La Voce di Romagna - Partito Repubblicano Italiano

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N. 2-3-4-5
Febbraio-Marzo-Aprile-Maggio 2014
PER L’EUROPA, IL 25 MAGGIO
I REPUBBLICANI DI RAVENNA
VOTANO COSI’
La Voce di Romagna
Scelta Europea: le ragioni
di un voto repubblicano
di Eugenio Fusignani*
Il 25 maggio saremo chiamati
alle urne per rinnovare il Parlamento Europeo. I repubblicani,
in continuità con la loro storia, lo
faranno sostenendo la lista Scelta
Europea con Guy Verhofstadt, dove l’attuale presidente del
gruppo ALDE sarà il candidato
dei liberali e democratici europei
alla Presidenza della Commissione Europea.
Fu Ugo La Malfa nel 1976 a
collocare il PRI nell’ELDR, oggi
ALDE, per consentire ai repubblicani di sostenere e realizzare il
nostro progetto di Europa. Come
repubblicani ravennati abbiamo
sempre sostenuto la necessità di
aderire alla casa dei liberali e
democratici europei, ribadendo
questa scelta anche nel documento conclusivo dei nostri congressi
locali del marzo scorso. Per questo abbiamo salutato con favore la
scelta del PRI di aderire all’ALDE e di sostenere la sua lista, nella convinzione di poter contribuire a costruire una nuova Europa.
Il voto a Scelta Europea è dunque
un voto di coerenza e di buon
senso, contro tutti i populismi e
i massimalismi che vorrebbero
minare irresponsabilmente il percorso della costruzione europea.
Siamo convinti della necessità
che l’Europa lavori per politiche
che superino l’austerità che ha
caratterizzato le scelte imposte
dalla crisi di questi ultimi anni.
Scegliere di votare Scelta Europea significa rafforzare l’idea
di Europa che guardi al futuro
con maggior serenità, attraverso
nuove politiche di sviluppo che
assegnino anche nuovi compiti
alla BCE. Ma per i repubblicani
ravennati, Scelta Europea significa anche dare forza all’idea di
un movimento che si consolidi
in Italia e che costituisca l’opzione di diventare il centro del
Centrosinistra, in un rapporto di
collaborazione con altre forze,
costruito attorno a contenuti idea-
li e strutturali che partano proprio
dalla comune visione europea.
L’Italia è di fronte ad una stagione di riforme che rischiano di
soffocare molte voci. Noi, invece siamo convinti che le riforme necessarie, abbiano bisogno
del concorso di tutti poiché esse
devono rappresentare un’occasione di sviluppo e di crescita da
cogliere in ogni loro opportunità. Per i repubblicani ravennati
quest’alleanza, dunque, non è fatta solo per ragioni elettorali contingenti, ma risponde a ragioni
strategiche. Infatti siamo convinti
che, subito dopo il 27 maggio,
sulla base di questa esperienza, si
debba dar vita ad un contenitore
che guardi al Paese nella prospettiva di dare rappresentanza ed
appartenenza alle istanze laiche,
democratiche e liberali a partire
dalle regionali del prossimo anno
e, in prospettiva, dalle politiche
quando ci saranno. Un contenitore che sappia incidere positivamente e autorevolmente sull’evoluzione del Paese, dopo un ventennio di ubriacatura populista.
Quei populismi che oggi mettono
in discussione la stessa Europa
e chiedono di uscire dall’Euro.
Noi, invece, siamo convinti che il
ritorno alla moneta nazionale sia
un’idea folle che sarebbe pagata
ad un prezzo insostenibile da
tutti i cittadini. Così come
crediamo che l’Europa debba fare una scelta decisa
verso l’unione federale;
non solo attraverso
l’unione monetaria,
ma soprattutto attraverso quella politica, così da mettere
in campo una strategia unica di politica
economica, estera, di difesa
e sociale.
Come PRI ravennate, ci
adopereremo affinché la
terza forza del Parlamento
Europeo debba sempre più
caratterizzarsi come forza
che difende quest’idea d’Europa.
Per questo attraverso la nostra
adesione all’ALDE e con la presenza nelle liste della nostra circoscrizione di un unico candidato
repubblicano come l’amica Bruna Righi, intendiamo contribuire
a costruire una nuova Europa più
democratica, più solidale e più
coesa.
Siamo convinti che il processo
di integrazione debba continuare con decisione, poiché in un
mondo globalizzato e di fronte a
problemi come quelli di una crisi
planetaria che non ha precedenti,
nessuno possa salvarsi da solo.
Gli euroscettici che richiamavo
in precedenza, presenti anche nel
nostro Paese, fanno leva su istinti
che non hanno nulla di razionale, indicando come unica via la
distruzione dell’esistente senza
indicare proposte alternative.
Se dovesse prevalere questa
logica si riporterebbe l’orologio
della storia indietro di settant’anni. Invece dobbiamo capire che
senza l’Europa noi saremmo condannati all’autarchia e all’isolamento e che la risposta ai nostri
problemi non la si trova fuori
dall’Europa ma in una Europa
che guardi agli Stati membri e
si faccia carico di condividerne
le istanze e i problemi. Fino ad
oggi le decisioni sono state adottate prevalentemente dai governi
nazionali; è invece necessario
dare più voce al popolo europeo perché i cittadini siano finalmente parte attiva ai processi
decisionali in un’ Europa sempre
più Politica e sempre meno tecnocratica.
Sappiamo che la strada è lunga e
difficile, ma come repubblicani
ravennati vogliamo percorrerla
fino in fondo perché siamo stati
tra i primi a credere che l’esperienza di un governo comune,
fatto senza armi e senza minacce,
ma solo sulla base del consenso dei cittadini, rappresenti una
grande occasione di progresso
e sviluppo che non può essere
assolutamente fatta cadere.
Per questo le elezioni del 25
maggio saranno decisive proprio
in questa direzione; e per questo sentiamo il dovere di dare
il nostro contributo di europeisti convinti, per raccogliere
la sfida di questo grande
progetto europeo che apra
una nuova pagina, nella storia d’Europa, con le parole
dei valori laici e democratici
che noi interpretiamo e dei
quali vogliamo continuare ad
esserne portatori.
Quell’Europa che è sempre stata il sogno di tante generazioni
di mazziniani e repubblicani e
che noi orgogliosamente faremo
tutto il possibile per vederla
realizzata.
Eugenio Fusignani
2
*Segretario Politico
PRI - Ravenna
La Voce di Romagna
Celebrati i Congressi
del PRI di Ravenna
DOCUMENTO CONGRESSUALE CONCLUSIVO
34° Congresso Federazione Provinciale di Ravenna - 29° Congresso dell’ Unione Comunale di Ravenna
Santo Stefano, 1 e 2 marzo 2014
Il Congresso Provinciale e Comunale del Partito
Repubblicano di Ravenna,
riunito a Santo Stefano in
data 1-2 marzo 2014, sentita
la relazione del Segretario
Provinciale uscente Luisa
Babini, la approva.
