Corriere della sera - 14.08.2014

GIOVEDÌ 14 AGOSTO 2014 ANNO 139 - N. 192
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Il mito romantico del cinema
Il suicidio in California
La diva che stregò Bogart
Il peso dei debiti di Williams
Addio a Lauren Bacall, a 90 anni
Costretto a vendere una tenuta
Maffioletti, Mereghetti e Porro a pagina 34
di Massimo Gaggi e Giovanna Grassi a pagina 35
II capo dello Stato ha esortato il premier a non varare riforme divisive sulla giustizia
SGUARDI ASSENTI
MEMORIE LABILI
La spinta di Draghi e Napolitano
di GIOVANNI BELARDELLI
I due incontri di Renzi: al centro il rilancio dell’economia
Martedì l’incontro con il presidente
della Bce Draghi, ieri quello con il capo
dello Stato. Per Matteo Renzi (che ha
anche visitato i cantieri Expo a Milano) due faccia a faccia cruciali. Napolitano avrebbe suggerito riforme non
divisive sulla giustizia. Ieri, intanto, il
debito pubblico ha raggiunto la nuova
quota record di 2.168,4 miliardi.
Scenari
L’INCOGNITA
CINESE
TRA RUSSIA
E OCCIDENTE
di IAN BREMMER
Giannelli
L’incontro martedì in Umbria
ario Draghi e Matteo Renzi si sono
visti martedì: un incontro informale
nella casa umbra del presidente della Bce,
resosi necessario dopo le sue parole sulla
necessità delle riforme per l’Italia, a costo
di cedere all’Europa una parte della sua
sovranità. Draghi ha chiarito di preferire
riforme condivise, ma ha chiesto al premier
segnali decisi fin da settembre: le riforme
costituzionali sono utili, ma non bastano.
a Russia e l’Occidente
hanno imboccato un
sentiero che conduce a un
confronto pericoloso e
senza via d’uscita. I
combattimenti nell’est
dell’Ucraina si
intensificheranno nelle
prossime settimane, e
l’introduzione,
probabilmente entro
settembre, di sanzioni
europee e americane ancor
più dure avranno un
impatto negativo
sull’economia russa.
Malgrado l’aggravarsi delle
tensioni, tuttavia, non
siamo (ancora) davanti a
una nuova Guerra fredda.
E i motivi sono due.
A PAGINA 5
CONTINUA A PAGINA 33
Il presidente della Bce
nel faccia a faccia:
subito un segnale chiaro
DA PAGINA 2 A PAGINA 5
di ENRICO MARRO
La lettera
M
«Maggiori tutele,
ecco la modernità
che serve al lavoro»
di SUSANNA CAMUSSO
A PAGINA 6
L
Frana sulla linea Sankt Moritz-Coira, undici feriti
Gaza Cinque vittime per una bomba
Morte in prima linea
di un reporter italiano
Inviati da Obama
Già in Iraq
130 marines
per i profughi
di GUIDO OLIMPIO
G
Il treno dei ghiacciai S
con due vagoni
sospesi nel vuoto
olo gli alberi hanno evitato che precipitassero in un
burrone due vagoni del treno Sankt Moritz-Coira,
nel cantone svizzero dei Grigioni, con a bordo 140
passeggeri. A causa di una frana, uno dei vagoni è
scivolato verso valle ed è stato trattenuto dal bosco,
l’altro è rimasto sospeso nel vuoto. Il bilancio è di 11
feriti, di cui 5 gravi ma non in pericolo. A PAGINA 19 Del Frate
li Stati Uniti non
escludono il ritorno
di unità delle truppe di
terra in Iraq, per favorire
l’evacuazione di 30 mila
profughi yazidi e la difesa
delle minoranze
minacciate dai jihadisti
dell’Isis. La possibile
svolta statunitense arriva
mentre papa Francesco
chiede un intervento
urgente dell’Onu.
ALLE PAGINE 12, 13, E 14 Accattoli
Simone Camilli, 35 anni, videoreporter romano dell’agenzia Ap, una
lunga esperienza nei teatri di guerra, è
rimasto ucciso a Gaza con altre 4 persone per l’esplosione di una granata
israeliana. La reazione del padre, sindaco di Pitigliano: «Siamo fieri di lui».
L. Cremonesi, Vecchi
A PAGINA 11 Frattini, Frignani, Gasperetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Informatica dalle primarie, rilancio dell’arte, una materia in lingua straniera per la Maturità
Cosa si insegnerà nella nuova scuola
Trattativa sul ct
di ORSOLA RIVA
e VALENTINA SANTARPIA
Il personaggio
scuola troveranno
Q uale
gli studenti al rientro
A Conte
nelle aule? Le novità sono
molte:
dall’insegnamen4,5 milioni to dei rudimenti
di programmazione informatica
grazie
sin dalle primarie a una rinattenzione per geografia, arte e musica; dalla
agli sponsor novata
«carta d’identità» delle
di ALESSANDRO BOCCI
scuole a un esame di maturità più snello e multilingue.
A PAGINA 37
ALLE PAGINE 20 E 21
Maryam Mirzakhani, 37 anni
PROTO MARIO
ciò senza alcuna vera spinta da parte delle loro opinioni pubbliche, come se
tutta l’attenzione che teniamo viva per i genocidi del
‘900 non possa che calare
bruscamente di fronte a
quelli che oggi si stanno
verificando letteralmente
sotto i nostri occhi; come
se dunque gli uomini, le
donne e i bambini uccisi in
massa — uccisi neppure
per ciò che hanno o non
hanno fatto ma per ciò che
sono (ebrei un tempo, oggi
cristiani o yazidi) — attirassero davvero la nostra
attenzione se e quando già
morti da tempo.
C’è qui, in questo doppio trattamento riservato
alle vittime del presente e a
quelle del passato, uno degli elementi meno cristallini della coscienza contemporanea, che dopo la Shoah ha posto sì le vittime degli stermini di massa al
centro della memoria collettiva, spesso sottoponendole però a una torsione
ideologica. Dunque attribuendo ad esse uno status
inferiore, come ha ricordato Galli della Loggia su
queste colonne, nel caso si
tratti (come da molti anni
avviene nel mondo) di vittime cristiane, per le quali
l’interesse del mainstream
progressista è stato sempre limitato. Come del resto limitata è stata sempre
la disponibilità a far entrare a pieno titolo nel nostro
culto della memoria i milioni di persone morte nei
gulag sovietici o nei laogai
cinesi: anch’esse vittime di
serie B, come i cristiani e
gli yazidi di oggi. Ma se
non troveremo il modo di
aiutare non solo a parole
quelle migliaia di esseri
umani in fuga che oggi involontariamente ci ricordano, come in una terribile
rappresentazione dal vivo,
alcune delle pagine più buie della storia europea, con
quale animo torneremo a
ricordare i crimini del ‘900
e a parlare del dovere della
memoria?
AFP
e cronache che riferiscono di migliaia
di esseri umani in
f u g a d a va n t i a l l’avanzata dell’Isis riportano inevitabilmente alla
mente alcune delle pagine
più atroci della storia del
‘900. La marcia disperata di
fiumane di persone senza
acqua né cibo non può non
ricordare il trasferimento
forzato degli armeni verso
l’Anatolia, un secolo fa, che
si concluse con oltre un
milione di morti; le fosse
comuni in cui — leggiamo
in questi giorni — vengono gettati, spesso ancora
vivi, uomini, donne e bambini ricordano il modo terribile in cui iniziò lo sterminio di ebrei nell’Est Europa, prima che Auschwitz
e le altre fabbriche della
morte cominciassero a
funzionare a pieno regime.
È anche per questo, perché le immagini e le notizie del presente ricordano
così da vicino quelle del
passato, che colpisce il ritardo con cui le autorità e
le opinioni pubbliche dei
Paesi occidentali hanno
preso atto di ciò che sta avvenendo, quasi fossero
condizionate da una singolare schizofrenia. Da decenni veniamo giustamente sollecitati a praticare un
culto della memoria che
viene inteso in primo luogo come ricordo delle vittime prodotte dai genocidi
del ‘900; fino al punto che
si sono istituite apposite
giornate a quel culto dedicate e si sono anche prescritte precise modalità e
forme del ricordo: in alcuni Stati, come è noto, negare lo sterminio degli ebrei,
ma anche il genocidio degli armeni, costituisce un
reato, come tale sanzionabile penalmente (ciò che è
apparso a molti discutibile).
I governi europei, e tra
essi anche il nostro, si
stanno ora interrogando
sui possibili modi di aiutare quelle povere popolazioni minacciate di morte dai
terroristi islamici. Ma tutto
REUTERS
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Maryam
prima donna
da «Nobel»
di ANNA MELDOLESI
A PAGINA 22
Primo Piano
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Il governo Gli scenari
Renzi vede Draghi
e poi Napolitano:
osservati speciali? No
La giornata
2
Martedì il vertice segreto con il presidente Bce
In visita all’Expo: una vittoria, sarà il no gufi day
I nodi
Il governo, la crisi
e i temi economici
Dopo i dati negativi sul
Pil, le critiche da parte del
presidente della Bce
Mario Draghi e la notizia
del nuovo record del
debito pubblico,
nell’agenda politica del
governo finiscono
nell’occhio del ciclone i
temi economici. Martedì
Matteo Renzi ha
incontrato Draghi in
Umbria
Il patto con Forza Italia
e la sfida dell’Italicum
Il presidente del
Consiglio, che ha
incassato il via libera del
Senato alla prima lettura
del ddl Riforme, ora deve
affrontare il nodo della
nuova legge elettorale:
con Forza Italia sono
previste modifiche per
l’Italicum e Berlusconi
vorrebbe collaborare
anche su provvedimenti
economici
Gli attriti (rientrati)
sulla spending review
Al centro del dibattito
politico anche la
questione spending
review e gli attriti con il
commissario Carlo
Cottarelli, che aveva
parlato di nuove spese
non coperte. «È tutto
rientrato. Ma mi lascia
perplesso che per fare le
riforme ci si debba
affidare ad un demiurgo»,
ha detto martedì Renzi
MILANO — «Sarà un caso,
ma da quando c’è questo governo, piove sempre... ». Matteo Renzi scherza, e se in fondo c’è qualche amarezza vera,
dal tono della voce non si capisce: «Facciamoci delle domande e diamoci delle risposte» se la ride.
Renzi è scoppiettante, la
sua lunga giornata incomincia a Milano, sotto una pioggia martellante, con una visita
al gigantesco quartiere dell’Expo 2015. Con lui, i ministri Lupi e Martina («Ormai
una coppia di fatto...»). Renzi
vorrebbe parlare del mega
evento che incomincerà il
prossimo primo maggio: lo
ha già ribattezzato «No gufi
day» contro quelli che «menano gramo» sui tempi di realizzazione dell’opera. Ma i
cronisti vogliono altro. Per
esempio, sapere del faccia a
faccia di martedì scorso con il
presidente della Banca centrale europea Mario Draghi,
così come delle osservazioni
di Bruxelles sull’utilizzo dei
fondi Ue. «Bruxelles chi?...
No, va bene, mi fermo. Non
vorrei che Bruxelles si dimettesse... Quando ho detto “Fassina chi?”, Fassina si è dimesso...». Poi, però, Renzi entra
nel merito: «Mi è stata fatta
una domanda sostenendo
che la Commissione europea
crederebbe che l’Italia non
abbia una strategia: io credo
che questa sia l’ennesima dimostrazione di mancanza di
rapporto con la realtà». Perché «in tutti i 28 Paesi si inviano documenti e si ricevono
risposte con delle considerazioni critiche. Poi, i Paesi
membri fanno le loro valutazioni alla luce di ciò che viene
detto e scritto». E, in effetti,
nel pomeriggio, una nota dell’eurocommissione rasserena
il clima: la discussione «sta
procedendo bene».
Ma il premier, sul tema dei
La lettera
Da Bono
La lettera
del leader
degli U2
Bono Vox al
premier
«Mateo»
Renzi: «Il
nostro Paese
preferito ha
la leadership
che merita»
fondi Ue, sfiora l’insofferenza:
«Mi fa piacere che ci si sia accorti che c’è un problema di
fondi strutturali: io ci ho fatto
due campagne per le primarie». Ad ogni modo, la strategia di Palazzo
Chigi è quella
già annunciata: «Si è iniziato a togliere i
fondi alle Regioni che non li
spendono e a
metterli sulle
scuole. Ed è
quello che continueremo a fare».
Renzi chiude
secco: «Francamente, fatico a
capire dove sia la
notizia. I fondi europei negli ultimi anni e decenni l’Italia li ha spesi peggio
di come avrebbe dovuto».
A chi gli chiede se tutto vada bene con il presidente della Bce, il capo del governo taglia corto: «Va tutto bene. Con
Draghi ci vediamo periodicamente, era tutto già a posto da
prima». L’Italia — gli chiedono — è un osservato speciale?
«Non è così, vi assicuro che
non è così». E l’abolizione
dell’articolo 18 chiesta con
energia da Angelino Alfano?
«Inutili le discussioni ideologiche, nella delega riscriveremo tutti insieme lo Statuto
dei lavoratori».
Resta il fatto che Renzi non
apprezza granché le domande
non riguardanti l’Expo: «Lo
dico con il sorriso, ma non capisco perché si parli così poco
di quello di cui tutto il mondo
parla. Il primo maggio, quando il presidente della Repubblica inaugurerà l’esposizione, sarà un momento di grande orgoglio per questo Paese.
174
giorni
La durata
del governo
Renzi, in
carica dal 22
febbraio

Quelle voci (smentite) sul passo indietro di Delrio
di MONICA GUERZONI
«N
on più idilliaci». È con queste tre parole, sussurrate e
mai gridate, che nelle segrete stanze di Palazzo Chigi si
vociferava dei rapporti tra Renzi e Delrio. Da settimane le
insinuazioni su presunti dissapori che starebbero
progressivamente allontanando il premier toscano dal
sottosegretario emiliano si rincorrevano senza trovar
conferme, finché ieri il giornalista Cesare Lanza ha scritto sul
suo blog: «Delrio ha presentato tre volte le dimissioni e tre volte
le dimissioni sono stare respinte». Vero o falso? La seconda è la
risposta giusta assicurano a Palazzo Chigi, dove la notizia è
stata smentita a tempo di record: dimissioni mai presentate e
dunque mai respinte. Se anche il sottosegretario ha tra le mani
dossier cruciali come Alitalia-Etihad, la sua sovraesposizione
non provoca tensione alcuna con il premier. Il caso, ancor
prima di deflagrare, è stato informalmente derubricato a
«chiacchiericcio a bordo vasca» e alle nove della sera Lanza ha
fatto dietrofront via Twitter: «Luisa Gabbi, portavoce di
Delrio, ha smentito con gentile fermezza le dimissioni...». I
renziani sospettano che la cosa sia stata «messa in giro da
qualcuno che vuol danneggiare Matteo», dipingendolo come un
leader che si fida solo degli amici fiorentini. Quanto a Delrio,
oggi accompagnerà il premier nella missione al Sud. «Siamo
sempre insieme e lavoriamo in piena armonia» ha confidato ai
collaboratori, forse più dispiaciuto che seccato per i tentativi di
farlo litigare con Renzi.
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Mi dicono che non dovrei dirlo? Ma se devi essere pessimista, è meglio che tu faccia un
altro mestiere. Un ottimista è
uno che costruisce qualcosa
all’altezza dei propri sogni».
Il presidente del Consiglio
lascia in fretta Expo e gli spazi
che saranno destinati a Eataly: deve correre a Roma per
incontrare, a Fiumicino, papa
Francesco che parte per la visita apostolica in Corea. Il premier e il pontefice parlano per
qualche minuto, poi Renzi
twitta la foto della loro stretta
di mano: «Buon viaggio».
Una pausa a Palazzo Chigi,
poi di nuovo via: poco dopo le
18.30 è a Castelporziano, la
residenza estiva del capo dello Stato per un lungo colloquio con Giorgio Napolitano.
Per il capo del governo è finalmente tempo di vacanze?
Ma quando mai: oggi il suo
tour per l’Italia prevede visite
a Napoli, Reggio Calabria, Gela e Termini Imerese.
Marco Cremonesi
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Primo Piano
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
3
I selfie
Renzi scatta
alcuni selfie
con gli operai e
gli addetti ai
cantieri di Expo
2015 a Milano:
«Ho visitato i
cantieri — ha
detto il premier
—. La cosa più
bella è stata
vedere delle
persone che
non stanno
semplicemente
costruendo
un’opera o
tirando su
padiglioni,
ma stanno
restituendo
l’orgoglio a un
Paese. C’è da
correre, tornerò
a Milano
il 16 ottobre»
(Photoviews)
Il tweet del premier
Buon viaggio @Pontifex_it

Il confronto In primo piano anche i tagli della spending review. Il premier al Ft: porte spalancate agli investitori stranieri
L’agenda per l’economia sotto esame
Tre ore di incontro a Castelporziano
Dai conti pubblici al lavoro
le misure necessarie per il rilancio
Il saluto
Il presidente del Consiglio
Matteo Renzi saluta papa
Francesco ieri a Fiumicino (foto
Ansa) prima della partenza del
pontefice per il viaggio in
Corea del Sud, dove rimarrà
fino al 18 agosto. Nel dettaglio,
a destra (foto Afp), un primo
piano del Santo Padre mentre
il vento gli solleva l’abito talare.
Nella sua trasferta, il Papa
visiterà cinque città e
pronuncerà undici discorsi
ROMA — Oltre due ore l’altro ieri
con Mario Draghi, in segreto, ma non
troppo, visto che alla fine l’elicottero
del presidente del Consiglio difficilmente passa inosservato, anche in
mezzo alla campagna umbra, dove il
governatore della Bce passa le sue vacanze. E almeno tre ore ieri sera con
Giorgio Napolitano, nella tenuta presidenziale di Castelporziano, questa
volta senza alcun segreto: Matteo
Renzi esce da Palazzo Chigi alle 18 e
trenta e ci torna dopo le 22.
La triangolazione assume, pur nel
riserbo quasi assoluto che circonda i
due incontri, il valore di un passaggio
di boa. Draghi e Renzi si chiariscono,
eliminano presunti dissapori dei
giorni scorsi, ma resta sullo sfondo la
preoccupazione congiunta per l’economia italiana. Vista da Francoforte,
o da Palazzo Chigi, la situazione dell’Italia resta comunque critica,
«drammatica» per molti versi e molti
settori, secondo l’ammissione dello
stesso premier.
L’incontro con il capo dello Stato
aggiunge i consigli e le valutazioni
della prima istituzione del Paese: sin
qui Renzi è sempre stato accompagnato da una sintonia quasi totale
con il Colle, la difficoltà dell’economia reale, che non accenna a riprendersi, aggiunge al bilancio della stagione, i primi cinque mesi del governo, una prospettiva diversa dal passato.
Renzi e Napolitano parlano della
maggioranza, della solidità che ha offerto in Parlamento, pur con tutte le
difficoltà dell’iter della riforma del
Senato. Discutono dell’agenda dei
prossimi mesi, a settembre si entrerà
nel vivo di capitoli importanti come il
lavoro, la pubblica amministrazione,
la giustizia, le infrastrutture, ma è
quello dei conti pubblici il punto centrale.
Anche al presidente della Repubblica il capo del governo conferma
che in ogni caso Palazzo Chigi, anche
se la recessione dovesse continuare,
non intende andare oltre il parametro
del 3%, una questione di credibilità
nazionale che è condivisa. Si discute
dunque di quali spese si dovranno tagliare: se veramente Renzi come
sembra ha superato qualche incomprensione di troppo con Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review, Napolitano comunque monitora da vicino i tagli prossimi venturi.
Lo ha fatto diverse volte in passato,
premurandosi di chiedere il massimo
dell’accortezza possibile, per non incidere su un tessuto sociale che è al limite della sofferenza, in molti settori.
Il focus sulla maggioranza
Nel colloquio tra Renzi e il
presidente anche il punto
sulla maggioranza
La trattativa
Il premier sta trattando
direttamente con i cinesi di
Brilliance per Termini Imerese
Si discute anche di giustizia: di
mattina Renzi vede il ministro Andrea Orlando, la riforma del settore
civile verrà discussa nel Consiglio dei
ministri del 29 agosto. Napolitano si
informa e viene informato, consiglia
anche in questo caso prudenza e soprattutto la capacità di abbinare all’incisività della riforma un requisito
essenziale per il suo cammino, che
non sia divisiva delle forze politiche
che sostengono la maggioranza.
Il confronto è anche sugli investimenti esteri: Renzi sta trattando il
possibile ingresso della cinese Brilliance in Italia, anche i sindacati hanno difficoltà ad avere notizie, sembra
che il dossier sia gestito in prima persona dallo stesso presidente del Consiglio. Lo sbocco possibile sarebbe
Termini Imerese, l’azienda di Pechino
ha bisogno di un impianto industriale in Europa, l’ex stabilimento Fiat
potrebbe essere appetibile e chissà
che oggi il premier non decida di dare
dettagli ulteriori alle autorità siciliane, che incontrerà proprio nel municipio di Termini Imerese.
Quello degli investimenti esteri diretti nel nostro Paese è divenuto per il
capo del governo uno degli obiettivi
prioritari. Il governo intende «spalancare le porte» agli investitori stra-
nieri in Italia, ha detto al Financial Times, aggiungendo queste considerazioni: «L’Italia è strana, perché c’è
una parte della classe politica che dice “non abbiamo nessun investimento straniero” e poi, quando gli investitori stranieri arrivano, si dice “ma
così stai vendendo tutto”. Beh, mi
sembra una cosa folle, è un modo di
comportarsi veramente assurdo. Io
sono più felice quando vedo arrivare
qui un grande investitore straniero
che non quando vedo un normale investitore italiano. E non perché io
non sia patriottico, ma perché per me
conta il progetto industriale, non il
passaporto».
Napolitano segue molto da vicino i
contenuti della legge delega sul mercato del lavoro, che in autunno verrà
discussa, e che per dicembre si spera
sia stata adottata, visto che l’Italia
ospiterà da presidente di turno della
Ue un vertice sul mercato del lavoro.
Poi c’è il capitolo delle crisi internazionali: la lunga telefonata di due
giorni fa di Renzi con Obama, la prima con il nuovo premier indiano, la
visita al Cairo. Un giro d’orizzonte che
dura molto più del solito.
Marco Galluzzo
mgalluzzo@rcs.it
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Dietro le quinte La spinta sui tempi per rispondere ai segnali di crisi. L’attenzione al dibattito sugli interventi straordinari per abbattere lo stock di debito pubblico
Riforme e partita europea
Il sostegno del capo dello Stato
L’importanza di azioni «non divisive» sulla giustizia
«Ho fatto i conti con il presidente
della Repubblica. Adesso so quali poteri
può avere la persona che siede al Quirinale. E ho sofferto». Ecco come, nel
1995, Silvio Berlusconi riconobbe la
sconfitta del suo primo governo, attribuendone una quota di responsabilità a
Oscar Luigi Scalfaro, all’epoca sul Colle
da quasi tre anni. È una frase rivelatrice
dello stupore di chi, più o meno digiuno di politica e convinto di riuscire a far
tutto da sé, approda a Palazzo Chigi e
magari non ha le idee chiare sul peso
che ha una «leale collaborazione» ai
vertici delle istituzioni. Certo, Matteo
Renzi è politicamente scaltrito a sufficienza da non incorrere in simili sottovalutazioni. Ma di sicuro in queste settimane difficili sta scoprendo fino in
fondo l’importanza di un buon rapporto con il capo dello Stato. Una sponda
con lui gli è infatti fondamentale. Non
solo perché i provvedimenti studiati
dal Consiglio dei ministri approdano
poi al Colle per la ratifica, e devono
dunque essere costituzionalmente coe-
renti e finanziariamente «coperti».
Quanto perché i consigli e l’appoggio di
un uomo come Giorgio Napolitano
(con la competenza e l’autorevolezza
che gli sono riconosciute nelle Cancellerie europee e non solo) possono essere risolutivi per consolidare il proprio
credito.
È forse anche sotto questa luce che va
considerato l’incontro tra i due, ieri sera
a Castelporziano. Un faccia a faccia cruciale perché si trattava di fissare — per
il momento almeno nelle linee generali
— la prossima agenda dell’esecutivo.
Che sarà in larga parte concentrata sui
dossier economici, visto che, oltre alla
La profezia sul blog
E Grillo: per Matteo niente panettone
Una provocazione che vuole suonare come una profezia. Beppe Grillo sul
blog torna a pungere Matteo Renzi e titola un post dello storico Aldo
Giannuli «#RenzieNonMangiaIlPanettone», un modo — mutuato dal
mondo sportivo — per dire che il governo non arriverà a Natale. Giannuli
poi commenta: «Arginato il M5S, Renzi non serve più. Povero illuso, non
si rende conto di avere pochissime frecce al suo arco e di avere troppi
avversari: gli americani lo detestano per le sue aperture a Putin, la Merkel
non lo digerisce, la Buba gli darebbe fuoco, la finanza che sogna di
avventarsi sul peculio berlusconiano non gli perdona il tentativo di
salvare il Cavaliere, adesso ci si mette anche Draghi...».
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legge di Stabilità (da presentare in Parlamento entro fine ottobre) incombono
diverse altre urgenze per mettere in sicurezza il Paese, dopo gli ultimi ripetuti
segnali d’allarme.
Si sa, il presidente è da qualche anno
impegnato in una valutazione di lungo
periodo sulla crisi, basterebbe ricordare
il suo intervento al Meeting di Cl a Rimini nel 2011. Per questo ha sempre
spinto affinché il governo (questo e,
prima ancora, quelli di Letta, Monti e
Berlusconi) varasse riforme incisive,
comprese quelle strutturali, in grado di
imprimere una vera svolta. Ora, visto
che lo scenario di recessione uscito da
vari indicatori nella prima metà d’agosto conferma l’emergenza, non c’è un
giorno da perdere.
Così si spiega la sua insistenza per
conoscere le linee generali di una ponderata spending review e per valutare i
criteri dello «sblocca Italia» che il premier gli ha illustrato come soluzione da
presentare in Aula già il 29 agosto per
velocizzare subito la capacità di spesa
attraverso nuovi interventi pubblici. Il
tutto mentre altri dossier sono da tempo all’attenzione di entrambi e di cui
quindi potrebbe aver discusso con Renzi. Ad esempio una riforma «non divisiva» della giustizia (ciò che può avere ricadute significative pure sull’economia,
specie pensando agli investitori stranieri) e l’ipotesi, evocata in chiave più o
meno suggestiva da alcuni studiosi, di
Il luogo
La residenza
La tenuta presidenziale di
Castelporziano, a 25
chilometri dal centro di Roma,
si estende su una superficie
di quasi 6 mila ettari
comprendendo alcune
storiche tenute di caccia
come Trafusa, Trafusina
e Capocotta
La spiaggia
L’area arriva quasi alla
periferia della città fino al
litorale romano e comprende
circa 3,1 chilometri di spiaggia
ancora incontaminata
un intervento straordinario per abbattere lo stock del nostro debito pubblico,
della cui insopportabile entità proprio
ieri si è avuta l’ennesima prova.
Tutto questo va naturalmente inquadrato nella complessa partita europea,
con l’Italia presidente di turno. Anche
questa, per Napolitano, un’occasione da
cogliere. Un summit straordinario dell’Ue è calendarizzato per il 30 agosto e, a
parte le scontate discussioni sull’economia, sul tavolo ci saranno le nomine
per la nuova Commissione. Il premier insisterà sulla carta Mogherini? O, riflettendo
sulle forti resistenze
che quel nome incontra, si prepara a lanciare
nel negoziato un altro
nome di riserva?
Probabile che pure di
questo si sia discusso,
ieri sera. Uno scambio
di opinioni del quale si
vedranno presto gli effetti. Di Renzi, infatti,
pur così diverso da lui per età e cultura
politica, il capo dello Stato apprezza, oltre all’energia e alla determinazione che
gli hanno permesso di conquistare il
40,8% al voto di maggio (evitando al Paese sviluppi rischiosi), la duttile e rapida capacità di apprendimento.
Marzio Breda
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4
Primo Piano
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Finanza pubblica La Banca d’Italia
I conti pubblici
D’ARCO
2.168,4
LA CORSA DEL DEBITO
Debito, nuovo record
Pesano i pagamenti
arretrati alle imprese
Fondi Ue, verso l’accordo con Bruxelles
su interventi per 40 miliardi
ROMA — Il debito pubblico
italiano continua ad aumentare,
mentre dalla produzione industriale e dalla cassa integrazione
emergono segnali di un lento miglioramento dell’economia. Secondo Bankitalia a giugno il debito pubblico ha toccato il nuovo record di 2.168,4 miliardi, dovuto
anche al pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione (proprio ieri il Tesoro ha
messo a disposizione degli enti
locali altri 3 miliardi), mentre i
dati Inps sulla cassa integrazione
indicano un calo dell’utilizzo pari
al 25% rispetto al 2013 ed Eurostat
conferma come la produzione industriale italiana, +0,9 a giugno, si
muova in controtendenza rispetto
all’Europa.
Entrando nel dettaglio, il debito pubblico in valore assoluto è
cresciuto di 2 miliardi rispetto a
maggio e di quasi 100 rispetto alla
fine del 2013. Secondo il Documento di economia e finanza di
aprile, il debito dovrebbe attestarsi a fine anno a 2.141 miliardi, pari
al 134,9% del Prodotto interno lordo, ma è probabile che, con il peggioramento della congiuntura,
questi obiettivi possano essere rivisti. Sull’aumento del debito nei
primi sei mesi dell’anno hanno inciso i pagamenti dei debiti della Pa
e anche la scelta del Tesoro di «fare
provvista» sfruttando i bassi tassi
di interesse nella prima parte del
2014, spiegano dal ministero dell’Economia, per far fronte «alla
quota significativa» di debito in
scadenza nella seconda metà dell’anno. Al momento quindi, fanno
Le entrate tributarie
In diminuzione a giugno
del 7,7% (3,5 miliardi)
rispetto allo stesso
mese del 2013
La produzione
Nei 18 Paesi dell’Unione
monetaria a giugno
è scesa dello 0,3%
rispetto a maggio
notare, «il conto di disponibilità»,
con le emissioni effettuate, è «elevato», ma entro l’anno tornerà a
«livelli fisiologici di 25-30 miliardi».
I dati diffusi ieri da Bankitalia
confermano anche la flessione
delle entrate tributarie: sono state
pari in giugno a 42,7 miliardi, in
diminuzione del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del
2013. Nel periodo gennaio-giugno
le entrate sono ammontate a 188,1
miliardi di euro, con un calo dello
0,7% (1,3 miliardi) rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Calo da attribuirsi fondamentalmente alla recessione. A questo
proposito l’Agenzia delle Entrate
ha voluto precisare ieri con un comunicato che non c’è alcun allentamento della lotta all’evasione fiscale: «La direttiva di concentrarsi
L’andamento dal 2008
dati in miliardi di euro
2.069
2.146
2.107
1.989
2.166
2.120
2.089
1.907
1.851
1.769
1.671
gen
2008
2009
2010
2011
2012
2013
feb
mar
apr
mag
giu
2014
Fonti: Banca d’Italia/Eurostat
71,7
LE ENTRATE
dati in miliardi di euro
46,2
30,7
27,0
32,1
29,2
26,0
42,7
35,5
29,2
30,1
31,2
30,9
27,2
28,6
27,5
31,0
21,4
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu
2013
2014
Fonti: Banca d’Italia
sul 2012 risponde a esigenze di celerità ed economicità dell’azione
amministrativa» perché «in questo modo gli uffici potranno non
solo accertare, ma anche recuperare effettivamente e nel più breve
tempo possibile le somme evase».
Ma «anche le annualità precedenti
il 2012 saranno oggetto della massima attenzione e dei relativi controlli», assicura l’Agenzia.
In attesa dei dati di oggi sul
Prodotto interno lordo del secondo semestre, che secondo gli analisti dovrebbero indicare un peggioramento del quadro anche nelle altri grandi economie della zona
euro, Eurostat ha diffuso ieri i dati
Chi riparte
La svolta della Grecia
Produzione in ripresa
e un miliardo dalla Ue
La bandiera della Grecia sventola in
controtendenza nell’eurozona. Dopo
una recessione di sei anni, nel secondo
trimestre dell’anno il Pil del Paese ha
segnato il -0,2%, rispetto al -0,5%
previsto. In più ieri è arrivato il miliardo
atteso dall’Efsf, il Fondo europeo di
stabilità finanziaria, ultima tranche
degli 8,3 miliardi di aiuti decisi in aprile.
sulla produzione industriale. Nei
18 Paesi dell’Unione monetaria la
produzione a giugno è scesa dello
0,3% rispetto a maggio. L’Italia si
conferma in controtendenza, con
un aumento dello 0,9% (ma resta
un -0,4% su base annua).
Un capitolo a parte merita la
Cig: secondo l’Inps a luglio il numero di ore di cassa integrazione
autorizzato è stato di 79,5 milioni
(-25% rispetto allo stesso mese del
2013). Ma si tratta di una media
frutto dell’aumento della cassa integrazione straordinaria (+18,0%),
del calo della cassa ordinaria
(-38,3%) e soprattutto della cassa
in deroga (-70%) che risente, però,
del mancato rifinanziamento.
Insomma, un quadro di luci
(poche) e ombre (tante). Tra queste ultime anche la gestione dei
fondi strutturali europei. L’Italia
rischia di perdere 5-6 miliardi di
quelli del ciclo 2007-2013, mentre
sta negoziando con l’Ue i fondi
2014-2020. Il premier Matteo
Renzi ha riconosciuto ieri che
«l’Italia ha speso peggio di come
avrebbe potuto» i fondi europei,
ma ora «stiamo affrontando la difficoltà». Della questione si occupa
il sottosegretario Graziano Delrio
che sul tema dei nuovi fondi previsti dall’accordo di partenariato
2014-2020 si sta arrivando all’accordo con Bruxelles. Il governo
presto chiarirà con l’Europa sui
vecchi fondi, ma intanto Palazzo
Chigi assicura, in sintonia con la
Commissione Ue e replicando a
indiscrezioni di stampa, che non
c’è alcun rischio di perdere per il
futuro 40 miliardi. Ieri, parlando
con il Wall Street Journal, Delrio
ha sottolineato che il governo continua sulla strada tracciata, spiegando che non verranno aumentate le tasse ma tagliata la spesa. «E
se ci sarà bisogno di sacrifici aggiuntivi, li chiederemo alla Pubblica amministrazione». Significa,
spiegano i suoi collaboratori, «che
si andrà avanti sulla spending review, a partire dai risparmi possibili sulle municipalizzate, come
indicato dal commissario per la
revisione della spesa, Carlo Cottarelli».
Francesco Di Frischia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La spesa difficile Carrefour, Esselunga, Coop e Conad ma anche compagnie petrolifere e gestori di carte di credito che si affidano agli esperti per vendere di più
Carte fedeltà, tessere premio e figurine: l’Italia dei supersconti
Seri Jakala e Doxa registi delle mosse
promozionali della grande distribuzione
MILANO — I tempi di Brownie
Wise, la casalinga della Florida che
negli anni 50 portò al successo Tupperware con le riunioni in casa delle
clienti, sono ormai andati. E anche
quelli di Estée Lauder, la donna che
rivoluzionò le tecniche di vendita con
il campione regalo per indurre le
clienti a provare un nuovo prodotto,
sono decisamente lontani. Soprattutto ora con la sempre più accentuata
crisi dei consumi: più di dieci città in
Italia sono in deflazione, ha fatto sapere l’Istat, e le grandi aziende, che siano multinazionali della cosmetica o
della grande distribuzione, se ne sono accorte già da un po’.
Le spese impulsive sono pochissime, circa il 67% dei consumatori pianifica i propri acquisti alimentari prima di entrare all’interno del punto
vendita, il 46% utilizza una lista dettagliata come guida e il 61% usa il web
per compiere ricerche sullo shopping
(fonte: Osservatorio fedeltà dell’Università di Parma). È anche per questo
che dietro colossi dell’alimentare come Carrefour, Coop, Esselunga o Conad, c’è un esercito di società di
marketing con plotoni di esperti che
studiano scontrini medi, frequenza di
acquisto e altri indicatori fondamentali. Tcc (con clienti come Billa, 7 Eleven, Statoil), Seri Jakala o Doxa. Si
tratta di società che cercano di attrar-
re più clienti spingendoli ad aumentare la spesa. O meglio a “convogliare
i consumi in un unico posto”. Tessere
fedeltà per supermercati, pompe di
benzina, compagnie aeree: i nostri
portafogli sono pieni di tesserine di
plastica usate dalle aziende non solo
per fidelizzare. Non più, come spiega
Enrico Mussetto, vicepresidente sales, retail e petrol di Seri Jakala, società specializzata nell’ideazione e implementazione di attività promozionali. È questa l’azienda (400 clienti e
170 milioni di fatturato) che ha curato l’operazione figurine di Esselunga.
Perché una cosa è certa, i vecchi
programmi fedeltà funzionano sempre meno e anche se i volantini del
“sottocosto” continuano a essere im-
bucati ogni giorno in migliaia di cassette della posta, resta un fatto: i consumi non aumentano. Tutt’altro.
«L’obiettivo ora non è incrementare
la spesa dei consumatori — puntualizza Mussetto — ma fargliela fare
tutta in un unico posto offrendo qualcosa di più rispetto agli altri. Faccio
un esempio: aumentano le famiglie
con figli unici? Questi bambini sono
coccolati dai nonni e dai genitori che
assecondano sempre di più le loro richieste». Da questa intuizione è nata
la campagna figurine Esselunga, andate letteralmente a ruba con gli album completi messi all’asta ancora
oggi sul web dai privati.
Conad, oltre ad assumere un
esperto marketing con 10 anni di
esperienza Tesco, ha da poco deciso
di abolire la ventennale raccolta punti
con pentole e padelle considerata ormai obsoleta. «La tessera ora viene
usata per buoni sconto — spiega
l’amministratore delegato Francesco
Pugliese — da usare a settembre, mese in cui le famiglie tornano dalle ferie
con decine di incombenze. Abbiamo
puntato su programmi fidelity per
bambini che contribuiscono anche a
far arrivare nelle scuole materiale didattico e attrezzature informatiche.
Quello che cerchiamo di fare — aggiunge — è analizzare le banche dati
dei nostri clienti per capire quello che
vogliono e offrirglielo al meglio. Ormai i volantini sono arrivati a pesare
per un terzo del giro d’affari delle
grandi aziende, c’è una forte pressione promozionale. L’80% del tonno
che si vende nella Gdo, tanto per intenderci, è venduto in promozione
con uno sconto medio del 30%. Ma
con il risultato che l’industria che sta
vendendo e la distribuzione che sta
comprando perdono di vista i prezzi
veri dei prodotti. Noi abbiamo puntato al private label, 150 prodotti a no-
67 2,5
per cento
dei consumatori pianifica
i propri acquisti alimentari
prima di entrare all’interno
di un punto vendita.
Il 46 per cento utilizza
una lista dettagliata come
vera e propria guida
per cento
il calo della spesa media delle famiglie italiane nel 2013.
Sono passate dal 62% al
65% nel 2013 quelle costrette a ridurre la quantità
e la qualità della spesa per i
generi alimentari
I casi
Figurine
Le figurine
di Esselunga
hanno spostato l’attenzione
dei programmi
fedeltà dagli
adulti ai bambini ottenendo
un enorme
successo
Volantini
I volantini con
le offerte promozionali sono arrivati a
pesare per un
terzo del giro
d’affari delle
aziende della
grande distribuzione
Scuole
Conad ha lanciato un programma di raccolta punti da
consegnare alle
scuole con cui
gli istituti possono prendere libri
o attrezzature
informatiche
stri marchi con prezzo fisso e scontato». C’è chi ha investito in tecnologia,
con applicazioni per smartphone per
geolocalizzare l’offerta migliore (e
più vicina).
«La gente non ha più voglia di collezionare punti per un anno intero —
aggiunge Nicolas Caruso, ceo di Loyalteam del gruppo Doxa, altro player
delle ricerche di mercato — piuttosto
che i dati di acquisto delle tessere si
traccia un profilo del consumatore e
gli si offre qualcosa di più personalizzato, rendendo accessibile l’inaccessibile. All’estero ad esempio Carrefour ha siglato una partnership con
Kartell, in Francia i supermercati Cora
hanno creato bijoux con cristalli Swarovski. Le donne rappresentano l’80
per cento della clientela della grande
distribuzione: si analizzano i loro acquisti e si cerca di coccolarle con premi su misura in partnership con alcune case di moda o altre società».
Jenny Ward, 23enne di Atlanta, non
è stata molto fortunata: una mattina
di marzo in un supermercato della
sua città ha usato la tessera fedeltà e
ha comprato burro di cacao, integratori di zinco e magnesio, una borsa
grande utilizzata anche per trasportare pannolini. La catena di supermercati ha cominciato a inviarle a casa
delle offerte promozionali per neonati e donne incinte. Il padre di Jenny ha
scoperto così che ad agosto sarebbe
diventato nonno.
Corinna De Cesare
corinnadecesare
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo Piano
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
5
L’Europa La ripresa debole
Il retroscena
Il peggioramento della congiuntura internazionale preoccupa la Banca centrale e mette a rischio la finestra di opportunità oggi a disposizione di Roma
Il suggerimento del presidente Bce
Un segnale chiaro già a settembre
Il confronto con il premier: riforme condivise e avanti con i tagli alla spesa
«riforme condivise», ma ha anche ribadito che esse sono urgenti. Sarebbe
utile per l’Italia, secondo il presidente
della Bce, dare un segnale «importante» a settembre. Le riforme istituzionali, quali il superamento del bicameralismo perfetto, sono certamente apprezzate e hanno riflessi positivi sull’economia, ma richiedono tempi
lunghi. È necessario dunque, ha detto
Draghi a Renzi, affiancare da subito riforme altrettanto importanti in mate-
ria economica. Renzi, che nei giorni
scorsi aveva replicato alle parole di
Draghi dicendo che l’Italia farà le riforme non perché glielo dice qualcuno
ma perché vuole farle, ha confermato
il suo impegno su questo fronte.
Il presidente della Banca centrale
europea ha spiegato che le sue preoccupazioni non riguardano solo l’Italia.
C’è un peggioramento della congiuntura internazionale, anche per via dei
focolai di guerra, dall’Ucraina al Medio
ANDAMENTO CONGIUNTURALE,
MESE SU MESE PRECEDENTE,
DEL PIL NELL’EUROPA A 18
Ripresa Ue in bilico,
i timori di Berlino
sul primo passo falso
degli ultimi 5 anni
che non è ancora uscita dalla crisi,
con una crescita «debole, fragile e
disomogenea», come l’ha definita il
presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, e messa alla
prova dall’accentuarsi dei rischi
geopolitici, in particolare dall’escalation della crisi ucraina. Già si cominciano a contare gli effetti delle
sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia e le ritorsioni di Mosca nei confronti dei prodotti Ue.
La produzione industriale dell’Eurozona ha registrato un calo dello 0,3% congiunturale a giugno
(contro le attese di un +0,4%) dopo il
-1,1% di maggio. Il tasso è sceso così
ai nuovi minimi dagli ultimi otto
mesi (ottobre 2013). Sempre ieri so-
Weidmann (Bundesbank)
«La ripresa è debole,
ma è responsabilità
di ciascun Paese creare
uno scenario favorevole»
-1,1%
-0,3%
contro una
stima del +0,4%
Il Pil nel secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre
dell’anno precedente (dati in %)
Andamento atteso del Pil annuo
della Gran Bretagna, previsioni Bank
of England del 13/8/2014
(dati in %)
Grecia
Spagna
Giappone
Germania
3,5
+0,6
0,5
3,0
+0,1*
0
-0,5
Francia
-0,2
2,5
-0,1*
-0,2
2,0
1,5
-1,0
1,0
-1,7
-2,0
0,5
0
*previsioni di mercato, dati ufficiali in arrivo oggi
+3,5
2014
+3
stima precedente +2,9%
Il Corriere dell’Umbria ieri ha dato
la notizia della visita del premier
Matteo Renzi al presidente della
Bce, Mario Draghi, da qualche
giorno in vacanza
a Città della Pieve (Perugia)
Giugno 2014
IL CASO INGLESE
1,0
A Città della Pieve
Maggio 2014
NOI E GLI ALTRI
ITALIA
Lo scenario Oggi i dati sull’andamento del Pil
BRUXELLES — L’attesa è finita.
Oggi si sapranno i dati sulla crescita
di Francia, Germania e dell’intera
Eurozona, dopo che la scorsa settimana l’Istat ha comunicato il ritorno
in recessione dell’Italia. Le aspettative non sono ottimistiche: la ripresa,
secondo la maggior parte degli economisti, si ferma allo 0,1%, in discesa rispetto al già debole +0,2% del
primo trimestre.
Per la Francia l’ipotesi è di un Pil
che cresce appena dello 0,1% oppure
stagnante, cifre che mettono Parigi
nella condizione di dover accelerare
sulle riforme strutturali e rivedere le
stime sui conti pubblici. Anche per
la locomotiva tedesca le previsioni
hanno il segno meno (-0,1%), che se
confermato oggi sarà la prima contrazione della crescita della Germania dal 2009. Quella di oggi, comunque, non sarà una doccia fredda. La
maggior parte dei dati macroeconomici pubblicati in queste settimane
contribuisce a disegnare un’Europa
Il lavoro
La revisione della
normativa sui licenziamenti
insieme alla riforma delle
pensioni fu chiesta nel
2011 all’Italia con la
famosa lettera della Bce
Il calo della produzione industriale nell’eurozona
-1,5
DALLA NOSTRA INVIATA
Oriente. E in un contesto internazionale in via di peggioramento l’Italia è
più esposta alla speculazione, soprattutto se dovesse chiudersi la finestra
dei bassi tassi d’interesse. Ecco perché
il nostro Paese non può permettersi di
mandare segnali sbagliati. Non possono in particolare esserci cedimenti sul
taglio della spesa pubblica impostato
col lavoro del commissario per la
spending review Carlo Cottarelli. Guai
ad abbassare la guardia. Al contrario, è
stima precedente +3,4%
ROMA — Un chiarimento. Inevitabile, dopo le parole di qualche giorno
fa del presidente della Banca centrale
europea, Mario Draghi, sulla necessità
di fare le riforme, in particolare in Italia, anche a costo di «cedere sovranità»
alle istituzioni comunitarie. Ma il faccia a faccia di martedì tra lo stesso Draghi e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è servito soprattutto per un
esame della situazione economica.
Che non può non destare preoccupazione e richiede risposte importanti, al
massimo entro settembre. Lo ha
sottolineato Draghi e ne è
consapevole il presidente
del Consiglio.
Erano settimane che
Renzi voleva incontrare
Draghi per fare il punto. Un
punto divenuto più urgente
dopo l’accumularsi di dati
negativi sull’economia italiana e internazionale e dopo
l’appello dello stesso Draghi ai
governi in ritardo sulle riforme a trovare il modo di farle,
anche a costo di cedere poteri
su questo alle istituzioni comunitarie, come è stato fatto
per le regole di bilancio. Parole
che avevano lasciato fortemente
perplesso il presidente del Consiglio che, qualche giorno fa, in
una telefonata con Draghi si è offerto di andarlo a trovare nella casa di Città della Pieve, in Umbria,
dove il banchiere centrale sta trascorrendo qualche giorno di vacanza.
L’incontro, l’altro ieri mattina, è
stato utile a superare alcune incomprensioni e soprattutto a esaminare
tutte le questioni sul tavolo. In sintesi:
Draghi ha sgombrato il campo da ogni
equivoco sulle cessioni di sovranità e
ha chiarito che la sua preferenza è per
stato il ragionamento di Draghi, a settembre l’Italia dovrebbe mandare un
chiaro segnale ai mercati. Nel 2011
con la riforma delle pensioni Fornero
funzionò. Questa volta toccherà all’articolo 18? Non sappiamo se nell’incontro se ne sia parlato, ma una revisione della normativa sui licenziamenti fu chiesta nel 2011 all’Italia con
la famosa lettera della Bce (firmata
dall’allora presidente Trichet e dallo
stesso Draghi come governatore della
Banca d’Italia) e quella compiuta dalla
legge Fornero è ritenuta da molti non
ottimale. Sappiamo anche Ncd chiede
di togliere l’articolo 18 subito mentre
Renzi finora ha preso tempo.
In ogni caso, a settembre, impostando la prossima legge di Stabilità, il
governo si giocherà tutto sul taglio
della spesa pubblica. Passo indispensabile per ridurre la pressione fiscale
su famiglie e imprese e rilanciare la
crescita. Sono queste le «riforme condivise» con l’Europa auspicate da Draghi. Qui Renzi ha preso impegni precisi: un taglio della spesa da 17 miliardi
nel 2015 e da 32 miliardi nel 2016. Ma
non è chiaro come farà. Si sa invece
che sarà costretto a rivedere in peggio
tutti gli obiettivi fissati ad aprile, dal
Prodotto interno lordo, al deficit, al
debito, al piano di privatizzazioni. A
settembre non basterà correggere tutte queste previsioni sbagliate, bisognerà convincere anche la Commissione europea e i mercati che non si faranno altri errori, prendendo impegni
forti e credibili. Solo con «riforme
condivise» potrebbe cominciare la
trattativa tra il governo e la Commissione per avere qualche margine di
flessibilità sul percorso di risanamento del bilancio. Riforme che servono
all’Italia, ma anche a molti altri Paesi
europei, compresa la Germania. Probabilmente Draghi riaffermerà questi
concetti al simposio annuale della Federal reserve a Jackson Hole negli Stati
Uniti, il 23 e 24 agosto. Quanto all’Italia, non c’è la troika in arrivo né una
nuova lettera della Bce. Ma la tregua
non è per sempre. Settembre è vicino.
Enrico Marro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2015
prattutto ha lanciato un messaggio
chiaro a Francia e Italia, i due Paesi
L’INFLAZIONE Dati congiunturali a luglio (in %)
in affanno: «La crescita deve venire
-0,30
-0,20
-0,10
0
0,10
0,20
0,30
dall’interno: non è responsabilità né
dei governi vicini né della Bce, ma di
ciascun governo che deve creare
ITALIA
+0,1
uno scenario favorevole all’innovazione e all’occupazione» facendo le
Germania
+0,3
riforme strutturali. La Germania, ha
sottolineato, «va bene grazie alle deFrancia
-0,3
cisioni prese all’inizio degli anni
2000». Il mercato continua ad avere
Spagna
-0,3
fiducia in Berlino, che ieri ha collocato i Bund a 10 anni al tasso più
basso della sua storia (rendimento
CORRIERE DELLA SERA
medio dell’1,08%).
no stati pubblicati i dati sull’inflaSegnali positivi, seppure con
zione in Francia e Germania dove i
qualche ombra, dalla Gran Bretaprezzi restano positivi (rispettivagna: il tasso di disoccupazione è
mente +0,5% e +0,8% a luglio su base
sceso al 6,4% (in Italia è oltre il 12%),
annua), mentre in Spagna lo scorso
ai minimi dal 2008 quando la crisi
mese sono scesi dello 0,3% su anno.
finanziaria è esplosa, ma i salari dei
Cresce il timore che l’Europa scivoli
lavoratori sono diminuiti dello 0,2%
in deflazione. Sembra un target difrispetto all’anno scorso (è il primo
ficile da raggiungere quello indicato di FABRIZIO MASSARO
calo da inizio 2009). Anche per la
dalla Bce al 2%. Tuttavia per il presicrescita della Grecia sembra comindente della Bundesbank, Jens Weidonta il dibattito sulla politica della Federal Reserve guidata da Janet ciata un’inversione di rotta. Nel semann, nell’Eurozona «non c’è uno
condo trimestre il Pil è sceso dello
Yellen di voler continuare a tenere a zero i tassi di interesse e di non
scenario deflazionistico che si ali- accelerare la fine del programma di acquisto dei titoli pubblici Usa
0,2% contro il -0,5% previsto. Pomenta — ha spiegato al quotidiano (quantitative easing) come strumenti per fornire liquidità al sistema: per trebbe avere imboccato la via d’uscifrancese Le Monde —. La ripresa è molti osservatori “falchi” non è più a lungo sostenibile. Ieri Bloomberg
ta dalla recessione. Ieri giornata di
debole ma inflazione e crescita do- News ne passava in rassegna alcuni: l’economista Martin Feldstein, già
numeri anche oltre i confini eurovrebbero riprendere gradualmen- consulente di Ronald Reagan, Robert Rubin, l’ex ministro del Tesoro nel
pei: il Giappone ha visto il Pil crollate». E non c’è bisogno di nuove mi- governo Clinton, e Bill Gross, il numero uno di Pimco, il più importante
re dell’1,7%, a causa dell’aumento
sure da parte della Bce: «Prima di di- gestore di fondi al mondo. Tutti a sostenere che i rischi di instabilità
dell’Iva dal 5% all’8% introdotto ad
scutere la pertinenza di nuove azio- finanziaria sono troppo alti, che c’è una nuova bolla pronta a esplodere da aprile (il primo in diciassette anni).
n i — h a d e t t o — d o v r e m m o qualche parte. Tuttavia la linea di Yellen dovrebbe tenere fino a fine 2015: Il risultato è stato una frenata dei
aspettare di vedere l’effetto prodot- la disoccupazione scesa al 6,1% ma le vendite sono rimaste stabili a luglio consumi del 5% ad aprile-giugno,
to» dai nuovi prestiti Tltro concessi (appena +0,2%). Insomma la spinta serve ancora. Nel frattempo chi ci
che ha determinato il peggiore imda Francoforte alle banche per fi- guadagna la finanza grazie ai soldi a costo zero. Ma l’equilibrio è precario patto sulla crescita dalla crisi seguita
nanziare imprese e famiglie. Weid- e basta una sola mossa sbagliata per incidere su tutto l’impianto.
al terremoto del 2011.
mann ha ribadito la linea della BunFrancesca Basso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
desbank: «Un’Europa forte e un euro
@BassoFbasso
forte vanno di pari passo». Ma so© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dall’ex ministro Rubin a Gross di Pimco,
i falchi Usa contro la politica della Yellen
M
6
Primo Piano
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
#
Riforme Il lavoro
Taglio di tre anni per i nuovi assunti
Primo passo per cambiare l’articolo 18
La mediazione sulla legge delega. Ma resta la tensione nella maggioranza
L’industriale Matteo Zoppas
«Ha sepolto
la meritocrazia
e blocca
gli investimenti»
Fabio Savelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia
20 maggio
1970
«a 360 gradi», il cui obiettivo è creare nuovi posti di lavoro.
Stoppato il Nuovo centrodestra,
che voleva cancellare l’articolo 18
entro il 29 agosto approfittando del
decreto «sblocca Italia», sulla linea
Palazzo Chigi-Nazareno si studia
un possibile punto di mediazione.
Nelle ultime ore sta prendendo
corpo l’ipotesi di un periodo di
prova lungo, da sei mesi a tre anni,
in cui i neoassunti non godrebbero
delle garanzie previste dall’articolo
18, le quali però entrerebbero in
gioco con l’assunzione a tempo indeterminato. Niente apartheid a
carico dei giovani e, dall’altra parte, un periodo di importante flessibilità a favore delle aziende. Il compromesso allo studio nasce dalla
proposta del «contratto unico di
inserimento formativo» presentata
in Parlamento da Marianna Madia
Lo Statuto dei lavoratori diventa
legge il 20 maggio 1970. Viene
approvato con i voti di Dc, Psi, Psdi,
Pri e Pli, si astengono Pci e Msi.
Il testo è il prodotto di una
commissione presieduta dal docente
di Diritto del lavoro Gino Giugni
e sostenuta, tra gli altri, dal democratico Cesare Damiano. Il quale,
non a caso, definisce «interessante» la moratoria di tre anni suggerita dall’azzurro Renato Brunetta:
«Ipotesi che va approfondita e che
ha un punto di contatto con quella
del Pd». Per l’ex ministro che pre-
Il senatore di FI
Razzi: farò un film, forse con Banfi
Antonio Razzi attore. Il senatore di FI reso leggendario dalle gag di
Maurizio Crozza è stato chiamato dal regista Sergio Martino per
un film: «Mi ha solo detto che ci saranno cinque o sei attori noti,
ma non so chi siano. C’è chi dice Lino Banfi, chi Robert De Niro».
E Razzi? Che parte farà? «Se non faccio quella di protagonista non
accetto, o fai il numero uno o è meglio lasciar stare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
lavoro a lucido da scarpe», perché
mosso solo da ragioni politiche:
«Impugna la bandiera per rintuzzare gli attacchi di Berlusconi».
Contro Alfano anche la senatrice
democratica Laura Puppato, che al
vicepremier ricorda come la legge
Fornero abbia modificato lo Statuto degli anni Settanta. E Brunetta
mena fendenti contro un presunto
«clan» formato, a suo giudizio, da
Cgil e sinistra del Pd: «Se il Totem
18 resiste siamo morti tutti, lo Statuto 18 è diventato un fattore di infezione dell’intero corpo sociale...».
Temperatura rovente, che il
fronte renziano prova a raffreddare
gettando acqua sul fuoco e rallentando i tempi: la questione si porrà
a settembre, quando al Senato si
tornerà a discutere dell’articolo 4
della delega al lavoro, dove si parla
del contratto a tutele crescenti. È lì
che la maggioranza proverà a introdurre qualche elemento che
consenta poi, al governo, di intervenire sull’articolo 18, magari eliminandolo per i nuovi assunti. Dopodiché toccherà ai decreti delegati, pagina che il governo affronterà
dal gennaio 2015.
M.Gu.
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Si vota per 8 referendum promossi dal Partito
radicale. Uno di questi chiede l’abolizione
dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per
quanto riguarda la parte che impone il reintegro
del lavoratore licenziato (alla raccolta firme
partecipa anche Forza Italia). Il quorum non
viene raggiunto, i votanti si fermano al 32,5%
21 maggio
2000
2003
Il governo Belusconi propone
l’abolizione dell’articolo 18. Il 23 marzo
2003 la Cgil da sola sfila a Roma contro
la proposta dell’esecutivo. Il corteo, a
cui partecipa oltre un milione di
persone , si chiude con il comizio del
segretario Cofferati
15-16 giugno
2003
Si vota per
un referendum
voluto da Rifondazione comunista che
punta ad estendere
l’articolo 18 anche
alle imprese sotto
i 15 dipendenti.
Il quorum non viene
raggiunto, i votanti
sono il 25,7%
23 marzo
4 aprile
2012
Il governo Monti vara la riforma del lavoro,
che sarà poi approvata dal Parlamento.
Cambia anche l’articolo 18. Si distingue tra
tre tipi di licenziamento: discriminatorio,
disciplinare ed economico. Viene abbassata
la soglia minima di indennizzo per il
lavoratore: da 15 a 12 mesi
CORRIERE DELLA SERA

