http://www.nonoicpadova.it LA VOCE DELLE SCUOLE DEL IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI PADOVA ANNO 12 - NUMERO 2 - APRILE 2014 Mi fa particolarmente piacere aprire questo numero del TamTam dedicato al pensiero scientifico con la notizia degli splendidi risultati ottenuti dai nostri bambini e ragazzi nei giochi logici, matematici e nei tornei di scacchi, dove hanno saputo cogliere posizioni di assoluto privilegio: superate a gonfie vele le fasi provinciali, sono ora infatti pronti per le fasi regionali e nazionali. I risultati al prossimo numero! Procediamo dunque a grandi passi verso la conclusione dell’anno scolastico. I più piccoli dei nostri alunni si sono arricchiti dell’esperienza “scuola”: mondo tutto da scoprire, fatto di conoscenze nuove, di nuove esperienze, talvolta di difficoltà, ma anche di importanti conquiste quotidiane. I più grandi si avvicinano al loro primo esame: ciascuno a modo proprio si preoccupa, prepara relazioni, approfondisce contenuti. Per i docenti è tempo di raccogliere i risultati del lavoro svolto e di valutare gli obiettivi raggiunti, con il pensiero già proiettato all’offerta formativa del prossimo anno. I motivi di soddisfazione non mancano, sono tante le iniziative e le attività avviate : in ogni scuola e nelle varie discipline , infatti, a sostegno dell’impegno quotidiano di costruzione di conoscenze e competenze si sono ricercati modi e occasioni di stimolo culturale anche attraverso uscite, laboratori, gare, concorsi, progetti… Solo per citarne alcuni, pensiamo ai lettori madrelingua che hanno saputo portare nelle aule la freschezza della lingua viva, ai giovani tutor del progetto “mentor up” , alle numerose esperienze musicali e sportive, al teatro, alle visite nel territorio, agli incontri tra alunni di classi diverse nei momenti di “continuità”, a tutti i progetti a sfondo interculturale, ai laboratori di potenziamento pomeridiani, agli incontri di formazione e riflessione sulla legalità… E mentre già si preparano, con la preziosa partecipazione dei genitori, le feste di saluto di maggio e giugno, a tutti porgo l’augurio più vivo per una gratificante e serena conclusione dell’anno scolastico! Luisa Imbriani Dirigente Scolastico 1 Vi riporto quanto scritto da Susanna Pointer, di Google Europa, nell'articolo: "Web: la democrazia abita qui". "Come società, come genitori, insegnanti, imprese e istituzioni ci spetta il ruolo di guidare educare e proteggere gli utenti più giovani soprattutto per le norme di navigazione, come succede quando i bambini cominciano a esplorare il mondo naturale attorno a loro. Con l'accesso all'informazione viene anche la responsabilità, individuale e collettiva, e questo è al centro della difesa delle nostre libertà in tutte le comunità, comprese le comunità online." Attualmente, quando parliamo di Internet e di mondo virtuale, spesso ci troviamo di fronte a situazioni nelle quali i ragazzi ne sanno più dei genitori o di chi li dovrebbe "controllare". La tentazione di "spegnere" computer, tablet e quant'altro è quindi la logica conseguenza di quel senso di inferiorità' che proviamo di fronte ai "nativi digitali". Ma Internet e' ormai una risorsa di cui non è più possibile fare a meno, e proibire l'uso del pc sarebbe come rinchiudere in casa un ragazzo per 15 anni. È necessario quindi che noi "trogloditi" facciamo un piccolo sforzo per riuscire a seguire i giovani sul loro terreno comunicativo. E' nata da qui l'idea di organizzare "Sicuri in Rete" quel momento di informazione e aggiornamento che si e' concretizzato grazie al supporto della nostra Dirigente scolastica, Dott.ssa Luisa Imbriani, e al contributo del Quartiere 4 sud-est nella persona del Presidente Roberto Bettella. Il Dott. Mauro Ozenda, esperto informatico, ha illustrato a circa un centinaio di adulti, genitori ed educatori, e a tutti i ragazzi della scuola Marsilio cosa e come si può e si deve fare per proteggersi nell'era del web 2.0. "Reale e virtuale non sono mondi separati, ma un continuum ed un intreccio". (www.sicurinrete.com) Massimilla Marin Brescia "E' stata, per me, un'esperienza che mi ha fatto aprire gli occhi sull'utilità di Internet e sul rischio che si corre usandolo in modo errato, soprattutto i social network. Userò queste informazioni acquisite per tenere gli occhi aperti quando le mie bambine mi chiederanno il PC o, ancora peggio, lo smartphone". Nicola Tagliaferri genitore L'Aquilone - Ricci "La cosa bella che emerge dalle parole di questo esperto-papà è che con un po' di sforzo e di buona volontà anche noi genitori possiamo assolutamente imparare ad affiancare i nostri figli in questo strano mondo che è la navigazione in Internet" Daniela Marescotti genitore Oriani Se volete comunicare con noi, la nostra e.mail è: gsg.comitato@libero.it 2 Nella scuola dell’Infanzia possono essere svolte attività scientifiche capaci di promuovere la curiosità, la spinta ad esplorare e a capire, il gusto della scoperta, la meraviglia, lo stupore, il desiderio di mettere alla prova il pensiero, cioè quell’insieme di disposizioni che i bambini possiedono naturalmente e che viene definito come una scientificità non specifica. Per favorire lo sviluppo del pensiero scientifico è necessario sostenere l’attitudine alla ricerca e potenziare le abilità d’indagine, attraverso l‘acquisizione di modalità scientificamente orientate e di una sequenza operativa coerente (prevedere, fare, rappresentare, ridiscutere, confrontare previsioni e risultati). È fondamentale che le modalità operative coinvolgano il bambino a più livelli, affettivo-emotivo, cognitivo, corporeosensoriale e sociale. Il livello affettivo-emotivo per i bambini dell’infanzia è particolarmente importante, ciò significa che l’esperienza deve essere contestualizzata, calata cioè nell’ambiente di vita del bambino. Lo stimolo iniziale può essere legato ad un fatto accaduto o osservato a scuola oppure ad una richiesta del personaggio fantastico adottato. In questo caso si evidenzia un dialogo tra il piano fantastico e quello reale, un gioco in cui si passa da uno all’altro. È quindi possibile, e auspicabile, guidarli a distinguere progressivamente fantasia e realtà, a saper apprezzare e gestire le diverse possibilità del pensiero umano. Il livello cognitivo viene attivato sollecitando i bambini ad esprimere le loro conoscenze, a fare domande, ad accorgersi di incongruenze tra ciò che si conosce e ciò che si osserva (per provocare un conflitto cognitivo), a formulare ipotesi, ad osservare in modo mirato, a ricercare risposte. Utilizzare strumenti che consentono di “vedere oltre”, fare esperienza della “parzialità” o dei limiti delle proprie percezioni avvia il bambino ad acquisire l’abitudine a non fermarsi alle “apparenze”, a ciò che percepisce con immediatezza e che pensa perciò di conoscere, ad intuire che possono esserci diversi “livelli” di conoscenza. Apre alla prospettiva di una conoscenza come processo continuo di ricerca, che si fonda sulla capacità di immaginare e porsi domande. Un importante elemento è dato dalla possibilità di differenziare gli schemi percettivi. Per esempio quando il bambino vede un insetto lo riconosce come un animale, se stimolato ne osserva le caratteristiche, se usa una lente d’ingrandimento ne coglie particolari ancora più piccoli… può quindi essere guidato ad accorgersi di come cambia la percezione. Attraverso l’uso di strumenti come la lente possono essere stimolati l’osservazione selettiva ed il processo di analisi, ma è poi necessario ricondurre ad unità le osservazioni dei particolari: uno stimolo continuo a passare dal tutto alle parti e dalle parti al tutto. 3 Il livello corporeo-sensoriale prevede la partecipazione attiva e l’uso del corpo, non solo della vista, in tutte le fasi dell’esperienza. Percorsi scientifici articolati sono proposti in genere ai bambini dell’ultimo anno, ma in realtà ai bambini vengono offerti percorsi sensoriali, percettivi e manipolativi fin dal primo anno, con l’uso dei più svariati materiali, in tal modo le abilità di osservazione e di esplorazione vengono potenziate gradualmente attraverso la regolarità e l’abbondanza delle proposte. ( presi e “copiati” (apprendimento passivo), ma legati ad una esperienza concreta e partecipata (apprendimento attivo): il bambino ha piantato il semino, ha visto crescere la piantina, ha osservato le radici, ha estratto la pianta dalla terra, ha sperimentato la “forza delle radici”, la ricerca della luce, l’importanza dell’acqua... Inoltre le esperienze spesso sono riproposte e rivissute attraverso altre modalità, come la drammatizzazione e/o il canto. Per esempio la crescita di una piantina può essere mimata, magari con un sottofondo musicale (grazie maestra Tamara!): il bambino allora, quando il semino mette radici riutilizza quanto osservato per allungare le gambe verso il basso, la terra, mentre la piantina (le