news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VIII_n. 1_gennaio/marzo 2014_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 1 PSICOLOGIA Ascoltate i vostri figli MEDICINA ESTETICA Epilazione permanente UROLOGIA Problemi alla prostata A TU PER TU CON Alexandra Dinu “L’importanza di informare e fare prevenzione” Sommario gennaio/marzo 2014 Dica 33 - Il personaggio 6 ALEXANDRA DINU “Ascoltiamo il cuore dei nostri bambini” di Valeria Bilancioni Diagnosi e terapia Anno VIII - numero 01 - gennaio/marzo 2014 22 Maculopatia: perdita progressiva della vista Direzione - Redazione Marilab s.r.l. Viale Paolo Orlando, 50/52 redazione@vivendionline.it 26 Dermatite Atopica e dintorni Direttore responsabile Luca Marino Disturbi alla prostata? Comitato scientifico Luca Marino, Alessandro Colloca, Andrea Fabbri, Federica Razzi, Domenico Alberti Bene a sapersi 10 Rapporto genitori-figli 30 18 Il Sistema Immunitario Marilab per il sociale 24 Il diritto alla salute ancora violato 25 28 20 Insieme per i bambini del Kenya 34 Scuola Calcio Ostiamare… scuola di vita Dolore al collo? Problemi ad addormentarsi? Medicina Integrata Political screening 32 “Soluzioni condivise da lavoratori e pazienti per riformare la sanità” “Ridurre le liste d’attesa” 12 Che mal di testa! 33 16 L’importanza della nutrizione e della motivazione nello sport Rubriche Novità salutari 14 29 15 Filo diretto 23 Varie&Curiose Progetto grafico e impaginazione Silvia Celindano - Todi (PG) celindanosilvia@gmail.com www.intornoalsegno.it Stampa Art&Copy - Roma Marketing e pubblicità c/o Marilab s.r.l. rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133 valentina.ambrosio@gruppomarilab.it Elisa Cellizza - tel. 06 56195133 elisa.cellizza@gruppomarilab.it Sito Web Gaia Gentile - tel. 06 56195110 gaia.gentile@gruppomarilab.it La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Foto: Depositphotos, Fotolia PrenatalSafe®: la diagnosi prentale del nuovo millennio Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005 Medicina estetica: tecnologia e innovazione per risultati garantiti! VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere medico-scientifico edita da: Marilab s.r.l. Finito di stampare nel mese di gennaio 2014 VIVENDI viene distribuita gratuitamente. 16 PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI, POTETE INVIARE UNA MAIL AGLI INDIRIZZI: valentina.ambrosio@gruppomarilab.it elisa.cellizza@gruppomarilab.it redazione@vivendionline.it www.vivendionline.it 28 26 12 Editoriale a cura di Luca Marino Carissimi lettori e lettrici, un nuovo anno è appena iniziato e il Gruppo Marilab vi augura un 2014 ricco di cambiamenti positivi e desideri da poter realizzare! Molte anche le nostre novità, in diversi ambiti: una Marilab “social”, sempre più vicina a voi utenti e presente ora anche su Facebook e Twitter; macchinari di ultima generazione per l’epilazione permanente in tempi record e a prezzi vantaggiosi; il progetto “Maratona Metabolismo Mente”; la possibilità di effettuare un test realmente non invasivo per individuare il rischio di eventuali anomalie del feto tramite un semplice prelievo di sangue materno e molto altro ancora. Proprio ai bambini è dedicata buona parte di questo numero di Vivendi, a partire dalla testimonial, l’attrice Alexandra Dinu, che ci racconta la spiacevole esperienza, fortunatamente conclusasi bene, vissuta con il figlio operato a soli dieci anni per una malformazione del cuore congenita. Alexandra parla dell’importanza di cogliere ogni segnale lanciato dai propri bambini e ragazzi, concetto confermato anche dalla Dott.ssa Di Sabatino nel suo interessante articolo sul cambiamento della comunicazione tra genitori e figli in relazione alle varie fasi della vita familiare. Anche la Dott.ssa Villani, dermatologa, parte dai più giovani per illustrare le caratteristiche di una malattia della pelle che può presentare i primi sintomi dall’infanzia ma accompagnare il paziente fino all’età adulta. Molto importante, dunque, seguire i propri figli nel percorso di cura di tutte le patologie poiché anche quelle in apparenza meno gravi possono invece nascondere un disagio psicologico e comportare la necessità di intervenire sotto vari punti di vista. Torna l’appuntamento con il sociale e con la Onlus World Friends, che da anni Marilab sostiene per i progetti rivolti alle popolazioni del Kenya, e non mancano i consueti contributi della Dott.ssa Alborghetti, che ci parla delle cause dell’insonnia e della possibilità di affrontarla con la Bioenergetica, e dell’équipe di Medicina Integrata, con un articolo della Dott.ssa Cuozzo incentrato sul tema sempre più attuale dell’emicrania da curare con l’agopuntura e senza ricorrere ai farmaci. Altri argomenti di grande diffusione trattati in questo numero sono la perdita progressiva della vista, i disturbi alla prostata e i dolori al collo per scoprire quando è il caso di ricorrere ad una visita specialistica e intervenire. Tanti buoni consigli, dunque, che speriamo vi siano utili tutto l’anno. DICA 33 - IL PERSONAGGIO L’attrice Alexandra Dinu racconta l’esperienza che ha vissuto con suo figlio, operato a dieci anni per una malformazione congenita VIVENDI 6 “Ascoltiamo il cuore dei nostri bambini” “Bisogna informare e fare prevenzione: le malattie del muscolo cardiaco sono insidiose e a volte asintomatiche” I l 2014 di Vivendi inizia nel segno dei bambini e della prevenzione delle malattie cardiache. La nostra testimonial è Alexandra Dinu, volto noto della televisione e mamma di un bambino di undici anni. L’attrice ci ha raccontato come ha combattuto la patologia di suo figlio, una malformazione del cuore che ha reso necessario un intervento chirurgico: un incubo dal lieto fine di cui vogliamo parlare per tenere alta l’attenzione e fornire ai nostri lettori una testimonianza diretta. Come ha scoperto la malattia di suo figlio? Fortunatamente con un controllo di routine. Il pediatra che lo segue da molti anni ha sentito che qualcosa non andava, percepiva uno strano soffio e mi ha consigliato di fargli fare un ecocardiogramma che, rispetto al semplice elettrocardiogramma, documenta in modo dettagliato la situazione del muscolo cardiaco. Aveva ragione: è stata riscontrata una malformazione congenita, in pratica un buco di quasi tre centimetri. L’operazione a cuore di Valeria Bilancioni aperto è stata inevitabile. Abbiamo vissuto attimi di sconforto, ma poi tutto si è risolto per il meglio. Dove è avvenuta l’operazione? In una struttura del gruppo ospedaliero San Donato a Milano e devo ammettere che ci siamo trovati molto bene. Stessa esperienza positiva al Bambino Gesù di Roma, dove mio figlio è stato nuovamente ricoverato in seguito a una pericardite causata da un raffreddore. DICA 33 - IL PERSONAGGIO VIVENDI 7 Immagini tratte dal tv movie La farfalla granata, andato in onda su Rai Uno. Alexandra Dinu recita accanto ad Alessandro Roja che interpreta Gigi Meroni, indimenticabile calciatore del Torino. Sanità pubblica italiana promossa dunque? Direi proprio di sì. La bravura dei medici è indiscutibile. A volte vale la pena andare un po’ all’estero per capire che in Italia non è poi così male. In Romania, a Bucarest, i bambini malati di cuore non possono essere operati perché non ci sono cardiochirurghi pediatrici e in molti non se la sentono di affrontare un viaggio con un figlio malato. Io sono stata molto fortunata. Mi sono documentata sulle patologie del cuore e ho deciso di mettermi al servizio della causa prima di tutto in Romania, paese in cui sono nata e dove ci sono tantissimi casi che meritano attenzione. Abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione sulle malattie cardiache, durata tre mesi, che ha dato la possibilità a molti bimbi di fare l’ecocardiogramma gratuito e all’ospedale di Bucarest di avere finalmente la strumentazione necessaria a documentare patologie importanti. Grazie a un programma televisivo, che è l’equivalente del Ballando con le stelle italiano, abbiamo raccolto fondi per far operare una bambina che necessitava di cure urgenti. Ricevo molte segnalazioni da persone che hanno bisogno di un sostegno medico e voglio continuare ad aiutarle. Quale pensa sia il modo giusto per af- frontare il problema delle malattie cardiache infantili? La prevenzione e la comunicazione. Ci sono molte associazioni che si occupano dell’argomento, ma i media ne parlano poco. Bisogna offrire informazioni adeguate a dare indicazioni ai genitori. Occorre documentarsi. Io stessa ignoravo moltissimi aspetti della malattia che ha colpito mio figlio e non avevo mai fatto un ecocardiogramma, pensando che un elettrocardiogramma fosse sufficiente... non è così. Come sta adesso il suo bambino? C’è stato un periodo in cui non è andato a VIVENDI 8 Tornando alla necessità di prevenire le malattie, lei fa uso di medicine? Tendo ad utilizzarle solo se necessarie. È il corpo che ti dice quando ne ha bisogno. La cosa importante sono i controlli che svolgo ogni sei mesi perché bisogna evitare di arrivare all’ultimo minuto per curare un disturbo. Credo anche molto nella medicina alternativa e soprattutto nel potere delle cure naturali. L’omeopatia ha dimostrato di essere molto efficace per mio figlio e lo è anche per me. Infine, è indispensabile mangiare bene, portando avanti una dieta equilibrata, bilanciando carboidrati, grassi e proteine e non dimenticando mai le vitamine. Un ultimo consiglio ai lettori di Vivendi. Ascoltate il cuore dei vostri figli: le malattie del muscolo cardiaco sono insidiose e a volte asintomatiche. I controlli periodici vanno sempre fatti, anche se tutto sembra normale. Foto di Roberto Rocchi DICA 33 - IL PERSONAGGIO scuola per evitare complicazioni a seguito dell’intervento chirurgico, ma ora sta meglio. Ha ripreso una vita normale anche se dovrà stare ancora fermo con lo sport che praticava, invece, in maniera intensiva. Presto potrà tornare anche a fare quello. Si ringrazia Biancamano Comunicazioni DICA 33 - IL PERSONAGGIO «Conciliare l’essere mamma con il lavoro da attrice è difficile ma non impossibile: bisogna organizzare tutto nel dettaglio. E poi i figli devono crescere indipendenti, solo così non saranno mammoni». Ne è convinta Alexandra Dinu, mamma a vent’anni e oggi attrice emergente nel panorama italiano. La sua prima esperienza di lavoro è stata a Bucarest, sua città natale. Nel 1999 fa parte di un programma del canale romeno TVR 2 e, un anno dopo, del canale TVR 1. Nel 2001 recita nel film “Garcea si oltenii” e due anni dopo in “Examen”. Dal 2004 appare in numerose produzioni italiane, come le miniserie televisive “Don Gnocchi - L’angelo dei bimbi”, “Provaci ancora prof” e le serie “Il commissario Montalbano”, “Carabinieri” e “Capri”. Nel 2012 è tra le protagoniste delle fiction “L’isola” e “Sposami”. Nel corso dell’anno appena concluso l’abbiamo vista protagonista della serie tv “Rosso San Valentino” e del tv movie “La farfalla granata” andati in onda su Rai Uno. «Non so se ci sarà una seconda serie di “Rosso San Valentino”, dipenderà dalla Rai – spiega Alexandra – certo al pubblico è piaciuta e abbiamo ricevuto tante email che ci chiedono di continuare». «Sul set – continua – adoro interpretare donne dal carattere forte e mi piacerebbe mettermi