Notizie dalla parrocchia

n. 181
Agosto 2014
Marzo 2013
Rivista Parrocchiale
Anno XXII
PREGHIERA
GRAZI, MADONNA MIA, DI STU' ROSARIU,
DIVOTAMENTE A 'TTIA VORRIA PREGHARI
DAVANTI A LI TOI PEDI GINOCCHIUNI
COMU NU PECCATURI A RECITARI.
LI GRAZI CHI TI CERCU MI CUNCEDI,
CA' SI MATRI DI DIU E LI POI FARI.
NOSTRU SIGNURI FICI MELE E MANNA,
FICI LA QUORANTANA, NOTTE E DIA.
PIGGHIAMU LI PREGHIERI DI SANT'ANNA,
LI LACRIMI DI PETRU E DI MARIA.
ORA CH'E' DITTA STA CURUNA SANTA,
TI L'APPRESENTU A TTIA, MADONNA MIA,
MU NDI LA DAI A CHIDA GLORIA SANTA.
QUAND' E' LA URA DI LA MORTI MIA,
L'ANGELU NCI APPRESENTA LA PRIGHIERA,
CHIDA CHI DISSIMU NUI STASIRA
E SE MANCAMENTI NDAVI,
NDI L'AVITI PERDUNARI.
LA MADONNA SI VOTA E DICI:
"MANCAMENTI NON CI NDAVI,
E PURU CHA NDAVITI,
VI LI VEGNU A PERDUNARI".
LA MADONNA SI VOTA E DICI:
"LU ROSARIU NON DASSATI
CHE LU TEMPU CHI PERDITI
VI LU VEGNU AD AVANZARI".
La Voce di Bianco
Notiziario di
Formazione ed Informazione
della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco
Anno XXII, n. 181, Agosto 2014
Direttore Responsabile
Padre Aldo Bolis
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Arch. Bruno Brancatisano
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giornalino parrocchiale.
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SOMMARIO
ARTICOLI & RUBRICHE
*Programma religioso
pag.3
*Il nostro coro compie vent’anni
(Teresa Agostino )
pag.4
* 20° anniversario del Coro Parrocchiale
(Beatrice Zappia)
pag.5
* La Bibbia
(Tommaso Scordino)
pag..6-7-8
*I ragazzi dell’Oratorio –Esempio di agonismo e
correttezza sportiva
(gr.est)
pag. 9
*Estratto verbale CPP del 28.07.2014
(Maria Cristina Caracciolo)
pag.9
* Raccontando si impara …..
(Modestino Alessi)
pag.10-11
*Un marchigiano a Bianco
(Lorenzo Flenghi)
pag.12
*E’ arrivato il Gr.Est
(Antonio Bartolo)
pag.13
*I Cristiani popolo eletto di Dio
(Valentina Bivera)
pag.14-15
*Rifugiu
(Mimma Macrì)
pag.15
*I documenti del Concilio
(Agata Maida Bono) pag.16-17
*Campane del Santuario suonate
(Agata Maida Bono)
pag.17
*Le parole di Papa Francesco
(Vincenzo Muscolo)
pag. 18
* Anagrafe, bilancio,calendari
pag. 19
*Notizie Flash
pag. 20
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0964 911558 – Cell. 340 86.14.384
p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291
p. Achille 0964 911558 -- Cell. 349 29 49 040
Lasciamo Scordino
un postoTommaso
libero a tavola:
0964 913250
un posto per chi mancaReverende
del necessario,
rimasto solo.
Suore per chi
0964è 911416
Papa Francesco
PROGRAMMA RELIGIOSO 2014
dei FESTEGGIAMENTI in onore della MADONNA di PUGLIANO
Dal 5 al 13 agosto – ore 18.00: novena con recita del Rosario e Vespri in
onore della Madonna e celebrazione della Messa (con
catechesi): pregheremo per la PACE nel mondo
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5 agosto: per i malati e anziani
6 agosto: per i rioni del paese
7 agosto: per le famiglie
8 agosto: per i bambini-ragazzi-giovani
9 agosto: per il Papa, i pastori e i consacrati
10 agosto: per gli amministratori e le Forze dell’Ordine
11 agosto: per i gruppi ecclesiali e le associazioni laicali
12 agosto: per i portatori e il comitato festa
13 agosto: per il lavoro
ore 22.00: recita del rosario (davanti statua d.Madonna)
in particolare
mercoledì 6: Novena e Messa con i RIONI del Palio
venerdì 8: Novena e Messa con i GIOVANI
lunedì 11: Novena e Messa con i GRUPPI PARROCCHIALI
martedì 12: Novena e Messa con PORTATORI-COMITATO
mercoledì 13: ore 17.45: novena e Messa – segue PROCESSIONE
partendo e tornando al Santuario, con fiaccolata al mare
giovedì 14:
 ore 8.00: S. Messa al Santuario
 ore 9.30: Processione tradizionale per le vie della città,
concludendo in Duomo con la celebrazione della S. Messa
 ore 19.00: S. Messa in Duomo
venerdì 15 agosto: SOLENNITÀ dell’ASSUNTA
 ore 8.00: S. Messa al Santuario
 ore 10.00: S. Messa solenne in Duomo – segue processione
 ore 19.00: S. Messa in Duomo
 ore 21.00: Scesa della Madonna.
3
Tema della Novena: MARIA, donna della nuova EVANGELIZZAZIONE
(predicatore: padre Luciano Nembrini, monfortano)
Il nostro coro compie vent’anni!!!
di Teresa Agostino
Era il lontano giugno del
4
1994, quando padre Achille
durante la gita organizzata a
Pizzo Calabro con le
famiglie e i bambini di prima
Comunione di quell’anno,
manifestò l’idea di voler
formare un coro che
animasse le liturgie in
parrocchia.
