sabrina ferilli il 3 aprile al teatro europa

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SABRINA FERILLI IL 3
APRILE AL TEATRO EUROPA
COPIA
OMAGGIO
Anno XXXI N.5
12 - 26 MARZO 2015
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 2
12 - 26 MARZO 2015
Articolo de L’Unione Sarda giovedì 5 marzo 2015 pagina 9 a firma di Veronica Nedrini
Da Milano una decisione importantissima in nome della libertà di stampa
«Quirra, la causa è temeraria»:
risarcimento per il giornalista
Pubblichiamo il testo integrale pervenutoci tramite Guido Columba presidente Unci, venerdì 6 marzo 2015
“Finalmente una sentenza che
punisce le liti temerarie, le
cause intentate contro i giornalisti al solo scopo di intimidirli. Nei giorni scorsi il Tribunale di Milano ha emesso una
sentenza importantissima in
materia di diritto di cronaca:
un giornalista de L’Unione
sarda, consigliere nazionale
dell’Ordine dei giornalisti, e il
direttore del quotidiano sardo
saranno risarciti da una società che chiedeva centinaia di
migliaia di euro di risarcimento per articoli legati all’inchiesta sul caso Quirra, una vicenda di inquinamento ambientale legata alle esercitazioni nel
poligono militare. L’Unci
Paolo Figus e L’Unione Sarda
spa. Tutti trascinati in Tribunale
per un pezzo del 21 aprile 2012
a firma Carta che dava notizia di
un’inchiesta della Procura di
Lanusei che parlava, scrive il
giudice, «di una vicenda gravissima che coinvolgeva una grande area della Sardegna e che
vedeva indagati, tra gli altri,
generali e colonnelli che si erano
succeduti al comando del Poligono Interforze Salto di Quirra.
La società è stata condannata a
pagare per aver citato in giudizio
il giornalista «in piena consapevolezza del proprio torto» chiedendogli 500mila euro di danni.
Per di più, scrive Cattaneo, i
legali non si erano fermati nem-
di abusi. Innanzitutto quello del
diritto di cronaca, perché «senza
investigare né approfondire era
giunto a conclusioni devastanti
per la Sgs, scrivendo che, per i
suoi interessi economici e di
altre società alle quali sarebbe
stata legata, avrebbe presentato
falsi risultati dell’indagine tecnica assegnata con una gara pubblica nel 2008». Un’indagine dal
contenuto di importanza stratosferica: si trattava di valutare
l’inquinamento ambientale del
Poligono Interforze Salto di
Quirra. Uno studio voluto dal
ministero della Difesa e dalla
Nato su richiesta della Commissione parlamentare d’inchiesta
per indagare sui casi di morte e
Manifestazione giornalisti pontini davanti al tribunale di Latina del 1 luglio 2010 contro il
bavaglio alla stampa, presente anche Guido Columba (foto archivio G.Compagno)
esprime grande soddisfazione
per la sentenza del Tribunale
di Milano. Da tempo l’Unione
cronisti avverte sulla pericolosità delle cause civili intentate
al solo scopo di mettere il
bavaglio alla stampa”. Questo
comunicato c’è pervenuto da
Maria Francesca Chiappe
(coordinatore gruppo cronisti
sardi), tramite Guido Columba presidente Unci (Unione
Nazionale Cronisti Italiani),
venerdì 6 marzo 2015. In allegato l’articolo integrale (autorizzato) di giovedì 5 marzo
2015 de L’Unione Sarda sulla
sentenza di Veronica Nedrini
Questa volta pagano loro. Tutti
quelli che tentano di fermare le
penne con la minaccia: «Lei
scriva e la querelo ». Quelli che
fanno terrorismo chiedendo
danni per cifre spropositate. Che
presentano cause per diffamazione a mezzo stampa con leggerezza. Nel 99 per cento dei
casi infondate e intimidatorie.
Preparate spulciando gli articoli
di giornale per trovare un appiglio e chiedere soldi con un
unico scopo ben preciso: mettere
il bavaglio alla stampa e farla
zittire. E in tanti casi, purtroppo,
ci riescono, eccome. Una sentenza esemplare, destinata a far
scuola, è stata pronunciata cinque giorni fa dal Tribunale di
Milano: il giudice civile Anna
Cattaneo ha condannato la Sgs
Italia Spa a risarcire il giornalista de L’Unione Sarda Paolo
Carta, il direttore responsabile
del quotidiano (nel periodo di
pubblicazione
dell’articolo)
meno davanti a un decreto di
archiviazione pronunciato dal
gip di Cagliari. Avevano insistito a suon di carte bollate anche
quando il magistrato cagliaritano Paolo De Angelis aveva
detto: il giornalista deve essere
prosciolto. È così che «richiamato l’articolo 96 terzo comma»,
che punisce chi ha agito o resistito in giudizio con mala fede o
colpa grave, alla Sgs sono stati
inflitti 18mila euro di condanna,
più il pagamento delle spese
legali. Non è di certo l’entità
della cifra quello che conta in
questa sede: si tratta di un punto
fondamentale a favore dell’articolo 21 della Costituzione. Il
giudice ha ritenuto «correttamente esercitato il diritto di cronaca» ma ha anche condannato
la causa temeraria, ritenendo che
«tale condotta debba essere sanzionata al fine di scoraggiare
comportamenti strumentali che
ostacolano la funzionalità del
servizio di giustizia, che violano
il generale dovere di lealtà e probità » e, soprattutto, che «provocano senz’altro danno alla controparte» provocando «ansia e
turbamento» nel giornalista. Del
pezzo, infatti, veniva contestato
quasi tutto, a partire dal titolo:
Mirino della Procura su un
sistema incaricato di scambi
sospetti. Quirra le scatole cinesi. Tutti gli intrecci tra Fiat, Finmeccanica e SGS. Per i legali
dell’azienda milanese quella di
Carta era «una fallosa entrata a
gamba tesa nella reputazione
della societa ». Il giornalista,
sempre secondo la società,
aveva commesso una lunga serie
gravi malattie che avevano colpito gli abitanti della zona.
Accuse inventate per gli avvocati della Sgs. Il giudice non lo
manda a dire: «Non si comprende », si legge nella sentenza
«alla luce del chiaro capo D di
incolpazione» (quello che indicava tutti gli intrecci tra le società che per la Procura di Lanusei
avevano l’interesse a nascondere
l’inquinamento nel Poligono),
come si «possa ritenere che il
collegamento tra le società sia
stato frutto della fantasia investigativa del giornalista». La ricostruzione era contenuta in un
capo d’imputazione, che era
«chiaro», precisa il giudice. Il
diritto di cronaca era stato
rispettato. In tutti i «rigorosi
limiti»: la verità oggettiva (o
anche soltanto putativa, purché
frutto di un serio e diligente
lavoro di ricerca) dei fatti; l’interesse pubblico dell’informazione; e la forma civile dell’esposizione » che «non deve mai eccedere lo scopo informativo da
conseguire», perché l’articolo
«deve essere improntato a serena obiettività, con esclusione di
ogni preconcetto intento denigratorio ». Tutti criteri rispettati
da Paolo Carta. E poiché si trattava di un provvedimento giudiziario, viene precisato, che la
notizia si ritiene vera quando
«l’articolo corrisponde al contenuto degli atti del procedimento». Che l’inchiesta si possa concludere (in futuro) con un’archiviazione non deve preoccupare
il giornalista nel momento in cui
scrive. «Il criterio della verità
della notizia deve essere riferi-
to», spiega il giudice, «agli sviluppi di indagine e istruttori
quali risultano al momento della
pubblicazione dell’articolo e
non già secondo quanto successivamente accertato in sede giurisdizionale». Quindi, «non può
assumere rilevanza che i due
tecnici siano poi stati prosciolti
dal Gip per non aver commesso
il fatto». I legali Sgs non si erano
risparmiati, avevano anche scritto che il giornalista aveva «preso
un abbaglio». Quando aveva
capito e riportato benissimo la
gravità delle contestazioni. Era
stato attaccato anche per aver
scritto che le analisi sul terreno
del Poligono erano state fatte
«all’acqua di rose». Ma per il
giudice, aveva addirittura «ridimensionato l’ipotesi accusatoria», in cui le analisi erano
«bensì proprio dolosamente
errate». A pagare stavolta saranno loro.
Veronica Nedrini.
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Riaperto Il Teatro Europa di Aprilia
Bruno Jorillo “Una vittoria per la città”
di Riccardo Toffoli
“Abbiamo fatto un piccolo miracolo”. Queste le prime parole del
nuovo gestore del teatro Europa
Bruno Jorillo quando ha saputo
che finalmente giovedì 5 marzo,
la commissione pubblico spetta-
colo aveva dato il via libera definitivo all’apertura del teatro. Lui
la commenta come “una vittoria
per la città di Aprilia”, la stessa
città, amministrazione comunale
compresa, che ha fatto il possibile per superare le difficoltà tecniche e burocratiche che ogni giorno si accumulavano sempre di
più. Sabato 15 novembre Bruno
Jorillo aveva organizzato una
conferenza stampa all’hotel Enea
comunicando che era subentrato
alla gestione del teatro chiuso a
maggio. Il tribunale di Latina,
infatti, dopo la richiesta della
procura della Repubblica, ha
deciso di sospendere l’asta pubblica del teatro. Successivamente
è stata concessa la gestione a
Jorillo che avrebbe dovuto in
pochi mesi cercare di alzare di
nuovo la saracinesca. La decisione non è caduta a caso. Bruno
Jorillo insieme al fratello Ben,
motore pulsante fino agli anni
’90 della famiglia, ha vissuto una
vita nel campo della cultura,
dello spettacolo e della comunicazione. Gestori della prima
radio, della prima discoteca, promotori di iniziative culturali che
hanno portato ad Aprilia nomi
illustri del teatro, del cinema e
della televisione, amanti della
musica classica ma anche della
leggera italiana. Memorabile
l’intervista di Ben ad Eduardo
De Filippo che si lasciava intervistare pochissime volte. Jorillo
sempre e specialmente nella
burocrazia italiana, i problemi
emergono uno alla volta e sempre più incalzanti. Se ne risolve
uno e ne esce fuori un altro. E il
tempo passa. Fino all’ultimo
inconveniente della pressione
dell’acqua che solo ai primi di
marzo è stato definitivamente
superato. Un lavoro grandissimo,
un vero e proprio miracolo, che
ha portato Jorillo e il team di
lavoro quasi 24 ore su 24 al teatro Europa e che ha permesso di
riaprirlo dopo neanche 4 mesi
dall’affidamento della gestione.
Documenti mancanti, relazioni
risalenti a tanti anni fa e non
aggiornate, una mole di impegno
e attività che, se non fosse stata
per la tenacia di Jorillo e del suo
team, il teatro, l’unico di Aprilia,
avrebbe riaperto i battenti forse
tra due anni. L’ordinanza di chiusura è stata emessa il 23 dicembre 2013. È l’ordinanza n.507.
La storia inizia il 15 ottobre
2012, ossia poco più di due anni
Bruno Jorillo, Ing. Aldo Chizzoniti e Andrea Petricca della Universal Group
Una delle sedute della Commissione di VIgilanza dello Spettacolo
è attualmente direttore ed editore
del quindicinale Il Giornale del
Lazio. E del resto, a leggere i
verbali, non c’era granché da
fare: un progetto per l’impianto
di evacuazione dei fumi a servizio del palcoscenico, la presentazione della richiesta di deroga
sui camerini, gli elaborati tecnici
dei seminterrati quindi la destinazione d’uso della sala di proiezione. E invece, come avviene
fa, quando il comando vigili del
fuoco di Latina aveva rilevato
“carenza delle norme di sicurezza ai fini antincendio”. Tutta una
serie di visite ispettive si sono
susseguite in due anni, fino alla
firma dell’esecuzione dell’ordinanza di chiusura il 6 maggio
2014 da parte del dirigente del
VI settore del Comune di Aprilia. L’ultima riunione della commissione pubblico spettacolo con
la precedente gestione è del 23
giugno 2014. In questa riunione
erano stati definiti gli interventi
che avrebbero permesso al teatro
di ripartire. Sono seguiti mesi di
stallo in cui prima è avvenuta la
sospensione dell’asta pubblica e
poi l’affidamento della gestione
a Jorillo. Da novembre 2014 un
lavoro intenso grazie all’ing.
Aldo Chizzoniti e la Universal
Group servizi antincendio di
Aprilia, ha permesso che il 5
marzo la commissione pubblico
spettacolo ha dato il via libera
definitivo alla riapertura. “Finalmente possiamo dire che abbiamo fatto un piccolo “miracolo” dice Bruno Jorillo- data la mole
di lavoro e le varie problematiche che abbiamo dovuto affrontare in questi mesi per mettere in
sicurezza il teatro e avere la tanto
sospirata via libera per l’apertura. Voglio ringraziare il mio team
di lavoro, l’ing. Aldo Chizzoniti
e la soc. Universal Group servizi
antincendio di Aprilia, che hanno
lavorato in maniera ottimale e
professionale per eliminare ogni
inconveniente e mettere in sicurezza il teatro. Un grazie anche
all’amministrazione comunale
nella persona del Sindaco Antonio Terra che ha cercato di velocizzare i tempi che purtroppo la
burocrazia prevede. Ora ci metteremo al lavoro per offrire alla
città quello che aspetta da quasi
un anno, visto che il teatro era
stato chiuso nel maggio del
2014”.
Primo grande appuntamento il
3 Aprile, Sabrina Ferilli con
Signori...le pate’ de la Maison”
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Aprilia, piano triennale delle opere pubbliche
Oltre 12 milioni di euro per dare servizi alla città
di Riccardo Toffoli
12 milioni 827 mila 575 euro e
72 centesimi di opere pubbliche sul territorio. Questo l’impegno che l’assessorato ai
lavori pubblici ha assunto già a
partire dal 2015 nel piano
triennale delle opere pubbliche. Oltre 12 milioni di euro
per dare servizi alla città e in
ne del quartiere Gattone. Altri
stanziamenti sono consistenti.
Primo fra tutti, la costruzione
della nuova scuola Gramsci.
L’attuale secondaria di primo
grado si trova da anni in via
Marco Aurelio in una struttura
privata affittata dal Comune.
L’amministrazione dall’anno
scorso, dopo la costruzione
della scuola Toscanini, aveva
ultimare la nuova struttura in
tempi rapidissimi e comunque,
non prima di due anni. “Abbiamo già affidato dopo gara allo
studio Valle di Roma la predisposizione di un progetto di
massima –dichiara l’assessore
ai lavori pubblici Mauro Fioratti Spallacci- Quindi dovremo fare la gara per il progetto
definitivo e l’aggiudicazione
Assessore ai Lavori Pubblici Mauro Fioratti Spallacci
particolare quelle strutture che
si chiedono da anni. La precedenza va al risanamento del
territorio. 200 mila euro già
nel 2015 per il depuratore di
Campo di Carne e un milione
di euro per il depuratore di
Campoverde. Un milione 647
mila 60 euro per completare la
rete fognante di Cogna nel
2015 e 2016, 2 milioni e 800
mila euro in tre anni per la rete
fognante di via Valcamonica e
il primo stralcio del depuratore
di Campoverde. 180 mila euro
per completare l’urbanizzazio-
deciso di avviare le procedure
per costruire i locali della
nuova scuola Gramsci. E’ stato
individuato il lotto di terra,
nella lottizzazione ex Canebi,
per la collocazione del nuovo
polo scolastico. Su questo terreno però, ci sono alcune ipoteche che gli uffici tecnici
stanno cercando di superare.
Nel frattempo nel piano triennale è previsto uno stanziamento totale di ben 4 milioni
515 mila euro spalmato negli
anni 2015 e 2016. L’amministrazione comunale conta di
dei lavori sicuramente nel
2016. I tempi saranno rapidissimi per quanto riguarda le
problematiche burocratiche
del terreno”. Altro stanziamento consistente riguarda il cimitero comunale che sarà ampliato per un costo di un milione e
mezzo di euro in tre anni. Un
capitolo a parte riguarda il progetto di costruzione della palestra della scuola di zona Leda.
Negli anni passati c’è stata una
diatriba tra Comune e Provincia su chi avesse il compito di
progettare. Poi il sindaco, nella
conferenza stampa di fine
anno, aveva annunciato che la
palestra della scuola di zona
Leda non sarebbe stata finanziata dalla provincia e così
l’amministrazione ha messo a
disposizione 390 mila euro già
nel 2015, anno in cui, secondo
l’amministrazione, i bambini
della scuola Leda potranno
fare educazione fisica nella
palestra della scuola. Un altro
intervento consistente va alla
struttura fieristica di Campoverde. Questa sarà messa in
sicurezza sismica di modo da
essere rilanciata come struttura
per fiere. “Da oggi ad aprile
–continua l’assessore- stanzieremo circa 90 mila euro per i
lavori urgenti di messa in sicurezza. Attualmente la struttura
ospita il mercato dei fiori, ma
non può ospitare grandi eventi.
I lavori permetteranno alla
struttura di essere pronta per la
fiera di Campoverde che quest’anno festeggia ad aprile 30
anni. Quindi appalteremo gli
altri lavori per renderla completamente agibile”. L’impegno di spesa previsto già per
l’annualità 2015 è di 500 mila
438 euro e 98 centesimi. Sono
ormai quasi 10 anni che le
amministrazioni combattono
con la ristrutturazione dell’area fiere di Campoverde dove
si sono svolte manifestazioni
di livello nazionale. Speriamo
che questa, sia la volta definitiva. Altra novità riguarda il
palazzetto dello sport. La
prima pietra è stata posata dal
sindaco Antonio Terra in campagna elettorale, poi però, a
causa della crisi edilizia il progetto è andato rallentando. Il
piano triennale prevede lo
stanziamento di 4 milioni di
euro (soldi privati) per il palazzetto dello sport già nel 2015.
“Purtroppo in questo caso la
situazione non si è sbloccata
–afferma l’assessore- noi
riportiamo nel triennale opere
che devono costruire i privati
ma che per problemi tecnici, in
questo caso legati alla crisi
edilizia, hanno rallentato i
lavori”. Altri interventi riguardano la manutenzione delle
strade urbane per 550 mila
euro in due anni, la ristrutturazione del centro Alzheimer, del
museo di Carano, della scuola
Menotti Garibaldi, la riqualificazione degli impianti sportivi
e i plus compresi la riqualificazione dei locali dell’ex Claudia, l’asilo nido comunale, la
ristrutturazione del Giardino
dei Sorrisi nonché la realizzazione di un edificio da destinare alle attività sociali per 650
mila euro come il progetto
della mensa sociale della Fondazione Come Noi.
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direttore: Bruno Jorillo
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Aprilia, per gli espropri è scontro con i privati
di Riccardo Toffoli
Era il 6 dicembre 1967 quando
il collegio dei professori presieduto dal preside Filiberto
Cavallini decideva di intitolare
la scuola media n. 1 di Aprilia
immobili del Comune di Aprilia, ci si è accorti che il terreno
in cui sorge la scuola media
Menotti Garibaldi risulta essere
ancora privato. Una cosa quanto meno curiosa, anche se risolvibile fanno sapere dal Comu-
che risulta essere ancora al privato. All’epoca si sono evidentemente solo presi accordi verbali che non hanno prodotto
alcun atto ufficiale e così oggi
ci ritroviamo una scuola su terreno privato. Il problema
Parco via dei Mille
alla figura di Menotti Garibaldi,
figlio primogenito dell’eroe dei
due mondi. Nessuno allora,
avrebbe mai immaginato che il
terreno in cui era stata costruita
la scuola, era privato. Lo si è
scoperto la bellezza di oltre 40
anni dopo. Infatti negli incarichi di accatastamento dei beni
ne. “Quando abbiamo proceduto agli accatastamenti – ci spiega il sindaco Antonio Terra- e
attualmente abbiamo accatastato tutti gli immobili di proprietà
del Comune di Aprilia, sono
emersi due problemi. Il primo
problema riguarda appunto il
terreno della Menotti Garibaldi
comunque, è risolvibile ed è al
vaglio dei tecnici comunali.
All’epoca erano due i proprietari del terreno. Con il primo proprietario e gli eredi abbiamo già
transato. Il problema riguarda il
secondo proprietario che non ha
lasciato eredi. Ora stiamo valutando l’ipotesi di acquisire il
Il sindaco Antonio Terra
terreno per usucapione”. E il tutto”. E’ possibile che si
quale sarebbe l’altro problema dovrà fare ricorso per eliminare
emerso dagli accatastamenti? le ipoteche sul terreno ma i
Riguarda il terreno dove tempi per la costruzione della
dovrebbe sorgere la nuova nuova scuola, potrebbero allunGramsci. Il terreno posto nella garsi. Un capitolo che si
lottizzazione ex Canebi è già aggiunge ai tanti casi di esproindividuato a servizi. Ora sem- prio che sono costati molto cari
brerebbe che ci siano delle ipo- ai cittadini di Aprilia.
teche su quel terreno. Cosa che
IL CASO DEL PARCO DEI
l’ufficio urbanistica dice che
MILLE
non può affatto avvenire. “Questo problema –continua il sinda- Sono due le cause pendenti sulco- purtroppo riguarda le lottiz- l’esproprio del terreno dove ora
zazioni degli anni passati. Men- c’è il parco dei Mille. La corte
tre oggi i terreni a servizio ven- di appello nel 2008 aveva congono subito destinati alla collet- dannato il Comune di Aprilia al
tività, all’epoca i passaggi for- pagamento dei risarcimenti
mali venivano assicurati a ter- danni dovuti all’esproprio effetmine dei lavori e quindi, ora gli tuato negli anni ‘80 in favore
uffici tecnici dovranno definire della proprietà e che ha confer-
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mato di fatto le conclusioni
della sentenza di primo grado.
Costo totale per le casse comunali di circa 16 milioni di euro.
L’allora dirigente dell’avvocatura del Comune Adriano
Rocco ha pensato che fosse il
caso di ricorrere in Cassazione.
La pratica per il Comune è stata
seguita dall’avvocato Di Bonito. La Cassazione ad agosto è
intervenuta con una prima sen-
comunali che con una tegola di
16 milioni di euro, avrebbero
rischiato il default.
IL CASO DEL POLIAMBULATORIO
859 mila 68 euro e 55 centesimi
sono i soldi che il Comune ha
già liquidato alla Pratesi Service per l’occupazione in via
d’urgenza del terreno dove
sorge il poliambulatorio di via
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stessa delibera si precisava che
le operazioni di esproprio delle
aree avrebbero dovuto avere
inizio entro tre mesi dalla data
di esecutività del provvedimento e sarebbero state terminate
entro i ventiquattro mesi successivi. Non si è mosso nulla.
La giunta municipale con delibera 813 del 1997 riapprovava
il progetto dei lavori fissando in
dodici mesi i termini per l’inizio delle procedure ed in quarantotto mesi il termine per l’ultimazione dei lavori e dell’esproprio. Con successiva deli-
IL CASO DEL PARCO
DEGLI ALPINI
Oltre 400 mila euro per il parco
degli Alpini. Questo è il costo
che il dirigente dei lavori pubblici Aristodemo Pellico ha
determinato in base alle sentenze della giustizia per l’esproprio
del terreno dove oggi sorge il
bera (la 399 del 18 maggio
1998), la giunta, infine, autorizzava l’amministrazione ad
occupare temporaneamente in
via d’urgenza il terreno. Ma
solo cinque mesi dopo il tecnico
avvia l’iter per l’immissione in
possesso mentre i lavori sono
ultimati ben 3 anni dopo, il 20
aprile 2001 senza che fosse,
però, emesso il decreto definitivo di esproprio. Insomma lun-
Parco degli Alpini. La sentenza
è la numero 114 del 2010 ed è
stata pronunciata dalla corte
d’appello di Roma, sezione II
civile. Il Comune però, ha pensato, visto l’enorme esborso di
tirare avanti più possibile. Tanto
che la parte privata ha dovuto
ricorrere al Tar per l’esecuzione
della sentenza. Il collegio dei
magistrati della sezione seconda bis del Tar di Roma compo-
gaggini e iter sbagliati che
hanno portato la proprietà a
chiedere il risarcimento danni
milionario per l’occupazione.
Risarcimento riconosciuto dai
magistrati.
Istituto Menotti Garibaldi
tenza che ha di fatto stravolto le
conclusioni dell’appello. Infatti
secondo la Cassazione, la perizia sul valore del terreno del ctu
era errata perché era stata effettuata su un terreno considerato
edificabile, mentre in effetti era
agricolo. Ha così rimesso il giudizio in appello. Il costo per il
Comune si potrebbe così abbassare a circa 500 mila euro. La
seconda sentenza è attesa per
l’anno entrante, ma confermerà
l’impianto conclusivo della
prima sentenza. Un sollievo per
l’amministrazione e le casse
Giustiniano. Un debito che è
stato riconosciuto dal Consiglio
e dilazionato in tre anni. Tutto
nasce nel lontano 1990. Le condizioni della precedente sede di
via degli Oleandri del poliambulatorio di Aprilia erano risicate ed inadeguate per una città in
continua espansione. Così con
delibera n. 34 bis del 16 marzo
1990, il Consiglio comunale di
Aprilia aveva approvato il progetto per la costruzione di un
nuovo poliambulatorio dichiarando l’opera di pubblica utilità
con urgenza di lavori. Nella
sto da Eduardo Pugliese, Raffaello Sestini e Francesco Arzillo ha depositato la sentenza a
marzo del 2013. La condanna
della sezione d’appello di Roma
prevedeva il pagamento alla
parte privata di ben 448 mila
930 euro e 16 centesimi l’indennità di espropriazione del
terreno che ora è diventato il
parco degli Alpini. Anche questo esproprio è stato già liquidato.
IL CASO DEL PARCO
DELLA DELEDDA
la Corte d’Appello di Roma,
anche in questo caso, ha condannato il Comune di Aprilia al
pagamento di 459 mila 306
euro per indennità di esproprio
del terreno dove ora c’è il parco
di fronte alla scuola elementare
Deledda.
Ma i problemi hanno riguardato
anche i fitti. Eclatanti i due casi:
i locali di piazza Bersaglieri e
quelli di Sardaleasing. La prima
risolta bonariamente tra le parti
con una transazione di circa un
milione di euro per i locali che
non furono del tutto utilizzati
negli anni passati. La seconda
invece, definita con due sentenze per un totale di un milione
415 mila 173 euro e 44 centesimi. E’ il debito che per ora
dovrà liquidare il Comune alla
Sardaleasing per l’affitto di ben
91 immobili. Affitto non più
pagato dal 2006, tra questi gli
ex locali della scuola di via
Inghilterra. Dal Comune si fa
sapere che sono in atto le procedure per la restituzione dei locali e che una prima trance è giù
stata liquidata, ma la diatriba
giudiziaria è lontano dal concludersi.
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È stato protocollato giovedì 26 febbraio presso la sede di via dell’Umiltà
SUL TAVOLO DEL PRESIDENTE DELL’ANTICORRUZIONE
UN DOSSIER SULLA GESTIONE DEI LAVORI PUBBLICI DEL COMUNE DI APRILIA
Sottoscritto da alcuni componenti del Comitato Civico Difesa del Contribuente
di Riccardo Toffoli
“Segnaliamo che nel corso di questi anni, moltissimi appalti nel
campo dei lavori pubblici, a causa
di affidamenti ad imprese provenienti da aree fuori dalla provincia
di Latina (in prevalenza vengono
utilizzate imprese e strutture nel
e in alcuni consiglieri dell’opposizione cittadina di centrodestra ,
prende di mira anche la situazione
dei rifiuti nel nostro territorio e
sottolinea che: “il territorio del
Comune di Aprilia viene utilizzato, in modo dissennato, per l’insediamento di imprese e strutture
che operano nel campo del tratta-
Roma, LUISS (15.1.2015) convegno sull’anticorruzione alla presenza
del ministro Marianna Madia e del presidente Raffaele Cantone
campo dei lavori pubblici residenti nell’area del casertano). E gli
appalti assegnati, con metodologie
a dir poco discutibili, molte volte
vengono abbandonati lasciando
opere incompiute ed in uno stato
di abbandono”. Queste poche
righe sono nel nuovo esposto che
il comitato in difesa del contribuente ha indirizzato all’Anac,
autorità nazionale anticorruzione,
in particolare al presidente Raffaele Cantone. Oltre ai lavori pubblici il comitato in difesa del contribuente che porta i nomi principali nell’ex sindaco Rosario Raco
mento dei rifiuti. Infatti in pochi
anni sono state realizzate su un
territorio già compromesso ben 7
impianti di produzione di biogas,
altri per il trattamento dei rifiuti e
una centrale turbogas. Le imprese
titolari della richiesta di autorizzazione, sembra, abbiano utilizzato
finanziamenti della comunità
europea. Le metodologie che vengono utilizzate per gli insediamenti di queste strutture, tanto di carattere finanziario che di carattere
procedurale, meriterebbero un’approfondita indagine al fine di tranquillizzare una popolazione esa-
sperata per lo stato di degrado in
cui versa il proprio territorio”. Il
comitato così torna all’attacco
dopo che nelle settimane scorse
aveva inviato un esposto a tutte le
autorità, tra le quali procura della
Repubblica e Corte dei Conti, su
alcuni aspetti della gestione finan-
ziaria dell’amministrazione. Allegato a questo capitolo, infatti,
viene riproposto anche all’Anac il
dossier sulle finanze che in particolare prende di mira: condono dei
tributi, cancellazione dei residui,
gara per accertamento dei tributi.
