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EVENTI METEO ESTREMI E
(in)CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI
Tre casi dell’alluvione di Catanzaro del 2011
Gaetano Osso, Giuseppina Lepera, Eugenio Filice
A.R.P.A.Cal, Servizio Suolo e Rifiuti, Dipartimento di Cosenza, via Montesanto 123 – 87100 Cosenza
e-mail: g.osso@arpacal.it; g.lepera@arpacal.it; e.filice@arpacal.it
PREMESSA
Nei giorni tra il 21 ed il 24 novembre 2011, lo straordinario
concatenarsi di condizioni meteorologiche presenti alle basse
latitudini del Mediterraneo ha determinato eventi temporaleschi
eccezionali che hanno interessato gran parte dell’Italia ed in
particolare la Calabria ionica centro-meridionale.
Nelle giornate del 21 e 22, il catanzarese è stato interessato da
abbondanti e intense precipitazioni che hanno provocato condizioni
di elevata criticità con ingenti e diffusi danni, tra cui la perdita di una
vita umana e il deragliamento di un treno, tanto da indurre il Governo
a dichiarare lo stato di emergenza.
1 - IL CONTESTO
GEOLOGICO
L’area a cui fare
riferimento è il
“Graben di
Catanzaro”,
depressione
tettonica orientata in
direzione ONO-ESE,
che separa il
Massiccio della Sila,
a nord, dalla Catena
delle Serre, a sud,
già noto per la sua
fragilità geologica.
Morfologicamente è
rappresentato da
una stretta valle
allungata di circa 30
km che unisce la
costa ionica a quella Inquadramento e Schema Geologico.
tirrenica, il punto più 1) Depositi continentali (alluvioni, sedimenti lacustri e
lagunari) e, subordinatamente, marini (spiagge) –
stretto dell'intera
Pleistocene superiore-Olocene; 4, 8 ) Depositi terrigeni
penisola italiana.
marini – Pliocene inferiore p.p. -Pleistocene inferiore; 11,
16) Depositi terrigeni marini – Miocene sup.- Pliocene
inferiore p.p.; 17, 18) Unità carbonatiche e terrigene della
catena Appenninica – Triassico-Oligocene; 19) Sabbie e
conglomerati – Oligocene-Miocene; 48) Sedimenti oceanici
con ofioliti – Cretacico-Oligocene; 49) Unità metamorfiche
e graniti (da Bigi et Al., 1989).
15,4
0
10
152,8
126,4
134,6
172,4
148,4
143,2
162,2
9
16,2
143,2
168,4
12,4
33,4
1,6
58,4
90,4
69, 4
104,4
161,2
0
42,2
0
42,2
1410
Cariati Marina
0,4
65
24,2
89,6
1380
Cropalati
0
73,8
0
73,8
Codice
Stazione
Stazione
21
Novembre
22
Novembre
23
Novembre
Totale
Codice
Stazione
Stazione
21 Novembre
22
Novembre
23
Novembre
Totale
1850
Catanzaro
58,8
169
8
235,8
1760
Botricello
33,4
58,4
69,4
161,2
35,8
135
2
172,8
1830
Albi
33,8
121,8
31,2
186,6
19,8
135,2
53,4
208,4
1820
37,8
97,8
18,4
154
1865
Roccelletta
di Borgia
Soveria
Simeri
16,4
161,4
22,4
200,2
2924
Cortale
0,2
137,8
0,6
138,6
1970
Soverato
Marina
0,8
145
7,6
153,4
1910
Gimigliano
16,8
117
7,4
141,2
2890
Tiriolo
16
115
2
133
1735
Petronà
33,8
128,6
45,6
208,0
1940
Palermiti
0,4
160,6
0,2
161,2
0
123,8
0
123,8
7,2
129
2
138,2
1851
1780
Catanzaro
S. Elia
Cropani
1935
1825
Cenadi Serralta
Taverna
Cortale
Gimigliano
Tiriolo
Cenadi Serralta
Taverna
250
Stazione di Catanzaro
200
235,8
Dati del 21- 23 Novembre 2011
100
0
(Ore)
Quartieri di Catanzaro invasi dall’acqua
Principali bacini idrografici afferenti al territorio comunale di Catanzaro
L’articolo seguente descrive, invece, la situazione socio-ambientale
dopo la presunta individuazione delle cause.
