Anno XLI - MARZO 2014 - Una copia se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità 3,00 3/2014 w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità 3/2014 (FOTORUDY) 8 8 9 Barletta fra le città beneficiate con 7 milioni quattrocentomila euro dal progetto Zone Franche Urbane Urbanistica Zone Franche Urbane: Barletta fra le città beneficiate Case popolari, quali interventi Confindustria Assegnata da Confindustria Puglia a Santoro la delega sui fondi europei di Stefania Patella 9 17 19 11 Ambiente Barletta: una città dal marchio green di Giuseppe Santaniello 21 13 Ricordo Testimonianze per un campione strappato alla vita, entrato nella leggenda Via dei Muratori Eliminata la maglia D2-06 14 15 16 Premiazione “Essere donna”. Premio 2014 Sesta Provincia Illustrato al consiglio provinciale il piano territoriale di coordinamento Il Consiglio direttivo di Confindustria Puglia ha assegnato a Santoro la delega sui fondi europei 1129 Euro*Idees - Bruxelles Svegliarsi e organizzarsi, prima che sia troppo tardi di Emmanuele Daluiso 31 Cultura Non vivere di rimpianti il nostro futuro è nel turismo di Francesco Petruzzelli 32 (FOTORUDY) La proposta di Legambiente nella realizzazione della linea strategica di tutela e sviluppo del verde urbano Ricordo Iorio a sette anni dalla morte, attualità della sua lezione di Pasquale Pedico Editoria Autori barlettani - produzione editoriale 2013: elenco aggiornato rispetto a quello pubblicato nel numero di gennaio Urbanistica Urban ecology o periferie? di Raffaella Porreca Salerno 33 Editoria, quanto scriviamo! 26 titoli in un anno di Renato Russo 23 Incontro Il presidente Ventola in visita alle Cantine della Bardulia 35 Biblioteca Il futuro delle biblioteche di Emanuele Romallo 25 Chiesa Padre Vittorio Marzocca una missione lunga una vita di don Rino Caporusso 36 Orologeria La nascita dell’orologeria “da persona” di Ettore Giannella 37 Storia locale Sportello antenati… perduti di Michele Grimaldi 26 Nomine Il prof. Ugo Villani nominato presidente del Collegio dei Garanti e dei Comportamenti 19 38 39 40 41 42 43 45 Siamo ancora in tempo a recuperare il tempo perso e a riaccendere le luci della città 41 I silenzi di Mamma Maria di Carmen Palmiotta Centenario Al traguardo centenario (1914-2014) Giovanni Leoncavallo “il barbiere dei signori” di Domenico Vischi Scuola Lino Patruno presenta il suo ultimo libro agli alunni della Scuola Media “De Nittis” degli alunni della 3a B e 3a F XXIV edizione “Premio Cartolina Fieramosca d’Oro” di A. Fioravante Esperti - M. Falanga La Scuola Media “Renato Moro” aderisce al Piano di valutazione VALES Per la festa della donna rappresentazione teatrale alla “R. Moro” dal teatro greco fino ai nostri giorni degli alunni della 3a D e 3a C Beneficenza Consegna alle scuole di defibrillatori da par- 29 XXIV edizione “Premio Cartolina Fieramosca d’Oro”: il ruolo della donna nella società te dell’Associazione Finanzieri di Antonio Filannino 47 48 49 50 51 52 53 Musica Al via la XIV stagione concertistica dell’Associazione “Athenaeum” Brevi di cultura Gos Idee in movimento, una iniziativa promossa dalla provincia Barletta Andria Trani Brevi di sport Enigmistica Cruciverba a schema libero con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca Sport Galà dello Sport al “Curci” premiati i migliori del 2013 Cargraphik Half Marathon - Mimmo Ricatti su tutti 53 54 55 6 7 27 34 56 57 La prima edizione della Cargraphik Half Marathon per ricordare Pietro Mennea Poesie di Sabino Tupputi Poesie per la festa della donna RUBRICHE Lettere al direttore - Il trabucco barlettano - Turismo culturale, bisogna fare sistema - Ricordo dell’ing. Francesco Tatò - Necessità della partecipazione - La crisi finanziaria e l’economia relazionale In città Notizie in breve Libri del mese Cronaca di una scuola riformata I cowboy non mollano mai a cura della Libreria Liverini Vernacolo Pople da chiazze e da marenarèie di Nicola Tarantino Vivicittà TEKNO FILATI Srl FILATI CUCIRINI E ACCESSORI PER CALZATURE Barletta - BT Via Callano 163 int. 56 t. 0883 347 831 f. 0883 347 832 info@teknofilati.it 4 IL FIERAMOSCA MARZO 2014 MARZO 2014 IL FIERAMOSCA 5 Lettere al direttore Lettere al direttore Ricordo dell’ing. Francesco Tatò www.ilfieramosca.it e-mail direttore@ilfieramosca.it redazione@ilfieramosca.it abbonamenti@ilfieramosca.it Il trabucco barlettano n° 3 - marzo 2014 anno XLI Direttore responsabile RENATO RUSSO Spedizione in abbonamento postale 45% Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975 Stampa in proprio su carta ecologica riciclata Symbol Freelife Satin Direzione, Redazione e Amministrazione Editrice Rotas s.r.l. Via Risorgimento, 8 Tel. 0883.536323 Fax 0883.535664 BARLETTA e-mail: rotas@edirotas.it www.editricerotas.it ISSN 1722-8972 ASSOCIATO Spett.le Redazione, da Brindisi mi sono recato a Barletta per rivisitare i miei luoghi d’infanzia e sono arrivato al molo di Levante al porto per vedere il famoso trabucco barlettano. Che desolazione!!!. Uno dei simboli della tradizione marinara della città di Barletta sta scomparendo a causa dell’inerzia dei soggetti competenti! Le sue condizioni di salute sono precipitate da parecchi anni. Da informazioni prese nell’ambiente marinaro risulta che nel 1998 è scaduta la concessione demaniale dell’area sulla quale sorge il trabucco (concessa ad un privato) e il Comune di Barletta, visto l’interesse storico-culturale del bene, manifestò la volontà di acquisirlo per effettuare la necessaria manutenzione e inserirlo in itinerari turistico-culturali della città. Sono, però, passati tanti anni e l’intenzione del Comune rimase ed è rimasta solo un’idea. La Capitaneria di porto tempo fa emise l’ordinanza di recinzione della costruzione per motivi di sicurezza in quanto pericolante. Quei “quattro pali” sono la testimonianza di un sistema di pesca affascinante, un tempo diffuso in Puglia specialmente sul Gargano. Il trabucco barlettano rappresenta l’esemplare più meridionale in Puglia perché più a Sud non se ne trovano altri. Faccio appello al Comune di Barletta, ad Associazioni ed anche alla Regione Puglia con il suo Programma di Organizzazione Paesaggistica in corso di elaborazione perché prendano a cuore il problema, non solo per ricostruire il trabucco barlettano, ma anche per dare una speranza e una luce a tutti quei giovani che amano, soffrono e lottano per il nostro mare. Gabriele Jorio accedi a Il Fieramosca on line COME ABBONARSI • c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l. via Risorgimento, 8 76121 Barletta • Abbonamento annuale 30,00 per l’Italia per l’estero 85,00 per le Americhe 110,00 6 IL FIERAMOSCA (FOTORUDY) Turismo culturale, bisogna fare sistema Ho letto, in un articolo di Emmanuele Daluiso sull’ultimo numero del “Fieramosca”, che nella BAT aumenterebbero i posti letto mentre diminuirebbero le presenze turistiche. Eppure abbiamo molte opportunità busto di Federico II rivenienti da note- Il (FOTORUDY) voli eventi e famosi personaggi che potrebbero alimentare il nostro turismo. Ma non sono le amministrazioni pubbliche (i singoli comuni) e quelle sovracomunali (la provincia e la regione) a dover sostenere lo sforzo di questo impegno, quello di promuovere queste iniziative, che si sono invece rarefatte? Pino Dicorato È un dato di fatto la progressiva penuria di mezzi finanziari sia di carattere nazionale (governo centrale) che internazionale (Comunità Europea); dobbiamo prenderne atto. A fronte di questa crisi di disponibilità di mezzi finanziari, la nostra più immediata risorsa, per più redditizi ritorni, è quella turistico-culturale, incoraggiata dai dati statistici che negli ultimi anni collocano la nostra Regione - e quindi anche il nostro territorio comprensoriale - ai vertici delle località fra i più alti indici di gradimento. Ci riferiamo in particolare alla valorizzazione di notevoli personaggi del passato e siti loro connessi come Annibale e la battaglia di Canne, Boemondo d’Altavilla e le Crociate, Federico II e Castel del Monte, Ettore Fieramosca e la Disfida di Barletta, De Nittis e Palazzo della Marra, senza dire di famosi monumenti di straordinario interesse storico-turistico, come la Cattedrale di Trani, il castello di Barletta, Palazzo Carafa (Andria) e via dicendo. Superfluo sottolineare la riflessione che questi ritorni saranno tanto più fruttuosi e cospicui, quanto maggiore queste città sapranno fare sistema fra di loro. MARZO 2014 Esimio direttore, ricorre quest’anno il novantesimo anniversario della nascita dell’ing. Francesco Tatò. Io lo ricordo quando è stato a Barletta, per un certo periodo, fine anni ‘90, chiamato dal sindaco Salerno a guidare l’Ufficio Tecnico del nostro Comune dove ebbi modo di apprezzarne le qualità di professionista competente e di uomo cordiale ed equilibrato. Anche se non lo ha inserito nella galleria dei personaggi illustri del secolo scorso (Barletta Protagonisti del Novecento, Editrice Rotas, 2013), le sarei grato se ne ricordasse, sia pure a grandi linee, la figura perché ne resti traccia nel ricordo di quanti ebbero modo di conoscerlo. Antonio Gambatesa ex impiegato U.T.C. Francesco Tatò nacque a Barletta il 4 gennaio 1924 da Angelo Michele, capo tecnico delle Ferrovie dello Stato e da Maddalena Sacco insegnante elementare. Trasferitosi a Firenze si laureò presso la Facoltà di Ingegneria della Università di Pisa nel 1947. Acquisì la sua esperienza nella materia dei lavori pubblici e delle connesse attività tecniche in Toscana, dal 1948 come libero professionista e come tecnico dirigente del Comune di San Casciano Val di Pesa (Fi). Successivamente, dal 1962, vincitore di concorso, fu direttore dell’Ufficio Tecnico del Comune di Bari che lasciò nel 1989. Ha insegnato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Basilicata la materia “Estimo e principi di tecnica economica”. Suoi scritti si trovano negli atti di convegni e congressi a carattere nazionale, in testi di singole lezioni a livello universitario e di conferenze per la associazione Ingegneri ed Architetti di Puglia che ha presieduto per oltre quindici anni. Dal 1979 al 1998 fu Presidente dell’Associazione regionale degli Ingegneri. Dal giugno 1998 al giugno 1999 fu chiamato dal sindaco Salerno all’Ufficio Tecnico del Comune di Barletta. Un capitolo a parte merita la sua attività rotariana. Era entrato nel Rotary Club Bari Ovest nell’aprile del 1965, di cui qualche anno dopo fu chiamato a ricoprire la carica di Presidente. Eletto per l’anno 1985/86 Governatore del 210° (distretto allora esteso in tutto il Sud Italia eccetto la Sicilia), visse un anno di fervida attività. Fu per vari anni Presidente della “Fondazione Pasquale Pastore”, Responsabile della Commissione distrettuale per la “Rotary Foundation”, svolse incarichi internazionali, partecipando anche al Consiglio di LeMARZO 2014 gislazione. Benefattore della R.F., fra le tante onorificenze si guadagnò numerose PHF e la “Citazione per servizi meritori 1993/94”. Francesco Tatò ha dedicato comunque al Rotary tanta parte della sua vita e della sua attività, lasciando forti eredità di saggezza ma soprattutto di indiscusso attaccamento all’Associazione, studioso delle sue fondamentali regole ma anche rispettoso, puntuale di esse nella vita privata, in quella professionale e in quella rotariana. Un personaggio, Francesco Tatò, che rimarrà nel ricordo di tutti, esempio di rettitudine, correttezza e onestà. La sua vita si è spenta il 12 ottobre 2012, attorniato dall’affetto della moglie Franca, dei figli Michele ed Enrico e dei suoi cinque nipoti. Necessità della partecipazione Caro direttore, attesa la grave crisi economica ed occupazionale, è necessario un forte impegno della amministrazione comunale per la valorizzazione del nostro territorio; al di là delle buone intenzioni del sindaco, si ha come l’impressione che l’amministrazione stenti a decollare e che il corpo elettorale, gli elettori, siano come distratti, disorientati dagli eventi, mentre, forse, dovrebbero sentirsi più parte attiva, ma come? Antonio Filannino zionale. Certo, la partecipazione di ogni singolo cittadino è problematica, ma può essere facilitata dalla mediazione delle rappresentanze associazionistiche. La crisi finanziaria e l’economia relazionale Un tempo via Trani era trafficatissima e l’area industriale viveva una straordinaria stagione produttiva. Che quei tempi siano ormai lontanissimi è confermato dallo scarso traffico, e tuttavia ci sono ancora alcune aziende che per fortuna tirano, come quelle aziende calzaturiere che si sono adeguate a un mercato specializzato e di buona qualità (come l’antinfortunistica…). Si ha però la sensazione che ognuno vada per conto proprio, senza alcun legame con la città, senza un progetto dell’Amministrazione comunale (…) Pasquale Di Bari Il Comune deve stare al passo coi tempi e comprendere come un nuovo più avanzato concetto di economia sta prendendo piede nella attuale società, ed è quello di “economia relazionale”, quando le relazioni produttive fra soggetti diventano esse stesse valore economico. Ci sono attualmente delle aziende, poche ma redditizie, che tirano il mercato, ma vivono ognuna per conto proprio, senza contribuire alla realizzazione di finalità comuni, se non faranno parte di una più ampia progettualità, che solo l’ente pubblico può monitorare in un processo di più ampia crescita imprenditoriale. Una progettualità che non può ignorare la necessità di stare al passo coi tempi di un sistema economico europeo che si appresta a dettare nuove regole per la nuova programmazione settennale 2014-2020 e per la quale dovremmo attrezzarci per tempo. Preliminare a qualsiasi discorso ai fini della valorizzazione del nostro territorio, è la necessità della partecipazione popolare, senza della quale ogni impegno, oltre che superfluo, è destinato ad un inevitabile fallimento, tradendo in partenza le ragioni del nostro impegno socio-politico. Partecipazione non retorica quindi, ma espressione di un reale, effettivo coinvolgimento della base a cominciare dal mondo giovanile, in questi tempi soprattutto dominati da Via Trani, zona industriale (FOTORUDY) una crescente crisi occupa- IL FIERAMOSCA 7 Urbanistica Confindustria Case popolari, quali interventi Zone Franche Urbane: Barletta fra le città beneficiate U ndici sono i Comuni pugliesi inseriti nel progetto delle “Zone Franche Urbane” e fra questi sono stati inseriti i comuni di Andria e Barletta, sempre che venga controfirmato dal Ministero dell’Economia il decreto di estensione delle Zone Franche della Regione Puglia. (FOTORUDY) In particolare al Comune di Andria è stato assegnato un importo di sei milioni e 200 mila euro e al Comune di Barletta di sette milioni quattrocento mila euro. Se - fatti i debiti scongiuri - questo decreto sarà infine firmato dal nuovo ministro delegato - le due città sarebbero destinatarie di grandi potenzialità di sviluppo, con riverberi naturalmente di carattere occupazionale. Ma cominciamo con lo spiegare cosa sono queste “Zone Franche Urbane”. Sono aree infracomunali dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole imprese, allo scopo di favorire lo sviluppo socio-economico di quartieri e aree urbane segnate da precarie condizioni di vita, ma con potenzialità di sviluppo. A beneficiarne, piccole imprese che siano già costituite e iscritte nel registro delle imprese all’atto della presentazione della istanza. Per micro imprese si intendono imprese che abbiano meno di dieci occupati e un fatturato inferiore ai due milioni di euro all’anno, e per piccole imprese quelle che abbiano un numero di unità lavorative inferiore a cinquanta e un fatturato non superiore a dieci milioni di euro. Ad accedere al finanziamento potranno però essere ammessi anche studi professionali organizzati in forma di impresa e regolarmente iscritti nell’apposito registro. Ogni impresa potrà accedere alle agevolazioni nel limite massimo di 200mila euro. Ma non basta. Tra le agevolazioni sono previste anche delle misure fiscali, come la esecuzione delle imposte sui redditi fino a centomila euro, limite maggiorabile di cinque mila euro per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato. Lo sgravio è discendente dal 100 al 20% nell’area di quattordici periodi di imposta. Prevista anche l’estensione quinquennale dell’IRAP, come la possibile esecuzione quadriennale dell’Imu. Troppo bello per esser vero? Mah! Vedremo se non sono solo parole. S.P. 8 IL FIERAMOSCA ASSEGNATA DA CONFINDUSTRIA PUGLIA A SANTORO LA DELEGA SUI FONDI EUROPEI A mmonta a quasi 300.000 euro l’investimento che la Regione Puglia ha previsto per recuperare gli immobili di edilizia residenziale pubblica nella sola città di Barletta, cui si aggiungono, per il resto della provincia BAT, altri 38.495 euro per Andria e Trani e 90.000 per Canosa di Puglia, a fronte di un intervento complessivo, regionale, di 5.300.000 euro. Sono otto gli interventi che riguardano Barletta e non sette come previsto. Ai primi, infatti, l’assessore Angela Barbanente, che ringrazio per l’impegno e il lavoro compiuto insieme a tutta la struttura assessorile e alla équipe che di tutto ciò si è occupata, ha voluto aggiungere un edificio che le ho segnalato per la mancanza di ascensore, dove risiedono persone anziane e con problemi di deambulazione, come denunciato più volte dagli organi di stampa, costrette nelle quattro mura di casa. Si tratta della palazzina al civico 164 di via Prascina. Gli stessi interventi saranno compiuti anche al civico 54 di via Virgilio Marrone, dove sono previste anche opere di recupero delle facciate, del vano scala e del lastrico solare. A ciò, già previsto, si aggiungeranno interventi, anche questi ho voluto segnalare all’assessore regionale, ad altre palazzine della stessa via, dove sono visibili problemi di infiltrazioni d’acqua, oltre a quello della mobilità di una persona disabile. Interventi sono previsti ad un alloggio al civico 4 di via Salvemini, con un investimento stimato di 12.694 euro, ai civici 9, 11 e 13 di via Buonarroti, alle facciate e ai lastrici solari, per oltre 77.000 euro, e lo stesso in via Ungaretti, con una previsione di spesa pari a 170.817 euro. Mentre, dunque, in V Commissione consiliare stiamo lavorando alla riforma degli Iacp, la Regione e l’assessore Barbanente si stanno impegnando sul campo per migliorare le condizioni di vita di chi abita in quelle case, dedicando loro un’attenzione che era necessaria ma che si sta dimostrando anche puntuale, concreta, caratterizzata da grande disponibilità, impegno e considerazione. Franco Pastore consigliere regionale socialista NUOVO CENTRO PRELIEVI BARLETTA Via F. d’Aragona, 92/B - t. 0883 349 362 Via G. Palmitessa, 18 - t. 0883 513 107 www.analisipagliarulo.it MARZO 2014 di Stefania Patella I l Consiglio Direttivo di Confindustria Puglia, presieduto da Domenico Favuzzi, ha attribuito la delega per la programmazione dei fondi strutturali ed investimenti europei (SIE) 201420 al consigliere, incaricato per il Centro Studi, Cosimo Santoro. Attribuzione strategica di enorme importanza. Vediamo perché. Confindustria Puglia elaborerà un documento per lo “Sviluppo Territoriale Sostenibile ed Integrato della Puglia”, quale contributo per il Documento Strategico Regionale. Il Documento presenterà proposte e obiettivi sui quali si svilupperà il programma di attività di Confindustria Puglia per il prossimo biennio in coerenza con l’avvio della programmazione dei fondi europei 2014-2020. Il presidente della zona BAT di Confindustria Bari e BAT ha più volte sottolineato presso la Regione Puglia la centralità del sistema manifatturiero e dei sistemi produttivi territoriali nelle politiche per la crescita e l’occupazione, tenuto conto che l’industria manifatturiera è il settore che spende oltre il 70% della R&S alimentando il terziario innovativo; dal manifatturiero viene oltre l’80% dell’export del Paese ed intorno al manifatturiero ruota tutto il sistema produttivo del Made in Italy, dall’agricoltura al turismo ed ai servizi. Quale delegato per i fondi europei, l’architetto Santoro ha più volte rimarcato, nei tavoli di lavoro del partenariato regionale, l’importanza dei “territori” per la crescita e l’occupazione delle “città” nella attuale economia della conoscenza; i territori provinciali e le città medie (capoluogo di Regione e Provincia) devono diventare i motori dello sviluppo sostenibile ed integrato con la realizzazione di incubatori della creatività ed innovazione. Il presidente Santoro sottolinea, pertanto, la necessità di definire con la Regione Puglia quanto prima i nuovi strumenti per lo “sviluppo locale integrato”, definiti nell’ultima bozza di accordo di partenariato nazionale 2014-20 quali “strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo”; con questi nuovi strumenti gli attori locali si potrebbero associare in una partnership di natura mista (pubblico-privata) e potrebbero elaborare un “Piano di Azione Locale” in ogni provincia (massimo tre ambiti di intervento), per tradurre gli obiettivi strategici in azioni concrete. Il neodelegato alla programmazione ritiene per questo fondamentale il coinvolgimento attivo del Partenariato Economico Sociale nella progettazione degli strumenti e delle misure che la Regione intenderà mettere in atto sfruttando lo strumento dei “laboratori pubblico - privati” per costruire “cluster territoriali e di filiera”. Visto, inoltre, il buon avvio dello strumento dei laboratori “Living Labs SmartPuglia” (Bari e Lecce), Santoro propone di sperimentare nuove tipologie di “laboratori pubblico - privati” in ogni provincia (Future Labs, Fablabs, Open Labs e Contamination Labs previsti da HIT 2020) per la “specializzazione intelligente” (Smart Specialisation Strategy ); entro il 31 marzo 2014, la Regione Puglia deve elaborare una strategia regionale per lo sviluppo e la valorizzazione delle specializzazioni intelligenti nei territori. MARZO 2014 In qualità di delegato sui fondi europei di Confindustria Puglia, il presidente Santoro ritiene inoltre necessario chiarire, con la Regione Puglia, il ruolo e le prospettive delle “città medie” (in primo luogo i Comuni capoluogo di Regione e Provincia) per lo “Sviluppo Urbano Sostenibile ed Integrato”. In questi territori il Programma Operativo Regionale dovrà provvedere alla individuazione delle “Autorità Ur- Arch. Cosimo Santoro presidente bane” titolari di progetti della della zona BAT di Confindustria Bari e BAT “Agenda Urbana”, in co-progettazione con l’Autorità di Gestione ed in accordo con il Partenariato pubblico e privato, con il fine di sviluppare un numero limitato di programmi integrati territoriali (3-4 ambiti di intervento) “per la erogazione di servizi di rango elevato nelle aree vaste significative” (vedi bozza di accordo di partenariato 2014-20). Per ora l’attenzione nazionale è rivolta alle 14 Città Metropolitane che saranno finanziate con un Programma operativo nazionale (PON) “Città metropolitane”. Tale programma si colloca nel contesto della “Agenda urbana europea” per le politiche di coesione e si pone l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle grandi città attraverso la realizzazione di pochi progetti che perseguano comuni risultati attesi. A tali aree saranno destinate risorse per un totale di circa 1 miliardo di euro. In particolare, a ciascuna città del Sud andranno dagli 80 ai 100 milioni. Per le Città Medie, ovvero le aree urbane densamente popolate che costituiscono i poli di erogazione di servizi - essenziali e di rango elevato - per aree vaste significative (in primo luogo i Comuni capoluogo di Regione e Provincia). In questi territori interverranno i Programmi operativi regionali. L’Agenda urbana nazionale dovrà promuovere lo sviluppo delle reti tra città e lo scambio delle migliori pratiche nei vari campi, in modo che la selezione delle “20 città che saranno indicate nel contratto di partenariato” per attingere al 5 per cento dei fondi FESR possa realizzare benefici che si trasmettano anche alle altre. La città di Barletta potrebbe avere ancora delle possibilità di essere inserita nelle Città Medie indicate dalla Regione, perché è inserita nella Rete delle Città Strategiche ed è città aderente all’Osservatorio Nazionale Smart City, per ora nel gruppo di lavoro presso la Commissione Permanente per le Città Strategiche dell’ANCI risultano più attive le città di Lecce e Brindisi. (vedi RECS “Azioni Integrate per lo Sviluppo Urbano”). IL FIERAMOSCA 9 Ambiente Confindustria La strategia di specializzazione intelligente regionale Cosimo Santoro, oggi delegato da Confindustria Puglia sui fondi europei, propone per la “strategia di specializzazione intelligente regionale” la valorizzazione del Sistema Locale del Lavoro di Barletta e provincia BAT per la realizzazione di un Polo Produttivo della Sicurezza, della Salute e della Sostenibilità. Entro il 31 marzo 2014 è prevista l’elaborazione della strategia regionale per lo sviluppo e la valorizzazione delle specializzazioni intelligenti dei territori (Smart Specialization Strategy) da presentare come “condizionalità ex ante” per l’accesso ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei. La Regione Puglia ha definito le modalità di governance locale e concertazione con i territori per il processo di mappatura delle proprie specializzazioni produttive e tecnologiche. La Confindustria nazionale ha avviato un’indagine che ha coinvolto le proprie strutture regionali per cui risulta l’approvazione formale delle strategie di specializzazione intelligente da parte di 2 sole regioni (Lombardia e Liguria). Solo 12 regioni hanno per ora individuato le proprie Smart Specialization; altre 6 regioni non hanno ancora individuato aree di specializzazione né hanno avviato un percorso di confronto con i principali attori. Puglia e Friuli Venezia Giulia hanno avviato il processo di identificazione delle proprie specializzazioni produttive e tecnologiche iniziando i processi di concertazione con i territori. Il presidente Santoro propone inoltre per la “specializzazione intelligente” del territorio della provincia BAT: “la creazione di un distretto polisettoriale per la Salute, la Sicurezza e la Sostenibilità, di respiro internazionale, che coinvolga tutti i principali comparti del manifatturiero e made in Italy”. L’obiettivo sarebbe quello di immettere sul mercato produzioni di ottima qualità e ad alto contenuto tecnologico, attraverso la partecipazione dei più importanti comparti produttivi locali (moda ed artigianato locale, agroalimentare, lapideo ed edilizia, commercio e turismo) per raggiungere la massa critica indispensabile per conquistare i mercati esteri. Per costruire i necessari “cluster territoriali e di filiera”, bisognerà partire da quei settori/nicchie dove si dispongono di chiari vantaggi comparativi con il coinvolgimento delle imprese leader che si sono già specializzate e posizionate nei mercati internazionali (costruire reti per l’innovazione ed internazionalizzazione). Nella bozza di Accordo di Partenariato nazionale si può verificare che il Sistema Locale del Lavoro di Barletta compaia tra i primi 20 SLL del Mezzogiorno (su un totale nazionale di 325); RISTORANTE RICEVIMENTI CONGRESSI 10 IL FIERAMOSCA questi primi 20 SLL contribuiscono per circa il 75 % delle esportazioni del Mezzogiorno. Nel rapporto sulle esportazioni della provincia BAT di Emmanuele Daluiso (vice presidente Euro*IDEES-Bruxelles dicembre 2013) risulta inoltre che “anche nel 2013 è confermata la rilevanza del sistema moda nella composizione dell’export della provincia BAT (due terzi del totale), si è rafforzato ulteriormente il peso della BAT sull’export pugliese del sistema moda, che si attesta al 47,5% del comparto regionale”. Tale peso aumenta ulteriormente considerando il solo export di calzature, che si attesta oltre l’82% dell’export pugliese del settore, guadagnando circa 20 punti in solo quattro anni. Il distretto della calzatura di sicurezza esprime un volume di produzione di circa il 25% della produzione UE a 27 ed un livello di export medio del 60% del fatturato prodotto. Per quanto innanzi detto, Santoro, propone l’avvio di un processo di concertazione del partenariato per definire la “specializzazione intelligente” del territorio della provincia BAT. Il ruolo del Comune di Barletta L’amministrazione comunale di Barletta (città aderente all’Osservatorio Nazionale Smart City) dovrebbe quanto prima organizzare, con il Formez PA, un Laboratorio per le politiche di “Smart Specialization”, sull’esempio di quanto già attuato a Bari con il progetto Capacity Sud “Laboratorio Smartpuglia”, per rientrare nella Strategia regionale di specializzazione intelligente. Formez PA, il 6 dicembre scorso, col progetto Capacity Sud, ha organizzato, con l’Area Politiche per lo Sviluppo economico della regione Puglia, lo “Smart Regional Innovation Meeting”, evento di confronto e riflessione condivisa, attraverso la progettazione partecipata e l’ascolto del partenariato pubblico e privato, con l’obiettivo di far emergere proposte concrete per chi all’interno della Regione, è chiamato a dare seguito alla programmazione della “Smart Specialization Strategy”, per le politiche della innovazione regionale, prevista nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. Per ora l’attenzione della Regione è concentrata su quei territori che ospitano un distretto tecnologico (Foggia - Agroalimentare; Bari - Meccatronica; Brindisi - Aerospazio; Lecce, aderente alla Rete delle Città Strategiche RECS, “Smart Cities and Communities”). BARLETTA: UNA CITTÀ DAL MARCHIO GREEN LA PROPOSTA DI COLLABORAZIONE DI LEGAMBIENTE NELLA REALIZZAZIONE DELLA LINEA STRATEGICA DI TUTELA E SVILUPPO DEL VERDE URBANO di Giuseppe Santaniello N ell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Barletta del 10 febbraio us. sono state approvate in via definitiva le Linee Programmatiche di Mandato 2013-2018 con l’astensione della rappresentante del Movimento 5 Stelle ed il voto contrario dei Consiglieri della Destra che lamentavano la mancanza di un cronoprogramma. In questo documento, già illustrato in Consiglio nella precedente seduta del 13 novembre, è riportata in modo dettagliato la strategia nei vari settori di attività che la nuova Amministrazione del Sindaco Cascella perseguirà nei prossimi anni sino al compimento del mandato ricevuto. È prevista la realizzazione di servizi pubblici di qualità e l’incentivazione di attività produttive eco-sostenibili ed in particolare per quanto riguarda il verde urbano sarà realizzato un Piano straordinario del verde in grado di stabilire un rapporto armonico tra centro e periferia che terrà conto delle necessità dei bambini e dei diversamente abili garantendo la maggiore sicurezza nei parchi, ma occorrerà trasmettere la cultura della tutela del verde in città attraverso attività di informazione, di sensibilizzazione e di partecipazione della cittadinanza. Il Circolo Legambiente di Barletta ha raccolto subito il messaggio ed ha organizzato un incontro nella Sala della Comunità Sant’Antonio sul tema “ll verde è il tuo verde”. Sono intervenuti il Presidente del Consiglio Comunale Carmela Peschechera, l’Assessore all’Ambiente Irene Pisicchio e con il coordinamento del Giornalista Giuseppe Faretra sono state illustrate interessanti relazioni da parte di Esponenti di Legambiente e si è sviluppato un costruttivo dibattito. All’inizio dei lavori l’Assessore all’Ambiente Irene Pisicchio ha posto in risalto la politica ecosostenibile alla base delle Linee Programmatiche di Mandato con una particolare attenzione allo sviluppo del verde urbano per candidare Barletta tra le Viale R. Elena (Lit. di Levante) tel. 0883 347741 MARZO 2014 MARZO 2014 L’utilizzo di area verde del Circolo Legambiente di Andria città europee a eccellenza ambientale e si è poi soffermata sugli aspetti della nuova Legge nr.10 del 14 gennaio 2013. Questa normativa sancisce l’obbligo ai Comuni, con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti, di piantare un nuovo albero per ciascun neonato o minore adottato nel territorio comunale, di censire gli alberi piantati in base ad una pianificazione e di predisporre un bilancio arboreo del Comune. Nel prossimo futuro, infatti, ha sottolineato il dr. Roberto Antonacci - Responsabile Regionale Verde Urbano di Legambiente Puglia - una crescente urbanizzazione abbinata agli effetti dei cambiamenti climatici determineranno problematiche che potranno essere affrontate solo con una buona pianificazione e rigenerazione della città. Le Autorità locali devono tener presente questi nuovi fenomeni e cercare di porvi rimedio anche con obiettivi per la realizzazione di orti sociali ed aree verdi e per la regimazione degli eccessi idrici. Ha poi illustrato in proposito alcune interessanti diapositive sui sistemi per ridurre il carico delle acque superficiali in eccesso e spesso pericolosamente inquinate: rain gardens, binowales, tree boxes filtres. In merito alla realizzazione degli orti sociali ed aree verdi permanenti previsti dalla Legge 10/2013 - come indicato dal dr. Antonacci - è stata illustrata, anche con proiezioni di diapositive, una interessante iniziativa “il Giardino Mediterraneo” dal dr. Riccardo Larosa, Presidente del Circolo Legambiente “Thomas Sankara” di Andria. Il Giardino è un’area verde affidata al Circolo Legambiente di Andria che, in base alla disponibilità dei propri soci volontari, ha utilizzato per coltivazioni di ortaggi freschi a Km.0, seguendo metodi di produzione salutari ecosostenibili. Questo orto cittadino ha permesso il recupero di aree pubbliche degradate e, all’interno dell’area, l’organizzazione di attività didattiche con percorsi botanici, fitoterapici e sul risparIL FIERAMOSCA 11 Ambiente Una specie rara di pianta ornamentale nel giardino Legambiente di Andria mio idrico e gestione dei rifiuti mediante l’osservazione diretta dell’ambiente. Sulla base di queste indicazioni ed esperienze, il Presidente del Circolo Legambiente di Barletta Giuseppe Cilli ha confermato la disponibilità, del resto già espressa in passato, di voler collaborare con l’Amministrazione Comunale per la gestione senza fini di lucro dell’Orto Botanico e per lo sviluppo delle Aree Verdi in città, ritenendo indispensabile anche svolgere una intensa attività di sensibilizzazione e di partecipazione attiva della cittadinanza per promuovere il rispetto delle specie arboree ai fini dell’equilibrio fra comunità umana ed ambiente naturale. Per questi motivi Legambiente mette subito a disposizione del Comune di Barletta tutta la propria organizzazione, a livello locale formata da Professori Universitari e da un folto Gruppo di giovani preparati nelle specifiche materie, impegnati con tenacia e creatività, ed a livello nazionale e regionale da un Comitato Tecnico-Scientifico che comprende autorevoli Esperti nei vari campi 12 IL FIERAMOSCA di intervento. Lo scopo della collaborazione è quello di svolgere attività di ricerca agronomica e botanica per la conservazione di particolari specie vegetali e per il miglioramento genetico e selezione clonale dei prodotti autoctoni tipici locali, di sperimentazione di tecniche innovative per lo sviluppo produttivo e la tutela del patrimonio ambientale anche con attività didattiche. Il Presidente Cilli ha nel contempo evidenziato la necessità di ridurre il gap attualmente esistente nel territorio cittadino con il rapporto minimo - mq. 9 per ogni abitante insediato - di aree per spazi pubblici attrezzati a parco verde, fissato per legge (DM.1444/1968). Perciò, un possibile ed urgente provvedimento da adottare è quello della piantumazione dei trecento alberi che la Cementeria Buzzi Unicem si è impegnata a fornire gratuitamente al Comune di Barletta. Nel documento AIA (autorizzazione integrata ambientale) n. 40 del 5/7/2012, rilasciato dalla Regione Puglia al predetto Gestore, è riportato questo preciso impegno di fornitura gratuita di “100 essenze arboree annue di specie tipiche del territorio avente un diametro del fusto di cm. 10 e per sei anni”. Questo impegno sinora per tre anni dal 2012 non è stato assolto ed è quindi necessario regolarizzare al più presto quanto è stato convenuto. Ma, bisogna predisporre un piano di localizzazione delle piante ed una scheda informativa, per ogni albero messo a dimora, da consegnare alle famiglie dei neonati, come prescritto nella già citata Lg.10/2013, e sarebbe opportuno far adottare ogni albero da un bambino per la successiva cura della vegetazione. Anche per questa iniziativa il Circolo Legambiente di Barletta ha offerto, in forma volontaria, la massima collaborazione al Comune in quella indispensabile attività formativa nelle Scuole e nelle Comunità Religiose ricadenti in ciascun territorio interessato all’iniziativa. L’Assessore Pisicchio ha preso buona nota delle sollecitazioni emerse durante l’incontro per una successiva e più attenta valutazione ed il Presidente Peschechera in chiusura ha espresso la sua soddisfazione per questi pubblici dibattiti evidenziando che il filo conduttore del percorso amministrativo della nuova Giunta Cascella è basato sul continuo confronto tra cittadini e istituzioni in quanto avvicinano la Pubblica Amministrazione ai cittadini e facilitano la conoscenza e la possibile soluzione delle loro esigenze. MARZO 2014 MARZO 2014 IL FIERAMOSCA 13 Premiazione “Essere donna” Premio Azienda Agricola “laltragricoltura” 2014 L e donne con le loro potenzialità, peculiarità e l’importante ruolo che rivestono in ogni contesto sociale sono state l’elemento cardine della quarta edizione del Premio speciale Azienda Agricola “laltragricoltura” durante l’evento “ESSERE DONNA” che si è tenuto domenica 2 marzo presso la sede aziendale in viale del Santuario a Barletta. Il tema che quest’anno ha caratterizzato l’appuntamento è stata la creatività, l’estrosità delle donne nei settori loro attinenti nonché la formazione professionale e l’approccio della nuova generazione femminile alla carriera lavorativa “inventandosi” un mestiere, il futuro. Non è infatti un caso che i cinque riconoscimenti aziendali sono stati assegnati ad altrettante donne che su quell’indirizzo si sono distinte. - MARIELLA DIBENEDETTO per essersi distinta nel campo del sociale. Fortemente innamorata del Barletta e di Barletta, con il suo operato e le sue attività riscuote amore e successo; - ANGELA GARGANO per essersi distinta nel campo dello sport. Maratoneta prima in Italia per numero di maratone e ultramaratone, entrata nel Guinness World Records per numero di maratone disputate in un anno. - CARMELA DE PINTO per essersi distinta nel campo artistico. Fa della sua passione, il teatro, motivo di crescita artistica e di lavoro. Distintasi con iniziative “Rom to Play” e The Social Theatre”. - MICHELA DIVICCARO per essersi distinta nel campo della cultura. Poetessa, dedica la sua vita alla letteratura ottenendo grandi successi. Attrice teatrale fa del teatro la sua professione dopo importanti studi ed approfondimenti. È membro della casa della cultura e creatività “La Tana”. - MICHELINA ROCIOLA per essersi particolarmente distinta nel campo imprenditoriale. Appassionata dell’estetica e del riuso, colleziona numerosissime esperienze in Italia ed all’estero sul tema del riuso, eco-design ed eco-sostenibilità. Di tutto ciò, in collaborazione con un gruppo di giovanissimi artigiani, crea a Barletta l’eco-bottega “ScartOff”, idea imprenditoriale fondata sul riuso dei materiali di scarto. Quest’anno l’Azienda, però, ha voluto bissare la bellissima esperienza dell’anno scorso ed ha voluto fare di più. Ha voluto dare di più. Protagoniste indiscusse dell’intera manifestazione sono state le trenta studentesse vincitrici di altrettante Borse di Formazione/ Studio messe a disposizione dall’Azienda Agricola “laltragricoltura”. Sì. È grazie all’importante collaborazione di tutte le Presidi, le Dirigenti e le insegnanti referenti di tutte le scuole elementari e medie inferiori di Barletta che si sono individuate due studentesse per ogni istituto scolastico, distintesi per vari meriti, che si sono aggiudicate l’ambito premio formativo che si inserisce in una già vasta gamma di offerte formative e percorsi didattici che l’azienda, già da tempo, mette disposizione delle scuole dell’infanzia ed elementari e ben presto anche delle scuole medie inferiori e superiori. Visto il particolare momento economico e le difficoltà che la nuova generazione riscontra nell’approccio col mondo del lavoro, “laltragricoltura” metterà a disposizione l’esperienza aziendale affinché questa si riavvicini piuttosto che approcci a tutto ciò che è il mondo dell’agricoltura in generale e del florovivaismo e dell’arte floreale più in particolare. Sicuramente una valida opportunità per capire se dell’agricoltura, dei fiori ed dell’arte floreale le future allieve possano farne occasione di futura iniziativa imprenditoriale. L’evento è stato caratterizzato anche da una splendida dimostrazione di arte floreale a tema, durante la quale sono stati realizzati con grande maestria da Sabino Piazzolla, prestissimo docente di arte floreale, splendide sculture floreali, veri e propri gioielli vegetali che poi sono stati omaggiati alle premiate. L’edizione 2014 di Essere Donna si è arricchita anche di una menzione speciale. Paola Piazzolla, promettente atleta del canottaggio barlettano, ha consegnato attestati per Menzione Speciale a Chiara Piazzolla e Maria Paola Fucci, due ragazzine di dodici anni, giovani promesse del doppio femminile di canottaggio della Lega Navale di Barletta che già fan parlar tanto di loro. Autorevole e cospicua è stata la presenza di personalità imprenditoriali, associative, politiche e sportive che hanno contribuito all’operazione di consegna dei riconoscimenti. Alcuni momenti della premiazione. Nel campo della cultura alla poetessa Michela Diviccaro. Attestati per Menzione Speciale a Chiara Piazzolla e Maria Paola Fucci giovani promesse del doppio femminile di canottaggio della Lega Navale di Barletta 14 IL FIERAMOSCA MARZO 2014 MARZO 2014 IL FIERAMOSCA 15 Sesta Provincia Euro*Idees - Bruxelles Svegliarsi e organizzarsi, prima che sia troppo tardi Illustrato al consiglio provinciale il piano territoriale di coordinamento Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale adottato a febbraio scorso dal Consiglio Provinciale rappresenta la nuova sfida per rilanciare un territorio in fase depressiva da oltre un decennio, che dallo scoppio della grande crisi mondiale del 2008 ad oggi ha perso 25 mila posti di lavoro, raggiungendo nel 2013 un tasso di disoccupazione del 22%. Una nuova sfida viene anche dalla programmazione 2014-2020 dei fondi europei e nazionali che potrebbe destinare alla Puglia circa 10 miliardi di euro per azioni per la crescita e lo sviluppo. Il territorio saprà affrontare e vincere le nuove sfide, dopo le grandi speranze in gran parte andate deluse del Patto Territoriale e i mancati risultati di altre iniziative di sviluppo messe in campo nell’ultimo ventennio? S i è tenuta la prima delle tre sedute di Consiglio provinciale per l’illustrazione al Consiglio del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, dopo l’approvazione dello Schema di Piano, avvenuta all’unanimità lo scorso 19 febbraio. Nella riunione è stato approfondito il Sistema Ambientale e Paesaggistico del Piano, alla presenza di Nicola Martinelli, responsabile del Coordinamento scientifico del Politecnico di Bari, Dipartimento Dicar, di Maurizio Marrese (supporto scientifico all’ufficio di Piano per gli aspetti ambientali e naturalistici), di Alfredo De Giovanni (supporto scientifico all’ufficio di Piano per gli aspetti idrogeomorfologici), del Dirigente del Settore Urbanistica ed Assetto del Territorio della Provincia, Vincenzo Guerra e del Coordinatore tecnico dell’Ufficio di Piano, Mauro Iacoviello. Per questa parte il PTCP riconosce e recepisce tutte le previsioni degli strumenti di pianificazione vigenti in campo ambientale del territorio provinciale (PAI; PUTT, PPTR, Piano Energetico Provinciale ecc.). Perciò, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale contribuisce con un lavoro di sinergia, tra le previsioni di tali strumenti di pianificazione, integrando i quadri di conoscenza e fornendo risposte ed indirizzi relativamente alle questioni specifiche lasciate irrisolte o poco indagate. Nel caso specifico dei contenuti di assetto in materia ambientale, il Piano approfondisce le questioni connesse alla difesa del suolo ed a quella ambientale e paesaggistica, consolidando i rapporti di co-pianificazione tra Autorità di Bacino e Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. «Nella seduta dello scorso 19 febbraio, il Consiglio ha approvato all’unanimità dei presenti lo schema di PTCP, a dimostrazione del buon lavoro svolto in questi anni, in sinergia con i soggetti istituzionali, le rappresentanze di categoria e il mondo professionale e culturale locale - ha affermato il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Ventola -. Dopo la pubblicazione dell’avviso di deposito dello Schema di Piano, dovranno decorrere 60 giorni nel corso dei quali i cittadini, i tecnici e le Amministrazioni possono proporre eventuali osservazioni. Per questo abbiamo deciso di calendarizzare tre sedute di approfondimento 16 IL FIERAMOSCA di Emmanuele Daluiso* La nuova sfida del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Un momento del consiglio provinciale in Consiglio. La fase successiva sarà, invece, l’approvazione del Piano da parte della Regione Puglia. Contiamo entro la fine del nostro mandato di lasciare al territorio uno strumento fondamentale per il suo sviluppo quale il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale». «La sua visione strategica, infatti, esalta le peculiarità delle nostre città: dal Porto di Barletta alle strade interne di collegamento verso la Murgia, passando per l’Ofanto e per le innumerevoli risorse paesaggistiche - ha invece affermato l’Assessore alla Pianificazione Territoriale della Provincia di Barletta Andria Trani, Domenico Campana -. È troppo complesso il percorso di approvazione del Piano; non a caso, in Puglia solo la Provincia di Foggia lo ha approvato, mentre quella di Lecce ne ha avviato il percorso di pianificazione». Martedì 4 marzo è stato discusso il Sistema Insediativo e degli usi del Territorio, mentre mercoledì 5 marzo è stata la volta del Sistema dell’Armatura Infrastrutturale. MARZO 2014 A febbraio scorso il Consiglio Provinciale ha adottato lo Schema di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), uno strumento di governo del territorio -previsto dalla normativa nazionale sugli enti locali (decreto legislativo 267/2000) e disciplinato dalla Legge Regionale 20/2001- finalizzato a determinare gli indirizzi generali di assetto del territorio e, in particolare: a) le diverse destinazioni del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti; b) la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione; c) le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque; d) le aree nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve naturali. Si capisce bene che non si tratta di un piano di sviluppo territoriale in senso stretto, ma nella logica moderna dello sviluppo sostenibile esso rappresenta un punto fondamentale per costruire una visione e una strategia di sviluppo complessivo del territorio della BAT, a prescindere dalla prevista abolizione delle Province, che l’attuale Governo dovrebbe portare a compimento. L’impostazione metodoMARZO 2014 logica del PTCP della BAT ha per altro dato rilievo alla storia della programmazione che ha interessato la BAT nell’ultimo ventennio, promuovendo persino una valutazione dei risultati d’impatto dei vari programmi realizzati sullo sviluppo del territorio. Ne è venuto fuori un quadro di conoscenze (ambientali, sociali, economiche, ecc…) senza precedenti e la indicazione di alcuni progetti strategici per lo sviluppo del territorio, finalizzati anche ad agganciare le opportunità finanziarie della nuova programmazione europea 2014-2020. Si tratta di uno strumento sfidante, che pone attori pubblici e privati del territorio di fronte alle loro responsabilità, soprattutto nel creare una governance del territorio di qualità, fattore sempre più strategico nelle possibilità di successo dello sviluppo territoriale, come dimostrato da varie analisi empiriche a livello internazionale. Dal PTCP, insomma, potrebbe nascere un più ampio piano di sviluppo del territorio della BAT. La BAT e la Puglia continuano a perdere competitività nel contesto europeo È una sfida che non può essere persa, perché anche i più recenti indicatori mostrano le difficoltà in cui si sta dimenando la BAT da oltre un decennio. I dati di EUROSTAT, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, mostrano che la BAT ha perso molta della sua competitività: tra il 2000 e il 2011 il prodotto interno lordo, a parità di potere d’acquisto, della BAT è sceso dal 71% al 57% della media dell’Unione Europea. Certamente non è una tendenza negativa esclusiva della sola BAT, considerato che nello stesso periodo è stata l’intera Italia a perdere competitività nel contesto europeo, un fenomeno che ha interessato tutte le regioni italiane, anche IL FIERAMOSCA 17 Euro*Idees - Bruxelles quelle del Nord. Ma la BAT è sicuramente fra i territori italiani che hanno maggiormente sofferto di questa tendenza di lungo periodo di declino competitivo e questo evidenzia come ci sia una parte di responsabilità addebitabile a fattori negativi locali che hanno aggravato quelli nazionali e quelli regionali. Nel 2013 il tasso di disoccupazione della BAT, ci dicono i dati ISTAT di fine febbraio scorso, è salita al 22% contro il 12,2% della media nazionale e il 19,8% della media regionale. A partire dal 2008, l’anno in cui è scoppiata la grande crisi mondiale, finanziaria prima ed economica poi, i posti di lavoro persi nella BAT ammontano a fine 2013 a 25 mila, il dato più rilevante fra