Fernande Grudet, nata 91 anni fa ad Angers, nella regione della Loira, accampa origini alto borghesi mentre i ben informati dicono che suo padre vendeva snack alla stazione ferroviaria. Dice di aver avuto due fratelli che hanno studiato dai gesuiti di cui però non c’è traccia all’anagrafe. Sostiene anche di non aver mai fatto la prostituta. Una cosa è certa, la convinzione che l’ha portata a Parigi agli inizi degli anni sessanta: «Due cose funzioneranno sempre: cibo e sesso. E io non so cucinare» diceva. Il presidente Secondo i racconti di Madame Claude anche John Fitzgerald Kennedy era tra i frequentatori della sua casa chiusa a due passi dagli ChampsÉlysées: chiedeva ragazze simili a Jackie, ma «più calde» Attirava i clienti di livello garantendo discrezione. La sua è stata tra le prime case chiuse a prendere richieste per telefono (da qui il termine «call girls»). Ragazze avvenenti ed eleganti. «Cigni», le chiamava Claude quando passavano la sua rigorosa selezione. Che iniziava da un test di cultura generale (con domande del tipo «Qual è la formula chimica dell’acqua?») e fiL’artista Il pittore Marc Chagall, nato in Bielorussia nel 1887 e vissuto in Francia dal 1910, andava nella casa di Rue de Marignan ufficialmente per dipingere dei nudi femminili: è una della tante personalità di cui parla l’anziana maîtresse niva con la prova dell’alcova. Delle venti candidate che si presentavano ogni mese, di solito ne veniva «arruolata» solo una. E poi iniziava una sorta di training, con lezioni di arte e filosofia, e viaggi all’estero per apprezzare altre lingue e culture. La maîtresse le vestiva da capo a piedi, scegliendo per loro abiti, biancheria, calze. Ad alcune la chirurgia plastica e defalcava le spese dal loro stipendio. La sua figura ha ispirato autori e registi. Dal primo libro nel ‘74 di Elizabeth Antébi e Anne Florentin, al film «Il telefono rosa» di Édouard Molinaro, seguito da «Madame Claude» di Just Jaeckin (‘77) e «Madame Claude 2» di François Mimet (‘81). Quando nel 1982 tornò in Francia aveva sessant’anni ma alla pensione non ci pensava. La sua vita era nelle alcove. Tornò in cella per 4 anni prima di dire addio alla professione. Ora vive nell’anonimato a Nizza, con l’unica preoccupazione di ricucire il rapporto con la figlia. Ma i fantasmi del passato ogni tanto tornano a bussare alla sua porta. Alessandra Muglia © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Cronache Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera La storia È venuta al mondo nell’allevamento animato da un francescano che negli anni 80 faceva il bancario a Milano La rarità del manto la rende preziosa Come i destrieri dei re di DANILO MAINARDI S Unica La cavalla bianca al galoppo, unica macchia chiara nel branco di sauri e bai dell’allevamento di cavalli da corsa in cui è venuta al mondo cinque mesi fa: sullo sfondo, dietro gli alberi, la cupola di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi La cavallina nata ad Assisi sarà la prima trottatrice bianca Negli ippodromi solo animali scuri. Ma lei è figlia di corridori È come Calimero, ma all’incontrario: nel mondo dei cavalli da corsa, dove ogni trottatore nasce o baio (marrone scuro) o sauro (marrone chiaro) o morello (nero), lei è nata tutta bianca. Non grigia, colore nel quale è già raro che incanutisca nei primi mesi il mantello di cavalli comunque nati con i colori del sauro o del baio o del morello (come testimonia la pelle scura sotto il pelo): è invece proprio albina e ha la sottocute rosa questa cavallina nata in aprile ad Assisi all’ombra della Basilica del Santo, in un allevamento di trotto animato da un frate francescano che quando faceva il bancario a Milano negli anni 80 era un declamatore di genealogie e una presenza fissa del rimpianto (perché chiuso ormai da due anni) ippodromo di San Siro. Una trottatrice tutta bianca: mai successo prima in Italia, e parrebbe mai prima registrato nemmeno in Europa, almeno a scartabellare gli alberi genealogici delle principali nazioni del trotto continentale, punto di partenza delle ricerche che sui geni della cavalla sta ora conducendo all’Università di Perugia il professor Maurizio Silvestrelli, direttore del Centro di studio del Cavallo Sportivo presso la facoltà di medicina veterinaria. I prodigi, a ben vedere, erano del resto iniziati già prima. E non solo perché la bisnonna neozelandese Petit Evander era una nanerottola di appena 144 centimetri di altezza, tuttavia talmente combat- tiva negli anni 70 da piazzarsi due volte a New York nell’«International Trot». E nemmeno solo perché la carriera di papà Gruccione Jet, morello come la pece e laureato del «Premio Presidente della Repubblica» con la regia di Giancarlo e Lorenzo Baldi, fu non poco condizionata da problemi fisici e ombrosità caratteriali culminati infine nel ritiro nel 2007 dopo aver clamorosamente gettato al vento la vittoria proprio sul traguardo del classico «Premio Tino Triossi» all’ippodromo romano di Tor di Valle. Ma soprattutto perché è già un mezzo miracolo che la cavallina bianca sia venuta al mondo: sua madre Melodiass, infatti, dopo aver racimolato in carriera appena 12.000 euro di premi vinti, una volta pensionata era diventata troppo costosa da mantenere per il suo proprie- La madre Si chiama Petit Evander, è alta 144 centimetri ma coraggiosa Appello prima del Palio di Siena «Stop al fantino squalificato ad Asti» «Stop a Jonatan Bartoletti». Ci sono un esposto e una diffida per impedire al fantino, conosciuto come «Scompiglio», di correre domani al Palio di Siena. A presentarli, come spiega in una nota, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, ricordando che il fantino è stato indagato per la morte di un cavallo nel 2013 al Palio di Asti, manifestazione per la quale non potrà gareggiare per 10 anni in seguito a squalifica. In particolare l’Aidaa afferma di aver inviato la diffida a prefetto e sindaco di Siena perché non permettano la partecipazione di Bartoletti, che per il Palio di sabato dovrebbe correre per la contrada della Chiocciola. L’incidente La caduta e la morte del cavallo al Palio di Asti © RIPRODUZIONE RISERVATA tario, che così nella dura crisi del settore ippico, un momento prima di liberarsene vendendola e rischiando di avviarla al macello, la offrì a Sergio Carfagna: cioè a un ristoratore di Assisi che nel corso degli anni al proprio agriturismo aveva affiancato un allevamento di cavalli cresciuto di livello di pari passo con la passione ippica dell’amico frate Danilo Riverberi, e illustrato in corsa in particolare dalla femmina Irina («Gran Premio Freccia d’Europa») e dal maschio Iglesias, balzato alle cronache per cinque Gran Premi vinti e suo malgrado più ancora per la romanzesca storia del suo rapimento a lieto fine nel 2010. Se la cavallina bianca — il cui nome verrà annunciato l’8 settembre ad Assisi alla presentazione di un libro di Giorgio Galvani e Vinicio Guasticchi su «La scuderia dei miracoli» — sia destinata a trottare veloce si saprà non prima del 2016, visto che ha solo cinque mesi e i cavalli da corsa come lei entrano in allenamento intorno ai diciotto mesi, per poi debuttare in pista a due anni (se precoci) o a tre anni (se tardivi). Nel frattempo l’hanno già portata a fare il suo «ballo» in società: il primo giro di pista, per la gioia dei bambini la sera di martedì scorso all’ippodromo di Cesena. ono rarissimi gli albini e la nascita in una popolazione di un individuo dal manto bianco è sempre qualcosa di magico, di fantastico. Fa correre la mente ai mitici leoni bianchi in Africa, a tigri ed elefanti albini in Asia, per non parlare del bianco leviatano di Melville o della colomba della pace di Picasso. Mi accadde, anni fa, di scoprire un capriolo albino, al galoppo mentre in un bosco attraversava una radura verde e la sua apparizione fu un incanto indimenticabile. D’altronde, se il gene dell’albinismo è presente in una popolazione, prima o poi qualche individuo albino non può che comparire. È un gene recessivo quello dell’albinismo, presente in mammiferi e uccelli, che in stato di purezza genotipica nasconde il colore proprio della specie, qualunque esso sia, anche il più sgargiante. I rarissimi albini spiegano bene come funziona la natura e perché, non a caso, sono rari. Se in uno stormo di colombe bigie a una, per sua disgrazia, capita di nascer bianca, sarà lei ad attrarre l’attenzione d’un falco pellegrino o di un lanario. E sarà, fatalmente, sua facile preda. Guai, in natura, a non aderire perfettamente al modello ottimale per la sopravvivenza. Modello messo a punto, generazione dopo generazione, dalla selezione naturale. Ma agli allevatori piacciono le varianti. Piace all’allevatore il cosiddetto «scherzo di natura»: se appena può ne trae una razza. La grande varietà delle razze domestiche del resto ha all’origine questa umana preferenza per le devianze dal modello ottimale. Il cavallo bianco poi, porta con sé un alone di leggenda. È protagonista di favole e di miti. È cavalcato da principi azzurri. È il cavallo dell’uomo di potere. Nelle parate è sempre il duce, il re, l’imperatore, colui che cavalca il simbolico cavallo bianco. La cavalleria lo segue montando sauri o roani o morelli, ma bianchi mai, è proibito. Nei dipinti che raffigurano lo storico incontro di Teano (splendido l’affresco nella sala del palazzo pubblico di Siena) è Garibaldi, non a caso, a cavalcare un cavallo bianco. Perché solo chi è raro è prezioso per la mente umana. Anche la puledra albina di Assisi (siamo in attesa del nome…) gode già di una sua specialissima attenzione. Quando sarà fatta correre in gare tutti gli occhi saranno per lei. © RIPRODUZIONE RISERVATA Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA La stampa tedesca e il controverso Monumento alla Vittoria L’«ANELLO AL NASO» CHE FA BENE A BOLZANO (E ALLA STORIA) di MARCO DEL CORONA A nche un «anello al naso» fa bene alla storia, soprattutto alla convivenza fra le diverse comunità dell’Alto Adige/Sudtirolo. La constatazione, ruvida ma efficace, è della Taz, quotidiano berlinese che ha scritto del Monumento alla Vittoria, forse il lascito architettonico più controverso del regime fascista nella provincia. Costruito alla fine degli anni Venti su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, il Monumento doveva celebrare la vittoria italiana del 1918 ma si è trasformato con il tempo, per la popolazione di lingua tedesca, nel simbolo dell’italianizzazione forzata imposta da Mussolini. Simmetricamente, per i settori più nazionalisti della popolazione di lingua italiana il Monumento ha rappresentato invece un baluardo dell’identità. Ebbene, dal luglio scorso la struttura ospita un percorso espositivo concepito proprio per contestualizzarne storicamente presenza e percezione, testimonianza di decenni drammatici. Il titolo della mostra permanente da solo dice già quasi tutto: «BZ ‘18-’45. Un monumento, una città, due dittature» abbraccia l’arco di tempo che va dall’ingresso dell’Alto Adige/Sudtirolo (e del Trentino) nel Regno d’Italia, al fascismo (la cui altra eredità che ancora divide è l’italianizzazione della toponomastica attuata da Ettore Tolomei) fino all’amministrazione diretta del Reich nazista. Come ha riportato il Corriere dell’Alto Adige (lo storico Andrea Di Michele, commentatore della testata, ha fatto parte del gruppo di lavoro per l’iniziativa), l’«anello al naso, grazie al quale il Monumento viene trascinato fuori dalla stalla della Storia e portato Ieri e oggi A sinistra il Monumento della Vittoria con il led Sopra la celebrazione del 4 novembre nel 1976 alla riflessione contemporanea» cui si riferisce la Taz è l’anello a led che annuncia il titolo dell’esposizione. La quale, inaugurata dal ministro Dario Franceschini, ha già fatto registrare una buona affluenza di pubblico. L’operazione di «depotenziamento etnico», com’è stata definita, è dunque un esempio, con buona pace degli irredentisti di Eva Klotz e dei fascisti di CasaPound, cui l’iniziativa non piace per opposti motivi. Un buon esempio: un gesto che plasma un presente più civile. Sul Corriere lo ha scritto l’8 agosto Giovanni Belardelli: l’esposizione, «ottimamente curata», indica «l’unico modo serio di porsi di fronte alle esperienze, anche le più controverse e divisive, del proprio passato». Un passato che in Alto Adige/Sudtirolo troppo a lungo è sembrato non passare. @marcodelcorona © RIPRODUZIONE RISERVATA Cronache 25 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Il rapporto La campagna di Goletta Verde. Legambiente contro il portale del ministero della Salute Stati Uniti «Mare inquinato ogni 51 chilometri» Molise in coda, Sardegna la migliore Analizzati punti a rischio alla foce di fiumi e scarichi di depuratori ROMA — Due mesi in mare per vedere da vicino se e dove è inquinato. Per raccogliere campioni di quell’acqua del Mediterraneo che avvolge quasi 7 mila e 500 chilometri di costa e fare le analisi. La storica campagna della Goletta Verde di Legambiente ha consegnato anche quest’anno un rapporto dettagliato e in chiaroscuro. Perché se è vero che «il bilancio è ancora quello di un mare che gode di buona salute, con una balneazione garantita in gran parte delle coste», dice il responsabile scientifico nazionale di Legambiente Giorgio Zampetti, è altrettanto vero che «su 264 campioni analizzati, in maggioranza in punti a rischio come le foci dei fiumi, sono stati rilevati valori eccessivi di batteri fecali nel 55 per cento dei casi, praticamente un punto inquinato ogni 51 chilometri di costa». Goletta Verde è andata a prelevare campioni di acqua soprattutto nei punti critici, lì dove arrivano in mare scarichi non depurati che minacciano la qualità delle acque costiere. Sono i circoli di Legambiente e le segnalazioni dei cittadini ad aver fatto individuare agli esperti i punti dove fare le analisi. E il verdetto negativo riguarda 124 campioni prelevati presso foci di fiumi, canali e scarichi so- spetti mentre sono 22 quelli relativi a spiagge affollate di turisti. La più alta percentuale di punti critici si trova in Molise: tre prelievi, tutti fuori norma. E poi in Abruzzo e nelle Marche, con l’89 e l’83 per cento dei prelievi risultati inquinati, anche se Legambiente ha tenuto a sottolineare che le due regioni sono state penalizzate dalle forti piogge dei giorni precedenti al campionamento e dall’elevato numero di corsi d’acqua e canali che sfociano in mare. A seguire Calabria e Lazio, rispettivamente con il 79 e 75 per cento. Il risultato migliore è quello della Sardegna, solo il 10 per cento di punti inquinati. La disinformazione poi, danno che si aggiunge alla beffa, regna sovrana. «Il Portale delle Acque del ministero della Salute — denuncia la responsabile di Goletta Verde Serena Carpentieri — è poco chiaro. Sui dati c’è il caos. Spesso i campionamenti sono fatti lontano dai punti critici, in altri casi si dice che il mare è balneabile per tutto il tratto di spiaggia tranne che nel punto esatto in cui c’è lo scarico, come se fosse possibile circoscrivere l’inquinamento». Legambiente ha scoperto che il 43 per cento dei punti che per Golet- La mappa I punti monitorati, soprattutto in aree a rischio come foci di fiumi e scarichi, che hanno superato i limiti consentiti 55,3% I campioni d’acqua, risultati fuori legge per i parametri microbiologici ta Verde sono inquinati, risultano invece balneabili sul sito del ministero, mentre il 47 per cento dei punti inquinati secondo Goletta non esiste campionamento sul sito del ministero. Infine, continua Carpentieri, «nei pochi casi in cui anche il ministero dichiara la non balneabilità delle acque, quando siamo andati a verificare se esistessero, sul posto, cartelli di divieto adeguati che avvisino i bagnanti, li abbiamo trovati solo nel 7 per cento dei casi». Qualche esempio: in alcuni tratti di mare come Fano, Alba Adriatica, Nicotera, Portopalo di Capo Passero e Sanremo sul sito del ministero c’è un bollino rosso e sopra una striscia verde. Il bagno si può fare o no? I dati e la grafica si contraddico- l Foce de no tra loro oppure sono discordanti con quelli rilasciati dalle Arpa, le Agenzie regionali protezione ambientale. A Cuma davanti al canale di sbocco del depuratore le analisi di Goletta Verde indicano un forte inquinamento, il ministero dice che il luogo è balneabile, l’Arpa Campania sostiene che l’area non è «sufficientemente campionata». A Ladispoli, la foce dello Statua per Goletta Verde è inquinata, per il Portale delle Acque è balneabile ma non per l’Arpa Lazio. A Reggio Calabria, il lido comunale, per il ministero non balneabile, presenta invece un servizio di salvataggio e nessun cartello di divieto. Lì la gente fa tranquillamente il bagno. «Il vero killer delle acque italiane è ancora una volta la mancata depurazione — ha detto il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani —. Dopo due sentenze di condanna nel 2012 e nel 2014, la Commissione europea ha avviato la terza procedura d’infrazione per il mancato rispetto della direttiva sulle depurazioni degli scarichi civili. Il procedimento riguarda 880 città e paesi in tutta Italia, il 28 per cento del totale, in pratica un italiano su tre». Mariolina Iossa rizia) ado (Go DAL NOSTRO INVIATO 45,5% FRIULI VENEZIA GIULIA EMILIA ROMAGNA VENETO 85% La quota di inquinamento che si registra presso foci di fiumi, canali e scarichi sospetti 12 milioni Cavallino Treporti (Venezia) 43,5% LIGURIA 83,3% 88,9% 33,3% TOSCANA MARCHE Gli italiani che vivono senza depuratori ABRUZZO 75% 67,7% LAZIO CAMPANIA E Zuckerberg sfida Gates: un secchio d’acqua gelida per la ricerca sulla Sla © RIPRODUZIONE RISERVATA r onzo, G fiume Is 37,5% 63,6% Il fenomeno Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (sopra) e il cantante Justin Timberlake (a destra) sono due delle tante personalità che hanno aderito alla raccolta fondi 100% MOLISE 10,3% SARDEGNA 61,5% 75% 79,2% SICILIA BASILICATA CALABRIA 45,2% PUGLIA Spiaggia Li Cossi Oristano NEW YORK — In due settimane l’associazione Usa per la lotta alla sclerosi laterale amiotrofica (Als association), ha raccolto 5,7 milioni di dollari grazie alle secchiate di acqua gelata che vip, personaggi tv, politici e imprenditori si sono tirati addosso per scommessa, davanti a un obiettivo digitale buono per Facebook o Youtube. Il gioco sta coinvolgendo ai piu alti livelli grandi personaggi, non solo dello spettacolo come Justin Timberlake. Ad auto-infliggersi il gavettone di beneficienza è stato, da ultimo, Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, che a sua volta ha lanciato il guanto (forse, in questo caso, il secchio) di sfida a tre illustri colleghi della silicon valley: Bill Gates, fondatore di Microsoft; Sheryl Sandberg, direttore generale di Facebook, e Reed Hastings, numero uno di Netflix. Il ceo di Microsoft, Satya Nadella, ha accettato anche lui la sfida e l’ha lanciata a sua volta ai fondatori di Amazon, Jeff Bezos, e di Google, Larry Page. Non si è ancora pronunciato il ceo di Apple, Tim Cook, sfidato da un altro top manager della Mela. È una scommessa vera e propria: chi viene sfidato a tirarsi addosso un secchio di acqua gelata a Il gioco e i filmati online sua volta nomina tre persone che entro 24 ore devono fare Chi si fa il bagno davanti altrettanto, se non vogliono alle telecamere nomina pagare una penitenza sotto tre persone: o lo imitano forma di 100 dollari di o donano 100 dollari donazione alla Als Association. La viralità dei video diffusi sui social network con l’hashtag #IceBucketChallenge per provare di aver vinto la sfida e lanciarne un’altra ha letteralmente «inondato» l’America, ha detto la presidente dell’associazione, Barbara Newhouse. E ha contribuito ad accendere i riflettori su una malattia ancora al 100% mortale e per la quale esiste un solo farmaco approvato, che però aiuta solo ad allungare la sopravvivenza del malato. «Non abbiamo mai visto niente di simile nella storia della malattia», ha aggiunto Newhouse, «non potremmo essere più emozionati per il livello di solidarietà, generosità e ironia mostrata dalle persone che si sono esibite». Il risultato sembra centrato, visto che dal 29 luglio, quando il gioco è partito, ci sono stati 110 mila nuovi donatori, mentre l’anno scorso, senza campagna virale, erano stati raccolti solo 1,2 milioni di dollari. Chi ha scelto di donare 100 dollari sfilandosi dal gioco è stato il presidente Obama. Era stato sfidato da Ethel Kennedy, vedova di Bob Kennedy, immortalata a 86 anni mentre si getta addosso la secchiata con altri 20 familiari. Fabrizio Massaro @fabriziomassar0 Spiaggia di Rio Vivo, Termoli (Campobasso) © RIPRODUZIONE RISERVATA Lettere e interventi SCHETTINO ALL’UNIVERSITÀ Nessuna lezione killer, i pedofili, i terroristi, gli stupratori, lavorano sulla scena del crimine, studiano le vittime anche e soprattutto nell’ottica della prevenzione del crimine; Lombroso portava a lezione i criminali e la prima Cattedra italiana della allora Antropologia criminale svolgeva le sue lezioni nel carcere di Rebibbia, esaminando sia condannati che imputati di ogni sorta di reato. Non ci occupiamo di criceti o di molecole ma di criminali o presunti tali, di vittimologia e di prevenzione. E impedirci questo sarebbe come privare il medico legale in formazione della sua pratica autoptica». Vincenzo Mastronardi, Roma Il professor Mastronardi invita il comandante Schettino a offrire il suo contributo nell’ambito di un master di cui è direttore. La notizia deflagra su tutti media, la riprovazione è unanime, i commenti sono indignati. Il rettore de La Sapienza Luigi Frati prende le distanze dal grave episodio, lo condanna fermamente e definisce «patetiche» le scuse di Mastronardi. In un comunica- to ufficiale si legge: «La libertà accademica di cui godono i docenti universitari per dettato costituzionale impone anche di essere responsabili, proprio perché si è in una comunità educante. La Sapienza prende le distanze dal così grave episodio, lo condanna fermamente, e deferisce immediatamente il prof. Mastronardi al Comitato Etico, perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari». Sulla vicenda interviene anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Trovo che l’intervento di Schettino nel corso di un seminario or- ganizzato da un docente dell’Università La Sapienza di Roma sia un fatto sconcertante. L’autonomia universitaria non può essere declinata in spregio alle famiglie delle vittime della tragedia della Concordia che rappresenta ancora una ferita aperta per questo Paese». E poi sarei io quello che scrive articoli «dall’altissimo contenuto diffamatorio»? (a.g.) In riferimento all’articolo di Aldo Grasso del 10 agosto, preciso quanto segue. L’autore nulla sa né può sapere dell’intervento di Schettino e dei sui avvocati (che non era ospitato dall’Università La Sapienza), richiesto da questi ultimi. E ancora, che ne sa del contenuto e delle modalità, visto che non era presente? Questi interrogativi portano a sollevare non pochi dubbi sulle motivazioni che hanno spinto Grasso a scrivere un articolo dall’altissimo contenuto diffamatorio. Non accetto, dopo oltre 40 anni di insegnamento e di professione, lezioni di deontologia. Le regole che valgono per tutti, inclusi i criminologi, sono il rispetto per il diritto di difesa e il rispetto per la persona dell’imputato, innocente fino a sentenza definitiva di condanna. Come scrivono alcuni miei allievi in una lettera aperta al Ministro dell’Università e al Rettore della Sapienza, «i criminologi studiano gli assassini, i serial LA FOTO DI CAMILLI Errata corrige La persona nella foto sulla prima pagina del Corriere di ieri non è Simone Camilli, il videoreporter italiano morto a Gaza, la cui immagine è stata invece riportata correttamente a pagina 11. Ci scusiamo con la famiglia e con Andrea Vignali, raffigurato in quello scatto. Le lettere vanno indirizzate al Corriere della Sera, via Solferino 28, 20121 Milano. Fax: 02.6282.7579 E-mail: lettere@corriere.it, oppure al sito www.corriere.it. La rubrica di Sergio Romano riprenderà lunedì 1 settembre. 26 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Cronache 27 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Riti e piaceri Le memorie di uno scrittore e le abitudini di tante generazioni nel giorno che segna (inevitabilmente) il culmine dell’estate E ssì, il Ferragosto una volta era assai importante. Tanto più che nel primo che ricordo si decise il mio destino. Ferragosto Anni 60. Gli azzurri Alburni in lontananza. Una lunga tavolata e sotto il pergolato, tutta la mia grande grossa e ancora non grassa famiglia meridionale. Siamo un bel numero. Una parte stanziale, eppoi i «turist», come si chiamavano quelli arrivati dalle città del Nord che tornavano al paese d’origine ad Agosto, per partecipare all’irrinunciabile rito. Prima di iniziare ad abboffarci — che, in questo, il rito consiste — ci siamo, come usava allora, fatti gli auguri. Il pranzo, tra pasticcio, ziti al ragù, minestra maritata, riproduce in piccolo gli immensi banchetti nuziali. Ma adesso arriva il momento gastronomicamente cruciale. Viene servita l’anguria, da noi detta melone. Il prezioso frutto sta attendendo da ore il compiersi del suo fato sotto una fontanella per essere appena fresco — quindi, secondo i nostri odierni standard quasi immangiabile. Allora, invece, aveva la stessa importanza del finale in una sinfonia. Fui dunque molto orgoglioso quando mio padre mi affidò l’ambito incarico di andare a prelevarlo. Mi ci precipitai gonfiando il petto e al ritorno, ahimè, lo precipitai nella polvere divenendo da quel giorno «quello che rompe il melone» ovvero l’inaffidabile, il distratto, il maldestro, lo Schlemihl come elegantemente viene definito in yiddish, lo sceem come si dice, con meno grazia ma forse più efficacia, da noi. Ferragosto hippy Visto che da Schlemihl non so giocare al pallone, sono timido con le donne, non capisco di motori, oh, io mi metto a fare l’hippy. E che c’è di meglio per un vero hippy che misurarsi col famoso viaggio in autostop? Certo farlo ad agosto è da pazzi, ma che aspettarsi da un «rompimeloni», pensa mio padre mentre, costernato, mi saluta. «Ma povero te» penso io, quando vedo le strade piene di hippy come me e il mio amico Nicola. E sarà perché si vede che siamo hippy «della domenica» e le macchine superando la coda di quelli autentici, piuttosto puzzolenti invero, si fermano davanti a noi per caricarci che arriviamo, dopo un terrificante viaggio di «appena» una settimana, a Christiana il paradiso, appunto, degli hippy, proprio a Ferragosto anche se adesso, inutile dirlo, Ferragosto ci sembra una delle cose proprio da dimenticare. E invece, una sera nel capanno che occupiamo, un tizio di Modena tira fuori una stagnola e dice: «Questo è pakistano blu: ehi, è Musica al Lido e gita sul Duomo A destra, una giovane donna, circondata da musicisti, balla su una spiaggia del Lido Di Venezia (1920 circa, foto Archivio Alinari). Sotto, gita di Ferragosto tra le guglie del Duomo di Milano (illustrazione di Achille Beltrame per la Domenica del Corriere del 31 agosto 1934) Ferragosto Mare o montagna, pranzi in famiglia o autostop Quando il 15 era una festa per tutti gli italiani Ferragosto dobbiamo pur festeggiare!». Ferragosto Glam New Age Ah, i favolosi anni 80! Nel frattempo mi sono sposato. Lo Schlemihl può trovare una donna tanto romantica da apprezzarlo, essendo il mondo vario; talmente vario che Dall’Antica Roma La festa ‘‘ Fu l’imperatore romano Augusto nell’8 a.C. a istituire le feriae Augusti (riposo di Augusto), festività che si aggiungeva alle antichissime celebrazioni cadenti nello stesso mese dedicate ai raccolti nei campi una coppia di amici in luna di miele invece di starsene appartati, come sarebbe naturale, si unisce a noi che siamo in vacanza a Panarea, al Raja Hotel. Ci svegliamo al suono del sitar, facciamo delle splendide colazioni con marmellate biologiche, servite da giovani fanciulle in topless, passiamo le mattinate a bordo del caicco del figlio del proprietario, pure lui collega Schlemihl visto che almeno un paio di volte rischiamo di rovinare sugli scogli. Ma è la cena che tutti aspettiamo. Candele dappertutto e musica sofisticata. È allora che la vediamo. Lei si chiama Margareth. È alta bionda formosa p r o r o m p e n te . P u r e troppo, visto che comincia a far sfacciatamente il filo al mio amico in luna di miele che si prende una cotta paurosa. Per rendersi più interessante lui si incorona con una bandana, si attorciglia i pantaloni sui polpacci e va in giro scalzo secondo la voga dell’isola. Così quando alla cena di Ferragosto — con cibi esclusivamente thay — dopo una breve apparizione Margareth scompare e il poveretto, con una scusa qualsiasi, corre fuori. All’epoca, Panarea era priva di luce pubblica e piena di cani e nella totale oscurità... insomma ne pesta una, cade e: luna ingessata. Giochi d’acqua e partenze Sopra, picnic all’Idroscalo di Milano nel 1989. A lato, scherzo con l’acqua in spiaggia a Marina di Ravenna negli anni Duemila (Ansa). A sinistra, partenze per il Ferragosto del 1959 alla stazione centrale di Milano (Olycom) 5 9 7 2 6 3 1 8 7 6 3 2 1 Ferragosto salutista Adesso ho un figlio. «Ai bambini fa bene l’aria di montagna», dice mia moglie che nel frattempo è diventata più pratica e meno romantica. «Ma cara, ma noi viviamo in montagna». «Sì, ma non è la stesso». In effetti Cortina è assai bella. Ci sono montagne stupende e che diletto passeggiarci sotto col pupo in spalla — vabbe’, poi mi becco il morso della strega ma per i figli. A Ferragosto poi siamo tutti felici mentre pranziamo in una baita su un verde laghetto quando il cielo si rompe e butta giù lampi e pioggia e io, fissando il brodo dei canederli agitarsi come il mare dello stretto di Messina, dico mai più! Ferragosto adesso Là dove c’era il pergolato, ora c’è il ristorante detto Panorama per via di quello che degli Alburni si gode. Il mio più giovane cugino, che intanto è diventato chef, ci cucina gli stessi piatti d’una volta ma «rivisitati», come oggi si dice, e anche se il Ferragosto non sarà più quello d’un tempo, la famiglia, un po’ meno grossa ma più grassa, è lì che si riunisce. Io peccato che ho già preso un impegno... ma il prossimo anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giochi e pronostici Sudoku Difficile 5 Puzzles by Pappocom di GAETANO CAPPELLI Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 3 4 5 6 1 2 LA SOLUZIONE DI IERI 7 1 6 8 5 Altri giochi su www.corriere.it 8 9 4 9 2 8 5 3 6 7 1 8 3 1 7 2 6 4 5 9 6 5 7 9 4 1 2 8 3 5 2 4 1 6 7 3 9 8 9 7 8 2 3 5 1 6 4 3 1 6 4 8 9 7 2 5 7 4 9 6 1 8 5 3 2 1 6 3 5 9 2 8 4 7 2 8 5 3 7 4 9 1 6 10eLotto I numeri vincenti Lotto Estrazioni di giovedì 14 agosto 2014 BARI CAGLIARI FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA NAZIONALE 58 46 40 1 46 13 34 17 67 25 18 20 15 59 55 49 19 32 80 30 49 37 22 69 3 68 9 70 8 67 28 31 63 76 82 54 53 90 86 56 69 32 6 8 11 36 45 67 30 81 89 1 65 46 68 1 13 15 17 19 20 22 25 30 32 34 40 46 49 55 58 59 67 69 80 58 Numero Oro Superenalotto Combinazione vincente 4 R 12 R 24 R 61 R 73 R 75 R 56 Numero Jolly 9 Numero SuperStar Jackpot indicativo prossimo concorso: 21.700.000,00 Ai 6: - Ai 5 stella: 27.370,00 Ai 5+: - Ai 4 stella: Ai 3 stella: 1.520,00 Ai 5: 28.470,26 Ai 2 stella: 100,00 Ai 4: 273,70 Agli 1 stella: 10,00 Ai 3: 15,20 Agli 0 stella: 5,00 www.corriere.it/giochiepronostici 28 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera 29 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Tempiliberi Viaggi Benessere Food Moda Impossibile staccare la spina Dicono che le vacanze sono un momento per stare con famiglia, partner, parenti, amici (99,4%), per riposare mente ( 92,8%) e corpo (71,5%). Vorrebbero pure cercare emozioni oltre la routine (62,7). In verità i manager in vacanza ci vanno con il corpo. E poco con la mente. Rispetto al solito sono Sempre raggiungibili Meno connessi 2,1% Più connessi 3,6% Sconnessi totali Design Tecnologia 92,8% 83,1% Fonte: AstraRicerche/ per Manageritalia Famiglia Una vita ai fornelli L’educazione sentimentale dello chef con tre stelle Michelin. «Senza palato mentale non si va da nessuna parte» Massimo Bottura di ANGELA FRENDA «Le donne in cucina? Mi sono ricreduto. Lo strappo con un padre-padrone e la fragilità di mio figlio, che fa passare ogni sbornia» «S ulle donne in cucina mi sono ricreduto. Da quando lavorano con me, non c’è mai stata così tanta dolcezza nei miei piatti». Nella cantina dell’Osteria Francescana la voce di Massimo Bottura arriva ipnotica. Nel corso di un’intervista di 4 ore lo chef più famoso d’Italia farà due cose: gesticolare e dondolarsi sulla sedia rischiando spesso di cadere. È quella che lui chiama «la mia sinestesia»: il modo in cui pensa a voce alta. Molto alta, come sanno bene i suoi amici. «Senti questa!», grida. E chi lo conosce capisce che «Massimo sta pensando». Come quando crea un piatto mixando le emozioni di un disco di Lou Reed con un quadro di Basquiat. Black on Black. Camouflage. Oh my dear. I nomi delle sue ricette sono così... Cinquantadue anni il prossimo 30 settembre, risata potente e immaginazione in moto perpetuo, mentre si dondola («non riesco a stare fermo») incrocia i piedi che calzano le sue solite sneakers. E sembra di rivedere il ragazzo ricco e scanzonato, più attratto dai club Harley-Davidson (ne ha aperto uno nel 1989) e dai dischi (ne ha 12 mila) che dal futuro lavorativo. Lo strappo Massimo Bottura poteva diventare petroliere come il papà, e invece nel 1986 ha deciso di appendere laurea e ricchezza al chiodo e rilevare a Nonantola, bassa modenese, un’osteria per camionisti: la Trattoria del Campazzo. Una scelta che è stato l’inizio della sua carriera da cuoco stellato, ma che gli è costata cara: «Avevo 24 anni. Mio papà Alfio era un padre-padrone, non me l’ha perdonata e non abbiamo mai più ricucito questo strappo». Mamma Luisa invece... «È stata la mia più grande sponsor. Al Campazzo veniva a darmi una mano anche di nascosto. Faceva i tortellini, la pasta fresca, il pane... Fino a poco tempo fa (è scomparsa a gennaio scorso ad 89 anni), se le chiedevi: “Chi cucina meglio tra lei e Massimo?”, rispondeva di getto: “Mio figlio è bravo, ma io sono meglio”». Dopo Campazzo sono successe tante cose. Nel marzo 1995 Bottura ha aperto l’Osteria Francescana in via Stella 22, una stradina nel centro di Modena. E in poco tempo ha ottenuto le tre stelle Michelin. «Era il mio destino. Ultimo di 5 fratelli, la cucina era il luogo dove mi rifugiavo, magari sotto il tavolo. L’unico posto dove anche oggi mi sento sicuro. Mi chiudo lì e curo le ferite». E proprio dalla cucina, mentre parliamo, arrivano le voci della sua brigata: 35 persone per 28 coperti. Il suo numero due è un giapponese di 34 anni, Taka Kondo, dallo sguardo severo, «infallibile compratore di pesce. Al mercato non ne sbaglia una». A cucinare Massimo Bottura ha imparato da solo, invitando gli amici a casa dopo la discoteca. Ha avuto poi però tre grandi maestri: Ferran Adrià, Alain Ducasse e George Cogny: «Rappresentano genialità, tecnica e passione. Anche se penso spesso che senza palato mentale non sarei mai andato da nessuna parte. Se non ce l’hai, lo dico sempre ai ragazzi che arrivano qui, non sarai mai un grande chef». La collega Nadia Santini del ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (Mn) è lo chef che Bottura ama di più. «I suoi tortelli di zucca ci emozionano da trent’ anni» La moglie Massimo Bottura ha sposato nel ‘94 Lara Gilmore, americana (con lui, foto World’s Best 50 Restaurants). È lei a curare arredamento e fiori dell’Osteria. Hanno due figli Dimenticarsi tutto per creare Mentre parla lo guardi e pensi che no, non te l’aspettavi così. Che dietro quell’aspetto distaccato nascondesse una passione irrefrenabile. Accompagnata da una sottile inquietudine che gli leggi negli occhi. «Gestire questo ristorante è come guidare una Ferrari: forti emozioni che cerchi di replicare ogni giorno». Una grande certezza: «Non farò mai tv: è troppo effimera e superficiale». Massimo Bottura più che altro cerca la perfezione nell’imperfezione. Il risultato è che la sua cucina, per alcuni troppo concettuale, in realtà sa di busta di farina appena aperta. Di risate dei bambini e dita immerse nella crema di cioccolato. Di tortellini rubati. Di stupore davanti a una torta. Di profumi del ragù tenuto su tutta la notte. Il riso cacio e pepe. La lasagna. Il bollito non bollito. L’ossobuco ricostruito. Se la assaggi senza pregiudizi scopri che (forse) l’Osteria Francescana ha una delle cucine più tradizionali che ci sia. «Pensa che mi hanno accusato del contrario... Ma si sa, in Italia non puoi toccare 4 cose: il papa, la mamma, il calcio e la cucina. Però da cuoco contemporaneo mi pongo delle domande. Voglio evolvere senza perdere la poesia della tradizione. Bisogna conoscere tutto e poi, per creare, dimenticarsi di tutto». Lara, Luisa e Nadia La frase che l’ha spinto a sperimentare è di sua moglie Lara Gilmore, americana: «Non lasciare che la tradizione ti leghi. Lascia che ti renda libero». Si sono conosciuti nel 1993 a New York, quando lui, ancora inquieto, lavorava al Caffè di Nonna a Soho. La sposa nel 1994, dopo che lei lo molla all’ennesima risposta vaga sul loro futuro. Da allora sono inseparabili. Lei ha arredato l’Osteria. Lei sceglie i fiori. Lei lo introduce all’avanguardia artistica e a «un modo di pensare più profondo, più concettuale». È la famiglia di Lara che lo sostiene quando a un certo punto il ristorante ha problemi economici. E quando vanno a vivere insieme, Lara però va da mamma Luisa per imparare a fare il ragù battuto al coltello, «come piace a Massimo». Super-chef Massimo Bottura (foto Claudia Ferri) è nato a Modena il 30 settembre 1962. Suo padre lo voleva petroliere come lui; ma nel 1986 Massimo lasciò gli studi di Giurisprudenza e l’azienda di famiglia, creando una rottura con il «padre-padrone» mai più ricucita. La madre Luisa, invece, è stata la sua prima sponsor, fin da quando Massimo rilevò la Trattoria del Campazzo. Dal 1995 è proprietario e chef dell’Osteria francescana, per la quale ha oggi 3 stelle Michelin e il titolo di migliore chef italiano nel mondo Curarsi le ferite «Ultimo di 5 fratelli, la cucina era il luogo in cui mi rifugiavo, magari sotto il tavolo. Oggi mi chiudo lì e curo le ferite» In Ferrari «Gestire questo ristorante è come guidare una Ferrari: forti emozioni che cerchi di replicare ogni giorno» Mia moglie «Quando è morto il padre, ho comprato a Lara una casa da ristrutturare, per impedirle di sprofondare nel dolore» «Senza di lei non saremmo qui adesso», dice Bottura a voce (insolitamente) bassa. Parla di Lara e sembra scattargli un istinto protettivo ancestrale. Come quando racconta che le comprò una casa da ristrutturare alla morte di suo padre: «Capii che dovevo darle subito qualcosa da fare per impedirle di sprofondare nel dolore». Le donne rappresentano un capitolo importante, nella sua vita. Dalla mamma Luisa («la mia vera scuola») a Lidia Cristoni, la sfoglina che lavorava con lui al Campazzo. Poi Lara. E poi, ancora, quelle della sua brigata: «Ora sono tante e devo dire che non abbiamo mai cucinato così bene all’Osteria Francescana come negli ultimi 2 mesi. E se mi chiedi: chi è lo chef che ami di più? Io ti rispondo: Nadia Santini. Non molla mai. Trent’anni che vai da lei, mangi un tortello di zucca, e ti emozioni». I pancakes e l’ubriacatura Con Lara hanno due figli. Alexa ha 17 anni ed è «la regina dei pancakes. Penso che abbia ereditato il mio stesso palato». Charlie invece ha 13 anni, e «ha una sindrome genetica dalla nascita. Prima mi chiedevi se mi sento importante e famoso. A volte sì. Ma poi mi basta portarlo a riabilitazione, stare un po’ lì con gli altri bambini... E l’ubriacatura mi passa subito. Sai come diceva Bob Dylan? Faccio solo del mio meglio per essere quel che voglio» @angelafrenda © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Tempi liberi Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Viaggi le destinazioni Entroterra / 5 Da Melpignano, con il suo celebre festival musicale, nel cuore storico della Puglia. Tra frantoi ipogei e masserie di charme Grico e taranta Il Salento antico che non vive di mare Il libro Da Vittorini a Camilleri La «Scicli felice» di Montalbano È una città barocca a lungo ignorata dai viaggiatori che puntavano a Sud Est della Sicilia. Altre erano le mete: Siracusa, Noto, Modica, Ragusa Ibla. Adagiata in una conca tra le rocce forate da grotte, Scicli invece stava fuori dai circuiti nazionali e internazionali. Eppure i suoi palazzi, le sue chiese e perfino l’atmosfera retrò di cittadina appena sfiorata dal turismo erano un vanto. Elio Vittorini l’ha celebrata come «la più bella città del mondo». Culla dei pittori del Gruppo di Scicli (Piero Guccione, il più famoso), per gli amanti dell’arte. Poi, viene il tempo della scoperta. Alcuni pionieri del Nord vi mettono radici acquistando le vecchie case del centro storico. Dimore di vacanza, ma anche occasione di incontri e scambi con la comunità locale. Quando irrompe sulla scena il commissario Montalbano e Scicli diventa uno dei set della fiction di successo ispirata ai romanzi di Camilleri, è il momento della fama. Ora consacrata con il volume del fotografo Armando Rotoletti, siciliano di nascita, che racconta per immagini bellezze e fascino: «Scicli città felice» («Scicli, city of joy», Grafiche Favia). La prefazione è di Luca Zingaretti che narra con parole commoventi come ne fu sedotto. I testi del libro sono curati dai «nuovi sciclitani» e dai residenti. Il 19 agosto (ore 20.30), a Scicli, sul sagrato della Chiesa della Consolazione (nella foto di copertina, in alto), la presentazione del volume. Oltre a Rotoletti e ad altri ospiti, interverrà lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco a moderare il dibattito. M. Fu. © RIPRODUZIONE RISERVATA L a «terra del rimorso» non è lontana dal mare. Pochi chilometri fra masserie, muri a secco e distese di ulivi e dalle coste dell’estremo sud pugliese si arriva nel cuore del Salento storico, il mondo rurale descritto nel saggio La terra del rimorso dallo studioso napoletano Ernesto de Martino. Qui era custodito uno degli ultimi riti di esorcismo della Penisola, il tarantismo, fenomeno fra sacro e profano sopravvissuto fino agli anni Sessanta. Melpignano, Calimera, Sternatia e Zollino sono piccoli gioielli sparsi nella campagna salentina, per secoli centri agricoli dove il barocco leccese fu declinato in una dimensione più raccolta ma non per questo di minor bellezza rispetto a quello del capoluogo. Lasciando anche per una sola giornata il mare di Porto Cesareo, Otranto o Leuca, i paesi dell’entroterra sono un punto di vista diverso sul Salento, dove si ritrovano le tradizioni e le architetture del passato nelle masserie convertite in b&b di charme e nei percorsi di degustazione, dove i produttori d’olio lanciano blog e al tempo stesso guidano i visitatori nella scoperta di frantoi ipogei risalenti al medioevo. Barocco e ritmi della pizzica Il revival della «taranta», il ragno delle credenze contadine il cui morso aveva come unici antidoti danze e musica, è stato un fattore determinante, insieme ai tanti film girati negli ultimi anni sui set salentini, per la riscoperta turistica di una zona a una manciata di chilometri dallo Ionio e dall’Adriatico. A partire dal 1998, «La Notte della Taranta» (alla diciassettesima edizione, www.lanottedellataranta.it, tutti i concerti gratuiti) ha attirato nel suo quartier generale di Melpignano decine di migliaia di appassionati, e la sua Orchestra popolare di recente si è esibita a Kuwait City, interpretando la pizzica davanti a una platea araba. Da quest’anno è stato anche creato un festival itinerante: «È un laboratorio di idee fra artisti locali e gruppi folk internazionali — dice uno dei direttori artistici, Sandro Cappelletto —. Un momento di dialogo fra il Salento e le culture musicali di ogni parte del mondo e, ovviamente, uno strumento per far conoscere il nostro territorio». Da Melpigna- Itinerari alle spalle di Porto Cesareo, Otranto o Leuca Il revival di un «piccolo mondo» diventato grande no a Calimera, la rassegna ricorda i violinistibarbieri e i fisarmonicisti contadini di un tempo, invitando sui palchi ensemble tradizionali turchi e marocchini. I borghi della Grecìa salentina A sud-est di Lecce nove centri