Radio Tv News 04 APRILE 2014 - NUMERO 01 03 L’Editoriale di Rodolfo De Laurentiis 04 Normativa 11 Mercato e Pubblicità 14 Tecnologie Direttore Responsabile: Emilio Carelli | Direttore Editoriale: Andrea Franceschi In redazione (redazione@confindustriaradiotv.it): Rosario A. Donato, Josè M. Casas, Elena Cappuccio, Annamaria La Cesa, Michele Farina, Carlo Cornelli Editore: Confindustria Radio Televisioni, Viale Regina Margherita n. 286, Roma Tel. 06/4402104 - Fax 06/4402723 | www.confindustriaradiotvt.it | segreteria@confindustriaradiotv.it Sommario 04. Normativa 04. Copyright online: in vigore il Regolamento AGCom 05. L’UE approva le norme sulla neutralita’ della rete 05. Numerazione dei canali del digitale terrestre 07. UE: licenze multiterritoriali per la gestione collettiva dei diritti d’autore on line. Escluso il settore radiotelevisivo 08. Il sistema delle televisioni locali necessita di una profonda revisione normativa 09. Web tax 09. 2014, cambia il contributo annuale all’AGCom 10. TV: entro l’anno liberate le frequenze interferenti con l’estero 10. Innalzata la durata della tutela del diritto d’autore 1 1. Mercato e Pubblicità 1 1. Informazione: TV prima fra i media, ma il Web avanza 1 2. Accordi TV-telecom per i nuovi servizi VOD 1 2. Giglio Group continua l’espansione in Cina 1 2. Contributi ex L. 448/98 1 3. De Laurentiis: indispensabile difendersi dalla pirateria online 1 4. Tecnologie 1 4. Google Chromecast: la chiavetta che rende i televisori intelligenti 1 5. Debutto di Sky Online 1 5. TivùSat, 2,1 milioni di tessere 1 5. Catania nuovo presidente Confindustria Digitale 2 Editoriale Con questo numero avviamo la pubblicazione della Newsletter settimanale “Radio Tv News”. Un appuntamento che ha l’ambizione di rappresentare non solo un momento di informazione e approfondimento all’interno di Confindustria Radio Televisioni, ma anche di diventare un punto di riferimento e di confronto nell’industria radiotelevisiva italiana. Vi troverete quindi pagine riservate ai momenti più rilevanti per la vita associativa, agli accadimenti maggiormente significativi per il settore, alle novità normative e alle scadenze con un occhio attento ai nuovi scenari digitali. Ci aspettano temi sfidanti a cui “Radio e TV News” non man- 3 cherà di fornire il proprio contributo. Basti pensare alla formazione del mercato unico dell’audiovisivo dove venga assicurato un campo di gara uguale per tutti in cui gli operatori - broadcasting e nuovi entrati OverTheTop - possano competere ad armi pari; la tutela della proprietà intellettuale, tema che con l’entrata in vigore del Regolamento AGCom sul Copyright online allarga il proprio ambito; il tema delle frequenze e dell’allocazione efficiente dello spettro che non può essere affrontato con sistematico sacrificio del mondo della televisione; il riassetto del comparto dell’emittenza locale. Mentre la squadra del nuovo Governo è or- mai nel pieno dei propri poteri. La Newsletter verrà pubblicata ogni settimana sul sito internet istituzionale www.confindustriaradiotv.it. Per renderla sempre più efficiente e vivace attendiamo quindi da subito i vostri suggerimenti e idee. Non mi resta che augurare alla redazione buon lavoro e ringraziare in particolare il Vice Presidente e Direttore Responsabile Emilio Carelli che ci assicurerà la sua esperienza nelle sfide (anche editoriali) che ci attendono. Rodolfo De Laurentiis Presidente di Confindustria Radio Televisioni Radio Tv News 04 Aprile 2014 Normativa Copyright online: in vigore il Regolamento AGCom Operativa la procedura di segnalazione delle violazioni su www.ddaonline.it E’ entrato in vigore il 31 marzo il Regolamento AGCom a tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, approvato dal Consiglio dell’Autorità il 12/12/2013. Il Regolamento promuove l’offerta legale di contenuti digitali e definisce le procedure di enforcement nel caso di violazioni commesse in rete o sui mezzi radiotelevisivi. I soggetti interessati a segnalare alla AGCom presunte violazioni del diritto d’autore o dei diritti connessi di un’opera digitale o di un servizio di media, possono farlo esclusivamente attraverso una procedura interamente telematica che prevede la compilazione di un modulo online reperibile sul sito Internet www.ddaonline.it (il 4 servizio è raggiungibile anche dalla home page del sito www.agcom.it). Per avviare correttamente l’iter previsto, sul sito è reperibile un kit di autoistruzione composto da: il ”Manuale d’uso” (consultabile on-line o scaricabile in formato PDF) che chiarisce chi, come e con quale documentazione può inviare l’istanza e assiste i soggetti istanti nelle comunicazioni e nella fase di esito dell’istanza; la “Guida illustrata per la compilazione del modulo elettronico”; una nutrita serie di domande sul tema (FAQ) articolate in quesiti di carattere generale sul Regolamento e sulle istanze per violazioni online o sui