tutte le province pugliesi. La stessa EUROSTAT, in una sua nota dello scorso anno, ha sottolineato che la perdita di competitività, come quella della Puglia e dei suoi territori, è ancora più grave, in un contesto europeo caratterizzato nel corso dello scorso decennio da un processo di convergenza fra regioni ricche e povere, un periodo che ha visto diverse regioni europee più povere della Puglia nel 2000 diventare più prospere della Puglia nel 2010. Una constatazione che evidenziava l’importanza di politiche di sviluppo territoriale maturate localmente. È necessario rilanciare una forte collaborazione istituzionale e pubblico-privata, riprendere lo spirito del Patto Territoriale della fine degli anni ‘90 I dati su richiamati ci dicono che sicuramente c’è bisogno di una strategia nazionale per la crescita e lo sviluppo, ancora tutta da costruire, e speriamo che l’attuale Governo riesca a pensare ad essa e non solo a proseguire le politiche di austerity. Ma ci dicono anche che è necessario che la Puglia metta in campo una sua specifica strategia e che il territorio della BAT, con la Provincia o senza Provincia, faccia altrettanto. Certo, lo Stato non può sostituirsi all’Unione Europea, nelle cui mani oggi è depositata molta responsabilità nel favorire la crescita e lo sviluppo nei Paesi più in difficoltà, fra cui l’Italia, così come la Regione non può sostituirsi allo Stato e la Provincia non può sostituirsi alla Regione. C’è evidentemente bisogno di strategie coordinate, ma ciascun soggetto non può nascondersi dietro le responsabilità degli altri. Ognuno deve fare la sua parte, ora e non domani. Il territorio della BAT, in particolare, deve ritrovare la forza di orgoglio della fine degli anni ’90 del secolo scorso, quando iniziò a riflettere sul suo futuro, a capire che la crescente globalizzazione dell’economia avrebbe messo a dura prova la sua economia e la sua società ed era necessario attivarsi per iniziare a seminare politiche competitive legate alla valorizzazione delle proprie risorse, rispetto al mondo globale. Nacque così tra il 1996 e il 1997 il Patto Territoriale per l’Occupazione Nord Barese Ofantino, che riuscì a far inserire il territorio nell’azione pilota “Patti Territoriali per l’Occupazione, lanciata nel 1997 dall’Unione Europea, proprio per sperimentare il ruolo attivo dei territori europei nel promuovere crescita, sviluppo e occupazione. Il territorio Nord Barese Ofantino fu selezionato per tale sperimentazione, in un gruppo di 89 territori in tutta l’Unione Europea, per la quale ebbe la possibilità di accedere ai fondi strutturali europei della programmazione 1994-1999, oltre che a fondi aggiuntivi nazionali: oltre 50 milioni di euro, poi integrati con ulteriori fondi che il Patto riuscì ad attivare tra il 2000 e il 2001. Si è trattata di una esperienza valutata positivamente, tanto a livello europeo, quanto a livello nazionale, oltreché, più recentemente, a livello locale proprio nell’ambito dei lavori del PTCP, una esperienza che per andare avanti e raggiungere ulteriori risultati avrebbe dovuto superare alcune criticità emerse nella fase sperimentale, in particolare il ruolo invadente della politica e l’insufficienza di progetti di rete, di cooperazione, tanto pubblici quanto privati. Ma tali spunti di riflessione non sembra che abbiano interessato la politica e le classi dirigenti del territorio: la gestione del Patto a partire dal 18 IL FIERAMOSCA Cultura 2003-2004, secondo giudizi sempre più ricorrenti, è passata da una fase di alta professionalità ad una fase sempre più clientelare (si continua a parlare a tutt’oggi da parte di politici e non politici del Patto come di un “poltronificio”, di un “impiegatificio”) ed oggi i suoi soci, cioè i Comuni, stanno decidendo se chiuderlo o mantenerlo. Per mantenerlo, ovviamente, bisogna avere una visione dello sviluppo del territorio per il prossimo futuro e una strategia per perseguirla, che assegni al Patto un suo specifico ruolo, che non può che essere che quello di soggetto promotore di innovazione e di cambiamento del contesto economico, sociale e istituzionale, ma anche qui le decisioni dei Comuni sembrano piuttosto legate all’austerity, alla spending review. Non vi sono strategie all’orizzonte - e se ci sono non sono note - e un conseguente piano di riorganizzazione della struttura operativa. Non parliamo del Piano strategico territoriale Vision 2020, che avrebbe dovuto rappresentare l’evoluzione del Patto Territoriale, un piano da tutti considerato un completo fallimento, dopo aver speso oltre 1,3 milioni di euro in consulenze, che avrebbero dovuto partorire una strategia e progetti di sviluppo realmente realizzabili. Non parliamo di altre iniziative che non hanno lasciato grande traccia sul territorio. La scienza economica ha messo in evidenza, nell’ultimo ventennio, che la capacità di apprendimento dei territori è un fattore rilevante per la sua competitività, un fattore su cui, evidentemente, il territorio non sta investendo a sufficienza. Le opportunità della programmazione europea 2014-2020: circa 15 miliardi di euro per la Puglia L’ultimo decennio, insomma, dopo il sussulto della fine degli anni ’90, è stato un decennio di storia di declino del territorio della BAT, un declino che oggi appare tragicamente anche nelle statistiche, soprattutto quelle della crescita e dell’occupazione, come abbiamo suddetto. Non è che non vi siano iniziative, soprattutto nel campo della imprenditoria privata, degni di nota, nel settore manifatturiero, come in quello agricolo o in quello turistico, iniziative in grado di affermarsi anche a livello internazionale, ma si tratta di iniziative isolate, che non fanno sistema sul territorio, che non hanno la forza di cambiare le statistiche fondamentali del territorio, di invertire la tendenza in atto del declino. Il Piano Territoriale Provinciale fa nascere nuove speranze, rispetto alle quali la classe politica in generale, i Sindaci in particolare, e più ampiamente le classi dirigenti del territorio hanno una grande responsabilità. Sta per partire la nuova programmazione europea 2014-2020 che ha già assegnato alla Puglia oltre 5 miliardi di euro, a cui andranno aggiunti ulteriori fondi nazionali, quelli del cofinanziamento nazionale dei fondi europei e quelli del Fondo di Coesione e Sviluppo. Alla fine dei negoziati in corso, fra qualche mese, la cifra potrebbe lievitare sino a 15 miliardi di euro per tutto il periodo dal 2014 al 2020. Come si sta preparando il territorio della BAT per questo appuntamento, per utilizzare una parte cospicua di tali risorse finanziarie? Le regole per l’utilizzo di questi nuovi fondi sono molto selettive, più che in passato, e premieranno quei territori che sapranno dotarsi di una strategia di sviluppo ben precisa, costruita sulla collaborazione pubblicoprivato, e mettere in campo progetti pubblici e privati coerenti con la strategia assunta e di cui siano valutabili ex ante obiettivi e risultati attesi. Regole, insomma, che non lasciano spazio alla improvvisazione, che hanno bisogno di una elevata capacità di apprendimento collettivo e di organizzazione. Non sarà il caso di svegliarsi e organizzarsi adeguatamente per evitare che le future statistiche registrino un ulteriore peggioramento della situazione, che si perpetuino gli errori delle passate programmazioni 2000-2006 e 2007-2013, che hanno portato sul territorio scarsi fondi? * Vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles MARZO 2014 NON VIVERE DI RIMPIANTI IL NOSTRO FUTURO È NEL TURISMO di Francesco Petruzzelli* L entamente, ma inesorabilmente, le luci della città si stanno spegnendo nella indifferenza generale. E mi vengono allora in mente tanti ricordi di un passato neppure tanto remoto, quando assistevamo ad una sorta di congestione di veicoli, una moltitudine di gente, in città, per fare shopping nei negozi gremiti di clienti. Certo, allora (e mi riferisco agli anni Ottanta), in famiglia lavoravano in tanti, riuscendo a raggranellare - tutti insieme - magari anche un reddito familiare mensile di 3 milioni (di vecchie lire). E questo a prescindere dal lavoro nero, che sarà stato pure eticamente riprovevole, ma se produceva entrate sicure, non ci si andava tanto per il sottile ad incassarlo per spenderlo in parte, e in parte per investirlo nell’acquisto di una casa o in depositi bancari. Bei tempi, quando le famiglie prosperavano e alle dieci di sera via Trani era trafficata dai turnisti della notte, in prevalenza addetti alle “giostre” dei calzaturifici. Ne prosperavano tanti, specialmente nella zona industriale di via Trani, ma qualcuno anche nelle aree commerciali di via Foggia e via Callano e persino in città, in qualche sottano che avrebbe dovuto essere utilizzato a garage, e ci lavoravano invece le tomaie. Senza dire dell’indotto che tutta questa vitalità produttiva determinava, basti pensare agli stampi e ai trasporti. Naturalmente non tocca a me approfondire le cause più recondite dell’innesco di quella crisi che a partire dagli inizi degli anni Novanta avrebbe determinato il crollo del nostro comparto più redditizio, sia industriale che commerciale, con incalcolabili riflessi sul sistema economico generale cittadino e comprensoriale. Forse allora, quando qualcuno cominciò a lanciare l’allarme di una produzione inflazionata che, per la modesta qualità produttiva, avrebbe finito col pregiudicare il mantenimento di quel livello produttivo, molti credettero che quei profeti di sventura esagerassero. Noi pure, che eravamo agli esordi della nostra attività di ristoro, la prendemmo male, come un infausto annuncio di un’imminente crisi congiunturale. E invece andò proprio così, che tennero duro e sopravvissero, quegli imprenditori che curarono per tempo la qualità della loro produzione e la selettiva ricerca di mercati più appropriati, e oggi continuano nel loro trend produttivo. Basti pensare ai ARMACIA OSI NON SOLO FARMACI FARMACIA POSI del Dott. Fabio Rocco Posi Via A. Casardi, 22 - Barletta tel. 0883 531209 - fax 0883 330616 - info@farmaciaposi.it MARZO 2014 Un momento del Certame Cavalleresco (FOTORUDY) calzaturifici che producono scarpe sportive o antinfortunistiche e che seppero resistere all’ondata di crisi che travolse in pochi anni la nostra classe imprenditoriale, costruita come un castello di carte, con effetti devastanti inflattivi innanzitutto sul comparto edilizio-abitativo. Tranquillizzati da rassicuranti buste paga, tanti lavoratori che avevano acceso un mutuo sulla casa, stentarono ad onorare il loro cadenzato impegno mensile, per cui ancora oggi non deve stupire che non sono pochi i cantieri che lavorano a intermittenza. Ne è un evidente segnale la selva di gru che - immobili - ancora si intravedono alla vista degli automobilisti che percorrono la 16 bis. Non solo il lavoro latita - quindi anche il credito bancario s’è rarefatto - ma spesso si possono dire fortunate quelle famiglie dove entravano quattro stipendi, se ancora lavora il capofamiglia. E la classe politica? gli amministratori che avrebbero potuto, se non vanificare, almeno attenuare - con i loro tempestivi avvertimenti - gli effetti della crisi? Latitanti, perché essi pure vittime di una condizione di permanente litigiosità (basti pensare che in vent’anni si alternarono quasi altrettanti sindaci). E con questa instabilità di governo, con questa atrofizzata classe politica, come trovare il rimedio ai danni incombenti di una recessione senza fine? Una depressione che si è progressivamente aggravata nell’affermazione di un principio economico di globalizzazione dell’economia mondiale che non ci voleva un’arca di scienza per prevedere che avrebbe penalizzato i paesi - come il nostro - col più alto tasso di applicazione dei diritti sindacali, a beneficio di quelle realtà - specialmente asiatiche - che producono a costi decisamente più bassi dei nostri. Non tocca a me, che faccio il ristoratore, fare diagnosi e somministrare terapie, eppure, al punto in cui stanno le cose, e poiché - nonostante tutto - restiamo ancora la città della provincia col più alto indice di risorse turistiche, si potrebbe pure esplorare una strada alternativa, quella del turismo. IL FIERAMOSCA 19 Cultura Urbanistica Siamo seduti su una miniera d’oro e non ce ne siamo accorti Il turismo è infatti una gran bella risorsa finora non adeguatamente sfruttata che potrebbe determinare degli incentivi moltiplicatori su altri settori con cospicui ritorni economici ed occupazionali. Come diceva qualcuno, siamo seduti su una miniera d’oro e non ce ne siamo accorti, neppure oggi che le nostre alterne risorse economiche sono ridotte al lumicino. Spesso vado all’estero e mi accorgo che talvolta basta poco, anche una finta leggenda, per orientare le scelte di grandi masse turistiche. Penso al Mostro di Lochness, in Scozia, che porta in quella località due milioni di visitatori all’anno! Avete un’idea delle utenze e delle presenze nei ristoranti e negli alberghi, nei musei e nei negozi di souvenirs? È mai possibile che persino una piccola statua su uno scoglio a Copenaghen (La Sirenetta) sia annualmente meta di milioni di turisti? Oppure la statua dell’Enfant qui pisse capace essa pure di muovere un cospicuo volume di presenze turistiche? E potrei continuare con tanti altri esempi, come la recente scoperta, a Matera, di orme preistoriche di dinosauri che, adeguatamente pubblicizzate, lasciano intravedere l’arrivo di migliaia di turisti da tutto il mondo… E noi? noi che siamo depositari di uno straordinario patrimonio storico-architettonico-artistico e quant’altro, cosa aspettiamo a muoverci? Noi, depositari di eventi storici di portata mondiale come la Battaglia di Canne la cui leggenda è alimentata dal mito del grande Annibale; o la Disfida di Barletta che potrebbe essere veicolo di un grandissimo numero di turisti (qualche rara volta in passato l’abbiamo sperimentato); e che dire del ricordo delle Crociate se è vero come è vero che Barletta nel Medioevo è stata sede per il Meridione del Priorato dei Cavalieri Templari e non solo, ma anche dei Teutonici e degli Ospedalieri, all’ini- zio di via Trani! Noi, che possiamo vantare un patrimonio di chiese di profonda cultura storica prima ancora che religiosa (come nel caso della Basilica del Santo Sepolcro o della Chiesa dei Greci), di sontuosi palazzi cinquecenteschi talvolta sede di mostre permanenti come il Museo De Nittis a Palazzo della Marra, di un grandioso Castello fra i meglio conservati d’Italia, di un magnifico Teatro che gli addetti ai lavori hanno ribattezzato “piccolo S. Carlo”, e di Eraclio, una statua bronzea unica nella suggestione rievocativa in abiti imperiali bizantini, che ha finito col diventare un po’ il simbolo della città. di Raffaella Porreca Salerno* Investire in turismo: è il futuro della nostra città Come si può essere ciechi e non capire che il futuro della nostra città è il turismo? Non solo della nostra, ma anche delle vicine città delle quali la nostra è capofila con le quali sarebbe auspicabile promuovere una comune attività promozionale, magari rilanciando una struttura già esistente e collaudata come “Puglia Imperiale”. E ora mi rivolgo direttamente ai nostri amministratori, perché solo da loro può venire un coordinamento di quelle iniziative che potrebbero determinare non la ricaduta - a Barletta come sul territorio circostante - delle tante potenzialità fin qui del tutto ignorate. Ci si obbietta che mancano le risorse finanziarie, ma è proprio per alimentare questa nuova ricchezza, che è necessario sostenerla, con iniziative promozionali. Ma amici amministratori, avete idea di cosa si potrebbe mettere in moto? Dall’edilizia che dovrebbe ristrutturare tutti i nostri monumenti storici in disuso, alle guide turistiche preparate dai nostri giovani laureati in lingue e in storia, dai ristoranti pieni tutti i giorni agli hotel gremiti, dai negozi di souvenirs a quelli di prodotti alimentari tipo olio, vino, negozi di libri e gadget… È questa - a parer mio - la soluzione immediata per cui la comunità di Barletta deve adoperarsi affinché si inizi subito a programmare un piano turistico di larghe vedute. Bisogna intervenire immediatamente trascurando le iniziative di modesto conio, come tutte quelle istituzioni che non fanno altro Incontro della delegazione pugliese a Roma guidata da Raffaele Fitto e Francesco Amoruso che farci perdere tempo (come certe con il Presidente Berlusconi per la nomina dei nuovi coordinatori e vice coordinatori delle promesse regionali inevase a propoSegreterie Provinciali. sito della valorizzazione di Canne), Per la nostra provincia di Barletta Andria Trani l’Assessore Dario Damiani nominato vice mentre il mio appello naturalmente coordinatore provinciale, insieme ai colleghi di partito Tonia Spina, Fedele Lovino ed è rivolto innanzitutto alle Istituzioni Emanuele Cozzoli. Confermato l’incarico di coordinatore provinciale all’On Benedetto pubbliche che a mio modesto parere Fucci. possono incidere, come il sindaco e il prefetto. Siamo ancora in tempo a recuperare tutto il tempo perso e a riaccendere le luci della città, ma facciamolo con un senso di corale Da sinistra: il presidente partecipazione attivandoci tempedella Provincia BAT Franstivamente, alieni da ogni atteggiacesco Ventola, l’on. Benemento scettico e dilatorio. Pensiamo detto Fucci, il Presidente in positivo e cerchiamo - insieme del partito Silvio Berludi fare “sistema” in una visione non sconi, l’assessore BAT astratta e pessimistica ma ottimistica Dario Damiani, i colleghi e - soprattutto - operativa. di partito Tonia Spina ed Nominati i nuovi coordinatori provinciali di Forza Italia Emanuele Cozzoli 20 IL FIERAMOSCA Urban ecology o periferie? * Ristoratore centro storico MARZO 2014 U n grido di dolore si eleva dalla periferia di Barletta e ciò che vediamo e viviamo quotidianamente ci angoscia. Cemento a dismisura per decine di palazzi in costruzione in luoghi peggiori del nulla. Il nulla è il vuoto ed il vuoto si può plasmare; altro è il degrado. Cemento, terra, rifiuti, fango e tutto intorno una quotidianità che tenta di farsi spazio. Ragazzi con vocabolari e zaini, mamme, ben vestite, mano a mano con i propri figli tentano di attraversare indenni dune di terra, pozzanghere, cumuli di pietre e valanghe di rifiuti per raggiungere strade parzialmente asfaltate prima che la campanella della scuola suoni lasciandosi alle spalle una vastità desolata senza servizi, né panetterie, né uno straccio di marciapiede con all’orizzonte la strada statale 16 bis. Non potevo credere ai miei occhi, una domenica mattina, quando in fondo a via Dante Alighieri ho visto un branco di cani randagi attorniare un gruppo di ragazzi che, un po’ titubanti, tentavano di raggiungere la vicina chiesa. Baracche e capannoni orrendi rendono la periferia qualcosa di simile all’inferno. Ma chi abita e vive qui è cittadino barlettano, come chi abita e vive nel centro della città, paga le stesse tasse per avere gli stessi servizi e nondimeno viene abbandonato al suo destino sette giorni su sette. Periferie dimenticate dove non si investe né in recupero urbano, né in servizi e né in manutenzione. Credevo le periferie come città pensate e costruite, vissute e godute. Credevo se ne dovesse occupare la politica “polis-città”. Ma intanto che la politica si organizza, chi prende in cura le nostre periferie che, seppure abitate dall’80% della popolazione urbana, appaiono come tristi dormitori? Chi curerà e salverà le periferie? Chi le renderà belle e funzionali e chi consegnerà ad esse futuro e dignità? Quando e come si congiungeranno ai centri storici ed alla loro bellezza? Chi saprà disegnarle urbanisticamente ed architettonicamente? La risposta verrà dai giovani e dai talenti, dai competenti e da chi non si arrenderà alla sottocultura, alla bruttezza ed alla mediocrità. Le salverà chi sente vitalità, chi ha senso estetico, chi conosce valore della qualità. Persone di cultura che sanno amministrare ed agire. Come? Intanto smettendo di produrre migliaia di metri cubi di cemento per nuove costruzioni, divorando terreno e verde, sottraendolo all’agricoltura. Costruire, semmai, sull’esistente che equivale a riqualificare aree come la ex distilleria e l’ex mattatoio o altro e porre fine alla criminosa bulimia edificatoria, occupandosi dei servizi e della qualità di vita nelle periferie. Organizzare scuole, luoghi di aggregazione e di cultura e di saperi “in ed outdoor”, teatri, palestre, ristoranti, aree attrezzate e pensate per i bambini, gli anziani e gli animali. MARZO 2014 Aree per scambiarsi umanità e gioia. Intensificare, se non programmare, un servizio di trasporto degno di tale nome, per favorire i movimenti senza sovraccarichi con il centro città e contestualmente promuovere la sensibilizzazione alla autosostenibilità sia essa energetica sia essa riferita ai rifiuti urbani o alle coltivazioni a km zero. Creiamo le condizioni per rendere le periferie splendide abbellendo tutto quello che ormai c’è e che non può essere demolito. Occupiamoci delle nostre città periferie in modo che una semplice passeggiata non sia un giro all’inferno in compagnia di prostitute e protettori. Ognuno faccia la sua parte, cittadini, politici, costruttori, architetti, intellettuali, associazioni, chiese. In Nord Europa è pratica antica, ma i progetti Shagree (Green Shadow Program), uno di questi approvato di recente a Bari, ed orti di 1.000 metri quadrati sui tetti di Chicago dimostrano che il mondo guarda all’Urban ecology come migliore chiave di lettura del vivere moderno. Consiglio di unirsi a queste organizzazioni internazionali, delle quali la Scandinavia è capofila, che in rete si occupano in termini di ricerca e divulgazione del vivere secondo natura. Iniziative che partono anche da associazioni come Stand buyldings, Laboratori Urbani, SMALL, Rebel Italia o Temporiuso.net. Zone della città abbandonate o relitti come quelli citati e che producono un danno turistico, economico, ambientale, sociale oltre che di immagine siano oggetto di attenzione quotidiana, vengano riqualificate, rigenerate, rianimate e date ai giovani che attraverso progetti di start up possano fare impresa, cultura e stimolo virtuoso. Impegniamoci perché le città siano belle, tutte in tutti gli spazi, congiungiamo e ricuciamo lo strappo cosicché non si debba provare mai vergogna e tornando ognuno nelle proprie case si possa dire di essere tutti cittadini di una sola augusta città. * Vivi Barletta Tra la Cattedrale e il Castello, in pieno centro storico, sullo sfondo del mare e delle balze garganiche Il Covo delle Sirene è la cornice ideale per cerimonie, feste, meeting e aperitivi ristorante bar gelateria Barletta · Piazza Castello, 1 · Tel. 0883 346 514 www.ilcovodellesirene.it IL FIERAMOSCA 21 Incontro IL PRESIDENTE VENTOLA IN VISITA ALLE CANTINE DELLA BARDULIA VINO A REGOLA D’ARTE I n un piovoso pomeriggio degli inizi di marzo, il presidente della Provincia Francesco Ventola, accompagnato dall’assessore alle Finanze Dario Damiani e dai più stretti collaboratori del suo staff, ha visitato le “Cantine della Bardulia” su via Foggia, uno dei più grandi complessi vinicoli pugliesi, una bella realtà nello sviluppo dell’economia locale, tanto più apprezzabile in quanto opera in un periodo di profonda congiuntura economica. L’incontro si è svolto in due tempi. In un primo momento nell’ufficio del presidente Francesco Fumarulo, attorniato dal consiglio direttivo, e successivamente in azienda. Il presidente Fumarulo ha ricostruito brevemente, a beneficio dei suoi ospiti, la storia della cooperativa, da quando i primi soci - 34 anni fa - decisero di mettersi insieme per tentare questa avventura, fino all’attuale situazione societaria che vanta 420 soci, cioè altrettante aziende agricole con una produzione annua di 400mila quintali di uve da tavola, doc e igt (diversificate in varie tipologie) e 12mila quintali di olive per olio extravergine del valore complessivo di 16 milioni di euro. Il presidente Fumarulo ha tenuto a rimarcare come questo progressivo ampliamento della attività sia avvenuta di pari passo con una sempre maggiore consapevolezza gestionale dell’azienda, che dopo aver incrementato il numero dei soci e quindi della produzione non solo in termini di quantità ma anche di qualità - sia quella vinicola che 22 IL FIERAMOSCA Via Foggia, 118 - Barletta Tel. 0883 510 421 - Fax 0883 510 429 www.cantinedellabardulia.it info@cantinedellabardulia.it La visita all’azienda. Da sinistra il presidente delle “Cantine della Bardulia” Francesco Fumarulo, il presidente della Provincia Francesco Ventola e l’assessore alle Finanze Dario Damiani MARZO 2014 MARZO 2014 Nell’ufficio del presidente Francesco Fumarulo olearia - ha poi curato sempre di più la commercializzazione internazionale curando specialmente i rapporti con Germania, Francia, Svezia, ma espandendoli poi anche coi paesi dell’Est europeo e ai paesi extraeuropei ed asiatici. Il presidente ha completato la sua esposizione