Abito e costume.PDF - Soprintendenza Archivistica per la Sicilia

ABITOE COSTUME
MODAIN SICILIA
DALUUNITA
D'ITALIAALNOVECENTO
Legenda
ASCP: Archivio Storico del Comunedi Palermo
MP: Museo Pitrd
MCMS : Museo del Costume della Moda Siciliana
M I N I S T E R OP E RI B E N I
E LEATTIVITACULTURALI
MODAIN
Convegno
e mostranell'amb
" anniver sar io
d e l l ' U n i tdd' l t a l i a
9 - 2 3a p r i l e2 0 L L X l l lS e t t i m a ndae l l aC u l t u r a
promossa
peri Benie leAttiviticulturali
dalMinistero
Archiviostoricocomunale- Via Maqueda,157 - Palermo
archivispazietno@comune.palermo.it
COMITATO ORGANIZZATORE
Aldo Sparti
Eliana Calandra
GiuseppeMiraudo
FrancescoTeriaca
Antonio Cognata
Direttore Servizio I Direzione Generale Archivi e
Soprintendente archivistico per la Sicilia
Direttore Archivio storico comunale e Museo Pitrd
Direttore Museo del Costume e della Moda siciliana
Dirigente Co.i.m.e. e Cantiere comunale
Soprintendente Teatro Massimo di Palermo
RELATORI DEL CONVEGNO
Maria ConcettaDi Natale
Maurizio Vitella
SilvanoBanaja
Maria Romano
CURA DELLA MOSTRA
Eliana Calandra
GiuseppeMiraudo
RICERCHE ARCHIVISTICHE BIBLIOGRAFICHE E INVENTARIALI
Archiviostorico
Anna Massa
Elisa Salotta
Aurora Canale
SimoneDi Fazio
BeatriceBuccheri
MuseoPitrd
PatiziaD'Amico
FabioDell'Oglio
Soprintendenza archivisticq
Maria Romano
Anna Di Francesco
ElenaMontagno
AMMINISTRAZIONE E SEGRETERIA
Archivio storico
Agata Minneci
RosaMonte
RosariaCaruso
GiuseppaCerlito
DomenicaBondi
FrancescaBrullo
Vincenza Lipari
Soprint endenza archivisti ca
GaetanoSpitalieri
RosaliaPemice
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
Archivio storico
ValentinaDi Fazio
Liborio Filizzolo
Soprintendenzaarchivistica
Vincenza Mazzola
Maria Romano
GiuseppinaParisi
ElenaMontagno
GiuseppeMacaluso
S T R U T T U R E E S P O S I T I V EA B I T I
Co.i.m.ee CantiereComunale
Mario Scotto
Jole Boscarino
SalvatoreGuarnuto
ATTREZZISTICA E LUCI
Co.i.m.ee CantiereComunale
SalvatoreVitale
Maurizio Bisconti
Nicold Pollicino
VincenzoGaleone
Sr'nngranZno:
Il Museo del Costume e della Moda Siciliana di Mirto (ME) per il prestito dei
costumi e relativo apparato didattico.
TEATRO
MASSIMO
L'Ufficio Comunicazione e Marketing e la Biblioteca del Teatro Massimo di
Palermo per il prestito dei bozzetti dell'opera 1/ Gattopardo.
La societd"Gestione Archivi" di Catania per la sponsorizzazionedel servizio
catering nel giorno dell'inaugurazione.