L’incubo: «Che anche il made in Italy diventi
commodity, prodotti realizzabili ovunque senza la nostra creatività e la nostra innovazione,
perché i concorrenti sono in grado di replicarli
alla perfezione». La tesi: «Con l’articolo 18 abbiamo sepolto la meritocrazia, chiuso la porta
in faccia ai giovani, creato un eccesso di tutele
nei confronti dei lavoratori che non porta a un
miglioramento della produttività». La conseguenza: «Stiamo bloccando le aspirazioni di
chi vuole investire da noi perché nei fatti lo obblighiamo ad una scommessa per la vita che
non prende minimamente in considerazione lo
spostamento della domanda». La richiesta (perentoria) al governo: «Lo si abolisca senza se e
senza ma, perché è ora di flessibilizzare in uscita, in modo da liberalizzare in entrata». A conti
fatti l’accelerazione impressa dal ministro degli
Interni, Angelino Alfano, che ha chiesto l’abolizione dell’articolo 18
dello Statuto dei lavoratori per i neoassunti coIl profilo
me misura da inserire
nel decreto «sblocca Italia» trova concorde Matteo Zoppas, presidente
di Confindustria Venezia
e consigliere delegato
della San Benedetto (acque minerali), azienda di
famiglia.
Non è paradossale che
Matteo Zoppas,
per rimettere in carregclasse 1974,
giata il Paese si deve poè presidente
ter licenziare più facildi Confindustria
mente?
Venezia
«No, si tratta soltanto di
e consigliere
concedere alle imprese
delegato
efficaci riorganizzazioni
dell’azienda
aziendali seguendo gli
di famiglia San
spostamenti della doBenedetto spa
manda, dando la possi(acque minerali)
bilità all’imprenditore
che occupa circa
chiudere rami non più
1.800 dipendenti
remunerativi per scomper un fatturato
mettere in altri che ritiedi 710 milioni.
ne più redditizi. E ciò lo
Dinastia Zanussi,
si fa senza l’articolo 18».
che vendette
Secondo Alfano la
l’azienda
misura dovrebbe ria Electrolux
guardare solo i neoassunti, non c’è rischio di
un ulteriore apartheid
nei confronti dei giovani già meno tutelati?
«Sarebbe meglio decidere per l’abolizione totale, senza fare figli e figliastri. Dare ampio mandato agli imprenditori, già gravati da un cuneo
fiscale altissimo e alle corde per la difficoltà di
accesso al credito».
Non vi basta la riforma Fornero che ha introdotto il licenziamento individuale per motivi oggettivi, impoverendo l’articolo 18?
«I costi di contenzioso sono ancora alti, come
gli indennizzi riconosciuti ai lavoratori. Qui in
Veneto centinaia di imprese sono in regime di
preconcordato. Sono sul lastrico e le procedure
di licenziamento collettivo diventano inevitabili. È un peccato perché tutto questo potrebbe
essere evitato».
Neanche il contratto unico a tutele crescenti formulato da Ichino può trovarla d’accordo?
«Si tratterebbe di una tappa intermedia, quello
che vogliamo è una totale flessibilità di uscita
per puntare davvero sul merito e sulla produttività, assumendo chi finora è ai margini».
Nella concertazione con i sindacati dovrete
pur concedere qualcosa: maggiori risorse
per la formazione dei lavoratori in esubero?
«Non abbiamo più nulla da dare, si riduca invece la spesa pubblica, mi sembra ci siamo fermati».
ROMA — Abbattere il «totem»
dell’articolo 18, ma per gradi. E
senza lacerare la maggioranza. Dopo la bufera scatenata dal pressing
di Angelino Alfano, il governo cerca la strada meno accidentata per
riscrivere «tutti insieme» lo Statuto dei lavoratori. La storia recente
insegna che il tema delle tutele e
dei licenziamenti è tra i più esplosivi, nel rapporto tra i partiti e dentro il Pd, ma l’urgenza di affrontarlo c’è e Matteo Renzi non intende
arretrare. Lo conferma la vicesegretaria democratica Debora Serracchiani quando dice che «non c’è
nessuna remora a trattare l’articolo
18» e al tempo stesso avverte:
«Dobbiamo avere la consapevolezza che non possiamo farne né una
regola ideologica di bandierina, né
un totem o un tabù». Avanti, dunque. Ma nel quadro di una riforma
siede la commissione Lavoro della
Camera, ridurre le tutele al solo licenziamento discriminatorio (come propone il centrodestra)
«equivarrebbe a introdurre la libertà di licenziare», richiesta che
Damiano giudica «irricevibile».
La tensione nella maggioranza,
dopo giorni di scontro, ancora non
si placa. Il capogruppo di Sel a
Montecitorio, Arturo Scotto, provoca il premier: «Quindi l’articolo
18 è un totem ideologico, mentre la
libertà di licenziare fa parte della
modernità di Renzi...». Il viceministro alle Infrastrutture Riccardo
Nencini, leader del Psi, invece attacca Alfano, al quale rimprovera di
«ridurre le ragioni del mondo del
La lettera
Statuto più moderno per tutelare anche i precari
di SUSANNA CAMUSSO*

Caro direttore,
bene ha fatto il presidente del
Consiglio a sgombrare il
campo da una discussione
agitata da una forza politica con un
consenso elettorale e reale minimo, con
pulsioni punitive nei confronti del mondo
del lavoro e dei più deboli, il cui solo scopo
è di ottenere quella visibilità e
concretezza che manca nell’azione
politica e nelle proposte che formulano.
L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori,
come peraltro sostengono autorevoli
economisti e imprenditori, rappresenta
una tutela per milioni di lavoratori e non
certo un ostacolo alla crescita delle
aziende e dell’economia italiana. In un
momento di forte recessione, con il rischio
di deflazione e di perdita di milioni di
posti di lavoro, agitare il tema dei
licenziamenti individuali è solo uno
scadente tentativo di richiamare su di sé
l’attenzione dei media. I problemi in cui si
dibatte il nostro Paese riguardano il
grande debito pubblico; la penuria di
investimenti privati e pubblici; la
pochezza delle risorse destinate a ricerca
e sviluppo; la scarsa competitività delle
sue imprese, troppo piccole e spesso
incapaci di produrre innovazione; la
mancanza di una politica industriale nei
settori strategici dell’economia; una
Pubblica amministrazione
impossibilitata a essere «amica» delle
imprese e dei cittadini; l’incapacità
italiana di usufruire appieno dei fondi
strutturali europei... Si potrebbe
continuare a lungo senza che l’articolo 18
rientri in questo elenco. Non c’è alcun
dubbio che il Paese sia cambiato anche se
si è trasformato più lentamente di quanto
avrebbe dovuto e di quanto la
globalizzazione dei mercati avrebbe
richiesto. Ma oggi questo nostro ritardo
più che un handicap può diventare
un’opportunità se sapremo metterci in
sintonia con il futuro. Nel nostro passato,
e per molti aspetti la responsabile del
disastro sociale ed economico dell’Italia,
ha dominato un’ideologia che in nome del
laissez-faire ha prodotto assenza di
regole, eccesso legislativo nel mercato del
lavoro, precarietà diffusa,
deindustrializzazione, impoverimento dei
ceti medi. Continuare con quella ricetta
sarebbe esiziale per il nostro Paese e per
l’Europa. Bisogna cambiare. Il presidente
del Consiglio nella sua ultima intervista
ha parlato di una revisione dello Statuto
dei lavoratori. La legge 300/1970,
nonostante l’età, continua a essere una
formidabile forma di regolazione dei
rapporti di lavoro in questo Paese.
Stravolgerla o abbandonarla
rappresenterebbe un gravissimo errore e
lascerebbe senza reali tutele milioni di
lavoratori. Potrebbe invece essere una
strada utile e percorribile una sua messa
a punto che guardi alle nuove forme di
lavoro, ai milioni di lavoratori precari, in
modo da dare loro le difese di cui oggi non
dispongono: giusto salario, maternità,
ferie, malattia, protezione contro i
licenziamenti ingiusti, ammortizzatori
sociali universali, solo per citarne alcune.
L’occasione per dare modernità alle tutele
del lavoro c’è: quella di un vero Jobs Act.
Ma insieme a un allargamento agli
esclusi delle salvaguardie, per rendere
moderno ed europeo il mondo del lavoro è
urgente un’altra grande rivoluzione: dare
applicazione agli articoli 39 e 46 della
Costituzione. Dopo l’accordo sulla
democrazia e la rappresentanza
sindacale tra Cgil, Cisl e Uil e molte delle
associazioni datoriali, prima fra tutte
Confindustria, non c’è più alcun alibi alla
non applicazione dell’articolo 39 della
Costituzione. Finirebbe, anche nel
sociale, il diritto di veto delle minoranze e
si avrebbe, finalmente, un sistema di
rapporti sindacali regolato, democratico,
con accordi riconosciuti e validati dalla
maggioranza dei lavoratori. Sarebbe un
bene e un fattore di crescita per l’intera
economia. Stabilite le regole per la
rappresentatività dei sindacati e per la
validazione degli accordi, l’applicazione
dell’articolo 46 sarebbe l’altro grande
tassello su cui innestare un percorso di
modernizzazione delle relazioni sindacali
nel nostro Paese. Con la sua attuazione si
aprirebbe anche in Italia la possibilità di
avere percorsi di reale democrazia
economica; si potrebbero varare, come in
Germania, i comitati di gestione; il
sindacato avrebbe conoscenza delle scelte
d’impresa e sarebbe compartecipe di
scelte positive per i lavoratori. Una
prospettiva che, se il governo davvero
volesse, potrebbe già essere adottata nelle
imprese a partecipazione pubblica. Se in
questa legislatura fossero varate
normative che rendano applicabili questi
due articoli della nostra Costituzione,
saremmo in presenza di una vera e
propria rivoluzione democratica nel
mondo del lavoro e di uno straordinario
concreto aiuto alla regolazione e alla
crescita della nostra economia. In una
discussione, così concepita, capace di
abbandonare il disastroso passato e
andare verso il futuro, il sindacato, la
Cgil non potrebbe che essere in prima
linea.
*Segretario generale della Cgil
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
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8
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Primo Piano
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
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Riforme La giustizia
Un piano per ridurre le Corti d’Appello
Passeranno da 26 a 20-21. Intercettazioni, regole sulla criminalità estese alla corruzione
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La lettera
Con la riforma
delle cause civili
tempi più brevi
ed efficienza
di ANDREA ORLANDO*

Caro direttore,
la lettera dell’Aiga pubblicata
ieri sul suo quotidiano coglie
un dato importante riguardo
alle misure sul processo
civile, anche per contribuire a rilanciare la
competitività del nostro Paese. Ringrazio
l’Aiga, per aver compreso lo spirito della
riforma che stiamo adottando. Non si
tratta solo di norme che incidono sul
processo civile, ma ci siamo sforzati di
delineare un complesso organico di
interventi che incidano anche sulla
organizzazione della giustizia.
Degiurisdizionalizzazione,
informatizzazione, individuazione di nuovi
moduli organizzativi del lavoro del giudice
quali la costituzione dell’Ufficio del
processo, sono quindi interventi che si
accompagnano alle scelte di revisione del
processo civile in termini di
semplificazione e razionalizzazione dello
stesso, anche introducendo momenti di
accentuata specializzazione, come nelle
materie dell’impresa e della famiglia. Le
considerazioni che la lettera sviluppa
costituiscono per questo un utile
contributo per l’azione di riforma che
vogliamo realizzare. Auspico che, in base a
ciò, si realizzino sin da subito significativi
risultati non solo in termini di complessiva
efficienza, ma anche di riduzione dei tempi
processuali. Già i dati sui risultati del
primo mese di applicazione
dell’obbligatorietà del processo civile
telematico, attraverso il quale il sistema
giustizia avrà un risparmio stimato di
circa 40 milioni di euro annui, rassicurano
in tale senso: nel procedimento per decreto
ingiuntivo telematico, dalla data di
iscrizione a ruolo al deposito telematico da
parte dell’avvocato all’emissione del
provvedimento telematico del giudice, si è
passati da 15 a 6 giorni, con una riduzione
media dei tempi di emissione presso gli
uffici giudiziari italiani rispetto al mese
precedente del 62%. Si tratta di segnali
incoraggianti, sicuramente da soli non
sufficienti, che tuttavia dimostrano come si
può cambiare e innovare. Questo risultato
indica chiaramente che accanto a termini
perentori per l’emissione dei provvedimenti
giurisdizionali, le misure di carattere
organizzativo e di semplificazione del
processo sono in grado di agire
efficacemente sulla contrazione dei tempi
delle cause. È inoltre intendimento del
Governo assicurare tutte le risorse
necessarie per realizzare il programma di
riforma sulla giustizia che stiamo
adottando, in particolare per quelle misure
che più incidono sulla riduzione dei tempi
del processo. Con questi interventi non
stiamo quindi perseguendo uno sterile
miraggio di efficientismo, bensì stiamo
realizzando un fondamentale obiettivo:
quello di operare nella direzione di una
maggiore effettività della tutela dei diritti
dei cittadini. Penso quindi che occorra
proseguire negli sforzi congiunti per
raggiungere questi obiettivi, coscienti che
con l’Avvocatura, a partire dalle
componenti più giovani, il confronto su tali
temi possa proseguire con i risultati
assolutamente proficui che sino ad oggi
abbiamo ottenuto.
*Ministro della Giustizia
ROMA — I governi Monti e
Letta hanno faticato non poco per
tagliare 30 tribunali minori con
altrettanti uffici di procura e ora,
proseguendo quella strada che ha
osato sfidare tanti localismi, il
Guardasigilli Andrea Orlando
mette mano alla geografia della
Corti d’Appello e delle Procure
generali. Sono 26, ne rimarranno
20-21. In realtà, si tratterà di creare accorpamenti: a rischio «razionalizzazione» sono le corti
delle regioni piccole (Basilicata,
Molise, Abruzzo, Umbria, Marche), che dovrebbero cedere il distretto alle regioni limitrofe. Lo
schema da seguire è quello del
Nord Ovest che, da tempo immemorabile, fa dipendere l’intera
Valle d’Aosta dalla Corte d’appello
di Torino. Una riflessione a parte,
poi, riguarderebbe la Sicilia, unica regione ad avere 4 Corti d’Appello (Palermo, Catania, Messina,
Caltanissetta). Tagli certi, infine,
per le sezioni distaccate di Taranto e Sassari mentre Bolzano, costituzionalmente tutelata, si salva.
Spiega il ministro Orlando:
«Bisogna proseguire la strada di
razionalizzazione già intrapresa
con il primo grado, superando le
criticità di quella legge delega,
anche perché l’appello è il vero
imbuto del sistema». La lunga
estate di riscaldamento che il governo Renzi ha voluto concedere
alla riforma della giustizia, annunciata il 30 giugno, si arricchi-
Le misure
La nuova geografia
dopo gli accorpamenti
Divorzio consensuale
davanti all’avvocato
Toghe amministrative
a giudizio dall’Alta corte
1
2
3
Il ministero della Giustizia
ridurrà le Corti d’Appello e
le Procure generali. Da 26,
dopo gli accorpamenti,
a 20-21: a rischio le corti
di Basilicata, Molise,
Abruzzo, Umbria e Marche
e le sezioni distaccate
di Taranto e Sassari
sce dunque di un altro tassello
con la nuova scheda pubblicata
sul sito del ministero (giustizia.it) che punta dritto al cuore
dell’organizzazione giudiziaria
presente sul territorio ancora nella sua versione ottocentesca.
La razionalizzazione degli uffici, nelle intenzioni di Orlando che
ancora ieri presidiava il ministero
Tra le misure, la
creazione nei capoluoghi
di tribunali ad hoc per
i contenziosi familiari:
il divorzio tra coniugi
consenzienti senza
figli minorenni verrà
certificato da un ufficiale
giudiziario o un avvocato
con lo staff del gabinetto e del legislativo al completo, dovrebbe
portare notevoli «economie di
scala» in termini di efficienza e di
spesa. E poi la cancellazione di
5-6 Corti d’Appello di modeste
dimensioni di fatto renderebbe
inoffensivo quel trucco contabile
varato dal Parlamento in nome
dei mille localismi (la «regola del
Le prime misure riguardo
il processo disciplinare per
i magistrati potrebbero
arrivare oggi: una sezione
disciplinare esterna,
o Alta corte, giudicherà
le toghe amministrative
e contabili. Poi si passerà
ai magistrati ordinari
tre») che impone almeno tre tribunali (microscopici) per distretto di corte d’Appello.
Con la pubblicazione della
nuova scheda, il ministro si appresta a completare la «discovery» della riforma entro il 21 agosto. Molto si è scritto sulla responsabilità civile dei magistrati,
sulla velocizzazione del processo
civile, sulla creazione in ogni capoluogo di un tribunale specializzato per le imprese e di tribunali ad hoc per il contenzioso che
riguarda la famiglia (il divorzio
tra coniugi consenzienti senza figli minorenni verrà certificato da
un ufficiale giudiziario o da un
avvocato). All’appello mancano i
testi sul Csm (sezione disciplinare esterna al consiglio, e nuovo
sistema elettorale dei togati per
arginare le correnti), sulla prescrizione e sulle intercettazioni.
Ovvero mancano i temi caldi sui
quali il Pd rischia lo scontro con
l’alleato di governo, Ncd, e con
Forza Italia interessata a non perdere il treno delle riforme. Qualcosa però già sta emergendo sulle
scelte di Orlando: sulle intercettazioni, per esempio, si è già deciso di «estendere gli strumenti
di indagine finalizzati al contrasto della criminalità organizzata
anche ai reati di corruzione e affini». E non è poco se si pensa che il
contrasto ai reati dei «colletti
bianchi» è il vero banco di prova
per la tenuta della maggioranza.
Infine, una novità sul processo
disciplinare per i magistrati, non
più «domestico», potrebbe arrivare oggi: si parte con la sezione
disciplinare esterna, o Alta corte
che sia, che giudicherà le toghe
amministrative e contabili. Un
assaggio, per poi passare ai magistrati ordinari.
Dino Martirano
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Versilia (e dintorni) capitale d’agosto
In spiaggia
Da sinistra in
senso orario:
il ministro alle
Riforme Maria
Elena Boschi
fotografata
martedì in
spiaggia al Bagno
Marzocco a
Marina di
Pietrasanta (foto
Valentina Conte/
La Nazione); il
consigliere politico
di Berlusconi
Giovanni Toti
lunedì scorso in
spiaggia a Forte
dei Marmi mentre
sorride a una
ragazza che lo ha
riconosciuto
(LaPresse); Mara
Carfagna e Daniela
Santanchè al
Twiga di Forte dei
Marmi la scorsa
estate (LaPresse)
Boschi sotto l’ombrellone
a due bracciate da Toti
Il patto del Nazareno al mare
di MARIA LUISA AGNESE
C
amminata inconfondibile e fisico
placidamente mediterraneo Maria
Elena Boschi viene paparazzata in bikini
nero mentre sfila tra gli ombrelloni color
caffelatte bordati di blu dello stabilimento Marzocco, in quel di Marina di Pietrasanta. Subito la foto di «Chi» fa esaltare il
popolo di Twitter che si abbandona a
commenti non troppo benevoli e rilancia
l’impietoso confronto di liberoquotidiano.it fra lei e Agnese Renzi in bikini bianco che ne valorizza il lato B, semmai ce ne
fosse bisogno.
Non c’è vacanza dalla pressione mediatica per la bella ministra che comunque, con quel sorrisetto da Monna Lisa
2000, ne sembra più che consapevole anche se ha scelto un contesto di relax familiare, con genitori, fratello e cognata
(freschi sposi). Familiare ma non troppo
visto che quest’anno quella fetta di alta
Toscana intorno a Forte dei Marmi si rivela molto adatta alle vacanze mordi e
fuggi degli italiani, ma soprattutto attira
politici dell’uno e l’altro schieramento,
in equilibrio bipartisan: la piddina Simona Bonafè, eurodeputata record di voti,
se ne sta a Viareggio, il capo gruppo di Fi
al senato Paolo Romani ha preferito Forte
dei Marmi. E così il patto del Nazareno
continua in Versilia: come se si fossero
dati appuntamento piddini e forzaitalioti
per non smettere di lavorare, per quanto
in clima vacanziero, intorno a quell’accordo del 18 gennaio 2014 siglato nella
sede del Pd a Roma fra Silvio Berlusconi
e Matteo Renzi ancora sindaco di Firenze. Ogni stagione politica ha i suoi luoghi
di vacanza elettivi e la nouvelle vague ha
trovato un’area adatta agli spiriti non
ideologici del momento. Un’area lunga e
multiforme che si distende sulla costa
toscana dall’ancora ligure Bocca di Magra a Viareggio. spiaggia elettiva della famiglia Renzi dove ogni tanto ancora
compare a razzo anche lui. Ma questa
Versilia allargata comprende zone diverse come la più popolare Marina di Massa,
le aree snob di Pietrasanta e la storica
Forte dei Marmi, covo di nomi prestigiosi ieri e oggi.
Proprio sulla spiaggia tra il Forte e Marina di Pietrasanta si erano viste la scorsa
estate le prove generali di conciliaboli
marini, con l’habitué Daniela Santanchè
che in copricapo texano riceveva sul suo
lettino al Twiga Mara Carfagna, una
chiacchierata sotto l’ombrellone che
aveva suscitato molte curiosità. Oggi le
occasioni si moltiplicano: racconta così
le sue giornate Giovanni Toti, consigliere
speciale del Cavaliere, che è cresciuto a
Marina di Massa dove i suoi genitori
hanno per lungo tempo avuto e gestito
l’Albergo Excelsior, ma ora si è trasferito
più a Nord, verso Montemarcello, sempre però continuando a scorrazzare in
zona su e giù sulle strade della litoranea
verso i suoi incontri bipartisan: «Siamo
tutti qui, tutti sotto l’acqua» racconta.
«Ho appena sentito la Bonafè e ci siamo
accordati per un dibattito. Stasera devo
vedere Adriano Galliani e domani Mauro
Crippa, direttore informazione Mediaset, che sono a Forte dei Marmi. Nei
prossimi giorni sento Paolo Romani».
Auguri, e buone vacanze!
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Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Primo Piano 11
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
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Medio Oriente Senza pace
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — Gli artificieri di Gaza lavorano senza
protezione in un campo di calcio dove accatastano i missili, i
colpi di artiglieria sparati dagli
israeliani e i razzi lanciati dai
miliziani palestinesi che ricadono dentro la Striscia. Gusci
vuoti o bombe che ancora possono uccidere. Ieri mattina Hazem Abu Murad, il capo della
squadra, racconta il suo mestiere a un gruppo di giornalisti:
l’italiano Simone Camilli, i palestinesi Ali Abu Afasha e Atem
Moussa lo seguono mentre riceve le telefonate allarmate delle famiglie che scoprono un fusto di metallo nel campicello
coltivato a pomodori, lo filmano e fotografano quando disinnesca i detonatori.
Videomaker
Simone Camilli, 35 anni,
di Pitigliano,
fotografato a
Gaza nei giorni scorsi. Lavorava per
l’Associated
Press, viveva a
Beirut. E’ morto seguendo
un gruppo di
artificieri, addestrati dagli
europei, che
Israele considera parte di
Hamas
(Pitarakis/Ap)
I raid e la tregua
«Tregua di 5 giorni». Ma
Israele risponde con i raid
ai lanci di razzi da Gaza
L’ordigno è un proiettile sparato da un carrarmato vicino ai
palazzoni di Beit Lahiya, nel
Nord del corridoio di sabbia
stretto tra Israele, l’Egitto e il
mare. Viene portato nel deposito improvvisato, gli uomini della squadra cominciano a smontarlo. C’è una prima esplosione,
ne innesca altre cinque, il gruppo viene investito dalle schegge: Camilli, Abu Afasha, Abu
Murad e altri due artificieri restano uccisi, Moussa viene trasportato ferito in ospedale.
I tre reporter stavano lavorando per l’agenzia Associated
Press, che quest’anno ha perso
anche Anja Niedringhaus, la fotografa ammazzata il 4 aprile in
Afghanistan. Camilli, 35 anni,
veniva a Gaza con la sua videocamera da quasi un decennio,
aveva seguito il rapimento del
caporale israeliano Gilad Shalit
nel 2006, il golpe di Hamas un
anno dopo, i conflitti che ne
erano seguiti: quello tra il 2008
e il 2009, gli otto giorni di guerra alla fine del 2012. Alla Striscia
aveva dedicato un documentario. «Era come un fratello per
me — commenta Najib Jobain,
che guida i producer locali dell’Ap —, mi aveva detto di essere
felice di essere qui a mostrare
questa storia. Gli avevano chiesto: “Preferisci andare a Erbil
con i peshmerga o a Gaza?”.
Aveva risposto: Gaza». In volo
verso la Corea del Sud, papa
Francesco ha invitato a pregare
per Simone, «morto mentre fa-
Riprendeva gli artificieri a Gaza
Simone ucciso da un’esplosione
L’iniziativa
Il reporter Camilli e il proiettile israeliano trovato in un campo
Le parole del papà

Il suo lavoro
Andava in zone
di guerra per
passione, perché
ci credeva davvero
ceva il suo lavoro».
I 70 artificieri comandati da
Abu Murad sono inquadrati
nelle forze di polizia controllate
da Hamas. La squadra è nata
prima che i fondamentalisti
strappassero con le armi la Striscia al Fatah del presidente Abu
Mazen, era riuscita a ricevere
l’addestramento da esperti europei. Adesso l’esercito israeliano li considera obiettivi legittimi, parte delle truppe irregolari
fondamentaliste, così hanno
approfittato dei tre giorni di
cessate il fuoco cominciati martedì per individuare e rimuovere le bombe disseminate in
quasi un mese di combattimenti.
I mediatori egiziani stanno
cercando di ottenere altro tempo per raggiungere un accordo
di lunga durata: Hamas chiede
che Israele tolga il blocco economico e apra i valichi, il governo di Netanyahu invoca il disarmo dell’organizzazione. Intanto, allo scadere della tregua alla
mezzanotte di ieri, i negoziatori
palestinesi al Cairo hanno annunciato un’intesa con Israele
per estendere il cessate il fuoco
di cinque giorni. Ma la nuova
tregua — non confermata dallo
Stato ebraico — è stata subito
infranta: in risposta ai razzi,
Israele ha lanciato almeno
quattro raid sulla Striscia.
Abu Murad aveva calcolato
prima di morire che nella Striscia sono disperse almeno duemila munizioni inesplose.
«Certo che ho paura — aveva
ammesso a Hugh Naylor del
giornale The National — e mia
moglie pure. Ma sa che è un lavoro importante e prega per
me». Rahed Taysir Al Hom guidava la squadra per il Nord di
Gaza. Tre giorni fa aveva detto al
quotidiano Guardian: «Ogni
volta che esco, mia moglie si
aspetta che io ritorni in una bara».
Davide Frattini
@dafrattini
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Famiglia La vacanza in Toscana con la figlia, poi in missione
Le sue foto
La passione della sua vita
dal Kosovo a Beirut
Il padre: «Siamo fieri di lui»
ROMA — «Dateci il tempo di raccogliere le idee...». La voce femminile al
citofono è gentile, ma ferma. La notizia
della morte di Simone Camilli a Gaza è
arrivata da pochi minuti a casa del giovane videoreporter romano dell’Associated Press. La famiglia è sconvolta, si
organizza. Si prepara al lungo viaggio.
«Partiamo subito e ci andiamo a riprendere Simone», spiega il padre Pier Luigi, sindaco di Pitigliano (Grosseto) ma
già ex vice direttore della Tgr Rai e direttore della Scuola di giornalismo Sant’Orsola Benincasa di Napoli. Un collega
del figlio. È lui il primo a scendere nel
cortile del palazzo sulla circonvallazione Gianicolense per parlare con i gior-
nalisti. Ha le lacrime agli occhi.
«Sono fiero di mio figlio - racconta -,
aveva questo mestiere nel sangue. La
settimana scorsa siamo stati in vacanza
in Toscana, con la moglie olandese e la
figlia di tre anni, una bambina bellissima (vivono a Beirut). Pochi giorni fa ricorda ancora - l’ho sentito per telefono. Gli ho detto di stare attento, come
sempre. Lui mi ha risposto: “Tranquillo
papà, qui è tutto a posto”. Nessuno lo
aveva mai costretto ad andare in zone di
guerra, eppure ha girato il mondo, tutti
posti pericolosi: Kosovo, Libano, Georgia. Non lo faceva per necessità, come
capita a tanti giovani giornalisti, ma per
passione, perché ci credeva davvero».
Su Facebook qualcuno ha aperto una
pagina di solidarietà - «Comunità Simone Camilli» -: sull’homepage c’è la
foto del reporter che riprende alcuni
soldati che bivaccano sotto un ponte.
La Rete è piena di immagini di Simone,
ex studente del liceo scientifico Morgagni a Villa Pamphili: davanti alle rovine
dei palazzi bombardati, affacciato al
balcone di un edificio con le colonne di
fumo come sfondo. «Io lo ricordo sempre con i capelli ricci e lo zainetto sulle
spalle — racconta un vicino di casa —,
anche adesso era così, le poche volte
che tornava a casa».
La svolta nella sua vita è arrivata
mentre frequentava l’università La Sa-
Dall’alto: una foto di
bambini che giocano
con un proiettile
scattata da Simone a
Gaza, e due immagini
tratte dal suo
documentario «About
Gaza», girato tre anni
fa con Pietro Bellorini
pienza. Uno stage all’Ap. Era il 2005. Il
suo primo servizio: assistere i fotografi
dell’agenzia durante la malattia di papa
Wojtyla. L’anno successivo, il trasferimento nella sede di Gerusalemme.
«Aveva la passione per raccontare le
storie della gente e voleva sempre essere dove c’era la notizia, voleva imparare
ogni cosa ed essere il primo», racconta
Maria Grazia Murru, senior producer di
Ap a Roma, che aggiunge: «Mi mancheranno il suo entusiasmo, il suo accento
romano e il suo sorriso». L’amica Diaa
Hadid, sua collega in Israele, ricorda
quanto fosse «caloroso, gentile, divertente. Fumava una sigaretta dietro l’altra, ma non trovava mai il suo accendi-
no. Era sempre pronto per un’avventura». Aveva seguito le dimissioni di Benedetto XVI, coperto il naufragio della
Costa Concordia, rischiato la vita in Siria e in Iraq per raccontare l’esodo dei
profughi e l’avanzata dell’Isis. Najib Jobain, chief producer di Ap a Gaza, rivela: «Gli era stato chiesto se volesse tornare in Iraq o a Gaza. E lui ha risposto:
“Andrò a Gaza”». La conosceva bene. Le
aveva dedicato un documentario. E
sempre con la telecamera in mano, ieri
mattina, si è presentato nel campo di
calcio di Beit Lahya per il suo ultimo
servizio.
Rinaldo Frignani
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La fiaccolata
di Livorno
«Ora basta
vendere armi»
LIVORNO – Una fiaccolata
organizzata da Arci e Anpi,
la bandiera per la pace che
sventola dalla balaustra del
municipio e un sindaco
pentastellato, Filippo
Nogarin, in prima fila
contro tutte le guerre e
nella battaglia per bloccare
la vendita di armi e
riconvertire tutte le
fabbriche che le
producono. Quella che si è
svolta ieri sera a Livorno
non è stata soltanto una
delle tante manifestazioni
per la pace. E dopo lo
striscione appeso per
diversi giorni nel centro
della città che definiva
Israele uno Stato terrorista
e le sue rappresaglie ai
razzi di Hamas un
genocidio, in tanti l’hanno
considerata un’appendice a
quell’episodio destinata a
suscitare nuove
polemiche. Tutta colpa di
alcune frasi contenute nel
manifesto degli
organizzatori che, oltre a
reclamare il
riconoscimento dello Stato
della Palestina e il ritiro di
Israele da tutti i Territori
occupati, chiedono «la
sospensione della
cooperazione militare e la
vendita di armi a Israele e
nella regione con governi,
fazioni politiche e religiose
in guerra o che violino i
diritti o i trattati
internazionali». Una
richiesta che trova
favorevole, anche se
implicitamente, il sindaco
Cinque Stelle di Livorno.
«Certo che sono
favorevole, le armi vanno
bandite a livello mondiale,
— conferma Nogarin — le
fabbriche che le
costruiscono riconvertite e
dunque non devono essere
vendute a nessuno. Stato
d’Israele compreso».
Marco Gasperetti
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12
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
#
Esteri
Iraq A Erbil 130 militari. Il piano per salvare i civili sul monte Sinjar
Primi marines tra gli yazidi
per preparare i soccorsi
Gli Usa allargano la missione
Obama valuta l’invio di truppe di terra
Altri soldati americani, altri
aerei, quindi armi. L’operazione
recupero per salvare 30 mila
yazidi in Kurdistan entra in una
nuova fase. E dopo i lanci di
aiuti da parte dei velivoli angloamericani si lavora alla creazione del corridoio umanitario.
Che va difeso dall’Isis. Con i
raid aerei, rafforzando i curdi e
con l’impiego (possibile) di forze terrestri Usa. Ecco la seconda
parte del piano. Con Washington che scivola inesorabilmente verso un impegno sempre più ampio in Iraq.
Benjamin Rhodes, uno dei
consiglieri per la sicurezza del
presidente, non ha escluso che i
militari americani siano schierati in Kurdistan per proteggere
un ponte aereo per l’evacuazione dei civili dai monti curdi.
Nell’intenzione della Casa Bianca non dovrebbero combattere i
jihadisti, però è chiaro che il rischio di uno scontro diretto esiste. Se i mujahedin apriranno il
fuoco, gli uomini del contingente americano dovranno reagire. E’ stato lo stesso Rhodes
ad evocare questa possibilità.
Gli Stati Uniti hanno intanto
inviato altri 130 militari, in gran
parte marines e membri delle
forze speciali, per valutare la
crisi umanitaria e organizzare i
soccorsi. Un incremento che
porta a un migliaio il numero di
«consiglieri» statunitensi in
Iraq. Una piccola avanguardia
di una ventina di forze speciali
ha raggiunto, già ieri, a bordo
di elicotteri, una vecchia base
nella zona di Sinjar e nel giro di
24 ore ha condotto una prima
stima del numero e delle condizioni dei profughi. Con loro un
team di Sas britannici.
Secondo indiscrezioni il Pentagono sta valutando l’impiego
di elicotteri e Osprey per evacuare parte dei fuggiaschi. Un
grande ponte aereo in un teatro
geografico difficile.
Tutto adesso all’esame del
presidente, chiuso in un sentiero angusto. Vuole dare una mano ai curdi senza farsi invischiare — ancora una volta —
nella guerra in Iraq. Missione,
quasi, impossibile. I generali lo
sanno: le sole incursioni aeree
non possono piegare l’Isis. E
anche gli equipaggiamenti annunciati per il Kurdistan non
coprono tutte le esigenze.
In recenti contatti i curdi
hanno inviato a Washington la
lista della spesa: vogliono missili anti tank Javelin, visori notturni di ultima generazione, corazzati moderni, droni e persino sistemi per la difesa antiaerea. Una richiesta quest’ultima
In campo
Nell’intenzione della Casa
Bianca le truppe di terra non
dovrebbero combattere con
i jihadisti, ma il rischio esiste
Il bivio
Il presidente al bivio:
vuole aiutare i curdi
senza farsi invischiare
in una nuova guerra
Vittime
Gli aiuti ai
bimbi yazidi.
Bottiglie
d’acqua e
pochi viveri.
Sono i più
piccoli le vittime della
tragedia irachena
un poco sospetta, visto che
l’Isis per il momento non dispone di velivoli. La Cia vedrà
cosa fare, tenendo conto dei timori di Bagdad e di Ankara decisamente ostili a un Kurdistan
super armato.
In attesa che la Casa Bianca
deliberi, i curdi riceveranno
materiale bellico importante
dalla Francia — ieri c’è stato un
annuncio ufficiale — e dalla
Germania che ha promesso elmetti, apparati di comunicazio-
ne e veicoli blindati. Parigi non
ha atteso eventuali decisioni
dell’Unione Europea che dovrà
affrontare la crisi nel corso di
una riunione prevista per venerdì. Possibile che anche l’Italia segua l’esempio dell’Eliseo.
Molto attivi i britannici. Il
premier David Cameron ha accorciato le vacanze in Portogallo per rientrare a Londra dove
ha presieduto un vertice d’urgenza. Londra, che ha già partecipato alla prima fase dei soc-
corsi con un paio di C-130, ha
annunciato di aver trasportato
munizioni «dell’epoca sovietica» in Kurdistan. Quindi ha rischierato dei caccia Tornado a
Cipro. Secondo la spiegazione
ufficiale faranno ricognizione
sul Kurdistan, ma è evidente
che il profilo potrebbe cambiare in base alle esigenze. Imminente l’arrivo di alcuni elicotteri da trasporto Chinook, utili allo sgombero dei civili. Gli aus t r a l i a n i , i nve c e , h a n n o
promesso due cargo C-130.
L’intervento è accompagnato
da un’intensa attività di intelligence. Quella americana ha avvertito che l’Isis ha riadattato le
tattiche e i movimenti nella
speranza di ridurre l’impatto
degli attacchi aerei. Un nemico
molto mobile che combina la
velocità dei pick-up armati con
il potere di fuoco dei cannoni e
lanciarazzi a lunga gittata.
Guido Olimpio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Esteri 13
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
#
Reportage Giunto a Erbil il cardinale Filoni. Nella capitale attentato vicino alla casa del premier designato
Il grido dei cristiani in fuga:
«Aiutateci a venire in Occidente»
«Distrutto tempio degli yazidi». L’Isis: rapiti 100 donne e bambini
DAL NOSTRO INVIATO

