14 IL SECOLO XIX GIOVEDÌ 18 DICEMBRE 2014 savona / provincia LUTTO A PALAZZO SISTO. IL SUO ORGOGLIO: AVER RIAPERTO LA STORICA SEZIONE “PERTINI” DI VIA QUARDA E’ morto Altamura, artefice del rilancio Psi Sergio, manager di palazzo Sisto, aveva 62 anni ed era riuscito a tenere insieme il Garofano dopo Tangentopoli ALBERTO PARODI SILVIA CAMPESE SAVONA. Ha lottato e convissuto a lungo con la malattia. Sin quando ha potuto, poi il male lo ha sopraffatto dopo anni di cure. Sergio Altamura aveva 62 anni ed era un volto noto di Savona non solo per il suo lavoro di dipendente del Comune. A Palazzo Sisto si occupava di manutenzione e sicurezza delle caldaie, nelle scuole e negli edifici pubblici. Era uno stimato dirigente politico, socialista, che aveva saputo rimanere lucido negli anni post Tangentopoli, e passare dalla Prima alla Seconda Repubblica ripartendo da zero e contribuendo sempre con diversi ruoli alle varie “rinascite” socialiste sotto forma di sezioni di partito e compilazione di liste civiche per le varie elezioni amministrative. Contribuendo sempre a far eleggere candidati di partito e di “area” nella realtà savonese nonostante gli anni difficili per il Psi. Altamura, che abitava ad AlbissolaMarina,citenevamoltoaltitolodi capitano di macchina nell’ambito della navigazione. Era originario di Molfetta. Si è sempre dedicato alla politica, coltivandone la passione che lo aveva portato ad essere un riferimento per tanti amici, a cui- se poteva- non negava mai un aiuto. Facile vederlo nel pomeriggio, con la sua caratteristica andatura caracollante a passeggiare sotto i portici di via Paleocapa o seduto al tavolino di un bar a discutere ovviamente di politica, strategie e alleanze. Di pochi mesi fa la soddisfazione per lui di veder riconosciute, nell’ambito di un procedimento giudiziario in Tribunale, le sue ragioni per tutelare “la mia onorabilità” aveva detto. Ricevette le scuse pubbliche, tramite lettera mandata a tutti i consiglieri comunali, da parte di un amministratore di Palazzo Sisto che lo aveva accusato di scarsa trasparenza in una seduta di commissione.Altamuraavevapoiritira- Sergio Altamura aveva 62 anni, era originario di Molfetta to la querela per diffamazione e il risarcimento era finito in beneficenza. A lui era stato riconosciuto il merito di aver contribuito a riportare a Palazzo Sisto ben quattro consiglierisocialistinel2006(8%,unrecord) allestendo una lista di candidati di successo dopo gli anni bui di Tangentopoli. Poi le inevitabili liti e scissioniloavevanoportatoalasciare il partito, di cui era ritornato ad esserevicesegretarioecommissario provinciale in diverse fasi. Quattro annifa unaltrodivorzioperfondare il gruppo civico “Futuro e socialismo”, in dissenso con le scelte di dirigenti e assessori dell’epoca che lui riteneva “personalistiche”. Gruppo che alle ultime elezioni amministrative aveva espresso un consigliere comunale, Carlo Frumento, nelle file del Pd. Altamura con altri “vecchi” big socialisti savonesi dopo la crisi di tangentopoli si era rimboccato le maniche e aveva contribuito a riaprire la storica sezione “Pertini” di via Quarda Superiore. «Ci credeva negli ideali socialisti» il riconoscimento dei tanti amici del garofano. Unrimboccarsilemanichecon“olio di gomito” vero, autotassandosi anche. Altamura era così riuscito a riaprire la vecchia sezione, ritornando a fare politica dal basso. Un lavoro che oltre alla compilazione delle listeloavevaportatodaespertouomo macchina del partito specializzato nell’organizzazione, a diventare anchevicepresidentediActs,l’azienda municipalizzata dei trasporti pubblici. Due mandati sotto la gestione Marson che aveva risanato i conti disastrati. A Palazzo Sisto era arrivatoadessere“energymanager”dedicandosi al settore dell’energia e ai controlli delle caldaie. «Ho iniziato la mia avventura politica nel consiglio comunale savonese con lui e l’ho considerato un grande riferimento, per me come per tutti all’interno del partito socialista», il commento di Pietro Li Calzi, ex segretarioPsiogginell’assemblearegionale