sono accomunati dall’origine ellenica e da una lingua-dialetto risalente all’epoca della Magna Grecia, il grico, parlato da circa 10mila persone, studiato nelle università e riconosciuto come minoranza linguistica dallo Stato. Da Castrignano dei Greci Sfide Rinasce Pineda, non lontano da Riomaggiore: solo un sentiero rapidissimo lo collega alla strada panoramica L’ultima ricostruzione (la più folle) delle Cinque Terre L’ ultimo borgo sperduto delle Cinque Terre è una sfida audace alla montagna che scivola sul mare. Lo era per i contadini che secoli fa caricavano sulle spalle pietre di scoglio per costruire le loro cantine; lo è oggi per cinque famiglie che hanno deciso di farlo vivere di nuovo. E così è risorta Pineda, un grappolo di casette per gente dalle gambe buone, tanta pazienza e una vocazione forte all’eremitaggio. Perché essere disturbati qui è davvero difficile. Per arrivare al borgo c’è solo un sentiero ripidissimo. Dopo aver parcheggiato sulla strada panoramica delle Cinque Terre, non lontano da Riomaggiore, ci vogliono venti minuti a scendere (e molto di più a risalire). Vietate le vertigini: davanti agli occhi c’è solo il mar Ligure, attorno sottobosco e soprattutto frane. Quel che resta delle mitiche terrazze di vitigni costruite nell’antichità con i muretti a secco, oggi perduti a causa dell’abbandono e della geologia fragile di queste terre. Le vigne di Riomaggiore erano così impervie, che si vendemmiava con i gozzi, dal mare. Pierluigi Capra, un piacentino caparbio, è stato il primo a infilarsi nell’impresa e a credere alla possibilità di far rinascere Pineda. Ha chiuso la sua ditta di costruzioni in pia- Vertigini Solo mare, frane e sottobosco nura e si è messo a lavorare alle vecchie cantine in pietra. Oggi è una specie di «sindaco» del borgo. Dopo la sua, ha ricostruito le case dei quattro vicini, sfidando le durissime leggi di protezione del Parco nazionale. Il carrugio (vicolo ligure) del borgo è una Ex cantine L’intervento di recupero ha richiesto due anni, dopo i tre per ottenere le concessioni edilizie. Un progetto a cui ha creduto per primo Pierluigi Capra, piacentino che ha chiuso la sua ditta di costruzioni per lavorare alle vecchie cantine in pietra specie di veranda condivisa dalla piccola comunità. L’altro protagonista è Bernardo Carro dell’Immobiliare 5 Terre. È stato lui a convincere gli ultimi contadini o i loro eredi a cedere ai «foresti» quel che era rimasto delle cantine di appoggio alle vigne. Rustico è il solito eufemismo delle agenzie, in realtà erano ammassi di pietre: negli annunci sul giornale l’avvertenza «solo per veri amatori». «Tutti hanno fatto un buon affare. Ma nulla è paragonabile all’orgoglio di aver ridato vita a un pezzo di storia delle Cinque Terre», dice Carro, che è nato qui. Lungo il sentiero d’accesso corrono i tubi dell’acqua e i cavi elettrici, uniche concessioni alla civiltà. I materiali per la ricostruzione sono arrivati in elicottero. Per i carichi pesanti si usa il trenino a cremagliera che serviva le vigne, anch’esso rimesso a nuovo. E il mare, la spiaggia? Un’altra discesa vertiginosa dal borgo verso gli scogli. Si chiamano «piscine di Pineda», pozze di mare calmo create nel tempo dai contadini che qui pre- Tempi liberi 31 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Asia Minore La spedizione dell’Università Cattolica di Milano Nella Turchia di Alessandro riscoperta da mister Bean ILLUSTRAZIONE DI ANTONIO MONTEVERDI Licia e Panfilia, sulle tracce dell’archeologo inglese a Corigliano d’Otranto e Soleto, i sindaci hanno costituito un consorzio (a cui si sono aggiunti altri comuni, www.greciasalentina.gov.it) per la tutela del grico (molto simile al greco moderno) come bene immateriale che ha ritrovato visibilità grazie all’uso che ne fanno i gruppi di musica popolare. All’ingresso di ogni paese il cartello della località porta anche la dicitura «Kalòs Irtate» (benvenuti in grico) divenuto un motto per la Grecìa Salentina, comprensorio di cultura e d’accoglienza sia per il festival sia per il circuito delle masserie convertite in hotel rurali o b&b. È levavano il materiale per costruire. Nessuna delle cinque famiglie di Pineda è residente, ma nemmeno è gente da banale weekend in riviera. C’è sempre qualcosa da fare tutto l’anno e lo sforzo per arrivarci merita lunghe permanenze. Per far rinascere il borgo c’è voluto molto tempo. Tre anni per avere le concessioni edilizie, altri due per la ricostruzione: le esigenze paesaggistiche e la burocrazia partoriscono aneddoti vari, dal colore del muretto alla forma delle tegole di ardesia. Ora che è finita, e le diatribe con i tecnici e i geometri sono un ricordo, forte è l’orgoglio di avercela fatta rispettando tutte le leggi, anche le più astruse. Come quella che ha permesso la costruzione di un bagno in casa in cambio della coltivazione di un appezzamento di vigna. Oggi sventolano al libeccio i panni stesi al sole degli eremiti, fioriscono mimose fuori stagione e tutto è talmente ripido da offrire allo sguardo solo cielo e mare, mentre si sorseggia un caffè nel carrugio. Pineda è l’ultima ricostruzione di un borgo antico delle Cinque Terre, la più folle. Chi ce l’ha fatta si merita il suo paradiso. Rocco Cotroneo © RIPRODUZIONE RISERVATA il caso delle masserie Saittole (www.masseriasaittole.com, doppia 100/130 euro) e Giamarra (www.masseriagiamarra.it) nella zona di Carpignano, ristrutturate nel rispetto delle architetture originarie del Settecento. Olio e storia Anche l’olio in Salento si incrocia con la storia, a cominciare dagli antichi frantoi ipogei sfruttati per secoli: a Sternatia quello di Porta Filia è visitabile nel sottosuolo del giardino del palazzo Granafei. Per l’acquisto di prodotti tipici in zona, a Cutrofiano, l’azienda Piccapane (www.piccapane.com) ha una vocazione per i prodotti biologici, mentre la Cooperativa agricola Nuova Generazione (Località Borgagne tel. 0836.57.14.97) ha lanciato sul proprio sito un blog (www.nuova-generazione.it/blog) ed è impegnata nella creazione di prodotti come i paté vegetali. Appuntamento finale a Melpignano Fra Martano e Soleto, il Relais Capasa è una struttura di charme ricavata da una masseria costruita alla metà del ‘700 (www.relaismasseriacapasa.it) dove i piatti tipici pugliesi sono riletti in chiave contemporanea. E a Martano si assiste alla serata finale dei concerti itineranti della «Notte della Taranta» con la pianista jazz Rita Marcotulli (il 20 agosto alle ore 21.30) che si esibisce con il gruppo italo-balcanico Illiria. Per il gran finale del festival, la scena si sposta a Melpignano (piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani) dove il maestro concertatore della serata di sabato 23 agosto sarà per il secondo anno il violoncellista Giovanni Sollima. A lui il compito di dirigere l’Orchestra Popolare nell’accompagnamento di big come Roberto Vecchioni e Antonella Ruggiero (fra gli ospiti stranieri il nigerino Bombino, l’israeliano Avi Avital e l’americano Glen Velez) che presteranno le loro voci e i loro virtuosismi strumentali ai classici della Pizzica salentina. Fabrizio Guglielmini © RIPRODUZIONE RISERVATA P er scoprire i segreti dell’Asia Minore non è necessario essere come Indiana Jones. Va benissimo anche mister Bean. Lui la conosceva bene. Ci aveva camminato sopra e si era scottato al sole. Forse era persino inciampato su qualche sasso. Possibile per un uomo come lui alto quasi due metri e con (inevitabilmente) la testa fra le nuvole. George Ewart Bean faceva l’archeologo, uno dei più famosi del secolo scorso, ma giocava anche a tennis (neanche così male visto che arrivò al terzo turno al torneo di Wimbledon). Ma soprattutto scarpinava su e giù per la Turchia. In verità, più giù che su, nella parte meridionale: Licia, Panfilia, Pisidia. Ci ha lasciato libri e la voglia di prendere e partire. Negli anni Trenta aveva anche creato una summer school in quei luoghi. Del resto «per il viaggiatore che si diletta a rintracciare vestigia di arte greca e della civiltà in mezzo alla barbarie moderna non c’è nessun paese che offre terreno così fertile come l’Asia Minore» scriveva nel XIX secolo un altro grande archeologo britannico, Charles Fellows. E «raccogliere materiale» per lui non era solo un modo di dire. Infatti fece venire una nave da guerra dall’Inghilterra per riempirla di reperti che possiamo ammirare al British Museum di Londra. La «spedizione» di docenti (giuristi, filologi, archeologi) e studenti dell’Università Cattolica di Milano, guidati dalla professoressa Lauretta Maganzani che, questa estate, ha provato a seguire le orme dell’archeologo britannico, è venuta senza navi al seguito, ma ha guardato, studiato ed apprezzato il regalo che ci hanno fatto i nostri lontani antenati. La Licia assomiglia a quelle persone che per incontrarle devi girarci un po’ intorno. Con quell’aria un po’ selvaggia che non sai se è per il brutto carattere o lo spirito ribelle. Le sue coste frastagliate, le strade impervie, i boschi e, infine, il mare. Facile capire che attraversarla è come farsi un corso accelerato di storia antica. Ci sono passati greci, macedoni, persiani, romani, ottomani. Per fondare una delle sue città, Telmessos, dicono si sia scomodato addirittura uno dei figli del dio Apollo. Forse anche per questo gli è venuta piuttosto bene. Oggi la città si chiama Fethiye ed è un intrico di vicoli e bazaar. Di kebab, scialli di seta e tè alla mela. Alessandro Magno, anche se non era così in confidenza con Zeus, non ci ha messo molto per farsi notare in questi luoghi. E benvolere. A Xanthos, per esempio, l’antica capitale della Licia, era riuscito a rilanciare l’economia cancellando tasse e gabelle del satrapo persiano che l’aveva Lo studioso governata prima di lui. Un condottiero, Alessandro, che capiva anche di finanza. Da queste parti incutono sempre interesse (degli archeologi) e ammirazione (dei turisti) le tombe rupestri (nella foto) scavate sui fianchi delle montagne. Che viene sempre da chiedersi come abbiano fatto a costruirle. Di altri sarcofagi è disseminata tutta questa zona con dietro l’alone di mistero per un popolo del quale non si conosce ancora tutto. Storia ma anche natura. E allora basta svoltare sulla strada per Saklikent per finire dentro le tavole di un fumetto di Tex. Niente cow boy, però. Solo un canyon di quelli che puoi vedere anche in Colorado o in Arizona. Solo che qui ci metti di meno a venirci. Ci sono anche le rapide per sentirsi davvero Indiana Jones e buttarsi giù per fare rafting. Roba da raccontare nei bar quando si torna in città per far vedere che siamo gente coraggiosa. Che per riprendersi dai brividi del pe- Chi era Figlio di un botanico, George Ewart Bean (nella foto) è stato un archeologo e scrittore inglese (1903-1977). Laureatosi in Greco antico nel 1923 alla St Paul’s School di Londra, si specializzò negli studi della Turchia classica, e contribuì a creare il dipartimento di Archeologia dell’università di Istanbul. Tra il 1943 e il 1971 compì molti viaggi nella Turchia rurale. Sui reperti archeologici di quella regione scrisse quattro guide. In alto le tombe rupestri di Kaunos (foto Chiara Salina, mappa di Antonio Monteverdi) ricolo l’unica è uscire in barca, magari un caicco, e puntare verso Simena. Qui l’acqua non ha ancora deciso cosa mettersi: meglio l’azzurro o il blu? O piuttosto il turchese? Però anche il verde non è male. Così, nel dubbio questo specchio di mare ha pensato di indossare tutti i colori. Così, giusto per finire «travolto da un insolito destino nell’azzurro (e non solo) mare di agosto». I romani, in Panfilia, ci hanno lasciato il bellissimo anfiteatro di Side, conservato come fosse stato costruito l’altro ieri. Oggi in un posto vicino Demre, l’antica Myra, ci trovi, invece, un sacco di russi. C’è la chiesa bizantina di San Nicola e dentro è tutto uno sfolgorio di foulard multicolori, candele da proteggere la fiammella con la mano e occhi chiari a guardare gli affreschi. Roba da restare abbagliati per una vita. Carlo Baroni © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Tempi liberi Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Viaggi la formula Pausa pranzo Dalla Centrale di Milano a Roma Termini . Con un illustre precedente: quello di Cesena Stazioni gourmet Nascite I più grandi pesano circa 2 kg e sono già disponibili agli sguardi dei visitatori. Gli altri due, gemelli, sono ancora in nido con mamma e papà. Lieti arrivi all’Acquario di Genova: quattro pinguini di Magellano nati nella vasca subantartica. I bambini dovranno aspettare qualche giorno per fare amicizia con i gemellini. Potranno intanto osservare il piumaggio grigio, i primi passi e le prime pappe degli altri due pulcini (www.acquariodigenova.it). C.R.d’A. © RIPRODUZIONE RISERVATA M angiare in stazione. In attesa del treno per la meta delle vacanze, tra una coincidenza e l’altra. Sosta veloce che talvolta si allunga, purtroppo. Per calmare la fame, per ingannare il tempo, le esigenze del viaggiatore vanno soddisfatte. Ma come? Fino a poco tempo fa, gli scali ferroviari italiani non brillavano per le offerte alimentari. Quanti panini sfatti (e stantii) abbiamo visto sotto i banconi dei punti di ristoro? Quante pizze surgelate miseramente rinvenute a commestibili sono state servite? Eppur qualcosa si muove. La centralità contemporanea del buon cibo ha segnato anche le nostre stazioni. Certo, è solo il principio delle Tappe de Gusto, ma vale la pena di indicare le proposte più interessanti: il Bistrot Autogrill della Centrale di Milano, la catena Vyta Santa Margherita a Milano, Roma Termini, Torino Porta Nuova, Venezia Santa Lucia (dove c’è anche il ristorante F30) e prossimamente a Bologna e Firenze. Altre se ne aggiungeranno, c’è da scommetterlo. E qui vogliamo ricordare un leggendario precedente che anticipò la via ferroviaria all’offerta gastronomica di qualità. Occorre avere una età decisamente avanzata, oppure disporre di un padre o di un nonno in grado di raccontare la squisitezza dei Il Bistrot Autogrill in Centrale a Milano Una volta, lungo i binari, si trovavano solo panini e pizzette. Il salto di qualità dei nuovi bistrot cestini da viaggio Casali serviti alla stazione di Cesena (Forlì), lungo la linea ferroviaria Adriatica. Quella, per intenderci, che porta a Rimini e ad Ancona. Treno delle vacanze, nei mesi di luglio e agosto. Senza dilungarci nella storia iniziata nell’800 con Marsilio Casali che apre a Cesena il primo buffet della stazione, ecco l’idea geniale del figlio Aldo che lancia il cestino da viaggio. Un cesto di paglia di Firenze contenente un bicchiere di cristallo, tovagliolo, posate e un pasto caldo. Cibi generosi del territorio: lasagne, tortellini, tagliatelle, pollo e patatine, frutta di stagione, una piccola bottiglia di Albana. Ed anche una rosa dedicata alle signore. L’amarcord tramanda che, per ottenere i minuti in più di sosta del treno necessari a vendere numerosi cestini (ai tempi d’oro fino a 400), Casali ne offriva uno al macchinista. E così sia. Ma veniamo all’oggi. Cominciando dall’Autogrill Bistrot di Milano Centrale. Il marchio è affermato e ben conosciuto da chi viaggia in auto dove la catena food&drink è capillare sulla rete autostradale. Il punto ristorovendita della Centrale compie il salto di qualità. Basti dire che è stato realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, soprattutto per la selezione dei produttori locali, con un occhio alla stagionalità e al km zero. In un ambiente che richiama i mercati coperti metropolitani, si stendono i vari banchi dove il viaggiatore (e non) può attingere. Dal Forno (che produce varietà di pane fatto con il lievito madre e di pizze) alla Caffetteria (dove è possibile degustare anche un autentico caffè napoletano), al Frutteto. Le altre aree propongono Cucine di strada (cartocci per ogni gusto), la Gastronomia-Salumeria, il Wine bar-beer bar. Rete Wi-Fi libera, schermi con gli orari dei treni in tempo reale. Infine, l’«acqua del sindaco», cioè un corner dove viene eroga- Da scoprire A Napoli Un po’ di tempo in più in attesa del prossimo treno ed è ora di pranzo? Se vi trovate a Napoli, alla Stazione di piazza Garibaldi, approfittate per scoprire lo storico ristorante «Mimì alla Ferrovia» (mimiallaferrovia.com), alle spalle dello scalo ferroviario. È un locale storico che continua a celebrare la cucina napoletana di tradizione (da 30 a 60 euro) Nella foto un cestino da viaggio d‘inizio ‘900 A Firenze Il Mercato Centrale, di recente rinnovato, si trova a 5 minuti a piedi dalla Stazione di Santa Maria Novella (mercatocentrale.it) ed è aperto dalle 10 a mezzanotte: street food di qualità e area ristorante ta gratuitamente acqua potabile. A proposito di acqua e bevande fresche, alla Centrale di Milano è attivo in questi mesi (fino a ottobre) il temporary store Acqua minerale San Benedetto, che punta sul beverage analcolico. Tra cui, il t-surf, tè dissetante gluten free, senza coloranti e conservanti. I punti Vyta Santa Margherita si snodano lungo le principali stazioni ferroviarie della Penisola. Il format si ripete e l’idea è quella di ricreare un’oasi all’interno della stazione. Ricercatezza architettonica, design elegante, conciliano il gusto, la prelibatezza dei prodotti, scelti ed elaborati puntando sul made in Italy. «Il meglio dell’alimentare italiano per la genuinità, la freschezza, la sostenibilità», sottolinea Nicolò Marzotto, a capo di Retail Food srl, la società cui Vyta fa capo. Il nuovo partner Santa Margherita (Gruppo Vinicolo) si occupa del buon bere dei clienti. Con una selezione di etichette (dal Prosecco ai bianchi e rossi fino ai vini da dessert), le proposte mirate per gli abbinamenti. È confortante poter scegliere al banco di un ristoro ferroviario la bottiglia giusta per il cibo scelto. L’ultimo nato dei punti Vyta si trova a Venezia Santa Lucia (poi, toccherà a Bologna e Firenze) dove c’è un’altra novità da segnalare. Nel complesso ferroviario del centro storico lagunare, ha aperto il ristorante-pizzeria F 30. Dalle sei a mezzanotte, ci si può fermare, comodamente seduti ai tavoli (vista sul Canal Grande) per un caffè, una bibita, una pizza, e, a pranzo e cena, per un pasto completo, alla carta. Selezione di 100 etichette di vino. Marisa Fumagalli © RIPRODUZIONE RISERVATA Arte a St. Moritz È l’Engadina ma sembra Nuova Delhi L’ arte contemporanea indiana in Engadina. Da venerdì prossimo, 22 agosto, a domenica 31 oltre 30 location del territorio svizzero ospiteranno esposizioni, installazioni e proiezioni, con un focus sull’India (al centro la scultura di Leiko Ikemura «Usagi Kannon» foto von Matt). La settima edizione di St.Moritz Art Masters, ideato da Monty Shadow e curato da Reiner Opoku, è infatti dedicata all’India, che metterà i suoi artisti davanti ai contrasti di una società in rapida trasformazione. È il tema della mostra «India: Maximum City» curata da Birgid Uccia ( Chesa Planta a Zuoz). Per la prima volta, sarà presentata una collettiva della Stellar International Art Foundation, con opere di M.F. Husain, Paresh Maity e Jayasri Burman. Torna l’appuntamento con il Walk of Art, itinerante tra chiese, case e gallerie. Al Paracelsus un’installazione video dello svizzero Matthias Brunner che celebrerà The Music Room (1958) del regista bengalese Satyajit Ray. Si inaugura così il ciclo di proiezioni dei migliori film indiani degli ultimi 50 anni (Kino Sala, in lingua originale sottotitolata in francese e tedesco). Programma sul sito www.stmoritzartmasters.com. Caterina Ruggi d’Aragona © RIPRODUZIONE RISERVATA FOTOGRAFIA DI SETTIMIO BENEDUSI Baby pinguini: due gemelli all’Acquario di Genova Tempi liberi 33 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Abitare Nella Rete Turismo e relazioni È l’anno di «Airbnb»: così gli italiani hanno scoperto il piacere di affittare il proprio appartamento ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA Il fenomeno Un milione di ospiti al mese L’età media da noi è 36 anni Nato a San Francisco nell’agosto 2008, Airbnb è un sito di affitti turistici diffuso in 190 Paesi del mondo. Sul sito si possono trovare oltre 800.000 alloggi, fra cui 17.000 ville, 640 castelli, 1.400 barche e 300 case sugli alberi. In tutto il pianeta oltre 17 milioni di persone hanno viaggiato grazie al sito californiano, che durante il 2014 ha avuto una media di 1 milione di ospiti al mese a livello globale. In Italia, il viaggiatore Airbnb ha un’età media di 36 anni, il 58 per cento del totale ha più di 30 anni e il 56 per cento è composto da donne. L’età media dei padroni di casa è invece di 42 anni, oltre l’80 per cento ha più di trent’anni e il 56 per cento sono donne. I problemi legali Airbnb incassa il 10 per cento sulle transazioni. È un business in continua crescita, che nell’ultimo anno ha avuto problemi fiscali con amministrazioni locali di tutto il mondo, da New York a Barcellona. «In Italia l’affitto a breve termine è legale in tutte le regioni», ha spiegato al Corriere Matteo Stifanelli, country manager italiano. «È responsabilità del padrone di casa informarsi e rispettare la legge, come ricordiamo all’iscrizione con un apposito manuale. Basta prendere le ricevute e pagare le tasse. In questo momento stiamo avviando dialoghi con le istituzioni per rendere ancora più semplice il rispetto della legge». Le alternative Aibnb è il sito di affitti turistici più conosciuto e diffuso al mondo, ma le alternative non mancano. La piattaforma più nota è Wimdu, molto simile al sito californiano sia nella grafica che nelle funzionalità. Fondata a Berlino nel marzo 2011, oggi raggiunge oltre 100 Paesi, ha 300.000 annunci e 100.000 utenti. In Italia esiste Temporary House, un sito dedicato agli affitti temporanei nella zona di Milano e dei laghi: offre anche un servizio di concierge per la prenotazione di ristoranti o spettacoli, oltre che per consigli sulla città. Sempre in Italia, lo scorso anno è nato Bnb Genius, sito con oltre 5.000 annunci fra bed & breakfast, privati e piccoli agriturismi sparsi in tutta la penisola. A.Ma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Metti uno sconosciuto in casa La fiducia viaggia sui «social» L o scorso marzo Giulia Zeetti, attrice di teatro di 32 anni, è partita in tournée con il suo spettacolo «L’uccello di fuoco». Prima di mettersi in viaggio, per risparmiare sulle spese, ha cercato su Airbnb un alloggio che potesse ospitare i quattro membri della compagnia durante le tappe. «A Napoli ci avevano consigliato un albergo in periferia, ma la zona non ci piaceva», racconta al Corriere tenendo in braccio Dario, il figlio di sei mesi che spesso la accompagna in tournée. «Su Airbnb abbiamo trovato invece un appartamento in centro, abbastanza grande da ospitarci tutti. La padrona di casa era una ballerina e amava il teatro. Abbiamo scoperto conoscenze comuni, ci siamo scambiate consigli ed è anche venuta allo spettacolo. Mi piace trovare un’accoglienza calda: sembra di tornare al tempo delle compagnie di giro che venivano ospitate nelle case». Sulla piattaforma Giulia mette anche in affitto la propria casa di Perugia per arrotondare. «Quando ero incinta ho ospitato per un mese Mark, un ragazzo di Berlino che non parlava italiano. Siamo diventati amici e ora, di tanto in tanto, ci sentiamo e mi chiede di Dario», ricorda Giulia. «Su Airbnb incontri persone educate, abituate a viaggiare e a relazionarsi con gli altri. Prima non lasciavo nulla in casa, adesso invece chi viene può sfogliare un mio libro o usare le mie cose. Il sito gioca sulle recensioni e sulla condivisione di interessi comuni: sono quelli che ti fanno aprire verso gli sconosciuti». Giulia Zeetti fa parte del milione di viaggiatori che dal 2008 a oggi ha soggiornato in Italia grazie ad Airbnb, sito di affitti turistici fondato a San Francisco nell’agosto di quell’anno e divenuto molto popolare nel nostro Paese. In Italia ci sono quasi 80.000 alloggi disponibili – un decimo del totale, terzo Paese al mondo dopo Stati Uniti e Francia – e ogni notte, lungo la penisola, circa 12.000 persone trovano un posto dove dormire grazie alla piattaforma. In Italia, Airbnb è riuscito ad abbattere l’istintiva diffidenza verso gli sconosciuti, ma soprattutto ha contribuito a cambiare il rapporto con la propria casa: se una volta era vista e vissuta come un luogo sacro, oggi sono sempre di più le persone che la aprono, per motivi economici ma anche per incontrare persone di tutto il mondo senza spostarsi. È quello che succede a Emilio Lenzi, art director ventottenne originario della provincia di Matera, che ha deciso di affittare la dimora dei nonni in Basilicata perché continuasse a «vivere» dopo la loro morte. «Apro casa agli estranei, perché mi permette di conoscere storie ed esperienze. Ho sempre apprezzato gli sconosciuti, Airbnb mi ha semplicemente permesso di incontrarne di più». A maggio, la rivista americana Wired ha scritto che i principali siti della sharing economy, l’economia della condivisione basata su Internet, hanno cambiato il modo di interagire con gli altri, insegnando a fidarsi degli sconosciuti: entriamo nelle macchine di persone che non conosciamo grazie a Uber, affidiamo loro i nostri cani con DogVacay e mangiamo nei loro salotti tramite Feastly. Soprattutto apriamo le porte di casa, affittando una stanza libera o un divano in salotto grazie ad Airbnb. «Ciò che è convincente nella sharing economy è la varietà di scelte. Possiedo L’attrice Incontri persone educate, abituate a viaggiare. Il sito si basa anche sugli interessi comuni Ogni giorno 12.000 persone trovano alloggio con la piattaforma. Siamo terzi dopo Usa e Giappone Rivoluzioni È cambiato il rapporto con la casa. Prima era inviolabile, ora si apre, e non solo per motivi economici Abitudine Nicola Ricciardi, 29 anni: «In tre anni sono stato ospite di 100 case. Allena la fiducia» In futuro Gli italiani usano il sito per viaggiare all’estero o per ospitare. Ora si punta ai viaggi nazionali un’auto ma ne posso guidare venti diverse», ha dichiarato al New Yorker Arun Sundararajan, professore di Stern, la business school della New York University. «Questo amplierà il consumo, invece di ridimensionarlo». Si tratta di un cambiamento non solo economico, ma anche culturale. «Ho iniziato a usarlo tre anni fa. Da allora sono stato ospite di circa cento case, dagli Usa al Giappone. Quando la mia famiglia ha dovuto gestire un appartamento vuoto a Milano ho pensato a Airbnb per ricambiare l’ospitalità avuta da tante persone», spiega Nicola Ricciardi, curatore d’arte milanese di 29 anni. «Un ottimo esercizio per allenare la fiducia. C’è una reci- procità implicita, che rafforza il contratto sociale». Insieme a un letto, Airbnb offre l’esperienza: non basta mettere a disposizione una camera, bisogna essere socievoli e ospitali. «L’albergo spesso è triste e poco intimo. Una casa invece è vissuta, quindi interessante. Oltre a un tetto cerco la scoperta, la possibilità di immergermi nella vita di un’altra persona e guardare dalla sua finestra bevendo un the caldo», spiega Laura Sauchelli, grafica milanese di ventotto anni che da due usa Airbnb. «È un po’ come vivere nella vita di qualcun altro e insieme vedere la città con gli occhi del residente». In Italia gli spazi disponibili sono principalmente a Roma, Milano, Firenze e Venezia. Si trovano abitazioni di ogni tipo: dal trullo in Puglia al loft milanese, al castello in Toscana. Ma i mercati di maggior interesse sono quelli vacanzieri: Sardegna, Sicilia e Liguria. «Prima gli italiani usavano il servizio per affittare casa propria o per soggiornare all’estero, nel futuro vorremmo incoraggiarli a utilizzare Airbnb anche per viaggiare in Italia. Il potenziale è enorme: l’80 % degli italiani fa le vacanze in Italia», afferma Matteo Stifanelli, 28 anni, responsabile per l’Italia di Airbnb dal 2012, anno del debutto italiano del sito in cui gli annunci aumentarono del 650%. È a Imperia per incontrare i padroni di casa liguri «per rinsaldare i rapporti con la community locale», spiega. «L’Italia è una sorpresa. C’erano molti dubbi, dall’uso della carta di credito alla scarsa alfabetizzazione digitale ma questi numeri dimostrano che quando ci sentiamo forti, come nell’ospitalità, siamo capaci di innovare prima degli altri». E non si tratta solo di innovazione: «Airbnb – conclude – ha messo ordine nel sistema già esistente di Bed & Breakfast, affittacamere e case vacanze». Andrea Marinelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Tempi liberi Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Sapori & la sfida della sostenibilità La tendenza Una zuppa di cavolo non vale meno di un arrosto I «cauti carnivori» e la riabilitazione chic delle verdure Fare la spesa Le barrette superfood e i 6 must della dispensa bio «Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo». Sono parole di Ippocrate tornate oggi di gran moda tra i fanatici del bio, sempre più numerosi: «Il biologico, che di per sé è una modalità di produrre senza conservanti, ha determinato un’attenzione verso nuove abitudini alimentari e la clientela si è allargata», spiega Carlo Bormetti, proprietario della catena di negozi biologici Superpolo. Dal gomasio al kefir, ecco alcuni tra i prodotti più gettonati del momento. L’ultima tendenza è quella delle barrette superfood, una sorta di integratori naturali, a base di semi o bacche ad altissimo valore nutrizionale, aggregati dalla frutta. Nello scaffale delle spezie, invece, fa capolino il gomasio, composto di sesamo tostato e sale marino. Considerato la più valida alternativa al sale, questo prodotto è un sano condimento per le minestre e le insalate e c’è anche chi lo mette sulla pasta, in sostituzione del parmigiano. Ha una valenza salutistica anche il reishi, noto come il fungo dell’immortalità. Rimedio naturale dalle mille virtù, questo fungo orientale, che si può assumere in capsule, rafforza le difese immunitarie dell’organismo, riduce lo stress e l’ansia e rende molto più vitali. Ancora. Originario del Caucaso, la sua parola in turco significa benessere: si tratta del kefir, bevanda disintossicante ottenuta tramite la fermentazione del latte. Infine, i semi, che fanno contenti tutti, crudisti, vegani, onnivori. Vanno a ruba quelli di canapa, che hanno il più alto contenuto di omega 3 e omega 6. Ma molto gettonati sono anche i semi di chia, originari del Perù, dalle proprietà antinfiammatorie. Francesca Di Maio © RIPRODUZIONE RISERVATA A rrivano su un vassoio d’argento. Serviti con orgoglio dal capocameriere del Plaza Athénée, 3 stelle Michelin a Parigi. Ma quando si rompe la crosta di sale che le protegge, le verdure sembrano guardarti con soddisfazione. Perché dopo anni di apartheid tocca loro l’attesa riabilitazione, fatta per mano di Alain Ducasse, chef degli chef. Che su di loro ha appena scritto anche un libro: Nature (Ippocampo edizioni). La prova, questa, che la nuova vita dei vegetali è arrivata. E a decretarlo non è la variegata famiglia dei vegetariani, ma i cuochi stellati. Che hanno recepito il cambiamento in atto: le verdure non sono più solo cibo per chi non vuole mangiare carne. Ma un grande (e fruttuoso) mercato per chi appartiene alle molte terre di mezzo delle tribù alimentari. Per chi, ad esempio, si ritiene un «cauto carnivoro». Come Jane Kramer, giornalista del New Yorker, che ha raccontato in un saggio la tendenza ad adottare un’alimentazione vegetale. Partendo da un’esperienza di vita vissuta: ai suoi barbecue-party la ciotola della pasta col pesto finiva sempre prima di ogni altra cosa. Perché a mangiarla non erano solo i vegetariani, ma anche i presunti onnivori, attratti da tutto quello che è vegetale. Insomma, Il dilemma dell’onnivoro di Michael Pollan e qualche migliaio di video degli ambientalisti, degli effetti li avranno pur ottenuti, no? Si mangia verde perché si ha sempre più attenzione per se stessi. E così anche gli chef nei loro libri raccontano oramai una zuppa di cavolfiore con lo stesso entusiasmo di un arrosto alla senape. Prendete Deborah Madison, cuoca celebrata negli Usa, formatasi da Alice Waters. Già negli anni ‘80, nel suo Greens, non dovevi per forza essere vegetariano per prenotare un tavolo. E nei sui testi culto, come The Greens Cookbook o Vegetable literacy, propone una cucina con le verdure rivolta a tutti. Infatti anche gli acquirenti di libri vegetariani e vegani sono aumentati. Merito (o colpa) dell’«effetto Ottolenghi». Dall’apparizione nel 2010 di Plenty (il bestseller del cuoco inglese di origine israeliana) è stato cancellato il concetto di «la verdura ti fa bene» per un più attraente «amare le verdure è bello». Un messaggio chiaro per gli chef di tutto il mondo ad attrezzarsi alla nuova ondata di Racconti di cucina I raviolini ricotta e limone di Carmela Con la colatura di alici Per anni relegate al ruolo di contorno, ora sono portate in tavola su piatti d’argento. È l’«effetto Ottolenghi», lo chef di culto che, insieme a Ducasse, sta guidando la crociata verde Il libro «A Simple Feast» è il libro scritto dalla creativa e food writer Diana Yen per raccontare il suo anno di ricette organiche e rigorosamente biologiche. Fotografate con la sua agenzia «The Jewels of New York». Dalla cioccolata alla nocciola al cocktail di pere al Prosecco. Tutte le ricette hanno uno stile inconfondibile e molto attento alla cucina consapevole foodie verdi. Un pioniere è stato Denis Cotter del Café Paradiso a Cork, in Irlanda, nominato nel 2010 Cuoco dell’anno, che gestisce uno dei migliori ristoranti vegetariani del mondo frequentato anche da carnivori. E poi Tal Ronnen (Le Cordon Bleu, St. Louis), Alain Passard (L’Arpège, Parigi), Pietro Leemann (Joia, Milano), Thomas Keller (The French Laundry a Yountville) e Charlie Trotter (ex Charlie Trotter’s a Chicago). Fino ad arrivare a Renè Redzepi e ai suoi epigoni. Perché lo chef del Noma, dell’autoproduzione di verdure ha fatto una fissazione. Il momento clou del MAD (il convegno che organizza per i suoi colleghi stellati ogni anno ad agosto a Copenaghen)? Quando li porta tutti in giro per campi a raccogliere carote organiche e barbabietole. Ma quel che è sempre più forte è l’assunto: mangiare verde è affascinante e (anche) molto di moda. Lo testimoniano gli autori di The Green Kitchen. Marito e moglie, David e Luise Frenkiel, che hanno dato vita a un blog e a un libro di successo. Stessa filosofia per The Forest Feast, altro blog vegetale. Fino ad arrivare a fenomeni come The Jewels of New York: studio creativo fondato nel 2009, a Ny, da un gruppo di grafici/foodie gastrohypster capitanati da Diane Yen. La filosofia? Combinare bellezza con amore per la cucina verde. Verdure organiche, dunque, ma molto molto stylish. Come il loro libro omonimo. Dove i pomodori gratinati con zuppa d’aglio competono con il risotto al tartufo. Da non crederci. Torta fiorita di asparagi e cipollotti INGREDIENTI per 4 persone 1 rotolo di pasta sfoglia 1 uovo mixato con 1 cucchiaino di acqua 1/2 tazza di formaggio Groviera grattugiato 1/2 tazza di Fontina a pezzetti 8 cipollotti tagliati a pezzetti sottilissimi olio evo qb sale e pepe qb fiori commestibili 8 asparagi interi PREPARAZIONE 1 Stendere la pasta sfoglia su un ripiano infarinato e ricavare un rettangolo adatto per la teglia da forno rivestita di carta forno. 2 Definire il bordo, alzandolo leggermente, e spennellarlo con l’uovo sbattuto. Usando una forchetta bucherellare la base dal centro alle estremità. 3 Trasferire nel frigo e lasciarlo per 15 minuti circa. Intanto preriscaldare il forno a 200 gradi. 4 Lasciare fuori dal frigo la pasta per una decina di minuti. 5 Sistemare i formaggi sul piano, lasciando ben pulito il bordo. 6 Disporre gli asparagi e i cipollotti molto vicini, alternandoli. Condire con l’olio, sale e pepe macinato fresco. 7 Rispennellare con l’uovo, mettere in forno e lasciare circa 20 minuti, fino a quando la crosta non è dorata e le verdure sono ben cotte. 8 La torta può essere servita tiepida o a temperatura ambiente. 9 Decorare con i fiori commestibili. Angela Frenda @angelafrenda © RIPRODUZIONE RISERVATA A sinistra, i raviolini ricotta e limone con la colatura di alici. A destra, la signora Carmela mentre stende la sfoglia dei ravioli di Angela Frenda A nnamaria Serra è una signora minuta, che parla sottovoce e si fa chiamare Carmela. Autodidatta, ha lavorato in ristoranti del Cilento. Fino a quando non è approdata al Lido Conchiglia, storico stabilimento di Capaccio (Paestum) diretto da Attilio Senatore e dalla figlia Daniela. Che a un certo punto hanno deciso di trasformare quella che era una pizzeria da spiaggia in qualcosa di più: un ristorante. Impresa non facile, realizzata grazie a Carmela. Che da quella cucina fa uscire piatti difficili da raccontare. Leggeri e sofisticati al tempo stesso. Complice anche la fornitura di latticini del marito di Daniela, Enzo. Che di cognome fa Barlotti: azienda casearia che produce mozzarelle e ricotte usate (anche) da Massimo Bottura. Ed è La ricetta proprio con la sua ricotta fresca che Carmela ha dato vita al piatto che vi svelo oggi in Racconti di Cucina: i raviolini ricotta di bufala e limone con la colatura di alici. Una ricetta che Carmela, con una giustificata ritrosia, mi ha raccontato mentre la faceva. Per il ripieno: 400 gr di ricotta di bufala da mescolare con la buccia di 2/3 limoni non trattati. Se serve allungare con un pizzico di latte. Aggiungere del parmigiano, sale e pepe. Mescolare fino a creare una crema che servirà da ripieno. Per la pasta dei ravioli: 1/5 chilo di farina semola. 4 uova, acqua qb. Preparazione: sistemare a fontana la farina. Mettere le uova al centro e versare l’acqua tiepida. Lavorare con le mani e formare un impasto compatto. Farne un palla e lasciarla riposare un’oretta in frigo. Poi si stende molto sottile e si ottiene una striscia che si divide a metà dove sistemare dei mucchietti di ripieno. Coprire con l’altra metà e sigillare i bordi. Con l’aiuto di uno stampo si ricavano i raviolini. Farli riposare 10 minuti. Per il condimento: aglio in camicia, peperoncino, pepe e sale qb, pomodorini, basilico, origano. Colatura di alici mezzo cucchiaino. Mettere aglio, peperoncino, olio e pomodorini a pezzetti in una padella. Far appassire e poi condire con la colatura, pepe e sale. Versare i ravioli e saltarli 3 minuti mantecandoli. Aggiungere basilico fresco e dell’origano. E servire subito. @angelafrenda © RIPRODUZIONE RISERVATA cucina.corriere.it Tempi liberi 35 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 La variante Alain Ducasse Chef pluristellato francese, ha introdotto nel menu del suo ristorante stellato del Plaza Athénée a Parigi le «Verdure in crosta di sale», piatto apprezzatissimo dai clienti. E ha da poco dedicato un libro, Nature (Ippocampo editore), al mondo gourmet delle verdure Ritorni Chi è Diana Yen Designer e grande appassionata di cibo, nel 2009 ha fondato con dei soci The Jewels of New York, studio di progettazione grafica e fotografica per prodotti alimentari organici ma anche eventi improntati, sempre, al mangiare ecologico. È da poco uscito il suo libro A simple Feast (Roost Books), da cui sono tratte le foto del grafico e la ricetta della torta Foto tratte da A simple Feast (Roost Books) e Nature di Alain Ducasse (Ippocampo edizioni) Dopo l’arrivo della certificazione Vini vegan, un sistema di «bandierine» per comprarli online C osa beve chi ha fatto una scelta vegana? Viene dal Trentino, dalla Cantina di Aldeno, cooperativa con 408 soci e una produzione annua di 40.000 quintali d’uva, il primo vino italiano certificato «vegan». Per la sua produzione non è stata usata nessuna sostanza di origine animale. Lo garantisce l’ente di certificazione Icea di Bologna che, dopo un lungo iter, ha definito per la prima volta un disciplinare preciso per la vinificazione rispettosa della scelta vegana in tutte le fasi della filiera. Niente albumina, né gelatine utilizzate per chiarificare, niente colla di pesce, o chitina, o sangue di bue. Nessuno sfruttamento degli animali per la coltivazione (al contrario di quanto propongono i produttori biodinamici: il ritorno all’utilizzo dei cavalli abbandonando i trattori), etichette «depurate» da ogni riferimento ai piatti a base di carne e pesce nell’indicazione degli abbinamenti. Una produzione di nicchia, 15mila bottiglie di vino vegano, esaurita in tempi record. «Speriamo di poterli inserire nel catalogo del 2016», confida Aaron Jacopo Perelli, uno dei titolari dell’ Emporio Ecologico, piattaforma di vendite online dedicata ai prodotti (alimentari, i più Nessun derivato animale nella filiera dei vini vegani richiesti, ma anche di dermocosmesi e per la casa) introdotto — dice Perelli — un rigorosamente biologici, ecologici e sistema di “bandierine” che naturali. «Aspettiamo la diffusione contraddistinguono i prodotti della nuova certificazione Icea. Nel vegan». Attualmente sono sei le frattempo, per agevolare la scelta cantine «cruelty free» nel catalogo degli acquirenti vegani, abbiamo dell’Emporio ecologico. «Individuarle non è per niente facile in assenza di certificazione, perché bisogna ricostruire la storia della cantina. E ancora in pochi hanno aderito al Regolamento Europeo (1169/11 art. 36 b) che dà ai produttori la possibilità di inserire, volontariamente, informazioni relative all’idoneità del loro alimento per vegetariani e vegani. Per orientarsi, l’Emporio ecologico si è alleato con Gusto Nudo, associazione di produttori biologici e biodinamici indipendenti. «Le bandierine sono un’agevolazione che consente agli acquirenti italiani, ancora piuttosto restii agli acquisti alimentari online, di orientarsi facilmente — sottolinea Perelli — ottimizzando i tempi della spesa». Prodotti di nicchia, difficilmente rintracciabili nel retail tradizionale, sono quelli preferiti dai circa 30mila iscritti all’Emporio ecologico (www.emporioecologico.it), che fattura attualmente 2 milioni di euro. «Siamo cresciuti molto negli ultimi anni, e continueremo a crescere — confida Perelli — grazie all’ingresso nella compagine azionaria (con la maggioranza) di NaturaSì che, oltre al finanziamento, ci consentirà di rafforzare la platea». Presto, potrebbe essere possibile anche acquistare online e ritirare in negozio: un’opzione interessante per chi cerca vini (e non solo) assenti dagli scaffali reali ma vuole toccare con mano le bottiglie prima di portarle a casa. Caterina Ruggi d’Aragona © RIPRODUZIONE RISERVATA E la Sardegna rilancia la mozzarella di pecora Fermentazione naturale e mozzatura a mano. Mozzarella, prodotta come tradizione vuole. Ma con latte di pecora. Una novità che arriva dalla Sardegna, dalle campagne di Sant’Andrea Frius (40 km da Cagliari) riprendendo una tradizione dell’antica Roma e, in particolare, una ricetta di Apicio. Il caseificio Pab’è is tèllasa ha presentato la mozzarella di pecora l’anno scorso agli Oscar Green, con cui Coldiretti premia le giovani imprese agricole. «Mediamente — riferisce la titolare, Maria Atzeni — produciamo ora circa 20 chili di mozzarelle al giorno, che vanno a ruba in poche ore». Pasta compatta e morbida, colore bianco lucido brillante, pelle sottile, la mozzarella di pecora ha il sapore dei pascoli autoctoni della macchia mediterranea: erbe aromatiche di montagna, corbezzolo, lentischio, ghiande, mirto, more... e poi trifoglio, avena, orzo... Per la sua produzione, infatti, il caseificio, nonché azienda agricola Pab’è is tèllasa, utilizza solamente il latte del suo gregge: 500 pecore per 150 litri di latte usati ogni giorno. «Questo ci permette di controllare la filiera della materia prima (il latte) a partire dall’allevamento, avendo la massima sicurezza — sottolinea Maria Atzeni — che provenga da animali sani, nutriti in modo naturale e sopratutto privi di trattamenti durante tutto il periodo produttivo». Latte genuino, ricco di aromi e di cultura. Quella delle aziende familiari che innovano restando nella tradizione artigianale. Con la mozzarella ma anche, naturalmente, con i formaggi tipici sardi a latte crudo: pecorini freschi e stagionati, ricotte fresche e salate, provole ovine «pirittas», caciotte a crosta fiorita, callau axedu, casu de fitta, gioddu, casada e creme spalmabili. C.R.d’A. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 là...dove volano le Aquile... Campionessa mondiale di pattinaggio artistico, medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici 2014 a Sochi. LavelliADV.it Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Tempi liberi 37 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Sapori & amori Scorribande A Salina nel ristorante Capofaro. Fiori di zucca dorati ripieni di ricotta, linguine con alici e coniglio in scapece Il Laboratorio in mezzo al mare dove il cappero fa pranzo e cena di ROBERTO PERRONE Il ritorno del chinotto, il gusto dell’infanzia Non si possono cancellare dalla memoria gustativa certi sapori incisi come su pietra. Chinotto, orzata, latte e menta, spuma. Così oggi un esercito invisibile si muove per impedire che questi ricordi papillari vengano rimossi. A cominciare dal chinotto, uno dei gusti più insistenti della nostra infanzia: nell’area verde di San Pietro in Carpignano (nel savonese) sono state messe a dimora 80 piante del frutto dal quale si ricava la bevanda autarchica per eccellenza, quel sapore dolceamaro che per molti di noi (quelli più eterodossi) era l’alternativa alla Fanta. Quelle bevande colorate, dolciastre, molto reclamizzate, finiranno poi nel tritacarne dei dietisti e della pubblicità aggressiva, quella che ci fece convertire alla Coca Cola e ad altre bibite d’importazione. Ma l’epoca che viviamo, intrisa di memoria e nostalgia, recupera l’autarchia nel bicchiere. È notizia di questi giorni che il chinotto Neri, prodotto a Buccino, in Campania, avrà un proprio spazio di vendita nella sede di Eataly Puglia, a Bari. Non solo: chef stellati come Francesco Apreda recuperano l’orzata con le granite; ci sono le gassose ai limoni mediterranei, le aranciate agli agrumi rossi di Sicilia, i tamarindi da sorseggiare mangiando biscottini alle mandorle; nel centro di Salò ha aperto uno Shop & Drink Tassoni, nome della cedrata per eccellenza. E si fa un passo avanti: i classici menta, amarena e limone vengono sorpassati da sambuco e melissa: determinante l’influenza delle tisane rilassanti anni Novanta. Siamo figli dei nostri anni migliori e lo sappiamo benissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Dalla terra I raccoglitori rivendicano la superiorità, la compattezza, il profumo, l’uniformità di questi frutti. «Durano così per sei mesi» dei capperi, presenti nell’area mediterranea da sempre. Lo testimoniano, con accenni alla loro natura alimentare ma anche medicinale, la Bibbia, Ippocrate, Aristotele e Plinio il Vecchio. Negli anni Salina si è affermata come centro della produzione italiana di qualità. I raccoglitori, spesso famiglie che hanno un orto di proprietà da una vita, da fine maggio a tutto agosto, ogni 8, 10 giorni, si alzano prestissimo, prima delle cinque del mattino per evitare le ore più calde. I capperi vengono sistemati su teli di juta. Quindi si procede con la salatura. Dopo circa un mese sono pronti per il consumo insieme con i frutti, gli straordinari «cucunci». Si possono acquistare curiosando per le stradine di Santa Maria Salina o negli altri borghi. Una scritta sul cancello di un piccolo giardino privato apre un mondo di gentilezza e prelibatezza. Una coppia non solo vende i capperi di Salina, ma spiega, racconta, rivendicando la superiorità, la compattezza, profumo e l’uniformità di questi prodotti. Attorno piante di limoni e cespi di pomodorini appesi al portico. «Questi durano così per sei mesi» dicono. I capperi vengono usati nella cucina siciliana (ma non solo) «per dare mordente»: esaltano un semplice sugo di La nostra scelta 1) Spazio Ristorante Laboratorio e Capofaro Resort Via Faro, 3 98050 Salina (Me) Tel. 090-9844330/1 (nella foto la chef Gaia Giordano) 2) Hotel Ristorante Signum Via Scalo, 15 Malfa Salina (Me) Tel. 090-9844222 3) Ristorante Nni Lausta Via Risorgimento, 188 S. Maria Salina (Me) Tel. 090-9843486 4) Ristorante Portobello Via Lungomare, 2 S. Maria Salina (Me) Tel. 090-9843125 5) Alfredo in Cucina Via V. Alfieri, 11 Lingua Salina (Me) Tel. 090-9843307 6) La Salina borgo di Mare hotel Via A. Manzoni Lingua Salina (Me) Tel. 090-9843441 7) Rapa Nui Resort Via Barone, 1 Santa Marina Salina (Me) Tel. 090-9843546 8) Bar Ristorante Seaside Via Rotabile 12 Rinella Salina (Me) Tel. 090-9809139 9) Hotel Punta Scario Via Scalo, 8 Malfa Salina (Me) Tel. 090-9844139 10) Pa.Pe.Rò Via S. Gaetano, 60 Rinella Salina (Me) Tel. 090-9809161 ILLUSTRAZIONE DI MICHELE TRANQUILLINI di Roberta Scorranese alina in moto un giorno di sole. Forse il modo più giusto per scoprire quest’isola (la seconda dopo Lipari) dell’arcipelago delle Eolie. Le moto le affittano un po’ dovunque, danno l’impressione di arrancare, fanno un rumore infernale, ma invece tengono benissimo la strada e arrivano dappertutto. Da Santa Maria Salina a Lingua, dal Malfa a Rinella e poi giù a Pollara il posto migliore dell’isola per osservare il tramonto. E infatti è qui che si trova la bellissima casa dove Philippe Noiret e Massimo Troisi conversavano nel «Postino», l’ultimo film interpretato dall’attore/regista napoletano. In quella casa, sotto il portico probabilmente c’erano dei rami di pomodorini e dei capperi sotto sale che attendevano, pigramente, il loro destino. Salina è l’isola pomodoro e basilico, la caponata, i piatti di pesce. Li ritrovo nel pane cunzato di Alfredo, a Lingua, che fa pranzo e cena. Qui è famosa la granita con cui si fa anche colazione, come mi ha insegnato il grande Pino Cuttaia. Il cappero lo ritrovo un po’ dovunque, nell’isola, ma soprattutto nei piatti nel ristorante dello splendido Capofaro Resort di Tasca d’Almerita. Da quest’estate qui si è insediato il progetto Spazio Laboratorio di Formazione di Niko Romito in collaborazione con la famiglia Tasca. I ragazzi che sono cresciuti a Rivisondoli nel ristorante aperto dov’era il Reale prima del trasferimento a Castel di Sangro, ora sono qui con la chef Gaia Giordano come responsabile di cucina mentre in sala c’è Roberto Scamarcio. Questo è un luogo magico, anche per la luce del faro che, di notte, manda lampi di luce sulle vigne che circondano le costruzioni bianche. La ricetta Cappelletti con distillato di pomodoro di Gaia Giordano* Ingredienti per 4 persone: 400 g di farina “00” 4 uova (per la pasta) 200 g di concentrato di pomodoro 8 pomodori ramati, basilico, sale. Preparazione (tempo 30 minuti): Tirate la sfoglia molto sottile e formate dei quadrati di circa 2cm per lato. Disponete al centro mezzo cucchiaio di concentrato e chiudete formando i cappelletti. Mettete in frigorifero cospargendo sopra un po’ di farina. Preparate il distillato centrifugando i pomodori e filtrando il succo con un panno di lino. Condite il brodo ottenuto con sale e basilico. Intanto cuocete i cappelletti in abbondante acqua salata, scolate e versate nei piatti fondi. Coprite con il distillato a temperatura ambiente e aggiungete qualche piccola foglia di basilico * Spazio Niko Romito Ristorante Capofaro Resort © RIPRODUZIONE RISERVATA Dalla terrazza, al calar della sera, quando le isole vicine diventano, nelle notti con poca luna solo vaghi contorni, si riconosce Stromboli per il rosso della lava che scende dal vulcano. Anche a Salina un tempo c’erano due vulcani gemelli, da cui il nome antico dell’isola, Didyme (gemelli). E Dydime è anche il nome del Malvasia (ottimo) che viene da questi vigneti e che ritroviamo sulle tavole del ristorante. La filosofia: «Otto ragazzi, 40 coperti. La cucina di Capofaro diventa così un Laboratorio Gastronomico aperto non solo agli ospiti del resort ma a tutti i curiosi che intendono riscoprire, con leggerezza, creatività e tecnica i sapori della tradizione e del territorio siciliano. La parola d’ordine è semplicità sia nei piatti che fuori». Un progetto interessate. L’età media, in cucina e in sala, non supera i trent’anni. Una palestra di cui si fa parte volentieri anche perché non si fatica. L’unico sacrificio è quello di scegliere solo qualche piatto e non tutto il menu in cui si riconoscono i sapori dell’isola: fiore di zucca dorato ripieno di ricotta, salsa di acciughe; zuppa di merluzzo, pomodoro, pane e capperi; linguine con alici, finocchietto e capperi; gnocchi di ricotta, peperoni, capperi e olive; cappelletti di pomodoro con distillato di pomodoro; polpo affogato e arrostito con crema di patate; coniglio in scapece con insalata aromatica. Come vedete ci sono anche proposte senza capperi perché non solo di cappero vive l’uomo. Magari da domani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel bicchiere Il bianco salvato dall’estinzione e gli «under 15» di Ferragosto di LUCIANO FERRARO P rendetevi una vacanza dai grandi vini. Lasciate in cantina i blasonati. Cambiate. Cercate la semplicità dell’estate. Come suggerisce il neuroscienziato David J. Levitin (che tipo strano, scrive best seller di psicologia e suona la chitarra con David Byrne) sul New York Times: «State in guardia dalle false vacanze, bisogna staccare veramente per tirare fuori il meglio dal nostro meraviglioso cervello». Cominciate dalla tavola, a Ferragosto invece di cercare bottiglie costose per stupire ai brindisi di rito, tuffatevi nel mare vasto dei piccoli grandi vini d’Italia, che non ha rivali quanto a varietà di vitigni (377 ne ha censiti Jancis Robinson, mentre i francesi, con 207, sono costretti a guardarci dal basso sul podio come con Nibali al Tour). In questi mesi di deflazione, anche le feste sono sobrie, ricordano i consigli che Miguel de Cervantes trasmette da Don Chisciotte a Sancho Panza: «Sia il tuo desinare parco, e più parca ancora la tua cena... Sii temperato anche nel bere, considerando che l’uso eccedente del vino fa violare i segreti e mancare di fede». Ecco allora un’anteprima dell’anteprima, una selezione di 10 vini sotto i 15 euro dai degustatori della guida Slow Wine 2015, che sarà presentata il 26 ottobre a Torino. Giancarlo Gariglio, Fabio Giavedoni e 200 collaboratori da febbraio hanno girato per le vigne d’Italia: ora sono agli ultimi assaggi degli 8.000 vini della guida. Hanno scelto 4 bianchi, 3 rosati e 3 rossi per la fascia under 15. Dato Rosati Prezzi democratici 14 € Timorasso Bianchi Nostalgie 8€ Derthona 2012 La Colombera di Tortona (AL) 11 € Riviera Ligure di ponente Vermentino 2013 Luigi Bianchi Carenzo di Diano San Pietro (Im) 10 € 10 € Greco di Tufo 2013 Torricino di Tufo (Av) 14 € Collio Malvasia 2013 Fonte: Slow Food Vosca di Cormons (Go) comune: il rispetto dell’ambiente da parte dei vignaioli. Si parte con il Timorasso Derthona 2012 di Colombera, autoctono del Sud del Piemonte, salvato dall’estinzione da Walter Massa negli anni 80, diventato uno dei bianchi più Girofle 10 € 2013 Severino Garofano di Gravina di Puglia (Ba) Fass 8€ N. 9 2013 Girlan di Appiano/ Eppan (Bz) Cerasuolo d'Abruzzo 2013 Cataldi Madonna di Ofena (Aq) Rossi Terre 8€ di Matraia 2011 Fattoria Colle Verde di Capannori (Lucca) Kerasos 14 € Nero d'Avola 2012 Valdibella di Camporeale Aglianico del Vulture Serra del Prete Musto Carmelitano di Maschito (Pz) D’ARCO interessanti d’Italia. È agrumato e ricco in questa versione di Pier Carlo Semino e della figlia Elisa. Poi in Liguria, il Vermentino 2013 di Luigi Bianchi Carenzo; in Campania il Greco di Tufo 2013 di Torricino; e sul Collio friulano la Malvasia 2013 di Francesco Vosca, a due passi da Cormons. Tra i rosati, la lista compilata da Slow Wine comprende una delle bottiglie che tiene alta la nuova fama dei vini pugliesi, il Girofle 2013 di Severino Garofano, un bel color corallo e una notevole freschezza, made in Copertino (Lecce). Gli altri rosati sono il Fass N. 9 2013 di Girlan, una cooperativa altoatesina (Appiano) di 200 soci e il Cerasuolo abbruzzese 2013 di Cataldi Madonna, di Ofena. Infine i rossi: il Kerasos Nero d’Avola 2012 di Valdibella, dalla Sicilia; l’Aglianico del Vulture Serra del Prete, di Musto Carmelitano, dalla Basilicata e il Terre di Matraia 2011 di Fattoria Colle Verde, dalla Toscana. Piccoli grandi vini d’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Tempi liberi Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Tecnologie raccontate Imbarco, controllo documenti, bagagli: tutto passerà dalla tecnologia Vita Digitale di Federico Cella «Share play», i videogiochi escono dall’isolamento Condividi il gioco. «Share Play» è una nuova caratteristica di Playstation 4 presentata da Sony alla Gamescom di Colonia, la più importante fiera di videogiochi in Europa. L’idea dei giapponesi, che festeggiano i 10 milioni di console venduti in nove mesi dal lancio, è di un «divano virtuale»: mentre stiamo giocando a casa nostra, possiamo invitare un amico a condividere le nostre avventure digitali entrando — ovunque si trovi, tramite cloud — nel nostro gioco. E questo anche se non possiede un copia del gioco. In attesa di una prova sul campo, il progetto in sé appare rivoluzionario. Perché rompe lo schema, da sempre criticato, proprio dei videogiochi stessi: l’isolamento davanti a uno schermo, quasi mai rotto dal multiplayer visto finora. Solitamente di stampo «competitivo». Ora si parla invece di gioco «cooperativo», il cosiddetto «co-op» che di fatto sembra essere la nuova frontiera di tutto il Movimento. Da «Destiny» ad «Assassin’s Creed Unity» passando per l’atteso «The Division» oppure «Far Cry 4», sono in arrivo diversi titoli «tripla A» (le megaproduzioni) che basano buona parte del proprio gameplay proprio sulla necessità di una strategia collaborativa tra due o più giocatori. Da un lato la novità viene vista come una gradita evoluzione, dall’altro si pone però un dubbio. Molti giocatori forse non nutrono il desiderio di uscire dallo «splendido isolamento» dei momenti di gioco. @VitaDigitale © RIPRODUZIONE RISERVATA C onsegna bagagli, controllo documenti, imbarco. Niente di più, attività collaterali (come shopping, pasti, meditazione yoga) a parte. Negli aeroporti del futuro le operazioni legate al viaggio saranno ridotte all’osso, e di fatto passeranno tutte attraverso la tecnologia. Il check-in, per esempio, si farà tramite le applicazioni dello smartphone, e sempre tramite app si sceglierà il posto e si riceveranno le informazioni sul volo, eventuali ritardi e gate di partenza compresi. Il personale di terra gestirà gli imbarchi con i tablet in mano e accoglierà i passeggeri con i Google Glass. Mentre i parcheggi degli hub saranno coordinati da robot, ai quali verranno affidate le automobili per essere riconsegnate alla fine del viaggio. «L’obiettivo è semplificare il più possibile le operazioni, in modo da migliorare i servizi per i passeggeri», spiega Francesco Violante, amministratore delegato italiano di Sita, la società internazionale di telecomunicazioni per il settore del trasporto aereo. Per sapere chi sono i passeggeri di oggi, basta incrociare i dati diffusi durante il convegno internazionale «Air Transport IT Summit», organizzato da Sita a Bruxelles nel giugno scorso. Si scopre così che sono sì tecnologici (7 su 10 hanno almeno uno smartphone) ma della tecnologia si fidano poco (solo il 4,6% fa il check-in da mobile) e malgrado siano abituati a volare restano ansiosi: il 60% arriva in aeroporto in anticipo perché ha paura di perdere il volo. Per questo oggi coesistono più sistemi per venire incontro alle diverse tipologie di passeggero: negli aeroporti ci sono il check-in tradizionale con hostess e i chioschi elettronici dove fare tutto da soli, mentre chi preferisce far tutto a distanza può affidarsi al check-in online da fare tramite pc o a quello mobile da effettuare via smartphone o tablet. iBeacon e braccialetti biometrici «Di progetti da sviluppare ce ne sono molti, ma non tutte le idee che abbiamo oggi matureranno: bisognerà vedere come verranno accolte in fase di test, se saranno o meno apprezzate dai passeggeri. E magari nel frattempo sarà la tecnologia stessa a cambiare», sottolinea Violante. Che, però, qualche previsione la azzarda: presto nei nostri aeroporti sbarcheranno iBeacon (tecnologia Apple basata su localizzazione che invia agli smartphone dei passeggeri informazioni sul loro volo) e braccialetti biometrici (che saranno al contempo documenti di viaggio e ticket). Poi arriverà anche l’internet delle cose, mentre aeroporti e compagnie inizieranno a raccogliere (e scambiarsi) i data dei passeggeri. L’innovazione è ormai un passaggio obbligato: entro il 2017, il 90% delle compagnie aeree di tutto il mondo userà la tecnologia, soprattutto mobile, per migliorare i servizi. Anche in Italia? «Anche in Italia — conferma Violante — da noi i fattori inibitori sono cultura e mentalità, ma i costi sempre più bassi della tecnologia faranno sì che sarà adottata sempre più in fretta. Non dimentichiamoci poi che gli italiani lo smartphone lo usano parecchio e quindi rappresentano potenzialmente un mercato adatto a questo tipo di innovazione». Prima del viaggio Le agenzie di viaggio tradizionali, ormai, le usano in pochi. Ma anche quelle online sono (quasi) acqua passata: l’ultima frontiera degli acquisti passa attraverso i metasearch, cioè gli aggregatori di diversi motori di ricerca che mettono insie- COSÌ SI VIAGGERÀ NEL FUTURO PROSSIMO PRIMA DEL VOLO 1 Scegliere il volo Prepararsi al viaggio Recupero bagagli Non più con agenzie, ma con aggregatori di diversi siti e portali internet Apposite app ricorderanno scadenze e diranno se c’è bisogno di visti, vaccinazioni. Tramite app si sceglierà anche il posto in aereo Grazie alle app notifiche per avvertire in quale momento esatto il bagaglio è in arrivo 3 ALL’AEROPORTO ALL’ARRIVO 2 Parcheggiare l’automobile Check-in Girare per l’aeroporto Accoglienza al gate Lo faranno i robot, così ci sarà bisogno di meno spazio tra un’auto e l’altra Con braccialetti biometrici da usare al posto del biglietto iBeacon, tecnologia basata su localizzazione che invia agli smartphone dei passeggeri informazioni sul volo, su come raggiungere il gate e sui documenti Google Glass per riconoscere passeggeri e fornire loro indicazioni su meta e viaggio, tablet per coordinamento della crew Bracciali biometrici e robot ai parcheggi L’aeroporto cambia me i risultati in arrivo da più piattaforme. Il settore è in piena espansione e i big sono già corsi ai ripari: negli ultimi due anni le principali agenzie di viaggi online hanno acquisito i metasearch più interessanti, da Trivago (comprato da Expedia) a Kayak (ora nel bouquet di Priceline). Resta fuori Skyscanner, che è anche quello più promettente con un fatturato che l’anno scorso ha raggiunto 108 milioni. Una volta comprato il volo, sarà la compagnia stessa a gestire tutto tramite i dispositivi mobili. Per il Paese scelto serve un visto, bisogna fare delle vaccinazioni? Saranno le app a ricordarcelo tramite le notifiche, e sempre tramite notifiche ci informeranno se il volo avrà un ritardo o ci saranno cambiamenti per quanto riguarda il gate di partenza. Grazie alle app, inoltre, sceglieremo il posto in cui sederci, cambieremo il volo Nuove idee Un personal coach per la «tintarella consapevole» C i sono due tipi di esseri umani: quelli che cercano il sole come lucertole e quelli che lo fuggono come vampiri. Il primo genere, a sua volta, si divide in due categorie: quelli che si abbrustoliscono con criterio e quelli che lo fanno in maniera sconsiderata, non badando, cioè, alla più elementare regola dell’abbronzatura sicura, spalmarsi la crema. È per questo secondo gruppo che è pensato June, l’ultimo arrivato nella sempre più vasta famiglia della tecnologia da indossare, creato dall’azienda francese Netatmo e firmato dalla designer Camille Toupet. Ma è più probabile che siano gli adepti della tintarella consapevole a farsi incuriosire da questo bracciale sensibile ai raggi Uv e Uvb che, attraverso una app scaricabile da iPhone, funziona come un personal coach dell’abbronzatura e, una volta connesso tramite bluetooth, invia una serie di notifiche su come e quanto proteggersi dal sole. Su June non ci sono sensori, lucine, bottoni. La «pietra» che contiene il dispositivo si allaccia a un bracciale sottile, di pelle o gomma. Si indossa anche come spilla: attenzione a non farlo scivolare via, perché è molto leggero. Chiamarlo gioiello è eccessivo, ma si tratta di un accessorio discreto, adatto a donne di tutte le età. Donne, certo. Immaginarlo al polso di un uomo è difficile. Eppure, anche gli uomini si scottano. L’app (ora disponibile anche in italiano) è piuttosto intuitiva, in una sola schermata misura l’indice Che cos’è June è un braccialetto sensibile ai raggi Uv, che invia notifiche su come proteggersi dal sole Le informazioni Dice quando spalmarsi di nuovo la crema, quando indossare il cappello e quando è meglio ritirarsi all’ombra degli Uv, indica il fattore di protezione più adatto, avvisa quando è necessario indossare occhiali e cappello e persino quando è il momento di cercare l’ombra. Le notifiche specificano quando ri-applicare la crema; sono disponibili le previsioni per i giorni successivi e uno storico delle esposizioni. Al primo download si risponde a una serie di semplici domande: June determina così il fototipo dell’utente e si auto-regola: pelle chiara, protezione 30, anche in città; pelle scura, concessa la 15, ma attenzione a quanto tempo passate all’aperto. La Netatmo avverte che il bracciale resiste alle gocce, agli schizzi e al sudore, ma non è waterproof. Non una gran pecca: nessuno si tuffa con l’iPhone in mano. Tempi liberi 39 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Innovazione Oltre il wi-fi I PASSEGGERI OGGI Tecnologici Ansiosi Social addicted Tradizionalisti 70% 60% 62% 4,6% Hanno almeno uno smartphone Arrivano in aeroporto in anticipo perché hanno paura di perdere il volo Si fanno influenzare dai social quando pianificano un viaggio E il treno si adegua Un tablet sul sedile per il film o il caffè A Berlino il progetto italiano I tre ostacoli ancora da superare La foto TrainPad è il progetto che l’azienda brianzola Dot System presenterà a fine settembre all’Innotrans, fiera di settore che si terrà a Berlino. Oggi il 40% del fatturato dell’azienda arriva dall’estero Fanno il check-in da mobile 75% 2014 2015 Test Google Glass (già fatto) (o annulleremo il ticket) e registreremo il bagaglio. Bagaglio che, sempre grazie alle app, non avremo più necessità di aspettare: le notifiche ci avvertiranno anche dove e quando andare a recuperarlo, senza inutili attese accanto a nastri trasportatori vuoti. L’arrivo in aeroporto I parcheggi non li vedremo neanche. Saranno i robot a prendere in carico le automobili, a parcheggiarle e a riconsegnarle al ritorno. Una comodità per i passeggeri, ma a guadagnarci saranno gli aeroporti stessi dato che potranno ridurre lo spazio previsto per ogni auto non dovendo più calcolare l’apertura della portiera, aumentando così il numero dei parcheggi. Se adesso possiamo, grazie al check-in mobile, limitarci a mostrare lo schermo dello smar- Al via test iBeacon 2016 Il 75% delle compagnie userà i tablet per i servizi di hostess tphone e i documenti d’identità per passare i controlli, in futuro basterà un braccialetto biometrico. Un sistema che è già in fase di sviluppo avanzato e che presto potrebbe sbarcare negli aeroporti per un progetto di test. In grado di registrare il nostro battito cardiaco, che essendo diverso per ognuno funge da riconoscimento d’identità, servirà sia come documento che come ticket di viaggio. In pratica, una volta arrivati in aeroporto, non dovremo far altro che consegnare il bagaglio. All’ultimo minuto Forse impareremo a essere meno ansiosi, e arriveremo sempre più all’ultimo minuto. Grazie agli iBeacon potremo farlo senza rischiare di perderci tra corridoi e duty free shop: la tecnologia sviluppata da Apple e basata sulla localizzazione funzio- Braccialetto June si può acquistare su netatmo.com, il sito dell’azienda francese che lo produce, e negli Apple Store. È formato dal design Camille Toupet ed è disponibile in molte versioni Il bluetooth, però, si sconnette abbastanza facilmente, basta che il telefono sia in borsa. Bisogna ricordarsi di controllarlo. June è disponibile solo per iPhone, presto lo sarà per Android. Un regalo (o uno sfizio) che costa 95 euro. Troppo? Il prezzo è in linea con al- tri braccialetti smart. A voi decidere se siete già esperti di tintarella responsabile e questa estate dovrete spendere solo per le creme, o se avete bisogno di entrambi: l’assistente e la protezione. Francesca Gambarini © RIPRODUZIONE RISERVA 90% 2017 Il 90% delle compagnie userà la tecnologia per migliorare i servizi, soprattutto mobile na tramite bluetooh e invia agli smartphone dei passeggeri notifiche di vario tipo. Si va dall’apertura del gate alle informazioni su come raggiungerlo, indicando anche i tempi di percorrenza verso il luogo dell’imbarco. Privacy permettendo: per accedere ai servizi bisognerà accettare il trattamento dei dati personali. La prima ad utilizzare gli iBeacon sarà l’American Airlines, la fase di test partirà a inizio 2015. Il sistema è già disponibile sugli iPhone con iOS 7, ma verrà potenziato a breve con il rilascio del prossimo sistema operativo. Alla Sita si aspettano ottimi risultati: «Avrà grande successo, e presto arriverà anche in Italia», sottolinea Violante. Opportunità e dubbi Sorridere e guardare il cliente negli occhi. Riconoscendolo e avendo già le risposte pronte alle sue domande, dai dettagli sul volo al tempo che troverà all’arrivo. Queste saranno le prerogative degli hostess di terra, e non è fantascienza: si tratta di servizi possibili grazie all’utilizzo dei Google Glass. Il plusvalore degli occhiali a realtà aumentata, secondo il presidente europeo Sita Dave Bakker, è proprio questo: «Grazie al mobile il personale ha sempre accesso alle informazioni, ma con i Glass può continuare a comunicare con i clienti guardandoli negli occhi». Al momento, però, l’adozione dell’ultimo gioiellino di Mountain View negli aeroporti è ancora lontana. La fase di test (che all’inizio dell’anno ha coinvolto il personale della compagnia Virgin Atlantic a London Heathrow e poi, a giugno, anche lo staff dell’aeroporto di Copenaghen) ha evidenziato infatti due problemi da risolvere prima di pensare ad un utilizzo di massa dei Glass: la batteria ha ancora una durata limitata e se usati in maniera costante gli occhiali a realtà aumentata diventano anche troppo «caldi» per essere indossati. Per il momento, insomma, si guarda agli smartwatch ed ai più tradizionali tablet, che entro pochi anni si prevede saranno utilizzati da gran parte delle compagnie per gestire il coordinamento della varie fasi di imbarco. Greta Sclaunich © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera / Mirco Tangherlini su dati Sita PROSSIMI PASSI I numeri Il telefonino E i passeggeri, di fronte alla tecnologia? Se il 70 per cento, secondo le stime Sita, possiede uno smartphone non tutti lo sanno padroneggiare. Così, stando ad un sondaggio realizzato dalla società, si scopre che il 31 per cento dei passeggeri che utilizzano il telefonino in viaggio teme che questo non funzioni, il 24 ha paura che non sia compatibile con le tecnologie che potrebbero servirgli, il 13 per cento non è sicuro di saper usare le applicazioni In volo Ma gran parte dei viaggiatori vorrebbe poterlo utilizzare anche durante il volo: l’85 per cento per svago (giochi, musica, film), il 73 per accedere alle email, il 70 per ricevere informazioni sul viaggio stesso e il 63 per cento per effettuare chiamate telefoniche S ali in treno e ti ritrovi un tablet, fornito dalla compagnia ferroviaria, come compagno di viaggio. Grazie al quale puoi guardare film e documentari, ascoltare musica, leggere libri e sfogliare i quotidiani del giorno. Ma anche controllare gli orari dei musei della città di destinazione, prenotare un hotel o un taxi, comprare un prodotto locale. E pure ordinare il caffè alla carrozza ristorante e farlo portare direttamente al tuo posto. Per tutto questo (e molto altro ancora) è stato pensato TrainPad. Il prodotto, sviluppato dall’azienda brianzola Dot System, sarà presentato all’Innotrans, fiera di settore che si terrà a Berlino a fine settembre. L’amministratore delegato Luciano Scaccabarozzi la presenta in anteprima al Corriere della Sera: «Si tratta di un sistema personalizzato basato su tablet e declinato sul mondo ferroviario. Quindi con una serie di caratteristiche — batteria a lunga durata, alta resistenza agli scossoni — pensate proprio per utilizzarlo in treno». TrainPad «sarà un grosso miglioramento rispetto agli strumenti in uso oggi. In particolare sui treni a lunga percorrenza, che offrono servizi piuttosto carenti se paragonati a quello che la tecnologia potrebbe fornire», spiega Scaccabarozzi. Il cuore del sistema starà in un locale tecnico centralizzato presente in ogni carrozza, mentre ogni passeggero avrà a disposizione un display individuale che funzionerà con il sistema del touch screen. Insomma, nell’aspetto e nelle funzionalità sarà identico ad un tablet con tanto di applicazioni per i diversi servizi. Al momento alla Dot System ne hanno preparato una decina, ognuno gestibile con la rispettiva applicazione, ma in futuro potranno essere implementati. L’innovazione, più che nell’interfaccia, riguarda l’obiettivo dietro l’adozione di una piattaforma del genere: «Con TrainPad l’ambiente pubblico potrà aprirsi a servizi che daranno un ritorno economico al fornitore. Ora, carrozze cinema a parte, in Italia non ci sono: per noi si tratta di un concetto nuovo», sottolinea l’ad. Per incentivare l’utilizzo degli strumenti offerti dal tablet (dalla prenotazione di un albergo all’acquisto di un panino al bar del vagone ristorante) sono previsti sconti per il passeggero e provvigioni per l’ope- ratore. Se un servizio di questo tipo sarà considerato un must per avere i primi tablet a disposizione sui treni italiani potrebbe volerci circa un anno. Gli ostacoli principali, per ora, sono tre. Per sviluppare il progetto TrainPad alla Dot System hanno deciso di mettere da parte il wi-fi, secondo loro insufficiente ed inadeguato a supportare una domanda di traffico dati molto elevata all’interno del treno. Il sistema, quindi, si appoggia su specifici cavi di terra. Che adesso non ci sono e andrebbero quindi installati dalle compagnie che scelgono di utilizzare il prodotto. Poi c’è la gestione dell’offerta: se la possibilità di prenotare degli hotel Come funziona Tablet per guardare film, scaricare libri, prenotare il taxi. Batteria a lunga durata e alta resistenza agli scossoni può arrivare in un secondo momento, i cataloghi digitali di libri e film vanno implementati e aggiornati da subito. Servono quindi accordi con le società di distribuzione, così come servono contratti con gli editori per la diffusione dei quotidiani. Infine c’è lo spazio all’interno dei vagoni, che andrebbe ripensato da capo: come spiega Scaccabarozzi «si tratta di un sistema invasivo che implica un ripensamento dell’arredamento interno. La sua collocazione naturale è su treni di nuova progettazione. Certo si può installare anche su treni già esistenti, ma servono fondi importanti». In attesa di capire come sarà accolto in Italia, la Dot System guarda anche all’estero. Già l’anno scorso una buona fetta del fatturato dell’azienda, il 40% su un totale di 8 milioni di euro, arrivava dalle attività oltre confine. TrainPad potrebbe essere la chiave per entrare nei mercati dei paesi emergenti. «Pensiamo che possa essere un prodotto interessante anche per il Medio Oriente, la Cina, il Sudafrica, gli Usa e anche la Russia. Tutti paesi dove si stanno facendo grandi investimenti nel settore ferroviario». Gr. Sclau. © RIPRODUZIONE RISERVATA 40 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Economia Indici delle Borse FTSE MIB Dati di New York aggiornati alle ore 20.00 19.480,96 -0,29% Londra 6.685,26 0,43% FTSE It.All Share 20.665,22 -0,25% Francoforte 9.225,10 0,29% FTSE It.Star 17.115,13 -0,56% Parigi (Cac40) 4.205,43 0,25% Dow Jones 16.700,90 0,29% Hong Kong 24.801,36 -0,36% 4.446,78 0,29% Tokio (Nikkei) 15.314,57 FTSE MIB Nasdaq S&P 500 1.953,62 0,35% La lente ORO: CINA E INDIA NON COMPRANO PIÙ I CLIENTI PIÙ FEDELI? LE BANCHE CENTRALI E ra il bene rifugio per eccellenza, poi il crollo del 2013 (con le quotazioni a -28%) e una schiera di ribassisti in aumento costante che ora commenteranno i dati con un laconico “l’avevamo detto”. Nel secondo trimestre di quest’anno la domanda mondiale di monete e lingotti è scesa del 56% a 275 tonnellate. Quella di oro globale è calata del 16% annuo secondo il World Gold Council. Perché, a sorpresa, neanche l’India e la Cina, tradizionalmente grandi estimatori del metallo giallo, sembrano credere più al potere del caro vecchio bene rifugio. Oppure, puntualizzano gli esperti di Wgc, cominciano a scontare un effetto saturazione dopo gli acquisti record dello scorso anno favoriti dal già citato calo delle quotazioni. Fatto sta che la flessione della domanda mondiale è una sostanziale conseguenza diretta del calo di due terzi delle richieste di Cina e in India, che coprono il 56% della domanda globale. Giù pure gli investimenti finanziari, scesi di 39,9 tonnellate così come pesante è stata la contrazione del capitolo gioielli, con i consumi che tra aprile e giugno sono diminuiti del 30% a sole 509,6 tonnellate. Chi invece continua a comprare il metallo giallo sono le Banche centrali risultate ancora una volta - per il 14esimo trimestre di seguito - acquirenti nette: 117,8 tonnellate, il 28% in più rispetto al 2013. A fare la parte del leone la Russia che, tra aprile e giugno, ha comprato 54 tonnellate. Corinna De Cesare corinnadecesare © RIPRODUZIONE RISERVATA Madrid Cambi La settimana 1 euro 19480,96 (-0,29%) 0,66% 10.294,80 -0,09% V L M M G Azimut 1,3373 dollari Titolo 0,09% 1 euro 136,9900 yen 0,07% 1 euro 0,8016 sterline 0,23% 1 euro 1,2124 fr. sv. 1 euro 9,1842 cor.sve. -0,04% 1 euro Titoli di Stato La settimana 17,42 -0,09% 1,4565 dol.can. -0,19% V L M M G Ced. Quot. Rend. eff. 14-08 netto % Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 14-08 netto % Btp 04-01/02/15 4,250% 101,84 - Btp 96-01/11/26 7,250% 143,75 2,24 Btp 10-15/04/15 3,000% 101,83 - Btp 11-15/09/26 3,100% 113,52 1,71 Btp 11-15/04/16 3,750% 105,63 - Btp 03-01/08/34 5,000% 120,44 3,02 Btp 06-15/09/17 2,100% 105,15 - Btp 13-15/09/18 1,700% 104,76 Btp 09-01/03/20 4,250% 114,96 0,49 0,94 Btp 05-01/02/37 4,000% 106,45 Btp 07-01/08/39 5,000% 120,18 Cct 07-01/12/14 0,420% 100,20 3,12 3,22 - Btp 11-01/09/21 4,750% 118,51 Btp 11-01/03/22 5,000% 120,12 Btp 13-01/03/24 4,500% 116,29 1,39 1,53 2,06 Cct 08-01/09/15 0,380% 100,31 Cct 09-01/07/16 0,300% 100,23 Cct 11-15/04/18 0,726% 101,51 0,07 0,25 0,71 L’alleanza Il titolo sotto pressione (-1,5%) per i timori di ricapitalizzazione. Il rebus della partecipazione Telefonica Telecom-Vivendi, un piano per Telco 2 No all’aumento, spunta l’ipotesi di un veicolo per l’ingresso dei francesi MILANO — Telecom-Vivendi, spunta un piano per una «Telco 2» (ça va sans dire, senza gli spagnoli di Telefonica). Come ha comunicato ieri la stessa Telecom Italia «nessuna offerta è stata a oggi finalizzata e l’eventuale decisione di procedere con l’operazione è soggetta ad approvazione degli organi sociali di Telecom Italia e TimPart (la società brasiliana che controlla le quote di Tim Brasil, Ndr), che peraltro non sono stati convocati». Ma molti elementi strutturali del piano presentato mercoledì a Parigi al primo azionista e presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, dall’amministratore delegato, Marco Patuano, e dal numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel, iniziano a prendere forma. Non ci sarà in questa fase, prima di tutto, un aumento di capitale per fare entrare i francesi nel capitale del gruppo telefonico. Tra le ipotesi allo studio c’è, difatti, quella di un nuovo veicolo ad hoc dove convergeranno le future azioni Telecom di Vivendi ma anche eventuali quote residue dei soci italiani di Telco, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali, per ricreare un nocciolo duro di controllo. Per ora l’unica cosa che si può esclude- D’ARCO Il gruppo a Piazza Affari ieri -1,58% a 0,81 euro 0,895 0,876 0,856 0,837 0,818 0,798 16 lug. 22 lug. Vincent Bolloré Marco Patuano 28 lug. 3 ago re è che questo veicolo possa chiamarsi Telco, perlomeno per scaramanzia, vista l’ingloriosa fine che ha fatto. Tra sì e no, forse e incertezze, gli azionisti a Piazza Affari hanno venduto e ieri il titolo ha ceduto l’1,58% chiudendo una giornata tutta in negativo più che altro sui timori che si potesse pensare di procedere con una ricapitalizzazione e una conseguente diluizione delle quote azionarie. A questo punto, al netto dei passaggi tecnici e delle scelte su come procedere, le grosse incognite sono due: 1) quando si arriverà a un’offerta formale da parte del fronte Telecom Italia? 7 ago 14 ago 2) Strettamente collegata alla prima: cosa faranno gli spagnoli di Telefonica che il 5 agosto avevano già presentato un’offerta per Gvt? Rilancio o ritirata? Per gli spagnoli si tratta di una bella grana: non avevano fatto mistero di volersi liberare delle azioni Telecom (al netto dei bond convertibili gli rimarreb- Il progetto Prevista l’integrazione tra le linee mobili di Tim Brasil e quelle broadband fisse di Gvt be comunque oltre l’8% del gruppo valorizzato a un euro, sopra il valore di Borsa attuale). Anche per Telecom la «salvezza» non sarebbe indolore: il piano anti-spagnolo prevede l’integrazione in un veicolo ad hoc brasiliano di Tim Brasil e di Global Village Telecom (industrialmente ha senso perché Tim Brasil opera sul mobile, Gvt è invece un operatore di telefonia fissa di nuova generazione che offre broadband, in stile Fastweb per intendersi) ma è evidente che Bolloré potrà fare pressioni per controllare il più possibile di questa società e, dunque, in parte di Tim Brasil. Peraltro, dopo il terremoto di solo un anno fa, per il gruppo telefonico italiano che rimane, nonostante tutto, strategico sarebbe l’ennesimo passaggio sotto controllo straniero. E, dunque, bisognerà anche capire come vorrà muoversi il governo Renzi. Il 28 agosto il board di Vivendi dovrà valutare l’offerta su Gvt pervenuta da Telefonica. Il 3 settembre essa scadrà. Di certo c’è chi non si sogna nemmeno di fermarsi per il week end di Ferragosto. Massimo Sideri msideri@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Galassia del Nordest La finanziaria rileva con Vei Capital il controllo della griffe Eleventy Palladio, Meneguzzo cede le quote al figlio Da Vicenza a Trieste il nodo del riassetto MILANO – Roberto Meneguzzo, compie il secondo passo indietro, dopo che a giugno si è autosospeso a tempo indeterminato dall’esercizio dei poteri di amministratore delegato di Palladio Finanziaria. Una decisione presa in seguito all’arresto a giugno nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti legate ai lavori del Mose di Venezia. Pochi giorni, fa la seconda mossa. A inizio agosto Meneguzzo ha infatti passato il pacchetto di controllo della finanziaria al figlio Jacopo, come si è appreso ieri da comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti, dove si mette in evidenza che ora è il suo unico erede a detenere il 6,97% del fondo quotato Mid Industry attraverso, appunto, Palladio. Jacopo Meneguzzo, 27 anni, vive a New York, ha già lavorato in Deloitte e in Citigroup e adesso segue un master alla Columbia University. Vicenza e il suo network di relazioni e affari devono apparirgli davvero lontane. Eppure ha appena ricevuto dal padre le quote di controllo di Palladio detenute attraverso le holding Sparta e Kite. Il che significa la responsabilità di una galassia di interessi, snodo cruciale per affari e relazioni che valicano la provincia vicentina. Ne terrà le redini per sempre nell’ambito di un passaggio generazionale? Per il finanziere, oggi agli arresti domiciliari, la decisione nasce dalla volontà di prendere le distanze, in attesa che la magistratura completi il suo lavoro e dimostri la sua estraneità ai fatti. Ma è anche possibile che il passaggio di testimone sia il primo passo destinato inevitabilmente ad aprire altri scenari. Non è detto infatti — sostengono fonti vicentine — che il fondatore della «Mediobanca del Nord Est» abbia davvero voglia di un eventuale ritorno al timone. Ha trascorso 30 a costruire il network Palladio ed è stato l’artefice del tentativo, poi fallito, di sfilare insieme a Matteo Arpe la Fondiaria Sai a Unipol. Nella ric- 50,45 per cento è la quota ceduta da Roberto Meneguzzo al figlio Jacopo della Palladio Finanziaria ca e articolata galassia è ipotizzabile che a medio termine emerga qualche novità, visto il peso degli attori sul palco, fin qui sempre nel ruolo di soci e coinvestitori. Palladio Finanziaria è il baricentro di delicati equilibri, costruiti nel tempo tra Vicenza, Milano (Intesa Sanpaolo ha il 9%) e Trieste (Generali ha il 36% di Vei capital) e che chiamano in campo storiche famiglie di imprenditori tra cui Ricci, Spillere, Bocchi e Bernardi. Per intuire gli scenari futuri occorre ricostruire la struttura di controllo di Palladio. Basta mettere in fila i soci: sebbene il 51% faccia capo a Meneguzzo, primo azionista della finanziaria Sparta che è l’ultima società della catena, nella holding siedono anche Veneto Banca (9,90%), l’amministratore delegato di Palladio Giorgio Drago (4,37%), un passato in Mediobanca, solida guida della Finanziaria, oggi più che mai. Questa finanziaria controlla Pfh1, a sua volta al comando di Palladio con il 50,5%. Proprio qui, nell’azionariato di Palladio, emergono poi Veneto Banca e Banco Popolare con quote sotto il 10%, Intesa Sanpaolo con il 9%, Mps con uno 0,5% e lo stesso gruppo di soci indu- Chi è Roberto Meneguzzo, 58 anni, vicentino, è il fondatore di Palladio Finanziaria, soprannominata la «Mediobanca del Nordest» , di cui è stato amministratore delegato fino a fine giugno. Il 4 giugno, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta Mose-ConsorzioMantovani, con l’accusa di concorso in corruzione. Attualmente è agli arresti domiciliari striali che siede ai piani alti controlla un altro 21%. Completano il quadro figure di spicco, dagli Zoppas alla Finint di Enrico Marchi. Con Veneto Banca, Zoppas e Amenduni, la finanziaria ha poi dato vita a Ferak, il veicolo utilizzato per entrare nelle Generali di cui possiede direttamente l’1% e il 2,15% tramite Effeti, la joint venture stretta con la Fondazione Crt. Il punto più sensibile da superare a breve è proprio l’avvio dello smontaggio di Effeti-Ferak che ridisegnerà parte del capitale Generali. Forse già a settembre. Quello che fin qui è stato un ragionamento potrebbe diventare tra poco un’ operazione grazie alla ripresa del titolo del Leone che si sta avvicinando al valore di carico (18 euro). Prima verrà la scissione (sembra la via prescelta) di Effeti, poi si ragionerà su Ferak. E’ più che probabile che si chiuda entro l’anno. Per il riassetto ai piani alti di Palladio c’è meno fretta. Drago, uomo di business, gestisce una realtà florida con oltre 200 milioni di disponibilità attraverso Vei capital, un patrimonio netto di 500 milioni e asset gestiti per oltre un miliardo. E continua a investire. Proprio Vei (c’è Generali) sta chiudendo una nuova operazione. Investirà fino al 51% della società di abbigliamento Eleventy di Milano a fianco delle famiglie Baldassarri, Zuntini e Scuderi per portarla da 12 (60% all’estero) a 50 milioni di ricavi. Daniela Polizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA La scalata Club Med, resta solo Bonomi Ardian e Fosun ritirano l’offerta Andrea Bonomi e i suoi alleati raggruppati nel consorzio Global resorts restano per ora senza concorrenti nella scalata ai villaggi Club Med. Il tandem franco - cinese battezzato Gallion e costituito da Fosun più il fondo Ardian ha deciso di gettare la spugna e ritirare la propria offerta concorrente. La decisione è stata comunicata ieri mattina, dopo che l’Autorité des marchés financiers (Amf), la Consob di Parigi, aveva dato il via libera all’offerta più generosa (21 euro per azione contro i 17 dei contendenti) di Global resorts la cui Opa partirà lunedì. La cordata Gallion aveva tempo fino al 22 agosto per ritirare l’offerta lanciata oltre un anno fa ma più volte incagliatasi per le schermaglie tra soci Club Med. Adesso avrà la possibilità di rilanciare fino al 12 settembre. Cosa che, secondo il mercato, 21 euro per azione il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto per Club Med da parte del consorzio Global Resorts appare difficile. Ardian è un professionista del private equity il cui primo obiettivo è il ritorno sull’investimento. E con in mano un pacchetto di azioni comprato sotto i 17 euro non esiterà a portare le sue azioni all’offerta di Bonomi portando a casa una ricca plusvalenza. Diverso il discorso per Guo Guangchang, il miliardario cinese a capo di Fosun che i villaggi con il Tridente li voleva davvero, non come investimento finanziario. Sarà difficile per Guo trovare nuovi alleati disposti a mette in gioco cifre da capogiro. Più probabile è che l’imprenditore provi a bussare alla porta della futura proprietà Club Med (Serge Trigano sarà il presidente non esecutivo) per stringere un accordo commerciale per esportare i villaggi in Cina. Ma adesso tocca a Bonomi che ha già in portafoglio il 9,92% del Club. D.Pol. © RIPRODUZIONE RISERVATA Economia 41 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Consumi Sos Tariffe: cresce del 4,7% la richiesta di prestiti per le spese mediche. Per avere 18 mila euro se ne pagano quasi 3 mila Ora si fanno debiti per il dentista Ma il costo può arrivare fino al 16% E ogni famiglia è già esposta per circa 20 mila euro MILANO — Ecco un indicatore del periodo di difficoltà delle famiglie italiane: salgono le richieste di prestiti per le spese mediche, esempio il dentista; scendono quelle per acquistare l’auto, nuova o usata. Nei cinque mesi tra febbraio e giugno, le prime sono aumentate quasi del 5% (+4,76%) e le seconde calate di oltre il 2% (-2,26% e -2,03%). Malgrado i costi. Può infatti sfiorare i tremila euro la spesa per un finanziamento di 18 mila euro per curarsi, da restituire in tre anni. Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) è in media, nel caso analizzato, del 10,5%, ma il costo finale del prestito – quanto si paga in più, in percentuale, sull’importo finanziato – è del 16,4%. Significa che per 18 mila euro ne vanno rimborsati 20.952: esborso aggiuntivo di 2.952 euro. Ma sono cresciute anche le domande di prestiti per viaggi, vacanze (+1,75%) e hobby (+1,05%), mentre sono scese quelle per Pc (-1,37%), moto usate (-0,81%), formazione e università (-0,14%). I calcoli sono dell’Osservatorio prestiti di Sos Tariffe.it (www.sostariffe.it/prestiti), comparatore online di servizi. È una start up indipendente milanese del 2010 con tre soci, Giuliano Messina (24 anni, laurea in ingegneria gestionale), Alberto Mazzetti (30 anni, economia), e Umberto Lentini (29 anni, informatica). L’analisi, pubblica a giorni, è stata condotta fra una Le richieste di prestiti Quanto costa indebitarsi Variazione % nel febbraio-giugno 2014 +4,76 Spese mediche +1,45 +1,05 Viaggi e vacanze Hobby e tempo libero +0,54 +0,24 +0,20 +0,13 +0,07 Impianti per la casa Moto nuova Elettrodomestici Matrimonio e cerimonie Arredamento -0,14 Formazione e università Estetica e benessere Ristrutturazione casa Moto usata Informatica e Pc Auto usata Auto nuova Simulazioni di tre casi di prestito personale -0,50 -0,64 -0,81 -1,37 -2,03 -2,26 Importo finanziato Viaggio 10.000 euro in 60 mesi 10.000 % 27,47 2.747,07 Taeg* medio Costo rata mensile 10,24% 210,87 Importo tot dovuto 12.747,07 Spese sanitaria 18.000 euro in 36 mesi 18.000 % 16,40 2.952,45 Taeg* medio Costo rata mensile 10,48% 579,23 Importo tot dovuto 20.952.45 Ristrutturazione casa 30.000 euro in 84 mesi 30.000 % 37,61 11.282,60 Taeg* medio Costo rata mensile 10,06% 490,18 Importo tot dovuto 41.282,60 *tasso annuo effettivo globale Caso di una persona residente a Milano con un lavoro a tempo indeterminato e dell’età di 30 anni (prestito per viaggi), 35 (spese mediche) e 40 (ristrutturazione) Fonte: Osservatorio Prestiti Sos Tariffe.it (rilevazione su 13 mila domande di prestiti arrivate tra febbraio e giugno scorso al portale) Meno auto e computer Scende la domanda di finanziamenti per acquistare l’auto, il computer e anche per andare all’università Costo prestito quindicina di banche e finanziarie in Italia e su 13 mila domande di prestiti arrivate tra febbraio e giugno al portale, che dichiara un milione di visitatori al mese. Il tema è caldo. Secondo un’analisi della Cgia di Mestre diffusa ieri, ogni famiglia italiana ha debiti in media per 20 mila euro (19.251). In testa c’è la provincia di Monza- D’ARCO Brianza (27.544), in coda Enna (8.371). Dal 2007 al 2013 il debito medio nazionale delle famiglie consumatrici con le banche è cresciuto del 35,1% a 496,5 miliardi, dice l’analisi, ma dal 2011 è in calo. Sul totale dei prestiti richiesti online, nel panel di Sos Tariffe, quelli per le spese mediche incidono ormai per una discreta fetta, il 7,6%: sono al quinto posto fra le motivazioni. La quota maggiore, un terzo (31,3%), resta coperta dai prestiti per la ristrutturazione della casa, che però cedono quota (-0,64%). «I dati riflettono anche la stagione — dice Mazzetti — . A ridosso dell’estate è normale siano saliti i viaggi e diminuite le spese per la casa». Ma è un fatto che ormai si ricorre al prestito anche per uscite che prima si coprivano con i risparmi, come il dentista. Eppure il costo dei prestiti personali è alto, malgrado i tassi in calo. Se si chiedono 10 mila euro per un viaggio, dicono le simulazioni di Sos Tariffe, e si rimborsano in cinque anni a 210,87 euro al mese (Taeg 10,24%), alla fine ne andranno restituiti 12.747. Spesa effettiva 2.747 euro, il 27,5%, oltre un quarto della somma ricevuta. Per le vacanze Se si chiedono 10 mila euro per i viaggi, da restituire in 5 anni, la spesa tocca i 2.750 euro E allungando la durata l’onere sale. Per 30 mila euro destinati a ristrutturare casa, in sette anni al 10,06% con rate da 490,18 euro, il costo finale sarà di 11.282 euro, il 38% della cifra. Forte lo scarto fra la migliore e la peggiore offerta online: 1.207 euro nel caso del viaggio, 1.584 per la sanità, 3.956 per ristrutturare casa. Nel primo semestre l’erogazione di prestiti alle famiglie è scesa del 6,9% rispetto al gennaio-giugno 2013, dice il Barometro AssofinCrif-Prometeia. Era il -2% nel primo semestre 2013. E le prospettive sono di ripresa. Alessandra Puato © RIPRODUZIONE RISERVATA La classifica Milano Finanza I più ricchi in Borsa? Del Vecchio primo, poi i fratelli Rocca e Prada-Bertelli Silvio Berlusconi scivola dal sesto al nono posto, mentre il più ricco di Piazza Affari è ancora lui, Leonardo Del Vecchio, che guida la classifica «Borsa 2014» (stabilita in base ai valori del 6 agosto) pubblicata oggi da MF-Milano Finanza. In virtù delle partecipazioni in società quali, tra le altre, Foncières des Regions, Generali, Luxottica, Space e Unicredit Del Vecchio raggiunge i 15,165 miliardi di euro e precede i fratelli della Tenaris Gianfelice e Paolo Rocca (11,425 miliardi) e la coppia di Prada Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (10,487 miliardi). Rispetto al 2013 c’è stata un’inversione tra la seconda e la terza posizione a causa del calo maggiormente accentuato di Prada (27,89%) rispetto a Tenaris (-4,33%). Confermati in quarta posizione i fratelli Benetton, che grazie alle partecipazioni in Atlantia, Autogrill, Caltagirone Editore, Mediobanca, Pirelli e World Duty Free (+7,71% complessivamente) arrivano a 8,814 miliardi. Quinto il francese Emmanuel Besnier grazie alla quota in Parmalat che vale 3,809 miliardi. Al sesto posto le famiglie Agnelli\Nasi che tramite la crescita in valore di Exor (+7,13% 3,456 miliardi) guadagnano una posizione. Due new entry al settimo e all’ottavo: Stefano Pessina (Walgreens, 3,395 miliardi) e People’s Bank of China (3,116 miliardi). E’ la prima volta che una società cinese entra a far parte della graduatoria e lo fa grazie alle quote detenute in Enel, Eni, Fiat, Generali, Prysmian e Telecom Italia. Scivola al nono posto dal sesto Silvio Berlusconi (Mediaset, Mediobanca, Mediolanum, MalMed, Mondadori) con 3,057 miliardi. Al decimo le famiglie Boroli e Drago (Antena 3, Dea Capital , Generali Ass, Greenitaly 1, Gtech) con 3,026 miliardi. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE impiegata ufficio commerciale inglese francese Windows, Mac offerte ordini follow-up, offresi. 331.12.23.422 ADDETTA paghe e contributi con esperienza, consulenza lavoro, tedesco fluente, valuta serie offerte di lavoro. 366.32.55.972 AMMINISTRATIVO esperto aziende medio piccole, gestione completa fino al bilancio, trentennale esperienza, esamina proposte anche tenuta contabilità presso clienti zona Milano nord. Disponibilità immediata. 339.37.40.496 ASSISTENTE alla poltrona con decennale esperienza, receptionist. Signora referenziata, bella presenza, offresi. 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C Azimut Reddito Euro Azimut Reddito Usa Azimut Scudo Azimut Solidity Azimut Strategic Trend Azimut Trend America Azimut Trend Europa Azimut Trend Italia Azimut Trend Pacifico Azimut Trend Tassi Azimut Trend 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 25,968 6,830 6,836 6,951 6,727 12,894 11,101 11,121 12,236 12,251 11,193 11,989 12,002 10,367 10,367 17,582 6,159 8,849 9,005 6,384 12,979 12,991 16,793 7,239 10,219 29,120 25,788 6,747 6,807 6,930 6,701 12,891 11,233 11,251 12,283 12,295 11,164 12,020 12,031 10,352 10,352 17,548 6,133 8,827 8,970 6,350 12,852 12,831 16,556 7,093 10,206 28,880 AZ F. Active Selection ACC AZ F. Active Selection DIS AZ F. Active Strategy AZ F. Alpha Man. Credit AZ F. Alpha Man. Equity AZ F. Alpha Man. Them. AZ F. American Trend AZ F. Asia Absolute AZ F. Asset Plus AZ F. Asset Power AZ F. Asset Timing AZ F. Best Bond 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 5,205 5,205 5,032 5,464 4,956 3,748 3,299 4,940 5,570 5,441 5,030 5,385 5,168 5,168 5,024 5,465 4,886 3,707 3,262 4,906 5,559 5,405 5,029 5,376 Nome Data Valuta AZ F. Best Cedola ACC AZ F. Best Cedola DIS AZ F. Best Equity AZ F. Bond Target 2015 ACC AZ F. Bond Target 2015 DIS AZ F. Bond Target 2016 ACC AZ F. Bond Target 2016 DIS AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS AZ F. Cash 12 Mesi AZ F. Cash Overnight AZ F. Carry Strategy ACC AZ F. Carry Strategy DIS AZ F. Cat Bond ACC AZ F. Cat Bond DIS AZ F. CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. 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Cap P KIS - Target 2014 X 12/08 12/08 12/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 12/08 12/08 13/08 13/08 13/08 12/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 12/08 12/08 12/08 12/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 USD EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 274,840 193,290 194,680 173,060 123,630 127,970 126,380 131,290 133,520 174,640 121,560 123,890 131,730 129,840 118,220 120,540 121,200 103,180 103,840 107,430 128,540 128,730 136,490 139,420 152,770 112,210 115,140 116,110 122,900 125,060 125,010 96,210 100,980 100,300 875792,556 572375,300 590472,785 537936,773 6,818 10,207 275,400 193,680 195,070 172,940 123,550 127,880 126,390 131,290 133,520 174,820 121,710 124,040 131,330 129,440 117,000 119,290 119,940 103,130 103,850 107,440 128,130 128,400 135,850 138,760 152,710 112,160 115,090 116,060 122,500 124,650 124,680 95,750 100,490 100,310 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com 13/08 USD 1518,874 1515,310 Active Dollar Bond A 13/08 EUR 1655,838 1652,275 Active Emerging Credit A 13/08 EUR 1592,317 1588,907 Active Emerging Credit B 13/08 EUR 1449,435 1448,404 Active European Credit A 13/08 EUR 1386,816 1385,846 Active European Credit B 13/08 EUR 1388,364 1384,988 Active European Equity A Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Em. 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Mkt Corp Bd A 14/08 14/08 14/08 14/08 14/08 14/08 14/08 14/08 14/08 14/08 USD USD USD USD USD USD EUR USD USD USD 25,850 16,860 15,040 14,660 14,920 10,410 15,310 15,176 9,549 12,622 25,810 16,830 15,020 14,640 14,820 10,372 15,250 15,124 9,516 12,589 ASIAN OPP CAP RET EUR ADWISE L/S CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SELECTED BOND DIS RET EUR SELECTED BOND CAP RET EUR VALUE OPP CAP RET EUR 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 12,883 109,624 113,307 109,081 24,152 5,730 119,967 9215,768 RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Rubrica 4 “Avvisi Legali”: 1 modulo: € 400 2 moduli: € 800 Rubriche Compravendite immobiliari Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica espresso in kWh/mqa o kWh/mca a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. agenzia.solferino@rcs.it Quota/pre. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: € 4,00; n. 1: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42. Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: Corriere della Sera € 4,42; Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00. n. 16: Corriere della Sera € 1,67; Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08. n. 22: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67. n. 23: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00. •ORO USATO: Euro 18,75/gr. •ARGENTO USATO : Ore pa sti. 348. 08.28.35 0 Temporary Shop Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. Hotel Columbia tre stelle superiore. Piscina. Tel. 0541.96.14.93. 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Quota/pre. www.multistarssicav.com multistars@pharus.ch T. +41 (0)91 640 37 80 13/08 EUR 101,730 101,530 13/08 EUR 103,750 103,440 13/08 EUR 152,080 149,260 13/08 EUR 1552,120 1523,640 Orazio Conservative A Sparta Agressive A WM Biotech A WM Biotech I www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 13/08 EUR 191,200 190,990 NM Augustum Corp Bd A 13/08 EUR 146,720 146,670 NM Augustum High Qual Bd A 13/08 EUR 135,960 135,800 NM Balanced World Cons A 13/08 EUR 139,190 139,180 NM Euro Bonds Short Term A 13/08 EUR 46,500 46,090 NM Euro Equities A 13/08 EUR 73,340 72,910 NM Global Equities EUR hdg A 105,720 105,720 NM Inflation Linked Bond Europe A 13/08 EUR 13/08 EUR 111,870 111,700 NM Italian Diversified Bond A 13/08 EUR 114,440 114,260 NM Italian Diversified Bond I 13/08 EUR 137,000 136,870 NM Large Europe Corp A 13/08 EUR 104,610 104,500 NM Market Timing A 13/08 EUR 105,650 105,540 NM Market Timing I 13/08 EUR 61,910 61,730 NM Q7 Active Eq. Int. A 08/08 EUR 105,320 105,650 NM Q7 Globalflex A 08/08 EUR 120,900 121,260 NM Total Return Flexible A 13/08 EUR 102,820 102,230 NM VolActive A 13/08 EUR 103,480 102,880 NM VolActive I AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 13/08 EUR 13/08 EUR 13/08 EUR 106,200 112,590 149,860 105,720 112,190 149,330 Numero verde 800 124811 www.nextampartners.com-info@nextampartners.com 13/08 EUR 6,942 Nextam Bilanciato 13/08 EUR 7,565 Nextam Obblig. Misto 13/08 EUR 6,167 BInver International A 13/08 EUR 5,560 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 13/08 EUR 5,823 CITIC Securities China Fd A 13/08 EUR 5,349 Fidela A 13/08 EUR 5,759 Income A 13/08 EUR 7,191 International Equity A 13/08 EUR 6,380 Italian Selection A 13/08 EUR 5,340 Liquidity A 13/08 EUR 4,977 Multimanager American Eq.A 13/08 EUR 4,784 Multimanager Asia Pacific Eq.A 13/08 EUR 4,504 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 13/08 EUR 4,426 Multimanager European Eq.A 13/08 EUR 5,262 Strategic A 13/08 EUR 6,071 Usa Value Fund A 13/08 EUR 5,541 Ver Capital Credit Fd A Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com 13/08 EUR 113,190 PS - Absolute Return A 13/08 EUR 119,500 PS - Absolute Return B 13/08 EUR 108,050 PS - Algo Flex A 13/08 EUR 103,300 PS - Algo Flex B 13/08 EUR 86,030 PS - BeFlexible A 13/08 USD 84,610 PS - BeFlexible C 12/08 EUR 101,600 PS - Best Global Managers A 12/08 EUR 105,610 PS - Best Global Managers B 13/08 EUR 108,930 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 13/08 EUR 163,200 PS - Bond Opportunities A 13/08 EUR 121,790 PS - Bond Opportunities B 13/08 USD 101,770 PS - Bond Opportunities C 12/08 EUR 119,550 PS - EOS A 6,939 7,553 6,169 5,550 5,848 5,360 5,756 7,160 6,364 5,340 4,983 4,766 4,489 4,426 5,259 6,064 5,530 113,130 119,430 108,030 103,280 85,890 84,480 102,150 106,120 108,420 163,000 121,640 101,650 122,550 Nome Data Valuta PS - Equilibrium A PS - Fixed Inc Absolute Return A PS - Global Dynamic Opp A PS - Global Dynamic Opp B PS - Inter. Equity Quant A PS - Inter. Equity Quant B PS - Liquidity A PS - Liquidity B PS - Opportunistic Growth A PS - Opportunistic Growth B PS - Prestige A PS - Quintessenza A PS - Quintessenza B PS - Target A PS - Target B PS - Target C PS - Titan Aggressive A PS - Total Return A PS - Total Return B PS - Valeur Income A PS - Value A PS - Value B PS - Value C 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 12/08 12/08 03/06 12/08 12/08 12/08 12/08 13/08 13/08 13/08 12/08 12/08 12/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD Quota/od. Quota/pre. 99,500 99,280 98,130 98,620 111,970 114,390 125,020 100,350 97,540 103,180 96,970 103,140 107,170 107,620 107,730 103,840 106,930 101,930 95,750 111,570 104,330 106,600 102,160 99,880 99,150 98,110 98,600 112,060 114,480 125,010 100,350 97,270 102,890 98,860 103,710 106,870 108,240 108,350 104,430 107,210 101,740 95,570 111,460 104,560 106,830 102,370 www.pegasocapitalsicav.com 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,070 107,230 105,540 105,660 101,900 99,680 106,970 107,130 105,440 105,560 101,740 99,530 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com 13/08 EUR Asian Equity B 13/08 USD Asian Equity B 13/08 USD Emerg Mkts Equity 13/08 EUR Emerg Mkts Equity Hdg 13/08 EUR European Equity 13/08 USD European Equity B 13/08 EUR Greater China Equity B 13/08 USD Greater China Equity B 13/08 USD Growth Opportunities 13/08 EUR Growth Opportunities Hdg 13/08 JPY Japanese Equity 13/08 USD Japanese Equity B 13/08 EUR Japanese Equity Hdg 13/08 CHF Swiss Equity 13/08 EUR Swiss Equity Hdg 13/08 USD US Equity 13/08 EUR US Equity Hdg 8a+ Eiger 8a+ Gran Paradiso 8a+ Latemar 8a+ Matterhorn 98,910 138,800 456,330 445,900 271,360 335,140 117,800 167,660 76,440 83,730 132,580 131,540 172,400 130,800 99,350 174,360 192,020 98,850 138,720 456,360 445,940 270,690 334,290 116,640 166,000 75,480 82,690 132,090 131,040 171,760 129,650 98,480 172,890 190,410 Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 13/08 EUR 5,915 5,861 13/08 EUR 5,216 5,221 13/08 EUR 5,779 5,763 08/08 EUR 751560,335 784168,257 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13353EB Economia/Mercati Finanziari 43 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Sussurri & Grida Piazza Affari VENDITE SUI TITOLI BANCARI GIÙ UBI E POPOLARE MILANO di GIACOMO FERRARI Seduta all’insegna dei contrasti per le Borse europee e per Piazza Affari. Dopo un avvio debole a causa dei dati del Pil di Germania e Francia, gli indici hanno cambiato direzione a metà giornata, riportandosi di poco sopra la parità. Nel pomeriggio, poi, mentre nel resto del Vecchio Continente il clima è rimasto positivo (grazie alle aperture di Putin per una soluzione alla crisi ucraina), a Milano l’indice Ftse-Mib è ridisceso, chiudendo a -0,29%. Hanno pesato le vendite sui titoli bancari, con Ubi Banca in calo del 2,96%, seguita da Popolare Milano (-2,67%), Banco Popolare (-2,36%), Monte Paschi (-2,06%) e Unicredit (-1,85%). Nel comparto è terminata in rialzo soltanto Mediobanca (+1,4%). Quanto alle variazioni positive, Gtech ha registrato il terzo passo avanti consecutivo (+3,91%) sulla scia dell’acquisto negli Usa di Igt. Buzzi-Unicem (+2,97%) ha beneficiato invece del report positivo di Morgan Stanley, che ha portato il target-price da 12,9 a 13,75 euro. Costante anche il recupero di Fiat (ieri +2,23%) mentre si avvicinano i termini per l’esercizio del diritto di recesso. Bene, infine, World Duty Free (+1,54%) e Cnh Industrial (+1,51%). © RIPRODUZIONE RISERVATA Borsa Italiana Nome Titolo Tel. ThyssenKrupp prepara l’addio a Terni (f.ch.) Sono appena ritornati e se ne vogliono già andare. Il colosso tedesco dell’acciaio ThyssenKrupp pensa ancora di cedere nel lungo termine il suo stabilimento italiano di Terni e la divisione di produzione di leghe di metalli speciali Vdm. «In un periodo medio lungo non pensiamo che resteranno nel portafoglio di ThyssenKrupp» ha detto il direttore finanziario Guido Kerkhoff nel corso della conference call dopo la diffusione dei risultati del trimestre. Il Cfo non ha risposto a chi ha chiesto se ThyssenKrupp avesse fatto concretamente qualcosa per poter trovare un compratore. Incaricata di gestire la cessione di Vdm sarebbe Deutsche Bank. © RIPRODUZIONE RISERVATA Socimi, Tangentopoli e l’avviso ai creditori 22 anni dopo (m. ger.) L’onda lunghissima di Tangentopoli 1992 plana su tre pagine della Gazzetta Ufficiale dove vengono «chiamati» a farsi rintracciare 605 creditori di un’azienda che pagava mazzette e che ora, 22 anni dopo, è ancora in concordato. Si tratta della Socimi-Società Costruzioni Industriali Milano, capofila di un gruppo di cui faceva parte anche Officine Padane, finita in un’analoga procedura. Socimi realizzava automezzi (tram, autobus e metropolitane) per il trasporto pubblico. L’amministratore delegato confessò a Di Pietro & C. il pagamento di tangenti per decine di miliardi di lire. Ma come si arriva a oggi e alla lista dei 605 creditori irreperibili? La procedura (ammini- Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) A A.S. Roma .....................(ASR) 0,752 +1,14 +10,45 0,469 0,851 297,2 Class Editori ..........................(CLE) 0,199 -0,30 +10,69 0,177 0,362 55,9 A2A .......................................(A2A) 0,756 0,737 1,029 2375,7 CNH Industrial......................(CNHI) 6,390 +1,51 -21,98 6,240 8,800 8566,7 Acea......................................(ACE) 9,935 +0,05 +19,84 7,995 11,200 2109,9 Cofide ...................................(COF) 0,499 +2,25 -9,85 0,462 0,571 -1,36 -30,85 13,810 23,160 57,8 Cogeme Set ..........................(COG) — — — -0,20 -50,62 Acotel Group * ......................(ACO) 13,810 -9,63 Acque Potabili .......................(ACP) 1,100 — +45,50 0,749 1,439 39,6 Conafi Prestito' .....................(CNP) 0,301 Acsm-Agam ..........................(ACS) 1,090 +3,42 +3,81 1,050 1,375 83,5 Cred. Artigiano ......................(CRA) — AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) 11,290 +3,67 +17,24 9,595 13,680 99,1 Cred. Emiliano .........................(CE) 6,550 Aedes * ...................................(AE) 0,024 0,057 28,0 Cred. Valtellinese .................(CVAL) — — — — Crespi ...................................(CRE) 1,361 +1,64 +70,13 0,701 1,480 142,1 Csp .......................................(CSP) Aedes 14w *.....................(WAE14) Aeffe *...................................(AEF) 0,026 +2,77 -35,00 — — Ferragosto record per Buffett: titolo a 200mila dollari © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA (f. sav.) Ha appena archiviato un secondo trimestre da far impallidire gli utili dei colossi hi-tech: 6,4 miliardi di dollari di profitti per la finanziaria Berkshire Hathaway (+41% su anno). Warren Buffett si dimostra ancora una volta il re dei derivati perché il contributo decisivo è arrivato dai titoli finanziari strutturati che hanno beneficiato indirettamente della cessione del «Washington Post» a Jeff Bezos. Ecco perché la soglia psicologica dei 200mila dollari per azione raggiunta ieri per la prima volta dai titoli quotati della sua cassaforte sono l’onda lunga di un successo senza precedenti, peraltro già segnalato dagli analisti di Nomura che giorni fa ritoccavano al rialzo (208mila dollari) il prezzo obiettivo dell’azione Berkshire con un utile per titolo stimato a 10,77 dollari per il 2015. Ovvio che la raccomandazione sia ancora «buy» per gli investitori, attratti dalle azioni di classe A della conglomerata finanziaria che nei primi sei mesi dell’anno ha fatto registrare profitti minori solo rispetto a Exxon e ad Apple. D’altronde secondo Fortune Berkshire Hathaway sarebbe la quarta azienda Usa per fatturato con i suoi 182 miliardi di dollari di ricavi e i 19 miliardi di utili (2013). Dall’inizio dello stesso anno il titolo è stato protagonista di un rally a Wall Street, essendo cresciuto del 18,2%, anche se la percentuale è inferiore alla crescita dell’indice S&Poor 500. Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) -0,98 strazione straordinaria prima e liquidazione coatta poi) nasce proprio nel 1992 dalla dichiarazione di insolvenza pronunciata dal Tribunale di Milano. Passano gli anni finché i tre commissari liquidatori insediatisi nel 2007 decidono di avviare la pratica di ricerca di terzi assuntori. Ovvero la figura professionale di chi si accolla l’obbligo di adempiere al concordato. Arriva così una società creata appositamente da un professionista milanese, Stefano Rosetti Zannoni, e la Varde Partners, un’investment company americana. Depositano la proposta di concordato, con l’ok dei commissari liquidatori, alla cancelleria del tribunale Fallimentare di Milano. Al passivo ci sono 136 milioni, di cui 119 milioni solo dei creditori chirografari. All’attivo 13 milioni. La società che si è assunta il concordato offre di pagare solo tutti i crediti in prededuzione e una piccola parte dei privilegiati. I chirografi restano a bocca asciutta. Ma la procedura prevede che si debbano contattare tutti i creditori che si sono insinuati nel passivo. Il tempo trascorso dall’avvio dell’amministrazione straordinaria è quasi un quarto di secolo. E molte raccomandate tornano indietro: destinatario «sconosciuto», «trasferito», «irreperibile». Quindi il 30 luglio scorso il tribunale fallimentare dà il via libera alla procedura per pubblici proclami. E la Gazzetta Ufficiale stampa il lungo elenco di centinaia di privati e aziende che nella gran parte dei casi non vedranno nemmeno le briciole. Ma almeno sono stati avvisati, dopo 22 anni. — Nome Titolo Tel. H Hera...............................(HER) Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) 1,630 2,172 2828,9 Piaggio ...................................(PIA) 2,202 -8,48 2,110 2,978 804,2 0,562 -5,47 +47,78 0,380 0,860 25,6 Pierrel ...................................(PRL) 0,722 +1,19 +39,65 0,504 0,813 34,2 352,3 IGD *......................................(IGD) 1,041 -0,19 +21,05 0,860 1,455 376,3 Pierrel 12w.....................(WPRL12) — — — — — — — — Il Sole 24 Ore ........................(S24) 0,735 +0,41 +20,59 0,603 1,340 31,6 Pininfarina ............................(PINF) 3,092 -1,53 -4,39 3,060 5,330 94,6 Ima * .....................................(IMA) 29,000 +1,05 +1,75 26,150 39,220 1068,8 Piquadro .................................(PQ) 1,732 -0,52 -3,78 1,732 2,358 87,4 Pirelli & C. ...............................(PC) 11,040 +0,73 -11,47 10,910 12,930 5227,6 0,648 13,8 — — — -0,76 +13,22 5,660 7,780 2180,5 0,760 +0,07 -18,22 0,704 1,209 849,2 0,477 — — — — 1,565 +1,36 +19,47 1,310 2,048 — Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) 1,911 +1,11 +17,24 0,301 — Tel. I Grandi Viaggi .................(IGV) I — — Nome Titolo Immsi ....................................(IMS) -0,27 0,568 -2,07 +22,63 0,463 0,790 194,2 Indesit....................................(IND) 10,810 -0,18 +8,81 9,390 11,260 1235,2 Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 10,420 +0,77 +9,11 8,800 10,930 Industria e Inn. ........................(IIN) -0,27 -28,24 0,451 1,020 11,0 Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 6,700 +0,83 +10,29 5,900 8,375 Intek Group ............................(IKG) 0,393 +1,32 +22,00 0,315 0,485 135,3 Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,270 -8,47 0,262 0,453 35,1 51,2 Intek Group rnc ....................(IKGR) 0,618 -0,64 +49,96 0,408 0,664 30,1 Prelios...................................(PRS) 0,419 +0,36 -26,95 0,400 0,764 211,4 1069,8 Premuda .................................(PR) 0,320 +2,01 +11,46 0,284 -0,92 125,5 57,6 Aiòn Renewables....................(AIN) — — — — — D D'Amico * .......................(DIS) 0,431 -1,06 -32,80 0,429 0,734 184,1 Interpump * ..............................(IP) 9,770 -1,41 +11,40 8,720 11,230 0,407 58,4 Alerion ..................................(ARN) 2,886 -1,50 -13,59 2,886 3,958 127,2 D'Amico 16 warr *...........(WDIS16) 0,075 -6,13 -27,54 0,075 0,128 — Intesa Sanpaolo......................(ISP) 2,116 -1,21 +18,68 1,783 2,612 32931,9 Prima Industrie * ....................(PRI) 11,000 -2,91 +17,58 9,250 15,690 116,8 Ambienthesis.........................(ATH) 0,500 +1,42 +0,79 0,470 0,685 45,6 Dada * ....................................(DA) 3,070 +1,39 -10,76 3,028 4,200 51,1 Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) 1,877 -1,78 +28,83 1,457 2,236 1761,6 Prysmian ...............................(PRY) 15,020 -0,27 -19,29 14,910 19,540 3227,5 Amplifon...............................(AMP) 4,338 3,996 4,890 972,3 Damiani *.............................(DMN) 1,270 1,230 1,800 103,2 Invest e Sviluppo ....................(IES) 0,490 +2,08 -27,02 0,478 0,830 3,2 R R. De Medici * ..................(RM) 0,280 — +4,28 0,264 0,365 Anima Holding .............................() 3,980 — — 3,700 4,598 1196,7 Danieli ..................................(DAN) 20,960 +2,75 -15,72 20,090 26,830 859,6 Irce *......................................(IRC) 1,987 -0,40 +18,27 1,675 2,340 55,9 Ratti ......................................(RAT) 2,430 +1,25 +10,76 2,194 2,608 66,4 Ansaldo Sts *.........................(STS) 7,225 — +3,52 6,525 7,668 1448,1 Danieli rnc ..........................(DANR) 15,110 +2,16 -6,03 14,790 18,070 614,7 Iren ........................................(IRE) 0,940 -1,57 -14,39 0,938 1,340 1120,2 RCS Mediagroup ...................(RCS) 1,167 +3,27 1,096 1,806 597,8 Arena ....................................(ARE) — — — — — Datalogic * ............................(DAL) -3,61 7,700 10,000 465,7 Isagro * ..................................(ISG) 1,768 +1,43 +2,88 1,618 2,400 43,3 Recordati *............................(REC) 11,660 +1,04 +12,88 10,330 13,330 2437,6 Ascopiave *...........................(ASC) 1,807 -0,61 +1,46 1,708 2,326 425,9 De'Longhi .............................(DLG) 15,500 +1,84 +30,14 11,860 17,000 2301,8 Isagro Azioni Sviluppo * ...............() 1,363 -0,15 1,256 1,860 19,3 Reply * ..................................(REY) 56,950 +0,09 Astaldi * ................................(AST) 6,665 +0,83 -13,05 6,450 8,380 — -1,36 +6,58 — 8,000 — +2,50 -0,74 — -9,53 -2,82 49,440 66,150 105,7 529,0 658,3 Dea Capital *.........................(DEA) 1,372 +0,07 +10,20 1,207 1,529 420,9 IT WAY * ................................(ITW) 1,660 -0,66 +11,48 1,489 2,110 13,1 Retelit.....................................(LIT) 0,495 -0,28 -10,57 0,485 0,775 81,0 Atlantia ..................................(ATL) 18,000 -0,55 +8,96 16,310 21,310 14867,4 Delclima................................(DLC) 1,221 +0,08 1,180 1,590 183,8 Italcementi................................(IT) 5,260 -0,38 5,050 8,514 1833,7 Risanamento...........................(RN) 0,151 -0,98 -28,82 0,151 0,238 271,8 Autogrill ................................(AGL) -0,09 Diasorin *...............................(DIA) 29,620 +1,44 -15,40 28,680 35,690 1653,2 Italmobiliare...........................(ITM) 27,660 -1,71 +10,20 24,550 34,980 616,8 Rosss....................................(ROS) 1,350 — +1,58 1,278 1,659 15,5 38,5 Italmobiliare rnc...................(ITMR) 17,150 -0,75 +16,83 14,460 22,900 280,4 S Sabaf S.p.a. *..................(SAB) 11,400 +1,15 -11,15 11,270 15,500 131,5 103,8 7,675 1487,2 -9,30 10,120 12,950 911,6 Digital Bros *..........................(DIB) 2,726 -2,15 +23,35 2,180 3,802 Autostrade Mer. ................(AUTME) 15,220 +1,00 -3,67 14,950 17,330 66,1 Dmail Group * ......................(DMA) 2,766 +3,60 -30,15 2,572 4,690 4,1 IVS Group ...............................(IVS) 8,850 7,230 9,360 344,7 Saes *.....................................(SG) 7,090 +1,29 +1,29 6,880 8,850 Azimut..................................(AZM) 17,420 +0,64 -9,31 17,130 25,848 2481,2 DMT *.....................................(EIT) 38,400 1092,1 IVS Group 16 warr ...............(WIVS) — — — — — — Saes rnc *.............................(SGR) 5,925 5,925 7,805 44,3 8,640 64,5 E Edison r........................(EDNR) -2,04 +12,64 33,450 44,000 0,876 97,5 0,220 — -1,87 0,215 0,254 221,3 Safilo Group...........................(SFL) 15,500 +5,44 -12,82 14,100 19,030 955,3 EEMS..................................(EEMS) 7676,9 5,850 — -4,17 -9,86 5,740 -4,36 Autostrada To-Mi .....................(AT) 10,430 +0,48 B B&C Speakers *.............(BEC) 5,865 -3,86 5,710 -1,18 -10,29 0,875 1,053 0,220 +14,11 -28,39 0,160 0,534 9,0 J Juventus FC..................(JUVE) K K.R.Energy......................(KRE) El.En. * ..................................(ELN) 22,250 +3,01 +39,67 15,710 25,150 105,4 Kinexia..................................(KNX) Banca Generali .....................(BGN) 20,130 -2,23 -11,56 19,200 25,110 2332,8 Banca Ifis *...............................(IF) 14,030 -1,20 +9,95 11,570 16,350 757,2 Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) 5,830 -1,52 -6,39 5,065 8,762 2810,5 Elica * ...................................(ELC) 1,598 -1,05 -5,39 1,598 2,040 99,6 Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) 3,174 -1,49 -7,53 3,096 4,465 1453,4 Emak * ...................................(EM) 0,727 -1,29 -11,66 0,717 1,054 8,972 15,780 4127,4 Enel.....................................(ENEL) 3,896 -0,05 +24,31 3,134 Banco Popolare .......................(BP) 11,170 Banco Popolare w10.........(WBP10) -2,36 +7,76 — — — Basicnet................................(BAN) 2,160 -0,37 -6,82 Bastogi......................................(B) 2,098 +2,34+154,92 — 1,100 — +22,07 -1,58 -11,96 -1,79 -41,89 1,070 1,910 36,8 Saipem.................................(SPM) 17,490 +0,69 +13,28 15,430 20,850 1,786 +0,90 -17,39 1,647 2,528 39,1 Saipem risp........................(SPMR) L La Doria * .........................(LD) 5,350 -0,65 +36,34 3,896 6,790 166,3 Salini Impregilo .....................(SAL) 120,3 Landi Renzo *..........................(LR) 1,116 -0,36 -11,57 1,098 1,574 125,2 4,460 36787,0 Lazio .....................................(SSL) 0,546 +0,46 +11,97 0,487 0,640 37,3 — — — — — 3,036 +0,20 -37,01 2,834 4,980 1501,0 Salini Impregilo rnc .............(SALR) 10,840 -0,46 -14,24 10,250 13,140 17,2 Saras ....................................(SRS) -1,50 0,786 — 1,300 754,1 — +11,01 10,800 14,220 118,3 Save....................................(SAVE) 12,750 -0,31 +3,24 11,870 13,750 707,9 Screen Service......................(SSB) 0,035 -0,57 -42,15 0,031 0,178 4,8 Seat PG...................................(PG) 0,001 -6,67 -22,22 0,001 0,002 22,5 — — Sat ........................................(SAT) 12,000 2,100 2,546 131,9 0,823 3,870 37,0 BB Biotech *............................(BB) 134,200 +0,98 +16,19 109,100 147,400 — -5,65 0,786 Bca Carige ............................(CRG) 0,110 -2,04 -40,08 0,109 0,274 1135,7 Seat PG r ..............................(PGR) 1,295 — +40,76 0,480 1,295 0,9 Bca Carige r........................(CRGR) 1,090 +0,65 +10,66 0,901 1,994 2,8 Servizi Italia * .........................(SRI) 4,424 +0,18 +8,43 3,982 5,650 121,5 Bca Finnat * ..........................(BFE) 0,430 +0,28 +7,57 0,317 0,599 158,9 Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15) 0,385 0,235 0,528 — Bca Intermobiliare .................(BIM) 3,476 3,098 3,690 543,6 Sesa......................................(SES) 12,610 -1,71 +6,06 11,380 14,150 186,1 -0,11 +11,70 — +57,14 Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) 0,696 -2,66 +36,47 0,510 1,040 152,3 SIAS .......................................(SIS) 8,200 +0,49 +13,10 7,215 9,770 Bca Pop.Milano......................(PMI) 0,548 -2,67 +37,46 0,384 0,727 2435,9 Sintesi .....................................(SII) 0,096 +0,52 -11,11 0,087 0,131 4,1 Bca Pop.Spoleto ....................(SPO) — — — — Snai ......................................(SNA) 1,640 -3,47 +20,68 1,359 2,272 192,5 4,516 14321,9 — — 1863,2 Bca Profilo ............................(PRO) 0,302 -1,63 +50,10 0,199 0,476 203,6 Snam Gas .............................(SRG) 4,256 +0,52 +5,24 3,974 Bco Desio-Brianza ................(BDB) 2,626 -2,74 +19,36 2,194 3,398 312,7 Sogefi *...................................(SO) 2,806 -0,43 -34,41 2,700 4,980 330,4 Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) 2,560 +4,92 +25,61 2,038 3,154 33,5 Sol ........................................(SOL) 6,250 -1,26 +8,98 5,630 7,180 568,7 Bco Santander ....................(SANT) 7,295 -0,07 +13,10 6,245 1,941 +0,94 Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 10,930 — +10,74 7,870 — Sorin.....................................(SRN) 9,530 11,780 72,1 Space....................................(SPA) -9,30 1,900 2,306 931,9 — — — — — — — — — — — — 0,322 +2,39 -11,81 0,310 0,462 27,2 — Bee Team *............................(BET) 0,417 +0,70 +59,43 0,259 0,642 55,4 Space warr.........................(WSPA) Beghelli ...................................(BE) 0,391 0,387 0,654 78,7 Stefanel * ............................(STEF) Beni Stabili ...........................(BNS) 0,599 +1,44 +20,60 0,490 0,693 1139,5 Stefanel risp * ...................(STEFR) Best Union Co......................(BEST) 2,000 — +34,32 1,489 2,236 18,7 STMicroelectr. ......................(STM) Bialetti Industrie *...................(BIA) 0,524 -10,04+133,72 0,224 0,930 40,7 T Tamburi ...........................(TIP) Biancamano *.......................(BCM) 0,526 +1,84 +5,52 0,495 0,845 17,5 Tamburi 13w ...................(WTIP15) — — — — — — Biesse * ................................(BSS) 7,510 -2,34 +38,69 5,130 9,595 207,1 TAS .......................................(TAS) 0,470 -2,08 -4,06 0,470 0,650 19,4 Bioera.....................................(BIE) 0,305 -1,74 -19,52 0,300 0,450 11,1 1,003 10833,8 -9,81 +7,10 20,000 23,750 93,0 Enel Green Pw....................(EGPW) 1,971 +0,20 +6,83 1,831 2,176 9811,7 4,130 79,8 Enervit ..................................(ENV) 3,500 3,140 5,940 63,0 Lventure Group ....................(LVEN) 0,632 +3,18 +54,47 0,403 1,472 11,0 -1,84 -15,72 28,000 38,980 169,9 — -14,35 37,600 54,050 466,7 M Maire Tecnimont ...............(MT) 1,810 -0,22 +9,04 1,485 2,870 555,6 0,119 -0,50 -24,79 0,118 0,169 54,9 -1,73 11,620 14,380 794,1 Boero Bart.............................(BOE) 21,420 Bolzoni *................................(BLZ) -1,79 3,098 Bon.Ferraresi...........................(BF) 29,800 -8,29 — +5,02 Borgosesia..............................(BO) 0,792 Borgosesia rnc......................(BOR) 0,929 +3,22 — -11,90 2,870 0,763 0,934 29,3 0,900 1,170 0,8 Brembo * ..............................(BRE) 25,460 -0,74 +25,54 18,880 29,660 Brioschi..................................(BRI) -0,11 +20,90 -3,13 — +8,76 Engineering * ........................(ENG) 37,600 Luxottica ...............................(LUX) 40,260 +0,17 +3,18 37,410 43,200 19291,2 Eni .........................................(ENI) 18,380 +0,77 +6,12 16,250 20,410 66496,8 Management e C. .................(MEC) Erg........................................(ERG) 10,430 -2,71 +9,73 MARR * ..............................(MARR) 11,900 -0,58 9,319 12,020 1579,6 1707,2 Ergy Capital...........................(ECA) 0,112 -0,09 -35,57 0,111 0,188 18,5 Mediacontech ......................(MCH) 1,016 -0,29 -38,79 1,010 2,300 18,6 0,147 74,2 Ergy Capital 16w ............(WECA16) 0,019 — -28,03 0,017 0,031 — Mediaset ................................(MS) 2,908 -1,42 -16,05 2,800 4,332 3459,1 -0,24 -36,38 15,820 26,250 1142,6 Esprinet * ..............................(PRT) 6,690 -1,69 +27,07 5,265 8,765 351,3 Mediobanca............................(MB) 6,175 +1,40 5,915 8,410 5290,1 Buzzi Unicem ........................(BZU) 11,080 +2,97 -15,48 10,600 15,150 1822,4 Eukedos ................................(EUK) 1,000 +6,21 +58,10 0,619 1,150 17,7 Mediolanum .........................(MED) 5,230 -0,19 -17,05 5,210 7,145 3845,4 276,6 Eurotech * .............................(ETH) 1,706 -1,33 -7,48 1,706 2,642 60,8 Meridie ...................................(ME) 0,126 -9,06 +60,00 0,077 0,188 6,6 -7,42 27,040 33,090 0,094 Brunello Cucinelli *..................(BC) 16,700 Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) 6,885 +1,85 -3,57 0,076 6,690 8,050 -2,14 C Cad It * ..........................(CAD) 3,982 -0,55 -14,55 3,850 5,300 35,8 Exor ......................................(EXO) 27,960 -0,50 6880,3 Mid Industry Cap ...................(MIC) — — — — — Cairo Comm. *........................(CAI) 5,430 -0,82 -7,97 5,320 7,720 427,5 Exprivia *...............................(XPR) 0,706 -0,56 -15,65 0,706 0,995 36,6 Mittel.....................................(MIT) 1,493 -1,71 -11,55 1,490 1,821 132,0 Caleffi....................................(CLF) 1,426 -1,59 -0,21 1,392 1,670 17,3 1,079 -0,92 -19,24 1,079 1,490 312,6 Moleskine * ..........................(MSK) 1,161 -0,34 -26,10 1,140 1,738 247,8 Caltagirone ..........................(CALT) 2,334 +0,60 +14,86 1,995 3,000 280,0 F Falck Renewables * .........(FKR) Ferragamo...........................(SFER) 19,940 3374,6 MolMed ...............................(MLM) 0,502 +1,35 -32,35 0,490 0,849 114,9 Caltagirone Ed.......................(CED) 1,020 +0,79 -2,86 1,012 1,348 127,5 Fiat............................................(F) 7,330 +2,23 +5,92 5,945 9,070 9032,7 Moncler .............................(MONC) 12,100 +0,92 -24,94 11,150 16,350 3037,3 Campari ................................(CPR) 5,690 +1,25 -6,18 5,615 6,420 3287,1 Fidia * ...................................(FDA) 2,984 2,360 3,570 15,3 Mondadori..............................(MN) 0,838 -1,35 -39,71 0,834 1,539 221,0 Cape Live ................................(CL) 2,210 — +23,33 1,760 2,797 22,4 Fiera Milano * .........................(FM) 5,975 +1,27 -17,59 5,430 8,560 250,6 Mondo Tv * ...........................(MTV) 1,635 -0,55+223,44 0,502 2,254 43,4 Carraro ...............................(CARR) 2,190 -0,90 -29,81 2,100 3,332 102,1 Fincantieri ...................................() 0,675 -3,23 — 0,638 0,780 1148,6 Monrif..................................(MON) 0,285 +2,52 -35,40 0,276 0,616 42,0 Cattolica As.........................(CASS) 15,890 +0,95 -18,35 14,770 19,680 856,4 FinecoBank .................................() 3,808 -0,47 — 3,808 4,170 2312,4 Monte Paschi Si. ................(BMPS) 1,044 -4,80 1,030 2,562 5406,3 — Finmeccanica........................(FNC) 6,655 +1,29 +22,22 5,445 7,355 3829,6 Moviemax............................(MMG) 0,048 +3,26 -24,60 0,032 0,100 3,7 0,573 +0,35 +17,27 Cell Therap...........................(CTIC) 1,895 +1,17 +28,91 1,337 3,110 Cembre * .............................(CMB) 10,130 -0,10 +12,74 8,600 12,240 172,2 FNM .....................................(FNM) Cementir *............................(CEM) 4,790 -1,20 +12,71 4,162 7,440 764,9 Fullsix....................................(FUL) Cent. Latte Torino * ................(CLT) 2,830 +0,43 +63,39 1,726 5,935 28,4 Ceram. Ricchetti.....................(RIC) 0,282 +1,88 +51,94 0,184 0,381 Cerved..................................(CDC) 4,500 +0,54 — 4,450 CHL.......................................(CHL) 0,041 +1,24 -7,27 0,037 -1,43 -27,81 19,420 27,680 — +23,31 — -2,06 0,482 0,688 248,3 Mutuionline *........................(MOL) 4,796 -0,08 +16,63 4,010 5,315 189,2 — — — — N Nice *............................(NICE) 2,878 -0,42 +4,50 2,726 3,566 336,1 1,018 +0,59 -42,01 0,950 2,175 44,7 Noemalife .............................(NOE) 5,000 -1,86 +39,04 3,464 6,060 38,2 22,9 G Gabetti Pro.S..................(GAB) Gas Plus................................(GSP) 4,170 -0,71 -10,97 4,162 5,025 186,2 Noemalife 15 warr .........(WNOE15) — — — — 5,000 877,2 Gefran * ..................................(GE) 3,638 -0,11 +29,93 2,762 4,336 51,8 Novare ....................................(NR) — — — — — — 0,061 9,8 -0,98 -10,28 15,020 17,430 23582,0 O Olidata ............................(OLI) 0,365 -1,38 -7,39 0,362 0,532 12,4 1,285 -1,91 — Generali ....................................(G) 15,180 — CIA .........................................(CIA) 0,249 -0,20 -2,24 0,230 0,310 22,5 Geox .....................................(GEO) 2,474 +0,90 Ciccolella ................................(CC) 0,275 -1,86 -8,76 0,270 0,415 49,9 Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) 1,050 Cir..........................................(CIR) 0,981 +4,31 -14,14 0,940 1,220 761,4 — — -8,84 2,452 3,486 643,4 -1,91 1,221 1,600 58,4 -0,10 -22,39 1,050 1,952 429,4 Parmalat ................................