Ordine dei Dottori Commercialisti - Nola Il 24 e 25 ottobre 2014 Il mare e il fisco: il convegno al Palazzo dei Servizi dell'Interporto di Nola P er una volta, vorrei iniziare la presentazione del convegno non dalla descrizione delle relazioni e dei temi che tratteremo, quanto piuttosto dal luogo che ci ospita. Come intuirete anche solo a leggerne i nomi e le qualifiche, questa scelta non è dettata da una insufficiente stima per i colleghi e gli esperti che interverranno - anzi -, quanto piuttosto dal desiderio di rendere merito al Sud Italia che qui e oggi ci dimostra di poter competere con il Nord, non solo d’Italia: il Distretto di Nola rappresenta un successo forse nemmeno sperabile quando i promotori lo hanno immaginato, uno spunto per tante altre regioni italiane che, ispirandosi ad esso, potrebbero ritrovare uno slancio produttivo ormai perduto. Non credo che questa osservazione sia solo il frutto delle mie origini e degli anni che ho, vanamente, dedicato a un’operazione simile, caduta, nonostante forti interessi industriali, specie cinesi, nell’indifferenza degli imprenditori del Nord. I Paesi Bassi, grazie agli investimenti nella logistica effettuati negli anni, sono riusciti ad attrarre, oltre ai traffici - che taluni disistimano, considerando che non portino valore aggiunto, ma solo beni in transito - anche le redditizie attività“di terra”, che vanno dalla trasformazione alla commercializzazione. Il risultato, favorito da un sistema fiscale amichevole e da una rete di trasporti adeguata ai tempi, è che molte multinazionali hanno collocato dietro Rotterdam i loro centri direzionali europei, e oggi sono loro ad intessere rapporti diretti con il lontano Oriente. Il che, con la nostra posizione geografica e i rapporti culturali che da secoli avevamo intessuto con quei popoli grazie ad esploratori ed ambasciatori del calibro di Marco Polo, Matteo Ricci e Alessandro Valignano, provoca un forte senso di frustrazione. Occorre, quindi, rimboccarsi le maniche e ripartire, perché è così che potremo restituire ai giovani una prospettiva credibile. Lo facciamo analizzando il sistema fiscale nelle operazioni marittime, accompagnati da alcuni dei più importanti studiosi del diritto marittimo e dalla preziosa partecipazione dell’Agenzia delle Dogane, che si è prodigata in questi anni per accompagnare lo sviluppo del mercato e garantire, nel rispetto del suo mandato di controllo di tanti e diversi aspetti del commercio internazionale, la celerità delle operazioni. È superfluo ripercorrere in dettaglio il filo conduttore delle relazioni: la vastità dei temi, che spaziano dai regimi doganali agli aiuti di stato, dalla fiscalità locale ai regimi sostitutivi come la tonnage tax, dalla fiscalità internazionale alle accise, dal trattamento dei redditi prodotti sulle piattaforme in alto mare alla tassazione dei superyacht, emerge da una semplice e veloce lettura della locandina. Il mare è uno spazio che ci vede ancora all’avanguardia in tanti settori; confido che questo incontro possa confermarlo e aiutarci a fare un altro passo avanti. “Focus Brasile” Il Mercato Brasiliano. Opportunità di scambi e di partenariato per le imprese italiane L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Nola, in collaborazione con lo studio di consulenza Business Strategies Brasil hanno organizzato un Convegno dal tema “Focus Brasile” Il Mercato Brasiliano. Opportunità di scambi e di partenariato per le imprese italiane, tenutosi al Centro Congressi Polifunzionale, Interporto Campano Nola. Sono intervenuti: dott. Vito Barone, dottore commercialista, che ha illustrato la complessità della fiscalità in Brasile con esempi concreti, sulle imposte che si articolano su tre livelli: Federale, Statale e Municipale In molti casi, ciascun Stato determina le proprie