VENERDÌ 6 GIUGNO 2014 ANNO 139 - N. 133 In Italia (con “Sette”) EURO 1,90 www.corriere.it italia: 51575551575557 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it Fondato nel 1876 Il bicentenario Napolitano, elogio dei carabinieri di Flavio Haver a pagina 6 Tempi liberi Oggi Domani Bianca Balti story: «Sì, sono bella e non ho amiche» Mettiti nei miei panni La forza dell’empatia salverà il mondo Il weekend si fa in due di Gian Luigi Paracchini di Daniela Monti Tagliato il costo del denaro, misure contro la discesa dei prezzi. Il presidente Bce: e non è finita qui. Borse su, cala lo spread La spinta di Draghi per la crescita Nuove risorse alle banche che dovranno finanziare di più aziende e famiglie E ORA PIÙ CREDITO Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, al termine del consiglio direttivo dell’istituto, ha annunciato il taglio dei tassi al minimo storico e misure indirizzate ad affrontare la bassa inflazione e a sostenere la crescita. Giannelli di FRANCESCO DAVERI La frase chiave. «E non abbiamo ancora finito», ha aggiunto Draghi riecheggiando il celebre «whatever it takes» («qualunque cosa serva») con cui nel 2012 arginò la speculazione e salvò di fatto l’euro, per indicare l’impegno dei governatori dell’area euro a procedere, se sarà necessario, all’«acquisto di titoli pubblici e privati su larga scala». Il «sì» dei mercati. Apprezzamenti dal Fondo monetario internazionale e dai mercati: Piazza Affari ha chiuso a +1,53%, lo spread tra Btp e Bund decennali è sceso fino a 145 punti base per poi chiudere a 164. ALLE PAGINE 2 E 3 Caccia, Ferraino Massaro, Querzé, Savelli, Tamburello di LUIGI OFFEDDU N A l G7 di Bruxelles, la scelta del presidente della Commissione Europea mette in sordina il resto, dall’Ucraina alla disoccupazione. E nel braccio di ferro tra la cancelliera tedesca Merkel (che spinge per Juncker) e il premier britannico Cameron (che minaccia l’uscita dall’Ue) spunta la mediazione italiana di Renzi: «Non è il momento dei diktat e dei veti, serve un’intesa: perché non una donna?». Torna così sul tavolo il nome di Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale. A PAGINA 14 el proporre un candidato come Presidente della Commissione, il trattato di Lisbona incarica il Consiglio europeo di «tener conto delle elezioni del Parlamento europeo» e afferma che il Presidente deve essere «eletto dal Parlamento europeo». Quando i governi aggiunsero queste parole al trattato ciò fu visto da molti come una significativa rottura rispetto al passato, in quanto da quel momento in poi la scelta relativa al più potente ufficio esecutivo dell’Ue sarebbe stata presa in modo più aperto e democratico. Il documento degli intellettuali europei CONTINUA A PAGINA 44 Mose, presi perché spendevano troppo di LUIGI FERRARELLA «A me tutte le inchieste sull’Expo». Dopo un nuovo scontro alla Procura di Milano con l’aggiunto Alfredo Robledo sulla disponibilità o meno di un verbale di interrogatorio, Edmondo Bruti Liberati ha istituito con effetto immediato una «Area Omogenea Expo 2015», assegnandosi l’esclusivo coordinamento di tutti i fascicoli che «direttamente o indirettamente possono riguardare sotto qualunque titolo l’evento Expo». Tutti i procuratori aggiunti «riferiranno prontamente» solo a Bruti Liberati, che sarà anche l’unico «punto di riferimento per i contatti con altre Autorità che possano intervenire nella vicenda Expo». © RIPRODUZIONE RISERVATA A PAGINA 12 con un articolo di Giuseppe Guastella Le accuse a Galan e al generale: viaggi, yacht e lussi slegati dal reddito DA PAGINA 6 A PAGINA 11 Alberti, Imarisio, Martirano, Pasqualetto, S. Rizzo, Spampani L’eterna attesa La Dama Nera di un inutile che accusa Masaniello il vecchio Re UNO SFREGIO DA CANCELLARE di BEPPE SEVERGNINI La squadra Andrea Pirlo, uno dei leader dell’Italia Smascherati dalle denunce dei redditi. C’è «sproporzione evidente», per i pm, tra le dichiarazioni al Fisco e il tenore di vita delle famiglie di Galan, dell’assessore Chisso e dell’ex generale delle Fiamme Gialle Spaziante. La città-immagine e il mondo di ADRIANA BAZZI A PAGINA 44 - A PAGINA 18 Petenzi MA A SCEGLIERE DEVE ESSERE IL PARLAMENTO ELETTO Renzi: via i ladri. Sospeso il sindaco di Venezia. Perquisito l’ufficiale che vigila sugli appalti in Lombardia Basta giocare con il metodo Stamina l caso Stamina riesplode con tutte le sue contraddizioni. È l’effetto dell’ordinanza del Tribunale di Pesaro che ha nominato Marino Andolina commissario ad acta per la cura con il controverso metodo, all’ospedale Civile di Brescia, di un bimbo di tre anni e mezzo affetto dal morbo di Krabbe. La nomina di Andolina, braccio destro di Davide Vannoni e indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, diventa oggetto di approfondimento al Csm e alla Procura generale della Cassazione. E Andolina minaccia di procedere all’infusione da solo, «accompagnato dai carabinieri». L’ITALIA MEDIA PER IL CAPO DELL’EUROPA (UNA DONNA?) L’EXPO E LE LITI IN PROCURA BRUTI ACCENTRA, ROBLEDO ESCLUSO Brescia Un giudice costringe i medici a obbedire a uno dei guru indagati I L’appello Il caso Milano AP / DOMENICO STINELLIS presso la Bce dovranno pagare interessi invece di riceverne. Il secondo per scoraggiare il parcheggio di capitali stranieri nell’eurozona, scelta che contribuirà anche a contrastare la tendenza al rafforzamento dell’euro. Per questo la Bce non ha voluto fermarsi. Alla manovra sui tassi (attivi e passivi), ha aggiunto anche misure meno convenzionali. È stato così annunciato un nuovo schema di finanziamenti a lungo termine alle banche condizionati però alla concessione di