1823 AL -D SOCIETÀ FILARMONICA CRESPANO DEL GRAPPA COMUNE DI CRESPANO DEL GRAPPA Assessorato alla Cultura e Biblioteca Comunale in collaborazione con Lascito Fondazione Canova di Crespano Società Filarmonica di Crespano Italia Nostra sezione dell’Asolano idella Lunedì Musica 10a edizione in ricordo del dott. Sergio Botter Venerdì 6 giugno 2014 Concerto Straordinario per i dieci anni del "Festival" Teatro Collegio "S. Maria Bambina del Belvedere" ore 20,45 Lunedì 9 - 16 - 23 giugno 2014 Chiesetta Centro "F. Aita" - Villa Manfrotto Canal ore 20,45 Direzione artistica Corrado Orlando Matteo Segafreddo www.ilunedidellamusica.it È con grandissimo orgoglio che ci apprestiamo quest'anno a celebrare il decimo anniversario de “I Lunedì della musica”. Dal suo esordio la rassegna ha rappresentato un'occasione eccezionale per il nostro Comune per vivere un'esperienza musicale e culturale di altissimo livello e per ospitare un ricco parterre di Artisti di fama nazionale e internazionale. Per questo, malgrado non sia stato facile - soprattutto ora - mettere insieme le forze economiche per la nuova edizione così ricca e impegnativa, l'Amministrazione Comunale ha inteso appoggiare con entusiasmo e convinzione le proposte pervenutele. Sentiamo di dover essere particolarmente grati ai nostri concittadini, i Maestri Corrado Orlando e Matteo Segafreddo, per aver voluto farsi carico in prima persona, con molta passione e impegno, di questo appuntamento annuale. Un grazie speciale va anche alla Società Filarmonica, al Lascito Fondazione Canova di Crespano, all'Associazione Italia Nostra dei Comuni dell'Asolano e alla Casa di Riposo “Aita”: un sodalizio proficuo che, anno dopo anno, uniti da comunanza di idee e obiettivi, permette la realizzazione pratica di questo evento. Auguriamo a questo appuntamento il pieno successo che merita, nella speranza che, in futuro, possa fare ancora dei passi in avanti, crescere, completarsi e ricevere i tutti i riconoscimenti che merita. Il Sindaco Annalisa Rampin 2 Lunedì 26 Maggio 2014 ore 11,30 CONFERENZA STAMPA di presentazione della 10^ edizione 2014 de idella Lunedì Musica a cura di Matteo Segafreddo e Corrado Orlando presso Villa Emo Fondazione Villa Emo Onlus Via Stazione, 5 - 31050 Fanzolo di Vedelago (TV) Tel. 0423 476334 www.villaemo.org Interverranno personalità istituzionali e dei mass media 3 I LUNEDÌ DELLA MUSICA - X Edizione 2014 "Contaminazione creativa” La contaminazione creativa è un plus-valore. Le visioni si amplificano includendo materiali diversi. L'aggancio di mondi lontani accresce le possibilità all'infinito. La progettazione musicale proposta per la X Edizione 2014, presenta un tratto estetico in cui la dimensione dell'arte universale viene articolata nell'ambito degli eventi concertistici programmati: UN AUTENTICO VIAGGIO NEL TEMPO DAL “CLASSICO” ALLA CONTEMPORANEITÀ, con una Sezione dedicata alla NUOVA MUSICA. Musicalmente la contaminazione viene qui vista in prospettiva stilistica in cui le diverse opere creative si articolano in una dimensione artistica comune. Tali eventi concertistici esprimono una concettualità che evidenzia il modello compositivo, quale elemento fondamentale riguardo alla dimensionalità relativa alla contaminazione globale del pensiero umano, nelle sue varie angolature culturali ed espressive. Matteo Segafreddo, compositore 4 2004 -2014: dieci anni di grande Musica a Crespano del Grappa (TV) Venerdì 6 giugno 2014 Concerto Straordinario per i dieci anni del "Festival" Teatro del Collegio “S. Maria Bambina del Belvedere” Musiche di W. A. Mozart, G. Rossini, M. Segafreddo, B. Bartok Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto” Corrado Orlando - clarinetto Giovanni Porcile - direttore Lunedì 9 giugno 2014 Il Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte nella musica romantica e neoclassica Chiesetta Centro “F. Aita” Musiche di R. Schumann, J. Brahms Corrado Orlando - clarinetto Luca Simoncini - violoncello Davide Furlanetto - pianoforte 5 Lunedì 16 giugno 2014 Gomalanbrass Spettacolare Quintetto di ottoni tra musica antica e cinema “Villa Manfrotto Canal” via Gherla Musiche di A. Gabrieli, G. Verdi, G. Puccini, E. Morricone, K. Ohno e AA. VV. GOMALANBRASS Marco Pierobon, Marco Braito - trombe Nilo Caracristi - corno Gianluca Scipioni - trombone Stefano Ammannati - tuba 6 Lunedì 23 giugno 2014 Dal Teatro alla Scala, il Duo per violino e pianoforte dal Classicismo all'Avanguardia Chiesetta Centro “F. Aita” Musiche di W. A. Mozart, M. Ravel, M. Segafreddo, L. van Beethoven Francesco Manara - violino (Primo Violino Solista dell'Orchestra del “Teatro alla Scala” di Milano) Francesco De Zan - pianoforte In collaborazione artistica con XXIII Festival delle Colline Trevigiane 5 aprile - 27 giugno 2014 CONCERTI D’ALTAMARCA 2014 VIDOR / FARRA DI SOLIGO / MIANE / VALDOBBIADENE / VITTORIO VENETO / CISON DI VALMARINO / TARZO / CONEGLIANO / SUSEGANA / FOLLINA PERCORSI ESTETICO-MUSICALI a cura di Matteo Segafreddo 7 Venerdì 6 giugno 2014 Concerto Straordinario per i dieci anni del “Festival” Teatro del Collegio “S. Maria Bambina” Musiche di W. A. Mozart, G. Rossini, M. Segafreddo, B. Bartòk Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto” Corrado Orlando - clarinetto Giovanni Porcile - direttore W. A. Mozart (1756-1791) Divertimento in re magg. n. 1 KV 136 per archi Allegro - Andante - Presto G. Rossini (1792-1868) Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra Clarinetto: Corrado Orlando M. Segafreddo Ricordi al futuro per orchestra d'archi (2014) (prima esecuzione assoluta) Dedicato all'Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto” B. Bartok (1881-1945) Danze popolari rumene Violino solista: Giorgio Pavan Corrado Orlando - clarinetto Giovanni Porcile - direttore Orchestra da Camera “Gruppo D'Archi Veneto” 8 Percorso estetico-musicale Divertimento per archi n. 1 in re maggiore, K 136 (K 125a) di Wolfgang Amadeus Mozart Movimenti: Allegro (Re magg.), Andante (Sol magg.), Presto (Re magg.) Il Divertimento K. 136 per soli archi, fu scritto nel