del Pd. «Futuro e Socialismo è nato grazie alla sua spinta propulsiva– commenta Giancarlo Frumento, consigliere comunale che fa riferimento all’associazione fondata da Altamura– non sarà facile andare avanti senza il suo appoggio e il suo entusiasmo». Il funerale è stata fissato per domani mattina alle 9 nella chiesa di Albissola Marina dove Altamura abitava con la famiglia. alberto.parodi@ilsecoloxix.it © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ATTESA DEL CANDIDATO PRESIDENTE, COMINCIA A DEFINIRSI IL QUADRO DEGLI ASPIRANTI CONSIGLIERI Lega e Forza Italia già pronte le liste per le regionali Tra i leghisti Ripamonti, Guarnieri e Arecco IL CASO MARIO DE FAZIO SAVONA. Il comandante non c’è an- cora ma i generali già scalpitano. In attesa di capire chi sarà il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione,l’elencodeipapabiliperunposto inlistainiziaadefinirsi,almenoinprovincia di Savona e nei due principali partiti: Forza Italia e Lega Nord. Gli ultimi mohicani del berlusconismo si avviano alle regionali in un clima da desbarassu. Troppo forte il Pd versione balena rosa, con la lotta tra correnti che sembra esaurire la classica dialettica tra partiti. L’obiettivo minimo, non dichiarato, è il secondo posto, cercando di sfruttare la possibile emorragia di voti del Movimento CinqueStelleel’impennatadellaLegache, anche in Liguria, potrebbe realizzare il sorpasso ai cugini sull’onda lunga del “Matteo, quello buono”, come le camicieverdichiamanoSalvini.ForzaItalia a Savona si regge su poche figure che tentano di mantenere alta la bandiera azzurra. Tra questi ci sono l’ex presidenteprovinciale,AngeloVaccarezzae il capogruppo in Regione, Marco Melgrati: entrambi dovrebbero candidarsi e sono pronti a suonarsele - i due non si sono mai amati - a colpi di preferenze, soprattutto a ponente. In Valbormida chi si sta muovendo è Giorgio Sambin, exassessoreprovincialeegiàconsigliere comunale a Cairo. Resterebbe scopertal’areasavoneseedilevante.Quile idee sono due, entrambe “rosa”: l’assessore comunale di Varazze, Laura Manna,olacapogruppoapalazzoSisto Ileana Romagnoli. Sembra (quasi) pronta anche la griglia leghista. Potrebbe scendere in campo in prima persona il segretario provinciale Paolo Ripamonti e quasi certodellariconfermaèl’uscenteevalbormidese Maurizio Torterolo. A ponente,oltreaRipamonti,dovrebbetornare a battagliare Rosy Guarnieri, ex sindaco di Albenga oggi all’opposizione.Anchequic’èunproblemasulcapoluogo e l’area di levante: il nome giusto potrebbe essere quello del capogruppo a Savona, Massimo Arecco. I rapporti tra leghisti e forzisti in provincia di Savona, però, non sono idilliaci.DisicurononsiamanoallafolliaRipamontieVaccarezza.Ilprimori- I PAPABILI AZZURRI Per i forzisti pronti Melgrati, Sambin, Vaccarezza e una donna tra la Manna e la Romagnoli fiuta le primarie e considera naturale, vista l’aria che tira, che il candidato presidentesiaunleghista.«Bisognarecuperare la rappresentatività di un’area alternativa alla sinistra e a Renzi. Il riconoscimento dato da Salvini a Rixi, che è stato nominato vicesegretario federale, è un grande attestato distimaversolapersonamaancheverso il lavoro fatto in Liguria. Su tanti temi, come l’immigrazione e la fiscalità, noiabbiamoproposteconcrete-spiega il segretario -. Le primarie non mi interessano, servono solo a fare dei morti. Bisogna lavorare in gruppo, scegliere il candidato non spetta nè a me nè a Vaccarezza. Le segreterie si siedano a un tavolo: abbiamo bisogno di unità. Con la consapevolezza, però, che siamo noi, perlebattagliefatteeperisegnali arrivatidaaltreregioni,adessereinquesto momento la vera alternativa al “Matteo sbagliato”». Quello di Ripamonti «non è un diktat sulla candidatura a presidente ma un naturale percorso PRIMARIE? ROBA DA COMPAGNI IL FORZISTA CHE NON MOLLA PAOLO RIPAMONTI ANGELO VACCAREZZA Servono proposte concrete, la Lega è la vera alternativa segretario provinciale Lega Nord cheportaallaLega.LaLiguriaeSavona sonomartoriatesusanità,giustizia,comunicazioni. E le alternative