RASSEGNA STAMPA del 30 luglio 2014 Il Sole 24 ORE Agevolazioni Il preliminare non salva il bonus Angelo Busani pag. 37 Se viene venduta l’abitazione acquistata con l’agevolazione “prima casa” prima del decorso di un quinquennio della data dell’acquisto, la legge commina la decadenza dal beneficio fiscale: è così viene recuperata la differenza tra l’imposta ordinaria e l’imposta calcolata applicando l’agevolazione, su questa differenza si pagano gli interessi di mora e si calcola la sanzione del 30%. Questo apparato sanzionatorio tuttavia non scatta se, entro un anno dalla vendita infra quinquennale, il contribuente compri un’altra “prima casa”. A questo riguardo si pone l’interrogativo: per impedire la decadenza dell’agevolazione sul primo acquisto, occorre effettivamente stipulare un nuovo acquisto oppure è sufficiente dar corso a un contratto preliminare? La risposta della Cassazione (ordinanza n. 17151 del 29 luglio 2014) è negativa. Dichiarazioni Alla firma la proroga del modello 770 Francesca Micardi pag. 35 Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che contiene la proroga per il 770 è pronto e aspetta la firma del Ministro dell’Economia, prima di poter arrivare sul tavolo del premier, Matteo Renzi, per la ratifica definitiva. Dogane Dogane e Iva, controlli nulli Alessandro Fruscione e Benedetto Santacroce pag. 34 Gli effetti della sentenza Equoland emessa dalla Corte di Giustizia il 17 luglio scorso (causa C-272/13) non tarderanno a farsi sentire sia sui contenziosi pendenti che sull’attività di accertamento dell’agenzia delle Dogane. I giudici comunitari, chiamati a valutare la legittimità dell’interpretazione dell’art.50 bis, co.4, lett.b), del D.L. n.331/93, sposata dall’amministrazione doganale italiana in caso di irregolare utilizzo del deposito Iva ed essenzialmente volta a recuperare l’imposta pur in presenza di un’autofattura emessa dal proprietario della merce, hanno chiarito che la disciplina comunitaria in materia di Iva non consente ad uno Stato membro di chiedere il pagamento dell’imposta all’importazione qualora la medesima sia già stata regolarizzata nell’ambito del meccanismo dell’inversione contabile, mediante un’autofatturazione e una registrazione nel registro degli acquisti e delle vendite del soggetto passivo. Consegue da questa impostazione che non è possibile configurare l’Iva all’importazione come un tributo diverso dall’Iva interna, sicché l’autofattura emessa per l’assolvimento da parte del soggetto passivo non costituisce una mera «operazione neutra di compensazione dell’Iva nazionale a debito con quella a credito», come più volte affermato dalla Corte di Cassazione (per tutte, si veda la sentenza n.12262/10), bensì un vero e proprio pagamento opponibile all’ufficio doganale che agisce per il recupero dell’imposta non versata all’importazione. Rimangono aperti taluni problemi di tipo operativo, quale ad esempio il trattamento Iva di importazioni nelle quali il tributo sia corrisposto in dogana in rapporto a diritti di licenza versati ad un soggetto nazionale, il quale però - all’atto del pagamento delle royalty - è tenuto comunque a emettere fattura con Iva, che dunque sarebbe pagata due volte. 1 Rassegna stampa del 30/07/14 Giudizi conclusi fuori dai “benefici” Alessandro Fruscione e Benedetto Santacroce pag. 34 La sentenza Equoland non potrà incidere sulle vicende cristallizzate per effetto della consumazione dei termini per l’impugnazione o per il passaggio in giudicato della sentenza emessa in sede di contenzioso. È una conseguenza di quel principio di certezza dei rapporti giuridici che ogni ordinamento intende perseguire, in quanto solo l’idea che una determinata situazione non possa più essere rimessa in discussione per effetto del suo consolidamento conferisce ad un ordinamento giuridico coerenza e stabilità. Iva Il codice errato non giustifica sempre la rettifica Laura Ambrosi pag. 34 L’errore relativo al codice Iva del cliente estero indicato in fattura non può legittimare l’ufficio a rettificare l’imposta sull’operazione se sussistono i requisiti sostanziali della vendita intracomunitaria. Lo precisa la Cassazione con l’ordinanza n.17254/14, depositata ieri su un accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate recuperava l’Iva su alcune operazioni intracomunitarie. Il presupposto era che le fatture emesse dalla società italiana riportavano in modo