SOLUZIONE srl www.entionline.it Aggiornamento PERSONALE

SOLUZIONE srl
Servizi per gli enti locali
www.entionline.it
Aggiornamento PERSONALE
Circolare 27 ottobre 2014
Notiziario entionline + Notizie quotidiani
dal 20 al 25 ottobre 2014
Notiziario entionline (riportiamo
le news, di interesse in materia
di Personale, pubblicate nel nostro sito
www.entionline.it nella settimana trascorsa)
Ministero Interno: contributo stabilizzazione LSU
Con nota del 20 ottobre il Ministero dell’Interno comunica che sono stati trasmessi per il
seguito di competenza gli ordini di pagamento del contributo per la stabilizzazione di
lavoratori socialmente utili (ex art. 1, comma 1156, lett. f, L. 296/2006 e ss. mm. e ii.) emessi
a favore dei Comuni indicati nell' Elenco n. 8.
Vai all’Elenco n. 8
Ministero Lavoro: disconoscimento lavoro autonomo e maxisanzione
Il Ministero del Lavoro ha emanato la nota n. 16920 del 9 ottobre 2014, con cui ha fornito
chiarimenti in merito all’applicazione della c.d. maxisanzione qualora venga disconosciuta
dagli ispettori del lavoro la prestazione di lavoro autonomo occasionale con partita Iva
e/o ritenuta d’acconto (art. 2222 c.c.).
Corte Conti Puglia: assunzioni a tempo determinato Polizia Locale
Nella delibera n. 140/2014 la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Puglia ,
ha fornito una serie di chiarimenti in merito alla possibilità di procedere alle assunzioni di
personale di Polizia Municipale per la stagione estiva; tra le varie precisazioni, quella
secondo cui le spese per le assunzioni stagionali di vigili possano in parte essere finanziate
con i proventi derivanti dalle sanzioni amministrative ai sensi dell’art. 208 comma 5 bis del
D.Lgs. 285/1992, ma ciò non toglie che tali spese vadano integralmente computate nel
novero di quelle sostenute per i contratti del personale temporaneo o con rapporto
flessibile e ciò proprio in virtù dell’obbligo di riduzione della spesa rispetto a quella
sostenuta nell’anno 2009.
Anac: tutela dipendente e segnalazioni di illecito
L’Anac ha pubblicato una nota del 22 ottobre 2014 in merito alla tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito (c.d. whistleblower).
Ministero Interno: contributo stabilizzazione personale ex ETI
Con comunicato del 22 ottobre 2014 il Ministero dell’Interno avverte di aver provveduto al
pagamento del saldo del contributo 2014 assegnato a favore dei Comuni e delle Province
per il rimborso degli oneri relativi alla stabilizzazione del personale ex ETI.
Notizie quotidiani (abbiamo
estrapolato i passaggi di maggiore
rilievo degli articoli, di interesse per gli uffici che si occupano
della gestione del Personale, pubblicati sui quotidiani nella settimana
trascorsa)
Competenza riduzione trattamento economico Segretario
20/10/2014 - Il Sole 24 Ore
Vi sono molti dubbi sulla legittimità del divieto di reformatio in peius del trattamento
economico dei segretari comunali che passano a un ente di fascia inferiore, in quanto
questa materia si deve considerare compresa nella contrattazione collettiva. In ogni caso
sono esenti i segretari in disponibilità.
Sono queste le indicazioni contenute nel parere della sezione regionale di controllo della
Corte dei Conti della Liguria n. 52 del 3 ottobre. Se questa "coraggiosa" tesi sarà
confermata, si pongono seri dubbi sulla legittimità della diminuzione del trattamento
economico dei segretari che sono passati in un Comune di classe inferiore, soprattutto
laddove tale passaggio sia avvenuto prima dello scorso 1° gennaio, data di entrata in
vigore della nuova disposizione.
Ricostruiamo tutti i passaggi. La legge n. 147/2013, al comma 458 ha abrogato le norme
che impedivano la reformatio in peius del trattamento economico dei dipendenti pubblici,
vale a dire l'articolo 202 del Dpr n.3/1957, che obbligava le Pubbliche amministrazioni
all'erogazione di una indennità ad personam nel caso di mobilità che determinava il
peggioramento del trattamento economico in godimento, e l'articolo 3, comma 57, della
legge n. 537/1993, per cui questa indennità non era riassorbibile con i futuri miglioramenti
e non era rivalutabile.