aliquote, aumentando ulteriormente tale complessità e ha inoltre evidenziato, la tassazione sul reddito delle imprese, queste posso scegliere tra due modalità di determinazione della Base Imponibile: Sistema del “Lucro real”; Sistema forfettario o dell’utile presunto. Cav.Ing. William Marmonti di Gaeta Direttore dell’Ufficio internazionalizzazione della FIESP di San Paolo (Confindustria brasiliana), che ha illustrato le grandi opportunità in Brasile per le aziende italiane esordendo con il motto della città di San Paolo “Non ducor, duco” che sta per “non mi faccio condurre, ma conduco”, i numeri illustrati sono molto interessanti, per le aziende italiane, in modo particolare quelle del sud italia, che oggi vivono una crisi profonda. Lo Stato di San Paolo è il 36a PIL del mondo La sua economia supera il Portogallo , la Finlandia e Hong Kong. Il suo Prodotto interno Lordo (PIL) è di circa 450 miliardi di euro ( 2010 – IBGE ). Il PIL della città di San Paolo rappresenta il 70% dell’economia argentina . 85% della Venezuela e 90% della Colombia. L’Economia di San Paolo è di circa il 17% superiore a quello PIL del Cile. All’interno dell’Economia brasiliana il PIL di San Paolo, rappresenta il 33,9%, La Popolazione : 41,25 milhões (2010) Città di San Paolo : 12/14 milioni di abitanti Superficie : 248.209 km² Comunità italiana : Circa 6 milioni Lo Stato di San Paolo possiede il maggior parco industriale e la maggiore produzione economica del brasile ; infatti , è responsabile per il 27,6% delle esportazioni , il 39,5% delle importazioni e il 44,4% della produzione industriale del Brasile. Inoltre ci ha spiegato, perché il Brasile rappresenta un opportunità di investimento per le PMI italiane? Perché: Nel 2013 l’Italia si è confermata l’ottavo fornitore su scala mondiale del Brasile e il secondo tra i Paesi europei, dopo la Germania. Nel corso dell’anno di 2012 la presenza economica italiana nel Paese è cresciuta grazie ad un aumento dei flussi di investimento del 145% rispetto al 2011. Nel corso dell’anno di 2012 la presenza economica italiana nel Paese è cresciuta grazie ad un aumento dei flussi di investimento del 145% rispetto al 2011. Il Brasile si conferma in una valutazione di medio-lungo periodo un’economia molto vivace che dovrebbe far registrare buoni tassi di crescita anche nel 2014 e 2015. Nonostante il contesto di crisi economica internazionale e la diminuzione generale delle importazioni brasiliane, l’andamento delle esportazioni italiane è rimasto quasi invariato (appena -0,38%). Il dato italiano è il secondo miglior risultato fatto registrare dai primi otto paesi esportatori (il primo è quello delle esportazioni dalla Cina che hanno registrato un +4,5%). L’attuale congiuntura ha inciso anche sul volume complessivo dell’interscambio bilaterale, passato da 11,7 Miliardi di dollari statunitensi a 10,7. Il saldo commerciale è rimasto a favore del nostro Paese con un raddoppiamento dei valori rispetto al 2011. Il Brasile presenta ancora, rilevanti opportunità per le nostre imprese, la domanda interna e la classe media di circa 100 milioni di persone, con un reddito familiare medio mensile tra 769 e 3.317 dollari, continuano a sostenere l’economia. Un’attenzione particolare meritano i grandi eventi che saranno organizzati nel Paese nei prossimi due anni (su tutti i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro nel 2016) e gli imponenti progetti infrastrutturali che li precederanno. Attualmente ci sono 716 stabilimenti italiani in Brasile, di cui 251 stabilimenti produttivi, 332 filiali commerciali, 92 imprese di logistica e servizi, 37 imprese edili, 4 Istituti finanziari. La rappresentazione dell’Italia in Brasile è , altresi, legata ad un numero considerevole di imprese di piccolli e medie dimensioni che, con loro filiali produttivi