Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra Salmo 120 LA COMUNITà RACCONTA Periodico di vita Parrocchiale di Castelletto n. 3 - Settembre 2013 Sommario in questo numero 3 La voce del Parroco – Un nuovo anno pastorale 4 Il Santo Padre – GMG – Omelie del mattino – Varie 8 I Papi nella storia 9 Monari e l’ateismo di Veronesi 10 Anno della Fede in Oratorio 11 Claire Ly – Dal buddhismo al cattolicesimo 12 Istantanee di vita parrocchiale 13 Festa Patronale di Santa Restituta 15 Pellegrinaggio a Chiampo 16 Maggio con Maria 18 Solennità del Corpus Domini 19 130° anniversario della Chiesa – La nostra Corale a Bienno 20 Pellegrinaggio a Sant’Anna di Vinadio – Saluti dalle vacanze 21 2013 – Anniversario d’illustri musicisti 22 Speciale organo 24 Speciale don Giulio Maccagnola – 25° della morte 26 Settimana mariana 27 Calendario parrocchiale – Settembre/Dicembre 2013 28 Ubbidienza, con le buone o con le cattive 30 Proposta di legge sull’omofobia 31 Oratorio: Rollenball – Grest 2013 – Profili di Santi 38 Oratorio: Mini-Grest 39 Palio 2013 – Varie 43 Scaffale – Invito alla lettura 44 Anagrafe: Battesimi, 1e Confessioni, Matrimoni e Anniversari 46 Defunti – A ricordo di Suor Regina, P. Patrizio, G. Andreotti 50Felicitazioni 51 Un po’ di conti – Restauri vari Parrocchia Trasfigurazione di Nostro Signore Parroco: Don Gianluca Loda Telefono abitazione:030-907915 Telefono cellulare: 333-2332854 Posta elettronica: don.gianluca.loda@virgilio.it Sacrista: Maria Brentonico - Tel. 030-907286 Sito Internet: www.parrocchiacastelletto.it Curatori del sito: Domenico Pinardi e Luigi D’Urso Ricevono all’indirizzo:webmaster@parrocchiacastelletto.it LA COMUNITà RACCONTA Periodico di vita Parrocchiale di Castelletto n. 3 - Settembre 2013 Direttore Responsabile: Don Giuseppe Mensi Editore: Parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Sede Legale: Piazza Giovanni Paolo II, 2 25024 - Castelletto di Leno - BS Codice fiscale: 97004190175 – Partita IVA: 03385840982 Registrato: presso il tribunale di Brescia il 28 Maggio 2013 al n°12/2013 del registro stampa Hanno collaborato a questo numero: Luisa e Gino Crotti, Luigi D’Urso, Luciana Treccani, Giuseppe Andrico, Palmira Calestani, Mons. Mario Stoppani, Luigi Domenighini, Albino Zamudio, Francesco Zucca, Ezio Vallana, Suor Lucia Moratti, Carmelitani Scalzi, Gianni Prandini, Tiziana Dada, Beatrice Barbera. Fotografie a cura di: Don Gianluca, Parrocchia di Pavone Mella, Franco Ongari, Mara Capuzzi, Emanuele Brentonico, Stefano Favagrossa, Francesca Ongari, Silvia Mor, Albino Zamudio, Sabrina Losio, Luigi D’Urso. Elaborazione grafica: Don Gianluca e Serena Bressanelli Stampa: Litografia Bressanelli - Manerbio In copertina: uno sguardo incantevole in Val di Fumo (in Provincia Autonoma di Trento) con vista della cima del monte Carè Alto (mt. 3.645). Il 1° settembre abbiamo celebrato l’ottava giornata per il creato “La famiglia educa alla custodia del creato”. Preghiera Signore, quando non mi sento accolto, che io sia comunque accogliente. Signore, quando vorrei essere ascoltato e sento indifferenza, che io sia sempre attento e interessato nell’ascoltare. Signore, quando sono prevenuto e risentito, che io manifesti sempre fiducia e bontà. Signore, quando non sono apprezzato, che io valorizzi l’operato altrui. Signore, quando vorrei nascondermi da me stesso, dagli altri e dagli avvenimenti, che io sia sempre pronto a dare ragione della Speranza che è in me. Signore, quando ho bisogno di Te, che il tuo Spirito venga a dissetare l’anima mia e innalzi il mio cuore al cielo e tutto si compirà! Grazie, Signore! Costo copia euro 5,00 circa - Offerta libera FUTURA UNITà PASTORALE DI LENO ORARI SANTE MESSE Verificare se sono confermati, dopo il cambio dei due parroci CASTELLETTO Prefestiva: ore 18.30 Festive: ore 7.30 - 10.30 - 18.30 Vespri e Benedizione ore 15.00 Feriali: dipende dai giorni Nei mesi di gennaio e febbraio resta sospesa la Messa prima. In Luglio e Agosto è sospesa la Messa vespertina domenicale. LENO Prefestiva: ore 18.30 Festive: ore 7.30 - 9.00 - 9.30 (ospedale) - 10.00 - 11.00 - 15.30 (in avvento e in quaresima) Feriali: ore 8.00 - 9.30 (sospesa in luglio e agosto) - 18.30 MILZANELLO Prefestiva: ore 18.00 Festiva: ore 10.00 PORZANO Periodo ora legale S. Messe ore 18.00 feriali dal lunedì al giovedì - venerdì ore 9.00 con adorazione Prefestiva: ore 18.30 Festive: ore 8.00 - 10.30 - 18.30 Periodo ora solare Feriali: ore 17.00 da lunedì a giovedì - venerdì ore 9.00 con adorazione Prefestiva: ore 18.00 Festive: ore 8.00 - 10.30 - 18.00 La voce del parroco Un nuovo anno pastorale Carissimi parrocchiani, gli ultimi scampoli di vacanze se ne vanno; inizia un nuovo anno pastorale, foriero di grandi novità e cambiamenti. Innanzitutto a Leno, dove il 15 settembre fa l’ingresso il nuovo Abate, Mons. Giovanni Palamini, al quale diamo il più caloroso benvenuto. Il nuovo abate è stato nominato anche Parroco di Milzanello e di Porzano. Auguri anche al nuovo collaboratore Don Alberto Baiguera, che andrà a risiedere nella canonica di Porzano. Il Sinodo Diocesano del dicembre scorso ci ricorda che siamo chiamati tutti ad un “salto di qualità”: ad entrare nell’ottica concreta delle Unità Pastorali. Non sarà facile, perché ogni cambiamento richiede fatica, in tutti i sensi e da parte di tutti. Ma questa è la strada indicata dal Sinodo, voluta dal Vescovo e oggettivamente è la più adatta al cambiamento dei tempi. L’estate ha portato con sé, assieme all’afa soffocante, anche alcuni malintesi e personalmente qualche lacerante sofferenza, che non ritenevo di meritare. Non alludo alla salute che, grazie a Dio non è mai stata così buona, ma a tutto il resto... Le parole del Santo Padre del 18 maggio scorso sembrano dette apposta per noi… restano per tutti come una pietra miliare, circa i “cristiani di buone maniere e di cattive abitudini”… Molte chiacchiere, troppe, e spesso a vanvera; anche vere calunnie, in una diabolica congiura che cerca lo scontro e la divisione, secondo il principio: “tanto peggio, tanto meglio!” Negli ultimi mesi mi sono ritrovato più di una volta nelle parole di San Gregorio Magno: “Gli uomini santi, pur se torchiati dalle prove, sanno sopportare chi li percuote e, nello stesso tempo, tener fronte a chi li vuole trascinare nell’errore. Contro quelli alzano lo scudo della pazienza, contro questi impugnano le armi della verità. Abbinano così i due metodi di lotta ricorrendo all’arte veramente insuperabile della fortezza”. Proprio per questo scopo ho chiesto e continuo a chiedervi preghiere; per la mia persona e per il mio ministero. Sono d’auspicio le parole bellissime di Sant’Agostino: “In questa umana convivenza assai colma di errori e di sofferenze che cosa ci può confortare di più se non la fede certa e l’affezione reciproca di buoni e veri amici?”. Per il momento la prudenza mi fa pensare a ben altro adagio popolare: 3 “Dai nemici mi guardi Iddio, che dagli amici mi guardo io!”. Gli occhi non sono mai aperti abbastanza… talvolta proprio tra qualche collaboratore si nasconde un lestofante o l’altro che avevi creduto amico e che, nel frattempo, ha detto, diffuso e fatto male contro di te! Una “carboneria” che s’è trasformata in congiura, in alto tradimento, oserei dire… Non sarà facile che tutto torni presto come prima; forse occorrerà usare la ramazza e non solo per scopare le foglie dell’autunno, che abbondanti, si accumuleranno presto nella Piazza della Chiesa… Entriamo nel nuovo anno pastorale con la Settimana Mariana. La devozione alla Madonna e il Rosario quotidiano ci aiutino a parare i rovesci dell’estate e a tornare tutti un po’ più umili. Tregua? Non lo so. Saranno i fatti a parlare. Buona ripresa, per tutti Il vostro Parroco Don Gianluca Il rischio di appoggiarsi alla persona sbagliata Allora tutti gli alberi dissero al rovo: “Vieni tu a regnare su di noi”. Il rovo rispose agli alberi: “Se volete veramente ungermi re per regnare su di voi, venite a ripararvi alla mia ombra; altrimenti esca dal rovo un fuoco, che divori i cedri del Libano!”. (Giudici 9, 14-15) La lavandaia di Pavia Nelle escursioni dell’estate non poteva mancare la lavandaia di Pavia, che si trova vicino al ponte coperto, sul Ticino. Come statua non è certo bella come la Sirenetta di Copenaghen (che ha compiuto da poco 100 anni), ma è sempre lì a fare il suo lavoro. “Lavare i panni addosso alla gente” è un’espressione diffusa e significa parlar male di qualcuno, mormorare, calunniare… Anche a Castelletto si potrebbe fondere qualche nuovo monumento di bronzo ad altrettante lavandaie… Ne conoscete qualcuna? LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Il Santo Padre Santa Messa per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù Omelia del Papa alla Messa conclusiva Lungomare di Copacabana, Rio de Janeiro - Domenica, 28 luglio 2013 Cari fratelli e sorelle, cari giovani! “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Con queste parole, Gesù si rivolge a ognuno di voi, dicendo: “È stato bello partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri”. Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione! Oggi, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, che cosa ci dice il Signore? Che cosa ci dice il Signore? Tre parole: Andate, senza paura, per servire. 1. Andate. In questi giorni, qui a Rio, avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l’esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l’ossigeno a una fiamma che arde. La fede è una fiamma che si fa sempre 4 più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia (cfr Rm 10,9). Attenzione, però! Gesù non ha detto: se volete, se avete tempo, andate, ma ha detto: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa, anche a te; è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio, dalla volontà di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e non ci ha dato qualcosa di Sé, ma ci ha dato tutto Se stesso, Egli ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio. Gesù non ci tratta da schiavi, ma da persone libere, da amici, da fratelli; e non solo ci invia, ma ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d’amore. Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. è per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore. In particolare, vorrei che questo mandato di Cristo: “Andate”, risuonasse in voi giovani della Chiesa in America Latina, impegnati nella missione continentale promossa dai Vescovi. Il Brasile, l’America Latina, il mondo ha bisogno di Cristo! San Paolo dice: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1 Cor 9,16). Questo Continente ha ricevuto l’annuncio del Vangelo, che ha segnato il suo cammino e ha portato molto frutto. Ora questo annuncio è affidato anche a voi, perché risuoni con forza rinnovata. La Chiesa ha bisogno di voi, dell’entusiasmo, della creatività e della gioia che vi caratterizzano. Un grande apostolo del Brasile, il Beato José de Anchieta, partì in missione quando aveva soltanto diciannove anni. Sapete qual è lo strumento migliore per evangelizzare i giovani? Un altro giovane. Questa è la strada da percorrere da parte di tutti voi! LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Il Santo Padre 2. Senza paura. Qualcuno potrebbe pensare: “Non ho nessuna preparazione speciale, come posso andare e annunciare il Vangelo?”. Caro amico, la tua paura non è molto diversa da quella di Geremia, abbiamo appena ascoltato nelle lettura, quando è stato chiamato da Dio a essere profeta. «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». Dio dice anche a voi quello che ha detto a Geremia: «Non avere paura [...], perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1,7.8). Lui è con noi! “Non avere paura!”. Quando andiamo ad annunciare Cristo, è Lui stesso che ci precede e ci guida. Nell’inviare i suoi discepoli in missione, ha promesso: «Io sono con voi tutti i giorni» (Mt 28,20). E questo è vero anche per noi! Gesù non lascia mai solo nessuno! Ci accompagna sempre. Gesù poi non ha detto: “Va’” , ma “Andate”: siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. 5 Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli perché vivessero isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunità. Vorrei rivolgermi anche a voi, cari sacerdoti che concelebrate con me quest’Eucaristia: siete venuti ad accompagnare i vostri giovani, e questo è bello, condividere questa esperienza di fede! Certamente vi ha ringiovanito tutti. Il giovane contagia giovinezza. Ma è solo una tappa del cammino. Per favore, continuate ad accompagnarli con generosità e gioia, aiutateli ad impegnarsi attivamente nella Chiesa; non si sentano mai soli! E qui desidero ringraziare di cuore i gruppi di pastorale giovanile, i movimenti e nuove comunità che accompagnano i giovani nella loro esperienza di essere Chiesa, così creativi e così audaci. Andate avanti e non abbiate paura! 3. L’ultima parola: per servire. All’inizio del Salmo che abbiamo proclamato ci sono queste parole: «Cantate al Signore un canto nuovo» (Sal 95,1). Qual è questo canto nuovo? Non sono parole, non è una melodia, ma è il canto della vostra vita, è lasciare che la nostra vita si identifichi con quella di Gesù, è avere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni. E la vita di Gesù è una vita per gli altri. È una vita di servizio. San Paolo, nella Lettura che abbiamo ascoltato poco fa, diceva: «Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero» (1 Cor 9,19). Per annunciare Gesù, Paolo si è fatto “servo di tutti”. Evangelizzare è testimoniare in prima persona l’amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù. Tre parole: Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cri- LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Il Santo Padre sto, di testimoniare il suo Vangelo. Nella prima Lettura quando Dio invia il profeta Geremia, gli dona il potere di «sradicare e demolire, distruggere e abbattere, edificare e piantare» (Ger 1,10). Anche per voi è così. Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Cari giovani: Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi! Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, vi accompagni sempre con la sua tenerezza: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Amen. Consacrazione alla Madonna che il Papa ha fatto all’Aparecida in Brasile mercoledì 24 luglio 2013 Nuovo Segretario di Stato Vaticano [O Maria Santissima, per merito di Nostro Signore Gesù Cristo, nella Tua amata immagine di Aparecida, spargi innumerevoli benefici su tutto il Brasile.] È l’Arcivescovo Pietro Parolin, nominato da Papa Francesco Veneto, 58 anni, è stato finora Nunzio Apostolico in Venezuela. Sostituisce il cardinale Tarcisio Bertone. L’annuncio ufficiale è stato dato da padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana. Parolin prenderà possesso del suo ufficio a partire dal 15 ottobre. Nella stessa giornata il Santo Padre riceverà superiori e officiali della Segreteria di Stato per ringraziare pubblicamente il Card. Tarcisio Bertone “per il suo fedele e generoso servizio alla Santa Sede e per presentare il nuovo Segretario di Stato”. 6 Nel pieno dell’estate, all’apice dell’Anno della Fede, il Papa ha consegnato alla Chiesa e al mondo la sua prima Lettera Enciclica: Lumen Fidei - la Luce della Fede di cui abbiamo ampiamente parlato in Parrocchia in luglio e in agosto. Non manchi la lettura e lo studio del testo! Santuario dell’Aparecida in Brasile Io, anche se indegno di far parte dei Tuoi figli e figlie, ma pieno di desiderio di partecipare dei benefici della Tua misericordia, prostrato ai Tuoi piedi, ti consacro la mia mente, perché pensi sempre all’amore che meriti; ti consacro la mia lingua perché sempre Ti lodi e diffonda la Tua devozione; ti consacro il mio cuore perché, dopo Dio, Ti ami sopra ogni cosa. Accoglimi, o Regina incomparabile, Tu che Cristo Crocifisso ci ha donato per Madre, nel beato numero dei tuoi figli e figlie; accoglimi sotto la tua protezione, soccorrimi in tutte le mie necessità spirituali e temporali, soprattutto nell’ora della mia morte. Benedicimi, o Cooperatrice Celeste, e con tutta la tua potente intercessione, rinfrancami nelle mie debolezze affinché, servendoTi fedelmente in questa vita, io possa lodarTi, amarTi e renderTi grazie in cielo, per l’eternità. E così sia! LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Il Santo Padre Disinformazione, diffamazione e calunnia: tre modi per ammazzare il fratello Papa Francesco, nella Messa a Santa Marta di sabato 18 maggio, mette in guardia dalle chiacchiere e dal “mischiarsi nella vita altrui”: un peccato che fa tanto male alla Chiesa “Quanto si chiacchiera nella Chiesa!”. Papa Francesco dà voce ad uno dei problemi che distrugge l’armonia della comunità cristiana e che mostra chiaramente i limiti degli esseri umani: la chiacchiera, il “mischiarsi nella vita degli altri”, fino a “spellare” il prossimo. Il Santo Padre “non se ne tiene una” – si direbbe popolarmente – e l’uditorio sembra apprezzare i quotidiani e vigorosi richiami del Pontefice. Il Papa prende spunto per la sua riflessione da un dialogo tra Gesù e Pietro. In particolare, il Papa si è soffermato sulla domanda “A te che importa?”, che Cristo rivolge all’apostolo che si era immischiato nella vita del discepolo Giovanni. Il Pontefice ha ribadito che tra il Signore e Pietro c’è sempre “un dialogo d’amore”; ma, in quest’occasione, il colloquio “è deviato su un altro binario”, a causa della tentazione del discepolo di fare il “ficcanaso”. Ci sono due modalità di mischiarsi nella vita altrui, ha poi spiegato Papa Bergoglio. Innanzitutto il “compararsi con gli altri”, che sfocia “nell’amarezza e anche nell’invidia”, e che a sua volta “arrugginisce la comunità cristiana”, le “fa tanto male”, dando soddisfazione al diavolo che “vuole proprio quello”. E poi le chiacchiere, che partono da “modalità tanto educate” e finiscono con lo “spellare il prossimo”. “Quanto chiacchieriamo noi cristiani!” ha esclamato Papa Francesco, “la chiacchiera è proprio spellarsi, eh? Farsi male l’uno l’altro. Come se volesse diminuire l’altro, no? Invece di crescere 7 io, faccio che l’altro sia più basso e mi sento grande. Quello non va!”