PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTO GIORNALE: IL GIORNALE DI BOVOLONE +39 333.4450204 giornalelarana@yahoo.it Prossima uscita 13 dicembre Anno 04 - Numero 09 Ottobre-Novembre 2014 La Rana raddoppia I n questo editoriale parleremo di noi, della Rana, di un mensile che è riuscito a consolidarsi nel territorio di Bovolone, avendo raggiunto ormai quasi 4 anni di vita. Abbiamo realizzato un numero unico per i mesi di ottobre e novembre con 28 pagine, per riuscire ad inserire il maggior numero di notizie che ci giungono sempre più copiose dai nostri collaboratori e da tutte le realtà di Bovolone. La presenza sempre maggiore di articoli e notizie è un fatto positivo, significa che il prodotto editoriale viene apprezzato e che diventa sempre più un punto di riferimento per l’informazione del paese. Ma da novembre ci sarà una novità: “La Rana” raddoppierà, ovvero il prossimo numero uscirà nel paese di Cerea, anziché a Bovolone. Sarà un “numero zero”, per farci conoscere dai ceretani, per allargare i nostri orizzonti e per diventare ancora più forti e radicati sul territorio. Molti inserzionisti bovolonesi hanno già deciso di seguirci con molto entusiasmo in questa nuova avventura, aspetto che ci ha piacevolmente sorpreso e che ci fan bene sperare per il proseguo di questo progetto. Se le cose andranno come devono andare, dal mese di dicembre usciranno due “Rane”, una sarà la versione di Bovolone e una quella di Cerea, con notizie diverse al loro interno confezionate appositamente per i due paesi, solamente alcune rubriche rimarranno fisse in entrambi. Quindi ai lettori di Bovolone non rimarrà che pazientare durante il mese di novembre, l’unico mese in cui la Rana farà un “salto” a Cerea; l’appuntamento è quindi fissato per il periodo intorno a Santa Lucia con il consueto numero natalizio. Potrete comunque rimanere sempre aggiornati con le notizie più “fresche” sul nostro sito www.larananews.it o sulla nostra pagina facebook La Rana News. Costantino Meo Direttore Responsabile ed in edicola al “PASSATEMPO” a Bovolone, “LA BOTTEGA” a Villafontana, "ANGOLO DI PAOLA" a Ca’ degli Oppi e “Supermercato edicola MENEGATTI” a Oppeano. ...passaparola! siamo presenti anche su www.larananews.it INFANZIA “Non ho tempo...” Pag. 4 MANIFESTAZIONI Le nuove iniziative bovolonesi in programma Pag. 10 EVENTI Spettacolo di mistero “El salgar de le strie” Pag. 14 RUBRICA Ti racconto una canzone Pag.17 CADUTI L’elenco inedito dei caduti Bovolonesi Pag. 19 PERSONAGGI Susanna Barcotto...omaggia i grandi della musica italiana Pag. 20 CONCORSO LETTERARIO Concorso letterario “Mario Donadoni”: i vincitori Pag. 21 www.larananews.it V CULTURA Iv° cena delle idee venerdi’ 28 novembre 2014 Presso il centro sportivo culturale “Crosare” enerdì 28 Novembre alle ore 20 presso il Centro Sportivo Culturale “CROSARE” si terrà la IV ° CENA DELLE IDEE del Centro Studi e Ricerche. Un invito per tutte le persone sensibili alla cultura del territorio e della sua gente. Durante la cena verrà illustrata la relazione sulle attività dell’anno in corso e presentato il programma per il prossimo anno. Con l’occasione inizierà il tesseramento anno 2015. Il tagliandino che trovate in questo numero è da consegnare in uno dei seguen- ti punti (nostri affiliati) per l’adesione alla cena: - Supermercato ZANCA-MORELATO di Villafontana - Centro Ferramenta MOZZO Via Madonna, 292 - Edicola “IL PASSATEMPO” Via Roma, 1 - Edicola “LUIGINA” Via Garibaldi, 39 - Edicola “IL FOLLETTO” Via S.Pierin, 76 - Pietro Paolo Abram cell. 347 4761555 - Angelo Sante Patuzzo cell. 334 1722038 Sarà gradita una libera donazione da coloro che parteciperanno alla cena. Corso di giornalismo e comunicazione I L CENTRO STUDI E RICERCHE di Bovolone , in collaborazione con il mensile “LA RANA” promuove ed organizza un CORSO DI GIORNALISMO E COMUNICAZIONE tenuto dal Direttore Costantino Meo. Il CORSO si snoderà in 5 lezioni. ARGOMENTI IN PROGRAMMA: - Lunedì 27 ottobre 2014 Nascita della scrittura e storia del giornalismo. - Lunedì 03 novembre 2014 Evoluzione del giornalismo nel ‘900. - Lunedì 10 novembre 2014 Dalla carta stampata al Web, l’avvento dei social network, com’ è cambiata l’informazione. - Lunedì 17 novembre 2014 Essere giornalisti: come scrivere una notizia. - Lunedì 24 novembre 2014 Prova finale con stesura di un articolo. Per l’iscrizione al CORSO scrivere a: info@larananews.it oppure telefonare al n. 334 1722038 sig. Angelo Sante Patuzzo; Vi informeremo sul costo e sul luogo dove si svolgeranno le lezioni. Durante la serata della CENA DELLE IDEE del 28 novembre verranno consegnati gli ATTESTATI ai partecipanti al CORSO. P.S.: Siamo alla ricerca di una sede-ufficio e magazzino per poter essere sempre presenti e gestire al meglio la nostra esposizione fotografica ed oggettistica. Siamo inoltre alla ricerca di giovani, appassionati di informatica, per gestire il nostro archivio di foto, filmati, per aggiornare il nostro sito web ecc. p.2 Intermediazioni Immobiliari srl Via Umberto I n. 13 37051 BOVOLONE - VR Tel. 045.6902698 info@casabovolone.it PREZZO OCCASIONE ISOLA RIZZA (UN KM DA BOVOLONE) EURO 133.000,00 Villetta a schiera, tenuta benissimo, composta da soggiorno-cucina e bagno al piano terra, tre camere e bagno al piano primo, nell’interrato garage, cantina e lavanderia. Giardino. Completamente INDIPENDENTE! VERO AFFARE!!! CLASSE ENERGETICA F IPE 118,60 Kwh/m2 anno BOVOLONE EURO 165.000,00 BOVOLONE EURO 125.000,00 OTTIME FINITURE BOVOLONE EURO 95.000,00 NOVITà Zona AIE: appartamento su 2 piani, con ampio soggiorno, cucina abitabile, 2 matrimoniali, bagno-lavanderia e bagno con doccia idromassaggio. Terrazzo, balcone e garage doppio. Tenuto benissimo e curato nei dettagli!! DA VEDERE! 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Maria Montessori metteva in guardia insegnanti e genitori: raccomandava loro di non anticipare i tempi dei bambini e di rispettare sempre le loro fasi di crescita. “Per crescere sano un bambino ha bisogno di oziare, di avere un tempo per sé dove sperimentare il silenzio, la fantasia non pilotata da televisione e giochi. Un bambino ha bisogno di imparare il rispetto dei cicli vitali, veder crescere un germoglio, accudire una piantina o un cucciolo”. Già da neonati alcuni genitori sono presi dall’ansia per paura che la crescita dei loro figli non sia nei tempi: avrebbe dovuto pesare un chilo in più, gli altri bambini, a quest’età stanno già seduti, il mio è il primo ad aver parlato rispetto ai suoi coetanei. Insomma, hanno pochi mesi e sono già vittime dello stress da prestazione. I bambini hanno i loro tempi e ogni piccolo arriva alla maturità o a conquistare alcuni obiettivi con naturalezza. È inutile farsi prendere dal panico o sfoggiare delle virtù che sono nella norma. Quando iniziano poi le scuole e come sempre le attività extrascolastiche non c’è figlio che non debba diventare un piccolo campione nello sport o suonare uno strumento musicale. Intendiamoci dare delle possibilità ai nostri bimbi di diventare adulti capaci è sicuramente una cosa positiva, ma la nostra ambizione non deve ricadere sulle spalle dei bimbi, che spesso non vogliono far altro che giocare e divertirsi. Ci sono piccoli con interi pomeriggi pianificati, hanno un’agenda impegnata come quella dei grandi manager. I bambini di oggi sono abituati a muoversi in auto fin da piccolissimi, a viaggiare, hanno accesso a computer, internet, tv. A un primo sguardo, possono apparire più competenti che in passato, ma è bene non confondere informazione con comprensione, intelligenza con maturità. Anche nell’era delle tecnologie multimediali, per crescere sereni e fiduciosi, i bisogni dei bambini continuano ad essere gli stessi e come tali vanno rispettati. Quindi anche il tempo dell’ozio è importante per la loro crescita, se vissuto come momento di assoluta libertà, insegna a vivere intensamente, ma anche a lasciare liberi l’immaginazione e i propri pensieri. I genitori non dovrebbero trasmettere la smania del “fare per non perdere tempo” o del “tutto e subito” di cui la nostra società è intrisa. Gli adulti sono il primo specchio delle loro emozioni e molto spesso l’origine delle loro ansie e frustrazioni per questo il mio è un invito a rispettare i ritmi e le esigenze dei vostri figli e possibilmen- p.4 LO SAPEVATE CHE... Lo sapevate che tra i diritti naturali dei bambini e delle bambine il primo è il diritto all’ozio, a vivere momenti