mezzi radiotelevisivi; il numero verde 800 186 056 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00) per rivolgere ad AGCom quesiti specifici sull’applicazione del Regolamento. Sul tema della sensibilizzazione al rispetto del diritto d’autore ricordiamo infine che, ancora per qualche giorno, è in programmazione sulla concessionaria pubblica ed alcune emittenti associate - uno spot televisivo e radiofonico a cura di AGCom, con l’obiettivo di promuovere la fruizione dell’offerta legale di opere digitali soprattutto tra i più giovani. “Informati, divertititi e condividi esperienze con opere digitali legali: permetterai alla cultura di continuare a fiorire” è il messaggio chiave dello spot, visibile anche su www.agcom.it. Radio Tv News 04 Aprile 2014 L’Ue approva le norme sulla neutralita’ della rete Limiti stretti per blocco internet, piu’ concorrenza per i servizi, un voto a favore della neutralita’ della rete. Il Parlamento Ue, approvando in prima lettura per 534 si’, 25 no e 58 astensioni il pacchetto Telecomunicazioni, ha gettato la base legale per assicurare un internet libero e senza discriminazioni per consumatori ed imprese. Il testo assicura limiti chiari al blocco o rallentamento del traffico internet e propone norme che assicurano una maggiore concorrenza limitando il potere dei provider di promuovere alcuni servizi a discapito di altri. Numerazione dei canali del digitale terrestre Il Commissario ad acta avvia la consultazione pubblica Tutti i dettagli del provvedimento La pubblicazione della determinazione numero 3 sul sito AGCom il 31 marzo scorso avvia la consultazione pubblica sullo schema di provvedimento sulla numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre. Il termine per far pervenire osservazioni è di 30 giorni dalla data di pubblicazione. La determinazione n. 3 (a correzione di un documento precedente contenente errori materiali) è stata emessa dal Commissario ad acta, Prof. Marina Ruggeri, nominato dal Consiglio di Stato con sentenza n. 6012/2013. Nel 5 primo arco di numerazione la determina attribuisce ai canali generalisti nazionali i numeri da 1 a 8 e, per quelli che non trovano collocazione in tale sequenza, i numeri 19 e 20; alle emittenti locali i numeri da 9 a 18 e da 71 a 99 del primo arco di numerazione (v. tabella ). L’attribuzione avviene attraverso la pubblicazione da parte del Ministero dello sviluppo economico di due bandi, il primo è un bando unico nazionale (più che di un bando si dovrebbe trattare di una semplice domanda di assegnazione in quanto la determina non specifica alcun criterio di partecipazione) per l’attribuzione della numerazione ai canali digitali terrestri a diffusione nazionale in chiaro dal numero 21 al numero 70 del primo arco di numerazione suddivisi in generi di programmazione - semigeneralisti, bambini e ragazzi, informazione, cultura, sport musica e televendite. Il secondo è riservato alle tv locali in ogni regione e nelle province autonome di Trento e Bolzano le numerazioni del primo e secondo arco di numerazione sono attribuite sulla base di apposite graduatorie predisposte dal MISE sulla base di punteggi riferiti alla qualità della Radio Tv News 04 Aprile 2014 programmazione, alle preferenze degli utenti e al radicamento sul territorio. La determina del Commissario ad acta, verosimilmente, genererà nuovi contenziosi che non garantiranno stabilità al sistema, soprattutto (ma non solo) in relazione ai criteri di assegnazione dei numeri all’emittenza locale. Al riguardo Maurizio Giunco, Presidente dell’Associazione TV Locali ha commentato: “Rispetto al regolamento precedente, per le Tv Locali lo schema di provvedimento del Commissario ad acta contiene alcuni aspetti positivi ed altri fortemente negativi. Quelli positivi sono l’attribuzione alle emittenti locali di una numerazione che consente alle aziende il recupero di posizioni sul telecomando e l’assegnazione dei numeri da 75 a 84 alle emittenti che diffondono i programmi in più di due regioni. Quelli fortemente negativi si riferiscono ai criteri di assegnazione della numerazione da comprovarsi attraverso la presentazione di ‘piani editoriali degli ultimi cinque anni’ dai contenuti assolutamente non verificabili o comunque di scarsa attendibilità. Tali criteri - continua Giunco - non tengono poi conto, se non in minima parte, degli indici di ascolto rilevati da Auditel nell’anno in cui è avvenuto lo switchoff come peraltro è stato raccomandato dal Consiglio di Stato (vedi la Sentenza n. 04659/2012 laddove si stabilisce che”le abitudini e le preferenze degli utenti si prestano ad essere soppesate più correttamente con riferimento all’unico indice di ascolto di carattere diretto ed endogeno cioè il livello di ascolto di ciascuna emittente ed il suo radicamento sul territorio. Mi auguro - conclude Giunco - che, in sede di consultazione pubblica, gli attuali criteri di attribuzione della