anticipando la presenza della “Bardulia” al prossimo Vinitaly, nella famosa mostra vitivinicola di Verona. Il presidente Ventola, dal canto suo, ricordando le sue origini di funzionario bancario, ha sottolineato con cognizione i meriti di questa bella realtà imprenditoriale della città di Barletta e del circostante territorio e ha evidenziato come le “Cantine della Bardulia” rappresentano oggi una delle realtà produttive più importanti del mondo cooperativo regionale in quanto, nata in una logica sociale e assistenziale, ha finito invece con l’assumere una nuova più aggiornata finalità, cioè quella di una grande azienda vinicola che non si limita più solo alla produzione, ma vanta anche una notevole capacità di commercializzazione del suo prodotto, non solo su scala nazionale ma anche internazionale intensificando i suoi commerci sia relativamente ai prodotti vinicoli, che a quelli oleari. All’incontro nell’ufficio del presidente, ha fatto seguito una visita in azienda, una grande realtà con magnifici giganteschi silos, grandi capannoni e un processo produttivo di imbottigliamento fra i più moderni ed efficienti. Nel corso della istruttiva passeggiata, il padrone di casa ha illustrato agli ospiti le varie fasi del processo produttivo, sia quello vinicolo che quello oleario. Al termine dell’incontro, una rapida visita al centro vendita aziendale dove il presidente Fumarulo ha fatto dono ai suoi ospiti di un cadeau aziendale. R.R. IL FIERAMOSCA 23 Chiesa Padre Vittorio Marzocca una missione lunga una vita di don Rino Caporusso* N on un gusto pauperista e neanche un gusto sterile di mortificazione. Non è questa la povertà evangelica. Il Maestro è nato bambino e la sua povertà è iniziata da qui: un Dio che annulla i poteri di supereroe e sceglie di accompagnarci nei nostri passi affaticati e lenti del cammino della vita. «Amare è condividere in tutto la sorte dell’amato» dice Papa Francesco. E cosi è stato per Gesù. La grande tentazione di sempre è quella di salvare il mondo con adeguati mezzi umani. È sufficiente? «La ricchezza di Dio non può passare per mezzo della nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà animata dallo Spirito di Cristo» afferma ancora il Papa. Di questa povertà umana fatta di condivisione, di generosità, di speranza e solidarietà, i missionari ne fanno vangelo in ogni angolo della terra. Questa è anche la vita del novantenne padre Vittorio Marzocca, missionario comboniano di Barletta, che ha donato 52 anni all’Africa. Discendente da una famiglia di sacerdoti del 1800, si ricordano i canonici Marzocca, ultimo di nove figli (di cui oggi è vivente solo la sorella Luigia). Suo padre Giovanni, uomo buono e pacifico, maestro carpentiere e bottaio, tutti i giorni alle 5.30 andava a Messa a Sant’Agostino da don Michelino Di Miccoli. Vittorio disse il suo primo sì a dieci anni, quando frequentando la parrocchia di San Giacomo chiese di entrare in seminario e fu don Peppino Damato a inviarlo. Quell’anno da Barletta ne partirono in 10, ma fino alla fine rimase lui solo, confidando sempre ai suoi amici: “sono missionario e muoio così”. Le prime difficoltà iniziarono proprio in famiglia. La madre Angela Dileo non lo voleva mandare in seminario e lo invitò a studiare a Barletta. Donna forte e battagliera, non gli diede il corredo per partire, proprio per scoraggiarlo, ma poi glielo portò andandolo a trovare in seminario. Invece fu il dottor Antonio Scommegna che compilandogli un certificato medico lo invitò e lo incoraggiò a partire. Fu mandato a Firenze per il noviziato, in piena guerra (194143), pronunziando i primi voti il 7 ottobre 1943, festa del S. Rosario, e per molti anni giorno “tradizionale” per la consacrazione a Dio tra i Comboniani. Dal 1945 al 1947 fu scolastico a Verona e dal 1° luglio 1947 al 30 giugno 1948 a Venegono, dove completò gli studi. Infatti, mentre ricevette gli Ordini Minori da Mons. Girolamo Cardinale (Verona), ricevette gli Ordini Maggiori dalle mani del Cardinal Schuster, nel Duomo di Milano. Dopo l’ordinazione venne mandato in Inghilterra a studiare la lingua per un anno; quindi partì per l’Uganda, nella diocesi di Gulu. Un breve periodo a Gulu (cattedrale), poi venne destinato alla parrocchia di Kitgum come assistente (novembre 1950 - luglio 1953). Nel 1953, dopo un breve periodo a Verona come addetto al ministero, ritornò in Uganda dove venne trasferito nel West Nile, per essere cappellano della Scuola Secondaria di Nyapea. Dal 1955 al 1959 fu a Lodonga direttore spirituale nella giovane Congregazione dei Marian Brothers, un Istituto di Fratelli, dei quali l’insegnamento nelle scuole è l’apostolato principale. Nel 1959 (agosto) venne destinato al Noviziato di Gozzano (Novara) come Socio del Padre Maestro e dal 1960 al 1961 al noviziato di Firenze. Per insistenza dei superiori dal 1961 al 1962 fu Direttore Spirituale degli studenti in Casa Madre, Verona. Finalmente, nel luglio del 1962, riuscì a tornare in Uganda, ma come cappellano anche là, nel grande ospedale di Lacor, Gulu. Nel 1965 venne trasferito qualche centinaio di metri più M Free W F spot LUPO DI MARE Bra c eri a di p e s c e Piazza Marina, 52 - BARLETTA Tel. 0883/885040 - 339.4853985 24 IL FIERAMOSCA MARZO 2014 MARZO 2014 www.lupodimarebarletta.it info@lupodimarebarletta.it IL FIERAMOSCA 25 Chiesa In città in giù, alla parrocchia della Cattedrale di Gulu, dove ebbe un ministero più “generale” tra il popolo cristiano. Padre Vittorio per il suo carattere riservato - lo si è potuto sapere solo dai confratelli - si faceva mandare dall’Italia la soda per fare il sapone e suo cognato Ruggiero comprava i semi al mercato di Barletta per farli piantare in Uganda. Nel 1971 tornò nel “bush”: venne trasferito a Kalongo, ma anche qui c’era un grande ospedale, dove il padre era chiamato spesso per il ministero ai malati e ai moribondi, oltre al lavoro pastorale nelle cappelle della missione. Nel 1978 divenne parroco di Namokora, sempre nella diocesi di Gulu, e nel 1980 passò alla parrocchia di Awach. Per facilitare l’approccio della popolazione alla liturgia e alla catechesi padre Vittorio scriveva testi in inglese. Dal 1985 si trovò nella parrocchia di Gulu Town (cioè, al centro della città) addetto al ministero pastorale. In questi anni padre Mattia Bizzarro e padre Raffaele Di Bari sono stati per padre Vittorio Marzocca due grandi fratelli. Con gli occhi commossi di lacrime, Arcangela Rinella, nipote di padre Marzocca, riferisce un episodio raccontato da padre Mattia. Una volta i tre si trovavano insieme in Uganda nel periodo della guerra che faceva morti tragiche e atroci. Erano chiusi da giorni in uno stanzone, senza mangiare, i guerriglieri manifestavano la chiara intenzione di uccidere padre Raffaele Di Bari, tenendogli l’arma continuamente puntata addosso. Lo minacciavano con aggressività perché padre Di Bari si prodigava a raccogliere i bambini arruolati con la forza, e a salvarli. Padre Raffaele “si espose tanto”, continua Ezio Spina, nipote acquisito di padre Vittorio. Nel 12 giugno 1999, padre Vittorio si preparò per la celebrazione del suo 50° di Sacerdozio (nozze d'oro) con un corso di aggiornamento a Roma, che incluse un mese di pellegrinaggio in Terra Santa. La sorella ricorda un episodio del suo 50° sacerdotale: gli regalarono indumenti sacerdotali ma avrebbe tanto desiderato continuare a sostenere economicamente persone e opere missionarie intraprese in Uganda. Il 24 settembre 2006 presso la Parrocchia del Crocifisso ricevette la “Cattedra degli Anàrgiri”, riconoscimento rivolto a coloro che sull’esempio dei Santi Medici esercitano nel completo disinteresse economico un altruismo che merita per loro il titolo di “anàrgiri”, cioè capaci di “curare” senza compenso. Nel 2011 padre Vittorio subì 4 ictus, piccole ischemie dalle quali è più o meno guarito attraverso la logoterapia. L’ultima ischemia, subita due anni fa a Milano dov’è tutt’ora presso la clinica Ambrosoli, lo ha indotto in una condizione per cui è in grado solo di capire e rispondere con gli occhi e con suoni gutturali. Anni fa mi fece dono della sua Bibbia in lingua inglese, quel libro fondamentale della sua esistenza e del messaggio che portava agli altri in missione. All’interno trovai un’immaginetta di Santa Teresina di Lisieux che mi disse essere insieme a padre Daniele Comboni il programma della sua vita: “Le piccole cose sono piccole cose, ma la fedeltà nelle piccole cose è una grande cosa”. Auguri e grazie padre Vittorio. * direttore del centro missionario diocesano “Padre Raffaele Di Bari, Loribamoi” 26 IL FIERAMOSCA NOTIZIE IN BREVE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI Il prof. Ugo Villani nominato presidente del Collegio dei Garanti dei Comportamenti Il prof. Ugo Villani, ordinario di diritto internazionale all’Università di Bari, è stato nominato presidente del Collegio dei Garanti dei Comportamenti della Comunità accademica dell’Università di Bari (cioè del codice etico). La nomina - triennale è avvenuta dopo l’elezione del Senato accademico. Lo Statuto dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” all’art. 38 istituisce il Collegio dei Garanti dei Comportamenti allo scopo di dare applicazione alle disposizioni del Codice dei Comportamenti nella Comunità accademica. Il Collegio è composto da tre professori ordinari con anzianità in questo ruolo di almeno dieci anni, scelti dal Senato accademico con la maggioranza dei tre quarti, fra una rosa di nove componenti proposta dal Rettore, fra docenti di documentata qualificazione scientifica che nel corso della carriera, abbiano testimoniato indiscussa autorevolezza morale e riconosciuta indipendenza di giudizio. Alla designazione del prof. Villani, si è proceduto nel corso di una seduta ad hoc del Collegio dei Garanti dei Comportamenti. Oltre al già nominato collega prof. Villani, sono stati eletti il prof. Giuseppe Loverro e la prof.ssa Luigia Sabbiati. Ha aperto i lavori del Collegio il magnifico Rettore il quale, dopo aver ringraziato i componenti dell’Organo per aver accettato l’incarico, ha ricordato la grande attenzione riposta dall’Ateneo barese sui temi etici, che ha portato l’Università di Bari ad adottare un proprio codice etico prima ancora della emanazione della legge istitutiva n. 240/2010. Dopo aver formulato i più sentiti auguri di buon lavoro ai componenti del Collegio, il Rettore ha promosso la votazione del presidente, eletto all’unanimità, il prof. Ugo Villani. Il prof. Villani ha ricevuto i complimenti da parte del sindaco Pasquale Cascella della cui giunta è stato assessore alla trasparenza e alla legalità, fino alle dimissioni - date a ottobre - per tornare a dedicarsi solo ai suoi studi universitari. MARZO 2014 DELEGAZIONE PROVINCIALE BAT DELL’ISTITUTO PER LA GUARDIA D’ONORE ALLE REALI TOMBE DEL PANTHEON “FRANCESCO CONTEDUCA” In occasione della celebrazione del 136° anniversario dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, svoltasi a Roma nella seconda decade del mese di gennaio u.s., si è registrata la fattiva partecipazione della neonata delegazione della sesta provincia pugliese Barletta Andria Trani “Francesco Conteduca“, sapientemente capeggiata dal Delegato cav. dott. Ruggiero Piazzolla e dalle Guardie d’Onore Giuseppe Porcelluzzi, Alberto De Nisi e dal giovane dott. Filippo Antonio Piazzolla. rilancio dell’economia locale e nazionale, in particolare del Mezzogiorno d’Italia. Mi impegnerò, inoltre, a partecipare a tutte le iniziative che vedano gli amministratori locali difendere la qualità dei servizi pubblici, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela del territorio, la puntuale applicazione della Costituzione per tutelare i diritti dei cittadini a partire, ma non solo, dall’art. 1, che recita: ‘… una Repubblica fondata sul lavoro…’ Gli enti locali sono le istituzioni che hanno un contatto più stretto con i cittadini, con i loro bisogni, con le loro difficoltà. Far sentire forte la voce degli ultimi, di chi oggi ha difficoltà a trovare lavoro, a pagare le tasse imposte dal governo nazionale, a garantire il diritto alla salute e una istruzione pubblica di qualità ai propri figli è un dovere imprescindibile per chi intende rappresentare nelle istituzioni una collettività”. ASSUNTELA MESSINA VICE SEGRETARIA REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO Docente di lettere presso il Liceo Scientifico “Carlo Cafiero” da lunghi anni militante attiva in politica (inizialmente per il PPI), Assuntela Messina - già presidente del PD di Barletta e attualmente componente della segreteria provinciale di Barletta Andria Trani, è stata eletta come una delle tre vice segretarie regionali del PD, guidato dal segretario regionale Michele Emiliano. Vivo compiacimento è stato espresso dal sindaco Pasquale Cascella: “…un affettuoso augurio ad Assuntela Messina per la sua elezione alla vice-segreteria del Partito democratico pugliese, nella certezza che saprà rappresentare la complessa realtà del territorio nel segno della migliore tradizione politica della città di Barletta e con la passione per il cambiamento che contraddistingue il suo impegno”. La cerimonia, organizzata dalla Sede Centrale dell’Istituto e dal suo Presidente cap. di Vascello dott. Ugo d’Atri, ha avuto luogo domenica 19 gennaio u.s. e ha visto la deposizione di una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto, presso il Monumento a Vittorio Emanuele II (Altare della Patria), a seguito della quale tutte le delegazioni provinciali del territorio nazionale hanno sfilato con i propri vessilli lungo il centro storico di Roma, portandosi nel Sacro Tempio del Pantheon, ove è stata officiata la solenne Santa Messa in suffragio dei Re e delle Regine d’Italia. Alla delegazione barlettana sono state tributate le migliori congratulazioni da partecipanti e visitatori, memori anche del fatto che, sebbene nata appena dal 14 luglio 2012, vanta già nel proprio sontuoso carniere un pregevole curriculum contraddistinto da encomiabili attività storicoculturali, ove spicca in maniera ineccepibile la manifestazione del 14 aprile 2013 dedicata a Francesco Conteduca, prima medaglia d’oro al Valor Militare, al quale è intitolata la delegazione BAT. cav. dott. Ruggiero Piazzolla delegato Provinciale BT - Istituto Nazionale GORTP MARIA CAMPESE ELETTA NEL CONSIGLIO E NEL DIRETTIVO NAZIONALE DELL’ANCI Maria Campese, consigliere comunale di Barletta eletta capogruppo di sinistra unita nel consiglio e nel direttivo nazionale dell’ANCI. “Il mio impegno sarà profuso nel difendere la finanza locale dalle politiche di austerità che stanno minando alla base qualsiasi ipotesi di MARZO 2014 LA SCOMPARSA DI DONATO BARILE È venuto a mancare, nei giorni scorsi, il cav. Donato Barile, uno dei primi allenatori del Gruppo Sportivo AVIS Barletta, fondato agli inizi degli anni Sessanta dal prof. Ruggero Lattanzio. Il cav. Donato Barile, ricorda il prof. Franco Mascolo, che gli fu molto vicino in tutti quegli anni, con la collaborazione degli indimenticabili Cosimo Puttilli ed Angelo Marchisella, ha dedicato tutto il suo tempo libero ad allenare centinaia di giovani marciatori i quali, nel corso di un trentennio, si sono fregiati di prestigiosi titoli italiani: campioni italiani di marcia-Allievi-Juniores; campioni italiani di marcia assoluti nel 1963; campioni italiani nelle diverse manifestazioni, tra le quali a Termoli nel 1968: primi nella marcia e primi nella staffetta 4x100, dove gareggiava Pietro Mennea, seguito dal prof. Francesco Mascolo, allenatore dell’AVIS. Penso di interpretare il cordoglio di tutti gli amici che hanno conosciuto l’alto valore morale e la grande professionalità del caro Donato, tra questi mi preme ricordare il prof. Franco Frezza, suo discepolo, dott. Vito Lattanzio, il tecnico Mimmo Ostuni, Savino Albanese e tanti suoi numerosissimi ex atleti. Per me che avevo la responsabilità tecnica degli altri settori dell’atletica non ci sono parole: è stata una persona che amava molto la sua famiglia e i suoi figli, Nino, Franco e Mimmo, che ha educato allo sport; erano tutti degli ottimi marciatori ed ora degli affermati professionisti. Lo stesso entusiasmo lo trasmetteva ai suoi atleti e tutti questi giovani, erano centinaia, li portava a donare il sangue. IL FIERAMOSCA 27 28 IL FIERAMOSCA FEBBRAIO MARZO 2014 2014 2014 FEBBRAIO MARZO 29 29 IL ILFIERAMOSCA FIERAMOSCA Ricordo Iorio a sette anni dalla morte, PEDICO attualità della sua lezione di Pasquale Pedico* S ette anni fa, in una nebbiosa giornata di febbraio, ci lasciava Raffaele Iorio che alla città di Barletta aveva dedicato un gran numero di articoli e di studi monografici sui più importanti eventi che ci hanno reso noti in Italia e non solo, come la Battaglia di Canne, la Disfida di Barletta, le Crociate e i Templari, il tragico Settembre del ’43, per non dire dei personaggi sui quali s’era soffermato con grande acume, uno per tutti, Federico II di Svevia. Ma Iorio non è meritevole d’essere ricordato solo per i suoi studi, ma anche per le sue sulfuree polemiche che dalle colonne della Gazzetta - specialmente con le sue aggressive “lettere al direttore” - hanno animato le cronache culturali di quegli anni. E a questo proposito come non ricordare, per la sua forte carica di attualità, il pungente ammonimento ricordato qualche giorno fa da Renato Russo sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, tratto da un suo intervento del 2004 su “Baruli Res”, Annuario storico della Sezione barlettana della Società di Storia Patria della Puglia, sul turismo culturale. Iorio, all’epoca presidente sezionale della Società, s’era recato a Stoccarda, in Germania, per tenervi una lezione di storia, e passando per il piccolo comune di Schorndorf ne aveva visitato il museo, traendone un insegnamento che cercò di trasmetterci in un articolo di cui mi piace riportare la parte centrale, nella quale auspicava che finalmente i nostri amministratori e dirigenti alla cultura non si limitassero a gestire l’ordinaria amministrazione, ma si accorgessero finalmente dei grandi tesori che avevamo a portata di mano e che invece continuavamo ad ignorare. Ed ora la parola a Ele Iorio. * * * “Mi si consenta, per chiarire il mio pensiero, di parlare non per concetti astratti, ma, come Gesù, per parabole e immagini. Mesi fa sono stato a Schorndorf, Baden-Württemberg, in Germania, tra Reno e Danubio, a una settantina Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio Barletta di km da Stoccarda (andavo al dipartimento di medievistica di quella Università). Poco più di un’ora di volo diretto da Bari. E come a Bari sta Carbonara, così a Stoccarda sta Schorndorf: un migliaio di famiglie. Senonché, visitandone dopo cena il museo, ecco la sorpresa. Nella sezione preistorica, la visione di una cripta circolare, nuda, in vetrocemento e con pareti in finta roccia. Al centro, su un dado d’acciaio sotto una cupola di cristallo, illuminato da un faro, un dente. Molare di Vercingetorige? Macché: zanna di cinghiale del 6000 a.C. Leggo appena l’informazione, che il faro si spegne e sulla parete buia si staglia, abbagliante, la sagoma d’un maiale che corre lungo il muro circolare. Se ne sente il rumore delle foglie calpestate e il ringhio ferino. D’un tratto, un suon di corno, un grido umano, un sibilo (di fionda, presumo), un tonfo. Il cinghiale crolla. Buio sulla parete, luce sul reperto. Eccola qua, la germanica zanna preistorica. E sapete quanto vale, quella zanna? Dodicimila euro al mese sui biglietti dei visitatori, me l’ha detto Frau Direktorin: circa 300 milioni di (vecchie) lire all’anno. Porco d’un dente. Esco e penso, appunto, alla mia lontana, amata Barletta. Mi stanno bene le sue pantofole e le sue magliette, benissimo le sue orecchiette e i suoi cavatelli. Ma un coccio, basterebbe uno solo dei suoi mille cocci: quante zanne teutoniche subisserebbe!…”. * * * Iorio di queste incomprensibili dimenticanze ebbe più volte a lamentarsene con il sindaco Salerno che gli rispose per iscritto dandogli vaghe, dilatorie assicurazioni e una volta lo ricevette anche a Palazzo, promettendo - ahimé senza mantenerlo - il suo impegno di rilanciare Canne annibalica, lontano da certe fantasiose esagerazioni da kermesse strapaesana. Da allora, purtroppo, durante la gestione maffeiana, con la chiusura del book-shop, il sipario è ulteriormente calato su uno dei santuari archeologici pugliesi più importanti della nostra storia più remota. Questo persistente silenzio da parte dell’amministrazione e dei suoi vertici dirigenziali ci inquieta e ci sconforta. * già Presidente della Sezione di Barletta della Società di Storia Patria MARZO 2014 IL FIERAMOSCA 31 Editoria Editoria Autori barlettani - produzione editoriale 2013 elenco aggiornato rispetto a quello pubblicato nel numero di gennaio Mese Autore Titolo Casa editrice romanzo Il Valico stampa in proprio Sabino Lattanzio biografia Ignazio Monterisi Rotas-Barletta Marzo Matteo Bonadies Giusy Caroppo Rossella Leonetti Angelo Rizzi Vito Cuonzo romanzo arte poesie storia saggio Pater Familias Milella-Lecce Watershed Rotas-Barletta L’altra dimensione stampa in proprio Barulum Nova NazarethRotas-Barletta L’odissea della Sesta Provincia La Penna Blu-Barletta Aprile da una idea di don Michele Seccia religione La vita di Gesù illustrataRotas-Barletta Maggio Ninni Binetti Pasquale Princigalli autobiografico saggio Mia sorella c’ha due bocche Cafagna-Barletta Educatori contagiosi e giovani protagonistiRotas-Barletta Gennaio Ettore Giannella Febbraio Genere Giugno Ruggiero Doronzo arte Giuseppe Lagrasta saggio Renato Russo storia La bellezza del divino Cafagna-Barletta Italo Calvino, la città e la rivoluzioneRotas-Barletta dello spazio interiore La Disfida di Barletta (III ediz.) Rotas-Barletta Luglio Domenico Seccia saggio Enza Piccolo saggio Francesco Del Vecchio biografia La mafia sociale Donne nel Novecento Doris, le ali della principessa (principessa Doris Nayer Pignatelli) Agosto Quella maledetta voglia di vincereRotas-Barletta Renato Russo biografia La Meridiana-Molfetta Rotas-Barletta ed. Kiengle-Ancona Non tanto per conoscereRotas-Barletta quanto per operare: 1990-1997 Urbanistica a Barletta, Rotas-Barletta il tramonto di un’illusione: 1988-2002 Soffri ma sogni Stilo Editrice-Bari Ottobre Autori vari Paolo Doronzo Gaetano Nanula Matteo Bonadies: undici in vent’anniRotas-Barletta L’ex Distilleria di Barletta Rotas-Barletta La verifica fiscale alle imprese Cacucci Editori-Bari Novembre Dicembre Renato Russo storia Barletta: Protagonisti del ’900 M-Z (II)Rotas-Barletta Michele Di Monte saggio La Cantina SperimentaleRotas-Barletta Palma Lavecchia romanzo Parliamone ancora Ed. C’era una volta-Roma Lucia Ciocia Capuano biografico Mamma Maria Ed. Rotas-Barletta Ada Roggio poesia Viaggi di-versi - nuovi poeti contemporanei Pagine-Roma Renato Russo (a cura di) Calendario storico 2014 Rotas-Barletta Gaetana De Zio poesia Frammenti di vita Rotas-Barletta 32 IL FIERAMOSCA MARZO 26 titoli in un anno di Renato Russo Settembre Renato Russo (a cura di) rassegna stampa da Urbanistica e Territorio Renato Russo saggio Stefano Savella biografia saggio saggio saggio Editoria, quanto scriviamo! 