Al termine del dibattito scaturito nel Congresso, il PRI
di Ravenna:
● Auspica che alle prossime elezioni Europee possa costituirsi un raggruppamento che abbia come
riferimento il gruppo liberal-democratico europeo
dell’ALDE
● Esprime forte preoccupazione per l’evoluzione del
quadro politico nazionale,
ad oggi dominato da una
discussione politica che
si concentra sugli uomini
e sulla comunicazione, ma
che è caratterizzata dalla
totale assenza di un ragionamento consistente sulla crisi
politica del Paese
repentaglio la stessa vita del
Partito Repubblicano nazionale
● Propone, a livello nazionale, di realizzare un
momento rifondatore dell’identità politica repubblicana, ovvero una fase di
approfondimento politico
a cui possano contribuire
tutti i Repubblicani italiani
al fin di garantire al Repubblicanesimo una nuova vita
politica, nel tentativo di
riassumere il ruolo di avanguardia politica e di opinione, oggi del tutto perso ma
più di prima necessario. Il
PRI di Ravenna rappresenta
oggi l’unico ambito politico
repubblicano da cui quest’azione può partire per aprirsi
a tutto il mondo repubblicano che va riaggregato
● Esprime altresì una forte opposizione al tentativo
palese di costruire una realtà
politica artificiosa di tipo
bipartitico, impedendo in
questo ad una buona parte
di italiani il diritto di vedersi rappresentanti all’interno
delle istituzioni
● Conferma il giudizio profondamente e fermamente
negativo sulla classe dirigente del PRI nazionale che
ha fallito nel suo ruolo, e
di fatto annullato l’azione
politica e messo a critico
● Propone altresì di aprire un ragionamento politico sull’area romagnola, in
modo da elaborare una proposta politica efficace che
coinvolga il resto dei repubblicani romagnoli
Organo del P.R.I. Federazione Provinciale di Ravenna
“Il giornale viene spedito ai propri associati la cui quota annuale
comprende la spedizione in abbonamento postale del periodico La Voce di Romagna (euro 0,50)”
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● Propone infine, a livello locale, prendendo atto
dell’impegno nell’attività dei Repubblicani nelle
amministrazioni, di mettere
in atto una fase di riflessione politica sul ruolo dei
Repubblicani a Ravenna, un
confronto senza pregiudizi
che permetta di rilanciare
l’azione politica del PRI e di
individuare un progetto politico forte capace di attrarre
differenti istanze politiche
che si riconoscono nell’identità laica e democratica di
cui i Repubblicani ravennati
devono essere il fulcro ed il
collante. Il PRI di Ravenna
deve quindi porsi la missione di creare un progetto politico nuovo ed innovativo,
che possa aprirsi e proporsi
a tutti i cittadini di Ravenna
● Delega la Direzione Provinciale a modificare lo
Statuto Provinciale nella
parte relativa agli organi,
alla loro composizione e
alle loro competenze, al fine
di adeguare la Federazione
Provinciale ai nuovi assetti
istituzionali
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La Voce di Romagna
Celebrati i Congressi
del PRI di Ravenna
LA NUOVA
DIREZIONE COMUNALE
Bagioni Silvia
Baldini Federico
Barbieri Paolo
Bocchini Fabio
Bocchini Paolo
Bocci Giulio
Bonanzi Daniele
Brandolini Aride
Camprini Guido
Castellucci Alessandro
Cicognani Diego
Farneti Candido
Fusconi Edera
Fusignani Eugenio
Galassi Roberto
Gamberini Alberto
Gambi Paolo
Gambi Silvio
Guerra Davide
La Porta Silvia
LA NUOVA
DIREZIONE PROVINCIALE
Lacchini Raffaele
Laghi Enrico
Lorenzetti Fabrizio
Marchini Silvano
Mazzolani Paolo
Mazzotti Mauro
Mingozzi Giannantonio
Piazza Antonello
Raggi Giuseppe
Ragusi Miria
Ravaglia Stefano
Ravaioli Roberto
Ridolfi Alberto
Roncaglia Daniele
Simoncelli Carlo
Suprani Claudio
Tarroni Armando
Vassura Renzo
Vernocchi Massimo
Zignani Luciano
Babini Luisa Bagioni Silvia Baldini Federico Bassetti Arnaldo Battistuli Amerigo Beltrami Laura Bocchini Fabio
Bocci Giulio
Brandolini Aride
Calistri Casimiro Castellucci Alessandro
Cimatti Massimo Costa Lorenzo De Francesco Mario
Fabbri Girolamo
Fiammenghi Paolo Fiori Renzo
Foschini Claudia
Fusconi Edera
ESECUTIVO PROVINCIALE
Comitato di SegretEria
nominato nella seduta della Direzione Provinciale
del 28 marzo 2014
nominato nella seduta della Direzione Comunale
del giorno 21 marzo 2014
Fusignani Eugenio
Babini Luisa
BeltramiLaura
Brandolini Aride
Laghi Enrico
Lorenzetti Fabrizio
Fusignani Eugenio
Gambi Paolo
Lacchini Elena
Lacchini Raffaele
Laghi Ettore
Mazzotti Mauro
Mingozzi Gianni
Morini Angelo
Ossani Claudio
Pasquali Aldino Silvano
Ravaglia Stefano
Ridolfi Alberto
Roncaglia Enzo
Scaini Roberto
Spada Filippo
Suprani Claudio
Tabanelli Giordano
Triossi Giuseppe
Verna Elena
Fusignani Eugenio
Babini Luisa
BeltramiLaura
Brandolini Aride
Laghi Enrico
Lorenzetti Fabrizio
Mazzotti Mauro
Ridolfi Alberto
Suprani Claudio
TabanelliGiordano
Trerè Dario
Triossi Giuseppe
Mazzotti Mauro
Ridolfi Alberto
Suprani Claudio
TabanelliGiordano
Trerè Dario
Triossi Giuseppe
Le Direzioni Comunale e Provinciale, nelle sedute del 21 e 28 marzo, hanno eletto
l’amico Eugenio Fusignani Segretario Politico del PRI ravennate.
Ai nuovi organismi e al neo Segretario i migliori auguri di buon lavoro
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La Voce di Romagna
ELEZIONI COMUNALI - 25 MAGGIO 2014
ALFONSINE
Lista civica «PER ALFONSINE»
LAURA BELTRAMI candidata sindaco
I NOSTRI CANDIDATI A CONSIGLIERE COMUNALE
Maura Baioni Alfonsine 16/09/1954 Medico
Vanessa Berti Lugo 03/09/1990 In cerca di lavoro
Daniele Biserna Alfonsine 15/02/1959 Animatore terza età
Marcella Casnici Ravenna 21/09/1961 Educatrice
Matteo Cavassa Lugo 12/12/1989 Geometra
Giovanni Ceredi Ravenna 22/07/1950 Imprenditore
Riccardo Collina Lugo 24/01/1996 Studente
Eduardo D’Amico Caserta 04/05/1945 Ex dirigente d’azienda - volontariato
Martina Falzoni Alfonsine 10/07/1973 Impiegata
Francesco Fazzari Taurianova 14/01/1966 Impiegato
Donatella Gennari Alfonsine 15/02/1960 Giornalista
Francesco Minguzzi Alfonsine 08/12/1943 Geometra
Lorenzo Minguzzi Alfonsine 26/07/1975 Geometra
Pierluigi Randi Alfonsine 01/08/1962 Metereologo
Valentina Tasselli Alfonsine 06/08/1968 Infermiera professionale
Perché votare la lista civica
PER ALFONSINE? Perché a
differenza delle altre liste che
parteciperanno alla consultazione elettorale del 25 maggio,
questa è davvero trasversale, la
provenienza e le idee politiche
dei suoi componenti sono state messe da parte con i personalismi per fare posto ad un
solo obiettivo: ALFONSINE!
ALFONSINE come centralità
dell’azione di governo che ci proponiamo di mettere in atto.
ALFONSINE come partecipazione ed ascolto dei problemi della
città perché vengano risolti insieme ai cittadini, principali interlocutori degli amministratori.
Un invito anche a chi sostiene una politica moderata e di
aggregazione, libera dagli eccessi di parte e aperte al dialogo.