sue braccia) spunta a poco a poco e va verso la luce, verso l’alto. Non sono concetti semplicemente ap4 Il livello sociale si esprime attraverso e azione, sviluppare abilità e habitus di l’interazione, il confronto, la costruzione ricomune (fatta insieme al gruppo) di un nuovo sapere condiviso. La modalità che utilizziamo è quella del Tempo del Cerchio (Circle-Time): ciascun bambino è invitato ad esprimere le sue conoscenze, i suoi vissuti, le convinzioni che possiede per condividerle e confrontarle con quelle degli altri. L’insegnante ha il compito di trascrivere tutto ciò che emerge, per poi restituirlo ai bambini; si adottano strategie affinché tutti i bambini abbiano l’opportunità ed il tempo di esprimersi e di essere ascoltati. È opportuno che il bambino possa esprimersi anche graficamente, perché spesso attraverso il disegno egli aggiunge particolari o altre informazioni, permettendo così una comunicazione più completa. Saperi ed osservazioni portano a formulare domande e a fare ipotesi che possono essere verificate con gli esperimenti: l’acqua (aria, luce) è importante per la vita delle piante (ipotesi) … proviamo a vedere cosa succede se non c’è l’acqua! “Fare” scienze per i bambini significa allora fare esperienza concreta e attiva, innescare un circolo virtuoso di pensiero 5 cerca scientifici. In tal modo la conoscenza scientifica non sarà percepita come un “oggetto”, già confezionato e indiscutibile, da “imparare” a memoria, ma sarà vissuta “come uno strumento per conoscere il mondo, individuare problemi, porre domande e cercare risposte, modificare la propria opinione attraverso pratiche di indagine e di messa alla prova …”. Questa prospettiva è stabilita chiaramente nelle Indicazioni nazionali 2012 dove si sottolinea che ”… la scuola fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei saperi rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti.” È perciò necessario fin dall’infanzia promuovere lo sviluppo di un pensiero “critico”, capace di rielaborare le informazioni e disponibile al cambiamento, o per meglio dire capace di provocare e sostenere il cambiamento. Roberta Tuzzato Docente scuola dell’infanzia L’Aquilone “Nella città di Pisa nacque un bambino con le stelle dentro gli occhi. I suoi genitori lo chiamarono Galileo”. Era il 15 febbraio del 1564. La sua figura di grande scienziato continua ad attirare l’interesse non solo, ed ovviamente, degli addetti ai lavori: matematici, fisici, astronomi.., ma pure degli artisti: scrittori ed illustratori. Grazie anche al contributo di questi ultimi, gli scienziati, gli inventori e i filosofi che hanno segnato la storia, possono entrare, già dai primi anni di scuola, nell’ orizzonte culturale del bambino. Infatti vi sono libri per bambini e per ragazzi in grado, nello stesso tempo, di destare la curiosità scientifica e di appagare il senso estetico. Fra questi, l’album illustrato “Messaggero delle stelle” di Peter Sis, il libro pop-up “Galileo Osservazioni, Esperimenti e Invenzioni” e “La voce delle stelle” di Laura Walter Si tratta di libri che sanno semplificare, senza banalizzare, contenuti impegnativi, rendendoli comprensibili al piccolo lettore; sanno, insomma gettare un ponte tra la curiosità,“innata” e “naìve” del bambino e quella ormai dotta e consapevole dell’uomo di scienza. Il loro valore edu6 cativo e didattico sta proprio nella capacità di sorprendere, di catturare l’attenzione, di suscitare meraviglia, dunque di promuovere la conoscenza. “Messaggero delle stelle” è un sorta di piccola biografia che ripercorre, con rigore, la vicenda umana di Galileo, fino all’assoluzione da parte della Chiesa arrivata, dopo più di trecento anni, nel 1992. Le raffinate illustrazioni, che richiamano, nello stile, le antiche tavole rinascimentali e barocche e che corredano il testo, si mescolano a frammenti, riportati in corsivo, dei libri scritti da Galileo. Il libro narra della scoperta del cannocchiale, del periodo trascorso all’Università di Padova , della pubblicazione delle sue opere più importanti “Siderus Nuncius” e “Dialogo sopra i due massimi sistemi”, del processo da parte della Santa Inquisizione e del triste epilogo della sua vita. Le informazioni che vengono offerte sono altrettanti trampolini di lancio per nuove ricerche. Il pop-up, tipologia di libri tridimen- Il pensiero scientifico si forma anche sionali che affascinano non solo i più partendo da questo tipo di letture. piccoli, permette