Bollettino n. 3 – settembre 2013 - Parrocchia di Castelletto di Leno

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra
Salmo 120
LA COMUNITà
RACCONTA
Periodico di vita
Parrocchiale di Castelletto
n. 3 - Settembre 2013
Sommario
in questo numero
3
La voce del Parroco – Un nuovo anno pastorale
4
Il Santo Padre – GMG – Omelie del mattino – Varie
8 I Papi nella storia
9 Monari e l’ateismo di Veronesi
10 Anno della Fede in Oratorio
11 Claire Ly – Dal buddhismo al cattolicesimo
12 Istantanee di vita parrocchiale
13 Festa Patronale di Santa Restituta
15 Pellegrinaggio a Chiampo
16 Maggio con Maria
18 Solennità del Corpus Domini
19 130° anniversario della Chiesa – La nostra Corale a Bienno
20 Pellegrinaggio a Sant’Anna di Vinadio – Saluti dalle vacanze
21 2013 – Anniversario d’illustri musicisti
22 Speciale organo
24 Speciale don Giulio Maccagnola – 25° della morte
26 Settimana mariana
27 Calendario parrocchiale – Settembre/Dicembre 2013
28 Ubbidienza, con le buone o con le cattive
30 Proposta di legge sull’omofobia
31 Oratorio: Rollenball – Grest 2013 – Profili di Santi
38 Oratorio: Mini-Grest
39 Palio 2013 – Varie
43 Scaffale – Invito alla lettura
44 Anagrafe: Battesimi, 1e Confessioni, Matrimoni e Anniversari
46 Defunti – A ricordo di Suor Regina, P. Patrizio, G. Andreotti
50Felicitazioni
51 Un po’ di conti – Restauri vari
Parrocchia
Trasfigurazione di Nostro Signore
Parroco: Don Gianluca Loda
Telefono abitazione:030-907915
Telefono cellulare: 333-2332854
Posta elettronica: don.gianluca.loda@virgilio.it
Sacrista: Maria Brentonico - Tel. 030-907286
Sito Internet: www.parrocchiacastelletto.it
Curatori del sito: Domenico Pinardi e Luigi D’Urso
Ricevono all’indirizzo:webmaster@parrocchiacastelletto.it
LA COMUNITà
RACCONTA
Periodico di vita
Parrocchiale di Castelletto
n. 3 - Settembre 2013
Direttore Responsabile: Don Giuseppe Mensi
Editore: Parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore
Sede Legale:
Piazza Giovanni Paolo II, 2
25024 - Castelletto di Leno - BS
Codice fiscale: 97004190175 – Partita IVA: 03385840982
Registrato:
presso il tribunale di Brescia il 28 Maggio 2013
al n°12/2013 del registro stampa
Hanno collaborato a questo numero: Luisa e Gino Crotti, Luigi
D’Urso, Luciana Treccani, Giuseppe Andrico, Palmira Calestani,
Mons. Mario Stoppani, Luigi Domenighini, Albino Zamudio, Francesco Zucca, Ezio Vallana, Suor Lucia Moratti, Carmelitani Scalzi,
Gianni Prandini, Tiziana Dada, Beatrice Barbera.
Fotografie a cura di: Don Gianluca, Parrocchia di Pavone Mella,
Franco Ongari, Mara Capuzzi, Emanuele Brentonico, Stefano Favagrossa, Francesca Ongari, Silvia Mor, Albino Zamudio, Sabrina
Losio, Luigi D’Urso.
Elaborazione grafica: Don Gianluca e Serena Bressanelli
Stampa: Litografia Bressanelli - Manerbio
In copertina:
uno sguardo incantevole in Val di
Fumo (in Provincia
Autonoma di Trento)
con vista della cima
del monte Carè Alto
(mt. 3.645).
Il 1° settembre abbiamo celebrato l’ottava giornata per
il creato “La famiglia educa alla custodia del creato”.
Preghiera
Signore, quando non mi sento accolto,
che io sia comunque accogliente.
Signore, quando vorrei essere ascoltato
e sento indifferenza,
che io sia sempre attento e interessato nell’ascoltare.
Signore, quando sono prevenuto e risentito,
che io manifesti sempre fiducia e bontà.
Signore, quando non sono apprezzato,
che io valorizzi l’operato altrui.
Signore, quando vorrei nascondermi da me stesso,
dagli altri e dagli avvenimenti,
che io sia sempre pronto a dare ragione
della Speranza che è in me.
Signore, quando ho bisogno di Te,
che il tuo Spirito venga a dissetare l’anima mia
e innalzi il mio cuore al cielo e tutto si compirà!
Grazie, Signore!
Costo copia euro 5,00 circa - Offerta libera
FUTURA UNITà PASTORALE DI LENO
ORARI SANTE MESSE
Verificare se sono confermati, dopo il cambio dei due parroci
CASTELLETTO
Prefestiva: ore 18.30
Festive: ore 7.30 - 10.30 - 18.30
Vespri e Benedizione ore 15.00
Feriali: dipende dai giorni
Nei mesi di gennaio e febbraio resta sospesa la Messa prima.
In Luglio e Agosto è sospesa la Messa vespertina domenicale.
LENO
Prefestiva: ore 18.30
Festive: ore 7.30 - 9.00 - 9.30 (ospedale) - 10.00
- 11.00 - 15.30 (in avvento e in quaresima)
Feriali: ore 8.00 - 9.30 (sospesa in luglio e agosto) - 18.30
MILZANELLO
Prefestiva: ore 18.00
Festiva: ore 10.00
PORZANO
Periodo ora legale
S. Messe ore 18.00 feriali dal lunedì al giovedì
- venerdì ore 9.00 con adorazione
Prefestiva: ore 18.30
Festive: ore 8.00 - 10.30 - 18.30
Periodo ora solare
Feriali: ore 17.00 da lunedì a giovedì
- venerdì ore 9.00 con adorazione
Prefestiva: ore 18.00
Festive: ore 8.00 - 10.30 - 18.00
La voce del parroco
Un nuovo anno pastorale
Carissimi parrocchiani,
gli ultimi scampoli di vacanze
se ne vanno; inizia un nuovo
anno pastorale, foriero di
grandi novità e cambiamenti.
Innanzitutto a Leno, dove il 15
settembre fa l’ingresso il nuovo
Abate,
Mons. Giovanni
Palamini, al quale diamo il
più caloroso benvenuto. Il
nuovo abate è stato nominato
anche Parroco di Milzanello
e di Porzano. Auguri anche al nuovo collaboratore
Don Alberto Baiguera, che andrà a risiedere
nella canonica di Porzano. Il Sinodo Diocesano del
dicembre scorso ci ricorda che siamo chiamati tutti ad
un “salto di qualità”: ad entrare nell’ottica concreta
delle Unità Pastorali. Non sarà facile, perché ogni
cambiamento richiede fatica, in tutti i sensi e da parte
di tutti. Ma questa è la strada indicata dal Sinodo,
voluta dal Vescovo e oggettivamente è la più adatta al
cambiamento dei tempi.
L’estate ha portato con sé, assieme all’afa soffocante,
anche alcuni malintesi e personalmente qualche
lacerante sofferenza, che non ritenevo di meritare. Non
alludo alla salute che, grazie a Dio non è mai stata così
buona, ma a tutto il resto... Le parole del Santo Padre
del 18 maggio scorso sembrano dette apposta per
noi… restano per tutti come una pietra miliare, circa i
“cristiani di buone maniere e di cattive abitudini”…
Molte chiacchiere, troppe, e spesso a vanvera; anche
vere calunnie, in una diabolica congiura che cerca lo
scontro e la divisione, secondo il principio: “tanto
peggio, tanto meglio!”
Negli ultimi mesi mi sono ritrovato più di una volta
nelle parole di San Gregorio Magno:
“Gli uomini santi, pur se torchiati dalle prove, sanno
sopportare chi li percuote e, nello stesso tempo, tener
fronte a chi li vuole trascinare nell’errore. Contro
quelli alzano lo scudo della pazienza, contro questi
impugnano le armi della verità. Abbinano così i
due metodi di lotta ricorrendo all’arte veramente
insuperabile della fortezza”.
Proprio per questo scopo ho chiesto e continuo a
chiedervi preghiere; per la mia persona e per il mio
ministero.
Sono d’auspicio le parole bellissime di Sant’Agostino:
“In questa umana convivenza assai colma di errori e
di sofferenze che cosa ci può confortare di più se non
la fede certa e l’affezione reciproca di buoni e veri
amici?”.
Per il momento la prudenza mi fa pensare a ben altro
adagio popolare:
3
“Dai nemici mi guardi Iddio, che dagli amici mi
guardo io!”.
Gli occhi non sono mai aperti abbastanza… talvolta
proprio tra qualche collaboratore si nasconde un
lestofante o l’altro che avevi creduto amico e che, nel
frattempo, ha detto, diffuso e fatto male contro di te!
Una “carboneria” che s’è trasformata in congiura, in
alto tradimento, oserei dire…
Non sarà facile che tutto torni presto come prima; forse
occorrerà usare la ramazza e non solo per scopare le
foglie dell’autunno, che abbondanti, si accumuleranno
presto nella Piazza della Chiesa…
Entriamo nel nuovo anno pastorale con la Settimana
Mariana. La devozione alla Madonna e il Rosario
quotidiano ci aiutino a parare i rovesci dell’estate e
a tornare tutti un po’ più umili. Tregua? Non lo so.
Saranno i fatti a parlare.
Buona ripresa, per tutti
Il vostro Parroco
Don Gianluca
Il rischio di appoggiarsi alla persona sbagliata
Allora tutti gli alberi dissero al rovo: “Vieni tu a
regnare su di noi”. Il rovo rispose agli alberi: “Se
volete veramente ungermi re per regnare su di voi,
venite a ripararvi alla mia ombra; altrimenti esca
dal rovo un fuoco, che divori i cedri del Libano!”.
(Giudici 9, 14-15)
La lavandaia di Pavia
Nelle escursioni dell’estate non poteva mancare
la lavandaia di Pavia, che si trova vicino al ponte coperto, sul Ticino. Come statua non è certo
bella come la Sirenetta di Copenaghen (che ha
compiuto da poco 100 anni), ma è sempre lì a
fare il suo lavoro. “Lavare i panni addosso alla
gente” è un’espressione diffusa e significa parlar male di qualcuno, mormorare, calunniare…
Anche a Castelletto si potrebbe fondere qualche
nuovo monumento di bronzo ad altrettante lavandaie… Ne conoscete qualcuna?
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Il Santo Padre
Santa Messa per la XXVIII Giornata
Mondiale della Gioventù
Omelia del Papa alla Messa conclusiva
Lungomare di Copacabana, Rio de Janeiro - Domenica, 28 luglio 2013
Cari fratelli e sorelle, cari giovani!
“Andate e fate discepoli tutti i
popoli”. Con queste parole, Gesù
si rivolge a ognuno di voi, dicendo: “È stato bello partecipare alla
Giornata Mondiale della Gioventù,
vivere la fede insieme a giovani
provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e
trasmettere questa esperienza agli
altri”. Gesù ti chiama ad essere
discepolo in missione! Oggi, alla
luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, che cosa ci dice il Signore? Che cosa ci dice il Signore?
Tre parole: Andate, senza paura,
per servire.
1. Andate. In questi giorni, qui a
Rio, avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la
gioia della fede. Ma l’esperienza
di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel
piccolo gruppo della parrocchia,
del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l’ossigeno a una fiamma che arde. La
fede è una fiamma che si fa sempre
4
più viva quanto più si condivide, si
trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù
Cristo che è il Signore della vita e
della storia (cfr Rm 10,9).
Attenzione, però! Gesù non ha detto: se volete, se avete tempo, andate, ma ha detto: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Condividere
l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è
il mandato che il Signore affida a
tutta la Chiesa, anche a te; è un comando, che, però, non nasce dalla
volontà di dominio, dalla volontà
di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è
venuto in mezzo a noi e non ci ha
dato qualcosa di Sé, ma ci ha dato
tutto Se stesso, Egli ha dato la sua
vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio. Gesù
non ci tratta da schiavi, ma da persone libere, da amici, da fratelli; e
non solo ci invia, ma ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d’amore.
Dove ci invia Gesù? Non ci sono
confini, non ci sono limiti: ci invia
a tutti. Il Vangelo è per tutti e non
per alcuni. Non è solo per quelli
che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. è per tutti.
Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino
alle periferie esistenziali, anche a
chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole
che tutti sentano il calore della sua
misericordia e del suo amore.
In particolare, vorrei che questo
mandato di Cristo: “Andate”, risuonasse in voi giovani della Chiesa in America Latina, impegnati
nella missione continentale promossa dai Vescovi. Il Brasile, l’America Latina, il mondo ha bisogno
di Cristo! San Paolo dice: «Guai a
me se non annuncio il Vangelo!»
(1 Cor 9,16). Questo Continente
ha ricevuto l’annuncio del Vangelo, che ha segnato il suo cammino
e ha portato molto frutto. Ora questo annuncio è affidato anche a voi,
perché risuoni con forza rinnovata. La Chiesa ha bisogno di voi,
dell’entusiasmo, della creatività e
della gioia che vi caratterizzano.
Un grande apostolo del Brasile, il
Beato José de Anchieta, partì in
missione quando aveva soltanto
diciannove anni. Sapete qual è lo
strumento migliore per evangelizzare i giovani? Un altro giovane.
Questa è la strada da percorrere da
parte di tutti voi!
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Il Santo Padre
2. Senza paura. Qualcuno potrebbe pensare: “Non ho nessuna
preparazione speciale, come posso
andare e annunciare il Vangelo?”.
Caro amico, la tua paura non è
molto diversa da quella di Geremia, abbiamo appena ascoltato nelle lettura, quando è stato chiamato
da Dio a essere profeta. «Ahimè,
Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». Dio dice
anche a voi quello che ha detto a
Geremia: «Non avere paura [...],
perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1,7.8). Lui è con noi!
“Non avere paura!”. Quando andiamo ad annunciare Cristo, è Lui
stesso che ci precede e ci guida.
Nell’inviare i suoi discepoli in
missione, ha promesso: «Io sono
con voi tutti i giorni» (Mt 28,20). E
questo è vero anche per noi! Gesù
non lascia mai solo nessuno! Ci accompagna sempre.
Gesù poi non ha detto: “Va’” , ma
“Andate”: siamo inviati insieme.
Cari giovani, sentite la compagnia
dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione.
5
Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo
risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli perché vivessero isolati, li ha
chiamati per formare un gruppo,
una comunità. Vorrei rivolgermi
anche a voi, cari sacerdoti che concelebrate con me quest’Eucaristia:
siete venuti ad accompagnare i vostri giovani, e questo è bello, condividere questa esperienza di fede!
Certamente vi ha ringiovanito tutti. Il giovane contagia giovinezza.
Ma è solo una tappa del cammino.
Per favore, continuate ad accompagnarli con generosità e gioia,
aiutateli ad impegnarsi attivamente nella Chiesa; non si sentano mai
soli! E qui desidero ringraziare di
cuore i gruppi di pastorale giovanile, i movimenti e nuove comunità
che accompagnano i giovani nella
loro esperienza di essere Chiesa,
così creativi e così audaci. Andate
avanti e non abbiate paura!
3. L’ultima parola: per servire.
All’inizio del Salmo che abbiamo
proclamato ci sono queste parole:
«Cantate al Signore un canto nuovo» (Sal 95,1). Qual è questo canto
nuovo? Non sono parole, non è una
melodia, ma è il canto della vostra
vita, è lasciare che la nostra vita
si identifichi con quella di Gesù,
è avere i suoi sentimenti, i suoi
pensieri, le sue azioni. E la vita di
Gesù è una vita per gli altri. È una
vita di servizio.
San Paolo, nella Lettura che abbiamo ascoltato poco fa, diceva: «Mi
sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero» (1 Cor
9,19). Per annunciare Gesù, Paolo
si è fatto “servo di tutti”. Evangelizzare è testimoniare in prima persona l’amore di Dio, è superare i
nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli
come ha fatto Gesù.
Tre parole: Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste
tre parole sperimenterete che chi
evangelizza è evangelizzato, chi
trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate
paura di essere generosi con Cri-
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Il Santo Padre
sto, di testimoniare il suo Vangelo.
Nella prima Lettura quando Dio
invia il profeta Geremia, gli dona
il potere di «sradicare e demolire,
distruggere e abbattere, edificare
e piantare» (Ger 1,10). Anche per
voi è così. Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e
demolire il male e la violenza; per
distruggere e abbattere le barriere
dell’egoismo, dell’intolleranza e
dell’odio; per edificare un mondo
nuovo. Cari giovani: Gesù Cristo
conta su di voi! La Chiesa conta su
di voi! Il Papa conta su di voi! Maria, Madre di Gesù e Madre nostra,
vi accompagni sempre con la sua
tenerezza: “Andate e fate discepoli
tutti i popoli”. Amen.
Consacrazione alla Madonna
che il Papa ha fatto all’Aparecida
in Brasile mercoledì 24 luglio 2013
Nuovo Segretario
di Stato Vaticano
[O Maria Santissima, per merito di Nostro Signore Gesù Cristo, nella Tua amata immagine di Aparecida, spargi innumerevoli benefici su tutto il Brasile.]
È l’Arcivescovo Pietro Parolin,
nominato da Papa Francesco
Veneto, 58 anni, è stato finora Nunzio
Apostolico in Venezuela. Sostituisce il
cardinale Tarcisio Bertone.
L’annuncio ufficiale è stato dato da padre Federico Lombardi, direttore della
sala stampa vaticana. Parolin prenderà
possesso del suo ufficio a partire dal 15
ottobre. Nella stessa giornata il Santo
Padre riceverà superiori e officiali della
Segreteria di Stato per ringraziare pubblicamente il Card. Tarcisio Bertone
“per il suo fedele e generoso servizio
alla Santa Sede e per presentare il nuovo Segretario di Stato”.
6
Nel pieno dell’estate,
all’apice dell’Anno della Fede,
il Papa ha consegnato alla Chiesa
e al mondo la sua prima Lettera Enciclica:
Lumen Fidei - la Luce della Fede
di cui abbiamo ampiamente parlato
in Parrocchia in luglio e in agosto.
Non manchi la lettura e lo studio del testo!
Santuario dell’Aparecida in Brasile
Io, anche se indegno di far parte
dei Tuoi figli e figlie,
ma pieno di desiderio di partecipare
dei benefici della Tua misericordia,
prostrato ai Tuoi piedi,
ti consacro la mia mente,
perché pensi sempre
all’amore che meriti;
ti consacro la mia lingua
perché sempre Ti lodi
e diffonda la Tua devozione;
ti consacro il mio cuore
perché, dopo Dio,
Ti ami sopra ogni cosa.
Accoglimi, o Regina incomparabile,
Tu che Cristo Crocifisso
ci ha donato per Madre,
nel beato numero dei tuoi figli e figlie;
accoglimi sotto la tua protezione,
soccorrimi in tutte le mie necessità
spirituali e temporali,
soprattutto nell’ora della mia morte.
Benedicimi, o Cooperatrice Celeste,
e con tutta la tua potente intercessione,
rinfrancami nelle mie debolezze
affinché, servendoTi fedelmente
in questa vita,
io possa lodarTi, amarTi
e renderTi grazie in cielo,
per l’eternità. E così sia!
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Il Santo Padre
Disinformazione, diffamazione e calunnia:
tre modi per ammazzare il fratello
Papa Francesco, nella Messa a Santa Marta di sabato 18 maggio, mette in guardia
dalle chiacchiere e dal “mischiarsi nella vita altrui”: un peccato che fa tanto male alla Chiesa
“Quanto si chiacchiera nella Chiesa!”. Papa Francesco dà
voce ad uno dei problemi che distrugge l’armonia della comunità
cristiana e che mostra chiaramente i limiti degli esseri umani: la
chiacchiera, il “mischiarsi nella
vita degli altri”, fino a “spellare”
il prossimo.
