aprile 2014 - ACLI Trentine

Acli trentine n. 4 - Aprile 2014 - Anno 48° - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - Iscritto n. 74 Trib. TN - Contiene I.P.
Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani - Mensile di riflessione, attualità e informazione
IL 5 PER MILLE
PER FARE GRANDI LE ACLI
PAGINA 6 DECLINARE LA SOLIDARIETÀ
PAGINA 8 AZIONE SOCIALE E SERVIZI IN UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA
PAGINA 27 UN NUOVO SERVIZIO PER LA COMUNITÀ
4
2014
EDITORIALE
Fisco e democrazia
2 min
IL 5 PER MILLE
PER FARE GRANDI LE ACLI
L’appuntamento degli Stati generali delle Acli Trentine di domenica 11 maggio
rappresenta un momento essenziale per
il rilancio dell’utilità pubblica del nostro
movimento e dei nostri servizi. Le Acli
sono un “bene comune” rivolto a tutti i
cittadini che si rinnova continuamente
in relazione ai cambiamenti dei bisogni
e delle domande delle lavoratrici e dei
lavoratori, nonché di tutti coloro che
vivono particolari momenti di difficoltà
e debolezza. Per questo è importante
porsi continuamente il tema dell’organizzazione, ovvero del radicamento e
dell’efficacia dei nostri servizi. Per fare
questo è necessario rilanciare il volontariato e l’azione sociale in piena coerenza
con lo spirito del donarsi agli altri professato dal Vangelo. In secondo luogo è
necessario far funzionare una macchina
organizzativa che deve misurarsi conti-
FAUSTO GARDUMI
Presidente Acli trentine
fausto.gardumi@aclitrentine.it
nuamente con le sfide del mercato e con
costi di gestione sempre più impegnativi. Perciò è necessaria una seria riflessione sul valore e l’importanza dello
strumento del 5 per mille. In questi
anni, grazie a questo provvedimento
fiscale e alla generosità di tanti contribuenti, abbiamo potuto organizzare e
lanciare significative esperienze quali la
Casa Sociale e del Lavoro ed il progetto Acli Care rivolto alle badanti e alle
babysitter ponendo nello stesso tempo
una particolare attenzione allo sviluppo
associativo e alla nostra segreteria organizzativa. Esperienze che in parte siamo
riusciti ad inserire successivamente nella
struttura organizzativa dei nostri servizi
aprendo importanti finestre operative in
ambito sociale. Le ristrettezze di bilancio
e l’urgenza di nuove risposte a problemi
sempre più impellenti ci obbligheranno
nei prossimi anni ad ulteriori impegni
in ambito sociale che devono vederci
sempre attenti e responsabili.
Per questo ci sentiamo di invitare tutti
gli aclisti e le acliste a partecipare
attivamente alla nuova campagna
del 5 per mille che sarà orientata allo
sviluppo associativo e al lancio di nuovi
servizi da parte delle Acli. Grazie alla
vostra attenzione e alla vostra sensibilità potremo sicuramente far fronte
ai compiti nuovi che ci attendono per
fare realmente nuove le Acli attraverso
l’innovazione dei servizi e della nostra
presenza nella società.
Con la tua firma sul modello di dichiarazione dei
redditi e senza nessun costo aggiuntivo,
devolvi il 5x1000 alle ACLI, per il nostro Trentino
80053230589
con il codice fiscale ACLI puoi sostenere i nostri progetti!
IN QUESTO NUMERO
Laboratori giovanili per scrivere una nuova pagina
PAGINA 10
OPINIONI
RUBRICA
ATTUALITÀ
Un sogno che è diventato banca
Super anagrafe, problemi di privacy
PAGINA 11
PAGINA 24
Lavoro, è il momento di agire
Cinquant’anni dalla parte dei poveri
Viviamo il tempo della rivalutazione
Quaresima e Pasqua: tempo per prepararsi
agli Stati Generali
Declinare la solidarietà
Azione sociale e servizi in una società
che cambia
Laboratori giovanili per scrivere una
nuova pagina
Un sogno che è diventato banca
Destiniamo quelle risorse ad un fondo
contro le povertà
Una proposta per il bene della società
Il movimento giovanile verso il congresso
ACLI trentine APRILE 2014
4
4
5
NOTIZIE UTILI
5
6
8
MONDO ACLI
10
11
VITA ASSOCIATIVA
11
12
14
I fabbricati nella prossima dichiarazione
dei redditi
A proposito di mediazione
Lavoratori “salvaguardati”
Supplementi e supplementari
Comunicazione periodica agli aderenti
Il valore della vita fragile
Super anagrafe, problemi di privacy
Lo sport, la società, l’economia e il buon
vicinato
Un nuovo servizio per la comunità
Lasciare spazio ai giovani
Nuove opportunità per i giovani
Responsabili insieme
Servizio di consulenza legale
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OPINIONI
Rete Radié Resch
2 min
CINQUANT’ANNI
DALLA PARTE DEI POVERI
Il mantice
2 min
LAVORO,
È IL MOMENTO DI AGIRE
Da qualche anno il lavoro è tornato al centro dell’agenda
politica. Una rivincita postuma di una certa tradizione “di
sinistra” che insisteva sulla corrispondenza tra le condizioni
sociali e occupazionali dell’individuo con la sua effettiva
capacità di realizzazione. Marx però non immaginava il
dilagare del lavoro precario che oggi è una componente
determinante della società liquida, senza certezze,
senza futuro. Non c’è più “il lavoro”, ci sono “i lavori”, anzi
“i lavoretti”, come si dice in gergo per indicare il vasto
mondo dei contratti a tempo, a progetto, a scadenza
ravvicinatissima. Bisogna inventarsi i lavoretti con l’ansia
quotidiana di esaurire la fantasia (e quindi i soldi). Finchè
durano giovinezza e salute anche questa vita precaria si
sopporta. Dopo, si vedrà. Non giriamoci attorno. Molti
cercano di sfruttare questa situazione. Non solo aziende,
ma anche associazioni, cooperative, sindacati, non
valutano soluzioni alternative (certo difficili), rinunciano a
sperimentare, si adeguano allo “spirito dei tempi”. Così le
retribuzioni vengono improvvisamente ridotte, giungono
proposte di “contratti di solidarietà” (nessuno viene
licenziato, a tutti è decurtato lo stipendio), fioccano gli
inviti a darsi da fare, perché in fondo le nuove tecnologie
consentirebbero una maggiore produttività… Basta
volerlo. E poi si riesce a far quadrare tutto. Nei fatti però
la realtà è ben diversa. I giovani, anche quelli più attivi,
più aggiornati, con più relazioni, con una buona dose di
“voglia di lavorare”, si trovano costretti ad inseguire.
A sperare in un cambiamento che non viene mai. Intanto
il tempo si consuma inesorabile. Le Acli non possono non
parlare di lavoro. Per non essere retorici bisogna affrontare
decisamente questa congiuntura, guardando al proprio
interno e cominciando a pensare che la vera innovazione
si compie oggi attraverso proposte concrete. Le parole non
bastano. Evidentemente questo è un compito gravoso che
richiede la messa in discussione di equilibri consolidati.
Ma se le Acli vogliono vivere ancora, è questo il momento
di agire.
PIERGIORGIO CATTANI
Redattore Acli trentine
pgcattan@fastwebnet.it
4
Cinquant’anni dalla parte dei poveri della Terra: è la
storia della Rete Radié Resch, una rete di solidarietà
internazionale nata nel 1964, che prende il nome da una
bambina palestinese, Radié Resch. Fondatore della Rete è
il giornalista Ettore Masina.
Nel 1964 Masina era stato inviato dal quotidiano “Il
Giorno” a seguire il viaggio in Terra Santa di Paolo VI, e lì
aveva conosciuto Paul Gauthier, prete operaio francese
che viveva coi poveri di Nazareth. Masina, colpito dalla
miseria dei palestinesi, decise di inviare i propri risparmi
a Gauthier, il quale però rispose che non bisogna pensare
ai poveri una tantum, ma con continuità e come segno di
condivisione. Masina scrisse a numerosi amici, credenti e
non credenti, e nacque così la Rete, presente oggi in una
quarantina di città italiane, compresa Trento. I versamenti
degli aderenti venivano inviati a Gauthier, che poteva così
costruire nuove case in cooperativa per i poveri. Masina
chiamò la Rete col nome di una bambina di Nazareth
morta di polmonite in un tugurio senza finestre, in attesa
di entrare in una casa vera. Nel delirio della febbre Radié –
nome che in arabo significa ‘grazie a Dio’ – diceva “Io laverò
i vetri della nostra casa”. Gauthier aveva commentato:
“Radié è andata in una città migliore e di lassù ci aiuterà
a lavare gli occhi di chi non vede la necessità di dividere
i suoi beni con i poveri”. La Rete si occupa anche di
situazioni di povertà in Italia. L’intento è quello di
impegnarsi “Qui” e “Là”. In particolare qui l’impegno è a
cambiare le strutture politico-economiche che causano la
povertà. Gauthier si trasferì nel 1966 in Brasile, oppresso
da una dittatura. La Rete fu chiamata ad aiutare le famiglie
dei prigionieri politici e i torturati. Questo impegno si
estese negli anni seguenti in altri paesi insanguinati da
dittature (Cile e Argentina, Uruguay, Perù, Guatemala,
Salvador, Nicaragua, Haiti …). Si moltiplicarono così i
progetti della Rete e intanto nascevano nuove reti e nuovi
progetti, ultimamente anche in Africa. L’attività della
Rete non è solo autotassazione, ma anche formazione,
controinformazione, denuncia.
Ogni due anni la Rete tiene un convegno nazionale, dove
si confrontano testimoni provenienti da varie parti del
mondo. Quest’anno il Convegno del 50° si terrà a Rimini
dal 25 al 27 aprile. Chi fosse interessato può prendere
visione del programma sul sito www.reterr.it.
FULVIO GARDUMI
fulvio.gardumi@gmail.com
ACLI trentine APRILE 2014
OPINIONI
Stati Generali
2 min
VIVIAMO IL TEMPO
DELLA RIVALUTAZIONE
Il momento storico che stiamo vivendo sollecita tutti
coloro che hanno a cuore il bene comune ed i destini
dell’umanità a misurarsi con il tema delle risorse. Come
nelle città sotto assedio si conteggiavano le riserve
alimentari, oggi si torna a rivalutare il “tanto” che ancora
abbiamo sia in termini di beni di consumo, sia in termini
di valori e relazioni. Per le Acli è ad esempio essenziale
interrogarsi sul futuro di una loro risorsa fondamentale
rappresentata dal Circolo territoriale, specie se legato
alla mescita e ai servizi. Un esercizio analogo è quello
che propone papa Francesco per la chiesa per la quale
è ad esempio fondamentale ri-aprire i conventi ed
i monasteri ad un nuovo utilizzo riscoprendo ad un
tempo il valore della nuova spiritualità, dell’accoglienza
e della formazione. Dobbiamo e possiamo rivalutare gli
spazi, le relazioni, le esperienze e le buone pratiche del
passato. È un esercizio fondamentale per tutti coloro
che promuovono un’idea di futuro ed un mondo dove
i giovani rappresentino effettivamente la speranza.