al bambino di guardare, di leggere e di toccare le figure che Roberta Moschetta emergono e si compongono come per Scuola Cornaro magia fra le pagine aperte. Risulta quasi impossibile descrivere le meraviglie che si aprono e si innalzano sfogliando “Galileo Osservazioni Esperimenti e Invenzioni”, autentiche architetture di carta, come la pompa per alzare l’acqua, il sistema solare,, la bilancetta, i compassi, il termoscopio, il cannocchiale, il pendolo, i misuratori del tempo … E’ un libro “attivo”che presenta e rappresenta le più importanti invenzioni dell’insigne scienziato e inventore, suggerendo al lettore alcuni piccoli esperimenti. ”La voce delle stelle” della padovana Laura Walter è un altro album illustrato, ma dalla narrazione più ampia, in cui sono le stelle, in una notte d’estate, a raccontare la storia di chi, per primo e proprio a Padova, le scrutò attraverso il cannocchiale, fondando il metodo scientifico che sta alla base della scienza moderna e che fu causa di ingiusta condanna. Anche in questo libro, la divulgazione scientifica si esprime con estro poetico e diventa racconto ricco di suggestioni, che ci rimanda l’immagine di un uomo poliedrico e ribelle ai dogmi. 7 Lo stupore accompagna le nuove conoscenze. Se questo sentimento si lega con il piacere, queste diventano stabili ed utilizzabili, oltre che comunicabili. La conclusione di un percorso ha dato questi sentimenti e questi risultati in un gruppo di bambini di seconda (scuola Oriani). Il punto di partenza è stata una osservazione casuale: d'inverno i cartelloni sopra i termosifoni si muovono. Inizia una discussione condita di varie ipotesi. Da queste si provano quali sono valide: mettiamo carta velina a diversa altezza sopra i termosifoni. Più vicina è e più si muove. Conclusione: c'è qualcosa che sale dai termosifoni e che alza le cose leggere. Proviamo allora a fare una elica, e vediamo se si sposta. Si muove esattamente come quando io soffio. Scopriamo diverse cose: esiste l'aria, questa si muove, muovendosi sposta gli oggetti leggeri. Ma quali altri effetti ha l'aria che sale dai termosifoni (e che è calda)? Si prova a mettere un bicchiere pieno di acqua (sempre sui termosifoni). Si segna la data e livello. A distanza di dieci giorni non c'è più traccia di acqua. Ma dove è andata? Le spiegazioni sono delle più fantasiose: c'è anche una maga che entra la notte e si beve tutto. Ma allora proviamo a metterci tanto sale. È imbevibile. Dopo dieci giorni restano cristalli sul fondo. L'ipotesi allora è che l'acqua si trasformi in aria; verifica: un bollitore... calore, vapore e scomparsa dell'acqua. Abbiamo visto la trasformazione dell'acqua in aria. Ma si può fare la trasformazione in senso opposto? Sì; catturo l'aria con il suo contenuto di acqua nel sacchetto del mio petto e la butto dolcemente contro una superficie fredda; dopo un po' vedo tante goccioline di acqua. Ecco il ciclo dell'acqua: liquido (mare), evaporazione, condensazione (nuvole), liquido (pioggia). Creiamo allora la pioggia: un barattolo di plastica chiuso ermeticamente con un tappo di plastica trasparente, il tutto sul termosifone. Dopo un giorno l'acqua evaporata e condensata sul tappo scende allegramente come pioggia. La verifica dei concetti appresi si ha con il tempo e provando a cambiare oggetti di sperimentazione. Sempre il termosifone caldo. Mettiamo una mela, una banana e un mandarino. Pesiamo tutto e aspettiamo. Alla fine, di fronte al penoso spettacolo dei tre frutti avvizziti, alla domanda perché sono tali, tutti rispondono che l'acqua da essi contenuta se n'è andata nell'aria! Nessuna maga è intervenuta nottetempo per mangiarsi mandarini ben poco appetitosi! È l'inizio del pensiero scientifico che è stato possibile grazie a due ingredienti: l'esperienza diretta e il tempo (circa quettro mesi). Andrea Macchiavello Scuola Oriani 8 (Il contesto: la parte retro della scuola, una striscia di giardino che in genere non è mai stata utilizzata, è diventata la sede di varie situazioni. C'è un piccolo vivaio di alberi. Ci sono piante aromatiche. Piantine di fragole. Un compost di terra e avanzi di cucina. Un albero d'oro donatoci da una maga, chiamata Scopavecchia, che ci invia dentro una casetta in paglia vari messaggi)... no entrati nella catena alimentare. Non siamo più noi che diamo la terra buona alle piante per poi mangiarcele, ma stiamo nutrendo gli animali che nutrono la loro nidiata.” Niente male! Bambini