qui - Cooperazione Italiana allo Sviluppo

La Cooperazione Italiana in Senegal
Newsletter
Anno IV n. 1 - Gennaio 2014
Burkina Faso
Capo Verde
Gambia
Guinea
Guinea Bissau
Mali
Mauritania
Niger
Cari lettori,
La Cooperazione Italiana in Senegal
EDITORIALE
Newsletter
eccoci nuovamente a voi con il primo
numero 2014 della Newsletter dell’Ufficio
Regionale di Cooperazione dell’Ambasciata
d’Italia a Dakar, pubblicato a Febbraio ma
in tempo per inviarvi da parte di tutto lo
staff i nostri migliori auguri per il nuovo
anno. Questo numero, che esce dopo una
pausa assai lunga, si presenta ricco di
articoli per illustrare quanto è stato
realizzato nel secondo semestre dell’anno
appena concluso in cui abbiamo potuto
portare a compimento importanti obiettivi
strategici per la Cooperazione italiana, sia in
Senegal che negli altri Paesi di competenza.
La validazione del nuovo Programma Paese
Italia-Senegal 2014-2016, che ha visto
impegnato nella sua stesura bilingue il team
tecnico della UTL in stretto coordinamento
con i nostri partner senegalesi e con gli
uffici geografico e tecnico della DGCS, è
avvenuta in occasione della missione
effettuata in alcuni Paesi della sub-regione
agli inizi di dicembre dal Vice Direttore della
Cooperazione, Min. Plen. Fabio Cassese, che
ha incontrato a Dakar il Ministro senegalese
dell’ Economia e delle Finanze, Amadou Ba.
Ambasciata d’Italia a Dakar
Ufficio di Cooperazione
69, rue J.Bougnicourt (ex Kléber)
Tel +221 33 822 87 11
Fax +221 33 822 84 24
cooperazione.dakar@esteri.it
www.dakar.cooperazione.esteri.it
Direttore:
Mariarosa Stevan
Supervisione della pubblicazione, raccolta dati,
testi ed impaginazione:
Virginia Tiziana Bruzzone
Progetto grafico:
Virginia Tiziana Bruzzone
DGCS Sala Grafica (Ufficio IX)
Immagini:
Archivio UTL
ONG
OOII
Organi di stampa
Per iscriversi alla Newsletter :
comunicazione.dakar@esteri.it
Il documento, che pone le basi per la
cooperazione italo-senegalese nel triennio a
venire, è stato ufficialmente siglato dal
Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino,
nel corso della sua visita in Senegal del 7 e
8 gennaio 2014.
A questa importante visita abbiamo
dedicato
ampio
spazio
della
nostra
Newsletter, riportando anche le espressioni
di
apprezzamento
ricevute
dai
rappresentanti del Governo per l’operato
dell’Italia e le considerazioni a tale riguardo
espresse anche dal Direttore Generale della
Cooperazione, Min. Plen. Giampaolo Cantini,
che ha partecipato a fianco della Ministro
Bonino alla visita.
Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare
tutti
i
collaboratori
dell’Ufficio
di
Cooperazione di Dakar ma anche i colleghi
degli uffici DGCS che da Roma ci hanno
dato grande supporto per la definizione del
nuovo Programma di cooperazione italosenegalese e che ci continueranno a soste-
La Cooperazione Italiana in Senegal
Newsletter
nere nella sua messa in atto.
In questo numero troverete nella sezione
“In primo piano” una serie di articoli
dedicati alle attività sviluppate nel settore
della Sicurezza alimentare che includono le
iniziative di Emergenza approvate in Mali e
nei Paesi limitrofi a sostegno dei rifugiati
maliani. E’ stata inoltre completata la prima
fase di selezione delle Ong che in Mali e
Burkina Faso attueranno, nel corso del
2014, micro-interventi a favore delle
popolazioni più vulnerabili. E’ questo il
primo passo verso la ripresa dell’attività di
cooperazione anche in Mali, che pur non
rientrando tra i Paesi prioritari per l’Italia,
resta tuttavia uno dei Paesi in cui l’impegno
italiano legato ad azioni di emergenza è
assai rilevante.
Inoltre, troverete le due sezioni riservate
l’una alla cooperazione decentrata e l’altra
agli Organismi Internazionali.
Nella sezione “Focus Società e Cultura” un
sunto di quella che è la più grande festa dei
Muridi, il Grand Magal di Touba, e qualche
notizia sulla XIII Settimana della Lingua
Italiana mentre in “Consumare locale” vi
presentiamo l’Espace Maam Samba a Ngor:
ostello e bottega.
Per la “Sezione commerciale”, il contributo
dell’Ufficio Commerciale sulla FIDAK 2013.
In chiusura, sono consultabili le opportunità
di studio e lavoro.
Vi auguro una buona lettura,
Mariarosa Stevan
La Cooperazione Italiana in Senegal
Anno IV n. 1 - Gennaio 2014
SOMMARIO
Newsletter
SOMMARIO
IN PRIMO PIANO
pag. 5
La Cooperazione italiana per la Sicurezza alimentare
Mali, Burkina Faso, Mauritania, Niger
pag. 13
RAPPORTI BILATERALI
Missione a Dakar del Vice-Direttore della DGCS
2-3 dicembre 2013
Visita ufficiale a Dakar del Ministro degli Affari Esteri,
Emma Bonino, accompagnata dal Direttore Generale della
DGCS
7-8 gennaio 2014
FOCUS SOCIETÀ E CULTURA
Il Grand Magal di Touba
La XIII Settimana della Lingua Italiana
pag. 21
pag. 23
DECENTRATA
Le Regioni italiane in Burkina Faso per l’assistenza ai minori
di strada e la tutela dei diritti umani
OOII
Niger: UNCHR
Guinea Conakry: IFAD e UNFPA
pag. 25
pag. 27
CONSUMARE LOCALE
L’Espace Maam Samba a Ngor: ostello e bottega
SEZIONE COMMERCIALE
XXII Edizione della FIDAK
28 nov.– 11 dic. 2013
pag. 29
OPPORTUNITA’ DI STUDIO E LAVORO
Avviso di selezione
pag. 30
IN PRIMO PIANO
La Cooperazione italiana per la Sicurezza alimentare
Mali, Burkina Faso, Mauritania, Niger
La crisi del Sahel: il Mali
di Bianca Saracino
Il Mali attraversa attualmente una fase di stabilizzazione successiva alla grave crisi del
2012-2013: ribellione armata avviata ad inizio 2012 da gruppi indipendentisti e da sigle
legate al terrorismo islamista internazionale, che hanno occupato per alcuni mesi le regioni
centro-settentrionali del Paese e contro i quali si è svolto, nei primi mesi del 2013,
l’intervenuto militare della Francia e, in un secondo momento, di Unione Africana e
Nazioni Unite, che ha consentito la liberazione delle regioni occupate; colpo di Stato
militare nell’aprile 2012 e successiva delicata fase di transizione politico-istituzionale. A
tutt’oggi nel Paese è schierata una Forza ONU (MINUSMA), appoggiata da un
contingente francese con funzioni offensive e di contrasto alle persistenti attività
terroristiche, a tutela del processo di stabilizzazione, mentre una missione UE (EUTM)
collabora alla riforma delle Forze Armate maliane. In generale, il quadro di sicurezza
nell’intero Paese, ed in particolare nelle regioni centro-settentrionali, rimane precario e
fonte di preoccupazione a livello regionale ed internazionale.
Nel secondo semestre del 2013, si sono registrati sviluppi molto positivi sul fronte politicoistituzionale, con il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali e legislative: Capo
dello Stato è Ibrahim Boubacar Keita, il cui partito (RPM) ha ottenuto la maggioranza
assoluta in Parlamento. Ancora in corso, invece, il complesso processo di riconciliazione
nazionale tra Autorità di Bamako e gruppi armati del Nord (MNLA, HCUA, MAA ed altre
sigle minori), che hanno sospeso nei mesi scorsi i colloqui previsti dall’Accordo firmato a
giugno 2013, pur mantenendo, grazie anche alla mediazione internazionale, contatti
informali.
Da rilevare come grazie allo sforzo di UNHCR si sia riusciti a far votare anche una parte
della popolazione migrata all'estero (quasi lo 0,7% del totale dei rifugiati), soprattutto in
Mauritania. Nel corso di un anno e mezzo, la popolazione si è spostata in massa, abbandonando le proprie case e scappando verso il sud del Paese e oltre confine.
Secondo gli ultimi dati forniti da OCHA (gennaio 2014), gli IDP (Internally Displaced Perons) sarebbero 218.000 e i rifugiati nei Paesi vicini ammonterebbero a 168.000.
Dal 2013, nonostante ci sia ancora gente che abbandona le proprie zone di origine, si registra già un flusso di popolazione rientrante sia tra i migrati interni, circa 180.000 tra giugno e ottobre (fonte IOM) sia dall'esterno del Paese, circa 5.957 (fonte UNHCR).
Nel caso degli sfollati interni, non sempre si tratta di ritorni stabili, molti sono tornati alle
proprie zone di origine per cercare di recuperare quanto lasciato, cercare familiari o valutare la situazione personale e spesso poi si sono allontanati nuovamente.
Demograficamente è da notare come il 53% dei migranti all’interno del Paese siano bambini. L’8% degli IDP rientrano nella categoria delle persone vulnerabili (bambini separati dai
genitori, donne in fase di allattamento e malati cronici).
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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Ad agosto scorso inoltre, ad aggravare ulteriormente le già difficili condizioni delle popolazioni sfollate a Bamako sono state le violente inondazioni: molte case e ripari sono crollati
causando la morte di decine di persone e lasciandone migliaia senza tetto.
Il Ministro dell’Economia, in occasione della Giornata mondiale dell’Aiuto umanitario,
sempre nello scorso agosto, ha lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo
aiuti per 447 milioni di dollari, proprio per far fronte all’emergenza umanitaria del Paese.
Come da lui stesso rilevato, tra i settori con il maggior bisogno di appoggio vi è quello della
Sicurezza alimentare.
La crisi politica ha infatti inciso ulteriormente in un settore già di per sé critico a causa della scarsità dei raccolti dovuta alla siccità e con un ulteriore previsione di aggravamento legato al ritardo delle piogge della stagione in corso.
L’inchiesta sulla Sicurezza alimentare in Situazione d’Urgenza (EFSA) condotta al Nord dal
PAM e dalla FAO in partenariato con il Sistema d’Allerta Precoce (SAP) hanno in effetti
rilevato che il 90% delle famiglie intervistate ha dovuto far ricorso a strategie di crisi per il
proprio sostentamento.
