Strada franata tra Foresto Sparso e Zandobbio

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L’ECO DI BERGAMO
SABATO 29 NOVEMBRE 2014
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In sei giorni di acqua
dieci milioni di danni
Dieci milioni di euro di danni e, dieci giorni fa, la
richiesta del governatore Maroni al Consiglio dei
ministri di deliberare lo stato di emergenza. Sono
i numeri del maltempo tra l’11 e il 17 novembre.
Strada chiusa
L’appello in Regione
va a vuoto, ora salvi
grazie ai Laghi
La Foresto-Zandobbio è bloccata dall’8 luglio
Da Milano in sopralluogo, ma niente stanziamenti
Oggi la Comunità montana libera 155 mila euro
Foresto
GIUSEPPE ARRIGHETTI
È chiusa da quasi cinque mesi,
ma della strada che collega Foresto Sparso a Zandobbio, la
Val Calepio e la Val Cavallina
avrebbero bisogno come l’aria.
Perché quella che era nata come strada secondaria per i carretti trainati dagli asini è in
realtà la valvola di sfogo più
facile da percorrere per più di
mille automobilisti al giorno
che non vogliono passare da
Trescore, Gorlago, Chiuduno
e Grumello (15 chilometri al
posto di 40).
La Regione Lombardia ai
primi di ottobre aveva mandato in avanscoperta anche l’assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture Alberto Cavalli (e
di solito il «rito» della visita
con codazzo di fotografi e televisioni è il preambolo per l’erogazione dei fondi), ma i due
Comuni dal Pirellone non hanno ricevuto più nulla.
L’ultima spiaggia
L’ultima speranza rimasta ai
due enti locali si chiama Comunità montana dei Laghi bergamaschi e riparto dei fondi
Pisl: questa mattina l’ente sovraccomunale andrà in assemblea e delibererà 155 mila euro
per gli interventi «urgenti»
previsti dai due Comuni per
poter riaprire al traffico la via
di collegamento.
La strada è chiusa da quando
le piogge dell’8 luglio scorso
fecero collassare mezza carreggiata per un tratto di circa
80 metri nel territorio di Zandobbio e provocarono a Foresto uno smottamento che si
I due paesi distano
15 chilometri ma gli
automobilisti devono
percorrerne 40
I fondi del Pisl
si devono utilizzare
entro il 30
ottobre prossimo
riversò sulla strada e che da
allora non è più stato spostato.
«La Regione – spiega Gennaro Bellini, vicesindaco di Foresto – ha speso molte parole,
facendo venire per un sopralluogo anche l’assessore Cavalli:
a lui abbiamo spiegato che ci
servono 100 mila euro per
sgomberare la frana, ma da
Milano non è mai partito alcun
finanziamento». «A noi invece
– aggiunge il sindaco di Zandobbio Mariangela Antonioli
– bastano 40 mila euro per
ripristinare il tratto di strada
che ha ceduto, ma ne servirebbero almeno altri 150 mila per
un intervento di messa in sicurezza complessivo con cui regolare il deflusso sotterraneo
dell’acqua».
Quanto servirebbe
Tirate le somme, a Zandobbio
e Foresto servono subito circa
150 mila euro ed è appunto
l’importo che la Comunità
montana ha deciso di stanziare
per loro, ma anche su questa
iniziativa si allungano ombre
sinistre.
Il voto in assemblea oggi
potrebbe non bastare perché
si intreccia pericolosamente
con le nuove scadenze che regolamentano l’utilizzo dei fondi regionali: i soldi avanzati dal
Pisl 2011-2013 della Comunità
montana dei Laghi bergamaschi (in tutto 320 mila euro)
devono essere utilizzati entro
il 31 ottobre del prossimo anno.
Pena, la restituzione dei soldi
alla Regione. Ma così i due Comuni verrebbero beffati due
volte: non hanno ricevuto nulla dalla Regione e al Pirellone
dovrebbero restituire i soldi
già arrivati all’ente montano.