Il Santo Padre “non se ne tiene
una” – si direbbe popolarmente –
e l’uditorio sembra apprezzare i
quotidiani e vigorosi richiami del
Pontefice. Il Papa prende spunto
per la sua riflessione da un dialogo tra Gesù e Pietro. In particolare, il Papa si è soffermato sulla
domanda “A te che importa?”,
che Cristo rivolge all’apostolo
che si era immischiato nella vita
del discepolo Giovanni. Il Pontefice ha ribadito che tra il Signore
e Pietro c’è sempre “un dialogo
d’amore”; ma, in quest’occasione, il colloquio “è deviato su un
altro binario”, a causa della tentazione del discepolo di fare il “ficcanaso”. Ci sono due modalità
di mischiarsi nella vita altrui, ha
poi spiegato Papa Bergoglio. Innanzitutto il “compararsi con gli
altri”, che sfocia “nell’amarezza
e anche nell’invidia”, e che a sua
volta “arrugginisce la comunità
cristiana”, le “fa tanto male”, dando soddisfazione al diavolo che
“vuole proprio quello”. E poi le
chiacchiere, che partono da “modalità tanto educate” e finiscono
con lo “spellare il prossimo”.
“Quanto chiacchieriamo noi cristiani!” ha esclamato Papa Francesco, “la chiacchiera è proprio
spellarsi, eh? Farsi male l’uno
l’altro. Come se volesse diminuire l’altro, no? Invece di crescere
7
io, faccio che l’altro sia più basso e mi sento grande. Quello non
va!”.
“Il guaio è che sembra bello chiacchierare. Non so perché – ha detto
- ma sembra bello. Come le caramelle al miele, no? Tu ne prendi
una: ah, che bello! e poi un’altra,
un’altra, e alla fine ti viene il mal
di pancia. Come la chiacchiera,
insomma, che è dolce all’inizio e
poi ti rovina l’anima!”
“Le chiacchiere sono distruttive
nella Chiesa” ha ribadito il Santo
Padre, sono distruttive come “lo
spirito di Caino”; con esse si rischia di “ammazzare il fratello,
con la lingua!”. Non solo: di questo passo – ha soggiunto il Pontefice - “diventiamo cristiani di
buone maniere e cattive abitudini!”.
“Innanzitutto, facciamo la disinformazione, ovvero dire soltanto
la metà che ci conviene e non l’altra metà, perché non è conveniente per noi. Poi la diffamazione:
quando una persona davvero ha
Le ormai celebri “omelie del mattino a
Santa Marta” ed altre parole interessanti del Santo Padre possono essere
visualizzate in internet all’indirizzo:
http://www.news.va/it/sites/meditazioni
un difetto, ne ha fatta una grossa,
raccontarla, fare il giornalista, e
la fama di questa persona è rovinata! La terza è la calunnia: dire
cose che non sono vere. Quello è
proprio ammazzare il fratello!”.
Disinformazione, diffamazione e
calunnia sono, dunque, le tre armi
per uccidere il prossimo. “Sono
peccato! Questo è peccato!” ha
ribadito il Papa, “è dare uno
schiaffo a Gesù nella persona dei
suoi figli, dei suoi fratelli”.
A una donna che si accusava di frequenti maldicenze e calunnie, San Filippo Neri
disse: “Il vostro peccato è grande, figliola,
ma la misericordia di Dio è ancora più grande. Però è necessario che facciate penitenza.
Ecco cosa farete: uccidete una gallina e portatemela, spennandola lungo la strada, da
casa vostra a qui”. La donna ubbidì e, poco
dopo, si presentò al Santo col pollo spennato.
“Ora – le disse San Filippo – ritornate per
le stesse strade, e raccogliete una ad una le
penne della gallina…”.
“È impossibile – interruppe la donna – col
vento di oggi non si trovano più…”.
“Lo so anch’io – concluse il Santo – ma ho voluto farvi comprendere
una grande verità. Se non potete raccogliere le penne di una gallina
portate via col vento, come farete a riparare tutte le maldicenze, gettate in mezzo alla società, in danno del vostro prossimo?”.
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
I PapiI Papi
nella
storia
nella storia
Anno della Fede
Qui elenchiamo
i primi
gliPapi
ultimi
Papisusseguiti
che si sono
Qui elenchiamo
i primi e gli
ultimie 10
che10
si sono
nella storia
susseguiti nella storia
Nome
pontificale
Stemma
San Pietro
Inizio
pontificato
fine
pontificato
Nome
pontificale
33
29 Giugno
67
San Pio X
1.
Stemma
Inizio
pontificato
fine
pontificato
4 Agosto
1903
20 Agosto
1914
257.
67
San Lino
Benedetto
XV
23 Settembre
76
2.
3 Settembre 22 Gennaio
1914
1922
258.
San
Anacleto
76
26 Aprile
88
3.
Pio XI
6 Febbraio
1922
10 Febbraio
1939
Pio XII
Venerabile
2 Marzo
1939
9 Ottobre
1958
Beato
Giovanni
XXIII
28 Ottobre
1958
3 Giugno
1963
Paolo VI
Venerabile
21 Giugno
1963
6 Agosto
1978
Giovanni
Paolo I
Servo di Dio
26 Agosto
1978
28 Settembre
1978
Beato
Giovanni
Paolo II
16 Ottobre
1978
2 Aprile
2005
Benedetto
XVI
19 Aprile
2005
28 Febbraio
2013
(Rinuncia)
Francesco
13 Marzo
2013
in carica
259.
San
Clemente I
88
97
4.
260.
97
San Evaristo
5.
San
Alessandro I
105
27 Ottobre
105
261.
3 Maggio
115
6.
262.
115
San Sisto I
3 Aprile
125
7.
263.
San
Telesforo
125
5 Gennaio
136
8.
264.
136
San Igino
11 Gennaio
140
9.
265.
140
San Pio I
10.
11 Luglio
155
266.
8
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Anno della Fede
Monari e l’ateismo di Veronesi
“È la bontà di Dio a rendere possibile quella dell’uomo”
Il Vescovo di Brescia sull’intervista nella quale l’oncologo motiva la negazione dell’Assoluto
con la presenza del male - Dal Giornale di Brescia - venerdì 23 agosto 2013 - pag. 39
È interessante (e curiosa) l’intervista con cui il professor Umberto Veronesi presenta ai lettori del
Corriere della Sera (domenica 11
agosto, pag. 21) il volume in cui
racconta di se stesso. Il titolo del
libro non lascia molto spazio alle
interpretazioni ed espone chiaramente la tesi di fondo: “Credo
nell’uomo, non in Dio”.
Interessante, come dicevo, è il
modo in cui il professore fonda
la sua convinzione. Da una parte il male che c’è nel mondo è la
chiara dimostrazione che Dio non
esiste. “Mi sono chiesto: come
mai un Dio buono può permettere
tutto questo male?”. La descrizione del male nel mondo è sintetica,
ma del tutto chiara: “Non dimentichiamo… che il secolo scorso
è stato il secolo del dolore, delle
guerre mondiali, della Shoah, di
torture e di violenze inaudite”.
Non potremmo che assentire a
questa descrizione; il male nel
mondo c’è ed è diffuso. Dunque:
è ragionevole ritenere che non
esista alcun Dio.
Dall’altra parte, dice Veronesi,
“l’uomo ha fatto balzi da gigante… in diecimila anni di storia
si è emancipato”. E cita, come
esempi, l’integrazione razziale
negli Stati Uniti e la fine del rogo
degli eretici. È vero che si potrebbero avere seri dubbi sulla bontà
dell’uomo (le guerre mondiali, la
Shoah, le torture e violenze ricordate sopra sono sua opera diretta), ma l’evoluzione storica apre
la speranza a un futuro più roseo. L’emancipazione che abbiamo conosciuto nei secoli passati
9
continuerà. Anzi, dice Veronesi,
“sono vicino alla posizione di
Sant’Agostino, per il quale l’uomo è buono; nasciamo buoni, il
male è solo una privatio boni, una
privazione del bene”.
Lasciamo stare l’interpretazione
di Sant’Agostino, che non ci riguarda qui; ma l’incoerenza mi
sembra palese.
L’esistenza del male è un impedimento invincibile quando si tratta
di credere in Dio mentre è un semplice accidente superabile quando
si tratta di fondare la fede nell’uomo. È corretto questo modo di
argomentare? Chiaramente no.
E per un motivo semplicissimo.
Supponiamo che esista un Dio
creatore del mondo. A Lui, necessariamente, dobbiamo attribuire
anche la creazione dell’uomo.
Se l’uomo è creatura buona (in
senso metafisico, cioè nel senso
che è una cosa buona il fatto che
l’uomo esista) è necessariamente
creatura buona anche il mondo
nel quale l’uomo esiste (e fuori
del quale l’uomo non può esistere) e può quindi essere buono anche il Dio che lo ha creato.
Il prof. Veronesi si immagina fuori del mondo, come un giudice
che deve valutare l’esistenza di
un mondo esterno a lui. Ma questa è un’immaginazione falsa. Se
Dio esiste, Dio ha creato il mondo
e l’uomo nel mondo. Si tratta di
vedere se questo mondo con tutto quello che ne fa parte (quindi
anche l’uomo, la cultura umana, i
pensieri e i sentimenti e la realizzazione dell’uomo…) è cosa buona e quindi può essere attribuita
alla creazione di un Dio buono.
O se il mondo nel suo complesso (quindi uomo compreso) è una
cosa cattiva, indegna di essere
fatta e quindi opera che non può
essere attribuita a un Dio intelligente e buono (ma, eventualmente, a un genio intelligente e potente, ma cattivo).
Lo “statuto” di Dio e quello dell’uomo sono più legati di
quanto il prof. Veronesi ritenga;
la bontà dell’uomo rivela (anche
se oscuramente) la bontà di Dio
e la bontà di Dio rende possibile
(anche se non necessaria) la bontà dell’uomo. Per me, credente,
anche l’esistenza del dottor Veronesi, col suo ammirevole impegno contro il cancro, è un segno
dell’amore di Dio che ha creato
questo mondo e, in questo mondo, ha creato anche i ricercatori,
gli scienziati, i filantropi.
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Mons. Luciano Monari
Anno della Fede
Inaugurate e benedette 3 targhe commemorative
in Oratorio e adiacenze: tre domeniche, tre feste
Beato Giuseppe Tovini – 26 maggio
Nella festa a chiusura dell’anno catechistico,
nell’anno della fede, s’è scoperta e benedetta
un’immagine del beato camuno, avvocato, padre
di dieci figli, che ripeteva spesso, nei convegni
dell’Opera dei Congressi in diversi luoghi d’Italia:
“I nostri figli senza la fede non saranno mai ricchi,
con la fede non saranno mai poveri”.
Ripete questo anche alle tante mamme e papà che
portano i loro figli all’Oratorio e che compiono
con loro il cammino d’iniziazione cristiana.
Beato Papa Giovanni – 2 giugno
A cinquant’anni dalla morte del “Papa Buono”,
l’iniziatore del Concilio Vaticano II, davanti
all’ingresso dell’Oratorio, dopo Mess’Alta abbiamo benedetto un’immagine del Beato Giovanni
XXIII e il suo stemma, con la scritta:
“Nel regno dei cieli è grande colui che sa farsi bambino”
La sera seguente, 3 giugno, 50° anniversario della
morte, celebravamo la S. Messa presso la famiglia
Patini, nella via a lui dedicata a Castelletto. Grande la partecipazione e la commozione dei presenti.
Venerabile Papa Paolo VI – 9 giugno
A 50 anni dall’elezione del Papa bresciano al soglio di Pietro, avvenuta il 21 giugno 1963, abbiamo
inaugurato una pietra commemorativa riportando
assieme all’immagine del Venerabile Paolo VI e a
quella del suo stemma una delle sue frasi divenute
più celebri: “L’Oratorio è una palestra di vita”.
Ci auguriamo che presto il Papa che ha concluso
il Concilio possa salire all’onore degli altari. Papa
Francesco ha dichiarato di voler canonizzare presto
Papa Giovanni e Papa Giovanni Paolo II.
Quadro di San Luigi Gonzaga dell’Oratorio.
Nel mese di luglio abbiamo proceduto ad avviare a restauro quest’opera ormai malridotta. Ora si trova presso un laboratorio attrezzato: l’intervento comprende lo smontaggio
della tela dal telaio e la sua collocazione sopra un’altra tela che dovrà favorire il rinforzo dell’intero lavoro. Le enormi lacerazioni
saranno sistemate; si dovrà procedere alle
integrazioni pittoriche dei numerosi punti
ammalorati. Dopo la pulitura definitiva ed il
rimontaggio sul telaio procederemo a fornire
l’opera di un’adeguata cornice. Domenica
29 settembre 2013 il quadro sarà esposto in
chiesa, benedetto e definitivamente collocato
al centro della sala del teatro dell’oratorio.
Dgl
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Particolare del restauro - Angolo sinistro in basso
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Anno della Fede
Claire Ly
Dal buddhismo al cattolicesimo - Forte testimonianza
di una donna cambogiana, perseguitata e convertita
Claire Ly non odia. Ed è strano.
Scampata per il rotto della cuffia alla follia omicida del regime
cambogiano dei khmer rossi – che
le hanno fucilato il padre, il marito
e due fratelli –, costretta a diventare contadina quando aveva un
figlio per mano e uno in grembo,
dopo un passato da insegnante
di filosofia, Claire Ly non lascia
trasparire nemmeno un accenno
d’odio, uno sguardo offuscato, la
smania di vendetta. A 66 anni, docente all’Istituto di Scienze e Teologia delle Religioni di Marsiglia,
in Francia, dopo il lungo travaglio
dell’esule – vi arrivò a 37 anni –,
la conversione al cattolicesimo e il
battesimo il 24 aprile 1983, si può
pensare a un’astratta acquisizione
di calma, un placido equilibrio interiore, un impermeabile nirvana.
Nulla di più errato. È la sua storia
a narrarlo.
Tra il 1975 e il 1979, il regime di
stampo leninista-maoista di Saloth
Sar (conosciuto alle cronache più
buie della storia con l’epiteto di
Pol Pot) ha deportato la popolazione nelle grandi aree rurali, costringendola a pesanti privazioni,
maltrattamenti, lavori da bestie
da soma. Tra campi di sterminio,
malattie, malnutrizione e omicidi
sommari, si stimano circa 2 milioni di morti su una popolazione che allora era di 8. Un quarto
di cambogiani, in appena quattro
anni di dittatura! Sono state rinvenute: 189 prigioni, 380 fosse
comuni di cambogiani giustiziati,
19.408 fosse comuni di cambogiani morti per fame e stenti. Claire
Ly racconta dell’assassinio dei
suoi, eliminati «perché borghesi,
perché intellettuali». Lei era poliglotta: conosceva la lingua khmer
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quanto il francese (la Cambogia
fu protettorato di Parigi dal 1863
al 1941) ma, per sopravvivere, le
conveniva stare zitta. Così fece
nei due anni di lavori forzati che
le erano stati comminati perché
“intellettuale”.
Tra i consigli di Shakyamuni, il
Buddha, per superare i momenti
di tentazione, vi è quello di creare
un “feticcio”, un oggetto mentale
sul quale scaricare tutte le colpe,
tutti gli odi repressi e giustificati
per liberarsi dalla gravità del male.
A questo oggetto, Claire Ly diede
un nome: il “dio degli occidentali”. Gli parlava, gli rinfacciava
ogni malignità, l’assurda reprimenda per un dolore da lui causato
a un popolo inerme.
“È stato un brano di Giovanni ad
accendere il mio interesse: venne
fra i suoi, e i suoi non lo hanno
accolto. Che fa da contraltare alla
frase di Luca, che dipinge Gesù
come nato sfollato: per loro non
c’era posto nell’alloggio. Il Dio
dei cristiani conosceva la mia
stessa sofferenza.
Buddha non ha mai preteso di essere un Dio, ma un maestro. Era
l’immagine dell’uomo perfetto,
senza difetto, e per questo fin troppo lontano da me. È un ideale.
Gesù, che si è detto Dio, paradossalmente è più umano. Soffre nella
carne, è vicino alle mie debolezze”.
La conversione al cattolicesimo
non è stata un’inversione. Claire
Ly non ha fatto tabula rasa della
sua antica tradizione, radicata nel
terreno delle pianure della Cambogia. È stata attratta da Cristo,
ma non ha dovuto rinnegare l’insegnamento del Buddha.
è stata ospite anche al Meeting di
Rimini, il 22 agosto scorso. Dgl
Ed ecco il libro: la mangrovia è
una foresta tropicale irrigata alternativamente da correnti d’acqua salata e di acqua dolce. È un
fiorente habitat di specie animali e vegetali che, sviluppandosi
sulla costa, protegge dalla furia
degli tsunami. Non è facile vivere tra due acque, così come
non è facile vivere tra due anime, come le due anime di Claire
Ly. “Ho finalmente la certezza
che il mio Dio Testimone non è il
frutto della mia immaginazione,
ma che è Lui, il Dio di Gesù Cristo. Non è una certezza assoluta,
stranamente è una certezza che
si presenta, sempre, come una
ferita”.
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Istantanee di vita parrocchiale
6-8 maggio – Luisa e Gino in pellegrinaggio a Lourdes
Dal 3 al 6 maggio alla grotta di Lourdes non poteva mancare il
ricordo e l’affidamento all’Immacolata di tutta la comunità di Castelletto. Vi abbiamo portato tutti nel cuore!
Ringraziamo il Signore per questo pellegrinaggio nel luogo dove
Lui si è degnato di mandare la sua Santissima Madre e dove, dopo
tanti anni, è sempre forte la sua dolce presenza. Luisa e Gino Crotti
Giovedì 9 maggio – Merenda dei ragazzi al Lago delle Sette Fontane
Festa della mamma in Oratorio
domenica 12 maggio
Gara delle torte:
la giuria giudica
la migliore, quella
della signora Cati Gatti.
Complimenti!
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Festa Patronale di Santa Restituta
Venerdì 17 maggio
S. Messa solenne delle ore 10.30 con i sacerdoti della zona. Presiede mons. Targhetti
Taglio della torta della Santa in Oratorio
S. Messa solenne delle ore 20, con gli apostolini, la Corale e i confratelli;
processione per le vie del paese con gli stendardi; bacio della Reliquia
Il gruppo dei cresimandi presenti fa corona alla Reliquia della Santa
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Ritiro dei Cresimandi a Milzanello, sabato 18 maggio
Gruppo assieme a don Gino Regosini dopo la
Messa conclusiva celebrata nella nostra parrocchia
Don Gino, nonostante l’età avanzata spesso ci aiuta
nelle celebrazioni. Un grazie di cuore!
Rito di consegna del Credo alla catecumena.
Sabato 25 maggio
Giovedì 30 maggio, gli alunni della Scuola
Primaria, accompagnati dai propri insegnanti
e alla presenza di numerosi genitori, hanno
partecipato alla Santa Messa per ringraziare
il Signore per tutto quello che hanno vissuto
e imparato in quest’anno scolastico. Come tutti gli anni la celebrazione è stata vissuta in maniera piena, partecipata
e vivace con canti e preghiere. Al termine della S. Messa alunni e insegnanti si sono fermati in raccoglimento ai
piedi della statua della Madonna di Lourdes collocata al centro della navata, per una commossa e sentita preghiera.
Luigi D’Urso
Gruppo Nazareth,
seconda elementare.
Rinnovo delle
Promesse Battesimali.
Domenica 26 maggio
ore 10.30 alla Messa
solenne di
San Domenico Savio,
a chiusura
dell’anno catechistico
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Martedì 28 maggio – Pellegrinaggio a Chiampo
Per chiudere in bellezza il mese
di Maggio, don Gianluca, coadiuvato da Franco Ongari (organizzatore), ci ha proposto la
gita-pellegrinaggio al santuario
di Chiampo, in provincia di Vicenza.
Il santuario è chiamato anche
“la piccola Lourdes italiana”
perché il suo ideatore e costruttore, il beato frate Claudio
Granzotto, ha voluto riprodurre
fedelmente la statua della Madonna Immacolata, da lui personalmente scolpita, ed anche la
grotta delle apparizioni, ricavata
nella montagna.
Nel 1935 intraprese, non senza
difficoltà, la costruzione di questo santuario, spinto dalla grande
venerazione che lui aveva per la
Madonna.
Questo luogo è diventato oggi
una sorgente di pietà mariana,
dove i pellegrini vengono a pregare ed anche a chiedere grazie.
In fianco alla grotta, dentro ad
un bellissimo parco, si svolge il
percorso della “Via Crucis” formato da 15 stazioni. Sono gruppi
scultorei in bronzo, fatti da artisti diversi, ma che, con la loro
bellezza, riescono a farti meditare quanto sia stata dolorosa la via
che ha portato Gesù al Calvario.