Rivalutare significa riscoprire, rioccupare, ristrutturare,
recuperare, riutilizzare. Significa, come qualche giovane
ci consiglia di fare, adeguare le Acli a compiti nuovi
come nel caso del welfare di comunità, di un sistema
previdenziale ed assistenziale per i precari, dell’ipotesi
di un sindacato per i lavoratori e le lavoratrici di nuova
generazione. Le Acli rappresentano un modello troppo
prezioso di servizio pubblico e sociale che si sviluppa a
partire dalla sinergia, per non parlare di vera e propria
compenetrazione, fra servizi e movimento. Da questa
formula nasce un’esperienza insostituibile ed attualissima
che dobbiamo recuperare e rilanciare nell’interesse di tutti
i cittadini. Dalla collaborazione fra servizi e movimento si
sviluppa un modello che va oltre lo schema tradizionale
di tipo associazionistico ed apre una fase nuova che
potrà condurre le Acli a forme inedite di protagonismo
sia sul versante mutualistico, che cooperativo e sindacale.
Ritengo siano questi i settori di intervento sui quali
rigenerare il nostro movimento e contribuire a rafforzare
la rappresentanza sociale, la partecipazione e la politica
del Trentino. E gli Stati generali possono rappresentare
un’occasione importante per iniziare a farlo.
WALTER NICOLETTI
walter.nicoletti@aclitrentine.it
ACLI trentine APRILE 2014
Spritualità
2 min
QUARESIMA E PASQUA:
TEMPO PER PREPARARSI
AGLI STATI GENERALI
Siamo quasi alla conclusione della Quaresima e gli ultimi
giorni ci stimolano a pensare cosa ne abbiamo fatto di
questo tempo e se essa è servita per renderci conto del
bisogno che abbiamo di affidarci a Dio Padre, di accogliere
la Salvezza di cristo e di lasciarci guidare dalla sapienza
dello Spirito Santo. Se abbiamo avuto la fortuna di vivere
una quaresima intensa e significativa certamente abbiamo
una grande possibilità di accendere dentro di noi l’amore
che scaturisce dal Cristo risorto e di partecipare alla vita
nuova che ci viene donata nella sua Pasqua. Francesco,
vescovo di Roma, ci ha aiutati con l’importante messaggio
per la quaresima dal titolo “Si è fatto povero per arricchirci
con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9)”. In esso ci viene detto
che Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della
ricchezza del mondo, ma con quelli della povertà e
dell’umiltà. Dio ci ha donato il suo Figlio che si è svuotato
di sé per essere con coloro che ama: «L’amore divino, un
amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e
non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La
carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato.
L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e
le distanze. E Dio ha fatto questo con noi». La Quaresima
2014 ci ha stimolati ad abbattere le distanze che nascono
quando la relazione con le persone è interessata, quando
l’appartenenza ad una comunità, o ad un’associazione
come le ACLI, è fatta per la ricerca dei propri scopi,
del successo e della vanità personale. Con questi
atteggiamenti vanitosi e narcisistici si creano distanze, si
allontanano le persone. La conversione richiesta è quella
di aprirci all’Amore che Cristo ha per ciascuno, affinché
siamo resi in grado di amare come Gesù ama. Questo crea
una dinamica di dono ed accoglienza che porta le persone
a trovare gioia nell’essere parte, nel costruire comunità,
nel porre a servizio i propri doni e le proprie competenze.
Gli aclisti che continuamente si convertono all’amore di
Gesù sono quelli in grado di fare e far fare esperienza di
partecipazione, di corresponsabilità e di servizio al bene
comune; e questo sarà fecondato dalla speranza che
scaturisce dalla resurrezione del Cristo.
DON RODOLFO PIZZOLLI
Accompagnatore spirituale Acli trentine
r.pizzolli@diocesitn.it
5
RUBRICA
MARCELLO FARINA
Filosofo e saggista
Pensieri
3,5 min
DECLINARE LA SOLIDARIETÀ
“Non abbiate paura della solidarietà”.
E’ un’esortazione che papa Francesco
non si stanca di ripetere da quando
è stato eletto Vescovo di Roma. Nella
sua sensibilità egli percepisce che
quella parola deve essere ripetuta,
fatta sedimentare nella mente e nel
cuore delle persone, in un mondo e in
una cultura che tendono a svuotarne
il significato, così da renderla innocua,
sterile, ingombrante. Eppure essa
è una parola fondamentale del
vocabolario umano, assolutamente
indispensabile per poter immaginarsi
un rinnovamento della vita individuale
e sociale, per poter figurarsi un futuro
di dignità e convivenza condivise. Fra
il resto la solidarietà è una parola
che non ha confini ideologici, di
appartenenza: essa è, insieme, laica e
cristiana, costituzionale (articolo 2 della
Costituzione italiana) ed evangelica.
E’, anche, molto di più di qualche atto
sporadico di generosità: richiede di
creare una nuova mentalità, che pensi
in termini di “comunità” e di priorità
alla vita di tutti rispetto alla possibilità
di disporre dei beni solo da parte di
pochi. Per Papa Francesco è “restituire al
povero ciò che gli spetta”. È da qui che
nasce il suo “decalogo della solidarietà”,
che vale la pena di ripercorrere:
1. Alla solidarietà va riconosciuto
il diritto di cittadinanza. Essa,
6
infatti, promuove, per sua natura,
un ripensamento globale di tutto
il sistema economico, sollecita
l’equità e la giustizia all’interno della
distribuzione della ricchezza, pone dei
limiti all’ingordigia, all’avidità del cuore
umano e del mercato.
2. La solidarietà dice no alla cultura
dello scarto. Chi è che non vede i
rifiuti, gli scarti, l’esubero di uomini e
cose nella società liquido-moderna?
C’è una cultura e una prassi quotidiana
di esclusione della gente in stato di
bisogno e di fragilità: “Alla larga dai
poveri”, ricorda Zygmund Bauman in
“Homo consumens” (Erickson, 2007).
3. La solidarietà dice no alla
globalizzazione dell’indifferenza. Ci
siamo abituati alla sofferenza dell’altro:
non ci riguarda, non ci interessa, non è
affar nostro. Si fa presto a chiudere gli
occhi, a tapparsi le orecchie, per non
vedere, per non sentire chi invoca pane,
vestito, casa, cioè giustizia, condivisione,
dignità.
4. La solidarietà va attuata anche
con la politica. Non si coniuga con la
solidarietà lo spreco dei soldi pubblici, il
privilegio ingiusto degli addetti alla cosa
pubblica, lo scandalo grave di “benefici”
per pochi! Eppure è dovere, compito
della politica costruire una “città giusta”,
lavorare per il bene di tutti, prestare
attenzione particolare ai più svantaggiati.
5. Non c’è vera pace senza solidarietà.
È compito di tutte le donne e di tutti
gli uomini costruire la pace attraverso
due strade: promuovere e praticare
la giustizia con verità e contribuire,
ognuno secondo le sue possibilità, allo
sviluppo umano integrale, alla libertà
condivisa.
6. Solidarietà è servire. Essere solidali
significa servire e entrare in relazione
con le persone impegnandoci a trovare
risposte concrete ai loro bisogni, senza
calcoli, senza timore, con tenerezza e
comprensione. E’ un “prendersi cura”
quotidiano.
7. Solidarietà è accompagnare.
Accompagnare significa non
accontentarsi di una carità che lascia
il povero così com’è. Essa si realizza
nel fare un comune cammino di
emancipazione, che fa crescere
entrambi in umanità e condivisione.
8. Solidarietà è difendere. Ci sono
tante forme di fragilità, di debolezza
nel nostro tempo. Donne e uomini
calpestati nei loro diritti più elementari,
marginalizzati, ghettizzati. Occorre
alzare la voce a difendere i diritti, a
contrastare la violenza.
9. Solidarietà è anche saper piangere.
È la controrassegnazione, che non
accetta che una società sia sterile,
estranea, indifferente, lontana alle
emozioni della gente, soprattutto a
quelle che nascono dalla sofferenza,
dalle ingiustizie. Ci sono lacrime
“liberatorie”.
10. Solidarietà è diventare “carezza di
Dio”. Ciò vale soprattutto per i cristiani,
per coloro che si riferiscono al Vangelo
per trarne aiuto e incoraggiamento a una
vita condivisa, bella, buona, beata. Non
si volta la faccia dall’altra parte quando
si incontrano le persone: c’è anche la
“rivoluzione della tenerezza”!
ACLI trentine APRILE 2014
ATTUALITÀ
Verso gli Stati Generali
7 min
AZIONE SOCIALE E SERVIZI IN
...in vista degli
Stati generali del
prossimo 11 maggio
proponiamo una
riflessione con i
Presidenti dei servizi
e delle Associazioni
specifiche...
NELLA FOTO, XXXXXXXXXXXXXXXX
XXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXX.
NELLE FOTO DALL’ALTO, GIANLUIGI BOZZA,
FAUSTO GARDUMI, ALDO MARZARI,
LUISA MASERA, LUCA OLIVER,
FABIO PIPINATO, FABIO PIZZI, LIVIO TREPIN
8
In vista degli Stati generali del
prossimo 11 maggio proponiamo una
riflessione con i Presidenti dei servizi e
delle Associazioni specifiche sul tema
dell’adeguamento della nostra azione
sociale nei confronti di una società
soggetta a continue trasformazioni
rese ancora più drammatiche dalla crisi
economica.
Il percorso che proponiamo è
innanzitutto quello della rivalutazione
della storia delle Acli connotata dalla
capacità di coniugare lo sviluppo
associativo con il servizio ai lavoratori
e ai cittadini accanto all’azione
formativa, di rappresentanza del
mondo del lavoro e di crescita civile
ed evangelica della società. Un
modello che non dobbiamo smettere
di considerare centrale per l’identità
aclista ed essenziale per la nostra
comunità, che sollecita tutti noi a
continuare a considerare irrinunciabile
la scelta di tenere insieme i servizi con
il movimento e viceversa.
famigliare attraverso il quale cerchiamo
di proporre e promuovere anche
ulteriori opportunità occupazionali.
Lo scenario futuro che si apre dovrà
e potrà riguardare tutti i servizi alla
persona.
Aldo Marzari, Presidente Acli Consat
Dobbiamo rafforzare il rapporto fra
Circoli e Associazioni specifiche. Nel
caso della Consat dobbiamo pensare
a nuovi servizi per gli anziani a
beneficio di enti non profit (Famiglie
cooperative, parrocchie, comuni)
anche attraverso un maggiore
coinvolgimento dei circoli.
Fausto Gardumi, Presidente Acli
Servizi Dobbiamo innanzitutto
rivendicare con maggiore forza
il nostro ruolo di mediatori ed
interlocutori qualificati fra bisogni dei
cittadini e pubblica amministrazione.
Per questo dobbiamo diventare un
punto di riferimento essenziale di
tutte le necessità che il corso della vita
dei cittadini propone. In altre parole
dobbiamo passare, come la nostra
storia recente ci insegna, dal servizio
meramente fiscale, al servizio globale
alla persona/cittadino.