Intendiamo, quindi, lanciare un messaggio chiaro a chi, per
il proprio «credo» politico, non si sente rappresentato, si
reputa libero da qualsivoglia vincolo elettorale.
LA NOSTRA GIUNTA
Beltrami Laura Sindaco ed Assessore:
Polizia Municipale, Protezione Civile, Servizio Demografico, Promozione della salute,
Disabilità Servizi Sociali
Coatti Celeste Insegnante
Vice Sindaco ed Assessore all’Istruzione, Cultura, Servizi per l’infanzia, Gemellaggi
Circassia Marcella Avvocato
Assessore alle Politiche finanziarie, Politiche economiche, Pari opportunità
Rossini Giuseppe Pensionato
Assessore allo Sport, volontariato, cooperazione internazionale
Trioschi Guido Architetto
Assessore all’Urbanistica e edilizia privata, Pianificazione e gestione del territorio,
Viabilità, Politiche ambientali ed energetiche
I REPUBBLICANI DI ALFONSINE VOTANO COSì
Lista civica PER ALFONSINE
LAURA BELTRAMI candidata sindaco
Società Cooperativa
Via G. Pastore, 1 - 48123 Ravenna
Tel. 0544 450047- Fax 0544 451720
info@edizionimoderna.com - www.edizionimoderna.com
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La Voce di Romagna
ELEZIONI COMUNALI - 25 MAGGIO 2014
BAGNACAVALLO
I repubblicani di Bagnacavallo sostengono Carlo Fiorentini
nella lista civica «Uniti per Bagnacavallo»
Il 25 maggio 2014, dalle 7 del mattino
alle 23, si voterà anche a Bagnacavallo
per il rinnovo del Consiglio Comunale.
Il PRI negli ultimi 10 anni (per 2 intere
legislature) ha sostenuto il centro-sinistra, in questo allineandosi alla linea
politica espressa negli ultimi Congressi locali e nelle determinazioni del PRI
locale. Il sostegno politico mantenuto
negli ultimi 10 anni non ha però, nei
fatti, consentito ai Repubblicani di
Bagnacavallo di poter fare sentire la
propria voce e di caratterizzare l’azione amministrativa con valori e temi
da sempre cari ai Repubblicani. Il PRI
di Bagnacavallo non avrebbe in questa competizione elettorale mai potuto
scegliere di appoggiare liste di centro
destra o peggio di farne parte, avrebbe
tradito la storia e i valori del Repubblicanesimo. In questa competizione
elettorale del 25 maggio 2014, i PRI di
Bagnacavallo sosterrà la candidatura
di Carlo Fiorentini (NELLA FOTO)
che si candida nella lista civica «UNITI PER BAGNACAVALLO».
Fiorentini proviene da una famiglia
repubblicana e da sempre è stato molto
sensibile ai temi ambientali e dell’agricoltura. Questa sua forte attenzione
all’ambiente e alla qualità delle condizioni di vita, attenzioni che lo hanno
visto molto impegnato, senza però mai
assumere posizioni integraliste, ma
posizioni serie e basate su approfondimenti responsabili, fanno di FIORENTINI un candidato che il PRI sosterrà
con convinzione.
ELEZIONI COMUNALI - 25 MAGGIO 2014
FUSIGNANO
È stato siglato l’accordo di programma per i prossimi cinque anni tra il
PRI il PSI e il PD. La coalizione di
centro-sinistra dopo vari incontri si
è trovata concorde su un programma
molto sintetico ma caratterizzato da
punti essenziali per dare nuovo slancio al futuro di Fusignano.
● La scuola come progetto educativo
per formare i talenti e costruire la
comunità;
● Una sanità moderna attenta ai bisogni dei cittadini;
● Una comunità che sa farsi carico di
chi ha bisogno;
● Il lavoro, innovazione e rete d’impresa: la nostra strategia per combattere la crisi;
● Mettere l’ambiente e l’innovazione
al centro dello sviluppo;
● Investire per un ambiente sicuro e
ben gestito;
● Promuovere la mobilità sostenibile;
● La responsabilità di integrare una
comunità multietnica;
● Il Comune al fianco delle forze
dell’ordine per un comune impegno
sulla sicurezza;
● Investire nelle giovani generazioni;
● Una politica partecipata per fare
un’ amministrazione moderna ed
efficiente.
● Un’edilizia che qualifichi gli edifici esistenti;
● I lavori pubblici e la manutenzione
del territorio;
● Una cultura diffusa per far conoscere la comunità;
● Educare allo sport per promuovere
uno stile di vita sano e responsabile;
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Questi sono i capitoli che andranno
sviluppati di concerto con i fusignanesi. Il Partito Repubblicano si impegnerà in prima persona con la candidata al Consiglio Comunale, l’amica Valentina MODENA (nella foto) già consigliere uscente,
Vice-Presidente dell’AVIS di Fusignano ed impegnata nel volontariato
locale per una comunità che sa fare
squadra guardando al futuro insieme
ai giovani.
PRI - Fusignano
La Voce di Romagna
ELEZIONI COMUNALI - 25 MAGGIO 2014
lugo
Il PRI di Lugo appoggia Silvano Verlicchi, l’unico candidato sindaco in grado di battere
il partito che, a Lugo, ha governato il Comune, ininterrottamente, dal Dopoguerra ad oggi
I lughesi che si recheranno, domenica 25 maggio, a votare per eleggere
il Consiglio Comunale ed il nuovo
sindaco di Lugo che resterà in carica
dal 2014 al 2019, non troveranno,
nella scheda elettorale, il simbolo
del PRI.
Si tratta di una decisione che la Direzione del PRI di Lugo ha assunto a
seguito di un dibattito interno e dopo
avere raccolto il parere di amici
e simpatizzanti, con i quali sono
state esaminate le diverse opzioni
possibili.
Il PRI avrebbe potuto presentare
una propria lista, con l’edera ed un
proprio candidato sindaco. Sarebbe
stata la scelta della «presenza di
testimonianza» che, difficilmente,
avrebbe potuto ottenere una rappresentanza nel nuovo consiglio comunale, considerato l’elevato numero
di voti necessari (circa 800) per
eleggere un consigliere, a seguito
della riduzione dei componenti del
consiglio comunale di Lugo, da 30
a 24.
Dal Dopoguerra ad oggi un unico
partito ed i suoi sindaci hanno governato, ininterrottamente, il comune
di Lugo. I repubblicani credono che
sia giunto il momento di effettuare
il ricambio degli amministratori, di
mettere alla prova nuovi amministratori, con nuove idee e programmi, perché la continuità nella gestione del potere porta, inevitabilmente,
all’autoreferenzialità, alla perdita del
contatto diretto con i cittadini e la
permanenza del potere sempre nelle
stesse mani «promuove la formazio-
ne di clientele protette», come ha
scritto lo storico Massimo Salvadori.
Si è dunque preferito dare un senso
al voto dei repubblicani, appoggiando un progetto politico basato sulla
presenza di più liste civiche (tre)
che sostengono un unico candidato
sindaco, Silvano Verlicchi.
Il progetto si basa sul principio della «trasversalità politica». Nelle tre
liste civiche che sostengono il candidato sindaco Silvano Verlicchi, sono
presenti esponenti del mondo laico e
cattolici, persone con alle spalle una
storia di diversa appartenenza politica, ma scelte sulla base dei criteri
della competenza, della preparazione e della onestà.
Così il PRI ha deciso di appoggiare
la coalizione che sostiene questo
progetto che ha buone possibilità di
competere con il PD, nel caso di un
ballottaggio che, a Lugo, viene dato
sempre più come scontato.