di tempo non programmati dagli adulti. Il termine “ozio” ha origini molto antiche, presso i latini, il termine “otium” indicava un’occupazione principalmente votata alla riflessione e si contrapponeva al concetto di “negotium”, inteso come occuparsi (più per necessità che per scelta) dei propri affari: famiglia, attività lavorativa… Nel tempo l’ozio ha assunto una connotazione negativa: “l’ozio è il padre dei vizi” perché sinonimo di inattività, pigrizia, inerzia. In origine non era oggetto di riprovazione sociale, in quanto inteso come un lasso di tempo che ognuno dedicava esclusivamente a sé stesso e che si concedeva per prendere distanza dalle attività giornaliere legate alla sussistenza. Proprio per recuperare l’importanza dell’ozio il FAI (Fondo Ambiente Italiano) organizza ormai da alcuni anni una manifestazione dal titolo Festival dell’ozio, un piccolo antidoto al ritmo frenetico della nostra civiltà per recuperare i ritmi naturali dell’esistenza. Due giorni ricchi di iniziative rivolte a tutte le fasce d’età: laboratori creativi, attività all’aria aperta, visite speciali, spettacoli serali a cui si alternano semplici consigli oziosi. Per info: www.fondoambiente.it. te anche i vostri, lasciando ai bambini-ragazzi il tempo di disporre del loro tempo. Mary Merenda Insegnante di scuola dell’infanzia RIMEDI NATURALI p.7 ECHINA-TRE L’ Inserzione commerciale echinacea, grazie alle sue proprietà immunostimolanti, è una delle piante medicinali più ricercate nel panorama fitoterapico italiano. Con il termine echinacea vengono comunque indicate le radici, o rizoma, e le parti aeree. A questo genere appartengono nove specie ma solo tre di queste vengono considerate officinali: Echinacea purpu- rea, angustifolia e pallida. Pur con delle piccole differenze, hanno proprietà fitoterapiche abbastanza simili. L’attività principale dell’echinacea è quella di stimolare il sistema immunitario, cioè il sistema che ci permette di combattere le malattie e di contrastare, in un certo qual modo e se mantenuto in efficienza, i fenomeni dell’invecchiamento legati alla perdita di efficienza del sistema immunitario stesso. Tra i principali impieghi terapeutici dell’echinacea si riconoscono: - prevenzione di alcune sindromi influenzali; - coadiuvante nelle malattie da raffreddamento e in alcune patologie infettive; - coadiuvante negli stati di debilitazione da sindrome influenzale e da stress e/o affaticamento psico-fisico. è fondamentale vedere l’echinacea come il tassello di un mosaico molto ampio di terapie naturali e in questo sistema oltre ai vari fito-estratti prendere in considerazione anche vitamine, aminoacidi, minerali ecc. Cosa contiene l’echinacea? Contiene un particolare fitocomplesso (cioè un insieme di vari principi attivi presenti nelle piante e spesso neanche perfettamente isolabili): polifenoli, la cui molecola più importante è l’Echinacoside, polisaccaridi e olio essenziale. Chiunque di noi ha sperimentato che in alcuni periodi è più facile prendersi un raffreddore, mentre in altri sembra quasi impossibile ammalarsi, anche se ci starnutiscono in faccia: la differenza tra questi due periodi, a parità di persona, è una diversa efficienza del sistema immunitario. Nei periodi di stress intenso (sia psico-fisico, per esami, problemi sul lavoro, fare troppo spesso le ore piccole alterando il ritmo sonno-veglia, od anche per allenamenti e lavori intensi ecc.) il sistema psico-neuro-endocrino-immunologico non è più efficiente come prima. è infatti facile osservare che se un lavoro o un hobby è stancante ma piace, la reazione dell’organismo è ben diversa da quella che ci induce un lavoro che si odia: tra i vari danni (patologie psico-somatiche ecc) anche il sistema immunitario si indebolisce con la conseguenza che ci si ammala più facilmente. Ecco perché si consiglia l’echinacea sia per la profilassi, sia eventualmente, per un aiuto ad esempio durante il decorso di un raffreddore, spesso detto banale ma banale non è: se trascurato può favorire influenze e patologie dell’apparato respiratorio. Per esperienza si consiglia sempre di prevenire un raffreddore poiché quando questa patologia è stata contratta deve fare comunque il suo corso. Da quanto sopra, si comprende l’importanza dell’echinacea in un mondo in cui lo stress cronico è diventato quasi la regola ed il nostro sistema immunitario viene continuamente aggredito da nuovi virus e sostanze tossiche. è quindi una pianta da inserire nel sistema anti-stress, nella prevenzione di raffreddori ed influenze e nel sistema anti-age poiché il potere del sistema immunitario è direttamente proporzionato alla qualità della vita. L’echinacea è reperibile sul mercato in diverse formulazioni: tisane a base di polvere di radice secca, tintura e soprattutto estratti secchi la cui formula è ben definita e standardizzata (polisaccaridi 15% ed echinacoside 4%). Modalità e tempi di somministrazione variano da prodotto a prodotto ma i risultati migliori si ottengono con l’utilizzo preventivo, che deve cominciare alla comparsa dei primi sintomi associati a stati influenzali e ad altre malattie da raffreddamento. RACCONTI p.8 Ai miei genitori M olti dei miei articoli prendono spunto dalle canzoni che ascolto durante i miei tragitti in macchina o mentre sono in ufficio e che riescono ancora a crearmi emozioni e ricordi. La canzone che Stefano D’Orazio, ex batterista dei “Pooh”, scrisse in occasione del 50° anniversario di matrimonio dei genitori: “50 primavere” ha fatto volare il mio pensiero ai miei genitori che non ci sono più fisicamente ma vivono sempre nel mio cuore. Eravamo nel 1996 e quell’anno, il 30 ottobre, i miei genitori avrebbero dovuto festeggiare il loro 50° anniversario di matrimonio. Si erano conosciuti che erano giovanissimi, mia madre poco più di una sedicenne, mio padre poco più di 19 anni, la guerra non era an- cora finita e come mi raccontava spesso mia madre, le cose non andavano bene e molte famiglie vivevano di stenti, spesso per avere qualcosa da mangiare si doveva chiedere qualcosa a chi ne aveva e così, spesso, faceva anche mia madre “e a olte l’era umiliante andar a bàtar le porte e domandarghe la carità “Per l’amor di Dio”… ma se te volei magnar… d’altra parte serene in oto fradei tra omeni e done…”, a volte quando mi raccontava questo gli luccicavano gli occhi e io pensavo alle sofferenze sopportate da giovane. Poi riprendeva “No come adeso che voialtri vivì nel bombason” me lo ripeteva spesso soprattutto quando io mi lamentavo di qualcosa, “pensa che quando semo sposè mi e to papà serene talmente pitochi che el gavea intorno le scarpe fate con el scartozo, adeso ringraziè el Signor che gavì tuto…”. Mi ricordava questo soprattutto quando a volte mi lamentavo dei momenti difficili che dovevo affrontare. Si sposarono giovanissimi, 18 anni mia madre in attesa di mio fratello Riccardo, poco più di 21 anni mio padre, nonostante si siano sposati giovanissimi posso dire anche ora a distanza di tanti anni, che il loro matrimonio fu proprio un “Matrimonio d’Amore”. Non ho mai sentito mio padre ne mia madre mancarsi di rispetto, per carità come in tutti i matrimoni c’erano delle discussioni, ma mai offese, insulti… e quando c’erano questi “litigi” il bello era nel vederli cercarsi per fare pace. Quando mio padre ci ha “lasciati” a volte per tirarla su di morale le chiedevo ”Pasqua”, era il suo vero nome, “ma dime la verità, se te tornesi indrio nel tempo te sposaresito ancora cosita zoena?” e lei mi rispondeva senza pensarci due volte “con to papà subito, anzi anca prima…a quindesani”. È già, questa frase la dice lunga su quanto amore ci fosse stato tra queste due persone. Il loro matrimonio fu veramente felice, nonostante le difficoltà economiche io e mio fratello ci crebbero senza mai farci mancare nulla e insegnandoci, con il loro “stile di vita”, che prima di tutto ci deve essere l’amore e poi il resto arriverà. Molte sarebbero ancora le cose da scrivere su queste due straordinarie persone, del carattere sempre allegro e sorridente di mio padre, delle autentiche lezioni di vita di mia madre, della loro unità nel saper affrontare giornalmente le insidie della vita, la gioia di vivere nonostante le difficoltà…e mi fermo qui perché se no dopo “me ciapa el magon e non son più bon de andar avanti”. Per tutto questo, in quel lontano ormai 30 ottobre 1996, avremmo voluto organizzare una grandissima festa per festeggiare i 50 anni