Zio Sam e il Pkk «terrorista»,
matrimonio di convenienza
S
ono curdi anche loro ma rispetto ai loro fratelli che
vivono nel versante iracheno sono più tosti. Per il
semplice fatto che dagli Anni ‘80 non hanno mai smesso di
combattere contro i turchi. E da oltre un anno se la vedono
con gli islamisti. Parliamo dei separatisti del Pkk, il Partito
dei lavoratori curdo attivo tra Turchia e Siria. Sono stati
loro a correre in aiuto degli yazidi a Sinjar, facendo scudo ai
profughi e ingaggiando scontri con l’Isis. Ieri si
segnalavano movimenti del Pkk verso Lalish, altra zona
sensibile, così come sono stati avvistati combattenti del
Pjak, i curdi d’Iran, di fatto «gemellati» con quelli di
Turchia. Tenaci, bene addestrati, c’è bisogno di loro e per
questo tutti tollerano il loro passaggio, anche se li
osservano con sospetto.
In una crisi dove ormai le alleanze si sono capovolte e gli
Usa sono di fatto «amici» dell’Iran per contrastare la marea
jihadista, c’è un corollario interessante. Washington si
trova al fianco del Pkk, gruppo che considera «terrorista».
Oggi i droni Predator lanciano raid che di fatto «coprono» le
spalle alla coalizione di peshmerga curdi, dunque anche a
quelli venuti dalla Turchia. E pensare che solo un paio
d’anni fa, sempre i droni Usa hanno raccolto nel Sudest
turco dati sul Pkk poi passati ad Ankara. Allora erano altre
le priorità mentre il Califfo doveva ancora apparire.
G. O.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ERBIL — Fine della corsa per le migliaia
di cristiani profughi nei centri di accoglienza organizzati dalle chiese in Kurdistan.
«Cosa facciamo adesso qui? Nelle nostre case non torniamo. Basta con i pazzi dell’estremismo musulmano! L’unica alternativa resta l’emigrazione», dicono praticamente in coro. Nelle aule della scuola elementare Hikmah (saggezza) dormono
distribuiti una ventina per classe: materassi
per terra e giochi di bambini negli angoli
con le valigie usate come armadi. I banchetti di legno sono stati accatastati nei corridoi, le stanze della direzione trasformate in
cucine, i bagni tenuti puliti da squadre di
volontari che si danno il turno. In tutto 579
persone, in maggioranza donne e bambini,
scappati di fronte all’avanzata delle brigate
islamiche del cosiddetto Califfato. Arrivano
soprattutto da Qaraqosh e dai villaggi vicini
nella piana di Ninive, ma anche da Mosul e
dalle sue zone meridionali. Una decina i
centri a Erbil per le migliaia in fuga. Ieri vi si
è recato in visita anche l’inviato personale
del Papa, il cardinale Fernando Filoni. E per
gli sfollati la sua presenza ha scatenato una
domanda centrale: «Il Papa ci aiuterà a ottenere un visto per andare in Occidente?».
Vengono a dirlo spontaneamente. Specie
coloro che sono fuggiti da Mosul, dove hanno vissuto in presa diretta la violenza intollerante degli estremisti islamici, appaiono
traumatizzati. Qualcuno ha in tasca o sul telefonino le fotografie di parenti e amici torturati e uccisi dalle squadracce del Califfato.
Un padre mostra quella del figlio di 8 anni
ammazzato con un colpo alla testa. Un altro
quella del fratello crivellato di proiettili. E’
una società brutalizzata. Per comprenderla
aiuta guardare i tweet e i messaggi postati
sulla Rete dai militanti islamici. Le foto delle fucilazioni in serie sono la regola. Appaiono in aumento quelle delle decapitazioni,
ultimamente di decine (forse centinaia) di
giovani appartenenti a due tribù sunnite
nella zona di Tal Afar, che a loro dire avrebbero «tradito» passando dalla parte dei peshmerga curdi. Le immagini degli orrori in
Siria sono mischiate a quelle più recenti in
Iraq. Si vedono decapitati della comunità
degli yazidi e alcuni siriani fucilati dopo che
avevano cercato di fuggire travestiti da donna dalla cittadina di Deir Al Zohor. Non stupisce che di fronte a questi orrori i profughi
La mappa
Legenda
TURCHIA
bombardamenti Usa
Lalish
Sede del tempio
yazida distrutto ieri
lanci di aiuti umanitari
aree controllate dall’Isis
avanzamento ad agosto
avanzamento a giugno
avanzamento ad aprile
SIRIA
Regione
autonoma
curda
IRAN
Dahuk
Monte Sinjar
Mosul
Qaraqosh Erbil
Gwer
1,2
milioni
di sfollati nel Paese
dei quali
Makhmur
Kirkuk
400
mila
rifugiati nella
provincia
di Dahuk
Baiji
Tikrit
Jalawla
E tanti sopravvissuti sono disidratati, denutriti, debolissimi. Siamo di fronte a una
tragedia che ricorda quelle dei prigionieri
nei campi di concentramento in Bosnia,
mostrano sintomi simili a quelli incontrati
dalle truppe Alleate che liberavano i campi
di sterminio tedeschi», aggiunge. L’operazione è top secret. Pare comporti un attacco
via terra contro le avanguardie del Califfato
che circondano il gruppo montuoso da
Nord. Ciò permetterebbe l’apertura di un
nuovo corridoio umanitario più diretto,
senza dover passare in territorio siriano.
Sono stati approntati nuovi campi di tende
nella zona confinante con la Siria a Faysh
Khabur, sino a Dahuk e Zakho.
A Bagdad le speranze per l’avvio di una
soluzione militare e politica stanno nel frattempo crescendo. L’era di Nouri al Maliki
pare segnare il passo. Il premier, considera-
«Operazione top secret»
Le forze occidentali potrebbero
attaccare via terra le
avanguardie del Califfato che
circondano la catena di Sinjar
CORRIERE DELLA SERA
Fonte: Bbc
In fuga Cristiani fuggono da Qaraqosh assediata dall’Isis (Afp)
di Erbil siano risentiti contro chi, nella loro
Chiesa, cerca di trattenerli.
Traumatizzati anche più dei cristiani sono gli yazidi. La loro tragedia è ancora in
pieno svolgimento. Un comandante dell’Isis ha confermato ieri alla Cnn che un
centinaio di donne e bambini yazidi sono
stati rapiti e portati a Mosul «per convertirli
all’Islam». La stampa irachena segnala che
il loro tempio maggiore sarebbe stato distrutto. Sembra che oltre 20 mila siano ancora intrappolati sulle cime alte oltre 1.200
metri della catena montuosa di Sinjar. Da
ieri pomeriggio le Nazioni Unite assieme ai
guerrieri curdi, le forze americane sul campo e adesso anche l’aviazione inglese, hanno intensificato lo sforzo per l’evacuazione.
«Sappiamo che è terribilmente tardi. Ma
forse nelle prossime ore riusciremo ad evacuare i sopravvissuti. E’ in corso un ponte
aereo, stiamo cercando anche di finalizzare
un corridoio umanitario da Nord», ci dice
di fretta Marzio Babille, coordinatore Onu
in Iraq. «Da oltre una settimana decine di
migliaia di civili sono sulle montagne senza
nulla. Potrebbero esserci migliaia di morti.
to dai più come causa prima delle divisioni
che lacerano l’Iraq, ancora resiste al suo posto. Ma le sue ore sembrano contate. L’ampio consenso per la figura di Haider al Abadi, designato dal neopresidente Fouad Massoum a formare la prossima coalizione di
governo, appare rassicurante. Addirittura
Washington, Teheran, Riad e larga parte
della comunità internazionale guardano
unanimemente a lui come il leader sciita
destinato a riannodare il dialogo con le
grandi tribù sunnite. Se ciò avvenisse, le
colonne del Califfato si troverebbero isolate
in casa propria. E’ stata infatti la politica
settaria pro sciita di Maliki che negli ultimi
anni ha spinto anche i sunniti moderati
nelle braccia degli estremisti. Non è dunque
strano che il tasso di violenza nella capitale
sia in crescita. Ieri una trentina di persone
ha perso la vita in quattro attentati. Uno di
questi ha sfiorato l’abitazione privata di al
Abadi. E’ la figura chiave negli equilibri interni e regionali, sono in tanti a volerlo eliminare.
Lorenzo Cremonesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A Martha’s Vineyard La stampa aspetta la foto dell’abbraccio sull’isola, tradizionale luogo di vacanza dei leader degli Stati Uniti
Una spiaggia per due: Hillary e Obama provano a far pace
Disgelo dopo la polemica
tra il presidente e l’ex first lady
(che ora vuole sostituirlo)
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK — In Main Street
non si fa che parlare degli ospiti
illustri di questi giorni. Nei ristoranti l’eccitazione porta a
trovate discutibili come i menù
storpiati con la carne coi broccoli che diventa «Beef and Barack-oli». L’isola di Martha’s Vineyard al largo di Cape Cod, costa del Massachusetts, è abituata agli ospiti illustri, essendo da
sempre il «buen retiro» estivo
(insieme a Nantucket, l’isola
«gemella» e non molto lontana)
dei tycoon di Wall Street, dei
ricchi di Boston e anche di molti presidenti. Qui venivano i
Clinton. Qui è venuto in vacanza per cinque anni anche Barack
Obama che è sull’isola ormai da
diversi giorni e ne sta sconvolgendo le abitudini battendo, col
suo corteo di suv neri blindati,
circoli del golf e ristoranti.
Ma neanche qui avevano mai
visto contemporaneamente un
presidente e una ex first lady
che potrebbe diventare il successore di Obama alla Casa
Bianca. Hillary Clinton è venuta
per una festa di vecchi amici alla quale è presente anche il presidente. Alle sei di pomeriggio,
mezzanotte in Italia, al Farm
Neck Golf Club di Oak Bluffs è
iniziato il party per festeggiare
gli 80 anni di Ann Dibble Jor-
L’incontro
Alle sei di pomeriggio, al
Farm Neck Golf Club si
sono incontrati alla
festa di Vernon Jordan
dan, moglie di Vernon Jordan:
un avvocato nero che è stato
uno dei principali broker del
potere del Partito democratico
ed è stato consigliere di Bill
Clinton durante la sua presidenza. Ma i Jordan sono anche
buoni amici degli Obama: Ann
Dibble, tra l’altro, è cugina di
Valerie Jarret, la più stretta collaboratrice del presidente.
L’evento, che sarebbe stato
comunque di grande appeal
mondano, è diventato un appuntamento politico di prima
grandezza dopo la ruvida intervista a The Atlantic nella quale
la possibile candidata alla Casa
Bianca nelle elezioni del 2016
critica a più riprese la politica
estera rinunciataria di Barack
Obama del quale, pure, è stata il
Segretario di Stato fino a un anno e mezzo fa. Chi si aspettava
scintille certamente resterà deluso. Dopo qualche cannonata
scambiata dai consiglieri dei
due opposti fronti, la Clinton ha
telefonato al presidente per
spiegargli che le cose dette nell’intervista non andavano inter-
pretate come una critica alla Casa Bianca. Del resto, a parte i rilievi sul mancato intervento in
Siria (Hillary è stata sempre favorevole ad armare i ribelli anti
Assad e non ne ha mai fatto mistero) e la battuta sul primo
precetto della politica estera
obamiana («la politica estera si
fa con principi che danno un
ordine e “non fare cose stupide”
non lo è»), nella conversazione
con Atlantic l’ex first lady ha
più volte elogiato Obama e le
sue politiche. Ma alla Casa
Bianca non l’hanno presa affat-
to bene: i portavoce della presidenza hanno minimizzato, dicendo di non vedere alcun incidente, ma David Axelrod, lo
stratega delle vittorie elettorali
di Obama che rimane a lui vicinissimo, ha sfoderato il rasoio:
«Non fare cose stupide (il “co-
mandamento” presidenziale,
criticato da Hillary, ndr) significa non fare cose come occupare
l’Iraq, una mossa che si è rivelata disastrosa». Chiaro il riferimento di Axelrod alla scelta di
Hillary Clinton che, da senatrice
democratica, votò a favore della
decisione del presidente repubblicano George W. Bush di invadere il Paese allora governato da
Saddam Hussein.
La Clinton, che nel suo ultimo libro, «Hard Choices», riconosce che quella sua scelta fu
sbagliata, è così corsa ai ripari:
ha telefonato al presidente e ha
fatto dire al suo portavoce di
non vedere l’ora di abbracciarlo
sull’isola. Arriverà nella notte
l’immagine dell’abbraccio pacificatore? Ieri sera, ai giornalisti
che chiedevano di poter riprendere la scena, uno dei portavoce
della Casa Bianca di stanza alla
residenza estiva ha dato una risposta tra l’ironico e il seccato:
«Volete l’abbraccio? Siete proprio gente amabile».
Massimo Gaggi
Ristorante Barack Obama saluta i fotografi all’uscita da un ristorante di Martha’s Vineyard
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14 Esteri
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Diplomazia Il pressing del Vaticano che chiede di condannare i crimini compiuti dall’Isis
«Intervenite»
L’appello di Bergoglio all’Onu:
«Fermare la tragedia umanitaria»
La Santa Sede ai leader musulmani: sconfessate il Califfato
Negli ultimi due giorni è
partita — forse in ritardo —
un’offensiva della Chiesa Cattolica contro i crimini del Califfato: il Papa che scrive al
segretario generale dell’Onu,
le conferenze episcopali
d’Europa che chiedono l’intervento del Consiglio di Sicurezza, il Consiglio vaticano
per il dialogo interreligioso
che — a nome del Papa —
pone ai leader musulmani
l’esigenza di sconfessare i fa-
natici del Califfato.
Soprattutto quest’ultimo
— compiuto dal Consiglio
presieduto dal cardinale
Jean-Louis Tauran — è un
passo nuovo nel contenuto e
nel linguaggio e segna una
tappa nelle iniziative vaticane verso l’Islam. La novità
consiste nel nominare i fatti e
i loro responsabili e nel chiedere a tutti di reagire. Si tratta
di una dichiarazione che
elenca in dettaglio gli «atti
criminali indicibili» delle milizie del Califfato, descrivendoli in undici paragrafi e ponendo l’esigenza di una presa
di «posizione chiara e coraggiosa da parte dei responsabili religiosi, soprattutto musulmani».
E ancora: «Tutti devono
unanimemente condannare
senza alcuna ambiguità questi crimini e denunciare l’invocazione della religione per
giustificarli». La forza del
messaggio è evidente nella
segnalazione della «esecrabile pratica della decapitazione,
della crocifissione e dell’impiccagione di cadaveri nelle
piazze pubbliche»; nell’additare al mondo la «barbara
imposizione della pratica
dell’infibulazione»; nella descrizione della «violenza
abietta finalizzata a terrorizzare la gente per costringerla
ad arrendersi o a fuggire». Un
linguaggio schietto e forte,
La richiesta
«Denunciare l’uso
della religione per
giustificare i crimini.
No alla violenza che
ha come scopo
costringere la
gente a fuggire»
che ricorda quello usato da
papa Benedetto nella «lezione» di Ratisbona (settembre
2006).
Rientra invece nella tradizione l’appello dei «vescovi
europei» al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché «prenda delle decisioni
che pongano fine a questi
atroci atti». Ispirata al linguaggio già noto degli atti
papali è anche la lettera di
Francesco al segretario generale dell’Onu, mirata a «incoraggiare tutti gli organi competenti delle Nazioni Unite, in
particolare quelli responsabili per la sicurezza, la pace, il
diritto umanitario e l’assistenza ai rifugiati, a continuare i loro sforzi in conformità con il preambolo e gli
articoli pertinenti della Carta
delle Nazioni Unite».
Luigi Accattoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In fuga
La fila immensa di
sfollati della
comunità
yazida che
ha lasciato le
proprie case
in Iraq e attraversa il
confine con
la Siria all’altezza del
ponte di
Fishkhabur.
Sono circa
40 mila gli
yazidi vittime
della furia dei
miliziani dell’Isis. Una comunità che
rischia di
sparire dall’Iraq
Nigeria
Ebola, suora fugge
dalla quarantena
La prima volta di un Papa nei cieli della Cina
Francesco è partito ieri pomeriggio da Roma per atterrare stamattina a Seul, quando in Italia
erano le 3.30 di notte, dopo essere
stato il primo Papa della storia a
sorvolare la Cina. La circostanza è
più di una curiosità. Nei soli due
precedenti viaggi di un Pontefice
in Corea del Sud, i voli di Giovanni
Paolo II non ebbero il permesso di
Pechino, tanto che nell’84 l’aereo
papale seguì la rotta polare con
scalo in Alaska e nell’89 attraversò
per la prima volta i cieli dell’Unione Sovietica, un altro segnale di
dialogo, con tanto di telegramma a
Gorbaciov. Ma il primo viaggio di
Francesco in Asia va ben oltre il
precedente di Wojtyla, il suo significato profondo risale nei secoli.
Bergoglio tornerà nel Continente a
gennaio, nel viaggio che lo porterà
in Sri Lanka e nelle Filippine, l’Asia
è una priorità del suo Pontificato.
E sullo sfondo, per il primo Papa
gesuita della storia, c’è proprio Pe-
chino. Nel ricordare la figura di
Matteo Ricci, autore del trattato in
cinese «Sull’amicizia», padre Federico Lombardi ricordava tempo
fa «la storia d’amore tra la Compagnia di Gesù e la Cina». Francesco
Saverio, inviato in Oriente nel
1540 da Ignazio di Loyola, muore il
3 dicembre 1552 nell’isola di Sanciano, guardando a due miglia di
distanza quel «Regno di Mezzo»
nel quale padre Ricci riuscirà ad
entrare nel 1583 fino a passarvi il
resto della vita, raggiungere Pechino ed essere il primo straniero
ad essere sepolto in terra cinese,
nella capitale.
La storia dirà se il confratello
Bergoglio riuscirà ad essere il primo Papa a visitare la Cina. In questi mesi si è parlato di trattative
sottotraccia, di certo la diplomazia
non si è mai interrotta nonostante
le mille difficoltà. E lo stesso Francesco, a marzo, ha rivelato nell’intervista al direttore del Corriere,
Ferruccio de Bortoli: «Siamo vicini
alla Cina. Io ho mandato una lettera al presidente Xi Jinping quando
è stato eletto, tre giorni dopo di
me. E lui mi ha risposto. Dei rapporti ci sono. È un popolo grande
al quale voglio bene».
Viaggiatori
Il gesuita
Matteo
Ricci, il
gesuita che
«scoprì»
la Cina
Wojtyla
Pechino gli
negò il
permesso
di sorvolare
la Cina
Il viaggio di cinque giorni in Corea del Sud, fino a lunedì, rappresenta solo una tappa. L’occasione è
la giornata asiatica della gioventù,
oltre a una novantina di vescovi
partecipano ragazzi di 23 Paesi e
anche giovani di Hong Kong, e
proprio per questo Francesco si rivolgerà «a tutto il Continente», ha
spiegato il Segretario di Stato Pietro Parolin: «La gioventù rappresenta il futuro, quindi il Papa si rivolge al futuro dell’Asia». Il Papa
visiterà cinque città, pronuncerà
undici discorsi tra i quali, ed è una
novità, quattro in inglese. Se il primo giorno è dedicato alle autorità,
l’ultima messa di lunedì sarà rivolta in particolare alla «pace e riconciliazione» tra le due Coree, si
spera che il regime del Nord conceda all’ultimo a ragazzi e sacerdoti di partecipare agli incontri col
Pontefice. Domani la grande messa nello stadio di Daejeon, tristemente noto ai tifosi azzurri (è
© 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI
FONDATO NEL 1876
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
PRESIDENTE Angelo Provasoli
Ferruccio de Bortoli
VICE PRESIDENTE Roland Berger
CONDIRETTORE
AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane
VICEDIRETTORI
Antonio Macaluso
Daniele Manca
Giangiacomo Schiavi
Barbara Stefanelli
TOBRUK — Il nuovo
Parlamento libico, la
Camera dei Rappresentanti
eletta il 25 giugno scorso, ha
approvato lo scioglimento
delle milizie armate che
oramai da mesi stanno
mettendo a ferro e fuoco il
Paese, in particolar modo le
zone di Tripoli e Bengasi. La
decisione della Camera dei
Rappresentanti prevede il
reinserimento dei miliziani
nei ranghi delle Forze
armate regolari nel tentativo
di placare la spirale di
violenza che ha sconvolto il
Paese nordafricano. Non è
tuttavia chiaro al momento
come questo reinserimento
potrà avvenire visto che le
milizie sono armate
decisamente meglio
dell’esercito e che paiono
tutt’altro che intenzionate a
deporre le armi. Non a caso
con la stessa risoluzione
l’assemblea, che continua a
riunirsi a Tobruk non
essendo agibile per ragioni
di sicurezza la sede
designata di Bengasi, ha
sollecitato «l’intervento
immediato e urgente» delle
Nazioni Unite a protezione
della popolazione civile e a
tutela delle istituzioni.
Hanno votato a favore
111 dei 124 deputati
presenti in aula.
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Il viaggio Francesco in Corea del Sud. Il legame del pontefice e dei gesuiti con il continente asiatico, i segnali inviati a Pechino
Luciano Fontana
La Libia si rivolge
alle Nazioni Unite
CONSIGLIERI
Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
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quello di Italia-Corea dei Mondiali
2002, la famosa partita dell’arbitro
Moreno), domenica a Seul il gran
finale coi ragazzi. Ma centrale sarà,
sabato, la beatificazione di 124
martiri coreani di inizio Ottocento. La Corea, dove il Cattolicesimo
è in crescita costante (ai tempi di
Wojtyla erano meno di due milioni, ora sono più di cinque, il 10,7
per cento della popolazione, con
centomila battezzati all’anno), è
un caso più unico che raro: il Cristianesimo fu introdotto da fedeli
laici prima che arrivassero i missionari. Giovani intellettuali coreani che all’inizio del Seicento andarono in Cina e tornarono in patria con la «Vera dottrina del Signore del Cielo»: la presentazione
del Cristianesimo che Matteo Ricci, dopo anni di lavoro, aveva pubblicato in cinese a Pechino nel
1603.
Gian Guido Vecchi
ABUJA — Una suora
nigeriana sospettata di
aver contratto il virus
Ebola sarebbe fuggita
dalla quarantena a Lagos
per raggiungere i suoi
familiari. La suora, prima
di essere ritrovata,
avrebbe viaggiato per
quasi 500 km all’interno
della Nigeria. Ora la
religiosa e altre 20 persone
entrate in contatto con lei
sarebbero sotto stretta
sorveglianza nella città di
Enugu, nella Nigeria
sudorientale. Nel
frattempo il governo
nigeriano ha fatto sapere
che il numero delle
vittime causate dal virus
Ebola è salito a 3. Per
l’Oms si sono registrati
128 nuovi casi e 56 morti
tra il 10 e l’11 agosto, e il
computo totale delle
vittime avrebbe raggiunto
i 1.069 morti per un totale
di 1.975 casi in quattro
Paesi colpiti: Guinea,
Sierra Leone, Liberia e
Nigeria. Il Canada ha
intanto deciso di donare
tra le 800 e le 1.000 dosi di
farmaco sperimentale
all’Oms affinché possano
essere usate in Africa
occidentale per provare a
curare alcune delle
persone infettate.
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Esteri 15
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Ucraina Il Cremlino respinge le accuse: sospetti assurdi. Il ruolo della Croce Rossa Internazionale
Giallo sul convoglio umanitario russo
È diretto al valico dei separatisti?
Scontro tra Mosca e Kiev, che si rifiuta di far entrare gli aiuti
MOSCA — Braccio di ferro
tra Ucraina e Russia sul convoglio di camion partiti da Mosca
e che dovrebbero contenere
aiuti umanitari per le popolazioni della città di Luhansk
sotto assedio. Per la verità, non
si sa nemmeno con certezza
dove siano i 287 mezzi dipinti
di bianco che avrebbero dovuto raggiungere ieri mattina la
f ro n t i e r a t r a B e l go ro d e
Kharkiv, in un punto controllato dalle truppe governative. Alcuni giornalisti dicono di aver
visto almeno alcuni dei camion
in una base dell’aeronautica
russa di Voronezh, dietro un
alto muro. Ma Aleksandr
Boiko, inviato della Komsomolskaya Pravda al seguito del
convoglio, ha pubblicato su
Twitter una foto con didascalia
laconica: «Bella veduta da una
collina nella regione di Rostov». E Rostov sul Don si trova
molto più a sud del punto che
sarebbe stato concordato. È
proprio di fronte alle città assediate di Luhansk e Donetsk,
dove alcuni varchi di frontiera
sono controllati direttamente
dai ribelli filorussi.
E il Cremlino? Si limita a far
sapere che i mezzi sono «in
movimento sul territorio della
Federazione Russa». Poi, tramite il ministero degli Esteri,
definisce «assurdi» i sospetti
occidentali e ucraini sugli aiuti
umanitari partiti dalla base
della divisione motorizzata Tamanskaja.
Da parte russa si insiste sul
fatto che gli aiuti viaggiano
sotto l’egida della Croce Rossa
Internazionale (Icrc), ma non
si parla minimamente della
possibilità che i camion vengano affidati a questo organismo
una volta raggiunta la frontiera. L’Icrc ha fatto sapere di aver
ricevuto da Mosca solo una lista molto generale del contenuto dei camion, acqua minerale, alimentari e generatori.
«Diversi punti devono ancora
essere chiariti tra le due parti»,
ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione. «Incluse le
Il percorso
1e2
Itinerari
Alabino alternativi
Mosca
Area attualmente
sotto il controllo
dei ribelli filorussi
Briansk
Kiev
Belgorod
Penza
RUSSIA
Voronezh
1
Kharkiv
Saratov
Tensione Una donna davanti al monastero Pechersk Lavra a Kiev (Reuters)
procedure per varcare la frontiera, lo sdoganamento dei beni e diverse altre cose».
Ma al di là delle questioni
formali, è sulla sostanza che c’è
completo disaccordo. Gli
ucraini accusano la Russia di
«cinismo infinito»: il convoglio potrebbe essere un cavallo
2
UCRAINA
Luhansk
Donetsk
KamenskŠahtinskij
Rostov
Lutto nazionale Eduardo Campos era l’uomo nuovo della politica
Brasile, muore in schianto aereo
il candidato alle presidenziali
RIO DE JANEIRO — Muore in
un incidente aereo l’uomo nuovo
della politica in Brasile e cambia
lo scenario delle elezioni presidenziali, ad appena un mese e
mezzo dal primo turno. Eduardo
Campos, 49 anni, era a bordo di
un Cessna che si è schiantato a
causa del maltempo su una palazzina di Santos, città dove stava atterrando. A bordo c’erano altre sei
persone, e non ci sono sopravvissuti, mentre nella casa colpita
dall’aereo ci sono stati appena feriti lievi. Campos era in una tappa
della campagna elettorale, e con
lui sul volo si trovavano alcuni
stretti collaboratori. Secondo gli
ultimi sondaggi (si vota il 5 otto-
Pernambuco, con buoni risultati
e dal suo Stato natale aveva intenzione di scuotere la politica nazionale nella retta finale della
campagna. Il suo partito socialista Psb era stato fedele alleato durante i due mandati di Lula e poi
della Rousseff, fino ad un anno fa.
Poi la decisione di staccarsi e giocarsi le proprie chances. L’idea di
Campos era rompere il bipolarismo che domina la politica brasiliana da vent’anni, quello tra il
Partito dei lavoratori di Lula-Dilma e il Psdb che aveva governato
con Fernando Henrique Cardoso
tra il 1994 e il 2002, e in seguito ha
sempre espresso la principale opposizione.
bre) Campos era al terzo posto alle spalle della presidente uscente
Dilma Rousseff e di Aecio Neves,
con un consenso attorno al 10 per
cento. Ma il suo ruolo nella corsa
superava i numeri, soprattutto
per la alleanza che aveva stipulato
con Marina Silva, molto più popolare di lui e già candidata alle
precedenti elezioni.
Campos aveva la sua base elettorale nel Nordest povero. Era
stato due volte governatore del
Socialista
Il governatore dello Stato di
Pernambuco, Eduardo Campos,
esponente del Partito socialista
brasiliano, insieme alla senatrice
Marina Silva, che all’ultimo
momento non è salita sull’aereo.
Campos, secondo i sondaggi,
sarebbe stato, per il momento, al
terzo posto nella corsa alla
presidenza del Brasile. Le elezioni
si terranno ad ottobre (Reuters)
Campos aveva dalla sua l’età, i
meriti accumulati come buon
amministratore e la capacità politica. Fu sua l’idea di accogliere nel
partito Marina Silva, che per un
intoppo burocratico era stata
esclusa dalla corsa elettorale, facendone la sua candidata alla vicepresidenza. Ieri si è salvata perché all’ultimo momento ha deciso di prendere un altro volo. Oggi
è il nome più probabile per succedergli: secondo le leggi elettorali,
il Psb ha dieci giorni di tempo per
sostituire il suo candidato. La Silva ha una lunga storia politica,
iniziata in Amazzonia con le lotte
per la preservazione della foresta
a fianco di Chico Mendes e proseguita come ministro dell’Ambiente di Lula. Quando i governi
di sinistra preferirono appoggiare
lo sviluppo dell’agricoltura all’ecologia, Marina Silva lasciò il Pt
e continuò la sua corsa in proprio.
Ora lo scenario delle elezioni
cambia radicalmente. Se la Silva
dovesse sostituire Campos potrebbe ricevere più consensi dello
scomparso al primo turno, ma va
verificato a quale dei due principali avversari riuscirà a sottrarli.
In un eventuale ballottaggio, la
Rousseff se la sarebbe dovuta vedere probabilmente contro un’alleanza Neves-Campos, la quale fino a ieri aveva buone possibilità
di prevalere. Con la Silva in campo, le cose potrebbero andare diversamente. Ora la campagna si
ferma per tre giorni, tutti hanno
annullato l’agenda per rispetto alla memoria dell’avversario. Poi si
attenderà la decisione del Psb e i
primi sondaggi del dopo Campos.
A quel punto la corsa elettorale ricomincerà praticamente da zero.
Rocco Cotroneo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Troia per mettere intanto un
piede nell’Est dell’Ucraina e poi
puntare a una divisione de
facto.
Così il governo di Kiev non
vuole che siano i russi a portare
gli aiuti a Kharkiv ma la Croce
Rossa. E naturalmente pretende di controllare dettagliata-
Le tappe
L’annuncio della Russia
Lunedì il presidente russo
Vladimir Putin annuncia l’invio
di un convoglio di aiuti
umanitari nelle regioni orientali
dell’Ucraina controllate dai
separatisti filo-russi, da giorni
sotto assedio da parte delle
forze di Kiev. Nello stesso
giorno, fonti ucraine
denunciano la presenza di
45.000 soldati russi lungo i
confini, mentre il segretario
della Nato Rasmussen dichiara
«probabile» un intervento
militare russo nell’Est del Paese
I timori di invasione
Kiev e i governi occidentali
ammoniscono Mosca. Dopo un
giro di consultazioni con i leader
di Usa e Ue, il presidente
ucraino Poroshenko comunica
che la missione umanitaria sarà
coordinata dal Comitato
internazionale della Croce
Rossa e avrà un carattere
multinazionale: oltre alla Russia
vi parteciperanno Stati Uniti e
Unione Europea
L’altolà ucraino
Gli aiuti passeranno soltanto
attraverso i posti di blocco
controllati dal governo di Kiev
e saranno distribuiti dalle
autorità ucraine nella regione
di Luhansk. Nella città circa 250
mila persone sono senza acqua
potabile ed elettricità da nove
giorni
La partenza del convoglio
Martedì mattina il convoglio
lascia Mosca in direzione
dell’Ucraina. «E’ stato tutto
concordato con il governo di
Kiev, anche il percorso»,
sostengono le autorità russe,
ma l’Ucraina avverte che non
consentirà ai mezzi russi di
passare il confine
mente il contenuto degli scatoloni presenti sui camion. Senza
accordo, minacciano perfino
un attacco dell’esercito.
Ieri, mentre i mezzi erano in
lento movimento, Vladimir
Putin è arrivato in Crimea dove
ha tenuto una seduta del Consiglio di sicurezza. Fatto che ha
subito allarmato Kiev dove
hanno pensato a una qualche
mossa che potesse preludere a
una invasione, visto che alla
frontiera sono sempre schierati almeno ventimila soldati
russi appoggiati da mezzi terrestri e aerei.
Le truppe regolari ucraine
continuano la loro azione per
tentare di risolvere sul campo il
problema degli enclave ancora
Putin
L’arrivo del presidente
Putin in Crimea
mette in allarme
gli ucraini
controllati dai ribelli. Bombardano le postazioni nemiche e
finiscono per colpire anche
edifici civili, almeno secondo
le autorità di Donetsk, dove tre
persone sono morte. Vicino
Luhansk è invece caduto in una
imboscata un raggruppamento
di miliziani di estrema destra
che combattono al fianco delle
truppe regolari. Dodici di loro
sono rimasti uccisi, mentre altri sono stati feriti e catturati
dai ribelli. L’ufficio per i diritti
umani dell’Onu ha detto che
nell’ultimo mese sono morte
negli scontri almeno mille persone, portando il totale delle
vittime a duemila da aprile.
Fabrizio Dragosei
Drag6
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
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Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Cronache
Modena In una chiesa in centro. La Diocesi: finiti i fondi per la sicurezza
Rubata tela del Guercino
L’allarme? Tenuto spento
Sgarbi: opera monumentale. L’ipotesi ricatto
3il Caravaggio
trafugato
Capolavoro La natività del Caravaggio, dipinto maestoso del 1609, è stata
trafugata nell’ottobre 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo
Il valore artistico è immenso,
e anche quello materiale: per
Vittorio Sgarbi è «un’opera monumentale della prima maturità
dell’artista, può valere tra i cinque e i sei milioni di euro». Dalla
chiesa di san Vincenzo nel centralissimo corso Canalgrande a
Modena è stata rubata, nella
notte tra martedì 12 e mercoledì
13, l’imponente tela del Guercino «Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio
Taumaturgo», datata 1639,
esposta fino a pochi giorni fa a
Venaria Reale a Torino. Le sue
dimensioni, 293x184,5 centimetri, fanno pensare a un furto
organizzato nel dettaglio, nonostante le incognite logistiche (la
chiesa è a due passi dal tribunale e dalla procura).
A scoprire il furto è stato il
parroco ieri alle 13. Con tutta
probabilità i ladri si sono nascosti lì in serata, «lavorando» poi
indisturbati e uscendo con la tela a tarda notte. Nessun allarme
ha funzionato. La ricostruzione
ha provocato le accuse di Sgarbi:
«Come è possibile che la soprintendenza abbia permesso che
un’opera così preziosa rimanesse lì senza sicurezze?». La Soprintendenza si sfila: «La pala
era in custodia alla Curia». Il vicario generale dell’Arcidiocesi
di Modena e Nonantola, monsignor Giacomo Morandi, puntualizza: «In realtà l’allarme in
parrocchia c’era, solo che era
inattivo. Era stato allestito su finanziamento della Fondazione
Cassa di Risparmio di Modena
ma aveva alti costi di gestione e
una volta cessati i finanziamenti
è stato spento. È davvero difficile assicurare una tutela a tutto il
nostro patrimonio artistico». I
piccoli centri della provincia di
Modena sono da tempo nel mirino dei ladri d’arte ecclesiastica. Ma il gran colpo di Modena
ha preso in contropiede anche
gli inquirenti.
Sono immediatamente entrati in azione i carabinieri del Comando tutela del patrimonio
culturale e l’opera è stata inserita nella loro banca dati, una miniera di informazioni all’avanguardia nel mondo e in contatto
con tutte le principali polizie investigative. Il colpo richiama alla mente la piovosa notte del 17
ottobre 1969, quando sparì la
splendida Natività con i Santi
Lorenzo e Francesco d’Assisi del
Caravaggio dall’Oratorio di San
Lorenzo a Palermo, mai più re-
cuperata e al centro di mille ipotesi, tutte comunque legate alla
mafia. Ma chi, e perché, decide
di rubare una tela famosa nel
mondo e quindi, sulla carta, non
commerciabile? Afferma Claudio Strinati, storico dell’arte e
autore con Rossella Vodret della
monografia «Guercino e la pit-
tura emiliana del ‘600» (Marsilio, anno 2000): «Va deplorata
l’assenza di un allarme, questo è
indubbio. Ma la fama della tela
farebbe persino pensare a un
furto su commissione di un appassionato molto ricco e disposto a tutto pur di avere solo per
sé quell’opera, un po’ come il ca-
Il dipinto
L’opera
del Guercino,
«Madonna con
i santi Evangelista
e Gregorio
Taumaturgo»,
rubata a Modena
po della Spectre che nei film di
007 teneva capolavori in un
sommergibile. A meno che non
ci sia sotto un qualche ricatto,
come avvenne sicuramente per
il Caravaggio». E Strinati conclude aggiungendo un dettaglio
storico-artistico interessante:
«Il duca di Modena pagò per
quel quadro al Guercino trecento ducatoni. Perché appaiono tre
figure principali, e ai tempi si
compensava l’autore calcolando, appunto, le figure».
L’ipotesi del possibile ricatto,
immaginata da Claudio Strinati,
trova d’accordo il generale Roberto Conforti, dal 1991 al 2002
alla guida del Comando speciale
dei Carabinieri: «Se mai fossero
degli sfaccendati, possiamo
aspettarci il peggio, cioè la distruzione dell’opera e la sua sezione in più parti, con i vari personaggi ridotti a piccole tele. Ridotto così, quel capolavoro potrebbe trovare facilmente la via
del mercato clandestino. Un’altra possibilità è che la tela venga
dirottata su piazze lontane, mettiamo l’Estremo Oriente, dove il
controllo è più difficile. Ma non
mi sembra inverosimile, e aggiungo purtroppo, l’ipotesi di
un furto a scopo di ricatto. Felice
Maniero fece rubare la mandibola di sant’Antonio per costringere lo Stato a liberare suo
cugino Giulio e a revocare la misura di sorveglianza a suo carico. E lo stesso decise con i quattro quadri sottratti proprio a
Modena, alla Galleria civica. Poi
tutto venne ritrovato...». Chi ha
rubato quel Guercino, e perché?
Domanda solo in apparenza banale e scontata. Ma non lo è.
Paolo Conti
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La tragedia Rossi, capo della Provincia autonoma: sono addolorato
Trento, l’auto blu del presidente
sbanda e uccide un motociclista
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1
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7
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10
0,50
BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE C15
Esemplificazione del tasso di rendimento
effettivo a scadenza al variare dell'inflazione
Tasso
di inflazione
implicito (%)
≤ 0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
Tasso di rendimento
effettivo annuo a scadenza (%)
Lordo
Netto
0,50
1,51
2,51
3,51
4,52
0,44
1,33
2,23
3,13
4,04
BFPImpresa - SERIE G12
• durata massima: 20 mesi dalla data di sottoscrizione
• dedicato a liberi professionisti e artigiani titolari di Partita IVA,
ditte individuali, condomini, associazioni, imprese
• gli interessi, calcolati su base bimestrale, sono crescenti fino ad
un massimo del 1,25%
BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M94
www.cassaddpp.it
• intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo
• scade al compimento del 18° anno di età
• offre un capitale rivalutato in funzione dell’età del minore
al momento della sottoscrizione
BFP A 18 MESI - SERIE D51
• durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione
• riconosce gli interessi alla scadenza del 6°, 9°, 12°, 15° e 18° mese
Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun semestre (%)
Netto
Lordo
Mese
0,22
0,25
6
0,22
0,25
12
0,36
0,42
18
Simboli: ≥ maggiore o uguale; < minore; ≤ minore o uguale;
• durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce gli interessi a partire dal 12° mese successivo
alla data di sottoscrizione
Tassi nominali annui lordi (%)
1
2
3
4
5
0,25
0,50
0,75
1,00
1,25
6
7
8
9
10
1,50
2,00
2,00
2,25
2,25
11
12
13
14
15
2,50
2,50
2,75
2,75
3,00
16
17
18
19
20
3,00
3,00
3,25
3,25
3,50
BFP3x4RisparmiNuovi - SERIE W02
• dedicato a chi investe nuova liquidità
• durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati
Tassi nominali annui
lordi per ogni
triennio di possesso (%)
Periodo di
possesso (anni)
3
6
9
12
1,50
2,00
2,50
3,61
Tassi effettivi annui dalla data di
sottoscrizione al termine di ogni
periodo di possesso (%)
Lordo
Netto
1,50
1,75
2,00
2,40
1,31
1,54
1,77
2,13
BFP3x4Fedeltà - SERIE K05
• durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati
Tassi nominali annui
lordi per ogni
triennio di possesso (%)
Periodo di
possesso (anni)
3
6
9
12
1,50
2,00
2,50
3,61
Tassi effettivi annui dalla data di
sottoscrizione al termine di ogni
periodo di possesso (%)
Lordo
Netto
1,50
1,75
2,00
2,40
1,31
1,54
1,77
2,13
Un tentativo di sorpasso.
L’asfalto bagnato per la forte
pioggia, l’auto blu che sbanda, l’urto con il guardrail e il
violento impatto contro uno
scooter. Sull’auto di rappresentanza, oltre all’autista,
c’erano il presidente della
Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, leader del Partito autonomista trentino tirolese, il vicepresidente Alessandro Olivi (del Pd) e un dirigente provinciale
dell’ufficio di presidenza, Enrico Menapace. Sullo scooter
invece un uomo di 56 anni,
Federico Contro, che ha perso
la vita e sua moglie Lorella
Battistin, seduta sul sellino
posteriore, che
ha subito un intervento chirurgico: è grave,
con diverse
fratture alle
gambe, ma non
in pericolo di
vita.
Erano da poco p a ss a te l e
due del pomeriggio quando
l’auto blu ha investito la moto
nei pressi di Castelnuovo
(Trento), all’altezza dell’uscita per Strigno. Il presidente
Rossi dopo aver presentato un
libro in mattinata era in viaggio verso San Martino di Castrozza (Veneto), sulla statale
SS47 della Valsugana, dove
era previsto un incontro sulla
nuova funivia. Secondo una
prima ricostruzione fatta dai
carabinieri, l’auto blu ha prima colpito il guardrail e poi
avvitandosi su se stessa ha invaso la corsia opposta centrando in pieno il centauro.
L’incidente sembra sia stato provocato dalla scarsa visibilità dovuta alla pioggia incessante che ha complicato la
manovra dell’autista dell’auto
blu (secondo alcuni testimoni
in quel momento era scesa a
10 metri) e forse dall’alta velocità tenuta dall’auto della
Provincia di Trento.
Il presidente è stato ricoverato all’ospedale di Borgo
(lieve trauma cranico); il vicepresidente, che era seduto sul
sedile posteriore dell’auto, e
L’incidente
Impatto mortale
Federico Contro, il motociclista
di 56 anni rimasto ucciso
nello scontro con l’Audi in cui
viaggiava il presidente della
Provincia autonoma di Trento,
Ugo Rossi, e, sopra, l’auto
danneggiata dopo la
collisione
la moglie dell’uomo deceduto
sono stati trasportati in elicottero all’ospedale di Santa
Chiara di Trento.
«Sono molto addolorato
per questo tragico incidente,
così come lo sono tutti quelli
che viaggiavano con me», sono state le prime parole pronunciate dal presidente della
Provincia autonoma trentina,
date alle agenzie sotto forma
di comunicato. Raggiunto al
telefono, ha detto di essere
ancora sotto choc per l’accaduto: «Posso solo esprimere
dolore per l’esito di un incidente d’auto, non auguro a
nessuno di averne uno. Al
momento sto bene, ho solo
un gran dispiacere per ciò che
è accaduto». Rossi ha trascorso gran parte del pomeriggio
con i carabinieri che hanno
cercato di ricostruire la dinamica dell’incidente.
Solidarietà alla famiglia del
motociclista, originario di
Valdagno, in provincia di Vicenza, e a tutti coloro che son o r i m a s t i fe r i t i è s ta ta
espressa dal presidente del
Consiglio regionale Diego
Moltrer e dal presidente del
Consiglio provinciale Bruno
Dorigatti che si è recato all’ospedale di Borgo e poi a
quello di Trento per visitare i
feriti. Al presidente Rossi, Dorigatti ha manifestato la «più
completa vicinanza personale».
Per permettere alle forze
dell’ordine di effettuare i rilievi il tratto di statale è stato
chiuso con deviazione sulla
provinciale 109 con gravi disagi al traffico.
Agostino Gramigna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronache 19
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
#
Svizzera Il convoglio con a bordo 140 passeggeri tra i quali molti turisti era in viaggio sulla linea da Sankt Moritz a Coira
Frana sui binari, terrore nel treno in bilico
Undici feriti, cinque gravi. Vagoni frenati dagli alberi. «Ci è andata bene»
La Spezia
Una donna
uccisa
dall’ex marito
Una donna è stata uccisa a
colpi di pistola, ieri sera
verso le 23, nella sua
abitazione a Sarzana, in
provincia di La Spezia. A
sparare, stando alle prime
informazioni, sarebbe stato
l’ex marito. Secondo una
prima ricostruzione, l’uomo
— un cinquantenne, anche
lui di Sarzana — avrebbe
esploso tre colpi di pistola
tutti andati a segno. La
donna, trovata in fin di vita,
è deceduta durante il
trasporto all’ospedale. La
vittima, Antonietta Romeo,
aveva 40 anni. Mentre
l’uomo sarebbe fuggito a
bordo di un’auto scura
portandosi via anche l’arma
utilizzata per il delitto. Per
rintracciarlo carabinieri e
polizia hanno esteso le
ricerche anche alla
provincia di Massa Carrara.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Milano
Benedetti alberi. Benedetto
bosco che ieri nel primo pomeriggio ha fermato la caduta verso un burrone di due
vagoni del treno in viaggio
tra Sankt Moritz e Coira —
cantone svizzero dei Grigioni
— che aveva a bordo 140 passeggeri. Una frana si è staccata dalla montagna appena sopra i binari proprio nell’istante in cui passava il convoglio.
Due carrozze sono rimaste in
bilico: una è scivolata verso
valle ed è stata trattenuta dagli alberi, un’altra è rimasta
sospesa nel vuoto tra la massicciata e un dirupo in fondo
al quale scorre un torrente.
Alla fine c’è da ringraziare
la buona sorte se l’incidente
si è risolto con il ricovero in
ospedale di 11 persone, cinque delle quali secondo le autorità elvetiche sono in gravi
condizioni ma non in pericolo di vita. Tutte le altre persone si sono messe in salvo
uscendo dagli scomparti-
menti e incamminandosi
verso la stazione più vicina
che è quella del paesino di
Tiefencastel.
La chiamata ai soccorsi è
arrivata ieri pomeriggio poco
dopo le 13. Il treno delle Ferrovie Retiche (una compagnia regionale) era partito
circa un’ora prima da Sankt
Moritz: linea frequentata dai
turisti — dal momento che
attraversa alcuni dei più bei
paesaggi alpini della Svizzera
— ma anche linea di collegamento per i paesi sparsi lungo la montagna e Coira, città
principale dei Grigioni. Da
giorni su tutta la zona erano
cadute piogge incessanti «fino a 50-60 litri d’acqua per
metro quadrato, una quantità
eccezionale — dirà più tardi il
servizio meteo locale — che
evidentemente il terreno non
è riuscito ad assorbire. Nei
giorni precedenti tuttavia
non avevamo avuto avvisaglie di frane in quel punto.
Brivido
Il treno Sankt MoritzCoira travolto dalla frana e sospeso in cima a
un dirupo e una fase del
recupero dei feriti tramite un elicottero
La linea
Ma eventi del genere non sono mai prevedibili».
Il sopraggiungere del treno, con le sue vibrazioni, ha
dato il colpo di grazia a una
fetta di montagna già instabile: si è staccato un fronte di
Arrivo
AUSTRI A
Coira
S V I Z Z E R A
Il luogo
dell’incidente
Partenza
Sankt
Moritz
Tra le stazioni
di Tiefencastel
e Thusis
Mesocco
Bormio
Chiavenna
Sondrio
ITALIA
terra e massi largo circa 15
metri e profondo oltre tre che
ha letteralmente spinto fuori
dai binari e verso il baratro la
seconda e la terza carrozza.
«Abbiamo sentito un forte
contraccolpo — ha raccontato uno dei passeggeri ai media locali — come se qualcuno avesse tirato il freno
d’emergenza e ci siamo trovati catapultati via dai sedili.
Subito dopo il personale di
bordo ci ha invitati a spostarci verso la parte posteriore del
treno».
L’immagine presentatasi ai
soccorritori è stata impressionante e ha fatto il giro dei
social network nel giro di pochi minuti. La carrozza scivolata nel burrone era in un
punto molto difficile da raggiungere ed è stato necessario chiamare gli elicotteri del
soccorso pubblico che hanno
tirato in salvo i feriti «agganciandoli» dal cielo. A lungo si
è temuto che all’interno del
vagone fossero rimaste persone prive di vita ma alla fine
nessuno è risultato mancante
all’appello.Negli ospedali
della zona sono state ricoverate complessivamente 11
persone, tra cui due turisti
giapponesi e un australiano.
Le condizioni di cinque di loro sono state inizialmente definite dalla polizia cantonale
«gravi» ma in serata sarebbero andate migliorando.
«Siamo stati molto fortunati» ha commentato il consigliere d’amministrazione
delle Ferrovie Retiche Stephan Engler quando, erano
ormai le 16, sono state ultimate le operazioni di recupero di tutti i feriti. La linea, secondo le prime previsioni, rimarrà interrotta per due giorni, tempo ritenuto necessario
per rimuovere i vagoni e sistemare la sede ferroviaria.
Claudio Del Frate
@cdelfrate
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Condannata
la figlia
di Mangano
È stata condannata a Milano
con rito abbreviato a sei anni
e quattro mesi di reclusione
per associazione a delinquere,
Cinzia Mangano, figlia del
boss Vittorio, lo «stalliere» di
Arcore. Mangano era stata
arrestata con altre 7 persone
nel settembre del 2013.
L’inchiesta era incentrata su
una rete di cooperative di
servizi che, secondo l’accusa,
riciclavano denaro illecito
anche per aiutare i familiari
degli arrestati e i latitanti.
Sempre secondo l’accusa, si
trattava di una succursale
della mafia siciliana a Milano,
attiva già negli anni Novanta
e rimasta operativa fino agli
arresti. Il giudice, nella
sentenza, ha ritenuto, però,
che non esistesse
l’associazione di stampo
mafioso ma un’associazione a
delinquere «semplice».
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L’incidente Le vittime erano tutte francesi, la disgrazia durante la discesa dalla vetta
Volo di 250 metri sul Monte Bianco
Muoiono sei alpinisti in cordata
Forse è stata la forte nevicata
di martedì, magari è stata la rottura di una placca a vento, cioè
un accumulo di neve instabile,
oppure semplicemente una disattenzione, una scivolata. Sarà
impossibile stabilire con certezza
gli ultimi istanti di vita dei sei alpinisti trovati morti, ieri, sul versante francese del Monte Bianco.
La sola certezza per adesso è che
sono precipitati per 250 metri finendo in un canalone dove gli
uomini del soccorso alpino di
Chamonix li hanno recuperati in
mattinata.
Erano in cordata, cinque persone fra i 27 e i 45 anni e una guida esperta di 42 anni, tutti di nazionalità francese (uno di loro
residente in Svizzera). Partenza
alle quattro e mezzo del mattino
dal rifugio Argentiere, a quota
2.771 metri. Meta da raggiungere: l’Aiguille, a 3.901 metri di altezza. Il gruppo seguiva un corso
di perfezionamento di due settimane organizzato dall’Unione
nazionale dei centri sportivi all’aria aperta.
David Ravanel, presidente
delle guide alpine di Chamonix,
dice che quando il gruppo si è
messo in marcia le condizioni atmosferiche erano buone e la visibilità era ottima. Il tempo di percorrenza fino all’Aiguille prevedeva il passaggio dalla cresta della Freccia Rossa, un itinerario
misto di neve e roccia che la guida conosceva bene e che è consi-
Firenze
Atterraggio
con principio
di incendio
Panico ieri su un volo
Parigi-Firenze. Un aereo
Vueling è stato interessato
da un principio di
incendio appena atterrato
nello scalo toscano.
Nessun ferito.
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derato di media difficoltà. Niente
di proibitivo per i sei in cordata
che, se tutto fosse filato liscio,
sarebbero rientrati al punto di
partenza fra le due e le quattro
del pomeriggio di martedì.
Alle 17, non vedendoli arrivare, il gestore del rifugio ha chiamato i soccorritori. Ha raccontato lui stesso di aver provato a
contattarli sui telefoni cellulari
ma in quell’area non c’è copertura di rete e quindi la sola possibilità di ritrovarli è stata affidata
alle squadre del soccorso alpino,
alcune a piedi altre a perlustrare
la zona sorvolandola in elicottero. Il maltempo ha complicato la
situazione costringendo tutti a
un’interruzione fino all’alba di
ieri quando, dall’alto, sono stati
individuati cinque corpi, fra i
La vicenda
L’escursione
I sei alpinisti francesi
morti sul versante
transalpino del Monte
Bianco erano partiti alle
4 del mattino di martedì
dal rifugio Argentiere a
quota 2.771 metri per
raggiungere l’Aiuguille a
3.900 metri. I sei,
scomparsi nel
pomeriggio di martedì,
sono stati ritrovati morti
ieri
Il gruppo
Il team di alpinisti era
composto da una guida
esperta di 42 anni e da
cinque persone tra i 27
e i 45 anni, che stavano
seguendo uno stage di
perfezionamento
organizzato dall’Unione
nazionale dei centri
sportivi all’aria aperta
La dinamica
La sciagura potrebbe
essere accaduta mentre
i sei alpinisti erano
«sulla via del ritorno»,
al livello del Glacier du
Milieu. Non è la prima
volta che sul Monte
Bianco si consumano
simili tragedie
quali anche quello di una donna.
Il sesto uomo è stato recuperato
nel pomeriggio in fondo a un
crepaccio.
La ricostruzione ritenuta più
verosimile è che il gruppo abbia
raggiunto i 3.901 metri dell’Aiguille e che l’incidente sia poi
avvenuto sulla via del ritorno,
all’altezza del ghiacciaio del Milieu.
Ai parenti e agli amici che ieri
si sono stretti attorno alle famiglie dei sei alpinisti, il comandante della gendarmeria di Chamonix Jean-Baptiste Estachy, ha
escluso ore di sofferenza. Nessuna agonia: «Siamo sicuri che sono morti sul colpo dopo essere
precipitati per 250 metri» ha
detto, quasi che così la loro fine
fosse un po’ più accettabile.
Un’inchiesta, aperta già ieri
pomeriggio sulla dinamica dei
fatti, cercherà di dare una risposta alle domande che probabilmente resteranno senza risposta, come sanno bene le guide
alpine e gli altri alpinisti esperti.
Se muore l’intera cordata, come
in questo caso, e se nessuno ha
modo né tempo di lanciare allarmi, è molto improbabile riuscire a ricostruire i passaggi della tragedia.
Giusi Fasano
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La rogatoria
Inchiesta Mose
caccia al tesoro
in Moldavia
I pm veneziani titolari
dell’inchiesta Mose, Stefano
Ancilotto, Stefano Buccini e
Paola Tonini, hanno avviato
una serie di rogatorie in
Moldavia dove si troverebbero
occultati beni e capitali di
alcuni degli indagati. Le
rogatorie sarebbero partite in
altri Paesi tra cui il Canada, la
Croazia, la Svizzera, il Regno
Unito e alcuni Stati del Medio
Oriente. Sempre ieri Luciano
Neri, il ragioniere del
Consorzio Venezia Nuova che
secondo i pm fu l’ideatore del
sistema di fondi neri utilizzati
per le tangenti, ha deciso di
patteggiare la pena. Oltre a
lui, ha deciso di patteggiare
Gino Chiarini, architetto che
si sarebbe spacciato per un
magistrato per fornire a Baita
e Mazzacurati informazioni
sulle indagini.
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20 Cronache
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Istruzione Le novità che troveremo sui banchi
Informatica
dalla primaria
e alla maturità
si parlerà inglese
I dati
La distribuzione
488.250
inviate dalle scuole
1.550.266
(percentuale degli iscritti al 1° anno – totale Italia)
LICEI
Classico
Le domande di iscrizione
trasmesse on line
per l’anno 2014/2015
6
Linguistico
1.062.016
8,8
inviate direttamente
dalle famiglie
Scientifico
15,6
Quante ore alla settimana
Scientifico (opz. Scienze applicate)
Cosa hanno scelto le famiglie per i propri figli
Scientifico (sezione a indirizzo sportivo)
(dati in percentuale – totale Italia)
Ordinario (30 ore)
(dati in percentuale – totale Italia)
24 ore
3,7
27 ore
0,8
83,9
Prolungato (36 ore)
32,1
Fino a 30 ore
6,3
Scuola secondaria di I grado
Scuola primaria
13,1
LA NUOVA SCUOLA
I
25,3
Scienze umane (opz. Economia sociale)
2,1
3
Liceo artistico
Tempo pieno (40 ore)
4,1
La carta di identità delle scuole
Il nuovo sistema di valutazione nazionale
delle scuole è stato approvato nella primavera del 2013: ma è solo da settembre che entrerà in vigore. Non si tratta di un mero
strumento burocratico ad uso e consumo
degli addetti ai lavori, ma di un efficace supporto per completare l’Invalsi, quello che ormai nel gergo viene identificato come il quizzone per gli studenti di II e V elementare, III media e II superiore. Con l’avvio ufficiale, ogni istituto avrà
una vera e propria scheda, utile a delinearne caratteristiche, punti forti e deboli: una sorta di «carta di identità».
«Si tratta di una faccia innovativa della valutazione, che
Liceo musicale e coreutico
0,7
Nelle scuole superiori
537.242
Licei europei
0,5
Gli alunni iscritti al 1° anno delle scuole
secondarie di II grado (statali e paritarie)
Per indirizzo-opzioni
Differenza rispetto
al 2013/2014
(dati in percentuale – totale Italia)
Licei
49,8
Istituti tecnici
Istituti professionali
30,8
+0,9
-0,4
19,4
ISTITUTI TECNICI
Settore economico
12,4
Settore tecnologico
18,4
-0,5
ISTITUTI PROFESSIONALI
Per genere
(dati in percentuale – totale Italia)
68
32
4,9
Prolungato (fino a 40 ore)
38,9
nglese, geografia, storia dell’arte, musica, ma anche
programmazione informatica (fin dalle elementari)
e connessioni internet super veloci. La scuola in arrivo per gli studenti italiani è un mix di tradizione e
novità, di innovazione spinta e forte legame con il territorio e con il made in Italy. Alcuni progetti hanno preso
forma nei mesi scorsi e sono pronti a diventare realtà da
settembre, molti altri sono in divenire e, sotto la spinta
propulsiva del premier Matteo Renzi, che venerdì scorso
ha incontrato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per fare il punto, prenderanno corpo in un provvedimento ad hoc atteso per la fine di agosto: «Inizieremo con
un percorso di radicale riflessione sulla scuola, con particolare attenzione alla scuola media, all’autonomia e al
rapporto formazione/lavoro», ha annunciato il presidente del Consiglio in una lettera inviata ai parlamentari di
maggioranza. E domenica, incontrando gli scout, ha ribadito il concetto: «L’Italia dei prossimi anni non dipenderà dalle slide sulla crescita, +0,1 o -0,1: dipenderà da
come cambieremo la scuola. E la scuola non la può cambiare il presidente del Consiglio o il ministro, la devono
cambiare le famiglie, gli studenti, i professori».
Il premier conta sull’effetto annuncio a fine mese, ma i
temi in ballo sono noti: la questione del ricorso abnorme
ai precari della scuola che si sono impelagati in una guerra tra poveri (precari del Sud contro precari del Nord Italia), la regolazione a cadenza biennale dei concorsi, il potenziamento di alcune materie di studio e dei percorsi
scuola-lavoro per cercare di far fronte all’angosciante
tasso di disoccupazione giovanile del nostro Paese
(43,7%). Per il pacchetto atteso entro la fine dell’estate il
presidente del Consiglio ha detto che stanzierà un miliardo di euro. Parlando con gli scout, ha spiegato che una
parte del risparmio derivante dall’efficientamento energetico della rete nazionale sarà devoluto proprio alla
scuola. Questi giorni di «vacanza» serviranno al premier
a fare i conti, per capire come le novità elaborate possano
essere messe in atto senza ignorare i moniti del ministero
dell’Economia. Ma intanto la macchina ha già cominciato
a scaldare i motori: all’insegna del mantra «innovazione,
autonomia, equità e merito».
Scienze umane
Industria e artigianato
67,8
43,4
32,2
56,6
48,6 51,4
4
Servizi
14,4
Sussidiarietà complementare
1
Licei
Istituti tecnici
Istituti professionali
Media nazionale
potrà favorire la responsabilizzazione delle scuole»,
spiega il presidente dell’Invalsi, Annamaria Ajello. E
sempre l’istituto di valutazione sarà protagonista della
rivoluzione delle scuole medie: l’obiettivo, su cui sta lavorando un pool di matematici e linguisti, è arrivare a
definire quali sono le competenze imprescindibili dei
ragazzi alla fine della terza classe della scuola secondaria
di primo grado.
Insegnanti: concorso e precari
Non sono ancora state pubblicate le graduatorie definitive del concorso voluto da
Francesco Profumo, il primo dopo 14 anni,
che già il ministro Stefania Giannini mette
a punto un nuovo bando: sarà emanato
nel 2015, e dovrebbe dare un’ulteriore
«svecchiata» all’organico degli insegnanti,
che in media hanno 49 anni (i più anziani tra
i Paesi industrializzati, secondo l’Ocse). Intanto, a settembre entrano in ruolo 28.781 docenti (di cui
13 mila di sostegno) e 4.599 collaboratori tecnico-amministrativi: secondo la Cgil, si tratta di numeri (pari solo al turnover, al ricambio) molto inferiori alle disponibilità di posti. È la solita, annosa questione dello sdoppiamento fra organico di diritto e organico di fatto, docenti assunti e precari.
0
5
10
15
La soluzione? Profumo l’aveva disegnata, Renzi la sta
masticando da mesi, e potrebbe prendere forma con la
creazione di un unico organico funzionale, ovvero un
corpo di insegnanti (tutti con contratto a tempo indeterminato) che è a disposizione di qualsiasi scuola facente parte di una rete. Così si eviterebbe il ricorso massiccio a supplenti: sono 150-160 mila i precari, un numero abnorme che non a caso è finito nel mirino della
Corte di Giustizia europea.
Istituti aperti al pomeriggio
La scuola Di Donato a Roma resta aperta
dalle 7 alle 22, anche sabato e domenica: oltre alle lezioni, si fanno compiti, sport, musica, attività ricreative. A gestire il tutto sono le associazioni di genitori, che tengono
anche i conti delle spese di gestione. Questo
è solo uno dei modelli di scuola aperta il pomeriggio, di cui si discuterà in un forum che si
terrà a ottobre a Firenze, organizzato dal Miur
proprio per valutare tutte le esperienze virtuose sparse
per l’Italia. Il vero nodo restano le risorse: se le Province
sono state colpite da tagli per nove miliardi, e da Genova a
Bari tremila istituti non hanno i fondi per garantire la sicurezza e il riscaldamento delle aule, è difficile immaginare come sostenere i costi di un’apertura prolungata.
La preside Anna Paola Sabatini
«Pagelle per gli istituti, ma fatte da docenti e famiglie»
La dirigente
Anna Paola Sabatini,
35 anni di Vasto
(Chieti). Nel 2012,
a 33 anni, ha vinto
il concorso per diventare dirigente
scolastico e ora è al
vertice di un istituto
comprensivo
di San Salvo,
sempre nel Chietino
«Sono favorevole all’avvio del sistema di valutazione nazionale — dice Anna Paola Sabatini, 35 anni, una delle più giovani dirigenti scolastiche d’Italia —. Ma stiamo aspettando dal
ministero la direttiva che dovrebbe chiarirne i
contorni. Si sa solo che si baserà su tre pilastri:
quello, già esistente, delle prove Invalsi; quello
dell’autovalutazione da parte dei dirigenti e dei
docenti, avviato in questi anni sotto forma di
sperimentazione da diversi istituti; e infine il
sistema delle ispezioni, anche se quest’ultimo
punto è quello ancora più opaco».
Come dirigente non teme intromissioni
dall’esterno?
«Tutt’altro. La mancanza di un solido sistema di valutazione è la vera ferita aperta del sistema dell’istruzione italiana. Come si può pretendere che la scuola funzioni se non è in grado
di valutare i propri punti di forza e debolezza?».
E l’Invalsi non è in grado di farlo?
«No, le prove Invalsi servono solo a misurare
alcuni apprendimenti dei ragazzi. Non confondiamo la misurazione con la valutazione che
può essere fatta solo dalle scuole. Per questo io
sono favorevole alla partenza del processo di
autovalutazione prevista per settembre. Con
un’avvertenza, però».
Quale?
«Lo scopo dev’essere chiaro: non già valutare i singoli docenti, né tanto meno immaginare
un sistema di premi o sanzioni, ma offrire alle
scuole uno strumento per migliorare. Affinché
la valutazione funzioni dev’essere vissuta con
onestà intellettuale e con serenità, dunque non
come un ulteriore adempimento burocratico
né come un’imposizione dall’alto che è quanto
invece succede con le prove Invalsi. Se non c’è
condivisione il giocattolo si rompe. Impossibile immaginare un processo di miglioramento
se non c’è la collaborazione di tutti».
Nella vostra scuola avete già sperimentato
forme di autovalutazione?
«Sì. Abbiamo distribuito un questionario a
campione a professori e studenti di terza media. Abbiamo coinvolto anche le famiglie, chiedendo loro di esprimere il proprio gradimento:
offerta formativa, orario, efficienza dei servizi
di segreteria, grado di apertura alle famiglie».
Perché è importante il coinvolgimento delle famiglie?
«In una scuola come la mia (un istituto comprensivo di San Salvo, in provincia di Chieti,
ndr) la collaborazione fra genitori e docenti è
indispensabile. Abbiamo a che fare con bambini e ragazzi dai 3 ai 13-14 anni: una fascia evolutiva in cui si pongono le basi della persona.
Se non arriva un messaggio univoco dalla

No a premi e sanzioni
Non va immaginato un
sistema di premi o sanzioni, si
tratta di offrire alle scuole uno
strumento per migliorare
scuola e dalla famiglia c’è il rischio che i ragazzi
sbandino».
E cosa avete ricavato dal vostro tentativo
empirico di autovalutazione?
«Abbiamo scoperto che la regolamentazione
rigida del nostro istituto (il portone chiuso dopo l’orario d’ingresso, il fatto che non si possono consegnare ai bidelli materiali o merendine
dimenticati a casa) è apprezzata dalle famiglie».
I docenti hanno sollevato qualche critica?
«Quelli della scuola primaria hanno lamentato una percezione di minor attenzione rispetto ai colleghi della scuola media da parte del
management scolastico».
E i ragazzi di terza?
«Loro erano entusiasti del progetto di orientamento che abbiamo fatto quest’anno portandoli in azienda ma avrebbero voluto ancora un
po’ più tempo dedicato alla conoscenza delle
realtà produttive del territorio».
Orsola Riva
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20
Cronache 21
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Per regioni
(percentuale degli iscritti al 1° anno)
LOMBARDIA
49,6
34,3
16,2
Licei
Istituti tecnici
Istituti professionali*
VENETO
42,5
37,9
19,6
FRIULI VENEZIA GIULIA
47,1
37,3
15,6
PIEMONTE
48,3
32,4
19,3
EMILIA ROMAGNA
43,7
34,7
21,6
LIGURIA
54
27,5
18,5
ABRUZZO
54,5
30,2
15,3
TOSCANA
50,8
30
19,2
MOLISE
49,9
34
16,1
PUGLIA
47,6
30,9
21,5
SARDEGNA
50,6
30,2
19,2
UMBRIA
54,7
27,5
17,8
CAMPANIA
52,7
25,8
21,5
LAZIO
61,7
23,5
14,9
CALABRIA
48,5
32
19,5
Le strutture e il personale
239.552
250
200
8.644
Le istituzioni
distribuite in
41.483
sedi
gore il nuovo esame di Stato. Cosa cambierà? La seconda
prova, soprattutto, che sarà «asciugata» rispetto alla
mole di materie adesso prese in considerazione: è l’effetto della limatura Gelmini. Nei primi giorni di settembre arriverà un decreto per definire tutti i dettagli, tra
cui il Clil (Content and language integrated learning),
ovvero l’insegnamento in lingua straniera di una materia dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore
che sarà portata alla maturità. Un’altra novità per l’esame sarà la tesina, che sarà considerata meno importante
ai fini della valutazione, mentre verrà data più dignità ai
percorsi fatti: ad esempio, nel caso degli istituti tecnici i
periodi di apprendistato del quarto e quinto anno di
scuola superiore diventano credito per l’esame.
BASILICATA
49,1
29,2
21,7
SICILIA
51
28,1
20,9
*Comprende anche i percorsi di Istruzione
e formazione professionale (leFP)
scolastiche
statali
MARCHE
46
31,8
21,3
Dal debutto del nuovo sistema
di valutazione nazionale
al rilancio di storia dell’arte,
musica e geografia
E per evitare il ricorso massiccio
ai supplenti, si sta pensando
a un unico gruppo di insegnanti
a disposizione di più sedi
Geografia, arte e musica
Era stata massacrata dalla riforma Gelmini,
che l’aveva eliminata da tutti gli istituti professionali e dai tecnici (escluso l’indirizzo
economico) e ridimensionata nei licei, dove era stato creato il «monstrum» geostoria, con tre ore settimanali al posto delle
quattro per le due discipline. Dal prossimo
anno scolastico, invece, la geografia torna in
tutti i tecnici e i professionali, in prima o in seconda, per un’ora alla settimana. E dovrebbe essere solo
l’apripista di una serie di materie che potrebbero tornare in auge: dopo le proteste e le raccolte di firme, anche
la storia dell’arte e la musica — come prevede un protocollo tra ministero dell’Istruzione e quello dei Beni culturali — saranno rilanciate, con progetti per valorizzare
l’educazione alla tutela del paesaggio e l’avvicinamento
dei giovani al patrimonio culturale e all’arte contemporanea. I soldi? Secondo una stima del ministro Giannini,
solo per la storia dell’arte ci vorrebbero 25 milioni.
229.968
167.916
150
728.325
Gli insegnanti
compresi
100
quelli di sostegno
nelle scuole statali
90.889
50
0
Meno tablet e più reti
Tablet e lavagne multimediali interattive
(Lim): sembrava fino a due anni fa che questa
fosse la rivoluzione informatica sui banchi.
Invece adesso la piattaforma Scuola digitale
langue e con i 121 milioni di euro di investimenti abbiamo solo il 32% di scuole provvisto
di Lim o proiettore interattivo, il 25% delle
scuole secondarie di primo grado che navigano
ad alta velocità, 7,8 studenti per ogni computer. Le
«classi 2.0» sono 416 su 323.605, le scuole 14 su 22.600
sedi. È chiaro che il governo sta facendo un passo indietro: non sono previsti più stanziamenti per l’acquisto di
strumenti, che rischiano di diventare obsoleti in pochi
anni. Ma si investe sulla connessione internet veloce.
Sono 973 le scuole che hanno partecipato al bando per
attivare una rete wireless, per un totale di quasi quattro
milioni di euro in due anni tra il 2013 e 2014. Gli investimenti proseguiranno in questa direzione. Ma anche sul
fronte della formazione, fin dalle più tenere fasce d’età:
da settembre sarà sperimentato nelle scuole il coding,
ovvero una piattaforma sul modello americano di code.org — usato negli Stati Uniti da oltre venti milioni di
ragazzi e sponsorizzato anche da Barack Obama — per
l’insegnamento dei primi rudimenti di programmazione informatica.
Primaria
Secondaria
di Iº grado
Secondaria
di IIº grado
Il sostegno cerca rinforzi
Se gli insegnanti sono (spesso) precari,
quelli di sostegno lo sono di più: ogni anno
un ragazzo disabile rischia di trovarsi con
un assistente diverso. Attualmente il rapporto è di un insegnante di sostegno ogni
due studenti in difficoltà. «Qui qualcosa
dovrebbe veramente cambiare — annuncia
la senatrice Francesca Puglisi, membro della
commissione Istruzione —. Nel triennio 20132015 bisognava stabilizzare oltre 26 mila insegnanti di
sostegno: nel 2013 ne sono stati immessi già 4.447, ma è
dal 1° settembre 2014 che ne verranno messi in ruolo
13.342. Altri 8.895 aspetteranno l’anno prossimo. A
questi andrebbero aggiunti 3.009 posti vacanti, che vanno assunti con un nuovo piano. Ma è fondamentale che
agli alunni disabili sia garantita professionalità
e soprattutto continuità didattica».
La maturità (anche) in lingua straniera
Costa ogni anno 80 milioni, fagocitando
una bella fetta del Mof, il fondo per gli istituti (che quest’anno è di 483 milioni di euro), e vanta un incredibile 99,2% di promossi: ma per ora di abolire l’esame di maturità
non se ne parla. E anzi, quest’anno entra in vi-
ILLUSTRAZIONI DI CHIARA DATTOLA
Infanzia
Fonte: ministero dell’Istruzione – i dati relativi alle strutture e al personale docente risalgono all’anno 2013/2014
Belle, sicure e nuove: ma anche pulite?
#Scuolebelle, #Scuolesicure, #Scuolenuove:
questi sono gli hashtag lanciati da Renzi per
pubblicizzare il piano da oltre un miliardo di
euro che dovrebbe restituire dignità estetica ai nostri istituti fatiscenti. Con 21.230
edifici coinvolti, il piano dovrebbe portare
entro l’anno prossimo una scuola italiana su
due ad avere edifici più belli, sicuri e nuovi. Ma
sul fronte della pulizia, cosa ci aspetta? Dopo il
caos scoppiato l’anno scorso in Veneto e in altre regioni
del Nordest, quest’inizio di anno scolastico potrebbe essere problematico in Campania e Calabria, che sono le uniche due regioni che a distanza di un anno non sono ancora riuscite ad assegnare il bando per le pulizie a una ditta
esterna attraverso la piattaforma per gli appalti della pubblica amministrazione Consip. Ma non è detto che anche
altrove il meccanismo si inceppi.
Valentina Santarpia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il direttore Andrea Gavosto, Fondazione Agnelli
«Il giudizio interno non basta, però mancano ispettori»
L’esperto
Andrea Gavosto è
nato a Torino 55 anni
fa. Dal 2008 è il direttore della Fondazione
Giovanni Agnelli.
Maturità classica,
nel 1982 si è laureato
in Economia e commercio all’università
del capoluogo
piemontese
«La valutazione delle scuole dovrebbe servire innanzitutto alle scuole stesse per capire
cosa funziona e cosa no. E in seconda battuta
anche alle famiglie per orientarne le scelte»,
dice Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, che la primavera scorsa ha
pubblicato un corposo rapporto sulla valutazione per cercare di spiegare perché è necessaria in Italia. «Il punto — dice Gavosto — è
che finora la scelta della scuola si è sempre
basata sul tam tam, su quello che mi dice mia
cugina, un amico, l’amico di un amico. Informazioni, queste, che in genere sono a disposizione solo delle famiglie socialmente e culturalmente più avvantaggiate, mentre il custode cingalese di un palazzo di Torino o Milano non ha la stessa rete di conoscenze a cui
attingere».
Rendere pubblici i risultati delle prove
Invalsi potrebbe essere un primo passo
utile per dare a tutti genitori gli stessi strumenti di valutazione al momento di scegliere la scuola dei propri figli?
«Sì e no. I test Invalsi in quanto tali non
bastano a valutare l’efficienza di una scuola. I
risultati di un istituto dipendono dal contesto in cui la singola scuola si radica, non solo
dalla bontà degli insegnanti ma anche dalla
qualità dagli studenti (i cui risultati a loro
volta dipendono molto dalle famiglie di provenienza). Un conto è un liceo del centro, un
altro un istituto di periferia. Bisognerebbe
calcolare il cosiddetto valore aggiunto, cioè
confrontare i risultati dei ragazzi al momento dell’ingresso in prima media e all’uscita in
terza. Cosa che attualmente il sistema Invalsi
non fa. Allora si vedrebbe veramente quanto
vale quella scuola. Ci sono scuole che anche
se non possono vantare risultati stratosferici
hanno fatto fare ai propri ragazzi enormi
passi avanti. E altre, con risultati molto migliori, che in realtà hanno semplicemente
beneficiato della composizione favorevole
del proprio corpo studentesco».
Oltre all’Invalsi, il nuovo sistema di valutazione nazionale si basa anche sull’auto-
valutazione di docenti e dirigenti scolastici.
«Io non credo minimamente nell’autovalutazione perché, a meno che uno non sia
masochista, difficilmente parlerà male della
propria scuola».
Ma il nuovo sistema prevede anche l’attivazione della valutazione esterna tramite
le visite degli ispettori.
«Né l’Invalsi né il Miur dispongono di abbastanza ispettori per monitorare la situa-

