24 genova e liguria IC IL CITTADINO 9 febbraio 2014 Otorinolaringoiatria al centro del corso Ecm del 14 febbraio a Villa Serena Lettera in redazione Naso, quando funzionalità Canna legale ed estetica vanno di pari passo cui prodest? enza scomodare trascorsi S letterari molto celebri come quelli che riguardano Cyrano di Bergerac, è indubbio che il naso è la parte del viso che forse più di molte altre caratterizza un volto. A tutti è poi noto che, tramite il naso, veniamo introdotti nel mondo degli odori, di quei segni invisibili, gradevoli e sgradevoli, che indicano in ogni caso una presenza, di un qualcosa di sgradito o gradito e che spesso ci consentono anche di salvarci da un pericolo anche grave. Forse non tutti sanno che il metano, il gas domestico che usiamo tutti i giorni nelle nostre case al suo stato naturale è del tutto inodore per cui una sua fuga risulterebbe impossibile da percepire se non con appositi strumenti. Per questo viene aggiunto uno specifico odorizzante prima di distribuirlo in rete, un segnale che il nostro naso può subito percepire evitando così situazioni anche di gravissimo pericolo. Ecco quindi confermata l'importanza del naso, un organo che più di altri usiamo in modo inconsapevole, non valutando al sua importanza e spesso forse trascurando di curarlo come il suo ruolo merita. Al naso e alle sue patologie è quindi dedicato uno degli eventi formativi inserito nel calendario degli eventi ECM organizzati da Villa Serena Provider ECM accreditato presso l'Agenas. L'evento, in programma venerdì 14 febbraio con il consueto orario dalle 14 alle 20, ha come Responsabile scientifico il Dr. Massimiliano Mora, Dirigente Medico di 1° livello dell'Ospedale San Martino di Genova Reparto di Otorinolaringoiatria, autore di contributi scientifici sul tema delle patologie del naso e dei seni paranasali. Al Dr. Mora abbiamo posto alcune domande su temi specifici e obiettivi del corso. . Quali sono le argomentazioni che verranno trattate durante l'evento formativo del 14 Febbraio a Villa Serena? Verranno trattati argomenti inerenti le problematiche este- tiche e funzionali del naso. Sono ben pochi gli organi del nostro corpo per i quali esiste un legame così stretto tra estetica e funzionalità. Come si differenzia la patologia nasale e dei seni paranasali? Spesso i sintomi sono diversi, e anche le complicanze, sono importanti una accurata anamnesi ed uno studio endoscopico e radiologico. I seni paranasali, perché situati in posizione più interna, pongono spesso problematiche di accertamento diagnostico più rilevanti. In cosa è cambiato, rispetto al passato, l'approccio alle patologie nasali? Sicuramente oggi si utilizza una strumentazione dedicata, con colonne video, registrazioni delle immagini, studio con luce BMI, strumentazioni che, con la riorganizzazione operata a seguito dell'arrivo del mio Direttore, Prof. Peretti, l'Ospedale S. Martino è oggi per esempio in grado di utilizzare su tutti gli ambulatori specialistici in Otorinolaringoiatria. E' sempre presente quindi, come già detto, una relazione tra naso e sua funzionalità? Sì, spesso le deformità estetiche sono in associazione a deficit funzionali ed è quindi necessario un trattamento combinato dei due aspetti. Quali trattamenti sul naso trovano indicazione per l'anestesia locale? Il Dott. Massimiliano Mora, Responsabile Scientifico dell’evento formativo Ecm a Villa Serena Possono essere trattate correzioni della punta nasale, e deformità minime del dorso possono essere effettuate anche con l'utilizzo di Filler senza anestesia. Ringraziando il Dr. Mora per la Sua disponibilità si ricava un quadro nel quale è opportuno non aver timore a far "vedere" il proprio naso ad uno specialista che, magari con un piccolissimo intervento, può farci superare non solo piccoli difetti estetici ma dare a questo importante organo la sua piena funzionalità. Il Dr. Mora sarà coadiuvato nell'esposizione da altri specialisti di questa particolare branca della medicina otorinolaringoiatrica come il Dr. Renzo Mora, chirurgo otorinolaringoiatrico, anch'egli Dirigente medico dell'Ospedale di San Martino in Genova, con vastissima esperienza nel settore, il Dr. Giovanni Delù, membro della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Dirigente