Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì 17 febbraio 2014 – ore 21.00 SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2014 I FILARMONICI DI ROMA Violinista UTO UGHI FELIX MENDELSSOHN (1809 – 1847) Sinfonia n. 10 in si minore per archi Adagio; Allegro TOMASO ANTONIO VITALI (1663 – 1745) Ciaccona in sol minore per violino e orchestra Molto Moderato – Largamente – Tempo I JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 – 1750) Concerto in mi maggiore BWV 1042 Allegro; Adagio; Allegro assai FRANZ SCHUBERT (1797 – 1828) Rondò in la maggiore D.438 Adagio (la maggiore); Allegro giusto (la maggiore) HENRYK WIENIAWSKI (1835 – 1880) Polacca n. 1 in re maggiore op. 4 (trascr. per vl. e orch. di Angela Montemuri) PABLO DE SARASATE (1844 – 1908) Zingaresca op. 20 n. 1 Moderato; Lento; Un peu plus lent; Allegro molto vivace La leggenda di UTO UGHI L’«Eroe della musica classica» Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia: all’età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n.2 di Bach e alcuni Capricci di Paganini. Ha studiato con George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Quando era solo dodicenne la critica scriveva: «Uto Ughi deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo». Ha iniziato le sue tournèes esibendosi nelle più importanti capitali europee; da allora la sua carriera non ha conosciuto soste. Ha suonato in tutto il mondo, nei principali Festivals con Concertgebouw di Amsterdam, Boston Symphony Orchestra, Philadelphia Orchestra, New York Philharmonic, Washington Symphony Orchestra, diretto da Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Penderecki, Pretre, Rostropovich, Sanderlin, Sargent, Sawallisch, Sinopoli, Slatkin, Spivakov, Temirkanov. Ughi non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese e il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale. Ha fondato il Festival “Omaggio a Venezia”, al fine di raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare; il Festival “Omaggio a Roma” (divenuto ora “Uto Ughi per Roma”) ne raccoglie l’eredità, mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale; concerti aperti gratuitamente al pubblico e alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei Conservatori italiani. La Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione per la diffusione della musica classica in un pubblico giovanile. Nel 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i meriti artistici. Nel 2002 gli è stata assegnata la Laurea Honoris Causa in Scienza delle Comunicazioni. Ha registrato i Concerti di Beethoven e Brahms con Sawallisch, il Concerto di Ciaikovski con Sanderling, Mendelssohn e Bruch con Prêtre, Sonate di Beethoven con Sawallisch al pianoforte, l’Integrale dei Concerti di Mozart, Viotti, Vivaldi, “Le Quattro Stagioni”, tre Concerti di Paganini nell’edizione inedita di direttore–solista, il Concerto di Dvorak con Slatkin e la Philarmonia Orchestra di Londra; le Sonate e Partite di Bach per violino solo. Incisioni: “Il Trillo del diavolo” (disco “live”); il Concerto di Schumann diretto da Sawallisch con il Bayerischer Rundfunk; i Concerti di Vivaldi con i Filarmonici di Roma; la Sinfonia Spagnola di Lalo con l’Orchestra RAI di Torino e de Burgos. Ughi suona un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei “Guarneri” esistenti e uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata. Uto Ughi è stato ed è ospite leggendario di «Serate Musicali». Leggendario, versatile, multiforme, imprevedibile: solista, direttore, intrattenitore! Amato e ascoltato dai giovani e meno giovani amici della Musica! Più che mai l’Eroe della musica classica, egli è per così dire al suo capezzale. Le Serate Musicali si onorano