. “Il guaio è che sembra bello chiacchierare. Non so perché – ha detto - ma sembra bello. Come le caramelle al miele, no? Tu ne prendi una: ah, che bello! e poi un’altra, un’altra, e alla fine ti viene il mal di pancia. Come la chiacchiera, insomma, che è dolce all’inizio e poi ti rovina l’anima!” “Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa” ha ribadito il Santo Padre, sono distruttive come “lo spirito di Caino”; con esse si rischia di “ammazzare il fratello, con la lingua!”. Non solo: di questo passo – ha soggiunto il Pontefice - “diventiamo cristiani di buone maniere e cattive abitudini!”. “Innanzitutto, facciamo la disinformazione, ovvero dire soltanto la metà che ci conviene e non l’altra metà, perché non è conveniente per noi. Poi la diffamazione: quando una persona davvero ha Le ormai celebri “omelie del mattino a Santa Marta” ed altre parole interessanti del Santo Padre possono essere visualizzate in internet all’indirizzo: http://www.news.va/it/sites/meditazioni un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, fare il giornalista, e la fama di questa persona è rovinata! La terza è la calunnia: dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello!”. Disinformazione, diffamazione e calunnia sono, dunque, le tre armi per uccidere il prossimo. “Sono peccato! Questo è peccato!” ha ribadito il Papa, “è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli”. A una donna che si accusava di frequenti maldicenze e calunnie, San Filippo Neri disse: “Il vostro peccato è grande, figliola, ma la misericordia di Dio è ancora più grande. Però è necessario che facciate penitenza. Ecco cosa farete: uccidete una gallina e portatemela, spennandola lungo la strada, da casa vostra a qui”. La donna ubbidì e, poco dopo, si presentò al Santo col pollo spennato. “Ora – le disse San Filippo – ritornate per le stesse strade, e raccogliete una ad una le penne della gallina…”. “È impossibile – interruppe la donna – col vento di oggi non si trovano più…”. “Lo so anch’io – concluse il Santo – ma ho voluto farvi comprendere una grande verità. Se non potete raccogliere le penne di una gallina portate via col vento, come farete a riparare tutte le maldicenze, gettate in mezzo alla società, in danno del vostro prossimo?”. LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 I PapiI Papi nella storia nella storia Anno della Fede Qui elenchiamo i primi gliPapi ultimi Papisusseguiti che si sono Qui elenchiamo i primi e gli ultimie 10 che10 si sono nella storia susseguiti nella storia Nome pontificale Stemma San Pietro Inizio pontificato fine pontificato Nome pontificale 33 29 Giugno 67 San Pio X 1. Stemma Inizio pontificato fine pontificato 4 Agosto 1903 20 Agosto 1914 257. 67 San Lino Benedetto XV 23 Settembre 76 2. 3 Settembre 22 Gennaio 1914 1922 258. San Anacleto 76 26 Aprile 88 3. Pio XI 6 Febbraio 1922 10 Febbraio 1939 Pio XII Venerabile 2 Marzo 1939 9 Ottobre 1958 Beato Giovanni XXIII 28 Ottobre 1958 3 Giugno 1963 Paolo VI Venerabile 21 Giugno 1963 6 Agosto 1978 Giovanni Paolo I Servo di Dio 26 Agosto 1978 28 Settembre 1978 Beato Giovanni Paolo II 16 Ottobre 1978 2 Aprile 2005 Benedetto XVI 19 Aprile 2005 28 Febbraio 2013 (Rinuncia) Francesco 13 Marzo 2013 in carica 259. San Clemente I 88 97 4. 260. 97 San Evaristo 5. San Alessandro I 105 27 Ottobre 105 261. 3 Maggio 115 6. 262. 115 San Sisto I 3 Aprile 125 7. 263. San Telesforo 125 5 Gennaio 136 8. 264. 136 San Igino 11 Gennaio 140 9. 265. 140 San Pio I 10. 11 Luglio 155 266. 8 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Anno della Fede Monari e l’ateismo di Veronesi “È la bontà di Dio a rendere possibile quella dell’uomo” Il Vescovo di Brescia sull’intervista nella quale l’oncologo motiva la negazione dell’Assoluto con la presenza del male - Dal Giornale di Brescia - venerdì 23 agosto 2013 - pag. 39 È interessante (e curiosa) l’intervista con cui il professor Umberto Veronesi presenta ai lettori del Corriere della Sera (domenica 11 agosto, pag. 21) il volume in cui racconta di se stesso. Il titolo del libro non lascia molto spazio alle interpretazioni ed espone chiaramente la tesi di fondo: “Credo nell’uomo, non in Dio”. Interessante, come dicevo, è il modo in cui il professore fonda la sua convinzione. Da una parte il male che c’è nel mondo è la chiara dimostrazione che Dio non esiste. “Mi sono chiesto: come mai un Dio buono può permettere tutto questo male?”. La descrizione del male nel mondo è sintetica, ma del tutto chiara: “Non dimentichiamo… che il secolo scorso è stato il secolo del dolore, delle guerre mondiali, della Shoah, di torture e di violenze inaudite”. Non potremmo che assentire a questa descrizione; il male nel mondo c’è ed è diffuso. Dunque: è ragionevole ritenere che non esista alcun Dio. Dall’altra parte, dice Veronesi, “l’uomo ha fatto balzi da gigante… in diecimila anni di storia si è emancipato”. E cita, come esempi, l’integrazione razziale negli Stati Uniti e la fine del rogo degli eretici. È vero che si potrebbero avere seri dubbi sulla bontà dell’uomo (le guerre mondiali, la Shoah, le torture e violenze ricordate sopra sono sua opera diretta), ma l’evoluzione storica apre la speranza a un futuro più roseo. L’emancipazione che abbiamo conosciuto nei secoli passati 9 continuerà. Anzi, dice Veronesi, “sono vicino alla posizione di Sant’Agostino, per il quale l’uomo è buono; nasciamo buoni, il male è solo una privatio boni, una privazione del bene”. Lasciamo stare l’interpretazione di Sant’Agostino, che non ci riguarda qui; ma l’incoerenza mi sembra palese. L’esistenza del male è un impedimento invincibile quando si tratta di credere in Dio mentre è un semplice accidente superabile quando si tratta di fondare la fede nell’uomo. È corretto questo modo di argomentare? Chiaramente no. E per un motivo semplicissimo. Supponiamo che esista un Dio creatore del mondo. A Lui, necessariamente, dobbiamo attribuire anche la creazione dell’uomo. Se l’uomo è creatura buona (in senso metafisico, cioè nel senso che è una cosa buona il fatto che l’uomo esista) è necessariamente creatura buona anche il mondo nel quale l’uomo esiste (e fuori del quale l’uomo non può esistere) e può quindi essere buono anche il Dio che lo ha creato. Il prof. Veronesi si immagina fuori del mondo, come un giudice che deve valutare l’esistenza di un mondo esterno a lui. Ma questa è un’immaginazione falsa. Se Dio esiste, Dio ha creato il mondo e l’uomo nel mondo. Si tratta di vedere se questo mondo con tutto quello che ne fa parte (quindi anche l’uomo, la cultura umana, i pensieri e i sentimenti e la realizzazione dell’uomo…) è cosa buona e quindi può essere attribuita alla creazione di un Dio buono. O se il mondo nel suo complesso (quindi uomo compreso) è una cosa cattiva, indegna di essere fatta e quindi opera che non può essere attribuita a un Dio intelligente e buono (ma, eventualmente, a un genio intelligente e potente, ma cattivo). Lo “statuto” di Dio e quello dell’uomo sono più legati di quanto il prof. Veronesi ritenga; la bontà dell’uomo rivela (anche se oscuramente) la bontà di Dio e la bontà di Dio rende possibile (anche se non necessaria) la bontà dell’uomo. Per me, credente, anche l’esistenza del dottor Veronesi, col suo ammirevole impegno contro il cancro, è un segno dell’amore di Dio che ha creato questo mondo e, in questo mondo, ha creato anche i ricercatori, gli scienziati, i filantropi. LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Mons. Luciano Monari Anno della Fede Inaugurate e benedette 3 targhe commemorative in Oratorio e adiacenze: tre domeniche, tre feste Beato Giuseppe Tovini – 26 maggio Nella festa a chiusura dell’anno catechistico, nell’anno della fede, s’è scoperta e benedetta un’immagine del beato camuno, avvocato, padre di dieci figli, che ripeteva spesso, nei convegni dell’Opera dei Congressi in diversi luoghi d’Italia: “I nostri figli senza la fede non saranno mai ricchi, con la fede non saranno mai poveri”. Ripete questo anche alle tante mamme e papà che portano i loro figli all’Oratorio e che compiono con loro il cammino d’iniziazione cristiana. Beato Papa Giovanni – 2 giugno A cinquant’anni dalla morte del “Papa Buono”, l’iniziatore del Concilio Vaticano II, davanti all’ingresso dell’Oratorio, dopo Mess’Alta abbiamo benedetto un’immagine del Beato Giovanni XXIII e il suo stemma, con la scritta: “Nel regno dei cieli è grande colui che sa farsi bambino” La sera seguente, 3 giugno, 50° anniversario della morte, celebravamo la S. Messa presso la famiglia Patini, nella via a lui dedicata a Castelletto. Grande la partecipazione e la commozione dei presenti. Venerabile Papa Paolo VI – 9 giugno A 50 anni dall’elezione del Papa bresciano al soglio di Pietro, avvenuta il 21 giugno 1963, abbiamo inaugurato una pietra commemorativa riportando assieme all’immagine del Venerabile Paolo VI e a quella del suo stemma una delle sue frasi divenute più celebri: “L’Oratorio è una palestra di vita”. Ci auguriamo che presto il Papa che ha concluso il Concilio possa salire all’onore degli altari. Papa Francesco ha dichiarato di voler canonizzare presto Papa Giovanni e Papa Giovanni Paolo II. Quadro di San Luigi Gonzaga dell’Oratorio. Nel mese di luglio abbiamo proceduto ad avviare a restauro quest’opera ormai malridotta. Ora si trova presso un laboratorio attrezzato: l’intervento comprende lo smontaggio della tela dal telaio e la sua collocazione sopra un’altra tela che dovrà favorire il rinforzo dell’intero lavoro. Le enormi lacerazioni saranno sistemate; si dovrà procedere alle integrazioni pittoriche dei numerosi punti ammalorati. Dopo la pulitura definitiva ed il rimontaggio sul telaio procederemo a fornire l’opera di un’adeguata cornice. Domenica 29 settembre 2013 il quadro sarà esposto in chiesa, benedetto e definitivamente collocato al centro della sala del teatro dell’oratorio. Dgl 10 Particolare del restauro - Angolo sinistro in basso LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Anno della Fede Claire Ly Dal buddhismo al cattolicesimo - Forte testimonianza di una donna cambogiana, perseguitata e convertita Claire Ly non odia. Ed è strano. Scampata per il rotto della cuffia alla follia omicida del regime cambogiano dei khmer rossi – che le hanno fucilato il padre, il marito e due fratelli –, costretta a diventare contadina quando aveva un figlio per mano e uno in grembo, dopo un passato da insegnante di filosofia, Claire Ly non lascia trasparire nemmeno un accenno d’odio, uno sguardo offuscato, la smania di vendetta. A 66 anni, docente all’Istituto di Scienze e Teologia delle Religioni di Marsiglia, in Francia, dopo il lungo travaglio dell’esule – vi arrivò a 37 anni –, la conversione al cattolicesimo e il battesimo il 24 aprile 1983, si può pensare a un’astratta acquisizione di calma, un placido equilibrio interiore, un impermeabile nirvana. Nulla di più errato. È la sua storia a narrarlo. Tra il 1975 e il 1979, il regime di stampo leninista-maoista di Saloth Sar (conosciuto alle cronache più buie della storia con l’epiteto di Pol Pot) ha deportato la popolazione nelle grandi aree rurali, costringendola a pesanti privazioni, maltrattamenti, lavori da bestie da soma. Tra campi di sterminio, malattie, malnutrizione e omicidi sommari, si stimano circa 2 milioni di morti su una popolazione che allora era di 8. Un quarto di cambogiani, in appena quattro anni di dittatura! Sono state rinvenute: 189 prigioni, 380 fosse comuni di cambogiani giustiziati, 19.408 fosse comuni di cambogiani morti per fame e stenti. Claire Ly racconta dell’assassinio dei suoi, eliminati «perché borghesi, perché intellettuali». Lei era poliglotta: conosceva la lingua khmer 11 quanto il francese (la Cambogia fu protettorato di Parigi dal 1863 al 1941) ma, per sopravvivere, le conveniva stare zitta. Così fece nei due anni di lavori forzati che le erano stati comminati perché “intellettuale”. Tra i consigli di Shakyamuni, il Buddha, per superare i momenti di tentazione, vi è quello di creare un “feticcio”, un oggetto mentale sul quale scaricare tutte le colpe, tutti gli odi repressi e giustificati per liberarsi dalla gravità del male. A questo oggetto, Claire Ly diede un nome: il “dio degli occidentali”. Gli parlava, gli rinfacciava ogni malignità, l’assurda reprimenda per un dolore da lui causato a un popolo inerme. “È stato un brano di Giovanni ad accendere il mio interesse: venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. Che fa da contraltare alla frase di Luca, che dipinge Gesù come nato sfollato: per loro non c’era posto nell’alloggio. Il Dio dei cristiani conosceva la mia stessa sofferenza. Buddha non ha mai preteso di essere un Dio, ma un maestro. Era l’immagine dell’uomo perfetto, senza difetto, e per questo fin troppo lontano da me. È un ideale. Gesù, che si è detto Dio, paradossalmente è più umano. Soffre nella carne, è vicino alle mie debolezze”. La conversione al cattolicesimo non è stata un’inversione. Claire Ly non ha fatto tabula rasa della sua antica tradizione, radicata nel terreno delle pianure della Cambogia. È stata attratta da Cristo, ma non ha dovuto rinnegare l’insegnamento del Buddha. è stata ospite anche al Meeting di Rimini, il 22 agosto scorso. Dgl Ed ecco il libro: la mangrovia è una foresta tropicale irrigata alternativamente da correnti d’acqua salata e di acqua dolce. È un fiorente habitat di specie animali e vegetali che, sviluppandosi sulla costa, protegge dalla furia degli tsunami. Non è facile vivere tra due acque, così come non è facile vivere tra due anime, come le due anime di Claire Ly. “Ho finalmente la certezza che il mio Dio Testimone non è il frutto della mia immaginazione, ma che è Lui, il Dio di Gesù Cristo. Non è una certezza assoluta, stranamente è una certezza che si presenta, sempre, come una ferita”. LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Istantanee di vita parrocchiale 6-8 maggio – Luisa e Gino in pellegrinaggio a Lourdes Dal 3 al 6 maggio alla grotta di Lourdes non poteva mancare il ricordo e l’affidamento all’Immacolata di tutta la comunità di Castelletto. Vi abbiamo portato tutti nel cuore! Ringraziamo il Signore per questo pellegrinaggio nel luogo dove Lui si è degnato di mandare la sua Santissima Madre e dove, dopo tanti anni, è sempre forte la sua dolce presenza. Luisa e Gino Crotti Giovedì 9 maggio – Merenda dei ragazzi al Lago delle Sette Fontane Festa della mamma in Oratorio domenica 12 maggio Gara delle torte: la giuria giudica la migliore, quella della signora Cati Gatti. Complimenti! 12 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Festa Patronale di Santa Restituta Venerdì 17 maggio S. Messa solenne delle ore 10.30 con i sacerdoti della zona. Presiede mons. Targhetti Taglio della torta della Santa in Oratorio S. Messa solenne delle ore 20, con gli apostolini, la Corale e i confratelli; processione per le vie del paese con gli stendardi; bacio della Reliquia Il gruppo dei cresimandi presenti fa corona alla Reliquia della Santa 13 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Ritiro dei Cresimandi a Milzanello, sabato 18 maggio Gruppo assieme a don Gino Regosini dopo la Messa conclusiva celebrata nella nostra parrocchia Don Gino, nonostante l’età avanzata spesso ci aiuta nelle celebrazioni. Un grazie di cuore! Rito di consegna del Credo alla catecumena. Sabato 25 maggio Giovedì 30 maggio, gli alunni della Scuola Primaria, accompagnati dai propri insegnanti e alla presenza di numerosi genitori, hanno partecipato alla Santa Messa per ringraziare il Signore per tutto quello che hanno vissuto e imparato in quest’anno scolastico. Come tutti gli anni la celebrazione è stata vissuta in maniera piena, partecipata e vivace con canti e preghiere. Al termine della S. Messa alunni e insegnanti si sono fermati in raccoglimento ai piedi della statua della Madonna di Lourdes collocata al centro della navata, per una commossa e sentita preghiera. Luigi D’Urso Gruppo Nazareth, seconda elementare. Rinnovo delle Promesse Battesimali. Domenica 26 maggio ore 10.30 alla Messa solenne di San Domenico Savio, a chiusura dell’anno catechistico 14 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Martedì 28 maggio – Pellegrinaggio a Chiampo Per chiudere in bellezza il mese di Maggio, don Gianluca, coadiuvato da Franco Ongari (organizzatore), ci ha proposto la gita-pellegrinaggio al santuario di Chiampo, in provincia di Vicenza. Il santuario è chiamato anche “la piccola Lourdes italiana” perché il suo ideatore e costruttore, il beato frate Claudio Granzotto, ha voluto riprodurre fedelmente la statua della Madonna Immacolata, da lui personalmente scolpita, ed anche la grotta delle apparizioni, ricavata nella montagna. Nel 1935 intraprese, non senza difficoltà, la costruzione di questo santuario, spinto dalla grande venerazione che lui aveva per la Madonna. Questo luogo è diventato oggi una sorgente di pietà mariana, dove i pellegrini vengono a pregare ed anche a chiedere grazie. In fianco alla grotta, dentro ad un bellissimo parco, si svolge il percorso della “Via Crucis” formato da 15 stazioni. Sono gruppi scultorei in bronzo, fatti da artisti diversi, ma che, con la loro bellezza, riescono a farti meditare quanto sia stata dolorosa la via che ha portato Gesù al Calvario. Per noi partecipanti è stata anche una giornata di riflessione e di preghiera, con la recita del Santo Rosario e la celebrazione della Santa Messa, durante la quale abbiamo pregato per tutte le necessità della nostra Parrocchia cercando di non dimenticare nessuno, dagli ammalati ad anziani e alle nostre famiglie, alle coppie appena sposate ed in particolare per i giovani ed i bambini. Molto toccante è stato, durante la Messa, il momento delle pre15 ghiere dei fedeli. Il nostro Parroco ha voluto che ognuno, a piacere, esprimesse le intenzioni di preghiera. Ne sono state recitate circa una decina da persone che, liberamente, hanno inteso esprimere le necessità spirituali, personali e familiari. Non è mancato poi l’aspetto ricreativo-culturale, perché dietro la grotta c’è il museo “Padre Aurelio Menin”. Questo museo, dislocato su due piani, è diviso in due parti: una prima parte è dedicata a sculture ed oggetti preziosi; una seconda parte è invece composta da animali imbalsamati, di ogni specie e razza, provenienti da ogni parte del mondo. Il tutto è dono, accumulato nel tempo, portato da missionari ritornati dalle missioni. È stata una giornata anche di spensieratezza: infatti, sul pullman, non sono mancati momenti di allegria con le barzellette di un tale “Roberto” (tutti sanno quale…), che ha contribuito a creare un clima di affiatamento tra tutti i partecipanti. Vista la buona riuscita della gita-pellegrinaggio, ci auguriamo che possa ripetersi anche l’anno prossimo con altra destinazione. Tra le tante preghiere che si possono trovare in un santuario, questa è quella che mi ha particolarmente colpito: Ogni giorno è da vivere. Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio. Dio ci dà una giornata da Lui stesso preparata per noi. Non vi è nulla di troppo e nulla di “non abbastanza”; nulla di indifferente e nulla di inutile. È un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto. Noi la guardiamo come una pagina di agenda, segnata d’una cifra e d’un mese. La trattiamo alla leggera, come un foglio di carta. Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano. (M. Delbrèl) LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Luciana Treccani Cronaca Parrocchiale Maggio con Maria La chiesa addobbata a festa durante tutto il mese mariano Maggio è stato un mese di preghiere e di devozione bellissima alla Madonna dimostrato dall’intera comunità. Quest’anno in particolare abbiamo voluto ricordare il 25° anniversario dell’Anno Mariano (1987-1988) e il 10° anniversario dell’Anno del Rosario (2002-2003) voluti dal Beato Giovanni Paolo II durante il suo pontificato, dedicando il giardino della canonica alla Beata Vergine Maria: “Giardino chiuso, tu sei / sorella mia, sposa, / giardino chiuso, fontana sigillata” (Ct 4,12), parole della Sacra Scrittura attribuite dalla tradizione alla Madonna. Lunedì 13 maggio - Messa alla Cappella di Fatima 16 Domenica 26 maggio - Festa di Maria Ausiliatrice a Squadretto - Santa Messa solenne e processione per le vie della contrada Preparativi in giardino della canonica - Si dispone il nuovo basamento per la nuova statua della B.V. Maria LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Sempre ben partecipate sono state le celebrazioni serali presso le Cascine e le Cappelle: Fenilnuovo, Torri, Massago, Fatima, La Palma, Ronchi, Palazzina, Laura e al Santuario di Squadretto. Durante tutto il mese la statua della Madonna di Lourdes, nuova, offerta dalla famiglia Baronio Francesco e Ines a ricordo del figlio Simone, è stata disposta sull’Altare Maggiore. 31 maggio - la Madonna al centro della navata Benedizione della nuova statua “Quando nell’ombra cade la sera è questa, o Madre, la mia preghiera: fa pura e santa l’anima mia, Ave Maria, Ave...” Don Giuseppe Puglisi è beato – Palermo, 25 maggio 2013 La statua esce dalla Chiesa portata dai Confratelli L’apoteosi s’è avuta la sera conclusiva del 31 maggio, quando, al termine della Santa Messa solenne, i Confratelli hanno trasportato in processione il simulacro dalla Chiesa al giardino della canonica, dov’è stato benedetto. Dgl Sabato 1° giugno – Tra amici abbiamo visto il film “Alla luce del sole” su Padre Pino Puglisi, Sacerote Diocesano, Parroco di Brancaccio a Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Tra le nuove pubblicazioni che rievocano la vita del beato eccone una dal titolo accattivante, che fa pensare alla storia di tanti parroci… “Essere testimoni è necessario soprattutto per chi conserva rabbia nei confronti della società che vede ostile. A lui il testimone deve infondere speranza facendo comprendere che la vita vale se è donata”. Don Pino Puglisi Processione dalla Chiesa alla canonica 17 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Solennità del Corpus Domini Domenica 2 giugno Pomeriggio dinanzi al Santissimo Sacramento con un’ora di adorazione in sincronia con il Papa e il Vescovo dalle ore 17 alle 18 Ci si prepara alla Messa Solenne... Altri tre confratelli hanno ricevuto il medaglione benedetto nella Santa Messa di domenica 23 giugno ore 18.30: Giovanni, Romeo e Domenico. Nel consegnarlo il parroco ha detto: Un momento della processione: “Inni e canti sciogliamo fedeli...” “Ricevi il medaglione con l’effigie di Gesù Eucaristico nell’Ostensorio; sii fedele oggi e sempre al tuo impegno nel servizio liturgico per la gloria di Dio e l’edificazione dei fedeli. Amen”. Il Santissimo Sacramento rientra in Chiesa 18 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale 130° anniversario della Chiesa è passato sotto silenzio il 130° anniversario di apertura della nostra Chiesa parrocchiale, avvenuto lo scorso anno 2012. In effetti la lapide a stucco in finto marmo che lo ricorda sulla controfacciata della Chiesa era talmente lurida e annerita di polvere che ben pochi sarebbero riusciti a leggerla. Pertanto in giugno s’è provveduto alla sua pulitura, sigillando anche la crepa che da decenni la spaccava in due parti con uno sfregio dall’alto in basso. Per sicurezza sono stati lasciati i tre “vetrini” di controllo suggeriti a suo tempo dall’ingegnere che aveva fatto il sopralluogo per verificare la staticità dell’intera contro-facciata. è un altro tassello che mettiamo per migliorare ordine e pulizia alla Casa del Signore e della comunità. Dgl Traduzione della lapide: “Questo tempio iniziato felicemente dell’anno 1782 è stato completato nell’anno 1882 e dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù, nuovamente adornato nell’anno 1947 per voto del popolo e del clero”. La nostra Corale a Bienno Eremo, domenica 14 luglio ore 17 La scuola di canto di Castelletto si è recata all’Eremo di Bienno, per partecipare alla S. Messa solennizzata dal canto Gregoriano. Il gruppo, accompagnato dal nostro parroco don Gianluca, era abbastanza numeroso, perché ai cantori si sono unite anche le loro famiglie, formando un insieme ben affiatato. All’origine l’Eremo sorse sui resti di un antico convento francescano, intitolato a San Pietro; poi, col passare degli anni, subì fasi alterne tra cui un periodo di abbandono e degrado, per poi risorgere, agli inizi degli anni ’60. Oggi l’Eremo appartiene alla Diocesi di Brescia ed è diventato casa per esercizi spirituali: luogo di proposte formative e di comunione, aperto a laici e sacerdoti, punto d’incontro e di dialogo. Molto interessante è stato anche ascoltare l’omelia presentata da don Roberto, “curato responsabile dell’Eremo”, il quale, con squisita eloquenza, ha commentato il Vangelo della Domenica. Il “Buon Samaritano” è un esempio di come dobbiamo comportarci verso il prossimo ma, soprattutto, … è Gesù stesso… il nostro “Buon Samaritano”. è Lui che, all’occorrenza, ci raccoglie per strada, ci medica le ferite, ci porta... all’ospedale… ci offre assistenza. è stata una bellissima funzione. Oltre ai canti gregoriani, propri della Messa, sono stati eseguiti anche pezzi di buona armonia, accompagnati dal nostro organista Giancarlo il quale si è divertito (e ci ha divertiti) facendoci sentire un organo che funziona “come Dio comanda”… Cosa che noi, a casa nostra, … quasi non ci ricordavamo più! è stata quindi anche una buona occasione per ricordarci dell’estrema necessità del restauro del nostro organo parrocchiale, opera già programmata e in fase di adempimento. La locale Scuola di Canto si impegna, per il prossimo futuro, a dar luogo a concrete iniziative al fine di sensibilizzare la popolazione in modo che ci sia partecipazione all’adeguata copertura dei costi necessari. Giuseppe Andrico Giovedì 15 agosto, sera - Pellegrinaggio dell’Assunta alla Madonna delle Grazie di Curtatone (Mantova). In 25 persone, a nome dell’intera comunità, si sono recate ad onorare la B.V. Maria e a vedere l’esibizione dei Madonnari, arrivata alla 41ª edizione. Dopo la Messa in Santuario, cena assieme tra migliaia di pellegrini e curiosi 19 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cronaca Parrocchiale Pellegrinaggio a Sant’Anna di Vinadio Esterno del Santuario, 2.035 mt di altitudine, il più alto d’Europa, nella Valle dello Stura in provincia di Cuneo, vicino al confine francese Il 24 luglio scorso, con un’ottima compagnia, ho potuto visitare per la prima volta il celebre Santuario di Sant’Anna di Vinadio, dove a mezzogiorno ho celebrato la Santa Messa in suffragio del nostro concittadino Lorenzo Piubeni, che durante la seconda guerra mondiale si trovava a combattere nelle vicinanze e che qui fece un voto. Dgl Davanti a Sant’Anna dopo la Messa Da sinistra: il chierico Albino, don Gianluca, il Parroco del luogo, Ezio (amico di famiglia del def. Lorenzo Piubeni), Lorenzo e Adriano Saluti dalle vacanze Franco e Albina vicino a Jesolo col chierico Albino Gianni e Adele con Beppe e Luciana da casa Zarepta al Lago di Lova (sopra Borno) In riva al mare, scritta a pennarello sugli scogli, ecco una bella frase: “La vita è come una foto... se sorridi viene meglio” Francesca e Alessio da Cesenatico 20 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Cultura 2013 - Anniversario d’illustri musicisti Non solo Verdi e Wagner. Il 2013, è vero, è l’anno che celebra il bicentenario della nascita tanto dell’autore di Nabucco e Traviata quanto del musicista di Parsifal e Tristano. E tutto il mondo celebra i due “rivali”, riempiendo i cartelloni dei loro titoli, quelli popolari, ma anche alcuni di raro ascolto. Giuseppe Verdi nacque a Roncole di Busseto (Parma) il 10 ottobre 1813 e Richard Wagner nacque a Lipsia il 22 maggio dello stesso anno. Tutta legata alla musica, la vita di Arcangelo Corelli, tra i massimi esponenti del Barocco e inventore della forma musicale del Concerto grosso. L’8 gennaio si sono ricordati i trecento anni della morte (avvenuta a Roma nel 1713) del musicista nato a Fusignano (Ravenna) nel 1653 e sepolto al Pantheon, dove tuttora si trova la sua tomba. Il Novecento anche con Pietro Mascagni. Il 7 dicembre saranno centocinquant’anni della nascita del compositore di Cavalleria rusticana, avvenuta a Livorno nel 1863. La sua musica è arrivata sul grande schermo in quanto il musicista è stato uno dei primi realizzatori di una colonna sonora per un film. Arcangelo Corelli morto l’8 gennaio 1713 Giuseppe Verdi nato il 10 ottobre 1813 Richard Wagner nato il 22 maggio 1813 Pietro Mascagni nato il 7 dicembre 1863 Anche la nostra Corale ha partecipato al Concerto Lirico che s’è tenuto in Villa Badia a Leno sabato 6 luglio scorso per commemorare Giuseppe Verdi. Si sono esibiti il Corpo Musicale Lenese Vincenzo Capirola ed il Coro Lirico Città di Brescia 21 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Speciale Organo Storia di un organo e della Corale Santa Cecilia La nostra chiesa parrocchiale fu in costruzione per cento anni; venne portata a termine da don Giovanni Barbi di Manerbio e aperta al pubblico il 4 dicembre 1882. Il parroco Barbi rimase a Castelletto per 40 anni fino alla sua morte che avvenne nel 1917. Dopo il biennio di economato spirituale di don Bosio, un altro parroco darà un nobile impulso alla nostra chiesa: si tratta di don Giovanni Barchi di Pralboino, che resterà in parrocchia dal 1919 al 1939. Di larghe vedute, tenace, del decoro della chiesa si fece un culto, dello splendore delle sacre funzioni una nobile ambizione. Curò costantemente il canto, allo scopo di rendere sempre vive le assemblee cristiane: teniamo presente che a quei tempi nella nostra chiesa funzionava un organo a mantici (sistema meccanico). L’arciprete Barchi, appassionatissimo, si prodigò per una fiorente Scuola di Canto con la quale educò cristianamente numerosa gio- Palmira Calestani davanti all’organo di Castelletto 22 ventù. Numerosissime esecuzioni a più voci di composizioni impegnative di canti sacri eseguite nella nostra chiesa e non solo. Appena iniziata la riforma del canto sacro nella nostra diocesi, promossa per la chiesa universale da Pio X, fu introdotto nella nostra comunità il Canto Gregoriano. Ancora oggi parecchia gente ricorda la Messa “Cantata” della domenica (alle ore 10) dove tutti insieme i presenti cantavano la S. Messa “Cum Jubilo” che era diventata di comune possesso dei fedeli. Le note dell’organo, al quale sedeva appassionatamente il bravissimo maestro Giovanni Zappa, accompagnavano ogni canto e ravvivavano ogni azione liturgica. Dopo il maestro Zappa, l’organo viene suonato da un nostro concittadino, autodidatta, appassionato di musica (contadino): il sig. Angelo Gabrieli, bisnonno dell’attuale organista. Alla morte di Angelo Gabrieli, un giovanotto (figlio dei sagristi) continuò il servizio di organista per la nostra parrocchia: Luigi Smussi (Gigi). Nel frattempo, il buon parroco Barchi, notata la scadente situazione dell’organo, organizza la costruzione di uno nuovo. L’organo venne fabbricato dalla ditta Andrea Nicoli & C. di Crema, secondo i più moderni sistemi dell’arte organaria. È sistemato al posto del vecchio organo (ormai inservibile) ma la consolle viene posta in coro, e in coro quindi si suona poiché è costruito a trasmissione pneumoelettrica. È il primo, nella diocesi di Brescia, fabbricato con questo sistema. La composizione dell’organo è la seguente: due tastiere, quindici registri, distribuiti, parte sulla prima tastiera (1° organo) e par- LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Speciale Organo te sulla seconda tastiera (organo espressivo – 2° organo) con relativi accoppiamenti. Al primo organo fanno capo: il Principale di 8, il Salizionale di 8, il Flauto, l’Ottava, la Decimaquinta, il ripieno, l’Unda Maris; al secondo organo: la Viola, coro di viole di 8, Bordone di 8, Principalino di 4; alla basseria il Subasso e il Basso di 16 e di 8. Altri due registri, non reali, preparano combinazioni di grande effetto. Il costo dell’organo ammonta a £ 37.000: una spesa ingente se si pensa alla povertà del paese, ma che non spaventa i Castellettani. L’adesione è totale e tutti si impegnano a versare una somma mensile o annuale (ognuno secondo le proprie possibilità) fino al saldo della spesa. I salariati (od obbligati) versano £ 1,80 al mese, gli avventizi dedicano un’ora di lavoro al mese; i proprietari di fondi £ 2 l’anno per ogni piò di terra posseduto; gli affittuali cooperano con offerte in natura in occasione delle questue ordinarie, gli esercenti contribuiscono come meglio credono. Vengono pure organizzate lotterie, accademie, recite della compagnia filodrammatica locale. Anche personalità ed enti nazionali, ai quali è stata segnalata la costruzione dell’organo e le difficoltà che incontra una povera e piccola borgata di campagna per farvi fronte, inviano offerte. La prima generosa oblazione (£ 500) per il nuovo organo, perviene a don Barchi da mons. Giuseppe Tonello, sacerdote rosminiano di Torino, che visse gran parte della sua vita all’estero, fondando e reggendo alcune parrocchie in America. Amante della musica e autore di alcune eccellenti pagine di musica sacra, è ben lieto di contribuire a tale iniziativa. Trovandosi in Italia, accorre a Castelletto per essere presente all’inaugura23 zione dell’organo. Porta in dono due monete d’oro americane, venti dollari, un anello d’oro con pietra di ametista del valore di circa mille lire, che formano poi oggetto di richiamo per due lotterie. Vanno ricordate anche altre due offerte significative: la prima pari a £ 150 inviata al parroco dalla marchesa Giovanna Balbi, vedova del generale Cadorna e la seconda di £ 1.000, inviata dal Ministero della Giustizia e degli affari del Culto, ottenuta per l’interessamento diretto del principe Umberto di Savoia. La cerimonia di inaugurazione del nuovo organo è avvenuta il 19 marzo 1929, nel giorno della festa di San Giuseppe. Gli anni d’oro dopo don Barchi (20 anni di parrocchiato a Castelletto) furono dal 1956 al 1961 a cura del maestro Marino Romanini di Desenzano (insegnante elementare a Castelletto) accasato in Canonica col parroco don Giuseppe Bettinazzi, anche lui amante del bel canto. All’organo eseguiva Marino Marini di Gambara. Questo coro eseguiva canti sacri e profani a minime tre voci dispari e fino a sette voci dispari, come le acclamazioni del Refice: c’era, allora, una scuola composta di 125 elementi a voci equilibrate: le voci bianche (ragazzi e ragazze delle elementari), donne, uomini, giovani e non. Si racconta che succedeva spesso di vedere coppie di sposi (componenti la scuola di canto) che dovendo partecipare all’esecuzione corale andavano in coro portandosi dietro il neonato (che dormiva beatamente nella cesta). Dal 1929 ad oggi, a Castelletto si sono cambiati molti parroci, ma la scuola di canto (con lo stesso organo più volte restaurato) non ha mai cessato di funzionare. Nel 1938 il nostro concittadino don Giuseppe Treccani (don Nino), per undici anni fu impegnato come curato a Castelletto. Bravissimo pianista e organista, rafforzò la scuola di canto. Nel 1962 viene inviato a Castelletto l’ultimo curato don Vitale Savoldi: anche sotto la sua direzione la scuola di canto poté perfezionarsi e migliorare. È giusto anche ricordare don Giovanni Colenghi, nostro concittadino, che per studiare musica sacra si recò, da seminarista, negli Stati Uniti. Ordinato sacerdote fu per qualche tempo curato nella nostra parrocchia. Nel 1976 viene nominato parroco don Giulio Maccagnola il quale con tanto entusiasmo pone mano subito a notevoli opere, tra le quali il restauro della soasa dell’organo e, sotto la sua direzione, la scuola di canto continua la sua intensa attività. Per merito di tutti questi personaggi, a noi ancora tanto cari, la scuola di canto “Santa Cecilia” di Castelletto, prosegue ancora oggi sotto la direzione del sig. Giancarlo Gabrieli, nostro organista e direttore del coro (che fu allievo dello scomparso maestro Giulio Tonelli: noto organista bresciano e valente compositore di musica sacra). La passione per il canto a Castelletto ha radici profonde e ne siamo orgogliosissimi. Il canto sacro oltre che essere decoro per le sacre funzioni è gratificazione per i cantori e per la stessa comunità di Castelletto. Recentemente la scuola di canto ha partecipato a vari concerti tenutisi nel 2001 in occasione del centenario della morte di Giuseppe