Medico dell'Ospedale San Paolo di Savona, il Dr. Giuseppe Sacchitelli, anestesista rianimatore per le problematiche anestesiologiche e di sedazione che implicano gli interventi sul naso, il Dr. Luca Guastini, autore di innumerevoli pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, il Dr. Fulvio Braido, che tratterà le implicazioni respiratorie delle patologie nasali e la D.ssa Tiberia Boccardo specialista, anche in funzione della Sua esperienza in medicina legale, delle patologie nasali derivanti da traumi facciali. Un percorso didattico che ancora una volta ci fa ricordare come il nostro corpo è capace di svolgere funzioni di altissimo livello anche con parti delle quali spesso noi rileviamo il solo aspetto estetico. L'evento, che concede come di consueto ai partecipanti 6 crediti formativi si svolgerà nella sala meeting multimediale di Villa Serena. Per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere alla Segreteria Organizzativa del Provider ECM Sig.na Beatrice D'Andrea tel. 010 312331 int. 341 e-mail providerecm@villaserenage.it oppure consultare il sito internet www.villaserenage.it. Il Dott Massimiliano Mora nel blocco operatorio di Villa Serena Cancro, in Italia il più diffuso è al colon-retto ome un lenzuolo che progressivaC mente si stende sul mondo, i tumori interessano sempre più paesi, con inciden- ze in grande crescita man mano che aumenta il benessere e vengono adottati gli stili di vita occidentali. La fotografia, in occasione del World Cancer Day, è nel rapporto annuale dell'Iarc, l'agenzia dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che si occupa della malattia, che prevede che in meno di vent'anni i casi passeranno dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030. Di pari passo rispetto all'incidenza crescerà la mortalità, avvertono gli esperti, con le attuali 8,2 milioni di vittime ogni anno che diventeranno 13, il 70% delle quali in Africa, Asia e America del Sud, e in gran parte prevenibili se oltre che le abitudini scorrette queste aree 'copiassero' anche gli standard delle cure occidentali. Per quanto riguarda i tumori più diffusi, al 'top' c'è quello ai polmoni con 1,8 milio- ni di diagnosi, il 13% del totale, seguito da seno (12%) e colon (10%). Il cancro ai polmoni è anche il 'top killer', con il 19,4% del totale delle morti, seguito da fegato (10%) e stomaco. Per quanto riguarda l'Italia, secondo il rapporto messo a punto da Aiom e Airtum, nel 2012 si sono registrati 364mila nuovi casi. Se la mortalità appare in diminuzione, con il nostro paese che ha anche il record europeo di sopravvivenza a 5 anni, anche da noi c'è la tendenza all'aumento dei casi. ''Non sono state ancora fatte stime così a lungo termine, ma la tendenza è a un aumento dell'incidenza provocato soprattutto dall'invecchiamento della popolazione oltre che da un peggioramento degli stili di vita - spiega Roberta De Angelis, ricercatore dell'Istituto superiore di sanità -. Alcuni tumori calano, come quello ai polmoni negli uomini, ma altri sono in aumento, soprattutto quelli legati all'alimentazione come il cancro del colon-ret- to, oltre al melanoma della pelle e tumore alla prostata''. Il tumore del colon-retto è il più frequente in Italia, con oltre 50.000 nuove diagnosi, seguito da quello della mammella (46.000), del polmone (38.000, un quarto nelle donne) e della prostata (36.000). Il cancro del polmone si conferma al primo posto complessivamente per mortalità (34.500 i decessi stimati) ed è il 'big killer' fra gli uomini (27%), mentre quello del seno lo è tra le donne (16%). Anche da noi, come nel resto del mondo, sottolinea De Angelis, c'è qualche problema dal punto di vista della prevenzione. ''Questo si vede soprattutto al Sud spiega - dove gli screening oncologici hanno una copertura più bassa. Sempre in quest'area d'Italia c'è una maggiore prevalenza di obesità e sedentarietà, e paradossalmente un minor consumo di frutta e verdura nonostante lì si concentri la produzione''. D ue notizie della cronaca di questi giorni mi hanno stimolato una riflessione sui possibili scenari di un'Italia in cui produzione e commercializzazione della cannabis fossero legalizzati… Oltre la ciclica riproposizione di legalizzazione della