febbraio del 1772 a Salisburgo e appartiene alla produzione strumentale del Mozart sedicenne, che assorbe e assimila esperienze e stili specialmente della scuola barocca e della Sinfonia d'opera italiana. Si tratta di composizioni articolate in tre tempi con Allegri e Andanti alternati, molto vicine al Quartetto e alle Sinfonie per archi, senza oboi e corni. I Divertimenti, come del resto le Cassazioni, le Serenate, sono legati al gusto settecentesco della musica d'insieme e riflettono una struttura formale, in cui si alternano movimenti di danza e passaggi solistici e virtuosistici, evidenziando limpidezza e trasparenza quasi quartettistica del suono e fusione del gruppo strumentale. Il Divertimento K. 136 inizia con un Allegro brillante e brioso, caratterizzato da due temi distinti, nell'ambito di un ampio discorso armonico modulato tra le tonalità di Mi e di Si minore. L'Andante riflette lo stile galante all'italiana ed è formato da tre elementi musicali di breve respiro, cui fa seguito un lungo ritornello con il disegno del primo violino in evidenza. Il Presto finale si connota per la sua musicalità spigliata e frizzante permeata anche da un fugato ben strutturato. Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra di Gioachino Rossini «Universalmente noto come grande autore di opere, fin da giovane Gioachino Rossini non disdegnò la musica strumentale, scrivendo, tra l'altro, sei “Sonate a quattro” per archi (due violini, viola e violoncello), sei Quartetti per fiati (flauto, clarinetto, corno e fagotto), due Sinfonie, e alcuni altri lavori per piccole formazioni cameristiche. Più volte egli ebbe a proporre il genere del “Tema con variazioni”, il quale assecondava pienamente la sua fantasia sbrigliata e si 9 confaceva a quella sua abilità melodico-creativa che, traendo spunto da un nucleo ispirativo, si dipanava poi in un effervescente gioco di deviazioni ritmiche, armoniche e melodiche di cui il canto costituiva l'elemento dominante, lasciando così trasparire la primaria inclinazione musicale dell'autore. È questa la cifra dominante dell'“Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra”, in cui il carattere “operistico” affiora non solo nel ricorrere di elementi riconducibili alla cantabilità “italiana”, ma anche in molti moduli espressivi che sembrano avvicinare il tessuto strumentale a quello vocale. L'esposizione iniziale è una corposa pagina di levigata cantabilità affidata al clarinetto e poi ripresa dall'orchestra, con cui il solista intesse un dialogo articolato in più variazioni, che richiedono al clarinettista un'abilità virtuosistica e doti strumentali di prim'ordine, oltre che una capacità interpretativa di elevato livello. Caratteristiche, queste, perfettamente connaturate al M° Orlando, con cui l'Orchestra ha avuto l'onore e la gioia di collaborare, potendone apprezzare non solo il solido bagaglio tecnico, ma anche la competenza, l'intelligenza e la raffinata sensibilità musicale.» Fiorella Foti Ricordi al futuro per Orchestra d'archi (2014) di Matteo Segafreddo Dedicato all'Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto” (prima esecuzione assoluta) La partitura del brano Ricordi al futuro presenta un materiale compositivo di partenza le cui figurazioni sono riferibili alle seguenti sezioni: [A] [B] [C] [D] [E] [F] [G] [H] [I] [J] [K] Ogni sezione episodica è rappresentata da una grafica musicale specifica ed appropriata. Le undici ambientazioni immaginifico-musicali, che sono globalmente sintetizzate nel titolo Ricordi al futuro, corrispondono esteticamente alla spazializzazione sonora dell'articolatoria musicale e alla gestualità delle fluttuazioni timbrico-figurali relative alla strutturazione di ogni singolo evento. Queste ultime caratterizzano, all'interno delle diverse sezioni compositive, il percorso d'immaginazione variopinta, permeata di introspezione storica con proiezione al futuro. 10 Gli undici quadri episodici del brano sono scritti in “campo aperto” e tratteggiano un'unità stilistico-compositiva che contestualizza unitariamente la struttura generale della composizione. Romàn népi tàncok (Danze popolari rumene) per piccola orchestra, BB 76, SZ 68 di Béla Bartók «Alcune suggestive foto d'epoca ritraggono agli inizi del Novecento il compositore magiaro Béla Bartòk (1881-1945) intento a girare su un carretto trainato da un cavallo per le regioni dell'Ungheria, della Transilvania e della Moldavia, munito di un rudimentale grammofono registratore a cilindri di cera. Lo scopo era quello di fissare i canti popolari della sua terra per ricostruirne le sonorità, le caratteristiche armoniche e melodiche, e Bartok lo fa attraverso una scrittura che raramente obbedisce a regole e a formule codificate: il discorso si snoda invece secondo un percorso libero, in modo tale da rispettare lo spirito genuinamente folklorico dell'ispirazione originaria. A tale filone appartengono le sette “Danze popolari rumene”, scritte originariamente nel 1915 per pianoforte, e poi rielaborate per orchestra: ciascuna è contraddistinta da un titolo (Danza col bastone - Girotondo - Sul posto - Danza del corno - Polka rumena - Passettino di Belényes - Passettino di Nyàgra), che ne sintetizza il carattere e fa riferimento a danze tipiche delle varie tradizioni contadine. Nel riproporle Bartok si astiene da qualsiasi operazione “colta”: non altera mai la melodia primitiva, ma cerca piuttosto di riprodurne la forza intrinseca - che scaturisce ora da un trascinante impulso ritmico, ora da un'intensa ispirazione lirica, - in modo sobrio e sempre improntato ad un linguaggio di assoluta essenzialità. A questi canoni il Gruppo d'Archi Veneto fa riferimento nell'accostarsi al capolavoro del compositore ungherese, di cui tenta di interpretare il pensiero musicale senza elementi ridondanti, ma lasciandone emergere la spontaneità, la semplicità e l'immediatezza espressiva.» 