Un corposo capitolo dell’esposto
riguarda il processo di affidamento esterno di alcuni servizi dell’ufficio tributi. Si parte dal luglio
2010 quando la giunta comunale
deliberava una procedura d’urgenza per l’accertamento dell’Ici
“stante il pericolo di prescrizioni”.
Scrivono i consiglieri “proprio in
tema di tributi il ricorso ad una
procedura d’urgenza, e quindi
priva di evidenza pubblica, motivata dalla necessità di scongiurare
presunte prescrizioni imminenti
richiama sinistramente alla memoria altre vicende dolorosamente
vissute dalla cittadinanza di Aprilia e legate all’affidamento della
gestione dei tributi alla società
A.ser, con conseguenti giudizi
penali e contabili ancora non defi-
niti”. Inoltre, fanno sempre notare
i consiglieri, la provvisorietà dell’atto è durata forse troppo: ben
cinque anni. Altro nodo riguarda la
cancellazione di residui nel rendiconto 2013 per Ici, Imu e Tarsu
delle annualità 2007 e 2008. Una
cancellazione che è costata alle
casse comunali, nonostante l’affidamento esterno, circa 17 milioni
di euro. Nel mirino la delibera di
luglio 2014 con la quale la giunta
avviava la procedura per l’affidamento esterno del servizio di
riscossione coattiva dei tributi,
nonché la delibera di consiglio
comunale di pochi giorni dopo
nella quale venivano individuate
le linee guida. L’ultimo nodo
riguardava il condono tributario
votato nel 2010 che si richiamava
ad una norma delle legge finanziaria del 2003. Il Consiglio comunale, sindaco Domenico D’Alessio,
nel pieno della guerra ad A.ser
decise di approvare una specie di
“sanatoria fiscale” per tutti coloro
che negli ultimi anni non sapendo
a chi pagare, cioè non sapendo se
pagare ad A.ser o al Comune, non
hanno pagato a nessuno. Chi decideva di autodenunciarsi con atto
spontaneo presso l’ufficio tributi,
pagavano per intero la tassa comunale ma venivano inapplicate le
sanzioni e gli interessi. Secondo i
consiglieri, questa delibera sembrerebbe illegittima. A supporto
vengono citate le delibere della
Corte dei Conti di Sicilia del 2006
e 2007 nonché della Corte di Cassazione del 2012 che hanno limitato l’estensione del condono fiscale
al periodo precedente l’applicazione della legge e cioè al 31 dicembre 2002. In sostanza quindi, si
sarebbe potuta fare per legge una
sanatoria fiscale ad Aprilia ma
solamente per i tributi prima del
2003.
Foto archivio Gianfranco Compagno
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Chiesta l’autorizzazione per la costruzione alla Provincia di Latina lo scorso 23 febbraio
APRILIA, UNA NUOVA CENTRALE A BIOMETANO
Sorgerà in via del Campo tra l’ex Ave Sud e la centrale a biogas
Murri:“Nessuna invasione speculativa o sfruttamento del territorio da parte di Società “forestiere”
di Nicola Gilardi
È stata protocollata lunedì 23
febbraio 2015, al settore Ecologia ed Ambiente della Provincia
di Latina, “la richiesta di autorizzazione per la costruzione ed
esercizio di un impianto di produzione a bio metano a basso
impatto ambientale, mediante
recupero e trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi,
e delle relative opere ed infrastrutture connesse, sito in Aprilia
in via del Campo”. In pari data
la documentazione è stata consegnata al comune di Aprilia e alla
Regione Lazio per l’autorizzazione d’impatto ambientale
(AIA). Il nuovo impianto sarà
adiacente alla centrale a biogas
che attualmente è in funzione. Il
terreno su cui è previsto l’intervento è di proprietà della società
apriliana “Progresso e Sviluppo
Immobiliare srl”, con sede a
Roma, che sarà partner operativo del Gruppo Fri-El nell’ambito della iniziativa. “Nessuna
invasione speculativa o sfruttamento del territorio da parte di
Società “forestiere”, bensì una
idea progettuale che nasce da
Apriliani che hanno trovato in
uno dei principali e seri Gruppi
industriali italiani nel settore
delle energie rinnovabili il
necessario supporto tecnico e
industriale” dichiara Benito
Murri, presidente del consiglio
di amministrazione della società
apriliana. Il sito esatto sul quale
dovrebbe sorgere l’impianto è
quello compreso tra la ex Ave
Sud e l’impianto a biogas di via
del Campo. Si tratta di un’area
B2, quindi industriale, anche se
tale struttura sarebbe potuta sorgere anche su un terreno agricolo. Questo impianto produrrà
biogas grazie all’utilizzo del
FORSU ((Frazione Organica del
Rifiuto Solido Urbano), ovvero
il cosiddetto umido.I dettagli
dell’impianto ci sono stati dati
dall’ingegner Gianluca Brilli:
«Questo impianto non brucerà il
metano per produrre energia,
bensì lo immetterà in un gasdotto, in linea con le linee operative
più moderne europee». Si aspetta comunque la valutazione da
parte delle autorità competenti:
«Il 23 febbraio è stato avviato
l’iter autorizzativo – ha detto
l’ingegner Brilli -, che prevede
la presentazione della VIA
(valutazione di impatto ambientale ndr), per questa piccola centrale non era necessaria, bastava
uno screening, ma si è scelto di
proseguire in questo modo per
rendere più forte l’iter, per il
fatto che siamo vicini sia ad una
centrale a biogas che ad un
Via del campo centrale biogas biometano
nuovo sito ing.GLBrilli
depuratore». Nell’impianto verranno lavorate circa 45.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno. Il FORSU subirà un trattamento preliminare di deferrizzazione e vagliatura, e poi un processo di digestione anaerobica
(fermentazione in condizioni di
assenza di ossigeno ed ermeticità dei volumi): in tale fase si ha
la produzione di biometano, e
pertanto la rimozione pressoché
totale dei composti odorigeni
(che vengono integralmente captati e non dispersi nell’atmosfera). A valle della digestione
anaerobica, in un capannone
chiuso, avvengono le attività di
maturazione per la produzione
finale di compost di qualità (che,
massimamente stabilizzato, avrà
utilizzo finale quale ammendante agricolo). «L’impatto ambientale è bassissimo – ha detto
Gianluca Brilli -, perché non c’è
combustione e non si produce
energia elettrica. Questo impianto avrà un impatto ancora minore alla centrale a biogas adiacente, perché tutta la produzione
avverrà al di sotto di un capannone chiuso ermeticamente».
“PROGRESSO E SVILUPPO IMMOBILIARE SRL”
La società a responsabilità a responsabilità limitata “Progresso e Sviluppo Immobiliare srl” è amministrata da un consiglio di amministrazione, il cui presidente è Benito Murri, i consiglieri sono Giulio
Ferrazza ed Enrico Pigliucci. I soci sono: Degemar srl (20%), Cepuin Immobiliare srl (20%), 3F srl
(15%), Delta Invest srl (10%), Immobiliare San Michele srl (10%), Goccio srl (10%), altri soci (Bucchi Marco, Bassarelli Stefano, De Magistris Filippo,Vultaggio Marco Enrico, Bassarelli Marco e
Barone Enrico Maria), detengono il 14,99% della società. La società è stata costituita il 2 maggio
2011, con capitale sociale di 68.000,00 euro ed ha sede a Roma in via Pompeo Magno.
A cura di Gianfranco Compagno
Per fare dei paragoni in termini
di impatto ambientale, l’intera
centrale è comparabile a 10
automobili in moto, oppure a 40
caldaie domestiche. Se producesse energia elettrica, sarebbe
equivalente ad una centrale ad
1mega Watt. L’unica forma di
inquinamento arriverà dal flusso
di camion che porteranno i rifiuti organici nello stabilimento.
Secondo le stime fornite dovrebbero essere intorno ai 10 camion
giornalieri. Questa centrale va
incontro alla tendenza europea
che vede investimenti sempre
più corposi per le energie rinnovabili. Le energie rinnovabili
dovranno diventare il 30% della
produzione mondiale entro il
2030 e il 50% entro il 2050.
«L’Italia su questo tipo di
impianti – ha detto Brilli - è
sempre dietro agli altri paesi
europei. In Francia gli impianti a
biometano si costruiscono da 10
anni e sono 3000, in Germania
circa 7000, mentre noi ne abbiamo una decina». Nessun allarmismo, quindi, per la popolazione. L’intenzione è quella di
andare nella direzione della produzione di energie rinnovabili,
più attente all’ambiente e che
sfrutta quei materiali che in passato venivano stipati nelle discariche, ma che oggi, grazie alla
raccolta differenziata, possono
diventare addirittura una risorsa
in grado di creare ricchezza in
termini di energia.
Foto di Gianfranco Compagno
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L’incontro di aggiornamento ci sarà venerdì 20 e sabato 21 marzo presso l’Enea Hotel di Aprilia
ECOCARDIOGRAFIA E ECOGRAFIA VASCOLARE
TRA PASSATO E FUTURO: CAMBIA PROSPETTIVA PER CAMBIARE LA MENTE
Il convegno nazionale è stato organizzato dalla casa di Cura Città di Aprilia, sarà presieduto da Giancarlo Stazi
e Marco Giovagnoni, cardiologi della clinica privata cittadina. Giuseppe Gullace è il responsabile scientifico
di Nicola Gilardi
Si svolgerà ad Aprilia, venerdì
20 e sabato 21 marzo, il Convegno Nazionale di Ecocardiografia e Ecografia Vascolare organizzato dalla Casa di Cura Città
di Aprilia. Ad ospitare questa
due giorni di medicina cardiaca
sarà l’Enea Hotel, da anni partner importante per la cura del
cuore. I presidenti saranno:
Giancarlo Stazi e Marco Giovagnoni, mentre il responsabile
scientifico sarà Giuseppe Gullace. Questo evento è aperto ai
medici, ma anche agli infermieri
ed ai tecnici del settore. Il convegno inizierà nella mattinata di
venerdì con il saluto dei presidenti. La prima parte della giornata sarà dedicata a “Incontro
con gli esperti, percorso diagnostico terapeutico su: Gestione
dell’Emergenza Cardiovascolare
fuori dall’Ospedale”. I moderatori saranno i dottori Romeo e
Viola. Il dottor Santomauro parlerà di Background, epidemiologia ed obiettivi, mentre il dottor
Gullace di Supporto tecnologico,
il dottor Villa di Evento: allerta,
approccio, inquadramento clinico e il dottor Foti di Evento:
decision-making, intervento e
trasporto. La parola poi passerà
al dottor Romeo che tratterà di
Gestione dell’emergenza cardiovascolare: punti critici e percorsi
organizzativi e decisionali ed
infine la Discussione e conclusioni con i dottori Manes e
Demicheli. Dopo un pranzo di
lavoro la seconda parte si concentrerà su Percorso Diagnostico
terapeutico sulle Sindromi Aortiche Acute e sarà moderata dai
dottori: Romeo, Lorenzi e Mercogliano. Il primo intervento
spetterà al dottor Ferrari che par-
lerà di Background, epidemiologia, obiettivi ed inquadramento,
mentre di Valutazione cardiologica Clinica parlerà il dottor
Pavan. Il dottor Demicheli parlerà di Strumentale, di Radiologia
il dott. Romagnoli, mentre il dottor Barillà di Terapia Medica.
Successivamente la Terapia Chirurgica: ruolo del cardiochirurgo
sarà il tema del dottor Mercogliano, mentre il dottor Lorenzi
parlerà di Terapia Chirurgica:
ruolo del chirurgo vascolare, il
dott. Salmaggi di Coinvolgimento neurologico e il dott. D’Isa di
Coinvolgimento renale. Dopo
una pausa caffè il dottor Serra
Bellini parlerà di Piano assistenziale, mentre il dott. Catena di
Gestione post-operatoria, il dott.
Gullace di Riabilitazione ed infine i dottori Cardinale e Serra
Bellini di Comunicazione e con-
senso informato, indicatori e
risultati attesi. La discussione
finale e le conclusioni saranno
affidate ai dottori Cardinale,
Pavan e Demicheli. Molto intensa anche la giornata di Sabato 21
marzo, che inizierà di buon mattino con il dott. De Pascale che
parlerà di Iperuricemia cronica
con e senza deposito di urato:
fattore di rischio cardiovascolare. Poi una lettura del presidente
del convegno, Giancarlo Stazi
che presenterà l’intervento del
responsabile scientifico, il dottor
Gullace che verterà sulla Riclassificazione dell’Ecocardiografia
in relazione alla funzione ed
all’appropriatezza di utilizzo.
Successivamente si darà il via ad
una Tavola rotonda che si concentrerà sull’ecocardiografia di
base, e che sarà moderata dai
dottori Baioni, Righetti, Rossi e
Stazi. Al centro del dibattito ci
sarà l’Appropriatezza prescrittiva, aspetti organizzativi, modalità e flussi informativi della collaborazione tra MMG especialista
Cardiologo. L’introduzione sarà
curata dal dottor Gullace e interverranno di dottori Cirilli, Gaviglia e Giovagnoni. Dopo una
pausa caffè la discussione si concentrerà di FOcused Echo e i
moderatori saranno i dottori
Catena e Pavan. Il dottor Gullace
parlerà di Indicazioni, formazione, campi di applicazione ed
appropriatezza d’uso, il dottor
Ussia di Assistenza al posizionamento transcutaneo dei device
atriali e delle protesi aortica e
mitralica, il dott. Manes di Valutazione del paziente in UCC.
Dopo la discussione verrà trattato il tema del Fast Echo: moderatori saranno i dottori Demicheli e
Foti. La parola passerà poi al
dottor Gullace che parlerà di
Indicazioni, formazione, campi
di applicazione ed appropriatezza d’uso, il dottor De Pascale,
invece, parlerà di Fast Echo al
letto del paziente fuori dall’ospedale. Dopo il pranzo di lavoro si
passerà alla fase conclusiva del
convegno, che verterà sull’ecocardiografia avanzata e sarà
moderata dai dottori Fedele e Di
Belardino. Il primo intervento
spetterà al dottor Gullace che
parlerà di Funzione ventricolare
oltre la frazione di eiezione, poi
il dottor Granata che parlerà di
Eco Doppler, Vasi Epiaortici e
Arti inferiori, il dott. Posteraro
con Transesofageo o Tridimensionale nella valutazione del
paziente valvolare?, mentre il
dottor Caso parlerà di Wall dynamics: strain, strain rate e speckletracking e il dottor Maurea di
Valutazione ecocardiografica
della cardiotossicità nel paziente
oncologico. Successivamente il
dottor Fedele parlerà di Valutazione ecocardiografica dello
scompenso cardiaco e follow-up.
Dopo una breve discussione ci
saranno gli interventi preordinati
del dottor Pignalosa sulla Cardiopatia ischemica cronica: ranolazina, un moderno approccio
terapeutico e poi del dottor
Muscoli sull’ Importanza del target nel paziente ad alto rischio
cardiovascolare: colesterolemia
e ipertensione. Al termine degli
interventi verranno consegnati i
questionari ECM che daranno
diritto ai crediti per i medici.
Foto archivio G.Compagno
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Aprilia, Rinnovo del Consiglio dei Giovani
Le liste dovranno essere presentate entro il 26 marzo. Si voterà l’8 e il 9 maggio prossimo
di Riccardo Toffoli
Rinnovo del Consiglio dei
Giovani, al via il secondo
mandato. Il sindaco ha firmato
i decreti di svolgimento delle
consultazioni per il rinnovo del
consiglio dei giovani varato
nel 2010 dalla giunta D’Alessio. Si voterà l’8 e il 9 maggio
prossimo ma le liste dovranno
essere presentate entro il 26
marzo. Il consiglio dei giovani
è composto da 21 membri eletti con metodo proporzionale a
scrutinio di lista con la garanzia di un terzo di eletti nella
fascia di età tra i 15 e i 17 anni.
Dura in carica tre anni. E’ istituito ai sensi della legge regionale 6 ottobre 2003 n.32 e promuove la partecipazione dei
giovani alla vita sociale e politica della città. Il consiglio dei
giovani esprime parere obbligatorio, ma non vincolante, su
tutti gli atti del Comune che
riguardano i giovani nell’età
compresa tra i 15 e i 25 anni,
può presentare progetti di delibera e iniziative. Possono essere elettori e candidati tutti
coloro che risiedono nel
Comune di Aprilia, abbiano
compiuto 15 anni e non abbiano superato i 25 anni di età.
Inoltre non devono aver riportato condanne penali. Ogni
lista deve comprendere un
numero di candidati non inferiore a 14 e non superiore ai 21
di cui almeno un terzo dell’età
compresa tra i 15 e i 17 anni.
Con decreto del sindaco di
Aprilia Antonio Terra del 6
marzo scorso, sono stati fissati
prima i giorni utili per le votazioni, ossia l’8 e il 9 maggio
prossimo e il 26 marzo l’ultimo giorno utile per la presentazione delle liste. L’8 maggio
il seggio si aprirà nell’istituto
Rosselli per gli studenti del
Meucci e del Rosselli, il 9
maggio invece si apriranno i
seggi nella sala ragazzi della
biblioteca comunale, nel comitato
di quartiere Toscanini, a Campoverde nella sede della
Polizia Locale, al
centro anziani di
Campo di Carne,
nella palestra della
scuola elementare
di Casalazzara e
all’ex Cral di via
delle Margherite.
Chi ha votato l’9
maggio non può
rivotare il 9 maggio. Fanno fede le
liste elettorali del
Comune. Per presentare la lista servono dalle 75 alle 150 firme di
aventi diritto. Il parametro è
stato dimezzato con delibera di
Consiglio comunale del 5
marzo. Il consiglio dei giovani
è stato istituito il 9 febbraio
2010 dal Consiglio comunale
su forte iniziativa e volontà
L’istituto comprensivo Matteotti di Aprilia va alla
ricerca della storia e dell’archeologia di Aprilia
L’istituto comprensivo Matteotti di Aprilia va alla ricerca
della storia e dell’archeologia
di Aprilia. Il 18 febbraio si è
concluso, presso l’I.C. “G.
Matteotti” di Aprilia, il modulo
relativo all’ “Archeologia del
territorio”, che rientra nel
primo corso di formazione gratuito sul patrimonio storicoartistico del territorio apriliano,
certificato dal Liceo “A. Meucci” e promosso dall’Associazione “Arcaica”. L’incontro,
intitolato “Lungo una delle
strade del nostro passato: la via
Selciatella”, è stato presentato
da un punto di vista storico e
topografico da Chiara Della
Valle, dott.ssa in Conservazione dei Beni Culturali e docente
di Lettere di ruolo presso la
scuola secondaria di I ° dell’I.C. “Matteotti”. La professoressa ha evidenziato l’impor-
Aula Magna Matteotti- La dott.ssa Della Valle illustra alcuni reperti
archeologici rinvenuti lungo il percorso della via Selciatella
tanza della strada romana detta
via Selciatella che, partendo
dalla zona pedemontana dei
Colli Albani e arrivando fino al
litorale di Nettuno, ha fatto da
scenario ad alcuni dei più
importanti eventi storici del territorio apriliano e di quello
adiacente ed è stata attraversata
nel corso dei secoli da personaggi di grande rilievo, come
Cicerone, gli imperatori Augu-
dell’ex sindaco Domenico
D’Alessio. Il Consiglio dei
Giovani eletto nel 2010 ha iniziato la propria attività, molto
spesso però abbiamo assistito a
delle sedute che seguivano le
vecchie logiche della politica.
Il Consiglio dei Giovani poi ha
terminato il proprio mandato
nel 2014. Il doppio giorno elettorale e soprattutto il seggio
nelle istituzioni scolastiche
permetterà una maggiore partecipazione dei ragazzi alle
consultazioni e quindi alla vita
sociale e politica della città.
sto, Adriano, Nerone, il re Riccardo I d’Inghilterra, il duca
Alfonso di Calabria e gli Alleati durante il secondo conflitto
mondiale. La dott.ssa Della
Valle ha avuto un’intensa esperienza in campo topografico
che le ha consentito di pubblicare numerosi contributi sull’antica città di Capua e di collaborare agli scavi nel Parco
Archeologico
dell’Antica
Norba. Infatti, ella ha fornito
dati topografici relativi alla
ricostruzione dell’antico percorso della via Selciatella, servendosi sia dell’approfondimento di alcuni contributi storici forniti da archeologi e studiosi locali, che dell’esame dei
dati ricavati dalle ricognizioni
scientifiche da lei condotte personalmente sul campo. La sua
preparazione in campo archeologico risulta funzionale e produttiva all’insegnamento della
storia per gli alunni della scuola media “Matteotti”, i quali
possono non solo approfondire
alcuni aspetti del passato del
loro territorio, spesso inesistenti nei libri di testo, ma anche
affrontare la disciplina in modo
dinamico, andare nei luoghi
interessati, studiarli dal vivo
utilizzando strumenti archeologici, come paline metriche, rolline metriche e scattare fotografie. L’istituto comprensivo
“Matteotti” non è di certo alle
prime armi con il mondo dell’archeologia, infatti nel corso
di questi anni le docenti di lettere hanno coinvolto sempre, in
particolare le classi prime, in
incontri di archeologia condotti
da esperti del territorio, i quali
sono riusciti a entusiasmare e a
sensibilizzare i ragazzi nei confronti del loro patrimonio storico-artistico. Inoltre sono stati
organizzati progetti di sintesi e
chiarimento di tutto il mondo
dell’archeologia, come quello
intitolato
“Archeologando”
portato avanti dalla prof.ssa
Della Valle proprio nella sue
classi prime.
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Questa volta Poste Italiane non è responsabile del disagio
APRILIA, CHIUSO L’UFFICIO POSTALE CENTRALE PER QUATTRO ORE
I sindacati hanno deciso di fare assemblea proprio il primo giorno del ritiro delle pensioni, creando disagio agli utenti
Al contrario è stata una mattinata tranquilla. Pochi i cittadini in coda. Tutte le casse aperte
Forse ha contribuito la nostra campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini o è stata banalmente la pioggia
di Nicola Gilardi
Ritiro pensioni tranquillo
nel mese di marzo. L’ufficio
di viale Marconi ha superato senza grossi intoppi i
primi giorni del mese, che
da sempre creano problemi
ai cittadini. A permettere
questo è stato il basso
afflusso di persone rispetto
agli altri mesi, una novità
che ha comunque dato un
beneficio a tutti. Forse ha
contribuito la sensibilizza-
mente la pioggia a scoraggiare i meno motivati.
Molto spesso, infatti, già
dalle prime ore del mattino
si creavano delle file molto
lunghe che costringevano le
persone ad aspettare per
molto tempo. Fatto sta che
il servizio è filato liscio
abbastanza velocemente.
Eppure poteva crearsi una
nuova giornata di caos visto
che proprio per la giornata
del 2 marzo, primo giorno
utile per il ritiro pensioni, è
Ufficio postale Marconi 2.3.2015 h.14.44 (Chiuso per assemblea
zione che abbiamo cercato
di dare nei confronti dei cittadini, oppure è stata banal-
stata convocata un’assemblea sindacale che ha imposto la chiusura dell’ufficio
postale dalle ore 12 alle 16,
a cavallo tra i turni dei lavoratori. Una decisione, questa, che è andata a completo
discapito dei cittadini, che
hanno dovuto aspettare che
l’ufficio postale riaprisse i
battenti. Fortunatamente
non c’è stato alcun problema, ma certamente l’assemblea poteva essere convocata in un momento nel quale
si sapeva che l’afflusso
sarebbe stato più gestibile.
Alle 8 e 30, comunque, l’ufficio postale ha aperto ai cittadini. Un
impiegato ha consegnato i numeri, uno
per ogni persona. La
presenza della direttrice ha fatto si che
tutto si svolgesse nel
miglior modo possibile. Per la prima
volta dopo tanto
tempo il flusso di
persone non è stato
tale da mettere in
crisi il servizio.
Ancora meglio è
andata nel pomeriggio, con pochissime
persone in fila, che hanno
potuto ricevere i servizi
senza troppe attese.
Foto di Gianfranco Compagno
Ufficio postale Marconi 2.3.2015 h.08.29
Ufficio postale marconi 2.3.2015 h.14.44 - Chiuso
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Conferenza didattica presso il Palazzo Savelli, sede del comune di Albano Laziale lo scorso 26 febbraio
“LA DIASPORA GIULIANO-DALMATA: DAL DRAMMA ALLA SPERANZA”
La toccante testimonianza del signor Sergio Shurzel, 89 anni, esule da Rovigno D’Istria
di Luigi Cirillo
“La Diaspora Giuliano-Dalmata:
dal dramma alla speranza” è
stato il tema di una importante
lezione di storia, tenuta giovedì
26 febbraio presso la Sala Nobile di Palazzo Savelli, sede del
comune di Albano Laziale. Relatore il professor Giuseppe Parlato docente di Storia Contemporanea presso la LUSPIO
(Libera Università degli Studi
per l’Innovazione e le Organizzazioni), insieme alla Professoressa Donatella Schurzel presidente della sezione della Provincia di Roma dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e un testimone diretto
ed esule, Sergio Schulzel, 89
anni. Alla conferenza hanno
anche preso parte il Sindaco di
Albano Laziale Nicola Marini e
il Presidente del Consiglio
Comunale Massimiliano Borelli.
Ad introdurre la conferenza è
stato proprio Borrelli che, ha
sottolineato questa occasione
come un momento di riflessione
ed approfondimento per gli studenti su avvenimenti troppo
spesso messi in ombra e, insieme alle Foibe, drammatico capitolo della nostra storia che ha
coinvolto
quasi
350.000
esuli.“Abbiamo il compito di far
conoscere e di confrontarci per
evitare retoriche strumentalizzazioni di parte.” Un video di
repertorio ha introdotto invece
l’intervento del professor Parlato che ha trattato avvenimenti
storico culturali che hanno fatto
da cornice a questi drammatici
eventi i quali, spiega, non solo
hanno colpito un gran numero di
italiani ma anche numerosi croati e sloveni. Si svuotarono interi
villaggi e città come appunto
Istria, anche alcune aree litoranee della Dalmazia non appartenute all’Italia ma da questa
occupate durante la guerra. A
raccontarci di quei drammatici
avvenimenti è il signor Sergio
Schurzel, 89 anni che ricorda
lucidissimo quei momenti di
furono presi di mira cittadini
non simpatizzanti del regime
comunista slavo, professionisti,
gente che prima aveva ricoperto
cariche pubbliche, insegnanti,
guardie di finanza, carabinieri,
sacerdoti, ma anche operai contadini, donne e persino bambini.
Shurzel ricorda ancora i loro
volti terrorizzati, mentre venivano deportati in campi di concen-
Sergio Shurzel
atrocità che seguirono l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nato
a Rovigno di Istria, che ritiene
essere una delle più pittoresche
città della costa occidentale
istriana, tra graziosi campielli e
case che affacciano sul mare e
una popolazione costituita in
gran parte da pescatori, marittimi, contadini e operai. Lì ha vissuto la sua giovinezza, fin quando, proprio in seguito l’armistizio del 43’, incominciò il calvario con le formazioni partigiane
di Tito. Persecuzioni, arresti,
specialmente di notte, in cui
tramento e spesso uccisi in una
maniera raccapricciante. Venivano infatti legati l’uno all’altro
con un filo di ferro e condotti sui
bordi delle tante foibe di cui era
ricca l’Istria; a quel punto veniva colpito quello che stava sull’orlo del precipizio che cadendo
trascinava nel baratro tutti gli
altri vivi. In Dalmazia, invece,
non c’erano foibe e venivano
gettati in mare con una pietra al
collo. Le atrocità furono innumerevoli, racconta, e ricorda
ancora come il suo padrone di
casa fu arso vivo, come tanti
altri. Furono circa 40 giorni di
terrore e atrocità, fin quando l’Istria non fu poi occupata dai
tedeschi, ma quando nell’aprile
del 1945 si pensava di essere
arrivati alla pace tornarono i
comunisti slavi con l’appoggio
di quelli italiani di Togliatti e
ripresero gli arresti e le esecuzioni ancor più feroci di prima.
Per i successivi 3 anni però il
sentimento italiano, racconta il
signor Shurzel, nonostante questa particolare e difficile situazione, insieme a suo fratello ed
alcuni amici, portò a un’azione
filoitaliana sia nella scuola che
frequentava e sia tra la gente.