Il consenso fu unanime, la voce si sparse e dopo qualche giorno un folto
gruppo di persone con tanta voglia di cantare, si radunò in chiesa per
conoscere la maestra Vittoria Zurzolo.
Si venne così a formare la schola cantorum”Jubilate Deo” che debuttò in
parrocchia a luglio dello stesso anno in occasione della celebrazione della
Santa Cresima.
Da lì comincia il cammino di canto e preghiera del coro: le prove ogni
sabato pomeriggio, l’animazione della Santa Messa ogni domenica mattina e
ad ogni festività.
In tutti questi anni le incomprensioni e i momenti di sconforto non sono
certo mancati, ma hanno sempre prevalso, per fortuna, un forte senso di
attaccamento al gruppo e la voglia di continuare a cantare inni di lode al
Signore, arrivando così a ben vent’anni di attività!
Un traguardo importante va festeggiato: perciò domenica 27 luglio la Schola
Cantorum “Jubilate Deo” ha celebrato il proprio ventennale con una messa
solenne, accompagnata nei canti anche dai cori “San Giovanni Battista” di
Samo e “Laudate Mariam” di Casignana. A seguire tutti e tre i cori si sono
esibiti in concerto e per la prima volta il coro di Bianco si è cimentato
nell’esecuzione di brani non liturgici nell’entusiasmo generale dei presenti,
che vogliono essere nuovamente ringraziati!
E’ forte desiderio del coro continuare a svolgere il proprio servizio
all’interno della parrocchia, con la speranza di crescere di numero e
migliorare le proprie voci, perché il canto è benedizione e voce della Chiesa,
e come diceva Sant’Agostino “chi canta prega due volte” e “dare
forma a un canto per cui Dio prova diletto, è cantare nel giubilo”.
20° Anniversario del Coro Parrocchiale
“Jubilate Deo”
di Beatrice Zappia
5
Ciò che vale dura nel tempo. Questo ci viene da constatare osservando l’esistenza
da venti anni del nostro coro parrocchiale,
e come è bello celebrarne
l’anniversario per dimostrare che la sua realtà ha funzionato, ha avuto una buona
tenuta, ha retto a distanza di tanti anni. Così è stato per il nostro coro che il 13
luglio 1994 mosse i suoi primi passi, costituendosi su esortazione dell’allora
parroco Padre Achille Valsecchi il quale, ancora tra noi, fondò tale realtà con alcuni
coristi con a capo la maestra Vittoria Zurzolo per intraprendere la felice avventura.
Ieri sera, domenica 27 luglio, se ne festeggiavano i venti anni, e proprio la maestra
Vittoria, in apertura della serata in loro onore tenutasi in Duomo, ha tracciato le
tappe più significative della loro
storia fatta perlopiù di positività, di
crescita nell’arte del canto, di
difficoltà, ma soprattutto di
passione per il canto e di amore per
il Signore. Il nostro coro Jubilate
Deo, come Vittoria rammentava, e
come a noi tutti risulta, si è distinto
anche per prestazioni fuori dalla
Parrocchia in ambito diocesano e
intra parrocchiale.
La voglia di migliorarsi e di
allargare i propri orizzonti
caratterizza la loro realtà, qualificata e stabile. Ieri sera i cantori ci hanno offerto,
unitamente ai cori di Casignana e Samo, uno spaccato delle loro virtù, sia
singolarmente che con gli altri due cori. La Santa Messa ha preceduto il Concerto,
nel corso della quale p. Aldo ha rivolto al coro tutto generosi e numerosi attestati
di riconoscenza e gratitudine. Anche il nostro Sindaco ha rivolto personalmente al
coro un sincero apprezzamento e un grazie di cuore da parte della società civile
tutta. La serata, conclusasi in allegria e convivialmente presso l’oratorio, ha chiuso
il cerchio attorno ad una riflessione che ci piace porgere a favore di tutto ciò che ha
valore nella nostra parrocchia, coro e quant’altro, e cioè che quanto vale va
gratificato non per inorgoglire i destinatari, ma per renderli più sicuri nel guardare
ed affrontare l’impegno futuro, seppur nella fatica oltre che nella gioia, e tutti i
presenti hanno voluto gratificare il Coro con l’augurio di esserci ancora per tanti
altri ANNIVERSARI.
L Bibbia
a
(Malachia, XLVI libro
-
Seconda ed ultima parte - )
a cura di Tommaso Scordino
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Malachia è l’ultimo dei profeti “Minori” ed anche l’ultimo libro dell’Antico
Testamento, consta di soli tre capitoli. Di Malachia, che significa “messaggero di
Dio” e che potrebbe essere anche uno pseudonimo, sappiamo soltanto che è
vissuto, probabilmente, nel V secolo a.C. dopo i profeti Aggeo e Zaccaria. Il
contenuto del testo, nel primo capitolo, registra il prologo in cui si manifesta
l’amore di Dio verso il prediletto popolo d’Israele in quanto, pur conservando
intatto il suo desiderio di salvare l’intera umanità, Dio preferisce Giacobbe,
antenato degli Israeliti, anziché suo fratello Esaù, antenato degli Edominti o
Idumei; tra i due figli di Isacco, infatti, Dio predilige, come erede-depositario
Giacobbe, il minore, e non Esaù, il maggiore, perché è Dio che sceglie gli uomini, è
Lui, nella sua sovrana libertà, che chiama e predispone tutto secondo il suo
progetto. S. Paolo si servirà di questo confronto tra i due fratelli parlando
dell’elezione del nuovo popolo di Dio, del nuovo vero Israele: “Ho amato
Giacobbe e ho odiato (cioè ho amato meno) Esaù” (Romani 9,13). Segue
un’invettiva contro gli abusi nell’esercizio del culto, vengono condannate la
negligenza dei sacerdoti e la decadenza morale del popolo: “Dice il Signore degli
eserciti a voi, sacerdoti che disprezzate il mio nome…….Quando voi offrite un
animale zoppo o malato, non è forse un male?” (1,6.8). Continua nel secondo
capitolo: “Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi
darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò
su voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho
già cambiate, perché nessuno tra voi se ne dà premura” (2,1-2). Ancora, nel
secondo capitolo, la condanna dei divorzi e dei matrimoni misti:“………il Signore è
testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che hai tradito, mentre era la tua
compagna, la donna legata a te da un patto. Non fece egli un essere solo dotato di
carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest’unico essere, se non prole da parte di
Dio? Custodite dunque il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua
giovinezza.” (2,14-15).