«25 novembre 2011 - Stanno protestando, questa mattina, i residenti di Via
Saul Greco, particolarmente colpiti dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi.
Nello specifico pare che gli stessi siano contrari a un intervento relativo alla
ricostruzione di un ponte nel fiume Castace, ponte che non ha retto alla piena
del corso d’acqua perché – dicono – costruito malamente. Sarebbe stato
proprio il frammentarsi di questa struttura a causare i danni nel residence.
“Più volte abbiamo segnalato la pericolosità di questo ponte – hanno detto –
ma nulla è stato fatto”. Insieme ai tecnici provinciali, si è deciso di abbattere
ciò che restava del pontino, venendo incontro alle richieste dei residenti» (da
Catanzaro informa).
Tre immagini del torrente Castaci, durante i lavori di rimozione degli attraversamenti,
dopo l’esondazione (da Catanzaro informa).
Il torrente Fiumarella in condizioni “normali” (da maps.google.it) e durante la piena del
22 novembre (da fenicenews.com)
Immagine Satellite 22-11-2011
Foto Satellite Lamma 22-11-2011
Immagine Satellite Lamma 22-11-2011
(Fonte SAT 24)
Immagine Satellite 22-11-2011
Immagine Satellite 22-11-2011
Ore 14 UTC (Fonte SAT24)
300 hPa prevista 22-11-2011 ore 00 UTC
La presenza di una anomalia fredda in quota sullo stretto di Sicilia
con un ramo di corrente a getto (jet streak) più a sud tra la Tunisia e
la Libia hanno portato le masse d’aria calde ed umide a scontrarsi sui
rilievi calabresi provocato la rapida ascensione delle masse d'aria
provenienti da SE, le quali, raffreddandosi rapidamente nella risalita
in quota e arrivando a saturazione, hanno originano violenti nubifragi.
Impatto delle correnti con i rilievi
4 - I DANNI
Ingenti e diffusi, specialmente nel settore ionico delle provincie di
Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria, l’elenco è stato elaborato
grazie al sistematico e puntuale monitoraggio delle fonti di stampa,
dei comunicati della Protezione Civile (nazionale e regionale) e
dell’Arpacal, nonché dalle ordinanze emanate dalle Prefetture e dagli
Enti Locali (Regione, Provincie e Comuni).
Qui si illustrano tre case histories relativi agli eventi di maggiore eco
mediatica in cui si evidenziano situazioni emblematiche di
abusivismo, incuria e inefficiente pianificazione, tutti riconducibili ad
evidenti sottovalutazioni del rischio, mancata prevenzione e
inesistente programmazione.
(Fonte EUMETSAT)
Rielab. correnti ore 17.00 (Fonte SAT 24)
Ore 17.30 (Fonte Protezione Civile)
Il Prefetto Antonio Reppucci ha reso noto che il muro crollato era sotto
sequestro da anni. Nella parte soprastante la struttura sorge una vecchia
discarica con vari automezzi abbandonati per la quale da tempo erano stati
emessi dei provvedimenti. "In questa zona è evidente che l'equilibrio
idrogeologico è piuttosto precario e c'è anche un problema di abusivismo", ha
affermato.
Come detto il temporale è cessato dopo circa un'ora, il che ha poi facilitato le
operazioni di soccorso. Fino alle 5 di domani mattina resta comunque in
vigore il massimo stato d'allerta meteo».
I CASO: CROLLO DI UN MURO DI SOSTEGNO - UNA VITTIMA.
L’evento più drammatico, per la perdita di una vita umana, si è
registrato verso le ore 16 del 21 novembre, a Catanzaro in via Degli
Svevi nel rione Campagnella. L’articolo di seguito riportato riassume
esaurientemente l’accaduto e fornisce spunti significativi su cui
riflettere.
Da repubblica.it: «Una persona ha perso la vita e un'altra è rimasta lievemente
ferita nel crollo di un muro di contenimento a Catanzaro, nella frazione di Sala.