E inoltre:
o Il sig. GiuseppeLo Prestiper il serviziofotografico
o Sartoria Carmelo e Mauro Crimi, Palermo
o SartoriaGiuseppeFerina,Palermo
o Sartoria SalvatoreFerina, Palermo
o Sartoria GaetanoLentini, Palermo
o la sig.raPatriziaDi Dio e la sig.raDanielaCoccodell'AssociazioneStilisti
Marchi e Moda
o il sig. Lorenzo CatanzaroGalletti
Il Ministero per i Beni e le Attivitd Culturali, essendoistituzionalmenteprepostoalla custodia e alla valoizzazione del patrimonio storico su cui si fonda I'identitd nazionale,
nell'ambito delle manifestazioniperil 150' aruriversariodell'Unitd d'Italia ha owiamente
svolto un ruolo di primo piano. Il Ministro BAC, infatti, d stato delegato dal Presidentedel
Consiglio a presiedereil Comitato interministeriale per le celebrazioni di cui fanno parte il
Ministro dell'Economia e Finanze, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministro
dell'Istruzione, Universitd e Ricerca, il Ministro della Difesa, il Ministro per lo Sviluppo
Economico, il Ministro per i Rapporti con le Regioni, il Sottosegretarioalla Presidenzadel
Consiglio e Segretariodel Consiglio dei Ministri, il Sottosegretarioalla Presidenzacon deIega al Turismo e il SegretarioGenerale della Presidenza del Consiglio.
Inoltre, anchein raccordo con le Amministrazioni regionali e locali, il Ministero BAC ha
promosso in tutto il Paeseun ricco programma di manifestazioni e iniziative legate alle
celebrazioni. In questo contesto,la Direzione Generaleper gli Archivi, si d particolarmente
distinta per iniziative di grande rilievo direttamente promosse attraverso i propri Istituti
Centrali e Periferici orealizzate in collaborazione con altre Istituzioni ed Enti culturali.
E' stato approvato, inf,ine, d'intesa con Rai Educational, un piano di comunicazione
televisiva in cinque puntate dedicato al mondo degli Archivi. Una puntata d stata specificatamente riservata agli Archivi della Moda che da tempo suscitanoI'interesse dell'Amministrazione e dell'utenza.
Non a caso, il percorso tematico dedicato agli Archivi della moda, in via di realizzazione
nell'ambito del Portale Archivistico Nazionale, ha destatoun ampio interessenon solo per
le finalitd della ricerca storica, ma ancheper le potenzialitd che essooffre per le attivitd
formative. La formazione, infatti, insieme alla salvaguardiadella memoria della moda,
d stataritenuta il punto dipartenza e il passaggioineludibile per la stessasoprawivenza
delle impresedel settore.
Lo studio della moda si pone, altresi, come strumento per l'analisi della condizione femminile nel tempo, in attuaiione dei criteri fissati dal Comitato dei Garanti per le celebrazioni
del 150' anniversario. Unitd alfemminile:,tna serie di manifestazioni - mostre, conferenze,
pubblicazioni - dovrebbe riguardare la storia di genere.Dal Risorgimento ad oggi, sarebbe
pit che opportuno un programma di rilettura della storia nazionale "al femminile", mettendo
in valore le tappe fondamentali della emancipazionedella donna in Italia e i profili biografici
delle figure pii illustri o rappresentativesotto il profilo sociale, culturale, politico, in ogni
sensocivile, dell'universo femminile.
In questosensola SoprintendenzaArchivistica per la Sicilia ha proweduto a dichiarare,
ne|2009, di interessestorico particolarmenteimportante I'Archivio della stilista siciliana
Marella Ferrera e la Rai ha inserito I'attivitd e le creazioni con i colori del Mediterraneo
della Ferrera nella puntata dedicata agli "Archivi della moda".
Ancora, in collaborazione con I'Archivio Storico del Comune di Palermo e con il coordinamento della Prefettura,Ufficio Tenitoriale del Governo, la Soprintenderuahaorganizzalo
la Mosha che in questaoccasione abbiamo il piacere di inaugurare.
Anche attraversogli abiti e i costumi scorgiamo i profondi mutamenti politici, economici e
sociali intercorsi in tanti anni, nonch6 l'evoluzione degli oggetti e della vita quotidiana. Tali
cambiamenti rispecchiano,tra I'altro, i sogni e le speranzedi tante generazioni e I'impegno
di tanti operatori del settore.
In fondo, la storia d anche questo.