Per noi partecipanti è stata anche una giornata di riflessione
e di preghiera, con la recita del
Santo Rosario e la celebrazione
della Santa Messa, durante la
quale abbiamo pregato per tutte
le necessità della nostra Parrocchia cercando di non dimenticare nessuno, dagli ammalati ad
anziani e alle nostre famiglie,
alle coppie appena sposate ed
in particolare per i giovani ed i
bambini.
Molto toccante è stato, durante
la Messa, il momento delle pre15
ghiere dei fedeli. Il nostro Parroco ha voluto che ognuno, a piacere, esprimesse le intenzioni di
preghiera. Ne sono state recitate
circa una decina da persone che,
liberamente, hanno inteso esprimere le necessità spirituali, personali e familiari.
Non è mancato poi l’aspetto ricreativo-culturale, perché dietro
la grotta c’è il museo “Padre
Aurelio Menin”. Questo museo,
dislocato su due piani, è diviso in
due parti: una prima parte è dedicata a sculture ed oggetti preziosi; una seconda parte è invece
composta da animali imbalsamati, di ogni specie e razza, provenienti da ogni parte del mondo.
Il tutto è dono, accumulato nel
tempo, portato da missionari ritornati dalle missioni.
È stata una giornata anche di
spensieratezza: infatti, sul pullman, non sono mancati momenti di allegria con le barzellette
di un tale “Roberto” (tutti sanno
quale…), che ha contribuito a
creare un clima di affiatamento
tra tutti i partecipanti.
Vista la buona riuscita della gita-pellegrinaggio, ci auguriamo
che possa ripetersi anche l’anno
prossimo con altra destinazione.
Tra le tante preghiere che si possono trovare in un santuario,
questa è quella che mi ha particolarmente colpito:
Ogni giorno è da vivere.
Ogni mattina
è una giornata intera
che riceviamo dalle mani di Dio.
Dio ci dà una giornata
da Lui stesso preparata per noi.
Non vi è nulla di troppo
e nulla di “non abbastanza”;
nulla di indifferente
e nulla di inutile.
È un capolavoro di giornata
che viene a chiederci
di essere vissuto.
Noi la guardiamo
come una pagina di agenda,
segnata d’una cifra e d’un mese.
La trattiamo alla leggera,
come un foglio di carta.
Se potessimo frugare il mondo
e vedere questo giorno elaborarsi
e nascere dal fondo dei secoli,
comprenderemmo il valore
di un solo giorno umano.
(M. Delbrèl)
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Luciana Treccani
Cronaca Parrocchiale
Maggio con Maria
La chiesa addobbata a festa durante
tutto il mese mariano
Maggio è stato un mese di preghiere e di devozione bellissima
alla Madonna dimostrato dall’intera comunità. Quest’anno in
particolare abbiamo voluto ricordare il 25° anniversario dell’Anno Mariano (1987-1988) e il
10° anniversario dell’Anno del
Rosario (2002-2003) voluti dal
Beato Giovanni Paolo II durante il suo pontificato, dedicando
il giardino della canonica alla
Beata Vergine Maria: “Giardino chiuso, tu sei / sorella mia,
sposa, / giardino chiuso, fontana
sigillata” (Ct 4,12), parole della Sacra Scrittura attribuite dalla
tradizione alla Madonna.
Lunedì 13 maggio - Messa alla Cappella di
Fatima
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Domenica 26 maggio - Festa di Maria Ausiliatrice a Squadretto - Santa
Messa solenne e processione per le vie della contrada
Preparativi in giardino della canonica - Si dispone il nuovo basamento
per la nuova statua della B.V. Maria
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Sempre ben partecipate sono
state le celebrazioni serali
presso le Cascine e le Cappelle: Fenilnuovo, Torri, Massago,
Fatima, La Palma, Ronchi, Palazzina, Laura e al Santuario di
Squadretto.
Durante tutto il mese la statua
della Madonna di Lourdes,
nuova, offerta dalla famiglia Baronio Francesco e Ines a ricordo
del figlio Simone, è stata disposta sull’Altare Maggiore.
31 maggio - la Madonna al centro della
navata
Benedizione della nuova statua
“Quando nell’ombra
cade la sera
è questa, o Madre,
la mia preghiera:
fa pura e santa
l’anima mia,
Ave Maria,
Ave...”
Don Giuseppe Puglisi è beato – Palermo, 25 maggio 2013
La statua esce dalla Chiesa
portata dai Confratelli
L’apoteosi s’è avuta la sera conclusiva del 31 maggio, quando,
al termine della Santa Messa
solenne, i Confratelli hanno trasportato in processione il simulacro dalla Chiesa al giardino
della canonica, dov’è stato benedetto.
Dgl
Sabato 1° giugno – Tra amici
abbiamo visto il film “Alla luce
del sole” su Padre Pino Puglisi,
Sacerote Diocesano, Parroco di
Brancaccio a Palermo, ucciso
dalla mafia il 15 settembre 1993.
Tra le nuove pubblicazioni
che rievocano la vita del beato
eccone una dal titolo accattivante,
che fa pensare alla storia
di tanti parroci…
“Essere testimoni è necessario
soprattutto per chi conserva rabbia
nei confronti della società
che vede ostile. A lui il testimone
deve infondere speranza
facendo comprendere
che la vita vale se è donata”.
Don Pino Puglisi
Processione dalla Chiesa alla canonica
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Solennità del Corpus Domini
Domenica 2 giugno
Pomeriggio dinanzi al Santissimo Sacramento con un’ora
di adorazione in sincronia con il Papa e il Vescovo dalle
ore 17 alle 18
Ci si prepara alla Messa Solenne...
Altri tre confratelli hanno ricevuto il medaglione benedetto nella Santa Messa di domenica 23 giugno ore 18.30: Giovanni, Romeo e Domenico.
Nel consegnarlo il parroco ha
detto:
Un momento della processione:
“Inni e canti sciogliamo fedeli...”
“Ricevi il medaglione
con l’effigie
di Gesù Eucaristico
nell’Ostensorio;
sii fedele oggi e sempre
al tuo impegno
nel servizio liturgico
per la gloria di Dio
e l’edificazione dei fedeli.
Amen”.
Il Santissimo Sacramento rientra in Chiesa
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
130° anniversario della Chiesa
è passato sotto silenzio il 130° anniversario di
apertura della nostra Chiesa parrocchiale, avvenuto lo scorso anno 2012. In effetti la lapide a
stucco in finto marmo che lo ricorda sulla controfacciata della Chiesa era talmente lurida e annerita di polvere che ben pochi sarebbero riusciti a
leggerla. Pertanto in giugno s’è provveduto alla
sua pulitura, sigillando anche la crepa che da decenni la spaccava in due parti con uno sfregio
dall’alto in basso. Per sicurezza sono stati lasciati
i tre “vetrini” di controllo suggeriti a suo tempo
dall’ingegnere che aveva fatto il sopralluogo per
verificare la staticità dell’intera contro-facciata.
è un altro tassello che mettiamo per migliorare
ordine e pulizia alla Casa del Signore e della comunità.
Dgl
Traduzione della lapide: “Questo tempio iniziato felicemente dell’anno 1782 è stato completato nell’anno 1882
e dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù, nuovamente
adornato nell’anno 1947 per voto del popolo e del clero”.
La nostra Corale a Bienno
Eremo, domenica 14 luglio ore 17
La scuola di canto di Castelletto si è recata all’Eremo
di Bienno, per partecipare alla S. Messa solennizzata dal canto Gregoriano. Il gruppo, accompagnato
dal nostro parroco don Gianluca, era abbastanza numeroso, perché ai cantori si sono unite anche le loro
famiglie, formando un insieme ben affiatato. All’origine l’Eremo sorse sui resti di un antico convento
francescano, intitolato a San Pietro; poi, col passare
degli anni, subì fasi alterne tra cui un periodo di abbandono e degrado, per poi risorgere, agli inizi degli
anni ’60. Oggi l’Eremo appartiene alla Diocesi di
Brescia ed è diventato casa per esercizi spirituali:
luogo di proposte formative e di comunione, aperto a laici e sacerdoti, punto d’incontro e di dialogo.
Molto interessante è stato anche ascoltare l’omelia
presentata da don Roberto, “curato responsabile
dell’Eremo”, il quale, con squisita eloquenza, ha
commentato il Vangelo della Domenica. Il “Buon
Samaritano” è un esempio di come dobbiamo comportarci verso il prossimo ma, soprattutto, … è Gesù
stesso… il nostro “Buon Samaritano”. è Lui che,
all’occorrenza, ci raccoglie per strada, ci medica le
ferite, ci porta... all’ospedale… ci offre assistenza. è
stata una bellissima funzione. Oltre ai canti gregoriani, propri della Messa, sono stati eseguiti anche
pezzi di buona armonia, accompagnati dal nostro
organista Giancarlo il quale si è divertito (e ci ha
divertiti) facendoci sentire un organo che funziona
“come Dio comanda”… Cosa che noi, a casa nostra,
… quasi non ci ricordavamo più! è stata quindi anche una buona occasione per ricordarci dell’estrema
necessità del restauro del nostro organo parrocchiale, opera già programmata e in fase di adempimento.
La locale Scuola di Canto si impegna, per il prossimo futuro, a dar luogo a concrete iniziative al fine
di sensibilizzare la popolazione in modo che ci sia
partecipazione all’adeguata copertura dei costi necessari.
Giuseppe Andrico
Giovedì 15 agosto, sera - Pellegrinaggio dell’Assunta alla Madonna
delle Grazie di Curtatone (Mantova).
In 25 persone, a nome dell’intera comunità, si sono recate ad onorare la B.V. Maria e a vedere l’esibizione dei Madonnari, arrivata
alla 41ª edizione. Dopo la Messa in Santuario, cena assieme tra
migliaia di pellegrini e curiosi
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cronaca Parrocchiale
Pellegrinaggio a Sant’Anna di Vinadio
Esterno del Santuario, 2.035 mt di altitudine, il più alto d’Europa,
nella Valle dello Stura in provincia di Cuneo, vicino al confine francese
Il 24 luglio scorso, con un’ottima compagnia, ho potuto
visitare per la prima volta il
celebre Santuario di Sant’Anna di Vinadio, dove a mezzogiorno ho celebrato la Santa
Messa in suffragio del nostro
concittadino Lorenzo Piubeni,
che durante la seconda guerra
mondiale si trovava a combattere nelle vicinanze e che qui
fece un voto.
Dgl
Davanti a Sant’Anna
dopo la Messa
Da sinistra: il chierico Albino, don Gianluca, il Parroco del luogo,
Ezio (amico di famiglia del def. Lorenzo Piubeni), Lorenzo e Adriano
Saluti dalle vacanze
Franco e Albina
vicino a Jesolo
col chierico
Albino
Gianni e Adele con Beppe e Luciana da casa Zarepta
al Lago di Lova (sopra Borno)
In riva al mare, scritta
a pennarello sugli scogli,
ecco una bella frase:
“La vita è come
una foto...
se sorridi
viene meglio”
Francesca e Alessio
da Cesenatico
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Cultura
2013 - Anniversario d’illustri musicisti
Non solo Verdi e Wagner. Il 2013, è vero, è l’anno che celebra il bicentenario della nascita tanto dell’autore di Nabucco e Traviata quanto del
musicista di Parsifal e Tristano. E tutto il mondo celebra i due “rivali”, riempiendo i cartelloni
dei loro titoli, quelli popolari, ma anche alcuni di
raro ascolto. Giuseppe Verdi nacque a Roncole
di Busseto (Parma) il 10 ottobre 1813 e Richard
Wagner nacque a Lipsia il 22 maggio dello stesso
anno.
Tutta legata alla musica, la vita di Arcangelo Corelli, tra i massimi esponenti del Barocco e inventore della forma musicale del Concerto grosso.
L’8 gennaio si sono ricordati i trecento anni della
morte (avvenuta a Roma nel 1713) del musicista
nato a Fusignano (Ravenna) nel 1653 e sepolto al
Pantheon, dove tuttora si trova la sua tomba.
Il Novecento anche con Pietro Mascagni. Il 7 dicembre saranno centocinquant’anni della nascita
del compositore di Cavalleria rusticana, avvenuta
a Livorno nel 1863. La sua musica è arrivata sul
grande schermo in quanto il musicista è stato uno
dei primi realizzatori di una colonna sonora per
un film.
Arcangelo Corelli
morto l’8 gennaio 1713
Giuseppe Verdi
nato il 10 ottobre 1813
Richard Wagner
nato il 22 maggio 1813
Pietro Mascagni
nato il 7 dicembre 1863
Anche la nostra Corale ha partecipato al Concerto Lirico che s’è tenuto in Villa Badia a Leno sabato 6 luglio scorso
per commemorare Giuseppe Verdi. Si sono esibiti il Corpo Musicale Lenese Vincenzo Capirola ed il Coro Lirico Città di Brescia
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Speciale Organo
Storia di un organo e della Corale Santa Cecilia
La nostra chiesa parrocchiale fu in
costruzione per cento anni; venne
portata a termine da don Giovanni Barbi di Manerbio e aperta al
pubblico il 4 dicembre 1882. Il
parroco Barbi rimase a Castelletto
per 40 anni fino alla sua morte che
avvenne nel 1917.
Dopo il biennio di economato
spirituale di don Bosio, un altro
parroco darà un nobile impulso
alla nostra chiesa: si tratta di don
Giovanni Barchi di Pralboino,
che resterà in parrocchia dal 1919
al 1939. Di larghe vedute, tenace,
del decoro della chiesa si fece un
culto, dello splendore delle sacre
funzioni una nobile ambizione.
Curò costantemente il canto, allo
scopo di rendere sempre vive le
assemblee cristiane: teniamo presente che a quei tempi nella nostra chiesa funzionava un organo
a mantici (sistema meccanico).
L’arciprete Barchi, appassionatissimo, si prodigò per una fiorente
Scuola di Canto con la quale educò cristianamente numerosa gio-
Palmira Calestani davanti all’organo di Castelletto
22
ventù. Numerosissime esecuzioni
a più voci di composizioni impegnative di canti sacri eseguite nella nostra chiesa e non solo.
Appena iniziata la riforma del
canto sacro nella nostra diocesi,
promossa per la chiesa universale
da Pio X, fu introdotto nella nostra comunità il Canto Gregoriano. Ancora oggi parecchia gente
ricorda la Messa “Cantata” della
domenica (alle ore 10) dove tutti insieme i presenti cantavano la
S. Messa “Cum Jubilo” che era
diventata di comune possesso dei
fedeli.
Le note dell’organo, al quale sedeva appassionatamente il bravissimo maestro Giovanni Zappa,
accompagnavano ogni canto e
ravvivavano ogni azione liturgica. Dopo il maestro Zappa, l’organo viene suonato da un nostro
concittadino, autodidatta, appassionato di musica (contadino): il
sig. Angelo Gabrieli, bisnonno
dell’attuale organista. Alla morte
di Angelo Gabrieli, un giovanotto (figlio dei sagristi) continuò il
servizio di organista per la nostra
parrocchia: Luigi Smussi (Gigi).
Nel frattempo, il buon parroco
Barchi, notata la scadente situazione dell’organo, organizza la
costruzione di uno nuovo. L’organo venne fabbricato dalla ditta
Andrea Nicoli & C. di Crema,
secondo i più moderni sistemi
dell’arte organaria. È sistemato al
posto del vecchio organo (ormai
inservibile) ma la consolle viene
posta in coro, e in coro quindi si
suona poiché è costruito a trasmissione pneumoelettrica. È il primo,
nella diocesi di Brescia, fabbricato con questo sistema.
La composizione dell’organo è
la seguente: due tastiere, quindici registri, distribuiti, parte sulla
prima tastiera (1° organo) e par-
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Speciale Organo
te sulla seconda tastiera (organo
espressivo – 2° organo) con relativi accoppiamenti. Al primo organo fanno capo: il Principale di 8,
il Salizionale di 8, il Flauto, l’Ottava, la Decimaquinta, il ripieno,
l’Unda Maris; al secondo organo:
la Viola, coro di viole di 8, Bordone di 8, Principalino di 4; alla
basseria il Subasso e il Basso di
16 e di 8. Altri due registri, non
reali, preparano combinazioni di
grande effetto. Il costo dell’organo ammonta a £ 37.000: una spesa
ingente se si pensa alla povertà del
paese, ma che non spaventa i Castellettani.
L’adesione è totale e tutti si impegnano a versare una somma mensile o annuale (ognuno secondo le
proprie possibilità) fino al saldo
della spesa.
I salariati (od obbligati) versano
£ 1,80 al mese, gli avventizi dedicano un’ora di lavoro al mese;
i proprietari di fondi £ 2 l’anno
per ogni piò di terra posseduto; gli
affittuali cooperano con offerte in
natura in occasione delle questue
ordinarie, gli esercenti contribuiscono come meglio credono.
Vengono pure organizzate lotterie,
accademie, recite della compagnia
filodrammatica locale. Anche personalità ed enti nazionali, ai quali è stata segnalata la costruzione
dell’organo e le difficoltà che incontra una povera e piccola borgata di campagna per farvi fronte,
inviano offerte.
La prima generosa oblazione (£
500) per il nuovo organo, perviene
a don Barchi da mons. Giuseppe
Tonello, sacerdote rosminiano di
Torino, che visse gran parte della sua vita all’estero, fondando
e reggendo alcune parrocchie in
America. Amante della musica e
autore di alcune eccellenti pagine
di musica sacra, è ben lieto di contribuire a tale iniziativa. Trovandosi in Italia, accorre a Castelletto
per essere presente all’inaugura23
zione dell’organo. Porta in dono
due monete d’oro americane, venti dollari, un anello d’oro con pietra di ametista del valore di circa
mille lire, che formano poi oggetto di richiamo per due lotterie.
Vanno ricordate anche altre due
offerte significative: la prima pari
a £ 150 inviata al parroco dalla
marchesa Giovanna Balbi, vedova del generale Cadorna e la
seconda di £ 1.000, inviata dal
Ministero della Giustizia e degli
affari del Culto, ottenuta per l’interessamento diretto del principe
Umberto di Savoia.
La cerimonia di inaugurazione
del nuovo organo è avvenuta il 19
marzo 1929, nel giorno della festa
di San Giuseppe.
Gli anni d’oro dopo don Barchi
(20 anni di parrocchiato a Castelletto) furono dal 1956 al 1961 a
cura del maestro Marino Romanini di Desenzano (insegnante
elementare a Castelletto) accasato
in Canonica col parroco don Giuseppe Bettinazzi, anche lui amante del bel canto.
All’organo eseguiva Marino Marini di Gambara. Questo coro eseguiva canti sacri e profani a minime tre voci dispari e fino a sette
voci dispari, come le acclamazioni del Refice: c’era, allora, una
scuola composta di 125 elementi
a voci equilibrate: le voci bianche (ragazzi e ragazze delle elementari), donne, uomini, giovani
e non. Si racconta che succedeva
spesso di vedere coppie di sposi
(componenti la scuola di canto)
che dovendo partecipare all’esecuzione corale andavano in coro
portandosi dietro il neonato (che
dormiva beatamente nella cesta).
Dal 1929 ad oggi, a Castelletto si
sono cambiati molti parroci, ma la
scuola di canto (con lo stesso organo più volte restaurato) non ha
mai cessato di funzionare.
Nel 1938 il nostro concittadino don
Giuseppe Treccani (don Nino),
per undici anni fu impegnato
come curato a Castelletto. Bravissimo pianista e organista, rafforzò
la scuola di canto. Nel 1962 viene
inviato a Castelletto l’ultimo curato don Vitale Savoldi: anche sotto
la sua direzione la scuola di canto
poté perfezionarsi e migliorare.
È giusto anche ricordare don
Giovanni Colenghi, nostro concittadino, che per studiare musica
sacra si recò, da seminarista, negli Stati Uniti. Ordinato sacerdote
fu per qualche tempo curato nella
nostra parrocchia. Nel 1976 viene nominato parroco don Giulio
Maccagnola il quale con tanto entusiasmo pone mano subito a notevoli opere, tra le quali il restauro
della soasa dell’organo e, sotto la
sua direzione, la scuola di canto
continua la sua intensa attività.
Per merito di tutti questi personaggi, a noi ancora tanto cari, la scuola
di canto “Santa Cecilia” di Castelletto, prosegue ancora oggi sotto
la direzione del sig. Giancarlo
Gabrieli, nostro organista e direttore del coro (che fu allievo dello
scomparso maestro Giulio Tonelli:
noto organista bresciano e valente compositore di musica sacra).