numerazione per le TV Locali, con particolare riferimento a quello degli indici di ascolto, vengano cambiati nell’interesse della stabilità del sistema”. I arco (1-99) 1-8 9-18 19-20 generalisti nazionali locali 21-70 generalisti nazionali nazionali suddivisi per genere (semigeneralista, bambini e ragazzi, informazione, cultura, sport, musica, televendite) 71-99 locali e locali nativi digitali (75-84) locali e locali nativi digitali pluri-regionali II e III arco (101-199) ripetizione blocchi arco precedente (101,108,119,120) nazionali con programmazione differita NB: a partire dal II arco eventuale inserimento blocco televendite IV e V arco (301-399 e 401-499): servizi AV pay VI arco (501-599): servizi HD VII e IX arco (611-699 e 801-899): locali e locali nativi digitali VIII (701-799): servizi radio X arco (900-999): usi e servizi futuri/sperimentali Ai servizi di sistema vengono riservati i canali 100, 200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900. 6 Radio Tv News 04 Aprile 2014 UE: licenze multiterritoriali per la gestione collettiva dei diritti d’autore on line. Escluso il settore radiotelevisivo È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea G.U.U.E. del 20 marzo 2014 la Direttiva 2014/26/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno. Tale direttiva, che entrerà in vigore il 9 aprile 2014 e che prevede come termine per il recepimento da parte degli Stati membri il 10 aprile 2016, stabilisce i requisiti necessari per garantire il buon funzionamento della gestione dei diritti d’autore e per la concessione di licenze multiterritoriali da parte di organismi di gestione collettiva dei diritti d’autore per l’uso online di opere musicali. La nuova norma europea è destinata ad incidere sensibilmente sul nostro sistema di tutela del diritto d’autore, imponendo regole e principi cui il legislatore italiano dovrà adeguarsi, incidendo sull’attuale disciplina dell’attività della SIAE. Tra le innovazioni più importanti introdotte va citata la licenza multi-territoriale, mediante la quale la Direttiva vuole garantire che, invece di dover ottenere una licenza di copyright in ogni Stato 7 membro dell’UE, i rivenditori online e i servizi di musica in streaming siano in grado di ottenere una licenza unica da organizzazioni di gestione collettiva transfrontaliere. Ciò avverrà grazie ad accordi tra le varie organizzazioni di gestione. Ovviamente, la Direttiva prevede stringenti requisiti e gravosi obblighi per le organizzazioni che gestiranno le licenze multi territoriali, ma il legislatore europeo si è preoccupato di inserire una deroga in favore del settore radiotelevisivo. Prevede infatti l’art. 32 della Direttiva: “I requisiti di cui al presente titolo [ossia, i requisiti di trasparenza, correttezza e capacità imposti per la concessione delle licenze multiterritoriali] non si applicano agli organismi di gestione collettiva che concedono, sulla base dell’aggregazione volontaria dei diritti richiesti e nel rispetto delle norme sulla concorrenza stabilite agli articoli 101 e 102 TFUE, una licenza multiterritoriale per i diritti su opere musicali online richiesta da un’emittente per comunicare o mettere a disposizione del pubblico i propri programmi radiofonici o televisivi contemporaneamente o dopo la prima trasmissione, così come ogni altro materiale online prodotto o commissionato dall’emittente, anche come visione anticipata, che sia accessorio alla prima trasmissione del suo programma radiofonico o televisivo”. Gli organi europei hanno infatti preso atto del fatto che le radiotelevisioni di norma operano in base a una licenza concessa da una società di gestione collettiva (per l’Italia, la SIAE) per le loro trasmissioni radiofoniche e televisive in cui si usano opere musicali. Per fare in modo che tale diffusione televisiva o radiofonica sia disponibile anche online sarebbe necessaria una licenza per i diritti online su opere musicali, con il problema di doverla richiedere non solo all’organismo di gestione nazionale, ma anche a innumerevoli organismi nazionali. Dopo l’attuazione della Direttiva, invece, anche le radiotelevisioni potranno accedere alla concessione multi-territoriale per l’uso online di opere musicali, senza che le organizzazioni di gestione debbano sottostare agli stringenti requisiti richiesti per le licenze concesse agli operatori della rete. Radio Tv News 04 Aprile 2014 Il sistema delle televisioni locali necessita di una profonda revisione normativa Intervento di Maurizio Giunco, Presidente Associazione Tv Locali E’ indubitabile che le tv locali siano una realtà di rilievo per il sistema televisivo italiano. Quelle a vocazione informativa contribuiscono infatti alla valorizzazione culturale e allo sviluppo del territorio esercitando anche un’ importante funzione a salvaguardia della libertà di informazione. Il comparto dell’emittenza locale si è sempre contraddistinto