11 Lunedì 9 giugno 2014 Il Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte nella musica neoromantica e neoclassica Chiesetta Centro “F. Aita” R. Schumann (1810-1856) Adagio e Allegro op.70 per violoncello e pianoforte R. Schumann Tre Romanze op.94 per clarinetto e pianoforte Nicht Schnell Einfach,innig Nicht Schnell J. Brahms (1833-1897) Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte op.114 Allegro Adagio Andantino grazioso Allegro Corrado Orlando - clarinetto Luca Simoncini - violoncello Davide Furlanetto - pianoforte 12 Percorso estetico-musicale Adagio e Allegro in la bemolle maggiore per corno (o violino o violoncello) e pianoforte, op. 70 di Robert Schumann Movimenti: Adagio. Langsam, mit innigem Ausdruck (Lab magg.), Allegro. Rasch und feurig (Lab magg.). Etwas ruhigert (fa diesis min.) Nel febbraio del 1849 a Dresda usciva di getto questa mirabile opera destinata originariamente al corno "moderno", con le chiavi, in fa: sul manoscritto il titolo era infatti Romanze und Allegro für Klavier und Horn. Tale titolazione si trasformò poi in: Adagio und Allegro für Klavier und Horn, bzw. Oboe, Vìolin und Cello. L'indicazione "bzw.", nelle edizioni italiane corrisponde ad un "oppure", sottolinea come questa composizione potesse essere eseguita con organici diversi, ad esempio quello con Franz Schubert al violino e Clara Schumann al pianoforte. L'impiego del violoncello risulta particolarmente efficace sia nell'Adagio, che porta l'indicazione «Langsam, mit innigem Ausdruck» (Lento con intima espressività) e sia nell'Allegro («Rasch und feurig», rapido e con fuoco), in cui viene evidenziato uno spazio cantabile in un Intermezzo che si riconnette alla grande melodia dell'Adagio. Tre Romanze per oboe (o violino o clarinetto) e pianoforte, op. 94 di Robert Schumann Movimenti: Nicht schnell (La min.), Einfach, innig (La magg.), Nicht schnell (La min.) Composte nel dicembre 1849, le tre Romanze dell'opera 94, evidenziano la componente timbrica come elemento fondamentale. Schumann suggerisce ad libitum lo strumento, che può essere sostituito dal violino o dal 13 clarinetto i quali rendono compiutamente l'idea della Romanza. Essenziali sono le indicazioni per i tre movimenti: Nicht schnell, non veloce (per il primo e il terzo movimento), Einfach, innig, intimo (per il secondo). L'unità stilistica dell'opera è rappresentata dall'intensificazione dialogica dei due solisti; un colloquio fitto di variazioni sommesse ma percepibili, le quali mutano, all'interno delle frasi diatoniche, gli intervalli, i rapporti tra le voci, i colori, e l'attrazione del racconto. Trio in la minore per clarinetto, violoncello e pianoforte, op. 114 di Johannes Brahms Movimenti: Allegro (La min.), Adagio (Re magg.), Andantino grazioso (La magg.). Trio (Re magg.), Allegro (La min.) Brahms, negli ultimi anni della sua vita, utilizzerà il clarinetto per musica da camera attraverso la collaborazione con il celebre virtuoso dell'epoca Richard Mühlfeld. In questo contesto nasce il Trio op. 114, che è stato composto nel 1891 ed è caratterizzato da un'atmosfera elegiaca piuttosto contemplativa. Il 1° tema dell'Allegro, che riassume il carattere di tutto il movimento, presenta un inizio raccolto che si abbandona a momentanei impulsi espressivi. Il 2° tema propone una parabola espressiva più serena e rotonda, attraverso un terzo motivo che conclude l'Esposizione. Lo Sviluppo è costituito da un'elaborazione di elementi, soprattutto del primo tema, che si fonde direttamente in una Ripresa velatamente strutturata, la quale ripropone i temi seguiti da una coda conclusiva, in cui la trama musicale generale si dissolve gradatamente. L'Adagio si apre con un motivo del clarinetto che viene dolcemente intersecato dall'accompagnamento del pianoforte e che passerà poi al violoncello attraverso il controcanto del clarinetto. Il 2° tema appare più risoluto e meno contemplativo. L'episodio centrale è costituito 14 dal 1° tema che presenta una struttura essenziale ed accompagnata da pizzicati del violoncello. I due gruppi tematici vengono quindi riproposti con il complemento di una coda finale. L'Andantino grazioso è costituito da un motivo danzante del clarinetto la cui melodia passa poi al pianoforte, per evolvere successivamente ad una strutturazione di frammenti nel modo minore. Nella seconda parte si articola un profilo di arpeggi a volte variato che prepara la ripresa del tema iniziale completando il movimento. L'Allegro presenta un tema costruito sull'antitesi tra la suddivisione ternaria e binaria delle due frasi strutturali iniziali. La seconda di queste prepara il 2° tema di carattere pensoso e severo, completato da un'idea tematica con funzione di coda. La ripresa variata del 1° tema, contiene all'interno una sorta di piccolo sviluppo che si riallaccia al 2° tema nella tonalità principale e all'elemento tematico di coda. 15 Lunedì 16 giugno 2014 GOMALANBRASS Spettacolare Quintetto di ottoni tra musica antica e cinema "Villa Manfrotto Canal" via Gherla G. Gabrieli (1557-1612) Sonata n. 5 G. Verdi (1813-1901) Nabucco Sinfonia G. Puccini (1858-1924) Turandot Nessun Dorma G. Verdi Aida Ballabili e Marcia trionfale E. Morricone (1928) Moments for Morricone AA. VV. Saces Brass K. Ohno Lupin the 3rd GOMALANBRASS Marco Pierobon, Marco Braito - trombe Nilo Caracristi - corno Gianluca Scipioni - trombone Stefano Ammannati - tuba 16 Percorso estetico-musicale Questo concerto mette in evidenza le diverse specificità linguistico-musicali, che si estendono dal 1600 ad oggi. Infatti la musica contemporanea, per molti compositori, è permeata da quegli elementi teorico-estetici che già nel '600 Barocco rappresentarono un'articolazione linguistica del pensiero compositivo di ricerca innovativa. La Forma-Sonata, la Sinfonia, l'Opera lirica sono processi tecnico-compositivi presenti dal periodo Classico ai primi decenni del secolo XX. Tali schemi, attuati anche nella forma del Concerto, sono, in ambito moderno, elaborati attraverso modalità compositive estremamente “libere” con specifiche progettualità ed obiettivi espressivi. «Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d'ottoni eclettico ed estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane: Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano Ammannati (tuba). Grazie all'avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del quintetto, il Gomalan Brass si destreggia con disinvoltura all'interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma e alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica per film. Lo spettacolo proposto e continuamente rinnovato, e per la riconosciuta qualità musicale e per la particolare verve istrionica dei componenti del quintetto, da dieci anni conquista pubblico e critica di tutto il mondo.» www.gomalanbrass.com 17 Lunedì 23 giugno 2014 Dal Teatro alla Scala il Duo per violino e pianoforte dal Classicismo all'Avanguardia Chiesetta Centro "F. Aita" W. A. Mozart (1756-1791) Sonata in Mib maggiore KV 481 (1785) per pianoforte e violino Molto Allegro - Adagio - Allegretto M. Ravel (1875-1937) Sonata in Sol maggiore (1927) per violino e pianoforte Allegretto - Blues (Moderato) Perpetuum mobile (Allegro) M. Segafreddo Human II (1995) per violino e pianoforte L. van Beethoven Sonata n.9 il La maggiore op. 47 "Kreutzer" (1803) (1770-1827) per pianoforte e violino Adagio sostenuto - Presto Andante con variazioni Finale (Presto) Francesco Manara - violino (Primo Violino Solista dell'Orchestra del “Teatro alla Scala” di Milano) Francesco De Zan - pianoforte 18 Percorso estetico-musicale Sonata n. 33 in mi bemolle maggiore er violino e pianoforte, K 481 di Wolfgang Amadeus Mozart Movimenti: Molto allegro (Mi b magg.), Adagio (La b magg.), Allegretto con 6 variazioni (Mi b magg.) Questa Sonata, composta nel dicembre del 1785, presenta un assoluto equilibrio formale dei tre movimenti di cui è formata, iscrivendosi tra i componimenti della piena maturità mozartiana. L'Esposizione del movimento iniziale, Molto allegro, contiene tre temi presentati con una strutturazione precisa e riproposti, poi, nel riepilogo conclusivo. Uno dei soggetti tematici riemerge nella coda ed è edificato su uno dei modelli motivici della Sinfonia «Jupiter». L'Adagio è un tema variato che presenta diverse modulazioni armoniche e due ritornelli in cui è evidente l'interessante processo creativo e di intensa spiritualità mozartiana. L'Allegretto fonda la sua impostazione compositiva su sei eleganti Variazioni di un tema formato da una ventina di battute. La Variazione finale si evolve passando dall'Allegretto all'Allegro attraverso una mirata modificazione del percorso ritmico-articolatorio. Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte di Maurice Ravel Movimenti: Allegretto (Sol magg.), Blues. Moderato (La b magg.), Perpetuum mobile. Allegro (Sol magg.) Questa Sonata, composta tra il 1923 e il 1927, è l'ultima di Ravel nell'ambito della musica da camera. Egli scelse, nella progettualità compositiva, di riannodarsi agli schemi formali della tradizione mitteleuropea, all'articolazione in tre movimenti, agli archetipi beethoveniani, ad esempio della Kreutzer. In un altro ambito, invece, egli aderisce agli aspetti esotici inconsueti, intitolando Blues il 19 secondo tempo che presenta certi atteggiamenti strumentali di sapore jazzistico. Il primo movimento, Allegretto, presenta un'Esposizione con non meno di quattro idee, la prima delle quali è di carattere pastorale, la seconda si caratterizza per lo staccato a note ripetute, la terza idea appare marcatamente espressiva e la quarta presenta una successione di accordi perfetti. I quattro soggetti tematici conducono ad una specie di riequilibrio lirico del materiale motivico. Nella ripresa appare un suggestivo cantabile che sfumerà in dissolvenza assieme al materiale compositivo dell'intero movimento. L'indicazione Moderato, del secondo tempo, Blues, abbonda di sincopi e in esso traspare un certo gusto improvvisativo arricchito anche da una successione di glissandi. Perpetuum mobile, Allegro è il movimento in cui, dopo aver preso l'avvio con l'idea in staccato del primo tempo, si ascolta la ricomparsa di incisi motivici dei due tempi precedenti, variati leggermente o in modo più incisivo. Human II per violino e pianoforte (1995) di Matteo Segafreddo Il brano, originariamente Human per viola e pianoforte, è stato commissionato, per questo organico nel 1991, dalla SOCIETÀ UMANITARIA di Milano. Nel 1995 è stata realizzata la versione Human II per violino e pianoforte. Human II è un brano impostato secondo una pianificazione compositiva costituita da due entità esteticomusicali rappresentate dal violino e dal pianoforte, che creano un'unica compagine di colorazione timbrica nel momento ricettivo. Infatti la “dialogica” conseguente è una risultante delle sequenze, anche con caratteristiche socio-culturali, che si interfacciano in una dimensione relativa ad un unico ambito “gestuale” e sonoro. Il percorso estetico-musicale del brano, presenta artico- 20 lazioni estremamente eterogenee, sia riguardo ai “dialoghi” fra gli strumenti, sia nelle fluttuazioni timbricofigurali e metrico-aleatorie, presenti in modalità costante. Tale strutturazione tratteggia un'unità stilisticocompositiva che è presente nella dimensione espressiva generale del brano. Sonata per violino e pianoforte n. 9 in la maggiore, p. 47 "a Kreutzer" di Ludwig van Beethoven Movimenti: Adagio sostenuto. Presto (La min.), Andante con variazioni (Fa magg.), Finale. Presto (La magg.) La Sonata op. 47 fu composta tra il 1802 e il 1803 e fu eseguita, in prima assoluta, dal violinista mulatto George Bridgetower e da Beethoven il 24 maggio 1803, nella sala dei concerti dell'Augarten. Il violinista Bridgetower avrebbe dunque meritato la dedica della Sonata, ma al momento della pubblicazione, avvenuta nel 1805, figurò come dedicatario il celebre violinista francese Rodolphe Kreutzer, che Beethoven già conosceva ed apprezzava anche se Kreutzer non eseguì mai la Sonata, per lo meno in pubblico. La grande popolarità di questa Sonata, ormai denominata a Kreutzer, è stata conquistata, dalla seconda metà del secolo, attraverso le esecuzioni di Joseph Joachim con Clara Schumann. Nel 1889 la