Nelle tre liste che si chiamano «per
la Buona Politica Verlicchi SINDACO», «Lugo Popolare» e «Lugo
libera» sono presenti anche due
esponenti del PRI di Lugo, in corsa
per un posto da consigliere comunale: l’amico Roberto Drei nella lista
«per la Buona Politica Verlicchi
SINDACO» e l’amico Gian Luigi
Gambi nella lista «Lugo libera».
I punti di forza del progetto politico
sostenuto dalle tre liste civiche, dal
PRI e dagli amici di «Fare per fermare il declino» sono costituiti dal
candidato sindaco Silvano Verlicchi
e dal programma amministrativo.
Silvano Verlicchi è persona com-
petente, preparata ed onesta, oltre
che profondo conoscitore del funzionamento della macchina comunale.
Nelle diverse esperienze maturate sia in campo politico che come
amministratore pubblico, oltre che
nel campo privato, ha sempre dato
buona prova di sé, ottenendo risultati
positivo come quando ideò e portò
a termine, con il concorso di tutte
le forze politiche locali, la chiusura
degli ospedali presenti nel Comprensorio Lughese, qualificando e
potenziando l’ospedale Umberto I
di Lugo.
Oggi Silvano Verlicchi si candida
come sindaco dei lughesi puntando
su alcune ma precise priorità indicate nel suo programma amministrativo. La Persona, il Territorio e lo
Sviluppo economico sono i tre assi
portanti del programma che afferma
come presupposto iniziale che «in
democrazia la sovranità appartiene
al popolo».
Si deve dunque fare in modo che gli
amministratori siano al servizio degli
amministrati, che i cittadini ricevano
risposte in tempi stabiliti dagli uffici
comunali, che si realizzi una semplificazione della burocrazia comunale
(agendo sui regolamenti comunali),
che chi ci amministra sappia valorizzare le potenzialità del territorio
creando le condizioni migliori per
attrarre capitali ed investimenti.
Un Comune che deve porsi in veste
di «facilitatore», intervenendo, specie nei momenti di crisi come quello
attuale, per rendere meno pesante la
pressione della fiscalità locale, del
7
livello delle imposte che per le varie
categorie produttive vengono fissate
dal Comune e non da Roma!
L’impresa va sostenuta con tutte le
leve di cui il Comune può avvalersi
perché se viene meno l’impresa, (e
di questi tempi tante aziende hanno
chiuso nel lughese più che nel faentino e nel ravennate), non c’è lavoro.
Occorre quindi un cambio di passo e
di progettualità, da avviare tempestivamente. Un rinnovamento amministrativo che passa, necessariamente,
da un ripensamento dell’organizzazione dell’apparato comunale.
Per questa ragione abbandonato
ogni luogo comune sull’indistinta o
impersonale inefficienza di cui sono
quotidianamente tacciati i pubblici
dipendenti, assume una veste prioritaria l’avvio di un processo di
valorizzazione complessiva della
«macchina comunale», capace di
coniugare l’innovazione delle nuove
tecnologie informatiche con percorsi
di valorizzazione e motivazione personale, inserendo strumenti premiali
nei confronti di chi fa della competenza, della affidabilità e del rigore
la prassi del proprio agire quotidiano.
Infine, sostiene Verlicchi, si devono
individuare pochi obiettivi ma perseguibili, perché l’impegno assunto nei
confronti dei cittadini-elettori va onorato; non servono i libri dei sogni, ma
un sano pragmatismo che dia sempre
conto delle attività (chi fa che cosa),
delle responsabilità (chi risponde su
cosa) dei tempi e del livello di spesa.
La Direzione del PRI di Lugo
La Voce di Romagna
ELEZIONI COMUNALI - 25 MAGGIO 2014
RUSSI
Cari amici, il 25 maggio
saremo chiamati alle urne
per le elezioni del Sindaco
e del Consiglio Comunale di Russi. I Repubblicani
dell’Unione Comunale di
Russi sono stati parte attiva
ed importante dell’Amministrazione uscente, attraverso
l’opera del Vicesindaco, Paolo Donati e del Consigliere, Filippo Spada. In questa
tornata elettorale, il PRI di
Russi ha deciso di rinnovare il proprio sostegno al
Sindaco Retini ed alla coalizione “Insieme per Russi”.
Il programma per i prossimi
cinque anni che il Partito
Repubblicano ha concordato con la lista “Insieme per
Russi” abbraccia tutte le
problematiche presenti nel
territorio – In particolare segnaliamo :
mantenere l’addizionale comunale IRPEF al 3 %, attualmente più bassa fra tutti
i Comuni della Provincia di
Ravenna;
lavoro: creare un apposito
capitolo di bilancio per sostenere la nascita di nuove
imprese ed avviare un piano
per lo sviluppo delle piccole
imprese;
attrarre investitori grazie ad
una maggiore velocità nel
rilascio delle autorizzazioni
e detrazioni sulle imposte
comunali;
promuovere il commercio
nel centro e nelle frazioni e
rilanciare il Mercato Coperto;
coinvolgere le aziende locali nella costruzione del Polo
Energetico e a tale scopo definire anche progetti di formazione professionale;
ambiente : gestire la raccolta e lo smaltimento dei
rifiuti urbani con l’obiettivo
di azzerare i costi a carico
del cittadino e raggiungere
il 75% di raccolta differenziata;
sicurezza: al fine di garantire un maggior controllo
del territorio, negli ultimi
5 anni l’Amministrazione
Comunale ha aumentato la
spesa corrente per la Polizia
Mario DE FRANCESCO
locale del 43%. Intendiamo
procedere potenziando i
controlli sul territorio ed in
collaborazione con le Forze
dell’Ordine creare occasioni
di incontro e formazione per
i cittadini.
Infine sottolineiamo che a
Russi abbiamo fatto i primi passi per diventare una
SMART CITY, realizzando
una nuova illuminazione a
risparmio energetico ed installando telecamere per la
sicurezza a controllo centralizzato. Intendiamo arricchire ora il sito web del Comune con servizi di interattività
Giuseppe Triossi
U.C. – PRI Russi
Valeria GEMINIANI
35 anni. Dopo il diploma in tecnico
dei servizi sociali ho lavorato come
impiegato nel settore dell’export
commerciale e doganale. Ora
come molti altri lavoratori a causa
della crisi sono in disoccupazione.
Mi sono sempre interessato di politica e sono un appassionato di
informatica, di scienza e di tutto
ciò che è innovativo. Nel tempo
libero mi dedico alla pesca, allo
sport e alla cinofilia.
61 anni. Dopo il diploma magistrale ho conseguito quel-lo da
logopedista, lavoro che svolgo
pres-so l’Ausl dal 1979; dal
2006 lavoro pres-so il Centro
Audiologico Foniatrico di Ravenna e mi occupo di patologie
legate ai disturbi della voce.A
San Pancrazio, dove vivo, seguo da tre anni il concorso
“C’era una volta: voci nel tempo” riservato alle scuole della
nostra provincia.
I REPUBBLICANI DI RUSSI VOTANO COSì
scrivi:
MARIO DE FRANCESCO
VALERIA GEMINIANI
8
La Voce di Romagna
9
La Voce di Romagna
I ‘mille’ caduti e i combattenti ravennati nella ‘Grande Guerra’ (26)
Lapidi scomparse dai circoli ravennati
di Enrico Baldini
Il modo più frequente per ricordare
i caduti della «Grande Guerra» è
una lapide coi nomi, la dedica e
una decorazione, attinta dal «catalogo» dell’iconografia celebrativa:
tralci d’edera, di quercia e d’alloro;
elmetti e trofei d’armi o di bandiere;
fasci e berretti frigi; stelle, aquile
e fiammelle. Vennero murate nei
circoli repubblicani (ma anche liberali, socialisti e cattolici), in varie
scuole e associazioni ricreative, in
alcuni cimiteri e in qualche edificio
religioso.
