SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 88 L. Zanisi, C. Fraulini, F. Salsano, L. Mazzucchelli, G. Paone, A. Pedrazzini Fig. 2 Storia clinica H.O., paziente di 78 anni, si ammala nel lontano 1996 di carcinoma della laringe localmente avanzato, corrispondente ad uno stadio T3 N1, per il quale viene sottoposta a radioterapia. Negli anni a seguire vengono osservati ripetuti episodi di trombosi periferica, con un sospetto di embolia polmonare. La paziente viene quindi anticoagulata a vita. L’ipotireosi post-attinica sviluppatasi dopo il trattamento radioterapico richiede una sostituzione duratura. Dieci anni dopo, in seguito a disturbi toraco-cervicali, vengono eseguiti accertamenti che portano alla diagnosi di carcinoma del seno ormono-sensibile in stadio iniziale, per il quale la paziente viene operata, irradiata e trattata con inibitori dell’aromatasi per 5 anni. Nel follow-up nessun indizio per ricaduta fino all’autunno del 2013 quando la paziente lamenta un malessere non specifico di cui non vi è apparente causa. Le indagini vengono completate con TAC di ristadiazione che evidenzia un processo espansivo di 4 cm all’annesso destro (Fig.1). Il referto viene confermato ecograficamente e la paziente sottoposta a laparoscopia e annessiectomia bilaterale (Fig. 2b). Il processo osservato alla TAC equivale a una lesione costituita da tessuto di aspetto follicolare con colloide (Fig. 2 in basso) e con aspetti incapsulati solidi e micro follicolari con cellule ossifile (Fig. 2 in alto) che mostrano crescita trans-capsulare e infiltrano il parenchima ovarico limitrofo (Figg. 3 e 4). Fig. 1 Fig. 2b Fig. 3 Fig. 4 Indica la diagnosi corretta a b c d e Metastasi ovarica di carcinoma mammario Metastasi ovarica di carcinoma laringeo Teratoma cistico maturo dell’ovaia Adenocarcinoma sieroso ovarico associato a mutazione BRAC1 Carcinoma follicolare della variante oncocitica in struma ovarii 79 MAGGIO 2014 TRIBUNA MEDICA TICINESE 159 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Carcinoma follicolare della variante oncocitica in struma ovarii Commento Il teratoma cistico maturo costituisce circa il 20% dei tumori ovarici. Di quest’ultimi circa il 15% contiene tessuto tiroideo. Lo struma ovarii è una variante monodermica del teratoma cistico maturo dell’ovaia costituita da una componente predominante di tessuto tiroideo (>50%) e riscontrata nel 2-5% dei teratomi ovarici. Istologicamente, lo struma ovarii è costituito da follicoli tiroidei normostrutturati contenenti colloide oppure da strutture cistiche rivestite da epitelio follicolare tiroideo cubico e monostratificato. L’incidenza di carcinomi tiroidei ben differenziati in struma ovarii non è conosciuta con precisione in quanto molto rari ma viene stimata a meno del 5% dei casi. Le manifestazioni cliniche di uno struma ovarii non sono specifiche. Le pazienti possono presentare dolori addominali, irregolarità del ciclo mestruale, ascite oppure trombosi delle vene profonde che in corso di accertamenti portano al riscontro di una massa ovarica oppure pelvica. La secrezione di ormoni tiroidei può causare un’ipertiroidismo nel 2030% dei casi di struma ovarii. Occasionalmente si può osservare un aumento del marker tumorale CA 125, il marcatore tipico del carcinoma dell’ovaio. Il picco di manifestazione si situa fra i 40 e i 60 anni. I criteri diagnostici per carcinoma tiroideo ben differenziato in struma ovarii non son ben definiti. Attualmente valgono i criteri utilizzati per carcinomi primitivi della tiroide quali la presenza di papille e caratteristiche alterazioni nucleari per i carcinomi papillari e l’invasione capsulare oppure la crescita angioinvasiva per carcinomi follicolari. Aree di struma ovarii con strutture pseudopapillari 160 TRIBUNA MEDICA TICINESE oppure microfollicolari possono essere confuse con carcinomi. È inoltre necessaria particolare attenzione per non confondere un adenocarcinoma sieroso papillare ovarico con un carcinoma papillare di tipo tiroideo. Di quest’ultimo tipo esistono anche forme poco differenziate con aspetti solidi oppure forme estremamente ben differenziate caratterizzate dalla disseminazione peritoneale