errato il numero di partita Iva del cessionario. Lavoro e previdenza Bonus per le inoccupate: restano gli incentivi Ue Mauro Pizzin pag. 36 Marcia indietro dell’Inps sulla stop agli incentivi contributivi per le donne disoccupate residenti in aree svantaggiate. Dopo un periodo di sospensione «in via cautelare» a partire dal 1° luglio, ritorna, infatti, operativo il taglio del 50% dei contributi a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratrici di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali Ue. A comunicarlo è stato ieri lo stesso Istituto con il messaggio n.6319/14, che annulla la decisione presa con il messaggio 6235 del 23 luglio scorso, in cui era stata anche riprogrammata la procedura di elaborazione automatica dei moduli 92-2012 in modo da respingere eventuali istanze inoltrate da inizio mese. Operazioni straordinarie Leveraged buy out, arma “salva-aziende” Paolo Meneghetti pag. 37 L’operazione denominata leveraged buy out (Lbo), è condizionata dal fatto che un istituto di credito abbia un ruolo attivo nel finanziare l’operazione di acquisizione ritenendo sufficienti le garanzie patrimoniali offerte dalla società target. L’operazione di Lbo, dopo la riforma del diritto societario del 2004, è divenuta certamente lecita, a condizione tuttavia che siano prodotti documenti esplicativi più articolati ed approfonditi rispetto alle normali operazioni di fusione. Va ricordata, in primo luogo, la necessità che nel progetto di fusione siano indicate le risorse finanziarie necessarie per il soddisfacimento delle obbligazioni assunte. Inoltre nella relazione degli amministratori vanno spiegate le ragioni che rendono opportuna tale operazione, con uno specifico piano economico e finanziario che dimostri la fonte delle risorse finanziarie e la descrizioni degli obiettivi da raggiungere. Nella relazione degli esperti si dovrà attestare la ragionevolezza delle indicazioni contenute nel progetto di fusione. Infine, non possono trovare applicazione le semplificazioni previste per le fusioni di società interamente possedute o possedute al 90%. Assistenza finanziaria, divieto con limiti Paolo Meneghetti pag. 37 Si ha assistenza finanziaria quando una società accorda direttamente o indirettamente prestiti o fornisce garanzie per l’acquisto o la sottoscrizione della proprie azioni. L’operazione è vietata dall’art.2358 cod. civ., a meno che non rispetti le condizioni previste dall’articolo stesso. Il rapporto tra il divieto di assistenza finanziaria e le operazioni di Lbo è delicato, poiché nell’attuale art.2358 co.1 è inserita, tra le ipotesi vietate, anche la conces- 2 Rassegna stampa del 30/07/14 sione «indiretta» di garanzie per prestiti destinati a finanziare l’acquisto delle proprie azioni, il che sembrerebbe attrarre tutte le operazioni di Lbo nella sfera dell’assistenza finanziaria. Il divieto è ancora più netto nell’art.2474 cod. civ. dedicato alle Srl, dove si afferma che «in nessun caso» la società può fornire garanzie per l’acquisto delle proprie partecipazioni. Si potrebbe quindi ritenere che l’operazione di Lbo sia compatibile con il divieto di prestare garanzie, se sono rispettate le prescrizioni dell’art.2358. Tuttavia, se tra queste rientrasse tout court anche il rispetto dei limiti patrimoniali di cui al sesto comma, le operazioni di Lbo sarebbero davvero poco frequenti. L’ultimo comma dell’art.2358 prevede, invece, che si applichi quanto previsto nell’art.2501 bis cod. civ. e cioè che quando scatta l’acquisto con indebitamento seguito dalla fusione per incorporazione, vengano meno le condizioni di legge necessarie per rendere legittima una operazione di assistenza finanziaria, condizioni invece applicabili se la fusione non c’è. Più complesso è il rapporto tra art.2474 e art.2501 bis, perché nella prima norma, applicabile alle Srl, il divieto di prestare garanzie è totale e non derogabile: ciò, a meno di non interpretare la norma come una sorta di richiamo implicito a quella più circostanziata scritta per le Spa, applicando quindi le condizioni più favorevoli ivi previste. Reati tributari Confisca preventiva, il Fisco “pesa” Alessandro Galimberti pag. 37 I proventi originati da evasione fiscale non evitano la confisca cosiddetta “di prevenzione”, quella cioè applicata a soggetti in odore di appartenenza mafiosa. Le Sezioni Unite della Cassazione – sentenza 33451/14, depositata ieri – sciolgono