alla prova in film d’azione, anche se il mio sogno resta un film in costume ambientato nel Rinascimento, periodo di cui sono innamorata. Ho fatto anche un provino per un progetto internazionale ma non posso dire di più, non si sa mai!». D’obbligo, a questo punto, chiederle con quale regista le piacerebbe girare un film. «Uno solo? Diciamo che mi piacciono molto Sorrentino, Tornatore, Muccino e Salvatores». Viva la sincerità e allora…in bocca al lupo ad Alexandra dalla redazione e dai lettori di Vivendi. Foto di Roberto Rocchi Mamma attrice col sogno di un film sul Rinascimento MALATTIE CONGENITE: circa 4 bambini su 100 nascono con un difetto congenito importante che mette a repentaglio la funzione di uno o più organi. Alcuni di questi difetti, però, non sono identificati alla nascita, ma nel corso della crescita. Circa il 7,5% dei bambini riceverà una diagnosi di difetto congenito minore entro i primi cinque anni di vita: ovviamente si tratta di piccole alterazioni che, nella maggior parte dei casi, non compromettono lo stato generale di salute. Molti difetti congeniti possono essere diagnosticati prima della nascita: è questa la funzione dei controlli prenatali. PERICARDITE: è una malattia infiammatoria che colpisce il pericardio, accompagnata da alterazione degli indici infiammatori (VES, PCR), spesso da dolore intenso e a volte irradiato, che aumenta in alcune posizioni o per inspirazioni profonde. Una piccola quantità di liquido tra i due foglietti del pericardio è fisiologica ma quando esiste infiammazione il liquido può aumentare. Si parla in questo caso di versamento pericardico, che può avere entità molto variabile e che la maggior parte delle volte si risolve con terapie mediche. Sono spesso presenti alterazioni dell’elettrocardiogramma, non sempre tipiche, e sfregamenti pericardici all’auscultazione. Oltre al dolore toracico possono esserci febbre, astenia e difficoltà respiratoria. Alcuni dei sintomi sono proporzionati all’entità del versamento. A volte possono verificarsi modeste aritmie. In molti casi tra i primi sintomi possono comparire dolori alla spalla sinistra. Nei casi più gravi i sintomi sono quelli di un tamponamento cardiaco, situazione in cui il cuore è compromesso nella sua funzione dal liquido presente all’esterno. ELETTROCARDIOGRAMMA (ECG): è la riproduzione grafica dell’attività elettrica del cuore durante il suo funzionamento, registrata dalla superficie del corpo. ECOCARDIOGRAFIA o ECOCARDIOGRAMMA: in cardiologia comprende un gruppo di tecniche non invasive che si basano sull’emissione di ultrasuoni nell’intervallo di frequenza fra 2 e 10 MHz. L’esame riesce ad esprimere in frequenza l’onda di pressione, facendo apparire il tutto su uno schermo che il cardiologo osserva mentre effettua l’esame, per permettere di comprendere dimensioni, forme e movimento delle strutture cardiache. glossario VIVENDI glossario 9 BENE A SAPERSI VIVENDI 10 Rapporto genitori-figli L’importanza di fare attenzione ai cambiamenti evolutivi nella comunicazione familiare L a comunicazione tra genitori e figli, fondamentale per la loro crescita e il loro sviluppo, è soggetta alle diverse fasi del ciclo vitale che la famiglia attraversa. Dialogare con un bambino non è la stessa cosa che dialogare con un adolescente: cambia la relazione, cambia il contenuto e spesso cambia la predisposizione del genitore all’ascolto e quella del figlio al dialogo. Nella comunicazione familiare il dialogo, l’ascolto e l’attenzione sono gli elementi fondamentali per la costruzione di un rapporto di cura efficace tra genitori e figli. È una modalità di comunicazione che va realizzata quotidianamente, con pazienza e impegno, cominciando dai primi scambi verbali e non verbali. Attraverso questa, per esempio, il genitore può comprendere e soddisfare i bisogni del fi- glio che nei primissimi mesi di vita si trova in uno stato di totale dipendenza rispetto all’appagamento delle sue necessità e alla soluzione dei problemi. Inizialmente farà tentativi ed errori ma, se manterrà aperta la via dell’ascolto e dell’osservazione presente, riuscirà a sintonizzarsi pian piano e a comunicare in modo efficace con il proprio bambino. Questo è ciò che si definisce ascolto attivo, che consiste proprio nel porsi in una condizione di ricezione del messaggio dell’altro e di verifica dell’avvenuta comprensione dei sentimenti e del significato di ciò che ci viene comunicato, rimandando all’interlocutore quello che si è capito. In questo modo l’ascoltatore diventa attivo nella comunicazione. Relazionarsi ad un bambino implica, inoltre, una costante condivisione educativa e una Dott.ssa Annalisa Di Sabatino Psicologa, Psicoterapeuta, Mediatrice Familiare certa congruità tra ciò che gli si comunica verbalmente e ciò che gli si comunica col non verbale: il bambino deve, cioè, comprendere che ciò che gli viene detto viene messo in pratica in primis dai genitori, in accordo tra loro sulle modalità e sui contenuti educativi. Quando i bambini sono piccoli sono importanti la funzione e la modalità della comunicazione; è fondamentale prendere seriamente quello che dice il bambino: l’essere sempre interrotto o criticato non gli permette di acquisire sicurezza nei suoi stessi pensieri e di sviluppare un buon livello di autostima, ma anche dargli sempre ragione o lasciarlo parlare continuamente quando ha bisogno di essere contenuto non gli consente di accrescere un proprio senso critico e la capacità di interpretare in modo obiettivo BENE A SAPERSI Nella comunicazione familiare il dialogo, l’ascolto e l’attenzione sono gli elementi fondamentali per la costruzione di un rapporto di cura efficace tra genitori e figli Diventare buoni genitori è un processo che comincia con la nascita e vede sviluppi continui; ciò non toglie che un buon genitore possa, nel momento del bisogno, chiedere aiuto a persone esperte per discriminare tra una normale fase di sviluppo e l’insorgenza di segnali di disagio, essere rassicurato, sostenuto, ma anche semplicemente avere delle linee guida per una buona relazione con il proprio figlio. 11 VIVENDI ed equilibrato un evento, una situazione, un argomento. Infine, relazionarsi ad un adolescente scosso dai cambiamenti fisici e psichici propri di questa fase e spinto dalla ricerca e dalla costruzione di una propria “identità sociale”, ancor prima che familiare, comporta, invece, l’accettazione di un “nuovo adulto” altro da ciò che siamo o siamo stati alla sua età. Non è sempre facile per un genitore abbandonare l’idea che il figlio sia “suo” e che possa continuare ad indirizzarlo come meglio crede. Solitamente, all’arrivo della pubertà i figli manifestano un cambiamento nello stile della comunicazione che, non di rado, va proprio in direzione di una caduta del dialogo; è una fase naturale dello sviluppo personale poiché ora il ragazzo avverte il bisogno di mantenere alcuni suoi vissuti in uno “spazio interno riservato” e, insieme, di sperimentare l’esperienza nuova di una confidenza con i coetanei. Questo stato dell’arte, così come dimostrato da numerosi studi, tenderà a tornare simile allo stile precedente a meno che non si associ con altri segnali importanti di disagio. Pur essendo un passaggio obbligato nella cre- scita verso l’individuazione, molti genitori tendono a cercare ogni mezzo per porvi rimedio: dall’elemosinare qualche parola al farsi di continuo domande sui propri possibili errori. Accertato che si tratta di una fase di sviluppo di per sé non preoccupante, è opportuno recuperare serenità e apertura senza venir meno al proprio ruolo genitoriale. Chiaramente, quanto descritto sinora non esclude la presa di posizione da parte del genitore nel momento in cui, per la protezione del figlio, offre sostegno o pone limiti. È in generale il caso che ogni genitore impari ad automonitorarsi rispetto alle proprie modalità comunicative, a prescindere dallo stile educativo che intende assumere con il proprio figlio, e che osservi quanto la soddisfazione dei bisogni di questo si intrecci con la soddisfazione dei propri bisogni di riposo, rassicurazione o auto-affermazione, spostando il centro dell’attenzione sulla relazione con il proprio figlio, affinchè sia soggetto e non oggetto di cura. MEDICINA INTEGRATA VIVENDI 12 Che mal di testa! L’agopuntura come rimedio alternativo ai farmaci per l’emicrania L‘ emicrania colpisce circa il 15-18% delle donne e il 6% degli uomini nel corso della vita; questa alta frequenza ha spinto l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a inserirla tra le 20 patologie più invalidanti per le donne tra i 15 e i 45 anni. Il termine emicrania (dal greco “hemikranion” metà della testa) racchiude un gruppo di cefalee particolarmente severe, caratterizzate da dolore alla testa, generalmente unilaterale, pulsante, di intensità tale da ridurre o impedire la normale attività quotidiana e che può presentare un peggioramento con l’attività fisica. Esistono molti tipi di emicranie, ma la distinzione più semplice è tra la forma senz’aura e quella con aura, intesa come un’insieme di manifestazioni visive accompagnate da riduzione transitoria di parte del campo visivo. In entrambe le forme, oltre al dolore, è spesso presente sensibilità alla luce (fotofobia), ai suoni (fonofobia), agli odori (osmofobia), nausea, vomito e vertigini. Le cause non sono ancora del tutto note, si sospettano cause vascolari o neurologiche e un substrato di predisposizione genetica e familiare. Attualmente la terapia farmacologica si basa sui FANS e sui triptani durante l’attacco acuto e, nei casi più gravi, su trattamenti preventivi a base di antiepilettici come l’acido valproico e il topiramato. Tutti questi farmaci, però, hanno importanti effetti collaterali. L’agopuntura è uno stumento molto effi- Dott.ssa Stefania Cuozzo Reumatologa, specialista in Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura cace nel trattamento delle cefalee, come dimostrato da molti studi anche universitari. Uno degli ultimi è stato effettuato dall’Università di Padova e ha confrontato la profilassi dell’emicrania senza aura con acido valproico e con agopuntura (ciclo terapeutico di 20 sedute): i risultati hanno dimostrato una maggiore riduzione del dolore nei pazienti trattati con agopuntura, con conseguente minore necessità di assumere triptani nelle fasi acute e la totale assenza di effetti collaterali rispetto ai pazienti trattati con l’antiepilettico. L’efficacia, inoltre, permaneva a sei mesi dal trattamento. L’inserimento indolore degli aghi in aree corporee anche molto lontane dal capo, localmente o nel lato abitualmente non affetto dall’attacco doloroso, risulta utile nel ridurre progressivamente il numero di LA NOSTRA ÉQUIPE DI MEDICINA INTEGRATA Dott.ssa Manuela Coscia Idrocolonterapia e Shiatsu • Idrocolonterapia • Trattamento Ohashiatsu • Linfodrenaggio energetico • Terapia cranio-sacrale biodinamica Gli effetti positivi dell’agopuntura si mantengono anche a distanza di mesi e possono essere ulteriormente prolungati attraverso cicli ripetuti un paio di volte l’anno attacchi emicranici, oltre che mitigarne considerevolmente l’intensità. Tutto questo senza rischiare di causare effetti collaterali, anche seri, provocati dai farmaci tradizionalmente