Alatel n.1_2014.qxp:Alatel n.1/08 - People Caring

Periodico dell’Associazione Nazionale Seniores Gruppo Telecom Italia Regione Campania e Basilicata
Periodico a diffusione interna di Telecom Italia
Cristo Velato - Cappella San Severo
1964
ANNIVERSARI
1994
SENIORES TELECOM - ALATEL
ASSOCIAZIONE NAZIONALE SENIORES GRUPPO TELECOM ITALIA REGIONE CAMPANIA E BASILICATA
sommario
sommario
anno 19 n. 1 - giugno 2014
Direttore Editoriale
Amedeo D’Ormea
3
EDITORIALE
4
VITA ASSOCIATIVA
Redazione a cura di
Amedeo D’Ormea, Rosario Aprea,
Luigi Panariello, Luca Ascione,
Alberto Riccio, Antonio Sorice.
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Consiglio Direttivo Regionale
Campania e Basilicata
5
Riunione del Consiglio Direttivo Nazionale
6
Rinnovo delle Cariche Sociali
biennio 2014/16
7
Il dr. Paolo Benzoni alla SIP
Fotografie
Soci Alatel
10
Serata a Surriento
11
Pasqua 2014 e il Tour dell’Umbria
13
La mia città Portici
16
Giornate FAI a Napoli
17
Craco paese fantasma
21
Programma iniziative
del secondo semestre 2014
22 ATTUALITA’
22
Periodico di informazione per i soci
Seniores Telecom Alatel
Regione Campania e Basilicata
(giugno 2014)
Fotocomposizione e stampa Rossi s.r.l.
Nola (Napoli)
In copertina:
Cristo Velato - Cappella San Severo
Registrato al Trib. di Napoli 21.9.98 N° 4984
Agevolazioni Telecom Italia
per i soci dell’Alatel
e
ditoriale
Editoriale
C
ari soci,
Amedeo D’Ormea
3
nei mesi scorsi, in ottemperanza a quanto previsto dallo statuto, si è
proceduto alla costituzione del nuovo Consiglio Direttivo Regionale della
Campania e Basilicata secondo il responso delle votazioni effettuate nel
mese di settembre del 2013 e la costituzione del nuovo Consiglio Direttivo
Nazionale con la conferma a Presidente Nazionale del dott. Antonio Zappi
al quale tutti noi auguriamo un fecondo lavoro ed assicuriamo totale collaborazione. Nelle pagine seguenti è riportata la composizione dei nuovi
organismi.
Ringrazio il Presidente Nazionale per la fiducia manifestatami con la
nomina a Presidente Regionale della Campania e Basilicata ed, in seno al
Consiglio Direttivo Nazionale, con l’incarico di Vice Presidente Nazionale.
Colgo quest’occasione per esprimere ai componenti del precedente
Consiglio Direttivo Regionale la mia gratitudine, e certamente anche quella dei soci, per l’impegno e la passione posti nei precedenti quattro anni
contribuendo a nuove consistenti adesioni all’Associazione ed al crescente desiderio di incontrare vecchi colleghi di lavoro.
Con l’inizio del triennio 2014-2016 abbiamo definito, con la generale
condivisione, un ambizioso programma orientato in più direzioni: dall’ulteriore sviluppo del numero degli iscritti, al miglioramento della comunicazione con i soci per qualità e per contenuti, alla maggiore partecipazione degli iscritti alle iniziative da noi proposte attraverso un più efficace dialogo, all’assistenza su tematiche fiscali, legali e previdenziali anche con il
supporto dell’Anla.
Nei giorni passati abbiamo avuto altra testimonianza di vicinanza ai
bisogni dei nostri soci da parte di Telecom Italia concedendo anche ai
pensionati ALATEL altre agevolazioni nel campo del fisso e del mobile.
Quest’anno abbiamo programmato una serie di iniziative, suggerite dal
sondaggio effettuato nel secondo semestre dell’anno scorso, che avrà il
momento più significativo con il prossimo Convivio Regionale che terremo nella splendida cornice dell’isola di Ischia al quale, con soddisfazione,
registriamo già una vasta partecipazione.
Nel frattempo vi saluto cordialmente in attesa di scambiarci una calorosa stretta di mano nelle prossime occasioni di incontri.
v ita associativa
Consiglio Direttivo Regionale
Campania e Basilicata
In data 13 febbraio 2014 il Consiglio Direttivo ha deliberato le cariche Sociali per il
triennio 2014-2016, in ottemperanza della designazione di Telecom Italia nel ruolo di
Presidente Regionale e dell’esito della consultazione elettorale effettuata nel mese di
settembre 2013.
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Presidente Regionale
Amedeo D’Ormea
Vice Presidente
Aprea Rosario
Segretario Regionale
Di Palma Umberto
Consiglieri Regionali
Aprea Vincenzo
Bambino Patrizia
Esposito Carmine
Panariello Luigi
Riccio Alberto
Stretti Marisa
Fiduciario Sezione di
Avellino
Benevento
Caserta
Napoli
Matera
Potenza
Salerno
Gismondi Michele
Panella Mario
Di Matteo Rocco
Barrella Bruno
Ranoia Cosimo Damiano
(dal 1 maggio 2014 Canterino Giuseppangelo).
Gastone Donato
Susia Maria Pia
Ciao... indimenticabili Amici
Con grande tristezza e profondo cordoglio debbo comunicare ai soci la perdita improvvisa
di due esemplari collaboratori che hanno dato per tanti anni il proprio prezioso contributo allo sviluppo della vita associativa: la Consigliera Regionale Annamaria Piccolo ci ha
lasciato lo scorso mese di dicembre e desidero ricordare la Sua dedizione e la Sua passione
nel contribuire alla redazione del nostro notiziario e nell’organizzazione di incontri con la
musica classica; l’amico Cosimo Ranoia è volato in Cielo alla vigilia di Pasqua e la Sua scomparsa è una perdita insostituibile nell’attività di Fiduciario di Matera dove, per oltre vent’anni, ha
svolto con grande consenso ed apprezzamento un’azione rivolta ai soci di continua ed incessante
aggregazione e di proposte culturali e di svago di grande interesse. L’intera Alatel commossa è vicina al
dolore dei familiari di Annamaria e di Cosimo al quale desidero associare anche il mio personale sconforto per i tanti anni di lavoro trascorsi assieme sempre con entusiasmo e reciproca stima ed amicizia.