2014 A nche quest’anno, come gli altri anni, proviamo a tirare le somme a consuntivo della passata stagione editoriale cittadina, una produzione ridotta, ancorché ancora feconda, rispetto - per esempio - a quella del 2011 quando inventariammo quaranta titoli fra poeti, prosatori e saggisti. Si vede che la crisi ha colpito anche le risorse della nostra ispirazione creativa. Cionondimeno l’anno appena trascorso ha fatto registrare ancora 26 pubblicazioni - non son poche - così distribui-te: sette saggi, otto testi biografici, tre testi di narrativa, tre raccolte di poesie, tre testi di storia, due libri di arte. La saggistica presente con sette titoli: di Vito Cuonzo L’odissea della sesta provincia (Ed. La Penna Blu-Barletta) con introduzione di Nicola Larosa, una attenta ricostruzione, riccamente documentata, degli intensi anni che portarono alla istituzione della provincia ofantina; di Michele Di Monte La Cantina sperimentale di Barletta 1879-1967 (Ed. Rotas), un appassionante racconto, alla ricerca dei nostri primordiali insediamenti vinicoli; di Paolo Doronzo L’ex Distilleria di Barletta: la storia, il Forum per il riuso e il recupero incompiuto (Ed. Rotas) con prefazione di Ottavio Marzocca e postfazione di Sabrina Salerno, un puntuale studio monografico su un tema che meriterebbe un ulteriore approfondimento; di Giuseppe Lagrasta Italo Calvino, la città e la rivoluzione dello spazio interiore (Ed. Rotas) con introduzione di Alberto Asor Rosa; di Gaetano Nanula, La verifica fiscale alle imprese (Cacucci-Bari) l’approfondito studio di un dotto esperto della materia a beneficio delle scuole dei finanzieri di ogni ordine e grado; di Renato Russo Urbanistica a Barletta, il tramonto di un’illusione: 1988-2002 (Ed. Rotas); di Domenico Seccia La mafia sociale (Ed. La Meridiana) con prefazione di RafMARZO 2014 faele Cantone che tien dietro al primo volume, La mafia innominabile. E ancora otto saggi occupano lo scaffale dedicato alle biografie: di Ninni Binetti Mia sorella c’ha due bocche (Ed. Cafagna) con introduzione di Francesco De Peppo; di Lucia Ciocia Capuano Mamma Maria nel silenzio di giorni senza tempo (Ed. Rotas) con introduzione di Carmela Dimastromatteo Picardi; di Francesco Del Vecchio Doris, le ali della principessa, biografia della principessa Doris Mayer Pignatelli (Ed. KiengleAncona); di don Sabino Lattanzio Ignazio Monterisi un vescovo senza mezze misure (Ed. Rotas) con introduzione di Agostino Superbo, ancora la biografia di un sant’uomo, dopo quelle dedicate a don Ruggero Caputo, a suor Chiara Damato e a mons. Raffaele Dimiccoli; di Enza Piccolo Donne del Novecento (Ed. Rotas) che tien dietro a 4 donne e la Storia (Ed. Il raggio verde); di Renato Russo Quella maledetta voglia di vincere: il romanzo del giovane Pietro Mennea (Ed. Rotas) con introduzione di Pasquale Cascella; di Stefano Savella Soffri ma sogni, una biografia di Mennea (Ed. Stilo); di autori vari Matteo Bonadies undici in vent’anni (Ed. Rotas) con introduzione di Vito Cracas. Venendo ora alla narrativa, tre romanzi in vetrina: di Matteo Bonadies Pater familias (Ed. Milella, Lecce) con prefazione di Angela Battaglia. Si fermerà Matteo? Non crediamo perché sappiamo che ha appena finito di scrivere un dodicesimo libro e sta per andare in edicola la riedizione, riveduta e corretta, del suo primo romanzo autobiografico, sotto il novello titolo Anyway (Ed. Rotas); di Ettore Giannella Il valico (edito in proprio); di Palma Lavecchia Parliamone ancora (Ed. C’era una volta - Roma) con prefazione di Alessandro Meluzzi. Quanto ai tre testi di poesia, di Gaetana De Zio Frammenti di vita (Ed. Rotas), una raccolta che ha atteso l’arco di un’intera esistenza, prima di realizzarsi in una silloge riepilogativa; di Rossella Lionetti L’altra dimensione (stampa in proprio); di Ada Roggio (ma è una compresenza) Viaggi di-versi, nuovi poeti contemporanei (Ed. Pagine - Roma). L’autrice, al suo primo romanzo, sappiamo per certo che sta per dare alle stampe un suo secondo lavoro. Quanto ai tre testi di storia ricorderemo, postumo, di Angioletto Rizzi Barulum Nova Nazareth con introduzione di Maria Nigro, col rimpianto che a tenerlo a battesimo dopo avergli dedicato tanto lavoro, non sia stato lo stesso autore, scomparso due anni fa; di Renato Russo Protagonisti del ‘900 a Barletta seconda parte: M-Z (Ed. Rotas), il quinto volume col quale si completa la Storia di Barletta commissionata dieci anni fa dall’amministrazione Salerno. Infine due testi d’arte: di Giusy Caroppo Watershed (Ed. Rotas), nell’ambito del progetto “Intramoenia extrart” con relativa pubblicazione del Catalogo della Mostra e introduzione di Nichi Vendola, Silvia Godelli, Francesco Ventola e Anna Maria Manzone; di Ruggiero Doronzo La bellezza del divino: le opere pugliesi di Cesare Fracanzano (Ed. Cafagna-Barletta) con introduzione di Adriana Pepe. In complesso 26 titoli per 20 autori. Notevole, nel corso dell’anno, ancora una volta l’incidenza editoriale di una casa editrice locale coi suoi quattordici titoli, cinque dei quali sulla storia della città e due biografie di nostri eminenti concittadini. La presenza di una casa editrice sul territorio è sempre stimolatrice di studi e di pubblicazioni che sarebbe problematico editare altrove, nonché di approfondimenti socio-culturali che - affidati alla carta stampata lasceranno più durevolmente, nel tempo, traccia delle loro testimonianze. Quanto agli autori, quattro sono delle firme note alla nostra editoria: Matteo Bonadies alla sua undicesima opera narrativa; Giusy Caroppo coi suoi libri illustrativi del progetto “Intramoenia extrart”; don Sabino Lattanzio (autore di numerose biografie) e Gaetano Nanula non nuovo a studi di economia e finanza di livello nazionale. All’appuntamento, quest’anno, sono mancati alcuni autori abituali con l’impegno editoriale: Luigi Di Cuonzo responsabile dell’Archivio della Memoria e della Resistenza; FranceIL FIERAMOSCA 33 Editoria Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta CRONACA DI UNA SCUOLA RIFORMATA di Ruggiero Dibitonto Centro Tipografico Livornese Editore pp. 152 - i 10,00 “Il problema della Scuola mi pare più di uomini che di ordinamenti... Potremmo dire che la Scuola va umanizzata, rendendone il rapporto di insegnamento, ufficiale e non ufficiale, un rapporto umano, vorrei dire di amicizia nel senso più alto e nobile della parola… Così lo studio stesso apparirà sempre caldo di vita, fatto che riguarda il profondo io del giovane e non può restare tra i suoi interessi collaterali. Che se il giovane non studia, è proprio perché non sente lo studio come cosa sua, centrale, appassionante, ineliminabile. E così verrà inteso se egli, con l’aiuto del maestro, ne verrà cogliendo ora per ora il senso umano, se il maestro saprà scendere spiritualmente almeno, e qualche volta materialmente, dalla sua cattedra, per farsi vicino al giovane, tanto che questi senta la sua umanità dolorante e pur serena, la sua comprensione per tutti e per tutte le cose... Essenziale è che il giovane senta chi insegna come persona che gli vuole bene, lo comprende, è pronto ad aiutarlo…”. “Veramente la Scuola è un piccolo mondo nel quale completamente quello grande si riflette. Se volete che la Scuola sia una cosa seria, che non sappia di vuoto, di chiuso, di antico, mettetela al ritmo agile, anche irregolare, della vita. Fate che la vita vi pulsi dentro, che la società con i suoi interrogativi vi si rifletta, che i problemi della difficile convivenza umana vi siano compresi ed affrontati. Fate che questa piccola società sia un ponte verso la vita”. (Aldo Moro) I COWBOY NON MOLLANO MAI La mia storia di Max Pezzali ISBN Edizioni pp. 226 - i 16,00 Era l’anno dei Mondiali di Francia, l’anno in cui avevo comprato la moto nuova, una Buell. La piazza era piena di gente. Dalla Galleria Vittorio Emanuele II a via Torino, e giù fino a piazza Cordusio, senza soluzione di continuità. Pioveva a dirotto e c’erano centomila persone. Appena prima di uscire c’è stato un momento di panico assoluto, un istante mi sono detto: Io non esco! Se avessi avuto una campanella magica, l’avrei suonata e me ne sarei andato da qualsiasi altra parte. … Con il carattere che mi ritrovo, forse non sarei mai riuscito a salire su un palco se non avessi passato un periodo della mia vita a lavorare sulle ambulanze… E quella era Milano, la grande metropoli che avevamo sempre guardato da lontano… Quella sera, davanti a tutta quella gente venuta lì per me, ho sentito che ce l’avevo fatta, che dopo sei anni di lavoro avevo messo su quella città la mia bandierina definitiva. 34 IL FIERAMOSCA Biblioteca sco Lotoro autore di importanti testi sulla musica concentrazionaria che lo hanno reso noto nel mondo; e… Duilio Maglio, scomparso nell’aprile dell’anno scorso, dopo averci abituato, nell’ultimo lustro, ad una pubblicazione all’anno, tutti testi di grande interesse e attualità a cominciare dal primo che aveva dato alle stampe nel settembre del 2008, cioè quando aveva 82 anni, Il teatro comunale Curci di Barletta, storia e restauro (Ed. Rotas). Autore di un gran numero di pubblicazioni di assoluto rilievo scientifico, il prof. Ugo Villani, ordinario di diritto internazionale presso l’Università “A. Moro” di Bari. Un autore di cui sentiamo la mancanza? Ruggiero Mascolo, poliedrico e versatile, ci ha lasciato numerosi titoli, tra gli altri Barletta leggere la città (con la moglie Rita Ceci, Ed. Liverini) e tre biografie: su Carlo Cafiero, Anna Cassandro e Teodoro Giannone (Ed. Rotas) e una raffinata raccolta di poesie: Quasi una metafora con prefazione del compianto prof. Vincenzo Laforgia (Schena editore): Come un tardo amore / che risarcisca la sfiorita bellezza / col calore più esperto del corpo / la mia dolce e un po’ folle ostinazione / scaverà goccia su goccia / la pietra sorda della mia città. Autori dell’ultimo decennio Circa trenta sono gli autori estemporanei di narrativa che hanno lasciato traccia di un loro scritto in questi ultimi dieci anni; naturalmente abbiamo tenuto fuori dall’elenco numerosissimi poeti di cui diremo a parte, in un’altra occasione. Riporteremo questi autori in ordine alfabetico perché ne sia agevolata la ricerca. Antonietta Binetti, che viene da una apprezzabile esperienza narrativa, negli ultimi anni si è cimentata in una serie di fiabe (Rotas, 2008, 2009, 2010, 2011); Ada Bollino, La cicogna ubriaca (Zedda, 2001); Antonio Brescia, Scuola verità nota ma inconfessabile (Progress, 2010); Alfredo De Giovanni, Otto l’abisso di Castel del Monte (Bastogi, 2010); Maria Lucia De Pinto, Stagioni di vita (Città aperta, 2008); Tommy Di Bari e Fabio Di Credico, La cambusa (I ed. Schena, II ed. Rizzoli), Non ho tempo da perdere (Cairo, 2012); Ruggiero Maria Dellisanti, Le risorse dell’Ofanto (Stilo, 2009), Sporca storia (Stilo, 2010); Fabio Degano, Appena in equilibrio (Filo, 2006); Francesca Giò Di Benedetto, Non più soli (Ed. R.E.I., 2010), Ascoltami (La Fenice, 2008), Qualcosa di nuovo (Ed. R.E.I., 2012); Daniele Dibitonto, L’odore del male (Ventucci, 2003); Antonio Massimo Diviccaro, S. Stefano di Barletta (Ricerche della Biblioteca-37, 2011); Luigi Doronzo, Mariano Santo (Rotas, 2004); Michelangelo Filannino, Ricognizioni al giro di boa (Rotas, 2004); Giuliano Foschini, Quindici passi (Fandango, 2009); Antonietta Magliocca, Fiabe e storielle pugliesi (Adda, 2010); Danilo Marano, Lyadarland la predestinata, Gaalad edizioni, 2008); Gaetano Nanula, Bolle di sapone (Giunti, 2010); Angelo Nardelli, Vado a prendere un caffè da solo (Ad Maiora 2006), Vieni a casa a prendere un caffè? (Rotas, 2012); Pasqua Onorino, Aspettami sto arrivando (Paoline, 2007); Francesca Piazzolla, I racconti di nonna Francesca (Besa, s.d.); Nicola Palmitessa, Federico II e S. Francesco (stampa in proprio, 2012); Giuseppe Ricatti, Vuoi l’arancia? (Rotas, 2011); Daniela Ruggiero, I segreti dell’Ofanto (Trinitapoli, 2001), Antonio Sanna, Un viaggio lungo trent’anni (Matarrese, 2004), Il segreto di Pietro (Matarrese, 2007), Maria Tarantino, 8 settembre del ‘43 (Rotas, 2004); Maria Pia Villani, Il Palazzo della Marra a Barletta (Cacucci, 2007). MARZO 2014 Il futuro delle biblioteche, le biblioteche del futuro di Emanuele Romallo* L a biblioteca ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo un luogo magico, un’oasi di pace dove il silenzio regna sovrano e perenne, rotto solo dal fruscio delle pagine scorse lentamente, spazio per antonomasia deputato alla conservazione e alla trasmissione del sapere. Anche se il termine stesso di biblioteca rinvia inevitabilmente al concetto di conservazione, la sua funzione è profondamente cambiata nel tempo e oggi vive una stagione di grandi trasformazioni, rivestendo un aspetto più funzionale e capace di interpretare le nuove esigenze degli utenti. L’avvento e l’espansione di Internet, luogo virtuale in cui le nuove generazioni consumano frettolosamente notizie “a pezzetti” senza sentire il bisogno di approfondire i concetti, ha generato una evidente concorrenza con il mondo lento delle biblioteche. La rivoluzione di Internet si è abbattuta su una istituzione logora, ponendo non tanto il problema della fine della biblioteca, quanto quello della sua rinascita. La conseguenza è che l’accesso al sapere non è più prerogativa esclusiva della biblioteca. L’accesso al mondo del sapere, avviene direttamente collegandosi al computer di casa, diventato esso stesso una biblioteca senza mura e, perciò, senza confini e illimitata. Nonostante ciò, con Internet e le sue illimitate possibilità, la biblioteca può diventare ambiziosa nei suoi obiettivi mirando all'innovazione del servizio. Il mondo di Facebook è, per esempio, uno straordinario mezzo di comunicazione destinato a diventare sempre più vitale per le biblioteche, al punto che non prenderne atto significa perdere irrimediabilmente terreno. Gli effetti positivi dei social network hanno indotto tante realtà bibliotecarie a sperimentare questa tecnologia, promuovendo la propria pagina su Facebook. Tra le ragioni di questa scelta compaiono la necessità di fare marketing a favore della biblioteca, la disponibilità di uno spazio per postare foto e annunci di vario genere su attività, orari, novità nelle collezioni, la possibilità di attivare un canale alternativo per offrire un servizio di reference. Se si considera che il successo di una pagina su Facebook nasce proprio da un sapiente mix tra pubblico e privato, istituzionale e sociale, lavoro e gioco, perché impedire la sperimentazione di questi nuovi strumenti anche per la promozione della nostra biblioteca? Un altro elemento di innovazione sarà rappresentato dalla completa digitalizzazione dei testi rari e di pregio, patrimonio inestimabile delle Biblioteche, che coniugherà le esigenze di tutela con una ampia valorizzazione, fruizione e divulgazione dei materiali antichi. Così come realizzato per alcune delle opere più rare presenti nel patrimonio bibliografico della Biblioteca Comunale, già rese completamente accessibili attraverso Internet in formato digitale, è necessario dar seguito all’opera di digitalizzazione del materiale antico per sottrarlo alla caducità della carta. Ricostruzione virtuale di edizioni incomplete, consultazione del materiale senza limiti di spazio e di tempo, saranno solo alcuni dei vantaggi che si potranno raggiungere. Anche la disponibilità di cataloghi online (OPAC) per la consultazione del patrimonio bibliografico delle biblioteche costituiranno uno strumento di ricerca pressoché illimitato per gli utenti, non più costretti a estenuanti MARZO 2014 Torre libraria spostamenti per raggiungere fisicamente le sedi delle biblioteche. Alcuni hanno previsto che, una volta che tutte le collezioni saranno nel Web, si potranno chiudere le biblioteche. La mia convinzione è che la biblioteca potrà diventare più importante di prima, assumendo il ruolo di ponte per l’accesso all’informazione, come servizio “libero” e per tutti. Ma la biblioteca non è solo questo. Essa è destinata a diventare un servizio di accesso all’informazione per un utilizzo più sociale della cultura, non puntando l’attenzione al solo deposito librario, come un tesoro da custodire, come se nella custodia dei testi scritti dovesse consistere la sua unica funzione. È condivisibile il modello delineato da Antonella Agnoli, che, in una delle sue ultime pubblicazioni dal titolo “Le piazze del sapere”, osserva che la biblioteca si sta trasformando sempre più in luogo di incontro, in una «piazza coperta» a disposizione di una intera comunità, esattamente come la piazza di un paese, di una città, di un quartiere, di norma e per tradizione fulcro della vita sociale, in grado di ospitare eventi di vario tipo e condurre la gente, grazie alla sua stessa forma architettonica, all’aggregazione, alla sosta, alla partecipazione. La “Loffredo” aderisce perfettamente a questo nuovo modello di biblioteca, complice la favorevole ubicazione delle proprie sale prospicenti l’ampia Piazza d’armi. Risponde, infatti, in modo perfetto all’obiettivo di assumere la funzione di luogo di incontro, scambio solidale e confronto, luogo dove fermarsi, rilassarsi, apprendere e condividere, come forse lo sono ancora oggi le piazze di paese, ma anche luogo dove si fanno nuove amicizie e sbocciano nuovi amori! Con il passar degli anni, infatti, la “nostra” biblioteca è diventata involontariamente un luogo di aggregazione sociale, la nuova “piazza urbana”, una seconda agorà, nella quale giovani studenti si incontrano, comunicano tra loro, ritrovano e rafforzano la loro identità culturale e il senso di appartenenza ad una comunità. La cultura del cambiamento è presente nel dna della biblioteca ed è molto più che una generica predisposizione all’innovazione ed all’implementazione tecnologica. L’attuale congiuntura economica, ha rafforzato la funzione delle biblioteche quali indispensabili presidi territoriali di carattere sociale: disoccupati, senza tetto, immigrati, persone che non hanno la possibilità di comprare libri, navigare sul web o possedere un personal computer trovano nella Biblioteca Loffredo dei luoghi dove poter accedere gratuitamente a servizi che li vedrebbero esclusi e che non consentirebbero loro, in alcuni casi, di usufruire di diritti elementari di cittadinanza. Progettare una nuova biblioteca oggi non significa più costruire un luogo consacrato alla conservazione, ma uno spazio aperto, inclusivo, partecipativo, dove tutti possano sentirsi a loro agio; una piazza che, nel rispetto delle diversità, sappia plasmare un focolare intorno a cui ricostruire una comunità. * Biblioteca Comunale “Sabino Lofredo”- Barletta IL FIERAMOSCA 35 Orologeria Storia locale La nascita dell’orologeria “da persona” Sportello antenati… perduti Dalle prime realizzazioni degli orologi-gioiello agli albori dell’orologeria moderna L’ARCHIVIO DI STATO ALLA RICERCA DELLE ORIGINI di Michele Grimaldi di Ettore Giannella I l primo orologio da polso ancora oggi perfettamente conservato è un orologio con carica a chiave ed è montato su un bracciale tempestato di perle e smeraldi, un suo gemello prodotto negli stessi anni indica il mese e la data corrente. Furono realizzati a Parigi nel 1806 da Nitot su richiesta dell’imperatrice Giuseppina. La Maison era nota per le sue realizzazioni veramente principesche, di altissima gioielleria. Dieci anni prima - nel 1796 - nei registri contabili di uno dei mostri sacri dell’orologeria svizzera La Jacquet-Droz di Ginevra era stata riportata notizia della fornitura di un orologio con le stesse caratteristiche, realizzato dal famoso costruttore di automi. Ma quello che mi preme di più descrivere è l’altissimo valore dell’Orologeria ai suoi albori. La fusione tra arte e tecnica raggiunge in questi anni (1750-1880) livelli mai più raggiunti. Gli artefici di quelle realizzazioni erano creatori dotati di Il primo orologio da polso realizzato su richiequalità immense, di sensibilità davvero vicine ai limiti umani ed in grado di realiz- sta dell’imperatrice Giuseppina zare orologi perfetti come quelli attuali, ma con uno spirito dotato di una luce folgorante. Nel 1880 gli alti Ufficiali della Marina Tedesca portavano al polso piccoli orologi in oro forniti da un altro grande Girard Perregaux, famoso per essere uno dei figli della sperimentazione più ispirata, del desiderio di superarsi in ogni nuova realizzazione. Uno spirito così si ritroverà solo molti anni dopo nella filosofia coinvolgente di Enzo Ferrari. È il momento di maggiore espansione artistica di quelli che si possono definire dipinti orologiai, dopo questi anni l’orologeria svizzera e di altri paesi si trasformerà in orologeria di massa, perdendo quell’anima che aveva caratterizzato la sua nascita.. Grandi realizzazioni tecnologiche, ricerche, studi, strumenti nuovi per la realizzazione di componenti rimasti quasi sempre gli stessi, ma non più esemplari unici. È veramente entusiasmante scoprire le grandi differenze tra l’arte orologiaia di quegli anni e l’orologeria attuale, fatta solo di computer e perfezione tecnica, ma priva di quello slancio artistico, almeno di quello voluto dai Maestri in attività in quel periodo. Sarà la prima guerra mondiale a consacrare definitivamente l’orologeria da polso come quella sulla quale l’evoluzione orologiaia punterà tutto negli anni successivi. La spinta americana alla produzione di grandi numeri, la genialità inglese, la fantasia francese, la perfezione tecnica tedesca, e non ultimo lo stile italiano, vero padrone dell’evoluzione, in grado di indirizzare senza alcun problema le caratteristiche di altri verso realizzaIl primo orologio a ciondolo zioni immense che la Confederazione elvetica porterà a compimento. Questa è stata l’Orologeria di quei meravigliosi 150 anni. Spiace pensare alla condanna senza appello voluta dalle leggi delle scienze economiche, le uniche non in grado di risolvere alcun problema ma di peggiorare costantemente il rapporto dell’uomo con le sue realizzazioni attribuendosi il merito di presunte soluzioni e conquiste che hanno ben altre origini. Forse è giunto il momento di riprendersi quello che è nostro, quello che abbiamo sempre cercato nel nostro lavoro e nel desiderio di dare alla nostra vita il senso che merita. Ettore Giannella - gioielleria, orologeria d’autore, analisi gemmologiche Via Madonna degli Angeli, 39 - Barletta - tel/fax 0883.020636 - e.giannella@email.it - www.eg.vpsite.it 36 IL FIERAMOSCA MARZO 2014 N on è difficile, anzi il contrario, ogni giorno aprire il sito della posta istituzionale dell’Archivio di Stato di Barletta (as-ba.barletta@beniculturali.it) e trovare mail del seguente tenore “Caro Direttore di questo Archivio di Stato sono Michel Pelisser e abito in Londra nell'indirizzo sotto indicato. Scrivo per chiederLe un favore: sto cercando il luogo di provenienza del mio bisnonno, HILARIO ORTENZI, che presumo sia nato nella tua Provincia, ma non so in quale Comune. Vorrei svolgere una ricerca genealogica sui miei antenati italiani, ma prima devo conoscere il Comune e la Parrocchia di nascita”. Questa che abbiamo riportata è soltanto una delle innumerevoli mail inviate da nipoti e pronipoti di italiani emigrati in ogni parte del mondo e solo l’Archivio di Stato li può aiutare a rintracciare gli ascendenti e, cosa più importante, il loro servizio militare svolto durante gli eventi bellici del XIX e XX secolo. Infatti la Sezione dell’Archivio di Stato di Barletta custodisce gelosamente, fra l’altro, il fondo militare ed essendo stata la nostra Città sede del Distretto militare per quasi un secolo, ha fra i suoi documenti i ruoli matricolari nei quali, coprendo un arco di tempo che va dal 1847 fino al 1927, viene riportato il servizio svolto da ogni militare da una quindicina di anni prima dell’Unità di Italia sino al secondo dopoguerra. Per questi motivi i “pronipoti” dei migranti che vivono, in particolar modo, nell’America del Nord e del Sud, intenzionati ad avvalersi delle prerogative che permetterebbero loro di richiedere anche la doppia cittadinanza (italiana e del paese di nascita), scrivono all’Archivio di Stato. I funzionari addetti al servizio, ogni volta, sfogliano decine di documenti per risalire al soggetto, coinvolgono Enti quali il Comune di nascita dell’emigrato o gli Archivi diocesani ed infine, il più delle volte, riescono a rintracciare e quindi rilasciare la copia dell’atto di nascita o del foglio matricolare. Nel primo caso e cioè relativamente agli atti di stato civile, bisogna precisare che questa preziosissima istituzione pubblica fu conseguenza della presa di potere nel Regno delle due Sicilie ad opera di Giuseppe Bonaparte, formalizzata con decreto dello stesso Napoleone nel maggio del 1806, il quale dette il via alla riforma delle strutture burocratiche dell’amministrazione ripartendo il governo in Ministeri che spiccavano per centralità politica ed efficienza tecnica. Tra le innovazioni più “azzeccate” quelle contenute nel libro I titolo 2 del Codice Napoleonico e nel Real Decreto del 29 Ottobre 1808 (fig.1) con le quali veniva fatto obbligo di registrare le nascite, matrimoni e morti di tutti i residenti e non di una città. In quasi duecento anni la normativa in questione è cambiata molto poco rispetto ad altre importanti leggi (si pensi a quelle che regolano la quiescenza o pensione che dir si voglia) e le ultime modifiche sono state apportate con il D.P.R. 445 del 2000 che tra le altre cose dà potere al Prefetto di valutare e decidere sulle questioni di cambiamento di nome o di cognome, snellendo di molto le pratiche MARZO 2014 burocratiche che, in precedenza, prevedevano tutto un percorso attraverso la giustizia civile che portava via anni e risorse finanziarie prima della positiva o negativa conclusione. Prima del decreto napoleonico, che aveva messo ordine e dato regole precise alla materia demografica, l’incombenza della registrazione di nascite, matrimoni e morti e più in generale della gestione della storia civile, sociale, giuridica e politica, era demandata alla Chiesa. Per quel che riguarda Barletta le Parrocchie, Fig. 1- Registro degli atti delle nascite e in origine, erano soltan- delle adozioni to due e queste, per molti secoli, si erano occupate “amministrativamente” dell’intero territorio comunale. Stiamo parlando di S. Maria Maggiore e San Giacomo Maggiore. Poi, come abbiamo visto, con l’arrivo in Italia di Napoleone tutto cambiò. Diversa invece la genesi dei Distretti Militari (fig. 2) i quali, parimenti allo Stato Civile, censivano la vita dei cittadini (solo maschi per secoli) dall’esclusivo punto di vista militare. Infatti nel momento in cui ufficialmente ebbe vita il Regno d’Italia, una parte delle funzioni che poi sarebbero state attribuite ai Distretti erano proprie dei “Circondari Militari” i quali avevano giurisdizione sullo stesso territorio dei corrispondenti