La Cooperazione Italiana in Senegal Newsletter Anno IV n. 1 - Gennaio 2014 Burkina Faso Capo Verde Gambia Guinea Guinea Bissau Mali Mauritania Niger Cari lettori, La Cooperazione Italiana in Senegal EDITORIALE Newsletter eccoci nuovamente a voi con il primo numero 2014 della Newsletter dell’Ufficio Regionale di Cooperazione dell’Ambasciata d’Italia a Dakar, pubblicato a Febbraio ma in tempo per inviarvi da parte di tutto lo staff i nostri migliori auguri per il nuovo anno. Questo numero, che esce dopo una pausa assai lunga, si presenta ricco di articoli per illustrare quanto è stato realizzato nel secondo semestre dell’anno appena concluso in cui abbiamo potuto portare a compimento importanti obiettivi strategici per la Cooperazione italiana, sia in Senegal che negli altri Paesi di competenza. La validazione del nuovo Programma Paese Italia-Senegal 2014-2016, che ha visto impegnato nella sua stesura bilingue il team tecnico della UTL in stretto coordinamento con i nostri partner senegalesi e con gli uffici geografico e tecnico della DGCS, è avvenuta in occasione della missione effettuata in alcuni Paesi della sub-regione agli inizi di dicembre dal Vice Direttore della Cooperazione, Min. Plen. Fabio Cassese, che ha incontrato a Dakar il Ministro senegalese dell’ Economia e delle Finanze, Amadou Ba. Ambasciata d’Italia a Dakar Ufficio di Cooperazione 69, rue J.Bougnicourt (ex Kléber) Tel +221 33 822 87 11 Fax +221 33 822 84 24 cooperazione.dakar@esteri.it www.dakar.cooperazione.esteri.it Direttore: Mariarosa Stevan Supervisione della pubblicazione, raccolta dati, testi ed impaginazione: Virginia Tiziana Bruzzone Progetto grafico: Virginia Tiziana Bruzzone DGCS Sala Grafica (Ufficio IX) Immagini: Archivio UTL ONG OOII Organi di stampa Per iscriversi alla Newsletter : comunicazione.dakar@esteri.it Il documento, che pone le basi per la cooperazione italo-senegalese nel triennio a venire, è stato ufficialmente siglato dal Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, nel corso della sua visita in Senegal del 7 e 8 gennaio 2014. A questa importante visita abbiamo dedicato ampio spazio della nostra Newsletter, riportando anche le espressioni di apprezzamento ricevute dai rappresentanti del Governo per l’operato dell’Italia e le considerazioni a tale riguardo espresse anche dal Direttore Generale della Cooperazione, Min. Plen. Giampaolo Cantini, che ha partecipato a fianco della Ministro Bonino alla visita. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori dell’Ufficio di Cooperazione di Dakar ma anche i colleghi degli uffici DGCS che da Roma ci hanno dato grande supporto per la definizione del nuovo Programma di cooperazione italosenegalese e che ci continueranno a soste- La Cooperazione Italiana in Senegal Newsletter nere nella sua messa in atto. In questo numero troverete nella sezione “In primo piano” una serie di articoli dedicati alle attività sviluppate nel settore della Sicurezza alimentare che includono le iniziative di Emergenza approvate in Mali e nei Paesi limitrofi a sostegno dei rifugiati maliani. E’ stata inoltre completata la prima fase di selezione delle Ong che in Mali e Burkina Faso attueranno, nel corso del 2014, micro-interventi a favore delle popolazioni più vulnerabili. E’ questo il primo passo verso la ripresa dell’attività di cooperazione anche in Mali, che pur non rientrando tra i Paesi prioritari per l’Italia, resta tuttavia uno dei Paesi in cui l’impegno italiano legato ad azioni di emergenza è assai rilevante. Inoltre, troverete le due sezioni riservate l’una alla cooperazione decentrata e l’altra agli Organismi Internazionali. Nella sezione “Focus Società e Cultura” un sunto di quella che è la più grande festa dei Muridi, il Grand Magal di Touba, e qualche notizia sulla XIII Settimana della Lingua Italiana mentre in “Consumare locale” vi presentiamo l’Espace Maam Samba a Ngor: ostello e bottega. Per la “Sezione commerciale”, il contributo dell’Ufficio Commerciale sulla FIDAK 2013. In chiusura, sono consultabili le opportunità di studio e lavoro. Vi auguro una buona lettura, Mariarosa Stevan La Cooperazione Italiana in Senegal Anno IV n. 1 - Gennaio 2014 SOMMARIO Newsletter SOMMARIO IN PRIMO PIANO pag. 5 La Cooperazione italiana per la Sicurezza alimentare Mali, Burkina Faso, Mauritania, Niger pag. 13 RAPPORTI BILATERALI Missione a Dakar del Vice-Direttore della DGCS 2-3 dicembre 2013 Visita ufficiale a Dakar del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, accompagnata dal Direttore Generale della DGCS 7-8 gennaio 2014 FOCUS SOCIETÀ E CULTURA Il Grand Magal di Touba La XIII Settimana della Lingua Italiana pag. 21 pag. 23 DECENTRATA Le Regioni italiane in Burkina Faso per l’assistenza ai minori di strada e la tutela dei diritti umani OOII Niger: UNCHR Guinea Conakry: IFAD e UNFPA pag. 25 pag. 27 CONSUMARE LOCALE L’Espace Maam Samba a Ngor: ostello e bottega SEZIONE COMMERCIALE XXII Edizione della FIDAK 28 nov.– 11 dic. 2013 pag. 29 OPPORTUNITA’ DI STUDIO E LAVORO Avviso di selezione pag. 30 IN PRIMO PIANO La Cooperazione italiana per la Sicurezza alimentare Mali, Burkina Faso, Mauritania, Niger La crisi del Sahel: il Mali di Bianca Saracino Il Mali attraversa attualmente una fase di stabilizzazione successiva alla grave crisi del 2012-2013: ribellione armata avviata ad inizio 2012 da gruppi indipendentisti e da sigle legate al terrorismo islamista internazionale, che hanno occupato per alcuni mesi le regioni centro-settentrionali del Paese e contro i quali si è svolto, nei primi mesi del 2013, l’intervenuto militare della Francia e, in un secondo momento, di Unione Africana e Nazioni Unite, che ha consentito la liberazione delle regioni occupate; colpo di Stato militare nell’aprile 2012 e successiva delicata fase di transizione politico-istituzionale. A tutt’oggi nel Paese è schierata una Forza ONU (MINUSMA), appoggiata da un contingente francese con funzioni offensive e di contrasto alle persistenti attività terroristiche, a tutela del processo di stabilizzazione, mentre una missione UE (EUTM) collabora alla riforma delle Forze Armate maliane. In generale, il quadro di sicurezza nell’intero Paese, ed in particolare nelle regioni centro-settentrionali, rimane precario e fonte di preoccupazione a livello regionale ed internazionale. Nel secondo semestre del 2013, si sono registrati sviluppi molto positivi sul fronte politicoistituzionale, con il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali e legislative: Capo dello Stato è Ibrahim Boubacar Keita, il cui partito (RPM) ha ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento. Ancora in corso, invece, il complesso processo di riconciliazione nazionale tra Autorità di Bamako e gruppi armati del Nord (MNLA, HCUA, MAA ed altre sigle minori), che hanno sospeso nei mesi scorsi i colloqui previsti dall’Accordo firmato a giugno 2013, pur mantenendo, grazie anche alla mediazione internazionale, contatti informali. Da rilevare come grazie allo sforzo di UNHCR si sia riusciti a far votare anche una parte della popolazione migrata all'estero (quasi lo 0,7% del totale dei rifugiati), soprattutto in Mauritania. Nel corso di un anno e mezzo, la popolazione si è spostata in massa, abbandonando le proprie case e scappando verso il sud del Paese e oltre confine. Secondo gli ultimi dati forniti da OCHA (gennaio 2014), gli IDP (Internally Displaced Perons) sarebbero 218.000 e i rifugiati nei Paesi vicini ammonterebbero a 168.000. Dal 2013, nonostante ci sia ancora gente che abbandona le proprie zone di origine, si registra già un flusso di popolazione rientrante sia tra i migrati interni, circa 180.000 tra giugno e ottobre (fonte IOM) sia dall'esterno del Paese, circa 5.957 (fonte UNHCR). Nel caso degli sfollati interni, non sempre si tratta di ritorni stabili, molti sono tornati alle proprie zone di origine per cercare di recuperare quanto lasciato, cercare familiari o valutare la situazione personale e spesso poi si sono allontanati nuovamente. Demograficamente è da notare come il 53% dei migranti all’interno del Paese siano bambini. L’8% degli IDP rientrano nella categoria delle persone vulnerabili (bambini separati dai genitori, donne in fase di allattamento e malati cronici). La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 5 Ad agosto scorso inoltre, ad aggravare ulteriormente le già difficili condizioni delle popolazioni sfollate a Bamako sono state le violente inondazioni: molte case e ripari sono crollati causando la morte di decine di persone e lasciandone migliaia senza tetto. Il Ministro dell’Economia, in occasione della Giornata mondiale dell’Aiuto umanitario, sempre nello scorso agosto, ha lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo aiuti per 447 milioni di dollari, proprio per far fronte all’emergenza umanitaria del Paese. Come da lui stesso rilevato, tra i settori con il maggior bisogno di appoggio vi è quello della Sicurezza alimentare. La crisi politica ha infatti inciso ulteriormente in un settore già di per sé critico a causa della scarsità dei raccolti dovuta alla siccità e con un ulteriore previsione di aggravamento legato al ritardo delle piogge della stagione in corso. L’inchiesta sulla Sicurezza alimentare in Situazione d’Urgenza (EFSA) condotta al Nord dal PAM e dalla FAO in partenariato con il Sistema d’Allerta Precoce (SAP) hanno in effetti rilevato che il 90% delle famiglie intervistate ha dovuto far ricorso a strategie di crisi per il proprio sostentamento. A marzo scorso, il cluster di riferimento sulla sicurezza alimentare rilevava 3,5 milioni di persone vittime di insicurezza alimentare di cui 1,4 bisognose di assistenza alimentare immediata. Se poi guardiamo ai dati relativi alla malnutrizione, la situazione è altrettanto allarmante: secondo i risultati di un’inchiesta SMART 210.000 bambini minori di 5 anni erano per il 2013 a rischio di malnutrizione acuta grave e 450.000 acuta moderata. L’Appello Consolidato per il Mali indica quali settori che richiedono maggiori sforzi : oltre alla Sicurezza alimentare (che da sola rappresenta più del 35% dell’intero fabbisogno finanziario), Nutrizione, Protezione, Acqua e servizi igienico-sanitari, Salute, Educazione. 