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Si registra anche un lamento del popolo, con il quale si denuncia la posizione di chi,
pur operando il male, trova accoglienza agli occhi del Signore: “Chiunque fa il
male è come se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace” ed
esclama: “Dov’è il Dio della giustizia?” (2,17). Il Signore risponde (capitolo III)
annunziando l’invio di “un mio messaggero a preparare la via davanti a me” (3,1),
sarà il profeta Elia, come si legge alla fine, oppure Giovanni Battista, come
interpreta la Chiesa delle origini? E si difende dall’accusa di essere stato infedele
alle sue promesse: “Io sono il Signore, non cambio;…….Fin dai tempi dei vostri
padri vi siete allontanati dai miei precetti, non li avete ossevati. Tornate a me e io
tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti” (3,6-7). Il terzo capitolo continua con
l’affermazione secondo cui i giusti avranno la loro rivincita e, nel giorno previsto
da Dio, sarà fatta giustizia: “Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un
forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come
paglia; quel giorno, venendo, li brucerà - dice il Signore degli eserciti - fino a non
lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome,
sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli
dalla stalla. Calpesterete i malvagi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi
nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti” (3,19-21); questa è la
descrizione del grande giorno escatologico con le immagini tradizionali di
distruzione, quali il fuoco e la paglia, le radici e i rami. Il “sole di giustizia”,
invece, indica, metaforicamente, il pieno godimento della prosperità e della vittoria.
La figura degli empi, ridotti in cenere e calpestati dai buoni, esprime il trionfo di
Dio. La conclusione del libro è un’appendice dove il popolo viene incoraggiato a
osservare la legge di Mosè, mentre viene identificato il “messaggero”, già
nominato, che arriverà, dopo quattro secoli, nella persona di Giovanni Battista
(l’Elia promesso) e annuncerà la venuta del Messia: “Ecco, io invierò il profeta
Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore” (3,23). Il Siracide,
l’ultimo dei libri sapienziali, pensando con nostalgia, ai tempi in cui Dio, tramite i
profeti faceva sentire la sua voce in Israele, elogia tutti e dodici questi profeti
“Minori” augurandosi che possano “tornare in vita” per fare ancora da guida al
popolo di Dio: “Le ossa dei dodici profeti rifioriscano dalla loro tomba, perché
essi hanno consolato Giacobbe, lo hanno riscattato con la loro confidente
speranza” (Siracide 49,10). Servano anche per noi, cristiani della post-modernità,
le parole, le esortazioni e gli insegnamenti che tutti i profeti, “Maggiori” e
“Minori”, pronunciano con la loro vibrante e appassionata parola. Il profeta, infatti,
denuncia, anche aspramente, ogni abuso e proclama la fedeltà all’Alleanza. Non
serve il rispetto di un freddo codice di leggi che non ha nessun senso, ci vuole,
invece, un atteggiamento di deferenza e di amore verso Dio che ama il suo popolo.
Il Signore non accetta un culto distaccato, indifferente, sbrigativo e senza cuore,
basato sulla quantità dei sacrifici e delle offerte; no, il Signore non gradisce i ricchi
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e vistosi addobbi, ornamenti e apparati vari, canti e fiori in abbondanza, tutte
espressioni puramente esteriori che possono denotare sfoggio esibizionista e una
religiosità di semplice facciata e apparenza, se il nostro cuore e la nostra vita e i
nostri comportamenti esistenziali sono lontani da ciò che Egli vuole da noi: amore
per il prossimo, preghiera sincera e costante, la pratica dei Sacramenti, la lettura
della sua Parola, la Bibbia, che viviamo la nostra quotidianità nell’osservanza dei
suoi insegnamenti, cioè il Signore vuole che siamo cristiani sempre e non nelle
occasioni in cui possiamo metterci in mostra “per essere ammirati dalla gente”
(Matteo 23,5), in una parola: “a singhiozzo”, come dice Papa Francesco. Ecco
come si esprime, a tal proposito, il profeta Amos, ma anche tutti gli altri profeti, da
Isaia a Geremia, da Osea a Michea………: “Io detesto, respingo le vostre feste
solenni e non gradisco le vostre riunioni sacre; anche se voi mi offrite olocausti, io
non gradisco le vostre offerte, e le vittime grasse come pacificazione io non le
guardo. Lontano da me il frastuono dei vostri canti: il suono delle vostre arpe non
posso sentirlo!” (Amos, 5,21-23). In conclusione, perché sia “retto”, “cristallino”,
“vero” e “sincero”, il culto deve essere aperto a Dio nella preghiera e deve
scaturire dal nostro cuore perché è nell’intimo del cuore che ha sede la religiosità,
un cuore rinnovato dalla grazia divina; e la fede, per essere autentica, deve far
entrare il Vangelo nella nostra cultura e nelle nostre relazioni quotidiane,
infondendo gioia e sempre nuova speranza nella vita di grazia, condizione
fondamentale per raggiungere la Gerusalemme celeste! In questo cammino,
certamente impegnativo ma meraviglioso e sublime, il profeta lancia anche il
seguente messaggio: la missione del sacerdote è quella di insegnare all’umanità di
riconoscere Dio. A lui si deve chiedere il magistero, perché egli è l’inviato del
Creatore e Signore dell’universo: “Infatti le labbra del sacerdote devono custodire
la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è messaggero del
Signore degli eserciti” (2,7). “Messaggero del Signore”: è l’investitura che,
nell’Antico Testamento, riceve anche il sacerdote, come l’hanno ricevuta soltanto i
profeti! Il sacerdote è definito, tra l’altro, come un uomo che sta “davanti al
Signore, per servirlo e per benedire nel suo nome” (Deuteronomio 10,8); la
capacità del sacerdote, dice S. Paolo, è di origine divina: “la nostra (dei sacerdoti)
capacità viene da Dio” (2 Corinzi 3,5); è Dio stesso che lo rende ministro “di una
nuova alleanza” (2 Corinzi 3,6); al sacerdote Dio “ha affidato…..il ministero della
riconciliazione” (2 Corinzi 5,18); e l’autore della lettera agli Ebrei afferma: è il
sacerdote che trasmette con autorità “la parola di Dio” (Ebrei 13,7); sono i
sacerdoti che in nome di Cristo “sommo sacerdote misericordioso” (Ebrei 2,17)
“vegliano su di voi (noi) e devono renderne conto” (Ebrei 13,17). Perciò
guardiamo al Sacerdote come a colui che annuncia e custodisce la Verità del
“Vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo
Spirito Santo”, ci dice ancora S. Paolo nella lettera ai Romani (15,16).