Secondo i vigili del fuoco, il cedimento è stato provocato dalle forti piogge che
si sono abbattute sulla zona. Il muro ha investito un capannone nel quale c'era
un'officina meccanica: al momento della sciagura all'interno c'erano tre
persone, la terza è rimasta illesa. La vittima è (…omissis…), 56 anni, titolare
dell'officina. Il temporale che ha causato il crollo si è concentrato in un'ora. Nel
capoluogo calabrese ha iniziato a piovere sin da stamani, ma è stato dopo le
16 che la pioggia ha aumentato improvvisamente d'intensità fino a trasformarsi
in un nubifragio che ha provocato in brevissimo tempo danni e disagi
soprattutto nella zona sud, verso il mare.
Dati bacini imbriferi T Castaci e T. Fiumarella.
III CASO. IL CROLLO DEL PONTE FERROVIARIO.
L’evento che ha destato il maggiore clamore mediatico a livello
nazionale, per le tragiche conseguenze che poteva avere, è stato il
deragliamento di un treno regionale, proprio nel momento in cui
attraversava il ponte sul torrente Cancello, affluente in destra
idrografica del fiume Amato. L’articolo che ne riassume più
compiutamente l’accaduto è il seguente.
« MARCELLINARA (CZ) 22/10/2011 - Tragedia sfiorata ieri pomeriggio
intorno alle 18,30 nel Catanzarese.
Il treno regionale 3793, partito da Lamezia Terme e diretto a Catanzaro Lido,
appena superato un ponte (dall’altezza di circa 30 metri) in località Varrà in
territorio del Comune di Amato, è deragliato. Per fortuna solo contusi alcuni
dei 21 passeggeri. Il treno è deragliato poiché il ponte è crollato subito dopo il
passaggio del treno e avrebbe causato lo spostamento dei binari. La littorina
si è adagiata sulla fiancata destra della linea di marcia. Sarebbero bastati
pochi metri è il regionale sarebbe finito nel burrone. In quel momento era in
corso un forte temporale e nonostante la paura passeggeri e personale
viaggiante sono riusciti a scendere dal locomotore e hanno trovato riparo
dalla forte pioggia in una vicina galleria nel tratto Marcellinara - Feroleto
Antico». (da ilquotidianodellacalabria.it).
Il capannone dove si è verificato il crollo
Particolare subito dopo i soccorsi
II CASO. ESONDAZIONE DEL TORRENTE CASTACI.
Nella stessa zona, per l’intensità delle precipitazioni che hanno
registrato il picco tra 16:30 e le 17:00 con oltre 40 mm di pioggia
caduti in meno di 30 minuti, è esondato il torrente Castaci e
precisamente nei quartieri Santo Ianni, Campagnella, fino ad arrivare
al mare.
L’articolo seguente, della Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco
della Calabria, descrive la situazione relativa all’accaduto.
«Nella giornata di lunedì 21 sono arrivate alla sala operativa del Comando di
Catanzaro oltre una cinquantina di chiamate. L'intensa pioggia ha fatto
esondare il torrente Castace, sul tratto collinare del catanzarese, ed invaso
completamente le strade, trasformandole in torrenti. In molti rioni, in
particolare quelli lambiti dalle anse del Castace, i Vigili del fuoco hanno
evacuato decine di villette con i seminterrati allagati, mettendo in sicurezza gli
abitanti, hanno tratto in salvo una anziana bloccata nell’abitazione sommersa
di fango e alcune persone all'interno di autovetture rimaste bloccate
dall'acqua in sottopassaggi » (da vigilfuoco.it).
