L EZIONE 6 Laboratorio di Preparazione di Esperienze Didattiche Acqua, Aria e Pressione Oggi discuteremo dei fluidi, acqua e aria in particolare, e di come si comportano le forze nei fluidi. Abbiamo a che fare tutti i giorni con questi fluidi: dobbiamo innanzitutto capire che cosa è un fluido, quindi imparare a vedere quali sono gli effetti delle forze nei fluidi, introducendo il concetto di pressione. Nella prima parte della lezione, ci concentreremo sulla pressione, la quale descrive la forza applicata per unità di superficie: è importante capire quindi il ruolo che giocano la forza e la superficie, andandolo ad evidenziare alcune attività che sono particolarmente familiari ai bambini. Successivamente, vedremo quali sono gli effetti della pressione. In questa scheda sono riportate alcune nozioni fondamentali e suggerite alcune attività che possono essere proposte ai bambini. Vi invito, in un primo momento, a discuterle fra voi e a simularle per evidenziarne i punti salienti. Quindi, potete provare ad elaborare nuove attività o nuovi giochi da proporre. Fluidi Partiamo da una situazione reale, familiare ai bambini, per introdurre Che cosa è un fluido? Nell’espeil concetto di pressione. Pensiamo di rienza della vita quotidiana abbiamo camminare sulla spiaggia, e di guarfamiliarità con il fatto che alcune sodare le orme che lasciamo: le persostanze possono trovarsi in uno stato ne più pesanti lasciano delle improncui non è possibile attribuire una te più profonde, quelle più leggere laforma propria. Pensiamo all’acqua in sciano delle impronte meno marcaun recipiente, ad esempio. Diciamo te. Potete provare a chiedere ai bamin questi casi che si tratta di un fluibini di riprodurre questa situazione, do. Per la precisione i fluidi si divise avete a disposizione un giardino dono in liquidi e aeriformi: i liquidi con della sabbia. Alternativamente, non hanno una forma ma hanno un procuratevi della sabbia e disponetevolume proprio (e.g. l’acqua), vicela in alcune vaschetta: quindi chiedeversa gli aeriformi oltre a non avere te ai bambini di lasciare delle impronuna forma propria, non hanno neante con le loro dita, la loro mano, o che un volume proprio, ma tendono con degli stampini. Quello di cui si ad occupare tutto quello che hanno a renderanno subito conto è che il ridisposizione (e.g. un gas o l’aria in un sultato dipende sia dalla spinta che palloncino). esercitano che dalla forma che stan- La Pressione Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 B matteo.ruggiero@polito.it no usando: in altri termini, oggetti con minore superficie penetrano nella sabbia più facilmente. Accade che l’effetto dipende dalla forza applicata per unità di superficie: in altri termini, a parità di forza l’effetto è più marcato se la forza viene applicata ad una superficie minore. La grandezza p = F/S, essendo F la forza applicata e S la superficie su cui viene applicata prende il nome di pressione. Quindi, si può esercitare una maggiore o minore pressione andando a regolare sia la forza applicata che la superficie di appoggio. E’ questo il motivo per cui le persone pesanti lasciano orme più profonde, o il motivo per cui per camminare sulla neve si usano le racchette: il peso viene distribuito su una superficie maggiore, per Pagina 1 cui non si affonda. O, ancora, il motivo per cui i tacchi si rompono facilmente: la superficie è talmente piccola che la pressione cui è sottoposto il tacco è molto grande. O, infine, perché si usa un ago per fare le punture. Tutto questo dovrebbe chiarire il fatto che forza e pressione sono due grandezze fisiche diverse: in particolare, mentre la forza si misura in NEWTON, la pressione si misura in PASCAL (Pa). La Pressione nei Fluidi Se vogliamo applicare una forza ad un fluido, per spingerlo in qualche modo, sappiamo benissimo che non ha senso applicare la forza in un punto, ma serve una superficie su cui spingere: pensate ad un pistone, ad esempio. Il fatto è che ad ogni fluido possiamo associare una pressione: pensate ad un palloncino, esso si gonfia perchè man mano che l’aria entra aumenta la pressione sulla