I numeri - Il Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore
Domenica 19 Ottobre 2014 - N. 287
18
LETTERA AL RISPARMIATORE
FINANZA IN BORSA
La nuova sfida di Fineco:
aumentare la consulenza
nel risparmio gestito
Nel 2014 l’istituto punta a oltre 3 miliardi di raccolta netta
Nell’attivitàd’intermediazioneinrialzolecommissioni«core»
di Vittorio Carlini
F
arecrescerelaretedeipromotori,anche
con il supporto di consulenza dalla banca. Poi, spingere lo sviluppo dell’attività
di broker. Ancora, migliorare i servizi delle
piattaforme per attirare maggiore clientela.
SonoalcunideifocusdiFinecoBankfinalizzatiasostenereilbusiness.
La società, che si definisce banca diretta
multicanale(disponediunaretedipromotoriadirettocontattoconilclienteeutilizzadiversi canali di distribuzione quali l’online
banking,ilmobilebankinge icentri finanziari),èsbarcataaPiazzaAffariil2luglioscorso.
Lesueazioni,cosararatralerecentiIpo,viaggianoadunprezzosuperioreaquellodelcollocamento.
DettodelledinamicheinBorsa,èperòutile
guardareainumeridell’aziendastessapertentaredicomprendernel’andamento.Intalsenso, i dati del giro di boa dell’anno costituisconouninteressantepuntodipartenza.Ebbene,
nel primo semestre del 2014 i ricavi sono cresciuti sui 12 mesi del 16,1%. In aumento anche
laredditività:l’utilenettoèsalitodel31,3%.Numeri in rialzo dovuti a quali cause? Sul fronte
deiricavideveguardarsisoprattuttoallecommissioninetteealmargined’interesse.Rispetto a quest’ultimo (115,9 milioni), FinecoBank
haunadinamicasuaparticolare.Ilgruppo,infatti, non svolge (se non in minima parte) la
tradizionale attività di credito alle famiglie e
alle imprese. Come si concretizza allora il
«net interest»? È presto detto. La banca, da
sempre,investemoltonell’efficienzatecnologica delle sue piattaforme (dai servizi di
banking e trading online fino al risparmio gestito). Questa caratteristica permette, da una
parte,diaumentarelaclientela(afinesettembre i nuovi clienti acquisiti nel 2014 erano
75.000).E,dall’altra, difare sìcheFinecoBank
sia considerata dall’utente «prima» banca
(circail50%deiclientifaaccreditarelostipendiosul conto corrente). Inunsimile contesto,
si comprende come la società riesca a creare
lecondizioniperl’acquisizionedellacosiddetta liquidità transazionale. Denari, cioè, parcheggiati in depositi a vista o a termine per le
transazioni e che FinecoBank utilizza per i
suoiimpieghi.Quest’ultimituttavianonsono,
perl’appunto,costituitidaprestitiaimpreseo
famiglie.Bensì,dainvestimentiinobbligazioni che fruttano interessi attivi. La differenza
traquestiequellipassivi(praticamentenulli)
sulla liquidità raccolta permette di costituire
il margine d’interesse e di farlo crescere
(+20,9%).Tuttoroseefiori,quindi?Noncompletamente.Propriorispettoall’investimento
dellaliquiditàsorgeundubbio.Dei13,7miliardidi liquidità(al30 giugnoscorso)circa 9miliardi sono impiegati in bond emessi da UniCredit.Valeadire,lagrandemaggioranzadei
prestiti è effettuata verso un unico soggetto
(la controllante). Il che induce a pensare che
possasussistereunrischioafrontedell’eccessiva concentrazione degli impieghi. FinecoBank rigetta l’obiezione. In primis, sottolinea
che non c’è alcun vincolo formale a questa
scelta: considerando l’investment policy interna, è la migliore strategia. Detto ciò la banca, ricordando di essere una società attiva in
Italia, indica che investiresull’estero darebbe
solo più problemi. UniCredit è l’unica Sistematically important financial institution italiana.Cioè,haunavalenzasistemicataledagarantirel’opportunastabilità.Aldilàdellevalutazionigenerali,FinecoBankricordagliaspettipiùtecniciasostegnodellastrategia.Dapprima,i bonddi UniCredit sonoa tasso variabile
legatiall’euribora1mese.Quest'ultimoèprossimo allo zero, quindi il rischio di ribasso del
rendimento è praticamente inesistente. Inoltre secondo Basilea 3, essendo l’investimento
considerato operazione infragruppo, questo
non comporta assorbimento di capitale né è
sottoposto alle norme sul concentration risk.
Infine, non c’è l'obbligo del mark to market.
