Dott. Vincenzo De Astis
Responsabile Tecnico Sistema Cartongesso GYPSOTECH
Peculiarità e Prestazioni del sistema a secco
Faetano (RSM), 7 Maggio 2014
IL SISTEMA COSTRUTTIVO A SECCO CON LASTRE IN CARTONGESSO
IL GESSO
CaSO4•2H2O solfato di calcio biidrato
Il gesso è il legante che si ottiene dalla
cottura
tt
e macinazione
i
i
della
d ll pietra
i t da
d
gesso (solfato di calcio biidrato).
UTILIZZO
Il gesso viene utilizzato da secoli:
• Blocchi da costruzione
• Scagliola per intonacature e decorazioni
• Come legante nelle malte
• Come accelerante di presa
• Nel settore farmaceutico
• In campo ortopedico
COSTI ENERGETICI DI PRODUZIONE
Temperature di processo
Energie
g di processo
p
3600 kJ/kg
CaO
Clinker
Calce Idraulica
3300 kJ/kg
1450 1500°C
1450-1500°C
590 kJ/kg
1200°C
CaSO4 ּ◌1/2H2O
165-180°C
CaSO4 ּ◌2H2O = Gesso
CaCO3
Argilla+CaCO3
PECULIARITÀ DEI SISTEMI A SECCO CON CARTONGESSO
•MATERIALE NATURALE
•MATERIALE
A R A TRASPIRANTE
RAS RA
•RAPIDITÀ
RAPIDITÀ DI ESECUZIONE
•PULIZIA DEL CANTIERE
•ISOLAMENTO TERMICO
•ISOLAMENTO ACUSTICO
•PROTEZIONE DAL FUOCO
VANTAGGI DEI SISTEMI A SECCO CON CARTONGESSO
Oltre alla lastra, che è il prodotto base del SISTEMA
COSTRUTTIVO A SECCO, vi sono g
gli altri p
principali
p
componenti del sistema:






Orditura metallica
Viti
Elementi di fissaggio e sospensione struttura
Stucchi e nastri per giunti
Prodotti complementari (nastri acustici, paraspigoli, supporti per pesi)
Eventuale materiale isolante
COMPONENTI DEL SISTEMA – LA LASTRA – NORMA EN 520
La norma UNI EN 520 prevede otto tipi di lastre
lastre, di cui descriviamo le
caratteristiche principali:
1 llastra
1.
t tipo
ti A
A: lastra
l t standard,
t d d adatta
d tt a ricevere
i
l’
l’applicazione
li i
di iintonaco
t
a gesso o
decorazione
2. lastra tipo H: lastra con ridotto assorbimento d’acqua, con additivi che ne riducono
l’assorbimento, adatta per applicazioni speciali in cui è richiesta tale proprietà;
à può
ò essere
di tipo H1, H2 o H3 in funzione del diverso grado di assorbimento d’acqua totale
(inferiore al 5, 10, 25%), mentre l’assorbimento d’acqua superficiale deve essere non
superiore a 180, 220, 300 g/m2)
3. lastra tipo E: lastra per rivestimento esterno, ma non permanentemente esposta ad
agenti atmosferici; ha un ridotto assorbimento d’acqua e un fattore di resistenza al
vapore non superiore a 25
4. lastra tipo F: lastra con nucleo di gesso ad adesione migliorata a alta temperatura, detta
anche tipo fuoco; ha fibre minerali e/o altri additivi nel nucleo di gesso, il che consente alla
lastra di avere un comportamento migliore in caso d’incendio
d incendio
COMPONENTI DEL SISTEMA – LA LASTRA – NORMA EN 520
La norma UNI EN 520 prevede otto tipi di lastre
lastre, di cui descriviamo le
caratteristiche principali:
5 lastra tipo P: lastra di base
5.
base, adatta a ricevere l’applicazione
l applicazione di intonaco a gesso; può essere
perforata durante la produzione (lastra non utilizzata in Italia)