Sulla base di queste disposizioni, la disciolta Agenzia dei segretari comunali, con la
deliberazione n.275/2001, aveva stabilito che il segretario nominato presso un Comune
della fascia immediatamente inferiore rispetto a quella di iscrizione manteneva la
retribuzione di posizione prevista per la propria fascia di iscrizione.
Sulla scorta della legge di stabilità l'unità di missione del ministero dell'Interno, cioè la
struttura che ha preso il posto della disciolta Agenzia dei segretari, con la circolare n.3636
(P) del 9 giugno 2014, peraltro senza revocare la deliberazione dell'Agenzia, ha chiarito
che l'abolizione del divieto di reformatio in peius si applica ai segretari comunali e
provinciali, «lasciando intendere (ci dice il parere dei giudici contabili della Liguria) la non
operatività della norma nei confronti del segretari comunali e provinciali che si trovano
nella particolare situazione della disponibilità».
Il parere, nel confermare l'esclusione per i segretari in disponibilità, ricorda che la materia
del trattamento economico dei dipendenti è dal Dlgs n. 165/2001 riservata alla
contrattazione collettiva nazionale. Ed ancora, si afferma che «per il futuro la
regolamentazione non potrà che essere individuata dalla contrattazione collettiva». Su
questa base viene tratta la seguente conclusione: «Per i segretari comunali e provinciali
perdura la regolamentazione prevista dalla normativa e dai contratti collettivi vigenti
quantomeno sino alla nuova tornata contrattuale. La mancanza di una norma precettiva
impone infatti l'applicazione ai rapporti di lavoro delle regole espressamente previste
dalla normativa e dalla contrattazione collettiva esistente, che rappresentano le uniche
fonti di regolamentazione dei rapporti di lavoro in esame».
Arturo Bianco
Personale delle Province
24/10/2014 - Italia Oggi
Per i dipendenti delle province si avvicina il momento dei licenziamenti di massa? Se i
tagli indiscriminati alle province previsti dalla legge di stabilità 2015 saranno confermati,
non sembra vi siano molte alternative a un'ondata di licenziamenti mai vista di decine di
migliaia di dipendenti, visto che presso le province operano 56.000 lavoratori circa.
Secondo il rapporto Upi sulla spese delle province aggiornato al marzo 2014 in base ai dati
Siope del 2013, la spesa delle province ammontava a 10,194 miliardi di euro.
La legge di stabilità per il 2015 intende tagliare tale spesa di 1 miliardo nel 2015, 2 nel 2016
e 3 nel 2017. A regime, dunque, la spesa scenderà a 7,194 miliardi. Ma, in realtà sarà
ancora inferiore, perché sarà andato a regime anche l'altro taglio previsto dall'articolo 47
del dl 66/2014, pari a 585,7 milioni. Il risultato finale, dunque, sarà a partire dal 2017 di
una spesa massima ammessa per le province pari a circa 6,608 miliardi. Oltre il 35% della
spesa 2013. Che già si è ridotta di 2 miliardi rispetto al dato del 2010.
Anche ammettendo che il processo di attuazione della riforma Delrio consenta alle
province di dimezzare la spesa del personale necessario, comunque vi sarebbe un
disavanzo di gestione superiore al miliardo. Dunque, o lo si finanzia con tagli anche sulla
gestione delle funzioni fondamentali con un importo simmetrico, oppure si deve passare a
licenziamenti di massa.
Luigi Oliveri
Nuovi vincoli contratti flessibili
24/10/2014 - Italia Oggi
Giudici contabili divisi sui nuovi limiti alla spesa per i contratti di lavoro flessibili. Il
problema riguarda la previsione di cui all'art. 11, comma 4-bis, del dl 90/2014, convertito
dalla legge n. 114/2014.
In base ad essa, agli enti locali che hanno sempre rispettato l'obbligo di riduzione delle
spese di personale previsto dai commi 557 (enti soggetti al Patto) e comma 562 (enti non
soggetti al Patto) dell'art. 1 della legge 296/2006 non si applicano le limitazioni previste
dall'art. 9, comma 28, del dl 78/2010 per le assunzioni a tempo determinato, collaborazioni
coordinate e le altre forme di lavoro flessibile, pari al 50% delle spesa impegnata con le
medesime finalità nel 2009.
Il dubbio riguarda l'ulteriore precisazione (contenuta nel medesimo art. 9, comma 28 già
prima della modifica), secondo cui «resta fermo che comunque la spesa complessiva non
può essere superiore alla spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009».
Secondo la sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Puglia (parere n.
174/2014), l'obbligo di non oltrepassare la spesa 2009 si impone anche agli enti virtuosi.