per l’elevato numero di soggetti presenti. Già prima dell’avvento del dtt, le tv locali (commerciali e comunitarie) che operavano in analogico erano più di 600 e, molte di queste, erano aziende non sufficientemente solide. A seguito dell’introduzione del dtt, anziché procedere ad un’auspicata selezione, il numero già elevato di soggetti operanti si è ulteriormente accentuato. A digitalizzazione avvenuta risultano ora essere circa 3200 i programmi ricevibili. E’ evidente che un così elevato numero di programmi (dei quali molti dai contenuti editoriali inconsistenti se non addirittura inesistenti) è sproporzionato e causa la dequalificazione del comparto a danno delle aziende solide che garantiscono occupazione e che svolgono un ruolo informativo sul territorio. A questa situazione 8 si è poi sommata la perdurante crisi economica del nostro paese che ha ridotto enormemente i fatturati delle aziende per effetto della significativa diminuzione della raccolta pubblicitaria che ha determinato in molti casi la chiusura delle imprese. Per cui occorre chiedersi: il Governo ha ancora interesse a mantenere in vita le emittenti locali? Se la risposta è sì è necessario che venga varata una riforma normativa del sistema televisivo locale che punti alla sostenibilità delle aziende, anche su base selettiva, che favorisca la riduzione dei soggetti operanti, premiando la capacità d’impresa, gli ascolti rilevati, la programmazione e l’occupazione. Per questo occorre stabilizzare sui volumi originali le misure di sostegno di cui alla legge 448/98 evitando a c.d “distribuzione a pioggia” delle risorse attraverso un’urgente revisione del regolamento di cui al D.M. 5 novembre 2004, n. 292, inserendo quali requisiti di partecipazione al bando un numero minimo di dipendenti, il patrimonio netto, e i dati di ascolto. E’ importante prevedere una norma che porti la trasformazione dell’attuale contributo alle Tv Locali in “canone” per i servizi informativi realizzati dalle emittenti locali. Al fine di agevolare la riduzione dei soggetti operanti occorre poi procedere ad una rottamazione volontaria delle frequenze riservata agli operatori di rete locali. Sempre in tale ottica, un altro elemento da introdurre per il riordino del sistema deve poter consentire la condivisione della frequenze su base volontaria da parte di più soggetti, attraverso assegnazioni riferite anche a parte di banda trasmissiva dello stesso multiplex. Ciò al fine di favorire l’eliminazione di buona parte delle problematiche interferenziali. E’ necessario infine adottare misure efficaci per contrastare l’utilizzo abusivo delle numerazioni LCN e cloni fissando tempi certi di intervento per le attivazioni abusive. Radio Tv News 04 Aprile 2014 Web tax Resta l’obbligo di partita IVA Respinti in Commissione Bilancio e Finanze della Camera quasi tutti gli emendamenti nel decreto Enti Locali (c.d. Decreto Salva Roma, C.2162) e fra questi quelli che proponevano di abolire l’obbligo della tracciabilità delle transazioni online. Viene dunque mantenuto il comma 178 della Legge di Stabilità che prevede l’acquisto di servizi di pubblicità online e di servizi ad essa ausiliari con bonifico bancario o postale o altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni e a veicolare la partita Iva del beneficiario. Permane anche l’art. 177 sulla stabile organizzazione, per il quale non erano stati proposti emendamenti. Voto contrario anche del governo, in un’ottica di far procedere il provvedimento anche se più volte Renzi in persona si era dichiarato a favore dell’abolizione della web tax o meglio ad una sua implementazione coordinata con il tema della fiscalità in generale e a livello UE/internazionale. Sulla necessità di un contrasto che abbia una valenza multilaterale si è discusso il 21 Marzo all’Università Cattolica di Milano, convegno “Web e fiscalità” dove Marco Micenesi, Ordinario di Diritto Tributario ha indicato l’OCSE e il piano BEPS (Base Erosion and Profit Sharing) quale ambito in cui si è avviata una proficua discussione già dal 2013. Nel frattempo si attende la conversione in legge alle Camere. 2014, cambia il contributo annuale all’AGCom Cambia il contributo annuale dovuto dagli operatori all’autorità di settore AGCom. Entro il 30 aprile 2014 deve essere corrisposto, da parte dei soggetti operanti nel settore delle comunicazioni, il contributo annuale a favore dell’AGCom a copertura del fabbisogno stimato per le sue spese di funzionamento. La misura e le modalità di versamento del contributo sono stabiliti dalla Delibera n. 547/13/CONS pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2014. Per l’anno in corso la percentuale di calcolo della contribuzione è fissata all’1,4 per mille per mille (in luogo dell’1,9 per mille stabilito nel 2013) dei ricavi (voce A1 ) del conto economico risultante dall’ultimo bilancio approvato prima dell’adozione della Delibera. Ai