ALDO SPARTI
DirettoreServizioI DirezioneGenerale
Archivi
per la Sicilia
e Soprintendente
archivistico
ABITO E COSTUME
Moda in Sicilia dall'Unith d'Italia al Novecento
La mostra
Il lungo camminoche ha visto I'Italia, nell'arco
di centocinquantanni,trasformarsi da mosaico
di stati in nazione, pud essereesploratosecondo
molteplici chiavi di lettura.
La mostraintendedareun piccolo contributo alla
celebrazionedi questo importante anniversario
attraversoI'esposizionedi abiti e accessori,foto
d'epoca e testimonianze d'archivio che, apartire dal periodo postunitario e fino agli anni settanta del Novecento, illustrano il cambiamento
awenuto nelle fogge del vestire sia delle classi
pii abbienti che di quelle popolari in Sicilia,
parallelamente al pit generale cambiamento
sociale e culturale: dai modi di vestire locali e
diversificati alla moda di ampia diffusione,
mediata da canoni estetici condivisi.
Fig 1 E lnterguglielmi'Ragazzaall'acqua(MP)
In mostra,
oltre
un centinaio
dipezzi,
tra foto
d'epoca, abiti e accessorid'abbigliamentoprovenientidalle collezioni del Museo
Pitrd e dal Museo del Costume e della Moda siciliana del Comune di Mirto e
documenti originali conservatinell'Archivio storico comunale (disegni di costumi
e divise, campioni di stoffa, preventivi e carteggi,insegnedi negozi di abbigliamento
e modisteria, ritagli di giornale etc. cui si aggiungono bozzetti di scenae figurini
dell'archivio del Teatro Massimo di Palermo.
Abiti e costumi, foto d'epoca e accessori
Nell'allestimento rcalizzatodal Cocchiaraper il Museo Pitrd nel 1935,un'intera
sezioneera dedicataai costumi maschili e femminili, la quale, nel percorsomuseologico, seguiva quella dedicata alla filatura e tessitura.
Un'attenzione particolare agli abiti e costumi aveva manifestato1ostessoGiuseppe
Pitrd, che nell'EsposizioneIndustrialedi Milano del 1881ne volle mostrarealcuni
adattia rappresentare"le fogge del vestire e le maniere di vivere del popolo
siciliano", com'egli scrivenel relativo Catalogo.
Li ripropose, arricchendoli di ulteriori esemplari, nel Catalogo generale dell'Esposizione nazionale di Palermo del 1891-92.
Gid nel fondatore del Museo, come poi nel cocchiara,eraviva la consapevolezza dell'importanza di un tessuto,abito, ricamo o accessorioquale straordinario
codice di comunicazione non verbale, in grado di
darci informazioni stllo statussocialeed economico,
il gusto e la cultura di chi li indossasse.Ma anche
sul modo di vivere e sulla mentalitd: sull'habitus
mentale, in un contesto economicamentepovero
come quello della Sicilia di fine Ottocento.
Erano tempi in cui, nell'abbigliamento popolare, il
termine ttcostume" indicava il vestito festivo, quello
delle occasioni speciali, contrappostoall'
66abito" quotidiano,
quello del lavoro. I1
primo, soprattutto,
era caricatodi molteplici valori e significati che rimandano
Fig 2 Contadina(MP)
ad una ben precisa
identitd collettiva.
Straordinarietestimonianze intal sensosono le foto
di Interguglielmi, Francesco Paolo lJzzo e altri
importanti fotografi siciliani dell'epoca, in possesso
del Museo Pitrd. Una ventina di essesono stateseleFig 3 Abito festivodi Cesud. (MP)
zionateper aprire il
insala
Damiani
Ah;: *"ff:'::'f tJ?lff,il]ll
I
di un modo di vestire popolareormai da lungo tempo
scomparso.