La crepa impressionante che
taglia la strada Foresto
Sparso-Zandobbio: il tratto è
chiuso e causa disagi da quasi
cinque mesi FOTO SAN MARCO
L’alert del sottosegretario
«Accelerate i lavori, sennò
dovrete restituire i soldi»
Sui fondi Pisl del triennio 2011-2013
pende la tagliola della Regione Lombardia: benché già erogati, i soldi che
nonverrannoutilizzati,cioèspesi,entro il 31 ottobre 2015 dovranno essere
restituiti al Pirellone. A dare la sveglia
aComunieComunitàmontanebergamaschi ci hanno pensato nei giorni
scorsi Ugo Parolo, il sottosegretario
della Regione Lombardia con delega
allePoliticheperlamontagna,eicomponenti del suo staff che hanno ricordato le nuove scadenze: «I fondi dei
Piani integrati di sviluppo locale devono necessariamente essere utilizzatientrolafinedel2015:conunadeliberadiGiuntaabbiamoindicatocome
scadenza il 31 ottobre perché poi a noi
servirannonovembreedicembreper
rendicontare le spese e chiudere definitivamente la contabilità relativa a
questiinterventi».DallaRegionearrivaquindiuninvitoadaccelerarel’esecuzione delle opere «oppure – suggeriscono i funzionari – a rimodularle,
in modo che almeno una parte dei sol-
di previsti inizialmente venga impiegata: l’alternativa è che gli enti locali
ci debbano restituire tutto».
Parolosollevalapolemicapoliticaimputandoogniresponsabilitàalgoverno Renzi: «Il Pisl Montagna 2011-2013
ha mobilitato quasi 60 milioni di euro
per oltre 300 progetti, per lo più in
fase di ultimazione o di avanzata realizzazione, ma è finito sotto la scure
dei tagli del governo che accetta passivamente i vincoli dell’Ue». «Il premier Renzi – prosegue Parolo – ha posticipato l’obbligo di pareggio di bilancio per i ministeri ma non per le
Regioni, pertanto noi, a partire dal
2016,nonpotremopiùfinanziarenessuna opera attraverso mutui: è proprio il caso dei Pisl».
Si cercano fondi contro il dissesto
pertura della strada dei Sommi,
che passa da San Giovanni delle
Formiche, e di 50 mila euro al
Comune di Borgo di Terzo per
sistemare la valletta che sfocia
nel Cherio.
«La strada che collega la Val
Cavallina al Basso Sebino – continua Bigoni – non solo è importante per i cittadini dei due Comuni direttamente colpiti dai
disagi per la sua chiusura risalente ai primi di luglio, ma rappresenta anche un’alternativa
alla strada rivierasca del Sebino.
È stato notato che quando ci sono frane e cadute massi a Tavernola, Parzanica o Riva di Solto e
la Rivierasca viene chiusa, a San
Giovanni delle Formiche il traffico aumenta notevolmente, segno che questa arteria rappre-
Priorità agli interventi contro il dissesto
La Comunità dei Laghi dalle parole ai fatti
Il dissesto idrogeologico del territorio sta travolgendo
le certezze di politici, amministratori e cittadini (ora sembra
che il tanto vituperato patto di
stabilità possa essere sforato,
proprio per permettere ai Comuni di intervenire contro frane, smottamenti e esondazioni).
Non sta cambiando però le
priorità di Alessandro Bigoni,
neo presidente della Comunità
montana dei Laghi bergamaschi,
e della sua Giunta, che all’indo-
mani della sospirata elezione
avevano messo tra i problemi più
importanti da risolvere proprio
quelli legati alle piogge continue
e straripanti.