1. Nei prossimi anni quali nuovi
servizi potrebbero sviluppare le Acli
nel campo del nuovo mutualismo e
del welfare di comunità?
Fabio Pizzi, Segretario GA
Le Acli potrebbero assumere un ruolo
importante come accompagnatrici dei
processi locali, seguendo da vicino la
volontà delle persone di ogni valle del
Trentino di innovare e intraprendere
nuove strade, magari nel campo
dell’artigianato, dei servizi e del terzo
settore.
Luca Oliver, Presidente Patronato
Il Patronato cerca di proporre
continuamente nuovi servizi ai
lavoratori e ai cittadini. L’ultimo nato
è lo sportello per l’intermediazione
Livio Trepin, Segretario Fap
La questione centrale è l’urgenza
di una ridefinizione del welfare
trentino, con più attenzione alla
qualità della vita, ma anche ai temi
ACLI trentine APRILE 2014
ATTUALITÀ
N UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA
della formazione. Va incoraggiata
la partecipazione al welfare delle
associazioni e delle famiglie le quali
possono svolgere un ruolo attivo di
tutela ed accompagnamento.
Fabio Pipinato, Presidente Ipsia e
Presidente CTA Il microcredito per i
non bancabili. C’è gente che necessita
di denaro per arrivare a fine mese ma
non ha cose da ipotecare e le banche
non gli fanno credito. Fanno credito le
finanziarie ma conosciamo gli interessi.
La stessa gente ha però rapporti
amicali; di fiducia. Ha reti di persone a
garanzia.
Luisa Masera, Responsabile
Coordinamento donne Individuare
i nuovi servizi, ritengo sia prematuro,
finché non si è arrivati a dare priorità
alle scelte che alimentano il nostro
vivere è difficile portare cambiamento
e rinnovamento, si corre il rischio
di proporre, di vedere sempre gli
stessi bisogni, le stesse esigenze di
vita. Quindi dal mio punto di vista è
ACLI trentine APRILE 2014
necessaria un’analisi approfondita per
leggere dentro gli animi, leggere la
solitudine, leggere la sfiducia, leggere
le situazioni, per produrre insieme
visioni nuove per trovare azioni di
speranza.
Gianluigi Bozza, Presidente Enaip
È necessario tornare a forme di
autorganizzazione e di autotutela
se vogliamo dare risposte ai bisogni
dei nuovi soggetti sociali in quanto
le forme mutualistiche tradizionali
appaiono superate e non adeguate alle
sfide del presente.
2. Le Acli potrebbero sviluppare
nuove proposte inclusive rivolte
ai lavoratori e alle lavoratrici di
nuova generazione (partite iva,
precari ecc) sia dal punto di vista
della rappresentanza sindacale che
dell’assistenza e della previdenza?
E più in generale come possiamo
pensare di rendere il movimento
più attrattivo ed interessante per le
nuove generazioni?
WALTER NICOLETTI
walter.nicoletti@aclitrentine.it
Luca Oliver Tramite il Patronato, ma
non solo, le Acli hanno un patrimonio
inestimabile dal punto di vista
delle relazioni umane che possono
trasferire anche sul terreno politico
se sapranno farsi carico della loro
rappresentanza. Si tratta di trasformare
queste informazioni in azioni di tutela
e rappresentanza per rilanciare e
proporre azioni politiche conseguenti.
Aldo Marzari Non credo che dovremo
trasformarci in una rappresentanza
di tipo sindacale di tipo tradizionale.
C’è invece la necessità, questo è vero,
di un nuovo mutualismo e di una
nuova rappresentanza nell’ottica di
una nuova governance per la società
complessa. In questo processo i
giovani sono essenziali: per questo
dobbiamo fare delle Acli un luogo
aperto alla rappresentanza dei lori
bisogni.
Fausto Gardumi Con riferimento
alle varie categorie professionali si
rende necessaria la capacità
9
ATTUALITÀ
di interloquire con tutti i
lavoratori e di servire in maniera
trasversale differenti categorie. Non
solo dunque pensionati e dipendenti,
ma anche parasubordinati, “nuovi
imprenditori”, lavoratori immigrati ed
emigrati, disoccupati e/o in corso di
riqualificazione e ricollocamento.
Fabio Pizzi Credo che questa sia una
delle nostre scommesse nel prossimo
futuro; oggi nessuno tutela i precari
o chi ha contratti atipici. Riuscire a
trovare un sistema per risolvere i
problemi degli appartenenti a queste
categorie, giovani ma non solo,
faciliterebbe l’avvicinamento di nuove
persone al nostro mondo. Aiutare per
fare in modo che poi altri aiutino il
Verso gli Stati Generali
prossimo, in una catena virtuosa che
al momento tanto manca nella nostra
società.
Fabio Pipinato Le Acli devono dare ai
giovani opportunità e responsabilità.
Ed educarli all’intrapresa; al far da
se. Promuova incontri con maestri
artigiani, con chi ha creato lavoro per sé
e per altri. I giovani non credono nella
rappresentanza sindacale. Credono di
più nella cooperazione; nell’intrapresa
collettiva. Ripartiamo da qui.
Luisa Masera Non possiamo pensare
che le nuove proposte arrivino da
coloro che sono aclisti da tanti anni, da
chi ha già elaborato i propri interessi in
azioni sociali che ora, in molti casi, sono
superate. Gli interessi nuovi devono
venire da chi queste necessità le vive.
Gianluigi Bozza Le forme della
rappresentanza che conosciamo
oggi, sia a livello sociale che politico,
si riferiscono al mondo di ieri e sono
pertanto superate.
Il nuovo concetto di rappresentanza
può svilupparsi dentro il territorio e
la comunità che organizzazioni come
le Acli sapranno interpretare quei
bisogni accompagnandoli verso la
politica. Un ruolo importante può
essere rivestito dalla formazione a
patto che si sappiano interpretare le
traiettorie di sviluppo del territorio
in piena sintonia con le categorie
economiche.
1 min
LABORATORI GIOVANILI PER SCRIVERE
UNA NUOVA PAGINA
...per i giovani, le
Acli potrebbero
rappresentare uno
spazio di riflessione,
condivisione e
costruzione di una
nuova visione...
In vista degli Stati generali di maggio
il rilancio dell’azione sociale delle
Acli deve guardare necessariamente
anche ai giovani. Come? Senza pretesa
di esaustività, credo che quello
che i giovani chiedono in questo
periodo siano risposte concrete
per uscire dalla crisi, forme di tutela
che garantiscano sicurezza pur
10
nella flessibilità, attenzione al tema
del lavoro giovanile, un ambiente
dinamico nel quale veder riconosciute
le proprie competenze e valorizzate
le proprie potenzialità. Per i giovani,
le Acli potrebbero rappresentare uno
spazio di riflessione, condivisione
e costruzione di una nuova visione
per il futuro, fondata sui valori della
solidarietà (anche tra generazioni),
della socialità e della sostenibilità,
attraverso iniziative e incontri formativi
che mirino all’elaborazione teorica
e all’applicazione pratica. Incontri di
approfondimento culturale, corsi per
la trasmissione dei saperi tradizionali,
servizi di supporto alle iniziative
giovanili anche imprenditoriali,
progetti rivolti al fare impresa sociale,
potrebbero essere azioni adeguate
per coinvolgere i giovani. In questo
è fondamentale l’azione dei circoli
anche con alleanze sul territorio con le
organizzazioni giovanili.
MARIANNA CALOVI
marianna.calovi@gmail.com
ACLI trentine APRILE 2014
ATTUALITÀ
Banca etica
1 min
UN SOGNO CHE È DIVENTATO BANCA
Banca Etica, il primo istituto di credito
interamente dedito alla finanza etica,
ha festeggiato i primi 15 anni di vita. La
Banca, che conta in Trentino 500 soci
sul totale nazionale di 37 mila, è nata a
Padova nel 1999 su impulso di migliaia
di cittadini e di 22 organizzazioni
del Terzo settore fra le quali le Acli.
Oggi conta in tutta Italia 17 filiali e 25
uffici di promotori finanziari chiamati
“banchieri ambulanti” (a Trento in via
Milano 41), ha un capitale sociale di
oltre 46 milioni di euro, una raccolta di
risparmio nel 2013 pari a 873 milioni
e prestiti accordati per 774 milioni (di
cui 14 milioni in Trentino) a favore di
più di 7 mila imprese sociali. È l’unica
banca a rendere conto con trasparenza
di come utilizza il denaro affidatole
NELLE FOTO DA SINISTRA, FABIO SALVIATO,
MAURO MEGGIOLARO E UGO BIGGERI
Le ACLI contro i vitalizi
dai risparmiatori: tutti i finanziamenti
erogati sono pubblicati nel sito www.
bancaetica.it.
Per festeggiare l’anniversario sono
state programmate in tutta Italia 60
iniziative. In Trentino i 15 anni di
Banca Etica sono stati festeggiati a
Pergine sabato 15 marzo nell’ambito
di un’affollata conferenza alla quale
hanno partecipato Ugo Biggeri,
presidente di Banca Popolare Etica,
Fabio Salviato, primo presidente della
banca ed il giornalista economico
Mauro Meggiolaro.
1,5 min
DESTINIAMO QUELLE RISORSE
AD UN FONDO CONTRO LE POVERTÀ
Il Consiglio provinciale delle Acli
Trentine, riunitosi Sabato 15 marzo,
approva il seguente documento in
relazione alla scandalosa questione
dei vitalizi dei consiglieri regionali.
Il Consiglio provinciale aclista esprime
una profonda preoccupazione per le
conseguenze sul piano sociale che una
simile situazione potrebbe provocare
in quanto la stessa viene vissuta come
una vera e propria provocazione per
quanti vivono quotidianamente la
morsa della crisi ed i rischi incombenti
della povertà.
Mentre si plaude alla decisione
di alcuni ex rappresentanti delle
ACLI trentine APRILE 2014
istituzioni di rinunciare a parte dei loro
vitalizi, le Acli sottolineano la necessità
di una iniziativa straordinaria da parte
delle istituzioni e delle forze politiche
per rimediare ad un provvedimento
che ha minato alla radice la credibilità
dell’Autonomia e della stessa Politica.
Riteniamo infatti che nella fattispecie
non sia pertinente appellarsi al
concetto di diritti acquisiti.
Il Consiglio provinciale aclista, nelle
more di una auspicabile nuova
iniziativa legislativa, invita comunque
gli ex consiglieri regionali a rinunciare
volontariamente agli anticipi già
accreditati per convogliarli in un
fondo pubblico contro le povertà
garantito dalle istituzioni e gestito in
collaborazione con le organizzazioni del
terzo settore impegnate sul fronte del
volontariato sociale. Oltre ai privilegi
della politica è necessario inoltre
combattere gli altri privilegi che si
annidano nel mondo delle corporazioni
e delle professioni ad iniziare dalle
retribuzioni dei manager pubblici e
privati per arrivare alle pensioni d’oro di
tanti funzionari pubblici. Analogamente
è necessario combattere il malcostume,
diffuso anche in Trentino, di conferire
incarichi pubblici a funzionari in
pensione a scapito del protagonismo
e del diritto al lavoro delle giovani
generazioni.