Ritroviamo cosi le ragazze munite di brocche da
riempire d'acqua (fig. 1), la contadina di Taormina
nel suo abito da lavoro (fig.2),ma ancheil costume
festivo femminile di Cesarir, che si indossavapure
per le nozze) con giacchetta in velluto, corpetto di
setaoperatae gonna di orbacedel peso di circa nove
chili. (fig. 3) Emblematicadella distinzioneffa costume
festivo e abito quotidiano d la foto in cui la stessa
massaradi Trapaniindossal'uno e l'altro. (fig.a)
Alcuni dei costumi visibili nelle fotosrafie sono
possedutidal Museo Pitrd, come que1l6festivo di
Cesard,che troveremo in mostra completo di gioielli
e accessori.Sarannoespostiinoltre il ben noto
Fig. 4 Contadinadi Trapaniin costume
festivo e abito quotidiano (MP)
costume di gala delle donne di piana degliAlbanesi e I'abito da lavoro della contadina della Conca d'oro, quest'ultimo composto,come indicato negli inventaridel
Museo, da "una camicetta a righe", una "gonna bianca" e un "grembiule a sacco";
e. infine. un abito da sera.risalente al 1855 o 1858.
proveniente da Caltagirone (Ct), realizzatoin garza di
setabianca operata con inserzioni di bande di raso di
colore aznrrro (tipo gaze de Chambery).
Esempio, quest'ultimo, di abbigliamento usato da
classi sociali pii abbienti.
Agli abiti provenienti dalle collezioni del Museo Pitrd
si aggiungono, in mostra, quelli del Museo del
Costume e della Moda siciliana del Comune di Mirto.
Una curiositd del periodo risorgimentale d la camicia
rossa indossata da uno dei Mille di Garibaldi,
Antonino Scionti, di Mirto, che combattd nella battaglia di Milazzo del 20 luglio 1860.Alla stessaatrnosferaci riportano i modelli di fine Ottocento.(fig. 5)
Ma poi il percorso espositivo si snoda attraversouna
serie di abiti che, soprattutto a partire dai primi del
Novecento, risentono gid, nelle fogge e nello stile,
dell'influenza francese.Si assistea una sortadi stangusto: la moda, per le classiborghesi
Fig. 5Abito da sera,fine Ottocento(MCMS) dardizzazionedel
e aristocratiche,impone i suoi dettami, che devono essere seguiti. Una foto ci mostra l'icona glamour del tempo, donna Franca Florio, in
una delle sue innumerevoli mises eleganti, mentre guarda altera l'obiettivo del
fotografo. (fig. 6)
E ancora:biancheria intima, ndglig6, cappellini, accessori, ventagli, calzaturedi raffinata fattura artigianalee molto altro.
Fioriscono,nella Palermo dei Florio e di Basile,
tegozi eleganti e sartorie raffinate.
Dopo gli anni Cinquanta, nel dopoguerra,in
pieno boom economico, si assisteancoraa una
rivoluzione del gusto che culmineri, nei "mitici"
anni Sessanta,in una sorta di destrutturazionerivoluzionaria dell'abito. che diventa corto ed essenziale.Alla produzione sartoriale si sostituisce
a poco a poco llprdt-a-porter, che grazie al vantaggio dell'abbattimentodei costi dovuto alla produzione in serie rende la moda accessibileun po'
a tutti. Conseguenzainevitabile della moda di
Fig. 6 DonnaFrancaFlorio, primi del
massad l'appiattimento del gusto e la standarNovecento(coll. priv)
l
dizzazione dei consumi che di fatto annulla le differenziazioni locali. (fig.7 )
Ormai siamo in quella che sard definita ,.civilti dell'immagineo':l'abito continuaa mantenerela sua funzione di
status symbol ma la moda si arricchisce di sfumature e di
una complessitdinimmaginabile fino agli inizi dello scorso
secolo,dandoluogo a fenomeni (pensiamoad esempioalla
ricerca a tutti costi dell'abito o dell'accessoriofirmati) tipici di una societdconsumista.
Documenti e carteggi, bozzetti e figurini
Attorno alla moda ruota una galassiavariegata fatta di
sartorie,modisterie, pelletterie, maglierie, negozi, grandi
mtgazzini, fabbriche di tessuti, che diventano un nodo importante delle attivitd produttive siciliane. L,effrmero della
moda si traducein attivitd artigianali e manifatturiere,produce posti di lavoro e movimenta un settoredestinatojimFig.7
Abito
delle70(MCMSI prevedibili sviluppi futuri.