credito all’economia (Tltro). Sono stati messi a disposizione circa 400 miliardi di euro, una cifra inferiore ai 1.000 miliardi di due anni fa proprio perché oggi le banche hanno meno bisogno di liquidità. Ma a differenza di allora lo schema non prevede linee di credito liberamente disponibili ma fondi utilizzabili purché destinati a famiglie e società non finanziarie, con verifiche e successivi finanziamenti su base trimestrale in proporzione al credito netto erogato. Nel «non è finita qui» c’è in futuro l’acquisto dei cosiddetti Abs (titoli che contengono crediti impacchettati e venduti sul mercato), iniziativa già sperimentata da altre banche centrali. Un altro indizio che potrebbe prepararsi un quantitative easing (ulteriore immissione di liquidità nell’economia), misura altrove decisiva per accelerare la ripresa. Mosse che, una volta di più, fanno della Bce uno dei pilastri fondamentali di un’Unione Europea che ne ha un bisogno persino poco compreso e che si appresta ad affrontare nei prossimi mesi, dalle nomine agli assetti istituzionali, prove decisive per la sua stabilità. ROBERTO TEDESCHI 9 771120 498008 40 6 0 6> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano U n ampio pacchetto di misure e l’annuncio che altre potrebbero seguire. Nel luglio del 2012 Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, con una frase riuscì a rasserenare un clima che si stava facendo pericoloso per la moneta unica. Disse: faremo qualsiasi cosa per difendere l’euro. Ieri a Francoforte il messaggio è stato ancora più chiaro e accompagnato da concrete, forti misure. La liquidità che circola sui mercati, quella custodita nelle banche e quella che è possibile mettere a disposizione dell’economia, deve arrivare alle imprese, alle famiglie. Deve rafforzare la ripresa che c’è ma si risolve solo in una crescita troppo moderata. Deve aiutare a invertire la pericolosa tendenza alla discesa dei prezzi che fa rinviare gli investimenti e raffredda i consumi. Draghi ha usato un mezzo convenzionale come il taglio del costo del denaro per le banche che hanno bisogno di fondi direttamente dalla Bce. Ma oggi la riduzione del tasso di rifinanziamento (il prezzo che le banche pagano quando si fanno prestare soldi a breve dall’istituto centrale) è un’arma spuntata perché questo tasso è già vicino a zero. La Bce è andata oltre e, prima tra le grandi banche centrali del mondo, ha spinto in territorio negativo (per dieci punti base, lo 0,1%) anche il tasso di interesse sui depositi a brevissima scadenza delle banche presso l’istituto di Francoforte. E lo ha fatto per due motivi. Il primo per rafforzare l’incentivo degli istituti di credito a prestare al settore privato. Eliminando così qualsiasi alibi per le banche stesse che se vorranno depositare la loro liquidità La strategia Gli azzurri ai Mondiali, il Brasile tifa (anche) Italia di ALESSANDRO BOCCI e ROCCO COTRONEO ALLE PAGINE 48 E 49 A bbiamo tre città, in Italia, che lasciano il mondo a bocca aperta: Venezia, Firenze e Roma. La bocca del mondo, oggi, s’è chiusa in una smorfia. (Foto: l’opera «Il cielo su nove colonne» di Heinz Mack, alla Biennale) CONTINUA A PAGINA 6 - A PAGINA 43 Panza di GOFFREDO BUCCINI di GIAN ANTONIO STELLA C «A olpisce, più di allora, la banalità di questo male. La mazzetta — un tempo epica, talvolta «madre di tutte le tangenti» — tramutata in vitalizio, in stipendio, magari nell’attesa della tredicesima perché, diamine, un corrotto avrà pur da fare i regali di Natale. CONTINUA A PAGINA 6 lza il culo e vieni qua!». Non avete mai immaginato una segretaria dare ordini così a un assessore regionale? Dovete leggere le carte dell’inchiesta sul Mose. Dove Claudia Minutillo tutto pare, tranne che la dattilografa di Giancarlo Galan. CONTINUA A PAGINA 9 2 Primo Piano Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 La Bce La crescita Le scelte di Draghi Svolta di Draghi sui tassi: e non è finita qui 0,10% Il tasso di rifinanziamento La Bce taglia allo 0,15 %, interessi negativi sui depositi delle banche «Ora finanziamenti per le imprese». Milano in rialzo, più 1,53% DALLA NOSTRA INVIATA FRANCOFORTE — Le attese non sono state deluse. Il presidente della Bce, Mario Draghi, ieri al termine del consiglio direttivo della Banca centrale europea ha annunciato il taglio dei tassi al minimo storico e un pacchetto di misure indirizzate ad affrontare i rischi della bassa inflazione e a sostenere la crescita. «E non abbiamo ancora finito», ha aggiunto indicando l’impegno unanime dei governatori dell’area euro ad assumere in futuro, se la situazione economica dovesse peggiorare, anche ulteriori provvedimenti straordinari, come «l’acquisto di titoli pubblici e privati su larga scala». L’ avvertimento di Draghi sembra ricalcare quello lanciato quasi due anni fa a Londra — «Siamo pronti a fare tutto il necessario per sostenere l’euro» — con cui aveva spezzato l’attacco contro la moneta unica. dell’inflazione (attesa allo 0,7% nel 2014, all’1,1% nel 2015, all’1,4% nel 2016) e da prospettive di crescita più basse del previsto (1%) perlomeno per quel che riguarda il 2014 (1,7% nel 2015 e 1,8% nel 2016). «Non siamo in deflazione» ha ribadito Draghi, aggiungendo che la ripresa «non è finita: è bassa, fragile e ineguale. Ma c’è» e «ci rende fiduciosi sul fatto che le misure prese contribuiranno a raggiungere gli obiettivi nel medio termine». A iniziare dall’inflazione, che dovrebbe arrivare sotto ma vicina al 2%. Ma ecco i provvedimenti principali annunciati da Draghi e attesi dai mercati che hanno reagito positivamente mentre il Fondo monetario internazionale ha inviato a