cannabis, l'altra notizia riguarda le grane legali, che coinvolgono politici a diversi livelli, tutte con una matrice comune: l'interesse proprio e non quello comune. Intanto mi chiedo: con la tragica situazione che vive il paese, la cannabis legale è una priorità? O è una cortina "fumogena" per nascondere altro? Sono convinto che la catastrofe italiana dipenda da alcuni fattori profondamente radicati: l'illegalità, la corruzione, la collusione tra politica - imprenditoria - crimine organizzato, la non punizione dei reati che - da deterrente diventa alibi per sentirsi "legittimati" in qualche modo a delinquere e da cui nascono i dettato della legge sia rispettato? E come verrebbe effettuata la distribuzione? E ci scriveremmo sopra che nuoce alla salute come le sigarette? Il Presidente dell'Uruguay ha presentato la loro legalizzazione come un esperimento per combattere i Narcos, il giudice Paolo Borsellino nel gennaio dell'89 (all'epoca Procuratore a Marsala), in un incontro con studenti rispondeva così alla domanda se la legalizzazione servisse per contrastare la mafia: "No. La legalizzazione degli stupefacenti non può rappresentare uno strumento per combattere la mafia. Intanto, come mi sembra di aver chiarito, non bisogna stabilire un'equazione assoluta tra la mafia e il traffico di sostanze stupefacenti. La mafia esisteva ancora prima del traffico di stupefacenti e probabilmente se per miracolo il traffico di stupefacenti scomparirà, la mafia esisterà ancora perchè l'essenza della mafia non è il molti "furbetti" che circolano. Guardando oltre alla politica, penso alla pletora di falsi invalidi - certificati da medici compiacenti; ai manager pubblici strapagati che, dopo aver affossato le aziende che dirigevano, sono passati senza danno per loro- a dirigerne altre… Fortunatamente non tutti i politici, i professionisti e i manager sono così, ma quelli corretti non fanno notizia. Analizzando le proposte di legalizzazione, mi pare che siano basate più su aspetti ideologici che scientifici, ormai è noto che l'uso di cannabinoidi produce danni sulle persone giovani; senza contare che certe "aperture" possono essere tradotte dai giovani come permesso a provare altre sostanze ben più pericolose. O ci vogliamo dimenticare che, siccome l'AIDS non fa più paura, è in aumento tra i giovani? Essere progressisti non significa abdicare dalle responsabilità che gli adulti hanno verso i giovani! Qualcuno potrà obiettare che in altri paesi sono già in atto sperimentazioni al proposito, appunto sono altri paesi… perché guardiamo agli altri solo quando fa comodo? Negli altri paesi chi sbaglia paga e i politici si dimettono! Vi immaginate cosa succederebbe da noi? Dopo poco tempo sarebbe tutto in mano a qualche organizzazione che ci lucrerebbe sopra con la garanzia di immunità e protezioni varie. E chi controllerebbe che il traffico delle sostanze stupefacenti". Altra chiarezza da fare: già ora chi si fa le canne non va in carcere, non confondiamo l'uso con lo spaccio e non strumentalizziamo la droga per giustificare un sistema penale ingolfato! Per quello ci vogliono altre soluzioni, l'Italia è il paese con il maggior numero di leggi, crearne altre paralizzerebbe di più, ce ne vogliono meno e vanno rispettate! Sono d'accordo che non vada criminalizzato chi consuma sostanze (lavoro in un Ente che ospita moltissimi soggetti in pena alternativa), ma questo è un discorso che viaggia in parallelo con la possibilità di utilizzare farmaci a base di cannabis. Si tratta, in entrambi i casi, di interventi di cura e riabilitazione legati al rispetto di precisi protocolli, con persone che si assumono la responsabilità delle prescrizioni e controllo del risultato; d'altra parte abbiamo altri casi di cure con sostanze stupefacenti/psicoattive. Occorrono però controlli seri per evitare un mercato nero parallelo. Concludendo penso che l'Italia non sia ancora matura per queste proposte, occorre una crescita in termini di trasparenza e onestà della sua classe politica e dirigente prima di pensare alla promulgazione di leggi di questo tipo, altrimenti finirebbe … all'italiana: grande caos e nulla di fatto! Ramon Fresta Educatore Professionale e Logoterapeuta
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