I Ragazzi dell’Oratorio
Esempio di Agonismo e Corretteza Sportiva
A cura di Gr.EST 2014
Durante la fase finale del Gr.Est 2014 i ragazzi dell’Oratorio hanno preso
parte ad un torneo amatoriale di calcio a sei con altre due squadre della nostra
cittadina, quella dei Carabinieri della locale stazione e quella degli impiegati ed
amministratori comunali. Il triangolare si è svolto tutto nell serata di sabato 26 luglio
2014 presso il campo dell’Oratorio di Pardesca.
La
formazione
oratoriana, composta
da Massimiliano
Barancatisano,
Domenico Gattellaro,
Ivan Lascala,
Maurizio Laverde,
Rocco Monteleone e
Federico Nobile ha
vinto tutti gli incontri
( per 7 ad 1
contro i Carabinieri e
per 8 a 2 contro il
Comune) risultando
vincitrice del
triangolare.
Nonostante ciò, tuttavia, in ossequio alle leggi non scritte dello sport, i
campioni dell’Oratorio hanno acconsentito a giocare contro i Carabinieri un ulteriore
partita che, svoltasi mercoledì 30 luglio, ha visto vincenti quest’ultimi per 6 a 4.
I ragazzi hanno dimostrato a tutti noi che, nella vita come nello sport,
l’importane è partecipare, giocando lealmente e rispettando le regole.
ESTRATTO DEL VERBALE DEL CPP
DEL 28 Luglio 2014
9
A cura di Maria Cristina Caracciolo
Giorno 28 luglio 2014 alle ore 21,00 si è riunito nel salone parrocchiale in duomo
il CPP della parrocchia “Tutti i Santi” che ha preso visione e discusso del
programma religioso dei festeggiamenti in onore della Madonna di Pugliano. Il
CPP si riunirà nuovamente il 1 settembre 2014 alle ore 21,00.
Raccontando si impara
Il guerriero
Si chiamava Girolamo, ma il suo cognome, Emiliani, a Venezia era
famoso. La famiglia Emiliani era una delle più nobili e ricche della
città. Girolamo era rimasto orfano del papà a 10 anni, ed era
cresciuto rissoso e disubbidiente. La sua più grande passione erano le
armi. Sognava grandi avventure cavalleresche e trascurava lo studio.
I duelli che scoppiavano frequentemente lo vedevano sempre tra i
protagonisti. Era anche uno tra i più temuti, perché era diventato uno
spadaccino infallibile. Un giorno prese la decisione che avrebbe
segnato la sua vita. Si presentò alla madre e disse: «Ho riflettuto a
lungo, voglio arruolarmi, voglio intraprendere la carriera militare».
«Come farai, figlio mio, proprio tu che non hai mai voluto
obbedire?».
«La carriera mi permetterà di farmi onore e con il mio valore
accrescerò la gloria della nostra famiglia».
La vita di caserma era dura, ma il giovane Emiliani si impose per il
coraggio e il desiderio di fare carriera A ventiquattro anni era già
capitano. Proprio in quell’anno, 1510, Francia e Austria dichiararono
guerra alla Repubblica di Venezia.
Il capitano Emiliani fu incaricato di difendere con trecento uomini la
fortezza di Quero, che dominava uno stretto passo del fiume Piave.
Nell’estate del 1511 la fortezza di Quero fu attaccata dalle forze
francesi.
Il capitano Emiliani e i suoi uomini la difesero con tutte le loro forze,
ma la fortezza cadde e tutti i difensori furono fatti prigionieri.
Girolamo fu spogliato, rivestito di un sacco e incatenato in un
sotterraneo buio e umido. Per un mese fu lasciato con un po’ d’acqua
e mezza pagnotta. Fiaccato nel fisico e nel morale cominciò a
pensare alla morte, che tante volte aveva sfidato con le armi in
pugno.
10
Il RACCONTO
di Modesto Alessi
La Regina del cielo si prende cura dei nostri bisogni e ci prepara per una
vita futura. Per questo la invochiamo “avvocata nostra”, perché difende le
nostre cause anche quelli più difficile, se ci rivolgiamo a Lei con fiducia: fa
di tutto per proteggerci dalle insidie del male.
11
Il RACCONTO
«Finirò dannato per l’eternità, Signore. Come posso sperare nel tuo
perdono? Vergine Maria, che mia madre mi ha insegnato fin da
bambino a invocare nei momenti di difficoltà, salvami!».