(PLT) 2,508 +0,24 +1,29 2,460 2,554 4588,8 Gtech ....................................(GTK) 17,810 +3,91 -19,99 15,430 23,980 30576,1 Parmalat 15w ................(WPLT15) 1,510 +1,00 +2,72 1,416 1,502 — P Panariagroup * ...............(PAN) — — — 6,015 +1,18 +5,07 — 5,470 7,360 — 2,288 2,174 2,810 332,2 B.O.T. Telecom IT ..............................(TIT) 0,810 -1,58 +14,33 0,709 1,169 +0,17 -31,73 1,160 2,057 Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,595 —+213,32 0,171 0,921 3,3 Telecom IT rnc......................(TITR) 0,660 -0,90 +16,93 0,564 0,789 3965,2 Tenaris ..................................(TEN) 16,120 +0,25 +2,48 14,800 17,650 Terna ....................................(TRN) 12.09.14 14.10.14 14.11.14 12.12.14 14.01.15 13.02.15 24 56 87 115 148 178 99,996 99,990 99,981 99,973 99,781 99,928 0,45 0,06 Scadenza Giorni Pr.Netto 13.03.15 14.04.15 14.05.15 12.06.15 14.07.15 14.08.15 206 238 268 297 329 360 99,916 99,884 99,855 99,830 99,794 99,647 120,5 — 3,764 +0,59 +4,09 3,560 4,114 7551,8 61,7 TerniEnergia *........................(TER) 1,636 -1,45 -25,30 1,636 2,364 Tesmec * ...............................(TES) 0,630 +4,05 -20,27 0,599 0,920 66,7 Tiscali.....................................(TIS) 0,048 -0,21 +12,03 0,042 0,080 88,2 Tiscali 14w ......................(WTIS14) 0,000 — -25,00 0,000 0,001 — -0,31 -33,21 79,200 120,100 2433,2 Tod's.....................................(TOD) 79,750 Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 5,240 +0,38 -16,16 5,115 TXT e-solution *.....................(TXT) 7,800 +0,52 -14,24 7,560 11,910 5,410 -2,96 +11,78 4,840 7,520 U UBI Banca .......................(UBI) 8,480 368,5 91,9 4912,1 Unicredit ...............................(UCG) 5,585 -1,85 +3,71 5,360 6,870 32925,3 Unicredit risp ......................(UCGR) 7,790 -0,76 -0,83 7,790 9,500 19,1 Unipol ....................................(UNI) 3,748 +1,02 -13,84 3,710 5,740 1657,1 Unipol prv ............................(UNIP) 3,342 +0,36 -8,89 3,330 5,070 910,9 UnipolSai.................................(US) 2,204 +1,10 -3,97 2,061 2,697 4968,1 UnipolSai risp......................(USRA) 206,500 +0,78 +13,53 173,097 280,233 261,5 UnipolSai risp B ..................(USRB) 2,641 788,0 V Valsoia ...........................(VLS) 13,420 -2,61 +25,42 10,060 15,790 141,4 2,072 +0,10 +4,20 Vianini Industria......................(VIN) 1,220 — +1,67 Vianini Lavori.........................(VLA) 4,750 -1,04 Vittoria Ass. *.........................(VAS) 9,470 -2,27 +8,60 -8,03 1,907 1,192 1,524 36,9 4,550 6,470 207,2 8,580 10,750 638,8 W World Duty Free .............(WDF) 7,935 +1,54 -14,68 7,675 10,830 1993,1 Y Yoox *...........................(YOOX) 18,060 -1,53 -46,38 17,300 34,750 1071,7 Z Zignago Vetro * .................(ZV) 5,045 +1,51 +0,30 4,920 6,315 443,6 Zucchi...................................(ZUC) 0,061 -3,97 -16,32 0,053 0,145 Zucchi 14 warr...............(WZUC14) 0,001 -30,77 -72,73 0,001 0,008 — Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,202 0,185 0,308 0,7 -1,46 +9,19 24,4 * Titolo appartenente al segmento Star. Valuta al 19-08-14 Rend. -2,47 +1,60 Telecom IT Media .................(TME) Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano Scadenza Giorni Pr.Netto — Rend. 0,07 0,10 0,12 0,15 0,18 0,32 Euribor Periodo 1 sett. 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi Monete auree Oro T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365 14 ago 14 ago 0,037 0,089 0,149 0,198 - 0,038 0,090 0,151 0,201 - 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi 0,298 0,389 0,478 0,302 0,394 0,485 Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Krugerrand Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Denaro Lettera 217,32 238,25 223,85 241,24 223,85 241,24 931,68 1.017,46 177,43 197,81 175,77 196,42 175,02 196,02 Tassi Mattino Sera Oro Milano (Euro/gr.) — Oro Londra (usd/oncia) 1.315,00 1.315,50 Argento Milano (Euro/kg.) — Platino Milano (Euro/gr.) — Palladio Milano (Euro/gr.) — Italia Euro17 Canada Danimarca Finlandia Sconto Interv 0,15 0,15 0,15 1 0 0,5 0,15 0,999 0 0,15 Francia Germania Giappone G.B. USA Svezia Sconto Interv 0,15 0,15 0,3 --0,25 0,25 0,15 0,15 0,1 0,5 0,25 0,25 Borse Estere A New York valori espressi in dollari, a Londra in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00 indici MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-08 Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 395,84 Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 103,38 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 3109,83 DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 308,20 DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 3058,16 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 331,04 DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2943,43 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2692,64 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 24801,36 Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 46631,90 Londra (FTSE100) . . . . . . . . . . . 6685,26 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . 10294,80 Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 545,37 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3294,83 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 5542,85 Toronto (300Comp) . . . . . . . . . 15273,66 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2270,30 Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 8430,10 var.% +0,14 +1,75 +0,22 +0,19 +0,07 +0,31 +0,33 +0,27 -0,36 -0,02 +0,43 -0,09 +0,41 -0,20 +0,64 +0,07 -0,01 +0,49 selezione FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 14-08 Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59,70 Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126,75 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97,69 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,57 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,28 Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . 10,73 Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 24,67 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 23,70 Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . 11,24 Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 12,67 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . 104,70 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,70 Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91,63 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 167,90 var.% +2,28 +0,76 +0,51 +0,83 +0,51 -0,51 -0,54 +0,04 -0,79 -0,43 -1,09 +1,56 +0,78 - PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-08 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,89 Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,60 Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18,23 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,56 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51,90 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,06 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89,02 Crédit Agricole. . . . . . . . . . . . . . . . 10,61 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53,24 Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,83 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125,60 Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,06 Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,37 Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58,53 Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,15 Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 78,53 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 35,92 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 72,99 Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,89 var.% -0,28 +0,36 +0,50 -0,36 +1,15 +0,21 +0,96 +0,38 +0,43 +0,02 +0,60 +1,46 +0,48 +1,14 -0,67 +0,42 -0,68 -0,01 -0,35 NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-08 Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 331,38 American Express . . . . . . . . . . . . . 87,37 Apple Comp Inc. . . . . . . . . . . . . . . 97,43 At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34,90 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 15,31 Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124,41 Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,25 Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . 105,76 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 24,60 Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,08 Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 40,11 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 64,19 Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 52,22 DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65,17 Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 98,77 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,36 General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 25,78 General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 33,71 Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 172,47 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 35,31 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,55 Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187,83 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,34 Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,94 Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . 101,90 JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,88 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . 170,10 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 53,68 McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 93,42 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 58,53 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44,25 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 116,99 Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 32,14 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 77,08 Occidental Pet . . . . . . . . . . . . . . . 100,32 Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,67 Philip Morris . . . . . . . . . . . . . . . . . 84,96 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 81,89 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 40,93 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,62 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149,24 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,47 Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,30 var.% +1,56 -0,03 +0,20 +0,59 +0,36 +1,99 +0,62 +0,57 -2,40 +0,68 +0,43 -0,30 -0,53 +0,09 -0,32 -0,34 -0,21 -0,72 +0,06 +0,02 +0,30 -0,06 +0,43 -0,47 +0,16 +0,28 +0,60 +0,15 -0,57 +1,18 +0,39 +0,10 +0,37 -0,23 +0,33 +1,63 +0,58 +0,50 +0,52 +1,16 +2,46 -0,81 +0,28 LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-08 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 370,70 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1583,29 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 4100,21 B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 854,00 Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 218,00 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473,19 British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 367,92 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1445,53 Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1395,00 Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 428,00 Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1104,98 Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1417,50 Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1047,00 Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 437,60 Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 348,25 Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2291,00 Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2592,00 Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 197,40 var.% -0,16 +0,48 -0,13 -0,41 -0,62 +0,37 -0,19 -0,62 +0,43 +0,14 +1,36 +0,96 +0,77 +1,23 +0,23 -0,17 +0,31 -0,46 ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-08 Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,45 Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,00 Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16,02 var.% +0,43 +0,38 +0,88 44 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Cultura Stati Uniti, team di musei per Warhol Una collaborazione tra il Moma (Museum of Modern Art di New York) e l’Andy Warhol Museum di Pittsburgh per dare il via alla digitalizzazione di 500 film di Warhol (foto) realizzati tra il 1963 e il ’72 dall’artista e custoditi al Moma. Condotto con lo studio creativo Mpc per gli effetti visivi, il progetto coinvolge entrambi i musei: inizierà questo mese e richiederà alcuni anni. Don Chisciotte Da mozzo a capitano realizzò 1857-1924 Di origine polacca, scelse l’inglese il sogno di un’esistenza liquida e letteraria per scrivere i suoi libri: un’autobiografia nautica Conrad Vita misteriosa e folle di un marinaio fedele di PIETRO CITATI Q uando la madre morì di tubercolosi nell’aprile del 1865, Józef Teodor Konrad Korzeniowski, che più tardi diventò Joseph Conrad, aveva sette anni. Il padre, Apollo, le dedicò un culto quasi mistico, come a una Madonna o a una Grande Madre, culto che il figlio non condivise. Il figlio cercò di ripetere ed imitare il modello del padre, non quello della madre, che non ha alcuna parte di rilievo nella sua vita, nella sua mitologia e nella sua letteratura. Il padre — scrisse Conrad — era un uomo sensibilissimo, un temperamento esaltato e sognante, cupo ed ironico: aveva una conversazione affascinante; e il suo viso, fosco e cupo quando era calmo, si illuminava completamente quando rideva o sorrideva. Amava la letteratura: tradusse Shakespeare; il figlio ricordò che la sua prima introduzione alla letteratura inglese era stato I due gentiluomini di Verona, tradotto da Apollo. Il sogno, nascosto nell’amore del padre per la letteratura, era la Polonia cattolica: libera e indipendente dall’odiosa e mostruosa tirannia della Russia. Come scrisse il padre nel 1868: «Joseph ed io siamo due esiliati e vagabondi: abbiamo bisogno l’uno dell’altro; lui ha bisogno del misero guardiano che io sono per lui, ed io di quello che lui è per me, la sola forza che mi tenga in vita». Il figlio avrebbe potuto scrivere le stesse parole, sebbene in tutti i suoi libri avvolgesse la figura del padre in un’aura di fallimento. Apollo morì a Cracovia nel maggio 1869, quando il figlio aveva undici anni. Conrad passò gli ultimi mesi della vita del padre in un’abitazione silenziosissima, posseduta dalla morte, dove le suore infermiere sussurravano, muovendo appena le labbra. Molto tardi, di sera, era autorizzato ad entrare nella camera del moribondo: salutava il padre disteso sul letto, il quale spesso non riusciva nemmeno ad accorgersi della sua presenza. La notte Conrad si addormentava di un profondo sonno solo a forza di piangere: pensava con terrore alla morte inevitabile che stava per assalirlo. Quando era insieme agli altri, non versava una lacrima; e così veniva giudicato un piccolo miserabile indurito dalla sorte. Dopo la morte del padre, Conrad visse sotto la tutela del fratello della madre, Tadeusz Bobrowski: lo zio l’amò moltissimo, lo consigliò, lo comprese (ne conserviamo settanta lettere, scritte tra il 1876 e il 1893: Bobrowski, Lettere a Conrad, Sellerio, a cura di Maria Cristina Bragone). In quasi tutte le lettere lo zio criticava l’influenza romantica del padre sul figlio, al quale raccomandava risparmio, volontà e tenacia. Di rado Conrad gli ubbidì: continuava a sognare e a sprecare denaro; sapeva che lo zio aveva ragione, ma non poteva rinunciare alla propria inesauribile immaginazione e al proprio destino. Quando lo zio morì, Conrad scrisse che era stato per lui un «nobile e inesauribile tesoro di chiarezza di pensieri e calore di sentimenti». Attorno ai sedici anni, Conrad fu travolto dal desiderio di diventare capitano di mare. E cominciò a parlarne in modo così insistente da passare per folle. Lo zio gli rispose che era un «incorreggibile e disperato Don Chisciotte»: gli amici e i parenti lo deridevano. Più tardi, Conrad ammise che la sua vocazione marina era misteriosa e inesplicabile. «Credo che io fossi l’unico caso di un ragazzo della mia nazionalità e con le mie ascendenze che faceva, per così dire, un salto a piè pari fuori dal suo ambiente e dai suoi vincoli nazionali». Il suo desiderio affondava, come Conrad ci racconta, nell’immenso amore infantile per i libri di viaggio e le carte geografiche: lo stesso che aveva trascinato Baudelaire «a cullare il nostro infinito nel finito dei mari». *** Alla fine Tadeusz Bobrowski comprese e accolse le aspirazioni del nipote. Il 15 ottobre 1874 Conrad partì per Marsiglia, dove rimase fino all’aprile 1878, affidato alla custodia di un polacco che lavorava nella marina mercantile francese. Frequentò una famiglia di armatori, i Delestang; e un gruppo di scrittori e di bohémiens che conobbe nei caffè di Marsiglia. Nel 1875 fece due viaggi alla Martinica, ascoltando per la prima volta «il canto del vento sugli alberi di una nave»: quel canto era destinato «a penetrare nell’intimo del suo cuore, a passare nel sangue e nelle ossa», accompagnando per vent’anni i suoi pensieri e le sue azioni. Madame Delestang gli disse: «Bisogna, in primo luogo, fare attenzione a non rovinare la propria vita». Proprio questo rischiò Conrad, di rovinare per sempre la sua vita, lasciandosi trascinare dall’avventura, dal romanzesco, dal losco e dall’equivoco. Quasi tutto resta incerto sul contrabbando d’armi con la Spagna carlista, al quale Conrad partecipò sulla nave Tremolino. Non abbiamo notizie precise nemmeno sul suo tentativo di suicidio: si sparò una pallottola nel petto, e lo zio giunse a Marsiglia e lo trovò a letto ferito. Tadeu- In Martinica per la prima volta sentì cantare il vento sugli alberi di una nave sz perse la pazienza e lo accusò, seppure amorosamente, di pigrizia, incertezza, mancanza di indipendenza, fallimento, coscienza del fallimento, perdita di energia. Ma forse il tentativo di suicidio fu la salvezza di Conrad: egli affondò nel paese della morte, e di lì risorse come se la profonda accettazione della morte portasse con sé la resurrezione. Subito dopo questo periodo, Conrad cominciò la sua vita di mare. Per vent’anni, come mozzo, secondo ufficiale e capitano, il mare fu la sua passione e il suo desiderio: dietro alla linea dell’orizzonte il mondo terrestre per lui non esisteva, come non esiste per l’eremita che si rifugia sulla cima dei monti; e i suoi giovani occhi guardavano sulla vasta superficie marina un luccichio di speranze che era soltanto il riflesso dei suoi sguardi pieni di fiamma. Contemplò spettacoli di ogni sorta: trionfali bagliori di mezzogiorno e tenerezze serali, il catastrofico splendore delle tempeste e la tortura delle lunghe bonacce, quando nemmeno una bava di vento increspava le onde immobili come uno stagno: mari alla Byron, alla Turner, alla Poe, alla Melville, alla Hugo, alla Baudelaire — vaghi presentimenti del mare di Conrad. «Nulla è misterioso per un uomo di mare — scrisse Conrad — se non il mare stesso». Via via che passavano gli anni, diffidava sempre più di questo mistero: il mare non era mai stato amico dell’uomo; tutt’al più era stato complice della sua irrequietezza. Non aveva mai sposato le sue cause migliori: ignorava completamente compassione, fede, legge, memoria; era indifferente al bene e al male, alla più bassa avidità e al più nobile eroismo. Se non amava il mare, o vedeva in esso il pericolo, Conrad amò sempre, con tutto il cuore, le navi, dal battello ai grandi velieri. Soltanto le navi risvegliarono in lui le qualità che egli amava: soprattutto la fiducia, che riassumeva in sé la competenza, il coraggio, la partecipazione, la fedeltà a un’idea e ai compagni. «Non so se sia stato un buon marinaio — disse Conrad — ma so di essere stato un marinaio molto fedele». La scoperta del mare e delle navi coincise, per Conrad, con quella Cultura 45 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 IN PAGINA L’amarezza di un antifascista di ANTONIO CARIOTI Perseguitato dai fascisti, negletto dagli antifascisti. Fu un destino molto amaro quello del medico Giuseppe Mario Germani (1896-1978), nato nel Polesine e amico fraterno di Giacomo Matteotti. Venne picchiato dagli squadristi e condannato dal tribunale speciale, subì il carcere e il confino, poi nel 1945 la detenzione nel lager nazista di Mauthausen. Dopo la guerra, come ricorda Gabriele Antonioli nell’appassionante e ben documentata biografia Giuseppe Mario Germani (Minelliana, pagine 269, e 19), dovette soffrire anche la freddezza degli ex compagni del movimento Giustizia e Libertà, dai quali, come nota Fabio Rugge nella prefazione del libro, lo dividevano la rigorosa scelta nonviolenta, la fede religiosa e anche una minore intransigenza verso il regime littorio. In compenso Germani fu stimato e benvoluto da Benedetto Croce e soprattutto dallo scrittore austriaco Stefan Zweig, il cui intervento presso Mussolini fu decisivo per farlo liberare in anticipo dalla prigione. © RIPRODUZIONE RISERVATA ILLUSTRAZIONE DI CHIARA DATTOLA della lingua inglese. Per la prima volta aveva ascoltato le sue sillabe sulla bocca di alcuni ingegneri che lavoravano alla galleria del San Gottardo: nel golfo di Marsiglia, qualcuno ripeté le stesse parole da bordo di una nave di Sua Maestà; infine egli cominciò a imparare, sui libri e sui manuali, la lingua dei marinai. Decise che, se fosse diventato marinaio, sarebbe stato un marinaio inglese. Per la lingua di Shakespeare e di Dickens, nutriva una immensa venerazione: era la lingua della sua scelta segreta, del suo avvenire, delle lunghe amicizie, degli affetti profondi, delle ore di lavoro e di riposo, delle ore solitarie, dei libri letti, dei pensieri continuati, delle energie ricordate — e persino dei sogni. A vent’anni, nel settembre 1878, Conrad andò a Londra, per cercare di imbarcarsi. Penetrò nella grande città dickensiana, con qualcosa del viaggiatore che penetra in un vasto e inesplorato deserto. Nessun esploratore avrebbe potuto essere più solitario. Non conosceva anima viva tra tutti i milioni di uomini, che intorno a lui popolavano le misteriose lontananze delle strade. Era gonfio d’orgoglio. Stava realizzando una meta chiara: fare di sé stesso, in primo luogo, un marinaio degno del servizio, abbastanza provetto per lavorare a fianco degli altri marinai, e, in secondo luogo, giustificare la sua esistenza ai propri occhi, assolvendo un silenzioso impegno morale. Il 24 aprile 1878, partì col Mavis, un vapore di settecentocinquanta tonnellate, con un carico di carbone diretto a Costantinopoli. Avrebbe passato quindici anni su velieri inglesi, raggiungendo Bangkok, Singapore, Madras, Calcutta, Giava, Sydney, Porto-Adelaide, Port Louis, diversi porti sconosciuti del Borneo. Intanto, scrupolosamente e coscienziosamente, faceva gli esami: fu promosso a luogotenente nel dicembre 1884 e a capitano il 10 novembre 1886. Molti anni dopo, in un libro di ricordi, commentò: «Adesso ero senza discussione un capitano di lungo corso britannico. Questo fatto, soddisfacente ed oscuro in sé, rivestiva per me un certo significato ideale»; era la risposta allo scetticismo e alle chiacchere poco amabili che erano state tenute sulla sua vita. Nel novembre 1891, gli offrirono un posto di secondo ufficiale sul Torrens, che doveva partire per Porto-Adelaide, in Australia. Era un bellissimo veliero, che trasportava passeggeri, e deteneva il record di velocità tra Plymouth e Porto-Adelaide. «La mia esperienza sul Torrens — scrisse Conrad — fu felicissima…». Nel viaggio di ritorno conobbe il futuro romanziere John Galsworthy, che lesse il suo primo romanzo. Galsworthy disse di lui: «Mi parve un essere di un’altra razza… Il potere di fascino era uno degli aspetti dominanti di Conrad: fascino di un’animazione espressiva e piena di slancio; del suo cuore profondamente affettuoso, del suo spirito sottilissimo e dagli interessi così diversi… Aveva uno straordinario potere di osservare e di sentire». Purtroppo vi erano lunghi, insopportabili mesi, a volte anni, che Conrad passava senza far nulla, a Londra, o nei porti orientali. Aveva l’angoscia di restare inattivo, incapace di vivere nel presente, sempre proiettato nel futuro o nel passato. Allora venne soccorso dalla letteratura — ammesso che la letteratura soccorra qualcuno. Quando, nell’autunno del 1889, cominciò a scrivere il suo primo romanzo, La follia di Almayer, non obbediva a nessuna vocazione. La necessità che lo mosse era nascosta e oscura, un fenomeno mascherato e inesplicabile. Era una giornata autunnale, dall’atmosfera opalina, con una luce velata, semiopaca; e gli alberi della vicina piazzetta di Londra sembravano tracciati ad inchiostro di china su un foglio di carta velina. «Rimasi a lungo a guardare dalla finestra, dopo che la figlia del proprietario aveva portato via le tazze della prima colazione… Mi sentivo tutto intero impregnato dall’indolenza dei marinai lontani dal mare, questo luogo di incessante fatica e di dovere interminabile. Io assaporavo a fondo la mia irresponsabilità assoluta. Mi sembra che non pensassi assolutamente a nulla». Quasi senza rendersene conto, Conrad continuò: lentamente, molto lentamente. Qualche anno dopo, scrisse alla zia: «Rimpiango ogni momento che passo lontano dalla carta. Non dico dalla penna perché ho scritto molto poco, ma l’ispirazione mi viene guardando la L’autore Vita Joseph Conrad (Józef Teodor Konrad Korzeniowski, foto) nacque a Berdyciv in Polonia nel 1857 e morì in Inghilterra il 3 agosto 1924. Polacco naturalizzato britannico, orfano precocemente, fece vita di mare dal 1874, mentre nel 1895 iniziò la carriera di scrittore Opere Dopo l’esordio con La follia di Almayer (1895), seguiranno Un reietto delle isole (1896), Il negro del Narcissus (1897); i temi del mare (e l’abisso umano) sono al centro anche di Cuore di tenebra (1899), Lord Jim (1900), Tifone (1902) e La linea d’ombra (1917); di ambiente militaresco Il duello (1908). Le Lettere a Conrad di Tadeusz Bobrowski sono edite da Sellerio (a cura di Maria Cristina Bragone). A settembre uscirà per Nutrimenti il romanzo Il salvataggio (pp. 320, e 18) carta. Il pensiero va vagando in grandi spazi riempiti da forme vaghe. Tutto è ancora caos, ma — lentamente — gli spettri si trasformano in carne viva, in vapore ondeggiante, si solidificano e chi sa? Forse qualcosa nascerà nello scontro tra le idee indistinte». Soprattutto, nei primi anni di letteratura, insisteva sul fatto che il suo lavoro avveniva nell’inconscio. Egli non calcolava, non costruiva, non correggeva, non interveniva: lasciava soltanto che la tenebrosa forza di scrivere erompesse dagli abissi. «Sono troppo pigro per cambiare i miei pensieri, le mie parole, le mie immagini e i miei sogni. La pigrizia è una cosa sacra». La fatica era immensa: lo sforzo incalcolabile. Doveva spremere da sé stesso ogni sensazione, pensiero, immagine — spietatamente, senza riserve e senza rimorsi: doveva esplorare i più oscuri angoli del suo cuore, i più remoti recessi del suo cervello — esplorare alla ricerca del mot juste, che non riusciva mai a trovare. Alla fine del suo lavoro quotidiano si sentiva esausto, svuotato di ogni sensazione e pensiero, con la mente vuota e il cuore dolorante, con la consapevolezza che in lui non era rimasto niente. «A me sembra — commentava — che questo sia l’unico modo per raggiungere la vera grandezza, o avvicinarsi a lei. Lo sforzo sincero di andare avanti fino alle ultime forze, senza lasciarsi abbattere dai dubbi, dalla stanchezza e dalle critiche, è l’unica vera giustificazione di chi scrive in prosa». Ma questo sforzo era terribile. La pagina restava bianca: l’ispirazione una nebbia. Gli pareva che nella sua testa fosse entrata una bruma fosca. L’oppressione era come quella di chi doppia, d’inverno, il Capo Horn. Pagine manoscritte giacevano sopra e sotto il tavolo: intorno a lui vi erano pagine viventi, segnate e martoriate; pagine morte, che sarebbero state bruciate al cadere del giorno, — relitti di un lungo conflitto. Era disperato. «Talvolta ci vuole tutta la mia determinazione e il mio dominio su me stesso, per trattenermi dallo sbattere la testa contro il muro». Poi finalmente un giorno (che a Conrad sembrava sempre lontanissimo), il libro era compiuto. Gli sembrava di aver commesso un assassinio. Quando finì La follia di Almayer, il 24 aprile 1894, scrisse allo zio. «Ho il dolore di farti conoscere la morte di Kaspar Almayer, che ha avuto luogo questa mattina alle tre. Dopo che mi sono risvegliato questa mattina, mi sembra di aver sepolto una parte di me stesso. E tuttavia sono contento — un poco». Il 17 settembre 1895, quando concluse un Un reietto delle isole, scrisse a Edward Garnett. «È mio penoso dovere informarti della triste morte del signor Peter Willems di Rotterdam e di Macassar, che è stato assassinato il sedici del corrente mese alle due pomeridiane, mentre il sole splendeva gioiosamente e l’organetto suonava sul marciapiede l’abominevole intermezzo della Cavalleria». *** Conrad era un uomo piccolo, grazioso, dagli occhi neri brillanti, ora socchiusi e acuti, ora dolci e caldi. I suoi modi erano insieme bruschi e carezzevoli, le parole cortesi, contenute e dure: le mani, i piedi o le ginocchia o le labbra, qualcosa in lui era agitato da un movimento continuo. «Non ho mai veduto un uomo — scrisse un amico — così rigorosamente virile, eppure di una sensibilità tanto femminile». Bertrand Russell era affascinato dalla sua conversazione: «Parlammo con un’intimità sempre crescente. Mi sembrava di sprofondare al di là di ogni strato di superficialità, finché gradualmente entrambi raggiungemmo il fuoco centrale. Era un’esperienza diversa da qualsiasi altra avessi mai avuta. Ci guardavamo negli occhi, mezzo sbigottiti e mezzo intossicati per il fatto di trovarci insieme in una simile regione. Era un’emozione intensa come un amore appassionato, e abbracciava tutto, allo stesso modo». Col passare degli anni la nevrastenia di Conrad, che nella giovinezza era stata mascherata dalle pose di cavalleresco dandy del mare, crebbe a dismisura. Cadeva in preda a crisi di malinconia e di depressione: si abbandonava a una querula autodenigrazione, quasi che dalle sue mani di eroe sconfitto non potessero uscire che fallimenti. L’immaginazione gli faceva vedere pericoli e insidie da ogni parte. Tortuoso, capriccioso, complimentoso, con qualcosa di profondamente aggressivo, ora stringeva al petto ora allontanava gli amici che lo visitavano. Se l’umore era lieto, accoglieva gli amici con un’allegria deliziosa e assurda, con un amabile scoppio di trovate infantili, abbandonandosi al suo estro di «impostore sincero e ispirato». Ma era un’allegria inquietante. Qualche volta si avvertiva in lui un’atroce indifferenza, e sembrava che fingesse i gesti della passione solo per tenerla definitivamente lontana da sé. Poche parole lasciate cadere nella conversazione facevano intuire che quest’uomo doveva disporre di «notizie confidenziali sul proprio conto», tali da assillargli l’animo sino alla fine dei giorni. I suoi libri lasciavano intendere che egli provava una sottile complicità per tutti i peccati commessi dagli uomini; e che in fondo al suo spirito si celava — mai alla luce, sempre avvolto nei misteri e di ombre, mai in coperta — quel «compagno segreto», quel «passeggero clandestino», che sta rinchiuso nel cuore di molti di noi, e compie le azioni che noi non osiamo commettere. Nemmeno il «passeggero clandestino» possedeva l’ultimo segreto di Conrad. Quando egli cercava di raggiungere, ancora più in fon- Diceva che nulla ha segreti per un uomo di mare, se non il mare stesso do, ancora più indietro, la prima sorgente della propria persona, incontrava una presenza minacciosa e indistinta. Nulla di preciso e di limitato: né istinti né sensazioni né complessi né archetipi: ma una specie di nebbia bianca o grigia, simile a quella che la mattina vapora mollemente dalle terre tropicali: un’oscura suggestione melodica; qualcosa di così vago e profondo da mancare di orizzonte e di profondità. In questa nebbia e in questa musica, senza un solo punto di appoggio o un solo confine, Conrad temeva disperatamente di perdersi. *** Nel 1896, l’anno dopo la pubblicazione della Follia di Almayer, Conrad scrisse Un avamposto del progresso, che Adelphi stampa insieme alla Laguna (nella Piccola Biblioteca Adelphi, a cura di Matteo Codignola). Era uno dei racconti che più amava: non tanto, forse, perché vi aveva espresso l’esperienza del viaggio nel Congo, avvenuto nel 1890, ma perché aveva omesso e abolito una parte fondamentale di questa esperienza, dalla quale sarebbe nato Cuore di tenebra (1898-99). I due bianchi, che ora stanno nel cuore del Congo, sono abituati a vivere tra le folle dell’Occidente; e credono alla forza insostituibile delle istituzioni e della morale. In Africa, conoscono la più totale solitudine. Non sanno nulla, non vedono nulla, salvo ombre di negri e zanne di elefanti: hanno l’impressione di non essersi mai visti. Alla fine uno dei due uccide l’altro e si impicca ad una croce. In Cuore di tenebra appare Marlow nella funzione di secondo narratore: come l’avevamo già incontrato in Lord Jim. La sua voce è sarcastica e ironica, profondamente diversa da quella delle sue altre incarnazioni. Sembra un Buddha, «con le guance incavate, le braccia pendenti e le palme aperte all’infinito, come un idolo». Marlow non nasconde la figura di Conrad: dice cose che egli solo poteva dire, e attraverso le sue parole dobbiamo leggere tutto il racconto e forse tutti i libri di Conrad. «No, è impossibile, è impossibile comunicare ad altri la sensazione viva di un momento qualsiasi della nostra esistenza, quel che ne costituisce la verità, il significato; la sua sottile e penetrante essenza». Quando il racconto inizia, siamo a Londra, quasi di notte, sulle rive del Tamigi, in quel punto e in quell’ora che Dickens amava e che Conrad imparò ad amare sulle pagine di Dickens. «Una caligine posava sulle rive basse che correvano piatte a perdersi nel mare. L’aria era fosca al di sopra di Gravesend, e più lontano appariva addensato un tenebrore funereo, incombente senza moto sulla più vasta e popolata città della terra… Sui tratti superiori del fiume, il luogo della mostruosa città era sinistramente segnato nel cielo; un tenebrore greve alla luce del sole, un vasto bagliore livido sotto le stelle». Lì, nel cuore della tenebra, Marlow evocò un’altra tenebra: quella delle terre attorno al fiume Congo; un fiume enorme, che somigliava straordinariamente, sulla carta, a un immenso serpente con la testa nel mare, il corpo riposato, disteso in una curva lontanante entro una vastissima regione. La prima tenebra cerca di conquistare, attraverso le esplorazioni, la rapina e la schiavitù, la seconda tenebra. Ma tutto è vano: l’assalto della prima tenebra non fa che approfondire la seconda. Non c’è altro che tenebra, quella della civiltà, quella della natura originale, quella della natura esplorata. Non c’è nemmeno una traccia di luce: o la luce di una candela illumina soltanto un corpo che muore. Tutto è male: nient’altro che male. Marlow racconta ai suoi quattro ascoltatori l’esperienza che ha avuto (e che Conrad aveva, in parte, avuto) nel cuore del Congo. L’Africa, che entrambi avevano sognato fin da bambini, quando la cercavano sulle carte geografiche, era terrificante. L’acqua era ridotta a melma. Il sole accecava. La muraglia vegetale, esuberante e intricata massa di tronchi, di rami, di foglie, di frasche, di tralci immobili nella luce, faceva pensare a una tumultuosa invasione di vita muta. I boschi erano immoti come maschere: massicci come le porte sbarrate di una prigione. Tutto era solitudine: silenzio, che penetrava sino in fondo al cuore; immobilità, stagnazione, morte, male. Non c’era nessuna speranza di salvezza, come indicavano i neri ridotti schiavi, con il collare di ferro attorno al collo. Invece che luce, l’Occidente aveva portato soltanto rovine. I suoi segni erano i vagoncini di ferro con le ruote mancanti, simili a carcasse di animali: macchinari in rovina, cataste di rottami arrugginiti, tubi di conduttura abbandonati; — non c’erano nemmeno i bulloni per aggiustare una nave malata. I bianchi, che girovagavano senza scopo qua e là sotto il sole, erano dominati da «una rapacità imbecille», così idiota da sembrare irreale. In questa irrealtà c’era solo una persona viva e reale, così raccontavano a Marlow, Mister Kurtz, un misterioso colonizzatore, che si era spinto sino nel cuore del Congo e inviava zanne di elefante alla possente compagnia di Bruxelles. Marlow risalì il fiume per vederlo ed ascoltarlo: perché Kurtz era sopratutto una voce; «tra i suoi doni, quella che fra tutti dominava era la sua facoltà di parola; emanazione dal profondo di una tenebra imperscrutabile». Quando la leggenda si chiarì, Mr. Kurtz apparve sopratutto come un razziatore, che aveva assoggettato i neri; e dai neri si era fatto consacrare, in danze notturne, dio o semidio. Kurtz era gravemente malato: ascoltata da vicino, la sua voce era profonda e vibrante. Dietro i suoi discorsi, c’era la suggestione di parole udite in sogno, di frasi pronunciate nell’incubo. Completamente solo in quella solitudine selvaggia, Kurtz aveva guardato dentro di sé ed era impazzito. Vedeva fantasmi e gridava: «Quale orrore! Quale orrore!»: quale orrore dunque l’Europa, l’Africa, lui stesso, la realtà, il sogno, la sua folle impresa, l’inutile impresa di Marlow, che cercava in fondo a tutte le cose. Lui solo aveva compreso questa verità centrale: l’orrore della tenebra, sia nella civiltà sia nella natura; l’onnipresenza del male. Marlow e Conrad non avevano compreso. Avevano soltanto ascoltato: il frastuono incessante, il fragore ininterrotto, uniforme e precipitoso, o il tremolio, che a tratti si diffondeva, interrompendo la fosca tranquillità del paesaggio. Oppure avevano inteso un grido, un altissimo grido di illimitata desolazione, che trafiggeva l’aria immota come una freccia acuminata; un grido che era la voce stessa dell’Africa. Conrad non poteva trasformare questo frastuono o questo grido in un discorso logico. Poteva fare una sola cosa: abbandonarsi all’eloquenza funerea della propria prosa che avviluppava il racconto come la foschia generata dal caldo, o «come uno di quegli aloni nebulosi resi visibili dalla spettrale illuminazione della luna». © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera 47 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Idee&opinioni Corriere della Sera SMS Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile DICHIARARE L’EMERGENZA E AFFRONTARLA SUBITO La bellissima notizia dell’assegnazione del Premio Fiele — equivalente del Nobel — a Maryam Mirzakhani, rappresenta la smentita definitiva della corrente di pensiero che per secoli ha sostenuta l’inferiorità della mente femminile nelle scienze esatte. Soltanto pochi anni fa il rettore di Harvard Laurence Summers fece la sconcertante dichiarazione che le donne non sono adatte alle scienze perché non hanno la capacità innata per il calcolo matematico. È vero che le donne matematiche nella storia sono poche, ma la ragione non è certo biologica. La realtà è che fino agli inizi del secolo scorso, le donne sostanzialmente non avevano accesso agli studi universitari. Per esempio Princeton, dove Maryam ha ottenuto una cattedra grazie alla sua tesi di dottorato, ha aperto al mondo femminile solo nel 1968. Eppure, malgrado questa pesante discriminazione culturale, l’amore delle donne per la scienza ha fatto sì che alcune di loro rompessero la cortina di ferro del maschilismo per entrare nella storia della matematica. La prima di cui abbiamo notizia è Ipazia di Alessandria d’Egitto, che fu una grande astronoma e matematica nel IV secolo dopo Cristo. Per questo fu perseguitata dai cristiani. Ancora giovanissima, fu barbaramente uccisa e la maggior parte della sua opera andò perduta nell’incendio della biblioteca di Alessandria. L’episodio fu uno dei primi se- gnali di come la scienza non sia amata né dalla politica né dalle religioni perché è troppo indipendente. Se poi la portavoce della scienza è donna, l’odio e la paura si moltiplicano. Nei secoli più recenti, molti sono stati i geni matematici femminili, per lo più sconosciuti e ignorati dai libri di storia. Nel ‘900 l’esempio più eclatante di genio femminile dimenticato, anzi oscurato, è Rosalind Franklin, la Dark Lady del Dna. Rosalind scoprì per prima alcune caratteristiche della doppia elica che valsero il Nobel ai suoi colleghi Watson, Crick e Wilson. Eppure, quando nel 1953 uscì la storica pubblicazione su Nature che descriveva la molecola del Dna, il suo nome non apparve. Quando poi il Nobel fu conferito, Rosalind era morta, nell’oblio. Il cervello femminile è stato fino ad oggi sottovalutato anche se i segnali contrari sono evidenti: le donne sono più colte, più brave a scuola e più brillanti all’università. Io sostengo che la mente femminile potrebbe essere addirittura superiore a quella maschile, se opportunamente coltivata e sviluppata. Ciò che è certo è che la predominanza maschile ha impedito al mondo femminile di esprimersi al meglio. Per questo sono convinto che il futuro delle ragazze sarà roseo in ogni senso. Il domani è donna. Umberto Veronesi © RIPRODUZIONE RISERVATA SE SATELLITI E INTELLIGENCE NON BASTANO A DIRCI QUANTI SONO DAVVERO I PROFUGHI Cento sortite aeree al giorno. Qualche satellite spia puntato sul Kurdistan. Gli informatori. Poi l’intelligence militare e la Cia. I centri di coordinamento — uno a Erbil e l’altro a Bagdad — per raccogliere e «ruminare» dati sensibili. Magari anche l’Nsa che capta le comunicazioni. Questo formidabile apparato non avrebbe capito che sulle alture del Sinjar c’erano «solo» 3-5 mila profughi yazidi e non la marea umana, esposta a possibili incursioni degli islamisti, con pochi viveri e acqua. Mercoledì notte si respirava l’aria del grande intervento. Scenari di ponte aereo, intervento armato di marines e unità speciali. Sembrava che tutto fosse possibile. I generali avevano presentato le opzioni alla Casa Bianca, sarebbe toccato a Barack Obama decidere. Poche ore dopo i piani sono cambiati: «Non c’è più bisogno di un’azione massiccia», hanno spiegato le fonti Usa. Questo perché una pattuglia di una ventina di militari ha fatto il punto dopo aver raggiunto la zona di Sinjak. È un po’ dura da credere detta in questo modo. Possiamo fare solo delle ipotesi. 1) L’errore: le spie hanno sbagliato l’analisi. 2) Il trucco: è stato usato il dramma umanitario per «svegliare» gli Usa spingendoli ad agire. 3) La breccia: i raid (peraltro ridotti) e gli attacchi dei peshmerga hanno rotto l’assedio dei militanti e liberato i civili. 4) La tecnologia: è uno strumento formidabile ma ha dei buchi. Dunque gli occhi elettronici si sono rivelati meno acuti. Lo si è visto anche con la caccia ai tunnel di Gaza. Sensori, robot, droni hanno parato solo in parte la minaccia. 