superficie del palloncino, la quale si dilata. In ultima analisi, la pressione di un fluido è legata al moto microscopico delle molecole di cui è fatto, esse vanno ad urtare contro le pareti che lo contengono, e in seguito a tali urti viene esercitata una pressione. Una proprietà dei fluidi è che in essi la pressione si trasmette invariata a tutti i punti e in tutte le direzioni (legge di Pascal). Palloncino Gonfio Potete gonfiare o far gonfiare ai bambini un palloncino, quindi chiudetelo: chiedete ai bambini di deformarlo, di schiacciarlo.Così facen- Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 do applicano una pressione, la quale “spinge” il fluido all’interno e, visto che non può variare il volume, varia la forma del palloncino. Alternativamente, potete collocare il palloncino su una bottiglietta di plastica: fate loro premere la bottiglietta, in modo che l’aria passi nel palloncino, il quale, quindi, si gonfia. Osserviamo che il palloncino gonfio sente una pressione interna, dovuta all’aria che esso racchiude, ma anche una pressione esterna, dovuta all’aria presente nell’ambiente: la sua superficie è in equilibrio fra queste due pressioni. Se, infatti, provate a bucare la bottiglia la pressione dell’ambiente spinge l’aria del palloncino ad uscire dall’unica strada disponibile: il buco che avete fatto nella bottiglia e, quindi, il palloncino si sgonfia. Alternativamente, potete mettere un palloncino gonfio su una bottiglietta che avete compresso: il palloncino si sgonfia e la bottiglietta si gonfia. Si possono utilizzare vari ausili per far gonfiare il palloncino, in modo da vedere l’effetto della pressione dell’aria, come ad esempio una miscela di aceto e bicarbonato. La Pressione Atmosferica Per avere idea di quanto sia grande la pressione potete proporre questo semplice esperimento. Procuratevi una siringa, e proponete ai bambini di muovere lo stantuffo. La pressione atmosferica esercita la stessa pressione sulle due facce dello stantuffo quando la siringa è aperta, quindi basta applicare una piccola forza per far muovere lo stantuffo nella direzione desiderata. Utilizzate del pongo, o del nastro adesivo per chiudere la siringa dalla parte dell’alloggiamento per l’ago (o fate usare un di- B matteo.ruggiero@polito.it to per chiudere). Proponete ai bambini di tentare di tirare lo stantuffo: in questo caso lo stantuffo non è più in equilibrio sotto l’effetto della pressione atmosferica e, pertanto, risulta molto difficile tirare lo stantuffo: in questo modo si riesce ad avere l’idea della forza che la pressione dell’aria esercita sulla piccola superficie dello stantuffo. Il Peso dei fluidi La pressione di un fluido pesante, come ad esempio l’aria o l’acqua, cresce con la profondità, secondo la legge di Stevino. Per vedere gli effetti della legge di Stevino, potete prendere una bottiglia, e bucarla sul fondo o a diverse altezze: il principio di base è che l’acqua si muove dai punti a pressione maggiore a quelli a pressione minore. E’ su questo principio, ad esempio, che si basa il fenomeno dei vasi comunicanti. La bottiglia senza fondo Capita spesso di fare fatica a sollevare oggetti per effetto della forza che la pressione atmosferica esercita su di essi. Potete proporre a tal proposito questo esperimento. Procuratevi una bottiglietta di plastica, e tagliatele il fondo. Vedrete che fate fatica a tirarla su, tenendo il tappo chiuso, come se la bottiglia avesse il fondo! Il Principio di Archimede. Abbiamo già avuto modo di verificare l’effetto del principio di Archimede sulle misure della forza peso fatte con in dinamometro: un oggetto, immerso in un fluido, riceve una spinta diretta verso l’alto pari al forza peso del fluido spostato. Pertanto, un oggetto in un fluido è più leggero: in particolare l’oggetto galleggia se sposta, quando è immerso, un volume di fluido tale che la forza peso del fluido spostato è pari alla forza peso dell’oggetto stesso. Pagina 2 Appunti e Osservazioni Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 B matteo.ruggiero@polito.it Pagina 3
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