Quando riuscì ad avere il permesso per raggiungere l’Italia,
racconta di quanto a malincuore
e con quanta malinconia dovette
abbandonare la sua città per raggiungere prima Trieste e poi
Bologna dove fu accolto da
parenti e in fine a Roma dove
dormiva sulle panchine fuori la
stazione Termini. A Roma ha
trovato persone che lo hanno
aiutato a trovare un lavoro e a
ricostruirsi una vita, mentre altri
in altre parti di Italia non abbero
la stessa fortuna e vennero trattati e guardati con ostilità. Al termine della sua testimonianza il
signor Schurzel coglie l’occasione per rivolgersi specialmente ai
giovani auspicando con tutto il
cuore che la vita presenti loro
scenari lontanissimi dalla tragedia che lui ha vissuto che non
dovranno mai più ripetersi, cercando invece solidarietà e conciliazione tra i popoli nel rispetto
della storia e della memoria. Ha
voluto anche ringraziare tutti
coloro i quali si sono attivati per
dare a Roma una Casa del Ricordo che testimonierà, oltre la millenaria italianità delle terre
adriatiche, le foibe e tutte le
vicissitudini derivanti dall’
esodo di ben 350mila persone
che tutto hanno sacrificato per
rimanere italiani ed uomini liberi. Ad intervenire poi è la professoressa Donatella Schurzel,
figlia dell’esule signor Shurzel,
presidente dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (sezione provincia di
Roma) che ha voluto dapprima
ringraziare il Comune di Albano
per l’invito a questa commemorazione, volendo poi sottolineare
quanto oggi sia sempre più
importante portare alla memoria
questo avvenimento storico
attorno al quale si muove tutta la
sua associazione, per il riaffioramento di quella pagina di storia
italiana negata per decenni per
motivi di politica internazionale
e la battaglia quotidiana per il
mantenimento dei valori culturali e tradizionali di quelle terre a
cui sono stati strappati. È così
che nel 2004 si è istituita la
Giornata del Ricordo che cade il
10 febbraio, riportando sotto i
riflettori quei dolorosi eventi ma
nel contempo anche i valori di
identità nazionale a cui gli Esuli
istriani, fiumani e dalmati sono
legati, e fa del Giorno del Ricordo un momento di riflessione
per tutta la Nazione, in cui le
parole foibe ed esodo istriano,
fiumano e dalmata vengono ravvivate nel loro significato più
drammaticamente profondo ma
nel contempo in una fiduciosa
prospettiva per il futuro.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
pagina 17
Il libro è stata presentato dall’autore a Latina lo scorso 27 febbraio, presso il Museo Cambellotti
“TESTIMONI MUTI- LE FOIBE- L’ESODO - I PREGIUDIZI ”
La storia degli esuli fiumani, istriani e dalmati, raccontati con gli occhi di un bambino in un affresco di un romanzo fresco e immortale
di Luigi Cirillo
“Testimoni Muti- Le Foibe- L’Esodo - I Pregiudizi ” il libro di Diego
Zandel (Mursia Editore), racconta
il dramma degli esuli GiulianiDalmati, visti con gli occhi di un
bambino. La presentazione si è
tenuta venerdì 27 febbraio presso il
Museo Cambellotti di Latina. Il
giornalisti Gian Luca Campagna
ha introdotto l’incontro, mentre la
collega Daniela Novelli l’ha coordinato, ponendo alcune domande.
Sono intervenuti il consigliere
comunale Cesare Bruni e Marino
Micich direttore dell’Archivio storico di Fiume e ovviamente l’autore.
Diego Zandel è un bambino nato
nel campo profughi di Servigliano
(Fermo- Marche) da genitori istriani, nel 1948, racconta la sua storia,
narrata in prima persona, si intreccia a quella degli italiani a cui la
politica post bellica riservò un supplemento di tragedia e di dolore.
La voce del protagonista attraversa
gli anni del Dopoguerra narrando
le vicende della comunità degli
esuli sradicati dalle loro vite, assillati dalle necessità pratiche, separati dalle loro famiglie. Il lettore lo
segue nella vita nel Villaggio dei
profughi a Roma, poi a Fiume
quando, per la prima volta, accompagna la madre oltre il nuovo confine, e s’imbatte nella nuova realtà,
tra lingue, dialetti, parenti e amici
diversi, che amplieranno i suoi
orizzonti. Con una singolare tecnica narrativa le memorie famigliari
e personali si alternano a storie di
persone comuni travolte dalla Storia, come il soldato tedesco Ernst,
prima occupante temuto e poi prigioniero dei titini; Remigio, comunista italiano arrestato dalla polizia
jugoslava e scomparso per sempre;
e tanti altri personaggi. I profughi
e i rimasti, gli slavi e i fascisti, i
martiri delle foibe, le figure che
danno titolo ai capitoli del libro
sono i tasselli di una storia che per
decenni è stata sepolta nel silenzio.
Colpisce la capacità di Zandel di
restituire l’Esodo in tutta la sua
complessità umana, ideologica e
politica. All’inizio della narrazione
c’è l’eco del rancore dei profughi
nei confronti dei druzij, i “compa-
gni” jugoslavi, molto simile a
quello che negli anni della guerra
era stato riservato agli occupanti
tedeschi; pagina dopo pagina l’emergere dell’insofferenza nei confronti dei pregiudizi di quanti considerano i profughi dei fascisti,
così come dei profughi nei confronti dei “rimasti”, considerati
tutti o quasi collaborazionisti degli
jugoslavi, e c’è soprattutto la presa
di coscienza di un’identità, quella
istriana e fiumana, erede di un passato che univa, e non di rado
mescolava, le diverse etnie e culture che avevano messo radici nella
stessa regione. È un mosaico di
testimonianze delle migliaia di italiani che, alla fine della Seconda
guerra mondiale, si trovarono
senza alcuna difesa di fronte all’odio etnico-nazionalista del regime
di Tito, deciso a jugoslavizzare
quei territori. In 350mila decisero
di abbandonare tutto e di fuggire
ma ci fu anche chi rimase riscoprendosi giorno dopo giorno straniero a casa propria. Romanzo
della memoria ma anche romanzo
di formazione di una coscienza
civile che si impone di cercare
oltre gli schemi ideologici le verità
umane nascoste dalla Storia. Che
cosa sarebbe successo se lei non
fosse nato in un campo? Chiede la
giornalista Novelli a Zandel.
Avrebbe fatto lo stesso lo scrittore?
Il giornalista? Zandel spiega che le
vicende stesse gli hanno riservato
questa carriera, questa voglia di
comunicare e di raccontare oggi
questa straordinaria esperienza di
essere nato in un campo dapprima
di concentramento e poi destinato
ai profughi. Tra quei capannoni in
legno, racconta, dove dentro vivenano stipate più famiglie insieme
in condizioni igieniche davvero
precarie. Un po’ meglio quelli di
Roma, dove furono mandati nel
1955. Le strutture erano in muratura, dei grandi dormitori dove circa
11 famiglie risiedevano in ogni
padiglione. Erano centinaia di
padiglioni, buttati giù ad uno ad
uno dopo il 1960 quando si iniziarono a costruire le case popolari
che seppur piccole sembrava di
essere andati a vivere in una reggia
in confronto al campo. Con rammarico, confessa Diego, di quei
padiglioni oggi a Roma non c’è più
traccia storica. Anche uno solo
potevano lasciarlo come monumento. Anche essendo figlio unico,
in quei campi così affollati e “intimi”, non ha certo sofferto la solitudine. Bastava aprire la porta e c’erano decine di ragazzini come lui.
C’è da ringraziare chi nel 2004 ha
istituito la Giornata del Ricordo
che ha riportato alla memoria e alla
conoscenza ciò che per troppo
tempo è rimasto nel silenzio. Se
oggi a Roma non vi sono più nemmeno un padiglione che possa
marcare la memoria di chi visse
nei campi, risiede invece un archivio storico riconosciuto quale sito
di eccezionale interesse storico e
artistico con il decreto del Ministero della pubblica istruzione già dal
1972, dove vi sono oltre 80mila
documenti e cimeli che illustrano
ampiamente la storia fiumana dalle
origini romane al secondo conflitto
mondiale, gli aspetti urbanistici,
monumentali, associativi, scolastici, amministrativi, religiosi e culturali della città di Fiume e del suo
territorio ricollegabili all’identità
di carattere italiano. È proprio il
direttore di questo museo, Marino
Micich, ad intervenire durante la
presentazione del libri di Zandel;
anch’egli figlio di esuli. Micich
sottolinea l’importanza di aver preservato nel tempo migliaia di
documenti a testimonianza di una
storia importante e sofferta d’Italia
che la politica ha celato per decenni. L’importanza soprattutto di raccontarla ai giovani. Ed è proprio
dei giovani, delle scuole, che parla
invece il consigliere di Latina
Cesare Bruni il quale ha assicurato
la volontà di coinvolgere la cittadinanza nel ricordare la storia di quei
terribili momenti e dei profughi,
tanto è vero che, sottolinea Bruni,
a Latina nelle giornate del 10 febbraio quando ancora non fu istituita la giornata del ricordo venivano
comunque organizzati convegni e
conferenze anche grazie all’appoggio dell’Associazione Nazionale
Venezia Giulia-Dalmazia. A concludere l’incontro è Diego Zandel,
ricordando quanto oggi sia importante costruire dei rapporti di dialogo tra gli italiani di oggi e la storia che fu, con quei luoghi, quelle
città come la Croazia e la Slovenia
che racchiudono ancora tra le loro
strade un’identità di italiani che
non può essere rinnegata né
dimenticata.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 18
12 - 26 MARZO 2015
La CGIL RIMANE IL PRIMO SINDACATO, MA PERDE UN RAPPRESENTANTE
LA DICCAPP RINGRAZIA, RADDOPPIA I CONSENSI
RINNOVATE LE RAPPRESENTANZE SINDACALE (RSU) DEL COMUNE DI APRILIA
di Riccardo Toffoli
Elezioni per il rinnovo delle
rappresentanze sindacali dei
lavoratori in Comune. Successo del Diccap che raddoppia i consensi mentre il primo
sindacato rimane la Cgil
anche se perde un seggio.
Stabile la Cisl. Grande la
soddisfazione del tenente dei
Vigili Maurizio Doretto e di
Amelia Giamè che hanno ringraziato tutti gli elettori con
un ringraziamento pubblico.
Il Diccap passa da uno a due
rappresentanti e strappa un
seggio alla Cgil. “I risultati
delle Elezioni per la R.S.U.
del Comune di Aprilia svoltesi nei giorni 3, 4 e 5 marzo
–spiega il tenente Maurizio
Doretto- ci spronano ad una
comunicazione di ringraziamento per l’ottimo risultato
dalla lista Diccap che ha raddoppiato i consensi sia in
ordine di voti che di seggi,
strappando un seggio alla
Cgil che nella passata R.S.U.
aveva ottenuto 6 seggi, La
Cisl ha confermato i propri 2
seggi, mentre la Uil pur presentando la lista non ha raggiunto il quorum per l’attribuzione dei seggi”. La Diccap ha ottenuto 24 voti, conquista due seggi: Maurizio
Doretto (con 14 voti), Amelia
Giamè (con 4 voti), 4 voti
anche per Tonino Palma. La
Cisl funzione pubblica ottie-
Maurizio Doretto
ne 39 voti e due seggi: Barbara Tanevini (14 voti) e
Grazia Polito (13 voti) a
seguire Roberto Pantanella
(9 voti) e Massimo Bisacco
(3 voti). 75 voti vanno invece, alla Cgil funzione pubbli-
ca che si conferma il primo
sindacato nel Comune di
Aprilia. La Cgil conquista 5
seggi: Enzo Terra e Marco
Patella (18 voti), Franco
Bedei (13 voti), Milena Trolese (9 voti), Haydee Mice-
tich (7 voti), Gustavo Sarchese (5 voti), Barbara
Bignardi (4 voti). La Uil con
3 voti andati a Rosa De
Palma non ottiene alcun seggio.
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
pagina 19
Luci e ombre sulla criminalità della provincia nel rapporto dell’osservatorio della Regione
PROVINCIA DI LATINA: ISOLA FELICE?
La provincia è l’unica nella Regione a vedere decrescere il numero dei reati ma mantiene il primato di rischio
nelle truffe, nella criminalità violenta e nella litigiosità e violenza quotidiana
di Riccardo Toffoli
Latina è l’unica provincia della
regione che registra nel 2013 un
decremento dei reati denunciati
rispetto al 2012. Un’isola felice?
Non proprio a leggere il rapporto dell’osservatorio tecnico per
la sicurezza della Regione Lazio
in collaborazione con Eures,
pubblicato a fine febbraio. Sono
333.109 i reati complessivamente denunciati nel Lazio nel 2013
in crescita rispetto all’anno precedente (+2,5%, pari a +8.205
reati) sia rispetto al 2009
(+22,7% e +66.155 reati). Latina
è l’unica che nel 2013 presenta
un decremento dell’indice di
delittuosità. L’aumento più consistente della delittuosità si rileva a Rieti, dove si contano 5.038
denunce (+3,2% sul 2012),
seguita da Roma (+2,9%), Frosinone (14.095 denunce, +1,3%
rispetto al 2012) e Viterbo
(11.758 denunce, +0,7%), mentre solo Latina, con 25.490 reati
denunciati nel 2013, presenta nel
2013 un pur moderato decremento (-0,6%). Pur in presenza
di una crescita dei reati denunciati, l’indice di rischio scende a
livello regionale. Infatti dopo
una crescita costante dal 2009 al
2012, nel 2013 s è verificata
un’inversione di tendenza passando da 58,8 reati ogni mille
abitanti nel 2012 a 58,2 nel
2013. Latina è scesa vertiginosamente passando da 46,8 nel
2012 a 45,4 nel 2013. In generale crescono comunque i reati
commessi nei capoluoghi, mentre decrescono quelli nella provincia. Nel Comune di Latina i
reati denunciati nel 2013 sono
cresciuti rispetto al 2012 mentre
nei comuni della provincia sono
diminuiti, tra l’altro in maniera
consistente. Latina rimane a
rischio per quanto riguarda la
criminalità violenta, le truffe e la
litigiosità e violenza quotidiana.
FURTI
I reati più denunciati sono collegati alla microcriminalità, in
particolare ai furti. Questi sono
aumentati del 5,3% rispetto al
2012, e del ben 29,7% se riferito
a cinque anni fa. A Latina i furti
sono cresciuti del 2,8%, di
media 27 furti al giorno. Di questi il 34,3% sono in appartamento. Gli scippi e i borseggi crescono del 19,1%, mai quanto i
furti su auto in sosta che crescono del 25,2% rispetto al 2012 e
del 50,8% rispetto a cinque anni
prima.
TRUFFE
Le denunce per truffa crescono
nel 2013 in tutte le province del
Lazio, anche se Roma continua
ad avere il primato. A Latina crescono del 10% rispetto al 2012.
La nostra provincia detiene il
primato dell’indice di rischio:
ben 24,4 denunce ogni mille abi-
tanti rispetto alle 23,5
della media regionale.
I reati di truffa informatica sono cresciuti
a Latina del 56,9%
nel quinquennio.
RAPINE
I reati di rapina, in
crescita nel Lazio tra
il 2009 e il 2011, a
cominciare dal 2012
registrano un’inversione di tendenza,
determinata soprattutto dalla
significativa flessione delle
denunce di rapine in banca o alla
posta, ascrivibile in primo luogo
al forte sviluppo dei sistemi di
vigilanza e controllo delle filiali
postali e bancarie nonché all’introduzione di protocolli e sistemi automatizzati di apertura
delle casseforti, che hanno costituito un forte deterrente per tali
attività delittuose. Nel 2013 nel
Lazio le rapine decrescono del
2,4% rispetto al 2012. Latina
registra il decremento significativo nell’ultimo biennio: -26,7%
pari a 82 rapine in meno. A fronte di questo risultato e della
diminuzione delle rapine in pubblica via, aumentano del 105,6%
il numero di rapine in abitazione.
CRIMINALITA’ VIOLENTA
Omicidi volontari e preterintenzionali, tentati omicidi, stragi,
violenze sessuali e lesioni dolo-
se, dopo una forte dinamica di
crescita tra il 2009 e il 2012, nel
Lazio diminuiscono dell’8,2%.
In modo particolare a Latina che
evidenzia un decremento del
12,6% rispetto al 2012 anche se
l’indice di rischio più elevato
rimane quello della nostra provincia con 14,9 reati ogni 10
mila abitanti di fronte ad una
media regionale di 13,6. Anche
le violenze sessuali denunciate
alle forze dell’ordine sono in
calo rispetto al 2012. Latina ha
presentato una flessione delle
denunce per violenza sessuale
pari a -22,9% rispetto al 2012.
LITIGIOSITA’ E VIOLENZA
QUOTIDIANA
Nonostante anche in questo
caso, ingiurie, lesioni dolose,
percosse e minacce sono in calo
rispetto al 2012, è Latina la provincia più a rischio con 51,6 episodi di violenza e conflittualità
per 10 mila abitanti.
Foto di Gianfranco Compagno
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IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
La 5^ edizione si è tenuta, domenica 8 marzo, presso la “Sala Folchi” del Presidio Ospedaliero San Giovanni
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
“LA PAROLA ALLE DONNE - CONTINUARE NEL BELLO”
Ha aperto i lavori la dottoressa Ilde Coiro, direttore generale del nosocomio romano
di Noemi Reali
Le donne protagoniste dell’azienda ospedaliera San
Giovanni - Addolorata, in occasione della Giornata
internazionale della donna, hanno organizzato un
convegno: “Continuare nel bello”. Si tratta della quinta edizione. L’incontro è avvenuto la mattina di domenica ‘8 marzo presso la “Sala Folchi” dell’Azienda
ospedaliera San Giovanni - Addolorata. L’8 marzo
oltre ad essere la giornata dedicata al ricordo delle
conquiste sociali, politiche ed economiche delle
donne diventa, in questo modo, una festa per promuovere la salute delle donne come vero e proprio
indice di misurazione del livello di civiltà, di indicatore del benessere e di elevazione nel mondo del lavoro. “Il Convegno dell’8 marzo, giunto quest’anno alla
quinta edizione, è ormai una tradizione nella nostra
Azienda e continua a dar voce a coloro che con la propria professionalità, tenacia, sensibilità e umanità partecipano al buon andamento della sanità e, quindi, a
far conoscere quei percorsi diagnostico- terapeutici
che sono presenti nell’Azienda ospedaliera San Giovanni – Addolorata appositamente creati per le donne
da donne. Queste svolgono la loro attività con grande
passione ed entusiasmo muovendosi in un campo che,
a volte, si presenta particolarmente arduo ” dichiara la
dottoressa Maria Domenica Comerci, Responsabile
della Direzione Medica dei Poliambulatori del Complesso ospedaliero San Giovanni – Addolorata e organizzatrice del Convegno, aprendo l’evento. Il San
Giovanni – Addolorata si pone in modo innovativo e
propositivo rispetto alla salute al femminile con la
creazione di percorsi diagnostico-terapeutico che
consentono di seguirle dall’esordio della malattia ai
follow up successivi al centro dei quali la donna è
seguita, in ogni momento, da esperte professioniste
che lavorano attivamente, oltre che con tutti gli altri
operatori dell’Azienda, anche intessendo rapporti
strategici con il vasto territorio di cui è punto di riferimento. “Festeggiare la festa della donna è una tradizione che dura da cinque anni nella nostra azienda. Ci
siamo chiesti quale poteva essere il titolo di questa
giornata e abbiamo pensato a ‘continuare nel bello’ in
quanto in questa azienda sono state portate avanti
diverse iniziative a favore della salute della donna”
spiega Ilde Coiro, Direttore Generale dell’Azienda
ospedaliera San Giovanni – Addolorata. Tale impegno
ha fatto assegnare all’ azienda due “Bollini Rosa” dall’O.N.D.A. (Osservatorio Nazionale sulla Salute della
Donna). “Continuare nel bello perché questa azienda
ha bellissime opere culturali e artistiche. È stata
ristrutturata la sede dell’ Addolorata. Siamo riusciti a
dare ai malati, alle persone che soffrono una migliore
assistenza sanitaria; ma anche a collocare loro in un
ambiente bello e confortevole e curato in tutti i particolari. Curare la malattia non è solo curare la malattia
del corpo ma anche della mente” ha continuato Ilde
Coiro. É la stessa Ilde Coiro a sottolineare come la
presenza della donna nel mondo del lavoro ormai è un
dato scontato,in particolare nelle aziende aventi la
centralità della persona come valore. L’Azienda ospedaliera San Giovanni – Addolorata non è da meno
avendo tra il suo personale un’ampia rappresentanza
di donne che, non solo sotto l’aspetto quantitativo, ma
anche e soprattutto sotto il profilo della qualità professionale, della dedizione, dell’inventiva, della capacità operativa, sono molto impegnate nell’assistenza
al malato. Tra queste si ricordano Ilde Coiro, Maria
Domenica Comerci, Angela Maria Mastromatteo ,
Elvira Caruso, Maria Mauri, Susanna Fenu , Virginia
Caracciolo, l’ ingegnere che ha illustrato le slide della
Villa dei Valeri, venuta alla luce durante i lavori di
ristrutturazione del polo oncoematologico e Cinzia
Martini, che ha concluso gli interventi invitano i presenti alla visita guidata alla Villa degli Annii. Come
detto, il convegno è stato dedicato “al bello” con la
presentazione del Polo Oncoematologico, di recente
inaugurazione nel Presidio Addolorata, che nella sua
fase di ristrutturazione ha permesso di scoprire l’imponente Villa dei Valeri presente nelle sue fondamenta. Ecco, quindi, la stretta correlazione dei temi centrali del convegno che partono da “Il bello del prendersi cura” attraverso i percorsi assistenziali dedicati
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
alle donne presenti nel reparto
di oncologia e l’espansione sul
territorio di quelli che partono
dal reparto di ematologia, proseguendo con l’illustrazione de
”Il bello riconquistato” attraverso la proiezione di documenti visivi “Dalla Villa dei
Valeri al Polo Oncoematologico” e concludendo con la suggestiva visita guidata al Peristilio della Villa degli Annii,
facente parte del ricco e affascinante patrimonio archeologico e artistico dell’Azienda
ospedaliera San Giovanni –
Addolorata.
Foto di Gianfranco Compagno
identificate alcune strutture
risalenti al I sec. d.C, la fase
principale è sicuramente quella
rappresentata dai bolli laterizi,
imposti su i mattoni prodotti
da Domitia Lucilia (137 d.C.)
e da Annio Vero (123 d.C).
Una Villa costruita per il vivere quotidiano come suggeriscono i giardini intorno.La
struttura primitiva dell’edificio
è in opus reticolatum6 in tufo,
come quelle di fabbro, vetraio
e mattonificio. Nella struttura
della Villa, immediatamente a
sud, si rinvengono strutture
termali, sotto la Corsia Vecchia. Si tratta di strutture
orientate verso nord-ovest e
sud-est, secondo l’antico andamento della via Tuscolana. Il
muro su cui fonda il lato sud
della Corsia Vecchia è sicuramente di età romana e fa parte
BREVE
PRESENTAZIONE
DELLA VILLA
DEGLI ANNI E DEL
SUO PERISTILIO”
Al termine del convegno
“Continuare nel bello” organizzato dalle donne dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni- Addolorata , che si è
domenica 8 marzo, è stata
organizzata una visita presso la
Villa degli Annii (famiglia
romana molto facoltosa).
Infatti, al di sotto dell’Ospedale vi sono cospicui resti della
Villa di Annio Vero, nonno
dell’Imperatore Marco Aurelio, e degli Horti di Domitia
Lucilia, madre dell’imperatore
e appartenete ad una ricca
famiglia proprietaria di fabbrica di laterizi(fìglinae).La Villa
e gli Horti, passano in eredità a
Marco Aurelio e poi al figlio
Commodo, dovettero in tal
modo entrare a far parte del
demanio imperiale. Vengono
Roma 8 MARZO - Angela Maria Mastromatteo , Elvira Caruso,
Maria Domenica Comerci, Ilde Coiro,
successivamente l’edificato è
in opus listatum7, mattoni che
con i loro bolli ci ricordano
l’epoca del rifacimento. Nel II
sec. dopo Cristo la domus
passa da economia agricola a
industriale e forse la produzione viene anche commercializzata. Si riscontrano anche
murature relative ad interventi
successivi, risalenti al III e IV
secolo. Nel III secolo le cantine della casa si trasformano in
tabernae e nel tardo impero,
nelle aree limitrofe alla domus
si insediano botteghe artigiane
pagina 21
di questo complesso, costituendone il limite nord, attraversato da porte che anticamente immettevano sulla strada parallela all’acquedotto
Claudio - Neroniano. A nordest vi sono una serie di
ambienti pavimentati in opus
spicatum, aseguire un ambiente absidato, forse dotato di
pavimenti sospesi su pilastri di
mattoni impilati, evidentemente un ambiente riscaldato e
quindi parte di un complesso
termale privato. A nord si trova
una scala che conduce ai piani
superiori, dove si trovano altri
tre ambienti dotati dei resti di
pavimentazione musiva in
bianco e nero. Si pensa risalgano alla prima metà del II sec.
d.C. e fanno parte dello stesso
complesso della domus di
Domitia Lucilia. Verso il IV
secolo d. C. questi ambienti
subiscono delle trasformazioni; la pavimentazione viene
rialzata di mezzo metro, va
fuori uso l’ambiente termale e
viene data una nuova destinazione agli ambienti, questo è
forse il motivo per il quale
solitamente viene usato il termine errato di Fornaci per l’insieme di questo sito. N.R.
(fonte: nota di Cinzia Marini, da un estratto dagli studi
effettuati per testo storico
artistico sull’Ospedale San
Giovanni. Ottobre 2014)
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 22
12 - 26 MARZO 2015
EVENTO NAZIONALE - CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI APRILIA
La Petite Messe Solennelle, ultima opera scritta da Rossini, sarà messa in scena
ad Aprilia al Teatro Europa. Nel cast Riccardo Toffoli e Claudio Di Lelio
L’appuntamento il prossimo 11 e 12 Aprile con ingresso gratuito
di Piergiuseppe Jorillo
La Petite Messe Solennelle, ultima opera scritta da Rossini, sarà
messa in scena ad Aprilia il
prossimo 12 aprile. Un evento
unico con un cast eccezionale.
Direttore il Maestro Emanuele
Lippi mentre primo soprano, la
bella e apprezzatissima vocalità
wagneriana Michela Sburlati. Il
suo, un curriculum di tutto
rispetto che l’ha portata a fianco
di Josè Carreras e sotto la direzione tra gli altri di Maaezel e
Chailly. Ma è soprattutto grazie
alla collaborazione con Kuhn
che il soprano Michela Sburlati
viene apprezzata per le sue interpretazioni wagneriane, in particolare nel ruolo di Isotta. La
Petite sarà messa in scena il 12
aprile alle ore 18 presso il teatro
Europa di Aprilia. Il progetto è
di portata nazionale. A curare i
dettagli della rappresentazione
apriliana è l’associazione Kam-
lia che il 6 marzo ha organizzato
in aula consiliare una conferenza
stampa di presentazione dell’evento a cui hanno partecipato il
sindaco di Aprilia Antonio Terra,
l’assessore alla cultura Francesca Barbaliscia, il direttore Emanuele Lippi, il soprano Michela
Sburlati, il primo pianoforte
Claudio Veneri, il direttore artistico della Kammermusik
Gabriella Vescovi e il nuovo
gestore del teatro Europa Bruno
Jorillo. “Siamo orgogliosi del
lavoro che stanno svolgendo le
associazioni apriliane per la promozione della cultura in città
–ha detto il sindaco- e questo
lavoro deve essere supportato
dall’amministrazione comunale.
Per noi è un grande orgoglio che
musicisti apriliani partecipano
ad lavori di portata nazionale e
portino in città questi lavori”.
Nel cast infatti, ci sono due
musicisti apriliani: Riccardo
Toffoli al secondo pianoforte e
progetto della Petite che abbiamo accolto con molto entusiasmo”. Bruno Jorillo, nuovo
gestore del teatro Europa, ha
accolto fin da subito il progetto e
ha limitato i costi alle sole spese
vive proprio per promuovere la
cultura in città e offrire spettacoli di livello artistico. “Dopo
tanto –ha detto in conferenza- e
molto lavoro, finalmente il teatro Europa può ripartire con i
suoi appuntamenti. Siamo contenti di ospitare uno spettacolo
di alto valore culturale di cui la
città sente il bisogno”. Il primo
pianoforte, maestro Claudio
Veneri ha parlato del restauro
dei due pianoforti. Veneri è
mermusik in collaborazione con
l’associazione C.S.T. e Giornale
del Lazio media partner. La
tappa apriliana è inserita in un
cartellone che prevede rappresentazioni in tutto lo stivale. Il
14 marzo il cast debutterà al
festival di Livorno. Per l’occasione il mezzosoprano Marta
Lotti, organizzatrice del festival,
ha messo a disposizione l’armonium di Puccini. Il tutto concluderà nel teatro rossiniano di
Pesaro grazie alla collaborazione della fondazione Rossini e
dell’Accademia dei Musici. A
Pesaro verrà effettuata un’incisione in dvd. Gli strumenti utilizzati saranno d’epoca e sono
forniti dal museo degli strumenti musicali di Fabriano. Si tratta
di due Pleyel del 1860 circa,
periodo in cui fu data la prima
della Petite, uno a coda e uno
verticale perché così fu la prima.
Non è escluso però, che si faccia
in tempo a restaurare un pianoforte attualmente posseduto
dalla fondazione Rossini e
appartenuto allo stesso Rossini e
utilizzarlo per l’occasione. La
rappresentazione apriliana gode
del patrocinio e del contributo
economico del Comune di Apri-
Claudio Di Lelio al violino che
prima dell’esecuzione, presenterà una meditazione sui temi più
importanti della Petite scritta da
Brisson. Entrambi collaborano
con l’associazione Kammermusik e insieme al violoncellista
Simone Sitta hanno fondato il
trio che porta il nome dell’associazione. “L’associazione è nata
nel 2005 –ha detto il direttore
docente di pianoforte storico al
conservatorio di Perugia nonché
l’animatore principale del
museo di Fabriano e il coordinatore del laboratorio scientifico di
restauro. La gran parte degli
strumenti d’epoca presenti al
museo sono stati restaurati da lui
e anche sono di sua proprietà.