Quindi, è l’indicazione di FinecoBank, la strategia risulta efficiente. Seppure, va detto, in
questo modo l’esposizione creditizia della
IL LEGAME CON UNICREDIT
Alta l’esposizione degli impieghi
nei confronti dei bond della controllante
Per Fineco è una strategia efficiente
senza assorbimento di capitale
e che non comporta il «mark to market»
banca,eisuoiandamenti,sonogiocoforzacorrelatialledinamichedellacontrollante.
Ma non è solo il margine d’interesse. Le
commissioni nette rappresentano l’altra importante gamba dei proventi operativi. Queste, nel primo semestre, sono salite del 18,6%.
Unafortespintaèarrivatadall’attivitàd’investing, cioè i prodotti di risparmio gestito. Qui
FinecoBank sfrutta, da un lato, la piattaforma
tecnologica (oltre 5.000 fondi comuni e comparti Sicav di 64 case d’investimento); e,
dall’altra,lalevadellaretedipromotorifinanziari.Già,ipromotorifinanziari.Questi,agiugnoscorso,erano2.500.L’obiettivoèdiincrementare il loro numero in media di circa 130
unitàl’annonelprossimotriennio.
Al di là dei singoli numeri, la crescita del
network dei promotori si inserisce nella strategia finalizzata ad aumentare la distribuzione dei cosidetti «guided product». Si tratta di
un modello di business in cui FinecoBank, attraverso una propria interna organizzazione,
offre un supporto al promotore nella definizione dell’asset allocation per il cliente. Un
meccanismo che, comprendendo ulteriori
servizi a valore aggiunto, permette di avere
maggiori commissioni nette. Il ritorno netto
suiprodotti senza soluzione guidata, infatti, è
di circa 45 punti base. Quello con i «guided
product», invece, è tra 70-75 basis point. Allo
statoattualeFinecoBank,cheperaltrosottolinea come il suo livello di commissioni sia in
linea con i competitor europei, ha una quota
di «prodotti guidati» intorno al 32% sul totale
dicirca22 miliardidi risparmiogestito. Lavolontàèdiaumentarelapercentuale.
Fin qui le commissioni legate agli asset in
gestione.Qualeperò la dinamicadi quelle del
brokerage? In questo business, nella prima
metàdell’anno,gliordinieseguiticomeintermediario da FinecoBank sono saliti del 9,2%.
Un rialzo che si è riflesso nella crescita delle
commissioni core a 39,6 milioni. Il trend, però,nonhaportatoall’aumentodeiricavicomplessivi da brokerage. Infatti da un lato, per la
minore volatilità sui mercati, c’è stata la contrazione del cosiddetto net trading (vale a dire l’incrocio delle proposte di negoziazione
all’interno della piattaforma del gruppo, l’internalizzatore);e,dall’altro,lostessomargine
d’interesse della divisione, realizzato con il
prestitodititoliallaclientela,èdiminuito.
Se queste alcune indicazioni su strategie e
numeri contabili quali, allora, le prospettive
future? Sui ricavi del brokerage, sottoposti
all’aleadeimercati,FinecoBanknondàindicazioni. Rispetto, invece, al margine d’interesse
complessivo la società indica che a fine 2014,
rispettoal2013,dovrebberegistrarsiunincrementoinlineaconquellorealizzatonelprimo
semestredell’anno.Riguardo,infine,allecommissionidell’areainvestingèipotizzabileuna
crescitaadoppiabassacifrapercentuale.
Finquielementicollegatiairicavidellabanca. Gli esperti, tuttavia, guardano ad un altro
elemento: i costi operativi. Ebbene gli oneri,
nelprimosemestre,sonoaumentati.Ilchepotrebbe far ipotizzare un minore pressing
dell’istituto su questo fronte. A ben vedere, la
realtàèdiversa.Certo,icostidelpersonalesono saliti del 2,7%. Ma si tratta di un incremento legato alla crescita del business. Quelli amministrativiinvece,depuratideglionerilegati
all’Ipo, sono scesi dello 0,5%. La società, dal
canto suo, da un lato sottolinea la stabilità dei
costi operativi; e, dall’altro, ricorda il piano di
incentivicheiniziaadesserespesatonellaseconda metà dell'anno. Un impatto, nel 2014,
compreso tra 7-10 milioni. E che successivamente, su un intero esercizio, inciderà per il
doppio. In generale comunque, secondo gli
esperti, gli oneri operativi a fine 2014 dovrebberorisultareinrialzosui12mesi.
Così come è prevista in crescita la raccolta
netta.A fine settembrescorso,da inizioanno,
haraggiunto i2,77 miliardi(+48% sui 12mesi).
In particolare la raccolta gestita è, sempre da
inizio anno, stata di 2,15 miliardi. Cioè, nei numeri si concretizza la volontà di aumentare
l’incidenza dell’Asset under Management.