Test Invalsi insufficienti
Per conoscere l’efficienza di
una scuola i test Invalsi non
bastano: molto dipende anche
dal contesto in cui è radicata
zione delle 8.000 scuole che ci sono in Italia.
Al massimo possono intervenire nelle situazioni di crisi, mandarli là dove si segnalano
le criticità maggiori per studiare insieme con
i dirigenti come migliorare le cose».
Che è già qualcosa.
«Sì, ma non basta. Non che gli ispettori siano necessari sempre e comunque. Ci sono
sistemi validissimi, come quello finlandese,
che non ne sentono il bisogno, perché già si
basano su un sistema di selezione durissima
dei docenti: solo i migliori laureati intraprendono la carriera di insegnante. Nel nostro caso invece la valutazione esterna della
scuola, di cosa funziona e cosa no, è assolutamente imprescindibile. Gli ispettori dovrebbero essere parte integrante del sistema,
come nel mondo anglosassone: figure capaci
di avere il polso reale della situazione tramite
il confronto con dirigenti, docenti, studenti e
famiglie. Ma purtroppo mancano le risorse».
O. R.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
0,1
Per cento
La quota
delle «classi
2.0», cioè informatizzate, censite nell’istruzione italiana
quest’anno (sono 416 su
323.605). Nel
nostro Paese, le
«scuole 2.0» sono invece 14 su
22.600 sedi. In
percentuale: lo
0,06 per cento
49
Anni
L’età media del
corpo docente
nella scuola
italiana: una
delle più alte
tra i Paesi industrializzati,
secondo l’Organizzazione
per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse). A
settembre entrano in ruolo
28.781 docenti
80
Milioni di euro
Quanto costa
ogni anno
alle scuole italiane la sola
organizzazione dell’esame
di maturità.
Denaro che
viene prelevato dal fondo
per gli istituti,
che per quest’anno
ammonta
a 483 milioni
22 Cronache
Il personaggio
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Mirzakhani ha una figlia di tre anni. Quando lavora fa scarabocchi su fogli stesi a terra e la bimba dice: «Mamma dipinge di nuovo»
Maryam, regina della matematica
«Sono una pensatrice lenta»
Iraniana, è la prima donna a vincere il premio più importante
Chi è
Genio
Maryam
Mirzakhani,
37 anni (Epa)
di ANNA MELDOLESI
E
ra l’ultima fortezza tutta maschile
dell’universo scientifico, la medaglia Fields. Il più prestigioso dei riconoscimenti per l’eccellenza in
matematica viene assegnato ogni quattro
anni ed è l’equivalente del Nobel, che non
contempla la regina delle scienze fra le discipline premiate. L’iraniana Maryam Mirzakhani è la prima donna a entrare in questo club di super-talenti che devono avere,
per statuto, meno di 40 anni. Da quando il
premio è stato istituito nel ‘36 lo hanno ricevuto in 52, tutti uomini.
Diventare il volto femminile della matematica non rientrava nei suoi piani. Ma
questa trentasettenne esile e determinatissima, lo sguardo grigio fiero e gentile, i
bei lineamenti incorniciati dai capelli cor-
ti, da oggi rappresenta una fonte di ispirazione per tutte le ragazze che esitano a intraprendere una carriera in una delle discipline Stem più maschili (l’acronimo sta
per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). A frenarle ci sono le logiche di
cooptazione che non risparmiano la più
razionale delle professioni, le aspettative
sociali, ma anche problemi di autopercezione. A forza di sentirti ripetere che i maschi danno il meglio di sé con i calcoli e le
femmine con le parole, ti può passare la
voglia di provare. «Questa medaglia Fields
è una svolta, un’altra incrinatura nel soffitto di cristallo che abbiamo sulle nostre
teste», ci dice Rossella Palomba del Cnr,
studiosa delle disparità di genere. Altre
vittorie seguiranno, perché «le matematiche che stanno facendo grandi cose sono
molte», assicura Maryam.
Mirzakhani dice di essere una pensatrice lenta, prende un problema apparentemente insolubile e lo doma con la perseveranza, osservandolo da punti di vista diversi e nuovi. Il momento più bello è quello della scoperta, la sensazione di essere
arrivata in cima a una vetta e di godersi un
panorama inviolato. «Ma per la maggior
parte del tempo fare matematica per me è
come una lunga escursione senza un sentiero tracciato né un traguardo visibile».
Spesso gli studenti prendono in antipatia
equazioni e figure geometriche senza
nemmeno provare a farsi sedurre, e la
stessa Mirzakhani all’inizio non le amava.
«La bellezza della matematica si mostra
solo a chi la insegue con la pazienza». Da
bambina voleva fare la scrittrice e dice che
i problemi di matematica sono come i personaggi dei romanzi. Evolvono e quando
La carriera
Maryam Mirzakhani,
37 anni, iraniana, è la
prima donna a vincere
la medaglia Fields
(considerata
l’equivalente del Nobel
per la matematica) da
quando nel 1936 il
premio è stato istituito.
Il talento matematico
di Mirzakhani emerge
negli anni delle scuole
superiori quando
rappresenta i colori di
Teheran alle Olimpiadi
internazionali di
matematica. Fino a
quel momento l’Iran
non aveva mai
schierato una ragazza,
Maryam però
conquista una
medaglia d’oro a 17
anni e l’anno dopo
centra il punteggio
perfetto. Dopo la
laurea a Teheran
studia ad Harvard con
Curtis McMullen. La
tesi di dottorato le vale
una cattedra a
Princeton. Più avanti
passerà all’università
di Stanford. Si è
distinta per studi sulla
geometria non
euclidea e sui sistemi
dinamici
li guardi di nuovo non assomigliano più
alla tua prima impressione. Ricorda di
aver visto in televisione la biografia di Marie Curie e altre scienziate ma la prima
scintilla scocca quando il fratello maggiore le rivela che per sommare i numeri da 1
a 100 non c’è bisogno di fare calcoli su calcoli. C’è un trucco, quello di Gauss, e questa è soltanto la prima sorpresa che la matematica ha in serbo per lei. Si ritiene fortunata: la guerra fra Iran e Iraq si conclude
quando finisce le elementari, una cattiva
insegnante alle medie la fa dubitare di sé,
poi però alle superiori trova una direttrice
che non si tira indietro di fronte all’idea di
farla partecipare alle Olimpiadi internazionali di matematica, anche se l’Iran fino
a quel momento non ha mai schierato una
ragazza. È così che a 17 anni vince una medaglia d’oro e a 18 centra il punteggio perfetto. Dopo la laurea a Teheran vola ad
Harvard, dove fatica ma non si scoraggia.
Ogni giorno è nell’ufficio del professor
Curtis McMullen (medaglia Fields anche
lui) a fare domande. La sua tesi di dottorato viene considerata spettacolare, arriva la
52
Uomini
Sono i matematici
premiati con la
medaglia Fields
da quando il riconoscimento
è stato istituito
nel 1936
prima cattedra a Princeton, poi il passaggio a Stanford. Finalmente ieri, al Congresso internazionale dei matematici in
corso a Seul, le hanno assegnato la medaglia più bella per i suoi studi di geometria
non euclidea sulle superfici iperboliche
(con lei sono stati premiati tre uomini: Artur Avila, Manjul Bhargava e Martin Hairer, che lavorano in Francia, Usa e Gran
Bretagna). Il suo contributo più importante, probabilmente, riguarda i sistemi dinamici, come quello delle interazioni tra Sole, Luna e Terra. Molti problemi di questo
tipo non hanno una soluzione matematica
esatta, ma Mirzakhani ha dimostrato che
con le opportune deformazioni le traiettorie obbediscono a leggi algebriche. Quando lavora riempie di scarabocchi degli
enormi fogli di carta stesi per terra e la figlia treenne spesso esclama: «Mamma sta
dipingendo di nuovo». Le hanno chiesto
quale sia il segreto per pensare in grande.
«Devi ignorare i frutti facili da cogliere,
quelli nella parte bassa dell’albero».
@annameldolesi
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L’iniziativa I reportage in edicola su «Io Donna». Dall’Italia all’America Latina e all’Africa i progetti di Oxfam per l’emancipazione
Sei scrittrici raccontano il mondo al femminile
Nella Bosnia Erzegovina ferita e rancorosa «sono il principale motore del perdono e del
nuovo». In alcune comunità rurali dell’Ecuador sono loro a
mandare avanti le attività agricole da sole, perché gli uomini
non ci sono quasi più. In Tanzania, su un’isola del Lago Vittoria, due di loro raccontano come sia possibile «reggere sulle
spalle le sorti della famiglia e
riuscire a far studiare i figli».
Sui monti dell’Atlante Orientale, in Marocco, una di loro lotta
«per convincere gli uomini del
posto a concedere alle mogli il
permesso di lavorare», l’altra
prova «a insegnare come si
confeziona e si commercializza
il miele». Ad Arezzo si prova a
svolgere il ruolo «di ponte tra
due mondi: quello dei migranti
e l’Europa». Nella Cambogia
delle «foreste saccheggiate» e
delle «popolazioni evacuate
dalla propria terra» si tenta di
«rafforzare una coscienza della
terra».
Il mondo, le donne e sei
scrittrici italiane in giro per il
pianeta a raccontare, a dare voce a chi — molto spesso — non
ce l’ha. In esclusiva per Io Donna, dal 17 agosto nella versione
cartacea e in quella digitale, sei
reportage d’autore, firmati da
Silvia Avallone, Camilla Baresani, Beatrice Masini, Candida
Morvillo, Valeria Parrella e Pulsatilla, fanno conoscere alcuni
dei programmi di sviluppo di
Oxfam (confederazione inter-
nazionale leader nei progetti
di sviluppo rurale e specializzata in aiuto umanitario e
campagne di sensibilizzazione) raccontando storie di
donne a cavallo tra la speranza
e la solidarietà.
Testi, foto, video-interviste,
con l’occhio particolare delle
sei scrittrici italiane, per testimoniare il lavoro di milioni di
donne che in tutto il mondo
lottano ogni giorno per la sopravvivenza (loro e delle proprie famiglie) e l’impegno fondamentale dei volontari che
mettono la propria vita a dispo-
sizione degli altri.
Un viaggio — quello di «Sei
scrittrici, mille voci» — realizzato con la collaborazione e il
contributo di BioNike. Soprattutto: un’avventura nella quale
Io Donna devolverà parte del
ricavo del venduto in edicola
proprio a Oxfam Italia come
sostegno ai programmi di sviluppo dell’organizzazione.
«Quelli che presentiamo in
questo numero speciale sono
racconti d’autore ma soprattutto testimonianze emozionanti, ed emozionate, di come sia determinante il lavoro
femminile nelle zone del mondo più disagiate dove opera
Oxfam», spiega Diamante
d’Alessio, direttrice di Io Donna, il settimanale del Corriere
della Sera. «Tutti questi reportage sono segnati da un filo rosso: il cibo, inteso come risorsa
necessaria e mai sufficiente, ma
anche come possibilità di riscatto ed emancipazione».
«Si sente dire spesso che il
futuro è donna. Ma non tutte le
donne hanno lo stesso futuro, a
causa di povertà, diseguaglianza e discriminazioni. Ma se
avessero uguale accesso alle ri-
sorse rispetto agli uomini, 150
milioni di persone in meno nel
mondo soffrirebbero la fame»,
aggiunge Maurizia Iachino,
presidente di Oxfam Italia. «Per
questo da oltre settant’anni
Oxfam promuove e sostiene la
nascita di imprese al femminile, in particolare all’interno delle comunità rurali. Le donne
sono al centro di ogni nostra
iniziativa perché sanno agire in
modo collettivo e sanno accendere i motori del cambiamento
verso un mondo più equo».
R. I.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le protagoniste
Silvia Avallone
Nata a Biella, 30 anni,
laurea in Filosofia e
una specializzazione in
Lettere. Con Acciaio ha
vinto Campiello Opera
Prima ed è arrivata 2°
al Premio Strega 2010
Camilla Baresani
Nata a Brescia, 53
anni, vive tra Milano e
Roma. Nel 2010 ha
pubblicato Il plagio, il
suo primo romanzo.
Quest’anno è uscito Il
sale rosa dell’Himalaya
Beatrice Masini
Nata a Milano 52 anni
fa, ha vinto diversi
primi ed è anche nota
per aver tradotto i libri
della saga di Harry
Potter della scrittrice
britannica J. K. Rowling
Candida Morvillo
Nata a Sorrento, 40 anni
fa, ex direttrice di Novella
2000. Nel 2006 ha vinto
il premio Ischia
Internazionale come
miglior giornalista under
35 per la carta stampata
Valeria Parrella
Nata a Torre del Greco
40 anni fa, ha esordito
nel 2003 con Mosca più
balena (raccolta di sei
racconti) con la quale
ha vinto il Premio
Campiello Opera Prima
Pulsatilla
Vero nome Valeria Di
Napoli, è nata a Foggia
32 anni fa. È stata in
finale al Premio
Campiello giovani. La
ballata delle prugne
secche è il 1° romanzo
Genova
Rapito
il pappagallo
della biosfera
di Piano
GENOVA — Doveva essere il
giudice a decidere la sorte del
bellissimo Flint (foto sopra),
negli atti giudiziari «il
pappagallo cacatua
moluccensis denominato
Flint»: tutto bianco, cresta
color salmone, simpatico,
espansivo e un po’ narciso,
Flint era conteso tra il suo
padrone e chi l’aveva accudito
per alcuni anni nella Biosfera
progettata da Renzo Piano
davanti all’Acquario di
Genova. Ma alla fine il colpo
di scena è spettato a Flint: è
sparito. Rubato. La storia
dall’inizio. Flint arriva nella
Biosfera nel 2003 quando a
gestire la struttura con un
micro-ambiente tropicale è la
Società ornitologica pavese di
Giulio Salamon: «Noi — dice
Salamon — abbiamo portato
a Genova i pappagalli, le
testuggini, i camaleonti dalla
nostra oasi di Sant’Alessio».
Quanto a Flint: «È nato
nell’oasi, l’ho imboccato da
piccolo e gli sono molto
affezionato. Un pappagallo
delle Molucche si relaziona
come un cane. Si chiama Flint
perché tutti i miei pappagalli
hanno nomi di pirati». Nel
2006 la gestione della biosfera
passa — come scritto dal
Secolo XIX — all’Acquario e
alla Costa Edutainment, gli ex
dipendenti della società
pavese costituiscono una
cooperativa, la Bio-Tro, per
occuparsi degli animali. «Nel
2010 — dice Salamon —
d’accordo con il veterinario
dell’Acquario sono andato alla
Biosfera per riportare Flint a
casa. La persona che lo
accudiva ha protestato: ma
come, lo porti via? Noi gli
vogliamo bene. Credevo fosse
finità lì». Invece segue una
denuncia della cooperativa
Bio-Tro per «spoglio con
violenza e occulto»: il
rapimento di Flint. Due azioni
giudiziarie: la prima per
«sottrazione» del cacatua, la
seconda per sostenere che era
nella Biosfera «in ostaggio»
per crediti di lavoro.
Naufragano entrambe. A
tagliare la testa al toro il
giudice scrive che «la materia
del contendere è cessata
essendo pacifico tra le parti
che l’animale rubato in data
25 giugno 2011 non è stato
ancora ritrovato». Flint è stato
rubato dalla casa del
veterinario. Era in una gabbia,
rapirlo è stato facile. «Il
valore? Due o tremila euro —
dice Salamon — ma non è
una storia di soldi. I
pappagalli vivono tantissimo,
anche settant’anni, Flint ne ha
una quindicina speriamo
sempre di riaverlo qui con i
suoi fratelli, Morgan, Drake,
Jack».
Erika Dellacasa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Ferragosto
Al mare, in montagna o in città
Manuale di sopravvivenza per la
festa d’estate (tempo permettendo)
empo instabile al Nord, con rovesci e temporali tra
Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria e
temperature comprese tra 23 e 26 gradi. Bel tempo al
Centro e al Sud, fatta eccezione per alcune zone dell’alta
Toscana e, a tratti, per Umbria e Marche e con il
termometro che comunque andrà giù attestandosi tra i 27 e
i 31 gradi. Nel pomeriggio, al Nord, la situazione migliorerà
a Ovest mentre le precipitazioni si concentreranno sulle
regioni orientali. Un Ferragosto che, stando alle
segnalazioni meteo, rischia di dividere il Paese (isole
comprese) in due parti distinte, una soleggiata e l’altra no.
Nel fine settimana ancora instabilità al Nordest e nelle
regioni centrali, ma domenica le cose dovrebbero evolvere
verso il sereno in tutta Italia. Saranno anche le condizioni
meteo incerte a dettare le scelte di Ferragosto, suggerendo
ad alcuni la possibilità di restare a casa insieme alla
famiglia o tra amici. In alternativa, c’è chi si muoverà giusto
quel che serve per raggiungere il locale scelto per il pranzo.
La Coldiretti, sulla base delle indicazioni di «Terranostra»,
ha stimato in circa trecentomila i vacanzieri che
sceglieranno di trascorrere il Ferragosto in agriturismo.
E non solo per la voglia di relax all’aria aperta, dato che in
molti casi l’esigenza sarà quella di trovare un luogo al
riparo da eventuali acquazzoni. Il maltempo potrebbe
funzionare per un giorno come rimedio scacciacrisi anche
per ristoranti e chalet. Eventi e iniziative culturali, a
dispetto delle previsioni, sono in programma un po’
dovunque. E anche i musei non chiuderanno i battenti.
A Milano saranno diversi i poli espositivi aperti, dalla
Pinacoteca di Brera (operativa fino alle 21.15) alla Triennale
(dalle 10.30 alle 20.30). A Venezia sono aperti per l’intera
giornata gallerie e siti gestiti dalla Soprintendenza. Anche
a Roma musei aperti e, in ordine sparso, si segnalano
l’iniziativa «A TuxTu» del Bioparco — che organizza
incontri speciali con elefanti, insetti e rettili (un’idea per i
più piccoli) — e una serata tra cinema d’autore e aperitivi
musicali all’isola Tiberina. A Bologna Ferragosto di
solidarietà con il tradizionale pranzo per le persone in
difficoltà nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio.
l’importante è stare lontani dall’aggressività, dal rumore, dalla velocità
della vita urbana — dice —. Se il tempo lo permette andrò a scalare con
mio figlio. Poi sabato e domenica sarò
al mio museo dell’alpinismo sul Monte Rite, sulle Dolomiti. Ma per me è un
semplice finesettimana. Non mi interessa il Ferragosto: faccio in modo di
girarci intorno».
In nome della storia
Non è d’accordo lo storico dell’arte
Philippe Daverio: «Il Ferragosto va festeggiato, che ci sia il sole oppure no:
è la festa più antica dell’umanità —
ammonisce, anche se lui la sera del 15
sarà a Curtatone, in provincia di Mantova a tenere una conferenza —. Risale alle feriae Augusti, le vacanze decretate dall’imperatore Augusto duemila anni fa per celebrare la fine dei
lavori agricoli. Il nome del mese di
agosto viene da lì», aggiunge. Non occorre andare al mare, basta fare qualcosa di speciale: «Anche visitare un
museo, in quel caso il maltempo non
disturba» (quelli statali saranno aperti in tutta Italia, ha annunciato il ministero dei Beni culturali, molti fino alle
22).
ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA
T
Cronache 23
italia: 52495258535051
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Bizzarri
Sarò in riva al lago
a buttar giù idee
e nuovi progetti

Ivan Cotroneo
Ne approfitterò
per stare
con i miei genitori
La tentazione di far finta di niente,
per mezza Italia almeno, è grande.
Piove, il cielo è grigio, l’aria freddina.
Ma se il meteo non se ne cura, il calendario non dà scampo: Ferragosto è
Ferragosto. Meglio allora cercare di affrontare senza danni il Giorno d’Estate
per antonomasia. Che si abbia la fortuna di stare al sole o si debba fare i
conti con il maltempo. C’è chi festeggerà in famiglia, perché è tradizione,
chi lo vive come un giorno qualunque
— sapendo benissimo che non lo è —,
qualcuno mangia molto, qualcun altro sta all’aperto (auguri, se per caso il
15 vi coglierà al Nord). In ogni caso,
ecco un piccolo manuale di sopravvivenza.
In viaggio senza disturbi
Giulia Bongiorno, avvocata 48enne,
non deve curarsi della pioggia: è al
caldo a Mondello (la spiaggia di Palermo), con il figlio Ian, tre anni e mezzo.
Ma non starà al mare: «Prenderò un
aereo, devo rientrare a Roma: sfrutto
sempre queste giornate festive per gli
spostamenti — spiega —. Lo consiglio a tutti: viaggiate a Ferragosto,
perché il giorno prima o il giorno dopo lo fanno tutti». Approccio pragmatico, dunque. Ma il relax estivo, che fine fa? «Il trucchetto è “spostarlo”:
quando tutti sentono il dovere di divertirsi o riposarsi, io faccio tutt’altro.
E poi magari mi rilasso il 3 settembre
— assicura —. Anche perché questo
permette di godere di più del tempo,
la cosa più preziosa che abbiamo. Se
tutti andiamo al mare o in campagna,
invece, nessuno se li gode più».

Elisa Fuksas
A Pantelleria con
la famiglia e una
valanga di amici

Philippe Daverio
Un’occasione
speciale anche per
andare al museo
In ritiro al lavoro
Esorcizzano la festa comandata anche i conduttori Luca Bizzarri e Paolo
Kessisoglu: «Saremo sul lago Maggiore in ritiro spirituale a scrivere — dice
Luca, 43 anni —. Stiamo buttando giù
un po’ di idee per i nostri prossimi
progetti». Niente folle o spiagge mondane, insomma: «No, ci siamo scelti
un lago triste! — ride—. È anche un
modo per passare un bel Ferragosto:
l’importante è che ci siano poche persone, buona cucina, un buon albergo». Lavorerà pure lo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, 46 anni:
«Di solito in questo periodo sono negli Stati Uniti, ma adesso ho da fare, il
mio lavoro è così — racconta —. Però
ne approfitto per stare con i miei genitori: li ho raggiunti a Napoli (io vivo a
Roma) e mi sono portato il computer». Caldo permettendo.
Lontano dalle folle
Niente lavoro, ma l’ostinazione di
evitare le folle, invece, per l’alpinista
Reinhold Messner, 69 anni, rifugiato
con la famiglia nel suo castello di Juval, a Kastelbell in provincia di Bolzano. «Che piova o ci sia il sole, per me

Reinhold Messner
Se sarà possibile,
andrò a scalare
con mio figlio
Sfrutto la giornata
per viaggiare,
lo consiglio a tutti
Sudoku Diabolico
lusinghieri nei confronti
della struttura.
di Santa Cecilia Bruno Cagli.
Valerio Cappelli
I Borghi S.r.l.
RONDONI ALLA CENTRALE
Se l’acustica dell’Auditorium di via della Conciliazione (una sala adattata alla
musica) era così buona, che
bisogno c‘era di fare le modifiche e poi di costruire il
nuovo Parco della Musica?
Le perplessità sulla musica
classica nell’Auditorium
della Conciliazione sono state sostenute in passato da
fior di musicisti, nonché dal
presidente dell’Accademia
Protezione da attuare
Alcune famiglie di rondoni
pallidi, parenti dei rondoni
comuni, hanno nidificato
tra varie fessure della parte
alta della Stazione Centrale

Con riferimento alle
dichiarazioni attribuite al
professor Bruno Cagli
nell’articolo «Santa Cecilia
e il futuro della musica»
(Corriere, 4 agosto) in
merito all’Auditorium della
Conciliazione di Roma e
all’asserita
«inadeguatezza» della
struttura, si precisa che tale
Auditorium, a partire dal
2006, è stato sottoposto a
importanti lavori di
Elena Tebano
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di Milano. Per questi rari
volatili dal piumaggio color
caffelatte, tipica
espressione di valori
biologici non comuni,
dovrebbe scattare una
particolare protezione, così
come avviene in diverse
città estere, Zurigo in
primis.
Carlo Radollovich, Milano
Le lettere vanno indirizzate al Corriere della Sera,
via Solferino 28, 20121 Milano. Fax: 02.6282.7579
E-mail: lettere@corriere.it, oppure al sito
www.corriere.it. La rubrica di Sergio Romano
riprenderà lunedì 1 settembre.
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5 Puzzles by Pappocom
Una precisazione
ristrutturazione e
ammodernamento ed è stato
dotato delle più innovative
tecnologie, che hanno
potenziato e reso ottimali le
sue caratteristiche, specie in
termini di resa acustica.
L’Auditorium della
Conciliazione è considerato
oggi uno dei teatri in grado
di rendere le migliori
prestazioni musicali in
Italia: lo stesso Cagli, così
come altri qualificati
musicisti come il violinista
Uto Ughi, hanno espresso
giudizi particolarmente
Come tradizione
Seguirà le usanze di famiglia, suo
malgrado, anche Elisa Fuksas, 33 anni, regista e scrittrice figlia dell’architetto Massimiliano. «Sono a Pantelleria, con i miei genitori, mia sorella e
una valanga di amici. Passerò la giornata a nascondermi dagli altri, come
ho sempre fatto — ride —. Da ragazza
mi rifiutavo anche di stare in costume:
andavo in spiaggia vestita di nero, con
le gonne lunghe fino ai piedi, mi immergevo in acqua vestita e poi uscivo
di corsa. Ora almeno sto in costume,
ma questa sarà la mia ultima estate a
Pantelleria: io non voglio il Ferragosto
tradizionale». Poi ci ripensa: «In realtà
lo dico da dieci anni. Mi sa che ormai
ho una tradizione del Ferragosto».

Giulia Bongiorno
Lettere e interventi
AUDITORIUM DI ROMA
In spiaggia con la famiglia
La tradizione, però, vuole proprio
che il Ferragosto lo si passi al mare. È
la scelta degli chef. Carlo Cracco, 48
anni, che è a Santa Margherita di Pula
Cagliari con la moglie Rosa e i figli.
«Agosto per me è una sorta di fine anno, si chiude la stagione. Per questo
mi piace festeggiare il 15 in maniera
rilassata — spiega —. Ho un bambino
che ha compiuto ieri un mese, Cesare.
Ne approfitto per stare con lui e godermi un po’ di aria buona in attesa
dell’inverno. Cucinerò con gli amici,
cercando del pesce in zona». Sarà al
mare, a Forte dei Marmi, anche il suo
collega Davide Oldani, 46 anni: «È il
primo Ferragosto che passerò con mia
figlia Camilla Maria, che ha 33 giorni
— racconta con orgoglio —. Non andiamo in spiaggia, è troppo piccola,
ma sto cercando di stare il più possibile con lei. Anche se sono qui per un
impegno di lavoro: ho sempre qualcosa da fare perché adoro il mio mestiere».
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Come si gioca
Bisogna riempire la
griglia in modo che ogni
riga, colonna e riquadro
contengano una sola
volta i numeri da 1 a 9
LA SOLUZIONE DI IERI
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24 Cronache
Sussidiario
di LUCA MASTRANTONIO
«Pazzesco»
Che parola
esagerata
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
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P
azzesco. Non è una semplice parola, è
la resa del vocabolario di fronte a
qualcosa che genera stupore, orrore,
meraviglia. Può dire tutto e niente. Assomiglia alle voci medie del latino, che potevano avere una connotazione positiva o
negativa (la «fortuna», per esempio): è
qualcosa di simile a «mostruoso», che
deriva dalla bruttezza del mostro, qualcosa
cioè contro natura, ma può indicare anche
una cosa mostruosamente bella o qualcuno dalla bravura sovraumana (un prodigio
straordinario). Prendete i recenti commenti su Robin Williams: era un attore pazzesco (senso positivo) e la sua morte è stata
una notizia pazzesca (senso negativo). A
volte pazzesco è un alibi, simula incapacità
di intendere e voler giudicare. E come ogni
peccato, una tentazione naturale. Se nelle
prossime ore non sentirete qualcuno dire
«pazzesco», provate a conversare su qualcosa di sorprendente, che ha destato clamore, e vedrete — oltre a sentire l’aggettivo solleticarvi labbra e lingua — che qual-
cuno dirà che quella città, quella storia,
quella tipa, quella vicenda è pazzesca. Bella
o brutta? Pazzesca. Basta. La parola è liberatoria, oltre che virale, perché giudica
senza mettersi in gioco, come l’esilarante e
demagogica «cagata pazzesca» con cui Ugo
Fantozzi (foto) etichetta il film La Corazzata Potemkin. Pazzesco è la schiuma di questi anni, frizzante come certi prodotti reclamizzati, certi titoli cinematografici:
dall’aranciata amara in un modo pazzesco,
alla Mary per cui tutti, nel film, sono pazzi.
O l’analcolico biondo che fa impazzire il
mondo, o qualsiasi titolo di articolo che
racconta di un fenomeno che «impazza»,
in genere sul «web». L’italiano pazzesco è
così, una lingua gasata, divertente, digestiva, a tratti incomprensibile e a rischio ruttino ma, soprattutto, da bere subito: poi si
sgasa e fa schifo. Schifo in un modo pazzesco.
lmastrantonio@rcs.it
criticalmastra.corriere.it
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Lupin III
Il mio eroe segreto
C
ominciamo col dire che Lupin III è un
uomo magrissimo. Poi va detto che ha
una certa disinvoltura con le donne,
tutte bellissime, con seni grossi e
fianchi sottili. Quindi che ha importantissime ascendenze letterarie. Tutte cose assolutamente fondamentali per l’adolescente che
sono stato: grassottello, molto timido con le
donne, e di famiglia con antenati non certo
letterari. Insomma stiamo parlando di niente
po’ po’ di meno che del nipote del ladro gentiluomo.
Mettetevi comodi e provate a considerare
il corto circuito: adolescente in carne, grande
lettore, appassionato di classici del crimine,
con velleità di scrittore inconfessate, e una
disastrosa tendenza all’imbranataggine con
le donne, incontra un alter ego irraggiungibile. Certo anche Superman o l’Uomo Ragno,
sono eroi irraggiungibili direte voi, ma lui,
Lupin III, è irraggiungibile proprio perché
non ha superpoteri, perché, per paradosso
rappresenta una condizione possibile. Come
ci sia finito in Giappone il nipote di Arsenio
Lupin, quello francese col cilindro e il mantello, non si sa proprio, forse il frutto di una
scappatella orientale del suo trisavolo, che
come è noto aveva una certa propensione per
le donne. Il dato importante è che quando per
la prima volta vidi (erano gli albori della tv a
colori) una puntata delle avventure di Lupin
III, mi parve assolutamente naturale che fos-
Chi è
Marcello Fois,
romanziere, è nato a
Nuoro nel 1960. Il suo
primo libro, «Picta», è
stato pubblicato nel 1992
se «giapponese». Ne aveva tutte le caratteristiche: una certa nevrosi, tendenza a strabuzzare gli occhi, ipercinesi (che per un giapponese deve essere una sindrome doppiamente
tremenda), e amici del tutto «locali». Inoltre
mangiava strani sushi di riso, mostrando
una certa dimestichezza con le bacchette.
Quando io ero ragazzo, in Barbagia, non è
che esistessero troppe informazioni sulla cucina giapponese e sulle abitudini alimentari
orientali. A dirla tutta, per un sacco di tempo,
a chi mi avesse chiesto quali fossero le differenze tra un cinese e un giapponese, non
avrei saputo esattamente cosa rispondere.
Eppure, questo l’avevo acquisito, quel magrolino di Lupin III, che aveva la bocca storta
del giovane Belmondo, e anche una certa,
presumo inconscia, «celentanità», era in tutto un giapponese. Anche se spesso viene definito francese dal suo acerrimo nemico,
l’ispettore Zenigata, col quale replicava il
meccanismo di un altro cartone mito per me,
che era quello che aveva per protagonisti il
sublime Willy Coyote e l’insopportabile Bip
Bip. Ora voi vi chiederete perché considerassi insopportabile lo struzzo e non Lupin III?
Non lo so con esattezza, ma penso che la mia
simpatia per il ladro gentiluomo dipendesse
da una specie di auspicio per la mia vita futura: lo struzzo malefico agiva con dolo, Lupin
III no. Adoravo in lui che sembrasse un tontolone e mi piaceva, per estensione, l’idea che
pensassero di me che «sembravo un tontolone». A lui questa cosa faceva assai comodo, io
dovevo accontentarmi di un invito alla presunzione.
Lupin III era di quelli che quando vede una
bella donna non capisce più niente e aveva
anche una certa tendenza al pappagallismo:
commenti, versi, eccessi fino allo stalkerismo. E, bisogna proprio ammetterlo, gli
mancava la tendenza tutta europea al gentilomismo, ma aveva una caratteristica fisica
assolutamente mediterranea, un rimasuglio
MAGRO E DI SUCCESSO
ERA IL MIO CONTRARIO
ILLUSTRAZIONE DI ALBERTO RUGGIERI
di MARCELLO FOIS
un’estate italiana
Agli albori della tv a colori dal Giappone arriva l’alter ego irraggiungibile di un
adolescente barbaricino, grassottello e tendenzialmente imbranato con le donne
genetico della sua origine europea: i peli. E
poi c’era Goemon, magnificamente tradizionale con i suoi abiti da samurai e la sua katana. Visto dalla provincia più estrema dell’impero qual era la Barbagia della mia adolescenza, quell’eroe rappresentava la costante
resistenziale, portava abiti etnici e rispettava
un codice antichissimo. Quel personaggio
mi faceva pensare al fatto che io pure ero vissuto in una specie di Giappone, un’isola, dove l’estremamente arcaico e l’estremamente
contemporaneo avevano finito per dover
convivere.
Ricordo un’avventura in particolare in cui
Lupin III organizzava il furto di un preziosissimo diamante chiamato pantera nera perché al suo interno, con licenza di uscire saltuariamente, ci stava una vera pantera nera.
Durante quest’avventura, incongruamente,
una statua, tipo pensatore di Rodin, finiva in
un club per nudisti. E, altrettanto incomprensibilmente, in un museo che aveva tutta
l’aria di essere francese veniva chiamato ad
investigare una specie di Ispettore Clouseau
che aveva anch’esso un assistente orientale
con cui intratteneva duelli di kung-fu. Un
La cucina dei romanzi
Auspicio

