GIOVEDÌ 14 AGOSTO 2014 ANNO 139 - N. 192 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 Il mito romantico del cinema Il suicidio in California La diva che stregò Bogart Il peso dei debiti di Williams Addio a Lauren Bacall, a 90 anni Costretto a vendere una tenuta Maffioletti, Mereghetti e Porro a pagina 34 di Massimo Gaggi e Giovanna Grassi a pagina 35 II capo dello Stato ha esortato il premier a non varare riforme divisive sulla giustizia SGUARDI ASSENTI MEMORIE LABILI La spinta di Draghi e Napolitano di GIOVANNI BELARDELLI I due incontri di Renzi: al centro il rilancio dell’economia Martedì l’incontro con il presidente della Bce Draghi, ieri quello con il capo dello Stato. Per Matteo Renzi (che ha anche visitato i cantieri Expo a Milano) due faccia a faccia cruciali. Napolitano avrebbe suggerito riforme non divisive sulla giustizia. Ieri, intanto, il debito pubblico ha raggiunto la nuova quota record di 2.168,4 miliardi. Scenari L’INCOGNITA CINESE TRA RUSSIA E OCCIDENTE di IAN BREMMER Giannelli L’incontro martedì in Umbria ario Draghi e Matteo Renzi si sono visti martedì: un incontro informale nella casa umbra del presidente della Bce, resosi necessario dopo le sue parole sulla necessità delle riforme per l’Italia, a costo di cedere all’Europa una parte della sua sovranità. Draghi ha chiarito di preferire riforme condivise, ma ha chiesto al premier segnali decisi fin da settembre: le riforme costituzionali sono utili, ma non bastano. a Russia e l’Occidente hanno imboccato un sentiero che conduce a un confronto pericoloso e senza via d’uscita. I combattimenti nell’est dell’Ucraina si intensificheranno nelle prossime settimane, e l’introduzione, probabilmente entro settembre, di sanzioni europee e americane ancor più dure avranno un impatto negativo sull’economia russa. Malgrado l’aggravarsi delle tensioni, tuttavia, non siamo (ancora) davanti a una nuova Guerra fredda. E i motivi sono due. A PAGINA 5 CONTINUA A PAGINA 33 Il presidente della Bce nel faccia a faccia: subito un segnale chiaro DA PAGINA 2 A PAGINA 5 di ENRICO MARRO La lettera M «Maggiori tutele, ecco la modernità che serve al lavoro» di SUSANNA CAMUSSO A PAGINA 6 L Frana sulla linea Sankt Moritz-Coira, undici feriti Gaza Cinque vittime per una bomba Morte in prima linea di un reporter italiano Inviati da Obama Già in Iraq 130 marines per i profughi di GUIDO OLIMPIO G Il treno dei ghiacciai S con due vagoni sospesi nel vuoto olo gli alberi hanno evitato che precipitassero in un burrone due vagoni del treno Sankt Moritz-Coira, nel cantone svizzero dei Grigioni, con a bordo 140 passeggeri. A causa di una frana, uno dei vagoni è scivolato verso valle ed è stato trattenuto dal bosco, l’altro è rimasto sospeso nel vuoto. Il bilancio è di 11 feriti, di cui 5 gravi ma non in pericolo. A PAGINA 19 Del Frate li Stati Uniti non escludono il ritorno di unità delle truppe di terra in Iraq, per favorire l’evacuazione di 30 mila profughi yazidi e la difesa delle minoranze minacciate dai jihadisti dell’Isis. La possibile svolta statunitense arriva mentre papa Francesco chiede un intervento urgente dell’Onu. ALLE PAGINE 12, 13, E 14 Accattoli Simone Camilli, 35 anni, videoreporter romano dell’agenzia Ap, una lunga esperienza nei teatri di guerra, è rimasto ucciso a Gaza con altre 4 persone per l’esplosione di una granata israeliana. La reazione del padre, sindaco di Pitigliano: «Siamo fieri di lui». L. Cremonesi, Vecchi A PAGINA 11 Frattini, Frignani, Gasperetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Informatica dalle primarie, rilancio dell’arte, una materia in lingua straniera per la Maturità Cosa si insegnerà nella nuova scuola Trattativa sul ct di ORSOLA RIVA e VALENTINA SANTARPIA Il personaggio scuola troveranno Q uale gli studenti al rientro A Conte nelle aule? Le novità sono molte: dall’insegnamen4,5 milioni to dei rudimenti di programmazione informatica grazie sin dalle primarie a una rinattenzione per geografia, arte e musica; dalla agli sponsor novata «carta d’identità» delle di ALESSANDRO BOCCI scuole a un esame di maturità più snello e multilingue. A PAGINA 37 ALLE PAGINE 20 E 21 Maryam Mirzakhani, 37 anni PROTO MARIO ciò senza alcuna vera spinta da parte delle loro opinioni pubbliche, come se tutta l’attenzione che teniamo viva per i genocidi del ‘900 non possa che calare bruscamente di fronte a quelli che oggi si stanno verificando letteralmente sotto i nostri occhi; come se dunque gli uomini, le donne e i bambini uccisi in massa — uccisi neppure per ciò che hanno o non hanno fatto ma per ciò che sono (ebrei un tempo, oggi cristiani o yazidi) — attirassero davvero la nostra attenzione se e quando già morti da tempo. C’è qui, in questo doppio trattamento riservato alle vittime del presente e a quelle del passato, uno degli elementi meno cristallini della coscienza contemporanea, che dopo la Shoah ha posto sì le vittime degli stermini di massa al centro della memoria collettiva, spesso sottoponendole però a una torsione ideologica. Dunque attribuendo ad esse uno status inferiore, come ha ricordato Galli della Loggia su queste colonne, nel caso si tratti (come da molti anni avviene nel mondo) di vittime cristiane, per le quali l’interesse del mainstream progressista è stato sempre limitato. Come del resto limitata è stata sempre la disponibilità a far entrare a pieno titolo nel nostro culto della memoria i milioni di persone morte nei gulag sovietici o nei laogai cinesi: anch’esse vittime di serie B, come i cristiani e gli yazidi di oggi. Ma se non troveremo il modo di aiutare non solo a parole quelle migliaia di esseri umani in fuga che oggi involontariamente ci ricordano, come in una terribile rappresentazione dal vivo, alcune delle pagine più buie della storia europea, con quale animo torneremo a ricordare i crimini del ‘900 e a parlare del dovere della memoria? AFP e cronache che riferiscono di migliaia di esseri umani in f u g a d a va n t i a l l’avanzata dell’Isis riportano inevitabilmente alla mente alcune delle pagine più atroci della storia del ‘900. La marcia disperata di fiumane di persone senza acqua né cibo non può non ricordare il trasferimento forzato degli armeni verso l’Anatolia, un secolo fa, che si concluse con oltre un milione di morti; le fosse comuni in cui — leggiamo in questi giorni — vengono gettati, spesso ancora vivi, uomini, donne e bambini ricordano il modo terribile in cui iniziò lo sterminio di ebrei nell’Est Europa, prima che Auschwitz e le altre fabbriche della morte cominciassero a funzionare a pieno regime. È anche per questo, perché le immagini e le notizie del presente ricordano così da vicino quelle del passato, che colpisce il ritardo con cui le autorità e le opinioni pubbliche dei Paesi occidentali hanno preso atto di ciò che sta avvenendo, quasi fossero condizionate da una singolare schizofrenia. Da decenni veniamo giustamente sollecitati a praticare un culto della memoria che viene inteso in primo luogo come ricordo delle vittime prodotte dai genocidi del ‘900; fino al punto che si sono istituite apposite giornate a quel culto dedicate e si sono anche prescritte precise modalità e forme del ricordo: in alcuni Stati, come è noto, negare lo sterminio degli ebrei, ma anche il genocidio degli armeni, costituisce un reato, come tale sanzionabile penalmente (ciò che è apparso a molti discutibile). I governi europei, e tra essi anche il nostro, si stanno ora interrogando sui possibili modi di aiutare quelle povere popolazioni minacciate di morte dai terroristi islamici. Ma tutto REUTERS Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano 9 771120 498008 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it Fondato nel 1876 IL DOPPIO TRATTAMENTO RISERVATO ALLE VITTIME L 40 8 1 4> In Italia EURO 1,40 Matematica, Maryam prima donna da «Nobel» di ANNA MELDOLESI A PAGINA 22 Primo Piano Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Il governo Gli scenari Renzi vede Draghi e poi Napolitano: osservati speciali? No La giornata 2 Martedì il vertice segreto con il presidente Bce In visita all’Expo: una vittoria, sarà il no gufi day I nodi Il governo, la crisi e i temi economici Dopo i dati negativi sul Pil, le critiche da parte del presidente della Bce Mario Draghi e la notizia del nuovo record del debito pubblico, nell’agenda politica del governo finiscono nell’occhio del ciclone i temi economici. Martedì Matteo Renzi ha incontrato Draghi in Umbria Il patto con Forza Italia e la sfida dell’Italicum Il presidente del Consiglio, che ha incassato il via libera del Senato alla prima lettura del ddl Riforme, ora deve affrontare il nodo della nuova legge elettorale: con Forza Italia sono previste modifiche per l’Italicum e Berlusconi vorrebbe collaborare anche su provvedimenti economici Gli attriti (rientrati) sulla spending review Al centro del dibattito politico anche la questione spending review e gli attriti con il commissario Carlo Cottarelli, che aveva parlato di nuove spese non coperte. «È tutto rientrato. Ma mi lascia perplesso che per fare le riforme ci si debba affidare ad un demiurgo», ha detto martedì Renzi MILANO — «Sarà un caso, ma da quando c’è questo governo, piove sempre... ». Matteo Renzi scherza, e se in fondo c’è qualche amarezza vera, dal tono della voce non si capisce: «Facciamoci delle domande e diamoci delle risposte» se la ride. Renzi è scoppiettante, la sua lunga giornata incomincia a Milano, sotto una pioggia martellante, con una visita al gigantesco quartiere dell’Expo 2015. Con lui, i ministri Lupi e Martina («Ormai una coppia di fatto...»). Renzi vorrebbe parlare del mega evento che incomincerà il prossimo primo maggio: lo ha già ribattezzato «No gufi day» contro quelli che «menano gramo» sui tempi di realizzazione dell’opera. Ma i cronisti vogliono altro. Per esempio, sapere del faccia a faccia di martedì scorso con il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, così come delle osservazioni di Bruxelles sull’utilizzo dei fondi Ue. «Bruxelles chi?... No, va bene, mi fermo. Non vorrei che Bruxelles si dimettesse... Quando ho detto “Fassina chi?”, Fassina si è dimesso...». Poi, però, Renzi entra nel merito: «Mi è stata fatta una domanda sostenendo che la Commissione europea crederebbe che l’Italia non abbia una strategia: io credo che questa sia l’ennesima dimostrazione di mancanza di rapporto con la realtà». Perché «in tutti i 28 Paesi si inviano documenti e si ricevono risposte con delle considerazioni critiche. Poi, i Paesi membri fanno le loro valutazioni alla luce di ciò che viene detto e scritto». E, in effetti, nel pomeriggio, una nota dell’eurocommissione rasserena il clima: la discussione «sta procedendo bene». Ma il premier, sul tema dei La lettera Da Bono La lettera del leader degli U2 Bono Vox al premier «Mateo» Renzi: «Il nostro Paese preferito ha la leadership che merita» fondi Ue, sfiora l’insofferenza: «Mi fa piacere che ci si sia accorti che c’è un problema di fondi strutturali: io ci ho fatto due campagne per le primarie». Ad ogni modo, la strategia di Palazzo Chigi è quella già annunciata: «Si è iniziato a togliere i fondi alle Regioni che non li spendono e a metterli sulle scuole. Ed è quello che continueremo a fare». Renzi chiude secco: «Francamente, fatico a capire dove sia la notizia. I fondi europei negli ultimi anni e decenni l’Italia li ha spesi peggio di come avrebbe dovuto». A chi gli chiede se tutto vada bene con il presidente della Bce, il capo del governo taglia corto: «Va tutto bene. Con Draghi ci vediamo periodicamente, era tutto già a posto da prima». L’Italia — gli chiedono — è un osservato speciale? «Non è così, vi assicuro che non è così». E l’abolizione dell’articolo 18 chiesta con energia da Angelino Alfano? «Inutili le discussioni ideologiche, nella delega riscriveremo tutti insieme lo Statuto dei lavoratori». Resta il fatto che Renzi non apprezza granché le domande non riguardanti l’Expo: «Lo dico con il sorriso, ma non capisco perché si parli così poco di quello di cui tutto il mondo parla. Il primo maggio, quando il presidente della Repubblica inaugurerà l’esposizione, sarà un momento di grande orgoglio per questo Paese. 174 giorni La durata del governo Renzi, in carica dal 22 febbraio Quelle voci (smentite) sul passo indietro di Delrio di MONICA GUERZONI «N on più idilliaci». È con queste tre parole, sussurrate e mai gridate, che nelle segrete stanze di Palazzo Chigi si vociferava dei rapporti tra Renzi e Delrio. Da settimane le insinuazioni su presunti dissapori che starebbero progressivamente allontanando il premier toscano dal sottosegretario emiliano si rincorrevano senza trovar conferme, finché ieri il giornalista Cesare Lanza ha scritto sul suo blog: «Delrio ha presentato tre volte le dimissioni e tre volte le dimissioni sono stare respinte». Vero o falso? La seconda è la risposta giusta assicurano a Palazzo Chigi, dove la notizia è stata smentita a tempo di record: dimissioni mai presentate e dunque mai respinte. Se anche il sottosegretario ha tra le mani dossier cruciali come Alitalia-Etihad, la sua sovraesposizione non provoca tensione alcuna con il premier. Il caso, ancor prima di deflagrare, è stato informalmente derubricato a «chiacchiericcio a bordo vasca» e alle nove della sera Lanza ha fatto dietrofront via Twitter: «Luisa Gabbi, portavoce di Delrio, ha smentito con gentile fermezza le dimissioni...». I renziani sospettano che la cosa sia stata «messa in giro da qualcuno che vuol danneggiare Matteo», dipingendolo come un leader che si fida solo degli amici fiorentini. Quanto a Delrio, oggi accompagnerà il premier nella missione al Sud. «Siamo sempre insieme e lavoriamo in piena armonia» ha confidato ai collaboratori, forse più dispiaciuto che seccato per i tentativi di farlo litigare con Renzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mi dicono che non dovrei dirlo? Ma se devi essere pessimista, è meglio che tu faccia un altro mestiere. Un ottimista è uno che costruisce qualcosa all’altezza dei propri sogni». Il presidente del Consiglio lascia in fretta Expo e gli spazi che saranno destinati a Eataly: deve correre a Roma per incontrare, a Fiumicino, papa Francesco che parte per la visita apostolica in Corea. Il premier e il pontefice parlano per qualche minuto, poi Renzi twitta la foto della loro stretta di mano: «Buon viaggio». Una pausa a Palazzo Chigi, poi di nuovo via: poco dopo le 18.30 è a Castelporziano, la residenza estiva del capo dello Stato per un lungo colloquio con Giorgio Napolitano. Per il capo del governo è finalmente tempo di vacanze? Ma quando mai: oggi il suo tour per l’Italia prevede visite a Napoli, Reggio Calabria, Gela e Termini Imerese. Marco Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 3 I selfie Renzi scatta alcuni selfie con gli operai e gli addetti ai cantieri di Expo 2015 a Milano: «Ho visitato i cantieri — ha detto il premier —. La cosa più bella è stata vedere delle persone che non stanno semplicemente costruendo un’opera o tirando su padiglioni, ma stanno restituendo l’orgoglio a un Paese. C’è da correre, tornerò a Milano il 16 ottobre» (Photoviews) Il tweet del premier Buon viaggio @Pontifex_it Il confronto In primo piano anche i tagli della spending review. Il premier al Ft: porte spalancate agli investitori stranieri L’agenda per l’economia sotto esame Tre ore di incontro a Castelporziano Dai conti pubblici al lavoro le misure necessarie per il rilancio Il saluto Il presidente del Consiglio Matteo Renzi saluta papa Francesco ieri a Fiumicino (foto Ansa) prima della partenza del pontefice per il viaggio in Corea del Sud, dove rimarrà fino al 18 agosto. Nel dettaglio, a destra (foto Afp), un primo piano del Santo Padre mentre il vento gli solleva l’abito talare. Nella sua trasferta, il Papa visiterà cinque città e pronuncerà undici discorsi ROMA — Oltre due ore l’altro ieri con Mario Draghi, in segreto, ma non troppo, visto che alla fine l’elicottero del presidente del Consiglio difficilmente passa inosservato, anche in mezzo alla campagna umbra, dove il governatore della Bce passa le sue vacanze. E almeno tre ore ieri sera con Giorgio Napolitano, nella tenuta presidenziale di Castelporziano, questa volta senza alcun segreto: Matteo Renzi esce da Palazzo Chigi alle 18 e trenta e ci torna dopo le 22. La triangolazione assume, pur nel riserbo quasi assoluto che circonda i due incontri, il valore di un passaggio di boa. Draghi e Renzi si chiariscono, eliminano presunti dissapori dei giorni scorsi, ma resta sullo sfondo la preoccupazione congiunta per l’economia italiana. Vista da Francoforte, o da Palazzo Chigi, la situazione dell’Italia resta comunque critica, «drammatica» per molti versi e molti settori, secondo l’ammissione dello stesso premier. L’incontro con il capo dello Stato aggiunge i consigli e le valutazioni della prima istituzione del Paese: sin qui Renzi è sempre stato accompagnato da una sintonia quasi totale con il Colle, la difficoltà dell’economia reale, che non accenna a riprendersi, aggiunge al bilancio della stagione, i primi cinque mesi del governo, una prospettiva diversa dal passato. Renzi e Napolitano parlano della maggioranza, della solidità che ha offerto in Parlamento, pur con tutte le difficoltà dell’iter della riforma del Senato. Discutono dell’agenda dei prossimi mesi, a settembre si entrerà nel vivo di capitoli importanti come il lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia, le infrastrutture, ma è quello dei conti pubblici il punto centrale. Anche al presidente della Repubblica il capo del governo conferma che in ogni caso Palazzo Chigi, anche se la recessione dovesse continuare, non intende andare oltre il parametro del 3%, una questione di credibilità nazionale che è condivisa. Si discute dunque di quali spese si dovranno tagliare: se veramente Renzi come sembra ha superato qualche incomprensione di troppo con Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review, Napolitano comunque monitora da vicino i tagli prossimi venturi. Lo ha fatto diverse volte in passato, premurandosi di chiedere il massimo dell’accortezza possibile, per non incidere su un tessuto sociale che è al limite della sofferenza, in molti settori. Il focus sulla maggioranza Nel colloquio tra Renzi e il presidente anche il punto sulla maggioranza La trattativa Il premier sta trattando direttamente con i cinesi di Brilliance per Termini Imerese Si discute anche di giustizia: di mattina Renzi vede il ministro Andrea Orlando, la riforma del settore civile verrà discussa nel Consiglio dei ministri del 29 agosto. Napolitano si informa e viene informato, consiglia anche in questo caso prudenza e soprattutto la capacità di abbinare all’incisività della riforma un requisito essenziale per il suo cammino, che non sia divisiva delle forze politiche che sostengono la maggioranza. Il confronto è anche sugli investimenti esteri: Renzi sta trattando il possibile ingresso della cinese Brilliance in Italia, anche i sindacati hanno difficoltà ad avere notizie, sembra che il dossier sia gestito in prima persona dallo stesso presidente del Consiglio. Lo sbocco possibile sarebbe Termini Imerese, l’azienda di Pechino ha bisogno di un impianto industriale in Europa, l’ex stabilimento Fiat potrebbe essere appetibile e chissà che oggi il premier non decida di dare dettagli ulteriori alle autorità siciliane, che incontrerà proprio nel municipio di Termini Imerese. Quello degli investimenti esteri diretti nel nostro Paese è divenuto per il capo del governo uno degli obiettivi prioritari. Il governo intende «spalancare le porte» agli investitori stra- nieri in Italia, ha detto al Financial Times, aggiungendo queste considerazioni: «L’Italia è strana, perché c’è una parte della classe politica che dice “non abbiamo nessun investimento straniero” e poi, quando gli investitori stranieri arrivano, si dice “ma così stai vendendo tutto”. Beh, mi sembra una cosa folle, è un modo di comportarsi veramente assurdo. Io sono più felice quando vedo arrivare qui un grande investitore straniero che non quando vedo un normale investitore italiano. E non perché io non sia patriottico, ma perché per me conta il progetto industriale, non il passaporto». Napolitano segue molto da vicino i contenuti della legge delega sul mercato del lavoro, che in autunno verrà discussa, e che per dicembre si spera sia stata adottata, visto che l’Italia ospiterà da presidente di turno della Ue un vertice sul mercato del lavoro. Poi c’è il capitolo delle crisi internazionali: la lunga telefonata di due giorni fa di Renzi con Obama, la prima con il nuovo premier indiano, la visita al Cairo. Un giro d’orizzonte che dura molto più del solito. Marco Galluzzo mgalluzzo@rcs.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Dietro le quinte La spinta sui tempi per rispondere ai segnali di crisi. L’attenzione al dibattito sugli interventi straordinari per abbattere lo stock di debito pubblico Riforme e partita europea Il sostegno del capo dello Stato L’importanza di azioni «non divisive» sulla giustizia «Ho fatto i conti con il presidente della Repubblica. Adesso so quali poteri può avere la persona che siede al Quirinale. E ho sofferto». Ecco come, nel 1995, Silvio Berlusconi riconobbe la sconfitta del suo primo governo, attribuendone una quota di responsabilità a Oscar Luigi Scalfaro, all’epoca sul Colle da quasi tre anni. È una frase rivelatrice dello stupore di chi, più o meno digiuno di politica e convinto di riuscire a far tutto da sé, approda a Palazzo Chigi e magari non ha le idee chiare sul peso che ha una «leale collaborazione» ai vertici delle istituzioni. Certo, Matteo Renzi è politicamente scaltrito a sufficienza da non incorrere in simili sottovalutazioni. Ma di sicuro in queste settimane difficili sta scoprendo fino in fondo l’importanza di un buon rapporto con il capo dello Stato. Una sponda con lui gli è infatti fondamentale. Non solo perché i provvedimenti studiati dal Consiglio dei ministri approdano poi al Colle per la ratifica, e devono dunque essere costituzionalmente coe- renti e finanziariamente «coperti». Quanto perché i consigli e l’appoggio di un uomo come Giorgio Napolitano (con la competenza e l’autorevolezza che gli sono riconosciute nelle Cancellerie europee e non solo) possono essere risolutivi per consolidare il proprio credito. È forse anche sotto questa luce che va considerato l’incontro tra i due, ieri sera a Castelporziano. Un faccia a faccia cruciale perché si trattava di fissare — per il momento almeno nelle linee generali — la prossima agenda dell’esecutivo. Che sarà in larga parte concentrata sui dossier economici, visto che, oltre alla La profezia sul blog E Grillo: per Matteo niente panettone Una provocazione che vuole suonare come una profezia. Beppe Grillo sul blog torna a pungere Matteo Renzi e titola un post dello storico Aldo Giannuli «#RenzieNonMangiaIlPanettone», un modo — mutuato dal mondo sportivo — per dire che il governo non arriverà a Natale. Giannuli poi commenta: «Arginato il M5S, Renzi non serve più. Povero illuso, non si rende conto di avere pochissime frecce al suo arco e di avere troppi avversari: gli americani lo detestano per le sue aperture a Putin, la Merkel non lo digerisce, la Buba gli darebbe fuoco, la finanza che sogna di avventarsi sul peculio berlusconiano non gli perdona il tentativo di salvare il Cavaliere, adesso ci si mette anche Draghi...». © RIPRODUZIONE RISERVATA legge di Stabilità (da presentare in Parlamento entro fine ottobre) incombono diverse altre urgenze per mettere in sicurezza il Paese, dopo gli ultimi ripetuti segnali d’allarme. Si sa, il presidente è da qualche anno impegnato in una valutazione di lungo periodo sulla crisi, basterebbe ricordare il suo intervento al Meeting di Cl a Rimini nel 2011. Per questo ha sempre spinto affinché il governo (questo e, prima ancora, quelli di Letta, Monti e Berlusconi) varasse riforme incisive, comprese quelle strutturali, in grado di imprimere una vera svolta. Ora, visto che lo scenario di recessione uscito da vari indicatori nella prima metà d’agosto conferma l’emergenza, non c’è un giorno da perdere. Così si spiega la sua insistenza per conoscere le linee generali di una ponderata spending review e per valutare i criteri dello «sblocca Italia» che il premier gli ha illustrato come soluzione da presentare in Aula già il 29 agosto per velocizzare subito la capacità di spesa attraverso nuovi interventi pubblici. Il tutto mentre altri dossier sono da tempo all’attenzione di entrambi e di cui quindi potrebbe aver discusso con Renzi. Ad esempio una riforma «non divisiva» della giustizia (ciò che può avere ricadute significative pure sull’economia, specie pensando agli investitori stranieri) e l’ipotesi, evocata in chiave più o meno suggestiva da alcuni studiosi, di Il luogo La residenza La tenuta presidenziale di Castelporziano, a 25 chilometri dal centro di Roma, si estende su una superficie di quasi 6 mila ettari comprendendo alcune storiche tenute di caccia come Trafusa, Trafusina e Capocotta La spiaggia L’area arriva quasi alla periferia della città fino al litorale romano e comprende circa 3,1 chilometri di spiaggia ancora incontaminata un intervento straordinario per abbattere lo stock del nostro debito pubblico, della cui insopportabile entità proprio ieri si è avuta l’ennesima prova. Tutto questo va naturalmente inquadrato nella complessa partita europea, con l’Italia presidente di turno. Anche questa, per Napolitano, un’occasione da cogliere. Un summit straordinario dell’Ue è calendarizzato per il 30 agosto e, a parte le scontate discussioni sull’economia, sul tavolo ci saranno le nomine per la nuova Commissione. Il premier insisterà sulla carta Mogherini? O, riflettendo sulle forti resistenze che quel nome incontra, si prepara a lanciare nel negoziato un altro nome di riserva? Probabile che pure di questo si sia discusso, ieri sera. Uno scambio di opinioni del quale si vedranno presto gli effetti. Di Renzi, infatti, pur così diverso da lui per età e cultura politica, il capo dello Stato apprezza, oltre all’energia e alla determinazione che gli hanno permesso di conquistare il 40,8% al voto di maggio (evitando al Paese sviluppi rischiosi), la duttile e rapida capacità di apprendimento. Marzio Breda © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Primo Piano Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Finanza pubblica La Banca d’Italia I conti pubblici D’ARCO 2.168,4 LA CORSA DEL DEBITO Debito, nuovo record Pesano i pagamenti arretrati alle imprese Fondi Ue, verso l’accordo con Bruxelles su interventi per 40 miliardi ROMA — Il debito pubblico italiano continua ad aumentare, mentre dalla produzione industriale e dalla cassa integrazione emergono segnali di un lento miglioramento dell’economia. Secondo Bankitalia a giugno il debito pubblico ha toccato il nuovo record di 2.168,4 miliardi, dovuto anche al pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione (proprio ieri il Tesoro ha messo a disposizione degli enti locali altri 3 miliardi), mentre i dati Inps sulla cassa integrazione indicano un calo dell’utilizzo pari al 25% rispetto al 2013 ed Eurostat conferma come la produzione industriale italiana, +0,9 a giugno, si muova in controtendenza rispetto all’Europa. Entrando nel dettaglio, il debito pubblico in valore assoluto è cresciuto di 2 miliardi rispetto a maggio e di quasi 100 rispetto alla fine del 2013. Secondo il Documento di economia e finanza di aprile, il debito dovrebbe attestarsi a fine anno a 2.141 miliardi, pari al 134,9% del Prodotto interno lordo, ma è probabile che, con il peggioramento della congiuntura, questi obiettivi possano essere rivisti. Sull’aumento del debito nei primi sei mesi dell’anno hanno inciso i pagamenti dei debiti della Pa e anche la scelta del Tesoro di «fare provvista» sfruttando i bassi tassi di interesse nella prima parte del 2014, spiegano dal ministero dell’Economia, per far fronte «alla quota significativa» di debito in scadenza nella seconda metà dell’anno. Al momento quindi, fanno Le entrate tributarie In diminuzione a giugno del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013 La produzione Nei 18 Paesi dell’Unione monetaria a giugno è scesa dello 0,3% rispetto a maggio notare, «il conto di disponibilità», con le emissioni effettuate, è «elevato», ma entro l’anno tornerà a «livelli fisiologici di 25-30 miliardi». I dati diffusi ieri da Bankitalia confermano anche la flessione delle entrate tributarie: sono state pari in giugno a 42,7 miliardi, in diminuzione del 7,7% (3,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nel periodo gennaio-giugno le entrate sono ammontate a 188,1 miliardi di euro, con un calo dello 0,7% (1,3 miliardi) rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Calo da attribuirsi fondamentalmente alla recessione. A questo proposito l’Agenzia delle Entrate ha voluto precisare ieri con un comunicato che non c’è alcun allentamento della lotta all’evasione fiscale: «La direttiva di concentrarsi L’andamento dal 2008 dati in miliardi di euro 2.069 2.146 2.107 1.989 2.166 2.120 2.089 1.907 1.851 1.769 1.671 gen 2008 2009 2010 2011 2012 2013 feb mar apr mag giu 2014 Fonti: Banca d’Italia/Eurostat 71,7 LE ENTRATE dati in miliardi di euro 46,2 30,7 27,0 32,1 29,2 26,0 42,7 35,5 29,2 30,1 31,2 30,9 27,2 28,6 27,5 31,0 21,4 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu 2013 2014 Fonti: Banca d’Italia sul 2012 risponde a esigenze di celerità ed economicità dell’azione amministrativa» perché «in questo modo gli uffici potranno non solo accertare, ma anche recuperare effettivamente e nel più breve tempo possibile le somme evase». Ma «anche le annualità precedenti il 2012 saranno oggetto della massima attenzione e dei relativi controlli», assicura l’Agenzia. In attesa dei dati di oggi sul Prodotto interno lordo del secondo semestre, che secondo gli analisti dovrebbero indicare un peggioramento del quadro anche nelle altri grandi economie della zona euro, Eurostat ha diffuso ieri i dati Chi riparte La svolta della Grecia Produzione in ripresa e un miliardo dalla Ue La bandiera della Grecia sventola in controtendenza nell’eurozona. Dopo una recessione di sei anni, nel secondo trimestre dell’anno il Pil del Paese ha segnato il -0,2%, rispetto al -0,5% previsto. In più ieri è arrivato il miliardo atteso dall’Efsf, il Fondo europeo di stabilità finanziaria, ultima tranche degli 8,3 miliardi di aiuti decisi in aprile. sulla produzione industriale. Nei 18 Paesi dell’Unione monetaria la produzione a giugno è scesa dello 0,3% rispetto a maggio. L’Italia si conferma in controtendenza, con un aumento dello 0,9% (ma resta un -0,4% su base annua). Un capitolo a parte merita la Cig: secondo l’Inps a luglio il numero di ore di cassa integrazione autorizzato è stato di 79,5 milioni (-25% rispetto allo stesso mese del 2013). Ma si tratta di una media frutto dell’aumento della cassa integrazione straordinaria (+18,0%), del calo della cassa ordinaria (-38,3%) e soprattutto della cassa in deroga (-70%) che risente, però, del mancato rifinanziamento. Insomma, un quadro di luci (poche) e ombre (tante). Tra queste ultime anche la gestione dei fondi strutturali europei. L’Italia rischia di perdere 5-6 miliardi di quelli del ciclo 2007-2013, mentre sta negoziando con l’Ue i fondi 2014-2020. Il premier Matteo Renzi ha riconosciuto ieri che «l’Italia ha speso peggio di come avrebbe potuto» i fondi europei, ma ora «stiamo affrontando la difficoltà». Della questione si occupa il sottosegretario Graziano Delrio che sul tema dei nuovi fondi previsti dall’accordo di partenariato 2014-2020 si sta arrivando all’accordo con Bruxelles. Il governo presto chiarirà con l’Europa sui vecchi fondi, ma intanto Palazzo Chigi assicura, in sintonia con la Commissione Ue e replicando a indiscrezioni di stampa, che non c’è alcun rischio di perdere per il futuro 40 miliardi. Ieri, parlando con il Wall Street Journal, Delrio ha sottolineato che il governo continua sulla strada tracciata, spiegando che non verranno aumentate le tasse ma tagliata la spesa. «E se ci sarà bisogno di sacrifici aggiuntivi, li chiederemo alla Pubblica amministrazione». Significa, spiegano i suoi collaboratori, «che si andrà avanti sulla spending review, a partire dai risparmi possibili sulle municipalizzate, come indicato dal commissario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli». Francesco Di Frischia © RIPRODUZIONE RISERVATA La spesa difficile Carrefour, Esselunga, Coop e Conad ma anche compagnie petrolifere e gestori di carte di credito che si affidano agli esperti per vendere di più Carte fedeltà, tessere premio e figurine: l’Italia dei supersconti Seri Jakala e Doxa registi delle mosse promozionali della grande distribuzione MILANO — I tempi di Brownie Wise, la casalinga della Florida che negli anni 50 portò al successo Tupperware con le riunioni in casa delle clienti, sono ormai andati. E anche quelli di Estée Lauder, la donna che rivoluzionò le tecniche di vendita con il campione regalo per indurre le clienti a provare un nuovo prodotto, sono decisamente lontani. Soprattutto ora con la sempre più accentuata crisi dei consumi: più di dieci città in Italia sono in deflazione, ha fatto sapere l’Istat, e le grandi aziende, che siano multinazionali della cosmetica o della grande distribuzione, se ne sono accorte già da un po’. Le spese impulsive sono pochissime, circa il 67% dei consumatori pianifica i propri acquisti alimentari prima di entrare all’interno del punto vendita, il 46% utilizza una lista dettagliata come guida e il 61% usa il web per compiere ricerche sullo shopping (fonte: Osservatorio fedeltà dell’Università di Parma). È anche per questo che dietro colossi dell’alimentare come Carrefour, Coop, Esselunga o Conad, c’è un esercito di società di marketing con plotoni di esperti che studiano scontrini medi, frequenza di acquisto e altri indicatori fondamentali. Tcc (con clienti come Billa, 7 Eleven, Statoil), Seri Jakala o Doxa. Si tratta di società che cercano di attrar- re più clienti spingendoli ad aumentare la spesa. O meglio a “convogliare i consumi in un unico posto”. Tessere fedeltà per supermercati, pompe di benzina, compagnie aeree: i nostri portafogli sono pieni di tesserine di plastica usate dalle aziende non solo per fidelizzare. Non più, come spiega Enrico Mussetto, vicepresidente sales, retail e petrol di Seri Jakala, società specializzata nell’ideazione e implementazione di attività promozionali. È questa l’azienda (400 clienti e 170 milioni di fatturato) che ha curato l’operazione figurine di Esselunga. Perché una cosa è certa, i vecchi programmi fedeltà funzionano sempre meno e anche se i volantini del “sottocosto” continuano a essere im- bucati ogni giorno in migliaia di cassette della posta, resta un fatto: i consumi non aumentano. Tutt’altro. «L’obiettivo ora non è incrementare la spesa dei consumatori — puntualizza Mussetto — ma fargliela fare tutta in un unico posto offrendo qualcosa di più rispetto agli altri. Faccio un esempio: aumentano le famiglie con figli unici? Questi bambini sono coccolati dai nonni e dai genitori che assecondano sempre di più le loro richieste». Da questa intuizione è nata la campagna figurine Esselunga, andate letteralmente a ruba con gli album completi messi all’asta ancora oggi sul web dai privati. Conad, oltre ad assumere un esperto marketing con 10 anni di esperienza Tesco, ha da poco deciso di abolire la ventennale raccolta punti con pentole e padelle considerata ormai obsoleta. «La tessera ora viene usata per buoni sconto — spiega l’amministratore delegato Francesco Pugliese — da usare a settembre, mese in cui le famiglie tornano dalle ferie con decine di incombenze. Abbiamo puntato su programmi fidelity per bambini che contribuiscono anche a far arrivare nelle scuole materiale didattico e attrezzature informatiche. Quello che cerchiamo di fare — aggiunge — è analizzare le banche dati dei nostri clienti per capire quello che vogliono e offrirglielo al meglio. Ormai i volantini sono arrivati a pesare per un terzo del giro d’affari delle grandi aziende, c’è una forte pressione promozionale. L’80% del tonno che si vende nella Gdo, tanto per intenderci, è venduto in promozione con uno sconto medio del 30%. Ma con il risultato che l’industria che sta vendendo e la distribuzione che sta comprando perdono di vista i prezzi veri dei prodotti. Noi abbiamo puntato al private label, 150 prodotti a no- 67 2,5 per cento dei consumatori pianifica i propri acquisti alimentari prima di entrare all’interno di un punto vendita. Il 46 per cento utilizza una lista dettagliata come vera e propria guida per cento il calo della spesa media delle famiglie italiane nel 2013. Sono passate dal 62% al 65% nel 2013 quelle costrette a ridurre la quantità e la qualità della spesa per i generi alimentari I casi Figurine Le figurine di Esselunga hanno spostato l’attenzione dei programmi fedeltà dagli adulti ai bambini ottenendo un enorme successo Volantini I volantini con le offerte promozionali sono arrivati a pesare per un terzo del giro d’affari delle aziende della grande distribuzione Scuole Conad ha lanciato un programma di raccolta punti da consegnare alle scuole con cui gli istituti possono prendere libri o attrezzature informatiche stri marchi con prezzo fisso e scontato». C’è chi ha investito in tecnologia, con applicazioni per smartphone per geolocalizzare l’offerta migliore (e più vicina). «La gente non ha più voglia di collezionare punti per un anno intero — aggiunge Nicolas Caruso, ceo di Loyalteam del gruppo Doxa, altro player delle ricerche di mercato — piuttosto che i dati di acquisto delle tessere si traccia un profilo del consumatore e gli si offre qualcosa di più personalizzato, rendendo accessibile l’inaccessibile. All’estero ad esempio Carrefour ha siglato una partnership con Kartell, in Francia i supermercati Cora hanno creato bijoux con cristalli Swarovski. Le donne rappresentano l’80 per cento della clientela della grande distribuzione: si analizzano i loro acquisti e si cerca di coccolarle con premi su misura in partnership con alcune case di moda o altre società». Jenny Ward, 23enne di Atlanta, non è stata molto fortunata: una mattina di marzo in un supermercato della sua città ha usato la tessera fedeltà e ha comprato burro di cacao, integratori di zinco e magnesio, una borsa grande utilizzata anche per trasportare pannolini. La catena di supermercati ha cominciato a inviarle a casa delle offerte promozionali per neonati e donne incinte. Il padre di Jenny ha scoperto così che ad agosto sarebbe diventato nonno. Corinna De Cesare corinnadecesare © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 5 L’Europa La ripresa debole Il retroscena Il peggioramento della congiuntura internazionale preoccupa la Banca centrale e mette a rischio la finestra di opportunità oggi a disposizione di Roma Il suggerimento del presidente Bce Un segnale chiaro già a settembre Il confronto con il premier: riforme condivise e avanti con i tagli alla spesa «riforme condivise», ma ha anche ribadito che esse sono urgenti. Sarebbe utile per l’Italia, secondo il presidente della Bce, dare un segnale «importante» a settembre. Le riforme istituzionali, quali il superamento del bicameralismo perfetto, sono certamente apprezzate e hanno riflessi positivi sull’economia, ma richiedono tempi lunghi. È necessario dunque, ha detto Draghi a Renzi, affiancare da subito riforme altrettanto importanti in mate- ria economica. Renzi, che nei giorni scorsi aveva replicato alle parole di Draghi dicendo che l’Italia farà le riforme non perché glielo dice qualcuno ma perché vuole farle, ha confermato il suo impegno su questo fronte. Il presidente della Banca centrale europea ha spiegato che le sue preoccupazioni non riguardano solo l’Italia. C’è un peggioramento della congiuntura internazionale, anche per via dei focolai di guerra, dall’Ucraina al Medio ANDAMENTO CONGIUNTURALE, MESE SU MESE PRECEDENTE, DEL PIL NELL’EUROPA A 18 Ripresa Ue in bilico, i timori di Berlino sul primo passo falso degli ultimi 5 anni che non è ancora uscita dalla crisi, con una crescita «debole, fragile e disomogenea», come l’ha definita il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, e messa alla prova dall’accentuarsi dei rischi geopolitici, in particolare dall’escalation della crisi ucraina. Già si cominciano a contare gli effetti delle sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia e le ritorsioni di Mosca nei confronti dei prodotti Ue. La produzione industriale dell’Eurozona ha registrato un calo dello 0,3% congiunturale a giugno (contro le attese di un +0,4%) dopo il -1,1% di maggio. Il tasso è sceso così ai nuovi minimi dagli ultimi otto mesi (ottobre 2013). Sempre ieri so- Weidmann (Bundesbank) «La ripresa è debole, ma è responsabilità di ciascun Paese creare uno scenario favorevole» -1,1% -0,3% contro una stima del +0,4% Il Pil nel secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (dati in %) Andamento atteso del Pil annuo della Gran Bretagna, previsioni Bank of England del 13/8/2014 (dati in %) Grecia Spagna Giappone Germania 3,5 +0,6 0,5 3,0 +0,1* 0 -0,5 Francia -0,2 2,5 -0,1* -0,2 2,0 1,5 -1,0 1,0 -1,7 -2,0 0,5 0 *previsioni di mercato, dati ufficiali in arrivo oggi +3,5 2014 +3 stima precedente +2,9% Il Corriere dell’Umbria ieri ha dato la notizia della visita del premier Matteo Renzi al presidente della Bce, Mario Draghi, da qualche giorno in vacanza a Città della Pieve (Perugia) Giugno 2014 IL CASO INGLESE 1,0 A Città della Pieve Maggio 2014 NOI E GLI ALTRI ITALIA Lo scenario Oggi i dati sull’andamento del Pil BRUXELLES — L’attesa è finita. Oggi si sapranno i dati sulla crescita di Francia, Germania e dell’intera Eurozona, dopo che la scorsa settimana l’Istat ha comunicato il ritorno in recessione dell’Italia. Le aspettative non sono ottimistiche: la ripresa, secondo la maggior parte degli economisti, si ferma allo 0,1%, in discesa rispetto al già debole +0,2% del primo trimestre. Per la Francia l’ipotesi è di un Pil che cresce appena dello 0,1% oppure stagnante, cifre che mettono Parigi nella condizione di dover accelerare sulle riforme strutturali e rivedere le stime sui conti pubblici. Anche per la locomotiva tedesca le previsioni hanno il segno meno (-0,1%), che se confermato oggi sarà la prima contrazione della crescita della Germania dal 2009. Quella di oggi, comunque, non sarà una doccia fredda. La maggior parte dei dati macroeconomici pubblicati in queste settimane contribuisce a disegnare un’Europa Il lavoro La revisione della normativa sui licenziamenti insieme alla riforma delle pensioni fu chiesta nel 2011 all’Italia con la famosa lettera della Bce Il calo della produzione industriale nell’eurozona -1,5 DALLA NOSTRA INVIATA Oriente. E in un contesto internazionale in via di peggioramento l’Italia è più esposta alla speculazione, soprattutto se dovesse chiudersi la finestra dei bassi tassi d’interesse. Ecco perché il nostro Paese non può permettersi di mandare segnali sbagliati. Non possono in particolare esserci cedimenti sul taglio della spesa pubblica impostato col lavoro del commissario per la spending review Carlo Cottarelli. Guai ad abbassare la guardia. Al contrario, è stima precedente +3,4% ROMA — Un chiarimento. Inevitabile, dopo le parole di qualche giorno fa del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sulla necessità di fare le riforme, in particolare in Italia, anche a costo di «cedere sovranità» alle istituzioni comunitarie. Ma il faccia a faccia di martedì tra lo stesso Draghi e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è servito soprattutto per un esame della situazione economica. Che non può non destare preoccupazione e richiede risposte importanti, al massimo entro settembre. Lo ha sottolineato Draghi e ne è consapevole il presidente del Consiglio. Erano settimane che Renzi voleva incontrare Draghi per fare il punto. Un punto divenuto più urgente dopo l’accumularsi di dati negativi sull’economia italiana e internazionale e dopo l’appello dello stesso Draghi ai governi in ritardo sulle riforme a trovare il modo di farle, anche a costo di cedere poteri su questo alle istituzioni comunitarie, come è stato fatto per le regole di bilancio. Parole che avevano lasciato fortemente perplesso il presidente del Consiglio che, qualche giorno fa, in una telefonata con Draghi si è offerto di andarlo a trovare nella casa di Città della Pieve, in Umbria, dove il banchiere centrale sta trascorrendo qualche giorno di vacanza. L’incontro, l’altro ieri mattina, è stato utile a superare alcune incomprensioni e soprattutto a esaminare tutte le questioni sul tavolo. In sintesi: Draghi ha sgombrato il campo da ogni equivoco sulle cessioni di sovranità e ha chiarito che la sua preferenza è per stato il ragionamento di Draghi, a settembre l’Italia dovrebbe mandare un chiaro segnale ai mercati. Nel 2011 con la riforma delle pensioni Fornero funzionò. Questa volta toccherà all’articolo 18? Non sappiamo se nell’incontro se ne sia parlato, ma una revisione della normativa sui licenziamenti fu chiesta nel 2011 all’Italia con la famosa lettera della Bce (firmata dall’allora presidente Trichet e dallo stesso Draghi come governatore della Banca d’Italia) e quella compiuta dalla legge Fornero è ritenuta da molti non ottimale. Sappiamo anche Ncd chiede di togliere l’articolo 18 subito mentre Renzi finora ha preso tempo. In ogni caso, a settembre, impostando la prossima legge di Stabilità, il governo si giocherà tutto sul taglio della spesa pubblica. Passo indispensabile per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese e rilanciare la crescita. Sono queste le «riforme condivise» con l’Europa auspicate da Draghi. Qui Renzi ha preso impegni precisi: un taglio della spesa da 17 miliardi nel 2015 e da 32 miliardi nel 2016. Ma non è chiaro come farà. Si sa invece che sarà costretto a rivedere in peggio tutti gli obiettivi fissati ad aprile, dal Prodotto interno lordo, al deficit, al debito, al piano di privatizzazioni. A settembre non basterà correggere tutte queste previsioni sbagliate, bisognerà convincere anche la Commissione europea e i mercati che non si faranno altri errori, prendendo impegni forti e credibili. Solo con «riforme condivise» potrebbe cominciare la trattativa tra il governo e la Commissione per avere qualche margine di flessibilità sul percorso di risanamento del bilancio. Riforme che servono all’Italia, ma anche a molti altri Paesi europei, compresa la Germania. Probabilmente Draghi riaffermerà questi concetti al simposio annuale della Federal reserve a Jackson Hole negli Stati Uniti, il 23 e 24 agosto. Quanto all’Italia, non c’è la troika in arrivo né una nuova lettera della Bce. Ma la tregua non è per sempre. Settembre è vicino. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA 2015 prattutto ha lanciato un messaggio chiaro a Francia e Italia, i due Paesi L’INFLAZIONE Dati congiunturali a luglio (in %) in affanno: «La crescita deve venire -0,30 -0,20 -0,10 0 0,10 0,20 0,30 dall’interno: non è responsabilità né dei governi vicini né della Bce, ma di ciascun governo che deve creare ITALIA +0,1 uno scenario favorevole all’innovazione e all’occupazione» facendo le Germania +0,3 riforme strutturali. La Germania, ha sottolineato, «va bene grazie alle deFrancia -0,3 cisioni prese all’inizio degli anni 2000». Il mercato continua ad avere Spagna -0,3 fiducia in Berlino, che ieri ha collocato i Bund a 10 anni al tasso più basso della sua storia (rendimento CORRIERE DELLA SERA medio dell’1,08%). no stati pubblicati i dati sull’inflaSegnali positivi, seppure con zione in Francia e Germania dove i qualche ombra, dalla Gran Bretaprezzi restano positivi (rispettivagna: il tasso di disoccupazione è mente +0,5% e +0,8% a luglio su base sceso al 6,4% (in Italia è oltre il 12%), annua), mentre in Spagna lo scorso ai minimi dal 2008 quando la crisi mese sono scesi dello 0,3% su anno. finanziaria è esplosa, ma i salari dei Cresce il timore che l’Europa scivoli lavoratori sono diminuiti dello 0,2% in deflazione. Sembra un target difrispetto all’anno scorso (è il primo ficile da raggiungere quello indicato di FABRIZIO MASSARO calo da inizio 2009). Anche per la dalla Bce al 2%. Tuttavia per il presicrescita della Grecia sembra comindente della Bundesbank, Jens Weidonta il dibattito sulla politica della Federal Reserve guidata da Janet ciata un’inversione di rotta. Nel semann, nell’Eurozona «non c’è uno condo trimestre il Pil è sceso dello Yellen di voler continuare a tenere a zero i tassi di interesse e di non scenario deflazionistico che si ali- accelerare la fine del programma di acquisto dei titoli pubblici Usa 0,2% contro il -0,5% previsto. Pomenta — ha spiegato al quotidiano (quantitative easing) come strumenti per fornire liquidità al sistema: per trebbe avere imboccato la via d’uscifrancese Le Monde —. La ripresa è molti osservatori “falchi” non è più a lungo sostenibile. Ieri Bloomberg ta dalla recessione. Ieri giornata di debole ma inflazione e crescita do- News ne passava in rassegna alcuni: l’economista Martin Feldstein, già numeri anche oltre i confini eurovrebbero riprendere gradualmen- consulente di Ronald Reagan, Robert Rubin, l’ex ministro del Tesoro nel pei: il Giappone ha visto il Pil crollate». E non c’è bisogno di nuove mi- governo Clinton, e Bill Gross, il numero uno di Pimco, il più importante re dell’1,7%, a causa dell’aumento sure da parte della Bce: «Prima di di- gestore di fondi al mondo. Tutti a sostenere che i rischi di instabilità dell’Iva dal 5% all’8% introdotto ad scutere la pertinenza di nuove azio- finanziaria sono troppo alti, che c’è una nuova bolla pronta a esplodere da aprile (il primo in diciassette anni). n i — h a d e t t o — d o v r e m m o qualche parte. Tuttavia la linea di Yellen dovrebbe tenere fino a fine 2015: Il risultato è stato una frenata dei aspettare di vedere l’effetto prodot- la disoccupazione scesa al 6,1% ma le vendite sono rimaste stabili a luglio consumi del 5% ad aprile-giugno, to» dai nuovi prestiti Tltro concessi (appena +0,2%). Insomma la spinta serve ancora. Nel frattempo chi ci che ha determinato il peggiore imda Francoforte alle banche per fi- guadagna la finanza grazie ai soldi a costo zero. Ma l’equilibrio è precario patto sulla crescita dalla crisi seguita nanziare imprese e famiglie. Weid- e basta una sola mossa sbagliata per incidere su tutto l’impianto. al terremoto del 2011. mann ha ribadito la linea della BunFrancesca Basso © RIPRODUZIONE RISERVATA desbank: «Un’Europa forte e un euro @BassoFbasso forte vanno di pari passo». Ma so© RIPRODUZIONE RISERVATA Dall’ex ministro Rubin a Gross di Pimco, i falchi Usa contro la politica della Yellen M 6 Primo Piano Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera # Riforme Il lavoro Taglio di tre anni per i nuovi assunti Primo passo per cambiare l’articolo 18 La mediazione sulla legge delega. Ma resta la tensione nella maggioranza L’industriale Matteo Zoppas «Ha sepolto la meritocrazia e blocca gli investimenti» Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA La storia 20 maggio 1970 «a 360 gradi», il cui obiettivo è creare nuovi posti di lavoro. Stoppato il Nuovo centrodestra, che voleva cancellare l’articolo 18 entro il 29 agosto approfittando del decreto «sblocca Italia», sulla linea Palazzo Chigi-Nazareno si studia un possibile punto di mediazione. Nelle ultime ore sta prendendo corpo l’ipotesi di un periodo di prova lungo, da sei mesi a tre anni, in cui i neoassunti non godrebbero delle garanzie previste dall’articolo 18, le quali però entrerebbero in gioco con l’assunzione a tempo indeterminato. Niente apartheid a carico dei giovani e, dall’altra parte, un periodo di importante flessibilità a favore delle aziende. Il compromesso allo studio nasce dalla proposta del «contratto unico di inserimento formativo» presentata in Parlamento da Marianna Madia Lo Statuto dei lavoratori diventa legge il 20 maggio 1970. Viene approvato con i voti di Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli, si astengono Pci e Msi. Il testo è il prodotto di una commissione presieduta dal docente di Diritto del lavoro Gino Giugni e sostenuta, tra gli altri, dal democratico Cesare Damiano. Il quale, non a caso, definisce «interessante» la moratoria di tre anni suggerita dall’azzurro Renato Brunetta: «Ipotesi che va approfondita e che ha un punto di contatto con quella del Pd». Per l’ex ministro che pre- Il senatore di FI Razzi: farò un film, forse con Banfi Antonio Razzi attore. Il senatore di FI reso leggendario dalle gag di Maurizio Crozza è stato chiamato dal regista Sergio Martino per un film: «Mi ha solo detto che ci saranno cinque o sei attori noti, ma non so chi siano. C’è chi dice Lino Banfi, chi Robert De Niro». E Razzi? Che parte farà? «Se non faccio quella di protagonista non accetto, o fai il numero uno o è meglio lasciar stare». © RIPRODUZIONE RISERVATA lavoro a lucido da scarpe», perché mosso solo da ragioni politiche: «Impugna la bandiera per rintuzzare gli attacchi di Berlusconi». Contro Alfano anche la senatrice democratica Laura Puppato, che al vicepremier ricorda come la legge Fornero abbia modificato lo Statuto degli anni Settanta. E Brunetta mena fendenti contro un presunto «clan» formato, a suo giudizio, da Cgil e sinistra del Pd: «Se il Totem 18 resiste siamo morti tutti, lo Statuto 18 è diventato un fattore di infezione dell’intero corpo sociale...». Temperatura rovente, che il fronte renziano prova a raffreddare gettando acqua sul fuoco e rallentando i tempi: la questione si porrà a settembre, quando al Senato si tornerà a discutere dell’articolo 4 della delega al lavoro, dove si parla del contratto a tutele crescenti. È lì che la maggioranza proverà a introdurre qualche elemento che consenta poi, al governo, di intervenire sull’articolo 18, magari eliminandolo per i nuovi assunti. Dopodiché toccherà ai decreti delegati, pagina che il governo affronterà dal gennaio 2015. M.Gu. © RIPRODUZIONE RISERVATA Si vota per 8 referendum promossi dal Partito radicale. Uno di questi chiede l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per quanto riguarda la parte che impone il reintegro del lavoratore licenziato (alla raccolta firme partecipa anche Forza Italia). Il quorum non viene raggiunto, i votanti si fermano al 32,5% 21 maggio 2000 2003 Il governo Belusconi propone l’abolizione dell’articolo 18. Il 23 marzo 2003 la Cgil da sola sfila a Roma contro la proposta dell’esecutivo. Il corteo, a cui partecipa oltre un milione di persone , si chiude con il comizio del segretario Cofferati 15-16 giugno 2003 Si vota per un referendum voluto da Rifondazione comunista che punta ad estendere l’articolo 18 anche alle imprese sotto i 15 dipendenti. Il quorum non viene raggiunto, i votanti sono il 25,7% 23 marzo 4 aprile 2012 Il governo Monti vara la riforma del lavoro, che sarà poi approvata dal Parlamento. Cambia anche l’articolo 18. Si distingue tra tre tipi di licenziamento: discriminatorio, disciplinare ed economico. Viene abbassata la soglia minima di indennizzo per il lavoratore: da 15 a 12 mesi CORRIERE DELLA SERA L’incubo: «Che anche il made in Italy diventi commodity, prodotti realizzabili ovunque senza la nostra creatività e la nostra innovazione, perché i concorrenti sono in grado di replicarli alla perfezione». La tesi: «Con l’articolo 18 abbiamo sepolto la meritocrazia, chiuso la porta in faccia ai giovani, creato un eccesso di tutele nei confronti dei lavoratori che non porta a un miglioramento della produttività». La conseguenza: «Stiamo bloccando le aspirazioni di chi vuole investire da noi perché nei fatti lo obblighiamo ad una scommessa per la vita che non prende minimamente in considerazione lo spostamento della domanda». La richiesta (perentoria) al governo: «Lo si abolisca senza se e senza ma, perché è ora di flessibilizzare in uscita, in modo da liberalizzare in entrata». A conti fatti l’accelerazione impressa dal ministro degli Interni, Angelino Alfano, che ha chiesto l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per i neoassunti coIl profilo me misura da inserire nel decreto «sblocca Italia» trova concorde Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia e consigliere delegato della San Benedetto (acque minerali), azienda di famiglia. Non è paradossale che Matteo Zoppas, per rimettere in carregclasse 1974, giata il Paese si deve poè presidente ter licenziare più facildi Confindustria mente? Venezia «No, si tratta soltanto di e consigliere concedere alle imprese delegato efficaci riorganizzazioni dell’azienda aziendali seguendo gli di famiglia San spostamenti della doBenedetto spa manda, dando la possi(acque minerali) bilità all’imprenditore che occupa circa chiudere rami non più 1.800 dipendenti remunerativi per scomper un fatturato mettere in altri che ritiedi 710 milioni. ne più redditizi. E ciò lo Dinastia Zanussi, si fa senza l’articolo 18». che vendette Secondo Alfano la l’azienda misura dovrebbe ria Electrolux guardare solo i neoassunti, non c’è rischio di un ulteriore apartheid nei confronti dei giovani già meno tutelati? «Sarebbe meglio decidere per l’abolizione totale, senza fare figli e figliastri. Dare ampio mandato agli imprenditori, già gravati da un cuneo fiscale altissimo e alle corde per la difficoltà di accesso al credito». Non vi basta la riforma Fornero che ha introdotto il licenziamento individuale per motivi oggettivi, impoverendo l’articolo 18? «I costi di contenzioso sono ancora alti, come gli indennizzi riconosciuti ai lavoratori. Qui in Veneto centinaia di imprese sono in regime di preconcordato. Sono sul lastrico e le procedure di licenziamento collettivo diventano inevitabili. È un peccato perché tutto questo potrebbe essere evitato». Neanche il contratto unico a tutele crescenti formulato da Ichino può trovarla d’accordo? «Si tratterebbe di una tappa intermedia, quello che vogliamo è una totale flessibilità di uscita per puntare davvero sul merito e sulla produttività, assumendo chi finora è ai margini». Nella concertazione con i sindacati dovrete pur concedere qualcosa: maggiori risorse per la formazione dei lavoratori in esubero? «Non abbiamo più nulla da dare, si riduca invece la spesa pubblica, mi sembra ci siamo fermati». ROMA — Abbattere il «totem» dell’articolo 18, ma per gradi. E senza lacerare la maggioranza. Dopo la bufera scatenata dal pressing di Angelino Alfano, il governo cerca la strada meno accidentata per riscrivere «tutti insieme» lo Statuto dei lavoratori. La storia recente insegna che il tema delle tutele e dei licenziamenti è tra i più esplosivi, nel rapporto tra i partiti e dentro il Pd, ma l’urgenza di affrontarlo c’è e Matteo Renzi non intende arretrare. Lo conferma la vicesegretaria democratica Debora Serracchiani quando dice che «non c’è nessuna remora a trattare l’articolo 18» e al tempo stesso avverte: «Dobbiamo avere la consapevolezza che non possiamo farne né una regola ideologica di bandierina, né un totem o un tabù». Avanti, dunque. Ma nel quadro di una riforma siede la commissione Lavoro della Camera, ridurre le tutele al solo licenziamento discriminatorio (come propone il centrodestra) «equivarrebbe a introdurre la libertà di licenziare», richiesta che Damiano giudica «irricevibile». La tensione nella maggioranza, dopo giorni di scontro, ancora non si placa. Il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto, provoca il premier: «Quindi l’articolo 18 è un totem ideologico, mentre la libertà di licenziare fa parte della modernità di Renzi...». Il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, leader del Psi, invece attacca Alfano, al quale rimprovera di «ridurre le ragioni del mondo del La lettera Statuto più moderno per tutelare anche i precari di SUSANNA CAMUSSO* Caro direttore, bene ha fatto il presidente del Consiglio a sgombrare il campo da una discussione agitata da una forza politica con un consenso elettorale e reale minimo, con pulsioni punitive nei confronti del mondo del lavoro e dei più deboli, il cui solo scopo è di ottenere quella visibilità e concretezza che manca nell’azione politica e nelle proposte che formulano. L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, come peraltro sostengono autorevoli economisti e imprenditori, rappresenta una tutela per milioni di lavoratori e non certo un ostacolo alla crescita delle aziende e dell’economia italiana. In un momento di forte recessione, con il rischio di deflazione e di perdita di milioni di posti di lavoro, agitare il tema dei licenziamenti individuali è solo uno scadente tentativo di richiamare su di sé l’attenzione dei media. I problemi in cui si dibatte il nostro Paese riguardano il grande debito pubblico; la penuria di investimenti privati e pubblici; la pochezza delle risorse destinate a ricerca e sviluppo; la scarsa competitività delle sue imprese, troppo piccole e spesso incapaci di produrre innovazione; la mancanza di una politica industriale nei settori strategici dell’economia; una Pubblica amministrazione impossibilitata a essere «amica» delle imprese e dei cittadini; l’incapacità italiana di usufruire appieno dei fondi strutturali europei... Si potrebbe continuare a lungo senza che l’articolo 18 rientri in questo elenco. Non c’è alcun dubbio che il Paese sia cambiato anche se si è trasformato più lentamente di quanto avrebbe dovuto e di quanto la globalizzazione dei mercati avrebbe richiesto. Ma oggi questo nostro ritardo più che un handicap può diventare un’opportunità se sapremo metterci in sintonia con il futuro. Nel nostro passato, e per molti aspetti la responsabile del disastro sociale ed economico dell’Italia, ha dominato un’ideologia che in nome del laissez-faire ha prodotto assenza di regole, eccesso legislativo nel mercato del lavoro, precarietà diffusa, deindustrializzazione, impoverimento dei ceti medi. Continuare con quella ricetta sarebbe esiziale per il nostro Paese e per l’Europa. Bisogna cambiare. Il presidente del Consiglio nella sua ultima intervista ha parlato di una revisione dello Statuto dei lavoratori. La legge 300/1970, nonostante l’età, continua a essere una formidabile forma di regolazione dei rapporti di lavoro in questo Paese. Stravolgerla o abbandonarla rappresenterebbe un gravissimo errore e lascerebbe senza reali tutele milioni di lavoratori. Potrebbe invece essere una strada utile e percorribile una sua messa a punto che guardi alle nuove forme di lavoro, ai milioni di lavoratori precari, in modo da dare loro le difese di cui oggi non dispongono: giusto salario, maternità, ferie, malattia, protezione contro i licenziamenti ingiusti, ammortizzatori sociali universali, solo per citarne alcune. L’occasione per dare modernità alle tutele del lavoro c’è: quella di un vero Jobs Act. Ma insieme a un allargamento agli esclusi delle salvaguardie, per rendere moderno ed europeo il mondo del lavoro è urgente un’altra grande rivoluzione: dare applicazione agli articoli 39 e 46 della Costituzione. Dopo l’accordo sulla democrazia e la rappresentanza sindacale tra Cgil, Cisl e Uil e molte delle associazioni datoriali, prima fra tutte Confindustria, non c’è più alcun alibi alla non applicazione dell’articolo 39 della Costituzione. Finirebbe, anche nel sociale, il diritto di veto delle minoranze e si avrebbe, finalmente, un sistema di rapporti sindacali regolato, democratico, con accordi riconosciuti e validati dalla maggioranza dei lavoratori. Sarebbe un bene e un fattore di crescita per l’intera economia. Stabilite le regole per la rappresentatività dei sindacati e per la validazione degli accordi, l’applicazione dell’articolo 46 sarebbe l’altro grande tassello su cui innestare un percorso di modernizzazione delle relazioni sindacali nel nostro Paese. Con la sua attuazione si aprirebbe anche in Italia la possibilità di avere percorsi di reale democrazia economica; si potrebbero varare, come in Germania, i comitati di gestione; il sindacato avrebbe conoscenza delle scelte d’impresa e sarebbe compartecipe di scelte positive per i lavoratori. Una prospettiva che, se il governo davvero volesse, potrebbe già essere adottata nelle imprese a partecipazione pubblica. Se in questa legislatura fossero varate normative che rendano applicabili questi due articoli della nostra Costituzione, saremmo in presenza di una vera e propria rivoluzione democratica nel mondo del lavoro e di uno straordinario concreto aiuto alla regolazione e alla crescita della nostra economia. In una discussione, così concepita, capace di abbandonare il disastroso passato e andare verso il futuro, il sindacato, la Cgil non potrebbe che essere in prima linea. *Segretario generale della Cgil Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 7 8 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Primo Piano Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 9 Riforme La giustizia Un piano per ridurre le Corti d’Appello Passeranno da 26 a 20-21. Intercettazioni, regole sulla criminalità estese alla corruzione La lettera Con la riforma delle cause civili tempi più brevi ed efficienza di ANDREA ORLANDO* Caro direttore, la lettera dell’Aiga pubblicata ieri sul suo quotidiano coglie un dato importante riguardo alle misure sul processo civile, anche per contribuire a rilanciare la competitività del nostro Paese. Ringrazio l’Aiga, per aver compreso lo spirito della riforma che stiamo adottando. Non si tratta solo di norme che incidono sul processo civile, ma ci siamo sforzati di delineare un complesso organico di interventi che incidano anche sulla organizzazione della giustizia. Degiurisdizionalizzazione, informatizzazione, individuazione di nuovi moduli organizzativi del lavoro del giudice quali la costituzione dell’Ufficio del processo, sono quindi interventi che si accompagnano alle scelte di revisione del processo civile in termini di semplificazione e razionalizzazione dello stesso, anche introducendo momenti di accentuata specializzazione, come nelle materie dell’impresa e della famiglia. Le considerazioni che la lettera sviluppa costituiscono per questo un utile contributo per l’azione di riforma che vogliamo realizzare. Auspico che, in base a ciò, si realizzino sin da subito significativi risultati non solo in termini di complessiva efficienza, ma anche di riduzione dei tempi processuali. Già i dati sui risultati del primo mese di applicazione dell’obbligatorietà del processo civile telematico, attraverso il quale il sistema giustizia avrà un risparmio stimato di circa 40 milioni di euro annui, rassicurano in tale senso: nel procedimento per decreto ingiuntivo telematico, dalla data di iscrizione a ruolo al deposito telematico da parte dell’avvocato all’emissione del provvedimento telematico del giudice, si è passati da 15 a 6 giorni, con una riduzione media dei tempi di emissione presso gli uffici giudiziari italiani rispetto al mese precedente del 62%. Si tratta di segnali incoraggianti, sicuramente da soli non sufficienti, che tuttavia dimostrano come si può cambiare e innovare. Questo risultato indica chiaramente che accanto a termini perentori per l’emissione dei provvedimenti giurisdizionali, le misure di carattere organizzativo e di semplificazione del processo sono in grado di agire efficacemente sulla contrazione dei tempi delle cause. È inoltre intendimento del Governo assicurare tutte le risorse necessarie per realizzare il programma di riforma sulla giustizia che stiamo adottando, in particolare per quelle misure che più incidono sulla riduzione dei tempi del processo. Con questi interventi non stiamo quindi perseguendo uno sterile miraggio di efficientismo, bensì stiamo realizzando un fondamentale obiettivo: quello di operare nella direzione di una maggiore effettività della tutela dei diritti dei cittadini. Penso quindi che occorra proseguire negli sforzi congiunti per raggiungere questi obiettivi, coscienti che con l’Avvocatura, a partire dalle componenti più giovani, il confronto su tali temi possa proseguire con i risultati assolutamente proficui che sino ad oggi abbiamo ottenuto. *Ministro della Giustizia ROMA — I governi Monti e Letta hanno faticato non poco per tagliare 30 tribunali minori con altrettanti uffici di procura e ora, proseguendo quella strada che ha osato sfidare tanti localismi, il Guardasigilli Andrea Orlando mette mano alla geografia della Corti d’Appello e delle Procure generali. Sono 26, ne rimarranno 20-21. In realtà, si tratterà di creare accorpamenti: a rischio «razionalizzazione» sono le corti delle regioni piccole (Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche), che dovrebbero cedere il distretto alle regioni limitrofe. Lo schema da seguire è quello del Nord Ovest che, da tempo immemorabile, fa dipendere l’intera Valle d’Aosta dalla Corte d’appello di Torino. Una riflessione a parte, poi, riguarderebbe la Sicilia, unica regione ad avere 4 Corti d’Appello (Palermo, Catania, Messina, Caltanissetta). Tagli certi, infine, per le sezioni distaccate di Taranto e Sassari mentre Bolzano, costituzionalmente tutelata, si salva. Spiega il ministro Orlando: «Bisogna proseguire la strada di razionalizzazione già intrapresa con il primo grado, superando le criticità di quella legge delega, anche perché l’appello è il vero imbuto del sistema». La lunga estate di riscaldamento che il governo Renzi ha voluto concedere alla riforma della giustizia, annunciata il 30 giugno, si arricchi- Le misure La nuova geografia dopo gli accorpamenti Divorzio consensuale davanti all’avvocato Toghe amministrative a giudizio dall’Alta corte 1 2 3 Il ministero della Giustizia ridurrà le Corti d’Appello e le Procure generali. Da 26, dopo gli accorpamenti, a 20-21: a rischio le corti di Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria e Marche e le sezioni distaccate di Taranto e Sassari sce dunque di un altro tassello con la nuova scheda pubblicata sul sito del ministero (giustizia.it) che punta dritto al cuore dell’organizzazione giudiziaria presente sul territorio ancora nella sua versione ottocentesca. La razionalizzazione degli uffici, nelle intenzioni di Orlando che ancora ieri presidiava il ministero Tra le misure, la creazione nei capoluoghi di tribunali ad hoc per i contenziosi familiari: il divorzio tra coniugi consenzienti senza figli minorenni verrà certificato da un ufficiale giudiziario o un avvocato con lo staff del gabinetto e del legislativo al completo, dovrebbe portare notevoli «economie di scala» in termini di efficienza e di spesa. E poi la cancellazione di 5-6 Corti d’Appello di modeste dimensioni di fatto renderebbe inoffensivo quel trucco contabile varato dal Parlamento in nome dei mille localismi (la «regola del Le prime misure riguardo il processo disciplinare per i magistrati potrebbero arrivare oggi: una sezione disciplinare esterna, o Alta corte, giudicherà le toghe amministrative e contabili. Poi si passerà ai magistrati ordinari tre») che impone almeno tre tribunali (microscopici) per distretto di corte d’Appello. Con la pubblicazione della nuova scheda, il ministro si appresta a completare la «discovery» della riforma entro il 21 agosto. Molto si è scritto sulla responsabilità civile dei magistrati, sulla velocizzazione del processo civile, sulla creazione in ogni capoluogo di un tribunale specializzato per le imprese e di tribunali ad hoc per il contenzioso che riguarda la famiglia (il divorzio tra coniugi consenzienti senza figli minorenni verrà certificato da un ufficiale giudiziario o da un avvocato). All’appello mancano i testi sul Csm (sezione disciplinare esterna al consiglio, e nuovo sistema elettorale dei togati per arginare le correnti), sulla prescrizione e sulle intercettazioni. Ovvero mancano i temi caldi sui quali il Pd rischia lo scontro con l’alleato di governo, Ncd, e con Forza Italia interessata a non perdere il treno delle riforme. Qualcosa però già sta emergendo sulle scelte di Orlando: sulle intercettazioni, per esempio, si è già deciso di «estendere gli strumenti di indagine finalizzati al contrasto della criminalità organizzata anche ai reati di corruzione e affini». E non è poco se si pensa che il contrasto ai reati dei «colletti bianchi» è il vero banco di prova per la tenuta della maggioranza. Infine, una novità sul processo disciplinare per i magistrati, non più «domestico», potrebbe arrivare oggi: si parte con la sezione disciplinare esterna, o Alta corte che sia, che giudicherà le toghe amministrative e contabili. Un assaggio, per poi passare ai magistrati ordinari. Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA Versilia (e dintorni) capitale d’agosto In spiaggia Da sinistra in senso orario: il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi fotografata martedì in spiaggia al Bagno Marzocco a Marina di Pietrasanta (foto Valentina Conte/ La Nazione); il consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti lunedì scorso in spiaggia a Forte dei Marmi mentre sorride a una ragazza che lo ha riconosciuto (LaPresse); Mara Carfagna e Daniela Santanchè al Twiga di Forte dei Marmi la scorsa estate (LaPresse) Boschi sotto l’ombrellone a due bracciate da Toti Il patto del Nazareno al mare di MARIA LUISA AGNESE C amminata inconfondibile e fisico placidamente mediterraneo Maria Elena Boschi viene paparazzata in bikini nero mentre sfila tra gli ombrelloni color caffelatte bordati di blu dello stabilimento Marzocco, in quel di Marina di Pietrasanta. Subito la foto di «Chi» fa esaltare il popolo di Twitter che si abbandona a commenti non troppo benevoli e rilancia l’impietoso confronto di liberoquotidiano.it fra lei e Agnese Renzi in bikini bianco che ne valorizza il lato B, semmai ce ne fosse bisogno. Non c’è vacanza dalla pressione mediatica per la bella ministra che comunque, con quel sorrisetto da Monna Lisa 2000, ne sembra più che consapevole anche se ha scelto un contesto di relax familiare, con genitori, fratello e cognata (freschi sposi). Familiare ma non troppo visto che quest’anno quella fetta di alta Toscana intorno a Forte dei Marmi si rivela molto adatta alle vacanze mordi e fuggi degli italiani, ma soprattutto attira politici dell’uno e l’altro schieramento, in equilibrio bipartisan: la piddina Simona Bonafè, eurodeputata record di voti, se ne sta a Viareggio, il capo gruppo di Fi al senato Paolo Romani ha preferito Forte dei Marmi. E così il patto del Nazareno continua in Versilia: come se si fossero dati appuntamento piddini e forzaitalioti per non smettere di lavorare, per quanto in clima vacanziero, intorno a quell’accordo del 18 gennaio 2014 siglato nella sede del Pd a Roma fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi ancora sindaco di Firenze. Ogni stagione politica ha i suoi luoghi di vacanza elettivi e la nouvelle vague ha trovato un’area adatta agli spiriti non ideologici del momento. Un’area lunga e multiforme che si distende sulla costa toscana dall’ancora ligure Bocca di Magra a Viareggio. spiaggia elettiva della famiglia Renzi dove ogni tanto ancora compare a razzo anche lui. Ma questa Versilia allargata comprende zone diverse come la più popolare Marina di Massa, le aree snob di Pietrasanta e la storica Forte dei Marmi, covo di nomi prestigiosi ieri e oggi. Proprio sulla spiaggia tra il Forte e Marina di Pietrasanta si erano viste la scorsa estate le prove generali di conciliaboli marini, con l’habitué Daniela Santanchè che in copricapo texano riceveva sul suo lettino al Twiga Mara Carfagna, una chiacchierata sotto l’ombrellone che aveva suscitato molte curiosità. Oggi le occasioni si moltiplicano: racconta così le sue giornate Giovanni Toti, consigliere speciale del Cavaliere, che è cresciuto a Marina di Massa dove i suoi genitori hanno per lungo tempo avuto e gestito l’Albergo Excelsior, ma ora si è trasferito più a Nord, verso Montemarcello, sempre però continuando a scorrazzare in zona su e giù sulle strade della litoranea verso i suoi incontri bipartisan: «Siamo tutti qui, tutti sotto l’acqua» racconta. «Ho appena sentito la Bonafè e ci siamo accordati per un dibattito. Stasera devo vedere Adriano Galliani e domani Mauro Crippa, direttore informazione Mediaset, che sono a Forte dei Marmi. Nei prossimi giorni sento Paolo Romani». Auguri, e buone vacanze! © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Primo Piano 11 Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 # Medio Oriente Senza pace DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME — Gli artificieri di Gaza lavorano senza protezione in un campo di calcio dove accatastano i missili, i colpi di artiglieria sparati dagli israeliani e i razzi lanciati dai miliziani palestinesi che ricadono dentro la Striscia. Gusci vuoti o bombe che ancora possono uccidere. Ieri mattina Hazem Abu Murad, il capo della squadra, racconta il suo mestiere a un gruppo di giornalisti: l’italiano Simone Camilli, i palestinesi Ali Abu Afasha e Atem Moussa lo seguono mentre riceve le telefonate allarmate delle famiglie che scoprono un fusto di metallo nel campicello coltivato a pomodori, lo filmano e fotografano quando disinnesca i detonatori. Videomaker Simone Camilli, 35 anni, di Pitigliano, fotografato a Gaza nei giorni scorsi. Lavorava per l’Associated Press, viveva a Beirut. E’ morto seguendo un gruppo di artificieri, addestrati dagli europei, che Israele considera parte di Hamas (Pitarakis/Ap) I raid e la tregua «Tregua di 5 giorni». Ma Israele risponde con i raid ai lanci di razzi da Gaza L’ordigno è un proiettile sparato da un carrarmato vicino ai palazzoni di Beit Lahiya, nel Nord del corridoio di sabbia stretto tra Israele, l’Egitto e il mare. Viene portato nel deposito improvvisato, gli uomini della squadra cominciano a smontarlo. C’è una prima esplosione, ne innesca altre cinque, il gruppo viene investito dalle schegge: Camilli, Abu Afasha, Abu Murad e altri due artificieri restano uccisi, Moussa viene trasportato ferito in ospedale. I tre reporter stavano lavorando per l’agenzia Associated Press, che quest’anno ha perso anche Anja Niedringhaus, la fotografa ammazzata il 4 aprile in Afghanistan. Camilli, 35 anni, veniva a Gaza con la sua videocamera da quasi un decennio, aveva seguito il rapimento del caporale israeliano Gilad Shalit nel 2006, il golpe di Hamas un anno dopo, i conflitti che ne erano seguiti: quello tra il 2008 e il 2009, gli otto giorni di guerra alla fine del 2012. Alla Striscia aveva dedicato un documentario. «Era come un fratello per me — commenta Najib Jobain, che guida i producer locali dell’Ap —, mi aveva detto di essere felice di essere qui a mostrare questa storia. Gli avevano chiesto: “Preferisci andare a Erbil con i peshmerga o a Gaza?”. Aveva risposto: Gaza». In volo verso la Corea del Sud, papa Francesco ha invitato a pregare per Simone, «morto mentre fa- Riprendeva gli artificieri a Gaza Simone ucciso da un’esplosione L’iniziativa Il reporter Camilli e il proiettile israeliano trovato in un campo Le parole del papà Il suo lavoro Andava in zone di guerra per passione, perché ci credeva davvero ceva il suo lavoro». I 70 artificieri comandati da Abu Murad sono inquadrati nelle forze di polizia controllate da Hamas. La squadra è nata prima che i fondamentalisti strappassero con le armi la Striscia al Fatah del presidente Abu Mazen, era riuscita a ricevere l’addestramento da esperti europei. Adesso l’esercito israeliano li considera obiettivi legittimi, parte delle truppe irregolari fondamentaliste, così hanno approfittato dei tre giorni di cessate il fuoco cominciati martedì per individuare e rimuovere le bombe disseminate in quasi un mese di combattimenti. I mediatori egiziani stanno cercando di ottenere altro tempo per raggiungere un accordo di lunga durata: Hamas chiede che Israele tolga il blocco economico e apra i valichi, il governo di Netanyahu invoca il disarmo dell’organizzazione. Intanto, allo scadere della tregua alla mezzanotte di ieri, i negoziatori palestinesi al Cairo hanno annunciato un’intesa con Israele per estendere il cessate il fuoco di cinque giorni. Ma la nuova tregua — non confermata dallo Stato ebraico — è stata subito infranta: in risposta ai razzi, Israele ha lanciato almeno quattro raid sulla Striscia. Abu Murad aveva calcolato prima di morire che nella Striscia sono disperse almeno duemila munizioni inesplose. «Certo che ho paura — aveva ammesso a Hugh Naylor del giornale The National — e mia moglie pure. Ma sa che è un lavoro importante e prega per me». Rahed Taysir Al Hom guidava la squadra per il Nord di Gaza. Tre giorni fa aveva detto al quotidiano Guardian: «Ogni volta che esco, mia moglie si aspetta che io ritorni in una bara». Davide Frattini @dafrattini © RIPRODUZIONE RISERVATA Famiglia La vacanza in Toscana con la figlia, poi in missione Le sue foto La passione della sua vita dal Kosovo a Beirut Il padre: «Siamo fieri di lui» ROMA — «Dateci il tempo di raccogliere le idee...». La voce femminile al citofono è gentile, ma ferma. La notizia della morte di Simone Camilli a Gaza è arrivata da pochi minuti a casa del giovane videoreporter romano dell’Associated Press. La famiglia è sconvolta, si organizza. Si prepara al lungo viaggio. «Partiamo subito e ci andiamo a riprendere Simone», spiega il padre Pier Luigi, sindaco di Pitigliano (Grosseto) ma già ex vice direttore della Tgr Rai e direttore della Scuola di giornalismo Sant’Orsola Benincasa di Napoli. Un collega del figlio. È lui il primo a scendere nel cortile del palazzo sulla circonvallazione Gianicolense per parlare con i gior- nalisti. Ha le lacrime agli occhi. «Sono fiero di mio figlio - racconta -, aveva questo mestiere nel sangue. La settimana scorsa siamo stati in vacanza in Toscana, con la moglie olandese e la figlia di tre anni, una bambina bellissima (vivono a Beirut). Pochi giorni fa ricorda ancora - l’ho sentito per telefono. Gli ho detto di stare attento, come sempre. Lui mi ha risposto: “Tranquillo papà, qui è tutto a posto”. Nessuno lo aveva mai costretto ad andare in zone di guerra, eppure ha girato il mondo, tutti posti pericolosi: Kosovo, Libano, Georgia. Non lo faceva per necessità, come capita a tanti giovani giornalisti, ma per passione, perché ci credeva davvero». Su Facebook qualcuno ha aperto una pagina di solidarietà - «Comunità Simone Camilli» -: sull’homepage c’è la foto del reporter che riprende alcuni soldati che bivaccano sotto un ponte. La Rete è piena di immagini di Simone, ex studente del liceo scientifico Morgagni a Villa Pamphili: davanti alle rovine dei palazzi bombardati, affacciato al balcone di un edificio con le colonne di fumo come sfondo. «Io lo ricordo sempre con i capelli ricci e lo zainetto sulle spalle — racconta un vicino di casa —, anche adesso era così, le poche volte che tornava a casa». La svolta nella sua vita è arrivata mentre frequentava l’università La Sa- Dall’alto: una foto di bambini che giocano con un proiettile scattata da Simone a Gaza, e due immagini tratte dal suo documentario «About Gaza», girato tre anni fa con Pietro Bellorini pienza. Uno stage all’Ap. Era il 2005. Il suo primo servizio: assistere i fotografi dell’agenzia durante la malattia di papa Wojtyla. L’anno successivo, il trasferimento nella sede di Gerusalemme. «Aveva la passione per raccontare le storie della gente e voleva sempre essere dove c’era la notizia, voleva imparare ogni cosa ed essere il primo», racconta Maria Grazia Murru, senior producer di Ap a Roma, che aggiunge: «Mi mancheranno il suo entusiasmo, il suo accento romano e il suo sorriso». L’amica Diaa Hadid, sua collega in Israele, ricorda quanto fosse «caloroso, gentile, divertente. Fumava una sigaretta dietro l’altra, ma non trovava mai il suo accendi- no. Era sempre pronto per un’avventura». Aveva seguito le dimissioni di Benedetto XVI, coperto il naufragio della Costa Concordia, rischiato la vita in Siria e in Iraq per raccontare l’esodo dei profughi e l’avanzata dell’Isis. Najib Jobain, chief producer di Ap a Gaza, rivela: «Gli era stato chiesto se volesse tornare in Iraq o a Gaza. E lui ha risposto: “Andrò a Gaza”». La conosceva bene. Le aveva dedicato un documentario. E sempre con la telecamera in mano, ieri mattina, si è presentato nel campo di calcio di Beit Lahya per il suo ultimo servizio. Rinaldo Frignani © RIPRODUZIONE RISERVATA La fiaccolata di Livorno «Ora basta vendere armi» LIVORNO – Una fiaccolata organizzata da Arci e Anpi, la bandiera per la pace che sventola dalla balaustra del municipio e un sindaco pentastellato, Filippo Nogarin, in prima fila contro tutte le guerre e nella battaglia per bloccare la vendita di armi e riconvertire tutte le fabbriche che le producono. Quella che si è svolta ieri sera a Livorno non è stata soltanto una delle tante manifestazioni per la pace. E dopo lo striscione appeso per diversi giorni nel centro della città che definiva Israele uno Stato terrorista e le sue rappresaglie ai razzi di Hamas un genocidio, in tanti l’hanno considerata un’appendice a quell’episodio destinata a suscitare nuove polemiche. Tutta colpa di alcune frasi contenute nel manifesto degli organizzatori che, oltre a reclamare il riconoscimento dello Stato della Palestina e il ritiro di Israele da tutti i Territori occupati, chiedono «la sospensione della cooperazione militare e la vendita di armi a Israele e nella regione con governi, fazioni politiche e religiose in guerra o che violino i diritti o i trattati internazionali». Una richiesta che trova favorevole, anche se implicitamente, il sindaco Cinque Stelle di Livorno. «Certo che sono favorevole, le armi vanno bandite a livello mondiale, — conferma Nogarin — le fabbriche che le costruiscono riconvertite e dunque non devono essere vendute a nessuno. Stato d’Israele compreso». Marco Gasperetti © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera # Esteri Iraq A Erbil 130 militari. Il piano per salvare i civili sul monte Sinjar Primi marines tra gli yazidi per preparare i soccorsi Gli Usa allargano la missione Obama valuta l’invio di truppe di terra Altri soldati americani, altri aerei, quindi armi. L’operazione recupero per salvare 30 mila yazidi in Kurdistan entra in una nuova fase. E dopo i lanci di aiuti da parte dei velivoli angloamericani si lavora alla creazione del corridoio umanitario. Che va difeso dall’Isis. Con i raid aerei, rafforzando i curdi e con l’impiego (possibile) di forze terrestri Usa. Ecco la seconda parte del piano. Con Washington che scivola inesorabilmente verso un impegno sempre più ampio in Iraq. Benjamin Rhodes, uno dei consiglieri per la sicurezza del presidente, non ha escluso che i militari americani siano schierati in Kurdistan per proteggere un ponte aereo per l’evacuazione dei civili dai monti curdi. Nell’intenzione della Casa Bianca non dovrebbero combattere i jihadisti, però è chiaro che il rischio di uno scontro diretto esiste. Se i mujahedin apriranno il fuoco, gli uomini del contingente americano dovranno reagire. E’ stato lo stesso Rhodes ad evocare questa possibilità. Gli Stati Uniti hanno intanto inviato altri 130 militari, in gran parte marines e membri delle forze speciali, per valutare la crisi umanitaria e organizzare i soccorsi. Un incremento che porta a un migliaio il numero di «consiglieri» statunitensi in Iraq. Una piccola avanguardia di una ventina di forze speciali ha raggiunto, già ieri, a bordo di elicotteri, una vecchia base nella zona di Sinjar e nel giro di 24 ore ha condotto una prima stima del numero e delle condizioni dei profughi. Con loro un team di Sas britannici. Secondo indiscrezioni il Pentagono sta valutando l’impiego di elicotteri e Osprey per evacuare parte dei fuggiaschi. Un grande ponte aereo in un teatro geografico difficile. Tutto adesso all’esame del presidente, chiuso in un sentiero angusto. Vuole dare una mano ai curdi senza farsi invischiare — ancora una volta — nella guerra in Iraq. Missione, quasi, impossibile. I generali lo sanno: le sole incursioni aeree non possono piegare l’Isis. E anche gli equipaggiamenti annunciati per il Kurdistan non coprono tutte le esigenze. In recenti contatti i curdi hanno inviato a Washington la lista della spesa: vogliono missili anti tank Javelin, visori notturni di ultima generazione, corazzati moderni, droni e persino sistemi per la difesa antiaerea. Una richiesta quest’ultima In campo Nell’intenzione della Casa Bianca le truppe di terra non dovrebbero combattere con i jihadisti, ma il rischio esiste Il bivio Il presidente al bivio: vuole aiutare i curdi senza farsi invischiare in una nuova guerra Vittime Gli aiuti ai bimbi yazidi. Bottiglie d’acqua e pochi viveri. Sono i più piccoli le vittime della tragedia irachena un poco sospetta, visto che l’Isis per il momento non dispone di velivoli. La Cia vedrà cosa fare, tenendo conto dei timori di Bagdad e di Ankara decisamente ostili a un Kurdistan super armato. In attesa che la Casa Bianca deliberi, i curdi riceveranno materiale bellico importante dalla Francia — ieri c’è stato un annuncio ufficiale — e dalla Germania che ha promesso elmetti, apparati di comunicazio- ne e veicoli blindati. Parigi non ha atteso eventuali decisioni dell’Unione Europea che dovrà affrontare la crisi nel corso di una riunione prevista per venerdì. Possibile che anche l’Italia segua l’esempio dell’Eliseo. Molto attivi i britannici. Il premier David Cameron ha accorciato le vacanze in Portogallo per rientrare a Londra dove ha presieduto un vertice d’urgenza. Londra, che ha già partecipato alla prima fase dei soc- corsi con un paio di C-130, ha annunciato di aver trasportato munizioni «dell’epoca sovietica» in Kurdistan. Quindi ha rischierato dei caccia Tornado a Cipro. Secondo la spiegazione ufficiale faranno ricognizione sul Kurdistan, ma è evidente che il profilo potrebbe cambiare in base alle esigenze. Imminente l’arrivo di alcuni elicotteri da trasporto Chinook, utili allo sgombero dei civili. Gli aus t r a l i a n i , i nve c e , h a n n o promesso due cargo C-130. L’intervento è accompagnato da un’intensa attività di intelligence. Quella americana ha avvertito che l’Isis ha riadattato le tattiche e i movimenti nella speranza di ridurre l’impatto degli attacchi aerei. Un nemico molto mobile che combina la velocità dei pick-up armati con il potere di fuoco dei cannoni e lanciarazzi a lunga gittata. Guido Olimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA Esteri 13 Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 # Reportage Giunto a Erbil il cardinale Filoni. Nella capitale attentato vicino alla casa del premier designato Il grido dei cristiani in fuga: «Aiutateci a venire in Occidente» «Distrutto tempio degli yazidi». L’Isis: rapiti 100 donne e bambini DAL NOSTRO INVIATO Zio Sam e il Pkk «terrorista», matrimonio di convenienza S ono curdi anche loro ma rispetto ai loro fratelli che vivono nel versante iracheno sono più tosti. Per il semplice fatto che dagli Anni ‘80 non hanno mai smesso di combattere contro i turchi. E da oltre un anno se la vedono con gli islamisti. Parliamo dei separatisti del Pkk, il Partito dei lavoratori curdo attivo tra Turchia e Siria. Sono stati loro a correre in aiuto degli yazidi a Sinjar, facendo scudo ai profughi e ingaggiando scontri con l’Isis. Ieri si segnalavano movimenti del Pkk verso Lalish, altra zona sensibile, così come sono stati avvistati combattenti del Pjak, i curdi d’Iran, di fatto «gemellati» con quelli di Turchia. Tenaci, bene addestrati, c’è bisogno di loro e per questo tutti tollerano il loro passaggio, anche se li osservano con sospetto. In una crisi dove ormai le alleanze si sono capovolte e gli Usa sono di fatto «amici» dell’Iran per contrastare la marea jihadista, c’è un corollario interessante. Washington si trova al fianco del Pkk, gruppo che considera «terrorista». Oggi i droni Predator lanciano raid che di fatto «coprono» le spalle alla coalizione di peshmerga curdi, dunque anche a quelli venuti dalla Turchia. E pensare che solo un paio d’anni fa, sempre i droni Usa hanno raccolto nel Sudest turco dati sul Pkk poi passati ad Ankara. Allora erano altre le priorità mentre il Califfo doveva ancora apparire. G. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA ERBIL — Fine della corsa per le migliaia di cristiani profughi nei centri di accoglienza organizzati dalle chiese in Kurdistan. «Cosa facciamo adesso qui? Nelle nostre case non torniamo. Basta con i pazzi dell’estremismo musulmano! L’unica alternativa resta l’emigrazione», dicono praticamente in coro. Nelle aule della scuola elementare Hikmah (saggezza) dormono distribuiti una ventina per classe: materassi per terra e giochi di bambini negli angoli con le valigie usate come armadi. I banchetti di legno sono stati accatastati nei corridoi, le stanze della direzione trasformate in cucine, i bagni tenuti puliti da squadre di volontari che si danno il turno. In tutto 579 persone, in maggioranza donne e bambini, scappati di fronte all’avanzata delle brigate islamiche del cosiddetto Califfato. Arrivano soprattutto da Qaraqosh e dai villaggi vicini nella piana di Ninive, ma anche da Mosul e dalle sue zone meridionali. Una decina i centri a Erbil per le migliaia in fuga. Ieri vi si è recato in visita anche l’inviato personale del Papa, il cardinale Fernando Filoni. E per gli sfollati la sua presenza ha scatenato una domanda centrale: «Il Papa ci aiuterà a ottenere un visto per andare in Occidente?». Vengono a dirlo spontaneamente. Specie coloro che sono fuggiti da Mosul, dove hanno vissuto in presa diretta la violenza intollerante degli estremisti islamici, appaiono traumatizzati. Qualcuno ha in tasca o sul telefonino le fotografie di parenti e amici torturati e uccisi dalle squadracce del Califfato. Un padre mostra quella del figlio di 8 anni ammazzato con un colpo alla testa. Un altro quella del fratello crivellato di proiettili. E’ una società brutalizzata. Per comprenderla aiuta guardare i tweet e i messaggi postati sulla Rete dai militanti islamici. Le foto delle fucilazioni in serie sono la regola. Appaiono in aumento quelle delle decapitazioni, ultimamente di decine (forse centinaia) di giovani appartenenti a due tribù sunnite nella zona di Tal Afar, che a loro dire avrebbero «tradito» passando dalla parte dei peshmerga curdi. Le immagini degli orrori in Siria sono mischiate a quelle più recenti in Iraq. Si vedono decapitati della comunità degli yazidi e alcuni siriani fucilati dopo che avevano cercato di fuggire travestiti da donna dalla cittadina di Deir Al Zohor. Non stupisce che di fronte a questi orrori i profughi La mappa Legenda TURCHIA bombardamenti Usa Lalish Sede del tempio yazida distrutto ieri lanci di aiuti umanitari aree controllate dall’Isis avanzamento ad agosto avanzamento a giugno avanzamento ad aprile SIRIA Regione autonoma curda IRAN Dahuk Monte Sinjar Mosul Qaraqosh Erbil Gwer 1,2 milioni di sfollati nel Paese dei quali Makhmur Kirkuk 400 mila rifugiati nella provincia di Dahuk Baiji Tikrit Jalawla E tanti sopravvissuti sono disidratati, denutriti, debolissimi. Siamo di fronte a una tragedia che ricorda quelle dei prigionieri nei campi di concentramento in Bosnia, mostrano sintomi simili a quelli incontrati dalle truppe Alleate che liberavano i campi di sterminio tedeschi», aggiunge. L’operazione è top secret. Pare comporti un attacco via terra contro le avanguardie del Califfato che circondano il gruppo montuoso da Nord. Ciò permetterebbe l’apertura di un nuovo corridoio umanitario più diretto, senza dover passare in territorio siriano. Sono stati approntati nuovi campi di tende nella zona confinante con la Siria a Faysh Khabur, sino a Dahuk e Zakho. A Bagdad le speranze per l’avvio di una soluzione militare e politica stanno nel frattempo crescendo. L’era di Nouri al Maliki pare segnare il passo. Il premier, considera- «Operazione top secret» Le forze occidentali potrebbero attaccare via terra le avanguardie del Califfato che circondano la catena di Sinjar CORRIERE DELLA SERA Fonte: Bbc In fuga Cristiani fuggono da Qaraqosh assediata dall’Isis (Afp) di Erbil siano risentiti contro chi, nella loro Chiesa, cerca di trattenerli. Traumatizzati anche più dei cristiani sono gli yazidi. La loro tragedia è ancora in pieno svolgimento. Un comandante dell’Isis ha confermato ieri alla Cnn che un centinaio di donne e bambini yazidi sono stati rapiti e portati a Mosul «per convertirli all’Islam». La stampa irachena segnala che il loro tempio maggiore sarebbe stato distrutto. Sembra che oltre 20 mila siano ancora intrappolati sulle cime alte oltre 1.200 metri della catena montuosa di Sinjar. Da ieri pomeriggio le Nazioni Unite assieme ai guerrieri curdi, le forze americane sul campo e adesso anche l’aviazione inglese, hanno intensificato lo sforzo per l’evacuazione. «Sappiamo che è terribilmente tardi. Ma forse nelle prossime ore riusciremo ad evacuare i sopravvissuti. E’ in corso un ponte aereo, stiamo cercando anche di finalizzare un corridoio umanitario da Nord», ci dice di fretta Marzio Babille, coordinatore Onu in Iraq. «Da oltre una settimana decine di migliaia di civili sono sulle montagne senza nulla. Potrebbero esserci migliaia di morti. to dai più come causa prima delle divisioni che lacerano l’Iraq, ancora resiste al suo posto. Ma le sue ore sembrano contate. L’ampio consenso per la figura di Haider al Abadi, designato dal neopresidente Fouad Massoum a formare la prossima coalizione di governo, appare rassicurante. Addirittura Washington, Teheran, Riad e larga parte della comunità internazionale guardano unanimemente a lui come il leader sciita destinato a riannodare il dialogo con le grandi tribù sunnite. Se ciò avvenisse, le colonne del Califfato si troverebbero isolate in casa propria. E’ stata infatti la politica settaria pro sciita di Maliki che negli ultimi anni ha spinto anche i sunniti moderati nelle braccia degli estremisti. Non è dunque strano che il tasso di violenza nella capitale sia in crescita. Ieri una trentina di persone ha perso la vita in quattro attentati. Uno di questi ha sfiorato l’abitazione privata di al Abadi. E’ la figura chiave negli equilibri interni e regionali, sono in tanti a volerlo eliminare. Lorenzo Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA A Martha’s Vineyard La stampa aspetta la foto dell’abbraccio sull’isola, tradizionale luogo di vacanza dei leader degli Stati Uniti Una spiaggia per due: Hillary e Obama provano a far pace Disgelo dopo la polemica tra il presidente e l’ex first lady (che ora vuole sostituirlo) DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — In Main Street non si fa che parlare degli ospiti illustri di questi giorni. Nei ristoranti l’eccitazione porta a trovate discutibili come i menù storpiati con la carne coi broccoli che diventa «Beef and Barack-oli». L’isola di Martha’s Vineyard al largo di Cape Cod, costa del Massachusetts, è abituata agli ospiti illustri, essendo da sempre il «buen retiro» estivo (insieme a Nantucket, l’isola «gemella» e non molto lontana) dei tycoon di Wall Street, dei ricchi di Boston e anche di molti presidenti. Qui venivano i Clinton. Qui è venuto in vacanza per cinque anni anche Barack Obama che è sull’isola ormai da diversi giorni e ne sta sconvolgendo le abitudini battendo, col suo corteo di suv neri blindati, circoli del golf e ristoranti. Ma neanche qui avevano mai visto contemporaneamente un presidente e una ex first lady che potrebbe diventare il successore di Obama alla Casa Bianca. Hillary Clinton è venuta per una festa di vecchi amici alla quale è presente anche il presidente. Alle sei di pomeriggio, mezzanotte in Italia, al Farm Neck Golf Club di Oak Bluffs è iniziato il party per festeggiare gli 80 anni di Ann Dibble Jor- L’incontro Alle sei di pomeriggio, al Farm Neck Golf Club si sono incontrati alla festa di Vernon Jordan dan, moglie di Vernon Jordan: un avvocato nero che è stato uno dei principali broker del potere del Partito democratico ed è stato consigliere di Bill Clinton durante la sua presidenza. Ma i Jordan sono anche buoni amici degli Obama: Ann Dibble, tra l’altro, è cugina di Valerie Jarret, la più stretta collaboratrice del presidente. L’evento, che sarebbe stato comunque di grande appeal mondano, è diventato un appuntamento politico di prima grandezza dopo la ruvida intervista a The Atlantic nella quale la possibile candidata alla Casa Bianca nelle elezioni del 2016 critica a più riprese la politica estera rinunciataria di Barack Obama del quale, pure, è stata il Segretario di Stato fino a un anno e mezzo fa. Chi si aspettava scintille certamente resterà deluso. Dopo qualche cannonata scambiata dai consiglieri dei due opposti fronti, la Clinton ha telefonato al presidente per spiegargli che le cose dette nell’intervista non andavano inter- pretate come una critica alla Casa Bianca. Del resto, a parte i rilievi sul mancato intervento in Siria (Hillary è stata sempre favorevole ad armare i ribelli anti Assad e non ne ha mai fatto mistero) e la battuta sul primo precetto della politica estera obamiana («la politica estera si fa con principi che danno un ordine e “non fare cose stupide” non lo è»), nella conversazione con Atlantic l’ex first lady ha più volte elogiato Obama e le sue politiche. Ma alla Casa Bianca non l’hanno presa affat- to bene: i portavoce della presidenza hanno minimizzato, dicendo di non vedere alcun incidente, ma David Axelrod, lo stratega delle vittorie elettorali di Obama che rimane a lui vicinissimo, ha sfoderato il rasoio: «Non fare cose stupide (il “co- mandamento” presidenziale, criticato da Hillary, ndr) significa non fare cose come occupare l’Iraq, una mossa che si è rivelata disastrosa». Chiaro il riferimento di Axelrod alla scelta di Hillary Clinton che, da senatrice democratica, votò a favore della decisione del presidente repubblicano George W. Bush di invadere il Paese allora governato da Saddam Hussein. La Clinton, che nel suo ultimo libro, «Hard Choices», riconosce che quella sua scelta fu sbagliata, è così corsa ai ripari: ha telefonato al presidente e ha fatto dire al suo portavoce di non vedere l’ora di abbracciarlo sull’isola. Arriverà nella notte l’immagine dell’abbraccio pacificatore? Ieri sera, ai giornalisti che chiedevano di poter riprendere la scena, uno dei portavoce della Casa Bianca di stanza alla residenza estiva ha dato una risposta tra l’ironico e il seccato: «Volete l’abbraccio? Siete proprio gente amabile». Massimo Gaggi Ristorante Barack Obama saluta i fotografi all’uscita da un ristorante di Martha’s Vineyard © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Esteri Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Diplomazia Il pressing del Vaticano che chiede di condannare i crimini compiuti dall’Isis «Intervenite» L’appello di Bergoglio all’Onu: «Fermare la tragedia umanitaria» La Santa Sede ai leader musulmani: sconfessate il Califfato Negli ultimi due giorni è partita — forse in ritardo — un’offensiva della Chiesa Cattolica contro i crimini del Califfato: il Papa che scrive al segretario generale dell’Onu, le conferenze episcopali d’Europa che chiedono l’intervento del Consiglio di Sicurezza, il Consiglio vaticano per il dialogo interreligioso che — a nome del Papa — pone ai leader musulmani l’esigenza di sconfessare i fa- natici del Califfato. Soprattutto quest’ultimo — compiuto dal Consiglio presieduto dal cardinale Jean-Louis Tauran — è un passo nuovo nel contenuto e nel linguaggio e segna una tappa nelle iniziative vaticane verso l’Islam. La novità consiste nel nominare i fatti e i loro responsabili e nel chiedere a tutti di reagire. Si tratta di una dichiarazione che elenca in dettaglio gli «atti criminali indicibili» delle milizie del Califfato, descrivendoli in undici paragrafi e ponendo l’esigenza di una presa di «posizione chiara e coraggiosa da parte dei responsabili religiosi, soprattutto musulmani». E ancora: «Tutti devono unanimemente condannare senza alcuna ambiguità questi crimini e denunciare l’invocazione della religione per giustificarli». La forza del messaggio è evidente nella segnalazione della «esecrabile pratica della decapitazione, della crocifissione e dell’impiccagione di cadaveri nelle piazze pubbliche»; nell’additare al mondo la «barbara imposizione della pratica dell’infibulazione»; nella descrizione della «violenza abietta finalizzata a terrorizzare la gente per costringerla ad arrendersi o a fuggire». Un linguaggio schietto e forte, La richiesta «Denunciare l’uso della religione per giustificare i crimini. No alla violenza che ha come scopo costringere la gente a fuggire» che ricorda quello usato da papa Benedetto nella «lezione» di Ratisbona (settembre 2006). Rientra invece nella tradizione l’appello dei «vescovi europei» al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché «prenda delle decisioni che pongano fine a questi atroci atti». Ispirata al linguaggio già noto degli atti papali è anche la lettera di Francesco al segretario generale dell’Onu, mirata a «incoraggiare tutti gli organi competenti delle Nazioni Unite, in particolare quelli responsabili per la sicurezza, la pace, il diritto umanitario e l’assistenza ai rifugiati, a continuare i loro sforzi in conformità con il preambolo e gli articoli pertinenti della Carta delle Nazioni Unite». Luigi Accattoli © RIPRODUZIONE RISERVATA In fuga La fila immensa di sfollati della comunità yazida che ha lasciato le proprie case in Iraq e attraversa il confine con la Siria all’altezza del ponte di Fishkhabur. Sono circa 40 mila gli yazidi vittime della furia dei miliziani dell’Isis. Una comunità che rischia di sparire dall’Iraq Nigeria Ebola, suora fugge dalla quarantena La prima volta di un Papa nei cieli della Cina Francesco è partito ieri pomeriggio da Roma per atterrare stamattina a Seul, quando in Italia erano le 3.30 di notte, dopo essere stato il primo Papa della storia a sorvolare la Cina. La circostanza è più di una curiosità. Nei soli due precedenti viaggi di un Pontefice in Corea del Sud, i voli di Giovanni Paolo II non ebbero il permesso di Pechino, tanto che nell’84 l’aereo papale seguì la rotta polare con scalo in Alaska e nell’89 attraversò per la prima volta i cieli dell’Unione Sovietica, un altro segnale di dialogo, con tanto di telegramma a Gorbaciov. Ma il primo viaggio di Francesco in Asia va ben oltre il precedente di Wojtyla, il suo significato profondo risale nei secoli. Bergoglio tornerà nel Continente a gennaio, nel viaggio che lo porterà in Sri Lanka e nelle Filippine, l’Asia è una priorità del suo Pontificato. E sullo sfondo, per il primo Papa gesuita della storia, c’è proprio Pe- chino. Nel ricordare la figura di Matteo Ricci, autore del trattato in cinese «Sull’amicizia», padre Federico Lombardi ricordava tempo fa «la storia d’amore tra la Compagnia di Gesù e la Cina». Francesco Saverio, inviato in Oriente nel 1540 da Ignazio di Loyola, muore il 3 dicembre 1552 nell’isola di Sanciano, guardando a due miglia di distanza quel «Regno di Mezzo» nel quale padre Ricci riuscirà ad entrare nel 1583 fino a passarvi il resto della vita, raggiungere Pechino ed essere il primo straniero ad essere sepolto in terra cinese, nella capitale. La storia dirà se il confratello Bergoglio riuscirà ad essere il primo Papa a visitare la Cina. In questi mesi si è parlato di trattative sottotraccia, di certo la diplomazia non si è mai interrotta nonostante le mille difficoltà. E lo stesso Francesco, a marzo, ha rivelato nell’intervista al direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli: «Siamo vicini alla Cina. Io ho mandato una lettera al presidente Xi Jinping quando è stato eletto, tre giorni dopo di me. E lui mi ha risposto. Dei rapporti ci sono. È un popolo grande al quale voglio bene». Viaggiatori Il gesuita Matteo Ricci, il gesuita che «scoprì» la Cina Wojtyla Pechino gli negò il permesso di sorvolare la Cina Il viaggio di cinque giorni in Corea del Sud, fino a lunedì, rappresenta solo una tappa. L’occasione è la giornata asiatica della gioventù, oltre a una novantina di vescovi partecipano ragazzi di 23 Paesi e anche giovani di Hong Kong, e proprio per questo Francesco si rivolgerà «a tutto il Continente», ha spiegato il Segretario di Stato Pietro Parolin: «La gioventù rappresenta il futuro, quindi il Papa si rivolge al futuro dell’Asia». Il Papa visiterà cinque città, pronuncerà undici discorsi tra i quali, ed è una novità, quattro in inglese. Se il primo giorno è dedicato alle autorità, l’ultima messa di lunedì sarà rivolta in particolare alla «pace e riconciliazione» tra le due Coree, si spera che il regime del Nord conceda all’ultimo a ragazzi e sacerdoti di partecipare agli incontri col Pontefice. Domani la grande messa nello stadio di Daejeon, tristemente noto ai tifosi azzurri (è © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli TOBRUK — Il nuovo Parlamento libico, la Camera dei Rappresentanti eletta il 25 giugno scorso, ha approvato lo scioglimento delle milizie armate che oramai da mesi stanno mettendo a ferro e fuoco il Paese, in particolar modo le zone di Tripoli e Bengasi. La decisione della Camera dei Rappresentanti prevede il reinserimento dei miliziani nei ranghi delle Forze armate regolari nel tentativo di placare la spirale di violenza che ha sconvolto il Paese nordafricano. Non è tuttavia chiaro al momento come questo reinserimento potrà avvenire visto che le milizie sono armate decisamente meglio dell’esercito e che paiono tutt’altro che intenzionate a deporre le armi. Non a caso con la stessa risoluzione l’assemblea, che continua a riunirsi a Tobruk non essendo agibile per ragioni di sicurezza la sede designata di Bengasi, ha sollecitato «l’intervento immediato e urgente» delle Nazioni Unite a protezione della popolazione civile e a tutela delle istituzioni. Hanno votato a favore 111 dei 124 deputati presenti in aula. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il viaggio Francesco in Corea del Sud. Il legame del pontefice e dei gesuiti con il continente asiatico, i segnali inviati a Pechino Luciano Fontana La Libia si rivolge alle Nazioni Unite CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli privacy.corsera@rcs.it - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. 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La Corea, dove il Cattolicesimo è in crescita costante (ai tempi di Wojtyla erano meno di due milioni, ora sono più di cinque, il 10,7 per cento della popolazione, con centomila battezzati all’anno), è un caso più unico che raro: il Cristianesimo fu introdotto da fedeli laici prima che arrivassero i missionari. Giovani intellettuali coreani che all’inizio del Seicento andarono in Cina e tornarono in patria con la «Vera dottrina del Signore del Cielo»: la presentazione del Cristianesimo che Matteo Ricci, dopo anni di lavoro, aveva pubblicato in cinese a Pechino nel 1603. Gian Guido Vecchi ABUJA — Una suora nigeriana sospettata di aver contratto il virus Ebola sarebbe fuggita dalla quarantena a Lagos per raggiungere i suoi familiari. La suora, prima di essere ritrovata, avrebbe viaggiato per quasi 500 km all’interno della Nigeria. Ora la religiosa e altre 20 persone entrate in contatto con lei sarebbero sotto stretta sorveglianza nella città di Enugu, nella Nigeria sudorientale. Nel frattempo il governo nigeriano ha fatto sapere che il numero delle vittime causate dal virus Ebola è salito a 3. Per l’Oms si sono registrati 128 nuovi casi e 56 morti tra il 10 e l’11 agosto, e il computo totale delle vittime avrebbe raggiunto i 1.069 morti per un totale di 1.975 casi in quattro Paesi colpiti: Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria. Il Canada ha intanto deciso di donare tra le 800 e le 1.000 dosi di farmaco sperimentale all’Oms affinché possano essere usate in Africa occidentale per provare a curare alcune delle persone infettate. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. 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Ma Aleksandr Boiko, inviato della Komsomolskaya Pravda al seguito del convoglio, ha pubblicato su Twitter una foto con didascalia laconica: «Bella veduta da una collina nella regione di Rostov». E Rostov sul Don si trova molto più a sud del punto che sarebbe stato concordato. È proprio di fronte alle città assediate di Luhansk e Donetsk, dove alcuni varchi di frontiera sono controllati direttamente dai ribelli filorussi. E il Cremlino? Si limita a far sapere che i mezzi sono «in movimento sul territorio della Federazione Russa». Poi, tramite il ministero degli Esteri, definisce «assurdi» i sospetti occidentali e ucraini sugli aiuti umanitari partiti dalla base della divisione motorizzata Tamanskaja. Da parte russa si insiste sul fatto che gli aiuti viaggiano sotto l’egida della Croce Rossa Internazionale (Icrc), ma non si parla minimamente della possibilità che i camion vengano affidati a questo organismo una volta raggiunta la frontiera. L’Icrc ha fatto sapere di aver ricevuto da Mosca solo una lista molto generale del contenuto dei camion, acqua minerale, alimentari e generatori. «Diversi punti devono ancora essere chiariti tra le due parti», ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione. «Incluse le Il percorso 1e2 Itinerari Alabino alternativi Mosca Area attualmente sotto il controllo dei ribelli filorussi Briansk Kiev Belgorod Penza RUSSIA Voronezh 1 Kharkiv Saratov Tensione Una donna davanti al monastero Pechersk Lavra a Kiev (Reuters) procedure per varcare la frontiera, lo sdoganamento dei beni e diverse altre cose». Ma al di là delle questioni formali, è sulla sostanza che c’è completo disaccordo. Gli ucraini accusano la Russia di «cinismo infinito»: il convoglio potrebbe essere un cavallo 2 UCRAINA Luhansk Donetsk KamenskŠahtinskij Rostov Lutto nazionale Eduardo Campos era l’uomo nuovo della politica Brasile, muore in schianto aereo il candidato alle presidenziali RIO DE JANEIRO — Muore in un incidente aereo l’uomo nuovo della politica in Brasile e cambia lo scenario delle elezioni presidenziali, ad appena un mese e mezzo dal primo turno. Eduardo Campos, 49 anni, era a bordo di un Cessna che si è schiantato a causa del maltempo su una palazzina di Santos, città dove stava atterrando. A bordo c’erano altre sei persone, e non ci sono sopravvissuti, mentre nella casa colpita dall’aereo ci sono stati appena feriti lievi. Campos era in una tappa della campagna elettorale, e con lui sul volo si trovavano alcuni stretti collaboratori. Secondo gli ultimi sondaggi (si vota il 5 otto- Pernambuco, con buoni risultati e dal suo Stato natale aveva intenzione di scuotere la politica nazionale nella retta finale della campagna. Il suo partito socialista Psb era stato fedele alleato durante i due mandati di Lula e poi della Rousseff, fino ad un anno fa. Poi la decisione di staccarsi e giocarsi le proprie chances. L’idea di Campos era rompere il bipolarismo che domina la politica brasiliana da vent’anni, quello tra il Partito dei lavoratori di Lula-Dilma e il Psdb che aveva governato con Fernando Henrique Cardoso tra il 1994 e il 2002, e in seguito ha sempre espresso la principale opposizione. bre) Campos era al terzo posto alle spalle della presidente uscente Dilma Rousseff e di Aecio Neves, con un consenso attorno al 10 per cento. Ma il suo ruolo nella corsa superava i numeri, soprattutto per la alleanza che aveva stipulato con Marina Silva, molto più popolare di lui e già candidata alle precedenti elezioni. Campos aveva la sua base elettorale nel Nordest povero. Era stato due volte governatore del Socialista Il governatore dello Stato di Pernambuco, Eduardo Campos, esponente del Partito socialista brasiliano, insieme alla senatrice Marina Silva, che all’ultimo momento non è salita sull’aereo. Campos, secondo i sondaggi, sarebbe stato, per il momento, al terzo posto nella corsa alla presidenza del Brasile. Le elezioni si terranno ad ottobre (Reuters) Campos aveva dalla sua l’età, i meriti accumulati come buon amministratore e la capacità politica. Fu sua l’idea di accogliere nel partito Marina Silva, che per un intoppo burocratico era stata esclusa dalla corsa elettorale, facendone la sua candidata alla vicepresidenza. Ieri si è salvata perché all’ultimo momento ha deciso di prendere un altro volo. Oggi è il nome più probabile per succedergli: secondo le leggi elettorali, il Psb ha dieci giorni di tempo per sostituire il suo candidato. La Silva ha una lunga storia politica, iniziata in Amazzonia con le lotte per la preservazione della foresta a fianco di Chico Mendes e proseguita come ministro dell’Ambiente di Lula. Quando i governi di sinistra preferirono appoggiare lo sviluppo dell’agricoltura all’ecologia, Marina Silva lasciò il Pt e continuò la sua corsa in proprio. Ora lo scenario delle elezioni cambia radicalmente. Se la Silva dovesse sostituire Campos potrebbe ricevere più consensi dello scomparso al primo turno, ma va verificato a quale dei due principali avversari riuscirà a sottrarli. In un eventuale ballottaggio, la Rousseff se la sarebbe dovuta vedere probabilmente contro un’alleanza Neves-Campos, la quale fino a ieri aveva buone possibilità di prevalere. Con la Silva in campo, le cose potrebbero andare diversamente. Ora la campagna si ferma per tre giorni, tutti hanno annullato l’agenda per rispetto alla memoria dell’avversario. Poi si attenderà la decisione del Psb e i primi sondaggi del dopo Campos. A quel punto la corsa elettorale ricomincerà praticamente da zero. Rocco Cotroneo © RIPRODUZIONE RISERVATA di Troia per mettere intanto un piede nell’Est dell’Ucraina e poi puntare a una divisione de facto. Così il governo di Kiev non vuole che siano i russi a portare gli aiuti a Kharkiv ma la Croce Rossa. E naturalmente pretende di controllare dettagliata- Le tappe L’annuncio della Russia Lunedì il presidente russo Vladimir Putin annuncia l’invio di un convoglio di aiuti umanitari nelle regioni orientali dell’Ucraina controllate dai separatisti filo-russi, da giorni sotto assedio da parte delle forze di Kiev. Nello stesso giorno, fonti ucraine denunciano la presenza di 45.000 soldati russi lungo i confini, mentre il segretario della Nato Rasmussen dichiara «probabile» un intervento militare russo nell’Est del Paese I timori di invasione Kiev e i governi occidentali ammoniscono Mosca. Dopo un giro di consultazioni con i leader di Usa e Ue, il presidente ucraino Poroshenko comunica che la missione umanitaria sarà coordinata dal Comitato internazionale della Croce Rossa e avrà un carattere multinazionale: oltre alla Russia vi parteciperanno Stati Uniti e Unione Europea L’altolà ucraino Gli aiuti passeranno soltanto attraverso i posti di blocco controllati dal governo di Kiev e saranno distribuiti dalle autorità ucraine nella regione di Luhansk. Nella città circa 250 mila persone sono senza acqua potabile ed elettricità da nove giorni La partenza del convoglio Martedì mattina il convoglio lascia Mosca in direzione dell’Ucraina. «E’ stato tutto concordato con il governo di Kiev, anche il percorso», sostengono le autorità russe, ma l’Ucraina avverte che non consentirà ai mezzi russi di passare il confine mente il contenuto degli scatoloni presenti sui camion. Senza accordo, minacciano perfino un attacco dell’esercito. Ieri, mentre i mezzi erano in lento movimento, Vladimir Putin è arrivato in Crimea dove ha tenuto una seduta del Consiglio di sicurezza. Fatto che ha subito allarmato Kiev dove hanno pensato a una qualche mossa che potesse preludere a una invasione, visto che alla frontiera sono sempre schierati almeno ventimila soldati russi appoggiati da mezzi terrestri e aerei. Le truppe regolari ucraine continuano la loro azione per tentare di risolvere sul campo il problema degli enclave ancora Putin L’arrivo del presidente Putin in Crimea mette in allarme gli ucraini controllati dai ribelli. Bombardano le postazioni nemiche e finiscono per colpire anche edifici civili, almeno secondo le autorità di Donetsk, dove tre persone sono morte. Vicino Luhansk è invece caduto in una imboscata un raggruppamento di miliziani di estrema destra che combattono al fianco delle truppe regolari. Dodici di loro sono rimasti uccisi, mentre altri sono stati feriti e catturati dai ribelli. L’ufficio per i diritti umani dell’Onu ha detto che nell’ultimo mese sono morte negli scontri almeno mille persone, portando il totale delle vittime a duemila da aprile. Fabrizio Dragosei Drag6 © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 17 18 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Cronache Modena In una chiesa in centro. La Diocesi: finiti i fondi per la sicurezza Rubata tela del Guercino L’allarme? Tenuto spento Sgarbi: opera monumentale. L’ipotesi ricatto 3il Caravaggio trafugato Capolavoro La natività del Caravaggio, dipinto maestoso del 1609, è stata trafugata nell’ottobre 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo Il valore artistico è immenso, e anche quello materiale: per Vittorio Sgarbi è «un’opera monumentale della prima maturità dell’artista, può valere tra i cinque e i sei milioni di euro». Dalla chiesa di san Vincenzo nel centralissimo corso Canalgrande a Modena è stata rubata, nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13, l’imponente tela del Guercino «Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo», datata 1639, esposta fino a pochi giorni fa a Venaria Reale a Torino. Le sue dimensioni, 293x184,5 centimetri, fanno pensare a un furto organizzato nel dettaglio, nonostante le incognite logistiche (la chiesa è a due passi dal tribunale e dalla procura). A scoprire il furto è stato il parroco ieri alle 13. Con tutta probabilità i ladri si sono nascosti lì in serata, «lavorando» poi indisturbati e uscendo con la tela a tarda notte. Nessun allarme ha funzionato. La ricostruzione ha provocato le accuse di Sgarbi: «Come è possibile che la soprintendenza abbia permesso che un’opera così preziosa rimanesse lì senza sicurezze?». La Soprintendenza si sfila: «La pala era in custodia alla Curia». Il vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, monsignor Giacomo Morandi, puntualizza: «In realtà l’allarme in parrocchia c’era, solo che era inattivo. Era stato allestito su finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ma aveva alti costi di gestione e una volta cessati i finanziamenti è stato spento. È davvero difficile assicurare una tutela a tutto il nostro patrimonio artistico». I piccoli centri della provincia di Modena sono da tempo nel mirino dei ladri d’arte ecclesiastica. Ma il gran colpo di Modena ha preso in contropiede anche gli inquirenti. Sono immediatamente entrati in azione i carabinieri del Comando tutela del patrimonio culturale e l’opera è stata inserita nella loro banca dati, una miniera di informazioni all’avanguardia nel mondo e in contatto con tutte le principali polizie investigative. Il colpo richiama alla mente la piovosa notte del 17 ottobre 1969, quando sparì la splendida Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi del Caravaggio dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, mai più re- cuperata e al centro di mille ipotesi, tutte comunque legate alla mafia. Ma chi, e perché, decide di rubare una tela famosa nel mondo e quindi, sulla carta, non commerciabile? Afferma Claudio Strinati, storico dell’arte e autore con Rossella Vodret della monografia «Guercino e la pit- tura emiliana del ‘600» (Marsilio, anno 2000): «Va deplorata l’assenza di un allarme, questo è indubbio. Ma la fama della tela farebbe persino pensare a un furto su commissione di un appassionato molto ricco e disposto a tutto pur di avere solo per sé quell’opera, un po’ come il ca- Il dipinto L’opera del Guercino, «Madonna con i santi Evangelista e Gregorio Taumaturgo», rubata a Modena po della Spectre che nei film di 007 teneva capolavori in un sommergibile. A meno che non ci sia sotto un qualche ricatto, come avvenne sicuramente per il Caravaggio». E Strinati conclude aggiungendo un dettaglio storico-artistico interessante: «Il duca di Modena pagò per quel quadro al Guercino trecento ducatoni. Perché appaiono tre figure principali, e ai tempi si compensava l’autore calcolando, appunto, le figure». L’ipotesi del possibile ricatto, immaginata da Claudio Strinati, trova d’accordo il generale Roberto Conforti, dal 1991 al 2002 alla guida del Comando speciale dei Carabinieri: «Se mai fossero degli sfaccendati, possiamo aspettarci il peggio, cioè la distruzione dell’opera e la sua sezione in più parti, con i vari personaggi ridotti a piccole tele. Ridotto così, quel capolavoro potrebbe trovare facilmente la via del mercato clandestino. Un’altra possibilità è che la tela venga dirottata su piazze lontane, mettiamo l’Estremo Oriente, dove il controllo è più difficile. Ma non mi sembra inverosimile, e aggiungo purtroppo, l’ipotesi di un furto a scopo di ricatto. Felice Maniero fece rubare la mandibola di sant’Antonio per costringere lo Stato a liberare suo cugino Giulio e a revocare la misura di sorveglianza a suo carico. E lo stesso decise con i quattro quadri sottratti proprio a Modena, alla Galleria civica. Poi tutto venne ritrovato...». Chi ha rubato quel Guercino, e perché? Domanda solo in apparenza banale e scontata. Ma non lo è. Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA La tragedia Rossi, capo della Provincia autonoma: sono addolorato Trento, l’auto blu del presidente sbanda e uccide un motociclista Cassa depositi e prestiti CASSA DEPOSITI e PRESTITI spa BUONI FRUTTIFERI POSTALI AVVISO BFP3x4 - SERIE T31 BFP EUROPA - SERIE P67 • durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati Tassi nominali annui lordi per ogni triennio di possesso (%) Periodo di possesso (anni) 3 6 9 12 0,80 1,40 2,30 3,51 Tassi effettivi annui dalla data di sottoscrizione al termine di ogni periodo di possesso (%) Lordo Netto 0,80 1,10 1,50 2,00 0,70 0,97 1,32 1,77 • durata massima: 4 anni dalla data di sottoscrizione • interesse annuale variabile legato all’indice EURO STOXX 50® • interesse annuale minimo garantito pari all’0,40% • eventuale rendimento annuale massimo a scadenza pari al 2,70% Tasso di rendimento Ipotesi di apprezzamento dell’Indice (%) Premio si/no effettivo annuo a scadenza (%) 1° periodo di periodi di Caso riferimento riferimento Anno 1 Anni Lordo Netto successivi successivi ≥7 ≥ 10 si si 2,70 2,37 a <7 ≥ 10 no si 2,16 1,90 b ≥7 < 10 si no 0,97 0,85 c <7 < 10 no no 0,40 0,35 d BFP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE ITALIANA - SERIE J46 Cassa depositi e prestiti società per azioni Via Goito, 4 00185 Roma Capitale sociale euro 3.500.000.000,00 i.v. Iscritta presso CCIAA di Roma al n. REA 1053767 C.F. e iscrizione al registro delle imprese di Roma 80199230584 Partita IVA 07756511007 • durata massima: 10 anni dalla data di sottoscrizione • capitale rivalutato sulla base dell'Indice ISTAT FOI Tassi reali annui lordi (%) 1 0,50 2 0,50 3 0,50 4 0,50 5 0,50 6 0,50 7 0,50 8 0,50 9 0,50 10 0,50 BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE C15 Esemplificazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza al variare dell'inflazione Tasso di inflazione implicito (%) ≤ 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 Tasso di rendimento effettivo annuo a scadenza (%) Lordo Netto 0,50 1,51 2,51 3,51 4,52 0,44 1,33 2,23 3,13 4,04 BFPImpresa - SERIE G12 • durata massima: 20 mesi dalla data di sottoscrizione • dedicato a liberi professionisti e artigiani titolari di Partita IVA, ditte individuali, condomini, associazioni, imprese • gli interessi, calcolati su base bimestrale, sono crescenti fino ad un massimo del 1,25% BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M94 www.cassaddpp.it • intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo • scade al compimento del 18° anno di età • offre un capitale rivalutato in funzione dell’età del minore al momento della sottoscrizione BFP A 18 MESI - SERIE D51 • durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione • riconosce gli interessi alla scadenza del 6°, 9°, 12°, 15° e 18° mese Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun semestre (%) Netto Lordo Mese 0,22 0,25 6 0,22 0,25 12 0,36 0,42 18 Simboli: ≥ maggiore o uguale; < minore; ≤ minore o uguale; • durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce gli interessi a partire dal 12° mese successivo alla data di sottoscrizione Tassi nominali annui lordi (%) 1 2 3 4 5 0,25 0,50 0,75 1,00 1,25 6 7 8 9 10 1,50 2,00 2,00 2,25 2,25 11 12 13 14 15 2,50 2,50 2,75 2,75 3,00 16 17 18 19 20 3,00 3,00 3,25 3,25 3,50 BFP3x4RisparmiNuovi - SERIE W02 • dedicato a chi investe nuova liquidità • durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati Tassi nominali annui lordi per ogni triennio di possesso (%) Periodo di possesso (anni) 3 6 9 12 1,50 2,00 2,50 3,61 Tassi effettivi annui dalla data di sottoscrizione al termine di ogni periodo di possesso (%) Lordo Netto 1,50 1,75 2,00 2,40 1,31 1,54 1,77 2,13 BFP3x4Fedeltà - SERIE K05 • durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione • riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati Tassi nominali annui lordi per ogni triennio di possesso (%) Periodo di possesso (anni) 3 6 9 12 1,50 2,00 2,50 3,61 Tassi effettivi annui dalla data di sottoscrizione al termine di ogni periodo di possesso (%) Lordo Netto 1,50 1,75 2,00 2,40 1,31 1,54 1,77 2,13 Un tentativo di sorpasso. L’asfalto bagnato per la forte pioggia, l’auto blu che sbanda, l’urto con il guardrail e il violento impatto contro uno scooter. Sull’auto di rappresentanza, oltre all’autista, c’erano il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, leader del Partito autonomista trentino tirolese, il vicepresidente Alessandro Olivi (del Pd) e un dirigente provinciale dell’ufficio di presidenza, Enrico Menapace. Sullo scooter invece un uomo di 56 anni, Federico Contro, che ha perso la vita e sua moglie Lorella Battistin, seduta sul sellino posteriore, che ha subito un intervento chirurgico: è grave, con diverse fratture alle gambe, ma non in pericolo di vita. Erano da poco p a ss a te l e due del pomeriggio quando l’auto blu ha investito la moto nei pressi di Castelnuovo (Trento), all’altezza dell’uscita per Strigno. Il presidente Rossi dopo aver presentato un libro in mattinata era in viaggio verso San Martino di Castrozza (Veneto), sulla statale SS47 della Valsugana, dove era previsto un incontro sulla nuova funivia. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, l’auto blu ha prima colpito il guardrail e poi avvitandosi su se stessa ha invaso la corsia opposta centrando in pieno il centauro. L’incidente sembra sia stato provocato dalla scarsa visibilità dovuta alla pioggia incessante che ha complicato la manovra dell’autista dell’auto blu (secondo alcuni testimoni in quel momento era scesa a 10 metri) e forse dall’alta velocità tenuta dall’auto della Provincia di Trento. Il presidente è stato ricoverato all’ospedale di Borgo (lieve trauma cranico); il vicepresidente, che era seduto sul sedile posteriore dell’auto, e L’incidente Impatto mortale Federico Contro, il motociclista di 56 anni rimasto ucciso nello scontro con l’Audi in cui viaggiava il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e, sopra, l’auto danneggiata dopo la collisione la moglie dell’uomo deceduto sono stati trasportati in elicottero all’ospedale di Santa Chiara di Trento. «Sono molto addolorato per questo tragico incidente, così come lo sono tutti quelli che viaggiavano con me», sono state le prime parole pronunciate dal presidente della Provincia autonoma trentina, date alle agenzie sotto forma di comunicato. Raggiunto al telefono, ha detto di essere ancora sotto choc per l’accaduto: «Posso solo esprimere dolore per l’esito di un incidente d’auto, non auguro a nessuno di averne uno. Al momento sto bene, ho solo un gran dispiacere per ciò che è accaduto». Rossi ha trascorso gran parte del pomeriggio con i carabinieri che hanno cercato di ricostruire la dinamica dell’incidente. Solidarietà alla famiglia del motociclista, originario di Valdagno, in provincia di Vicenza, e a tutti coloro che son o r i m a s t i fe r i t i è s ta ta espressa dal presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer e dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti che si è recato all’ospedale di Borgo e poi a quello di Trento per visitare i feriti. Al presidente Rossi, Dorigatti ha manifestato la «più completa vicinanza personale». Per permettere alle forze dell’ordine di effettuare i rilievi il tratto di statale è stato chiuso con deviazione sulla provinciale 109 con gravi disagi al traffico. Agostino Gramigna © RIPRODUZIONE RISERVATA Cronache 19 Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 # Svizzera Il convoglio con a bordo 140 passeggeri tra i quali molti turisti era in viaggio sulla linea da Sankt Moritz a Coira Frana sui binari, terrore nel treno in bilico Undici feriti, cinque gravi. Vagoni frenati dagli alberi. «Ci è andata bene» La Spezia Una donna uccisa dall’ex marito Una donna è stata uccisa a colpi di pistola, ieri sera verso le 23, nella sua abitazione a Sarzana, in provincia di La Spezia. A sparare, stando alle prime informazioni, sarebbe stato l’ex marito. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo — un cinquantenne, anche lui di Sarzana — avrebbe esploso tre colpi di pistola tutti andati a segno. La donna, trovata in fin di vita, è deceduta durante il trasporto all’ospedale. La vittima, Antonietta Romeo, aveva 40 anni. Mentre l’uomo sarebbe fuggito a bordo di un’auto scura portandosi via anche l’arma utilizzata per il delitto. Per rintracciarlo carabinieri e polizia hanno esteso le ricerche anche alla provincia di Massa Carrara. © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano Benedetti alberi. Benedetto bosco che ieri nel primo pomeriggio ha fermato la caduta verso un burrone di due vagoni del treno in viaggio tra Sankt Moritz e Coira — cantone svizzero dei Grigioni — che aveva a bordo 140 passeggeri. Una frana si è staccata dalla montagna appena sopra i binari proprio nell’istante in cui passava il convoglio. Due carrozze sono rimaste in bilico: una è scivolata verso valle ed è stata trattenuta dagli alberi, un’altra è rimasta sospesa nel vuoto tra la massicciata e un dirupo in fondo al quale scorre un torrente. Alla fine c’è da ringraziare la buona sorte se l’incidente si è risolto con il ricovero in ospedale di 11 persone, cinque delle quali secondo le autorità elvetiche sono in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Tutte le altre persone si sono messe in salvo uscendo dagli scomparti- menti e incamminandosi verso la stazione più vicina che è quella del paesino di Tiefencastel. La chiamata ai soccorsi è arrivata ieri pomeriggio poco dopo le 13. Il treno delle Ferrovie Retiche (una compagnia regionale) era partito circa un’ora prima da Sankt Moritz: linea frequentata dai turisti — dal momento che attraversa alcuni dei più bei paesaggi alpini della Svizzera — ma anche linea di collegamento per i paesi sparsi lungo la montagna e Coira, città principale dei Grigioni. Da giorni su tutta la zona erano cadute piogge incessanti «fino a 50-60 litri d’acqua per metro quadrato, una quantità eccezionale — dirà più tardi il servizio meteo locale — che evidentemente il terreno non è riuscito ad assorbire. Nei giorni precedenti tuttavia non avevamo avuto avvisaglie di frane in quel punto. Brivido Il treno Sankt MoritzCoira travolto dalla frana e sospeso in cima a un dirupo e una fase del recupero dei feriti tramite un elicottero La linea Ma eventi del genere non sono mai prevedibili». Il sopraggiungere del treno, con le sue vibrazioni, ha dato il colpo di grazia a una fetta di montagna già instabile: si è staccato un fronte di Arrivo AUSTRI A Coira S V I Z Z E R A Il luogo dell’incidente Partenza Sankt Moritz Tra le stazioni di Tiefencastel e Thusis Mesocco Bormio Chiavenna Sondrio ITALIA terra e massi largo circa 15 metri e profondo oltre tre che ha letteralmente spinto fuori dai binari e verso il baratro la seconda e la terza carrozza. «Abbiamo sentito un forte contraccolpo — ha raccontato uno dei passeggeri ai media locali — come se qualcuno avesse tirato il freno d’emergenza e ci siamo trovati catapultati via dai sedili. Subito dopo il personale di bordo ci ha invitati a spostarci verso la parte posteriore del treno». L’immagine presentatasi ai soccorritori è stata impressionante e ha fatto il giro dei social network nel giro di pochi minuti. La carrozza scivolata nel burrone era in un punto molto difficile da raggiungere ed è stato necessario chiamare gli elicotteri del soccorso pubblico che hanno tirato in salvo i feriti «agganciandoli» dal cielo. A lungo si è temuto che all’interno del vagone fossero rimaste persone prive di vita ma alla fine nessuno è risultato mancante all’appello.Negli ospedali della zona sono state ricoverate complessivamente 11 persone, tra cui due turisti giapponesi e un australiano. Le condizioni di cinque di loro sono state inizialmente definite dalla polizia cantonale «gravi» ma in serata sarebbero andate migliorando. «Siamo stati molto fortunati» ha commentato il consigliere d’amministrazione delle Ferrovie Retiche Stephan Engler quando, erano ormai le 16, sono state ultimate le operazioni di recupero di tutti i feriti. La linea, secondo le prime previsioni, rimarrà interrotta per due giorni, tempo ritenuto necessario per rimuovere i vagoni e sistemare la sede ferroviaria. Claudio Del Frate @cdelfrate © RIPRODUZIONE RISERVATA Condannata la figlia di Mangano È stata condannata a Milano con rito abbreviato a sei anni e quattro mesi di reclusione per associazione a delinquere, Cinzia Mangano, figlia del boss Vittorio, lo «stalliere» di Arcore. Mangano era stata arrestata con altre 7 persone nel settembre del 2013. L’inchiesta era incentrata su una rete di cooperative di servizi che, secondo l’accusa, riciclavano denaro illecito anche per aiutare i familiari degli arrestati e i latitanti. Sempre secondo l’accusa, si trattava di una succursale della mafia siciliana a Milano, attiva già negli anni Novanta e rimasta operativa fino agli arresti. Il giudice, nella sentenza, ha ritenuto, però, che non esistesse l’associazione di stampo mafioso ma un’associazione a delinquere «semplice». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’incidente Le vittime erano tutte francesi, la disgrazia durante la discesa dalla vetta Volo di 250 metri sul Monte Bianco Muoiono sei alpinisti in cordata Forse è stata la forte nevicata di martedì, magari è stata la rottura di una placca a vento, cioè un accumulo di neve instabile, oppure semplicemente una disattenzione, una scivolata. Sarà impossibile stabilire con certezza gli ultimi istanti di vita dei sei alpinisti trovati morti, ieri, sul versante francese del Monte Bianco. La sola certezza per adesso è che sono precipitati per 250 metri finendo in un canalone dove gli uomini del soccorso alpino di Chamonix li hanno recuperati in mattinata. Erano in cordata, cinque persone fra i 27 e i 45 anni e una guida esperta di 42 anni, tutti di nazionalità francese (uno di loro residente in Svizzera). Partenza alle quattro e mezzo del mattino dal rifugio Argentiere, a quota 2.771 metri. Meta da raggiungere: l’Aiguille, a 3.901 metri di altezza. Il gruppo seguiva un corso di perfezionamento di due settimane organizzato dall’Unione nazionale dei centri sportivi all’aria aperta. David Ravanel, presidente delle guide alpine di Chamonix, dice che quando il gruppo si è messo in marcia le condizioni atmosferiche erano buone e la visibilità era ottima. Il tempo di percorrenza fino all’Aiguille prevedeva il passaggio dalla cresta della Freccia Rossa, un itinerario misto di neve e roccia che la guida conosceva bene e che è consi- Firenze Atterraggio con principio di incendio Panico ieri su un volo Parigi-Firenze. Un aereo Vueling è stato interessato da un principio di incendio appena atterrato nello scalo toscano. Nessun ferito. © RIPRODUZIONE RISERVATA derato di media difficoltà. Niente di proibitivo per i sei in cordata che, se tutto fosse filato liscio, sarebbero rientrati al punto di partenza fra le due e le quattro del pomeriggio di martedì. Alle 17, non vedendoli arrivare, il gestore del rifugio ha chiamato i soccorritori. Ha raccontato lui stesso di aver provato a contattarli sui telefoni cellulari ma in quell’area non c’è copertura di rete e quindi la sola possibilità di ritrovarli è stata affidata alle squadre del soccorso alpino, alcune a piedi altre a perlustrare la zona sorvolandola in elicottero. Il maltempo ha complicato la situazione costringendo tutti a un’interruzione fino all’alba di ieri quando, dall’alto, sono stati individuati cinque corpi, fra i La vicenda L’escursione I sei alpinisti francesi morti sul versante transalpino del Monte Bianco erano partiti alle 4 del mattino di martedì dal rifugio Argentiere a quota 2.771 metri per raggiungere l’Aiuguille a 3.900 metri. I sei, scomparsi nel pomeriggio di martedì, sono stati ritrovati morti ieri Il gruppo Il team di alpinisti era composto da una guida esperta di 42 anni e da cinque persone tra i 27 e i 45 anni, che stavano seguendo uno stage di perfezionamento organizzato dall’Unione nazionale dei centri sportivi all’aria aperta La dinamica La sciagura potrebbe essere accaduta mentre i sei alpinisti erano «sulla via del ritorno», al livello del Glacier du Milieu. Non è la prima volta che sul Monte Bianco si consumano simili tragedie quali anche quello di una donna. Il sesto uomo è stato recuperato nel pomeriggio in fondo a un crepaccio. La ricostruzione ritenuta più verosimile è che il gruppo abbia raggiunto i 3.901 metri dell’Aiguille e che l’incidente sia poi avvenuto sulla via del ritorno, all’altezza del ghiacciaio del Milieu. Ai parenti e agli amici che ieri si sono stretti attorno alle famiglie dei sei alpinisti, il comandante della gendarmeria di Chamonix Jean-Baptiste Estachy, ha escluso ore di sofferenza. Nessuna agonia: «Siamo sicuri che sono morti sul colpo dopo essere precipitati per 250 metri» ha detto, quasi che così la loro fine fosse un po’ più accettabile. Un’inchiesta, aperta già ieri pomeriggio sulla dinamica dei fatti, cercherà di dare una risposta alle domande che probabilmente resteranno senza risposta, come sanno bene le guide alpine e gli altri alpinisti esperti. Se muore l’intera cordata, come in questo caso, e se nessuno ha modo né tempo di lanciare allarmi, è molto improbabile riuscire a ricostruire i passaggi della tragedia. Giusi Fasano © RIPRODUZIONE RISERVATA La rogatoria Inchiesta Mose caccia al tesoro in Moldavia I pm veneziani titolari dell’inchiesta Mose, Stefano Ancilotto, Stefano Buccini e Paola Tonini, hanno avviato una serie di rogatorie in Moldavia dove si troverebbero occultati beni e capitali di alcuni degli indagati. Le rogatorie sarebbero partite in altri Paesi tra cui il Canada, la Croazia, la Svizzera, il Regno Unito e alcuni Stati del Medio Oriente. Sempre ieri Luciano Neri, il ragioniere del Consorzio Venezia Nuova che secondo i pm fu l’ideatore del sistema di fondi neri utilizzati per le tangenti, ha deciso di patteggiare la pena. Oltre a lui, ha deciso di patteggiare Gino Chiarini, architetto che si sarebbe spacciato per un magistrato per fornire a Baita e Mazzacurati informazioni sulle indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Cronache Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Istruzione Le novità che troveremo sui banchi Informatica dalla primaria e alla maturità si parlerà inglese I dati La distribuzione 488.250 inviate dalle scuole 1.550.266 (percentuale degli iscritti al 1° anno – totale Italia) LICEI Classico Le domande di iscrizione trasmesse on line per l’anno 2014/2015 6 Linguistico 1.062.016 8,8 inviate direttamente dalle famiglie Scientifico 15,6 Quante ore alla settimana Scientifico (opz. Scienze applicate) Cosa hanno scelto le famiglie per i propri figli Scientifico (sezione a indirizzo sportivo) (dati in percentuale – totale Italia) Ordinario (30 ore) (dati in percentuale – totale Italia) 24 ore 3,7 27 ore 0,8 83,9 Prolungato (36 ore) 32,1 Fino a 30 ore 6,3 Scuola secondaria di I grado Scuola primaria 13,1 LA NUOVA SCUOLA I 25,3 Scienze umane (opz. Economia sociale) 2,1 3 Liceo artistico Tempo pieno (40 ore) 4,1 La carta di identità delle scuole Il nuovo sistema di valutazione nazionale delle scuole è stato approvato nella primavera del 2013: ma è solo da settembre che entrerà in vigore. Non si tratta di un mero strumento burocratico ad uso e consumo degli addetti ai lavori, ma di un efficace supporto per completare l’Invalsi, quello che ormai nel gergo viene identificato come il quizzone per gli studenti di II e V elementare, III media e II superiore. Con l’avvio ufficiale, ogni istituto avrà una vera e propria scheda, utile a delinearne caratteristiche, punti forti e deboli: una sorta di «carta di identità». «Si tratta di una faccia innovativa della valutazione, che Liceo musicale e coreutico 0,7 Nelle scuole superiori 537.242 Licei europei 0,5 Gli alunni iscritti al 1° anno delle scuole secondarie di II grado (statali e paritarie) Per indirizzo-opzioni Differenza rispetto al 2013/2014 (dati in percentuale – totale Italia) Licei 49,8 Istituti tecnici Istituti professionali 30,8 +0,9 -0,4 19,4 ISTITUTI TECNICI Settore economico 12,4 Settore tecnologico 18,4 -0,5 ISTITUTI PROFESSIONALI Per genere (dati in percentuale – totale Italia) 68 32 4,9 Prolungato (fino a 40 ore) 38,9 nglese, geografia, storia dell’arte, musica, ma anche programmazione informatica (fin dalle elementari) e connessioni internet super veloci. La scuola in arrivo per gli studenti italiani è un mix di tradizione e novità, di innovazione spinta e forte legame con il territorio e con il made in Italy. Alcuni progetti hanno preso forma nei mesi scorsi e sono pronti a diventare realtà da settembre, molti altri sono in divenire e, sotto la spinta propulsiva del premier Matteo Renzi, che venerdì scorso ha incontrato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per fare il punto, prenderanno corpo in un provvedimento ad hoc atteso per la fine di agosto: «Inizieremo con un percorso di radicale riflessione sulla scuola, con particolare attenzione alla scuola media, all’autonomia e al rapporto formazione/lavoro», ha annunciato il presidente del Consiglio in una lettera inviata ai parlamentari di maggioranza. E domenica, incontrando gli scout, ha ribadito il concetto: «L’Italia dei prossimi anni non dipenderà dalle slide sulla crescita, +0,1 o -0,1: dipenderà da come cambieremo la scuola. E la scuola non la può cambiare il presidente del Consiglio o il ministro, la devono cambiare le famiglie, gli studenti, i professori». Il premier conta sull’effetto annuncio a fine mese, ma i temi in ballo sono noti: la questione del ricorso abnorme ai precari della scuola che si sono impelagati in una guerra tra poveri (precari del Sud contro precari del Nord Italia), la regolazione a cadenza biennale dei concorsi, il potenziamento di alcune materie di studio e dei percorsi scuola-lavoro per cercare di far fronte all’angosciante tasso di disoccupazione giovanile del nostro Paese (43,7%). Per il pacchetto atteso entro la fine dell’estate il presidente del Consiglio ha detto che stanzierà un miliardo di euro. Parlando con gli scout, ha spiegato che una parte del risparmio derivante dall’efficientamento energetico della rete nazionale sarà devoluto proprio alla scuola. Questi giorni di «vacanza» serviranno al premier a fare i conti, per capire come le novità elaborate possano essere messe in atto senza ignorare i moniti del ministero dell’Economia. Ma intanto la macchina ha già cominciato a scaldare i motori: all’insegna del mantra «innovazione, autonomia, equità e merito». Scienze umane Industria e artigianato 67,8 43,4 32,2 56,6 48,6 51,4 4 Servizi 14,4 Sussidiarietà complementare 1 Licei Istituti tecnici Istituti professionali Media nazionale potrà favorire la responsabilizzazione delle scuole», spiega il presidente dell’Invalsi, Annamaria Ajello. E sempre l’istituto di valutazione sarà protagonista della rivoluzione delle scuole medie: l’obiettivo, su cui sta lavorando un pool di matematici e linguisti, è arrivare a definire quali sono le competenze imprescindibili dei ragazzi alla fine della terza classe della scuola secondaria di primo grado. Insegnanti: concorso e precari Non sono ancora state pubblicate le graduatorie definitive del concorso voluto da Francesco Profumo, il primo dopo 14 anni, che già il ministro Stefania Giannini mette a punto un nuovo bando: sarà emanato nel 2015, e dovrebbe dare un’ulteriore «svecchiata» all’organico degli insegnanti, che in media hanno 49 anni (i più anziani tra i Paesi industrializzati, secondo l’Ocse). Intanto, a settembre entrano in ruolo 28.781 docenti (di cui 13 mila di sostegno) e 4.599 collaboratori tecnico-amministrativi: secondo la Cgil, si tratta di numeri (pari solo al turnover, al ricambio) molto inferiori alle disponibilità di posti. È la solita, annosa questione dello sdoppiamento fra organico di diritto e organico di fatto, docenti assunti e precari. 0 5 10 15 La soluzione? Profumo l’aveva disegnata, Renzi la sta masticando da mesi, e potrebbe prendere forma con la creazione di un unico organico funzionale, ovvero un corpo di insegnanti (tutti con contratto a tempo indeterminato) che è a disposizione di qualsiasi scuola facente parte di una rete. Così si eviterebbe il ricorso massiccio a supplenti: sono 150-160 mila i precari, un numero abnorme che non a caso è finito nel mirino della Corte di Giustizia europea. Istituti aperti al pomeriggio La scuola Di Donato a Roma resta aperta dalle 7 alle 22, anche sabato e domenica: oltre alle lezioni, si fanno compiti, sport, musica, attività ricreative. A gestire il tutto sono le associazioni di genitori, che tengono anche i conti delle spese di gestione. Questo è solo uno dei modelli di scuola aperta il pomeriggio, di cui si discuterà in un forum che si terrà a ottobre a Firenze, organizzato dal Miur proprio per valutare tutte le esperienze virtuose sparse per l’Italia. Il vero nodo restano le risorse: se le Province sono state colpite da tagli per nove miliardi, e da Genova a Bari tremila istituti non hanno i fondi per garantire la sicurezza e il riscaldamento delle aule, è difficile immaginare come sostenere i costi di un’apertura prolungata. La preside Anna Paola Sabatini «Pagelle per gli istituti, ma fatte da docenti e famiglie» La dirigente Anna Paola Sabatini, 35 anni di Vasto (Chieti). Nel 2012, a 33 anni, ha vinto il concorso per diventare dirigente scolastico e ora è al vertice di un istituto comprensivo di San Salvo, sempre nel Chietino «Sono favorevole all’avvio del sistema di valutazione nazionale — dice Anna Paola Sabatini, 35 anni, una delle più giovani dirigenti scolastiche d’Italia —. Ma stiamo aspettando dal ministero la direttiva che dovrebbe chiarirne i contorni. Si sa solo che si baserà su tre pilastri: quello, già esistente, delle prove Invalsi; quello dell’autovalutazione da parte dei dirigenti e dei docenti, avviato in questi anni sotto forma di sperimentazione da diversi istituti; e infine il sistema delle ispezioni, anche se quest’ultimo punto è quello ancora più opaco». Come dirigente non teme intromissioni dall’esterno? «Tutt’altro. La mancanza di un solido sistema di valutazione è la vera ferita aperta del sistema dell’istruzione italiana. Come si può pretendere che la scuola funzioni se non è in grado di valutare i propri punti di forza e debolezza?». E l’Invalsi non è in grado di farlo? «No, le prove Invalsi servono solo a misurare alcuni apprendimenti dei ragazzi. Non confondiamo la misurazione con la valutazione che può essere fatta solo dalle scuole. Per questo io sono favorevole alla partenza del processo di autovalutazione prevista per settembre. Con un’avvertenza, però». Quale? «Lo scopo dev’essere chiaro: non già valutare i singoli docenti, né tanto meno immaginare un sistema di premi o sanzioni, ma offrire alle scuole uno strumento per migliorare. Affinché la valutazione funzioni dev’essere vissuta con onestà intellettuale e con serenità, dunque non come un ulteriore adempimento burocratico né come un’imposizione dall’alto che è quanto invece succede con le prove Invalsi. Se non c’è condivisione il giocattolo si rompe. Impossibile immaginare un processo di miglioramento se non c’è la collaborazione di tutti». Nella vostra scuola avete già sperimentato forme di autovalutazione? «Sì. Abbiamo distribuito un questionario a campione a professori e studenti di terza media. Abbiamo coinvolto anche le famiglie, chiedendo loro di esprimere il proprio gradimento: offerta formativa, orario, efficienza dei servizi di segreteria, grado di apertura alle famiglie». Perché è importante il coinvolgimento delle famiglie? «In una scuola come la mia (un istituto comprensivo di San Salvo, in provincia di Chieti, ndr) la collaborazione fra genitori e docenti è indispensabile. Abbiamo a che fare con bambini e ragazzi dai 3 ai 13-14 anni: una fascia evolutiva in cui si pongono le basi della persona. Se non arriva un messaggio univoco dalla No a premi e sanzioni Non va immaginato un sistema di premi o sanzioni, si tratta di offrire alle scuole uno strumento per migliorare scuola e dalla famiglia c’è il rischio che i ragazzi sbandino». E cosa avete ricavato dal vostro tentativo empirico di autovalutazione? «Abbiamo scoperto che la regolamentazione rigida del nostro istituto (il portone chiuso dopo l’orario d’ingresso, il fatto che non si possono consegnare ai bidelli materiali o merendine dimenticati a casa) è apprezzata dalle famiglie». I docenti hanno sollevato qualche critica? «Quelli della scuola primaria hanno lamentato una percezione di minor attenzione rispetto ai colleghi della scuola media da parte del management scolastico». E i ragazzi di terza? «Loro erano entusiasti del progetto di orientamento che abbiamo fatto quest’anno portandoli in azienda ma avrebbero voluto ancora un po’ più tempo dedicato alla conoscenza delle realtà produttive del territorio». Orsola Riva © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Cronache 21 Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Per regioni (percentuale degli iscritti al 1° anno) LOMBARDIA 49,6 34,3 16,2 Licei Istituti tecnici Istituti professionali* VENETO 42,5 37,9 19,6 FRIULI VENEZIA GIULIA 47,1 37,3 15,6 PIEMONTE 48,3 32,4 19,3 EMILIA ROMAGNA 43,7 34,7 21,6 LIGURIA 54 27,5 18,5 ABRUZZO 54,5 30,2 15,3 TOSCANA 50,8 30 19,2 MOLISE 49,9 34 16,1 PUGLIA 47,6 30,9 21,5 SARDEGNA 50,6 30,2 19,2 UMBRIA 54,7 27,5 17,8 CAMPANIA 52,7 25,8 21,5 LAZIO 61,7 23,5 14,9 CALABRIA 48,5 32 19,5 Le strutture e il personale 239.552 250 200 8.644 Le istituzioni distribuite in 41.483 sedi gore il nuovo esame di Stato. Cosa cambierà? La seconda prova, soprattutto, che sarà «asciugata» rispetto alla mole di materie adesso prese in considerazione: è l’effetto della limatura Gelmini. Nei primi giorni di settembre arriverà un decreto per definire tutti i dettagli, tra cui il Clil (Content and language integrated learning), ovvero l’insegnamento in lingua straniera di una materia dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore che sarà portata alla maturità. Un’altra novità per l’esame sarà la tesina, che sarà considerata meno importante ai fini della valutazione, mentre verrà data più dignità ai percorsi fatti: ad esempio, nel caso degli istituti tecnici i periodi di apprendistato del quarto e quinto anno di scuola superiore diventano credito per l’esame. BASILICATA 49,1 29,2 21,7 SICILIA 51 28,1 20,9 *Comprende anche i percorsi di Istruzione e formazione professionale (leFP) scolastiche statali MARCHE 46 31,8 21,3 Dal debutto del nuovo sistema di valutazione nazionale al rilancio di storia dell’arte, musica e geografia E per evitare il ricorso massiccio ai supplenti, si sta pensando a un unico gruppo di insegnanti a disposizione di più sedi Geografia, arte e musica Era stata massacrata dalla riforma Gelmini, che l’aveva eliminata da tutti gli istituti professionali e dai tecnici (escluso l’indirizzo economico) e ridimensionata nei licei, dove era stato creato il «monstrum» geostoria, con tre ore settimanali al posto delle quattro per le due discipline. Dal prossimo anno scolastico, invece, la geografia torna in tutti i tecnici e i professionali, in prima o in seconda, per un’ora alla settimana. E dovrebbe essere solo l’apripista di una serie di materie che potrebbero tornare in auge: dopo le proteste e le raccolte di firme, anche la storia dell’arte e la musica — come prevede un protocollo tra ministero dell’Istruzione e quello dei Beni culturali — saranno rilanciate, con progetti per valorizzare l’educazione alla tutela del paesaggio e l’avvicinamento dei giovani al patrimonio culturale e all’arte contemporanea. I soldi? Secondo una stima del ministro Giannini, solo per la storia dell’arte ci vorrebbero 25 milioni. 229.968 167.916 150 728.325 Gli insegnanti compresi 100 quelli di sostegno nelle scuole statali 90.889 50 0 Meno tablet e più reti Tablet e lavagne multimediali interattive (Lim): sembrava fino a due anni fa che questa fosse la rivoluzione informatica sui banchi. Invece adesso la piattaforma Scuola digitale langue e con i 121 milioni di euro di investimenti abbiamo solo il 32% di scuole provvisto di Lim o proiettore interattivo, il 25% delle scuole secondarie di primo grado che navigano ad alta velocità, 7,8 studenti per ogni computer. Le «classi 2.0» sono 416 su 323.605, le scuole 14 su 22.600 sedi. È chiaro che il governo sta facendo un passo indietro: non sono previsti più stanziamenti per l’acquisto di strumenti, che rischiano di diventare obsoleti in pochi anni. Ma si investe sulla connessione internet veloce. Sono 973 le scuole che hanno partecipato al bando per attivare una rete wireless, per un totale di quasi quattro milioni di euro in due anni tra il 2013 e 2014. Gli investimenti proseguiranno in questa direzione. Ma anche sul fronte della formazione, fin dalle più tenere fasce d’età: da settembre sarà sperimentato nelle scuole il coding, ovvero una piattaforma sul modello americano di code.org — usato negli Stati Uniti da oltre venti milioni di ragazzi e sponsorizzato anche da Barack Obama — per l’insegnamento dei primi rudimenti di programmazione informatica. Primaria Secondaria di Iº grado Secondaria di IIº grado Il sostegno cerca rinforzi Se gli insegnanti sono (spesso) precari, quelli di sostegno lo sono di più: ogni anno un ragazzo disabile rischia di trovarsi con un assistente diverso. Attualmente il rapporto è di un insegnante di sostegno ogni due studenti in difficoltà. «Qui qualcosa dovrebbe veramente cambiare — annuncia la senatrice Francesca Puglisi, membro della commissione Istruzione —. Nel triennio 20132015 bisognava stabilizzare oltre 26 mila insegnanti di sostegno: nel 2013 ne sono stati immessi già 4.447, ma è dal 1° settembre 2014 che ne verranno messi in ruolo 13.342. Altri 8.895 aspetteranno l’anno prossimo. A questi andrebbero aggiunti 3.009 posti vacanti, che vanno assunti con un nuovo piano. Ma è fondamentale che agli alunni disabili sia garantita professionalità e soprattutto continuità didattica». La maturità (anche) in lingua straniera Costa ogni anno 80 milioni, fagocitando una bella fetta del Mof, il fondo per gli istituti (che quest’anno è di 483 milioni di euro), e vanta un incredibile 99,2% di promossi: ma per ora di abolire l’esame di maturità non se ne parla. E anzi, quest’anno entra in vi- ILLUSTRAZIONI DI CHIARA DATTOLA Infanzia Fonte: ministero dell’Istruzione – i dati relativi alle strutture e al personale docente risalgono all’anno 2013/2014 Belle, sicure e nuove: ma anche pulite? #Scuolebelle, #Scuolesicure, #Scuolenuove: questi sono gli hashtag lanciati da Renzi per pubblicizzare il piano da oltre un miliardo di euro che dovrebbe restituire dignità estetica ai nostri istituti fatiscenti. Con 21.230 edifici coinvolti, il piano dovrebbe portare entro l’anno prossimo una scuola italiana su due ad avere edifici più belli, sicuri e nuovi. Ma sul fronte della pulizia, cosa ci aspetta? Dopo il caos scoppiato l’anno scorso in Veneto e in altre regioni del Nordest, quest’inizio di anno scolastico potrebbe essere problematico in Campania e Calabria, che sono le uniche due regioni che a distanza di un anno non sono ancora riuscite ad assegnare il bando per le pulizie a una ditta esterna attraverso la piattaforma per gli appalti della pubblica amministrazione Consip. Ma non è detto che anche altrove il meccanismo si inceppi. Valentina Santarpia © RIPRODUZIONE RISERVATA Il direttore Andrea Gavosto, Fondazione Agnelli «Il giudizio interno non basta, però mancano ispettori» L’esperto Andrea Gavosto è nato a Torino 55 anni fa. Dal 2008 è il direttore della Fondazione Giovanni Agnelli. Maturità classica, nel 1982 si è laureato in Economia e commercio all’università del capoluogo piemontese «La valutazione delle scuole dovrebbe servire innanzitutto alle scuole stesse per capire cosa funziona e cosa no. E in seconda battuta anche alle famiglie per orientarne le scelte», dice Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, che la primavera scorsa ha pubblicato un corposo rapporto sulla valutazione per cercare di spiegare perché è necessaria in Italia. «Il punto — dice Gavosto — è che finora la scelta della scuola si è sempre basata sul tam tam, su quello che mi dice mia cugina, un amico, l’amico di un amico. Informazioni, queste, che in genere sono a disposizione solo delle famiglie socialmente e culturalmente più avvantaggiate, mentre il custode cingalese di un palazzo di Torino o Milano non ha la stessa rete di conoscenze a cui attingere». Rendere pubblici i risultati delle prove Invalsi potrebbe essere un primo passo utile per dare a tutti genitori gli stessi strumenti di valutazione al momento di scegliere la scuola dei propri figli? «Sì e no. I test Invalsi in quanto tali non bastano a valutare l’efficienza di una scuola. I risultati di un istituto dipendono dal contesto in cui la singola scuola si radica, non solo dalla bontà degli insegnanti ma anche dalla qualità dagli studenti (i cui risultati a loro volta dipendono molto dalle famiglie di provenienza). Un conto è un liceo del centro, un altro un istituto di periferia. Bisognerebbe calcolare il cosiddetto valore aggiunto, cioè confrontare i risultati dei ragazzi al momento dell’ingresso in prima media e all’uscita in terza. Cosa che attualmente il sistema Invalsi non fa. Allora si vedrebbe veramente quanto vale quella scuola. Ci sono scuole che anche se non possono vantare risultati stratosferici hanno fatto fare ai propri ragazzi enormi passi avanti. E altre, con risultati molto migliori, che in realtà hanno semplicemente beneficiato della composizione favorevole del proprio corpo studentesco». Oltre all’Invalsi, il nuovo sistema di valutazione nazionale si basa anche sull’auto- valutazione di docenti e dirigenti scolastici. «Io non credo minimamente nell’autovalutazione perché, a meno che uno non sia masochista, difficilmente parlerà male della propria scuola». Ma il nuovo sistema prevede anche l’attivazione della valutazione esterna tramite le visite degli ispettori. «Né l’Invalsi né il Miur dispongono di abbastanza ispettori per monitorare la situa- Test Invalsi insufficienti Per conoscere l’efficienza di una scuola i test Invalsi non bastano: molto dipende anche dal contesto in cui è radicata zione delle 8.000 scuole che ci sono in Italia. Al massimo possono intervenire nelle situazioni di crisi, mandarli là dove si segnalano le criticità maggiori per studiare insieme con i dirigenti come migliorare le cose». Che è già qualcosa. «Sì, ma non basta. Non che gli ispettori siano necessari sempre e comunque. Ci sono sistemi validissimi, come quello finlandese, che non ne sentono il bisogno, perché già si basano su un sistema di selezione durissima dei docenti: solo i migliori laureati intraprendono la carriera di insegnante. Nel nostro caso invece la valutazione esterna della scuola, di cosa funziona e cosa no, è assolutamente imprescindibile. Gli ispettori dovrebbero essere parte integrante del sistema, come nel mondo anglosassone: figure capaci di avere il polso reale della situazione tramite il confronto con dirigenti, docenti, studenti e famiglie. Ma purtroppo mancano le risorse». O. R. © RIPRODUZIONE RISERVATA 0,1 Per cento La quota delle «classi 2.0», cioè informatizzate, censite nell’istruzione italiana quest’anno (sono 416 su 323.605). Nel nostro Paese, le «scuole 2.0» sono invece 14 su 22.600 sedi. In percentuale: lo 0,06 per cento 49 Anni L’età media del corpo docente nella scuola italiana: una delle più alte tra i Paesi industrializzati, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse). A settembre entrano in ruolo 28.781 docenti 80 Milioni di euro Quanto costa ogni anno alle scuole italiane la sola organizzazione dell’esame di maturità. Denaro che viene prelevato dal fondo per gli istituti, che per quest’anno ammonta a 483 milioni 22 Cronache Il personaggio Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Mirzakhani ha una figlia di tre anni. Quando lavora fa scarabocchi su fogli stesi a terra e la bimba dice: «Mamma dipinge di nuovo» Maryam, regina della matematica «Sono una pensatrice lenta» Iraniana, è la prima donna a vincere il premio più importante Chi è Genio Maryam Mirzakhani, 37 anni (Epa) di ANNA MELDOLESI E ra l’ultima fortezza tutta maschile dell’universo scientifico, la medaglia Fields. Il più prestigioso dei riconoscimenti per l’eccellenza in matematica viene assegnato ogni quattro anni ed è l’equivalente del Nobel, che non contempla la regina delle scienze fra le discipline premiate. L’iraniana Maryam Mirzakhani è la prima donna a entrare in questo club di super-talenti che devono avere, per statuto, meno di 40 anni. Da quando il premio è stato istituito nel ‘36 lo hanno ricevuto in 52, tutti uomini. Diventare il volto femminile della matematica non rientrava nei suoi piani. Ma questa trentasettenne esile e determinatissima, lo sguardo grigio fiero e gentile, i bei lineamenti incorniciati dai capelli cor- ti, da oggi rappresenta una fonte di ispirazione per tutte le ragazze che esitano a intraprendere una carriera in una delle discipline Stem più maschili (l’acronimo sta per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). A frenarle ci sono le logiche di cooptazione che non risparmiano la più razionale delle professioni, le aspettative sociali, ma anche problemi di autopercezione. A forza di sentirti ripetere che i maschi danno il meglio di sé con i calcoli e le femmine con le parole, ti può passare la voglia di provare. «Questa medaglia Fields è una svolta, un’altra incrinatura nel soffitto di cristallo che abbiamo sulle nostre teste», ci dice Rossella Palomba del Cnr, studiosa delle disparità di genere. Altre vittorie seguiranno, perché «le matematiche che stanno facendo grandi cose sono molte», assicura Maryam. Mirzakhani dice di essere una pensatrice lenta, prende un problema apparentemente insolubile e lo doma con la perseveranza, osservandolo da punti di vista diversi e nuovi. Il momento più bello è quello della scoperta, la sensazione di essere arrivata in cima a una vetta e di godersi un panorama inviolato. «Ma per la maggior parte del tempo fare matematica per me è come una lunga escursione senza un sentiero tracciato né un traguardo visibile». Spesso gli studenti prendono in antipatia equazioni e figure geometriche senza nemmeno provare a farsi sedurre, e la stessa Mirzakhani all’inizio non le amava. «La bellezza della matematica si mostra solo a chi la insegue con la pazienza». Da bambina voleva fare la scrittrice e dice che i problemi di matematica sono come i personaggi dei romanzi. Evolvono e quando La carriera Maryam Mirzakhani, 37 anni, iraniana, è la prima donna a vincere la medaglia Fields (considerata l’equivalente del Nobel per la matematica) da quando nel 1936 il premio è stato istituito. Il talento matematico di Mirzakhani emerge negli anni delle scuole superiori quando rappresenta i colori di Teheran alle Olimpiadi internazionali di matematica. Fino a quel momento l’Iran non aveva mai schierato una ragazza, Maryam però conquista una medaglia d’oro a 17 anni e l’anno dopo centra il punteggio perfetto. Dopo la laurea a Teheran studia ad Harvard con Curtis McMullen. La tesi di dottorato le vale una cattedra a Princeton. Più avanti passerà all’università di Stanford. Si è distinta per studi sulla geometria non euclidea e sui sistemi dinamici li guardi di nuovo non assomigliano più alla tua prima impressione. Ricorda di aver visto in televisione la biografia di Marie Curie e altre scienziate ma la prima scintilla scocca quando il fratello maggiore le rivela che per sommare i numeri da 1 a 100 non c’è bisogno di fare calcoli su calcoli. C’è un trucco, quello di Gauss, e questa è soltanto la prima sorpresa che la matematica ha in serbo per lei. Si ritiene fortunata: la guerra fra Iran e Iraq si conclude quando finisce le elementari, una cattiva insegnante alle medie la fa dubitare di sé, poi però alle superiori trova una direttrice che non si tira indietro di fronte all’idea di farla partecipare alle Olimpiadi internazionali di matematica, anche se l’Iran fino a quel momento non ha mai schierato una ragazza. È così che a 17 anni vince una medaglia d’oro e a 18 centra il punteggio perfetto. Dopo la laurea a Teheran vola ad Harvard, dove fatica ma non si scoraggia. Ogni giorno è nell’ufficio del professor Curtis McMullen (medaglia Fields anche lui) a fare domande. La sua tesi di dottorato viene considerata spettacolare, arriva la 52 Uomini Sono i matematici premiati con la medaglia Fields da quando il riconoscimento è stato istituito nel 1936 prima cattedra a Princeton, poi il passaggio a Stanford. Finalmente ieri, al Congresso internazionale dei matematici in corso a Seul, le hanno assegnato la medaglia più bella per i suoi studi di geometria non euclidea sulle superfici iperboliche (con lei sono stati premiati tre uomini: Artur Avila, Manjul Bhargava e Martin Hairer, che lavorano in Francia, Usa e Gran Bretagna). Il suo contributo più importante, probabilmente, riguarda i sistemi dinamici, come quello delle interazioni tra Sole, Luna e Terra. Molti problemi di questo tipo non hanno una soluzione matematica esatta, ma Mirzakhani ha dimostrato che con le opportune deformazioni le traiettorie obbediscono a leggi algebriche. Quando lavora riempie di scarabocchi degli enormi fogli di carta stesi per terra e la figlia treenne spesso esclama: «Mamma sta dipingendo di nuovo». Le hanno chiesto quale sia il segreto per pensare in grande. «Devi ignorare i frutti facili da cogliere, quelli nella parte bassa dell’albero». @annameldolesi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’iniziativa I reportage in edicola su «Io Donna». Dall’Italia all’America Latina e all’Africa i progetti di Oxfam per l’emancipazione Sei scrittrici raccontano il mondo al femminile Nella Bosnia Erzegovina ferita e rancorosa «sono il principale motore del perdono e del nuovo». In alcune comunità rurali dell’Ecuador sono loro a mandare avanti le attività agricole da sole, perché gli uomini non ci sono quasi più. In Tanzania, su un’isola del Lago Vittoria, due di loro raccontano come sia possibile «reggere sulle spalle le sorti della famiglia e riuscire a far studiare i figli». Sui monti dell’Atlante Orientale, in Marocco, una di loro lotta «per convincere gli uomini del posto a concedere alle mogli il permesso di lavorare», l’altra prova «a insegnare come si confeziona e si commercializza il miele». Ad Arezzo si prova a svolgere il ruolo «di ponte tra due mondi: quello dei migranti e l’Europa». Nella Cambogia delle «foreste saccheggiate» e delle «popolazioni evacuate dalla propria terra» si tenta di «rafforzare una coscienza della terra». Il mondo, le donne e sei scrittrici italiane in giro per il pianeta a raccontare, a dare voce a chi — molto spesso — non ce l’ha. In esclusiva per Io Donna, dal 17 agosto nella versione cartacea e in quella digitale, sei reportage d’autore, firmati da Silvia Avallone, Camilla Baresani, Beatrice Masini, Candida Morvillo, Valeria Parrella e Pulsatilla, fanno conoscere alcuni dei programmi di sviluppo di Oxfam (confederazione inter- nazionale leader nei progetti di sviluppo rurale e specializzata in aiuto umanitario e campagne di sensibilizzazione) raccontando storie di donne a cavallo tra la speranza e la solidarietà. Testi, foto, video-interviste, con l’occhio particolare delle sei scrittrici italiane, per testimoniare il lavoro di milioni di donne che in tutto il mondo lottano ogni giorno per la sopravvivenza (loro e delle proprie famiglie) e l’impegno fondamentale dei volontari che mettono la propria vita a dispo- sizione degli altri. Un viaggio — quello di «Sei scrittrici, mille voci» — realizzato con la collaborazione e il contributo di BioNike. Soprattutto: un’avventura nella quale Io Donna devolverà parte del ricavo del venduto in edicola proprio a Oxfam Italia come sostegno ai programmi di sviluppo dell’organizzazione. «Quelli che presentiamo in questo numero speciale sono racconti d’autore ma soprattutto testimonianze emozionanti, ed emozionate, di come sia determinante il lavoro femminile nelle zone del mondo più disagiate dove opera Oxfam», spiega Diamante d’Alessio, direttrice di Io Donna, il settimanale del Corriere della Sera. «Tutti questi reportage sono segnati da un filo rosso: il cibo, inteso come risorsa necessaria e mai sufficiente, ma anche come possibilità di riscatto ed emancipazione». «Si sente dire spesso che il futuro è donna. Ma non tutte le donne hanno lo stesso futuro, a causa di povertà, diseguaglianza e discriminazioni. Ma se avessero uguale accesso alle ri- sorse rispetto agli uomini, 150 milioni di persone in meno nel mondo soffrirebbero la fame», aggiunge Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia. «Per questo da oltre settant’anni Oxfam promuove e sostiene la nascita di imprese al femminile, in particolare all’interno delle comunità rurali. Le donne sono al centro di ogni nostra iniziativa perché sanno agire in modo collettivo e sanno accendere i motori del cambiamento verso un mondo più equo». R. I. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le protagoniste Silvia Avallone Nata a Biella, 30 anni, laurea in Filosofia e una specializzazione in Lettere. Con Acciaio ha vinto Campiello Opera Prima ed è arrivata 2° al Premio Strega 2010 Camilla Baresani Nata a Brescia, 53 anni, vive tra Milano e Roma. Nel 2010 ha pubblicato Il plagio, il suo primo romanzo. Quest’anno è uscito Il sale rosa dell’Himalaya Beatrice Masini Nata a Milano 52 anni fa, ha vinto diversi primi ed è anche nota per aver tradotto i libri della saga di Harry Potter della scrittrice britannica J. K. Rowling Candida Morvillo Nata a Sorrento, 40 anni fa, ex direttrice di Novella 2000. Nel 2006 ha vinto il premio Ischia Internazionale come miglior giornalista under 35 per la carta stampata Valeria Parrella Nata a Torre del Greco 40 anni fa, ha esordito nel 2003 con Mosca più balena (raccolta di sei racconti) con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima Pulsatilla Vero nome Valeria Di Napoli, è nata a Foggia 32 anni fa. È stata in finale al Premio Campiello giovani. La ballata delle prugne secche è il 1° romanzo Genova Rapito il pappagallo della biosfera di Piano GENOVA — Doveva essere il giudice a decidere la sorte del bellissimo Flint (foto sopra), negli atti giudiziari «il pappagallo cacatua moluccensis denominato Flint»: tutto bianco, cresta color salmone, simpatico, espansivo e un po’ narciso, Flint era conteso tra il suo padrone e chi l’aveva accudito per alcuni anni nella Biosfera progettata da Renzo Piano davanti all’Acquario di Genova. Ma alla fine il colpo di scena è spettato a Flint: è sparito. Rubato. La storia dall’inizio. Flint arriva nella Biosfera nel 2003 quando a gestire la struttura con un micro-ambiente tropicale è la Società ornitologica pavese di Giulio Salamon: «Noi — dice Salamon — abbiamo portato a Genova i pappagalli, le testuggini, i camaleonti dalla nostra oasi di Sant’Alessio». Quanto a Flint: «È nato nell’oasi, l’ho imboccato da piccolo e gli sono molto affezionato. Un pappagallo delle Molucche si relaziona come un cane. Si chiama Flint perché tutti i miei pappagalli hanno nomi di pirati». Nel 2006 la gestione della biosfera passa — come scritto dal Secolo XIX — all’Acquario e alla Costa Edutainment, gli ex dipendenti della società pavese costituiscono una cooperativa, la Bio-Tro, per occuparsi degli animali. «Nel 2010 — dice Salamon — d’accordo con il veterinario dell’Acquario sono andato alla Biosfera per riportare Flint a casa. La persona che lo accudiva ha protestato: ma come, lo porti via? Noi gli vogliamo bene. Credevo fosse finità lì». Invece segue una denuncia della cooperativa Bio-Tro per «spoglio con violenza e occulto»: il rapimento di Flint. Due azioni giudiziarie: la prima per «sottrazione» del cacatua, la seconda per sostenere che era nella Biosfera «in ostaggio» per crediti di lavoro. Naufragano entrambe. A tagliare la testa al toro il giudice scrive che «la materia del contendere è cessata essendo pacifico tra le parti che l’animale rubato in data 25 giugno 2011 non è stato ancora ritrovato». Flint è stato rubato dalla casa del veterinario. Era in una gabbia, rapirlo è stato facile. «Il valore? Due o tremila euro — dice Salamon — ma non è una storia di soldi. I pappagalli vivono tantissimo, anche settant’anni, Flint ne ha una quindicina speriamo sempre di riaverlo qui con i suoi fratelli, Morgan, Drake, Jack». Erika Dellacasa © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Ferragosto Al mare, in montagna o in città Manuale di sopravvivenza per la festa d’estate (tempo permettendo) empo instabile al Nord, con rovesci e temporali tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria e temperature comprese tra 23 e 26 gradi. Bel tempo al Centro e al Sud, fatta eccezione per alcune zone dell’alta Toscana e, a tratti, per Umbria e Marche e con il termometro che comunque andrà giù attestandosi tra i 27 e i 31 gradi. Nel pomeriggio, al Nord, la situazione migliorerà a Ovest mentre le precipitazioni si concentreranno sulle regioni orientali. Un Ferragosto che, stando alle segnalazioni meteo, rischia di dividere il Paese (isole comprese) in due parti distinte, una soleggiata e l’altra no. Nel fine settimana ancora instabilità al Nordest e nelle regioni centrali, ma domenica le cose dovrebbero evolvere verso il sereno in tutta Italia. Saranno anche le condizioni meteo incerte a dettare le scelte di Ferragosto, suggerendo ad alcuni la possibilità di restare a casa insieme alla famiglia o tra amici. In alternativa, c’è chi si muoverà giusto quel che serve per raggiungere il locale scelto per il pranzo. La Coldiretti, sulla base delle indicazioni di «Terranostra», ha stimato in circa trecentomila i vacanzieri che sceglieranno di trascorrere il Ferragosto in agriturismo. E non solo per la voglia di relax all’aria aperta, dato che in molti casi l’esigenza sarà quella di trovare un luogo al riparo da eventuali acquazzoni. Il maltempo potrebbe funzionare per un giorno come rimedio scacciacrisi anche per ristoranti e chalet. Eventi e iniziative culturali, a dispetto delle previsioni, sono in programma un po’ dovunque. E anche i musei non chiuderanno i battenti. A Milano saranno diversi i poli espositivi aperti, dalla Pinacoteca di Brera (operativa fino alle 21.15) alla Triennale (dalle 10.30 alle 20.30). A Venezia sono aperti per l’intera giornata gallerie e siti gestiti dalla Soprintendenza. Anche a Roma musei aperti e, in ordine sparso, si segnalano l’iniziativa «A TuxTu» del Bioparco — che organizza incontri speciali con elefanti, insetti e rettili (un’idea per i più piccoli) — e una serata tra cinema d’autore e aperitivi musicali all’isola Tiberina. A Bologna Ferragosto di solidarietà con il tradizionale pranzo per le persone in difficoltà nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio. l’importante è stare lontani dall’aggressività, dal rumore, dalla velocità della vita urbana — dice —. Se il tempo lo permette andrò a scalare con mio figlio. Poi sabato e domenica sarò al mio museo dell’alpinismo sul Monte Rite, sulle Dolomiti. Ma per me è un semplice finesettimana. Non mi interessa il Ferragosto: faccio in modo di girarci intorno». In nome della storia Non è d’accordo lo storico dell’arte Philippe Daverio: «Il Ferragosto va festeggiato, che ci sia il sole oppure no: è la festa più antica dell’umanità — ammonisce, anche se lui la sera del 15 sarà a Curtatone, in provincia di Mantova a tenere una conferenza —. Risale alle feriae Augusti, le vacanze decretate dall’imperatore Augusto duemila anni fa per celebrare la fine dei lavori agricoli. Il nome del mese di agosto viene da lì», aggiunge. Non occorre andare al mare, basta fare qualcosa di speciale: «Anche visitare un museo, in quel caso il maltempo non disturba» (quelli statali saranno aperti in tutta Italia, ha annunciato il ministero dei Beni culturali, molti fino alle 22). ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA T Cronache 23 italia: 52495258535051 © RIPRODUZIONE RISERVATA Luca Bizzarri Sarò in riva al lago a buttar giù idee e nuovi progetti Ivan Cotroneo Ne approfitterò per stare con i miei genitori La tentazione di far finta di niente, per mezza Italia almeno, è grande. Piove, il cielo è grigio, l’aria freddina. Ma se il meteo non se ne cura, il calendario non dà scampo: Ferragosto è Ferragosto. Meglio allora cercare di affrontare senza danni il Giorno d’Estate per antonomasia. Che si abbia la fortuna di stare al sole o si debba fare i conti con il maltempo. C’è chi festeggerà in famiglia, perché è tradizione, chi lo vive come un giorno qualunque — sapendo benissimo che non lo è —, qualcuno mangia molto, qualcun altro sta all’aperto (auguri, se per caso il 15 vi coglierà al Nord). In ogni caso, ecco un piccolo manuale di sopravvivenza. In viaggio senza disturbi Giulia Bongiorno, avvocata 48enne, non deve curarsi della pioggia: è al caldo a Mondello (la spiaggia di Palermo), con il figlio Ian, tre anni e mezzo. Ma non starà al mare: «Prenderò un aereo, devo rientrare a Roma: sfrutto sempre queste giornate festive per gli spostamenti — spiega —. Lo consiglio a tutti: viaggiate a Ferragosto, perché il giorno prima o il giorno dopo lo fanno tutti». Approccio pragmatico, dunque. Ma il relax estivo, che fine fa? «Il trucchetto è “spostarlo”: quando tutti sentono il dovere di divertirsi o riposarsi, io faccio tutt’altro. E poi magari mi rilasso il 3 settembre — assicura —. Anche perché questo permette di godere di più del tempo, la cosa più preziosa che abbiamo. Se tutti andiamo al mare o in campagna, invece, nessuno se li gode più». Elisa Fuksas A Pantelleria con la famiglia e una valanga di amici Philippe Daverio Un’occasione speciale anche per andare al museo In ritiro al lavoro Esorcizzano la festa comandata anche i conduttori Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu: «Saremo sul lago Maggiore in ritiro spirituale a scrivere — dice Luca, 43 anni —. Stiamo buttando giù un po’ di idee per i nostri prossimi progetti». Niente folle o spiagge mondane, insomma: «No, ci siamo scelti un lago triste! — ride—. È anche un modo per passare un bel Ferragosto: l’importante è che ci siano poche persone, buona cucina, un buon albergo». Lavorerà pure lo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, 46 anni: «Di solito in questo periodo sono negli Stati Uniti, ma adesso ho da fare, il mio lavoro è così — racconta —. Però ne approfitto per stare con i miei genitori: li ho raggiunti a Napoli (io vivo a Roma) e mi sono portato il computer». Caldo permettendo. Lontano dalle folle Niente lavoro, ma l’ostinazione di evitare le folle, invece, per l’alpinista Reinhold Messner, 69 anni, rifugiato con la famiglia nel suo castello di Juval, a Kastelbell in provincia di Bolzano. «Che piova o ci sia il sole, per me Reinhold Messner Se sarà possibile, andrò a scalare con mio figlio Sfrutto la giornata per viaggiare, lo consiglio a tutti Sudoku Diabolico lusinghieri nei confronti della struttura. di Santa Cecilia Bruno Cagli. Valerio Cappelli I Borghi S.r.l. RONDONI ALLA CENTRALE Se l’acustica dell’Auditorium di via della Conciliazione (una sala adattata alla musica) era così buona, che bisogno c‘era di fare le modifiche e poi di costruire il nuovo Parco della Musica? Le perplessità sulla musica classica nell’Auditorium della Conciliazione sono state sostenute in passato da fior di musicisti, nonché dal presidente dell’Accademia Protezione da attuare Alcune famiglie di rondoni pallidi, parenti dei rondoni comuni, hanno nidificato tra varie fessure della parte alta della Stazione Centrale Con riferimento alle dichiarazioni attribuite al professor Bruno Cagli nell’articolo «Santa Cecilia e il futuro della musica» (Corriere, 4 agosto) in merito all’Auditorium della Conciliazione di Roma e all’asserita «inadeguatezza» della struttura, si precisa che tale Auditorium, a partire dal 2006, è stato sottoposto a importanti lavori di Elena Tebano © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 5 di Milano. Per questi rari volatili dal piumaggio color caffelatte, tipica espressione di valori biologici non comuni, dovrebbe scattare una particolare protezione, così come avviene in diverse città estere, Zurigo in primis. Carlo Radollovich, Milano Le lettere vanno indirizzate al Corriere della Sera, via Solferino 28, 20121 Milano. Fax: 02.6282.7579 E-mail: lettere@corriere.it, oppure al sito www.corriere.it. La rubrica di Sergio Romano riprenderà lunedì 1 settembre. 2 8 5 5 Puzzles by Pappocom Una precisazione ristrutturazione e ammodernamento ed è stato dotato delle più innovative tecnologie, che hanno potenziato e reso ottimali le sue caratteristiche, specie in termini di resa acustica. L’Auditorium della Conciliazione è considerato oggi uno dei teatri in grado di rendere le migliori prestazioni musicali in Italia: lo stesso Cagli, così come altri qualificati musicisti come il violinista Uto Ughi, hanno espresso giudizi particolarmente Come tradizione Seguirà le usanze di famiglia, suo malgrado, anche Elisa Fuksas, 33 anni, regista e scrittrice figlia dell’architetto Massimiliano. «Sono a Pantelleria, con i miei genitori, mia sorella e una valanga di amici. Passerò la giornata a nascondermi dagli altri, come ho sempre fatto — ride —. Da ragazza mi rifiutavo anche di stare in costume: andavo in spiaggia vestita di nero, con le gonne lunghe fino ai piedi, mi immergevo in acqua vestita e poi uscivo di corsa. Ora almeno sto in costume, ma questa sarà la mia ultima estate a Pantelleria: io non voglio il Ferragosto tradizionale». Poi ci ripensa: «In realtà lo dico da dieci anni. Mi sa che ormai ho una tradizione del Ferragosto». Giulia Bongiorno Lettere e interventi AUDITORIUM DI ROMA In spiaggia con la famiglia La tradizione, però, vuole proprio che il Ferragosto lo si passi al mare. È la scelta degli chef. Carlo Cracco, 48 anni, che è a Santa Margherita di Pula Cagliari con la moglie Rosa e i figli. «Agosto per me è una sorta di fine anno, si chiude la stagione. Per questo mi piace festeggiare il 15 in maniera rilassata — spiega —. Ho un bambino che ha compiuto ieri un mese, Cesare. Ne approfitto per stare con lui e godermi un po’ di aria buona in attesa dell’inverno. Cucinerò con gli amici, cercando del pesce in zona». Sarà al mare, a Forte dei Marmi, anche il suo collega Davide Oldani, 46 anni: «È il primo Ferragosto che passerò con mia figlia Camilla Maria, che ha 33 giorni — racconta con orgoglio —. Non andiamo in spiaggia, è troppo piccola, ma sto cercando di stare il più possibile con lei. Anche se sono qui per un impegno di lavoro: ho sempre qualcosa da fare perché adoro il mio mestiere». 9 3 6 8 4 6 1 1 5 1 2 8 4 Altri giochi su www.corriere.it 6 5 1 7 4 9 3 2 Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 LA SOLUZIONE DI IERI 3 1 9 6 2 8 4 7 5 5 7 8 3 4 1 2 9 6 4 2 6 7 9 5 8 3 1 2 8 5 1 6 9 7 4 3 7 9 4 2 5 3 6 1 8 1 6 3 8 7 4 9 5 2 6 4 2 5 3 7 1 8 9 9 3 1 4 8 2 5 6 7 8 5 7 9 1 6 3 2 4 24 Cronache Sussidiario di LUCA MASTRANTONIO «Pazzesco» Che parola esagerata Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 P azzesco. Non è una semplice parola, è la resa del vocabolario di fronte a qualcosa che genera stupore, orrore, meraviglia. Può dire tutto e niente. Assomiglia alle voci medie del latino, che potevano avere una connotazione positiva o negativa (la «fortuna», per esempio): è qualcosa di simile a «mostruoso», che deriva dalla bruttezza del mostro, qualcosa cioè contro natura, ma può indicare anche una cosa mostruosamente bella o qualcuno dalla bravura sovraumana (un prodigio straordinario). Prendete i recenti commenti su Robin Williams: era un attore pazzesco (senso positivo) e la sua morte è stata una notizia pazzesca (senso negativo). A volte pazzesco è un alibi, simula incapacità di intendere e voler giudicare. E come ogni peccato, una tentazione naturale. Se nelle prossime ore non sentirete qualcuno dire «pazzesco», provate a conversare su qualcosa di sorprendente, che ha destato clamore, e vedrete — oltre a sentire l’aggettivo solleticarvi labbra e lingua — che qual- cuno dirà che quella città, quella storia, quella tipa, quella vicenda è pazzesca. Bella o brutta? Pazzesca. Basta. La parola è liberatoria, oltre che virale, perché giudica senza mettersi in gioco, come l’esilarante e demagogica «cagata pazzesca» con cui Ugo Fantozzi (foto) etichetta il film La Corazzata Potemkin. Pazzesco è la schiuma di questi anni, frizzante come certi prodotti reclamizzati, certi titoli cinematografici: dall’aranciata amara in un modo pazzesco, alla Mary per cui tutti, nel film, sono pazzi. O l’analcolico biondo che fa impazzire il mondo, o qualsiasi titolo di articolo che racconta di un fenomeno che «impazza», in genere sul «web». L’italiano pazzesco è così, una lingua gasata, divertente, digestiva, a tratti incomprensibile e a rischio ruttino ma, soprattutto, da bere subito: poi si sgasa e fa schifo. Schifo in un modo pazzesco. lmastrantonio@rcs.it criticalmastra.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Lupin III Il mio eroe segreto C ominciamo col dire che Lupin III è un uomo magrissimo. Poi va detto che ha una certa disinvoltura con le donne, tutte bellissime, con seni grossi e fianchi sottili. Quindi che ha importantissime ascendenze letterarie. Tutte cose assolutamente fondamentali per l’adolescente che sono stato: grassottello, molto timido con le donne, e di famiglia con antenati non certo letterari. Insomma stiamo parlando di niente po’ po’ di meno che del nipote del ladro gentiluomo. Mettetevi comodi e provate a considerare il corto circuito: adolescente in carne, grande lettore, appassionato di classici del crimine, con velleità di scrittore inconfessate, e una disastrosa tendenza all’imbranataggine con le donne, incontra un alter ego irraggiungibile. Certo anche Superman o l’Uomo Ragno, sono eroi irraggiungibili direte voi, ma lui, Lupin III, è irraggiungibile proprio perché non ha superpoteri, perché, per paradosso rappresenta una condizione possibile. Come ci sia finito in Giappone il nipote di Arsenio Lupin, quello francese col cilindro e il mantello, non si sa proprio, forse il frutto di una scappatella orientale del suo trisavolo, che come è noto aveva una certa propensione per le donne. Il dato importante è che quando per la prima volta vidi (erano gli albori della tv a colori) una puntata delle avventure di Lupin III, mi parve assolutamente naturale che fos- Chi è Marcello Fois, romanziere, è nato a Nuoro nel 1960. Il suo primo libro, «Picta», è stato pubblicato nel 1992 se «giapponese». Ne aveva tutte le caratteristiche: una certa nevrosi, tendenza a strabuzzare gli occhi, ipercinesi (che per un giapponese deve essere una sindrome doppiamente tremenda), e amici del tutto «locali». Inoltre mangiava strani sushi di riso, mostrando una certa dimestichezza con le bacchette. Quando io ero ragazzo, in Barbagia, non è che esistessero troppe informazioni sulla cucina giapponese e sulle abitudini alimentari orientali. A dirla tutta, per un sacco di tempo, a chi mi avesse chiesto quali fossero le differenze tra un cinese e un giapponese, non avrei saputo esattamente cosa rispondere. Eppure, questo l’avevo acquisito, quel magrolino di Lupin III, che aveva la bocca storta del giovane Belmondo, e anche una certa, presumo inconscia, «celentanità», era in tutto un giapponese. Anche se spesso viene definito francese dal suo acerrimo nemico, l’ispettore Zenigata, col quale replicava il meccanismo di un altro cartone mito per me, che era quello che aveva per protagonisti il sublime Willy Coyote e l’insopportabile Bip Bip. Ora voi vi chiederete perché considerassi insopportabile lo struzzo e non Lupin III? Non lo so con esattezza, ma penso che la mia simpatia per il ladro gentiluomo dipendesse da una specie di auspicio per la mia vita futura: lo struzzo malefico agiva con dolo, Lupin III no. Adoravo in lui che sembrasse un tontolone e mi piaceva, per estensione, l’idea che pensassero di me che «sembravo un tontolone». A lui questa cosa faceva assai comodo, io dovevo accontentarmi di un invito alla presunzione. Lupin III era di quelli che quando vede una bella donna non capisce più niente e aveva anche una certa tendenza al pappagallismo: commenti, versi, eccessi fino allo stalkerismo. E, bisogna proprio ammetterlo, gli mancava la tendenza tutta europea al gentilomismo, ma aveva una caratteristica fisica assolutamente mediterranea, un rimasuglio MAGRO E DI SUCCESSO ERA IL MIO CONTRARIO ILLUSTRAZIONE DI ALBERTO RUGGIERI di MARCELLO FOIS un’estate italiana Agli albori della tv a colori dal Giappone arriva l’alter ego irraggiungibile di un adolescente barbaricino, grassottello e tendenzialmente imbranato con le donne genetico della sua origine europea: i peli. E poi c’era Goemon, magnificamente tradizionale con i suoi abiti da samurai e la sua katana. Visto dalla provincia più estrema dell’impero qual era la Barbagia della mia adolescenza, quell’eroe rappresentava la costante resistenziale, portava abiti etnici e rispettava un codice antichissimo. Quel personaggio mi faceva pensare al fatto che io pure ero vissuto in una specie di Giappone, un’isola, dove l’estremamente arcaico e l’estremamente contemporaneo avevano finito per dover convivere. Ricordo un’avventura in particolare in cui Lupin III organizzava il furto di un preziosissimo diamante chiamato pantera nera perché al suo interno, con licenza di uscire saltuariamente, ci stava una vera pantera nera. Durante quest’avventura, incongruamente, una statua, tipo pensatore di Rodin, finiva in un club per nudisti. E, altrettanto incomprensibilmente, in un museo che aveva tutta l’aria di essere francese veniva chiamato ad investigare una specie di Ispettore Clouseau che aveva anch’esso un assistente orientale con cui intratteneva duelli di kung-fu. Un La cucina dei romanzi Auspicio La simpatia per lui dipendeva da una specie di auspicio per il mio futuro frappé di Pantera Rosa e Maurice Leblanc in salsa Manga, insomma. Solo che allora tutto questo non mi era affatto chiaro. Era tutto più semplice, e molto meno argomentato allora. Se mi aveste chiesto in che cosa consistesse l’eroismo di Lupin III, dal mio punto di vista di cicciottello, timidissimo e brufoloso non avrei avuto dubbi a rispondere: lui, quel personaggio dei cartoni parente di un personaggio immortale della letteratura, era disinvolto, svelto, intuitivo, empatico. Io no. Punto. A passo leggero © RIPRODUZIONE RISERVATA di CRISTINA GABETTI di PAOLO DI STEFANO Cocco, aglio, cernie nella Bahia di Amado P aloma, figlia di Jorge Amado, anni fa si è impegnata a tirar fuori le ricette dai romanzi del padre: ne è uscito un libro succulento. Tra i tanti manicaretti e leccornie che si possono ricavare dalle pagine del grande (grandissimo) scrittore brasiliano, c’è il vatapà, la cui mistica ritualità della preparazione riesce persino a lenire i dolori di Dona Flor vedova inconsolabile del suo Vadinho. Ingredienti: teste di cernia freschissime, coriandolo, aglio, cipolla, qualche pomodoro e il succo di un limone. Si prosegue con due noci di cocco da grattugiare e ridurre in latte, arachidi macinate, gamberetti essiccati, anacardi, zenzero, peperoncino a piacere. Non dimenticare il brodo di pollo e le code di gamberi. Mescolare tutto: il risultato è una densa crema gialla da consumare da sola o che può diventare il ripieno dell’acarajé, una pasta fritta di fagioli. L’insieme non è leggerino. Jorge Amado e Paloma Jorge Amado, La cucina di Bahia, Einaudi © RIPRODUZIONE RISERVATA Riflessioni con un figlio sui compiti delle vacanze «E io quando vado in vacanza?». Mio figlio si accascia sul quaderno. Lascio spazio al silenzio. Sa che se fosse più disciplinato se la sbrigherebbe prima, sa che la fatica dipende anche dalla pigrizia che rende ogni dovere più gravoso, però la sua testolina non ha tregua. Ogni giorno gli tocca vedersela con i compiti, sia che li faccia, sia che temporeggi perché vorrebbe fare altro. Mentre lui elabora, io rifletto. Ha 12 anni, deve capire come gestire il suo tempo, trovare quel personale e complesso equilibrio tra rigore e libertà. Se è vero che s’impara con l’esempio, è pieno d’ispirazione. I genitori non vanno mai in vacanza: mandare avanti casa e famiglia è un lavoro a tempo pieno. È meglio lasciare che trovi il suo ritmo o proibirgli di fare sport e giocare finché non ha finito i compiti? Ne parliamo. «Ne avessi meno, li farei meglio» dice. Se i manager reclamano il diritto di dare una tregua al lavoro per fare «reset», anche i bambini hanno bisogno di far riposare la mente. Esercitare i doni dell’intelletto è un privilegio della nostra razza, ma educare significa tirare fuori, non riempire il cervello di informazioni. Diamo ai ragazzi il tempo di trasformare gli insegnamenti in doni. Anche il corpo e lo spirito vanno nutriti, e quando, se non in vacanza! © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Fumetto di GIULIO GIORELLO Il marxismo spiegato dai Bassotti Cronache 25 italia: 52495258535051 I n «Paperino e l’Isola del Tesoro», Carlo Chendi (sceneggiatura) e Luciano Bottaro (sceneggiatura e disegni) non hanno risparmiato quel Karl Marx che oggi, alla luce delle recenti bolle finanziarie, ci sembra quasi «vivo» e, come dicono i più entusiasti, «lotta insieme a noi». Paperino e i tre nipoti hanno il ruolo di Jim Hawkins; Paperon de’ Paperoni recita la parte di un capitalista-filibustiere capace di far fruttare i dobloni accumulati in tante avventure sui mari. E i terribili Bas- Rossi I tre componenti della Banda Bassotti e, nel riquadro, Karl Marx, autore de «Il Capitale» sotti, complici di quello spregiudicato papero imprenditore, una volta ammutinatisi contro il loro comandante e impadronitisi del denaro di tante rapine si danno a impegnative imprese intellettuali. Marx aveva accusato Hegel di aver delineato il cammino dello Spirito in modo che si fondasse sulla «testa» — cioè l’astratto delle idee — invece che sui «piedi», il concreto della realtà empirica. Un bassotto legge Il Capitale e confessa «Francamente non ci capisco un’acca!». Quando uno dei nipotini di Paperino gli fa notare che tiene il libro a rovescio, questo nuovo filosofo si mette a testa in giù, in omaggio alla messa sotto-sopra della dialettica hegeliana, ed esclama: «Tutto si spiega! Ora sì che riesco a leggere!». Aveva colpito nel segno il filosofo Andrea Emo, che già nel 1973 insinuava che il marxismo è un «dirottamento, da parte di nuovi pirati», della filosofia del povero Hegel, vittima del «Bassotto» Karl Marx! © RIPRODUZIONE RISERVATA La realtà romanzesca Preferirei di no di MARIA LAURA RODOTÀ Natalità zero, adesso ai nonni si lascia il cane (con difficoltà) ELABORAZIONE FOTOGRAFICA CORRIERE DELLA SERA La morte di Maria Pia, che aspettava un bambino di CARLO VULPIO F u un necrologio a tradire l’assassino. Quello che lui stesso fece affiggere, nella migliore tradizione dei paesi del Mezzogiorno d’Italia, su tutti i muri di Gravina di Puglia per testimoniare pubblicamente il suo personale, profondo, invincibile dolore per la morte della sua ex fidanzata, Maria Pia Labianca, vent’anni, studentessa di Psicologia a Padova. Un necrologio strano, inconsueto, eccentrico. «Pensieri giganti mi spingono avanti/ Sfiorarsi da amanti è il sogno di tanti/ La voglia che cresce è una spina che esce». Nessuno riuscì a decifrare subito la provenienza di quei versi: erano i suoi, di Giovanni Pupillo, che poi si scoprirà essere stato il carnefice di Maria Pia, o erano una citazione? E da quale poesia, da quale libro era andato a prenderli Giovanni, che nei suoi ventidue anni di vita non era mai stato uno studente brillante, né aveva mai avuto una particolare passione per la letteratura? Non ci volle molto per esaudire la curiosità che quel necrologio suscitava. Bastò chiedere a qualcuno dei ragazzi che a centinaia quel giorno partecipavano al funerale di Maria Pia. Non si trattava propriamente di versi, ma della strofa di una canzonetta rockeggiante, intitolata Sexy Dreams e cantata dai Litfiba, gruppo in voga tra i ventenni di allora. Che cosa strana quel necrologio. Strana come la rosa blu posata da Pupillo sulla bara bianca di Maria Pia in cattedrale, l’unico fiore, e l’unico di colore blu tra le migliaia di quel giorno, ad aver avuto l’onore di poter essere adagiato sul feretro della ragazza proprio dalle mani di colui che l’aveva uccisa e che adesso, posando quel fiore davanti a tutti, le sussurrava: «Ti ricordi, Maria Pia?». Una frase così semplice e così toccante che non poteva restare appesa nell’aria senza che Giovanni la riportasse sulla terra e la offrisse al suo pubblico. E Giovanni fece esattamente questo, accusando un mancamento e lasciandosi svenire fin quasi a crollare al suolo, ben sapendo di cascare tra le braccia dei suoi parenti, che gli erano sempre accanto per evitare che il dolore gli facesse commettere «qualche fesseria». La «fesseria», e quale!, Giovanni Pupillo l’aveva già commessa nella notte tra il 24 e il 25 febbraio del 1999, quando telefonò a Maria Pia e le chiese di andare a trovarlo per un chiarimento sulla loro relazione ormai finita e poi la soffocò. Non la strangolò, ma la soffocò, perché non dovevano rimane- Il killer incastrato dal necrologio con i versi di una canzone dei Litfiba La vicenda La scomparsa e l’omicidio Maria Pia Labianca scompare a Gravina la sera del 24 febbraio 1999. Tre giorni dopo viene ritrovata morta a pancia in su e con le braccia aperta come le persone crocefisse Il dolore esibito dall’ex fidanzato Un necrologio ai funerali di Maria Pia si nota più degli altri. È quello del suo ex fidanzato Giovanni Pupillo, che poi si scoprirà essere stato il carnefice della giovane Il processo e la condanna Pupillo prima ha confessato e poi ritrattato. Dopo un processo lunghissimo è stato condannato a 21 anni di carcere. Lo scorso anno la pena è diventata definitiva re segni sul corpo della ragazza. Già cadavere, Maria Pia venne poi trafitta con una precisa coltellata al cuore e fatta ritrovare in una casa abbandonata della periferia, per terra, nuda, supina, e con le braccia aperte come Gesù Cristo in croce. Il rudere, isolato, era conosciuto da tutti come «la casa degli spiriti» e i suoi frequentatori ne imbrattavano le pareti senza risparmio con scritte sconclusionate più che «sataniste». Ma il luogo si rivelò ideale per la messinscena del rito satanico conclusosi con un sacrificio umano. Una rappresentazione perfetta, che confuse le idee a tutti, anche agli investigatori, da quel momento finiti prigionieri di un labirinto senza uscita in cui tutto era un’illusione ottica: le ipotesi, i depistaggi, le testimonianze vere e quelle false, i silenzi e gli indizi, e persino la stessa morte di Maria Pia. Il numero dei possibili assassini aumentava ogni giorno, l’elenco delle persone sospettate di aver avuto un ruolo nell’omicidio di una ragazza così serena e benvoluta da tutti cambiava di ora in ora, ognuno diceva la sua, ma nessuno, tra quelli che potevano e dovevano, pensò di fare la cosa più semplice, e cioè chiedere e ottenere subito i tabulati telefonici, poiché la notte in cui fu uccisa Maria Pia chiese aiuto con il suo cellulare, che subito dopo uno straziante «Papà aiutami! Aiutatemi» si ammutolì. Le cose presero un’altra strada quando l’autopsia rivelò che Maria Pia era incinta, al secondo mese, del suo nuovo fidanzato, studente anch’egli, e che aveva progettato di informare della novità i suoi genitori, tornando a sorpresa a Gravina perché era sua intenzione non interrompere la gravidanza. Troppo per Pupillo e per il personaggio che interpretava. Lui era il duro, possessivo, spietato, freddo Giovanni Pupillo, e se voleva ripresentarsi davanti a se stesso a testa alta doveva punire quella ragazza che a lui aveva preferito un altro. Era sua, Maria Pia, e di nessun altro. E tale doveva rimanere. Per sempre. Lei, lui e il suo delirio di «pensieri giganti», di «voglia che cresce» e «spina che esce». Pupillo prima ha confessato e poi ha ritrattato, ha detto e contraddetto, si è smentito ed è stato incastrato da prove e testimonianze difficili da demolire, ma non è stato giudicato pazzo. Dopo un processo durato ben quattordici anni, un tempo enorme per come stavano le cose, Pupillo è stato condannato a ventuno anni di carcere. Sei anni li aveva scontati, poi è tornato libero per scadenza dei termini e l’anno scorso, dopo la sentenza definitiva, è tornato in prigione per scontare gli altri quindici anni. Uscirà nel 2028, quando avrà 51 anni. E sarà un’altra persona. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il giallo Il male non dimentica LA VIGILIA DEL GOLPE E LE GARANZIE SU «MR X»: TIENE ALLA JUVE di ROBERTO COSTANTINI Italia Balistreri vola giù da una scogliera a Tripoli il 31 agosto 1969. Quella notte Gheddafi prende il potere. Nel 2011, mentre Gheddafi crolla, il commissario Balistreri indaga su una serie di delitti che lo riporteranno dove non voleva mai più tornare (Libia, isola della Moneta, 30 agosto 1969) Marlene Hunt La festa di Salvo è finita, gli ospiti se ne sono andati. Alla Moneta restiamo a dormire in pochi intimi. Esco fuori, ho bisogno di aria. La notte è buia, sotto un gazebo ci sono quattro uomini: Salvatore Balistreri, don Eugenio, Busi e Mohammed. Non si accorgono di me, nascosta dall’oscurità dietro un altro gazebo. «È tutto pronto?» chiede Salvo a Mohammed. «Sì. Domani notte Tripoli sarà senza polizia». «Il generale Jalloun è dalla nostra parte?» chiede Busi. «No» risponde Mohammed, «lui è un uomo fedele ai Senussi, non ci starebbe. Ma è un pavido, non farà nulla, cercherà di entrare nelle grazie del nuovo regime». Don Eugenio interviene. «Questo improvviso viaggio del dottor Hunt mi preoccupa. Confermiamo lo stesso per domani notte?». Busi lo tranquillizza. «Ho già controllato a Roma. Al Sisde mi hanno assicurato che l’informazione è assolutamente blindata. A meno di fughe di notizie qui a Tripoli...». Mohammed lo interrompe. Il tono è tagliente. «I giovani ufficiali rischiano tutti l’impiccagione per alto tradimento. E ancora non abbiamo dato il via, quindi nessuno sa nulla. Il dottor Hunt sarà stato chiamato per l’aggravarsi della situazione in Vietnam». Busi insiste. «Siamo sicuri della nuova guida?». Salvo interviene. «Lo abbiamo incontrato due giorni fa ad Abano. È tutto a posto, vero, Mohammed?». Ora so con certezza che William non mi ha ingannata. È tutto vero. «È cresciuto nella mia stessa tribù, conosco la sua famiglia e siamo ottimi amici» spiega Mohammed. «Qui è questione non della vostra amicizia, Mohammed, ma dell’amicizia tra questo mister X e l’Italia» replica Busi. Balistreri gli risponde col suo tono tranquillo. «Mister X è addirittura tifoso della Juventus. Ha detto che un giorno, quando sarà al potere, se ne comprerà un pezzo. Questo dovrebbe tranquillizzarvi, credo». Ma Busi non ha voglia di scherzare. «Bene, andremo con lui allo stadio. Per il momento stiamogli ben attaccati». «Questo è sicuro. Domani sera prenderò il volo per Benghazi e domani notte sarò al suo fianco» risponde Mohammed. Interviene ancora don Eugenio. «È essenziale evitare qualunque spargimento di sangue». «Solo così gli Edicola e web Su Corriere.it Ogni puntata di questo giallo si può trovare su Corriere.it L’iniziativa Dal 12 con Corriere e Gazzetta in vendita il primo libro della trilogia di Roberto Costantini occidentali si limiteranno a cercare di capire chi comanda e come la pensa» aggiunge Busi. «Conosco i miei compagni di partito. All’inizio saranno scettici ma anche il Pci appoggerà il cambiamento se non ci sarà violenza». Mohammed è gelido. Nel fondo si avverte un malcelato disprezzo per tutte quelle moine. «Non morirà nessuno, signori. Forse qualche vecchio di paura e qualche potente di crepacuore. Nessun libico darebbe la vita per questo re filoisraeliano e filoamericano». Poi i quattro uomini si alzano e se ne vanno. Se avevo dei dubbi sulla versione di William, ora non ne ho più. Torno nella mia stanza e tiro fuori la foto. William ha detto di mostrarla a Italia per ricattarla. Ed è quello che farò domani. Non solo per William, ma per me stessa. Per separare Salvo e Italia. Ma un dubbio mi assale. Italia è una fascista convinta e un’idealista insensata. Non voglio correre il minimo rischio che sia così pazza da denunciare Salvo e farlo fucilare. Allora prendo le forbicine per le unghie e taglio la foto a metà. La mano destra di Salvo stringe un’altra mano. Ma il proprietario di quella mano è nell’altra metà della foto. Gliele mostrerò entrambe, ma la metà con il libico gliela darò, quella con Salvo la terrò io. Così avrò in pugno il destino. Oggi o mai più. © RIPRODUZIONE RISERVATA «E ddai, che vi costa. Se ne sta tutto il giorno a bighellonare tra i cespugli. Gli dovete solo dare da mangiare. Va bene, è maleducata quando mangiate voi, però in caso potete chiudere la porta della cucina». Era più facile lasciare dei nipotini, in effetti. Anche se erano piccoli gangster, i nonni li amavano ed erano lieti di tenerli. Ora preferirebbero di no, invece dei nipoti che spesso non sono arrivati i figli gli lasciano i loro animali domestici. In tempi di natalità sottozero, molti si possono permettere — economicamente e/o emotivamente — solo un gatto o meglio un cane. Che è più affettuoso e richiede notevole cura. Meno, molto meno di un nipote; ma i nonni non si sentono tanto nonni, in questo caso, e tentano ogni volta di non farselo sbolognare. Quelli muniti di casa in campagna, però, difficilmente sfuggono. Non sfuggiranno, a breve, i miei, molto critici verso la nostra Maggie (non hanno tutti i torti; ma continuano a sottovalutare la sua carica affettiva, diciamo). Sono in villeggiatura in Maremma da un mese Michi e Razzetto, i cani del piano sotto, a luglio la famiglia si riuniva nel weekend. I nonni loro malgrado di cani che hanno sostituito i figli (anche nelle famiglie con figli cresciuti, quando mamme e babbi sviluppano carenze affettive) possono comunque trovare solidarietà in un nuovo genere di neo-nonne. Sono donne tra i cinquantacinque e i sessant’anni (ma anche oltre), si sono create una vita — e una agenda estiva — ganzissima, da far invidia alla maggioranza delle ventenni. Non si aspettavano che i loro figli, casi rarissimi per la loro generazione, si riproducessero presto, lieti e incoscienti. Ora sfuggono più che possono, ma d’estate, sempre, per un po’, rimangono incastrate. E sacramentano, in segreto, o in compagnia di nonni di cani. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’axforisma di J-Ax Adoro Milano ad agosto. Non c’è traffico nelle strade, i mezzi pubblici sono vuoti, non ci sono file. La città è così vuota che la gente può finalmente ignorarsi stando al cellulare senza lo stress di inciampare contro un vero essere umano 26 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 # Economia Indici delle Borse FTSE MIB Dati di New York aggiornati alle ore 20.00 19.537,26 0,62% Londra 6.656,68 0,37% FTSE It.All Share 20.716,76 0,53% Francoforte 9.198,88 1,43% Parigi (Cac40) 4.194,79 0,78% FTSE It.Star 17.210,73 -0,33% Dow Jones 16.652,54 0,56% Hong Kong 24.890,34 0,81% Nasdaq 4.432,13 0,98% Tokio (Nikkei) 15.213,63 0,35% S&P 500 1.946,78 0,67% La lente POLIZZE D’OBBLIGO MA SENZA REGOLE PER MEDICI E INFERMIERI L’ apartheid tra tutelati e non nel mercato del lavoro stavolta si esprime con l’obbligo di avere una copertura assicurativa a tutela dei rischi della propria attività. Da domani (Ferragosto) per tutte le partite Iva del settore sanitario scatterà l’imperativo di doversi assicurare al prezzo di svariate centinaia/migliaia di euro all’anno cercando di spuntare un preventivo dalle compagnie in fuga per gli alti massimali previsti. Se per dentisti e medici in regime extramoenia l’obbligo potrà anche essere adempiuto per una solidità economico/patrimoniale che poche altre categorie possono vantare, lo stesso non vale per infermieri ed ostetriche del settore privato, la gran parte inquadrate come (finte) partite Iva in regime di monocommittenza. Un vero e proprio salasso 40.000 i liberi professionisti del settore sanitario interessati dall’obbligo di copertura assicurativa quantificabile in centinaia di euro all’anno a seconda delle coperture richieste. Con due beffe: 1) tutti i medici/infermieri dipendenti del sistema sanitario nazionale hanno appena ottenuto una provvidenziale proroga a settembre dell’obbligo di copertura assicurativa. Rinvio inserito all’interno del decreto di riforma della pubblica amministrazione che ha modificato il testo Balduzzi per consentire l’adozione del «previsto provvedimento regolamentare» che tuttavia tarda ad arrivare. 2)Peccato si tratti dello stesso regolamento ministeriale che interessa anche i liberi professionisti invece colpiti dall’obbligo ferragostano. Un solo mercato ma pesi diversi. Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Madrid 10.304,00 0,61% 19537,26 (0,62%) G V L M M 1 euro 1,3360 dollari 0,29% 1 euro 0,7997 sterline 0,52% 1 euro 1,2135 fr. sv. 1 euro 9,1884 cor.sve. 0,07% 1 euro La settimana 0,10% 1 euro 136,8900 yen 5,87 -0,02% 1,4593 dol.can. -0,14% G V L M M Titoli di Stato Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 13-08 netto % Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 13-08 netto % Btp 04-01/02/15 4,250% 101,82 - Btp 96-01/11/26 7,250% 143,25 2,28 Btp 10-15/04/15 3,000% 101,84 - Btp 11-15/09/26 3,100% 113,24 1,83 Btp 11-15/04/16 3,750% 105,61 - Btp 03-01/08/34 5,000% 120,10 3,04 Btp 06-15/09/17 2,100% 105,00 - Btp 13-15/09/18 1,700% 104,63 Btp 09-01/03/20 4,250% 114,80 0,61 0,97 Btp 05-01/02/37 4,000% 106,16 Btp 07-01/08/39 5,000% 119,77 Cct 07-01/12/14 0,420% 100,20 3,14 3,24 - Btp 11-01/09/21 4,750% 118,17 Btp 11-01/03/22 5,000% 119,72 Btp 13-01/03/24 4,500% 115,91 1,43 1,58 2,10 Cct 08-01/09/15 0,380% 100,29 Cct 09-01/07/16 0,300% 100,19 Cct 11-15/04/18 0,726% 101,49 0,11 0,28 0,72 Alleanze L’ipotesi di integrazione tra Gvt e Tim Brasil e l’ingresso di Parigi nel capitale del gruppo italiano Vivendi più vicina a Telecom Italia Vertice tra Bolloré, Patuano e Nagel: il piano per la risposta a Telefonica Il match è Italia-Spagna, il campo di gioco è il Brasile, l’arbitro francese. In altri termini: l’offerta di Telecom Italia per la brasiliana Gvt (Global Village Telecom) della francese Vivendi sta prendendo forma contrapponendosi a quella già presentata da Telefonica. La partita agostana di Telecom Italia, anche se non potrà far dimenticare la brutta figura fatta dalla Nazionale ai mondiali brasiliani, si preannuncia come lo scontro da seguire per comprendere il futuro del gruppo italiano e gli equilibrismi tra i soci. Ma anche per capire dove deciderà di andare Telefonica. Ieri dopo l’incontro parigino tra l’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, e il presidente nonché primo socio della conglomerata Vivendi, Vincent Bolloré, il fronte francese ha parlato di incontro «cordiale, ma ancora interlocutorio», anche perché la linea ufficiale continua ad essere quella di una Gvt non in vendita. In realtà l’architettura del piano è già in stato avanzato e nella sostanza prevede l’ingresso di Vivendi nella stessa Telecom. Anche se sembra escluso, per ora, che l’operazione possa concludersi con un ulteriore aumento di capitale. Di fatto, se di dovesse giungere al passo concreto, le azioni di Vivendi in Gvt verrebbero in qualche forma scambiate con titoli Telecom, passando per Tim Brasil (con un’integrazione?). Per la serie corsi e ricorsi della storia vale la pena ricordare che nel 2012 Vivendi trattava con l’allora presidente di Telecom, Franco Bernabé, l’ingresso I protagonisti In Borsa La nuova App 0,933 Pagamenti elettronici, la mossa di Amazon 0,836 0,739 ieri 0% a 0,82 euro 0,642 0,545 0,449 Vivendi Vincent Bolloré, 62 anni presidente del consiglio di Sorveglianza di Vivendi Telecom Italia Marco Patuano, 52 anni, amministratore delegato È alla guida dal 2011 Mediobanca Alberto Nagel, 49 anni amministratore delegato e vicepresidente di Generali Ott Dic 2013 2013 D’ARCO FTSE MIB Autogrill Cambi La settimana nel capitale della società italiana e l’integrazione Gvt e Tim Brasil. L’obiettivo del piano è raggiungere una partnership industriale tra le due realtà, sia in Italia che in Brasile, in una logica di integrazione tra comparto telecom e quello media (Vivendi ha Canal+ e Universal Music) che sempre di più sta prendendo la forma di una nuova convergenza. All’incontro di ieri era presente anche il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel. La banca d’affari milanese, da poco uscita dal patto di Telco ma sempre azionista del gruppo telefonico, sta lavorando con Patuano all’offerta da contrapporre a quella già presentata da Telefonica lo scorso 5 agosto sempre per Gvt (6,7 miliardi). Al fianco di Mediobanca ci sarebbe Citi, ma tra gli alleati francesi di Patuano c’è anche Bnp, tassello non secondario nella partita. In Telecom Italia, dopo avere studiato il dizionario spagnolo dovrebbero rispolverare quello francese. L’operazione non appare facile Feb Apr 20142014 e Patuano ne sembra consapevole anche se il dado è tratto e ormai si procederà fino alla fine. Da parte francese si resta in attesa di proposte formali, come è del resto quella di Telefonica che sarà esaminata dal board di Vivendi nella riunione del 28 agosto. Il quadro è ben intricato e non è facile capire quale potrebbe essere il risultato finale in termini di geopolitica delle telecomunicazioni: Telefonica stessa difatti, dovendo decidere come da obblighi Consob brasiliani se cedere il 50% di Vivo o diluirsi in Tim Brasil, ha proposto ai francesi di Vivendi anche un pagamento in azioni Telecom (l’8,3%, la quota che resterebbe dopo la conversione del bond). Peraltro in caso di vittoria italiana nella parti- Il gruppo di Alierta Gli spagnoli hanno già offerto 6,7 miliardi. C’è tempo fino al 3 settembre Giu Ago ta Telefonica con Vivo si troverebbe a dover contrastare, con l’integrazione Tim Brasil-Gvt, un competitor più forte. Dopo un anno la campagna italiana di Cesar Alierta potrebbe chiudersi con una disfatta. Per ora sembra il sequel di Una poltrona per due: Una società per due. E ne deve restare uno solo, tanto per continuare con le citazioni cinematografiche. Il deal ha anche una valenza simbolica: Patuano dopo essere stato appoggiato e anzi spinto da Alierta ora si sta trasformando nel suo peggior rivale. Da Parigi resta confermata la freddezza nei confronti dell’offerta spagnola «non sollecitata». L’offerta di Telefonica su Gvt scade il 3 settembre e in poco più di due settimane Patuano ha due dossier importantissimi sul tavolo: da una parte dovrà chiudere quello argentino, dall’altro ridare vita a quello brasiliano. Massimo Sideri msideri@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA L’operazione L’offerta a 21 euro per azione parte lunedì. I cinesi di Fosun alla finestra. Trigano sarà vicepresidente Club Med, via all’Opa Bonomi sul simbolo francese delle vacanze Per Andrea Bonomi si spalancano le porte dei resort Club Med, dopo mesi di battaglia. Ieri l’Autorité des marchés financiers (Amf) ha infatti dato il via libera all’Opa sui villaggi con il marchio del Tridente, presentata dalla Global Resorts, il consorzio di investitori guidato dal finanziere milanese, promotore del fondo Investindustrial. L’Opa a Palais Brognian partirà il 18 agosto e si concluderà il 19 settembre. E se l’adesione sarà completa, il Club Med uscirà dalla Borsa. La decisione dell’Amf era attesa visto che l’offerta italiana prevede un prezzo di 21 euro per azione, superiore del 22% a quella del pool contrapposto che vede il gruppo cinese Fosun alleato del fondo francese Ardian. Il leader mondiale dei villaggi è valorizzato 790 milioni contro i 600 dei contendenti. Ma il risultato non era non scontato: nelle ultime settimane l’affare ha assunto i contorni di un match Francia-Italia. È intervenuto il presidente Club Med, Henri Giscard d’Estaing, a favore di Guo Guangchang a capo di Fosun, e di Ardian, il fondo di Dominique Senequier (ex ministero dell’Economia), garante dell’«ancoraggio francese». Ma non è bastato. Il valore attribuito da Bonomi ha spezzato le barriere erette a Parigi. L’offerta riguarda 32,3 milioni di titoli, pari al 90,08% del capita- le, e le azioni che saranno emesse con la conversione del bond Ocean. La Strategic holdings che fa capo alla Bi-Invest di Bonomi ha il restante 9,9% rastrellato in primavera. La cordata pianterà il vessillo italiano sui villaggi dove tentò l’impresa anche la famiglia Agnelli, rimasta con il 20% fino a dieci anni fa. L’erede di Anna Bonomi Bolchini festeggerà con i compagni di viaggio che si fa- Così il titolo a Parigi ieri a +0,05% a 21,45 € 22 21 20 19 18 17 13/08 25/09 7/11 20/12 6/02 21/03 8/05 L’offerta Andrea Bonomi con Global Resorts lancerà un’Opa sul Club Med 25/06 7/08 622 mila I clienti nel primo semestre 2014 620 milioni di € Il volume d’affari D’ARCO ranno carico del 10%: Sol Kerzner, proprietario di resort nei Caraibi, la Brasil hospitality e i manager di PortAventura. Verseranno 550 milioni in Global resorts: 100 verranno dai Bonomi, altri 240 da Unicredit e Intesa. E non è che l’inizio. Gli investimenti sono di 150 milioni, oltre a quelli previsti a piano. Avrà un ruolo chiave Serge Trigano, erede di quel Gilbert che lanciò i villaggi con i tetti di paglia. Sarà vice presidente non operativo, grazie alla tessitura di Matthieu Pigasse, capo di Lazard, advisor con Unicredit, e di Stéphane Fouks, uomo d’affari che si muove mettendo d’accordo politica e finanza. Ci saranno 25 nuovi centri e acquisizioni, in Europa e Usa, poi in Cina. Il faro non sarà solo il lusso. Si rispolvererà il modello 3Trident, quello che aveva fatto il successo del Club, accanto ai ricercati 5-Trident. Ci vorrà ancora un passaggio.A Parigi l’Opa è valida solo se sale al 50%. Nel caso contrario, il resto va comprato in Borsa, entro tre mesi. Sempre che, eventualità remota, Fosun e Ardian non tornino all’attacco. Daniela Polizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Amazon, il più grande emporio virtuale del mondo, si prepara a sbarcare nei negozi reali lanciando «Local Register», un innovativo lettore di carta di credito che bypassa il classico Pos. Un debutto che mette il gruppo guidato da Jeff Bezos in diretta concorrenza con Square, la startup creata dal fondatore di Twitter, Jack Dorsey, e PayPal, controllata da eBay. Di che si tratta? Local Register consiste in una app mobile e un lettore di carte che costa appena 10 dollari e si collega all’iPhone o all’iPad. In questo modo chiunque può accettare pagamenti con carta di credito senza versare il canone mensile ai circuiti tradizionali, in cambio di una commissione ogni volta che viene letta una carta. Local Reader, inoltre, collezionerà anche le informazioni sulla transazione. L’idea non è proprio originale e ricalca quella di Dorsey, l’imprenditore che dopo Twitter ha creato Square, dal nome del quadratino di plastica da attaccare ad iPhone e iPad e nel quale si striscia la carta di credito per eseguire un pagamento, mentre la ricevuta arriva via email. In America il sistema è molto diffuso e lo usano anche alcuni tassisti. Così altri rivali, a cominciare da PayPal con PayPal Here, sono entrati nel ricco mercato. La battaglia sta per cominciare. Amazon ha annunciato che i negozi e le aziende che si abboneranno al servizio, inizialmente disponibile negli Usa e in Giappone, prima della fine di ottobre, avranno una commissione promozionale dell’1,75% fino al gennaio 2016 a ogni lettura di carta, invece del 2,5% riservato a tutti gli altri. Meno del 2,75% chiesto da Square e del 2,7% di Paypal. Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Economia 27 italia: 52495258535051 Dopo la quotazione Fincantieri, fiducia dalle banche d’affari e il titolo scatta a Piazza Affari (+9%) Fincantieri vive un giorno di gloria in Borsa, dopo uno sbarco sul listino che si era rivelato difficile sia in fase di collocamento che di debutto. Ieri il titolo ha chiuso vicinissimo a 0,7 euro ad azione, balzando del 9,33% e recuperando metà della perdita subìta dall’esordio in Piazza Affari (-18% dalla prima seduta di inizio luglio). A sostenere gli acquisti, complice anche una giornata di scambi poco superiori alla media quotidiana, sono stati i primi giudizi degli analisti Nave da crociera Fincantieri finanziari, usciti ieri alla scadenza del divieto di copertura da parte degli istituti che hanno seguito l’Ipo. La panoramica tracciata dalle banche d’affari è piuttosto favorevole. Mediobanca dà il rating «outperform» (meglio del mercato) e un target price pari a 0,82 euro. Gli analisti vedono Fincantieri come un marchio ben diversificato, con l’Italia che pesa soltanto per il 24% dei ricavi e clienti in diverse parti del mondo. Citigroup e Kepler Cheuvreux la giudicano «buy» con un prezzo obiettivo di 0,85 euro. Gli analisti di Kepler, in particolare, vedono un tasso medio annuo di crescita del margine operativo lordo del 13% tra il 2013 e il Il recupero Il titolo ha recuperato parte della perdita pari al 18% subita fino a ieri dalla quotazione a inizio luglio 2016. Fincantieri è «overweight» (da sovrappesare) con un prezzo obiettivo di 0,87 euro per Morgan Stanley. Secondo il broker statunitense la raccolta ordini è solida, il gruppo è attivo su mercati in crescita e i margini stanno crescendo. Più cauta Credit Suisse, che la giudica «neutral» sottolineando il rischio di deboli dinamiche di cassa nel breve termine. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA Acciaio Positive le verifiche agli impianti del gruppo franco-indiano, possibile il coinvolgimento di Marcegaglia. Il piano di integrazione ArcelorMittal rompe gli indugi «Ilva, interessati all’acquisto» Lettera di intenti al commissario straordinario Gnudi Il confronto 19,7 milioni di dollari Fatturato (I trim. 2014) 1,75 milioni di dollari Ebitda (I trim. 2014) 1,8 milioni di tonn. 14.541 Dipendenti (al 31/03/2014) Volumi di vendita (I trim. 2014) D’ARCO MILANO — Il commissario straordinario dell’Ilva, Piero Gnudi, segna un punto significativo a favore nella ricerca di un nuovo assetto della compagine azionaria: la lettera d’intenti, arrivata nei giorni scorsi, con cui il vertice di ArcelorMittal formalizza l’interesse per il gruppo siderurgico di Taranto. L’impegno, per il momento, non è vincolante né per la multinazionale né per l’Ilva ma rappresenta il segnale che le verifiche effettuate in giugno e luglio a Taranto hanno dato esito positivo. E che, di conseguenza, c’è piena disponibilità a entrare nella fase decisiva delle trattative anche se la matassa è ancora tutta da dipanare. Nel documento il management della società, controllata da investitori indiani e francesi, fa riferimento soltanto al proprio interesse, senza citare alcun coinvolgimento di partner italiani. Tuttavia, ormai da un paio di mesi, Antonio ed Emma Marcegaglia hanno esaminato il dossier Ilva con ArcelorMittal in almeno tre incontri tenuti a Londra. In più è ben cono- sciuto l’orientamento favorevole di Gnudi e della ministra per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, ad una offerta che veda investitori italiani impegnati a fianco di ArcelorMittal, siano imprenditori oppure il Fondo strategico italiano, che fa capo alla Cassa depositi e prestiti, o entrambi. La presenza di soci italiani viene considerata una garanzia aggiuntiva che l’Ilva, il centro siderurgico più importante d’Europa e ganglio vitale per diversi settori industriali, rimanga una realtà legata al sistema Italia. Nelle settimane scorse emissari di ArcelorMittal, che rimane il principale concorrente dell’Ilva, hanno avuto l’opportunità di esaminare a fondo gli impianti di Taranto suscitando qualche perplessità nei Riva che, nonostante siano stati estromessi dalla gestione per via dei guai giudiziari, rimangono gli azionisti di riferimento. La richiesta della multinazionale, accettata da Gnudi, era di accertare sul campo lo stato delle linee produttive dell’azienda prima di avviare i negoziati. E così è avvenuto. Il risultato, come conferma la lettera d’intenti, è un giudizio largamente positivo sull’efficienza degli impianti. La risposta di Gnudi alla multinazionale è la richiesta di preparare un piano industriale d’integrazione dell’Ilva nel gruppo, preliminare all’offerta di acquisto. Condizione considerata indispensabile è il mantenimento dei livelli produttivi di Taranto, ma il verdetto positivo sugli stabilimenti lascia ben sperare che l’inserimento nella galassia produttiva della multinazionale avvenga senza pagare dazio. ArcelorMittal, che Tango bond Duello con il giudice Usa Giù il peso L’Argentina contesta le misure per oltraggio alla Corte emesse dal giudice Usa Thomas Griesa, che supervisiona il suo default sul debito. E il peso, valuta nazionale, va ai minimi. Ieri le speranze che ripartano a breve i colloqui con i creditori che chiedono il rimborso integrale delle obbligazioni governative dopo il default del 2002 si sono smorzate (nella foto, il ministro dell’economia argentino Axel Kicillof all’annuncio dell’avvio della negoziazione con i fondi) Chi è Piero Gnudi, 76 anni, dal 6 giugno scorso è il commissario straordinario dell’Ilva. Fino al 28 aprile 2013, ha ricoperto le carica di ministro per il Turismo, per lo Sport (dal 16 novembre 2011) e per gli Affari regionali (dal 25 novembre 2011) del governo Monti. È stato presidente del consiglio di amministrazione dell’Enel dal 2002 al 2011 ha il quartier generale nella capitale del Lussemburgo, è un colosso leader nella produzione mondiale di acciaio nato nel 2006 dalla fusione tra la francese Arcelor e l’indiana Mittal steel company. L’uomo chiave è l’amministratore de- Non stupitevi se a Natale non troverete le nocciole. Il loro prezzo — causa il gelo di inizio anno in Turchia (maggior produttore al mondo) — è ai massimi da dieci anni e ora veleggia attorno alle 23 lire turche per chilogrammo (dai 12 del 2013). L’aumento del 60% in un anno sta provocando un vero e proprio choc per tutta la catena, che vede all’ultimo anello della filiera le multinazionali Cadbury e Ferrero già alle prese con un inatteso aumento del prezzo del cacao, un caffè ai massimi per le condizioni climatiche avverse in Brasile e il rally delle mandorle a causa della siccità che ha colpito la California. Si può quindi leggere in chiave difensiva — dice il «Financial Times» — la recente acquisizione della turca Oltan da parte dell’azienda di Alba. D’altronde è il più grande produttore di nocciole della Turchia con un fatturato di oltre 500 milioni di dollari e il suo acquisto permetterà a Ferrero di attenuare il costo della materia prima. F. Sav. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Estratto dell’Avviso di Convocazione ai sensi dell’art. 16 dello statuto sociale e dell’art. 125-bis del T.U.F Gli aventi diritto sono convocati in Assemblea ordinaria per il giorno 19 settembre 2014 alle ore 11, in unica convocazione, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo in Milano, Via Romagnosi n. 8 per deliberare sul seguente Ordine del Giorno Autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie; delibere inerenti e conseguenti. Le indicazioni concernenti la legittimazione all’intervento e al voto, l’esercizio del diritto di porre domande e di integrare l’ordine del giorno, di presentare ulteriori proposte su materie già all’ordine del giorno, la reperibilità della relazione sull’unico argomento all’ordine del giorno e della documentazione relativa all’assemblea, nonché ogni altra informazione richiesta dalla normativa anche regolamentare vigente, sono contenute nel testo integrale dell’avviso di convocazione, pubblicato nei termini e secondo le modalità di legge sul sito internet della Società www.salini-impregilo.com/ Governance/Avvisi Obbligatori, al quale si rimanda. Milano, 14 agosto 2014 per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Dott. Claudio Costamagna Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Prezzi folli per le nocciole, Ferrero si cautela Fabio Tamburini Salini Impregilo S.p.A. Sede legale Milano - Via dei Missaglia n. 97 Capitale sociale euro 544.740.000 interamente versato Codice Fiscale e n. di iscrizione al Registro delle Imprese di Milano 00830660155 UNIONE EUROPEA Alimentare legato Lakshmi Mittal, imprenditore multimiliardario indiano, nato in un villaggio del Rajasthan ma trasferito da tempo a Londra. Nelle trattative Gnudi è affiancato dalla banca Rothschild. Lo seguiranno sia Alessandro Daffina, che guida Rothschild Italia, sia Paolo Scaroni, diventato poche settimane fa vicepresidente del gruppo a fianco di David de Rothschild. Scaroni, in particolare, è stato scelto da Gnudi per la conoscenza del mondo dell’acciaio, approfondita negli 11 anni in cui è stato amministratore delegato e vicepresidente della Techint, controllata dalla famiglia Rocca. Alla ripresa di fine agosto, oltre al fronte aperto con ArcelorMittal, il commissario dovrà chiudere l’accordo con le banche creditrici per il prestito ponte da 250 milioni. L’accordo di massima c’è, ma va trasformato in una intesa definitiva che darà ossigeno vitale alla società permettendo, tra l’altro, di avviare il pagamento dei fornitori. Un indotto di piccole imprese concentrate soprattutto in Provincia di Taranto e che, ormai, sono allo stremo. Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise Ufficio Dirigenziale V - Ufficio Tecnico III - Unità Operativa di Caserta Stazione Unica Appaltante Ente delegato dal Comune di Aversa (CE) (Convenzione Rep. n. 7291 del 17.10.2012 ai sensi dell’art. 33 D. Lgs. 163/2006 e s.m.i.) RETTIFICA ESTRATTO DEL BANDO DI GARA Con riferimento alla procedura aperta, per mezzo di offerte segrete, indetta per il giorno 03.09.2014 alle ore 9,30 presso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise, Unità Operativa di Caserta, per l’affidamento della Progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di “Recupero dei Sagrati delle Chiese del Centro Storico” - Comune di Aversa (CE) CIG: 56388194A4 - CUP: I33G10000180001 - si rende noto che: 1. Il punto 4 dell’estratto del bando di gara è così modificato: Importo complessivo dell’affidamento € 2.864.450,60 così distinto: € 2.681.468,48 per lavori a misura a base di gara, soggetto a ribasso - € 74.780,83 per compenso progettazione esecutiva, incluso il Coordinamento per la Sicurezza in fase di progettazione, soggetto a ribasso (oltre IVA e CNPAIA) - € 27.480,00 per oneri di sicurezza diretti non soggetti a ribasso - € 80.721,29 per oneri di sicurezza indiretti non soggetti a ribasso. 2. Il punto 6 dell’Estratto del Bando di gara, è così modificato: Data gara 29.09.2014 ore 9,30 da esperire presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania e Molise, Unità Operativa di Caserta - Via Cesare Battisti n.16 Caserta. IL VICARIO DEL PROVVEDITORE (Dott. Arch. Giovanni Di Mambro) Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Via Campania, 59 - 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano 28 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE impiegata ufficio commerciale inglese francese Windows, Mac offerte ordini follow-up, offresi. 331.12.23.422 ADDETTA paghe e contributi con esperienza, consulenza lavoro, tedesco fluente, valuta serie offerte di lavoro. 366.32.55.972 AMMINISTRATIVO esperto aziende medio piccole, gestione completa fino al bilancio, trentennale esperienza, esamina proposte anche tenuta contabilità presso clienti zona Milano nord. 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C Azimut Reddito Euro Azimut Reddito Usa Azimut Scudo Azimut Solidity Azimut Strategic Trend Azimut Trend America Azimut Trend Europa Azimut Trend Italia Azimut Trend Pacifico Azimut Trend Tassi Azimut Trend 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 31/07 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 25,788 6,747 6,807 6,930 6,701 12,891 11,101 11,121 12,236 12,251 11,193 11,989 12,002 10,367 10,367 17,548 6,133 8,827 8,970 6,350 12,852 12,831 16,556 7,093 10,206 28,880 25,861 6,789 6,837 6,948 6,725 12,895 11,233 11,251 12,283 12,295 11,164 12,020 12,031 10,352 10,352 17,575 6,168 8,854 8,976 6,373 12,799 12,917 16,466 7,240 10,226 29,055 AZ F. Active Selection ACC AZ F. Active Selection DIS AZ F. Active Strategy AZ F. Alpha Man. Credit AZ F. Alpha Man. Equity AZ F. Alpha Man. Them. AZ F. American Trend AZ F. Asia Absolute AZ F. Asset Plus AZ F. Asset Power AZ F. Asset Timing AZ F. Best Bond 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 5,168 5,168 5,024 5,465 4,886 3,707 3,262 4,906 5,559 5,405 5,029 5,376 5,177 5,177 5,032 5,469 4,935 3,724 3,240 4,919 5,571 5,432 5,030 5,380 Nome Data Valuta AZ F. Best Cedola ACC AZ F. Best Cedola DIS AZ F. Best Equity AZ F. Bond Target 2015 ACC AZ F. Bond Target 2015 DIS AZ F. Bond Target 2016 ACC AZ F. Bond Target 2016 DIS AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS AZ F. Cash 12 Mesi AZ F. Cash Overnight AZ F. Carry Strategy ACC AZ F. Carry Strategy DIS AZ F. Cat Bond ACC AZ F. Cat Bond DIS AZ F. CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands ACC AZ F. Core Brands DIS AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic ACC AZ F. European Dynamic DIS AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute ACC AZ F. Formula 1 Absolute DIS AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2014 AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 31/07 31/07 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 31/07 31/07 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 08/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR Quota/od. Quota/pre. 5,665 5,072 4,997 6,000 5,454 5,398 5,094 5,119 5,036 5,641 5,169 5,868 5,478 5,368 5,269 4,960 4,960 5,303 5,266 6,074 6,431 6,239 5,610 4,173 6,513 5,527 5,525 5,602 5,269 5,622 4,923 6,133 3,137 5,086 5,067 5,066 3,177 5,073 5,066 5,597 5,523 4,745 6,049 5,504 4,888 4,443 4,150 5,116 4,978 5,288 5,127 6,332 5,806 4,676 4,346 5,541 5,502 3,187 3,188 4,920 4,738 6,071 4,805 4,198 6,776 6,226 5,301 5,161 5,253 4,926 5,325 6,310 5,063 4,936 6,101 5,654 5,881 5,064 5,064 6,342 5,533 5,670 5,077 5,043 6,008 5,462 5,413 5,109 5,135 5,051 5,650 5,178 5,877 5,486 5,367 5,269 4,967 4,967 5,298 5,262 6,083 6,492 6,292 5,612 4,186 6,532 5,543 5,541 5,635 5,300 5,643 4,942 6,184 3,131 5,175 5,077 5,076 3,197 5,102 5,096 5,592 5,532 4,757 6,069 5,522 4,904 4,457 4,164 5,140 5,001 5,309 5,147 6,337 5,811 4,693 4,361 5,548 5,510 3,165 3,166 4,933 4,751 6,082 4,872 4,283 6,777 6,227 5,298 5,164 5,249 4,940 5,316 6,309 5,073 4,945 6,101 5,655 5,904 5,079 5,079 6,381 5,562 agenzia.solferino@rcs.it Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1309,582 1239,783 1197,462 116,735 116,441 77,467 80,650 103,075 1077,919 1146,741 1020,748 1303,266 1239,350 1197,078 117,087 116,802 77,389 80,559 103,865 1079,227 1152,381 1022,297 Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Currency Returns Plus R1C 11/08 EUR 12/08 EUR 12/08 EUR 58,600 106,890 932,050 58,240 107,170 932,650 Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A 12/08 12/08 12/08 06/08 12/08 06/08 115,410 8661,510 170,420 5748,410 107,400 10253,010 116,570 8628,330 170,840 5924,430 107,480 10271,980 Euro Corp. Bond A Euro Corp. Bond A-Dis M Euro Short Term Bond A European Bond A-Dis Glob. Bond A-Dis Glob. Equity Income A Glob. Equity Income A-Dis Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis Active European Equity B Active Liquid Bond A Active Liquid Bond B Multiman. Bal. A Multiman. Bal. M Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Multiman.Target Alpha A SB Bond B SB Equity B SB Flexible B DB Platinum DB Platinum IV Fondi Unit Linked 11/08 11/08 11/08 08/08 08/08 06/08 06/08 06/08 08/08 08/08 08/08 Flex Equity 100 Global Equity Maximum Progress Quality 06/08 06/08 06/08 06/08 06/08 ABS- I ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 30/06 08/08 30/06 30/06 30/06 30/06 EUR JPY USD EUR EUR EUR 10,566 5,554 5,125 6,407 7,109 EUR EUR EUR EUR EUR Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection Data Valuta 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 12/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it 12/08 EUR Dividendo Arancio 12/08 EUR Convertibile Arancio 12/08 EUR Cedola Arancio 06/08 EUR Borsa Protetta Agosto 06/08 EUR Borsa Protetta Febbraio 06/08 EUR Borsa Protetta Maggio 06/08 EUR Borsa Protetta Novembre 12/08 EUR Inflazione Più Arancio 12/08 EUR Mattone Arancio 12/08 EUR Profilo Dinamico Arancio 12/08 EUR Profilo Equilibrato Arancio 12/08 EUR Profilo Moderato Arancio 12/08 EUR Top Italia Arancio 50,140 61,590 59,030 62,630 60,730 62,500 61,090 57,030 45,240 64,990 62,970 59,270 45,710 50,120 61,550 58,940 62,310 61,180 63,430 61,360 56,990 45,320 64,440 62,640 59,140 45,810 EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD Quota/od. Quota/pre. 16,872 12,757 10,993 5,768 5,794 60,270 15,180 11,426 42,160 10,509 13,014 11,850 49,110 32,120 3135,000 17,210 15,530 11,560 18,810 13,580 14,180 13,480 10,824 9,831 13,950 11,776 10,541 32,140 30,730 16,879 12,762 10,989 5,768 5,792 60,170 15,150 11,418 42,180 10,487 13,015 11,851 48,710 32,270 3129,000 17,120 15,450 11,530 18,790 13,570 14,150 13,460 10,814 9,835 13,950 11,756 10,523 32,190 30,770 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com 30/06 EUR 881868,830 30/06 EUR 576066,607 30/06 EUR 594784,667 30/06 EUR 541259,625 12/08 EUR 6,818 12/08 EUR 10,207 KAIROS INTERNATIONAL SICAV EUR 16714,943 16535,470 4710,657 4820,392 EUR EUR 771435,023 762273,652 EUR 771435,023 762273,652 EUR 621201,142 622586,663 EUR 62759,815 60323,743 KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Income D KIS - Income P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X 11/08 11/08 11/08 11/08 11/08 11/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 11/08 11/08 12/08 12/08 12/08 11/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 11/08 11/08 11/08 11/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 USD EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 275,400 193,680 195,070 172,830 123,480 127,810 126,390 131,290 133,520 174,820 121,710 124,040 131,330 129,440 117,000 119,290 119,940 103,130 103,850 107,440 128,130 128,400 135,850 138,760 152,710 112,160 115,090 116,060 122,500 124,650 124,680 95,750 100,490 100,310 875792,556 572375,300 590472,785 537936,773 6,818 10,218 273,940 192,660 194,030 172,710 123,400 127,720 126,220 131,120 133,350 174,700 121,610 123,940 129,850 128,000 117,640 119,940 120,600 102,960 103,850 107,440 127,970 128,280 135,810 138,720 152,210 111,800 114,710 115,670 122,530 124,680 124,710 95,820 100,560 100,310 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com 11/08 USD 1512,600 1508,284 Active Dollar Bond A 11/08 EUR 1648,609 1643,560 Active Emerging Credit A 11/08 EUR 1585,399 1580,595 Active Emerging Credit B 11/08 EUR 1446,362 1442,512 Active European Credit A 11/08 EUR 1383,909 1380,275 Active European Credit B 11/08 EUR 1385,000 1378,029 Active European Equity A Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Em. Mkt Corp Bd A 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 13/08 USD USD USD USD USD USD EUR USD USD USD 25,810 16,830 15,020 14,640 14,820 10,372 15,250 15,124 9,516 12,589 25,710 16,770 14,900 14,520 14,760 10,360 15,290 15,082 9,489 12,553 ASIAN OPP CAP RET EUR ADWISE L/S CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SELECTED BOND DIS RET EUR SELECTED BOND CAP RET EUR VALUE OPP CAP RET EUR Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. 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Quota/pre. www.multistarssicav.com multistars@pharus.ch T. +41 (0)91 640 37 80 12/08 EUR 101,530 101,340 12/08 EUR 103,440 103,370 12/08 EUR 149,260 149,670 12/08 EUR 1523,640 1527,800 Orazio Conservative A Sparta Agressive A WM Biotech A WM Biotech I www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 12/08 EUR 190,990 190,830 NM Augustum Corp Bd A 12/08 EUR 146,670 146,630 NM Augustum High Qual Bd A 12/08 EUR 135,800 135,590 NM Balanced World Cons A 12/08 EUR 139,180 139,120 NM Euro Bonds Short Term A 12/08 EUR 46,090 46,370 NM Euro Equities A 12/08 EUR 72,910 72,910 NM Global Equities EUR hdg A 105,720 105,650 NM Inflation Linked Bond Europe A 12/08 EUR 12/08 EUR 111,700 111,660 NM Italian Diversified Bond A 12/08 EUR 114,260 114,220 NM Italian Diversified Bond I 12/08 EUR 136,870 136,800 NM Large Europe Corp A 12/08 EUR 104,500 104,240 NM Market Timing A 12/08 EUR 105,540 105,280 NM Market Timing I 12/08 EUR 61,730 61,620 NM Q7 Active Eq. Int. A 08/08 EUR 105,320 105,650 NM Q7 Globalflex A 08/08 EUR 120,900 121,260 NM Total Return Flexible A 12/08 EUR 102,230 102,140 NM VolActive A 12/08 EUR 102,880 102,790 NM VolActive I AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 12/08 EUR 12/08 EUR 12/08 EUR 105,720 112,190 149,330 105,970 112,340 149,510 Numero verde 800 124811 www.nextampartners.com-info@nextampartners.com 12/08 EUR 6,939 Nextam Bilanciato 12/08 EUR 7,553 Nextam Obblig. Misto 12/08 EUR 6,169 BInver International A 12/08 EUR 5,550 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 12/08 EUR 5,848 CITIC Securities China Fd A 12/08 EUR 5,360 Fidela A 12/08 EUR 5,756 Income A 12/08 EUR 7,160 International Equity A 12/08 EUR 6,364 Italian Selection A 12/08 EUR 5,340 Liquidity A 12/08 EUR 4,983 Multimanager American Eq.A 12/08 EUR 4,766 Multimanager Asia Pacific Eq.A 12/08 EUR 4,489 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 12/08 EUR 4,426 Multimanager European Eq.A 12/08 EUR 5,259 Strategic A 12/08 EUR 6,064 Usa Value Fund A 12/08 EUR 5,530 Ver Capital Credit Fd A Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com 12/08 EUR 113,130 PS - Absolute Return A 12/08 EUR 119,430 PS - Absolute Return B 12/08 EUR 108,030 PS - Algo Flex A 12/08 EUR 103,280 PS - Algo Flex B 12/08 EUR 85,890 PS - BeFlexible A 12/08 USD 84,480 PS - BeFlexible C 12/08 EUR 101,600 PS - Best Global Managers A 12/08 EUR 105,610 PS - Best Global Managers B 12/08 EUR 108,420 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 12/08 EUR 163,000 PS - Bond Opportunities A 12/08 EUR 121,640 PS - Bond Opportunities B 12/08 USD 101,650 PS - Bond Opportunities C 12/08 EUR 119,550 PS - EOS A 6,919 7,544 6,174 5,544 5,800 5,328 5,751 7,162 6,350 5,341 4,962 4,735 4,456 4,391 5,238 6,067 5,519 112,810 119,100 107,240 102,520 85,800 84,390 102,150 106,120 107,910 162,820 121,510 101,550 122,550 Nome Data Valuta PS - Equilibrium A PS - Fixed Inc Absolute Return A PS - Global Dynamic Opp A PS - Global Dynamic Opp B PS - Inter. Equity Quant A PS - Inter. Equity Quant B PS - Liquidity A PS - Liquidity B PS - Opportunistic Growth A PS - Opportunistic Growth B PS - Prestige A PS - Quintessenza A PS - Quintessenza B PS - Target A PS - Target B PS - Target C PS - Titan Aggressive A PS - Total Return A PS - Total Return B PS - Valeur Income A PS - Value A PS - Value B PS - Value C 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 03/06 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD Quota/od. Quota/pre. 99,880 99,150 98,110 98,600 112,060 114,480 125,010 100,350 97,270 102,890 96,970 103,140 107,170 107,620 107,730 103,840 106,930 101,740 95,570 111,460 104,330 106,600 102,160 100,250 99,120 97,680 98,160 110,920 113,310 124,990 100,340 97,000 102,610 98,860 103,710 106,870 108,240 108,350 104,430 107,210 101,850 95,670 111,200 104,560 106,830 102,370 www.pegasocapitalsicav.com 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 12/08 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 106,970 107,130 105,440 105,560 101,740 99,530 106,930 107,090 105,400 105,510 101,680 99,470 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com 12/08 EUR Asian Equity B 12/08 USD Asian Equity B 12/08 USD Emerg Mkts Equity 12/08 EUR Emerg Mkts Equity Hdg 12/08 EUR European Equity 12/08 USD European Equity B 12/08 EUR Greater China Equity B 12/08 USD Greater China Equity B 12/08 USD Growth Opportunities 12/08 EUR Growth Opportunities Hdg 12/08 JPY Japanese Equity 12/08 USD Japanese Equity B 12/08 EUR Japanese Equity Hdg 12/08 CHF Swiss Equity 12/08 EUR Swiss Equity Hdg 12/08 USD US Equity 12/08 EUR US Equity Hdg 8a+ Eiger 8a+ Gran Paradiso 8a+ Latemar 8a+ Matterhorn 98,850 138,720 456,360 445,940 270,690 334,290 116,640 166,000 75,480 82,690 132,090 131,040 171,760 129,650 98,480 172,890 190,410 98,440 138,140 455,280 444,920 270,620 334,220 116,060 165,180 75,770 83,000 131,400 130,350 170,860 129,810 98,610 173,300 190,870 Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 12/08 EUR 5,861 5,900 12/08 EUR 5,221 5,216 12/08 EUR 5,763 5,767 01/08 EUR 784168,257 810715,769 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13353DB Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Sussurri & Grida Piazza Affari ENEL E LUXOTTICA IN RIALZO CONTINUA LA CORSA DI GTECH di GIACOMO FERRARI Borse in rialzo nonostante il calo della produzione industriale europea a giugno e in attesa dei dati sul Pil tedesco che saranno ufficializzati stamane prima dell’apertura dei mercati. Positiva anche Piazza Affari, con l’indice Ftse-Mib in progresso dello 0,62% e lo spread BundBtp a 169,5 punti base. Sul listino italiano ha brillato il Banco Popolare (+4%) sulla prospettiva di nuove aggregazioni nel comparto del credito cooperativo, mentre nel complesso i titoli bancari si sono mossi in modo non univoco: bene Unicredit (+1,52%) promossa da un report di Morgan Stanley, in calo per il secondo giorno consecutivo Popolare Milano (-1,32%). Giù inoltre il risparmio gestito (Mediolanum -1,32% e Azimut -1,31%) oltre a Cnh Industrial (-2,40%) e Finmeccanica (-1,65%). Tornando alle variazioni positive, è proseguito il rally di Gtech (+3,07%) dopo l’impegno di 13 banche Usa a concedere un finanziamento legato all’acquisto di Igt. Bene anche Enel (+1,62%) e Luxottica (+1,46%). Nel resto del listino, infine, spicca il rimbalzo di Zucchi (+19,09%) che risale dai minimi storici toccati dopo la mancata certificazione del bilancio da parte del revisore Kpmg. Il colpo d’estate dei Fumagalli sulla tedesca Tyczka (d.pol.) Blitz estivo per la famiglia Fumagalli e la sua Sol, la multinazionale quotata a Piazza Affari che opera in Europa e India nei gas tecnici e medicinali oltreché nell’assistenza medicale a domicilio, con quasi 600 milioni di ricavi a fine 2013 e 2.500 addetti. Nel mirino è entrato il gruppo Tyczka, sede a Monaco di Baviera e leader nazionale nei gas tecnici e nell’energia con 400 milioni di fatturato. In particolare la Tyczka Kohlensaure, attiva nel campo della produzione di anidride carbonica, ossia il core business della Sol di Monza. La trattativa per l’acquisizione della controllata di Monaco, in corso da alcuni mesi, è stata finalizzata a inizio agosto e al passaggio delle azioni sotto le insegne italiane manca solo il nulla osta dell’Antitrust di Bruxelles. Il negoziato è stato facilitato dal fatto che entrambi i gruppi sono controllati da famiglie che ben si conoscono. Da una parte i Fumagalli con il presidente Aldo, dall’altra, le dinastie Merkel e Geiss. Con questa acquisizione, Sol si assicura un presidio saldo in Germania visto che la Kohlensaure ha una quota del 10% del mercato interno. Era parecchio tempo che la società italiana, sempre molto cauta nella crescita esterna, non faceva shopping all’estero. Fin qui, la famiglia ha privilegiato lo sviluppo interno con investimenti sostenuti: 92 milioni solo nel 2013. Ma adesso la convinzione è di puntare con più decisione alle opportunità all’estero. Visto che la sfida è tenere testa a concorrenti del calibro di Air Liquide. © RIPRODUZIONE RISERVATA Borsa Italiana Nome Titolo Tel. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) A A.S. Roma .....................(ASR) 0,744 +3,62 +9,20 0,469 0,851 296,4 CNH Industrial......................(CNHI) 6,295 A2A .......................................(A2A) 0,763 0,737 1,029 2390,9 Cobra * .................................(COB) — Acea......................................(ACE) 9,930 +1,64 +19,78 7,995 11,200 2108,5 Cofide ...................................(COF) 0,488 -1,41 -29,89 14,000 23,160 58,9 Cogeme Set ..........................(COG) — Acotel Group * ......................(ACO) 14,000 -8,73 Acque Potabili .......................(ACP) 1,100 -1,70 +45,50 0,749 1,439 39,7 Conafi Prestito' .....................(CNP) 0,302 Acsm-Agam ..........................(ACS) 1,054 -0,19 +0,38 1,050 1,375 81,7 Cred. Artigiano ......................(CRA) — AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) 10,890 +2,45 +13,08 9,595 13,680 99,8 Aedes * ...................................(AE) 0,024 0,057 27,9 — — — 1,339 +0,07 +67,37 0,701 1,480 Aedes 14w *.....................(WAE14) Aeffe *...................................(AEF) Aiòn Renewables....................(AIN) Alerion ..................................(ARN) 0,025 +0,80 -36,75 — — — — Kinexia e i 47 milioni per la Perla Jonica (f.ch.) La Perla Jonica si rivela una «perla» anche per Kinexia. Volteo Energie, controllata del gruppo attivo nell’ambiente e nelle rinnovabili, è stata scelta dallo sceicco degli Emirati Arabi Hamed Bin Ahmed Al Hamed per rendere completamente a impatto zero il resort che sarà realizzato nel complesso alberghiero di Acireale che l’imprenditore arabo ha appena acquistato attraverso la società controllata Item e che trasformerà in un 4 stelle superior. L’appalto per la ristrutturazione con tecnologia green & cleantech vale 47 milioni di euro, cifra che rappresenta da sola circa un quarto del fatturato che Kinexia punta a realizzare quest’anno. L’ultimazione dei lavori è prevista entro la fine del 2016. L’accordo, favorito anche dall’apertura di uffici Kinexia a Dubai, rappresenta un altro tassello della strategia di internazionalizzazione del gruppo quotato in Piazza Affari. Il nuovo resort sarà il più grande polo alberghiero del Mediterraneo totalmente green: zero waste, zero emissioni, zero water waste, autoproduzione con storage di energia ed efficienza energetica integrata con rete infoenergetica e telecontrollo. Il nuovo complesso turistico, che prenderà il nome di Hotel Hilton Capo Mulini, sarà gestito (contratto di anni 20+20) dal gruppo internazionale di hotellerie Hilton. Lo sceicco investirà complessivamente in Sicilia 140 milioni di euro: si tratta del pri- mo investimento emiratino privato, e non con fondi sovrani, fatto in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Damiani, addio allo Star (f.ch.) Damiani uscirà dal segmento Star di Borsa Italiana, l’indice che richiede, per essere ammessi, caratteristiche e impegni piuttosto vincolanti per le società che ne fanno parte, in termini di trasparenza, liquidità del titolo e corporate governance. Ed è sulla liquidità che il gruppo dei gioielli di alta gamma non ha più i requisiti. Il flottante è sceso sotto il 20% del capitale sociale e lo Star richiede un flottante di almeno il 20 per cento. E’ stato il consiglia di amministrazione di Damiani a deliberare per chiedere a Borsa Italiana di uscire dal segmento. La società ritiene che «non ci siano, nel breve, le condizioni affinché il flottante si ricollochi al di sopra della soglia minima». Le azioni continueranno a essere trattate sul segmento ordinario Mta. Il gruppo del lusso sottolinea che «le motivazioni della scelta vanno inserite nel più ampio processo di revisione organizzativa del gruppo che intende concentrarsi maggiormente sulla crescita del business, snellendo e focalizzando la struttura». Al 13 agosto 2014 la capitalizzazione di Damiani era pari a 104,9 milioni di euro. La liquidità del titolo è pari a 20.141 pezzi giornalieri (media degli ultimi due mesi) per un controvalore di circa 28.201 euro al giorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) -0,20 Economia/Mercati Finanziari 29 italia: 52495258535051 -2,40 -23,14 Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) 6,240 8,800 8562,8 0,595 +1,28 +56,32 0,380 0,860 26,8 Piaggio ...................................(PIA) 2,208 -8,23 2,110 2,978 807,3 — — — — IGD *......................................(IGD) 1,043 -1,60 +21,28 0,860 1,455 375,9 Pierrel ...................................(PRL) 0,714 +1,35 +38,01 0,504 0,813 33,6 -0,41 -11,83 0,462 0,571 348,8 Il Sole 24 Ore ........................(S24) 0,732 -0,48 +20,10 0,603 1,340 32,0 Pierrel 12w.....................(WPRL12) — — — — — — — — — — -3,76 +0,70 26,150 39,220 1064,6 Pininfarina ............................(PINF) 3,140 -0,95 -2,91 3,060 5,330 94,3 -0,40 -50,52 Piquadro .................................(PQ) 1,741 -3,28 -3,28 1,741 — — I I Grandi Viaggi .................(IGV) Ima * .....................................(IMA) 28,700 0,302 0,648 13,8 — — — — Cred. Emiliano .........................(CE) 6,600 +4,10 +14,09 5,660 7,780 2198,9 Industria e Inn. ........................(IIN) 0,479 +1,87 -28,05 0,451 Cred. Valtellinese .................(CVAL) 0,760 0,704 1,209 850,5 Intek Group ............................(IKG) 0,388 -4,56 +20,42 0,315 — Crespi ...................................(CRE) — — — — — Intek Group rnc ....................(IKGR) 0,622 -0,48 +50,93 0,408 142,2 Csp .......................................(CSP) 1,544 +1,65 +17,86 1,310 2,048 50,1 Interpump * ..............................(IP) 9,910 -0,15 +13,00 — -1,49 -18,28 — Immsi ....................................(IMS) 0,580 +0,26 +25,22 Indesit....................................(IND) 10,830 +0,37 +9,01 0,463 -2,73 0,790 196,4 2,358 87,2 9,390 11,260 1233,2 Pirelli & C. ...............................(PC) 10,960 -1,08 -12,11 10,910 12,930 5233,7 1,020 11,0 Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 10,340 -0,10 +8,27 0,485 135,4 Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 6,645 +3,10 +9,38 5,900 8,375 0,664 30,9 Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,273 -1,23 -7,62 0,262 0,453 35,5 8,720 11,230 1071,9 Prelios...................................(PRS) 0,417 -0,55 -27,21 0,400 0,764 210,7 0,314 +1,19 +9,27 0,284 — — — — D D'Amico * .......................(DIS) 0,436 -0,32 -32,09 0,429 0,734 184,6 Intesa Sanpaolo......................(ISP) 2,142 +1,04 +20,13 1,783 2,612 33247,0 Premuda .................................(PR) 2,930 +0,21 -12,28 2,924 3,958 126,6 D'Amico 16 warr *...........(WDIS16) 0,080 — -22,80 0,075 0,128 — Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) 1,911 +1,11 +31,16 1,457 2,236 Prima Industrie * ....................(PRI) 11,330 +1,61 +21,11 1776,2 8,800 10,930 128,3 56,2 0,407 58,3 9,250 15,690 118,7 -1,25 -19,08 14,910 19,540 3251,8 Ambienthesis.........................(ATH) 0,493 -1,40 -0,62 0,470 0,685 45,9 Dada * ....................................(DA) 3,028 -0,13 -11,98 3,028 4,200 50,5 Invest e Sviluppo ....................(IES) 0,480 +0,08 -28,51 0,478 0,830 3,1 Prysmian ...............................(PRY) 15,060 Amplifon...............................(AMP) 4,398 -0,05 +8,06 3,996 4,890 983,0 Damiani *.............................(DMN) 1,270 +0,79 +2,50 1,230 1,800 104,1 Irce *......................................(IRC) 1,995 -1,72 +18,75 1,675 2,340 55,5 R R. De Medici * ..................(RM) 0,280 — +4,28 0,264 0,365 Anima Holding .............................() 3,980 -1,09 — 3,700 4,598 1201,0 Danieli ..................................(DAN) 20,400 +0,34 -17,97 20,090 26,830 835,4 Iren ........................................(IRE) 0,955 +0,21 -13,02 0,938 1,340 1125,3 Ratti ......................................(RAT) 2,400 — +9,39 2,194 2,608 66,5 Ansaldo Sts *.........................(STS) 7,225 -0,34 +3,52 6,525 7,668 1434,5 Danieli rnc ..........................(DANR) 14,790 -0,07 -8,02 14,790 18,070 602,5 Isagro * ..................................(ISG) 1,743 -1,47 +1,43 1,618 2,400 42,7 RCS Mediagroup ...................(RCS) 1,130 -1,05 -12,40 1,096 1,806 592,2 Arena ....................................(ARE) — — — — — Datalogic * ............................(DAL) -2,66 -2,89 7,700 10,000 474,0 Isagro Azioni Sviluppo * ...............() 1,365 -0,73 — 1,256 1,860 18,7 Recordati *............................(REC) 11,540 -0,09 +11,71 10,330 13,330 2434,2 Ascopiave *...........................(ASC) 1,818 -0,87 +2,08 1,708 2,326 428,4 De'Longhi .............................(DLG) 15,220 -2,44 +27,79 11,860 17,000 2287,5 IT WAY * ................................(ITW) 1,671 +0,06 +12,22 1,489 2,110 13,2 Reply * ..................................(REY) 56,900 +0,80 Astaldi * ................................(AST) 6,610 +0,30 -13,76 6,450 8,380 651,5 Dea Capital *.........................(DEA) 1,371 -0,44 +10,12 5,280 +1,44 5,050 8,514 1838,7 Retelit.....................................(LIT) 0,496 -0,18 -10,32 0,485 0,775 81,7 Atlantia ..................................(ATL) 18,100 +0,39 +9,56 16,310 21,310 14948,8 Delclima................................(DLC) 1,220 +0,16 -0,39 +12,11 24,550 34,980 618,6 Risanamento...........................(RN) 0,152 -0,39 -28,11 0,152 0,238 270,9 1,350 +1,28 +1,58 1,278 Autogrill ................................(AGL) 5,870 — -1,01 Autostrada To-Mi .....................(AT) 10,380 +1,57 -4,08 5,740 1,529 421,0 Italcementi................................(IT) 1,180 1,590 182,5 Italmobiliare...........................(ITM) 28,140 Diasorin *...............................(DIA) 29,200 +0,34 -16,60 28,680 35,690 1635,0 7,675 1498,9 901,5 Digital Bros *..........................(DIB) 2,786 +3,57 +26,06 2,180 3,802 Dmail Group * ......................(DMA) 2,670 2,572 Autostrade Mer. ................(AUTME) 15,070 -1,12 -4,62 14,950 17,330 66,4 -1,31 -9,89 17,130 25,848 2477,2 5,850 +0,17 1,207 -9,86 5,710 -3,99 Italmobiliare rnc...................(ITMR) 17,280 +0,47 +17,71 14,460 22,900 282,3 Rosss....................................(ROS) 1,659 15,5 344,7 S Sabaf S.p.a. *..................(SAB) 11,270 -2,51 -12,16 11,270 15,500 130,9 4,690 4,1 IVS Group 16 warr ...............(WIVS) — — — — — — Saes *.....................................(SG) 7,000 -1,27 — 6,880 8,850 103,6 DMT *.....................................(EIT) 39,200 +0,56 +14,99 33,450 44,000 1108,3 0,220 — -1,87 0,215 0,254 222,1 Saes rnc *.............................(SGR) 6,020 -0,33 -10,55 5,940 7,805 43,8 97,9 J Juventus FC..................(JUVE) K K.R.Energy......................(KRE) -1,84 -40,83 1,070 1,910 37,1 Safilo Group...........................(SFL) 14,700 +0,14 -17,32 14,100 19,030 923,1 Saipem.................................(SPM) 17,370 +0,87 +12,50 15,430 20,850 7640,6 E Edison r........................(EDNR) 0,887 -9,53 19,200 25,110 2363,8 EEMS..................................(EEMS) 0,193 Banca Ifis *...............................(IF) 14,200 +0,50 +11,29 11,570 16,350 759,7 -2,48 -32,58 -0,06 -9,22 0,875 1,053 -2,13 -37,24 0,160 8,850 +1,20 +22,07 1,120 7,230 9,360 0,534 8,5 Kinexia..................................(KNX) 1,770 +6,63 -18,13 1,647 2,528 36,5 El.En. * ..................................(ELN) 21,600 -0,28 +35,59 15,710 25,150 104,1 L La Doria * .........................(LD) 5,385 +1,60 +37,23 3,896 6,790 165,2 Saipem risp........................(SPMR) -0,92 Salini Impregilo .....................(SAL) Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) 5,920 +1,11 -4,94 5,065 8,762 2830,5 Elica * ...................................(ELC) 1,615 -4,38 1,615 2,040 102,6 Landi Renzo *..........................(LR) 1,120 — -11,25 1,098 1,574 125,9 Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) 3,222 -6,13 3,096 4,465 1466,9 Emak * ...................................(EM) 0,737 +1,31 -10,51 0,717 1,054 121,3 Lazio .....................................(SSL) 0,543 +0,56 +11,45 0,487 0,640 36,3 8,972 15,780 Banco Popolare .......................(BP) 11,440 +4,00 +10,37 529,4 IVS Group ...............................(IVS) 64,5 -0,68 -2,90 49,440 66,150 38,5 8,640 Banca Generali .....................(BGN) 20,590 +1,43 -3,94 -9,74 10,120 12,950 Azimut..................................(AZM) 17,310 B B&C Speakers *.............(BEC) 8,060 105,7 — — — — — — 3,030 +1,68 -37,14 2,834 4,980 1504,6 Salini Impregilo rnc .............(SALR) 10,890 +0,28 -13,84 10,250 13,140 17,3 4091,2 Enel.....................................(ENEL) 3,898 +1,62 +24,38 3,134 4,460 36670,4 Luxottica ...............................(LUX) 40,190 +1,46 +3,00 37,410 43,200 19237,2 Saras ....................................(SRS) — — — — — Enel Green Pw....................(EGPW) 1,967 +1,39 +6,61 1,831 2,176 Lventure Group ....................(LVEN) Sat ........................................(SAT) 12,000 Basicnet................................(BAN) 2,168 +1,21 -6,47 2,100 2,546 131,5 Bastogi......................................(B) 2,050 -3,94+149,09 0,823 3,870 37,1 Screen Service......................(SSB) 0,035 -2,49 -41,82 0,031 0,178 5,2 BB Biotech *............................(BB) 132,900 +1,14 +15,06 109,100 147,400 — Seat PG...................................(PG) 0,002 +7,14 -16,67 0,001 0,002 22,5 Banco Popolare w10.........(WBP10) — 9805,1 0,613 -4,30 +49,70 0,403 1,472 11,7 0,798 -0,31 -4,20 0,792 1,300 765,8 -1,56 +11,01 10,800 14,220 118,3 Save....................................(SAVE) 12,790 +1,83 +3,56 11,870 13,750 704,9 Bca Carige ............................(CRG) 0,113 +2,83 -38,83 0,109 0,274 1128,0 Seat PG r ..............................(PGR) 1,295 +4,86 +40,76 0,480 1,295 0,9 Bca Carige r........................(CRGR) 1,083 -5,25 +9,95 0,901 1,994 2,8 Servizi Italia * .........................(SRI) 4,416 +1,05 +8,24 3,982 5,650 121,4 0,385 +1,32 +57,14 0,235 Bca Finnat * ..........................(BFE) 0,429 -0,09 +7,27 0,317 0,599 158,0 Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15) 0,528 — Bca Intermobiliare .................(BIM) 3,480 +0,23 +11,83 3,098 3,690 543,0 Sesa......................................(SES) 12,830 -1,23 +7,91 11,380 14,150 186,7 Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) 0,715 +1,13 +40,20 0,510 1,040 158,1 SIAS .......................................(SIS) 8,160 -1,33 +12,55 7,215 9,770 Bca Pop.Milano......................(PMI) 0,563 0,384 0,727 2504,2 Sintesi .....................................(SII) 0,096 +9,52 -11,57 0,087 0,131 3,9 Bca Pop.Spoleto ....................(SPO) — — — — Snai ......................................(SNA) 1,699 +5,33 +25,02 1,359 2,272 189,5 4,516 14311,0 -1,32 +41,22 — — 1862,8 Bca Profilo ............................(PRO) 0,307 -0,49 +52,58 0,199 0,476 207,1 Snam Gas .............................(SRG) 4,234 +1,00 +4,70 3,974 Bco Desio-Brianza ................(BDB) 2,700 -0,22 +22,73 2,194 3,398 316,5 Sogefi *...................................(SO) 2,818 -1,12 -34,13 2,700 4,980 333,9 Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) 2,440 +7,49 +19,73 2,038 3,154 32,2 Sol ........................................(SOL) 6,330 +1,52 +10,37 5,630 7,180 575,0 Bco Santander ....................(SANT) 7,300 +0,55 +13,18 6,245 Sorin.....................................(SRN) 1,900 2,306 925,9 9,600 10,890 131,6 7,870 — 1,923 -1,38 -10,14 Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 10,930 +0,09 +10,74 9,530 11,780 72,1 Space....................................(SPA) 10,100 — +2,64 Bee Team *............................(BET) 0,414 +2,81 +58,32 0,259 0,642 55,6 Space warr.........................(WSPA) — — Beghelli ...................................(BE) 0,398 +2,69 -6,62 0,387 0,654 79,1 Stefanel * ............................(STEF) 0,314 Beni Stabili ...........................(BNS) 0,591 -2,48 +18,88 0,490 0,693 1134,7 Stefanel risp * ...................(STEFR) — Best Union Co......................(BEST) 2,000 — +34,32 1,489 2,236 18,7 STMicroelectr. ......................(STM) Bialetti Industrie *...................(BIA) 0,583 -2,92+159,81 0,224 0,930 43,9 T Tamburi ...........................(TIP) — — — — -0,13 -13,86 0,310 0,462 26,4 — — — — 5,945 +1,45 +3,84 5,470 7,360 — 2,346 2,174 2,810 332,5 — -0,17 +4,17 Biancamano *.......................(BCM) 0,516 -2,64 +3,61 0,495 0,845 17,7 Tamburi 13w ...................(WTIP15) — — — — — — Biesse * ................................(BSS) 7,690 -1,35 +42,01 5,130 9,595 211,5 TAS .......................................(TAS) 0,480 -2,04 -2,02 0,470 0,650 20,1 -1,59 -18,10 Bioera.....................................(BIE) 0,310 Boero Bart.............................(BOE) — Bolzoni *................................(BLZ) 3,098 Bon.Ferraresi...........................(BF) 30,360 0,300 0,450 11,2 Telecom IT ..............................(TIT) 0,823 — +16,16 0,709 1,003 11092,4 — — — — Telecom IT Media .................(TME) 1,167 -1,02 -31,84 1,160 2,057 -0,06 +5,02 2,870 4,130 79,8 -0,10 -14,14 28,000 38,980 171,0 — Borgosesia..............................(BO) 0,792 +2,52 -11,90 0,763 0,934 29,3 Borgosesia rnc......................(BOR) 0,900 0,900 1,170 0,8 -1,35 +26,48 18,880 29,660 Brembo * ..............................(BRE) 25,650 Brioschi..................................(BRI) — -6,15 0,094 +0,43 +21,03 0,076 Enervit ..................................(ENV) 3,500 Engineering * ........................(ENG) 37,600 119,6 5,940 63,0 M Maire Tecnimont ...............(MT) 1,814 -1,36 +9,28 1,485 2,870 556,4 Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,595 +0,76+213,32 0,171 0,921 3,3 -3,39 -14,35 37,600 54,050 478,0 Management e C. .................(MEC) 0,120 -0,17 -24,42 0,118 0,169 56,5 Telecom IT rnc......................(TITR) 0,666 +0,08 +18,00 0,564 0,789 4064,4 -1,16 11,620 14,380 797,4 -0,85 +8,76 3,140 Tenaris ..................................(TEN) 16,080 +0,50 +2,23 14,800 17,650 — Eni .........................................(ENI) 18,240 +0,44 +5,31 16,250 20,410 66176,0 MARR * ..............................(MARR) 11,970 Erg........................................(ERG) 10,720 -1,74 +12,78 1610,7 Mediacontech ......................(MCH) 1,019 +0,89 -38,61 1,010 1711,1 Ergy Capital...........................(ECA) 0,112 -0,44 -35,52 0,111 0,188 18,6 Mediaset ................................(MS) 2,950 +1,37 -14,84 2,800 4,332 3440,7 TerniEnergia *........................(TER) 1,660 -1,13 -24,20 1,657 2,364 62,4 73,3 Ergy Capital 16w ............(WECA16) 0,019 +0,53 -28,03 0,017 0,031 — Mediobanca............................(MB) 6,090 +0,50 5,915 8,410 5265,7 Tesmec * ...............................(TES) 0,605 -0,33 -23,37 0,599 0,920 66,1 87,9 0,147 9,319 12,020 -2,29 -3,49 2,300 18,7 Terna ....................................(TRN) 3,742 -0,27 +3,48 3,560 4,114 7537,9 Brunello Cucinelli *..................(BC) 16,740 -0,30 -36,23 15,820 26,250 1139,6 Esprinet * ..............................(PRT) 6,805 +1,72 +29,25 5,265 8,765 353,2 Mediolanum .........................(MED) 5,240 -1,32 -16,89 5,210 7,145 3862,2 Tiscali.....................................(TIS) 0,048 +4,39 +12,26 0,042 0,080 Buzzi Unicem ........................(BZU) 10,760 -1,10 -17,93 10,600 15,150 1796,9 Eukedos ................................(EUK) 0,942 -2,33 +48,85 0,619 1,150 16,8 Meridie ...................................(ME) 0,139 — +75,95 0,077 0,188 7,0 Tiscali 14w ......................(WTIS14) 0,000 0,000 0,001 — 275,5 Eurotech * .............................(ETH) 1,729 -0,75 1,721 2,642 60,7 Mid Industry Cap ...................(MIC) — — — — — Tod's.....................................(TOD) 80,000 -0,62 -33,00 79,200 120,100 2428,9 -6,95 27,040 33,090 -2,43 -16,48 Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) 6,760 +0,07 C Cad It * ..........................(CAD) 4,004 Cairo Comm. *........................(CAI) 5,475 Caleffi....................................(CLF) 1,449 -5,32 6,690 8,050 — -14,08 -6,24 — — -25,00 3,850 5,300 36,1 6928,4 Mittel.....................................(MIT) 1,519 -0,26 -10,01 1,490 1,821 133,5 Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 5,220 -7,20 5,320 7,720 432,0 Exprivia *...............................(XPR) 0,710 -2,34 -15,17 0,710 0,995 36,9 Moleskine * ..........................(MSK) 1,165 +0,87 -25,84 1,140 1,738 248,5 TXT e-solution *.....................(TXT) 7,760 +0,78 -14,68 7,560 11,910 — +1,40 1,392 1,670 18,1 1,089 -1,80 -18,49 1,089 1,490 319,0 MolMed ...............................(MLM) 0,495 0,490 0,849 115,4 U UBI Banca .......................(UBI) 5,575 -1,06 +15,19 4,840 7,520 Caltagirone ..........................(CALT) 2,320 +0,87 +14,17 1,995 3,000 276,1 F Falck Renewables * .........(FKR) Ferragamo...........................(SFER) 20,230 +0,05 -26,76 19,420 27,680 3426,1 Moncler .............................(MONC) 11,990 -0,50 -25,62 11,150 16,350 3002,3 Unicredit ...............................(UCG) 5,690 +1,52 +5,66 5,360 6,870 33302,7 Caltagirone Ed.......................(CED) 1,012 -2,69 -3,62 1,012 1,348 127,9 Fiat............................................(F) 7,170 +0,99 +3,61 5,945 9,070 8874,7 Mondadori..............................(MN) 0,850 +0,47 -38,88 0,834 1,539 221,7 Unicredit risp ......................(UCGR) 7,850 -0,63 -0,06 7,800 9,500 19,2 Campari ................................(CPR) 5,620 — -7,34 5,615 6,420 3263,4 Fidia * ...................................(FDA) 2,984 +5,14 +23,31 2,360 3,570 14,8 Mondo Tv * ...........................(MTV) 1,644 -1,08+225,22 0,502 2,254 43,8 Unipol ....................................(UNI) 3,710 -1,33 -14,71 3,710 5,740 1647,6 Cape Live ................................(CL) 2,210 — +23,33 1,760 2,797 22,2 Fiera Milano * .........................(FM) 5,900 +0,17 -18,62 5,430 8,560 247,9 Monrif..................................(MON) 0,278 +0,69 -36,98 0,276 0,616 42,1 Unipol prv ............................(UNIP) 3,330 -0,66 -9,21 3,330 5,070 905,1 Carraro ...............................(CARR) 2,210 +0,55 -29,17 2,100 3,332 103,1 Fincantieri ...................................() 0,698 +9,33 — 0,638 0,780 1163,2 Monte Paschi Si. ................(BMPS) 1,066 -1,20 -2,80 1,030 2,562 5472,8 UnipolSai.................................(US) 2,180 — -5,01 2,061 2,697 4967,0 Cattolica As.........................(CASS) 15,740 +0,96 -19,12 14,770 19,680 850,9 FinecoBank .................................() 3,826 -1,39 — 3,824 4,170 2324,0 Montefibre ..............................(MF) — — — — — — UnipolSai risp......................(USRA) 204,900 +0,54 +12,65 173,097 280,233 261,2 — Finmeccanica........................(FNC) 6,570 -1,65 +20,66 5,445 7,355 3797,9 Montefibre rnc....................(MFNC) — — — — — — UnipolSai risp B ..................(USRB) 2,641 786,5 V Valsoia ...........................(VLS) 13,780 +7,15 +28,79 10,060 15,790 142,2 Cell Therap...........................(CTIC) -3,44 1,873 +0,54 +27,41 1,337 3,110 Exor ......................................(EXO) 28,100 +0,68 — -33,26 2,070 +0,10 +4,10 Cembre * .............................(CMB) 10,140 -0,10 +12,85 8,600 12,240 172,1 FNM .....................................(FNM) 0,571 +1,96 +16,86 0,482 0,688 246,8 Moviemax............................(MMG) 0,046 -0,43 -26,98 0,032 0,100 3,7 Cementir *............................(CEM) 4,848 -2,65 +14,07 4,162 7,440 768,8 Fullsix....................................(FUL) 1,768 — -32,62 1,750 3,198 19,4 Mutuionline *........................(MOL) 4,800 +3,67 +16,73 4,010 5,315 189,4 Vianini Industria......................(VIN) 1,220 Cent. Latte Torino * ................(CLT) 2,818 +0,07 +62,70 1,726 5,935 28,4 G Gabetti Pro.S..................(GAB) 1,012 -1,27 -42,35 0,950 2,175 44,4 N Nice *............................(NICE) 2,890 +0,35 +4,94 2,726 3,566 337,5 Vianini Lavori.........................(VLA) 4,800 +1,27 3,464 6,060 38,6 Vittoria Ass. *.........................(VAS) 9,690 — — — Ceram. Ricchetti.....................(RIC) 0,277 0,184 0,381 22,7 Gas Plus................................(GSP) 4,200 +0,91 -10,33 4,162 5,025 188,6 Noemalife .............................(NOE) 5,095 Cerved..................................(CDC) 4,476 +0,13 -0,43 +49,14 — 4,450 5,000 860,6 Gefran * ..................................(GE) 3,642 +2,65 +30,07 2,762 4,336 51,8 Noemalife 15 warr .........(WNOE15) — — CHL.......................................(CHL) 0,040 +3,33 -8,41 0,037 0,061 9,8 Novare ....................................(NR) — — — — — — CIA .........................................(CIA) 0,250 +0,32 -2,04 0,230 0,310 23,0 0,370 +1,65 -6,09 0,362 0,532 12,6 Ciccolella ................................(CC) 0,280 +3,43 -7,03 0,270 0,415 50,9 Cir..........................................(CIR) 0,940 -0,27 -17,69 0,940 1,220 745,0 Class Editori ..........................(CLE) 0,200 -0,35 +11,02 0,177 0,362 56,9 Generali ....................................(G) 15,330 +0,72 -9,40 15,020 17,430 23845,1 Geox .....................................(GEO) 2,452 -0,81 -9,65 2,452 3,486 637,7 Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) 1,051 -1,50 -22,32 1,051 1,952 432,7 Gtech ....................................(GTK) 17,140 +3,07 -23,00 15,430 23,980 29932,4 H Hera...............................(HER) 1,890 -0,11 +15,95 1,630 2,172 2819,0 O Olidata ............................(OLI) -1,07 +41,69 — B.O.T. 12.09.14 14.10.14 14.11.14 12.12.14 14.01.15 13.02.15 25 57 88 116 149 179 99,995 99,989 99,986 99,975 99,947 99,919 0,04 0,08 Scadenza Giorni Pr.Netto 13.03.15 14.04.15 14.05.15 12.06.15 14.07.15 14.08.15 207 239 269 298 330 361 99,901 99,861 99,839 99,803 99,778 99,728 — +11,12 369,6 91,0 5071,7 1,192 1,524 36,9 4,550 6,470 205,9 8,580 10,750 650,4 — 1,221 1,600 59,8 Zucchi...................................(ZUC) 0,063 +19,09 -12,86 0,053 0,145 Parmalat ................................(PLT) 2,502 — +1,05 2,460 2,554 4576,4 Zucchi 14 warr...............(WZUC14) 0,001 +85,71 -60,61 0,001 0,008 — Parmalat 15w ................(WPLT15) 1,495 -0,07 +1,70 1,416 1,502 — Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,205 0,185 0,308 0,7 P Panariagroup * ...............(PAN) 1,310 -1,43 -4,65 +10,81 22,6 * Titolo appartenente al segmento Star. Valuta al 18-08-14 Rend. -7,07 1,907 8,480 W World Duty Free .............(WDF) 7,815 -0,64 -15,97 7,675 10,830 1976,4 Y Yoox *...........................(YOOX) 18,340 -0,11 -45,55 17,300 34,750 1097,0 Z Zignago Vetro * .................(ZV) 4,970 -0,60 -1,19 4,920 6,315 443,3 Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano Scadenza Giorni Pr.Netto -1,53 +1,67 5,115 Rend. 0,10 0,14 0,14 0,18 0,20 0,24 Euribor Periodo 1 sett. 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi Monete auree Oro T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365 13 ago 13 ago 0,038 0,090 0,150 0,199 - 0,039 0,091 0,152 0,202 - 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi 0,299 0,390 0,479 0,303 0,395 0,486 Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Krugerrand Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Denaro Lettera 217,22 238,25 223,68 241,24 223,68 241,24 931,68 1.017,46 176,91 197,81 175,59 196,42 173,99 196,02 Oro Milano (Euro/gr.) Tassi Mattino Sera — Oro Londra (usd/oncia) 1.309,25 1.312,00 Argento Milano (Euro/kg.) — Platino Milano (Euro/gr.) — Palladio Milano (Euro/gr.) — Italia Euro17 Canada Danimarca Finlandia Sconto Interv 0,15 0,15 0,15 1 0 0,5 0,15 0,999 0 0,15 Francia Germania Giappone G.B. USA Svezia Sconto Interv 0,15 0,15 0,3 --0,25 0,25 0,15 0,15 0,1 0,5 0,25 0,25 Borse Estere A New York valori espressi in dollari, a Londra in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00 indici MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08 Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 395,27 Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 101,60 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 3102,96 DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 307,62 DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 3056,17 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 330,02 DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2933,69 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2685,42 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 24890,34 Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 46639,01 Londra (FTSE100) . . . . . . . . . . . 6656,68 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . 10304,00 Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 543,16 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3301,41 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 5507,86 Toronto (300Comp) . . . . . . . . . 15269,51 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2270,57 Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 8388,71 var.% +0,27 -0,68 +1,04 +0,84 +1,07 +0,39 +0,38 +0,39 +0,81 -0,10 +0,37 +0,61 +0,21 -0,06 -0,28 -0,03 +1,05 +0,71 selezione FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 13-08 Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58,37 Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125,80 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97,19 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,02 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87,83 Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . 10,79 Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 24,81 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 23,69 Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . 11,33 Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 12,72 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . 105,85 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,30 Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90,92 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 167,90 var.% +0,60 +1,21 +1,63 +0,92 +0,72 +1,60 +1,31 +0,81 +1,52 +0,55 +1,73 +1,20 +1,93 +0,12 PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,16 Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,50 Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18,14 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,74 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51,31 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26,01 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,17 Crédit Agricole. . . . . . . . . . . . . . . . 10,57 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53,01 Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,83 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124,85 Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79,89 Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,32 Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,87 Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,40 Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 78,20 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 36,16 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 73,00 Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,06 var.% +1,51 +1,26 +1,00 +1,74 -0,45 +0,68 -0,28 +1,29 -0,11 -0,10 +0,77 +1,01 +1,43 +0,03 +1,55 +0,98 +1,64 +0,04 +0,53 NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08 Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 328,71 American Express . . . . . . . . . . . . . 87,43 Apple Comp Inc. . . . . . . . . . . . . . . 97,08 At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34,67 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 15,25 Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122,22 Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,04 Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . 105,30 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 25,04 Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 48,73 Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 40,05 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 64,39 Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 52,62 DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65,10 Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 99,02 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,42 General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 25,79 General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 34,03 Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 172,69 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 35,13 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,26 Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 188,01 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,39 Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,86 Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . 101,76 JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,71 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . 169,21 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 53,58 McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,18 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,77 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43,98 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 116,79 Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 32,08 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 77,44 Occidental Pet . . . . . . . . . . . . . . . 100,13 Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,24 Philip Morris . . . . . . . . . . . . . . . . . 84,49 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 81,62 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 40,74 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 87,64 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145,19 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13,53 Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36,11 var.% +2,94 +0,40 +1,15 +0,10 +0,23 +1,45 +0,24 +0,93 -0,46 +0,60 +0,93 -0,05 +1,58 +0,12 +0,54 +1,21 +0,72 +0,98 +0,21 +0,03 +1,45 +0,36 -0,42 +2,20 +1,12 +0,64 +2,07 +1,42 +0,66 +1,30 +1,06 +0,93 +0,22 +0,93 +0,32 +0,57 +0,37 +0,25 +0,32 +0,49 -0,38 +0,97 +1,66 LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 371,30 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1576,50 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 4101,50 B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 857,50 Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 219,09 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466,89 British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 370,12 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1458,29 Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1389,00 Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 427,40 Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1097,77 Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1397,83 Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1044,45 Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 432,30 Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 348,40 Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2295,00 Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2566,23 Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 197,04 var.% +0,30 -0,60 -0,67 +1,00 +1,08 +0,29 -1,63 +0,28 +0,84 +0,85 -1,43 +2,59 -0,10 +0,65 +1,87 +0,31 +1,14 +1,91 ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-08 Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,15 Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78,70 Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15,88 var.% +0,51 +1,03 +1,28 30 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 Cultura LA SCOPERTA IN GRECIA «Questa è la tomba di un personaggio vicino ad Alessandro Magno» «Una scoperta estremamente importante». Così il premier greco Antonis Samaras, in visita al sito archeologico di Anfipoli (100 chilometri a nord di Atene) ha commentato il lavoro degli archeologi che da almeno due anni scavano nella zona. Già l’anno scorso, la squadra guidata da Katarina Peristeri aveva annunciato il ritrovamento di una tomba di grandi proporzioni, forse appartenuta a un membro della famiglia di Alessandro Magno. Qui sta il mistero: per ora nessuno si azzarda a legare la scoperta a uno dei più celebri Protagonisti L’opera del primo imperatore a 2.000 anni dalla morte La pace di Augusto Una nuova alleanza tra Roma e gli dèi Ottaviano chiuse l’epoca delle guerre civili proclamandosi garante di un patto sacrale di GIOVANNI BRIZZI A d Augusto che, morendo da stoico, chiedeva se avesse ben rappresentato il ruolo assegnatogli dal destino, che cosa avrebbero dovuto rispondere gli amici? Un giudizio sul princeps non è agevole; ma alcune considerazioni paiono ineludibili. Grande organizzatore e politico sommo, seppe dare allo Stato romano una struttura nuova, durata per secoli. Ma, emerso come signore di Roma dalla vittoria nelle guerre civili e costretto a giustificare (ciò che contava…) la sua preminenza in nome della virtus, Ottaviano Augusto doveva sostenere un potere personale contro cui, in passato, si era levato ad esempio Catone il Censore, rivendicando la superiorità sull’individuo degli ordinamenti, e in particolare di quel Senatus Populusque Romanus che trasmetteva il potere ai magistrati in virtù dei suoi auspicia, il consenso degli dèi. Riuscito nell’impresa, Augusto rimase però di fatto prigioniero delle simbologie complesse su cui aveva fondato il suo potere; e ne lasciò in ostaggio i suoi successori. La costruzione del mito mosse dallo sconcerto che aveva colto il mondo di allora di fronte al fenomeno delle guerre civili. Capaci di riaccendersi di continuo, queste avevano generato le interpretazioni più irrazionali, quasi fossero il frutto di un maleficio, di una follia furiosa o una malattia il cui decorso trascendeva persino gli interessi delle parti in lotta e il cui germe sopravviveva persino alla morte dei contendenti. L’idea che una sorta di maledizione gravi sulla loro generazione torna presso molti scrittori dell’ultima Repubblica: se l’autore delle Dirae, operetta attribuita tradizionalmente a Virgilio, compatisce la stirpe infelice che lo circonda, Virgilio stesso deplora l’età scellerata in cui è costretto a vi- vere, e Cicerone giunge a chiedersi per qual mai destino il suo mondo sia piombato nel caos. Il figlio adottivo di Cesare si sforzò di offrire una risposta; e organizzò così l’impianto ideologico attorno a cui ruotava la nozione di saeculum Augustum, di epoca sacrale augustea. La sua propaganda seppe costruire una vera e propria palingenesi cosmica, immaginando la rinascita del mondo attraverso un nuovo patto con gli dei; una nuova pax, una sorta di Nuova Alleanza. All’origine delle guerre civili si pose il ricordo di una colpa gravissima: secondo una delle versioni il sacrilego gesto compiuto dall’enciclopedista e politico latino Q. Valerio Sorano, che, al tempo dello scontro tra Sil- La biografia Creò il regime del principato Nato a Roma il 23 settembre del 63 a.C., Ottaviano Augusto morì a Nola il 19 agosto del 14 d.C. Giulio Cesare, fratello di sua nonna, lo nominò figlio adottivo. Dopo la morte di Cesare (44 a. C.), Ottaviano ne eliminò gli uccisori, alleandosi con Marco Antonio ed Emilio Lepido. Divenne poi padrone di Roma battendo Antonio nella battaglia di Azio (31 a.C.) e si presentò come restauratore della Repubblica, ma creò il nuovo regime imperiale del principato. Per il bimillenario della morte è uscita un’edizione speciale del romanzo storico di John E. Williams Augustus (Castelvecchi, pagine 386, e 19.50). la e i seguaci di Mario, aveva svelato il nomen segreto di Roma, rigorosamente celato per impedire che ai danni della città potesse esser compiuto l’antichissimo rito dell’evocatio, chiamandone fuori le divinità tutelari. Violando uno dei talismani politici meglio custoditi dalla Repubblica, Sorano aveva reso vulnerabile l’Urbe, esponendola al rischio di essere espugnata; e aveva commesso un sacrilegio gravissimo, spezzando il vincolo privilegiato tra gli dèi e Roma stessa, condannata ad esser più volte preda, non di nemici in fondo senza virtù, ma dei suoi stessi eserciti. Secondo la sua propaganda, quando l’essenza della res publica sembrava ormai contaminata dalla tabe delle guerre civili, che avevano inquinato le somme virtù di un popolo, e quando la sopravvivenza stessa della città era a rischio, a risollevarne le sorti era apparso un uomo; tramite il quale gli dèi avevano rinnovato il patto con Roma. Grazie all’augurium Augustum, lo stesso requisito sacrale nel cui segno, settecento anni prima, era nata l’urbs, il principe aveva dissolto il maleficio e aveva rifondato lo Stato attraverso il nuovo pactum, termine da cui deriva pax, concetto essenziale nella sua ideologia e fondamento della Pax Augusta. Come garanzia del ricostituito scudo sacrale, che avrebbe ridato a Roma salute e vittoria, i Celesti avevano di nuovo preteso la virtus, l’insieme dei requisiti morali più propri all’essere romano; requisiti che, tuttavia, non erano più richiesti a tutto il popolo e da esso riverberati sui suoi rappresentanti; ma cercati in una singola, sovrumana personalità. Fu proprio questa la virtus celebrata nelle sue diverse componenti sul simbolico clupeus, lo scudo affisso in onore di Augusto alla parete della curia Iulia. A sostener tale concezione concorsero poi, di fatto, gli attributi del principe, Anniversari In alto: busti romani di Augusto «tipo Prima Porta» alle Scuderie del Quirinale di Roma per la mostra «Augusto» (ottobre 2013-febbraio 2014). Sopra, da sinistra: la mostra «L’arte del comando. L’eredità di Augusto» all’Ara Pacis di Roma (fino al 7 settembre) e l’Ara Pacis in versione multimediale colorata da quello di imperator, comandante sempre vittorioso, a quello di pater patriae, padre della patria, assunto nel 2 a.C. Con Augusto il titolo di imperator assume una valenza definitiva. Nel testo delle Res Gestae egli rivendica a sé solo il merito delle sue realizzazioni, dicendole compiute aut a me… aut per legatos meos… auspiciis meis; e la distinzione tra complemento d’agente, «da me», e complemento di mezzo «per mezzo dei miei legati», fissa una precisa gerarchia di potere. In nome del ristabilito patto con gli dèi, Augusto avoca a sé la pienezza dell’imperium e degli auspicia da cui questo dipende. La vittoria è ormai una prerogativa dell’imperator, titolo assunto poco dopo come praenomen, nome Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Cultura 31 italia: 52495258535051 sovrani della storia. Però molti elementi accostano il sito all’entourage del re che conquistò l’impero persiano. La tomba, che risale al periodo tra il 325 e il 300 a.C. (Alessandro morì nel 322 a.C., a Babilonia, nell’odierno Iraq, e il luogo della sua tumulazione non è mai stato identificato con precisione), è profonda 4 metri e mezzo ed è delimitata da un «recinto» lungo 497 metri, in pregiato marmo di Thassos (foto a destra). Sono state le dimensioni a colpire i ricercatori: la tomba è dieci volte più grande di quella di Filippo II, padre di Alessandro, sepolto più a nord. «Di certo — ha detto Peristeri — risale al periodo immediatamente successivo alla morte di Alessandro. Ma non si sa a chi appartenne». Gli specialisti ipotizzano un collegamento stretto tra il luogo di sepoltura e due enormi leoni di marmo, ritrovati in passato a pochi chilometri di distanza. Rinvenute anche due grosse sfingi, l’una di fronte all’altra, a guardia dell’ingresso. Insomma, di certo si trattava di un personaggio molto rilevante. Ulteriori novità sono previste nelle prossime settimane, quando la tomba verrà esaminata a fondo. Quel che è certo è che, in un Paese economicamente stremato come la Grecia, a giugno sono stati stanziati 100 mila euro per continuare gli scavi nel sito (secondo l’agenzia Ana). La presenza del primo ministro e di alcuni collaboratori nell’area degli scavi potrebbe indicare un’attenzione speciale al lavoro degli archeologi, in previsione di annunci forse più consistenti. Roberta Scorranese © RIPRODUZIONE RISERVATA Temi Tra i volumi recenti, quello di Federica Muzzarelli (Einaudi) pone problemi su metodo e criteri Prospettive di storia della fotografia «L’annegato» di Bayard riprende «Marat». Ma non chiamatela body art di ARTURO CARLO QUINTAVALLE L personale, da tutti i Cesari. A loro, e a loro soltanto, spetterà d’ora in poi il trionfo. Se in politica interna pax alludeva alla pace sociale, la scelta di costruire l’immagine del princeps su questo motivo ebbe però altre conseguenze in politica estera. Augusto doveva il suo potere al fatto di aver posto fine alle guerre civili; un merito celebrato attraverso lo straordinario compendio propagandistico dell’Ara Pacis Augustae (13-9 a.C.). Si può dire che il suo evangelium, la buona novella che egli recava al mondo e su cui fondava il suo saeculum, era l’annuncio — così Filone Alessandrino — di un eirenophylax, di un custode della pace. Il concetto assumeva dunque sfumature ecumeniche. Come dice Tacito, pax fu dapprima il valore nel cui segno si era accettato di conferire il potere ad un uomo solo. Ma, riferendosi ad una condizione legata alla sfera del sacro, era assoluta e trascendeva l’aspirazione alla sicurezza interna per divenir principio cosmico; sicché finì per rivelarsi un elemento assai impegnativo. Per essere effettiva, infatti, la pace doveva essere totale; ma, muovendo da un’implicazione dell’imperialismo che, nei secoli, aveva portato a considerare ogni realtà come appartenente a Roma o come res nullius, la pace giusta poteva esser solo la Pax Romana, conforme cioè alle regole trasmesse al mondo dall’Urbe attraverso l’imperatore: un presupposto che, proprio nell’età di Augusto, trovò il suo sbocco nell’orgogliosa giustificazione vergiliana dell’impero. Secondo l’ottica enunciata da Anchise nel profetico libro VI dell’Eneide (851-853), il destino di Roma è quello di reggere i popoli attraverso l’imperium e di imporre la pace al mondo, anche a quello esterno. Per far ciò l’Urbe doveva parcere subiectis et debellare superbos; risparmiare chi si sottometteva e punire i ribelli. Presupposto secondo cui erano condannati ad apparire potenzialmente superbi, rei di arroganza sacrilega, quei popoli che non si rassegnavano ad esser subiecti. L’intera oikouméne, la terra abitata, diveniva di fatto una proiezione di Roma. Questo concetto, per concludere, sembra aver trovato echi singolari (si pensi alle teorie di Francis Fukuyama) nelle recenti ambizioni, fallite, di una potenza mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA a fotografia è di moda, verrebbe da dire fin troppo. Un tempo come sezione a parte delle mostre d’arte, adesso ovunque, grazie alla omologazione dei fotografi-artisti o degli artisti-fotografi. Ma come si fa, oggi, «storia della fotografia»? Come si propongono ai giovani i modelli per interpretare il passato? E sono strumenti adeguati o, per qualche verso, ingannevoli? Una storia è certo racconto ma, insieme, segno di una ideologia: così le tre storie che qui analizzo propongono ideologie diverse. Un recente volume, il terzo di quattro (La fotografia: dalla Stampa al Museo 1941-1980, a cura di Walter Guadagnini, Skira) pone il problema del «come» offrire una lettura di insieme. Per questo il quadro generale viene delineato in alcuni saggi mentre le singole figure, le maggiori, hanno una trattazione monografica. Il libro, poi, fa prevalente riferimento al polo statunitense e alle rassegne proposte dal Moma di New York e dal suo direttore John Szarkowski: prospettiva corretta, ma non sempre sufficiente, a spiegare le presenze e il peso di altri poli (Berlino, Parigi, Milano, Madrid, Barcellona) per citarne alcuni soltanto. Comunque le indagini sui singoli autori, ad esempio quelle di Francesco Zdanot, si fondano su una attenta e documentata ricostruzione delle distinte ricerche. Resta però aperto un problema: una storia così costruita, che peraltro copre un vuoto evidente nelle nostre pubblicazioni sul tema, è sufficiente a proporre la vicenda fotografica in modo sistematico? Non mancano forse (magari appariranno nel quarto volume) le indagini sui grandi archivi, quelli pubblici e quelli ancora privati, i grandi depositi della memoria storica che stanno a fondamento di ogni ricerca fotografica? Schede sulla Library of Congress di Washington, sulle raccolte di Rochester, del Moma di New York, della Bibliothéque Nationale a Parigi, o sulle collezioni di Londra e di Berlino, o su quelle del Gabinetto fotografico nazionale sarebbero opportune. Certo è poi che non sempre la trattazione monografica dei singoli autori riesce a dare Confronti ] A destra: «Marat assassiné», del 1793, di Jacques-Louis David (1748 –1825). Sotto: «L’annegato» l’autoritratto in posa realizzato nel 1840 da Hippolyte Bayard (1807 – 1887) ] Alcuni titoli di storia della fotografia: «La fotografia: dalla Stampa al Museo 1941-1980», a cura di Walter Guadagnini, Milano, Skira, 2013 ] «Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea», a cura di Roberta Valtorta, Torino Einaudi 2013 ] «L’invenzione del fotografico. Storia e idee della fotografia dell’Ottocento», di Federica Muzzarelli, Torino, Einaudi, 2014) conto dei movimenti, dei gruppi, delle differenze anche ideologiche: l’immagine del lavoro, il confronto fra conservazione e innovazione nella storia della fotografia europea (e anche statunitense) sono temi che potranno essere ancora affrontati, e del resto lo sono stati da molti (in Italia da Ando Gilardi e, di recente, negli Annali della Einaudi curati da Uliano Lucas nel 2011). Un volume si pone su un versante diverso rispetto alla «storia» Skira (Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea a cura di Roberta Valtorta, Einaudi): invece di una indagine storica ecco un diario di attività molto specifiche, per cui il titolo stesso in qualche modo inganna. Non si tratta, infatti, di un panorama articolato della fotografia italiana contemporanea; manca del tutto la foto di cronaca, la dimensione della storia; si tratta semmai di un rendiconto di ricerche promosse, a suo tempo, fra l’altro, dalla Provincia di Milano con una serie di indagini sul territorio affidate a molti fotografi (come del resto le ricerche promosse nell’ambito di «Linea di confine»). Il punto è che l’intera trattazione avrebbe avuto bisogno di un’adeguata contestualizzazione. A cominciare da una indagine articolata sugli anni 70 dove certo si doveva analizzare la fotografia di paesaggio, ma anche quella di ricerca antropologica sulle persone e i loro spazi, sulle città e il lavoro. Manca poi una lettura del dialogo complesso fra Giovanni Chiaramonte e Luigi Ghirri e, ancora, con un ristretto gruppo di altri fotografi (da Mimmo Jodice a Gabriele Basilico) e una riflessione globale sul linguaggio fotografico che, all’origine, ha segnato il dialogo dei fotografi con alcuni attori ad esempio quelli sulla scena statunitense (Minor White, Ed Rusha, Lee Friedlander, Diane Arbus, Larry Winogrand e, da ultimo, William Eggleston). Insomma, se si costruisce un discorso storico, que- Didattica generazionale Oggi c’è molta omologazione e diventa importante proporre ai giovani modelli per interpretare il passato sto deve essere articolato e non autoreferenziale o settoriale. Nel volume un saggio di Antonello Frongia, Il luogo e la scena: la città come testo fotografico, costruito sui libri più significativi dedicati alla città, appare di ben altro respiro. Il libro che più pone problemi sul come fare «storia» è quello di Federica Muzzarelli (L’invenzione del fotografico. Storia e idee della fotografia dell’Ottocento, Einaudi) dove già nel titolo si fissa netta la distinzione fra il «prima» e il «dopo» la fotografia, il «fotografico» dunque come specifico che ritaglia un modo, una temporalità, una dimensione diversa nella vicenda delle immagini. Ecco il problema: se il «fotografico» induce a costruire una storia fuori dal contesto delle immagini (e dunque non mantiene i nessi tra fotografia, arte, grafica) si rischia di costruire una vicenda sottilmente estraniata rispetto al contesto reale. Ma il problema forse non sta solo qui: il volume infatti propone un’analisi delle fotografie del XIX secolo interrogandole alla luce della modernità, così le carte di Disderi vengono considerate immagini protoconcettuali perché in quelle foto scattate con obbiettivi multipli, le persone ritratte si libererebbero dalla regia del fotografo proponendo come una messa in scena davanti alla camera. E quando Hippolyte Bayard fotografa se stesso come Le Noyé (l’annegato), definirlo «proto-body artista» pone il problema del «come fare storia». Certo, è lecito ritrovare nel passato matrici del presente, e su questo punto gli storici dell’arte vecchia maniera avrebbe detto che Bayard prelude alla body art. Ma in realtà Bayard non prelude, siamo noi che proviamo a trovare nel passato nessi col presente che rischiano però di farci fraintendere quel passato: L’annegato, l’autoritratto di Bayard, si riferisce a un ovvio modello, il Marat di David (1793) e quello dovevano intendere i contemporanei. Lo studioso, dunque, deve spiegare l’opera nel contesto, ricostruendo, anche se costa impegno, il reale tessuto storico. Così, dei tre modelli di «racconto» proposti, quello indicato per primo in queste righe (se integrato da una lettura dei grandi depositi, delle grandi riserve di immagine della civiltà fotografica fra Otto e Novecento) sembra essere il più produttivo per una corretta restituzione storica della vicenda della fotografia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Antologia L’universo di Tommaso De Paris in un libro-catalogo che raccoglie testi e immagini (Allemandi) La contemporaneità è un mosaico in espansione di STEFANO BUCCI C i sono molti modi per affrontare e per raccontare la contemporaneità. Anche quella «mediata» dell’artista. On air, il libro-catalogo (Allemandi, pagine 336, e 45) che riassume l’universo di Enrico Tommaso De Paris (1960), propone una serie di frammenti di «personale modernità» tradotti in una selezione di appunti, testi, materiali documentari, fotografie, opere e disegni realizzati dall’artista fino al 2013. Sono elementi che più che guardare alla classicità sembrano appunto rivolgersi all’universo della contemporaneità, una contemporaneità variabile e coloratissima (a cominciare dalla veste grafica dello stesso volume insolita e sorprendente), piuttosto che alla lezione della più celebrata classicità. L’intenzione, spiega De Paris, è stata quella «di descrivere il mondo in continua espansione e che velocemente si trasforma davanti ai nostri occhi, di cercare di adattare la nostra psiche e la nostra anima alle trasformazioni che le migrazioni, la tecnologia e le biotecnologie stanno appor- Enrico Tommaso De Paris (Mel/ Belluno, 1960), Good news #10079 (2009), particolare del polittico realizzato dall’artista con tavole dipinte con colori acrilici (Courtesy Ermanno Tedeschi Gallery) tando alla nostra quotidianità e al futuro dell’uomo». Good news, Chromosoma, Bio-landscape, Flussi, Genesis, Organic, Escape, Laboratory: sono, già dal titolo, progetti che guardano alla realtà fluida di questi anni. Ma si tratta di «una messa in scena che parla di energia e positività nei confronti del potere creativo dell’evoluzione e per le potenzialità evolutive dell’essere umano nel nuovo millennio». Sono strani panorami dove la figura umana sembra scomparire letteralmente inghiottita dai colori; sono sorprendenti creature in metamorfosi sospese (quasi in attesa di trovare la giusta dimensione); sono piccoli mondi costellati di mostri (con qualche citazione ispirata a Hirst e a un certo tipo di irriverenza d’artista). Anche se De Paris (le sue opere sono state esposte di recente, tra l’altro, alla Reggia di Venaria e al Mart di Rovereto) più che guardare a qualcosa di concreto sembra volersi principalmente dedicare alla celebrazione dei sensi: una cerimonia «che deve fare i conti con le sollecitazioni a cui veniamo in continuazione sottoposti, con qualcosa di sempre più accelerato e complesso che potrebbe risultare di fatto irrappresentabile». De Paris propone però, in questo volume antologico, una sua particolare via di uscita: cogliere l’attimo. Trasformare quelle sensazioni così evanescenti in qualcosa «che sia soddisfacente anche se non totale e assoluto». In un mosaico di piccole realtà-ombra «del nostro vivere contemporaneo». Un’impresa complessa, certo. Ma d’altra parte c’è forse qualcosa di più complesso della contemporaneità? © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Via Campania, 59 - 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Ministero dell’Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI TECNICO-LOGISTICI E DELLA GESTIONE PATRIMONIALE Ufficio Attività Contrattuale per l’Informatica, gli Impianti Tecnici e le Telecomunicazioni AVVISO DI AFFIDAMENTO TRAMITE GARA D’APPALTO Determina a contrarre n. 600/C/TLC.627.PR.376.002.013 del 25/02/2014 Si informa che la Gara d’Appalto, ai sensi del D. Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006, con procedura ristretta (artt. 54 e 55 punto 6) e accelerata (art. 70, punto 11, lettera a-b), come modificato dalla Legge 12/07/2011, n. 106 e successivo Regolamento di attuazione ed esecuzione approvato con D.P.R. del 5 ottobre 2010, n. 207, per la fornitura dell’aggiornamento di 25.000 licenze “software Symantec” e dei relativi servizi di supporto tecnico - per 36 mesi - finalizzata alla sicurezza della rete di telecomunicazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - CIG n. 56371188ED, è stata affidata in data 19/06/2014 alla Società “TELECOM ITALIA S.p.A.” con sede legale in Piazza degli Affari, n. 2 - 20123 Milano, al prezzo di € 543.649.05 oltre IVA al 22%, per aver presentato l’offerta migliore per l’Amministrazione. Il ricorso alla cennata procedura è motivato dall’imprescindibile esigenza di garantire l’esigenza della rete di telecomunicazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Roma lì, 12/08/2014 IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Politecnico di Milano Estratto bando procedura aperta Il Politecnico di Milano indice appalto per la fornitura di servizi per la gestione dell’infrastruttura di hosting del il Politecnico di Milano per la durata massima di 6 anni. L’importo complessivo, comprensivo di eventuali proroghe, è di € 2.283.600,00 + IVA. L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Termine per il ricevimento delle offerte: ore 12:00 del 22/09/2014. Tutta la documentazione di gara può essere consultata e scaricata all’indirizzo www.polimi.it. Il bando integrale è stato pubblicato in GUUE il 02/08/2014. Il RUP - Ing. Fabrizio Pedranzini ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per la Sardegna AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO Ai sensi e per gli effetti dei seguenti articoli di legge: • Art. 16 del DPR 327/01, mod. ed integrato dal Dlgs 302/02 • Art.7 e seguenti della Legge 241/90 e succ. mod. • D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.; Oggetto: ADEGUAMENTO AL TIPO B (4 CORSIE) DELL’ITINERARIO SASSARI-OLBIA LOTTO 6° dal Km 55+050 al Km 61+450. AVVISA dell’avvio del procedimento ai fini “dell’approvazione del progetto esecutivo” e “della dichiarazione di pubblica utilità” relativo alle aree interessate ai lavori indicati in oggetto. Si indica quale Responsabile del Procedimento l’Ing. Francesco RUGGIERI. Gli atti relativi al progetto dell’opera sono depositati presso il Comune di Berchidda e Monti e presso l’Ufficio per le Espropriazioni del Compartimento e Sezione Staccata di Sassari Via Carlo Felice,1 dove potranno essere visionati nei giorni e negli orari di ricevimento al pubblico, nello specifico dal lunedì al giovedì dalle ore 9.00 alle 13.00 e il mercoledì dalle 15.00 alle 16.00. Per giorni 30 (trenta) a decorrere dalla data del presente avviso - a pena di decadenza - gli eventuali portatori di interessi pubblici o privati, individuali o collettivi, potranno far pervenire al Responsabile del Procedimento, presso l’Ufficio Espropriazioni Compartimentale, le proprie osservazioni (idonee memorie scritte e documenti a mezzo raccomandata A.R.) che saranno valutate da questa Società, qualora pertinenti all’oggetto del procedimento. Ai sensi del comma 3 dell’art.3 del citato DPR 327/2001, qualora gli intestatari non siano più i proprietari degli immobili in esame, sono tenuti a comunicarlo alla scrivente Società entro 30 giorni, indicando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nuovo proprietario, o comunque fornendo copia degli atti in possesso utile a ricostruire le vicende degli immobili interessati. All’uopo si indicano i dati catastali degli immobili interessati dalla presente procedura: Comune di BERCHIDDA Foglio 30 PARTICELLE: (63, 62) SINI LUCIANO nato a OZIERI (SS) il 02/05/1976 SNILCN76E02G203Y; (75, 73, 43, 41) DEMANIO DELLO STATO con sede in ROMA 80193210582. COMUNE DI BERCHIDDA FOGLIO 19 PARTICELLE: (222 ex54) COLLA Giuseppina nata a BERCHIDDA il 07/10/1934 CLLGPP34R47A789A, COLLA Maria Giovanna nata a BERCHIDDA il 18/01/1925 CLLMGV25A58A789T; (231 ex19) CASULA Anna Rita nata a SASSARI il 26/03/1969 CSLNRT69C66I452O, CASULA Giovanni nato a OZIERI il 20/05/1985 CSLGNN85E20G203Q, CASULA Laura nata a OZIERI il 09/10/1980 CSLLRA80R49G203M, CASULA Stefania nata a SASSARI il 17/03/1970 CSLSFN70C57I452M, PINNA Stefanina nata a BERCHIDDA il 11/10/1915 PNNSFN15R51A789O; (118, 117) COLLA Francesca; FU GIOVANNI, COLLA Francesca nata a BERCHIDDA il 17/01/1916, COLLA Gavina Anna nata a BERCHIDDA il 11/11/1949 CLLGNN49S51A789K, COLLA Giorgio nato a BERCHIDDA il 05/11/1926, COLLA Giovanni nato a BERCHIDDA il 01/02/1921 CLLGNN21B01A789H, COLLA Giovannino nato a BERCHIDDA il 25/02/1930 CLLGNN30B25A789X, COLLA Luigi Marco nato a BERCHIDDA il 23/01/1941 CLLLMR41A23A789C, COLLA Maria Francesca nata a BERCHIDDA il 08/10/1933 CLLMFR33R48A789T, COLLA Mario; FU GIOVANNI, COLLA Santa nata a BERCHIDDA il 31/10/1913 CLLSNT13R71A789L, DEMURU Paola Francesca nata a BERCHIDDA il 14/03/1894 DMRPFR94C54A789G, PINNA Stefanina nata a BERCHIDDA il 11/10/1915 PNNSFN15R51A789O, TARAS Maddalena nata a BERCHIDDA il 14/10/1908; (90) ACHENZA Anna Lisa Costanza nata a BERCHIDDA il 21/01/1955 CHNNLS55A61A789I, ACHENZA Mario nato a BERCHIDDA il 25/09/1919 CHNMRA19P25A789V, PROVINI Maria Costanza nata a BERCHIDDA il 27/04/1950 PRVMCS50D67A789Y, PROVINI Oliviero Giovanni nato a BERCHIDDA il 05/05/1951 PRVLRG51E05A789H; (94, 100, 101, 99, 98) ACHENZA Mario nato a BERCHIDDA il 25/09/1919 CHNMRA19P25A789V, ACHENZA Rosolino nato a BERCHIDDA il 04/05/1914 CHNRLN14E04A789E, PROVINI Maria Costanza nata a BERCHIDDA il 27/04/1950 PRVMCS50D67A789Y, PROVINI Oliviero Giovanni nato a BERCHIDDA il 05/05/1951 PRVLRG51E05A789H. COMUNE DI BERCHIDDA FOGLIO 31 PARTICELLE: (107, 108) BARROTTU Gesuino nato a MONTI il 30/01/1937 BRRGSN37A30F667O, (82) SANCIU Agnese nata a MONTI il 10/06/1938 SNCGNS38H50F667Z, SANCIU Antonio nato a COMO il 06/01/1968 SNCNTN68A06C933M, SANCIU Armida nata a MONTI il 21/08/1946 SNCRMD46M61F667U, SANCIU Chiara nata a MONTI il 27/01/1933, SANCIU Evasio nato a MONTI il 01/12/1949 SNCVSE49T01F667M, SANCIU Maria; SEBASTIANA BONARIA nata a MONTI il 27/08/1934, SANCIU Maria Edvige nata a MONTI il 03/02/1944 SNCMDV44B43F667H, SANCIU Mario; MARTINO nato a MONTI il 20/06/1931, SANCIU Massimiliano nato a COMO il 20/05/1969 SNCMSM69E20C933F, SANCIU Tania nata a TEMPIO PAUSANIA il 02/04/1973 SNCTNA73D42L093D, TRUDDAIU Anna Ada nata a MARTIS il 26/07/1943 TRDNND43L66E992U; (77) AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SASSARI; (27, 14, 105, 111, 110) DEMANIO DELLO STATO; (112) MELONI Antonino nato a BERCHIDDA il 15/06/1930 MLNNNN30H15A789X; (104, 109) LANGIU FRANCESCA nata a OSCHIRI (SS) il 09/09/1939 LNGFNC39P49G153R, MELONI GIAMPAOLO nato a OZIERI (SS) il 28/10/1980 MLNGPL80R28G203F, MELONI GIUSEPPE nato a BERCHIDDA (SS) il 21/06/1968 MLNGPP68H21A789F, MELONI MARIA GRAZIA nata a BERCHIDDA (SS) il 10/02/1971 MLNMGR71B50A789H, MELONI SILVIA nata a SASSARI (SS) il 01/01/1976 MLNSLV76A41I452R; (223 ex13) MELONI Antonino nato a BERCHIDDA il 15/06/1930 MLNNNN30H15A789X; (15) MELONI Mariangela nata a BERCHIDDA il 01/10/1924 MLNMNG24R41A789Y; (154, 17, 59) SANCIU Evasio nato a MONTI il 01/12/1949 SNCVSE49T01F667M; (52) SANCIU Martina nata a BERCHIDDA il 11/10/1936 SNCMTN36R51A789L; (16) MAMELI Giovanna nata a MONTI il 17/12/1932 MMLGNN32T57F667F, SANCIU Rita Chiara Maria nata a MONTI il 31/10/1964 SNCRCH64R71F667G; (188 ex6) SANCIU Martina nata a BERCHIDDA il 11/10/1936 SNCMTN36R51A789L; (57, 56, 9, 61) CRASTA Adriana nata a BERCHIDDA il 06/09/1950 CRSDRN50P46A789J, CRASTA Giampietro nato a BERCHIDDA il 28/07/1953 CRSGPT53L28A789T, CRASTA Martina Maria Chiara nata a BERCHIDDA il 16/05/1948 CRSMTN48E56A789J; (72) PIANEZZI ELIO nato a CATANIA (CT) il 27/03/1947 PNZLEI47C27C351R, PIANEZZI GIANFRANCO nato a LUCCA (LU) il 27/05/1952 PNZGFR52E27E715X, PIANEZZI GIUSEPPA nata a CATANIA (CT) il 28/02/1949 PNZGPP49B68C351Q, PIANEZZI MARIA GRAZIA nata a BERCHIDDA (SS) il 22/06/1945 PNZMGR45H62A789P, PIGA GIOV AGOSTINO nato/a a BERCHIDDA (SS) il 20/06/1982, PIGA GIOV MARIA nato/a a BERCHIDDA (SS) il 27/11/1927, PIGA MARGHERITA nato/a a BERCHIDDA (SS) il 21/08/1921 SANNA CANU PIETRINA, SANNA GEROLAMA, SANNITU GAVINO nato a BERCHIDDA (SS) il 01/06/1913 SNNGVN13H01A789K, SANNITU GIUSEPPE ANTONIO nato a BERCHIDDA (SS) il 17/06/1911 NNGPP11H17A789V, SANNITU PIETRUCCIA nato/a il 10/02/1916, SANNITU SALVATORE nato/a il 15/12/1913; (101) CANU Maria nata a MONTI il 29/05/1931 CNAMRA31E69F667W. COMUNE DI MONTI FOGLIO 9 PARTICELLE: (51) PUTZULU Mario nato a GUIDONIA MONTECELIO il 08/02/1941 PTZMRA41B08E263M; (460, 461, 66, 67, 52) CORDA SANNA Mattea; FU PIETRO nata a MONTI il 08/10/1901 CRDMTT01R48F667U; (1410 ex418) FRESU MARIA ANTONIA nata a OLBIA (SS) il 09/05/1933 FRSMNT33E49G015C, MELONI COSTANTINO nato a MONTI (SS) il 22/07/1964 MLNCTN64L22F667V, MELONI GIAN PAOLA nata a OLBIA (SS) il 01/12/1972 MLNGPL72T41G015X, MELONI SEBASTIANO GAVINO nato a MONTI (SS) il 24/10/1967 MLNSST67R24F667A; (415) ZORODDU ANTONIA nata a BUDDUSO’ (SS) il 16/07/1949 ZRDNTN49L56B246Y, ZORODDU GIOVANNA PAOLA nata a MONTI (SS) il 09/02/1957 ZRDGNN57B49F667S, ZORODDU MARIA RITA nata a BUDDUSO’ (SS) il 01/05/1954 ZRDMRT54E41B246L, ZORODDU NARCISA nata a MONTI (SS) il 07/07/1955 ZRDNCS55L47F667N, ZORODDU PIETRO GIOVANNI nato a MONTI (SS) il 12/06/1966 ZRDPRG66H12F667H; (558, 48) SANNA Francesca Andreana nata a SASSARI il 29/01/1958 SNNFNC58A69I452S, SANNA Giovanni Agostino nato a MONTI il 06/06/1963 SNNGNN63H06F667V, 3 SANNA Maddalena nata a MONTI il 08/02/1923 SNNMDL23B48F667T, SANNA Pietro nato a SASSARI il 17/04/1959 SNNPTR59D17I452J, SANNA Salvatore Antonio nato a MONTI il 06/05/1960 SNNSVT60E06F667S; (559, 233, 458, 220, 560) MELONI Antonio; MARIA nato a MONTI il 16/01/1934, MELONI Giovanni nato a MONTI il 27/03/1936 MLNGNN36C27F667M, MELONI Pietro nato a MONTI il 22/05/1932 MLNPTR32E22F667H; (12) MELONI Anna; RITA nata a MONTI il 09/02/1947; (414) MELONI Anastasia nata a MONTI il 12/12/1928 MLNNTS28T52F667S; (867)MANCONI Giovanna nata a BORTIGALI il 29/01/1958 MNCGNN58A69B062H, PUDDA Gesuino nato a MONTI il 01/01/1957 PDDGSN57A01F667E; (456) PUDDA Antonia Anna nata a MONTI il 16/10/1945 PDDNNN45R56F667O; (1380) ZARRA QUIRICO residente ad olbia; (866) PUDDA Gesuino nato a MONTI il 01/01/1957 PDDGSN57A01F667E; (1293) COLUMBANU Elena Giovannamaria nata a MONTI il 31/08/1958 CLMLGV58M71F667O, COLUMBANU Piera Maria nata a MONTI il 06/04/1964 CLMPMR64D46F667Q; (454, 2, 1379)COLUMBANU Giovanni nato a MONTI il 15/11/1936 CLMGNN36S15F667Z, COLUMBANU Maria nata a MONTI il 23/06/1932 CLMMRA32H63F667G, COLUMBANU Matteo nato a MONTI il 14/05/1924, COLUMBANU Salvatorica nata a MONTI il 30/09/1934 CLMSVT34P70F667Q; (453, 5) MELONI Michelino nato a MONTI il 01/02/1931 MLNMHL31B01F667K; (6, 420) PANI Agostino nato a MONTI il 01/08/1969 PNAGTN69M01F667F, PANI Anna Rita nata a MONTI il 27/02/1963 PNANRT63B67F667L, PANI Antonio nato a MONTI il 16/06/1959 PNANTN59H16F667Z, PANI Gianpietro nato a BERCHIDDA il 01/01/1962 PNAGPT62A01A789F, PANI Maria Paola nata a MONTI il 13/08/1966 PNAMPL66M53F667H, PANI Nicolino nato a MONTI il 24/07/1960 PNANLN60L24F667Q, PANI Silvia nata a OLBIA il 02/11/1976 PNASLV76S42G015V, SERRA Pietrina nata a TULA il 22/08/1938 SRRPRN38M62L464W; (822, 826, 825, 824, 823)MU Sebastiano nato a BERCHIDDA il 09/02/1952 MUXSST52B09A789M; (841, 1174) MELONI Mario nato a MONTI il 28/10/1928 MLNMRA28R28F667Y; (1048) MELONI Ottavio nato a MONTI il 27/08/1936 MLNTTV36M27F667O; (834) Meloni Giovanni nato a Monti il 04/09/1930; (). COMUNE DI MONTI FOGLIO 5 PARTICELLE: (257, 224) MULTISERVICE AVIMONTI S.R.L. con sede in OLBIA 01608830905; (299, 298, 302, 300) MANCONI Giovanna nata a BORTIGALI il 29/01/1958 MNCGNN58A69B062H, PUDDA GESUINO nato a MONTI il 01/01/1957 PDDGSN57A01F667E, PUDDA Salvatore nato a OZIERI il 26/02/1982 PDDSVT82B26G203M, PUDDA Sara nata a OZIERI il 22/02/1986 PDDSRA86B62G203P, TARAS Maria Caterina nata a BERCHIDDA il 02/02/1949 TRSMCT49B42A789W; (211, 490 ex 423) PANI Agostino nato a MONTI il 01/08/1969 PNAGTN69M01F667F, PANI Anna Rita nata a MONTI il 27/02/1963 PNANRT63B67F667L, PANI Antonio nato a MONTI il 16/06/1959 PNANTN59H16F667Z, PANI Gianpietro nato a BERCHIDDA il 01/01/1962 PNAGPT62A01A789F, PANI Maria Paola nata a MONTI il 13/08/1966 PNAMPL66M53F667H, PANI Nicolino nato a MONTI il 24/07/1960 PNANLN60L24F667Q, PANI Silvia nata a OLBIA il 02/11/1976 PNASLV76S42G015V, SERRA Pietrina nata a TULA il 22/08/1938 SRRPRN38M62L464W; () Il Responsabile Del Procedimento Dott. Ing. Francesco RUGGIERI VIA BIASI, 27 - 09131 CAGLIARI Tel. 070/52971 - 070/5297268 • sito internet www.stradeanas.it Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 33 italia: 52495258535051 Idee&opinioni Corriere della Sera SMS Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile GLI SCENARI INTERNAZIONALI L’autonomia delle Regioni a statuto speciale è stata messa in discussione sin dagli Anni 90 principalmente per ragioni di ordine costituzionale: l’eguaglianza dei cittadini «ferita» dai benefici goduti da aree del Paese che trattengono per sé buona parte delle imposte raccolte nel proprio territorio. Oggi si è tornati a contestarla soprattutto come fonte di sprechi e privilegi incompatibili con una seria revisione della spesa pubblica. Le critiche più numerose riguardano la Sicilia, la Regione più privilegiata (trattiene il 100% dell’Irpef) e sono condite da esempi al limite del surreale. Occorre però passare alla fase dell’elaborazione di proposte adeguate a un’incisiva spending review. Bisogna distinguere due piani: quello della persistenza delle ragioni fondative dello statuto autonomo e quello della effettiva utilizzazione dell’autonomia. Su queste basi, analisi e proposte devono usare un rasoio a due lame: Regione per Regione. Ad esempio, da decenni sono esauriti i fondamenti storici dell’autonomia siciliana — la minaccia di secessione post bellica, l’«esercito» dell’Evis, Finocchiaro Aprile, gli «amici» dell’America sono lontani ricordi. Laddove quelli dell’Alto Adige si richiamano a un trattato interna- zionale, tuttora in vigore, a tutela della popolazione di lingua tedesca. Il che non toglie che questa Regione goda, grazie all’autonomia, di benefici sproporzionati alle necessità di quella tutela, e li riversi prevalentemente in servizi sociali e aiuti alle imprese talora privilegiati rispetto a quelli goduti da cittadini e imprenditori che vivono pochi chilometri oltre i confini regionali. È troppo presto, prima dei decreti attuativi della recentissima riforma del titolo V della Costituzione, per usare sensatamente quella doppia lama? Forse: ma se ne dovrebbe cominciare a discutere. Come in Sicilia, ad esempio, si fa da tempo da parte di persone responsabili: da Enzo Bianco, ostile al mantenimento dell’autonomia, a Leoluca Orlando, al presidente Crocetta, che ha avviato una tormentata caccia gli sprechi. Anche Renato Brunetta, Raffaele Costa e Maurizio Paniz hanno dato spesso voce all’esigenza di rimuovere situazioni incompatibili sia con i conti pubblici sia con la decenza della politica: che non può chiedere sacrifici mentre consente privilegi e sprechi. La parola a governo e Parlamento. «Ne hanno facoltà». Ne hanno il dovere. Gustavo Ghidini Associazione pubblici cittadini © RIPRODUZIONE RISERVATA L’AMORE MONDIALE PER L’ITALIA CHE NON SAPPIAMO PIÙ SFRUTTARE Lavazza ha deciso di vendere Barista, la catena di espresso bar che possedeva in India. Una normale operazione di ristrutturazione industriale la cui logica è stata bene illustrata dall’azienda. Niente da rilevare, dunque, se non per un aspetto che merita attenzione. Grazie a catene come Barista — e più ancora ai vari Starbucks, Costa, Caffè Nero — l’espresso all’italiana è diventato un genere conosciuto in tutto il mondo, dando vita a una rivoluzione globale nei consumi basata sull’attrazione della Italian way of life. Accanto all’espresso tradizionale sono comparse varianti — «latte», «frappuccino» e così via — che di italiano avevano solo il nome ma che hanno attratto platee sempre più vaste di estimatori. L’Italia e le sue eccellenze sono state il punto di forza di questa operazione commerciale, portata avanti da multinazionali (specie Usa), senza alcun vero contributo da parte di imprese italiane. Il che è singolare, visto che ne hanno tratto dei vantaggi importanti: basta entrare in qualunque punto vendita di una di queste catene per rendersi conto di quanto forte sia la caratterizzazione «italiana», sia in termini di immagine che di traino per la promozione di prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto. Rilevando nel 2007 Barista da un investitore indiano, Lavazza era diventato il primo gruppo italiano ad acquisire il controllo di una catena creata per vendere caffè e altri nostri prodotti alla nuova borghesia emergente del Paese. Era un segnale importante della possibile inversione di una tendenza che ci aveva visto spettatori passivi della crescita esponenziale di un settore in cui di italiano c’era tutto, salvo il controllo. Non è stato così; nessuno ha seguito il suo esempio (forse era già troppo tardi) e anche Lavazza, per ragioni del tutto valide, ha deciso di uscire. Resta l’amaro in bocca di dover constatare ancora una volta come il «sistema Italia» non riesca a sfruttare — un po’ per l’insufficienza di dimensioni e un po’ per provincialismo — le opportunità offerte da un’immagine globale forte e finisca per cedere il passo ad altri che, invece, questa immagine l’hanno ben chiara. Se qualcuno si fosse messo seriamente e per tempo a incalzare i vari Starbucks, forse anche il loro espresso avrebbe potuto diventare per davvero un po’ più italiano. Antonio Armellini © RIPRODUZIONE RISERVATA LE ANOMALIE DEL FURTO DEL GUERCINO QUANDO L’ARTE DIVENTA MATERIA DI RICATTI Troppo grande, quel magnifico Guercino (293 x 184.5 centimetri) per poter pensare a un furtarello compiuto da quattro balordi. Troppo scenografico e pieno di insidie il teatro dell’operazione, una chiesa nel cuore di Modena e a due passi dal tribunale e dalla Procura. Purtroppo il ratto della Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo riporta il pensiero a tante tragedie che hanno impoverito il nostro patrimonio storico-artistico. Prima tra tutti la scomparsa della Natività del Caravaggio nel 1969 da Palermo. Un capolavoro assoluto. Sono in tanti a immaginarlo perduto per sempre. Mille congetture, un solo filo rosso su cui tutti concordano, un furto voluto dalla mafia. Sulla sua sparizione c’è spazio per mille fantasie: divorata da topi e maiali in una stalla fuori Palermo, sepolta chissà dove con cinque chili di cocaina, e si potrebbe continuare. Poi torna alla mente l’attentato di via dei Georgofili a Firenze la notte del 26 maggio 1993 che porta la firma di Cosa Nostra intenzionata a diffidare lo Stato dalla «linea dura»: cinque morti, sei opere d’arte distrutte e altre decine danneggiate. E sempre nel 1993, ma a luglio, (identiche motivazioni) le bombe romane davanti a san Giovanni e san Giorgio al Velabro (una storia che risale al VI secolo). C’è ancora (rieccoci a Modena) il furto commissionato da Felice Maniero alla Galleria civica: riuscì a far rubare quattro opere dalla Galleria civica di Modena, tra cui il ritratto di Francesco I del Velasquez e dipinti del Correggio. E fu sempre lui a farle ritrovare, come decise con la veneratissima mandibola di sant’Antonio, trafugata dai suoi uomini nella basilica a Padova. C’era sempre un ricatto di mezzo (lo spiegò lo stesso Maniero al Messaggero di sant’Antonio nel settembre 2011): la liberazione di suo cugino Giulio e la fine della sorveglianza per lui. L’arte italiana è un’ eccellente (e mediaticamente sensibile) materia per mille, possibili ricatti. E il grande, splendido Guercino potrebbe trasformarsi nella preziosa pedina di chissà quale turpe, terribile, oscuro gioco criminale. Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Crisi in Ucraina e alleanze in Asia L’incognita Cina tra Russia e Occidente di IAN BREMMER SEGUE DALLA PRIMA Innanzitutto, gli Stati Uniti e l’Europa non nutriranno mai, nei confronti dell’Ucraina, quell’interesse che infiamma invece Mosca. Ancor più importante è il fatto che la Russia non è l’Unione Sovietica, essendo venuti a mancare l’antico potere seduttivo dell’ideologia, la capacità militare globale e la rete delle alleanze. Mosca non ha i mezzi per proiettare la sua potenza su scala globale. C’è però un evento che potrebbe rendere molto più probabile una nuova forma di Guerra fredda. Nell’eventualità, tuttora poco plausibile, che la Cina decidesse di allineare i suoi interessi con quelli russi, il rischio di un grande scontro tra potenze aumenterebbe rapidamente e in misura sostanziale. Tornerò su questo punto tra poco. Il conflitto della Russia con l’Occidente sull’Ucraina si farà più minaccioso. Misure sanzionatorie più drastiche da parte di Stati Uniti ed Europa non cambieranno l’approccio russo, poiché Putin ha deciso che questo Paese debba restare nell’orbita russa per trasformarsi prima o poi in un elemento cruciale della sua «Unione eurasiatica», l’alleanza economica che oggi comprende il Kazakistan e la Bielorussia. Putin vorrebbe trasformare questa comunità economica in un’unione politica e militare. A questo scopo, deve bloccare il tentativo dell’Ucraina di aderire all’Europa e può farlo soltanto creando instabilità nell’assetto politico ed economico del Paese — quanto basta per costringerlo a riscrivere la costituzione, attribuendo ai governi regionali maggior peso nelle decisioni di politica estera e commerciale. Tramite gli alleati di Mosca nelle province di Donetsk e di Luhansk, questa modifica costituzionale consentirebbe alla Russia di imporre il suo veto al sogno europeo di Kiev. A complicare la situazione è il fatto che il presidente ucraino Petro Poroshenko debba affrontare pesanti pressioni da parte dei suoi sostenitori nelle regioni occidentali e centrali dell’Ucraina per non cedere di un millimetro nella lotta di Kiev contro i separatisti filorussi e i loro alleati di Mosca. Le forze governative continueranno nella loro avanzata verso est. Putin non può permettere che le forze ucraine infliggano una sconfitta definitiva ai ribelli, poiché la capacità di Kiev di stabilire il suo predominio militare rischierebbe di spingere i separatisti oltre confine, in territorio russo, aggravando i costi per Mosca e privando il Cremlino delle sue ultime leve utili in terra ucraina. Il vincitore di questo conflitto è la Cina. Con l’escalation militare in Ucraina che allarga il fossato tra Russia e Occidente, Mosca si volgerà verso l’Asia in generale e Pechino in CONC REGIONI A STATUTO (TROPPO) SPECIALE UN DOPPIO RASOIO CONTRO GLI SPRECHI particolare. A maggio, Russia e Cina hanno firmato un contratto storico per la fornitura di gas — un accordo trentennale da 400 milioni di dollari — le cui trattative si trascinavano da anni. Putin ha segnato la vittoria diplomatica che gli stava a cuore, dimostrando ad americani ed europei che la Russia ha altri partner commerciali. Pechino ha spuntato il prezzo che voleva per assicurarsi forniture energetiche a lungo termine, e continuerà a trattare con Mosca in altri settori commerciali da una posizione di forza. Al momento, la Cina cercherà di attenuare qualsiasi screzio nei rapporti con Ue e Usa, i suoi principali partner commerciali. Le esigenze dell’ambizioso programma di riforme economiche varato dalla Cina richiedono un clima di stabilità internazionale, senza il quale non è possibile assicurare al Paese una crescita economica regolare. Eppure, i migliorati rapporti tra Cina e Russia continueranno a meritare grande attenzione da parte delle potenze occidentali. A Pechino importa poco dell’Ucraina, ma i suoi leader non vogliono vedere la Russia spinta nell’angolo da americani ed europei. L’atteggiamento risentito dell’Occidente nei confronti della Cina incoraggerà Pechino ad aiutare i russi nel momento del bisogno. Più preoccupante è invece l’ipotesi che il programma cinese di riforme, senza precedenti per portata e complessità, possa deragliare, provocando disordini sociali in Cina al punto da indurre Pechino a scatenare una guerra per raccogliere attorno a sé il sostegno della popolazione. Il bersaglio più probabile delle provocazioni cinesi è il Giappone, alleato fondamentale degli Usa e storico avversario della Cina. Pechino potrebbe anche esercitare pressioni sui Paesi confinanti, Vietnam e Filippine, nel Mar cinese del sud. Entrambe queste azioni rischiano di sollecitare una reazione da parte di Washington e inasprire le tensioni tra i due Paesi nel momento peggiore. In entrambi i casi, Pechino potrebbe trovare un vantaggio strategico nel migliorare i rapporti di sicurezza con Mosca. Un’alleanza formale tra Cina e Russia è tuttavia poco probabile nel prossimo futuro. Nessuno dei due Paesi può permettersi di voltare completamente le spalle alle economie e agli investimenti occidentali; le storiche diffidenze tra Mosca e Pechino potrebbero essere difficili da superare; e i governi e le risorse dell’Asia centrale, situati tra Russia e Cina, potrebbero innescare concorrenza, anziché collaborazione. Pechino vede già che l’economia russa, dipendente dalle esportazioni energetiche, è in declino, e l’atteggiamento aggressivo di Mosca verso l’Occidente, se da un lato contribuisce a spiazzare l’America, dall’altro potrebbe costringere la Cina a fare passi diplomatici che Pechino preferirebbe evitare. Ma questo scenario potrebbe modificarsi con l’evolversi della situazione in Cina, e i conflitti come quello in Ucraina e nei mari attorno al gigante asiatico potrebbero svilupparsi causando la nascita di collaborazioni e opportunità anche nei posti più impensati. È un rischio, questo, che occorre valutare attentamente nei mesi e negli anni a venire. (Traduzione di Rita Baldassarre) © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CONFLITTO IN IRAQ Le tre mosse del Papa sulle persecuzioni di ALBERTO MELLONI S e la corruzione (dal latino «cumrumpere») è il frantumarsi del vincolo che lega le cose, come ricordava padre Occhetta di recente su Civiltà Cattolica, il Papa prima di imbarcarsi per la Corea e di sorvolare la Cina ha fatto tre mosse decisive contro la «corruzione» nella lettura del bellum perpetuum iracheno. Per prima cosa ha rifiutato di distinguere fra le vittime di atrocità che, come ha detto domenica all’Angelus, causano sofferenze indicibili a tanti «fra i quali molti cristiani». Il Papa che con il digiuno globale di un anno fa tagliò la strada ai bombardamenti sulla Siria non poteva accettare distinzioni fra le vittime, perché per la Chiesa cattolica l’uccisione dei figli di Dio è uguale alla uccisione dei suoi figli. E se ha impedito a Obama di bombardare «a nome dei cristiani», ha anche implicitamente ricordato a tutti che i tagliagole del sedicente califfo non sono l’Islam, ma bestemmiatori sanguinari, epigoni di una cultura della guerra che dal 1980 uccide esseri umani d’ogni fede, distrugge mausolei d’ogni religione, e sbrana bambini d’ogni famiglia, con la ferocia della Bestia apocalittica. La seconda mossa è stata la decisione di mandare in Iraq il cardinale Ferdinando Filoni, che rimase da nunzio a Bagdad durante i bombardamenti americani del 2003: una missione di vicinanza fraterna che, come disse una volta monsignor Gabriele Caccia, sa «sfidare la ragionevolezza dei grandi» e vedere con occhi diversi la scomparsa di chiese che sono sopravvissute perché il vero Islam le ha salvate dai cristiani latini e bizantini di qualche secolo fa. La terza mossa sta nel documento del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso del cardinale Tauran, che chiede ai sapienti musulmani di tutto il mondo di far sentire Il pontefice ha rifiutato di fare distinzioni tra le vittime delle atrocità in atto. I tagliagole dell’Isis non sono l’Islam (ora, non fra sei mesi) la loro voce, di sconfessare il sedicente califfo e condannare una brutalità che bestemmia l’Islam con la guerra. Una richiesta alla quale perfino l’Unione europea — di cui l’Italia ha la presidenza — potrebbe dare un contributo che appunto rimetta insieme i «cocci» interpretativi di questa unica tragedia dalle molte facce che è la guerra. Lunedì papa Francesco tornerà dalla Corea: sorvolerà anche la Russia, passerà i confini di questa Europa diventata forse meno centrale per il papato e che però ha dato pace a tre generazioni; vedrà il mare che bagna identico Gaza e Tel Aviv, vedrà la polvere gialla e grigia delle terre intrise di sangue. Cioè il mondo: che dalla sua lotta contro quella «corruptio» che distingue le vittime spera di uscire appena meno schifoso di come appare oggi, fra montagne di cadaveri e sibili di missili, rombi di propaganda e cinismi soffocanti, chiacchiere su una «crociatina» messa sul conto d’altri, come fosse un caffè sospeso, e miserie immense. Che non vanno taciute in un silenzio infame, ma nemmeno «corrotte» da parole dette al vento. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 Spettacoli 1924-2014 La moda, i set, i matrimoni: la morte dell’attrice, mito romantico del cinema Origini polacche Era cugina dell’ex presidente israeliano Peres Lauren Bacall era cugina prima dell’ex presidente israeliano Shimon Peres. I loro padri erano fratelli, originari di Wolozyn, in Polonia, ma le loro strade si sono divise molto presto. La parentela fu scoperta molti anni dopo, quando i due cugini erano ormai già famosi. Successivamente i due si incontrarono una volta in Israele. Con Bogey Lauren Bacall con Humprey Bogart (1899 – 1957), in una scena del film «Acque del sud» (1944) di Howard Hawks Con Marilyn La diva tra Betty Grable (1916 – 1973; a sinistra) e Marilyn Monroe (1926 – 1962) in «Come sposare un milionario» (1953) Lo sguardo di Lauren Addio a Bacall, «The look» di Hollywood Fu la diva in bianco e nero accanto a Bogart «C on profondo dolore ma anche con grande riconoscenza per la sua incredibile vita», i tre figli con la famiglia hanno annunciato ieri nel palazzo Dakota di New York la morte per un ictus di Lauren Bacall: il 16 settembre avrebbe festeggiato 90 anni e da sempre era detta «The look», «lo sguardo». Una storia cominciata a Brooklyn da padre polacco e madre romena e finita in zona Upper West Side dopo aver attraversato la moda, il cinema e Broadway, dove nel secondo tempo della sua carriera fu regina in tre musical vivacemente femminili: Applause (da Eva contro Eva), La donna del giorno, Fiore di cactus, record di box office e nostalgia. Alta 1.73 e divinamente bella, elegantemente algida tipo Kidman, decisa a farsi sempre da sola l’onda e la frangia dei capelli e a non tagliarsi neppure un sopracciglio, da sempre in marcia per i diritti civili (fu detestata da McCarthy, lei detestava Bush), Betty Joan Weinstein Perske fu ribattezzata Lauren Bacall (nome materno) da Hawks che la considerava un perfetto incrocio tra la Garbo, Dietrich e Mae West e la lanciò nell’hemingwayano Acque del Sud. Sul set conobbe e l’anno dopo, nel ‘45, sposò (in quarte nozze per lui) Humphrey Bogart che per 12 anni, fin- ché morì nel ‘57, la chiamò Baby indipendentemente dal numero di scotch bevuti. Meglio di Casablanca. Fu uno di quegli amori di Hollywood travolgenti ma senza happy end, iniziato con la battuta Warner: «Se hai bisogno di me fischia, sai fischiare vero?». Bogey non se lo fece ripetere: e fu un matrimonio anche di ideali non patriottici, allietato da tre film (La fuga, Isola di corallo, il capolavoro noir Il grande sonno), due figli e qualche pettegolezzo politically correct come quando Lauren si spese per la candidatura democratica di Adlai Stevenson o accavallò le gambe sul piano, battendo i tacchi sugli occhiali di Truman Capote che suonava. Amica di vip della cultura, brindando con Hemingway, Williams, Olivier, Eliot, Welles, l’ex modella che a 18 anni era sulla copertina di Harper’s Bazar, fu tra le prime a passare dal mondo della moda degli atelier della Settima strada. Conquistò due generazioni di registi, da Huston ad Altman (Health e Prêt-à-Porter) fino a Lars Von Trier con cui lavorò nei due titoli brechtiani Dogville e Manderlay e fu lei a battezzare «rat pack» quel gruppo di ragazzi alticci con Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis e Lawford, che faceva le ore piccole quando ancora l’etilometro non era d’obbligo. Con Marilyn e Betty Grable, Con Frank L’attrice con Frank Sinatra (1915 – 1998) con cui ebbe una breve relazione dopo la morte di Bogart. Dovevano sposarsi, ma lui la lasciò Il profilo tutte in Cinemascope Fox, fu nel gruppo di Come sposare un milionario ed era l’unica a riuscirci. Fu donna forte e attrice coraggiosa, anche viceversa, affrontando magnifiche commedie sui due sessi, la Donna del destino di Minnelli e Il mondo è delle donne di Negulesco, gialli classici come Assassinio sull’Orient Express, un western come Il pistolero e due palpitanti melò freudiani: La tela del ragno o Come le foglie al vento di Sirk, dove meritava alla fine Rock Hudson. Il gruppo di Sinatra Fu lei a battezzare «rat pack» quel gruppo di ragazzi alticci: Frank, Dean Martin, Sammy Davis e Lawford Odiava la mediocrità e la volgarità che avevano offuscato il cinema, stigmatizzava gli americani «ieri puritani oggi evangelici», era intima radical chic di Katharine Hepburn e dei Clinton e dopo l’amato Bogey, ebbe fini mese difficili, tumultuose serate con Sinatra e seconde nozze (e terzo figlio) con l’attore drammatico Jason Robards. Scrisse due volte l’autobiografia, ebbe l’Oscar alla carriera 2009, odiò la chirurgia plastica e fu a Venezia col paranormale Birth, sopportando, icona rassegnata, ogni domanda sulla ricerca del cinema perduto. Per l’American Film Institute fu la ventesima tra le leggende romantiche femminili, dopo Rita Hayworth ma prima della Loren. Ed era così proiettata nel futuro che sognava un film con Almodòvar o con Scorsese, per dare un bel finale alla lista dei geni della sua vita. «P E adesso a chi faremo un bel fischio? Adesso che Lauren Bacall se ne è andata, come trovare il coraggio di usare una delle più belle (e provocatorie) repliche del cinema hollywoodiano — «Se mi vuoi non hai che da fare un fischio. Sai fischiare, no?» — senza sentirsi un po’ in colpa, un po’ più soli… Al cinema era arrivata con la forza di un fulmine, direttamente dalla copertina di Harper’s Bazaar, per stamparsi nel cuore di Acque del Sud (e di Bogart). Con la forza di un corteggiamento fuori dalle regole, rude e antiromantico dissero immediatamente tutti, sottovalutando quella che era la sua qualità più vera e che sarebbe uscita prepotentemente nei film successivi, offrendole una carriera lunga più di settant’anni: la sua straordinaria modernità. Lauren © RIPRODUZIONE RISERVATA «La chiamavo Betty Un’amicizia nata nella villa dei Kennedy» iniziammo a frequentarci perché adorava l’Italia e voleva sempre sentirne parlare. Non amava particolarmente la Francia e in Inghilterra andava solo per lavoro, la sua passione era l’Italia». Ci tornava quasi tutti gli anni: «A Venezia le piaceva stare sulla Giudecca. Per due o tre anni è venuta ospite da me, a Conca dei Marini, vicino Amalfi. Facevamo grandi gite, specie a Ravello, dove andavamo a trovare Gore ViRicordi Mario D’Urso, avdal: passavano ore a parvocato, è nato l’8 aprile lare di storia, arte, musi1940 a Napoli. «Di Lauren ca e cinema». Era quello Bacall ricordo l’ultima visita che più ammirava in lei: a Capri, qualche anno fa» «Di tutte le grandi star credo fosse la più prepaAmina Rubinacci, tra le persone rata. Lei stessa era molto sicura più eleganti dell’isola, che quando della sua cultura. Ed era un’icona la incontrò in piazzetta si mise in del partito democratico, quando si ginocchio». discuteva di politica teneva banUn’amicizia, la loro, nata molti co». anni fa, nella mitica villa dei KenL’estate scorsa, per la prima volnedy di Cape Cod. «La conobbi e ta, non sono stati da Jean Kennedy, di PAOLO MEREGHETTI Maurizio Porro La testimonianza L’avvocato Mario D’Urso er me lei era Betty. Voleva che la chiamassi con il suo vero nome». Come Lauren Bacall desiderava facessero gli amici. Mario D’Urso, avvocato ed ex senatore, era tra i suoi più cari. «È molto triste. Ricordo l’ultima visita che abbiamo fatto a Capri, qualche anno fa. Da un lato c’era chi non la riconosceva e dall’altro gente come Oltre gli schemi la forza di un fulmine Anni 40 Lauren Bacall avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 16 settembre agli Hamptons: «Lei trascorreva agosto tra New York e gli Hamptons. Era molto interessante starle vicino: sceglieva i film giusti, conosceva i posti buoni dove mangiare, specie il cibo cinese, che amava. E le piaceva andare a teatro». Negli ultimi tempi usciva meno «per via di Sophie, il cane che aveva preso. Non la lasciava mai sola, gli ultimi giorni li ha passati tenendola sul grembo». A New York, l’attrice «abitava in uno splendido appartamento pieno di ricordi, nel Dakota Building, palazzo di John Lennon e altri grandi. Attraversava la strada ed era a Central Park: ci andava sempre e, ai tempi in cui non c’erano i telefonini, sapevi che in certi orari la trovavi lì». Una donna piena di curiosità, che alle frequentazioni hollywoodiane preferiva le sue amicizie: «Non amava i party o, per dire, il clan di Sinatra che affascinava le altre dive». Il loro ultimo incontro è stato a febbraio: «Quando ero in America Le gite Amava l’Italia, a Ravello andavamo a trovare Gore Vidal: con lui parlava di arte, storia e musica ci vedevamo almeno due volte la settimana. Cercavo sempre di farle conoscere qualche amico italiano. Una volta l’ho portata a Roma, in un ristorante c’era Carlo Verdone, la vide e impazzì». Tra i fan della divina Bacall, anche l’avvocato Agnelli: «Era noto: lui non si fermava mai fino alla fine di uno spettacolo o competizione sportiva. Una sera eravamo andati a vederla a Broadway, in Applause: era meravigliosa. Alla fine del primo tempo dissi all’avvocato: andiamo? Rispose: no, no restiamo, dovremmo anche salutarla alla fine dello spettacolo». Avrà fatto piacere a lei che tanto amava l’Italia. «E il nostro cibo. Ma era anche capricciosa. Quando era da me si lamentava se il pane non era quello giusto e via dicendo. Era una diva. Anche in taxi, guai se l’autista sbagliava strada o iniziava a parlare al telefono... non gliele mandava a dire». Ma restava un’amica che si poteva chiamare in ogni momento. Ma proprio in ogni momento: «Ero a una cena, anni fa, e si iniziò a parlare della data di un film con Bogart. Ognuno diceva la sua, partirono le scommesse. Io mi allontanai un attimo e le telefonai. Tornai al tavolo con la data del film. E a chi ancora non ci credeva risposi: me l’ha detto Lauren Bacall». Chiara Maffioletti © RIPRODUZIONE RISERVATA Bacall era l’America che stava nascendo dalle macerie della Seconda guerra mondiale, diversa sia dalle donne giocattolo sia da quelle vendicative dei noir. Per una volta, tertium datur! È la donna che nella Fuga di Daves non si fa condizionare dall’opinione pubblica perché sa che può sbagliare e si pone come alternativa salvifica alla dark lady divorata dall’invidia e dalla sete di vendetta. In Come sposare un milionario di Negulesco è la cacciatrice di dote che alla fine sa preferire le ragioni dei sentimenti a quelle dei quattrini. O ancora è la figura femminile che sa uscire dalle trappole dei ricatti sentimentali e dimostrare (in Come le foglie al vento di Sirk) la lucidità per superare invidie, frustrazioni e senso della sconfitta. Pur «intrappolata» nelle gabbie dei generi — noir, commedie sentimentali, gialli, melodrammi — Lauren Bacall dava ai suoi personaggi la forza per uscire dagli stereotipi e guardare con forza (e fiducia) nel futuro. Non a caso l’avevano soprannominata «the Look», lo sguardo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Spettacoli 35 italia: 52495258535051 Dopo il suicidio Si rafforza la pista delle difficoltà economiche anche per i due divorzi costati 30 milioni di dollari. Polemiche sul bullismo digitale Quei debiti di Williams E Zelda protesta contro gli insulti web La figlia offesa chiude il profilo Twitter DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK – La famiglia di Robin Williams aveva chiesto rispetto per la tragedia: ricordate Robin per le sue interpretazioni, non speculate sul suo suicidio. Ma nell’epoca della comunicazione esasperata, ossessiva, selvaggia i buoni propositi vengono travolti in fretta. Così, mentre si moltiplicano le ricostruzioni sui motivi che hanno spinto il celebre attore a togliersi la vita, con la bussola che punta sempre più sulle difficoltà economiche, su media digitali, tv e radio infuriano polemiche, volano insulti, vengono formulate accuse grottesche. Come raccontiamo qui a fianco, Rush Limbaugh ha approfittato del suicidio per attaccare di nuovo la sinistra e un mondo dello spettacolo prevalentemente progressista. Ma intanto Zelda, la 25enne figlia di Williams, ha abbandonato a tempo indeterminato i «social media», cancellando i suoi account su Twitter e Instagram dopo essere stata bersagliata con accuse e insulti da utenti indispettiti perché non aveva messo in rete le immagini intime di Robin in famiglia, coi suoi cari. Martedì su Twitter Zelda ha prima cercato di reagire a queste forme di bullismo digitale chiedendo ad altri «amici» collegati in rete di aiutarla a identificare i vandali che le insultavano e che sono arrivati a mettere in rete immagini di Robin Williams rese orrende dalle modifiche fatte col sistema digitale Photoshop. Poi, però, Zelda Wiliams, anche lei un’attrice, ci ha ripensato: «Ne ho abbastanza» ha scritto nel suo ultimo messaggio. «Le foto della mia famiglia, le nostre immagini intime, personali, sono appese alle pareti della mia casa, non ho alcuna intenzione di “postarle” sulle reti sociali. Grazie per il vostro rispetto e la vostra com- Su «Time» In copertina «Time» dedica a Robin Williams uno speciale in edicola domani. In copertina uno scatto di Nigel Parry del 2007. Per Williams sarà la seconda volta sulla cover di «Time», la prima nel 1979 prensione. Mi dispiace, mi vedo costretta a ritirarmi, a cancellare le mie pagine sui siti per un bel po’ di tempo, forse per sempre». Quanto ai fattori che hanno spinto Robin Williams al suicidio, nessuno saprà mai perché l’attore ha ceduto di schianto con una decisione forse improvvisa (il tentativo di tagliarsi le vene dei polsi lasciato a metà, poi l’impiccagione con una banale cinta di pelle). A quanto pare, infatti, non ha lasciato alcun messaggio per spiegare il suo gesto: la polizia ha infatti detto di non aver trovato nulla nella villa di Tiburon, vicino San Francisco, anche se una frase sibillina di un investigatore («non siamo ancora pronti a discutere della cosa») ha fatto sorgere qualche dubbio. Ma si rafforza la pista delle difficoltà economiche. «Robin era in bancarotta» titolano alcuni giornali e, probabilmente, questa è un’interpretazione eccessiva. Ma è vero che diversi amici ora raccontano che Robin era Insieme Robin Williams con la figlia Zelda (25): su Twitter ha dedicato al padre versi de «Il piccolo principe» esasperato dalle sue difficoltà finanziarie. Doveva far fronte agli obblighi derivanti da due divorzi – con la prima moglie Valerie Velardi e con la seconda, Marsha Garces – che gli sono costati oltre 30 milioni di dollari e aveva messo gran parte del patrimonio che gli era rimasto in un fondo chiuso: un trust I fiori davanti alla villa I fan Decine di mazzi di fiori. Un pellegrinaggio continuo di gente comune che lascia il suo ricordo davanti al cancello della villa di Tiburon (San Francisco) dove si è ucciso Robin Williams. Negli ultimi tempi, secondo le testimonianze degli amici, Williams era tormentato da problemi economici: aveva messo in vendita anche la sua villa in California, ma nessun acquirente si era presentato fund del quale beneficeranno i suoi tre figli, Zachary, Zelda e Cody. I parenti sostengono che questa insistenza sulle difficoltà economiche è eccessiva: l’attore partiva da un patrimonio di 130 milioni, non era esattamente sul lastrico. Ma era stato lui stesso a dichiarare anche in varie interviste di essere tornato dopo 31 anni a lavorare per spettacoli televisivi «perché ho bisogno di soldi, ci sono i conti da pagare». L’attore aveva anche detto di essere costretto a vendere il suo grande ranch nella Napa Valley. E, in effetti, si era trasferito nella villetta di Tiburon, dimora decorosa ma certo non una villa di lusso, ereditata da sua madre. La tenuta nella Napa Valley, messa in vendita a 40 milioni di dollari, non ha mai trovato un compratore, nonostante i sostanziosi sconti via via offerti. Alla fine Robin aveva addirittura pensato di mettere in vendita la sua collezione di 50 biciclette per racimolare un po’ di denaro. Certo, non era sul lastrico, ma aveva bisogno di entrate per far fronte ai molti impegni e questo può aver accentuato la sua depressione. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’intervista La conduttrice ricorda gli esordi nei club di New York. «Un amico, nei miei pensieri sarà sempre un Peter Pan» Whoopi Goldberg: con Robin e Billy un trio speciale LOS ANGELES — Sono stati amici, solidali sempre l’uno con l’altro, Robin Williams, Whoopi Goldberg, Billy Crystal e «l’intellettuale» — come lo definiva con affetto Robin — Steve Martin. Sono stati, e restano, tra i migliori entertainer americani, duttili, eclettici, instancabili. Billy e Steve non si capacitano della morte di Robin e l’attivista determinata Whoopi, all’occorrenza durissima anche con i politici, non riesce a trattenere le lacrime. «Con i suoi sorrisi e la sua delicatezza, Robin era il nostro portafortuna, il nostro Peter Pan. Abbiamo tutti e quattro la stella sulla Walk of Fame di Hollywood: quella di Robin è però sempre stata la più splendente, la più amata. Ma lui era soprattutto orgoglioso delle sue “stelline” per i tanti Oscar Kids ricevuti. Adorava stare con bambini e ragazzini, c’era qualcosa di infantile in lui, comunicava il desiderio di trovare qualche meraviglia sempre dietro un angolo». Whoopi non si capacita della morte dell’amico. Durante l’appuntamento mattutino del programma che conduce, «The View», ha chinato la testa per nascondere le lacri- me. «Noi abbiamo iniziato, e poi condotto, le carriere insieme: la vittoria di uno era quella degli altri, il dolore di uno quello di tutti. Oggi abbiamo i cuori spezzati, troppi ricordi ritornano: quello dei successi del trio Billy/Whoopi/Robin nei club di Los Angeles, quando il grande pubblico ancora non sapeva chi fossimo, e , come Billy, non trovo le parole per ricordarlo, per non cancellare un solo attimo del nostro Comici Sopra, da sinistra, Robin Williams, Whoopi Goldberg e Billy Crystal nel 1986. A lato, in una foto del 1998 lungo sodalizio. Quando Billy ebbe grande successo due anni fa in teatro, Robin spesso andava a vederlo. Poi tiravano tardi chiacchierando insieme, ascoltando musica. Come ai vecchi tempi». Continua: «Robin aveva avuto una solida famiglia alle spalle, era cresciuto non nel lusso, ma nella sicurezza di tutto e, però, era sempre in prima fila per aiutare i senzatetto. Decine di volte è salito sul palco per spettacoli di benefi- cenza. Era decisamente il miglior stand-up comedian: aveva un’inesauribile capacità di stupire, di inventare situazioni, battute, dialoghi. Anche con il pubblico». A proposito dell’Oscar vinto da Williams nel 1998 per Will Hunting - Genio ribelle, ricorda: «Le sue parole di ringraziamento furono, come l’uomo, speciali: non nascose le sue lacrime di gioia e ringraziò anche i membri della troupe del film di Gus Van Sant. Ricordò il padre al quale era stato legatissimo. Quando gli disse che avrebbe fatto l’attore, dandogli una carezza rispose: “Wonderful”». Pesca ancora nei ricordi. «Il lavoro per Robin è sempre stato “wonderful”, non lo stancava mai e superava con coraggio i dispiaceri, anche l’ultimo, quando lo show televisivo che avrebbe dovuto condurre, “The Crazy Ones”, fu cancellato. Sì, attraversava periodi segnati da un male oscuro, ma poi ritornava forte, leale, pronto a dare il meglio». Sospira: «Lo pensavamo sereno con Susan, la nuova compagna, dopo il durissimo periodo attraversato per la fine del suo secondo matrimonio. Robin credeva ai sentimenti, non era stato segnato dai fallimenti delle precedenti unioni. La sua scelta di vivere a San Francisco, di andare in bicicletta non agli studios e nel traffico, ma nella natura della Napa Valley, caratterizza, con tante altre scelte semplici, la vita di quest’uomo straordinario che tanto ha dato a tutti senza mai far pesare le sue fragilità». Giovanna Grassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Teorie dall’ultradestra: l’attore infelice perché era di sinistra I ncredibile Rush Limbaugh. Convinto da sempre che in ogni cosa — perfino nelle diete, lo sport o l’amore per gli animali — ci sia qualcosa di politico, durante la sua trasmissione il tribuno radiofonico dell’ultradestra ha sostenuto che il suicidio di Robin Williams può avere a che fare, almeno in parte, col suo approccio di sinistra alle cose del mondo. Non che non abbia contato anche il resto, ha messo le mani avanti il controverso conduttore, rispondendo alle domande degli ascoltatori che volevano conoscere il suo punto di vista sulla tragedia: «C’erano le difficoltà economiche, la depressione, le dipendenze, certo. Ma poi vedi che i “media” si chiedono: “Aveva tutto per essere felice e invece non lo era. Perché?”. Già, perché? Quale era il suo modo di vedere il mondo?». È qui, che Limbaugh fa entrare la politica: «L’attitudine della gente di sinistra, e qui non parlo di proposte politiche ma di Tribuno Il conduttore Rush Limbaugh (63 anni): il suo programma è il talk più seguito nelle radio Usa atteggiamento mentale, è al pessimismo, all’oscurità, alla tristezza. Non sono mai felici quelli di sinistra. E sono sempre arrabbiati. Per qualunque cosa. Protestano sempre, pensano che raggiungere certi obiettivi sia un diritto». L’anchor radiofonico non è arrivato fino al punto di dire che Robin Williams si è suicidato perché si era fatto delle illusioni sbagliate, ma la sua provocatoria filippica ha ugualmente fatto infuriare molti commentatori e, soprattutto, i social media che lo hanno coperto di insulti. Cosa che non lo infastidisce minimamente, anzi è una pubblicità che gradisce. Così ha approfittato per contrattaccare: «Le reti sociali contribuiscono a questa cultura pop dell’apparire, del fare sempre tutto in pubblico. Devi far parlare di te per avere successo. Ammazzarsi è un modo estremo di applicare questa logica. Speriamo che non ci siano menti deboli che si fanno influenzare da chi racconta quella di Robin Williams come una vicenda di eroismo». Tra tante repliche furibonde e sprezzanti merita di essere citata quella pacata dell’Huffington Post che si è limitato alle statistiche: in testa alla classifica dei suicidi negli Usa (in rapporto al numero di abitanti) ci sono Alaska, Montana, Wyoming, Idaho, Alabama e West Virginia: non esattamente Stati che votano a sinistra. M. Ga. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 # Sport Ventidue fenomeni Fenomeni Non solo Cristiano Ronaldo e Bale: nella squadra di Ancelotti cominciano a brillare anche James e Kroos Premessa necessaria: Messi, Neymar e Suarez (quando non morde) non sono poi da buttare, piazzati uno di fianco all’altro nella linea d’attacco del Barcellona valgono all’incirca una Finanziaria o, più prosaicamente, autotreni di gol. Però il Real Madrid che l’altra sera ha sconfitto il Siviglia con la tranquillità dei fortissimi, due reti di Cristiano Ronaldo per il diciassettesimo trofeo internazionale conquistato (e l’autodefinizione milanista di club più titolato d’Europa comincia a vacillare), è davvero un’altra cosa. È una fantastica collezione di figurine, di grande valore e di ancor più grandi prospettive: 26,1 anni l’età media, e a invecchiare il gruppo sono i 33 anni del capitano Iker Casillas, portiere sempre meno indispensabile, i 32 di Xabi Alonso e i 31 di Arbeloa, incidentalmente in tribuna per la finale di Supercoppa. È questa la squadra più forte del mondo? La formazione superstar che in collaborazione con il Manchester United, pur in versione vacanze, riesce a radunare 109.318 tifosi americani nel Michigan Stadium? Il gruppo che ha conquistato la Decima (Coppa dei Campioni) e che, per non farsi mancare niente, si è regalata il miglior portiere (Keylor Navas), il miglior centrocampista (Toni Kroos) e il miglior attaccante (James Rodriguez) del Mondiale? La risposta pare scontata, visto che questo ben di Dio si aggiunge a quanto già c’era lo scorso anno, ovvero un Pallone d’oro portoghese da cento gol a stagione e un fenomeno gallese da cento milioni di euro di valutazione. E a un allenatore che sembra fatto apposta per gestire una squadra di Globetrotter: Carlo Ancelotti nemmeno ha dovuto alzare il sopracciglio, seduto in panchina a Cardiff, per sollevare una coppa vissuta come tranquilla routine. Il Carletto è abituato ad avere a che fare con campioni in quantità industriale, e con la sua calma paciosa non ci ha messo né uno né due a spedire in tribuna un Sami Khedira, colonna portante della nazionale tedesca ma colpevole di non aver ancor firmato il rinnovo del contratto con il Real: ami- Questa la rosa del Real Madrid che martedì sera si è aggiudicato la Supercoppa europea battendo il Siviglia con una doppietta di Ronaldo In campo contro il Siviglia Iker CASILLAS 5 " Daniel CARVAJAL 18 " Sergio RAMOS 45 " Pepe 15 " Fabio COENTRAO 20 " Luka MODRIC 50 " Toni KROOS 35 " Gareth BALE 100 James RODRIGUEZ 60 " Cristiano RONALDO 150 " Karim BENZEMA 45 " Subentrati MARCELO 25 Asier ILLARRAMENDI 12 " ISCO 35 In panchina Keylor NAVAS 10 Raphael VARANE 25 " Nacho FERNANDEZ 6 " Angel DI MARIA 50 " In tribuna Alvaro ARBELOA 5 " Xabi ALONSO 8 " Sami KHEDIRA 20 " JESÉ 15 In neretto i nuovi acquisti: la valutazione è indicata in milioni di euro, la freccia indica se la valutazione è in crescita o in calo. La valutazione di Cristiano Ronaldo è puramente indicativa, perché il Pallone d’oro ha un’inarrivabile clausola rescissoria da 1 miliardo di euro In posa La formazione del Real Madrid che si è aggiudicata il primo trofeo stagionale. Da sinistra, in piedi: Casillas, Sergio Ramos, Pepe, Kroos, Benzema e Cristiano Ronaldo; piegati: Fabio Coentrao, James Rodriguez, Bale, Carvajal e Modric. Nelle foto in alto, i magnifici quattro dell’attacco merengue: da sinistra il gallese Gareth Bale con la Supercoppa, il colombiano James Rodriguez, il francese Karim Benzema e il portoghese Cristiano Ronaldo, Pallone d’oro 2013 (Ap, Action Images, LaPresse, Afp) I nuovi mostri Il Real Madrid è già pronto a vincere tutto E in panchina tiene giocatori per 211 milioni co, il posto per te in squadra ci sarà, ma intanto accomodati lassù a vedere la partita, tanto di gente buona in campo ne andrà comunque. Se poi troveremo da piazzarti sul mercato, ce ne faremo una ragione. Khedira a bordo campo era in ottima compagnia. Con lui Xabi Alonso, costretto in borghese da una squalifica che l’ha innservo- 754 milioni di euro il valore indicativo della rosa 2014-15 del Real Madrid, valutando Cristiano Ronaldo 150 milioni (fittizi) sito al punto tale da non fargli stringere la mano a Platini, ma pronto a rientrare. L’infortunato Jesé, considerato in Spagna il prossimo fenomeno dell’attacco. Arbeloa, che a Madrid non trova spazio ma per il quale Rafa Benitez farebbe di tutto pur di portarlo a Napoli. E in panchina Navas, la stella argentina Di Maria, il centrale difensivo della Francia Varane, e ancora Nacho Fernandez, Isco, Illarramendi e Marcelo. Magari non è da questi particolari che si giudica una squadra, ma a dire il vero pure sì: al fischio d’inizio Ancelotti ha tenuto a riposo qualcosa come 211 milioni di valutazione, euro più euro meno. E si sa, la forza di una squadra non è data (tanto) dagli undici che scendono in campo, ma dal valore degli undici che sono pronti a subentrare. Undici che, in qualsiasi altra squadra del pianeta (escluso forse il Barcellona, appunto), sarebbero titolari inamovibili. Eccoli, i nuovi mostri, quelli che non molleranno mai Cristiano Ronaldo grazie a una clausola rescissoria da un miliardo di euro (oh yeah), quelli che hanno acquistato Gareth Bale pagandolo più che a peso d’oro, 100 milioni per 74 chilogrammi d’atleta, e ripagandoselo di solo merchandising (oh yeah). Quelli che sono piacevolmente condannati a vincere tutto. Poi magari capiterà ancora un Atletico Madrid che con un decimo del budget rimetterà la testa avanti, ma questo è un altro discorso. Roberto De Ponti Super Carlo Ancelotti, 55 anni © RIPRODUZIONE RISERVATA Strategie Galliani e Inzaghi incontrano il presidente ad Arcore, presente anche Confalonieri: il mercato al centro delle operazioni Milan, 20 milioni per Cerci: il prezzo non è giusto Lungo vertice con Berlusconi: il granata resta l’obiettivo, ma non si possono fare follie MILANO — Per la quinta volta da quando è diventato allenatore del Milan, Pippo Inzaghi ieri sera alle 20.15 ha varcato la soglia di Arcore. Seduto al suo fianco, l’ad rossonero Adriano Galliani, che vive in simbiosi con l’attuale tecnico (era già stato a Milanello ad assistere all’allenamento). In attesa di ulteriori rinforzi, questa unità di intenti è la vera differenza rispetto alla scorsa stagione: Inzaghi convince a pieno sia il presidente Silvio Berlusconi sia Galliani, come — per vari motivi — non accadeva con Allegri e Seedorf (e le sconfitte nella tournée americana non hanno spostato il giudizio di una virgola). Bisogna sfruttare ogni punto Obiettivo Douglas Costa de Souza, 23 anni, brasiliano, centrocampista, dal gennaio 2010 gioca nello Shakhtar Donetsk che lo ha acquistato dal Gremio per 5 milioni di dollari (Ap) di forza (sperando che regga anche la pax societaria con Barbara Berlusconi, ieri fuori Milano), perché non è detto che si riuscirà a migliorare la rosa. Anche se Galliani non ama l’espressione «vertice», l’incontro a cena, presente anche Fedele Confalonieri, tra un risotto e un filetto, ha fatto capire un po’ meglio che Milan sarà. Sogni, desideri, affari fatti e necessità. Con un obiettivo guida: l’attaccante esterno, mancino, che può giocare a destra. Il colpo, se mai ci sarà, è lecito aspettarselo solo negli ultimi giorni di mercato. Ma intanto ieri si è deciso che strada prendere. Vietate le follie, mega tesoretti da investire non ce ne sono. Galliani dovrà continuare con gli equilibrismi, cercando l’offerta al «prezzo giusto». Per capirci: per Alessio Cerci, prima richiesta di Inzaghi, 20 milioni sono giudicati troppi. E se il Torino, come fatto fin qui, non abbasserà le richieste, non se ne farà niente. Il Milan resterà con i sei attaccanti in rosa (Niang, Balo, Pazzini, Menez, Honda ed El Shaarawy). Alla voce sogno si iscrive il Costa e Lavezzi Si lavora su Douglas Costa e Lavezzi, gli altri due sogni rossoneri brasiliano Douglas Costa: Galliani lo considera il più forte tra quelli fin qui entrati nella lista dei «papabili». Prezzo proibitivo (25 milioni), ma chissà che grazie ai buoni rapporti con il procuratore Kia Joorabchian non si trovi una qualche formula fantasiosa per strapparlo allo Shakthar. Stessa musica per il Pocho Lavezzi che ha rotto con il Psg e ora è ufficialmente sul mercato: potrebbe liberarsi a 18 milioni, ma il problema è il maxi ingaggio di 4. Infine resta sempre valida la possibilità, più a buon mercato, di Taarabt. E a centrocampo? Per ora il focus non è lì, se poi l’ultimo giorno di mercato dovesse essere possibile l’opzione Dzemaili, in prestito, si vedrà, ma eventualmente sarà la ciliegina sulla torta. Prima di andare ad Arcore, Galliani ha firmato i contratti di Armero e Diego Lopez. «Credo molto in tutti e due» il benvenuto dell’ad attraverso Milan Channel. Per il portiere del Real decisivi sono stati rapporti e relazioni: «Non voglio prendermi meriti perché non mi piace — continua Galliani — ma la facilità del rapporto con il Real Madrid credo che abbiano facilitato. Di Diego abbiamo chiesto a Carlo Ancelotti, ma soprattutto a Villiam Vecchi perché lo ha allenato e nessuno più di lui conosce la sua forza. Lui è convinto che sia un grandissimo portiere. Daniele Tognaccini era entusiasta dei test medici e atletici». Per adesso, tocca accontentarsi. E sperare che, all’ultimo minuto, Berlusconi pronunci la fatidica frase: ok il prezzo è giusto. Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Sport 37 italia: 52495258535051 # Al Dortmund la Supercoppa Under 21 battuta dalla Romania Ribéry dà l’addio alla nazionale Il Borussia Dortmund, con Ciro Immobile titolare, ha vinto la sua quinta Supercoppa tedesca battendo in casa 2-0 il Bayern Monaco di Guardiola, sconfitto da Klopp come l’anno scorso. Reti di Mkhitaryan e Aubameyang. ARGENTINA — Gerardo Martino è il nuovo c.t. dell’Argentina. L’ex tecnico del Barcellona sostituisce Alejandro Sabella. L’Under 21 di Gigi Di Biagio è stata battuta in amichevole 2-1 a Ploiesti dalla Romania, in vista delle gare di settembre contro Serbia e Cipro decisive per i playoff degli Europei. Per gli azzurrini a segno Cataldi. JUVENTUS — I bianconeri hanno chiuso la spedizione australiana battendo 1-0 i Newcastle Jets (35’ per tempo): decisivo il gol di Giovinco. Franck Ribéry ha annunciato l’addio alla nazionale francese. Il centrocampista del Bayern Monaco, 31 anni, ha motivato la sua decisione: «Credo che sia il momento di lasciare perché voglio dedicare più tempo alla mia famiglia e alle sfide che mi aspettano con il mio club. Lascio il mio posto ai giocatori più giovani che sono già in nazionale». Panchina azzurra Oggi giorno cruciale, Tavecchio fiducioso Basket Una cordata di sponsor per i 4 milioni e mezzo che ha chiesto Conte Federcalcio: sarà un contratto innovativo MILANO — È soltanto una questione di soldi. La trattativa tra la nuova Federcalcio guidata da Carlo Tavecchio e Antonio Conte è arrivata davanti a una montagna non semplice da scalare: l’aspetto economico. Sul progetto tecnico le parti sono d’accordo. L’allenatore avrebbe mano libera sulla scelta dello staff e il coordinamento delle nazionali giovanili, mentre il nuovo presidente assicura che, a differenza di quanto è successo in passato anche con Prandelli, la Lega di seria A non ostacolerebbe gli stage. Sintonia completa. E sulla differenza economica, in partenza molto ampia, le parti lavorano senza sosta. La Federcalcio è convinta di aver trovato la soluzione che farà cadere le ultime resisten- ze dell’ex bianconero. «Sarà un contratto innovativo che dovrebbe rendere felici tutte le parti in causa», fanno sapere dal palazzo di via Allegri. Giulia Mancini, esperta di marketing, che segue anche la pattinatrice Carolina Kostner, sta tenendo le fila per conto del tecnico. In sostanza c’è un pool di sponsor, legati alla nazionale, che sta coltivando l’idea meravigliosa, cioè colmare la differenza economica esistente tra la proposta federale e le richieste di Conte. La Figc, che ha paletti economici ben precisi, offre un milione e mezzo netto a stagione per due anni e può spingersi sino ad un milione e 700 mila euro. La Puma, main sponsor azzurro, guiderà invece il gruppo di aziende che investiranno nell’affaire una cifra tra i due e i tre milioni di euro. Conte diventerebbe così l’uomo immagine Puma e pubblicizzerebbe i marchi già legati all’Italia e andrebbe a guadagnare intorno ai 4,5 milioni di euro a stagione. Un contratto ricco e moderno, ancora da perfezionare, ma che potrebbe far cadere le resistenze dell’oggetto dei desideri azzurri. Un’offerta articolata, in grado di cambiare il quadro della complessa trattativa. Il momento è cruciale. Oggi Tavecchio, che ieri alle 14 ha o si tira indietro, oppure sabato andrà a Roma per il vertice definitivo. Per una trattativa così complessa sarebbero serviti molti più giorni. Ma il tempo stringe e oggi bisognerà imboccare una strada. Entro lunedì, in cui è in programma il primo Consiglio federale del nuovo corso, Tavecchio dovrà avere l’allenatore della nazionale, quello che l’1 settembre radunerà i giocatori a Coverciano, il 4 siederà in panchina a Bari contro l’Olanda e il 9 guiderà la squadra a Oslo con la Norvegia nella prima partita delle qualificazioni europee. Alternative? Resistono, ma sempre sullo sfondo. Il piano B è Alberto Zaccheroni, anche se non sono da escludere colpi a sorpresa. Ma oggi tutti sono concentrati su Conte. Solo dopo aver risolto l’enigma della panchina azzurra, Tavecchio lavorerà sulla governance. Lotito, uomo forte dell’alleanza, non avrà una vicepresidenza (toccheranno a Beretta e Macalli), ma sarà a capo della commissione per le riforme e resterà nel comitato di presidenza. Insomma, il calcio italiano passerà da lui. Ma non è una grande novità. Un grande ex potrebbe fare il team manager della nazionale: Fabio Cannavaro o Paolo Maldini. Decisivo Alessandro Gentile, 20 punti (Ciamillo) L’Italia ci crede: vince in Russia e vede l’Europeo DAL NOSTRO INVIATO per malanni assortiti: da Dodò (influenza) a Palacio (problemi a una caviglia), da Botta (affaticamento) a Krhin (distorsione al ginocchio), oltre a Medel che si allena ancora a parte. Con solo due attaccanti a disposizione, Mazzarri farà debuttare Osvaldo in coppia con Icardi, mentre è prevista una staffetta tra Kovacic ed Hernanes. Il club nerazzurro, intanto, ha ceduto Diego Laxalt all’ Empoli in prestito con diritto di riscatto ed eventuale controriscatto. Altre cessioni (Campagnaro, Mbaye) sono annunciate a breve, ma il vero obiettivo è cedere Guarin e investire parte del ricavato su Biabiany e Rolando, vale a dire l’attaccante e il difensore che mancano a Mazzarri. Il Besiktas, intanto, ha offerto 4 milioni per Matias Silvestre e Ruben Botta. Dall’Inter hanno fatto sapere che non ci sono problemi per il difensore, mentre l’attaccante può partire solo in prestito. MOSCA — L’Italia del basket esce al momento giusto dalla tela del ragno e mette il primo, forse già decisivo, tassello nel mosaico delle qualificazioni all’Europeo 2015. Dopo una partita trascorsa a inseguire un ritmo mai trovato, dopo un saldo pesante a rimbalzo (dieci in meno), dopo la caccia a un tiro che non voleva saperne di entrare, Azzurra spiega alla Russia che ha un altro serbatoio per liberare il veleno letale: è quello della tenacia, del crederci sempre, del restare con la testa in partita anche dopo un -10 foriero di venti pessimi (43-53, 31’) e soprattutto al di là di ogni sospetto, perché le amnesie in corso d’opera sono state tante («frutto anche dello sforzo difensivo» dirà Simone Pianigiani) e Girone G probabilmente sarebbero state castigate se di Così ieri fronte non ci fosse Russia-Italia 63-65 stato un Già disputata agglomerato di Svizzera-Russia 79-77 muscoli e fisico e Classifica poco di più, Svizzera e Italia 2; qualcosa di Russia 0 diverso da certi Da disputare squadroni di una 17/8: Italia-Svizzera tradizione russa, (a Cagliari) già sovietica, oggi 20/8: Russia-Svizzera scolorita. «È la 24/8: Italia-Russia vittoria della 27/8: Svizzera-Italia maturità di un gruppo che ancora non sapevamo fosse cresciuto a questo livello», si scioglie il c.t. proiettandoci agli ultimi cinque minuti, un bonsai piccolo ma di qualità caratteriale. Sfuggita al baratro incombente, riappiccicata alla sfida da un parziale di 10-2 avviato da Cusin — esemplare la sua prova dopo il guaio a una caviglia — e alimentato dal risveglio di Ale Gentile, uomo di altra dimensione proprio perché sa cavare il momento di sublime ispirazione in mezzo ai passaggi a vuoto, l’Italia ha scoperto che non conta tanto il numero delle triple messe a segno (in quel momento si era a 0/9), quanto il momento in cui le piazzi. Dopo quella di Datome per la parità (55-55) ecco allora la sberla del ribaldo Ale, con messaggio agli omaccioni figli di Putin: noi siamo qui. Il minore dei due fratelli — ma Stefano, il canturino, ha portato utili borracce alla causa — ha tenuto il campo nonostante una dolorosa «girata» del piede destro, ha regalato il +4 al 39’, ha rimpinguato il suo tabellino (20) e ha spiegato a un avversario che è stato soprattutto Mozgov, compagno di Gallinari a Denver, che cosa fa la differenza. Non riacciuffata dal tiro della disperazione di Voronov, uscita bene dal testa a testa sul filo dei «liberi», l’Italia può anche riflettere sugli aspetti meno convincenti. Era previsto che pagasse a rimbalzo — però molti catturati dai «piccoli» russi — e forse ci sta, in una partita di nervi e stress, non essere precisi. Ma certi errori dicono che si può fare meglio. Soprattutto ora che si va in discesa: la Russia è quasi out, la Svizzera, che ha perso per infortunio Capela (l’altro Nba, Sefolosha, aveva già dato forfait) non può costituire un pericolo, ammesso lo sia mai stato. Eppure, la maturità richiede una certificazione: questa Italia può e deve qualificarsi come prima nel girone. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Governance Beretta e Macalli diventeranno vicepresidenti, Lotito guiderà le riforme A Salonicco La prima di Osvaldo Contro il Paok per prendersi l’Inter MILANO — L’appuntamento per l’ultimo test, prima del debutto in Europa League (20 agosto in Islanda contro lo Stjarnan), è oggi allo stadio Toumpas di Salonicco con il Paok (diretta dalle 19.25 su SkySport1). Mazzarri e tutta l’ Inter vogliono capire subito se la pesante sconfitta con l’Eintracht è stato solo un incidente di percorso. «Anche se non è andata bene in Germania, io sono ottimista — ha spiegato Nemanja Vidic a Inter Channel —. Ci stiamo allenando bene e abbiamo analizzato gli errori commessi contro l’Eintracht. Visto che sono bravo di testa vado spesso in avanti per cercare il gol, non sarebbe male se ne realizzassi qualcuno in più». Ma contro il Paok, per l’Inter sarà importante soprattutto ritrovare la compattezza e la solidità difensiva denotate nella tournée negli Usa e smarrite domenica a Francoforte. Molti gli assenti rimasti ad Appiano Esordio Osvaldo, 28 anni, oggi a Salonicco debutterà con la maglia nerazzurra (Getty) Franco Fiocchini lasciato Roma per rientrare a casa a Ponte Lambro, telefonerà per la seconda volta a Conte, sempre in barca davanti alla Croazia e spiegherà all’ex bianconero la sua proposta ultima e definitiva. E lui dovrà dare una risposta immediata: Si tratta Antonio Conte indicato come prima scelta da c.t. (LaPresse) Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA Flavio Vanetti 38 italia: 52495258535051 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Montezemolo ricorda il grande Enzo Ferrari Sport 39 italia: 52495258535051 Oggi ricorre il 26° anniversario della morte di Enzo Ferrari. Luca di Montezemolo (foto), presidente della Rossa di Maranello, lo ricorda con parole ricche di sensibilità: «Sono stato al suo fianco vari anni. E quando sono tornato nel 1991 alla guida dell’azienda ho applicato molti suoi principi: innovare, non accontentarsi mai e decidere rapidamente. Sono sicuro che Enzo Ferrari sarebbe felice di vedere come siamo cresciuti, della presenza Ferrari in 62 Paesi, dei forti investimenti fatti sul prodotto e sull’innovazione tecnologica, mettendo sempre al centro le persone perché è grazie alle loro capacità che chiuderemo anche il 2014 con risultati economici Nuoto Cominciati gli Europei. Paura per la Charlos, svenuta in acqua da record». Parole fiduciose per la F1, dove la Ferrari sta vivendo una stagione difficile: «Stiamo operando un lavoro di cambiamento profondo, abbiamo preso decisioni importanti e fatto concreti passi avanti anche se per ora i frutti di questo grande sforzo non sono stati visibili. L’obiettivo è quello di tornare competitivi». Atletica Con il 4° trionfo continentale supera Mennea e Christie Là in fondo c’è l’Aurora Mo Farah illumina Zurigo «E siamo solo all’inizio» Diecimila emozioni d’oro Ponselé, bronzo nei 10 km: «Ma speravo di più» Il re dei 100 è Dasaolu. La Grenot fa ben sperare Stakanov Aurora Ponselé, 22 anni, di Fano, ieri durante la 10 km di fondo a Berlino e, sotto, sul podio con il bronzo. L’azzurra gareggerà ancora in acque aperte oggi nella prova a squadre (5 km), poi passerà in piscina per 400, 800 e 1.500 sl (LaPresse) Campioni Mo Farah, fresco campione europeo dei 10.000, congratulato da Usain Bolt, primatista del mondo di 100 e 200 e spettatore sulle tribune dello stadio di Zurigo. Il giamaicano tornerà a correre su questa pista (Reuters) DAL NOSTRO INVIATO BERLINO — L’Aurora del nuoto italiano è un volto stralunato alla fine di una gara incredibile. Aurora Ponselé da Pesaro Urbino, ragazza non da spiaggia, conquista la sua prima medaglia nella prima gara dell’Europeo. Un bronzo di cui s’accontenta ma non gode. «Ma no, è che me ne devo rendere conto». Difficile realizzare appena fuori da una 10 km a ritmi vertiginosi nel Regattastrecke di Grunau, il bacino strappato al canottaggio dalla tribù del fondo. Aurora, 22 anni, nata a Fano cresciuta a Pesaro e ora domiciliata a Roma, fa una gara alla Viola Valli, all’attacco fin dal tuffo. Una gara da atleta da piscina, dove traslocherà la prossima settimana. «Adesso è tutto in discesa». Sorride. Domani ha il team event, la prova a squadre (5 km), poi 400, 800 e 1.500 in piscina. Subito lo strappo: ai 2.500 ha più di 20 secondi di vantaggio, a metà gara 11. «Ho alzato il ritmo perché ho meno esperienza delle altre e finire a sgomitare in mezzo mi avrebbe danneggiato. Purtroppo a metà gara ho rallentato e il gruppo mi ha ripreso». Per un periodo guida Rachele Bruni (alla fine sesta), mentre Martina Grimaldi (decima) soffre per problemi fisici e per l’andatura elevata. Aurora confessa: «L’errore? Abbassare il ritmo. Quando mi hanno raggiunto ho temuto di non tenere il passo, mi sono messa in scia». Alle due boe finali sembra persa ma rientra bene allo sprint: è terza (1.56’08”5), dietro l’olandese Sharon Van Rouwendaal (allenata da Philippe Lucas) e l’ungherese Eva Risztov. «Sentivo la fatica, è stata una gara intensa. Certo, pensavo all’oro però questo è un bronzo di esperienza e di speranza. Quindi importante. La prossima volta doserò meglio le energie, voglio cre- scere in vista di Rio de Janeiro». È all’inizio dei suoi dieci giorni da stakanovista la ragazza che ama i film d’azione (ultimo visto Transformers 4) e la musica dei gruppi italiani (Subsonica e Nobraino, una band folk rock riminese). Fidanzata con il compagno di squadra Simone Ruffini, non è super tatuata come lui, però si difende. «Malgrado le rimostranze della mamma ne ho tre. Uno è Dante: “Non ti curar di loro ma guarda e passa”, gli altri due non li dico». A proposito di genitori, dedica questa medaglia, oltre ai club a cui appartiene (Aniene, Fiamme Oro), proprio a mamma Franca e papà Michele «che a sessant’anni hanno preso per la prima volta l’aereo per venirmi a vedere e a mio zio Carlo Andrea che è mancato da poco e mi ha sempre sostenuto». Ragazza deliziosa, senza l’ossessione del primato ma anche senza tentennamenti, Aurora nuota cinque ore al giorno 20/22 km, convinta che questi sacrifici alla fine paghino. «Saranno dieci giorni impegnativi e divertenti». Il suo primo bronzo rappresenta la medaglia numero 48 del fondo italiano ai campionati europei: 16 ori, 13 argenti, 19 bronzi. Manca la 49ª il «vecchio» Simone Ercoli, veterano di tanti flutti, quarto a 10 secondi dal tedesco Lurz nella 5 km vinta dall’inglese Daniel Fogg. Non manca la tragedia sfiorata. La nuotatrice polacca Natalie Charlos, con il padre allenatore sulla riva, è collassata durante l’arrivo, rischiando di annegare perché nessuno si era accorto di lei nel trambusto dello sprint. Raccolta incosciente e subito intubata, la sua situazione è migliorata tanto che è stata ricoverata in ospedale con l’ambulanza e non con l’elicottero che era stato chiamato per sveltire le operazioni di soccorso. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA Rito di iniziazione I capelli di D’Arrigo diventano un caso BERLINO — (r.per.) Gran fermento su Twitter e linea calda tra Regattastrecke e centro federale di Ostia dove la squadra di nuoto sta terminando la preparazione. Al centro l’ennesimo caso riguardante Andrea Mitchell D’Arrigo, speranza azzurra (200 e 400 sl), 19 anni, matricola. Per antica tradizione, le «spine» vengono sottoposte dal capitano (in questo caso Magnini) al rito di iniziazione che si traduce in un «creativo» taglio di capelli (per le donne tinte inquietanti). Il padre del ragazzo, Francesco, ha minacciato di andare in tribunale «se vengono messe le mani addosso a mio figlio». Forse esagerato, anche se nessuno può essere obbligato a subire quello che non vuole, anche un’innocua goliardata. Su Twitter Luca Dotto ha spiegato che è «un modo di dare il benvenuto ai nuovi nel nuoto che conta e tutti siamo stati matricole, da Rosolino a Fioravanti a me e a Orsi». Alla fine si è trovato un compromesso. Pare che il taglio ci sarà, ma marginale, con rispetto per i capelli del giovane D’Arrigo e della tradizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ruffini alle 10 Le finali di ieri V 10 km fondo D 1. Van Rouwendaal (Ola) 1.56’06’’9 2. Risztov (Ung) 1.56’08’’0 3. Ponselé (Ita) 1.56’08’’5 6. Bruni (Ita) 1.56’11’’9 10. Grimaldi (Ita) 1.56’21’’9 V 5 km fondo U 1. Fogg (Gbr) 53’41’’4 2. Muffels (Ger) 54’01’’8 3. Lurz (Ger) 54’02’’6 4. Ercoli (Ita) 54’12’’3 6. Bolzonello (Ita) 54’33’’9 9. Ferretti (Ita) 54’58’’3 Il medagliere OABT Gran Bretagna 1 0 0 1 Olanda 1001 Germania 0112 Ungheria 0101 ITALIA 0011 Le finali di oggi ore 10: 10 km fondo U (Ruffini, Vanelli, Furlani) V ore 10: due tecnico sincronizzato V ore 13.30: 5 km D (Bruno, Consiglio, Sinisi) V ore 18: tecnico a squadre sincronizzato Così in tv diretta RaiSport1, RaiSport2, Eurosport DALLA NOSTRA INVIATA ZURIGO — L’inverno più freddo della nostra vita è stata un’estate a Zurigo. Diluvia, governo ladro, dal lago sale un vento da regata, astisti appiedati, gare posticipate, poi si accende Mo Farah e ci illumina d’immenso: lascia fare l’andatura ai due keniani travestiti da Turchi (Arikan e Kaya), giusto il tempo che nel petto gli si risveglino le emozioni di Londra e il senso di quei due ori (5.000 e 10.000) dopo i quali il mezzofondo lungo non è più stato lo stesso. Nella finale dei 10.000 europei, insieme al plotoncino di finti turchi e belgi (il somalo Abdi), ci sono Daniele Meucci, mandato in pista dal ds Magnani per scaldare cuore e gambe in vista della maratona, l’ex siepista Tahri e l’inglese Vernon; rimangono presto in sette e viaggiano a strappi, un po’ solleticati dall’elasticità della nuova pista del Letzigrund, un po’ frenati dalle docce d’acqua nebulizzata. A cinque giri dalla fine il cambio di marcia di Abdi costringe Farah a venire allo scoperto, ci sono i due collassi — dopo la mezza maratona di New York e prima dei Giochi del Commonwealth — da cancellare dalla memoria collettiva, il campione olimpico e iridato si porta in testa, gli resistono i giovani turchi e l’inglese, mentre Meucci, che questi 10.000 nemmeno doveva correrli, si stacca (sesto). L’ultimo giro (54’’41) è un’infinita volata, Mo spalanca la bocca, è tenuto in piedi dai ricordi, pesca dentro di sé la forza dell’allungo e chiude in 28’08’’11 davanti a Vernon, che brucia Kaya. Mohammed è sempre Mo, con il quarto oro continentale supera Mennea e Christie nei trionfi e nelle medaglie individuali in Europa, ora la sfida è annettersi i 5.000 di domenica e doppiare su entrambe le distanze, da Barcellona 2010 a Zurigo 2014, come nemmeno Zatopek (’50), Krzyszkowiak (’58), Vaatainen (’71) e Antibo (’90). Per Mo si scomoda il padrone dell’atletica, Usain Bolt, che al Letzigrund correrà il 28 agosto in un rodaggio («Mi mancano gare nel motore») lautamente retribuito. Il duello Francia-Gran Bretagna nei 100 è storia a sé. Finisce il regno di Lemaitre, argento: il nuovo re (10’’06) è James Dasaolu, 26 anni, londinese con sangue nigeriano, mentre l’anima nera dell’eterno Chambers rimane giù dal podio; la regina è olandese, Dafne Schippers (11’’12), dalle prove multiple con furore, bionda, bella e non mamma, anche se dagli spalti piovono paragoni con Fanny Blankers-Koen (quando Dafne avrà vinto quattro ori nella stessa Olimpiade magari ne riparliamo). Il resto, made in Italy, è noia: la velocità è un disastro unisex (Cerutti, Obou, Alloh, Siragusa), nel campo minato degli ostacoli si salvano solo Dal Molin e la Pedroso, l’alto sotto la tempesta è una lotteria (Fassinotti e Tamberi in finale al cospetto del mostro Bondarenko). Aggrappati a Libania Grenot, per non farci inondare dalla malinconia, pensiamo positivo fidandoci della nuova Panterita, esuberante come una femmina innamorata. La qualificazione alla finale dei 400 di domani è una pura formalità (51’’47): «Ero tranquilla, ho controllato. La spagnola Terrero è nata a Cuba come me, ci conosciamo da junior. L’ucraina Zemlyak e l’inglese Ohuruogu? Non ho paura di nessuna. Sono pronta. Farò di tutto per portare questa medaglia in Italia, così da chiudere la bocca a tutti. Daje». Negli artigli di Panterita c’è il destino della spedizione. L’Europa non aspetta. Urge un raggio di sole, in tutti i sensi. Gaia Piccardi © RIPRODUZIONE RISERVATA Marcia polemica Rubino si sfoga pensando a Schwazer ZURIGO — (g.pic.) «Chi era andato a casa sua per consolarlo dopo il flop al Mondiale 2009? Io!». Giorgio Rubino ha le lacrime agli occhi. Ieri, dopo tre stagioni di oblio, è arrivato ottavo nella 20 km di marcia sbranata dallo spagnolo Lopez, che ha tolto il titolo virtuale al campione in carica: Alex Schwazer, ex migliore amico di Rubino. Le irregolarità del passaporto biologico del russo Emelyanov, che a Barcellona 2010 si era imposto per 20 centesimi sull’altoatesino, hanno consegnato l’oro a Schwazer, poi squalificato per doping. Grottesco ma vero. Rubino non le manda a dire ad Alex, che oggi si mantiene facendo il cameriere a Innsbruck in attesa dell’esito dell’inchiesta di Bolzano: «Quello che ha fatto l’ho vissuto come un tradimento — dice senza mai nominarlo —. È grottesco assegnare un oro a chi è fuori per doping: non fa onore all’atletica». Rubino a Barcellona arrivò quinto. Lo stop a Emelyanov l’ha promosso quarto. «Oltre il danno, la beffa». © RIPRODUZIONE RISERVATA Risultati Le finali di ieri V 20 km marcia M 1. Lopez (Spa) 1.19’44’’ 2. Ivanov (Rus) 1.19’45’’ 3. Strelkov (Rus) 1.19’46’’ 8. Rubino (Ita) 1.22’07’’ 19. Giupponi (Ita) 1.25’04’’ 26. Stano (Ita) 1.29’14’’ V 10.000 M 1. Farah (Gbr) 28’08’’11 2. Vernon (Gbr) 28’08’’66 3. Kaya (Tur) 28’08’’72 6. Meucci (Ita) 28’19’’79 8. La Rosa (Ita) 28’49’’99 V 100 D 1. Schippers (Ola) 11’’12 2. Soumaré (Fra) 11’’16 3. Nelson (Gbr) 11’’22 V Lungo D 1. Lesueur (Fra) 6,85 2. Spanovic (Ser) 6,81 3. Klishina (Rus) 6,65 V Disco M 1. Harting (Ger) 66,07 2. Kanter (Est) 64,75 3. Urbanek (Pol) 63,81 V 100 hs D 1. Porter (Gbr) 12’’76 2. Billaud (Fra) 12’’79 3. Roleder (Ger) 12’’82 V Decathlon U 1. Krauchanka (Bie) 8.616 2. Mayer (Fra) 8.521 3. Shkurenyov (Rus) 8.498 V 100 U 1. Dasaolu (Gbr) 10’’06 2. Lemaitre (Fra) 10’’13 3. Aikines-Aryeetey (Gbr) 10’’22 Le finali di oggi V ore 9.10: 20 km marcia D (Curiazzi, Giorgi, Palmisano) V ore 19.19: asta D V ore 20.10: triplo U (Donato, Schembri) V ore 20.40: giavellotto D V ore 20.45: 3.000 siepi U (Floriani) V ore 21.50: 110 hs U (Dal Molin) Così in tv diretta RaiSport1, Eurosport 40 italia: 52495258535051 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 Susi, Andrea, Gianluca si uniscono al lutto della famiglia per la perdita dell’ Federico con Gabriella e Valeria con tanta tristezza partecipa al dolore di Vittoria, Gilberto e Antonella per la scomparsa del carissimo amico Ing. Luigi Comi Diego vicino a Vittoria e ai figlioli, con l’affetto di sempre, ricorda l’amico di una vita Dott. Ing. Luigi Comi Luigino - Milano, 13 agosto 2014. Luigino Alessandro e Manuela si stringono con affetto all’amico Gilberto e alla sua famiglia nel ricordo del padre Luigino al quale erano legati da profonda, antica amicizia. - Skiathos, 13 agosto 2014. Luigi amico di sempre che non smetterà di essere nei nostri cuori. - Lugano, 13 agosto 2014. Stefano de Mazzeri con la sua famiglia si stringe con affetto a Vittoria, Antonella, Gilberto con Beatrice e partecipa al loro grande dolore per la scomparsa del caro - Porto Rotondo, 13 agosto 2014. Dora e Dino Ceretti, con Minnie, Giulio ed Erminia si stringono affettuosamente a Vittoria, Antonella e Gilberto per la scomparsa di Patricia e Paolo partecipano con grande affetto al dolore di Vittoria e di tutta la famiglia per la perdita del caro Luigino Luigino Luigi Comi - Milano, 13 agosto 2014. indimenticabile amico di sempre. - Milano, 13 agosto 2014. Marino e Franca Piacitelli con le figlie Cecilia con Christian e Marina con Tomaso si uniscono al grande dolore di Vittoria e della famiglia per la perdita del caro Giuliano, Nuccia e Giuliana partecipano al grande dolore di Vittoria, Antonella e Gilberto per la perdita del caro amico Luigino Luigino - Milano, 13 agosto 2014. Bruna Gabardi Vanoli profondamente colpita dalla scomparsa del Dott. Ing. Luigi Comi terrà nella memoria la sua splendida figura conosciuta in tanti anni di rapporti professionali.Affettuosamente vicina ai suoi cari condivide il loro dolore. - Milano, 13 agosto 2014. - Mandellieu, 13 agosto 2014. amico di tutta una vita. - Milano, 12 agosto 2014. Gianvico e Nini piangono il caro amico Vanna, Aldo e Sofie, Massimo e Benedetta sono vicini con affetto a Vittoria, Antonella, Gilberto per la tragica scomparsa di Il presidente, il consiglio direttivo ed i soci tutti di Clubino ricordano con profondo rimpianto il consocio Luigi cui erano legati da profondo affetto e sono vicini a Vittoria, Gilberto e Antonella. - Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014. Luigino - Macherio, 13 agosto 2014. Luigi Comi Luigi Comi Luigino Luigi Comi caro e indimenticabile amico. - Porto Cervo, 13 agosto 2014. Partecipano al lutto: – Camillo Vitali Mazza. – Mattia e Barbara Bock. Omi Campanini Bonomi e i suoi figli sono vicini a Vittoria, ai suoi figli e nipoti in questo triste e doloroso momento per la perdita di Partecipano al lutto: – Adriano e Valentina Barbieri Torriani. Partecipiamo al cordoglio per la perdita del Presidente, Diplomingenieur Luigino Comi - Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014. mancato il 13 agosto 2014.- Dal 25 maggio 2007 Pöchhacker è stato membro del Consiglio di Sorveglianza di BBT SE e come Presidente ha saputo dare un determinante impulso allo sviluppo del progetto infrastrutturale europeo della galleria di base del Brennero.- Grande mediatore e di straordinaria competenza tecnica, sempre dedito alla ricerca di soluzioni.- La nostra sentita partecipazione va alla famiglia.- Egli rimarrà nei nostri ricordi come esempio e per aver aperto la strada al progetto della galleria di base del Brennero.- Il Consiglio di Gestione della società Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel BBT SE Konrad Bergmeister, Raffaele Zurlo. - Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruck, 13 agosto 2014. - Milano, 13 agosto 2014. Anna Prinetti Castelletti è vicina con tanto affetto a Vittoria e figli ed a tutta la grande famiglia ricordando Stella e Pierachille, Elda e Gae Giussani abbracciano con affetto Vittoria e figli per la perdita del caro Luigino Comi uomo sereno e da tutti amato. - Crans, 13 agosto 2014. Luigino Comi - Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014. Luigi e Maria Pia Della Beffa ricordando con commozione e rimpianto il carissimo Nice Figari con Ettore ed Elena, Alberta e Carlo, Alessandra, commossa è vicina con grande affetto a Vittoria, Antonella, Gilberto, per la scomparsa del carissimo Luigino sono vicini con tanto affetto a Vittoria e figli nel loro dolore. - Milano, 13 agosto 2014. Il Vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza di Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel BBT SE, Lamberto Cardia, insieme a tutti i membri del Consiglio si unisce al dolore dei famigliari per la scomparsa dello stimato Presidente, Diplomingenieur Luigino - Puntaldia, 13 agosto 2014. Rita e Camillo sinceramente vicini al dolore di Vittoria e figli con affetto piangono la scomparsa di Nice abbraccia forte Vittoria e si stringe a lei nel piangere la scomparsa del suo amatissimo, indimenticabile Luigino Comi - Santa Margherita Ligure, 13 agosto 2014. Horst Pöchhacker mancato il 13 agosto 2014. - Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruck, 13 agosto 2014. Luigino - Puntaldia, 13 agosto 2014. Giovanni con Cinzia e figlie è vicino con grande affetto a Gilberto per la perdita del caro papà Luigi Sandra, Rosanna e Calogero sono affettuosamente vicini a Vittoria e ai figli nel grande dolore per la scomparsa di Ing. Luigi Comi Luigino - Milano, 13 agosto 2014. Ettorina e Angelo abbracciano Vittoria ricordando caramente Addio Luigino Luigino - Milano, 13 agosto 2014. Luigino Il signor Stefano Pernigotti si unisce al grande dolore dei familiari per la scomparsa del caro un tragico destino ti ha voluto portare via, ma noi vogliamo ricordarti con il sorriso degli ultimi giorni felice e spensierato.- Stefano e Anna. - Salina, 13 agosto 2014. I funerali si svolgeranno in Lissone (MB) giovedì 14 agosto alle ore 10.30 nella parrocchia dei S.S. Pietro e Paolo.- Perderanno il suo incommensurabile amore i figli Rosita, Bruno, Marina, Carlo e gli adorati nipoti Carlo, Davide, Federico e parenti tutti. - Lissone, 12 agosto 2014. Prof. Piero Alberto Capotosti Presidente Emerito della Corte Costituzionale che porteranno nel cuore con il ricordo delle sue elette qualità umane, scientifiche e di impegno universitario ed istituzionale. - Roma, 13 agosto 2014. Livia Magrone Furlotti è vicina con tanto affetto a Maria Sole, Carlo Alberto e alle loro famiglie nel momento doloroso del distacco della loro mamma, la grande, cara amica Anna Acutis Ceriana - Roma, 13 agosto 2014. Ombretta si stringe forte a Federica in questo momento di dolore per la perdita del papà Dott. Enzo Zannini La moglie Angela, le figlie Elisabetta e Alessandra con Andrea e nipoti ne danno il doloroso annuncio.- Non fiori ma opere di bene. - Milano, 12 agosto 2014. Il Tempo Enzo Ferrari Bocconiano - Medaglia d’Oro vive in tutti coloro che lo hanno tanto amato e che sempre lo tengono stretto al cuore con tanto amore e con tanta gratitudine, memori del suo prezioso illuminato esempio di vita, nello studio e nel lavoro.- La moglie Giovanna Liliana Tosetto, le figlie Elisabetta e Federica e tutti i famigliari, sono profondamente grati ai tanti che ancora oggi, in diverse forme, da vicino e da lontano, fanno giungere alla famiglia il loro commovente costante ricordo di affetto e di ammirazione.- Cimitero Maggiore di Milano, campo 48 n. 335. - Milano, 14 agosto 2014. - Maranello, 14 agosto 2014. Ferrari S.p.A. ricorda il suo fondatore Enzo Ferrari rinnovandone l’insegnamento con immutata passione. - Maranello, 14 agosto 2014. Achille Pozzetto La FLM Ferrotecnica Lombarda Milano S.r.l. ricorda la bella ed esemplare figura del suo indimenticabile Ci manchi sempre tanto perché nessuno è come te.- La tua Giovi, i tuoi figli e i tuoi nipoti. - Cavallo, 14 agosto 2014. Dott. Ermanno Brambilla accomunandone il ricordo a quello del suo amato suocero Aldo Tosetto, fondatore della società, e a quello dello stimato socio Carlo Didoni.- Sentiti ringraziamenti ai tanti che ne conservano commosso ammirato ricordo. - Milano, 14 agosto 2014. Nel ricordo del caro Achille Achille, Tommaso, Edoardo. - Milano, 14 agosto 2014. 14 agosto 2007 - 14 agosto 2014 "La notte stendeva, il suo manto nero sopra l’acqua silenziosa.- Senza più vele.- Senza più gabbiani". 2010 - 2014 Bruno Marsilio Amigoni Roberta Guastavigna Sei morto in agosto amore mio.- E sempre mi chiedo come affrontare un altro autunno mentre tu rimani lì, in quella nostra ultima, dolorosa estate.- Tua moglie Dana con Laura, Marco, Lisa e Milo. - Milano, 14 agosto 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE Adelio e Ornella ricordano Maurizio ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 amico di sempre. - Alassio, 13 agosto 2014. CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Ci mancherai Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it - e-mail: acquisizione.necrologie@rcs.it Maurizio caro amico da sempre.- Raffaella, Giancarlo, Marcella, Alberto e nonna Dede. - Milano, 13 agosto 2014. SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ Pupa, Massimo con Paola sono vicini al caro amico Massimo per la perdita del papà Gianfranco Rho TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: - Rapallo, 13 agosto 2014. Corriere della Sera Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 - fax 02 25886632 - e-mail: fatturazione.necrologie@rcs.it Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). 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Ermanno Brambilla Maurizio Falcetti Horst Pöchhacker Luigino Enzo Ferrari - Maranello, 14 agosto 2014. 14 agosto 2003 - 14 agosto 2014 Il meraviglioso ricordo dell’indimenticabile Dio solo sa quanto ci manchi.- Mamma, papà, Vale, Massimo e Pippo. - Milano, 14 agosto 2014. - Milano, 13 agosto 2014. È mancato all’affetto dei suoi cari Antonella Ferrari, con il marito Alberto e i figli Enzo e Piero junior, ricorda con tenerezza e rimpianto il nonno Primina Bongianino Carlo Scribani Rossi partecipa commosso e con grande dolore la scomparsa del Partecipa al lutto: – Bruno Nascimbene. con immutato affetto e rimpianto. - Maranello, 14 agosto 2014. La famiglia Bermani partecipa con grande commozione al dolore di Carla e famiglia per la scomparsa della cara Elio Santonocito Piero Alberto Capotosti Enzo Giovanni Bettarello - Milano, 13 agosto 2014. - Milano, 13 agosto 2014. Der Vize-Präsident des Aufsichtsrats der Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel BBT SE, Lamberto Cardia, und die Mitglieder des Aufsichtsrats übermitteln den Angehörigen des geschätzten, am 13. August 2014 verstorbenen Präsidenten Diplomingenieur caro amico gentile e discreto.- Vittoria ti abbraccio e, ne sono sicuro, lo farebbe anche Silvia.Gianluca. - Silvaplana, 13 agosto 2014. Caro Carla Merati Valsecchi Aldo e Francesca Loiodice sono fraternamente vicini alla Professoressa Angela Del Vecchio nell’immenso dolore per la morte dell’amatissimo marito Horst Pöchhacker - Leggiuno, 13 agosto 2014. e abbracciano Vittoria, Gilberto e Antonella con tanto affetto. - Milano, 13 agosto 2014. Piero Alberto - Roma, 13 agosto 2014. Piero Ferrari, unitamente alla moglie Floriana, ricorda la figura del padre - Gattinara, 12 agosto 2014. Grandissima esperta dell’attesa ha saputo accettare con la filosofia della pazienza e la dignità dei saggi l’ultima prova inflittale della vita!Mamma e moglie unica è tornata a riabbracciare i suoi fratelli "calzularet" e il suo amato Aldo welcher am 13. August 2014 verstorben ist.- Seit 25. Mai 2007 war Pöchhacker im Aufsichtsrat der BBT SE und war als Präsident maßgeblich für die Projektentwicklung dieses europäischen Infrastrukturprojektes Brenner Basistunnel verantwortlich.- Er war eine ausgleichende und lösungsorientierte Persönlichkeit mit großem Fachwissen.Unser Mitgefühl ist bei seiner Familie.- Er wird uns als Vorbild und Wegbereiter des Brenner Basistunnels in Erinnerung bleiben.- Der Vorstand, Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel BBT SE Konrad Bergmeister, Raffaele Zurlo. - Roma - Vienna - Bolzano - Innsbruk, 13 agosto 2014. Luigino Gabriella Crespi Bologna, Franco e Andrea con le loro famiglie, partecipano con grande tristezza al lutto della famiglia Comi per la tragica perdita dell’ Gabriella e Natalino Ronzitti sono affettuosamente vicini ad Angela nel dolore per la perdita del caro marito Wir trauern um unseren Präsidenten, Diplomingenieur Ferruccio e Anna addoloratissimi si stringono affettuosamente a Vittoria e famiglia nel ricordo del carissimo - Milano, 13 agosto 2014. Piero Alberto - Roma, 13 agosto 2014. difensore della Costituzione, ed è vicino alla moglie Angela. - Milano, 14 agosto 2014. Horst Pöchhacker Luigino Comi Marco Maria con Fiorella, Elisabetta, Bianca e Teresa si stringe con tanto affetto a Lella, Veronica, Stefano e Silvio per la peridta del caro il tuo entusiasmo per la vita ha illuminato ogni nostro momento, la generosità di cuore e la serena vivacità del tuo spirito sono state la nostra guida e resteranno per sempre il nostro sostegno.- Andreina e Lavinia. - Roma, 14 agosto 2014. Prof. Piero Alberto Capotosti compagno di rara sensibilità e gentilezza. - Milano, 13 agosto 2014. Gianna Garghetti con figlie e tutti i nipoti ricorda con affetto l’amico Con sentimento di grandissimo affetto e di riconoscenza profonda per l’insegnamento di una vita, Francesco Bertolini si unisce ad Angela nel dolore inesprimibile per la perdita del suo amato Maestro Valerio Onida, nel ricordo di otto anni vissuti lavorando fianco a fianco con lui nella Corte Costituzionale, di cui era Presidente emerito, partecipa commosso al lutto per la morte del - Milano, 14 agosto 2014. Enrico e Carolina, Paolo, Pucci, Stellina e Teresa sono vicini a Vittoria e famiglia per l’improvvisa perdita di Riccardo e Annagrazia sono vicini a Vittoria e familiari per l’improvvisa scomparsa di Dott. Marco Taddei Con infinito dolore lo annunciano la moglie Andreina, la figlia Lavinia, la sorella Alessandra con Lino, i cognati Giulio e Patrizia, il nipote Giorgio.Le esequie si terranno il giorno 14 agosto alle ore 12 presso la parrocchia della SS. Trinità, via Filippo Marchetti, 36. - Roma, 14 agosto 2014. Presidente Emerito della Corte Costituzionale, insigne giurista, uomo di raffinata cultura ed indimenticabile amico. - Roma, 13 agosto 2014. Partecipa al lutto: – Clementina Loro con affetto. Andrea e Dora Invernizzi abbracciano con tutto il loro cuore Vittoria, Antonella e Gilberto per la scomparsa dell’adorato "Muor giovane colui ch’ al cielo è caro". Ieri ha cessato di battere il nobile cuore del L’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, Presidente di Ferrero S.p.A., e Claris sono affettuosamente vicini alla Professoressa Angela per l’improvvisa scomparsa del consorte Professore Piero Alberto Capotosti - Milano, 13 agosto 2014. - Milano, 13 agosto 2014. Bernardino e Giuliana, costernati, si uniscono al dolore di Vittoria e dei figli per la tragica scomparsa di 41 italia: 52495258535051 Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile IL SOLE OGGI LE PREVISIONI PREV PRE VISIONI Bari Sorge alle T Tramonta alle Palermo Bologna Firenze 6:00 19:52 6:20 20:01 6:15 20:21 6:17 20:20 Torino 6:29 20:37 Napoli 6:11 20:02 Roma Milano 6:16 6:22 20:32 20:11 Genova DOMANI Trento Aosta Venezia 6:25 20:30 LA LUNA 6:09 20:19 SABATO Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto 27 lug. 3 ago. 11 ago. 18 ago. LUNEDÌ DOMENICA Trieste Venezia Milano Torino Bologna Genova Firenze Ancona Perugia Fino a sabato il tempo risulterà un po' instabile al Nord e poi anche al Centro con fasi piovose e qualche temporale, specie sul Friuli Venezia Giulia nella giornata odierna e sulle regioni adriatiche centrali nella giornata di sabato. Continuerà invece il bel tempo sul resto delle regioni con un clima però più gradevole ovunque. Da domenica la pressione tenderà ad aumentare su tutta la Penisola garantendo giornate soleggiate e molto piacevoli. L’Aquila ROMA Campobasso IN EUROPA Bari Potenza Napoli Catanzaro Cagliari LE TEMPERATURE ERAT ERA ATURE DI OGGI 23 Aosta 25 Torino 27 Genova 28 Bologna 30 Roma 28 Campobasso 36 R. Calab Calabria a 36 Catania Catania 24 26 23 27 27 25 27 27 31 36 29 33 32 27 30 29 Milano Trento Venezia Trieste Fire r nze re Firenze Perugia Ancona L L’A quila L’Aquila Napoli Bari Potenza Catan Palermo Palerm Paler mo Palermo Alghero ro Alghero Cagliari Cagliar a cura di Olbi VENTO Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Moderato Forte Molto forte Calmo LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA min max Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia Cagliari 21 18 21 21 21 21 22 32 23 37 30 25 23 32 S = Sereno P = Pioggia S R S S T T S min max 18 21 23 18 23 20 18 31 35 35 27 28 25 28 Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova Imperia N = Nuvoloso S S S T N N N L’Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia Palermo T = Temporale min max 18 21 23 20 22 20 23 30 37 37 23 33 33 35 C = Coperto Alta Pressione 20 Helsinki Oslo Copenaghen Edimburgo 15 16 Berlino Amsterdam 18 Londra 20 Kiev 22 Varsavia 24 Milano Vienna 22 Belgrado 26 29 Lisbona 30 Bucarest Tirana Fronte Freddo 36 Atene 38 Tunisi Algeri Ankara 34 34 Roma Barcellona 25 Fronte Caldo 21 24 Madrid 35 Praga 18 Parigi Bassa Pressione 21 21 19 Dublino L Stoccolma 16 34 30 Fronte Occluso MARE Debole Nebbia H Un centro di bassa pressione posizionato sulla Scandinavia e collegato al flusso perturbato atlantico condiziona il tempo su gran parte dell'Europa con precipitazioni sparse, ma diffuse e localmente temporalesche. Sulle zone meridionali, Sud occidentali, orientali e Sud orientali del continente sono presenti campi di alta pressione che portano generali condizioni di bel tempo su questi settori. S S S N S S S Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria Rimini V = Neve min max 20 19 20 22 16 24 25 25 29 36 25 31 36 34 R = Rovesci R N S N S S S Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona B = Nebbia min max 21 17 22 25 20 20 21 32 25 24 29 25 26 24 Mosso Agitato 28 N N T N 19 30 Bogotà 28 Caracas 24 18 Seul Delhi Shanghai Bangkok SUD AMERICA 25 Pechino S T NORD AMERICA ASIA AUSTRALIA Tokyo 26 Giacarta 29 S 15 Sydney 23 San Francisco 21 Los Angeles 26 20 Chicago Santiago New York 19 Città del Messico 25 17 19 14 Casablanca Il Cairo 26 Lima Vancouver 21 AFRICA 40 26 Rio de Janeiro Buenos Aires Nairobi Lagos 20 Luanda 28 17 Città del Capo 42 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 Tv in chiaro Film e programmi Piero Angela Hugh Grant diventa e la corte fra animali mafioso per amore Piero Angela (foto) presenta un documentario di David Attenborough sul corteggiamento tra gli animali. Le tecnologie per controllare le locuste. Superquark Rai1, ore 21.20 L’elegante e timido banditore d’aste Michael (Hugh Grant, foto) sta per sposare Gina (Jeanne Tripplehorn), figlia di un boss. Ma deve diventare mafioso a sua volta. Mickey occhi blu Iris, ore 21 Pausini e Stromae a Montecarlo L’Armida firmata Ronconi Da Montecarlo la 22esima edizione del premio alle star della musica. Tra i protagonisti Laura Pausini (foto), Ricky Martin, Mariah Carey, Miley Cyrus, Cris Cab, Stromae. World Music Awards Rai2, ore 23.55 L’«Armida» (foto) di Gioachino Rossini con la regia di Luca Ronconi, in scena a Pesaro al Rossini Opera Festival. Protagonisti Carmen Romeu, Antonino Siragusa, Carlo Lepore. Rossini Opera Festival Rai5, ore 21.20 Rai1 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 rai.it rai.it rai.it mediaset.it/rete4 6.30 TG 1. PREVISIONI SULLA VIABILITÀ - CCISS VIAGGIARE INFORMATI. 6.45 UNOMATTINA ESTATE. Attualità 11.25 DON MATTEO 6. Telefilm. Con Terence Hill, Nino Frassica 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 TG 1 ECONOMIA. Attualità 14.05 LEGAMI. Soap Opera 14.55 CAPRI 3. Telefilm 16.40 FIUMI DEL NOSTRO TEMPO. Doc. 17.00 TG 1. CHE TEMPO FA. 17.15 FILM I FANTASTICI 5. 18.50 REAZIONE A CATENA. Varietà 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 TECHETECHETÉ VIVE LA GENTE. Videoframmenti SERA 21.20 SUPERQUARK. Attualità. Conduce Piero Angela 23.40 OVERLAND 15 - DAI GUERRIERI DI TERRACOTTA ALLE DUNE DEL TAKLAMAKAN. Documentario 0.30 TG 1 NOTTE. 6.55 THE LYING GAME. Telefilm 7.35 HEARTLAND. Telefilm 8.20 LE SORELLE MCLEOD. Telefilm 9.45 PASION PROHIBIDA. Telefilm METEO 2. 10.30 TG2 INSIEME ESTATE. Attualità 11.20 IL NOSTRO AMICO CHARLY. Telefilm 12.10 LA NOSTRA AMICA ROBBIE. Telefilm 13.00 TG 2 GIORNO. 13.30 E...STATE CON COSTUME. Attualità 13.50 MEDICINA 33. Rubrica di attualità 14.00 FILM OMICIDI NELL’ALTA SOCIETÀ. 15.40 SENZA TRACCIA. Telefilm 16.20 GUARDIA COSTIERA. Telefilm 17.55 TG 2 FLASH L.I.S. 18.00 RAI TG SPORT. 18.15 TG 2. METEO 2. 8.00 FILM LA FINE DELLA FAMIGLIA QUINCY IO HO UCCISO! 9.20 FILM I CRIMINALI DELLA METROPOLI. 10.35 FILM LA CITTÀ SI DIFENDE. 12.00 TG 3. METEO 3. 12.15 LA SIGNORA DEL WEST . Telefilm 13.00 KILIMANGIARO ALBUM. Doc. 13.10 IL TEMPO E LA STORIA. Attualità 14.00 TG REGIONE. TG REGIONE METEO. 14.20 TG 3. METEO 3. 14.50 TGR PIAZZA AFFARI. Attualità 14.55 TG 3 L.I.S. 15.00 TERRA NOSTRA 2. Telefilm 15.45 FILM LUCKY LUKE. 17.25 GEO MAGAZINE 2014. Documentario 19.00 TG 3. 19.30 TG R - TG R METEO. 20.00 BLOB. Attualità 7.20 MIAMI VICE. Telefilm 8.15 DISTRETTO DI POLIZIA. Telefilm 10.45 RICETTE ALL’ITALIANA. Attualità 11.30 TG 4 TELEGIORNALE. 12.00 RENEGADE. Telefilm 12.50 I DELITTI DEL CUOCO. Telefilm 13.45 IL GIUDICE MASTRANGELO. Miniserie 15.30 HAMBURG DISTRETTO 21. Telefilm 16.35 FILM L’ALTRA METÀ DEL CIELO. 18.55 TG 4 - METEO.IT 19.35 IERI E OGGI IN TV . Varietà 19.55 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 20.30 IL SEGRETO. Telenovela. Con Megan Gracia Montaner 18.45 IL COMMISSARIO REX. Telefilm 20.30 TG 2 20.30. 21.00 LOL :-). Serie 21.10 KING & MAXWELL. Telefilm. Con Jon Tenney, Rebecca Romijn, Ryan Hurst 22.50 BEAUTY AND THE BEAST. Telefilm 20.15 HOTEL 6 STELLE Serie 21.05 FILM ONE FOR THE MONEY. (Commedia, Usa, 2011). Regia di Julie Anne Robinson. Con Katherine Heigl, John Leguizamo 23.40 TG 2. 23.55 WORLD MUSICA AWARDS. Evento 1.00 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE. 1.20 MODE. Attualità Rai5 1.00 CHE TEMPO FA. 1.05 SOTTOVOCE. Attualità 1.35 TESTIMONI DEL TEMPO. Attualità 2.05 FILM LOURDES. mediaset.it/canale5 Italia1 La7 MTv mediaset.it/italia1 la7.it 8.00 TG 5 MATTINA. 8.45 MIRACOLO DEGLI ANIMALI. Documentario 9.10 FILM IL RE DEI LADRI. 11.00 FORUM. Attualità 13.00 TG 5. Nel programma: Meteo.it 13.40 BEAUTIFUL. Soap 14.45 UOMINI E DONNE E POI. Talk show. Conduce Maria De Filippi 16.10 FILM L’UOMO DEI SOGNI. 18.30 CUORE RIBELLE. Telenovela 19.10 IL SEGRETO. Telenovela 20.00 TG 5. Meteo.it 20.40 PAPERISSIMA SPRINT. Varietà. Conduce Giorgia Palmas, Vittorio Brumotti 7.35 SUPERCAR. Telefilm 9.30 A-TEAM. Telefilm 11.25 HUMAN TARGET. Telefilm 12.25 STUDIO APERTO. 13.05 SPORT MEDIASET. 14.05 I SIMPSON. Cartoni 14.35 FUTURAMA. Cartoni 15.00 PRETTY LITTLE LIARS. Telefilm 16.35 DAWSON’S CREEK. Serie STUDIO APERTO ANTICIPAZIONI. 18.30 STUDIO APERTO. Nel programma: Meteo.it 19.00 VECCHI BASTARDI. Varietà. Conduce Paolo Ruffini 19.20 C.S.I - SCENA DEL CRIMINE. Telefilm. Con William L.Peterson, Marg Helgemberger, Gary Dourdan 7.30 TG LA7. 7.50 FILM JANE DOE TRADIMENTO. 9.35 STARSKY & HUTCH. Telefilm 11.35 LE STRADE DI SAN FRANCISCO. Telefilm 13.30 TG LA7. 14.00 FOOD MANIAC. Attualità 14.15 JACK FROST. Telefilm 16.15 STARSKY & HUTCH. Telefilm. Con David Soul, Paul Michael Glaser, Antonio Fargas 18.10 COMMISSARIO CORDIER. Telefilm. Con Pierre Mondy, Bruno Madinier, Antonella Lualdi 20.00 TG LA7. 20.30 IN ONDA. Talk show. Conduce Salvo Sottile, Alessandra Sardoni 21.15 FILM RIMINI RIMINI. (Commedia, Italia, 1987). Regia di Sergio Corbucci. Con Paolo Villaggio, Laura Antonelli, Jerry Calà. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 21.10 BACIAMO LE MANI PALERMO-NEW YORK 1958. Miniserie 23.40 FILM CITY OF ANGELS - LA CITTÀ DEGLI ANGELI. (Sentimentale, Usa, 1998). Regia di Brad Silberling. Con Nicolas Cage 21.10 TRANSPORTER: THE SERIES. Telefilm. Con Chris Vance, Andrea Osvárt, Delphine Chanéac 23.15 FILM TRUE JUSTICE MISSIONE SEGRETA. (Azione, Usa, 2012). Regia di Keoni Waxman. Con 21.10 FILM TOTÒTRUFFA ‘62. (Comm, Italia, 1961). Regia di Camillo Mastrocinque. Con Totò, Nino Taranto 23.00 FILM IL COMANDANTE. (Commedia, Italia, 1963) 22.40 TG REGIONE. 22.45 TG 3. METEO 3. 23.00 FILM IL GATTO A NOVE CODE. (Thriller, Fr/Germ/It, 1971) 23.40 FILM RIMINI RIMINI UN ANNO DOPO. (Commedia, Italia, 1988). Regia di Bruno Corbucci, Giorgio Capitani 1.40 TG 5 - NOTTE. Meteo.it 2.10 PAPERISSIMA SPRINT. Varietà 2.45 UOMINI E DONNE E POI. Talk show Steven Seagal, Sarah Lind, Lochlyn Munro. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 1.05 FIGHT ONE. Reality Rai Storia Rai Gulp 0.55 TG LA7. 1.10 MOVIE FLASH. Attualità 1.15 IN TREATMENT. Serie 4.00 STARSKY & HUTCH. Telefilm mtv.it 13.20 TEEN CRIBS. Varietà 14.15 GINNASTE - VITE PARALLELE. Varietà 15.10 CATFISH: FALSE IDENTITA’ Serie 16.00 16 ANNI E INCINTA. Varietà 16.50 TEEN MOM. Varietà 17.50 TEEN CRIBS. Varietà 18.50 TEENAGER IN CRISI DI PESO. Varietà 19.50 FRIENDZONE: AMICI O FIDANZATI? Varietà 20.15 16 ANNI E INCINTA. Varietà 21.10 FILM THE DARWIN AWARDS - SUICIDI ACCIDENTALI PER MENTI POCO EVOLUTE. Deejay TV 16.55 DEEJAY TG. 17.00 DEEJAY HITS. Musicale 18.00 FELICITY. Telefilm 18.55 DEEJAY TG. 19.00 JANE STILISTA PER CASO. Telefilm 20.00 THE FLOW. Musicale 20.30 LOREM IPSUM. Musicale 20.45 FUORI FRIGO. Varietà 21.15 MICROONDE. Varietà 21.30 PASCALISTAN. DocuReality 22.00 THE RIVER. Telefilm 23.00 ALIAS. Telefilm 24.00 REAPER. Telefilm DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME Katherine Heigl Paolo Villaggio cacciatrice di taglie stregato da Grandi Rai4 Katherine Heigl (foto) è una 30enne divorziata. Trova lavoro come cacciatrice di taglie. Il suo primo incarico sarà rintracciare l’uomo che le ha spezzato il cuore al liceo. One for the money Rai3, ore 21.10 Amori estivi. Paolo Villaggio, pretore moralista e censore, si invaghisce della pornodiva Serena Grandi (foto con Villaggio). Andrea Roncato è un prete insidiato da una suora. Rimini Rimini Rete4, ore 21.15 Il medioevo di Follett La serie ispirata e le sue donne alla fiaba Ken Follett racconta tre figure, una monaca, una scrittrice e una guerriera, che hanno ispirato le eroine dei suoi romanzi medioevali: «I pilastri della terra» e «Mondo senza fine». a.C.d.C. Rai Storia, ore 21.35 Prosegue la seconda stagione della serie ispirata alla fiaba. Nell’episodio «Antenati», Cat opera sotto copertura per l’Fbi. Vincent continua a cercare informazioni sulle sue origini. Beauty & the beast Rai2, ore 22.50 rai.it rai.it 7.50 WAREHOUSE 13. Serie 8.40 HAVEN. Serie 9.25 RUSH. Telefilm 10.10 FLASHPOINT. Serie 10.50 STREGHE. Serie 11.40 STREGHE. Serie 12.25 HAVEN. Serie 13.10 STARGATE ATLANTIS. Telefilm 13.55 DOCTOR WHO SPECIAL. Serie 15.15 ONE TREE HILL. Serie 16.00 STREGHE. Serie 17.35 RAI NEWS - GIORNO. 17.40 WAREHOUSE 13. Serie 18.20 THE LOST WORLD. Serie 19.20 DOCTOR WHO. Serie 20.25 STARGATE ATLANTIS. Telefilm 21.10 FILM JUNCTURE. (Thriller) 23.00 DEXTER. Serie 23.55 FILM UNTIL DEATH. (Azione) 1.30 ANICA APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 19.35 ROSSINI DAL TEMPIO CANOVIANO DI POSSAGNO. Musica 20.10 DONIZETTI, BELLINI. Musica 20.40 PASSEPARTOUT. Att. 21.15 PETRUSKA PRESENTA. Doc. 21.20 ARMIDA. Opera 0.20 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show Rai Rai Premiumrai.it Movie 17.45 TOPAZIO. Telenovela 18.30 TOPAZIO. Telenovela 19.15 IL RITORNO DEL SANTO. Serie 20.10 IL COMMISSARIO MANARA. Serie 21.10 TERRA RIBELLE. Miniserie 23.00 IMMORTALI. Attualità 23.55 LA STAGIONE DEI DELITTI. Miniserie rai.it 20.00 COME ERAVAMO 7882. Documenti 20.30 IL GIORNO E LA STORIA. Documenti 20.50 IL TEMPO E LA STORIA. Documenti 21.35 A.C.D.C. Documenti 22.25 A.C.D.C. IL MEDIOEVO:VALORE E AMOR CORTESE. Documenti rai.it 16.15 FILM BLOOD & WINE. 18.00 RAI NEWS - GIORNO. 18.05 FILM HOMELAND SECURITY. 19.45 FILM GLI INDOMABILI DELL’ARIZONA. 21.15 FILM AGORA. 23.25 FILM L’ALBERO DEL MALE. 0.55 RAI NEWS - NOTTE. rai.it Real Time realtimetv.it Class Tv DMax La7d dmax.it class.it la7.it 17.30 THE JUNGLE BOOK. 17.55 WINX CLUB. Cartoni 18.20 GULP GIRL 2013/2014. Attualità 18.45 LE SORELLE FANTASMA. Telefilm 19.35 VIOLETTA. Telefilm 20.25 HOUSE OF ANUBIS. Telefilm 21.15 KUNG FU PANDA. Cartoni 18.35 IL BOSS DELLE TORTE. Attualità 19.30 LA BOTTEGA DEI CUPCAKE. Attualità 20.20 CUCINE DA INCUBO USA. Attualità 21.10 PAINT ON THE ROAD. Attualità 22.05 SOS HOME MAKEOVER. Attualità 23.00 MAMME AL BIVIO. 14.20 DISTRETTO DI POLIZIA. Serie 16.00 TG GIORNO. Attualità 16.30 TG SPORT. Attualità 18.00 I CESARONI. Serie 18.50 LAW&ORDER. Telefilm 20.40 DISTRETTO DI POLIZIA 4. Serie 22.20 LAW&ORDER. Telefilm 19.05 UNA FAMIGLIA IN AFFARI. Doc. 19.30 CONTAINER WARS. Documentario 19.55 CONTAINER WARS. Documentario 20.20 BANCO DEI PUGNI. Documentario 21.10 AFFARI A TUTTI I COSTI. Documentario 19.00 FOOD MANIAC. Attualità 19.10 CUOCHI E FIAMME. Attualità 21.10 NON DITELO ALLA SPOSA. Reality 0.10 THE DR. OZ SHOW. Varietà 1.10 MOVIE FLASH. Att. 1.15 LE INVASIONI BARBARICHE. Talk Rai YoYo Iris Cielo La5 Tv 2000 rai.it iris.mediaset.it cielotv.it 19.30 LA CASA DI TOPOLINO. Cartoni 19.50 I CARTONI DELLO ZECCHINO D’ORO. Cartoni 20.10 PEPPA PIG. Cartoni 21.20 OLIVIA. Cartoni 21.45 CALIMERO. Cartoni 22.45 BUONANOTTE CON LE FAVOLE DI YO YO. Attualità 15.45 FILM SUPERCOLPO DA 7 MILIARDI. 17.40 FILM ABBIAMO SOLO FATTO L’AMORE. 19.15 MAGNUM P.I. Telefilm 20.05 HAZZARD. Telefilm 21.00 FILM MICKEY OCCHI BLU. 23.15 FILM SOUTH KENSINGTON. 19.15 AFFARI AL BUIO TEXAS. Documentario 20.15 AFFARI DI FAMIGLIA - LOUISIANA. Documentario 21.10 FILM PORKY’S 2 - IL GIORNO DOPO. (Commedia, Canada/Usa, 1983). Regia di Bob Clark. mediaset.it 17.30 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION. Doc. 18.30 HELLCATS. Telefilm 19.25 GOSSIP GIRL. Tf 20.15 ROYAL PAINS. Telefilm 21.10 THE SECRET CIRCLE. Telefilm 22.00 THE SECRET CIRCLE. Telefilm tv2000.it 18.00 ROSARIO IN DIRETTA DA LOURDES. Rel. 18.30 TG 2000. 18.55 L’ISPETTORE DERRICK. Telefilm 20.00 ROSARIO DA LOURDES - IN DIFFERITA. Religione 20.30 TG TG. 21.00 BEATO TOMMASO DA OLERA. Corriere della Sera Giovedì 14 Agosto 2014 43 italia: 52495258535051 Pay Tv Film e programmi Il gioco del caso travolge Sean Penn Un incidente d’auto unisce le vite di Sean Penn, malato terminale, Benicio Del Toro, ex galeotto, e Naomi Watts (foto con Penn), madre di due bambine. Regia di Iñárritu. 21 grammi - Il peso dell’anima Sky Cinema Mania, ore 21.05 Vaporidis scrittore trova l’amore Sky Cinema Sport 19.00 AGENTE 007 - SI VIVE SOLO DUE VOLTE S. Connery deve bloccare la Spectre: sta tentando di scatenare la Terza Guerra Mondiale. Quinto film della serie, datato 1967. Sky Cinema Max HD 19.05 TO THE WONDER Marina e Neil vivono un’intensa storia d’amore quando si trovano sul Monte Saint Michel. Però arrivati in Oklahoma per loro iniziano i problemi. Sky Cinema Cult COME LO SAI Il sogno di Lisa svanisce quando non viene convocata dalla nazionale di softball. Per risollevarsi ci vorrebbe un uomo... Sky Cinema Hits HD 19.10 IL VENTO DEL PERDONO R. Redford, J. Lopez e M. Freeman al centro di una vicenda famigliare, ambientata in un ranch del Wyoming. Sky Cinema Passion HD 19.15 QUEL MALEDETTO TRENO BLINDATO Dei soldati americani si affiancano ai partigiani francesi. Film di guerra apprezzato da Q. Tarantino. Sky Cinema Classics 19.25 LE AVVENTURE DI SHARKBOY E LAVAGIRL IN 3-D Robert Rodriguez dirige e scrive una commedia per ragazzi, da vedere in 3-D. Sky Cinema Family 21.00 DUELLO NEL PACIFICO J. Boorman dirige due mostri sacri come L. Marvin e T. Mifune in una pellicola antibellica, ambientata nella seconda guerra mondiale. Sky Cinema Classics RENT La vita e le amicizie di un gruppo di giovani bohemienne moderni che vivono nell’East Village a New York. Di C. Columbus. Sky Cinema Cult STORM - UNA TEMPESTA A QUATTRO ZAMPE Durante una tempesta, Freddy, 12 anni, salva il cane Storm dalle grinfie di un padrone violento. Solo dopo sorgeranno i problemi. Sky Cinema Family 007 - IL MONDO NON BASTA Nuova avventura per James Bond Pierce Brosnam. All’inizio della pellicola appare anche M. G. Cucinotta. Sky Cinema Max HD A LETTO CON IL NEMICO Sposatasi ancora adolescente con un uomo psicopatico e violento, Laura (J. Roberts) riesce a fuggire e a rifarsi una vita. Sky Cinema Passion HD 21.05 PAGEMASTER - L’AVVENTURA MERAVIGLIOSA Richard Tyler è un ragazzino pauroso di tutto, ha paura anche di salire sulla casetta che papà Alan gli ha costruito sull’albero del giardino. Sorpreso da un violento Serie Tv Intrattenimento 21.10 22.35 22.45 22.50 temporale mentre si reca a comprare dei chiodi con la sua bicicletta superattrezzata, per evitare guai entra in un’enorme biblioteca. Qui il bibliotecario, mister Dewey, lo dota di un tesserino che finisce per trasformarlo in un cartone animato. In questo nuovo stato incontra Pagemaster, signore della biblioteca, che lo invita ad affrontare tre prove, per uscirne. Boomerang IL RITORNO DELLA SCATENATA DOZZINA Rivalità tra vicini di villa. Tipica commedia familiare buonista, interpretata da S. Martin e H. Duff. Sky Cinema 1 HD KILLER JOE Uno spacciatore di 22 anni ingaggia Joe Cooper, poliziotto/killer, per uccidere sua madre e incassarne l’assicurazione sulla vita. Sky Cinema Hits HD UNDERDOG - STORIA DI UN VERO SUPEREROE In seguito ad un incidente di laboratorio, un beagle di nome Shoeshine acquista dei superpoteri: parla e vola. Sky Cinema Family SALVATORE GIULIANO Analitica ricostruzione della vita di Salvatore Giuliano, per la regia di Francesco Rosi. Sky Cinema Classics C’È POST@ PER TE Nel lavoro M. Ryan e T. Hanks sono rivali, ma sulla chat sono inseparabili. Sky Cinema 1 HD 9.00 ATLETICA: 3A GIORNATA Campionato Europeo. Diretta Eurosport 12.00 CALCIO: BORUSSIA DORTMUND BAYERN MONACO Supercoppa di Germania Sky Sport 1 HD 14.15 CICLISMO: 3A TAPPA Eneco Tour Eurosport 16.45 ATLETICA: 2A GIORNATA Campionato Europeo Eurosport 17.00 CALCIO: NAPOLI - MILAN Serie A 2013/14 Sky Sport 1 HD TENNIS: SECONDO TURNO. SESSIONE DIURNA ATP World Tour Masters 1000 Cincinnati. Diretta Sky Sport 2 HD 17.15 ATLETICA: 3A GIORNATA Campionato Europeo. Diretta Eurosport 17.45 CALCIO: BORUSSIA DORTMUND BAYERN MONACO Supercoppa di Germania Sky Sport 1 HD 19.25 CALCIO: PAOK SALONICCO INTER Incontro Amichevole. Diretta Sky Sport 1 HD 21.35 WWE BOTTOM LINE K2 22.00 BEACH SOCCER: ITALIA BEACH SOCCER TOUR: PORTO S. ELPIDIO. 2A PARTE Sky Sport 1 HD 22.25 WWE AFTERBURN K2 23.00 TENNIS: OTTAVI DI FINALE ATP World Tour Masters 1000 Cincinnati Sky Sport 1 HD Matteo (Nicola Vaporidis, foto), giovane cinico e disincantato, deve scrivere una guida sui luoghi più romantici d’Europa. Il viaggio gli farà cambiare idea sull’amore. Tutto l’amore del mondo Cinema Emotion, ore 21.15 Pierce Brosnan è l’agente 007 Incaricato di proteggere una ereditiera dal terrorista da cui l’ha liberata, l’agente segreto 007 (Pierce Brosnan, foto) deve affrontare una minaccia nucleare. 007 - Il mondo non basta Sky Cinema Max, ore 21 Lauren Bacall ritratto di una diva Dai film classici che hanno fatto la storia dei grandi schermi, il programma ripercorre la vita della bellissima diva, unica donna in grado di rubare il cuore di Humphrey Bogart. Vite da star Sky Arte HD, ore 19.30 e 23.15 15.00 REVENGE Fox Life DIGGERS Rai Gulp 16.30 THE CLEVELAND SHOW Fox HD AVATAR Nickelodeon 17.45 I SIMPSON Fox HD 18.15 DOG WITH A BLOG Disney Channel 19.10 DROP DEAD DIVA Fox Life LE SORELLE FANTASMA Rai Gulp 19.45 I SIMPSON Fox HD 20.35 BUONA FORTUNA CHARLIE! Disney Channel THE BIG BANG THEORY Fox HD 20.50 I THUNDERMAN Nickelodeon HOUSE OF ANUBIS Rai Gulp 21.00 BUONA FORTUNA CHARLIE! Disney Channel ELEMENTARY Fox Crime HD HOW I MET YOUR MOTHER Fox 13.30 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 14.55 I BOSS DELLA SABBIA Sky Uno 15.20 DINNER DATE - AMORE IN CUCINA Sky Uno 18.00 FRATELLI IN AFFARI Sky Uno 18.20 IL DIARIO DI BARBIE DeAkids 18.40 INTOUR Disney Channel 18.50 FRATELLI IN AFFARI Sky Uno 19.10 LA GUERRA DELLE TORTE LEI 19.15 CODE: 9 Disney Channel 19.35 IL BOSS DELLA CASA Sky Uno 20.00 IL BOSS DELLA CASA Sky Uno 20.25 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 21.10 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 21.55 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 22.25 INTOUR Disney Channel 22.40 TALHOTBLOND Sky Cinema Passion HD Ragazzi 17.30 LO STRAORDINARIO MONDO DI GUMBALL Cartoon Network WINX CLUB DeAkids THE JUNGLE BOOK Rai Gulp 18.40 HUBERT E TAKAKO K2 SANJAY AND CRAIG Nickelodeon 19.55 I DALTON K2 20.20 I DALTON DeAkids OGGY E I MALEDETTI SCARAFAGGI K2 20.50 UNCLE GRANDPA Cartoon Network I DALTON DeAkids 21.00 LE NUOVE AVVENTURE DI PETER PAN DeAkids 21.10 I DALTON K2 21.15 REGULAR SHOW Cartoon Network 21.25 LE NUOVE AVVENTURE DI PETER PAN DeAkids Documentari 16.20 EXTREME MAKEOVER: FUGA DALLA CITTÀ National Geographic 17.15 UN MATRIMONIO SPLENDIDO SPLENDENTE LEI 18.30 ENIGMI ALIENI History Channel 19.47 AFFARI DI FAMIGLIA History Channel 20.36 AFFARI AL BUIO - NEW YORK History Channel 21.00 FAST N’ LOUD Discovery Channel HD AFFARI DI FAMIGLIA History Channel ACCUMULATORI SERIALI LEI LA TOMBA PERDUTA DI GENGIS KHAN National Geographic 21.10 COME È FATTO Discovery Science 21.24 AFFARI DI FAMIGLIA History Channel A fil di rete di Aldo Grasso Lo smarrimento dei sopravvissuti tv T utti siamo sopravvissuti a qualcosa ed è questo il principio su cui si basa «The Leftovers – svaniti nel nulla», una nuova serie su Sky Atlantic (giovedì, ore 21.10). Letteralmente, «leftovers» significa «quelli che sono rimasti» e indica le persone scampate a un misterioso evento che ha fatto sparire, del tutto improvvisamente e inaspettatamente, il due per cento della popolazione mondiale. Famiglie separate, amanti e amici divisi, relazioni lasciate Vincitori e vinti in sospeso: i rimasti non hanno nemmeno i corpi degli Robin scomparsi da piangere e si arWilliams rangiano commissionando statue di cera da seppellire. L’omaggio a Robin Peggio della morte c’è solo l’asWilliams, senza inspiegabile. La vicenda attore che si è tolto la si focalizza sulla comunità di vita, supera il calcio una cittadina di provincia, Maeuropeo. Canale 5 pelton, e su come alcuni dei propone in prime time suoi abitanti fronteggino il do«Hook - Capitan lore: il sacerdote che si appella Uncino»: seguono il alla fede, il capo della polizia film 2.244.000 locale (Justin Theroux) che despettatori, 14,7% ve fare i conti con i suoi figli ridi share belli e con il naufragio del suo matrimonio. C’è anche un Cristiano gruppo di persone che si è riuRonaldo nito in una specie di setta, i Il calcio «Colpevoli sopravvissuti»: veeuropeo stiti di bianco, chiusi nel mutisuperato smo, si sono incaricati attradall’omaggio a Robin verso i loro sguardi fissi e insiWilliams. Su Italia 1 il stenti di ricordare quello che prime time è dedicato tutti vogliono provare a dimena Real Madrid ticare, cioè che non si supera Siviglia, per la mai veramente una perdita. Supercoppa: per La serie è stata creata da Cristiano Ronaldo Tom Perrotta, che ha scritto il 1.894.000 spettatori, romanzo Svaniti nel nulla, e 10,5% di share Damon Lindelof, che è stato uno degli autori di «Lost». Per questo, si è presto scatenata un’accesa discussione, non priva di accenti negativi. Il fatto è che, almeno per queste prime puntate, «Leftovers» è ben poco paragonabile a «Lost»: i misteri restano sullo sfondo e quello che conta di più, come già dice il titolo, sono le loro conseguenze sulle vite dei personaggi, le reazioni degli esseri umani di fronte allo smarrimento dell’essere sopravvissuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv Mediaset Premium 14.40 CINECHAT. Show Studio Universal 14.42 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 14.55 L’UOMO CON I PUGNI DI FERRO. Film Premium Cinema 14.56 THE HOURS. Film Studio Universal 15.29 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 15.31 THE VAMPIRE DIARIES. Telefilm MYA 16.18 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm MYA 16.30 ZOOM. Show Premium Cinema 16.40 ROBIN HOOD. Film Premium Cinema 16.55 DRAGONHEART. Film Studio Universal 17.03 THE MIDDLE. Telefilm JOI 17.07 MOONDANCE ALEXANDER. Film MYA 17.26 PARKS AND RECREATION. Telefilm JOI 18.13 SPECIALI JOI. Rubrica JOI 18.40 IL CLUB DEGLI IMPERATORI. Film Studio Universal 18.45 RED CARPET. Rubrica Premium Cinema 18.47 THE VAMPIRE DIARIES. Tf MYA 18.58 IL CACCIATORE DI GIGANTI. Film Premium Cinema 19.14 HUSTLE - I SIGNORI DELLA TRUFFA. Telefilm JOI 19.35 ONE TREE HILL. Telefilm MYA 20.14 HUSTLE - I SIGNORI DELLA TRUFFA. Telefilm JOI 20.24 ONE TREE HILL. Telefilm MYA 20.40 CLOSE UP. Documentario Studio Universal 21.15 21 GRAMMI - IL PESO DELL’ANIMA. Film Premium Cin. 21.15 THE CARRIE DIARIES. Telefilm MYA 21.15 CODICE MERCURY. Film Studio Universal 22.02 HART OF DIXIE. Telefilm MYA 22.51 NIP’N TUCK. Telefilm MYA 23.10 TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE - LA VERA STORIA. Documentario Studio Universal 23.22 WOLFMAN. Film Premium Cinema 23.42 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 0.29 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 0.37 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 0.45 TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE. Film Studio Universal 1.05 NON HO SONNO. Film Premium Cinema 1.17 DALLAS. Telefilm MYA 44 italia: 52495258535051 Giovedì 14 Agosto 2014 Corriere della Sera
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