Rimase in ginocchio a pregare per diverse ore. Poi una voce lo
chiamò.
«Girolamo, Girolamo!».
«Chi mi chiama?».
In una luce abbagliante le apparve la Vergine Maria.
«Coraggio, Girolamo! La tua implorazione è stata
accolta ed esaudita», disse Maria. In quell’istante le
catene che lo tenevano prigioniero si spezzarono.
La Madonna gli porse una chiave dorata: «Prendi
questa chiave, Girolamo. Ti permetterà di aprire le
porte della prigione e tornare libero. Ma ricordati di
mantenere tutto quello che hai promesso».
La visione scomparve e la cella piombò nel buio.
Girolamo pensò a un’allucinazione, ma la sua mano
stringeva la chiave e le catene erano spezzate.
Provò la chiave, il pesante portone si aprì cigolando. Si
caricò sulle spalle le catene: «Le porterò davanti
all’immagine della Madonna nella chiesa di Santa Maria Maggiore
a Treviso», pensò.
Guardingo, rasentando i muri, Girolamo si allontanò indisturbato. Ma
alcune ore dopo si trovò il cammino sbarrato da un accampamento di
soldati francesi.
Angosciato si buttò in ginocchio. «Vergine Maria, non mi
abbandonare proprio adesso», implorò.
La grande luce gli riapparve accanto.
«Sono qui, Girolamo. Non ti ho abbandonato. Dammi la tua mano e
non temere», disse Maria.
Tenendo per mano la Madonna, Girolamo attraversò il campo dei
nemici. Nessuno si accorse di lui. Quando fu in salvo, la Madonna
scomparve, Girolamo arrivò sano e salvo a Treviso e posò le catene
della sua prigionia e della sua vita passata davanti all’altare della
Madonna, dove sono conservate ancora oggi.
Molte altre avventure attendevano ancora Girolamo Emiliani, che
divenne un grande santo, protettore dei poveri e dei piccoli, fondatore
dell’Ordine religioso dei Somaschi.
Un MARCHIGIANO a BIANCO
di Lorenzo Flenghi
12
Domenica 13 luglio alle ore 13, minuto più minuto meno, sono sceso alla
stazione di Bovalino. Non era proprio la mia destinazione, ma non c’era
altra possibilità di raggiungere la costa ionica, un più che mai puntuale
sciopero aveva annullato di fatto tutti i treni, lasciando solo qualche isolato
convoglio, per giunta in ritardo e non di poco. Dopo una nottata in pullman
e cinque ora di attesa in stazione a Reggio Calabria temevo che la sfortuna
mi avrebbe giocato qualche altro brutto scherzo. Invece la Provvidenza mi
ha dato una bella mano e poco prima delle 14 mi trovavo nella canonica
di Bianco, in compagnia di una accogliente comunità di padri monfortani.
Durante il pranzo e la chiacchierata con Padre Aldo e Padre Francesco il
mio pensiero era già all’oratorio, alla ragione del tirocinio universitario che
mi ha portato a quasi mille chilometri da casa: ero emozionato, curioso e
impaziente di conoscere una realtà che fa parlare di sé fino ai confini
nazionali. All’inizio della celebrazione, con un po’ di imbarazzo, mi sono
accomodato in ultima fila, osservando i tanti giovani e parrocchiani venuti
per la messa di inaugurazione del Gr.Est.: un colpo d’occhio davvero
piacevole, un bellissimo e spazioso ambiente. Dai primi minuti ho già capito
che sarebbe stata una settimana da ricordare, cancellando subito il lungo
viaggio per arrivare.
Lunedì sono stato travolto dal
calore e dall’energia dei
bambini
e
dei
ragazzi
dell’oratorio: tutti pronti per
iniziare tre settimane insieme,
fatte di gioco, laboratori e
momenti di riflessione, tutti con
le magliette delle diverse
squadre, tutti sorridenti e
allegri: un bel modo per
cominciare!!!
Nei
giorni
seguenti mi è stata data la
possibilità di prendere parte a
tutte le attività ed entrare a
tutti gli effetti nel clima del Gr.Est. 2014: ho giocato, ballato, diretto partite di
calcio, mangiato e sorriso con tanti nuovi amici. Ho anche potuto
assaggiare delle merende che sono davvero di un altro pianeta:
ciambelline e calzoncini con pomodoro e mozzarella…se ci ripenso
mi viene ancora l’acquolina in bocca!!
Una settimana è volata, ricca di bellissimi incontri ed emozioni, di tanti sorrisi
e visi luminosi, sette giorni che porterò dentro di me con gioia e
riconoscenza. Un primo grande grazie va a Padre Aldo e a tutta la
comunità monfortana che mi ha ospitato e trattato con grande cura poi a
tutto l’oratorio “Tutti i Santi” che mi ha accolto con calore e familiarità
davvero unici, tante persone che mi hanno fatto sentire a casa e un affetto
che non credo di meritare.
Mi auguro di poter ricambiare l’ospitalità che mi avete riservato e potermi
sdebitare, sappiate che in un piccolo paesino delle Marche avete un
amico che vi aspetta!!! Affido al Signore la vostra parrocchia e il vostro
oratorio, che vi protegga e vi sostenga nei momenti difficili.
Con affetto, Lorenzo
di Antonio Bartolo
13
Con l’arrivo del mese di luglio fervono i preparativi per i GrEst: iscrizioni, incontri
organizzativi, cartelloni per la creare l’ambientazione coreografica, pulizie varie... è
una macchina che si è messa in movimento...
Anche io di nuovo mi sono ripreso l’impegno come animatore al Gr.Est. per stare a
contatto e giocare assieme ai bambini piccoli, con cui mi trovo sempre benissimo e
rasserenato.