“Nell’eterna questione tra il
rispetto delle volontà dell’autore
e la libera interpretazione dell’esecutore contemporaneo –ha
spiegato- bisogna tenere sempre
presente quali strumenti aveva
in possesso l’autore in quel
momento. I pianoforti usati da
Rossini hanno un suono dolce e
morbido anche perché l’accor-
artisti colo Gabriella Vescovi- e
promuove la cultura musicale tra
i ragazzi non solo con l’insegnamento ma anche con l’organizzazione di eventi. L’anno scorso
proprio in occasione dello Stabat
Mater che ha avuto grandissimo
successo, il maestro Sburlati e il
basso Mariano Buccino che è
nostro docente e si è esibito
quella sera, ci hanno proposto il
La Petite Messe Solennelle
La Petite Messe Solennelle è stata composta da Rossini nel 1863, cinque anni prima della sua morte.
La definì lui stesso “l’ultimo peccato di vecchiaia” di un periodo in cui aveva abbandonato il teatro
lirico per dedicarsi alle composizioni da camera e sacre. I caratteri della composizione, le melodie
ardite e soprattutto le innovazioni armoniche fanno della Petite un vero e proprio capolavoro musicale che ebbe successo soprattutto dopo la morte del maestro ed in epoca moderna grazie proprio ai
nuovi indirizzi estetici e alle forme avveniristiche. Fu scritta per 12 cantanti (in omaggio agli apostoli) di cui 4 solisti, due pianoforti ed un armonium. Tale fu il successo che Rossini volle orchestrarla
nel 1867 (anno prima della sua morte). E’ insomma il testamento spirituale del noto compositore ottocentesco italiano, più famoso per le opere buffe come il Barbiere di Siviglia, la Gazza Ladra o l’Italiana in Algeri. La messa fu eseguita per la prima volta il 14 marzo 1864 presso la cappella di famiglia della contessa Louise Pillet-Will, moglie del banchiere Pillet-Will e dedicataria della composizione. All’evento, che fu dato in forma privata, furono invitati anche alcuni critici musicali e musicisti, come Giacomo Meyerbeer, Daniel Auber e Ambroise Thomas. Quella rappresentazione è alla base
dell’edizione critica, qui riproposta, del musicologo Philip Gossett il quale solo dopo un’approfondita ricerca con gli eredi Pillet-Will riuscì recentemente a recuperare il manoscritto originale. La prima
esecuzione della versione originale avvenne a Pesaro nel 1997. L’opera si compone di 14 pezzi per
tutte le parti della Messa con alternanza tra soli, duetti, quartetti o insiemi.
datura non era a 440 hz come è
oggi, ma a 435. Gli strumenti
d’epoca ci forniscono naturalmente le volontà dell’autore e da
queste dobbiamo partire”. Fanno
parte del cast vocale i soprani:
Michela Sburlati, Lucia Grieco,
Federica Raja; i mezzosoprani:
Marta Lotti, Tiziana Fabietti,
Saeko Kameja; i tenori: Luca
Micheli, Paolo Bernardi, Stefano Benini; i bassi: Mariano
Buccino, Wang Xiaochen, Yonghen Dong. Il cast strumentale,
sotto la direzione di Emanuele
Lippi è composto da Claudio
Veneri primo pianoforte, Riccardo Toffoli secondo pianoforte e
Alessandra Bottari all’Harmonium. Il maestro Emanuele
Lippi ha spiegato ai presenti la
storia della Petite e le sue difficoltà tecniche.
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Lunedì 2 marzo sono stati liberati 400 avannotti nelle acqua dello splendido Giardino di Ninfa.
IL FIUME NINFA RIPOPOLATO DALLA TROTA MACROSTIGMA
“Il progetto di salvaguardia e riproduzione è stato avanzato dalla Fondazione Roffredo Caetani, sostenuto dall’Amministrazione Provinciale, che ne ha
assunto l’onore economico, visto la collaborazione scientifica del Dipartimento di Biologia dell’Università Sapienza di Roma”
di Veronica Alessandrini
Nel fiume Ninfa è tornata la
trota macrostigma. Quattrocento giovani esemplari (detti
“avannotti”) di questa razza a
rischio di estinzione, capostipite di tutte le altre tipologia
ni”. Questo evento si è concretizzato nell’ambito di un progetto di salvaguardia e riproduzione avanzato proprio dalla
Fondazione sopracitata, finanziato dalla Provincia di Latina
e formulato dal dipartimento di
biologia ambientale dell’Uni-
Sottoriva, la responsabile Ufficio caccia e pesca della provincia di Latina dottoressa Teresa
Magliozzi, il dottor Marco
Seminara e il dottor Amilcare
d’Orsi del Dipartimento di biologia ambientale dell’Università “La Sapienza” che hanno
foto per gentile concessione Fondazione Caetani)
Edifici dell’antica città all’interno del Giardino di Ninfa
che popolano gli ambienti
mediterranei, sono stati liberati lunedì 2 marzo nel corso
d’acqua che attraversa il Giardino di Ninfa, gestito dalla
Fondazione “Roffredo Caeta-
versità “La Sapienza”. Alla
reimmissione degli avannotti
nelle acque del Giardino di
Ninfa hanno presenziato il presidente della fondazione “Roffredo Caetani” Piergiacomo
elaborato il programma dell’intervento, il direttore del
Girdino di Ninfa dichiarato
Monumento Naturale Lauro
Marchetti, il presidente Federazione Italiana Pesca Sportiva
Domenico Petruzzino e il dottor Marco Procaccianti. Nella
splendida cornice del Giardino
di Ninfa, gli avannotti sono
stati dapprima sedati immettendo nella vasca con un po’ di
alcol, poi marcati con una piccola iniezione di elastomeri
all’altezza della pinna caudale,
un’operazione che non arreca
alcun danno agli esemplari ma
che crea su di essi un segno
permanente, per poterli riconoscere anche a distanza di
tempo. Sono previste, infatti,
altre reimmissioni (una è avvenuta anche l’anno scorso),
senza contare che le trote,
ovviamente, si riprodurranno.
In questo modo, dunque, con
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una lampada a ultravioletti, gli
studiosi sapranno distinguere i
vari lotti grazie al colore della
marcatura. Gli studiosi, oltre al
ripopolamento del fiume
Ninfa, stanno anche realizzando, nel contempo, degli studi
genetici sulle macrostigma per
verificare la “purezza” della
specie e stanno svolgendo
della attività diagnostiche per
avere dei dati sulle condizioni
ambientali del corso d’acqua.
Come ha spiegato il professor
Seminara: «Una delle motivazioni per cui è partito questo
progetto, è anche quella di
verificare le condizioni del torrente dal punto di vista
ambientale perché, purtroppo,
anche le aree che sembrano più
protette e tutelate, possono
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correre grandi rischi. Per poter
portare avanti quest’attività
riguardante la trota macrostigma, dovremo essere sicuri che
il torrente sia in grado di supportare la popolazione che ci
aspettiamo di ripristinare».
Riguardo alla marcatura degli
avannotti, ha poi aggiunto:
«Serve a capirne l’età e a poter
riconoscere gli esemplari in
futuro, capendone la riproduzione nel sistema del reticolo
di canali presente in quest’oasi. È un’operazione indolore e
priva di rischi, che ci permette
di riconoscere negli anni questi
esemplari liberati oggi. Questo
è interessante perché ad oggi,
nel Lazio, non esistono dati sul
loro ciclo biologico». Come ha
sottolineato Sottoriva, fondamentale è stato il contributo
della Provincia di Latina: «La
dottoressa Magliozzi della
Provincia di Latina è stata
estremamente sensibile a questo progetto, la ringraziamo
perché ci ha dato non solo il
finanziamento (di circa 62mila
euro, ndr) ma anche il supplemento per la seconda tranche,
con cui spero riusciremo a
migliorare l’ospitalità per que-
sti esemplare, creando una
struttura quasi permanente».
Quello ottenuto con la re
immissione degli esemplari
nel Ninfa è un grande risultato,
se si pensa che il fiume è l’unico luogo in cui questa specie,
dall’alto valore naturalistico e
di biodiversità, riesce a
sopravvivere. Doveroso spendere due parole, in chiusura di
questo articolo, per il bellissimo Giardino di Ninfa, un’oasi
naturale che, con le sue oltre
1300 varietà di piante, è
stata dichiarata Monumento
Naturale dalla Regione Lazio
nel 2000. Per la storia e le
curiosità su questo luogo
incantevole, rimandiamo al
link http://www.fondazionecaetani.org/giardini.php.
Foto di Gianfranco Compagno
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La lezione si è tenuta venerdì 27 febbraio presso la sezione dei Comunisti Italiani - Antonio Gramsci di Campoleone (Lanuvio)
LA STORIA DEL PCI DAL 1944 AL 1974
“Dall’Autunno caldo al Compromesso Storico. L’avanzata del movimento di massa, la risposta delle forze reazionarie, la strategia di Berlinguer”
Giunto alla quinta lezione il ciclo di seminari organizzato dalla Federazione PdCI dei Castelli Romani
di Riccardo Toffoli
Compromesso storico e Pci.
Questo il tema della quinta
lezione sulla storia del Pci
tenuta Alessandro Hobel ricercatore in storia contemporanea, in particolare di storia del
Pci, collaboratore con l’istituto
Gramsci e la Fondazione Luigi
Longo, venerdì 27 febbraio
nella sede della sezione dei
Comunisti Italiani di Campoleone. Il ciclo dei seminari che
nel mese entrante vedrà la sua
ultima lezione, prevede la ricostruzione della storia del Partito Comunista Italiano dal 1944
al 1974 a distanza di 23 anni
dallo scioglimento del Pci e a
70 anni esatti dalla svolta di
Salerno. “Il ciclo di incontrispiegano i promotori- è funzionale alla maggior comprensio-
ne delle ragioni, ai processi
storici, politici e sociali, che
hanno prodotto determinate
scelte; è funzionale a militanti
di partito per riportare alla luce
un embrione di scuola di partito, sempre più necessario a
contrastare l’arrogante igno-
ranza con cui troppo spesso
vengono difese le proprie idee
politiche nel momento in cui
anche il primo partito d’Italia,
ben radicato sul territorio
come il PD scende ben sotto i
100.000 iscritti a livello nazionale”. L’ultima lezione, la
conferenza conclusiva, si terrà
sul Pci e la strategia della tensione. “Avremo poi un
momento finale di verifica, -ci
spiega Hobel- in cui cercheremo di capire come sono andati
i seminari. Saranno loro a parlare. Precedentemente cono-
scevo la sezione, ho avuto l’onore di partecipare all’inaugurazione. La partecipazione in
questi seminari è stata costante, il che non è sempre frequente. Di solito seminari del
genere iniziano con tante persone che poi vanno man mano
a scemare. Invece la partecipazione si è mantenuta costante
con molti interventi. Oggi
abbiamo parlato del compro-
cesso nella democrazia italiana, dopo il delitto Moro. “E’
possibile –afferma- che le Brigate Rosse non fossero al servizio di nessuno, ma pensassero di portare avanti una propria
linea per quanto folle. E’ probabile però che la loro esperienza sia stata utilizzata da chi
aveva i mezzi per utilizzarla,
per far sì che andassero a buon
fine senza troppi disturbi e
messo storico, molti hanno
vissuto quella fase e sono
intervenuti con le posizioni di
allora e come la pensano oggi.
Alcuni che all’epoca erano
contrari oggi magari lo vedono
favorevolmente. Non ho parlato del caso Moro, come italiani
non abbiamo riflettuto abbastanza su quello che accade
nella primavera del 1978”.
Hobel ci spiega ciò che è suc-
ostacoli. Questo andare a buon
fine ha contribuito ad un blocco della democrazia italiana.
Dopo le grandi ondate del ’68‘70 questa democrazia doveva
essere ampliata e quindi anche
legittimando un ruolo dei
comunisti nella maggioranza
del governo del paese. Siccome l’ampliamento è stato bloccato da tante cose, tra cui sicuramente il delitto Moro, è chia-
ro che poi si è determinato un
riflusso”. Quindi parla del
compromesso storico. “Abbiamo ricordato –continua- come
per Berlinguer la proposta del
compromesso storico non
fosse l’accordicchio di governo tra Pci e Dc, ma come lui
dirà in uno scritto successivo,
il tentativo di realizzare la
seconda tappa democratica e
antifascista che è iniziata nel
’43, era andata avanti fino al
’47 e poi con la Guerra Fredda
e con la sconfitta del fronte
democratico nel ’48 era stata
bloccata. Dopo tanti anni, con
l’avanzare della distensione
internazionale e con una crescita dei consensi delle sinistre
in Italia, Berlinguer pensa che
quella rivoluzione democratica
bloccata nel ’47 possa riattivarsi con un’intesa tra le grandi forze democratiche e popolari italiane: i comunisti, i
socialisti e i cattolici che si
identificavano nella Dc”.
Foto di Gianfranco Compagno
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IL RITORNO DI ROBERTO GALLO
Torquato Frattini, su iniziativa
del Frattini Group e con la collaborazione dell’ Associazione Culturale Occhio dell’Arte, ha promosso una exhibition/evento che
si e' tenuta venerdì 27
febbraio nella hall del Regal Park
Hotel di Via Cassia1171/G a
Roma, dove e' stato possibile
ammirare per la prima volta in Italia (prima di approdare poi all’estero) la nuova produzione del pittore Roberto Gallo.
Il prof. Vittorio Sgarbi e' stato il
primo che ha visionato la mostra
in anteprima, ed ha espresso
dichiarazioni entusiastiche.
Dopo circa venti anni di assenza, il
pittore Roberto Gallo e' ritornato
in pubblico per esporre nell'Urbe una collezione inedita delle sue
opere. Una ricerca artistica, la sua,
iniziata nel 1966 che approda ben
presto ad una pittura definita dalla
critica “impressionismo orfico”,
perché come lo stesso autore
dichiara: “è un’impressione della
mente. Solo ad occhi chiusi e
sognando – come nella ‘cecità’ di
Orfeo – può avvenire la visione”.
Così dopo anni vissuti fra l’Italia,
l’Europa e gli Stati Uniti, che
hanno portato i suoi quadri ad
essere presenti in molte collezioni
pubbliche e private in tutto il
mondo, Roberto Gallo, autore che
ha saputo magistralmente tradurre
in arte i tormenti dell’animo e
della sua vita, dopo anni di allontanamento durante i quali la sua
ispirazione artistica non si è mai
fermata, torna per mostrare i suoi
nuovi capolavori.
L’armonia dei pennelli, delle spatole, degli stracci, così come delle
unghie e delle mani con cui
Roberto Gallo ha realizzato le tele
di questa produzione, si trova in
quello che rappresenta il filo conduttore di questa sua ultima fatica,
l’erotismo.
Nel corso della serata e’ stato premiato il Segretario Generale del
Centro Islamico Culturale d’Italia,
Dottor Abdellah Redouane, tramite la figura di Lucio D’Ubaldo,
senatore nella XVI legislatura e
già Segretario generale ANCI.
Prima dell'ingresso al pubblico per
visitare la mostra, invece, e’ stato
premiato l’Onorevole Domenico
Rossi, Sottosegretario alla Difesa
del Governo Renzi, per una vita
spesa al servizio dello STATO con
grande rettitudine ed encomiabile
professionalita'. Il Presidente di
Federazione
Moda
Italia
Lazio, Massimiliano De Toma, ha
Mara Parmegiani ha spiegato
all'Onorevole Rossi un esemplare
della sua famosa e nutrita collezione di abiti d’epoca che aveva prestato in esposizione per l'occasione: un prezioso abito realizzato in
taffettà di seta con i colori che
richiamano il nostro tricolore,
indossato nel 1864 dalla contessina Alfonsina degli Uberti per una
festa dell’Unità d’Italia.
Sia il premio al Dr. Redouane che
quello all'Onorevole Rossi era in
cristallo ed ha avuto valenza di
ringraziamento simbolico verso
Lando Buzzanca e Lisa Bernardini © Flavio Di Properzio 2015
accolto l'istituzione italiana con
grande cerimoniale ed ha effettuato la premiazione.
Presenti al momento della consegna del riconoscimento, oltre il
pittore Gallo, il premiato ed il premiante , anche gli organizzatori
Torquato Frattini procuratore di
Roberto Gallo e Lisa Bernardini
Presidente dell'Occhio dell'Arte;
con loro anche la nota giornalista e
storica di moda Mara Parmegiani,
la Dottoressa Elena Tricoli moglie
del console onorario della Guinea
- Bissau, la Dottoressa Marina
Bertucci di Italia Informa, l'Ambasciatore del Made in Italy nel
mondo Anthony Peth, la stilista
Francesca A.
due rappresentanti istituzionali,
della civiltà italiana e di quella
araba, per sottolineare l’importanza in questo particolare momento
storico dello scambio e dell’integrazione culturale.Moltissime personalita' note al grande pubblico e
non hanno presenziato all'evento:
del mondo dell’arte, della cultura,
dello spettacolo, della musica,
della moda e della comunicazione,
i quali hanno partecipato a
momenti di interazione, dibattito e
approfondimento sul tema del rapporto fra talento e italianità, quando la nostra creatività artistica sa
tradursi in eccellenza, in Italia e
all’estero.Ben piu' di duecento gli
ospiti alla fine intervenuti: volti
VittorioSgarbi-RobertoGallo © Flavio Di Properzio 2015
noti che hanno fatto compagnia
a Nadia Bengala e Paolo degli
Atti che erano in scaletta di intervento durante la serata.
Tra i personaggi intervenuti (in
ordine casuale): Giorgio Palumbi,
Anthony Peth, Daniela Chessa, Lando Buzzanca, Lino Patruno, Giovanni Brusatori, Lucio
D'ubaldo, Antonello De Pierro, Gaspare Maniscalco, Tamara
Fattibene, Sarah Panatta, Iolanda
La Carrubba, Alessandro greyVision, Emanuela Corsello, Maria
Grazia De Angelis , Pietro Paterno', Sally Morricone, Massimo
Ceccovecchi, Giorgio Ceccarelli ,
Cristina Ferraris, Natascia e
Romina Malizia, Maria Teresa
Barone, Mauro Travasso, Franca
Pace, Mara Pamegiani, Rocco Fulvio, il Marchese Ferrajoli, i principi Carlo e Guglielmo Giovannelli, Cosetta Turco, Vincenzo
Merli,Marco Scorza,Bruno Oliviero,Emanuele Puddu, Damiano
Cioci, Filippo LaFontana, Umberto Puato, Ibrahim Elshab, Silvana
Lazzarino, Domenico Briguglio,
Marina Bertucci, Kyra Ruffo, Giuseppe Racioppi, Andrea Lamia,
Marco Bignozzi,Fabio Massenzi ,
Gabriella Rea, Silvia Fabi, Cinzia
Loffredo, Nino La Rocca, Fulvio
Pellegrini, Sonia Casella, Gabriele
Marconi, Natalino Candido,
Camilla Nata, Enzo Garramone,
Alma Manera, Angelo Mellone,
Gerardo Di Lella, Elena Tricoli, i
Cugini di Campagna, Leopoldo
Mastelloni, Margie Newton, Tiziana Sirna, Roberta Beta, Leopoldo
Mastelloni, Aristide Caruso (... )
La categoria Moda della serata e'
stata curata in maniera impeccabile dalla stilista Francesca A, che ha
allietato il pubblico presente con
sedici abiti della sua collezione
"Orchidea Bianca". Per la "Primavera-Estate" 2015 Francesca A ha
presentato una donna contemporanea,dinamica, audace, sensuale
che ama indossare abiti dalle linee
pulite ed essenziali. Una donna
Sofisticata che ama giocare con il
colore. Fresca e facile da abbinare,
la collezione si 'e rivelata molto
trasversale in quanto ogni capo
può essere mixato agli altri con un
risultato sempre piacevolmente
diverso e soprendente. Hanno infine contornato il tutto citazioni di
ispirazione floreale su abiti e
camicie di seta da indossare con
capispalla dalle linee ultra femminili.Questa serata e' stata un
evento di cui si parlera' a lungo,
che ha unito espressioni culturali
diverse e lo ha fatto passando
attraverso le tele di un grande pittore dei nostri giorni: Roberto
Gallo.
A tutti gli ospiti e' stato infine
donato un omaggio artistico legato
ad una attività solidale in favore
dell’AVIS.
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APRILIA “THE FLETCHER MEMORIAL HOME”
La canzone dei Pink Floyd accostata al nome di Aprilia nel sito ufficiale della Città.Ma ne è stato capito il significato ?
Per l’autore Roger Waters è il luogo dove rinchiude i peggiori politici della storia !
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it
unricordoperlapace@gmail.com
Fare “il verso” alle canzoni può
essere rischioso, soprattutto se si
tratta di un testo in inglese, che
per la maggior parte di noi italiani di cultura “media” risulta sempre di difficile comprensione
nelle varie sfumature linguistiche e talvolta nei riferimenti particolari degli autori.
E’ questo il caso della discutibile
scelta del brano di Roger Waters
“THE FLETCHER MEMORIAL
HOME” (trad. : “La casa del
memoriale Fletcher” o “Sacrario di Fletcher”) quale titolo
ritenuto “ad hoc” da affiancare al
nome di Aprilia nel sito della
Città in diverse occasioni dopo
l’inaugurazione dei memoriali in
memoria di Eric Fletcher Waters
e dei caduti dispersi del 1944
avvenuta il 18 febbraio 2014 alla
presenza del musicista Roger
Waters.
L’utilizzo del titolo del brano è
avvenuto il 14 ottobre 2014 nella
pubblicazione di un filmato della
veduta aerea di Piazza Roma di
Aprilia, riprese effettuate durante lo svolgimento della “Rassegna dell’Uva e del Vino” : il
video in quella occasione è stato
accompagnato senza possibilità
di equivoco pure dalle note (e
dalle parole) del pezzo cantato
dallo stesso Waters
Il “titolo” ritorna il 20 febbraio
scorso sul sito del Comune per la
cerimonia al “Rosselli” per il
primo anniversario dell’inaugurazione del monumento ai Caduti dello Sbarco Alleato e poi
ancora nel video pubblicato
anche in youtube che ha sintetizzato le immagini della cerimonia
dell’inaugurazione dell’obelisco
nel febbraio 2014 e quelle della
cerimonia commemorativa per il
suo primo anniversario il 18 febbraio scorso.
Ma analizziamo il brano di
Waters : ad una semplice lettura
del testo composto in memoria
del padre per l’album “The Final
Cut” dei Pink Floyd pubblicato
nel 1983 e, per i meno avvezzi
alla lingua inglese, dalla visione
del video ufficiale del pezzo su
youtube
al
link
www.youtube.com/watch?v=A
qonCo0A68o, appare subito
senza alcuna possibilità di fraintendimento cosa rappresenti per
Waters “The Fletcher Memorial Home “(la casa del memoriale Fletcher) : il luogo simbolico dove Waters rinchiude
quelli che ritiene i peggiori
politici della storia contemporanea.
Nel geniale video dei Pink Floyd
un signore che ha avuto un
parente morto in guerra (alter
ego di Roger Waters), vede in
televisione una specie di clinica
psichiatrica dove, assistiti da
infermieri in camice bianco, soggiornano quelli che ritiene i peggiori personaggi politici della
storia, tra cui Napoleone Bonaparte, Hitler ed altri tra cui riconosciamo Winston Churchill e
Margaret Thatcher . Sale a bordo
della sua automobile per raggiungerli tentando di ucciderli
con la sua pistola.
Approfondiamo anche su Wikipedia, famosa enciclopedia on
line: “La “casa” viene intitolata
da Waters al nome di suo padre,
Eric Fletcher Waters, caduto nei
combattimenti del 1944 (che
seguirono lo sbarco di Anzio
durante la seconda guerra mondiale per la liberazione di Roma”
(ndr : andrebbe aggiornato in
quanto dal novembre 2014 grazie alle ricerche di Harry Shindler, cui nel 2012 proposi il
“caso” Waters, possiamo affermare che il povero Eric morì ad
Aprilia).
E poi sempre da Wikipedia :
“Come tutto l’album a cui appartiene, il brano (contro le guerre) tratta il tema dell’incapacità dei potenti della Terra, incapaci di prendere decisioni valide per il bene dell’umanità. Il
testo cita per nome molti personaggi politici ( Ronald Reagan,
Alexander Haig, Menachem
Begin, Margaret Thatcher, Ian
Paisley, Leonid Il’ič Brežnev,
Joseph McCarthy, Richard
Nixon) che svolsero la loro attività nel periodo della guerra
fredda (1945-1990), definendoli
“coloniali dissipatori di vita”
(colonial wasters of life) ed etichettandoli come “bambini
troppo cresciuti” (overgrown
infants) e “tiranni incurabili”
(incurable tyrants), ritenendoli
incapaci di comprendere qual-
siasi cosa al di fuori della violenza o del loro volto in bella
vista su un televisore. Waters,
provocatoriamente afferma che
tali personaggi prendono la guerra come un gioco: And amuse
them selves playing games for a
while / Boom boom, bang bang
lie down you’re dead (E per un
po’ si divertiranno a giocare:
Bum, bum, bang, bang, cadi, sei
morto)”.
Riportiamo poi per mancanza
di spazio la traduzione della
parte iniziale del brano per
togliere eventuali altri dubbi,
invitando i lettori alla lettura
integrale:
“THE FLETCHER MEMORIAL
HOME” (traduzione : “La casa
del memoriale Fletcher” o “il
sacrario di Fletcher”
Porta da qualche parte
i tuoi bambini troppo cresciuti
e costruisci per loro un casa,
un piccolo posto solo per loro.
Il sacrario di Fletcher (la casa
del memoriale Fletcher):
La casa per incurabili tiranni e
re.
E potranno ammirarsi ogni giornonella TV a circuito chiuso
per assicurarsi che siano ancora
vivi.È l’unica connessione che
sentono.
Sulla base di tutte queste documentazioni si evince che l’accostamento superficiale e continuativo del titolo e delle note della
canzone di Waters al nome della
nostra Città nella quale sono stati
costruiti i memoriali in memoria
dei caduti dispersi del 1944 sia
una scelta veramente infelice
perché, secondo la mia opinione,
anziché dare lustro alla nostra
Città al contrario la ridicolizza su
scala mondiale, considerando i
milioni di “veri fans” del cantante che del pezzo conoscono bene
testo, significato e finalità dell’autore .
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Il nuovo libro di Giovanni Fasanella e Giuseppe Rocca, cerca di far luce sull’omicidio Moro
“LA STORIA DI IGOR MARKEVIC”
UN DIRETTORE D’ORCHESTRA NEL CASO MORO
È stato presentato dal regista pontino Gianfranco Pannone martedì 24 febbraio, presso la Feltrinelli di Latina
Il precedente: “Il misterioso intermediario. Igor Markevic e il caso Moro” (Einaudi 2003) definito controverso sparì dalle librerie
di Veronica Alessandrini
Può un direttore d’orchestra aver
avuto un ruolo importante nel caso
Moro? A questo delicato quesito
hanno provato a rispondere il giornalista Giovanni Fasanella e lo
sceneggiatore Giuseppe Rocca,
nel libro “La storia di Igor Markevic”, edito da Chiarelettere. L’opera, uscita verso la fine dello scorso
anno, è stata presentata il 24 febbraio a Latina, alla libreria Feltrinelli di via Armando Diaz. Si tratta di un libro che potremmo definire, banalmente, scomodo ma
necessario. Un testo dal passato
travagliato, pubblicato con il titolo
“Il misterioso intermediario. Igor
Markevic e il caso Moro” da
Einaudi nel 2003 e trasformatosi,
nel giro di pochissimi giorni, da
caso editoriale a bersaglio di critiche violente, fino a scomparire
dagli scaffali delle librerie e, di
conseguenza, dalle classifiche. I
due autori hanno ripercorso la storia e i punti fondamentali della
loro opera, riproposta in una veste
nuova ed arricchita di nuovi contenuti. Ha coordinato l’incontro, Il
regista di Latina Gianfranco Pannone che ha realizzato un video
con Fasanella, uno dei due autori e
che, aprendo la presentazione, ha
detto: “Quando si definisce un
libro controverso, significa che ci
sono delle cose che non sono
andate bene a tutti perché, evidentemente, hanno toccato delle ferite
aperte. In questo caso si tratta
delle ferite aperte di un Paese intero, che non ha fatto i conti con i
propri traumi e la propria storia”.