circondari civili ed amministrativi, tranne per il napoletano che conservò ripartizione del proprio territorio in Distretti militari. Nel 1866, dopo l’annessione del Veneto, la circoscrizione militare subì una notevole trasformazione in quanto vennero aboliti i circondari e i distretti militari e vennero creati i comandi militari di provincia corrispondenti alle 68 province del Regno ed ai quali vennero devolute le funzioni dei comandi di circondario o di distretto militare. Ma questa istituzione ebbe vita brevissima in quanto, alla fine del 1870, furono aboliti i Comandi militari di provincia e ripristinati in tutto il Regno i Comandi di Distretto militari, distinti in tre classi a seconda della popolazione e di importanza della città in cui avevano sede. IL FIERAMOSCA 37 Storia locale Corrispondeva a ciascun Distretto il territorio di una o più province che aveva nel passato ospitato un deposito di leva circondariale, comandato da un Colonnello e parecchi ufficiali con due compagnie di soldati. Uno di questi Distretti e più precisamente il 66° Distretto Militare fu assegnato proprio a Barletta (una delle pochissime Città non provincia Fig. 2 - Registro del Distretto Militare a diventare sede di Distretto e all’epoca già con una popolazione di 40.000 abitanti) con decreto del Ministero della Guerra del 6 dicembre 1877 e comprendeva i comuni di Barletta, Andria, Bisceglie, Canosa di Puglia, Corato, Minervino, Molfetta, Ruvo di Puglia, Spinazzola, Terlizzi, Trani nella provincia di Bari con l’aggiunta del comune di Altamura e l’intero circondario di Melfi in Basilicata. Nel 1895, però, si prospettava una minaccia di soppressione del Distretto, per strumentali motivi economici. A difendere i legittimi interessi della comunità Barlettana, a quel tempo, spettò al cav. Mandara che in un memorandum inviato al Ministro ricordava i non indifferenti sacrifici sostenuti dall’Amministrazione cittadina per ottenere l’assegnazione dell’importante istituzione e ricordava inoltre che “… con l’apertura della linea ferroviaria Spinazzola-Barletta, col tram a vapore da Bari, Barletta può considerarsi centro importantissimo e potendo usufruire di Ferrovie e strade ordinarie, si presta ad un facile concentramento di militari richiamati e un facile movimento di dislocazione. Ora le condizioni di aria, d’igiene, acqua, locali adatti, rendono Barletta atta a servire sia in tempi di pace che durante una mobilitazione, come ottimo centro di radunata. Ragioni tutte che concorrono ad ottenere il proposito del Governo, cioè l’Economia ”. Anche questa volta il pericolo fu sventato e negli anni successivi ci furono ulteriori cambiamenti. Nel 1910 i Distretti Militari vennero trasformati in Distretti di reclutamento. Nel 1923 fu stabilito l’intero ordinamento di ciascun Distretto e le attribuzioni particolareggiate degli uffici dipendenti e la denominazione diventò Comando di Distretto Militare in sostituzione di Distretto Militare e Distretto di Reclutamento. Anche la numerazione dei Distretti fu abolita per ragioni di opportunità e praticità distinguendoli, da quell’anno, con il nome delle città nelle quali avevano sede e quindi il 66° Distretto Militare divenne Comando Distretto Militare di Barletta. Poi, per quasi 50 anni, tutto viaggiò in relativa tranquillità fino al 1954 allorquando la circolare S.M.E. 1400 R/Ord.II del 14.8.1954 metteva in atto la “Revisione dell’organizzazione territoriale dei Distretti Militari” che prevedeva la scomparsa, con relativo accorpamento, di moltissimi Distretti militari fra i quali quello di Barletta che, dopo 77 anni di vita, veniva “fagocitato” dal Distretto Militare di Bari (tanto tuonò che piovve !!!). Scompariva così, nel nulla, una delle tante istituzioni che per decenni sono state brillanti gemme sul diadema che ornava, degnamente e meritatamente, il glorioso stemma della nostra Città. 38 IL FIERAMOSCA I silenzi di Mamma Maria Un racconto di Lucia Ciocia Capuano per i tipi di Rotas U na saga familiare raccontata, nella forma della short-story, attraverso i silenzi della matriarca, Mamma Maria. Una donna del tempo che fu eppure inopinatamente moderna, perno di una famiglia numerosa e “allargata” ad altre, altrettanto importanti, figure parentali. Matriarca, abbiamo detto, non nel senso che deteneva un immaginario scettro del comando, ma perché era perno e leva di questa famiglia, costituita da quattro figli, molti nipoti, due sorelle (una delle quali particolarmente fedele e partecipe, avendo convissuto con Maria, con suo marito e con i nipoti) e un padre rimasto solo troppo presto. Una roccia, Mamma Maria, alla quale si rivolgevano tutti, qualche volta ci si aggrappavano. Una roccia ricca di ben oltre novant’anni di vita, che scivola pian piano verso il silenzio, apparentemente senza un perché. In realtà, il silenzio poteva essere frutto della sommatoria dei dispiaceri e dei dolori di tutti quegli anni - che pure erano stati ricchi di gioie e di soddisfazioni - combinato a una certa consapevolezza dell’inutilità del parlare se non si può più incidere sulle vita degli altri e, forse, a un accartocciarsi su se stessa e ritrovarsi nell’intimo, prima di lasciare la vita. Un dolore grande, insostenibile, l’affetto della famiglia aveva risparmiato a Mamma Maria, la morte improvvisa e tragica di un nipote giovane, bello e sano. Nulla ci dice che ella non avesse intuito la pietosa bugia del lungo viaggio di lavoro in America di Jacopo; ciò che è certo, invece, è il peso di un silenzio ancora più fondo, ancora più sordo, ancora più ostinato. Fino al canto del cigno prima della morte, grazie alla visita del figlio lontano, padre di quel ragazzo scomparso. Di sicuro furono quelli i suoi ultimi giorni di felicità consapevole, i suoi ultimi giorni di vita vera, di perfetta lucidità, fu quello il suo “canto del cigno”, conversava tranquillamente con quel figlio tanto amato, gli teneva le mani, gli faceva (come una volta) tante domande sulla sua carriera, sui suoi progetti, sulla sua vita affettiva e poi, naturalmente, su Jacopo. E Jacopo è l’ultima figura che Mamma Maria lucidamente nomina, prima del coma, quando racconta di aver sognato di prendere un aereo per l’America. Un racconto breve, veloce e semplice, questo di Lucia Ciocia Capuano (docente di Lettere e già presidente della sezione barlettana della Fidapa), che dall’idea di un omaggio privato a sua madre, ha vestito poi i panni del prodotto editoriale per incoraggiamento da parte di alcune amiche, riconosciutesi “in una storia che, benché unica e irripetibile, assomiglia a tante altre. Una storia di devozione filiale raccontata per vincere la tirannia del tempo che può coprire ogni cosa di una patina indistinta, fino a cancellarla”, come dice Carmelina Dimastromatteo Picardi nella prefazione. Aggiungiamo che ci ha particolarmente intenerito il ricordo di Leonardo-Jacopo (Leonardo è il vero nome del nipote scomparso tanto presto) tratteggiato da Lucia nelle ultime pagine, segno di un dolore atroce e indelebile che prova a sciogliersi faticosamente in canto. Carmen Palmiotta 2014 2014 MARZO MARZO Centenario Al traguardo centenario (1914-2014) Giovanni Leoncavallo “il barbiere dei signori” Giovanni Leoncavallo l’11 marzo ha compiuto cento anni. Lo ricorderanno i più anziani, perché fino agli inizi degli anni Settanta gestiva una elegante barberia in un sottano di palazzo De Martino Norante. A beneficio dei lettori abbiamo rispolverato alcuni passi di una nostra intervista di molti anni fa (gennaio 2003) curata da Domenico Vischi. H o conosciuto Giovanni Leoncavallo qualche anno fa mentre visitavo la cattedrale di Santa Maria Maggiore di Barletta, finalmente riaperta al culto. Io avevo di quella meravigliosa Basilica una conoscenza acquisita con lo studio di testi più o meno approfonditi; conoscenza che Leoncavallo non esitò ad arricchire con particolari di “vita vissuta”. L’impressione che ebbi anni fa di quel dinamico signore anziano (oggi ha 89 anni) fu talmente positiva che quando, giorni fa, la redazione mi ha chiesto di intervistarlo, ho accettato con entusiasmo. Avevo capito che la tecnica conosciuta e praticata altrove era di gran lunga superiore a quella che avrei riscontrato in qualunque barberia della mia città. Comunque lei non è rimasto al Nord: perché è ritornato a Barletta che le offriva molto meno in termini di successo professionale e condizioni di vita in genere? Nostalgia della mia terra e della mia famiglia. E inoltre qui avevo la mia fidanzata. Tornato a Barletta , nel 1940, mi sposai in Cattedrale. Quindi, mettendo a frutto quanto appreso, avviai una barberia mia, in corso Garibaldi, in un vano di palazzo Demartino. Signor Leoncavallo, mi parli della sua Il mio locatore, don Luciano Demartino, vita. aristocratico possidente, grande proprietario Da piccolo ero pienamente integrato nella terriero, stipulò con me un mero “accordo vita parrocchiale facendo parte di un gruppo di verbale”, per una pigione adeguata, una stretta Il centenario Giovanni Leoncavallo feoltre 40 ragazzi. Don Peppino Spera, parroco di mano che sigillò un amichevole sodalizio steggiato dal sindaco Pasquale Cascella della Cattedrale, ci offriva delle caramelle, un destinato a durare decenni. All’epoca ci si lusso per noi, e ci forniva “la palla”, un pallone poteva permettere di locare un immobile senza contratto scritto, di pezza, l’unico possibile con i mezzi di allora. Erano i primi anni del Fascismo, e noi giovanissimi aderenti all’Azione Cattolica ci sicuri di un “patto fra gentiluomini”. incaricavamo di andare a prendere numerose copie del giornale cattolico “Buon Senso” presso la tipografia Dellisanti, per poi distribuirle nelle cassette postali. La professione che ho svolto tutta la vita è stata quella di parrucchiere. L’ho appresa a bottega dal maestro Curci. Non sono figlio d’arte: mio padre era capo carovana nelle Ferrovie dello Stato. Curci, (discendente di Giuseppe Curci che dà il nome al teatro barlettano), oltre alla professione, mi ha trasmesso anche la passione per la musica, ed io andavo ogni anno con lui al “Petruzzelli” di Bari. Curci, grande parrucchiere e grande musicista, suonava il violoncello, ed io lo accompagnavo in occasione delle sue esibizioni nel nostro teatro reggendogli lo strumento. Quando partii a militare il mio maestro dovette lasciare l’attività, poiché all’epoca era difficile trovare un assistente di bottega, quindi si trasferì a Roma. L’amicizia tra noi è rimasta comunque negli anni, alimentata da frequenti contatti. La sua vita si è, quindi, sempre svolta a Barletta? No. La seconda importante tappa della mia formazione professionale e della mia vita fu a Camogli, in Liguria, a 18 km da Genova. A Camogli, spinto dalla curiosità e da un pizzico di vanità, (ci tenevo moltissimo a sfoggiare sempre in ordine i miei capelli rossi), entrai in una barberia per uomo e donna. Restai affascinato dalla maestria di quegli artigiani, ai quali offrii la mia opera, che venne accettata. In quella bottega passai diversi anni. MARZO 2014 L’avviamento di un’attività è sempre problematico, lei ha dovuto crearsi quasi dal nulla una clientela; quali sono state le sue “strategie di marketing”? (mi permetta la provocazione). In realtà non è esatto parlare di concorrenza, poiché io puntavo ad acquisire clienti diversi da quelli dei miei concorrenti. Io, infatti, offrii la mia professionalità agli “aristocratici” della città o in genere al ceto più abbiente. A quei tempi i “signori” erano “signori” vestivano all’inglese, con la barbetta ed il bastone, portavano la barba ben curata e si servivano tutti da me. Per farti un esempio: i Castellano, i Demartino, gli Scuro, le famiglie più in vista della Barletta-bene di allora, ma anche il duca di Montaltino e il principe Carafa d’Andria. Ho avuto la soddisfazione di servire anche clienti dei paesi vicini. Lei è davvero una brava persona, una miniera di ricordi. E a questo proposito vorrei tornare ad intervistarla su “I barlettani illustri” e “Le famiglie aristocratiche in Barletta” ne avrà conosciuti diverse…? Certo. Fra gli altri mons. Santeramo, Sabino Castellano il primo scopritore di Canne nel 1920, don Luigi Scuro fondatore della Cementeria, il prof. Michele Cassandro, il dott. Vito Lattanzio (il padre del prof. Ruggero e del dott. Enrico), mons. Domenico Dell’Aquila, il pittore Raffaele Girondi, don Luciano Demartino, il dott. Oronzo Pedico oculista e storico della città, il preside Leporace. IL FIERAMOSCA 39 Scuola Scuola Lino Patruno presenta il suo ultimo libro agli alunni della Scuola Media “De Nittis” “I o resto al Sud”, un giorno a caccia di futuro: la scuola De Nittis incontra il direttore Lino Patruno”. Questo il tema di un incontro degli alunni delle classi III B e F della Scuola Media “De Nittis” col noto giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Lino Patruno, presentato dal dirigente scolastico Alfredo Basile. Sull’incontro i ragazzi hanno espresso le loro impressioni attraverso una lettera aperta al direttore Patruno. “Noi ragazzi della scuola De Nittis, abbiamo completato il percorso dell’orientamento e nello stesso tempo, abbiamo inaugurato ufficialmente il progetto biblioteca “incontro con l’Autore” accogliendo calorosamente il pregiatissimo direttore Lino Patruno. La sua grinta ed il suo amore per il Sud, ci hanno fatto ben sperare: noi, protagonisti di domani, possiamo cambiare la storia. È a scuola che dobbiamo imparare a scoprire i nostri talenti, abituandoci alla fatica, pronti, divenendo adulti, a cogliere il momento per esercitare con competenza il nostro ruolo nella società, qualunque esso sarà, senza accettare compromessi e rispettando le regole, pronti anche ad andare eventualmente lontano, ma senza dimenticare il luogo da cui saremo partiti. La sua testimonianza ci ha donato il bene più prezioso: la consapevolezza che la conoscenza, dando luce al passato, consente di gettare solide fondamenta alla XXIV EDIZIONE “PREMIO CARTOLINA FIERAMOSCA D’ORO” “L'eroe della Disfida, Ettore Fieramosca, uomo del suo tempo, pensava che la donna dovesse dipendere dalla tutela di un uomo, essere analfabeta (tranne principesse e monache), dedita al fuso e alla canocchia e in religiosa attesa del ritorno dell'amato: E oggi, tu, hai la stessa idea di Fieramosca?” costruzione del futuro e costituisce il punto di partenza primario per la costruzione dei propri sogni”. Speriamo che la nostra attenzione allo studio del libro “Io resto al Sud” sia stata il segno tangibile del nostro sentito grazie per aver contribuito a donarci le pagine più belle di cittadinanza attiva che avremmo potuto leggere, le parole più calde colme di amore, per la propria terra, che avremmo mai potuto ascoltare. Ancora grazie direttore Lino Patruno, con lei abbiamo potuto comprendere che sognare non solo si può, ma si deve”. L’ Associazione FIDAPA, come da consuetudine più che decennale, anche quest’anno ha promosso questa lodevole iniziativa, facendone un punto di forza e merito. La traccia proposta dalla presidente dott.ssa Marilena Colucci, fa riferimento al ruolo della donna nella società, come viene percepita oggi rispetto al tempo dell’eroe della Disfida. Appropriato l’invito corredato di un’opera di Andrea Appiani (Milano 1754-1817) “Ginevra attende Ettore Fieramosca”. Unanime è stato il giudizio della giuria nell’attribuire le medaglie d’oro di questa XXIV Edizione all’alunna Raffaella Nasca, III B Scuola Media “Dimiccoli - Musti”, e a Francesco Paolo Milzini, 5D Scuola Primaria “G. Modugno”, il cui disegno è stato commentato dalla prof.ssa Marcella Sacino. Gli alunni delle classi III B ed della Scuola Media “G. De Nittis” Il nostro facebook 7 3 2 12 11 6 10 9 8 5 Descrizione dell’elaborato della 1a classificata: L’alunna Raffaella Nasca ha una felice intuizione, colloca sul foglio in uno spazio aperto, scardinando l’ovvietà, quella di un negozio espositivo, una sequenza di capi di abbigliamento, in questo caso delle divise. Va per simboli, dalla tuta mimetica, che ci fa intuire che la donna può stare anche in prima linea e non relegata negli uffici, a quella di Comandante della Marina, a quella di Giudice o semplicemente un abito maschile e così via. In questa vasta esposizione, la donna non perde la sua femminilità ed ecco, fra tante uniformi, s’intravede un abito da sera, da sposa? Nell’angolo destro una figura femminile nell’atto di scegliere e decidere il suo percorso di vita. Il tutto eseguito magistralmente a pastelli, ben equilibrato lo spazio a disposizione, sullo sfondo un cielo azzurro che ben si bilancia con la policromia delle divise. Né ha fatta di strada la donna, lontanissimi i tempi del nostro Eroe. Per l’alunna la donna ha raggiunto la parità sotto tutti i punti di vista. Infatti, a tergo dell’elaborato, ha scritto: “Secondo me la donna può intraprendere qualsiasi lavoro, come l’uomo, perché ha i suoi stessi diritti e le stesse capacità”. A. Fioravante Esperti I Il tema su cui riflettere per quest’anno è stato dedicato alla donna, alla sua condizione e come si sia evoluta nel tempo. La donna ha raggiunto grandi progressi che la vedono oggi impegnata sia nel sociale sia in campo politico, non più la donna che pensava il Fieramosca, “colei che dovesse dipendere dalla tutela di un uomo, destinata a essere analfabeta e dedita al fuso e alla canocchia...”. I candidati, attraverso una rappresentazione grafico-pittorica, hanno dovuto rispondere alla seguente domanda: “E tu oggi hai la stessa idea di Ettore Fieramosca?”. I ragazzi tutti si sono impegnati, con lo stesso entusiasmo di sempre, nella produzione di elaborati belli e ricchi, specialmente dal punto di vista cromatico. La premiazione dei vincitori è avvenuta il 13 febbraio presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta, alla presenza della Presidente della Fidapa prof.ssa Marilena Colucci, del sindaco di Barletta dott. Pasquale Cascella e dell’assessore dott. Antonio Divincenzo, delle famiglie e delle rappresentanze di molte scuole. La scelta della giuria, peraltro difficilissima, è caduta su un’alunna prima classificata della Scuola Secondaria di primo grado “R. Dimiccoli” ed un alunno di quinta della Scuola Primaria “G. Modugno”. Ambedue gli elaborati hanno trasmesso in modo chiaro il messaggio che si voleva far passare: una donna sì emancipata, capace di fare scelte ben precise, ma il più delle volte soffocata ancora da un reticolo invisibile di violenze e di soprusi. La Dirigente della Scuola Primaria “G. Modugno” prof.ssa Eleonora Iuliano si è congratulata con l’alunno della classe 5ª D Francesco Paolo Milzini che ha esplicitato il messaggio del suo lavoro premiato dichiarando: «Nell’odierna società forse c’è bisogno di un valoroso condottiero, come Ettore Fieramosca, capace di squarciare, con la sua lancia, quel reticolo che, rendendo la donna ancora oppressa da schiavitù e pregiudizi, non la rende completamente libera.» Mariangela Falanga Scuola Elementare “Modugno” 4 1 Studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. di Scanno”, anno scolastico 1937-1938. Gita al porto di Brindisi. Il professore Dell’Ernia è sull’estrema destra (accanto è il giovane Falcone). Riconoscibili: 1. prof. Giuseppe Dell’Ernia; 2. rag. Falcone; 3. rag. Tarantino; 4. Ortona; 5. Vincenzo Miacola; 6. Cassandro (morto nella II guerra mondiale); 7. Enrico Mattia; 8. signorina Ieran; 9. Leo (segretario dell’Istituto); 10. prof. Gaudiomonte; 11. Centaro; 12. Casardi. 1° classificata Raffaella Nasca, 3a B Istituto Comprensivo Statale “Musti-Dimiccoli” 40 IL FIERAMOSCA MARZO MARZO 2014 2014 1° classificato Francesco Paolo Milzini, 5a D Scuola Primaria “G. Modugno” IL FIERAMOSCA 41 Scuola Scuola La Scuola Media “Renato Moro” aderisce al Piano di valutazione VALES PER LA FESTA DELLA DONNA N elle recenti raccomandazioni dell’Unione Europea al Governo italiano, il tema della valutazione delle scuole e del riconoscimento della professionalità degli insegnanti ha una specifica peculiarità. La cultura della valutazione non può essere sviluppata nel mondo della scuola senza tener conto della specificità del lavoro di insegnanti e dirigenti scolastici. In questo contesto, la scuola secondaria di I grado “Renato Moro” ha aderito al percorso sperimentale VALES - Valutazione e Sviluppo Scuola, finalizzato alla valutazione esterna delle scuole in una prospettiva di confronto e di miglioramento continuo. Ha dichiarato la dirigente, prof.ssa Grazia Di Nunno: “Nei giorni 27 e 28 gennaio, la nostra scuola (FOTORUDY) è stata oggetto di valutazione da parte di un team di valutatori esterni appartenenti al Progetto Sperimentale Vales – Valutazione e Sviluppo Scuola a cui il nostro Istituto ha aderito. Tale visita ha avuto lo scopo di verificare la congruità del processo di autoanalisi attivato in precedenza e dei giudizi a cui si è giunti nel RAV (Rapporto di Autovalutazione). Inoltre, si sono volute approfondire eventuali discrasie e fornire indicazioni e raccomandazioni per il miglioramento su cui la scuola dovrà focalizzarsi in futuro. La visita ha visto il coinvolgimento delle varie componenti scolastiche: Dirigente scolastico, Direttore dei servizi amministrativi docenti, personale ATA, genitori ed alunni, ai quali sono state rivolte interviste e colloqui individuali della durata di 15/20 minuti. Il Team di valutatori ha avuto, inoltre, la possibilità di visitare l’Istituto e di discutere con docenti e personale La sezione scolastica del Santuario, collegata alla Scuola scolastico attraverso interviste mirate e particolareggiate. Il Media “Renato Moro”, offre notevoli opportunità didattiche Dirigente Scolastico ed il Direttore dei Servizi Generali ed che sono state recentemente illustrate dalla dirigente prof.ssa Amministrativi sono stati a loro volta intervistati sulle loro Grazia di Nunno. aree di competenza. La sezione nacque trent’anni fa inizialmente per consenLa scuola, ringraziando il team Vales per l’attenzione e tire ad adolescenti di entrare nel Seminario e qui proseguire per la sincera manifestazione di interesse per tutte le sue gli studi, ma cessata la fase della formazione seminaristica, attività, attende ora l’esito della valutazione del piano di oggi il Santuario è diventata una scuole come le altre, aperta auto miglioramento già proposto e si prefigge di concludere sia ai maschietti che alle femminucce dove si attua il tempo al meglio l’esperienza del Progetto Vales.” prolungato, un tempo scuola di 36 ore settimanali anziché 30 come in tutte le altre scuole. Il tempo continuato si realizza con un prolungamento delle ore che va dalle 8.30 alle 16.20; in questo lasso di tempo, fra le 13.30 e le 14.20 è previsto il pranzo preparato dalla cuoca del Santuario. I servizi che la scuola offre sono: tempo prolungato, trasporto con autobus riservato, aula informatica, sala video, laboratori, attività extracurricolari quali teatro, sport. ecc. È anche sede di un piccolo ma efficiente osservatorio astronomico che consente di organizzare corsi di astronomia offerti gratuitamente agli iscritti. Le offerte formative della Scuola Media “R. Moro” presso il Santuario NUOVA SEDE BARLETTA VIA REGINA MARGHERITA 34 Tel./Fax 0883 332 464 · Cell. 393 301 26 75 info@fotorudy.it · www.fotorudy.it 42 IL FIERAMOSCA Per visitare la scuola o per informazioni telefonare ai seguenti numeri: Santuario 0883.531086; 346.4923076; 339.6851631. Segreteria sede centrale 0883.526144. (Gazzetta del Mezzogior- no 6.2.2014) MARZO 2014 Rappresentazione teatrale alla “R. Moro” dal teatro greco fino ai nostri giorni I n occasione della Festa della Donna, sabato 8 marzo 2014 alle ore 10.30, la Scuola Secondaria di I grado “R. Moro”, Dirigente Scolastico Prof.ssa Grazia Di Nunno, in collaborazione con l’associazione “La caramella Buona”, organizza un evento inerente alla giornata. Il programma prevede una mostra fotografica ed una pièce teatrale dal titolo: Donna: mille volti, una sola anima, realizzata da noi alunni delle classi III D e III C, con le nostre insegnanti Fiorentino, Scardigno e Palmitessa, che, attraverso un viaggio nella storia del teatro, partendo dal teatro greco, fino ai giorni nostri, ci siamo cimentati nella rappresentazione di quadri teatrali in cui protagoniste sono le donne. Si tratta di donne coraggiose e audaci come Medea, moglie ferita dal tradimento del marito, che lamenta il suo destino e quello di tutte le donne. O determinate come Lisistrata, che, per porre fine alla lunga guerra del Peloponneso, convince tutte le donne greche ad uno sciopero, finché gli uomini non smetteranno di fare la guerra. Ma sono anche donne innamorate come Giulietta che, con grande coraggio, decide di portare avanti una storia impossibile, soprattutto in un tempo in cui l’amore era ridotto ad un puro e semplice contratto commerciale. E ancora, donne vivaci e avvenenti come Mirandolina, forse uno dei primi veri ritratti di donna “moderna” che il teatro ci abbia offerto, le cui parole, a distanza di tre secoli, risultano quanto mai attuali: “A maritarmi non