Sembra che il giorno di apertura
non arrivava mai, ma il grande
giorno è arrivato, in particolare il
momento
magico
della
formazione dei gruppi: io
quest’anno sono capitato nella
squadra del FUXIA: come ogni
anno a me non importa di arrivare primo, ma di giocare e divertirmi con la mia
squadra. Insieme a me ci sono altri animatori: Francesca Cardillo, Maria Scundi,
Erica Fazzari, supportati dagli aiuto-animatori Filippo Misitano e Stefania Zappia.
Nella serata di apertura, durante la messa di inizio p. Aldo ci ha presentato Lorenzo
Flenghi un animatore originario delle Marche venuto a Bianco assieme a noi per
fare il tirocinio previsto dal corso universitario di animatore di Oratorio che sta
frequentato: Lorenzo si inserisce subito tra noi, collaborando nei vari momenti di
attività. Tra l’altro promuove con il
nostro GRUPPO BANS un
ritmatissimo e travolgente ballo.
I CRISTIANI: POPOLO ELETTO di DIO
/2°
parte
di Valentina Bivera
14
Continuando con il discorso sulla nostra appartenenza a Cristo e quindi sul nostro
essere cristiani, proclamatori della Parola di Dio, la domanda è: ”Ma che cosa
significa per noi cristiani proclamare la Parola di Dio oggi?”.
“Chiamati dalle tenebre alla luce meravigliosa di Dio” (Pt 2,9) la nostra stessa
vita cristiana deve essere una luce, deve brillare della luce di Dio per noi e per gli
altri, e per permettere che questo avvenga bisogna avere il cuore aperto alla fede in
Dio. E’ necessario saper instaurare con Lui un rapporto di fiducia, aperto e diretto,
per riuscire a proclamare la Sua Parola, poiché non significa soltanto saperla
spiegare bene alla gente o a chi ci sta intorno, ma significa anche divenire
annunciatori e testimoni della Parola di Dio che agisce e si rivela nella nostra vita
quotidiana, ovvero nella vita di tutti i giorni, riuscendo a vedere le opere, i segni e i
prodigi che il Signore compie nella vita di ciascuno senza smettere mai di rivelarsi.
La nostra umanità si aspetta di vedere chissà quali grandi segni e/o miracoli per
poter dire “Dio è qui in mezzo a noi” e ci si trova dentro questo modo di pensare
che non si riesce a vedere e sentire la presenza di Dio, come infondo avviene anche
ai tempi di Gesù dove tutti si aspettavano un messia ricco, potente che avrebbe
distrutto i nemici, ma le aspettative furono deluse dall’arrivo di un messia povero,
umile fattosi servo per gli altri.
Ecco nella V domenica di Pasqua nel Vangelo (Gv 14,1)
Gesù ci dice: ”Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede
in Dio e abbiate fede anche in me”. Riuscendo a fidarci di
Dio riusciremo a vedere il Suo agire, il Suo rivelarsi nella
nostra vita illuminandola: ”Io sono la via, la verità e la vita”
(Gv 14,6) e per noi tutto, infatti, diviene: luce nel nostro
cammino (ecco la via); tramite la grazia avremo la capacità
di discernimento nelle più svariate situazioni che si vivono
sia dentro che fuori di noi (ecco la verità); e troveremo
pienezza di senso e di significato (ecco la vita).
Dunque, di tutto questo, noi cristiani, popolo eletto di Dio,
bisogna che siamo testimoni e annunciatori. E’ nelle cose
che possono sembrarci semplici e banali che Egli opera, non è necessario guardare
per trovare i “grandi” miracoli o segni. Difatti Gesù, come fece con Filippo (Gv
14,9) ci dice: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto?”. Perché
Gesù di continuo si fa vedere e sentire nella nostra vita, ma spesso siamo incapaci
di riconoscerlo e di riconoscere i segni e i prodigi che Egli compie poiché presi dal
voler vedere quelli “grandi”.
Per così concludere, il ruolo quindi del cristiano è quello di andare per le strade e
proclamare la Parola di Dio, ovvero divenire testimoni di come Dio si rivela a noi,
nella nostra vita permettendoci di fare “esperienze di fede” che non dobbiamo
tenere solo per noi, ma dobbiamo avere il coraggio di saperle condividere
raccontandole agli altri. Tutto questo avviene in misura della fede, del personale
rapporto che ciascuno di noi ha con Dio: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate
fede in Dio e abbiate fede anche in me.”
Vivendo la nostra vita cristiana in questo modo è possibile vedere la presenza viva
di Cristo risorto, “pietra viva” nella nostra vita e noi, “pietre vive”, diventeremo
“edificio spirituale”, discepoli di Cristo, cristiani nel vero senso del termine!
RIFUGIU
di Mimma Macrì (*)
Na notti di guerra,
du misi d’Aprili,
e nomma pozzu mai dimenticari,
erimu quasi pronti pa dormiri
e n’apparecchiu sentimmu passari,
a mamma forsi ndeppi a percepiri
ma i nuglia cosa mi vorzi parrari,
prestu prestu mi vorzi vestiri
mentri a sirena si senti sonari.
Eru figghiolu e non potia fuiri
la mamma ambrazza mi vorzi pigghìari.
La genti cadia nterra a no finiri
ca era scuru e non si potia caminari.
Ma tra scuru, lagrimi, paura e suspiri,
nta nu rifugiu ndi ficiru entrari.
Eu , tremandu mi misi a ciangiri,
e a mamma mi sapia cunfurtari.
Cessatu u focu ndi ficiru nesciri,
e vittimu la luci ritornari,
e pe la casa ndi misimu a iiri,
tornandu nta lu lettu, a rìposari.
