Milano capitale del mobile payment

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DELLE
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n°11. 23 giugno 2014
2015
Milano capitale del mobile payment
L’Nfc al centro della kermesse. Si punta a spingere l’uso di terminali mobili per i pagamenti
a partire dalle transazioni tra espositori e fornitori. Telecom e Intesa San Paolo in prima fila
domenicoaliperto
T
ra le tante aspettative
sull’Expo 2015 ci sono
anche quelle che riguardano lo sviluppo e l’adozione dei
pagamenti elettronici in Italia. Non
è un segreto per nessuno: viviamo
in un Paese ancora profondamente
legato alla consuetudine del contante,
che rappresenta l’86% delle transazioni, contro la media del 59% del
resto d’Europa (fonte: Osservatorio
Mobile payment e commerce della
School of management Politecnico di
Milano). Eppure, laddove le schede
magnetiche e gli strumenti dedicati
all’e-commerce come Paypal hanno
impiegato anni ad affermarsi, il mobile proximity payment, grazie alla rapidissima diffusione degli smartphone
nel mercato tricolore, sembra avere
qualche asso in più nella manica, tanto
che i 15 miliardi di transato registrati a
fine 2013 tra e-commerce, e-payment,
mobile commerce e pagamenti tramite Nfc (Near field communication) e
su Mobile Pos dovrebbero triplicare
entro il 2016.
L’Esposizione universale potrebbe
favorire questo incremento: da una
parte bisogna omogeneizzare e snellire i processi di pagamento per i 20
milioni di visitatori attesi da circa 150
nazioni e per le transazioni tra espositori e fornitori; dall’altra è chiara la
missione di stimolare l’uso dei mobile
Verranno snelliti
i processi di pagamento
per i 20 milioni
di visitatori previsti
device per l’approvvigionamento di
beni, servizi e conoscenze. Queste
due istanze dovrebbero trasformare
Milano nella capitale mondiale dell’epayment, almeno per sei mesi.
Il protagonista indiscusso? L’Nfc.
A partire dalle isole digitali, in sperimentazione da ottobre 2013 in 15
punti della città (dovrebbero diventare 29 entro l’anno prossimo). Ogni
isola è dotata di un totem realizzato
con tecnologia Telecom Italia, che
oltre all’erogazione di contenuti
informativi multimediali e alla connessione wi-fi, permetterà anche la
prenotazione e l’acquisto di biglietti
per eventi e l’accesso a servizi di bike
sharing e noleggio di quadricicli elettrici, tramite, per l’appunto, specifici
Pos Nfc. Lo zampino di Telecom c’è
anche nel sistema di riconoscimento degli abbonati Atm (l’Azienda
dei trasporti milanesi), che dovrebbe essere introdotto nel prossimo
futuro. La sperimentazione è partita
nel 2011 su un centinaio di soggetti
i quali, grazie a un account Paypal,
una scheda sim Tim abilitata e uno
smartphone dotato di tecnologia Nfc,
Totem & hub
Tecnologie di prossimità
una bussola per la kermesse
«L’Expo sarà una grande vetrina dell’Nfc.
Non sono per l’Italia, ma per il mondo intero», non
ha dubbi Fabrizio Bellavista quando gli si chiede
quale pensa sia il ruolo dell’evento rispetto alla
crescita dell’e-payment nella Penisola. Bellavista è
docente del Formaper, la società di formazione della
Camera di Commercio di Milano, ed è il titolare
del seminario “Expo 2015: opportunità per nuovi
business”, un corso (si replicherà a novembre) che
tra le altre cose ha messo in evidenza l’importanza
dei sistemi di pagamento elettronici e di prossimità
durante il semestre della manifestazione. “Parliamo
di un format, quello di Expo, molto complesso e
gestito in maniera creativa. I Paesi partecipanti, in
rappresentanza del 93% della popolazione mondiale, avranno una visibilità senza precedenti. Questo
grazie all’accessibilità di gran parte dei 63 padiglioni
e dei nove cluster direttamente dal Decumano, la
via principale della cittadella lunga all’incirca come
Corso Buenos Aires”. Il paragone con la strada dello
shopping milanese non è solo chilometrico. “Padiglione dopo padiglione, si
potrà fare incetta di idee,
assaggi, conoscenze. Sparsi per il sito espositivo saranno oltre 400 i punti che
consentiranno di comprare prodotti e interfacciarsi
con totem multimediali per
richiedere servizi e informazioni. Ma ci si potrà anche iscrivere agli eventi in
calendario, acquistandone
contestualmente i biglietti.
