CARRELLI AXGLO TriLite PRIMENOVE Italia CAMPIONI Fino all’ultimo è qualcuno che dice: “Sono troppo vecchio per giocare”. C’ Sbagliato! Un vero golfista non guarda la carta d’identità quando deve recarsi in campo. Ad esempio, il professionista Jerry Barber aveva 77 anni, 10 mesi e 9 giorni, quando partecipò al Buick Invitational (mica una garetta qualsiasi; tra i vincitori c’è anche Tiger Woods). In quell’occasione il risultato non è stato un granché: ha chiuso con 77 e 71 colpi e quindi, con 4 sopra il par, non ha superato il taglio. Però quella gara gli è valsa un record (tuttora imbattuto): è il pro più anziano ad avere partecipato a un torneo del PGA Tour. Qualche settimana dopo “Little Jerry Barber” (come lo definiva la stampa, poiché era alto 1,66 m) ha partecipato al Nissan Los Angeles Open, ma anche in quel caso il risultato è stato modesto (76 e 80, fuori al taglio). Ma per dare il giusto onore a “Little Jerry” bisogna ricordare che da quando è passato professionista (nel 1942) ha trionfato in ben sette competizioni del PGA Tour (13 successi, se consideriamo anche le gare “minori”), tra cui il PGA Championship del 1961 (anno in cui è stato anche riconosciuto PGA Player of the Year). Jerry Barber è andato a giocare a golf in cielo il 23 settembre 1994, quando aveva 78 anni, 4 mesi e 28 giorni. (Tony Calder) N Grande successo sta ottenendo nel mondo golfistico il nuovo carrello della Axglo Mod. TriLite a 3 ruote che affianca il modello già affermato a 4 ruote. Sono carrelli leggerissimi, in alluminio, facilmente pieghevoli su se stessi, con un portaoggetti molto capiente e il manico regolabile in altezza. Adatto per quei giocatori che amano frequentare diversi campi di golf e stanchi dei problemi dei carrelli elettrici. Costo: 230 euro con portaombrello e portabibite DISTRIBUTION GOLF tel. 02 3495771 www.distributiongolf.it info@distributiongolf.it LETTI PER VOI CHE APPRENSIONE SUL TEE 1 Un volumetto di veloce lettura, scritto con tono leggero e allegro, a riguardo di un problema molto specifico del golfista: come gestire l’ansia che prende quando siamo sul tee di partenza. In The First Tee Panic and other very real golf stories l’autore, Dean Wesley Smith, ci prende a braccetto spiegandoci tutto quello che dovremmo fare in modo che quello specifico colpo - probabilmente il più difficile di un intero giro - sia eseguito senza troppi patemi. Già, perché il problema fondamentale, lo sappiamo bene, non risiede nella dinamica dello swing ma nella nostra testa, in tutti i “mostri” che ci assalgono quando siamo su quel piccolo palcoscenico. Questo volume contribuisce ad allentare la tensione di quel momento e a rendere sciolto il nostro gesto. Dean Wesley Smith, The First Tee Panic. 2014, Editore, 82 pp., 8,00 euro. IL SENSO ULTIMO DEL GIOCO Un libro datato ma che val la pena leggere in quanto affronta temi che sono al di fuori del tempo. James Dodson, autore di libri magnifici, tra cui la biografia di Ben Hogan, racconta in The Dewsweepers i timori e la mancanza di motivazioni relative al golf quand’esso diviene troppo mentale. Che cosa succede, infatti, quando dentro di noi vengono a mancare gli stimoli per gioire, semplicemente gioire, di un giro di golf con gli amici? Quando un’attività che dovrebbe essere puro divertimento diviene ripetitiva e noiosa quanto un lavoro non appassionante? “Adottato” da un gruppo di amici golfisti, i “Dewsweepers” appunto (ovvero coloro che per primi tolgono la rugiada mattutina dai campi di golf), Dodson racconta qui le sue traversie personali (legate al golf, ma non solo), come sia riuscito a fare pace con il golf e, in senso più lato e nonostante le difficoltà, con la vita stessa. (Gianni Davico) James Dodson, The Dewsweepers. 2002, Editore, 306 pp., 11,00 euro.
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