pubblicazione del romanzo di Tolstoj "La sonata a Kreutzer" decretò un ulteriore balzo in avanti alla fama del pezzo, soprattutto del primo tempo. La Sonata op. 47 fu creata nel periodo in cui Beethoven iniziava a sperimentare forme che, pur non uscendo dall'impianto tradizionale, dilatavano di molto le dimensioni architettoniche degli schemi trasmessi dalla tradizione. Beethoven impiega, in questa composizione, anche l'introduzione in movimento lento, il quale è assai breve rispetto alle proporzioni del primo tempo. Questo movimento, che porta l'indicazione del Presto, è 21 formato da tre piccoli nuclei: le poche note iniziali, la serie di suoni staccati del violino e punteggiati ritmicamente dagli accordi del pianoforte, i tre accordi finali. Da questi elementi, Beethoven elabora un appassionato moto perpetuo, che si arresta solo al 2° elemento tematico, dopo il quale viene ripreso il moto perpetuo, che confluisce in un 3° tema. La forza drammatica di questo tema lo riconosce quale terzo protagonista della scena e su di esso è basato in gran parte lo sviluppo. Se nel primo movimento predomina una tensione dinamica generale, nel secondo, invece, vige il momento generale di una serenità trasfigurata. In questo movimento la forma è costituita da un Tema con variazioni, il quale segue lo schema di una canzone divisa in tre parti (A - B - A) con ripetizione delle diverse sezioni. Le prime due variazioni seguono il concetto del rafforzamento della densità ritmica. Nella terza variazione, in modo minore, i due strumenti suonano nel registro medio e grave. La quarta variazione presenta una sovrapposizione di ornamentazioni con stile “barocco”, che rende molto eterogeneo l'insieme ritmico. Il secondo tema termina in una coda proporzionalmente ampia. Il terzo movimento è impostato ritmicamente sullo schema di Tarantella e nella forma-sonata. Il flusso articolatorio ininterrotto, è frazionato da un breve episodio nella forma di corale. 22 & - Artisti - & Concerto di Venerdì 6 Giugno 2014 Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto” Nata nel 2003 da un'idea di Fiorella Foti (che, oltre a farne parte, ne cura dall'inizio anche la Direzione Artistica), l'Orchestra è prevalentemente formata da musicisti trevigiani, molti dei quali hanno collaborato con importanti orchestre italiane, sotto la bacchetta di Direttori come L.Maazel, R. Muti, C. Abbado. Tra i più prestigiosi concerti tenuti in questi anni dall'Ensemble (quasi novanta), spiccano i due appuntamenti a fianco del Coro Filarmonico Trevigiano “Sante Zanon”, nella suggestiva Basilica Superiore di Assisi (2007), e, con la medesima formazione corale, i concerti in Puglia culminati nell'animazione delle celebrazioni per il 40° anniversario della morte di Padre Pio, alla presenza del Segretario di Stato Vaticano card. T.Bertone e diretta televisiva su “Sky” (2008). Oltre ai concerti effettuati nel quadro degli eventi a ricordo di Canova e Palladio, in unione con il Coro “En clara vox”, e a collaborazioni con prestigiosi solisti e Ensembles (Giuliano Carmignola, Walter Vestidello, Leonora Armellini, Markus Placci, Sonatori de la Gioiosa Marca, Gemma Bertagnolli, Susanna Moncayo von Hase, Corrado Orlando, Enrico Bronzi ecc….), vanno segnalate varie importanti esibizioni al Teatro Comunale di Treviso, dove dal 2009 23 l'Orchestra è invitata ogni anno a tenere l'ormai tradizionale “Concerto di Santa Cecilia”, organizzato in cooperazione con l'Associazione Musicale “F.Manzato”. Negli anni 2010-2013 l'Ensemble ha realizzato il progetto del direttore d'orchestra M° Francesco Fanna finalizzato alla riscoperta delle Messe Brevi di Haydn e Mozart, con pregevoli esecuzioni in una cornice di grande rilievo quale la Chiesa di S.Rocco a Venezia. È partner dal 2010 del Coro “Academia Ars Canendi”, diretto da Manuela Meneghello, nel progetto ideato dal direttore d'orchestra M° Luis Szaràn, per la valorizzazione delle musiche delle Riduzioni Gesuitiche dell'America Latina. Tra il 2009 e il 2011 il “Gruppo d'Archi Veneto” ha effettuato tre tournées in Grecia, e ha inoltre tenuto concerti in Italia e Austria in collaborazione con la “StadtOrchester Lienz”, riportando sempre grande successo di pubblico e di critica. Violini: Giorgio Pavan (I° violino solista) - Lorenza Bano Penelope Bertolo - Giovanna Damiano - Fiorella Foti Hanny Killaars - Klodiana Lushka - Stefano Pavan - Manuele Pestrin - Giulia Pontarolo - Irene Russo - Dora Serafin Silvia Valisena - Mariella Viscuso Viole: Gianni Carmignola - Filippo Fiorentin - Sarah Mazzoleni - Marcella Campagnaro Violoncelli: Giovanni Cavallin - Filippo Piovesan - Odilla Sonda Contrabbasso: Luigi Rattin www.gruppodarchiveneto.it 24 Corrado Orlando clarinetto Primo clarinetto solista dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, dopo gli studi al Conservatorio di Musica “A.Steffani” di Castelfranco Veneto, frequenta l'Accademia “Lorenzo Perosi” di Biella studiando con Antony Pay e consegue il Diploma di Alto Perfezionamento al Conservatorio Superiore di Lugano nella classe del clarinettista Fabio Di Càsola, del quale diviene assistente ai corsi di perfezionamento. Intensa è l'attività solistica e di musica da camera che lo vede impegnato in recital in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Cina, Malesia, Thailandia e Giappone nonché ospite di importanti Festival quali: Festival “Settembre Musica” di Firenze e Torino, al “Bologna Festival”,per il Musikverein di Regensburg, per il Festival del Teatro A.Roldan dell'Havana,per il Festival di Salisburgo, al 57° Festival Internazionale “Primavera di Praga”, al 29° Festival della Valle d'Itria,al Ravenna Festival 2008. Collabora regolarmente con musicisti quali Salvatore Accardo, Piero Toso, Bruno Canino, Massimo Somenzi e Mario Brunello. Ha collaborato come primo clarinetto con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, con l'Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia, con l'Orchestra della Fondazione Arena di Verona, con l'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, con