Più in generale, comunque, FinecoBank punta a superare i 3 miliardi di raccolta netta nel
2014.Un’attivitàcompletamentesvoltainItalia. Al che sorge il dubbio: il focus su di Paese
in continua crisi è un rischio per lo sviluppo
delbusiness.Finecolonega.Idatisullacrescitadelrisparmiodomestico,unitialleprospettivediaumentodelladigitalizzazione,indicanoche c’è spazio per crescere.Inoltre, i servizi di trading su mercati stranieri permettono,
neifatti,un’articolazioneinternazionale.
NUOVA CLIENTELA
ANALISI TECNICA
75.000
3,75 euro
Utenti acquisiti da inizio
anno a fine settembre
Area di supporto
definita dai «graficisti»
Domande & risposte
I numeri di Fineco
I BILANCI
SEMESTRALI
A CONFRONTO
Ricavi
Margine operativo lordo
193,164 224,286
94,130
119,060
e Quali le indicazioni dell’analisi
tecnica?
Il titolo FinecoBank è sbarcato a
Piazza Affari in luglio. Lo storico
dell’azione, quindi, è abbastanza
limitato. Così, le indicazioni tecniche
raccolte fino a questo momento
possono essere non sufficienti per
cercare di analizzare i possibili
sviluppi futuri. Al di là di ciò, dopo
essere stato collocata a 3,7 euro
l’azione ha toccato un massimo in area
4,30 euro. Per, poi, correggere a metà
agosto in area 3,75 euro. Questo
movimento di saliscendi si è ripetuto
anche nelle ultime settimane con il
titolo che, a metà ottobre, si è riportato
non troppo distante da 3,75 euro. Anche
FinecoBank ha registrato un deciso
ipervenduto, in linea con il listino
generale, e sono da mettere in conto dei
rimbalzi. Solo discese sotto 3,75
peggiorerebbero decisamente il quadro
tecnico mentre, per avere un segnale di
rialzo più strutturato di medio e lungo
termine, è necessario che l'azione si
porti stabilmente sopra 4,30 euro.
(di Andrea Gennai)
r Il gruppo ha qualche strategia di
crescita all’estero?
Allo stato attuale la risposta è
negativa. Deve, peraltro, sottolinearsi
come FinecoBank punti sulla crescita
organica. Sul fronte della rete dei
promotori finanziari, ad esempio, alla
fine del primo semestre 2014 le nuove
masse nette si sono assestate a 1,77
miliardi. Ebbene: la raccolta legata ai
nuovi promotori è stata di 389 milioni;
quella, invece, realizzata dai
consulenti già parte della rete di
FinecoBank è stata di 1,38 miliardi. Il
dato, cioè, segnala il focus sulla
crescita organica della banca diretta.
t Quale la dinamica dei clienti di
FinecoBank?
Alla fine di settembre scorso i clienti
avevano raggiunto la somma di 944.000.
I nuovi clienti acquisiti da inizio anno
sono stati 75.000.
u Quale la solidità patrimoniale del
gruppo FinecoBank?
Alla fine del primo semestre i coefficienti
patrimoniali dell’istituto erano i
seguenti: il Common equity tier 1,
calcolato secondo le norme transitorie di
Basilea 3, era del 19,5%. Il patrimonio
netto, dal canto suo, era (sempre al 30
giugno 2014) di 471,7 milioni (+12,5 milioni
sui 12 mesi).
i Quali le dinamiche del Capex di
gruppo?
L’istituto, in media, prevede un Capex
di circa 15 milioni l’anno. Anche sul 2014
la somma prevista è quella definita in
media. Tra le altre cose gli investimenti
sono focalizzati sul miglioramento
delle tecnologie a supporto delle
piattaforme del gruppo. Interventi di
«upgrade» che vengono realizzati
costantemente e con gradualità.
Utile netto
56,262
73,862
dati in milioni
I sem. 2013
I sem. 2014
RICAVI DIVISI
PER PRINCIPALI
ATTIVITÀ
70,4
Attività bancaria
107,0
dati in milioni
73,1
Brokerage
59,8
I sem. 2013
I sem. 2014
48,3
Investimenti
(risparmio gestito)
55,5
PRINCIPALI
COMPONENTI
DEI RICAVI
Margine d’interesse
95,9
115,9
Commissioni
Trading income
81,8
15,8
97,0
12,9
dati in milioni
I sem. 2013
I sem. 2014
DIVISIONE
DEGLI ASSET
FINANZIARI
COMPLESSIVI
Dicembre ’11
Dicembre ’12
Dicembre ’13
Giugno ’14
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40%
42%
45%
46%
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30%
27%
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