ci penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e godo la mia libertà. Tratto con tutti, ma non m’innamoro mai di nessuno.” Ma c’è anche Filomena Marturano, il cui nome è sinonimo di caparbietà e tenacia, nella quale, tuttavia, la miseria e le sofferenze non hanno cancellato la dignità. E poi Luciana Colacci, una giovane donna che nel suo anonimato rappresenta tutte le donne che si imbattono nelle ingiustizie della società italiana. Infine… Una sedia vuota per simboleggiare l’assenza di una donna vittima di un femminicidio, un crimine che ha persino dato origine ad un neologismo, entrato con prepotenza nel vocabolario della legislatura italiana. Storie quotidiane, ci insegna la cronaca. Storie che possono capitare a chiunque. E la tragedia è sempre in agguato. Violenza di “genere” che colpisce indiscriminatamente donne di ogni età e condizione sociale ed economica. Una furia cieca e primitiva che dall’uomo, anche il più insospettabile, si riversa sulla compagna, lasciandola sgomenta e prigioniera di un rapporto malsano da cui difficilmente riesce a liberarsi. Sono queste le storie vere che noi ragazzi abbiamo preso dalla cronaca e Maria, Luana e tante altre donne sono diventate il MARZO 2014 La prof.ssa Palmitessa ha completato la scenografia per l’8 marzo Durante l’intervento della senatrice Donatella Albano Don Vito Carpentiere partecipa alla rappresentazione dell’8 marzo simbolo di una violenza aberrante che, talvolta, condanna alla rassegnazione le vittime, incapaci di ribellarsi ad anni di tormenti e soprusi e che vivono nell’attesa di un cambiamento che non arriverà mai. È stato molto difficile per noi ragazzi rimanere indifferenti leggendo queste storie; più facilmente, invece, siamo stati trascinati dentro l’orrore che ha segnato irrimediabilmente la vita di queste donne, vittime di un amore che amore non è… Con questo spettacolo abbiamo voluto presentare la donna in tutto il suo splendore, ma anche nella sua complessità, elementi che la rendono intrigante e straordinaria nello stesso tempo. I ragazzi delle classi III D e III C IL FIERAMOSCA 43 Beneficenza Consegna alle scuole di defibrillatori da parte dell’Associazione Finanzieri di Antonio Filannino N ella elegante cornice del Teatro Comunale “G. Curci” si è tenuta la manifestazione di consegna di nove defibrillatori semiautomatici, organizzata dall’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia - Sezione di Barletta - con la fattiva collaborazione di “Professione Militare” di Barletta e con la partecipazione della Delegazione Regionale degli “Ordini dinastici di Casa Savoia”. A presentare la serata i giornalisti Nino Vinella e Francesca Rodolfo di Telenorba. A dare il via alla serata l’inno di Mameli, intonato dalle voci bianche del coro del comprensorio Musti-Dimiccoli diretto dal maestro Caputo. “Ricordo un mio caro amico, il fratello che non ho avuto, allenatore di una squadra di Barletta, che mentre era in campo ad allenare la sua squadra si è accasciato ed è morto. Se ci fosse stato un defibrillatore, probabilmente il mio caro amico si sarebbe salvato”. Così, emozionato, il presidente della provincia Francesco Ventola comincia il suo intervento quando si parla di prevenzione e di defibrillatori. Prezioso è stato l’intervento del Dott. Claudio Paolillo, primario della cardiologia di Corato, che con la sua preparazione è riuscito a farsi intendere anche da chi non conosce la materia. Durante l’evento ha riportato la sua esperienza, ormai consolidata negli anni, del “Progetto Media”, progetto che porta la cardiologia nelle scuole medie inferiori con il monitoraggio cardiaco dei ragazzi, «perché un semplice elettrocardiogramma può rilevare dei difetti cardiaci anche in ragazzi apparentemente sani e potrebbe salvar loro 44 IL FIERAMOSCA MARZO 2014 MARZO 2014 la vita». Concreto il discorso del vice sindaco dott.ssa Anna Rizzi Francabandiera, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Barletta, la quale, unitamente al dott. Michele Lastella, delegato del Prefetto, al Col. Giuseppe Cardellicchio comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Barletta, all’avv. Rocco De Franchi assessore alle Attività economiche del Comune di Bari e a Mons. Filippo Salvo vicario pastorale, hanno raccontato ai presenti le proprie esperienze di vita personale rivolgendo un plauso agli organizzatori dell’iniziativa benefica, ponendo l’accento sull’utilità sociale del progetto. Le scuole alle quali sono stati consegnati i defibrillatori sono: la Modugno, la Fraggianni, il Fermi, il Nervi, la Dimiccoli, la Musti, la Manzoni, il Sacro Cuore e la S. Giovanni Bosco di Bari. Unitamente alla consegna dei defibrillatori e del calendario storico della Guardia di Finanza, sono stati consegnati gli attestati di frequenza ed abilitazione BLS-D al personale scolastico che ha effettuato il corso. Prima della consegna dei defibrillatori è intervenuto Francesco Maffei, in rappresentanza di CIVES che, con la collaborazione di una docente, ha messo in scena la simulazione di un arresto cardiaco e ha spiegato che in questo periodo il personale docente e non docente delle scuole coinvolte nell’iniziativa ha seguito un corso di primo intervento per poter utilizzare al meglio questo prezioso strumento salva vita. Pertanto determinante l’apporto di PROFESSIONE MILITARE che lavorando per i Il presidente Antonio Filannino e il colonnello della Finanza Giuseppe Cardellicchio giovani, per indirizzarli e formali ha messo a disposizione i propri istruttori al fine di formare il personale docente e non: sono stati istruiti alle manovre di primo soccorso di rianimazione cardio polmonare (RCP), utilizzo del defibrillatore semi-automatico esterno (AED) e manovre di soccorso in caso di soffocamento per ostruzione da corpo estraneo delle vie aeree sia sul paziente adulto che sul pediatrico. Alla manifestazione, con scopi di sensibilizzazione e a titolo gratuito, ha partecipato anche Mingo di “Striscia la notizia” che ha regalato al pubblico in sala un momento di leggera ilarità con le sue battute. Prevenzione e buon umore sono stati la perfetta linea conduttrice della serata. Infine il saluto del Lgt (c) Antonio Filannino, presidente della locale sezione A.N.F.I. che, ringraziando tutti gli intervenuti ha posto l’accento circa il nobile gesto fatto da chi, a vario titolo, ha permesso la realizzazione di “Scuole Sicure” rappresentando al contempo che tutti hanno prestato gratuitamente la propria opera. Ha chiuso la serata l’esecuzione al pianoforte del prof. Vitantonio Caroli e l’orchestra del comprensorio Musti-Dimiccoli. Particolare apprezzamento per l’impegno partecipativo profuso dal cav. Vito Dibitonto e da Cosma Damiano Filannino ai fini della riuscita manifestazione. IL FIERAMOSCA 45 Musica UN AGENTE REALE È SEMPRE CON TE. Al via la XIV stagione concertistica dell’Associazione “Athenaeum” Noi di Reale sappiamo come proteggere il tuo mondo. Perché è anche il nostro. Ecco perché puoi affidarti alla nostra Agenzia, che offre ai propri Soci assicurati serietà, professionalità e attenzione continua. Troverai Agenti esperti, formati e aggiornati sulle soluzioni più moderne in campo assicurativo e previdenziale con cui progettare e realizzare soluzioni personalizzate sui tuoi effettivi bisogni. Q uindici i concerti che copriranno il periodo della stagione concertistica come sempre allestita dalle due sorelle Francesca e Maria Musti. L’esordio, il 25 febbraio con un concerto dei pianisti Cristina Cavalli e Stefano Paone che hanno intrattenuto il pubblico con una fantasia musicale. Gli altri quattordici concerti si snoderanno da marzo a dicembre, con proposte varie e di altissimo livello. Due i concerti lirici, con protagonisti il baritono Giorgio Schipa, leccese, pronipote dell’immenso Tito e il mezzosoprano Antonella Piscitelli, accompagnati rispettivamente da Francesca e Maria Musti; concerti di musica da camera rari e preziosi - il trio ArmoniEnsemble, flauto, clarinetto e chitarra, con “ArmoniE all’Opera... non solo Lirica!”; il duo violinistico Ciura, con briosi duetti ottocenteschi; il duo violino e pianoforte Giulio Menichelli - Luca Donati, con due splendide Sonate di Brahms e Schumann e la virtuosistica Tarantella dello spagnolo Pablo de Sarasate, Estrellita di Manuel Ponce, l’estrosa e pirotecnica “Ridda dei folletti” dell’italiano Antonio Bazzini, il Rondo capriccioso di Camille Saint - Saens. Tre validissimi pianisti solisti interpreteranno repertori vari e piacevoli: la veneta Giulia Vazzoler, con reale mutua un programma idealmente dedicato all’Italia, dal Concerto Italiano di Bach alle melodie di Mendelssohn e Debussy, alle arie di Rossini; l’abruzzese Giacomo Di Tollo che presenterà una “Opera session” in cui ci offrirà perle di Bellini, Verdi, Donizetti rivisitate da grandi virtuosi dell’Ottocento, e il pugliese Giancarlo Direnzo con un programma di capolavori dell’epoca classica e romantica che va da Mozart a Liszt, in cui spiccano le monumentali variazioni di Brahms su un tema di Haendel. Tre i duo pianistico con altrettanti memorabili concerti: il duo Clara Wieck con un repertorio comprendente Grieg, Dvorak e altri; il duo Maria Musti - Luca Donati, con “I got rhythm”, programma dedicato ai capisaldi del Novecento americano posto in chiusura di stagione; il duo Francesca e Maria Musti, in “Violetta, Rosina e le altre… una serata all’Opera”, concerto - spettacolo con la partecipazione dell’attrice Rosa D’Onofrio. Notevolissimi saranno gli altri appuntamenti: la conferenza multimediale del flautista Alessandro Crosta, sul tema attualissimo della musica classica ai tempi dei moderni mezzi di comunicazione, la serata dedicata alla musica di Ciaikovskij, con la partecipazione di Alessandro Romanelli, critico letterario, crea- tore e curatore del blog “L’orecchio di Dioniso”, autore tra l’altro del volume Cajkovskij: un sognatore decadente; la serata di musica e poesia con Silvana Kuhtz, ideatrice del progetto “Poesia in azione”. Un cartellone quanto mai interessante e ricco di idee. Per informazioni e prenotazioni: 0883 348748 - www.associazioneathenaeum.it STUDIO DENTISTICO CANFORA dei Dottori Cesare e Rita Canfora anni Da 40 servizio o al vostr 1) Agenzia generale del Nord Barese: BARLETTA - Corso Garibaldi, 142 - tel. 0883 532 982 01 (1971-2 Subagenzie di Barletta: Agenzia Italia t. 0883 521 218 - Delvecchio Promot. Finanziario t. 393 047 7273 - Dicandia Promot. 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L’iniziativa, finalizzata alla valorizzazione e alla promozione dei luoghi e dei personaggi emblematici della storia locale, è stata dedicata agli alunni delle classi quinte elementari e ha realizzato un percorso di avvicinamento all’arte pittorica adeguata all’età dei partecipanti. Gli incontri si sono tenuti dal lunedì al venerdì con inizio alle 9. GUIDE TURISTICHE BAT ELETTO IL DIRETTIVO Il tranese Francesco Fanelli è stato eletto presidente della Federagit (Federazione Italiana Guide Turistiche Accompagnatori Interpreti) BAT, associazione di categoria del settore turistico di Confesercenti che si propone di rappresentare e tutelare le guide e gli accompagnatori turistici della provincia. “Protagonisti del turismo che cambia” è quanto si propongono di essere le guide e gli accompagnatori turistici che hanno costituito la Federagit, ben 40 tra guide e accompagnatori da tutta la provincia. Il direttore Mario Landriscina ha salutato con entusiasmo la nascita di tale Federazione garantendo l’appoggio organizzativo e professionale di Confesercenti provinciale e del nuovissimo Centro servizi alle PMI “Dino di Tondo” del C.A.T. Imprese Nord Baresi srl nella interlocuzione con le istituzioni locali e provinciale. “La coesione del gruppo provinciale, unitamente alla professionalità dei componenti la Federagit Bari sarà sicuramente foriera di iniziative tecniche e sindacali di spessore tali da contribuire fattivamente alla già costituita Assoturismo Provinciale ed al consorzio Puglia Vision, da tempo impegnati nelle iniziative turistiche del territorio della Confesercenti Bat.” (L.dM) SOUNDIFF ORCHESTRA GIOVANI TALENTI IN CONCERTO Domenica 2 marzo presso la Chiesa di Sant’Antonio a Barletta si è tenuto il “Concerto dei Solisti e Soundiff Orchestra” che si colloca nell’ambito del nutrito calendario di iniziative musicali promosse e organizzate dalla società “Soundiff - Diffrazioni Sonore” attiva sul territorio nazionale e nata dall’idea di un gruppo di meritevoli e determinati musicisti (Alessandro Cazzato, Rita Lamonaca, Raffaele Mansi, Nicola Monopoli) impegnati sin da giovanissimi nello studio e nell’attivismo sperimentale in ambito musicale e artistico. Soundiff nasce dal progetto vincitore dell’edizione Principi Attivi 2012 ed ha l’obiettivo di consolidarsi e ampliarsi nel tempo per divenire laboratorio permanente per la ricerca musicale e la valorizzazione dei giovani talenti presenti sul territorio. La serata 48 IL FIERAMOSCA Le nostre iniziative musicale, dedicata all’amatissimo e celeberrimo compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart, vedrà l’esibizione del pianista barlettano Raffaele Leopoldo Mansi e del violinista Alessandro Cazzato che si cimenteranno nell’esecuzione di due dei concerti più belli per pianoforte e orchestra e per violino e orchestra del grande Amadeus, diretti dal maestro Salvatore Campanale. UNESCO E UNITRE OMAGGIO A GIUSEPPE DE NITTIS Lunedì 24 febbraio, presso il Centro di Aggregazione Multifunzionale S. Francesco, in occasione dell’anniversario della nascita del famoso pittore Giuseppe De Nittis (25 febbraio 1846 21 agosto 1884), il Club UNESCO di Barletta in collaborazione con l’Università della terza età di Barletta e il Centro di Aggregazione Multifunzionale San Francesco, hanno organizzato una lezione aperta sul tema “Oggetti invisibili. Omaggio a De Nittis”. I relatori la prof.ssa Giorgia Allegretta e la dott.ssa Marcella Ruggiero hanno guidato i presenti in un percorso alla ricerca dei particolari delle tele del noto maestro barlettano, le tecniche usate, le mode del tempo e lo scenario parigino in cui visse e operò. A introdurre la serata, la presidente dell’Unitre prof.ssa Angela Paolillo e il vicepresidente del Club Unesco di Barletta dott. Mario Tatò. L’iniziativa è stata promossa dall’Università della Terza Età e dal Club Unesco. MARCOVECCHIO SULLE POLITICHE DEL TURISMO “Basta con l’immobilismo sulle politiche del Turismo: riprendiamo a fare rete, superando gli egoismi e la politica di coltivarsi l’orticello nel proprio Comune. Il territorio di Puglia Imperiale non merita questo atteggiamento da parte della classe dirigente del territorio”. Così si esprime il presidente dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, Michele Marcovecchio, in merito ai recenti avvenimenti che hanno impedito la partecipazione dell’Agenzia turistica alla BIT di Milano in rappresentanza dell’intero territorio, e alle conclusioni dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso la sede dell’Agenzia, cui hanno partecipato numerosi rappresentanti di associazioni turistiche, organizzazioni imprenditoriali, operatori e rappresentanti di alcune Amministrazioni Comunali. Al termine della riunione è emersa la volontà di convocare con la massima urgenza un incontro con tutti i Sindaci dei Comuni del Patto Territoriale nord barese/ofantino ed il Presidente della Provincia BAT, possibilmente esteso anche agli operatori turistici del territorio, per discutere apertamente l’orientamento che le Amministrazioni locali intendono assumere in merito alle attività di promozione turistica congiunta, e al ruolo dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo all’interno del Sistema Turistico Locale. LE EPIGRAFI DI SAN DOMENICO E SANT’ANTONIO Domenica 16 marzo 2014, terzo appuntamento “epigrafico” per gli appassionati di storia e di storia di Barletta in particolare. Si è letto insieme il testo delle epigrafi latine delle Chiese di san Domenico e di sant’Antonio, pazientemente tradotte dal prof. Michelangelo Filannino, per accrescere la conoscenza del passato della nostra Città, seguendo le tracce di Giuseppe Seccia e Filippo De Leone, che, rispettivamente nel 1850 e nel 1889, ne trascrissero il testo latino. Si sono incontrati i nomi e le storie di tante persone, talvolta provenienti da molto lontano, i cui destini si sono legati a questa Città fra il XVI ed il XIX secolo. MARZO 2014 Nuove opportunità per i nostri giovani Idee in movimento, una iniziativa promossa dalla provincia Barletta Andria Trani U n luogo in cui i giovani potranno dar sfogo alla propria creatività ed al proprio dinamismo; un luogo di scambio di conoscenze e di messa in rete di idee e progetti. Nasce a Barletta, presso il laboratorio urbano “Giovani Open Space”, in Viale Marconi 46, l’Hub di “Bat’s Move - Idee in Movimento”, un’iniziativa varata dalla Provincia di Barletta Andria Trani in collaborazione con il Comune di Barletta, il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino e l’ente di formazione Prometeo. L’inaugurazione, alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti dei partner del progetto, il cui costo (circa 190mila euro) è stato finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Unione Province Italiane nell’ambito di Azione Province Giovani, con un cofinanziamento di Provincia, Patto Territoriale e Prometeo. L’Hub provinciale sarà un luogo in cui i giovani potranno sviluppare le loro idee imprenditoriali ed avere consulenza per le fasi di start up, analisi e prevalutazione dell’idea di business, redazione e valutazione del business plan, guida all’accesso a bandi ed incentivi pubblici, consulenza legale e fiscale. Nell’Hub i giovani potranno poi disporre di spazi di coworking e di altri servizi già attivati dalla Provincia (video curriculum, Provincia Amica, ecc.); previsti anche seminari e conferenze sull’orientamento al lavoro ed al fare impresa, ma anche iniziative ludiche (dalle pièces teatrali ad eventi musicali). Insomma, un centro di innovazione culturale che cercherà di fornire ai giovani una rete virtuale di contatti e possibilità. «Con l’obiettivo principale di stimolare la creatività che è tipica dei nostri ragazzi, nei quali crediamo e sui quali continuiamo a puntare - ha affermato l’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Barletta Andria Trani Antonia Spina -. Bat’s Move è una delle tante iniziative che rientrano nel più ampio progetto “Provincia Amica”, con il quale abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza al mondo giovanile, al tessuto imprenditoriale ed alle fasce sociali meno abbienti, attraverso l’erogazione di borse di studio, borse lavoro, Carta Amica e tanto altro». Ha plaudito al progetto anche l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Barletta Antonio Divincenzo, il quale ha auspicato una «stretta collaborazione tra l’Hub provinciale e l’incubatore di impresa del Comune di Barletta», ribadendo la necessità di «investire risorse per aiutare i nostri talenti a superare la crisi economica contingente». «Quando i nostri giovani lasciano la propria terra alla ricerca di lavoro, impoveriscono il territorio delle loro capacità, del loro entusiasmo, delle loro potenzialità. Attraverso questa iniziative, invece, cerchiamo di valorizzare al meglio queste caratteristiche: MARZO 2014 per questo non potevamo che sposare con convinzione il progetto “Bat’s Move» ha invece affermato il Presidente del Patto Territoriale Nord Barese Ofantino Pasquale Musci. Il Direttore di Prometeo Salvatore Venditti ha invece definito il “Bat’s Move” «un’iniziativa che si muove in coerenza con le direttive dell’Unione Europea che invita a sviluppare le idee giovanili, perché sono proprio i giovani la categoria più colpita dalla crisi economica. È a loro che ci rivolgiamo, con un incubatore che rappresenta la strada giusta per agganciare l’occupabilità, in aggiunta alle attività già svolte da scuole, università e centri per l’impiego». Carissimi, È con molto piacere che siamo qui a scrivervi per portare alla vostra attenzione alcune nostre attività in essere ed altre in fase di avvio. Come tutti voi ben sapete, il GOS è un opportunità che il territorio mette a disposizione della cittadinanza, un’occasione da non perdere, un luogo “sicuro” dove la voglia di fare non manca, e il senso del dovere ci porta sempre più a proporre attività di alta qualità. Per i prossimi mesi abbiamo in programma attività ed eventi che abbracciano un grande pubblico, e che speriamo trovino riscontro nel territorio: • CORSO DI PIROGRAFIA - Inizio corso 28 febbraio - durata 3 mesi - prezzo e 15,00 mensile •CORSO DI PHOTOSHOP - docente: Carmela Dagnello inizio corso 28 febbraio - durata corso 2 mesi - costo del corso e 80,00 mensili • LEZIONI DI PIANO & TASTIERA - lezioni individuali o di gruppo - prenotazioneinfo@giovaniopenspace.it Il nostro sito www.giovaniopenspace.org è in continuo aggiornamento, tutte le nostre attività sono online, con possibilità di download dei moduli di iscrizione. Siamo a vostra disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento: segreteria@giovaniopenspace.it ovvero info@giovaniopenspace.it Segreteria c/o Laboratorio Urbano GOS dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 17:30 alle 19:30 Info: www.progettofred.it IL FIERAMOSCA 49 Brevi di sport Atletica Veronica Inglese non finisce di stupire Ancora due splendide prove di Veronica Inglese già reduce, nello scorso mese di settembre, del titolo italiano di corsa su strada conquistato a Molfetta. All’esordio del nuovo anno agonistico, su un percorso per lei inedito, la mezza maratona sulla distanza di 21.097 Km, sulle strade di Verona, l’atleta dell’Esercito Italiano ha conquistato una inattesa medaglia di bronzo ai campionati italiani, superata solo dalle più esperte Valeria Straneo vicecampionessa mondiale alla maratona di Mosca e Anna Incerti campionessa continentale; ha però preceduto atlete con maggiore esperienza sulla distanza. Ottimo peraltro il suo tempo (1 ora 11’24”). Ancora uno strepitoso successo per Veronica, il titolo tricolore ai campionati italiani di società nell’ambito della festa del cross disputata a Nove, Vicenza (foto). La campionessa barlettana, al top della forma, ha dominato la gara di otto chilometri con l’eccellente tempo di 27’25”: alle sue spalle due keniane, Hellen Jepkurgat e Rebecca Korir. Incantalupo vince il titolo italiano nella 4x1 giro Vito Incantalupo e i suoi compagni della Enterprise Sport & Service B e n eve n t o hanno conquistato la medaglia d’oro nella staffetta 4x1 giro “promesse” ai campionati italiani giovanili indoor di atletica leggera, svoltisi nel Palazzetto del Banca Marche Palas di Ancona. Il tempo realizzato, un ottimo 1:29.64, precedendo la Pro Sesto Atletica e il G.A. Bassano. Meno bene, purtroppo per il campione barlettano, nella gara individuale dei 400 dove si è classificato soltanto se- 50 IL FIERAMOSCA Enigmistica Cruciverba a schema libero con riferimento a Barletta sto, col tempo di 49.04 (il vincitore Michele Tricca aveva fatto segnare un buon 47.43). A sua scusante, il fatto di essersi presentato all’appuntamento anconetano in difetto di preparazione. Non è un mistero che Vito preferisca le gare all’aperto, e quanto ai suoi prossimi obiettivi, innanzitutto la partecipazione ai Giochi del Mediterraneo. di Franco Lamonaca “Tra i ricordi di un secolo fa” 1 Mimmo Ricatti, eccellenti risultati Dopo l’eccellente vittoria sul percorso cittadino barlettano, nella mezza maratona corsa domenica 23 febbraio, ancora due eccellenti prove del nostro miglior atleta nelle corse. Quinto posto nella mezza maratona di Verona, dove l’atleta dell’Aeronautica militare ha fatto segnare il tempo di 14.04’31”, di buon auspicio per le prossime gare. Diciassettesimo piazzamento nella mezza maratona, Roma-Ostia, ma con un eccellente tempo che rappresenta il suo nuovo record personale, 1h.03’47”. La gara è stata vinta - tanto per cambiare - da un marocchino che ha preceduto un etiope, Aziz Lahbabi e Hunegnaw Mesfin. Dodicesimo, e primo degli italiani, Jalem Chatbi, il campione italiano in carica nei 3000 siepi. Tennis Il giovane Tresca all’Accademia Vavassori Giuseppe Tresca, il sedicenne campione di tennis, si è trasferito a Palazzo sull’Oglio, iscritto all’Accademia Vavassori, per perfezionare il suo gioco, ma al tempo stesso senza trascurare gli studi scolastici. Tresca, che ha recentemente difeso, i colori azzurri all’ultimo campionato nazionale maschile a squadre di serie A1, fa parte del Circolo tennistico Hugo Simmen di Barletta (alla competizione era il più giovane partecipante). Nonostante la lontananza, Giuseppe continuerà non solo a far parte del Circolo Tennis barlettano, ma parteciperà anche agli imminenti campionati a squadre di A2. Speriamo che questo coraggioso passo, possa produrre dei buoni risultati, per il giovane talento tennistico barlettano. Basterà ricordare, a beneficio della bontà della scuola Vavassori, che da essa sono venuti campioni del calibro di Francesca Schiavone e Simone Bolelli. MARZO 2014 2 19 3 4 20 5 6 7 8 9 10 12 13 15 24 29 33 39 42 40 L L E 30 N O V E C 34 R D 52 60 53 54 I 55 C I 70 47 48 57 62 65 66 71 67 36 44 56 61 64 35 41 U A T T O 46 51 31 E N T O Q 43 45 18 28 M I 38 17 25 27 50 16 22 26 32 14 21 23 37 11 49 58 59 63 68 69 72 Alcuni eventi del 1914 - richiamato a centro schema - sono ricordati dalle rispettive definizioni, precedute, come le altre riguardanti Barletta, da un asterisco (*) (Soluzione a pag. 53) Orizzontali Verticali 1.