15
(*) si informa che i familiari di Mimma M. hanno recentemente stampato una raccolta di
molte delle poesie pubblicate nel nostro giornalino parrocchiale
I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO
VATICANO II /17
“ Gaudium et Spes” /5°parte
a cura di Elisetta Muscatello
16
Nel terzo capitolo della Costituzione, la Chiesa del Concilio
parla del fenomeno dell’attività umana nell’universo: “col
suo lavoro e col suo ingegno l’uomo ha cercato sempre di sviluppare la
propria vita; ma oggi, specialmente con l’aiuto della scienza e della tecnica,
ha dilatato e continuamente dilata il suo dominio su tutta la natura e, grazie
soprattutto alla moltiplicazione di mezzi di scambio tra le nazioni, la
famiglia umana a poco a poco è venuta a riconoscersi e a costituirsi come
una comunità unitaria nel mondo intero” (n. 33). La Chiesa non condanna
questo progresso compiuto dall’uomo, anzi manifesta un profondo rispetto
per l’attività umana riconoscendo che essa si trova in una situazione nuova
rispetto al passato; nel contempo, però, suggerisce che non vi può essere
attività umana nell’universo correttamente svolta e volta al bene di tutti e di
ciascuno se manca la luce della Rivelazione; se quest’ultima non la sostiene,
infatti, il rischio di pervertimento di tale attività è cosa certa. Al contrario, se
la luce della Rivelazione nutre l’attività della persona, allora si può
sperimentare come questa stessa attività corrisponda alle intenzioni di Dio
affinchè il suo nome sia glorificato su tutta la terra (cfr n. 34). Proseguendo
nel commento del terzo capitolo, notiamo che il Concilio mette in guardia
l’essere umano dal pensare che le realtà temporali possano essere
indipendenti da Dio perché “……la creatura, senza il Creatore,
svanisce…….anzi, l’oblìo di Dio rende opaca la creatura stessa” (n. 36);
perciò i credenti non devono nemmeno sognarsi “……di contrapporre i
prodotti dell’ingegno e del coraggio dell’uomo alla potenza di Dio, quasi
che la creatura razionale sia rivale del Creatore; al contrario sono persuasi
piuttosto che le vittorie dell’umanità sono segno della grandezza di
Dio……” (n. 34). Tuttavia, le cose non sono così semplici perché l’attività
umana può sempre essere pervertita, in particolare da quello spirito di vanità
e di malizia che stravolge in strumento di peccato l’operosità umana
originariamente ordinata al servizio di Dio e dell’uomo (cfr n. 37).
Pertanto, solo se l’attività umana sarà intesa secondo gli insegnamenti del
Concilio essa appare come la continuazione e il completamento dell’opera
della Redenzione ed acquista piena dignità agli occhi di Dio. Il capitolo
quarto si occupa della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo:
“…….la Chiesa, che è insieme società visibile e comunità spirituale
cammina con l’umanità tutta e sperimenta assieme al mondo la medesima
sorte terrena…….” (n.40) per cui tra Chiesa e mondo deve regnare il
dialogo che “……..non esclude nessuno: né coloro che hanno il culto di alti
valori umani, benché non ne riconoscano ancora l’autore, né coloro che si
oppongono alla Chiesa e la perseguitano in diverse maniere” perché “siamo
tutti chiamati ad essere fratelli” e tutti “possiamo e dobbiamo lavorare
insieme alla costruzione del mondo nella vera pace” (n.92). Per i cristiani, il
collaborare fianco a fianco per l’edificazione della società terrena con
uomini e donne eventualmente non credenti, deve essere considerato una
straordinaria possibilità di fare il bene attraverso il dialogo e la cooperazione
fraterna in vista della “costruzione di una città migliore”.
Campane del Santuario suonate
di Agata Maida-Bono
Campane del santuario suonate
La gioia del Signore portate
È la gioia del popolo fedele
Che coi rintocchi si eleva alla fede
Il tempo scandite festose
“È l’ora di pregar”, sussurrate
L’Ave suonate gaudiose
Alla casa di Maria mi invitate
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Ogni rintocco è un sospiro di pace
Che col pensiero mi unisce al Signore
E or……. tutto tace
Perché di Lui è ricolmo il mio cuore!
A cura di Vincenzo Muscolo
“Non c’è mai motivo per perdere la speranza. Gesù
dice: “Sono con voi fino alla fine del mondo”.
(Twitter 20/06/2014)
“Gesù ci chiede di tenere il cuore libero da soldi,
vanità e potere”. (Casa Santa Marta - 21/06/2014)
“I mafiosi non sono in comunione con la Chiesa:
sono scomunicati!”. (Twitter 21/06/2014)
“Se noi vogliamo andare sulla strada di Gesù, più
che accusatori dobbiamo essere difensori degli
altri davanti al Padre. Io vedo una persona che fa
una cosa brutta ... vai a pregare e difendilo davanti al Padre, come fa Gesù. Prega per lui,
ma non giudicare! Perché se lo fai, quando tu farai una cosa brutta, sarai giudicato.