impiegati. Gli esiti positivi dei trattamenti si mantengono anche a distanza di mesi e possono essere ulteriormente prolungati attraverso cicli ripetuti un paio di volte l’anno. Sicuramente, quindi, l’agopuntura va considerata un trattamento efficace contro le emicranie e le cefalee croniche di varia natura, non soltanto per i pazienti intolleranti o resistenti ai farmaci, ma per tutti coloro che vogliano avvalersi di un metodo non invasivo e privo di effetti collaterali per controllare i fastidiosi mal di testa. Di “mal di testa” ve ne sono così tanti tipi che comunque è indispensabile un preciso inquadramento clinico ed energetico e un’attenta personalizzazione dei trattamenti. Per un medico agopuntore non esiste la “cefalea” ma una persona che soffre di cefalea. Dott.ssa Stefania Cuozzo Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura • Visita omeopatica e di Medicina Tradizionale Cinese • Agopuntura • Moxibustione • Auricoloterapia • Coppettazione • Scalpopuntura e Addominopuntura • Mesoterapia omeopatica estetica ed antalgica Dott.ssa Federica Razzi Nutrizione e Nutriceutica • Dietoterapia clinica • Misurazione del Metabolismo Basale (Calorimetria Indiretta) • Terapia cognitivo-comportamentale e problemi del peso • Nutriceutica per un sano invecchiamento (Anti-Aging e Wellness) • Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani) • Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria Indiretta, Antropometria) e valutazione parametri bio-umorali • Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni 13 VIVENDI Dott.ssa Francesca Castro Psicologia e Psicoterapia • Cura dei disturbi del comportamento alimentare, d’ansia e dell’umore • Psicoterapia sistemico-relazionale • Esperta in psicologia giuridica MEDICINA INTEGRATA Dott. Ezio Agnifili Fisioterapia ed Osteopatia • Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali, funzionali, strutturali, cranio-sacrali, viscerali • Medicina dello Sport • Riabilitazione NOVITÀ SALUTARI 14 Un esame innovativo per individuare il rischio di anomalie del feto VIVENDI PrenatalSafe®: la diagnosi prentale del nuovo millennio A mniocentesi, villocentesi…addio! Quante volte abbiamo sentito affermare che nuovi test diagnostici non invasivi stavano soppiantando le procedure di diagnosi prenatale più diffuse nel mondo! Ogni anno si verificano nel nostro paese circa 500.000 nascite e nel 10% dei casi, poiché relativi a donne al di sopra dei 35 anni di età, viene offerta la diagnosi citogenetica prenatale finalizzata al controllo della sindrome di Down e delle altre sindromi da anomalie cromosomiche. Tuttavia, poiché il prelievo necessario per questa diagnosi, ovvero la villocentesi o l’amniocentesi, si associa a un rischio di aborto stimabile intorno allo 0,5%, lo screening citogenetico prenatale di massa non è proponibile e ciò ha stimolato la ricerca di nuove metodologie non invasive da utilizzare nella diagnosi prenatale di queste malattie. La possibilità di individuare la presenza di cellule fetali nel sangue materno fu prospettata già a partire dalla fine degli anni Sessanta, quando alcuni scienziati riportarono nella letteratura specialistica di aver scoperto l’esistenza in campioni ematici prelevati alla mamma nel corso della gravidanza di cellule in cui era presente il cromosoma Y, caratteristico degli individui di sesso maschile. Da allora, innumerevoli gruppi di scienziati, ovunque, hanno cercato di trovare una reale alternativa che consentisse di avere informazioni sullo stato di salute fetale senza doversi sottoporre a un prelievo che comportava un rischio, seppur minimo, di aborto spontaneo. La necessità della diagnosi prenatale è sempre più presente e va di pari passo con l’aumentare dell’età materna al momento della gravidanza, fenomeno in costante crescita per fattori sociali ed economici. Infatti, le donne riescono a realizzarsi nel campo lavorativo sempre più tardi e, per questo, rimandano il momento procreativo con la conseguenza che si riduce sempre più la fertilità e aumenta il rischio di anomalie fetali. Da molti anni sono in corso ricerche volte all’identificazione delle cellule fetali circolanti nel sangue materno e ora siamo Dott.ssa Marina Baldi Biologa - Specialista in genetica medica finalmente giunti a questo importante traguardo. Infatti, dopo il primo periodo in cui si studiarono le cellule fetali vere e proprie, l’attenzione si rivolse al DNA libero che si trova nel circolo ematico materno che, pur essendo presente in piccolissime quantità, è facilmente distinguibile poiché ha caratteristiche derivanti per il 50% dal papà. Recentemente, dopo una lunga sperimentazione, è stato messo a punto un esame, il PrenatalSafe®, che, proprio mediante la selezione e l’analisi del DNA fetale presente nel circolo materno, consente di diagnosticare le principali trisomie cromosomiche, come la trisomia 21 che è la più frequente e meglio conosciuta come sindrome di Down, la trisomia 13 e la trisomia 18. Quest’analisi è decisamente più accurata del semplice bitest che, fino ad oggi, era l’unico possibile da sangue materno, ma che consisteva solo in un test di screening con valenza di tipo statistico, in quanto non analizzava materiale provieniente direttamente dal feto. Il PrenatalSafe® ha una capacità predittiva di circa Non correre rischi! Effettua questo test innovativo presso i Centri Marilab. Cari lettori, l’anno nuovo porta con sé tante novità per noi del Gruppo Marilab che sempre di più cercheremo di stare al fianco dei nostri clienti incrementando l’offerta e la qualità dei servizi. I buoni propositi per il 2014, infatti, vedono ancora protagonista la prevenzione a 360°. Il nostro obiettivo è trasmettere l’importanza di questo concetto non solo a livello teorico ma anche, e soprattutto, a livello pratico proponendovi per tutto l’anno una serie di iniziative specifiche come pacchetti salute particolarmente vantaggiosi, open day con consulenze gratuite, promozioni e tariffe agevolate. Non vogliamo che il periodo di crisi che continuiamo a vivere vi porti a tralasciare la vostra salute, vogliamo piuttosto che possiate conoscere bene i servizi che offriamo e trovare una risposta esauriente a tutte le vostre esigenze, in ognuno dei nostri centri. Per aggiornarvi costantemente in merito alle nostre attività e per consolidare il rapporto di fiducia che ormai da tanti anni ci lega al territorio, da oggi anche il Gruppo Marilab è presente sui social network...seguiteci su Facebook e Twitter per scoprire le novità e usufruire di promozioni e iniziative riservate agli utenti social! Con affetto, Daniele Marino Per contattare Daniele Marino si prega di inviare una e-mail a daniele.marino@gruppomarilab.it o un fax allo 06 56195182 FILO DIRETTO Una Marilab più “social”! 15 VIVENDI il 99% ed è certamente indicato in tutti quei casi in cui la coppia non vuole correre il rischio, seppur minimo, che comporta un prelievo invasivo. Quindi, con 10 ml di sangue della mamma in un breve periodo di tempo - circa 8/10 giorni - si può essere rassicurati sullo stato di salute del proprio bambino riguardo alle principali malattie cromosomiche oppure, qualora il test indicasse la presenza di un’anomalia, si può discutere con il proprio genetista il risultato dell’analisi e programmare ulteriori approfondimenti diagnostici. Inoltre, è consigliabile associare al PrenatalSafe®, qualora non sia stata già effettuata, la determinazione del cariotipo della coppia, utile per escludere la presenza di anomalie che possano riguardare altri cromosomi diversi dai tre che sono esaminati con il test non invasivo. È comunque sempre opportuno un colloquio preliminare con un esperto, in modo da avere tutti i chiarimenti necessari sui vantaggi e i limiti di questo test e poter fare una scelta in serenità e con tutte le informazioni a disposizione. MEDICINA INTEGRATA VIVENDI 16 L’importanza della nutrizione e della motivazione nello sport La gestione mentale della performance sportiva P er affrontare un impegno agonistico è certamente indispensabile una buona preparazione fisica, così come la giusta attenzione agli aspetti nutrizionali, ma servono anche passione, dedizione e forza di volontà. Poi magari è necessario qualcos’altro: quel qualcosa che rappresenta l’ultimo sforzo da fare quando, come dicono alcuni atleti, “si spegne la luce”, quando non c’è nessun motivo per andare avanti tranne la profonda convinzione di essere motivati a farlo. Come Rudyard Kipling scriveva nella sua bella poesia Se: [...] Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche quando sono esausti e resistere quando in te non c’è più nulla tranne la volontà che dice loro: “Resistete”. [...] L’ansia pre-gara può essere un ottimo motore per la migliore attivazione psicofisica davanti a una prova oppure un ostacolo emotivo che paralizza e deconcentra. La frustrazione nel corso della competizione può essere l’occasione per rilanciare la propria performance o, al contrario, per abbattersi abbandonando le proprie motivazioni. Esistono molti studi sulla gestione dell’aspetto mentale e sul suo contributo nelle prestazioni sportive che dimostrano come le migliori strategie di adattamento psichico alla prova condizionino nettamente sia il risultato finale che la percezione soggettiva della sua qualità. Con una particolare attitudine mentale alcuni atleti vanno ben oltre i limiti naturali imposti dal corpo (si pensi a coloro che si cimentano nella disciplina dell’ultramaratona da Filippide in poi). Le strategie di adattamento psichico nello sport sono materiale di cui ciascuno può prendere coscienza, su cui è possibile la- Dott.ssa Francesca Castro Psicanalista - Psicoterapeuta vorare e che è auspicabile rendere propri. Oltre a un buon allenamento del fisico è, dunque, necessario allenare anche la mente alla prova che ci si prepara ad affrontare. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO MARATONA METABOLISMO MENTE Sabato 8 marzo 2014 dalle 10.00 alle 12.00 - Presso Marilab Center - Viale A. Zambrini, 14 - Ostia Dott.ssa Castro e Dott.ssa Razzi con la partecipazione del Dott. Agnifili (Osteopata) Per informazioni e/o prenotazioni contattare: Dott.ssa Francesca Castro: fra_castro@yahoo.it Dott.ssa Federica Razzi: federica.razzi@gmail.com L’INCONTRO È GRATUITO E I POSTI SONO LIMITATI! Dietologia e Nutrizione Terapista cognitivo-comportamentale dell’obesità Responsabile Doceo per il dimagrimento L a nutrizione in campo sportivo rappresenta, nell’ambito della mia professione, un aspetto che sta prendendo sempre più spazio ed importanza. Ho sempre pensato che l’alimentazione in generale determini in maniera incisiva lo stato di salute e l’aspettativa di vita di qualunque individuo, ma in particolare in ambito sportivo questo assunto si fa decisamente più veritiero. Qualunque atleta, di ogni livello, se “nutrito” in maniera strategica potrà eccellere in qualsiasi disciplina si cimenti; al contrario, se ignorerà l’aspetto nutrizionale fallirà senza neppure sapersi spiegare il perché. La strategia alimentare è in grado di stabilire e gestire in maniera precisa le scorte di zuccheri (glicogeno muscolare ed epatico) e il loro utilizzo a scopo energetico; potrà evitare il catabolismo proteico muscolare risparmiando gli aminoacidi per fini più nobili (evitando la gluconeogenesi); potrà convogliare le richieste energetiche sul tessuto adiposo (utilizzando, quindi, i grassi come combustibile d’eccellenza). Un’alimentazione sana e bilanciata caratterizzata dalle giuste combinazioni e ripartizioni di nutrienti è fondamentale per chi pratica attività agonistica. Si dovrà poi tener conto delle caratteristiche strutturali dell’atleta, del tipo di allenamento che svolge e della programmazione degli impegni sportivi. Sono certa che la giusta strategia alimentare in ambito sportivo possa veramente fare la differenza in ordine di performance e, non meno importante, di recupero post-allenamento. 