6 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 Programma Emergenza Mali e Burkina Faso di Fabio Longobardi MALI - Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni vittime dei recenti conflitti, con particolare attenzione alla tutela dei bambini, delle donne vittime di violenza e della popolazione più vulnerabile (AID 10084) Con Atto n. 123 del 28 giugno 2013, la DGCS ha approvato il finanziamento per la realizzazione dell’Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni vittime dei recenti conflitti in Mali mediante la costituzione di un fondo in loco presso l’Ambasciata d’Italia a Dakar di Euro 600.000,00. Tale iniziativa, in linea con le finalità generali dell’azione della Cooperazione italiana e con gli appelli della Comunità internazionale, si propone di intervenire nel contesto della gravissima emergenza umanitaria causata dal conflitto maliano, fornendo soccorso alle vittime della crisi in Mali. Dal punto di vista strategico, l’intervento mira nella sostanza a sostenere la riapertura dei servizi di base (scuole e centri sanitari) per aumentare la sicurezza alimentare in quelle zone del Nord e del Centro dove vi sono segnali di ripresa (Toumbuctou, Gao, Mopti) e a rinforzare nel Sud del Paese (Sikasso) la resilienza delle comunità che ospitano gli sfollati attraverso progetti di sicurezza alimentare, ripresa economica e piccole attività a supporto diretto degli sfollati. L’obiettivo generale dell’iniziativa consiste nel miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni nelle aree centro-meridionali del Mali, mentre l’obiettivo specifico è quello di rinforzare la resilienza e la capacità delle comunità locali nelle aree del Centro e del Sud del Mali, in particolare Mopti, Sikasso ed, eventualmente, area rurale di Bamako, con particolare riferimento alle popolazioni sfollate ed ai gruppi più vulnerabili. L’iniziativa si svolgerà prevalentemente nelle aree centro-meridionali del Paese, essendo le aree del Nord per lo più inaccessibili: il Distretto di Mopti/Duentza per la zona centrale e il Distretto di Bamako/Kolikoro e di Sikasso per la zona meridionale. Conformemente a quanto previsto nella Proposta di Finanziamento, le Linee Guida (la cui scadenza era il 26 novembre 2013) hanno identificato tre ambiti d’ intervento prendendo in considerazione i bisogni della popolazione colpita dal conflitto e la divisione del lavoro in coordinamento con gli organismi internazionali presenti nel Paese: Agricoltura e Sicurezza alimentare (170.000 €), Salute (180.000 €), Protezione di rifugiati e sfollati (170.000 €), per un totale di 600.000 € inclusi i costi di gestione. Le attività di emergenza saranno realizzate in gestione diretta, ovvero con il concorso di Organizzazioni Non Governative (ONG), ai sensi della Legge 80/2005 che, all’art. 1, comma 15-sexies1, attribuisce al Capo Missione la facoltà di stipulare convenzioni con ONG per l’attuazione degli interventi di emergenza (art. 11 Legge 49/87), fornendo a livello locale uno strumento di maggiore semplificazione amministrativa e gestionale dei fondi relativi alle attività di cooperazione accreditati alle Rappresentanze diplomatiche. Le attività che saranno affidate alle ONG preselezionate avranno una durata massima di 6 mesi dalla stipula del disciplinare d’incarico . La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 7 BURKINA FASO - Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni vulnerabili (AID 10096) Con Atto n. 151 del 5 agosto 2013, la DGCS ha approvato il finanziamento per la realizzazione dell’iniziativa di emergenza a favore delle popolazioni vulnerabili del Burkina Faso con particolare riferimento ai gruppi vulnerabili, mediante la costituzione di un fondo in loco presso l’Ambasciata d’Italia a Abidjan di Euro 1.000.000,00. Tale iniziativa si inquadra nelle finalità generali dell’azione della Cooperazione italiana ed è in linea con gli appelli della Comunità internazionale. L’iniziativa si propone di intervenire nel contesto della gravissima emergenza umanitaria causata dalla crisi alimentare, fornendo soccorso alle vittime, in particolare le più vulnerabili. La nuova iniziativa di emergenza si colloca nel quadro degli interventi degli altri donatori, bilaterali e multilaterali e si integra con quanto la Cooperazione italiana sta finanziando attraverso il canale multi-bilaterale nel settore agricolo e della sicurezza alimentare. L’obiettivo generale è di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni nelle aree centro-settentrionali del Burkina Faso ed in particolare nell’area di Dori. L’obiettivo specifico consiste nel rafforzamento della resilienza delle comunità nelle province settentrionali e nel Plateau centrale, attraverso il potenziamento della produzione alimentare, il rinforzo dei sistemi sanitari e l’introduzione di meccanismi di protezione delle popolazioni più a rischio. L’intervento sarà articolato in una serie di attività specifiche e puntuali. Si prevede pertanto di diminuire i rischi per la popolazione rifugiata e per le comunità ospitanti attraverso la ripresa della produzione di cibo a livello locale, l’assistenza ai gruppi più vulnerabili, la distribuzione di prodotti di prima necessità, il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari ed il loro potenziamento. L’iniziativa si svolgerà prevalentemente nelle aree settentrionali del Paese (Soum, Ouadalan e Seno) e nell’area del Plateau Centrale. Conformemente a quanto previsto nella Proposta di Finanziamento, le Linee Guida (la cui scadenza era il 6 dicembre 2013) hanno identificato tre ambiti d’ intervento prendendo in considerazione i bisogni della popolazione colpita dal conflitto e la divisione del lavoro in coordinamento con gli organismi internazionali presenti nel Paese: Agricoltura e Sicurezza alimentare (250.000 €), Salute (300.000 €), Protezione di rifugiati e sfollati (300.000 €), per un totale di 1.000.000 € inclusi i costi di gestione. L’iniziativa di emergenza sarà realizzata in gestione diretta tramite la costituzione di un fondo in loco presso l’Ambasciata d’Italia ad Abidjan. Il coordinamento delle attività di emergenza, l’assistenza tecnica e il monitoraggio saranno assicurati dall’Ambasciata d’Italia ad Abidjan, tramite esperti inviati ad hoc dalla DGCS. Le attività saranno realizzate con il concorso di Organizzazioni Non Governative (ONG) ai sensi della Legge 80/2005 che, all’art. 1, comma 15-sexies attribuisce al Capo Missione la facoltà di stipulare convenzioni con ONG per l’attuazione degli interventi di emergenza (art. 11 Legge 49/87), fornendo a livello locale uno strumento di maggiore semplificazione amministrativa e gestionale dei fondi relativi alle attività di cooperazione accreditati alle rappresentanze diplomatiche. Le attività che saranno affidate alle ONG preselezionate avranno una durata massima di 9 mesi dalla stipula del disciplinare d’incarico . 8 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 Mauritania Progetto di Miglioramento della Produzione Agricola nel Centro-Est Mauritano – PAPACEM di Saverio Frazzoli La Cooperazione italiana interviene da diversi anni in Mauritania nel settore della Sicurezza alimentare e dello Sviluppo rurale. Dal 2007, due progetti di sicurezza alimentare sono stati finanziati dall’Italia e realizzati dal Commissariato alla Sicurezza Alimentare nelle regioni del Nord (PRPAN) e in seguito in tre regioni del Centro-Est (PLIACEM). L’équipe tecnica di quest’ultimo progetto, le cui attività si dovrebbero concludere entro la fine del 2014, ha constatato i bisogni enormi delle popolazioni rurali delle regioni del Centro-Est in materia d’infrastrutture idro-agricole, di lotta contro la divagazione degli animali, di fornitura d’input e di assistenza tecnica per aumentare le superfici coltivate, migliorarne i rendimenti e quindi incrementare le produzioni agricole e agropastorali e i redditi dei produttori. In settembre 2013 è stato approvato il “Progetto di Miglioramento della Produzione Agricola nel Centro-Est Mauritano” (PAPACEM). Il valore totale dell’iniziativa è di 4.640.000 €, totalmente finanziati a dono dalla DGCSMAE, e la durata prevista è di tre anni. La zona di intervento è costituta da quattro regioni del Centro-Est mauritano (Assaba, Tagant, Hodh Gharbi, Hodh Echargui), nelle quali il livello di povertà, vulnerabilità e insicurezza alimentare è tra i più elevati del Paese, ma in cui esistono buone potenzialità per migliorare produzioni e rendimenti agricoli. Gli obiettivi del PAPACEM si prefiggono di migliorare la produzione agricola e agropastorale. Tra le attività si prevedono interventi di riabilitazione delle infrastrutture idroagricole di ritenuta dell’acqua (piccole dighe e dighette), recinzioni delle zone coltivate per impedire la divagazione degli animali, creazione di banche di sementi e d’infrastrutture per lo stoccaggio e il trattamento post-raccolta dei prodotti; iniziative di sostegno all’allevamento tramite il miglioramento dell’alimentazione del bestiame e la creazione di mini latterie, la fornitura di pacchetti d’input agricoli e di piccole attrezzature meccaniche agricole (sementi, concimi, materiale per la trazione animale e motocoltivatori). Inoltre, un importante obiettivo specifico è costituito dall’educazione nutrizionale e alimentare delle popolazioni, privilegiando l’esecuzione di attività dimostrative, come la produzione in loco di alimenti ad alto valore nutritivo, la distribuzione di pianticelle di alberi da frutta e di sementi orticole, la realizzazione di piccoli orti e allevamenti avicoli dimostrativi. I beneficiari di queste azioni dimostrative saranno prioritariamente associazioni o gruppi femminili oppure le scuole di villaggio o i dispensari locali. I principali prodotti agricoli nelle