Domenica 9 maggio 1920, nel
circolo ravennate del PRI Doveri
e Diritti, fu inaugurata una lapide marmorea in ricordo di cinque
soci caduti nel conflitto mondiale.
Un affollato corteo, con numerose
bandiere di sezioni della zona e
le fanfare repubblicane di Ravenna e di Porto Corsini, partì dalla
Casa del Popolo (1). Parlarono prima
Teobaldo Schinetti, della segreteria ravennate del partito, e poi il
deputato Giovanni Battista Pirolini.
Alla fine del suo applauditissimo
discorso, i presenti - quasi tutti braccianti, coloni e operai - pretesero
che intervenisse anche il segretario
della Nuova Camera del Lavoro,
Alfonso Dorio(2). Quella lapide non
c’è più(3), ma uno dei nomi incisi era
certamente quello di Paolo Spadoni, la cui morte fu annunciata dal
giornale repubblicano La Libertà
del 4 novembre 1916: «di anni 30,
soldato di fanteria, combattendo
valorosamente sul Carso, è caduto il 14 Settembre (...) fu socio
disciplinato ed entusiasta del Circolo Doveri e Diritti». Il suo nome
è inciso nel Lapidario ravennate,
murato nel Sacrario dei caduti in
San Romualdo. Figlio di Giuseppe,
nato a Ravenna il 1° ottobre 1886,
apparteneva al 56° Reggimento fanteria (Brigata Marche) e cadde ad
Oppacchiasella.
Il 24 maggio 1924, nell’elegante sede della Società della Sacca,
venne scoperta un’«artistica» targa
marmorea. L’edificio, dotato di un
ampio giardino assai lodato, si trovava in via Francesco Ferrer (oggi
via Oberdan). L’associazione aveva
preso il nome dalla Sacca, località
presso Classe, rinomata per l’abbondante selvaggina e - quindi - per
le battute di caccia. Il 15 settembre
1918, nei locali della Società, s’aprì
il Ritrovo Militare «Wilson», destinato ai militari statunitensi della
base idrovolanti di Porto Corsini e,
dal Ricreatorio arcivescovile, vi fu
trasferita la Casa del Soldato, luogo
di ritrovo per i militari di stanza
a Ravenna. All’inaugurazione della lapide intervennero le «autorità
Militari, Governative e Civili, le
rappresentanze delle Associazioni Combattenti, Mutilati, Madri e
Vedove, moltissimi Soci della Sacca, ecc.». Fortunato Buzzi, sindaco
repubblicano di Ravenna nonché
presidente del sodalizio, tenne il
discorso ufficiale, pronunciando
«parole vibranti di patriottismo,
inneggiando ai gloriosi che hanno
dato la vita per la patria». L’epigrafe - «AI SUOI CADUTI / LA
SOCIETÀ SACCA / FERMA NELLA RELIGIONE DELLA PATRIA
/ DEVOTAMENTE CONSACRA /
1915-1919» - fa intendere che la
lapide onorava i «Soci e parenti
di Soci» che avevano perso la vita
durante il conflitto, compresi quelli
deceduti nel ’19, in conseguenza
della guerra. Riportava venti nomi,
quasi tutti di figli della borghesia
ravennate: Alberto Conti, Alfredo
Naglia, Alfredo Olivucci, Angelo Bossi, Antonio Alessi, Arturo
Fusconi, Arrigo Saporetti, Bindo
Grotti, Cesare Soprani, Giacomo
Malatesta, Giuseppe Balella, Giuseppe Galli, Mario Baldini, Mario
Cagnoni, Olimpio Nevola, Paolo Baccarini, Renato Zabberoni,
Roberto Ghetti, Theo Rambaldi e
Ubaldo Bezzi(4).
Il Circolo della Sacca - una delle
più esclusive associazioni ricreative
«laiche» della città, famoso per le
feste da ballo e per la commemorazione del XX Settembre - fu
soppresso in autunno del 1934 e nei
suoi locali trovarono posto la Casa
dell’Assistenza fascista e un centro di addestramento professionale.
L’edificio, durante la Repubblica
di Salò, ospitò la Brigata Nera; in
quell’area fu poi realizzato il Liceo
scientifico (1951).
Un’altra lapide scomparsa - che
commemorava alcuni giovani atleti ravennati, caduti nella «Grande
Guerra» - era presso la società sportiva Forti per essere liberi, che ave-
10
va sezioni di ginnastica, di scherma,
di ciclismo e di foot-ball. Tra i nomi
incisi c’era era quello di Amleto
Ugo Miani, uno dei primi calciatori
ravennati. Caporale nella 3a compagnia automobilisti, venne ferito
gravemente durante la ritirata di
Caporetto; catturato a Casarsa, morì
in prigionia il 18 gennaio 1918, nel
campo di Aschach an der Donau. È
sepolto nel cimitero militare italiano
di tale località dell’Alta Austria e,
a Ravenna, il suo nome si trova
nella lapide dei caduti liberali(5) e
in quelle in San Romualdo. Negli
anni Venti si disputò in città la
Coppa Miani, un torneo calcistico
in sua memoria; ebbero la stessa
denominazione alcune gare ciclistiche locali.
Commemorazione dei Caduti - Al Circolo
«Doveri e Diritti» in La Libertà, 9.5.1920.
(2)
Commemorazione dei Caduti del Circolo
«Doveri e Diritti» in La Libertà, 22.5.1920.
(3)
In una stanza - seminascosta da una
scaffalatura - c’è la lapide in memoria
di due partigiani della 14a Compagnia
della 28a Brigata «Garibaldi»: Gualtiero
Calderoni, caduto il 2.3.1945 a Chiavica
Pedone, sul Reno, e Dario Donati, morto
il 17.4.1945 a Porto Garibaldi. La vecchia
lapide è stata forse eliminata in occasione
di una delle tante modifiche apportate al
circolo in questi 95 anni.
(4)
La giornata del 24 maggio in La Nuova
Romagna, 29.5.1924.
(5)
E. Baldini, Ritrovata la lapide dedicata
ai liberali ravennati caduti nella «Grande
Guerra» in Libro Aperto - Annali Romagna
2012, pp. 119-122.
(1)
La Voce di Romagna
Tari o Tia per me pari (non) son
Il Comune di Ravenna e le scelte sulla raccolta dei rifiuti. La posizione del PRI
di Claudio Suprani
Il 13 aprile scorso il Comune di
Ravenna ha approvato il Bilancio
preventivo 2014, ma ha rinviato sine
die l’approvazione delle nuove tariffe per la raccolta dei rifiuti solidi
urbani. La scelta del rinvio, sostenuta anche dal PRI, è stata la conseguenza della non ancora avvenuta
conversione in legge, a livello parlamentare, del cosiddetto «decreto
salvaRoma» e quindi della mancata
definizione delle caratteristiche che
avrà nel 2014 il «balzello» relativo
appunto alla raccolta (e smaltimento)
dei rifiuti.