A marzo scorso, il cluster di riferimento sulla sicurezza alimentare rilevava 3,5 milioni di
persone vittime di insicurezza alimentare di cui 1,4 bisognose di assistenza alimentare immediata. Se poi guardiamo ai dati relativi alla malnutrizione, la situazione è altrettanto allarmante: secondo i risultati di un’inchiesta SMART 210.000 bambini minori di 5 anni erano per il 2013 a rischio di malnutrizione acuta grave e 450.000 acuta moderata.
L’Appello Consolidato per il Mali indica quali settori che richiedono maggiori sforzi : oltre
alla Sicurezza alimentare (che da sola rappresenta più del 35% dell’intero fabbisogno finanziario), Nutrizione, Protezione, Acqua e servizi igienico-sanitari, Salute, Educazione.
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
Programma Emergenza Mali e Burkina Faso
di Fabio Longobardi
MALI - Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni
vittime dei recenti conflitti, con particolare attenzione alla
tutela dei bambini, delle donne vittime di violenza e della
popolazione più vulnerabile (AID 10084)
Con Atto n. 123 del 28 giugno 2013, la DGCS ha approvato il finanziamento per la
realizzazione dell’Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni vittime dei recenti
conflitti in Mali mediante la costituzione di un fondo in loco presso l’Ambasciata d’Italia a
Dakar di Euro 600.000,00.
Tale iniziativa, in linea con le finalità generali dell’azione della Cooperazione italiana e con
gli appelli della Comunità internazionale, si propone di intervenire nel contesto della
gravissima emergenza umanitaria causata dal conflitto maliano, fornendo soccorso alle
vittime della crisi in Mali. Dal punto di vista strategico, l’intervento mira nella sostanza a
sostenere la riapertura dei servizi di base (scuole e centri sanitari) per aumentare la
sicurezza alimentare in quelle zone del Nord e del Centro dove vi sono segnali di ripresa
(Toumbuctou, Gao, Mopti) e a rinforzare nel Sud del Paese (Sikasso) la resilienza delle
comunità che ospitano gli sfollati attraverso progetti di sicurezza alimentare, ripresa
economica e piccole attività a supporto diretto degli sfollati.
L’obiettivo generale dell’iniziativa consiste nel miglioramento delle condizioni di vita
delle popolazioni nelle aree centro-meridionali del Mali, mentre l’obiettivo specifico è
quello di rinforzare la resilienza e la capacità delle comunità locali nelle aree del Centro e
del Sud del Mali, in particolare Mopti, Sikasso ed, eventualmente, area rurale di Bamako,
con particolare riferimento alle popolazioni sfollate ed ai gruppi più vulnerabili.
L’iniziativa si svolgerà prevalentemente nelle aree centro-meridionali del Paese, essendo le
aree del Nord per lo più inaccessibili: il Distretto di Mopti/Duentza per la zona centrale e
il Distretto di Bamako/Kolikoro e di Sikasso per la zona meridionale.
Conformemente a quanto previsto nella Proposta di Finanziamento, le Linee Guida (la cui
scadenza era il 26 novembre 2013) hanno identificato tre ambiti d’ intervento prendendo in
considerazione i bisogni della popolazione colpita dal conflitto e la divisione del lavoro in
coordinamento con gli organismi internazionali presenti nel Paese: Agricoltura e Sicurezza
alimentare (170.000 €), Salute (180.000 €), Protezione di rifugiati e sfollati (170.000 €), per
un totale di 600.000 € inclusi i costi di gestione.
Le attività di emergenza saranno realizzate in gestione diretta, ovvero con il concorso di
Organizzazioni Non Governative (ONG), ai sensi della Legge 80/2005 che, all’art. 1,
comma 15-sexies1, attribuisce al Capo Missione la facoltà di stipulare convenzioni con
ONG per l’attuazione degli interventi di emergenza (art. 11 Legge 49/87), fornendo a
livello locale uno strumento di maggiore semplificazione amministrativa e gestionale dei
fondi relativi alle attività di cooperazione accreditati alle Rappresentanze diplomatiche.
Le attività che saranno affidate alle ONG preselezionate avranno una durata massima di 6
mesi dalla stipula del disciplinare d’incarico .
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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BURKINA FASO - Iniziativa di emergenza in favore delle
popolazioni vulnerabili (AID 10096)
Con Atto n. 151 del 5 agosto 2013, la DGCS ha approvato il finanziamento per la
realizzazione dell’iniziativa di emergenza a favore delle popolazioni vulnerabili del Burkina
Faso con particolare riferimento ai gruppi vulnerabili, mediante la costituzione di un fondo
in loco presso l’Ambasciata d’Italia a Abidjan di Euro 1.000.000,00.
Tale iniziativa si inquadra nelle finalità generali dell’azione della Cooperazione italiana ed è
in linea con gli appelli della Comunità internazionale.
L’iniziativa si propone di intervenire nel contesto della gravissima emergenza umanitaria
causata dalla crisi alimentare, fornendo soccorso alle vittime, in particolare le più
vulnerabili.
La nuova iniziativa di emergenza si colloca nel quadro degli interventi degli altri donatori,
bilaterali e multilaterali e si integra con quanto la Cooperazione italiana sta finanziando
attraverso il canale multi-bilaterale nel settore agricolo e della sicurezza alimentare.
L’obiettivo generale è di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni nelle aree
centro-settentrionali del Burkina Faso ed in particolare nell’area di Dori.
L’obiettivo specifico consiste nel rafforzamento della resilienza delle comunità nelle
province settentrionali e nel Plateau centrale, attraverso il potenziamento della produzione
alimentare, il rinforzo dei sistemi sanitari e l’introduzione di meccanismi di protezione delle
popolazioni più a rischio.
L’intervento sarà articolato in una serie di attività specifiche e puntuali. Si prevede pertanto
di diminuire i rischi per la popolazione rifugiata e per le comunità ospitanti attraverso la
ripresa della produzione di cibo a livello locale, l’assistenza ai gruppi più vulnerabili, la
distribuzione di prodotti di prima necessità, il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari
ed il loro potenziamento.
L’iniziativa si svolgerà prevalentemente nelle aree settentrionali del Paese (Soum, Ouadalan
e Seno) e nell’area del Plateau Centrale.
Conformemente a quanto previsto nella Proposta di Finanziamento, le Linee Guida (la cui
scadenza era il 6 dicembre 2013) hanno identificato tre ambiti d’ intervento prendendo in
considerazione i bisogni della popolazione colpita dal conflitto e la divisione del lavoro in
coordinamento con gli organismi internazionali presenti nel Paese: Agricoltura e Sicurezza
alimentare (250.000 €), Salute (300.000 €), Protezione di rifugiati e sfollati (300.000 €), per
un totale di 1.000.000 € inclusi i costi di gestione.
L’iniziativa di emergenza sarà realizzata in gestione diretta tramite la costituzione di un
fondo in loco presso l’Ambasciata d’Italia ad Abidjan. Il coordinamento delle attività di
emergenza, l’assistenza tecnica e il monitoraggio saranno assicurati dall’Ambasciata d’Italia
ad Abidjan, tramite esperti inviati ad hoc dalla DGCS.
Le attività saranno realizzate con il concorso di Organizzazioni Non Governative (ONG) ai
sensi della Legge 80/2005 che, all’art. 1, comma 15-sexies attribuisce al Capo Missione la
facoltà di stipulare convenzioni con ONG per l’attuazione degli interventi di emergenza
(art. 11 Legge 49/87), fornendo a livello locale uno strumento di maggiore semplificazione
amministrativa e gestionale dei fondi relativi alle attività di cooperazione accreditati alle
rappresentanze diplomatiche.
Le attività che saranno affidate alle ONG preselezionate avranno una durata massima di 9
mesi dalla stipula del disciplinare d’incarico .
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
Mauritania
Progetto di Miglioramento della Produzione Agricola
nel Centro-Est Mauritano – PAPACEM
di Saverio Frazzoli
La Cooperazione italiana interviene da diversi anni in Mauritania nel settore della
Sicurezza alimentare e dello Sviluppo rurale. Dal 2007, due progetti di sicurezza
alimentare sono stati finanziati dall’Italia e realizzati dal Commissariato alla Sicurezza
Alimentare nelle regioni del Nord (PRPAN) e in seguito in tre regioni del Centro-Est
(PLIACEM).
L’équipe tecnica di quest’ultimo progetto, le cui attività si dovrebbero concludere entro la
fine del 2014, ha constatato i bisogni enormi delle popolazioni rurali delle regioni del
Centro-Est in materia d’infrastrutture idro-agricole, di lotta contro la divagazione degli
animali, di fornitura d’input e di assistenza tecnica per aumentare le superfici coltivate,
migliorarne i rendimenti e quindi incrementare le produzioni agricole e agropastorali e i
redditi dei produttori.
In settembre 2013 è stato approvato il “Progetto di Miglioramento della Produzione
Agricola nel Centro-Est Mauritano” (PAPACEM).
Il valore totale dell’iniziativa è di 4.640.000 €, totalmente finanziati a dono dalla DGCSMAE, e la durata prevista è di tre anni.
La zona di intervento è costituta da quattro regioni del Centro-Est mauritano (Assaba,
Tagant, Hodh Gharbi, Hodh Echargui), nelle quali il livello di povertà, vulnerabilità e
insicurezza alimentare è tra i più elevati del Paese, ma in cui esistono buone potenzialità
per migliorare produzioni e rendimenti agricoli.
Gli obiettivi del PAPACEM si prefiggono di migliorare la produzione agricola e agropastorale. Tra le attività si prevedono interventi di riabilitazione delle infrastrutture idroagricole di ritenuta dell’acqua (piccole dighe e dighette), recinzioni delle zone coltivate per
impedire la divagazione degli animali, creazione di banche di sementi e d’infrastrutture per
lo stoccaggio e il trattamento post-raccolta dei prodotti; iniziative di sostegno
all’allevamento tramite il miglioramento dell’alimentazione del bestiame e la creazione di
mini latterie, la fornitura di pacchetti d’input agricoli e di piccole attrezzature meccaniche
agricole (sementi, concimi, materiale per la trazione animale e motocoltivatori).