regioni di intervento del PAPACEM sono il miglio, il niebé (fagiolino dall’occhio) e le cucurbitacee, come principali colture pluviali, mentre il sorgo e il mais rappresentano le principali colture di “decrue” (coltivazioni praticate nelle zone vallive inondate dalle acque durante la stagione delle piogge). L’allevamento (bovini, ovini, caprini e cammelli) è soprattutto di tipo tradizionale estensivo, ma anche l’allevamento sedentario è praticato vicino ai villaggi e alle abitazioni delle zone rurali. La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 9 La metodologia d’intervento del PAPACEM prevede la realizzazione di attività d’incremento della produzione agricola per mezzo di Micro - Progetti identificati dalle comunità di agricoltori, dalle cooperative, da gruppi di donne produttrici e finanziati attraverso un Fondo per gli Investimenti e accompagnati da attività di formazione tecnica agli agricoltori e dalla promozione dei cambiamenti dei comportamenti alimentari e nutrizionali. I principali beneficiari dell’iniziativa saranno le popolazioni rurali, le organizzazioni di base e i gruppi vulnerabili della zona d’intervento. I beneficiari diretti sono stimati in: * circa 300 organizzazioni di produttori, per un totale di 15.000 persone che beneficeranno della realizzazione di Micro-Progetti per il miglioramento della produzione agricola e di attività di formazione tecnica agricola; * circa 4.500 donne, appartenenti a comunità beneficiarie delle altre attività produttive, che saranno sensibilizzate sui cambiamenti dei comportamenti nell’alimentazione e nutrizione. La controparte istituzionale è il Commissariato alla Sicurezza Alimentare, altri partner coinvolti nelle attività sono il Ministero dello Sviluppo Rurale e il Ministero degli Affari Sociali, dell’Infanzia e della Famiglia. Questi, in conclusione, gli elementi portanti del PAPACEM: * la partecipazione attiva delle comunità locali: il progetto perseguirà un approccio partecipativo con l’obiettivo di implicare le comunità beneficiarie d’agricoltori e agro pastori e le collettività locali (municipalità rurali) in tutte le fasi d’identificazione, formulazione, esecuzione e monitoraggio; * la partecipazione delle donne nella definizione e nella realizzazione delle azioni: per il legame diretto esistente fra il miglioramento dell’empowerment economico delle donne, del loro accesso e controllo delle risorse naturali e finanziarie e il miglioramento della nutrizione e della sicurezza alimentare e più in generale delle condizioni di vita della famiglia; * la formazione degli agricoltori e agro-pastori sulle tecniche colturali e produttive adattate; * le attività di sensibilizzazione, educazione e formazione nutrizionale e alimentare saranno basate su dimostrazioni pratiche e sulla partecipazione attiva della comunità nell’identificazione e nella ricerca di soluzioni ai problemi nutrizionali legati a carenze e insufficienze della produzione agricola locale. Firma dell’Accordo bilaterale Il 3 febbraio 2014, l'Ambasciatore d'Italia a Dakar, Arturo Luzzi, ed il Ministro mauritano degli Esteri e della Cooperazione, Ahmed Ould Teguedi, in presenza del Commissario alla Sicurezza Alimentare, hanno firmato a Nouakchott l'Accordo per la realizzazione del PAPACEM. Le Autorita' mauritane hanno calorosamente ringraziato il Governo italiano, sottolineando come ancora una volta il nostro Paese si confermi un partner fondamentale per la Mauritania nel settore strategico dello sviluppo agricolo e della sicurezza alimentare. Dell'evento è stato dato ampio rilievo sui media locali con passaggi sulle principali emittenti televisive e articoli apparsi sulla stampa. 10 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 Niger Progetto di Accesso ai Mercati e d’Infrastrutture rurali nella Regione di Tahoua - PAMIRTA Il “Progetto d’Accesso ai Mercati ed Infrastrutture Rurali nella Regione di Tahoua” (PAMIRTA) rappresenta l’importante contributo dell’Italia al Niger nel quadro della messa in atto del Piano di Sviluppo Economico Sociale (PDES) annunciato dalla DGCS-MAE alla tavola rotonda dei Donatori, svoltasi a Parigi nel novembre 2012. Il PDES è il primo piano di implementazione della Strategia per lo Sviluppo sostenibile e per la Crescita inclusiva – Niger 2035 (SDDCI) alla quale contribuisce il programma IFAD di supporto all’agricoltura e di lotta alla povertà rurale in fase di realizzazione, a cui il PAMIRTA si integra. L’iniziativa il cui finanziamento con un credito d’aiuto è stato richiesto alla DGCS dal Ministero del Piano, della Pianificazione del Territorio e dello Sviluppo Comunitario (MPATDC) nigerino a nome del Governo del Niger (GdN), vuole sostenere le strategie di sviluppo del settore rurale e di lotta all’insicurezza alimentare del GdN, per mezzo del miglioramento dell’accesso ai mercati e alle infrastrutture rurali per la popolazione rurale di alcuni fra i più poveri dipartimenti della Regione di Tahoua. Il progetto PAMIRTA si inserisce nella strategia paese dell’IFAD denominata COSOP 2013 – 2018 per contribuire alla sicurezza alimentare sostenibile delle famiglie rurali e rafforzare la loro capacità di resilienza. Nonostante la priorità data agli interventi di sviluppo del settore rurale il Niger, a causa della forte pressione demografica, del clima saheliano instabile con siccità ricorrenti e della elevata dipendenza dell’economia dal settore primario, continua a soffrire di una forte insicurezza alimentare. Nel 2011, il Governo del Niger ha promosso una nuova iniziativa nazionale denominata “I3N - I Nigerini Nutrono i Nigerini” per alleviare la situazione di insicurezza alimentare attraverso il miglioramento delle produzioni agricole e dei rendimenti agricoli e delle condizioni di accesso alle infrastrutture di trasporti e di commercializzazione nonché delle capacità tecniche degli agricoltori e dei servizi pubblici di supporto alla produzione. La Cooperazione italiana ha sostenuto in maniera importante il settore dello Sviluppo rurale in Niger nella Regione di Tahoua in particolare con il Progetto integrato di Keita realizzato dalla FAO con fondi DGCS per quasi 20 anni. Sulla scorta di tale positiva esperienza, per poter sostenere e integrare adeguatamente il programma dell’IFAD nel settore dello Sviluppo rurale, il Ministero del Piano nigerino ha quindi chiesto l’assistenza dell’Italia per mezzo di un programma finanziato con credito d’aiuto. Dopo la riduzione del contributo italiano al Paese registrata negli ultimi anni, quest’iniziativa rappresenta un segnale forte del rinnovato sostegno dell’Italia al Niger. L’obiettivo generale del progetto è di contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo del Millennio O1 T1, che mira a dimezzare il tasso di povertà globale entro il 2015, attraverso il sostegno dell'agricoltura irrigua, lo sviluppo dell’imprenditorialità rurale e la promozione dello sviluppo economico locale. Il progetto incrementerà i redditi delle popolazioni rurali della Regione di Tahoua, in particolare nei Dipartimenti di Illéla, Malbaza, Madaoua, Bouza, Abalak, grazie al miglioramento dell’accesso ai mercati e agli input agricoli per i produttori dei bacini agropastorali, alla riorganizzazione e supporto dei punti di commercializzazione attorno a poli di sviluppo economico rurali. La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 11 L’intervento prevede la realizzazione o la riabilitazione di 230 km di piste rurali di accesso che collegheranno i bacini di produzione ai mercati di 5 importanti centri di commercializzazione della Regione di Tahoua. I 5 mercati saranno dotati di nuove infrastrutture: aree di commercializzazione, centri di negoziazione, magazzini per input e attrezzature agricole, punti di vendita, aree di raccolta, aree di stazionamento. Due dei cinque mercati saranno completamente ricostruiti. Inoltre il progetto fornirà un supporto alla gestione dei mercati e assisterà le Organizzazioni Contadine già attive, sia a livello base, sia a livello federativo, attraverso (i) il sostegno all’elaborazione di business plan, (ii) l'istituzione di un sistema informativo sui prezzi e sui mercati (per facilitare la gestione degli stock), (iii) il monitoraggio dell'attuazione di piani di finanziamento, (iv) la promozione di partenariati pubblico-privati. L’iniziativa, che si inserisce nella strategia globale dell’IFAD di supporto al settore dello sviluppo rurale in Niger, è coerente con i documenti strategici del GDN sulla sicurezza alimentare, lo sviluppo dell’agricoltura e del settore rurale e le dichiarazioni di Roma, Parigi e Accra sull’efficacia dell’aiuto, estesa con il Forum di Busan allo sviluppo (Aid and Development Effectiveness). Nello stesso tempo l’iniziativa risulta coerente con le linee guida della Cooperazione italiana in materia di sviluppo, lotta alla povertà, genere, agricoltura e ambiente. I principali beneficiari dell’intervento saranno le popolazioni rurali, composte da agricoltori e pastoralisti, in gran parte donne, della zona d’intervento nella Regione di Tahoua. I beneficiari diretti sono stimati in circa 485.000 abitanti delle comuni rurali direttamente implicate nelle attività di miglioramento dell’accesso alle infrastrutture di trasporto e dei mercati. La controparte istituzionale e tecnica è rappresentata dal Ministero dell’Agricoltura del Niger, con il coinvolgimento dell’Alto Commissariato alla Sicurezza alimentare e del Ministero del Piano, della Pianificazione del territorio e dello Sviluppo comunitario. L’importo totale dell’iniziativa è pari a 20.000.000 € quale credito d’aiuto agevolato totalmente finanziato dalla DGCS-MAE e di 42.000 € per la realizzazione di missioni di monitoraggio come fondo esperti finanziato a dono e utilizzato in gestione diretta dalla DGCS-MAE. SENEGAL - Progetto “Conoscenza Innovativa e Sviluppo Locale ( CIDEL)” - Aid 9525 Venerdi 20 dicembre 2013, si è tenuto il III Comitato Nazionale di Pilotaggio (CNP) del Programma CIDEL presieduto