6. lastra tipo D: lastra a densità controllata, non inferiore a 800 kg/m3, il che consente
prestazioni superiori in talune applicazioni
applicazioni, con una faccia adatta a ricevere l’applicazione
l applicazione
di intonaco a gesso o decorazione
7. lastra tipo R: lastra con resistenza meccanica migliorata, ha una maggiore resistenza a
flessione (superiore di circa il 50 % rispetto alle altre lastre)
lastre), sia in senso longitudinale
longitudinale, sia
trasversale, rispetto agli altri tipi di lastre, con una faccia adatta a ricevere l’applicazione
di intonaco a gesso o decorazione
8 llastra
8.
t tipo
ti II: lastra
l t con d
durezza superficiale
fi i l migliorata,
i li t adatta
d tt per applicazioni
li i i d
dove è
richiesta tale caratteristica, valutata in base all’impronta lasciata dall’impatto di una biglia
d’acciaio, che non deve essere superiore a 15 mm, con una faccia adatta a ricevere
l’applicazione
pp
di intonaco a g
gesso o decorazione
COMPONENTI DEL SISTEMA – LA LASTRA – GAMMA
COMPONENTI DEL SISTEMA – LA LASTRA – GAMMA
COMPONENTI DEL SISTEMA – LA LASTRA – GAMMA
LA NORMA DI PRODOTTO
• La produzione di lastre in cartongesso è regolata dal 1°
Marzo 2007 dalla NORMA EUROPEA EN 520: 2004
“Definizioni, requisiti e metodi di prova” che permette
quindi, se rispettata, di apporre sul prodotto il marchio CE.
• La
L marcatura
t
CE garantisce
ti
che
h il prodotto
d tt è in
i possesso
dei requisiti minimi che gli permettono di essere
commercializzato in tutto il territorio dell’Unione.
EN 520
LA CERTIFICAZIONE NF
Oltre alla marcatura CE, alcune lastre hanno
ottenuto anche la CERTIFICAZIONE NF rilasciata
da un prestigioso ente di certificazione,
certificazione il CSTB di
Parigi, secondo il regolamento certificazione NF
081 emanato dall’AFNOR (l’ente di normazione
francese): tale operazione consiste non solo in un
controllo di produzione da parte di Fassa S.p.A.,
ma anche
h in
i periodiche
i di h visite
i it e prelievi
li i da
d parte
t
del CSTB, il quale poi effettua prove presso i
propri laboratori; inoltre alcune prescrizioni
previste dal marchio NF sono più severe rispetto a
quella della EN 520 ((tolleranze, p
q
peso, resistenza
meccanica). Tale marchio è un’ulteriore prova
dell’elevata qualità dei prodotti GYPSOTECH.
LA CERTIFICAZIONE NF
CONFRONTO REQUISITI LASTRE DI CARTONGESSO
SECONDO NF 081 E EN 520
Il CPR 305/2011: Regolamento Prodotti da Costruzione
Recentemente la Direttiva 89/106 è stata abrogata e sostituita dal Regolamento Prodotti da Costruzione
n.305/2011 del 9 Marzo 2011, entrato in vigore il 1 Luglio 2013.
Una prima differenza rispetto alla Direttiva è proprio di ordine giuridico: un regolamento europeo entra in
vigore direttamente in tutti gli stati membri, senza la necessità di un atto legislativo di ciascun stato, ed ha
quindi un peso maggiore.
Inoltre il CPR 305/2011 introduce un ulteriore settimo requisito essenziale che non era presente nella
89/106:

Uso sostenibile delle risorse naturali
In realtà, prima di vedere applicato tale requisito, bisogna attendere la pubblicazione delle revisioni delle
norme di prodotto già citate, nelle quali saranno presenti le indicazioni (al momento mancanti) riguardanti il
settimo
tti
requisito.
i it
La vera novità del Regolamento consiste nel fatto che:
a)
La dichiarazione di conformità è sostituita dalla Dichiarazione di Prestazione (DoP)
b)
La Dichiarazione di Prestazione deve riportare un codice identificativo che sarà presente anche sul
prodotto stesso
In questo modo prodotto e DoP sono direttamente collegate e l’utente finale può facilmente risalire da uno
all’altra
all
altra e viceversa.
viceversa
Le DoP sono messe a disposizione di chiunque, generalmente mediante pubblicazione sul sito aziendale
NUOVO CPR 305/2011 CHE
SOSTITUISCE LA DIRETTIVA 89/106
PRODOTTI DA COSTRUZIONE
Codice
o
DoP
PRESTAZIONI TECNICHE
DEI SISTEMI GYPSOTECH
I VANTAGGI DEL SISTEMA COSTRUTTIVO A SECCO
STABILITÀ MECCANICA
Il DM 14/01/2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la successiva Circolare n.617
(Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni) rendono
obbligatorio per le strutture edili il metodo di calcolo secondo gli stati limite (punto
2.6), con l’eccezione (punto 2.7) delle costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe d’uso I e II,
limitatamente a siti ricadenti in Zona sismica 4, per i quali è ancora ammesso il
metodo di verifica alle tensioni ammissibili.
Vengono inoltre precisate le sollecitazioni prevedibili, che possono nel nostro caso,
essere riassunte in:
•
Sisma (paragrafo 7.2.3 DM 14/01/2008)
•
Carichi Variabili (paragrafo 3.1.4 DM 14/01/2008)
•
Vento (punto C3.3.10.1 Lettera circolare 617 del 02/02/2009)
ISOLAMENTO TERMICO E RISPARMIO ENERGETICO
A partire dalla Legge n.10 del 09/01/1991, si sono poi succedute numerose disposizione
per un uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti
rinnovabili di energia. Il DLgs n. 192 del 19/08/2005 ha rinnovato notevolmente la
materia, in attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico
nell’edilizia.
Successivamente modifiche e integrazioni (DLgs n. 311 del 29/12/2006 – DLgs n.115 del
30/05/2008 – DPR n. 59 del 02/04/2009 – DLgs n.28 del 03/03/2011) hanno dato ulteriore
impulso al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e favorire lo sviluppo e
g
delle fonti rinnovabili.
l’integrazione
Il DPR n.75 del 16/04/2013 ha finalmente definito ruoli e competenze dei progettisti
certificatori degli edifici.
ISOLAMENTO ACUSTICO
La Legge 447 del 26/10/1995 stabilisce i princìpi fondamentali in materia di tutela
dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico.
Successivamente il DPCM 05/12/1997 definisce le varie categorie in cui classificare
acusticamente gli edifici,
edifici i rispettivi limiti di isolamento acustico richiesti in opera,
opera le
metodologie di misura e i requisiti acustici di sorgenti sonore.
PROTEZIONE PASSIVA DAL FUOCO
Numerose sono le disposizioni legislative sulla prevenzione incendi.
Reazione al fuoco
Il DM 10/03/2005 (classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione) e il DM
15/03/2005 modificato dal DM 16/02/2009 (requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da
costruzione) danno specifiche indicazioni sulla Reazione al Fuoco dei materiali in attività
soggette a CPI.
R i
Resistenza
all fuoco
f
Il DM 16/02/2007 (classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi
costruttivi) recependo le norme di prova e classificazione europee, descrive i metodi di
classificazione utilizzabili dal progettista, secondo risultati di Prove (All. B), Calcoli (All. C)
e Confronti con tabelle (All. D).
Il DCPST N. 200 del 31/10/2012 ha aggiornato la modulistica da utilizzare per gli
adempimenti delle pratiche di prevenzione incendi.
NORMA UNI 11424
NORMA UNI 11424
Stabilisce:
• Le modalità operative
• Le fasi di realizzazione
• I livelli di qualità superficiale
• Le tolleranze ammesse
NORMA UNI 11424
CO
ONTR
ROP
PARE
ETI
NORMA UNI 11424
- Muratura a vista e calcestruzzo ruvido non rivestito: la preparazione è
simile a quella indicata per i supporti nuovi, quindi con fondo fissativo;
- Calcestruzzo liscio
liscio, ottenuto da casseri metallici o da manufatti
prefabbricati: la superficie del supporto deve essere trattata con
aggrappante;
- Muratura intonacata con malta idraulica senza trattamento di finitura
superficiale: l’intonaco deve essere sondato sull’intera superficie e
dove
do
e suo
suonasse
asse a vuoto,
uoto, de
deve
e esse
essere
e rimosso
osso e ripristinato.
p st ato La
a
superficie deve essere successivamente bagnata o trattata con
isolante;
- Supporti rivestiti (pittura, carta da parati, ceramica, etc): è necessario
effettuare un’asportazione mediante spicconatura sistematica del
rivestimento, parziale e a sagoma se l’adesivo è applicato direttamente
sulla muratura.
C NTR
CON
ROPA
ARE
ETI
NORMA UNI 11424
NORMA UNI 11424
TRATTAMENTO DEI GIUNTI
Fase importante che influisce su