A. D’Ormea
Il Presidente Regionale e il Consiglio Direttivo Regionale esprimono il profondo cordoglio e vicinanza alle
famiglie dei Soci Ammendola Pietro, Angelino Biagio, Coviello Vincenzo, Indresano Francesco, Marino
Vincenzo, Musella Vincenzo, Vivenzio Vincenzo.
Consiglio Direttivo Nazionale
N
un organismo teso a risultati che soddisfano le varie componenti, ognuna per la propria parte, e dello spirito di appartenenza
al proprio mondo di lavoro.
Il dr. Patuano ha poi riassunto le varie fasi
vissute dalla Telecom in questi ultimi
tempi precisando che la situazione
dell’Azienda, decisamente migliorata nei
risultati e nelle prospettive, consente di
programmare gli investimenti necessari a
tenere la qualità del servizio a livelli di
eccellenza con conseguente espansione e
prestare migliore attenzione alle funzioni
di formazione e riqualificazione del personale, necessarie per tenere il passo con le
tecniche sempre più sofisticate del servizio prestato.
Sono poi intervenuti, oltre al Dott. Di Loreto,
i responsabili delle Associazioni sanitarie
integrative, per ASSILT il Presidente
Salvatore Carta il vice Presidente Mario
Benedetti ed il Direttore Mario Cosmelli per
ASSIDA, il Presidente Ettore Attolini ed il
vice Presidente Antonio Turturici.
Nella riunione è stata approvata la nuova
struttura della Presidenza Nazionale.
Dott. Patuano – Dott. Zappi – Dott. Di Loreto
5
ei giorni 17 e 18 marzo 2014 si è
riunito il Consiglio Direttivo
Nazionale dell’Alatel per il rinnovo
delle cariche sociali per il triennio 2014 2016 che riguardano il Presidente
Nazionale – confermato il dott. Antonio
zappi –, il Comitato Esecutivo, il Collegio
dei revisori, il collegio dei Probiviri oltre
al Segretario Generale, al Segretario
Amministrativo e al Vice Segretario
Generale.
Sono state presentate le linee operative per
lo stesso triennio e delineata la struttura
della presidenza Nazionale.
Il Consiglio Direttivo ha poi proclamato la
nomina a Presidente onorario dell’Associazione del dott. Marco Patuano,
Amministratore Delegato di Telecom Italia
che è poi intervenuto alla seduta del 18/3
insieme al dott. Mario Di Loreto
Responsabile People Value (cioè delle
Risorse Umane).
Il dr. Patuano ha riconosciuto alla nostra
Associazione la funzione di ponte tra chi è
in servizio e chi lo è stato, con l’affermazione di quei valori che rendono l’Azienda
v ita associativa
Riunione del
v ita associativa
RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI
TRIENNIO 2014/16
PRESIDENZA NAZIONALE
Presidente Onorario
Presidente Nazionale
Vice Presidenti Nazionali
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Segretario Generale
Segretario Amministrativo
Vice segretario Generale
Marco Patuano
Antonio Zappi
Fiorenzo Benzoni
Amedeo D'Ormea
Franco Panzolini
Enrico Casini
Franco Fontana
PROBIVIRI
Presidente
Orazio D'Eletto
Effettivi
Liberatore Calogiuri
Giorgio Martella
CONSIGLIO
DIRETTIVO NAZIONALE
Antonio Zappi
Carlo Trabaldo Togna
Fiorenzo Benzoni
Paolo Crivellaro
Renato Selmin
Romano Sciortino
Salvatore Patanè
Antonio Ferrante
Stefano Di Ruggiero
Giovanni Molinari
Giacomo Degortes
Giancarlo Pasquini
Vittorio Cirillo
Amedeo D’Ormea
Ettore Staiano
Antonio Gareri
Pietro A. Raciti
Davide Olivetti
UFFICIO DELLA PRESIDENZA
Resp. Stampa e Comunicazione
Responsabile Sistemi Informatici
Segreteria
NAZIONALE
Guglielmo Carretti
Roberto Sisani
Daniela Ulisse
COMITATO ESECUTIVO
Antonio Zappi
Carlo Trabaldo Togna
Fiorenzo Benzoni
Giovanni Molinari
Giancarlo Pasquini
Amedeo D’Ormea
Antonio Gareri
COLLEGIO DEI SINDACI
Presidente
Guido Festa
Effettivi
Livio Lampis
Pietro Zaccaria
Supplenti
Pasquale Cleri
Cesare Lucarelli
G. Carretti
P. P.Musicarelli
Il dr. Paolo Benzoni alla SIP
D.: Dr. Benzoni come si trovò nel suo
passaggio dall’IRI a quell’incarico,
prestigioso e altamente responsabile,
di AD in SIP?
A
lcuni personaggi sono imprescindibili dalla storia della SIP –
Società Italiana per l’Esercizio
Telefonico (poi delle Teleco-municazioni).
Il dott. Paolo Benzoni è, per noi il più
rappresentativo di questi, è stato
Amministratore Delegato dal 1976 al 1991
e dal 1980 anche Vice Presidente.
In occasione dei 50 anni di Telecom lo
abbiamo incontrato per potergli “strappare” qualche ricordo o fatto da lui vissuto al
vertice dell’Azienda; per noi nulla è cambiato della sua persona: lo ricordavamo
proprio così come l’abbiamo rivisto ora,
burbero ma sempre corretto ed entusiasta
delle iniziative intraprese o da intrapren-
R.: Entusiasta soprattutto dalla correttezza
e dalla competenza di tutto lo staff dirigenziale trovato nell’Azienda, oltre alla qualità
del personale che vi lavorava. Personaggi
che, durante il tempo trascorso in Azienda,
ha potuto apprezzare oltre che per la competenza tecnica anche per l’umanità e per lo
stile di vita da loro condotto. In particolare
l’ing. Perrone, che, alla grande preparazione tecnica, univa uno comportamento riservatissimo, rifuggiva dalle occasioni di pubblicità personale e lasciava agli altri la
rappresentanza della Società nelle occasioni ufficiali (Sappiamo che, oltre al suo titolo di ingegnere, stava seguendo corsi di
medicina ritenendo fosse quello il suo
campo una volta terminati gli impegni con
le telecomunicazioni n.d.r).
Il prof. Gigli, fra i maggiori esperti di telecomunicazioni anche internazionali (Nel
suo ufficio aveva una targa con la riproduzione del telescritto che informava della
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dere, e come lo ricordavamo dalle caricature che il nostro amico Sergio Spera (vedi
oltre) gli dedicava, ritraendolo assorto ma
dai movimenti veloci evidenti dal suo
loden agitato.