e commerciali diffuse su tutto il territorio, si sono distinte per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Prof. Raffaele Palumbo Esperto di Marketing territoriale brasiliano e Associato allo Studio Business Strategies Brasil, ha illustrato quali strategie da sottoporre alle Aziende italiane che voglio intraprendere rapporti commerciali e di vendita in Brasile, sottolineando che, Il Brasile è una meta da conquistare con grandi prospettive, ma allo stesso tempo un mercato complesso, gli italiani che sono stati un popolo di conquistatori, e proprio il ricordo delle vecchie generazioni deve far comprendere, che gli investimenti in questa zona, sono a medio e a lungo termine. Il profilo settoriale e filiera di sviluppo per le imprese italiane sono: abbigliamento, accessori segmento lusso, Agroalimentare, Pasticceria, Alimentare segmento Drink vino, liquori e birra, Aerospazio, Automobilistico, Cosmetica, Edilizia, Energia rinnovabile, Macchine e componenti industriali, Macchine Tessili, Marmi e graniti, Nautica, Petrolchimica, Telecomunicazioni. Gli errori da non commettere per le imprese italiane che intendono entrare nel mercato brasiliano è quello di considerare il Brasile un mercato dove piazzare tutti i prodotti non venduti in Italia. Il brasiliano vuole lo stesso prodotto del consumatore italiano, solo adatto al clima e al gusto tropicale, con un assistenza postvendita specifica. Altro elemento fondamentale per le Aziende è la scelta del consulente intermediario. L’abbondanza d’intermediari consulenti o pseudo esperti del mercato brasiliano, suscita molte perplessità negli imprenditori italiani, che molte volte scegliendo soggetti sbagliati non sono riusciti a valorizzare i propri prodotti. La selezione deve essere ben ponderata, privilegiando chi risiede in Brasile e conosce le due realtà, quella italiana e brasiliana, avendo a disposizione uno studio di consulenza che sia in grado di affrontare le varie problematiche che inevitabilmente accadono in paese complesso come il Brasile, quindi competenze legali, fiscali, e di Marketing. Lo studio di consulenza Business Strategies Brasil è il partner giusto per espandere il proprio business in Brasile, mettiamo a disposizione delle imprese italiane, i migliori professionisti con anni di esperienza, per apertura società, Analisi di mercato, Banking, Consulenza Fiscale, Commerciale, Legale e Immigrazione, tutti servizi indispensabili per chi consapevole delle proprie competenze intende approfittare delle opportunità che oggi offre il Mercato Brasiliano. Gustavo Westmann Capo Ufficio Commerciale Ambasciata del Brasile in Italia, il quale ha illustrato quali incentivi mette a disposizione il Governo brasiliano per le imprese che intendono investire in Brasile. Per i progetti di modernizzazione, estensione e diversificazione , possono usufruire dei seguenti benefici fiscali: Esenzione IPI sulle attrezzature importate ed utilizzate dalle nuove attività stabilite nella regione. Esenzione parziale dell’IRPJ , in base a predefinite tabelle. Possibilità di ricevere riduzioni d’imposta per investimenti da altre società. Prestiti governativi o garantiti dalla Banca del Nordest o dal BNDS ( Banco Nacional de Desenvolvimento Social ) Autorizzazione all’importazione di attrezzature senza la copertura sul tasso di cambio estero, mediante aziende autorizzate localizzate nella regione. Ha inoltre indicato gli altri segmenti di attività interessate da incentivi fiscali di rilievo: Oil&Gas , Aeronautica, Infrastrutture ed in particolare Porti, Costruzioni sportive, Edilizia ed Edilizia popolare, Progetti agro-industriali e tecnologici, Progetti sulle Infrastrutture, Aeroporti e Strade, Porti, Ferrovie. Il Progetto PAC 2, che è il programma di Accelerazione della Crescita, grandi investimenti