dal Segretario Generale del Ministero degli Enti Locali e della Pianificazione Territoriale. L’obiettivo del CNP è stato quello di presentare e approvare i documenti riguardanti il Rapporto tecnico e finanziario dell’intero Programma del periodo dicembre 2011 a dicembre 2013 e il nuovo Piano d’azione che prevede un riassetto funzionale all’estensione richiesta per il 2014. É stato da alcuni partecipanti sottolineato che il 2014 coinciderà con le elezioni locali e il Summit della Francofonia, eventi che potrebbero ritardare le attività di programma. Il Segretario Generale ha rassicurato i presenti che nonostante ci sia un riassetto delle collettività locali nel processo attuale di riforma dell’ACTE III e che prevede la soppressione delle Regioni in quanto collettvità locali, il loro ruolo di coordinamento degli attori di programma sarà garantito dai Dipartimenti, che saranno isituiti come collettività locali, e ha sottolineato che il CIDEL è un programma per i territori e la soppressione o riaggiustamento delle colletività locali senegalesi non implica problemi di implementazione del CIDEL o degli altri programmi attivi sul territorio finanziati da altri donatori. (Red. Longobardi) 12 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 Missione a Dakar del Vice Direttore Generale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo RAPPORTI BILATERALI 2 - 3 dicembre 2013 Poste le basi per le future attività di cooperazione A dicembre scorso, il Vice Direttore Generale della DGCS, Ministro Plenipotenziario Fabio Cassese, ha effettuato una missione in Africa occidentale (Senegal, Mali e Burkina Faso) per verificare l’impatto dell’azione in corso della Cooperazione italiana e di esaminare la possibilità di rafforzare l’impegno italiano nell’area. La missione si è sostanziata in visite ai programmi, incontri con le Autorità locali, le Organizzazioni internazionali, la società civile e le ONG. Il Ministro Cassese si è trattenuto a Dakar il 2 e 3 dicembre. Lo accompagnava l’Esperta UTC, Senior Gender, Bianca Maria Pomeranzi. Incontri di cooperazione bilaterale Per le iniziative bilaterali, il VDG Cassese ha incontrato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Amadou Ba, con l’obiettivo di finalizzare e validare il nuovo Programma Paese Italia-Senegal per il periodo 2014-2016. Il Ministro Ba ha ringraziato l’Italia per la rilevante ed efficace azione di cooperazione sviluppata in questi anni mentre il VDG Cassese, da parte sua, ha valorizzato l’approccio integrato degli interventi ed evidenziato l’allineamento del nostro Paese ai principi di armonizzazione ed efficacia dell’aiuto, in coerenza con l’analisi congiunta condotta in ambito UE. Anche il Ministro della Donna, Anta Sarr, alla quale il VDG Cassese ha reso visita ha elogiato l’approccio integrato dell’intervento italiano che, attraverso lo sviluppo di sinergie tra i suoi vari programmi, ha permesso di superare la frammentazione dei classici progetti di cooperazione e sperimentare nuovi approcci di sviluppo territoriale e endogeno. Visita ai Progetti di cooperazione Insieme al Direttore di Gabinetto del Ministro Sarr, il VDG Cassese ha presieduto alla cerimonia di inaugurazione della Casa della Donna a Pikine, nella periferia di Dakar. All’occasione, il Ministro Cassese ha sottolineato come il programma PIDES (Programma integrato di sviluppo economico e sociale) sostenga in modo efficace la politica nazionale di protezione sociale, la quale, attraverso il partenariato tra istituzioni e società civile, opera per la realizzaione di servizi sociali di base e di promozione dei diritti delle donne. Ne è seguita la visita ai servizi sociali e giuridici finanziati dal Programma. La visita all’impresa AVISENEGAL, che ha beneficiato di un credito agevolato nel quadro del programma PLASEPRI, ha messo in evidenza l’interessante interazione tra Cooperazione italiana e settore privato, in questo caso concretizzate proprio dall’intermediazione di un Senegalese residente in Italia presso degli investitori veneti. Il tema dell’assitenza tecnica e finanziaria delle imprese italiane che intendono investire in Senegal è stato trattato anche in occasione dell’incontro del Ministro Cassese con il Direttore delle PMI del Ministero del Commercio, il quale ha espresso un grande interesse per la tecnologia italiana di trasformazione alimentare ed ha sollecitato il Governo italiano al sostenere la costituzione di joint-venture . La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 13 Incontri in UTL Presso gli uffici della UTL, si è svolto l’incontro con i rappresentanti delle ONG italiane presenti in Senegal (LVIA, CPS, CESES, ACRA, CISP, CISV, COSPE) durante il quale si è discusso delle possibili sinergie delle iniziative in corso e dell’importanza di favorire forme consortili per un approccio più efficace degli interventi. La presenza del VDG Cassese è stata l’occasione di uno scambio di vedute con gli Esperti per un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei progetti in fase di attuazione in Senegal e in Mauritania, fornire elementi sull’attività svolta nei Paesi di competenza, discutere la gestione delle future attività di cooperazione e prevedere la possibile partecipazione delle iniziative promosse dai Programmi italiani a Milano Expo 2015. Riguardo a quest’ultimo punto, poiché il Senegal partecipa all’Expo per il cluster “Agricoltura nelle zone aride”, è stata organizzata una riunione con la Direttrice Regionale di UNWOMEN per vagliare la possibilità di un coinvolgimento dell’Agenzia nella mobilizzazione di associazioni di donne rurali coinvolte in iniziative italiane di miglioramento della nutrizione e della sicurezza alimentare, in Senegal e nella sub-regione. La partecipazione della d.ssa Pomeranzi alla missione ha rappresentato un importante momento di verifica e valutazione dei risultati raggiunti dal programma PIDES, di pianificazione delle attività previste dal nuovo Programma Paese in fatto di gender mainstreaming e del ruolo dell’Italia per l’empowerment delle donne rurali nel quadro della NASAN (Nuova Alleanza per la sicurezza alimentare e la nutrizione), iniziativa lanciata al vertice G8 a Camp David nel 2012 e in Senegal il 12 novembre scorso, a cui l’Italia ha aderito con un importante finanziamento. 14 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 Incontro con le Agenzie dell’ONU e ECHO a Dakar e a Bamako Il VDG Cassese ha ugualmente incontrato a Dakar i Direttori delle Agenzie dell’ONU (FAO, WFP, UNICEF, UNHCR, IOM, Huamn Rights, OCHA) impegnate nella regione per una discussione sull’attuale crisi del Sahel, gli aspetti umanitari, gli effetti politici e le linee portanti della strategia integrata 2014-2016 adottata dall’ONU. Tale strategia prevede una programmazione triennale, che sarà basata su tre assi principali: Governance, Resilienza ed Aiuto umanitario. In essa dovrà essere inserita la componente relativa al Fondo Sahel costituito dall’Inviato Speciale, Romano Prodi, e dedicato in particolare allo sviluppo di grandi infrastrutture regionali. Nel corso dell’incontro, il VDG Cassese ha avuto modo di soffermarsi sull’approccio della resilienza proprio alle recenti iniziative finanziate a livello bilaterale e multilaterale (Emergenza in Mali e Burkina Faso) e di illustrare le Linee guida della Cooperazione italiana che indicano come prioritari alcuni Paesi saheliani (Senegal, Burkina Faso, Niger e Mali) e specifici settori (sicurezza alimentare, nutrizione, sviluppo umano, problematiche di genere). Tali aspetti sono stati affrontati anche con il Responsabile regionale di ECHO il quale ha sottolineato l’importanza di perseguire un approccio integrato, coordinato ed olistico ed ha auspicato una collaborazione più stretta con gli Stati Membri. A Bamako, con le Agenzie ONU partner nel Programma di Emergenza a favore delle popolazioni maliane, IOM e UNICEF, è stato esaminato lo stato attuale della crisi maliana ed il ritorno rapido delle popolazioni sfollate verso i luoghi di origine del Nord nonostante le condizioni precarie di sicurezza e la mancanza di servizi. Su questa tematica sono focalizzate infatti le attività del Programa Emergenza che mirano a creare le condizioni sociali più idonee per il rientro degli sfollati. Il Governo maliano ritiene priorità assoluta il ritorno degli sfollati nella loro comunità di origine ed il Ministro dell’Azione umanitaria ha auspicato nuove iniziative della Cooperazione italiana. La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 15 Visita ufficiale a Dakar del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, accompagnata dal Direttore Generale della DGCS 7-8 gennaio 2014 Dopo il Ghana, il Senegal: riaprire i riflettori sull’Africa ed aiutare i Paesi che sono a metà del guado Firma del Programma Paese Italia-Senegal 2014-2016 Il Ministro degli Affari Esteri, On. Emma Bonino, ha effettuato una visita a Dakar il 7-8 gennaio, accompagnata da un’importante delegazione : il Capo di Gabinetto Benassi, il Direttore Generale per la Mondializzazione Marras, il Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo Cantini, il Capo del Servizio Stampa Amati, il Segretario di Legazione Verrone, il Capo della Segreteria Particolare Di Robilant e diversi giornalisti. Il Ministro Bonino ha incontrato per primo il suo omologo Mankeur Ndiaye e poi, in una sessione di lavoro unica, i Ministri della Giustizia, Economia e Finanze, Cultura, Donna e Famiglia, Agricoltura e Promozione degli Investimenti. Il Ministro Bonino è stato poi ricevuto dal Presidente della Repubblica Macky Sall per un denso ma cordiale colloquio. Il giorno seguente, ha incontrato nuovamente i Ministri della Cultura , della Donna e il Primo Ministro . Il Ministro Bonino ha colto l’occasione per illustrare alle Autorità senegalesi, insieme al DG Marras, l’Iniziativa Italia-Africa che ha il fine di contribuire al rafforzamento del dialogo con i Paesi prioritari, tra cui il Senegal, con particolare attenzione ad alcuni settori specifici come quello agricolo e il culturale. Ampia è stata la copertura mediatica non solo per l’importanza della visita, cinque anni dopo quella del Ministro Frattini, ma anche per la popolarità dell’On. Bonino, che è stata insignita dell’alta onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito per i meriti civili che hanno segnato il suo percorso umano e professionale. 