l'Orchestra del Teatro Regio di Parma, con l'Orchestra da Camera di Padova, con la Chamber Orchestra of Europe, con l'orchestra del Musichkolle- 25 gium Winterthur, Lyric Opera di Chicago suonando con direttori quali Claudio Abbado, Lorin Maazel, Giuseppe Sinopoli, M.W.Chung, Fabio Luisi, Gary Bertini, Antonio Pappano, Sir Neville Marriner ,Daniel Harding. Ha effettuato registrazioni radiofoniche per Radio Rai Tre, ORF, Radio di Monaco e inciso per Mondo Musica il Quintetto op.115 per clarinetto e archi di J.Brahms. Affianca all'attività concertistica quella didattica tenendo master class e corsi di perfezionamento e di recente è stato docente nella cattedra di clarinetto presso il Conservatorio “G.Nicolini” di Piacenza. Corrado Orlando suona clarinetti Buffet Crampon “Tosca”. Giovanni Porcile direttore d'orchestra Giovanni Porcile, dopo aver conseguito il diploma in Violoncello nella classe di Nevio Zanardi presso il Conservatorio “Nicolò Paganini” di Genova e parallelamente all'attività di “Secondo Violoncello” presso il Teatro “Carlo Felice”, ruolo che ricopre dal 1985 per concorso, ha intrapreso lo studio della composizione e si è diplomato in Direzione d'orchestra al Corso triennale dell'Accademia Musicale Pescarese sotto la guida di Donato Renzetti. Ha frequentato come allievo effettivo i corsi di perfezionamento tenuti da Myung Wung Chung presso l'Accademia Musicale Chigiana di Siena e da numerosi altri maestri tra cui Alexander Anissimov e Piero Bellugi. Ha seguito il corso tenuto da John Eliot Gardiner presso la Bachakademie di Stuttgart. Ha diretto per sei anni la “Schola Cantorum” della antica Chiesa Plebana di S. Siro di Genova Nervi. Ha diretto, tra le altre, l'Orchestra ed il Coro del Teatro “Carlo Felice” in diversi concerti tra cui il Requiem di Mozart nella cattedrale di San Lorenzo alla presenza di S.E. il Cardinale Bagnasco, l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, l'Orchestra Filarmonica Giovanile di Genova, l'Ensemble Hyperion, l'Orchestra “Mario Gusella”. 26 Ha fondato l'Orchestra da Camera del Carlo Felice che ha diretto in un vasto repertorio dal '700 alla produzione contemporanea. Ha collaborato, in veste di direttore d'orchestra, con il musicattore Luigi Maio per la diffusione del teatro da camera mettendo in scena capolavori della letteratura del secolo scorso come “'Histoire du Soldat” di Stravinsky e “Façade” di Walton, e realizzando nuovi spettacoli ispirati alla parte più rappresentativa del repertorio lirico come “Die Zauberflote” di Mozart. È attento divulgatore dell'opera lirica presso il pubblico più giovane, attività che lo ha portato a revisionare, in collaborazione con alcuni colleghi, L'Elisir d'amore di Donizetti e a dirigerne il relativo spettacolo andato in scena all'Auditorium “Montale” e riproposto, tra l'altro, per i piccoli ospiti dell'Ospedale Gaslini. Per lo stesso Ospedale pediatrico ha diretto il Te Deum di Charpentier in occasione del 75° anniversario di Fondazione. La lunga collaborazione con il compianto Bruno Bartoletti lo ha portato ad essere suo assistente personale nella preparazione di opere del grande repertorio lirico quali Turandot, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Macbeth, Jenufa, Assassinio nella Cattedrale, Austieg und fall der Stadt Mahagonny, Mefistofele, Il Corsaro, collaborazione che gli ha consentito di attingere a quel particolare modo di interpretare e vivere l'opera lirica del '900 che ha visto in Bruno Bartoletti l'ultimo grande testimone. E' stato assistente di Donato Renzetti nella preparazione di Bohème, Rigoletto, Nabucco e Turandot. È stato assistente di Fabrizio Maria Carminati nelle produzioni di Traviata, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Francesca da Rimini, L'amico Fritz, Aida e diversi concerti sinfonici. Ha diretto “La Casa dei mostri” di Paolo Furlani, opera vincitrice della III edizione del concorso “Quarant'anni nel 2000” organizzato dalla federazione CEMAT di Roma, messa in scena dal Teatro “Carlo Felice” ed al “Teatro Comunale” di Firenze. Il Gran Teatro “La Fenice” di Venezia lo ha scritturato per una ulteriore produzione della stessa opera. L'esecuzione di alcuni concerti da lui diretti è stata trasmessa da RAI Radio TRE, Radio Classica e Radio Vaticana. 27 Concerto di Lunedì 9 Giugno 2014 Luca Simoncini violoncello Luca Simoncini si è diplomato col massimo dei voti, la lode e menzione speciale al Conservatorio "A.Boito" di Parma, sotto la guida del M° Franco Rossi del quale ha seguito anche i Corsi di Musica da camera presso il Conservatorio di Firenze. Si è esibito in diversi Teatri, tra cui La Scala di Milano, in concerti dedicati all'Arte della Fuga di Bach con i Maestri Borciani, Pegreffi (cd Nuova Era 6744/45). Ha collaborato come solista, con i Solisti Veneti, i Nuovi Virtuosi di Roma e i Solisti di Mosca in tournée che hanno spaziato dall'Europa al Giappone. Ha collaborato con numerosi artisti: Pier Narciso Masi, Benedetto Lupo, BorisPetrushansky, Andrea Lucchesini,Domenico Nordio, Massimo Quarta, Marco Rizzi, Marco Rogliano, Pavel Vernikov, Corrado Giuffredi e Anthony Pay, Danilo Rossi, Simonide Braconi, Enrico Dindo, nonché con il Quartetto Borodin , con il maestro Giuseppe Sinopoli, con l'Orchestra Mozart diretta dal Maestro Claudio Abbado. È invitato come membro di Commissioni giudicatrici di Concorsi Nazionali e Internazionali di Musica da Camera e Violoncello. Tiene masterclass di violoncello e musica da camera in diverse istituzioni, in Italia e all'estero. Suona su uno strumento del 1737 di Gregorio Antoniazzi appartenuto a Gaspar Cassadò. Per Bottega Discantica incide l'opera integrale di F. Mendelssohn, per violoncello e pianoforte, in duo con Andrea Carcano. Successivamente le Sei Suites di Bach per violon- 28 cello solo. Dalla fondazione è violoncellista del Nuovo Quartetto Italiano, con il quale si è esibito in tutta Europa, Giappone, Stati Uniti, Unione Sovietica, meritando ampi riconoscimenti. Il Nuovo Quartetto Italiano ha collaborato per oltre un decennio