Il libro di Rocca e Fasanella segue
le tracce di Igor Markevic, un
celebre compositore e direttore
d’orchestra ucraino naturalizzato
italiano, scomparso nel 1983
emesso sotto i riflettori dall’inchiesta della Commissione parlamentare sulle stragi e sul terrorismo, che gli ha assegnato il ruolo
di ipotetico intermediario nella
trattativa tra Brigate Rosse e servizi segreti per la liberazione del
presidente Aldo Moro. Si tratta di
una figura di spicco dei salotti
romani, che entrò a far parte di una
delle famiglie storiche della capitale grazie al matrimonio con la
contessa Topazia Caetani. Un personaggio complesso, ricco di sfaccettature che questo libro vuole
andare a scandagliare, descrivendone la vita e la formazione, le
influenze culturali, le amicizie e le
conoscenze, per riuscire a capire
se, effettivamente, l’ipotesi di un
suo coinvolgimento possa risultare
plausibile. Come spiega la sinossi
dell’opera, c’è un fil rouge che
parte dalla Parigi degli anni ’30 e
arriva in via Caetani, dove è stato
rinvenuto il corpo del presidente
Aldo Moro la mattina del 9 maggio 1978, passando attraverso
salotti popolati di spie, massoni,
politici, nobili e banchieri. Ha
ricordato Rocca: «Quando uscì la
notizia dell’implicazione di Markevic nel caso Moro, io lavoravo
per Radio Tre, culla della musica
classica nel panorama radiofonico
italiano. Passavano sempre sue
opere e subito si parlò di una bufala. Abbiamo quindi voluto ripercorrere, in un certo senso, un
aspetto del ‘900 che a scuola non
ci spiegano. Markevic è un uomo
molteplice, noi abbiamo descritto i
vari ambienti in cui ha vissuto, per
capire le tante sfaccettature di questo personaggio». Tra i quesiti
affrontati nel libro, tra l’altro, ha
particolare rilievo la questione
legata al ritrovamento del corpo
nella (tristemente) famosa Renault
4, uno dei tanti misteri che circondano il caso Moro. Le Br, infatti,
affermarono di averlo ucciso nel
rifugio di via Montalcini intorno
alle 5 del mattino e di averlo poi
spostato in via Caetani, ma questa
versione non collima con i risulta-
ti dell’autopsia, che stabilì che
l’assassinio avvenne non più di
un’ora prima del ritrovamento del
cadavere (rinvenuto alle 11 del
mattino). È plausibile, dunque,
che l’auto fosse già lì, o si trovasse lì vicino, visto e considerato che
quel giorno via Caetani (al centro
di Roma, vicino a via delle Botteghe Oscure e alla zona del ghetto
ebraico) era completamente sbar-
Mentre stavamo realizzando il servizio i maggiori quotidiani italiani hanno lanciato la notizia
PAPA FRANCESCO VUOLE CHIAREZZA SUL CASO MORO
l’arcivescovo Antonello Mennini, nunzio apostolico in Gran Bretagna, ascoltato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta
In un articolo che parla, anche se in maniera trasversale, del caso Moro,
non possiamo non citare una notizia diffusa proprio nel momento in cui
scriviamo, sabato 7 marzo. Le principali testate giornalistiche italiane,
hanno infatti riportato che lunedì 9 marzo l’arcivescovo Antonello
Mennini, nunzio apostolico in Gran Bretagna, sarà ascoltato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro presieduta da Giuseppe Fioroni. L’Arcivescovo, figlio di un importante dirigente dello
Ior, era stato allievo di Moro all’università e, nel periodo dei 55 giorni
di prigionia dell’esponente della Dc, era viceparroco della chiesa di
Santa Lucia al quartiere Trionfale. Il suo ruolo è emerso da alcune intercettazioni telefoniche: egli avrebbe fatto da tramite per trasmettere
alcune lettere scritte dallo statista e indirizzate a varie persone. Francesco Cossiga, all’epoca Ministro dell’Interno, è sempre stato convinto
che, durante il sequestro, Mennini avesse potuto incontrare Moro nel
covo delle Br. Si ipotizza anche che egli l’abbia confessato e gli abbia
impartito l’estrema unzione prima dell’uccisione. Tra pochi giorni saranno esattamente 37 anni dal
rapimento dello statista democristiano e, a quanto pare, Papa Francesco ha, in qualche modo, riaperto
il caso Moro. Come riportato dal Corriere della Sera, in un articolo a firma di Maria Antonietta Calabrò, il Pontefice «ha scelto di far prevalere la ricerca della verità sulle regole della immunità diplomatica di cui godono i nunzi (gli ambasciatori vaticani), come del resto il personale diplomatico di tutti
i paesi del mondo. Ed è stata sempre di Papa Francesco la decisione di far venire a Roma l’arcivescovo a deporre a San Macuto, sede della Commissione, senza che l’organismo parlamentare dovesse spostarsi in trasferta a Londra, ad ascoltarlo “a domicilio”, in considerazione del suo status». V.A.
rata, come rivelano diverse testimonianze. A tal proposito, Fasanella ha raccontato: «Quando
Moro era ancora vivo, due agenti
del Sismi si presentarono a palazzo Caetani, bussarono al portone
chiedendo di Aldo Moro e di Igor
Markevic. Si è scoperto, poi, che il
Sismi aveva ricevuto una soffiata
dal Mossad, i servizi segreti israeliani, secondo cui Moro era a
palazzo Caetani e, assieme a lui,
doveva esserci anche il direttore
d’orchestra». Ricordando la prima
edizione dell’opera, Fasanella ha
affermato: «Quando uscì il libro la
prima reazione fu entusiastica, nel
giro di pochissimi giorni schizzò
ai primi posti delle classifiche di
vendita, come un vero e proprio
caso editoriale. Iniziò poi un vero
e proprio linciaggio, alcuni
ambienti si sentirono toccati,
secondo me a torto e, ancora ad
oggi, non riesco a farmene una
ragione. Ci querelarono per i riferimenti alla figura di Hubert
Howard, che era imparentato coi
Caetani (sposò Lelia Caetani). La
vicenda giudiziaria si concluse
con il Giudice del Tribunale Civile di Roma che respinse la richiesta della famiglia Howard, condannandoli a pagare le spese giudiziarie, con una sentenza le cui
motivazioni dovrebbero essere
conosciute perché fanno scuola».
In buona sostanza, il Giudice ha
affermato che, nell’ambito di una
vicenda così drammatica per il
nostro Paese come quella del
sequestro Moro, i giornalisti/ricercatori hanno il diritto di formulare
ipotesi fondate per giungere alla
verità. La vicenda giudiziaria, con
tanto di testo integrale della sentenza, è stata inserita in una delle
appendici della nuova edizione. I
due autori hanno quindi pensato di
dare un’altra chance ad un libro
che, partendo dalla figura di Markevic, ripercorre uno dei periodi
più bui della storia italiana.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
pagina 31
ESPOSIZIONE STORICA
“UN RICORDO PER LA PACE”
L’ULTIMO APPELLO AL COMUNE DI APRILIA E ALLE ISTITUZIONI DELLA FAMIGLIA
BONACINI PER NON DISPERDERE IL PATRIMONIO CULTURALE
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it
unricordoperlapace@gmail.com
E’ in scadenza il 12 marzo l’ “ultimatum” che la famiglia Bonacini
aveva rivolto 6 mesi fa all’Amministrazione apriliana per la
piena realizzazione del progetto
espositivo a favore della collettività di Aprilia, progetto che si trascina da più di 15 anni. Ad oggi
ancora nessuna risposta ed è per
questa motivazione che a fine
febbraio è stato rivolto un appello
anche alla Provincia di Latina e
alla Regione Lazio; il 6 marzo è
stata infine protocollata una
nuova lettera dove si richiede
urgentemente un incontro chiarificatore con il Sindaco di Aprilia, Assessori e Dirigenti preposti, quale ultima occasione per
definire il futuro dei reperti della
collezione storica di Ostilio
Bonacini, scomparso nel 1999.
E’ questo l’ultimo estremo tentativo a favore di Aprilia, per
non disperdere altrove quanto con
tanto impegno e passione è stato
raccolto da Ostilio e poi custodito
per tanti anni dalla famiglia
Bonacini nella finalità del com-
pletamento dell’esposizione storica sul tema “APRILIA IN
GUERRA : LA BATTAGLIA DI
APRILIA” attualmente presso
l’Istituto “Rosselli” di Aprilia .
Nella lettera al Comune di Aprilia
si sottolinea che la collocazione
dell’esposizione presso l’Istituto
di Istruzione apriliano è importante per il messaggio di pace
che è importante trasmettere
alle giovani generazioni, e che
passa anche attraverso la conoscenza e lo studio dei reperti bellici Bonacini, autentici documenti di memoria.
La notizia della determinazione a
risolvere la penosa situazione di
“stallo” ha già avuto eco e sono
arrivate le prime richieste da
alcune organizzazioni museali. Il
materiale storico Bonacini più e
più volte offerto gratuitamente al
Comune di Aprilia a completamento dell’esposizione bellica
potrebbe quindi trovare presto
altra destinazione nei musei
nazionali o esteri disposti ad
accoglierlo e valorizzarlo dignitosamente.
Una grande occasione persa per
la Città di Aprilia ed una prova
tangibile della scarsa attenzione
per la cultura e per la nostra storia; un rifiuto che se confermato
nel prossimo incontro avrà per
sempre “a onore e gloria “ la
firma dell’odierna Amministrazione di Aprilia.
Preoccupazione nella famiglia
Bonacini anche per il futuro dell’esposizione già in essere al
“Rosselli” che, seppure patrocinata dal Comune nel 2013 quando era Assessore alla cultura l’
Avv. Fabio Malecchi, ad oggi non
è stata minimamente valorizzata
dall’Ente patrocinante, anzi pubblicamente non esiste e non viene
mai menzionata neppure l’origine
particolare dell’iniziativa.
Già da molti mesi sul sito del
Comune di Aprilia è stato rimosso pure il collegamento al blog
dell’Associazione ”Un ricordo
per la pace” relativo dell’esposizione storica dove, seppure sommariamente, sono alcune immagini delle vetrine ed una descrizione sommaria dei reperti, una
“presentazione” della mostra realizzata con la consulenza del
Generale Dott.Massimo Coltrinari, che da anni collabora con l’
Associazione “Un ricordo per la
Pace”.
Nessuna risposta del Comune
neppure ai progetti presentati a
partire dal 2013 dall’Associazione “Un ricordo per la pace” per
una valorizzazione dell’esposizione. Era stato richiesto il patrocinio per realizzare una struttura informativa multimediale
(plurilingue) in continuità dell’esposizione con la descrizione dei
reperti esposti, le documentazio-
ni, i video tematici e le ricerche
sulla storia di Aprilia ; nessuna
presa in considerazione pure del
progetto di realizzazione di un
sito internet quale museo virtuale dell’esposizione storica
fruibile da visitatori di tutto il
mondo, in un’ottica di promozione internazionale delle peculiarità
e delle eccellenze della Città di
Aprilia.
Quello che rammarica maggiormente è quindi l’ “oscuramento”
della mostra permanente che
dovrebbe invece costituire un
punto di orgoglio per la Città di
Aprilia ed un punto di riferimento
anche per lo studio della storia
della seconda guerra mondiale.
Non è consentito conoscere le
motivazioni di tale comportamento, ma è ormai evidente che le
scelte e le dinamiche dell’Amministrazione sono rivolte altrove.
La mostra storica al Rosselli, il
cui allestimento venne curato
dalla scrivente Elisa Bonacini e
da collaboratori dell’Associazione “un ricordo per la pace”, era
stata inaugurata il 23 aprile 2013.
Il progetto espositivo era nato nel
lontano 1999, quando dopo la
scomparsa di mio fratello Ostilio
Bonacini con la mia famiglia
decidemmo di affidare a titolo
perenne e gratuito al Comune di
Aprilia l’importante raccolta di
reperti della seconda guerra mondiale affinché fossero esposti al
pubblico.
Solo tre anni dopo, nel 2002,
alcuni pezzi vennero collocati in
una piccola mostra permanente
presso l’Istituto Comprensivo
Pascoli di Aprilia, ma l’esperienza fu fallimentare anche sotto il
profilo della sicurezza, a causa di
promesse non mantenute anche
nell’aspetto assicurativo : vennero così rubati tre binocoli di
diverse nazionalità, pezzi unici
della collezione. Nel 2008 la
mostra venne dismessa per subentrate esigenze scolastiche ed il
materiale Bonacini trasferito nell’auditorium del Rosselli. Nel
luglio 2012 il Comune di Aprilia
accettò formalmente l’affidamento a titolo perenne e gratuito di
circa 300 reperti e successivamente patrocinò la realizzazione
dell’esposizione con circa 20.000
euro per nuove teche e manichini.
Mi sia consentito ricordare che
l’esposizione al “Rosselli” nulla
altro è costata ai cittadini di Aprilia. Nulla è costato all’Amministrazione il lungo ed accurato
lavoro di inventariato del mate-
riale con esperti del settore, iniziato da mio papà Ernesto Bonacini, e poi proseguito da mia
mamma Franca Saccani, Nulla è
costato il lavoro della mia Associazione “Un ricordo per la
pace” curatrice della mostra che
ha offerto finora il proprio impegno con tanta passione e 0
finanziamenti, riuscendo ad
avvalersi nel tempo di prestigiose
partecipazioni di persone che
generosamente sostengono l’Associazione condividendone finalità e valori. Nessun riconoscimento morale neanche per la
divulgazione della storia e delle
persone di Aprilia, che con tanta
passione porto avanti da anni e
per le mie continue ricerche di
testimonianze del periodo di
guerra nel territorio che sono
state determinanti anche nella
costruzione dell’ “evento Roger
pagina 32
IL GIORNALE DEL LAZIO
Aprilia - Passione Vivente
PASQUA 2015
L’APS “Verso la Saggezza” con
sede in via Parigi 6 Aprilia, in
collaborazione con l’associazione “Lo Scrigno” di Aprilia e la
supervisione religiosa di Don
Franco Marando, parroco della
Chiesa Arcipretale di S. Michele di Aprilia realizzerà, anche
per l’anno 2015, la Rappresentazione della Passione Vivente
di Cristo per domenica 29
marzo
(domenica delle Palme).
L’evento avrà luogo sempre in
P.zza Roma e sul sagrato della
chiesa di S. Michele con una
durata di ca. 1 e mezza e sarà
prevista la partecipazione di una
settantina di figuranti tra attori
recitanti e comparse. Il tutto
sarà sorretto sempre da un filo
conduttore narrativo che unirà
le diverse scene, arricchite,
quest’anno, dall’Ingresso in
Gerusalemme di Gesù il quale
si snoderà, sempre in accordo
con l’Amm.ne Comunale e le
forze di polizia locale, da via degli Aranci ( altezza di L.go delle Rose) al sagrato della chiesa, con l’uso di un asino guidato dal rispettivo proprietario. L’opera proseguirà, quindi, con l’Ultima cena, la Lavanda dei piedi, l’Agonia nel
Getsemani, il Tradimento di Giuda e l’Arresto, il Processo del Sinedrio, il Processo davanti Pilato, la Flagellazione, Via Crucis che culminerà nella Crocifissione sul sagrato della chiesa di S. Michele.
Incoraggiati e spronati dal riscontro positivo dell’anno scorso della cittadinanza di Aprilia e stimolati dalla stessa Amm.ne Comunale e dalla chiesa di S.
Michele nella persona di Don Franco, che ci ha lusingato profondamente,
abbiamo deciso di bissare un tale evento anche quest’anno ma con la volontà
di coinvolgere al massimo il pubblico facendolo interagire con i partecipanti in
alcuni momenti clou dell’opera, come, p.e., l’ingresso in Gerusalemme con le
palme, o la via Crucis intorno a P.za Roma.
La preparazione è già partita dai primi giorni di gennaio e contiamo su un’adeguata campagna di informazione da parte Vs. al fine di divulgare al massimo
l’importanza di tale opera che per il nostro territorio rappresenta una novità che
tende ad avvicinare sia i più giovani alla Chiesa e a quei valori cattolici e di
culto tipici della pietà popolare cristiana e sia a quelle persone che non comprendono quanto sia attuale e universale l’insegnamento che Gesù Cristo, sacrificando la propria vita, ci ha lasciato come grossa eredità spirituale.
Ringraziando profondamente tutti coloro che collaboreranno per la diffusione
di tale meraviglioso evento.
Mina Modugno
Presidente Verso la Saggezza
APRILIA
24^ FESTA IN ONORE DI SAN GABRIELE
12 - 26 MARZO 2015
L’U.N.S.I. sempre più presente in città
L’U.N.S.I. la sezione di Aprilia dei
sottufficiali di tutte
le armi, ha organizzato la giornata
della raccolta alimentare il giorno
07 Marzo allo
scopo di dare un
piccolo aiuto all’orfanotrofio
delle
suore francescane
del Sacro Cuore
avente sede in Via
Ardeatina n°390 in
località Lido dei
Pini. Tutti i soci
membri dell’associazione, si sono
dati da fare durante
la mattinata raccogliendo i prodotti
acquistati dai clienti
del
negozio
MAURY’S che ha
abbracciato da subito con entusiasmo
l’iniziativa lasciandoci ampia libertà
di azione.
Mentre accadeva
questo i piccoli
ospiti dell’orfanotrofio, accompagnati da Suora Maita e
Suora
Federica
insieme al Sig.Stefano, erano intrattenuti all’interno del
CARTOON PARK i cui gestori Pino Siano e Carlo Magrini hanno anche offerto il pranzo ai
bambini che hanno così potuto passare una giornata diversa.
Anche l’assessore Francesca Barbaliscia con la sua presenza ha voluto rappresentare il Comune di Aprilia che si è dimostrato così partecipe e presente.
Gli apriliani hanno reagito positivamente dimostrando di essere sensibili e generosi, alla fine
sono stati raccolti generi alimentari e materiale igienico di ogni tipo che sono stati poi consegnati all’istituto.
“Siamo contenti di poter dare una mano a chi ne ha bisogno e seguiranno altre iniziative simili” queste sono state le parole pronunciate dai soci “in futuro speriamo di poter contare su una
sede idonea più vicina al centro, dove potremo svolgere molte attività di interesse collettivo,
ma questo dipenderà dalle disponibilità del Comune, per adesso possiamo solo dire grazie alla
società SPORTING APRILIA di via delle Valli che ci ha ceduto gratuitamente un locale.
Il responsabile stampa dell’ U.N.S.I.
Luciano Santelli
Riparte lo Sportello per i Diritti degli Animali, attività dei
volontari a sostegno del benessere degli animali domestici
Torna lo “Sportello per i Diritti degli Animali” presso l’Assessorato all’Ambiente ed Ecologia
della sede municipale di Piazza dei Bersaglieri. Ogni giovedì dalle 16 alle 18, a partire dal
prossimo 12 febbraio, le guardie zoofile volontarie convenzionate con il Comune di Aprilia
forniranno informazioni su microchippatura, iscrizione all’anagrafe canina, adozioni di cani e
gatti, sterilizzazioni, istituzione di colonie feline, nonché sulle diverse iniziative dell’ente
comunale e dei volontari.
Dalla scorsa settimana inoltre le guardie zoofile hanno iniziato ad effettuare sopralluoghi presso i maggiori parchi della città informando i cittadini sulle corrette modalità di conduzione dei
cani, con particolare riferimento all’obbligo di raccolta delle deiezioni. Per coloro che persisteranno in comportamenti scorretti, seguiranno poi le sanzioni previste dal Regolamento sul
Benessere Animale.
Ci auguriamo – ha commentato l’Assessore con deleghe di competenza Alessandra Lombardi
– che la giusta informazione e, se necessaria, la somministrazione delle previste sanzioni, raggiungano l’obiettivo di farci avere una Città e dei parchi in cui si possa passeggiare e giocare
tranquillamente”.
Un elogio alla “Clinica Città di Aprilia”
Gli abruzzesi di Aprilia, domenica 1° marzo, hanno festeggiato San
Gabriele dell’Addolorata nella nuova chiesa del quartiere Bellavista.
La Santa Messa è stata celebrata da Monsignor Franco Marando con i canti
egregiamente eseguiti dal Coro “San Gabriele”, interamente formato da
elementi dello stesso quartiere.
Il pomeriggio, trascorso nell’elegante Ristorante “Il Capanno” si è concluso con i saluti delle
Autorità e con l’annuncio del prossimo Viaggio alla riscoperta delle origini, fissato per sabato 16 maggio ad Amatrice e Rieti.
Presente una delegazione dell’Associazione molisana, guidata dal presidente Domenico Salvatore.
L’Amministrazione comunale di Aprilia era rappresentata dal Sindaco
Antonio Terra – originario di Lecce dei Marsi in provincia di L’Aquila - e
dal Presidente del Consiglio Bruno Di Marcantonio - originario di Montorio al Vomano in provincia di Teramo.
Associazione Abruzzese Aprilia
Sono un cittadino di
Aprilia, sono stato ricoverato per tre giorni e tre
notti, presso a suddetta
clinica per un intervento
che è andato tutto benissimo; ma particolarmente
voglio sottolineare, l’igiene, la pulizia, e da
mangiare, e la grande
professionalità medica ed
assistenziale.
Con stima, un ringraziamento ed un saluto a tutti.
Aprilia 19.02.2015
Bizzoni Marcello
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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12 - 26 MARZO 2015
dalla
Regione
di Bruno Jorillo
PIÙ VICINI ALLE DONNE: LA REGIONE SOSTIENE
L’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Alla presenza della consigliera del presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pari Opportunità, Giovanna Martelli, Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico e Lucia Valente, assessore al lavoro, hanno illustrato le azioni e gli
interventi messi in campo dalla Regione a favore delle imprese femminili e per
sostenere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
“Occuparci di Pari opportunità vuol dire costruire dei nodi che tengono unite tutte
le politiche- lo ha detto Giovanna Martelli, consigliera del presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pari Opportunità, che ha aggiunto: è importante che
i ministeri si accordino sulle attività e Renzi, che ha la delega per questa materia,
lo sta facendo"
Il Lazio è la seconda regione italiana per l'imprenditoria femminile. È un dato
importante e proprio per questo la Regione ha lavorato in modo concreto con tanti
interventi e iniziative:
Con innovazione Sostantivo Femminile la Regione ha sostenuto la realizzazione
di progetti innovativi e tecnologici per la realizzazione di nuovi prodotti e servizi.
In totale sono arrivate 349 domande. 54 i progetti vincitori tra imprese e associazioni al femminile.
Ad aprile la nuova edizione del bando, che avrà una dotazione di un milione di
euro. Potranno partecipare le micro, piccole e medie imprese, anche in forma di
impresa individuale, di cui le donne posseggano almeno il 51%. E saranno ammesse anche le società cooperative e di persone in cui il numero di soci donne sia
almeno il 60%.
Da quest’anno potranno partecipare anche le donne che intendono aprire una startup. Come per tutti i bandi, le imprese ammesse dovranno avere almeno una sede
nel territorio laziale. I progetti invece dovranno riguardare la realizzazione di
nuovi prodotti o servizi tramite l’utilizzo di nuove tecnologie.
“Donna Forza 8”, uno sportello per fornire assistenza e informazioni. Una consulente specializzata sarà a disposizione delle donne e delle imprese femminili per
fornire assistenza sulle tutte le possibilità di finanziamento.
Con Intesa 2 sulla Conciliazione la Regione presenta una serie di interventi per
favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e sostenere l’equilibrio tra la
vita familiare e la presenza e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Un modo per favorire le pari opportunità e contribuire allo stesso tempo ad accrescere la produttività delle imprese. In particolare la Regione investe 1 milione e
290mila euro che saranno utilizzati:
Per promuovere le pari opportunità nelle scuole, con percorsi didattici e di orientamento finalizzati ad abbattere gli stereotipi di genere. L’obiettivo è raggiungere
100 scuole nelle 5 Province della Regione.
Sportelli donna per il welfare territoriale. Saranno presenti in ogni Provincia per
offrire risposte concrete alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne e sostenere l’avvio di nuove micro imprese al femminile.
Modelli di lavoro organizzativi flessibili. Queste iniziative innovative saranno
sperimentate sia per le Pubbliche Amministrazioni che per le imprese: dal telelavoro alla banca delle ore, dall’adozione di orari flessibili al bilancio sociale di
genere.
"La prima edizione ha riscosso un grande successo, con 54 vincitori tra imprese e
associazioni, su 349 domande pervenute. Alla base di tutto questo c'è il tema del
rilancio del tessuto produttivo del Paese"- è il commento di Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico, commentando il bando innovazione Sostantivo
Femminile.
“Dobbiamo rinforzare questi percorsi, dobbiamo rinforzare il tasso di natalità- ha
sottolineato Lucia Valente, assessore al lavoro, che ha aggiunto: in Italia è basso e
dobbiamo evitare che le donne si sentano sole"
SVILUPPO, CON LAZIO INNOVA IL LAZIO CAMBIA
E L’ITALIA È PIÙ FORTE
Da oggi imprese e cittadini possono contare su Lazio Innova, la nuova società
unica per lo sviluppo che nasce dalla fusione di sei società. Un vero e proprio
punto di riferimento per chi ha un’idea e vuole realizzarla
"Abbiamo migliorato i servizi spendendo di meno: la Regione Lazio aveva sei
società sullo sviluppo, tra cui una banca, adesso ci sarà una sola società, la newco
Lazio Innova, che si preoccuperà dello sviluppo economico della Regione- lo ha
detto il presidente, Nicola Zingaretti, intervenendo all’inaugurazione della nuova
sede di Lazio Innova.
Lazio Innova è la nuova società unica per lo sviluppo per aiutare in modo concreto le imprese. Uno strumento a disposizione di tutti, che nasce dalla fusione e della
razionalizzazione di ben sei aziende in una sola più snella ed efficiente. Tutto questo non rientra in una parentesi nel deserto, ma fa parte di una strategia precisa e
organica che la Regione sta portando avanti.
Un bell’esempio di buona amministrazione. Si tratta della più grande operazione
di revisione delle spesa ed efficientamento su società regionali in Italia. Con Lazio
Innova infatti la Regione passa:
da 6 a 1 società - da 6 uffici in affitto a 3, tutti di proprietà regionale - da 43 a 6
poltrone negli organi sociali - da 16 a 9 dirigenti
Stop alla frammentazione di interlocutori, uffici e competenze. Spesso in questi
anni il moltiplicarsi di uffici, competenze e burocrazie è stato un vero e proprio
ostacolo per le imprese del Lazio, che erano costrette a fare i conti con un vero e
proprio labirinto. Da oggi con lazio innova c’è un unico punto di riferimento per
le imprese e lo sviluppo. Una società più leggera, efficiente e affidabile, e che
costa meno: in un anno Lazio Innova ha già prodotto 4,8 milioni di euro di risparmi, e farà risparmiare 27 milioni entro il 2017.
Uno strumento utile per sostenere le imprese, che potranno accedere più facilmente alle tecnologie avanzate e alle potenzialità della ricerca, e avranno anche la
possibilità di formare in modo più semplice forza lavoro ad alta professionalità e
specializzazione. Da marzo 2013 ad oggi Lazio Innova ha erogato per conto della
Regione Lazio risorse europee, nazionali e regionali per un totale di 482,6 milioni di euro attraverso avvisi pubblici rivolti alle imprese e Enti locali.
Nel 2014 sul portale di Lazio Innova sono state visitate 1,2 milioni di pagine e
circa 400mila utenti unici, un dato dieci volte superiore ai numeri registrati dal
portale nel 2013 e da giugno prossimo il portale di Lazio Innova sarà ancora più
semplice e offrirà ancora più dati e servizi attraverso la digitalizzazione dei documenti e la possibilità di seguire l’avanzamento della propria pratica online
Ecco due esempi di cosa è stato realizzato grazie a questo nuovo modello, che
consente finalmente alla Regione di sostenere in modo concreto le idee creative
dei giovani e di chi ha un progetto e vuole realizzarlo:
Wanderio, il primo sito web per pianificare viaggi dalla porta di casa fino alla
destinazione finale. Un'idea semplice e geniale nata dall'esperienza diretta di tre
giovani creativi per dare la possibilità a tutti di organizzare in poco tempo un viaggio veloce e conveniente nel rispetto dell’ambiente. Il sito permette di includere
nell’organizzazione del viaggio tutti i mezzi di trasporto: dal mezzo con cui partire, alla compagnia più economica, alla coincidenza da prendere.
Scoobe, la piattaforma di scoter sharing elettrici per consentire a tutti di muoversi
senza stress e in modo ecologico ed economico nella città di Roma. Gli Scoober
potranno accedere al servizio con un’app che li aiuterà a trovare lo scooter Scoobe più vicino rispetto al luogo in cui si trovano. Obiettivo è quello di offrire un servizio di scooter sharing a un prezzo abbordabile per i più giovani.
“Solo chiudendo sedi inutili risparmiamo 1,6 mln di euro l'anno e con la riduzione dei dirigenti abbiamo notevolmente abbassato i costi migliorando l'efficienza.
Non ci credeva nessuno- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha
aggiunto: anche questo è un altro grande passo in avanti - ha concluso - per una
Regione nella quale si può tornare ad avere fiducia."
“È un lavoro già iniziato con la fusione delle sei precedenti società in una e che
continuerà nei prossimi mesi con l’obiettivo strategico di dotare il sistema economico regionale di uno strumento utile, moderno e davvero capace di essere al servizio dello sviluppo e del lavoro”- è il parere di Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico e alle attività produttive.
"Queste operazioni sono state concluse in un anno, consentendo un risparmio di
4,8 milioni di euro nei costi di funzionamento della nuova società rispetto al passato", lo ha detto Andrea Ciampalini, direttore generale di Lazio Innova.
12 - 26 MARZO 2015
IL GIORNALE DEL LAZIO
PAGATI 8,4 MILIARDI DI DEBITI ALLE IMPRESE
Concluso il pagamento dei debiti accumulati fino al 2013. Un grande risultato che
la Regione ha ottenuto attraverso i decreti 35 e 66
Conclusi i pagamenti dei debiti accumulati fino al 2013.Pagati debiti per totale di
8,4 miliardi di euro. È stato possibile grazie all’opportunità colta dalla Regione
attraverso i decreti 35 e 66.
In particolare:
7 miliardi di debiti pagati grazie al decreto 35: 4 miliardi per il settore non sanitario, principalmente per enti locali e imprese, e 2.9 miliardi per il settore sanitario.
1,4 miliardi di debiti pagati grazie al decreto 66: 670 milioni nel settore sanitario
e 798 milioni per il settore non sanitario.
“Un grande risultato frutto di un’operazione nella quale abbiamo creduto da subito- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: grazie a queste
risorse a nostra disposizione abbiamo ridato ossigeno e fiducia al tessuto imprenditoriale e agli enti locali, e possiamo ragionare su sviluppo e crescita senza il fardello del debito”.
