In famiglia foglio settimanale della Parrocchia S. Stefano via don Giovanni Manzi, 40 – Dongo (CO) Tel. 0344/81233 www.parrocchiadongo.it Mail: parrocchiadongo@outlook.it La Parola di Dio domenicale III domenica del Tempo Ordinario 25 gennaio 2015 Libro di Giona 3,1-5.10 Salmo 24 Prima lettera ai Corinzi 7,29-31 Vangelo di Marco 1,14-20 Il “Vangelo”, buona notizia! Se un aborigeno australiano o un indio della foresta amazzonica piombasse all’improvviso in una camera d’albergo e vedesse un qualsiasi telegiornale, probabilmente crederebbe di essere prossimo alla fine del mondo. Abituati alla pioggia di delitti, guerre, crisi economiche o semplicemente scontri e insulti “politici” o “sportivi”, non ci rendiamo più conto di quanto le immagini e le sottolineature del male – in tutte le sue forme – producano effetti nella nostra società. Marco, l’evangelista, oggi ci ricorda che Gesù è venuto per un motivo troppo importante: riempire il mondo di gioia. La traduzione italiana forse non è così incisiva, ma alle orecchie degli Ebrei la frase suonava più o meno così: (un uomo che di nome fa) “Dio Salva” ci sta venendo incontro (sta girando la Galilea) per regalarci la gioia più grande (vangelo = annuncio di gioia) perché Dio salva oggi, adesso, qui (il tempo è compiuto!). Che notizia meravigliosa! Siamo “salvati”, cioè nulla ci può più distruggere, offendere, impaurire. Dio garantisce un mondo (“regno”) in cui sarà il “Signore”, in cui ci sarà soltanto vita, pace, gioia! Non ci credete? Venite e vedrete miracoli, i segni di questa nuova realtà! È forse il paradiso, l’aldilà? Sicuramente sì, ma Gesù è convinto che in questo mondo si può costruirne l’anteprima. Per questo esorta chiunque a convertirsi, cioè a realizzare per gli altri le cose buone che chiunque vorrebbe per sé. Per questo non esita a chiamare Simone, Andrea, Giacomo, Giovanni… pescatori d’ora in poi di uomini, cioè seguaci che imparino l’amore, linguaggio universale che trasforma lo scontro in incontro, le crisi in opportunità, le fatiche in felicità. In primo piano: riflessioni I dieci Comandamenti secondo Benigni Una lettura parziale (il 5° comandamento vieterebbe la pena di morte e non l'aborto) ed a tratti totalmente fuorviante (il 6° comandamento sarebbe inventato dalla Chiesa e la masturbazione ammessa), ma Benigni non è un vescovo C'era quasi riuscito a piacermi. La prima serata di Benigni era stata magistrale, al netto di qualche inciampo. E pure l'avvio della seconda puntata sui Dieci comandamenti pareva promettente. Fino al quinto comandamento. Poi, il Roberto nazionale è caduto sulle marchette. Un'infinita serie di luoghi comuni sul sesto comandamento, che la Chiesa avrebbe «manipolato» (non si capisce a che scopo), creando generazioni di repressi sessuali. E invece il senso del comandamento sull'adulterio sarebbe la lotta alla violenza sulle donne (Dio, una Boldrini antelitteram), l'esaltazione della fedeltà che protegge l'amore vero e i figli. Per il resto, love is love, fate l'amore non fate la guerra e tutto l'arcinoto e melenso repertorio retorico. Peccato che Benigni abbia frainteso la profondità dell'insegnamento cattolico sulla sessualità, che la Chiesa considera un preziosissimo dono del Signore e perciò difende da ogni banalizzazione: dal sentimentalismo come dalla bestialità, dall'irresponsabilità come dalla compulsione. Il sesso è libertà e realizzazione della propria natura relazionale, non impulso animalesco cui sottomettersi come a un idolo, e torniamo al primo comandamento: di Dio c'è solo Dio, non il denaro, il successo o il sesso. Di qui, le sciocchezze sul "non desiderare la donna d'altri": guardare non è peccato, basta fermarsi là. Visto che questo monologo ci è costato due milioni a serata, ci saremmo aspettati che oltre all'Esodo, Benigni leggesse pure il Vangelo, laddove il Cristo ammonisce: «Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5, 28). Persino su un comandamento "facile" Benigni è scivolato rovinosamente. "Non rubare". Come volevasi dimostrare, ci ha messo in mezzo pure gli evasori: «Violano un patto che abbiamo