l'Adige Valli Giudicarie e Rendena VAL RENDENA mercoledì 21 maggio 2014 37 Acquedotto e centralina di Cornisello in dirittura di arrivo CARISOLO - Quella dell’acquedotto di Cornisello, con relativa centrale idroelettrica per sfruttare oltre mille metri di salto, è una storia infinita. Lavori consegnati nell’agosto 2010, data ultimazione prevista per l’autunno 2011. Appalto ingente, da 5,025 milioni di euro (per 2,962 coperto dalla Provincia). Poi è successo di tutto, a rallenta- In zona Parco, capitali privati e i Comuni di Carisolo e Pinzolo in corsa re il progetto che vede coinvolti tre Comuni: Carisolo, capofila (40%), Pinzolo (40%) e Giustino (20%). A cominciare dalla messa in liquidazione della Sca.Mo.Ter, la ditta incaricata, cui è subentrato il Consorzio Cam, con le ditte locali Geo Rock, Nodari Angelo e Monfredini Fausto. Le ditte stanno in questi giorni bypassando lo stra- done a Pimont e ultimando la realizzazione della centrale a valle, con annesso dearsenicatore dell’acquedotto (nella foto) i cui costi sono spartiti al 50% tra Carisolo e Pinzolo. Entro luglio, acquedotto e centrale dovrebbero entrare in funzione. Con gli incentivi, la centralina dovrebbe rendere circa 700 mila euro lordi annui. Do. S. Kilowatt: assalto al Sarca di Nambrone Sfruttamento idroelettrico Pronti cinque progetti DOMENICO SARTORI d.sartori@ladige.it CARISOLO - Fanno gola le chiare e freschi acque del Sarca di Nambrone. E il business idroelettrico non si ferma nemmeno in zona Parco. Un vero e proprio assalto al kWh, partito il 24 dicembre 2013 ed in pieno corso. È da tempo entrata a regime la chiacchierata centrale idroelettrica di Cinglo della CG Energia srl, a valle del ponte di Pimont: paesaggisticamente, un felice e riuscito recupero della vecchia centrale (il nuovo edificio avrà anche la funzione di museo aperto ai visitatori, ndr), però chiacchierato per il coinvolgimento del sindaco di Pinzolo William Bonomi, socio al 25% schermato da una fiduciaria. Una vicenda che ha visto i due Comuni rivieraschi di Pinzolo e Carisolo «sorpassati» dai capitali privati. Vicenda chiusa. Ma ecco ora, a monte di Pimont, che riparte la «voglia» di idroelettrico. In pochi mesi, cinque le richieste di derivazione depositate al Servizio gestione risorse idriche ed energetiche della Provincia. La prima è stata la Rotalenergia srl di Mezzolombardo (soci Giorgio Devigili, Stefano Bariletti, Micheli Calovi, Fabio Andrea Pennati, e Domenico, Dante, Mauro e Danilo Dallabrida), con istanza presentata appunto il 24 dicembre scorso: opera di presa prevista a 1.000,14 metri di quota, portata massima di 2.520 litri al secondo e media di 1.320, per ottenere una potenza media annua di 758 kW, sfruttando il salto di 58,55 metri. La centrale è prevista nei pressi del ponte di Pimont. Il 20 febbraio è stata la Acam srl a presentare la seconda richiesta di concessione a derivare sul Sarca di Nambrone, da quota 1.012,50 metri: 77,20 metri di salto, portata media di 1.305 l/s e massima di 2.200, potenza annua media prevista di 987,70 kW. Acam srl (di Camillo Luca e Mara Galazzini) è la so- cietà socia al 25% di CG Energia, che con William Bonomi, il cugino immobiliarista Walter Bonomi e la MA Immobiliare (di Marco e Aldo Gallazzini) ha riattivato la centrale ex Enel di Cinglo. La stessa Acam srl, il 21 febbraio, ha depositato una seconda richiesta. In questo caso il progetto prevede la realizzazione dell’opera di presa ad una quota inferiore (984 metri slm) e, con una portata media di 1.468 l/s e massima di 2.800, sul salto di 48,70 metri, una potenza media annua di 700,90 kW. E tre, dunque. Tre progetti privati. Cui si sono accodati, in concorrenza, due pubblici. Il primo è quello del Comune di Carisolo, con istanza depositata in Provincia il 3 aprile. Il progetto, redatto dall’ingegner Martino Bridi (lo stesso