di matrimonio, i miei genitori ci tenevano molto, ma purtroppo non sempre le cose vanno come vorresti, qualche mese prima, a maggio, mio padre ci lasciò per volontà di Colui che è il vero Padrone della nostra vita e quando ci chiama…bisogna andare… Nell’ottobre del 2011 mia madre si “unì” per la “seconda e definitiva volta” con mio padre e spero vivamente che ora, visto che niente e nessuno li potrà più separare, possano festeggiare insieme tutti gli anniversari che avrebbero voluto festeggiare qua giù. Buon anniversario e siate felici per sempre! Claudio Bertolini MANIFESTAZIONI p.10 Le nuove iniziative bovolonesi in programma S i è tenuta martedì 30 settembre a Palazzo Corte Salvi la consueta riunione di fine mese dei commercianti per discutere la programmazione delle prossime manifestazioni in programma a Bovolone. Ancora una volta ha visto la scarsissima presenza di rappresentanti delle tante attività presenti sul territorio e quindi, ancora una volta, si è persa l’occasione di dare il proprio contributo di idee per sviluppare al meglio queste iniziative. L’Assessore Costantino Turrini con il Presidente della Pro Loco Vladimiro Taietta hanno presentato un programma di massima per gli eventi dell’8 e 9 novembre in occasione di San Martino, 30° anno di fondazione del Gruppo Folkloristico “El Paiar” e “Serata del Mistero”. Sabato 8 no- vembre si celebrerà la “Festa di San Martino” con la novità del coinvolgimento di tutte le attività commerciali di Bovolone con la classica castagnata e non solo. L’idea è che la Pro Loco si prenderà l’incarico di contattare i 2/3 “caldarrostari” locali per ordinare un certo quantitativo di castagne arrostite e di metterle a disposizione (si è ipotizzato di 5 kg a testa) delle varie attività commerciali che lo richiederanno per offrirle ai propri clienti, si chiederà un piccolo contributo per la spesa delle caldarroste. La Festa di San Martino sarà animata in vari punti del paese dal Gruppo folcloristico “El Paiar” e da altri gruppi provenienti dalla provincia, che sono stati invitati dal “Paiar” per festeggiare il 30° anniversario dalla fondazione del gruppo folcloristico e daranno vita a “performance” itineranti per le piazze del paese, una mostra a Palazzo Corte Salvi dall’ 8 di novembre completerà i festeggiamenti. In occasione di questa nuova iniziativa il centro sarà chiuso al traffico dalle 19 alle 24. Al secondo punto si è discusso delle festività natalizie che inizieranno con la “ Festa di Santa Lucia” , dopo un’animata discussione (pochi i commercianti presenti ma con idee chiare) a maggioranza è stato deciso che la festa si terrà sabato 13 dicembre con la presenza di Santa Lucia la quale assieme al “Castaldo” non mancherà anche di girare nelle varie vie centrali del paese offrendo dolciumi ai bambini e che la festa avrà un seguito anche domenica 14 con la presenza di Santa Lucia in centro paese per la raccolta di giocattoli da destinare ai bambini meno fortunati oltre a questo ci sarà un “Mercatino del giocattolo usato”, con bancarelle, gestito dai bambini presso i giardini di Palazzo Corte Salvi. Quest’anno Bovolone ha aderito ad un progetto legato alle festività natalizie promosso dalla Provincia di Verona il quale prevede la promozione delle varie iniziative dei comuni veronesi aderenti attraverso migliaia di volantini distribuiti in tutta la provincia. Bovolone, all’interno di questo opuscolo, ha pensato di promuovere un percorso culturale con visite alla mostra dei presepi, al Battistero di San Giovanni Battista, percorso degli stili del mobile nelle “Cantine del Vescovo” e shopping nei negozi. La Pro Loco e la Confcommercio hanno proposto per gli addobbi natalizi di valutare assieme alle attività commerciali di fornire loro un alberello con tappetino rosso e una locandina di “negozio aderente”, dietro a un contributo che servirà anche per eventuali luminarie che saranno installate. MEDICINA p.11 L’elaborazione del lutto - la gestione della perdita D a sempre il mese di novembre è strettamente legato alla commemorazione dei defunti. La perdita di un nostro caro è una esperienza molto dolorosa e di difficile gestione e che comporta un tempo per poter rielaborare il lutto. La morte è una tra le paure ancestrali più radicate negli esseri umani, che in ogni epoca e in ogni luogo ha vissuto e vive di particolari rituali per aiutare a venire elaborata, se non addirittura “esorcizzata”. Esiste un tempo per poter rielaborare il lutto legato alla morte: generalmente, il percorso del lutto copre un tempo che statisticamente va dai 6 ai 24 mesi; chiaramente su questi tempi incidono sia variabili individuali che sociali e culturali oltre al contesto e alle modalità in cui si è verificata la morte e quindi i tempi non sono rigidi. Dopo una perdita possono presentarsi sintomi a livello cognitivo, emozionale, com- portamentale, somatico e relazionale. A livello cognitivo: difficoltà di concentrazione, lievi stati confusionali, disorientamento, possibili idee di suicidarsi, pensieri ricorrenti relativi al proprio caro e alle circostanze della sua morte. A livello emozionale: paura, rabbia, solitudine, tristezza, disperazione, stordimento. A livello comportamentale: pianto, disturbi del sonno, diminuzione delle attività quotidiane, isolamento, disturbi del comportamento alimentare, dipendenza dagli altri. A livello somatico: diminuzione dell’energia, dolori muscolari, sintomi somatici d’ansia (tachicardia, vertigini, cefalea, ecc.). A livello relazionale: in base alle risposte delle persone che ci stanno vicine e a come capiranno i sintomi prima elencati si profilerà l’intero percorso del lutto. Il più famoso medico che si è occupato di elaborazione del lutto è stata la psichiatra svizzera Elisabeth KublerRoss. Nel suo più famoso li- bro (“La morte e il morire”) lei teorizza cinque fasi attraverso le quali passerebbe obbligatoriamente un individuo (anche se non necessariamente in questa esatta sequenza) a seguito della perdita di una persona cara o dell’annuncio di un’imminente perdita. Queste cinque fasi sono: 1. Negazione/Rifiuto (in principio si nega il lutto come naturale meccanismo di difesa); 2. Rabbia (quando si realizza la perdita, subentra un enorme carico di dolore che provoca una grande rabbia alle volte rivolta verso se stessi o persone vicine o, in molti casi, verso la stessa persona defunta); 3. Negoziazione (si tenta di reagire all’impotenza cercando delle risposte o trovando soluzioni per spiegare o analizzare l’accaduto); 4. Depressione (ci si arrende alla situazione razionalmente ed emotivamente); 5. Accettazione (si accetta l’accaduto, riappacificandosi con esso, spesso sperimentando fasi di depressione e rabbia di natura moderata, volte a riconciliarsi definitivamente con la realtà). Naturalmente resta fondamentale accompagnare le persone in un momento così delicato, soprattutto coloro che chiedono aiuto o che sentono di non essere riusciti a passare oltre una perdita importante con un occhio particolare alle risorse personali della persona e alla sua cultura familiare e sociale, che può portarlo ad accettare ed assimilare la morte in modi del tutto differenti eppure altrettanto funzionali. Non è detto, ad esempio, che “piangere” o “deprimersi” sia un passaggio sempre obbligato, così come spesso accade che non si arrivi mai alla fase di accettazione, senza per questo che il lutto resti irrisolto e che si debba intervenire per paura di conseguenze o intoppi futuri nel benessere psicofisico della persona. Dott.ssa Susie Baldi Psicologa/Psicoterapeuta Via del Tulipano, 4, 37051 Bovolone (VR) Tel. 045 690 2182 Direttore Sanitario Dott. ssa Emy Brunello Visite specialistiche: fisiatriche(Dott.ssa Emy Brunello), ortopediche (Dott. Nicola Godi), di medicina sportiva (Dott. Carlo Segattini) Riabilitazione: ortopedica, neuromotoria, posturale e respiratoria Fisioterapia e terapie fisiche: terapie manuali, ultrasuono terapia, tecar terapia, bemer terapia OSTEOPATIA CENTRO SPECIALIZZATO NEL TRATTAMENTO PER LA FIBROMIALGIA PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA LOGOPEDIA PSICOMOTRICITà segreteria@centromedicoregenesis.it www.centromedicoregenesis.it SONO ATTIVI PRESSO IL CENTRO MEDICO I SEGUENTI CORSI: CORSO DI GINNASTICA DOLCE FISIOPILATES GINNASTICA IN GRAVIDANZA TECNICHE DI RILASSAMENTO E GESTIONE DELLO STRESS PERCORSI DI PSICOMOTRICITà: per bambini dai 2 ai 6 anni GRAFOMOTRICITà: per bambini dai 5 ai 6 