di follicoli tiroidei di aspetto istologico normale. Globalmente comunque, la maggior parte di carcinomi in struma ovarii sono di tipo papillare classico e non causano particolari problemi diagnostici mentre il carcinoma follicolare, come descritto nella nostra paziente, più difficile da riconoscere istologicamente, è estremamente raro. Studi preliminari, eseguiti su casistiche limitate suggeriscono che alla base di carcinomi tiroidei ben differenziati in struma ovarii si riscontrano, con frequenza sovrapponibile, le medesime alterazioni genetiche (ad esempio mutazione V600E in BRAF) riscontrate nei carcinomi primitivi della tiroide. La prognosi del carcinoma tiroideo insorto in struma ovarii risulta ancora poco chiara in virtù della rarità di questa patologia, del follow-up di solito troppo corto e quindi inadeguato e non da ultimo dai criteri diagnostici non del tutto definiti. La sopravvivenza a 5, 10 e 25 anni si attesta rispettivamente al 92%, 85% e 79%. Sembra che ci sia una correlazione tra dimensioni del tumore e prognosi, come nel carcinoma primitivo della tiroide. Metastasi sono state documentate in 4-26% dei casi, principalmente in sede intra-addominale ma anche a distanza ed, in particolare, a livello epatico, polmonare, cerebrale ed osseo. Il rischio di recidiva loco-regionale e metastasi risulta inferiore per il carcinoma papillare (4%-7%) rispetto ai carcinomi di tipo follicolare (14-26%). Non esiste un consenso sulle opzioni 79 MAGGIO 2014 terapeutiche. Il trattamento chirurgico spazia da semplice resezione anessiale a isterectomia con annessectomia bilaterale nonché resezione dell’omento maggiore e biopsie di stadiazione come nel carcinoma ovarico. Chiaramente la strategia chirurgica deve considerare età e condizioni generali della paziente, un eventuale desiderio di gravidanza o, in altri casi, lo stato menopausale. Le opzioni di trattamento post-chirurgico includono l’osservazione clinica (wait-andsee) con dosaggio periodico della tireoglobulina oppure la tiroidectomia e la successiva terapia radiometabolica: in ogni caso, prima di qualsiasi decisione, sono raccomandate indagini di stadiazione con ecografia tiroidea, scintigrafia e/o PET/CT whole body ed è raccomandata una discussione multidisciplinare. Decorso clinico Il caso illustrato rivela diverse particolarità in quanto la paziente si è presentata con un terzo tumore indipendente dai carcinomi alle corde vocali e al seno insorti molti anni prima, lo struma ovarii non è un’affezione frequente specie in età avanzata e il carcinoma tiroideo insorto in struma ovarii, specie di tipo follicolare, è una complicanza ancor meno frequente. La diagnosi è stata casuale a seguito di accertamenti per disturbi non specifici. Per le decisioni terapeutiche sono state considerate l’età della paziente e diversi fattori suggestivi di prognosi favorevole: le dimensioni ridotte della lesione, l’assenza di effrazione della capsula ovarica, l’assenza di parti poco differenziate e di angioinvasione. Si sottolinea comunque che non esistono fattori prognostici né clinici né istologici validati. La paziente, già in sostituzione tiroidea, ha alla diagnosi gli ormoni periferici normali, il TSH elevato a 35 mU/l (norma <4,2 mU/l), mentre la tireoglobulina è al limite superiore della norma (99 ng/ml, norma <78). SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Nonostante TAC negativa la stadiazione viene completata con ecografia e scintigrafia tiroidea che non evidenziano noduli tiroidei sospetti. Non vien quindi intrapreso nessun trattamento al di fuori della sostituzione tiroidea. A sei mesi di distanza nessun indizio per ricaduta, il TSH è soppresso e la tireoglobulina è scesa a 45 ng/ml. Dr. med. Laura Zanisi Dr. med. Chiara Fraulini Dr. med. Franco Salsano Dr. med. Augusto Pedrazzini Clinica Santa Chiara 6600 Locarno Prof. Dr. med. Luca Mazzucchelli Istituto cantonale di patologia 6600 Locarno Dr. med. Gaetano Paone Divisione di medicina nucleare e Centro PET/CT IOSI 6500 Bellinzona Bibliografia a richiesta a.pedrazzini@oncologia-pedrazzini.ch 79 MAGGIO 2014 TRIBUNA MEDICA TICINESE 161
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