Verdi, ma il ricordo più bello resta la partecipazione alla S. Messa allo stadio di Brescia, il 20 settembre 1998, per la beatificazione del bresciano Giuseppe Tovini: in quell’occasione la nostra scuola (e altri quattromila cantori) provò l’emozione di cantare alla presenza di S. S. Papa Giovanni Paolo II. Palmira Calestani LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Speciale don Giulio Don Giulio Maccagnola - Parroco di Castelletto 25° anniversario della morte avvenuta il 27 novembre 1988 Vita e opere 22-01-1930Nascita a Torchiera di Pontevico 26-06-1959Ordinazione sacerdotale a Brescia 1959-60 Vicario cooperatore a Poncarale 1960-66 Vicario cooperatore a Trenzano 1966-76 Parroco a Provaglio Sotto in Val Sabbia Da sinistra: mons. Tino Bergamaschi (ora parroco a Montirone), mons. Mario Stoppani (ora parroco a Castrezzato), in alto mons. Gabriele Filippini (ora prevosto dei SS. Nazaro e Celso in Brescia), don Giulio, in alto mons. Carlo Verzeletti (ora vescovo di Castanhal in Brasile), in basso mons. Lorenzo Voltolini (ora arcivescovo di Portovejo in Ecuador) e mons. Giampaolo Montini (ora alla Segnatura Apostolica a Roma). Ricordo personale di don Giulio a cura di mons. Mario Stoppani, Arciprete di Castrezzato Richiesto di dare una testimonianza alla memoria di don Giulio, volentieri esprimo quanto custodisco nello scrigno dei ricordi vivi del tempo e dell’amicizia. Di don Giulio avevo sentito parlare fin dai primi anni del seminario da parte dei miei compagni seminaristi di Poncarale don Tino Bergamaschi (ora parroco di Montirone) e Mons. Lorenzo Voltolini, ora vescovo missionario in Ecuador. Me ne parlavano con entusiasmo, perché avevano trovato in don Giulio un Curato entusiasta, sereno, scoppiettante di bontà e buon umore: un prete insomma con cui si stava insieme volentieri e proteso a fare il bene al prossimo. Sempre al tempo del Seminario ero stato a fargli visita – insieme agli altri seminaristi – all’oratorio di Trenzano, dove in quegli anni operava. Più tardi, negli anni del liceo, fui inviato come chierico festivo a collaborare con lui nelle parrocchie di Provaglio Val Sabbia, ai primi anni Settanta. Gli facevano compagnia la cara sorella Maria e il fratello Gianni che nel frattempo aveva trovato lavoro nelle ferriere di Odolo. Mi raccontava don Giulio che l’aver lasciato Trenzano gli era costato molto sacrificio, perché passava da un paese grosso e movimentato ad una realtà di montagna piuttosto isolata e un po’ chiusa. Però si era messo subito a fare il suo dovere di parroco. Anni dopo la Maria ci raccontava come avevano visto per la prima volta Provaglio scendendo 24 1976-86 Parroco a Castelletto 1976-82 opere di restauro della Chiesa parrocchiale: tetto, cornicioni, gronde, intonacature esterne, tetto sacrestia, altare della Madonna e statua, nuovo impianto completo d’illuminazione interna della Chiesa, tappeti e suppellettili sacre. 1982 Festa del Centenario della Chiesa (5-12 settembre) 1982 Libro della storia di Castelletto 1983 Missioni popolari 1983 - Venerdì Santo - Ripristino della processione col Crocifisso, detta col “Cristo morto” 1984 25° di sacerdozio Opere di restauro in oratorio: casa ex curato per appartamento delle suore, riparazioni varie di tutto, illuminazione del campo sportivo. Sistemazione della sala della canonica. Molti ricordano ancora con ammirazione la sua attenzione ai malati e la benedizione annuale delle case, la sua passione per il canto e la cura della gioventù. 1986-88 Parroco a Palazzolo San Giuseppe 27-11-1988Morte a Palazzolo sull’Oglio è sepolto nel Cimitero di Pontevico in auto dalla strada di Preseglie. Erano scarrozzati da una gloriosa Fiat 850 blu e usciti da Preseglie stavano scendendo verso Barghe. Osservando il paesaggio che si apriva davanti a loro sul fianco opposto della vallata, videro, immersa nel verde del bosco una chiesa imponente (era quella di Provaglio Sotto), ma non immaginavano certo che fosse la chiesa della parrocchia affidata a don Giulio. La Maria disse a don Giulio: “Pensa don Giulio a quel povero prete che vive in quel paese fuori del mondo!”. Quando poi, girando e rigirando, giunsero a destinazione, osservando bene la facciata, si dissero : “Poveri noi, è proprio la chiesa che abbiamo visto prima: siamo proprio a posto!”. Don Giulio si fece subito voler bene LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Speciale don Giulio e con zelo si mise a servizio di tutte quelle Frazioni. Chiese subito al Seminario, dopo aver preso conoscenza delle due parrocchie, l’aiuto festivo dei chierici. Negli anni del suo ministero di parroco (Provaglio, Castelletto, Palazzolo) ne “collezionò” nel corso degli anni un buon squadrone (e si trattava di soggetti non di seconda scelta: due ora sono vescovi, un altro è a servizio del Tribunale della Segnatura Apostolica a Roma). Don Giulio amava i chierici e li seguiva con simpatia e bontà, incoraggiandoli, rallegrandoli con risate e buon umore. Da quello che ricordo, don Giulio era parroco zelante e scrupoloso, fedele ai suoi impegni e preoccupato di fare al meglio il suo dovere. Qualche problema di salute lo accompagnò sempre, ma questa fragilità non gli impediva di correre su e giù dalla montagna in macchina per seguire chiese e chiesette, per le messe o il catechismo o i malati. D’inverno – da quelle parti – il freddo era intenso e pungente. Ricordo che nella canonica di Provaglio Sotto, io ero ospitato in una cameretta vicino all’organo. La Maria vi accendeva, d’inverno, la sera, una minuscola stufetta a kerosene, senza scarico esterno: insomma bisognava scegliere tra gelare o… asfissiare per i fumi! La domenica c’era il catechismo per i ragazzi e poi si passava in chiesa per la benedizione eucaristica e – la prima domenica del mese – si concludeva con la benedizione delle tombe dell’annesso cimitero (qui non erano ancora giunte le disposizioni napoleoniche che volevano i cimiteri fuori dell’abitato). Don Giulio era a volte un po’ apprensivo, soprattutto quando si trattava di affrontare i problemi economici legati alla manutenzione delle molte chiese e chiesette delle Frazioni della Parrocchia: Mastanico, Cesane, Barnico, Livrio, Arveaco, ecc… Don Giulio aveva ottimi rapporti con i sacerdoti amici don Renato Firmo, don Angelo Gazzina, don Franco Bertoni, e con i parroci vicini, soprattutto quello di Barghe don Piero Dondi, quello di Nozza, Lavenone e Preseglie. Il suo cuore era molto affezionato alla Bassa, dalla quale proveniva e dove era stato precedentemente inviato per il ministero. Ecco perché passò più tardi parroco a Castelletto, dove prese molto a cuore gli impegni richiesti dal suo ministero nella nuova, esigente, Comunità. Lo rividi infine, mentre io ero curato a Rovato, parroco a Palazzolo San Giuseppe, parroco felice ed intraprendente. Ma la salute non resse. Un’improvvisa crisi lo colpì. Dovette affrontare un rischioso intervento chirurgico all’Ospedale di Palazzolo e morì per conseguenze post – operatorie. Ad una lettura di sintesi della sua personalità umana e sacerdotale, mi pare di raccogliere questi elementi che – accostati l’uno all’altro – formano la sua” fisionomia”. a) Don Giulio è stato un prete entusiasta della sua vocazione e del suo ministero, umile e felice di stare in 25 mezzo alla gente, anche a costo di qualche ingenuità. Ascoltava volentieri i problemi dei parrocchiani, condividendoli ed assumendosi le sue responsabilità nelle decisioni e nei comportamenti concreti. b) Ebbe coscienza appassionata del ministero e fu realmente scrupoloso nell’adempimento dei suoi doveri, soprattutto nella vicinanza ai malati e nella formazione della gioventù. c) Dotato di buon senso e di humor, faceva tesoro dell’esperienza acquisita, sdrammatizzando le situazioni. Mi sembra ancora di sentire le sue sonore risate a mensa o quando ascoltava dai chierici o dai suoi giovani amici racconti coloriti o innocenti barzellette. d) La sua casa era aperta a tutti: agli amici sacerdoti, ai laici, agli anziani che andavano a confidargli qualche cruccio, ai suoi giovani divenuti ormai papà e mamme di famiglia. e) Don Giulio era amante del canto sacro e della musica. Era felicissimo quando potevo accompagnare con l’organo le messe che celebrava. Mi ricordo che nella chiesa di Provaglio Sotto l’inverno dovevo portarmi uno scaldino di brace per non congelarmi le dita. Se l’avessi potuto avere come parroco allorché divenni prete, avrei fatto salti di gioia. Ma così non fu e mi trovai spesso a piangere le cipolle d’Egitto. f) Don Giulio è stato una bella figura di prete bresciano, semplice, lavoratore, servitore del Signore e della Chiesa, vicino ai malati e pieno di zelo per la gioventù, anche se negli anni della maturità qualche volta faceva fatica a comprenderla pienamente. Ebbe a soffrire qualche incomprensione: ma ora tutto si è ricomposto nell’armonia di Dio. La sua prematura scomparsa ha gettato tutti nello sconforto, soprattutto Maria e Gianni, che erano la sua famiglia. Quando passavo al cimitero di Pontevico a fargli visita, andavo anche da loro. Essi mi manifestavano sempre la tristezza e il vuoto di averlo perduto. Abbiamo tutti nel cuore la certezza che a lui il Buon Pastore avrà detto, abbracciandolo: “Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore!”. Mons. Mario Stoppani – Parroco di Castrezzato LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Nel 1988, a 10 anni dalla morte di don Giulio, un comitato del paese di Castelletto pubblicava “...in memoria di don Giulio” che raccoglieva quindici testimonianze molto belle alle quali si rimanda. Appuntamenti Settimana Mariana 2013 dal 28 settembre al 6 ottobre “Guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è disceso sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo” (Apocalisse 12, 12) NB: ogni giorno si terranno pensieri di meditazione appropriati. Sabato 28 Ore 18.30 S. Messa solenne per gli Anniversari di Matrimonio (Per info ed iscrizioni: Gino e Luisa) – pro defunta Andrini Francesca – Segue la cena al Ristorante “Il Girasole” Domenica 29 – FESTA di SAN LUIGI – APERTURA dell’ANNO CATECHISTICO Ore 7.30 Ore 10.30 Ore 15 Ore 16 Ore 18.30 S. Messa – pro def. Prandini Franco (33° Anniversario) – Ore 9.15 Preghiera e catechismo S. Messa Solenne per i ragazzi e per le famiglie – pro def. Fornari Onorato Canto dei Vespri e benedizione eucaristica. Genitori dei ragazzi di tutti i gruppi – in teatro dell’Oratorio - Giochi per i ragazzi S. Messa – pro def. Signori Sergio e Alice Lunedì 30 – S. Girolamo Ore 8.15 Ore 16 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro defunti iscritti al Triduo Rosario alla Santella della Madonna del MASSAGO S. Messa per tutti – pro def. Zanetti Luigi Martedì 1° Ottobre – S. Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle Missioni Ore 8.15 Ore 16 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. famiglia Chiari Rosario alla Cappella della Madonna di FATIMA S. Messa dei VOLONTARI, collaboratori, catechisti, consiglieri, dei gruppi della parrocchia e dell’oratorio – Pro def. Gatti Antonio Mercoledì 2 – SS. Angeli Custodi Ore 8.15 Ore 16 Ore 19.30 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. Piantoni Giuseppe S. Messa a SQUADRETTO – per i defunti della località Rosario e canto delle Litanie Canto dei Vespri e Adorazione Eucaristica (fino alle 20.45 circa) Giovedì 3 – B. Columba Marmion, Abate Ore 8.15 Ore 14.30 Ore 16 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. Torchiani Petronilla Rosario perpetuo Rosario in oratorio per i ragazzi S. Messa con riflessione – pro def. Cantaboni Paolo Venerdì 4 – S. Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia – FESTA Ore 8.15 Ore 16 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. Prandini Primo (22° Ann.) e Giacomina S. Messa per gli ammalati – con L’Unzione degli infermi Rosario Missionario Sabato 5 – S. Faustina Kowalska, vergine Ore 8.15 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – per i defunti iscritti al Triduo • Confessioni in mattinata per spose e mamme – presente un confessore forestiero • Confessioni nel pomeriggio per i ragazzi Ore 18.30 S. Messa – pro def. Gabrieli Angelo e Nina Domenica 6 – XXVII per ANNUM Ore 7.30 Ore 10.30 Ore 15 Ore 18.30 S. Messa – pro populo - Ore 9.15 Preghiera e catechismo dei ragazzi. S. Messa Solenne con battesimi – pro def. Ferrari Maria (4° Anniversario) Canto dei Vespri e Benedizione Eucaristica – Ore 16 Festa per i nonni in oratorio S. Messa Solenne – Celebra Mons. Cesare Polvara, Pro-Vicario Generale – pro def. Suor Ilaria Marcolini (Ann.) A seguire la PROCESSIONE con la MADONNA DEL ROSARIO per le vie: Piazza, Manzoni, Forni, Golgi, Laffranchi, Gilioli, Forni, Manzoni e Piazza – Rientro in chiesa “La vittoria, se verrà, verrà per mezzo di Maria” (Card. August Hlond di Varsavia – citato da Giovanni Paolo II in “Varcare la soglia della speranza” – 1994) 26 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Appuntamenti Calendario Parrocchiale – Settembre/Dicembre 2013 Verificare sempre che le date e gli orari delle iniziative vengano confermati Settembre 12/15Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Torino 15 – Ingresso del nuovo Abate a Leno • Iscrizioni dei ragazzi al catechismo • Pellegrinaggio del gruppo di Padre Pio a Caravaggio (Info: Cati Gatti) 22 – Visita del Papa a Cagliari, al Santuario di N. S. di Bonaria Festa di Padre Pio domenica 22 ore 9.15 Inizio dei catechismi con ritrovo in oratorio ore 10.30 S. Messa Solenne – processione con la nuova statua dalla chiesa al giardino della canonica – benedizione dell’immagine ore 16 Incontro in oratorio dei genitori del gruppo Betlemme (prima elementare) col parroco ed i catechisti 25 – Ore 20.30 Presentazione del nuovo anno pastorale (CPP, CPAE, CDO, Catechisti, Volontari della Parrocchia e dell’Oratorio) dal 28 al 6 ottobre: Settimana Mariana (vedi il programma dettagliato qui a pagina 26) 29 – Giornata mondiale dei catechisti col Papa a Roma per l’anno della fede Festa di San Luigi domenica 29 ore 9.15 Catechismo in oratorio ore 10.30 S. Messa Solenne – Mandato del parroco ai catechisti ed assistenti Giochi in oratorio nel pomeriggio per i piccoli Ottobre 4 – Visita del Papa ad Assisi “Un solo raggio di sole è sufficiente per cancellare milioni di ombre” San Francesco Immagine in Cappella, offerta dalla famiglia di Franco Ongari 13 – Giornata mariana in Vaticano (96° anniversario della sesta apparizione della Madonna a Fatima) 20 – 87ª Giornata Missionaria Mondiale Novembre 1/8 Ottavario dei Morti – tutti i giorni dal 1° all’8 novembre alle ore 15 si celebra la S. Messa al Cimitero (ogni giorno si può lucrare l’Indulgenza Plenaria per un defunto) 3 – Processione al Cimitero – ore 15: canto dei Vespri in Chiesa, segue la processione al Cimitero col canto delle litanie dei santi; segue la S. Messa e la benedizione delle tombe 9 – Giornata della Caritas parrocchiale – raccolta di generi alimentari a lunga conservazione in diversi punti del paese che saranno indicati 17 – Giornata del ringraziamento – ore 10.30: S. Messa solenne dei contadini, coltivatori e allevatori – offerta dei frutti della terra – segue dopo la Messa la benedizione dei trattori in piazza e la sfilata per le vie del paese 24 – Solennità di N. S. Gesù Cristo Re dell’Universo • il Papa chiude a Roma l’anno della fede • Giornata del Seminario nella nostra Diocesi • ore 17: S. Messa per le Cresime e le Prime Comunioni (gruppo Antiochia – prima media) – Celebra Sua Ecc. Mons. Vincenzo Zani, Segretario per l’Educazione Cattolica a Roma Dicembre 1 – Inizio dell’Avvento – Giornata del pane (organizzata dalla caritas parrocchiale) 8 – Immacolata – ore 10.30: S. Messa solenne per l’omaggio delle rose a Maria da parte dei piccoli ore 16 Incontro in oratorio per tutti i genitori dei ragazzi del catechismo, in teatro, col parroco e i ca- di prima elementare e della scuola dell’infanzia – Celebra Mons. Gian Franco Mascher, Vicario techisti Generale 27 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Formazione Ubbidienza, con le buone o con le cattive Genitori e figli bambini – a cura di Luigi Domenighini – pedagogista 1)Come nasce e come si sviluppa l’abitudine all’obbedienza? L’influenza dei genitori sulla nascita e sullo sviluppo del senso del dovere (che poi è quello che spinge a ubbidire) è enorme se non decisivo. In parole semplici: alla nascita e fino a due anni circa il bambino non ha il senso del dovere (e nemmeno ha il senso di colpa), sappiamo per certo che a sei anni li avrà acquisiti entrambi. Chi li fa nascere? Indubbiamente il mondo sociale in cui vive e precipuamente i genitori. Se una persona spontaneamente amata e stimata (come papà o la mamma) propone un certo comportamento come doveroso, il bambino spontaneamente è portato a seguirlo e, se lo rimprovera perché non fa quello che “deve”, nasce il senso di colpa. La prima morale del bambino è quella dell’obbedienza (senso del dovere) anche quando non ubbidisce (senso di colpa); certo, lo sappiamo tutti, che imparerà immediatamente dopo che si può anche non ubbidire, essere aggressivo per ottenere quello che si vuole, che il “rimorso” può essere soffocato e tenderà a ripetere i comportamenti che hanno 28 avuto successo e lo hanno portato a soddisfare i suoi desideri. 2) Chi deve ubbidire? I bambini, certo!; ma direi che i primi a ubbidire devono essere proprio i genitori… Sì, siamo noi che dobbiamo prima di tutto - ubbidire a noi stessi nel senso che: se abbiamo detto no, sia no e basta; se abbiamo detto sì, lo sia sempre senza discutere. 3)Facciamo un esempio La mamma è al supermercato e il piccolo chiede l’orsetto di peluche, lei dice di no. Il piccolo inizia a piangere e la mamma cerca di zittirlo, ma quello persevera e attira l’attenzione di tutti. Chi deve ubbidire? La mamma o il bambino? In questo caso è la mamma che deve ubbidire a se stessa. Se ella è coerente, lui capirà che non è quella la strada per ottenere ciò che vuole e il comportamento indesiderato un poco alla volta si estinguerà. 