Inoltre, un importante obiettivo specifico è costituito dall’educazione nutrizionale e
alimentare delle popolazioni, privilegiando l’esecuzione di attività dimostrative, come la
produzione in loco di alimenti ad alto valore nutritivo, la distribuzione di pianticelle di
alberi da frutta e di sementi orticole, la realizzazione di piccoli orti e allevamenti avicoli
dimostrativi. I beneficiari di queste azioni dimostrative saranno prioritariamente
associazioni o gruppi femminili oppure le scuole di villaggio o i dispensari locali.
I principali prodotti agricoli nelle regioni di intervento del PAPACEM sono il miglio, il
niebé (fagiolino dall’occhio) e le cucurbitacee, come principali colture pluviali, mentre il
sorgo e il mais rappresentano le principali colture di “decrue” (coltivazioni praticate nelle
zone vallive inondate dalle acque durante la stagione delle piogge).
L’allevamento (bovini, ovini, caprini e cammelli) è soprattutto di tipo tradizionale
estensivo, ma anche l’allevamento sedentario è praticato vicino ai villaggi e alle abitazioni
delle zone rurali.
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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La metodologia d’intervento del PAPACEM prevede la realizzazione di attività
d’incremento della produzione agricola per mezzo di Micro - Progetti identificati dalle
comunità di agricoltori, dalle cooperative, da gruppi di donne produttrici e finanziati
attraverso un Fondo per gli Investimenti e accompagnati da attività di formazione tecnica
agli agricoltori e dalla promozione dei cambiamenti dei comportamenti alimentari e
nutrizionali.
I principali beneficiari dell’iniziativa saranno le popolazioni rurali, le organizzazioni di base
e i gruppi vulnerabili della zona d’intervento.
I beneficiari diretti sono stimati in:
* circa 300 organizzazioni di produttori, per un totale di 15.000 persone che beneficeranno
della realizzazione di Micro-Progetti per il miglioramento della produzione agricola e di
attività di formazione tecnica agricola;
* circa 4.500 donne, appartenenti a comunità beneficiarie delle altre attività produttive, che
saranno sensibilizzate sui cambiamenti dei comportamenti nell’alimentazione e nutrizione.
La controparte istituzionale è il Commissariato alla Sicurezza Alimentare, altri partner
coinvolti nelle attività sono il Ministero dello Sviluppo Rurale e il Ministero degli Affari
Sociali, dell’Infanzia e della Famiglia.
Questi, in conclusione, gli elementi portanti del PAPACEM:
* la partecipazione attiva delle comunità locali: il progetto perseguirà un approccio
partecipativo con l’obiettivo di implicare le comunità beneficiarie d’agricoltori e agro
pastori e le collettività locali (municipalità rurali) in tutte le fasi d’identificazione,
formulazione, esecuzione e monitoraggio;
* la partecipazione delle donne nella definizione e nella realizzazione delle azioni: per il
legame diretto esistente fra il miglioramento dell’empowerment economico delle donne, del
loro accesso e controllo delle risorse naturali e finanziarie e il miglioramento della
nutrizione e della sicurezza alimentare e più in generale delle condizioni di vita della
famiglia;
* la formazione degli agricoltori e agro-pastori sulle tecniche colturali e produttive
adattate;
* le attività di sensibilizzazione, educazione e formazione nutrizionale e alimentare saranno
basate su dimostrazioni pratiche e sulla partecipazione attiva della comunità
nell’identificazione e nella ricerca di soluzioni ai problemi nutrizionali legati a carenze e
insufficienze della produzione agricola locale.
Firma dell’Accordo bilaterale
Il 3 febbraio 2014, l'Ambasciatore d'Italia a Dakar,
Arturo Luzzi, ed il Ministro mauritano degli Esteri e della Cooperazione, Ahmed Ould Teguedi, in
presenza del Commissario alla Sicurezza Alimentare, hanno firmato a Nouakchott l'Accordo per la
realizzazione del PAPACEM. Le Autorita' mauritane hanno calorosamente ringraziato il Governo
italiano, sottolineando come ancora una volta il
nostro Paese si confermi un partner fondamentale
per la Mauritania nel settore strategico dello sviluppo agricolo e della sicurezza alimentare.
Dell'evento è stato dato ampio rilievo sui media
locali con passaggi sulle principali emittenti televisive e articoli apparsi sulla stampa.
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
Niger
Progetto di Accesso ai Mercati e d’Infrastrutture rurali
nella Regione di Tahoua - PAMIRTA
Il “Progetto d’Accesso ai Mercati ed Infrastrutture Rurali nella Regione di
Tahoua” (PAMIRTA) rappresenta l’importante contributo dell’Italia al Niger nel quadro
della messa in atto del Piano di Sviluppo Economico Sociale (PDES) annunciato dalla
DGCS-MAE alla tavola rotonda dei Donatori, svoltasi a Parigi nel novembre 2012.
Il PDES è il primo piano di implementazione della Strategia per lo Sviluppo sostenibile e
per la Crescita inclusiva – Niger 2035 (SDDCI) alla quale contribuisce il programma IFAD
di supporto all’agricoltura e di lotta alla povertà rurale in fase di realizzazione, a cui il
PAMIRTA si integra.
L’iniziativa il cui finanziamento con un credito d’aiuto è stato richiesto alla DGCS dal
Ministero del Piano, della Pianificazione del Territorio e dello Sviluppo Comunitario
(MPATDC) nigerino a nome del Governo del Niger (GdN), vuole sostenere le strategie di
sviluppo del settore rurale e di lotta all’insicurezza alimentare del GdN, per mezzo del
miglioramento dell’accesso ai mercati e alle infrastrutture rurali per la popolazione rurale
di alcuni fra i più poveri dipartimenti della Regione di Tahoua. Il progetto PAMIRTA si
inserisce nella strategia paese dell’IFAD denominata COSOP 2013 – 2018 per contribuire
alla sicurezza alimentare sostenibile delle famiglie rurali e rafforzare la loro capacità di
resilienza.
Nonostante la priorità data agli interventi di sviluppo del settore rurale il Niger, a causa
della forte pressione demografica, del clima saheliano instabile con siccità ricorrenti e della
elevata dipendenza dell’economia dal settore primario, continua a soffrire di una forte
insicurezza alimentare. Nel 2011, il Governo del Niger ha promosso una nuova iniziativa
nazionale denominata “I3N - I Nigerini Nutrono i Nigerini” per alleviare la situazione di
insicurezza alimentare attraverso il miglioramento delle produzioni agricole e dei
rendimenti agricoli e delle condizioni di accesso alle infrastrutture di trasporti e di
commercializzazione nonché delle capacità tecniche degli agricoltori e dei servizi pubblici
di supporto alla produzione.
La Cooperazione italiana ha sostenuto in maniera importante il settore dello Sviluppo
rurale in Niger nella Regione di Tahoua in particolare con il Progetto integrato di Keita
realizzato dalla FAO con fondi DGCS per quasi 20 anni. Sulla scorta di tale positiva
esperienza, per poter sostenere e integrare adeguatamente il programma dell’IFAD nel
settore dello Sviluppo rurale, il Ministero del Piano nigerino ha quindi chiesto l’assistenza
dell’Italia per mezzo di un programma finanziato con credito d’aiuto. Dopo la riduzione del
contributo italiano al Paese registrata negli ultimi anni, quest’iniziativa rappresenta un
segnale forte del rinnovato sostegno dell’Italia al Niger.
L’obiettivo generale del progetto è di contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo di
Sviluppo del Millennio O1 T1, che mira a dimezzare il tasso di povertà globale entro il
2015, attraverso il sostegno dell'agricoltura irrigua, lo sviluppo dell’imprenditorialità
rurale e la promozione dello sviluppo economico locale. Il progetto incrementerà i redditi
delle popolazioni rurali della Regione di Tahoua, in particolare nei Dipartimenti di Illéla,
Malbaza, Madaoua, Bouza, Abalak, grazie al miglioramento dell’accesso ai mercati e agli
input agricoli per i produttori dei bacini agropastorali, alla riorganizzazione e supporto dei
punti di commercializzazione attorno a poli di sviluppo economico rurali.
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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L’intervento prevede la realizzazione o la riabilitazione di 230 km di piste rurali di accesso
che collegheranno i bacini di produzione ai mercati di 5 importanti centri di
commercializzazione della Regione di Tahoua. I 5 mercati saranno dotati di nuove
infrastrutture: aree di commercializzazione, centri di negoziazione, magazzini per input e
attrezzature agricole, punti di vendita, aree di raccolta, aree di stazionamento. Due dei
cinque mercati saranno completamente ricostruiti. Inoltre il progetto fornirà un supporto
alla gestione dei mercati e assisterà le Organizzazioni Contadine già attive, sia a livello
base, sia a livello federativo, attraverso (i) il sostegno all’elaborazione di business plan, (ii)
l'istituzione di un sistema informativo sui prezzi e sui mercati (per facilitare la gestione
degli stock), (iii) il monitoraggio dell'attuazione di piani di finanziamento, (iv) la
promozione di partenariati pubblico-privati.
L’iniziativa, che si inserisce nella strategia globale dell’IFAD di supporto al settore dello
sviluppo rurale in Niger, è coerente con i documenti strategici del GDN sulla sicurezza
alimentare, lo sviluppo dell’agricoltura e del settore rurale e le dichiarazioni di Roma,
Parigi e Accra sull’efficacia dell’aiuto, estesa con il Forum di Busan allo sviluppo (Aid and
Development Effectiveness). Nello stesso tempo l’iniziativa risulta coerente con le linee guida
della Cooperazione italiana in materia di sviluppo, lotta alla povertà, genere, agricoltura e
ambiente.
I principali beneficiari dell’intervento saranno le popolazioni rurali, composte da
agricoltori e pastoralisti, in gran parte donne, della zona d’intervento nella Regione di
Tahoua. I beneficiari diretti sono stimati in circa 485.000 abitanti delle comuni rurali
direttamente implicate nelle attività di miglioramento dell’accesso alle infrastrutture di
trasporto e dei mercati.
La controparte istituzionale e tecnica è rappresentata dal Ministero dell’Agricoltura del
Niger, con il coinvolgimento dell’Alto Commissariato alla Sicurezza alimentare e del
Ministero del Piano, della Pianificazione del territorio e dello Sviluppo comunitario.
L’importo totale dell’iniziativa è pari a 20.000.000 € quale credito d’aiuto agevolato
totalmente finanziato dalla DGCS-MAE e di 42.000 € per la realizzazione di missioni di
monitoraggio come fondo esperti finanziato a dono e utilizzato in gestione diretta dalla
DGCS-MAE.