La simpatia
per lui
dipendeva da
una specie di
auspicio per
il mio futuro
frappé di Pantera Rosa e Maurice Leblanc in
salsa Manga, insomma.
Solo che allora tutto questo non mi era affatto chiaro. Era tutto più semplice, e molto
meno argomentato allora. Se mi aveste chiesto in che cosa consistesse l’eroismo di Lupin
III, dal mio punto di vista di cicciottello, timidissimo e brufoloso non avrei avuto dubbi a
rispondere: lui, quel personaggio dei cartoni
parente di un personaggio immortale della
letteratura, era disinvolto, svelto, intuitivo,
empatico. Io no. Punto.
A passo leggero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di CRISTINA GABETTI
di PAOLO DI STEFANO
Cocco, aglio, cernie
nella Bahia di Amado
P
aloma, figlia di Jorge Amado, anni fa si è impegnata a tirar fuori le ricette dai romanzi del padre: ne
è uscito un libro succulento. Tra i tanti manicaretti e leccornie
che si possono ricavare dalle pagine del grande (grandissimo)
scrittore brasiliano, c’è il vatapà, la cui mistica ritualità della
preparazione riesce persino a lenire i dolori di Dona Flor vedova
inconsolabile del suo Vadinho. Ingredienti: teste di cernia freschissime, coriandolo, aglio, cipolla, qualche pomodoro e il succo di un limone. Si prosegue con due noci di cocco da grattugiare e ridurre in latte, arachidi macinate, gamberetti essiccati, anacardi, zenzero, peperoncino a piacere. Non dimenticare il brodo
di pollo e le code di gamberi. Mescolare tutto: il risultato è una
densa crema gialla da consumare da sola o che può diventare il
ripieno dell’acarajé, una pasta fritta di fagioli. L’insieme non è
leggerino.
Jorge Amado e Paloma Jorge Amado,
La cucina di Bahia, Einaudi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riflessioni con un figlio
sui compiti delle vacanze
«E
io quando vado in vacanza?». Mio figlio si accascia sul quaderno.
Lascio spazio al silenzio. Sa che se fosse più disciplinato se la sbrigherebbe prima, sa che la fatica dipende anche dalla pigrizia che rende ogni
dovere più gravoso, però la sua testolina non ha tregua. Ogni giorno gli
tocca vedersela con i compiti, sia che li faccia, sia che temporeggi perché
vorrebbe fare altro. Mentre lui elabora, io rifletto. Ha 12 anni, deve capire
come gestire il suo tempo, trovare quel personale e complesso equilibrio tra
rigore e libertà. Se è vero che s’impara con l’esempio, è pieno d’ispirazione.
I genitori non vanno mai in vacanza: mandare avanti casa e famiglia è un
lavoro a tempo pieno. È meglio lasciare che trovi il suo ritmo o proibirgli di
fare sport e giocare finché non ha finito i compiti? Ne parliamo. «Ne avessi
meno, li farei meglio» dice. Se i manager reclamano il diritto di dare una
tregua al lavoro per fare «reset», anche i bambini hanno bisogno di far
riposare la mente. Esercitare i doni dell’intelletto è un privilegio della nostra razza, ma educare significa tirare fuori, non riempire il cervello di
informazioni. Diamo ai ragazzi il tempo di trasformare gli insegnamenti in
doni. Anche il corpo e lo spirito vanno nutriti, e quando, se non in vacanza!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Fumetto
di GIULIO GIORELLO
Il marxismo
spiegato
dai Bassotti
Cronache 25
italia: 52495258535051
I
n «Paperino e l’Isola del Tesoro», Carlo
Chendi (sceneggiatura) e Luciano Bottaro (sceneggiatura e disegni) non hanno
risparmiato quel Karl Marx che oggi, alla
luce delle recenti bolle finanziarie, ci
sembra quasi «vivo» e, come dicono i più
entusiasti, «lotta insieme a noi». Paperino e i tre nipoti hanno il ruolo di Jim
Hawkins; Paperon de’ Paperoni recita la
parte di un capitalista-filibustiere capace
di far fruttare i dobloni accumulati in
tante avventure sui mari. E i terribili Bas-
Rossi I tre componenti della
Banda Bassotti
e, nel riquadro,
Karl Marx, autore
de «Il Capitale»
sotti, complici di quello spregiudicato
papero imprenditore, una volta ammutinatisi contro il loro comandante e impadronitisi del denaro di tante rapine si
danno a impegnative imprese intellettuali. Marx aveva accusato Hegel di aver delineato il cammino dello Spirito in modo
che si fondasse sulla «testa» — cioè
l’astratto delle idee — invece che sui
«piedi», il concreto della realtà empirica.
Un bassotto legge Il Capitale e confessa
«Francamente non ci capisco un’acca!».
Quando uno dei nipotini di Paperino gli
fa notare che tiene il libro a rovescio, questo nuovo filosofo si mette a testa in giù,
in omaggio alla messa sotto-sopra della
dialettica hegeliana, ed esclama: «Tutto si
spiega! Ora sì che riesco a leggere!». Aveva colpito nel segno il filosofo Andrea
Emo, che già nel 1973 insinuava che il
marxismo è un «dirottamento, da parte
di nuovi pirati», della filosofia del povero
Hegel, vittima del «Bassotto» Karl Marx!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La realtà
romanzesca
Preferirei di no
di MARIA LAURA RODOTÀ
Natalità zero,
adesso ai nonni
si lascia il cane
(con difficoltà)
ELABORAZIONE FOTOGRAFICA CORRIERE DELLA SERA
La morte di Maria Pia,
che aspettava un bambino
di CARLO VULPIO
F
u un necrologio a tradire l’assassino. Quello
che lui stesso fece affiggere, nella migliore
tradizione dei paesi del Mezzogiorno d’Italia, su tutti i muri di Gravina di Puglia per testimoniare pubblicamente il suo personale, profondo, invincibile dolore per la morte della sua ex
fidanzata, Maria Pia Labianca, vent’anni, studentessa di Psicologia a Padova. Un necrologio strano, inconsueto, eccentrico. «Pensieri giganti mi spingono avanti/ Sfiorarsi da amanti è il sogno di tanti/ La
voglia che cresce è una spina che esce».
Nessuno riuscì a decifrare subito la provenienza
di quei versi: erano i suoi, di Giovanni Pupillo, che
poi si scoprirà essere stato il carnefice di Maria Pia,
o erano una citazione? E da quale poesia, da quale
libro era andato a prenderli Giovanni, che nei suoi
ventidue anni di vita non era mai stato uno studente brillante, né aveva mai avuto una particolare passione per la letteratura? Non ci volle molto per
esaudire la curiosità che quel necrologio suscitava.
Bastò chiedere a qualcuno dei ragazzi che a centinaia quel giorno partecipavano al funerale di Maria
Pia. Non si trattava propriamente di versi, ma della
strofa di una canzonetta rockeggiante, intitolata
Sexy Dreams e cantata dai Litfiba, gruppo in voga
tra i ventenni di allora. Che cosa strana quel necrologio. Strana come la rosa blu posata da Pupillo sulla bara bianca di Maria Pia in cattedrale, l’unico fiore, e l’unico di colore blu tra le migliaia di quel giorno, ad aver avuto l’onore di poter essere adagiato
sul feretro della ragazza proprio dalle mani di colui
che l’aveva uccisa e che adesso, posando quel fiore
davanti a tutti, le sussurrava: «Ti ricordi, Maria
Pia?». Una frase così semplice e così toccante che
non poteva restare appesa nell’aria senza che Giovanni la riportasse sulla terra e la offrisse al suo
pubblico. E Giovanni fece esattamente questo, accusando un mancamento e lasciandosi svenire fin
quasi a crollare al suolo, ben sapendo di cascare tra
le braccia dei suoi parenti, che gli erano sempre accanto per evitare che il dolore gli facesse commettere «qualche fesseria».
La «fesseria», e quale!, Giovanni Pupillo l’aveva
già commessa nella notte tra il 24 e il 25 febbraio
del 1999, quando telefonò a Maria Pia e le chiese di
andare a trovarlo per un chiarimento sulla loro relazione ormai finita e poi la soffocò. Non la strangolò, ma la soffocò, perché non dovevano rimane-
Il killer incastrato dal necrologio
con i versi di una canzone dei Litfiba
La vicenda
La scomparsa e l’omicidio
Maria Pia Labianca scompare a Gravina la
sera del 24 febbraio 1999. Tre giorni dopo
viene ritrovata morta a pancia in su e con le
braccia aperta come le persone crocefisse
Il dolore esibito dall’ex fidanzato
Un necrologio ai funerali di Maria Pia si nota
più degli altri. È quello del suo ex fidanzato
Giovanni Pupillo, che poi si scoprirà essere
stato il carnefice della giovane
Il processo e la condanna
Pupillo prima ha confessato e poi
ritrattato. Dopo un processo lunghissimo è
stato condannato a 21 anni di carcere. Lo
scorso anno la pena è diventata definitiva
re segni sul corpo della ragazza. Già cadavere, Maria Pia venne poi trafitta con una precisa coltellata
al cuore e fatta ritrovare in una casa abbandonata
della periferia, per terra, nuda, supina, e con le
braccia aperte come Gesù Cristo in croce. Il rudere,
isolato, era conosciuto da tutti come «la casa degli
spiriti» e i suoi frequentatori ne imbrattavano le
pareti senza risparmio con scritte sconclusionate
più che «sataniste». Ma il luogo si rivelò ideale per
la messinscena del rito satanico conclusosi con un
sacrificio umano. Una rappresentazione perfetta,
che confuse le idee a tutti, anche agli investigatori,
da quel momento finiti prigionieri di un labirinto
senza uscita in cui tutto era un’illusione ottica: le
ipotesi, i depistaggi, le testimonianze vere e quelle
false, i silenzi e gli indizi, e persino la stessa morte
di Maria Pia. Il numero dei possibili assassini aumentava ogni giorno, l’elenco delle persone sospettate di aver avuto un ruolo nell’omicidio di una
ragazza così serena e benvoluta da tutti cambiava
di ora in ora, ognuno diceva la sua, ma nessuno, tra
quelli che potevano e dovevano, pensò di fare la
cosa più semplice, e cioè chiedere e ottenere subito
i tabulati telefonici, poiché la notte in cui fu uccisa
Maria Pia chiese aiuto con il suo cellulare, che subito dopo uno straziante «Papà aiutami! Aiutatemi»
si ammutolì.
Le cose presero un’altra strada quando l’autopsia
rivelò che Maria Pia era incinta, al secondo mese,
del suo nuovo fidanzato, studente anch’egli, e che
aveva progettato di informare della novità i suoi genitori, tornando a sorpresa a Gravina perché era sua
intenzione non interrompere la gravidanza. Troppo
per Pupillo e per il personaggio che interpretava.
Lui era il duro, possessivo, spietato, freddo Giovanni Pupillo, e se voleva ripresentarsi davanti a se
stesso a testa alta doveva punire quella ragazza che a
lui aveva preferito un altro. Era sua, Maria Pia, e di
nessun altro. E tale doveva rimanere. Per sempre.
Lei, lui e il suo delirio di «pensieri giganti», di «voglia che cresce» e «spina che esce».
Pupillo prima ha confessato e poi ha ritrattato,
ha detto e contraddetto, si è smentito ed è stato incastrato da prove e testimonianze difficili da demolire, ma non è stato giudicato pazzo. Dopo un
processo durato ben quattordici anni, un tempo
enorme per come stavano le cose, Pupillo è stato
condannato a ventuno anni di carcere. Sei anni li
aveva scontati, poi è tornato libero per scadenza
dei termini e l’anno scorso, dopo la sentenza definitiva, è tornato in prigione per scontare gli altri
quindici anni. Uscirà nel 2028, quando avrà 51 anni. E sarà un’altra persona.
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Il giallo Il male non dimentica
LA VIGILIA DEL GOLPE E LE GARANZIE SU «MR X»: TIENE ALLA JUVE
di ROBERTO COSTANTINI
Italia Balistreri vola giù da una scogliera a Tripoli
il 31 agosto 1969. Quella notte Gheddafi prende il
potere. Nel 2011, mentre Gheddafi crolla, il commissario Balistreri indaga su una serie di delitti che lo
riporteranno dove non voleva mai più tornare
(Libia, isola della Moneta, 30 agosto 1969)
Marlene Hunt
La festa di Salvo è finita, gli ospiti se ne sono
andati. Alla Moneta restiamo a dormire in pochi
intimi. Esco fuori, ho bisogno di aria. La notte è
buia, sotto un gazebo ci sono quattro uomini:
Salvatore Balistreri, don Eugenio, Busi e
Mohammed. Non si accorgono di me, nascosta
dall’oscurità dietro un altro gazebo. «È tutto
pronto?» chiede Salvo a Mohammed. «Sì. Domani notte Tripoli sarà senza polizia». «Il generale Jalloun è dalla nostra parte?» chiede Busi.
«No» risponde Mohammed, «lui è un uomo
fedele ai Senussi, non ci starebbe. Ma è un pavido, non farà nulla, cercherà di entrare nelle grazie del nuovo regime». Don Eugenio interviene.
«Questo improvviso viaggio del dottor Hunt mi
preoccupa. Confermiamo lo stesso per domani
notte?». Busi lo tranquillizza. «Ho già controllato a Roma. Al Sisde mi hanno assicurato che
l’informazione è assolutamente blindata. A meno di fughe di notizie qui a Tripoli...». Mohammed lo interrompe. Il tono è tagliente. «I giovani
ufficiali rischiano tutti l’impiccagione per alto
tradimento. E ancora non abbiamo dato il via,
quindi nessuno sa nulla. Il dottor Hunt sarà stato chiamato per l’aggravarsi della situazione in
Vietnam». Busi insiste. «Siamo sicuri della nuova guida?». Salvo interviene. «Lo abbiamo incontrato due giorni fa ad Abano. È tutto a posto,
vero, Mohammed?». Ora so con certezza che
William non mi ha ingannata. È tutto vero. «È
cresciuto nella mia stessa tribù, conosco la sua
famiglia e siamo ottimi amici» spiega Mohammed. «Qui è questione non della vostra amicizia,
Mohammed, ma dell’amicizia tra questo mister
X e l’Italia» replica Busi. Balistreri gli risponde
col suo tono tranquillo. «Mister X è addirittura
tifoso della Juventus. Ha detto che un giorno,
quando sarà al potere, se ne comprerà un pezzo.
Questo dovrebbe tranquillizzarvi, credo». Ma
Busi non ha voglia di scherzare. «Bene, andremo
con lui allo stadio. Per il momento stiamogli ben
attaccati». «Questo è sicuro. Domani sera prenderò il volo per Benghazi e domani notte sarò al
suo fianco» risponde Mohammed. Interviene
ancora don Eugenio. «È essenziale evitare qualunque spargimento di sangue». «Solo così gli
Edicola e web
Su Corriere.it
Ogni puntata di
questo giallo si
può trovare su
Corriere.it
L’iniziativa
Dal 12 con
Corriere e
Gazzetta in
vendita il primo
libro della
trilogia di
Roberto
Costantini
occidentali si limiteranno a cercare di capire chi
comanda e come la pensa» aggiunge Busi. «Conosco i miei compagni di partito. All’inizio saranno scettici ma anche il Pci appoggerà il cambiamento se non ci sarà violenza». Mohammed
è gelido. Nel fondo si avverte un malcelato disprezzo per tutte quelle moine. «Non morirà
nessuno, signori. Forse qualche vecchio di paura
e qualche potente di crepacuore. Nessun libico
darebbe la vita per questo re filoisraeliano e filoamericano». Poi i quattro uomini si alzano e se
ne vanno. Se avevo dei dubbi sulla versione di
William, ora non ne ho più. Torno nella mia
stanza e tiro fuori la foto. William ha detto di
mostrarla a Italia per ricattarla. Ed è quello che
farò domani. Non solo per William, ma per me
stessa. Per separare Salvo e Italia. Ma un dubbio
mi assale. Italia è una fascista convinta e un’idealista insensata. Non voglio correre il minimo
rischio che sia così pazza da denunciare Salvo e
farlo fucilare. Allora prendo le forbicine per le
unghie e taglio la foto a metà. La mano destra di
Salvo stringe un’altra mano. Ma il proprietario
di quella mano è nell’altra metà della foto. Gliele
mostrerò entrambe, ma la metà con il libico
gliela darò, quella con Salvo la terrò io. Così avrò
in pugno il destino. Oggi o mai più.
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«E
ddai, che vi costa. Se ne
sta tutto il giorno a bighellonare tra i cespugli. Gli
dovete solo dare da mangiare.
Va bene, è maleducata quando
mangiate voi, però in caso
potete chiudere la porta della
cucina». Era più facile lasciare
dei nipotini, in effetti. Anche
se erano piccoli gangster, i
nonni li amavano ed erano lieti
di tenerli. Ora preferirebbero
di no, invece dei nipoti che
spesso non sono arrivati i figli
gli lasciano i loro animali domestici. In tempi di natalità
sottozero, molti si possono
permettere — economicamente e/o emotivamente — solo un
gatto o meglio un cane. Che è
più affettuoso e richiede notevole cura. Meno, molto meno
di un nipote; ma i nonni non si
sentono tanto nonni, in questo
caso, e tentano ogni volta di
non farselo sbolognare. Quelli
muniti di casa in campagna,
però, difficilmente sfuggono.
Non sfuggiranno, a breve, i
miei, molto critici verso la
nostra Maggie (non hanno
tutti i torti; ma continuano a
sottovalutare la sua carica affettiva, diciamo). Sono in villeggiatura in Maremma da un
mese Michi e Razzetto, i cani
del piano sotto, a luglio la famiglia si riuniva nel weekend.
I nonni loro malgrado di cani
che hanno sostituito i figli
(anche nelle famiglie con figli
cresciuti, quando mamme e
babbi sviluppano carenze affettive) possono comunque
trovare solidarietà in un nuovo
genere di neo-nonne. Sono
donne tra i cinquantacinque e i
sessant’anni (ma anche oltre),
si sono create una vita — e una
agenda estiva — ganzissima,
da far invidia alla maggioranza
delle ventenni. Non si aspettavano che i loro figli, casi rarissimi per la loro generazione, si
riproducessero presto, lieti e
incoscienti. Ora sfuggono più
che possono, ma d’estate, sempre, per un po’, rimangono
incastrate. E sacramentano, in
segreto, o in compagnia di
nonni di cani.
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L’axforisma di J-Ax
Adoro Milano ad agosto. Non c’è
traffico nelle strade, i mezzi pubblici
sono vuoti, non ci sono file. La città
è così vuota che la gente può
finalmente ignorarsi stando al
cellulare senza lo stress di inciampare
contro un vero essere umano
26
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
#
Economia
Indici delle Borse
FTSE MIB
Dati di New York aggiornati alle ore 20.00
19.537,26
0,62%
Londra
6.656,68
0,37%
FTSE It.All Share 20.716,76
0,53%
Francoforte
9.198,88
1,43%
Parigi (Cac40)
4.194,79
0,78%
FTSE It.Star
17.210,73
-0,33%
Dow Jones
16.652,54
0,56%
Hong Kong
24.890,34
0,81%
Nasdaq
4.432,13
0,98%
Tokio (Nikkei)
15.213,63
0,35%
S&P 500
1.946,78
0,67%
La lente
POLIZZE D’OBBLIGO
MA SENZA REGOLE
PER MEDICI
E INFERMIERI
L’
apartheid tra tutelati
e non nel mercato del
lavoro stavolta si esprime
con l’obbligo di avere una
copertura assicurativa a
tutela dei rischi della
propria attività. Da
domani (Ferragosto) per
tutte le partite Iva del
settore sanitario scatterà
l’imperativo di doversi
assicurare al prezzo di
svariate
centinaia/migliaia di
euro all’anno cercando di
spuntare un preventivo
dalle compagnie in fuga
per gli alti massimali
previsti. Se per dentisti e
medici in regime extramoenia l’obbligo potrà
anche essere adempiuto
per una solidità
economico/patrimoniale
che poche altre categorie
possono vantare, lo
stesso non vale per
infermieri ed ostetriche
del settore privato, la
gran parte inquadrate
come (finte) partite Iva
in regime di monocommittenza. Un vero e
proprio salasso
40.000
i liberi professionisti
del settore sanitario
interessati
dall’obbligo di
copertura assicurativa
quantificabile in
centinaia di euro all’anno
a seconda delle coperture
richieste. Con due beffe:
1) tutti i
medici/infermieri
dipendenti del sistema
sanitario nazionale
hanno appena ottenuto
una provvidenziale
proroga a settembre
dell’obbligo di copertura
assicurativa. Rinvio
inserito all’interno del
decreto di riforma della
pubblica
amministrazione che ha
modificato il testo
Balduzzi per consentire
l’adozione del «previsto
provvedimento
regolamentare» che
tuttavia tarda ad
arrivare. 2)Peccato si
tratti dello stesso
regolamento ministeriale
che interessa anche i
liberi professionisti
invece colpiti dall’obbligo
ferragostano. Un solo
mercato ma pesi diversi.
Fabio Savelli
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Madrid
10.304,00
0,61%
19537,26
(0,62%)
G
V
L
M
M
1 euro
1,3360 dollari
0,29%
1 euro
0,7997 sterline
0,52%
1 euro
1,2135 fr. sv.
1 euro
9,1884 cor.sve. 0,07%
1 euro
La settimana
0,10%
1 euro 136,8900 yen
5,87
-0,02%
1,4593 dol.can. -0,14%
G
V
L
M
M
Titoli di Stato
Titolo
Ced.
Quot. Rend. eff.
13-08
netto %
Titolo
Ced.
Quot. Rend. eff.
13-08
netto %
Btp 04-01/02/15 4,250% 101,82
-
Btp 96-01/11/26 7,250% 143,25
2,28
Btp 10-15/04/15 3,000% 101,84
-
Btp 11-15/09/26 3,100% 113,24
1,83
Btp 11-15/04/16 3,750% 105,61
-
Btp 03-01/08/34 5,000% 120,10
3,04
Btp 06-15/09/17 2,100% 105,00
-
Btp 13-15/09/18 1,700% 104,63
Btp 09-01/03/20 4,250% 114,80
0,61
0,97
Btp 05-01/02/37 4,000% 106,16
Btp 07-01/08/39 5,000% 119,77
Cct 07-01/12/14 0,420% 100,20
3,14
3,24
-
Btp 11-01/09/21 4,750% 118,17
Btp 11-01/03/22 5,000% 119,72
Btp 13-01/03/24 4,500% 115,91
1,43
1,58
2,10
Cct 08-01/09/15 0,380% 100,29
Cct 09-01/07/16 0,300% 100,19
Cct 11-15/04/18 0,726% 101,49
0,11
0,28
0,72
Alleanze L’ipotesi di integrazione tra Gvt e Tim Brasil e l’ingresso di Parigi nel capitale del gruppo italiano
Vivendi più vicina a Telecom Italia
Vertice tra Bolloré, Patuano e Nagel: il piano per la risposta a Telefonica
Il match è Italia-Spagna, il campo di gioco è il Brasile, l’arbitro
francese. In altri termini: l’offerta
di Telecom Italia per la brasiliana
Gvt (Global Village Telecom) della
francese Vivendi sta prendendo
forma contrapponendosi a quella
già presentata da Telefonica. La
partita agostana di Telecom Italia,
anche se non potrà far dimenticare
la brutta figura fatta dalla Nazionale ai mondiali brasiliani, si preannuncia come lo scontro da seguire per comprendere il futuro
del gruppo italiano e gli equilibrismi tra i soci. Ma anche per capire
dove deciderà di andare Telefonica.
Ieri dopo l’incontro parigino tra
l’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, e il presidente nonché primo socio della conglomerata Vivendi, Vincent Bolloré, il fronte francese ha parlato di
incontro «cordiale, ma ancora interlocutorio», anche perché la linea ufficiale continua ad essere
quella di una Gvt non in vendita.
In realtà l’architettura del piano è
già in stato avanzato e nella sostanza prevede l’ingresso di Vivendi nella stessa Telecom. Anche se
sembra escluso, per ora, che l’operazione possa concludersi con un
ulteriore aumento di capitale. Di
fatto, se di dovesse giungere al
passo concreto, le azioni di Vivendi in Gvt verrebbero in qualche
forma scambiate con titoli Telecom, passando per Tim Brasil (con
un’integrazione?). Per la serie corsi
e ricorsi della storia vale la pena ricordare che nel 2012 Vivendi trattava con l’allora presidente di Telecom, Franco Bernabé, l’ingresso
I protagonisti
In Borsa
La nuova App
0,933
Pagamenti
elettronici,
la mossa
di Amazon
0,836
0,739
ieri 0%
a 0,82 euro
0,642
0,545
0,449
Vivendi
Vincent Bolloré, 62 anni
presidente del consiglio
di Sorveglianza di Vivendi
Telecom Italia
Marco Patuano, 52 anni,
amministratore delegato
È alla guida dal 2011
Mediobanca
Alberto Nagel, 49 anni
amministratore delegato
e vicepresidente di Generali
Ott
Dic
2013 2013
D’ARCO
FTSE MIB
Autogrill
Cambi
La settimana
nel capitale della società italiana e
l’integrazione Gvt e Tim Brasil.
L’obiettivo del piano è raggiungere una partnership industriale
tra le due realtà, sia in Italia che in
Brasile, in una logica di integrazione tra comparto telecom e quello
media (Vivendi ha Canal+ e Universal Music) che sempre di più
sta prendendo la forma di una
nuova convergenza. All’incontro
di ieri era presente anche il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel. La banca d’affari milanese, da
poco uscita dal patto di Telco ma
sempre azionista del gruppo telefonico, sta lavorando con Patuano
all’offerta da contrapporre a quella
già presentata da Telefonica lo
scorso 5 agosto sempre per Gvt
(6,7 miliardi). Al fianco di Mediobanca ci sarebbe Citi, ma tra gli alleati francesi di Patuano c’è anche
Bnp, tassello non secondario nella
partita. In Telecom Italia, dopo
avere studiato il dizionario spagnolo dovrebbero rispolverare
quello francese.
L’operazione non appare facile
Feb
Apr
20142014
e Patuano ne sembra consapevole
anche se il dado è tratto e ormai si
procederà fino alla fine. Da parte
francese si resta in attesa di proposte formali, come è del resto quella
di Telefonica che sarà esaminata
dal board di Vivendi nella riunione
del 28 agosto.
Il quadro è ben intricato e non è
facile capire quale potrebbe essere
il risultato finale in termini di geopolitica delle telecomunicazioni:
Telefonica stessa difatti, dovendo
decidere come da obblighi Consob
brasiliani se cedere il 50% di Vivo o
diluirsi in Tim Brasil, ha proposto
ai francesi di Vivendi anche un pagamento in azioni Telecom (l’8,3%,
la quota che resterebbe dopo la
conversione del bond). Peraltro in
caso di vittoria italiana nella parti-
Il gruppo di Alierta
Gli spagnoli hanno già
offerto 6,7 miliardi. C’è
tempo fino al 3 settembre
Giu
Ago
ta Telefonica con Vivo si troverebbe a dover contrastare, con l’integrazione Tim Brasil-Gvt, un competitor più forte. Dopo un anno la
campagna italiana di Cesar Alierta
potrebbe chiudersi con una disfatta.
Per ora sembra il sequel di Una
poltrona per due: Una società per
due. E ne deve restare uno solo,
tanto per continuare con le citazioni cinematografiche. Il deal ha
anche una valenza simbolica: Patuano dopo essere stato appoggiato e anzi spinto da Alierta ora si sta
trasformando nel suo peggior rivale. Da Parigi resta confermata la
freddezza nei confronti dell’offerta
spagnola «non sollecitata». L’offerta di Telefonica su Gvt scade il 3
settembre e in poco più di due settimane Patuano ha due dossier
importantissimi sul tavolo: da una
parte dovrà chiudere quello argentino, dall’altro ridare vita a
quello brasiliano.
Massimo Sideri
msideri@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’operazione L’offerta a 21 euro per azione parte lunedì. I cinesi di Fosun alla finestra. Trigano sarà vicepresidente
Club Med, via all’Opa Bonomi
sul simbolo francese delle vacanze
Per Andrea Bonomi si spalancano le porte dei resort Club
Med, dopo mesi di battaglia. Ieri
l’Autorité des marchés financiers
(Amf) ha infatti dato il via libera
all’Opa sui villaggi con il marchio del Tridente, presentata dalla Global Resorts, il consorzio di
investitori guidato dal finanziere
milanese, promotore del fondo
Investindustrial. L’Opa a Palais
Brognian partirà il 18 agosto e si
concluderà il 19 settembre. E se
l’adesione sarà completa, il Club
Med uscirà dalla Borsa. La decisione dell’Amf era attesa visto
che l’offerta italiana prevede un
prezzo di 21 euro per azione, superiore del 22% a quella del pool
contrapposto che vede il gruppo
cinese Fosun alleato del fondo
francese Ardian. Il leader mondiale dei villaggi è valorizzato
790 milioni contro i 600 dei contendenti. Ma il risultato non era
non scontato: nelle ultime settimane l’affare ha assunto i contorni di un match Francia-Italia.
È intervenuto il presidente Club
Med, Henri Giscard d’Estaing, a
favore di Guo Guangchang a capo di Fosun, e di Ardian, il fondo
di Dominique Senequier (ex ministero dell’Economia), garante
dell’«ancoraggio francese». Ma
non è bastato. Il valore attribuito
da Bonomi ha spezzato le barriere erette a Parigi.
L’offerta riguarda 32,3 milioni
di titoli, pari al 90,08% del capita-
le, e le azioni che saranno emesse
con la conversione del bond Ocean. La Strategic holdings che fa
capo alla Bi-Invest di Bonomi ha
il restante 9,9% rastrellato in primavera. La cordata pianterà il
vessillo italiano sui villaggi dove
tentò l’impresa anche la famiglia
Agnelli, rimasta con il 20% fino a
dieci anni fa. L’erede di Anna Bonomi Bolchini festeggerà con i
compagni di viaggio che si fa-
Così il titolo a Parigi
ieri a +0,05%
a 21,45 €
22
21
20
19
18
17
13/08 25/09
7/11 20/12
6/02 21/03
8/05
L’offerta Andrea Bonomi
con Global Resorts lancerà
un’Opa sul Club Med
25/06 7/08
622 mila
I clienti nel
primo semestre
2014
620
milioni di €
Il volume
d’affari
D’ARCO
ranno carico del 10%: Sol Kerzner, proprietario di resort nei Caraibi, la Brasil hospitality e i manager di PortAventura. Verseranno 550 milioni in Global resorts:
100 verranno dai Bonomi, altri
240 da Unicredit e Intesa. E non è
che l’inizio. Gli investimenti sono di 150 milioni, oltre a quelli
previsti a piano. Avrà un ruolo
chiave Serge Trigano, erede di
quel Gilbert che lanciò i villaggi
con i tetti di paglia. Sarà vice presidente non operativo, grazie alla
tessitura di Matthieu Pigasse, capo di Lazard, advisor con Unicredit, e di Stéphane Fouks, uomo
d’affari che si muove mettendo
d’accordo politica e finanza. Ci
saranno 25 nuovi centri e acquisizioni, in Europa e Usa, poi in
Cina. Il faro non sarà solo il lusso. Si rispolvererà il modello 3Trident, quello che aveva fatto il
successo del Club, accanto ai ricercati 5-Trident. Ci vorrà ancora
un passaggio.A Parigi l’Opa è valida solo se sale al 50%. Nel caso
contrario, il resto va comprato in
Borsa, entro tre mesi. Sempre
che, eventualità remota, Fosun e
Ardian non tornino all’attacco.
Daniela Polizzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Amazon, il più grande
emporio virtuale del
mondo, si prepara a
sbarcare nei negozi reali
lanciando «Local Register»,
un innovativo lettore di
carta di credito che bypassa
il classico Pos. Un debutto
che mette il gruppo guidato
da Jeff Bezos in diretta
concorrenza con Square, la
startup creata dal fondatore
di Twitter, Jack Dorsey, e
PayPal, controllata da eBay.
Di che si tratta? Local
Register consiste in una app
mobile e un lettore di carte
che costa appena 10 dollari
e si collega all’iPhone o
all’iPad. In questo modo
chiunque può accettare
pagamenti con carta di
credito senza versare il
canone mensile ai circuiti
tradizionali, in cambio di
una commissione ogni
volta che viene letta una
carta. Local Reader, inoltre,
collezionerà anche le
informazioni sulla
transazione.
L’idea non è proprio
originale e ricalca quella di
Dorsey, l’imprenditore che
dopo Twitter ha creato
Square, dal nome del
quadratino di plastica da
attaccare ad iPhone e iPad e
nel quale si striscia la carta
di credito per eseguire un
pagamento, mentre la
ricevuta arriva via email. In
America il sistema è molto
diffuso e lo usano anche
alcuni tassisti. Così altri
rivali, a cominciare da
PayPal con PayPal Here,
sono entrati nel ricco
mercato. La battaglia sta per
cominciare. Amazon ha
annunciato che i negozi e le
aziende che si abboneranno
al servizio, inizialmente
disponibile negli Usa e in
Giappone, prima della fine
di ottobre, avranno una
commissione
promozionale dell’1,75%
fino al gennaio 2016 a ogni
lettura di carta, invece del
2,5% riservato a tutti gli
altri. Meno del 2,75%
chiesto da Square e del 2,7%
di Paypal.
Giuliana Ferraino
@16febbraio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Economia 27
italia: 52495258535051
Dopo la quotazione
Fincantieri, fiducia dalle banche d’affari e il titolo scatta a Piazza Affari (+9%)
Fincantieri vive un giorno di gloria in
Borsa, dopo uno sbarco sul listino che si
era rivelato difficile sia in fase di
collocamento che di debutto. Ieri il titolo
ha chiuso vicinissimo a 0,7 euro ad
azione, balzando del 9,33% e recuperando
metà della perdita subìta dall’esordio in
Piazza Affari (-18% dalla prima seduta di
inizio luglio). A sostenere gli acquisti,
complice anche una giornata di scambi
poco superiori alla media quotidiana,
sono stati i primi giudizi degli analisti
Nave da crociera Fincantieri
finanziari, usciti ieri alla scadenza del
divieto di copertura da parte degli istituti
che hanno seguito l’Ipo. La panoramica
tracciata dalle banche d’affari è piuttosto
favorevole. Mediobanca dà il rating
«outperform» (meglio del mercato) e un
target price pari a 0,82 euro. Gli analisti
vedono Fincantieri come un marchio ben
diversificato, con l’Italia che pesa soltanto
per il 24% dei ricavi e clienti in diverse
parti del mondo. Citigroup e Kepler
Cheuvreux la giudicano «buy» con un
prezzo obiettivo di 0,85 euro. Gli analisti
di Kepler, in particolare, vedono un tasso
medio annuo di crescita del margine
operativo lordo del 13% tra il 2013 e il
Il recupero
Il titolo ha recuperato parte della
perdita pari al 18% subita fino a
ieri dalla quotazione a inizio luglio
2016. Fincantieri è «overweight» (da
sovrappesare) con un prezzo obiettivo di
0,87 euro per Morgan Stanley. Secondo il
broker statunitense la raccolta ordini è
solida, il gruppo è attivo su mercati in
crescita e i margini stanno crescendo.
Più cauta Credit Suisse, che la giudica
«neutral» sottolineando il rischio di
deboli dinamiche di cassa nel breve
termine.
Fausta Chiesa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Acciaio Positive le verifiche agli impianti del gruppo franco-indiano, possibile il coinvolgimento di Marcegaglia. Il piano di integrazione
ArcelorMittal rompe gli indugi
«Ilva, interessati all’acquisto»
Lettera di intenti al commissario straordinario Gnudi
Il confronto
19,7 milioni
di dollari
Fatturato
(I trim. 2014)
1,75 milioni
di dollari
Ebitda
(I trim. 2014)
1,8 milioni
di tonn.
14.541
Dipendenti
(al 31/03/2014)
Volumi di vendita
(I trim. 2014)
D’ARCO
MILANO — Il commissario
straordinario dell’Ilva, Piero
Gnudi, segna un punto significativo a favore nella ricerca
di un nuovo assetto della
compagine azionaria: la lettera d’intenti, arrivata nei giorni scorsi, con cui il vertice di
ArcelorMittal formalizza l’interesse per il gruppo siderurgico di Taranto. L’impegno,
per il momento, non è vincolante né per la multinazionale
né per l’Ilva ma rappresenta il
segnale che le verifiche effettuate in giugno e luglio a Taranto hanno dato esito positivo. E che, di conseguenza, c’è
piena disponibilità a entrare
nella fase decisiva delle trattative anche se la matassa è
ancora tutta da dipanare.
Nel documento il management della società, controllata da investitori indiani e
francesi, fa riferimento soltanto al proprio interesse,
senza citare alcun coinvolgimento di partner italiani. Tuttavia, ormai da un paio di mesi, Antonio ed Emma Marcegaglia hanno esaminato il
dossier Ilva con ArcelorMittal
in almeno tre incontri tenuti a
Londra. In più è ben cono-
sciuto l’orientamento favorevole di Gnudi e della ministra
per lo Sviluppo economico,
Federica Guidi, ad una offerta
che veda investitori italiani
impegnati a fianco di ArcelorMittal, siano imprenditori
oppure il Fondo strategico
italiano, che fa capo alla Cassa
depositi e prestiti, o entrambi.
La presenza di soci italiani
viene considerata una garanzia aggiuntiva che l’Ilva, il
centro siderurgico più importante d’Europa e ganglio
vitale per diversi settori industriali, rimanga una realtà legata al sistema Italia. Nelle
settimane scorse emissari di
ArcelorMittal, che rimane il
principale concorrente dell’Ilva, hanno avuto l’opportunità
di esaminare a fondo gli impianti di Taranto suscitando
qualche perplessità nei Riva
che, nonostante siano stati
estromessi dalla gestione per
via dei guai giudiziari, rimangono gli azionisti di riferimento. La richiesta della multinazionale, accettata da Gnudi, era di accertare sul campo
lo stato delle linee produttive
dell’azienda prima di avviare i
negoziati. E così è avvenuto. Il
risultato, come conferma la
lettera d’intenti, è un giudizio
largamente positivo sull’efficienza degli impianti.
La risposta di Gnudi alla
multinazionale è la richiesta
di preparare un piano industriale d’integrazione dell’Ilva
nel gruppo, preliminare all’offerta di acquisto. Condizione considerata indispensabile è il mantenimento dei
livelli produttivi di Taranto,
ma il verdetto positivo sugli
stabilimenti lascia ben sperare che l’inserimento nella galassia produttiva della multinazionale avvenga senza pagare dazio. ArcelorMittal, che
Tango bond
Duello con
il giudice Usa
Giù il peso
L’Argentina contesta le
misure per oltraggio
alla Corte emesse dal
giudice Usa Thomas
Griesa, che
supervisiona il suo
default sul debito. E il
peso, valuta nazionale,
va ai minimi. Ieri le
speranze che ripartano
a breve i colloqui con i
creditori che chiedono
il rimborso integrale
delle obbligazioni
governative dopo il
default del 2002 si sono
smorzate (nella foto, il
ministro dell’economia
argentino Axel Kicillof
all’annuncio dell’avvio
della negoziazione con
i fondi)
Chi è
Piero Gnudi, 76 anni, dal 6
giugno scorso è il
commissario straordinario
dell’Ilva. Fino al 28 aprile
2013, ha ricoperto le carica
di ministro per il Turismo, per
lo Sport (dal 16 novembre
2011) e per gli Affari
regionali (dal 25 novembre
2011) del governo Monti.
È stato presidente del
consiglio di amministrazione
dell’Enel dal 2002 al 2011
ha il quartier generale nella
capitale del Lussemburgo, è
un colosso leader nella produzione mondiale di acciaio
nato nel 2006 dalla fusione tra
la francese Arcelor e l’indiana
Mittal steel company. L’uomo
chiave è l’amministratore de-
Non stupitevi se a Natale non troverete le
nocciole. Il loro prezzo — causa il gelo di
inizio anno in Turchia (maggior produttore
al mondo) — è ai massimi da dieci anni e ora
veleggia attorno alle 23 lire turche per
chilogrammo (dai 12 del 2013). L’aumento
del 60% in un anno sta provocando un vero e
proprio choc per tutta la catena, che vede
all’ultimo anello della filiera le
multinazionali Cadbury e Ferrero già alle
prese con un inatteso aumento del prezzo del
cacao, un caffè ai massimi per le condizioni
climatiche avverse in Brasile e il rally delle
mandorle a causa della siccità che ha colpito
la California. Si può quindi leggere in chiave
difensiva — dice il «Financial Times» — la
recente acquisizione della turca Oltan da
parte dell’azienda di Alba. D’altronde è il più
grande produttore di nocciole della Turchia
con un fatturato di oltre 500 milioni di dollari
e il suo acquisto permetterà a Ferrero di
attenuare il costo della materia prima.
F. Sav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Estratto dell’Avviso di Convocazione
ai sensi dell’art. 16 dello statuto sociale e dell’art. 125-bis del T.U.F
Gli aventi diritto sono convocati in
Assemblea ordinaria per il giorno 19
settembre 2014 alle ore 11, in unica
convocazione, presso il Centro Congressi
Fondazione Cariplo in Milano,
Via Romagnosi n. 8 per deliberare sul
seguente
Ordine del Giorno
Autorizzazione all’acquisto e
disposizione di azioni proprie;
delibere inerenti e conseguenti.
Le indicazioni concernenti la legittimazione
all’intervento e al voto, l’esercizio del
diritto di porre domande e di integrare
l’ordine del giorno, di presentare ulteriori
proposte su materie già all’ordine del
giorno, la reperibilità della relazione
sull’unico argomento all’ordine del giorno
e della documentazione relativa
all’assemblea, nonché ogni altra
informazione richiesta dalla normativa
anche regolamentare vigente, sono
contenute nel testo
integrale dell’avviso di convocazione,
pubblicato nei termini e secondo le
modalità di legge sul sito internet della
Società www.salini-impregilo.com/
Governance/Avvisi Obbligatori,
al quale si rimanda.
Milano, 14 agosto 2014
per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Dott. Claudio Costamagna
Per la pubblicità
legale e finanziaria
rivolgersi a:
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Prezzi folli per le nocciole, Ferrero si cautela
Fabio Tamburini
Salini Impregilo S.p.A.
Sede legale Milano - Via dei Missaglia n. 97
Capitale sociale euro 544.740.000 interamente versato
Codice Fiscale e n. di iscrizione al Registro delle
Imprese di Milano 00830660155
UNIONE EUROPEA
Alimentare
legato Lakshmi Mittal, imprenditore multimiliardario
indiano, nato in un villaggio
del Rajasthan ma trasferito da
tempo a Londra.
Nelle trattative Gnudi è affiancato dalla banca Rothschild. Lo seguiranno sia
Alessandro Daffina, che guida
Rothschild Italia, sia Paolo
Scaroni, diventato poche settimane fa vicepresidente del
gruppo a fianco di David de
Rothschild. Scaroni, in particolare, è stato scelto da Gnudi
per la conoscenza del mondo
dell’acciaio, approfondita negli 11 anni in cui è stato amministratore delegato e vicepresidente della Techint, controllata dalla famiglia Rocca.
Alla ripresa di fine agosto,
oltre al fronte aperto con ArcelorMittal, il commissario
dovrà chiudere l’accordo con
le banche creditrici per il prestito ponte da 250 milioni.
L’accordo di massima c’è, ma
va trasformato in una intesa
definitiva che darà ossigeno
vitale alla società permettendo, tra l’altro, di avviare il pagamento dei fornitori. Un indotto di piccole imprese concentrate soprattutto in Provincia di Taranto e che, ormai,
sono allo stremo.
Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise
Ufficio Dirigenziale V - Ufficio Tecnico III - Unità Operativa di Caserta
Stazione Unica Appaltante
Ente delegato dal Comune di Aversa (CE)
(Convenzione Rep. n. 7291 del 17.10.2012 ai sensi dell’art. 33 D. Lgs. 163/2006 e s.m.i.)
RETTIFICA ESTRATTO DEL BANDO DI GARA
Con riferimento alla procedura aperta, per mezzo di offerte segrete, indetta per il giorno 03.09.2014 alle ore 9,30
presso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise, Unità Operativa di Caserta, per l’affidamento della Progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di “Recupero dei Sagrati delle Chiese del Centro
Storico” - Comune di Aversa (CE) CIG: 56388194A4 - CUP: I33G10000180001 - si rende noto che:
1. Il punto 4 dell’estratto del bando di gara è così modificato: Importo complessivo dell’affidamento
€ 2.864.450,60 così distinto: € 2.681.468,48 per lavori a misura a base di gara, soggetto a ribasso - € 74.780,83
per compenso progettazione esecutiva, incluso il Coordinamento per la Sicurezza in fase di progettazione, soggetto
a ribasso (oltre IVA e CNPAIA) - € 27.480,00 per oneri di sicurezza diretti non soggetti a ribasso - € 80.721,29 per
oneri di sicurezza indiretti non soggetti a ribasso.
2. Il punto 6 dell’Estratto del Bando di gara, è così modificato: Data gara 29.09.2014 ore 9,30 da esperire presso
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania e
Molise, Unità Operativa di Caserta - Via Cesare Battisti n.16 Caserta.
IL VICARIO DEL PROVVEDITORE
(Dott. Arch. Giovanni Di Mambro)
Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256
Fax 02 2588 6114
Via Campania, 59 - 00187 Roma
Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682
Vico II San Nicola alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12
Via Villari, 50 - 70122 Bari
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Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
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9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale
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12/08 EUR
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AcomeA Eurobbligazionario (A1)
12/08 EUR
17,408
AcomeA Eurobbligazionario (A2)
12/08 EUR
12,528
AcomeA Europa (A1)
12/08 EUR
12,882
AcomeA Europa (A2)
12/08 EUR
11,371
AcomeA Globale (A1)
12/08 EUR
11,834
AcomeA Globale (A2)
12/08 EUR
18,437
AcomeA Italia (A1)
12/08 EUR
18,978
AcomeA Italia (A2)
12/08 EUR
8,940
AcomeA Liquidità (A1)
12/08 EUR
8,941
AcomeA Liquidità (A2)
12/08 EUR
6,848
AcomeA Paesi Emergenti (A1)
12/08 EUR
7,058
AcomeA Paesi Emergenti (A2)
3,943
AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 12/08 EUR
4,072
AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 12/08 EUR
5,268
AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 12/08 EUR
5,386
AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 12/08 EUR
6,266
AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 12/08 EUR
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5,260
5,377
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Nome
Data Valuta
AZ F. Best Cedola ACC
AZ F. Best Cedola DIS
AZ F. Best Equity
AZ F. Bond Target 2015 ACC
AZ F. Bond Target 2015 DIS
AZ F. Bond Target 2016 ACC
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AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC
AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS
AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC
AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS
AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC
AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS
AZ F. Cash 12 Mesi
AZ F. Cash Overnight
AZ F. Carry Strategy ACC
AZ F. Carry Strategy DIS
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AZ F. Cat Bond DIS
AZ F. CGM Opport Corp Bd
AZ F. CGM Opport European
AZ F. CGM Opport Global
AZ F. CGM Opport Gov Bd
AZ F. Commodity Trading
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AZ F. Core Brands ACC
AZ F. Core Brands DIS
AZ F. Corporate Premium ACC
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AZ F. Dividend Premium ACC
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AZ F. Formula Target 2014
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AZ F. Macro Dynamic
AZ F. Opportunities
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AZ F. Patriot ACC
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AZ F. Qinternational
AZ F. QProtection
AZ F. Qtrend
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12,791
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113,015
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NM Balanced World Cons A
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139,180
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NM Euro Bonds Short Term A
12/08 EUR
46,090
46,370
NM Euro Equities A
12/08 EUR
72,910
72,910
NM Global Equities EUR hdg A
105,720
105,650
NM Inflation Linked Bond Europe A 12/08 EUR
12/08 EUR
111,700
111,660
NM Italian Diversified Bond A
12/08 EUR
114,260
114,220
NM Italian Diversified Bond I
12/08 EUR
136,870
136,800
NM Large Europe Corp A
12/08 EUR
104,500
104,240
NM Market Timing A
12/08 EUR
105,540
105,280
NM Market Timing I
12/08 EUR
61,730
61,620
NM Q7 Active Eq. Int. A
08/08 EUR
105,320
105,650
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08/08 EUR
120,900
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NM Total Return Flexible A
12/08 EUR
102,230
102,140
NM VolActive A
12/08 EUR
102,880
102,790
NM VolActive I
AUGUSTUM EQUITY EUROPE I
AUGUSTUM G.A.M.E.S. A
AUGUSTUM G.A.M.E.S. I
12/08 EUR
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105,720
112,190
149,330
105,970
112,340
149,510
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BInver International A
12/08 EUR
5,550
Cap. Int. Abs. Inc. Grower D
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5,848
CITIC Securities China Fd A
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5,360
Fidela A
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Income A
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International Equity A
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Italian Selection A
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Liquidity A
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Multimanager American Eq.A
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Multimanager Asia Pacific Eq.A
12/08 EUR
4,489
Multimanager Emerg.Mkts Eq.A
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4,426
Multimanager European Eq.A
12/08 EUR
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Strategic A
12/08 EUR
6,064
Usa Value Fund A
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Ver Capital Credit Fd A
Tel: 0041916403780
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PS - Absolute Return A
12/08 EUR
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PS - Absolute Return B
12/08 EUR
108,030
PS - Algo Flex A
12/08 EUR
103,280
PS - Algo Flex B
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85,890
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PS - BeFlexible C
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12/08 EUR
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12/08 EUR
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12/08 EUR
121,640
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12/08 USD
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12/08 EUR
119,550
PS - EOS A
6,919
7,544
6,174
5,544
5,800
5,328
5,751
7,162
6,350
5,341
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4,735
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4,391
5,238
6,067
5,519
112,810
119,100
107,240
102,520
85,800
84,390
102,150
106,120
107,910
162,820
121,510
101,550
122,550
Nome
Data Valuta
PS - Equilibrium A
PS - Fixed Inc Absolute Return A
PS - Global Dynamic Opp A
PS - Global Dynamic Opp B
PS - Inter. Equity Quant A
PS - Inter. Equity Quant B
PS - Liquidity A
PS - Liquidity B
PS - Opportunistic Growth A
PS - Opportunistic Growth B
PS - Prestige A
PS - Quintessenza A
PS - Quintessenza B
PS - Target A
PS - Target B
PS - Target C
PS - Titan Aggressive A
PS - Total Return A
PS - Total Return B
PS - Valeur Income A
PS - Value A
PS - Value B
PS - Value C
12/08
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03/06
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EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
USD
EUR
EUR
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EUR
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EUR
EUR
EUR
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EUR
USD
Quota/od.
Quota/pre.
99,880
99,150
98,110
98,600
112,060
114,480
125,010
100,350
97,270
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107,730
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106,930
101,740
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104,330
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97,000
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101,850
95,670
111,200
104,560
106,830
102,370
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12/08
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Strategic Bond Inst. C
Strategic Bond Inst. C hdg
Strategic Bond Retail C
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Strategic Trend Inst. C
Strategic Trend Retail C
EUR
USD
EUR
USD
EUR
EUR
106,970
107,130
105,440
105,560
101,740
99,530
106,930
107,090
105,400
105,510
101,680
99,470
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Fondo Donatello-Michelangelo Due
Fondo Donatello-Tulipano
Fondo Donatello-Margherita
Fondo Donatello-David
Fondo Tiziano Comparto Venere
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31/12
31/12
31/12
31/12
31/12
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EUR 46691,916 47475,755
EUR 27926,454 27116,197
EUR 58259,864 57863,932
EUR 468728,464 477314,036
2451,889
2506,583
EUR
www.vitruviussicav.com
12/08 EUR
Asian Equity B
12/08 USD
Asian Equity B
12/08 USD
Emerg Mkts Equity
12/08 EUR
Emerg Mkts Equity Hdg
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European Equity
12/08 USD
European Equity B
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Greater China Equity B
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12/08 USD
Growth Opportunities
12/08 EUR
Growth Opportunities Hdg
12/08 JPY
Japanese Equity
12/08 USD
Japanese Equity B
12/08 EUR
Japanese Equity Hdg
12/08 CHF
Swiss Equity
12/08 EUR
Swiss Equity Hdg
12/08 USD
US Equity
12/08 EUR
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8a+ Eiger
8a+ Gran Paradiso
8a+ Latemar
8a+ Matterhorn
98,850
138,720
456,360
445,940
270,690
334,290
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166,000
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132,090
131,040
171,760
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129,810
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173,300
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Tel 0332 251411
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12/08 EUR
5,861
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5,221
5,216
12/08 EUR
5,763
5,767
01/08 EUR 784168,257 810715,769
Legenda: Quota/pre. = Quota precedente;
Quota/od. = Quota odierna
13353DB
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Sussurri & Grida
Piazza Affari
ENEL E LUXOTTICA IN RIALZO
CONTINUA LA CORSA DI GTECH
di GIACOMO FERRARI
Borse in rialzo nonostante il calo
della produzione industriale
europea a giugno e in attesa dei
dati sul Pil tedesco che saranno
ufficializzati stamane prima
dell’apertura dei mercati. Positiva
anche Piazza Affari, con l’indice
Ftse-Mib in progresso dello 0,62% e lo spread BundBtp a 169,5 punti base. Sul listino italiano ha brillato il
Banco Popolare (+4%) sulla prospettiva di nuove
aggregazioni nel comparto del credito cooperativo,
mentre nel complesso i titoli bancari si sono mossi in
modo non univoco: bene Unicredit (+1,52%) promossa
da un report di Morgan Stanley, in calo per il secondo
giorno consecutivo Popolare Milano (-1,32%). Giù
inoltre il risparmio gestito (Mediolanum -1,32% e
Azimut -1,31%) oltre a Cnh Industrial (-2,40%) e
Finmeccanica (-1,65%). Tornando alle variazioni
positive, è proseguito il rally di Gtech (+3,07%) dopo
l’impegno di 13 banche Usa a concedere un
finanziamento legato all’acquisto di Igt. Bene anche
Enel (+1,62%) e Luxottica (+1,46%). Nel resto del
listino, infine, spicca il rimbalzo di Zucchi (+19,09%)
che risale dai minimi storici toccati dopo la mancata
certificazione del bilancio da parte del revisore Kpmg.
Il colpo d’estate dei Fumagalli sulla tedesca Tyczka
(d.pol.) Blitz estivo per la famiglia Fumagalli e la sua
Sol, la multinazionale quotata a Piazza Affari che opera
in Europa e India nei gas tecnici e medicinali oltreché
nell’assistenza medicale a domicilio, con quasi 600 milioni di ricavi a fine 2013 e 2.500 addetti. Nel mirino è
entrato il gruppo Tyczka, sede a Monaco di Baviera e
leader nazionale nei gas tecnici e nell’energia con 400
milioni di fatturato. In particolare la Tyczka Kohlensaure, attiva nel campo della produzione di anidride carbonica, ossia il core business della Sol di Monza. La trattativa per l’acquisizione della controllata di Monaco, in
corso da alcuni mesi, è stata finalizzata a inizio agosto e
al passaggio delle azioni sotto le insegne italiane manca
solo il nulla osta dell’Antitrust di Bruxelles. Il negoziato
è stato facilitato dal fatto che entrambi i gruppi sono
controllati da famiglie che ben si conoscono. Da una
parte i Fumagalli con il presidente Aldo, dall’altra, le dinastie Merkel e Geiss. Con questa acquisizione, Sol si
assicura un presidio saldo in Germania visto che la
Kohlensaure ha una quota del 10% del mercato interno.
Era parecchio tempo che la società italiana, sempre
molto cauta nella crescita esterna, non faceva shopping
all’estero. Fin qui, la famiglia ha privilegiato lo sviluppo
interno con investimenti sostenuti: 92 milioni solo nel
2013. Ma adesso la convinzione è di puntare con più decisione alle opportunità all’estero. Visto che la sfida è
tenere testa a concorrenti del calibro di Air Liquide.
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Borsa Italiana
Nome Titolo
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Nome Titolo
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Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
A A.S. Roma .....................(ASR)
0,744 +3,62 +9,20
0,469
0,851
296,4
CNH Industrial......................(CNHI)
6,295
A2A .......................................(A2A)
0,763
0,737
1,029
2390,9
Cobra * .................................(COB)
—
Acea......................................(ACE)
9,930 +1,64 +19,78
7,995 11,200
2108,5
Cofide ...................................(COF)
0,488
-1,41 -29,89 14,000 23,160
58,9
Cogeme Set ..........................(COG)
—
Acotel Group * ......................(ACO) 14,000
-8,73
Acque Potabili .......................(ACP)
1,100
-1,70 +45,50
0,749
1,439
39,7
Conafi Prestito' .....................(CNP)
0,302
Acsm-Agam ..........................(ACS)
1,054
-0,19 +0,38
1,050
1,375
81,7
Cred. Artigiano ......................(CRA)
—
AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) 10,890 +2,45 +13,08
9,595 13,680
99,8
Aedes * ...................................(AE)
0,024
0,057
27,9
—
—
—
1,339 +0,07 +67,37
0,701
1,480
Aedes 14w *.....................(WAE14)
Aeffe *...................................(AEF)
Aiòn Renewables....................(AIN)
Alerion ..................................(ARN)
0,025 +0,80 -36,75
—
—
—
—
Kinexia e i 47 milioni per la Perla Jonica
(f.ch.) La Perla Jonica si rivela una «perla» anche per
Kinexia. Volteo Energie, controllata del gruppo attivo
nell’ambiente e nelle rinnovabili, è stata scelta dallo
sceicco degli Emirati Arabi Hamed Bin Ahmed Al Hamed per rendere completamente a impatto zero il resort
che sarà realizzato nel complesso alberghiero di Acireale che l’imprenditore arabo ha appena acquistato attraverso la società controllata Item e che trasformerà in un
4 stelle superior.
L’appalto per la ristrutturazione con tecnologia green
& cleantech vale 47 milioni di euro, cifra che rappresenta da sola circa un quarto del fatturato che Kinexia punta
a realizzare quest’anno. L’ultimazione dei lavori è prevista entro la fine del 2016. L’accordo, favorito anche dall’apertura di uffici Kinexia a Dubai, rappresenta un altro
tassello della strategia di internazionalizzazione del
gruppo quotato in Piazza Affari.
Il nuovo resort sarà il più grande polo alberghiero del
Mediterraneo totalmente green: zero waste, zero emissioni, zero water waste, autoproduzione con storage di
energia ed efficienza energetica integrata con rete infoenergetica e telecontrollo. Il nuovo complesso turistico,
che prenderà il nome di Hotel Hilton Capo Mulini, sarà
gestito (contratto di anni 20+20) dal gruppo internazionale di hotellerie Hilton. Lo sceicco investirà complessivamente in Sicilia 140 milioni di euro: si tratta del pri-
mo investimento emiratino privato, e non con fondi sovrani, fatto in Italia.
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Damiani, addio allo Star
(f.ch.) Damiani uscirà dal segmento Star di Borsa Italiana, l’indice che richiede, per essere ammessi, caratteristiche e impegni piuttosto vincolanti per le società che
ne fanno parte, in termini di trasparenza, liquidità del
titolo e corporate governance. Ed è sulla liquidità che il
gruppo dei gioielli di alta gamma non ha più i requisiti.
Il flottante è sceso sotto il 20% del capitale sociale e lo
Star richiede un flottante di almeno il 20 per cento. E’
stato il consiglia di amministrazione di Damiani a deliberare per chiedere a Borsa Italiana di uscire dal segmento. La società ritiene che «non ci siano, nel breve, le
condizioni affinché il flottante si ricollochi al di sopra
della soglia minima». Le azioni continueranno a essere
trattate sul segmento ordinario Mta. Il gruppo del lusso
sottolinea che «le motivazioni della scelta vanno inserite nel più ampio processo di revisione organizzativa del
gruppo che intende concentrarsi maggiormente sulla
crescita del business, snellendo e focalizzando la struttura». Al 13 agosto 2014 la capitalizzazione di Damiani
era pari a 104,9 milioni di euro. La liquidità del titolo è
pari a 20.141 pezzi giornalieri (media degli ultimi due
mesi) per un controvalore di circa 28.201 euro al giorno.
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italia: 52495258535051
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Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo
Tel.
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
6,240
8,800
8562,8
0,595 +1,28 +56,32
0,380
0,860
26,8
Piaggio ...................................(PIA)
2,208
-8,23
2,110
2,978
807,3
—
—
—
—
IGD *......................................(IGD)
1,043
-1,60 +21,28
0,860
1,455
375,9
Pierrel ...................................(PRL)
0,714 +1,35 +38,01
0,504
0,813
33,6
-0,41 -11,83
0,462
0,571
348,8
Il Sole 24 Ore ........................(S24)
0,732
-0,48 +20,10
0,603
1,340
32,0
Pierrel 12w.....................(WPRL12)
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
-3,76 +0,70 26,150 39,220
1064,6
Pininfarina ............................(PINF)
3,140
-0,95
-2,91
3,060
5,330
94,3
-0,40 -50,52
Piquadro .................................(PQ)
1,741
-3,28
-3,28
1,741
—
—
I
I Grandi Viaggi .................(IGV)
Ima * .....................................(IMA) 28,700
0,302
0,648
13,8
—
—
—
—
Cred. Emiliano .........................(CE)
6,600 +4,10 +14,09
5,660
7,780
2198,9
Industria e Inn. ........................(IIN)
0,479 +1,87 -28,05
0,451
Cred. Valtellinese .................(CVAL)
0,760
0,704
1,209
850,5
Intek Group ............................(IKG)
0,388
-4,56 +20,42
0,315
—
Crespi ...................................(CRE)
—
—
—
—
—
Intek Group rnc ....................(IKGR)
0,622
-0,48 +50,93
0,408
142,2
Csp .......................................(CSP)
1,544 +1,65 +17,86
1,310
2,048
50,1
Interpump * ..............................(IP)
9,910
-0,15 +13,00
—
-1,49 -18,28
—
Immsi ....................................(IMS)
0,580 +0,26 +25,22
Indesit....................................(IND) 10,830 +0,37 +9,01
0,463
-2,73
0,790
196,4
2,358
87,2
9,390 11,260
1233,2
Pirelli & C. ...............................(PC) 10,960
-1,08 -12,11 10,910 12,930
5233,7
1,020
11,0
Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 10,340
-0,10 +8,27
0,485
135,4
Poligr. S.Faustino *.................(PSF)
6,645 +3,10 +9,38
5,900
8,375
0,664
30,9
Poligrafici Editoriale...............(POL)
0,273
-1,23
-7,62
0,262
0,453
35,5
8,720 11,230
1071,9
Prelios...................................(PRS)
0,417
-0,55 -27,21
0,400
0,764
210,7
0,314 +1,19 +9,27
0,284
—
—
—
—
D D'Amico * .......................(DIS)
0,436
-0,32 -32,09
0,429
0,734
184,6
Intesa Sanpaolo......................(ISP)
2,142 +1,04 +20,13
1,783
2,612 33247,0
Premuda .................................(PR)
2,930 +0,21 -12,28
2,924
3,958
126,6
D'Amico 16 warr *...........(WDIS16)
0,080
— -22,80
0,075
0,128
—
Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR)
1,911 +1,11 +31,16
1,457
2,236
Prima Industrie * ....................(PRI) 11,330 +1,61 +21,11
1776,2
8,800 10,930
128,3
56,2
0,407
58,3
9,250 15,690
118,7
-1,25 -19,08 14,910 19,540
3251,8
Ambienthesis.........................(ATH)
0,493
-1,40
-0,62
0,470
0,685
45,9
Dada * ....................................(DA)
3,028
-0,13 -11,98
3,028
4,200
50,5
Invest e Sviluppo ....................(IES)
0,480 +0,08 -28,51
0,478
0,830
3,1
Prysmian ...............................(PRY) 15,060
Amplifon...............................(AMP)
4,398
-0,05 +8,06
3,996
4,890
983,0
Damiani *.............................(DMN)
1,270 +0,79 +2,50
1,230
1,800
104,1
Irce *......................................(IRC)
1,995
-1,72 +18,75
1,675
2,340
55,5
R R. De Medici * ..................(RM)
0,280
— +4,28
0,264
0,365
Anima Holding .............................()
3,980
-1,09
—
3,700
4,598
1201,0
Danieli ..................................(DAN) 20,400 +0,34 -17,97 20,090 26,830
835,4
Iren ........................................(IRE)
0,955 +0,21 -13,02
0,938
1,340
1125,3
Ratti ......................................(RAT)
2,400
— +9,39
2,194
2,608
66,5
Ansaldo Sts *.........................(STS)
7,225
-0,34 +3,52
6,525
7,668
1434,5
Danieli rnc ..........................(DANR) 14,790
-0,07
-8,02 14,790 18,070
602,5
Isagro * ..................................(ISG)
1,743
-1,47 +1,43
1,618
2,400
42,7
RCS Mediagroup ...................(RCS)
1,130
-1,05 -12,40
1,096
1,806
592,2
Arena ....................................(ARE)
—
—
—
—
—
Datalogic * ............................(DAL)
-2,66
-2,89
7,700 10,000
474,0
Isagro Azioni Sviluppo * ...............()
1,365
-0,73
—
1,256
1,860
18,7
Recordati *............................(REC) 11,540
-0,09 +11,71 10,330 13,330
2434,2
Ascopiave *...........................(ASC)
1,818
-0,87 +2,08
1,708
2,326
428,4
De'Longhi .............................(DLG) 15,220
-2,44 +27,79 11,860 17,000
2287,5
IT WAY * ................................(ITW)
1,671 +0,06 +12,22
1,489
2,110
13,2
Reply * ..................................(REY) 56,900 +0,80
Astaldi * ................................(AST)
6,610 +0,30 -13,76
6,450
8,380
651,5
Dea Capital *.........................(DEA)
1,371
-0,44 +10,12
5,280 +1,44
5,050
8,514
1838,7
Retelit.....................................(LIT)
0,496
-0,18 -10,32
0,485
0,775
81,7
Atlantia ..................................(ATL) 18,100 +0,39 +9,56 16,310 21,310 14948,8
Delclima................................(DLC)
1,220 +0,16
-0,39 +12,11 24,550 34,980
618,6
Risanamento...........................(RN)
0,152
-0,39 -28,11
0,152
0,238
270,9
1,350 +1,28 +1,58
1,278
Autogrill ................................(AGL)
5,870
—
-1,01
Autostrada To-Mi .....................(AT) 10,380 +1,57
-4,08
5,740
1,529
421,0
Italcementi................................(IT)
1,180
1,590
182,5
Italmobiliare...........................(ITM) 28,140
Diasorin *...............................(DIA) 29,200 +0,34 -16,60 28,680 35,690
1635,0
7,675
1498,9
901,5
Digital Bros *..........................(DIB)
2,786 +3,57 +26,06
2,180
3,802
Dmail Group * ......................(DMA)
2,670
2,572
Autostrade Mer. ................(AUTME) 15,070
-1,12
-4,62 14,950 17,330
66,4
-1,31
-9,89 17,130 25,848
2477,2
5,850 +0,17
1,207
-9,86
5,710
-3,99
Italmobiliare rnc...................(ITMR) 17,280 +0,47 +17,71 14,460 22,900
282,3
Rosss....................................(ROS)
1,659
15,5
344,7
S Sabaf S.p.a. *..................(SAB) 11,270 -2,51 -12,16 11,270 15,500
130,9
4,690
4,1
IVS Group 16 warr ...............(WIVS)
—
—
—
—
—
—
Saes *.....................................(SG)
7,000
-1,27
—
6,880
8,850
103,6
DMT *.....................................(EIT) 39,200 +0,56 +14,99 33,450 44,000
1108,3
0,220
—
-1,87
0,215
0,254
222,1
Saes rnc *.............................(SGR)
6,020
-0,33 -10,55
5,940
7,805
43,8
97,9
J Juventus FC..................(JUVE)
K K.R.Energy......................(KRE)
-1,84 -40,83
1,070
1,910
37,1
Safilo Group...........................(SFL) 14,700 +0,14 -17,32 14,100 19,030
923,1
Saipem.................................(SPM) 17,370 +0,87 +12,50 15,430 20,850
7640,6
E Edison r........................(EDNR)
0,887
-9,53 19,200 25,110
2363,8
EEMS..................................(EEMS)
0,193
Banca Ifis *...............................(IF) 14,200 +0,50 +11,29 11,570 16,350
759,7
-2,48 -32,58
-0,06
-9,22
0,875
1,053
-2,13 -37,24
0,160
8,850 +1,20 +22,07
1,120
7,230
9,360
0,534
8,5
Kinexia..................................(KNX)
1,770 +6,63 -18,13
1,647
2,528
36,5
El.En. * ..................................(ELN) 21,600
-0,28 +35,59 15,710 25,150
104,1
L La Doria * .........................(LD)
5,385 +1,60 +37,23
3,896
6,790
165,2
Saipem risp........................(SPMR)
-0,92
Salini Impregilo .....................(SAL)
Banca Pop. Emilia R. .............(BPE)
5,920 +1,11
-4,94
5,065
8,762
2830,5
Elica * ...................................(ELC)
1,615
-4,38
1,615
2,040
102,6
Landi Renzo *..........................(LR)
1,120
— -11,25
1,098
1,574
125,9
Banca Pop. Sondrio.............(BPSO)
3,222
-6,13
3,096
4,465
1466,9
Emak * ...................................(EM)
0,737 +1,31 -10,51
0,717
1,054
121,3
Lazio .....................................(SSL)
0,543 +0,56 +11,45
0,487
0,640
36,3
8,972 15,780
Banco Popolare .......................(BP) 11,440 +4,00 +10,37
529,4
IVS Group ...............................(IVS)
64,5
-0,68
-2,90 49,440 66,150
38,5
8,640
Banca Generali .....................(BGN) 20,590 +1,43
-3,94
-9,74 10,120 12,950
Azimut..................................(AZM) 17,310
B B&C Speakers *.............(BEC)
8,060
105,7
—
—
—
—
—
—
3,030 +1,68 -37,14
2,834
4,980
1504,6
Salini Impregilo rnc .............(SALR) 10,890 +0,28 -13,84 10,250 13,140
17,3
4091,2
Enel.....................................(ENEL)
3,898 +1,62 +24,38
3,134
4,460 36670,4
Luxottica ...............................(LUX) 40,190 +1,46 +3,00 37,410 43,200 19237,2
Saras ....................................(SRS)
—
—
—
—
—
Enel Green Pw....................(EGPW)
1,967 +1,39 +6,61
1,831
2,176
Lventure Group ....................(LVEN)
Sat ........................................(SAT) 12,000
Basicnet................................(BAN)
2,168 +1,21
-6,47
2,100
2,546
131,5
Bastogi......................................(B)
2,050
-3,94+149,09
0,823
3,870
37,1
Screen Service......................(SSB)
0,035
-2,49 -41,82
0,031
0,178
5,2
BB Biotech *............................(BB) 132,900 +1,14 +15,06 109,100 147,400
—
Seat PG...................................(PG)
0,002 +7,14 -16,67
0,001
0,002
22,5
Banco Popolare w10.........(WBP10)
—
9805,1
0,613
-4,30 +49,70
0,403
1,472
11,7
0,798
-0,31
-4,20
0,792
1,300
765,8
-1,56 +11,01 10,800 14,220
118,3
Save....................................(SAVE) 12,790 +1,83 +3,56 11,870 13,750
704,9
Bca Carige ............................(CRG)
0,113 +2,83 -38,83
0,109
0,274
1128,0
Seat PG r ..............................(PGR)
1,295 +4,86 +40,76
0,480
1,295
0,9
Bca Carige r........................(CRGR)
1,083
-5,25 +9,95
0,901
1,994
2,8
Servizi Italia * .........................(SRI)
4,416 +1,05 +8,24
3,982
5,650
121,4
0,385 +1,32 +57,14
0,235
Bca Finnat * ..........................(BFE)
0,429
-0,09 +7,27
0,317
0,599
158,0
Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15)
0,528
—
Bca Intermobiliare .................(BIM)
3,480 +0,23 +11,83
3,098
3,690
543,0
Sesa......................................(SES) 12,830
-1,23 +7,91 11,380 14,150
186,7
Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL)
0,715 +1,13 +40,20
0,510
1,040
158,1
SIAS .......................................(SIS)
8,160
-1,33 +12,55
7,215
9,770
Bca Pop.Milano......................(PMI)
0,563
0,384
0,727
2504,2
Sintesi .....................................(SII)
0,096 +9,52 -11,57
0,087
0,131
3,9
Bca Pop.Spoleto ....................(SPO)
—
—
—
—
Snai ......................................(SNA)
1,699 +5,33 +25,02
1,359
2,272
189,5
4,516 14311,0
-1,32 +41,22
—
—
1862,8
Bca Profilo ............................(PRO)
0,307
-0,49 +52,58
0,199
0,476
207,1
Snam Gas .............................(SRG)
4,234 +1,00 +4,70
3,974
Bco Desio-Brianza ................(BDB)
2,700
-0,22 +22,73
2,194
3,398
316,5
Sogefi *...................................(SO)
2,818
-1,12 -34,13
2,700
4,980
333,9
Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR)
2,440 +7,49 +19,73
2,038
3,154
32,2
Sol ........................................(SOL)
6,330 +1,52 +10,37
5,630
7,180
575,0
Bco Santander ....................(SANT)
7,300 +0,55 +13,18
6,245
Sorin.....................................(SRN)
1,900
2,306
925,9
9,600 10,890
131,6
7,870
—
1,923
-1,38 -10,14
Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 10,930 +0,09 +10,74
9,530 11,780
72,1
Space....................................(SPA) 10,100
— +2,64
Bee Team *............................(BET)
0,414 +2,81 +58,32
0,259
0,642
55,6
Space warr.........................(WSPA)
—
—
Beghelli ...................................(BE)
0,398 +2,69
-6,62
0,387
0,654
79,1
Stefanel * ............................(STEF)
0,314
Beni Stabili ...........................(BNS)
0,591
-2,48 +18,88
0,490
0,693
1134,7
Stefanel risp * ...................(STEFR)
—
Best Union Co......................(BEST)
2,000
— +34,32
1,489
2,236
18,7
STMicroelectr. ......................(STM)
Bialetti Industrie *...................(BIA)
0,583
-2,92+159,81
0,224
0,930
43,9
T Tamburi ...........................(TIP)
—
—
—
—
-0,13 -13,86
0,310
0,462
26,4
—
—
—
—
5,945 +1,45 +3,84
5,470
7,360
—
2,346
2,174
2,810
332,5
—
-0,17 +4,17
Biancamano *.......................(BCM)
0,516
-2,64 +3,61
0,495
0,845
17,7
Tamburi 13w ...................(WTIP15)
—
—
—
—
—
—
Biesse * ................................(BSS)
7,690
-1,35 +42,01
5,130
9,595
211,5
TAS .......................................(TAS)
0,480
-2,04
-2,02
0,470
0,650
20,1
-1,59 -18,10
Bioera.....................................(BIE)
0,310
Boero Bart.............................(BOE)
—
Bolzoni *................................(BLZ)
3,098
Bon.Ferraresi...........................(BF) 30,360
0,300
0,450
11,2
Telecom IT ..............................(TIT)
0,823
— +16,16
0,709
1,003 11092,4
—
—
—
—
Telecom IT Media .................(TME)
1,167
-1,02 -31,84
1,160
2,057
-0,06 +5,02
2,870
4,130
79,8
-0,10 -14,14 28,000 38,980
171,0
—
Borgosesia..............................(BO)
0,792 +2,52 -11,90
0,763
0,934
29,3
Borgosesia rnc......................(BOR)
0,900
0,900
1,170
0,8
-1,35 +26,48 18,880 29,660
Brembo * ..............................(BRE) 25,650
Brioschi..................................(BRI)
—
-6,15
0,094 +0,43 +21,03
0,076
Enervit ..................................(ENV)
3,500
Engineering * ........................(ENG) 37,600
119,6
5,940
63,0
M Maire Tecnimont ...............(MT)
1,814
-1,36 +9,28
1,485
2,870
556,4
Telecom IT Media rnc .........(TMER)
0,595 +0,76+213,32
0,171
0,921
3,3
-3,39 -14,35 37,600 54,050
478,0
Management e C. .................(MEC)
0,120
-0,17 -24,42
0,118
0,169
56,5
Telecom IT rnc......................(TITR)
0,666 +0,08 +18,00
0,564
0,789
4064,4
-1,16 11,620 14,380
797,4
-0,85 +8,76
3,140
Tenaris ..................................(TEN) 16,080 +0,50 +2,23 14,800 17,650
—
Eni .........................................(ENI) 18,240 +0,44 +5,31 16,250 20,410 66176,0
MARR * ..............................(MARR) 11,970
Erg........................................(ERG) 10,720
-1,74 +12,78
1610,7
Mediacontech ......................(MCH)
1,019 +0,89 -38,61
1,010
1711,1
Ergy Capital...........................(ECA)
0,112
-0,44 -35,52
0,111
0,188
18,6
Mediaset ................................(MS)
2,950 +1,37 -14,84
2,800
4,332
3440,7
TerniEnergia *........................(TER)
1,660
-1,13 -24,20
1,657
2,364
62,4
73,3
Ergy Capital 16w ............(WECA16)
0,019 +0,53 -28,03
0,017
0,031
—
Mediobanca............................(MB)
6,090 +0,50
5,915
8,410
5265,7
Tesmec * ...............................(TES)
0,605
-0,33 -23,37
0,599
0,920
66,1
87,9
0,147
9,319 12,020
-2,29
-3,49
2,300
18,7
Terna ....................................(TRN)
3,742
-0,27 +3,48
3,560
4,114
7537,9
Brunello Cucinelli *..................(BC) 16,740
-0,30 -36,23 15,820 26,250
1139,6
Esprinet * ..............................(PRT)
6,805 +1,72 +29,25
5,265
8,765
353,2
Mediolanum .........................(MED)
5,240
-1,32 -16,89
5,210
7,145
3862,2
Tiscali.....................................(TIS)
0,048 +4,39 +12,26
0,042
0,080
Buzzi Unicem ........................(BZU) 10,760
-1,10 -17,93 10,600 15,150
1796,9
Eukedos ................................(EUK)
0,942
-2,33 +48,85
0,619
1,150
16,8
Meridie ...................................(ME)
0,139
— +75,95
0,077
0,188
7,0
Tiscali 14w ......................(WTIS14)
0,000
0,000
0,001
—
275,5
Eurotech * .............................(ETH)
1,729
-0,75
1,721
2,642
60,7
Mid Industry Cap ...................(MIC)
—
—
—
—
—
Tod's.....................................(TOD) 80,000
-0,62 -33,00 79,200 120,100
2428,9
-6,95 27,040 33,090
-2,43 -16,48
Buzzi Unicem rnc ................(BZUR)
6,760 +0,07
C Cad It * ..........................(CAD)
4,004
Cairo Comm. *........................(CAI)
5,475
Caleffi....................................(CLF)
1,449
-5,32
6,690
8,050
— -14,08
-6,24
—
— -25,00
3,850
5,300
36,1
6928,4
Mittel.....................................(MIT)
1,519
-0,26 -10,01
1,490
1,821
133,5
Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI)
5,220
-7,20
5,320
7,720
432,0
Exprivia *...............................(XPR)
0,710
-2,34 -15,17
0,710
0,995
36,9
Moleskine * ..........................(MSK)
1,165 +0,87 -25,84
1,140
1,738
248,5
TXT e-solution *.....................(TXT)
7,760 +0,78 -14,68
7,560 11,910
— +1,40
1,392
1,670
18,1
1,089
-1,80 -18,49
1,089
1,490
319,0
MolMed ...............................(MLM)
0,495
0,490
0,849
115,4
U UBI Banca .......................(UBI)
5,575
-1,06 +15,19
4,840
7,520
Caltagirone ..........................(CALT)
2,320 +0,87 +14,17
1,995
3,000
276,1
F Falck Renewables * .........(FKR)
Ferragamo...........................(SFER) 20,230 +0,05 -26,76 19,420 27,680
3426,1
Moncler .............................(MONC) 11,990
-0,50 -25,62 11,150 16,350
3002,3
Unicredit ...............................(UCG)
5,690 +1,52 +5,66
5,360
6,870 33302,7
Caltagirone Ed.......................(CED)
1,012
-2,69
-3,62
1,012
1,348
127,9
Fiat............................................(F)
7,170 +0,99 +3,61
5,945
9,070
8874,7
Mondadori..............................(MN)
0,850 +0,47 -38,88
0,834
1,539
221,7
Unicredit risp ......................(UCGR)
7,850
-0,63
-0,06
7,800
9,500
19,2
Campari ................................(CPR)
5,620
—
-7,34
5,615
6,420
3263,4
Fidia * ...................................(FDA)
2,984 +5,14 +23,31
2,360
3,570
14,8
Mondo Tv * ...........................(MTV)
1,644
-1,08+225,22
0,502
2,254
43,8
Unipol ....................................(UNI)
3,710
-1,33 -14,71
3,710
5,740
1647,6
Cape Live ................................(CL)
2,210
— +23,33
1,760
2,797
22,2
Fiera Milano * .........................(FM)
5,900 +0,17 -18,62
5,430
8,560
247,9
Monrif..................................(MON)
0,278 +0,69 -36,98
0,276
0,616
42,1
Unipol prv ............................(UNIP)
3,330
-0,66
-9,21
3,330
5,070
905,1
Carraro ...............................(CARR)
2,210 +0,55 -29,17
2,100
3,332
103,1
Fincantieri ...................................()
0,698 +9,33
—
0,638
0,780
1163,2
Monte Paschi Si. ................(BMPS)
1,066
-1,20
-2,80
1,030
2,562
5472,8
UnipolSai.................................(US)
2,180
—
-5,01
2,061
2,697
4967,0
Cattolica As.........................(CASS) 15,740 +0,96 -19,12 14,770 19,680
850,9
FinecoBank .................................()
3,826
-1,39
—
3,824
4,170
2324,0
Montefibre ..............................(MF)
—
—
—
—
—
—
UnipolSai risp......................(USRA) 204,900 +0,54 +12,65 173,097 280,233
261,2
—
Finmeccanica........................(FNC)
6,570
-1,65 +20,66
5,445
7,355
3797,9
Montefibre rnc....................(MFNC)
—
—
—
—
—
—
UnipolSai risp B ..................(USRB)
2,641
786,5
V Valsoia ...........................(VLS) 13,780 +7,15 +28,79 10,060 15,790
142,2
Cell Therap...........................(CTIC)
-3,44
1,873 +0,54 +27,41
1,337
3,110
Exor ......................................(EXO) 28,100 +0,68
— -33,26
2,070 +0,10 +4,10
Cembre * .............................(CMB) 10,140
-0,10 +12,85
8,600 12,240
172,1
FNM .....................................(FNM)
0,571 +1,96 +16,86
0,482
0,688
246,8
Moviemax............................(MMG)
0,046
-0,43 -26,98
0,032
0,100
3,7
Cementir *............................(CEM)
4,848
-2,65 +14,07
4,162
7,440
768,8
Fullsix....................................(FUL)
1,768
— -32,62
1,750
3,198
19,4
Mutuionline *........................(MOL)
4,800 +3,67 +16,73
4,010
5,315
189,4
Vianini Industria......................(VIN)
1,220
Cent. Latte Torino * ................(CLT)
2,818 +0,07 +62,70
1,726
5,935
28,4
G Gabetti Pro.S..................(GAB)
1,012
-1,27 -42,35
0,950
2,175
44,4
N Nice *............................(NICE)
2,890 +0,35 +4,94
2,726
3,566
337,5
Vianini Lavori.........................(VLA)
4,800 +1,27
3,464
6,060
38,6
Vittoria Ass. *.........................(VAS)
9,690
—
—
—
Ceram. Ricchetti.....................(RIC)
0,277
0,184
0,381
22,7
Gas Plus................................(GSP)
4,200 +0,91 -10,33
4,162
5,025
188,6
Noemalife .............................(NOE)
5,095
Cerved..................................(CDC)
4,476 +0,13
-0,43 +49,14
—
4,450
5,000
860,6
Gefran * ..................................(GE)
3,642 +2,65 +30,07
2,762
4,336
51,8
Noemalife 15 warr .........(WNOE15)
—
—
CHL.......................................(CHL)
0,040 +3,33
-8,41
0,037
0,061
9,8
Novare ....................................(NR)
—
—
—
—
—
—
CIA .........................................(CIA)
0,250 +0,32
-2,04
0,230
0,310
23,0
0,370 +1,65
-6,09
0,362
0,532
12,6
Ciccolella ................................(CC)
0,280 +3,43
-7,03
0,270
0,415
50,9
Cir..........................................(CIR)
0,940
-0,27 -17,69
0,940
1,220
745,0
Class Editori ..........................(CLE)
0,200
-0,35 +11,02
0,177
0,362
56,9
Generali ....................................(G) 15,330 +0,72
-9,40 15,020 17,430 23845,1
Geox .....................................(GEO)
2,452
-0,81
-9,65
2,452
3,486
637,7
Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES)
1,051
-1,50 -22,32
1,051
1,952
432,7
Gtech ....................................(GTK) 17,140 +3,07 -23,00 15,430 23,980 29932,4
H Hera...............................(HER)
1,890
-0,11 +15,95
1,630
2,172
2819,0
O Olidata ............................(OLI)
-1,07 +41,69
—
B.O.T.
12.09.14
14.10.14
14.11.14
12.12.14
14.01.15
13.02.15
25
57
88
116
149
179
99,995
99,989
99,986
99,975
99,947
99,919
0,04
0,08
Scadenza Giorni Pr.Netto
13.03.15
14.04.15
14.05.15
12.06.15
14.07.15
14.08.15
207
239
269
298
330
361
99,901
99,861
99,839
99,803
99,778
99,728
— +11,12
369,6
91,0
5071,7
1,192
1,524
36,9
4,550
6,470
205,9
8,580 10,750
650,4
—
1,221
1,600
59,8
Zucchi...................................(ZUC)
0,063 +19,09 -12,86
0,053
0,145
Parmalat ................................(PLT)
2,502
— +1,05
2,460
2,554
4576,4
Zucchi 14 warr...............(WZUC14)
0,001 +85,71 -60,61
0,001
0,008
—
Parmalat 15w ................(WPLT15)
1,495
-0,07 +1,70
1,416
1,502
—
Zucchi rnc...........................(ZUCR)
0,205
0,185
0,308
0,7
P Panariagroup * ...............(PAN)
1,310
-1,43
-4,65 +10,81
22,6
* Titolo appartenente al segmento Star.
Valuta al 18-08-14
Rend.
-7,07
1,907
8,480
W World Duty Free .............(WDF) 7,815 -0,64 -15,97 7,675 10,830 1976,4
Y Yoox *...........................(YOOX) 18,340 -0,11 -45,55 17,300 34,750 1097,0
Z Zignago Vetro * .................(ZV) 4,970 -0,60 -1,19 4,920 6,315 443,3
Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano
Scadenza Giorni Pr.Netto
-1,53 +1,67
5,115
Rend.
0,10
0,14
0,14
0,18
0,20
0,24
Euribor
Periodo
1 sett.
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
Monete auree
Oro
T. 360
T. 365
Periodo
T.360
T.365
13 ago
13 ago
0,038
0,090
0,150
0,199
-
0,039
0,091
0,152
0,202
-
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
11 mesi
12 mesi
0,299
0,390
0,479
0,303
0,395
0,486
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Krugerrand
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Denaro Lettera
217,22 238,25
223,68 241,24
223,68 241,24
931,68 1.017,46
176,91 197,81
175,59 196,42
173,99 196,02
Oro Milano (Euro/gr.)
Tassi
Mattino
Sera
—
Oro Londra (usd/oncia) 1.309,25 1.312,00
Argento Milano (Euro/kg.)
—
Platino Milano (Euro/gr.)
—
Palladio Milano (Euro/gr.)
—
Italia
Euro17
Canada
Danimarca
Finlandia
Sconto
Interv
0,15
0,15
0,15
1
0
0,5
0,15
0,999
0
0,15
Francia
Germania
Giappone
G.B.
USA
Svezia
Sconto
Interv
0,15
0,15
0,3
--0,25
0,25
0,15
0,15
0,1
0,5
0,25
0,25
Borse Estere
A New York valori espressi in dollari, a Londra
in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di
New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00
indici
MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08
Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 395,27
Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 101,60
Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 3102,96
DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 307,62
DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 3056,17
DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 330,02
DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2933,69
FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2685,42
Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 24890,34
Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 46639,01
Londra (FTSE100) . . . . . . . . . . . 6656,68
Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . 10304,00
Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 543,16
Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3301,41
Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 5507,86
Toronto (300Comp) . . . . . . . . . 15269,51
Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2270,57
Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 8388,71
var.%
+0,27
-0,68
+1,04
+0,84
+1,07
+0,39
+0,38
+0,39
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+0,61
+0,21
-0,06
-0,28
-0,03
+1,05
+0,71
selezione
FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 13-08
Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58,37
Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125,80
Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97,19
Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,02
Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87,83
Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . 10,79
Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 24,81
Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 23,69
Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . 11,33
Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 12,72
Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . 105,85
Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,30
Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90,92
Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 167,90
var.%
+0,60
+1,21
+1,63
+0,92
+0,72
+1,60
+1,31
+0,81
+1,52
+0,55
+1,73
+1,20
+1,93
+0,12
PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08
Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,16
Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,50
Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18,14
Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,74
Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51,31
Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,01
Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,17
Crédit Agricole. . . . . . . . . . . . . . . . 10,57
Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53,01
Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,83
L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124,85
Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,89
Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,32
Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,87
Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,40
Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 78,20
Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 36,16
Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 73,00
Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,06
var.%
+1,51
+1,26
+1,00
+1,74
-0,45
+0,68
-0,28
+1,29
-0,11
-0,10
+0,77
+1,01
+1,43
+0,03
+1,55
+0,98
+1,64
+0,04
+0,53
NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08
Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 328,71
American Express . . . . . . . . . . . . . 87,43
Apple Comp Inc. . . . . . . . . . . . . . . 97,08
At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34,67
Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 15,25
Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122,22
Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,04
Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . 105,30
Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 25,04
Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,73
Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 40,05
Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 64,39
Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 52,62
DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65,10
Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 99,02
Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,42
General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 25,79
General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 34,03
Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 172,69
Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 35,13
Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,26
Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 188,01
Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,39
Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,86
Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . 101,76
JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,71
Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . 169,21
Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 53,58
McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,18
Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,77
Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43,98
Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 116,79
Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 32,08
Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 77,44
Occidental Pet . . . . . . . . . . . . . . . 100,13
Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,24
Philip Morris . . . . . . . . . . . . . . . . . 84,49
Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 81,62
Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 40,74
Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 87,64
Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145,19
Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,53
Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,11
var.%
+2,94
+0,40
+1,15
+0,10
+0,23
+1,45
+0,24
+0,93
-0,46
+0,60
+0,93
-0,05
+1,58
+0,12
+0,54
+1,21
+0,72
+0,98
+0,21
+0,03
+1,45
+0,36
-0,42
+2,20
+1,12
+0,64
+2,07
+1,42
+0,66
+1,30
+1,06
+0,93
+0,22
+0,93
+0,32
+0,57
+0,37
+0,25
+0,32
+0,49
-0,38
+0,97
+1,66
LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08
3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 371,30
Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1576,50
AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 4101,50
B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 857,50
Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 219,09
BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466,89
British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 370,12
Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1458,29
Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1389,00
Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 427,40
Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1097,77
Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1397,83
Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1044,45
Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 432,30
Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 348,40
Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2295,00
Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2566,23
Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 197,04
var.%
+0,30
-0,60
-0,67
+1,00
+1,08
+0,29
-1,63
+0,28
+0,84
+0,85
-1,43
+2,59
-0,10
+0,65
+1,87
+0,31
+1,14
+1,91
ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08
Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,15
Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78,70
Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15,88
var.%
+0,51
+1,03
+1,28
30
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
Cultura
LA SCOPERTA IN GRECIA
«Questa è la tomba
di un personaggio vicino
ad Alessandro Magno»
«Una scoperta estremamente importante». Così il premier greco
Antonis Samaras, in visita al sito archeologico di Anfipoli (100
chilometri a nord di Atene) ha commentato il lavoro degli archeologi
che da almeno due anni scavano nella zona. Già l’anno scorso, la
squadra guidata da Katarina Peristeri aveva annunciato il
ritrovamento di una tomba di grandi proporzioni, forse appartenuta a
un membro della famiglia di Alessandro Magno. Qui sta il mistero: per
ora nessuno si azzarda a legare la scoperta a uno dei più celebri
Protagonisti L’opera del primo imperatore a 2.000 anni dalla morte
La pace di Augusto
Una nuova alleanza
tra Roma e gli dèi
Ottaviano chiuse l’epoca delle guerre civili
proclamandosi garante di un patto sacrale
di GIOVANNI BRIZZI
A
d Augusto che, morendo da
stoico, chiedeva se avesse
ben rappresentato il ruolo assegnatogli dal destino, che
cosa avrebbero dovuto rispondere gli
amici? Un giudizio sul princeps non è
agevole; ma alcune considerazioni paiono ineludibili. Grande organizzatore
e politico sommo, seppe dare allo Stato romano una struttura nuova, durata
per secoli. Ma, emerso come signore
di Roma dalla vittoria nelle guerre civili e costretto a giustificare (ciò che
contava…) la sua preminenza in nome
della virtus, Ottaviano Augusto doveva
sostenere un potere personale contro
cui, in passato, si era levato ad esempio Catone il Censore, rivendicando la
superiorità sull’individuo degli ordinamenti, e in particolare di quel Senatus Populusque Romanus che trasmetteva il potere ai magistrati in virtù
dei suoi auspicia, il consenso degli
dèi. Riuscito nell’impresa, Augusto rimase però di fatto prigioniero delle
simbologie complesse su cui aveva
fondato il suo potere; e ne lasciò in
ostaggio i suoi successori.
La costruzione del mito mosse dallo sconcerto che aveva colto il mondo
di allora di fronte al fenomeno delle
guerre civili. Capaci di riaccendersi di
continuo, queste avevano generato le
interpretazioni più irrazionali, quasi
fossero il frutto di un maleficio, di una
follia furiosa o una malattia il cui decorso trascendeva persino gli interessi
delle parti in lotta e il cui germe sopravviveva persino alla morte dei contendenti. L’idea che una sorta di maledizione gravi sulla loro generazione
torna presso molti scrittori dell’ultima
Repubblica: se l’autore delle Dirae,
operetta attribuita tradizionalmente a
Virgilio, compatisce la stirpe infelice
che lo circonda, Virgilio stesso deplora l’età scellerata in cui è costretto a vi-
vere, e Cicerone giunge a chiedersi per
qual mai destino il suo mondo sia
piombato nel caos.
Il figlio adottivo di Cesare si sforzò
di offrire una risposta; e organizzò così l’impianto ideologico attorno a cui
ruotava la nozione di saeculum Augustum, di epoca sacrale augustea. La
sua propaganda seppe costruire una
vera e propria palingenesi cosmica,
immaginando la rinascita del mondo
attraverso un nuovo patto con gli dei;
una nuova pax, una sorta di Nuova Alleanza. All’origine delle guerre civili si
pose il ricordo di una colpa gravissima: secondo una delle versioni il sacrilego gesto compiuto dall’enciclopedista e politico latino Q. Valerio Sorano, che, al tempo dello scontro tra Sil-
La biografia
Creò il regime
del principato
Nato a Roma il 23 settembre del
63 a.C., Ottaviano Augusto morì
a Nola il 19 agosto del 14 d.C.
Giulio Cesare, fratello di sua
nonna, lo nominò figlio adottivo.
Dopo la morte di Cesare (44 a.
C.), Ottaviano ne eliminò gli
uccisori, alleandosi con Marco
Antonio ed Emilio Lepido.
Divenne poi padrone di Roma
battendo Antonio nella battaglia
di Azio (31 a.C.) e si presentò
come restauratore della
Repubblica, ma creò il nuovo
regime imperiale del principato.
Per il bimillenario della morte è
uscita un’edizione speciale del
romanzo storico di John E.
Williams Augustus (Castelvecchi,
pagine 386, e 19.50).
la e i seguaci di Mario, aveva svelato il
nomen segreto di Roma, rigorosamente celato per impedire che ai danni
della città potesse esser compiuto l’antichissimo rito dell’evocatio, chiamandone fuori le divinità tutelari.
Violando uno dei talismani politici
meglio custoditi dalla Repubblica, Sorano aveva reso vulnerabile l’Urbe,
esponendola al rischio di essere espugnata; e aveva commesso un sacrilegio
gravissimo, spezzando il vincolo privilegiato tra gli dèi e Roma stessa, condannata ad esser più volte preda, non
di nemici in fondo senza virtù, ma dei
suoi stessi eserciti.
Secondo la sua propaganda, quando l’essenza della res publica sembrava ormai contaminata dalla tabe delle
guerre civili, che avevano inquinato le
somme virtù di un popolo, e quando
la sopravvivenza stessa della città era a
rischio, a risollevarne le sorti era apparso un uomo; tramite il quale gli dèi
avevano rinnovato il patto con Roma.
Grazie all’augurium Augustum, lo
stesso requisito sacrale nel cui segno,
settecento anni prima, era nata l’urbs,
il principe aveva dissolto il maleficio e
aveva rifondato lo Stato attraverso il
nuovo pactum, termine da cui deriva
pax, concetto essenziale nella sua
ideologia e fondamento della Pax Augusta. Come garanzia del ricostituito
scudo sacrale, che avrebbe ridato a
Roma salute e vittoria, i Celesti avevano di nuovo preteso la virtus, l’insieme dei requisiti morali più propri all’essere romano; requisiti che, tuttavia, non erano più richiesti a tutto il
popolo e da esso riverberati sui suoi
rappresentanti; ma cercati in una singola, sovrumana personalità. Fu proprio questa la virtus celebrata nelle
sue diverse componenti sul simbolico
clupeus, lo scudo affisso in onore di
Augusto alla parete della curia Iulia. A
sostener tale concezione concorsero
poi, di fatto, gli attributi del principe,
Anniversari
In alto: busti romani di Augusto «tipo
Prima Porta» alle Scuderie del Quirinale
di Roma per la mostra «Augusto»
(ottobre 2013-febbraio 2014). Sopra,
da sinistra: la mostra «L’arte del
comando. L’eredità di Augusto» all’Ara
Pacis di Roma (fino al 7 settembre) e l’Ara
Pacis in versione multimediale colorata
da quello di imperator, comandante
sempre vittorioso, a quello di pater
patriae, padre della patria, assunto nel
2 a.C.
Con Augusto il titolo di imperator
assume una valenza definitiva. Nel testo delle Res Gestae egli rivendica a sé
solo il merito delle sue realizzazioni,
dicendole compiute aut a me… aut
per legatos meos… auspiciis meis; e la
distinzione tra complemento d’agente, «da me», e complemento di mezzo
«per mezzo dei miei legati», fissa una
precisa gerarchia di potere. In nome
del ristabilito patto con gli dèi, Augusto avoca a sé la pienezza dell’imperium e degli auspicia da cui questo dipende. La vittoria è ormai una prerogativa dell’imperator, titolo assunto
poco dopo come praenomen, nome
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Cultura 31
italia: 52495258535051
sovrani della storia. Però molti elementi accostano il sito all’entourage
del re che conquistò l’impero persiano. La tomba, che risale al periodo
tra il 325 e il 300 a.C. (Alessandro morì nel 322 a.C., a Babilonia,
nell’odierno Iraq, e il luogo della sua tumulazione non è mai stato
identificato con precisione), è profonda 4 metri e mezzo ed è
delimitata da un «recinto» lungo 497 metri, in pregiato marmo di
Thassos (foto a destra). Sono state le dimensioni a colpire i ricercatori:
la tomba è dieci volte più grande di quella di Filippo II, padre di
Alessandro, sepolto più a nord. «Di certo — ha detto Peristeri — risale
al periodo immediatamente successivo alla morte di Alessandro. Ma
non si sa a chi appartenne». Gli specialisti ipotizzano un collegamento
stretto tra il luogo di sepoltura e due enormi leoni di marmo, ritrovati
in passato a pochi chilometri di distanza. Rinvenute anche due grosse
sfingi, l’una di fronte all’altra, a guardia dell’ingresso. Insomma, di
certo si trattava di un personaggio molto rilevante. Ulteriori novità
sono previste nelle prossime settimane, quando la tomba verrà
esaminata a fondo. Quel che è certo è che, in un Paese
economicamente stremato come la Grecia, a giugno sono stati
stanziati 100 mila euro per continuare gli scavi nel sito (secondo
l’agenzia Ana). La presenza del primo ministro e di alcuni collaboratori
nell’area degli scavi potrebbe indicare un’attenzione speciale al lavoro
degli archeologi, in previsione di annunci forse più consistenti.
Roberta Scorranese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Temi Tra i volumi recenti, quello di Federica Muzzarelli (Einaudi) pone problemi su metodo e criteri
Prospettive di storia della fotografia
«L’annegato» di Bayard riprende «Marat». Ma non chiamatela body art
di ARTURO CARLO QUINTAVALLE
L
personale, da tutti i Cesari. A loro, e a
loro soltanto, spetterà d’ora in poi il
trionfo.
Se in politica interna pax alludeva
alla pace sociale, la scelta di costruire
l’immagine del princeps su questo
motivo ebbe però altre conseguenze in
politica estera. Augusto doveva il suo
potere al fatto di aver posto fine alle
guerre civili; un merito celebrato attraverso lo straordinario compendio
propagandistico dell’Ara Pacis Augustae (13-9 a.C.). Si può dire che il suo
evangelium, la buona novella che egli
recava al mondo e su cui fondava il suo
saeculum, era l’annuncio — così Filone Alessandrino — di un eirenophylax, di un custode della pace. Il concetto assumeva dunque sfumature ecumeniche. Come dice Tacito, pax fu
dapprima il valore nel cui segno si era
accettato di conferire il potere ad un
uomo solo. Ma, riferendosi ad una
condizione legata alla sfera del sacro,
era assoluta e trascendeva l’aspirazione alla sicurezza interna per divenir
principio cosmico; sicché finì per rivelarsi un elemento assai impegnativo.
Per essere effettiva, infatti, la pace
doveva essere totale; ma, muovendo
da un’implicazione dell’imperialismo
che, nei secoli, aveva portato a considerare ogni realtà come appartenente
a Roma o come res nullius, la pace
giusta poteva esser solo la Pax Romana, conforme cioè alle regole trasmesse al mondo dall’Urbe attraverso l’imperatore: un presupposto che, proprio
nell’età di Augusto, trovò il suo sbocco
nell’orgogliosa giustificazione vergiliana dell’impero.
Secondo l’ottica enunciata da Anchise nel profetico libro VI dell’Eneide
(851-853), il destino di Roma è quello
di reggere i popoli attraverso l’imperium e di imporre la pace al mondo,
anche a quello esterno. Per far ciò l’Urbe doveva parcere subiectis et debellare superbos; risparmiare chi si sottometteva e punire i ribelli. Presupposto
secondo cui erano condannati ad apparire potenzialmente superbi, rei di
arroganza sacrilega, quei popoli che
non si rassegnavano ad esser subiecti.
L’intera oikouméne, la terra abitata, diveniva di fatto una proiezione di Roma. Questo concetto, per concludere,
sembra aver trovato echi singolari (si
pensi alle teorie di Francis Fukuyama)
nelle recenti ambizioni, fallite, di una
potenza mondiale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a fotografia è di moda, verrebbe
da dire fin troppo. Un tempo come sezione a parte delle mostre
d’arte, adesso ovunque, grazie
alla omologazione dei fotografi-artisti
o degli artisti-fotografi. Ma come si fa,
oggi, «storia della fotografia»? Come si
propongono ai giovani i modelli per interpretare il passato? E sono strumenti
adeguati o, per qualche verso, ingannevoli? Una storia è certo racconto ma,
insieme, segno di una ideologia: così le
tre storie che qui analizzo propongono
ideologie diverse.
Un recente volume, il terzo di quattro (La fotografia: dalla Stampa al Museo 1941-1980, a cura di Walter Guadagnini, Skira) pone il problema del «come» offrire una lettura di insieme. Per questo il quadro
generale viene delineato
in alcuni saggi mentre le
singole figure, le maggiori, hanno una trattazione monografica. Il libro, poi, fa prevalente riferimento al polo statunitense e alle rassegne
proposte dal Moma di
New York e dal suo direttore John Szarkowski:
prospettiva corretta, ma non sempre
sufficiente, a spiegare le presenze e il
peso di altri poli (Berlino, Parigi, Milano, Madrid, Barcellona) per citarne alcuni soltanto. Comunque le indagini
sui singoli autori, ad esempio quelle di
Francesco Zdanot, si fondano su una
attenta e documentata ricostruzione
delle distinte ricerche.
Resta però aperto un problema: una
storia così costruita, che peraltro copre
un vuoto evidente nelle nostre pubblicazioni sul tema, è sufficiente a proporre la vicenda fotografica in modo sistematico? Non mancano forse (magari
appariranno nel quarto volume) le indagini sui grandi archivi, quelli pubblici e quelli ancora privati, i grandi depositi della memoria storica che stanno a
fondamento di ogni ricerca fotografica? Schede sulla Library of Congress di
Washington, sulle raccolte di Rochester, del Moma di New York, della Bibliothéque Nationale a Parigi, o sulle
collezioni di Londra e di Berlino, o su
quelle del Gabinetto fotografico nazionale sarebbero opportune. Certo è poi
che non sempre la trattazione monografica dei singoli autori riesce a dare
Confronti
] A destra:
«Marat assassiné»,
del 1793, di
Jacques-Louis
David (1748
–1825).
Sotto: «L’annegato»
l’autoritratto
in posa realizzato
nel 1840 da
Hippolyte Bayard
(1807 – 1887)
] Alcuni titoli di
storia della
fotografia: «La
fotografia: dalla
Stampa al Museo
1941-1980», a
cura di Walter
Guadagnini, Milano,
Skira, 2013
] «Luogo e
identità nella
fotografia italiana
contemporanea»,
a cura di Roberta
Valtorta, Torino
Einaudi 2013
] «L’invenzione
del fotografico.
Storia e idee della
fotografia
dell’Ottocento», di
Federica Muzzarelli,
Torino, Einaudi,
2014)
conto dei movimenti, dei gruppi, delle
differenze anche ideologiche: l’immagine del lavoro, il confronto fra conservazione e innovazione nella storia della
fotografia europea (e anche statunitense) sono temi che potranno essere ancora affrontati, e del resto lo sono stati
da molti (in Italia da Ando Gilardi e, di
recente, negli Annali della Einaudi curati da Uliano Lucas nel 2011).
Un volume si pone su un versante diverso rispetto alla «storia» Skira (Luogo e identità nella fotografia italiana
contemporanea a cura di Roberta Valtorta, Einaudi): invece di una indagine
storica ecco un diario di attività molto
specifiche, per cui il titolo stesso in
qualche modo inganna. Non si tratta,
infatti, di un panorama articolato della
fotografia italiana contemporanea;
manca del tutto la foto di cronaca, la dimensione della storia; si tratta semmai
di un rendiconto di ricerche promosse,
a suo tempo, fra l’altro, dalla Provincia
di Milano con una serie di indagini sul
territorio affidate a molti fotografi (come del resto le ricerche promosse nell’ambito di «Linea di confine»).
Il punto è che l’intera trattazione
avrebbe avuto bisogno di un’adeguata
contestualizzazione. A cominciare da
una indagine articolata sugli anni 70
dove certo si doveva analizzare la fotografia di paesaggio, ma anche quella di
ricerca antropologica sulle persone e i
loro spazi, sulle città e il lavoro. Manca
poi una lettura del dialogo complesso
fra Giovanni Chiaramonte e Luigi Ghirri e, ancora, con un ristretto gruppo di
altri fotografi (da Mimmo Jodice a Gabriele Basilico) e una riflessione globale sul linguaggio fotografico che, all’origine, ha segnato il dialogo dei fotografi con alcuni attori ad esempio quelli sulla scena statunitense (Minor
White, Ed Rusha, Lee Friedlander, Diane Arbus, Larry Winogrand e, da ultimo, William Eggleston). Insomma, se
si costruisce un discorso storico, que-
Didattica generazionale
Oggi c’è molta omologazione
e diventa importante
proporre ai giovani modelli
per interpretare il passato
sto deve essere articolato e non autoreferenziale o settoriale. Nel volume un
saggio di Antonello Frongia, Il luogo e
la scena: la città come testo fotografico, costruito sui libri più significativi
dedicati alla città, appare di ben altro
respiro.
Il libro che più pone problemi sul
come fare «storia» è quello di Federica
Muzzarelli (L’invenzione del fotografico. Storia e idee della fotografia dell’Ottocento, Einaudi) dove già nel titolo
si fissa netta la distinzione fra il «prima» e il «dopo» la fotografia, il «fotografico» dunque come specifico che ritaglia un modo, una temporalità, una
dimensione diversa nella vicenda delle
immagini. Ecco il problema: se il «fotografico» induce a costruire una storia
fuori dal contesto delle immagini (e
dunque non mantiene i nessi tra fotografia, arte, grafica) si rischia di costruire una vicenda sottilmente estraniata
rispetto al contesto reale. Ma il problema forse non sta solo qui: il volume infatti propone un’analisi delle fotografie
del XIX secolo interrogandole alla luce
della modernità, così le carte di Disderi
vengono considerate immagini protoconcettuali perché in quelle foto scattate con obbiettivi multipli, le persone
ritratte si libererebbero dalla regia del
fotografo proponendo come una messa in scena davanti alla camera. E quando Hippolyte Bayard fotografa se stesso
come Le Noyé (l’annegato), definirlo
«proto-body artista» pone il problema
del «come fare storia».
Certo, è lecito ritrovare nel passato
matrici del presente, e su questo punto
gli storici dell’arte vecchia maniera
avrebbe detto che Bayard prelude alla
body art. Ma in realtà Bayard non prelude, siamo noi che proviamo a trovare
nel passato nessi col presente che rischiano però di farci fraintendere quel
passato: L’annegato, l’autoritratto di
Bayard, si riferisce a un ovvio modello,
il Marat di David (1793) e quello dovevano intendere i contemporanei. Lo
studioso, dunque, deve spiegare l’opera nel contesto, ricostruendo, anche se
costa impegno, il reale tessuto storico.
Così, dei tre modelli di «racconto» proposti, quello indicato per primo in queste righe (se integrato da una lettura
dei grandi depositi, delle grandi riserve
di immagine della civiltà fotografica fra
Otto e Novecento) sembra essere il più
produttivo per una corretta restituzione storica della vicenda della fotografia.
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Antologia L’universo di Tommaso De Paris in un libro-catalogo che raccoglie testi e immagini (Allemandi)
La contemporaneità è un mosaico in espansione
di STEFANO BUCCI
C
i sono molti modi per affrontare e per raccontare la
contemporaneità. Anche
quella «mediata» dell’artista. On
air, il libro-catalogo (Allemandi,
pagine 336, e 45) che riassume
l’universo di Enrico Tommaso De
Paris (1960), propone una serie
di frammenti di «personale modernità» tradotti in una selezione di appunti, testi, materiali documentari, fotografie, opere e
disegni realizzati dall’artista fino
al 2013.
Sono elementi che più che
guardare alla classicità sembrano appunto rivolgersi all’universo della contemporaneità, una
contemporaneità variabile e coloratissima (a cominciare dalla
veste grafica dello stesso volume
insolita e sorprendente), piuttosto che alla lezione della più celebrata classicità.
L’intenzione, spiega De Paris,
è stata quella «di descrivere il
mondo in continua espansione e
che velocemente si trasforma davanti ai nostri occhi, di cercare di
adattare la nostra psiche e la nostra anima alle trasformazioni
che le migrazioni, la tecnologia e
le biotecnologie stanno appor-
Enrico
Tommaso
De Paris (Mel/
Belluno, 1960),
Good news
#10079
(2009),
particolare
del polittico
realizzato
dall’artista
con tavole
dipinte
con colori
acrilici
(Courtesy
Ermanno
Tedeschi
Gallery)
tando alla nostra quotidianità e
al futuro dell’uomo». Good
news, Chromosoma, Bio-landscape, Flussi, Genesis, Organic,
Escape, Laboratory: sono, già
dal titolo, progetti che guardano
alla realtà fluida di questi anni.
Ma si tratta di «una messa in scena che parla di energia e positività nei confronti del potere creativo dell’evoluzione e per le potenzialità evolutive dell’essere umano nel nuovo millennio».
Sono strani panorami dove la
figura umana sembra scomparire letteralmente inghiottita dai
colori; sono sorprendenti creature in metamorfosi sospese
(quasi in attesa di trovare la giusta dimensione); sono piccoli
mondi costellati di mostri (con
qualche citazione ispirata a Hirst
e a un certo tipo di irriverenza
d’artista). Anche se De Paris (le
sue opere sono state esposte di
recente, tra l’altro, alla Reggia di
Venaria e al Mart di Rovereto) più
che guardare a qualcosa di concreto sembra volersi principalmente dedicare alla celebrazione
dei sensi: una cerimonia «che
deve fare i conti con le sollecitazioni a cui veniamo in continuazione sottoposti, con qualcosa di
sempre più accelerato e complesso che potrebbe risultare di
fatto irrappresentabile».
De Paris propone però, in questo volume antologico, una sua
particolare via di uscita: cogliere
l’attimo. Trasformare quelle sensazioni così evanescenti in qualcosa «che sia soddisfacente anche se non totale e assoluto». In
un mosaico di piccole realtà-ombra «del nostro vivere contemporaneo». Un’impresa complessa, certo. Ma d’altra parte c’è forse qualcosa di più complesso
della contemporaneità?
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Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
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AVVISO DI AFFIDAMENTO TRAMITE GARA D’APPALTO
Determina a contrarre n. 600/C/TLC.627.PR.376.002.013 del 25/02/2014
Si informa che la Gara d’Appalto, ai sensi del D. Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006, con procedura ristretta
(artt. 54 e 55 punto 6) e accelerata (art. 70, punto 11, lettera a-b), come modificato dalla Legge
12/07/2011, n. 106 e successivo Regolamento di attuazione ed esecuzione approvato con D.P.R. del 5
ottobre 2010, n. 207, per la fornitura dell’aggiornamento di 25.000 licenze “software Symantec” e dei
relativi servizi di supporto tecnico - per 36 mesi - finalizzata alla sicurezza della rete di telecomunicazioni
del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - CIG n. 56371188ED, è stata affidata in data 19/06/2014
alla Società “TELECOM ITALIA S.p.A.” con sede legale in Piazza degli Affari, n. 2 - 20123 Milano, al
prezzo di € 543.649.05 oltre IVA al 22%, per aver presentato l’offerta migliore per l’Amministrazione.
Il ricorso alla cennata procedura è motivato dall’imprescindibile esigenza di garantire l’esigenza della
rete di telecomunicazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Roma lì, 12/08/2014
IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
Politecnico di Milano
Estratto bando procedura aperta
Il Politecnico di Milano indice appalto per la fornitura di servizi per la gestione dell’infrastruttura
di hosting del il Politecnico di Milano per la durata massima di 6 anni. L’importo complessivo,
comprensivo di eventuali proroghe, è di € 2.283.600,00 + IVA. L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Termine per il ricevimento delle offerte: ore
12:00 del 22/09/2014. Tutta la documentazione di gara può essere consultata e scaricata all’indirizzo www.polimi.it. Il bando integrale è stato pubblicato in GUUE il 02/08/2014.
Il RUP - Ing. Fabrizio Pedranzini
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilità
per la Sardegna
AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
Ai sensi e per gli effetti dei seguenti articoli di legge:
• Art. 16 del DPR 327/01, mod. ed integrato dal Dlgs 302/02 • Art.7 e seguenti della Legge 241/90 e
succ. mod. • D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.;
Oggetto: ADEGUAMENTO AL TIPO B (4 CORSIE) DELL’ITINERARIO SASSARI-OLBIA LOTTO 6° dal Km 55+050
al Km 61+450.
AVVISA
dell’avvio del procedimento ai fini “dell’approvazione del progetto esecutivo” e “della dichiarazione di pubblica utilità” relativo alle aree interessate ai lavori indicati in oggetto.
Si indica quale Responsabile del Procedimento l’Ing. Francesco RUGGIERI.
Gli atti relativi al progetto dell’opera sono depositati presso il Comune di Berchidda e Monti e presso l’Ufficio per le Espropriazioni del Compartimento e Sezione Staccata di Sassari
Via Carlo Felice,1 dove potranno essere visionati nei giorni e negli orari di ricevimento al pubblico, nello specifico dal lunedì al giovedì dalle ore 9.00 alle 13.00 e il mercoledì dalle 15.00
alle 16.00.
Per giorni 30 (trenta) a decorrere dalla data del presente avviso - a pena di decadenza - gli eventuali portatori di interessi pubblici o privati, individuali o collettivi, potranno far pervenire al
Responsabile del Procedimento, presso l’Ufficio Espropriazioni Compartimentale, le proprie osservazioni (idonee memorie scritte e documenti a mezzo raccomandata A.R.) che saranno
valutate da questa Società, qualora pertinenti all’oggetto del procedimento.
Ai sensi del comma 3 dell’art.3 del citato DPR 327/2001, qualora gli intestatari non siano più i proprietari degli immobili in esame, sono tenuti a comunicarlo alla scrivente Società entro
30 giorni, indicando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nuovo proprietario, o comunque fornendo copia degli atti in possesso utile a ricostruire le vicende degli immobili interessati.
All’uopo si indicano i dati catastali degli immobili interessati dalla presente procedura:
Comune di BERCHIDDA Foglio 30 PARTICELLE: (63, 62) SINI LUCIANO nato a OZIERI (SS) il 02/05/1976 SNILCN76E02G203Y; (75, 73, 43, 41) DEMANIO DELLO STATO con sede in ROMA
80193210582.
COMUNE DI BERCHIDDA FOGLIO 19 PARTICELLE: (222 ex54) COLLA Giuseppina nata a BERCHIDDA il 07/10/1934 CLLGPP34R47A789A, COLLA Maria Giovanna nata a BERCHIDDA il
18/01/1925 CLLMGV25A58A789T; (231 ex19) CASULA Anna Rita nata a SASSARI il 26/03/1969 CSLNRT69C66I452O, CASULA Giovanni nato a OZIERI il 20/05/1985 CSLGNN85E20G203Q,
CASULA Laura nata a OZIERI il 09/10/1980 CSLLRA80R49G203M, CASULA Stefania nata a SASSARI il 17/03/1970 CSLSFN70C57I452M, PINNA Stefanina nata a BERCHIDDA il
11/10/1915 PNNSFN15R51A789O; (118, 117) COLLA Francesca; FU GIOVANNI, COLLA Francesca nata a BERCHIDDA il 17/01/1916, COLLA Gavina Anna nata a BERCHIDDA il 11/11/1949
CLLGNN49S51A789K, COLLA Giorgio nato a BERCHIDDA il 05/11/1926, COLLA Giovanni nato a BERCHIDDA il 01/02/1921 CLLGNN21B01A789H, COLLA Giovannino nato a BERCHIDDA il
25/02/1930 CLLGNN30B25A789X, COLLA Luigi Marco nato a BERCHIDDA il 23/01/1941 CLLLMR41A23A789C, COLLA Maria Francesca nata a BERCHIDDA il 08/10/1933 CLLMFR33R48A789T,
COLLA Mario; FU GIOVANNI, COLLA Santa nata a BERCHIDDA il 31/10/1913 CLLSNT13R71A789L, DEMURU Paola Francesca nata a BERCHIDDA il 14/03/1894 DMRPFR94C54A789G, PINNA
Stefanina nata a BERCHIDDA il 11/10/1915 PNNSFN15R51A789O, TARAS Maddalena nata a BERCHIDDA il 14/10/1908; (90) ACHENZA Anna Lisa Costanza nata a BERCHIDDA il 21/01/1955
CHNNLS55A61A789I, ACHENZA Mario nato a BERCHIDDA il 25/09/1919 CHNMRA19P25A789V, PROVINI Maria Costanza nata a BERCHIDDA il 27/04/1950 PRVMCS50D67A789Y, PROVINI
Oliviero Giovanni nato a BERCHIDDA il 05/05/1951 PRVLRG51E05A789H; (94, 100, 101, 99, 98) ACHENZA Mario nato a BERCHIDDA il 25/09/1919 CHNMRA19P25A789V, ACHENZA Rosolino
nato a BERCHIDDA il 04/05/1914 CHNRLN14E04A789E, PROVINI Maria Costanza nata a BERCHIDDA il 27/04/1950 PRVMCS50D67A789Y, PROVINI Oliviero Giovanni nato a BERCHIDDA il
05/05/1951 PRVLRG51E05A789H.
COMUNE DI BERCHIDDA FOGLIO 31 PARTICELLE: (107, 108) BARROTTU Gesuino nato a MONTI il 30/01/1937 BRRGSN37A30F667O, (82) SANCIU Agnese nata a MONTI il 10/06/1938
SNCGNS38H50F667Z, SANCIU Antonio nato a COMO il 06/01/1968 SNCNTN68A06C933M, SANCIU Armida nata a MONTI il 21/08/1946 SNCRMD46M61F667U, SANCIU Chiara nata a MONTI
il 27/01/1933, SANCIU Evasio nato a MONTI il 01/12/1949 SNCVSE49T01F667M, SANCIU Maria; SEBASTIANA BONARIA nata a MONTI il 27/08/1934, SANCIU Maria Edvige nata a MONTI
il 03/02/1944 SNCMDV44B43F667H, SANCIU Mario; MARTINO nato a MONTI il 20/06/1931, SANCIU Massimiliano nato a COMO il 20/05/1969 SNCMSM69E20C933F, SANCIU Tania nata a
TEMPIO PAUSANIA il 02/04/1973 SNCTNA73D42L093D, TRUDDAIU Anna Ada nata a MARTIS il 26/07/1943 TRDNND43L66E992U; (77) AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SASSARI; (27, 14,
105, 111, 110) DEMANIO DELLO STATO; (112) MELONI Antonino nato a BERCHIDDA il 15/06/1930 MLNNNN30H15A789X; (104, 109) LANGIU FRANCESCA nata a OSCHIRI (SS) il 09/09/1939
LNGFNC39P49G153R, MELONI GIAMPAOLO nato a OZIERI (SS) il 28/10/1980 MLNGPL80R28G203F, MELONI GIUSEPPE nato a BERCHIDDA (SS) il 21/06/1968 MLNGPP68H21A789F, MELONI
MARIA GRAZIA nata a BERCHIDDA (SS) il 10/02/1971 MLNMGR71B50A789H, MELONI SILVIA nata a SASSARI (SS) il 01/01/1976 MLNSLV76A41I452R; (223 ex13) MELONI Antonino nato a
BERCHIDDA il 15/06/1930 MLNNNN30H15A789X; (15) MELONI Mariangela nata a BERCHIDDA il 01/10/1924 MLNMNG24R41A789Y; (154, 17, 59) SANCIU Evasio nato a MONTI il 01/12/1949
SNCVSE49T01F667M; (52) SANCIU Martina nata a BERCHIDDA il 11/10/1936 SNCMTN36R51A789L; (16) MAMELI Giovanna nata a MONTI il 17/12/1932 MMLGNN32T57F667F, SANCIU Rita
Chiara Maria nata a MONTI il 31/10/1964 SNCRCH64R71F667G; (188 ex6) SANCIU Martina nata a BERCHIDDA il 11/10/1936 SNCMTN36R51A789L; (57, 56, 9, 61) CRASTA Adriana nata a
BERCHIDDA il 06/09/1950 CRSDRN50P46A789J, CRASTA Giampietro nato a BERCHIDDA il 28/07/1953 CRSGPT53L28A789T, CRASTA Martina Maria Chiara nata a BERCHIDDA il 16/05/1948
CRSMTN48E56A789J; (72) PIANEZZI ELIO nato a CATANIA (CT) il 27/03/1947 PNZLEI47C27C351R, PIANEZZI GIANFRANCO nato a LUCCA (LU) il 27/05/1952 PNZGFR52E27E715X, PIANEZZI
GIUSEPPA nata a CATANIA (CT) il 28/02/1949 PNZGPP49B68C351Q, PIANEZZI MARIA GRAZIA nata a BERCHIDDA (SS) il 22/06/1945 PNZMGR45H62A789P, PIGA GIOV AGOSTINO nato/a
a BERCHIDDA (SS) il 20/06/1982, PIGA GIOV MARIA nato/a a BERCHIDDA (SS) il 27/11/1927, PIGA MARGHERITA nato/a a BERCHIDDA (SS) il 21/08/1921 SANNA CANU PIETRINA, SANNA
GEROLAMA, SANNITU GAVINO nato a BERCHIDDA (SS) il 01/06/1913 SNNGVN13H01A789K, SANNITU GIUSEPPE ANTONIO nato a BERCHIDDA (SS) il 17/06/1911 NNGPP11H17A789V,
SANNITU PIETRUCCIA nato/a il 10/02/1916, SANNITU SALVATORE nato/a il 15/12/1913; (101) CANU Maria nata a MONTI il 29/05/1931 CNAMRA31E69F667W.
COMUNE DI MONTI FOGLIO 9 PARTICELLE: (51) PUTZULU Mario nato a GUIDONIA MONTECELIO il 08/02/1941 PTZMRA41B08E263M; (460, 461, 66, 67, 52) CORDA SANNA Mattea; FU
PIETRO nata a MONTI il 08/10/1901 CRDMTT01R48F667U; (1410 ex418) FRESU MARIA ANTONIA nata a OLBIA (SS) il 09/05/1933 FRSMNT33E49G015C, MELONI COSTANTINO nato a MONTI
(SS) il 22/07/1964 MLNCTN64L22F667V, MELONI GIAN PAOLA nata a OLBIA (SS) il 01/12/1972 MLNGPL72T41G015X,
MELONI SEBASTIANO GAVINO nato a MONTI (SS) il 24/10/1967 MLNSST67R24F667A; (415) ZORODDU ANTONIA nata a BUDDUSO’ (SS) il 16/07/1949 ZRDNTN49L56B246Y, ZORODDU
GIOVANNA PAOLA nata a MONTI (SS) il 09/02/1957 ZRDGNN57B49F667S, ZORODDU MARIA RITA nata a BUDDUSO’ (SS) il 01/05/1954 ZRDMRT54E41B246L,
ZORODDU NARCISA nata a MONTI (SS) il 07/07/1955 ZRDNCS55L47F667N, ZORODDU PIETRO GIOVANNI nato a MONTI (SS) il 12/06/1966 ZRDPRG66H12F667H; (558, 48) SANNA Francesca
Andreana nata a SASSARI il 29/01/1958 SNNFNC58A69I452S, SANNA Giovanni Agostino nato a MONTI il 06/06/1963 SNNGNN63H06F667V, 3 SANNA Maddalena nata a MONTI il 08/02/1923
SNNMDL23B48F667T, SANNA Pietro nato a SASSARI il 17/04/1959 SNNPTR59D17I452J, SANNA Salvatore Antonio nato a MONTI il 06/05/1960 SNNSVT60E06F667S; (559, 233, 458, 220, 560)
MELONI Antonio; MARIA nato a MONTI il 16/01/1934, MELONI Giovanni nato a MONTI il 27/03/1936 MLNGNN36C27F667M, MELONI Pietro nato a MONTI il 22/05/1932 MLNPTR32E22F667H;
(12) MELONI Anna; RITA nata a MONTI il 09/02/1947; (414) MELONI Anastasia nata a MONTI il 12/12/1928 MLNNTS28T52F667S; (867)MANCONI Giovanna nata a BORTIGALI il 29/01/1958
MNCGNN58A69B062H, PUDDA Gesuino nato a MONTI il 01/01/1957 PDDGSN57A01F667E; (456) PUDDA Antonia Anna nata a MONTI il 16/10/1945 PDDNNN45R56F667O; (1380) ZARRA QUIRICO
residente ad olbia; (866) PUDDA Gesuino nato a MONTI il 01/01/1957 PDDGSN57A01F667E; (1293) COLUMBANU Elena Giovannamaria nata a MONTI il 31/08/1958 CLMLGV58M71F667O,
COLUMBANU Piera Maria nata a MONTI il 06/04/1964 CLMPMR64D46F667Q; (454, 2, 1379)COLUMBANU Giovanni nato a MONTI il 15/11/1936 CLMGNN36S15F667Z, COLUMBANU Maria
nata a MONTI il 23/06/1932 CLMMRA32H63F667G, COLUMBANU Matteo nato a MONTI il 14/05/1924, COLUMBANU Salvatorica nata a MONTI il 30/09/1934 CLMSVT34P70F667Q; (453, 5)
MELONI Michelino nato a MONTI il 01/02/1931 MLNMHL31B01F667K; (6, 420) PANI Agostino nato a MONTI il 01/08/1969 PNAGTN69M01F667F, PANI Anna Rita nata a MONTI il 27/02/1963
PNANRT63B67F667L, PANI Antonio nato a MONTI il 16/06/1959 PNANTN59H16F667Z, PANI Gianpietro nato a BERCHIDDA il 01/01/1962 PNAGPT62A01A789F, PANI Maria Paola nata a MONTI
il 13/08/1966 PNAMPL66M53F667H, PANI Nicolino nato a MONTI il 24/07/1960 PNANLN60L24F667Q, PANI Silvia nata a OLBIA il 02/11/1976 PNASLV76S42G015V, SERRA Pietrina nata a TULA
il 22/08/1938 SRRPRN38M62L464W; (822, 826, 825, 824, 823)MU Sebastiano nato a BERCHIDDA il 09/02/1952 MUXSST52B09A789M; (841, 1174) MELONI Mario nato a MONTI il 28/10/1928
MLNMRA28R28F667Y; (1048) MELONI Ottavio nato a MONTI il 27/08/1936 MLNTTV36M27F667O; (834) Meloni Giovanni nato a Monti il 04/09/1930; ().
COMUNE DI MONTI FOGLIO 5 PARTICELLE: (257, 224) MULTISERVICE AVIMONTI S.R.L. con sede in OLBIA 01608830905; (299, 298, 302, 300) MANCONI Giovanna nata a BORTIGALI il
29/01/1958 MNCGNN58A69B062H, PUDDA GESUINO nato a MONTI il 01/01/1957 PDDGSN57A01F667E, PUDDA Salvatore nato a OZIERI il 26/02/1982 PDDSVT82B26G203M, PUDDA Sara
nata a OZIERI il 22/02/1986 PDDSRA86B62G203P, TARAS Maria Caterina nata a BERCHIDDA il 02/02/1949 TRSMCT49B42A789W; (211, 490 ex 423) PANI Agostino nato a MONTI il 01/08/1969
PNAGTN69M01F667F, PANI Anna Rita nata a MONTI il 27/02/1963 PNANRT63B67F667L, PANI Antonio nato a MONTI il 16/06/1959 PNANTN59H16F667Z, PANI Gianpietro nato a BERCHIDDA il
01/01/1962 PNAGPT62A01A789F, PANI Maria Paola nata a MONTI il 13/08/1966 PNAMPL66M53F667H, PANI Nicolino nato a MONTI il 24/07/1960 PNANLN60L24F667Q, PANI Silvia nata a OLBIA
il 02/11/1976 PNASLV76S42G015V, SERRA Pietrina nata a TULA il 22/08/1938 SRRPRN38M62L464W; ()
Il Responsabile Del Procedimento
Dott. Ing. Francesco RUGGIERI
VIA BIASI, 27 - 09131 CAGLIARI
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Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
33
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Idee&opinioni
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GLI SCENARI INTERNAZIONALI

L’autonomia delle Regioni a statuto speciale è stata messa in discussione sin dagli Anni 90 principalmente per ragioni di ordine costituzionale:
l’eguaglianza dei cittadini «ferita» dai benefici goduti da aree del Paese che trattengono per sé buona parte delle imposte raccolte nel proprio territorio. Oggi si è tornati
a contestarla soprattutto come fonte di
sprechi e privilegi incompatibili con una
seria revisione della spesa pubblica. Le critiche più numerose riguardano la Sicilia, la
Regione più privilegiata (trattiene il 100%
dell’Irpef) e sono condite da esempi al limite del surreale.
Occorre però passare alla fase dell’elaborazione di proposte adeguate a un’incisiva
spending review. Bisogna distinguere due
piani: quello della persistenza delle ragioni
fondative dello statuto autonomo e quello
della effettiva utilizzazione dell’autonomia.
Su queste basi, analisi e proposte devono
usare un rasoio a due lame: Regione per
Regione. Ad esempio, da decenni sono
esauriti i fondamenti storici dell’autonomia siciliana — la minaccia di secessione
post bellica, l’«esercito» dell’Evis, Finocchiaro Aprile, gli «amici» dell’America sono lontani ricordi. Laddove quelli dell’Alto
Adige si richiamano a un trattato interna-
zionale, tuttora in vigore, a tutela della popolazione di lingua tedesca. Il che non toglie che questa Regione goda, grazie all’autonomia, di benefici sproporzionati alle
necessità di quella tutela, e li riversi prevalentemente in servizi sociali e aiuti alle imprese talora privilegiati rispetto a quelli goduti da cittadini e imprenditori che vivono
pochi chilometri oltre i confini regionali.
È troppo presto, prima dei decreti attuativi della recentissima riforma del titolo V
della Costituzione, per usare sensatamente
quella doppia lama? Forse: ma se ne dovrebbe cominciare a discutere. Come in Sicilia, ad esempio, si fa da tempo da parte di
persone responsabili: da Enzo Bianco, ostile al mantenimento dell’autonomia, a Leoluca Orlando, al presidente Crocetta, che
ha avviato una tormentata caccia gli sprechi. Anche Renato Brunetta, Raffaele Costa
e Maurizio Paniz hanno dato spesso voce
all’esigenza di rimuovere situazioni incompatibili sia con i conti pubblici sia con la
decenza della politica: che non può chiedere sacrifici mentre consente privilegi e
sprechi. La parola a governo e Parlamento.
«Ne hanno facoltà». Ne hanno il dovere.
Gustavo Ghidini
Associazione pubblici cittadini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’AMORE MONDIALE PER L’ITALIA
CHE NON SAPPIAMO PIÙ SFRUTTARE

Lavazza ha deciso di vendere Barista, la catena di espresso bar che
possedeva in India. Una normale operazione
di ristrutturazione industriale la cui logica è
stata bene illustrata dall’azienda. Niente da
rilevare, dunque, se non per un aspetto che
merita attenzione.
Grazie a catene come Barista — e più ancora ai vari Starbucks, Costa, Caffè Nero —
l’espresso all’italiana è diventato un genere conosciuto in
tutto il mondo, dando vita a
una rivoluzione globale nei
consumi basata sull’attrazione della Italian way of life.
Accanto all’espresso tradizionale sono comparse varianti
— «latte», «frappuccino» e
così via — che di italiano avevano solo il nome ma che
hanno attratto platee sempre
più vaste di estimatori. L’Italia e le sue eccellenze sono state il punto di forza di questa
operazione commerciale, portata avanti da
multinazionali (specie Usa), senza alcun vero contributo da parte di imprese italiane. Il
che è singolare, visto che ne hanno tratto dei
vantaggi importanti: basta entrare in qualunque punto vendita di una di queste catene per rendersi conto di quanto forte sia la
caratterizzazione «italiana», sia in termini di
immagine che di traino per la promozione di
prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto.
Rilevando nel 2007 Barista da un investitore indiano, Lavazza era diventato il primo
gruppo italiano ad acquisire il controllo di
una catena creata per vendere caffè e altri
nostri prodotti alla nuova borghesia emergente del Paese. Era un segnale importante
della possibile inversione di una tendenza
che ci aveva visto spettatori passivi della crescita esponenziale di un settore in cui di italiano c’era
tutto, salvo il controllo. Non è
stato così; nessuno ha seguito il suo esempio (forse era
già troppo tardi) e anche Lavazza, per ragioni del tutto
valide, ha deciso di uscire.
Resta l’amaro in bocca di dover constatare ancora una
volta come il «sistema Italia»
non riesca a sfruttare — un
po’ per l’insufficienza di dimensioni e un po’
per provincialismo — le opportunità offerte
da un’immagine globale forte e finisca per
cedere il passo ad altri che, invece, questa
immagine l’hanno ben chiara. Se qualcuno
si fosse messo seriamente e per tempo a incalzare i vari Starbucks, forse anche il loro
espresso avrebbe potuto diventare per davvero un po’ più italiano.
Antonio Armellini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ANOMALIE DEL FURTO DEL GUERCINO
QUANDO L’ARTE DIVENTA MATERIA DI RICATTI

Troppo grande, quel magnifico
Guercino (293 x 184.5 centimetri)
per poter pensare a un furtarello compiuto
da quattro balordi. Troppo scenografico e
pieno di insidie il teatro dell’operazione,
una chiesa nel cuore di Modena e a due passi dal tribunale e dalla Procura. Purtroppo il
ratto della Madonna con i Santi Giovanni
Evangelista e Gregorio Taumaturgo riporta
il pensiero a tante tragedie che hanno impoverito il nostro patrimonio storico-artistico. Prima tra tutti la scomparsa della Natività del Caravaggio nel 1969 da Palermo.
Un capolavoro assoluto. Sono in tanti a immaginarlo perduto per sempre. Mille congetture, un solo filo rosso su cui tutti concordano, un furto voluto dalla mafia. Sulla
sua sparizione c’è spazio per mille fantasie:
divorata da topi e maiali in una stalla fuori
Palermo, sepolta chissà dove con cinque
chili di cocaina, e si potrebbe continuare.
Poi torna alla mente l’attentato di via dei
Georgofili a Firenze la notte del 26 maggio
1993 che porta la firma di Cosa Nostra intenzionata a diffidare lo Stato dalla «linea dura»: cinque morti, sei opere d’arte distrutte
e altre decine danneggiate. E sempre nel
1993, ma a luglio, (identiche motivazioni) le
bombe romane davanti a san Giovanni e san
Giorgio al Velabro (una storia che risale al VI
secolo). C’è ancora (rieccoci a Modena) il
furto commissionato da Felice Maniero alla
Galleria civica: riuscì a far rubare quattro
opere dalla Galleria civica di Modena, tra
cui il ritratto di Francesco I del Velasquez e
dipinti del Correggio. E fu sempre lui a farle
ritrovare, come decise con la veneratissima
mandibola di sant’Antonio, trafugata dai
suoi uomini nella basilica a Padova. C’era
sempre un ricatto di mezzo (lo spiegò lo
stesso Maniero al Messaggero di sant’Antonio nel settembre 2011): la liberazione di suo
cugino Giulio e la fine della sorveglianza
per lui.
L’arte italiana è un’ eccellente (e mediaticamente sensibile) materia per mille, possibili ricatti. E il grande, splendido Guercino
potrebbe trasformarsi nella preziosa pedina
di chissà quale turpe, terribile, oscuro gioco
criminale.
Paolo Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Crisi in Ucraina e alleanze in Asia
L’incognita Cina tra Russia e Occidente
di IAN BREMMER
SEGUE DALLA PRIMA
Innanzitutto, gli Stati Uniti e l’Europa non
nutriranno mai, nei confronti dell’Ucraina,
quell’interesse che infiamma invece Mosca.
Ancor più importante è il fatto che la Russia
non è l’Unione Sovietica, essendo venuti a
mancare l’antico potere seduttivo
dell’ideologia, la capacità militare globale e
la rete delle alleanze. Mosca non ha i mezzi
per proiettare la sua potenza su scala globale.
C’è però un evento che potrebbe rendere
molto più probabile una nuova forma di
Guerra fredda. Nell’eventualità, tuttora poco
plausibile, che la Cina decidesse di allineare i
suoi interessi con quelli russi, il rischio di un
grande scontro tra potenze aumenterebbe
rapidamente e in misura sostanziale.
Tornerò su questo punto tra poco.
Il conflitto della Russia con l’Occidente
sull’Ucraina si farà più minaccioso. Misure
sanzionatorie più drastiche da parte di Stati
Uniti ed Europa non cambieranno
l’approccio russo, poiché Putin ha deciso che
questo Paese debba restare nell’orbita russa
per trasformarsi prima o poi in un elemento
cruciale della sua «Unione eurasiatica»,
l’alleanza economica che oggi comprende il
Kazakistan e la Bielorussia. Putin vorrebbe
trasformare questa comunità economica in
un’unione politica e militare.
A questo scopo, deve bloccare il tentativo
dell’Ucraina di aderire all’Europa e può farlo
soltanto creando instabilità nell’assetto
politico ed economico del Paese — quanto
basta per costringerlo a riscrivere la
costituzione, attribuendo ai governi regionali
maggior peso nelle decisioni di politica
estera e commerciale. Tramite gli alleati di
Mosca nelle province di Donetsk e di
Luhansk, questa modifica costituzionale
consentirebbe alla Russia di imporre il suo
veto al sogno europeo di Kiev.
A complicare la situazione è il fatto che il
presidente ucraino Petro Poroshenko debba
affrontare pesanti pressioni da parte dei suoi
sostenitori nelle regioni occidentali e centrali
dell’Ucraina per non cedere di un millimetro
nella lotta di Kiev contro i separatisti filorussi
e i loro alleati di Mosca. Le forze governative
continueranno nella loro avanzata verso est.
Putin non può permettere che le forze
ucraine infliggano una sconfitta definitiva ai
ribelli, poiché la capacità di Kiev di stabilire il
suo predominio militare rischierebbe di
spingere i separatisti oltre confine, in
territorio russo, aggravando i costi per Mosca
e privando il Cremlino delle sue ultime leve
utili in terra ucraina.
Il vincitore di questo conflitto è la Cina. Con
l’escalation militare in Ucraina che allarga il
fossato tra Russia e Occidente, Mosca si
volgerà verso l’Asia in generale e Pechino in
CONC
REGIONI A STATUTO (TROPPO) SPECIALE
UN DOPPIO RASOIO CONTRO GLI SPRECHI
particolare. A maggio, Russia e Cina hanno
firmato un contratto storico per la fornitura
di gas — un accordo trentennale da 400
milioni di dollari — le cui trattative si
trascinavano da anni. Putin ha segnato la
vittoria diplomatica che gli stava a cuore,
dimostrando ad americani ed europei che la
Russia ha altri partner commerciali. Pechino
ha spuntato il prezzo che voleva per
assicurarsi forniture energetiche a lungo
termine, e continuerà a trattare con Mosca in
altri settori commerciali da una posizione di
forza.
Al momento, la Cina cercherà di attenuare
qualsiasi screzio nei rapporti con Ue e Usa, i
suoi principali partner commerciali. Le
esigenze dell’ambizioso programma di
riforme economiche varato dalla Cina
richiedono un clima di stabilità
internazionale, senza il quale non è possibile
assicurare al Paese una crescita economica
regolare. Eppure, i migliorati rapporti tra
Cina e Russia continueranno a meritare
grande attenzione da parte delle potenze
occidentali. A Pechino importa poco
dell’Ucraina, ma i suoi leader non vogliono
vedere la Russia spinta nell’angolo da
americani ed europei. L’atteggiamento
risentito dell’Occidente nei confronti della
Cina incoraggerà Pechino ad aiutare i russi
nel momento del bisogno.
Più preoccupante è invece l’ipotesi che il
programma cinese di riforme, senza
precedenti per portata e complessità, possa
deragliare, provocando disordini sociali in
Cina al punto da indurre Pechino a scatenare
una guerra per raccogliere attorno a sé il
sostegno della popolazione. Il bersaglio più
probabile delle provocazioni cinesi è il
Giappone, alleato fondamentale degli Usa e
storico avversario della Cina. Pechino
potrebbe anche esercitare pressioni sui Paesi
confinanti, Vietnam e Filippine, nel Mar
cinese del sud. Entrambe queste azioni
rischiano di sollecitare una reazione da parte
di Washington e inasprire le tensioni tra i
due Paesi nel momento peggiore. In
entrambi i casi, Pechino potrebbe trovare un
vantaggio strategico nel migliorare i rapporti
di sicurezza con Mosca.
Un’alleanza formale tra Cina e Russia è
tuttavia poco probabile nel prossimo futuro.
Nessuno dei due Paesi può permettersi di
voltare completamente le spalle alle
economie e agli investimenti occidentali; le
storiche diffidenze tra Mosca e Pechino
potrebbero essere difficili da superare; e i
governi e le risorse dell’Asia centrale, situati
tra Russia e Cina, potrebbero innescare
concorrenza, anziché collaborazione.
Pechino vede già che l’economia russa,
dipendente dalle esportazioni energetiche, è
in declino, e l’atteggiamento aggressivo di
Mosca verso l’Occidente, se da un lato
contribuisce a spiazzare l’America, dall’altro
potrebbe costringere la Cina a fare passi
diplomatici che Pechino preferirebbe evitare.
Ma questo scenario potrebbe modificarsi con
l’evolversi della situazione in Cina, e i
conflitti come quello in Ucraina e nei mari
attorno al gigante asiatico potrebbero
svilupparsi causando la nascita di
collaborazioni e opportunità anche nei posti
più impensati. È un rischio, questo, che
occorre valutare attentamente nei mesi e
negli anni a venire.
(Traduzione di Rita Baldassarre)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CONFLITTO IN IRAQ
Le tre mosse del Papa sulle persecuzioni
di ALBERTO MELLONI
S
e la corruzione (dal latino «cumrumpere») è il frantumarsi del vincolo che lega le cose, come ricordava
padre Occhetta di recente su Civiltà
Cattolica, il Papa prima di imbarcarsi
per la Corea e di sorvolare la Cina ha fatto tre
mosse decisive contro la «corruzione» nella
lettura del bellum perpetuum iracheno.
Per prima cosa ha rifiutato di distinguere
fra le vittime di atrocità che, come ha detto
domenica all’Angelus, causano sofferenze
indicibili a tanti «fra i quali molti cristiani».
Il Papa che con il digiuno globale di un anno
fa tagliò la strada ai bombardamenti sulla Siria non poteva accettare distinzioni fra le vittime, perché per la Chiesa cattolica l’uccisione dei figli di Dio è uguale alla uccisione dei
suoi figli. E se ha impedito a Obama di bombardare «a nome dei cristiani», ha anche implicitamente ricordato a tutti che i tagliagole
del sedicente califfo non sono l’Islam, ma bestemmiatori sanguinari, epigoni di una cultura della guerra che dal 1980 uccide esseri
umani d’ogni fede, distrugge mausolei
d’ogni religione, e sbrana bambini d’ogni famiglia, con la ferocia della Bestia apocalittica.
La seconda mossa è stata la decisione di
mandare in Iraq il cardinale Ferdinando Filoni, che rimase da nunzio a Bagdad durante i
bombardamenti americani del 2003: una
missione di vicinanza fraterna che, come disse una volta monsignor Gabriele Caccia, sa
«sfidare la ragionevolezza dei grandi» e vedere con occhi diversi la scomparsa di chiese
che sono sopravvissute perché il vero Islam
le ha salvate dai cristiani latini e bizantini di
qualche secolo fa.
La terza mossa sta nel documento del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso
del cardinale Tauran, che chiede ai sapienti
musulmani di tutto il mondo di far sentire