di averlo ospite, sempre più memorabilmente. É ospite annuale di Serate Musicali, dal 1981. ****** Leggenda nella leggenda Nel presente momento, che è di difficoltà e di confusione, di «buone intenzioni», sommerse in un mare di segnali, problemi vitali per un Paese civile, da quello della generica educazione musicale, a quello della educazione alla vera e «Grande Musica», dalla separazione logica, morale, estetica, sociale, tra Arte e Mistificazione, tra commercio come fine e come mezzo; problemi tanto centrali dovrebbero avere la priorità. L’intervento di UTO UGHI, parole e opere, su carta stampata o Pro Veritate, come Ospite d’onore, o Arbitro, in una infinità di occasioni, non è mai cessato. Ughi parla da Artista «ispirato». Non è già questo un parlare ex cathedra? La «Grande Musica», è in pericolo su tutti i fronti, come sempre. La «Grande Musica» ringrazia UGHI: semmai potrà voltar pagina, decisivo sarà stato il Suo contributo. SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione I FILARMONICI DI ROMA - L’Orchestra da camera “I Filarmonici di Roma” (già “Orchestra da camera di Santa Cecilia”), è sorta per iniziativa di alcuni componenti dell’organico orchestrale dell'Ente Ceciliano. Ha tenuto concerti sotto la direzione di Sawallisch, Zecchi e Menuhin e con Milstein, Menuhin, Stefanato, Asciolla, Campanella, Vasary, Gazzelloni, Szeryng, Rostropovich. Il repertorio de I Filarmonici di Roma è assai vasto: spazia dalla musica barocca a quella contemporanea. Attualmente l’Orchestra svolge un’intensa attività con Uto Ughi in veste di solista e direttore. Ha effettuato registrazioni per la Discoteca di Stato e per la Radiotelevisione Italiana; con Uto Ughi ha inciso l’Integrale dei Concerti per violino di Mozart e sei Concerti di Vivaldi. A Venezia ha partecipato alla manifestazione per il centenario della nascita di Respighi, al Festival “Omaggio A Venezia” e al premio “Una vita per la musica” in onore di Carlo Maria Giulini. Inserita nella stagione ufficiale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra collabora con le più importanti società concertistiche prendendo parte anche a iniziative di alto senso umanitario promosse da Amnesty International, dall’Associazione per la Ricerca sul Cancro, da Madre Teresa di Calcutta, dalla FAO. Numerose le tournées all’estero: Lincoln Center con Enrico Dindo, Carnegie Hall con Uto Ughi; due tournée in Giappone, recentemente in Medio Oriente (Cairo, Damasco, Cipro, Beirut, Libano) e in Thailandia; è stata inoltre la prima orchestra occidentale a esibirsi in Birmania; nel 2007 Mosca e nelle capitali di tutti i paesi Baltici. Per omaggio a Roma, oltre che con Uto Ughi, ha suonato con Rostropovitch. Ha ricevuto numerosi premi, fra cui il Premio “Caelsia” per l’arte e la cultura, ed è stata insignita di medaglia d’oro in Campidoglio e di una targa del Parlamento Europeo che dice testualmente “All’Orchestra I Filarmonici di Roma che ha elevato ai massimi livelli l’espressione della musica italiana nel mondo intero”. FELIX MENDELSSOHN- Sinfonia n. 10 in si minore per archi La Sinfonia in si minore per archi fa parte delle dodici sinfonie per orchestra d'archi scritte da Mendelssohn fra gli undici e i quattordici anni, dal 1821 al 1823, e destinate ad eseguirsi nei concerti privati che si davano ogni sabato sera nella sua ricca casa berlinese. Essa si distingue per la chiarezza e la scorrevolezza melodica e per la serenità spirituale, caratteristiche sin da allora della sensibilità inventiva del musicista. La forma è perfettamente classicheggiante e la scrittura molto curata e precisa nei rapporti sonori. L'Adagio è una pagina meditativa e misuratamente cantabile, mentre l'Allegro mostra una fantasia