Francoforte il suo apprezzamento: Piazza Affari ha messo a segno un guadagno dell’1,53% e lo spread tra i rendimenti dei Btp decennali e i Le misure Le misure adottate ieri dovrebbero comunque essere in grado di rianimare l’attuale scenario caratterizzato — come hanno segnalato ieri le nuove previsioni della Bce per l’eurozona — da un più accentuato rallentamento Bund di uguale durata è sceso fino a 145 punti base per poi chiudere a 164 punti con i tassi dei titoli al 2,9%. L’euro infine è scivolato subito a 1,35 per poi risalire a 1,36 dollari. Capitali alle imprese Il taglio dei tassi innanzitutto: è di 10 punti base sia per gli attivi che per i passivi ed entreranno in vigore l’11 giugno. I primi, che sono di riferimento per il mercato monetario, sono scesi quindi dallo 0,25% allo 0,15%, il minimo storico. I secondi, che remunerano i fondi depositati dalle banche nell’Istituto di Francoforte, che erano a quota zero, sono diventati negativi per lo 0,10%. Una novità assoluta per la Bce, che vuole così anche raffreddare il supereuro, ma che non andrà però oltre. «Abbiamo toccato il livello minimo», ha detto Draghi. Il secondo pacchetto di misure, il più atteso, riguarda il piano per fare affluire alle banche liquidità in grande quantità e a tassi vantaggiosissimi così da favorire i prestiti alle famiglie (ma i mutui per l’acquisto di abitazioni sono esclusi) e soprattutto alle imprese, in particolare quelle medie e piccole tagliate fuori dall’accesso al credito. I finanziamenti della Bce (Tltro), ammonteranno in una prima fase a 400 miliardi di euro e scadranno dopo 4 anni. Ci vorranno — L’Eurotower Il presidente della Bce, Mario Draghi (a destra) e il vicepresidente Vitor Costancio (a sinistra) arrivano all’incontro con la stampa al termine del consiglio dei governatori -0,1% Il saggio sui depositi presso la Bce ha detto Draghi — 3-4 trimestri per vedere i primi effetti significativi sulla ripresa. Secondo il percorso immaginato a Francoforte, aderendo all’offerta di finanziamento dell’Eurotower, gli istituti europei potranno fare prestiti a tassi molto favorevoli e potranno quindi attrarre le imprese disposte a rivedere i loro programmi di investimento alla luce delle nuove condizioni. Certo non potranno essere le imprese Finanziamento Nuova operazione di finanziamento (Ltro) da 400 miliardi con scadenza a 4 anni troppo indebitate le destinatarie della liquidità della Bce che punta invece a favorire le piccole e medie con alte potenzialità di innovazione e le start-up. Stimoli alla crescita Infine il banchiere centrale italiano ha rivelato che l’Eurotower «sta intensificando» i lavori di preparazione del piano per rilanciare le cartolarizzazioni e avviare l’acquisto degli Abs, titoli che in pratica impacchettano i pre- 400 miliardi La nuova liquidità per specifiche operazioni a 4 anni 165 miliardi La liquidità liberata con lo stop alla sterilizzazione degli acquisti di titoli di Stato stiti di imprese e famiglie (esclusi i mutui), e che saranno «semplici, trasparenti e veri», cioè «basati su prestiti reali e non su derivati». Ma la politica monetaria, è tornato a ribadire il numero uno dell’Eurotower, non può fare tutto da sola. L’azione più importante a sostegno della crescita spetta ai governi che, ha detto, «non dovrebbero ritornare sui propri passi». La ricetta migliore, ha aggiunto, è quella di un risanamento «orientato alla crescita» e, quindi, «meno spesa pubblica, meno tasse (“Siamo diventati l’area del mondo con le tasse più elevate”) e, entro i limiti concessi dal patto di Stabilità, più investimenti e riforme strutturali». Stefania Tamburello © RIPRODUZIONE RISERVATA Retroscena «Benefici per l’economia reale» L’applauso dei banchieri al supervertice di Londra LONDRA — Non è stato lungo, ma è stato carico di significato. L’applauso che ha fatto seguito alle decisioni della Banca centrale europea è stato quello della liberazione. Il giudizio dei membri dell’Institute of international finance (Iif), l’istituto che raggruppa le principali istituzioni finanziarie mondiali, è unanime. Da Londra, dove i maggiori banchieri mondiali si sono riuniti per il loro meeting annuale, arriva un coro di approvazione per Mario Draghi. «Ancora una volta ha fatto la cosa giusta», dice un managing partner di Citi. Eppure qualche voce negativa c’è. L’attesa era diventata quasi spasmodica. Ma il pacchetto di misure presentato da Draghi ha soddisfatto tutti, soprattutto se si guarda alla ventilata ipotesi di allentamento quantitativo (Quantitative easing), tramite possibili interventi sul mercato delle Asset-backed security (Abs), i titoli frutto di cartolarizzazioni di crediti. «Un pacchetto di interventi interessante e inusuale per la Bce», commenta Jaime Caruana, numero uno della Banca dei regolamenti internazionali (Bri). In effetti, considerate le restrizioni dovute allo statuto della Bce, l’opinione generale è che Draghi non poteva fare di più. Per Tony Fratto, partner di Hamilton Places Strategies, le nuove misure della Bce sono da considerarsi co- me «un’evoluzione positiva della crisi dell’eurozona, che tuttavia non è ancora terminata». Chiaroscuro è invece il giudizio di Larry Hatheway, economista di Ubs. Se da un lato dice che le due operazioni di rifinanziamento sono «una delle iniziative più significative dell’era Draghi», così come l’inizio dei lavori preparatori per l’intervento sul mercato delle Abs, dall’altro ricorda che l’introduzione dei tassi negativi sui depositi presso la Bce è una mossa rischiosa. «In questo modo la Bce è entrata in un territorio inesplorato ed è da capire se i benefici arriveranno