11
ATTUALITÀ
Vitalizi e pensioni d’oro
3 min
UNA PROPOSTA
PER IL BENE DELLA SOCIETÀ
Sarebbe semplicissimo, questo mese,
scrivere un articolo contro i politici,
scagliarsi contro la cosiddetta “casta”,
parlare con la pancia senza proporre
soluzioni.
Ma la nostra idea è quella di
condividere con voi un ragionamento
e fare invece una proposta concreta.
Innanzitutto è bene ricordare che, a
differenza di altre regioni che magari
attaccano ogni giorno sui quotidiani
nazionali l’autonomia, in Trentino la
riforma delle pensioni e dei vitalizi
è stata fatta e che i politici trentini
sono stati i primi ancora nella scorsa
legislatura a sganciare i loro stipendi
dagli automatismi che li legavano a
quelli dei parlamentari nazionali.
Inoltre riteniamo che la politica non
possa tornare ad essere solo una
cosa da ricchi; quindi diciamo che è
senz’altro corretto retribuire chi lavora
per la collettività, ma mettendo un
limite ai mandati – come esiste da
decenni nelle Acli - e non esagerando
inventando contributi figurativi doppi
e tripli, o vitalizi fuori misura.
Il vitalizio - termine odioso e che
fornisce l’idea, sbagliata, di un diritto
acquisito in eterno - legato alla
politica non deve più esistere, e deve
essere sostituito da un’indennità
equa, corrisposta per due o tre
mandati al massimo. Perché la politica
non può essere una professione
esclusiva ma un momento della vita
e del percorso di ognuno che ha un
inizio ed un termine ben definito.
Dopo, si torna a fare il proprio
mestiere, come è giusto che sia.
Detto questo esiste rimane per ora
irrisolta la questione dei vitalizi
faraonici, divenuti veri e propri
privilegi senza più senso, ancora di più
oggi con l’Italia e gli italiani in stato di
crisi economica e lavorativa costante.
12
FABIO PIZZI
Vicepresidente Vicario Acli Trentine
fabio.pizzi@aclitrentine.it
...il vitalizio - termine odioso e che fornisce
l’idea, sbagliata, di un diritto acquisito
in eterno - legato alla politica non deve
più esistere, e deve essere sostituito da
un’indennità equa...
E allora cominciamo ad essere
concreti e a dire che per ogni
persona, sarebbe giusto avere UN
lavoro, correttamente retribuito
ma non strapagato, che il metodo
contributivo deve valere per tutti
ed essere retroattivo e che chi ha
goduto, senza averne reale diritto, di
pensioni d’oro, ora restituisca parte
di quanto ricevuto, versandolo in un
fondo di solidarietà.
E andiamo oltre facendo presente
che è il caso che chi va in pensione,
rimanga in pensione e se lavora, lo
faccia gratis o con la sospensione
della pensione. Non può esistere in
una società civile che pochi eletti
abbiano pensioni d’oro e incarichi
speciali, magari nel pubblico, senza
restituire nulla alla collettività e che
altri si arrabattino da un contratto
precario all’altro senza poter
minimamente programmare il loro
futuro.
Proponiamo pertanto di mettere un
tetto alle pensioni, ad esempio 3.000
Euro netti al massimo, qualsiasi sia la
professione svolta, sia nel pubblico
che nel privato, più che sufficienti per
vivere più che dignitosamente.
E il resto, dirà qualcuno, se verso più
contributi? Anche questi nel fondo
di solidarietà, perché se vogliamo
che il paese riparta, tutti e per primi
coloro i quali stanno meglio, devono
contribuire.
Solo così sarà possibile immaginare
un domani migliore.
ACLI trentine APRILE 2014
ATTUALITÀ
Giovani
5 min
3 min
IL MOVIMENTO GIOVANILE VERSO IL CONGRESSO
...il prossimo aprile
si terrà il Congresso
dei Giovani delle Acli
Trentine.
In vista di questo
evento abbiamo
incontrato Fabio
Pizzi, attuale
segretario provinciale
di Ga, e Matteo
Iob suo probabile
successore....
DA SINISTRA:
FABIO PIZZI E MATTEO IOB
Il prossimo aprile si terrà il Congresso
dei Giovani delle Acli Trentine.
In vista di questo evento abbiamo
incontrato Fabio Pizzi, attuale segretario provinciale di Ga, e Matteo Iob
suo probabile successore.
Fabio 35 anni, da 15 è attivo nel mondo Acli prima nel circolo di Predazzo e
poi a livello provinciale.
Matteo ha 30 anni e da 10 collabora
con la segreteria di GA.
Dopo 6 anni è arrivato il momento
del passaggio di consegne. Una
scelta di continuità con quanto
fatto in questi anni?
Fabio Si, Matteo fa parte del nostro
gruppo di giovani da molto tempo,
ha collaborato attivamente alle nostre
iniziative ed è la persona giusta per
portare avanti un rinnovo organizzativo e generazionale che non riguarda
solo i giovani, ma coinvolge tutte le
Acli Trentine.
14
Matteo L’associazione ha bisogno di
rinnovarsi, i problemi anagrafici sono
evidenti, ma il gruppo dei giovani,
dopo dei percorsi di crescita, ha
voglia di prendersi nuovi impegni e
responsabilità.
parare e sperimentare. Dopo questo
percorso si può iniziare a prendere
responsabilità più grandi all’interno
dell’associazione, senza improvvisare ed improvvisarsi. Così dev’essere
anche nella società.
Anche a livello nazionale si sente
sempre più il bisogno di permettere alle nuove generazioni di farsi
avanti e mettersi in gioco.
Le attività portate avanti in questi
anni hanno avuto un ottimo successo. Se doveste fare un bilancio, cosa
vi ha più soddisfatto?
Fabio Siamo convinti della necessità
di un patto generazionale. Quale associazione e quale Paese può sopravvivere se i padri fanno la guerra ai figli?
Bisogna unire l’energia e l’entusiasmo dei giovani all’esperienza e alla
sapienza di chi li ha preceduti. Non si
tratta di “fare spazio”, ma di “lasciare
spazio” a chi verrà. La frase chiave è:
rinnovamento nella continuità.
Matteo Anche io ho avuto un percorso graduale di crescita all’interno
dell’associazione. Sono stato seguito,
ascoltato e mi è stato permesso di im-
Matteo “Summerjobs” è stato sicuramente una delle iniziative meglio
riuscite tra quelle proposte Si tratta di
un progetto che offre la possibilità a
ragazzi della città di Trento, di 16-17
anni , di sperimentare esperienze
lavorative retribuite durante i mesi
estivi nei parchi e giardini cittadini.
Questo progetto, oltre ad essere la
prima esperienza lavorativa per alcuni
ragazzi, ha un importanza strategica
sulla loro educazione civica.
Fabio L’idea ha avuto talmente tanto
successo che Comune di Trento e
ACLI trentine APRILE 2014
ATTUALITÀ
LORENZO NARDELLI
lorenzo_l@hotmail.it
Politiche Giovanili l ‘hanno adottata
ufficialmente e riproposta negli anni
successivi, ed è stata adottata anche
da altri comuni Trentini. Anche come
ACLI nel 2013 è stata proposta nel circolo di Borgo Valsugana, con enorme
successo. Altri momenti importanti
sono stati l’Antipasto al Festival dell’Economia, organizzato ogni anno per
declinare il tema del Festival dell’Economia con gli occhi dei giovani del
Trentino.
Tema molto attuale nelle Acli
Trentine è la riorganizzazione dei
servizi e delle attività sociali. Cosa
pensate al riguardo?
Fabio Le Acli sono un’associazione
nata nel ‘900 e l’organizzazione ha
mantenuto quest’impronta nonostante la nostra società sia cambiata
profondamente. Trovo sia necessario
un approccio più integrato tra tutte
le nostre proposte. Non si può più
pensare di offrire separatamente
istruzione, servizi di assistenza e
attività sociali e ricreative. All’interno
delle Acli non possono esistere servizi
senza associazionismo e viceversa.
Matteo Stare al passo con i cambiamenti della società non è cosa semplice, ma può essere fatto attraverso una
maggiore elasticità nell’organizzazione e sfruttando il radicamento sul
territorio che le Acli hanno sviluppato
nel corso degli anni.
Anche il Trentino di oggi sta vivendo grossi cambiamenti. Come
pensate si possano affrontare le
nuove sfide innescate da questa
grande crisi?
Fabio Vogliamo far capire ai giovani
quali sono i nostri valori fondanti: lavoro giusto e equamente pagato per
tutti, sobrietà e, soprattutto, dignità
della persona.
Bisogna trasmettere il concetto che la
politica, nel vero senso del termine,
deve essere socialmente utile e non
racchiusa in Parlamento o nell’aula
del Consiglio Provinciale.
Matteo I Giovani delle Acli continueranno a fare politica, intesa come “
politica - polis – comunità “, perciò
continueremo a “ fare comunità “
come nei progetti descritti sopra e
con incontri pubblici di confronto con
cittadini, imprenditori, artigiani e dirigenti per dare la possibilità ai ragazzi
di conoscere e approfondire le sfide
che li attendono.
Fabio e Matteo Per il futuro auspichiamo un Trentino più accogliente,
che permetta alle persone di fare rete
e aiutarsi concretamente. In questo le
Acli possono e devono avere un ruolo
di primo piano.
I LIBRI DEL MESE
FLESSIBILITÀ.
QUESTA ERA LA
PAROLA MAGICA.
Prometteva
lavoro a tutti.
Pure buoni guadagni. E invece
ha finito per precarizzare un’intera generazione. Siamo abituati alle posizioni
nette del sociologo Luciano Gallino.
Il professore emerito dell’università di
Torino continua la sua analisi ormai
decennale con un agile libretto intitolato
“Vite rinviate.
Lo scandalo del lavoro precario”. Il volume
è diviso in quattro parti: dopo un saggio
discorsivo di Gallino, una sezione è
dedicata alle cifre (quasi un bollettino di
guerra in Italia e in Europa in relazione ai
problemi del lavoro), la terza ripercorre
il sentiero dei diritti perduti (trent’anni
di progressiva riduzione delle tutele dei
lavoratori), la quarta è dedicata a un glossario sui principali temi oggi sul tappeto.
Ciò che emerge è una radicale messa in
discussione di equilibri consolidati.
Di un modo di intendere il lavoro, e in
fondo la vita, che si potrebbe definire come “tradizionale”, cioè basato sull’effettiva
possibilità di progettare il futuro.
Se oggi la vita viene “rinviata”, del “doman
non v’è certezza”: le pensioni garantiranno la povertà, mentre la società si sfibra
inesorabilmente e le disuguaglianze
aumentano.
L. Gallino, Vite rinviate. Lo scandalo del
lavoro precario, Laterza, Bari 2014,
pp. 136, Euro 5,99.
...per il futuro auspichiamo un Trentino più
accogliente, che permetta alle persone di fare
rete e aiutarsi concretamente. In questo le
Acli possono e devono avere un ruolo di primo
piano...