17 VIVENDI Dott.ssa Federica Razzi MEDICINA INTEGRATA Lo sport è anche strategia nutrizionale BENE A SAPERSI VIVENDI 18 Il Sistema Immunitario (secondo tempo) Scopriamo cosa accade quando il nostro organismo non riesce a difendersi S e ben ricordate, nel numero precedente, avevamo accennato alla possibilità che il Sistema Immunitario (S.I.) deputato alla difesa dell’organismo potesse, a un certo punto, funzionare, come si suol dire, a “scartamento ridotto” diminuendo sempre di più la sua operatività sino a paralizzarsi completamente, oppure potesse modificare, in maniera anomala, il suo comportamento sino all’impazzimento. Purtroppo, le ipotesi avanzate in quello scritto sono possibili e riscontrabili. Nell’uomo, il declino fisiologico legato alla progressione dell’età coinvolge, logicamente, anche il Sistema Immunitario (alcuni ricercatori considerano, invece, la ridotta funzionalità del S.I. un momento precedente e, quindi, fattore determinante dell’invecchiamento dell’organismo). E, comunque, alla base di tale evoluzione, secondo le più moderne teorie, ci sarebbero i danni prodotti dal fenomeno dello stress ossidativo. A un certo punto si verrebbe a creare, a causa dell’incremento della produzione di radicali liberi (ossigeno e azoto) e la contemporanea diminuzione delle difese antiossidanti, uno sbilanciamento nell’equilibrio tra le due componenti con conseguente attivazione di uno stato infiammatorio che, a sua volta, genera un ulteriore incremento di radicali liberi. A questi meccanismi ripetitivi sarebbe, quindi, legato l’invecchiamento (Fig.1) del Sistema Immunitario e la conseguente ridotta funzionalità che lo rende sempre meno efficace. Ma se l’invecchiamento lentamente porta a un grave deficit delle difese, è da considerare anche la possibilità di riscontrare una rapida e grave insorgenza dello stato di immunodeficienza (Fig. 2). Questa particolare patologia, generalmente, si manifesta nel paziente con un’elevata suscettibilità alle infezioni batteriche, virali e micotiche. Lo stato di immunodeficienza comprende una serie di entità patologiche che vengono catalogate in due gruppi distinti: nel primo sono comprese le forme congenite legate, generalmente, ad alterazioni genetiche e già evidenti nella prima infanzia, nel secondo si includono le forme acquisite o secondarie poichè collegate a situazioni patologiche come AIDS, neoplasie, radiochemioterapie, ecc.. Passiamo, infine, ad analizzare la terza possibilità, ovvero le “pazzie” del S.I. che Prof. Alessandro Colloca Patologo clinico Fig. 1 - Da Sturmtruppen “Dispersen alla meta” “Gli eroi del fumetto” - Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006 variano da uno stato di disreattività con anomala attivazione verso sostanze abitualmente innocue (manifestazione allergica) sino a veri attacchi diretti contro componenti del proprio organismo, con conseguente attivazione delle crisi autoimmuni. In queste reazioni abnormi rivolte verso se stesso, traspare il tentativo di volersi autodistruggere. Ma quali possono essere le Fig. 2 - Da Sturmtruppen “Prove di guerren” “Gli eroi del fumetto” - Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006 In caso di patologie autoimmuni, dentro l’organismo, si scatena una vera e propria “lotta” Nel secondo gruppo si posizionano le patologie sistemiche, forme complesse che colpiscono tutto l’organismo. Sono caratterizzate da una risposta autoimmune molto più importante poichè diretta verso antigeni diffusamente distribuiti e, quindi, alle lesioni dell’organo si associano notevoli processi infiammatori reattivi diffusi. In questo insieme sono comprese manifestazioni complesse come il lupus, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, ecc.. È bene ricordare che tali patologie, che secondo gli ultimi dati sono in reale incremento, hanno un notevole impatto sociale ed economico per l’elevata incidenza che si associa a un continuo impegno di risorse e provocano al paziente un’importante riduzione della qualità della vita. Tali soggetti, come tutti gli ammalati cronici, sono limitati dalla convivenza continua con la disabilità e dalla necessità di cure e controlli a tempo indeterminato. Pertanto, è corretto e doveroso, ove esistesse un ragionevole dubbio, attivare al più presto tutti gli accertamenti necessari per raggiungere una diagnosi certa già nelle prime fasi della malattia. Per quanto concerne la diagnostica di laboratorio, oggi le nuove tecnologie consentono di rilevare contemporaneamente numerosi anticorpi, costituendo ampi profili e facilitando, quindi, la diagnosi e la stadiazione delle patologie autoimmuni. ERRATA CORRIGE VIVENDI OTTOBRE/DICEMBRE 2013 Cari lettori, per correttezza professionale, vi segnaliamo che nell’articolo del Prof. Colloca dello scorso numero di Vivendi è stata erroneamente omessa una parte del testo. Ci scusiamo per l’errore e riproponiamo, pertanto, l’articolo nella versione corretta. Oggi le nuove tecnologie consentono di rilevare contemporaneamente numerosi anticorpi facilitando la diagnosi e la stadiazione delle patologie autoimmuni BENE A SAPERSI Fig. 3 - Da Sturmtruppen - “Gli eroi del fumetto” Supplemento di Panorama, Arnoldo Mondadori, 2006 19 VIVENDI cause che generano tale comportamento anomalo? Non esistono a tutt’oggi risposte certe. Si ritiene possibile una predisposizione genetica e/o l’influenza di fattori stimolanti come sostanze tossiche, batteri, virus, ecc.. Appare interessante l’ipotesi che chiama in causa la mancata esposizione, nell’infanzia, ad agenti infettivi come batteri e parassiti; la riduzione delle infezioni inibirebbe il naturale funzionamento e sviluppo del Sistema Immunitario accrescendone, quindi, notevolmente la reattività. In effetti, è accertato che nei paesi industrializzati, con condizioni igieniche soddisfacenti rispetto ai paesi in via di sviluppo, l’incidenza di patologie allergiche e autoimmuni è maggiore. Anche in questo caso si potrebbe sostenere che la disoccupazione genera problemi! La vignetta di Bonvi (Fig. 3) dovrebbe rendere bene l’idea della lotta che si scatena dentro un organismo in caso di patologie autoimmuni. L’autoimmunità è, quindi, il risultato dell’alterazione dei meccanismi responsabili della tolleranza verso il self (vedi l’articolo inserito nel numero precedente) con modificazioni della risposta immunitaria, conseguente produzione di autoanticorpi, formazione di immunocomplessi e/o comparsa di cellule linfoidi che attaccano i costituenti del proprio organismo. In base al loro comportamento, queste manifestazioni si dividono in due gruppi: nel primo sono compresi quelli che, rispettando il resto dell’organismo, sviluppano patologie circoscritte a un solo organo, come per esempio la tiroide (tiroiditi), il pancreas (diabete di tipo 1), lo stomaco (gastrite atrofica), ecc.. MARILAB PER IL SOCIALE VIVENDI 20 Insieme per i bambini del Kenya Il Gruppo Marilab sostiene l’associazione World Friends “I o ho un sogno: che tutti, ma proprio tutti, in un futuro prossimo, possano vincere la propria fame e possano mangiare, lavorare e amare”. Con questa frase dello scrittore brasiliano Jorge Amado nasceva, 12 anni fa, World Friends: un’associazione senza scopo di lucro creata in Africa, a Nairobi, con il fine di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle persone più svantaggiate e il sogno di creare un mondo più giusto dove cibo, salute, istruzione e lavoro non siano un lusso per pochi ma un diritto per tutti. Questo sogno si traduce in fatti concreti, attività che World Friends porta avanti da 12 anni in Africa per favorire l’istruzione, la formazione professionale e l’accesso alle cure mediche per migliaia di persone. World Friends lavora soprattutto in Kenya, nelle baraccopoli della capitale Nairobi, dove si vive con meno di un dollaro al giorno in baracche fatiscenti, senza acqua potabile, servizi igienici e corrente elettrica. Nairobi ha una popolazione di circa 4.000.000 di abitanti, due terzi dei quali vivono in baraccopoli in condizioni di estrema povertà: secondo le stime, solo il 25% di chi vive negli slum è regolarmente occupato. Circa la metà dei nuclei familiari è rappresentata da donne sole con uno o più figli. Il tasso di mortalità infantile è altissimo e l’aspettativa di vita in Kenya si è ridotta negli ultimi 15 anni da 57 a 46 anni: l’AIDS è tra le prime cause. In Kenya vi è un medico ogni 20.000 abitanti, nelle baraccopoli la situazione è ancora più grave: un medico ogni 150.000 persone! La sanità è a pagamento e la maggior parte delle persone non può permettersi nessuno tipo di cura per cui si muore per malattie prevenibili e curabili, come la gastroenterite e le infezioni del tratto respiratorio. Per cercare di migliorare le condizioni di vita e di salute degli abitanti degli slum, World Friends ha realizzato il Neema Hospital, un centro sanitario polifunzionale che garantisce l’accesso ai servizi sanitari ai pazienti più poveri, l’educazione sanitaria degli abitanti delle baraccopoli e la Silvana Merico Presidente World Friends Onlus formazione del personale medico e paramedico. Il Neema Hospital è attivo dal 2009 e offre numerosi servizi: educazione sanitaria, ambulatorio generale, ginecologico e pediatrico, reparto maternità, fisioterapia, radiologia, pronto soccorso, laboratorio, cliniche specialistiche (HIV/AIDS, Tubercolosi, Diabete, ecc.), farmacia, chirurgia pediatrica e ginecologica di base. Il Neema Hospital comprende anche un Centro per la Formazione Medica Continua, riconosciuto dal governo del Kenya, dove giovani professionisti africani possono accrescere le proprie competenze e la propria professionalità. Siamo infatti convinti che la formazione dei giovani sia l’elemento chiave per lo sviluppo autonomo di un paese e per arginare la “fuga dei cervelli” verso i paesi più ricchi. Tutto questo è stato realizzato anche grazie al sostegno del Gruppo Marilab. Il Dottor Luca Marino è venuto a trovarci a Nairobi e ha potuto vedere con i propri occhi e toccare con mano i risultati che insieme abbiamo raggiunto! La prossima sfida ci vede impegnati nella realizzazione del Reparto Pediatria del Neema Hospital. Nelle baraccopoli, infatti, i bambini sono il gruppo sociale più vulnerabile: basti pensare che 1 su 6 muore MARILAB PER IL SOCIALE VIVENDI 21 prima di raggiungere i 5 anni. Tra le cause principali, oltre al grado di povertà, vi è soprattutto l’inaccessibilità e l’insufficiente qualità dei pochi servizi sanitari esistenti. Il Reparto Pediatria consentirà a World Friends di migliorare e incrementare i servizi