fini dell’adempimento, occorrerà quindi considerare il bilancio 2012. Si segnala che rispetto a quanto stabilito negli anni scorsi, la già citata Delibera n. 547/13/CONS prevede che entro il 30 aprile 2014, oltre all’effettuazione in tale data 9 del versamento, debba essere trasmesso all’Autorità anche il previsto modello. Nelle istruzioni l’AGCom precisa inoltre che coerentemente con l’impostazione della Delibera n. 547/13/CONS quest’ anno devono essere incluse nella base di calcolo tutte le voci di ricavo comunque connesse all’offerta del servizio da parte del dichiarante. Per cui non si possono escludere i ricavi riversati ad operatori terzi (precedentemente non compresi nel calcolo del contributo). Come in precedenza sono esentati dall’obbligo di corrispondere il contributo gli operatori il cui imponibile sia pari o inferiore a 500 mila euro. Tutta la documentazione relativa all’adempimento: la Delibera, il modello (nel quale i soggetti tenuti al versamento dichiarano i loro dati anagrafici ed economici) e le istruzioni è disponibile nella “home page” del sito dell’Autorità. Radio Tv News 04 Aprile 2014 TV: entro l’anno liberate le frequenze interferenti con l’estero Stanziati 20 milioni di euro a titolo di indennizzo Entro fine anno le emittenti televisive dovranno liberare le frequenze interferenti con gli stati esteri. L’obbligo è contenuto nel decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145, recante interventi urgenti del piano “Destinazione Italia” convertito in legge dall’ Assemblea del Senato il 19 febbraio scorso. La Legge di conversione (L. 21 febbraio 2014 n. 9) del decreto, già in vigore, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2014. Il provvedimento prevede all’art. 6, commi 8, 9 e 9 bis, norme che dispongono la dismissione, entro il 31 dicembre 2014, di frequenze televisive riconosciute anche a livello internazionale e assegnate ad operatori di rete italiani (la quasi totalità dei quali opera in ambito locale) e interferenti con quelle utilizzate dagli stati esteri confinanti, come Slovenia, Croazia e Malta, alla data del 23/12/2013. In estrema sintesi le principali norme contenute nei sopracitati commi prevedono: A) l’esclusione, da parte dell’AGCom, dalla pianificazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre di quelle riconosciute a livello internazionale, comprese quelle definite EU Pilot - quelle cioè oggetto di problematiche già segnalate a livello europeo - utilizzate dai paesi confinanti, assegnate ad operatori di rete italiani e oggetto di accertate situazioni interferenziali alla data del 23/12/2013; B) la liberazione delle frequenze entro il 31/12/2014. Oltre tale data, in caso di inadempimento, è prevista la disattivazione coattiva degli impianti. Tale liberazione riguarda esclusivamente le frequenze oggetto di accertate situazioni interferenziali, da parte del Mise, con i paesi confinanti alla data del 23/12/2013. Ciò escluderà eventuali contestazioni dei paesi esteri successive a tale data; C) il volontario rilascio delle frequenze comporterà l’attribuzione di contributi economici di natura compensativa per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro. I criteri e le modalità con cui verranno erogati tali contributi dovranno essere definiti da un apposito decreto del Mise da emanarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore della normativa. La legge prevede che successivamente alla data del 31 dicembre 2014, eventuali risorse economiche residuali potranno essere assegnate ai soggetti non più utilmente collocati nelle graduatorie di cui all’’art. 4 del DL 31.3.20111, n. 34 (misure di razionalizzazione dello spettro radioelettrico), convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011 n. 75. Per sapere quante e quali frequenze verranno interessate dalla liberazione occorrerà attendere la conclusione delle procedure avviate dall’Agcom con delibera 26/14/CONS. L’Associazione è in contatto con gli uffici del MISE e dell’ AGCom al fine di conoscere i termini e le modalità della procedura. Innalzata la durata della tutela del diritto d’autore I diritti del produttore di fonogrammi sono stati estesi da 50 a 70 anni. L’ 11 marzo 2014 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 21 febbraio 2014, n. 22 con il quale viene data attuazione alla direttiva 2011/77/UE che ha modificato la direttiva 2006/116/CE in materia di durata di protezione del diritto d’autore e di alcuni diritti connessi.La novità più significativa del decreto legislativo riguarda la modifica all’art. 75 delle legge 22 aprile 1941, n. 633 e la conseguente estensione della durata dei diritti del produttore di fonogrammi da cinquanta a settanta anni. La legge prevede infatti 10 che il diritto d’autore su di una specifica opera venga prolungato dal precedente limite a quello fissato dal nuovo decreto, aumentando così di un ventennio la copertura del diritto