precocemente spigliata e brillante e un taglio ritmico deciso e sicuro, davvero sorprendenti in un ragazzo non ancora adolescente, che sembra ripetere il "miracolo" mozartiano. TOMMASO ANTONIO VITALI - Ciaccona in sol minore per violino e orchestra Riportata alla luce nel corso dell’Ottocento dal violinista Ferdinand David, la Ciaccona di Vitali è divenuta ben presto uno dei classici del repertorio violinistico del XVIII secolo. Fu lo stesso David ad attribuirla a Tommaso Antonio Vitali sulla base di un’iscrizione riportata sul manoscritto di Dresda, la più antica copia esistente di quest’opera. In questa fonte la Ciaccona si presenta come un semplicissimo brano per violino con accompagnamento di basso continuo, un tessuto compositivo troppo scarno e semplice per la complessa ed elaborata retorica musicale romantica; sulla base di questo assunto – oggi forse non più accettabile così semplicemente – molti violinisti vollero arricchire e orchestrare questa pagina secondo i principi dettati dallo stile della propria epoca. Nacquero così numerose ‘versioni’ differenti della Ciaccona di Vitali, a cominciare da quella dello stesso scopritore, Ferdinand David. Questa sera si avrà la possibilità di ascoltare questo brano nella versione che Ottorino Respighi elaborò nel 1908 per un’esecuzione berlinese della pagina affidata al violino di Arrigo Serato. L’intervento di Respighi è limitato alla realizzazione di una partitura orchestrale di supporto all’originale linea melodica del violino solo che si mantiene fedele al dettato originale di Vitali. La tecnica violinistica prescritta da Vitali si caratterizza per la sua spiccata vena virtuosistica e appare ben più elaborata di quella paradigmaticamente proposta da Arcangelo Corelli nella sua opera quinta; gli arpeggi nelle posizioni acute, i notevoli salti, la ricchezza e l’ingegnosità dei colpi d’arco, l’impiego delle doppie corde appaiono molto arditi per l’epoca e conferiscono un’eccezionalità quasi anacronistica a questo capolavoro JOHANN SEBASTIAN BACH - Concerto in mi maggiore BWV 1042 Il Concerto in mi maggiore riprende e amplia il modello del concerto vivaldiano. Il primo Allegro vede Bach fondere il canonico disegno «solo, «tutti» del Concerto solistico con quello di «aria col da capo», tanto che si ha una sorta di tripartizione. Gli elementi tematici e i disegni concertanti vengono sviluppati in modo ricco e complesso mentre il Barocco getta un ponte verso la formasonata che sarà dei Classici. Nell'Adagio centrale il dialogo fra «solo» e «tutti» è imbastito (vedi ancora Vivaldi) su un basso quasi ostinato, il quale fa risaltare l'intensa cantabilità del violino. Brillante e senza complicazioni contrappuntistiche è il Finale che punta sulla vitalità del ritmo e sulla brillantezza esecutiva. FRANZ SCHUBERT – Rondò in la maggiore D. 438 Il Rondò in la maggiore per violino e archi D. 438 è, insieme al Konzertstück in re maggiore per violino e archi D. 345, l'unico brano del genere concertante per violino e orchestra d'archi composto da Schubert. Ambedue i pezzi furono scritti nel 1816 dal musicista appena diciottenne, probabilmente attratto dalle possibilità espressive e virtuosistiche del violino, in quanto tutte e due le composizioni puntano su ciò che può offrire lo strumento ad arco nel modo più estroverso possibile e ubbidendo allo schema più semplice basato su un Adagio e un Allegro, in chiara contrapposizione tra di loro nel gioco delle invenzioni musicali. Il Rondò infatti, come il Konzertstück, si articola in due sezioni: un Adagio introduttivo e un Allegro, che è poi un Rondò vero e proprio. L'Adagio iniziale attacca con il "tutti" dell'orchestra e alla dodicesima misura entra in campo il violino