PIERGIORGIO CATTANI
Redattore Acli trentine
pgcattan@fastwebnet.it
ACLI trentine APRILE 2014
15
NOTIZIE UTILI
MICHELE MARIOTTO
Direttore Caf Acli Trento
Caf Acli
3 min
I FABBRICATI NELLA PROSSIMA
DICHIARAZIONE DEI REDDITI
...da quest’anno in
dichiarazione andranno indicati anche
l’abitazione principale
e gli immobili a
disposizione...
Ecco alcune novità per la dichiarazione
dei redditi 2014 (anno di imposta 2013).
I fabbricati che concorreranno alla
formazione del reddito complessivo
saranno:
- l’abitazione principale;
- i fabbricati ad uso abitativo, non
locati, se situati nello stesso comune
della casa di abitazione principale
(nella misura del 50%);
- i fabbricati locati.
Se per l’anno d’imposta 2012 si era
potuto parlare di “compensazione”
tra quanto versato di IMU e quanto
versato in termini di IRPEF, lo stesso
non possiamo dire per l’anno d’imposta
2013. Vediamo un esempio:
Soggetto con reddito da lavoro
dipendente pari ad euro 37.553,00, casa
di abitazione principale con rendita
catastale pari ad euro 229,00, immobile
a disposizione sito nello stesso
comune dell’abitazione principale con
rendita catastale pari ad euro 550,00 e
immobile locato (rendita catastale euro
550,00) con reddito annuo pari ad euro
10.000,00.
Imposta dovuta:
REDDITO COMPLESSIVO
IRPEF DOVUTA A SALDO
IMU DOVUTA
16
Da quest’anno in dichiarazione
andranno indicati, oltre agli immobili
locati, l’abitazione principale nonché
gli immobili a disposizione se siti
nello stesso comune dell’abitazione
principale. Per gli immobili locati, come
già noto, sono previste due opzioni di
tassazione: quella ordinaria ovvero, se
il contribuente ha optato (nei termini
di legge) per la “cedolare secca”, quella
sostitutiva.
Tassazione Canone di Locazione modalità di calcolo
1) Contratti a Canone Libero
Per i contratti a canone libero il reddito
è dato dal valore più alto tra la rendita
catastale (rivalutata del 5 per cento) e
il canone di locazione ridotto del 5 per
cento (o del 25 per cento per i fabbricati
situati nella città di Venezia e in alcune
isole della Laguna). In caso di opzione
per la cedolare secca l’imposta sarà,
invece, calcolata applicando al totale
del canone percepito l’aliquota del 21
per cento.
2) Contratti a canone Convenzionale
Per i contratti a canone convenzionale
il reddito da assoggettare all’IRPEF,
determinato con le stesse modalità
previste per i fabbricati locati con
contratto in libero mercato, è ridotto
ulteriormente del 30 per cento se il
fabbricato è sito in uno dei Comuni ad
alta densità abitativa. In caso di opzione
per la cedolare secca l’imposta sarà,
ANNO IMPOSTA 2012
ANNO IMPOSTA 2013
€ 46.033,00
€ 3.230,00
€ 1.404,00
€ 47.658,45
€ 3.756,30
€ 1.404,00
invece, calcolata applicando al totale
del canone percepito l’aliquota del 15
per cento.
Cedolare Secca
La scelta della tassazione dei fabbricati
locati tramite il regime agevolato
della cedolare secca, è conveniente
soprattutto per chi ha un reddito
complessivo superiore a 15mila euro sia
che si tratti di canone a libero mercato
sia che si tratti di canone “concordato”.
L’opzione per la “cedolare secca” deve
essere esercitata in sede di registrazione
del contratto di locazione e produce
i suoi effetti per l’intera durata del
contratto, salvo revoca. Qualora non
sia stata esercitata l’opzione in sede di
registrazione del contratto ovvero di
proroga, è possibile accedere al regime
della cedolare secca per le annualità
successive, esercitando l’opzione entro
30 giorni dalla scadenza di ciascuna
annualità.
CAF ACLI
Acli Servizi Trentino srl
38122 Trento Galleria Tirrena 10
Tel 0461 274911 Fax 0461 274910
e-mail acliservizi@aclitrentine.it
www.acliservizi.it
Per informazioni ed appuntamenti
rivolgiti al CAF Acli telefonando al
Numero Unico 199 199 730
Orario di apertura
Da lunedì a giovedì
8:00 - 12:00 e 14:00 - 18:00
Venerdì 8:00 - 12:00 e 14:00 - 17:00
ACLI trentine APRILE 2014
O
ERT
INS
NEWS
Da CTA Turismo n. 1, in redazione Marta Fontanari, progetto e realizzazione grafica Palma & Associati
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NOTIZIE UTILI
LUCA OLIVER
Responsabile Acli Casa
INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A:
info.aclicasa@aclitrentine.it
Casa e territorio
A PROPOSITO DI MEDIAZIONE
3 min
Risponde Luca Oliver
D. Buongiorno, in questi ultimi anni
ho spesso letto della grande novità
che la mediazione rappresenta
per tutti i cittadini. Ho poi visto
che in materia di condominio
é obbligatorio provare prima
la mediazione e non é quindi
nemmeno possibile rivolgersi subito
al tribunale. Potrei avere qualche
informazione in merito?
R. Dal 2013, in seguito
all’approvazione del decreto legge
«del fare» (69/2013) è, in effetti,
tornata ad essere obbligatoria la
mediazione nelle cause condominiali,
quale condizione obbligatoria per
eventualmente poter procedere
successivamente alla presentazione
di un ricorso, restano invece escluse
da tale procedura le diatribe di
vicinato che riguardano solo i
rapporti tra privati.
Oltre alle questioni strettamente
riguardanti il condominio, con
riferimento in particolare alle
parti comuni, sono ricomprese
nella mediazione anche questioni
relative alla responsabilità
dell’amministratore (1130-1133 c.c.),
all’impugnazione delle delibere
assembleari, alla riscossione delle
spese condominiali (art. 63 disp.
att. c.c.), alla modifica delle tabelle
condominiali (art. 69 disp. att.
c.c.), all’infrazione dei regolamenti
ACLI trentine APRILE 2014
condominiali (art. 70 disp. att. c.c.).
La domanda di mediazione
deve essere presentata, a pena
di inammissibilità, presso un
organismo di mediazione scelto tra
quelli presenti nel territorio dove
é situato anche il condominio. Il
soggetto legittimato a partecipare
alla procedura di mediazione é
l’amministratore, che deve però
essere prima autorizzato da
un’apposita delibera assembleare
da assumere con il voto favorevole
della maggioranza dei presenti che
rappresentino almeno 500 millesimi.
Con la stessa maggioranza deve
poi essere approvata l’eventuale
proposta di mediazione che si
formerà in seguito al tentativo di
conciliazione tra le diverse idee
contrapposte. Se non si raggiunge la
maggioranza richiesta, la proposta si
deve intendere non accettata.
Nel caso in cui la parte contro la
quale si é instaurato il contraddittorio
non aderisse alla convocazione o non
si presentasse all’incontro fissato dal
mediatore, la segreteria della Camera
di conciliazione consegna un verbale
di fallita conciliazione per mancanza
di adesione della controparte. A
questo punto si potrà andare in
tribunale allegando il verbale all’atto
di citazione o al ricorso.
La legge di conversione del Decreto
legge 69/2013 infine ha imposto
l’assistenza di un avvocato in
tutte le fasi del procedimento
ed in caso di mancato accordo, e
solo con riferimento ai compensi
dovuti all’istituto di mediazione, ha
introdotto un regime di gratuità.
Negli altri casi varranno i compensi
minimi e massimi determinati dal
decreto governativo. In merito al
compenso dell’amministratore, in
assenza di specifica pattuizione (art.
1129 c.c.) la remunerazione per la
partecipazione al procedimento di
mediazione dev’essere considerata
compresa nella voce di compenso
generale.
...la domanda
di mediazione
deve essere
presentata, a pena
di inammissibilità,
presso un organismo
di mediazione scelto
tra quelli presenti
nel territorio dove
é situato anche il
condominio...
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17
NOTIZIE UTILI
Patronato Acli
3 min
LAVORATORI “SALVAGUARDATI”
...nuovi interventi
di allargamento
della platea dei
lavoratori cosiddetti
“salvaguardati”
che potranno
accedere alla
pensione con
i requisiti previgenti
alla legge 214/2011,
la riforma
“Monti - Fornero”...
La Legge di Stabilità 2014 (legge
147 del 27/12/2013) contiene due
nuovi interventi di allargamento
della platea dei lavoratori cosiddetti
“salvaguardati” che potranno accedere
alla pensione con i requisiti previgenti
alla legge 214/2011, la riforma “Monti
- Fornero”.
Innanzitutto è stato disposto
l’incremento di 6000 unità
dei lavoratori autorizzati alla
contribuzione volontaria entro il
4/12/2011 ammessi alla salvaguardia.
Il numero complessivo dei beneficiari
passa così a 7.590. Restano inalterate
le condizioni di ammissione alla
salvaguardia definite dal precedente
decreto. Con un secondo intervento,
la Legge di Stabilità 2014 estende i
benefici della salvaguardia ad ulteriori
17.000 lavoratori, oltre ai 145.130 già
fissati dai precedenti provvedimenti.
Questo allargamento della platea
dei salvaguardati interessa tipologie
di lavoratori già individuate dalle
norme precedenti, anche se con criteri
di ammissione al beneficio meno
stringenti.
Per tutte le categorie di lavoratori
18
coinvolte è prevista una condizione
comune per poter ottenere la
salvaguardia: la decorrenza della
pensione deve essere entro il
6/01/2015.
Oltre a questo,sono previsti specifici
requisiti per le diverse categorie.
•Lavoratori autorizzati ai versamenti
volontari entro il 4 dicembre 2011.
Possono essere ammessi alla
salvaguardia a condizione che:
abbiano un contributo volontario
accreditato alla data del 6 dicembre
2011 e non abbiano intrapreso, dopo
il 4 dicembre 2011, un rapporto di
lavoro a tempo indeterminato.
•Lavoratori cessati dal rapporto di
lavoro con accordo individuale o
collettivo di incentivo all’esodo.
Per chi ha stipulato un accordo
individuale è necessario che la
risoluzione del rapporto di lavoro
sia avvenuta entro il 30/06/2012
e non abbia intrapreso, dopo il
30/06/2012, un rapporto di lavoro a
tempo indeterminato. Per i titolari di
accordo collettivo, invece, è previsto
che il licenziamento sia avvenuto
tra il 30 giugno 2012 ed entro il
31 dicembre 2012. In entrambi i
casi gli accodi devono essere stati
sottoscritti dalle parti entro, e non
oltre, il 31 dicembre 2011
•Lavoratori cessati per risoluzione
unilaterale del rapporto di lavoro, a
condizione che abbiano cessato il
rapporto di lavoro tra il 1°gennaio
2007 e il 31 dicembre 2011 e non
abbiano ripreso, dopo la cessazione,
un’attività lavorativa a tempo
indeterminato.