proposte dai compagni sono tra la continuazione di Burlando, di cui tanti liguri sono stufi, e la sinistra radicale di Cofferati. Dobbiamo dare un’alternativa vera: allagenteinteressaquesto,nonleprimarie invocate da chi forse non ha certez- CAMPAGNA PRO PAITA TRA I CLUB SAVONESI: COSÌ MARTINO PERDE LA DELEGA ALLO SPORT pre secondo i rumors di Palazzo, avrebbe cooptato intere società sportive per sostenere la candidata spezzina. In altre parole, avrebbe utilizzato le proprie conoscenze, nel settoreincuioperadaanni,perraccogliere un sostegno per la Paita. Se la notizia sembrava ormai certa, una sorta di smentiLuca Martino ta è arrivata nel tardo pomeriggio dal sindaco. «Ancora con questa storia delle epurazioni? Allora mettiamola così: farò rinchiudere l’assessore nella cella di Mazzini al Priamàr», labattutadelsindaco.Epoihaaggiunto:«Trovoche la vicenda politica delle primarie non debba coinvolgerel’Amministrazione–ilcommentodiBerruti.-Hogiàribaditoche,passateleprimariechecreano inevitabilmente un alto livello di tossine, farò il punto per lanciare la volata verso l’ultimo anno e mezzo di governo in città». Poi una frecciata. «Pensavo che la Paita – dice il sindaco – avrebbe colto l’occasioneperufficializzarelacandidaturadiMartinonellistino,invececheperderetempoainserirsi in diatribe amministrative, che non la riguardano per nulla». Infine, alla domanda secca se Martino resterà o meno assessore allo sport dopo il 12 gennaio, la risposta: «Se lui lo vorrà». S. C. ex presidente della Provincia za di essere candidato. Lasciamole ai compagni e pensiamo a soluzioni concrete». Diversa la posizione di Vaccarezza.«Primadelcandidatoedelleliste deveesserciunprogettoamministrativo che non credo avremo difficoltà a condividere con la Lega, visto che abbiamo amministrato insieme. L’unica cosacertaècheilcentrosinistraèspac- IL SINDACO NON HA GRADITO LA CACCIA AI VOTI DELL’ASSESSORE. IL 12 GENNAIO LA RESA DEI CONTI SAVONA. Letensioniall’internodellagiuntasavonese per le primarie Pd riservano sorprese ogni giorno. Anche ieri mattina, quando a Palazzo Sisto voci provenienti dall’entourage del sindaco avrebberodiffusounanotiziaufficiosa,madatapercerta: il 12 gennaio all’assessore paitiano Luca Martino verràritirataladelegaalloSport.Conserveràunpostoingiunta(Bilancio),maaddioallosport,cassadi consensi e voti. Una voce, questa, ormai ricorrente, a cui ieri sono state fornite alcune, fondamentali, precisazioni: la data del sollevamento dall’incarico, il giorno dopo le primarie, quando si saprà se il candidato del Pd per la Regione Liguria sarà Raffaella Paita o Sergio Cofferati, sostenuto da Berruti. Ma, soprattutto, le cause della decisione: Martino, sem- Si scelga il miglior candidato. Il Pd è spaccato in due cato tra il burlandismo della Paita e il vetero-comunismo di Cofferati e sono due programmi inconciliabili. Il Pd non ha ancora vinto: dalle primarie usciràdistruttoperchécisonoduepartiticontrapposti.Mezzocentrosinistra non potrà votare l’altra metà perché o sono divisi realmente sui programmi, come dicono, oppure si tratta solo di una scelta per le poltrone. Non si può avereunasciarpamezzablucerchiatae mezza rossoblù: quando si perde il derby non si cambia la squadra. Hanno governato male e ora sta a noi costruire un progetto vero». Vaccarezza scenderà in campo in prima persona, come candidato. «Ma non mi interessa segnareilgoldellabandiera-spiega-.Voglio essere parte di un progetto vincente: il ruolo non è importante». Le primarie, invocate più volte dall’ex inquilino di palazzo Nervi, sono uno «strumento che non mi fa impazzire ma utile se non c’è un accordo. Le segreterie devono fare il loro lavoro e si deve candidare il migliore, senza preclusioni: può essere forzista, leghista o nessuno dei due. Non sono un fan delle primarie ma si possono usare. Poi non le immagino certo io per primo: la Lega tante volte le ha proposte come condizione per il problema della leadership di Berlusconi nel centrodestra». © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright 2024 Paperzz