16 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 I temi trattati Diritti umani Si è ribadita la condivisione dei principi fondamentali dello Stato di diritto e della tutela delle libertà individuali nonchè i comuni sforzi nella promozione dei diritti umani. Il Primo Ministro, Aminata Touré, ha condiviso battaglie con il Ministro Bonino durante i suoi incarichi precedenti. Ampio spazio è stato dato alle questioni di genere, per le quali l’Italia è leader nel Gruppo Europa, quadro di coordinamento della cooperazione tecnica europea in Senegal, e alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili, su cui Italia e Senegal hanno cindiviso gli sforzi ai fini dell’adozione in Assemblea Generale ONU della Risoluzione 67/146. Giustizia Molti i riferimenti alla Corte Penale Internazionale (il Senegal è stato il primo Paese a ratificare lo Statuto di Roma) ed al ruolo positivo di moderazione svolto dal Senegal nei rapporti tra CPI e Paesi africani. Poste le premesse per la conclusione a breve di Accordi in materia di estradizione, assistenza giudiziaria penale e trasferimento dei detenuti. Sicurezza e tematiche regionali Sono stati affrontati i molti fattori di destabilizzazione che continuano a caratterizzare i paesi limitrofi : Mali, Guinea Bissao, Gambia. Continuano i negoziati di pace in Casamance, grazie anche alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio. Relazioni economico-politiche Le Autorità senegalesi hanno indicato l’obiettivo di portare al 30% del PIL la quota degli investimenti esteri diretti, puntando a migliorare il clima degli affari e sviluppando forme di partenariato pubblicoprivato. Il Piano di rilancio dell’economia nazionale denominato « Plan stratégique Senegal Emergent » sarà presentato ai partner tecnici e finanziari in occasione La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 17 del Gruppo consultivo per il Senegal in programma il 24 e 25 febbraio presso la sede della Banca Mondiale a Parigi. Speciale attenzione avranno i settori agricolo, energetico e delle infrastrutture. Forte è l’aspettativa da parte senegalese che il settore privato italiano possa contribuire alla realizzazione del Piano. Il Ministro Bonino ha sottolineato l’eccellenza italiana nel settore dei macchinari agricoli ed industriali, in particolare per la trasformazione e conservazione degli alimenti. L’Expo Milano 2015 rappresenterà per il Senegal un’importante vetrina volta a far conoscere alle aziende italiane le opportunità di investimento nel Paese. Importante il ruolo della diaspora di stimolo alle relazioni economiche e commerciali. E’ stato firmato l’Accordo sull’esenzione dall’obbligo di visto per corto soggiorno in favore dei titolari di passaporto diplomatico. Cultura Il rilancio della collaborazione nel settore culturale ha avuto un rilievo centrale, tenuto conto del vivace fermento artistico che caratterizza il Senegal e dell’espressione culturale come veicolo privilegiato di conoscenza reciproca. In fase di finalizzazione è il nuovo Accordo di Cooperazione culturale, scientifica e tecnica. *** Al ricevimento, gentilmente offerto il 7 sera dall’Ambasciatore Luzzi, il Ministro Bonino si è intrattenuto con alcuni esponenti della comunità italiana che vive e lavora in Senegal, gli imprenditori, i rappresentanti delle ONG, gli Italiani che lavorano negli organismi internazionali ed alcuni attivisti della società civile senegalese impegnati nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili (La Palabre, Coseprat, Femnet, UJAO). 18 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 Cooperazione allo Sviluppo 7 gennaio Incontro tecnico e firma del Programma Paese Grande visibilità ha avuto la firma del Programma Paese Italia-Senegal 20142016 del valore di 45 milioni di Euro, di cui 30 milioni di credito agevolato e 15 milioni a dono, illustrato dal DG Cantini nella riunione tecnica che ha preceduto la firma con i Ministri Bonino e Ba, il 7 gennaio, come continuazione degli interventi del precedente programma nei settori dell’agricoltura, delle politiche di genere e del sostegno al settore privato. A tale incontro, che ha seguito quello in bilaterale con il Ministro degli Affari Esteri, è stata espressa unanime soddisfazione per l’operato dell’Italia in Senegal e per la stretta collaborazione con i nostri partner senegalesi. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha lodato l’efficace raccordo tra le nostre iniziative di cooperazione in atto ed ha espresso il suo apprezzamento per la buona azione di coordinamento svolta con il suo Dicastero. La parte senegalese ha inoltre salutato favorevolmente il tradizionale e costante impegno del Governo italiano nel sostegno dell’agricoltura, settore prioritario che impiega oltre il 77% della popolazione e contribuisce per circa il 15% al PIL ed è strettamente correlato ad altre tematiche di rilievo quali la sicurezza alimentare,la lotta alla povertà e la riduzione della disoccupazione giovanile. Il rappresentante del Ministero della Agricoltura ha messo in evidenza le caratteristiche peculiari della cooperazione italo-senegalese in ambito agricolo, soprattutto orientata ad incrementare i redditi delle popolazioni rurali più vulnerabili a sostegno dello sviluppo dei piccoli produttori, in particolare le donne, grazie all’iniziativa La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 in atto di appoggio al PNIA - Programma nazionale di investimenti in agricoltura (PAPSEN) e in prospettiva con l’attuazione del nuovo programma agricolo. Programma Paese Il DG Cantini ha potuto convalidare il pieno supporto dell’Italia garantito dalla nuova fase di programmazione avviata, ribadendo l’importante allineamento dell’aiuto italiano con la Strategia nazionale di sviluppo economico e sociale (SNDES) e confermando il nostro impegno a favorire dinamiche maggiori di armonizzazione con gli altri Donatori, anche favorendo l’attuazione di missioni congiunte di terreno nei settori prioritari di intervento. Quanto al sostegno al settore privato, grande apprezzamento è andato al programma PLASEPRI, il cui obiettivo è di stimolare la partecipazione del settore allo sviluppo sostenibile del Paese, anche attraverso il coinvolgimento della diaspora in Italia. 19 Il Programma Paese 8 gennaio Incontro con il Ministro della Donna, della Famiglia e dell’Infanzia Nell’incontro bilaterale dell’8 gennaio con il Ministro della Donna, Anta Sarr, che ha visto la partecipazione a fianco del Ministro senegalese di tutti i collaboratori coinvolti nelle attività di cooperazione con l’Italia, è stato sottolineato dall’On.Bonino che l’empowerment delle donne e la promozione dell’uguaglianza di genere rappresenta uno dei cardini principali su cui si articola l’attività della Cooperazione italiana in Senegal e che il nuovo Programma Paese da lei sottoscritto mantiene tale importante connotazione, visto che l’obiettivo principale della cooperazione italosenegalese consiste nella lotta alla povertà attraverso l’empowerment economico delle fasce più vulnerabili. Il Ministro Sarr ha ribadito che tale componente rappresenta una delle principali assi di azione per il Governo senegalese ed ha sottolineato il forte interesse a che la dimensione economica della donna sia garantita nei progetti di cooperazione. Il DG Cantini ha avuto modo di descrivere brevemente le priorità strategiche dell’asse “protezione sociale e genere” del nuovo Programma Paese che prevede proprio un’ iniziativa di sostegno alla revisione della Strategia nazionale sull’Uguaglianza di Genere del Ministero della Donna, in partenariato con UN Women, focalizzata sullo sviluppo di una strategia di gender mainstreaming che include anche la raccolta di dati disaggregati per sesso e classi di età attraverso un partenariato strategico tra l’Agenzia nazionale della Statistica senegalese e l’ISTAT italiano e l’accompagnamento alla pianificazione locale in settori ritenuti strategici. 20 prevede inoltre di garantire un accompagnamento al Governo nella revisione del Codice della Famiglia e del Codice Penale per le norme riguardati in particolare l’accesso alla terra e il diritto di successione che riducono fortemente l’impatto delle azioni del Governo per lo sviluppo rurale, la sicurezza alimentare e l’uguaglianza di genere. Il DG Cantini ha inoltre ricordato gli ottimi risultati conseguiti dal nostro programma di cooperazione per sostenere l’educazione delle bambine di recente concluso (PAEF) e riconosciuto come best practice dal Governo senegalese, che ha sviluppato un approccio integrato basato sul coinvolgimento delle comunità e sul women empowerment, finalizzato a rimuovere le barriere socio-economiche che ostacolano l’accesso delle bambine all’istruzione primaria e la loro permanenza nel sistema educativo. In relazione a quanto già attuato e capitalizzando l’esperienza, l’ intervento previsto nel nuovo Programma Paese si rivolgerà, oltre che alle bambine, alle adolescenti, con un’attenzione specifica alle problematiche relative per tale fascia d’età e alle giovani d’età e alle giovani donne precocemente uscite dal percorso scolastico. IL DG ha infine ricordato che il focus particolare sul ruolo delle donne protagoniste nel settore agricolo, uno degli aspetti di rilievo su cui l’Italia ha orientato la sua partecipazione all’ EXPO Milano 2015 (il Senegal partecipa al cluster “Agricoltura nelle zone aride”), potrà rappresentare anche un’occasione importante per valorizzare il percorso che in tal senso si sta attuando in Senegal. La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 