di 7/8 anni: il pensiero magico, divertito, fantasioso si accompagna con primi elementi di pensiero concreto, nato dall'esperienza, li“Maestro, abbiamo un segreto, che mitato all'esperienza di tipo scientifico però non devi confidare a nessuno! NESSUNO, capito? Andrea Macchiavello Abbiamo notato che c'è un merlo che Scuola Oriani viene sempre qui dietro. Potrebbe esse- re un uccello meccanico con telecamere al posto degli occhi. Lo manda la Maga Scopavecchia per controllarci. Oppure potrebbe essere la Maga stessa che si trasforma e viene a trovarci!” Poi, vicino al compost, notiamo che non ci sono più i vermetti bianchi che brulicavano attorno agli avanzi di mensa nella terra. “Sarà il merlo che se li è mangiati. So- IL MERLO-MAGA SCOPAVECCHIA 9 A settembre noi insegnanti, sfogliando vari opuscoli per uscite didattiche, siamo rimaste subito colpite dal titolo di uno spettacolo teatrale: "il pettirosso Pippo". Il primo pensiero e' stato: "Dobbiamo assolutamente portarci TUTTI i bambini della scuola!" Si ma… i bambini di 3 anni? Certo soprattutto i fiorellini !!! Vi chiederete: Perché tutto questo entusiasmo? Perché da diversi anni ormai la storia di Pippo viene utilizzata come sfondo integratore nel periodo dell' inserimento dei bambini di 3 anni e talvolta anche come personaggio guida per le attività nel corso di tutto l'anno scolastico. Quindi tutti i bambini frequentanti L'aquilone conoscono bene questo personaggio e ci sembrava interessante completare "l'analisi" della storia attraverso una modalità espressiva diversa dal solito: la rappresentazione teatrale, con tanto di attori, costumi, pupazzi, varie scenografie e ancora luci, suoni e.... il buio!!! Così il 21marzo, per inaugurare l'arrivo della primavera, tutti i bambini della scuola dell'infanzia L'aquilone sono stati a teatro. L'emozione si leggeva negli occhi dei bimbi ma anche di qualche genitore… che ha assistito alla partenza dei pullman! Sinceramente anche noi insegnanti eravamo emozionate soprattutto perché consapevoli della responsabilità che avevamo nei confronti dei nostri piccoli alunni ! Prima dell'uscita abbiamo ripetuto le regole di un comportamento corretto sia sul mezzo di trasporto che a teatro, i più grandi sono stati responsabilizzati nei confronti dei più piccoli. Per molti bambini era la prima uscita in pullman.... e senza genitori. L'ambiente teatro ha subito incuriosito i bambini, soprattutto i più piccoli che erano attratti e un po' impauriti dalla mobilità del sedile. Il clima di curiosità e at- tesa era palpabile mentre aspettavano impazienti che lo spettacolo iniziasse. 10 Finalmente, una volta sistemate tutte le scolaresche, si sono spente le luci e la musica ci ha introdotti in una atmosfera magica: la musica, in questo spettacolo, è protagonista . La storia del pettirosso Pippo già la conoscevano, ma qui la compagnia tea- trale ci ha portato a capire come "Pippo, diventato più autonomo e più grande, con l'aiuto di ciò che ha imparato, riesce a vincere la paura del bosco e ritrovare la strada di casa"! I bambini sono stati affascinati dai giochi di luci e ombre. I molti linguaggi (danza, musica, parola) hanno contribuito a creare un atteggiamento di ascolto e di partecipazione emotiva nei bambini che molto spesso hanno partecipato applaudendo al ritmo della musica ridendo e dialogando con gli attori di scena. L'esperienza è stata un valido strumento, un momento prezioso per creare nuove e più articolate opportunità di crescita sia sul piano affettivo che cognitivo ! Diamo voce ai pensieri dei bambini… Guardando il calendario tra due giorni è il giorno giallo, si va a teatro! -ma quando arrivano i pullman maestra ? Domani ! Peccato volevo salire sull'autobus! - per andare a teatro posso mettermi le scarpette rosa? A teatro si va vestiti eleganti vero? E poi è primavera !!! - era molto carino il fiore profumato. - mi è piaciuto tanto, però quando c'era il temporale io avevo paura! - era molto bello quando il gatto parlava! - la fine mi è piaciuta molto, finalmente Pippo ha imparato a fischiare; io ci ho provato ma viene fuori solo un soffio... Luisa Raffo Marisa Pege Scuola dell’infanzia L’aquilone 11 Da sempre le erbe e le piante hanno avuto un ruolo fondamentale non solo nell’alimentazione ma anche per l’igiene, la cura della persona e nella composizione di molti farmaci. Il progetto “Le piante officinali” predisposto per la classe quarta della Ricci Curbastro, vuole coinvolgere