resistenza meccanica (a trazione e a taglio)

continuità dell’isolamento acustico

qualità estetica

durabilità del sistema
Operazioni preliminari

verifica del livellamento e del corretto accostamento
delle lastre, sia tra di loro sia in relazione ad altre
strutture (muri perimetrali, divisori, soffitti, ecc.)

verifica della corretta infissione delle viti

pulizia della superficie da polvere o altri agenti, al
fine di garantire la corretta adesione dello stucco
NORMA UNI 11424
TRATTAMENTO DEI GIUNTI
•
•
•
•
•
•
Pulizia del giunto da eventuale polvere
Primo strato di stucco
Applicazione del nastro ed eliminazione
dello stucco in eccesso
Riempimento con spatola americana
Seconda mano
Rasatura finale
NORMA UNI 11424
LIVELLI DI QUALITÀ SUPERFICIALE
Livelli di
qualità
Q1
Caratteristiche
per superfici che non devono
soddisfare richieste di finiture
decorative
Q2
per finiture mediamente lisce o
ruvide, pitture opache, coprenti, con
finitura media e grezza, applicate a
mano e rivestimenti di finitura con
dimensioni delle particelle >1 mm
Q3
per finiture a grana fine,
rivestimenti/pitture opache e fini
fini,
rivestimenti di finitura con dimensioni
delle particelle <1 mm
Q4
per finiture lisce o lucide,
spugnati, vernici o strati di finitura a
spugnati
media lucentezza e rivestimenti
speciali, quali marmorino, stucco o
finiture decorative speciali
NORMA UNI 11424
VERIFICHE
FINALI
TOLLERANZE DI POSA
Esame visivo
-
Superfici lisce ed esenti da polvere, fori
o altro
Verticalità
-
Da effettuare su un’altezza di 2,50 m
-
Tolleranza consentita non deve essere >
5 mm
-
Regolo da 2 m di lunghezza posizionato
in tutte le direzioni di sviluppo del
sistema
-
Lo scarto di livello rispetto al piano di
riferimento
if i
t d
deve essere minore
i
di 3
mm/m e non maggiore di 2 cm
-
Regolo da 20 cm di lunghezza
posizionato in corrispondenza dei giunti
-
Il dislivello consentito non deve essere >
1 mm
Orizzontalità
Planarità dei
giunti
g
Confronto
C
f
t ttra sistemi
i t i a secco
e sistemi tradizionali
Pareti singole di laterizio
fonte: tratto dal sito web dell’Istituto Giordano
Rw=40 dB
Rw=43 dB
Massa superficiale
120 ÷ 140 kg/m2
Massa superficiale
130 ÷ 160 kg/m2
P ti singole
Pareti
i
l di cartongesso
t
Rw = 52 ÷ 54 dB
Massa superficiale
p
45 ÷ 48 kg/m2
Lastre cartongesso 12,5 mm
Lana minerale (l.v. 12 kg/m3 –
l r 70 kg/m3) 50 mm
l.r.
11 cm
15 cm
10 cm
Pareti doppie
pp di laterizio
fonte: tratto dal sito web dell’Istituto Giordano
P
Pareti
id
doppie
i di cartongesso
Rw=53 ÷ 55 dB
Massa superficiale
f
l
250 ÷ 300 kg/m2
Rw= 61 ÷ 64 dB
Massa superficiale
50 ÷ 54 kg/m2
Lana minerale
Lastre cartongesso 12,5 mm
5 cm
Lana minerale 50 mm
Aria 50 mm
30 cm
20 cm
Pareti in laterizio
70
R =52 dB
w
Blocco 35x25x20(h)
2
Massa superficiale 335 kg/m
65
60
55
38 cm
50
Rw=53
53 dB
Blocco 30x25x19(h)
Massa superficiale 340 kg/m2
Potere fonoiso
olante [dB]
45
40
35
30
25
20
15
30 cm
5
35 cm incastro
Frequenza [Hz]
4000
2500
1600
1000
630
400
250
160
0
100
33 cm
3
10
ALCUNE IMMAGINI
DI LAVORI CON
SISTEMI A SECCO
RISTRUTTURAZIONE
CASCINA
RISTRUTTURAZIONE
EDIFICIO INDUSTRIALE
Un caso di riqualificazione
acustica con sistemi a secco:
Edificio
df
residenziale
d
l
Pianta dell’edificio
Unità abitativa
oggetto
dell’intervento
PROBLEMI
•
•
•
•
•
Ambienti abitati
Spazi limitati
Tempi ristretti
Pulizia
Costi
ITER DELL’INTERVENTO
1.
1
2.
3.
4.
5.
6
6.
7.
Raccolta dati dell’edificio
Misure acustiche in opera
Analisi dei risultati
g
dell’intervento
Progettazione
Esecuzione dei lavori
Misure acustiche in opera
Verifica dei risultati
ITER DELL’INTERVENTO
Misure acustiche in opera
p
Ambiente ricevente
Ambiente disturbante
Ambiente sovrastante
Analisi dei risultati
ITER DELL’INTERVENTO
Progettazione
g
dell’intervento
Pianta Piano Terra
ITER DELL’INTERVENTO
Esecuzione lavori
Ingombro minimo
Passaggio dell’impianto elettrico
Staffa registrabile Silens
(
(antivibrante)
)
(Profilo metallico 48/15)
Prima
Dopo
L’ingombro totale è stato limitato a 45 – 55 mm
sia per le contropareti, sia per il controsoffitto
ITER DELL’INTERVENTO
Misure acustiche in opera
V ifi dei
Verifica
d i risultati
i lt ti
DOPO
O
PR
RIMA
RIEPILOGO MISURE IN OPERA
RIEPILOGO
1. L’intervento con sistema a secco
G
Gypsotech
t h ha
h richiesto
i hi t pochi
hi giorni
i
i di
lavoro
2. Volume della stanza diminuito in maniera
estremamente ridotta
3. Scarso utilizzo di acqua
4 Pulizia del cantiere
4.
5. Risultati ottenuti di isolamento acustico di
grande rilievo prestazionale
Sostenibilità?
Sì
Sostenibilità?
Sì
Grazie per l’attenzione
l attenzione
vincenzo.deastis@fassabortolo.it
ufficio.tecnico@gypsotech.it