rivolti all’infanzia con la possibilità di accogliere, visitare ed assistere i bambini con patologie complesse. Il reparto sarà dotato di una sala operatoria dedicata e del relativo personale specialistico. A nome di tutto il nostro staff e di tutte le persone che ogni giorno possono beneficiare dei servizi offerti da World Friends ringrazio il Gruppo Marilab, che da tanti anni ci segue nella realizzazione di questo sogno. Per chi desiderasse conoscere World Friends: www.world-friends.it info@world-friends.org tel. 06 50917635 World Friends è una ONG riconosciuta dal Ministero degli Esteri ed è iscritta al Registro delle Persone Giuridiche; in Kenya è registrata come Organizzazione non governativa internazionale. Donazioni: - Banca Popolare Etica IBAN: IT39 F050 1803 2000 0000 0105 495 C/C postale 47882527 Entrambi intestati a “Amici del Mondo World Friends Onlus” - Donazione online dal sito www.world-friends.it - 5xmille: basta la tua firma e il codice fiscale di World Friends 97256540580 Grazie di cuore! DIAGNOSI E TERAPIA VIVENDI 22 Maculopatia: perdita progressiva della vista Scopriamo le varie tipologie di questa malattia oculare e come intervenire S otto il nome di Degenerazioni Maculari si raggruppano una serie di patologie di varia eziologia che colpiscono la parte centrale e più nobile della retina: la macula. Si tratta di una piccola area ovoidale, in cui lo spessore della retina è sottilissimo, che permette la visione distinta per cui qualsiasi alterazione di questa zona si traduce in una modificazione della nostra capacità visiva. In questo articolo tratteremo le maculopatie più frequenti: la Degenerazione Maculare Legata all’Età, l’Edema Maculare Diabetico e la Maculopatia Miopica. DMLE iniziale La Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE – Fig. 1) è la principale causa di cecità sopra i 50 anni e la sua frequenza aumenta con l’età. Possiamo distinguere una forma precoce, caratterizzata dalla presenza di Drusen e di alterazioni dell’epitelio pigmentato retinico, e una forma tardiva associata ad atrofia a carta geografica o a neovascolarizzazione coroideale. Le lesioni chiave della DMLE sono le Drusen, spesso già presenti intorno ai 40 anni di età, ovvero un accumulo di un particolare materiale detto “ialino” che si ammassa tra l’epitelio pigmentato retinico e la membrana di Bruch creando delle ano- DMLE avanzata secca Fig. 1 - Degenerazione Maculare Legata all’Età DMLE avanzata umida Dott.ssa Angelita Rebecchi Oculista malie sotto forma di macchie giallastre. L’atrofia a carta geografica è un aspetto già evoluto della maculopatia che determina una lenta ma progressiva perdita dei fotorecettori e, quindi, della vista. La neovascolarizzazione coroideale è caratterizzata, invece, dalla presenza di vasi sanguigni anomali che spesso determinano sanguinamenti e la sua evoluzione è la formazione di una cicatrice, detta “disciforme”, che si accompagna a un forte calo visivo. Nell’Edema Maculare Diabetico la retina è ispessita per lo squilibrio metabolico con presenza di cellette ripiene di liquido (Edema Maculare Cistoide) con grave perdita visiva. Meno frequente è la Maculopatia Miopica (Fig. 2) che si presenta in genere nelle miopie superiori a -6 diottrie con alterazioni del fondo oculare. La sua complicanza più grave, e purtroppo più frequente, è una neovascolarizzazione con produzione di vasi anomali che invadono la retina. Ma cosa si può fare oggi per queste patologie oculari che determinano un grave calo della vista e che sono in aumento? Curiose Occhio sano CHRISTMAS WOOD PARTY: beneficenza e tanta allegria alla festa di Natale del The Club Roma È essenziale una diagnosi precoce. Questa permette di eseguire una terapia medica con sostanze antiossidanti utile già in presenza di Drusen. Nei casi più gravi è possibile utilizzare nuove sostanze che bloccano la formazione di neovasi patologici e riducono l’edema retinico. È quindi fortemente consigliabile effettuare un accurato controllo oculistico a partire dai 40 anni, soprattutto se in famiglia sono già presenti maculopatie, per intervenire tempestivamente e avere maggiori possibilità di successo. Fig. 2 - Maculopatia Miopica 23 VIVENDI Occhio con maculopatia VARIE&CURIOSE A nche quest’anno ha avuto luogo il consueto party natalizio del The Club Roma, associazione no profit fondata più di cinque anni fa da un gruppo di giovani imprenditori e professionisti romani con l’obiettivo di creare e sviluppare relazioni di amicizia e professionali tra i soci, volte anche a valorizzare la Capitale in termini sociali e culturali. L’evento, che si è svolto sabato 14 dicembre presso l’esclusiva location dell’Archivio di Stato all’Eur con un’elegante cena curata da Cristal Catering, ha visto ancora una volta protagonista l’attività di charity, destinata in quest’occasione alla Onlus Salvamamme che si occupa di assistenza alle mamme, e alle loro famiglie, che vivono in condizioni fortemente disagiate, non solo dal punto di vista economico ma anche psicologico, sanitario, legale, logistico e formativo. L’attività di beneficenza ha permesso di raccogliere fondi mediante un’asta silenziosa e una lotteria, entrambe ricche di premi di ogni genere: soggiorni vacanza, pacchetti wellness, check-up salute, pregiate bottiglie di vino, gioielli, giochi per bambini e molto altro ancora. L’incasso della serata sarà devoluto a Salvamamme non solo sottoforma di contributo economico, ma anche attraverso l’organizzazione di una giornata al Parco Giochi di Valmontone Rainbow Magicland, alla quale saranno invitati a partecipare i bambini a cui la Onlus offre la propria assistenza. L’evento è stato impreziosito dalla gentile partecipazione di volti noti del mondo dello spettacolo, come ad esempio Elisa Isoardi e Maria Monsè, e di vari sponsor che hanno contribuito alla causa benefica, quali Domina Vacanze, Gucci, Nina Guest House, Caffè Profili, Bernabei, Victoria Regeneration SPA, Marta Paolillo, Il Fontanaro, Marilab, Castello di Corbara, Swarovski, Visconti Arte e Sanges Ostia ai quali va il ringraziamento del The Club Roma. Con l’augurio di proseguire in questa direzione, diamo appuntamento a tutti i lettori di Vivendi alla prossima iniziativa di beneficenza! BENE A SAPERSI CHIUSO VIVENDI 24 Il diritto alla salute ancora violato Dott. Luca Marino Titolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab Delegato Unindustria per la Diagnostica Ambulatoriale La crisi economica non può giustificare i continui tagli alla Sanità C ari lettori, faccio fatica a nascondere la mia difficoltà a trattare temi di politica sanitaria in un momento in cui la situazione del nostro Paese è talmente tanto difficile da mettere in discussione persino il diritto alla salute. I giudici del TAR non hanno avuto il coraggio di annullare un decreto che ha stabilito la riduzione delle tariffe della Specialistica Ambulatoriale del 40% sancendo, così, la chiusura delle strutture di diagnostica ambulatoriale che per molti anni hanno garantito al cittadino un servizio di ottima qualità a prezzi assolutamente economici. Pur riconoscendo la mancanza di un criterio di equità e obiettività nella determinazione dei costi, i giudici hanno dichiarato legittimo il provvedimento poiché assolve al criterio di massima emergenza economica in cui versa il Paese. In poche parole, ha detto “cari cittadini, care imprese, ci dispiace molto di non poter rispettare i vostri diritti, alla salute e al lavoro, ma a causa della crisi economica non possiamo farci niente”. Scusate se mi ripeto in concetti già, più volte, affermati ma sinceramente credo che non sia questa la strada maestra per risanare il nostro Paese. Allora come si può fare, mi chiederete. Si può intanto cominciare a riformare l’intero sistema, iniziando a ristabilire delle regole che dovranno essere uguali per tutto il Paese, anche se questo dovrà necessariamente passare per una riforma del Titolo V, tanto amato dalla Lega. Secondo voi, che siete critici attenti e imparziali, può essere accettabile che in Italia ogni Regione abbia una Sanità diversa? È normale che un cittadino del Lazio e uno della Lombardia paghino la stessa prestazione a tariffe diverse, a volte anche doppie? È comprensibile che un cittadino della Toscana possa fare un’ecografia in una struttura privata accreditata al costo del ticket o in totale esenzione, se ne ha diritto, mentre nel Lazio questo non è possibile? In secondo luogo, in un momento di grande crisi come questo l’efficienza deve diventare, ancor di più, un obbligo non rinunciabile e non procrastinabile e un modo per rendere il sistema più efficiente esiste ed è scritto nella legge che regola tutto il S.S.N.. Si tratta della cosiddetta Contrattualizzazione: tale norma consente alle Regioni, che in questo momento hanno il compito di gestire la Sanità sul proprio territorio di competenza, di stabilire il fabbisogno di prestazioni della propria cittadinanza e poi acquistarle dalle strutture, a gestione pubblica o privata, che garan- tiscono il miglior rapporto qualità/prezzo. Oggi questo già avviene, in parte, ma con delle grandi lacune e degli ampi margini di miglioramento. Innanzitutto, a mio avviso, le tariffe di remunerazione delle prestazioni dovrebbero essere identiche su tutto il territorio nazionale, senza alcuna variazione. Al più, andrebbe prevista una percentuale di incremento basata sul livello di qualità che la struttura erogatrice è in grado di offrire. Per farvi meglio comprendere la questione vi spiego cosa accade oggi e come, invece, dovrebbe funzionare per garantire maggiore efficienza. Le Asl e le Regioni, oggi, contrattualizzano con le strutture private un numero di prestazioni annuo ad una determinata tariffa prestabilita e con poca o nulla possibilità di superare tale soglia: ciò vuol dire che il numero di esami eseguiti dal privato e il relativo importo da stanziare da parte delle Regioni stesse è perfettamente conosciuto in anticipo e non presenta alcun rischio di variazione. Al contrario, per la restante parte di prestazioni ambulatoriali, che vengono erogate da strutture a gestione pubblica, non c’è nessun controllo poiché non vengono pagate secondo la tariffa prestabilita, bensì il costo degli ospedali e degli ambulatori delle Asl viene coperto a BENE A SAPERSI consuntivo e ciò determina in moltissimi casi, come nel Lazio, un disavanzo di gestione pari a qualche centinaio di milioni annui. Anche un bambino capirebbe che non ha nessun senso continuare a fare tagli ad una spesa che già è sotto controllo e non mettere mano in nessun modo ad un’altra che, anno per anno, continua a lievitare senza che si intervenga in modo efficace. A poco meno di un anno dall’insediamento della nuova Giunta Regionale non si vede neanche una bozza di riforma del settore. Il Presidente Nicola Zingaretti ripone tutte le sue velleità di riforma del settore nella costituzione delle Case della Salute. Tuttavia, ancora nessuno ci ha parlato di modalità organizzative, di efficienza ed efficacia di queste strutture e di come saranno integrate con le strutture preesistenti sul territorio da tanti anni. Caro Presidente, caro Ministro e cari giudici, a noi imprenditori della Sanità e a tutti i cittadini fruitori dei nostri