Come prima domanda gli abbiamo chiesto:
v ita associativa
50 Anni SIP
di
v ita associativa
la foto del dr. Benzoni in b/n
è dell’Archivio Storico di Telecom Italia
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realizzazione dell’ultimo collegamento per
il completamento della Teleselezione da
utente su tutto il territorio nazionale ndr)
Più tardi il dr. Francesco Silvano, venuto in
SIP dopo essere stato l’anima della SEAT e
aver ricoperto incarichi nella STET, della
quale divenne più tardi Amministratore
Delegato.
D.: E adesso ci dica: durante il suo
incarico si è trovato a gestire eventi
importanti, ce ne può illustrare qualcuno?
R.: Di fatti ce ne sarebbero molti, ma mi
sovviene uno di tipo “personale”: nel 1979
un tragico incidente stradale ci tolse l’ing.
Carlo Perrone, primo e indimenticato
Presidente della neonata SIP; fu un dolore
immenso come collega e l’Azienda veniva a
perdere improvvisamente una colonna portante delle telecomunicazioni.
Altri eventi attengono alla vita sociale e
ricordo tra i più felici il raggiungimento nel
1980 di 13 milioni di abbonati al telefono
con incremento del 188% rispetto al 1964;
il Centenario delle Società Concessionarie
Telefoniche nel 1981, in occasione del quale
il Presidente pro tempore, Ottorino
Beltrami, presentò al Presidente Pertini il
volume 1881-1981 Cento anni al servizio
del Paese (realizzato dal Servizio Pubblicità
delle Relazioni Esterne SIP, n.d.r.); l’introduzione del videotel e del videolento che
segnò una svolta epocale nell’uso del telefono per i servizi sociali che allora venivano
resi disponibili. Altri eventi anche dolorosi
che mi sono rimasti impressi con amarezza
sono: nel 1980 il terremoto in Irpinia che
impegnò duramente tutta la struttura
manutentiva; la crisi economica della SIP,
conseguenza delle condizioni sociali e politiche del Paese che non consentivano in quel
momento storico un adeguato ritorno dal
servizio prestato.
D.: E questa “crisi economica “ della
SIP che fu un periodo turbolento
della Società che Ella dovette affrontare con problemi verso il mondo
politico e verso l’utenza, come la
ricorda?
R.: Fu il periodo che vide la SIP con bilanci negativi per due esercizi, con problemi
creati dal mondo politico che, per la situazione contingente, non consentiva l’ade-
v ita associativa
da sin.: Zaccaria – Musicarelli – Benzoni - Carretti
Si è quindi introdotto il ricordo della prima
campagna di informazione verso l’utenza
“Il Telefono. La Tua voce”, una campagna sui generis firmata dal prodotto invece che dal committente (qualcuno diceva
anche che la SIP non se la sentiva di apparire) ma dovuta soprattutto al fatto che la
campagna era sostenuta da tutte le
Aziende del Gruppo STET impegnate
nelle Telecomunicazioni anche internazionali e, esternamente, anche dall’ASST,
Azienda di Stato per i Servizi Telefonici.
La campagna aveva il compito di far capire all’utenza, ma anche al mondo politico,
quali fossero la complessità e la tecnica
necessarie per far funzionare il sistema
telefonico e dei nuovi servizi che venivano
via via offerti all’utenza con le nuove
applicazioni tecniche.
L’incontro è cordialmente terminato con un
brindisi mentre ricordavamo al Dr.
Benzoni la sua veloce camminata attraverso i corridoi di via Flaminia avendo in
mente una sua immagine riservata a pochi
fortunati: quella che l’amico e collega
Sergio Spera, il nostro grafico alle
Relazioni Esterne, gli dedicò in quegli
anni che fummo suoi collaboratori; vogliamo riportarla qui, in calce all’intervista
immaginando di fargli cosa gradita.
Il dr. Benzoni visto da Sergio Spera (1980)
(la foto del dr. Benzoni in bianco e nero
è dell’Archivio Storico di Telecom Italia)
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guamento delle tariffe all’effettivo costo del
servizio. Ricordo in particolare l’accanimento del senatore Libertini, membro della
Commissione Comunicazioni; ci trovammo
in un certo momento ad avere difficoltà ad
assicurare il pagamento degli stipendi. Ma
si reagì, ricorrendo al miglioramento della
qualità del servizio, avendo finalmente ottenuto un ritocco delle tariffe, ed anche a
mezzo della comunicazione.
Sorrento
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“Sorrento è il paese della bellezza indicibile, della poesia profonda, del fascino voluttuoso e pur sereno”.
Come non essere in sintonia con quanto
affermava la grande Matilde Serao!
Si, Sorrento - la patria di Torquato Tasso
(1544) - è stata, per una sera, la meta del
gruppo Seniores Telecom, guidato dalla
fiduciaria della provincia di Salerno,
Maria Pia Susia. Una magica serata, voluta e curata, in ogni particolare, così come
ci ha abituato da sempre, da Maria Pia e
che ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione Alatel della
Campania, Amedeo D’Ormea.
In una serafica sera di dicembre, nel giorno di Santa Lucia, un gruppo di circa 50
persone raggiunge Sorrento, “paese di una
pace infinita” (Tolstoj) amato da Goethe, Nietzsche, Wagner e molti altri poeti ed artisti.
Sorrento, con le sue numerose “edicole
votive”, testimonianza della devozione
popolare, il “mito delle sirene”, uccelli
con artigli, testa di donna e seni che con il
fascino della loro musica attiravano i marinai che passavano nelle vicinanze, e le
tante canzoni dedicatele, alcune delle
quali hanno fatto il giro del mondo e contribuendo alla sua fama turistica.
Dopo una breve passeggiata tra i vicoletti
e le botteghe artigianali e dei prodotti tipici, il gruppo è stato accolto presso il caratteristico Teatro Tasso, ubicato nell’antico
di
L. Ascione
v ita associativa
Serata a
Convento dei Padri Teatini, in piazza
Sant’Antonino.
Fiore all’occhiello della tradizione del
Teatro Tasso lo spettacolo “Sorrento
Musical”, unico nel suo genere, per rivivere e scoprire il patrimonio della tradizione
culturale della Sorrento del passato, attraverso musica e danza in un coinvolgente
spettacolo.
Spettacolo che ha voluto raccontare la vita
quotidiana di un tempo, in quattro diverse
scene:
• nella prima il protagonista è il mare ed i
pescatori;
• nella seconda il protagonista è il mercato, allegro e festoso;
• nella terza, il Vesuvio e i luoghi dell’amore e dell’ispirazione artistica;
• nell’ultima scena la magica festa collettiva in una piazza illuminata.