FOCUS SOCIETÀ E CULTURA Il Grand Magal di Touba Il 18 ° giorno del mese di safar, a Touba, a 200 Km da Dakar, si commemora la partenza in esilio in Gabon, per volere dei coloni francesi, del fondatore del Muridismo, Cheikh Amadou Bamba (1853-1927). Quest’anno la festa, conosciuta come Grand Magal (il Magal commemora la morte dello Cheikh), è caduta il 22 dicembre. Come ogni anno, circa 3 milioni di Muridi sono arrivati a Touba, città santa, da tutto il mondo per cantare, pregare, recitare i poemi di Cheikh Amadou Bamba (khassaides), far visita al Califfo (oggi Cheikh Sidy Makhtar Mbacké) e apportare la diyya (compensazione finanziaria, dono) in cambio della benedizione (baraka). Ogni famiglia prepara pasti abbondanti gratuiti per i pellegrini ed offre ospitalità. Numerose imprese, anche private, finanziano l’operazione. La cerimonia è segnata inoltre dalla presenza della delegazione del Governo, dei rappresentanti delle altre confraternite, dei partiti politici, del corpo diplomatico, della stampa internazionale, di ospiti di riguardo. Il Califfo ha predicato quest’anno la pace per la stabilità del Senegal, il risparmio ed il lavoro per lo sviluppo del Paese, il ritorno a Dio per sormontare la crisi morale e spirituale, la costruzione di nuove scuole coraniche per l’insegnamento dei precetti islamici, l’unità dei mussulmani contro chi offende il nome del Profeta. Ogni anno, il Grand Magal alimenta un business di circa 250 miliardi di FCFA. Uomini di affari e commercianti arrivano da Mauritania, Guinea, Gambia. Touba è oggi la seconda città del Senegal per peso demografico ed economico. La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 21 XIII Settimana della Lingua Italiana Dakar, 25 novembre - 1 dicembre La XIII Settimana della Lingua Italiana, il cui obiettivo è di promuovere la lingua e la cultura italiana, ha registrato un grande successo di pubblico ed ha beneficiato di una copertura mediatica continua sia sui giornali che in televisione e alla radio. Il programma è stato vario con una pluralità di eventi afferenti a diversi settori: rassegna cinematografica, mostra di arti plastiche e visive di artisti e videodj che vivono ed operano a Dakar (Angela Biffi, Mauro Petroni, Tiziana Manfredi, Marco Lena), concerto di uno dei più apprezzati artisti senegalesi che ha vissuto a lungo in Italia, Souleymane Faye, accompagnato da un eccellente percussionista italiano, Pino Basile, Tavola Rotonda all’Università Cheikh Anta Diop, Aula d’Italiano. La Tavola Rotonda, aperta dal Primo Segretario d’Ambasciata, Michele Cavallo, è stata l’occasione per discutere sull’avvenire dell’insegnamento della lingua italiana in Senegal (il Lettorato è stato soppresso da quest’anno) ma anche per sottolineare la valenza socio-economica della conoscenza della nostra lingua, strumento di riuscita professionale a disposizione dei giovani Senegalesi proprio tenendo conto del moltiplicarsi in questi ultimi anni delle relazioni economiche e commerciali tra Italia e Senegal. Facevano parte dei relatori alcuni protagonisti senegalesi del mondo dell’imprenditoria, come l’Ing. Bara Mbengue, e dell’associazionismo, come Aliou Guèye ex CGIL e Fabrizio Terenzio di ENDA-Tiers Monde e Khady Mbacké, che hanno messo in luce il valore aggiunto delle proprie esperienze di migrazione in Italia nello sviluppo della propria professionalità in Patria. Per la Cooperazione italiana / Sostegno alle PMI, ha partecipato, insieme all’Avv. Felice Barlassina di CISAO, il dott. Aldo Cera della Piattaforma di appoggio al settore privato e di valorizzazione della diaspora senegalese in Italia (PLASEPRI), il quale ha evidenziato come la diaspora sia il trait d’union tra le nostre società ed illustrato le realizzazioni del Programma. Sempre maggiore è infatti il numero degli imprenditori italiani che vogliono investire in Senegal grazie anche alla mediazione di Senegalesi immigrati nel nostro Paese. La prof.ssa Patrizia Ceola ed il prof. Mamadou Diack hanno presentato il primo manuale di lingua italiana stampato in un migliaio di esemplari e distribuito gratuitamente nelle scuole. Tutti gli interventi, del Capo Dipartimento di Lingue romanze, prof. Adama Soumaré, del prof. d’Italiano, Ibrahima Diawara, del rappresentante del Collettivo degli Insegnanti d’Italiano, prof. Koné, del presidente del Club d’Italiano, Séybani Diakhaté, che ha peraltro presentato il n.0 del bollettino della Sezione d’Italiano « Il Messaggio », di vecchi studenti come Valentin Bassène e degli esponenti dell’associanismo italiano, come Francesca Grassi a capo della struttura Doxandem, hanno sottolineato la necessità della conoscenza reciproca e del dialogo tra culture per un mondo migliore. Moderatore della Tavola Rotonda la d.ssa Virginia Tiziana Bruzzone, oggi Assistente tecnico per Comunicazione e Cultura in Ambasciata, che è stata la prima docente madrelingua della Sezione, la quale ha inoltre illustrato la convenzione MAE-ICON per l’ e-learning, strumento efficace e flessibile per il raggiungimento della competenza linguistica. Si è voluto ricordare il duecentesimo della nascita di Giuseppe Verdi mettendo in sottofondo alla mostra le più belle e famose aree del compositore. Un ringraziamento particolare è andato a Pamela Camerin, imprenditrice, che ha supportato gratuitamente l’evento con le sue ottime pizze, a Didier Diop, direttore dell’Istituto Sup’Imax, che ha ospitato la mostra e a Chiara Barison, reporter per TFM, per le interviste. 22 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 DECENTRATA Le Regioni italiane in Burkina Faso per l’assistenza ai minori di strada e la tutela dei diritti umani Il Comitato Direzionale del 17 dicembre 2013 ha approvato la proposta progettuale dell’Agenzia Regionale per le adozioni internazionali della Regione Piemonte (ARAI), inviata all'Ufficio IV DGCS, denominata "Unità mobile di pronto intervento sociale". Il Programma intende rispondere all’esigenza di disporre di un servizio mobile di assistenza ai minori che vivono in strada in situazioni di alto rischio sociale nella città di Ouagadougou ed in quella di Bobo-Dioulasso, nelle quali il Ministero dell’Azione Sociale e della Solidarietà Nazionale (MASSN) ha rilevato un alto numero di minori in stato di abbandono. Tale iniziativa deriva da una collaborazione già avviata dall'ARAI con il MASSN su azioni volte alla tutela dei diritti dei minori a rischio e in situazioni di estrema povertà e disagio. Il presente intervento rientra a pieno titolo nella programmazione strategica e di indirizzo della DGCS in quanto nel documento delle "Linee Guida e indirizzi di programmazione per il triennio 2013/2015", il Burkina Faso è considerato tra i paesi prioritari dell'Africa sub sahariana. L'iniziativa proposta dall'ARAI sarà finanziata da quattro Regioni italiane: Piemonte, Liguria, Lazio e Valle d'Aosta. Ciascuna sosterrà il programma con un contributo di Euro 5.000 per un cofinanziamento totale di Euro 20.000. che vanno ad aggiungersi ai 45.400 Euro del MAE-DGCS. Le tappe-chiave dell’intervento, che avrà una durata di 18 mesi, prevedono: La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 * il contatto di strada attraverso l’unità mobile: le principali modalità utilizzate dall’equipe dell’unità mobile per il lavoro in strada sono l’intervento in emergenza e l’animazione socio-educativa. L’animazione socio-educativa è utilizzata in strada come mezzo di contatto per stabilire progressivamente un legame sociale; l’accompagnamento presso i centri di accoglienza temporanei della provincia competente. Oltre alla partecipazione alle attività, nell’ambito del centro i bambini e ragazzi avranno accesso ad una serie di servizi quali mensa, docce, lavanderia. L'iniziativa manterrà una costante e prioritaria attenzione verso i meccanismi di inclusione delle bambine e delle adolescenti in situazioni di rischio e/o in difficoltà in un’ottica di pari opportunità, in modo da favorire il più possibile la partecipazione femminile in una prospettiva “gender sensitive". *** L’ente esecutore dell’ iniziativa è l’ARAI-Regione Piemonte. Si tratta di un ente pubblico, istituito con L.R. n. 30/2001, iscritto dalla Commissione per le adozioni internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’Albo degli enti autorizzati a seguire le pratiche di adozione di bambini ed adolescenti stranieri. L’ARAI è convenzionata per i servizi resi all’estero alle coppie con la Regione Liguria, Lazio e Valle d’Aosta. 23 L’ARAI realizza, nei Paesi in cui è autorizzata ed in conformità con la legge italiana 476/98 e con la Convenzione de L’Aja in materia di protezione dei minori e di adozioni internazionali, attività di tutela dell’infanzia in difficoltà favorendo la permanenza dei minori nel proprio Paese d’origine, procedendo all’adozione internazionale nel principio di sussidiarietà sancito dalla Convenzione stessa. Dal 2006, l’ARAI ha lanciato un progetto per sostenere le politiche del MASSN del Burkina Faso per la protezione dell’infanzia a rischio: oltre alle attività di formazione per gli operatori sociali incaricati della presa in carico dei minori è stato costruito ed ampliato, in collaborazione con la Congregazione dei Fratelli della Santa Famiglia, un centro di accoglienza pubblico a Ouagadougou, denominato Hotel Maternel, gestito direttamente dal MASSN. Si tratta di una struttura nata per garantire il diritto fondamentale del fanciullo di crescere in un ambiente idoneo al suo sviluppo psico-fisico, con particolare attenzione ai minori in situazioni di rischio e alle giovani ragazze madri. Al di là delle attività della presa in carico dei minori privi di un adeguato nucleo familiare, l’Hotel Maternel è diventato con il tempo un punto di riferimento per le istituzioni, i funzionari ministeriali, gli educatori, gli psicologi e gli operatori sociali di altri centri d’accoglienza sul territorio e un centro permanente di formazione. Le iniziative di formazione, rivolte soprattutto alle giovani madri che sono ospiti del Centro, includono laboratori professionali realizzati all’interno dell’Hotel Maternel e corsi esterni: entrambi mirano a favorire l’indipendenza economica delle ragazze madri una volta uscite dal Centro. 