servizi piacerebbe che tutti voi vi sedeste intorno a un tavolo e, magari dialogando con gli stessi attori del sistema, studiaste una soluzione che sia effettivamente efficace ed efficiente per il bene della collettività e di tutto il S.S.N.. Pur rimanendo, come sempre fiduciosi, in attesa di azioni concrete che vadano nella direzione sperata, non possiamo esimerci dall’ammonire i nostri politici sul fatto che i tempi sono ormai molto stretti e non si può più sbagliare. Sintomi e attualità nella diagnosi e nella cura Dolore al collo? L a cervicobrachialgia è un processo patologico caratterizzato, nella maggioranza dei casi, da una compressione nervosa da parte di materiale erniato dai dischi intervertebrali o da speroni ossei artrosici. Tale compressione determina tipicamente dolore al collo o che si irradia al braccio, oppure sensazione di intorpidimento, deficit sensitivi e disfunzioni motorie al collo e agli arti superiori. La compressione nervosa può essere confermata con esami diagnostici come la Risonanza Magnetica. Il dolore cronico al collo, associato alla discoartrosi, è di solito bilaterale con spasmo dei muscoli della base del collo, mentre un’erniazione provoca dolore monolaterale con irradiazione alla spalla e sensazioni di intorpidimento del braccio fino alla perdita di forza nei casi cronici mal curati o gravi. Il dolore attribuibile a una compressione di un nervo da parte di ernia si presenta generalmente in maniera acuta. Un dolore al collo cronico, assiale e bilaterale con irradiazione al braccio è solitamente attribuibile a una spondiloartrosi o anche alla sovrapposizione di più patologie. La strategia terapeutica consiglia l’utilizzo della trazione cervicale con lo scopo di allargare il forame intervertebrale e di decomprimere la radice nervosa interes- Dott. Stamatios Liaskos Medico Chirurgo Specialista in Reumatologia Perfezionato in Geriatria e Traumatologia dello Sport sata. La trazione è più efficace dopo che il dolore acuto si è risolto; questo si tratta con terapia farmacologica, terapia fisica (come laser ad alta potenza, ecc.) di recente introduzione e infiltrazioni perineurali (intraforaminali, paraforaminali, ecc.) che aiutano la rapida risoluzione del dolore. Successivamente alla soluzione della sintomatologia dolorosa si presta attenzione alla prevenzione con studi mirati per ogni paziente. Nei Centri Marilab si dispone di tutto il necessario per la diagnosi, la cura e la prevenzione della patologia della colonna vertebrale al fine di ottimizzare la qualità di vita. VIVENDI 25 DIAGNOSI E TERAPIA Dermatite Atopica e dintorni VIVENDI 26 Una malattia della pelle che colpisce fin da piccoli e che può provocare disagi nella vita quotidiana L a Dermatite Atopica (DA) è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce persone che ne sono geneticamente predisposte. La cute appare eccessivamente reattiva nei confronti di stimoli provenienti dal mondo esterno. Si manifesta, nella maggior parte dei casi, in età pediatrica e spesso si risolve nel periodo della pubertà; in altri pazienti, ormai divenuti adulti, rimane latente con sporadiche riacutizzazioni e, solo in una piccolissima percentuale dei casi, resta attiva per tutto il durare dell’età adulta. La DA ha un andamento altalenante con fasi acute e periodi di remissione durante i quali la pelle appare sana, pur rimanendo delicata e reattiva agli stimoli esterni come indumenti sintetici e ruvidi, polvere, allergeni respiratori, alimentari o da contatto, fonti di calore e ambienti poco areati. Va sottolineato che il bambino con DA non è necessariamente allergico e non è scontato che lo diventi, però non vanno trascurati eventuali segnali di possibili allergie associate: orticaria, sintomi gastrointestinali, asma, rinite ed eczema da contatto. Nella fase acuta la DA si presenta con chiazze eritematose, a volte secche leg- germente desquamanti, altre volte umide, essudanti, ricoperte da croste. Il sintomo che accomuna i due aspetti della DA è il prurito spesso intenso e molto fastidioso. La DA compare di solito dopo il secondo/ terzo mese di vita e colpisce il cuoio capelluto, le guance, le gambe e le braccia. A partire dal primo anno di vita, man mano che il piccolo paziente cresce, le zone colpite sono le palpebre, il collo, le pieghe dei gomiti, la parte posteriore delle ginocchia, i polsi e le caviglie. Il paziente con la Dermatite Atopica è un bambino che si gratta e il prurito ne è il principale sintomo. Nei primi tre mesi di vita, non riuscendo a coordinare il movimento per grattarsi, il neonato è irritabile, incline al pianto e spesso dorme poco e male. Quando diventa più grandicello, il prurito si presenta invece in determinati momenti della giornata: al risveglio, quando si inizia a spogliare la sera o nei momenti di maggior disagio emotivo. Se presente durante la notte, può alterare il ritmo Dott.ssa Sabina Villani Dermatologa sonno-veglia con pesanti ripercussioni sul benessere generale fisico e psicologico, interferendo negativamente sul rendimento scolastico e nella relazione con gli altri, bambini e adulti. Normalmente sulla cute sana è presente un film idrolipidico, ovvero un’emulsione costituita da lipidi (sostanze grasse) e da acqua che insieme allo strato corneo, il più superficiale della cute, svolgono una funzione di protezione dall’ambiente esterno. Questa barriera così costituita ha la capacità di trattenere la giusta quantità di acqua all’interno della cute e di non permettere immunosoppressori è limitata alle forme severe che non rispondono alle terapie convenzionali. Il bambino affetto da DA è più reattivo e sensibile rispetto agli altri non solo a livello cutaneo, ma anche sul piano emotivo dal momento che deve convivere con una patologia cutanea e con i ritmi terapeutici di cui questa necessita. La gestione del bambino atopico deve necessariamente coinvolgere tutti i membri della famiglia creando un ambiente favorevole in cui la DA verrà accettata, affrontata e gestita serenamente per il benessere del piccolo paziente che deve sapere che non si tratta di una malattia grave né contagiosa e che tende a guarire o a ridursi alla latenza in maniera spontanea. L’applicazione dei trattamenti emollienti dovrebbe rientrare in un rituale quotidiano divenendo una piacevole abitudine di relax e di coccole, un momento di contatto e di dialogo tra il bambino e la mamma o di chi se ne prende cura per favorire l’idratazione della pelle, evitare che si instauri il meccanismo prurito-grattamento e permettere al bambino un sano riposo notturno. Non si deve dimenticare che il prurito è un sintomo soggettivo che viene spesso enfatizzato per richiamare l’attenzione. Il rischio che si instauri un circolo vizioso è sempre in agguato: la pelle del bambino affetto da DA è infiammata, arrossata, secca o umida. Questo causa prurito intenso che porta il bambino a grattarsi creandosi delle escoriazioni con la conseguente comparsa di crosticine e piccole lesioni da grattamento. La dermatite può, dunque, condizionare e disturbare il piccolo pa- ziente mentre gioca, a scuola, nel sonno e nelle relazioni interpersonali creando disagio e stress. Così può accadere che nella gestione della Dermatite Atopica possa affiancarsi al pediatra e al dermatologo anche lo psicologo, creando così un’équipe medica multidisciplinare in grado di aiutare i genitori e i piccoli pazienti a conseguire una migliore qualità della vita per tutta la famiglia. 27 VIVENDI che se ne disperda troppa nell’ambiente esterno grazie alla “capacità cementante” che svolgono i lipidi nel tenere il più possibile aderenti tra loro le cellule della cute. Nel bambino con DA manca la capacità cementante dei lipidi, tra le cellule della cute si formano delle fenditure dalle quali si sperde acqua all’esterno e viene facilitato l’ingresso degli agenti irritanti. Per tutti questi motivi la pelle del piccolo paziente è secca, irritata, pruriginosa, iperreattiva. La terapia è costituita dall’uso quotidiano di creme emollienti da applicare con costanza, anche più volte al giorno. Si tratta di prodotti specifici per la DA in grado di ricostituire la “sostanza cementante” e permettere così alla pelle di mantenere la giusta idratazione e di svolgere la funzione di barriera a protezione dagli agenti esterni. In ultimo, le creme emollienti favoriscono la riduzione del prurito fino alla sua scomparsa. La detersione nel bambino atopico è fondamentale poiché le più frequenti complicanze sono le infezioni, soprattutto batteriche, e per questo motivo si deve insegnare al giovane paziente a lavarsi spesso le mani soprattutto dopo aver giocato o fatto sport. I detergenti devono essere delicati, a base di oli in grado di lavare e reidratare la cute. Durante le fasi acute, in cui la dermatite si aggrava, si usano creme a base di cortisone, che riducono l’infiammazione e il prurito, e creme a base di antibiotici per prevenire le sovrapposizioni batteriche che sono più frequenti quando la dermatite appare essudante e crostosa. La terapia sistemica a base di cortisonici o DIAGNOSI E TERAPIA Il sintomo che caratterizza la Dermatite Atopica è il prurito intenso e molto fastidioso. La DA compare di solito dopo il secondo/terzo mese di vita e colpisce il cuoio capelluto, le guance, le gambe e le braccia. A partire dal primo anno di vita le zone colpite sono le palpebre, il collo, le pieghe dei gomiti, la parte posteriore delle ginocchia, i polsi e le caviglie. BENE A SAPERSI ELENCO LIBRERIE SUL SITO VIVENDI 28 Problemi ad addormentarsi? Superare l’insonnia con la Bioenergetica e il Training Autogeno A lcune persone non riescono ad abbandonarsi al piacere del sonno pur sapendo che dopo un riposo profondo ci si risveglia rigenerati. Quando si è stressati dalle incombenze quotidiane, depressi o ansiosi si ha difficoltà a lasciarsi andare ad un sonno ristoratore. Esplorando l’inconscio di chi soffre d’insonnia, si scopre che inconsapevolmente nell’essere umano addormentarsi equivale alla paura di cadere. L’emozione deriva dal fatto che quando le persone si addormentano sedute la testa cade verso il basso e il corpo tende ad abbandonarsi verso l’appoggio più vicino; ciò avviene perché il fisico diventa pesante e l’energia si ritira dalla superficie del corpo e della mente. Entrando nella fase del sonno si crea un movimento interno all’organismo che dalla consapevolezza scivola nell’incoscienza. Dal punto di vista energetico dormire e cadere a terra in stato di veglia sono equivalenti poiché cadendo s’instaura un analogo ritiro dell’energia. La differenza è che cadendo si rischia di farsi male, mentre addormentarsi sdraiati non comporta nessun pericolo. Tuttavia, la paura collegata alla caduta si estende al sonno per una dinamica inconscia che procura l’incapacità di abbandonare il controllo dell’io. Gli individui che agiscono nella vita attraverso la forza di volontà inconsapevolmente combattono l’abbandono al sano piacere dell’esistenza viven- do in un perenne stato di controllo dell’io. Il conflitto inconsapevole tra abbandono e controllo è determinato dai cronici blocchi energetici nella muscolatura striata. L’inconscio controllo dell’io è simile a una sentinella che annulla completamente la personalità agendo