l’apparente contrasto tra le misure di prevenzione previste dalla legge antimafia 575/65, oggi assorbita dal Codice antimafia (D.Lgs. n.159/11), e quelle disciplinate da un’altra legge di contrasto alla criminalità organizzata (la n.356/92) ma indirizzate contro persone già condannate (confisca c.d. “allargata”). Redditi di capitale Obbligazioni, esenzione più ampia Renzo Parisotto e Marco Piazza pag. 33 Esenti da imposte, nei confronti dei soggetti residenti in Stati white list, gli interessi sulle obbligazioni emesse da società non quotate anche se il titolo non è negoziato in mercati regolamentati. La condizione è che le obbligazioni siano detenute da almeno un investitore qualificato. Lo prevede l’art.21 del D.L. n.91/14 (al di là di correzioni dell’ultima ora), applicando anche a queste emissioni l’imposta sostitutiva finora prelevata sui titoli delle società quotate. La norma (invariata nella parte fiscale nella prima lettura del Senato) modifica l’art.1 del D.Lgs. n.239/96 sull’imposta sostitutiva su interessi, premi e altri frutti di obbligazioni, titoli similari e cambiali finanziarie anche a quelli che, pur non emessi da società quotate o non negoziati, siano “detenuti da uno o più investitori qualificati”. Prima l’imposta era applicabile solo agli strumenti di questo tipo emessi da banche, società con azioni negoziate in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di Stati Ue o See white list e a quelli emessi da altri soggetti purché negoziati nei medesimi mercati. Sul piano sostanziale, il vantaggio rispetto all’ordinaria ritenuta alla fonte (art.26, co.1 d.P.R. n.600/73) è l’esenzione per gli obbligazionisti residenti in Paesi white list, compresi – se investitori istituzionali – quelli privi di soggettività tributaria. Sul piano pratico, non è facile adattare una normativa pensata per titoli dematerializzati immessi in sistemi di gestione accentrata – o comunque depositati presso intermediari finanziari tenuti a gestirne la fiscalità – al caso di titoli che, non essendo destinati al mercato, circoleranno al di fuori del circuito degli intermediari. Che la norma interessi soprattutto titoli non dematerializzati risulta dalla relazione governativa. Se la cedola è in corso si considera il prezzo netto Renzo Parisotto e Marco Piazza pag. 33 Come si applica l’imposta sostitutiva in caso di cessione di titoli con cedola in corso? E in caso di immissione di titoli in deposito? Manca una espressa disciplina per queste ipotesi. Però è possibile ragionare sul complesso della normativa esistente. Quanto alla cedola in corso, va ricordato che l’art.49 del D.Lgs. n.231/07 vieta il trasferimento di titoli al portatore di importo pari o superiore a 1.000 euro senza l’intervento di una banca. Ma la banca è tenuta al prelievo dell’imposta sostitutiva solo al pagamento delle cedole e al rimborso dei titoli. La 3 Rassegna stampa del 30/07/14 fiscalità sarà quindi gestita con il metodo della traslazione d’imposta. Il prezzo del titolo, dunque, comprenderà il rateo di cedola «al netto della relativa imposta sostitutiva». Nell’immissione dei titoli in deposito, si pone il più generale problema del comportamento che l’intermediario deve adottare quando assuma in deposito o amministrazione, su incarico di un “lordista”, un titolo - non trasferito da altro intermediario - con cedola in corso. Dovrebbe applicarsi l’art.3, co.6 del D.Lgs. n.239/96, il che comporta che l’intermediario dovrà applicare l’imposta sostitutiva (e accreditarla al “conto unico”) sugli interessi maturati fino alla data dell’immissione in deposito o amministrazione. Il contribuente residente, se esercente impresa, può scomputarla in sede di dichiarazione, secondo il co.1 dell’art.5 del D.Lgs. n.239/96 (circolare n.306/E/96). Reddito di impresa Fondazioni, stretta sugli sconti Gian Paolo Tosoni pag. 35 Le erogazioni liberali a favore delle fondazioni sono deducibili a condizione che l’ente beneficiario, anche di secondo livello, realizzi direttamente i suoi progetti e non è consentita la procedura delle erogazioni a catena. Lo precisa l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n.74/E di ieri. 4 Rassegna stampa del 30/07/14 RASSEGNA STAMPA del 30 luglio 2014 Italia Oggi Adempimenti Ipoteche collegate a mutui, cancellazione online rivista Valerio Stroppa pag. 31 Nuove specifiche tecniche per la cancellazione online delle ipoteche