•Lavoratori collocati in mobilità
ordinaria entro il 4/12/2011 e
successivamente autorizzati ai
versamenti, a condizione che entro
sei mesi dal termine di fruizione
della mobilità perfezionino, con il
versamento della contribuzione
volontaria, i requisiti utili a
comportare la decorrenza della
pensione entro il 6 gennaio 2015.
•Lavoratori autorizzati ai versamenti
volontari in data antecedente il 4
dicembre 2011. A questa categoria
non è richiesto il versamento di un
contributo volontario alla data del
6 dicembre 2011; occorre far valere,
invece, le seguenti condizioni:
ACLI trentine APRILE 2014
NOTIZIE UTILI
Patronato Acli
SUPPLEMENTI E SUPPLEMENTARI
nel periodo tra l’ 1/01/2007 e il
30/11/2013 deve risultare accreditato
un contributo derivante da effettiva
attività lavorativa e, alla data del
30/11/2013, non deve essere in corso
lo svolgimento di un lavoro a tempo
indeterminato.
Per tutti i lavoratori che rientrano in
una delle categorie appena indicate,
in attesa di chiarimenti, l’accesso al
pensionamento non potrà essere
riconosciuto con una decorrenza
antecedente l’ 1/01/2014.
Gli uffici del Patronato Acli sono a
disposizione di tutti i lavoratori e le
lavoratrici interessati.
Il supplemento è un incremento
dell’importo della pensione
liquidato, a domanda, sulla base
di contributi versati dopo la
decorrenza della pensione.
Se un pensionato presta attività
lavorativa, da dipendente
o autonomo, con regolare
contribuzione Inps, avrà diritto ai
supplementi alle scadenze stabilite.
Si può chiedere il supplemento
a condizione che siano trascorsi
almeno cinque anni dalla data
di decorrenza della pensione o
del precedente supplemento e
che sia stata compiuta l’età per la
pensione di vecchiaia prevista nelle
relative gestioni. L’interessato ha,
inoltre, la facoltà di richiedere per
una sola volta la liquidazione del
supplemento a soli due anni dalla
decorrenza della pensione (o dal
precedente supplemento), purché
abbia compiuto l’età prevista per il
pensionamento di vecchiaia.
L’importo del supplemento viene
sommato all’importo della pensione,
a decorrere dal primo giorno
del mese successivo a quello di
presentazione della domanda.
Per coloro che maturano, dal 1°
gennaio 2012, i requisiti per il
diritto alla pensione di vecchiaia o
anticipata, ai fini della liquidazione
del supplemento si dovrà tener
conto delle nuove età anagrafiche per
l’accesso alla pensione di vecchiaia
e degli incrementi della speranza
di vita introdotti dalla legge n. 214
del 2011, cioè 66 anni e 3 mesi nel
2014.La pensione supplementare di
vecchiaia è una prestazione erogabile,
a domanda, al lavoratore già titolare
di pensione che abbia contributi
versati nell’Assicurazione Generale
Obbligatoria Inps non sufficienti a
perfezionare il diritto autonomo a
pensione (tipicamente, i 20 anni di
contribuzione).
Sono esclusi dal diritto alla pensione
supplementare nell’AGO i pensionati
liberi professionisti (medici, avvocati,
etc.) e i titolari di pensione in Gestione
Separata. Anche questo tipo di
pensione viene liquidato in base alle
nuove età pensionabili introdotte
dalla L.214/2011. Per il 2014, 66 anni
e 3 mesi. Per i particolari rimandiamo
alla consulenza del Patronato ACLI più
vicino.
...si può chiedere
il supplemento a
condizione che siano
trascorsi almeno
cinque anni dalla
data di decorrenza
della pensione o
del precedente
supplemento...
PATRONATO ACLI
38122 Trento Via Roma, 57
Numero verde 800 74 00 44
e-mail patronato@aclitrentine.it
www.patronato.acli.it
Orario di apertura
8:00 - 12:00 e 15:00 - 17:00
da lunedì a venerdì
giovedì 8:00 - 14:00
ACLI trentine APRILE 2014
19
NOTIZIE UTILI
Pensplan
3 min
COMUNICAZIONE PERIODICA
AGLI ADERENTI
Come di consueto anche quest’anno
entro fine marzo gli aderenti a una
forma pensionistica complementare
hanno ricevuto la cosiddetta “Comunicazione periodica”, cioè il documento riepilogativo della propria posizione individuale aggiornata al 31
dicembre dell’anno appena trascorso.
Le disposizioni impartite dall’autorità
di vigilanza (COVIP) prevedono che il
documento sia composto di due parti:
•prima parte: dedicata a informare
l’aderente sull’andamento della
propria posizione individuale (versamenti, anticipi, rendimenti, controvalore, etc.);
•seconda parte: dedicata a notizie
di interesse più generale, come
le principali variazioni che hanno
interessato il fondo pensione nel
corso dell’anno e le eventuali ulteriori informazioni di cui la COVIP ha
richiesto la diffusione.
Insieme alla comunicazione periodica
viene trasmessa agli aderenti anche
una stima dell’evoluzione della posizione individuale e dell’importo della
prestazione complementare attesa,
denominata “Progetto Esemplificativo Personalizzato” (PEP).
La comunicazione periodica può
essere un’utile occasione per verificare l’aggiornamento della propria
situazione, la correttezza dei dati
personali, nonchè per verificare se le
scelte effettuate circa la linea di investimento e le percentuali contributive
sono adeguate alle proprie esigenze,
o ancora, per avere una stima circa la
prestazione pensionistica ottenibile al
pensionamento.
Qualora l’aderente ne faccia esplicita
richiesta, le comunicazioni periodiche
e i PEP potranno essere trasmessi
tramite posta elettronica, anzichè
ordinaria. Tutta la documentazione
è scaricabile anche all’interno della
sezione “servizi on-line” del portale
Pensplan, oppure sul sito della caratteristica forma pensionistica, dove
ogni aderente ha la possibilità di controllare in ogni momento la propria
posizione on-line.
Per informazioni in merito alla comunicazione periodica puoi rivolgerti
alle sedi Pensplan, o presso qualsiasi
sportello Pensplan Infopoint di tua
fiducia.
Ti ricordiamo che presso i Pensplan
Infopoint è possibile effettuare su
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in base alle proprie specifiche
esigenze, sia per quanto riguarda
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ACLI trentine APRILE 2014
21
MONDO ACLI
Fap
IL VALORE DELLA VITA FRAGILE*
È necessario una ridefinizione del
welfare trentino, con più attenzione
alla qualità della vita. L’attuale
impianto legislativo è stato definito
in una situazione economica di
risorse abbondanti e in un’epoca in
cui apparivano meno “pressanti” le
tematiche dell’invecchiamento della
popolazione; risulta ricco di interventi
e prestazioni, ma poco lineare nelle
scelte di fondo e soprattutto poco
orientato agli obiettivi di economicità
e di razionalizzazione nell’uso delle
risorse.
Strettamente connesso è il tema
del Piano sociale provinciale e
della definizione dell’area del
socio-sanitario, per consentire una
integrazione fra il potente mondo
della sanità e quello del sociale
verso una nuova dimensione di rete
in cui trovi finalmente attuazione
la continuità assistenziale come
fondamentale risposta alle fragilità,
all’invecchiamento, alla disabilità, alla
non autosufficienza, alla cronicità.
In questo nuovo contesto di
innovazione le RSA necessitano di un
decisivo “aggiornamento” di ruolo
...un fattore
qualificante è
l’apertura alla
presenza dei
famigliari in RSA e
alle relative modalità
di rappresentanza,
dovendo considerare
anacronistica la
situazione attuale...
e compiti per poter essere inserite a
pieno titolo nella rete dei servizi, da
estendersi anche funzioni al sostegno
della domiciliarità. Dovrà essere
aggiornata la loro organizzazione
in funzione dei sempre più
impegnativi compiti di assistenza
a servizio di crescenti situazioni
di non autosufficienza grave, con
notevole aumento delle demenze e in
particolare dell’Alzheimer.
È necessario accrescere la qualità
degli interventi attraverso una
formazione continua e specializzata
delle varie figure professionali, in
modo da aprire la qualità assistenziale
al tema della contenzione fisica e
3 min
farmacologica e alla lotta al dolore,
oltre che con le tematiche del fine vita
e le questioni etiche. Annualmente
va verificata la soddisfazione del
cliente (familiare e ospite) e degli
operatori, che vanno costantemente
motivati e sostenuti utilizzando
strumenti adeguati di rilevazione e
monitoraggio.
Leve importanti per “spingere” il
sistema RSA a qualificarsi potrebbero
consistere nei requisiti attesi per
l’ aggiornamento di procedure,
controlli e adempimenti legati
all’accreditamento in modo da
privilegiare la qualità degli interventi
assistenziali, le buone prassi,
l’innovazione e la ricerca in materia
assistenziale. Sono indispensabili delle
semplificazioni burocratiche legate a
controlli e adempimenti, ivi compresi
quelli imposti dalla PAT, riconoscendo
le certificazioni di qualità e
promuovendo percorsi “premianti” per
ricerca e innovazione.
È possibile e doveroso perseguire il
contenimento dei costi di gestione
attraverso la razionalizzazione delle
attività amministrativa, l’attivazione
di iniziative consorziate nelle gare di
appalto e nella gestione delle attività
esternalizzabili.
Un fattore qualificante è l’apertura alla
presenza dei famigliari in RSA e alle
relative modalità di rappresentanza,
dovendo considerare anacronistica
la situazione attuale, in cui non tutte
le RSA del Trentino hanno consentito
una libera elezione dei rappresentanti
dei familiari. Su questo fronte è
necessario che venga steso un
regolamento tipo da parte della PAT e
che l’adempimento venga inserito fra
gli obblighi legato all’autorizzazione e
accreditamento.
*Documento elaborato da Fap Acli e Arof
22
ACLI trentine APRILE 2014
MONDO ACLI
Acli Terra
5,5 min
SUPER ANAGRAFE, PROBLEMI DI PRIVACY
È ormai entrata in vigore l’Anagrafe dei
conti correnti, conosciuta anche come
“super anagrafe”, nuovo strumento
pensato per contrastare l’evasione
fiscale, che metterà sotto controllo tutti
i rapporti finanziari di ogni cittadino.
Attraverso questo nuovo meccanismo,
il Fisco potrà avere accesso a tutti i
movimenti effettuati su conti correnti
e altre tipologie di strumenti finanziari,
grazie all’obbligo di comunicazione
cui saranno sottoposti istituti bancari e
altri operatori finanziari.
Dal primo febbraio di quest’anno,
oltre al già conosciuto spesometro
e redditometro, il Fisco avrà uno
strumento in più per stanare gli evasori
fiscali, individuando chi dichiara
redditi inferiori a quanto guadagna e/o
spende.
Informazioni sotto la lente
d’ingrandimento
Tra i dati che verranno analizzati ci
sono dunque le informazioni relative
ai movimenti bancari e finanziari
(Redditometro e Super Anagrafe),
24
gli acquisti di importo superiore ai
3.600 euro (Spesometro) e i beni
aziendali concessi in godimento a
soci o familiari. Relativamente ai conti
correnti quelli che saranno tenuti sotto
controllo sono: bonifici, pagamenti,
accrediti, saldi di inizio e fine anno,
investimenti, disinvestimenti, accessi
alle cassette di sicurezza, utilizzo delle
carte di credito e di debito e così via.