La passione per il canto a Castelletto ha radici profonde e ne
siamo orgogliosissimi. Il canto
sacro oltre che essere decoro per
le sacre funzioni è gratificazione
per i cantori e per la stessa comunità di Castelletto. Recentemente
la scuola di canto ha partecipato
a vari concerti tenutisi nel 2001
in occasione del centenario della
morte di Giuseppe Verdi, ma il
ricordo più bello resta la partecipazione alla S. Messa allo stadio
di Brescia, il 20 settembre 1998,
per la beatificazione del bresciano
Giuseppe Tovini: in quell’occasione la nostra scuola (e altri quattromila cantori) provò l’emozione
di cantare alla presenza di S. S.
Papa Giovanni Paolo II.
Palmira Calestani
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Speciale don Giulio
Don Giulio Maccagnola - Parroco di Castelletto
25° anniversario della morte avvenuta il 27 novembre 1988
Vita e opere
22-01-1930Nascita a Torchiera di Pontevico
26-06-1959Ordinazione sacerdotale a Brescia
1959-60 Vicario cooperatore a Poncarale
1960-66 Vicario cooperatore a Trenzano
1966-76 Parroco a Provaglio Sotto in Val Sabbia
Da sinistra: mons. Tino Bergamaschi (ora parroco a Montirone),
mons. Mario Stoppani (ora parroco a Castrezzato), in alto mons.
Gabriele Filippini (ora prevosto dei SS. Nazaro e Celso in Brescia),
don Giulio, in alto mons. Carlo Verzeletti (ora vescovo di Castanhal
in Brasile), in basso mons. Lorenzo Voltolini (ora arcivescovo di
Portovejo in Ecuador) e mons. Giampaolo Montini (ora alla Segnatura Apostolica a Roma).
Ricordo personale di don Giulio
a cura di mons. Mario Stoppani,
Arciprete di Castrezzato
Richiesto di dare una testimonianza alla memoria di don
Giulio, volentieri esprimo quanto custodisco nello scrigno dei ricordi vivi del tempo e dell’amicizia. Di don
Giulio avevo sentito parlare fin dai primi anni del seminario da parte dei miei compagni seminaristi di Poncarale don Tino Bergamaschi (ora parroco di Montirone)
e Mons. Lorenzo Voltolini, ora vescovo missionario in
Ecuador. Me ne parlavano con entusiasmo, perché avevano trovato in don Giulio un Curato entusiasta, sereno,
scoppiettante di bontà e buon umore: un prete insomma
con cui si stava insieme volentieri e proteso a fare il bene
al prossimo. Sempre al tempo del Seminario ero stato a
fargli visita – insieme agli altri seminaristi – all’oratorio
di Trenzano, dove in quegli anni operava. Più tardi, negli
anni del liceo, fui inviato come chierico festivo a collaborare con lui nelle parrocchie di Provaglio Val Sabbia,
ai primi anni Settanta. Gli facevano compagnia la cara
sorella Maria e il fratello Gianni che nel frattempo aveva trovato lavoro nelle ferriere di Odolo. Mi raccontava
don Giulio che l’aver lasciato Trenzano gli era costato
molto sacrificio, perché passava da un paese grosso e
movimentato ad una realtà di montagna piuttosto isolata
e un po’ chiusa. Però si era messo subito a fare il suo dovere di parroco. Anni dopo la Maria ci raccontava come
avevano visto per la prima volta Provaglio scendendo
24
1976-86 Parroco a Castelletto
1976-82 opere di restauro della Chiesa parrocchiale: tetto, cornicioni, gronde, intonacature
esterne, tetto sacrestia, altare della Madonna
e statua, nuovo impianto completo d’illuminazione interna della Chiesa, tappeti e suppellettili sacre.
1982 Festa del Centenario della Chiesa (5-12
settembre)
1982 Libro della storia di Castelletto
1983 Missioni popolari
1983 - Venerdì Santo - Ripristino della processione col Crocifisso, detta col “Cristo morto”
1984 25° di sacerdozio
Opere di restauro in oratorio: casa ex curato
per appartamento delle suore, riparazioni varie di tutto, illuminazione del campo sportivo.
Sistemazione della sala della canonica. Molti ricordano ancora con ammirazione la sua
attenzione ai malati e la benedizione annuale delle case, la sua passione per il canto e la
cura della gioventù.
1986-88 Parroco a Palazzolo San Giuseppe
27-11-1988Morte a Palazzolo sull’Oglio
è sepolto nel Cimitero di Pontevico
in auto dalla strada di Preseglie. Erano scarrozzati da
una gloriosa Fiat 850 blu e usciti da Preseglie stavano
scendendo verso Barghe. Osservando il paesaggio che si
apriva davanti a loro sul fianco opposto della vallata, videro, immersa nel verde del bosco una chiesa imponente
(era quella di Provaglio Sotto), ma non immaginavano
certo che fosse la chiesa della parrocchia affidata a don
Giulio. La Maria disse a don Giulio: “Pensa don Giulio
a quel povero prete che vive in quel paese fuori del mondo!”. Quando poi, girando e rigirando, giunsero a destinazione, osservando bene la facciata, si dissero : “Poveri
noi, è proprio la chiesa che abbiamo visto prima: siamo
proprio a posto!”. Don Giulio si fece subito voler bene
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Speciale don Giulio
e con zelo si mise a servizio di tutte quelle Frazioni.
Chiese subito al Seminario, dopo aver preso conoscenza
delle due parrocchie, l’aiuto festivo dei chierici. Negli
anni del suo ministero di parroco (Provaglio, Castelletto, Palazzolo) ne “collezionò” nel corso degli anni un
buon squadrone (e si trattava di soggetti non di seconda
scelta: due ora sono vescovi, un altro è a servizio del Tribunale della Segnatura Apostolica a Roma). Don Giulio amava i chierici e li seguiva con simpatia e bontà,
incoraggiandoli, rallegrandoli con risate e buon umore.
Da quello che ricordo, don Giulio era parroco zelante e
scrupoloso, fedele ai suoi impegni e preoccupato di fare
al meglio il suo dovere. Qualche problema di salute lo
accompagnò sempre, ma questa fragilità non gli impediva di correre su e giù dalla montagna in macchina per
seguire chiese e chiesette, per le messe o il catechismo o
i malati. D’inverno – da quelle parti – il freddo era intenso e pungente. Ricordo che nella canonica di Provaglio
Sotto, io ero ospitato in una cameretta vicino all’organo.
La Maria vi accendeva, d’inverno, la sera, una minuscola stufetta a kerosene, senza scarico esterno: insomma bisognava scegliere tra gelare o… asfissiare per i
fumi! La domenica c’era il catechismo per i ragazzi e
poi si passava in chiesa per la benedizione eucaristica
e – la prima domenica del mese – si concludeva con
la benedizione delle tombe dell’annesso cimitero (qui
non erano ancora giunte le disposizioni napoleoniche
che volevano i cimiteri fuori dell’abitato). Don Giulio
era a volte un po’ apprensivo, soprattutto quando si trattava di affrontare i problemi economici legati alla manutenzione delle molte chiese e chiesette delle Frazioni
della Parrocchia: Mastanico, Cesane, Barnico, Livrio,
Arveaco, ecc… Don Giulio aveva ottimi rapporti con
i sacerdoti amici don Renato Firmo, don Angelo Gazzina, don Franco Bertoni, e con i parroci vicini, soprattutto quello di Barghe don Piero Dondi, quello di Nozza,
Lavenone e Preseglie. Il suo cuore era molto affezionato alla Bassa, dalla quale proveniva e dove era stato
precedentemente inviato per il ministero. Ecco perché
passò più tardi parroco a Castelletto, dove prese molto a cuore gli impegni richiesti dal suo ministero nella
nuova, esigente, Comunità. Lo rividi infine, mentre io
ero curato a Rovato, parroco a Palazzolo San Giuseppe,
parroco felice ed intraprendente. Ma la salute non resse.
Un’improvvisa crisi lo colpì. Dovette affrontare un rischioso intervento chirurgico all’Ospedale di Palazzolo
e morì per conseguenze post – operatorie. Ad una lettura
di sintesi della sua personalità umana e sacerdotale, mi
pare di raccogliere questi elementi che – accostati l’uno
all’altro – formano la sua” fisionomia”.
a) Don Giulio è stato un prete entusiasta della sua vocazione e del suo ministero, umile e felice di stare in
25
mezzo alla gente, anche a costo di qualche ingenuità. Ascoltava volentieri i problemi dei parrocchiani,
condividendoli ed assumendosi le sue responsabilità
nelle decisioni e nei comportamenti concreti.
b) Ebbe coscienza appassionata del ministero e fu realmente scrupoloso nell’adempimento dei suoi doveri,
soprattutto nella vicinanza ai malati e nella formazione della gioventù.
c) Dotato di buon senso e di humor, faceva tesoro
dell’esperienza acquisita, sdrammatizzando le situazioni. Mi sembra ancora di sentire le sue sonore
risate a mensa o quando ascoltava dai chierici o dai
suoi giovani amici racconti coloriti o innocenti barzellette.
d) La sua casa era aperta a tutti: agli amici sacerdoti, ai
laici, agli anziani che andavano a confidargli qualche
cruccio, ai suoi giovani divenuti ormai papà e mamme di famiglia.
e) Don Giulio era amante del canto sacro e della musica. Era felicissimo quando potevo accompagnare
con l’organo le messe che celebrava. Mi ricordo che
nella chiesa di Provaglio Sotto l’inverno dovevo portarmi uno scaldino di brace per non congelarmi le
dita. Se l’avessi potuto avere come parroco allorché
divenni prete, avrei fatto salti di gioia. Ma così non
fu e mi trovai spesso a piangere le cipolle d’Egitto.
f) Don Giulio è stato una bella figura di prete bresciano, semplice, lavoratore, servitore del Signore e
della Chiesa, vicino ai malati e pieno di zelo per la
gioventù, anche se negli anni della maturità qualche
volta faceva fatica a comprenderla pienamente. Ebbe
a soffrire qualche incomprensione: ma ora tutto si è
ricomposto nell’armonia di Dio.
La sua prematura scomparsa ha gettato tutti nello sconforto, soprattutto Maria e Gianni, che erano la sua famiglia. Quando passavo al cimitero di Pontevico a fargli
visita, andavo anche da loro. Essi mi manifestavano
sempre la tristezza e il vuoto di averlo perduto. Abbiamo
tutti nel cuore la certezza che a lui il Buon Pastore avrà
detto, abbracciandolo: “Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore!”.
Mons. Mario Stoppani – Parroco di Castrezzato
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Nel 1988, a 10 anni dalla morte
di don Giulio, un comitato
del paese di Castelletto pubblicava
“...in memoria di don Giulio”
che raccoglieva
quindici testimonianze molto belle
alle quali si rimanda.
Appuntamenti
Settimana Mariana 2013
dal 28 settembre al 6 ottobre
“Guai a voi, terra e mare, perché il diavolo
è disceso sopra di voi pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo”
(Apocalisse 12, 12)
NB: ogni giorno si terranno pensieri di meditazione appropriati.
Sabato 28 Ore 18.30 S. Messa solenne per gli Anniversari di Matrimonio
(Per info ed iscrizioni: Gino e Luisa) – pro defunta
Andrini Francesca – Segue la cena al Ristorante “Il Girasole”
Domenica 29 – FESTA di SAN LUIGI – APERTURA dell’ANNO CATECHISTICO
Ore 7.30 Ore 10.30 Ore 15
Ore 16
Ore 18.30 S. Messa – pro def. Prandini Franco (33° Anniversario) – Ore 9.15 Preghiera e catechismo
S. Messa Solenne per i ragazzi e per le famiglie – pro def. Fornari Onorato
Canto dei Vespri e benedizione eucaristica.
Genitori dei ragazzi di tutti i gruppi – in teatro dell’Oratorio - Giochi per i ragazzi
S. Messa – pro def. Signori Sergio e Alice
Lunedì 30 – S. Girolamo
Ore 8.15 Ore 16 Ore 20
Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro defunti iscritti al Triduo
Rosario alla Santella della Madonna del MASSAGO
S. Messa per tutti – pro def. Zanetti Luigi
Martedì 1° Ottobre – S. Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle Missioni
Ore 8.15 Ore 16 Ore 20
Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. famiglia Chiari
Rosario alla Cappella della Madonna di FATIMA
S. Messa dei VOLONTARI, collaboratori, catechisti, consiglieri, dei gruppi della parrocchia e dell’oratorio
– Pro def. Gatti Antonio
Mercoledì 2 – SS. Angeli Custodi
Ore 8.15 Ore 16 Ore 19.30 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. Piantoni Giuseppe
S. Messa a SQUADRETTO – per i defunti della località
Rosario e canto delle Litanie
Canto dei Vespri e Adorazione Eucaristica (fino alle 20.45 circa)
Giovedì 3 – B. Columba Marmion, Abate
Ore 8.15 Ore 14.30
Ore 16 Ore 20 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. Torchiani Petronilla
Rosario perpetuo
Rosario in oratorio per i ragazzi
S. Messa con riflessione – pro def. Cantaboni Paolo
Venerdì 4 – S. Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia – FESTA
Ore 8.15 Ore 16 Ore 20
Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – pro def. Prandini Primo (22° Ann.) e Giacomina
S. Messa per gli ammalati – con L’Unzione degli infermi
Rosario Missionario
Sabato 5 – S. Faustina Kowalska, vergine
Ore 8.15 Lodi – a seguire la S. Messa ed il Rosario – per i defunti iscritti al Triduo
• Confessioni in mattinata per spose e mamme – presente un confessore forestiero
• Confessioni nel pomeriggio per i ragazzi
Ore 18.30
S. Messa – pro def. Gabrieli Angelo e Nina
Domenica 6 – XXVII per ANNUM
Ore 7.30
Ore 10.30
Ore 15
Ore 18.30
S. Messa – pro populo - Ore 9.15 Preghiera e catechismo dei ragazzi.
S. Messa Solenne con battesimi – pro def. Ferrari Maria (4° Anniversario)
Canto dei Vespri e Benedizione Eucaristica – Ore 16 Festa per i nonni in oratorio
S. Messa Solenne – Celebra Mons. Cesare Polvara, Pro-Vicario Generale – pro def. Suor Ilaria Marcolini
(Ann.) A seguire la PROCESSIONE con la MADONNA DEL ROSARIO per le vie: Piazza, Manzoni, Forni, Golgi, Laffranchi, Gilioli, Forni, Manzoni e Piazza – Rientro in chiesa
“La vittoria, se verrà, verrà per mezzo di Maria”
(Card. August Hlond di Varsavia – citato da Giovanni Paolo II in “Varcare la soglia della speranza” – 1994)
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Appuntamenti
Calendario Parrocchiale – Settembre/Dicembre 2013
Verificare sempre che le date e gli orari delle iniziative vengano confermati
Settembre
12/15Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a
Torino
15 – Ingresso del nuovo Abate a Leno
• Iscrizioni dei ragazzi al catechismo
• Pellegrinaggio del gruppo
di Padre Pio a Caravaggio
(Info: Cati Gatti)
22 – Visita del Papa a Cagliari, al Santuario di
N. S. di Bonaria
Festa di Padre Pio
domenica 22
ore 9.15 Inizio dei catechismi
con ritrovo in oratorio
ore 10.30 S. Messa Solenne –
processione con la nuova statua
dalla chiesa al giardino della
canonica – benedizione dell’immagine
ore 16 Incontro in oratorio dei genitori del gruppo
Betlemme (prima elementare) col parroco ed i catechisti
25 – Ore 20.30 Presentazione del nuovo anno pastorale (CPP, CPAE, CDO, Catechisti, Volontari
della Parrocchia e dell’Oratorio)
dal 28 al 6 ottobre: Settimana Mariana
(vedi il programma dettagliato qui a pagina 26)
29 – Giornata mondiale dei catechisti col Papa a
Roma per l’anno della fede
Festa di San Luigi
domenica 29
ore 9.15 Catechismo in oratorio
ore 10.30 S. Messa Solenne –
Mandato del parroco ai catechisti ed assistenti
Giochi in oratorio nel pomeriggio per i piccoli
Ottobre
4 – Visita del Papa ad Assisi
“Un solo raggio di sole è sufficiente per cancellare milioni di
ombre” San Francesco
Immagine in Cappella,
offerta dalla famiglia di Franco Ongari
13 – Giornata mariana in Vaticano (96° anniversario
della sesta apparizione della Madonna a Fatima)
20 – 87ª Giornata Missionaria Mondiale
Novembre
1/8 Ottavario dei Morti – tutti i giorni dal 1° all’8
novembre alle ore 15 si celebra la S. Messa al
Cimitero (ogni giorno si può lucrare l’Indulgenza
Plenaria per un defunto)
3 – Processione al Cimitero – ore 15: canto dei
Vespri in Chiesa, segue la processione al Cimitero
col canto delle litanie dei santi; segue la S. Messa
e la benedizione delle tombe
9 – Giornata della Caritas parrocchiale – raccolta
di generi alimentari a lunga conservazione in diversi punti del paese che saranno indicati
17 – Giornata del ringraziamento – ore 10.30: S.
Messa solenne dei contadini, coltivatori e allevatori – offerta dei frutti della terra – segue dopo la
Messa la benedizione dei trattori in piazza e la
sfilata per le vie del paese
24 – Solennità di N. S. Gesù Cristo Re dell’Universo
• il Papa chiude a Roma l’anno della fede
• Giornata del Seminario nella nostra Diocesi
• ore 17: S. Messa per le Cresime e le Prime Comunioni (gruppo Antiochia – prima media) – Celebra Sua Ecc. Mons. Vincenzo Zani, Segretario
per l’Educazione Cattolica a Roma
Dicembre
1 – Inizio dell’Avvento – Giornata del pane (organizzata dalla caritas parrocchiale)
8 – Immacolata – ore 10.30: S. Messa solenne per
l’omaggio
delle rose a Maria da parte dei piccoli
ore 16 Incontro in oratorio per tutti i genitori dei
ragazzi del catechismo, in teatro, col parroco e i ca- di prima elementare e della scuola dell’infanzia
– Celebra Mons. Gian Franco Mascher, Vicario
techisti
Generale
27
LA COMUNITà RACCONTA
– N. 3-2013
Formazione
Ubbidienza, con le buone o con le cattive
Genitori e figli bambini – a cura di Luigi Domenighini – pedagogista
1)Come nasce e come si sviluppa l’abitudine all’obbedienza?
L’influenza dei genitori sulla nascita e sullo sviluppo del senso
del dovere (che poi è quello che
spinge a ubbidire) è enorme se
non decisivo. In parole semplici: alla nascita e fino a due anni
circa il bambino non ha il senso
del dovere (e nemmeno ha il senso di colpa), sappiamo per certo
che a sei anni li avrà acquisiti entrambi. Chi li fa nascere? Indubbiamente il mondo sociale in cui
vive e precipuamente i genitori.
Se una persona spontaneamente amata e stimata (come papà
o la mamma) propone un certo
comportamento come doveroso, il bambino spontaneamente
è portato a seguirlo e, se lo rimprovera perché non fa quello che
“deve”, nasce il senso di colpa.
La prima morale del bambino è
quella dell’obbedienza (senso
del dovere) anche quando non
ubbidisce (senso di colpa); certo,
lo sappiamo tutti, che imparerà
immediatamente dopo che si può
anche non ubbidire, essere aggressivo per ottenere quello che
si vuole, che il “rimorso” può
essere soffocato e tenderà a ripetere i comportamenti che hanno
28
avuto successo e lo hanno portato a soddisfare i suoi desideri.
2) Chi deve ubbidire?
I bambini, certo!; ma direi che i
primi a ubbidire devono essere
proprio i genitori…
Sì, siamo noi che dobbiamo prima di tutto - ubbidire a noi
stessi nel senso che: se abbiamo
detto no, sia no e basta; se abbiamo detto sì, lo sia sempre senza
discutere.
3)Facciamo un esempio
La mamma è al supermercato e
il piccolo chiede l’orsetto di peluche, lei dice di no. Il piccolo
inizia a piangere e la mamma
cerca di zittirlo, ma quello persevera e attira l’attenzione di tutti.
Chi deve ubbidire? La mamma
o il bambino? In questo caso è
la mamma che deve ubbidire a
se stessa. Se ella è coerente, lui
capirà che non è quella la strada per ottenere ciò che vuole e il
comportamento indesiderato un
poco alla volta si estinguerà.