i bambini nella conoscenza e nell’uso delle piante anche nella tradizione popolare. Verranno prese in considerazione alcune erbe, toccate, annusate, disegnate ed essiccate. A tal fine alcuni genitori della classe (che ringrazio) hanno preparato il terreno zappando, concimando e recintando un piccolo fazzoletto incolto del giardino della scuola, scegliendo con cura posizione ed esposizione al sole. Per i prossimi mesi sarà il nostro orto, che i bambini impareranno a curare. Toccheranno, annuseranno, raccoglieranno le erbe che, essiccate in classe, verranno usate per creare sacchettini profumati non dimenticando odori e colori della nostra terra o sali aromatici per cibi prelibati. Le erbe verranno anche catalogate in un erbario e copiate per raffigurare quadri di artisti famosi. Lucia Annoibaletto Scuola Ricci Curbastro Il fiore è un elemento geometrico per eccellenza, anche in natura. Quasi sempre ha una struttura simmetrica e nella storia dell’arte è stato spesso usato per decorare case nobili o luoghi di culto. 12 I ragazzi di quinta A e quinta B, durante l’attività alternativa alla religione cattolica hanno realizzato due vetrate utilizzando compasso, goniometro e riga da lavagna. Tutto questo dopo aver fatto esercizio sulla carta del quaderno, perché la precisione è indispensabile per la riuscita di questo lavoro. Coniugare geometria e arte, osservazione e gioco con le forme è sicuramente importante per lo sviluppo percettivo, ma anche del senso estetico. Lucia Annibaletto Scuola Cornaro Quest’anno ricorrono i 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei. Evangelista Torricelli, suo discepolo, capì che era possibile misurare la pressione dell’aria ed inventò il BAROMETRO A MERCURIO. Nella classe terza della Ricci Curbastro abbiamo voluto ripetere l’esperimento del grande scienziato, per osservare le variazioni della pressione atmosferica usando sana e fresca acqua al posto del tossico metallo. MATERIALE USATO: una bottiglia di plastica una bacinella plastilina righello Abbiamo versato dell’acqua fino a circa 7 cm dal fondo della terrina. Abbiamo riempito la bottiglia per tre quarti e, coprendo l’apertura con il palmo della mano, l’abbiamo capovolta per appoggiarla al fondo del recipiente. Successivamente abbiamo fissato con la plastilina un righello che misurasse contemporaneamente il livello dell’acqua nella bottiglia e nella bacinella. ra la pressione atmosferica ma solo le Abbiamo registrato per più giorni le va- sue possibili variazioni riazioni. Ha funzionato! Provate anche Lucia Annibaletto voi! Scuola Ricci Curbastro Attenzione: questo barometro non misu- 13 po quattro anni, il futuro scienziato annunciò di aver avuto la vocazione e si fece monaco. La scienza gli sarà per sempre debitrice. A lui si devono, per esempio, il perfezionamento del telescopio, l’introduzione del metodo scientifico e una serie di fondamentali studi sul movimento. È Galileo Galilei, di cui il 15 febbraio ricorre il 450° anniversario della nascita. “La conoscenza della realtà inizia e finisce con l’esperienza”, diceva di lui Albert Einstein, uno dei suoi più grandi fan, “e le affermazioni cui si arriva con la sola logica sono completamente vuote rispetto alla realtà. Galileo capì questo concetto e per primo lo portò nel mondo scientifico, e per questo è il padre della fisica moderna – anzi, di tutta la scienza moderna”. La vita e le opere del genio pisano sono state celebrate e studiate in dettaglio nella storia: ecco quindi alcuni aneddoti poco conosciuti. Il padre di Galileo lo spedì in un monastero gesuita per studiare medicina. Do14 Galileo e il pendolo. Secondo la leggenda, Galileo si appassionò al problema del pendolo guardando oscillare una lampada nella cattedrale di Pisa. Lo scienziato si convinse (erroneamente) che il periodo di oscillazione fosse costante. In ogni caso, non riuscì mai di costruirne uno. Quanto è grande l’Inferno? Lo scienziato tenne due lezioni all’Accademia Fiorentina “circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante”. E arrivò alla conclusione che Lucifero fosse lungo circa duemila braccia. Cattivo insegnante. Ottimo scienziato, ma incapace di insegnare. L’Università di Pisa diede una cattedra di matematica a Galileo, ma non gliela riconfermò. Era troppo difficile lavorare con lui (per i colleghi) e seguire le sue lezioni (per gli studenti). Galileo non inventò il telescopio. ma perfezionò un cannocchiale messo a punto