stabilito tutti». Caro Benigni, quand'è che avremmo stabilito consensualmente di essere derubati dallo stato? Proprio in questi giorni il Leviatano ci chiede il conto: 144 miliardi di euro sottratti alle tasche degli italiani. Chi sarebbe il ladro? E pensare che gli avevo perdonato l'imprecisione sulle guerre di religione: attingendo al leitmotiv della violenza in nome di Dio, Benigni aveva deplorato l'enormità dei massacri commessi per questioni di fede. Tuttavia, la maggior parte delle fonti accreditate smentisce questa tesi. Le varie enciclopedie sulle guerre storiche mostrano come i conflitti religiosi siano una minoranza: si va dall'Encyclopedia edita da Gordon Martel, per la quale solo il 6% delle guerre censite possono essere considerate guerre di religione; al volume di Phillips e Axelrod, che arriva alla cifra più alta, ma ancora minoritaria, del 25% – senza contare che molto spesso, dietro il casus belli religioso si sono nascoste questioni politiche ed economiche. "Povero" (tra virgolette, dato l'incasso) Benigni, proprio sul più bello è partito per la tangente. Eppure, un piccolo applauso glielo tributiamo anche noi, perché in mezzo a una televisione generalista affollata di anticlericalismo e omosessualismo, se non altro è riuscito a parlare di Dio con il consueto appeal mediatico. E nonostante qualche grossolana fesseria antropologica e teologica, ci ha dato almeno il la per precisare, chiarire, arricchire, puntando i riflettori su temi banditi dal dibattito pubblico, quando non vilipesi. Una controcultura cattolica deve iniziare ad aggrapparsi anche a queste circostanze. A Benigni, invece, diamo un consiglio: la prossima volta, anziché andarsi a cercare la consulenza dei pastori valdesi, dia una letta a Joseph Ratzinger. La Bibbia Enigmistica Ogni giorno la sua gioia Forse ti trovi tra agi, piaceri, ricchezze, sempre in salute, circondato da amici, senza alcuna ombra che possa rattristarti. Ma, in tale edonismo, in questa dolce vita, come potresti avere tempo e voglia di pensare ai valori più alti, spirituali ed eterni? Perché non ti dimentichi che qui sei pellegrino, Dio, di tanto in tanto, ti conduce a pensare attraverso qualche segno. 3a SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO dal 25 gennaio all’1 febbraio Ore 8,00 Ore 9,00 25 Domenica 3ª DEL TEMPO ORDINARIO Conclusione Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Giornata mondiale dei malati di lebbra 26 Lunedì S. Messa pro amatissimo populo S. Messa dd. Gelso Palmer Antonio S. Messa d. Berto Turello Ora di adorazione Falò ”L’è fö il Ginèe” Cena in oratorio S. Maria S. Lorenzo Ore 20,30 Incontro catechisti Oratorio Ore 17,00 S. Messa dd. Stefano e Pia S. Maria Ore 17,00 S. Messa dd. Lina e Filippo Calvi S. Lorenzo Ore 17,00 S. Messa dd. Martinetti/Broggi Barbignano Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Catechesi 2a elementare Catechesi 3a, 4a elemen; 1a media Catechesi 2a, 5a ele; 2a media S. Messa per la gioventù Catechesi 3a media Catechesi 1a media SS. Confessioni S. Messa dd. don Bruno e Norma S. Messa pro amatissimo populo S. Messa dd. Matteri Severino e Elena S. Messa dd. Sebastiano, Lina e Carlo Oratorio Oratorio Oratorio S. Lorenzo Oratorio Oratorio S. Stefano S. Stefano S. Maria S. Lorenzo Ore Ore Ore Ore 10,30 17,00 18,00 19,00 S. Stefano S. Maria S. Stefano Oratorio Ss. Timoteo e Tito, vescovi 27 Martedì 28 Mercoledì S. Tommaso d’Aquino 29 Giovedì 30 Venerdì 31 Sabato S. Giovanni Bosco 1 Domenica 4ª DEL TEMPO ORDINARIO Giornata nazionale per la vita 14,00 14,30 16,30 17,00 20,30 14,15 16,00 17,30 8,00 9,00 Ore 10,30 S. Stefano Attività Vicariato Tre Pievi Martedì 27 gennaio, ore 10,00 Incontro Clero, Convento Martedì 27 gennaio, ore 20,45 Incontro Pastorale per le Comunità Apostoliche in preparazione alla visita pastorale, Dongo Magnolia Giovedì 29 gennaio, ore 20,30 Scuola di preghiera, Oratorio Gravedona Venerdì 30 gennaio, ore 20,30 Corso Affettività, Dongo Angolo della Carità Offerte SS. Messe festive (11-18/01): € 625,00 Benedizione delle auto: € 200,00
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