La magia vissuta in simbiosi con gli artisti
in platea è stata preceduta da un altro
momento caratteristico del teatro Tasso ed
offerto a noi tutti grazie alla scelta attenta
di Maria Pia: la possibilità di poter cenare
nella location della “galleria”, accompagnati dalla classica Pusteggia, intrattenimento musicale con chitarra e mandolino.
Un rientro connotato da ringraziamenti
rivolti all’operato di Maria Pia e alla soddisfazione per aver vissuto una bella ed
indimenticabile serata.
Un arrivederci al prossimo appuntamento...
e il tour dell’Umbria
I
in lungo e in largo la città. Ritorno in albergo per la cena ed il pernottamento.
Il giorno successivo, Pasqua, dopo la prima
colazione ci siamo recati presso la parrocchia di Sant’Antonio per assistere alla
Santa Messa, dove il parroco celebrante, al
momento dell’omelia, ha rivolto un cordiale saluto al nostro gruppo.
Dopo la Santa Messa siamo stati guidati
alla volta della cittadina di Narni, con la
visita al Duomo, alla piazza con il Palazzo
del Comune ed ai vicoletti simpatici da
percorrere, con l’unica pecca di una strada
percorsa, a “dosso”, fatta di scalini in salita e in discesa. La guida turistica con il suo
passo andante poteva rendersi conto di
quali giovincella aveva al seguito.
Per fortuna la fatica è stata ricompensata
dalle tavole imbandite a festa ed un pranzo
pasquale eccellente al rientro in albergo.
Nel pomeriggio siamo partiti alla volta
delle Cascate delle Marmore (sempre con
guida al seguito). Abbiamo ammirato le
bellezze della natura, guardandole dal
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I giorno 19 aprile 2014, Vigilia di
Pasqua, partenza da Napoli, destinazione Terni.
I partecipanti hanno raggiunto le camere
dell’hotel de Paris, nei pressi della stazione ferroviaria. Nella piazza della stazione
si ammira la gigantesca “Pressa di Terni”,
da 12 mila tonnellate li collocata in onore
alle acciaierie. Terni è anche conosciuta
come la “Città dell’acciaio”.
Dopo pranzo il pomeriggio è stato allietato
da una visita guidata alla scoperta della
Città con particolare attenzione al Centro
Storico, dove abbiamo ammirato monumenti e palazzi storici tra cui il Palazzo Spada
(oggi sede del Comune di Terni), la “Lancia
di Luce”, obelisco a base triangolare, il
Duomo, la Cattedrale di Santa Maria
Assunta (visitata successivamente nelle
città di Spoleto e Rieti), fondata dal Vescovo
S. Anastasio nel VI sec., la Basilica di San
Valentino, dedicata al martire Valentino.
Grazie alla preparazione ed al passo veloce
della guida turistica è stato possibile girare
v ita associativa
Pasqua 2014
v ita associativa
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basso verso l’alto, e rallegrati dagli spruzzi
d’acqua traspostati dal vento.Rientro in
albergo per la cena, seguita dall’immancabile esibizione del nostro amico Franco
Palumbo che ha ravvivato la serata.
L’indomani, siamo stati condotti sul Lago di
Piediluco dove si trova il campo di regate
della nazionale di canottaggio e si svolgono
i campionati nazionali e internazionali.
Abbiamo attraversata il lago su di un battello. Imbarcatoci nella zona di arrivo delle
gare siamo arrivati nei pressi del centro cittadino. Il lago è immerso tra folte piantagioni e circondato dalle montagne dell’Eco.
Nel pomeriggio visita guidata alla città di
Spoleto con grande patrimonio storico e
artistico. Il centro storico è stato raggiunto
con le scale mobili. Abbiamo visitato in
piazza Duomo la Cattedrale di S. Maria
Assunta, la Basilica risale al XI sec. in
stile romantico con numerose opere di
rilievo assoluto; in piazza Garibaldi la
chiesa di S. Gregorio Maggiore, già ricostruita nel 1079, e la Torre Campanaria
costituita nel XII sec. Ritorno in albergo e
saluto di rito alla guida turistica che è tata
recisa, chiara e con una voce acuta che non
richiedeva l’uso di un microfono. Cena e a
seguire serata danzante e pernottamento.
Il giorno 22/04/2014, dopo la prima colazione, partenza per la città di Rieti, dove ci
attende una nuova guida, una signora simpatica che ci conduce per la città, iniziando da piazza Cavour dove sorge il monumento alla lira inaugurato il giorno
01/03/2003 su progetto di Daniele Fusco.
Per la realizzazione furono usati n.
2.200.000 monetine da 200 lire. Il monumento rappresenta l’Italia che tiene nelle
mani una moneta da una lira. Continuando
per le stradine del centro storico siamo
arrivati ali’ “ombelico d’Italia” in piazza
Rufo, al Duomo alla Cattedrale di S. Maria
Assunta che fu rifatta nel XII sec. La guida
ci conduce al ristorante per consumare un
ottimo pranzo come in albergo.
Dopo pranzo partenza per il rientro a
Napoli. Si conclude così un tour spettacolare con ottima organizzazione curata dal
fiduciario Bruno Barrella assente per motivi personali.
Cascate delle Marmore
L. Panariello
V
Portici
La popolazione oltre a subire le sofferenze
cagionate dalle incursioni barbariche, fu
decimata dalla peste del 1656 e del 1764,
accompagnata da una spaventosa carestia.
Le eruzioni del 471, del 1036 e del 1139
hanno distrutto parzialmente il territorio
porticese, mentre un’altra eruzione, del
1631, è ricordata in una lapide visibile
all’imboccatura di via del Granatello (ora
Via Granturco), voluta per imperitura
memoria dei danni e delle vittime dal
vicerè Emanale Fonseca Zunica.
L’eruzione del 79 causò la morte di 4.000
abitanti e di circa 6.000 animali.
Portici conta numerose Parrocchie e
Chiese, ma la più importante è sicuramente la chiesa di San Ciro, oggi Santuario,
dedicata alla Beata Vergine della Natività
ed al Santo Patrono, San Ciro: fu costruita
Piazza San Ciro
13
ivo in questa città da sempre e solo
ora mi è venuta l’idea di descriverla
ai colleghi e soci dell’Alatel e lettori
del notiziario “continuare a …”
Spero che la seguente presentazione piaccia anche a quelli che abitano in altre città
più belle e più importanti della mia.
Portici giace alle falde del Vesuvio e confina con Napoli, San Giorgio a Cremano ed
Ercolano (ex Resina), ha una superficie di
452 ha ed un perimetro di 13,150 km e fa
parte integrante del panorama visto dal
Golfo di Napoli.
Alla fine dell’800 gli abitanti erano circa
12 mila per poi aumentare fino a circa 70
mila alla fine degli anni ’70., favorito
com’è dall’edilizia in pieno sviluppo.
Dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. i
luoghi intorno al Vulcano cadono in una
completa oscurità.
La storia di Portici comincia nel xv secolo,
quando la regina Giovanna II dette la cittadina in feudo, insieme a Cremano, Resina
e Torre del Greco, a Giovanni Caracciolo,
per 2.000 ducati d’oro. Quest’ultimo, non
vedendo soddisfatte le sue pretese, colmò
di villanie la regina che, istigata anche
dalla Duchessa di Sessa, Cubella Ruffo, lo
fece uccidere il 25 agosto del 1432 in
Castelcapuano.
Successivamente il feudo passò ai Carafa
per poi arrivare all’ultimo feudatario nel
1698, il marchese di Monteforte, Mario
Loffredo.
La mia città
v ita associativa
di
v ita associativa
Villa Campolieto
14
tra il 1633 ed il 1647 sui resti di una preesistente parrocchiale di Santa Maria delle
Grazie.
All’interno del Santuario, oltre alle tre eleganti navate tra due file di colonne e
archi, si può ammirare l’opera, la Pala, di
un insigne pittore napoletano Luca
Giordano, collocata sull’altare maggiore e
altri quadri del Caravaggio e del Vaccaro.
La statua di San Ciro, situata nel cappellone di sinistra della Basilica è opera di
Ferdinando Sperandeo, scultore napoletano, eretta nel 1770 con denaro raccolto tra
i Porticesi e i devoti. Si racconta che un
giorno un misterioso eremita si presentò
nello studio dello scultore che non riusciva
a costruire la statua secondo le richieste
del parroco, gli disse che per accontentare
il parroco doveva copiare la sua fisionomia.
La comunità porticese cominciò a onorare
il Santo martire alla fine del xvII sec, il
papa Pio ix, nel 1776, con un proprio
decreto proclamò San Ciro “Patrono principale di Portici”.
Da allora il culto non si è mai spento e in
occasione dei due eventi dell’anno il 31
gennaio e la prima domenica di maggio
accorrono devoti anche dai paesi limitrofi e
da tutta la Campania.
Ma la più antica chiesa di Portici è S.
Antonio edificata nel 1213 sulla lava del
Vesuvio del 1036, retta dai frati minori
conventuali.
Al corso Garibaldi, incorporato nel palazzo del Comune (ora Tribunale), si trova la
cappella di S. Maria della Potenza, dove da
piccolo facevo il “chierichetto”.
Questa chiesa fu fondata dai Padri Pii
Operai tra il 1598 ed il 1600, ed era una
compagnia di sacerdoti secolari che vivevano in comunità dedicandosi all’attività
catechistica.
Al confine con Ercolano, sotto il portico si
nota la Cappella Reale, già teatrino di
corte, dedicata alla Vergine Immacolata
eretta nel palazzo reale dei Borboni.
Si racconta che il sovrano Carlo III di
Borbone e sua moglie Maria Amalia di
Sassonia, si innamorarono dell’amenità del
luogo decisero di far costruire un palazzo
che li potesse ospitare come dimora ufficiale. Il progetto fu affidato nel 1178 all’architetto Antonio Canevari. Le decorazioni
furono curate dal pittore Giuseppe Bonito
insieme allo scultore Joseph Canart che
operando con marmi di Carrara allestì le
opere scultoree del parco reale.
La realizzazione del palazzo reale stimolò
la costruzione di numerose altre dimore
storiche “le Ville Vesuviane” del Miglio
d’Oro nate con lo scopo di ospitare la corte
reale al completo.
Museo di Pietrarsa
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“Pietrarsa” già adibito alla produzione di
cannoni e proiettili di artiglieria, per l’allestimento e costruzione di locomotive e dell’assemblaggio del materiale rotabile.
Fino al 1905 a “Pietrarsa “ risultano
costruite oltre 300 locomotori, centinaia di
carrozze e qualche migliaio di carri merci.
Con il declino della trazione a vapore e non
essendo possibile una eventuale conversione per mancanza di spazi, l’officina è
diventata “Museo Nazionale Ferroviario di
Pietrarsa”: dove sono esposte, in uno spazio di circa 36.000 metri quadri locomotive
a vapore , elettriche, a corrente continua,,
diesel e carrozze passeggeri.
In conclusione invito tutti i soci ed i loro
familiari a passare una giornata a Portici e
visitare i luoghi, sinteticamente decritti e,
dopo pranzo, passeggiare nel bosco inferiore tra frondosi querceti, nella fragranza dei
lunghi viali coperti di verde e di un
ambiente carico di ossigeno tra il cinguettio degli uccelli. Il bosco era il luogo prediletto da diversi sovrani che seguirono
Carlo III, era il luogo di caccia.
v ita associativa
Con la rivoluzione francese, 1799, molte
opere furono trasferite a Palermo e successivamente nel museo di Napoli (1827).
Oggi la reggia ospita la Facoltà di Agraria
dell’Università degli studi di Napoli.
All’ingresso del palazzo un maestoso scalone conduce al primo piano dove si trova
l’appartamento di Carolina Bonaparte. Nel
vastissimo bosco, diviso in due parti dalla
strada delle Calabrie, si notano ampi viali
e giardini all’inglese dove fino a qualche
decennio fa esisteva anche uno zoo con
speciali animali esotici.
Fu Giacchino Murat ad arredare la reggia
con arredi lussuosi francesi; mentre il re
Ferdinando II di Borbone fece costruire la
ferrovia Napoli- Portici: inaugurata alla ore
10 del 3 ottobre 1839 ed aveva una lunghezza complessiva di 7,25 km alla presenza del re Ferdinando II delle due
Sicilie e delle più alte autorità del regno. Il
treno composto da una locomotiva a vapore
e da otto vagoni trasportò 258 passeggeri e
durò nove minuti e mezzo.