4)Se la mamma cede…
Lui alla fine sarà accontentato
“perché così la smette, e non mi
fa fare figure”. Il comportamento
trasgressivo e aggressivo ha avuto successo! Il bimbo tenderà a
ripeterlo e non solo nelle mede-
L’Obbedienza - Pavia, Basilica di San Pietro
in Ciel d’Oro, Arca di Sant’Agostino
(particolare)
sime condizioni (luogo affollato
in questo caso) ma anche in condizioni analoghe; ed ecco che la
sera, chiede di restare alzato ancora un po’. Il papà dice di no ed
ha serie intenzioni di “ubbidire a
quello che egli medesimo ha stabilito”. Insiste un po’, poi perde
la pazienza e minaccia: «Ti porto
di peso e non mi fermo neanche
un secondo con te» e la mamma:
“No! Non sgridarlo poverino, lo
accompagno io, tu non sei capace…».
Ecco, il figlio ha imparato che
può sfruttare le situazioni a suo
vantaggio.
5)Ammesso che i genitori siano “obbedienti” ai sì e ai
no che dicono, se danno un
ordine, come lo fanno eseguire? Con le buone o con le
cattive?
Né con le buone né con le cattive, ma semplicemente attuando
il “rispetto delle regole”.
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Formazione
6)Un esempio anche in questo
caso
Il bambino si rifiuta di raccogliere i giocattoli, come lo faccio
ubbidire? con le buone: «Dai
fai contenta la mamma; sta così
bene la tua stanzetta bene in ordine» o con le cattive? «Ti do
due sculaccioni!».
Né con le buone, né con le cattive; semplicemente con la “regola” che abbiamo stabilita e che
tutti rispettano quasi automaticamente: “In questa casa, finito di
usare una cosa, la si ripone al suo
posto”, ciò vale anche per i giocattoli e ciò è sempre avvenuto.
7) Ma se non lo fa?
L’educatore deve essere assolutamente inamovibile: “non avviene nient’altro!”.
Non succede che li ripone la
mamma, non si sistemano domani, non si va tranquillamente
a guardare la tivù. Si sta tutti ad
aspettare, papà a mamma concordi, che la regola sia rispettata.
Stanchi di aspettare verrà applicata “la conseguenza logica”
della violazione della regola, ad
esempio: tutti i giocattoli durante la notte spariranno e non ci
saranno più. Ritorneranno? Forse, dopo molto tempo, se il disobbediente avrà dimostrato con
il suo comportamento concreto
relativo alle altre cose che usa
di aver imparato la lezione e se
avrà assunto formale impegno a
mettere i giocattoli al loro posto
dopo l’uso.
8) Ma se un genitore scopre “a
posteriori” che il figlio non
ha ubbidito?
Il genitore - con tono sereno,
ma serio - ne parla col figlio e
ascolta: c’è forse stato un impedimento più che ragionevole
o può esserci il riconoscimento
dell’errore, il conseguente impegno a rimediarvi subito e alla
coerenza nel futuro. Non esisto29
no altri casi, non esistono i “non
avevo voglia”.
9) Ma se proprio non ubbidisce
ancora?
Succederà, certo succederà, perché i nostri figli non sono perfetti, sono “in fieri”; ma anche
se disubbidiranno avranno ben
chiaro dentro di sé che “è una
disubbidienza”, che hanno scelto
il male e non il bene, che sono
in colpa e che debbono cambiare. Nel tempo attuale del relativismo imperante quel che conta
non sono soprattutto i comportamenti concreti (nei quali a tutti
capita di sbagliare), assolutamente importante è la netta distinzione tra buono e cattivo, tra
quel che è lecito e quel che non
lo è. E se noi con la nostra attenta educazione avremo insegnato
questo avremo raggiunto un ottimo risultato che li renderà capaci
di decidere quali scelte operare
nella vita.
Tutto bello, ma che fatica.
Sì certo… ricordo quella famigliola (tre figli) in pizzeria. Non
ho potuto fare a meno di complimentarmi con i genitori per
il comportamento dei loro bam-
bini: «Grazie - hanno detto - ma
che fatica spiegare che ci sono
alcune regole di buona educazione in un locale dove non ci siamo
solo noi; le prime volte è stato
davvero difficile».
In conclusione
Fin da quando i figli sono piccolissimi:
1)Siamo assolutamente “ubbidienti” a noi stessi, rispondiamo alle richieste con sì o con
no che non ammettono deroghe;
2)sostituiamo ordini o divieto
con “regole” certe, sicure e
durature;
3)le regole vengano sempre rispettate e fatte rispettate;
4)incoraggiamo e lodiamo nostro figlio per ogni comportamento positivo più che
castigarlo per condotte indesiderate.
Luigi Domenighini
Se avete domande relative
all’educazione dei vostri
bambini scrivetemi:
risponderò a tutti.
domenighinipedagogista@email.it
Il Sacrificio di Isacco - Abramo, obbediente a Dio in tutto
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Formazione
Proposta di legge sull’OMOFOBIA
Si va verso il totalitarismo
cristianità sembra assente». è
quanto afferma monsignor Luigi
Negri, arcivescovo di FerraraComacchio nell’intervista a La
Nuova Bussola Quotidiana, primo pastore italiano a prendere
chiaramente posizione su questo
tentativo di far passare con una
S. Ecc. mons. Luigi Negri,
procedura d’urgenza la legge
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
anti-omofobia, che è una legge
contro la libertà di espressione
è la cosiddetta “legge Mancino” e contro la libertà religiosa.
un nuovo “tiro mancino” di un
governo che tira a campare, a cui Si deve precisare che la Chieogni giorno c’è d’augurare che sa disapprova non le persone
non manchi la boccata d’ossige- omosessuali, ma gli atti omosessuali, che sono intrinsecamente
no quotidiana…
Il 4 agosto scorso durante una immorali. è scritto infatti nel Caseduta notturna, “alla chetichel- techismo della Chiesa Cattolica:
la” una ventina di deputati ha di- “L’omosessualità designa le rescusso una legge che prevede che lazioni tra uomini o donne che
provano un’attrattiva sessuale,
venga punito:
“con la reclusione fino a un anno esclusiva o predominante, verso
e sei mesi o con la multa fino a persone del medesimo sesso. Si
6.000 euro chi […] istiga a com- manifesta in forme molto varie
mettere o commette atti di discri- lungo i secoli e nelle differenti culminazione per motivi, razziali, ture. La sua genesi psichica rimaetnici, nazionali o religiosi o ne in gran parte inspiegabile.
fondati sull’omofobia”. Prevede Appoggiandosi sulla Sacra Scritinoltre “la reclusione da sei mesi tura, che presenta le relazioni
a quattro anni chi istiga a com- omosessuali come gravi depramettere o commette violenza o vazioni, la Tradizione ha sempre
atti di provocazione alla violenza dichiarato che gli atti di omosesper motivi […] fondati sull’omo- sualità sono intrinsecamente difobia o transfobia”. Inoltre “è sordinati”.
vietata ogni organizzazione, as- Sono contrari alla legge naturasociazione, movimento o gruppo le. Precludono all’atto sessuale
avente tra i propri scopi l’inci- il dono della vita. Non sono il
tamento alla discriminazione o frutto di una vera complementaalla violenza per motivi razziali, rità affettiva e sessuale. In nessun
etnici, nazionali o religiosi o fon- caso possono essere approvati.
dati sull’omofobia o transfobia”. La legge in discussione alla Camera, se approvata senza ade«Questo della legge sull’omo- guate correzioni, pregiudica la
fobia è un fatto gravissimo, è la libertà della Chiesa di esprimere
sconfitta dello Stato laico e l’af- pubblicamente la propria dotfermarsi di una nuova tendenza trina. L’opinione pubblica finototalitaria. E in tutto questo la ra pare rimasta all’oscuro di un
30
testo di legge assai equivoco,
(che limita gravemente le libertà
personali che, paradossalmente,
sembra voler difendere).
Non dimentichiamo che il reato
d’opinione è sempre stato cavalcato dalle peggiori dittature di
tutti i tempi. Alla faccia della democrazia!
Papa Benedetto nel 2005, alla vigilia della sua elezione a Sommo
Pontefice, intravedeva una possibile “dittatura del relativismo”.
Qui s’evidenzia l’avanzare della
dittatura del laicismo, secondo
cui la gente “normale” è privata crudelmente della possibilità
d’esprimere le proprie opinioni;
e questa diventa violenza di Stato! All’intervistatore che domandava: Lei crede che un ripensamento del Parlamento sia ancora
possibile? Mons. Negri rispondeva: quello che è in gioco è sostanziale, per cui mi auguro che
prevalga quella famosa cosa che
Manzoni diceva essersi perduta o
essersi nascosta durante la grande querelle sulla peste di Milano:
il buon senso. Mi pare che ci voglia una grande iniezione di buon
senso da parte di tutti quelli che
intervengono in questa vicenda,
che non ci siano scompensi di
carattere demagogico, populistico, che non fanno bene al nostro
paese, già così provato dal punto
di vista della identità culturale e
sociale.
Dgl
La loro parzialità con le persone testimonia contro di essi;
mettono in mostra il loro peccato come Sodoma e non lo nascondono. Guai a loro, perché
fanno del male a se stessi.
(Isaia 3, 9)
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Oratorio
Rollenball
Sabato 22 giugno - Gara non competitiva con le balle di paglia
Cena del “Gnocco fritto”
Cena in oratorio col famoso “Gnocco fritto”, una specialità soiana
Gara “Rollenball”
Alcuni momenti delle difficoltà da
superare... le squadre delle nostre
ragazze sono state bravissime, anche
se alla fine le contendenti mostravano un look poco presentabile...
Un grazie sincero a Roberto e gruppi bar, logistica e
cucina per la realizzazione dell’iniziativa ed il supporto
pratico.
Nel gioco non si divertono solo i ragazzi...
31
Sabato 22 giugno - festeggiamo i compleanni: 48 anni il don e 18 Sofia
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Oratorio - Grest
g
Nell’Anno della Fede ho voluto dare al Grest
un’impronta decisamente spirituale, per evitare di
perdere in aria fritta tre settimane preziose per la
formazione dei ragazzi. Migliaia di persone nei
due millenni cristiani hanno risposto al Signore
che chiama, consacrandosi a Lui: ecco quattro
Ordini religiosi tra i più conosciuti. Inoltre tanti
ragazzi e ragazze Santi in pochi anni di vita hanno
capito ciò che è essenziale e hanno offerto a Cristo la loro giovinezza. Sono veri eroi della fede,
modelli positivi, adatti anche ai nostri ragazzi che
spesso hanno riferimenti molto più squallidi...
Nonostante qualcuno bramasse un “boicottaggio”
del Grest, con buona pace di tutti, anche questa
terza edizione è riuscita positivamente. Un grazie
speciale devo a nome dell’intera comunità al Comune di Leno per la collaborazione proficua che
continua puntuale ogni anno tramite l’Assessorato ai Servizi Sociali, ai chierici Lawrence e Albino con gli animatori, a Marzia e alle mamme per
le merende sempre di alta qualità e abbondanti,
a Franco e agli altri genitori-autisti, a Vincenza,
Edoardo e Gigi che ci hanno “regalato” l’ottima
cena conclusiva.
Dgl
Si corre in cortile
3 luglio - Gemellaggio col Grest di Milzanello
Si gioca in cortile
Rito di preparazione delle merende
32
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Oratorio - Grest
Così descrive il Grest
il chierico Albino
“Ecco che vogliamo bussare al
cuore degli uomini e portare a
loro Colui che ci è stato affidato:
Gesù” (Papa Francesco)
Queste parole ci aiutano a capire la missione di ciascun Cristiano: annunciare Cristo, punto
essenziale della nostra fede. Ed
è precisamente questo che, con
il Grest di quest’anno, abbiamo
proposto ai bambini e ragazzi di
Castelletto: rispondere alla chiamata di Cristo, aprire i nostri
cuori e far posto ad un messaggio che vuole farsi vita e soprattutto amore verso i più piccoli.
Come punto di partenza e guida
per tutto il percorso, ci siamo
ispirati a quattro ordini mendicanti: Agostiniani, Carmelitani,
Domenicani e Francescani che
sono entrati nella memoria della
storia della Chiesa come esempio di pietà e vicinanza a Dio.
Ecco, quindi, che i nostri bambini si sono “trasformati” in
Agostiniani, il gruppo giallo, in
Carmelitani, il gruppo verde, in
Domenicani, il gruppo arancio
(vincitori del Grest 2013 di cui
io ero il caposquadra) ed infine
in Francescani, il gruppo azzurro
Tutti in bicicletta!
33
per giocare tanto, giocare bene,
giocare insieme.
Le giornate si sono svolte all’insegna del divertimento, della
preghiera e dell’impegno personale.
Alcuni dei ricordi che conservo
nel cuore sono i pomeriggi trascorsi in oratorio tra canti, bans
e la gioia dei ragazzi, le rinfrescanti ore in piscina, il gemellaggio con Milzanello, la testimonianza portata da Don Stefano,
missionario in Brasile, che ci ha
permesso di conoscere una realtà molto diversa dalla nostra e
ancora le gite, che ci hanno visto pellegrini presso il Santuario
della Madonna della Stella di
Gussago, la casa natale del Venerabile Papa Paolo VI a Concesio e il Santuario della Madonna
delle Grazie di Curtatone.
Durante quest’ultima gita abbiamo potuto godere anche delle
bellezze naturali del Parco del
Mincio attraverso una navigazione che ci ha permesso di ammirare i bellissimi fiori di loto
oltre a varietà indicibili di flora
e fauna.
La partecipazione alla Santa
Messa al Cimitero e alla Messa
domenicale hanno permesso ai
bambini di conoscere il centro
della nostra fede.
Un giorno un ragazzo mi ha chiesto: “Com’è possibile che Dio
possa stare in un piccolo pezzo
di pane?”
La mia risposta è stata: “Come
i nostri piccoli occhi possono
guardare l’immensità del cielo,
così è credibile che Dio sia presente nella Santissima Eucaristia”.
Se noi crediamo che Dio può
tutto, che Lui ha un preciso disegno per ciascuno di noi, allora
le sfide che ci si presentano non
devono essere motivo di abbattimento o sconforto, ma dobbiamo
Come in un film...
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Oratorio - Grest
vederle come opportunità di crescita della nostra fede, senza mai
dimenticare che Cristo ci ama,
perché la fede è un dono divino
che non si raggiunge con le semplici forze umane e non si spegne nemmeno quando l’essere
umano smette di collaborare con
questa grazia divina.
Un’altra cosa che vorrei sottolineare di questa mia prima esperienza oratoriana e che ha aiutato
i bambini a riflettere sulla santità, è stata la presentazione di alcune figure sante: San Tarcisio,
martire dell’Eucaristia, Beata
Laura Vicuna, Venerabile Rolando Maria Rivi, Beata Chiara
Grest – L’animatrice che ha dato di più!
Luce Badano, Beato Piergiorgio
Frassati, Santa Maria Goretti,
Beati Francesco e Giacinta Marto e Beati Davide Okelo e Gildo
Irwa, le cui immagini è possibile
trovare nel cortile dell’Oratorio,
a ricordo dell’insegnamento tratto. Queste testimonianze hanno
aiutato i bambini a riconoscere
che la Santità non è una cosa antica e fuori tempo, ma è una novità che porta gioia e speranza
dentro la nostra vita quotidiana
e ci aiuta ad affrontare le difficoltà che incontriamo.
Alla domanda che il mondo
odierno si fa: “Come recuperare la ricchezza della virtù
morale, della giustizia e della
carità in una generazione secolarizzata?”, la mia risposta è
questa: “Non dimenticate Dio,
non dimenticate la vostra fede”.
E penso che questo sia stato lo
scopo del Grest: imparare ad essere strumento per manifestare
la voce di Gesù che chiama alla
Pellegrinaggio – Gita del Grest nei luoghi di Paolo VI
Giovedì 11 luglio 2013 - Nel 50° anniversario di elezione del Papa bresciano
In una giornata di sole bellissima
e molto calda siamo saliti alla
collina del Santuario della Madonna della Stella di Gussago,
dove il Rettore don Renzo ci ha
illustrato la storia del luogo. Ho
celebrato la Messa. Pranzo, giochi e visita a Concesio alla casa
natale di Paolo VI, accolti dalle
suore di Maria Ausiliatrice, che
ci hanno descritto un profilo molto interessante del Papa bresciano. è seguita la visita alla Chiesa parrocchiale, accompagnati
dall’Arciprete mons. Dino Osio,
soffermandoci sul Battistero
dove Giovanni Battista Montini
divenne cristiano. Infine non poteva mancare un’escursione alla
rassegna permanente dei presepi
a San Vigilio di Concesio. Dgl
Madonna della Stella - Altare Maggiore
S. Messa al Santuario della Stella di Gussago
34
Paolo VI - Concesio - Chiesa parrocchiale
Affresco della controfacciata
Apparizione della Madonna
ad Antonio de’ Antoni
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Concesio - Visita alla casa natale
di Papa Paolo VI
Antonio (autista) e Ivan
Oratorio - Grest
Il chierico
Lawrence
ci sorride
Don Stefano,
missionario
in Brasile,
ha portato
ai ragazzi
la sua
testimonianza
Leno, giochi sul prato all’Ex-Ippodromo
Gita a Curtato
ne - Escursion
e fluviale tra i
fiori di loto sul
Mincio
17 luglio
Caccia al tesoro con vanga e piccone...
pace in mezzo alle guerre, alla luce in mezzo al
buio e alla vita in mezzo alla morte. Ecco allora
il senso del titolo del Grest: “SE MI SENTI”, Dio
chiama proprio me, io e solo io devo mettermi in
ascolto e rispondere alla sua chiamata.
I ragazzi, oggi più che mai, non solo hanno bisogno di cose materiali, ma soprattutto delle cose
spirituali che ci portano alla felicità e danno un
vero senso alla nostra vita.
Senza dubbio questa esperienza ha arricchito la
mia formazione sacerdotale, per cui ringrazio
Don Gianluca per l’opportunità che mi ha dato
di essere tra voi e per finire vorrei ringraziarvi
per l’accoglienza che con tanto affetto avete dato
a noi chierici in questi giorni di soggiorno a Castelletto.
Grazie mille! Vi porto nel cuore e nella preghiera.
Chierico Albino Edison
Zamudio Sulca
Edoardo cucinar
la porchetta peti
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i 14 invitati pr lusiva
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di sabato 20 lu
35
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Oratorio
Profili di Santi
Immagini di ragazzi santi raccontate ed esposte nel cortile dell’Oratorio
San Tarcisio
Martire dell’Eucaristia
(o Tarsicio) Visse a Roma nel 3° Secolo – Patrono dei chierichetti
Subì il martirio verso l’anno 257 –
all’età presunta di 13 anni
Dopo aver ricevuto i Sacramenti
dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima ed Eucaristia) si offrì
al Papa San Sisto II durante la Messa celebrata nelle Catacombe di San
Callisto, per portare Gesù Eucaristico ai prigionieri cristiani durante
la nona persecuzione sotto l’imperatore Valeriano, destinati il giorno
seguente al martirio nei giochi delle
belve al Colosseo. Scoperto lungo il
percorso e percosso a morte da alcuni ragazzi pagani, prima di morire riuscì a preservare intatte le Sacre
Specie dalla profanazione stringendole al petto. Il soldato Quadrato,
sopraggiunto in quel momento,
mise in fuga gli assassini e riportò
fra le sue braccia il giovane Tarcisio
alle catacombe, che riconsegnò al
Papa i Misteri, spirando fra le sue
braccia. Lo si festeggia il 15 agosto.
Beata
Laura Vicuña
Nata a Santiago del Cile il 5 aprile
1891 – Morta a Junín de los Andes
in Argentina il 22 gennaio 1904 a
12 anni
Dopo la morte del papà José Domingo venne affidata dalla mamma
Mercedes Pino alle Figlie di Maria
Ausiliatrice (le suore di Don Bosco)
di Junín de los Andes. Ricevuta a
10 anni la Prima Comunione iniziò
un cammino di apertura alla Grazia
arrivando in breve tempo ad altissime vette. Divenne “Figlia di Maria”
S. Tarcisio, martire
dell’Eucaristia
Beata
Laura Vicuña
36
portandone la medaglia col nastro
azzurro. Ottenne dal confessore don
Augusto Crestanello di poter offrire
la sua vita per la conversione della mamma, che viveva in stato di
peccato con Manuel Mora, un ricco
possidente terriero. Morì di tubercolosi, dopo una prolungata sofferenza. Nel giorno del suo funerale
la mamma tornava a Dio cambiando
vita. Fu beatificata da Giovanni Pa- ottobre 2002 (Giornata Missionaria
olo II il 3 settembre 1988 al Colle Mondiale) in Piazza San Pietro da
Don Bosco (Asti).