I dati che banche e intermediari hanno
inviato all’Anagrafe Tributaria sono
quelli a partire dall’anno 2011.
Questi, incrociati con le informazioni
ricavate dalle comunicazioni relative
allo Spesometro e dal Redditometro
(lo strumento del Fisco che analizza lo
scostamento tra il reddito dichiarato
e le spese effettuate) serviranno,
secondo il legislatore, per combattere
la piaga italiana dell’evasione fiscale.
Conti correnti
Il Fisco terrà sotto controllo i conti
correnti ed i relativi movimenti bancari,
quindi: bonifici, pagamenti, accrediti,
saldi di inizio e fine anno, investimento,
disinvestimenti, accessi alle cassette di
sicurezza, utilizzo delle carte di credito
e di debito e così via.
I dati di sintesi che saranno archiviati
nell’Anagrafe tributaria sono quelli
a partire dall’anno 2011 e banche
ed intermediari dovranno inviare
all’Agenzia tutte le informazioni da loro
possedute utilizzando il cosiddetto
“Sid” (Sistema di interscambio dati).
Spesometro
Lo Spesometro sarà un altro strumento
che il Fisco utilizzerà, insieme al
Redditometro, per ricostruire il
reddito e stanare gli evasori fiscali. Si
tratta della segnalazione all’Anagrafe
tributaria effettuata dai negozianti
e dagli esercenti relativamente agli
acquisti e alle operazioni tra partite
IVA (ovvero B2B) per le quali viene
emessa fattura di importo superiore ai
3.600 euro. Gli intermediari finanziari
dovranno inoltre segnalate al Fisco
tutte le operazioni effettuate con
bancomat e carte di credito, sempre di
importo superiore ai 3.600 euro.
ACLI trentine APRILE 2014
MONDO ACLI
...il Fisco potrà avere accesso a tutti i
movimenti effettuati su conti correnti e altre
tipologie di strumenti finanziari,
grazie all’obbligo di comunicazione cui
saranno sottoposti istituti bancari e altri
operatori finanziari...
Agricoltori e redditometro, come
difendersi
Gli agricoltori sono particolarmente
esposti al nuovo redditometro, infatti i
contribuenti che operano in agricoltura
sono generalmente quelli più accertati
in modo sintetico, poiché i loro redditi,
determinati su base catastale, sono
spesso apparentemente incongruenti
con le spese sostenute.
Il nuovo strumento messo a punto dal
Fisco è applicabile dall’anno 2009 ed è
finalizzato a ricostruire i redditi effettivi
del contribuente attraverso l’analisi
delle spese dallo stesso sostenute.
Se il reddito dichiarato è inferiore di
oltre 1/5 rispetto a quello ricostruito
con il nuovo redditometro, l’Ufficio
invia al contribuente l’invito a
comparire affinché possa essere
giustificato il predetto scostamento.
Fin da questa prima fase è opportuno
impostare una attenta difesa idonea
ad evitare l’emissione del successivo
avviso di accertamento. Innanzitutto
il contribuente può dimostrare che
le spese sono state sostenute con
redditi esenti, soggetti a ritenuta alla
fonte, oppure con somme derivanti da
disinvestimenti o elargite da soggetti
terzi (ad esempio uno studente
che ha acquistato l’auto con i soldi
dei genitori). Oltre a ciò, bisogna
tenere in considerazioni il fatto che
l’agricoltore ha dichiarato i redditi
su base catastale; pertanto l’Ufficio
dovrà verificare il volume d’affari IVA
che può rappresentare un termine
di valutazione del potenziale reddito
effettivo. Il volume d’affari dovrà essere
rettificato con i proventi non soggetti
all’imposta (contributi PAC, PSR, ecc..)
e diminuito dei costi non IVA, quali
le spese per il personale, i contributi
consortili, gli affitti fondiari, le spese
per assicurazioni ecc.
Infine, occorre e videnziare che avere
redditi adeguati a coprire le spese
sostenute potrebbe non essere
sufficiente per evitare l’accertamento.
Infatti , l’Agenzia pretende che tali
spese siano state effettivamente
sostenute con i proventi dell’attività
agricola, diversamente disconosce la
copertura della spesa.
Al fine di evitare tale problematica è
necessario che l’Agricoltore organizzi
la propria gestione finanziaria in
modo corretto. Ad esempio, se
l’azienda agricola è gestita da una
società semplice ed il socio agricoltore
acquista una autovettura personale,
oppure un appartamento per il
figlio, non deve far fronte a tali spese
attingendo dal conto bancario della
società, ma è necessario far transitare
gli utili della gestione agricola
direttamente sul conto dei soci per poi
provvedere a sostenere direttamente
le spese inerenti ai loro beni personali.
Infatti, solo in questo modo è
possibile superare ogni eccezione
dell’Ufficio e dimostrare che le spese
sono state sostenute con i proventi
dell’attività agricola. Qualora il fisco,
una volta analizzati i diversi dati,
dovesse riscontrare delle anomalie
dovrà procedere all’incrocio dei dati
finanziari con le informazioni fiscali
e patrimoniali presenti in anagrafe
tributaria. è a questo punto che
si arriverà agli elenchi definitivi
che verranno poi inviati agli uffici
territoriali per i controlli veri e propri.
Inoltre se entro il 31 gennaio 2014 gli
istituti di credito e gli altri intermediari
finanziari devono aver inviato i dati
riguardanti i movimenti bancari del
2011, il 31 marzo 2014 sarà la data
entro cui verranno inviati i dati relativi
al 2012 e cosi via.
ACLI TERRA
Ufficio di Trento
38122 Trento Via Roma 57
presidente Flavio Sandri
Tel 0461 277277 Fax 0461 277291
e-mail acliterra@aclitrentine.it
Ufficio di Borgo Valsugana
38051 Borgo Valsugana Via Carducci 3
Ezio Dandrea
Tel 0461 757166 Fax 0461 79771
Cell 331 4204117 - 349 7554902
e-mail ezio.dandrea@aclitrentine.it
ACLI trentine APRILE 2014
25
MONDO ACLI
Us Acli
3 min
LO SPORT, LA SOCIETÀ, L’ECONOMIA
E IL BUON VICINATO
Cosa centrano le quattro parole
contenute nel titolo? Apparentemente
niente, ma se proviamo ad analizzare
questi termini e trovare punti di
contatto leggerete come tutto è
intimamente interconnesso.
Lo sport, spina nevralgica di un
modello nel quale tutti noi(dagli
anni del boom economico) siamo
cresciuti come strumento di
crescita, psico-fisica, di interazione
di emancipazione, di modelli di
riferimento che dall’antica Roma non
sono mai cambiati, il più forte vince
e fa la storia, ci mostrano come la
Società asse portante della nostra
vita fin dalla più giovane età instilli
il seme della competizione su tutti
i livelli, dalla più giovane età, con la
partecipazione accorata dei Genitori,
per i quali l’avere un campioncino in
casa vale un “virtuale” passaggio di
“categoria” ed emancipazione Sociale.
Il passaggio successivo nella scala
sociale si lega indissolubilmente
all’economia che è il valore aggiunto
riconosciuto di un sportivo
“vincente” nella Società. Quindi
non c’è “campione” che non generi
economia di scala sul territorio se
locale, fino ai casi più estremi dei
“campioni” locali che gareggiano
in competizioni di valore assoluto
per amplificare su scala più ampia il
valore dello sport stesso, della società
nella quale viviamo e nell’economia
che a pioggia ricade sull’atleta e su
ciò che lo circonda. Manca solo in
buon vicinato e il gioco si chiude, e
proprio su questa visione d’insieme
che il giochino inizia a scricchiolare
e mostra tutte le debolezze che in
effetti ha. Nel buon vicinato, lo sport
non è uno strumento indispensabile
alla crescita legato all’aspetto
competitivo, ma un modo semplice,
giocoso, divertente, senza classifiche
e coppe che alimenta la società che
lo compone, non crea emulazione,
bisogni di visibilità, professionalità del
gesto, ma solo lo spunto e lo stimolo
per un confronto reale e sincero dove
il primo è funzionale all’ultimo,
intimamente interconnessi in una
scala di valori che non si genera
dove le regole di vita e di relazione
permettono ad ognuno di portare
a galla le proprie caratteristiche
riconosciute e rispettate.
In tutto questo da sempre gli enti
di Promozione Sportiva recitano la
parte di “fratelli poveri” nella quale
le 4 parole iniziali sono sempre state
l’asse portante.
Il neo-eletto Presidente del CONI,
Malagò riconosce che occorre
riorganizzare il mondo dello sport,
asse portante dei cittadini di domani
affinché, la parola agonismo, sempre
più abbia un sapore nuovo e crei
“sportivi”che non abbandonino
l’attività agonistica intorno ai 15
anni per stress da competizione,
ma li prepari a viveri più integrati in
una società dove le regole di buon
vicinato siano sempre più condivise
da tutti.
U.S.ACLI DEL TRENTINO
...nel buon vicinato, lo sport non è uno
strumento indispensabile alla crescita legato
all’aspetto competitivo, ma un modo semplice,
giocoso, divertente...
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38122 Trento Via Roma, 57
Tel 0461 277229
Orario di apertura
9:30 - 12:00 lunedì - martedì
15:00 - 18:00 mercoledì - giovedì
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VITA ASSOCIATIVA
Nuova sede Acli a Malé
UN NUOVO SERVIZIO PER LA COMUNITÀ
...presso la nuova
sede di Malè, che
affianca la Sede
Zonale di Cles,
potranno trovare
risposta tutte le
persone che avranno
bisogno di assistenza
fiscale e contabilità,
ma anche gli
imprenditori agricoli...
ACLI trentine APRILE 2014
Domenica 9 marzo è stato un
giorno di festa per le ACLI Trentine:
è stata inaugurata infatti la nuova
sede di Malè.
Una cerimonia semplice ma che ha
suscitato un grande interesse tra
i cittadini che hanno riempito la
piccola piazzetta per ascoltare le
varie autorità intervenute.
Il Sindaco di Malè Bruno Paganini
e il Presidente della Comunità Valle
di Sole Alessio Migazzi da buoni
padroni di casa non hanno fatto
mancare il loro caloroso benvenuto
e apprezzamento per la scelta delle
ACLI di aprire una nuova sede.
Poi la parola per le ACLI a Luca
Oliver, Presidente del Patronato e
al Presidente Provinciale Fausto
Gardumi che hanno espresso grande
soddisfazione per la nuova apertura
in Val di Sole, una presenza che ha
il fine di ricostruire nuovi legami
e ripartire dai luoghi del servizio
e della socialità per far fronte alle
difficoltà economiche e sociali del
nostro tempo.
La nuova sede vuole essere simbolo
del rifiuto dell’abbandono dei
territori periferici e invece si propone
per garantire costante assistenza e
risposte alle necessità dei cittadini.