solista che s'impone all'ascolto per il suo stacco spigliatamente virtuosistico, ma anche espressivamente elaborato, con scale, arpeggi, passaggi di terzine e rapide figurazioni ritmico-melodiche. Il tema dell'Adagio è schubertiano nel senso più puro e immediato del termine, specie per quanto riguarda il gioco delle modulazioni del violino solista. Con un inciso melodico cromaticamente ascendente, il violino, sorretto da tutta l'orchestra d'archi, annuncia il tema del Rondò, ben distinto da quello dell'Adagio e caratterizzato da un gioco di terzine. La frase gioiosa e vivace viene ripresa e ampliata da una serie di progressioni ritmiche, secondo la tecnica dell'allegro in forma di rondò. Il violino svolge un ruolo prevalentemente virtuosistico, su accompagnamento dell'orchestra, che in alcuni momenti acquista una posizione di rilievo nel "tutti". Nel Rondò affiorano anche passaggi melodici e dai contorni di levigata eleganza e la pagina, della durata di poco più di 13 minuti, sfocia in una coda in cui sono riassunti e condensati nel rapporto tra pp e ff, tra brillantezza e dinamismo, gli spunti armonici e ritmici ascoltati in precedenza e trattati con scioltezza e sicurezza inventiva. HENRYK WIENIAWSKI - Polacca n. 1 in re maggiore op.4 Henryk Wieniawski, il più importante e celebrato membro di una famiglia di musicisti-solisti, nonché eccelso virtuoso dell'archetto, come autore seppe combinare perfettamente la preziosa tecnica paganiniana con l'immaginazione romantica e il colore slavo; la sua stessa origine polacca, nacque a Dublino il 10 luglio 1835, emerge netta e predominante proprio nelle Mazurche e nelle Polonaise. Di queste seconde, quella eseguita questa sera, venne pubblicata nel 1853, uno dei periodi più luminosi della vita artistica del violinista che, in compagnia del fratello più giovane pianista, attraversò la Russia con una folgorante tournée di più di duecento concerti che consacrarono per sempre la sua fama di virtuoso dell'archetto. PABLO DE SARASATE – Zingaresca op. 20 n. 1 Con Ziguenerweisen ossia «Arie zigane» (da noi: Zingaresca), il gran virtuoso di violino spagnolo Pablo de Sarasate ha indagato le possibilità timbrico-bravuristiche dello strumento in tutta la sua estensione. Si va così dal canto appassionato sulla quarta corda con impennate di cadenza, al melodizzante teso e squillante o commosso nelle corde doppie, al dialogo fra suoni naturali e suoni armonici o pizzicati con la mano sinistra ripresi da Paganini. Il tutto secondo il «colore» della malinconia e dello struggimento propriamente gitani e con la «sigla» finale di vorticose, stringenti pirotecnie strappa applausi PROSSIMI CONCERTI Giovedì 20 febbraio 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 2) Pianista ANDRAS SCHIFF J.S. BACH Goldberg-Variationen BWV 988 Biglietti: Intero € 25,00 – Ridotto € 20,00 Lunedì 24 febbraio 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2; ORFEO 2) Violinista CAROLINE WIDMANN – Violoncellista NICHOLAS ALSTADT – Pianista ALEXANDER LONQUICH F. SCHUBERT I Trii Biglietti: Intero € 25,00 – Ridotto € 20,00 Lunedì 3 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2) «Schubert II» Pianista ALEXANDER LONQUICH F. SCHUBERT Sonata in la minore D 784; Sonata in mi bemolle D 568; Sonata in la maggiore D 959 Biglietti: Intero € 15,00 – Ridotto € 10,00 Lunedì 10 marzo 2014 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2; ORFEO 1) PINCHAS ZUKERMAN & CHAMBER PLAYERS: (VL PINCHAS ZUKERMAN – VL.JESSICA LINNEBACH – VLA JETHRO MARKS – VLC AMANDA FORSYTH – PF ANGELA CHENG) J. BRAHMS Sonatensatz; Quintetto con pianoforte - A. DVORAK Quintetto con pianoforte Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 «STAGIONE D’OPERA» TEATRO