Una influenza collaterale fu la conversione
nel 1842 di un grande stabilimento
v ita associativa
Giornate FAI
a Napoli
L
16
a voglia di conoscere di approfondire sempre di più le proprie radici
culturali legate alla nostra città quest’anno anticipando il nostro “Maggio dei
monumenti” manifestazione istituzionalizzata da diversi anni, ho approfittato della
XXII edizione delle Giornate FAI di
Primavera che organizzava due straordinarie giornate del 22 e 23 marzo per visitare siti archeologici, palazzi, chiese,
castelli e parchi meravigliosi; tesori chiusi
normalmente al pubblico durante tutto
l’anno per vari motivi ma soprattutto per
incapacità di gestire il bene più ricco e
prestigioso che la storia ha lasciato in eredità alla città di Napoli e dintorni. Grazie
alla missione di questa Fondazione
Nazionale sorta negli anni ’70 senza scopo
di lucro anche quest’anno come negli anni
precedenti l’illustrazione dei tesori è stata
affidata a volontari, quasi tutti studenti,
che si sono impegnati con grande passione
per l’ottima riuscita dell’evento. Erano
visitabili: Il museo del mare, Il castello
dell’Ovo, la stazione zoologica A. Dohrn, il
museo di S. Martino, il museo nazionale di
Capodimonte, il museo di palazzo Reale, il
museo del tesoro di S. Gennaro, villa
Rosebery ecc. Detti siti ed altri non menzionati raccontano la storia e la tradizione
della città di Napoli e costituiscono un’offerta culturale di un prestigioso patrimonio
unico al mondo. Avendo già visitato negli
anni precedenti durante altri momenti
organizzativi molti delle suddette opere, in
questa occasione, ho visitato per la prima
volta il Palazzo Marigliano, L’Archivio di
Stato ed il Convento di S. Domenico
Maggiore. Palazzo Marigliano (o palazzo
de Capua), fatto costruire, dal 1512 al
1513, dal conte di Altavilla, Bartolomeo
de Capua, è un pregevole esempio di
architettura rinascimentale napoletana; il
palazzo fu venduto poi ai conti di Saponara
e poi alla famiglia Marigliano. I volontari,
tanti per ogni livello, hanno descritto in
dettaglio l’architettura del palazzo a partire dalla facciata ed alle varie trasformazioni ottocentesche. Nell’atrio una lapide
ricorda la “Congiura di Macchia” che
prende il nome da Gaetano Gambarotta,
principe di Macchia, che fu cospiratore
con cui nel 1701 la nobiltà napoletana
tentò, senza successo, di rovesciare il
governo vicereale spagnolo. Nel piano
nobile sono ancora conservate alcune parti
della dimora rinascimentale: come le travi
lignee decorate e resti di affreschi nella
cappella gentilizia. Al primo piano sul terrazzo, in bella mostra, un enorme cavallo
di marmo opera dello scultore Mimmo
Paladino, precedentemente esposta a
Piazza del Plebiscito a Napoli.
Attualmente nel palazzo risiede la scuola
della Sovraintendenza Archivistica della
Campania. Poi, l’Archivio di Stato organo
17
nizione, poi digitalizzati e successivamente trasferiti su supporto omogeneo delle
stesse misure dell’originale. Tutte le opere
sono state certificate da autorevoli storici
dell’arte. Naturalmente, una riproduzione
se pure perfetta e digitale non sarà mai
coinvolgente come l’opera originale
comunque l’esposizione rappresenta l’unica possibilità di poter apprezzare contemporaneamente opere di autori esposti in
musei sparsi nel mondo e in tante collezioni private. Si è potuto ammirare di
Leonardo, tra l’altro, la Gioconda, la Dama
con l’Ermellino, l’Annunciazione, Ginevra
de’Cenci, di Raffaello la Madonna del
Cardellino, San Sebastiano, le Tre Grazie,
il ritratto di Guidobaldo da Montefeltro, di
Caravaggio ben 62 opere tra le quali il
Ragazzo morso da un tamarro,la Cena in
Emmaus, la Flagellazione, il Giovane che
suona il liuto e Davide con la testa di Golia
dove la testa mozza di Golia riproduce con
crudezza il viso dell’autore e la disperazione che ha accompagnata l’ultima parte
della vita del Caravaggio: con questa opera
si conclude la vita turbolenta e violenta di
un’artista che con il gioco dell’ombra e
della luce ci ha lasciato opere di intensa
bellezza. L’iniziativa ha riscosso vasto successo di pubblico testimoniato dalla lunga
fila dei visitatori e dagli apprezzamenti da
essi espressi agli organizzatori dell’evento.
v ita associativa
periferico del Ministero dei Beni Culturali,
dove viene conservato un ricco patrimonio
documentario accessibile a tutti gli studiosi. Nei vari reparti le giovani guide hanno
descritto come viene esercitata la sorveglianza degli archivi delle amministrazioni
statali della provincia di Napoli, il tutto
per una corretta conservazione dei documenti che testimoniano la memoria storica
della città dal X secolo ad oggi, di fondamentale importanza per la storia dell’Italia
Meridionale. In uno di questi troviamo
testimonianze dell’Archivio Diplomatico,
quello degli Angioini e quello degli
Aragonesi sopravvissuti al rogo appiccato
durante la seconda guerra mondiale dell’esercito tedesco in ritirata. Sono conservati
anche gli atti dei catasti onciari, voluti da
Carlo di Borbone per censire i beni dei
sudditi per favorire un efficace sistema di
imposizione fiscale. L’Archivio è nato il 22
dicembre 1808 e conta 50.000 metri lineari di scaffalature. All’interno dell’edificio è
attiva la scuola di Archivistica, di paleografia e diplomatica. Per concludere, la
Mostra dell’Impossibile presente nelle sale
del Convento di San Domenico Maggiore
dove sono esposte 117 copie digitali ad
altissima definizione relative a capolavori
di dipinti sparsi nei vari musei delle maggiori capitali del mondo. La guida turistica
ci ha spiegato che i quadri digitali sono
stati realizzati da una matrice ad alta defi-
di
paese “Fantasma”
18
A
chi non è capitato durante un viaggio in macchina di ammirare un
borgo medievale arroccato su di
una collina e a quanti di noi stimolati dalla
fantasia hanno pensato di fermarsi per
conoscere da vicino questi misteriosi
angoli di paradiso sommersi nella natura?
Grazie a questa curiosità, ho saputo di
Craco borgo medievale situato in
Basilicata nella provincia di Matera, centro di notevole interesse sia per lo studio
dei fenomeni franosi che hanno causato
gravi dissesti geologici, sia per la sua interessante e antica storia.
Oggi Craco è principalmente conosciuta e
studiata per i suoi movimenti franosi, che
hanno inizio negli anni 60 e che provocarono l’abbandono della maggior parte della
popolazione caratterizzando la sua recente
storia. Tali fenomeni son stati battezzati
con il nome dei rioni dove hanno avuto origine e così nasce la frana del Convento che
si trova poco a valle del Convento, la frana
del Centro Storico rendendolo inagibile e
infine quella delle Scuole vicino all’edificio scolastico.