Si tratta di una questione di non poco
conto perché in base al profilo che
verrà assegnato alla «gabella» cambierà per i cittadini e soprattutto per
le imprese l’impatto sul costo famigliare o aziendale e ciò in quanto se
verrà considerata tassa (come la TIA)
le imprese potranno recuperare l’IVA, mentre se sarà considerata tariffa (TARI) tale recupero non ci potrà
essere ed il costo sarà, a parità di
servizio, superiore del 10%. Benché
il passaggio da TIA a TARI fosse già
stato deciso alcuni anni fa dal Governo dell’epoca, nel 2013 il Comune di
Ravenna, incoraggiato dai Repubblicani, aveva optato, in assenza di una
precisa regolamentazione a livello
nazionale, per l’applicazione della
lamentano poi il fatto che una parte
rilevante delle utenze non domestiche può utilizzare solo parzialmente
il servizio pubblico. Ad esempio una
serie di rifiuti prodotti da tipiche
imprese artigiane (es. le officine riparazioni autoveicoli, le metalmeccaniche con impianti di verniciatura,
ecc.) vengono smaltiti a proprie spese
dalle imprese stesse.
Per detti rifiuti le aziende non possono utilizzare le eco aree dal momento
che gli stessi non sono conferibili,
per disposizioni regolamentari o per
legge, al servizio pubblico. Le stesse
Associazioni chiedono poi di tenere
in considerazione l’attuale congiuntura economica che vede una forte
diminuzione della forza lavoro (crescono il numero dei disoccupati e il
numero delle ore di cassa integrazione) e nel settore turistico ricettivo
cala il numero delle presenze.
Poiché dette richieste sono sostenute
da argomentazioni solide, il PRI ritiene che nella determinazione dei criteri di ripartizione dei costi si debba
partire da una valutazione oggettiva
relativa sia alla tipologia di rifiuto
prodotto (e quindi smaltibile senza
costi aggiuntivi), sia alla metratura
ed ai «bonus» in capo a ciascuna
categoria di utente (ad esempio gli
oltre 650.000 euro destinati come
incentivo al recupero per le utenze domestiche non possono essere
TIA. Ciò ha consentito di contenere
gli aumenti sulla cittadinanza e ciò è
avvenuto anche in ragione del fatto
che le imprese, potendo scaricare il
10% dell’IVA, hanno a suo tempo
accettato la richiesta dell’Amministrazione Comunale di addossarsi
maggiori costi rispetto agli utenti
domestici.
Per meglio comprendere quanto
sopra occorre prendere in esame un
po’ più in dettaglio gli aspetti riferiti appunto ai costi. Il costo annuo
complessivo del servizio, comprensivo dell’IVA, dei costi di riscossione, delle eventuali morosità e degli
sgravi per il recupero, ammonta a
circa 30,5 milioni di euro. Da tenere
presente che questo importo viene
ripartito tra utenze domestiche e non
domestiche nelle seguenti proporzioni: 56,96% domestiche; 43,04% non
domestiche.
Occorre inoltre considerare che i
metri quadrati iscritti a ruolo per il
conteggio della tariffa sono 13 milioni, di cui 9 milioni relativi alle utenze domestiche e 4 milioni di metri
quadrati sono quelli delle utenze non
domestiche. Attualmente quindi il
30,7% (gli utenti non domestici) contribuisce alla copertura dei costi per
il 43,04 %, mentre il 69,3% contribuisce per il 56,96%.
Le Associazioni imprenditoriali (in
particolare artigiani e commercianti)
11
«mutualizzati» anche con le utenze
non domestiche).
Un’ultima - ma non per importanza considerazione riguarda direttamente
Hera, che è il soggetto cui il Comune ha assegnato in via pressoché
esclusiva il servizio, servizio che poi
Hera «appalta» ad altri. Nelle gare di
affidamento a terzi dei servizi relativi
alla gestione e raccolta dei rifiuti
urbani espletate negli anni scorsi
(vedi 2011), le stesse sono state
aggiudicate con ribassi dell’ordine
dell’8-10%. È quindi legittimo pensare, senza essere tacciati di superficialità, che una eventuale gestione
diretta potrebbe consentire la riduzione dei costi a carico degli utenti.
Qualche osservazione si potrebbe
fare anche su alcuni aspetti dell’attuale regolamento, ma sia per ragioni
di spazio, sia perché si confida sul
rinnovamento di quello vigente, in
questa sede ci limitiamo ad auspicare
che vengano accolte le richieste di
modifica ispirate da buon senso e che
«non costano».
Un’ultima riflessione, o se vogliamo una raccomandazione, va fatta
sulle scelte che l’Amministrazione
Comunale dovrà compiere a breve
sia riguardo al già citato nuovo regolamento, sia relativamente all’entità
della tariffa (se di tariffa si tratterà)
ed alle modalità di applicazione. Nel
momento in cui scriviamo le presenti
note non è ancora chiaro cosa sia
scaturito a livello nazionale, se cioè
ai Comuni sia data la possibilità di
scegliere le modalità applicative con
un certo grado di autonomia, ispirandosi al criterio della «giusta tariffa».
Nelle riunioni di maggioranza che si
sono tenute nelle scorse settimane, i
Repubblicani, sul tema della ripartizione dei costi fra utenze domestiche
e non domestiche, hanno sostenuto
che occorre il migliore equilibrio e
che si debba tenere conto dei “sacrifici” che furono richiesti quando ci fu
il passaggio da Tassa rifiuti a Tariffa.
Come si può evincere anche dagli
interventi di Mingozzi in Giunta e
dei Consiglieri Repubblicani in Consiglio Comunale, ancora una volta il
PRI in tutte le sedi, ha tenuto nella
giusta considerazione le legittime
richieste provenienti dai settori più
dinamici della società ravennate, per
coniugare le legittime aspettative del
mondo produttivo con l’interesse
generale.
La Voce di Romagna
L’intervento in Giunta Municipale e in Consiglio Comunale
del vicesindaco Giannantonio Mingozzi, del capogruppo
Alberto Fussi e del consigliere comunale Roberto Ravaioli
sul Bilancio di previsione 2014 del Comune di Ravenna
Come consuetudine l’intervento
sul Bilancio di previsione di ogni
anno deve costituire l’occasione per il Consiglio di esprimere
anche una valutazione compiuta
sul momento che sta vivendo la
popolazione ravennate ed in particolare sulle misure che intende prendere o ha già assunto
la nostra amministrazione, considerando soprattutto che siamo
ormai a due anni dalla prossima
scadenza amministrativa.
Anche quest’anno il gruppo
repubblicano considera la manovra di Bilancio comunale una
componente molto importante
della risposta che occorre dare
alla difficile condizione che molte famiglie vivono.
Ribadiamo quindi che il Comune
di Ravenna se vuole contribuire
alla creazione di nuovi posti di
lavoro o alla realizzazione delle necessarie infrastrutture, deve
mantenere viva una voce investimenti che può essere determinante per la creazione di nuove
occasioni. Nonostante gli ultimi
tre governi succedutisi, compreso
quello attuale, da Monti a Letta
a Renzi, abbiamo sempre posto
all’ordine del giorno regole certe
per l’autonomia fiscale, continuiamo una sorta di deriva che
ci vede sempre come esattori
impossibilitati a guardare al lungo periodo e non invece sempre
alle decisioni urgenti ed immediate che sconvolgono il rapporto più costruttivo con i cittadini
tra Tasi, Imu, Ici, addizionale
Irpef, Tari, suolo pubblico e pubbliche affissioni in un continuo
conflitto che naturalmente trova
nel Comune l’interlocutore più
immediato e disponibile ad ogni
tipo di rivendicazione, anche se
non ne è direttamente responsabile e proponente.