Quell’impegno ha già assunto
i contorni di una delibera. La
Giunta dell’ente sovraccomunale ha indicato quali progetti dovranno essere finanziati con i
soldi avanzati dal Pisl 2011-2013:
l’idea che venissero sostenuti gli
interventi rimasti esclusi dalla
graduatoria dei fondi Bim era
nell’aria, ma ora Bigoni e i suoi
assessori hanno messo nero su
bianco quei propositi e proporranno all’assemblea uno schema
di riparto dei fondi che mette ai
primi due posti due interventi
attesi da tempo: la sistemazione
della strada di collegamento tra
Zandobbio e Foresto Sparso e la
pulizia e messa in sicurezza di
una valle a Borgo di Terzo che,
prima di sfociare nel Cherio, ha
creato in questi anni numerosi
problemi.«Dalle economie del
Pisl, tra ribassi d’asta e risparmi
a consuntivo dei lavori – spiega
Bigoni – sono avanzati circa 320
mila euro. Come Giunta proporremo all’assemblea di finanziare
subito quei progetti che erano
già stati valutati e approvati nell’ambito del riparto dei fondi
Bim, dando la priorità proprio
alla messa in sicurezza del territorio contro i dissesti idrogeologici». Lo schema prevede quindi
l’assegnazione di 150 mila euro
a Zandobbio e Foresto per la ria-
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L’ECO DI BERGAMO
SABATO 29 NOVEMBRE 2014
Il maltempo non ci abbandona
Fino a lunedì piogge intense
I danni provocati dalle piogge
della scorsa estate così come della
metà di novembre non sono ancora stati completamente sistemati, ma l’incubo maltempo non
ci abbandona. Lo conferma
3bMeteo che prevede altre piogge in arrivo. «Una serie di perturbazioni raggiungeranno l’Italia –
spiega il meteorologo Francesco
Nucera – fino ai primi giorni di
dicembre. Il brutto tempo non
abbandona l’Italia; altre piogge in
vista in questo ultimo fine settimana di novembre – aggiunge
Nucera –. Una nuova intensa perturbazione, accompagnata da tiepidi venti di Scirocco, porterà diffuso maltempo tra domenica (domani, ndr) e lunedì in particolare
al Centro Nord». Oggi sarà una
giornata di attesa con rischio
pioggia limitato al Nord, in particolare tra Piemonte e Liguria e un
passaggio di nubi stratiformi altrove, con qualche piovasco sulle
Tirreniche. Tra domani e lunedì
arriverà un’intensa perturbazione dal Mediterraneo occidentale.
Nevicate sono attese sulle Alpi
Torrenti, vallette e percorsi
Via libera a 50 interventi
Valle Seriana, dalla Comunità montana 687 mila euro per opere
di salvaguardia del territorio. Bigoni: priorità alle più attese
Valle Seriana
ANDREA FILISETTI
Il fantasma sgambetto
Ecco perché i due Comuni sono
pronti a fare le corse, ma proprio non capiscono gli annunci
dissociati che arrivano dal Pirellone: da un lato si deve dare
priorità agli interventi contro
il dissesto idrogeologico, dall’altra si chiede perfino la restituzione dei fondi già stanziati.
«Ci manca solo che la Regione ci faccia anche questo sgambetto – ragionano ad alta voce
gli amministratori comunali –:
ci lascino almeno usare le risorse che loro stessi hanno già
erogato. Noi faremo di tutto
per rispettare i tempi, ma se
così non sarà verranno loro a
spiegare il tutto ai nostri cittadini...». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
senta un’alternativa conosciuta
e utilizzata di cui sarebbe oltremodo dannoso fare a meno». «In
più – aggiunge il presidente –
stiamo aspettando dal Comune
di Endine una scheda tecnica
relativa alla Valle del Ferro, quella che nel fine settimana è esondata in più punti, e anche in questo caso daremo il nostro contributo per metterla in sicurezza».
Tre le priorità
Insomma, il grosso dei fondi
avanzati dal Pisl se ne andrà per
questi tre interventi, mentre l’altra significativa opera che verrà
finanziata con 45 mila euro è la
sistemazione della strada «a metà» tra il Comune di Lovere e
quello di Bossico in località
Monte di Lovere.
È di 687.000 euro l’investimento
della Comunità montana della
Valle Seriana per effettuare una
cinquantina di interventi spalmati su tutti i comuni del territorio.
L’obiettivo è prevenire il dissesto
idrogeologico. Il presidente Alberto Bigoni lo aveva detto già al
suo insediamento: «Tra i miei
obiettivi c’è la tutela del territorio». E proprio in virtù di questa
volontà nelle ultime settimane
negli uffici di via Sant’Alessandro
a Clusone i Comuni hanno fatto
pervenire 150 progetti. «Abbiamo
cercato di preferire le situazioni
che possono mettere a rischio i
centri abitati – ha spiegato Bigoni
–. Non potendoci occupare da soli
di criticità che richiederebbero
investimenti più corposi, abbiamo deciso di interessarci a più
realtà e da un costo medio di circa
20.000 euro. Abbiamo inoltre dato precedenza alle situazioni che
da anni attendono una risoluzione, raccogliendo le indicazioni dei
Comuni, vagliate poi dai nostri
tecnici».