Immagine Satellite 21-11-2011
Ore 14 UTC (Fonte SAT24)
150
23:00 - 00:00
136
126,4
116,2
Soveria
22:00 - 23:00
1,4
0
8,4
2086
2650
2150
4,2
1
0,6
144,8
1324
Albi
21:00 - 22:00
101,4
Botricello
Stazioni
20:00 - 21:00
0
Palermiti
19:00 - 20:00
101,2
Petronà
18:00 - 19:00
0,2
2665
145,2
136,6
124,8
11,8
1680
1760
Soverato
17:00 - 18:00
178,8
171,0
Roccelletta
16:00 - 17:00
0
0,4
Cropani
15:00 - 16:00
178,8
170,4
Catanzaro Catanzaro
S. Elia
14:00 - 15:00
0
0,2
0
13:00 - 14:00
Arena
Serra San Bruno
Dinami – San
Pietro di Caridà
Mongiana
Pizzoni
Fabrizia
25
12:00 - 13:00
2670
1980
50
Totale
23
10,8
17,8
7
1675
75
11:00 - 12:00
249,0
100
10:00 - 11:00
0
125
09:00 - 10:00
248,6
150
08:00 - 09:00
0,4
175
07:00 - 08:00
Molochio
200
06:00 - 07:00
2580
Piogge Cumulate [mm]
05:00 - 06:00
366
298,8
268,8
250
50
Cotronei
Savelli
Cerenzia
Cutro
Crotone Papanice
Crotone
Botricello
Corigliano
Calabro
Il vortice, il cui perno principale si trovava posizionato a ridosso della
Sardegna, ha tratto poi energia dal Mar Mediterraneo che lo ha
mantenuto attivo fornendo continui apporti di vapore acqueo ed
alimentando con il calore latente i sistemi nuvolosi.
Mappa dell’umidità dell’area e delle velocità verticali
a 850 hPa. 22-11-2011 (Fonte Centrometeoitaliano)
Anomalie Termiche del Mediterraneo
(Fonte INGV)
225
04:00 - 05:00
0
0,2
0,2
Temperature superficiali del
Mediterraneo (Fonte INGV)
03:00 - 04:00
361,4
262,8
268,6
La presenza di aree ad alta pressione sull’Europa orientale ha
ostacolato la migrazione del sistema causando un peggioramento
drastico e persistente delle condizioni meteorologiche e causando
fenomeni insistenti e violenti.
02:00 - 03:00
4,2
35,8
0
Immagine Satellite Meteosat 9 elaborata a colori (RGB con bande 3-2-1) 22-11-2011 ore
14.00 UTC (Fonte EUMETSAT)
01:00 - 02:00
Cittanova
Platì
Giffone
1724
1570
1580
1670
21
22
23
Novembre Novembre Novembre
Stazione
2.1 – L’EVOLUZIONE DEI FENOMENI
Mappa del modello ECMWF del Geop. a 500 hPA, Tropopausa Dinamica e Venti a
00:00 - 01:00
2600
2230
2700
Codice
Stazione
21
22
23
Totale
Novembre Novembre Novembre
PROVINCIA DI
CROTONE
Stazione
PROVINCIA DI
COSENZA
Codice
Stazione
PROVINCIA DI CATANZARO
PROVINCIA DI CATANZARO
PROVINCIA DI VIBO
VALENTIA
PROVINCIA
DI REGGIO
CALABRIA
3 - I DATI PLUVIOMETRICI
L’analisi della distribuzione degli accumuli sulla Calabria mostra che
le zone maggiormente colpite si affacciano sullo Ionio, in particolare
lungo i rilievi, e che in molte stazioni sono stati registrati valori di
precipitazione giornaliera e cumulata assolutamente eccezionali. Il
catanzarese risulta l’area più colpita: la città capoluogo e il suo
hinterland sono stati investiti da un'ondata improvvisa di maltempo
con livelli di precipitazioni da record. A Catanzaro, in meno di sei ore
sono caduti 169 mm di pioggia. Se si considera la “Serie dei massimi
annuali” delle piogge registrate dalla stazione dal 1928 ad oggi, si
evince che il valore del 22 novembre 2011 è il terzo più significativo
nella storia del capoluogo (dati del Centro Funzionale Strategico
Meteorologico, Idrografico e Mareografico della Regione Calabria Arpacal).
2 – LO SCENARIO METEOROLOGICO
Lo scenario a scala europea responsabile delle precipitazioni che
hanno colpito il Sud Italia è caratterizzato da una configurazione
ciclonica Atlantica, rafforzata da aria fredda ed instabile in quota
presente sulla Penisola Iberica, che si è isolata e staccata dal flusso
principale diventando una circolazione autonoma e isolata a causa
della rimonta dell’alta pressione delle Azzorre, ed ha interagito con
una significativa massa d’aria calda nei bassi strati, attivata da forti
venti di scirocco.