In provincia di Ravenna sono
ormai 2.000 le imprese che ricorrono alla cassa integrazione o
che denunciano un palese stato
di crisi; i settori del commercio
e servizi, edile ed immobiliare
metalmeccanico sono quelli che
presentano i dati più negativi;
un contraltare positivo è dovuto
alla ripresa graduale dei traffici portuali dove come gruppo
repubblicano ci auguriamo che le
risorse messe a disposizione della nuova logistica e l’approfondimento dei fondali del Candiano
vengano spese immediatamente
contribuendo alla competitività
del nostro porto.
Purtroppo continuiamo a fare i
conti con un patto di stabilità,
solo leggermente riaperto per
qualche investimento scolastico,
ma non basta perché l’evoluzione
del sistema demografico ravennate proporrà sempre di più una
composizione dei nostri abitanti
che aumenta il numero dei nati
e allunga l’aspettativa di vita
accentuando il bisogno di risorse
nel sistema dei servizi sociali. È
probabile che nei prossimi anni
la funzione del Comune divenga
sempre più quella di un ente che
controlla servizi dati in appalto,
come le manutenzioni o altre
voci; per questo motivo anche
la nostra pianta organica, che
giustamente assottiglia il numero
dei dirigenti, si deve concentrare
su professionalità in grado di
far rispettare le condizioni di
miglior qualità nell’esecuzione
delle opere.
Abbiamo più volte incontrato gli
Istituti di Credito, e li abbiamo
trovati il più delle volte sensibili
agli argomenti proposti, ma ad
essi chiediamo di più, affinché
anche le imprese in difficoltà trovino una maggiore rispondenza
nel mondo creditizio, così come
noi abbiamo deciso implementando i fondi destinati ai fidi ed
alle cooperative di garanzia.
Una considerazione particolare
la vogliamo riservare al settore urbanistico nell’auspicio che
le iniziative che stiamo prendendo verso regolamenti meno
macchinosi e complicati come
il RUE attuale vengano abbondantemente modificati anche con
il contributo della nuova legge
regionale urbanistica, affinchè chi
intende investire a Ravenna non
si trovi difronte ad una situazione
inestricabile di normative ormai
superate.
Negli ultimi anni la spesa corrente del Comune di Ravenna è diminuita, ma possiamo fare ancora
di più prevedendo ulteriori sforzi
affinché la macchina comunale
corrisponda ancora di più alla
velocità delle scelte che la vita
economica richiede.
Difendiamo la partecipazione
azionaria del Comune tramite
Ravenna Holding, in particolare
nella SAPIR e in HERA e in
Romagna Acque; contrariamente
a quanto affermato da alcune parti
politiche proprio in questi giorni,
la dismissione di quelle azioni
renderebbe il Comune del tutto
impotente nell’espressione di una
linea direttiva sicura sul modo di
operare di queste società, dove la
presenza del pubblico consente
spesso di equilibrare l’azionariato
privato rendendo le società stesse, come accade per la SAPIR,
più forti e rispettate. In questo
momento di assoluta confusione,
anche sul ruolo degli Enti Locali, in particolare dei Comuni, i
legami che ci vincolano ai destini
del Porto sono ormai indissolubili
e passano anche attraverso una
presenza di rilievo nel contesto
societario, che noi difenderemo.
Ci fa molto piacere che su piazza Kennedy finalmente qualche
misura vada nel verso auspicato
dai repubblicani cosi come dobbiamo continuare a lavorare sul
tema della Tari affinché il costo
complessivo del servizio comprensivo dell’IVA, dei costi di
riscossione, delle eventuali morosità e degli sgravi per il recupero
oggi ammonta a circa 30,5 milioni di euro; questo importo, viene
ripartito fra utenze domestiche e
non domestiche nelle proporzioni
del 55,97% delle domestiche e
del 44,3% non domestiche. A
nostro avviso questa ripartizio-
12
ne non tiene conto di un dato
di fatto: su 13milioni di metri
quadrati a ruolo vanno 4 milioni quelli cioè delle utenze non
domestiche, quindi con il 30% di
contribuzione le imprese coprono i costi per il 45%, il resto è
affidato alle utenze domestiche
che evidentemente dovrebbero
contribuire con una percentuale
maggiore.
È un tema che poniamo nel
momento in cui si decide di rinviare alcune applicazioni di tasse
perché proprio in questi mesi
l’attuale congiuntura economica
vede una forte diminuzione della
forza lavoro, crescono il numero
dei disoccupati e il numero delle
ore di cassa integrazione ed è più
che mai urgente una valutazione
aggiornata relativa alla ripartizione dei costi della raccolta rifiuti
che parta dalla consapevolezza
che il sistema delle imprese non
può più sostenere costi impropri.
È un tema che riguarda anche
il rapporto con Hera e l’affidamento a terzi dei servizi relativi
alla gestione e raccolta dei rifiuti
urbani. Ci permettiamo inoltre di
proporre altre due considerazioni
sempre per quanto riguarda la
Tari: circa la definizione di area
scoperta operativa a nostro avviso occorre eliminare dal computo
delle aree scoperte quelle aree
che sono presenti per effetto delle nostre regolamentazioni urbanistiche come ad esempio le aree
verdi.
In secondo luogo vogliamo sottolineare che una diversa ripartizione dei costi fra utenze domestiche e non domestiche deriva
da un impegno che ci siamo
assunti quando ci fu il passaggio
da tassa rifiuti a tariffa perché
allora chiedemmo alle imprese di
farsi carico di un maggiore costo
in considerazione del fatto che le
aziende, a differenza dei cittadini
avrebbero avuto l’opportunità di
scaricare l’IVA . Oggi dobbiamo
essere coerenti con quella scelta
che voleva essere temporanea.
La Voce di Romagna
Quale futuro per il PRI?
La politica italiana sta
vivendo momenti di grande confusione, sbandamento
e grandi cambiamenti. Le
riforme istituzionali, specie
quelle elettorali, sono fatte per penalizzare i piccoli
partiti e ci consegnano un
Paese tripolare dove solo i
grandi partiti riusciranno a
resistere. Il PRI, pur avendo
avuto un ruolo importante
e significativo sulla scena
politica italiana e, sulle scelte strategiche effettuate, non
è mai riuscito ad ottenere,
dagli elettori, più del 5% dei
consensi.
E, questo, nei momenti di
maggiore successo. Le politiche lamalfiane, giuste e
lungimiranti, mettevano gli
italiani di fronte ad una realtà
cruda e a delle responsabilità
pesanti. Molte volte prevedevano sacrifici necessari,
ma duri da affrontare. Quelle
politiche prevedevano rigore, serietà. Per questo sono
sempre state penalizzate
dall’elettorato il quale preferisce premiare, col voto, chi
gli racconta una realtà fatta
di zucchero, latte e miele e
un Paese dove tutto va bene.
Siamo addirittura arrivati
all’assurdo che la «fretta» in
sé è diventata un valore.
È pur vero che in questo Paese
non si fanno riforme da 20
anni, ma è altrettanto importante farle bene e non solo
farle in fretta. Alla confusione del Paese si aggiungono i
momenti assai complicati e
difficili, che il PRI nazionale,
sta vivendo. Da troppo tempo
oramai il PRI non si caratterizza su battaglie politiche, da
troppo tempo il PRI, a livello
nazionale, non fa politica, e
questo ha prodotto una mancanza di qualsiasi ruolo dei
repubblicani sulla scena politica nazionale. Compito di una
classe dirigente è assumersi
la responsabilità del futuro e
invertire questo «andazzo».