24 Il CPAS a Ziguinchor Nel quadro del “Programma di appoggio ai servizi socio-sanitari della Regione di Ziguinchor », grazie al rapporto consolidato tra Ospedale Regionale di Ziguinchor e Policlinico San Matteo di Pavia, coordinato dal Comitato Pavia Asti Senegal (CPAS), con delle borse di studio ottenute dall’Ordine dei Medici di Pavia e dall’Università degli Studi di Pavia, si sono recati in Senegal sei medici specializzandi in pediatria che, da ottobre 2013 a marzo 2014, esercitano attività clinica presso l’Ospedale di Ziguinchor e, concordemente con l’associazione KDES, eseguono brevi visite presso il dispensario rurale di Coubanao. Abbiategrasso in Senegal e in Burkina Faso Il progetto di co-sviluppo « Miglioramento delle condizioni delle donne : acqua, sanità, artigianato e orticoltura biologica nel Senegal nordorientale e in Burkina Faso » vede coinvolti i territori dellʼabbiatense in Italia, della prefettura di Saraya in Senegal e della Regione di Ouagadougou in Burkina Faso. Il Progetto è promosso dal Laboratorio per il Co-sviluppo del Circolo Acli di Abbiategrasso, con la partecipazione dell’Associazione senegalese abbiatense, del Comune di Abbiategrasso e della Fondazione ACRA-CCS. Il Progetto nasce da specifiche richieste dei cittadini stranieri immigrati, soprattutto a beneficio delle donne e nel settore sanitario, e prevede di creare un rapporto stabile tra le tre comunità che sia di reciproco beneficio e possa rafforzarne i legami, la conoscenza e lʼamicizia, grazie alla mediazione dei cittadini senegalesi e burkinabé immigrati in Italia, con il contributo di istituzioni, aziende e associazioni dei territori coinvolti. La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 OOII UNHCR - Progetto di Protezione e Assistenza ai rifugiati maliani in Niger Il Niger è tra i Paesi più poveri e meno sviluppati del mondo. Circa il 45% della popolazione vive in uno stato di povertà estrema e la malnutrizione infantile raggiunge livelli preoccupanti. La ridotta pluviometria e la conseguente scarsità dei raccolti agricoli, registrata nell’intera Regione del Sahel nel corso della campagna agricola 2012-2013, hanno avuto un impatto fortemente negativo sulle comunità della Regione. Questo contesto di vulnerabilità è peggiorato con l’arrivo di oltre 50.000 rifugiati dal Mali. Inoltre, la crisi economica presente nel Paese influisce pesantemente sul sistema sanitario nazionale, che non riesce a rispondere ai bisogni della popolazione. Con il contributo finanziario italiano di € 1.000.000 a dono alla più vasta iniziativa dell’UNHCR, si intende migliorare le condizioni di vita dei rifugiati e delle comunità ospitanti nelle aree centrosettentrionali del Paese, rafforzando la loro resilienza attraverso il potenziamento della produzione alimentare, il rinforzo dei sistemi sanitari e l’introduzione di meccanismi di protezione delle popolazioni più a rischio. Si prevede un sostegno alla realizzazione di infrastrutture nei campi rifugiati e la fornitura di attrezzature (tende, teli di plastica) e di materiale vario ed impalcature per la costruzione di ricoveri, miglior accesso e fornitura di acqua potabile per mezzo della costruzione di pozzi, la costruzione di latrine (500) e docce in quantità sufficienti (200) e secondo gli standard delle NU, il potenziamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Verrà poi rafforzato il meccanismo di coordinamento operativo con la dotazione La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 di attrezzature per migliorare il sistema di comunicazione via radio, l’incremento del personale operativo in loco e la sensibilizzazione delle popolazioni per l’accoglienza dei nuovi arrivati. I beneficiari: circa 50.000 persone rifugiate distribuite in cinque prefetture: Abala (14.850), Tillia (10.250), Ouallam (8.950), Niamey (8.330), Ayorou (7.620). *** La protezione di 34 milioni di persone sradicate dalla propria terra o apolidi rappresenta il cuore del mandato dell’UNHCR. L’agenzia adempie a questo compito in diversi modi. Garantisce il godimento dei diritti umani fondamentali alle persone sradicate o apolidi che si trovano nel paese d’asilo o di residenza abituale e fa in modo che i rifugiati non siano rinviati contro la propria volontà in un paese nel quale potrebbero essere oggetto di persecuzione. Più a lungo termine, l’Organizzazione assiste i rifugiati nel trovare soluzioni durevoli alla propria drammatica condizione, attraverso il rimpatrio volontario nel proprio paese d’origine, l’integrazione nei paesi d’asilo o il reinsediamento in paesi terzi. 25 A sostegno del multilaterale in Guinea Conakry di Bianca Saracino Nonostante il suo enorme potenziale nei settori agricolo e minerario, la Guinea è uno dei Paesi più poveri del mondo. In base alla graduatoria UNDP dell'indice di sviluppo umano nel 2012, la Guinea si è classificata al 176° posto su 187 Paesi. A livello nazionale, il tasso di povertà è salito dal 53% del 2007 al 55,2% del 2012 con picchi più elevati in ambito rurale dove la media registra una percentuale del 64,7% (due persone su tre vivono in povertà). Ne consegue l’alto tasso di malnutrizione: il 31% dei bambini ne soffre in forma cronica e di questi quasi la metà (14%) ne è colpita in forma grave. Il tasso di mortalità materna è di 980 ogni 100.000 nati vivi nel 2005, a fronte di un obiettivo di 220 per 100.000 (5° Obiettivo di Sviluppo del Millennio per il 2015). L’uso di contraccettivi è assai ridotto (7% secondo l’Indagine Demografica e Sanitaria EDS IV 2012). Inoltre, mentre il parto assistito attuato in strutture sanitarie di base è aumentato negli ultimi dieci anni, la percentuale di donne che utilizzano la pianificazione familiare risulta ancora molto bassa (circa il 40%, dati EDS IV 2012). In tale contesto, la Cooperazione italiana ha deciso di sostenere due interventi mirati in settori chiave per lo sviluppo: in ambito rurale e in ambito sanitario, appoggiando rispettivamente gli interventi rientranti nei Programmi Paese delle due organizzazioni internazionali IFAD e UNFPA, in accordo a loro volta con le politiche governative settoriali. In entrambi i casi si è posta molta attenzione al fattore genere, centrale per la strategia di cooperazione dell’Italia, oltre che rilevante per la tradizionale esperienza maturata su tali temi. IFAD L’iniziativa mira a contribuire al miglioramento del reddito e della sicurezza alimentare dei membri dei gruppi di orticoltori e essiccatori del riso, in particolare le donne, nelle regioni amministrative di Boké e Kindia (Bassa Guinea), con l’obiettivo specifico di migliorare il livello di trasformazione e commercializzazione dei prodotti orticoli e del riso essiccato. UNFPA L’iniziativa si propone di contribuire a migliorare l'accesso delle donne ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e contribuire alla lotta contro le Violenze Basate sul Genere (VBG), attraverso il miglioramento dei servizi di salute materna e di protezione nei confronti delle donne vittime di violenza e la promozione dell'empowerment economico delle donne. 26 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 CONSUMARE LOCALE L’Espace Maam Samba a Ngor: ostello e bottega Intervista a Jamilla M’Bow Da dove viene il nome Maam Samba, che è stato dato allo spazio che ospita l’ostello e la bottega? Maam Samba è il nome di un antenato di Serigne Babacar M’Bow, la persona che nel 1986 ha fondato l’Ong di Ndem con la moglie, la francese Aissa Cissé. Il nome è un omaggio all’antenato, nel cui ricordo Babacar M’Bow è tornato da Dakar a Ndem (Regione di Diourbel, zona di esodo rurale), dopo essere rientrato in Senegal dalla Francia . Quando nel 2009, all’inizio della crisi delle esportazioni verso i paesi dell’Unione Euopea, si è verificata la necessità di creare un mercato locale dei prodotti equi e solidali degli artigiani del villaggio di Ndem e si è pensato ad una bottega del mondo a Dakar, il nome è venuto spontaneamente. Come è nata l’idea dell’ostello? Mentre pensavamo alla bottega, ci è sembrato naturale costruire allo stesso tempo un piccolo ostello che potesse accogliere i turisti, secondo la tradizionale ospitalità senegalese e lo spirito di condivisione e servizio dei Baye Fall. Molte persone che arrivano in Senegal, in particolare straniere, desiderano un luogo economico ma pulito e bello dove soggiornare mentre transitano per Dakar. Così al primo piano abbiamo ricavato sei stanze, ognuna con un bagno, che possono ospitare fino a 18 persone, mentre al piano terra c’è la bottega ed uno spazio riparato per mangiare all’aperto. Abbiamo anche pensato di allestire la terrazza sul tetto per promuovere piccoli eventi culturali (concerti, conferenze e incontri) ma stiamo ancora reperendo le risorse. Quali prodotti si vendono nella bottega? Vendiamo vestiti, accessori per la persona (come borse, astucci, cappelli, sciarpe leggere, collane, anelli, bracciali, cinture), giocattoli per bambini in stoffa, complementi di arredo (come coperte, arazzi e tende), letti e sedie in bambù, lampade in ferro battuto e tante altre cose. Vogliamo vestire di colori le case e le persone e per farlo ci avvaliamo anche del La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 27 contributo volontario di esperti designer stranieri (italiani, francesi, americani e non solo) che collaborano con noi. Per ora vendiamo solamente i prodotti artigianali degli oltre 300 artigiani degli atelier di Ndem ma in futuro non escludiamo di potere proporre prodotti diversi di altre organizzazioni senegalesi che rispettano i criteri etici, ambientali e qualitativi che cerchiamo di mantenere, anche in quanto membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio Equo e Solidale (WFTO). Quale beneficio hanno gli abitanti di