anni LOGOPEDIA: per bambini, adolescenti, adulti ed anziani CRESCERE INSIEME è BELLO: per genitori con bambini dai 12 ai 24 mesi SABATO 8 NOVEMBRE SU APPUNTAMENTO “BEMER OPEN DAY” DALLE 10.00 ALLE 16.00 UN’OPPORTUNITà PER PROVARE GRATUITAMENTE IMMEDIATI EFFETTI BENEFICI SUL SISTEMA CIRCOLATORIO INIZIATIVE p.13 Un defibrillatore per rendere Bovolone una “Città Cardioprotetta” un defibrillatore, l’arresto del cuore può essere risolto salvando la vita della persone ed evitando successivi problemi neurologici. Ecco perché l’associazione Gente e Territori si propone di donare, ai Comuni di Verona e della provincia, 40 defibrillatori e di formare 300 persone in grado di eseguire la rianimazione cardiopolmonare, grazie a una generosa donazione da parte di una persona che desidera rimanere anonima. Biblio by Night edizione 2014-2015 B ovolone sarà una “Città Cardioprotetta”, è questo il nome del progetto dell’Associazione Culturale “Gente e Territori”, nata a Verona ma allargatasi a molti altri comuni della Provincia. Verrà donato quindi un defibrillatore al Comune di Bovolone ed in più verranno formate 6 persone in grado di eseguire la rianimazione cardiopolmonare. Il defibrillatore verrà posizionato, adiacente al Comune, luogo frequentato da molti cittadini, in una posizione strategica, perché in prossimità delle scuole elementari, della biblioteca, dei Vigili Urbani, degli uffici di Acque Veronesi, di Bovolone Attiva e di tutti gli uffici Comunali, questi ultimi teatro anni fa, di un triste episodio, dove una persona recatesi proprio in Comune, aveva avuto un infarto e purtroppo non ce l’ha fatta. Ora se si verificasse un caso simile, il defibrillatore, se usato in tempo, potrebbe salvare una vita in più. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra il sindaco Emilietto Mirandola e la dottoressa Beatrice Mantovani, ex consigliere comunale di Bovolone e attuale consigliere di circoscrizione del Comune di Verona con delega alla sanità, nonché presidente del direttivo dell’associazione Gente e Territori di Bovolone. Come ben si sa l’arresto cardiaco è una delle prime cause di morte della nostra società. Se affrontato in maniera adeguata e con I l Gruppo per la Cultura di Bovolone diretto dal consigliere comunale Fabio Gioso riparte con le serate di BBN (Biblio by Night). Il programma è il seguente: Giovedì 6 novembre: “IL CLOSLIEU” di Arno Stern condotto dalla pittrice ed educatrice Barbara Arduini. Dedicato a tutti gli educatori di scuola dell’infanzia e primaria. Dedicato anche agli adulti. Per la liberatoria esperienza di esprimere la propria personalità, dipingendo, sia nei bimbi che negli adulti. Giovedì 13 novembre: “IL POTERE DEI SUONI”, a cura del musicista Luca Donini, presentazione dello studio sul potere terapeutico dei suoni e della musica. Giovedì 20 novembre: “READING DI POESIA” con la poetessa Agata De Nuccio. Giovedì 27 novembre: “VIVERE VERDE” erbe per la salute, il benessere, la cucina, a cura de “L’ERBECEDARIO DELLA LESSINIA”, con la dottoressa Serena Brugnoli. Giovedì 4 dicembre: “SERATA DANTESCA”, il professor Wurzer Alessandro presenterà e spiegherà il XXI Canto dell’Inferno di D. Alighieri, il Canto dei Barattieri. Tutti gli incontri sono gratuiti e liberi. Si terranno, sempre alle ore 21, presso la Biblioteca Civica di Bovolone e nell’Auditorium adiacente. EVENTI p.14 Domenica 9 novembre: spettacolo di mistero “El salgar de le strie” Presso la “Corte Bianchi” al Bosco corso letterario “Mistero al Battistero” – storie, cante e fole d’un tempo. Durante tutta la serata degustazione prodotti tipici. I l progetto si presenta molto allettante per la curiosità storica ed il richiamo nei confronti della gente che sono interessati , o almeno incuriositi, a vedere tali spettacoli. Lo spettacolo fa parte di una rete di spettacoli voluti della Regione del Veneto e che si svolgono nel mese di novembre in tutta la Regione. Il progetto ha l’obiettivo di riscoprire e riproporre antiche tradizioni popolari che sono parte del patrimonio culturale d’un tempo. Patrimonio che esalta i valori essenziali della vita. Queste rievocazioni e racconti e la qualità storica delle località e sedi delle manifestazioni scelte in luoghi spesso misconosciuti , fanno da richiamo di partecipazione. Ecco il programma: Ore 17,00 : Visita guidata alla corte medioevale Bianchi con pila da riso al Bosco; Ore 17,45 : Rappresentazione teatrale “El Salgar de le strie” (i salice delle streghe - Compagnia Teatrale “Neverland”); Ore 19,00 : Premiazione con- El salgàr de le strie (Il salice delle streghe) Si narra che la notte di Ognissanti, nei pressi del Battistero di Bovolone, attorno a un solitario salice bianco, detto “el salgàr de le strie”, si raduni un piccolo popolo magico. Le leggende raccontano che un tempo vivevano nei boschi, nei fiumi, nelle grotte, nei luoghi dove l’uomo non poteva mettere piede. Erano tanti, fate, orchi, spiriti, streghe, anguane. Esseri della notte intravisti al chiarore della luna. Figure simboliche di una vita in sintonia con gli elementi della natura. Ma queste creature stanno via via scomparendo. Qual è la loro storia? Cosa le sta allontanando sempre più dai racconti degli uomini? Due ragazzi, incuriositi da queste misteriose storie raccontate da nonna Sandra, decidono di prendere il solitario sentiero che porta al vecchio salice. Cosa li aspetterà? LE CORTI BIANCHI AL BOSCO E ALLA MENGHERA La famiglia veronese dei Bianchi entrò in possesso delle fertili terre del Bosco e della Menghera sul finire del 16° Secolo. Agostino Bianchi chiede ed ottiene nel 1691 di poter installare nella sua possessione del Bosco, due ruote, una da molino e l’altra da pila. Ottiene, inoltre, di poter irrigare altri 64 campi. I Bianchi costruirono la pila ma non il molino, in compenso ristrutturarono la corte del Bosco. I Bianchi continuarono ad aumentare i campi a risaia anche nel 18° secolo, finché arrivarono nel 1760 ad averne 220, come è documentato da una notifica che la Comunità di Bovolone presentò in quell’anno. Poi… INGRESSO LIBERO LA RUBRICA DEI LETTORI p.16 Gruppo Sportivo Sociale “La Fontana” è arrivata in redazione la lettera del Gruppo Sportivo Sociale “La Fontana” in risposta e con alcune precisazioni alla lettera pubblicata sul nostro giornale il mese scorso, da alcune mamme di Villafontana. R ispondiamo alla lettera del Gruppo di mamme di Villafontana, sul mensile di Bovolone “LA RANA” , settembre 2014. Leggendo questa lettera, ci ha dato l’impressione di trovarci in una grande metropoli, dove gli uni fanno fatica a conversare con gli altri, a Villafontana non crediamo che sia così, era sufficiente chiedere un incontro con il Direttivo per chiarire queste incongruenze. Considerando che questo gruppo di mamme, si è presentato senza firmarsi, rispondiamo in merito; non vogliamo questo degrado nel Centro Sporti- vo, come Voi lo descrivete, avrete notato degli attrezzi sul piazzale, non lontano del quale, c’era qualcuno che si prestava a tenere in ordine. Come Voi avete confermato il Centro “LA FONTANA” e non “La Fontanina”, è gestito da volontari, e queste persone hanno solo disponibilità il sabato, pertanto il deposito di attrezzi non risulta affatto incustodito, e si trova in un luogo ben distante da dove giocano solitamente i ragazzi. Per quanto riguarda la fontana del Centro, volevamo fare una domanda a Voi mamme: se voi avete nel vostro giardino una fontana, e vedete vostro figlio a gettare sassi, terra e quant’altro al loro interno, lo lasciate fare? Pensiamo che l’affermazione sia assolutamente no!! Perché in un luogo aperto al pubblico, tutto questo è consentito? Tale comportamento è dettato dal fatto che , se nessuna di Voi mamme si presta a controllare il proprio figlio, loro di conseguenza si lasciano andare a questi gesti. Il vivere civile ha delle regole e queste devono essere rispettate. C’è un vecchio detto, sempre valido anche ai nostri giorni, e recita così: i panni sporchi si lavano nella propria casa!! Chi ha orecchie per intendere, intenda!! Dopo questo chiarimento, non siamo qui per dire che tutto va bene, cerchiamo assieme di risolvere questi inconvenienti, possiamo capire anche qualche intervento sopra le righe da parte di chi gestisce questo Centro, ci scusiamo per loro, siamo umani e come tali, possiamo sbagliare. Il Direttivo Riprendono i corsi del Corpo Bandistico e delle Majorettes I mese di ottobre è un mese intenso per quanto