4)Se la mamma cede… Lui alla fine sarà accontentato “perché così la smette, e non mi fa fare figure”. Il comportamento trasgressivo e aggressivo ha avuto successo! Il bimbo tenderà a ripeterlo e non solo nelle mede- L’Obbedienza - Pavia, Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, Arca di Sant’Agostino (particolare) sime condizioni (luogo affollato in questo caso) ma anche in condizioni analoghe; ed ecco che la sera, chiede di restare alzato ancora un po’. Il papà dice di no ed ha serie intenzioni di “ubbidire a quello che egli medesimo ha stabilito”. Insiste un po’, poi perde la pazienza e minaccia: «Ti porto di peso e non mi fermo neanche un secondo con te» e la mamma: “No! Non sgridarlo poverino, lo accompagno io, tu non sei capace…». Ecco, il figlio ha imparato che può sfruttare le situazioni a suo vantaggio. 5)Ammesso che i genitori siano “obbedienti” ai sì e ai no che dicono, se danno un ordine, come lo fanno eseguire? Con le buone o con le cattive? Né con le buone né con le cattive, ma semplicemente attuando il “rispetto delle regole”. LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Formazione 6)Un esempio anche in questo caso Il bambino si rifiuta di raccogliere i giocattoli, come lo faccio ubbidire? con le buone: «Dai fai contenta la mamma; sta così bene la tua stanzetta bene in ordine» o con le cattive? «Ti do due sculaccioni!». Né con le buone, né con le cattive; semplicemente con la “regola” che abbiamo stabilita e che tutti rispettano quasi automaticamente: “In questa casa, finito di usare una cosa, la si ripone al suo posto”, ciò vale anche per i giocattoli e ciò è sempre avvenuto. 7) Ma se non lo fa? L’educatore deve essere assolutamente inamovibile: “non avviene nient’altro!”. Non succede che li ripone la mamma, non si sistemano domani, non si va tranquillamente a guardare la tivù. Si sta tutti ad aspettare, papà a mamma concordi, che la regola sia rispettata. Stanchi di aspettare verrà applicata “la conseguenza logica” della violazione della regola, ad esempio: tutti i giocattoli durante la notte spariranno e non ci saranno più. Ritorneranno? Forse, dopo molto tempo, se il disobbediente avrà dimostrato con il suo comportamento concreto relativo alle altre cose che usa di aver imparato la lezione e se avrà assunto formale impegno a mettere i giocattoli al loro posto dopo l’uso. 8) Ma se un genitore scopre “a posteriori” che il figlio non ha ubbidito? Il genitore - con tono sereno, ma serio - ne parla col figlio e ascolta: c’è forse stato un impedimento più che ragionevole o può esserci il riconoscimento dell’errore, il conseguente impegno a rimediarvi subito e alla coerenza nel futuro. Non esisto29 no altri casi, non esistono i “non avevo voglia”. 9) Ma se proprio non ubbidisce ancora? Succederà, certo succederà, perché i nostri figli non sono perfetti, sono “in fieri”; ma anche se disubbidiranno avranno ben chiaro dentro di sé che “è una disubbidienza”, che hanno scelto il male e non il bene, che sono in colpa e che debbono cambiare. Nel tempo attuale del relativismo imperante quel che conta non sono soprattutto i comportamenti concreti (nei quali a tutti capita di sbagliare), assolutamente importante è la netta distinzione tra buono e cattivo, tra quel che è lecito e quel che non lo è. E se noi con la nostra attenta educazione avremo insegnato questo avremo raggiunto un ottimo risultato che li renderà capaci di decidere quali scelte operare nella vita. Tutto bello, ma che fatica. Sì certo… ricordo quella famigliola (tre figli) in pizzeria. Non ho potuto fare a meno di complimentarmi con i genitori per il comportamento dei loro bam- bini: «Grazie - hanno detto - ma che fatica spiegare che ci sono alcune regole di buona educazione in un locale dove non ci siamo solo noi; le prime volte è stato davvero difficile». In conclusione Fin da quando i figli sono piccolissimi: 1)Siamo assolutamente “ubbidienti” a noi stessi, rispondiamo alle richieste con sì o con no che non ammettono deroghe; 2)sostituiamo ordini o divieto con “regole” certe, sicure e durature; 3)le regole vengano sempre rispettate e fatte rispettate; 4)incoraggiamo e lodiamo nostro figlio per ogni comportamento positivo più che castigarlo per condotte indesiderate. Luigi Domenighini Se avete domande relative all’educazione dei vostri bambini scrivetemi: risponderò a tutti. domenighinipedagogista@email.it Il Sacrificio di Isacco - Abramo, obbediente a Dio in tutto LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Formazione Proposta di legge sull’OMOFOBIA Si va verso il totalitarismo cristianità sembra assente». è quanto afferma monsignor Luigi Negri, arcivescovo di FerraraComacchio nell’intervista a La Nuova Bussola Quotidiana, primo pastore italiano a prendere chiaramente posizione su questo tentativo di far passare con una S. Ecc. mons. Luigi Negri, procedura d’urgenza la legge Arcivescovo di Ferrara-Comacchio anti-omofobia, che è una legge contro la libertà di espressione è la cosiddetta “legge Mancino” e contro la libertà religiosa. un nuovo “tiro mancino” di un governo che tira a campare, a cui Si deve precisare che la Chieogni giorno c’è d’augurare che sa disapprova non le persone non manchi la boccata d’ossige- omosessuali, ma gli atti omosessuali, che sono intrinsecamente no quotidiana… Il 4 agosto scorso durante una immorali. è scritto infatti nel Caseduta notturna, “alla chetichel- techismo della Chiesa Cattolica: la” una ventina di deputati ha di- “L’omosessualità designa le rescusso una legge che prevede che lazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, venga punito: “con la reclusione fino a un anno esclusiva o predominante, verso e sei mesi o con la multa fino a persone del medesimo sesso. Si 6.000 euro chi […] istiga a com- manifesta in forme molto varie mettere o commette atti di discri- lungo i secoli e nelle differenti culminazione per motivi, razziali, ture. La sua genesi psichica rimaetnici, nazionali o religiosi o ne in gran parte inspiegabile. fondati sull’omofobia”. Prevede Appoggiandosi sulla Sacra Scritinoltre “la reclusione da sei mesi tura, che presenta le relazioni a quattro anni chi istiga a com- omosessuali come gravi depramettere o commette violenza o vazioni, la Tradizione ha sempre atti di provocazione alla violenza dichiarato che gli atti di omosesper motivi […] fondati sull’omo- sualità sono intrinsecamente difobia o transfobia”. Inoltre “è sordinati”. vietata ogni organizzazione, as- Sono contrari alla legge naturasociazione, movimento o gruppo le. Precludono all’atto sessuale avente tra i propri scopi l’inci- il dono della vita. Non sono il tamento alla discriminazione o frutto di una vera complementaalla violenza per motivi razziali, rità affettiva e sessuale. In nessun etnici, nazionali o religiosi o fon- caso possono essere approvati. dati sull’omofobia o transfobia”. La legge in discussione alla Camera, se approvata senza ade«Questo della legge sull’omo- guate correzioni, pregiudica la fobia è un fatto gravissimo, è la libertà della Chiesa di esprimere sconfitta dello Stato laico e l’af- pubblicamente la propria dotfermarsi di una nuova tendenza trina. L’opinione pubblica finototalitaria. E in tutto questo la ra pare rimasta all’oscuro di un 30 testo di legge assai equivoco, (che limita gravemente le libertà personali che, paradossalmente, sembra voler difendere). Non dimentichiamo che il reato d’opinione è sempre stato cavalcato dalle peggiori dittature di tutti i tempi. Alla faccia della democrazia! Papa Benedetto nel 2005, alla vigilia della sua elezione a Sommo Pontefice, intravedeva una possibile “dittatura del relativismo”. Qui s’evidenzia l’avanzare della dittatura del laicismo, secondo cui la gente “normale” è privata crudelmente della possibilità d’esprimere le proprie opinioni; e questa diventa violenza di Stato! All’intervistatore che domandava: Lei crede che un ripensamento del Parlamento sia ancora possibile? Mons. Negri rispondeva: quello che è in gioco è sostanziale, per cui mi auguro che prevalga quella famosa cosa che Manzoni diceva essersi perduta o essersi nascosta durante la grande querelle sulla peste di Milano: il buon senso. Mi pare che ci voglia una grande iniezione di buon senso da parte di tutti quelli che intervengono in questa vicenda, che non ci siano scompensi di carattere demagogico, populistico, che non fanno bene al nostro paese, già così provato dal punto di vista della identità culturale e sociale. Dgl La loro parzialità con le persone testimonia contro di essi; mettono in mostra il loro peccato come Sodoma e non lo nascondono. Guai a loro, perché fanno del male a se stessi. (Isaia 3, 9) LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Oratorio Rollenball Sabato 22 giugno - Gara non competitiva con le balle di paglia Cena del “Gnocco fritto” Cena in oratorio col famoso “Gnocco fritto”, una specialità soiana Gara “Rollenball” Alcuni momenti delle difficoltà da superare... le squadre delle nostre ragazze sono state bravissime, anche se alla fine le contendenti mostravano un look poco presentabile... Un grazie sincero a Roberto e gruppi bar, logistica e cucina per la realizzazione dell’iniziativa ed il supporto pratico. Nel gioco non si divertono solo i ragazzi... 31 Sabato 22 giugno - festeggiamo i compleanni: 48 anni il don e 18 Sofia LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Oratorio - Grest g Nell’Anno della Fede ho voluto dare al Grest un’impronta decisamente spirituale, per evitare di perdere in aria fritta tre settimane preziose per la formazione dei ragazzi. Migliaia di persone nei due millenni cristiani hanno risposto al Signore che chiama, consacrandosi a Lui: ecco quattro Ordini religiosi tra i più conosciuti. Inoltre tanti ragazzi e ragazze Santi in pochi anni di vita hanno capito ciò che è essenziale e hanno offerto a Cristo la loro giovinezza. Sono veri eroi della fede, modelli positivi, adatti anche ai nostri ragazzi che spesso hanno riferimenti molto più squallidi... Nonostante qualcuno bramasse un “boicottaggio” del Grest, con buona pace di tutti, anche questa terza edizione è riuscita positivamente. Un grazie speciale devo a nome dell’intera comunità al Comune di Leno per la collaborazione proficua che continua puntuale ogni anno tramite l’Assessorato ai Servizi Sociali, ai chierici Lawrence e Albino con gli animatori, a Marzia e alle mamme per le merende sempre di alta qualità e abbondanti, a Franco e agli altri genitori-autisti, a Vincenza, Edoardo e Gigi che ci hanno “regalato” l’ottima cena conclusiva. Dgl Si corre in cortile 3 luglio - Gemellaggio col Grest di Milzanello Si gioca in cortile Rito di preparazione delle merende 32 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Oratorio - Grest Così descrive il Grest il chierico Albino “Ecco che vogliamo bussare al cuore degli uomini e portare a loro Colui che ci è stato affidato: Gesù” (Papa Francesco) Queste parole ci aiutano a capire la missione di ciascun Cristiano: annunciare Cristo, punto essenziale della nostra fede. Ed è precisamente questo che, con il Grest di quest’anno, abbiamo proposto ai bambini e ragazzi di Castelletto: rispondere alla chiamata di Cristo, aprire i nostri cuori e far posto ad un messaggio che vuole farsi vita e soprattutto amore verso i più piccoli. Come punto di partenza e guida per tutto il percorso, ci siamo ispirati a quattro ordini mendicanti: Agostiniani, Carmelitani, Domenicani e Francescani che sono entrati nella memoria della storia della Chiesa come esempio di pietà e vicinanza a Dio. Ecco, quindi, che i nostri bambini si sono “trasformati” in Agostiniani, il gruppo giallo, in Carmelitani, il gruppo verde, in Domenicani, il gruppo arancio (vincitori del Grest 2013 di cui io ero il caposquadra) ed infine in Francescani, il gruppo azzurro Tutti in bicicletta! 33 per giocare tanto, giocare bene, giocare insieme. Le giornate si sono svolte all’insegna del divertimento, della preghiera e dell’impegno personale. Alcuni dei ricordi che conservo nel cuore sono i pomeriggi trascorsi in oratorio tra canti, bans e la gioia dei ragazzi, le rinfrescanti ore in piscina, il gemellaggio con Milzanello, la testimonianza portata da Don Stefano, missionario in Brasile, che ci ha permesso di conoscere una realtà molto diversa dalla nostra e ancora le gite, che ci hanno visto pellegrini presso il Santuario della Madonna della Stella di Gussago, la casa natale del Venerabile Papa Paolo VI a Concesio e il Santuario della Madonna delle Grazie di Curtatone. Durante quest’ultima gita abbiamo potuto godere anche delle bellezze naturali del Parco del Mincio attraverso una navigazione che ci ha permesso di ammirare i bellissimi fiori di loto oltre a varietà indicibili di flora e fauna. La partecipazione alla Santa Messa al Cimitero e alla Messa domenicale hanno permesso ai bambini di conoscere il centro della nostra fede. Un giorno un ragazzo mi ha chiesto: “Com’è possibile che Dio possa stare in un piccolo pezzo di pane?” La mia risposta è stata: “Come i nostri piccoli occhi possono guardare l’immensità del cielo, così è credibile che Dio sia presente nella Santissima Eucaristia”. Se noi crediamo che Dio può tutto, che Lui ha un preciso disegno per ciascuno di noi, allora le sfide che ci si presentano non devono essere motivo di abbattimento o sconforto, ma dobbiamo Come in un film... LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Oratorio - Grest vederle come opportunità di crescita della nostra fede, senza mai dimenticare che Cristo ci ama, perché la fede è un dono divino che non si raggiunge con le semplici forze umane e non si spegne nemmeno quando l’essere umano smette di collaborare con questa grazia divina. Un’altra cosa che vorrei sottolineare di questa mia prima esperienza oratoriana e che ha aiutato i bambini a riflettere sulla santità, è stata la presentazione di alcune figure sante: San Tarcisio, martire dell’Eucaristia, Beata Laura Vicuna, Venerabile Rolando Maria Rivi, Beata Chiara Grest – L’animatrice che ha dato di più! Luce Badano, Beato Piergiorgio Frassati, Santa Maria Goretti, Beati Francesco e Giacinta Marto e Beati Davide Okelo e Gildo Irwa, le cui immagini è possibile trovare nel cortile dell’Oratorio, a ricordo dell’insegnamento tratto. Queste testimonianze hanno aiutato i bambini a riconoscere che la Santità non è una cosa antica e fuori tempo, ma è una novità che porta gioia e speranza dentro la nostra vita quotidiana e ci aiuta ad affrontare le difficoltà che incontriamo. Alla domanda che il mondo odierno si fa: “Come recuperare la ricchezza della virtù morale, della giustizia e della carità in una generazione secolarizzata?”, la mia risposta è questa: “Non dimenticate Dio, non dimenticate la vostra fede”. E penso che questo sia stato lo scopo del Grest: imparare ad essere strumento per manifestare la voce di Gesù che chiama alla Pellegrinaggio – Gita del Grest nei luoghi di Paolo VI Giovedì 11 luglio 2013 - Nel 50° anniversario di elezione del Papa bresciano In una giornata di sole bellissima e molto calda siamo saliti alla collina del Santuario della Madonna della Stella di Gussago, dove il Rettore don Renzo ci ha illustrato la storia del luogo. Ho celebrato la Messa. Pranzo, giochi e visita a Concesio alla casa natale di Paolo VI, accolti dalle suore di Maria Ausiliatrice, che ci hanno descritto un profilo molto interessante del Papa bresciano. è seguita la visita alla Chiesa parrocchiale, accompagnati dall’Arciprete mons. Dino Osio, soffermandoci sul Battistero dove Giovanni Battista Montini divenne cristiano. Infine non poteva mancare un’escursione alla rassegna permanente dei presepi a San Vigilio di Concesio. Dgl Madonna della Stella - Altare Maggiore S. Messa al Santuario della Stella di Gussago 34 Paolo VI - Concesio - Chiesa parrocchiale Affresco della controfacciata Apparizione della Madonna ad Antonio de’ Antoni LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Concesio - Visita alla casa natale di Papa Paolo VI Antonio (autista) e Ivan Oratorio - Grest Il chierico Lawrence ci sorride Don Stefano, missionario in Brasile, ha portato ai ragazzi la sua testimonianza Leno, giochi sul prato all’Ex-Ippodromo Gita a Curtato ne - Escursion e fluviale tra i fiori di loto sul Mincio 17 luglio Caccia al tesoro con vanga e piccone... pace in mezzo alle guerre, alla luce in mezzo al buio e alla vita in mezzo alla morte. Ecco allora il senso del titolo del Grest: “SE MI SENTI”, Dio chiama proprio me, io e solo io devo mettermi in ascolto e rispondere alla sua chiamata. I ragazzi, oggi più che mai, non solo hanno bisogno di cose materiali, ma soprattutto delle cose spirituali che ci portano alla felicità e danno un vero senso alla nostra vita. Senza dubbio questa esperienza ha arricchito la mia formazione sacerdotale, per cui ringrazio Don Gianluca per l’opportunità che mi ha dato di essere tra voi e per finire vorrei ringraziarvi per l’accoglienza che con tanto affetto avete dato a noi chierici in questi giorni di soggiorno a Castelletto. Grazie mille! Vi porto nel cuore e nella preghiera. Chierico Albino Edison Zamudio Sulca Edoardo cucinar la porchetta peti esen 0 i 14 invitati pr lusiva nc co na ce alla glio di sabato 20 lu 35 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Oratorio Profili di Santi Immagini di ragazzi santi raccontate ed esposte nel cortile dell’Oratorio San Tarcisio Martire dell’Eucaristia (o Tarsicio) Visse a Roma nel 3° Secolo – Patrono dei chierichetti Subì il martirio verso l’anno 257 – all’età presunta di 13 anni Dopo aver ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima ed Eucaristia) si offrì al Papa San Sisto II durante la Messa celebrata nelle Catacombe di San Callisto, per portare Gesù Eucaristico ai prigionieri cristiani durante la nona persecuzione sotto l’imperatore Valeriano, destinati il giorno seguente al martirio nei giochi delle belve al Colosseo. Scoperto lungo il percorso e percosso a morte da alcuni ragazzi pagani, prima di morire riuscì a preservare intatte le Sacre Specie dalla profanazione stringendole al petto. Il soldato Quadrato, sopraggiunto in quel momento, mise in fuga gli assassini e riportò fra le sue braccia il giovane Tarcisio alle catacombe, che riconsegnò al Papa i Misteri, spirando fra le sue braccia. Lo si festeggia il 15 agosto. Beata Laura Vicuña Nata a Santiago del Cile il 5 aprile 1891 – Morta a Junín de