Ndem dalla vendita dei prodotti? Prima di tutto ci sono il lavoro e il reddito degli artigiani coinvolti nella produzione: sono abitanti dei 15 villaggi intorno a Ndem (una comunità rurale con circa 7.000 persone a 10 km da Bambey, sulla strada che va da Thies a Diourbel) che, insieme alle loro famiglie, sono incentivati a non migrare verso le grandi città, a lavorare e a sviluppare le infrastrutture, i servizi e il commercio nel luogo in cui vivono. Vivere ai margini del deserto non è facile ma lo si può fare in maniera più dignitosa che stando ai margini di una metropoli. Oggi gli atelier artigianali sono confluiti in una cooperativa i cui profitti, una volta pagate le persone e i materiali, sono destinati all’Ong di Ndem. Di cosa si occupa l’Ong di Ndem? L’Ong di Ndem è attiva su molti fronti a livello locale. Dal 1986 ha contribuito a costruire e poi gestire due pozzi, una rete idrica, una rete elettrica, un presidio sanitario e parte della scuola oltre ad avviare gli atelier produttivi. Sono stati curati diversi progetti, tra i quali una panetteria con forno a combustibile biologico prodotto localmente, la coltivazione di verdura con irrigazione a goccia e gli atelier di tintura naturale. Tutto questo lo facciamo grazie al lavoro comune e anche grazie al contributo umano e alla solidarietà economica di molte organizzazioni e di molti amici provenienti da tutto il mondo. La rete degli amici di Ndem è una vera ricchezza, da tutti i punti di vista ma l’origine di tutto è data dal lavoro e dall’ispirazione data dalla spiritualità Baye Fall dei fondatori S.Babacar M’Bow e S. Aissa Cissè. 28 Per informazioni sull’ostello e la bottega:: contacts@maamsamba.org +221 338681336 Su Ndem, la sua storia e la sua origine si possono trovare in rete due brevi documentari di Eleonora Ievolella, “L’amore alla radice dell’economia: la storia del villaggio di Ndem.” (http:// vimeo.com/36279826) e “Intervista al capo spirituale sufi Serigne Babacar M'Bow” (http://vimeo.com/36284395), oltre ai siti www.ndem.org e www.chicomendes.it/ index.php?id=141 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 XXII Edizione della FIDAK 28 novembre - 11 dicembre 2013 SEZIONE COMMERCIALE A cura di Maria Cristina Costa, Secondo Segretario dell’Ambasciata d’Italia Presso i locali del CICES (Centre International du Commerce Extérieur du Sénégal) di Dakar, si è svolta la XXII edizione della Fiera internazionale senegalese FIDAK (28 novembre - 11 dicembre), tradizionale appuntamento molto atteso sia dagli imprenditori africani che da quelli stranieri interessati al potenziamento e allo sviluppo dei rapporti commerciali in questa regione. La FIDAK è la piu' grande e rilevante manifestazione fieristica commerciale del Senegal, assimilabile ad una vera e propria fiera campionaria (con annesse opportunita' di B2B e incontri con le principali associazioni locali di categoria ed agenzie di promozione del commercio) e registra solitamente l'adesione di numerosi Paesi della regione e non solo. L'edizione di quest'anno ha avuto come tema "Problematica dell'energia in Africa Occidentale. Sfide e prospettive delle energie alternative". Ospite d'onore Capo Verde, che ha partecipato con un significativo numero di imprese guidate dal Ministro del Turismo, dell'Industria e dell'Energia, Humberto Santos De Brito. Sugli oltre 5.000 metri quadrati di spazio espositivo hanno trovato posto gli stands di oltre 30 Paesi, 300 espositori e circa 550.000 visitatori, in aumento rispetto alla precedente edizione. La cerimonia ufficiale di apertura della Fiera, svoltasi il 28 novembre, è stata presieduta dal Primo Ministro senegalese, Aminata Tourè. Nel suo discorso, il Primo Ministro Tourè ha colto l'occasione per sottolineare l'importanza della sicurezza energetica, quale fattore indispensabile per uno sviluppo La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 economico e sociale duraturo ed ha rinnovato l'impegno delle Autorità senegalesi a promuovere la diversificazione delle fonti energetiche (ricorrendo ad un mix di carbone, petrolio, gas, solare, eolico, idroelettrico), attraverso l'introduzione di una normativa interna piu' attenta al settore delle rinnovabili e la creazione di maggiori sinergie con i Paesi dell'area che condividono la stessa problematica. Un'attenzione particolare è stata data a Capo Verde, di cui è stata riconosciuta l'esperienza maturata nel settore. Nel suo intervento, il Ministro capoverdiano De Brito ha ricordato il carattere eccellente che contraddistingue le relazioni tra Dakar e Praia (lo scorso ottobre il Primo Ministro Neves si era recato in visita a Dakar), esprimendo l'auspicio di un ulteriore rafforzamento del dialogo fra i due Paesi nel settore economico e commerciale, che proprio in occasione della Fiera ha conosciuto un importante sviluppo con la firma di un'intesa di collaborazione fra il CICES, la Fiera internazionale di Capo Verde e la Camera di Commercio di Praia. In linea con quanto registrato negli anni precedenti, la presenza italiana alla Fiera ha contato una dozzina di imprese (molte delle quali non operanti in Senegal e nella regione ed intenzionate ad esplorarne le potenzialità) attive nei settori dell'energia, dell'edilizia, dell'arredamento, dell'agroalimentare. 29 OPPORTUNITA’ DI STUDIO E LAVORO Ambassade d’Italie Dakar AVIS DE RECRUTEMENT DE PERSONNEL DE SUPPORT PAR CONTRAT LOCAL A DUREE DETERMINEE (aux termes de l’art. 13 L.49/87 et art. 3 D.L. 228/10) DATE DE CLOTURE: 4 mars 2014 L’Ambassade d’Italie à Dakar lance une procédure de sélection pour le recrutement d’un (e) Aide comptable, avec des mansions exécutives, par contrat local à durée déterminée auprès du Bureau de Coopération (UTL). FONCTIONS A ASSUMER : Le/la candidat/e sélectionné/e travaillera sous la direction du service administratif et comptable de l’Ambassade et sera appelé à exécuter les tâches suivantes : - Assister l’administrateur comptable dans l’ensemble de ses domaines de compétence ; - Gestion de la comptabilité fournisseurs, suivi des notes de frais jusqu’à la préparation des règlements fournisseurs ; - Vérification de la conformité des pièces justificatives présentées avec les activités prévues par les budgets des Programmes de coopération ; - Organisation archives comptables ; - Aider à la rédaction des rapports et des notes techniques et comptables ; - Aider à la révision et à la préparation des bilans. QUALIFICATIONS REQUISES POUR L’ADMISSION : - être titulaire d’un diplôme niveau BTS en comptabilité dont copie devra être jointe à la demande ; - avoir une très bonne connaissance de la langue italienne et de la langue française ; - bonne connaissance dans l’utilisation des principaux outils informatiques ; - être capable de se servir au moins d’un des logiciels les plus utilisés en comptabilité. - jouissance des droits civils et politiques ; - ne pas avoir fait l’objet d’une condamnation pénale et ne pas être sous mandat judiciaire pénal ou condamnation par sursis et avoir un casier judiciaire vierge ; - ne pas être soumis à des procédures pénales ou comptables pour délits commis contre l’Administration Publique sénégalaise ou italienne. Le/la candidat/e devra joindre à son dossier de candidature une déclaration attestant qu’il/ elle est en possession des critères d’admission ci-dessus énumérés. 30 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 CRITERES PREFERENTIELS : - attestation de formation dans les secteurs liés à la gestion administrative et comptable; - avoir une expérience professionnelle précédente dans les structures administratives et comptables de l’administration publique, des organisations internationales et/ou des ONG ; EVALUATION : Les candidats qui auront présenté les qualifications requises seront convoqués et devront se présenter pour un entretien avec la Commission d’évaluation afin de vérifier leur connaissance linguistique, les qualifications et les expériences déclarées dans leur CV et dans la demande de candidature. Il est aussi prévu une épreuve pratique sur Excel. DEPOT DE CANDIDATURE : DÉLAIS ET MODALITÉS Les demandes de candidature doivent parvenir dans un délai de 30 jours après publication du présent avis par courrier électronique à l'adresse : cooperazione.dakar@esteri.it, ou par dépôt à l'adresse suivante : Bureau de Coopération - Ambassade d’Italie à Dakar, 69 Rue Jacques Bougnicourt (ex Kléber) Dakar – Sénégal, et devront comprendre : - demande de participation à la sélection avec déclaration attestant de la possession des critères d’admission; - copie du diplôme obtenu en comptabilité ; - CV (avec détail des compétences linguistiques) ; - copie de la pièce d’identité en cours de validité. Les candidats doivent également indiquer leur domicile, leur contact téléphonique, l'adresse de courrier électronique à laquelle doit leur parvenir toute communication. Seront considérées valables seules les candidatures qui, faisant référence au présent avis: "Recrutement - Aide comptable ", parviendront au Bureau de Coopération par courrier électronique ou par dépôt avant le délai de clôture. Dakar, le 3 février 2014 La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1 31 La Cooperazione Italiana in Senegal Newsletter STAFF UNITÀ TECNICA LOCALE Direttore Mariarosa Stevan Segreteria Philomène Sarr José Silvy Mancabo (PAPSEN) Amministrazione Sophie Baye Mame Ndella Ngom (PAPSEN) Comunicazione - Cultura Virginia Tiziana Bruzzone Esperto - Emergenza Pasqualino Procacci Esperta - Protezione sociale e Genere Giuliana Serra Esperta - Minori ed Educazione Claudia Guidarini Esperto - Settore privato e Microfinanza Aldo Cera Esperto - Sviluppo rurale Robero Gotti Esperto - Sicurezza alimentare Saverio Frazzoli Fellow UNDESA Giacomo Dozzo Dimitris Mathioudakis Stagista UNKIP Alessandra Pierella Ex Assistente di Programma Bianca Saracino Autisti Abdoulaye Thioune Cheikh Gaye Diène e Constance Sambou, Olivier Nkoukou, Thierno Ndoye
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