all’economia reale», sottolinea Hatheway. In buona sostanza, secondo i banchieri dell’IIF Draghi ha calato il suo poker, che per ora ha convinto i mercati. Se poi queste misure avranno gli effetti sperati sull’economia reale, si vedrà. Nel caso non ci fossero, l’acquisto massivo di Abs potrebbe essere la carta in più da giocare contro il pericolo deflazione. Fabrizio Goria © RIPRODUZIONE RISERVATA I profili Jaime Caruana, direttore della banca dei regolamenti internazionali. Ex governatore della Banca di Spagna Chris Williamson, capo economista di Markit. La decisione della Bce è «una buona mossa ma l’efficacia è incerta» Axel Alfred Weber, chairman di Ubs, ex presidente della Bundesbank. In passato è stato membro dell’Eurotower Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 Le misure I tassi Bce 4,50 Saggio negativo sui depositi Bce Fatto Da 0% a -0,1% 4,00 Taglio dei tassi di rifinanziamento Fatto Da 0,25% al 0,10% 3,50 Taglio dei tassi marginali sui prestiti Fatto Da 0,75% a 0,4% 3,00 Fatto Fino a dicembre 2016 Creazione di specifiche operazioni di liquidità a quattro anni Fatto Con 400 miliardi di euro 1,50 Stop alla sterilizzazione degli acquisti di titoli di Stato Fatto Liberati 165 miliardi di liquidità 1,00 In discussione Fase preparatoria 0,50 Nel cassetto Opzione ancora aperta e non utilizzata Programma di acquisto di pacchetti di prestiti garantiti Pieno allentamento monetario non convenzionale Operazioni di rifinanziamento 4,25 Valori % 3,75 3,25 2,50 2,50 Estensione delle iniezioni di liquidità a una settimana 2,00 2,00 1,50 3/7 8/10 9/10 6/11 4/12 18/12 15/1 5/3 2008 Un giorno di spread Le Borse Btp-Bund 164 punti 170 Milano +1,52% Parigi +1,06% Francoforte +0,21% Madrid +1,12% Londra -0,09% 3 Il cambio 1,25 2/4 1,00 7/5 1,25 7/4 2009 1,50 7/7 1,25 1,00 3/11 8/12 2011 0,75 0,50 0,25 0,15 5/7 2/5 7/11 5/6 2012 2013 2013 2014 Dollari per un euro 1,36 1,40 ieri 1,38 1,36 165 1,34 1,32 160 1,30 1,28 ore 9.01 10.05 11.09 12.14 13.19 14,28 15.32 16.36 13 lug 13 set 13 nov 14 gen 14 mar 14 mag CORRIERE DELLA SERA I depositi all’Eurotower Perché Francoforte taglia e arriva a tassi negativi ? Con il taglio del tasso di interesse, detto anche tasso di rifinanziamento, allo 0,15%, la Bce per la prima volta dà il via libera a tassi negativi sui depositi delle banche presso l’Eurotower (-0,10%). L’obiettivo dichiarato è disincentivare le banche a parcheggiare la liquidità presso l’Eurotower; implicitamente Draghi punta a indebolire l’euro per far ripartire le esportazioni I fondi agevolati alle banche Cos’è il TLtro e quali sono le condizioni per ottenerlo ? La Bce lancia due nuovi round di TLtro, «Targeted long term refinancing operations», prestiti a lungo termine, per 400 miliardi totali, a tasso agevolato, a settembre e dicembre per spingere le banche a fare prestiti a famiglie (ma niente mutui) e a imprese non finanziarie per far ripartire l’economia. In precedenza due Ltro, a dicembre 2011 e a febbraio 2012, mille miliardi totali, senza condizioni, hanno solo finanziato l’acquisto di titoli di Stato Le operazioni di mercato Mro e Smp, scudo antispread per i Paesi periferici ? Per aumentare la liquidità nell’eurozona, la Bce continuerà a condurre MROs («Main refinancing operations»), cioè operazioni che offrono liquidità a una settimana, fino a quando sarà necessario, almeno fino al dicembre 2016. L’Eurotower ha inoltre deciso di sospendere la sterilizzazione degli acquisti di titoli sovrani sul mercato secondario attraverso il programma Smp (Securities market programme) Quantitative Easing (QE) Che cosa sono gli Abs e come dovranno essere ? Se l’economia peggiorerà, la Bce è pronta a misure straordinarie o non convenzionali. L’Eurotower si prepara ad acquistare Abs, «Asset backed securities», cioè titoli cartolarizzati garantiti da prestiti, mutui, obbligazioni o crediti commerciali. Dopo gli eccessi della crisi finanziaria, Draghi precisa che l’Abs ideale deve essere «semplice», perciò sono esclusi Cdo e simili; «reale», cioè garantito da prestiti veri, non da derivati; e «trasparenti» a cura di Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA BANCHE Arrivano 400 miliardi «vincolati»: solo fondi all’economia di Stato — finora forma di guadagno senza sforzi, visto che i bond rendono più del costo del finanziamento — ma per aiutare l’economia reale, anche se con l’esclusione dei mutui per le case per non creare bolle immobiliari. Secondo Alberto Gallo di Rbs, il Tltro «in teoria dovrebbe essere sufficiente ad assorbire» il calo di 374 miliardi nei finanziamenti concessi dalle banche dallo scoppio della crisi. E sottolinea che ad avvantaggiarsene dovrebbero essere soprattutto le banche dell’Europa periferica. Mediobanca Securities stima in 200 miliardi l’ammontare che sarà collocato solo in Italia e Spagna. Per le banche ci sarebbe un vantaggio nel minore costo del credito. Tuttavia potrebbe esserci un calo nella raccolta diretta, visto i minori tassi attivi offerti ai Ora non ci sono più alibi: le banche devono tornare a prestare capitali a famiglie e imprese, visto che a esse il denaro ora costa pochissimo. La Bce ha espressamente affidato agli istituti europei questo compito mettendo a disposizione da settembre 400 miliardi a un tasso bassissimo, attualmente lo 0,25%. La mossa si chiama tecnicamente «Tltro». E per pungolare ancora di più le banche a non tenere la liquidità in cassa, ha imposto tassi negativi per chi decidesse di depositarla presso la Banca centrale. Il «Tltro» è la replica del «Ltro» varato fra dicembre 2011 e febbraio 2012 che ha inondato con 1.000 miliardi di liquidità le banche europee ad appena l’1% di interesse. La differenza sta nella «T» («targeted»): i soldi non vanno usati per comprare titoli risparmiatori. «Pur con una ripresa economica che non si è ancora compiutamente manifestata», commenta Pierfrancesco Saviotti, amministratore delegato del Banco Popolare, «le decisioni sono molto positive perché consentono al sistema bancario di assolvere in modo più compiuto alla missione di sostegno all’imprenditoria». Per Antonio Guglielmi di Mediobanca Securities la spinta a prestare alle imprese arriva anche dall’annunciato programma di acquisto degli Abs, cioè dei titoli con sottostanti i crediti a imprese e famiglie. Prestare soldi significherebbe dunque creare le condizioni per poter accedere agli ulteriori finanziamenti agevolati della Bce. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA IMPRESE Crediti più facili, interessi più leggeri. L’euro frenerà Due cose interessano le imprese. La prima: avere prestiti a buon mercato per finanziare gli investimenti. La seconda: un euro meno forte per esportare con più facilità. Come influiranno le misure introdotte ieri dal consiglio direttivo della Bce? «Sul primo fronte le aziende avranno vita più facile. L’effetto finale sul cambio, invece, non è scontato», risponde Lea Zicchino, responsabile per Prometeia delle analisi sul settore bancario. Ma andiamo con ordine. La prossima settimana Confindustria presenterà la sua agenda rispetto al credito. Ieri le operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine delle banche annunciate dalla Bce sono state accolte con sollievo da viale dell’Astronomia. L’Eurotower parte con 400 miliardi ma altri due Tltro arriveranno a settembre e dicembre 2014. «Il tasso a cui le banche potranno prendere a prestito dalla Bce sarà dello 0,25%. Decisamente più basso rispetto all’1,8 medio con cui gli istituti si sono finanziati fino a oggi», spiega Zicchino. Questa misura incentiverà le banche a prestare di più alle imprese. Compatibilmente con un freno, però: «Non bisogna dimenticare che gli istituti di credito sono sotto la lente dei cosiddetti stress test per quanto riguarda i livelli di capitalizzazione. E questo non incentiva a mettere più risorse a disposizione delle imprese», aggiunge l’analista. Infine va detto che non c’è misura che possa convincere una banca a prestare a un’azienda inaffidabile. Inoltre aumentare l’offerta di credito serve a poco se non c’è domanda. «Le nostre analisi ci dicono che negli ultimi due anni la domanda di credito è venuta a mancare — constata Zicchino —. E i pagamenti degli arretrati della pubblica amministrazione hanno accentuato il fenomeno. I soldi entrati nelle casse delle aziende sono stati usati per saldare debiti con le banche e non per fare investimenti». Per finire, la questione del cambio. Qui l’impegno dell’Eurotower a tassi bassi nel lungo periodo dovrebbe indebolire l’euro. Ma questo effetto potrebbe essere in parte controbilanciato dal fatto che, se l’economia della zona euro si rafforzerà, allora l’Europa potrebbe attirare nuovi capitali. Rita Querzé © RIPRODUZIONE RISERVATA FAMIGLIE Dieci euro in meno sui mutui casa, soffrono i conti-deposito Se abbiamo acceso un mutuo dovremmo giovarcene, anche se i benefici non saranno immediati e comunque quantificabili in una decina di euro al mese. Se invece siamo piccoli risparmiatori abituati a conti deposito e polizze andiamo incontro a un calo della remunerazione, tale da costringerci forse a ripensare l’allocazione del risparmio verso l’azionario, pur con tutte le accortezze del caso. Ieri il primo segnale positivo, visti i guadagni dei titoli bancari che preludono forse a una stagione di rialzi soprattutto se l’Eurotower darà seguito alle misure di politica monetaria non convenzionale. Presto per dirlo. Certo sui mutui lo scenario che si profila è questo: per chi ha un finanziamento in corso cambie- ILLUSTRAZIONI DI ROBERTO PIROLA Domande e risposte rà poco, anche perché i mutui legati al tasso Bce sono l’1% appena e si gioveranno di un assegno mensile di circa 10 euro. Diversa è la questione per chi ha acceso un prestito che segue l’andamento dell’Euribor (tasso variabile) ed Eurirs (tasso fisso), cioè la gran parte dei finanziamenti in essere. Qui è presumibile che i valori si ridurranno di circa un decimale nei prossimi mesi, perché la trasmissione del taglio del costo del denaro non è immediata. Semmai i benefici potranno esserci sugli spread, cioè l’aliquota applicata dagli istituti di credito, e quindi potranno interessare chi stipulerà un mutuo da ora in poi. Secondo Luca Dondi, direttore generale Nomisma, «dipenderà soprattutto dalle banche», la cui dinamica di erogazione del credito potrebbe riattivarsi soprattutto per quelle più patrimonializzate e «che hanno fatto pulizia degli incagli» (leggi Unicredit e Intesa Sanpaolo). Per Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum, possiamo attenderci «ripercussioni negative per i piccoli risparmiatori a causa di rendimenti in calo sui conti deposito già gravati da un aumento di tasse e bollo». È lo scenario «perverso» che intravede l’economista dell’università «Bocconi», Giuseppe Ferraguto, perché «gli istituti potrebbero trasferire ai clienti i costi di tassi negativi per i depositi delle banche presso la Bce». Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 italia: 51575551575557 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 5 Il governo La ripresa Primo sì del Senato al bonus di 80 euro La rivoluzione per gli statali: stipendi legati al merito, taglio delle autorizzazioni ROMA — Il risultato della dodicesima fiducia posta dal governo Renzi è il via libera al Senato del decreto Irpef. Con il voto di ieri l’esecutivo ha ottenuto l’approvazione a Palazzo Madama del provvedimento, che prevede il bonus fiscale da 80 euro per i lavoratori dipendenti. L’esito del voto ha prodotto 159 sì (i no sono stati 122), che consentono al decreto di passare all’esame della Camera, dove dovrebbe approdare in aula il 13 giugno. Durante l’esame al Senato il governo è riuscito a imporre l’obbligo di salvaguardare l’impianto del testo originario, evitando interventi che ne snaturassero o indebolissero le caratteristiche. In particolare, si è risolto con un rinvio alla legge di Stabilità 2015 l’introduzione, voluta e più volte richiesta dal chiesto a Viale Mazzini. Un emendamento, approvato alla vigilia del voto, stabilisce la possibilità di accedere nuovamente ai pagamenti a rate delle cartelle di Equitalia per quei contribuenti che non hanno onorato i debiti. La misura dovrebbe riguardare un monte debiti sti- mato circa 20 miliardi di euro. La rateizzazione prevista è fino ad un massimo di 72 rate. Una modifica al decreto introduce il rinvio al 15 settembre del pagamento dei canoni per le concessioni balneari. Approvato anche il giro di vite che alza dall’11% all’11,5% il prelievo sui Roberto Bagnoli bligatoria la pubblicazione dei compensi degli amministratori di società pubbliche. Intanto la giornata di ieri è stata scandita anche dall’incontro bilaterale a Berlino tra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il suo omologo tedesco, Wolfgang Schaeuble. «Un colloquio molto fruttuoso e con grande identità di vedute sulle priorità della presidenza italiana (nel semestre di guida della Ue, ndr.), che devono essere condivise da tutti i paesi membri», ha spiegato Padoan, aggiungendo,«la presidenza italiana, e su questo c’è totale accordo, metterà al centro del dibattito una nuova fase della politica economica in Europa, che abbia l’obiettivo di rafforzare l’economia e fare in modo che sia in grado di produrre risultati migliori per crescita e posti di lavoro». Padoan, in vista dell’intervento di ieri da parte della Bce, ha ricordato come i bassi tassi d’interesse siano importanti per i paesi altamente indebitati. L’Italia dovrà, insomma, «utilizzare la finestra dei bassi tassi di interesse il più possibile». A Schaeuble il titolare di Via XX Settembre ha ribadito che l’economia italiana crescerà grazie alle riforme che «daranno risultati nel tempo e produrranno maggiore crescita». A corredo delle parole di Padoan in serata il ministero dell’Economia ha diffuso i dati relativi alle entrate tributarie del primo quadrimestre. Nel periodo gennaioaprile 2014 le entrate, accertate in base al criterio della competenza giuridica, hanno raggiunto quota 119 miliardi di euro, registrando così una crescita dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Ducci fondi pensione. L’intervento serve a garantire un po’ di ossigeno alle casse di previdenza dei professionisti, evitando l’aumento dal 20% al 26% dell’aliquota sulle rendite finanziarie. Tra le modifiche al decreto figura anche quella voluta dal Movimento 5 Stelle per rendere ob- ItaliaGermania Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il collega tedesco alle Finanze Wolfgang Schaeuble ieri a Berlino. Il titolare del Tesoro, prima della decisione della Bce di tagliare i tassi, si era detto «convinto» che l’Eurotower avrebbe fatto le scelte «necessarie e più opportune» I fondi pensione Sì all’aumento all’11,5% del prelievo sui fondi per dare ossigeno alle casse dei professionisti Nuovo Centrodestra, del bonus per le famiglie monoreddito con più figli. L’estensione della platea dei beneficiari del credito di imposta da 80 euro non è l’unica questione accantonata per assenza di coperture. Analoga sorte è toccata al taglio dell’Irap destinato alle imprese, una misura che sarà oggetto di valutazione della delega fiscale. Le novità inserite nel decreto durante la fase di valutazione da parte delle commissioni Bilancio e Finanze riguardano, per esempio, la decisione di salvare le sedi regionali della Rai, nonostante il taglio di 150 milioni di euro ri- Con Ice e Investitalia Renzi in missione con le imprese Prima tappa in Vietnam poi la Cina Ultimi preparativi per la missione in Vietnam e in Cina (con tappa al ritorno in Kazakistan) che partirà domenica. Il premier Matteo Renzi, accompagnato dal ministro per lo Sviluppo Federica Guidi e da rappresentanti di Ice e Investitalia, porterà con se una nutrita pattuglia di imprenditori. Tra gli altri ci saranno Vincenzo Novari, amministratore delegato della filiale italiana di H3G, gli amministratori delegati di Unicredit, Federico Ghizzoni, della Finmeccanica, Mauro Moretti ed Enel, Francesco Starace. Nella delegazione anche Francesco Merloni, Fulvio Renoldi Bracco, Giorgio Snaidero, presidente di Federlegno, l’editore del gruppo Class, Paolo Panerai e Toni Scervino della nota griffe. La lista dei partecipanti deve ancora essere ultimata mentre l’agenda del primo viaggio in Cina del premier prevede l’arrivo ad Hanoi lunedì mattina con incontri con il presidente e il primo ministro vietnamiti. Martedì l’arrivo in Cina con tappa a Shanghai per proseguire verso Pechino. Il ritorno è segnato per giovedì mattina. © RIPRODUZIONE RISERVATA Rating A mercati chiusi la pagella sui conti dello Stato Debito e riforme, arrivano i voti di Standard & Poor’s Debito e rating LA CORSA DEL DEBITO PUBBLICO 2.089 1.989 2.069 1.907 1.851 1.769 1.671 Attesa per la revisione dell’outlook MILANO — Che cosa hanno in comune Italia, Burkina Faso, Irlanda, Oman