Presso la nuova sede di Malè, che
affianca la Sede Zonale di Cles,
potranno trovare risposta tutte le
persone che avranno bisogno di
assistenza fiscale e contabilità, ma
anche gli imprenditori agricoli e
coloro che avranno necessità nel
settore della previdenza e le famiglie
che avranno bisogno di accedere a
strumenti di welfare.
Malè non sarà un semplice
avamposto, ma si spera che la nuova
sede e i servizi che le ACLI assicurano
possano attirare sempre più persone
della comunità.
SEDE ACLI MALÈ
Piazza Portegaia 3
Caf ACLI
Orario di apertura
8-12.30 - 14 -17.30 mercoledì
8-12.30 - 14 -16.30 venerdì
Patronato ACLI
Orario di apertura
8-12.30 martedì
8-12.30 venerdì (Il venerdì pomeriggio
su appuntamento).
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VITA ASSOCIATIVA
Circolo Acli Palù di Giovo
LASCIARE SPAZIO AI GIOVANI
Si è svolta a fine febbraio l’Assemblea
dei Soci del Circolo ACLI di Palù di
Giovo; una riunione che ha visto
una discreta partecipazione per lo
più di giovani, che rappresentano la
maggioranza del corpo associativo
del Circolo.
Il Presidente Gilberto Arman ed il
Vice Matteo Moser hanno ricordato
ne numerose iniziative aggregative,
formative e di servizio alla comunità
svolte dal Circolo, che sommate alla
attività della mescita fanno del Circolo
di Palù un importantissimo punto di
riferimento nella comunità.
L’Assemblea ha poi provveduto ad
eleggere il nuovo Direttivo nelle
persone di Gilberto Arman, Antonio
Pacher, David Pellegrini, Matteo
Moser, Dario Dalvit, Silvano Moser,
Paolo Pellegrini, Jessica Callegari,
Igor Pellegrini, Alessio Pellegrini e
Mauro Weber.
Contestualmente il nuovo direttivo
ha provveduto a definire le cariche
sociali, confermando alla presidenza
Gilberto Arman e nominando Antonio
Pacher come Vicepresidente, Alessio
Pellegrini Cassiere e Jessica Callegari
segretaria.
Circolo Acli Grumo
NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI
Grande successo ho suscitato
l’incontro promosso dalle ACLI riferito
al FONDO SOCIALE EUROPEO. La
sala polifunzionale del Comune si
è riempita di persone, soprattutto
giovani, interessate all’argomento ed
agli esperti invitati che hanno offerto
loro informazioni utili su opportunità
per la formazione e per nuove
esperienze utili per l’orientamento nel
mondo del lavoro. Il vicepresidente
provinciale delle ACLI Fabio Pizzi ha
introdotto l’argomento puntualizzando
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l’importanza del FONDO SOCIALE
EUROPEO ed informando come i
fondi, nella nostra provincia, siano
ben utilizzati. Anzi, Pizzi ha precisato
come gli stessi vengano utilizzati
anche da parte di altre regioni che,
per mancanza di progettazione, non
ne fanno uso. L’avv. Aurora Agostini
del Foro di Trento ha poi analizzato in
modo dettagliato e chiaro la dinamica
e la storia dei Fondi sociali europei,
iniziativa messa in atto, da parte degli
stati membri, fin dal lontano 1951 con
la nascita della C.E.C.A. Nel 1957, con il
trattato di Roma, nasce di fatto il Fondo
sociale con nuove competenze e che
diventa operativo nel 1962.
Se all’inizio le iniziative del Fondo
erano rivolte, in particolare, al sostegno
dei lavoratori del sud Italia o degli
emigrati in Germania, dopo il 1970, con
il cambiamento del mercato e all’inizio
della prima ondata di disoccupazione,
il tipo di intervento è cambiato ed i
fondi sono stati distribuiti secondo
certe priorità (giovani, disoccupati,
donne, lavoratori anziani, disabili).
Negli anni ’80 viene costituito un
coordinamento per la formazione dei
lavoratori.
Dal 2000, con la strategia di Lisbona,
l’attenzione è rivolta a persone, in
particolare giovani, che vogliono
prepararsi ed approfondire le loro
conoscenze nel campo del lavoro. I
programmi, relativi ai fondi disponibili,
vengono approntati ogni sette anni e
studiati secondo alcuni fondamentali
obiettivi dei quali devono tener conto
i progetti per poter accedere ai fondi.
L’offerta va dai corsi gratuiti di lingue,
ai soggiorni all’estero, agli aiuti per
attività di carattere sociale e culturale
organizzate sia da privati che da
associazioni.
ACLI trentine APRILE 2014
VITA ASSOCIATIVA
Circolo Acli Mezzolombardo
RESPONSABILI INSIEME
Si è svolta il 15 febbraio l’assemblea
dei soci del Circolo ACLI di
Mezzolombardo. Il Presidente del
Circolo, Gino Pomella ha iniziato
il proprio intervento, prendendo
lo spunto dalle parole scritte sulla
tessera di quest’anno: “RESPONSABILI
INSIEME”. Messaggio forte questo
ha detto, che impone a VECCHIE e
NUOVE GENERAZIONI, ad essere
responsabilmente unite nella
ricerca del bene comune con forza,
con impegno non solo all’interno
delle ACLI, ma nel nostro paese,
nella nostra comunità, nelle nostre
istituzioni, al fine di difendere e
sostenere tutti i nostri cittadini ed in
particolare i più deboli.
Noi tutti, giovani e meno giovani ed
in particolare noi aclisti, dovremmo
dimostrare con l’esempio il nostro
impegno affinché le persone
più deboli, i disoccupati, gli
ammalati, tutti coloro che vivono o
sopravvivono con redditi da fame,
se non addirittura privi degli stessi,
possano affrontare la vita con dignità,
senza essere costretti a vivere ai
margini della società.
Noi non possiamo tacere nel vedere
queste persone privilegiate, vivere
con il denaro di tutti, senza fare
un minimo di sacrificio per il “bene
ACLI trentine APRILE 2014
...15 febbraio assemblea dei soci del Circolo
Acli di Mezzolombardo. Il Presidente del
Circolo, Gino Pomella ha iniziato il proprio
intervento, prendendo lo spunto dalle
parole scritte sulla tessera di quest’anno:
“responsabili insieme”. Messaggio forte questo
ha detto...
comune” e per questo condanniamo
tutti quelli, che non sentono questo
obbligo, così come ribadiamo che
le indennità da loro percepite, ci
offendono, perché sono esagerate.
Per questo, così come lo è stato
per il passato, l’impegno forte e
primario, che la Direzione del Circolo
continuerà con passione a portare
avanti, sarà quello della difesa dei
diritti di ogni persona, riaffermando
il suo operare nelle tre fedeltà delle
ACLI alla Chiesa, al Lavoro e alla
Democrazia.
Sono poi intervenuti: Joseph Valer e
Cristian Bosio, che nei loro interventi
hanno illustrato il percorso delle ACLI
Trentine verso gli Stati Generali.
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VITA ASSOCIATIVA
Legge & diritti
SERVIZIO DI
CONSULENZA
LEGALE
D: Cos’è il testamento olografo?
R: Il testamento olografo è il tipo di
testamento più diffuso ed è regolato
nel codice civile. Secondo l’art.
602 del codice civile il testamento
olografo (olografo in greco significa
“scritto tutto di mano propria”) deve
essere scritto per intero, datato e
sottoscritto di mano del testatore.
Il primo requisito è quindi
l’autobiografia. Il testamento olografo
deve essere scritto di proprio
pugno e con la scrittura abituale del
testatore. Non è ammesso l’utilizzo
di mezzi meccanici o di qualsiasi
altro aiuto materiale nella scrittura, al
fine di essere certi che la volontà del
testatore non sia stata forzata.
Il secondo requisito è la datazione.
La data deve contenere l’indicazione
del giorno, mese ed anno, e svolge
due funzioni: permette di individuare
CRISTIAN BOSIO
fra più testamenti l’ultimo ed in
caso di contestazione consente di
stabilire la capacità di testatore al
momento della redazione dell’atto. Il
terzo requisito è la sottoscrizione. La
sottoscrizione che deve essere posta
in modo da designare con certezza la
persona del testatore, ad esempio con
il nome e cognome. Per la redazione
del testamento olografo, se si vuole
essere certi della correttezza del
proprio operato, si può farsi affiancare
da un avvocato di fiducia, che potrà
poi eventualmente anche curare la
conservazione del documento.
Per accedere al servizio di
consulenza legale nei settori del
diritto di famiglia e testamenti,
risarcimenti da incidenti stradali
ed errori medici basta telefonare al
numero 0461 277277 e prenotare
un colloquio gratuito con l’avvocato
che valuterà con voi la problematica
proposta per poi prospettare le
possibili soluzioni. La sede è in
via Roma 57 a Trento.
Movimento
CI HANNO LASCIATO
Nelle settimane scorse abbiamo
accompagnato per l’ultimo saluto due
aclisti che tanto hanno contribuito
alla promozione e alla crescita della
nostra Associazione. Ricordiamo con
affetto Milena Corradini Comai di
Vigo Cavedine, una militante che ha
vissuto quotidianamente al servizio
della propria comunità e dell’intera
Copertina
Un simpatico richiamo grafico
alla campagna del 5 per mille.
Foto e concept Palma & Associati.
Acli trentine
Periodico mensile di riflessione, attualità e
informazione.
N° 4, aprile 2014 - Anno 48°
Direzione e redazione
Trento, Via Roma, 57
Tel 0461 277277 Fax 0461 277278
www.aclitrentine.it
giornale@aclitrentine.it
Direttore editoriale
Fausto Gardumi
Direttore responsabile
Walter Nicoletti
Redazione
Gianluigi Bozza, Maria Cristina Bridi,
Marianna Calovi , Giorgio Cappelletti,
Piergiorgio Cattani, Vittorio Cristelli,
Arrigo Dalfovo, Marta Fontanari,
Fausto Gardumi, Michele Mariotto,
Luisa Masera, Loris Montagner, Walter Mosna,
Lorenzo Nardelli, Walter Nicoletti, Luca Oliver,
Gianni Palma, Fabio Pipinato, Fabio Pizzi,
Don Rodolfo Pizzolli, Livio Trepin, Joseph Valer
Hanno collaborato
Cristian Bosio, Marcello Farina, Lorenzo
Nardelli
Concept and layout
Palma & Associati
Valle, interpretando intensamente, fin
che le tue forze te lo hanno consentito,
le Acli del grembiule, al servizio di tutti
a partire dagli ultimi. Ricordiamo Pio
Capovilla, dirigente e volontario del
Circolo ACLI di Molina di Fiemme, che
con grande generosità e disponibilità
si è speso per anni per la crescita del
Circolo, tenendo vivo il legame con gli
associati e promuovendo i valori aclisti
nella sua comunità.
Fotografie
Archivio Acli trentine,
archivi Palma & Associati,
Piero Cavagna, Walter Nicoletti
Stampa Tipografica
Litotipografia Editrice Alcione
Abbonamenti
Spedizione in abbonamento postale
a tutti i soci delle Acli trentine
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 74
Registro stampa data 17 febbraio 1998 N° 06182
Il giornale è consultabile sul
sito internet: www.aclitrentine.it
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ACLI trentine APRILE 2014