da parte del governo nel settore dell’energia, Edilizia Popolare, inoltre i Piani di investimento nell’Infrastruttura, nella logistica e nei trasporti. Perché investire in Brasile? Risponde il Presidente Dott. Giovanni Prisco: «La risposta è molto semplice. Sul territorio nazionale italiano stiamo viviamo un periodo di crisi economica che dura ormai da tanti anni. In genere la crisi, per definizione, è un periodo straordinario destinato a concludersi in tempi relativamente brevi, ma al momento non si intravede alcuna ripresa. Le ragioni sono riscontrabili sicuramente nel sistema di tassazione nazionale e nel sistema contributivo. Il costo del lavoro così come la pressione fiscale in Italia hanno raggiunto limiti intollerabili ed è evidente che l’imprenditore italiano, che per definizione è legato all’obiettivo del profitto, come è giusto che sia, trova conveniente ampliare il proprio mercato. In particolare, il territorio Brasiliano offre un mercato in espansione e condizioni più favorevoli sotto il profilo fiscale, garantendo un soddisfacente ritorno economico». “IL MARE E IL FISCO” 24-25 ottobre 2014 Palazzo dei Servizi Interporto di Nola Nola - Napol Il PROGRAMMA I “VENERDI’ di DIRITTO e PRATICA TRIBUTARIA” 24 ottobre 2014 ore 08.30 Registrazione dei partecipanti ore 09.00 Indirizzi di saluto Cav. Lav. Giovanni Punzo, Pres. Giovanni Prisco, Pres. Francesco Urraro, Prof. Victor Uckmar Introduzione ai lavori: Prof. Giuseppe Tesauro, Prof. Francesco Berlingieri, Prof. Sergio Maria Carbone ore 09.30 Parte I – La Nave Prof. Maurizio Logozzo Moderatore Prof. Giuseppe Corasaniti La tassazione del reddito delle imprese di navigazione Dott. Nicola Coccia Esperienze della tonnage tax Prof. Antonio Lovisolo La stabile organizzazione nei traffici marittimi Prof. Alberto Marcheselli Problemi vecchi e nuovi in materia di noleggio occasionale ore 13.00 - Buffet ore 14.30 Ripresa dei lavori Prof. Fabrizio Amatucci Differenze di trattamento fiscale Avv. Paolo de’Capitani di Vimercate L’uso delle bandiere ombra Prof. Guglielmo Fransoni Questioni vecchie e nuove in tema di tributi locali e porti turistici Prof. Angelo Contrino Questioni problematiche in tema di nautica da diporto: fisco e leasing nautico Prof. Giovanni Puoti L’acquisizione e l’utilizzazione delle unità da diporto: profili fiscali Prof. Alberto Comelli L’Iva nei servizi marittimi Ore 17.00 - Coffee break Parte II - Il Territorio Prof. Andrea Amatucci Moderatore Prof. Giovanni Acquarone La regolamentazione delle concessioni demaniali portuali Prof. Alessandro Giovannini Il mare e i tributi locali Prof. Livia Salvini La tassazione delle piattaforme petrolifere Prof. Giuseppe Melis Sull’accorpamento della (ex) tassa portuale e della (ex) tassa erariale nella “nuova” tassa portuale Chiusura lavori ore 18.30 25 ottobre 2014 ore 09.00 Prof. Francesco Tesauro Moderatore Prof. Franco Roccatagliata Le «zone franche» e il diritto dell’Unione Europea Avv. Andrea Quattrocchi L’esperienza italiana delle zone franche e dei punti franchi tra sviluppo portuale, prospettiva regionale e nuova dimensione locale Avv. Caterina Corrado Oliva Dazi doganali e accise sui prodotti energetici e sugli olii minerali Ing. Walter De Santis Il ruolo della Dogana Dott. Giovanni De Mari Mercato interno e controlli doganali: le esperienze di un operatore Prof. Andrea Carinci Le controversie doganali Prof. Cesare Glendi Conclusioni Chiusura lavori ore 13.00 MONITORAGGIO ULTIMI SORTEGGI ISCRITTI ODCEC NOLA DATA 30/06/2014 26/05/2014 14/07/2014 30/06/2014 10/09/2014 13/08/2014 COMUNE RIARDO CASAMICCIOLA TERME ARZANO MONTESANO SULLA MARCELLANA PROCIDA POSITANO ESTRATTI COSTANZO ANTONIO COZZOLINO FERDINANDO CARPINO ALBERTO NAPOLITANO NICOLA CIMMINO CIRO IOVINO MICHELINA
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