La causa di queste frane è stata individuata da esperti geologi nella presenza di
acque impregnanti assorbite dal sottosuolo
argilloso, che hanno provocato il rigonfia-
R. Aprea
v ita associativa
Craco
mento del terreno facendolo aumentare di
volume e rendendolo molto instabile.
Purtroppo, questo fenomeno non è dovuto
soltanto a eventi naturali ma soprattutto al
forte insediamento abitativo con costruzioni di cisterne di acqua insieme al mal funzionamento fognario nel tempo hanno dato
origine a numerose e continue infiltrazioni
di acqua.
Craco non è sono solo crolli e frane, il
Borgo si erge maestoso con la sua Torre
Normanna sulle vallate circostanti ed
emana un fascino particolare che attira i
visitatori al pari dei suoi vecchi abitanti.
Situato su una rupe, vi è il castello,
costruito nel XIII secolo che conserva
ancora l'originale portale d'ingresso e la
torre con splendide finestre. Di grande
interesse storico oltre al centro medioevale è il Convento di S. Pietro dei "Minori
Osservanti " costruito nel 1600.
Le origini di Craco risalgono all'VIII secolo a.C. e lo testimoniano la presenza di
alcune tombe risalenti a quel periodo, di
coloni greci di Metaponto trasferitisi in
territorio collinare per sfuggire alla malaria che imperversava nella pianura. Nel X
secolo un insediamento dei monaci italobizantini iniziò a sviluppare l'agricoltura
della zona, favorendo l'aggregamento
v ita associativa
delle due Sicilie.
Ritornando a tempi più recenti e con l’abbandono dell’abitato negli anni 60, Craco
è rimasta intatta ed è diventata un paese
fantasma, nel 2011 è entrata nella lista
dei monumenti da salvaguardare redatta
dalla World Monuments Fund, con l’occasione il comune di Craco ha realizzato un
percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza, che permette di
percorrere dal corso principale del paese
fino ad addentrarsi nel nucleo della città
fantasma.
Grazie a queste ultime iniziative, numerosi turisti visitano il paese “Fantasma”
nelle sue rovine e nella sua affascinante
storia.
19
urbano nella regione e la città prende il
nome intorno al 1060 dal territorio chiamato Graculum dall’arcivescovo Arnaldo
di Tricarico in Craco.
Craco fu un importante centro strategico
militare durante il regno di Federico II,
grazie alla sua Torre Normanna insieme ad
altre fortificazioni e ai numerosi avamposti
che costituirono una barriera di protezione
rendendo la città impenetrabile. La storia
di questo borgo non finisce ancora, infatti,
è stato al centro dei movimenti rivoluzionari nel 1799 sotto l’influenza dei moti
rivoluzionari napoletani contro la borghesia dei latifondisti e ancora dopo fu interessata dal brigantaggio con l’inizio dell’unità d’Italia dopo la caduta del Regno
Il Presidente ed il Consiglio Direttivo Regionale danno il proprio benvenuto ai
Soci che si sono iscritti nel corso dell’anno all’Associazione.
v ita associativa
Soci Pensionati
SEZIONE AVELLINO
Barisano Giovanni
Cogliano Raffaele
De Cenzo Federico
Iandiorio Antonio
Nicodemo Giuseppe
Pennacchio Giacomo
Piano Rosa
Ramondino Pellegrino
Spagnuolo Costantina
SEZIONE BENEVENTO
Aulita Giovanni
Capozzi Betty
Caserta Pasquale
Colucci Antonio
De Blasio Cosimo
De Ianni Antonio
Fasoli Claudio
Francesca Vincenzo
Frangione Bruno
Intorcia Vincenzo
Saccomando Giovanni
SEZIONE CASERTA
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Carbonella Giovanni
Coscia Pasquale
De Santis Antonio
Delli Paoli Marco
Galazzo Saverio
Macaluso Domenico
Nocerino Ciro
Parente Francesco
Passaretta Carlo
SEZIONE MATERA
Buongiorno Arturo Leonardo
SEZIONE POTENZA
Bruno Rocco
Cardinale Paolo
Chiorazzi Giovanni
Ciampa Giuseppe
Colangelo Michele
Ferrari Domenico
Fidanza Canio
Grippo Donato
La Gala Federico
Loguercio Giuseppe
Maiuri Francesco
Manta Luigi
Martinese Alessandro
Miele Pasquale
Parisi Filippo
Pietrafesa Giuseppe
Pietrafesa Pietro
Pugliese Rosa
Verrastro Michele
SEZIONE SALERNO
Annunziata Fra.Sco
Antonelli Gian.Co
Barletta Saverio
Caporaso Antonio
Cappuccio Pietro
Carrelli Gaetano
Caso Laura
Cimmino Rosa
Di Donato Gennaro
Di Martino Gerardo
Di Napoli Francesco S.
Di Ruocco Antonio
Forlano Luigi
Gravino Donato
Iadarola Annarita
Iodice Francesco
Martino Guido
Mosca Gennaro
Nobile Marcello
Pinto Giovanni
Romano Carmine
Russo Tullio
Sangiovanni Crescenzo
Schiani Stefano
Tirri Bernardino
SEZIONE NAPOLI
Abeille Antonio
Alviggio Ernesto
Amendola Giov. Battista
Amente Francesco
Aprea Catello
Aprea Domenico
Argano Carlo
Ascione Giuseppe
Ascolese Modestino
Auletta Francesco
Balzamo Antonio
Basile Giulio
Biondi Mario
Bonanno Giuseppe
Bramante Domenico
Buonaiuto Antonio
Buonocore Concetta
Busiello Renato
Cacace Giovanni
Califano Alfonso
Calise Carmine
Candida Vincenzo
Capuano Ottavio
Capuano Giuseppe
Cardone Umberto
Carlone Raffaele
Caropreso Eduardo
Casillo Angelo
Cataneo Gustavo
Cataneo Lorenzo
Chiarolanza Gaetano
D'avino Giuseppe
De Luca Achille
De Luca Antonio
De Pascale Giuseppe
De Santis Giovanni
Del Prato Aldo
Di Capua Nicola
Di Franco Antonio
Di Giovanni Fernando
Di Maio Antonio
Di Rienzo Anna Maria
D'orsi Dora Anna Maria
Eliseo Angelo
Errico Pasquale
Esposito Gabriele
Esposito Luigi
Esposito Vincenzo*
Farina Maddalena
Finuoli Nicola
Fiorillo Mario
Florino Ernesto
Foglia Giuseppe
Fontanella Vincenzo
Frulio Ciro
Galdo Mario
Giaccio Giocondo
Giardullo Enrico
Girimonte Paola
Grassia Gaetano
Guadagnuolo Michele
Guarino Giancarlo
Guidotti Giovanni
Improta Emilia
Ippolito Vincenzo
La Pietra Luigi
Laezza Rachele
Liccardo Carlo
Liccardo Alfonsina
Liccardo Pasquale
Lioncino Armando
Localzo Francesco
Lombardi Federico*
Maddaloni Rita
Mainolfi Massimo
Marchiello Raff.Na
Mascolo Carmine
Mastantuono G.