in modo del tutto autonomo. Il disagio s’incastona nel corpo poiché da bambini si è stati puniti perché troppo attivi. La punizione è introiettata inibendo la totalità dell’essere in ogni espressione espansiva, spesso con negative ripercussioni sulla salute e nelle realizzazioni sentimentali e lavorative. Il libero flusso energetico non fa sentire la paura di cadere tanto che da bambini scivolando a terra difficilmente ci si fa male; gli atleti si allenano a cadere essendo consapevoli che abbandonandosi verso il suolo senza resistere evitano di danneggiarsi. La consapevolezza della paura di cascare e della propensione a vivere nel controllo continuo si ottiene attraverso l’analisi dei sogni integrata all’analisi bioenergetica che, nel far emergere i ricordi infantili rievocanti i rimproveri subiti per la propria vitalità, liberano il corpo e la mente dalle stasi di energia. Attraverso l’attività onirica e gli esercizi degli occhi vengono a galla i ricordi salienti: la Bioenergetica fa rivivere le emozioni del piccolo indifeso, toglie la corazza muscolare e restituisce al corpo l’adeguata postura che permette il libero fluire dell’energia vitale. Il corpo, ricco di Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainer in analisi Bioenergetica. Psicologa analista di formazione junghiana e training autogeno. Perito del tribunale penale e civile di Roma energia frizzante, inizia ad abbandonarsi al piacere di cadere senza farsi male sentendo la gioia di vivere. Caricandolo di forza stimolante e scaricandolo dalle energie stagnanti, attraverso il movimento, si sente il fluire della vita liberi dall’ansia. Alleggerendo l’individuo dalle tensioni muscolari croniche, il training autogeno conferisce uno stato di calma e armonia interiore e consente di abbandonarsi alla passività per risvegliarsi pieni di vitalità. Gioire del sonno profondo significa andare verso la vita completamente affrancata nell’autostima vitalizzante. Tutti i martedì, presso il Marilab Center di Viale Zambrini (Ostia), è possibile partecipare alle classi di esercizi di Bioenergetica e Training Autogeno per scaricare lo stress quotidiano, aumentare l’autostima e il benessere, superare l’ansia e le crisi di panico e migliorare la salute e la bellezza interiori ed esteriori. Per informazioni: Viale dei Promontori - 00122 Roma cell. 338 5438008 www.bioenergeticaonline.it Medicina estetica: tecnologia e innovazione per risultati garantiti! e colori dei peli, ottimizzata per arrivare a una riduzione permanente in maniera uniforme, veloce e confortevole. Dotato del più grande formato di punto e del profilo del fascio più uniforme oggi disponibili, il Laser Vectus consente al medico di trattare rapidamente i peli superflui, anche in aree molto grandi, come ad esempio la schiena, impiegando meno di cinque minuti. Il valore aggiunto di questo Laser, rispetto ai sistemi tradizionali di depilazione, è dato da molti fattori, quali: • minor numero di sedute grazie a una maggiore potenza; • elevata efficacia anche su peli sottili, chiari e poco pigmentati e su peli incarniti; • aumentata sicurezza per il paziente; • nessun problema ad effettuare le sedute anche in periodi di esposizione al sole; • trattamento indolore, grazie al brevettato sistema di raffreddamento a contatto. Inoltre, anche il lavoro del medico che esegue il trattamento è agevolato dal Diodo Laser Vectus, maneggevole, semplice e sicuro nell’utilizzo. Il nuovissimo lettore di melanina Skintel Menina Reading, unico approvato dalla FDA, permette di determinare automaticamente il fototipo del paziente impostando tramite Wi-Fi i parametri adeguati alla zona da trattare, dando all’operatore la possibilità di lavorare in maniera personalizzata su ogni cliente per tipo di pelle, stile di vita e origine etnica. NOVITÀ SALUTARI C aratteristica importante della Medicina Estetica è la mancanza d’invasività dei trattamenti a cui vengono sottoposti i pazienti. Lo sviluppo di continue tecnologie in ambito medico ha messo a disposizione nuove metodologie che rispondono alle esigenze dei clienti che, sempre più di frequente, si rivolgono al medico estetico per avere e/o mantenere un aspetto ottimale e naturale. In questo insieme di richieste rientra anche il problema dei peli superflui, tematica sicuramente attuale ma non nuova considerando che già nell’Egitto dei faraoni la depilazione era una pratica diffusa tra le donne di alto rango sociale. In passato l’attenzione verso la “sfera estetica” sembrava essere appannaggio quasi esclusivo delle donne. Negli ultimi tempi, invece, anche gli uomini si sono notevolmente avvicinati a questo settore. La richiesta maschile di epilazione cresce, infatti, sempre di più dal momento che anche gli uomini vivono la presenza dei peli come un disagio. Il desiderio di rimuovere definitivamente la peluria in eccesso, presente già da molti anni all’estero, anche in Italia è diventato molto vivo. Per rispondere alla richiesta sempre crescente di trattamenti finalizzati all’eliminazione dei peli superflui, la tecnologia ha compiuto, negli ultimi anni, passi da gigante. Uno dei macchinari più all’avanguardia nel settore è il Laser Vectus che utilizza una tecnologia adatta alla più ampia gamma di fototipi cutanei e alle diverse dimensioni 29 VIVENDI Medico estetico, chirurgo Specialista in malattie infettive e medicina tropicale Photo: per gentile concessione di Sean Doherty, MD. Tutti i diritti riservati. Dott. Nicola Fratto Il settore dell’epilazione permanente compie passi da gigante, permettendo di effettuare trattamenti indolori, veloci e personalizzati Il Gruppo Marilab è l’unico a Roma ad utilizzare la tecnologia all’avanguardia del Laser Vectus per l’epilazione permanente. Affidati al nostro staff di professionisti per effettuare un check-up iniziale e individuare il trattamento più adatto a te. Potrai usufruire di speciali promozioni e pacchetti vantaggiosi. DIAGNOSI E TERAPIA Quando e come intervenire VIVENDI 30 Disturbi alla prostata? U na ghiandola posta alla base della vescica e attraversata dall’uretra e dai dotti seminali, la prostata, fornisce il necessario nutrimento agli spermatozoi grazie ai substrati nutritivi contenuti nel liquido prostatico, permettendo loro di sopravvivere fino alla fecondazione dell’ovulo. A partire dai 30-35 anni, la ghiandola prostatica subisce delle modificazioni, dovute principalmente a stimoli ormonali che la portano ad aumentare il proprio volume, per la comparsa di quello che viene chiamato adenoma, o nodulo di iperplasia, generalmente localizzato in posizione mediana e che può determinare fenomeni compressivi a carico dell’uretra e del pavimento vescicale. Solitamente, la crescita progressiva dell’adenoma conduce a un esordio sintomatologico intorno ai 50-55 anni con la comparsa di sintomi perlopiù a carattere irritativo, come la necessità di svegliarsi di notte a causa dello stimolo, l’aumento della frequenza delle minzioni diurne e i fenomeni di urgenza. A questi fanno seguito i disturbi di carattere ostruttivo, quali la riduzione del flusso urinario, la sensazione di incompleto svuotamento vescicale e la minzione in più tempi. L’origine di questi disturbi consiste prin- cipalmente nell’aumento delle resistenze uretrali causato dalla compressione che l’adenoma determina sull’uretra con il conseguente aumento del carico di lavoro del muscolo detrusore, la componente muscolare della parete vescicale. Si tratta, dunque, di un problema essenzialmente “idraulico”: l’ostruzione uretrale, causata dall’adenoma, comporta un maggiore sforzo da parte della vescica per l’espulsione delle urine, sforzo che determina un progressivo danno al muscolo detrusore. Da qui si evince che curare l’ipertrofia prostatica serve fondamentalmente a preservare la funzionalità della vescica. Ma quali sono i possibili trattamenti e le eventuali conseguenze? Sostanzialmente di due tipi: farmacologico e chirurgico. Il primo si basa principalmente su due classi farmacologiche: gli alfalitici, che determinano l’aumento del calibro dell’uretra prostatica con conseguente riduzione delle resistenze, e gli inibitori delle 5-alfareduttasi, efficaci nel ridurre il volume prostatico e, quindi, della componente ostruttiva. La terapia può essere somministrata in modo combinato con l’eventuale associazione d’integratori utili a limitare i quasi inevitabili processi infiammatori legati all’ipertrofia prostatica. La terapia chirurgica, attuata ormai qua- Dott. Raniero Parascani Urologo si esclusivamente per via endoscopica, consiste nella rimozione dell’adenoma, lasciando intatto il restante tessuto prostatico. Questo tipo di approccio è indicato laddove la somministrazione di farmaci sia inefficace o sussistano delle condizioni che implichino la necessità di una soluzione in tempi contenuti (è il caso dei pazienti portatori di catetere a permanenza). Un intervento eseguito correttamente è risolutivo in via definitiva, non comporta assunzione di terapie farmacologiche di supporto e non espone in alcun modo il paziente a rischio d’incontinenza e disfunzione erettile. Esistono altri strumenti terapeutici riservati a quei pazienti che, per problematiche legate a gravi patologie sistemiche, non possono sottoporsi a un intervento. Si tratta di soluzioni con efficacia limitata nel tempo che riescono comunque a garantire un certo benessere. Le metodiche più utilizzate sono la termoterapia, che consiste nella necrotizzazione del tessuto iperplasico mediante microonde, e l’applicazione di stent uretrali, dei dilatatori che consentono di mantenere nell’uretra un calibro adeguato per l’espletamento di una corretta minzione. Il trattamento viene indicato dallo specialista sulla base di accertamenti di carattere morfologico e funzionale (ecografia, uroflussimetria, esame urodinamico), integrati dallo score sintomatologico, un minitest standardizzato e largamente usato per valutare l’impatto sintomatologico (che trovate di seguito). QUESTIONARIO IPSS (International Prostatic Symptoms Score) Meno di una volta su 5 Meno della metà delle volte Circa la metà delle volte Più della metà delle volte Quasi sempre 0 1 2 3 4 5 0 1 2 3 4 5 Nell’ultimo mese le è mai capitato di dover mingere in più tempi? 0 1 2 3 4 5 Nell’ultimo mese quante volte ha avuto difficoltà a posporre la minzione? 0 1 2 3 4 5 Nell’ultimo mese quanto spesso il getto urinario le è parso debole? 0 1 2 3 4 5 Quante volte nell’ultimo mese ha dovuto sforzarsi per iniziare ad urinare? 0 1 2 3 4 5 Nel corso dell’ultimo mese quante volte si è alzato per andare ad urinare la notte? 0 1 2 3 4 5 Quante volte nell’ultimo mese ha avvertito un senso di incompleto svuotamento vescicale al termine della minzione? Nell’ultimo mese quante volte ha urinato meno di due ore dopo l’ultima minzione? PUNTEGGIO TOTALE = 0-7 8-19 20-35 31 VIVENDI Nessuna volta DIAGNOSI E TERAPIA IL QUESTIONARIO IPSS, UNICO QUESTIONARIO VALIDATO IN LINGUA ITALIANA PER QUESTA PATOLOGIA, PERMETTE UNA VALUTAZIONE OGGETTIVA DELLA SINTOMATOLOGIA URINARIA DEL PAZIENTE AFFETTO DA IPERTROFIA PROSTATICA. SINTOMATOLOGIA LIEVE SINTOMATOLOGIA MODERATA SINTOMATOLOGIA SEVERA INDICE DELLA QUALITÀ DI VITA Bene Soddisfatto Abbastanza soddisfatto Se dovesse trascorrere il resto della sua vita con la sua attuale condizione urinaria, come si sentirebbe? 