riguarda le attività di qualsiasi genere. Così anche per quanto riguarda i corsi di musica tenuti dal Corpo Bandistico di Bovolone, la campanella è suonata. Tutti i giovedì, dalle ore 14.30 alle ore 17.30, presso via Franco Cappa 41, si tengono i corsi di tromba, trombone, bombardino, sax, flauto e clarinetto. Contemporaneamente sono anche iniziati i corsi per majorettes, per le ragazze interessate, gli allenamenti si tengono tutti i mercoledì alle ore 20, presso la palestra Scipioni. Il Corpo Bandistico di Bovolone è attivo da ben 125 anni, era infatti intorno al 1878 quando un gruppo di bovolonesi, amanti della musica, con strumenti di seconda mano aggiustati con amore, fecero sentire le prime note e ricercarono i primi accordi. Il Gruppo del Majorettes è invece un po’ più giovane, nato nel 1983, si affianca da più di 30 anni alla banda cittadina. Per tutte le informazioni su iscrizioni e corsi vi potete rivolgere ai seguenti recapiti: 340-7228955 e 348-6528211 per i corsi di musica; 349-5512697 e 346-4232580. TI RACCONTO UNA CANZONE... p.17 Una vacanza indimenticabile Un’altra storia, un altro racconto tratto da un testo di una canzone. Di quale canzone si tratta? Provate ad indovinarlo leggendo senza “sbirciare la fine”, dove svelo il titolo della stessa… G iannino era un ragazzino di 11 anni e abitava in una grande città, aveva finito qualche settimana prima, la quinta elementare con ottimi voti. Giannino era un ragazzino molto sveglio e perspicace, forse un po’ troppo per l’età che aveva, i suoi genitori per premiarlo del risultato scolastico, gli proposero di passare qualche settimana di vacanza da uno zio che abitava in campagna e faceva il contadino, lui accettò molto volentieri infondo, anche se era nato in città, la campagna gli piaceva assai, prati per giocare e scampagnate infinite e poi anche perché lì c’era sua cuginetta Cinzia, 13 anni, anche lei molto sveglia e spesso faceva arrabbiare suo padre per il suo tentativo di voler dimostrare più anni di quelli che aveva con attegigamenti che a suo padre non andavano giù. Una sera, complice forse anche Giannino che gli aveva spiegato come le ragazzine della sua età in città si truccavano e come si vestivano, lei si presentò a cena con un bel rossetto “rosso fiamma” sulle labbra, suo padre come la vide andò su tutte le furie e le disse di togliersi immediatamente quel rossetto dalle labbra, lei gli rispose che non l’avrebbe fatto e a quel punto suo padre le diede un sonoro ceffone e la mandò a letto senza cena. Cinzia piangendo fece di corsa le scale, entrata nella camera la chiuse a chiave per non far entrare nessuno. Furibonda si asciugò gli occhi e si promise che un giorno o l’altro sarebbe fuggita di casa. Mentre pensava a questo al di là della porta chiusa sentì un rumore metallico, subito pensò che fosse suo padre ma poi non sentendo più niente si rasserenò e voltandosi verso lo specchio che aveva in camera con un sorriso malizioso cominciò a sfilarsi la gonna molto lentamente, poi iniziò a sbottonare, bottone dopo bottone, anche la camicetta che come levata la buttò sopra il comò... Per Cinzia questo non era un comportamento normale lei sempre così ordinata, precisa… si guardò ancora allo specchio e vide quelle cinque dita stampate sul viso che suo padre le aveva lasciato,si strofinò con la mano la quancia quasi volesse toglierle poi continuò con il suo “streaptease” si tolse le scarpe e poi con molta sensualità, probabilmente questo l’aveva visto fare in qualche film, si tolse una dopo l’altra le calze dimenandosi un po’, una volta tolto tutto si infilò una candida camicia da notte, Cinzia a questa camicia da notte era molto affezionata perché era un ricordo di sua nonna, poi si guardò ancora allo specchio e come una diva iniziò a tirarsi su i capelli e a fare delle smorfie, a fare delle strane facce quasi volesse imitare personaggi di vecchi film, poi si guardò anche il suo seno se era un po’ cresciuto… ma no!... Era sempre lo stesso… Ma crescerà pensò. Cinzia ora era più serena e tranquilla e quindi decise di fare la brava bambina, mise a posto la gonna, si tolse quel ridicolo rossetto poi versò un po’ d’acqua nel catino e diede da bere ai fiori sul balcone, ritornò in camera prese il cuscino tra le braccia e cominciò a ballare sognando che quello fosse il suo principe azzurro che la stringeva forte, forte… Le venne anche un po’ di fame e così diede fondo alla sua “ riserva personale” di cibo nascosto in camera per le “emergenze”. Un pezzettino di pane anche ai 2 pappagallini che aveva e poi.. oplà un salto sul letto… si inginocchiò sullo stesso e ancora maliziosamente iniziò lentamente a sfilarsi la camicia da notte… al quel punto Cinzia sentì un forte rumore che proveniva al di là della porta, spense la luce e si mise a ridere abbastanza forte da farsi sentire. Al di là della porta c’era Giannino a gambe levate e di fianco un secchio di ferro che rotolava ancora e che aveva usato per guardare attraverso la fessura della porta che era troppo alta per la sua statura. Imprecando raccolse piano per non fare rumore il secchio e sperando che Cinzia l’indomani non dicesse niente allo zio, perché per lui sarebbero stati dei guai seri… Ma infondo chi se ne frega pensò, lo spettacolo che le aveva regalato sua cugina Cinzia ne valeva la pena di correre questo rischio… Mentre Cinzia continuava a ridere nel suo letto, avendo immaginato da subito chi c’era dietro a quella porta. Anche questo racconto è una rielaborazione un po’ fantasiosa tratta dalla canzone “Ragazza di campagna” di Claudio Baglioni. Claudio Bertolini I NOSTRI CADUTI p.18 L’elenco inedito dei 215 caduti di Bovolone nella Prima Guerra Mondiale ELENCO CADUTI Ia GUERRA MONDIALE Prima di continuare la lista dalla lettera C, dove eravamo arrivati, aggiungiamo due caduti con la lettera B, frutto delle nuove ricerche del professor De Guidi e dei preziosi aggiornamenti di alcuni lettori. Proseguiamo anche in questo numero a pubblicare la lista inedita di tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale nati o residenti nel Comune di Bovolone. La ricerca è stata fatta in maniera accurata da Piergiorgio De Guidi, per informazioni o rettifiche sui nostri soldati morti in guerra: tel. 045.7101448, mail: deguidip@tiscali.it o giornalelarana@hotmail.it. Brun Annibale di Giovanni Battista, nato a Bovolone il 9 aprile 1889. Soldato del 19° fanteria morto in combattimento sul monte S. Michele il 10 novembre 1915. Circostanze della morte di Annibale Brun. Il 10 novembre Cadorna ordina la quarta battaglia dell’Isonzo (10 novembre-2 dicembre) che interessa la zona del Carso fino a Gorizia per conquistare le alture di Oslavia, Podgora, S. Michele, S. Martino e del Sei Busi. Austro-ungarici ed italiani si scannano in scontri corpo a corpo nelle trincee durante i quali, in mancanza di armi, qualsiasi strumento offensivo diventa utile: vanghe, mazze ferrate e pietre. Le azioni italiane non hanno successo a causa delle proibitive condizioni climatiche: piove molto e le temperature sono rigide; inoltre il terreno è fangoso e viscido. Augusto Aglietti, soldato infermiere, racconta nel suo diario un episodio avvenuto in quei giorni in un ospedaletto da campo: «Continua per tutta la notte un forte bombardamento. Giunti alle ore 1 della notte, essendo già da prima sempre in veglia perché i feriti venivano continuamente, giunge una granata che colpisce il muro fuori di rimpetto e per la porta entrarono numerosi sassi e grossi pezzi di pietre, ferendo alla gamba destra il Capitano medico del 153° Fanteria, e noi molto impressionati del fatto si diceva, questa notte è il nostro destino, non vi era un minuto di ritardo tra una cannonata all’altra, si sta nel nostro posto rannicchiati sino al mattino». Il suo nome non è scritto sul monumento. Buzzacchero Giovanni di Erminio, nato a Bovolone il 12 agosto 1894 e residente a Bonavicina. Morto il 10 novembre 1915 all’ospedale di Cividale del Friuli. Cocco Giuseppe di Emilio, nato a Bovolone il il 2 gennaio 1891. Soldato della 284^ compagnia mitraglieri Fiat, è morto in combattimento il 19 settembre 1916 nell’assalto al monte San Marco. Aveva 26 anni. Ecco gli avvenimenti di quei giorni e di quei luoghi. Dal 14 al 19 di settembre si svolge la settima battaglia dell’ Isonzo. Ad est di Gorizia l’azione italiana si limita ad attacchi dimostrativi, per impegnare l’avversario ed impedirgli spostamenti di forze. Nell’inferno del Carso le truppe dell’XI corpo d’armata hanno il difficile compito di avanzare lungo il margine settentrionale dell’altopiano. Il nostro soldato muore nell’inutile tentativo di conquistare il monte San Marco. Si sapeva che si andava all’assalto senza risultati concreti: le trincee au- striache erano praticamente inespugnabili poiché erano scavate in gran parte nella roccia, protette con alti scudi metallici e recintate da molti ordini di reticolati. Nemmeno i cannoni potevano far di più. Durante il nostro fuoco d’artiglieria gli austriaci avevano la possibilità poi di trovare rifugio nelle numerose caverne scavate nella montagna alle spalle delle trincee. Il suo nome non è scritto sul monumento. Colognese Marino di Cesare, nato a Bovolone il 6 luglio 1896. Alpino del 18° reggimento è disperso in combattimento il 19 luglio 1915 sul monte Sabotino durante la battaglia del Podgora, uno degli eventi più tragici ed epici della prima guerra mondiale. Aveva 19 anni. Il suo nome non è scritto sul monumento. Coltro Giuseppe di Giacinto, nato ad Isola della Scala il 5 giugno 1890 e residente a Bovolone, è morto il giorno 1 settembre 1916 all’ospedale militare di Verona a causa di una malattia contratta al fronte. E’ fratello del caduto in guerra Michele. Tutti i cinque figli di Giacinto sono alle armi. Aveva 26 anni. Coltro Michele Ottavio di Giacinto, nato a Isola della Scala il 29 settembre 1888 e residente a Bovolone è fratello di Giuseppe, morto per malattia in guerra. Sergente del I° reggimento artiglieria, 4° gruppo cannoni da 105 mm, muore per ferite all’ospedale militare da campo n. 172 il 22 dicembre 1918. Aveva 30 anni ed è stato sepolto al cimitero di Lugo di Vicenza. Sposato con De Guidi Teresa, nata a Bovolone il 7 aprile 1887, aveva una figlia, Antonietta. L’11 aprile 1917 aveva ottenuto una breve licenza ed era tornato dal fronte per assistere la moglie che era stata operata all’ospedale di Verona. Il suo nome non è scritto sul monumento. Segue nei prossimi numeri. PERSONAGGI p.20 Susanna Barcotto...omaggia i grandi della musica italiana R iflettori puntati su Susanna Barcotto, la conduttrice veronese che sul palco sa emozionare con il suo Talk Show musicale dal titolo “Omaggio a...” grazie al quale riesce a fondere parole, musica, vita e aneddoti dei grandi cantanti italiani, regalando agli spettatori forti suggestioni. Da due anni Susanna, originaria di Bovolone dove la famiglia ancora risiede, riscuote sempre più consensi e successo di pubblico, grazie alla rassegna da lei ideata, che non è un semplice tributo a singoli artisti nazionali, ma una vera e propria serata in onore del personaggio che attraverso aneddoti, fatti, misfatti e pezzi di vita personale si lascia conoscere ed apprezzare, facendosi scoprire ancora più intrigante e piacevole, come nessuna biografia saprebbe rac- contare. Lucio Battisti, Mina, Dalla, Morandi, Vasco Rossi, Zucchero, Le sorelle Bertè, e tanti altri ancora, sono alcuni dei protagonisti dello spettacolo che Barcotto porta in giro per Verona e provincia con sempre maggiore successo, grazie anche alla professionalità garantita dai suoi compagni di viaggio, tutti artisti veronesi di grande spessore quali sono Fabio Campedelli, Alessandro De Magistris e Bruna Sardo, voci soliste che sul palco accompagnano musicalmente Susanna che legge, commenta e arricchisce i testi scritti in collaborazione con il giornalista e scrittore Gianfranco Iovino, per rendere esilaranti i suoi viaggi al centro della musica. Alla domanda del perché queste serate a tema, e qual è il motivo che spinge il pubblico ad appassionarsi alla vita privata degli artisti proposti, Susanna ci risponde che «è un’esigenza naturale che nasce in chi ha sempre amato la musica. Ed è bello», sostiene ancora Barcotto, «poter ricordare le canzoni che hanno fatto la storia di un’artista, intervallandole a fotogrammi di vita privata, che affascinano lo spettatore al punto che, a fine spettacolo, è difficile che si possa andare via senza aver prima garantito due o tre bis, perché la gente non vorrebbe andarsene, sentendosi un po’ a casa propria, in quello che per me è un “salotto musicale” dove nell’in- formalità e la naturalezza della conduzione, regaliamo un po’ di buona musica d’autore a chi ci viene ad ascoltare». Susanna Barcotto ha iniziato i suoi primi passi con la danza, per poi maturare esperienze in terra romana nel cinema, la pubblicità e nella conduzione di grandi eventi. È un’artista completa e preparata, veronese DOC, che riesce a prendere per mano lo spettatore, trasportandolo al centro dello spettacolo. Per informazioni: www.susannabarcotto.it. Pubblichiamo queste splendide foto che ci sono giunte da Valeria e Ivano, accompagnate da una lettera che descrive la storia della loro pianta di Fico d’India, che vive e cresce rigogliosa in una corte di Bovolone. CONCORSO LETTERARIO p.21 Concorso letterario “Mario Donadoni”: i vincitori dell’edizione 2014 S i sono svolte sabato 18 ottobre, presso l’auditorium della biblioteca civica, le premiazioni del 15° concorso letterario intitolato a Mario Donadoni. Pur rinnovandosi ad ogni edizione nella forma e negli intendimenti, il premio “Donadoni” mantiene intatto l’obiettivo primario che è quello di esplorare e valorizzare il legame culturale ed affettivo che esiste tra la lingua veneta e quel mondo di tradizioni, di usi e costumi, di valori, di antica saggezza che essa trasmette. L’introduzione di una sezione in lingua italiana, novità di quest’anno, ha dato la possibilità di partecipare anche a tutti i poeti che non hanno familiarità con il dialetto; erano due infatti le sezioni di concorso: in italiano (poesia a tema libero) e in dialetto (cultura veneta). Promosso dal Comune di Bovolone, tramite l’assessorato alla cultura e la biblioteca civica, il premio “Donadoni” da anni si fregia di prestigiosi riconoscimenti quali la medaglia del Presidente della Repubblica, la medaglia del Santo Padre, il patrocinio della Regione del Veneto e della Provincia di Verona e si caratterizza per il coinvolgimento dei veneti emigrati all’estero, peculiarità questa che lo distingue da tutti gli altri concorsi letterari. La commissione giudicatrice composta da Francesco Occhi, presidente, Lucia Beltrame Menini, Nadia Zanini, Giovanni Benaglio e Giovanni Rapelli, ha esaminato i 128 testi pervenuti entro i termini, equamente ripartiti tra le due sezioni, ed ha stilato la graduatoria di merito; sulle risultanze di questa classifica, il Comune ha staccato due assegni da mille euro ciascuno per i primi premi delle due sezioni, che sono andati rispettivamente a Bianca Maria Rorato di Treviso, per la poesia “Volano tovaglie” e a Marisa Danzi di Verona, per il racconto “Un scartosso de mandrigoli”. Questi gli altri concorrenti premiati: Per la sezione A (poesia in italiano): 2° classificata, Giada Vicentini di Bovolone con “Silenzio” 3° classificata, Zuccoli Marina di Bologna con “Il Rimpianto” Per la sezione B (cultura veneta) 2° classificato, Terenzio Gambin di Treviso con il divertente racconto “Ancora fasoi?” 3° classificato, Aldo Tognon di Grado con la poesia “La batela”. Altri riconoscimenti sono andati a Flavia Merlin, per la poesia “Vibrazioni”, miglior testo di Bovolone, a Oliva Maggi Reck, dal Brasile, miglior testo dall’estero, a Giorgio Sembenini di Pastrengo. A Graziella Fossà, recentemente scomparsa, già vincitrice di una precedente edizione del concorso, è stata assegnata una targa alla memoria per una poesia dal titolo tristemente premonitore: “Vi lascio”. Un’altra edizione del premio letterario “Mario Donadoni” viene dunque archiviata, con soddisfazione da parte degli organizzatori, per la buona adesione di partecipanti e per il livello qualitativo dei testi pervenuti. Infine, ottimo il lavoro dell’Associazione Neverland Contaminazioni Culturali, che ha seguito ogni aspetto relativo a progetto artistico, conduzione, allestimento e regia della serata di premiazione. Annarosa Tomezzoli LETTERE AL GIORNALE p.22 Bocce & Amicizia al CSR Crosare OpiGNoni de El Gamba e l’Anselma Viva la Notte Bianca….o in Bianca la Notte Viva! A C on il mese di settembre si è concluso il Progetto “Bocce e Amicizia”, promosso congiuntamente dall’Associazione Mani Amiche e dal Centro Sociale Ricreativo Crosare. Grazie al costruttivo impegno del presidente del gruppo contradale, Roberto Beltrame, e alla preziosa disponibilità di due volontari, Bruno Tarocco