SENEGAL - Progetto “Conoscenza Innovativa e Sviluppo Locale ( CIDEL)” - Aid 9525
Venerdi 20 dicembre 2013, si è tenuto il III Comitato Nazionale di Pilotaggio (CNP) del
Programma CIDEL presieduto dal Segretario Generale del Ministero degli Enti Locali e della
Pianificazione Territoriale.
L’obiettivo del CNP è stato quello di presentare e approvare i documenti riguardanti il Rapporto
tecnico e finanziario dell’intero Programma del periodo dicembre 2011 a dicembre 2013 e il nuovo
Piano d’azione che prevede un riassetto funzionale all’estensione richiesta per il 2014.
É stato da alcuni partecipanti sottolineato che il 2014 coinciderà con le elezioni locali e il Summit
della Francofonia, eventi che potrebbero ritardare le attività di programma.
Il Segretario Generale ha rassicurato i presenti che nonostante ci sia un riassetto delle collettività
locali nel processo attuale di riforma dell’ACTE III e che prevede la soppressione delle Regioni in
quanto collettvità locali, il loro ruolo di coordinamento degli attori di programma sarà garantito
dai Dipartimenti, che saranno isituiti come collettività locali, e ha sottolineato che il CIDEL è un
programma per i territori e la soppressione o riaggiustamento delle colletività locali senegalesi non
implica problemi di implementazione del CIDEL o degli altri programmi attivi sul territorio
finanziati da altri donatori. (Red. Longobardi)
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
Missione a Dakar del Vice Direttore Generale della
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo
RAPPORTI BILATERALI
2 - 3 dicembre 2013
Poste le basi per le future attività di cooperazione
A dicembre scorso, il Vice Direttore Generale della DGCS, Ministro Plenipotenziario
Fabio Cassese, ha effettuato una missione in Africa occidentale (Senegal, Mali e Burkina
Faso) per verificare l’impatto dell’azione in corso della Cooperazione italiana e di esaminare
la possibilità di rafforzare l’impegno italiano nell’area. La missione si è sostanziata in visite
ai programmi, incontri con le Autorità locali, le Organizzazioni internazionali, la società
civile e le ONG. Il Ministro Cassese si è trattenuto a Dakar il 2 e 3 dicembre.
Lo accompagnava l’Esperta UTC, Senior Gender, Bianca Maria Pomeranzi.
Incontri di cooperazione bilaterale
Per le iniziative bilaterali, il VDG Cassese ha incontrato il
Ministro dell’Economia e delle Finanze, Amadou Ba, con
l’obiettivo di finalizzare e validare il nuovo Programma Paese
Italia-Senegal per il periodo 2014-2016. Il Ministro Ba ha
ringraziato l’Italia per la rilevante ed efficace azione di
cooperazione sviluppata in questi anni mentre il VDG Cassese,
da parte sua, ha valorizzato l’approccio integrato degli
interventi ed evidenziato l’allineamento del nostro Paese ai
principi di armonizzazione ed efficacia dell’aiuto, in coerenza
con l’analisi congiunta condotta in ambito UE. Anche il
Ministro della Donna, Anta Sarr, alla quale il VDG Cassese ha
reso visita ha elogiato l’approccio integrato dell’intervento
italiano che, attraverso lo sviluppo di sinergie tra i suoi vari programmi, ha permesso di
superare la frammentazione dei classici progetti di cooperazione e sperimentare nuovi
approcci di sviluppo territoriale e endogeno.
Visita ai Progetti di cooperazione
Insieme al Direttore di Gabinetto del Ministro Sarr, il VDG Cassese ha presieduto alla
cerimonia di inaugurazione della Casa della Donna a Pikine, nella periferia di Dakar.
All’occasione, il Ministro Cassese ha sottolineato come il programma PIDES (Programma
integrato di sviluppo economico e sociale) sostenga in modo efficace la politica nazionale di
protezione sociale, la quale, attraverso il partenariato tra istituzioni e società civile, opera
per la realizzaione di servizi sociali di base e di promozione dei diritti delle donne. Ne è
seguita la visita ai servizi sociali e giuridici finanziati dal Programma.
La visita all’impresa AVISENEGAL, che ha beneficiato di un credito agevolato nel quadro
del programma PLASEPRI, ha messo in evidenza l’interessante interazione tra
Cooperazione italiana e settore privato, in questo caso concretizzate proprio
dall’intermediazione di un Senegalese residente in Italia presso degli investitori veneti.
Il tema dell’assitenza tecnica e finanziaria delle imprese italiane che intendono investire in
Senegal è stato trattato anche in occasione dell’incontro del Ministro Cassese con il
Direttore delle PMI del Ministero del Commercio, il quale ha espresso un grande interesse
per la tecnologia italiana di trasformazione alimentare ed ha sollecitato il Governo italiano
al sostenere la costituzione di joint-venture .
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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Incontri in UTL
Presso gli uffici della UTL, si è svolto
l’incontro con i rappresentanti delle ONG
italiane presenti in Senegal (LVIA, CPS,
CESES, ACRA, CISP, CISV, COSPE)
durante il quale si è discusso delle
possibili sinergie delle iniziative in corso e
dell’importanza di favorire forme
consortili per un approccio più efficace
degli interventi.
La presenza del VDG Cassese è stata
l’occasione di uno scambio di vedute con
gli Esperti per un aggiornamento sullo
stato di avanzamento dei progetti in fase
di attuazione in Senegal e in Mauritania,
fornire elementi sull’attività svolta nei
Paesi di competenza, discutere la gestione
delle future attività di cooperazione e
prevedere la possibile partecipazione delle
iniziative promosse dai Programmi
italiani a Milano Expo 2015. Riguardo a
quest’ultimo punto, poiché il Senegal
partecipa all’Expo per il cluster
“Agricoltura nelle zone aride”, è stata
organizzata una riunione con la Direttrice
Regionale di UNWOMEN per vagliare la
possibilità di un coinvolgimento
dell’Agenzia nella mobilizzazione di
associazioni di donne rurali coinvolte in
iniziative italiane di miglioramento della
nutrizione e della sicurezza alimentare, in
Senegal e nella sub-regione.
La partecipazione della d.ssa Pomeranzi
alla missione ha rappresentato un
importante momento di verifica e
valutazione dei risultati raggiunti dal
programma PIDES, di pianificazione delle
attività previste dal nuovo Programma
Paese in fatto di gender mainstreaming e
del ruolo dell’Italia per l’empowerment
delle donne rurali nel quadro della
NASAN (Nuova Alleanza per la sicurezza
alimentare e la nutrizione), iniziativa
lanciata al vertice G8 a Camp David nel
2012 e in Senegal il 12 novembre scorso, a
cui l’Italia ha aderito con un importante
finanziamento.
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
Incontro con le Agenzie dell’ONU e ECHO a Dakar e a Bamako
Il VDG Cassese ha ugualmente incontrato a Dakar i Direttori delle Agenzie dell’ONU
(FAO, WFP, UNICEF, UNHCR, IOM, Huamn Rights, OCHA) impegnate nella regione
per una discussione sull’attuale crisi del Sahel, gli aspetti umanitari, gli effetti politici e le
linee portanti della strategia integrata 2014-2016 adottata dall’ONU. Tale strategia
prevede una programmazione triennale, che sarà basata su tre assi principali: Governance,
Resilienza ed Aiuto umanitario. In essa dovrà essere inserita la componente relativa al
Fondo Sahel costituito dall’Inviato Speciale, Romano Prodi, e dedicato in particolare allo
sviluppo di grandi infrastrutture regionali.
Nel corso dell’incontro, il VDG Cassese ha avuto modo di soffermarsi sull’approccio della
resilienza proprio alle recenti iniziative finanziate a livello bilaterale e multilaterale
(Emergenza in Mali e Burkina Faso) e di illustrare le Linee guida della Cooperazione
italiana che indicano come prioritari alcuni Paesi saheliani (Senegal, Burkina Faso, Niger e
Mali) e specifici settori (sicurezza alimentare, nutrizione, sviluppo umano, problematiche di
genere).
Tali aspetti sono stati affrontati anche con il Responsabile regionale di ECHO il quale ha
sottolineato l’importanza di perseguire un approccio integrato, coordinato ed olistico ed ha
auspicato una collaborazione più stretta con gli Stati Membri.
A Bamako, con le Agenzie ONU partner nel Programma di Emergenza a favore delle
popolazioni maliane, IOM e UNICEF, è stato esaminato lo stato attuale della crisi maliana
ed il ritorno rapido delle popolazioni sfollate verso i luoghi di origine del Nord nonostante
le condizioni precarie di sicurezza e la mancanza di servizi. Su questa tematica sono
focalizzate infatti le attività del Programa Emergenza che mirano a creare le condizioni
sociali più idonee per il rientro degli sfollati. Il Governo maliano ritiene priorità assoluta il
ritorno degli sfollati nella loro comunità di origine ed il Ministro dell’Azione umanitaria ha
auspicato nuove iniziative della Cooperazione italiana.
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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Visita ufficiale a Dakar del Ministro degli Affari Esteri,
Emma Bonino, accompagnata dal Direttore Generale
della DGCS
7-8 gennaio 2014
Dopo il Ghana, il Senegal: riaprire i riflettori sull’Africa ed
aiutare i Paesi che sono a metà del guado
Firma del Programma Paese Italia-Senegal 2014-2016
Il Ministro degli Affari Esteri, On. Emma Bonino, ha effettuato una visita a Dakar il 7-8
gennaio, accompagnata da un’importante delegazione : il Capo di Gabinetto Benassi, il Direttore Generale per la Mondializzazione Marras, il Direttore Generale della Cooperazione
allo Sviluppo Cantini, il Capo del Servizio Stampa Amati, il Segretario di Legazione Verrone, il Capo della Segreteria Particolare Di Robilant e diversi giornalisti. Il Ministro Bonino
ha incontrato per primo il suo omologo Mankeur Ndiaye e poi, in una sessione di lavoro
unica, i Ministri della Giustizia, Economia e Finanze, Cultura, Donna e Famiglia, Agricoltura e Promozione degli Investimenti. Il Ministro Bonino è stato poi ricevuto dal Presidente della Repubblica Macky Sall per un denso ma cordiale colloquio. Il giorno seguente, ha
incontrato nuovamente i Ministri della Cultura , della Donna e il Primo Ministro .