Ricordiamo questo bene, ci farà bene nella vita di tutti i giorni, quando ci viene la voglia di
giudicare gli altri, di sparlare degli altri, che è una forma di giudicare”. (Omelia Santa Marta
- 23/06/2014)
“C’è tanta indifferenza davanti alla sofferenza. Questa indifferenza va contrastata con atti
concreti di carità”. (Twitter 23/06/2014)
“Abbiamo un Dio innamorato di noi, che ci accarezza teneramente e ci canta la ninna
nanna proprio come fa un papà con il suo bambino. Non solo: lui ci cerca per primo, ci
aspetta e ci insegna a essere piccoli, perché l’amore è più nel dare che nel ricevere”. (Casa
Santa Marta - 27/06/2014)
"Il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio: essa allontana ogni paura e ci rende liberi da ogni
schiavitù e da ogni tentazione mondana". (Basilica Vaticana dei santi Pietro e Paolo 29/06/2014)
“Vivere come veri figli di Dio significa amare il prossimo e avvicinarsi a chi è solo e in
difficoltà”. (Twitter 01/07/2014)
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“Molti portano un giogo insopportabile a causa di un sistema economico che sfrutta
l’uomo”. (Angelus in Piazza San Pietro - 06/07/2014)
“Dio ama chi dona con gioia. Impariamo a dare con generosità, distaccati dai beni
materiali”. (Twitter 19/07/2014)
BATTESIMI
CALENDARIO PARROCCHIALE
il 6 luglio sono stati battezzati
Bongiorno PIETRO e GIUSEPPE
DEFUNTI
il 30 luglio é morta a Reggio Calabria
Linares da Ragona LIDA LIANA di
anni 80
Turni di PULIZIA del DUOMO - si
invitano tutti i fedeli a collaborare
* 8 agosto: Volontari-1
* 22 agosto: Coro
* 13 agosto: Volontari-2
* 29 agosto: A.C.+gr.Lit.
* 5 settembre: Volontari-1
Incontri di AGOSTO
3 d.: conclusione del Gr.Est.2014
5 m.: inizio Novena
6 m.: messa con offerta cero del Palio
8 v.: messa con i Giovani
11 l.: messa con Gruppi ec. e Ass. laiche
12 m.: messa con i portatori
15 v.: solennità dell’ASSUNTA
18 l.: pellegrinaggio a Siracusa
21-28 g.: ador. eucaristica (22.00)
22 v.: pellegrinaggio a piedi a Polsi
23 s.: messa in spiaggia
25 l.: rosario messaggio Medjugorje
(20.30)
SETTEMBRE
1 l.: incontro del CPP (21.00)
11 g.: fiaccolata m. (dalla Villetta - 21)
.......: Convocazione Diocesana
19-21: convegno di spiritualità a Loreto
26 v.: pellegrinaggio a Medjugorje
Bilancio Parrocchiale
di LUGLIO 2014
USCITE
485,84
4266,80
313,11
50,00
455,00
60,00
50,00
1.680,75
943,53
cera+par.sacri+pulizia
stampa
Affitto
Capitaria parroci +suss.lit.
ferramenta, manutenzione ord.
Posta
Acqua, luce, gas
TOTALE uscite
32,00
70,00
230,00
114,00
75,00
7,00
279,22
737,22
19
ENTRATE
Collette SS.Messe
Candele…
Funerali, trigesimi
offerte pro Santuario
Ministero parroco
utilizzo oratorio
Sacramenti
TOTALE entrate
attivo mensile
Iniziative pro Santuario
Per proseguire il completamento del
restauro interno del Santuario era stata
realizzata nei mesi scorsi la lotteria, che
ha dato un frutto di 1.500,00 €. Ci
scusiamo
per
il
ritardo
nella
comunicazione e ringraziamo ancora le
signore Bianca C. e Adriana P. che
hanno organizzato, come pure tutti
coloro che hanno collaborato con la
vendita e l’acquisto dei biglietti. Nel
frattempo si è riaperta la bancarella a
lato della Chiesa di S.Francesco, come
pure sarà attiva la vendita di piccoli
oggetti
religiosi
“dedicati”
alla
Madonna di Pugliano presso il
Santuario: un grazie rinnovato per
l’impegno.
Giornata dei Giovani
Nel corso degli anni si sono
“posizionate”, lungo i giorni della
Novena, alcune giornate particolari
dedicate a realtà o gruppi particolari
(portatori, rioni, gruppi parrocchiali...).
Quest’anno si è pensato di riservare un
posto particolare anche ai giovani,
soprattutto per coloro che, essendo fuori
lungo l’anno, nel periodo estivo
ritornano a Bianco. Ecco allora un
momento particolare per ritrovarsi
anche alla Novena, venerdì 8 agosto: la
serata di preghiera sarà animata
specificamente dai giovani.
Fiaccolata mariana
Si è confermata come nel passato molto
partecipata la fiaccolata mensile che si
è svolta il 11 luglio sul Lungomare. Il
prossimo appuntamento sarà giovedì 11
settembre, partendo dalla “Villetta
Medici”, presso il 118.
Novena per la PACE
La drammatica situazione di guerra e
violenza che segna alcune zone del
mondo, ci sollecitano a rispondere ai
pressanti inviti della Madonna e del
Papa a pregare per la PACE: ogni
giorno della novena ci sarà tale
intenzione. Anche la proposta del
“rosario notturno” (ore 22.00 – nel
piazzare del Santuario) è un’ulteriore
occasione per accrescere la nostra
preghiera per la pace; è pure un secondo
momento di novena a chi non può
partecipare a quello pomeridiano.
Pellegrinaggi
Nelle prossime settimane sono proposte
alcune possibilità di pellegrinaggio
organizzati: a Siracusa presso il
Santuario della Madonna delle Lacrime
(il 18 agosto – iscrizione a Franca P.), a
Polsi a piedi da S.Luca, con partenza da
Bianco alle 2.00 di notte (il 22 agosto iscrizione a Franca P.); a Medjugorje
(dal 26 settembre al 1 ottobre – costo
400,00 - iscrizione a Franca P. e Teresa
S.). Altre notizie sulle locandine nelle
chiese.
Messaggio da Medjugorje
(25 luglio 2014)
“Cari figli! Voi non siete coscienti di
quali grazie vivete in questo tempo in cui
l’Altissimo vi dona i segni perché vi
apriate e vi convertiate. Ritornate a Dio
ed alla preghiera; nei vostri cuori,
famiglie e comunità regni la preghiera
perché lo Spirito Santo vi guidi e vi
esorti ad essere ogni giorno più aperti
alla volontà di Dio ed al Suo piano su
ciascuno di voi. Io sono con voi, e con i
santi e gli angeli intercedo per
voi. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata!