Università degli studi di Firenze Dipartimento di Scienze giuridiche Direzione scientifica Ilaria Pagni e Lorenzo Stanghellini con la collaborazione di Andrea Zorzi, Leonardo Giani, Iacopo Donati, Francesca Marchini ed Eugenio Maviglia PRESENTAZIONE La riduzione del rating del debito pubblico italiano a BBB-, avvenuta lo scorso 5 dicembre ad opera di Standard & Poor's, è stata motivata anche con il fatto che in Italia l'ambiente nel suo complesso è ostile al fare impresa 1 . Esula dalle nostre competenze comprendere quanto questa affermazione sia vera in generale, ma non possiamo sottrarci invece dal cercare di capire se questo sia vero in relazione ad un particolare momento della vita dell'impresa: quello della crisi. Nella letteratura internazionale, e nei giudizi sulle legislazioni nazionali (come ad esempio nella nota classifica "Doing Business"), la possibilità di risolvere in modo non traumatico la crisi d'impresa è considerata parte di un sistema imprenditoriale sano, assieme alla facilità di avviare l'attività, di assumere (e risolvere) rapporti di lavoro, di ottenere il rispetto dei contratti, di assolvere gli obblighi tributari, di avere decisioni giudiziali rapide e al tempo stesso stabili: non ci sembra tuttavia che l'importanza strategica della materia in questione emerga sempre dal dibattito in corso (si pensi alla vicenda dell'emendamento sulla prededuzione, approvato nel febbraio del 2014 e abrogato dopo soli quattro mesi) 2 . 1 Si veda il report completo su: http://download.repubblica.it/pdf/2014/economia/Italy2014.pdf. Lo si può rileggere su www.normattiva.it: si tratta dell'art. 11 comma 3-quater del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9. 2 © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Una buona legislazione in materia di crisi d'impresa deve conciliare due obiettivi opposti: (1) da un lato, incentivare l'assunzione del rischio d'impresa, necessario perché si crei ricchezza; (2) dall'altro lato, gestire in modo ordinato la crisi, nell'interesse prioritario dei creditori, se possibile mediante procedure basate essenzialmente sull'accordo fra debitore e creditori, sia pure col controllo del giudice. Il sistema italiano, che pure è aggiornato ai più elevati standard internazionali, incentiva l'assunzione di rischi? Il concordato preventivo è effettivamente considerato, come dovrebbe, la fisiologia della patologia, o invece è percepito come comoda scappatoia dalle proprie responsabilità? Se si guarda ai possibili abusi nel concordato, denunciati da alcuni magistrati, si ha l'impressione di avere dinanzi un paese malato. L’impressione non cambia, se si guarda al fatto che vi è chi ha affermato, in occasione di una pubblico convegno, e da una posizione istituzionale, che tutti i debitori sarebbero dei delinquenti. E rimane il fatto che molti debitori, forse anche per il timore di un’accoglienza non sempre serena, si presentano in tribunale solo quando si è esaurita ogni altra possibilità, e quando la crisi è spesso irrisolvibile. Per questo, occorre la consapevolezza dei costi e dei benefici degli strumenti di composizione negoziale della crisi, e una riflessione pacata, che presupponga l’abbandono della logica del sospetto nei confronti dell’imprenditore che presenta la propria proposta di soluzione della crisi, ma al tempo stesso anche della logica opposta, che vuole scorgere ad ogni costo nell’intervento delle corti di merito una pulsione pubblicistica, che sarebbe assecondata dalla letteratura di matrice «giudiziaria». Ciò sul presupposto che tutti gli attori della crisi d’impresa (imprenditori, professionisti, giudici) sono oggi in grado gli uni di scegliere, e gli altri di avvalorare, per quanto di rispettiva competenza, lo strumento migliore per la risoluzione della crisi, a patto che, da un lato, le potenzialità che l’impresa esprime vengano davvero messe a disposizione dei creditori e non sprecate per le scelte erronee, o opportunistiche, dell’imprenditore prossimo al fallimento, e dei suoi professionisti; dall’altro, non si pensi di dover indirizzare ad ogni costo nella direzione del fallimento un’attività d’impresa che possa esprimere ancora delle potenzialità, o in cui l’attivo possa essere ceduto nell’ambito di un concordato senza che la liquidazione concorsuale possa aggiungere alcunché a quanto sarebbe ottenibile con quest’ultimo. *** Quest’anno il Corso, per la prima volta, non è costretto a inseguire le novità normative che si sono finora susseguite con ritmi incalzanti, e può rivolgere la propria attenzione ai molti argomenti sui quali il dibattito è appena iniziato e agli altri sui quali una rinnovata consapevolezza ha aperto fronti nuovi. © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Nell’ottica che abbiamo ricordato in apertura, si è scelto di muovere, allora, dalla prospettiva di quale sia lo strumento migliore per affrontare la crisi, a seconda delle caratteristiche che questa presenta, e di quali siano le responsabilità in chi è chiamato ad effettuare tale scelta. Il Corso si apre perciò con l’esame del tema della responsabilità degli amministratori e degli organi di controllo, e di quale sia il comportamento dovuto in presenza di una situazione di crisi. Sul punto, si svilupperanno le riflessioni iniziate nelle scorsa edizione, ampliando la prospettiva: il dibattito aperto sul punto obbliga, infatti, anche a fare i conti con una nuova categoria di possibili corresponsabili, i soci. Una recente riforma spagnola ne ha previsto il (parziale) coinvolgimento: è possibile arrivare al medesimo risultato anche in via giurisprudenziale? Tema correlato è quello della sorte degli atti di mala gestio nel concordato preventivo: potenzialmente rilevanti sia per la revoca del concordato (anche – secondo la Cassazione più recente – se resi noti ai creditori, che abbiano espresso un voto informato), sia per le azioni di responsabilità, che oggi, diversamente dal passato, non trovano più il loro terreno di elezione esclusivamente nel fallimento, sebbene nel concordato scontino le difficoltà della mancanza della legittimazione attribuita ad un unico soggetto, qual è nel fallimento il curatore. E qual è il danno che deriva dal tentativo di risanamento non andato a buon fine? L’abbandono di ogni criterio meccanicistico nella commisurazione del pregiudizio impone di dedicare una rinnovata attenzione a questo profilo. Ma soprattutto, come si diceva in apertura, è essenziale che l’imprenditore individui correttamente lo strumento più adatto alla risoluzione della crisi. La scelta dello strumento, nell’alternativa tra accordi stragiudiziali, piano attestato, accordo di ristrutturazione, concordato, è tema essenziale per chi si interroghi su quale sia la migliore tutela dei creditori e dei soci. Si indagherà sull’incidenza dei vari fattori, quali la necessità (e la possibilità) di ricorrere a finanza nuova, il numero e la tipologia dei creditori, la composizione dell’attivo, il tipo di attività svolta dall’impresa (e, quindi, se sia necessario o utile, per esempio, sciogliere alcuni contratti), la necessità o meno di una protezione del patrimonio e le diverse forme per ottenerla. Il panorama degli strumenti che abbiamo ricordato è completato dal riferimento allo scheme of arrangement, uno strumento inglese che, a determinate condizioni, potrebbe interessare anche imprese italiane; ci soffermeremo anche sulla testimonianza (di prima mano) di un rilevante caso di ristrutturazione e offriremo altresì una riflessione sulle prospettive di riforma. Innumerevoli restano le questioni che operatori e interpreti devono affrontare una volta scelta la via del concordato. La conversione dei crediti in capitale sociale e le operazioni societarie straordinarie come fusioni e scissioni in esecuzione del piano di concordato pongono delicati problemi in relazione a vari profili di compatibilità tra la disciplina societaria e quella fallimentare. Il tema dei finanziamenti, sebbene ora inquadrato in un © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA contesto di relative certezze, resta uno snodo essenziale per tutti i concordati con continuità aziendale (e per molti concordati liquidatori). È anche il momento di fare il punto su altri temi di grande rilievo: temi più classici, come l’affitto e la cessione dell’azienda, e più recenti come lo scioglimento dei contratti in corso di esecuzione. Il primo impone un’analisi delle tecniche di redazione del contratto ed è punto di emersione di un tema nodale: quello della necessità o meno di ricorrere a offerte competitive non solo nel concordato liquidatorio, ma anche nel concordato con continuità aziendale. Il secondo è un tema che pone interrogativi non indifferenti, sia quanto ai profili sostanziali, che a quelli processuali, perché la giurisprudenza è chiamata ad uno sforzo di contemperamento tra le esigenze dell’impresa in crisi e il rispetto delle posizioni dei terzi. Non mancherà l’attenzione per due temi imprescindibili che condizionano spesso, in punto di fatto, la praticabilità di una soluzione concordata della crisi: in primo luogo, quello del trattamento dei creditori prelatizi, sul quale non vi è ancora uniformità di vedute, né dal punto di vista della soddisfazione che dev’essere loro offerta, né sulle condizioni (e la misura) per cui devono eventualmente essere ammessi al voto (sulla scorta di Cass. 10112/2014 e Cass. 20388/2014, che verranno discusse in aula); in secondo luogo, quello dell’individuazione dei creditori prededucibili, che ha meritato, oltre all’intervento della giurisprudenza, anche l’attenzione del legislatore, sia pure dimostrata attraverso un intervento frettoloso, e fortunatamente rientrato dopo appena pochi mesi dall’entrata in vigore della normativa. Pende attualmente dinanzi alle sezioni unite la questione del rapporto fra concordato e fallimento, che ha visto l’intervento dell’importante sentenza del 2013 e che è un problema all’ordine del giorno in ogni tribunale. Nell’attesa della decisione della Corte, si possono ipotizzare diverse soluzioni, che saranno presentate durante il corso. Si giunge così alla votazione e poi all’esecuzione del concordato. L’eterogeneità dei creditori e il rischio di conflitti d’interesse si acuisce nella fase della sollecitazione ed espressione dei voti sulla proposta di concordato. Ma quando davvero vi è conflitto d’interesse dei creditori? Quale la conseguenza? Qual è il discrimine fra la sollecitazione di voto e il mercato di voto? L’esecuzione del concordato è terra in larga parte incognita, sia per il concordato liquidatorio sia per quello con continuità. Il ruolo del liquidatore, destinato a operare per molti anni dopo l’omologazione, manifesta tutta la propria importanza anche nel trattamento dei creditori, sia perché manca una fase di verifica del passivo, con la conseguente possibilità di contestazioni che potrebbero ex post rendere inattuabile il piano, sia perché possono sopravvenire nuovi creditori. E, a fronte di posizioni giurisprudenziali che estendono l'applicazione dell’art. 168 c.p.c. oltre la fase dell'omologazione, diviene urgente capire quali siano i mezzi di tutela riservati ai creditori. © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Il Corso, organizzato con la Scuola Superiore della Magistratura, Struttura Didattica Territoriale di Firenze, nonché con la collaborazione della Fondazione per la Formazione Forense e della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze, e accreditato per la formazione continua di avvocati, dottori commercialisti ed esperti contabili, ha il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze e dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze, e vede altresì la collaborazione di Turnaround Management Association – TMA Italia. I materiali I materiali sono formati da una selezione di materiali editi e da molti materiali inediti, nonché da alcune note appositamente redatte. I volumi, aperti da un'introduzione che offre uno sguardo prospettico sul sistema concorsuale e sulla sua prevedibile evoluzione, sono suddivisi in sedici sezioni nelle quali vengono trattati i temi delle responsabilità connesse alla crisi, dell’individuazione del più adatto strumento di soluzione, dello "scheme of arrangement" inglese (un concordato-lampo ad efficacia limitata), del caso SEAT, della fusione e scissione come strumenti per l’attuazione del piano, dei finanziamenti, dell'affitto e della vendita dell'azienda dell'impresa in concordato, dello scioglimento dei contratti, del trattamento e voto dei prelatizi, delle prededuzioni, del rapporto fra concordato e fallimento e protezione dei creditori, delle azioni di responsabilità nel concordato preventivo, dell’art. 173, delle deleghe e sollecitazione di voto sulla proposta di concordato, delle procedure competitive e offerte bloccate, delle criticità della fase esecutiva del concordato preventivo. Nota sui materiali Tutti i materiali © 2015 Università di Firenze o del rispettivo titolare. I proventi del Corso vanno esclusivamente a beneficio dell’Università. In particolare, il Corso serve a sostenere il Dipartimento di Scienze giuridiche, mediante il finanziamento di assegni di ricerca e borse di studio per giovani studiosi, il mantenimento e il miglioramento della biblioteca di Dipartimento e per altre attività scientifiche. Nessun provento va agli organizzatori del corso. I materiali sono parte integrante di questo Corso: vi preghiamo di non diffonderli. Chi fosse interessato potrà sempre farne richiesta al Dipartimento, all’indirizzo nuovodirittofallimentare@unifi.it. Per la predisposizione dei materiali si ringraziano di cuore Marco Bettini, Roberto Bonsignore, Michele Comastri, Giorgio Corno, Francesco D’Angelo, Benedetta Gori, Alessandro Motto, Roberto Tosa e, in modo particolare, Leonardo Giani, Iacopo Donati, Francesca Marchini, Eugenio Maviglia e Andrea Zorzi. © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile Università degli studi di Firenze Dipartimento di Scienze giuridiche Corso di perfezionamento “Il Nuovo Diritto Fallimentare” Direzione scientifica Ilaria Pagni e Lorenzo Stanghellini con la collaborazione di Andrea Zorzi, Leonardo Giani, Iacopo Donati, Francesca Marchini ed Eugenio Maviglia LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA: SCELTA DELLO STRUMENTO, TECNICHE, RESPONSABILITÀ 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 PRIMO VOLUME INTRODUZIONE Il sistema concorsuale: uno sguardo prospettico ........................................... I-1 Raccomandazione della Commissione europea del 12-3-2014 su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza............................................................................................................. I-5 Il rischio d’insolvenza nell’attuale concezione della Commissione europea, di GIOVANNI LO CASCIO, in Fallimento 7/2014............................................................................................... I-15 La disciplina delle ristrutturazioni preventive delle (piccole e medie) imprese in crisi. Il contributo della Raccomandazione della Commissione europea in data 12 marzo 2014, di GIORGIO CORNO, in corso di pubblicazione su Il Nuovo Diritto delle Società ...................................... I-27 © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Novità in arrivo per le crisi bancarie, una sintetica nota di LORENZO STANGHELLINI .......................................................................................... I-45 Qualche riflessione su eventuali prospettive di riforma, una nota di ALBERTO JORIO........................................................................................... I-48 PRIMA UNITÀ FORMATIVA LE RESPONSABILITÀ DELL’AFFRONTARE L’EMERSIONE DELLA CRISI Le responsabilità nell’affrontare l’emersione della crisi, spunti di riflessione ........................................................................................ I-54 Doveri e responsabilità degli amministratori di società di capitali in crisi, di RENATO RORDORF, in Società 6/2013 ........................ I-61 Finanziamento dell’impresa in crisi e doveri gestori, di FRANCESCO BRIZZI, relazione presentata al V Convegno annuale dell’Associazione Italiana dei Professori di diritto commerciale Orizzonti del diritto commerciale, svoltasi a Roma il 21-22 febbraio 2014 ...................................................... I-68 La gestione ordinaria dell’impresa nella fase interinale del concordato preventivo con riserva, di GIOVANNI GIURDANELLA, in Fallimento 3/2014 .............................................................. I-85 I doveri degli organi sociali e dei revisori in situazioni di crisi di impresa, di ANDREA VICARI, in Giur. comm. 2013....................................I-106 Il bilancio delle aziende in crisi: ruolo e comportamento degli organi di controllo negli enti non di interesse pubblico, a cura della Fondazione ODCEC Reggio Emilia (2014).......................I-115 Cass. Civ., Sez I., 5-3-2014, n. 5105 ................................................................................I-145 Trib. Torino, G.I.P., 16-7-2014 (ord.) ............................................................................I-148 Trib. Firenze, G.I.P., 25-11-2014.....................................................................................I-153 Un (possibile) fronte nuovo: la responsabilità dei soci per la mancata adozione di deliberazioni, una nota di LORENZO STANGHELLINI e IACOPO DONATI ...........................................................................I-155 SECONDA UNITÀ FORMATIVA LA SCELTA DELLO STRUMENTO PER AFFRONTARE LA CRISI O L’INSOLVENZA La scelta dello strumento per affrontare la crisi o l’insolvenza, spunti di riflessione ............................................................I-159 Gli accordi di moratoria del debito nei processi di regolazione della crisi, di MASSIMO FABIANI, in Fallimento 10/2014 .......................I-164 II © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA I criteri di selezione della procedura più adatta al risanamento di un’impresa in crisi, di GIUSEPPE LOMBARDI e PIERDANILO BELTRAMI, in Giur. comm. 2013..............................................I-178 Estratto dalla bozza della seconda edizione delle Linee guida per il finanziamento alle imprese in crisi, 2014 (Raccomandazioni n. 1, 2 e 3).......................................................................I-193 Massima dell’Osservatorio Notarile di Firenze, a cura e con commento di LORENZO STANGHELLINI, Crisi d’impresa e disciplina degli obblighi di mantenimento del patrimonio netto, pubblicata in Riv. dir. soc. 4/2013 .........................I-197 Trib. Monza, 3-12-2014,..................................................................................................I-200 TERZA UNITÀ FORMATIVA LO SCHEME OF ARRANGEMENT: UN CONCORDATO-LAMPO AD EFFICACIA LIMITATA Lo scheme of arrangement: un concordato-lampo ad efficacia limitata, spunti di riflessione ................................................I-209 Scheme of Arrangement di diritto inglese. Una panoramica, di ROBERTO BONSIGNORE e FRANCESCO IODICE .....................................................I-213 Scheme of Arrangement proposti da società straniere, di ROBERTOBONSIGNORE e FRANCESCO IODICE .....................................................I-223 Salvaguardare il valore dell’impresa in tempo di crisi: normativa italiana e inglese a confronto, di STEPHEN BAISTER, 2014........................................................................................................I-227 Schemes of Arrangement for Foreign Companies – Limits to the Jurisdiction Question?, CGSH Alert Memo, 2014....................................I-237 Estratto della sentenza pronunciata nel caso In the matters of Apcoa Parking Holdings GmbH and Apcoa Parking Deutschland GmbH (2014] EWHC 3849 (Ch) .........................................I-240 QUARTA UNITÀ FORMATIVA IL CASO SEAT Il caso SEAT, spunti di riflessione ..........................................................................I-253 Le operazioni straordinarie nel caso Seat, nota a cura di IACOPO DONATI ......................................................................................................................I-257 Estratto del piano contenente la descrizione della proposta concordataria di Seat PG .................................................................................I-265 Estratto del verbale assembleare del 12-3-2014 di riduzione e aumento del capitale di Seat PG e della relazione illustrativa del consiglio di amministrazione di Seat PG...................I-285 III © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Trib. Torino, 8 -7-2013 ....................................................................................................I-304 Relazione del Commissario giudiziale sulle proposte di concordato ai sensi dell’art. 172 l. fall.......................................................I-311 Cass. Civ., Sez. I., 7-5-2014, n. 9841 .............................................................................I-330 QUINTA UNITÀ FORMATIVA LA FUSIONE E LA SCISSIONE COME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO La fusione e la scissione come tecniche di attuazione del piano, spunti di riflessione ........................................................................I-337 Orientamento n. 36 del Consiglio Notarile Firenze, a cura di RICCARDO CAMBI .....................................................................................................I-345 Orientamento n. 37 del Consiglio Notarile Firenze, a cura di MARCO MALTONI.....................................................................................................I-348 Le fusioni concordatarie ed il matrimonio fra diritto societario e diritto concorsuale: separati in casa?, di DANILO GALLETTI, in IlFallimentarista.it, del 15 luglio 2014 .............................I-352 Trib. Prato, 21-7-2014 .....................................................................................................I-355 Trib. Ferrara, 8-4-2014 ...................................................................................................I-359 Trib. Mantova, 11-7-2014...............................................................................................I-370 Trib. Roma, 21-12-2012, con nota di MAURA GARCEA, L’autorizzazione alla fusione nel concordato “con riserva”, in Dir. fall. 3-4/2013 ......................................................................I-371 SESTA UNITÀ FORMATIVA I FINANZIAMENTI I finanziamenti, spunti di riflessione ................................................................I-378 Concordato preventivo e nuova finanza, di PAOLO FELICE CENSONI, in Fallimento 4/2014......................................................................I-381 La finanza esterna tra vincoli all’utilizzo e diritto di voto dei creditori, di GIACOMO D’ATTORRE, su Il Caso.it, documento del 20 maggio 2014 ..................................................................I-392 Trib. Monza, 05-11-2014, ...............................................................................................I-411 Trib. Pescara, 29-10-2014, .............................................................................................I-415 Trib. Reggio Emilia, 12-8-2014, ...................................................................................I-421 Trib. Prato, 22-4-2014, ....................................................................................................I-425 SETTIMA UNITÀ FORMATIVA IV © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA CONCORDATO PREVENTIVO E AFFITTO D’AZIENDA Concordato preventivo e affitto d’azienda, spunti di riflessione ............................................................................................................I-431 Trib. Milano, 12-6-2014 ..................................................................................................I-439 Corte App. Genova, Sez. I Civ., 3-3-2014 ....................................................................I-444 Trib. Bolzano, 27-2-2013 ................................................................................................I-451 Trib. Cuneo, 31-10-2013 con nota di ADRIANO PATTI, Il pagamento di debiti anteriori ex art. 182-quinquies, comma 4, l. fall. in favore dell’affittuario in continuità aziendale, in Fallimento 2/2014..................................................................I-460 Trib. Monza, 11-6-2013...................................................................................................I-470 Trib. Firenze, 19-3-2013, con nota di ROBERTO AMATORE, Concordato con continuità aziendale e requisiti di ammissibilità, in IlFallimentarista.it, del 6 settembre 2013 .........................................................................................................................I-477 Trib. Terni, 28-1-2013......................................................................................................I-493 Trib. Busto Arstizio, 1-10-2014 ....................................................................................I-496 Cass. Pen., Sez. V, 9-10-2013, n. 49472,......................................................................I-504 Esempio di contratto di affitto di azienda..............................................................I-511 OTTAVA UNITÀ FORMATIVA CONCORDATO PREVENTIVO E CONTRATTI IN CORSO DI ESECUZIONE Concordato preventivo e contratti in corso di esecuzione, spunti di riflessione..........................................................................................I-527 Concordato preventivo e contratti in corso di esecuzione: le questioni aperte nel dibattito della dottrina e della giurisprudenza, nota a cura di MARCO BETTINI ........................................I-539 Concordato preventivo e contratti pendenti. Questioni applicative sull’art. 169-bis l. fall., di LUCIANO PANZANI, in IlFallimentarista.it, del 7 aprile 2014 ...................................................I-566 Corte App. Genova, 10-2-2014, e Trib. Genova, 4-11-2013, con nota di VIRGILIO CEDERLE, Concordato con riserva: applicabilità dell’art. 169 bis. l. fall. ai contratti bancari autoliquidanti, in Fallimento 7/2014 ........................................................I-572 Corte App. Venezia, 26-11-2014 ....................................................................................I-586 Trib. Pistoia, 9-7-2013 .....................................................................................................I-591 Trib. Padova, 26-3-2013 .................................................................................................I-609 Trib. Padova, 7-1-2014.......................................................................................................I-613 Trib. Treviso, 29-10-2014 ...............................................................................................I-642 V © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Trib. Monza, 27-11-2013 ................................................................................................I-646 Trib. Ravenna, 22-10-2014...............................................................................................I-654 SECONDO VOLUME NONA UNITÀ FORMATIVA PRELATIZI: TRATTAMENTO E VOTO Prelatizi: trattamento e voto, spunti di riflessione ....................................... II-1 Appunto per la discussione, a cura di FRANCESCA MARCHINI ................................ II-6 La soddisfazione parziale dei creditori privilegiati nel concordato preventivo, di RICCARDO RANALLI, in Fallimento 12/2014 ............................................................................................II-20 Brevi note sull’ammissibilità del pagamento dei creditori privilegiati oltre l’anno dall’omologazione, nel concordato preventivo con continuità aziendale, di FILIPPO CANEPA e BARBARA SCHIAVO, in Rivista dei Dottori Commercialisti 3/2014.....................................................................................II-32 La “definitività” della degradazione al chirografo dei crediti privilegiati incapienti nel concordato preventivo, di FILIPPO LAMANNA, in IlFallimentarista.it, del 12 maggio 2014 ..........................................................................................................................II-37 Cass. Civ., Sez. I, 26-9-2014, n. 20388 ............................................................................ II-40 Trib. Monza, 23-9-2014.................................................................................................... II-51 Trib. Prato, 8-8-2014,........................................................................................................ II-67 Trib. Siena, ottobre 2014,...................................................................................................II-69 Il caso Alfa: un caso innovativo di trattamento dei creditori ipotecari .............................................................................................II-71 Documento 1: estratto della domanda di concordato formulata dalla società Alfa ..................................................................................................II-73 Documento 2: schema riassuntivo dei possibili risultati di soddisfacimento dei prelatizi secondo la proposta .................................II-76 Corte Cost., 25-7-2014, n. 215 ........................................................................................II-78 Due esempi di transazioni fiscali ex art. 182-ter che si sono conclusi positivamente (uno nell’ambito di un accordo di ristrutturazione dei debiti e uno nell’ambito di un concordato preventivo) ......................................................................................II-86 DECIMA UNITÀ FORMATIVA LE PREDEDUZIONI VI © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Il punto sulla prededuzione, spunti di riflessione ....................................II-169 Crediti in occasione e crediti in funzione del concordato preventivo: la prededuzione nel successivo fallimento, Cass. Civ., Sez. I, 14-03-2014, n. 6031; Cass. Civ., Sez. I, 05-03-2014, n. 5098; Cass. Civ., Sez. I, 24-01-2014, n. 1513, con nota di PAOLA VELLA, L’enigmatico rapporto tra prededuzione e concordato preventivo, in Fallimento 5/2014........................................................................................... II-184 Cass. Civ., Sez. I, 17-04-2014, n. 8958; Cass. Civ., Sez. I, 24-012014, n. 1513; Cass. Civ., Sez. I, 05-03-2014, n. 5098, con nota di LUCA BOGGIO, I tormenti della prededuzione nel fallimento consecutivo dei crediti sorti in occasione o in funzione del concordato preventivo (anche alla luce del D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 e del D.L. 24 giugno 2014, n. 91), in Giurisprudenza Italiana 7/2014 ............................................. II-201 Cass. Civ., Sez. I, 13-12-2013, n. 27926, con nota di MARCO SPADARO, La prededucibilità dei crediti professionali sorti in funzione di una procedura minore nel fallimento consecutivo: tra adeguatezza funzionale e utilità per i creditori, in Fallimento 5/2014.................................................................. II-217 La limitata ultrattività della prededuzione secondo il decreto “destinazione Italia” nella consecutio tra il preconcordato e le altre procedure concorsuali, di FILIPPO LAMANNA, in IlFallimentarista.it, del 25 marzo 2014 .......................................................................................................................... II-229 Prima interpretazione delle nuove disposizioni sulla prededucibilità dei crediti con riguardo alla disciplina dei finanziamenti, di LUCIANO PANZANI, in IlFallimentarista.it, del 25 marzo 2014 .................................................. II-238 Trib. Milano, Sez. II, 18-04-2013, con nota di GENNARO PANZARINO, Liquidazione del compenso del curatore in prededuzione rispetto ai debiti della massa, in IlFallimentarista.it, del 31 ottobre 2014 ................................................ II-242 UNDICESIMA UNITÀ FORMATIVA I RAPPORTI TRA CONCORDATO PREVENTIVO E FALLIMENTO Rapporti tra concordato preventivo e fallimento, spunti di riflessione ...................................................................................................... II-250 I rapporti tra concordato e fallimento in pendenza dell’istruttoria fallimentare, di ILARIA PAGNI, in Fallimento 9/2013 ............................................................................................ II-259 VII © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA La tutela dei creditori e il ruolo del giudice, di PAOLA VELLA, in corso di pubblicazione su Il Nuovo Diritto delle Società ................. II-270 Cass. Civ., Sez. I, 30-4-2014, n. 9476, con nota di MASSIMO FABIANI, Un chiarimento sui rapporti fra procedimento per dichiarazione di fallimento e per l’ammissione al concordato, in Fallimento 6/2014 ..............................................................II-292 Concordato preventivo e istruttoria prefallimentare tra “pregiudizialità” e “coordinamento delle procedure”: una trasformazione soltanto apparente, di MASSIMO MONTANARI, in Dir. fall. 2/2014 ..................................................................... II-300 Trib. Bologna, 15-7-2014 ................................................................................................ II-329 Trib. Novara, 14-6-2013 .................................................................................................. II-334 Trib. Napoli, 14-3-2013.................................................................................................... II-340 Trib. Prato, 1-12-2014...................................................................................................... II-345 DODICESIMA UNITÀ FORMATIVA LE AZIONI DI RESPONSABILITÀ NEL CONCORDATO PREVENTIVO E NEL FALLIMENTO SUCCESSIVO AL CONCORDATO Le azioni di responsabilità nel concordato preventivo e nel fallimento successivo al concordato, spunti di riflessione ............................................................................................................. II-351 Le azioni di responsabilità nel concordato preventivo, di GIACOMO D’ATTORRE, in corso di pubblicazione in Riv. soc. ............................................................................................................................. II-360 Concordato preventivo e azioni di responsabilità dei creditori sociali, un contributo di ALESSANDRO ZANINI (versione integrata e aggiornata rispetto al contributo già presente nei materiali dello scorso anno)............................................. II-384 Trib. Napoli, 8-7-2014.................................................................................................... II-406 Trib. Padova, 23-10-2014............................................................................................. II-411 Corte App. Brescia, 14-5-2014 .................................................................................... II-421 Trib. Cagliari, 7-2-2013................................................................................................. II-428 Cass. Civ., Sez. I, 14-10-2013, n. 23233..................................................................... II-438 Trib. Milano, 10-9-2013 ................................................................................................ II-443 Cass. Civ., Sez. I, 3-6-2014, n. 12366.......................................................................... II-448 TREDICESIMA UNITÀ FORMATIVA L’ART. 173. LE NUOVE TENDENZE DELLA GIURISPRUDENZA VIII © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA L’art. 173. Le nuove tendenze della giurisprudenza, spunti di riflessione ..................................................................................... II-452 Cass. Civ., Sez. I, 31-1-2014, n. 2130............................................................................ II-461 Cass. Civ., Sez. I, 18-4-2014, n. 9050............................................................................ II-475 Cass. Civ., Sez. I, 8-5-2014, n. 9998. ............................................................................. II-480 Cass. Civ., Sez. I, 16-5-2014, n. 10778 ......................................................................... II-491 Cass. Civ., Sez. I, 26-6-2014, n. 14552 ......................................................................... II-501 Trib. Torino, 22-5-2014, e Trib. Vicenza, 28-11-2014 ........................................II-516 QUATTORDICESIMA UNITÀ FORMATIVA DELEGHE E SOLLECITAZIONE DI VOTO SULLA PROPOSTA DI CONCORDATO: PROBLEMI IN TEMA DI VENDITA DEL VOTO E CONFLITTI DI INTERESSE Deleghe e sollecitazione di voto sulla proposta di concordato: problemi in tema di vendita del voto e conflitti di interesse, spunti di riflessione ....................................... II-526 Cass. Civ., Sez. I, 10-02-2011, n. 3274, (massima) ................................................II-531 Il voto nei concordati e il conflitto d’interessi fra creditori, di GIACOMO D’ATTORRE, in Fallimento 7/2012 ............................................ II-532 Lupi e conflitto di interessi dei creditori nel concordato, di ROBERTO SACCHI, in Riv. dir. comm. 2014................................................. II-542 Il conflitto di interessi dei creditori nell’approvazione del concordato, una nota a Trib. Teramo 24-6-2014, di MAURO MANISCALCO, in IlFallimentarista.it, del 16 dicembre 2014................................................................................................... II-559 Commento all’art. 233, nel Commentario Breve alla Legge Fallimentare a cura di ALBERTO MAFFEI ALBERTI, sesta edizione, 2013.................................................................................................... II-564 Il caso WindJet ............................................................................................................... II-567 Documento 1: nota introduttiva................................................................................ II-567 Documento 2: proposta................................................................................................. II-569 Documento 3: sollecitazione....................................................................................... II-572 Documento 4: modulo per dichiarazione di voto .............................................. II-574 Documento 5: modulo per procura speciale........................................................ II-575 QUINDICESIMA UNITÀ FORMATIVA PROCEDURE COMPETITIVE E OFFERTE BLOCCATE IX © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA Procedure competitive e offerte bloccate, spunti di riflessione ............................................................................................................. II-576 Estratto da Fallimento e concordato preventivo, Vol. II Concordato preventivo, di MASSIMO FABIANI, in Commentario del Codice Civile e codici collegati, Scialoja-Branca-Galgano .............................................................................. II-582 Ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo Scapa ................................................................................................. II-586 Trib. Milano, 10-12-2013 (Scapa) ............................................................................. II-595 Trib. Monza, 10-7-2012 ................................................................................................. II-601 Trib. Perugia, 16-11-2011 ............................................................................................ II-605 Trib Milano, 12-6-2014 ................................................................................................. II-610 Il caso Fashion Italia ................................................................................................... II-616 Il caso Gamma ................................................................................................................ II-622 SEDICESIMA UNITÀ FORMATIVA L’ESECUZIONE DEL CONCORDATO L’esecuzione del concordato, spunti di riflessione ................................... II-637 La fase esecutiva del piano concordatario, di FRANCESCO PEDOJA, in Fallimenti e Società.it, 2014 .....................................................................II-644 Cass. Civ., Sez., 14-3-2014, n. 6022, ............................................................................. II-654 Brevi note in tema di concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, di TOMMASO ARIANI, in corso di pubblicazione in Fallimento, 2015 (in commento a Cass. Civ., Sez. I, 14-3-2014, n. 6022 e Trib. Modena 116-2014)..................................................................................................................... II-657 Trib. Reggio Emilia, 6-2-2013 ....................................................................................... II-666 Trib. Milano, 17-12-2012, con nota di ARNALDO FALCONI, L’introduzione delle azioni esecutive individuali dopo l’omologazione del concordato preventivo, in IlFallimentarista.it, del 1 agosto 2013..................................................... II-671 Trib. Siracusa, 11-11-2011, con nota di GIOVANNI BATTISTA NARDECCHIA, L’accertamento e la prescrizione dei crediti nel concordato preventivo, in Fallimento 7/2012............................... II-685 Trib. Roma, 29-1-2014 ..................................................................................................... II-695 Trib. Reggio Emilia, 16-4-2014 .................................................................................. II-705 Trib. Acqui Terme, 8-3-2012........................................................................................ II-710 Trib. Prato, 27-9-2013 ................................................................................................... II-718 X © 2015 – Università di Firenze www.nuovodirittofallimentare.unifi.it Ad uso esclusivo dei partecipanti al Corso Non riproducibile
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