AL VIA I TIROCINI ANTIDISCRIMINAZIONE, PER GARANTIRE
LE STESSE OPPORTUNITA’ A TUTTI
Tante persone ogni giorno sono discriminate, marginalizzate o addirittura escluse
dal mondo del lavoro a causa del loro orientamento sessuale. La Regione ha deciso di intervenire per aiutare i soggetti a rischio, come Lesbiche, Gay, Bisessuali e
Transgender, a integrarsi in ambienti di lavoro favorevoli. Ogni giorno tante persone sono discriminate, marginalizzate o addirittura escluse dal mondo del lavoro a causa del loro orientamento sessuale. Per questo la Regione ha deciso di contribuire intervenendo in modo concreto.
Partono i tirocini antidiscriminazione. L’obiettivo è garantire le stesse opportunità
nell’accesso al mercato del lavoro ai soggetti a forte rischio di discriminazione
sessuale, come Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender.
Il provvedimento prevede lo stanziamento di un importo complessivo di 80mila
euro.
Chi può partecipare? Possono partecipare e promuovere i tirocini i soggetti accreditati per i servizi per il lavoro nel Lazio, pubblici e privati, gli enti e le associazioni del settore. Le attività previste dall’avviso non si fermano all’attivazione del
tirocinio ma comprendono anche la presa in carico e l’orientamento. L’obiettivo è
assicurare con la massima efficacia la qualità delle relazioni interpersonali, facilitando l’integrazione delle persone e attraverso la creazione di ambienti di lavoro
favorevoli.
Le buone pratiche da esportare anche nelle altre Regioni. La Regione Lazio organizzerà un workshop per presentare gli esiti dell’iniziativa e gli esempi positivi da
esportare nelle altre Regioni.
Le domande dovranno pervenire in Regione entro e non oltre il 12 marzo 2015.
Per informazioni puoi scrivere una mail all’indirizzo antidiscriminazione@regione.lazio.it
“L’avviso è il primo atto derivante dal Protocollo d’Intesa per una rete interregionale per il contrasto delle discriminazioni al quale ha aderito la nostra Regione- lo
ha detto Lucia Valente, assessore al lavoro, che ha aggiunto: compiamo un altro
passo contro le discriminazioni nel mondo del lavoro. A conferma che ancora ci
sono discriminazioni per le persone LGBT, non sono solo i fatti di cronaca di cui
leggiamo ogni giorno ma anche i dati Istat e Unar dai quali risulta evidente che le
persone trans gender continuano a essere a forte rischio di marginalizzazione e
sono spesso escluse dal mondo del lavoro”.
SICUREZZA: LE AZIONI DELLA REGIONE PER RENDERE PIU’
SICURO IL TERRITORIO
Per garantire a tutti il diritto alla sicurezza la Regione mette 900mila euro a disposizione dei comuni, che avranno tempo fino al 26 marzo per presentare progetti innovativi con cui migliorare la capacità d’azione dei Corpi della polizia locale
e la vigilanza sui territori
La Regione in prima linea per migliorare la sicurezza sul territorio e la vivibilità
nei comuni.
L’obiettivo è aumentare nei cittadini la percezione di vicinanza delle istituzioni
nella lotta alla criminalità.
Per la sicurezza integrata del territorio la Regione investe 900 mila euro. L’avviso
pubblico rientra nel piano regionale che prevede un investimento complessivo di
7,5mln di euro, per garantire il diritto alla sicurezza quale bene primario, una priorità delle politiche regionali.
I comuni avranno tempo fino al 26 marzo per presentare progetti innovativi per
migliorare la capacità d’azione dei Corpi della polizia locale e la vigilanza sui territori. La partecipazione dei comuni è possibile anche in forma associata e per i
Municipi di Roma.
“Scommettiamo sulla prevenzione e sulla educazione alla legalità anche con progetti di mediazione culturale e inclusione sociale, con percorsi formativi nelle
scuole e programmi di sostegno ai ragazzi vittime di bullismo, fino a iniziative per
il reinserimento dei minori coinvolti in attività criminali e assistenza alle vittime
di reati”- lo ha detto Concettina Ciminiello, Assessore pari opportunità, autonomie
locali, sicurezza.
pagina 35
UN ACCORDO CON L’AGENZIA DEL DEMANIO PER VALORIZZARE
IL PATRIMONIO IMMOBILIARE
Il presidente, Nicola Zingaretti e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto
Reggi, hanno firmato un accordo sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare
della Regione. Al via i progetti speciali per valorizzare il patrimonio immobiliare. Oltre ai tanti progetti che partiranno, l’accordo, tra le altre cose prevede anche
l’avvio del Fondo immobiliare “i3-Regione Lazio”, istituito dalla società SGR
Invimit SpA partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia.
L’Agenzia del Demanio darà supporto e assistenza alla Regione in tutte le azioni
che saranno intraprese per generare reddito attraverso lo strumento della concessione: dalla predisposizione e attuazione di azioni specifiche e delle due diligence
immobiliari alla definizione degli scenari da valorizzare, fino agli studi di fattibilità. Va avanti l’iter per la costituzione del fondo immobiliare iniziato a luglio scorso. Sono 52 i compendi immobiliari già individuati per consentire alla Invimit
SGR di effettuare tutte le verifiche e le possibilità dell’apporto al Fondo. Prossimamente si procederà al primo effettivo apporto al Fondo di 8 compendi per il
valore di circa 46 milioni di euro che saranno utilizzati per la riduzione del debito
regionale.
“L’Accordo che abbiamo siglato è un esempio di come la collaborazione tra istituzioni possa produrre straordinari risultati – lo hanno dichiarato il presidente,
Nicola Zingaretti e il Direttore dell’Agenzia, Roberto Reggi. La Regione ha un
immenso patrimonio immobiliare e l’Agenzia del Demanio possiede il know how
in tema di patrimoni pubblici. Insieme abbiamo tracciato un percorso strategico
che, grazie al supporto tecnico e alle competenze dell’Agenzia, ha permesso di
ottenere in prima battuta una mappatura di tutti gli immobili regionali e adesso di
entrare nel vivo delle specifiche operazioni di valorizzazione con effetti virtuosi
sullo sviluppo del territorio e sul risanamento del debito” - hanno detto ancora Zingaretti e Reggi.
SANITA’: DOPO OTTO ANNI IL PRIMO CONCORSO NELLE REMS
Il nuovo personale prenderà servizio nelle Rems, le nuove strutture che accoglieranno i pazienti a seguito della chisura degli Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari. Il concorso è aperto a medici, psicologi, infermieri e a tante altre figure
Dopo otto anni dalla Regione il primo concorso pubblico per assumere nuovo personale nella sanità. In particolare è rivolto all’individuazione di 132 professionisti tra medici, psicologi, infermieri e altre figure. Il nuovo personale assisterà i
pazienti all'interno delle Rems, le residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza, le strutture residenziali socio assistenziali con cui la Regione supera gli
Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari, che dovranno chiudere per legge entro il
31 marzo. Sono circa 90 i pazienti che verranno ospitati nelle Rems del Lazio.
Un’operazione di civiltà per assistere al meglio i pazienti. In particolare, sul totale dei 132 professionisti, 54 saranno assunti per la Asl Roma G, 54 per la Asl di
Frosinone, 24 per quella di Rieti. A Palombara Sabina e a Pontecorvo saranno
aperte le Rems provvisorie, per le quali i lavori sono già in corso. Quelle definitive, invece, saranno a Subiaco, Ceccano e Rieti, dove ci sarà il reparto che ospite-
rà le donne.
Più risorse per i Dipartimenti della salute mentale. Per migliorare e potenziare i
servizi dei DSM, i Dipartimenti salute mentale, la Regione mette a disposizione
un milione di euro, risorse importanti attraverso cui garantire un’assistenza e servizi migliori ai pazienti.
“Non vi è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari, applicando una norma di
civiltà votata dal Parlamento – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti.
Una grande Regione come il Lazio, di oltre 5 milioni e 800 mila abitanti, non può
esimersi dal prendersi in carico 90 suoi cittadini malati e ospitati in quelle strutture che Napolitano definì una vergogna per un paese civile”- ha detto ancora Zingaretti.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 36
12 - 26 MARZO 2015
È la seconda opera di Manuela Monti, pisicologa/psicoterapeuta e insegnante della scuola primaria
“L’ORSO BU E ALTRI RACCONTI”
Si tratta di una raccolta di quattro favole la cui lettura è adatta a tutti, ma rivolta più ai genitori che ai bambini.
Il libro sarà presentato venerdì 20 marzo 2015 ore 17.00 Sala Manzù della Biblioteca comunale
relazionale” genitori-figli e
figli-persone altre. Cosa mi
piace di questo libro? La
costanza con cui la centralità
del cucciolo/bambino richiami
e sia rinforzata in un legame
indissolubile dalla centralità del
ruolo guida dell’adulto. La
nostra è una società che tende
ad annullare i ruoli genitorefiglio, insegnante-alunno, adulto-bambino a vantaggio di un (a
mio avviso) malinteso rapporto
dialogico di tipo paritario. Un
tipo di approccio relazionale
che solleva i grandi dal loro
“obbligo” educativo gettando i
bambini nella confusione e nell’assenza di riferimenti educativi chiari, stabili; nell’assenza di
modelli certi, forti, positivi, di
quelli che indicano anche se
non prescrivono la strada. In
una tale situazione il libro di
Manuela Monti mi sembra un
importante riconoscimento del
bisogno del bambino di essere
ascoltato e del suo diritto ad
essere accompagnato nella sua
crescita da persone consapevoli
di Stefania Alotta*
“L’orso bu e altri racconti” è la
recente
pubblicazione
di
Manuela Monti. L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, è insegnante nella scuola primaria
Grazia Deledda di Aprilia, dove
svolge anche attività di collaboratrice della dirigenza scolastica
e dove da sempre si occupa di
integrazione degli alunni diversamente abili, su cui ha spesso
organizzato corsi di formazione
per docenti.
Il libro è una raccolta di quattro
favole la cui lettura è adatta a
tutti ma rivolta più ai genitori
che ai bambini. L’espediente
della favola, il fatto che i protagonisti siano sempre animali ne
rende la lettura e l’ascolto gradevole ai piccoli e meno piccoli
ma il testo trova la sua maggiore vocazione nel richiamo degli
adulti alla loro funzione di
osservatori attenti dei vissuti
dei loro cuccioli e di guida nella
risoluzione dei problemi. Attraverso le vicende che si svolgono quasi interamente nel mondo
animale vengono affrontate
alcune fra le più importanti problematiche che possono coinvolgere la realtà dei bambini: la
separazione tra i genitori, la difficoltà di accettarsi, il bullismo,
l’affidamento. Su tutti i protagonisti e sulle loro azioni l’autrice mantiene sempre uno
sguardo benevolo, accogliente e
non giudicante. Mai infatti trapela nel testo lo scopo di trovare un colpevole, un cattivo su
cui concentrare tutte le responsabilità. Sempre evidente è
invece l’approccio di aperta
comprensione delle sofferenze,
dei conflitti intrapersonali,
degli errori umani che gli animali protagonisti di queste
favole si trovano a interpretare.
Sono favole e pertanto rispondono tutte alla vocazione principale della favola che è quella
di insegnare o quanto meno di
suggerire una strada. Ognuna di
esse è un invito al genitore a
“vedere” e a farsi carico delle
problematiche vissute dai “cuccioli”, a fare i conti con le proprie responsabilità ma anche ad
indagare nelle proprie esperienze individuali le radici delle
problematiche del “presente
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del proprio ruolo. Questa raccolta di favole rinforza l’idea
che proprio la centralità del
bambino amplifica ed esplicita
quella dell’adulto… ma anche
viceversa. Cos’altro mi piace?
Il fatto che un genitore, un insegnante, un educatore possa leggere al bambino condividendo
il piacere e la condizione di
fruitori di un messaggio che
fondamentalmente mi sembra
consistere in una fiducia estrema nella possibilità di trovare
una soluzione ai problemi che
la vita offre a grandi e piccoli.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
pagina 37
“APRILIA SI…CURA”
IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI
LE DONNE APRILIANE INSIEME PER RITROVARE DIGNITÀ E CAMMINARE
A TESTA ALTA, OLTRE IL PREGIUDIZIO DI INDOSSARE IL VELO ISLAMICO
a cura di Sihem Zrelli
Carissime/i lettori
nella nostra consueta rubrica, oggi
in questo spazio editoriale voglio
condividere con tutti voi che mi
seguite ormai da anni, le emozioni intense che ho provato il 7
marzo scorso in occasione della
Tavola Rotonda che abbiamo
organizzato presso la Casa degli
Immigrati di Aprilia per celebrare
la giornata delle Donne.
È stata una giornata indimenticabile per tutte noi che eravamo in
quella sala, ormai diventata piccola per raccoglierci tutte, donne di
tutte le età e nazionalità che hanno
preso parte ad un dibattito sulla
promozione dei diritti di genere e
della valorizzazione del ruolo
della donna immigrata nella
società apriliana, questa volta partito dallo spunto delle discriminazioni che una donna subisce sul
posto di lavoro e nella società, se
immigrata e con indosso il tradizionale velo islamico.
L’Hijab, il velo indossato dalle
donne musulmane, come tutti ben
sanno, è spesso fonte di polemiche e discussioni.
L’associazione La Palma del Sud
per questo ha scelto un modo
alternativo e meditato di stare
insieme per festeggiare la donna,
sollevando un dibattito sulla questione femminile con questo tema
così attuale, per superare il pregiudizio ed avviare un cambiamento culturale in rapporto al
diritto di cittadinanza e all’esercizio di libertà fondamentali per le
minoranze culturali e religiose,
partendo proprio dall’impegno
sociale e politico delle donne di
Aprilia.
La crescita del numero di donne
musulmane nella nostra società
impone a maggior ragione la
necessità di una conoscenza più
seria e approfondita, evitando disinformazione e luoghi comuni che
sono spesso causa di discriminazione ed esclusione sociale delle
donne musulmane.
E’ triste, molto triste sentire di
queste donne emarginate perché
indossano il velo tradizionale isla-
testimonianze dirette di donne con
il jihab che hanno purtroppo subito discriminazioni, e forte è stata
la commozione di tutte quante
noi.
A molte non è stato facile trattenere le lacrime di fronte alla storia
della piccola Sara, il nome è di
fantasia, che sta cercando un lavoro per aiutare la mamma ed i fratellini rimasti senza il loro padre,
ma che affronta ogni volta la chiu-
mico, ma purtroppo la discriminazione ancora c’è e molta ancora e
c’è molto da combattere per sconfiggere il pregiudizio culturale
che esiste intorno al velo islamico… per questo abbiamo scelto di
difendere pubblicamente quello
che noi riteniamo un diritto: portare il velo come prescrive la religione islamica senza essere ingiustamente penalizzate sul lavoro e
nella società.
All’orizzonte gli effetti di una battaglia solidale e tenace si vedono
anche da noi. Sono ancora deboli,
ma ci sono.
Durante la Tavola rotonda abbiamo avuto modo di ascoltare le
sura provocata dal fatto di indossare il velo islamico, che per la
sua giovane età è sempre colorato
e dà espressione del suo carattere
solare e vivace.
Abbiamo ascoltato la testimonianza di un’altra ragazza velata
Takoua Ben Mohamed, arrivata
appositamente da Roma e che
oggi è molto conosciuta per la sua
arte di fumettista con la quale racconta il suo essere donna e mussulmana nella società italiana.
Una ragazzina a vederla così piccola, avvolta dal suo velo che le
incornicia i tratti del viso, ma con
grande determinazione e grinta
che le è venuta dalla conoscenza e
dall’esperienza, (a me non mi sposta né il mare né il vento – ci dice
fiera) ci ha raccontato la sua storia, partendo dai 12 anni, da quando ha scelto con consapevolezza
di indossare l’hijab, per una scelta
intima e personale e da lì la sua
storia di pregiudizi e di continui
chiarimenti, cominciata a scuola
tra i compagni di classe che la etichettavano come talebana o terrorista, poi sull’autobus, nei luoghi
pubblici, come se quel velo parlasse per lei e l’abbia inserita di
fatto agli occhi della gente in uno
stereotipo ben preciso della società occidentale, di donna mussulmana.Ma come lei ci ha insegnato, alle provocazioni di persone
maleducate, ignoranti o inconsapevoli si risponde con calma e con
cognizione di causa, perché solo
la conoscenza può rompere il velo
del pregiudizio.
Abbiamo potuto assistere a vere e
proprie lezioni di vita venute da
giovani ragazze, che si sono appena affacciate al mondo.
Non c’era rancore o peggio ancora rabbia nei loro discorsi ma solo
tanta dolcezza ed incredulità su
come si possa ancora oggi dopo
anni di progresso e di emancipazione femminile mettere delle
barriere sociali o politiche a chi si
presenta pubblicamente diverso
dallo stereotipo occidentale.
Un corpo senza libertà è un corpo
senza anima, e Hijab per queste
donne pienamente libere è quanto
di più vero possa sentire e provare
una donna mussulmana, e per
questo resta un fatto intimo e personale, che supera le motivazioni
religiose e politiche.
La forza di queste ragazze ci
dimostra che bisogna essere disposti a sopportare molto, anche in
termini di difficoltà economica,
per amore della libertà.
Spero che da questa esperienza,
riportandovi io stessa le sensazioni e le emozioni di questa giornata, possa avvenire ad Aprilia un
cambiamento culturale che faccia
iniziare a vedere segni concreti di
integrazione nei confronti di queste ragazze, che hanno studiato e
stanno cercando di farsi un futuro
in questa comunità, partendo dal
rispetto che giustamente meritano
nella società e da un posto di lavoro che sia adeguato alla loro formazione professionale, e quindi
anche di commessa, di cassiera in
un supermercato, di educatrice a
scuola, di bancaria, perché questo
dimostrerebbe che Aprilia sta
facendo da faro e da guida alle
altre città italiane che come nel
resto d’Europa e del mondo, in
Francia, in Germania in America
hanno superato il pregiudizio del
velo islamico.Inoltre per il rispetto a tutte la donne che indossano il
velo i per sostenere questa causa,
tutti i nostri ospiti presenti hanno
indossato il velo per un minuti,
anche per dimostrare l’apertura ed
il dialogo verso il tema.
Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire a testa alta e coltivare il coraggio di ribellarsi.
Ringrazio il Gruppo La Palma del
sud di Nettuno, la S. ra Anna
Gavazzi del Centro di Ascolto
Caritas di Aprilia la Dott.sa Emilia Ciorra la giovane artista Tunisina di fumetti Takaoua Ben
Mohamed e le numerose colleghe
e professioniste di Aprilia che
hanno partecipato alla nostra iniziativa..
Un abbraccio e tanti auguri a tutte
le donne del mondo.-
IL GIORNALE DEL LAZIO
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12 - 26 MARZO 2015
Aprilia: “Questione sicurezza”
di Salvatore Lonoce
Cari amici lettori, ancora
cresce la preoccupazione, la
paura di trovarsi faccia a
faccia con un ladro in casa,
dopo gli episodi che si sono
moltiplicati ad Aprilia.
Ad Aprilia, di questi tempi,
il tema della sicurezza e
della criminalità, dei furti e
dei topi d’appartamento che
minano le certezze di tante
famiglie, sta assumendo
ormai i caratteri di una
emergenza. Forse non lo
sarà nei numeri, ma lo è
sicuramente nella percezione dei concittadini.
In questo contesto, io credo
che il momento che stiamo
vivendo non può essere
affrontato come spesso
accade in Italia, come un’emergenza, ma ci vuole una
programmazione per realizzare degli interventi e trovare soluzioni.
Cari amici lettori quindi,
facciamo proposte concrete
che, il comune potrebbe
recepire e fare proprie.
Come quella di dare vita ad
un assessorato ad hoc, che
si occupi della sicurezza
degli apriliani e di destinare
risorse certe ad un corpo
della Polizia Municipale
ben definito; a proposito di
Assessorato ad Hoc, vi
ricordate di quando negli
anni Settanta fu fatta la
scelta
dell’assessorato
all’Ambiente, vi ricordate,
di quella decisione che
poteva
apparire
una
bestemmia o una scelta
naif, l’istituzione di un
assessorato all’Ambiente?!
Con un capitolo di denari
dedicato?! Oggi sappiamo
tutti che era la scelta giusta.
Cari amici lettori, quando
un apriliano, un concittadino o un commerciante
manifesta un disagio e dice
di aver paura non si può
rispondere limitandosi a
sbandierare
statistiche,
occorrono fatti e iniziative
per far tornare la tranquillità.
C’è bisogno di più politica
attenta e c’è bisogno che il
tema della sicurezza sia
messo al centro dell’agenda
politica cittadina, dell’Amministrazione comunale del
Sindaco
Terra.
La ricetta allora può essere
non solo la videosorveglianza, o un’illuminazione
adeguata, o dei presidi
costanti delle forze dell’or-
dine, se tutto questo non bastasse,
coinvolgere gli
istituti di vigilanza privata che
sono presenti sul
nostro territorio e
che, durante la
loro quotidiana
attività lavorativa,
potranno prestare
un’attenzione particolare a situazioni, movimenti
e mezzi sospetti
comunicando
subito le notizie
alla centrale operativa comunale
per consentire alle
forze di polizia di
intervenire
il
prima possibile su tutto il
territorio cittadino, fin nelle
sue periferie più lontane.
Tutto questo con lo scopo di
implementare l’efficacia dei
servizi di controllo di Aprilia, che già ci sono, sviluppando un sistema di sicurezza che integri le iniziative pubbliche e private nella
cornice della sussidiarietà e
della complementarietà.
Ciò consentirebbe una collaborazione tra gli istituti di
vigilanza privata e le forze
di polizia e la polizia municipale, per garantire una più
efficace “attenzione” al
nostro territorio, considera-
to che la sicurezza degli
apriliani è un bene prioritario per la nostra collettività,
alla cui salvaguardia deve
concorrere l’azione sia
delle istituzioni che dei privati, meglio se sono degli
specialisti nella vigilanza.
Cari amici, l’idea di affrontare il problema dell’insicurezza sociale a partire dalla
programmazione di bilancio comunale deve essere
un punto di partenza certo,
da oggi bisogna iniziare a
pensare ad una politica
amministrativa che si occupi della nostra sicurezza,
nella legalità, nella pulizia e
nel decoro. Perchè le segna-
lazioni ormai sono tali e
tante che c’è solo l’imbarazzo della scelta su dove
iniziare. A Piazza Roma va
creato un assessorato specifico, non si può più minimizzare, far finta di non
sapere, oppure rimandare
interventi che, se compiuti
adesso, avrebbero maggiori
possibilità di successo.
Per questa ragione invito il
sindaco Terra a dirottare
risorse, da subito, nel settore della sicurezza del cittadino apriliano e nell’imporre più rispetto delle regole
di civile convivenza a quanti scelgono Aprilia come
dimora.
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
LA PSICOLOGA RISPONDE
Dott.ssa Anna De Santis
(Psicologa - Psicoterapeuta)
LE CONSEGUENZE
DELLO STRESS
Sono una ragazza di 37 anni,
non sono sposata e non ho
neanche il fidanzato. Passo il
mio tempo a lavorare e a prendermi cura di mio fratello che
ha un grave handicap. I miei
genitori sono morti da tempo
in un incidente stradale,
lasciandomi un fardello pesantissimo. Molti mi dico di portarlo in quelle strutture specifiche per lui, ma io non ci
riesco ad abbandonarlo lì. C’è
una signora che mi aiuta mentre io lavoro, ma la responsabilità è tutta mia. Non so più
da quanto tempo non faccio
una vacanza, perché anche se
mio fratello prende una pensione, è alquanto misera. Se
non ci fossi io ad aiutarlo chissà che fine farebbe. Purtroppo,
però, da qualche tempo ho
continui mal di testa e stanchezza cronica, e neanche le
medicine che prendo mi alleggeriscono un po’. Il medico mi
ha detto che è colpa dello
stress. Io, però, non mi posso
fermare.
ROSELLA
Di fronte ad un evento stressante, da bravi esponenti del
regno animale, la nostra reazione spontanea sarebbe quella
di scappare o di attaccare. Tuttavia non sempre è possibile
darcela a gambe davanti a
situazioni insopportabili come
ad esempio il datore di lavoro
che ci ha caricato di cose da
fare. Per questa ragione l’essere umano ha imparato a somatizzare, cioè ad esprimere
attraverso il corpo i vissuti
emotivi che non può esorcizzare con il comportamento. La
manifestazione dello stress a
livello somatico consiste nella
liberazione di ormoni corticosurrenali e in altre modificazioni di parametri neurormonali e immunologici, che corrispondono a quelle necessarie
per la preparazione dell’organismo all’azione di attacco o di
fuga dall’elemento perturbante. La mancata realizzazione
dello scopo per cui un certo
numero di strutture organiche
è stato attivato non è senza
conseguenze: alcune persone
manifestano disturbi prevalentemente comportamentali e
psichici (collera, ansia, paura),
mentre in altre persone i disturbi sono prevalentemente
psicosomatici. I disturbi psicosomatici comportano alterazioni abbastanza stabili del
sistema neurovegetativo e disordini funzionali a carico di
qualsiasi organo. Situazioni
croniche di stress possono
essere all’origine di ulcera
gastroduodenale, asma, colite,
turbe del sonno e del ritmo cardiaco. L’esposizione continua
ad una fonte di stress e l’attivazione ripetuta della risposta
fisiologica sono direttamente
correlati all’insorgenza di disturbi cardiovascolari come l’i-
Giorni Felici
Oggi ai 40 anni (11
marzo 2015) e come
comandante sei tu che fai
volare grandi “Cicogne”
nel cielo
Ma “Comandante” Ivan
Anzellotti, sei e rimarrai
sempre “luccellino” di
mamma e papà. Quando
sei tra le nuovole pensa a
noi che siamo quaggiù
con la testa e gli occhi
sempre rivolti verso il
cielo a seguirtìi mentre
voli.
Qui’ ti portò una cicogna
dal cielo, avevi due mesi...
ed un un uccellino...
11 marzo1974
pertensione, l’ischemia e l’infarto. Un possibile ruolo dello
stress è stato anche sostenuto
(ma in via del tutto ipotetica)
nello sviluppo del cancro, così
come nella riduzione delle
difese immunitarie. E’ indubbia la relazione causale tra lo
stress e la salute, e quindi il
benessere
dell’individuo.
Sarebbe utile imparare a fare
gli esercizi del Training Autogeno di Schultz. In questo
modo impareremmo a lasciar
scivolare le tensioni e le contrazioni muscolari causa di mal
di testa e mal di schiena. Con
questo metodo basterebbe
riservarsi una minima parte
della giornata solo per se stessi per cercare di trarne quel
giusto appagamento utile a
farci sentire coccolati da noi
stessi. Talvolta, però, lo stress
ci serve per evitare di fermarci
e conoscere parti di noi che
non ci piacciono. Inconsapevolmente per molti di noi,
rinunciare allo stress può essere più pericoloso che vivere di
corsa.
COME SI CONQUISTA LA
FELICITA’?
Si sente spesso parlare della
felicità come a qualcosa di
irraggiungibile, ma sarà
vero? Forse già l’abbiamo e
non ce ne accorgiamo. Allora leggete attentamente e
riflettete con calma….
Tutti rincorriamo la felicità. I
soldi sono al primo posto.
Belle vacanze, viaggi interminabili, una bella macchina, una
splendida casa, e già, sono
grandi soddisfazioni! Si rincorre il denaro per una vita
intera. Si vanno ad ascoltare
quelle persone, pagando, che ti
pagina 39
dicono come si fanno i soldi e
che ti promettono la felicità
che cercavi. Ma come si può
essere così ingenui: per far
soldi, ti dicono che prima li
devi dare tu a loro, e poi? Poi,
quei pochi che avevi non sono
serviti a darti quello per cui gli
hai spesi, rimani come prima,
cioè, no, come prima no, perché ti sei “alleggerito” comprando un’illusione. E’ vero, i
soldi sono la felicità! Ma allora perché tante persone con
tanti soldi soffrono? Si uccidono? O si riducono in miseria?
Cosa succede, allora, nella
nostra mente? Viviamo nella
nostra mente e non ce ne
accorgiamo, e pensando di percepire la realtà reagiamo a
quello in cui noi crediamo. Se
crediamo in cose buone concretizzeremo il buono, altrimenti costruiremo solo cose
negative anche se non le
vogliamo. Chi promette di far
cambiare indirizzo alla tua
mente, non sa che la mente è
governata dalle emozioni che
ti porti dentro. Dunque è
meglio, prima, fare una bella
ripulitina, da quelle emozioni
che ti fanno avere sempre gli
stessi comportamenti davanti
ad una situazione, facendoti
rimanere incastrato, deluso ed
arrabbiato. Pur avendo molti
soldi, una bella casa, un’auto,
possiamo rimanere insoddisfatti, esempio ne è il figlio di
Agnelli che si suicidò anni fa.
Tutti sappiamo che non gli
mancava nulla dal punto di
vista economico, ma, allora,
perché l’ha fatto? Sono certa
che avete già dato la risposta.