che ha seguito il progetto della CG Energia e quindi già in possesso dei dati su portate e indici fluviali) prevede l’opera di presa a quota 1006,80 metri (nella zona della sorgente di Tristin) e restituzione a valle, a quota 934,50 metri, per sfruttare il salto di 70,60 metri e, con una portata media di 1.287,00 l/s e massima di 2.200, produrre in media 890,80 kW annui. Preso atto della corsa al kWh, il Comune di Pinzolo ha a sua volta deciso di presentare un suo progetto sul tratto del Sarca di Nambrone, incaricando, lo scorso 8 maggio, l’ingegner Paolo Palmieri di predisporlo. Ma rispetto al progetto (oltre che di business, di recupero di un manufatto dismesso) della CG Energia, la differenza è sostanziale: in quel caso, a valle del ponte, sia l’opera di presa che la centrale sono fuori Parco. I cinque nuovi progetti a monte di Pimont, ricadono invece entro i confini dell’«Adamello Brenta». E ciò, in sede di valutazione, potrebbe complicare alquanto le cose, anche se il Sarca di Nambrone si «salva» dalla moratoria sulle concessioni approvata a metà marzo dal Consiglio provinciale, che riguarda solo il fiume Adige, il Brenta, il Noce e i loro affluenti. A sinistra, il tratto di Sarca di Nambrone interessato dai cinque progetti di derivazione idroelettrica. Sopra, la posa dei tubi per l’acquedotto e la centralina di Cornisello (FOTO D. Sartori) CARISOLO Il sindaco Arturo Povinelli spiega la richiesta di derivazione Necessità di reperire risorse per il Comune indebitato «Rientrati in gioco, dopo i privati» Arturo Povinelli, sindaco di Carisolo Il Comune ha fatto richiesta di derivazione il 23 aprile scorso CARISOLO - Arturo Povinelli, sindaco di Carisolo, fa una premessa: «Non voglio entrare in contenzioso con il Comune di Pinzolo, né valutare il comportamento del mio collega sindaco (vicenda CG Energia, ndr), sia chiaro. Noi abbiamo depositato un nostro progetto di derivazione». Per fare cassa? «Attenzione. Quando sono diventato sindaco, ho trovato un Comune pieno di debiti, con un picco nel 2011: circa 700 mila euro di oneri (tra importi di rate di capitali e interessi) a fronte di 680 mila euro di entrate da Ici. Solo per il centro sportivo sono 220 mila euro fino al 2015 e poi 150 mila fino al 2022, più la dovuta restituzione dei crediti Iva per 700 mila euro... Abbiamo rischiato il fallimento. Nel 2013 siamo sta- ti costretti a portare l’Imu all’8,5 per mille sulle seconde case e al 4 sulla prima. Ci siamo chiesti: dove reperire altre risorse?». Sul Sarca di Nambrone? «Sì. Noi abbiamo già una centralina sull’acquedotto di Giridolo: rende circa 150 mila euro l’anno. In futuro avremo anche quota parte della centralina in costruzione sull’acquedotto di Cornisello e circa 25 mila euro dal fotovoltaico sul tetto del palazzetto». Il nuovo progetto è però in zona Parco. «Vero. Anche se è un tratto di torrente già compromesso da altre opere (strade, presa della Surgiva, etc). Lo scorso anno, valutammo la cosa ma ci fermammo, dopo un colloquio in Provincia. Capimmo che ci sarebbero state poche speran- ze. Ma ad inizio febbraio la Rotalenergia ci ha fatto sapere di avere presentato un progetto. Eravamo però fuori termine per presentarne uno nostro in concorrenza. Poi, visto che la società Acam ne aveva presentati altri due, siamo rientrati in gioco e abbiamo potuto depositarne uno, in fretta». Resa ipotizzata? «Circa 400 mila euro all’anno senza incentivi, oltre 600 mila con incentivi». E i rapporti con Pinzolo. «Ci siamo parlati e incontrati con la giunta di Pinzolo: Pinzolo potrebbe sfruttare il tratto superiore al nostro. Premesso che l’acqua è pubblica e che per me il privato dovrebbe fare altro, io faccio l’interesse di Carisolo: il progetto, in destra orografica, è interamente sul nostro territorio». Do. S. A4052177
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