L’elenco di interventi ha anche
incassato il voto unanime della
consulta dei sindaci, riunitasi ieri.
Gli interventi erano già stati in
parte approvati in assemblea con
la destinazione dei contributi dalla legge 31 sulla montagna e dalla
rimodulazione del Pisl regionale
(Programma integrato di sviluppo locale), mentre il 60% delle
opere è coperto dai fondi della
Comunità montana e in larga misura da quanto l’ente incassa con
la gestione del reticolo idrico minore su mandato dei Comuni.
Ecco nel dettaglio i progetti. La
Comunità montana aprirà cantieri a Castione della Presolana
in Valle Congia e in un’altra valletta; a Cerete in valle Piazza; a Ono-
«Non credo che in assemblea
ci saranno problemi (ricordiamo
che Bigoni ha vinto per 20 voti
a 18, ndr) perché andiamo a finanziare progetti che erano già
stati valutati e che sono utili,
anzi indispensabili, al territorio». Bigoni e la sua maggioranza
però sono curiosi di vedere come
voteranno i Comuni beneficiari,
tra cui ce ne sono alcuni che avevano sostenuto Clara Sigorini:
«In ogni caso – conclude il presidente - è la dimostrazione che il
commissariamento non sarebbe
certo andato a favore dei nostri
38 paesi: credo che i 320 mila
euro avrebbero salutato velocemente la nostra comunità montana e sarebbero tornati in Regione». 1
G. Ar.
La strada della Cunella tra Villa d’Ogna e Ardesio: anche qui sono previsti interventi anti dissesto
Valgoglio
La ditta brucia i tempi
Colarete-Novazza riaperta
Èstatariapertatotalmenteieri lastrada comunale che collega le contrade
di Colarete e di Novazza, frazioni di
Valgoglio. Afferma il sindaco, Eli Pedretti: «La ditta Lizzardi, incaricata di
mettere in sicurezza la strada che stava franando a valle, ha lavorato con
competenze e impegno. Tanto è vero
che i lavori sono stati portati a termineprimadel previsto. Mi correl’obbligo di ringraziare la ditta e anche la
Ster, nella persona del dirigente Claudio Merati che, per eseguire i lavori di
massima urgenza, ha prontamente
stanziato 55 mila euro» . Ricordiamo
chelungoiltrattodistradainteressata
dai lavori, poco prima dell’accesso al
cimitero di Novazza erano comparse
profonde crepe che evidenziavano
l’inizio di una frana che, se si fosse
verificata, oltre a trascinare a valle la
strada, avrebbe potuto investire,
danneggiandolo, il sottostante capannone della Edilpasini.
Intanto nel paesino dell’alto Serio si
stanno eseguendo altre opere. A No-
vazza, per favorire l’accesso dei diversamente abili e degli anziani alla
piazzetta «Fontana di Ca’» , percorrendo la stradina selciata che dalla
chiesa porta alla piazzetta, la ditta
Morstabilini-Fornoni sta realizzando
uno speciale camminamento, con lastre di serizzo. I lavori, già iniziati (
spesa prevista circa 10 mila euro), dovrebbero essere completati entro otto giorni. Altro lavoro che inizierà a
giorni,quello dell’illuminazionedi via
Mazzocca:lungolastradasarannoposizionati 15 punti luce a basso consumo, spesa prevista 30 mila euro. Sia
per i lavori di Novazza che per la nuovailluminazionelesommesono state
stanziate con l’avanzo di amministrazione. E. VA.
Palazzo Bottaini, antico ma a pezzi
SOVERE
Convivono con rumori
sinistri e improvvisi distacchi di
calcinacci i residenti di via Bottaini a Sovere, la strada che prende il
nome dall’omonimo palazzo nel
centro storico del borgo San Gregorio. A fare paura non è più la
strada, rinforzata e sistemata dal
dicembre dell’anno scorso al giugno di quest’anno grazie a un intervento di 442 mila euro, bensì
proprio lo storico edificio che doveva essere vanto del paese e che
è diventato l’incubo di tutte le ultime amministrazioni soveresi.
Troppo grande, troppo monumentale, troppo vincolato per
pensare di intervenire e sistemarlo senza spendere cifre che, di questi tempi, non ci sono proprio più.