La notizia più attendibile delle cause del deragliamento, senza
considerare lo stato di vetustà dell’opera, è quella diramata dalla
Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco della Calabria.
«A causa del violento nubifragio che ha colpito la provincia di Catanzaro, un
treno delle Ferrovie dello Stato è deragliato, martedì 22 novembre, sulla tratta
ferroviaria tra Feroleto e Marcellinara.
Secondo le prime ricostruzioni, che sono all'esame dell'autorità giudiziaria, il
treno regionale, partito da Lamezia Terme e diretto a Catanzaro Lido, è uscito
dai binari subito dopo aver attraversato un ponte ferroviario ad archi in
muratura, a causa dello scalzamento del rilevato a tergo della spalla.
Poco dopo il passaggio del convoglio, il ponte è poi crollato per lo
scalzamento della prima delle due pile in alveo.
Oltre, a questa tragedia sfiorata, i vigili del fuoco, con il supporto anche dei
colleghi giunti dagli altri comandi della regione, sono intervenuti per tutta la
notte alle varie chiamate di soccorso: per strade allagate e inagibili,
movimenti franosi, allagamenti e per tranquillizzare la popolazione
preoccupata ». Da vigilfuoco.it.
« Già da febbraio 2011 Rete Ferroviaria Italiana si è attivata, dopo la
segnalazione della Provincia di Catanzaro del 20 gennaio 2011 sulla rottura
del ponte della Strada Provinciale 167, con primi interventi di urgenza al
ponte di Marcellinara - investimento 140mila euro - per il ripristino dell’alveo
del torrente sotto le tre arcate, la ricopertura delle fondazioni mediante
semplice impiego di materiale inerte presente nell’alveo del torrente e la
sistemazione delle opere idrauliche a valle del ponte ferroviario.
L’esecuzione di questi interventi è stata concertata, valutata e autorizzata
dalla Provincia di Catanzaro che è sempre stata messa a conoscenza delle
iniziative intraprese. RFI aveva in programma il completamento dei lavori
entro il 2013 con la ricostruzione di tutte le opere idrauliche, ormai superato
dagli eventi di martedì. L’eccezionale piena del torrente Cancello, sia per
quantità - ha addirittura tracciato un nuovo alveo nell’area circostante - sia per
rapidità di formazione, ha eroso tanto in profondità il letto naturale che ad una
delle pile è mancato improvvisamente l’appoggio con il conseguente crollo del
ponte. Il crollo è avvenuto dopo il passaggio del treno per l’erosione della
massicciata ferroviaria che il torrente Cancello stava procurando. Rete
Ferroviaria Italiana ha comunque istituito una commissione di indagine per
appurare le cause dell’incidente del treno regionale 3793 Lamezia terme Catanzaro Lido» (da fsnews.it.).
Immagine
satellitare
antecedente
al novembre
2011 (da
maps.google
.it)
Dall’immagine si evince che entrambi i ponti sarebbero stati costruiti
in aree golenali, in cui la sezione idraulica trasversale risulterebbe
ridotta, in grado di indurre pericolosi fenomeni di strozzatura o “di
imbuto” al libero deflusso delle acque.
I resti delle pile
In realtà i problemi sul torrente attraversato dal ponte erano noti (era
già crollato il ponte stradale immediatamente a valle), tant’è che gli
interventi erano stati predisposti ma non ancora eseguiti. Infatti, la
nota diramata dalle Ferrovie dello Stato Italiane e di seguito riportata,
tragicamente lo testimonia.
CONCLUSIONI
Gli ingenti e ripetuti danni, dovuti oltre che ad un territorio
estremamente fragile per cause prettamente geologiche, sono anche
attribuibili a condizioni di inefficiente pianificazione, abusivismo e
abbandono. Tali situazioni emergono in modo tanto più evidente
quando rapportate all’intempestività nella realizzazione degli
interventi di programmazione, manutenzione e messa in sicurezza. I
casi trattati evidenziano che la vulnerabilità del territorio è in molti
casi acuita dalle attività e dalle modificazioni prodotte dall’uomo, che
si comporta all’esatto contrario di quanto gli studi e il buon senso
indurrebbero a fare.