ELFO PUCCINI - Corso Buenos Aires, 33 - Milano ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA - Direttore ALESSANDRO ARIGONI Maestro collaboratore GIANFRANCO MESSINA - Costumi SARTORIA ARTISTICA Domenica, 23 Marzo 2014 - ore 20.30 «CARMEN» GEORGE BIZET - Opera Comique in 4 quadri - Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy CARMEN (Rosy Zavaglia)- DON JOSÈ (Maurizio Tonini)- MICAELA (Irene Patta) - ESCAMILLO (Simone Baldazzi) FRASQUITA (Yoko Kavamoto)- MERCEDES (Candida Spinelli) - EL DANCAIRO (Mathia Neglia) - EL REMENDADO (Gabriel Cortinaz)- ZUNIGA (Ezio Bertola)- MORALES (Marco Rondinini) Domenica, 13 Aprile 2014 - ore 20.30 «IL BARBIERE DI SIVIGLIA» GIOACHINO ROSSINI - Opera buffa in 2 atti-Libretto di Cesare Sterbini CONTE D’ALMAVIVA (Mathia Neglia) - BARTOLO (Marco Rondinini) - ROSINA (Rosy Zavaglia) - FIGARO (Franco Cerri) - BASILIO (Ezio Bertola) - FIORELLO (Victor Andrini) - BERTA (Yoko Kavamoto) Domenica, 4 Maggio 2014 - ore 20.30 «TOSCA» GIACOMO PUCCINI - Melodramma in 3 atti - Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica FLORIA TOSCA (Gianna Queni)- MARIO CAVARADOSSI (Leon Viola) - IL BARONE SCARPIA (Milo Buson) CESARE ANGELOTTI (Ezio Bertola) - SPOLETTA (Gabriel Cortinaz)- IL SAGRESTANO (Marco Rondinini) - UN PASTORE (Yoko Kavamoto) BIGLIETTI: INTERO € 25,00 - RIDOTTO € 12,50 Per informazioni: «Serate Musicali» Biglietteria Tel. 02 29409724 (lun./ven.10.00-17.00) e-mail: biglietteria@seratemusicali.it www.seratemusicali.it ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» Presidente Onorario ICALI» Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Mario Lodigiani Pagel Elisabetta Riva Giovanna e Antonio Riva Società del Giardino Amici Giovanni Astrua Testori Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Maria Enrica Bonatti Luigi Bordoni - Centromarca Roberto Fedi Ugo Friedmann Jacopo Gardella Camilla Guarneri Miriam Lanzani Lucia Lodigiani Maria Giovanna Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo Gian Battista Origoni Della Croce Giovanna e Antonio Riva Giovanni Rossi Alessandro Silva Maria Luisa Sotgiu Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Soci Giorgio Babanicas Denise Banaudi Antonio Belloni Umberto e Giovanna Bertelè Mimma Bianchi Elisabetta Biancardi Claudio Bombonato Valeria Bonfante Giancarlo Cason Piero De Martini Fabio De Michele Maya Eisner Donatella Fava Carlo e Anna Ferrari Maria Teresa Fontana Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Fernanda Giulini Yasunory Gunji Ferruccio Hurle Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Giuseppe Lipari Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Luisa Migliavacca Guya Mina Lucia ed Enrico Morbelli Luisa Consuelo Motolese Lilli Nardella Maria Vittoria Negri Mirella Pallotti Ede Palmieri Stefano Pessina Francesca Peterlongo Giovanni Peterlongo Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Raffaella Quadri Paolo Rota Giustiniana Schweinberger Paola e Angelo Sganzerla Marilena Signorini Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Vivere l’Arte Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Carlo Sangalli Rosanna Sangalli Fondazione Cariplo Elisso Virsaladze Luigi Venegoni Juana Zayas Giuseppe Ferreri Flavia De Zigno Banca Popolare di Milano Bianca Hoepli Camera di Commercio di Milano ***** Publitalia Carlo Maria Badini ***** Alberto Falck Diana Bracco Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Martha Argerich Leonardo Mondadori Marina Berlusconi Giuseppe Lodigiani Cecilia Falck Giancarlo Dal Verme Vera e Fernanda Giulini Tino Buazzelli Emilia Lodigiani Peter Ustinov Maria Grazia Mazzocchi Franco Ferrara Conservatorio G. 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