Nei fondi archivisticiZ avoripubblici e Polizia urbana,conservatinell'Archivio storico
comunale,i cui estremi cronologici vanno dalla secondametd dell'Ottocentoalla
prima metd del Novecento, si conservanonumerosi carteggi relativi alle attorizzazioni che gli uffici del Comune rilasciavano ai titolari dei nEgozi.In particolare, andavanosoggdttiad autorizzazioneiprospetti, le vetrine e lJinsegne, i cui disegni,
pertanto,venivanoallegatialla richiesta.
Si tratta di raffinati esempi di marketing ante litteram e grafica pubblicitaria.
L'azienda deve esserericonoscibile attraversoil proprio matctrio.Abbiamo esempi
di ques!9tipo fin dal1877 (negozio di sartoriamititare di SigismondoAcierno, in
corsovittorio Emanuele).Al 1881risale invece il disegnodil prospettodel nego^c.i,
zio di maruocchineriadi lusso, ossia di pelletteria, di Forti e
anch,..ro ,lto
in corso Vittorio Emanuele.
Nel 1885SalvatoreDi Vita, che si autodefiniscemercantesarto chiededicollocare
delle insegnepubblicitarie in via Bottai dalla parte del negozio Valdese all'angolo
dipiazzaMarina dalla parte det caffd Oreto.
Particolarmentecurata dal punto di vista grafico d
I'insegna dellaFabbrica meccanicadi calze e ma:AEFF:I
glierie gestita dalle sorelle Bagnato,esistentein
via dello Speziale,al Borgo. (fig. 8)
Ancora di piu tali aspettirelativi alla comunic azione
linrll,uu.l
sarannocurati nei primi decennidel Novecento.
Ad esempio, nel 1924, i grandi magazzini,,La
Fig. 8 Bozzetto dell'insegna della
Rinascente" di Palermo collocano una targa a
Fabbrica meccanica di calze e maglierie
cassettaper rdclame luminosa nei Quattro Canti,
delle sorelle Bagnato, I 888 (ASCp)
tra il corso Vittorio Emanuele e la via Maqueda.
(frg. 9) Dello stessomagazzinod in mostra il prospetto delle vetrine da realizzarsi all'angolo tra
Corso Vittorio Emanuelee la Discesadei Musici.
Le aziende che curano f immagine attraverso il
logo o le insegnepubblicitarie usano ancheper gli
stessifini la stampa di inserzioni e avvisi su
quotidiani locali.
Quelli che Pitrd avevadefinito "awisi spessociarlataneschiper richiamare I'attenzione della gente
su cose commerciali,per farsi nome", connotan-
di- li?ii#ffi,1?T.l'"HXtrffi:1:fi1
positivo,
adesso
nonproprio
dolicosiinsenso
rdclame luminosa dei grandi magazzini
La Rinascente,1924(ASCP)
vengono canali di comunicazione importanti per
avere visibilitd e per farsi conoscere.
Nei quotidiani dell'epoca, del resto, si guardacon attenzioneal mondo della moda.
In Lbra del 18 ottobie 1906, adesempio,nella rubricaEchi,l'anonimo estensore
scrive, con tono tra l'ironico e l'enfatico, delle sttanezze
de))e ,*€zare .d)a :zzol4 le) ra.nndJt 4l4'oazfi d)a ue-s,le
guaina,ill'obito-*ontello, al direttorio. Ma senzadubbio la
iloda pid singolare d quella de11'abito'panlalone, dj cui
viene pubblica'toun disegnotratto da un'istantaneafo!ogr1fica. (hg. 10) Forse una protesta femminista? si chiede
"per forche
certo
dichiara
si
pird,
quale,
Il
it gioinilisti.
l'escogitazione
rimarrd
e
seguita
said
non
tuia" tale moda
mulinconica di qualche sarto.