Il Ministro Bonino ha colto l’occasione per illustrare alle Autorità senegalesi, insieme al
DG Marras, l’Iniziativa Italia-Africa che ha il fine di contribuire al rafforzamento del dialogo con i Paesi prioritari, tra cui il Senegal, con particolare attenzione ad alcuni settori specifici come quello agricolo e il culturale.
Ampia è stata la copertura mediatica non solo per l’importanza della visita, cinque anni dopo quella del Ministro Frattini, ma anche per la popolarità dell’On. Bonino, che è stata insignita dell’alta onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito per i meriti civili che hanno
segnato il suo percorso umano e professionale.
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
I temi trattati
Diritti umani
Si è ribadita la condivisione dei principi
fondamentali dello Stato di diritto e della
tutela delle libertà individuali nonchè i
comuni sforzi nella promozione dei diritti
umani. Il Primo Ministro, Aminata Touré, ha condiviso battaglie con il Ministro
Bonino durante i suoi incarichi precedenti.
Ampio spazio è stato dato alle questioni di
genere, per le quali l’Italia è leader nel
Gruppo Europa, quadro di coordinamento
della cooperazione tecnica europea in
Senegal, e alla lotta contro le mutilazioni
genitali femminili, su cui Italia e Senegal
hanno cindiviso gli sforzi ai fini dell’adozione in Assemblea Generale ONU della
Risoluzione 67/146.
Giustizia
Molti i riferimenti alla Corte Penale Internazionale (il Senegal è stato il primo
Paese a ratificare lo Statuto di Roma) ed
al ruolo positivo di moderazione svolto
dal Senegal nei rapporti tra CPI e Paesi
africani.
Poste le premesse per la conclusione a
breve di Accordi in materia di estradizione, assistenza giudiziaria penale e trasferimento dei detenuti.
Sicurezza e tematiche regionali
Sono stati affrontati i molti fattori di destabilizzazione che continuano a caratterizzare i paesi limitrofi : Mali, Guinea Bissao,
Gambia. Continuano i negoziati di pace in
Casamance, grazie anche alla mediazione
della Comunità di Sant’Egidio.
Relazioni economico-politiche
Le Autorità senegalesi hanno indicato l’obiettivo di portare al 30% del PIL la quota
degli investimenti esteri diretti, puntando
a migliorare il clima degli affari e sviluppando forme di partenariato pubblicoprivato. Il Piano di rilancio dell’economia
nazionale denominato « Plan stratégique
Senegal Emergent » sarà presentato ai
partner tecnici e finanziari in occasione
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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del Gruppo consultivo per il Senegal in
programma il 24 e 25 febbraio presso la
sede della Banca Mondiale a Parigi.
Speciale attenzione avranno i settori agricolo, energetico e delle infrastrutture.
Forte è l’aspettativa da parte senegalese
che il settore privato italiano possa contribuire alla realizzazione del Piano.
Il Ministro Bonino ha sottolineato l’eccellenza italiana nel settore dei macchinari
agricoli ed industriali, in particolare per la
trasformazione e conservazione degli alimenti. L’Expo Milano 2015 rappresenterà
per il Senegal un’importante vetrina volta
a far conoscere alle aziende italiane le opportunità di investimento nel Paese.
Importante il ruolo della diaspora di stimolo alle relazioni economiche e commerciali. E’ stato firmato l’Accordo sull’esenzione dall’obbligo di visto per corto soggiorno in favore dei titolari di passaporto
diplomatico.
Cultura
Il rilancio della collaborazione nel settore
culturale ha avuto un rilievo centrale, tenuto conto del vivace fermento artistico
che caratterizza il Senegal e dell’espressione culturale come veicolo privilegiato
di conoscenza reciproca. In fase di finalizzazione è il nuovo Accordo di Cooperazione culturale, scientifica e tecnica.
***
Al ricevimento, gentilmente offerto il 7
sera dall’Ambasciatore Luzzi, il Ministro
Bonino si è intrattenuto con alcuni esponenti della comunità italiana che vive e
lavora in Senegal, gli imprenditori, i rappresentanti delle ONG, gli Italiani che
lavorano negli organismi internazionali
ed alcuni attivisti della società civile senegalese impegnati nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili (La Palabre,
Coseprat, Femnet, UJAO).
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
Cooperazione allo Sviluppo
7 gennaio
Incontro tecnico e firma del
Programma Paese
Grande visibilità ha avuto la firma del
Programma Paese Italia-Senegal 20142016 del valore di 45 milioni di Euro, di
cui 30 milioni di credito agevolato e 15
milioni a dono, illustrato dal DG Cantini
nella riunione tecnica che ha preceduto la
firma con i Ministri Bonino e Ba, il 7 gennaio, come continuazione degli interventi
del precedente programma nei settori
dell’agricoltura, delle politiche di genere e
del sostegno al settore privato.
A tale incontro, che ha seguito quello in
bilaterale con il Ministro degli Affari
Esteri, è stata espressa unanime
soddisfazione per l’operato dell’Italia in
Senegal e per la stretta collaborazione con
i nostri partner senegalesi.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze
ha lodato l’efficace raccordo tra le nostre
iniziative di cooperazione in atto ed ha
espresso il suo apprezzamento per la
buona azione di coordinamento svolta con
il suo Dicastero.
La parte senegalese ha inoltre salutato
favorevolmente il tradizionale e costante
impegno del Governo italiano nel
sostegno dell’agricoltura, settore prioritario che impiega oltre il 77% della popolazione e contribuisce per circa il 15% al
PIL ed è strettamente correlato ad altre
tematiche di rilievo quali la sicurezza alimentare,la lotta alla povertà e la riduzione
della disoccupazione giovanile.
Il rappresentante del Ministero della
Agricoltura ha messo in evidenza le
caratteristiche peculiari della
cooperazione italo-senegalese in ambito
agricolo, soprattutto orientata ad
incrementare i redditi delle popolazioni
rurali più vulnerabili a sostegno dello
sviluppo dei piccoli produttori, in
particolare le donne, grazie all’iniziativa
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
in atto di appoggio al PNIA - Programma
nazionale di investimenti in agricoltura
(PAPSEN) e in prospettiva con
l’attuazione del nuovo programma
agricolo.
Programma Paese
Il DG Cantini ha potuto convalidare il
pieno supporto dell’Italia garantito dalla
nuova fase di programmazione avviata,
ribadendo l’importante allineamento
dell’aiuto italiano con la Strategia
nazionale di sviluppo economico e sociale
(SNDES) e confermando il nostro
impegno a favorire dinamiche maggiori di
armonizzazione con gli altri Donatori,
anche favorendo l’attuazione di missioni
congiunte di terreno nei settori prioritari
di intervento.
Quanto al sostegno al settore privato,
grande apprezzamento è andato al programma PLASEPRI, il cui obiettivo è di
stimolare la partecipazione del settore
allo sviluppo sostenibile del Paese, anche
attraverso il coinvolgimento della diaspora in Italia.
19
Il Programma Paese
8 gennaio
Incontro con il Ministro della
Donna, della Famiglia e
dell’Infanzia
Nell’incontro bilaterale dell’8 gennaio con
il Ministro della Donna, Anta Sarr, che ha
visto la partecipazione a fianco del
Ministro senegalese di tutti i collaboratori
coinvolti nelle attività di cooperazione con
l’Italia, è stato sottolineato dall’On.Bonino
che l’empowerment delle donne e la
promozione dell’uguaglianza di genere
rappresenta uno dei cardini principali su
cui si articola
l’attività della
Cooperazione italiana in Senegal e che il
nuovo Programma Paese da lei
sottoscritto mantiene tale importante
connotazione,
visto che l’obiettivo
principale della cooperazione italosenegalese
consiste nella lotta alla
povertà attraverso l’empowerment
economico delle fasce più vulnerabili.
Il Ministro Sarr ha ribadito che tale
componente rappresenta una delle
principali assi di azione per il Governo
senegalese ed ha sottolineato il forte
interesse a che la dimensione economica
della donna sia garantita nei progetti di
cooperazione.
Il DG Cantini ha avuto modo di
descrivere brevemente le priorità
strategiche dell’asse “protezione sociale e
genere” del nuovo Programma Paese che
prevede proprio un’ iniziativa di sostegno
alla revisione della Strategia nazionale
sull’Uguaglianza di Genere del Ministero
della Donna, in partenariato con UN
Women, focalizzata sullo sviluppo di una
strategia di gender mainstreaming che
include anche la raccolta di dati
disaggregati per sesso e classi di età
attraverso un partenariato strategico tra
l’Agenzia nazionale della Statistica
senegalese e l’ISTAT italiano e
l’accompagnamento alla pianificazione
locale in settori ritenuti strategici.
20
prevede inoltre di garantire un
accompagnamento al Governo nella
revisione del Codice della Famiglia e del
Codice Penale per le norme riguardati in
particolare l’accesso alla terra e il diritto
di successione che riducono fortemente
l’impatto delle azioni del Governo per lo
sviluppo rurale, la sicurezza alimentare e
l’uguaglianza di genere.
Il DG Cantini ha inoltre ricordato gli
ottimi risultati conseguiti dal nostro
programma di cooperazione per sostenere
l’educazione delle bambine di recente
concluso (PAEF) e riconosciuto come best
practice dal Governo senegalese, che ha
sviluppato un approccio integrato basato
sul coinvolgimento delle comunità e sul
women empowerment, finalizzato a
rimuovere le barriere socio-economiche
che ostacolano l’accesso delle bambine
all’istruzione primaria e la loro
permanenza nel sistema educativo.
In relazione a quanto già attuato e
capitalizzando l’esperienza, l’ intervento
previsto nel nuovo Programma Paese si
rivolgerà, oltre che alle bambine, alle
adolescenti, con un’attenzione specifica
alle problematiche relative per tale fascia
d’età e alle giovani d’età e alle giovani
donne precocemente uscite dal percorso
scolastico.
IL DG ha infine ricordato che il focus
particolare sul ruolo delle donne
protagoniste nel settore agricolo, uno
degli aspetti di rilievo su cui l’Italia ha
orientato la sua partecipazione all’ EXPO
Milano 2015 (il Senegal partecipa al cluster “Agricoltura nelle zone aride”), potrà
rappresentare anche un’occasione
importante per valorizzare il percorso
che in tal senso si sta attuando in Senegal.
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
FOCUS SOCIETÀ E CULTURA
Il Grand Magal di Touba
Il 18 ° giorno del mese di safar, a Touba, a 200 Km da Dakar, si commemora la partenza in
esilio in Gabon, per volere dei coloni francesi, del fondatore del Muridismo, Cheikh Amadou Bamba (1853-1927).