Gli affetti non si comprano… I
genitori sono fondamentali,
per la vita di un bambino, dal
punto di vista affettivo, essi
rappresentano il massimo
valore a cui rimaniamo legati
per sempre. Sì, sembrerà
assurdo, ma rimaniamo legati
ai genitori per sempre. Ed ogni
volta che li incontriamo, da
adulti, il nostro comportamento diventa, affettivamente parlando, quello del bambino che
eravamo tanti anni fa. E’ automatico, tanto che neanche ce
ne accorgiamo. Dunque, mi
sembra di intravedere, che la
vera felicità è quella di sentirsi
amati, ben voluti, rispettati e
ricercati affettivamente. Dunque, possiamo dire che la vera
felicità sia quella. Beh, credo
che quella vera vera, sia l’unione delle due cose. Purtroppo è molto difficile che capiti,
allora? Cosa scegliere? E non
crediate che sia più facile raggiungere gli affetti dei soldi,
perché, se ci pensate bene, è
vero l’incontrario. Quindi
dosiamo bene le cose: un po’
d’amore e un po’ di soldi, ben
mescolati ed in giusta quantità,
forse fanno la felicità. L’ingrediente da non dimenticare mai,
però, è l’unione e la condivisione delle emozioni. Buona
felicità a tutti!
Per porre domande alla dott.ssa
scrivi a- Dott.ssa Anna De Santis
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e-mail: giornaledellazio@libero.it
(gli auguri con foto verranno pubblicati gratuitamente)
Finalmente il giorno è arrivato, i tuoi 18 anni.
Sarà l'inizio di un nuovo percorso di vita ti
auguriamo di realizzare tutti i tuoi sogni. Con
immenso amore mamma, Tessa, Aila e il tuo
grande amore Vincenzo.
Tanti auguri al mio Fiorellino, che il
12 febbraio ha compiuto 13 anni.
Con amore mamma, Gaia, Aila
e Vincenzo.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 40
12 - 26 MARZO 2015
L’AVVOCATO RISPONDE
LA RIPARTIZIONE DELLE SPESE TRA LOCATORE E CONDUTTORE
Per porre domande scrivere e-mail: avvcornelirisponde@libero.it
Avv. Margherita Corneli
Gentile Avvocato,
Mi chiamo Roberto e, da circa
sei mesi sono andato a vivere
con la mia fidanzata in un
appartamento, facente parte di
una piccola palazzina di tre
appartamenti, alla periferia di
Aprilia.
In questo stabile, costruito
negli anni ’60, vivono anche i
proprietari e la loro unica figlia
con la famiglia mentre noi
siamo gli unici inquilini.
Entrambi gli appartamenti dove
vivono i proprietari sono stati
nel corso degli anni completamente rinnovati mentre quello
dove viviamo noi, che è sempre
stato locato a terzi, non ha subito da allora quasi alcun intervento.
Circa una settimana fa, alzandomi al mattino, mi sono accorto che mancava l’acqua, e che il
muro della cucina dal lato
esterno era tutto bagnato. Ho
chiamato subito i proprietari e
insieme a loro ed all’idraulico
abbiamo rotto il muro ed è
risultato che la tubatura si era
bucata in più punti a causa dell’usura.
Il proprietario ora vuole che io
paghi tutti i lavori di sistemazione perché dice che gli
impianti che servono gli altri
due appartamenti sono nuovi
ed a lui non interessa sistemare
il mio e che, dato che lì viviamo
noi siamo noi a doverci fare
carico della spesa.
A me però non sembra giusto
perché noi siamo lì da soli sei
mesi mentre la casa è vecchia e
l’impianto pure e io non ho
nessuna responsabilità nell’accaduto. Lei che ne dice? Posso
evitare di pagare?
Grazie.
Roberto e Mara.
Cari Roberto e Mara, la legge
prevede dei criteri per determinare, in questi casi a chi spetti il
pagamento delle varie spese.
L’art. 1576 c.c. prevede, come
criterio generale, che il locatore
(proprietario) deve eseguire tutte
le riparazioni necessarie, ad
eccezione di quelle di piccola
manutenzione, che sono invece a
carico del conduttore (inquilino). Tutte le spese ordinarie
sono quindi a carico dell’inquilino, mentre il proprietario è tenuto solo ad intervenire in caso di
manutenzione
straordinaria.
Qualche chiarimento in più,
rispetto alla disciplina del codice
civile, arriva dalla legge 392/78
sulle locazioni degli immobili
urbani. Vi si afferma infatti che
l’inquilino deve sostenere le
spese per la pulizia, quelle relative all’ordinaria manutenzione
dell’ascensore (quelle straordinarie restano infatti a carico del
proprietario), le spese dell’energia elettrica, dell’acqua, del
riscaldamento e del condizionamento dell’aria. Deve inoltre provvedere alle
spese relative allo spurgo dei
pozzi neri e delle latrine ed alle
spese di fornitura di altri servizi
comuni. Se poi nello stabile c’è
un servizio di portineria, l’inquilino dovrà farsi carico del suo
pagamento nella misura del 90%
.
In sintesi, tutte quelle spese relative alla gestione degli spazi
condivisi, definite altresì come
costi ordinari. Vanno quindi
escluse le spese dovute ad attività di rifacimento degli impianti o
delle facciate che, invece, sono
da considerarsi a carico del locatore, così come le opere comuni che possono ritenersi straordinarie.
Vediamo poi che, dato per scontato l’obbligo che ha il locatore
di consegnare l’abitazione in
buono stato all’inquilino, tutti i
costi di piccola manutenzione,
come le spese dovute a riparazione causate dal normale deterioramento o uso del bene, sono
a carico del conduttore. Fra queste si ricordano, a titolo d’esempio, le riparazioni degli impianti
idrici o elettrici, degli apparecchi di servizio di riscaldamento
o condizionamento, ma anche il
mantenimento delle strutture e
dei rivestimenti come pavimenti, pareti e soffitto. Gravano, invece, sul proprietario, i costi relativi a casi fortuiti,
quindi le attività di manutenzione che si presentano per eventi
non previsti ed imprevedibili,
non evitabili attraverso le
comuni opere di manutenzione
ordinaria, ma anche quelle
dovute alla vetustà del bene in
oggetto. Ovviamente, spettano
sempre al locatore anche tutte le
eventuali opere di adeguamento
dell’immobile alle normative
vigenti. Tuttavia, le attività di manutenzione possono prestarsi a diverse
interpretazioni e non sempre è
possibile determinare in maniera
chiara se si tratti di interventi
dovuti all’uso prolungato da
parte dell’inquilino o alla longevità dell’immobile. Per tale
ragione, qualora non sia determinabile l’origine della spesa,
ossia se quest’ultima sia riconducibile alla fruizione o all’anzianità del bene, la normativa
prevede che la competenza
venga decisa in base all’uso dei
locali. Se nemmeno in questo
caso è possibile stabilire la competenza, allora, per legge, la
spesa spetta al conduttore.
Si ricorda, comunque, che nel
caso l’inquilino sia costretto ad
accollarsi spese per riparazioni
urgenti, che dovrebbero essere a
carico del locatore, può chiedere
il relativo rimborso a quest’ultimo, a patto di una comunicazione immediata dei costi sostenuti.
In ogni caso, per facilitare l’individuazione del soggetto obbligato, è stata stilata di concerto
tra Confedilizia, per la proprieta’, e Sunia-Sicet-Uniat, per l’inquilinato, una tabella che in
maniera analitica individua quali
sono i costi e gli interventi che
devono essere sostenuti dal locatore e quali dal conduttore. Detta
tabella, che già esisteva, nel
mese di maggio 2014, è stata
modificata ed adeguata alla
nuova normativa in materia di
condominio.
Per terminare quindi rispondo a
Roberto: se il danno alla tubatura, come mi sembra di capire, è
dovuto alla vetustà dell’immobile, il relativo costo per la riparazione è a carico del proprietario.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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NETTUNO
12 - 26 MARZO 2015
Il sindaco Chiavetta si è dimesso
Il Consiglio comunale convocato per la presa d’atto. Dal 10 marzo venti giorni per ritirare
le dimissioni, oppure l’arrivo del commissario Prefettizio e tornare a votare
Si dimette il Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, dopo
che - durante la Giunta dell'amministrazione comunale
- ha accettato le dimissioni
dei suoi assessori ed ha
nominato vicensidanco Dandolo Conti, segretario del Pd
Locale che al momento
diviene quindi reggente del
comune. Ora Chiavetta dal
10 marzo giorno della presa
d’atto in Consiglio comiunale avrà venti giorni a disposizione per rimettere insieme i
cocci e provare a rilanciare
l’azione amministrativa.
IL sindaco prima di rassegnare le dimissioni ha fatto una
serie di spostamenti dirigenziali, ha fatto scalpore lo spostamento del Direttore generale Faraone relegato ai Servizi Sociali.
Sulle dimissioni del primo
cittadino interviene la La
Dott.ssa Dello Cicchi : “Il
provvedimento del Sindaco
di rotazione dei Dirigenti è
immotivato ed è arrivato con
tempistica sospetta, un minuto prima di dimettersi. Profu-
ma di vendetta nei confronti
del Dirigente Faraone. È evidentemente finito l’idillio. La
città non può essere governata con atti irrazionali e
improvvisati dando responsabilità di aree amministrative a Dirigenti competenti in
materie diverse da quelle
assegnate" -. Lo affermano in
un comunicato i Consiglieri
Comunali Carlo Eufemi,
Maria Antonietta Caponi,
Rodolfo Turano, Ernesto Flamini - .
"Faraone ha vinto un concor-
so per l’area finanziaria e
viene spostato. Diana è stato
assunto con incarico fiduciario nell’area Urbanistica e
Lavori Pubblici e viene spostato. Gli altri Dirigenti ruotano in settori diversi da
quelli originari - continua il
comunicato -. Ciò è stato
motivato in nome del contrasto alla corruzione. Noi ci
chiediamo allora: ci sono atti
che inducono a pensare questo? Ci sono sospetti su qualcuno o su qualcosa? Il Sindaco lo spieghi alla città oltre
che ai diretti interessati e se
sa qualcosa vada in Procura.
Chiavetta la smetta di gettare
colpe su altri. È lui il primo
responsabile dello sfascio
della città, perché è il regista
e l’attore principale. Non se
la prenda con gli interpreti
secondari o con le comparse.
Il Sindaco si prenda le sue
responsabilità, confermi le
sue dimissioni e restituisca ai
cittadini il diritto di scegliere
chi e come deve governare la
nostra città".
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
ANZIO
di Consuelo Noviello
Siamo arrivati, dopo la conferenza stampa di presentazione e
le iniziative volte a comunicare
la celebrazione del quarto centenario della nascita di Papa Innocenzo XII, al giorno della solenne apertura dell’Anno Innocenziano. Il prossimo 13 marzo alle
ore 18,00 si terrà la cerimonia
inaugurale nella Chiesa Santi
Pio e Antonio alla presenza del
Vescovo di Albano. L’arciprete e
parroco della Parrocchia, Santi
Pio e Antonio, P. Francesco
Trani ed il sindaco di Anzio,
Luciano Bruschini invitano la
cittadinanza a partecipare all’apertura dell’Anno Innocenziano,
nel giorno del quarto centenario
della nascita di Papa Pignatelli.
La solenne Celebrazione Eucaristica si terrà presso la Chiesa
Madre di Anzio e sarà presieduta dal Vescovo Diocesano di
pagina 43
Apertura dell’Anno Innocenziano
Albano, Monsignor Marcello
Semeraro. Il programma delle
celebrazioni per l’Anno Innocenziano prosegue sabato 14
marzo alle ore 9.00, presso l’Auditorium dell’Istituto Polifunzionale “Marco Gavio Apicio” ad
Anzio Due, con il convegno
“Innocenzo XII e il suo tempo”,
organizzato dal Liceo Scientifico Innocenzo XII. Tra i relatori i
professori Andrea Marcellino e
Clemente Marigliani e l’architetto Cesare Puccillo. Nel corso
del 2015 sono previsti convegni,
appuntamenti culturali, rievocazioni e lo sviluppo di un rapporto di gemellaggio con Spinazzola, città natale di Papa Innocenzo
XII. Domenica 12 luglio, giorno
dell’elezione al Soglio Pontificio del Cardinale Antonio Pignatelli, sarà la giornata più significativa del programma delle celebrazioni, è prevista la benedizione dei Naviganti al Porto, la S.
Messa presso la Chiesa Madre
Ss. Pio e Antonio presieduta dal
Cardinale Gianfranco Ravasi, la
commemorazione ufficiale di
Innocenzo XII con presentazione di un quadro raffigurante
Papa Pignatelli e la scopertura
del monumento bronzeo dedicato a Papa Innocenzo XII. Il
monumento, realizzato dallo
scultore Massimo Manzo e fuso
in un’antica Fonderia di Firenze,
sarà posizionato al centro storico, su un basamento in travertino romano, davanti all’entrata
del Porto Innocenziano ed ai
piedi di una stampa in travertino
del bacino portuale fatto realizzare da Papa Innocenzo XII per
lo sviluppo di Anzio e per dare
una vita migliore ai pescatori ed
ai naviganti. Domenica 27 settembre, giorno della morte di
Papa Innocenzo XII, sono previste altre iniziative culturali e
religiose per mantenere vivo il
ricordo del “Padre della Città di
Anzio”. L’Anno Innocenziano si
prospetta denso di iniziative, di
momenti celebrativi e di spazi di
riflessione sulla figura di Papa
Innocenzo XII.
IL PIANO DEI COSTI
In merito al piano dei costi sull’evento organizzato dall’Amministrazione comunale e dall’Associazione Palio del Mare in
stretta collaborazione con la Parrocchia della Chiesa Madre di
Anzio, Santi Pio e Antonio, la
Segreteria del Sindaco di Anzio
rende pubblico il piano provvisorio analitico dei costi, insieme
ai fornitori notificato al Consigliere Comunale, Andrea Mingiacchi, che aveva prodotto una
richiesta di accesso agli atti. In
segno di massima trasparenza il
piano provvisorio dei costi, che
segue una delibera di Giunta sul
programma dell’Anno Innocen-
ziano, è stato pubblicato on-line
sul sito comunale unitamente al
nominativo dei fornitori che presteranno i loro servizi.
Mentre Regione e Comune danno il via ad una
conferenza di servizi per salvare la Gallinara
PRIMAVERA IN PINETA
Sono ormai molti anni che un
coleottero nero e vorace, chiamato
Tomicus Destruens, da solo o con
altri agenti patogeni, sta lentamente ma inesorabilmente uccidendo la bellissima pineta della
Gallinara. Diede l’allarme il Circolo di Legambiente di AnzioNettuno e seguirono tante denunce, commenti, discussioni, sopralluoghi e tante polemiche sterili
mentre i pini continuavano a morire ed a essere tagliati. Ne sono
stati abbattuti quasi un centinaio
senza che nessuna azione di tipo
terapeutico venisse intrapresa
dagli enti che sarebbero dovuti
intervenire: la Regione Lazio,
come responsabile istituzionale
ed il Comune di Anzio, come
responsabile territoriale. Nell’estate 2013, su iniziativa di Legambiente, ha avuto inizio un’azione
di aggregazione tra tutte le componenti sociali attive su territorio:
hanno risposto il Consorzio di
Lido dei Pini, l’Associazione
Oleandro,
Il Consorzio di Lupetta, la Sezione
Scout di Assoraider, l’OIDA di
Anzio Nettuno, l’Associazione
Anzio Diva oltre, naturalmente a
Legambiente di Anzio-Nettuno.
Si è costituito un Gruppo Operativo il cui unico obiettivo era ed è
quello di salvare e valorizzare la
Pineta ed il parco pubblico del
Lido dei Pini. Si sono tenute alcune manifestazioni attraverso le
quali il Gruppo Operativo Salvia-
mo la Pineta ha inteso far sentire
la propria voce, la propria forza e
la forza delle centinaia di persone
che al gruppo hanno aderito. L’ultima manifestazione è stata quella della Giornata Nazionale degli
Alberi 2014 durante la quale sono
state simbolicamente piantate
trenta essenze arboree acquistate
dal Comune di Anzio. L’adesione
al progetto è stata via via straripante fino a raggiungere le 2006
persone e cioè il numero di coloro
che hanno eletto la Pineta della
Gallinara
come “Luogo del
Cuore” 2014, nel censimento
nazionale del FAI (Fondo
Ambiente Italiano).
Quali sono stati i risultati raggiunti finora dal Gruppo Operativo
Salviamo la Pineta? Sul piano
pratico non molti: un sopralluogo
di tipo tecnico-scientifico eseguito
a cura della Regione Lazio, che
non ha portato a nessuna azione di
tipo terapeutico; la grande partecipazione dei cittadini, la piantumazione di un pò di alberi con la gratificante partecipazione del Sindaco di Anzio e poco di più. Forse
l’unico rilevante risultato è stato,
però, quello di aver collaborato a
costituire l’ambiente necessario
per realizzare una sinergia operativa fra tutti coloro che devono
essere impegnati nello sforzo di
salvare un bene pubblico naturale così importante come una pineta in un luogo che si chiama Lido
dei Pini. La sinergia ha portato ad
un primo importante e tanto auspicato risultato formale: l’incontro
fra la dirigenza dell’Assessorato
all’Ambiente del Comune di
Anzio e quella del Servizio Fitosanitario della Regione Lazio per
definire in modo concreto le azioni da intraprendere per salvare la
pineta. La riunione ha avuto luogo
presso la Regione Lazio il giorno
18 febbraio. Se il successo di tale
riunione si deve misurare in base
alle decisioni prese, i cittadini di
Lido dei Pini possono cominciare
a sperare di rivedere il loro parco
bello, pulito e funzionale come
era tanti anni fa. Le proposte del
Comune di Anzio di dare vita ad
una “conferenza di servizi” sono
state accettate; per cui si dovrà
procedere ad un monitoraggio
immediato della pineta ed alla
costituzione di un gruppo permanente composto da personale
scientifico e da tutti coloro che
sono impegnati istituzionalmente
al salvataggio della pineta. Il
Gruppo Operativo Salviamo la
Pineta contribuirà a partecipare
con un proprio rappresentate alla
conferenza di servizi ed ha già
ribadito il proprio impegno fattivo
a collaborare all’implementazione
delle procedure previste a livello
operativo. L’impegno dei cittadini
per salvare la loro pineta viene
anche ribadito con un altro atto
simbolico ma non solo. Il giorno
21 marzo 2015, il giorno in cui fa
ingresso la primavera, il Gruppo
Operativo Salviamo la Pineta ha
proposto al Comune di Anzio, che
ha subito accettato, di organizzare
una giornata di pulizia sistematica
della zona esterna ma anche interna del parco pubblico, area in cui
sono stati accumulati, in tanto
tempo di incuria, rifiuti di ogni
genere. Un altro piccolo passo
concreto che vuol significare
innanzi tutto che i cittadini di Lido
dei Pini non sono solo capaci di
reclamare i propri diritti e di manifestare per ottenerli ma sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche a dimostrazione pratica del
loro slogan “la pineta si salva
insieme”. L’appuntamento è a partire dalle ore 9,00 della mattina di
sabato 21 marzo nello spiazzo del
parco per iniziare la raccolta dei
rifiuti che verranno selezionati ed
accatastati in zone predisposte per
essere successivamente allontanati
a cura del Comune di Anzio.
Chiunque potrà dedicare un’ora
del proprio tempo a dare una
mano; potrà raggiungere il gruppo
in qualsiasi momento senza nessuna formalità Basterà presentarsi,
verrà dotato di un paio di guanti e
riceverà istruzioni sul da farsi. I
cittadini, con particolare riferimento a coloro che hanno aderito
al Gruppo Operativo, sono caldamente invitati a fare un salto ed a
dare una mano partecipando ad
questa iniziativa che abbiamo
voluto chiamare “Primavera in
pineta”.
Per informazioni contattare sergiofranchi@hotmail.com.
Sergio Franchi
IL NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT DI ANZIO “GIULIO RINALDI”
Il Consiglio comunale di Anzio, all’unanimità, ha approvato la delibera proposta dal consigliere comunale, Davide Gatti, per l’intitolazione del nuovo palazzetto dello
sport al compianto campione anziate di boxe, Giulio Rinaldi. Ricordiamo la scomparsa del campione di boxe Giulio Rinaldi avvenuta il 16 luglio 2011. All’epoca il
sindaco Bruschini disse: “Provo grande amarezza ed esprimo alla famiglia del campione anziate, Giulio Rinaldi, la vicinanza e l’affetto della Città di Anzio che, per
oltre un decennio, ha sognato insieme a lui. L’Amministrazione ed il Consiglio Comunale avranno il dovere di ricordarlo degnamente ed intitolare a Giulio Rinaldi il
nuovo Palazzetto dello Sport potrebbe essere il modo migliore per tenere viva la sua memoria nelle nuove generazioni”. Rinaldi è stato un atleta, uno sportivo, un campione. Il suo ricordo è vivo nella memoria della Città. Nel maggio del 2012 venne presentato anche un libro di Patrizio Colantuono “Il grande campione Giulio Rinaldi ed altri assi del pugilato anziate”. “Un libro che riporta alla nostra mente le gesta di grandi campioni che hanno dato lustro alla nostra Città ed alla nostra Nazione.
Giulio Rinaldi è un simbolo di Anzio, al quale la critica ed il mondo dei media ha reso poco onore al momento del sua recente scomparsa, che ancora oggi ha il record
di spettatori negli incontri della sua lunga carriera. – questo il commento del sindaco Bruschini nel corso della presentazione del libro - Come non emozionarsi nel
rivivere gli incontri del compianto Giulio Rinaldi che, il 29 ottobre 1960 in un Palazzetto dello
Sport di Roma colmo di spettatori, sconfisse il campione mondiale Archie Moore; come non
ricordare quando lo speaker annunciò al pubblico “Giulio Rinaldi di Roma”, la precisazione
del nostro Campione, che ancora oggi ci riempie d’orgoglio, <sono di Anzio>. Nel libro di
Colantuono sono giustamente ricordati altri campioni anziati tra i quali il mio caro fratello
Massimo con il quale ho avuto l’onore di festeggiare, ad Anzio, la conquista del titolo italiano nel 1969. E’ un libro che ci consente di ricordare le gesta di Uomini di grande valore sportivo, amatissimi dai loro concittadini, protagonisti sui ring di tutto il mondo ma allo stesso
tempo campioni di vita e di umanità”.
Consuelo Noviello
"Informalibera"
il giornale online l'informazione in un click www.informalibera.com
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 44
ARDEA
Oltre 1.500 (millecinquecento) persone sono scese spontaneamente in piazza sabato
7 marzo per la manifestazione organizzata da semplici
cittadini, commercianti ed
associazioni che stanchi del
lassismo politico amministrativo che tiene prigioniera
questa città mantenendola
nel degrado, nella recessione
e nell’illegalità, hanno aderito per far sentire la loro voce.
Una manifestazione pacifica
con bambini al seguito con
slogan gridati con passione
come: “non vogliamo questo
comune, oppure Di Fiori a
casa, Vogliamo più servizi e
meno buche in strada”. Il
corteo partito da via di
12 - 26 MARZO 2015
La protesta spontanea dei cittaddini
delle scuole, dei comitati dei
semplici cittadini, comunque
tutti per far conoscere se
ancora qualcuno non se ne
fosse accorto che la gente è
stanca e inizia a ribellarsi in
un paese ove la legalità è un
optional. Una manifestazione
che era aperta a tutti, coloro
che hanno voluto condividere la protesta senza distinzione di etnia, purchè senza
segno o bandiere politiche.
La democraticità degli organizzatori, ha infatti permesso
a diversi consiglieri comunali di opposizione e maggioranza di accodati al corteo.
Diversi politici di ogni schieramento, che non possono
non aver udito gli slogan gridall’incuria politico amministrati e lasciati nell’illegalità,
preda di prepotenti, ladri,
spacciatori, rapinatori e piromani molti dei quali ancora
ignoti, iniziativa che sta portando tanti quartieri ad organizzarsi emulando i cittadini
di Tor San Lorenzo. Tra questi i quartieri di Nuova Florida, Banditella alta e bassa,
Montagnano, questi cittadini
presto faranno sentire la loro
voce. Un servizio d’ordine
neppure eccessivo ma che
non ha avuto per la tranquil-
Campo di Carne all’altezza
della scuola media, proprio
per far capire che le scuole
del territorio sono abbandonate. Il corteo, si è snodato
fino al piazzale antistante l’unico presidio dello Stato in
Ardea quello della caserma
dei carabinieri tra l’altro
sotto organico. Il corteo
seguiva un furgoncino con a
bordo una bara. Il furgoncino, tappezzato da striscioni
come “Lutto cittadino, qui
giace Tor San Lorenzo, la
morte del paese” proprio per
significare che Tor San
Lorenzo così come è stato
gestito dalla politica e dalle
forze dell’ordine è invivibile.
Dietro, un altro striscione
con scritta “Riprendiamoci il
territorio” e tanti altri gli striscioni di protesta da quelli
dati con esasperazione come
“non vogliamo questo comune”. Forse sta cambiando
l’era della sudditanza a questo o quel consigliere o a
questa o quella istituzione, a
quanti fino ad oggi sono stati
ciechi e sordi nel non vedere
il degrado ed il paese andare
in malora. Una manifestazione che sta portando già i
primi risultati, da qualche
settimana si è visto un incremento di tutori dell’ordine e
di controlli, che confortati
dai cittadini che hanno preso
coraggio iniziando la stagione delle “pulizie”. Questa
iniziativa ha fatto si che da
altri quartieri altrettanto
degradati ed abbandonati
lità del corteo (ed era stato
previsto) nessun problema, a
vigilare sull’ordine pubblico
Polizia di Stato e Carabinieri,
polizia municipale con il proprio comandante Giuseppe
Sciaudone, tutte le forze dell’ordine ed associazioni presenti, agli ordini del Luogotenente comandante la stazione dei carabinieri, di Tor
San Lorenzo Antonio Leggiero, coordinate dal commissario Dott. Mauro Baroni
del commissariato di Anzio
dirigente responsabile dell’ordine pubblico sui comuni
si sua giurisdizine. Il corteo
si è sciolto con un lungo
applauso nella piazza del
Patio dopo i discorsi dei vari
organizzatori.
Luigi Centore
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
ARDEA
pagina 45
Elezioni al centro anziani, presentata interrogazione
Le opposizioni chiedono il
commissariamento del centro e
la modifica dello Statuto. Protocollata questa mattina per il
presidente del consiglio comunale Antonino Abate, da parte
dei consiglieri di opposizione
un’interrogazione rivolta al
sindaco ed al dirigente ai servizi sociali Giovanni Cucuzza
riguardante le elezioni per rinnovare il presidente del centro
anziani della Florida e soltanto
tre dei membri del direttivo
non essendoci più anziani in
graduatoria. Le elezioni dovevano svolgersi già il 16 febbraio, ma furono fatte convocare dietro insistente richiesta
di alcuni anziani per il 22 perché a loro dire di domenica
sarebbero venute a votare più
iscritti.
Purtroppo viste le esigue risorse che non permettevano al
personale comunale di poter
percepire straordinari e festivi,
ci fu chi decise in barba al det-
tato del consiglio comunale di
spostarle al 24 giorno festivo.
Fu il consigliere Volante Policarpo che chiese che nessun
dirigente o funzionari potevano modificare date approvate
in consiglio.
Per cui non potendosi svolgere
le elezioni alla data approvata
dal consiglio si annullò il tutto
e si decise di spostare le elezioni a data da destinarsi. Purtroppo per il centro anziani
della Nuova Florida, non c’era
soltanto il problema della data
delle elezioni, ma anche il
metodo che per l’occasione
veniva cambiato seguendo
un’altra linea a dir poco ortodossa. Oggi a sollevare il quesito sono i consiglieri di opposizione tra cui Luca Fanco che
firmerà in consiglio quando si
discuterà l’interrogazione. Va
ricordato, come scrivono i firmatari, che precedentemente
quando si e dimesso il primo
presidente Pasquale Riso e
successivamente Aldo Collalti
furono indette le elezioni non
soltanto del presidente ma dell’intero
esecutivo.
Oggi invece si vuole attuare un
procedimento diverso dal precedente, per mantenere in
essere i restanti consiglieri e
surrogandone con le elezioni
soltanto tre, di cui due dimis-
sionari ed uno espulso per due
anni che contestava più degli
altri la gestione del centro.
Fatto questo che ha portato le
opposizioni a chiedere il commissariamento del centro e la
modifica
dello
Statuto.
Intanto va ricordato come, da
dopo Riso, nessun presidente è
riuscito per un motivo o un
altro a restare in carica poco
più di un anno. Molti anziani,
ritengono che quella struttura
comunale, dovrebbe essere
trasformata in asilo nido, più
utile di questi tempi di un centro anziani che resta sempre
più sconquassato dando l’impressione di essere tra l’altro
sempre più politicizzato e
monopolio da pochi.
.
Luigi Centore
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 46
POMEZIA
Da oggi in poi, massimo silenzio
e disciplina in Aula perché
anche un brusio, uno schiamazzo o uno starnuto potrebbe essere “letto” e interpretato come
una parola. Infatti, è stato introdotto il Magnetofono 2.0, del
Gruppo Cedat 85, che capterà
quello che dice l’oratore di turno
e lo metterà nero su bianco.