los Andes in Argentina il 22 gennaio 1904 a 12 anni Dopo la morte del papà José Domingo venne affidata dalla mamma Mercedes Pino alle Figlie di Maria Ausiliatrice (le suore di Don Bosco) di Junín de los Andes. Ricevuta a 10 anni la Prima Comunione iniziò un cammino di apertura alla Grazia arrivando in breve tempo ad altissime vette. Divenne “Figlia di Maria” S. Tarcisio, martire dell’Eucaristia Beata Laura Vicuña 36 portandone la medaglia col nastro azzurro. Ottenne dal confessore don Augusto Crestanello di poter offrire la sua vita per la conversione della mamma, che viveva in stato di peccato con Manuel Mora, un ricco possidente terriero. Morì di tubercolosi, dopo una prolungata sofferenza. Nel giorno del suo funerale la mamma tornava a Dio cambiando vita. Fu beatificata da Giovanni Pa- ottobre 2002 (Giornata Missionaria olo II il 3 settembre 1988 al Colle Mondiale) in Piazza San Pietro da Don Bosco (Asti). Papa Giovanni Paolo II, si festeg“Sì, mamma, io muoio. Io stessa giano il 20 ottobre. l’ho chiesto a Gesù… Sono quasi due anni che gli offrii la mia vita “Io non temo la morte; Gesù non è per te…” (Beata Laura) morto per noi?” (B. Davide) “Padre, non temere. Gesù e Maria sono con noi” (B. Gildo) Beati Davide Okelo e Gildo Irwa Beati Giacinta Catechisti e Martiri a Paimol (Mise Francesco Marto sione di Kalongi) in Uganda Il 18/20 ottobre 1918 – all’età di GIACINTA: nata a Fatima l’11.03.1910 e morta a Lisbona il 16/18 e di 12/14 anni 20.02.1920 a 9 anni Presso la Missione di Padre Cesare FRANCESCO: nato a Fatima Gambaretto, Comboniano, aperta l’11.06.1908 e morto a Fatima il nel 1915, nel distretto di Kitgum, 4.4.1919 a 10 anni nel Nord Uganda due giovani catechisti, da poco convertiti al cristia- Fratellini della piccola località di nesimo, battezzati il 6 giugno 1916 Aljustrel vicino a Fatima in Pore cresimati il 15 ottobre dello stes- togallo, assieme alla cugina Lucia so anno si offrirono per sostituire il Dos Santos (nata il 22.03.1907) il fratello di Davide, Antonio, catechi- 13 maggio 1917 a mezzogiorno vista, che era morto presso la lontana dero la Madonna Santissima sopra Missione di Paimol, una realtà pe- un cespuglio di leccio e così per alricolosa. Inizialmente accolti favo- tre 5 volte fino al 13 ottobre dello revolmente dalla gente condivide- stesso anno. La Beata Vergine insevano la stessa capanna insegnando gnò loro a recitare il Rosario ogni il catechismo ai ragazzi. Messi in giorno, pregando per la pace e per la cattiva luce dagli stregoni del vil- fine della guerra e ad offrire fioretti laggio furono trafitti con lance da per la conversione dei poveri peccaOkidi e Opio, due rivoltosi Adu, vi- tori che rischiano l’inferno. Dopo il sto che ogni tentativo di allontanarli miracolo del sole (13 ottobre) tutti era risultato vano. Beatificati il 20 capirono che le apparizioni erano Beati Davide Okelo e Gildo Irwa Beati Giacinta e Francesco Marto Santa Maria Goretti LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Beata Chiara Luce Badano Oratorio autentiche. I due fratellini si ammalarono presto di febbre spagnola e volarono in cielo a raggiungere Maria, dopo aver esaudito alla grande le esortazioni da lei ricevute. Lucia sopravvisse fino al 13.02.2005 (97 anni) per diffondere il messaggio di Fatima. Furono beatificati da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000 – Anno Santo – proprio a Fatima. va difesa, perché la castità custodisce l’amore autentico” (Giovanni Paolo II – 2002) Beata Chiara Luce Badano Nata a Sassello (Savona) il 29 ottobre 1971 – Morta a Sassello il 7 ottobre 1990 a 18 anni Nacque dopo 11 anni di attesa dai “Pazienza! Tutti dobbiamo soffrire coniugi Ruggero Badano e Maria per andare in cielo” (B. Giacinta) Teresa. A 9 anni scoprì il Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Santa Lubich; ne fece suo l’ideale coinvolMaria Goretti gendo i genitori. A 14 anni fu bocNata a Corinaldo (Ancona) il 16 ciata dopo la quarta ginnasio. Ebbe ottobre 1890 – Morta a Nettuno una breve storia d’amore con un co(Roma) il 6 luglio 1902 a 11 anni etaneo. Le sarebbe piaciuto divenFiglia di Luigi Goretti e Assunta tare pediatra per aiutare i bambini Carlini, coltivatori diretti, ebbe al- poveri. Nel 1988 scoprì la terribile tri cinque fratelli dopo di lei. Per malattia durante una partita a tenl’estrema povertà la famiglia fu co- nis: osteosarcoma (tumore osseo), stretta ad emigrare alle Ferriere di che la porterà alla morte. La Lubich Latina, in una zona malsana e pa- le aggiunse il nome “Luce” perché ludosa dell’Agro Pontino; la lonta- nei suoi occhi rifletteva la luce dello nanza da centri abitati le impedì di Spirito Santo. Chiese di essere riandare a scuola. Dopo la morte di vestita con un abito da sposa per le papà, avvenuta per malaria e tifo nel sue “nozze” con Gesù, disponendo 1900, si esercitò con grandi sacrifi- il suo funerale come un evento di ci per aiutare la mamma nei lavori gioia. Fu beatificata il 25 settembre agricoli, domestici e per accudire i 2010; si festeggia il 29 ottobre. fratellini. Dopo enormi sacrifici per andare a catechismo, il 16 giugno 1901 ricevette la Prima Comunione col proposito di S. Domenico Savio: “La morte, ma non peccati”. Dopo due tentativi decisi respinti, il 5 luglio 1902 Alessandro Serenelli la colpì a morte nella cucina di Cascina Antica con 14 pugnalate. Morì dopo 24 ore di straziante agonia perdonando l’assassino, del quale ottenne la conversione. Fu canonizzata da Pio XII nel 1950 in piazza San Pietro, presente l’anziana mamma Assunta. “Se lo vuoi Tu, Gesù, lo voglio anch’io” Beato Piergiorgio Frassati Nato a Torino il 6 aprile 1901 – Morto a Torino il 4 luglio 1925 a 24 anni Figlio di Alfredo Frassati (Avvocato, Direttore del quotidiano La Stampa, Senatore del Regno e Ambasciatore d’Italia a Berlino) crebbe in una delle famiglie dell’alta aristocrazia piemontese, ricevendo un’educazione rigorosa e la fede cristiana solo dalla mamma, Adelaide Ametis, assai ori“La purezza del cuore e del corpo ginale, rinomata pittrice. La sorella di Piergiorgio, Luciana, visse fino all’età di 105 anni († 2007). Ottenne con fatica la maturità classica e s’iscrisse alla Facoltà d’ingegneria mineraria. Fece parte di numerose associazioni, specialmente la FUCI e la San Vincenzo, sempre pronto a servire i poveri anche nei più sperduti vicoli della città. Ragazzo vivaVenerabile Rolando ce e solare, ricco di energie, praticò Beato Piergiorgio Maria Rivi diversi sport, compreso l’alpinismo. Frassati 37 S’innamorò di Laura Hidalgo ma per opposizione dei familiari rinunciò con sofferenza a questo amore. Contrasse una poliomielite fulminante che nel giro di pochi giorni lo portò alla morte. Fu beatificato il 20 maggio 1990. Si festeggia il 4 luglio. “Vivere senza una fede e una verità in cui credere non è vivere, ma tirare a campare” (B. Piergiorgio) Venerabile Rolando Maria Rivi Nato a San Valentino di Castellarano (Reggio Emilia) il 7 gennaio 1931 – Martirizzato a Monchio di Palagano (Modena) il 13 aprile 1945 a 14 anni Secondo figlio di Roberto Rivi e Albertina Canovi, entrò nel seminario di Marola nell’autunno del 1942, ma nel 1944, in seguito all’occupazione tedesca, fu costretto a tornare a casa. Vivace e simpatico aveva un cuore grande e buono. Amava i genitori, i compagni ed i poveri. Non smise di sentirsi seminarista né di indossare l’abito talare, nonostante i pericoli. Il 10 aprile 1945 fu preso da un gruppo di partigiani comunisti che dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio, facendolo cadere nella fossa che lo avevano costretto a scavarsi. Fu una delle numerose vittime nel cosiddetto triangolo della morte (Emilia). Il 28 marzo 2013 Papa Francesco ha riconosciuto il suo martirio. “Il mio abito è segno che io appartengo a Gesù” (Ven. Rolando) LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Oratorio Mini-Grest, dal 26 agosto al 6 settembre 2013 Gruppo all’Oratorio di Milzanello Mi sono divertito tantissimo perchè ho conosciuto tantissimi bambini e mi sono piaciuti i giochi e il truccabimbi. Strabella è stata la biciclettata a Milzanello. Davide Mi è piaciuto giocare e andare a Milzanello in bicicletta. Asia - 5 anni Ho conosciuto nuovi amici e ho Gita al parco – Sul trenino... giocato tanto divertendomi. Mattia - 4 anni Ho colorato tanto e mi è piaciuto stare con altri bambini. Vittoria è stato bello ritrovarci all’Oratorio dopo le vacanze a giocare insieme tutto il giorno. Nicola - 8 anni Allenamento in cucina con Vincenza... Mi è piaciuto giocare a calcio, andare al parchetto, la biciclettata a Milzanello e al fiume Mella. Giovanni - 7 anni Mara e animatori C’è sempre qualcuno che tira la carretta... Mercoledì 4 settembre – Mini-Grest Gita al Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda (Cremona) 38 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Vita civica Palio 2013 Terza edizione del palio delle contrade di Castelletto Dal 26 al 29 Giugno Prima di parlare della terza edizione è il caso di soffermarci sulle motivazioni che ne hanno determinato la nascita. Nel corso degli anni la nostra comunità è molto cambiata sia del punto di vista demografico che sociale e per questo la Commissione per Castelletto ha pensato di istituire il palio di Castelletto, al fine di: - Creare un momento di aggregazione scoprendo il piacere di stare insieme. - Risvegliare il sentimento del gioco e del divertimento. - Essere protagonisti attivi in ogni fase dell’organizzazione dell’evento. Il palio ci è sembrato da subito l’evento che meglio esprimeva tutti questi elementi. Come ogni novità la proposta inizialmente ha mosso qualche perplessità e ha incontrato alcune resistenze ma fin da subito alcuni nostri compaesani, soprattutto donne, si sono rese disponibili a supportarci in questa avventura. La prima edizione è iniziata con molte titubanze, ma il risultato è stato superiore a qualsiasi aspettativa. Le iniziali resistenze sono state smentite dalla bellezza degli addobbi delle contrade, dalla qualità delle rappresentazioni eseguite e dal numero dei partecipanti. A tal proposito, nel bollettino n. 3 di Settembre 2011, Giulia Bodini scriveva del Palio: “… è stato un periodo breve ma intenso, che ha rivoluzionato il corso abituale delle nostre giornate. Il paese si è vestito a festa per celebrare quattro giorni di sfilate, balli, canti, giochi e sfide all’ultimo sangue. Oltre a lavorare sodo si è riscoperto il piacere di stare insieme, condividendo l’entusiasmo e l’ansia di costrui39 re qualcosa di nuovo. Da parecchio non si respirava quell’aria di gioia che ha fatto uscire tutti dalle case per dare il proprio contributo. Sono nate amicizie nuove e si sono consolidate quelle vecchie…” Queste frasi rappresentano a pieno il senso del palio. Nella seconda edizione, quella del 2012, sull’onda dell’anno precedente, il palio ha avuto un successo crescente che ha mantenuto vivo lo spirito della comunità di Castelletto. I sette nani Da allora l’iniziativa si è trasformata oggi in una tradizione che ha coinvolto gli abitanti in modo attivo ed entusiasmante; la terza edizione, quella di quest’anno, ha visto vincitrice la contrada “La Gambarelò”. Come ogni anno, la preparazione del palio è avvenuta nel massimo riserbo e nessuno dei membri delle varie contrade si lasciava sfuggire i particolari di ciò che stavano realizzando. Durante la serata di apertura, alla presenza di tantissimi spettatori le quattro contrade hanno sfilato con una coreografia che rappresentava il tema a loro assegnato: - La Mulinò è tornata alla preistoria con i “Flinstones”; - la Gambarelò ha fatto tornare bambini anche gli adulti con “Biancaneve e i sette nani”; Giochi in Oratorio - la Sansòanò ci ha trasportato in un altro mondo con “Alice nel paese delle meraviglie”; - il Bedolètt ha risvegliato il nostro animo vichingo con “Asterix e Obelix”. Tutte le rappresentazioni si sono distinte per l’alta qualità dello spettacolo, dei costumi, della coreografia e della recitazione, mettendo così i componenti della giuria in seria difficoltà nel dare un punteggio. Quest’anno abbiamo dovuto fare i conti anche con il cattivo tempo e la serata di giovedì 27 è stata sospesa per il forte temporale che ha investito Castelletto. Non ci siamo fatti però abbattere e i giochi dei ragazzi si sono svolti in oratorio venerdì 28 pomeriggio. Grande è stato il divertimento nel vederli giocare con: Nutella e cereali, Pesta il palloncino, Gioco del piattello, Rompi il palloncino (pentolaccia). La sera di venerdì i giochi sono ripresi nella piazza del Mercato dove le varie contrade si sono sfidate a: Mangia il Budino, Cammi- LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Una delle quattro oche in gara Vita civica Contrada: “La Sansòanò” Contrada: “El Bedolètt” Contrada: “La Mulinò” na sui mattoni, Spugna e bottiglia, Fai canestro, Percorso misto. Il gioco finale è stata la corsa delle oche. Da mesi ogni contrada tramite un esperto personal trainer allenava la propria oca, studiando strategie vincenti, alimentazione bilanciata ed esercizi adeguati. Solo la sera della gara ogni contrada ha svelato la propria strategia per vincere e le oche hanno dimostrato buone capacità di corsa mettendo in difficoltà i giudici. In questa gara non è mancato un tocco di vanità tra le sfidanti: l’Oca della Sansòanò è arrivata al traguardo con passo lento e pavoneggiandosi come se stesse sfilando in passerella. L’ordine d’arrivo è stato il seguente; 1° classificata l’Oca del Bedolètt condotta da Martino Alfarano 2° classificata l’Oca della Gambarelò condotta da Francesco Gualeni 3° classificata l’Oca della Mulinò condotta da Roberto Piubeni 4° classificata l’oca della Sansòanò condotta da Franco Sigurtà. Il palio si è concluso sabato 29 giugno con la cena lungo via Manzoni e il dopo cena con musica e divertimento. I partecipanti sono stati numerosi e hanno contribuito a rendere vivo lo spirito di comunità che vuole essere la ragione del palio. Dato il successo di queste prime tre edizioni si augura che il palio continui ad essere una tradizione per la nostra comunità. È doveroso ringraziare: l’ammi- nistrazione comunale, don Gianluca, la Proloco di Leno, le madrine delle tre edizioni del palio: Sig.ra Anna, Sig.ra Adriana e Sig. ra Rosi, i giudici e gli arbitri, gli sponsor. Un grazie particolare va a tutti i capitani delle contrade e a chi ha avuto il coraggio di credere nel palio. Infine un grazie a tutta la comunità di Castelletto: senza di voi tutto questo non sarebbe stato possibile! Francesco Zucca Classifica finale del Palio 2013 1° – La Gambarelò 2° – El Bedolètt 3° – La Mulinò 4° – la Sansòanò 1ª Contrada classificata: “La Gambarelò” 40 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Varie Torneo di calcio in Oratorio si è tenuto dal 17 giugno al 19 luglio 2013 Sabato 29 giugno 2013 – Palio delle Contrade Cena conclusiva in via Manzoni Un ringraziamento particolare a Giancarlo Zangarini e a Giambattista Gatti, che hanno organizzato l’iniziativa e ai gruppi cucina e bar dell’Oratorio che l’hanno sostenuta. Torneo – Un momento delle partite di calcio... La Parrocchia di Castelletto in collaborazione col Gruppo San Biagio di Milzano organizza un Pellegrinaggio a Lourdes da giovedì 17 a domenica 20 ottobre 2013 – in pullman Torneo – Mariapaola e Gabriele alla cassa... Costo previsto per persona tutto incluso e 295,00 Da versare: e 100,00 all’iscrizione e 195,00 a saldo entro il 30/9/2013 Per info ed iscrizioni: Bellomi Piera: telefono 030-9039138 Torneo – Il gruppo cucina in pausa... Mondiali di atletica a Mosca, in Russia Yelena Isinbayeva, medaglia d’oro nel salto con l’asta, 13 agosto 2013 Yelena Isinbayeva è tornata in cima al mondo, dopo un’attesa durata cinque anni. La signora del salto con l’asta, il capitano dell’esercito russo per meriti sportivi, la donna capace di firmare 28 primati del mondo in carrieYelena Isinbayeva ra, l’ex ginnasta di Volgograd aveva vinto l’oro mondiale nel 2005 (con record) e nel 2007 e quello olimpico nel 2004 ad Atene e nel 2008 a Pechino... A 31 anni, ha riprovato l’emozione di essere la migliore, dopo aver battuto la statunitense Suhr, la favorita, e la cubana Silva, ferme a m 4,82. Lo stesso podio di Londra, ma con la Isinbayeva tornata sul gradino più alto, volata a 4 mt 89 cm: è la stella lucente che abbaglia il cielo di Mosca. verno russo a proposito della controversa legge sui gay approvata a giugno e criticata da molti degli atleti presenti a Mosca per i Mondiali di atletica. «Io sono a favore delle regole sui gay – ha detto la Isinbayeva – Forse siamo un popolo diverso da quello di altri paesi, ma abbiamo le nostre leggi e vogliamo che gli altri le rispettino, perché noi all’estero lo facciamo». La legge che vieta diffusione, promozione e pubblicità dell’omosessualità, aveva provocato la protesta di diversi atleti e una richiesta di chiarimenti da parte del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale. «Ci consideriamo gente normale», ha sottolineato la primatista mondiale dell’asta, che poi hai riservato una stoccata alla svedese Green-Tregaro, astista svedese che si è dipinta sulle unghie l’arcobaleno, simbolo del movimento omosessuale: «La sua protesta è una mancanza di rispetto a noi Polemica sulla legge russa anti-gay russi». E conclude: «Mi dispiace che sia nata una Isinbayeva: “Sono d’accordo con Putin, polemica nella quale gli atleti non dovevano esi russi sono normali” sere trascinati: noi non impediamo agli atleti di Yelena Isinbayeva va contro corrente. La campio- partecipare ai Giochi, anche se hanno relazioni nessa russa dell’asta si è schierata a fianco del go- non tradizionali». 