collegate ai mutui. Dal 2015 istituti di credito, intermediari finanziari ed enti di previdenza dovranno utilizzare le modalità approvate ieri da un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultimo ha aggiornato sia le istruzioni informatiche impartite dall’Agenzia del Territorio (oggi incorporata nelle Entrate) con provvedimento del 9 ottobre 2007, sia quelle varate il 25 giugno 2012 con riguardo alle ipoteche ultra-ventennali. Agevolazioni Immobili, imposte ipotecarie e catastale più care con vendita prima di cinque anni Debora Alberici pag. 31 Imposte di registro, ipotecaria e catastale salate a chi vende prima dei cinque anni dall’acquisto senza fare un altro vero rogito. La sottoscrizione del solo preliminare di compravendita entro il termine per il riacquisto, infatti, non dà diritto alle agevolazioni fiscali sulla prima casa. È necessario il contratto definitivo, unico a produrre l’effetto traslativo della proprietà. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con l’ordinanza n.17151 del 29 luglio 2014, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate ribaltando il verdetto della CTR di Milano. Hotel, bonus per digitalizzare Simona D’Alessio pag. 35 Salto di qualità (con sgravi fiscali) per gli alberghi della Penisola: le strutture diventeranno, infatti, digitalizzate grazie a un credito d’imposta, per gli anni 2014, 2015 e 2016 del 30% sull’importo versato per ammodernarle, mentre altri incentivi renderanno meno cari gli interventi di rifacimento edilizio e per l’abbattimento di barriere architettoniche. E addio alle «vecchie» stelle, giacché saranno le migliorie, sul fronte dell’efficienza energetica e per consentir l’accesso ai disabili, a stabilire la nuova classificazione degli hotel, in corrispondenza con i parametri europei e internazionali. Il decreto n.83/14, cosiddetto «Art bonus», staccato definitivamente il traguardo parlamentare diventa legge, dotando il nostro tessuto produttivo di una gamma di agevolazioni per spronare l’economia, l’occupazione e il turismo. Delega fiscale Caf, responsabilità alleggerite Beatrice Migliorini pag. 27 Caf e professionisti in salvo. È pronta, infatti, la revisione della responsabilità in capo ai Centri di assistenza fiscale e ai professionisti relativamente alle dichiarazioni dei redditi precompilate, prevista dal D.Lgs. sulle semplificazioni fiscali (A.G. n. 99) al vaglio delle commissioni finanze di Camera e Senato. I soggetti coinvolti, quindi, risponderanno solo in caso di errori tecnici nel rilascio del visto di conformità. Ogni altro tipo di responsabilità legata alla veridicità dei documenti fiscali sarà attribuita direttamente ai contribuenti che resteranno sempre e comunque responsabili in caso di frode. Non solo. Ad essere ridimensionato, infatti, sarà anche il quatum della sanzioni in caso di errori materiali. Garantita, poi, la possibilità fino al 10 novembre di ogni anno, di trasmettere una dichiarazione rettificativa del contribuente. 5 Rassegna stampa del 30/07/14 Lavoro e previdenza Ok al bonus per l’assunzione delle donne disoccupate Daniele Cirioli pag. 36 Ripristinato il bonus sulle assunzioni di donne disoccupate. L’incentivo continua a operare dal 1° luglio, anche se è scaduta e non è stata rinnovata la decisione Ue C(2007)5618 che fissava le zone agevolate. Lo spiega l’Inps nel messaggio n.6319 di ieri facendo retromarcia su quanto stabilito nel messaggio n.6235/14 a seguito di chiarimenti del Ministero del lavoro. Pertanto, è a tutti gli effetti ripristinato lo sgravio contributivo del 50% per la durata di 12/18 mesi sulle assunzioni di donne di qualunque età, disoccupate e residenti nei territori svantaggiati individuati dal D.M. 27 marzo 2008. Associati, sanatoria in chiusura Leonardo Comegna pag. 36 Ancora poche ore a disposizione per depositare entro il 31 luglio presso l’Inps la documentazione relativa alla stabilizzazione degli associati in partecipazione. La legge di Stabilità (n.147/13) ha modificato i termini di adesione alla sanatoria stabilendo che: la stipula dei contratti collettivi, atto necessario alla regolarizzazione degli associazione con la loro assunzione, deve avvenire tra 1° giugno 2013 e 31 marzo 2014 (il vecchio termine era 30 settembre 2013); il deposito della documentazione presso l’Inps (contratto collettivo, contratti assunzione, copia attestazione versamento del contributo di accesso