e Luigi De Guidi, una decina di ragazzi diversamente abili, di età compresa tra i 15 e i 30 anni, provenienti dai comuni di Bovolone, Buttapietra e Cerea, hanno potuto cimentarsi settimanalmente nel gioco delle bocce, dei barattoli e in altri giochi che avevano l’obiettivo di raffinare le capacità di lancio, mira e concentrazione, oltre a quello di stare insieme divertendosi. L’iniziativa è partita nel mese di luglio, dopo la “Festa dei Diversamente Abili” organizzata dal CSI, che da 18 anni viene ospitata presso il Centro Ricreativo delle Crosare. “Ho visto i ragazzi giocare con massimo impegno, entusiasmo e genuino divertimento – afferma il presiden- te Beltrame – coinvolti in queste attività da loro mai praticate in precedenza. Il nostro è l’unico campo da bocce della città di Bovolone ed è attrezzato per consentire l’accesso alle persone diversamente abili”. “Le attività ricreative – aggiunge Tarocco – sono proprio previste dal nostro Statuto e la soddisfazione che abbiamo provato nell’osservare l’entusiasmo e i progressi nel gioco dei ragazzi ci ha ampiamente ripagati del tempo che abbiamo messo a disposizione. Anzi, visto i buoni risultati ottenuti, contiamo di ripetere l’esperienza inserendo nuovi giochi”. Si è rivelata proprio una bella iniziativa, questa del Centro Crosare. I ragazzi e le loro famiglie hanno trovato autentica accoglienza e genuina modalità di interagire, giocare e stare assieme. Proprio per questo intendono ringraziare di cuore tutti coloro che gratuitamente si sono spesi in questo Progetto per il divertimento dei figli. Ulisse Scavazzini nselma, Anselma…. te se che ieri sera son nda in piazza??? Ah cara….t’avessi visto! - Si, ho sentio che ia fatto la Notte Bianca! – Eh no!!!! Te te sbagli!! –Come me sbaglio??? Le un mese che i seita a far reclàn…. Sabato 2 Agosto Notte Bianca a Bovolone! –Te sbagli, te digo! St’ano ia fatto tutta na roba nova…mai vista na roba compagna!!! L’era la Notte Viva!!! - Ah. E cosa ghera?? - Alora, intanto par scomiziar ghera tutte le strade del centro serè….come quando i fa la procession, ma senza buteleti vestii da comunion e senza petali de rosa spampinè par tera. Un po come la corsa dei leti del Palio, ma senza leti e de sera. – E dopo? –E dopo…..ià serà le strade, e i ga dato el permesso a bar e negozi de tegner verto fin tardi!! Pensa!! - Ah ciò….e dopo? –Dopo?? In quasi tutti i bar ghera gente che sonava, un gruppo ogni pissà de can! E dopo ancora…in piazza ghera anca i banchetti! -Adiritura! –Eh si!! E ti pensa, ghera infin quei de TeleArena che fasea un spetacolo con musica e ospiti vari!! –E questa saria stè le gran novità della Notte Viva? –Te par mia imbisogno Anselma??? –No, le che me par tutto preciso ala Notte Bianca - ……….me digo che te ghe reson. – Vedito che alora non me sbagliava mia? Comela che i ga cambià nome se dopo ghera tutto preciso? –Ah no…tutto tutto non l’era mia preciso! –Sa ghera de difarente? –St’ano ghera manco gente –Te ol sempre averghe l’ultima parola era?? Dai Gamba, nemo a masenar i pomidoro par la conserva. CONOSCERSI PER AMARSI p.23 La Pietra Storica nei giardini di Palazzo Salvi Vitaliano Marsotto L e origini e la storia di un paese sono la base di tutto per la conoscenza e lo sviluppo di una comunità. Non si può programmare il futuro se non si conosce il passato. La nostra storia può passare inosservata, ma la pietra storica collocata nei giardini di Palazzo Salvi in attesa del 2000 racconta. Chi l’ha vista ha conosciuto le nobili origini e lo sviluppo di Bovolone. La pietra, quindi, ricorda il tempo passato e ci ricorderà anche nel futuro. Ricordiamo la colonna traiana che racconta le vicende belliche dell’imperatore Traiano. Ogni paese ha la sua pietra ed ogni pietra ha la sua storia. Tanti sono i visitatori che ne ammirano i graffiti disposti a spirale per seguirne in maniera cronologica gli eventi. La storia inizia dalle antiche testimonianze dei terramaricoli fino ai tempi attuali. Oltre tremila anni di storia in 19 tappe. LE TAPPE: 1. Età del Bronzo: terramare: scavi archeologici nella necropoli in località Castello collocabili nella media età del bronzo. 2. Epoca romana: Altare funerario: elementi lapidei presenti nella Pieve di S. Giovanni B., Chiesa di San Pierino, Cantine del Vescovo. 3. Alto medioevo: Feudo Vescovile: Pagina Firmitatis dell’813 Bovolone Feudo vescovile. 4. VII secolo: Pieve di San Giovanni Battista in Campagna: il più antico centro di cristianità ancora esistente nella sua pianta originaria. 5. XII secolo: Castello: in una pergamena del 1179 si legge che la comunità di Bovolone doveva scavare un fossato ed elevare una “spinata” intorno al castello. 6. 1278 A.D.: Fiera di San Biagio: nel 1278 venne istituita la Fiera agricola intitolata al Patrono del paese San Biagio. 7. XIV secolo: Ospedale: nel 1300 Donna Verde da Salizzole, moglie di Alberto I° e madre di Cangrande della Scala, donò alcuni terreni affinché fosse eretto un ospedale. 8. XV secolo: Molino della Comunità: poco dopo l’inalveazione del fiume Menago da Villafontana a San Pietro avvenuta nel 1401 fu costruito sul fiume il molino della Comunità. 9. 1580 A.D. Il Mercato: il 30 aprile del 1580 il Cardinale Agostino Valerio, ha concesso di tenere il mercato nel giorno di martedì. 10. XVI secolo: Corte Ridolfi a Villafontana: nel disegno di Panfilo Piazzola del 1570 appare rappresentata, nell’abitato di Villafontana, la Corte del Cavalier Redolfo (poi Noris). 11. 1649 A.D. Madonna della Cintura: nell’anno 1649 si concluse la costruzione del Santuario. 12. XVII secolo: Risicoltura: risale al 1569 la prima risaia di Bovolone, in contrada mulinello (Madonna). 13. XVIII secolo: Palazzo Vescovile - Ristr.: antica Corte Castello risalente al XII sec., fu trasformato in Palazzo in stile neoclassico, dal vescovo Giovanni Andrea Avogadro (1790 - 1805). 14. 1742 A.D.: Chiesa di S. Biagio - Ristr.: antica parrocchiale della pieve di Bovolone dal XIII secolo. 15. XIX secolo: Sviluppo Associazioni: dalla prima metà dell’Ottocento si formarono in Bovolone alcune associazioni tra le quali la Banda Musicale, la Corale di S. Biagio ed il Carnevale.16. 1867 A.D.: Villa Gagliardi - Ristr.: nel 1867 l’architetto veronese Giacomo Franco, ristrutturò la preesistente casa dominicale del ‘600. 17. 1935 A.D.: Chiesa di S. Giuseppe: ebbe inizio nel 1844 e nel 1935 fu benedetta la nuova Chiesa; 18. XX Secolo: Artigianato: l’artigianato del mobile prese le prime mosse negli anni 20/30 ma nell’immediato dopo guerra ebbe uno sviluppo eclatante; 19. 1969 A.D.: Nuovo Ospedale: nel 1969 iniziò l’attività il nuovo ospedale. Ai posteri il seguito… La realizzazione della Pietra Storica è stata possibile grazie all’amministrazione comunale di Bovolone, all’associazione Pro Loco, allo storico Remo Scola Gagliardi, allo scultore Vitaliano Marsotto. Luigino Massagrandi CERIMONIE p.24 Cerimonia al Sacrario del Baldo in ricordo dei caduti di tutte le guerre D omenica 15 giugno presso il Sacrario del Baldo in località Peagne, ai confini tra i Comuni di Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo, sono stati ricordati e onorati tutti i combattenti veronesi caduti in tutte le guerre. Sono 98 i cippi marmorei che sono disseminati lungo la scalinata che conduce alla croce in pietra e rappresentano ognuno i Comuni della nostra provincia. Presente a questa giornata il Sindaco di Bovolone Emilietto Mirandola, che ha voluto rendere omaggio a quanti caddero per la nostra Patria nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. Il 4 novembre 1918, l’Italia terminava il primo conflitto mondiale dopo una sanguinosa lotta dall’Adamello, all’Isonzo, dal Grappa al sacro fiume Piave. Con l’entrata vittoriosa in Trento e Trieste si concludeva l’epopea risorgimentale e si portava a compimento l’Unità d’Italia. Durissimo il prezzo pagato in vite umane, 700.000 caduti. Da Sacrario del Baldo, luogo di memoria e di rinnovata civiltà si è voluto rendere onore ai Cavalieri di Vittorio Veneto ben 40.000 non fecero mai ritorno dal Piave, le cui acque si tinsero di rosso sangue versato dai nostri ragazzi. Onore e rispetto anche alla generazione che dal 1935 al 1945 ha affrontato un decennio di conflitti che videro il soldato italiano sovente combattere, in impari condizioni in Grecia, nei Balcani, in Africa e in Russia fino allo sfacelo dell’8 settembre 1943 tragica conclusione del ventennio di dittatura. Purtroppo la situazione del mondo