Quest’anno la festa, conosciuta come Grand Magal (il Magal commemora la morte dello
Cheikh), è caduta il 22 dicembre.
Come ogni anno, circa 3 milioni di Muridi sono arrivati a Touba, città santa, da tutto il
mondo per cantare, pregare, recitare i poemi di Cheikh Amadou Bamba (khassaides), far visita al Califfo (oggi Cheikh Sidy Makhtar Mbacké) e apportare la diyya (compensazione finanziaria, dono) in cambio della benedizione (baraka).
Ogni famiglia prepara pasti abbondanti gratuiti per i pellegrini ed offre ospitalità. Numerose imprese, anche private, finanziano l’operazione.
La cerimonia è segnata inoltre dalla presenza della delegazione del Governo, dei rappresentanti delle altre confraternite, dei partiti politici, del corpo diplomatico, della stampa internazionale, di ospiti di riguardo.
Il Califfo ha predicato quest’anno la pace per la stabilità del Senegal, il risparmio ed il lavoro per lo sviluppo del Paese, il ritorno a Dio per sormontare la crisi morale e spirituale, la
costruzione di nuove scuole coraniche per l’insegnamento dei precetti islamici, l’unità dei
mussulmani contro chi offende il nome del Profeta.
Ogni anno, il Grand Magal alimenta un business di circa 250 miliardi di FCFA.
Uomini di affari e commercianti arrivano da Mauritania, Guinea, Gambia.
Touba è oggi la seconda città del Senegal per peso demografico ed economico.
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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XIII Settimana della Lingua Italiana
Dakar, 25 novembre - 1 dicembre
La XIII Settimana della Lingua Italiana, il cui obiettivo è di promuovere la lingua e la
cultura italiana, ha registrato un grande successo di pubblico ed ha beneficiato di una copertura mediatica continua sia sui giornali che in televisione e alla radio. Il programma è stato
vario con una pluralità di eventi afferenti a diversi settori: rassegna cinematografica, mostra
di arti plastiche e visive di artisti e videodj che vivono ed operano a Dakar (Angela Biffi,
Mauro Petroni, Tiziana Manfredi, Marco Lena), concerto di uno dei più apprezzati artisti
senegalesi che ha vissuto a lungo in Italia, Souleymane Faye, accompagnato da un eccellente percussionista italiano, Pino Basile, Tavola Rotonda all’Università Cheikh Anta Diop,
Aula d’Italiano. La Tavola Rotonda, aperta dal Primo Segretario d’Ambasciata, Michele
Cavallo, è stata l’occasione per discutere sull’avvenire dell’insegnamento della lingua italiana in Senegal (il Lettorato è stato soppresso da quest’anno) ma anche per sottolineare la
valenza socio-economica della conoscenza della nostra lingua, strumento di riuscita professionale a disposizione dei giovani Senegalesi proprio tenendo conto del moltiplicarsi in
questi ultimi anni delle relazioni economiche e commerciali tra Italia e Senegal.
Facevano parte dei relatori alcuni protagonisti senegalesi del mondo dell’imprenditoria, come l’Ing. Bara Mbengue, e dell’associazionismo, come Aliou Guèye ex CGIL e Fabrizio Terenzio di ENDA-Tiers Monde e Khady Mbacké, che hanno messo in luce il valore aggiunto
delle proprie esperienze di migrazione in Italia nello sviluppo della propria professionalità
in Patria. Per la Cooperazione italiana / Sostegno alle PMI, ha partecipato, insieme all’Avv.
Felice Barlassina di CISAO, il dott. Aldo Cera della Piattaforma di appoggio al settore privato e di valorizzazione della diaspora senegalese in Italia (PLASEPRI), il quale ha evidenziato come la diaspora sia il trait d’union tra le nostre società ed illustrato le realizzazioni
del Programma. Sempre maggiore è infatti il numero degli imprenditori italiani che vogliono investire in Senegal grazie anche alla mediazione di Senegalesi immigrati nel nostro
Paese. La prof.ssa Patrizia Ceola ed il prof. Mamadou Diack hanno presentato il primo manuale di lingua italiana stampato in un migliaio di esemplari e distribuito gratuitamente
nelle scuole. Tutti gli interventi, del Capo Dipartimento di Lingue romanze, prof. Adama
Soumaré, del prof. d’Italiano, Ibrahima Diawara, del rappresentante del Collettivo degli Insegnanti d’Italiano, prof. Koné, del presidente del Club d’Italiano, Séybani Diakhaté, che ha
peraltro presentato il n.0 del bollettino della Sezione d’Italiano « Il Messaggio », di vecchi
studenti come Valentin Bassène e degli esponenti dell’associanismo italiano, come Francesca Grassi a capo della struttura Doxandem, hanno sottolineato la necessità della conoscenza
reciproca e del dialogo tra culture per un mondo migliore. Moderatore della Tavola Rotonda la d.ssa Virginia Tiziana Bruzzone, oggi Assistente tecnico per Comunicazione e Cultura
in Ambasciata, che è stata la prima docente madrelingua della Sezione, la quale ha inoltre
illustrato la convenzione MAE-ICON per l’ e-learning, strumento efficace e flessibile per il
raggiungimento della competenza linguistica.
Si è voluto ricordare il duecentesimo della nascita di Giuseppe Verdi mettendo in sottofondo alla mostra le più belle e famose aree del compositore.
Un ringraziamento particolare è andato a Pamela Camerin, imprenditrice, che ha supportato gratuitamente l’evento con le sue ottime pizze, a Didier Diop, direttore dell’Istituto
Sup’Imax, che ha ospitato la mostra e a Chiara Barison, reporter per TFM, per le interviste.
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La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
DECENTRATA
Le Regioni italiane in Burkina Faso per l’assistenza ai
minori di strada e la tutela dei diritti umani
Il Comitato Direzionale del 17 dicembre
2013 ha approvato la proposta progettuale
dell’Agenzia Regionale per le adozioni
internazionali della Regione Piemonte
(ARAI), inviata all'Ufficio IV DGCS,
denominata "Unità mobile di pronto
intervento sociale".
Il Programma intende rispondere
all’esigenza di disporre di un servizio
mobile di assistenza ai minori che vivono
in strada in situazioni di alto rischio
sociale nella città di Ouagadougou ed in
quella di Bobo-Dioulasso, nelle quali il
Ministero dell’Azione Sociale e della
Solidarietà Nazionale (MASSN) ha
rilevato un alto numero di minori in stato
di abbandono.
Tale iniziativa deriva da una
collaborazione già avviata dall'ARAI con
il MASSN su azioni volte alla tutela dei
diritti dei minori a rischio e in situazioni di
estrema povertà e disagio.
Il presente intervento rientra a pieno titolo
nella programmazione strategica e di
indirizzo della DGCS in quanto nel
documento delle "Linee Guida e indirizzi
di programmazione per il triennio
2013/2015", il Burkina Faso è considerato
tra i paesi prioritari dell'Africa sub sahariana.
L'iniziativa proposta dall'ARAI sarà
finanziata da quattro Regioni italiane:
Piemonte, Liguria, Lazio e Valle
d'Aosta. Ciascuna sosterrà il programma
con un contributo di Euro 5.000 per un
cofinanziamento totale di Euro 20.000.
che vanno ad aggiungersi ai 45.400 Euro
del MAE-DGCS.
Le tappe-chiave dell’intervento, che avrà
una durata di 18 mesi, prevedono:
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
* il contatto di strada attraverso l’unità
mobile: le principali modalità utilizzate
dall’equipe dell’unità mobile per il lavoro
in strada sono l’intervento in emergenza e
l’animazione
socio-educativa.
L’animazione socio-educativa è utilizzata
in strada come mezzo di contatto per
stabilire progressivamente un legame
sociale;

l’accompagnamento presso i centri
di accoglienza temporanei della
provincia competente.
Oltre alla partecipazione alle attività,
nell’ambito del centro i bambini e ragazzi
avranno accesso ad una serie di servizi
quali mensa, docce, lavanderia.
L'iniziativa manterrà una costante e
prioritaria attenzione verso i meccanismi
di inclusione delle bambine e delle
adolescenti in situazioni di rischio e/o in
difficoltà in un’ottica di pari opportunità,
in modo da favorire il più possibile la
partecipazione femminile in una
prospettiva “gender sensitive".
***
L’ente esecutore dell’ iniziativa è
l’ARAI-Regione Piemonte.
Si tratta di un ente pubblico, istituito con
L.R. n. 30/2001, iscritto dalla
Commissione per le adozioni
internazionali presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri all’Albo degli enti
autorizzati a seguire le pratiche di
adozione di bambini ed adolescenti
stranieri. L’ARAI è convenzionata per i
servizi resi all’estero alle coppie con la
Regione Liguria, Lazio e Valle d’Aosta.
23
L’ARAI realizza, nei Paesi in cui è
autorizzata ed in conformità con la legge
italiana 476/98 e con la Convenzione de
L’Aja in materia di protezione dei minori
e di adozioni internazionali, attività di
tutela dell’infanzia in difficoltà favorendo
la permanenza dei minori nel proprio
Paese d’origine, procedendo all’adozione
internazionale nel principio di
sussidiarietà sancito dalla Convenzione
stessa.
Dal 2006, l’ARAI ha lanciato un progetto
per sostenere le politiche del MASSN del
Burkina Faso per la protezione
dell’infanzia a rischio: oltre alle attività di
formazione per gli operatori sociali
incaricati della presa in carico dei minori è
stato costruito ed ampliato, in
collaborazione con la Congregazione dei
Fratelli della Santa Famiglia, un centro di
accoglienza pubblico a Ouagadougou,
denominato Hotel Maternel, gestito
direttamente dal MASSN.
Si tratta di una struttura nata per
garantire il diritto fondamentale del
fanciullo di crescere in un ambiente
idoneo al suo sviluppo psico-fisico, con
particolare attenzione ai minori in
situazioni di rischio e alle giovani ragazze
madri. Al di là delle attività della presa in
carico dei minori privi di un adeguato
nucleo familiare, l’Hotel Maternel è
diventato con il tempo un punto di
riferimento per le istituzioni, i funzionari
ministeriali, gli educatori, gli psicologi e
gli operatori sociali di altri centri
d’accoglienza sul territorio e un centro
permanente di formazione.
Le iniziative di formazione, rivolte
soprattutto alle giovani madri che sono
ospiti del Centro, includono laboratori
professionali realizzati all’interno
dell’Hotel Maternel e corsi esterni:
entrambi mirano a favorire l’indipendenza
economica delle ragazze madri una volta
uscite dal Centro.