Il pontefice ha rifiutato
di fare distinzioni tra
le vittime delle atrocità
in atto. I tagliagole
dell’Isis non sono l’Islam
(ora, non fra sei mesi) la loro voce, di sconfessare il sedicente califfo e condannare una
brutalità che bestemmia l’Islam con la guerra. Una richiesta alla quale perfino l’Unione
europea — di cui l’Italia ha la presidenza —
potrebbe dare un contributo che appunto rimetta insieme i «cocci» interpretativi di questa unica tragedia dalle molte facce che è la
guerra.
Lunedì papa Francesco tornerà dalla Corea: sorvolerà anche la Russia, passerà i confini di questa Europa diventata forse meno
centrale per il papato e che però ha dato pace
a tre generazioni; vedrà il mare che bagna
identico Gaza e Tel Aviv, vedrà la polvere gialla e grigia delle terre intrise di sangue. Cioè il
mondo: che dalla sua lotta contro quella
«corruptio» che distingue le vittime spera di
uscire appena meno schifoso di come appare
oggi, fra montagne di cadaveri e sibili di missili, rombi di propaganda e cinismi soffocanti, chiacchiere su una «crociatina» messa sul
conto d’altri, come fosse un caffè sospeso, e
miserie immense. Che non vanno taciute in
un silenzio infame, ma nemmeno «corrotte»
da parole dette al vento.
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Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
Spettacoli
1924-2014
La moda, i set,
i matrimoni: la
morte dell’attrice,
mito romantico
del cinema
Origini polacche
Era cugina dell’ex presidente israeliano Peres
Lauren Bacall era cugina prima dell’ex presidente israeliano Shimon Peres. I loro
padri erano fratelli, originari di Wolozyn, in Polonia, ma le loro strade si sono
divise molto presto. La parentela fu scoperta molti anni dopo, quando i due cugini
erano ormai già famosi. Successivamente i due si incontrarono una volta in Israele.
Con Bogey
Lauren Bacall
con Humprey
Bogart (1899
– 1957), in
una scena
del film «Acque del sud»
(1944) di
Howard
Hawks
Con Marilyn
La diva tra
Betty Grable
(1916 – 1973;
a sinistra) e
Marilyn Monroe (1926 –
1962) in «Come sposare
un milionario» (1953)
Lo sguardo di Lauren
Addio a Bacall, «The look» di Hollywood
Fu la diva in bianco e nero accanto a Bogart
«C
on profondo dolore ma
anche con grande riconoscenza per la sua incredibile vita», i tre figli con la famiglia hanno annunciato
ieri nel palazzo Dakota di New York la
morte per un ictus di Lauren Bacall: il
16 settembre avrebbe festeggiato 90
anni e da sempre era detta «The look»,
«lo sguardo».
Una storia cominciata a Brooklyn da
padre polacco e madre romena e finita
in zona Upper West Side dopo aver attraversato la moda, il cinema e Broadway, dove nel secondo tempo della sua
carriera fu regina in tre musical vivacemente femminili: Applause (da Eva
contro Eva), La donna del giorno, Fiore
di cactus, record di box office e nostalgia. Alta 1.73 e divinamente bella, elegantemente algida tipo Kidman, decisa
a farsi sempre da sola l’onda e la frangia dei capelli e a non tagliarsi neppure
un sopracciglio, da sempre in marcia
per i diritti civili (fu detestata da McCarthy, lei detestava Bush), Betty Joan
Weinstein Perske fu ribattezzata Lauren Bacall (nome materno) da Hawks
che la considerava un perfetto incrocio
tra la Garbo, Dietrich e Mae West e la
lanciò nell’hemingwayano Acque del
Sud. Sul set conobbe e l’anno dopo, nel
‘45, sposò (in quarte nozze per lui)
Humphrey Bogart che per 12 anni, fin-
ché morì nel ‘57, la chiamò Baby indipendentemente dal numero di scotch
bevuti. Meglio di Casablanca.
Fu uno di quegli amori di Hollywood travolgenti ma senza happy end,
iniziato con la battuta Warner: «Se hai
bisogno di me fischia, sai fischiare vero?». Bogey non se lo fece ripetere: e fu
un matrimonio anche di ideali non patriottici, allietato da tre film (La fuga,
Isola di corallo, il capolavoro noir Il
grande sonno), due figli e qualche pettegolezzo politically correct come
quando Lauren si spese per la candidatura democratica di Adlai Stevenson
o accavallò le gambe sul piano, battendo i tacchi sugli occhiali di Truman Capote che suonava. Amica di vip della
cultura, brindando con Hemingway,
Williams, Olivier, Eliot, Welles, l’ex
modella che a 18 anni era sulla copertina di Harper’s Bazar, fu tra le prime a
passare dal mondo della moda degli
atelier della Settima strada. Conquistò
due generazioni di registi, da Huston
ad Altman (Health e Prêt-à-Porter) fino a Lars Von Trier con cui lavorò nei
due titoli brechtiani Dogville e Manderlay e fu lei a battezzare «rat pack»
quel gruppo di ragazzi alticci con Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis e
Lawford, che faceva le ore piccole
quando ancora l’etilometro non era
d’obbligo. Con Marilyn e Betty Grable,
Con Frank
L’attrice con
Frank Sinatra
(1915 – 1998)
con cui ebbe
una breve relazione dopo
la morte di
Bogart. Dovevano sposarsi,
ma lui la lasciò
Il profilo
tutte in Cinemascope Fox, fu nel gruppo di Come sposare un milionario ed
era l’unica a riuscirci.
Fu donna forte e attrice coraggiosa,
anche viceversa, affrontando magnifiche commedie sui due sessi, la Donna
del destino di Minnelli e Il mondo è delle donne di Negulesco, gialli classici come Assassinio sull’Orient Express, un
western come Il pistolero e due palpitanti melò freudiani: La tela del ragno
o Come le foglie al vento di Sirk, dove
meritava alla fine Rock Hudson.
Il gruppo di Sinatra
Fu lei a battezzare «rat
pack» quel gruppo di ragazzi
alticci: Frank, Dean Martin,
Sammy Davis e Lawford
Odiava la mediocrità e la volgarità
che avevano offuscato il cinema, stigmatizzava gli americani «ieri puritani
oggi evangelici», era intima radical
chic di Katharine Hepburn e dei Clinton e dopo l’amato Bogey, ebbe fini
mese difficili, tumultuose serate con
Sinatra e seconde nozze (e terzo figlio) con l’attore drammatico Jason
Robards.
Scrisse due volte l’autobiografia, ebbe l’Oscar alla carriera 2009, odiò la
chirurgia plastica e fu a Venezia col paranormale Birth, sopportando, icona
rassegnata, ogni domanda sulla ricerca
del cinema perduto. Per l’American
Film Institute fu la ventesima tra le leggende romantiche femminili, dopo Rita Hayworth ma prima della Loren. Ed
era così proiettata nel futuro che sognava un film con Almodòvar o con
Scorsese, per dare un bel finale alla lista dei geni della sua vita.
«P
E
adesso a chi faremo un bel
fischio? Adesso che Lauren
Bacall se ne è andata, come
trovare il coraggio di usare una
delle più belle (e provocatorie)
repliche del cinema
hollywoodiano — «Se mi vuoi
non hai che da fare un fischio.
Sai fischiare, no?» — senza
sentirsi un po’ in colpa, un po’
più soli… Al cinema era arrivata
con la forza di un fulmine,
direttamente dalla copertina di
Harper’s Bazaar, per stamparsi
nel cuore di Acque del Sud (e di
Bogart). Con la forza di un
corteggiamento fuori dalle
regole, rude e antiromantico
dissero immediatamente tutti,
sottovalutando quella che era la
sua qualità più vera e che
sarebbe uscita prepotentemente
nei film successivi, offrendole
una carriera lunga più di
settant’anni: la sua
straordinaria modernità. Lauren
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«La chiamavo Betty
Un’amicizia nata
nella villa dei Kennedy»
iniziammo a frequentarci perché
adorava l’Italia e voleva sempre
sentirne parlare. Non amava particolarmente la Francia e in Inghilterra andava solo per lavoro, la sua
passione era l’Italia». Ci tornava
quasi tutti gli anni: «A Venezia le
piaceva stare sulla Giudecca. Per
due o tre anni è venuta ospite da
me, a Conca dei Marini, vicino
Amalfi. Facevamo grandi gite, specie a Ravello, dove andavamo a trovare Gore ViRicordi Mario D’Urso, avdal: passavano ore a parvocato, è nato l’8 aprile
lare di storia, arte, musi1940 a Napoli. «Di Lauren
ca e cinema». Era quello
Bacall ricordo l’ultima visita
che più ammirava in lei:
a Capri, qualche anno fa»
«Di tutte le grandi star
credo fosse la più prepaAmina Rubinacci, tra le persone rata. Lei stessa era molto sicura
più eleganti dell’isola, che quando della sua cultura. Ed era un’icona
la incontrò in piazzetta si mise in del partito democratico, quando si
ginocchio».
discuteva di politica teneva banUn’amicizia, la loro, nata molti co».
anni fa, nella mitica villa dei KenL’estate scorsa, per la prima volnedy di Cape Cod. «La conobbi e ta, non sono stati da Jean Kennedy,
di PAOLO MEREGHETTI
Maurizio Porro
La testimonianza L’avvocato Mario D’Urso
er me lei era Betty.
Voleva che la chiamassi con il suo vero
nome». Come Lauren Bacall desiderava facessero gli
amici. Mario D’Urso, avvocato ed ex
senatore, era tra i suoi più cari. «È
molto triste. Ricordo l’ultima visita
che abbiamo fatto a Capri, qualche
anno fa. Da un lato c’era chi non la
riconosceva e dall’altro gente come
Oltre gli schemi
la forza
di un fulmine
Anni 40 Lauren Bacall avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 16 settembre
agli Hamptons: «Lei trascorreva
agosto tra New York e gli Hamptons. Era molto interessante starle
vicino: sceglieva i film giusti, conosceva i posti buoni dove mangiare,
specie il cibo cinese, che amava. E
le piaceva andare a teatro». Negli
ultimi tempi usciva meno «per via
di Sophie, il cane che aveva preso.
Non la lasciava mai sola, gli ultimi
giorni li ha passati tenendola sul
grembo». A New York, l’attrice
«abitava in uno splendido appartamento pieno di ricordi, nel Dakota
Building, palazzo di John Lennon e
altri grandi. Attraversava la strada
ed era a Central Park: ci andava
sempre e, ai tempi in cui non c’erano i telefonini, sapevi che in certi
orari la trovavi lì».
Una donna piena di curiosità,
che alle frequentazioni hollywoodiane preferiva le sue amicizie:
«Non amava i party o, per dire, il
clan di Sinatra che affascinava le altre dive».
Il loro ultimo incontro è stato a
febbraio: «Quando ero in America