Un avviso contrario è stato espresso più recentemente dalla omologa sezione per la
Lombardia. Quest'ultima, con il parere n. 264/2014, ha ritenuto che la novella introdotta
dal dl 90 determini la disapplicazione di tutte le limitazioni previste dal citato comma 28,
ivi compresa quella in parola.
Tale lettura, evidenzia lo stesso consesso lombardo, è quella maggiormente coerente con la
ratio del più recente intervento modificativo.
Come sembra ricavabile anche dagli atti preparatori della disposizione in esame, esso è
volto a consentire agli enti locali in regola con l'obbligo di riduzione delle spese di
personale di cui ai commi 557 e 562 una maggiore flessibilità, riconoscendo loro la facoltà
di incrementare la spesa di personale da compensarsi comunque con corrispondente
riduzione di altre voci di bilancio, fermi restando naturalmente i vincoli del Patto di
stabilità interno.
A questo punto, pare inevitabile un intervento chiarificatore da parte delle sezioni riunite
o quanto meno della sezione autonomie.
Nel frattempo, vale comunque la pena ribadire quanto sottolineato dalla sezione
Lombardia in ordine alle cautele che ciascuna amministrazione dovrà adottare onde
evitare il possibile effetto negativo che l'aumento delle spese di personale potrebbe
determinare in termini di irrigidimento dei bilancio, con la conseguente minore
manovrabilità delle spese ai fini del concorso al risanamento della finanza pubblica.
Matteo Barbero
Dipendenti e segnalazione casi di corruzione
24/10/2014 - Italia Oggi
Segnalazioni (anonime) di casi di corruzione a portata di «click». È l'opportunità offerta ai
dipendenti pubblici che, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare, potranno
inviare all'indirizzo whistleblowing@anticorruzione.it, predisposto dall'Autorità nazionale
anticorruzione (Anac), informazioni sugli illeciti di cui vengono a conoscenza.
L'istituto, sperimentato con successo da anni nei paesi anglosassoni (Stati Uniti e Gran
Bretagna), nella versione «made in Italy», premette il vertice dell'Anac, verrà realizzato
garantendo la massima riservatezza a colui che riporta i fatti, e le informazioni pervenute
saranno tutte «trattate come se fossero anonime, anche se non lo sono».
L'obiettivo, incalza Cantone, è raccoglier indicazioni utili a smascherare episodi di
corruzione, permettendo a «chiunque di fare la propria parte in modo autonomo» e senza
correre il rischio di rimanere vittima di «ritorsioni».
A breve, fa sapere l'Autorità, sarà emanata una delibera contenente le istruzioni per
attuare la procedura, nel frattempo si chiarisce che l'organismo «è competente a ricevere
(ai sensi dell'art. 1, comma 51 della legge 6 novembre 2012, n. 190 e dell'art. 19, comma 5
della legge 11 agosto 2014, 114) segnalazioni di illeciti di cui il pubblico dipendente sia
venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro».
E che, volendo dare «immediatamente attuazione a queste disposizioni normative», si
punta ad aprire «un canale privilegiato a favore di chi scelga di rivolgersi all'Autorità, e
non alle vie interne stabilite dalla pubblica amministrazione di appartenenza».
Assicurando l'anonimato sull'identità del dipendente che inoltra l'email, nonché «lo
svolgimento di un'attività di vigilanza», si potrà «contribuire all'accertamento delle
circostanze di fatto e all'individuazione degli autori della condotta illecita».
Nel contempo, l'Anac potrà, grazie al «whistle blowing» valutare la congruenza dei
sistemi stabiliti da ciascuna pubblica amministrazione, a fronte delle denunce del
dipendente con le direttive stabilite nel Piano nazionale anticorruzione ed evitare, «in
coordinamento con il Dipartimento per la funzione pubblica, il radicarsi di pratiche
discriminatorie nell'ambito di eventuali procedimenti disciplinari».
Simona D'Alessio
ATTENZIONE: la normativa prevede l'obbligo di formazione annuale dei
dipendenti in materia di anticorruzione, per cui, per chi non si fosse già attrezzato,
rimangono solo pochi mesi per adempiere e vi ricordiamo che i responsabili
anticorruzione possono rispondere anche penalmente (in caso di fenomeni di corruzione
nel proprio ente) qualora abbiano omesso di effettuare tale formazione.
Entionline ha creato un pacchetto formativo che a costi ridotti e senza impegni
organizzativi consente di risolvere agevolmente il problema:
Vai alla scheda illustrativa della Formazione Anticorruzione
Per ogni altra informazione potete contattare l'agente di zona oppure scrivere a
servizi@entionline.it o telefonare al numero: 030/2531939 .