24
Il CPAS a Ziguinchor
Nel quadro del “Programma di appoggio
ai servizi socio-sanitari della Regione di
Ziguinchor », grazie al rapporto consolidato tra Ospedale Regionale di Ziguinchor e Policlinico San Matteo di Pavia,
coordinato dal Comitato Pavia Asti Senegal (CPAS), con delle borse di studio ottenute dall’Ordine dei Medici di Pavia e
dall’Università degli Studi di Pavia, si sono recati in Senegal sei medici specializzandi in pediatria che, da ottobre 2013 a
marzo 2014, esercitano attività clinica
presso l’Ospedale di Ziguinchor e, concordemente con l’associazione KDES, eseguono brevi visite presso il dispensario
rurale di Coubanao.
Abbiategrasso in Senegal e in
Burkina Faso
Il
progetto
di
co-sviluppo
« Miglioramento delle condizioni delle
donne : acqua, sanità, artigianato e orticoltura biologica nel Senegal nordorientale e in Burkina Faso » vede coinvolti i territori dellʼabbiatense in Italia,
della prefettura di Saraya in Senegal e della Regione di Ouagadougou in Burkina
Faso. Il Progetto è promosso dal Laboratorio per il Co-sviluppo del Circolo Acli di
Abbiategrasso, con la partecipazione dell’Associazione senegalese abbiatense, del
Comune di Abbiategrasso e della Fondazione ACRA-CCS.
Il Progetto nasce da specifiche richieste
dei cittadini stranieri immigrati, soprattutto a beneficio delle donne e nel settore
sanitario, e prevede di creare un rapporto
stabile tra le tre comunità che sia di reciproco beneficio e possa rafforzarne i legami, la conoscenza e lʼamicizia, grazie alla
mediazione dei cittadini senegalesi e burkinabé immigrati in Italia, con il contributo di istituzioni, aziende e associazioni dei
territori coinvolti.
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
OOII
UNHCR - Progetto di Protezione e Assistenza ai
rifugiati maliani in Niger
Il Niger è tra i Paesi più poveri e meno
sviluppati del mondo.
Circa il 45% della popolazione vive in uno
stato di povertà estrema e la malnutrizione infantile raggiunge livelli preoccupanti. La ridotta pluviometria e la conseguente scarsità dei raccolti agricoli, registrata
nell’intera Regione del Sahel nel corso
della campagna agricola 2012-2013, hanno avuto un impatto fortemente negativo
sulle comunità della Regione.
Questo contesto di vulnerabilità è peggiorato con l’arrivo di oltre 50.000 rifugiati
dal Mali. Inoltre, la crisi economica presente nel Paese influisce pesantemente sul
sistema sanitario nazionale, che non riesce
a rispondere ai bisogni della popolazione.
Con il contributo finanziario italiano di €
1.000.000 a dono alla più vasta iniziativa
dell’UNHCR, si intende migliorare le
condizioni di vita dei rifugiati e delle comunità ospitanti nelle aree centrosettentrionali del Paese, rafforzando la
loro resilienza attraverso il potenziamento della produzione alimentare, il rinforzo
dei sistemi sanitari e l’introduzione di
meccanismi di protezione delle popolazioni più a rischio.
Si prevede un sostegno alla realizzazione
di infrastrutture nei campi rifugiati e la
fornitura di attrezzature (tende, teli di
plastica) e di materiale vario ed
impalcature per la costruzione di ricoveri,
miglior accesso e fornitura di acqua
potabile per mezzo della costruzione di
pozzi, la costruzione di latrine (500) e
docce in quantità sufficienti (200) e
secondo gli standard delle NU, il
potenziamento del servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti.
Verrà poi rafforzato il meccanismo di
coordinamento operativo con la dotazione
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di attrezzature per migliorare il sistema di
comunicazione via radio, l’incremento del
personale operativo in loco e la
sensibilizzazione delle popolazioni per
l’accoglienza dei nuovi arrivati.
I beneficiari: circa 50.000 persone
rifugiate distribuite in cinque prefetture:
Abala (14.850), Tillia (10.250), Ouallam
(8.950), Niamey (8.330), Ayorou (7.620).
***
La protezione di 34 milioni di persone
sradicate dalla propria terra o apolidi rappresenta il cuore del mandato dell’UNHCR. L’agenzia adempie a questo compito
in diversi modi. Garantisce il godimento
dei diritti umani fondamentali alle persone sradicate o apolidi che si trovano nel
paese d’asilo o di residenza abituale e fa in
modo che i rifugiati non siano rinviati
contro la propria volontà in un paese nel
quale potrebbero essere oggetto di persecuzione. Più a lungo termine, l’Organizzazione assiste i rifugiati nel trovare soluzioni durevoli alla propria drammatica
condizione, attraverso il rimpatrio volontario nel proprio paese d’origine, l’integrazione nei paesi d’asilo o il reinsediamento in paesi terzi.
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A sostegno del multilaterale in Guinea Conakry
di Bianca Saracino
Nonostante il suo enorme potenziale nei settori agricolo e minerario, la Guinea è uno dei
Paesi più poveri del mondo. In base alla graduatoria UNDP dell'indice di sviluppo umano
nel 2012, la Guinea si è classificata al 176° posto su 187 Paesi.
A livello nazionale, il tasso di povertà è salito dal 53% del 2007 al 55,2% del 2012 con picchi più elevati in ambito rurale dove la media registra una percentuale del 64,7% (due persone su tre vivono in povertà). Ne consegue l’alto tasso di malnutrizione: il 31% dei bambini ne soffre in forma cronica e di questi quasi la metà (14%) ne è colpita in forma grave.
Il tasso di mortalità materna è di 980 ogni 100.000 nati vivi nel 2005, a fronte di un obiettivo di 220 per 100.000 (5° Obiettivo di Sviluppo del Millennio per il 2015). L’uso di
contraccettivi è assai ridotto (7% secondo l’Indagine Demografica e Sanitaria EDS IV
2012). Inoltre, mentre il parto assistito attuato in strutture sanitarie di base è aumentato
negli ultimi dieci anni, la percentuale di donne che utilizzano la pianificazione familiare risulta ancora molto bassa (circa il 40%, dati EDS IV 2012).
In tale contesto, la Cooperazione italiana ha deciso di sostenere due interventi mirati in
settori chiave per lo sviluppo: in ambito rurale e in ambito sanitario, appoggiando rispettivamente gli interventi rientranti nei Programmi Paese delle due organizzazioni internazionali IFAD e UNFPA, in accordo a loro volta con le politiche governative settoriali. In entrambi i casi si è posta molta attenzione al fattore genere, centrale per la strategia di cooperazione dell’Italia, oltre che rilevante per la tradizionale esperienza maturata su tali temi.
IFAD
L’iniziativa mira a contribuire al miglioramento del reddito e della sicurezza alimentare dei
membri dei gruppi di orticoltori e essiccatori del riso, in particolare le donne, nelle regioni
amministrative di Boké e Kindia (Bassa Guinea), con l’obiettivo specifico di migliorare il
livello di trasformazione e commercializzazione dei prodotti orticoli e del riso essiccato.
UNFPA
L’iniziativa si propone di contribuire a migliorare l'accesso delle donne ai servizi di salute
sessuale e riproduttiva e contribuire alla lotta contro le Violenze Basate sul Genere (VBG),
attraverso il miglioramento dei servizi di salute materna e di protezione nei confronti delle
donne vittime di violenza e la promozione dell'empowerment economico delle donne.
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CONSUMARE LOCALE
L’Espace Maam Samba a Ngor: ostello e bottega
Intervista a Jamilla M’Bow
Da dove viene il nome Maam Samba, che è
stato dato allo spazio che ospita l’ostello e
la bottega?
Maam Samba è il nome di un antenato di
Serigne Babacar M’Bow, la persona che nel
1986 ha fondato l’Ong di Ndem con la moglie,
la francese Aissa Cissé. Il nome è un omaggio
all’antenato, nel cui ricordo Babacar M’Bow è
tornato da Dakar a Ndem (Regione di
Diourbel, zona di esodo rurale), dopo essere
rientrato in Senegal dalla Francia . Quando
nel 2009, all’inizio della crisi delle
esportazioni verso i paesi dell’Unione Euopea,
si è verificata la necessità di creare un mercato
locale dei prodotti equi e solidali degli
artigiani del villaggio di Ndem e si è pensato
ad una bottega del mondo a Dakar, il nome è
venuto spontaneamente.
Come è nata l’idea dell’ostello?
Mentre pensavamo alla bottega, ci
è
sembrato naturale costruire allo stesso tempo
un piccolo ostello che potesse accogliere i
turisti, secondo la tradizionale ospitalità
senegalese e lo spirito di condivisione e
servizio dei Baye Fall. Molte persone che
arrivano in Senegal, in particolare straniere,
desiderano un luogo economico ma pulito e
bello dove soggiornare mentre transitano per
Dakar. Così al primo piano abbiamo ricavato
sei stanze, ognuna con un bagno, che possono
ospitare fino a 18 persone, mentre al piano
terra c’è la bottega ed uno spazio riparato per
mangiare all’aperto. Abbiamo anche pensato
di allestire la terrazza sul tetto per
promuovere piccoli eventi culturali (concerti,
conferenze e incontri) ma stiamo ancora
reperendo le risorse.
Quali prodotti si vendono nella bottega?
Vendiamo vestiti, accessori per la persona
(come borse, astucci, cappelli, sciarpe leggere,
collane, anelli, bracciali, cinture), giocattoli
per bambini in stoffa, complementi di arredo
(come coperte, arazzi e tende), letti e sedie in
bambù, lampade in ferro battuto e tante altre
cose. Vogliamo vestire di colori le case e le
persone e per farlo ci avvaliamo anche del
La Cooperazione Italiana in Senegal n. 1
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contributo volontario di esperti designer
stranieri (italiani, francesi, americani e non
solo) che collaborano con noi.
Per ora vendiamo solamente i prodotti
artigianali degli oltre 300 artigiani degli
atelier di Ndem ma in futuro non escludiamo
di potere proporre prodotti diversi di altre
organizzazioni senegalesi che rispettano i
criteri etici, ambientali e qualitativi che
cerchiamo di mantenere, anche in quanto
membri dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio Equo e Solidale (WFTO).
Quale beneficio hanno gli abitanti di
Ndem dalla vendita dei prodotti?