oggi non è quella da tutti tanto sognata al termine della Seconda Guerra Mondiale o con la caduta del muro di Berlino nel 1989. Con profonda amarezza si può verificare quanto sia vero che la violenza genera violenza e che ogni guerra semina germi per un successivo conflitto. Integralismi e fondamentalismi incontrollati rischiano di spargere ovunque sangue e morte con atti terroristici di inaudita crudeltà e violenza. Ecco perché si è voluto ringraziare quanti con la loro fede, audacia e vita vissuta hanno servito la Patria e difeso l’Italia dalle barbarie. Lo spirito di sacrificio, il senso del dovere, il rispetto delle istituzioni e della legalità, devono essere per tutti, nessun escluso, il viatico per il reciproco rispetto e per la crescita morale di un popolo , il nostro popolo. Bisogna consolidare i valori della pace che dura da 69 anni e che ha consentito di crescere sotto ogni profilo come Paese civile, libero, democratico, attento alle esigenze dei più umili e dei meno fortunati. Hanno onorato la cerimonia del Sacrario del Baldo, le scolaresche del Comune di Castelnuovo del Garda accompagnate dagli insegnanti, autorità militari, civili e religiose. Al suono dell’inno nazionale e del silenzio, alcuni alunni hanno declamato versi in memoria di quanti sono caduti per la libertà; intervento molto gradito e applauditissimo dagli ex combattenti presenti alla cerimonia, che si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa da parte di S. E. Mons. Padre Flavio Roberto Carraro. Il Presidente A.N.M.G. di Verona Maggiorino Vincenzi CUCINA p.26 Le ricette dello “chef” Giorgio Maragnoli Antipasto Petto di anitra con polenta “brustolà” PROCEDIMENTO Prendete una casseruola e mettete dentro il petto di anitra, il bicchiere di vino, l’acqua, il succo d’arancia, sale e pepe, un filo d’olio, la foglia d’alloro, un rametto di rosmarino, 3 foglie di salvia e una noce di burro. A fuoco medio lasciate cuocere per mezz’ora circa. Nel frattempo abbrustolite la polenta. Quando il petto d’anitra è cotto, lasciatelo raffreddare e dopo con una affettatrice, fate delle fettine non tanto fine. Prendete i piatti e su ognuno mettete 2 fette di polenta abbrustolita, sopra 3-4 fettine di petto e sopra cospargetele con il sugo della cottura. Se il sugo lo volete più denso, aggiungete un cucchiaino di farina e frustatelo fino ad ottenere una salsa più densa. Primo INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1 pacco di polenta da 500gr già fatta 1 petto di anitra da 300gr 1 bicchiere di vino rosso 1 bicchiere d’acqua Il succo di un’arancia Olio extravergine d’oliva Una noce di burro Rosmarino Salvia 1 foglia d’alloro Un pezzetto di dado Sale e pepe Risotto con Finferli e macinato di faraona L’angolo del uso solamente nel XIX secolo. Lo strumento che permette la distillazione si chiama ALAMBICCO (v. foto). Ma attenzione però, non tutto il distillato ottenuto può chiamarsi Grappa e quindi essere utilizzato: infatti alcune sostante aromatiche non sono piacevoli a naso e palato, e si deve quindi far passare attraverso la colonna di rettifica solamente gli alcoli con i giusti aromi e profumi concentrati nel “cuore” del processo di distillazione, attuando quello che si definisce il “taglio delle TESTE e delle CODE”. Con “TESTE “ si identificano gli alcoli definiti basso bollenti, i primi che evaporano nel processo di La grappa I n questo numero complice anche l’arrivo della stagione fredda, vogliamo parlare di una “bevanda alcolica” a noi veneti molto cara: la GRAPPA. Iniziamo con il dire che con questo termine, Grappa appunto, ci si riferisce ad una bevanda alcolica prodotta esclusivamente con la distillazione della VINACCIA (insieme di bucce e vinaccioli che rimangono dopo la spremitura dell’UVA destinata alla produzione di vino). Il processo che permette di estrarre grappa dalle vinacce si chiama DISTILLAZIONE: di antichissime origini, la distillazione era adottata per l’uso di erbe aromatiche da egizi e greci, e arrivata a noi solamente nel medioevo grazie ai romani. In Veneto, ma più in generale in tutto il triveneto si hanno notizie della distillazione di grappa già dal 1400, anche se non gli veniva attribuito questo nome, entrato poi in INGREDIENTI PER 4 PERSONE 300 gr di riso vialone nano 300 gr di finferli 300 gr macinato di faraona 2 scalogni, 1 spicchio d’aglio Vino bianco Brodo vegetale Olio extravergine d’oliva Burro, prezzemolo Sale e pepe PROCEDIMENTO Prendete una casseruola e mettete dentro il macinato di faraona, aggiungete 1 scalogno tritato finemente, mezzo bicchiere di vino bianco, una noce di burro, un filo d’olio, sale e pepe e lasciate cuocere per 20 minuti circa. Nel frattempo lavate bene i finferli , tagliateli a pezzettini e metteteli nella pentola dove farete il risotto, aggiungete lo scalogno e un pezzettino di aglio tritati finemente, mezzo bicchiere di vino bianco, prezzemolo, una noce di burro, sale e pepe e fate cuocere per 20 minuti circa. Quando i sughi sono pronti, iniziate a fare il risotto aggiungendo il riso e a poco a poco il brodo vegetale e il macinato e fate cuocere per circa 20- 25 minuti. Ultimata la cottura date una spolverata di grana, impiattate e come decorazione, sui bordi dei piatti metteteci una spolverata di prezzemolo fresco. Secondo 2 bicchieri d’acqua Mezzo dado Olio extravergine d’oliva Una noce di burro Sale e pepe PROCEDIMENTO Prendete una padella antiaderente e metteteci dentro i pezzi di faraona aggiungete l’acqua, il vino, il dado, gli scalogni e lo spicchio d’aglio tritati finemente, la noce di burro, un filo d’olio e un po’ di sale e pepe e mettete a cuocere a fuoco medio. Nel frattempo pulite bene i porcini e tagliateli a fettine grossolane. Quando la faraona è quasi cotta, aggiungete i funghi porcini e ultimate la cottura. Servire nei piatti mettendo 2 pezzi di faraona e guarniteli con il sugo e funghi. Decorare i bordi dei piatti con una spruzzata di prezzemolo fresco. E… ... buon appetito! INGREDIENTI PER 4 PERSONE 1 faraona da 1 kg tagliata a pezzi 3 funghi porcini 2 scalogni 1 spicchio d’aglio 1 bicchiere di vino bianco LE RICETTE DI GIORGIO LE POTETE SEGUIRE TUTTI I LUNEDì ALLE 11.15 SU TELARENA NELLA TRASMISSIONE “SERE IN FESTA”! E SUL SITO www.larananews.it CLICCANDO SULL’HOME PAGE “CUCINA”. distillazione, che hanno un forte sentore di acetone, mentre con il termine ”CODE” si identificano gli alcoli alto bollenti, gli ultimi sprigionati dal processo, dai profumi poco eleganti. Solamente il MASTRO DISTILLATORE, mettendo in pratica tutta la sua capacità e bravura, può decidere quando “tagliare”, preservando il cuore del distillato ottenuto, ovvero la grappa di qualità. Due sono i metodi oggi in uso per la distillazione: DISCONTINUO: quando la caldaia è riempita di vinaccia ogni volta che inizia la distillazione. CONTINUO: quando l’immissione di vinaccia nella caldaia avviene senza interruzione. Per finire ricordiamo poi che per ottenere una grappa di alta qualità, le vinacce devono essere riscaldate con il sistema a BAGNOMARIA: la caldaia non viene riscaldata direttamente dal fuoco, ma immersa in acqua, ed è quest’ultima a cedere il calore alle vinacce. Con questo sistema si ottengono temperature più stabili, (che permettono al mastro distillatore una maggior precisione per il taglio delle teste e delle code) e il maggior tempo impiegato garantisce al vapore di arricchirsi di aromi e profumi. Ciao e alla prossima Faraona ai porcini ANNUNCI ECONOMICI p.27 LA RANA Mensile di attualità, cultura ed informazione STAMPATO IN 6.000 COPIE Disponibile anche la versione on-line: www.larananews.it Direttore Responsabile: Costantino Meo Registrato presso il Tribunale di Verona n. 1887 R.S. del 22/10/2010 Editore: Bertolini Claudio (Bertolini Pubblicità) Redazione: Via Maria Goretti, 9/A 37051 BOVOLONE (VR) Tel e fax 045 6901985 e-mail: giornalelarana@yahoo.it Stampa: Tipografia Madonna s.n.c. Via Villafontana - VILLAFONTANA (VR) Impaginazione grafica: Michela Bertolini Distribuzione: Cristofoli Luca - Cell. 338 9218357 Foto: Claudio Bertolini Luigino Massagrandi Costantino Meo Sede municipale Concessionaria per la pubblicità: Bertolini Pubblicità Collaboratori Mary Merenda Dott. ssa Susie Baldi Luigino Massagrandi Daniela Bresciani Il giornale è stato chiuso il 10 ottobre 2014. VENDO Affitto magazzino di 120 mq in zona Bovolone. Per informazioni contattare: 3409583086. 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