Sarebbe irresponsabile lasciare nel limbo i princìpi e i valori su cui è fondata la cultura
repubblicana. Occorre quindi
interrogarsi su come portare
nel futuro questo patrimonio
culturale e politico. Come
continuare l’apostolato che
necessita di riflessioni approfondite, di pensieri lunghi e di
ragionamenti, in una società
in cui la politica si fa sui
SEZIONE PRI A. GUERRINI - G. MAZZINI
Il 25 marzo 2014 gli iscritti del Guerrini e del Mazzini si sono riuniti ed
hanno deliberato la fusione delle due sezioni. La nuova sezione ha il nome
di: «A.GUERRINI-G.MAZZINI». Nella stessa riunione sono stati eletti i
nuovi organi che avranno la durata di un anno. Segretario politico: Fabio
Bocchini. Comitato Direttivo: Fabio Bocchini, Miria Ragusi, Roberto
Scaini, Giulio Bocci, Romano Donati, Gianni Ravaglia, Romolo Tarlazzi.
social network e con un tweet. Come e dove approfondire
le tematiche e i ragionamenti
quando tutti corrono in modo
frenetico e non si trova un
luogo dove ragionare con profondità?
In quale contesto politico i
repubblicani devono e possono dare il loro contributo politico? In una situazione nella
quale i grandi Partiti soffocano e uccidono i piccoli Partiti,
quale ruolo può ritagliarsi un
Partito come il PRI? In quale
quadro politico e con quali
compagni di viaggio possiamo
pensare di continuare le nostre
battaglie? Poiché vogliono
sopprimere i piccoli Partiti, (e
forse ci riusciranno) saremo
forse costretti a pensare ad
aggregazioni. In quel caso, a
quale tipo di raggruppamento
possiamo pensare che il PRI
debba partecipare? Dobbiamo
13
assolutamente interrogarci e
aprire una riflessione che dia
delle risposte su quale futuro
vogliamo e possiamo dare al
PRI. Il PRI nazionale vive
una situazione disastrosa grazie alla dirigenza che fino a
qui lo ha guidato. Cosa deve
e può fare il PRI di Ravenna
per uscire da questa sacca di
inerzia dove il PRI si trova
attualmente?
Possiamo pensare che coloro che hanno ridotto il Partito nazionale a questo totale
disastro, siano gli stessi che
continueranno a guidarlo nel
futuro? Potremo con queste
stesse persone intraprendere
nuovi sentieri? Occorre che
il PRI di Ravenna apra una
profonda riflessione sul PRI
stesso e sul suo futuro. Perché di una cosa siamo certi:
vogliamo e dobbiamo portare
il PRI nel futuro.
La Voce di Romagna
Ringraziamo gli amici
In memoria di REMO DONATI,
il figlio Romano lo ricorda
con un’offerta al PRI
In memoria di DORO PINZA
nel 12° anniversario della sua
scomparsa i familiari
lo ricordano e fanno
un’offerta al PRI
Per ricordare la scomparsa
di MARIO MONTANARI
la famiglia ha fatto un’offerta al PRI
Nel 19° anniversario della scomparsa
di ODDO DE LORENZI, che è
ricorso il 24 febbraio 2014,
le figlie Alba e Laura e i nipoti
lo ricordano sempre con immutato
affetto e fanno un’offerta al PRI
Per l’anniversario
di CLAUDIO GRADASSI,
la famiglia Gradassi Pietro
fa un’offerta al giornale
La Voce di Romagna
Nel 36° anniversario della scomparsa
di MENOTTI ZANNONI,
i figli Ottorino e Antonio,
le nuore Giuliana e Dorina,
i nipoti Paolo, Leonella, Rita
e Roberta lo ricordano con affetto
La moglie Silvana, i figli Alberto e
Aride e il fratello Franco, unitamente
alle proprie famiglie,
fanno un’offerta al PRI in memoria
di ERMANNO TASSINARI,
nel 9° anniversario della scomparsa
che è ricorso il 1 marzo 2014
La figlia Isabella, fa un’offerta al PRI
in memoria della cara mamma
GUGLIELMINA GROSSI, vedova
Battaglia, recentemente scomparsa
In memoria
di ROMEO GIUNCHI,
scomparso il 22 marzo 2011,
la famiglia lo ricorda
con un’offerta al PRI
Il 30 aprile 2014 è ricorso
l’11° anniversario della morte
di GINO BEZZI. Lo ricordano
con immutato affetto la moglie
Dina, i figli Massimo e Marina,
i nipoti Giorgia, Marco, Mattia
e la nuora Erminia
In ricordo del 2° anniversario
della scomparsa di
MAFALDA GHIRARDI,
i figli Renza e Aride, i nipoti Angela
e Alessandro e famiglie
fanno un’offerta al PRI
Il 26 aprile 2014 è ricorso l’11°
anniversario della scomparsa di
SILVANO CIMATTI. I figli Massimo
e Paolo e la moglie Bruna, memori
ed eredi della fede repubblicana
che ha sempre contraddistinto la sua vita,
a quanti lo conobbero lo ricordano
14
La Voce di Romagna
che hanno sottoscritto
In memoria dei genitori
ANITA RANDI
e UGO RAULLI,
il figlio Pietro e famiglia
li ricordano con immenso
affetto facendo un’offerta
al PRI
In memoria di PINO BARTOLETTI nel 17°
anniversario della scomparsa che è ricorso
il 19 aprile 2014 e di ARSIERA RAVAGLIA
nel 3° anniversario che è ricorso il 6 maggio
2014, i figli Lamberto e Renata
e il nipote Luca, nel ricordarli
con immutato affetto fanno un’offerta al PRI
In memoria di
ANTONIO MORANDI,
nel 19° anniversario della morte
che è ricorso il 29 aprile 2014,
i figli Sergio e Lauro e famiglie
hanno fatto un’offerta al PRI
In memoria di
ANTONIO MALTONI
(det Rovra Verda)
scomparso il 17 maggio
1995, le figlie, nipoti e
pronipoti, lo ricordano
con un’offerta al PRI
In memoria del loro amato ERMANNO FUSIGNANI,
di cui il 10 marzo è ricorso il 9° triste anniversario
della morte, la moglie Natalina, insieme ai figli Eugenio
e Francesca, i nipoti Giacomo e Cecilia,
al genero Alberto, lo ricordano con affetto a parenti,
amici e a tutti coloro che lo conobbero ed apprezzarono,
facendo un’offerta al PRI
Nel 32° anniversario
della scomparsa di
RENATO BELLARDI
lo ricordano i nipoti Molducci
e Montalti facendo un’offerta al PRI
Nel 39° anniversario della scomparsa
di GIULIANO CASADEI, che ricorre
il 24 maggio, i cugini Umberto, Silvano
e Pino lo ricordano con immutato affetto
e fanno un’offerta al PRI
In memoria di DOMENICO
«SILVANO» BALELLA,
ad un anno dalla scomparsa
avvenuta il 6 maggio,
i famigliari lo ricordano
con un’offerta al giornale
della sua fede
Nel 20° anniversario
della scomparsa di
GUERRINO ALLODOLI,
che ricorre il 3 giugno 2014,
il figlio Ivo, unitamente
alla moglie Graziella,
sottoscrive per il PRI
In memoria di
MASSIMO SBRIGHI
e dei genitori SALVATORE
SBRIGHI e MARIA
MELANDRI, Gilda, Giovanni
e famiglie li ricordano con affetto
e fanno un’offerta al PRI
15
Per la ricorrenza del IX
febbraio, in memoria dei
fratelli LIBERO, GUERRINO
e GUGLIELMO RACCAGNI,
la famiglia Raccagni Annibale
fa un’offerta al PRI
Voce Romagna
NISSAN JUKE
La
di
149
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