* Antonio Cilli (pittore). - 3. Una marca di sigarette. - 5.* Il centralissimo edificio scolastico inaugurato nel 1914. - 19.* La denominazione dell’attuale cinema alla sua apertura, nel 1914. 22. La metà dell’INPDAP. - 23. Camminano su corde. - 24. Prime della slacciatura. - 25. Stoffa di lana morbida e lucida. - 26. Il beato “Don” fondatore di più opere pie. - 27.* La prestigiosa “Società” di cultura, il cui comitato barlettano ricordava nel 1914 il suo primo decennale. - 29. Un istituto professionale. - 30.* Dava nome al palazzo in cui aveva sede, in piazza Roma. - 31. Como. 33. Giorno trascorso. - 34. Arrivata oltre il tempo massimo. - 37. Le prime lettere. - 39. Le pesate del salumiere. - 41. Collezioni di periodici. - 42. Si segna in rete. - 43. Prezioso per gioielli. - 44. Comuni uccelli acquatici. - 45. Un bonario verso di Pluto. - 47. Indica il numero dell’appartamento. - 48. Al centro dell’uovo. - 50.* L’XI Esposizione d’arte di Venezia, nel 1914, gli dedicava due ampie sale. - 58. Si nascondono con l’esca. - 60.* È delle Vigne tra piazza Moro e piazza Caduti. - 61. L’amato Fausto della canzone. - 62. Arezzo. - 63. La Maria del festival di Napoli. - 64.* Il grande M° nato nel 1914 nella casa della palazzina Feltrinelli. - 69. La direzione dei Balcani. - 70. Un po’ di verde nel deserto. - 71. Guido, poeta crepuscolare. - 72. Ferme e risolute. 1. Ascoli Piceno. - 2.* È un grande calzaturificio. - 3. Il fratello più piccolo. - 4. Un verbo della caccia alla volpe. - 5. Era un moschetto dell’Esercito. - 6. Precede “avrei bisogno di carezze anch’io” in una canzone di Lucio Dalla. - 7. È d’aspetto per il pubblico. - 8.* Il termine d’un supermercato di via Foggia iniziante con Euro. - 9. Sì in Germania. - 10.* Il bar verso il ponte Barbarisco. - 11. Una pignatta funeraria. - 12. Sciolto, soluto. - 13. Una maga della storia d’Orlando. - 14. Zelo senza pari. - 15. Est-Ovest. - 16. Circolavano in Italia. - 17. Le ciglia dello stupito. - 18. La droga del papavero. - 20.* Era sindaco nel 1914. - 21. Molto degno della carica ricoperta. - 25.* L’artista Mauro, che nel 1914 compiva un anno. - 28. Assicurano gli impegni presi. - 32. Lo stipendio del soldato. - 35. Il nostro codice genetico. - 36.* Il locale di “Figaro” a Barletta. - 38.* La “Nietta” che ama dire in dialetto. - 40. La città delle cipolle rosse. - 44. Ambienti miseri e tetri. - 46. Isernia. - 47. Un nome patriottico. - 49. Lo sono certe fritture. - 51. Grida a squarciagola. - 52. In testa ai guerrieri. - 53.* La pulce barlettana. - 54. Il nome di Vittorini. - 55.* Il generale d’una via presso la stazione. - 56. Subentra all’inerzia.- 57. Lavorano in segreto. - 59. Vien premiata per la bellezza. - 60. Il partito di Di Vittorio. 65. L’osmio. - 66. Le dispari di Gaza. - 67. Sui caschi delle forze ONU. - 68. Nobil Donna. MARZO 2014 IL FIERAMOSCA 51 Sport Sport Galà dello Sport al “Curci” premiati i migliori del 2013 Veronica Inglese, la campionessa in copertina Ia edizione della mezza maratona Mimmo Ricatti su tutti La prima edizione della Cargraphik Half Marathon per ricordare Pietro Mennea A C i si aspettava la partecipazione tutt’al più di 1000 iscritti, e invece a correre la prima edizione della mezza maratona organizzata dalla Cargraphik erano in 1600, un serpentone che si è disteso lungo un percorso distribuendo i partecipanti ognuno secondo le sue possibilità podistiche. In testa i campioni, e su tutti, Mimmo Ricatti, dell’Aeronautica Militare, che ha concluso la sua performance sulla distanza di 21.097 km., precedendo Matteo Notarangelo e Alberico Di Cecco, con il tempo di 1h07’58”. Partenza e arrivo sulla pista del “Puttilli”. Una gara quella organizzata dalla Cargraphik, per ricordare Pietro Mennea a pochi giorni dal primo anniversario della sua scomparsa. In una bella mattinata di sole, la mezza maratona ha rappresentato una iniziativa sportiva riuscitissima; del resto era prevedibile perché organizzata dal presidente dell’Asd Barletta Sportiva e dalla sua équipe. Numerose anche le donne che vi hanno partecipato; ad imporsi Erica Delfine dell’Amatori Putignano che ha preceduto Alessandra De Luca e Mariella Di Benedetto della Asd Barletta Sportiva. Se i partecipanti più numerosi sono stati i barlettani, però notevole anche la partecipazione di marciatori andriesi, tranesi, coratini, ma anche provenienti da ogni parte d’Italia. Paola Piazzolla Vincenzo Cascella Ma oltre all’ottima organizzazione dell’Associazione Barletta Sportiva, e all’impegno profuso dalla Cargraphik, come non dare atto anche all’impegno messo nella riuscita della manifestazione alla locale Polizia Municipale, e inoltre: Vespa Club, Avser Barletta, Protezione Civile di S. Ferdinando, Nucleo Guardie Ambientali, Croce Rossa Italiana, Operatori Emergenza Radio, Radioamatori. Soluzione di pag. 51 G O Z Z A N O 65 P E R I I G 60 50 T T U S E P P E D E N 51 52 46 32 33 E R I 26 O M I I M S A C 2 3 47 I L L E I S 5 M A S S 6 7 8 57 58 A N N A T E 30 I 35 I N A I I V A 36 P G H I 28 C O 31 E R 12 25 L 13 I D R A P L O 22 I I M O D A Z E G L 11 M 49 41 24 10 S 59 O V 48 S L A C 9 I A M I 44 21 4 69 P A R 63 N T 27 I S E E S T A N A T R E T E A M A P A O L IL FIERAMOSCA 1 I D A N T E A L 23 P O L 68 34 I O N E 20 C E N T O Q O F U N A M B O L 19 56 I I M N O V E C T A R D 29 I I 40 A G R A R O R I 43 39 I 55 R D E T T 38 54 O N 62 O R O U A T T O 42 A B C 53 I G O A L P 67 A R A R F I I O 45 37 66 L E A L 61 I 72 U L 14 15 16 N P 17 I O 18 2014 I MARZO A G 2014 I MARZO 64 D E C 71 Francesco Di Salvo I Fabio Luce O A S 52 IL FIERAMOSCA Gianni Cefola 70 Antonio Dazzaro I Giuseppe Diviccaro C A R L O M A R nche quest’anno, continuando una recente tradizione, una serata dedicata allo sport e agli atleti che si sono distinti nell’anno appena trascorso. In copertina, a rappresentare tutti, in cima alla graduatoria di merito, Veronica Inglese la mezza fondista dell’Esercito Italiano, campionessa italiana dei 10 chilometri su strada e ottava classificata (migliore delle azzurre) agli Europei di cross a Belgrado. L’anno scorso in cima alla classifica dei migliori un’altra donna, Maria Pia Lionetti per la sua partecipazione alle Olimpiadi. Dopo di lei, Vito Incantalupo, miglior velocista under 23, bronzo nella 400x400 agli Europei under 23; Paola Piazzolla, miglior Junior nel canottaggio; Mimmo Ricatti sempre ai primi posti nelle classifiche nazionali e spesso anche nelle competizioni internazionali, recente vincitore della mezza maratona di domenica 23 febbraio a Barletta. Per gli arcieri, a farsi onore particolarmente Loredana Spera (Arcieri del Sud), Paola Spera (Archery Team). Nelle arti marziali Fabio Luce (Karate), Pentrella e Piazzolla (Mekick boxing); Cosimo Diviccaro per il motociclismo; Enzo Cascella (Barletta Sportiva) e Ruggero Laporta (Circolo Tennis Barletta). In campo calcistico: Giuseppe Diviccaro (Calcio a 5), Antonio Dazzaro (Barletta C/5), Leo Ferrazzano (Futsal Barletta). E come arbitri Vincenzo Filannino e Vincenzo Soricaro. Nel basket Gianni Cefola (Asd Volley Barletta), e Gino Degni allenatori di basket. Per quest’ultimo un riconoscimento alla carriera; per il ciclismo Michele Torre. E inoltre fra i premiati a giusto merito Francesco Di Salvo nuotatore vincitore di tre titoli italiani in altrettanti specialità nella categoria dei “non vedenti”. Nutrita la pattuglia dei giovani campioni di scacchi, premiati: Gaia Paolillo, Alessia Santeramo, Vincenzo Angelo Lombardi. A condurre la serata organizzata dalla Wave Production, come nelle precedenti edizioni, Enzo Ormas, in collaborazione con l’assessorato allo Sport del Comune di Barletta e il Coni della provincia BAT. Presenti alla manifestazione, oltre all’assessore allo sport Antonio Divincenzo e all’assessore alle Finanze della BAT Dario Damiani, il delegato del CONI BAT Isidoro Alvisi, il generale Gaetano Nanula e l’ex sindaco Nicola Maffei. CARGRAPHIK HALF MARATHON 53 Poesie di Sabino Tupputi Il destino di un padre È il destino di un padre sottacere e non sventolare l’amore per un figlio? Eppure quel padre, nella sua severità, sente in sé una silenziosa dolcezza [d’amore; che non traspare, invisibile, impalpabile, che mette a dura prova le corde del suo cuore. Quanta incomprensione, figlio! Ti darei ogni cosa di me: la mia vita; perché la tua è più preziosa della mia. Tu, vita della mia vita, fresca linfa sorgiva del mio albero, luce dei miei occhi, mi prendi e mi avvolgi in un effluvio e nel silenzio il mio animo risponde. Figlio, non sai che la tua bocca [da sfamare e il tuo corpo da vestire sono stati prima del mio? Non ti accorgi di tutto questo, figlio? Mi basta la dolcezza del tuo sguardo, del tuo sorriso, la tenerezza di stringere [come un tempo la tua mano nella mia, mentre l’emozione sale diritta al cuore celando lacrime di sofferenza e d’amore. Ancora una volta, se vorrai, [ti accompagnerò nella vita per il tempo che mi sarà dato: ma sopra ogni cosa e, quel che più conta, sarai un uomo, figlio mio. Silenzio tra gli ulivi Sono solo nel campo, avvolto [in un silenzio attonito rotto dal barbaglio del fuoco [e dal crepitìo dei rami secchi della passata annata [messi nella casetta. Il freddo gelido penetra nelle ossa [e mi sfrego le mani accanto al caldo fuoco amico. Guardo con tristezza quegli alberi [d’ulivo con frasche dai colori argentati, madidi di pioggia [e nevischio. Al soffiar del vento, cadono i granuli [bianchi posandosi sul campo seminando [speranze per nuovi abbondanti raccolti. Trascolorato in volto, guardo quelle pietre mute del muretto che parlano di un tempo passato [e di mani robuste che lo hanno edificato. 54 IL FIERAMOSCA Festa della donna Mi pervade un profondo silenzio e ascolto [la musica del cuore e dell’anima in quel mondo [silente e inerte. E, lì solitario, in quel campo canuto mi sorride e mi guarda quel fiorellino [giallo. Presto, sarà ancora primavera. Ammonivi gli uomini rozzi e litigiosi, le donne irriverenti e irrispetose. Domani, sarà un nuovo giorno con i suoi affanni, ma in quell’oratorio ci sarà ancora quel pezzo di pane frutto della carità e del tuo amore. Ricordo di Mons. Raffaele Dimiccoli Erano due donne esili, mani affusolate, [lunghi vestiti e capelli raccolti in un fazzoletto colorato; portavano una piccola bisaccia fatta di [ruvido sacco. Erano due sorelle che all’alba, [percorrevano a piedi la strada polverosa che portava al campo. Volti pallidi, sguardi malinconici [e lacrimanti per quei figli da sfamare. Quanta povertà, ma tanta dignità! Mani indurite e callose, forti per lavorare ma, a sera, morbide per accarezzare e abbracciare. Labbra screpolate e visi rugosi, ma, a sera, dolci come miele accese [di rosso melograno, per baciare, [e occhi lacrimanti, fari per guardare, guidare e amare. Le ho riviste dopo trent’anni su quella [strada polverosa, invecchiate, con schiene curve; consumate dalla fatica e stagioni: zappando, sarchiando, solforando. Sono donne, madri d’altri tempi che non potrò mai più dimenticare. Vivo è il ricordo di quando uscivi dalla sacrestia benedicente con l’aspersorio in mano; accolto da festose grida di bambini che accarezzavi uno ad uno. Seduti su panche di pietra, aspettavano quel pezzo di pane spalmato di [marmellata. Eri il sacerdote umile fra gli umili, l’araldo della carità, vendendo ogni tuo avere per amore dell’altrui bisogno; erigevi, oratorio e Chiesa, in quel sito fangoso di periferia dimenticato e lontano. Nel silenzio della notte davanti al Tabernacolo pregavi il Signore, offrendo le tue lacrime di dolore. Indossavi una tunica nera e sbiadita; calzavi scarpe nere rattoppate e tra le mani il breviario. La tua immagine ieratica nascondeva quella paterna e affettuosa; eri il consigliere, il consolatore, il confessore. A te, ricorrevano madri e padri bisognosi con figli ignudi da vestire e bocche da sfamare. Donne d’altri tempi Tu donna… Sei nata come perla racchiusa in uno scrigno d’oro d’amore. Poi una scia immensa d’argento ha illuminato le impronte sofferenti della storia e tu hai donato luce ai tuoi fratelli e lo splendore del tuo amore candido, hai inondato d’azzurro l’animo travagliato. Le tue lacrime di sofferenza sono scese ad accarezzare cespugli roventi e si sono innalzate al cielo libere fino a toccare il Signore… Ora vivi forte, sicura come roccia accarezzata dalle onde tempestose e ristoratrici, dal soffio benefico del vento libero e vibrante di coraggio e di speranza corri, corri a perdifiato per le strade della vita, per assaporare ogni goccia dello scrosciare intenso della fresca rugiada sulla tua pelle fragile d’innocenza e rugosa di coerenza e ti ritrovi donna nella vita… Grazia Di Nunno Tripudio di mimose Il giorno infiora mimose tra erranti visioni di scie consacrate da umiltà di percorsi cadenzati da impulsi che furono gemme di ulteriori conquiste. Mimose per te che ti ergi su sponde erette da anni protesi a forgiarti, tenace presenza, tra ritmi fecondi di danze incessanti sui fianchi del vivere. Mimose per te, radice antica, che nel solco veritiero di una ruga hai tatuato memorie di dinieghi lastricati di silenzi che hanno schiuso varchi per diritti futuri. Mimose per te che sei colomba nel soffio del libeccio e ti fai aquila nel fulcro di una storia dove addenti la linfa dell’esistere restando ardita e fedele alla luce. Tripudio di mimose per te che ti dimeni lungo sentieri ardui con occhi che accorciano distanze e mani aperte a semi di speranza La vendemmia in una foto degli anni Trenta MARZO 2014 MARZO 2014 per equilibri di uguaglianze anelate. Mimose per te, affresco di natura, che del grembo ne fai culla primordiale donando aliti di vita e come faro d’amore sovrasti il tempo squarciando veli oltre i cespugli dell’attesa. Rosa Spera Donna Donna, primo fiore del mattino. Donna luce abbagliante del gigante. Donna, sospiro d’amore. Donna, intrepida passione. Donna, di te un magico mondo dell’amore. Donna, giglio bianco. Donna, il tuo silenzio si chiama orrore! Donna, difendi la tua voce. Donna, difendi il tuo onore. Donna, dai magici occhi. Donna, accarezza la tua pelle. Donna, fa scivolare tutto. Donna, rispetta la tua gemella. Donna, apri le braccia al mondo. Donna, torna ad amarti. Donna, non sei più sola siamo in tante. Amati. Ada Roggio Il velo triste della nostalgia mi porta a bussare alla tua porta. Resto ferma, là, dove il tempo scorre sempre uguale. Ti rivedo tra i sentieri dei ricordi tra le immagini fisse nella memoria nel fluire del tempo. Senza fine. Francesca Piazzolla Vitobello Otto marzo Protratto nel tempo il tuo piccolo mondo claustrale, signora donna, voluto per accudire marito e figli. Dolcezza comoda senza pretese, sofferta cautela morale, pudore, i temporali limiti della tua personalità. Ora, assurta a ruolo di guerrigliera, conquista intierezza, giustifica la grazia e la decisione, persona donna, quando lo vuoi. Dando di più, vivendo in più larghi orizzonti, sotto il sole di tutti. Emanuele Dicuonzo Con una mimosa Con una mimosa, sfiora una donna, pelle di rosa al suo candido amore dalle il tuo cuore. Ada Roggio La tua voce, madre Nel denso fluire dei ricordi, nei segreti del mio cuore affiora la tua voce madre. Dolce e suadente imperiosa e mesta crea emozioni non inghiottite dal tempo. IL FIERAMOSCA 55 Vernacolo Pople da chiazze e da marenarèie INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI Archeoclub di Barletta 348 3739839 Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 as-ba.barletta@beniculturali.it Archivio della Memoria e della Resistenza (c/o Castello) 0883 578644 Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620 Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439 Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607 di Nicola Tarantino Pople da chiazze e da marenarèie, chèssa volte ‘n’a pegghiame a fessarèie! Nan nze tratte du vvèine avvelenate, nè di ppalle de Ghèddafe spustate. Ià na cose chèsse d’auanne ca te face ciènde malanne! Nàn nze vète… èppoure stè… là quèstione de radiazzioune com’a mèile maledezzioune, ma a rèise ià ca nesscioune sape accome ‘ma fè pe salvarce a cape. Ce nàn t’accèite satt’a bbàtte, ià ca s’ascanne e camèine sàtt a sàtte, e quann mène te l’aspiètte ècche te face u pèsce despiètte! Te retruove che na - lèucèmèie nu temore o ngolche ialta malatèie, ngondr’e quale nàn nge stè propete nudd ca puote fè! Ià nu mmale dessunurate, maleditte e desgrazziate; rrobe ch’è fatte u diavele due mbièrne… Criste i tagghiasse i mmane do ttièrne… là ‘nutela ca nge frecame u penzière a ssènde e a llègge pe capì ce vval’a ddèice: “rèm”, “rad” e “nanocurì”… Ddo u prubblème ià chiare e tunne: - ‘ma luè tutt i “Cèndrale” do munne - ! ‘Ma turnè o carvone, petroglie, e llègne se no a vèite fernèsce e u cambesande se iègne! Sènza dèice ca o poste de tanda sckefèzze stonne u Sole, u metane e pour’a munnèzze! I “Cèndrale” nuclèare sonde na dannazzione ca potene destrousce cchiù de na Nazzione! I “Cèrnobbill” poure all’Italie stonn ià ‘nutele ca ngi’u vulèime asconn. ‘E’ vogghi’a ddèice ca nàn ngianne avvesate a tièmpe… u cacchie ià ca ce sckoppie nu - riattore pe ciunghe è sunate l’umet’ore! Ce sti “Cèndrale” nàn l’achiudèime a morte ca ‘ma fè già ‘a sapèime. Cuss è state ‘n’avvertemende… a prossema volte sarè malamènde! U prugrèsse, so’ chiacchiere de ce se frèche i meggliarde! Ma nou, nàn facèime accom’a gatt’o llarde: ca tande volte scètte ca pezzinghe na ciambe nge lassètte. Nou, nàn ià ca scettame sole a vèita noste ma poure chèdde de tanda Criatoure noste! E stateve secoure c’arrèiv’a dèie ca ‘ma scì a ddè cunde a Ddèie! Pedènne, achiudimele sti “Cèndrale atomeche”… e sarà l’istèsse ca luame da mmèzz a - Bamb’atomeche -. Ce ià ovare ca sèime Crestiane, nge ‘ma dè tutte na mane! 56 IL FIERAMOSCA MARZO Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) FOTORUDY SERVIZI SOCIALI A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859 ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230 A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686 Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446 Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293 Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181 Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557 Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387 Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395 Curia Arcivescovile 0883 531274 Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 518002 GOS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156 ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128 Sert 0883 577302 Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460 TAXI - AUTOAMBULANZE E TRASPORTO INFERMI A.S.L. BT - centralino 0883 577111 AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443 Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924 Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836 O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000 NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112 U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788 Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469 2014 MARZO 2014 0883 531274 Cantina della Sfida 0883 532204 Castello 0883 578620 Centro Culturale Zerouno 0883 333807 C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354 Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374 Parco Archeologico di Canne 0883 510993 Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860 URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414 POSTI TELEFONICI PUBBLICI Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735 Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554 Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530 Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400 Cimitero 0883 510675 Comune - centralino 0883 578111 Corpo Forestale dello Stato1515 Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800 Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21 Gas (Servizio Guasti) 800 900999 Guardia di Finanza117 - Comando compagnia 0883 531081 Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130 Polizia di Stato - soccorso pubblico 113 Polizia Commissariato 0883 341611 Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370 Polizia Stradale 0883 341711 Polfer 0883 521502 Poste Italiane 0883 536097 Prefettura - centralino 0883 539111 Pronto Intervento 118 Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 577781 Protezione Civile 0883 578320 URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050 Soccorso ACI 116 Soccorso Pubblico 113 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222 IL FIERAMOSCA 57 ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2014 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA Da Barletta a Bari: 4.42 4.43 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.40 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30 7.52 8.30 8.50 10.42 10.59 11.36* 12.44 12.56 13.37* 13.48* 14.02 14.10* 14.22 14.43* 15.02* 15.22 15.57 16.10* 16.46* 17.04* 17.16 17.43* 17.46 18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18 19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.03* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.52 23.03* Da Bari a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 8.00 8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.30 12.38* 13.05 13.17* 13.27 13.38* 13.45 14.04* 14.10* 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.42 17.05 17.15 17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 21.40 22.06 22.13 23.09* Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo *= il servizio si effettua anche la domenica Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.47 5.11 6.02* 6.43* 6.53 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31 8.50* 8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.31 12.39 12.48 13.08 13.20 13.45* 14.08* 14.21 14.48* 14.54 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.57* 19.50 20.26 21.02 21.13 21.21 22.06 22.21* 22.28 22.53 22.58 23.57* Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.48* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.46 7.10 7.57 10.00 10.15 11.05* 12.00 12.13 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.14* 14.20* 15.18 15.38* 16.17* 16.22* 16.33 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25 19.46* 20.14* 20.19* 21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32* Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21 (Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa). CHIESE: orari Ss. Messe STAZIONI DI SERVIZIO TURNI FESTIVI MESI MARZO 2014 e APRILE 2014 Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30 Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00 8-9Marzo TURNO A 5-6Aprile 25Aprile IP ESSO ESSO TAMOIL ESSO via L. Da Vinci via R. Margherita p.za 13 febbr. 1503 via S. Samuele via Trani 22-23 Marzo TURNO B 15-16 Marzo 12-13 Aprile 26-27 Aprile AGIP IP ERG TOTALERG TOTALERG via Canosa via Trani via Parrilli lit. di Ponente via Barberini 1-2Marzo TURNO C 19-20 Aprile TURNO D 29-30 Marzo ERG AGIP IP IP Q8 ERG ERG TOTAL AGIP Q8 via Canosa, 84 via Foggia via Andria lit. di Ponente via Trani 58 IL FIERAMOSCA 21Aprile via R. Margherita via Violante via Andria via Trani via Foggia SS 16 sabato sera domenica BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 CARMINE 17.00 via Mura del Carmine CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 OSPEDALE CIVILE 9.00 PURGATORIO 19.309.00 19.30 corso Garibaldi S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 S. ANDREA 18.30 9.00 10.30 11.30 18.30 via M. Bruno S. BENEDETTO 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita S. CATALDO 10.00 20.00 via Mura S. Cataldo S. DOMENICO 19.30 19.30 corso Garibaldi, 198 S. FILIPPO NERI 1110 7.30 9.30 11.30 19.00 via Mons. Dimiccoli, 116 S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00 via Cialdini, 70 S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth S. NICOLA 19.00 8.15 11.00 19.30 via Canne, 195 12.15 S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti S. RUGGERO 7.30 via Cialdini SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00 via Canosa, 143 SANTA M. MAGGIORE 11.00 via Duomo SANTO SEPOLCRO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 SS. CROCIFISSO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca SS. TRINITÀ 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38 MARZO 2014
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