Non è fantascienza, ma solo un
sistema hardware e software in
grado di transcodificare suoni, in
questo caso parole. Del tipo dei
normali software con cui molti
utenti dei computer hanno ormai
da anni dimestichezza, ossia
quelli che si usano per dettare ad
un microfono un testo per farlo
acquisire digitalmente. Una
bella comodità perché basta
usare la voce e non le dita della
mano o delle mani, per i più
abili. Solo è risaputo che, in
caso, ad esempio, di un trillo del
cellulare o di una porta che sbatte o di qualcuno che ti rivolge la
parola, il microfono continuerà,
instancabile ed imperturbabile,
il suo lavoro cercando di dare un
senso grafico (ossia tramutandolo in una o più parole) a quel
suono inatteso. Motivo per cui i
normali utenti, prima ancora di
poter iniziare ad usare il loro
programma di dettatura automatica, lo devono “educare” e settare ossia devono lo istruire in
modo che sappia riconoscere i
normali suoni ambientali e li
ignori.
Ovviamente la tecnologia varia
a seconda di quanto sia sofisticato un qualcosa e qui si parla di
un “oggettino” che di certo non
12 - 26 MARZO 2015
In futuro potrebbe sostituire la normale stenotipia
Era Digitale, sbarca in Consiglio comunale il Magnetofono 2.0
si può permettere uno studente
universitario o chi preferisce il
dettare allo scrivere.
Il Magnetofono 2.0 pare proprio
che sia un gran lavoratore e che
non si faccia distrarre da nulla.
Almeno nei Comuni, quali Guidonia e Cervia, che già da mesi
lo stanno utilizzando non si sono
registrati particolari inconvenienti. Ora la novità sbarca
anche nel consiglio comunale di
Pomezia. Il Magnetofono 2.0,
uno strumento tecnologicamente
avanzato che permette di gestire
l’intero processo di trasformazione di un discorso parlato in
testo scritto: dall’acquisizione
dell’audio alla consegna del verbale in tempo reale. Il Magnetofono 2.0 registrerà l’audio e il
video dei Consigli comunali,
delle Commissioni consiliari,
delle assemblee e delle conferenze trascrivendo automaticamente e immediatamente il parlato in testo scritto. Il sistema
consente inoltre l’archiviazione
online delle registrazioni, l’indicizzazione di tutti i contenuti, la
ricerca per oratori o per ordine
del giorno, la realizzazione di un
file PDF multimediale contenente il testo trascritto legato alla
registrazione audio, la sottotitolazione in sovrimpressione delle
riprese audio-video.
Il sistema verrà sperimentato da
marzo a settembre, ossia 6 mesi,
affiancandolo al tradizionale
lavoro di stenotipia (ossia la persona che si cura di digitare a
mano, parola per parola, quanto
viene detto). Se il Magnetofono
2.0 si rivelerà affidabile al 100%
il Comune di Pomezia spera poi
di poter abbattere i costi di verbalizzazione, e di avvicinarsi
concretamente agli obiettivi dell’agenda digitale della Pubblica
Amministrazione dando massima trasparenza a tutte le attività
assembleari che si terranno nel
palazzo comunale.
Come funziona il
Magnetofono 2.0
Ma come funziona questo servizio avanzato? Il Magnetofono
2.0 è una soluzione hardware
/software nata per gestire in
maniera semplice e immediata
tutte le fasi che portano alla
redazione degli atti assembleari.
Infatti, non solo registra l’audio
in formato digitale, ma lo organizza in modo da poter ottenere
la trasformazione immediata del
parlato in testo scritto. Questo
apparecchio è infatti disegnato
per produrre e inviare automaticamente, già durante la fase di
registrazione, parti di audio della
durata predefinita ad un server
centrale che ne gestisce, sempre
automaticamente, la produzione
del testo, il riconoscimento della
voce di ciascun oratore con l’inserimento del nome all’interno
del testo trascritto automaticamente e relativo al suo intervento, la pubblicazione su pagina
web dedicata.
Per quanto riguarda i benefici
sarebbero molteplici. Tra questi:
monitoraggio dell’intero processo di lavorazione, in tempo
reale; accesso alla trascrizione
totalmente automatica a mano a
mano che essa viene prodotta;
– La convenzione firmata in Comune recentemente
Arrivano le Guardie zoofile, ma la novità
non è ben accolta dal Diccap
Il Comune di Pomezia ha firmato nel febbraio scorso una convenzione con l’A.N.G.E.Z.
Onlus, l’Associazione Nazionale Guardie Ecozoofile, per l’attività di vigilanza a tutela dell’ambiente e degli animali sul territorio comunale. Un notizia che avrebbe dovuto essere
accolta da un coro di consensi ma così non è stato. Ma prima vediamo il perché è stata sottoscritta questa convenzione secondo quanto riferito dal Comune. Dopo la delibera di Giunta n. 201 del 15 ottobre 2014, in cui si stabiliva di individuare un organismo di volontariato
– si legge in una nota diffusa dall’ente locale – in possesso dei requisiti di legge che disponesse di persone idonee a ricoprire il ruolo di guardie ambientali, e dopo la procedura a evidenza pubblica che ha individuato l’A.N.G.E.Z. quale organismo rispondente a tali requisiti, oggi la firma della convenzione ha ad oggetto la prevenzione di illeciti ambientali. Soddisfatto, il sindaco, che aveva dichiarato a caldo che “Con questa convenzione rafforziamo
gli organismi già operanti sul territorio a vigilanza e contrasto dei reati ambientali. La volontà dell’Amministrazione è quella di mettere a disposizione della Città e dei cittadini tutti gli
strumenti necessari a salvaguardare l’ambiente, con un’attenzione particolare ai parchi e al
verde pubblico, all’educazione ambientale e alla tutela degli animali”. La collaborazione tra
l’Ente e le Guardie Ecozoofile, avviata per un anno in via sperimentale, si concentra infatti
sulla vigilanza in materia di abbandono dei rifiuti, di randagismo, di inquinamento idrico e
ambientale, di parchi e aree verdi comunali, di educazione ambientale. Le Guardie Ecozoofile - 6 agenti incaricati - vigileranno anche affinché vengano applicate le disposizioni contenute nei regolamenti e nelle ordinanze comunali in materia di ambiente e rifiuti.
Tutto bene quindi? per il Diccap proprio no. Vediamo il perché
Ma il Diccap solleva forti dubbi
Il Diccap (Dipartimento Camera di Commercio – Autonomie locali – Polizia Municipale)
tramite il suo Il Coordinatore Provinciale Aggiunto Michele Gregis fa sapere che è tutt’altro
che contento di questa convenzione. Ecco le sue motivazioni. “La Giunta Fucci ha iniziato
la propria campagna stampa per la creazione dell’immagine virtuale della sicurezza da sostituire al prossimo reale abbandono del territorio da parte della Polizia Locale che tra pochi
mesi avrà l’organico ridotto di 31 unità. – ha detto Gregis - Davanti all’approssimarsi della
stagione turistica e alla prevedibilissima aggressione del litorale da parte degli abusivi che
la sera invadono i marciapiedi del centro di Torvaianica, la giunta Fucci resta inerme, anzi
investe centinaia di migliaia di Euro dei pometini in avvocati privati che tentano di mandare a casa i poliziotti locali e i dipendenti comunali vincitori di concorso e nel contempo strumentalizza l’impegno dei volontari per colpire l’immaginario collettivo. Anziché programmare un adeguato servizio serale estivo della Polizia Locale, dopo aver effettuato i tagli sui
salari dei poliziotti locali e non aver risolto i problemi dei contratti a tempo determinato in
scadenza, metteranno le guardie ecozoofile, cui la legge demanda la tutela della fauna selvatica e degli animali d’affezione, a contrastare abusivi, delinquenti e clandestini che devastano la sicurezza urbana?”.
Fosca Colli
foscacolli@hotmail.com
possibilità disporre della trascrizione integrale dell’evento indicizzato con il relativo audio;
redazione automatica della scaletta elettronica degli interventi
(nome dell’oratore intervenuto,
orario dell’intervento, parole
pronunciate); creazione di un
archivio costantemente aggiornato con le registrazioni audio e
le relative trascrizioni.
Chi ha già adottato il Magnetofono 2.0
La lista è veramente lunga e pare
destinata a crescere ancora. Qui
si elencano le Istituzioni riportate sulla brochure ufficiale
Pubblica Amministrazione
Centrale: Camera dei Deputati,
Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Ministero dell’Interno,
Ministero dell’Economia e delle
Finanze, Ministero degli Affari
Regionali, Ministero delle Poli-
tiche Agricole e Forestali, Consiglio Superiore della Magistratura, Corte di Conti, CNEL.
Consigli Regionali: Consiglio
Regionale del Lazio, Consiglio
Regionale della Puglia, Consiglio Regionale della Lombardia,
Consiglio Regionale del Veneto,
Consiglio Regionale dell’Umbria, Consiglio Regionale della
Liguria, Consiglio Regionale
dell’Emilia Romagna, Consiglio
Regionale del Friuli Venezia G.,
Consiglio Regionale della Basilicata.
Primari enti ed istituzioni:
Provincia di Bologna, Comune
di Venezia, Comune di Padova,
Comune di Torino, Comune di
Olbia, Provincia di Macerata,
Università “La Sapienza”, Università di Padova, Università di
Palermo.
Fosca Colli
foscacolli@hotmail.com
CRONACHE POMETINE
(a cura di Fosca Colli)
Conferenza Locale per la Sanità
L’assemblea della Conferenza Locale per la Sanità dell’ASL RM H, che
si è svolta a Velletri lo scorso 11 febbraio, ha visto assumere la Presidenza al Sindaco di Pomezia Fabio Fucci. La Presidenza, per chi non lo
sapesse, è assegnata al primo cittadino con maggior numero di abitanti
per distretto socio-sanitario: “Sono rimasto stupito – ha rimarcato il sindaco - dal fatto che i miei omologhi che mi hanno preceduto nel governo di Pomezia non avessero ottemperato ai dettami della richiamata
Legge Regionale che vede riconoscere alla nostra Città la Presidenza
della Conferenza. Io voglio assumermi l’onore e l’onere di presiedere
questo importante organismo di raccordo tra gli Enti Locali e l’Azienda
Sanitaria, e sono convinto che questa Presidenza possa essere per la
Città di Pomezia un’opportunità concreta per portare sul territorio interesse sui temi delicati della sanità. E’ mia intenzione collaborare con i
colleghi Sindaci per indirizzare al meglio la programmazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie dell’ASL RM H”.
Raccolta rifiuti, al via i controlli sulla gestione del servizio
Raccolta dei rifiuti sotto stretta osservazione per verificare se il servizio
venga svolto o meno con la massima efficienza. “Come avevamo preannunciato – ha spiegato il Sindaco Fucci – abbiamo intensificato i controlli sul servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti. La collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’azienda sta dando i suoi frutti: le
nostre segnalazioni si sono rivelate importanti perché hanno fornito elementi utili all’azienda per attivare azioni di verifica, anche sulla qualità
del lavoro dei propri dipendenti, valorizzando i lavoratori che dimostrano responsabilità e competenza, e procedendo invece con azioni disciplinari nei confronti di quei lavoratori che non svolgono correttamente
il proprio lavoro”.
Associazione culturale Amici di Singen
A breve verranno rinnovati i vertici del noto sodalizio pometino. Il 21
aprile, alle ore 18,30 presso la sua sede, che si trova in via Metastasio n.
25, si svolgeranno, infatti, le elezioni del nuovo Direttivo dell’Associazione. Entro il 14 aprile, tutti i soci interessati a far parte del Direttivo
che dovrà essere formato, possono far pervenire la propria candidatura,
direttamente in sede e negli orari di apertura, ossia il martedì e il giovedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00.
12 - 26 MARZO 2015
CISTERNA
Cisterna ha il suo nuovo assessore ai Servizi sociali e all’Urbanistica. Si chiama Viviana Agnani, ha 36 anni ed è una giovane
architetto che conosce bene la
città e l’Ente comunale.
Il sindaco Eleonora Della Penna
ha assegnato le deleghe con un
decreto, dopo un breve periodo
in cui i due importanti assessorati sono stati coordinati dal primo
cittadino stesso.
L’assessore Agnani è stata quindi presentata ai dirigenti di riferimento ed al personale con il
quale da oggi collaborerà.
“Conosco molti dei tecnici di
questo ente – ha commentato
Viviana Agnani – persone valide
con le quali in passato ho avuto
modo di lavorare con proficua
cooperazione. Gli interventi da
mettere in campo urgentemente
sono tanti e non ho intenzione di
perdere nemmeno un giorno.
Ringrazio il Sindaco ed il gruppo consiliare Progetto Cisterna
per aver pensato a me per ricoprire un ruolo amministrativo
molto delicato in settori estremamente importanti”.
Nella stessa mattinata di oggi,
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 47
Agnani nuovo assessore ai Servizi sociali e all’Urbanistica
Consegnate le deleghe consiliari alla “Trasparenza” e alla “Semplificazione” a Marco Mazzoli
Marco Mazzoli
Viviana Agnani
l’Assessore Marco Mazzoli ha
sottoscritto il decreto che da
oggi lo vedrà impegnato anche
negli ambiti Trasparenza e Semplificazione oltre a Energie Rinnovabili e Smart City.
“Do il benvenuto a Viviana nella
nostra squadra, certa che la sua
esperienza professionale e di
vita sarà di supporto alla nostra
Amministrazione. Auguro buon
lavoro a lei, tecnico e giovane
mamma, nella quale abbiamo
riconosciuto le qualità giuste per
l’impegno che andrà ad intraprendere. Dopo questi mesi di
lavoro, inoltre, abbiamo effettuato alcuni assestamenti agli
incarichi perché riteniamo fondamentale la presenza di un
delegato agli ambiti Trasparenza
e Semplificazione. Il mio in
bocca al lupo quindi – conclude
il Sindaco Della Penna - va
anche a Marco”.
mobilità Zev fa parte anche la
progressiva introduzione di un
servizio di trasporto pubblico
locale TPL con due bus elettrici
che dovrà intendersi come integrazione del servizio già esistente. Sono inoltre in realizzazione
due aree di parcheggio con funzione di ricarica, a ridosso del
centro, interamente realizzate
con pannelli fotovoltaici.
E ancora il restauro del Palazzo
Caetani con un intervento di
natura conservativa che prevede
il ripristino delle facciate e il
miglioramento sismico dell’edificio. La proposta progettuale
sulle grotte si è basata invece su
una migliore conoscenza delle
stesse per una futura valorizzazione turistica.
A rendere più godibili le attività
economiche del centro vi è la
realizzazione di una rete wi-fi
gratuita che rientra all’interno di
un sistema informativo comunale, detto Open Cisterna, di rilevazione, gestione e monitoraggio di parametri di mobilità finalizzato principalmente a ottimizzare i servizi di trasporto pubblico, incentivare la riduzione, per
gli spostamenti urbani, dell’uso
dei veicoli privati e a monitorare
i dati del traffico al fine di individuare punti di criticità per
poter definire gli interventi di
miglioramento.
Nell’ambito della rivitalizzazione socio-economica l’obiettivo
che si è inteso perseguire è stato
di rivitalizzare il centro storico
della città, integrando l’offerta
attuale per renderla competitiva
rispetto ai centri commerciali.
Infine il punto focale dell’intervento dedicato, invece, alla formazione e al lavoro, è stato la
diffusione della formazione
professionalizzante come leva
di sviluppo della competitività e
del sistema produttivo locale,
interpretato sia come incentivo
all’introduzione delle tecnologie
più avanzate nei processi di
impresa che come sviluppo di
piattaforme di servizi per le
imprese.A moderare l’incontro è
stata l’event manager, Elena
Salzano, che ha anche illustrato
il progetto comunicativo Cisterna Creativa che prevede l’infopoint per rispondere alla richieste di informazione sui progetti,
la gestione dei canali web e
social ma anche attività di edutainment, ovvero “come educare
divertendosi”. Tra queste lo
svolgimento di laboratori di
comunicazione multimediale
con gli studenti delle scuole
superiori che saranno protagonisti nella campagna info-comunicativa e in concorso per la
migliore forma espressiva dell’uso e finalità degli interventi
Plus. Ha concluso l’incontro l’illustrazione sul cantiere di Palazzo Caetani e delle innovative
tecnologie di restauro utilizzate.
Ulteriori informazioni sul progetto sono reperibili on line sul
sito www.pluscisterna.it, su
Facebook alla pagina PLUS
Cisterna di Latina - profilo Plus
Cisterna e su Twitter @PlusCisterna.
“CISTERNA DI LATINA. IL CENTRO DEL CENTRO PONTINO”
PRESENTATO LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PLUS CISTERNA
BUS ELETTRICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI, RESTAURO PALAZZO CAETANI
SONO UNA REALTA’
Si è tenuto sabato 7 marzo, alle luppo e valorizzazione della l’accessibilità e mobilità, la
ore 11.00, nella biblioteca di città. Ha sottolineato come i 2 riqualificazione fisica, la formaPalazzo Caetani, “Cisterna di bus ecologici – uno presente zione e lavoro e la rivitalizzaLatina. Il Centro del Centro Pon- nella piazza antistante Palazzo zione socio-economica, è stato
tino”, l’incontro di presentazio- Caetani -, il bike sharing e i par- l’architetto e dottore di ricerca in
ne dello stato di avanzamento cheggi fotovoltaici siano un Politiche Pubbliche per il Terridei progetti del Plus Cisterna di segnale chiaro dell’importanza torio, Andrea Mariotto.
Latina previsti nell’ambito del della sostenibilità e dell’innova- Ha illustrato come il Plus CisterProgramma Operativo Regiona- tivo utilizzo di mezzi con una na di Latina sia un progetto intele FESR 2007/2013.
incidenza limitata sull’inquina- grato che ha come scopo primaAd aprire l’incontro è stato il mento. Per questo, Della Penna rio il raggiungimento di una
Sindaco di Cisterna, Eleonora
Della Penna, che ha dichiarato:
“Il Plus di Cisterna di Latina è
giunto a un ottimo punto di realizzazione e ho sposato con
orgoglio questo progetto, ereditato dall’amministrazione precedente. L’intento è di portare a
Cisterna e ai cisternesi, servizi
ad un più elevato livello qualitativo che necessariamente comportano un cambiamento, anche
per taluni difficile da accogliere. Amministrare una città significa farlo in maniera armonica
con le amministrazioni precedenti e ringrazio l’ex Sindaco
Antonello Merolla per il lavoro
svolto con la sua amministrazione nel momento in cui questo ha sostenuto il suo impegno maggiore qualità urbana non
progetto è nato. Tra gli interven- nella ricerca di fondi per agevo- solo attraverso la riqualificazioti più importanti del Plus Cister- lare i cittadini nell’acquisto di ne di alcune opere e aree, ma
na c’è Palazzo Caetani, ovvero il mezzi elettrici. Ha concluso anche mediante la rivitalizzacuore della città e che spero ricordando che rientra nel Plus zione di spazi attualmente poco
possa diventare teatro di nuovi anche il punto sulla formazione attrattivi. Prevede sia azioni
eventi che permetteranno di e lavoro dando la possibilità ai materiali su edifici storici, pervivere la città a livelli cultural- giovani di entrare in contatto corsi e piazze che risultino locamente più elevati. Utilizzare la con le aziende all’interno delle lizzate all’interno dell’area tarmobilità sostenibile significa quali compiere degli stage for- get di intervento, che azioni di
aumentare il livello della qualità mativi retribuiti e magari trovare sostegno all’occupazione e innodella vita di una città quindi tutti un’occupazione.
vativi servizi di collegamento tra
abbiamo il dovere morale di Ha infine ringraziato gli uffici il centro e il resto della città.
incentivare lo sviluppo sosteni- che hanno avuto la capacità di Questo si è reso possibile attrabile. E poi abbiamo una serie di portare avanti i progetti con verso, ad esempio, la realizzaaltri interventi possibili anche impegno e professionalità. “Il zione di piste ciclopedonali, sia
all’intuizione di utilizzare i Plus è un intervento globale circoscritte alla zona centrale
risparmi ottenuti dai vari proget- sulla città e deve essere difeso e che come collegamento tra il
ti per migliorare l’approccio sposato con orgoglio – ha detto a centro e il Quartiere San Valentiall’ecologia, come le isole eco- conclusione -. Sono convinta no. Ma anche con la mobilità
logiche”.
che attività del genere rendono ZEV ovvero il bike sharing
Il Sindaco ha poi espresso l’au- Cisterna una città più bella e con l’introduzione progressiva
gurio che la cittadinanza, grazie vivibile”.
di una flotta di biciclette a
agli interventi di comunicazione Ad entrare più nel dettaglio dei pedalata assistita e di biciclette
sul progetto, segua con costanza quattro ambiti tra loro collegati tradizionali adibite, appunto, al
e partecipazione il piano di svi- in cui opera il Plus, ovvero, servizio di “condivisione”. Della
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 48
SPORT
di Dario battistiù
Dopo l’importante vittoria
esterna ottenuta nel recupero
infrasettimanale sul campo
del Cynthia l’Aprilia cade in
casa dell’Isola Liri con il
risultato di 2-0. La battuta di
arresto in terra ciociara conclude la striscia positiva di
nove gare dove i ragazzi di
mister Fattori avevano sempre ottenuto punti. Era dal 14
dicembre del 2014 quando
lasciarono l’intera posta nelle
mani dei sardi del Selargius
che i pontini non raccoglievano punti. L’Aprilia attualmente ha in cassaforte 39
punti ed è a pochi passi dalla
quota salvezza. Per il club di
via Bardi l’obiettivo è a portata di mano.<<Le prospetti-
ve, quando nell’estate scorsa
abbiamo assemblato questo
gruppo di giocatori, erano
quelle che di lottare per posizioni di classifiche ben più
brutte di quelle attuali- commenta il direttore sportivo
12 - 26 MARZO 2015
L'Aprilia cade in casa dell'Isola Liri
apriliano Ciro Montellaquando mancano nove partite
alla fine del campionato
siamo nella parte alta della
graduatoria e stiamo dirigendo questa nave senza particolari patemi d’animo verso il
porto della salvezza. Anche
se matematicamente non
abbiamo ancora raggiunto
l’obiettivo che ci eravamo
prefissato che è stato sempre
quello della salvezza credo
che siamo ad un passo dal
traguardo>>. La formazione
biancoceleste è composta da
diversi ragazzi che provengono dal settore giovanile
apriliano e ha una età media
molto bassa.<<L’Aprilia è
per età media la squadra più
giovane di tutti e nove i gironi che compongono il cam-
pionato di serie D italianocontinua il dirigente Montella- questo riempie di soddisfazione la società ed è un
particolare motivo di vanto
nei confronti di quelle persone o dirigenti che avevano
nutrito qualche perplessità
nei nostri confronti. In alcune
partite siamo scesi in campo
con due giocatori del ‘97,
due atleti nati nel ‘96 uno del
‘95 e due del ‘94. Quello che
più ci ha riempito di gioia è il
gioco che la nostra formazione è riuscita a sviluppare
anche con avversari di un
certo spessore e che potevano
schierare tra le loro fila calciatori con esperienze di calcio professionistico. Altra
caratteristica importante che
questi ragazzi hanno evidenziato e che si è andata consolidando con il passare delle
gare è il modo di approcciare
gli incontri. La crescita in
determinazione e maturità
nel corso della stagione è
stata esponenziale e superato
qualche passaggio a vuoto
siamo riusciti ad essere sempre competitivi>>. La gara
Aprilia- Olbia inserita nel
programma della ventiseiesima giornata del girone G del
torneo di serie D verrà anticipata a sabato 14 in quanto lo
stadio Quinto Ricci il giorno
dopo ospita la partita del
campionato di Lega Pro girone C Lupa Roma-Juve Stabia.
Foto archivio Aprilia - Nuorese
Campionato italiano di Pentathlon
Moderno categoria allievi e ragazzi
Si sono svolti a Mentana e Roma il campionato italiano di Pentathlon Moderno categoria allievi e ragazzi ed il trofeo nazionale per
le categorie esordienti e promozionali .da
sinistra Pastore Simone,Marchioni Alessio,Tognetto Manuel,Guerguiev Joanelex,Metallo Lorenzo,hanno concluso la gara
portando il Pentathlon Aprilia al quinto
posto in classifica di società nazionale.
Pioggia di medaglie per i piccoli pentatleti
Apriliani che vincono la categoria pulcini
femmine e maschile piazzandosi :
Oro individuale ed a squadre Gatta Ginevra(centro)argento individuale ed oro a
squadre Gardellini Giulia,Marchioni Lucrezia oro a squadre . Nella foto l'allenatrice
Todini Nadia
IL GIORNALE DEL LAZIO
12 - 26 MARZO 2015
SPORT
La storia del calcio cisternese
è in lutto per la scomparsa del
carismatico presidente Augusto Orsini.Avrebbe compiuto
90 anni il prossimo maggio il
grande artefice del glorioso
passato calcistico di Cisterna.
Invece si è spento ieri sera
nella sua attuale dimora a Lido
dei Pini, Lavinio di Anzio.
Titolare di una grande concessionaria d’auto a Roma, dove
a metà degli anni Cinquanta si
trasferì, ha sempre mantenuto
un forte legame con Cisterna e
soprattutto con il calcio, passione condivisa con i fratelli
Alfredo e Vittorio.
Il loro esordio nell’allora U.S.
Nuova Cisterna avvenne nella
stagione 1955-56, con presidente Augusto, vice presidente
Vittorio, dirigente e calciatore
Alfredo.
Iniziarono otto splendenti anni
per Cisterna che divenne
nome di prestigio a livello
nazionale. Nello Stadio Bartolani giocheranno la nazionale
italiana, la nazionale militare,
la Roma, la Lazio e la Triestina. Nella prima stagione di
pagina 49
LO SPORT CISTERNESE PIANGE LA SCOMPARSA DELLO
STORICO PRESIDENTE AUGUSTO ORSINI
Portò il Cisterna in Serie D, fu consigliere della Roma
Grazie a Orsini giocarono a Cisterna la nazionale italiana, la nazionale militare, la Roma e la Lazio
presidenza di Augusto Orsini,
astroso, quello del 1962-63, e
il Nuova Cisterna affrontò il
di difficoltà economiche, Orsicampionato di Seconda Divini prese la decisione di cedere
sione piazzandosi al terzo
il titolo al Frosinone. Si chiuse
posto. L’anno successivo
così la “grande era Orsini” nel
vinse il titolo e terminò il torcalcio cisternese, caratterizzaneo imbattuta. Nonostante
ta da un forte entusiasmo ed
fosse una matricola, vinse
interesse per la squadra locale
anche la Prima Divisione, subal punto che tanti tifosi andaendo soltanto due sconfitte
vano a dare gratuitamente la
esterne.
loro opera il sabato e la domeQuesti risultati portarono
nica per rendere più bello lo
grande euforia tra i tifosi e
stadio.
tutta la città. Nel primo anno
Nel 2011 è stato insignito del
in IV° Serie (1958/59), il prePremio Cisterna e nella sua
sidente Augusto, diventato
amata città natale tornava
consigliere della Roma, invitò
sempre volentieri e soprattutto
Alessandro Magnifico, vice
ovunque fosse seguiva sempre
presidente dell’A.S. Roma, ad
le sorti del calcio cisternese.
assumere la carica di presidenDomani, 4 marzo, alle ore 15
te onorario della Nuova
si terrà l’ultimo saluto nella
Cisterna. Magnifico accettò
chiesa Beata Maria Vergine
conferendo ancora più lustro
Assunta in Cielo di Lido dei
alla squadra pontina. Per quatPini.
tro stagioni consecutive si
Poi, come era suo volere, ripoclassificò al secondo posto di
serà nella tomba di famiglia
quella che intanto diventava la
presso il cimitero della sua
Serie D.
amata Cisterna.
A causa di un campionato dis-
BOCCE: TROFEO REGIONALE
“CITTA’ DI CISTERNA”
120 formazioni in gara. Vince il titolo il terracinese
Massimiliano Lattao seguito dal cisternese Leonello Ricciotti
Tutti soddisfatti al bocciodromo di Cisterna per la gara di bocce
che si è svolta lo scorso 22 febbraio. Presso la nota struttura di via
delle Scuderie, nel cuore del centro storico, si è disputato il “Trofeo città di Cisterna” una competizione regionale organizzata dall’Associazione dilettantistica bocciofila Cisterna. Hanno partecipato al torneo ben 120 formazioni di bocciofili, provenienti dalle
province di Roma, Frosinone e Latina.
A dirigere gli incontri c’era l’arbitro regionale Signor Michele
Monte, residente a San Felice Circeo. Dopo una incalzante fase
eliminatoria, Cisterna si è classificata al secondo posto grazie alla
performance dell’atleta Leonello Ricciotti, presidente dell’associazione Bocciofila Cisterna che gestisce il bocciodromo locale.
La classifica finale del Trofeo Città di Cisterna vede dunque al
primo posto il terracinese Massimiliano Lattao, seguito dal nostro
Ricciotti e poi Luigi Mastroianni dell’associazione “Il Grifone” di
Latina e Mario Sabbatini della “Bocciofila San Michele” di Aprilia.
Durante lo svolgimento del torneo, ha fatto visita ai giocatori
anche il sindaco Eleonora Della Penna, invitata dall’associazione
bocciofila cisternese. Il primo cittadino ha voluto congratularsi
con gli appassionati locali di questo sport, specialmente quelli
“storici” che dal 1986 animano il campo da bocce di Cisterna portando a casa anche risultati sportivi di rilievo.
“Ringraziamo tutti i partecipanti al torneo – ha detto il presidente
dell’ASS Bocciofila Cisterna, Leonello Ricciotti – e poi il Sindaco per la presenza e per la vicinanza dimostrataci. Con lei abbiamo parlato del futuro di questo sport a Cisterna, pensando anche
al coinvolgimento delle scolaresche così da promuovere il gioco
delle bocce anche tra le nuove generazioni”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 50
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