Papa Giovanni Paolo II, si festeg“Sì, mamma, io muoio. Io stessa giano il 20 ottobre.
l’ho chiesto a Gesù… Sono quasi
due anni che gli offrii la mia vita “Io non temo la morte; Gesù non è
per te…”
(Beata Laura) morto per noi?” (B. Davide) “Padre, non temere. Gesù e Maria sono
con noi”
(B. Gildo)
Beati Davide Okelo
e Gildo Irwa
Beati Giacinta
Catechisti e Martiri a Paimol (Mise Francesco Marto
sione di Kalongi) in Uganda
Il 18/20 ottobre 1918 – all’età di GIACINTA: nata a Fatima
l’11.03.1910 e morta a Lisbona il
16/18 e di 12/14 anni
20.02.1920 a 9 anni
Presso la Missione di Padre Cesare FRANCESCO: nato a Fatima
Gambaretto, Comboniano, aperta l’11.06.1908 e morto a Fatima il
nel 1915, nel distretto di Kitgum, 4.4.1919 a 10 anni
nel Nord Uganda due giovani catechisti, da poco convertiti al cristia- Fratellini della piccola località di
nesimo, battezzati il 6 giugno 1916 Aljustrel vicino a Fatima in Pore cresimati il 15 ottobre dello stes- togallo, assieme alla cugina Lucia
so anno si offrirono per sostituire il Dos Santos (nata il 22.03.1907) il
fratello di Davide, Antonio, catechi- 13 maggio 1917 a mezzogiorno vista, che era morto presso la lontana dero la Madonna Santissima sopra
Missione di Paimol, una realtà pe- un cespuglio di leccio e così per alricolosa. Inizialmente accolti favo- tre 5 volte fino al 13 ottobre dello
revolmente dalla gente condivide- stesso anno. La Beata Vergine insevano la stessa capanna insegnando gnò loro a recitare il Rosario ogni
il catechismo ai ragazzi. Messi in giorno, pregando per la pace e per la
cattiva luce dagli stregoni del vil- fine della guerra e ad offrire fioretti
laggio furono trafitti con lance da per la conversione dei poveri peccaOkidi e Opio, due rivoltosi Adu, vi- tori che rischiano l’inferno. Dopo il
sto che ogni tentativo di allontanarli miracolo del sole (13 ottobre) tutti
era risultato vano. Beatificati il 20 capirono che le apparizioni erano
Beati Davide Okelo
e Gildo Irwa
Beati Giacinta e
Francesco Marto
Santa
Maria Goretti
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Beata
Chiara Luce Badano
Oratorio
autentiche. I due fratellini si ammalarono presto di febbre spagnola e
volarono in cielo a raggiungere Maria, dopo aver esaudito alla grande
le esortazioni da lei ricevute. Lucia
sopravvisse fino al 13.02.2005 (97
anni) per diffondere il messaggio di
Fatima. Furono beatificati da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000 –
Anno Santo – proprio a Fatima.
va difesa, perché la castità custodisce l’amore autentico”
(Giovanni Paolo II – 2002)
Beata
Chiara Luce Badano
Nata a Sassello (Savona) il 29 ottobre 1971 – Morta a Sassello il 7
ottobre 1990 a 18 anni
Nacque dopo 11 anni di attesa dai
“Pazienza! Tutti dobbiamo soffrire coniugi Ruggero Badano e Maria
per andare in cielo” (B. Giacinta) Teresa. A 9 anni scoprì il Movimento dei Focolari, fondato da Chiara
Santa
Lubich; ne fece suo l’ideale coinvolMaria Goretti
gendo i genitori. A 14 anni fu bocNata a Corinaldo (Ancona) il 16 ciata dopo la quarta ginnasio. Ebbe
ottobre 1890 – Morta a Nettuno una breve storia d’amore con un co(Roma) il 6 luglio 1902 a 11 anni
etaneo. Le sarebbe piaciuto divenFiglia di Luigi Goretti e Assunta tare pediatra per aiutare i bambini
Carlini, coltivatori diretti, ebbe al- poveri. Nel 1988 scoprì la terribile
tri cinque fratelli dopo di lei. Per malattia durante una partita a tenl’estrema povertà la famiglia fu co- nis: osteosarcoma (tumore osseo),
stretta ad emigrare alle Ferriere di che la porterà alla morte. La Lubich
Latina, in una zona malsana e pa- le aggiunse il nome “Luce” perché
ludosa dell’Agro Pontino; la lonta- nei suoi occhi rifletteva la luce dello
nanza da centri abitati le impedì di Spirito Santo. Chiese di essere riandare a scuola. Dopo la morte di vestita con un abito da sposa per le
papà, avvenuta per malaria e tifo nel sue “nozze” con Gesù, disponendo
1900, si esercitò con grandi sacrifi- il suo funerale come un evento di
ci per aiutare la mamma nei lavori gioia. Fu beatificata il 25 settembre
agricoli, domestici e per accudire i 2010; si festeggia il 29 ottobre.
fratellini. Dopo enormi sacrifici per
andare a catechismo, il 16 giugno
1901 ricevette la Prima Comunione
col proposito di S. Domenico Savio: “La morte, ma non peccati”.
Dopo due tentativi decisi respinti, il
5 luglio 1902 Alessandro Serenelli
la colpì a morte nella cucina di Cascina Antica con 14 pugnalate. Morì
dopo 24 ore di straziante agonia
perdonando l’assassino, del quale
ottenne la conversione. Fu canonizzata da Pio XII nel 1950 in piazza
San Pietro, presente l’anziana mamma Assunta.
“Se lo vuoi Tu, Gesù, lo voglio
anch’io”
Beato
Piergiorgio Frassati
Nato a Torino il 6 aprile 1901 – Morto a Torino il 4 luglio 1925 a 24 anni
Figlio di Alfredo Frassati (Avvocato,
Direttore del quotidiano La Stampa,
Senatore del Regno e Ambasciatore
d’Italia a Berlino) crebbe in una delle famiglie dell’alta aristocrazia piemontese, ricevendo un’educazione
rigorosa e la fede cristiana solo dalla
mamma, Adelaide Ametis, assai ori“La purezza del cuore e del corpo ginale, rinomata pittrice. La sorella
di Piergiorgio, Luciana, visse fino
all’età di 105 anni († 2007). Ottenne con fatica la maturità classica e
s’iscrisse alla Facoltà d’ingegneria
mineraria. Fece parte di numerose
associazioni, specialmente la FUCI
e la San Vincenzo, sempre pronto a
servire i poveri anche nei più sperduti vicoli della città. Ragazzo vivaVenerabile Rolando ce e solare, ricco di energie, praticò
Beato Piergiorgio
Maria Rivi
diversi sport, compreso l’alpinismo.
Frassati
37
S’innamorò di Laura Hidalgo ma
per opposizione dei familiari rinunciò con sofferenza a questo amore.
Contrasse una poliomielite fulminante che nel giro di pochi giorni lo
portò alla morte. Fu beatificato il 20
maggio 1990. Si festeggia il 4 luglio.
“Vivere senza una fede e una verità
in cui credere non è vivere, ma tirare
a campare” (B. Piergiorgio)
Venerabile
Rolando Maria Rivi
Nato a San Valentino di Castellarano (Reggio Emilia) il 7 gennaio
1931 – Martirizzato a Monchio di
Palagano (Modena) il 13 aprile
1945 a 14 anni
Secondo figlio di Roberto Rivi e Albertina Canovi, entrò nel seminario
di Marola nell’autunno del 1942, ma
nel 1944, in seguito all’occupazione
tedesca, fu costretto a tornare a casa.
Vivace e simpatico aveva un cuore
grande e buono. Amava i genitori, i
compagni ed i poveri. Non smise di
sentirsi seminarista né di indossare
l’abito talare, nonostante i pericoli.
Il 10 aprile 1945 fu preso da un gruppo di partigiani comunisti che dopo
tre giorni di percosse, umiliazioni e
sevizie, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio,
facendolo cadere nella fossa che lo
avevano costretto a scavarsi. Fu una
delle numerose vittime nel cosiddetto triangolo della morte (Emilia). Il
28 marzo 2013 Papa Francesco ha
riconosciuto il suo martirio.
“Il mio abito è segno che io appartengo a Gesù”
(Ven. Rolando)
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Oratorio
Mini-Grest, dal 26 agosto al 6 settembre 2013
Gruppo all’Oratorio
di Milzanello
Mi sono divertito tantissimo perchè ho conosciuto tantissimi bambini e mi sono piaciuti i giochi e
il truccabimbi. Strabella è stata la
biciclettata a Milzanello. Davide
Mi è piaciuto giocare e andare a
Milzanello in bicicletta.
Asia - 5 anni
Ho conosciuto nuovi amici e ho Gita al parco – Sul trenino...
giocato tanto divertendomi.
Mattia - 4 anni Ho colorato tanto e mi è piaciuto
stare con altri bambini. Vittoria
è stato bello ritrovarci all’Oratorio dopo le vacanze a giocare insieme tutto il giorno.
Nicola - 8 anni
Allenamento in cucina con Vincenza...
Mi è piaciuto giocare a calcio, andare al parchetto, la biciclettata a
Milzanello e al fiume Mella.
Giovanni - 7 anni
Mara e animatori
C’è sempre qualcuno che tira la carretta...
Mercoledì 4 settembre – Mini-Grest
Gita al Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda (Cremona)
38
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Vita civica
Palio 2013
Terza edizione del palio delle contrade di Castelletto
Dal 26 al 29 Giugno
Prima di parlare della terza edizione è il caso di soffermarci sulle
motivazioni che ne hanno determinato la nascita. Nel corso degli
anni la nostra comunità è molto
cambiata sia del punto di vista demografico che sociale e per questo
la Commissione per Castelletto ha
pensato di istituire il palio di Castelletto, al fine di:
- Creare un momento di aggregazione scoprendo il piacere di
stare insieme.
- Risvegliare il sentimento del
gioco e del divertimento.
- Essere protagonisti attivi in
ogni fase dell’organizzazione
dell’evento.
Il palio ci è sembrato da subito
l’evento che meglio esprimeva
tutti questi elementi. Come ogni
novità la proposta inizialmente ha
mosso qualche perplessità e ha incontrato alcune resistenze ma fin
da subito alcuni nostri compaesani, soprattutto donne, si sono rese
disponibili a supportarci in questa
avventura. La prima edizione è
iniziata con molte titubanze, ma il
risultato è stato superiore a qualsiasi aspettativa. Le iniziali resistenze sono state smentite dalla
bellezza degli addobbi delle contrade, dalla qualità delle rappresentazioni eseguite e dal numero
dei partecipanti.
A tal proposito, nel bollettino n. 3
di Settembre 2011, Giulia Bodini
scriveva del Palio:
“… è stato un periodo breve ma
intenso, che ha rivoluzionato il
corso abituale delle nostre giornate. Il paese si è vestito a festa
per celebrare quattro giorni di
sfilate, balli, canti, giochi e sfide
all’ultimo sangue. Oltre a lavorare sodo si è riscoperto il piacere
di stare insieme, condividendo
l’entusiasmo e l’ansia di costrui39
re qualcosa di nuovo. Da parecchio non si respirava quell’aria
di gioia che ha fatto uscire tutti
dalle case per dare il proprio contributo. Sono nate amicizie nuove
e si sono consolidate quelle vecchie…”
Queste frasi rappresentano a pieno il senso del palio.
Nella seconda edizione, quella del
2012, sull’onda dell’anno precedente, il palio ha avuto un successo crescente che ha mantenuto
vivo lo spirito della comunità di
Castelletto.
I sette nani
Da allora l’iniziativa si è trasformata oggi in una tradizione che
ha coinvolto gli abitanti in modo
attivo ed entusiasmante; la terza
edizione, quella di quest’anno, ha
visto vincitrice la contrada “La
Gambarelò”.
Come ogni anno, la preparazione
del palio è avvenuta nel massimo
riserbo e nessuno dei membri delle varie contrade si lasciava sfuggire i particolari di ciò che stavano realizzando. Durante la serata
di apertura, alla presenza di tantissimi spettatori le quattro contrade
hanno sfilato con una coreografia
che rappresentava il tema a loro
assegnato:
- La Mulinò è tornata alla preistoria con i “Flinstones”;
- la Gambarelò ha fatto tornare bambini anche gli adulti con
“Biancaneve e i sette nani”;
Giochi in Oratorio
- la Sansòanò ci ha trasportato in
un altro mondo con “Alice nel paese delle meraviglie”;
- il Bedolètt ha risvegliato il nostro animo vichingo con “Asterix
e Obelix”.
Tutte le rappresentazioni si sono
distinte per l’alta qualità dello spettacolo, dei costumi, della
coreografia e della recitazione,
mettendo così i componenti della
giuria in seria difficoltà nel dare
un punteggio. Quest’anno abbiamo dovuto fare i conti anche con
il cattivo tempo e la serata di giovedì 27 è stata sospesa per il forte temporale che ha investito Castelletto. Non ci siamo fatti però
abbattere e i giochi dei ragazzi
si sono svolti in oratorio venerdì
28 pomeriggio. Grande è stato il
divertimento nel vederli giocare
con: Nutella e cereali, Pesta il palloncino, Gioco del piattello, Rompi il palloncino (pentolaccia).
La sera di venerdì i giochi sono
ripresi nella piazza del Mercato
dove le varie contrade si sono sfidate a: Mangia il Budino, Cammi-
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Una delle quattro oche in gara
Vita civica
Contrada: “La Sansòanò”
Contrada: “El Bedolètt”
Contrada: “La Mulinò”
na sui mattoni, Spugna e bottiglia,
Fai canestro, Percorso misto.
Il gioco finale è stata la corsa delle
oche. Da mesi ogni contrada tramite un esperto personal trainer
allenava la propria oca, studiando
strategie vincenti, alimentazione
bilanciata ed esercizi adeguati.
Solo la sera della gara ogni contrada ha svelato la propria strategia per vincere e le oche hanno
dimostrato buone capacità di corsa mettendo in difficoltà i giudici. In questa gara non è mancato
un tocco di vanità tra le sfidanti:
l’Oca della Sansòanò è arrivata al
traguardo con passo lento e pavoneggiandosi come se stesse sfilando in passerella.
L’ordine d’arrivo è stato il seguente;
1° classificata l’Oca del Bedolètt
condotta da Martino Alfarano
2° classificata l’Oca della Gambarelò condotta da Francesco Gualeni
3° classificata l’Oca della Mulinò
condotta da Roberto Piubeni
4° classificata l’oca della Sansòanò condotta da Franco Sigurtà.
Il palio si è concluso sabato 29
giugno con la cena lungo via Manzoni e il dopo cena con musica e
divertimento. I partecipanti sono
stati numerosi e hanno contribuito a rendere vivo lo spirito di comunità che vuole essere la ragione del palio. Dato il successo di
queste prime tre edizioni si augura
che il palio continui ad essere una
tradizione per la nostra comunità.
È doveroso ringraziare: l’ammi-
nistrazione comunale, don Gianluca, la Proloco di Leno, le madrine delle tre edizioni del palio:
Sig.ra Anna, Sig.ra Adriana e Sig.
ra Rosi, i giudici e gli arbitri, gli
sponsor. Un grazie particolare va
a tutti i capitani delle contrade e a
chi ha avuto il coraggio di credere
nel palio. Infine un grazie a tutta
la comunità di Castelletto: senza
di voi tutto questo non sarebbe
stato possibile!
Francesco Zucca
Classifica finale
del Palio 2013
1° – La Gambarelò
2° – El Bedolètt
3° – La Mulinò
4° – la Sansòanò
1ª Contrada classificata: “La Gambarelò”
40
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Varie
Torneo di calcio
in Oratorio
si è tenuto dal 17 giugno
al 19 luglio 2013
Sabato 29 giugno 2013 – Palio delle Contrade
Cena conclusiva in via Manzoni
Un ringraziamento particolare a
Giancarlo Zangarini e a Giambattista Gatti, che hanno organizzato
l’iniziativa e ai gruppi cucina e bar
dell’Oratorio che l’hanno sostenuta.
Torneo – Un momento delle partite di calcio...
La Parrocchia di Castelletto
in collaborazione col Gruppo San Biagio di Milzano
organizza
un Pellegrinaggio
a Lourdes
da giovedì 17 a domenica 20 ottobre 2013 – in pullman
Torneo – Mariapaola e Gabriele alla cassa...
Costo previsto per persona
tutto incluso e 295,00
Da versare: e 100,00 all’iscrizione
e 195,00 a saldo entro il 30/9/2013
Per info ed iscrizioni:
Bellomi Piera: telefono 030-9039138
Torneo – Il gruppo cucina in pausa...
Mondiali di atletica a Mosca, in Russia
Yelena Isinbayeva, medaglia d’oro nel salto con l’asta, 13 agosto 2013
Yelena Isinbayeva è tornata in cima al mondo, dopo
un’attesa durata cinque anni.
La signora del salto con l’asta, il capitano dell’esercito
russo per meriti sportivi, la
donna capace di firmare 28
primati del mondo in carrieYelena Isinbayeva
ra, l’ex ginnasta di Volgograd
aveva vinto l’oro mondiale nel 2005 (con record)
e nel 2007 e quello olimpico nel 2004 ad Atene e
nel 2008 a Pechino... A 31 anni, ha riprovato l’emozione di essere la migliore, dopo aver battuto
la statunitense Suhr, la favorita, e la cubana Silva,
ferme a m 4,82. Lo stesso podio di Londra, ma con
la Isinbayeva tornata sul gradino più alto, volata a
4 mt 89 cm: è la stella lucente che abbaglia il cielo
di Mosca.
verno russo a proposito della controversa legge sui
gay approvata a giugno e criticata da molti degli
atleti presenti a Mosca per i Mondiali di atletica.
«Io sono a favore delle regole sui gay – ha detto
la Isinbayeva – Forse siamo un popolo diverso da
quello di altri paesi, ma abbiamo le nostre leggi
e vogliamo che gli altri le rispettino, perché noi
all’estero lo facciamo».
La legge che vieta diffusione, promozione e pubblicità dell’omosessualità, aveva provocato la protesta di diversi atleti e una richiesta di chiarimenti
da parte del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale.
«Ci consideriamo gente normale», ha sottolineato la primatista mondiale dell’asta, che poi hai riservato una stoccata alla svedese Green-Tregaro,
astista svedese che si è dipinta sulle unghie l’arcobaleno, simbolo del movimento omosessuale:
«La sua protesta è una mancanza di rispetto a noi
Polemica sulla legge russa anti-gay
russi». E conclude: «Mi dispiace che sia nata una
Isinbayeva: “Sono d’accordo con Putin, polemica nella quale gli atleti non dovevano esi russi sono normali”
sere trascinati: noi non impediamo agli atleti di
Yelena Isinbayeva va contro corrente. La campio- partecipare ai Giochi, anche se hanno relazioni
nessa russa dell’asta si è schierata a fianco del go- non tradizionali».
41
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Varie
Giornata di sport e solidarietà domenica 9 giugno 2013 a Castelletto: la nostra piccola comunità si è pregiata di ospitare, per il quarto anno consecutivo, il Campionato
Italiano di Ciclismo per trapiantati e dializzati. La manifestazione, organizzata dalla
Pasticceria Saletti, dall’Associazione Nazionale Trapiantati d’Organi e l’ACSI settore
Ciclismo coniuga l’aspetto sportivo ed agonistico di una qualunque gara ciclistica con
l’aspetto sociale del messaggio che i partecipanti vogliono diffondere attraverso la propria presenza: essi sono infatti la testimonianza che, anche dopo l’esperienza sofferta
della malattia e del trapianto, si può tornare ad una vita attiva e dinamica, talvolta
addirittura competere per un titolo di Campione Italiano. è anche questo un modo
per esprimere gratitudine a tutti i donatori sconosciuti ed alle loro famiglie, che, nel
momento di maggior dolore, hanno compiuto, consentendo la donazione degli organi,
un gesto concreto di generosità estrema e di solidarietà cristiana, permettendo ad altre
persone di continuare a vivere. Proprio quest’ultimo aspetto è stato particolarmente
sottolineato da Don Gianluca, che è intervenuto prima della partenza per la benedizione ai partecipanti e per un breve momento di raccoglimento e di preghiera, incentrato
sul ricordo di Ernesto Russo, giovane ex ciclista manerbiese tragicamente scomparso
nel 2010 donando gli organi, che rappresenta simbolicamente tutti i donatori.