41 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Varie Giornata di sport e solidarietà domenica 9 giugno 2013 a Castelletto: la nostra piccola comunità si è pregiata di ospitare, per il quarto anno consecutivo, il Campionato Italiano di Ciclismo per trapiantati e dializzati. La manifestazione, organizzata dalla Pasticceria Saletti, dall’Associazione Nazionale Trapiantati d’Organi e l’ACSI settore Ciclismo coniuga l’aspetto sportivo ed agonistico di una qualunque gara ciclistica con l’aspetto sociale del messaggio che i partecipanti vogliono diffondere attraverso la propria presenza: essi sono infatti la testimonianza che, anche dopo l’esperienza sofferta della malattia e del trapianto, si può tornare ad una vita attiva e dinamica, talvolta addirittura competere per un titolo di Campione Italiano. è anche questo un modo per esprimere gratitudine a tutti i donatori sconosciuti ed alle loro famiglie, che, nel momento di maggior dolore, hanno compiuto, consentendo la donazione degli organi, un gesto concreto di generosità estrema e di solidarietà cristiana, permettendo ad altre persone di continuare a vivere. Proprio quest’ultimo aspetto è stato particolarmente sottolineato da Don Gianluca, che è intervenuto prima della partenza per la benedizione ai partecipanti e per un breve momento di raccoglimento e di preghiera, incentrato sul ricordo di Ernesto Russo, giovane ex ciclista manerbiese tragicamente scomparso nel 2010 donando gli organi, che rappresenta simbolicamente tutti i donatori. A nome della comunità di Castelletto, che ha sostenuto e seguito con passione la manifestazione, si ringraziano gli organizzatori e si rinnova l’invito anche per la prossima edizione. Mariangela Domenica 9 giugno – Corsa ciclistica dei trapiantati – A.N.T.O. Benedizione Domenica 5 maggio Esibizione delle Auto FERRARI in piazza mercato Benedizione Enzo Ferrari da giovane, morto il 14 agosto 1988 (25° anniversario) Hanno arrestato il parroco? Nove carabinieri in alta uniforme – NO, il maresciallo Stefano aspetta la sposa – 22 giugno 2013 Appuntamenti importanti – Gruppi I.C.F.R. (Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi) Incontri per i genitori Si tengono in Oratorio, in Sala Chiara Quando? 22 settembre 29 settembre 6 ottobre 11 ottobre 13 ottobre 25 ottobre 27 ottobre 8 novembre 10 novembre 18 novembre 24 novembre 1° dicembre 6 dicembre 8 dicembre 15 dicembre 22 dicembre A che ora? ore 16 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 17 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 16 Per chi? Betlemme (1ª elementare) Tutti i gruppi Nazareth (2ª elementare) Antiochia (1ª media) Cafarnao (3ª elementare) Gerusalemme (4ª elementare) Emmaus (5ª elementare) Roma (2ª media) e 1ª Sup. Betlemme (1ª elementare) 3ª media e Adolescenti (2ª/5ª Sup.) Cresime e Prime Comunioni Betlemme (1ª elementare) Genitori Infanzia (3 anni Sc. Mat.) Nazareth e Antiochia Cafarnao – Roma – 1ª Sup. Gerusalemme – Emmaus 42 Celebrazioni e riti I.C.F.R. Si tengono durante la Messa delle ore 10.30 Quando? Cosa? Per chi? 6 ottobre Battesimi 13 ottobre Rito di accoglienza Nazareth (2ª elementare) 20 ottobre Rito di consegna del Padre Nostro Cafarnao (3ª elementare) 27 ottobre Rito di consegna della Bibbia Gerusalemme (4ª elem.) 3 novembre Rito di ammissione ai Sacramenti Emmaus (5ª elem) Famiglie 10 novembre Professione di fede Roma (2ª media) - 1ª sup. 18 novembre Ringraziamento Agricoltori e allevatori 24 novembre Cresime ore 17 e Prime Comunioni Antiochia (1ª media) 1° dicembre Giornata del Pane Caritas - Emmaus (5ª elem.) 8 dicembre Offerta delle rose a Maria LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Infanzia (i 3 anni) e Betlemme (1ª elem.) Scaffale – Invito alla lettura Sant’Agostino - Si conosce solo ciò che si ama a cura di Giuseppe Bolis - Piccola Casa Editrice - 2012 - p. 128 - € 10,00 Che altro è vivere felicemente se non possedere qualcosa di eterno conoscendolo? Nessun bene lo si conosce perfettamente se non lo si ama perfettamente. (Sant’Agostino - Diverse questioni - 35,2). Il libro contiene i testi realizzati in occasione della mostra del Meeting di Rimini 2012. Al libro che raccoglie i testi della mostra sono inserite, a completamento del percorso, le cinque catechesi di Benedetto XVI; il catalogo (altro volume in cofanetto col precedente) oltre alle immagini dell’Arca contiene una breve scheda storica e una lettura teologica dell’Arca. Il Tiepolo rivelato - I teleri in San Lorenzo di Verolanuova - Dettagli di due capolavori Fotografie di Virginio Gilberti. Testi di Giovanna Capretti ed Elena Bresciani. Editrice Grafo - Brescia - © Gennaio 2013 - pag. 112 - € 15,00 Alla scoperta di un Tiepolo mai visto. “La caduta della manna” e “Il sacrificio di Melchisedec”, i due grandi teleri realizzati nel 1740 dal pittore veneziano per la basilica di Verolanuova, sono avvicinati ed esplorati in un libro fotografico che ne svela i dettagli più nascosti. Uso catechistico - Quest’estate s’è provveduto a predisporre due riproduzioni fotografiche su forex delle opere qui descritte, che saranno utilizzate dal gruppo di catechismo dei ragazzi e genitori che si preparano alla Prima Comunione. È la nuova catechesi che utilizza l’Arte. Un gancio in mezzo al cielo - Giulia Gabrieli di Fabio Finazzi - San Paolo Edizioni - 2013 - pag. 128 - € 12,00 È il diario di Giulia Gabrieli, di Bergamo, quattordici anni, malata di tumore, morta la sera del 19 agosto 2011, che ha saputo trasformare i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale. Giulia era una ragazza normale, bella, solare, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un’esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato. Nelle pagine del diario narra la sua lotta per affrontare la malattia e la sua speranza di guarire ma anche l’abbandono alla volontà di Dio. I medici sono i suoi amici, i suoi «supereroi»; i genitori, gli amici, le amiche e gli insegnanti i suoi angeli custodi, coloro che la sostengono e la incoraggiano. Giulia amava la musica e, in modo speciale, un grande classico di Claudio Baglioni cantato da Laura Pausini: Strada facendo. «Strada facendo vedrai che non sei più da sola / …dai che ce la fai! / Strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo... / Sì, mi dà leggerezza, una grande speranza…». Per questa ragione Giulia ha voluto intitolare il suo diario: Un gancio in mezzo al cielo. Loris Capovilla - I miei anni con Papa Giovanni XXIII A cura di Ezio Bolis - Rizzoli Editore - Pag. 216 - 2013 - € 17,00 «È solo quando avrai messo il tuo io sotto i piedi che potrai dirti davvero un uomo libero!» Questa frase di Giovanni XXIII condensa il legame che lo unì, dal 1953 al 1963, al suo segretario particolare Loris Francesco Capovilla. Le vite di questi due uomini affondano le radici in un mondo squassato da due guerre mondiali: in quegli anni il cardinale Roncalli viaggia come diplomatico fra l’Europa e il vicino Oriente, mentre don Loris vede ben poco oltre i confini del suo Veneto. Dal loro primo incontro alle ore che precedono la morte del Pontefice, Capovilla restituisce un ritratto appassionante di Roncalli, un resoconto che sfida l’oleografia di un Papa ricordato per la bonarietà più che per la portata rivoluzionaria delle sue scelte. In queste pagine Capovilla racconta i retroscena di esperienze epocali come i primi anni del Concilio Vaticano II e l’apertura al blocco sovietico, ma anche i momenti di quotidianità e le riflessioni condivise passeggiando con il Pontefice. Ed è soprattutto da quelle conversazioni che emerge il profilo di un uomo legato alla sua terra e al tempo stesso capace di pensare al mondo nella sua totalità, un Pontefice che nel ricordo di tutti resterà sempre il «Papa buono». Loris Francesco Capovilla (nato a Pontelongo 1915), arcivescovo, dal 15 marzo 1953 al 3 giugno 1963 è stato il segretario particolare di Angelo Giuseppe Roncalli, da quando era patriarca di Venezia fino alla sua morte. Ora, quasi centenario, vive a Sotto il Monte, custode delle memorie di Ca’ Maitino Suor Anna Nobili - Io ballo con Dio - Dalle discoteche al convento: storia della mia conversione Mondadori - 2013 - pag. 214 - € 17,00 Dal buio alla luce! È la storia sincera di una giovane donna e della sua trasformazione. Il racconto commovente di una conversione. Il talento e la passione per il ballo. E se sei una donna giovane e bella e passi le notti della tua giovinezza nei locali notturni di Milano, ballando come un’indemoniata sui cubi tra alcol, trasgressioni e sesso facile, e poi diventi una suora operaia dal vestito color cielo della Santa casa di Nazareth, allora è vero che hai una grande storia da raccontare. E questo è quanto fa Suor Anna Nobili in questo memoir veritiero e senza sconti. La confessione della religiosa trafitta da una “folgorazione sulla via della danza”, quasi come una novella figlia di San Paolo. Da ballerina cubista a “ballerina di Dio”, ideatrice di una nuova forma di danza, la holy dance, danza sacra, che ora insegna a gruppi di giovani ballerini, anche bambini. Suor Anna prega con la danza. Pregare col corpo è il suo modo di entrare in sintonia con la Parola di Dio. Un corpo fluido, snodabile, per una vera e misteriosa acrobazia del cuore e dell’anima. Zappitello Gilberto - La fede nel comunismo - La tragica utopia di un uomo nuovo senza Dio Editore Itaca - 2013 - pag. 400 - € 20,00 «Spiegatemi perché credere in Dio sarebbe ridicolo, mentre non lo sarebbe credere nell’umanità; credere nel regno dei cieli sarebbe stupido, mentre sarebbe intelligente credere nelle utopie terrene» (Aleksandr Herzen). Il comunismo fu una fede tesa a costruire un mondo più giusto, per assicurare la felicità a tutta l’umanità. Il secolo dei Lumi aveva affermato che l’uomo è buono per natura ed è la società che lo corrompe. Di qui la necessità di rimuovere tutto ciò che opprime l’uomo per realizzare il comunismo, «il momento reale dell’emancipazione e della riconquista dell’Uomo» (Marx). Messi alla prova, gli uomini continuarono ad essere imperfetti e inadeguati rispetto alle esigenze di perfezione della ragione e della dottrina. La fede nella capacità dell’uomo di realizzare «il paradiso in terra» si risolse storicamente in un vero e proprio inferno: invece del «sole dell’avvenire» fu un vero «buio a mezzogiorno». La storia del comunismo invita a riflettere sull’uomo, sui meccanismi della violenza che spesso lo dominano e sul suo inestinguibile desiderio di compimento. che chiede una ragione liberata dalle secche del razionalismo, disposta ad aprirsi alla vastità del reale. Opera presentata al Meeting di Rimini il 22 agosto 2013. 43 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Anagrafe Battesimi errata corrige 1. Perotti Sebastian figlio di Marco e Carillo Francesca battezzato il 10.3.2013 errata corrige 2. Leoni Angelica figlia di Enrico e Losio Stefania battezzata il 10.3.2013 5. Scarpelli Jacopo figlio di Ivano e Migliorati Veronica battezzato il 26.5.2013 6. Damini Smbat Gabriele figlio di Oscar e Mancini Chiara battezzato il 9.6.2013 7. Pietta Lorenzo figlio di Nicola e Cherubini Cristina battezzato il 9.6.2013 Preparazione al Battesimo Venerdì 20 e Martedì 24 Settembre 2013 alle ore 20.30 in Oratorio in Sala Chiara Il terzo incontro è concordato dal Parroco con le singole famiglie 8. Scarpelli Nicole figlia di Marco e Vignoni Elena battezzata il 9.6.2013 9. Favagrossa Alberto figlio di Andrea e Mancini Lorena battezzato il 23.6.2013 10. Bellomi Luca figlio di Alessandro e Ziolko Malgorzata Marta battezzato il 30.6.2013 11. Vittorio Christian figlio di Achille e Pietranico Carmen battezzato l’8.9.2013 Prime Confessioni Celebrazione dei Battesimi: durante la Messa delle ore 10.30 domenica 6 ottobre 2013 Domenica 12 maggio 2013 – Gruppo Cafarnao (3ª elementare) 44 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Anagrafe Matrimoni 1. Brognoli Alberto con Manfredi Annamaria Celebrato a Castelletto il 25.5.2013 2. Rossolini Stefano con Pasquali Silvia Celebrato a Castelletto il 22.6.2013 Felicitazioni anche agli sposi: Galletta Giuseppe con Agrillo Giuseppina Celebrato a Messina il 18.5.2013 Baronio Amedeo con Gennari Linda Celebrato a Bagnolo Mella il 6.7.2013 3. Azzola Flavio con Treccani Giulia Celebrato a Castelletto il 11.7.2013 Migliorati Nicola con Barbariga Antonia Celebrato a Manerbio il 31.8.2013 4. Frattini Davide con Pacchioni Claudia Celebrato a Castelletto il 7.9.2013 Chierichetti, non solo servizio all’altare... Anniversari di Matrimonio 5 maggio - 45° anniversario Marta e Gianni Folli 26 maggio - 25° anniversario: Daniela e Andrea Alaimo 40° anniversario: Luisa e Gino Crotti - Adele e Angelo Ferrari 45 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 1° settembre - 45° anniversario: Piera e Colombo Bellomi Anagrafe Mamma, ci hai insegnato ad affrontare la vita con coraggio e che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. La tua famiglia I nostri Morti 7. Piubeni Lorenzo n. 27/4/1920 † m. 20/5/2013 8. Andrini Francesca ved. Tomasoni n. 12/10/1932 Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione (2 Cor. 7,4) 11. Bonetti Laura (Rina) n. 17/11/1936 n. 24/11/1924 † m. 5/8/2013 ved. Ferranti n. 14/2/1922 † m. 13/6/2013 † m. 28/5/2013 Ringrazio il Signore di aver benedetto i nostri 43 anni di vita matrimoniale sereni. Tua moglie 10. Mainetti Carlo 9. Laffranchi Pierina † m. 11/8/2013 12. Zanetti Luigi n. 8/9/1946 † m. 19/8/2013 13. Zappa Teresa ved. Fornari n. 21/11/1925 † m. 7/9/2013 A ricordo di Lorenzo Piubeni I familiari Il nostro Lorenzo ha fatto il suo passo verso la sua eterna serenità, ad aspettarlo Sant’Anna che lui ha conosciuto tanti anni fa in guerra di montagna. Guerra e preghiera unita ad una grande fede intrecciandosi, hanno determinato un’esperienza così acuta e particolare che ha contraddistinto la sua vita e quella della sua famiglia. Tornato a casa sano e salvo, là ha lasciato la sua anima e i suoi ricordi. Tutti noi, moglie, figli, amici riviviamo Lorenzo e lo innalziamo al di sopra dell’amarezza che morde il cuore, ricordandolo sempre, per la sua Forza e la sua Passione che potevi sentire in un abbraccio o leggere nei suoi occhi. In particolare lo vogliono ricordare i suoi nipoti, Cristina, Enrica e Stefano. Ciao nonno. Quando siamo nati qualche lacrima di gioia ha rigato il tuo volto per darci il benvenuto, ora con le stesse noi celebriamo la tua eternità. I familiari Il suo caro amico Ezio Vallana di Savona che ha raccolto la testimonianza della sua vita durante gli anni di guerra Lorenzo ha fatto Guerra a cavallo di un antico Confine e vicino a un Santuario che ancora non conosceva. La sua giovinezza, in quel momento, era condivisa con un Conflitto di Armi e di divise. Erano accampati tra abeti e larici. A ridosso di una grande rocca avevano organizzato un Altare; ancor oggi, il tempo non ha osato cancellarne i simboli. A turno, quei Soldatini che odoravano di pane difficile, servivano la Messa in divisa. Le risposte al frasario della Messa e del Cappellano, erano in un Latino imparato nelle Pre46 ghiere di casa. Non arrossivano negli inciampi e nelle incertezze, il Sacerdote, indulgente, suggeriva con ampiezza; amava l’intensità di quei soldatini, troppo giovani per una Guerra. Lorenzo maturava i suoi anni e la sua Fede. Il Santuario di Sant’Anna di Vinadio (in Provincia di Cuneo) era diventato la meta abituale delle sue libere uscite. Là, non si è più sentito né solo, né lontano dagli Affetti. La Grande Madre lo aveva adottato. Non dimentico delle sue promesse in quella Chiesa, ha celebrato i suoi Voti anche in famiglia… tra le sue mura, riecheggiavano i nomi di Maria, di Anna, dedicati ai suoi affetti. Il 26 luglio, il suo Pane, sempre sudato, era benedetto in quella casa. Sono stato anch’io al suo desco per condividere con Lorenzo. Gli anni avevano disegnato il suo volto, cercavo di leggere quelle rughe. Mi sono perso nel suo sguardo affrancato su di me. Mi ha sempre tenuto per mano, anche a tavola; lo sentivo stringere di più quando pronunciava “Sant’Anna”. Ero andato a Castelletto per conoscerlo e abbracciarlo. Mi ha regalato la sua Storia che, in parte, penetra nella mia. Oggi, quell’Uomo del “Santuario Alto”, mi manca e mi parla. Ancora, a tavola, sento la sua mano che copre la mia. Sono tornato d’autunno nel loro accampamento, lo avevo promesso a Lorenzo. Con le sue foto in mano, ho rivissuto la drammaticità del sito, in parte ormai, inglobato tra i pascoli dell’alpeggio. L’angolo appartato della Messa era ancora solenne e suggestivo, al riparo dai tiri. Il raro cemento muschiato delle opere, ormai vin- LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 A ricordo... to dall’erba e dai mirtilli. I larici più alti erano gli stessi, cresciuti con i soldatini spaventati; l’autunno inoltrato li ha dipinti di rosso intenso a far rima, ancora, con il sangue troppo giovane che aveva macchiato le genziane. Non ti ho perso Lorenzo, ho sofferto da lontano il tuo ultimo percorso; ci siamo tenuti per mano ancora un po’ per telefono. La meritata eternità, ti ha riportato lassù a Sant’Anna di Vinadio che, tra le sue antiche pietre, completa la tua Fede. L’amico Ezio Vallana Si ricordano anche: Haider Syed Shabraiz di anni 19 † m. 5/6/2013 di nazionalità pakistana – di religione islamica La comunità di Castelletto esprime al papà Tenveer Shah, alla mamma, alle due sorelle e al fratello le più sentite condoglianze Suor Regina Rossini al battesimo Teresa Rosalia Nata il 6 ottobre 1924 – Morta il 4 giugno 2013 Vita e opere Nasce a Villa Dalegno di Temù (BS) il 6 ottobre 1924. Entra a Cemmo il 30 novembre 1950. Veste l’abito religioso il 27 settembre 1951. Emette la Prima Professione a Cemmo il 30 settembre 1953 e la Professione Perpetua il 30 settembre 1958. Consegue il Diploma di abilitazione all’Insegnamento nelle scuole del Grado Preparatorio presso la Scuola Magistrale “P. Armanni” in Bergamo il 18 giugno 1954. Svolge il suo apostolato nelle seguenti comunità, come insegnante nella Scuola Materna e collaboratrice nelle opere parrocchiali: • dal 1 ottobre 1953 al 30 settembre 1954 a Orzinuovi; • dal 1 ottobre 1954 al 30 settembre 1959 a Castelletto di Leno; • dal 1 ottobre 1959 al 30 settembre 1960 a Gianico; • dal 1 ottobre 1960 al 30 settembre 1963 a Ossimo Inferiore; • dal 1 ottobre 1963 al 30 settembre 1965 a Artogne; • dal 1 ottobre 1965 al 30 settembre 1969 a Ceto; • dal 1 ottobre 1969 al 30 settembre 1970 a Breno; • dal 1 ottobre 1970 al 31 ottobre 1971 a Cimbergo; • dal 31 ottobre 1971 al 30 settembre 1977 a Ceto; • dal 30 settembre 1977 al 30 settembre 1983 a Rogno (BG); • dal 30 settembre 1983 al 30 settembre 1987 a Monterotondo; • dal 30 settembre 1987 al 31 maggio 2007 a Losine; • dal 31 maggio 2007 al 31 agosto 2010 a Capodiponte dove svolge servizi vari; • dal 1 settembre 2010 al 3 giugno 2013 a Brescia Casa Angeli. Muore a Brescia la mattina del 4 giugno 2013, alle ore 3.30, dopo un ricovero al Pronto Soccorso. Il funerale è celebrato mercoledì 5 giugno 2013 alle ore 16.30 nella Chiesa Parrocchiale di Cemmo. È sepolta nella Cappella delle Suore nel Cimitero di Cemmo. 