e la garanzia a favore del titolare del diritto stesso. L’attuale durata della protezione del diritto d’autore (50 anni) è apparsa insufficiente a proteggere l’esecuzione per l’arco della vita degli artisti: ratio della norma è tutelarli in un periodo della vita in cui potrebbero trovarsi a fronteggiare un calo del loro reddito. Radio Tv News 04 Aprile 2014 Mercato e Pubblicità Informazione: Tv prima fra i media, ma il Web avanza Dall’indagine AGCom su servizi internet e pubblicità online internazionale, Internet si attesta addirittura al secondo posto dopo la televisione. E’ quanto risulta dall’ ”Indagine conoscitiva sul settore dei servizi Internet e sulla pubblicità online” presentata il 21 febbraio scorso dall’AGCom che racconta con ricchezza di fonti, dati e uno sforzo interpretativo e di sintesi inedito l“ecosistema Internet”, sotto il Internet si è già affermato come fonte di primaria importanza per il reperimento delle notizie in Italia (indagine SWG, aprile 2013, 10.000 interviste): se la televisione si conferma il mezzo di elezione per informarsi (83%), seguita dai quotidiani (45%), Internet segue da vicino il 42%, distaccando di molto la radio (18,5). Per la ricerca di notizie di attualità nazionale e profilo del funzionamento e degli assetti competitivi. L’indagine si declina anche in dettagli settoriali, che si riportano nella tabella, dai quali risulta una tenuta dei mezzi tradizionali (televisioni nazionali e locali) solo sulle news locali. Sono dati di cui tener conto in vista delle elezioni europee e in ambito di revisione della par condicio. Mezzi utilizzati per informarsi in Italia (2013, % individui che si informano attivamente, max 3 scelte) % 11 FATTI TUTTI FATTI INTERNAZIONALI FATTI NAZIONALI FATTI LOCALI TELEVISIONE GRATUITA 79,6 62,2 66,4 57,3 CANALI NAZIONALI 74,5 59,8 63,3 35,3 CANALI LOCALI 35,7 8,1 9,6 30,2 TELEVISIONE A PAGAMENTO 11,3 7,4 7,3 3,4 QUOTIDIANI 45,4 23 27,2 32,6 QUOTIDIANI NAZIONALI 31,3 19,4 22,9 10,3 QUOTIDIANI LOCALI QU 28,9 5,2 6,3 24,6 INTERNET 40,5 31,6 30,8 25,4 QUOTIDIANI E PERIODICI ONLINE 27,6 18,6 18 13,6 TESTATE NATIVE DIGITALI 5,8 2,8 3,2 2 AGGREGATORI SEARCH E PORTALI 12,3 8,1 7,6 5,2 SOCIAL NETWORK 12,2 7,4 7 7,1 BLOG 8,8 5 4,5 4,3 RADIO 17,8 10,5 11,7 10,1 PERIODICI ALTRO 10,4 4,7 5 3,9 3,5 2,1 1,8 2,3 Radio Tv News 04 Aprile 2014 Accordi TV-telecom per i nuovi servizi VOD Aumentano le possibilità di accedere a contenuti premium televisivi sui nuovi device “intelligenti”. Vodafone e Mediaset hanno appena siglato un accordo per rendere accessibile Infinity servizio video streaming di Mediaset. Tutti i clienti Vodafone (offerta mobile con Internet incluso o offerta fissa) potranno accedere ai contenuti Infinity gratuitamente per i primi 3 o 4 mesi e, successivamente, al costo di 9,99 euro al mese. I contenuti saranno accessibili su ogni device connettibile. Dal 14 Aprile sarà disponibile un’app dedicata per utilizzare il servizio anche da smartphone. Infinity è il servizio in streaming e noleggio lanciato da Mediaset nel dicembre scorso. Offre per di 9,9 euro al mese un catalogo di oltre 500 titoli di film, ma anche cartoni animati e serie tv su ogni device connettibile. Infinity sarà accessibile anche su Google Chromecast entro l’estate. È di questi giorni anche l’annuncio che Cubovision, la TV on demand di Telecom Italia, trasmetterà su smartphone e tablet il Campionato Mondiale di Formula 1 2014. L’ iniziativa rientra nell’ ambito dell’ accordo siglato lo scorso novembre fra Telecom Italia e Sky, che ha già permesso di vedere la Serie A TIM e le Olimpiadi Invernali di Sochi sulle reti super-veloci di TIM (3G e 4G). Il servizio sarà disponibile fino al 23 novembre, al prezzo di 6 euro al mese più un contributo di attivazione di 9 euro. Giglio Group continua l’espansione in Cina Giglio Group editore dei canali Play.me e Acqua (DTT) e Music Box e Yacht & Sail (Sky) aumenta la sua espansione in Cina, un mercato di circa 400 milioni di famiglie. Asse portante dell’espansione è far conoscere il Made in Italy nell’impero del Sol Levante. Il gruppo, già presente con la distribuzione di programmi italiani sulle televisioni cinesi e, dallo scorso anno con 3 canali ( uno dedicato a food, lusso, arte e design, uno alla moda, lifestyle e musica e uno a sport motori e nautica) sul network pay della CCTV (China Central Television, statale) e su CIBN (China International Broadcasting Network) continua la sua espansione all’insegna del Made in Italy: una co-produzione con CCTV di Made in Italy, magazine settimanale sull’Italia; Italy 1, canale gratuito su YouKuTudou, internet TV cinese, sempre dedicato ai prodotti nostrani. Da maggio infine sui canali del gruppo sarà possibile acquistare prodotti nostrani. Contributi ex L. 448/98 * A breve le graduatorie 2014 Le graduatorie dei Corecom relative al Bando contributi 2014 saranno tutte pubblicate nel giro di poco tempo, consentendo alle Tv locali che hanno fatto le domande di accesso alle misure di sostegno di poter fruire dei contributi in tempi più rapidi rispetto al passato. La rassicurazione viene direttamente dal Presidente del Coordinamento Nazionale dei Corecom, Dott. Filippo Lucci, che ha sottolineato lo sforzo che i Corecom stanno facendo, pur tra mille difficoltà di carattere economico e di organico, per contribuire a risollevare il settore delle tv locali ormai da troppo tempo in crisi. 