A nome della comunità di Castelletto, che ha sostenuto e seguito con passione la manifestazione, si ringraziano gli organizzatori e si rinnova l’invito anche per la prossima
edizione.
Mariangela
Domenica 9 giugno – Corsa ciclistica dei trapiantati – A.N.T.O.
Benedizione
Domenica 5 maggio
Esibizione delle
Auto FERRARI
in piazza mercato
Benedizione
Enzo Ferrari
da giovane,
morto il 14 agosto 1988
(25° anniversario)
Hanno arrestato il parroco? Nove carabinieri in alta uniforme –
NO, il maresciallo Stefano aspetta la sposa – 22 giugno 2013
Appuntamenti importanti – Gruppi I.C.F.R.
(Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi)
Incontri per i genitori
Si tengono in Oratorio, in Sala Chiara
Quando?
22 settembre
29 settembre
6 ottobre
11 ottobre
13 ottobre
25 ottobre
27 ottobre
8 novembre
10 novembre
18 novembre
24 novembre
1° dicembre
6 dicembre 8 dicembre
15 dicembre
22 dicembre A che ora?
ore 16 ore 16 ore 16 ore 20.30
ore 16
ore 20.30
ore 16 ore 20.30
ore 16 ore 16 ore 17 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 16 Per chi?
Betlemme (1ª elementare)
Tutti i gruppi
Nazareth (2ª elementare)
Antiochia (1ª media)
Cafarnao (3ª elementare)
Gerusalemme (4ª elementare)
Emmaus (5ª elementare)
Roma (2ª media) e 1ª Sup.
Betlemme (1ª elementare)
3ª media e Adolescenti (2ª/5ª Sup.)
Cresime e Prime Comunioni
Betlemme (1ª elementare)
Genitori Infanzia (3 anni Sc. Mat.)
Nazareth e Antiochia
Cafarnao – Roma – 1ª Sup.
Gerusalemme – Emmaus
42
Celebrazioni e riti I.C.F.R.
Si tengono durante la Messa delle ore 10.30
Quando?
Cosa?
Per chi?
6 ottobre
Battesimi 13 ottobre
Rito di accoglienza Nazareth (2ª elementare)
20 ottobre
Rito di consegna
del Padre Nostro
Cafarnao (3ª elementare)
27 ottobre
Rito di consegna
della Bibbia
Gerusalemme (4ª elem.)
3 novembre
Rito di ammissione
ai Sacramenti
Emmaus (5ª elem)
Famiglie
10 novembre Professione di fede Roma (2ª media) - 1ª sup.
18 novembre Ringraziamento Agricoltori e allevatori
24 novembre Cresime ore 17
e Prime Comunioni Antiochia (1ª media)
1° dicembre
Giornata del Pane Caritas - Emmaus (5ª elem.)
8 dicembre Offerta delle rose
a Maria LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Infanzia (i 3 anni)
e Betlemme (1ª elem.)
Scaffale – Invito alla lettura
Sant’Agostino - Si conosce solo ciò che si ama
a cura di Giuseppe Bolis - Piccola Casa Editrice - 2012 - p. 128 - € 10,00
Che altro è vivere felicemente se non possedere qualcosa di eterno conoscendolo? Nessun bene lo si conosce perfettamente
se non lo si ama perfettamente. (Sant’Agostino - Diverse questioni - 35,2).
Il libro contiene i testi realizzati in occasione della mostra del Meeting di Rimini 2012.
Al libro che raccoglie i testi della mostra sono inserite, a completamento del percorso, le cinque catechesi di Benedetto XVI;
il catalogo (altro volume in cofanetto col precedente) oltre alle immagini dell’Arca contiene una breve scheda storica e una
lettura teologica dell’Arca.
Il Tiepolo rivelato - I teleri in San Lorenzo di Verolanuova - Dettagli di due capolavori Fotografie di Virginio Gilberti.
Testi di Giovanna Capretti ed Elena Bresciani.
Editrice Grafo - Brescia - © Gennaio 2013 - pag. 112 - € 15,00
Alla scoperta di un Tiepolo mai visto. “La caduta della manna” e “Il sacrificio di Melchisedec”, i due grandi teleri realizzati
nel 1740 dal pittore veneziano per la basilica di Verolanuova, sono avvicinati ed esplorati in un libro fotografico che ne
svela i dettagli più nascosti.
Uso catechistico - Quest’estate s’è provveduto a predisporre due riproduzioni fotografiche su forex delle opere qui descritte,
che saranno utilizzate dal gruppo di catechismo dei ragazzi e genitori che si preparano alla Prima Comunione. È la nuova
catechesi che utilizza l’Arte.
Un gancio in mezzo al cielo - Giulia Gabrieli
di Fabio Finazzi - San Paolo Edizioni - 2013 - pag. 128 - € 12,00
È il diario di Giulia Gabrieli, di Bergamo, quattordici anni, malata di tumore, morta la sera del 19 agosto 2011, che ha saputo
trasformare i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale. Giulia era una ragazza normale, bella,
solare, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un’esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato. Nelle pagine del diario narra la sua lotta per affrontare la malattia e la sua speranza
di guarire ma anche l’abbandono alla volontà di Dio. I medici sono i suoi amici, i suoi «supereroi»; i genitori, gli amici, le
amiche e gli insegnanti i suoi angeli custodi, coloro che la sostengono e la incoraggiano. Giulia amava la musica e, in modo
speciale, un grande classico di Claudio Baglioni cantato da Laura Pausini: Strada facendo. «Strada facendo vedrai che non
sei più da sola / …dai che ce la fai! / Strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo... / Sì, mi dà leggerezza,
una grande speranza…». Per questa ragione Giulia ha voluto intitolare il suo diario: Un gancio in mezzo al cielo.
Loris Capovilla - I miei anni con Papa Giovanni XXIII
A cura di Ezio Bolis - Rizzoli Editore - Pag. 216 - 2013 - € 17,00
«È solo quando avrai messo il tuo io sotto i piedi che potrai dirti davvero un uomo libero!» Questa frase di Giovanni XXIII
condensa il legame che lo unì, dal 1953 al 1963, al suo segretario particolare Loris Francesco Capovilla. Le vite di questi
due uomini affondano le radici in un mondo squassato da due guerre mondiali: in quegli anni il cardinale Roncalli viaggia
come diplomatico fra l’Europa e il vicino Oriente, mentre don Loris vede ben poco oltre i confini del suo Veneto. Dal loro
primo incontro alle ore che precedono la morte del Pontefice, Capovilla restituisce un ritratto appassionante di Roncalli, un
resoconto che sfida l’oleografia di un Papa ricordato per la bonarietà più che per la portata rivoluzionaria delle sue scelte.
In queste pagine Capovilla racconta i retroscena di esperienze epocali come i primi anni del Concilio Vaticano II e l’apertura al blocco sovietico, ma anche i momenti di quotidianità e le riflessioni condivise passeggiando con il Pontefice. Ed è soprattutto da quelle
conversazioni che emerge il profilo di un uomo legato alla sua terra e al tempo stesso capace di pensare al mondo nella sua totalità, un Pontefice
che nel ricordo di tutti resterà sempre il «Papa buono».
Loris Francesco Capovilla (nato a Pontelongo 1915), arcivescovo, dal 15 marzo 1953 al 3 giugno 1963 è stato il segretario particolare di Angelo
Giuseppe Roncalli, da quando era patriarca di Venezia fino alla sua morte. Ora, quasi centenario, vive a Sotto il Monte, custode delle memorie
di Ca’ Maitino
Suor Anna Nobili - Io ballo con Dio - Dalle discoteche al convento: storia della mia conversione
Mondadori - 2013 - pag. 214 - € 17,00
Dal buio alla luce! È la storia sincera di una giovane donna e della sua trasformazione. Il racconto commovente di una
conversione. Il talento e la passione per il ballo. E se sei una donna giovane e bella e passi le notti della tua giovinezza nei
locali notturni di Milano, ballando come un’indemoniata sui cubi tra alcol, trasgressioni e sesso facile, e poi diventi una
suora operaia dal vestito color cielo della Santa casa di Nazareth, allora è vero che hai una grande storia da raccontare. E
questo è quanto fa Suor Anna Nobili in questo memoir veritiero e senza sconti. La confessione della religiosa trafitta da
una “folgorazione sulla via della danza”, quasi come una novella figlia di San Paolo. Da ballerina cubista a “ballerina di
Dio”, ideatrice di una nuova forma di danza, la holy dance, danza sacra, che ora insegna a gruppi di giovani ballerini, anche
bambini. Suor Anna prega con la danza. Pregare col corpo è il suo modo di entrare in sintonia con la Parola di Dio. Un corpo fluido, snodabile,
per una vera e misteriosa acrobazia del cuore e dell’anima.
Zappitello Gilberto - La fede nel comunismo - La tragica utopia di un uomo nuovo senza Dio
Editore Itaca - 2013 - pag. 400 - € 20,00
«Spiegatemi perché credere in Dio sarebbe ridicolo, mentre non lo sarebbe credere nell’umanità; credere nel regno dei cieli
sarebbe stupido, mentre sarebbe intelligente credere nelle utopie terrene» (Aleksandr Herzen).
Il comunismo fu una fede tesa a costruire un mondo più giusto, per assicurare la felicità a tutta l’umanità.
Il secolo dei Lumi aveva affermato che l’uomo è buono per natura ed è la società che lo corrompe.
Di qui la necessità di rimuovere tutto ciò che opprime l’uomo per realizzare il comunismo, «il momento reale dell’emancipazione e della riconquista dell’Uomo» (Marx).
Messi alla prova, gli uomini continuarono ad essere imperfetti e inadeguati rispetto alle esigenze di perfezione della ragione
e della dottrina. La fede nella capacità dell’uomo di realizzare «il paradiso in terra» si risolse storicamente in un vero e proprio inferno: invece
del «sole dell’avvenire» fu un vero «buio a mezzogiorno».
La storia del comunismo invita a riflettere sull’uomo, sui meccanismi della violenza che spesso lo dominano e sul suo inestinguibile desiderio di
compimento. che chiede una ragione liberata dalle secche del razionalismo, disposta ad aprirsi alla vastità del reale. Opera presentata al Meeting
di Rimini il 22 agosto 2013.
43
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Anagrafe
Battesimi
errata corrige
1. Perotti Sebastian
figlio di Marco e Carillo Francesca
battezzato il 10.3.2013
errata corrige
2. Leoni Angelica
figlia di Enrico e Losio Stefania
battezzata il 10.3.2013
5. Scarpelli Jacopo
figlio di Ivano e Migliorati Veronica
battezzato il 26.5.2013
6. Damini Smbat Gabriele
figlio di Oscar e Mancini Chiara
battezzato il 9.6.2013
7. Pietta Lorenzo
figlio di Nicola e Cherubini Cristina
battezzato il 9.6.2013
Preparazione
al Battesimo
Venerdì 20 e Martedì 24
Settembre 2013
alle ore 20.30 in Oratorio in Sala Chiara
Il terzo incontro
è concordato dal Parroco
con le singole famiglie
8. Scarpelli Nicole
figlia di Marco e Vignoni Elena
battezzata il 9.6.2013
9. Favagrossa Alberto
figlio di Andrea e Mancini Lorena
battezzato il 23.6.2013
10. Bellomi Luca
figlio di Alessandro
e Ziolko Malgorzata Marta
battezzato il 30.6.2013
11. Vittorio Christian
figlio di Achille
e Pietranico Carmen
battezzato l’8.9.2013
Prime Confessioni
Celebrazione dei Battesimi:
durante la Messa delle ore 10.30
domenica 6 ottobre 2013
Domenica 12 maggio 2013 – Gruppo Cafarnao (3ª elementare)
44
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Anagrafe
Matrimoni
1. Brognoli Alberto
con Manfredi Annamaria
Celebrato a Castelletto
il 25.5.2013
2. Rossolini Stefano
con Pasquali Silvia
Celebrato a Castelletto
il 22.6.2013
Felicitazioni
anche agli sposi:
Galletta Giuseppe
con Agrillo Giuseppina
Celebrato a Messina
il 18.5.2013
Baronio Amedeo
con Gennari Linda
Celebrato a Bagnolo Mella
il 6.7.2013
3. Azzola Flavio
con Treccani Giulia
Celebrato a Castelletto
il 11.7.2013
Migliorati Nicola
con Barbariga Antonia
Celebrato a Manerbio
il 31.8.2013
4. Frattini Davide
con Pacchioni Claudia
Celebrato a Castelletto
il 7.9.2013
Chierichetti,
non solo servizio all’altare...
Anniversari di Matrimonio
5 maggio - 45° anniversario
Marta e Gianni Folli
26 maggio - 25° anniversario: Daniela e Andrea Alaimo
40° anniversario: Luisa e Gino Crotti - Adele e Angelo Ferrari
45
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
1° settembre - 45° anniversario:
Piera e Colombo Bellomi
Anagrafe
Mamma,
ci hai insegnato
ad affrontare
la vita
con coraggio
e che c’è
più gioia
nel dare
che nel ricevere.
La tua famiglia
I
nostri
Morti
7. Piubeni Lorenzo
n. 27/4/1920
† m. 20/5/2013
8. Andrini Francesca
ved. Tomasoni
n. 12/10/1932
Sono pieno di
consolazione,
pervaso
di gioia
in ogni
nostra
tribolazione
(2 Cor. 7,4)
11. Bonetti Laura
(Rina)
n. 17/11/1936
n. 24/11/1924
† m. 5/8/2013
ved. Ferranti
n. 14/2/1922
† m. 13/6/2013
† m. 28/5/2013
Ringrazio
il Signore
di aver
benedetto
i nostri
43 anni
di vita
matrimoniale
sereni.
Tua moglie
10. Mainetti Carlo
9. Laffranchi Pierina
† m. 11/8/2013
12. Zanetti Luigi
n. 8/9/1946
† m. 19/8/2013
13. Zappa Teresa
ved. Fornari
n. 21/11/1925
† m. 7/9/2013
A ricordo di Lorenzo Piubeni
I familiari
Il nostro Lorenzo ha fatto il suo passo verso la sua eterna
serenità, ad aspettarlo Sant’Anna che lui ha conosciuto tanti anni fa in guerra di montagna. Guerra e preghiera unita
ad una grande fede intrecciandosi, hanno determinato un’esperienza così acuta e particolare che ha contraddistinto la
sua vita e quella della sua famiglia. Tornato a casa sano e
salvo, là ha lasciato la sua anima e i suoi ricordi. Tutti noi,
moglie, figli, amici riviviamo Lorenzo e lo innalziamo al di
sopra dell’amarezza che morde il cuore, ricordandolo sempre, per la sua Forza e la sua Passione che potevi sentire
in un abbraccio o leggere nei suoi occhi. In particolare lo
vogliono ricordare i suoi nipoti, Cristina, Enrica e Stefano.
Ciao nonno. Quando siamo nati qualche lacrima di gioia
ha rigato il tuo volto per darci il benvenuto, ora con le stesse noi celebriamo la tua eternità.
I familiari
Il suo caro amico Ezio Vallana di Savona
che ha raccolto la testimonianza della sua vita
durante gli anni di guerra
Lorenzo ha fatto Guerra a cavallo di un antico Confine e vicino a un Santuario che ancora non conosceva.
La sua giovinezza, in quel momento, era condivisa
con un Conflitto di Armi e di divise. Erano accampati
tra abeti e larici. A ridosso di una grande rocca avevano organizzato un Altare; ancor oggi, il tempo non
ha osato cancellarne i simboli. A turno, quei Soldatini
che odoravano di pane difficile, servivano la Messa
in divisa. Le risposte al frasario della Messa e del
Cappellano, erano in un Latino imparato nelle Pre46
ghiere di casa. Non arrossivano negli inciampi e nelle incertezze, il Sacerdote, indulgente, suggeriva con
ampiezza; amava l’intensità di quei soldatini, troppo
giovani per una Guerra. Lorenzo maturava i suoi anni
e la sua Fede. Il Santuario di Sant’Anna di Vinadio
(in Provincia di Cuneo) era diventato la meta abituale
delle sue libere uscite. Là, non si è più sentito né solo,
né lontano dagli Affetti. La Grande Madre lo aveva
adottato. Non dimentico delle sue promesse in quella
Chiesa, ha celebrato i suoi Voti anche in famiglia…
tra le sue mura, riecheggiavano i nomi di Maria, di
Anna, dedicati ai suoi affetti. Il 26 luglio, il suo Pane,
sempre sudato, era benedetto in quella casa. Sono stato anch’io al suo desco per condividere con Lorenzo.
Gli anni avevano disegnato il suo volto, cercavo di
leggere quelle rughe. Mi sono perso nel suo sguardo
affrancato su di me. Mi ha sempre tenuto per mano,
anche a tavola; lo sentivo stringere di più quando pronunciava “Sant’Anna”. Ero andato a Castelletto per
conoscerlo e abbracciarlo. Mi ha regalato la sua Storia che, in parte, penetra nella mia. Oggi, quell’Uomo
del “Santuario Alto”, mi manca e mi parla. Ancora, a
tavola, sento la sua mano che copre la mia. Sono tornato d’autunno nel loro accampamento, lo avevo promesso a Lorenzo. Con le sue foto in mano, ho rivissuto la drammaticità del sito, in parte ormai, inglobato
tra i pascoli dell’alpeggio. L’angolo appartato della
Messa era ancora solenne e suggestivo, al riparo dai
tiri. Il raro cemento muschiato delle opere, ormai vin-
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
A ricordo...
to dall’erba e dai mirtilli. I larici più
alti erano gli stessi, cresciuti con i
soldatini spaventati; l’autunno inoltrato li ha dipinti di rosso intenso a
far rima, ancora, con il sangue troppo giovane che aveva macchiato le
genziane. Non ti ho perso Lorenzo,
ho sofferto da lontano il tuo ultimo
percorso; ci siamo tenuti per mano
ancora un po’ per telefono. La meritata eternità, ti ha riportato lassù
a Sant’Anna di Vinadio che, tra le
sue antiche pietre, completa la tua
Fede.
L’amico Ezio Vallana
Si ricordano anche:
Haider Syed Shabraiz
di anni 19
† m. 5/6/2013
di nazionalità pakistana – di religione islamica
La comunità di Castelletto
esprime al papà Tenveer Shah, alla mamma,
alle due sorelle e al fratello
le più sentite condoglianze
Suor Regina Rossini al battesimo Teresa Rosalia
Nata il 6 ottobre 1924 – Morta il 4 giugno 2013
Vita e opere
Nasce a Villa Dalegno di Temù (BS) il 6 ottobre 1924.
Entra a Cemmo il 30 novembre 1950.
Veste l’abito religioso il 27 settembre 1951.
Emette la Prima Professione a Cemmo il 30 settembre
1953 e la Professione Perpetua il 30 settembre 1958.
Consegue il Diploma di abilitazione all’Insegnamento nelle scuole del Grado Preparatorio presso
la Scuola Magistrale “P. Armanni” in Bergamo il
18 giugno 1954.
Svolge il suo apostolato nelle seguenti comunità, come
insegnante nella Scuola Materna e collaboratrice nelle
opere parrocchiali:
• dal 1 ottobre 1953 al 30 settembre 1954 a Orzinuovi;
• dal 1 ottobre 1954 al 30 settembre 1959
a Castelletto di Leno;
• dal 1 ottobre 1959 al 30 settembre 1960 a Gianico;
• dal 1 ottobre 1960 al 30 settembre 1963 a Ossimo
Inferiore;
• dal 1 ottobre 1963 al 30 settembre 1965 a Artogne;
• dal 1 ottobre 1965 al 30 settembre 1969 a Ceto;
• dal 1 ottobre 1969 al 30 settembre 1970 a Breno;
• dal 1 ottobre 1970 al 31 ottobre 1971 a Cimbergo;
• dal 31 ottobre 1971 al 30 settembre 1977 a Ceto;
• dal 30 settembre 1977 al 30 settembre 1983
a Rogno (BG);
• dal 30 settembre 1983 al 30 settembre 1987
a Monterotondo;
• dal 30 settembre 1987 al 31 maggio 2007 a Losine;
• dal 31 maggio 2007 al 31 agosto 2010 a Capodiponte
dove svolge servizi vari;
• dal 1 settembre 2010 al 3 giugno 2013
a Brescia Casa Angeli.