ecc.) deve avvenire entro il 31 luglio 2014 (il vecchio termine era il 31 gennaio). La misura è finalizzata a smorzare gli eventuali effetti negativi derivanti dall’introduzione della duplice presunzione sui rapporti associativi con apporto di lavoro e privi di determinati requisiti. Infortuni lavoro, manager salvi Dario Ferrara pag. 29 Non si può condannare il presidente del Consiglio di Amministrazione della società solo perché un operaio è caduto dalla scala nel tentativo di far riprendere la produzione: anche se manca una delega ad hoc per la sicurezza, è escluso che il legale rappresentante della grande impresa possa essere chiamato a rispondere penalmente dopo un infortunio che ben poteva essere evitato se solo il caporeparto avesse vigilato. E ciò perché verificare che l’attrezzo sia utilizzato secondo le prescrizioni della casa produttrice non richiede particolari poteri organizzativi o impegni di spesa: è un compito che può ritenersi implicito nell’articolazione dell’impresa in reparti. Ancora. Non si può gettare la croce addosso al preposto della sicurezza senza il giudizio controfattuale, cioè senza stabilire che il sinistro non si sarebbe verificato se la scala dalla quale è caduto l’operaio fosse stata usata correttamente a forbice, come prevedono le istruzioni, e non invece appoggiata contro il muro. È quanto emerge dalla sentenza n.33417/14, pubblicata il 29 luglio dalla sesta sezione penale della Cassazione Spa, la posizione dei soci non rileva ai fini del Durc Carla De Lellis pag. 30 La posizione dei soci non rileva e non va verificata al fine del rilascio del Durc a una società di capitali (Srl, Spa ecc.). La posizione dei soci rileva, invece, e va verificata ai fini del rilascio del Durc a una società di persone (Snc). Lo precisa l’Inps nel messaggio n.6302/14, allo scopo di dettare un indirizzo operativo unico per tutto il territorio nazionale. Ricercatori, via alle assunzioni Cinzia De Stefanis pag. 34 Ai nastri di partenza il credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato. Le imprese potranno presentare le domande, in modalità telematica attraverso una specifica piattaforma informatica, a partire dal 15 settembre 2014 per le assunzioni effettuate dal 26 giugno al 31 dicembre 2012. Per le assunzioni effettuate nel corso del 2013, le istanze potranno essere presentate a partire dal 10 gennaio 2015. Lo prevede il decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello sviluppo economico 28 luglio 2014 in attesa di pubblicazione. 6 Rassegna stampa del 30/07/14 Reati tributari Confisca calcolata contando l’evaso Debora Alberici pag. 32 La sproporzione fra i beni posseduti e i redditi dichiarati, che fa scattare la confisca, va calcolata tenendo conto anche dei proventi dell’evasione fiscale. È quanto sancito dalle Sezioni unite penali della Corte di Cassazione che, con la sentenza n.33451 del 29 luglio 2014, ha confermato la misura scatta nei confronti di un 48enne di Milano accusato di associazione mafiosa, evasione fiscale, furto e ricettazione. Reddito di impresa Erogazioni senza deducibilità Fabrizio G. Poggiani pag. 31 Erogazioni liberali a catena mai deducibili, soprattutto se le somme riversate sono destinate ad attività lucrative. Così l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n.74/E di ieri, con la quale è intervenuta, a seguito di uno specifico interpello, sulla deducibilità delle erogazioni liberali, di cui alla lett.a), co.2, dell’art.100, d.P.R. n.917/86 (Tuir). 7 Rassegna stampa del 30/07/14 L’INFORMAZIONE QUOTIDIANA DA PROFESSIONISTA A PROFESSIONISTA NEWS Direttori: SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI 30 LUGLIO 2014 Bilancio & controllo Nuovo Principio contabile OIC 20: valutazione dei titoli di debito non immobilizzati e “valore desumibile dall’andamento del mercato” di Fabio Landuzzi Diritto societario Esclusione da società di persone e attribuzione degli utili di Fabio Pauselli Imposte dirette Se il garage è troppo lontano non spetta “l’agevolazione” di Leonardo Pietrobon Iva Il regime Iva delle cessioni di beni allo “Stato estero” alla prova della territorialità di Marco Peirolo Patrimonio & trust Trust: perché dovremmo pagare alla fine? di Ennio Vial e Vita Pozzi Soluzioni tecnologiche Mobile, i 5 gadget da portaci in vacanza a cura di TeamSystem 8 Rassegna stampa del 30/07/14
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