47 Piubeni Giuditta in Fongaro n. 17/1/1942 † m. 30/8/2013 La comunità di Castelletto esprime al fratello Padre Franco Piubeni e ai familiari le più sentite condoglianze Carissime sorelle, l’alba nuova della vita per sempre è giunta per suor Regina, nella notte, dopo una corsa al Pronto Soccorso. Anche se rapida, la morte non ha colto questa nostra sorella impreparata: da tempo a letto, si andava lentamente spegnendo, nell’abbandono e nella pace, contemplando volentieri le chiome Suor Regina Rossini degli abeti che scorgeva dalla finestra della sua camera, e che le ricordavano i monti di Villa Dalegno, dove era nata. è una giovane nel pieno della sua giovinezza, quando bussa alla porta del Convento. Giunge ricca della fede e degli esempi della sua famiglia, con l’esperienza formativa e di impegno dell’Azione Cattolica, con il desiderio di servire il Signore. Dopo pochi anni la raggiungerà la sorella Clementina, che sarebbe diventata poi suor Pieralma. Il giorno dopo la Prima Professione suor Regina ha già la valigia in mano per Orzinuovi, la prima comunità che la accoglie, fresca di consacrazione. Passerà poi in diverse comunità, fino ad approdare a Losine, dove passerà il periodo più lungo della sua vita religiosa, accanto alla sorella. In ogni comunità vive la sua vocazione in mezzo alla gente, tra i bambini della scuola materna, i ragazzi e le ragazze dell’oratorio e del catechismo... I suoi occhi, color del cielo, sono diventati sempre più trasparenti, il suo sorriso, buono, comunicava la pacificazione dell’anima. Suor Regina non aveva pretese, ringraziava per tutto. Si interessava di chi le faceva visita con una tenerezza commovente. Alle sorelle, ai nipoti che sempre le sono stati vicini, le nostre condoglianze e il grazie per il dono fatto alla Chiesa e al nostro Istituto; un grazie grande anche alle suore e al personale sanitario che l’hanno assistita con pazienza e amore. A noi l’invito a far tesoro dell’eredità che le nostre sorelle ci lasciano, valorizzando il tempo che il Signore ci dona. Oggi il Vangelo ci ricorda: “Date a Dio quel che è di Dio” (Mc 12,17). Tutto è di Dio: noi siamo sue. Con questa certezza vogliamo vivere, dandogli tutto, come Gli abbiamo promesso. Con affetto, saluto ciascuna. Suor Lucia Moratti, Madre Generale LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 cola. seutto viario) tà 6 3 A ricordo... Padre Patrizio Ramponi O.C.D. Nato a Castelletto il 29 giugno 1926 – Morto il 7 luglio 2013 – Sepolto a Palermo ... Alle ore 5 del mattino di domenica 7 luglio Padre Patrizio della Trinità (Battista Ramponi) è spirato nell’ospedale Moscatello di Augusta, “Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia ch'io viva, sia ch'io muoia. Per per le complicanze di una me infatti vivere è Cristo e il morire polmonite dopo due settiun guadagno.” (Fil. 1,20-21) mane di febbre molto alta resistente alle terapie. Fino al 29 giugno, giorno in cui aveva festeggiato il suo 87° compleanno, era rimasto abbastanza lucido e anche se affaticato aveva parlato agli amici che lo avevano visitato, poi gradualmente si è assopito sopraffatto dalla febbre fino al suo trapasso. Da tempo soffriva del morbo di Parkinson, ultimamente aggravato da mesi di fibrillazione cardiaca, che lo affaticava nel respiro e nella parola. Ma eccetto queste due ultime settimane di malattia ha sempre celebrato la S. Messa, recitato la Liturgia delle Ore, amministrato il sacramento della Riconciliazione, seguito fedelmente come un novizio l’orario della comunità adattato alle sue difficoltà motorie. Faceva un giretto fuori del convento in contemplazione dello spettacolo della natura ogni giorno sorprendentemente nuova, alternava la lettura spirituale di opere agiografiche o di commenti biblici, recitava il S. Rosario e ascoltava le notizie della Radio Vaticana, partecipava alla ricreazione con i confratelli giocando lietamente alle carte... Irradiava simpatia e riceveva simpatia da folle di amici che venivano a trovarlo dalle varie località in cui era stato conventuale e nelle quali il suo zelo pastorale per i giovani e per i poveri aveva lasciato un’impronta non effimera. Nato il 29 giugno 1926 a Castelletto di Leno, era stato trasferito in Sicilia poco dopo la sua ordinazione sacerdotale avvenuta a Venezia nel 1952 e, a parte una piccola interruzione, non ha mai abbandonato l’isola lavorando nei conventi di Enna, di Ragusa, di Palermo-Rimedi, di Palermo-Kalsa e alla fine di Villasmundo-Monte Carmelo. Sia quando era presente sia da lontano si appassionava alle comunità pastorali nelle quali aveva lavorato. E conoscendo questo interesse i suoi “giovani” di Enna e di Palermo – ormai un po’ attempati – lo tenevano telefonicamente informato delle loro vicende personali e dell’attività dell’Azione Cattolica da lui tanto stimata e amata. Così pure persone e famiglie di Villasmundo, Brucoli, Augusta e Siracusa che avevano trovato in lui un consigliere prezioso tornavano sapendo di essere attese e ricordate. Vera immagine dell’ultima costituzione del Vaticano II, per lui le gioie e i dolori di tutti erano le sue gioie e i suoi dolori, erano la passione della sua preghiera, erano la molla del suo deciso impegno 48 pastorale dal quale scaturivano poi mille iniziative, erano pure la calamita che attirava la collaborazione di tanti volontari. Aveva sofferto negli anni di formazione – gli anni del dopoguerra – di una debilitazione psico-fisica che aveva rallentato i suoi studi e che gli aveva fatto conoscere le sofferenze dell’ansietà e anche questo si era trasformato in un dono di accoglienza, d’introspezione e di ascolto quando seduto nel confessionale dialogava con i penitenti infondendo coraggio e pace. Quella pace e quell’abbandono alla volontà di Dio che poi invocava per sé con una formula popolare da Gesù-Giuseppe-Maria ogni sera prima di addormentarsi. Quella pace che di fatto ha accompagnato la sua ultima agonia e che emanava dal suo volto fino alla chiusura della bara. La nostra Comunità e il nostro Commissariato hanno subito offerto le loro preghiere in suffragio del nostro caro Padre Patrizio riconoscenti a Dio per il dono di questo confratello che con la sua presenza e con i suoi esempi li ha edificati e cementati finora, e sicuramente non mancherà di aiutarli d’ora in poi, una volta raggiunta la Comunione con Dio e con i Santi. La comunità dei Carmelitani Scalzi A Castelletto abbiamo pregato per l’anima di Padre Patrizio fin dal mattino di domenica 7 luglio; abbiamo celebrato la Messa in suo suffragio il 9 luglio ed un’altra sarà celebrata lunedì 9 settembre a Squadretto alle ore 19. Dgl Si sono svolti nella cappella estiva della Casa di Preghiera Monte Carmelo a Villasmundo SR, i funerali di padre Patrizio Ramponi. Conventuale a Enna, fu tra gli artefici della fioritura del Santuario san Giuseppe, affidato proprio in quell’anno ai Carmelitani scalzi, e che egli contribuì a rendere punto di aggregazione giovanile in città. Fu poi a Palermo, dal 1969, dove svolse un lungo ministero come parroco prima a San Giacomo dei Militari e poi a Santa Maria della Pietà, prendendo parte attiva alla Missione Palermo voluta dal cardinale Pappalardo e animando numerose iniziative in campo sociale. Dal 2006, a Villasmundo aveva continuato a svolgere un prezioso servizio come confessore, ricercato e sempre disponibile. Viveva e amava profondamente la vita religiosa: la fedeltà alla preghiera, alla meditazione, alla lettura spirituale non sono mai venuti meno negli anni della malattia; sino alla fine è riuscito ad animare con la vivacità del carattere la vita comunitaria, le ricreazioni come pure gli incontri formativi. Assistito con totale dedizione dal confratello fra Piergiorgio Mantovani. Giunta a Palermo per la sepoltura, la salma è stata accolta per una messa di suffragio nella chiesa di Santa Maria della Pietà. Carmelitani Scalzi – Sicilia LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 A ricordo... Giulio Andreotti Nato a Roma il 14 gennaio 1919 Morto a Roma il 6 maggio 2013, a 94 anni È stato uno dei principali protagonisti della vita politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo e dei maggiori esponenti della Democrazia Cristiana. Senatore a vita dal 1991 ha ricoperto nella sua lunga carriera politica numerosi incarichi di governo: • sette volte Presidente del Consiglio; • otto volte ministro della Difesa; • cinque volte ministro degli Esteri; • tre volte ministro delle Partecipazioni Statali; • due volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell’Industria; • una volta ministro del Tesoro, ministro dell’Interno (il più giovane della storia repubblicana, a soli trentaquattro anni), ministro dei beni culturali (ad interim) e ministro delle Politiche Comunitarie. È sempre stato presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita. È stato Presidente della Casa di Dante in Roma e Direttore della rivista 30 Giorni. Subì un processo per concorso esterno in associazione mafiosa (incredibile!). Assolto con formula piena da tutte le accuse dal Tribunale di Palermo, venne poi assolto il 2 maggio 2003 anche dalla Corte d’Appello di Palermo per i fatti successivi al 1980 e per intervenuta prescrizione per quelli anteriori. La Cassazione, infine, confermò la sentenza di appello. È accusato di aver firmato da Presidente del Consiglio la famigerata legge 194 (22 maggio 1978) per la legalizzazione dell’aborto in Italia, assieme al ministro Tina Anselmi e al Presidente della Repubblica Giovanni Leone (un triumvirato democristiano) e di aver avuto una linea intransigente con i terroristi delle brigate rosse durante il sequestro Moro, che si concluse con l’assassinio dello statista, anch’egli democristiano (9 maggio 1978). Sarà la giustizia di Dio a giudicare le coscienze e le scelte difficili, senza alcun dubbio di errore… 49 Giulio Andreotti ha incontrato Alcide De Gasperi mentre stava preparando la tesi di laurea, frequentando la Biblioteca Vaticana, dove il grande statista trentino svolgeva il lavoro di bibliotecario per sbarcare il lunario e per sottrarsi alla persecuzione del regime fascista. Il burbero De Gasperi rimproverò il giovanissimo Andreotti, contestandogli l’inutilità della sua ricerca, rispetto alla drammaticità dei problemi dell’Italia: fu un incontro determinante per una lunghissima vicenda politica. Nella Democrazia Cristiana Andreotti, dopo la scomparsa di Alcide De Gasperi, di cui è stato strettissimo collaboratore, si è ritagliato uno spazio autonomo rispetto a Moro e a Fanfani. Il suo impegno, con la sola eccezione del periodo in cui ha ricoperto il ruolo di presidente del gruppo D.C. alla Camera dei Deputati, è stato totalmente dedicato al governo, di cui più volte ne è stato presidente. Giulio Andreotti è stato sicuramente il democristiano con la maggior frequentazione e sintonia con tutti i Papi, da Pio XI a Papa Giovanni Paolo II. La mia esperienza politica, prevalentemente dedicata alla Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana, in un rapporto solidale con Fanfani e Forlani, si è incrociata con Giulio Andreotti negli otto anni in cui ho avuto incarichi di governo: prima al Commercio Estero, poi alla Marina Mercantile e infine ai Lavori Pubblici. Quale ministro, con il presidente Andreotti ho sempre avuto una collaborazione fattiva e dialettica. I nostri incontri sono sempre stati finalizzati a risolvere problemi, in particolare ho avuto la sua delega di presiedere il “Comitato per la salvaguardia di Venezia”, varando il progetto “Mose” che sta per essere ultimato, e la stabilizzazione della torre di Pisa, bloccandone la tendenza all’inclinazione. Nell’ultima fase, il senatore a vita Giulio Andreotti è stato rattristato da grandi amarezze che, solo in parte, hanno offuscato la sua immagine di statista di primissimo piano, dotato di un’intelligenza superiore e di una capacità di lavoro eccezionale. Gianni Prandini Il ministro Gianni Prandini con la moglie Adele e Andreotti LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 A ricordo... Padre Elvis Marcelino de Lima Piamartino Assassinato a Fortaleza il 13 luglio 2013 – Direttore dell’Operazione Lieta in Brasile – conosciuta e sostenuta anche da fedeli di Castelletto Aggredito mentre tornava alla sua auto sul lungomare di Fortaleza, capitale del Cearà, in Brasile. Raggiunto da un colpo di pistola mentre tentava di sottrarsi ai suoi aggressori: una baby gang. è stato lasciato esanime per strada, dove l’ha rinvenuto una pattuglia della polizia. Un delitto tanto assurdo quanto brutale quello che è costato la vita a Padre Elvis Marcelino de Lima, di 47 anni, nativo del luogo, sacerdote dal 1997, già superiore regionale per il Sud America della congregazione della Santa Famiglia di Nazareth e quindi, dal 2009 referente per il Nord Est del Brasile. Felicitazioni e n o i z a n i d r O Cardinale Ersilio Tonini Arcivescovo emerito di Ravenna Nato il 20 luglio 1914 a San Giorgio Piacentino. Sacerdote dal 1937 e Vescovo dal 1969, fu elevato Arcivescovo di Ravenna il 22 novembre 1975. Creato cardinale il 26 novembre 1994 da papa Giovanni Paolo II, è morto a Ravenna il 28 luglio 2013, all’età di 99 anni. Dal gennaio 2012 era il cardinale più anziano al mondo. Noto giornalista e pubblicista, si recava ovunque anche in età molto avanzata, per offrire la propria riflessione e testimonianza sui temi più scottanti e controversi d’attualità. È stato il vescovo dei nostri compaesani don Giacomo Rolfi e don Silvio Ferrante. Laurea I nostri migliori auguri a don Evarist Guzuye, ordinato sacerdote in Tanzania quest’estate – Qui lo vediamo tra i suoi genitori Congratulazioni al neo dottore Andrea Tondi, che il 19 Giugno 2013 si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Padova, con la tesi dal titolo “A MODO D’UN BRIEVE: studio sulle connotazioni magico-religiose e sulla funzione narrativa del brief nella letteratura antico-francese”. Un augurio per un brillante futuro da parte di tutti i familiari. Nuovo Superiore dei Padri Comboniani di Brescia Ogni zona pastorale della Diocesi di Brescia ha dei missionari di riferimento. La Zona di Leno è animata dai Comboniani di Brescia. Padre Eugenio Ziliani partirà presto per il Benin e Padre Sandro Cadei, nativo di Rovato, tornato quest’estate dal Benin, è stato nominato Superiore della Casa di Brescia. In Quaresima avevamo inviato offerte raccolte dai ragazzi proprio in aiuto alla Missione di Padre Sandro. Ad entrambi giungano i nostri auguri più belli, per un ministero copioso e proficuo. Dgl Un sorriso dal Benin (Africa)... 50 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Padre Sandro Cadei Un po’ di conti Santa Maria Goretti – Statua restaurata da Elisa Fornari Maggio 2013 – Restauro esterno della Canonica – Muri e pavimentazione – Beppe e Ivan faticano, ma col sorriso Offerte dal 1° maggio al 31 agosto 2013 Opere Parrocchiali Dai malati – maggio Elemosine e candele di maggio Dai malati – giugno Elemosine e candele di giugno Dai malati – luglio Elemosine e candele di luglio Dai malati – agosto Elemosine e candele di agosto 130,00 270,30 155,00 216,70 130,00 123,00 40,00 150,65 Opere straordinarie della Chiesa In memoria della def. Giulia Laffranchi Prima domenica del mese – maggio Festa Patronale – BUSTE Una busta in mem. Nonna Domenica NN per Battesimo Utile dal pellegrinaggio a Chiampo In memoria della def. Francesca Andrini Prima domenica del mese – giugno Dagli abitanti di Via Papa Giovanni – 3 giugno NN per Battesimo NN per Battesimo NN per Battesimo Matrimonio Rossolini-Pasquali Volontà def. Domenica Gottarelli Battesimo di Favagrossa Alberto Prima domenica del mese – luglio NN – per matrimonio NN Prima domenica del mese – agosto In memoria del def. Carlo Mainetti Gruppo Feste di Squadretto (con impegno di Sante Messe al Santuario) Gino Crotti – Per i medaglioni dei confratelli Opere straordinarie dell’Oratorio Utile Pellegrinaggio a Comella – gruppo cucina Per ferro vecchio da Marco Buccella Rollenball – 22 giugno – utile gruppo cucina Utile GREST 2013 Per spese sportive – dal torneo – utile bar 100,00 303,86 3.290,80 30,00 50,00 282,20 100,00 267,83 157,00 50,00 200,00 100,00 300,00 2.000,00 100,00 210,00 250,00 300,00 146,73 300,00 250,00 320,00 315,00 60,00 110,00 415,32 2.000,00 Pro giardino Madonna NN 1.000,00 NN 50,00 NN – 40° nozze 50,00 NN – 40° nozze 50,00 NN – per benedizione 30,00 In memoria del def. Lorenzo Piubeni 200,00 NN 150,00 Pellegrini Andreino 50,00 Associazione ANTO – 9 giugno 30,00 In memoria della def. Pierina Laffranchi 400,00 NN 20,00 NN20,00 NN50,00 NN50,00 In memoria del def. Bignetti Pierluigi 90,00 Bellomi Colombo-Anni Piera – 45° di nozze 100,00 In memoria del def. Luigi Zanetti 50,00 Altre Offerte Obolo di San Pietro – 29 giugno Comune di Leno – LR 12/2005 – anno 2012 Bollettino 2-2013 Pro Organo – una busta della Santa Pro Organo – Matrimonio Brognoli-Manfredi Battesimo di Bellomi Luca Dalla Corale – a mezzo Giancarlo 343,00 330,46 1.949,40 20,00 400,00 50,00 150,00 Nuova Statua di Madre Teresa nella Chiesa di Castelletto A 10 anni dalla Beatificazione avvenuta il 15 ottobre 2003 abbiamo festeggiato Madre Teresa con la benedizione di una sua immagine, domenica 1° settembre 2013 alla Messa delle ore 10.30. “Onoriamo in Madre Teresa una delle personalità più rilevanti della nostra epoca. Accogliamone il messaggio e seguiamone l’esempio.” (Giovanni Paolo II) L’amore richiede sacrificio (Madre Teresa) Restauro esterno della Canonica – Aprile/Maggio 2013: prima, durante e dopo, con visuale laterale della Canonica con la Chiesa 51 LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013 Martedì 28 maggio 2013 - pellegrinaggio alla piccola Lourdes di Chiampo (Vicenza) Giovedì 17 luglio 2013 - Grest - Gita a Curtatone e Valle del Mincio (Mantova)
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