e Arabia Saudita? Una parola: Standard & Poor’s. E una data: oggi. A mercati chiusi l’agenzia di rating aggiorna i giudizi sul debito di questi cinque Paesi. Due settimane fa era toccato alla virtuosissima Svizzera, tra pochi giorni sarà il turno della più esotica Capo Verde. E via dicendo, nel fitto calendario dei voti dell’agenzia al debito sovrano. A proposito di calendario, difficile dimenticare - per i piccoli risparmiatori e i grandi investitori in Btp - il «brivido freddo» che attraversò i portafogli d’Italia poco più di tre anni fa. Quando Standard & Poor’s aggiornò la pagella sul debito italiano. Allora, in una giornata di fine maggio, l’agenzia di rating lasciò inalterato il voto al debito pubblico tricolore a lungo termine, ad A+, ma abbassò l’«outlook» (la visione in prospettiva) da stabile a negativo. In altre parole, la mossa sanciva la probabilità (al 33%) che entro 24 mesi anche il giudizio A+ sarebbe potuto scendere. E così fu, di bocciatura in bocciatura, fino al BBB con «outlook» negativo deciso nell’ultima «stroncatura» del luglio del 2013. E oggi? Difficile fare previsioni, ma non per tutti. Le agenzie hanno l’obbligo di comunicare la decisione all’emittente 24 ore prima di renderla pubblica. Quindi al Tesoro, quindi ieri. Altrove, fuori dalle mura del dicastero di via XX Settembre, non restano che i pronostici. Intanto ieri i mercati sono stati assorbiti dalle parole del presidente della Bce Mario Draghi sui nuovi stimoli monetari, più che dalle elucubrazioni sulle possibili mosse di oggi di Standard & Poor’s. 2.107 Dati in miliardi di euro gen 2008 2009 2010 2011 2012 2013 feb 2014 Fonte: Banca d’Italia Così le agenzie di rating sull’Italia Giudizio Outlook BBB BB Negativo Baa2 Stabile Il candidato Per l’Istat spunta Giorgio Alleva (enr. ma.) Sta per finire l’interregno di Antonio Golini alla guida dell’Istat dopo l’uscita di Enrico Giovannini. In pole position (la nomina spetta al consiglio dei ministri) per la presidenza dell’istituto c’è Giorgio Alleva, statistico dell’università La Sapienza di Roma. BBB+ Stabile Quel che sembra certo, però, è che anche stavolta - come tre anni fa - il protagonista sia l’«outlook». Adesso è negativo, quindi o non cambia nulla o le ipotesi sono sostanzialmente due: le prospettive al ribasso portano a un nuovo declassamento del rating vero e proprio, al BBBultimo gradino della classe «investment grade»; oppure - per la prima volta da diversi anni - la pagella viene rivista al rialzo e l’«outlook» sale a «stabile». Nel 2011 Standard & Poor’s aveva abbassato l’«outlook» e definito «deboli le attuali prospettive di crescita dell’Italia», a causa di una «mancanza di impegno politico nella deregolamentazione del mercato del lavoro e nell’introduzione di riforme per aumentare la produttività». E ancora: «Il potenziale stallo politico - sosteneva l’agenzia - potrebbe contribuire ad uno slittamento delle riforme fiscali». Due volte la parola «politica». Poi, in quell’estate del 2011, all’estero esplosero le maxi vendite di Btp e lo spread Btp-Bund schizzò a novembre sopra quota 500 punti. Quindi, sempre a novembre, il governo Berlusconi lasciò il posto a Mario Monti, che a sua volta cedette il passo a Enrico Letta, fino all’arrivo di Matteo Renzi. Nel frattempo, a Francoforte Draghi apriva i cordoni di un consistente allentamento monetario. Oggi lo spread vale meno di un terzo dei massimi del novembre 2011 e il partito di maggioranza, alle elezioni europee, ha appena sfondato il tetto del 40%, come non succedeva da decenni per nessun movimento politico. Ma il debito in questi anni è salito fino al 133% del Pil, la disoccupazione ha sfondato quota 12% e il reddito è sceso. Tra pro e contro, il giudizio di Standard & Poor’s resta aperto. Almeno fino a oggi. Giovanni Stringa © RIPRODUZIONE RISERVATA D’ARCO © RIPRODUZIONE RISERVATA Verso la riforma Uffici pubblici, 100 semplificazioni E nuove pensioni anticipate ROMA — «Abbattere gli steccati esistenti fra i singoli compartimenti» della pubblica amministrazione. E passare invece a un sistema dove «tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro con la Pa sono dipendenti o dirigenti della Repubblica incardinati momentaneamente presso un ente pubblico che ne è datore di lavoro». Insomma non più un lavoratore del ministero o della provincia, della sanità o della scuola, ma un dipendente pubblico «che la Repubblica organizza per assecondare i fabbisogni della comunità». È la rivoluzione prefigurata nell’accordo dal titolo «Italia semplice» firmato ieri dai ministri Madia (Semplificazione) e Lanzetta (Affari regionali) con la Conferenza delle Regioni, l’Anci (Comuni) e l’Upi (Province). Accordo preparato dal sottosegretario Angelo Rughetti e propedeutico alla riforma che Madia presenterà il 13 giugno in consiglio dei ministri e che potrà funzionare - è questo il senso più vero dell’accordo - solo se Stato centrale ed enti territoriali marceranno nella stessa direzione. Numerose le conferme, ma anche le novità nel documento. Oltre alla «mobilità intercompartimentale», la riforma darà il via alla «staffetta generazionale, con risorse derivanti dal part-time, dalla revisione dell’istituto dell’esonero, dalla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro», ovvero prepensionamenti che favoriranno l’ingresso dei giovani. Le retribuzioni dovranno «ispirarsi al merito e alla omogeneità a parità di prestazioni o incarichi svolti». Gli stipendi saranno legati anche all’«andamento dell’economia o al raggiungimento degli obbiettivi di finanza pubblica. Mai più una Repubblica in deficit e retribuzioni di