«E così – spiega il sindaco Francesco Filippini – ci dobbiamo limitare alle indicazioni della Sovrintendenza che sono molto chiare: essendo un bene monumentale,
possiamo portare via solo quel che
crolla a terra. Per tutto il resto, lo
dobbiamoconservarecosìcom’è».
Palazzo Bottaini oggi è suddiviso in tante particelle catastali e
ospita al suo interno la biblioteca,
alcuni appartamenti e anche alcune attività commerciali, ma è il
nucleo più antico a essere maggiormente degradato e di fatto pe-
Palazzo Bottaini a Sovere
ma a quote medio alte. La prossima settimana la perturbazione
insisterà al Sud e sul medio
Adriatico, mentre al Nord il tempo andrà migliorando grazie all’arrivo di aria più fresca e secca.
«Le temperature scenderanno di
qualche grado riportando a fatica
i valori nelle medie del periodo»
conclude l’esperto.
re sistemerà la strada in località
Pù; a Rovetta e a Fino del Monte
interverrà per la regimazione
idraulica del torrente Vanecla; tra
Songavazzo e Onore sul Volpera. Ad Ardesio sono previsti interventi in valle Biarola e in valle
Rova; a Gromo saranno interessate due vallette; una valle anche
a Oltressenda Alta; a Valgoglio
si lavorerà sulla strada di collegamento Bani-Novazza; a Valbondione sarà interessata la valletta
Mola mentre a Fiumenero e a
Gandellino la valle Pesel. A Clusone si lavorerà per la regimazione di tre vallette site nei pressi di
via Milano, di via Cadregone e via
San Francesco. A Piario s’interverrà per la stabilità di due versanti sopra la pista ciclopedonale
in località Fontanino. A Gorno è
prevista la manutenzione straordinaria della valle Madonna-valle
Inferno mentre a Oneta l’intervento interesserà la valle Mulinera. Tra Parre e Villa d’Ogna sarà
messa in sicurezza una valletta a
Sant’Alberto; a Ponte Nossa è in
programma una manutenzione
straordinaria in via Sorgenti e a
Premolo la regimazione idraulica del torrente Ludrino. A Fiorano al Serio è previsto un intervento in valle Misma; a Cene in
una valle tra via Vall’alta e via
Campione; a Colzate nel Canal
dei Frati; a Gazzaniga in valle
Misma e in località Gelata e a Vertova nella valle tra via XI Febbraio e via Cinque Martiri. A Gandino è in programma la regimazione del torrente Tinella in località
Cà Basa; a Cazzano Sant’Andrea
la Comunità montana interverrà
in valle Gaggio; a Casnigo in valle
dell’Acqua e in un’altra valletta; a
Leffe in via Stelvio e a Peia sarà
consolidato il versante in località
Coste Bretelle. Ad Albino sono
previsti tre interventi, in valle Cà
del Né, in valle Cucinetto e al tombotto in via Canfer; ad Alzano
Lombardo si migliorerà la stabilità di un versante a Olera ed è
stato approvato il progetto per la
regimazione idraulica della valle
Olera in località San Rocco. A Ranica sarà interessato il torrente
Riolo; a Nembro la valle Lonzo e
la valle Canaletta; a Pradalunga
la valle Piazza; ad Aviatico i contributi sono per la manutenzione
straordinaria della valle Rovaro,
mentre a Selvino gli interventi
interessano il torrente Albina e il
vallone Luera. 1
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ricolante. Dieci giorni fa, in uno
dei tanti cortili interni, sono caduti massi e calcinacci facendo prendere l’ennesimo spavento a Marta
Carrara: «Ogni volta che sentiamo
un tonfo, usciamo sul balcone per
vedere cosa è successo». Nelle
cantine del palazzo e di queste abitazioni c’era anche la ghiacciaia,
dove veniva preparato il ghiaccio.
Il fascino di un bel pezzo di storia
lascia però posto solo alla paura:
«Abbiamo stanziato 35 mila euro
– spiega Filippini – per installare
alcuni tiranti e per creare una parete divisoria che possa contenere
i sassi che ancora potrebbero staccarsi dal palazzo. Ma dire oggi quale sarà il suo futuro è praticamente
impossibile:noncisonoifondiper
un intervento radicale». 1
G. A.