0 1 2 Così così Relativamente insoddisfatto Male Molto male 3 4 5 6 Bibliografia: Barry MJ, Fowler FJ Jr, O’Leary MP, Bruskewitz RC, Holtgrewe HL, Mebust WK, Cockett AT. The American Urological Association symptom index for benign prostatic hyperplasia. The Measurement Committee of the American Urological Association. Journal of Urology 1992 Nov;148(5):1549-57. POLITICAL SCREENING Il parere di Francesco D’Ausilio, Capogruppo del Partito Democratico in Assemblea Capitolina VIVENDI 32 “Soluzioni condivise da lavoratori e pazienti per riformare la sanità” di Valeria Bilancioni “È il modello scelto dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti che le altre Regioni dovrebbero seguire” F amiglia, politica, storia e urbanistica: sono le quattro passioni di Francesco D’Ausilio, quarantunenne Capogruppo del Partito Democratico in Assemblea Capitolina, già coordinatore della Segreteria Regionale. Autore del libro “Una Capitale sul mare”, edito dalla Palombi Editori, si è sempre occupato di progetti europei afferenti la creazione di start up nel campo del turismo, dell’audiovisivo e dello sviluppo locale. Dopo l’approvazione del bilancio di Roma Capitale, Vivendi lo ha raggiunto per fare quattro chiacchiere su un settore, quello della sanità, che nella nostra città e nella nostra Regione stenta a riprendersi. “La sanità a Roma, come in tutto il resto d’Italia - ha dichiarato D’Ausilio - soffre dei tagli che sono stati fatti negli ultimi anni dai vari Governi. Pur rimanendo un ambito prettamente regionale, è necessario che anche il Campidoglio intervenga con strumenti propri per migliorare la qualità dei servizi, garantire il diritto di tutti ad essere curati e diminuire i tempi della burocrazia. L’amministrazione comunale dovrà vigilare sulle politiche che verranno promosse dalla Regione senza mancare di cooperare per favorire sinergie tra le varie aree di intervento”. Che ne pensa della scelta del sindaco Ma- rino di dedicare un assessorato agli stili di vita? La nascita del nuovo assessorato dimostra un’attenzione verso la salute dei cittadini che un Comune dovrebbe sempre avere. Credo che sarà utile per avviare politiche adatte a migliorare il benessere di tutta la popolazione. Perché la qualità della vita sia alta in una città non bastano infatti solo i servizi “classici”, bisogna occuparsi anche del bene salute che finora è stato trascurato. È d’accordo con la politica che la Regione Lazio sta portando avanti nel settore sanitario? Dopo periodi di gestione opaca, sotto la guida di Nicola Zingaretti la Regione ha ridato centralità alla questione sanitaria, avviandosi dopo otto lunghi anni ad uscire dal commissariamento. Si sta cercando faticosamente di ripianare i debiti e, nello stesso tempo, di non abbassare la qualità dei servizi erogati. Il Presidente Zingaretti ha dimostrato di considerare la sanità un settore strategico: in pochissimi mesi si è occupato di casi come quello del presidio di Ostia e della questione del reparto di oncologia o dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata, cercando soluzioni condivise da lavoratori e pazienti. È questo il modello da seguire anche in altre Regioni. In che cosa bisognerebbe investire per migliorare la percezione che i cittadini hanno della sanità pubblica? Occorre fare uno sforzo ulteriore per migliorare la qualità dei servizi. Tempi brevi, burocrazia ridotta all’osso, certezza della cura. Molte volte siamo costretti ad assistere a casi di malasanità intollerabili. Gradualmente è necessario migliorare questi ambiti. Penso all’opportunità di aumentare i nuclei di cure primarie sul territorio per le piccole prestazioni, così da diminuire il carico degli ospedali; al bisogno di integrare l’assistenza domiciliare nelle “Case della Salute” e favorire l’apertura di nuovi poliambulatori, attivi anche il sabato e la domenica; alla possibilità di mettere in campo un vasto programma di odontoiatria sociale per gli anziani e i più poveri. Razionalizzazione dei servizi e informatizzazione sono gli obiettivi primari per diminuire i tempi della burocrazia e le code. Pubblico e privato: cosa possono fare insieme nel settore sanitario? Pubblico e privato devono coesistere ed essere parte di un sistema virtuoso. Di sicuro la politica deve privilegiare l’ambito pubblico, non venendo meno al principio che sancisce il diritto a curarsi anche nella Costituzione. L’opinione di Giordano Tredicine, Vicepresidente dell’Assemblea Capitolina in quota opposizione C “Basta sprechi e tagli indiscriminati: ottimizzare i servizi e restituirli ai cittadini” lasse 1982, Giordano Tredicine ricopre fin da giovanissimo incarichi all’interno del Partito di Forza Italia. Nel 2006 diventa consigliere nell’allora IX Municipio di Roma e due anni dopo viene eletto in Consiglio Comunale, risultando il più giovane eletto della maggioranza e ottenendo le nomine di Presidente della Commissione Politiche Sociali e Famiglia e di Vicecapogruppo del Pdl in Consiglio Comunale. Oggi, nuovamente eletto Consigliere di Roma Capitale, è Vicepresidente dell’Assemblea Capitolina in quota opposizione. Vivendi lo ha incontrato dopo l’approvazione del bilancio 2013. Come definirebbe lo stato della sanità nella nostra città e che ne pensa della scelta del sindaco Marino di dedicare un assessorato agli stili di vita? Sta portando qualche risultato? La sanità a Roma e nel Lazio ha bisogno di essere completamente riformata. In quanto al sindaco Marino, devo purtroppo dire che fin dall’inizio ha fatto del sensazionalismo la sua arma principale. Dall’uso della bici alla finta pedonalizzazione dei Fori, ogni cosa è stata improntata al tutto fumo e niente arrosto. Stessa cosa possiamo dire del suo tentativo di dedicare un assessorato al miglioramento della qualità della vita dei cittadini romani. Del resto, l’azione della sua Giunta è stata impalpabile e addirittura l’aula consiliare si è dovuta fermare per l’assenza di delibere da discutere. Non mi sembra proprio un approccio coerente per occuparsi della salute dei romani. È d’accordo con la politica che la Regione Lazio sta portando avanti nel settore sanitario? Direi che si deve cercare di fare di più perché il risanamento non deve mai passare per il taglio dei servizi ai cittadini. Sono stati chiusi 38 ospedali, di cui 20 a Roma, e alcuni erano dei veri e propri fiori all’occhiello del Lazio; sono stati tagliati 7.000 posti letto. Una cura draconiana eccessivamente dura; gli sprechi vanno ricercati altrove. Dove per esempio? C’è l’imbarazzo della scelta: prendiamo la spesa media per nutrire un degente negli ospedali del Lazio. La media si avvicina ai 140 euro, ma ci sono strutture che ne spendono 200 e altre 24. Lo stesso vale per lo smaltimento dei rifiuti, le lenzuola e altre voci di spesa che variano all’interno della stessa regione. Andrebbe tutto uniformato secondo criteri di economicità ed efficienza. Anche gli stipendi di alcuni manager mi sembrano inappropriati. In che cosa bisognerebbe investire per migliorare la percezione che i cittadini hanno della sanità pubblica? Bisogna assolutamente ridurre i tempi d’attesa che a volte possono essere determinanti per la guarigione di un malato. È inconcepibile pensare che occorra aspettare mesi per effettuare esami dai quali dipendono cure importanti. Non siamo all’altezza di un Paese civile e mi sembra che le richieste dei cittadini vadano proprio in questo senso. Il Servizio Sanitario deve essere a portata di mano, non un incubo per la popolazione. Pubblico e privato: cosa possono fare insieme nel settore sanitario? Per me è necessario partire da un principio fondamentale: le migliori cure e le migliori strutture devono essere accessibili a tutti. Negli ultimi anni le statistiche hanno registrato un crescente coinvolgimento di attori privati nella fornitura di servizi sanitari, dopo che negli ultimi due secoli, al contrario, a prevalere era stata la tendenza alla monopolizzazione da parte dell’attore pubblico. Questa sinergia di competenze e professionalità è sicuramente benefica per tutto il Sistema. Ritengo che occorra facilitare l’incontro pubblico/privato, interpretandolo sotto il profilo dell’opportunità. Solo in questo modo, in un periodo di crisi e di eccessiva spending review, sarà possibile rendere accessibile il Sistema Sanitario locale. 33 VIVENDI di Valeria Bilancioni POLITICAL SCREENING “Ridurre le liste d’attesa” MARILAB PER IL SOCIALE VIVENDI 34 Scuola Calcio Ostiamare… scuola di vita Riccardo Troiani Ufficio Stampa Ostiamare Lidocalcio L’eccellenza del panorama calcistico laziale N el precedente numero di Vivendi vi abbiamo mostrato le foto della Presentazione Ufficiale dell’Ostiamare nella storica Piazza Anco Marzio, cuore del territorio lidense, e abbiamo parlato della struttura della società biancoviola, impegnata nel Campionato Nazionale di Serie D. In questo secondo articolo esploriamo uno dei settori fondamentali del club di Via Amenduni, la Scuola Calcio. È dalla base che si costruisce un palazzo e così avviene anche per una società sportiva. E da sempre l’Ostiamare eccelle in questo ambito, nel panorama calcistico laziale, proprio per il lavoro splendido che viene fatto con i più piccoli, per poi proseguire nel Settore Giovanile fino ad arrivare ai “grandi”. Oltre 300 bambini, suddivisi in fasce d’età che vanno dai Primi Calci (2006, 2007 e 2008) ai Pulcini (2004 e 2005) fino agli Esordienti (2001, 2002 e 2003) coordinati e diretti dal Prof. Mauro Cesaroni, responsabile della Scuola Calcio, si divertono imparando il vero calcio insieme ai loro competenti istruttori affiancati da psicologi e genitori, in un triangolo che ha il suo vertice nella migliore crescita psico-fisica del ragazzo (nella Foto 1 potete vedere una panoramica dei vari allenatori nel giorno dell’inaugurazione dell’attività sportiva della Scuola Calcio 2013-2014). È una Scuola Calcio, quella dell’Ostiamare, nella quale l’obiettivo primario non è solamente insegnare a giocare a pallone, ma creare anche un solido rapporto istruttore-atleta-genitore in una sorta di scuola di…vita. E i ragazzi che affollano l’impianto sportivo biancoviola, dai piccolissimi del 2008 a quelli più “grandicelli”, imparano a crescere, in età evolutiva, sia dentro che fuori dal campo, Foto 1 Foto 2 grazie alla competenza e alla preparazione di tutti coloro che gestiscono e coordinano le loro attività sportive (nella Foto 2 i 2001 tutti insieme e nella Foto 3 i 2004 dei tecnici Lo Monaco-Sambiase). Tra i tanti gruppi che sono presenti all’Anco Marzio citiamo gli Esordienti 2001 di Paolo Roberto Fratellani (nella Foto di apertura) perché saranno protagonisti del prestigioso Torneo calcistico internazionale Carnevale di Gallipoli in programma dal 27 Febbraio al 4 Marzo 2014 nella penisola salentina. Da tre anni l’Ostiamare, unica formazione capitolina presente all’evento, è tra le squadre invitate e darà battaglia a team del calibro di Milan, Inter, Juventus, Zenith e Manchester City. Motivo di orgoglio per il club e riconoscimento ulteriore a quanto viene fatto e prodotto lavorando fin dalla base con impegno e serietà. Foto 3
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