da un ottico olandese. Lo scienziato pisano, comunque, fu il primo a usare lo strumento per guardare il cielo. Per non farsi copiare, era solito occultare le sue scoperte sotto forma di curiosi anagrammi. Per esempio: smaismrmilmepoetaleumibunenugttaurias che, opportunamente risolto, vuol dire altissimum planetam tergeminum observavi ossia “Ho osservato che il più alto dei pianeti (Saturno) è trigemino (cioè ha due satelliti)”. Il pisano progettò diverse invenzioni curiose. Tra queste, una combinazione di specchi e candele per deviare la luce attraverso i corridoi degli edifici, un raccoglitore di pomodori e un pettine tascabile che diventava un utensile per mangiare. Alla morte di suo padre, temendo di finire in prigione per i debiti ereditati, Galileo progettò una bussola per il puntamento dei cannoni. L’invenzione precedente, un termometro, era stata un fallimento commerciale. Le sue figlie passarono tutta la vita in convento. Per sdebitarsi, il pisano vi svolgeva piccoli lavori di bricolage, ripa- rando le finestre e sistemando gli orologi rotti. Galileo si convinse dell’assurdità del sistema geocentrico e abbracciò la teoria eliocentrica di Copernico. Oltre che scienziato, Galileo era un bravo liutista. Imparò da suo padre Vincenzo, compositore e teorico musicale. Cento anni dopo la morte di Galileo, quando il suo corpo fu spostato per una nuova sepoltura, un ammiratore ne tagliò il dito medio della mano destra. La reliquia è ora esposta al Museo della Storia della Scienza di Firenze. E punta verso Roma. Emanuela Borin 15 Sudoku, battaglia navale, grattacieli, camping... Sono solo alcuni dei giochi logici che la "squadra" della Marsilio composta da Brescia Davide, Brescia Leonardo, Simonetto Andrea e Spizzichino Giacomo ha dovuto risolvere per guadagnarsi il primo posto nella semifinale del "Campionato Nazionale di Giochi Logici" che si è disputata a Cittadella il 23 gennaio 2014. I quattro ragazzi, che hanno sbaragliato ben 18 squadre hanno partecipato sabato 5 aprile alla finale che si è tenuta Modena e... Nello scenario a dir poco surreale della Fiera del Gioco di Modena, dove il "gioco" appare davvero connaturato all'animo umano così come lo definiva 16 Kant, il più grande esponente dell'illuminismo tedesco, i nostri quatto ragazzi hanno tentato di portarsi a casa il titolo di "Campioni Nazionali di Giochi Logici. Purtroppo sono stati traditi da una "mina" che non ha trovato la giusta collocazione ma che comunque gli ha permesso di portare a casa una bellissima e meritatissima medaglia d'argento. SECONDI!!! BRAVISSIMI!!!!! Massimilla Marin Brescia—GSG La scuola Marsilio da tre anni partecipa ai campionati internazionali di giochi matematici organizzati dalla università Bocconi di Milano. Nel 2013 due alunni hanno partecipato alla fase finale nazionale a Milano, dopo essersi classificati 6° e 20° nella fase provinciale su circa 700 partecipanti. Quest’anno, in occasione delle semifinali provinciali, tenutesi presso la sede dell’istituto Marconi il 22 marzo scorso, un nuovo alunno S.G. si è classificato al secondo posto su circa 600 partecipanti della sua categoria. E’ un traguardo molto importante che mette in luce le grandi capacità logiche individuali, ma anche il lavoro, non scontato, di accompagnamento e di preparazione svolta dagli insegnanti della scuola, che sanno coltivare bene le loro “piantine”. Silvio Varotto Docente scuola Marsilio Bellissima giornata alla scuola Marsilio quella che hanno trascorso 35 ragazzini di varie classi vestendo i panni di matematici professionisti, per esplorare, ricercare e scoprire nuovi teoremi. Il Comitato GSG - Genitori Scuole Guizza, in collaborazione con il prof. Silvio Varotto, docente responsabile del progetto "Giochi matematici" ha offerto un paio d'ore di "lezione" in compagnia di un personaggio d'eccezione: Giorgio DENDI, enigmista e divulgatore scientifico, vincitore nel 2000 del Campionato Internazionale di Giochi Matematici a Parigi! “È stato bellissimo - scrive Giulia di 1^B - perché mi è sembrato come se la matematica fosse stata un labirinto e lui ci avesse preso per mano e aiutato ad uscirne in modo divertente. La passione per i giochi matematici ha preso tutta la mia famiglia e capita che qualche sera mia mamma, mio papà ed io ci sfidiamo a chi li risolve più velocemente. Spero di poter ripetere questa esperienza anche nei prossimi anni perché è stata utile ma soprattutto ci ha fatto conoscere il lato divertente della matematica". Un esempio? LA PROVA PER NOVE Ho scritto un numero di due cifre (che non termina per zero). Poi ho cancellato la prima cifra, quella delle decine. Infine, ho moltiplicato il numero rimasto (di una sola cifra) per 9. Sorpresa: ritrovo il numero dal quale ero partito! Qual era questo numero? La soluzione è… 45! 17 Massimilla Marin Brescia Comitato GSG Il 25 marzo, i ragazzi della scuola primaria Cornaro e quelli della secondaria Marsilio, hanno partecipato alla fase provinciale dei Campionati Sportivi Studenteschi di scacchi, piazzandosi nel seguente ordine: Cornaro: quarti e quinti Marsilio: primi e secondi. Il 16 aprile una squadra per tipo di scuola potrà partecipare alle fasi regionali. Buona fortuna alle nostre squadre! Marina Agostinacchio - Gisella Barbiani Scuola Marsilio Originatisi nell'impero Sassanide o forse in India attorno al VI secolo, gli scacchi sono giunti in Europa attorno all'anno 1000, grazie probabilmente agli Arabi; diffusisi nell'intero continente, hanno raggiunto una forma pressoché moderna nel XVI secolo in Italia e in Spagna, mentre il regolamento odierno si è "congelato" nel XIX secolo. Scacchi: gioco da tavolo di strategia che vede opposti due avversari, detti Bianco e Nero dal colore dei pezzi che muovono . IIl termine deriva dall’occitano (Francia del sud) e catalano (Spagna) escac, che deriva a sua volta dal persiano ,شاهShah ed è passato forse attraverso un adattamento arabo eš-šāq. Si giocano su una tavola quadrata detta scacchiera, composta da 64 caselle di due colori alternati e contrastanti, sulla quale all'inizio si trovano trentadue pezzi, sedici per ciascun colore: un re, una donna (regina), due alfieri, due cavalli, due torri ed otto pedoni; l'obiettivo del gioco è dare scacco matto, ovvero attaccare il re avversario senza che esso abbia la possibilità di muoversi e sfuggirvi. 18 Dunque dalla metà dell'800, iniziano i fondamenti strategici del gioco. Il campione del mondo in carica è Magnus Carlsen, che ha conquistato il titolo nel campionato del mondo del 2013. Gli scacchi sono uno dei giochi più popolari al mondo: sono anche uno sport riconosciuto dal Comitato Olimpico In- ternazionale. Il gioco degli scacchi è uno dei più complessi in assoluto: si stima che il numero di combinazioni legalmente ammesse dei 32 pezzi sulle 64 caselle della scacchiera e la dimensione dell’albero delle mosse è enorme. Innumerevoli sono anche le combinazioni delle possibili diverse partite a scacchi. Da Wikipedia, l’Enciclopedia libera Emanuela Borin 19 DO YOU LIKE? YES I DO!!! Un bel pesce d’aprile per i ragazzi di tutte le classi della scuola Oriani e Ricci Curbastro: uno spettacolo interamente in inglese da seguire a scuola, con i quattro ragazzi della compagnia Theatrino che hanno svolto tre diversi spettacoli, per le diverse fasce di età. Gli alunni sono stati coinvolti sia partecipando come piccoli attori sia cantando canzoncine mimate, rigorosamente in inglese si intende! Emanuela Borin 20 I suoni di un flauto dolce, una chitarra, un violino, un flauto traverso, un pianoforte prendono colore dall'uscio della scuola e confluiscono in un pentagramma musicale che accende il muro grigio del cortile, fino al portone esterno. Qui le cinque righe diventano le dita di una mano, aperta verso la città per offrire un mondo nuovo, pronto per prendere il volo. È il mondo progettato da un ottimo gruppo di studenti delle classi terze della scuola Marsilio per il laboratorio pomeridiano di "Murales e scenografia", il mondo di cui saranno i re e le regine nel prossimo futuro. Il progetto comprende i temi comuni emersi dalle proposte delle quattro classi terze: la musica come risorsa preziosa della scuola, vista soprattutto come opportunità di condivisione; l'arcobaleno, come metafora di armonia nella diversità; le mani come simbolo di potenzialità ed esortazione all'operosità; il mondo come meta da conquistare grazie alla cultura. In quattro ore di laboratorio (ne mancano otto) brilla già una luce diversa all'ingresso della scuola e negli occhi degli studenti che stanno compiendo una missione: stanno già cambiando un piccolo, grande angolo di mondo. Insieme. 21 Elena Candeo Scuola Marsilio La REDAZIONE: DIRIGENTE: LUISA iMBRIANI COORDINATORE ANDREA MACCHIAVELLO IMPAGINAZIONE EMANUELA BORIN REDATTORI: Raffo Luisa Annibaletto Lucia Moschetta Roberta Simona Sau Fabio Puricelli Roberta Tuzzato 22
© Copyright 2024 Paperzz