con il tenore José Carreras . Per le incisioni discografiche ha ricevuto i più alti riconoscimenti della critica speializzata: Stella d'oro, Diapason d'or, Choc du Monde de la Musique, Prestige, Gran Prix du Disque con Claves, Emi, Adda, Nuova Era. Davide Furlanetto pianoforte Davide Furlanetto, nato a Bolzano nel 1975, si diploma presso il conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano con il massimo dei voti sotto la guida di A. Bambace. Consegue nel 2006 il Diploma Accademico di II livello in Musica da Camera presso il Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo con 110 e Lode. Ha seguito corsi di perfezionamento con V. Pavarana, R. Zadra, B. Lupo , M. Mika e P. Masi. Inoltre ha frequentato il corso per maestro accompagnatore tenuto a Treviso dalla Prof.ssa E. Ferrari ed il corso di composizione presso il Conservatorio di Rovigo. È stato premiato in concorsi nazionali e internazionali, tra i quali ha ottenuto il 1° premio ai concorsi di “Pianello di Valtidone”, “Isole Borromee”, “F.Forgione” e “I Giovani per i Giovani” di Ravenna (2003). Svolge attività come solista, camerista e pianista collaboratore. Ha suonato con noti musicisti (S. Mead, C.Colombo, 29 A. Travaglini, R. Malfatto,L. Paccagnella, L. Simoncini ecc), in varie città italiane, tra cui: Trento, Sala Filarmonica ; Bolzano, Società dei Concerti; Padova, Accademia Galileiana, Auditorium Pollini, Palazzo del Bo'; Brescia, Pomeriggi Musicali; Treviso, Frammenti d'Estate; Robvigo, Società dei Concerti; Stresa, Venezia, Rovigo (Conservatorio), Arquà, Portogruaro, Austria, ecc. Si è esibito con l'orchestra del Conservatorio di Bolzano nell'esecuzione del Concerto op.18 n°2 di S.Rachmaninov (1997). Lavora attualmente da diversi anni (dal 2006) come pianista collaboratore delle classi di archi e fiati presso i Conservatori “F. Venezze” di Rovigo e “C.Pollini” di Padova, dove ha insegnato per due anni “Prassi degli strumenti a tastiera e pratica del repertorio vocale da camera” (200910). Ha collaborato inoltre, sempre come pianista accompagnatore, presso l'Istituto Musicale “Manzato” di Treviso, presso l'Accademia Musicale Ca' Zenobbio di Treviso con il clarinettista M° F. Meloni (primo clarinetto della Scala), presso i Corsi Estivi di Perfezionamento di Carloforte (2007) e La Maddalena (2008) con il clarinettista A. Travaglini e con il Soprano M.Zampieri. Attualmente è impegnato dal 2009 come pianista collaboratore presso il Corso Annuale di Alto Perfezionamento a Sacile con il violoncellista L.Simoncini; in questa stessa sede ha partecipato, sempre dal 2009, a tutte le edizioni del Festival Estivo sempre come pianista collaboratore di L.Simoncini. Nell'agosto del 2013 ha partecipato, sempre come pianista collaboratore di L.Simoncini, alle “Vacanze Musicali ad Urbino”. Ha ottenuto inoltre il Diploma al Corso biennale di Acustica ed Accordatura presso il Conservatorio di Rovigo, dove ha ottenuto il Diploma Accademico di II livello in Discipline Musicali con una tesi sul calcolo delle cordiere dei pianoforti tardo-romantici. Da questo interesse è nata, tra l'altro, la sua attività di promozione per il restauro del pianoforte d'epoca Pleyel di proprietà dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova; su tale strumento, del quale attualmente segue la manutenzione dopo il restauro del 2005, organizza ormai da anni rassegne di concerti quali: “Progetto Chopin”(2008), “Progetto 1894” (2009), “Progetto Beethoven” (2010), “I concerti dell'Accademia”, “Progetto Musica dell'Ottocento” (2011) e “Progetto Musica.it” in collaborazione con l'Università di Padova. 30 Concerto di Lunedì 16 Giugno 2014 Gomalan Brass Quintet Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d'ottoni eclettico ed estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane: Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano Ammannati (tuba). Grazie all'avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del quintetto, il Gomalan Brass si destreggia con disinvoltura all'interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma e alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica per film. Lo spettacolo proposto e continuamente rinnovato, e per la riconosciuta qualità musicale e per la particolare verve istrionica dei componenti del quintetto, da dieci anni conquista pubblico e critica di tutto il mondo. Ad appena due anni dalla fondazione, nel novembre 2001, il gruppo si aggiudica il primo premio al Concorso Internazionale “Città di Passau”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale nel campo della musica per ottoni, guadagnandosi la stima di illustri direttori d'orchestra (Metha, Muti, Maazel, Pretre, Sinopoli, Giulini, Baremboim) e di ottonisti di rilievo internazionale, come Roger Bobo, David Ohanian, Steven Mead, Dale Cle- 31 venger e Froydis Ree Wekre, tutti concordi nell'annoverare il Gomalan Brass Quintett tra i gruppi più interessanti del panorama ottonistico internazionale. I concerti del Gomalan Brass Quintet sono stati trasmessi da svariate emittenti radiofoniche fra cui Bayerisches Rundfunk, Radio Vaticana, Radio Canada, Radio della Svizzera Italiana, Radio Classica, Radio Tre (per la quale il gruppo ha eseguito diverse prime mondali). Il quintetto ha all'attivo quattro lavori discografici di cui i primi due pubblicati da Summit Records. Il terzo (per Naxos) Moviebrass, è stato fra i più scaricati dal sito classicsonline.com. Il quarto cd è stato pubblicato in proprio per celebrare il primo decennale di attività: 1999/2009 Ten Years Live. Nel 2010 è uscito anche un DVD che racchiude il concerto di LODI (Auditorium BNL) ed un documentario sul gruppo. Hanno detto di loro: "È un grande gruppo: virtuosismo e musicalità fuori dal comune" (Zubin Metha) "Susciteranno in voi ogni emozione che siate in grado di provare" (Vince Di Martino) "Il quintetto d'ottoni più affascinante che io abbia mai incontrato. Un concerto di questo gruppo straordinario è un'esperienza indimenticabile" (Roger Bobo) Marco Pierobon, Marco Braito - trombe Nilo Caracristi - corno Gianluca Scipioni - trombone Stefano Ammannati - tuba 32 Concerto di Lunedì 23 Giugno 2014 Francesco Manara violino (Primo Violino Solista dell'Orchestra del “Teatro alla Scala” di Milano) Francesco Manara, violinista di chiara fama, nel 1992 è stato scelto da R. Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violino Solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala ed ha vinto anche il primo premio al concorso indetto dall'Orchestra Filarmonica della Scala. L'anno successivo gli è stato assegnato il primo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Ginevra. Si è esibito in qualità di solista con importanti orchestre tra cui l'Orchestra della Suisse Romande, la Radio Bavarese, la Radio di Stoccarda e quella di Hannover, la Wiener Kammerorchester, la Tokyo Symphony, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occasioni, con la Filarmonica della Scala diretta da R. Muti. Nel 1998 ha debuttato al Lincoln Center di New York. Il suo repertorio, che spazia da Bach ai contemporanei, comprende anche tutti i 24 capricci Op. 1 di Paganini, da lui eseguiti integralmente più volte in concerto, e tutte le Sonate e la Partite di Bach. Francesco Manara è il fondatore del "Trio Johannes", con cui ha vinto il secondo premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera dei Trio di Trieste e a quello di Osaka. È docente di violino presso l'Accademia Internazionale Superiore di Musica "L.Perosi" di Biella e presso l'Accademia della Scala; è stato invitato a tenere Masterclasses alla Manhattan School di New York. Suona il Giovan Battista Guadagnini "ex Buckeburg" del 1773. 33 Francesco De Zan pianoforte Francesco De Zan, si è diplomato con lode in pianoforte nel 1987 al Conservatorio di Padova e si è perfezionato con vari maestri quali Gino Gorini, Edith Fischer, Alexis Weissemberg, Martha del Vecchio e Bruno Bettinelli (per la composizione). Un'intensa attività concertistica lo ha portato a suonare con successo di pubblico e di critica in molte città italiane ed estere, eseguendo centinaia di concerti sempre all'interno di consolidate Stagioni concertistiche e noti Festival musicali. Da diversi anni si sta dedicando al repertorio cameristico collaborando con musicisti molto noti, come: i violinisti Valery Oistrakh, Francesco Manara, Stefano Pagliani; i violoncellisti Christophe Coin, Patrick Demenga e Daniel Grosgurin; il violista Vladimir Mendelssohn; il contrabbassista Franco Petracchi; gli Ensemble “I Solisti della Scala” e “Quartetto d'Archi di Torino”. Negli ultimi anni ha effettuato diverse tournées in Giappone, Korea, Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, Macedonia, Slovenia, Kosovo, Austria, Germania e Islanda. Nell'estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P. P. Pasolini e musica di F. E. Scogna con la partecipazione dell'attore Claudio Santamaria. Contemporaneamente all'attività concertistica si è laureato in Filosofia nel 1994 presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Ha curato la direzione artistica di di diversi festival internazionali in Veneto e in altre regioni italiane. È docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di Cosenza. 34 Matteo Segafreddo compositore Diplomi in Composizione, in Musica Corale e Direzione di Coro, Diploma di Perfezionamento in Composizione presso l'Accademia Nazionale di “S. Cecilia” di Roma con Franco Donatoni, si è aggiornato in composizione con Luciano Berio e Brian Ferneyhough ed ha approfondito la linguistica della Musica per film con Ennio Morricone. È presente in rassegne concertistiche e festivals in tutto il mondo. Le sue composizioni sono state registrate dalla BRTN 3 di Bruxelles e dalla RAI, pubblicate presso le Edizioni Pizzicato Verlag Helvetia, Edipan, Chiola Music Press, Agenda, Eurarte, Taukay, Centro Internazionale della Grafica, IDC Press, incise dalle case discografiche Edipan, Artis Records, Rivoalto, Agenda, Black Records e commissionate da Fondazioni LiricoSinfoniche, come Teatro La Fenice di Venezia, e da Associazioni Concertistiche, quali l'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e l'Ensemble InterContemporain di Parigi. Le sue opere sono conservate presso Biblioteche nazionali ed internazionali e presenti nei maggiori siti internet. La sua attività è citata nelle Enciclopedie e Dizionari degli Artisti, anche web. La sua musica è stata recensita nel 5° Canale della Filodiffusione della RAI. Il musicologo Renzo Cresti gli ha scritto una monografia pubblicata da Guido Miano Editore di Milano. Già Segretario Nazionale della “Federazione Compositori Italiani”, è commissario di giuria in Concorsi Internazionali di Composizione. Docente all'Università, è Collaboratore del Programma di Ricerca PRIN 2009 presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell'Università “Ca' Foscari” di Venezia e Coordinatore della Commissione di studio e ricerca “Didattica dei Processi creativi sonori e della Composizione” del “SagGEM” Nazionale, presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. È relatore in vari Convegni nazionali ed internazionali e coopera con personalità di chiara fama nei settori artistico e scientifico-culturale. È autore di pubblicazioni scientifiche, didattiche e musicali, quali saggi e monografie teorico-compositive per le Edizioni Cleup, Diastema, Pensa MultiMedia. 35 Crespano del Grappa TIPOGRAFIA I Concerti saranno introdotti da una breve presentazione del M° Matteo Segafreddo Alla fine di ogni concerto il pubblico potrà rivolgere domande e curiosità agli interpreti. Lunedì 9 e 23 giugno: ingresso € 8,00 Venerdì 6 e lunedì 16 giugno: ingresso € 12,00 Abbonamento 4 concerti: € 30,00 Bambini e ragazzi fino a 16 anni e Allievi Istituto Musicale N. Zardo: ingresso gratuito Info e prevendita abbonamenti presso Biblioteca Comunale, piazza San Marco, dal lunedì al venerdì dalle ore 15,00 alle ore 19,00 tel. 0423 538516 - bibliotecacrespano@yahoo.it www.ilunedidellamusica.it info@ilunedidellamusica.it
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