12 * La legge 448/98 stanzia contributi pubblici all’ emittenza locale a carattere informativo. Radio Tv News 04 Aprile 2014 De Laurentiis: indispensabile difendersi dalla pirateria online La TV ha investito 2 miliardi di Euro in produzione di contenuti “Negli ultimi 4 anni la TV ha destinato 2 miliardi di euro alla produzione originale e indipendente, investimenti in calo rispetto ai livelli del 2008, ma sostenuti in un perdurante periodo di crisi”: la centralità del mezzo televisivo nel nuovo ecosistema digitale ha ispirato l’intervento del Presidente di Confindustria Radio Televisioni Rodolfo De Laurentiis nel convegno “Formare all’informazione” che ha aperto il Master in Digital Journalism della Pontificia Università Lateranense. Nella filiera cinematografica la TV contribuisce il 34% del totale con il solo acquisto di diritti; soprattutto “gli italiani continuano a dedicare al piccolo schermo 4 ore e mezzo al giorno, in crescita rispetto allo scorso anno”. La “vecchia” TV (quest’anno ricorrono i sessant’anni della Rai) resta centrale nelle nuove forme di fruizione, con contenuti gratuiti accessibili sul Web (catch up tv), forme di abbonamento “leggero” e non lineare (Infinity di Mediaset e SkyOnDemand di Sky) e televisori “intelligenti”, piccoli hub della fruizione casalinga, sullo schermo e Over The Top. I contenuti TV sono centrali nella fruizione web diretta (siti dei broadcaster) e indotta: “se il cinema è creatore di immaginario, la TV resta il mezzo privilegiato per la condivisione di eventi live, che generano socialità. Non a caso nel prossimo autunno lancerà Nielsen Twitter Tv ratings Italia”. La TV “tradizionale” esce dalla digitalizzazione del segnale che ha moltiplicato i canali (198 attualmente monitorati da Auditel, di cui la metà accessibili gratuitamente su base nazionale), gli editori (16 nazionali) e ha declinato l’offerta per temi e target: “per la prima volta nella storia della TV le reti generaliste non hanno raggiunto la quota complessiva del 60% di share nella giornata media: le nuove audience sono parcellizzate fra molti canali, ma è una rivoluzione del mercato della pubblicità e della produzione” ha chiosato De Laurentiis. E l’evoluzione digitale è ancora in atto: 3D, ultra HD e digitale di seconda generazione. In questo quadro la formazione del giornalista appare tanto più urgente: “come broadcaster ne siamo consapevoli in questa fase in cui Confindustria Radio Televisioni sta negoziando il nuovo contratto collettivo di settore” ha aggiunto De Laurentiis. Il convegno si è tenuto il 20 Febbraio presso il Senato della Repubblica. Il Master, diretto da Emilio Carelli, alla sua II edizione è patrocinato da Confindustria Radio Televisioni. 13 Radio Tv News 04 Aprile 2014 Tecnologie Google Chromecast: la chiavetta che rende i televisori intelligenti Il termine tecnico è dongle, è una “chiave di protezione” (o meglio un micro pc, dotato di hardware e contenuti) un po’ più grande di una USB che si collega alla presa HDMI del televisore. Il dongle è la chiave attraverso la quale Google intende conquistare il salotto e soprattutto lo schermo tv con contenuti multimediali, musica, film, libri e riviste, giochi e applicazioni, insomma tutto quello che è accessibile su Google Play (e Youtube), gratuitamente e non. Google Chromecast, presente sul mercato USA dalla scorsa estate, dal 19 marzo ha lanciato in 11 Paesi: Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Italia, Danimarca e Finlandia e, a breve, Norvegia. Negli USA Chromecast, venduto a 35 US$ (circa 27 euro) su Google Play, è andato sold out in poche ore e molte volte nei mesi successivi, anche grazie alla promozione in abbinamento con Netflix. In Italia debutta a 35 euro, su Google Play e Amazon. E Google TV? Nell’ottobre 2010 il gruppo di Mountain View aveva lanciato con Sony, Intel e Logitech una tecnologia sviluppata per consentire a tutti di avere un televisore “smart”, che accedesse a contenuti online, streaming, applicazioni, social network, navigazione Web. Il progetto, mai decollato, è stato messo da parte (l’app ufficiale su Youtube è stata ritirata dal Play Store). Rispetto a Google TV, il dongle una volta installato scompare dietro al televisore; economico, può essere acquistato per tutti i televisori casalinghi raggiunti dalla rete wi-fi domestica; soprattutto, Chromecast rende ogni tv una Google tv. Con quali contentuti? Con installazione (presa HDMI e alimentazione attraverso cavo USB, collegabile a una normale presa elettrica) e configurazione abbastanza semplici Chromecast permette di riprodurre sulla TV tutti quei contenuti multimediali solitamente accessibili da smartphone, tablet e computer che diventano i 14 nuovi telecomandi: sembra che per l’esecuzione dei task ci vogliano un paio di secondi (lasso di tempo penalizzante per le interazioni più spinte, come i giochi), ma siamo in fase beta test e Google invita gli sviluppatori a offrire servizi di supporto al device (pacchetto SDK ufficiale a disposizione). Già sono state lanciate apps per il mirroring da smartphone e tablet, per la riproduzione di file audio e video e giochi, tutto distribuito attraverso Playstore: suona familiare? Il modello è quello di Apple e dell’i-tunes Store, non a caso i prezzi sono simili: su Google Play, arrivato in Italia lo scorso novembre, un film come Gravity, fresco di Oscar, costa 4,99 euro a noleggio in HD (3,99 SD) e 16,99 in acquisto (13,99 SD). Google Play Music Unlimited è il servizio streaming da 9,99 euro al mese che funziona come una web radio e ha a catalogo 20 milioni di brani. Apple tv è più performante ma più cara (109 euro) e circoscritta al sistema Apple, Chromecast esclude solo Windows Phone (10% del mercato in Italia). La tv è morta? Si può usare Chromecast con il browser Chrome su pc o mac scaricando l’estensione Google Cast per guardare siti di news, social network o servizi di film in streaming sullo schermo tv come da pc: i primissimi test dicono però che l’esperienza è deludente con ritardi nella trasmissione e audio fuori sincrono. Ma il vero limite per ora riguarda i contenuti, Radio Tv News 04 Aprile 2014 manca un servizio di streaming di contenuti pregiati. In Italia ci sono Infinity di Mediaset (oltre 5000 film), Chili tv (3150 titoli), Cubo di Telecom (25 canali, 1000 titoli), Sky Online (canali premium, film, serie tv) e anche la piattaforma Anica, appena lanciata, che offrono contenuti premium su ogni device a prezzi accessibili: ad oggi la “vecchia tv” offre di più rispetto alla tv via web, i cataloghi di noleggio e streaming sono più limitati e la Tv ha più flessibilità nel gestire le finestre. Ma tutto cambia rapidamente: entro l’estate Infinity sarà accessibile su Google Chromecast in attesa dell’arrivo di Netflix e della Kindle TV o di un nuovo dongle targato Amazon… Debutto di Sky Online Il 2 aprile è partito ufficialmente Sky Online, servizio OTT dell’emittente pay che consente di accedere in streaming a una selezione dell’offerta Sky su device connettibili senza attivare un abbonamento satellitare. Due le tipologie di offerta: · Cinema e Serie TV, mensile (rispettivamente 19.90 euro e 9.90 euro al mese). Cinema dà accesso a 8 canali Sky Cinema e una videoteca on demand; Serie TV ai 3 canali Fox, a una trentina di titoli di serie in onda o complete. Dal 9 aprile sarà accessibile anche Sky Atlantic, canale dedicato alle nuove serie TV. · Sport, on demand, permette di acquistare a partire da 5 euro per evento (ma sono previsti diverse abbinamenti/pacchetti). Gli sport: calcio (Champions e Europa League, mondiali 2014, Bundesliga…) Formula 1 e MotoGP, tennis (Wimbledon e ATP 1000), rugby, golf. Sky Online è da subito visibile su Pc/Mac, iPad, i principali tablet Samsung e le Smart TV Samsung (modelli 2012-13), su PlayStation 3 e 4 entro il 9 aprile, su Xbox entro l’estate. Fino a un massimo di 3 dispositivi possono essere associati a uno stesso account Sky. TivùSat, 2,1 milioni di tessere Catania nuovo presidente Confindustria Digitale Prosegue la diffusione della piattaforma gratuita satellitare TivuSat, che a marzo registra 2,1 milioni di tessere attive in 1,7 milioni di famiglie. Promossa e gestita da Tivu per garantire la ricezione dell’offerta gratuita terrestre anche nelle zone d’ombra del segnale, la penetrazione di Tivusat ha superato il 10% in 6 regioni e 11 province. Sono 62 i canali accessibili gratuitamente sulla piattaforma, di cui alcuni in HD: oltre a tutti i maggiori canali nazionali, importanti TV internazionali (tra cui BBC, Euronews, France 24, TV5 Monde, Deutsche Welle, Bloomberg, Al Jazeera, CCTV News, NHK) e 32 radio. Elio Catania è il nuovo presidente di Confindustria Digitale. Catania, ingegnere con esperienza manageriale e Presidente Assinform succede a Stefano Parisi, giunto alla scadenza del suo mandato. All’insediamento Catania ha ribadito l’impegno dell’associazione a rilanciare il settore e a sostenere il Governo nell’attuazione dell’Agenda Digitale del Governo. Il 1 aprile scorso l’assemblea ha anche eletto gli organi direttivi per il prossimo biennio. Fondata nel 2011, Confindustria Digitale dichiara di rappresentare in un’unica federazione tutta la filiera dell’ICT italiano cui fanno capo 250.000 addetti per 75 mld di euro di fatturato. 15
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