Prima di tutto ci sono il lavoro e il reddito
degli artigiani coinvolti nella produzione:
sono abitanti dei 15 villaggi intorno a Ndem
(una comunità rurale con circa 7.000 persone
a 10 km da Bambey, sulla strada che va da
Thies a Diourbel) che, insieme alle loro
famiglie, sono incentivati a non migrare verso
le grandi città, a lavorare e a sviluppare le
infrastrutture, i servizi e il commercio nel
luogo in cui vivono. Vivere ai margini del
deserto non è facile ma lo si può fare in
maniera più dignitosa che stando ai margini
di una metropoli. Oggi gli atelier artigianali
sono confluiti in una cooperativa i cui profitti,
una volta pagate le persone e i materiali, sono
destinati all’Ong di Ndem.
Di cosa si occupa l’Ong di Ndem? L’Ong di Ndem è attiva su molti fronti a
livello locale. Dal 1986 ha contribuito a
costruire e poi gestire due pozzi, una rete
idrica, una rete elettrica, un presidio sanitario
e parte della scuola oltre ad avviare gli atelier
produttivi. Sono stati curati diversi progetti,
tra i quali una panetteria con forno a
combustibile biologico prodotto localmente,
la coltivazione di verdura con irrigazione a
goccia e gli atelier di tintura naturale.
Tutto questo lo facciamo grazie al lavoro
comune e anche grazie al contributo umano e
alla solidarietà economica di molte
organizzazioni e di molti amici provenienti da
tutto il mondo.
La rete degli amici di Ndem è una vera
ricchezza, da tutti i punti di vista ma l’origine
di tutto è data dal lavoro e dall’ispirazione
data dalla spiritualità Baye Fall dei fondatori
S.Babacar M’Bow e S. Aissa Cissè.
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Per informazioni sull’ostello e la bottega::
contacts@maamsamba.org
+221 338681336
Su Ndem, la sua storia e la sua origine si
possono trovare in rete due brevi
documentari di Eleonora Ievolella, “L’amore
alla radice dell’economia: la storia del
villaggio di Ndem.”
(http://
vimeo.com/36279826) e “Intervista al capo
spirituale sufi Serigne Babacar
M'Bow” (http://vimeo.com/36284395), oltre
ai siti www.ndem.org e www.chicomendes.it/
index.php?id=141
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XXII Edizione della FIDAK
28 novembre - 11 dicembre 2013
SEZIONE COMMERCIALE
A cura di Maria Cristina Costa, Secondo Segretario dell’Ambasciata d’Italia
Presso i locali del CICES (Centre International du Commerce Extérieur du Sénégal) di
Dakar, si è svolta la XXII edizione della
Fiera internazionale senegalese FIDAK
(28 novembre - 11 dicembre), tradizionale
appuntamento molto atteso sia dagli imprenditori africani che da quelli stranieri
interessati al potenziamento e allo sviluppo dei rapporti commerciali in questa regione.
La FIDAK è la piu' grande e rilevante manifestazione fieristica commerciale del Senegal, assimilabile ad una vera e propria
fiera campionaria (con annesse opportunita' di B2B e incontri con le principali associazioni locali di categoria ed agenzie di
promozione del commercio) e registra solitamente l'adesione di numerosi Paesi
della regione e non solo.
L'edizione di quest'anno ha avuto come
tema "Problematica dell'energia in Africa
Occidentale. Sfide e prospettive delle
energie alternative".
Ospite d'onore Capo Verde, che ha partecipato con un significativo numero di imprese guidate dal Ministro del Turismo,
dell'Industria e dell'Energia, Humberto
Santos De Brito.
Sugli oltre 5.000 metri quadrati di spazio
espositivo hanno trovato posto gli stands
di oltre 30 Paesi, 300 espositori e circa
550.000 visitatori, in aumento rispetto
alla precedente edizione.
La cerimonia ufficiale di apertura della
Fiera, svoltasi il 28 novembre, è stata presieduta dal Primo Ministro senegalese,
Aminata Tourè.
Nel suo discorso, il Primo Ministro Tourè
ha colto l'occasione per sottolineare l'importanza della sicurezza energetica, quale
fattore indispensabile per uno sviluppo
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economico e sociale duraturo ed ha rinnovato l'impegno delle Autorità senegalesi a
promuovere la diversificazione delle fonti
energetiche (ricorrendo ad un mix di carbone, petrolio, gas, solare, eolico, idroelettrico), attraverso l'introduzione di una
normativa interna piu' attenta al settore
delle rinnovabili e la creazione di maggiori sinergie con i Paesi dell'area che condividono la stessa problematica.
Un'attenzione particolare è stata data a
Capo Verde, di cui è stata riconosciuta
l'esperienza maturata nel settore.
Nel suo intervento, il Ministro capoverdiano De Brito ha ricordato il carattere
eccellente che contraddistingue le relazioni tra Dakar e Praia (lo scorso ottobre il
Primo Ministro Neves si era recato in visita a Dakar), esprimendo l'auspicio di un
ulteriore rafforzamento del dialogo fra i
due Paesi nel settore economico e commerciale, che proprio in occasione della
Fiera ha conosciuto un importante sviluppo con la firma di un'intesa di collaborazione fra il CICES, la Fiera internazionale
di Capo Verde e la Camera di Commercio
di Praia.
In linea con quanto registrato negli anni
precedenti, la presenza italiana alla Fiera
ha contato una dozzina di imprese (molte
delle quali non operanti in Senegal e nella
regione ed intenzionate ad esplorarne le
potenzialità) attive nei settori dell'energia,
dell'edilizia, dell'arredamento, dell'agroalimentare.
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OPPORTUNITA’ DI STUDIO E LAVORO
Ambassade d’Italie
Dakar
AVIS DE RECRUTEMENT DE PERSONNEL DE SUPPORT
PAR CONTRAT LOCAL A DUREE DETERMINEE
(aux termes de l’art. 13 L.49/87 et art. 3 D.L. 228/10)
DATE DE CLOTURE: 4 mars 2014
L’Ambassade d’Italie à Dakar lance une procédure de sélection pour le recrutement d’un (e)
Aide comptable, avec des mansions exécutives, par contrat local à durée déterminée auprès du Bureau de Coopération (UTL).
FONCTIONS A ASSUMER :
Le/la candidat/e sélectionné/e travaillera sous la direction du service administratif et comptable de l’Ambassade et sera appelé à exécuter les tâches suivantes :
- Assister l’administrateur comptable dans l’ensemble de ses domaines de compétence ;
- Gestion de la comptabilité fournisseurs, suivi des notes de frais jusqu’à la préparation des
règlements fournisseurs ;
- Vérification de la conformité des pièces justificatives présentées avec les activités prévues
par les budgets des Programmes de coopération ;
- Organisation archives comptables ;
- Aider à la rédaction des rapports et des notes techniques et comptables ;
- Aider à la révision et à la préparation des bilans.
QUALIFICATIONS REQUISES POUR L’ADMISSION :
- être titulaire d’un diplôme niveau BTS en comptabilité dont copie devra être jointe à la
demande ;
- avoir une très bonne connaissance de la langue italienne et de la langue française ;
- bonne connaissance dans l’utilisation des principaux outils informatiques ;
- être capable de se servir au moins d’un des logiciels les plus utilisés en comptabilité.
- jouissance des droits civils et politiques ;
- ne pas avoir fait l’objet d’une condamnation pénale et ne pas être sous mandat judiciaire
pénal ou condamnation par sursis et avoir un casier judiciaire vierge ;
- ne pas être soumis à des procédures pénales ou comptables pour délits commis contre
l’Administration Publique sénégalaise ou italienne.
Le/la candidat/e devra joindre à son dossier de candidature une déclaration attestant qu’il/
elle est en possession des critères d’admission ci-dessus énumérés.
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CRITERES PREFERENTIELS :
- attestation de formation dans les secteurs liés à la gestion administrative et comptable;
- avoir une expérience professionnelle précédente dans les structures administratives et
comptables de l’administration publique, des organisations internationales et/ou des ONG ;
EVALUATION :
Les candidats qui auront présenté les qualifications requises seront convoqués et devront se
présenter pour un entretien avec la Commission d’évaluation afin de vérifier leur connaissance linguistique, les qualifications et les expériences déclarées dans leur CV et dans la demande de candidature. Il est aussi prévu une épreuve pratique sur Excel.
DEPOT DE CANDIDATURE : DÉLAIS ET MODALITÉS
Les demandes de candidature doivent parvenir dans un délai de 30 jours après publication
du présent avis par courrier électronique à l'adresse : cooperazione.dakar@esteri.it, ou par
dépôt à l'adresse suivante : Bureau de Coopération - Ambassade d’Italie à Dakar, 69
Rue Jacques Bougnicourt (ex Kléber) Dakar – Sénégal, et devront comprendre :
- demande de participation à la sélection avec déclaration attestant de la possession des critères d’admission;
- copie du diplôme obtenu en comptabilité ;
- CV (avec détail des compétences linguistiques) ;
- copie de la pièce d’identité en cours de validité.
Les candidats doivent également indiquer leur domicile, leur contact téléphonique, l'adresse
de courrier électronique à laquelle doit leur parvenir toute communication.
Seront considérées valables seules les candidatures qui, faisant référence au présent avis:
"Recrutement - Aide comptable ", parviendront au Bureau de Coopération par courrier
électronique ou par dépôt avant le délai de clôture.
Dakar, le 3 février 2014
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Newsletter
STAFF
UNITÀ TECNICA LOCALE
Direttore
Mariarosa Stevan
Segreteria
Philomène Sarr
José Silvy Mancabo (PAPSEN)
Amministrazione
Sophie Baye
Mame Ndella Ngom (PAPSEN)
Comunicazione - Cultura
Virginia Tiziana Bruzzone
Esperto - Emergenza
Pasqualino Procacci
Esperta - Protezione sociale e Genere
Giuliana Serra
Esperta - Minori ed Educazione
Claudia Guidarini
Esperto - Settore privato e Microfinanza
Aldo Cera
Esperto - Sviluppo rurale
Robero Gotti
Esperto - Sicurezza alimentare
Saverio Frazzoli
Fellow UNDESA
Giacomo Dozzo
Dimitris Mathioudakis
Stagista UNKIP
Alessandra Pierella
Ex Assistente di Programma
Bianca Saracino
Autisti
Abdoulaye Thioune
Cheikh Gaye Diène
e Constance Sambou, Olivier Nkoukou,
Thierno Ndoye