Muore a Brescia la mattina del 4 giugno 2013, alle
ore 3.30, dopo un ricovero al Pronto Soccorso.
Il funerale è celebrato mercoledì 5 giugno 2013
alle ore 16.30 nella Chiesa Parrocchiale di Cemmo.
È sepolta nella Cappella delle Suore
nel Cimitero di Cemmo.
47
Piubeni Giuditta
in Fongaro
n. 17/1/1942
† m. 30/8/2013
La comunità di Castelletto
esprime al fratello Padre Franco Piubeni
e ai familiari le più sentite
condoglianze
Carissime sorelle,
l’alba nuova della vita per sempre è giunta per suor Regina, nella notte, dopo una corsa al Pronto
Soccorso. Anche se rapida, la morte non ha colto questa nostra sorella impreparata: da tempo a letto,
si andava lentamente spegnendo,
nell’abbandono e nella pace, contemplando volentieri le chiome
Suor Regina Rossini
degli abeti che scorgeva dalla finestra della sua camera, e che le ricordavano i monti di Villa
Dalegno, dove era nata.
è una giovane nel pieno della sua giovinezza, quando
bussa alla porta del Convento. Giunge ricca della fede e
degli esempi della sua famiglia, con l’esperienza formativa e di impegno dell’Azione Cattolica, con il desiderio
di servire il Signore. Dopo pochi anni la raggiungerà la
sorella Clementina, che sarebbe diventata poi suor Pieralma. Il giorno dopo la Prima Professione suor Regina ha
già la valigia in mano per Orzinuovi, la prima comunità
che la accoglie, fresca di consacrazione. Passerà poi in
diverse comunità, fino ad approdare a Losine, dove passerà il periodo più lungo della sua vita religiosa, accanto
alla sorella. In ogni comunità vive la sua vocazione in
mezzo alla gente, tra i bambini della scuola materna, i
ragazzi e le ragazze dell’oratorio e del catechismo...
I suoi occhi, color del cielo, sono diventati sempre più
trasparenti, il suo sorriso, buono, comunicava la pacificazione dell’anima. Suor Regina non aveva pretese, ringraziava per tutto. Si interessava di chi le faceva visita con
una tenerezza commovente.
Alle sorelle, ai nipoti che sempre le sono stati vicini, le
nostre condoglianze e il grazie per il dono fatto alla Chiesa e al nostro Istituto; un grazie grande anche alle suore e
al personale sanitario che l’hanno assistita con pazienza e
amore. A noi l’invito a far tesoro dell’eredità che le nostre
sorelle ci lasciano, valorizzando il tempo che il Signore
ci dona. Oggi il Vangelo ci ricorda: “Date a Dio quel che
è di Dio” (Mc 12,17). Tutto è di Dio: noi siamo sue. Con
questa certezza vogliamo vivere, dandogli tutto, come
Gli abbiamo promesso. Con affetto, saluto ciascuna.
Suor Lucia Moratti, Madre Generale
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
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A ricordo...
Padre Patrizio Ramponi O.C.D.
Nato a Castelletto il 29 giugno 1926 – Morto il 7 luglio 2013 – Sepolto a Palermo
... Alle ore 5 del mattino di domenica 7 luglio
Padre Patrizio della Trinità (Battista Ramponi)
è spirato nell’ospedale
Moscatello di Augusta,
“Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia ch'io viva, sia ch'io muoia. Per
per le complicanze di una
me infatti vivere è Cristo e il morire
polmonite dopo due settiun guadagno.”
(Fil. 1,20-21)
mane di febbre molto alta
resistente alle terapie.
Fino al 29 giugno, giorno in cui aveva festeggiato il
suo 87° compleanno, era rimasto abbastanza lucido
e anche se affaticato aveva parlato agli amici che
lo avevano visitato, poi gradualmente si è assopito
sopraffatto dalla febbre fino al suo trapasso.
Da tempo soffriva del morbo di Parkinson, ultimamente aggravato da mesi di fibrillazione cardiaca,
che lo affaticava nel respiro e nella parola. Ma eccetto queste due ultime settimane di malattia ha sempre
celebrato la S. Messa, recitato la Liturgia delle Ore,
amministrato il sacramento della Riconciliazione,
seguito fedelmente come un novizio l’orario della
comunità adattato alle sue difficoltà motorie. Faceva un giretto fuori del convento in contemplazione
dello spettacolo della natura ogni giorno sorprendentemente nuova, alternava la lettura spirituale di
opere agiografiche o di commenti biblici, recitava
il S. Rosario e ascoltava le notizie della Radio Vaticana, partecipava alla ricreazione con i confratelli
giocando lietamente alle carte... Irradiava simpatia
e riceveva simpatia da folle di amici che venivano a
trovarlo dalle varie località in cui era stato conventuale e nelle quali il suo zelo pastorale per i giovani
e per i poveri aveva lasciato un’impronta non effimera.
Nato il 29 giugno 1926 a Castelletto di Leno, era
stato trasferito in Sicilia poco dopo la sua ordinazione sacerdotale avvenuta a Venezia nel 1952 e, a parte una piccola interruzione, non ha mai abbandonato
l’isola lavorando nei conventi di Enna, di Ragusa,
di Palermo-Rimedi, di Palermo-Kalsa e alla fine di
Villasmundo-Monte Carmelo.
Sia quando era presente sia da lontano si appassionava alle comunità pastorali nelle quali aveva lavorato. E conoscendo questo interesse i suoi “giovani”
di Enna e di Palermo – ormai un po’ attempati – lo
tenevano telefonicamente informato delle loro vicende personali e dell’attività dell’Azione Cattolica
da lui tanto stimata e amata. Così pure persone e famiglie di Villasmundo, Brucoli, Augusta e Siracusa
che avevano trovato in lui un consigliere prezioso
tornavano sapendo di essere attese e ricordate.
Vera immagine dell’ultima costituzione del Vaticano II, per lui le gioie e i dolori di tutti erano le
sue gioie e i suoi dolori, erano la passione della sua
preghiera, erano la molla del suo deciso impegno
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pastorale dal quale scaturivano poi mille iniziative,
erano pure la calamita che attirava la collaborazione
di tanti volontari.
Aveva sofferto negli anni di formazione – gli anni
del dopoguerra – di una debilitazione psico-fisica
che aveva rallentato i suoi studi e che gli aveva
fatto conoscere le sofferenze dell’ansietà e anche
questo si era trasformato in un dono di accoglienza, d’introspezione e di ascolto quando seduto nel
confessionale dialogava con i penitenti infondendo
coraggio e pace. Quella pace e quell’abbandono alla
volontà di Dio che poi invocava per sé con una formula popolare da Gesù-Giuseppe-Maria ogni sera
prima di addormentarsi. Quella pace che di fatto ha
accompagnato la sua ultima agonia e che emanava
dal suo volto fino alla chiusura della bara.
La nostra Comunità e il nostro Commissariato hanno subito offerto le loro preghiere in suffragio del
nostro caro Padre Patrizio riconoscenti a Dio per il
dono di questo confratello che con la sua presenza e
con i suoi esempi li ha edificati e cementati finora,
e sicuramente non mancherà di aiutarli d’ora in poi,
una volta raggiunta la Comunione con Dio e con i
Santi.
La comunità dei Carmelitani Scalzi
A Castelletto abbiamo pregato per l’anima di Padre
Patrizio fin dal mattino di domenica 7 luglio; abbiamo celebrato la Messa in suo suffragio il 9 luglio ed
un’altra sarà celebrata lunedì 9 settembre a Squadretto alle ore 19.
Dgl
Si sono svolti nella cappella estiva della Casa di Preghiera Monte Carmelo a Villasmundo SR, i funerali
di padre Patrizio Ramponi. Conventuale a Enna, fu
tra gli artefici della fioritura del Santuario san Giuseppe, affidato proprio in quell’anno ai Carmelitani
scalzi, e che egli contribuì a rendere punto di aggregazione giovanile in città. Fu poi a Palermo, dal
1969, dove svolse un lungo ministero come parroco
prima a San Giacomo dei Militari e poi a Santa Maria della Pietà, prendendo parte attiva alla Missione
Palermo voluta dal cardinale Pappalardo e animando numerose iniziative in campo sociale. Dal 2006,
a Villasmundo aveva continuato a svolgere un prezioso servizio come confessore, ricercato e sempre
disponibile. Viveva e amava profondamente la vita
religiosa: la fedeltà alla preghiera, alla meditazione, alla lettura spirituale non sono mai venuti meno
negli anni della malattia; sino alla fine è riuscito ad
animare con la vivacità del carattere la vita comunitaria, le ricreazioni come pure gli incontri formativi. Assistito con totale dedizione dal confratello
fra Piergiorgio Mantovani. Giunta a Palermo per la
sepoltura, la salma è stata accolta per una messa di
suffragio nella chiesa di Santa Maria della Pietà.
Carmelitani Scalzi – Sicilia
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
A ricordo...
Giulio Andreotti
Nato a Roma il 14 gennaio 1919
Morto a Roma il 6 maggio 2013, a 94 anni
È stato uno dei
principali protagonisti della vita politica italiana per
tutta la seconda
metà del XX secolo
e dei maggiori esponenti della Democrazia Cristiana.
Senatore a vita dal
1991 ha ricoperto
nella sua lunga carriera politica numerosi incarichi di governo:
• sette volte Presidente del Consiglio;
• otto volte ministro della Difesa;
• cinque volte ministro degli Esteri;
• tre volte ministro delle Partecipazioni Statali;
• due volte ministro delle Finanze, ministro del
Bilancio e ministro dell’Industria;
• una volta ministro del Tesoro, ministro dell’Interno (il più giovane della storia repubblicana, a
soli trentaquattro anni), ministro dei beni culturali (ad interim) e ministro delle Politiche Comunitarie.
È sempre stato presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al
1991 e successivamente come senatore a vita. È
stato Presidente della Casa di Dante in Roma e
Direttore della rivista 30 Giorni.
Subì un processo per concorso esterno in associazione mafiosa (incredibile!).
Assolto con formula piena da tutte le accuse
dal Tribunale di Palermo, venne poi assolto il
2 maggio 2003 anche dalla Corte d’Appello di
Palermo per i fatti successivi al 1980 e per intervenuta prescrizione per quelli anteriori. La Cassazione, infine, confermò la sentenza di appello.
È accusato di aver firmato da Presidente del
Consiglio la famigerata legge 194 (22 maggio
1978) per la legalizzazione dell’aborto in Italia,
assieme al ministro Tina Anselmi e al Presidente della Repubblica Giovanni Leone (un triumvirato democristiano) e di aver avuto una linea
intransigente con i terroristi delle brigate rosse
durante il sequestro Moro, che si concluse con
l’assassinio dello statista, anch’egli democristiano (9 maggio 1978).
Sarà la giustizia di Dio a giudicare le coscienze
e le scelte difficili, senza alcun dubbio di errore…
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Giulio Andreotti ha incontrato Alcide De Gasperi
mentre stava preparando la tesi di laurea, frequentando la Biblioteca Vaticana, dove il grande statista
trentino svolgeva il lavoro di bibliotecario per sbarcare il lunario e per sottrarsi alla persecuzione del
regime fascista.
Il burbero De Gasperi rimproverò il giovanissimo
Andreotti, contestandogli l’inutilità della sua ricerca, rispetto alla drammaticità dei problemi dell’Italia: fu un incontro determinante per una lunghissima
vicenda politica. Nella Democrazia Cristiana Andreotti, dopo la scomparsa di Alcide De Gasperi, di
cui è stato strettissimo collaboratore, si è ritagliato
uno spazio autonomo rispetto a Moro e a Fanfani.
Il suo impegno, con la sola eccezione del periodo
in cui ha ricoperto il ruolo di presidente del gruppo
D.C. alla Camera dei Deputati, è stato totalmente
dedicato al governo, di cui più volte ne è stato presidente.
Giulio Andreotti è stato sicuramente il democristiano con la maggior frequentazione e sintonia con tutti i Papi, da Pio XI a Papa Giovanni Paolo II.
La mia esperienza politica, prevalentemente dedicata alla Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana, in un rapporto solidale con Fanfani e Forlani,
si è incrociata con Giulio Andreotti negli otto anni
in cui ho avuto incarichi di governo: prima al Commercio Estero, poi alla Marina Mercantile e infine ai
Lavori Pubblici.
Quale ministro, con il presidente Andreotti ho sempre avuto una collaborazione fattiva e dialettica.
I nostri incontri sono sempre stati finalizzati a risolvere problemi, in particolare ho avuto la sua delega
di presiedere il “Comitato per la salvaguardia di Venezia”, varando il progetto “Mose” che sta per essere ultimato, e la stabilizzazione della torre di Pisa,
bloccandone la tendenza all’inclinazione.
Nell’ultima fase, il senatore a vita Giulio Andreotti
è stato rattristato da grandi amarezze che, solo in
parte, hanno offuscato la sua immagine di statista di
primissimo piano, dotato di un’intelligenza superiore e di una capacità di lavoro eccezionale.
Gianni Prandini
Il ministro Gianni Prandini con la moglie Adele e Andreotti
LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
A ricordo...
Padre Elvis Marcelino de Lima
Piamartino
Assassinato a Fortaleza il 13 luglio
2013 – Direttore dell’Operazione Lieta in Brasile – conosciuta e sostenuta
anche da fedeli di Castelletto
Aggredito mentre tornava alla sua
auto sul lungomare di Fortaleza,
capitale del Cearà, in Brasile. Raggiunto da un colpo di pistola mentre
tentava di sottrarsi ai suoi aggressori: una baby gang. è stato lasciato esanime per strada,
dove l’ha rinvenuto una pattuglia della polizia. Un delitto tanto assurdo quanto brutale quello che è costato
la vita a Padre Elvis Marcelino de Lima, di 47 anni,
nativo del luogo, sacerdote dal 1997, già superiore regionale per il Sud America della congregazione della
Santa Famiglia di Nazareth e quindi, dal 2009 referente
per il Nord Est del Brasile.
Felicitazioni
e
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o
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z
a
n
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r
O
Cardinale Ersilio Tonini
Arcivescovo emerito di Ravenna
Nato il 20 luglio 1914 a San Giorgio Piacentino. Sacerdote dal 1937
e Vescovo dal 1969, fu elevato Arcivescovo di Ravenna il 22 novembre
1975. Creato cardinale il 26 novembre 1994 da papa Giovanni Paolo
II, è morto a Ravenna il 28 luglio
2013, all’età di 99 anni. Dal gennaio
2012 era il cardinale più anziano al mondo.
Noto giornalista e pubblicista, si recava ovunque anche
in età molto avanzata, per offrire la propria riflessione e testimonianza sui temi più scottanti e controversi
d’attualità.
È stato il vescovo dei nostri compaesani don Giacomo
Rolfi e don Silvio Ferrante.
Laurea
I nostri migliori auguri a don Evarist Guzuye, ordinato sacerdote
in Tanzania quest’estate – Qui lo vediamo tra i suoi genitori
Congratulazioni al neo dottore Andrea Tondi, che il 19
Giugno 2013 si è laureato in
Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Padova,
con la tesi dal titolo “A MODO
D’UN BRIEVE: studio sulle
connotazioni magico-religiose
e sulla funzione narrativa del brief nella letteratura antico-francese”. Un augurio per un brillante futuro da parte di tutti i familiari.
Nuovo Superiore dei Padri Comboniani di Brescia
Ogni zona pastorale della Diocesi di Brescia ha dei missionari
di riferimento. La Zona di Leno è animata dai Comboniani di
Brescia. Padre Eugenio Ziliani partirà presto per il Benin e Padre Sandro Cadei, nativo di Rovato, tornato quest’estate dal Benin, è stato nominato
Superiore della Casa
di Brescia. In Quaresima avevamo inviato offerte raccolte
dai ragazzi proprio in
aiuto alla Missione di
Padre Sandro. Ad entrambi giungano i nostri auguri più belli,
per un ministero copioso e proficuo. Dgl
Un sorriso dal Benin (Africa)...
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Padre Sandro Cadei
Un po’ di conti
Santa Maria Goretti –
Statua restaurata
da Elisa Fornari
Maggio 2013 – Restauro esterno della Canonica – Muri e pavimentazione – Beppe e Ivan faticano, ma col sorriso
Offerte dal 1° maggio al 31 agosto 2013
Opere Parrocchiali
Dai malati – maggio
Elemosine e candele di maggio
Dai malati – giugno
Elemosine e candele di giugno
Dai malati – luglio Elemosine e candele di luglio Dai malati – agosto Elemosine e candele di agosto
130,00
270,30
155,00
216,70
130,00
123,00
40,00
150,65
Opere straordinarie della Chiesa
In memoria della def. Giulia Laffranchi
Prima domenica del mese – maggio Festa Patronale – BUSTE Una busta in mem. Nonna Domenica
NN per Battesimo
Utile dal pellegrinaggio a Chiampo
In memoria della def. Francesca Andrini
Prima domenica del mese – giugno
Dagli abitanti di Via Papa Giovanni – 3 giugno NN per Battesimo
NN per Battesimo
NN per Battesimo
Matrimonio Rossolini-Pasquali
Volontà def. Domenica Gottarelli
Battesimo di Favagrossa Alberto
Prima domenica del mese – luglio NN – per matrimonio NN Prima domenica del mese – agosto In memoria del def. Carlo Mainetti
Gruppo Feste di Squadretto
(con impegno di Sante Messe al Santuario)
Gino Crotti – Per i medaglioni dei confratelli
Opere straordinarie dell’Oratorio
Utile Pellegrinaggio a Comella – gruppo cucina
Per ferro vecchio da Marco Buccella
Rollenball – 22 giugno – utile gruppo cucina
Utile GREST 2013
Per spese sportive – dal torneo – utile bar 100,00
303,86
3.290,80
30,00
50,00
282,20
100,00
267,83
157,00
50,00
200,00
100,00
300,00
2.000,00
100,00
210,00
250,00
300,00
146,73
300,00
250,00
320,00
315,00
60,00
110,00
415,32
2.000,00
Pro giardino Madonna
NN 1.000,00
NN 50,00
NN – 40° nozze
50,00
NN – 40° nozze 50,00
NN – per benedizione 30,00
In memoria del def. Lorenzo Piubeni 200,00
NN 150,00
Pellegrini Andreino
50,00
Associazione ANTO – 9 giugno
30,00
In memoria della def. Pierina Laffranchi
400,00
NN 20,00
NN20,00
NN50,00
NN50,00
In memoria del def. Bignetti Pierluigi
90,00
Bellomi Colombo-Anni Piera – 45° di nozze
100,00
In memoria del def. Luigi Zanetti
50,00
Altre Offerte
Obolo di San Pietro – 29 giugno
Comune di Leno – LR 12/2005 – anno 2012 Bollettino 2-2013
Pro Organo – una busta della Santa
Pro Organo – Matrimonio Brognoli-Manfredi
Battesimo di Bellomi Luca
Dalla Corale – a mezzo Giancarlo
343,00
330,46
1.949,40
20,00
400,00
50,00
150,00
Nuova Statua di Madre Teresa
nella Chiesa di Castelletto
A 10 anni dalla Beatificazione avvenuta il 15
ottobre 2003 abbiamo festeggiato Madre Teresa con la benedizione di una sua immagine,
domenica 1° settembre 2013 alla Messa delle
ore 10.30.
“Onoriamo in Madre Teresa una delle personalità più rilevanti della nostra epoca. Accogliamone il messaggio e seguiamone l’esempio.” (Giovanni Paolo II)
L’amore richiede sacrificio (Madre Teresa)
Restauro esterno della Canonica – Aprile/Maggio 2013: prima, durante e dopo, con visuale laterale della Canonica con la Chiesa
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LA COMUNITà RACCONTA – N. 3-2013
Martedì 28 maggio 2013 - pellegrinaggio alla piccola Lourdes di Chiampo (Vicenza)
Giovedì 17 luglio 2013 - Grest - Gita a Curtatone e Valle del Mincio (Mantova)