Gli appuntamenti previsti
per il semestre, senza contare quelli del fuori-Expo,
sono circa 4.100. Orientare
i visitatori in mezzo a tutte
queste opportunità diventa
quasi impossibile se non si promuove l’uso estensivo delle tecnologie di prossimità. Non escludo
la creazione di carte prepagate ad hoc, ma ripeto:
al centro della scena ci saranno i device abilitati
all’Nfc, e Samsung farà la parte del leone”.
Secondo Mauro Mezzenzana, senior researcher
and project manager di Lab#ID all’Università Liuc
di Castellanza, il telefono dovrà essere usato come
driver, e le tecnologie di prossimità come veicolo per
portare interazione e soprattutto familiarità. “Ormai
le infrastrutture di accettazione sono distribuite a
tappeto: le banche stanno gradualmente sostituendo
i Pos degli esercenti per i quali il passaggio alle
nuove modalità di pagamento è trasparente”, spiega Mezzenzana. “E se le telco stanno pian piano
entrando nella partita, i circuiti del credito hanno
già lanciato promozioni nelle catene della Gdo
per spingere i consumatori a pagare contacless.
L’Expo è un’ottima occasione per mettere alla
prova il sistema, la sfida sarà trasformare queste pratiche in abitudini. La sperimentazione che
abbiamo condotto l’anno
scorso a Varese sull’Nfc è
stata estesa a couponistica,
carte fedeltà ed erogazione
di informazioni sul territorio, e ha dimostrato che
è fondamentale creare un
ecosistema di servizi che
ha al centro lo smartphone,
e quindi il consumatore.
È necessario sviluppare
prima queste applicazioni per avvicinare l’utente
allo strumento. Il pagamento verrà poi. I provider
sembrano averlo capito e
credo che a breve anche la
competizione si sposterà
su questo piano”.
hanno cominciato a entrare e uscire
dai tornelli delle stazioni della metropolitana semplicemente immettendo
il telefonino nel raggio d’azione dei
sensori contacless.
L’altro grande player coinvolto
nella corsa di Expo 2015 verso il
pagamento elettronico 2.0 è Intesa
Sanpaolo che come Telecom Italia è
official global partner dell’evento. Ancora non è dato sapere con precisione
quali saranno i contributi hardware e
software che la banca sta creando ad
hoc per l’Esposizione universale, né
il Gruppo ha voluto rendere noto l’investimento nella sponsorship (anche
se al Corriere delle Comunicazioni
risulta che si tratta di una cifra superiore ai 30 milioni di euro: il che
sarebbe coerente con il piano d’impresa per il periodo 2014-2017, che
prevede investimenti in tecnologia e
innovazione per 5 miliardi di euro). Di
sicuro l’organizzazione potrà contare
sulle soluzioni che Intesa Sanpaolo e
le sue controllate hanno già sviluppato
per il mercato business, a prescindere
dall’evento e in ottemperanza al Decreto Sviluppo bis, che impone agli
operatori economici di accettare anche
pagamenti elettronici. Per esempio la
piattaforma Move and Pay Business,
realizzata da Setefi, trasforma il Pos
in uno strumento mobile, in grado di
accettare carte anche al di fuori del
punto vendita mantenendo inalterati
Basati su Nfc i totem
Telecom Italia già
in sperimentazione
in vari punti di Milano
gli standard di sicurezza. È sufficiente
collegare al proprio device, tramite
Bluetooth, un lettore di tessere magnetiche abbinato all’applicazione che
lo abilita per sfruttare la connessione
dello smartphone o del tablet e ricevere il pagamento dopo la digitazione
del pin o l’apposizione di una firma
digitale sul display.
Sul fronte della fatturazione elettronica Intesa Sanpaolo propone Easy
Fattura. Il programma funziona sia
per il ciclo attivo che per quello passivo e permette di emettere, inviare,
ricevere e conservare a norma fatture
elettroniche. Il servizio è accessibile
attraverso il portale di remote banking
per le imprese Inbiz. Per compilare
il documento su supporto elettronico
e inviarlo al destinatario occorrono
pochi istanti e un laptop o un tablet
connessi alla Rete.
A conti fatti l’Expo può davvero
diventare lo scenario per mettere alla
prova il nuovo sistema: i device ci sono, l’infrastruttura pure, performance
e sicurezza sono garantite dalla tecnologia. Bisogna soltanto vedere se
ci sarà la volontà di adoperarla.