5) Gli ostacoli: gli 007 hanno ammesso di avere difficoltà nel seguire le mosse dell’Isis. In una situazione complessa come quella irachena è possibile trovare un tassello di ognuno dei punti citati. Che però si aggiungono ad un altro. La ricognizione dei commando è stata «provvidenziale», ha tolto di impaccio Obama, per nulla convinto di rischiare altre vite di soldati in Iraq. Il problema è che la partita non si ferma al Sinjar. E alla Casa Bianca servirà una buona intelligence per stoppare i piani del Califfo. Guido Olimpio guidoolimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA COSTI DA TAGLIARE E FURBI IMPUNITI (SPERIAMO CHE NON PAGHINO GLI ONESTI) Con Ferragosto finiscono le vacanze e ritornando alla vita quotidiana gli italiani si chiederanno cosa debbono attendersi dalla querelle tra Roma e Bruxelles in tema fiscale. A tutti, o quasi, è chiara la strategia italiana di rivendicare il diritto alla gestione delle proprie risorse, rispetto ad una Ue sempre più attenta e aggressiva. A pochi, forse, è altrettanto chiara la modalità con la quale questa strategia verrà realizzata, ma soprattutto chi saranno i destinatari degli inevitabili sacrifici. La politica vuole apparire come la moglie di Cesare, con le vesti, alias i suoi conti, più a posto di quelli dei contribuenti; è questa la ragione più forte delle priorità riformatrici che il governo ha imposto: far credere agli italiani — prima ancora che all’Ue — che la politica sa tagliare i suoi costi. Ma è davvero così? Da una rapida analisi della diatriba tra il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, e il governo, sembra proprio di no. Il fabbisogno della politica per rispondere anche solo alle domande del Paese più dolorante — quello che ancora si lecca le fe- rite degli errori del governo Monti-Fornero — si aggira su un ammontare miliardario da capogiro. Come analogo appare il fabbisogno per dare continuità al bonus degli 80 euro. Cottarelli, forse, sarebbe pronto, ma il governo? Discute, e ancora discute. Perché? La risposta sta nell’amletico imbarazzo rispetto alla platea dei contribuenti, anzi dei non contribuenti. Venti e forse più miliardi di risorse sarebbe possibile estrarli, anche con un piano pluriennale, dalle tasche di quell’Italia di furboni, più spesso di malfattori, che da sempre ha evaso la gran parte delle tasse. È l’Italia di chi porta illegittimamente i capitali all’estero, di chi disloca la propria produzione in Paesi senza controlli e senza regole, di quanti — tra tangentisti e corrotti — hanno evaso il Fisco, ma peggio hanno derubato il contribuente onesto. Quanto scommettiamo che alla fine saranno ancora questi ultimi a pagare il conto? L’Italia che lavora e che produce ne è quasi sicura, anche se non ne può davvero più. Giovanni Puglisi © RIPRODUZIONE RISERVATA Coordinare politiche monetarie e fiscali Per l’Unione (debole) è l’ora della svolta di LUCREZIA REICHLIN SEGUE DALLA PRIMA La doccia fredda di questo secondo trimestre era annunciata: è da marzo che i numeri della produzione industriale, le indagini sui sentimenti dei produttori e dei consumatori, i dati di import ed export danno segnali negativi. Dalla grande crisi, l’eurozona è uscita con una ripresa nel 2009-2010 per poi ripiombare in una seconda recessione nel terzo trimestre del 2011. Nonostante qualche segnale positivo nel 2013, da questa seconda recessione non ci siamo veramente mai ripresi: il Pil continua a oscillare intorno allo zero e l’occupazione è stagnante. Nonostante la recessione del 2008 abbia avuto caratteristiche simili a quella degli Stati Uniti — per tempi, durata, profondità — dal 2011 l’andamento ciclico dell’area euro è stato molto diverso. Questo scollamento è un fatto unico dal Dopoguerra. Ed è questo che deve farci riflettere, non solo il dato sul Pil del secondo trimestre. La mancanza di riforme strutturali non può spiegare il fatto inedito e recente di uno scollamento dell’andamento ciclico tra noi e gli Stati Uniti, come non può spiegare la debolezza diffusa dell’Unione che tocca anche il Paese che ne è motore: la Germania. Questo non significa negare l’importanza delle riforme, ma suggerisce che un difetto su questo fronte non può essere la causa di tutti i nostri mali. La fondamentale differenza tra noi e gli Stati Uniti sta nelle politiche monetarie, fiscali e finanziarie messe in atto dal 2008 in poi. Le caratteristiche di quelle Usa sono state tre: tempestiva e massiccia espansione fiscale; tempestiva e massiccia politica di acquisto di titoli finanziari e pubblici da parte della Banca centrale (quantitative easing); tempestiva azione di ricapitalizzazione delle banche. Al contrario, nella zona euro la risposta fiscale è stata nel suo insieme restrittiva: si è enfatizzato il problema del consolidamento del debito invece che concentrarsi sullo stimolo alla domanda. La politica monetaria, inizialmente tempestiva ed efficace per affrontare la crisi di liquidità delle banche, ha poi rallentato lo stimolo: da due anni il bilancio delle Banche centrali dell’euro-sistema è in contrazione e si esita a usare lo strumento del quantitative easing nonostante l’inflazione — il cui dato più recente è un tasso annuale dello 0,4% — sia in ribasso dal 2011. Il terzo elemento è il ritardo, sei anni dalla crisi per la precisione, con cui abbiamo affrontato il problema della ricapi- CONC SECOLI DI ESCLUSIONE FINO A MARYAM MA LA SCIENZA È DONNA DA SEMPRE talizzazione delle banche. Il risultato è stato non solo la debolezza persistente dell’economia reale, ma, paradossalmente, un aumento del rapporto tra debito totale (privato e pubblico) e Pil invece della sua auspicata diminuzione. Ci sono molte ragioni che spiegano questa inerzia. Per la politica fiscale, il problema è la differenza del livello del debito pubblico tra diversi Paesi dell’Unione, differenza che preoccupa i Paesi creditori perché non vogliono esserne gli impliciti garanti. Una simile preoccupazione spiega anche l’avversione della Bce a politiche monetarie che possano suggerire un implicito finanziamento al debito pubblico di alcuni Paesi. Per l’azione di ricapitalizzazione delle ban- Serve un’azione tempestiva che faccia ripartire l’economia. Con prudenza, ma anche con coraggio che, l’inerzia è spiegata da risorse nazionali limitate in una zona economica integrata in cui i bilanci delle banche sono tipicamente molto grandi rispetto a quelli dei Paesi in cui risiedono legalmente. I problemi sono complessi e le preoccupazioni motivate. Ma è arrivato il momento per i governi dei Paesi dell’Unione e per le nostre istituzioni federali di dirsi che questa complessità non può più frenare un’azione coraggiosa e rapida che faccia ripartire l’economia. Il problema da affrontare non è quello della convivenza tra una Germania forte e una «periferia» europea debole, ma la debolezza dell’Unione nel suo insieme. Va dichiarata l’emergenza e va disegnato un piano di azione che coordini politiche monetarie e fiscali. Il percorso è difficile perché comporta il coordinamento tra un’autorità federale indipendente, la Bce, e diverse autorità nazionali di bilancio, i governi. Tutto questo in un contesto in cui il Trattato stabilisce regole per garantire la stabilità, ma non ne prevede per l’emergenza e per un’azione atipica di rilancio dell’economia. C’è dunque un vuoto che va colmato, con prudenza, ma anche coraggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA CRISI POLITICO-UMANITARIA E LE INIZIATIVE NECESSARIE Sull’Iraq serve anche un segnale italiano di ANDREA RICCARDI N ella Piana di Ninive, in Iraq, si gioca una vicenda decisiva. Una tragica questione umanitaria, attorno a cui se ne annodano altre fondamentali. Che sia in atto un dramma umanitario lo si vede tra i profughi cristiani in Kurdistan. Tra gli yazidi alla ricerca disperata d’una via d’uscita dalla catena rocciosa del Sinjar. È un dramma la sorte di tante donne di questo popolo dimenticato. Purtroppo il rapimento delle donne appartenenti alle minoranze è stato una pratica frequente in questa parte del mondo. Uno dei motivi per cui le famiglie cristiane emigravano — dalla Turchia orientale o dall’Iraq — era difendere le figlie dai curdi o da altri. Ora la pressione di un esercito coeso e ben armato distrugge quanti non si omologano (o convertono) all’islamismo totalitario. Anche i sunniti d’altro sentire o gli sciiti. Questo è totalitarismo. Qui viene la seconda grande questione, dopo quella umanitaria: da dove arriva questo «mostro» sorto nel laboratorio del Medio Oriente? Non bastano le immagini di un cosiddetto califfo, per individuarne la «testa» o i supporter. La loro forza militare è notevole. Se ne sono accorti i peshmerga curdi, schierati sulla piana di Ninive, ma presto ritiratisi perché militarmente impari. Chi si combatte? Non bastano le spiegazioni generiche sulla natura «aggressiva» dell’islam. C’è il dovere di sapere chi c’è dietro al «califfato», se lo si vuole fermare: Paesi arabi o gruppi privati facoltosi di questo mondo? Di quale strategia è espressione? Nel passato i gruppi sauditi (e non solo) hanno «giocato» con il radicalismo: in Afghanistan contro i sovietici o in altre parti del mondo. Svelare i sup- porter è individuare le dimensioni di un «fenomeno», che crea uno Stato e si pone come soggetto globale nell’islam. Resta una questione decisiva, ma non chiarita. Siamo nel cuore di una guerra tra sunniti e sciiti, in cui sono intrappolate le minoranze. Le truppe del califfato colpiscono gli sciiti sul versante iracheno. Su quello siriano, i radicali lottano contro il potere alawita di Assad (laico), appoggiato dagli sciiti. La siriana Aleppo, città della convivenza, rischia in breve di divenire una nuova Mosul. Non tutti i sunniti si ritrovano nella battaglia del califfato. Cominciano a levarsi tra loro voci autorevoli che ne negano la legittimità. È un processo in corso che va capito. Intanto gli Stati arabi della regione sono a pezzi. Tremano la Giordania, piena di profughi, e il Libano senza presidente per le discordie tra gruppi religiosi. La forte Turchia di Erdogan, vittorioso alle elezioni presidenziali, guarda preoccupata l’entità radicale alle sue frontiere e teme infiltrazioni. Nell’impotenza politica del governo di Bagdad s’è visto il fallimento dell’esportazione della democrazia con la forza, realizzata nel 2003 da Bush e Blair con qualche alleato occidentale. Era l’idea della guerra come lavacro rigeneratore dalla dittatura, che affascinava anche taluni europei. Il neonato Iraq democratico, una specie di grande Libano fondato su alchimie etnico-religiose (ma senza la levigata sapienza mediterranea di quel Paese) s’è infranto nell’incapacità di agire. Resta la grande questione della democrazia nel mondo arabo, dopo il fallimento di tante «primavere». Ma oggi è soprattutto l’ora di fronteggiare l’emergenza. Papa Francesco ne ha scritto in modo non formale al segretario dell’Onu. Ha posto la questione di Ninive nell’agenda dell’opinione pubblica, chiedendo la difesa delle minoranze e non solo dei cristiani. Gli Stati Uniti di Obama hanno reagito, tenendo presente che anche il Kurdistan corre rischi. Francia e Gran Bretagna hanno marcato più di qualche posizione. L’Italia purtroppo non ha ancora segnato una forte posizione. Fortunatamente è stata accolta la richiesta del ministro Mogherini per un vertice europeo che si terrà a Ferragosto. Un precedente: dopo lo scoppio della crisi georgiana all’inizio di agosto 2008, già il 13 di quel mese i ministri europei si riunirono a Bruxelles (il giorno successivo all’efficace visita a Mosca del presidente di turno dell’Ue, Sarkozy). Gli americani non possono restare soli. Non si possono escludere altri, come l’influente Iran o la Russia, un player importante nella regione. Possibilità di agire ci sono, purché la comunità internazionale esca dall’impotenza e dai veti incrociati, eredità del passato. Guardando le immagini dei profughi cristiani, privati di tutto ma dignitosi, quelle degli yazidi e delle loro donne, la sensibilità della gente comune ha avuto un sussulto di solidarietà. Non è così distratta e concentrata su di sé, com’è stata descritta in questi tempi di crisi. Il disinteresse purtroppo cresce anche per l’impotenza della politica. Non bastano i riti fumosi. La dignità della democrazia si gioca sugli scenari del mondo. Sarà poco alla moda, ma credo che sia una fonte di legittimazione di Paesi come il nostro. Il dramma di Ninive è anche una grande questione morale di credibilità di fronte al mondo e a noi stessi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Spettacoli Il più venduto L’album di Giorgia al comando dell’hit parade Da 40 settimane in classifica con il suo album «Senza paura», con un balzo Giorgia passa dalla sesta posizione di una settimana fa in testa L’intervista Dopo 70 episodi, David Suchet ed il suo personaggio escono di scena. La svolta nell’episodio «Sipario» in onda su Diva Universal Sornione A sinistra David Suchet, 68 anni, nei panni di Hercules Poirot (che interpreta dal 1989). A destra, mentre si fa truccare sul set di un documentario dedicato al detective A h, quei baffi… Neri, impomatati, impeccabili. Folti al centro, sottili sulle punte arricciate all’insù. Autorevoli e ironici, magnifica sintesi del carattere del loro proprietario, Hercule Poirot, il più celebre detective di ogni schermo, grande e piccolo. «Espressione di perfetta bellezza», li definisce lui, che quei moustaches cura con devozione, consapevole del loro potere di seduzione, del saper vibrare in sintonia con quelle «celluline grigie» determinanti per risolvere ogni crimine. «Per 25 anni quei baffi sono stati la mia magnifica ossessione», assicura David Suchet, il Poirot dei Poirot televisivi, protagonista della serie britannica che ha conquistato 700 milioni di spettatori in cento Paesi. «Nei suoi 50 racconti e 33 romanzi dedicati a lui, Agatha Christie ha descritto quei leggendari baffetti in 12 modi diversi — prosegue l’attore —. Un piccolo margine per l’inventiva personale: in 70 episodi ne ho indossati 30 tipi diversi. Variando la foggia a seconda dei cambiamenti dell’anima di Hercule. E anche della mia». Così, serie dopo serie, fino a quest’ultima, la tredicesima. Numero infausto perché stavolta Poirot muore. «Sipario», come annuncia il titolo in onda domenica 17 su Diva Universal (canale Sky 133). «Accadrà a Styles Court, l’imponente dimora dove si svolse la prima indagine di Hercule. Dame Agatha lo fa tornare lì dopo tanti anni per chiudere il cerchio. E compiere il suo delitto perfetto, da gran signora dal giallo». Omicidio a lungo premeditato. Stanca di Poirot, che ormai definiva «un pesante fardello», mrs Christie scrisse il racconto fatale nel 1942 ma fu pubblicato solo nel 1975. «Lo scalpore fu tale che il alla top ten degli album più venduti. Perdono la vetta i Dear Jack, al terzo posto ci sono i Coldplay, quarta posizione per Biagio Antonacci. L’ultima indagine di Poirot in tv «Mi mancheranno i suoi baffi» Nella nuova serie muore il detective creato da Agatha Christie L’autrice Agatha Christie, al secolo Agatha Mary Clarissa Miller (1891-1976), scrisse 66 gialli, di cui 38 con protagonista Poirot. Le fruttarono, in vita, 20 milioni di sterline New York Times gli dedicò un necrologio molto realistico. L’anno dopo moriva anche Dame Agatha». E con le scene di quell’ultimo set si apre il documentario «Being Poirot» (sempre su Diva Universal il 24 agosto), viaggio nella storia del detective e del suo doppio Suchet, che ne racconta segreti, tic, manie. «In 25 anni ho imparato a conoscerlo. È diventato il mio amico invisibile, il più intimo e caro. Dirgli addio è stato un dolore profondo». Ormai anziano e malandato, Hercule conduce la sua ultima indagine su una sedia a rotelle scortato dal devoto capitano Hestings (Hugh Fraser). Quando se ne andrà, le ultime parole saranno per lui: «Il caso è chiuso, mon ami». «C’era grande commozione mentre si girava la puntata, nella tenuta di mrs. Christe, nel Devon. Un luogo straordinario dove far finire una splendida avventura. Quella scena l’avevo immaginata tante volte eppure, al momento non ho potuto trattenere le lacrime». Ma per essere Poirot bisogna diventarlo. «Prima di affrontarlo avevo stilato una lista di 93 note. Tra le prime: è molto snob, molto ricercato, molto vanitoso. E poi, è un L’attore Dirgli addio è stato un dolore, sul set ho pianto cervello che cammina. Quindi dovevo inventare una camminata speciale. Mi sono ricordato di Lawrence Olivier. Un’andatura perfetta per Poirot». Poi c’era il problema della voce. «Un belga che parla inglese con l’accento francese. I baffi mi son venuti in aiuto, hanno condizionato l’emissione del suono e la mimica del volto». Altre nevrosi: il gusto per la simmetria, l’ossessione per l’ordine di Poirot. A incarnare quest’ultima ci pensa mrs. Lemon (Pauline Moran) sacerdotessa dell’archivio del detective. «Manie che condivido — confessa —. Anche se non arrivo agli eccessi di Poirot che non esce mai di casa senza cappello, il tè lo beve solo con quattro zollette di zucchero e pretende le uova al piatto della stessa dimensione». A completare la trasformazione, abiti di alta sartoria, colli inamidati, gilet fantasiosi, ghette color tortora. «E sul risvolto della giacca una spilla dove infila sempre un fiorellino. Il dono di una donna di cui si era perdutamente innamorato». Scapolo, un po’ misogino, Poirot ha spesso sfiorato l’amore ma alla fine è rimasto con il rimpianto per le rose che non colse. Di rose non metaforiche invece è un esperto, tanto che una, molto rara, porta il suo nome per la gioia del suo ego. «La sua altezzosità è compensata da una gentilezza straordinaria, soprattutto verso i più umili. Da vero signore, si cava il cappello davanti a una portinaia mentre lo tiene in testa difronte a certi ricchi arroganti. È bizzarro, anticonformista, divertente». Buffo, mai buffonesco. «E’ un avvertimento che mi ha dato Rosalind, la figlia di Dame Agatha: la gente deve sorridere con Poirot, mai ridere di lui». Tradizionalista ad oltranza, abita una casa Art Déco dove ogni dettaglio è curato al massimo. Un «gioiello» della tv che ha richiamato come guest star quali Elliott Gould, Michael Fassbender, Tim Curry, Elizabeth MacGovern, Jessica Chastain. Oltre al successo a Poirot Suchet deve il titolo di sir. «La sua umanità mi resterà dentro per sempre. Staccarmi da lui non sarà facile». Ma prima di appendere i baffetti al chiodo, farebbe meglio ad aspettare. L’8 settembre la Harper Collins darà alle stampe The Monogram Murders, sequel autorizzato a firma della giallista Sophie Hannah. Dove l’omino belga miracolosamente rivivrà. Come, nessuno lo sa ancora. Ma l’autrice assicura: «Spero di riuscire a sorprendere il lettore e lo stesso Poirot». Giuseppina Manin © RIPRODUZIONE RISERVATA La confessione Schneider ha rivelato che «i primi sintomi stavano peggiorando la sua depressione. Robin aveva smesso di bere e quando si è tolto la vita era sobrio» La moglie di Williams: mio marito aveva il Parkinson D a ieri c’è forse un motivo in più per provare a spiegare il suicidio di Robin Williams. Sta tra le righe di una nota, consegnata ai media americani, con cui la terza moglie dell’attore, Susan Schneider, 63 anni, ha deciso di rompere il silenzio. «Mio marito era affetto da un principio di morbo di Parkinson: i primi sintomi stavano peggiorando lo stato della sua depressione». Secondo la ricostruzione della moglie, l’attore non aveva ancora maturato il coraggio di parlare pubblicamente della malattia, come invece aveva fatto in passato rivelando la sua dipendenza da alcol e droghe. «Robin aveva smesso di bere e al momento in cui si è tolto la vita era completamento sobrio», ha spiegato nel suo comunicato. Intanto emergono le prime notizie riguardo i funerali, che potrebbero svolgersi nei prossimi giorni in forma privata a San Francisco. La moglie, delusa dall’abuso di dettagli che la polizia ha fornito riguardo la morte del marito, avrebbe intenzione di organizzare una cerimonia sobria nella baia della città californiana, invitando a partecipare soltanto familiari e amici più stretti. Alcuni parenti, tra cui il figlio trentunenne Zak, si sarebbero già spostati a San Francisco per pensare all’organizzazione della cerimonia. Poi, per tenere vivo lo spirito leggero dell’attore, nelle settimane successive alle esequie, verrà organizzato anche uno spettacolo di cabaret a sco- Insieme Robin Williams, morto suicida lunedì a 63 anni, abbraccia la terza moglie Susan Schneider (63), alla prima di «Happy Feet», a Hollywood nel 2011 po benefico. Secondo le prime voci, la serata si svolgerà al Teatro Throckmorton di Mill Valley, in California. «Robin ha trascorso la maggior parte della sua vita ad aiutare gli altri, sia quando stava sul palco, in tv o al cinema; quando stava all’estero con le truppe o a confortare un bambino malato: voleva che ridessimo e che avessimo meno paura», dice Schneider. Continuano intanto gli attestati di affetto del mondo del cinema nel ricordo dell’attore. Dopo la copertina commemorativa con cui Time esce oggi nelle edicole, anche Broadway, dove l’attore spesso aveva recitato, ha reso omaggio a Williams mercoledì, spegnendo le luci del teatro per un lunghissimo minuto davanti a numerosi fan. Ieri sera anche il Festival di Locarno ha reso il suo omaggio, trasmettendo in Piazza Grande One Hour Photo di cui l’attore fu protagonista e che nel 2002 fu in concorso alla rassegna. L’attore sarà ricordato anche alla 66esima edizione degli Emmy che si terrà a Los Angeles il prossimo 25 agosto. Ora che il sentimento intorno alla morte è forte, la moglie si augura che sulla scia della scomparsa del marito qualcosa si La cerimonia I funerali dell’attore potrebbero svolgersi nei prossimi giorni a San Francisco in forma privata muova nella lotta al morbo di Parkinson. «Oggi diventa la nostra grande speranza, che altri trovino la forza di cercare la cura e il sostegno di cui hanno bisogno per affrontare le battaglie che si trovano di fronte, in modo che possano avere meno paura». E la mente torna al grande schermo. Quando nel 1990, proprio Robin Williams indossò il camice bianco per vestire i panni del dottor Malcom Sayer nel film Risvegli: storia di uno psichiatra che scopre nuovi effetti di un farmaco contro la malattia. «Ma che senso ha dare la vita per poi ritoglierla?» si chiedeva nel film. Forse per un attimo quel pensiero gli è ripassato per la testa lunedì, nella sua casa di Tiburon. Oscurando anche i pensieri sui debiti economici che gli stavano mangiando la vita. S. Lan. © RIPRODUZIONE RISERVATA Spettacoli 49 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Il fenomeno «Radioactive» brano dell’anno. «La nostra regola? Scrivere testi veri» Imagine Dragons, il rock buono che scala le classifiche mondiali ragazzi cambiamo prospettiva» racconta Dan, settimo di nove figli, ora in famiglia per qualche giorno di pausa dal tour europeo, al riparo dall’eco delle (loro) voci che echeggiano tra radio e tv di tutto il mondo. In sottofondo, un leggero pianto della (sua) bambina. Per ora non passeranno dall’Italia, bastano i ricordi. L’ultimo Energici concerto, a dicembre scorso a A sinistra, Dan Padova, fu esauriReynolds, 27 to. «Un’atmosfera anni, familiare, gente frontman genuina, di orecdella band, chie buone. Ripicchia sulla cordo anche un grancassa paio di cene: avescatenando te i migliori intutta l’energia gredienti al mondegli Imagine do, impazzisco Dragons. Sul per il vostro olio». palco, con lui, Dan, che su il chitarrista YouTube ha un Wayne canale in cui pubSermon (28 blica canzoni fatanni). Sotto, la te in casa con la band al moglie Aja, raccompleto: da conta la genesi sinistra, Ben dei pezzi. «Sono McKee (basso diari: la nostra e tastiere), unica regola è Dan scrivere qualcosa Reynolds, di vero. Tutto naWayne sce da appunti soSermon e nori su cui insieDaniel me lavoriamo». Platzman Un taglia e cuci (batteria) piuttosto generoso. «Scriviamo un no nel resto del mondo con 7 centinaio di canzoni per volta, milioni di copie, la nuova «On ovunque, spesso su aerei, bus o Top of the World» (già 2 milioni in hotel». Nel disco ci sono candi singoli) e la partecipazione zoni da stadio, altre intime. Alla alla colonna sonora di Tran- base di tutto, lo sforzo biblico di sformers 4. sfatare eventuali cliché. «In una Il rock buono degli Imagine carriera purtroppo è possibile Dragons passa anche dal loro fare solo un album di debutto: istinto benefico. Tutto nasce io non leggo i giornali e non vodalla morte di un giovane fan, a glio sapere come ci hanno eticui è stata dedicata «Demons», chettato. La nostra forza è essee un’associazione che lotta con- re eclettici, viviamo di influenze tro il cancro minorile. Dan, che multiformi». «Radioactive» (211 milioni di viha fatto volontariato come misLa vita degli Imagine Drasualizzazioni in Rete) singolo Il leader sionario mormone per due anni gons è cambiata come la dirock dell’anno. Che questo sia «La nostra attenzione in Nebraska, suona con la band mensione dei palchi su cui si l’anno dei Draghi lo dicono i nunegli ospedali di bambini mala- esibiscono. «Abbiamo iniziato meri: si mettono in tasca un pa- non è mai stata per le ti terminali. «Ormai sembra a Las Vegas, tra mazzi di carte, io di Grammy grazie a Night Vi- ragazze o per le feste» normale che i musicisti siano fiumi di soldi, slot machine e sion, multiplatino in Usa e platiegocentrici: noi grazie a questi cameriere seminude: abbiamo imparato a farci ascoltare» racconta Dan trasudando l’orgoglio di essere cresciuti come La popstar nega band nella città che non dorme mai, come i The Killers (il fratello maggiore di Dan è anche il loro manager) e dove oggi sta esplodendo una clamorosa sceLa polizia inglese indaga su Cliff Richard per completamente false. Sono pronto a cooperare na dance. «Io non vado a ballaun caso di pedofilia. Gli investigatori hanno con la polizia se vorrà sentirmi», ha detto il re..». Sul tour bus della band si perquisito la casa della popstar nel Berkshire in 73enne. Cliff Richard, vero nome Harry Webb dice che i dischi più suonati siarelazione a un caso di un presunto abuso su un esplose nell’era del rock and roll pre-Beatles: no hip hop: Kendrick Lamar e minore. I fatti risalirebbero al 1985. Richard, ha venduto 250 milioni di dischi in carriera e 2Pac. «Ma io sul palco sarei a che si trova in vacanza in Portogallo, ha negato assieme a Elvis è l’unico artista ad avere avuto mio agio con Bruce Springsteen il suo coinvolgimento. «Le accuse, che da almeno un singolo al numero 1 nelle da una parte e Beyoncé dall’altempo giravano su internet e cui non avevo classifiche inglesi in ciascun decennio dal 1950 tra». dato risposta per non dare loro fiato, sono al 2009. Stefano Landi Prosecco Zonin Insieme a chi ami. «Cantiamo i disagi interiori e aiutiamo i bambini malati» N ell’estate ormai irrimediabilmente orfana di tormentone, c’è un gruppo americano in grado di sparare tre fuochi d’artificio in quota. Gli Imagine Dragons sono la band dall’indole meno estiva possibile. Mormoni, fanno colazione e non il brunch, niente groupies ma diversi figli cadauno. Poco gossip e molti diplomi sonori alla Berklee College of Music di Boston. Non parlano di sole, cuore e amore per muovere la hit parade. Ma di imperfezioni umane e demoni interiori. «La nostra attenzione non è mai stata su ragazze e feste: eravamo nerd, anche oggi nessuno di noi è particolarmente attraente» dice Dan Reynolds, 27 anni, frontman del gruppo. Con lui il chitarrista Wayne Sermon, il bassista Ben McKee e il percussionista Daniel Platzman collezionano sei anni di ordinaria storia musicale, poi un anno e mezzo suonando una sera sì e una no da instancabile macchina del rock. Tour mondiale e porte aperte ai grandi show televisivi. Quattro chiacchiere con Jay Leno, Jimmy Fallon e David Letterman. Billboard li elegge gruppo emergente dell’anno, Rolling Stone completa il quadretto nominando Accuse di pedofilia, si indaga su Cliff Richard © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso L’attore: non l’ho mai cercato per recitare con me e non c’è alcun progetto di un «Allenatore nel pallone 3» Banfi smentisce il senatore Razzi: nessun nuovo Canà «C In panchina Lino Banfi, 78 anni, in una scena del film «L’allenatore nel pallone» (1984). A sinistra, il senatore Antonio Razzi he posso dire? Faccio come Totò, prendo gli schiaffi per vedere come va a finire. Magari finisce che lo facciamo davvero il terzo Canà. Ma per ora è tutto falso: non conosco questo Razzi, che comunque mi ispira molta simpatia, non l’ho mai cercato per recitare e soprattutto finora non c’è alcun progetto di un Allenatore nel pallone 3». Smentita totale di Lino Banfi, quindi, al tweet di mercoledì del senatore di Forza Italia Antonio Razzi, che scriveva: «Sarò al fianco di Lino Banfi nell’Allenatore nel pallone 3!». «In spiaggia ieri tutti mi chiedevano di lui», ride l’attore pugliese, 78 anni, ora in vacanza a Cannes con la famiglia. «Io cado dalle nuvole. In tanti mi chiedono di rifare Oronzo Canà. Anzi, l’Associazione degli Allenatori di Calcio mi ha dato un tesserino ad honorem a giugno, volen- do potrei pure fare l’allenatore vero. Ancelotti e Lippi se li incontro mi chiamano mister. Loro a me». Un seguito della mitologica commedia girata proprio 30 anni fa, in cui Banfi è un allenatore con manie di grandezza truffato da due procuratori (Gigi e Andrea), si fece anche. Nel 2008: fu un flop e Banfi si scusò «con chi mi vuol bene, L’allenatore 2 è una miseria». «Ma ora è diverso. La politica può rilanciare il film. Razzi mi contatti e ne parliamo: lo metto a fare il presidente della Longobarda (la squadra Stupore «Sono caduto dalle nuvole, in spiaggia tutti mi chiedevano di lui e del film» allenata da Banfi-Canà, ndr). Berlusconi fa se stesso: ho già la gag in cui voglio vendergli Dodò, della Roma, ma lui dice che ha già Dudù». Altri? «A Renzi una particina dobbiamo darla... l’arbitro. Gesticola sempre, sembra dirigere il traffico: potrebbe essere un ex vigile urbano che la Longobarda chiama ad arbitrare un match, perché ha già il fischietto» e poi, al posto di Socrates che giocava davvero nel primo film, «Totti e Buffon. Sono certo che avremmo anche la benedizione di Tavecchio, il nuovo presidente Fgci: è l’uomo giusto perché è uno pratico, come me». Bufala sì, insomma, ma nessun incidente diplomatico: «Bravo questo Razzi che è affezionato a Canà. Sono solo arrabbièto perché ha tanti capelli e io no...». Irene Soave © RIPRODUZIONE RISERVATA facebook.com/proseccozonin twitter.com/proseccozonin 50 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Sport L'analisi CON LUI BALOTELLI DOVRA’ CAMBIARE di MARIO SCONCERTI C onte è nettamente la miglior soluzione possibile. Il suo carisma, l’aver vinto molto e averlo anzi appena finito di fare, gli darà una forza sui giocatori che nessun altro c.t. ha mai avuto. Questo peso costruirà presto un’atmosfera da clan, l’Italia si trasformerà in una squadra di club molto esclusiva. Questa solitudine è il tratto essenziale di Conte, la sua prima volontà sarà far capire ai suoi la diversità di giocare in Nazionale, un privilegio diventato ormai un po’ troppo mestiere. Sarà un c.t. stressante perché inventerà nemici, alzerà le mura intorno alla sua tribù e cercherà di trovare un appuntamento con la storia dietro ogni partita. Un po’ di fanatismo in questo momento di niente non guasterà. Nel costruire l’Italia come una nuova squadra speciale, sarà aiutato dal numero esiguo di giocatori a disposizione. Non ne avrà più di una trentina tra vecchi e nuovi. Credo si possano indicare anche i nomi in generale. Sfogliando da ogni squadra i vari e gli eventuali, sono Bonaventura, Paloschi, Rossi, Aquilani, Sturaro, Paletta, De Rossi, Florenzi, Regini, Gabbiadini, Ranocchia, Pirlo, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Osvaldo, Poli, De Sciglio, Balotelli, El Shaarawy, Rigoni, Berardi, Zaza, Darmian, Cerci, Candreva, Parolo, Insigne, più Barzagli e Montolivo ora infortunati, più Motta, Verratti, Santon, Immobile che giocano all’estero. Infine qualche sorpresa che scoprirà strada facendo. D’altra parte, nelle possibili formazioni delle venti squadre in campionato, gli italiani titolari, esclusi i portieri, sono 80. Nove sono del Sassuolo, 7 del Torino, 7 del Parma. Insieme le prime cinque dello scorso anno non arrivano a 10 italiani. Questo è il vero problema. L’altro è quanta strada dare ai vecchi, Pirlo prima di tutto, poi De Rossi e Barzagli. Dovrà cambiare molto Balotelli, dovranno essere trovati altri difensori. Due gli schemi possibili: il 3-5-2 degli ultimi tre anni alla Juve o il 4-3-3 che avrebbe voluto in questa stagione. Più probabile il primo che permette una miglior utilizzazione di Rossi in attacco. Se gioca Pirlo, Verratti farà il Pogba e Marchisio il Vidal. Quello più vicino a un buon esterno è Parolo, oppure Marchisio con De Rossi in mezzo. Immobile il centravanti. Poli e Sturaro saranno le sorprese, Berardi l’ultimo gioiello. Ma il valore aggiunto sarà tutto sulle spalle di Conte, disabituato peraltro alle discipline mediatiche di un c.t. Non sarà la Nazionale di tutti, sarà quella di Conte. Avrà presto critiche e non sarà preparato. Dovrà trasformare in politica gran parte della sua permalosità. Buona fortuna. © RIPRODUZIONE RISERVATA Suarez, niente sconti per il morso Il Tas di Losanna ha respinto il ricorso di Suarez: per il giocatore uruguaiano, reo di avere morso Chiellini nella partita del Mondiale, confermata la squalifica di 4 mesi più 9 turni di stop con la nazionale. Una decisione legata soprattutto alla recidività. Suarez dovrà quindi stare fermo fino al 26 ottobre ma i giudici gli hanno dato il permesso di allenarsi con i nuovi compagni del Barcellona. Come giocherà Il nuovo c.t. La firma fino al 2016: un contratto articolato che dà pieni poteri all’ex tecnico juventino che governerà anche sul settore giovanile. È l’uomo del rilancio MILANO — Antonio Conte è il nuovo allenatore della nazionale. Il più bravo e anche il più pagato (in Italia). Prende il posto di Cesare Prandelli e diventerà il coordinatore delle squadre giovanili, ruolo lasciato vacante da Arrigo Sacchi. L’accordo definitivo è stato trovato all’ora di pranzo attraverso la seconda telefonata con Carlo Tavecchio (dopo quella di martedì). Pochi minuti per il sì, suggellato dal comunicato della Federcalcio arrivato all’ora di cena: «C.t. e presidente condividono sia il progetto di rilancio della nazionale sia quello della formazione dei nuovi calciatori azzurri attraverso i centri di formazione federale». L’ex bianconero arriverà nella capitale domenica sera, al massimo lunedì mattina e martedì alle 11.30 sarà presentato all'Hotel Parco dei Principi. Ma già oggi, nonostante il Ferragosto, si metterà in contatto con Mauro Vladovich, il segretario generale, per confrontare il programma di lavoro in vista del raduno del 1° settembre (a Coverciano?) e del debutto, tre giorni dopo, a Bari contro l’Olanda. Nelle prossime ore sarà definito anche il suo staff, lo stesso che aveva alla Juventus: Angelo Alessio (vice), Massimo Carrera (collaboratore tecnico), Paolo Bertelli (preparatore atletico). Della vecchia gestione resterà il professor Enrico Castellacci, responsabile medico sin dai tempi di Marcello Lippi. Nel gruppo Buffon Ranocchia Candreva Chiellini Bonucci De Rossi Pirlo Rossi Marchisio Darmian Immobile (Balotelli) 3-5-2 Il Conte azzurro Tavecchio convince Antonio L’Italia è sua: guadagnerà 4 milioni grazie allo sponsor entrerà, come team manager, un vecchio capitano azzurro: Fabio Cannavaro o Paolo Maldini, anche se Conte vorrebbe pure Giorgio Perinetti, d.s. abile nella gestione degli uomini. Il nuovo allenatore guadagnerà intorno ai quattro milioni di euro netti a stagione, una cifra variabile, condizionata da speciali bonus legati ai risultati che dovrebbe raggiungere nella sua nuova vita azzurra. Conte ha detto sì a Tavecchio dopo che la Puma, main sponsor della nazionale, ha detto sì alla Federcalcio. Si tratta di un’operazione unica nel suo genere. Il nuovo tecnico firmerà due contratti. Uno con la Federazione, così articolato: un milione e 700 mila euro netti, la cifra che la precedente gestione federale investiva su Prandelli, più 300 mila per il lavoro di coordinatore. Ma per colmare la differenza e permettere a Conte di guadagnare quanto alla Juventus, in via Allegri si sono inventati un escamotage e hanno chiesto aiuto alle aziende che accompagnano gli azzurri nel loro viaggio. La Puma è già scesa in campo, investendo Ingaggio e polemiche L’ingaggio prevede dei bonus e solleva polemiche. Il dubbio: con lui Cannavaro o Maldini due milioni netti. Anche altri sponsor sono pronti a sostenere il piano federale e di tutto questo si è occupata Giulia Mancini, esperta di marketing, che ha rappresentato Conte nella trattativa parallela. Ma nel complesso accordo dell’allenatore sono previsti anche una serie di bonus. Il primo, da un milione di euro, è quasi una voce dello stipendio in quanto legato alla facile qualificazione alla fase finale dell’Europeo dove andranno 23 squadre (più la Francia padrona di casa) tra le 53 federazioni partecipanti. Gli altri due, da 500 mila euro ciascuno, Conte li intascherà se riuscirà a migliorare di cinque posizioni l’attuale ranking (ora La scheda Carriera Antonio Conte, 45 anni, è stato centrocampista di Lecce e (dal ‘91 al 2004) Juve (vincendo 5 scudetti). Nel 2005 è passato in panchina (vice a Siena), poi ha allenato Arezzo, Bari, Atalanta, Siena e Juve. Vittorie In bianconero ha vinto tre scudetti di fila, prima di dimettersi il 15 luglio siamo al 14esimo posto) e se centrerà la finale di Euro 2016. Conte è il primo colpo della gestione Tavecchio. Il giorno delle dimissioni di Abete era stato drastico: «Non spenderò due milioni per l’allenatore». Invece ne investe quasi quattro, senza contare il sostegno dello sponsor che fa del neoazzurro l’allenatore più ricco d’Italia (se la gioca con Mazzarri) e tra i primi tre nella classifica dei c.t. Una cifra importante, che magari accenderà nuove polemiche, come era stato per Prandelli. Conte però ha le spalle larghe. Quanto a Tavecchio ha cambiato strategia dopo essere finito nell’occhio del ciclone per via delle infelici battute sui giocatori di colore e La sfida Come Arrigo, il nuovo c.t. proverà a smentire chi lo ritiene solo un «allenatore da club» Passione e rigore, sulle orme di Sacchi A fargli superare gli ultimi dubbi sono stati la passione e la famiglia. Quella passione sfrenata che è come un coltello dalla lama affilata e stare in equilibrio è una faccenda da fachiri. Quella famiglia che, paradossalmente, non vuole che passi troppo tempo a casa. Lo vogliono libero e felice con una panchina vera e non compresso e malinconico con quella componibile Ikea-style che la signora Elisabetta gli regalò durante quei mesi terribili (agostodicembre 2012) della squalifica, quando ne era stato privato e viveva le partite in un box. Di quella immaginaria panchina, Conte raccontò via Twitter e la spiegazione vale anche ora per capire questa nuova, veloce discesa in campo: «Quanto mi manca la panchina? Me ne sono fatta costruire una a casa da mia moglie per litiga- re comunque con qualcuno». Potrà farlo ogni settimana anche ora, un c.t. viene sempre tirato in causa. È vero, però, è un ruolo diverso. A questo proposito, al di là di polemiche o moralismi, se vuoi l’allenato- re più vincente degli ultimi anni, reduce da tre scudetti consecutivi, gli devi dare quello che vuole: carta bianca e carta stampata dalla zecca statale. Ma al di là di questo, Conte ha votato Antonio perché non sa stare senza calcio. In Nazionale si lavora con le risorse umane/tecniche a disposizione, non avrà lo stress della campagna acquisti. In Nazionale, è questo è un lato positivo, Conte si troverà Presentato il dossier per ospitare la manifestazione Valentini: «Roma merita gli Europei 2020» «Roma merita gli Europei 2020 e ha tutte le carte in regola per essere tra le 13 sedi previste, abbiamo grande fiducia per la decisione Uefa del 19 settembre» ha affermato il direttore generale della Figc Antonello Valentini. La Figc e l’Italia sono in corsa per ospitare all’Olimpico 3 partite di un girone più un ottavo o un quarto di finale dell’edizione itinerante voluta dal presidente Platini per celebrare la 60ª edizione dei Campionati Europei. «Abbiamo presentato un dossier di alto livello che si apre con una testimonianza del regista Paolo Sorrentino — aggiunge Valentini — un mix di immagini di grande impatto emozionale: quelle sportive, dalle Olimpiadi del ’60, con l’impresa di Abebe Bikila, alle due finali degli Europei, alle 5 delle Coppe per club e alla finale Mondiale del ’90 giocate all’Olimpico; e quelle delle bellezze storiche, architettoniche e ambientali di una città unica al mondo». Non resta che aspettare il 19 settembre, la parola all’Uefa. come alla Juventus tre anni fa. All’anno zero. Ricostruire è la sua forza. E l’obbiezione sul fatto di non poter lavorare ogni giorno sui giocatori tiene (forse) conto del fatto tecnico, ma non del fattore umanomotivazionale, che nel metodo Conte è ancora più importante. Conte è bravo sul campo, ma fa la differenza entrando dentro i giocatori, creando una mentalità. Bastano due giorni ogni tanto per entrare in sintonia. Oppure no e scendere alla prima fermata. Conte non fa sconti, ma senza codici etici. Magari li ha, ma li applica senza pubblicarli precedentemente. Del suo lavoro filtra pochissimo. Coverciano non sarà più un porto di mare con gente che va e gente che viene. Dal cibo alla corsa, nulla verrà lasciato al caso. Orari e test andranno rispettati. O dentro o fuori. Un’allegra fazenda come quella di Mangaritiba nel futuro non ci sarà più. Piuttosto gli hotel di periferia, come quello dove la Juve ha festeggiato il terzo scudetto. Sport 51 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Cipollini investito, dovrà essere operato MotoGp, la caccia a Marquez riparte a Brno Sospetta lesione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro per Mario Cipollini, investito ieri da un’auto vicino a Lucca mentre si allenava in bicicletta. L’ex campione del mondo, 47 anni, ha riportato un profondo taglio sotto il ginocchio già operato alcuni anni fa . VOLLEY — Nel World Gran Prix oggi a Kaliningrad si gioca Italia-Russia (ore 18.10, diretta RaiSport2). Le azzurre di Bonitta cercano i punti necessari per la Final Six di Tokyo (20-24 agosto). Oggi a Brno prime prove libere del Gp della Repubblica Ceca, undicesima prova del Motomondiale. In MotoGp, ricomincia la caccia a Marquez, leader del campionato con 10 vittorie su 10. «Non penso all’undicesima: il mio obiettivo principale è conquistare il titolo», ha detto Marquez, mentre Rossi, che a Brno vinse la prima gara della carriera nel 1996, ha spiegato: «Più vince e più Marc prende fiducia, può prendere rischi e alla fine vincerle tutte». Diretta su Sky dalle 9. La novità Mai prima d’ora un contratto con l’istituzione Figc Gli affetti Una scelta condivisa con la famiglia le banane. La sua prima scelta doveva essere forte, così come suggerito dal Coni. E così è stato. Ma al di là dei discorsi economici, il primo uomo del Sud alla guida della nazionale è quanto di meglio potessimo aspettarci. Conte è già in fibrillazione e non vede l’ora di cominciare. Ripartirà dal gruppo storico della Juventus e chiederà a Pirlo di tornare in nazionale, rilancerà Ranocchia e valorizzerà Darmian e Verratti. In attacco, almeno all’inizio, la coppia potrebbe essere Rossi-Immobile, considerando che Balotelli (al pari di Marchisio) il 9 settembre a Oslo contro la Norvegia sarà squalificato. C’è l’ambizione di sedere sulla panchina più affascinante, dopo aver toccato il massimo tra i club con la sua Juve. C’è la volontà di riportare dove merita la nazionale azzurra, uscita con le ossa rotte dal Mondiale. C’è la voglia di rimettersi subito in gioco dopo l’epilogo inatteso della storia in bianconero. Tante cose hanno portato Antonio Conte a dire sì alla proposta della Federcalcio e a diventare il nuovo c. t. dell’Italia. Ma c’è un aspetto più profondo, forse ancora più importante di tutti gli altri perché intimo, privato, che è risultato decisivo. È la spinta venuta dalla famiglia che ha incoraggiato fin dal primo momento Antonio a raccogliere la nuova sfida. Da papà Cosimino (anche lui allenatore tempo fa) e mamma Ada, ai fratelli Daniele e Gianluca, cui è molto legato. Alle sue donne, la moglie Elisabetta (nella foto lo scorso anno il giorno delle nozze) e la piccola Vittoria. È la famiglia che Conte ha sempre ringraziato dopo i trionfi, ricordando il tempo sottratto agli affetti per inseguire il suo unico obiettivo, la vittoria. Come non ricordare la commozione della signora Elisabetta, nel maggio scorso, dopo la passerella allo Stadium con i 102 punti e il terzo scudetto consecutivo appena conquistati. Ed è proprio con la famiglia, durante una vacanza in barca in Croazia, che Conte ha condiviso i momenti decisivi per la scelta della nuova avventura professionale. Adesso inizia un altro capitolo. Antonio sarà un c.t. a 360 gradi; come da sua abitudine interpreterà il ruolo in maniera totale, senza risparmiarsi. Ma chi gli è stato vicino in questi giorni lo descrive soddisfatto e contento anche perché il nuovo incarico gli permetterà di stare un po’ di più a casa. Filippo Bonsignore Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il gol dello sponsor Quando il calcio imita motomondiale e F1 «Pensiamo a Conte come a un marchio» «Ormai, quando si parla di contratti dei grandi personaggi dello sport, l’intervento degli sponsor è una consuetudine. La vera novità è che per la prima volta avviene una collaborazione fra sponsor e istituzione». Giulia Mancini, che cura l’immagine di Antonio Conte e che ha lavorato con il tecnico per raggiungere l’accordo con la Figc, non può entrare nei dettagli della vicenda ma, da esperta di marketing e management sportivo, ne può illustrare la ratio: «Pensiamo a Conte come un marchio: lui è il testimonial che piace alla Puma e alla Federazione. La Figc è stata brava a capire l’opportunità e Antonio, un testimonial non inflazionato, ha ceduto i diritti di immagine». Aggiungiamo la necessità del nuovo Gp come Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista —. Non solo lo sponsor paga, ma quando un team ingaggia un pilota si confronta prima con lui e si valutano gli interessi comuni. È normale, in una logica di mercato, capire se una scelta tecnica può fare l’interesse di un marchio, così come è normale, al contrario, che sia l’azienda a proporre un suo nome alla Casa». Una cosa però è chiara: «Lo sponsor non ha mai contatti diretti con l’atleta — spiega Carlo Pernat, ex manager di Valentino Rossi e Max Biaggi, oggi con Andrea Iannone —. Le fasi sono due: prima la Casa si accorda con lo sponsor, poi la Casa paga il pilota in base al budget ottenuto». Fuori restano gli elementi di negoziazione «a parte» come i diritti di immagine o gli «accessori» (bibite energetiche e spazi su moto e tuta). Lo sponsor per cento su 4 milioni è fondamentala partecipazione della le nei team Puma al salario di Conte piccoli, ma serve anche in governo Tavecchio di trovare i sol- quelli grandi: quando la Ducati di in più per esaudire le richieste pensò di ingaggiare Valentino del tecnico e il puzzle è risolto. Rossi, la Philip Morris, suo storico Chi frequenta gli altri sport si sponsor, stanziò un extra budget chiede però dove sia la novità. per consentire l’operazione. Non Mancini fa l’esempio della pattina- chiedete mai, però, chi mette trice Carolina Kostner, una sua as- quanto. Come in Formula 1, l’argosistita: «Senza il sostegno degli mento è top secret. sponsor non avrebbe potuto alleLa sorpresa sull’affaire Conte, narsi in un certo modo e, di conse- casomai, può avere un fondamenguenza, ottenere i risultati che ha to etico: «Nei nostri sport si parla ottenuto». Così va per esempio nel di relazioni fra sponsor e società golf, nel tennis e, in maniera pre- private, con una Federazione forse potente, nel motorsport, dove ne- è diverso — osserva Battistella —. gli stipendi di piloti è spesso im- Fermo restando il valore di mercapossibile distinguere — come in- to di Conte, forse un ruolo come il vece nel caso di Conte — la quota c.t. della nazionale non dovrebbe della Casa e quella dello sponsor, ammettere negoziazioni salariali». che spesso si accolla la parte pre- Ma la modernità non consente riponderante dello stipendio. pensamenti, anche perché, am«La relazione sponsor/squadra mette Battistella, «vista lato del è costante, diretta, indispensabile manager questa è un’operazione — racconta Simone Battistella, perfetta». manager con esperienza internaAlessandro Pasini zionale, che assiste piloti di Moto© RIPRODUZIONE RISERVATA I c.t. nababbi 9 milioni Capello C.t. Russia 50 4,5 Hodgson C.t. Inghilterra 4 Conte C.t. Italia La Nazionale di Conte potrà essere simpatica oppure no, ma questo non sarà all’ordine del giorno. Non disdegnerà la possibilità di avere un buon rapporto con la stampa, ma andrà diretta anche senza. E dei suggerimenti non si curerà. Se sarà utile percorrerà la strada del senso di accerchiamento di Bearzot e Lippi. Dalle convocazioni scomparirà la geopolitica, dalle formazioni i giocatori incapaci di inserirsi in un sistema. La Nazionale di Conte recupererà la disciplina perduta. Conte non ama sedersi tra le brigate dei buontemponi. Sul lavoro non sopporta la goliardia, gli scherzi, le battute. Non è freddo, tutt’altro, ama divertirsi e mangiare bene (è un’ottima forchetta). Ma quando è il momento. Può farcela. E chi sostiene il contrario ricordi quello che fu scritto di Arrigo Sacchi. Neanche lui poteva allenare la Nazionale. Arrivò a un rigore dalla Coppa del Mondo. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA È un numero 1, ma i miracoli li fanno i giocatori di ALBERTO COSTA N on v’è dubbio che, al netto di qualche legittima perplessità, la scelta di Antonio Conte quale successore di Cesare Prandelli obbedisca a evidenti criteri di qualità. Tre scudetti consecutivi alla guida della Juventus, la capacità di stare sul pezzo con una intensità al limite dell’autodistruzione, fanno del tecnico leccese la punta di diamante delle nostre panchine, di quella scuola italiana famosa per la sua capacità di esportare allenatori ovunque. Se dunque l’alto profilo professionale del nuovo c.t. è fuori discussione, altrettanto non si può dire del percorso, bruciante, che lo ha portato ad essere la stella cometa azzurra. Conte, non lo scordiamo, ha abbandonato la Juventus dopo il primo giorno di lavoro di una stagione che lui stesso aveva contribuito a programmare nei dettagli: tutto questo in presenza di un contratto liberamente sottoscritto. Dicono si trattasse di stress, pare che le precedenti tre annate con l’acceleratore sempre schiacciato a tavoletta lo avessero prosciugato dentro. Ma, al di là di ogni motivazione possibile, è comunque singolare che chi di fatto ha rinnegato un accordo vincolante venga poi premiato a stretto giro di posta con una promozione azzurra. E la scelta della Federcalcio di Tavecchio, che per aggirare i propri paletti economici ha premuto su uno degli sponsor della nazionale così da garantire al c.t. uno stipendio da nababbo, dimostra quanto si sia equivocato anche sulle qualità dell’ex conducator bianconero, incontrovertibili ma in sostanza scambiate per capacità miracolistiche, mentre è notorio che, soprattutto a livello di squadre nazionali, con l’impossibilità di incidere quotidianamente sul campo, il ruolo dell’allenatore sia decisamente più marginale rispetto alla realtà dei club: la differenza vera la fanno infatti i giocatori. Stringi stringi è stata soprattutto l’evidente debolezza del nuovo presidente federale, bisognoso di un robusto e rassicurante paracadute, a spalancare le porte della repubblica azzurra ad Antonio Conte con un appannaggio in controtendenza rispetto alla recessione dilagante e sul quale, almeno a giudicare dai risultati in campo internazionale ottenuti alla guida della Juve, si potrebbe anche eccepire. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2,8 Löw C.t. Germania 2,5 Dunga C.t. Brasile Strategie In rotta Ezequiel Lavezzi, 29 anni: l’allenatore del Psg Laurent Blanc ha ammesso che potrebbe partire Il Pocho piace al Milan e alla Juventus (Getty Images) Milan, tesoretto di dieci milioni per l’ultimo colpo MILANO — Surplace: «tecnica che permette di rimanere fermi in equilibrio sulla bicicletta in attesa del momento migliore per sorprendere l’avversario». È questa l’immagine che fotografa la strategia del Milan sul mercato dopo l’incontro di Arcore tra Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e Filippo Inzaghi. Si sta fermi, in attesa dell’occasione da cogliere al volo. «Vigili e attenti» viene scritto in una nota sul sito del Milan, «pronti a concretizzare le giuste opportunità, come è appena avvenuto nel caso del portiere proveniente dal Real Madrid, Diego Lopez» e che i blancos hanno deciso di far partire perché il dualismo con Casillas creava troppi problemi in spogliatoio. Un caso emblematico: al Milan sono convinti che, negli ultimi giorni di mercato, le richieste si abbasseranno, le posizioni si faranno più concilianti e molte squadre avranno necessità di liberarsi di giocatori in esubero, o che desiderano fortemente partire. E il Milan, a quel punto, proverà ad approfittarne. Il pensiero corre a Parigi e alla situazione di Lavezzi, per esempio, in rotta col Psg. Ieri anche il tecnico Blanc ha ammesso che l’uscita del Pocho è possibile: «Se la squadra restasse così com’è io sarei molto felice — la risposta di Blanc a domanda precisa —. Ma il mercato è ancora aperto e può succedere qualcosa fino all’ultimo. Nessuno ci ha chiesto in rosa di essere venduto o di andare via. Ma con il mercato aperto può succedere ancora qualcosa». Come si sa, in corsa c’è però anche la Juventus. Dalla cena di Arcore è emerso che il Milan un tesoretto da investire in un altro acquisto ce l’ha, diciamo una decina di milioni di euro. Non di più, quindi bisogna aspettare che le richieste L’attesa calino. Il brasiliano dello Shakhtar Douglas Costa Cerci, Lavezzi è il giocatore preferito e Douglas Costa: da Galliani, per qualità, Galliani aspetta che colpi, età (23 anni), ma le pretese calino è anche il più caro (25 milioni): può arrivare solo con un pagamento a rate. I venti milioni richiesti dal Torino per Alessio Cerci sono invece considerati decisamente troppi: per l’ala granata (27 anni) il Milan potrebbe spingersi a offrirne 11. La pista Taarabt è sempre lì, ma per ora è considerata un piano B. I prossimi saranno, quindi, giorni di attesa: è ormai abitudine, d’altronde, che Galliani piazzi un colpo nelle ultimissime ore di mercato. Prima, partirà un difensore centrale: il nome in uscita dovrebbe essere quello di Zaccardo. Tornando agli attaccanti, Galliani anche ieri ha blindato Mario Balotelli, pur con una percentuale in leggero calo: «Posso dire che resta al 99,8% periodico. Non più al 99,9% perché i matematici mi hanno detto che è sbagliato». Una battuta che nasconde una certezza: offerte concrete al Milan non ne sono arrivate. Nella partitella disputata ieri a Milanello contro la Pro Piacenza Mario è stato l’unico degli attaccanti a non segnare (è finita 5-1 con gol di Muntari, Honda, Niang, Pazzini e El Shaarawy, rete di Mella per gli avversari), ma lo spirito sembra quello giusto: su Instagram Balo ha postato un messaggio con quattro regole base. «Fai il tuo lavoro; lavora duramente; stai attento e concentrato; metti sempre la squadra al primo posto». Buone intenzioni per la nuova stagione. Dopo la giornata di riposo di oggi, domani doppio allenamento (quello del pomeriggio sul campo esterno, visibile per i tifosi), in vista dell’amichevole di domenica sera a Valencia, con il probabile debutto di Diego Lopez e Armero, le ultime due opportunità colte. In attesa dell’ultimo scatto. Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 52 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Sport 53 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Noia e nessun gol nell’ amichevole con il Paok Salonicco L’Inter trova Osvaldo, non il gioco: il cantiere resta aperto Zero gol, zero emozioni, tanti sbadigli e pure tanto caldo (35 gradi e due time out). L’amichevole di Salonicco lascia più di una perplessità sul conto dell’Inter. Unico aspetto davvero positivo è che prima Handanovic, poi nel finale Carrizo, si sono limitati all’ordinaria amministrazione e hanno mantenuto la porta inviolata. Proprio come i greci del Paok, col portiere Glikos che ha rischiato di addormentarsi visto che in oltre 90 minuti la squadra di Mazzarri (nella foto) è andata al tiro solo una volta (Hernanes, 38’ primo tempo). «Sono contento perché siamo stati più attenti in difesa rispetto a Francoforte — ha commentato Walter Mazzarri —. Obiettivo di questa amichevole era far salire il minutaggio di quelli come Kovacic e M’ Vila per portarli in forma. Poche occasioni? Abbiamo spesso sbagliato l’ultimo passaggio». Il tecnico interista non ha rischiato Osvaldo dal primo minuto e, avendo solo Icardi a disposizione, ha schierato un attaccante e chiesto a Hernanes di giocare in appoggio all’argentino. In mezzo i soliti cinque centrocampisti: D’Ambrosio, Jonathan, M’Vila, Kovacic e Nagatomo e in difesa Ranocchia, Vidic, Juan Jesus. Discreta la fase difensiva con Vidic sempre concentrato, inesistente quella offensiva visto che nessuno dei centrocampisti, a parte Kovacic, ha mai provato a saltare un uomo e a verticalizzare per Icardi, poco e male Atletica Europeo di Zurigo sotto tono per gli azzurri Delusione Fabrizio Donato, 38 anni compiuti ieri, solo 7° nel salto triplo (Action) Donato, salto triplo nella delusione Appesi alla Grenot Il campione in carica solo settimo DALLA NOSTRA INVIATA Risultati Le finali di ieri V Triplo U 1. Compaorè (Fra) 17,46; 2. Adams (Rus) 17,09; 3. Fydorov (Rus) 17,04 V 110 hs U 1. Shubenkov (Rus) 13’’19; 2. Sharman (Gbr) 13’’27; 3. Martinot-Lagard (Fra) 13’’29 V 3.000 siepi U 1. Kowal (Fra) 8’26”66; 2. Zalewski (Pol) 8’27”11; 3. Mullera (Spa) 8’29’’16 V 20 km D 1. Alembekova (Rus) 1.27’56’’; V Asta D 1. Sidorova (Rus) 4,65; V Giavellotto D 1. Spotakova (Cec) 64,41 Le finali di oggi Ore 9.10 50 km m. U (Caporaso, De Luca, Nkoulukidi); 18.50 400 U; 19.10 400 D (Grenot); 19.25 1500 D (Del Buono); 19.46 Alto (Fassinotti, Tamberi); 19.55 800 U; 20.25 200 D; 20.40 Martello D; 20.52 400 hs U; 21:49 200 U (Marani). Tv: RaiSport e Eurosport ZURIGO — I piedi sordi, i muscoli vuoti, gli occhi rotondi di impotenza. Nel terzo giorno di un Europeo fin qui quaresimale (come pronostico, oltre pronostico), l’Italia ha le orecchie a sventola e il naso triste di Fabrizio Donato, il campione continentale in carica del salto triplo che per il 38esimo compleanno avrebbe voluto regalarsi l’ennesimo hurrà di una vita da canguro de noantri e invece, dopo il magico bronzo di Londra 2012, chiude settimo («con tanto amaro in bocca: la mia stagione finisce qui») sulla pedana che aveva mandato pessimi segnali da subito, da quando Daniele Greco era andato in pezzi deprimendo un ambiente che non si è risollevato. L’Europa corre, salta, lancia. L’Italia invece galleggia nell’attesa di Libania Grenot (oggi nei 400; in finale anche la Del Buono nei 1500, Fassinotti e Tamberi nell’alto e l’ottimo Marani nei 200, avanti in 20’’36, terzo tempo italiano di sempre dopo Mennea e Howe: giù il cappello) chiedendosi cosa non vada in un’organizzazione che appare scollata dalla realtà del resto del mondo, cambiano i presidenti e i ds però non i risultati, perplessi come noi. Il triplo del riscatto, con cui Donato (Schembri è solo una pallida comparsa) sognava di darci ossigeno, è ucciso dal primo salto del francese Benjamin Compaoré, maritino dell’indimenticata Christine Arron, che mette i piedi sull’oro (17.46) inseguito solo dai russi Adams (nero, 17.09) e Fyodorov (bianco, 17.04). L’azzurro non entra mai in gara: 16.53, poi 16.66 scuotendo la testa verso l’angolo dei coach, due nulli, una rinuncia e ultimo salto abortito, a mesta chiosa di una prova spenta e venata di pessimismo, servirebbe un guizzo da fuoriclasse però i miracoli sono finiti, i senatori su cui puntellarsi cadono come birilli, la ricostruzione del nuovo corso non manda lampi abbaglianti, solo promesse già al bivio: o ci si fida ciecamente, oppure no. Mentre Lemaitre e l’olandese Schippers scivolano eleganti e leggeri nella finale dei 200, la piccola Italia perde altri pezzi per strada. Deludono le azzurre della 20 km di marcia che sul balordo percorso cittadino, tra rotaie del tram, curvette nervose e turisti assistito da Hernanes, ancora lontano da una discreta condizione fisica. Non bene neppure sulle corsie esterne: D’ Ambrosio e Jonathan hanno spinto poco e sbagliato tanto sulla destra, mentre Nagatomo ha navigato a vista dall’altra parte. L’ Inter ha combinato ben poco, ma ha pure rischiato poco più di niente anche se i greci del Paok sono stati un po’ più intraprendenti nel primo tempo: in ogni caso Handanovic ha dovuto fare una sola parata degna di tale nome su un diagonale di Salpingidis, dopo una fulminea ripartenza favorita da un errore di un lento e poco dinamico M’ Vila. Dopo 10 minuti del secondo tempo Mazzarri ha inserito Osvaldo, arretrato Hernanes e dirottato Jonathan al posto di D’Ambrosio, varando un 3-4-1-2. L’ex juventino — che ha scelto il numero 7, proprio come il numero delle squadre italiane in cui ha giocato — si è dato da fare entrando subito in partita anche se ha nelle gambe solo pochi giorni di preparazione. E infatti, dopo qualche spunto iniziale, ha finito per spegnersi e si è adeguato al clima della partita che di bollente ha avuto solo la temperatura esterna. A cinque giorni dal debutto dell’Inter in Europa League non c’è da preoccuparsi solo perché gli islandesi del Stjarnan sono poca cosa. Mazzarri, comunque, non si fida: «Giocare in trasferta non è mai facile: dobbiamo stare attenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Salto con l’asta Gibilisco fuori La sua storia finisce sulla soglia dei 5 metri e 40 niranno quinta e settima e vacill a , s o t to i l p es o s p e c i f i co pazzesco del bronzo della Drahotova, ancora junior con i suoi 19 anni appena compiuti, uno degli alibi di questa spedizione senza proporzione, fin qui, tra quantità (81 atleti) e qualità anche se il ds Magnani parla di «percorso di crescita per il futuro». Il continente sfreccia, noi seminiamo. Nonno Vizzoni che a 41 anni si qualifica nel martello per la 12esima finale internazionale e il totem Gibilisco, ultimo oro iridato azzurro (Parigi 2003), che esce malinconicamente dall’asta con tre nulli a 5.40 m (misura d’entrata) candidandosi a un ruolo da tecnico a Formia («È il momento di dire basta») sono lo specchio di uno sport che non è per vecchi e forse nemmeno — è amaro constatarlo mentre Gran Bretagna, Germania e Francia dilagano senza pudore nel medagliere — per i nostri giovani. ZURIGO — Un salto appena abbozzato, poi due tentativi, anche sfortunati, a quota 5,40 m, misura d’entrata, con l’asticella che lo beffa nella fase di svincolo. La storia atletica di Giuseppe Gibilisco, finisce a Zurigo con poca gloria all’ora dell’aperitivo. In pedana Giuseppe è sembrato rassegnato, senza quel sacro fuoco che fra il 2003 ed il 2004 gli aveva fatto prima vincere il titolo mondiale a Parigi e poi il bronzo olimpico ad Atene. Talento puro fin da allievo quando stabilì il primato nazionale con 5 metri 5 cm, a 17 anni, Gibilisco si era poi trasferito da Siracusa a Formia per essere seguito da Vitaly Petrov, l’ex tecnico di Bubka. Lo spartiacque della sua carriera sta forse nel controverso caso di doping che gli costò una squalifica, poi ridotta dal Tas a 6 mesi, devastante sotto l’aspetto psicologico come testimoniano i risultati dell’ultimo quadriennio. Adesso, a 35 anni, l’astista siciliano guarda al futuro sperando in un incarico dirigenziale per rimanere nell’ambiente. Si vedrà. Preferiamo ricordarlo sfrecciare con la moto di Valentino Rossi sulla pista dello stadio olimpico al termine del Golden Gala dopo aver realizzato il primato italiano. Era il luglio del 2003. A breve lo attende la sua Sicilia, che Giuseppe vorrebbe raggiungere in deltaplano, partendo dall’aeroporto di Ciampino. Ancora una volta in cielo per vivere una emozione forte come quando, una decina di anni fa, appendendosi ad un’asta di fibra vetrosa, sognava di volare oltre i 6 metri. Gaia Piccardi © RIPRODUZIONE RISERVATA seduti ai tavolini dei bar, partono forte, restano aggrappate al gruppo di testa e poi patiscono l’affondo mortale dell’Europa dell’est (russa, ucraina e ceca) al km 16, quando il volto di Eleonora Giorgi, bocconiana doc già tornata a Milano a preparare la tesi, diventa una maschera di fatica e i fiori nei capelli di Antonella Palmisano da Mottola (Taranto) appassiscono di colpo. Fi- Franco Fiocchini Vittoria e squalifica Il francese Mahiedine Mekhissi ha perso l’oro dei 3000 siepi perché sul traguardo si è sfilato la maglia ed è stato squalificato: ha vinto l’altro francese, Yoann Kowal. Giorgio Rondelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuoto La Pellegrini alle prese con gli allenamenti finali a Ostia prima di partire per gli Europei di Berlino: obiettivo 200 sl, ma farà anche i 400 e i 200 dorso Federica, l’ultima diva lavora per nuovi kolossal DAL NOSTRO INVIATO BERLINO — Dov’è Federica? A Ostia, sta terminando gli allenamenti prima degli Europei di Berlino (il nuoto comincia lunedì) agli ordini di Philippe Lucas, meno malleabile di Matteo Giunta, quasi un parente. E poi sulle copertine di Chi, con il matrimonio con Filippo dopo Rio de Janeiro smentito successivamente via Twitter, e dell’Équipe Magazine che l’ha definita «La dernière dive». L’ultima diva, una specie di Lauren Bacall del nuoto. Di sicuro, almeno a livello europeo, Federica ha visto scorrere via, seduta sul bordo della piscina, tutte le sue rivali storiche, come stelle di San Lorenzo più o meno brillanti, ma di sicuro cadenti. Laure Manaudou se n’è andata da tempo, con le gioie, ma soprattutto gli impegni della maternità, prioritari rispetto a quelli del nuoto. Camille Muffat, oro olimpico dei 400 sl a Londra Le gare 10 km uomini Si sono fermati ai piedi del podio Federico Vanelli e Matteo Furlan, piazzatisi al 4° e 5° posto nella 10 chilometri nuotata al «Regattastrecke Granau». Ha vinto Ferry Weertman (Olanda) in 1h49’56”2; argento il tedesco Thomas Lurz (1h49’59”0); bronzo il russo Evgenii Drattcev (1h 50’00”). 5 km donne Rachele Bruni è finita 5ª nella gara sui 5 km, toccando il traguardo in 58’56”3. L’oro è andato alla tedesca Isabelle Harle, unica sotto i 58 minuti in 57’55”7 davanti all’olandese Sharon Van Rouwendaal e alla spagnola Mireia Belmonte Garcia. Star Federica Pellegrini, 26 anni, ha vinto l’oro nei 200 sl ai Giochi olimpici di Pechino 2008 (Epa) 2012, si è ritirata un mese fa per divergenze con il suo allenatore Fabrice Pellerin. Anche Rebecca Adlington, che approfittò della crisi di Fede sui 400 sl a Pechino 2008, ha chiuso con il nuoto dopo il fallimento di Londra dove non è riuscita a ripetere il doppio oro (400/800) dell’Olimpiade cinese. Si sta per sposare con il collega Henry Needs che l’ha fotografata con il nuovo look: capelli biondi lunghi, magra e fasciata da un abito blu elettrico modello Kate Middleton. Rivali che Federica ha battuto e che l’hanno battuta, con cui ha duellato in piscina, ma non fuori, come ha tenuto a precisare anche all’Équipe: «Mai avuto un motivo di contendere fuori dall’acqua. Neanche con Laure. Ai tempi, la mia storia con Luca Marin cominciò dopo la fine della sua». Rivali che non ci sono più, mentre Federica, la dernière dive è ancora dentro il suo film. Non si preoccupa della durezza di Lucas, Tennis Fognini nei quarti di finale di Cincinnati Ci sono voluti 18 anni per rivedere, dopo Renzo Furlan, un azzurro nei quarti di finale dell’Atp Masters 1000 di Cincinnati: è Fabio Fognini, 27enne di Arma di Taggia, numero 21 Apt, che sul cemento dell’Ohio batte in rimonta (3-6, 6-3, 63), in un’ora e tre quarti, il cinese Yen-Hsun Lu, 30 anni, numero 43 Apt. Impresa impossibile per Flavia Pennetta, battuta (6-2, 6-2) da Serena Williams. © RIPRODUZIONE RISERVATA non ha paura del lavoro. Mai avuta. Una macchina da piscina. «Sono una professionista, molto determinata, non ho mai messo una serata mondana davanti a un allenamento». È la sua forza. Gioca con le copertine, con il gossip, ma in piscina non perde tempo. Ha due punti fermi, la sua famiglia e il nuoto. Per il resto sa che anche le certezze più granitiche possono sfaldarsi. A Berlino arriva domani, con la squadra di nuoto. In questi giorni si è allenata e si è occupata di critica cinematografica sconsigliando la visione di Hercules («Orrendo») e di rispetto delle tradizioni, come quella dell’iniziazione delle matricole scatenata dal caso D’Arrigo, arrivato (stiamo sereni, bitte) anche al centro nazionale antibullismo. Una Federica in forma, in tutti i sensi, pronta alla sfida sui 200 sl, la sua gara, e iscritta anche nei 200 dorso e nei 400 sl. Lucas vuole che li faccia. Vedremo. Un eventuale capriccio all’ultima diva, parbleu, bisogna pur concederlo. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA 54 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera 55 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Mary e Stefano abbracciano con affetto Valeria e Stefania nel ricordo della mamma Circondata dall’amore dei suoi cari è mancata serenamente Gabriella Gabriella Rizzini Medetti - Formentera, 14 agosto 2014. Ne danno l’annuncio il marito Angelo, le figlie Valeria con Francesca e Alice, Stefania con Luca Marco e Edoardo.- Si ringraziano per le cure e l’amorevole assistenza il personale di Vidas.- Per i funerali contattare il n. 02.32867. - Milano, 14 agosto 2014. Cara Renata Prada Fraizzoli è vicina alla carissima Donatella nella scomparsa del marito Senatore Franco Servello Valentina e Willy si stringono con grande affetto ad Angelo, Valeria, Francesca, Alice, Stefania e Luca, ricordando caramente ti voglio bene.- La tua Vale. - Milano, 14 agosto 2014. - Milano, 14 agosto 2014. Gabriella Partecipa al lutto: – Liliana Fraizzoli Caglioni. Gabriella Con grande dolore Luigi Colombo e la moglie Rina sono vicini alla carissima Donatella nel decesso del marito - Milano, 14 agosto 2014. mamma la grazia di una persona gentile.- Così la ricorderemo.- Alberto e Fiorella Sacchi. - Milano, 14 agosto 2014. un vuoto che non si colmerà, un ricordo e un amore indissolubile nella mia vita.- Stefi. - Milano, 14 agosto 2014. Cara Partecipa al lutto: – Lucia Palvarini. Partecipano al lutto: – Franco, Francesca De Angelis. mamma Ciao Gabriella nel ricordo di tanti indimenticabili anni passati insieme abbracciamo Angelo, Stefania, Valeria con infinito affetto.- Luigi e Giuliana. - Santa Margherita Ligure, 14 agosto 2014. Partecipano al lutto: – Ernestina, Emanuela, Laura Locati. – Gabriella Pettinaroli Dedé con Alessandra. – Gigi e Franca Medaglia. – Elda Coccini, Gigi e Marco con Charly. Ciao Franco Servello Il punto di riferimento ed equilibrio che credevamo eterno non c’è più.- Lo "zione" ci ha lasciati alla fine da soli, con l’esempio della sua vita di impegno, rettitudine e generosità.- Alla compagna di tutta la vita zia Donatella il nostro abbraccio.- Franco, Michela, Giovanni, Giacomo e Gaia D’Alfonso. - Milano, 14 agosto 2014. Senatore Franco Servello nonnina Partecipa al lutto: – Studio Medico Colombo di via Nirore 11. Gabriella ci chiamavi amore, cuore, sole, gioia.- Ci mancherà tanto il tuo dolcissimo sorriso.- Franci, Ali, Marco, Dudu. - Milano, 14 agosto 2014. - Santa Margherita Ligure, 14 agosto 2014. Nel ricordo della dolcezza di Ciao Gabriella ci stringiamo a Stefania Angelo e Valeria con tutto il nostro affetto.- Marco e Graziella Ravano con Alessandro. - Milano, 14 agosto 2014. Franco Servello esempio di grande determinazione e coerenza nell’impegno umano e politico.- In questo ultimo abbraccio lo ringrazia per l’amicizia e l’appoggio politico che ha sempre dimostrato a tutta la sua famiglia sin dai tempi del Meridiano d’Italia. - Cesenatico, 14 agosto 2014. Gabri Quanti bei ricordi...- Che la terra ti sia lieve...Angelo, Stefania e Valeria vi stringo in un abbraccio senza fine.- Emanuela con Guia. - Milano, 14 agosto 2014. Lorenzo e Benedetta con Luca e Matteo si stringono forte a Stefania e famiglia ricordando con tanto affetto Luciano Garibaldi è accanto a Donatella Servello nel momento di grande dolore per la dipartita di Partecipa al lutto: – Paolo Ripamonti. Gabriella Dopo aver letto necrologi ogni giorno per tutta la vita Marcella Rizzo di Salle finalmente ne ha uno tutto suo.- Si comunica a tutti quelli che l’hanno conosciuta e amata che il telefono resterà muto e non verranno distribuiti ulteriori consigli per vivere meglio.- Da oggi in poi, qualunque cosa farete sarà merito vostro.Ma non dimenticate quello che vi ha insegnato.I funerali si terranno sabato 16 agosto alle ore 14.45 presso la parrocchia del Santissimo Redentore in via Pierluigi da Palestrina 5 a Milano.Enrico, Ago, Betto e Mari con Fosca, Piero e Anna. - Milano, 14 agosto 2014. Franco Servello Jolanda Palianti dott. ssa Marcella Rizzo Addio dottoressa Massimo e Francesca abbracciano Stefi, Luca, Marco e Dudu nel ricordo di da Andrea Pinketts. - Milano, 14 agosto 2014. Mario, Mariapia, Claudia, Mimma e Nicola sono vicini ad Angelo, Valeria e Stefania ricordando con affetto - Carloforte, 14 agosto 2014. Gabriella Mirella Marabese Pinketts abbraccia Donatella nella memoria di tante battaglie. - Milano, 14 agosto 2014. Stefano e Laura con Brando e Asia sono vicini ad Angelo, Valeria e Stefania per la scomparsa della loro amata Aldo e Renata Masella apprendono con dolore la scomparsa dell’indimenticabile Marco, Alessandra, Kevin, Anna e i loro figli si stringono forte a Stefania e alla sua famiglia per la perdita della sua cara mamma Gabriella Gabriella - Paros, 14 agosto 2014. - Cape Town, 14 agosto 2014. Francesca, Angela, Simona e Marco, Roberta e Gustavo abbracciano con tanto affetto Valeria e Stefania in questo triste momento per la scomparsa della cara mamma La nostra cara e dolce Gabriella - Milano, 14 agosto 2014. Umberto e Alessandra sono affettuosamente vicini a Stefania e famiglia per la perdita della cara mamma Cara sei stata un esempio per tutte noi e resterai sempre nei nostri cuori.- Le amiche del Circolo C.C.C. - Milano, 14 agosto 2014. Come allora e per sempre il tuo ricordo sarà vivo in noi cara I soci, i collaboratori ed il personale tutto dello Studio De Berti Jacchia Franchini Forlani partecipano affettuosamente al grave lutto che ha colpito l’Avvocato Armando Ambrosio ed i suoi famigliari per la morte del padre - Milano, 14 agosto 2014. Gabriella Vicini e partecipi in questo doloroso momento ad Angelo, Valeria, Stefania e famiglia.- Ettore e Mariuccia. - Milano, 14 agosto 2014. Daniela Bertazzoni, Alissia, Sara e Olivia porgono sentite ed affettuose condoglianze alla famiglia Comi per la somparsa dell’Ingegner Senatore Il Presidente Basilio Rizzo e il Consiglio Comunale di Milano partecipano con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa del cara e indimenticabile amica. - Montecarlo - New York, 14 agosto 2014. - Milano, 14 agosto 2014. Franco Servello Consigliere Comunale di Milano dal 1951 al 1963. - Milano, 14 agosto 2014. La comunità milanese di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale si stringe alla sua amata Donatella nel commosso ricordo di Franco Servello E’ mancato all’affetto dei suoi cari bandiera della destra italiana.- Ignazio La Russa, Carlo Fidanza, Marco Osnato, Massimo Corsaro, Riccardo De Corato, Paola Frassinetti, Romano La Russa, Massimo Turci, Giovanni De Nicola, Giovanni Stornaiuolo, Roberta Capotosti, Umberto Maerna, Alfredo Mantica, Maurizio Gussoni. - Milano, 14 agosto 2014. Dino Locatelli Sissi e Lavinia si stringono in un forte abbraccio a Stefania nel ricordo di Ne danno il doloroso annuncio il fratello, la sorella, i nipoti e parenti tutti.- I funerali avranno luogo sabato 16 agosto alle ore 14.30 nella chiesa di "Dio Padre" di Milano Due. - Segrate, 14 agosto 2014. Gabriella mamma speciale. - Santa Margherita Ligure, 14 agosto 2014. Il Tempo la cognata Maria Luisa Bini con i figli Carlo, Paolo e famiglia, i cugini Portalupi, il genero Gabriele Travaglia, la consuocera Graziana Pozzoni con Elio, Anna, Costanza, Margherita, Isa, Luigi, Alessandro, Paolo e famiglie e i tanti amici che l’hanno accompagnata in questi anni. - Milano, 14 agosto 2014. - Milano, 11 agosto 2014. Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: fatturazione.necrologie@rcs.it Giorgio Roberto, Stefano, Laura, Federico, Elena Conti si stringono a Achille e a tutta la famiglia nel dolore per la tragica scomparsa di Giorgio - Carloforte, 14 agosto 2014. avvenuta il 13 agosto confortata nella fede e dalla vicinanza di tutti i suoi cari.- I funerali avranno luogo nella chiesa di Zambla Bassa il 16 agosto alle 11. - Oltre il Colle (BG), 14 agosto 2014. amico carissimo. - Roma, 14 agosto 2014. Carlo Desinano - Morimondo, 14 agosto 2014. Marco Taddei Ci ha lasciato un grande uomo Luigi Muzzini nonna Elvira Dott. Marco Ferrari Al lutto dei famigliari si unisce tutto Albiqual. - Milano, 14 agosto 2014. 16 agosto 2008 - 16 agosto 2014 Eduardo (Dado) Giliberti Mi manchi ogni giorno.- Cristina.- Una Santa Messa verrà celebrata il 16 agosto alle ore 8,30 a Villasimius, Cagliari, nella chiesa San Raffaele Arcangelo. - Piacenza, 15 agosto 2014. 1982 - 2014 Dott. Ing. Luigi Comi - Milano, 14 agosto 2014. Marco Guastalla Con amore, ti penso, sempre, ovunque.- Martine con Luca, Céline, Maeli, Diana. - Brugherio, 15 agosto 2014. collega di valore da tutti stimato. - Milano, 14 agosto 2014. Sice Previt SpA partecipa al dolore dei famigliari per la scomparsa del L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito sarai sempre qui con noi.- Tommaso, Giacomo, Giulia, Dede e Ludovico. - Milano, 13 agosto 2014. I colleghi della Compliance di Unicredit SpA si stringono ai familiari per la scomparsa del Ing. Luigi Comi Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 Affranta si stringe nel dolore di Roberta, Achille e Carolina, la famiglia Politi. - Formentera, 14 agosto 2014. Alberto e Gabriella con Chiara ed Andrea, vicini al dolore di Andreina e Lavinia, piangono la prematura scomparsa di I tuoi amici, colleghi e collaboratori dello Studio Ichino-Brugnatelli. - Milano, 14 agosto 2014. - Milano, 14 agosto 2014. A MODULO: Isa con Eugenio, Giovanni con Maria, Paolo con Martine, Anna con Enzo e tutti i nipoti comunicano la serena morte della mamma Marco Il Presidente, i Consiglieri e tutti i soci di Golf Milano partecipano al lutto della famiglia Comi per la grave perdita dell’ Gazzetta dello Sport Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 PER PAROLA: Giorgio Canevari Ciao Corriere della Sera Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 A MODULO: Luisa Fuoco Bini Tutti gli amici cacciatori dell’Associazione Faunistica "Morimondo" partecipano commossi al lutto della famiglia per la scomparsa di Carissima Benedetta, ci stringiamo a te e ai tuoi figli in questo momento così doloroso per la scomparsa di Ing. Luigi Comi TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: PER PAROLA: Simone Camilli mi mancherai tanto!- Sarai sempre nel mio cuore!- Tua nipote Stefania. - Oltre il Colle, 14 agosto 2014. Antonio Cailotto e tutto il personale di Grand Hotel et de Milan sono vicini alla signora Comi e famiglia, ricordando l’ SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ I condomini e l’amministratore del condominio di via Mercalli 16 Milano, partecipano con profonda commozione al lutto della famiglia per la scomparsa della signora A te Matilde piccolo angelo, giovane fanciulla, da chi non conoscendoti ti ha voluto bene, tu che hai pregato per noi dimenticando te stessa.- Sei volata in cielo un giorno di agosto di questo triste anno.- Pregheremo per te, la tua luce non si spegnerà mai.- Marilinda e Giovanni con Federica e Beatrice. - Deiva Marina, 14 agosto 2014. Cara per la sua grande professionalità. - Milano, 14 agosto 2014. Franco Servello Consigliere Comunale di Milano dal 1951 al 1963. - Milano, 14 agosto 2014. Giuseppe Ambrosio Gabriella Medetti Luigi Comi CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: acquisizione.necrologie@rcs.it - Roma, 14 agosto 2014. Elvira Ceppi ved. Belloni di cui conservano un ricordo di grande stima. - Milano, 14 agosto 2014. Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e la Giunta Comunale sono vicini alla famiglia per la scomparsa del - Milano, 14 agosto 2014. I colleghi ed amici dello Studio Legale Associato - NCTM esprimono profondo cordoglio al collega Armando per la perdita del papà Marcella Rizzo Mario e Magda Bianchi sono affettuosamente vicini a Donatella e partecipano al lutto per la morte del Senatore David e Anna Gol, Ishaia e Jane Gol con le loro famiglie sono vicini con l’amicizia e l’affetto di una vita ad Angelo, Valeria, Stefania e le loro famiglie nel dolore per la perdita di Ricorderemo sempre A Donatella con affettuoso cordoglio. - Milano, 14 agosto 2014. indimenticabile amico e grande italiano. - Courmayeur, 14 agosto 2014. Giuseppe Ambrosio e sono vicini a Enrico, Agostino, Benedetto e Marianna. - Milano, 14 agosto 2014. amica e psichiatra di profonda umanità e dedizione.- Abbracciamo Enrico Agostino Benedetto Marianna Fosca e i bambini.- Gabriella Giovanna Tiziana. - Milano, 14 agosto 2014. Franco Maria Servello Gabriella Gabriella Marcella Franco Servello Senatore ci ha lasciati.- Gli amici del Circolo C.C.C. si stringono in un commosso abbraccio al marito Angelo e alle figlie Valeria e Stefania. - Milano, 14 agosto 2014. Gabriella ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 Assunta Ciaccio Augugliaro e il figlio Giuseppe partecipano al dolore di Pierluigi e Daniela per la prematura scomparsa del figlio Matilde Sponga Carla, Claudia e Gianmaria sentiranno sempre viva la personalità e lo spirito di Senatore Franco Servello Chiara e Gerardo. - Milano, 14 agosto 2014. - Milano, 14 agosto 2014. Partecipano al lutto: – Luca Giorgetti e famiglia. – Daniele Giavini. – Marco Paini. ammirato esempio, aiuto e sostegno di una intera vita. - Porto Cervo, 14 agosto 2014. Un uomo coraggioso ha preso commiato Gabriella - Milano, 14 agosto 2014. Jolanda Marcella Franco Servello Care Stefania e Valeria vi siamo vicini nel ricordo della cara mamma I Consigli di Amministrazione, i Collegi Sindacali, i dirigenti e tutti i dipendenti della società del gruppo IdB Holding sono vicini al signor Giuseppe Palianti per la scomparsa della moglie Marcella Rizzo - Courmayeur, 14 agosto 2014. Gabriella Rizzini Medetti Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e tutto il personale di Scharper SpA partecipano al lutto, subito da Giuseppe Palianti, per la grave perdita dell’amatissima moglie. - Milano, 14 agosto 2014. esprimono alla famiglia le loro più sentite condoglianze. - Milano, 14 agosto 2014. Paolo de Sanctis con Max partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Gabriella Jolanda Palianti Natalia e Maurizio ricordando con affetto e commozione la La "fiamma" non si spegne.- Illumina anche altrove Senatore Lino e Gisella Cartolari partecipano con grande dolore alla perdita, subita dal caro amico Giuseppe, dell’adorata moglie. - Colfosco, 14 agosto 2014. Marcellina SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE Partecipano al lutto di Luigi e Giulia per la scomparsa della cara Jolanda Palianti Cagnacci ci mancherai.- Francesco, Sandra, Ippolita e Massimo. - Milano, 14 agosto 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano dott.ssa Luisa Fuoco Bini A funerali avvenuti, ne danno la triste notizia il marito Luigi e la figlia Giulia. - Milano, 14 agosto 2014. - Milano, 14 agosto 2014. Gabriella Chicca e Susanna. - Milano, 14 agosto 2014. Luigi e Maria Pia Della Beffa con i figli Federico, Benedetto e Biagio con Margherita prendono viva parte al lutto del loro collaboratore Giuseppe Palianti e della famiglia tutta per la scomparsa della moglie nonna Mare Ciao Jolanda siamo sereni perché finalmente il tuo calvario si è concluso e ora sei tra le braccia dei tuoi amatissimi genitori.- Guglielmo, Marisa e Lucia con le loro famiglie sono vicini a Beppe e alle nipoti Mitzi e Lele. - Milano, 14 agosto 2014. Marcella donna meravigliosa, non la dimenticheremo mai.- Nicoletta de Vecchi e Silvia. - Samedan, 14 agosto 2014. Lidia, Alberto, Maria Grazia, Andrea e Laura si stringono con affetto ad Angelo, Valeria e Stefania nel dolore per la scomparsa della cara Carissima Il giorno 9 agosto 2014 si è spenta la dott.ssa Luisa Fuoco Bini Partecipano al lutto: – Valeria Tanzini. – Tina, Paolo, Anna, Antonio. certamente starai girando per qualche mercatino in cielo a cercare un paio d’ali d’epoca.- Se le trovi prendile anche per noi.- E tratta sul prezzo.Angela e MariaPia. - Milano, 14 agosto 2014. maestro di vita, di giornalismo e esempio di onestà politica. - Genova, 14 agosto 2014. Cara Stefania siamo vicine a te e alla tua famiglia con tutto il nostro affetto per la perdita della tua cara mamma - Cape Town, 14 agosto 2014. che è salita al cielo per unirsi agli angeli del Signore.- Un sentito ringraziamento a Iwona, Maria, Ludmila e Anna Maria che negli anni l’hanno assistita e curata con perizia e affetto. - Arenzano, 14 agosto 2014. I Mirtilli. - Milano, 14 agosto 2014. Carlo Borsani, con i figli Benedetta, Francesco e Giovanni, si unisce al dolore di Donatella per la perdita di Partecipa al lutto: – La famiglia Messa. Jolanda Palianti Cagnacci Partecipano al lutto: – Luigi, Marialuisa, Monica Dalfonso. Ciao - Milano, 14 agosto 2014. Nicoletta con Alessandra e Andrea si unisce al grande dolore di Stefania e famiglia per la perdita dell’adorata mamma Il marito Giuseppe Palianti, le figlie Mitzi con Maurizio e Marcella, e i nipoti Beatrice e Marco piangono la loro cara Franco Servello 16 agosto 2003 - 16 agosto 2014 Irene e Carlo con Tatjana annunciano che la cara mamma La moglie Lucia, con grande nostalgia, e gli amici della Fondazione Giancarlo Quarta Onlus ricordano Gianna Sacchi ved. Merli si è spenta serenamente.- Un ringraziamento a Marisol. - Milano, 14 agosto 2014. GIANCARLO QUARTA Partecipa al lutto: – La sorella Ida con Renzo e i nipoti Franco e Giancarlo. a coloro che l’hanno conosciuto e pensano a lui con affetto. Milano, 15 agosto 2014 Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile IL SOLE OGGI LE PREVISIONI PREV PRE VISIONI Bari Sorge alle T Tramonta alle Palermo Bologna Firenze 6:01 19:51 6:20 19:59 6:16 20:19 6:18 20:18 Torino 6:30 20:35 Napoli 6:12 20:00 Roma Milano 6:17 6:23 20:30 20:10 Genova DOMANI Trento Aosta Venezia 6:26 20:29 LA LUNA 6:11 20:18 DOMENICA Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto 27 lug. 3 ago. 11 ago. 18 ago. MARTEDÌ LUNEDÌ Trieste Venezia Milano Torino Bologna Genova Firenze Ancona Perugia Ferragosto con ancora instabilità diffusa sui settori centro-orientali del Nord, localmente sul Levante Ligure e sull'Emilia Romagna. Meglio al Nord Ovest e bel tempo al Centro Sud ma meno caldo. Domani, correnti più fresche da Nord portano un po' di rovesci al Nord Est e sul medio Adriatico, localmente su Toscana, bello altrove ma più mite ovunque. Alta pressione tra domenica e lunedì con sole prevalente, torna a peggiorare al Nord martedì. L’Aquila ROMA Campobasso IN EUROPA Bari Potenza Napoli Catanzaro Cagliari LE TEMPERATURE ERAT ERA ATURE DI OGGI 21 Aosta 23 Torino 26 Genova 24 Bologna 29 Roma 25 Campobasso 33 R. Calab Calabria a 32 Catania Catania 23 22 23 23 26 25 28 24 29 31 24 29 31 28 29 29 Milano Trento Venezia Trieste Fire r nze re Firenze Perugia Ancona L L’A quila L’Aquila Napoli Bari Potenza Catan Palermo Palerm Paler mo Palermo Alghero ro Alghero Cagliari Cagliar a cura di Olbi VENTO Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Moderato Forte Molto forte Calmo LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA min max Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia Cagliari 22 13 23 19 19 17 22 28 23 36 28 23 24 30 S = Sereno P = Pioggia N S S S R R S min max 18 24 24 16 20 20 20 28 35 36 23 27 27 28 Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova Imperia N = Nuvoloso N S S N N N N L’Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia Palermo T = Temporale min max 17 22 24 17 23 22 26 26 36 35 25 31 29 32 C = Coperto Alta Pressione 21 Helsinki Oslo Copenaghen Edimburgo 18 17 Berlino Amsterdam 18 Londra 19 Kiev 19 Varsavia 22 Milano Vienna 22 Belgrado 23 31 Lisbona 29 Bucarest Tirana Fronte Freddo 30 Atene 39 Tunisi Algeri Ankara 33 25 Roma Barcellona 26 Fronte Caldo 21 23 Madrid 29 Praga 15 Parigi Bassa Pressione 20 20 16 Dublino L Stoccolma 19 32 30 Fronte Occluso MARE Debole Nebbia H L'Europa centro-settentrionale continua a essere interessata da correnti instabili nordatlantiche le quali danno luogo a rovesci e temporali diffusi, più intensi sulle regioni alpine orientali, localmente su Nord Germania, Nord Est Francia e sul Sud della Scandinavia. Qualche rovescio o temporale, specie pomeridiano, anche sulle regioni danubiane settentrionali, bel tempo e caldo altrove. N S S N S S S Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria Rimini V = Neve min max 18 19 21 20 18 25 23 26 25 30 25 29 36 30 R = Rovesci R R S N S S N Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona B = Nebbia min max 24 14 19 21 20 18 17 30 25 25 25 22 23 24 Mosso Agitato 31 S N P S 21 30 Bogotà 30 Caracas 25 19 Seul Delhi Shanghai Bangkok SUD AMERICA 28 Pechino N R NORD AMERICA ASIA AUSTRALIA Tokyo 28 Giacarta 30 N 15 Sydney 23 San Francisco 24 Los Angeles 26 20 Chicago Santiago New York 20 Città del Messico 23 21 20 16 Casablanca Il Cairo 27 Lima Vancouver 24 AFRICA 40 25 Rio de Janeiro Buenos Aires Nairobi Lagos 21 Luanda 30 18 Città del Capo 56 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera Tv in chiaro - Oggi Film e programmi I viaggi su Marte di Schwarzenegger Jonny Lee Miller Sherlock a New York 2084, Douglas Quaid (Arnold Schwarzenegger, foto) è un operaio ossessionato dal sogno di vedere Marte. Si rivolge a un’agenzia di «viaggi mentali», la Rekall, ma qualcosa va storto. Atto di forza Rete4, ore 21.15 «Un fatto storico» e «La gestione del rischio» sono i due episodi in onda stasera della serie che riadatta a New York le indagini di Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller, foto). Elementary Rai2, ore 21.10 Villaggio rimette gli abiti di Fantozzi Crozza imita il premier Renzi Respinto alle porte del Paradiso, il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio, foto) ottiene una licenza a tempo indeterminato e torna tra i vivi, coinvolto in catastrofiche disavventure. Fantozzi - Il ritorno Italia1, ore 21.10 Humour, musica e grandi ospiti fanno da contorno alla carrellata di personaggi interpretati dal comico genovese: da Matteo Renzi (foto) a Paolo Conte e Roberto Maroni. Crozza a colori La7, ore 21.10 Rai1 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 Italia1 La7 MTv rai.it rai.it rai.it mediaset.it/rete4 mediaset.it/canale5 mediaset.it/italia1 la7.it 9.00 SANTA MESSA DALLA CHIESA S. MARIA ASSUNTA IN MAROSTICA. Relig. 9.55 A SUA IMMAGINE. Attualità 10.25 INCONTRO DI PAPA FRANCESCO CON I GIOVANI DELL’ASIA PRESSO IL SANTUARIO SOLMOE. Religione 12.20 DON MATTEO 6. Telefilm 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 TG 1 ECONOMIA. Att. 14.05 LEGAMI. Soap Opera 15.00 CAPRI 3. Telefilm 16.40 CINA, LA MURAGLIA IGNORATA. Docum. 17.00 TG 1. 17.15 FILM UNA STELLA IN CUCINA. 18.50 REAZIONE A CATENA. Varietà 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 TECHETECHETÉ - VIVE LA GENTE. Videofram. SERA 21.20 FILM LE DUE EREDITÀ. (Dramm., Germania, 2013). Regia di Sebastian Grobler. Con Julia Hartmann, Johannes Zirner, Ursela Monn. Nel programma: Tg1 60 secondi 7.35 HEARTLAND. Telefilm 8.20 LE SORELLE MCLEOD. Telefilm 9.45 PASION PROHIBIDA. Telefilm 10.30 TG2 INSIEME ESTATE. Attualità 11.20 IL NOSTRO AMICO CHARLY. Telefilm 12.10 LA NOSTRA AMICA ROBBIE. Telefilm 13.00 TG 2 GIORNO. 13.30 TG2 EAT PARADE. Att. 13.50 TG 2 SÌ, VIAGGIARE. Attualità 14.00 FILM MEMORIE SEGRETE. 15.40 SENZA TRACCIA. Telefilm 16.20 GUARDIA COSTIERA. Telefilm 17.55 TG 2 FLASH L.I.S. 18.00 RAI TG SPORT. 18.15 TG 2. METEO 2. 18.45 IL COMMISSARIO REX. Telefilm 20.30 TG 2 20.30. 21.00 LOL :-). Serie 6.00 RAI NEWS MORNING NEWS. Attualità 8.00 AI CONFINI DELL’ARIZONA. Telefilm 8.45 FILM STASERA MI BUTTO. 10.20 FILM SIAMO UOMINI O CAPORALI? 12.00 TG 3. METEO 3. 12.15 RITRATTI. Documenti 12.55 TGR - IL CONCERTO DI FERRAGOSTO. Musica 14.00 TG REGIONE. METEO. 14.20 TG 3. METEO 3. 14.50 TG 3 L.I.S. 14.55 TERRA NOSTRA 2. Telefilm 15.45 FILM MANAGEMENT. 17.10 GEO MAGAZINE 2014. Documentario 18.55 METEO 3. 19.00 TG 3. 19.30 TG REGIONE. METEO. 20.00 BLOB. Attualità 20.20 HOTEL 6 STELLE. Telefilm 7.20 MIAMI VICE. Telefilm 8.15 DISTRETTO DI POLIZIA. Telefilm 10.45 RICETTE ALL’ITALIANA. Att. 11.30 TG 4. 12.00 RENEGADE. Telefilm 12.50 I DELITTI DEL CUOCO. Telefilm 13.45 IL GIUDICE MASTRANGELO. Miniserie 15.30 LE CANZONI DELL’ESTATE. Varietà 16.00 FILM IL BAMBINO E IL POLIZIOTTO. (Commedia, Italia, 1989). Regia di Carlo Verdone. Con Carlo Verdone, Barbara Cupisti 18.55 TG 4. 19.35 IERI E OGGI IN TV . Varietà 19.55 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 20.30 IL SEGRETO. Telenovela 6.00 TG 5 PRIMA PAGINA. Attualità 8.00 TG 5 MATTINA. 8.45 MIRACOLI DEGLI ANIMALI. Docum. 9.05 FRATELLI BENVENUTI. Telefilm 11.00 FORUM. Attualità 13.00 TG 5. 13.40 BEAUTIFUL. Soap Opera 14.45 FILM FINALMENTE A CASA. (Commedia, Italia, 2008). Regia di Gianfrancesco Lazotti. Con Gerry Scotti, Maria Amelia Monti 16.45 FILM GLI ANGELI DI LISA. (Commedia, Germania, 2008). Regia di Sophie Allet-Coche. Con Mira Bartuschek 18.30 CUORE RIBELLE. Telenovela 19.10 IL SEGRETO. Telenovela 6.05 FRIENDS. Serie 6.45 XENA, PRINCIPESSA GUERRIERA. Telefilm 7.35 SUPERCAR. Telefilm 9.30 A-TEAM. Telefilm 11.25 HUMAN TARGET. Telefilm. Con Mark Valley, Chi McBride, Jackie Earle Haley 12.25 STUDIO APERTO 13.05 SPORT MEDIASET. 14.05 I SIMPSON. Cartoni 14.35 FUTURAMA. Cartoni 15.00 PRETTY LITTLE LIARS. Telefilm 16.35 DAWSON’S CREEK. Serie 18.20 VECCHI BASTARDI. Varietà. Conduce Paolo Ruffini 18.30 STUDIO APERTO 19.00 VECCHI BASTARDI. Varietà. Conduce Paolo Ruffini 19.20 C.S.I - SCENA DEL CRIMINE. Telefilm 6.00 TG LA7 6.55 MOVIE FLASH. Att. 7.00 OMNIBUS RASSEGNA STAMPA. Attualità 7.30 TG LA7. 7.50 FILM JANE DOE BATTUTA DI PESCA. 9.35 STARSKY & HUTCH. Telefilm 11.35 LE STRADE DI SAN FRANCISCO. Telefilm 13.30 TG LA7. 14.00 FOOD MANIAC. Attualità 14.15 JACK FROST. Telefilm 16.15 STARSKY & HUTCH. Telefilm 18.10 AGENTE SPECIALE SUE THOMAS. Telefilm. Con Deanne Bray, Yannick Bisson, Rick Peters 20.00 TG LA7. 20.30 OTTO E MEZZO. Attualità 21.10 ELEMENTARY. Telefilm. Con Jonny Lee Miller, Lucy Liu, Aidan Quinn 22.50 BLUE BLOODS. Telefilm. Con Donnie Wahlberg, Tom Selleck, Bridget Moynahan 23.35 TG 2. 21.05 LA GRANDE STORIA. Attualità. Conduce Paolo Mieli 23.45 TG REGIONE. 23.50 TG 3. 23.55 METEO 3. 0.00 SFIDE. Attualità. Conduce Alex Zanardi 21.15 FILM ATTO DI FORZA. (Fantascienza, Usa, 1990). Regia di Paul Verhoeven. Con Arnold Schwarzenegger, Sharon Stone, Rachel Ticotin. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 20.00 TG 5. 20.40 PAPERISSIMA SPRINT. Varietà 21.10 FILM LETTERS TO JULIET. (Commedia, Usa, 2010). Regia di Gary Winick. Con Amanda Seyfried, Gael García Bernal, Vanessa Redgrave 21.10 FILM FANTOZZI IL RITORNO. (Commedia, Italia, 1996). Regia di Neri Parenti. Con Paolo Villaggio, Milena Vukotic, Anna Mazzamauro. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 21.10 CROZZA A COLORI. Varietà. Conduce Maurizio Crozza 22.40 FILM IL FEDERALE. (Commedia, Francia/italia, 1961). Regia di Luciano Salce. Con Ugo Tognazzi, Georges Wilson. 23.00 CARI AMICI VICINI E LONTANI... Varietà 00.55 TG1 NOTTE. 1.25 CHE TEMPO FA. 1.30 CINEMATOGRAFO ESTASTE. Attualità 23.50 OBIETTIVO PIANETA. Attualità 0.30 HAWAII FIVE-0. Telefilm 2.10 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 1.00 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 1.10 MAGAZZINI EINSTEIN. Attualità 1.40 FUORI ORARIO. COSE (MAI) VISTE. 23.40 FILM ACTION JACKSON. (Azione, Usa, 1988). Regia di Craig R. Baxley. Con Carl Weathers, Craig T. Nelson 23.30 FILM IL SEME DELLA DISCORDIA. (Comm., Italia, 2008). Regia di Pappi Corsicato. Con Caterina Murino 23.15 FILM FANTOZZI 2000 - LA CLONAZIONE. (Commedia, Italia, 1999). Regia di Domenico Saverni. Con Paolo Villaggio. Rai4 Rai5 Rai Gulp Real Time Class Tv 0.30 TG LA7. 0.45 MOVIE FLASH. Att. 0.50 FILM IL MIO AMICO ERIC. (Commedia, 2009). Regia di Ken Loach mtv.it 13.20 TEEN CRIBS. Varietà 14.15 GINNASTE - VITE PARALLELE. Varietà 15.10 CATFISH: FALSE IDENTITA’ Serie 16.00 16 ANNI E INCINTA. Varietà 17.20 TEEN MOM. Varietà 17.50 TEEN CRIBS. Varietà 18.50 TEENAGER IN CRISI DI PESO. Varietà 19.50 FRIENDZONE: AMICI O FIDANZATI? Varietà 20.15 16 ANNI E INCINTA. Varietà 21.10 CATFISH: FALSE IDENTITA’ Serie 23.00 HOUSE OF FOOD PRINCIPIANTI IN CUCINA. Varietà Deejay TV 17.00 18.00 18.55 19.00 19.30 20.00 20.30 20.45 21.15 21.30 22.00 DEEJAY HITS. Mus. FELICITY. Telefilm DEEJAY TG. TACCO 12... SI NASCE. Varietà VIA MASSENA 2. Serie THE FLOW. Musicale LOREM IPSUM. Musicale FUORI FRIGO. Varietà MICROONDE. Varietà PASCALISTAN 2. DocuReality FINO ALLA FINE DEL MONDO. Documentario DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME Amanda Seyfried Albino Luciani messaggera d’amore il Papa del sorriso Sophie (Amanda Seyfried, foto) è in viaggio a Verona col fidanzato. Sotto casa di Giulietta trova un’antica lettera d’amore, e si mette sulle tracce della donna che la scrisse. Letters to Juliet Canale5, ore 21.10 Il film-documento «Giovanni Paolo I. Il Papa del sorriso» racconta la storia di Albino Luciani (foto). Eletto Papa nel 1978, morì improvvisamente dopo 33 giorni di Pontificato. La grande storia Rai3, ore 21.05 Sfida all’impossibile: La gioventù rubata le imprese di Bonatti secondo Truffaut La puntata è dedicata alla leggenda dell’alpinismo Walter Bonatti, ricordato attraverso le testimonianze delle persone a lui più vicine come la compagna Rossana Podestà e Messner. Sfide Rai3, ore 00.05 Parigi, fine anni 50. Un 12enne solo e incompreso (Jean-Pierre Léaud) ruba una macchina da scrivere per pagarsi una gita. Verrà scoperto e... La regia è di François Truffaut. I 400 colpi LaEffe, ore 21.10 rai.it rai.it 8.30 WAREHOUSE 13. Serie 9.15 HAVEN. Serie 10.00 RUSH. Telefilm 10.45 FLASHPOINT. Serie 11.30 STREGHE. Serie 13.00 HAVEN. Serie 13.50 STARGATE ATLANTIS. Telefilm 14.35 DOCTOR WHO. Serie 15.45 ONE TREE HILL. Serie 16.35 STREGHE. Serie 18.05 RAI NEWS - GIORNO. 18.10 WAREHOUSE 13. Serie 18.55 THE LOST WORLD. Serie 19.40 DOCTOR WHO. Serie 20.25 STARGATE ATLANTIS. Telefilm 21.10 FILM STAR TREK L’INSURREZIONE. (Fantascienza). Regia di J. Frakes. 22.50 WONDERLAND. Attualità 23.05 FILM THE HEARTSTOPPER - IL POTERE DEL MALE. (Horror) 18.30 VIVALDI, CORELLI, ROSSINI. Musica 19.15 VIVALDI. Musica 20.05 VIVALDI, BACH. Musica 20.40 PASSEPARTOUT. Att. 21.15 FILM THE QUEEN AND I. (Documentario) 22.55 SCARAMOUCHE SCARAMOUCHE. Cortometraggio Rai Storia Rai Rai Premiumrai.it Movie 17.45 TOPAZIO. Telenovela 19.15 IL RITORNO DEL SANTO. Serie 20.10 IL COMMISSARIO MANARA. Serie 21.10 MA TU MI VUOI BENE? Miniserie 22.55 FICTION MAGAZINE. Attualità 23.25 FILM LA CULLA VUOTA. rai.it 19.30 ENCICLOPEDIA DEL MARE. Documenti 20.25 IL GIORNO E LA STORIA. Documenti 20.45 IL TEMPO E LA STORIA. Documenti 21.25 DIARI GRANDE GUERRA P.8 LE ROVINE. Documenti 22.15 ANTEPRIMA. Documenti rai.it 15.40 FILM AL BAR DELLO SPORT. 17.30 RAI NEWS - GIORNO. 17.35 FILM GREASE 2. 19.35 FILM TUTTI AL MARE. 21.15 FILM BLIND MAN. 22.55 FILM SCENT OF A WOMAN - PROFUMO DI DONNA. 1.30 RAI NEWS - NOTTE. rai.it realtimetv.it DMax La7d dmax.it class.it la7.it 17.55 WINX CLUB. Cartoni 18.20 GULP GIRL 2013/2014. Attualità 18.45 LE SORELLE FANTASMA. Telefilm 19.35 VIOLETTA. Telefilm 20.25 HOUSE OF ANUBIS. Telefilm 21.15 KUNG FU PANDA. Cartoni 18.35 IL BOSS DELLE TORTE. Attualità 19.30 LA BOTTEGA DEI CUPCAKE. Attualità 20.20 CUCINE DA INCUBO USA. Attualità 21.10 RANDY: SOS MATRIMONIO. Attualità 22.05 WEDDING ISLAND. Attualità 10.20 I CESARONI. Serie 12.20 LAW&ORDER. Serie 14.10 DISTRETTO DI POLIZIA. Serie 16.00 TG GIORNO. Attualità 16.30 TG SPORT. Attualità 18.00 LAW&ORDER. Serie 20.40 I CESARONI. Serie 22.30 LAW&ORDER. Serie 23.30 LOCK UP. Serie 14.20 MAN VS FOOD. Varietà 15.10 CI SEI O CI FAI? Documentario 16.00 TEXAS TARZAN. Attualità 21.10 UNTI E BISUNTI. Attualità 22.00 DYNAMO: MAGIE IMPOSSIBILI. Varietà 14.20 THE DR. OZ SHOW. Varietà 16.55 S.O.S. TATA. Reality 18.55 TG LA7. 19.00 FOOD MANIAC. Att. 19.10 CUOCHI E FIAMME. Attualità 21.10 FILM MOTEL WOODSTOCK. 23.15 THE DR. OZ SHOW. Varietà Rai YoYo Iris Cielo La5 Tv 2000 rai.it 18.30 LA PIMPA. Cartoni 18.50 MOFY. Cartoni 19.00 TRENO DEI DINOSAURI. Cartoni 19.30 LA CASA DI TOPOLINO. Cartoni 19.50 I CARTONI DELLO ZECCHINO D’ORO. Cartoni 20.10 PEPPA PIG. Cartoni 21.20 OLIVIA. Cartoni iris.mediaset.it 15.32 FILM INTRIGO A LOS ANGELES. 17.13 FILM LA SECONDA MOGLIE. 19.13 MAGNUM P.I. Telefilm 20.06 HAZZARD. Telefilm 21.00 FILM THE WHITE RIVER KID. 23.06 FILM TRAFFICO DI DIAMANTI. cielotv.it 18.40 IL BOSS DEL FAI DA TE. Varietà 19.00 AFFARI AL BUIO TEXAS. Docum. 20.20 AFFARI DI FAMIGLIA - LOUISIANA. Documentario 21.10 MASTERCHEF SPAGNA. Varietà 22.55 HOTEL INSPECTOR. Varietà mediaset.it 19.25 GOSSIP GIRL. Telefilm 20.15 ROYAL PAINS. Telefilm 21.10 FILM IL CASO DELL’INFEDELE KLARA. 22.55 FILM SHOPGIRL. 0.50 PRINCIPE$$E. Documentario 1.50 ANICA FLASH. tv2000.it 20.00 ROSARIO DA LOURDES - IN DIFFERITA. Religione 20.30 TG TG. 21.00 PRIMI DUE GIORNI DI VIAGGIO DEL PAPA IN COREA. Religione 22.05 FRANCESCO, UN ANNO DI PONTIFICATO. Religione 57 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Tv in chiaro - Domani Rai1 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 Italia1 La7 rai.it rai.it rai.it mediaset.it/rete4 mediaset.it/canale5 mediaset.it/italia1 9.00 TG 1. 9.05 DREAMS ROAD 2013. Documentario 9.55 TG 1 L.I.S. 10.00 MIXITALIA . Attualità 10.30 DOPOTUTTO NON È BRUTTO. Attualità 11.30 LINEA VERDE ORIZZONTI ESTATE. Attualità 12.25 FOOD MARKET’S: PROFUMI E SAPORI A KM Ø. Docum. 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 LINEA BLU. Attualità 15.25 LEGAMI. Soap Opera 16.15 LA CASA DEL GUARDABOSCHI. Telefilm 17.00 TG 1. 17.15 A SUA IMMAGINE. Att. 17.45 PASSAGGIO A NORDOVEST. Attualità 18.50 REAZIONE A CATENA. Varietà 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 RAI TG SPORT. Rubrica sportiva SERA 20.35 TECHETECHETÉ VIVE LA GENTE. Videoframmenti 21.20 FILM P.S. I LOVE YOU. (Comm., Usa, 2007). Regia di Richard Lagravenese. Con Hilary Swank, Gerard Butler, Lisa Kudrow 9.00 SULLA VIA DI DAMASCO. Attualità 9.30 BUONA FORTUNA CHARLIE. Telefilm 10.00 FILM LA NAVE DEI SOGNI - VIAGGIO DI NOZZE A LAS VEGAS. 11.20 IL NOSTRO AMICO CHARLY. Telefilm 12.10 LA NOSTRA AMICA ROBBIE. Telefilm 13.00 TG 2 GIORNO. 13.30 SERENO VARIABILE ESTATE. Attualità 14.00 FILM MARIE BRAND E IL MOMENTO DELLA MORTE. 15.40 SQUADRA SPECIALE COLONIA. Telefilm 16.30 SQUADRA SPECIALE STOCCARDA. Telefilm 17.15 SQUADRA SPECIALE LIPSIA. Telefilm 18.00 TG 2 FLASH L.I.S. 18.05 IL PALIO DI SIENA: 16 AGOSTO 2014. Evento 20.00 LOL :-). Serie 7.15 ITALIA IN 4D. Att. 8.10 UNA GIORNATA PARTICOLARE. Att. 9.05 FILM VIVERE IN PACE. 10.35 FILM CUORI SENZA FRONTIERE. 12.00 TG 3. METEO 3. 12.15 TGR IL SETTIMANALE. Rotocalco 12.45 LA SIGNORA DEL WEST . Telefilm 13.35 TIMBUCTU: I VIAGGI DI DAVIDE. Docum. 14.00 TG REGIONE. METEO. 14.20 TG 3. METEO 3. 14.50 TG3 L.I.S. 14.55 FILM UNA GITA SCOLASTICA. 16.20 FILM IL CUORE ALTROVE. 18.10 I MISTERI DI MURDOCH. Telefilm 18.55 METEO 3. 19.00 TG 3. 19.30 TG REGIONE. METEO. 20.00 BLOB. Attualità 6.30 TG 4 NIGHT NEWS. 7.40 MIAMI VICE. Telefilm 8.40 DISTRETTO DI POLIZIA. Telefilm 10.45 RICETTE ALL’ITALIANA. Attualità 11.30 TG 4 . Nel programma: Meteo.it 12.00 RENEGADE. Telefilm 12.50 I DELITTI DEL CUOCO. Telefilm 13.45 FILM VACANZE A ISCHIA. 16.00 IERI E OGGI IN TV SPECIALE. Varietà 16.25 POIROT. Telefilm. Con David Suchet, Hugh Fraser, Philip Jackson 18.55 TG 4. Nel programma: Meteo.it 19.35 IERI E OGGI IN TV. Varietà 19.55 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 6.00 TG 5 PRIMA PAGINA. Attualità 8.00 TG 5 MATTINA. 9.10 FINALMENTE SOLI. Serie 9.50 MELAVERDE. Attualità 11.00 FORUM. Attualità 13.00 TG 5. Nel programma: Meteo.it 13.40 DALLAS. Telefilm 14.45 FILM FINALMENTE UNA FAVOLA. (Comm., Italia, 2008). Regia di Gianfrancesco Lazotti. Con Gerry Scotti 17.00 FILM GENERAZIONI A CONFRONTO. (Dramm., Usa, 2008). Regia di Bill L. Norton. Con Alex Black, Edward Asner 19.00 IL SEGRETO. Telenovela 7.20 PROVACI ANCORA GARY. Serie 8.00 DANCE ACADEMY. Telefilm 8.50 FILM ROXY HUNTER E IL FANTASMA DEL MISTERO. (Comm., Usa, 2007) 10.35 FILM ROXY HUNTER E IL SEGRETO DELLO STREGONE. (Comm., Usa, 2008) 12.25 STUDIO APERTO. 13.05 SPORT MEDIASET. 14.05 FILM DOC HOLLYWOOD DOTTORE IN CARRIERA. (Comm., Usa, 1991) 15.55 FILM WILLIAM & KATE - UN AMORE DA FAVOLA. (Dramm., Usa, 2011) 17.35 VECCHI BASTARDI. Varietà 18.30 STUDIO APERTO 19.00 FILM 2 CAVALIERI A LONDRA. 20.30 TG 2 20.30. 21.05 FILM SHADOW OF JUSTICE - L’OMBRA DELLA GIUSTIZIA . (Thriller, Germania, 2009). Regia di Hans-Günther Bücking. Con Yvonne Catterfeld. 22.45 LUTHER. Telefilm 20.15 UN CASO PER DUE. Telefilm 21.05 FILM THERE BE DRAGONS. (Drammatico, Spagna/Usa, 2011). Regia di Roland Joffé. Con Charlie Cox, Wes Bentley, Dougray Scott. 20.30 IL SEGRETO. Telenovela. Con Megan Gracia Montaner, Alex Gadea 21.30 THE MENTALIST. Telefilm. Con Simon Baker, Robin Tunney 24.00 RIVERWORLD. Miniserie 20.00 TG 5. 20.40 PAPERISSIMA SPRINT. Varietà 21.10 FILM AL MOMENTO GIUSTO. (Comm., Italia, 2000). Regia di Giorgio Panariello. Con Giorgio Panariello, Kasia Smutniak 21.10 FILM ROCKY III. (Drammatico, Usa, 1982). Regia di Sylvester Stallone. Con Sylvester Stallone, Talia Shire, Burgess Meredith. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 21.10 IL COMMISSARIO MAIGRET. Telefilm. Con Bruno Cremer 23.00 TG LA7. 23.15 IL COMMISSARIO MAIGRET. Telefilm. Con Bruno Cremer 1.05 MOVIE FLASH. Attualità 23.35 MISS FISHER DELITTI E MISTERI. Telefilm 1.15 TG1 NOTTE. 1.30 FILM PRANZO DI FERRAGOSTO. 23.40 TG 2. 23.55 TG2 DOSSIER. Att. 0.40 TG 2 STORIE. I RACCONTI DELLA SETTIMANA. Attualità 22.50 TG 3. 23.05 TG REGIONE. 23.10 STELLE NERE. Attualità. Conduce Marco Marra 0.10 TG 3. 1.45 TG 4 NIGHT NEWS. 2.05 RIDIAMOCI SOPRA 1982. Varietà 4.00 FILM DUE MAFIOSI NEL FAR WEST. 23.30 FILM OMICIDIO SU MISURA. (Thriller, Italia, 2012). Regia di Lamberto Bava. Con Rob Estes, Paolo Seganti 23.30 FILM TENTACOLI DI PAURA. (Horror, Canada, 2007). Regia di Gary Yates. Con James Van Der Beek. 1.10 FILM BREVI AMORI A PALMA DI MAJORCA. (Comm., Italia/ Spagna, 1959). Regia di Giorgio Bianchi. Rai4 Rai5 Rai Storia Real Time Class Tv rai.it 6.50 SABRINA VITA DA STREGA. Serie 7.35 SANCTUARY. Serie 9.05 RUSH. Telefilm 9.50 FLASHPOINT. Serie 10.35 DOCTOR WHO. Serie 12.35 FILM AVALON. 14.25 FILM STAR TREK L’INSURREZIONE. 16.05 FUMETTOLOGY II GIPI PARTE 1. Documentario 16.35 ALPHAS. Serie 18.05 RAI NEWS - GIORNO. 18.10 BROTHERS & SISTERS “UNA SORPRENDENTE FESTA A SORPRESA” Telefilm 18.55 BROTHERS & SISTERS. Telefilm 19.40 C’ERA UNA VOLTA. Serie 21.10 GHOST WHISPERER. Serie 22.40 FILM JUNCTURE. (Thriller). Regia di James Seale. 0.25 FILM KILLER IN VIAGGIO. rai.it 18.20 PETRUSKA PRESENTA. Docum. 18.25 LA BOHÈME. Opera 20.35 ACHILLE BONITO OLIVA. Docum. 21.15 TI VUOI METTERE CON ME? Teatro 22.45 BOLZANO DANZA HIGH TECH. Danza 23.20 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show Rai Rai Premiumrai.it Movie 17.30 RAI NEWS GIORNO. 17.35 LE RAGAZZE DI PIAZZA DI SPAGNA. Miniserie 19.25 FILM CORNETTI AL MIELE. 21.10 MA TU MI VUOI BENE? Miniserie 22.55 CADFAEL. Serie 0.25 RAI NEWS - NOTTE. rai.it 20.30 IL GIORNO E LA STORIA. Documenti 20.50 IL TEMPO E LA STORIA. Documenti 21.35 ECO DELLA STORIA. Documenti 22.30 CRASH-CONTATTO IMPATTO CONVIVENZA LA SENTI QUESTA VOCE? Documenti rai.it 17.40 RAI NEWS - GIORNO. 17.45 FILM L’AEREO PIÙ PAZZO DEL MONDO... SEMPRE PIÙ PAZZO. 19.15 FILM LA CITTÀ PROIBITA. 21.15 FILM RUBA AL PROSSIMO TUO. 23.15 HELL ON WHEELS. Serie 0.45 RAI NEWS - NOTTE. Rai Gulp rai.it realtimetv.it A fil di rete MTv la7.it 6.00 7.25 7.30 7.50 9.45 11.45 13.30 14.00 16.10 18.10 20.00 20.30 TG LA7. MOVIE FLASH. Att. TG LA7. FILM TOTÒ CERCA MOGLIE. (Comm., Italia, 1950) FILM PROFESSOR KRANZ TEDESCO DI GERMANIA. (Comm., Brasile/Italia, 1978) FILM BELLEZZE SULLA SPIAGGIA. (Comm., Italia, 1961) TG LA7. FILM BACIAMI STUPIDO. (Comm., Usa, 1964) FILM CAT BALLOU. (Western, Usa, 1965) L’ISPETTORE BARNABY. Telefilm TG LA7. OTTO E MEZZO SABATO. Attualità. Conduce Lilli Gruber DMax mtv.it 14.30 PLAIN JANE: LA NUOVA ME. Varietà 15.30 TIME’S UP - COPPIE CONTRO IL TEMPO. Varietà 16.20 TEEN MOM 2. Varietà 18.10 16 ANNI E INCINTA. Varietà 19.10 TIME’S UP - COPPIE CONTRO IL TEMPO. Varietà 20.10 CATFISH: FALSE IDENTITA’ Serie 21.10 PRANKED. Varietà 22.30 RIDICULOUSNESS: VERI AMERICAN IDIOTS. Varietà 23.30 FILM NIGHTMARE DAL PROFONDO DELLA NOTTE. Deejay TV 15.30 DEEJAY SUMMER HITS. Musicale 16.55 DEEJAY TG. 17.00 DEEJAY HITS. Musicale 18.00 FELICITY. Telefilm 18.55 DEEJAY TG. 19.00 LOREM IPSUM BEST OF . Musicale 19.30 MICROONDE BEST OF . Varietà 20.00 LE STRADE DI MAX 2. Serie. Con Max Pezzali 21.00 DIRTY SEXY MONEY. Telefilm 23.00 ALIAS. Telefilm DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME La7d dmax.it class.it la7.it 18.20 GULP MUSIC. Spett. 18.45 LE SORELLE FANTASMA. Telefilm 19.35 FILM WINX CLUB - IL SEGRETO DEL REGNO PERDUTO. 21.10 KUNG FU PANDA. Cartoni 21.55 FILM WINX CLUB - IL SEGRETO DEL REGNO PERDUTO. 18.35 PAINT ON THE ROAD. Attualità 19.30 SOS HOME MAKEOVER. Attualità 20.20 CUCINE DA INCUBO USA. Attualità 21.10 IL MIO GROSSO GRASSO MATRIMONIO GIPSY US. Attualità 22.05 PAZZI PER IL BALLO. Attualità 15.40 FILM GIOVANI, CARINI E DISOCCUPATI. 19.00 LAW&ORDER. Telefilm 20.40 IL BELLO DELLE DONNE. Serie 22.15 MY TECH LAB. Attualità 22.30 RIDE & DRIVE. Attualità 18.40 I RISTORANTI PIÙ PAZZI DEL MONDO. Attualità 19.30 UNTI E BISUNTI. Attualità 20.20 BANCO DEI PUGNI. Documentario 21.10 MATTO DA PESCARE Pesca 22.00 SWORDS: PESCA IN ALTO MARE Pesca 15.30 I MENÙ DI BENEDETTA. Attualità 17.50 LE INTERVISTE BARBARICHE. Talk show 18.55 TG LA7. 19.00 FOOD MANIAC. Att. 19.40 CUOCHI E FIAMME. Attualità 21.30 FILM GILDA. 23.30 FILM IL SELVAGGIO. Rai YoYo Iris Cielo La5 Tv 2000 rai.it 18.00 IL PICCOLO PRINCIPE. Cartoni 18.50 L’ARTE CON MATÌ E DADÀ. Cartoni 19.05 TRENO DEI DINOSAURI. Cartoni 19.35 LA CASA DI TOPOLINO. Cartoni 19.55 I CARTONI DELLO ZECCHINO D’ORO. Cartoni iris.mediaset.it 15.05 FILM THE WHITE RIVER KID. 17.01 FILM PASSION OF MIND. 18.57 FILM CACCIATORE BIANCO, CUORE NERO. 21.00 FILM NESTORE L’ULTIMA CORSA. 23.11 FILM POLVERE DI STELLE. cielotv.it 19.00 CUCINE DA INCUBO. Varietà 20.00 AFFARI DI FAMIGLIA - LOUISIANA. Documentario 21.00 FILM LA STRANA STORIA DI OLGA ‘O’ (Dramm., 1995). 23.15 LADYBOY: IL TERZO SESSO. Documentario mediaset.it 17.25 FIND MY FAMILY FINALMENTE INSIEME. Varietà 18.15 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION. Docum. 20.10 NON DITELO ALLA SPOSA. Docum. 21.10 FILM IL MIO CANE SKIP. 22.00 TG COM. tv2000.it 19.55 STORIE DA LOURDES. Attualità 20.00 ROSARIO DA LOURDES DIFFERITA. Religione 20.30 TG TG. 21.00 PRIMI DUE GIORNI DI PAPA FRANCESCO IN COREA. Religione 22.05 LA CANZONE DI NOI LA GARA. Varietà di Aldo Grasso «Mad Men» salvata dalla tv on demand L’ attesa è finita, e una serie-capolavoro come Mad Men può finalmente tornare in tv (o qualcosa del genere). Negli ultimi anni si sono perse le tracce di quel tassello fondante di certa «quality television»: la serie scritta da Matthew Weiner, centrata sull’infinita caduta di Don Draper, valente pubblicitario degli anni Vincitori e vinti Sessanta. Scordata, svanita: dopo una marcia — a dire il vero non proHenning priamente trionfale — nella proBaum grammazione di Cult e poi di FX, Lo sbirro reti ormai defunte di Sky (con la tedesco pay-tv ferma quindi alla quarta sconfigge i stagione), e nonostante la resimostri italiani. stenza in chiaro della sempre Prime time di Raiuno meritoria Rai4 (che, sola, ha tracon Last Cop smesso anche la quinta), la sesta e il protagonista annata della serie (trasmessa neHenning Baum: gli Usa più di un anno fa, nella per 2.573.000 primavera 2013) non era finora spettatori, 14,1% arrivata in Italia. Stavolta, però, a di share. colmare il divario non è più una tv tradizionale, ma un servizio on demand, un alfiere del non liSabrina neare: da un paio di mesi, infatti, Ferilli TIMvision — in precedenza nota I mostri come Cubovision, di proprietà italiani di Telecom Italia — si è aggiudisuperati dallo cata in esclusiva la sesta stagiosbirro tedesco. Prime ne, e mette inoltre a disposiziotime di Canale 5 ne (su smart tv, tablet e pc) tutte I mostri oggi le puntate delle precedenti. (idealmente il seguito TIMvision, ma anche Infinity dei Mostri di Dino Risi, e Sky Online, in attesa di Netflix, 1963) con Sabrina smuovono così il mercato e inFerilli: 1.854.000 sieme arricchiscono la nostra spettatori, esperienza di spettatori. Quando 11,3% di share. bastano pochi click, la scorpacciata di puntate — gli americani lo chiamano «binge watching» — è un piacere che ci possiamo permettere. Sempre che questo nuovo rito prosegua anche per la settima, e ahinoi ultima, stagione della serie. © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv Film e programmi La vedova Swank Giorgio Panariello prova a ricominciare reporter d’assalto Una giovane vedova (Hilary Swank) scopre che il suo ultimo marito (Gerald Butler) le ha lasciato dieci messaggi per aiutarla ad alleviare il dolore e a ricominciare... P.S. I Love You Rai1, ore 21.20 Un giornalista di una piccola tv toscana (Giorgio Panariello) ottiene un contratto da inviato per un network nazionale. Ma, se vuole tenere il posto, entro un anno deve fare uno scoop. Al momento giusto Canale5, ore 21.10 58 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera 59 Corriere della Sera Venerdì 15 Agosto 2014 Pay Tv Sky Cinema Documentari 9.00 ATLETICA: 4A GIORNATA Campionato Europeo. Diretta Eurosport 10.05 CALCIO: REAL MADRID - SIVIGLIA Supercoppa Europea Sky Sport 1 HD 12.00 CALCIO: PAOK SALONICCO INTER Incontro Amichevole Sky Sport 1 HD 13.05 TENNIS: S. MARINO OPEN 2A SEMIFINALE RaiSport 1 13.45 CALCIO: INTER - JUVENTUS Serie A 2013/14 Sky Sport 1 HD 14.00 BEACH SOCCER: ITALIA BEACH SOCCER TOUR: OSTIA. 1A PARTE Sky Sport 1 HD 14.45 CICLISMO: 5A TAPPA Eneco Tour. Diretta Eurosport 15.00 BEACH SOCCER: ITALIA BEACH SOCCER TOUR: OSTIA. 2A PARTE Sky Sport 1 HD 16.45 ATLETICA: 3A GIORNATA Campionato Europeo Eurosport 17.00 TENNIS: QUARTI DI FINALE 1-3. SESSIONE DIURNA ATP World Tour Masters 1000 Cincinnati. Diretta Sky Sport 1 HD 18.15 ATLETICA LEGGERA: CAMPIONATI EUROPEI 2014 4° GIORNATA RaiSport 1 19.00 WRESTLING: WWE NXT Sky Sport 2 HD 20.00 WRESTLING: WWE SUPERSTARS Sky Sport 2 HD 21.00 WRESTLING: WWE DOMESTIC SMACKDOWN! Sky Sport 2 HD 22.15 CHAMPIONS LEAGUE Strongest Man. Differita Eurosport 22.45 RUGBY: WARATAHS - CRUSADERS Super 15 Sky Sport 2 HD 23.00 TENNIS: QUARTI DI FINALE 1-3. SESSIONE DIURNA ATP World Tour Masters 1000 Cincinnati Sky Sport 1 HD 23.15 ATLETICA: 4A GIORNATA Campionato Europeo Eurosport 0.15 ATLETICA LEGGERA: CAMPIONATI EUROPEI 2014 4° GIORNATA RaiSport 1 14.00 I MAGHI DEL GARAGE MATTINA National Geographic 10.25 AGENTE 007 - SOLO PER I TUOI 14.40 MALATTIE MISTERIOSE OCCHI James Bond (R. Moore) e la Discovery Science figlia (C. Bouquet) di un archeologo 15.20 TOP GEAR Discovery Channel HD assassinato, devono recuperare un 15.45 CACCIATORI D’ORO sonar. Pellicola numero dodici. National Geographic Sky Cinema Max HD 16.05 I SETTE PECCATI CAPITALI History Channel 11.55 LE AVVENTURE DI SHARKBOY E 16.10 COME È FATTO Discovery Science LAVAGIRL IN 3-D Robert Rodriguez PER TUTTO L’ORO DEL MONDO dirige e scrive una commedia per National Geographic POMERIGGIO 16.55 MOUNTAIN MEN: GLI ULTIMI PIONIERI History Channel 13.40 UN WEEKEND DA BAMBOCCIONI 2 17.00 MEGAFABBRICHE - PORSCHE 911 Lenny ha deciso di trasferirsi con la National Geographic sua famiglia in una piccola cittadina 17.55 CLIMA DEL TERZO TIPO dove sia lui che i suoi amici sono cresciuti ma... Sky Cinema 1 HD Discovery Science 14.50 THE BEACH D. Boyle - regista di 18.10 LA FEBBRE DELL’ORO “Trainspotting” - dirige L. DiCaprio Discovery Channel HD in Thailandia, alla ricerca di un’isola 18.25 VIAGGI NELLO SPAZIO incontaminata. Sky Cinema Cult Discovery Science 15.35 IL MATRIMONIO CHE VORREI Kay 18.45 CACCIATORI D’ORO e Arnold, sposati da 31 anni, volano National Geographic nel Maine per partecipare a un 19.05 FAST N’ LOUD corso di terapia di coppia e Discovery Channel HD ritrovare la vecchia intesa. Sky 19.25 AFFARI DI FAMIGLIA Cinema Passion HD History Channel 20.00 MUOVITI O MUORI SERA National Geographic 21.00 L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE 20.10 AFFARI AL BUIO - NEW YORK F. Truffaut descrive il suo punto di History Channel vista sulle donne, con leggerezza e 20.55 DUBAI. IL MEGA AEROPORTO ironia. “Le gambe delle donne sono National Geographic i compassi che misurano il mondo”. 21.00 ACQUARI DI FAMIGLIA Sky Cinema Classics Discovery Channel HD FRANKENWEENIE Dopo aver PIRAMIDI: LA VALLE MALEDETTA perso il suo fedele cane Sparky, il History Channel giovane Victor sfrutta il potere della 21.10 SEGNALI DAL FUTURO CON scienza per riportare in vita il suo JAMES WOODS Discovery amico. Sky Cinema Cult Science IL GRANDE E POTENTE OZ Oscar 21.35 IL REGNO DEI DINOSAURI K2 Diggs, un illusionista ciarlatano, 21.45 L’IMPERO DELLA DROGA viene trasportato nel fantastico National Geographic Regno di Oz. Prequel del celebre 22.00 RIVER RENEGADES: I RIBELLI DEL film del 1939. Sky Cinema Family FIUME Discovery Channel HD 007 - LA MORTE PUÒ STEVIE WONDER History Channel ATTENDERE James Bond (P. MALATTIE MISTERIOSE LEI 22.05 MEGA NAVI Discovery Science Brosnan) è a capo di un’operazione Sport e News Documentari 10.05 BEACH SOCCER: ITALIA BEACH SOCCER TOUR: OSTIA. 1A PARTE Sky Sport 1 HD 11.55 CALCIO: SINGAPORE SELECTION JUVENTUS Incontro Amichevole. Diretta Sky Sport 1 HD 13.05 TENNIS: S. MARINO OPEN FINALE RaiSport 1 13.15 ATLETICA: 4A GIORNATA Campionato Europeo Eurosport 14.55 ATLETICA LEGGERA: CAMPIONATI EUROPEI 2014 5° GIORNATA RaiSport 1 15.45 CALCIO: NAPOLI - MILAN Serie A 2013/14 Sky Sport 1 HD 16.30 CALCIO: REAL MADRID ATLETICO MADRID UEFA Champions League 2013/14 Sky Sport 1 HD 16.55 RUGBY: SUDAFRICA - ARGENTINA The Rugby Championship. Diretta Sky Sport 2 HD 17.00 CALCIO: REAL MADRID - SIVIGLIA Supercoppa Europea Sky Sport 1 HD 18.55 CALCIO: SINGAPORE SELECTION JUVENTUS Incontro Amichevole Sky Sport 1 HD 19.00 RUGBY: AUSTRALIA - ALL BLACKS The Rugby Championship Sky Sport 2 HD 20.30 TENNIS: S. MARINO OPEN 2A SEMIFINALE RaiSport 1 20.40 CALCIO: REAL MADRID FIORENTINA Incontro Amichevole. Diretta Sky Sport 1 HD 21.00 TENNIS: 1A SEMIFINALE ATP World Tour Masters 1000 Cincinnati. Diretta Sky Sport 2 HD 22.00 CALCIO: BRASILE - GERMANIA Coppa del Mondo Femminile U20 Eurosport 22.45 CALCIO: UNA PARTITA Coppa del Mondo Femminile U20. Diretta Eurosport 14.40 NASA X-FILES Discovery Science MATTINA 14.51 AFFARI DI FAMIGLIA History 11.50 L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE F. Channel 15.15 PROVACI ANCORA BOB! Truffaut descrive il suo punto di History Channel vista sulle donne, con leggerezza e 15.20 AIRPLANE REPO: OPERAZIONE ironia. “Le gambe delle donne sono i RECUPERO Discovery Channel HD compassi che misurano il mondo”. 15.38 PROVACI ANCORA BOB! History Channel Sky Cinema Classics 15.40 NASA X-FILES Discovery Science POMERIGGIO 16.00 UNA NOTTE AL MUSEO History Channel 13.55 FRANKENSTEIN JUNIOR M. 16.15 GAME OF STONES: A CACCIA DI Brooks, specialista in parodie, GEMME Discovery Channel HD raggiunge qui il suo risultato più 17.05 PER TUTTO L’ORO DEL MONDO riuscito. Capolavoro della National Geographic commedia, con G. Wilder e M. 17.20 LA SECONDA CASA NON SI Feldman. Sky Cinema Cult SCORDA MAI LEI 14.50 ALEXANDER Le gesta di Alessandro 17.30 NASA X-FILES Discovery Science III di Macedonia (356-323 a.C.). Il 17.40 MISSIONE RESTAURO ruolo del condottiero è affidato a C. History Channel 18.00 ACCESS 360 PRAGA National Geographic 18.25 A CACCIA DI TESORI History Channel 19.00 MEGAEXPERIENCE: EUROFIGHTER National Geographic 19.10 MUOVITI O MUORI National Geographic 20.00 AFFARI AL BUIO - NEW YORK History Channel 20.05 ESPERIMENTI ESPLOSIVI National Geographic 20.55 TESTIMONI DEL DISASTRO National Geographic 21.00 MOONSHINERS Discovery SERA Channel HD 21.00 TOTÒ CONTRO IL PIRATA NERO Film 21.10 MALATTIE MISTERIOSE girato utilizzando scenografie, costumi Discovery Science 21.35 AUSTIN STEVENS: ANIMALI e sequenze provenienti dalla “Regina PERICOLOSI K2 dei pirati”. Totò è diretto da F. Cerchio. 21.40 SWAMP PEOPLE History Channel Sky Cinema Classics 21.45 TERRA. UN PIANETA DA LA FOLLIA DI HENRY Simon, giovane AGGIUSTARE National Geographic emarginato, incontra Henry, convinto di 22.00 MOONSHINERS essere un poeta. Questo scatena in Discovery Channel HD DOMANI OGGI Sport e News Australia, anni 70. I fratelli Kelly (Sam Worthington e Xavier Samuel, foto) hanno una sola grande passione: cavalcare onde enormi. Lotteranno contro tutti per realizzare i loro sogni e trasformare il surf nella moderna industria che conosciamo oggi. Drift - Cavalca l’onda Sky Cinema 1, oggi ore 21.10 Hawke pilota automobilistico agli ordini del cattivo Voight Per liberare la moglie dalle mani di un sequestratore, un pilota (Ethan Hawke, foto) deve seguire gli ordini impartiti da una voce misteriosa (Jon Voight) che segue ogni sua mossa attraverso delle piccole telecamere installate nell’auto che sta guidando. Getaway - Senza via di fuga Premium Cinema, oggi ore 21.15 mittente anima gli abitanti del tranquillo paesino di Loblolly. Helen è decisa a indagare. Sky Cinema Hits HD 12.35 AGENTE 007 - VENDETTA PRIVATA Sesto film della serie Bond prodotta da Albert R. Broccoli, quinto diretto da J. Glen e secondo con T. Dalton. Ottenne poco successo. Sky Cinema Max HD 16.50 MANHATTAN Imperdibile classico diretto e interpretato da Woody Allen con Diane Keaton. Sky Cinema Cult 17.05 IRON MAN 3 Per salvare il suo paese e i suoi cari Tony Stark / Iron Man deve vedersela col pericolosissimo Mandarino, leader terrorista. Sky Cinema 1 HD 18.30 LINCOLN Premio Oscar per Daniel Day-Lewis nei panni del Presidente Abraham Lincoln alle prese con l’abolizione della schiavitù. Sky Cinema Cult 19.05 AGENTE 007 - MISSIONE GOLDFINGER La scena in cui S. Connery esce dall’acqua, si toglie la muta e indossa un abito da sera con fiore all’occhiello è da antologia bondiana. Sky Cinema Max HD 19.20 UNA NOTTE DA LEONI 3 Alan fugge dall’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso e i suoi amici tentano di riacciuffarlo prima che sia troppo tardi. Sky Cinema 1 HD 19.25 SAMMY 2 - LA GRANDE FUGA Le due tartarughe marine Sammy e Ray vengono catturate e trasportate in un parco acquatico di Dubai. Qui organizzerannola fuga! Sky Cinema Family segreta nella Corea del Nord, ma nulla va come preventivato. Con H. Berry. Sky Cinema Max HD TI VA DI BALLARE? Un ballerino professionista (A. Banderas) per volontariato insegna danza in una scuola con teen-ager socialmente disadattati. Sky Cinema Passion HD 21.10 DRIFT - CAVALCA L’ONDA Ambientato negli anni 70 in Australia, il film racconta le avventure dei fratelli Kelly, che hanno una sola passione: cavalcare onde enormi. Sky Cinema 1 HD 22.30 FRANKENSTEIN JUNIOR M. Brooks, specialista in parodie, raggiunge qui il suo risultato più riuscito. Capolavoro della commedia, con G. Wilder e M. Feldman. Sky Cinema Cult 23.00 SPARA CHE TI PASSA Ana (F. Neri), splendida cavallerizza di un circo, viene violentata da tre giovani. Si vendica senza pietà. Dirige C. Saura. Sky Cinema Passion HD 23.05 GLI ANNI IN TASCA F. Truffaut descrive, con la sua tipica leggerezza, il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di alcuni ragazzini. Sky Cinema Classics 23.10 ASTERIX E OBELIX: AL SERVIZIO DI SUA MAESTÀ Cesare nel 50 a.C. decide di invadere la Britannia. La regina del luogo manda un suo ufficiale a chiedere aiuto a un piccolo villaggio. Sky Cinema Family Cinema Satellite & digitale terrestre Il sogno di due fratelli australiani: fare del surf un business ragazzi, da vedere in 3-D. Sky Cinema Family 12.05 GLORIA Appena uscita di prigione, Gloria si ritrova a badare a un ragazzino portoricano in possesso di un dischetto compromettente. Sky Cinema Passion HD 12.15 LA LETTERA D’AMORE Una misteriosa lettera d’amore priva di 12.20 007 - LA MORTE PUÒ ATTENDERE James Bond (P. Brosnan) è a capo di un’operazione segreta nella Corea del Nord, ma nulla va come preventivato. Con H. Berry. Sky Cinema Max HD 12.35 ASTERIX E OBELIX: AL SERVIZIO DI SUA MAESTÀ Cesare nel 50 a.C. decide di invadere la Britannia. La regina del luogo manda un suo ufficiale a chiedere aiuto a un piccolo villaggio. Sky Cinema Family Farrell, per la regia di O. Stone. Sky Cinema 1 HD 16.30 RITORNO DAL PARADISO Il comico Lance arriva troppo presto in paradiso e bisogna trovare subito un corpo attraverso cui rispedirlo sulla Terra. Sky Cinema Hits HD 18.05 FREERUNNER - CORRI O MUORI Ryan ha un sogno: vincere abbastanza soldi con le gare di freerunnig per portare tutti i suoi cari fuori dalle baraccopoli di Metro City. Sky Cinema Hits HD 19.00 L’ANGELO CON LA PISTOLA Una giovane cameriera vendicatrice e un commissario di polizia sfiduciato uniscono le forze contro la criminalità. Sky Cinema Classics Simon una libertà creativa che lo fortifica. Sky Cinema Cult LE 5 LEGGENDE Il film racconta la storia di un gruppo di eroi conosciuti ai bambini: Babbo Natale, Il Coniglio Pasquale, La Fatina dei Denti... Sky Cinema Family CASINO ROYALE Primo James Bond interpretato da D. Craig. Nel cast internazionale anche G. Giannini. Sky Cinema Max HD PRIMA O POI MI SPOSO Lei organizza matrimoni. Lui è un bel medico che sta per sposarsi e tra i due scocca la scintilla... Sky Cinema Passion HD Intrattenimento Ragazzi 10.35 TALHOTBLOND Sky Cinema Passion HD 11.35 PROJECT RUNWAY USA 10 Fox Life 11.40 INTOUR Disney Channel 11.50 TUTTO CUCCIOLI Sky Uno 12.35 MASTERCHEF AUSTRALIA Sky Uno 13.30 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 13.35 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 14.40 BARBIE PRESENTA POLLICINA DeAkids 15.10 DINNER DATE - AMORE IN CUCINA Sky Uno 16.05 MASTERCHEF AUSTRALIA Sky Uno 16.45 PROJECT RUNWAY USA 10 Fox Life 17.00 MASTERCHEF AUSTRALIA Sky Uno 17.55 FRATELLI IN AFFARI Sky Uno 18.20 BARBIE E LE 12 PRINCIPESSE DANZANTI DeAkids 18.40 INTOUR Disney Channel 18.45 FRATELLI IN AFFARI Sky Uno 19.15 CODE: 9 Disney Channel 19.30 IL BOSS DELLA CASA Sky Uno 20.20 GOT TO DANCE - NATI PER BALLARE UK Sky Uno 21.00 PROJECT RUNWAY ALL STARS 3 Fox Life 21.10 GOT TO DANCE - NATI PER BALLARE UK Sky Uno 21.15 TAKESHI’S CASTLE Cartoon Network 21.30 CASE DA INCUBO LEI 21.40 TAKESHI’S CASTLE Cartoon Network 21.45 CUCINE DA INCUBO 2 Fox Life 22.00 GOT TO DANCE - NATI PER BALLARE UK Sky Uno 22.25 INTOUR Disney Channel 22.35 CUCINE DA INCUBO 2 Fox Life 22.50 STRADE DA INCUBO Sky Uno 23.00 LE IDEE ESPLOSIVE DI NATHAN FLOMM Sky Cinema 1 HD 23.35 NAKED VEGAS - NUDI E DIPINTI Sky Uno 14.35 15.00 15.20 15.25 Intrattenimento Ragazzi 10.35 I BOSS DELLA SABBIA Sky Uno 11.40 INTOUR Disney Channel 11.45 NAKED VEGAS - NUDI E DIPINTI Sky Uno 12.30 STRADE DA INCUBO Sky Uno 14.05 PROJECT RUNWAY ALL STARS 3 Fox Life 14.30 BRITAIN’S GOT TALENT Sky Uno 14.55 CUCINE DA INCUBO 2 Fox Life HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 15.30 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 15.40 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 15.45 CUCINE DA INCUBO 2 Fox Life 16.30 STRADE DA INCUBO Sky Uno 17.15 BAR DA INCUBO Sky Uno 17.45 LE IDEE ESPLOSIVE DI NATHAN FLOMM Sky Cinema 1 HD 18.05 E POI C’È CATTELAN Sky Uno 18.55 NAKED VEGAS - NUDI E DIPINTI Sky Uno 19.30 RICORDAMI ANCORA Sky Cinema Hits HD 19.40 I BOSS DELLA SABBIA Sky Uno 19.45 DISNEY’S KIM POSSIBLE: LA SFIDA FINALE Sky Cinema Family 20.00 I BOSS DELLA SABBIA Sky Uno 20.05 QUATTRO MATRIMONI IN ITALIA Fox Life 20.25 I BOSS DELLA SABBIA Sky Uno 20.45 BARBIE E LO SCHIACCIANOCI DeAkids BRITAIN’S GOT TALENT Sky Uno 21.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 21.10 BRITAIN’S GOT TALENT Sky Uno 22.25 INTOUR Disney Channel 22.40 MEAN GIRLS 2 Sky Cinema Family E POI C’È CATTELAN Sky Uno 23.30 BAR DA INCUBO Sky Uno 0.15 PROJECT RUNWAY ALL STARS 3 Fox Life 0.20 ADRENALINA PURA Sky Uno 1.00 HELP KITCHEN - GUAI IN PADELLA DeAkids 14.30 NEW TOM & JERRY SHOW Boomerang 14.55 MY LITTLE PONY: L’AMICIZIA È MAGICA Boomerang 15.00 SPONGEBOB Nickelodeon 15.45 ZIG & SHARKO Boomerang 15.50 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon 16.00 STEVEN UNIVERSE Cartoon Network 16.05 DISNEY TOPOLINO Disney Channel 16.45 DORAEMON Boomerang 17.00 ROCKET MONKEYS K2 17.10 THE LOONEY TUNES SHOW Boomerang 17.25 YIN YANG YO K2 18.10 LEONE IL CANE FIFONE Cartoon Network 18.15 I DALTON DeAkids 18.20 NEW TOM & JERRY SHOW Boomerang 18.25 I DALTON DeAkids 18.35 LEONE IL CANE FIFONE Cartoon Network 19.00 BRUTTI E CATTIVI Cartoon Network 19.20 SPONGEBOB Nickelodeon 19.50 ADVENTURE TIME Cartoon Network 19.55 LE NUOVE AVVENTURE DI PETER PAN DeAkids 20.10 SPONGEBOB Nickelodeon 20.15 LO STRAORDINARIO MONDO DI GUMBALL Cartoon Network 20.20 ROBIN HOOD ALLA CONQUISTA DI SHERWOOD DeAkids I DALTON K2 20.25 SPONGEBOB Nickelodeon 20.30 ROBIN HOOD ALLA CONQUISTA DI SHERWOOD DeAkids 20.40 REGULAR SHOW Cartoon Network 20.45 I DALTON K2 21.05 NEW TOM & JERRY SHOW Boomerang REGULAR SHOW Cartoon Network 21.10 I DALTON K2 15.45 15.50 16.15 16.20 16.35 16.40 16.45 17.00 17.05 17.30 17.50 17.55 18.15 18.20 18.40 18.45 19.05 19.10 19.25 19.30 19.50 20.05 20.15 20.40 20.50 21.00 21.10 REGULAR SHOW Cartoon Network REGULAR SHOW Cartoon Network I PUFFI Boomerang TEEN TITANS GO! Cartoon Network TOM & JERRY TALES Boomerang I DALTON K2 KUNG FU PANDA Rai Gulp ADVENTURE TIME Cartoon Network KUNG FU PANDA Rai Gulp OGGY E I MALEDETTI SCARAFAGGI DeAkids THE LOONEY TUNES SHOW Boomerang SPACE GOOFS K2 ADVENTURE TIME Cartoon Network OGGY E I MALEDETTI SCARAFAGGI DeAkids MY LITTLE PONY: L’AMICIZIA È MAGICA Boomerang WINX CLUB DeAkids TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES Nickelodeon YU-GI-OH! 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La sua vita cambia radicalmente grazie all’ingente eredità lasciatagli da un lontano parente. Su di lui si avventano presto avvoltoi e giornalisti in cerca di scoop. Mr. Deeds Studio Universal, domani ore 21.15 OGGI 14.42 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 14.44 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA. Telefilm MYA 15.14 21 GRAMMI - IL PESO DELL’ANIMA. Film Premium Cinema 15.15 IL CLUB DEGLI IMPERATORI. Film Studio Universal 15.29 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 15.34 THE VAMPIRE DIARIES. Telefilm MYA 16.20 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm MYA 17.03 THE MIDDLE. Telefilm JOI 17.10 UN DIVORZIO DA CANI. Film Tv MYA 17.10 10 COSE DI NOI. Film Studio Universal 17.16 SHE’S SO LOVELY - COSÌ CARINA. Film Premium Cinema 17.28 PARKS AND RECREATION. Telefilm JOI 17.49 SPECIALI JOI. Rubrica JOI 18.35 IL FAVOLOSO ANDERSEN. Film Studio Universal 18.48 THE VAMPIRE DIARIES. Telefilm MYA DOMANI 19.02 GHOST - FANTASMA. Film Premium Cinema 19.15 HUSTLE - I SIGNORI DELLA TRUFFA. Telefilm JOI 19.35 ONE TREE HILL. Telefilm MYA 20.14 HUSTLE - I SIGNORI DELLA TRUFFA. Telefilm JOI 20.24 ONE TREE HILL. Telefilm MYA 20.40 A NOI PIACE CORTO. Show Studio Universal 21.15 GETAWAY - VIA DI FUGA. Film Premium Cinema 21.15 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 21.15 WOODSTOCK - TRE GIORNI DI PACE, AMORE E MUSICA. Film Studio Universal 22.02 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 22.27 PARKS AND RECREATION. Telefilm JOI 22.46 UN ALIBI PERFETTO. Film Premium Cinema 22.51 NIP’N TUCK. Telefilm MYA 22.53 PARKS AND RECREATION. Telefilm JOI 23.43 DRACULA. Telefilm MYA 0.29 PLUS. Show Premium Cinema 0.32 DRACULA. Telefilm MYA 11.40 11.50 12.20 12.26 12.29 13.12 13.40 13.53 13.59 14.01 14.25 14.46 15.31 15.40 16.02 16.05 16.19 16.35 16.49 HELLCATS. Telefilm MYA GERONIMO. Film Studio Universal ZOOM. Show Premium Cinema GOSSIP GIRL. Telefilm MYA GETAWAY - VIA DI FUGA. Film Premium Cinema GOSSIP GIRL. Telefilm MYA CHROMOPHOBIA. Film Studio Universal LA MADRE. Film Premium Cinema GOSSIP GIRL. Telefilm MYA PARKS AND RECREATION. Telefilm JOI PARKS AND RECREATION. Telefilm JOI THE CARRIE DIARIES. Telefilm MYA HART OF DIXIE. Telefilm MYA GHOST - FANTASMA. Film Premium Cinema PSYCH. Telefilm JOI CLOSE UP. Documentario Studio Universal DALLAS. Telefilm MYA TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE - LA VERA STORIA. Documentario Studio Universal PSYCH. Telefilm JOI 17.05 DALLAS. Telefilm MYA 17.36 PSYCH. Telefilm JOI 17.44 TRAVOLTI DAL DESTINO. Film Premium Cinema 17.56 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 18.15 TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE. Film Studio Universal 18.44 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 19.25 LA RIVOLTA DELLE EX. Film Premium Cinema 19.32 DRACULA. Telefilm MYA 19.36 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 20.22 DRACULA. Telefilm MYA 20.25 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 20.45 CHI TI CREDI DI ESSERE?. Documentario Studio Universal 21.15 VOICES. Film Premium Cinema 21.15 DRACULA. Telefilm MYA 21.15 MR. DEEDS. Film Studio Universal 22.04 DRACULA. Telefilm MYA 22.06 THE MIDDLE. Telefilm JOI 22.30 THE MIDDLE. Telefilm JOI 22.55 THE VAMPIRE DIARIES. Telefilm MYA 22.55 FOCUS. Show Studio Universal 60 Venerdì 15 Agosto 2014 Corriere della Sera
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