Melito Maria Teresa
Miele Aldo
Migliaccio Gennaro
Mistero Francesco
Monticelli Liliana
Morgera Giovanni
Mormile Vincenzo
Musto Salvatore
Napolitano F.Sco
Pallotta Liliana
Pianese Giuseppe
Pittari Luigi
Polidoro Ciro
Porciello Vincenzo
Prezioso Vincenzo
Quaglianella Alfredo
Rasati Carlo
Rastelli Francesco
Ricci Gilda
Rolando Guido
Romani Giuseppe
Sannino Giancarlo
Scarpato Aldo
Schiedo Francesco
Scognamiglio S.Re **
Scognamiglio Giuseppe
Scotti Aniello
Scotti Michele
Sepe Vincenzo
Siena Maria
Sirignano Corrado
Sirignano Domenico
Spampinato Vito
Spigno Ciro
Starace Luigi
Tosca Silvia
Tramontano Silvana
Tranchino Alfonso
Trapani Ugo
Truppo Giovanni
Vallefuoco Carmela
Volante Federico
Zanfardino Pasquale
secondo semestre 2014
Mese
LUGLIO
AGOSTO
Manifestazione
Minicrociera nel Golfo di Napoli
Spettacolo sull’acqua
Cinespettacolo della Grancia
Atene o Vienna
OTTOBRE
NOVEMBRE
Crociera con
“Costa FASCINOSA”
Un viaggio nell’era Monarchica
“Palazzo Reale di Napoli”
“Firenze città d’arte e cultura”
Napoli
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Potenza
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Direttivo
Regionale
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Salerno
Napoli
Napoli
16-23 8
12
1
17-19 3
Umbria nei Luoghi Francescani
Potenza
2-5
4
Melfi “Sagra della Varola”
Potenza
–
1
Tour nelle Marche
Napoli
30-2
4
Visita della Certosa di San Martino
Napoli
–
1
Napoli
6
1
Tutti
–
1
Visita del Museo Archeologico
DICEMBRE Nazionale di Napoli
Convivi di fine anno
Per i dettagli consultare il sito WWW.ALATEL.IT
a partire dal 30 giugno 2014, oppure,
per i soci senza e-mail attendere la relativa corrispondenza.
21
Visita scavi di Pompei
Visita agli Scavi archeologici
SETTEMBRE di Ercolano + Pranzo+MAV
Visita guidata della Cattedrale e
Museo del “Tesoro di San Gennaro”
Organizzazione Data Giorni
v ita associativa
Programma iniziative del
a ttualità
Agevolazione di Telecom Italia
per i soci ALATEL su rete
tradizionale, cellulari e fibra ottica
TUTTO
22
Chiamate gratis a qualsiasi ora e senza limiti verso tutti i telefoni fissi Nazionali.
Chiamate gratis a qualsiasi ora e senza limiti verso tutti i cellulari Nazionali (max 1500/min mese).
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ottica su tecnologia Fiber to the Cabinet con velocità fino
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Le nostre Iniziative
I M P O R TA N T E
Desideriamo riepilogare, qui di seguidi
to, le modalità di versamento delle
quote associative annuali.
> I soci in servizio avranno la trattenuta mensile sul foglio paga;
> i soci in pensione e quelli che vi
sono andati nel corso del 2013
potranno versare la quota di Euro
25,00:
1 al proprio fiduciario
2 presso la sede di regione
3 bonifico bancario su c/c Unicredit,
codice IBAN: IT91D 02008 03443
000010397756 intestato a: Seniores
Telecom Alatel C.B.
4 sul conto corrente postale n.ro
25087800 intestato a: Seniores
Telecom Alatel C.B.
ponendo attenzione di completare in
ogni sua parte il modello utilizzato.
Molte volte sono incompleti ed è tanto
laborioso risalire al versante.
CONSIGLIO DIRETTIVO REGIONALE
CAMPANIA E BASILICATA
D’ORMEA AMEDEO
tel. 081.5818289
APREA ROSARIO
tel. 081.5818542
DI PALMA UMBERTO
tel. 081.5814166
APREA VINCENZO
tel. 081.5818923
BAMBINO PATRIZIA
tel. 081.5818970
ESPOSITO CARMINE
tel. 081.5818970
PANARIELLO LUIGI
tel. 081.5818542
RICCIO ALBERTO
tel. 081.5818970
STRETTI MARISA
tel. 081.5818923
Presidente
Vice Presidente
Segretario
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
AL. MA.
Qui Sezione Napoli
Consigliere
FIDUCIARI DI SEZIONE
AVELLINO GISMONDI MICHELE
cell. 338.8569830
BENEVENTO PANELLA MARIO
cell. 339.6395194
CASERTA DI MATTEO ROCCO
cell. 340.5306929
MATERA CANTERINO GIUSEPPANGELO
tel. 0835.381321
NAPOLI BARRELLA BRUNO
tel. 081.5818063
POTENZA GASTONE DONATO
cell. 335.7289289
SALERNO MARIAPIA SUSIA
cell. 338.8880251
fax 081 5818812
numero verde 800 012 777
e-mail: alatel.cb@virgilio.it
sito web: www.alatel.it
Tutti i soci sono invitati a comunicare tempestivamente eventuali variazioni di indirizzo al numero
verde 800 012 777 oppure alla Segreteria
ALATEL
Centro Direzionale, isola A4
80143 Napoli
Le vostre idee possono tramite la rubrica
raggiungere tutti i soci ed essere motivo di
scambio e di proposta per gli altri.
Invitiamo i lettori a scriverci e ad esprimere il
proprio parere su eventuali iniziative, critiche
e suggerimenti.
Chi ha fantasia la usi, servirà anche
agli altri!
Se pensate “L’ALATEL dovrebbe
fare....”, scrivete a: Redazione
Centro Direzionale, isola A4
80143 Napoli
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