Mai profezia risultd Pii errata!
La dicumentazione archivistica selezionataper la mostra
cida unctteulteriori indicazioni: innanzitutto,sulla tipologia
piri frequentedi attivitd commerciale,che d la.maglieria, se-
numeguitadii berrettilici e dai negozidi cap-pe\h.Meno
pelletterie'
Iosi i negozidi venditadi tessutie le
/.
l8 ottobre1906
1
--tt^4^-:^
si trouano
Le sartone e i negozi dfconGzrbru'sonotn espansione.A volte le due attiuitd
e modista
sarta
Barlotta,
Bordoli
n"L.uso del negozio d^aAnna
riunite assieme
"orn.
milanese.
'bpB5soper-urrz.rurztilrn-r\r.tr>\\"ss.su\lss;(cuq\s"""as<t<rr'sc'<sqt.tsl'Lqe.sle-L4.
non sicilianitit del negozio.
'Firenze'
Fioriscono cosi negizi di moda quali A/picco/o Parrgi 9'4//a be/lcz
commerciali,
attivitd
delle
sullalocalizzazione
precise
i;;itt",;""iu,-'-,o l"ii.urioni
in via Maqueda,le
che di solito si trovano in Coiso Vittorio Emanuelee, soprattutto,
vie pii frequentatee alla moda.
di divise
Completano questo uiuggio negli archivi della moda alcuni bozzetti
Musica
di
Corpo
il
di PalerriS (frg. it; e dei musicisti componenti
J"i vieiri
"tuuni
(fig. 12)
municipale.
t0
Sono espostianchei campioni di stoffa delle divise.
Una curiositd: ilbozzetto del modello dei Contestabili del
Una piccola sezionedella mostrad
dedicata,infine, al pregevole nu-
Attraverso documenti d'archivio, carteggi, fotografi e, abiti
e accessorid'abbigliamento, d possibile ricoitruire uno
spaccatodi vita siciliana in
questo lungo arco cronologico che vede cosi ampi e Fig. 12 Modello della divisaper
componentidel Corpodi Muprofondi cambiamenti so- isica
municipale,1884(ASCP)
ciali, politici ed economici.
Un riflesso di tali cambiamentid anchenegli oggetti
della vita quotidiana. In un abito, cofre ii"una
marsina o in un semplice fazzolettonero da mettere
sui capelli, si fissa indelebilmente il ricordo di
comeeravamo. Gli oggetti d'uso possonoavereun
forte potere evocativo, sull,onda del ricordo e
delle emozioni.
Si riarmodanocosi i fili delta memoria, che formano
la trama ben precisa di un tessuto culturale e di
Fig. l3 Contestabile del Senato di palemo
un' identitir collettiva da salvaguardare.
1858 (ASCP)
ELIANA CALANDRA
Direttoredell'Archiviostoricocomunale
e delMuseopitrd
LA MODA SICILIANA DALL'UNITA' D'ITALIA
AGLI ANNI '70 DEL NOVECENTO
dell'Archivio Storico del coGli abiti, accessori,foto d'epoca, esposti alf intemo
collezione del
mune di Palermo sono una esigua parte, ma rappresentativa,-della
di Mirto,
comune
del
cupane
Museo del costume .'a"ilu Moa"usilitiana diPaiizzo
e il modo di vestire dei siciliani nell'arco
.
,esiin Sicilia in questeepoche'oltre a coale dellavita dell'uomo e dei suoi rapportl
acch6l'abito, o meglio il "costume"' non
te d'arte' L abito visto non soltanto come
chiaramentel' aPPar t enenza'
q"Lsta, che oltre a costituire materia di studio demologico'
E'una collezione al
"[iti,
no, di "storie"..Gli abiti agga{enuti
assumevalore di inrormazione siorica e, perch6
ono da varie parti della Sicilia' Altri sono
GruSEPPEMIRAUDO
DirettoredelMuseodel Costume
e dellaModasiciliana
t2