Le gite
Amava l’Italia, a Ravello
andavamo a trovare Gore
Vidal: con lui parlava
di arte, storia e musica
ci vedevamo almeno due volte la
settimana. Cercavo sempre di farle
conoscere qualche amico italiano.
Una volta l’ho portata a Roma, in un
ristorante c’era Carlo Verdone, la vide e impazzì». Tra i fan della divina
Bacall, anche l’avvocato Agnelli:
«Era noto: lui non si fermava mai
fino alla fine di uno spettacolo o
competizione sportiva. Una sera
eravamo andati a vederla a Broadway, in Applause: era meravigliosa. Alla fine del primo tempo dissi
all’avvocato: andiamo? Rispose: no,
no restiamo, dovremmo anche salutarla alla fine dello spettacolo».
Avrà fatto piacere a lei che tanto
amava l’Italia. «E il nostro cibo. Ma
era anche capricciosa. Quando era
da me si lamentava se il pane non
era quello giusto e via dicendo. Era
una diva. Anche in taxi, guai se l’autista sbagliava strada o iniziava a
parlare al telefono... non gliele
mandava a dire». Ma restava
un’amica che si poteva chiamare in
ogni momento. Ma proprio in ogni
momento: «Ero a una cena, anni fa,
e si iniziò a parlare della data di un
film con Bogart. Ognuno diceva la
sua, partirono le scommesse. Io mi
allontanai un attimo e le telefonai.
Tornai al tavolo con la data del film.
E a chi ancora non ci credeva risposi: me l’ha detto Lauren Bacall».
Chiara Maffioletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Bacall era l’America che stava
nascendo dalle macerie della
Seconda guerra mondiale,
diversa sia dalle donne giocattolo
sia da quelle vendicative dei noir.
Per una volta, tertium datur! È la
donna che nella Fuga di Daves
non si fa condizionare
dall’opinione pubblica perché sa
che può sbagliare e si pone come
alternativa salvifica alla dark
lady divorata dall’invidia e dalla
sete di vendetta. In Come
sposare un milionario di
Negulesco è la cacciatrice di dote
che alla fine sa preferire le
ragioni dei sentimenti a quelle
dei quattrini. O ancora è la
figura femminile che sa uscire
dalle trappole dei ricatti
sentimentali e dimostrare (in
Come le foglie al vento di Sirk) la
lucidità per superare invidie,
frustrazioni e senso della
sconfitta. Pur «intrappolata»
nelle gabbie dei generi — noir,
commedie sentimentali, gialli,
melodrammi — Lauren Bacall
dava ai suoi personaggi la forza
per uscire dagli stereotipi e
guardare con forza (e fiducia) nel
futuro. Non a caso l’avevano
soprannominata «the Look», lo
sguardo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Spettacoli 35
italia: 52495258535051
Dopo il suicidio Si rafforza la pista delle difficoltà economiche anche per i due divorzi costati 30 milioni di dollari. Polemiche sul bullismo digitale
Quei debiti di Williams
E Zelda protesta
contro gli insulti web
La figlia offesa chiude il profilo Twitter
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK – La famiglia di
Robin Williams aveva chiesto
rispetto per la tragedia: ricordate Robin per le sue interpretazioni, non speculate sul suo suicidio. Ma nell’epoca della comunicazione esasperata, ossessiva, selvaggia i buoni propositi
vengono travolti in fretta. Così,
mentre si moltiplicano le ricostruzioni sui motivi che hanno
spinto il celebre attore a togliersi la vita, con la bussola che
punta sempre più sulle difficoltà economiche, su media digitali, tv e radio infuriano polemiche, volano insulti, vengono
formulate accuse grottesche.
Come raccontiamo qui a
fianco, Rush Limbaugh ha approfittato del suicidio per attaccare di nuovo la sinistra e un
mondo dello spettacolo prevalentemente progressista. Ma intanto Zelda, la 25enne figlia di
Williams, ha abbandonato a
tempo indeterminato i «social
media», cancellando i suoi account su Twitter e Instagram
dopo essere stata bersagliata
con accuse e insulti da utenti
indispettiti perché non aveva
messo in rete le immagini intime di Robin in famiglia, coi
suoi cari.
Martedì su Twitter Zelda ha
prima cercato di reagire a queste forme di bullismo digitale
chiedendo ad altri «amici» collegati in rete di aiutarla a identificare i vandali che le insultavano e che sono arrivati a mettere
in rete immagini di Robin Williams rese orrende dalle modifiche fatte col sistema digitale
Photoshop. Poi, però, Zelda
Wiliams, anche lei un’attrice, ci
ha ripensato: «Ne ho abbastanza» ha scritto nel suo ultimo
messaggio. «Le foto della mia
famiglia, le nostre immagini intime, personali, sono appese alle pareti della mia casa, non ho
alcuna intenzione di “postarle”
sulle reti sociali. Grazie per il
vostro rispetto e la vostra com-
Su «Time»
In copertina «Time» dedica a
Robin Williams uno speciale
in edicola domani. In copertina
uno scatto di Nigel Parry del
2007. Per Williams sarà la
seconda volta sulla cover di
«Time», la prima nel 1979
prensione. Mi dispiace, mi vedo
costretta a ritirarmi, a cancellare le mie pagine sui siti per un
bel po’ di tempo, forse per sempre».
Quanto ai fattori che hanno
spinto Robin Williams al suicidio, nessuno saprà mai perché
l’attore ha ceduto di schianto
con una decisione forse improvvisa (il tentativo di tagliarsi
le vene dei polsi lasciato a metà,
poi l’impiccagione con una banale cinta di pelle). A quanto
pare, infatti, non ha lasciato alcun messaggio per spiegare il
suo gesto: la polizia ha infatti
detto di non aver trovato nulla
nella villa di Tiburon, vicino
San Francisco, anche se una frase sibillina di un investigatore
(«non siamo ancora pronti a discutere della cosa») ha fatto
sorgere qualche dubbio. Ma si
rafforza la pista delle difficoltà
economiche. «Robin era in
bancarotta» titolano alcuni
giornali e, probabilmente, questa è un’interpretazione eccessiva. Ma è vero che diversi amici
ora raccontano che Robin era
Insieme
Robin Williams con la
figlia Zelda
(25): su
Twitter ha
dedicato al
padre versi
de «Il piccolo principe»
esasperato dalle sue difficoltà
finanziarie. Doveva far fronte
agli obblighi derivanti da due
divorzi – con la prima moglie
Valerie Velardi e con la seconda,
Marsha Garces – che gli sono
costati oltre 30 milioni di dollari e aveva messo gran parte del
patrimonio che gli era rimasto
in un fondo chiuso: un trust
I fiori davanti alla villa
I fan Decine di
mazzi di fiori. Un
pellegrinaggio
continuo di gente
comune che lascia il
suo ricordo davanti
al cancello della villa
di Tiburon (San
Francisco) dove si è
ucciso Robin
Williams. Negli ultimi
tempi, secondo le
testimonianze degli
amici, Williams era
tormentato da
problemi economici:
aveva messo in
vendita anche la sua
villa in California, ma
nessun acquirente
si era presentato
fund del quale beneficeranno i
suoi tre figli, Zachary, Zelda e
Cody.
I parenti sostengono che
questa insistenza sulle difficoltà economiche è eccessiva: l’attore partiva da un patrimonio di
130 milioni, non era esattamente sul lastrico. Ma era stato lui
stesso a dichiarare anche in varie interviste di essere tornato
dopo 31 anni a lavorare per
spettacoli televisivi «perché ho
bisogno di soldi, ci sono i conti
da pagare». L’attore aveva anche
detto di essere costretto a vendere il suo grande ranch nella
Napa Valley. E, in effetti, si era
trasferito nella villetta di Tiburon, dimora decorosa ma certo
non una villa di lusso, ereditata
da sua madre. La tenuta nella
Napa Valley, messa in vendita a
40 milioni di dollari, non ha
mai trovato un compratore, nonostante i sostanziosi sconti via
via offerti. Alla fine Robin aveva
addirittura pensato di mettere
in vendita la sua collezione di
50 biciclette per racimolare un
po’ di denaro. Certo, non era sul
lastrico, ma aveva bisogno di
entrate per far fronte ai molti
impegni e questo può aver accentuato la sua depressione.
Massimo Gaggi
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L’intervista La conduttrice ricorda gli esordi nei club di New York. «Un amico, nei miei pensieri sarà sempre un Peter Pan»
Whoopi Goldberg: con Robin e Billy un trio speciale
LOS ANGELES — Sono stati amici, solidali sempre l’uno con l’altro,
Robin Williams, Whoopi Goldberg,
Billy Crystal e «l’intellettuale» —
come lo definiva con affetto Robin
— Steve Martin. Sono stati, e restano, tra i migliori entertainer americani, duttili, eclettici, instancabili.
Billy e Steve non si capacitano della
morte di Robin e l’attivista determinata Whoopi, all’occorrenza durissima anche con i politici, non riesce
a trattenere le lacrime.
«Con i suoi sorrisi e la sua delicatezza, Robin era il nostro portafortuna, il nostro Peter Pan. Abbiamo
tutti e quattro la stella sulla Walk of
Fame di Hollywood: quella di Robin
è però sempre stata la più splendente, la più amata. Ma lui era soprattutto orgoglioso delle sue “stelline” per i tanti Oscar Kids ricevuti.
Adorava stare con bambini e ragazzini, c’era qualcosa di infantile in
lui, comunicava il desiderio di trovare qualche meraviglia sempre
dietro un angolo».
Whoopi non si capacita della
morte dell’amico. Durante l’appuntamento mattutino del programma
che conduce, «The View», ha chinato la testa per nascondere le lacri-
me. «Noi abbiamo iniziato, e poi
condotto, le carriere insieme: la vittoria di uno era quella degli altri, il
dolore di uno quello di tutti. Oggi
abbiamo i cuori spezzati, troppi ricordi ritornano: quello dei successi
del trio Billy/Whoopi/Robin nei
club di Los Angeles, quando il grande pubblico ancora non sapeva chi
fossimo, e , come Billy, non trovo le
parole per ricordarlo, per non cancellare un solo attimo del nostro
Comici
Sopra, da sinistra, Robin
Williams, Whoopi Goldberg
e Billy Crystal nel 1986. A
lato, in una foto del 1998
lungo sodalizio. Quando Billy ebbe
grande successo due anni fa in teatro, Robin spesso andava a vederlo.
Poi tiravano tardi chiacchierando
insieme, ascoltando musica. Come
ai vecchi tempi». Continua: «Robin
aveva avuto una solida famiglia alle
spalle, era cresciuto non nel lusso,
ma nella sicurezza di tutto e, però,
era sempre in prima fila per aiutare
i senzatetto. Decine di volte è salito
sul palco per spettacoli di benefi-
cenza. Era decisamente il miglior
stand-up comedian: aveva un’inesauribile capacità di stupire, di inventare situazioni, battute, dialoghi. Anche con il pubblico».
A proposito dell’Oscar vinto da
Williams nel 1998 per Will Hunting
- Genio ribelle, ricorda: «Le sue parole di ringraziamento furono, come l’uomo, speciali: non nascose le
sue lacrime di gioia e ringraziò anche i membri della troupe del film
di Gus Van Sant. Ricordò il padre al
quale era stato legatissimo. Quando
gli disse che avrebbe fatto l’attore,
dandogli una carezza rispose:
“Wonderful”».
Pesca ancora nei ricordi. «Il lavoro per Robin è sempre stato “wonderful”, non lo stancava mai e superava con coraggio i dispiaceri, anche l’ultimo, quando lo show televisivo che avrebbe dovuto condurre,
“The Crazy Ones”, fu cancellato. Sì,
attraversava periodi segnati da un
male oscuro, ma poi ritornava forte,
leale, pronto a dare il meglio». Sospira: «Lo pensavamo sereno con
Susan, la nuova compagna, dopo il
durissimo periodo attraversato per
la fine del suo secondo matrimonio. Robin credeva ai sentimenti,
non era stato segnato dai fallimenti
delle precedenti unioni. La sua
scelta di vivere a San Francisco, di
andare in bicicletta non agli studios
e nel traffico, ma nella natura della
Napa Valley, caratterizza, con tante
altre scelte semplici, la vita di quest’uomo straordinario che tanto ha
dato a tutti senza mai far pesare le
sue fragilità».
Giovanna Grassi
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
Teorie dall’ultradestra:
l’attore infelice
perché era di sinistra
I
ncredibile Rush Limbaugh. Convinto da
sempre che in ogni cosa — perfino nelle
diete, lo sport o l’amore per gli animali — ci
sia qualcosa di politico, durante la sua
trasmissione il tribuno radiofonico
dell’ultradestra ha sostenuto che il suicidio
di Robin Williams può avere a che fare,
almeno in parte, col suo approccio di sinistra
alle cose del mondo. Non che non abbia
contato anche il resto, ha messo le mani
avanti il controverso conduttore,
rispondendo alle domande degli ascoltatori
che volevano conoscere il suo punto di vista
sulla tragedia: «C’erano le difficoltà
economiche, la depressione, le dipendenze,
certo. Ma poi vedi che i “media” si chiedono:
“Aveva tutto per essere felice e invece non lo
era. Perché?”. Già, perché? Quale era il suo
modo di vedere il mondo?». È qui, che
Limbaugh fa entrare la politica:
«L’attitudine della gente di sinistra, e qui
non parlo di proposte politiche ma di
Tribuno
Il conduttore
Rush Limbaugh
(63 anni):
il suo
programma è il
talk più seguito
nelle radio Usa
atteggiamento mentale, è al pessimismo,
all’oscurità, alla tristezza. Non sono mai
felici quelli di sinistra. E sono sempre
arrabbiati. Per qualunque cosa. Protestano
sempre, pensano che raggiungere certi
obiettivi sia un diritto». L’anchor radiofonico
non è arrivato fino al punto di dire che Robin
Williams si è suicidato perché si era fatto delle
illusioni sbagliate, ma la sua provocatoria
filippica ha ugualmente fatto infuriare molti
commentatori e, soprattutto, i social media
che lo hanno coperto di insulti. Cosa che non
lo infastidisce minimamente, anzi è una
pubblicità che gradisce. Così ha approfittato
per contrattaccare: «Le reti sociali
contribuiscono a questa cultura pop
dell’apparire, del fare sempre tutto in
pubblico. Devi far parlare di te per avere
successo. Ammazzarsi è un modo estremo di
applicare questa logica. Speriamo che non ci
siano menti deboli che si fanno influenzare da
chi racconta quella di Robin Williams come
una vicenda di eroismo». Tra tante repliche
furibonde e sprezzanti merita di essere citata
quella pacata dell’Huffington Post che si è
limitato alle statistiche: in testa alla classifica
dei suicidi negli Usa (in rapporto al numero di
abitanti) ci sono Alaska, Montana, Wyoming,
Idaho, Alabama e West Virginia: non
esattamente Stati che votano a sinistra.
M. Ga.
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36
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
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Sport
Ventidue fenomeni
Fenomeni Non solo Cristiano
Ronaldo e Bale: nella squadra
di Ancelotti cominciano
a brillare anche James e Kroos
Premessa necessaria: Messi,
Neymar e Suarez (quando non
morde) non sono poi da buttare,
piazzati uno di fianco all’altro
nella linea d’attacco del Barcellona valgono all’incirca una Finanziaria o, più prosaicamente,
autotreni di gol. Però il Real Madrid che l’altra sera ha sconfitto
il Siviglia con la tranquillità dei
fortissimi, due reti di Cristiano
Ronaldo per il diciassettesimo
trofeo internazionale conquistato (e l’autodefinizione milanista di club più titolato d’Europa comincia a vacillare), è davvero un’altra cosa. È una fantastica collezione di figurine, di
grande valore e di ancor più
grandi prospettive: 26,1 anni
l’età media, e a invecchiare il
gruppo sono i 33 anni del capitano Iker Casillas, portiere sempre meno indispensabile, i 32 di
Xabi Alonso e i 31 di Arbeloa, incidentalmente in tribuna per la
finale di Supercoppa.
È questa la squadra più forte
del mondo? La formazione superstar che in collaborazione
con il Manchester United, pur in
versione vacanze, riesce a radunare 109.318 tifosi americani
nel Michigan Stadium? Il gruppo che ha conquistato la Decima
(Coppa dei Campioni) e che, per
non farsi mancare niente, si è
regalata il miglior portiere
(Keylor Navas), il miglior centrocampista (Toni Kroos) e il
miglior attaccante (James Rodriguez) del Mondiale?
La risposta pare scontata, visto che questo ben di Dio si aggiunge a quanto già c’era lo
scorso anno, ovvero un Pallone
d’oro portoghese da cento gol a
stagione e un fenomeno gallese
da cento milioni di euro di valutazione. E a un allenatore che
sembra fatto apposta per gestire
una squadra di Globetrotter:
Carlo Ancelotti nemmeno ha
dovuto alzare il sopracciglio, seduto in panchina a Cardiff, per
sollevare una coppa vissuta come tranquilla routine. Il Carletto
è abituato ad avere a che fare con
campioni in quantità industriale, e con la sua calma paciosa
non ci ha messo né uno né due a
spedire in tribuna un Sami Khedira, colonna portante della nazionale tedesca ma colpevole di
non aver ancor firmato il rinnovo del contratto con il Real: ami-
Questa la rosa del Real Madrid
che martedì sera
si è aggiudicato la Supercoppa
europea battendo il Siviglia
con una doppietta di Ronaldo
In campo contro il Siviglia
Iker CASILLAS
5 "
Daniel CARVAJAL
18 "
Sergio RAMOS
45 "
Pepe
15 "
Fabio COENTRAO
20 "
Luka MODRIC
50 "
Toni KROOS
35 "
Gareth BALE
100
James RODRIGUEZ
60 "
Cristiano RONALDO 150 "
Karim BENZEMA
45 "
Subentrati
MARCELO
25
Asier ILLARRAMENDI 12 "
ISCO
35
In panchina
Keylor NAVAS
10
Raphael VARANE
25 "
Nacho FERNANDEZ
6 "
Angel DI MARIA
50 "
In tribuna
Alvaro ARBELOA
5 "
Xabi ALONSO
8 "
Sami KHEDIRA
20 "
JESÉ
15
In neretto i nuovi acquisti: la
valutazione è indicata in milioni
di euro, la freccia indica se la
valutazione è in crescita o in
calo. La valutazione di Cristiano
Ronaldo è puramente
indicativa, perché il Pallone
d’oro ha un’inarrivabile
clausola rescissoria
da 1 miliardo di euro
In posa
La formazione del
Real Madrid che
si è aggiudicata
il primo trofeo
stagionale.
Da sinistra,
in piedi:
Casillas, Sergio
Ramos, Pepe,
Kroos, Benzema
e Cristiano
Ronaldo; piegati:
Fabio Coentrao,
James Rodriguez,
Bale, Carvajal e
Modric. Nelle foto
in alto, i magnifici
quattro
dell’attacco
merengue:
da sinistra
il gallese Gareth
Bale con la
Supercoppa,
il colombiano
James Rodriguez,
il francese
Karim Benzema
e il portoghese
Cristiano
Ronaldo, Pallone
d’oro 2013
(Ap, Action Images,
LaPresse, Afp)
I nuovi mostri
Il Real Madrid è già pronto a vincere tutto
E in panchina tiene giocatori per 211 milioni
co, il posto per te in squadra ci
sarà, ma intanto accomodati
lassù a vedere la partita, tanto di
gente buona in campo ne andrà
comunque. Se poi troveremo da
piazzarti sul mercato, ce ne faremo una ragione.
Khedira a bordo campo era in
ottima compagnia. Con lui Xabi
Alonso, costretto in borghese da
una squalifica che l’ha innservo-
754
milioni di euro
il valore indicativo della
rosa 2014-15 del Real
Madrid, valutando Cristiano
Ronaldo 150 milioni (fittizi)
sito al punto tale da non fargli
stringere la mano a Platini, ma
pronto a rientrare. L’infortunato
Jesé, considerato in Spagna il
prossimo fenomeno dell’attacco. Arbeloa, che a Madrid non
trova spazio ma per il quale Rafa
Benitez farebbe di tutto pur di
portarlo a Napoli. E in panchina
Navas, la stella argentina Di Maria, il centrale difensivo della
Francia Varane, e ancora Nacho
Fernandez, Isco, Illarramendi e
Marcelo. Magari non è da questi
particolari che si giudica una
squadra, ma a dire il vero pure
sì: al fischio d’inizio Ancelotti ha
tenuto a riposo qualcosa come
211 milioni di valutazione, euro
più euro meno. E si sa, la forza di
una squadra non è data (tanto)
dagli undici che scendono in
campo, ma dal valore degli undici che sono pronti a subentrare. Undici che, in qualsiasi altra
squadra del pianeta (escluso
forse il Barcellona, appunto),
sarebbero titolari inamovibili.
Eccoli, i nuovi mostri, quelli
che non molleranno mai Cristiano Ronaldo grazie a una
clausola rescissoria da un miliardo di euro (oh yeah), quelli
che hanno acquistato Gareth
Bale pagandolo più che a peso
d’oro, 100 milioni per 74 chilogrammi d’atleta, e ripagandoselo di solo merchandising (oh yeah). Quelli che sono piacevolmente condannati a vincere tutto. Poi magari capiterà ancora
un Atletico Madrid che con un
decimo del budget rimetterà la
testa avanti, ma questo è un altro discorso.
Roberto De Ponti
Super Carlo Ancelotti, 55 anni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Strategie Galliani e Inzaghi incontrano il presidente ad Arcore, presente anche Confalonieri: il mercato al centro delle operazioni
Milan, 20 milioni per Cerci: il prezzo non è giusto
Lungo vertice con Berlusconi: il granata resta l’obiettivo, ma non si possono fare follie
MILANO — Per la quinta volta
da quando è diventato allenatore
del Milan, Pippo Inzaghi ieri sera
alle 20.15 ha varcato la soglia di
Arcore. Seduto al suo fianco, l’ad
rossonero Adriano Galliani, che
vive in simbiosi con l’attuale tecnico (era già stato a Milanello ad
assistere all’allenamento). In attesa di ulteriori rinforzi, questa
unità di intenti è la vera differenza rispetto alla scorsa stagione:
Inzaghi convince a pieno sia il
presidente Silvio Berlusconi sia
Galliani, come — per vari motivi
— non accadeva con Allegri e Seedorf (e le sconfitte nella tournée
americana non hanno spostato il
giudizio di una virgola).
Bisogna sfruttare ogni punto
Obiettivo
Douglas Costa
de Souza,
23 anni,
brasiliano,
centrocampista, dal gennaio 2010
gioca nello
Shakhtar
Donetsk che lo
ha acquistato
dal Gremio
per 5 milioni
di dollari
(Ap)
di forza (sperando che regga anche la pax societaria con Barbara
Berlusconi, ieri fuori Milano),
perché non è detto che si riuscirà
a migliorare la rosa. Anche se
Galliani non ama l’espressione
«vertice», l’incontro a cena, presente anche Fedele Confalonieri,
tra un risotto e un filetto, ha fatto
capire un po’ meglio che Milan
sarà. Sogni, desideri, affari fatti e
necessità. Con un obiettivo guida: l’attaccante esterno, mancino, che può giocare a destra. Il
colpo, se mai ci sarà, è lecito
aspettarselo solo negli ultimi
giorni di mercato. Ma intanto ieri
si è deciso che strada prendere.
Vietate le follie, mega tesoretti da
investire non ce ne sono. Galliani
dovrà continuare con gli equilibrismi, cercando l’offerta al
«prezzo giusto». Per capirci: per
Alessio Cerci, prima richiesta di
Inzaghi, 20 milioni sono giudicati troppi. E se il Torino, come fatto fin qui, non abbasserà le richieste, non se ne farà niente. Il
Milan resterà con i sei attaccanti
in rosa (Niang, Balo, Pazzini, Menez, Honda ed El Shaarawy).
Alla voce sogno si iscrive il
Costa e Lavezzi
Si lavora su Douglas
Costa e Lavezzi, gli altri
due sogni rossoneri
brasiliano Douglas Costa: Galliani lo considera il più forte tra
quelli fin qui entrati nella lista
dei «papabili». Prezzo proibitivo
(25 milioni), ma chissà che grazie ai buoni rapporti con il procuratore Kia Joorabchian non si
trovi una qualche formula fantasiosa per strapparlo allo Shakthar. Stessa musica per il Pocho
Lavezzi che ha rotto con il Psg e
ora è ufficialmente sul mercato:
potrebbe liberarsi a 18 milioni,
ma il problema è il maxi ingaggio di 4. Infine resta sempre valida la possibilità, più a buon mercato, di Taarabt. E a centrocampo? Per ora il focus non è lì, se poi
l’ultimo giorno di mercato dovesse essere possibile l’opzione
Dzemaili, in prestito, si vedrà,
ma eventualmente sarà la ciliegina sulla torta. Prima di andare ad
Arcore, Galliani ha firmato i contratti di Armero e Diego Lopez.
«Credo molto in tutti e due» il
benvenuto dell’ad attraverso Milan Channel. Per il portiere del
Real decisivi sono stati rapporti e
relazioni: «Non voglio prendermi meriti perché non mi piace —
continua Galliani — ma la facilità del rapporto con il Real Madrid credo che abbiano facilitato.
Di Diego abbiamo chiesto a Carlo
Ancelotti, ma soprattutto a Villiam Vecchi perché lo ha allenato
e nessuno più di lui conosce la
sua forza. Lui è convinto che sia
un grandissimo portiere. Daniele
Tognaccini era entusiasta dei test
medici e atletici». Per adesso,
tocca accontentarsi. E sperare
che, all’ultimo minuto, Berlusconi pronunci la fatidica frase: ok il
prezzo è giusto.
Arianna Ravelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Sport 37
italia: 52495258535051
#
Al Dortmund la Supercoppa
Under 21 battuta dalla Romania Ribéry dà l’addio alla nazionale
Il Borussia Dortmund, con Ciro Immobile titolare, ha vinto la sua quinta
Supercoppa tedesca battendo in casa 2-0 il Bayern Monaco di Guardiola,
sconfitto da Klopp come l’anno scorso. Reti di Mkhitaryan e Aubameyang.
ARGENTINA — Gerardo Martino è il nuovo c.t. dell’Argentina. L’ex tecnico del Barcellona sostituisce Alejandro Sabella.
L’Under 21 di Gigi Di Biagio è stata battuta in amichevole 2-1 a Ploiesti
dalla Romania, in vista delle gare di settembre contro Serbia e Cipro decisive per i playoff degli Europei. Per gli azzurrini a segno Cataldi.
JUVENTUS — I bianconeri hanno chiuso la spedizione australiana
battendo 1-0 i Newcastle Jets (35’ per tempo): decisivo il gol di Giovinco.
Franck Ribéry ha annunciato l’addio alla nazionale francese. Il centrocampista del Bayern Monaco, 31 anni, ha motivato la sua decisione:
«Credo che sia il momento di lasciare perché voglio dedicare più tempo alla mia famiglia e alle sfide che mi aspettano con il mio club. Lascio
il mio posto ai giocatori più giovani che sono già in nazionale».
Panchina azzurra Oggi giorno cruciale, Tavecchio fiducioso
Basket
Una cordata di sponsor
per i 4 milioni e mezzo
che ha chiesto Conte
Federcalcio: sarà un contratto innovativo
MILANO — È soltanto una
questione di soldi. La trattativa tra la nuova Federcalcio
guidata da Carlo Tavecchio e
Antonio Conte è arrivata davanti a una montagna non
semplice da scalare: l’aspetto
economico.
Sul progetto tecnico le parti
sono d’accordo. L’allenatore
avrebbe mano libera sulla
scelta dello staff e il coordinamento delle nazionali giovanili, mentre il nuovo presidente assicura che, a differenza di
quanto è successo in passato
anche con Prandelli, la Lega di
seria A non ostacolerebbe gli
stage. Sintonia completa. E
sulla differenza economica, in
partenza molto ampia, le parti
lavorano senza sosta.
La Federcalcio è convinta di
aver trovato la soluzione che
farà cadere le ultime resisten-
ze dell’ex bianconero. «Sarà
un contratto innovativo che
dovrebbe rendere felici tutte le
parti in causa», fanno sapere
dal palazzo di via Allegri. Giulia Mancini, esperta di marketing, che segue anche la pattinatrice Carolina Kostner, sta
tenendo le fila per conto del
tecnico. In sostanza c’è un pool di sponsor, legati alla nazionale, che sta coltivando l’idea
meravigliosa, cioè colmare la
differenza economica esistente tra la proposta federale e le
richieste di Conte. La Figc, che
ha paletti economici ben precisi, offre un milione e mezzo
netto a stagione per due anni e
può spingersi sino ad un milione e 700 mila euro. La Puma, main sponsor azzurro,
guiderà invece il gruppo di
aziende che investiranno nell’affaire una cifra tra i due e i
tre milioni di euro. Conte diventerebbe così l’uomo immagine Puma e pubblicizzerebbe i marchi già legati all’Italia e andrebbe a guadagnare intorno ai 4,5 milioni di
euro a stagione. Un contratto
ricco e moderno, ancora da
perfezionare, ma che potrebbe
far cadere le resistenze dell’oggetto dei desideri azzurri.
Un’offerta articolata, in grado
di cambiare il quadro della
complessa trattativa.
Il momento è cruciale. Oggi
Tavecchio, che ieri alle 14 ha
o si tira indietro, oppure sabato andrà a Roma per il vertice
definitivo.
Per una trattativa così complessa sarebbero serviti molti
più giorni. Ma il tempo stringe
e oggi bisognerà imboccare
una strada. Entro lunedì, in
cui è in programma il primo
Consiglio federale del nuovo
corso, Tavecchio dovrà avere
l’allenatore della nazionale,
quello che l’1 settembre radunerà i giocatori a Coverciano,
il 4 siederà in panchina a Bari
contro l’Olanda e il 9 guiderà
la squadra a Oslo con la Norvegia nella prima partita delle
qualificazioni europee.
Alternative? Resistono, ma
sempre sullo sfondo. Il piano
B è Alberto Zaccheroni, anche
se non sono da escludere colpi
a sorpresa. Ma oggi tutti sono
concentrati su Conte. Solo dopo aver risolto l’enigma della
panchina azzurra, Tavecchio
lavorerà sulla governance. Lotito, uomo forte dell’alleanza,
non avrà una vicepresidenza
(toccheranno a Beretta e Macalli), ma sarà a capo della
commissione per le riforme e
resterà nel comitato di presidenza. Insomma, il calcio italiano passerà da lui. Ma non è
una grande novità. Un grande
ex potrebbe fare il team manager della nazionale: Fabio Cannavaro o Paolo Maldini.
Decisivo Alessandro Gentile, 20 punti (Ciamillo)
L’Italia ci crede:
vince in Russia
e vede l’Europeo
DAL NOSTRO INVIATO
per malanni assortiti: da Dodò (influenza) a
Palacio (problemi a una caviglia), da Botta
(affaticamento) a Krhin (distorsione al ginocchio),
oltre a Medel che si allena ancora a parte. Con solo
due attaccanti a disposizione, Mazzarri farà
debuttare Osvaldo in coppia con Icardi, mentre è
prevista una staffetta tra Kovacic ed Hernanes. Il
club nerazzurro, intanto, ha ceduto Diego Laxalt
all’ Empoli in prestito con diritto di riscatto ed
eventuale controriscatto. Altre cessioni
(Campagnaro, Mbaye) sono annunciate a breve,
ma il vero obiettivo è cedere Guarin e investire
parte del ricavato su Biabiany e Rolando, vale a dire
l’attaccante e il difensore che mancano a Mazzarri.
Il Besiktas, intanto, ha offerto 4 milioni per Matias
Silvestre e Ruben Botta. Dall’Inter hanno fatto
sapere che non ci sono problemi per il difensore,
mentre l’attaccante può partire solo in prestito.
MOSCA — L’Italia del basket esce al momento
giusto dalla tela del ragno e mette il primo,
forse già decisivo, tassello nel mosaico delle
qualificazioni all’Europeo 2015. Dopo una
partita trascorsa a inseguire un ritmo mai
trovato, dopo un saldo pesante a rimbalzo
(dieci in meno), dopo la caccia a un tiro che
non voleva saperne di entrare, Azzurra spiega
alla Russia che ha un altro serbatoio per
liberare il veleno letale: è quello della tenacia,
del crederci sempre, del restare con la testa in
partita anche dopo un -10 foriero di venti
pessimi (43-53, 31’) e soprattutto al di là di
ogni sospetto, perché le amnesie in corso
d’opera sono state tante («frutto anche dello
sforzo difensivo»
dirà Simone
Pianigiani) e
Girone G
probabilmente
sarebbero state
castigate se di
Così ieri
fronte non ci fosse
Russia-Italia 63-65
stato un
Già disputata
agglomerato di
Svizzera-Russia 79-77
muscoli e fisico e
Classifica
poco di più,
Svizzera e Italia 2;
qualcosa di
Russia 0
diverso da certi
Da disputare
squadroni di una
17/8: Italia-Svizzera
tradizione russa,
(a Cagliari)
già sovietica, oggi
20/8: Russia-Svizzera
scolorita. «È la
24/8: Italia-Russia
vittoria della
27/8: Svizzera-Italia
maturità di un
gruppo che
ancora non sapevamo fosse cresciuto a questo
livello», si scioglie il c.t. proiettandoci agli
ultimi cinque minuti, un bonsai piccolo ma di
qualità caratteriale. Sfuggita al baratro
incombente, riappiccicata alla sfida da un
parziale di 10-2 avviato da Cusin — esemplare
la sua prova dopo il guaio a una caviglia — e
alimentato dal risveglio di Ale Gentile, uomo di
altra dimensione proprio perché sa cavare il
momento di sublime ispirazione in mezzo ai
passaggi a vuoto, l’Italia ha scoperto che non
conta tanto il numero delle triple messe a
segno (in quel momento si era a 0/9), quanto il
momento in cui le piazzi. Dopo quella di
Datome per la parità (55-55) ecco allora la
sberla del ribaldo Ale, con messaggio agli
omaccioni figli di Putin: noi siamo qui. Il
minore dei due fratelli — ma Stefano, il
canturino, ha portato utili borracce alla causa
— ha tenuto il campo nonostante una dolorosa
«girata» del piede destro, ha regalato il +4 al
39’, ha rimpinguato il suo tabellino (20) e ha
spiegato a un avversario che è stato soprattutto
Mozgov, compagno di Gallinari a Denver, che
cosa fa la differenza. Non riacciuffata dal tiro
della disperazione di Voronov, uscita bene dal
testa a testa sul filo dei «liberi», l’Italia può
anche riflettere sugli aspetti meno convincenti.
Era previsto che pagasse a rimbalzo — però
molti catturati dai «piccoli» russi — e forse ci
sta, in una partita di nervi e stress, non essere
precisi. Ma certi errori dicono che si può fare
meglio. Soprattutto ora che si va in discesa: la
Russia è quasi out, la Svizzera, che ha perso per
infortunio Capela (l’altro Nba, Sefolosha, aveva
già dato forfait) non può costituire un pericolo,
ammesso lo sia mai stato. Eppure, la maturità
richiede una certificazione: questa Italia può e
deve qualificarsi come prima nel girone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Governance
Beretta e Macalli
diventeranno
vicepresidenti, Lotito
guiderà le riforme
A Salonicco
La prima di Osvaldo
Contro il Paok
per prendersi l’Inter
MILANO — L’appuntamento per l’ultimo test,
prima del debutto in Europa League (20 agosto in
Islanda contro lo Stjarnan), è oggi allo stadio
Toumpas di Salonicco con il Paok (diretta dalle
19.25 su SkySport1). Mazzarri e tutta l’ Inter
vogliono capire subito se la pesante sconfitta con
l’Eintracht è stato solo un incidente di percorso.
«Anche se non è andata bene in Germania, io sono
ottimista — ha spiegato Nemanja Vidic a Inter
Channel —. Ci stiamo allenando bene e abbiamo
analizzato gli errori commessi contro l’Eintracht.
Visto che sono bravo di testa vado spesso in avanti
per cercare il gol, non sarebbe male se ne
realizzassi qualcuno in più». Ma contro il Paok, per
l’Inter sarà importante soprattutto ritrovare la
compattezza e la solidità difensiva denotate nella
tournée negli Usa e smarrite domenica a
Francoforte. Molti gli assenti rimasti ad Appiano
Esordio
Osvaldo,
28 anni, oggi
a Salonicco
debutterà
con la maglia
nerazzurra
(Getty)
Franco Fiocchini
lasciato Roma per rientrare a
casa a Ponte Lambro, telefonerà per la seconda volta a Conte,
sempre in barca davanti alla
Croazia e spiegherà all’ex
bianconero la sua proposta ultima e definitiva. E lui dovrà
dare una risposta immediata:
Si tratta
Antonio
Conte
indicato
come
prima
scelta da c.t.
(LaPresse)
Alessandro Bocci
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Flavio Vanetti
38
italia: 52495258535051
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Montezemolo
ricorda il grande
Enzo Ferrari
Sport 39
italia: 52495258535051
Oggi ricorre il 26° anniversario della morte di Enzo
Ferrari. Luca di Montezemolo (foto), presidente
della Rossa di Maranello, lo ricorda con parole
ricche di sensibilità: «Sono stato al suo fianco vari
anni. E quando sono tornato nel 1991 alla guida
dell’azienda ho applicato molti suoi principi:
innovare, non accontentarsi mai e decidere
rapidamente. Sono sicuro che Enzo Ferrari
sarebbe felice di vedere come siamo cresciuti,
della presenza Ferrari in 62 Paesi, dei forti
investimenti fatti sul prodotto e sull’innovazione
tecnologica, mettendo sempre al centro le
persone perché è grazie alle loro capacità che
chiuderemo anche il 2014 con risultati economici
Nuoto Cominciati gli Europei. Paura per la Charlos, svenuta in acqua
da record». Parole fiduciose per la F1, dove la
Ferrari sta vivendo una stagione difficile: «Stiamo
operando un lavoro di cambiamento profondo,
abbiamo preso decisioni importanti e fatto
concreti passi avanti anche se per ora i frutti di
questo grande sforzo non sono stati visibili.
L’obiettivo è quello di tornare competitivi».
Atletica Con il 4° trionfo continentale supera Mennea e Christie
Là in fondo c’è l’Aurora Mo Farah illumina Zurigo
«E siamo solo all’inizio» Diecimila emozioni d’oro
Ponselé, bronzo nei 10 km: «Ma speravo di più»
Il re dei 100 è Dasaolu. La Grenot fa ben sperare
Stakanov
Aurora Ponselé,
22 anni,
di Fano,
ieri durante la
10 km di fondo
a Berlino
e, sotto,
sul podio
con il bronzo.
L’azzurra
gareggerà
ancora in acque
aperte oggi
nella prova
a squadre
(5 km), poi
passerà in
piscina per 400,
800 e 1.500 sl
(LaPresse)
Campioni
Mo Farah,
fresco
campione
europeo
dei 10.000,
congratulato
da Usain Bolt,
primatista
del mondo
di 100 e 200
e spettatore
sulle tribune
dello stadio
di Zurigo.
Il giamaicano
tornerà
a correre
su questa
pista
(Reuters)
DAL NOSTRO INVIATO
BERLINO — L’Aurora del nuoto italiano
è un volto stralunato alla fine di una gara
incredibile. Aurora Ponselé da Pesaro Urbino, ragazza non da spiaggia, conquista la
sua prima medaglia nella prima gara dell’Europeo. Un bronzo di cui s’accontenta
ma non gode. «Ma no, è che me ne devo
rendere conto». Difficile realizzare appena
fuori da una 10 km a ritmi vertiginosi nel
Regattastrecke di Grunau, il bacino strappato al canottaggio dalla tribù del fondo.
Aurora, 22 anni, nata a Fano cresciuta a Pesaro e ora domiciliata a Roma, fa una gara
alla Viola Valli, all’attacco fin dal tuffo. Una
gara da atleta da piscina, dove traslocherà
la prossima settimana. «Adesso è tutto in
discesa». Sorride. Domani ha il team event,
la prova a squadre (5 km), poi 400, 800 e
1.500 in piscina.
Subito lo strappo: ai 2.500 ha più di 20
secondi di vantaggio, a metà gara 11. «Ho
alzato il ritmo perché ho meno esperienza
delle altre e finire a sgomitare in mezzo mi
avrebbe danneggiato. Purtroppo a metà
gara ho rallentato e il gruppo mi ha ripreso». Per un periodo guida Rachele Bruni
(alla fine sesta), mentre Martina Grimaldi
(decima) soffre per problemi fisici e per
l’andatura elevata. Aurora confessa: «L’errore? Abbassare il ritmo. Quando mi hanno raggiunto ho temuto di non tenere il
passo, mi sono messa in scia».
Alle due boe finali sembra persa ma
rientra bene allo sprint: è terza (1.56’08”5),
dietro l’olandese Sharon Van Rouwendaal
(allenata da Philippe Lucas) e l’ungherese
Eva Risztov. «Sentivo la fatica, è stata una
gara intensa. Certo, pensavo all’oro però
questo è un bronzo di esperienza e di speranza. Quindi importante. La prossima
volta doserò meglio le energie, voglio cre-
scere in vista di Rio de Janeiro».
È all’inizio dei suoi dieci giorni da stakanovista la ragazza che ama i film d’azione
(ultimo visto Transformers 4) e la musica
dei gruppi italiani (Subsonica e Nobraino,
una band folk rock riminese). Fidanzata
con il compagno di squadra Simone Ruffini, non è super tatuata come lui, però si difende. «Malgrado le rimostranze della
mamma ne ho tre. Uno è Dante: “Non ti curar di loro ma guarda e passa”, gli altri due
non li dico». A proposito di genitori, dedica questa medaglia, oltre ai club a cui appartiene (Aniene, Fiamme Oro), proprio a
mamma Franca e papà Michele «che a sessant’anni hanno preso per la prima volta
l’aereo per venirmi a vedere e a mio zio
Carlo Andrea che è mancato da poco e mi
ha sempre sostenuto». Ragazza deliziosa,
senza l’ossessione del primato ma anche
senza tentennamenti, Aurora nuota cinque
ore al giorno 20/22 km, convinta che questi sacrifici alla fine paghino. «Saranno
dieci giorni impegnativi e divertenti».
Il suo primo bronzo rappresenta la medaglia numero 48 del fondo italiano ai
campionati europei: 16 ori, 13 argenti, 19
bronzi. Manca la 49ª il «vecchio» Simone
Ercoli, veterano di tanti flutti, quarto a 10
secondi dal tedesco Lurz nella 5 km vinta
dall’inglese Daniel Fogg. Non manca la tragedia sfiorata. La nuotatrice polacca Natalie Charlos, con il padre allenatore sulla riva, è collassata durante l’arrivo, rischiando
di annegare perché nessuno si era accorto
di lei nel trambusto dello sprint. Raccolta
incosciente e subito intubata, la sua situazione è migliorata tanto che è stata ricoverata in ospedale con l’ambulanza e non con
l’elicottero che era stato chiamato per sveltire le operazioni di soccorso.
Roberto Perrone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rito di iniziazione
I capelli di D’Arrigo diventano un caso
BERLINO — (r.per.) Gran fermento su Twitter e linea calda tra Regattastrecke e centro
federale di Ostia dove la squadra di nuoto sta terminando la preparazione. Al centro
l’ennesimo caso riguardante Andrea Mitchell D’Arrigo, speranza azzurra (200 e 400 sl),
19 anni, matricola. Per antica tradizione, le «spine» vengono sottoposte dal capitano
(in questo caso Magnini) al rito di iniziazione che si traduce in un «creativo» taglio di
capelli (per le donne tinte inquietanti). Il padre del ragazzo, Francesco, ha minacciato
di andare in tribunale «se vengono messe le mani addosso a mio figlio». Forse
esagerato, anche se nessuno può essere obbligato a subire quello che non vuole, anche
un’innocua goliardata. Su Twitter Luca Dotto ha spiegato che è «un modo di dare il
benvenuto ai nuovi nel nuoto che conta e tutti siamo stati matricole, da Rosolino a
Fioravanti a me e a Orsi». Alla fine si è trovato un compromesso. Pare che il taglio ci
sarà, ma marginale, con rispetto per i capelli del giovane D’Arrigo e della tradizione.
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Ruffini alle 10
Le finali di ieri
V 10 km fondo D
1. Van Rouwendaal (Ola)
1.56’06’’9
2. Risztov (Ung)
1.56’08’’0
3. Ponselé (Ita)
1.56’08’’5
6. Bruni (Ita) 1.56’11’’9
10. Grimaldi (Ita)
1.56’21’’9
V 5 km fondo U
1. Fogg (Gbr) 53’41’’4
2. Muffels (Ger)
54’01’’8
3. Lurz (Ger)
54’02’’6
4. Ercoli (Ita)
54’12’’3
6. Bolzonello (Ita)
54’33’’9
9. Ferretti (Ita) 54’58’’3
Il medagliere
OABT
Gran Bretagna 1 0 0 1
Olanda
1001
Germania
0112
Ungheria
0101
ITALIA
0011
Le finali di oggi
ore 10: 10 km fondo U
(Ruffini, Vanelli, Furlani)
V ore 10: due tecnico
sincronizzato
V ore 13.30: 5 km D
(Bruno, Consiglio, Sinisi)
V ore 18: tecnico
a squadre sincronizzato
Così in tv
diretta RaiSport1,
RaiSport2, Eurosport
DALLA NOSTRA INVIATA
ZURIGO — L’inverno più freddo della
nostra vita è stata un’estate a Zurigo. Diluvia, governo ladro, dal lago sale un vento
da regata, astisti appiedati, gare posticipate, poi si accende Mo Farah e ci illumina
d’immenso: lascia fare l’andatura ai due
keniani travestiti da Turchi (Arikan e Kaya), giusto il tempo che nel petto gli si risveglino le emozioni di Londra e il senso di
quei due ori (5.000 e 10.000) dopo i quali il
mezzofondo lungo non è più stato lo stesso.
Nella finale dei 10.000 europei, insieme
al plotoncino di finti turchi e belgi (il somalo Abdi), ci sono Daniele Meucci, mandato in pista dal ds Magnani per scaldare
cuore e gambe in vista della maratona, l’ex
siepista Tahri e l’inglese Vernon; rimangono presto in sette e viaggiano a strappi, un
po’ solleticati dall’elasticità della nuova pista del Letzigrund, un po’ frenati dalle docce d’acqua nebulizzata.
A cinque giri dalla fine il cambio di marcia di Abdi costringe Farah a venire allo
scoperto, ci sono i due collassi — dopo la
mezza maratona di New York e prima dei
Giochi del Commonwealth — da cancellare dalla memoria collettiva, il campione
olimpico e iridato si porta in testa, gli resistono i giovani turchi e l’inglese, mentre
Meucci, che questi 10.000 nemmeno doveva correrli, si stacca (sesto). L’ultimo giro
(54’’41) è un’infinita volata, Mo spalanca la
bocca, è tenuto in piedi dai ricordi, pesca
dentro di sé la forza dell’allungo e chiude
in 28’08’’11 davanti a Vernon, che brucia
Kaya. Mohammed è sempre Mo, con il
quarto oro continentale supera Mennea e
Christie nei trionfi e nelle medaglie individuali in Europa, ora la sfida è annettersi i
5.000 di domenica e doppiare su entrambe
le distanze, da Barcellona 2010 a Zurigo
2014, come nemmeno Zatopek (’50), Krzyszkowiak (’58), Vaatainen (’71) e Antibo
(’90). Per Mo si scomoda il padrone dell’atletica, Usain Bolt, che al Letzigrund correrà
il 28 agosto in un rodaggio («Mi mancano
gare nel motore») lautamente retribuito.
Il duello Francia-Gran Bretagna nei 100
è storia a sé. Finisce il regno di Lemaitre,
argento: il nuovo re (10’’06) è James Dasaolu, 26 anni, londinese con sangue nigeriano, mentre l’anima nera dell’eterno
Chambers rimane giù dal podio; la regina
è olandese, Dafne Schippers (11’’12), dalle
prove multiple con furore, bionda, bella e
non mamma, anche se dagli spalti piovono
paragoni con Fanny Blankers-Koen (quando Dafne avrà vinto quattro ori nella stessa
Olimpiade magari ne riparliamo).
Il resto, made in Italy, è noia: la velocità
è un disastro unisex (Cerutti, Obou, Alloh,
Siragusa), nel campo minato degli ostacoli
si salvano solo Dal Molin e la Pedroso, l’alto sotto la tempesta è una lotteria (Fassinotti e Tamberi in finale al cospetto del
mostro Bondarenko). Aggrappati a Libania
Grenot, per non farci inondare dalla malinconia, pensiamo positivo fidandoci della nuova Panterita, esuberante come una
femmina innamorata. La qualificazione alla finale dei 400 di domani è una pura formalità (51’’47): «Ero tranquilla, ho controllato. La spagnola Terrero è nata a Cuba
come me, ci conosciamo da junior. L’ucraina Zemlyak e l’inglese Ohuruogu? Non ho
paura di nessuna. Sono pronta. Farò di tutto per portare questa medaglia in Italia, così da chiudere la bocca a tutti. Daje». Negli
artigli di Panterita c’è il destino della spedizione. L’Europa non aspetta. Urge un
raggio di sole, in tutti i sensi.
Gaia Piccardi
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Marcia polemica
Rubino si sfoga pensando a Schwazer
ZURIGO — (g.pic.) «Chi era andato a casa sua per consolarlo dopo il flop al Mondiale
2009? Io!». Giorgio Rubino ha le lacrime agli occhi. Ieri, dopo tre stagioni di oblio, è
arrivato ottavo nella 20 km di marcia sbranata dallo spagnolo Lopez, che ha tolto il
titolo virtuale al campione in carica: Alex Schwazer, ex migliore amico di Rubino. Le
irregolarità del passaporto biologico del russo Emelyanov, che a Barcellona 2010 si era
imposto per 20 centesimi sull’altoatesino, hanno consegnato l’oro a Schwazer, poi
squalificato per doping. Grottesco ma vero. Rubino non le manda a dire ad Alex, che
oggi si mantiene facendo il cameriere a Innsbruck in attesa dell’esito dell’inchiesta di
Bolzano: «Quello che ha fatto l’ho vissuto come un tradimento — dice senza mai
nominarlo —. È grottesco assegnare un oro a chi è fuori per doping: non fa onore
all’atletica». Rubino a Barcellona arrivò quinto. Lo stop a Emelyanov l’ha promosso
quarto. «Oltre il danno, la beffa».
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Risultati
Le finali di ieri
V 20 km marcia M
1. Lopez (Spa) 1.19’44’’
2. Ivanov (Rus) 1.19’45’’
3. Strelkov (Rus) 1.19’46’’
8. Rubino (Ita) 1.22’07’’
19. Giupponi (Ita) 1.25’04’’
26. Stano (Ita) 1.29’14’’
V 10.000 M
1. Farah (Gbr) 28’08’’11
2. Vernon (Gbr) 28’08’’66
3. Kaya (Tur)
28’08’’72
6. Meucci (Ita) 28’19’’79
8. La Rosa (Ita) 28’49’’99
V 100 D
1. Schippers (Ola) 11’’12
2. Soumaré (Fra) 11’’16
3. Nelson (Gbr)
11’’22
V Lungo D
1. Lesueur (Fra)
6,85
2. Spanovic (Ser)
6,81
3. Klishina (Rus)
6,65
V Disco M
1. Harting (Ger)
66,07
2. Kanter (Est)
64,75
3. Urbanek (Pol)
63,81
V 100 hs D
1. Porter (Gbr)
12’’76
2. Billaud (Fra)
12’’79
3. Roleder (Ger)
12’’82
V Decathlon U
1. Krauchanka (Bie) 8.616
2. Mayer (Fra)
8.521
3. Shkurenyov (Rus) 8.498
V 100 U
1. Dasaolu (Gbr) 10’’06
2. Lemaitre (Fra) 10’’13
3. Aikines-Aryeetey (Gbr)
10’’22
Le finali di oggi
V ore 9.10: 20 km
marcia D (Curiazzi,
Giorgi, Palmisano)
V ore 19.19: asta D
V ore 20.10: triplo U
(Donato, Schembri)
V ore 20.40: giavellotto D
V ore 20.45: 3.000 siepi U
(Floriani)
V ore 21.50: 110 hs U
(Dal Molin)
Così in tv
diretta RaiSport1,
Eurosport
40
italia: 52495258535051
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
Susi, Andrea, Gianluca si uniscono al lutto della famiglia per la perdita dell’
Federico con Gabriella e Valeria con tanta tristezza partecipa al dolore di Vittoria, Gilberto e
Antonella per la scomparsa del carissimo amico
Ing. Luigi Comi
Diego vicino a Vittoria e ai figlioli, con l’affetto
di sempre, ricorda l’amico di una vita
Dott. Ing. Luigi Comi
Luigino
- Milano, 13 agosto 2014.
Luigino
Alessandro e Manuela si stringono con affetto
all’amico Gilberto e alla sua famiglia nel ricordo
del padre
Luigino
al quale erano legati da profonda, antica amicizia. - Skiathos, 13 agosto 2014.
Luigi
amico di sempre che non smetterà di essere nei
nostri cuori. - Lugano, 13 agosto 2014.
Stefano de Mazzeri con la sua famiglia si stringe con affetto a Vittoria, Antonella, Gilberto con
Beatrice e partecipa al loro grande dolore per la
scomparsa del caro
- Porto Rotondo, 13 agosto 2014.
Dora e Dino Ceretti, con Minnie, Giulio ed Erminia si stringono affettuosamente a Vittoria, Antonella e Gilberto per la scomparsa di
Patricia e Paolo partecipano con grande affetto
al dolore di Vittoria e di tutta la famiglia per la
perdita del caro
Luigino
Luigino
Luigi Comi
- Milano, 13 agosto 2014.
indimenticabile amico di sempre.
- Milano, 13 agosto 2014.
Marino e Franca Piacitelli con le figlie Cecilia
con Christian e Marina con Tomaso si uniscono
al grande dolore di Vittoria e della famiglia per
la perdita del caro
Giuliano, Nuccia e Giuliana partecipano al
grande dolore di Vittoria, Antonella e Gilberto
per la perdita del caro amico
Luigino
Luigino
- Milano, 13 agosto 2014.
Bruna Gabardi Vanoli profondamente colpita
dalla scomparsa del
Dott. Ing. Luigi Comi
terrà nella memoria la sua splendida figura conosciuta in tanti anni di rapporti professionali.Affettuosamente vicina ai suoi cari condivide il
loro dolore. - Milano, 13 agosto 2014.
- Mandellieu, 13 agosto 2014.
amico di tutta una vita.
- Milano, 12 agosto 2014.
Gianvico e Nini piangono il caro amico
Vanna, Aldo e Sofie, Massimo e Benedetta sono vicini con affetto a Vittoria, Antonella, Gilberto
per la tragica scomparsa di
Il presidente, il consiglio direttivo ed i soci tutti
di Clubino ricordano con profondo rimpianto il
consocio
Luigi
cui erano legati da profondo affetto e sono vicini
a Vittoria, Gilberto e Antonella.
- Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014.
Luigino
- Macherio, 13 agosto 2014.
Luigi Comi
Luigi Comi
Luigino
Luigi Comi
caro e indimenticabile amico.
- Porto Cervo, 13 agosto 2014.
Partecipano al lutto:
– Camillo Vitali Mazza.
– Mattia e Barbara Bock.
Omi Campanini Bonomi e i suoi figli sono vicini
a Vittoria, ai suoi figli e nipoti in questo triste e
doloroso momento per la perdita di
Partecipano al lutto:
– Adriano e Valentina Barbieri Torriani.
Partecipiamo al cordoglio per la perdita del
Presidente, Diplomingenieur
Luigino Comi
- Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014.
mancato il 13 agosto 2014.- Dal 25 maggio
2007 Pöchhacker è stato membro del Consiglio
di Sorveglianza di BBT SE e come Presidente ha
saputo dare un determinante impulso allo sviluppo del progetto infrastrutturale europeo della
galleria di base del Brennero.- Grande mediatore e di straordinaria competenza tecnica, sempre
dedito alla ricerca di soluzioni.- La nostra sentita
partecipazione va alla famiglia.- Egli rimarrà nei
nostri ricordi come esempio e per aver aperto la
strada al progetto della galleria di base del Brennero.- Il Consiglio di Gestione della società Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel
BBT SE Konrad Bergmeister, Raffaele Zurlo.
- Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruck, 13
agosto 2014.
- Milano, 13 agosto 2014.
Anna Prinetti Castelletti è vicina con tanto affetto a Vittoria e figli ed a tutta la grande famiglia
ricordando
Stella e Pierachille, Elda e Gae Giussani abbracciano con affetto Vittoria e figli per la perdita
del caro
Luigino Comi
uomo sereno e da tutti amato.
- Crans, 13 agosto 2014.
Luigino Comi
- Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014.
Luigi e Maria Pia Della Beffa ricordando con
commozione e rimpianto il carissimo
Nice Figari con Ettore ed Elena, Alberta e Carlo, Alessandra, commossa è vicina con grande
affetto a Vittoria, Antonella, Gilberto, per la
scomparsa del carissimo
Luigino
sono vicini con tanto affetto a Vittoria e figli nel
loro dolore. - Milano, 13 agosto 2014.
Il Vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza
di Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel BBT SE, Lamberto Cardia, insieme a tutti
i membri del Consiglio si unisce al dolore dei famigliari per la scomparsa dello stimato Presidente, Diplomingenieur
Luigino
- Puntaldia, 13 agosto 2014.
Rita e Camillo sinceramente vicini al dolore di
Vittoria e figli con affetto piangono la scomparsa
di
Nice abbraccia forte Vittoria e si stringe a lei
nel piangere la scomparsa del suo amatissimo,
indimenticabile
Luigino Comi
- Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014.
Horst Pöchhacker
mancato il 13 agosto 2014.
- Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruck, 13
agosto 2014.
Luigino
- Puntaldia, 13 agosto 2014.
Giovanni con Cinzia e figlie è vicino con grande affetto a Gilberto per la perdita del caro papà
Luigi
Sandra, Rosanna e Calogero sono affettuosamente vicini a Vittoria e ai figli nel grande dolore
per la scomparsa di
Ing. Luigi Comi
Luigino
- Milano, 13 agosto 2014.
Ettorina e Angelo abbracciano Vittoria ricordando caramente
Addio
Luigino
Luigino
- Milano, 13 agosto 2014.
Luigino
Il signor Stefano Pernigotti si unisce al grande
dolore dei familiari per la scomparsa del caro
un tragico destino ti ha voluto portare via, ma noi
vogliamo ricordarti con il sorriso degli ultimi giorni felice e spensierato.- Stefano e Anna.
- Salina, 13 agosto 2014.
I funerali si svolgeranno in Lissone (MB) giovedì
14 agosto alle ore 10.30 nella parrocchia dei S.S.
Pietro e Paolo.- Perderanno il suo incommensurabile amore i figli Rosita, Bruno, Marina, Carlo
e gli adorati nipoti Carlo, Davide, Federico e parenti tutti. - Lissone, 12 agosto 2014.
Prof. Piero Alberto Capotosti
Presidente Emerito della Corte Costituzionale che
porteranno nel cuore con il ricordo delle sue elette qualità umane, scientifiche e di impegno universitario ed istituzionale.
- Roma, 13 agosto 2014.
Livia Magrone Furlotti è vicina con tanto affetto
a Maria Sole, Carlo Alberto e alle loro famiglie
nel momento doloroso del distacco della loro
mamma, la grande, cara amica
Anna Acutis Ceriana
- Roma, 13 agosto 2014.
Ombretta si stringe forte a Federica in questo
momento di dolore per la perdita del papà
Dott. Enzo Zannini
La moglie Angela, le figlie Elisabetta e Alessandra con Andrea e nipoti ne danno il doloroso annuncio.- Non fiori ma opere di bene.
- Milano, 12 agosto 2014.
Il Tempo
Enzo Ferrari
Bocconiano - Medaglia d’Oro
vive in tutti coloro che lo hanno tanto amato e
che sempre lo tengono stretto al cuore con tanto
amore e con tanta gratitudine, memori del suo
prezioso illuminato esempio di vita, nello studio
e nel lavoro.- La moglie Giovanna Liliana Tosetto, le figlie Elisabetta e Federica e tutti i famigliari, sono profondamente grati ai tanti che ancora
oggi, in diverse forme, da vicino e da lontano,
fanno giungere alla famiglia il loro commovente
costante ricordo di affetto e di ammirazione.- Cimitero Maggiore di Milano, campo 48 n. 335.
- Milano, 14 agosto 2014.
- Maranello, 14 agosto 2014.
Ferrari S.p.A. ricorda il suo fondatore
Enzo Ferrari
rinnovandone l’insegnamento con immutata
passione. - Maranello, 14 agosto 2014.
Achille Pozzetto
La FLM Ferrotecnica Lombarda Milano S.r.l. ricorda la bella ed esemplare figura del suo indimenticabile
Ci manchi sempre tanto perché nessuno è come
te.- La tua Giovi, i tuoi figli e i tuoi nipoti.
- Cavallo, 14 agosto 2014.
Dott. Ermanno Brambilla
accomunandone il ricordo a quello del suo amato suocero Aldo Tosetto, fondatore della società,
e a quello dello stimato socio Carlo Didoni.- Sentiti ringraziamenti ai tanti che ne conservano
commosso ammirato ricordo.
- Milano, 14 agosto 2014.
Nel ricordo del caro
Achille
Achille, Tommaso, Edoardo.
- Milano, 14 agosto 2014.
14 agosto 2007 - 14 agosto 2014
"La notte stendeva, il suo manto nero
sopra l’acqua silenziosa.- Senza più
vele.- Senza più gabbiani".
2010 - 2014
Bruno Marsilio Amigoni
Roberta Guastavigna
Sei morto in agosto amore mio.- E sempre mi
chiedo come affrontare un altro autunno mentre
tu rimani lì, in quella nostra ultima, dolorosa
estate.- Tua moglie Dana con Laura, Marco, Lisa
e Milo. - Milano, 14 agosto 2014.
RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano
SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE
Adelio e Ornella ricordano
Maurizio
ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30
amico di sempre. - Alassio, 13 agosto 2014.
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Ci mancherai
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Maurizio
caro amico da sempre.- Raffaella, Giancarlo,
Marcella, Alberto e nonna Dede.
- Milano, 13 agosto 2014.
SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO
L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’
Pupa, Massimo con Paola sono vicini al caro
amico Massimo per la perdita del papà
Gianfranco Rho
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- Rapallo, 13 agosto 2014.
Corriere della Sera
Gazzetta dello Sport
PER PAROLA:
Necrologie: € 5,00
A MODULO:
Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00
Adesioni al lutto: € 10,00
Necrologie: € 1,90
Adesioni al lutto: € 3,70
Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00
Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00
L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito
Servizio fatturazione necrologie:
tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 - fax 02 25886632 - e-mail: fatturazione.necrologie@rcs.it
Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45
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sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in
conformità all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003. Per permetterle di usufruire dei servizi offerti da RCS MediaGroup
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da RCS MediaGroup S.p.A. esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe il servizio da
Lei richiesto. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, sempre per la predetta finalità, a
deren aufrichtiges Beileid.
- Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruck, 13
agosto 2014.
- Milano, 13 agosto 2014.
Luca Cordero di Montezemolo ricorda con affetto e gratitudine
Dott. Ermanno Brambilla
Maurizio Falcetti
Horst Pöchhacker
Luigino
Enzo Ferrari
- Maranello, 14 agosto 2014.
14 agosto 2003 - 14 agosto 2014
Il meraviglioso ricordo dell’indimenticabile
Dio solo sa quanto ci manchi.- Mamma, papà,
Vale, Massimo e Pippo.
- Milano, 14 agosto 2014.
- Milano, 13 agosto 2014.
È mancato all’affetto dei suoi cari
Antonella Ferrari, con il marito Alberto e i figli
Enzo e Piero junior, ricorda con tenerezza e rimpianto il nonno
Primina Bongianino
Carlo Scribani Rossi partecipa commosso e con
grande dolore la scomparsa del
Partecipa al lutto:
– Bruno Nascimbene.
con immutato affetto e rimpianto.
- Maranello, 14 agosto 2014.
La famiglia Bermani partecipa con grande
commozione al dolore di Carla e famiglia per la
scomparsa della cara
Elio Santonocito
Piero Alberto Capotosti
Enzo
Giovanni Bettarello
- Milano, 13 agosto 2014.
- Milano, 13 agosto 2014.
Der Vize-Präsident des Aufsichtsrats der Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel
BBT SE, Lamberto Cardia, und die Mitglieder des
Aufsichtsrats übermitteln den Angehörigen des
geschätzten, am 13. August 2014 verstorbenen
Präsidenten Diplomingenieur
caro amico gentile e discreto.- Vittoria ti abbraccio e, ne sono sicuro, lo farebbe anche Silvia.Gianluca. - Silvaplana, 13 agosto 2014.
Caro
Carla Merati Valsecchi
Aldo e Francesca Loiodice sono fraternamente
vicini alla Professoressa Angela Del Vecchio
nell’immenso dolore per la morte dell’amatissimo marito
Horst Pöchhacker
- Leggiuno, 13 agosto 2014.
e abbracciano Vittoria, Gilberto e Antonella con
tanto affetto. - Milano, 13 agosto 2014.
Piero Alberto
- Roma, 13 agosto 2014.
Piero Ferrari, unitamente alla moglie Floriana,
ricorda la figura del padre
- Gattinara, 12 agosto 2014.
Grandissima esperta dell’attesa ha saputo accettare con la filosofia della pazienza e la dignità
dei saggi l’ultima prova inflittale della vita!Mamma e moglie unica è tornata a riabbracciare
i suoi fratelli "calzularet" e il suo amato Aldo
welcher am 13. August 2014 verstorben ist.- Seit
25. Mai 2007 war Pöchhacker im Aufsichtsrat der
BBT SE und war als Präsident maßgeblich für die
Projektentwicklung dieses europäischen Infrastrukturprojektes Brenner Basistunnel verantwortlich.- Er war eine ausgleichende und lösungsorientierte Persönlichkeit mit großem Fachwissen.Unser Mitgefühl ist bei seiner Familie.- Er wird
uns als Vorbild und Wegbereiter des Brenner Basistunnels in Erinnerung bleiben.- Der Vorstand,
Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel BBT SE Konrad Bergmeister, Raffaele Zurlo.
- Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruk, 13
agosto 2014.
Luigino
Gabriella Crespi Bologna, Franco e Andrea con
le loro famiglie, partecipano con grande tristezza
al lutto della famiglia Comi per la tragica perdita
dell’
Gabriella e Natalino Ronzitti sono affettuosamente vicini ad Angela nel dolore per la perdita
del caro marito
Wir trauern um unseren Präsidenten, Diplomingenieur
Ferruccio e Anna addoloratissimi si stringono
affettuosamente a Vittoria e famiglia nel ricordo
del carissimo
- Milano, 13 agosto 2014.
Piero Alberto
- Roma, 13 agosto 2014.
difensore della Costituzione, ed è vicino alla moglie Angela. - Milano, 14 agosto 2014.
Horst Pöchhacker
Luigino Comi
Marco
Maria con Fiorella, Elisabetta, Bianca e Teresa
si stringe con tanto affetto a Lella, Veronica, Stefano e Silvio per la peridta del caro
il tuo entusiasmo per la vita ha illuminato ogni
nostro momento, la generosità di cuore e la serena vivacità del tuo spirito sono state la nostra
guida e resteranno per sempre il nostro sostegno.- Andreina e Lavinia.
- Roma, 14 agosto 2014.
Prof. Piero Alberto Capotosti
compagno di rara sensibilità e gentilezza.
- Milano, 13 agosto 2014.
Gianna Garghetti con figlie e tutti i nipoti ricorda con affetto l’amico
Con sentimento di grandissimo affetto e di riconoscenza profonda per l’insegnamento di una
vita, Francesco Bertolini si unisce ad Angela nel
dolore inesprimibile per la perdita del suo amato
Maestro
Valerio Onida, nel ricordo di otto anni vissuti
lavorando fianco a fianco con lui nella Corte Costituzionale, di cui era Presidente emerito, partecipa commosso al lutto per la morte del
- Milano, 14 agosto 2014.
Enrico e Carolina, Paolo, Pucci, Stellina e Teresa sono vicini a Vittoria e famiglia per l’improvvisa perdita di
Riccardo e Annagrazia sono vicini a Vittoria e
familiari per l’improvvisa scomparsa di
Dott. Marco Taddei
Con infinito dolore lo annunciano la moglie Andreina, la figlia Lavinia, la sorella Alessandra con
Lino, i cognati Giulio e Patrizia, il nipote Giorgio.Le esequie si terranno il giorno 14 agosto alle
ore 12 presso la parrocchia della SS. Trinità, via
Filippo Marchetti, 36.
- Roma, 14 agosto 2014.
Presidente Emerito della Corte Costituzionale, insigne giurista, uomo di raffinata cultura ed indimenticabile amico. - Roma, 13 agosto 2014.
Partecipa al lutto:
– Clementina Loro con affetto.
Andrea e Dora Invernizzi abbracciano con tutto
il loro cuore Vittoria, Antonella e Gilberto per la
scomparsa dell’adorato
"Muor giovane colui ch’ al cielo è caro".
Ieri ha cessato di battere il nobile cuore del
L’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, Presidente di Ferrero S.p.A., e Claris sono affettuosamente vicini alla Professoressa Angela per l’improvvisa scomparsa del consorte Professore
Piero Alberto Capotosti
- Milano, 13 agosto 2014.
- Milano, 13 agosto 2014.
Bernardino e Giuliana, costernati, si uniscono
al dolore di Vittoria e dei figli per la tragica scomparsa di
41
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IL SOLE
OGGI
LE PREVISIONI
PREV
PRE
VISIONI
Bari
Sorge alle
T
Tramonta
alle
Palermo Bologna Firenze
6:00
19:52
6:20
20:01
6:15
20:21
6:17
20:20
Torino
6:29
20:37
Napoli
6:11
20:02
Roma
Milano
6:16
6:22
20:32
20:11
Genova
DOMANI
Trento
Aosta
Venezia
6:25
20:30
LA LUNA
6:09
20:19
SABATO
Nuova
Primo quarto
Piena
Ultimo quarto
27 lug.
3 ago.
11 ago.
18 ago.
LUNEDÌ
DOMENICA
Trieste
Venezia
Milano
Torino
Bologna
Genova
Firenze
Ancona
Perugia
Fino a sabato il tempo risulterà un po' instabile al Nord e poi anche al Centro con fasi piovose e qualche temporale, specie sul Friuli Venezia Giulia nella
giornata odierna e sulle regioni adriatiche centrali nella giornata di sabato. Continuerà invece il bel tempo sul resto delle regioni con un clima però più
gradevole ovunque. Da domenica la pressione tenderà ad aumentare su tutta la Penisola garantendo giornate soleggiate e molto piacevoli.
L’Aquila
ROMA
Campobasso
IN EUROPA
Bari
Potenza
Napoli
Catanzaro
Cagliari
LE TEMPERATURE
ERAT
ERA
ATURE DI OGGI
23 Aosta
25 Torino
27 Genova
28 Bologna
30 Roma
28 Campobasso
36 R. Calab
Calabria
a
36 Catania
Catania
24
26
23
27
27
25
27
27
31
36
29
33
32
27
30
29
Milano
Trento
Venezia
Trieste
Fire
r nze
re
Firenze
Perugia
Ancona
L
L’A
quila
L’Aquila
Napoli
Bari
Potenza
Catan
Palermo
Palerm
Paler
mo
Palermo
Alghero
ro
Alghero
Cagliari
Cagliar
a cura di
Olbi
VENTO
Sole
Nuvolo
Coperto
Pioggia
Rovesci Temporali
Neve
Moderato
Forte
Molto forte
Calmo
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA
min
max
Ancona
Aosta
Bari
Bologna
Bolzano
Brescia
Cagliari
21
18
21
21
21
21
22
32
23
37
30
25
23
32
S = Sereno
P = Pioggia
S
R
S
S
T
T
S
min
max
18
21
23
18
23
20
18
31
35
35
27
28
25
28
Campobasso
Catania
Crotone
Cuneo
Firenze
Genova
Imperia
N = Nuvoloso
S
S
S
T
N
N
N
L’Aquila
Lecce
Messina
Milano
Napoli
Olbia
Palermo
T = Temporale
min
max
18
21
23
20
22
20
23
30
37
37
23
33
33
35
C = Coperto
Alta
Pressione
20
Helsinki
Oslo
Copenaghen
Edimburgo
15
16
Berlino
Amsterdam
18
Londra
20
Kiev
22 Varsavia
24
Milano
Vienna
22 Belgrado
26
29
Lisbona
30
Bucarest
Tirana
Fronte
Freddo
36
Atene
38
Tunisi
Algeri
Ankara
34
34
Roma
Barcellona
25
Fronte
Caldo
21
24
Madrid
35
Praga
18
Parigi
Bassa
Pressione
21
21
19
Dublino
L
Stoccolma
16
34
30
Fronte
Occluso
MARE
Debole
Nebbia
H
Un centro di bassa
pressione posizionato
sulla Scandinavia e
collegato al flusso
perturbato atlantico
condiziona il tempo su
gran parte dell'Europa
con precipitazioni sparse,
ma diffuse e localmente
temporalesche. Sulle
zone meridionali, Sud
occidentali, orientali e
Sud orientali del
continente sono presenti
campi di alta pressione
che portano generali
condizioni di bel tempo
su questi settori.
S
S
S
N
S
S
S
Parma
Perugia
Pescara
Pisa
Potenza
R. Calabria
Rimini
V = Neve
min
max
20
19
20
22
16
24
25
25
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36
25
31
36
34
R = Rovesci
R
N
S
N
S
S
S
Roma
Torino
Trento
Trieste
Udine
Venezia
Verona
B = Nebbia
min
max
21
17
22
25
20
20
21
32
25
24
29
25
26
24
Mosso
Agitato
28
N
N
T
N
19
30
Bogotà
28
Caracas
24
18
Seul
Delhi Shanghai
Bangkok
SUD AMERICA
25
Pechino
S
T
NORD AMERICA
ASIA AUSTRALIA
Tokyo
26
Giacarta
29
S
15 Sydney
23
San Francisco 21
Los Angeles
26
20
Chicago
Santiago
New York
19
Città del Messico
25
17
19
14
Casablanca
Il Cairo
26
Lima
Vancouver 21
AFRICA
40
26
Rio
de Janeiro
Buenos Aires
Nairobi
Lagos
20
Luanda
28
17 Città del Capo
42
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
Tv in chiaro
Film e programmi
Piero Angela
Hugh Grant diventa
e la corte fra animali mafioso per amore
Piero Angela (foto) presenta
un documentario di David
Attenborough sul
corteggiamento tra gli
animali. Le tecnologie per
controllare le locuste.
Superquark
Rai1, ore 21.20
L’elegante e timido banditore
d’aste Michael (Hugh Grant,
foto) sta per sposare Gina
(Jeanne Tripplehorn), figlia di
un boss. Ma deve diventare
mafioso a sua volta.
Mickey occhi blu
Iris, ore 21
Pausini e Stromae
a Montecarlo
L’Armida
firmata Ronconi
Da Montecarlo la 22esima
edizione del premio alle star
della musica. Tra i protagonisti
Laura Pausini (foto), Ricky
Martin, Mariah Carey, Miley
Cyrus, Cris Cab, Stromae.
World Music Awards
Rai2, ore 23.55
L’«Armida» (foto) di Gioachino
Rossini con la regia di Luca
Ronconi, in scena a Pesaro al
Rossini Opera Festival.
Protagonisti Carmen Romeu,
Antonino Siragusa, Carlo Lepore.
Rossini Opera Festival
Rai5, ore 21.20
Rai1
Rai2
Rai3
Rete4
Canale5
rai.it
rai.it
rai.it
mediaset.it/rete4
6.30 TG 1.
PREVISIONI SULLA
VIABILITÀ - CCISS
VIAGGIARE
INFORMATI.
6.45 UNOMATTINA
ESTATE.
Attualità
11.25 DON MATTEO 6.
Telefilm. Con
Terence Hill, Nino
Frassica
13.30 TELEGIORNALE.
14.00 TG 1 ECONOMIA.
Attualità
14.05 LEGAMI. Soap
Opera
14.55 CAPRI 3. Telefilm
16.40 FIUMI DEL NOSTRO
TEMPO. Doc.
17.00 TG 1. CHE TEMPO FA.
17.15 FILM I FANTASTICI 5.
18.50 REAZIONE A CATENA.
Varietà
20.00 TELEGIORNALE.
20.30 TECHETECHETÉ VIVE LA GENTE.
Videoframmenti
SERA
21.20 SUPERQUARK.
Attualità. Conduce
Piero Angela
23.40 OVERLAND 15 - DAI
GUERRIERI DI
TERRACOTTA ALLE
DUNE DEL
TAKLAMAKAN.
Documentario
0.30 TG 1 NOTTE.
6.55 THE LYING GAME.
Telefilm
7.35 HEARTLAND. Telefilm
8.20 LE SORELLE
MCLEOD. Telefilm
9.45 PASION PROHIBIDA.
Telefilm
METEO 2.
10.30 TG2 INSIEME
ESTATE. Attualità
11.20 IL NOSTRO AMICO
CHARLY. Telefilm
12.10 LA NOSTRA AMICA
ROBBIE. Telefilm
13.00 TG 2 GIORNO.
13.30 E...STATE CON
COSTUME. Attualità
13.50 MEDICINA 33.
Rubrica di attualità
14.00 FILM OMICIDI
NELL’ALTA SOCIETÀ.
15.40 SENZA TRACCIA.
Telefilm
16.20 GUARDIA COSTIERA.
Telefilm
17.55 TG 2 FLASH L.I.S.
18.00 RAI TG SPORT.
18.15 TG 2. METEO 2.
8.00 FILM LA FINE DELLA
FAMIGLIA QUINCY IO HO UCCISO!
9.20 FILM I CRIMINALI
DELLA METROPOLI.
10.35 FILM LA CITTÀ SI
DIFENDE.
12.00 TG 3. METEO 3.
12.15 LA SIGNORA DEL
WEST . Telefilm
13.00 KILIMANGIARO
ALBUM. Doc.
13.10 IL TEMPO E LA
STORIA. Attualità
14.00 TG REGIONE.
TG REGIONE METEO.
14.20 TG 3. METEO 3.
14.50 TGR PIAZZA AFFARI.
Attualità
14.55 TG 3 L.I.S.
15.00 TERRA NOSTRA 2.
Telefilm
15.45 FILM LUCKY LUKE.
17.25 GEO MAGAZINE
2014. Documentario
19.00 TG 3.
19.30 TG R - TG R METEO.
20.00 BLOB. Attualità
7.20 MIAMI VICE. Telefilm
8.15 DISTRETTO DI
POLIZIA. Telefilm
10.45 RICETTE
ALL’ITALIANA.
Attualità
11.30 TG 4 TELEGIORNALE.
12.00 RENEGADE. Telefilm
12.50 I DELITTI DEL CUOCO.
Telefilm
13.45 IL GIUDICE
MASTRANGELO.
Miniserie
15.30 HAMBURG
DISTRETTO 21.
Telefilm
16.35 FILM L’ALTRA METÀ
DEL CIELO.
18.55 TG 4 - METEO.IT
19.35 IERI E OGGI IN TV .
Varietà
19.55 TEMPESTA D’AMORE.
Soap Opera
20.30 IL SEGRETO.
Telenovela. Con
Megan Gracia
Montaner
18.45 IL COMMISSARIO
REX. Telefilm
20.30 TG 2 20.30.
21.00 LOL :-). Serie
21.10 KING & MAXWELL.
Telefilm. Con Jon
Tenney, Rebecca
Romijn, Ryan Hurst
22.50 BEAUTY AND THE
BEAST. Telefilm
20.15 HOTEL 6 STELLE
Serie
21.05 FILM ONE FOR THE
MONEY.
(Commedia, Usa,
2011). Regia di
Julie Anne
Robinson. Con
Katherine Heigl,
John Leguizamo
23.40 TG 2.
23.55 WORLD MUSICA
AWARDS. Evento
1.00 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE.
1.20 MODE. Attualità
Rai5
1.00 CHE TEMPO FA.
1.05 SOTTOVOCE.
Attualità
1.35 TESTIMONI DEL
TEMPO. Attualità
2.05 FILM LOURDES.
mediaset.it/canale5
Italia1
La7
MTv
mediaset.it/italia1
la7.it
8.00 TG 5 MATTINA.
8.45 MIRACOLO DEGLI
ANIMALI.
Documentario
9.10 FILM IL RE DEI
LADRI.
11.00 FORUM. Attualità
13.00 TG 5. Nel
programma:
Meteo.it
13.40 BEAUTIFUL. Soap
14.45 UOMINI E DONNE E
POI. Talk show.
Conduce Maria De
Filippi
16.10 FILM L’UOMO DEI
SOGNI.
18.30 CUORE RIBELLE.
Telenovela
19.10 IL SEGRETO.
Telenovela
20.00 TG 5.
Meteo.it
20.40 PAPERISSIMA
SPRINT. Varietà.
Conduce Giorgia
Palmas, Vittorio
Brumotti
7.35 SUPERCAR. Telefilm
9.30 A-TEAM.
Telefilm
11.25 HUMAN TARGET.
Telefilm
12.25 STUDIO APERTO.
13.05 SPORT MEDIASET.
14.05 I SIMPSON. Cartoni
14.35 FUTURAMA. Cartoni
15.00 PRETTY LITTLE
LIARS. Telefilm
16.35 DAWSON’S CREEK.
Serie
STUDIO APERTO ANTICIPAZIONI.
18.30 STUDIO APERTO. Nel
programma:
Meteo.it
19.00 VECCHI BASTARDI.
Varietà. Conduce
Paolo Ruffini
19.20 C.S.I - SCENA DEL
CRIMINE.
Telefilm. Con
William L.Peterson,
Marg
Helgemberger, Gary
Dourdan
7.30 TG LA7.
7.50 FILM JANE DOE TRADIMENTO.
9.35 STARSKY & HUTCH.
Telefilm
11.35 LE STRADE DI SAN
FRANCISCO.
Telefilm
13.30 TG LA7.
14.00 FOOD MANIAC.
Attualità
14.15 JACK FROST.
Telefilm
16.15 STARSKY & HUTCH.
Telefilm. Con David
Soul, Paul Michael
Glaser, Antonio
Fargas
18.10 COMMISSARIO
CORDIER. Telefilm.
Con Pierre Mondy,
Bruno Madinier,
Antonella Lualdi
20.00 TG LA7.
20.30 IN ONDA. Talk show.
Conduce Salvo
Sottile, Alessandra
Sardoni
21.15 FILM RIMINI RIMINI.
(Commedia, Italia,
1987). Regia di
Sergio Corbucci.
Con Paolo Villaggio,
Laura Antonelli,
Jerry Calà.
Nel programma:
Tgcom;
Meteo.it
21.10 BACIAMO LE MANI PALERMO-NEW YORK
1958. Miniserie
23.40 FILM CITY OF
ANGELS - LA CITTÀ
DEGLI ANGELI.
(Sentimentale, Usa,
1998). Regia di
Brad Silberling. Con
Nicolas Cage
21.10 TRANSPORTER: THE
SERIES. Telefilm.
Con Chris Vance,
Andrea Osvárt,
Delphine Chanéac
23.15 FILM TRUE JUSTICE MISSIONE SEGRETA.
(Azione, Usa, 2012).
Regia di Keoni
Waxman. Con
21.10 FILM TOTÒTRUFFA
‘62. (Comm, Italia,
1961). Regia di
Camillo
Mastrocinque. Con
Totò, Nino Taranto
23.00 FILM IL
COMANDANTE.
(Commedia, Italia,
1963)
22.40 TG REGIONE.
22.45 TG 3. METEO 3.
23.00 FILM IL GATTO A
NOVE CODE.
(Thriller, Fr/Germ/It,
1971)
23.40 FILM RIMINI RIMINI UN ANNO DOPO.
(Commedia, Italia,
1988). Regia di
Bruno Corbucci,
Giorgio Capitani
1.40 TG 5 - NOTTE.
Meteo.it
2.10 PAPERISSIMA
SPRINT. Varietà
2.45 UOMINI E DONNE E
POI. Talk show
Steven Seagal,
Sarah Lind, Lochlyn
Munro. Nel
programma: Tgcom;
Meteo.it
1.05 FIGHT ONE. Reality
Rai
Storia
Rai
Gulp
0.55 TG LA7.
1.10 MOVIE FLASH.
Attualità
1.15 IN TREATMENT. Serie
4.00 STARSKY & HUTCH.
Telefilm
mtv.it
13.20 TEEN CRIBS. Varietà
14.15 GINNASTE - VITE
PARALLELE. Varietà
15.10 CATFISH: FALSE
IDENTITA’ Serie
16.00 16 ANNI E INCINTA.
Varietà
16.50 TEEN MOM. Varietà
17.50 TEEN CRIBS. Varietà
18.50 TEENAGER IN CRISI
DI PESO. Varietà
19.50 FRIENDZONE: AMICI
O FIDANZATI?
Varietà
20.15 16 ANNI E INCINTA.
Varietà
21.10 FILM THE DARWIN
AWARDS - SUICIDI
ACCIDENTALI PER
MENTI POCO
EVOLUTE.
Deejay TV
16.55 DEEJAY TG.
17.00 DEEJAY HITS.
Musicale
18.00 FELICITY. Telefilm
18.55 DEEJAY TG.
19.00 JANE STILISTA PER
CASO. Telefilm
20.00 THE FLOW. Musicale
20.30 LOREM IPSUM.
Musicale
20.45 FUORI FRIGO. Varietà
21.15 MICROONDE. Varietà
21.30 PASCALISTAN.
DocuReality
22.00 THE RIVER. Telefilm
23.00 ALIAS. Telefilm
24.00 REAPER. Telefilm
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
Katherine Heigl
Paolo Villaggio
cacciatrice di taglie stregato da Grandi
Rai4
Katherine Heigl (foto) è una
30enne divorziata. Trova
lavoro come cacciatrice di
taglie. Il suo primo incarico
sarà rintracciare l’uomo che le
ha spezzato il cuore al liceo.
One for the money
Rai3, ore 21.10
Amori estivi. Paolo Villaggio,
pretore moralista e censore, si
invaghisce della pornodiva
Serena Grandi (foto con
Villaggio). Andrea Roncato è un
prete insidiato da una suora.
Rimini Rimini
Rete4, ore 21.15
Il medioevo di Follett La serie ispirata
e le sue donne
alla fiaba
Ken Follett racconta tre figure,
una monaca, una scrittrice e una
guerriera, che hanno ispirato le
eroine dei suoi romanzi
medioevali: «I pilastri della
terra» e «Mondo senza fine».
a.C.d.C.
Rai Storia, ore 21.35
Prosegue la seconda stagione
della serie ispirata alla fiaba.
Nell’episodio «Antenati», Cat
opera sotto copertura per l’Fbi.
Vincent continua a cercare
informazioni sulle sue origini.
Beauty & the beast
Rai2, ore 22.50
rai.it
rai.it
7.50 WAREHOUSE 13.
Serie
8.40 HAVEN. Serie
9.25 RUSH. Telefilm
10.10 FLASHPOINT. Serie
10.50 STREGHE. Serie
11.40 STREGHE. Serie
12.25 HAVEN. Serie
13.10 STARGATE ATLANTIS.
Telefilm
13.55 DOCTOR WHO
SPECIAL. Serie
15.15 ONE TREE HILL. Serie
16.00 STREGHE. Serie
17.35 RAI NEWS - GIORNO.
17.40 WAREHOUSE 13.
Serie
18.20 THE LOST WORLD.
Serie
19.20 DOCTOR WHO. Serie
20.25 STARGATE ATLANTIS.
Telefilm
21.10 FILM JUNCTURE.
(Thriller)
23.00 DEXTER. Serie
23.55 FILM UNTIL DEATH.
(Azione)
1.30 ANICA
APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
19.35 ROSSINI DAL TEMPIO
CANOVIANO DI
POSSAGNO. Musica
20.10 DONIZETTI, BELLINI.
Musica
20.40 PASSEPARTOUT. Att.
21.15 PETRUSKA
PRESENTA. Doc.
21.20 ARMIDA. Opera
0.20 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
Rai
Rai
Premiumrai.it Movie
17.45 TOPAZIO. Telenovela
18.30 TOPAZIO. Telenovela
19.15 IL RITORNO DEL
SANTO. Serie
20.10 IL COMMISSARIO
MANARA. Serie
21.10 TERRA RIBELLE.
Miniserie
23.00 IMMORTALI. Attualità
23.55 LA STAGIONE DEI
DELITTI. Miniserie
rai.it
20.00 COME ERAVAMO 7882. Documenti
20.30 IL GIORNO E LA
STORIA. Documenti
20.50 IL TEMPO E LA
STORIA. Documenti
21.35 A.C.D.C. Documenti
22.25 A.C.D.C. IL
MEDIOEVO:VALORE E
AMOR CORTESE.
Documenti
rai.it
16.15 FILM BLOOD & WINE.
18.00 RAI NEWS - GIORNO.
18.05 FILM HOMELAND
SECURITY.
19.45 FILM GLI
INDOMABILI
DELL’ARIZONA.
21.15 FILM AGORA.
23.25 FILM L’ALBERO DEL
MALE.
0.55 RAI NEWS - NOTTE.
rai.it
Real
Time
realtimetv.it
Class
Tv
DMax
La7d
dmax.it
class.it
la7.it
17.30 THE JUNGLE BOOK.
17.55 WINX CLUB. Cartoni
18.20 GULP GIRL
2013/2014. Attualità
18.45 LE SORELLE
FANTASMA. Telefilm
19.35 VIOLETTA. Telefilm
20.25 HOUSE OF ANUBIS.
Telefilm
21.15 KUNG FU PANDA.
Cartoni
18.35 IL BOSS DELLE
TORTE. Attualità
19.30 LA BOTTEGA DEI
CUPCAKE. Attualità
20.20 CUCINE DA INCUBO
USA. Attualità
21.10 PAINT ON THE ROAD.
Attualità
22.05 SOS HOME
MAKEOVER. Attualità
23.00 MAMME AL BIVIO.
14.20 DISTRETTO DI
POLIZIA. Serie
16.00 TG GIORNO. Attualità
16.30 TG SPORT. Attualità
18.00 I CESARONI. Serie
18.50 LAW&ORDER.
Telefilm
20.40 DISTRETTO DI
POLIZIA 4. Serie
22.20 LAW&ORDER.
Telefilm
19.05 UNA FAMIGLIA IN
AFFARI. Doc.
19.30 CONTAINER WARS.
Documentario
19.55 CONTAINER WARS.
Documentario
20.20 BANCO DEI PUGNI.
Documentario
21.10 AFFARI A TUTTI I
COSTI.
Documentario
19.00 FOOD MANIAC.
Attualità
19.10 CUOCHI E FIAMME.
Attualità
21.10 NON DITELO ALLA
SPOSA. Reality
0.10 THE DR. OZ SHOW.
Varietà
1.10 MOVIE FLASH. Att.
1.15 LE INVASIONI
BARBARICHE. Talk
Rai
YoYo
Iris
Cielo
La5
Tv
2000
rai.it
iris.mediaset.it
cielotv.it
19.30 LA CASA DI
TOPOLINO. Cartoni
19.50 I CARTONI DELLO
ZECCHINO D’ORO.
Cartoni
20.10 PEPPA PIG. Cartoni
21.20 OLIVIA. Cartoni
21.45 CALIMERO. Cartoni
22.45 BUONANOTTE CON LE
FAVOLE DI YO YO.
Attualità
15.45 FILM SUPERCOLPO
DA 7 MILIARDI.
17.40 FILM ABBIAMO SOLO
FATTO L’AMORE.
19.15 MAGNUM P.I.
Telefilm
20.05 HAZZARD. Telefilm
21.00 FILM MICKEY OCCHI
BLU.
23.15 FILM SOUTH
KENSINGTON.
19.15 AFFARI AL BUIO TEXAS.
Documentario
20.15 AFFARI DI FAMIGLIA
- LOUISIANA.
Documentario
21.10 FILM PORKY’S 2 - IL
GIORNO DOPO.
(Commedia,
Canada/Usa, 1983).
Regia di Bob Clark.
mediaset.it
17.30 EXTREME
MAKEOVER HOME
EDITION. Doc.
18.30 HELLCATS. Telefilm
19.25 GOSSIP GIRL. Tf
20.15 ROYAL PAINS.
Telefilm
21.10 THE SECRET CIRCLE.
Telefilm
22.00 THE SECRET CIRCLE.
Telefilm
tv2000.it
18.00 ROSARIO IN DIRETTA
DA LOURDES. Rel.
18.30 TG 2000.
18.55 L’ISPETTORE
DERRICK. Telefilm
20.00 ROSARIO DA
LOURDES - IN
DIFFERITA. Religione
20.30 TG TG.
21.00 BEATO TOMMASO DA
OLERA.
Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014
43
italia: 52495258535051
Pay Tv
Film
e programmi
Il gioco del caso
travolge Sean Penn
Un incidente d’auto unisce le vite
di Sean Penn, malato terminale,
Benicio Del Toro, ex galeotto, e
Naomi Watts (foto con Penn),
madre di due bambine. Regia di
Iñárritu.
21 grammi - Il peso dell’anima
Sky Cinema Mania, ore 21.05
Vaporidis scrittore
trova l’amore
Sky
Cinema
Sport
19.00 AGENTE 007 - SI VIVE SOLO DUE
VOLTE S. Connery deve bloccare la
Spectre: sta tentando di scatenare la
Terza Guerra Mondiale. Quinto film
della serie, datato 1967.
Sky Cinema Max HD
19.05 TO THE WONDER Marina e Neil
vivono un’intensa storia d’amore
quando si trovano sul Monte Saint
Michel. Però arrivati in Oklahoma per
loro iniziano i problemi.
Sky Cinema Cult
COME LO SAI Il sogno di Lisa
svanisce quando non viene
convocata dalla nazionale di softball.
Per risollevarsi ci vorrebbe un
uomo... Sky Cinema Hits HD
19.10 IL VENTO DEL PERDONO R.
Redford, J. Lopez e M. Freeman al
centro di una vicenda famigliare,
ambientata in un ranch del Wyoming.
Sky Cinema Passion HD
19.15 QUEL MALEDETTO TRENO
BLINDATO Dei soldati americani si
affiancano ai partigiani francesi. Film
di guerra apprezzato da Q. Tarantino.
Sky Cinema Classics
19.25 LE AVVENTURE DI SHARKBOY E
LAVAGIRL IN 3-D Robert Rodriguez
dirige e scrive una commedia per
ragazzi, da vedere in 3-D.
Sky Cinema Family
21.00 DUELLO NEL PACIFICO J. Boorman
dirige due mostri sacri come L.
Marvin e T. Mifune in una pellicola
antibellica, ambientata nella seconda
guerra mondiale.
Sky Cinema Classics
RENT La vita e le amicizie di un
gruppo di giovani bohemienne
moderni che vivono nell’East Village
a New York. Di C. Columbus.
Sky Cinema Cult
STORM - UNA TEMPESTA A
QUATTRO ZAMPE Durante una
tempesta, Freddy, 12 anni, salva il
cane Storm dalle grinfie di un
padrone violento. Solo dopo
sorgeranno i problemi.
Sky Cinema Family
007 - IL MONDO NON BASTA
Nuova avventura per James Bond Pierce Brosnam. All’inizio della
pellicola appare anche M. G.
Cucinotta. Sky Cinema Max HD
A LETTO CON IL NEMICO Sposatasi
ancora adolescente con un uomo
psicopatico e violento, Laura (J.
Roberts) riesce a fuggire e a rifarsi
una vita. Sky Cinema Passion HD
21.05 PAGEMASTER - L’AVVENTURA
MERAVIGLIOSA Richard Tyler è un
ragazzino pauroso di tutto, ha paura
anche di salire sulla casetta che
papà Alan gli ha costruito sull’albero
del giardino. Sorpreso da un violento
Serie Tv
Intrattenimento
21.10
22.35
22.45
22.50
temporale mentre si reca a comprare
dei chiodi con la sua bicicletta
superattrezzata, per evitare guai
entra in un’enorme biblioteca. Qui il
bibliotecario, mister Dewey, lo dota
di un tesserino che finisce per
trasformarlo in un cartone animato.
In questo nuovo stato incontra
Pagemaster, signore della biblioteca,
che lo invita ad affrontare tre prove,
per uscirne. Boomerang
IL RITORNO DELLA SCATENATA
DOZZINA Rivalità tra vicini di villa.
Tipica commedia familiare buonista,
interpretata da S. Martin e H. Duff.
Sky Cinema 1 HD
KILLER JOE Uno spacciatore di 22
anni ingaggia Joe Cooper,
poliziotto/killer, per uccidere sua
madre e incassarne l’assicurazione
sulla vita. Sky Cinema Hits HD
UNDERDOG - STORIA DI UN VERO
SUPEREROE In seguito ad un
incidente di laboratorio, un beagle di
nome Shoeshine acquista dei
superpoteri: parla e vola.
Sky Cinema Family
SALVATORE GIULIANO Analitica
ricostruzione della vita di Salvatore
Giuliano, per la regia di Francesco
Rosi. Sky Cinema Classics
C’È POST@ PER TE Nel lavoro M.
Ryan e T. Hanks sono rivali, ma sulla
chat sono inseparabili.
Sky Cinema 1 HD
9.00 ATLETICA: 3A GIORNATA
Campionato Europeo. Diretta
Eurosport
12.00 CALCIO: BORUSSIA DORTMUND BAYERN MONACO Supercoppa di
Germania Sky Sport 1 HD
14.15 CICLISMO: 3A TAPPA Eneco Tour
Eurosport
16.45 ATLETICA: 2A GIORNATA
Campionato Europeo Eurosport
17.00 CALCIO: NAPOLI - MILAN Serie A
2013/14 Sky Sport 1 HD
TENNIS: SECONDO TURNO.
SESSIONE DIURNA ATP World Tour
Masters 1000 Cincinnati. Diretta Sky
Sport 2 HD
17.15 ATLETICA: 3A GIORNATA
Campionato Europeo. Diretta
Eurosport
17.45 CALCIO: BORUSSIA DORTMUND BAYERN MONACO Supercoppa di
Germania Sky Sport 1 HD
19.25 CALCIO: PAOK SALONICCO INTER Incontro Amichevole. Diretta
Sky Sport 1 HD
21.35 WWE BOTTOM LINE K2
22.00 BEACH SOCCER: ITALIA BEACH
SOCCER TOUR: PORTO S. ELPIDIO.
2A PARTE Sky Sport 1 HD
22.25 WWE AFTERBURN K2
23.00 TENNIS: OTTAVI DI FINALE ATP
World Tour Masters 1000 Cincinnati
Sky Sport 1 HD
Matteo (Nicola Vaporidis, foto),
giovane cinico e disincantato,
deve scrivere una guida sui
luoghi più romantici d’Europa. Il
viaggio gli farà cambiare idea
sull’amore.
Tutto l’amore del mondo
Cinema Emotion, ore 21.15
Pierce Brosnan
è l’agente 007
Incaricato di proteggere una
ereditiera dal terrorista da cui
l’ha liberata, l’agente segreto
007 (Pierce Brosnan, foto) deve
affrontare una minaccia
nucleare.
007 - Il mondo non basta
Sky Cinema Max, ore 21
Lauren Bacall
ritratto di una diva
Dai film classici che hanno fatto
la storia dei grandi schermi, il
programma ripercorre la vita
della bellissima diva, unica
donna in grado di rubare il cuore
di Humphrey Bogart.
Vite da star
Sky Arte HD, ore 19.30 e 23.15
15.00 REVENGE Fox Life
DIGGERS Rai Gulp
16.30 THE CLEVELAND SHOW Fox HD
AVATAR Nickelodeon
17.45 I SIMPSON Fox HD
18.15 DOG WITH A BLOG Disney
Channel
19.10 DROP DEAD DIVA Fox Life
LE SORELLE FANTASMA Rai Gulp
19.45 I SIMPSON Fox HD
20.35 BUONA FORTUNA CHARLIE!
Disney Channel
THE BIG BANG THEORY Fox HD
20.50 I THUNDERMAN Nickelodeon
HOUSE OF ANUBIS Rai Gulp
21.00 BUONA FORTUNA CHARLIE!
Disney Channel
ELEMENTARY Fox Crime HD
HOW I MET YOUR MOTHER Fox
13.30 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA
CONTRO SUOCERA LEI
14.55 I BOSS DELLA SABBIA Sky Uno
15.20 DINNER DATE - AMORE IN
CUCINA Sky Uno
18.00 FRATELLI IN AFFARI Sky Uno
18.20 IL DIARIO DI BARBIE DeAkids
18.40 INTOUR Disney Channel
18.50 FRATELLI IN AFFARI Sky Uno
19.10 LA GUERRA DELLE TORTE LEI
19.15 CODE: 9 Disney Channel
19.35 IL BOSS DELLA CASA Sky Uno
20.00 IL BOSS DELLA CASA Sky Uno
20.25 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno
21.10 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno
21.55 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno
22.25 INTOUR Disney Channel
22.40 TALHOTBLOND Sky Cinema
Passion HD
Ragazzi
17.30 LO STRAORDINARIO MONDO DI
GUMBALL Cartoon Network
WINX CLUB DeAkids
THE JUNGLE BOOK Rai Gulp
18.40 HUBERT E TAKAKO K2
SANJAY AND CRAIG Nickelodeon
19.55 I DALTON K2
20.20 I DALTON DeAkids
OGGY E I MALEDETTI
SCARAFAGGI K2
20.50 UNCLE GRANDPA Cartoon
Network
I DALTON DeAkids
21.00 LE NUOVE AVVENTURE DI PETER
PAN DeAkids
21.10 I DALTON K2
21.15 REGULAR SHOW Cartoon Network
21.25 LE NUOVE AVVENTURE DI PETER
PAN DeAkids
Documentari
16.20 EXTREME MAKEOVER: FUGA
DALLA CITTÀ National
Geographic
17.15 UN MATRIMONIO SPLENDIDO
SPLENDENTE LEI
18.30 ENIGMI ALIENI History Channel
19.47 AFFARI DI FAMIGLIA History
Channel
20.36 AFFARI AL BUIO - NEW YORK
History Channel
21.00 FAST N’ LOUD Discovery Channel
HD
AFFARI DI FAMIGLIA History Channel
ACCUMULATORI SERIALI LEI
LA TOMBA PERDUTA DI GENGIS
KHAN National Geographic
21.10 COME È FATTO Discovery Science
21.24 AFFARI DI FAMIGLIA History
Channel
A fil di rete
di Aldo Grasso
Lo smarrimento
dei sopravvissuti tv
T
utti siamo sopravvissuti a qualcosa ed è questo il
principio su cui si basa «The Leftovers – svaniti
nel nulla», una nuova serie su Sky Atlantic (giovedì, ore 21.10). Letteralmente, «leftovers» significa
«quelli che sono rimasti» e indica le persone
scampate a un misterioso evento che ha fatto sparire, del
tutto improvvisamente e inaspettatamente, il due per cento
della popolazione mondiale.
Famiglie separate, amanti e
amici divisi, relazioni lasciate
Vincitori e vinti
in sospeso: i rimasti non hanno nemmeno i corpi degli
Robin
scomparsi da piangere e si arWilliams
rangiano commissionando
statue di cera da seppellire.
L’omaggio a
Robin
Peggio della morte c’è solo l’asWilliams,
senza inspiegabile. La vicenda
attore che si è tolto la
si focalizza sulla comunità di
vita, supera il calcio
una cittadina di provincia, Maeuropeo. Canale 5
pelton, e su come alcuni dei
propone in prime time
suoi abitanti fronteggino il do«Hook - Capitan
lore: il sacerdote che si appella
Uncino»: seguono il
alla fede, il capo della polizia
film 2.244.000
locale (Justin Theroux) che despettatori, 14,7%
ve fare i conti con i suoi figli ridi share
belli e con il naufragio del suo
matrimonio. C’è anche un
Cristiano
gruppo di persone che si è riuRonaldo
nito in una specie di setta, i
Il calcio
«Colpevoli sopravvissuti»: veeuropeo
stiti di bianco, chiusi nel mutisuperato
smo, si sono incaricati attradall’omaggio a Robin
verso i loro sguardi fissi e insiWilliams. Su Italia 1 il
stenti di ricordare quello che
prime time è dedicato
tutti vogliono provare a dimena Real Madrid ticare, cioè che non si supera
Siviglia, per la
mai veramente una perdita.
Supercoppa: per
La serie è stata creata da
Cristiano Ronaldo
Tom Perrotta, che ha scritto il
1.894.000 spettatori,
romanzo Svaniti nel nulla, e
10,5% di share
Damon Lindelof, che è stato
uno degli autori di «Lost». Per
questo, si è presto scatenata un’accesa discussione, non priva di accenti negativi. Il fatto è che, almeno per queste prime puntate, «Leftovers» è ben poco paragonabile a «Lost»:
i misteri restano sullo sfondo e quello che conta di più, come già dice il titolo, sono le loro conseguenze sulle vite dei
personaggi, le reazioni degli esseri umani di fronte allo
smarrimento dell’essere sopravvissuti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
Mediaset Premium
14.40 CINECHAT. Show Studio Universal
14.42 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
14.55 L’UOMO CON I PUGNI DI FERRO.
Film Premium Cinema
14.56 THE HOURS. Film Studio Universal
15.29 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
15.31 THE VAMPIRE DIARIES. Telefilm
MYA
16.18 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm
MYA
16.30 ZOOM. Show Premium Cinema
16.40 ROBIN HOOD. Film Premium
Cinema
16.55 DRAGONHEART. Film Studio
Universal
17.03 THE MIDDLE. Telefilm JOI
17.07 MOONDANCE ALEXANDER. Film
MYA
17.26 PARKS AND RECREATION. Telefilm
JOI
18.13 SPECIALI JOI. Rubrica JOI
18.40 IL CLUB DEGLI IMPERATORI. Film
Studio Universal
18.45 RED CARPET. Rubrica Premium
Cinema
18.47 THE VAMPIRE DIARIES. Tf MYA
18.58 IL CACCIATORE DI GIGANTI. Film
Premium Cinema
19.14 HUSTLE - I SIGNORI DELLA
TRUFFA. Telefilm JOI
19.35 ONE TREE HILL. Telefilm MYA
20.14 HUSTLE - I SIGNORI DELLA
TRUFFA. Telefilm JOI
20.24 ONE TREE HILL. Telefilm MYA
20.40 CLOSE UP. Documentario Studio
Universal
21.15 21 GRAMMI - IL PESO
DELL’ANIMA. Film Premium Cin.
21.15 THE CARRIE DIARIES. Telefilm MYA
21.15 CODICE MERCURY. Film Studio
Universal
22.02 HART OF DIXIE. Telefilm MYA
22.51 NIP’N TUCK. Telefilm MYA
23.10 TUTTI GLI UOMINI DEL
PRESIDENTE - LA VERA STORIA.
Documentario Studio Universal
23.22 WOLFMAN. Film Premium Cinema
23.42 THE ORIGINALS. Telefilm MYA
0.29 THE ORIGINALS. Telefilm
MYA
0.37 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
0.45 TUTTI GLI UOMINI DEL
PRESIDENTE. Film Studio
Universal
1.05 NON HO SONNO. Film Premium
Cinema
1.17 DALLAS. Telefilm MYA
44
italia: 52495258535051
Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera