COLOMBIA SCHEDA PAESE MARZO 2014 AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ INDICE 1. INTRODUZIONE o Posizione geografica o Risorse naturali o Ambiente favorevole agli scambi internazionali o Risorse umane o Piano Nazionale per lo Sviluppo (2010/2014) ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA 2.1 Analisi macro 2.1.1. Prodotto Interno Lordo 2.1.2. PIL pro capite 2.1.3. Inflazione 2.1.4. Disoccupazione 2.1.5. Debito estero 2.1.6. Salario minimo e potere d'acquisto 2.1.7. Tasso di cambio 2.1.8. Progresso economico-sociale 3. SCAMBI COMMERCIALI 3.1 Grado di apertura del Paese 3.1.1 Accordi commerciali della Colombia 3.1.2 Trattato di Libero Commercio con l'Unione Europea 3.2 Interscambio Colombia/Mondo 3.2.1 Import: analisi per settori e Paesi 3.2.2 Export: analisi per settori e Paesi 3.2.3 Bilancia commerciale AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.3 Interscambio Colombia/Unione Europea 3.4 Interscambio Colombia/Italia 4. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI 4.1 Regime giuridico 4.1.1 Schema APP 4.2 IDE Mondo / Colombia 4.2.1 Analisi per Paese e settore 4.3 IDE Italia / Colombia 5. SETTORI DI INTERESSE E PROSPETTIVE DI INVESTIMENTO 6. PROSPETTIVE DI SVILUPPO 2014/2017 6.1 Analisi ed aspettative di sviluppo dei principali indicatori economici 7. PRESENZA ITALIANA IN COLOMBIA 8. PROBLEMATICHE RICORRENTI AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 1. INTRODUZIONE La Colombia offre in questa sua fase storica di espansione e dinamismo importanti complementarita’ e opportunita’ di affari e investimento al sistema industriale italiano. ◦ Posizione geografica privilegiata Grazie alla sua peculiare posizione geografica, la Colombia risulta naturalmente predisposta agli scambi economico-commerciali internazionali: confina con ben cinque Stati (Venezuela, Panama, Peru, Ecuador e Brasile) ed e’ zona di transito terrestre obbligato tra l’America centrosettentrionale e l’America Latina. Si affaccia inoltre su due oceani, Atlantico (Caraibi) e Pacifico. Le maggiori citta’ nord e sud americane sono raggiungibili con voli commerciali di breve-media durata (dal 2000 i voli internazionali diretti in Colombia sono aumentati del 120%). ◦ Risorse naturali Il suolo possiede una varieta’ grandissima di ricchezze naturali. Notevole il potenziale delle risorse energetiche negli idrocarburi; l’estrazione del petrolio rappresenta una delle maggiori fonti di entrate del Paese. Inoltre, il Paese e’ un grande produttore ed esportatore di oro, nichel, rame, argento, platino e smeraldi. Il territorio possiede una moltitudine di terreni che rendono possibile una produzione agricola assai notevole; in particolare, piantagioni di caffe’, cacao, banana, coltivazioni di yuca, mais, fiori e canna da zucchero. Numerosi sono gli allevamenti di ogni genere di bestiame, grazie ai quali si producono prodotti di largo consumo, come latte, formaggi, carne e pellame di alta qualita’. ◦ Ambiente favorevole agli scambi commerciali Gli accordi bilaterali in atto, rivolti a favorire il commercio internazionale e gli investimenti esteri, evidenziano l’importante grado di apertura economica del Paese. Con la vigente normativa sulla protezione degli investimenti, gli operatori economici dispongono di un quadro normativo di garanzie stabili. Secondo l’OMC, la Colombia ha attuato una politica economica indirizzata a liberalizzare il regime commerciale e a ridurre le barriere doganali: ad oggi, sono 14 i Trattati e/o Accordi stipulati dalla Colombia per agevolare i traffici internazionali. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ ◦ Risorse umane La forza lavoro colombiana e’ fra le piu’ qualificate dell’America Latina. La qualita’ della formazione scientifica e matematica e’ la piu’ elevata in tutto il Sud America e i manager colombiani sono ricercati da molte compagnie multinazionali perche’ reputati tra i migliori della Regione. La normativa colombiana in materia di lavoro e legislazione sociale ha un basso indice di rigidita’ e agevola l’attivita’ imprenditoriale. Il costo della manodopera locale e’ contenuto rispetto agli standard internazionali e la forza lavoro risulta fra le piu’ competitive nella macro regione sud Americana. ◦ Piano Nazionale per lo Sviluppo (2010-2014) Sin dalla sua elezione a Presidente della Repubblica, il Pres. Santos ha elaborato un Piano Nazionale di Sviluppo, denominato “Prosperidad para todos”, per una crescita dell’economia basata su una piu’ equa distribuzione del reddito. Il Piano contemplava investimenti per 195 miliardi di euro, di cui 126 miliardi pubblici e 69 miliardi provenienti da privati. Il Piano era incentrato su quelle che lo stesso Santos ha definito “le 5 locomotive dello sviluppo”: infrastrutture, abitazioni civili, agricoltura, petrolio/miniere, innovazione. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 2. ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA 1. ANALISI MACRO Alla fine di gennaio 2014, il Ministro delle Finanze colombiano Mauricio Cardenas Santamaria ha espresso tutta la sua soddisfazione per i risultati raggiunti dall'economia nazionale; secondo gli indicatori ufficiali infatti, la Colombia migliora la sua performance e continua a scalare posizioni in America Latina come una delle economie regionali più dinamiche. «Tutti i colombiani dovrebbero essere consapevoli che siamo la terza più grande economia dell'America Latina dopo il Brasile, al primo posto, e il Messico al secondo», ha sottolineato il responsabile del dicastero. Quella stessa settimana, il Consiglio di Amministrazione della Banca della Repubblica della Colombia aveva tenuto la sua prima riunione dell'anno, nel corso della quale, dopo aver analizzato i fondamentali macroeconomici del paese, aveva deciso di continuare nella politica di espansione monetaria a seguito dei solidi risultati riportati lo scorso anno. La domanda è: quali sono le ragioni alla base del buon momento che attraversa l'economia colombiana? Per rispondere a questa domanda è necessario analizzare i risultati macroeconomici del Paese, che sono stati fondamentali per il raggiungimento delle attuali condizioni di stabilità. COLOMBIA: INDICATORI 2013 2012 PIL (migliaia di milioni di $ a prezzi correnti) 693,504 665.764 PIL (milloni di US$) 386.029 370.115 336.341 4,3 4,0 6,6 47.457.234 7.930 46.582.000 46.045.000 7.748 7.149 Inflazione annuale 1,94% 2,44% 3,73% Disoccupazione 9,6% 10.4% 10.8% 21.048 20.696 20.017 64,2 64.5 63,7 $1.926,8 $1.768,2 $1.942 3,25% 4,25% 4,75% Crescita del PIL reale (%) Popolazione PIL / pro capite (US$) Occupati (migliaia di persone – media annua) Tasso globale di partecipazione (TGP %) Tasso di cambio (rispetto al dollaro a fine anno) Tasso di interesse 2011 621.614 Export (milioni di US$) 58.821,8 60.125,1 56.953,5 Import (milloni di US$) 59.397 59,111,4 54.674,8 Debito estero (milloni US$) 91.789 78.643 75.859 24% 21,2% 22,8% Debito estero pubblico (milloni US$) 51.672 46.401 42.769 Debito estero privato (milloni US$) 40.117 32.242 33.09 Debito estero (% PIL) Riserve internazionali (milloni US$) 43.636 37.474 32.302 IDE esteri (milioni US$) 16.822 15.823 13.234 Fonte: Dane – DNP – Banco de la República – Banco Mundial. Negli ultimi anni, l'economia colombiana è stata interessata da fattori esterni e interni che hanno contribuito in modo significativo alla sua buona performance. Tra i fattori di natura interna si citano ad esempio: un’accentuata politica di sicurezza, la stabilità finanziaria, la disciplina di bilancio e il controllo dell'inflazione, elementi che hanno determinato una ripresa degli investimenti privati e degli investimenti diretti esteri (IDE). Questi ultimi sono passati dal 2,50% del PIL nel 2000 al 4,3% del PIL nel 2013. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Nel luglio 2013, tutte le prospettive elaborate dalle tre principali agenzie di rating indicavano “positiva” la situazione del Paese, in ragione delle aspettative di consolidamento fiscale, della riduzione del debito pubblico e della solidità della politica economica colombiana, di fronte a eventuali shocks esterni. Dal 2011, il debito sovrano colombiano è stato qualificato in maniera positiva dalle tre principali agenzie, con rating varianti da BBB- (Fitch) a BBB (Standard & Poor). 1. Prodotto Interno Lordo Secondo le stime della Banca Mondiale, tra il 1990 e il 2012 il PIL in Colombia è aumentato da 372 miliardi a 665 miliardi dollari, con un incremento del 78.7%. Di conseguenza, l'economia del paese è passata dalla 40a alla 28a posizione in tutto il mondo, davanti a paesi come Venezuela, Malaysia, Cile, Singapore e Irlanda. Il risultato è che oggi la Colombia rappresenta la terza economia in America Latina e fa parte stabilmente del gruppo CIVET's (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto e Turchia), ossia il gruppo di paesi emergenti con le migliori performance recenti e le prospettive migliori nei prossimi anni. La crescita economica della Colombia nel quarto trimestre del 2013 ha superato tutte le aspettative, trainata soprattutto dal settore dei lavori pubblici e delle costruzioni. Rispetto al trimestre precedente, il PIL è cresciuto dello 0,8%, portando a una crescita annuale del 4,3%, rispetto al 4% l'anno precedente. La crescita del quarto trimestre è stata trainata soprattutto dal settore delle costruzioni, che ha registrato un aumento del 18% nelle opere pubbliche. 2.1.2 PIL pro capite La crescita complessiva dell'economia implica maggiori entrate per i residenti: prendendo in considerazione il PIL pro capite, la Colombia è salita dal 2002 di 24 posizioni a livello internazionale. Ciò equivale al risultato che, mentre dodici anni fa ogni colombiano disponeva di un reddito pro-capite annuo di 2.500 dollari, oggi tale importo è di circa 8.000 dollari l'anno. 2.1.3 Inflazione Un altro indicatore chiave dell'ottima performance colombiana è il basso tasso di inflazione, registrato nel 2013 al livello dell’1,94%, mezzo punto percentuale in meno rispetto al 2012, quando si era attestato al 2.44%. Il valore raggiunto nel 2013 è stato al di sotto dell'obiettivo del 3% fissato dalla Banca della Repubblica, il più basso registrato negli ultimi 58 anni e il minor livello riscontrato nelle economie americane. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 2.1.4 Disoccupazione Nel settore occupazionale, la Colombia è riuscita a portare il tasso di disoccupazione a una sola cifra decimale alla fine del 2013 (9,6 %), quando agli inizi del decennio trascorso si avvicinava al 20 %; il Paese ha attualmente 21 milioni di occupati, rispetto ai 15 milioni di dodici anni fa. 2.1.5 Debito estero Negli ultimi dieci anni, il debito pubblico è sceso dal 40% del PIL all’attuale quota del 20%, risultato auspicato da molte economie occidentali; si prevede che tale livello venga mantenuto alla luce della politica di stabilità fiscale portata avanti dal Governo colombiano. Inoltre, in uno scenario economico del Paese caratterizzato da bassi tassi di interesse che si protraggono da molto tempo e da una favorevole percezione del rischio-Paese, si prevede che la dinamica del finanziamento estero a basso costo continui con la conseguente e progressiva riduzione del debito estero. 2.1.6 Salario minimo e potere d’acquisto Anche il livello salariale é aumentato, con riflessi sul salario minimo, che é passato da 220 dollari mensili nel 2000 a US $ 555 nel 2012, esclusi i benefici sociali. All'inizio del decennio, un residente in Colombia aveva bisogno di 11 salari minimi per acquistare una moto, 72 salari per comprare una macchina e 6.9 salari per un computer. Oggi ha bisogno rispettivamente di 5,2 salari, 40 e 1,2 per acquistare le stesse merci. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Evoluzione del potere di acquisto dei colombiani (salari minimi necessari per acquistare un bene) Anno Motociclette Beni prodotti Frigoriferi a Lavatrici uso elettriche commerciale 5,4 0,9 Importati Automobili Computer Frigoriferi a uso domestico 72,2 6,9 3,3 2000 11,0 2001 11,5 4,5 0,9 73,0 6,6 2,9 2002 10,6 4,3 0,6 70,1 6,4 2,7 2003 10,3 3,7 0,6 74,0 6,8 2,3 2004 9,2 5,6 0,5 76,6 5,3 2,1 2005 8,3 3,0 0,4 70,9 4,2 1,7 2006 7,3 4,4 0,4 65,8 4,5 1,7 2007 6,7 3,0 0,4 59,8 3,3 1,6 2008 5,8 3,4 0,3 52,4 2,7 1,4 2009 6,3 3,6 0,4 42,3 2,1 1,4 2010 5,9 3,3 0,4 44,3 1,8 1,2 2011 5,5 3,2 0,4 42,7 1,5 1,3 2012 5,2 3,0 0,3 40,0 1,2 1,3 Fonte: Dane. DIA. Calcoli ANDI. 2.1.7 Tasso di cambio Il tasso di cambio è stato direttamente influenzato dai buoni risultati economici. Dal 2007, la Colombia ha attraversato un periodo di rapida espansione e, di conseguenza, il tasso di cambio con il dollaro USA si è radicato verso valori sempre più bassi. Nonostante l'eccezione del periodo della crisi internazionale tra il 2008 e il 2009, tra il 2010 e il 2013 il tasso di cambio ha presentato una tendenza positiva del peso colombiano, fino a consolidarsi, in media, sotto quota 1.900. Nei primi mesi dell'anno e sulla spinta di una tendenza mondiale, il dollaro ha guadagnato contro le principali valute del mondo, tornando a regnare sui mercati finanziari internazionali. Quasi tutte le valute latinoamericane stanno perdendo valore nei confronti del dollaro. Negli ultimi 12 mesi e a gennaio 2014, il real brasiliano aveva subito una svalutazione del 15,5%, il peso cileno del 14%, il nuevo sol peruviano del 10%, il peso colombiano del 12% e il peso argentino più del 50%. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Secondo varie fonti internazionali, il rafforzamento del dollaro USA è una conseguenza della riduzione dei programmi di stimolo per l'economia statunitense attuata dalla Federal Reserve (FED). Questo cambiamento di scenario ha provocato l'uscita di grandi capitali da paesi emergenti, che si sono rifugiati nel loro mercato naturale, gli Stati Uniti. Tuttavia, la Colombia risulta parzialmente immune da questa tendenza, avendo applicato controlli a questo processo di svalutazione e soprattutto considerando i gravi problemi che affliggono paesi confinanti come Venezuela e Argentina. A questo proposito, un articolo pubblicato dalla rivista colombiana Semana il 25 Gennaio 2014, sottolinea come la tendenza attuale dovrebbe produrre più vantaggi che difficoltá per la Colombia, perché, in base a questo scenario, nel medio termine, a fronte del rincaro delle importazioni, il settore produttivo nazionale potrà beneficiare del tasso di cambio più elevato. L'attuale trend di svalutazione della moneta avvantaggia, infatti, le aziende esportatrici colombiane, che ricevono più pesos quando monetizzano le loro vendite in dollari. In questo senso, saranno favorite le industrie dei settori: petrolifero, estrazione mineraria, energia, metallurgia, fabbricazione e, naturalmente, il caffè; da notare che nel comparto agricolo, nei primi mesi dell'anno, sta lievitando il prezzo del grano, anche a seguito della siccità in Brasile, e tale circostanza promuoverà l'afflusso di valuta estera nel paese. Gli analisti prevedono comunque che il valore del dollaro non supererà quest’anno il livello di 2.200 Pco. 2.1.8 Progresso economico e sociale Secondo il Dipartimento Nazionale di Pianificazione (DNP) - l'agenzia incaricata di promuovere le politiche economiche del governo - negli ultimi dieci anni si è assistito in Colombia ad un accentuato progresso economico e sociale, particolarmente accelerato nell'ultimo triennio. Ciò si è riflesso in un aumento del reddito per i colombiani, che ha favorito la formazione e il consolidamento della classe media. Nel 2013 la popolazione della Colombia è risultata pari a 47.457.234, di cui circa il 27% è sotto i 15 anni di età, il 65% tra i 15 e i 64 anni, e solo il 7% costituisce la popolazione anziana oltre i 65 anni. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Una popolazione relativamente giovane, che le proiezioni statistiche riportate dal DANE (Istituto di statistica colombiano), prevedono in crescita dell’8% nel 2020, con proporzioni stabili rispetto alla popolazione giovane e un lieve incremento degli anziani oltre i 65 anni. Un altro aspetto con riflessi diretti sulla strutturazione della domanda del mercato colombiano è il significativo incremento della classe media, che negli ultimi dieci anni è passata dal 16,2 % del 2002 al 25,3% nel 2012, e una diminuzione della popolazione povera, che è passata dal 49,9% nel 2002 al 34,4% nel 2011; a questi valori si aggiunge la crescita della popolazione “vulnerabile”, cioe’ la classe media emergente, che è passata dal 32,2% al 36,8% . Fuente: Clase media en Colombia. Más allá del umbral de la pobreza, Informe de la Misión de Equidad y Movilidad Social del DNP. 2012. Alcuni dati della DNP (Departamento Nacional de Planeacion) mostrano che dieci anni fa, solo un colombiano su due poteva disporre di servizi di assistenza sanitaria, mentre oggi quasi tutti hanno accesso al servizio sanitario pubblico o privato. Non limitando l'analisi solo alla salute, si evidenzia che il numero di assicurati sul lavoro è triplicato e quello degli affiliati alle casse di compensazione familiare è raddoppiato. Meno di trent'anni fa, 43 famiglie colombiane su 100 non disponevano di elementi di sopravvivenza come alloggio, istruzione o reddito. Oggi, i bisogni fondamentali non vengono soddisfatti in 28 famiglie su 100. La crescita del reddito ha altresì promosso l'accesso al sistema creditizio: le famiglie colombiane dispongono di servizi bancari, maggiore capacità di indebitamento, maggiori facilitazioni per acquisire proprietà o avviare una propria attività. Secondo l'Associazione Bancaria e degli Enti Finanziari di Colombia (Asobancaria), solo 4 anni fa 15,5 milioni di persone avevano almeno un prodotto finanziario, mentre oggi sono quasi 20 milioni. Nel 2012, più di 1.5 milioni di colombiani e più di 8.000 micro imprese hanno beneficiato di crediti. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3 SCAMBI COMMERCIALI 3.1 Grado di apertura del Paese Il livello di apertura del Paese al commercio internazionale può essere sintetizzato dal numero dei trattati di libero commercio stipulati: mentre nel 2002, erano in vigore solo 2 trattati con il coinvolgimento di 5 Stati, nel 2014 la Colombia ha accesso a più di 45 Paesi, con circa 1.500 milioni di potenziali consumatori. Si segnalano 14 accordi sottoscritti dalla Colombia e mirati a ridurre le barriere commerciali: • Trattato di Libero Commercio con l’Unione Europea (TLC) Il TLC con l’UE è entrato in vigore il 1 agosto 2013; l’intesa è stata firmata dopo tre anni di trattative tra le parti e prevede l’azzeramento dei dazi doganali su un ingente numero di prodotti provenienti dai Paesi europei, agevolazioni per numerosi prodotti agricoli, e la rimozione di alcuni vincoli sui diritti di proprietà intellettuale e sulla concorrenza L’accordo di libero scambio prevede innovazioni sul piano dell’accesso agli appalti pubblici, del mercato dei servizi e degli investimenti. L’intesa consentirà al 99% delle esportazioni colombiane di prodotti industriali di entrare in UE esente da tariffe, con un risparmio atteso di 270 milioni di euro l’anno. • Alleanza del Pacifico Trattato di libero commercio tra Colombia, Messico, Perù e Cile, entrato in vigore ad da inizio 2014. Si tratta di un mercato globale di 212 milioni di abitanti, con un tasso di inflazione medio pari al 2,7%, una crescita media del PIL del 5.0% (dati 2012) e un reddito pro capite pari a US $ 9.978. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ All’interno dell’Alleanza, l’interscambio tra i Paesi evidenzia esportazioni per US $ 555 milioni e importazioni per US $ 561 milioni. L’area geografica attrae IDE per un totale di US $ 71 milioni, con 32 milioni di turisti che hanno visitato i paesi dell’Alleanza. • Trattato di Libero Commercio con gli USA Il Trattato Colombia/USA è stato ratificato nel 2011, con l’obiettivo di creare 250 mila nuovi posti di lavoro e aumentare del 6% le esportazioni colombiane verso il Nord America. • Trattato di Libero Commercio con il Canada Entrato in vigore nell’agosto del 2011. Il Trattato, oltre a sviluppare il commercio estero bilaterale, è rivolto a promuovere la cooperazione sul lavoro, l'ambiente e il turismo. Il 97,9% dei prodotti agricoli e il 99,8% dei prodotti industriali colombiani hanno accesso al mercato canadese con tariffe doganali preferenziali: tra le varie tipologie merceologiche, si citano: zucchero, riso, ortaggi, prodottti tessili, olii vegetali, prodotti della pesca, cacao, sigari, fiori e gioielli. Il Canada esporta in Colombia prevalentemente grano, orzo, prodotti della metallurgia e della carta. Il Canada è altresi uno dei principali investitori nel Paese, con presenza diretta nei settori delle telecomunicazioni, dell’industria estrattiva e mineraria. • Accordo CELAC A dicembre 2011, è stata costituita a Caracas la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribenos (CELAC), con l’obiettivo di promuovere i processi di integrazione regionale in materia politica, economica, sociale e culturale di 33 Paesi dell’America Latina. L’associazione raggruppa una popolazione complessiva di 550 milioni di persone su un territorio di 20 milioni di kmq, con risorse energetiche, minerali, petrolio e gas. f) Comunitá Andina delle Nazioni (CAN) Il nucleo centrale della Comunità Andina aveva già iniziato a prendere forma nel 1966 con la “Dichiarazione di Bogotà”. Detta unione doganale entrò in vigore con la firma degli Accordi di Cartagena del 16 Ottobre 1969 da parte di: Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perú. Nel 1973 vi aderì anche il Venezuela, facendo salire momentaneamente il numero dei membri a sei, ma nel 1976 ritornarono ad essere di nuovo cinque per l’uscita del Cile. Nell’incontro tenutosi alle isole Galapagos (Ecuador) nel 1989, fu deciso di sostituire il modello di sviluppo economico chiuso con quello di sviluppo aperto, nel quale il commercio e il mercato diventarono le linee guide, imponendo l’adozione di un disegno strategico e un piano di lavoro in cui il commercio occupava una posizione predominante. Nel 1993, i paesi andini eliminarono le tariffe sul commercio interno alla Comunità, dando vita ad un’area di libero scambio (Unione Doganale) dove i beni circolano liberamente all’interno della stessa e vi é un dazio comune in entrata, dando un forte impulso commerciale che generò la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, portando alla liberalizzazione dei servizi, soprattutto nel settore dei trasporti. Il difetto del modello aperto di integrazione divenne più che evidente negli anni seguenti. Benché il modello incrementasse la crescita del commercio, trascurava i problemi della povertà, dell’esclusione e dell’iniquità. Fu per questa ragione che, nel 2003, il processo di integrazione acquisì un contenuto sociale. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Nell’aprile 2006, il Venezuela decise di uscire dal CAN e il Consiglio andino dei ministri degli esteri concesse al Cile lo status di membro associato, aprendo la strada ad un suo nuovo reinserimento. Recentemente, con il nuovo accordo di cooperazione con il Mercosur, la Comunità Andina ha acquisito quattro nuovi membri associati: Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Questa decisione ricambia l’azione del Mercosur che aveva concesso lo status di associato a tutte le nazioni della Comunità in virtù degli accordi economici complementari firmati tra la CAN e i singoli membri del Mercosur. g) Accordo sul commercio e la cooperazione economica e tecnica tra Colombia e la Comunità del Caribe (CARICOM) Gli obiettivi di tale accordo, in vigore dal 1999, sono la promozione e l'espansione del commercio e degli investimenti, nonché la creazione di joint ventures regionali e la cooperazione e promozione dello scambio tra i settori privati. I paesi membri del CARICOM sono: Trinidad y Tobago, Giamaica, Barbados, Guyana, Antigua e Barbuda, Belize, Repubblica Dominicana, Granada, Monserrat, San Cristóbal e Nieves, Santa Lucía, San Vicente e las Granadinas. h) Trattato di Libero Commercio fra Messico e Colombia Si tratta di un Trattato di libero commercio (TLC) firmato nel 1994 da Messico, Colombia e Venezuela. Questo Accordo ha favorito l’apertura del mercato ed una più facile circolazione di beni e servizi, stabilendo delle regole chiare per quando riguarda il commercio e gli investimenti, e favorendo sgravi fiscali. Attualmente il 97% dei beni e servizi non é gravato da dazi doganali. Nel maggio del 2006 il Venezuela è uscito dall’accordo TLC. i) Accordo Parziale di natura commerciale tra Colombia e Venezuela Colombia e Venezuela sono storicamente i principali reciproci partners commerciali. L’Accordo è stato sottoscritto nel Novembre 2011 dai presidenti di Colombia e Venezuela ed é stato ratificato dai due Paesi. l) Trattato di libero commercio tra Colombia, El Salvador, Guatemala e Honduras L’attuale accordo include: trattamento nazionale per l’accesso al mercato delle merci, investimenti, servizi, servizi di frontiera, commercio elettronico, cooperazione, conciliazione, contrattazione pubblica, facilitazione del commercio, misure sanitarie e fitosanitarie, norme tecniche, norme di origine e difesa commerciale. L’accordo è stato firmato ad Agosto 2007 ed é in vigore dal 2008. m) Accordo di Libero Commercio tra Colombia e gli Stati AELC (EFTA) Questo accordo nel 2008 è entrato in vigore nel 2011 sotto forma di Trattato di Libero Commercio tra la Colombia e i paesi dell’Associazione Europea del libero Commercio EFTA. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ n) Accordo di complementarietá economica tra Colombia e Cuba L’accordo, sottoscritto nel 2000, é entrato in vigore a luglio 2001: tra gli obiettivi, la promozione e diversificazione del commercio tra le parti, il rafforzamento degli scambi commerciali attraverso tariffe doganali preferenziali. Trova applicazione il principio della “nazione più favorita”. Con preferenza del 100%, la Colombia può esportare sui mercati cubani: animali vivi, carne bovina, fiori, banane, caffè, riso, cioccolate /marmellate, birra etc.. Con preferenza all’80%, miele, cipolle, fagioli, filetto di pesce, uccelli. Con preferenza al 30% e 50%, formaggi, conserve di frutta, succhi di frutta, alimenti per animali e bevande alcoliche. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.1.2 Trattato di Libero Commercio con l’Unione Europea L'accordo commerciale tra l'Unione Europea e la Colombia definisce un nuovo contesto di relazioni commerciali privilegiate fra due soci di pari livello. Si aprono cosí una serie di più ampie e numerose possibilità fra operatori colombiani ed europei. Per la Colombia, significa avere accesso alla maggiore potenza commerciale e a uno dei mercati più interessanti del mondo, con oltre 500 milioni di consumatori e un alto potere di acquisto. Per l'Europa invece, rappresenta un legame con un partner strategico, che è uno dei mercati più attrattivi della regione, con una democrazia stabile e un'economia robusta. L'obiettivo principale è che, attraverso l'Accordo, si creino alleanze che vadano al di lá del semplice interscambio commerciale. L'Accordo Commerciale è ambizioso nei suoi contenuti e nei suoi dispositivi, includendo una serie di disciplinari che vanno oltre quanto stabilito nel contesto multilaterale. L'Accordo non è un Trattato bilaterale tra la Colombia e l'Unione Europea, ma uno schema multilaterale, che per il momento comprende anche il Perú e lascia nel contempo la “porta aperta” all'eventuale adesione degli altri Paesi andini Ecuador e Bolivia. In tal caso, si parlerebbe di un accordo commerciale fra blocchi regionali, con possibili integrazioni fra gli Stati piú avanzati dei due Continenti. Infine, l'Accordo commerciale comprende anche il settore dei servizi, che non era incluso nel precedente sistema preferenziale, ottenuto unilateralmente dall'Unione Europea. L'Accordo Commerciale permette agli operatori europei di avere accesso a uno dei mercati più dinamici e attrattivi dell'America latina, che presenta enormi potenzialità di sviluppo del suo apparato produttivo. Un contorno legale più sicuro significa una maggiore attrazione degli investimenti europei, che, a loro volta, aprono le possibilità per nuovi business, maggiori capitali e scambi di tecnologia, scambio di conoscenze ed esperienze. Inoltre, l'azzeramento dei dazi doganali per la gran parte dei prodotti (prevista entro 10 anni dall'entrata in vigore del Trattato), accompagnata dalla liberalizzazione nel settore dei servizi, permette alle imprese europee di beneficiare di un miglior accesso al mercato per servizi transfrontalieri e per ambiti dapprima inaccessibili, come i servizi finanziari e le telecomunicazioni. Il Trattato contiene inoltre impegni concreti affinché siano rimossi tutti gli ostacoli non tariffari, di vitale importanza per le imprese (soprattutto le PMI). Grazie all'accordo, gli operatori europei potranno essere in condizione di ottenere un migliore accesso ai livelli di contrattazione dei governi nazionali e locali, in un momento in cui la Colombia richiede investimenti esteri per migliorare e modernizzare la sua infrastruttura. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.2 Interscambio Colombia / Mondo AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.2.1 Importazioni: analisi per settori e Paese Nel 2013, le importazioni colombiane hanno registrato un incremento dello 0,5% rispetto al 2012, passando da US$ 59.111,4 milioni a US $ 59.397,0 milioni. (Valori CIF) Le importazioni di combustibili e di prodotti dell'industria estrattiva sono aumentate del 9,4%, incidendo per l'1,1% sulla variazione totale. I prodotti che maggiormente hanno contribuito a tale variazione sono stati i combustibili, i lubrificanti minerali e prodotti connessi (11,2%), passando da US$ 5.740,9 milioni nel 2012 a US $ 6.386,7 milioni nel 2013. Le importazioni di prodotti manufatti sono diminuite dello 0,3%, principalmente a seguito della riduzione di acquisti di manufatti classificati secondo il materiale utilizzato (-6,3%): tale risultato é stato parzialmente compensato dall'aumento delle importazioni di prodotti chimici e derivati (3,8%). Le importazioni di prodotti agricoli, alimentari e bevande sono diminuite del 2,9%, a seguito dei minori acquisti di caffé, té, cacao (-43,5%), di olii, grassi di origine animale (-18,1%), che hanno inciso congiuntamente per 3,7 punti percentuali sulla variazione del macro settore. Il settore che ha maggiormente compensato tale calo è stato quello ittico (crostacei, molluschi, ecc.), con un aumento del 24,9%. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Tra i Paesi fornitori, gli Stati Uniti hanno registrato il 27,5% delle vendite in Colombia, seguiti da Cina, Messico, Brasile, Germania, Argentina e Giappone. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ La crescita più rilevante delle importazioni colombiane ha riguardato gli USA (+14%), che sono passati da US $ 14.242,1 milioni nel 2012 a US $ 16.336,7 milioni nel 2013. Tale aumento é riconducibile soprattutto alla variazione di carburanti per motori e altri olii leggeri (+70,2%), gasolio (+16,2%), aerei e aeromobili a propulsione meccanica (+242,3%). Dopo gli USA, la maggiore crescita delle importazioni colombiane riguarda la Cina (5,5%), guidata da maggiori acquisti di apparati per radiotelefonia, radio diffusione o televisioni (+51,6%). In contro tendenza, le importazioni al Messico, che sono diminuite del 14,8%, con notevoli decrementi per unità motrici per semi rimorchi (-79,5%) e carburanti (-40,9%). A livello territoriale, il 49,8% delle importazioni colombiane del 2013 sono concentrate nella regione di Bogotá D.C., il 12,6% nella regione di Antiochia, il 9,7% in Cundinamarca, l'8,1% nella Valle del Cauca, il 6,1& in Bolivar il 5,3% in Atlantico e il restante 8,3% negli altri dipartimenti. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.2.2 Esportazioni: analisi per settori e Paese Nel 2013, le esportazioni della Colombia sono diminuite del 2,2% rispetto al 2012, passando da US $ 60.125,2 milioni a US $ 58.821,9 milioni. La riduzione dell'export è attribuibile principalmente al decremento del 33,7% registrato nelle esportazioni di oro, passate da US $ 3.404,0 milioni nel 2012 a US 2.256,1 milioni nel 2013. Si registra altresì una diminuzione dell'export di combustibili e di prodotti dell'industria mineraria (-14,3%), solo in parte compensata da un aumento dell'export di petrolio e derivati (+3,0%). Nel macro settore dei prodotti agricoli, alimentari e bevande, si nota un aumento dello 0,8%, come risultato di maggiore vendite di carne bovina congelata (+384,6%)e fiori (+5,2%), parzialmente compensato da una riduzione delle vendite di zucchero di canna (-37,6%). Sostanzialmente stabili le vendite di manufatti, con una variazione di -0,1% rispetto all'anno passato. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Gli Stati Uniti sono stati il principale mercato di sbocco dei prodotti colombiani, assorbendo il 31,4% del totale export della Colombia; a seguire, Cina, Panama, India, Spagna e Paesi bassi. Sempre Stati Uniti e Cile hanno registrato le maggiori riduzioni delle vendite all'estero, totalizzando complessivamente 6,6 punti percentuali in meno: l'export verso la Cina è invece aumentato del 52,6%, passando da US % 3.343,0 milioni nel 2012 a US $ 5.102,2 milioni nel 2013. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.2.3 Bilancia commerciale In totale, la bilancia commerciale della Colombia nel 2013 presenta un surplus di US $ 2.199,8 milioni, in contrazione rispetto ai US $ 4.032,8 del 2012. Gli Stati Uniti sono il Paese che ha presentato la maggiore diminuzione del surplus con la Colombia nel 2013 rispetto al 2012, con una riduzione di US $ 5.476,1 milioni. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.3 Interscambio Colombia/Unione Europea Secondo uno studio effettuato dalla delegazione dell'Unione Europea in Colombia, la UE è il secondo partner commerciale della Colombia dopo gli Stati Uniti, rappresentando quasi il 15 % del commercio della Colombia con il mondo. Gli scambi commerciali tra i due partner hanno raggiunto livelli di oltre 14.000 milioni di € nel 2012. In realtà, la Colombia ha esportato nell'UE beni per un valore di € 8.590 milioni, costituiti principalmente da materie prime con poco valore aggiunto. La Colombia ha importato dall’UE manufatti e prodotti finiti per un valore di € 5.543 milioni. Allo stesso tempo, l'UE è il secondo più grande investitore in Colombia, con un investimento complessivo di US $ 9.068 milioni nel periodo 2001-2012, vicino al livello di investimento degli Stati Uniti. Nello stesso periodo, la Colombia ha accumulato investimenti in Europa pari a US $ 5,137 milioni. Nel 2012, le esportazioni della Colombia verso l’Europa hanno reggiunto un valore di circa sette volte quello del 1995. A partire dal 2002, il valore delle vendite nel vecchio continente è triplicato, raggiungendo quasi il 15% del totale delle esportazioni colombiane nel mondo nel 2012 . Secondo il Dipartimento Nazionale di Statistica – DANE -, le vendite della Colombia all’Europa nel 2013 ammontano a US $ 9,230.1 milioni. I principali mercati di sbocco dei prodotti colombiani sono stati la Spagna (US $ 2,879 milioni), i Paesi Bassi (US $ 2,272 milioni) e il Regno Unito (US $ 1.115,7 milioni), che hanno assorbito quasi il 70% delle importazioni europee dalla Colombia. Seguono la Germania (US $ 780.3 milioni), Belgio (US $ 494,7 milioni) e Italia (US $ 464.7 milioni), paesi che occupano rispettivamente il quarto, quinto e sesto posto. Le esportazioni colombiane verso l'UE sono costituite principalmente da materie prime, con un basso livello di trasformazione: 68,6% di minerali e combustibili, 15,9% di prodotti agricoli, 4% metalli comuni e articoli manufatti in metallo, 1,9% di cibi preparati, bevande, alcoolici ed olii. Fino ad ora, la Colombia esporta pochi manufatti nell'UE . Paese Spagna Bilancia comerciale tra Colombia e i principali partner in Europa. / Gennaio - dicembre Export FOB Import FOB Bilancia commerciale Milioni US$ Milioni US$ Milioni US$ 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2.879 2.939 903,8 738,7 1.975,2 2.201 Paesi Bassi 2.272,6 2.503,0 308 263,1 1.964 2.239 Regno Unito 1.115,7 1.128,5 491,1 546,2 624,6 582,3 Germania 780,3 395,2 2.119,7 2.178,9 -1.339,3 -1.783,7 Belgio 494,7 488,1 280,5 289,3 214,1 198,8 Italia 464,7 468 963,9 915,2 -499,2 -447,1 Francia 327,3 277,3 1.402,8 1.097,5 -1.075,4 -820,2 Fonte: DANE. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Nel frattempo, le importazioni colombiane dall'Europa sono quasi triplicate tra il 2002 e il 2012, rappresentando il 12,6% del totale delle importazioni della Colombia dal mondo nel 2012. L'UE è il terzo fornitore di beni in Colombia, dopo Stati Uniti e Cina. Nel suo recente rapporto, il DANE mostra che nel 2013 la Colombia ha acquistato in Europa beni per un valore di US $ 7.940.8 milioni, con un incremento del 7,9 % rispetto al 2012, quando le importazioni sono state di US $ 7,358.3 milioni. I principali paesi fornitori della Colombia nel 2013 sono stati la Germania (US $ 2.206,9 milioni CIF), la Francia (US $ 1,432.6 milioni CIF) e l’Italia (US $ 1,010.6 milioni CIF), rappresentando rispettivamente il 27%, il 18% e il 12% delle esportazioni europee verso la Colombia, e il 3,7%, il 2,4% e l’1,7% delle importazioni colombiane totali. Gran parte delle importazioni colombiane provenienti dall'UE sono rappresentate da prodotti finiti ad alto valore aggiunto: 28,1% da macchine e apparecchi meccanici, macchine e apparecchiature elettriche; 23,1% da prodotti chimici e delle industrie connesse, 18% da veicoli, aerei, navi, imbarcazioni e mezzi di trasporto, 5,6% da metalli comuni e metalli di base e di precisione, 5,5% articoli di ottica, fotografia, cinematografia, di misura e controllo. In particolare, le esportazioni italiane sul mercato colombiano sono costituite, per lo più, da caldaie e parti di macchine. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 3.4 Interscambio Colombia/Italia Principali esportazioni colombiane in Italia. US$ FOB / Gennaio - dicembre 2013P 2012 Carburanti e oli minerali 296.139.400 209.138.520 8 Frutta commestibile, scorze di agrumi e meloni 58.730.039 82.600.462 9 Caffé, té, mate e spezie varie 32.426.563 31.161.263 41 Pellame e cuoio 32.546.850 33.599.465 62 Indumenti e accessori di abbigliamento, non a maglia 2.047.273 2.906.873 71 Perle, pietre e metalli preziosi 3.742.741 3.788.715 18 Cacao e sue preparazioni 1.377.259 1.201.929 6 Piante vive e prodotti della floricoltura 1.646.049 1.670.127 39 Materie plastiche e manufatti 2.122.590 2.168.788 69 Prodotti di ceramica 335.993 79.756 Codice doganale 27 Descrizione Altri prodotti Totale 33.621.064 99.764.213 464.735.825 468.080.115 Fonte: DANE – P Cifre provvisorie. Principali importazioni colombiane dall’Italia. US$ CIF / Gennaio - dicembre Codice doganale Descrizione 2013P 2012 84 Reattori, caldaie, macchine e loro parti 409.820.940 418.606.312 30 Prodotti farmaceutici 135.850.898 111.591.742 85 Macchine e apparecchiature elettriche, per suono o immagine 75.377.451 59.456.786 90 Strumenti ottici, fotografia e cinematografia 47.221.053 41.661.523 73 Prodotti di fonderia, di ferro e acciaio 42.600.428 48.093,288 39 Materie plastiche e manufatti 25.971.341 26.618.183 87 Veicoli a motore, trattori, cicli, parti e accessori 25.073.953 27.775.064 29 Prodotti chimici organici 24.776.481 30.060.955 48 Carta, cartone e manufatti 18.891.613 19.389.384 94 Mobili 18.395.016 21.589.231 Altri prodotti 186.626.906 156.610.885 1.010.606.083 961.453.357 Totale Fonte: DANE – P Cifre provvisorie. Le importazioni colombiane dall'Italia hanno registrato nel 2013 un incremento del 5,1%, passando da US$ 961,4 milioni del 2013 a US $ 1.010,6 nel 2013. La categoria dei prodotti più venduti in Colombia é rappresentata dai macchinari, che pur presentando una leggera contrazione nel 2013, costituiscono il 40,4% del totale dei prodotti italiani importati. Notevoli incrementi sono stati registrati per i prodotti farmaceutici (+21,7%), materiali elettrici (+26,8%), strumenti e apparecchi di ottica, fotografia e cinematografia (+13.3%): gli altri prodotti tradizionalmente oggetto di interscambio (manufatti in ferro e acciaio, veicoli, prodotti chimici, mobili, ecc.) registrano invece lievi contrazioni. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 4. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI Per la normativa colombiana è considerato investimento estero ogni investimento di capitale effettuato nel Paese (anche in una Zona Franca) da persona/società non residente. La normativa di riferimento in materia di investimenti esteri (“Regimen de Inversiones Internacionales”) è disciplinata dal Decr. 2080 del 2000. (www.banrep.gov.co/reglamentaciion/rg_regimen.htm) 4.1 Regime giuridico La normativa e la legislazione colombiana prevedono per gli investimenti diretti esteri i seguenti principi fondamentali: • Parità di trattamento tra gli investimenti esteri e quelli nazionali; • Stabilità giuridica dell'investimento, assicurata alla stipulazione di appositi “contratti di stabilità”, secondo cui il contratto continua ad essere regolato dalla normativa vigente e applicata al momento del suo perfezionamento, anche qualora la normativa venga seccessivamente modificata; • Universalità: in Colombia sono permessi investimenti diretti esteri in tutti settori dell'economia, escluso attività di difesa e sicurezza nazionali, attività di trattamento, rimozione e/o smaltimento di sostanze tossiche, rifiuti pericolosi o radioattivi non prodotti nel Paese. Ulteriori restrizioni riguardano la concessione di servizi televisivi (limite del 40% sul capitale sociale d'impresa), attività di sorveglianza privata e sicurezza (condotte da imprese composte da persone fisiche colombiane). • Automaticità dell'investimento estero: non è richiesta alcuna autorizzazione, fatta eccezione per i settori minerario e degli idrocarburi, assicurativo e finanziario, per i quali è necessaria la preventiva autorizzazione/concessione da parte delle Autoritá colombiane (Ministero e/o Sovrintendenza competente. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 4.1.1 Schema APP (Associazone Pubblico Privato) Alla luce delle notevoli carenze infrastrutturali che caratterizzano la Colombia, il Governo ha avviato ad inizio 2013 un meccanismo di partenariato pubblico-privato (APP), fondato essenzialmente sul meccanismo delle concessioni. La retribuzione degli enti privati in questo quadro avviene quindi sulla base dello sfruttamento economico dell’infrastruttura realizzata e dei servizi connessi (ad es. aree di servizio), con la possibilità tuttavia di richiedere alla pubblica amministrazione che una parte dell’investimento sia apportata direttamente dallo Stato. La peculiarità del meccanismo risiede nella possibilità che l’idea del progetto infrastrutturale nasca dalle aziende private, non solamente su iniziativa dello Stato. Per quanto riguarda i progetti di iniziativa pubblica, essi si aprono con una gara d’appalto, suddivisa in una fase di preselezione e di una successiva analisi dettagliata delle proposte ricevute. Il valore del contratto – e quindi degli introiti minimi previsti per l’impresa privata – viene definito in questa seconda fase, insieme alla durata della concessione. Ove il ricavato non raggiunga i livelli prestabiliti per contratto, la durata della concessione viene automaticamente estesa, con garanzia statale che se, a termine dell’estensione (e ovviamente nel quadro di parametri di riferimento di qualità dell’opera e di rispetto degli accordi contrattuali da parte dell’impresa), tale valore non fosse stato raggiunto, la differenza verrà pagata al detentore della concessione dalle casse dello Stato. Il meccanismo è analogo per quanto riguarda i progetti di iniziativa privata, con la differenza che gli studi di prefattibilità e di fattibilità vengono effettuati dall’impresa proponente, che ricava da questo lavoro preliminare un evidente vantaggio rispetto alle altre imprese che saranno invitate, una volta accettato lo studio di fattibilità, a partecipare alla successiva gara d’appalto. Da notare che tale gara d’appalto è necessaria solo qualora almeno un’altra impresa esprima il proprio interesse ad eseguire il progetto e che, ad ogni modo, l’impresa proponente mantiene il diritto a presentare una seconda offerta migliorativa nel caso in cui vi siano offerte migliori della sua al primo turno. Questo vantaggio viene ridotto nel caso di progetto di iniziativa privata che contempli un contributo derivante dalle finanze pubbliche (che non può essere superiore al 20% dell’investimento complessivo); in quest’ultimo caso, il bando di gara deve obbligatoriamente essere aperto e l’impresa proponente beneficia solamente di un punteggio aggiuntivo in fase di selezione del vincitore. In entrambi casi, i costi imputabili agli studi realizzati per l’elaborazione del progetto saranno rimborsati al proponente dall’azienda vincitrice. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 4.2 IDE Mondo / Colombia Il positivo andamento dell’economia colombiana e le migliorate condizioni di sicurezza hanno incentivato da qualche anno il flusso di capitali esteri, che nel 2012 sono aumentati del 17% rispetto al 2011, raggiungendo i 15,6 miliardi di dollari. Principali destinatari dei capitali stranieri sono stati i settori petrolifero e minerario, inclusi tra le cinque “locomotive” per promuovere l’economia colombiana individuate dal Presidente Santos ad inizio mandato, che da soli hanno assorbito il 49 % circa (USD 7,7 mld) del totale degli apporti esteri. Al settore trasporti sono stati destinati 2,0 miliardi di dollari, così come all’industria manufatturiera, ai servizi finanziari 1,5 miliardi e al commercio (compreso settore alberghiero/restaurazione) 1,4 miliardi circa. Le cifre indicate dimostrano come la Colombia sia sempre piú meta privilegiata per il capitale straniero anche a seguito dell’elevazione del livello di rating da parte delle principali Agenzie internazionali. PRINCIPALI PAESI INVESTITORI (milioni di US $) 2010 2011 2012 40,3 645,2 3.077,5 Panama 1.275,5 2.614,8 2.920,1 Stati Uniti 1.794,8 2.300,7 2.479,7 Regno Unito (1) 1.246,7 1.926,5 1.975,7 Bermudas 518,8 920,9 938,3 Spagna 547,4 1.165,8 902,5 Messico -327,7 425,0 807,4 Isole Cayman 309,3 443,6 483,0 Svizzera 178,3 376,9 390,0 Brasile 83,5 221,3 355,0 Barbados 133,9 350,0 341,0 Lussemburgo -1,0 127,0 289,3 Austria 25,4 22,3 205,6 Svezia 28,8 -233,0 101,5 Venezuela 80,0 61,2 101,4 Belgio 0,4 6,5 94,4 Giappone 16,7 40,8 61,1 Italia (44°) 27,4 35,3 0,6 6.746,0 13.405,0 15.650,0 Cile TOTALE GENERALE (1) Comprende Isole Vergini e Anguilla AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Approfondendo l’analisi agli investimenti delle imprese colombiane, a fine settembre dello scorso anno i flussi totali di investimento sono saliti del 120%, raggiungendo l'importo di 3.652 milioni di dollari. Dopo un 2012 in cui le imprese colombiane hanno ricevuto capitali più di quanto abbiano investito all'estero, tutti gli indicatori lasciano prevedere che nel 2013 maggiori risorse siano state destinate su altri mercati. Si calcola che le filiali di imprese colombiane all'estero abbiano depositato 247 milioni di dollari nel paese: al tempo stesso, il flusso degli investimenti colombiani all'estero e' stato di 3,405 milioni di dolari. Questo valore è significativamente superiore a quello del 2012, pur non superando i livelli raggiunti nel 2010 e 2011. Tale circostanza tuttavia non denota una minore propensione della Colombia a operare e investire all'estero, ma, al contrario, nel panorama inernazionale, si hanno sempre maggiori notizie su acquisizioni e investimenti di cui sono protagoniste imprese colombiane. Il rientro dei capitali da parte di filiali e succursali di ditte che negli anni passati hanno realizzato importanti investimenti all'estero riduce l'impatto delle attuali operazioni. Cosí come i settori petrolifero e minerario sono quelli che ricevono maggiori risorse dall'estero, i più consistenti investimenti riguardano gli stessi settori, con un flusso superiore ai 1,241 milioni di dolari, corrispondenti al 36% del totale. Al secondo posto si trovano i servizi finanziari ed aziendali, con 820 milioni di dollari fino al primo trimestre dell'anno scorso. L'industria di trasformazione ha raggiunto 559 milioni di dollari: nel 2012, tale settore aveva un saldo negativo, in quanto le rimesse dalle filiali all'estero superavano i flussi in uscita. I servizi elettrici, di gas e acqua hanno raggiunto un flusso di 487,4 milioni di dollari, mentre il settore dei trasporti e della comunicazione si registra un ammontare di 264 milioni. Attualmente le uniche aree che risultano ricevere più risorse dall'estero di quanto investano sono il commercio e il turismo. 4.3 Investimenti italiani in Colombia I dati relativi all'Italia (che occupa attualmente il 44° posto nella lista di investitori stranieri in Colombia) sono di scarsa rilevanza, con investimenti pari a USD 0,6 mln nel 2012 contro USD 35,3 nel 2010, tenendo tuttavia presente che questo bilancio rispecchia anche un grosso flusso di disinvestimenti italiani di portafoglio. Resta comunque un crescente interesse da parte delle aziende italiane ad investire in diversi settori, in particolare quelli dell’abbigliamento, automobilistico, energetico, dell’alimentare e della restaurazione. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 5. SETTORI DI INTERESSE E PROSPETTIVE DI INVESTIMENTO Le migliorate condizioni di sicurezza nel Paese, assieme ad un notevole sviluppo economico (4,3% nel 2013) rendono oggi la Colombia un Paese di grandi opportunità, concentrate soprattutto nei settori estrattivo (carbone, petrolio) e delle infrastrutture. Al riguardo, il vasto programma di rinnovamento e modernizzazione predisposto dal Governo colombiano offre enormi opportunità. La presenza delle imprese italiane è fortemente incoraggiata dalle stesse Autorità colombiane, come testimoniato dalla presente missione del Vice Ministro dei Trasporti con delega per le Infrastrutture Garcia. L'insufficiente rete ferroviaria e stradale costituisce in effetti un limite importante per il pieno dispiegarsi delle possibilità di sviluppo del Paese. Particolarmente penalizzato sarebbe proprio il settore minerario, data l'inadeguata velocità di trasferimento dei prodotti, come anche la scarsezza di oleodotti per il trasporto di greggio; la maggior parte del carbone, di cui la Colombia detiene le più importanti riserve in Sudamerica e del petrolio viaggiano ancora via “tractomulas” (TIR). Quanto alla rete viaria, sarebbero complessivamente 8.000 i km di strade da costruire o ristrutturare. L’importante programma di infrastrutture viarie (dal valore di 47 mila miliardi di pesos, circa 17,3 miliardi di €), apertosi nel 2013 e prevalentemente organizzato intorno al sistema delle concessioni, offre numerose opportunità di investimento, comprendendo peraltro anche la realizzazione di alcune opere (ponti e tunnel) finanziate. Prevista la ristrutturazione e l'ampliamento anche di porti ed aeroporti (rispettivamente 53 e 17), nonché di due linee ferroviarie. Per il potenziamento del trasporto urbano, il Ministero dei Trasporti continua a puntare sulle cosiddette 'autostrade urbane' per risolvere gli ormai insostenibili problemi di traffico che paralizzano in particolare Bogotà, dove si continua a discutere della potenziale istituzione di una rete di metro leggero e di metro pesante. Esse verrebero a far parte dell’attuale SITP (Sistema Integrato di Trasporto Pubblico) di Bogotà, insieme alla rete del Transmilenio (rete moderna di autobus a corsie preferenziali, che coprono tuttavia solo gli assi principali della città ed è molto carente in numero di veicoli disponibili) e degli autobus (generalmente molto vecchi, insicuri ed inquinanti). Per il progetto di costruzione della metro di Bogotá hanno manifestato interesse tanto Impregilo che il comparto trasporti Finmeccanica (Ansaldo STS, Ansaldo Breda), ma l’iniziativa resta al momento a livello di studi ingenieristici e di fattibilità. Notevoli opportunitá esistono per le nostre imprese anche nei settori tessile/moda design. Anche il comparto alberghiero/turistico offre notevoli possibilitá per le nostre imprese di settore, in un Paese noto per la bellezza delle sue coste e per la sua incredibile biodiversità. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 6. PROSPETTIVE DI SVILUPPO 2014/2017 6.1 Analisi ed aspetattive di sviluppo dei principali indicatori economici Formulare previsioni economiche a medio termine è un esercizio non molto seguito dagli analisti, a causa del reiterarsi di shock internazionali e di situazioni imponderabili, che occorrono continuamente sui mercati internazionali. Contrariamente a tale tendenza, la rivista “La Nota Económica”, in collaborazione con l'istituto di Statistica DANE e la Banca Centrale ha presentato ad inizio marzo uno studio sulle prospettive dell'economia colombiana, per il quadriennio 2014/2017. Si riportano di seguito l'attesa evoluzione dei principali indicatori economici: POPOLAZIONE Migliaia Crescita (%) 2013 2014 2015 2016 2017 47.457 47.711 48.227 48.748 49.252 1,2 1,3 1,2 1,0 1,1 CRESCITA ECONOMICA PIL 2013 2014 2015 2016 2017 386.029 406.913 425.197 442.195 460.836 7.930 8.529 8.807 9.071 9.349 4.3 4.65 4.89 5.29 5.17 Agricoltura 6.1 4.2 4.0 4.1 3.3 Industria -0.4 0.8 1.4 2.0 2.5 Idrocarburi + miniere 3.9 4.6 5.5 6.8 7.4 Commercio e hotel 3.8 4.4 4.3 4.2 4.1 Costruzioni e opere pubbl. 11.7 12.1 12.7 14.8 14.2 Trasporti e comunicazioni 3.3 3.4 4.0 4.5 4.7 Intermediazione finanziaria 4.9 5.0 5.2 5.7 5.1 Servizi sociali 4.9 5.0 4.9 4.7 4.7 Elettricità, acqua, gas 4.0 4.2 4.2 4.0 4.0 US $ milioni Pro capite (US $) Crescita reale di cui: Il settore delle costruzioni farà da volano all'economia colombiana: l'investimento e la sostenibilità del ritmo accelerato nel mercato immobiliare saranno la chiave per determinare la bussola dell'attivitá economica locale. Da parte governativa, oltre a guidare la trasformazione delle infrastrutture nazionali, si sta procedendo con una serie di riforme legali e di politica socio-economica per facilitare la domanda e l'offerta di alloggi e esercizi commerciali, assicurando nel frattempo che le concessioni di quarta generazione proseguano con l'esecuzione delle opere e riccevano la necessaria supervisione per impedire la rinegoziazione dei contratti. A partire dal 2015, tale aspetto avrà un considerevole impatto per le prospettive di crescita, quando le erogazioni e le opere saranno in piena marcia. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ A lungo termine, si cominceranno a avvertire a livello economico i risultati delle infrastrutture realizzate, con effetti moltiplicatori su vari settori dell'attivitá economica (in particolar modo, il settore agricolo e manifatturiero), fornendo un impulso addizionale alla crescita del PIL. Il PIL pro capite continuerá la sua crescita grazie agli sforzi messi in atto per assicurare l'espansione dell'attivitá economica. Il ritmo di crescita sará superiore all'aumento medio della popolazione, stimata mediamente dell'1,1%, che raggiungerá i 49 milioni di abitanti nel 2017. I due fattori combinati guideranno altresí la crescita del PIL pro capite, che rsupereá i 9.000 US $ a partire dalla seconda metá del decennio. INFLAZIONE 2013 2014 2015 2016 2017 Prezzi al consumo 1.94 2.6 2.8 3.0 3.0 Prezzi alla produzione -0.5 1.0 2.9 2.1 1.1 Per il 2014, le aspettative sono in linea con le indicazioni della Banca Centrale. Il livello inflazionistico nel 2013 ha risentito della riduzione dell'IVA su alcuni prodotti facenti parte del paniere famiiare. La speranza é che tali effetti siano tempornei e che, a partire dal 2014 si ritorni ad una situazione simile a quella degli anni precedenti. Non si ha nessuna evidenza di un indebolimento della domanda, considerando la crescita economica attesa (intorno al 4%) e i sostenuti livelli di consumo, sia pubblici che privati. Si stima che il tasso di inflazione si attesti nel 2014 a livelli leggermente superiori al 2013, per posizionarsi, nel medio termine, intorno al 3%. TASSO INTERESSE Tasso 2013 2014 2015 2016 2017 3.25 4.4 4.3 4.2 4.4 Dopo i tagli effettuati dalla Banca Centrale nel 2012 e nel 2013, il tasso di riferimento è stato mantenuto costante negli ultimi 11 mesi, circostanza mai verificatasi in Colombia. E´ probabile che, in virtù di una limitata tendenza inflazionistica, vengano effettuati interventi sul tasso di interesse a partire dall'estate del 2014, con lievi aggiustamenti nel corso del prossimo triennio. TASSO DI CAMBIO (con US $) 2013 2014 2015 2016 2017 Valore fine anno 1.927 1.970 1.950 1.910 1.900 Svalutazione (%) 9.0 2.2 -1.0 -2.1 -0.5 Il peso colombiano ha terminato il 2013 con un'importante svalutazione, che si ritiene proseguirà anche nel primo semestre 2014. Con una inflazione controllata in Colombia e all'estero, si spera che l'indice aumenterà progressivamente dalla fine dell'anno, fino a stabilizzarsi nel triennio successivo. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ RISERVE VALUTARIE Valore 2013 2014 2015 2016 2017 43.636 49.619 54.256 59.527 63.528 Tra il 2012 e il 2013, le riserve internazionali sono cresciute ad un ritmo sostenuto a seguito degli interventi della Banca Centrale sul mercato finanziario per mitigare gli effetti avversi di un tasso di cambio rivalutato. É presumibile che la Banca prosegua nella sua politica di acquisto della valuta estera almeno nella prima parte del 2014, incrementando cosí le riserve valutarie del Paese. DEBITO ESTERO 2013 2014 2015 2016 2017 Valore totale (US $ milioni) 91.789 93.732 95.948 92.011 88.920 Pubblico (US $ milioni) 51.672 52.949 54.550 52.344 50.393 Privato (US $ milioni) 40.117 40.783 41.398 39.667 38.526 24.0 23.0 22.6 20.8 19.3 Totale (% PIL) Al momento, il livello di indebitamento estero della Colombia si aggira intorno al 20 % e si prevede che tale livello si manterrà stabile a breve/medio termine, in linea con la stabilità fiscale introdotta dall'attuale Governo. Inoltre, considerando il mantenimento di bassi tassi di interesse per periodi prolungati e una favorevole percezione del rischio nel Paese, si spera che la dinamica di finanziamento all'estero a basso costo continui, con conseguente riduzione della pressione sul debito. TASSO DI DISOCCUPAZIONE Media annuale Salario minimo annuale (all incl.) 2013 2014 2015 2016 2017 9.6 8.6 8.5 8.6 8.8 19.650 20.533 21.457 22.316 23.164 La stabilità del llivello occupazionale dipenderá principalmente dal mercato del lavoro a Bogotá, che occupa il 20 % della forza lavoro di tutto il Paese. Il mercato della capitale deve essere attentamente monitorato, contando un tasso globale di partecipazione (percentuale di persone in etá di lavoro, effettivamente facenti parte della forza lavoro) superiore al 70 % (a fronte di una media nazionale del 64,1 %) e un tasso di disoccupazione pari al 7,8 % (novembre 2013). Tali dati possono implicare un mercato saturo e si prevede che a breve termine si assisterá ad una diminuzione del ritmo con cui si assorbono nuovi lavoratori. Il tasso medio per il medio termine é fissato intorno all'8,5 %, anche se piacevoli sorprese potrebbero venire dal settore manifatturiero e dal suo eventuale sviluppo nel Paese. BILANCIA COMMERCIALE 2013 2014 2015 2016 2017 Esportazioni FOB (mil. US $) 58.821,9 63.163 68.441 73.642 78.540 Importazioni FOB (mil. US $) 56.622,0 58.264 63.799 69.860 75.379 Bilancia commerciale (mil. US $) 2.199,8 4.899 4.642 3.782 3.162 AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Nel 2014, si spera che il surplus si riassesti su una media di US $ 4.500 milioni, grazie al recupero della domanda nei paesi sviluppati. É tuttavia probabile che nel futuro le importazioni aumentino considerevolmente, grazie alla cancellazione dei dazi doganali successivi ai vari Trattati di Libero Scambio stipulati dalla Colombia. INVESTIMENTI STRANIERI DIRETTI Percentuale PIL 2013 2014 2015 2016 2017 4.5 4.8 4.9 5.3 5.6 Finora, gli IDE in Colombia sono aumentati esponenzialmente a seguito della migliore qualificazione creditizia del Paese, degli importanti sforzi fiscali e dell'introduzione di riforme e incentivi che hanno reso il Paese particolarmente attrattivo per gli investitori esteri. Con l'introduzione di un nuovo contesto normativo che permette la partecipazione di privati agli appalti pubblici (schema Associazione Pubblico Privata – APP), aziende internazionali specializzate hanno manifestato interesse per partecipare a questi progetti di sviluppo, rendendo verosimile un prossimo e cospicuo afflusso di capitali stranieri nel Paese. ******************* Una missione del Fondo Monetario Internazionale (FMI), guidata da Valerie Cerra, ha visitato Bogotá dal 3 al 13 marzo per svolgere le annuali consultazioni previste dall'art. IV del “FMI Articles of Agreement”. Il gruppo ha avuto colloqui con autorità governative e rappresentanti del settore privato sui recenti sviluppi economici e finanziari e sulle prospettive di breve e medio termine della Colombia. Alla fine della missione, la signora Cerra ha rilasciato la seguente dichiarazione in Bogotá: • La Colombia ha raggiunto positivi risultati macroeconomici, affrontando correttamente le difficoltá della tensione economica e finanziaria mondiale degli ultimi anni. • Un quadro amministrativo forte e competente, caratterizzato da uno stretto controllo sull'inflazione, un tasso di cambio flessibile, un controllo finanziario e di regolamentazione efficace e un prudente schema fiscale a medio termine, ha permesso alle autoritá colombiane di rispondere adeguatamente alle tensioni internazionali, consolidando una stabilitá di crescita. • La crescita economica é aumentata nel corso del 2013, incoraggiata da schemi di sostegno monetario e misure fiscali che hanno stimolato l'attività nel settore delle costruzioni e delle opere civili, con una crescita annua del PIL superiore al 4%. La disoccupazione ha continuato a diminuire, raggiungendo il 9,7%, il livello più basso dal 1990. L'inflazione è stata contenuta all'1,9%, mentre temporanee eccedenze di forniture hanno abbassato i pezzi di alcune derrate alimentari e dell'elettricitá. La banca centrale ha approfittato degli afflussi di capitali, derivanti principalmente da investimenti esteri diretti, per rafforzare ulteriormente le proprie riserve in valuta estera. • Le prospettive economiche del 2014 sono favorevoli, con una crescita prevista del 4,6% e con un'inflazione mantenuta tra il 2 e il 4%. Il deficit del settore pubblico dovrebbe restare sostanzialmente invariato, con il governo impegnato ad agire tramite la leva fiscale. I rischi esterni rimangono limitati, e pertanto si prevede che le autorità continueranno ad utilizzare il tasso di cambio e la politica monetaria per ammortizare eventuali tensioni provenienti dall'estero. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ 7. PRESENZA ITALIANA IN COLOMBIA Le maggiori realtà imprenditoriali italiane operano in Colombia nel settore delle infrastrutture, delle energie rinnovabili e dell’oil and gas. Di recente ha fatto un significativo investimento in Colombia anche la Ferrero, che nel mercato colombiano crede ed ha deciso di puntare: dal 2011 ha infatti trasferito lo staff direttivo da Quito a Bogotà, mentre rimane in Ecuador la struttura produttiva. Ancora al di sotto delle potenzialità la penetrazione italiana nel settore moda/tessile, dove pure operano ed hanno vari punti vendita nel Paese marchi come Benetton e Diesel (che possiede in Colombia anche uno stabilimento di produzione). Da segnalare l'apertura nell'ultimo anno di importanti punti vendita della moda italiana, quali Emporio Armani, Furla, Ferragamo e Dolce & Gabbana, ubicati nella zona commerciale piú esclusiva di Bogotá. Numerosi, infine, i piccoli e medi imprenditori, parte di una comunità italiana che conta oltre 16.000 unità. Nel settore infrastrutture la realtà italiana piú importante è senza dubbio Impregilo, attualmente impegnata nella costruzione delle due centrali idroelettriche di Quimbo ( con qualche problema con le comunità locali) e HidroSogamoso e del terzo tratto (Km 400 circa) della Ruta del Sol che collegerà Bogotá a Santa Marta. La Società SICIM ha recentemente concluso i lavori per l’installazione del primo tratto dell’oleodotto “Bicentenario”, imponente opera (km 230) nella zona orientale del Paese, portato a termine nonostante diversi episodi di proteste (generalmente strumentali) da parte delle comunità locali. Valore del contratto 236 milionidi US $. Nell’oil and gas opera il Gruppo Trevi, attraverso la controllata “Soilmec” che ha da poco aperto una filiale a Bogotá e “Petreven”, presente nel Paese da piú tempo. Il gruppo opera anche nel settore dell’ingegneria del sottosuolo attraverso la controllata “Galante”. Petreven ha avviato una difficile trattativa con l’impresa petrolifera nazionale Ecopetrol per risolvere una situazione di pre-contenzioso relativa al mancato rinnovo del contratto per lo sfruttamento di alcuni pozzi petroliferi. Anche l’ENI è presente, attraverso la SAIPEM, impegnata in opere di esplorazione petrolifera nel Magdalena Medio, nel Meta e nel Casanare. Da ricordare anche la Tipiel (società mista Technip-Italia/"Grupo Empresarial Antioqueno" di Medellin), operante nel settore dei servizi petroliferi (trattamento dopo l'estrazione del greggio, trasporto e raffinazione), in stretto raccordo con Ecopetrol, ed in quello delle energie rinnovabili. Nel settore appunto delle energie rinnovabili, si registra l’importante presenza di ENEL attraverso ENDESA che a sua volta è azionista di maggioranza della società di distribuzione elettrica di Bogotá, Codensa, e della società di produzione Emgesa, committente delle due centrali idrolelettriche di Hidosogamoso e Quimbo, la cui costruzione, come si è detto, è stata affidata ad Impregilo. Fra le altre realtà presenti si ricorda il gruppo Assicurazioni Generali, che è uno dei principali investitori italiani, concentrandosi da tempo sulle assicurazioni private individuali, con una buona quota di mercato. Dal 2009 il Gruppo FIAT è tornato ad operare sul mercato automobilistico colombiano con 20 punti vendita, che dovrebbero passare a 26 nei prossimi mesi. Sempre nello stesso anno ha fatto il suo ingresso ufficiale in Colombia anche l’Alfa Romeo. E’ anche presente a Bogotà un centro di vendita e di assistenza dei veicoli industriali IVECO e di un punto vendita e assistenza Maserati. Altre imprese italiane stabilmente presenti in Colombia sono: Aguazul (Acea), Zambon (prodotti farmaceutici), Kartell (design e arredamento) AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’ Del tutto assente il sistema bancario italiano. Non si ha, d’altra parte, notizia di rilevanti investimenti colombiani in Italia. Nei primi mesi del 2014, si riporta infine l’apertura di SCAVOLINI a Bogotà, con una showroom nella parte più glamour della città, a cui ha fatto seguito l’apertura di un altro punto vendita a Medellin e Barranquilla: l’azienda marchigiana punta ad un mercato di èlite verso la clientela private e decisamente al contract per i progetti di nuove costruzioni civili nelle principali città colombiane. Un’altra importante presenza, consolidata a seguito di una profonda trasformazione, è quella della PIAGGIO, che, dopo aver chiuso tutti i punti vendita, ha stipulato un unico contratto di rappresentanza con un importatore locale, dotato di una capillare rete di distribuzione. PIAGGIO si è presentata con VESPA e MOTO GUZZI, puntando sull’affermazione del design e della tecnologia italiana, in attesa che vengano completamente azzerati i dazi all’ingresso delle moto (entro 6 anni). Si riporta di seguito una tabella (non esaustiva) delle aziende italiane presenti in Colombia: Imprese italiane in Colombia (Novembre 2013) Ragione Sociale Settore attivitá Indirizzo Sito web Ingegneria/infrastrutture IMPREGILO S.P.A Ingegneria/costruzioni Carrera 45 n. 122-56, Bogotá www.impregilo.it SICIM S.P.A. Ingegneria /costruzioni per il trasporto dell'oil& gas/ Sede colombiana Carrera 11 no. 86-53, Bogotá www.sicimimpianti.com TIPIEL (TECHNIP ITALY) Ingegneria Oil & Gas/Sede colombiana Calle 38 no. 8-62 Bogotá www.tipiel.com.co RENCO COLOMBIA BRANCH Ingegneria, costruzione e servizi per l'oil& gas/ Branch colombiana ANAS Ingegneria/autostrade Avenida Carrera 9 n.103A-36, oficina 601C, Bogota Carrera 18 n.7840 of. 703, Bogotá www.renco.it www.stradeanas.it/ www.proand.com.co Servizi ASSICURAZIO NI GENERALI S.P.A. Assicurazioni AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA Carrera 7 no. 7213, Bogotá www.generali.com.co ICE BOGOTA’ Sistema casa-persona DIESEL S.P.A. (Estudio de Moda S.A.) Moda EMPORIO ARMANI Moda FURLA Moda DOLCE E GABBANA Moda Centro Comercial Andino - KARTELL Flagstore Design/ Arredamento Carrera 11 n. 93A-08, Bogotá www.kartell.it STUDIO HOME ITALY Design/Arredamento Calle 109 n. 1763, Bogotá www.studiohomeitaly.com Design/oggettistica Calle 69 n. 9-32, Bogotá- Calle 81 n. 11-94, Centro Comercial El Retiro www.campomarziodesign.it SF INTERNATIONAL LTDA/CAMPO MARZIO Calle 16 n. 55129, Medellín Cra 11 no.84-09 Local 21, Torre Amadeus Centro Comercial Atlantis Plaza, Local 007, Cll 81 # 13-05, Bogotá d.c. www.diesel.com www.emporioarmani.com - Automotive MV AGUSTA Automotive/Importazione e distribuzione PIRELLI S.P.A. Pneumatici Cra 7C no. 12612, Bogotá Calle 100 no.1954 (Uff. 702), Bogotá www.mvagusta.com.co www.co.pirelli.com Alimentare FERRERO LAVAZZA S.P.A. ILLY CAFFE' S.P.A. Alimentare/Ufficio Commerciale Alimentare Alimentare/importazione e distribuzione esclusiva AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA Carrera 7 no. 156-68, Piso, 24, Bogotá Carrera 19 No 90-67 Cra. 20 # 169 28 www.ferreroladm.com www.lavazza.com www.illy.com ICE BOGOTA’ AUGUSTA IMPORTEXPORT SAS Alimentare/importazioni REPRESENTA CIONES LUCCHESI Alimentare/importazioni SESTIER DI VENEZIA Vini/ importazione DE LONGHI Importazione macchine caffé CALLE 93A NO. 13A - 31 Carrera 7 No. 180-75 Int. 1 Bod. 9 Codabas Norte. calle 19 sur 53 a 85 www.representacioneslucchesi.com Tecnologia e meccanica strumentale FLEXONSILCA Manifattura chiavi(Flexon colombiana acquisita da società italiana SILCA) AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA Km 1,3 via Briceño, Zipaquirá Parque Ind. Trafalgar, Bodega 3, Tocancipa www.flexonsilca.com ICE BOGOTA’ 8. PROBLEMATICHE RICORRENTI Gli ostacoli che più frequentemente lamentano le imprese italiane in Colombia sono riconducibili alla mancata contestuale assegnazione delle licenze ambientali in occasione dell'attribuzione di gare d'appalto per grandi lavori, ciò che implica che i successivi negoziati attinenti a queste licenze restano un’incognita potenzialmente molto problematica. Questo procedimento provoca frequentemente notevoli ritardi sui tempi stabiliti per la consegna delle opere, così come la questione del necessario accordo con le comunità indigene per poter attraversare i loro territori con le infrastrutture previste. Nonostante questi problemi vengano generalmente indennizzati (almeno parzialmente), i ritardi e le complicazioni incorse causano spesso disagi per le aziende. Altro problema, rilevato in particolare dalla Diesel (che ha in Colombia stabilimenti di produzione e numerosi punti vendita) è quello della contraffazione di capi d'abbigliamento (di provenienza sopratutto orientale). L’impresa ha richiesto, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Bogotà, una più incisiva azione di contrasto da parte della DIAN, l'autorità doganale colombiana, ma il problema resta attuale. Presenza di alcune barriere non tariffarie che danneggiano potenzialmente l'aumento delle esportazioni italiane, quali licenze discrezionali all’importazione (es. latte in polvere); imposta di consumo sulle bevande alcoliche; obblighi di etichettaggio; divieto d’importazione per prodotti specifici, a titolo esemplificativo: prodotti di farina non fortificata; abbigliamento usato; attrezzature mediche usate e rinnovate che abbiano più di 5 anni; vetture usate: materie prime per l’elaborazione di medicinali. Per quanto riguarda questo genere di problematiche, non ancora risolte malgrado l’entrata in vigore del Trattato di Libero Commercio con l’Unione Europea, sono attualmente in corso continui contatti fra l’Ufficio della Delegazione Europea di Bogotà, che rappresenta gli interessi degli Stati Membri, e rappresentanti del Governo colombiano, chiamati a dare esecuzione alle clausole previste nel Trattato. Particolarmente pesanti per le aziende europee, le normative vigenti in Colombia su tutti i prodotti destinati alla persona (alimentari, bevande, medicinali, cosmetici, ecc.) che, in base alla normativa colombiana, non ancora emendata in funzione del TLC con l’Europa, necessitano speciali permessi (rilasciati da INVIMA – Instituto Nacional de Vigilancia de Medicamentos y Alimentares), che vanno dal semplice registro sanitario, fino,ad esempio, all’ispezione di funzionari INVIMA negli stabilimenti di produzione per gli alimentari contenenti qualunque tipo di carne. AMBASCIATA ITALIA IN COLOMBIA ICE BOGOTA’
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