risultato comunque distribuite», promettono governo, Regioni ed enti locali. Altro punto Niente carta dal 2016 Tutto on line per la nuova pubblica amministrazione dal 2016. Dall’anno prossimo il sistema unico dei pagamenti centrale è la «semplificazione delle procedure». Bisogna tagliare le autorizzazioni, standardizzare i procedimenti, «a cominciare da quelli in materia edilizia, ambientale e delle attività produttive». Eliminare ogni richiesta di «documentazione o certificato di cui il sistema pubblico disponga o possa disporre». Adottare «un’Agenda per la semplificazione condivisa tra Stato, Regioni e Autonomie. Per ciascuna azione di semplificazione verranno individuati obiettivi, responsabilità, scadenze e modalità di verifica del raggiungimento dei risultati». Una «task-force Italia Semplice» affronterà le «100 procedure da semplificare». Le conferenze di servizio, quegli organismi governo-enti locali dove spesso si arena la realizzazione delle opere pubbliche, dovranno diventare «luoghi veloci di decisione». Si riuniranno in teleconferenza e decideranno in tempi certi. La semplificazione viaggerà on line. «Entro il 2016 deve scomparire ogni forma di utilizzo della comunicazione cartacea » ed entro il 2015 verrà avviato il «sistema unico dei pagamenti on line». Infine, la trasparenza. Tutti gli enti che hanno firmato l’accordo si impegnato a pubblicare sui rispettivi siti «i risultati e il livelli della prestazioni erogate ai cittadini», tutte le voci di spesa, i nomi dei responsabili e i tempi di esecuzione di ogni provvedimento. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Primo Piano Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 ❜❜ Tangenti in Veneto Il governo Il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri. Toccherà a noi fare di tutto per intervenire con più forza Matteo Renzi Renzi: basta ladri, corruzione alto tradimento Decreto verso il rinvio. Cantone: mai chiesti poteri speciali. Orsoni sospeso da sindaco l’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) Raffaele Cantone? È prevalsa la via del rinvio, motivato: trovare «strumenti più efficaci», «c’è un’urgenza ma non un’emergenza», il decreto «va fatto presto ma bene». I fatti emersi dalle inchieste su Expo e quelli relativi al Mose (il prefetto di Venezia ha attribuito al vicesindaco Simionato le funzioni del sindaco Orsoni finito ai domiciliari) preoccupano il governo ma, tanto per iniziare, il conferimento dei poteri speciali per l’Expo a Cantone appare più complesso del previsto. C’è un problema di clima, ottimo prima delle elezioni ma ora offuscato: «Ma Renzi e Cantone vanno d’accordo?», si chiede non senza malizia il senatore Massimo Mucchetti (Pd). Il problema sarebbe il potere di revoca degli appalti assegnati. Ma il magistrato che ieri sera — dopo aver atteso una nuova convocazione a Palazzo Chigi, ha preso la strada di casa, verso Napoli — ha smentito: «Non ho mai detto che vanno revocati gli appalti, ho detto che per il futuro la legge Severino prevede che nei casi di corruzio- L‘Authority La nomina del presidente 1 L’ Autorità nazionale anticorruzione è stata istituita con la cosiddetta «riforma Brunetta» nel 2009. Entrata in funzione nel 2010, è attualmente composta dal solo presidente, il magistrato Raffaele Cantone,indicato dal premier Renzi il 27 marzo scorso. Restano da definire gli altri quattro membri dell’organismo I compiti della commissione 2 La funzione fondamentale dell’Autorità è di garantire l’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni italiane. La legge affida all’organismo compiti di vigilanza e prevenzione sul fenomeno della corruzione nelle amministrazioni pubbliche Un decreto sui poteri 3 Dopo l’inchiesta tangenti su Expo il governo vuole accelerare sui poteri da assegnare alla struttura guidata da Cantone: si pensa in particolare a un decreto che consenta l’accesso alle informazioni sugli appalti per verificare eventuali anomalie ne sia possibile la revoca degli appalti, non mi sono riferito né all’Expo né al Mose, la cui vicenda è peggio di Expo perché oltre la politica, l’imprenditoria, è coinvolto un pezzo pesante dei controllori». Cantone, che non nasconde la sua disillusione, aggiunge: «Lo so bene che non si possono interrompere gli appalti già perfezionati. Ma se il controllo dà esiti negativi per l’appalto, c’è un ventaglio di soluzioni. Dalla denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, al commissariamento, alla richiesta di modifica». Così anche per il senatore Mucchetti, «i giuristi potrebbero considerare l’opportunità di commissariare temporaneamente, su richiesta della Procura e decisione del giudice, le imprese e le società concessionarie inquisite per corruzione...». Ancora da mettere a punto, poi, il confine tra le funzioni dell’Anac di Cantone (26 dipendenti) e l’Avcp, Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi, forniture (330 dipendenti), guidata dal presidente di sezione del Consiglio di Stato nonché presidente dell’as- sociazione dei magistrati amministrativi Sergio Santoro. La partita tra Autorità, a giudicare dal rallentamento del decreto, è da considerarsi ancora aperta. Il governo però ha in cantiere altre iniziative: «Interverremo presto per introdurre il reato di autoriciclaggio e per rivedere la disciplina dl falso in bilancio», dice il Guardasigilli Andrea Orlando. L’annuncio del governo ha di fatto congelato il ddl anticorruzione che dovrebbe arrivare in aula al Senato il 10 giugno ma che, a questo punto, è atteso non prima del 25. Infine la prescrizione più lunga, il problema più serio che ci pone l’Europa per debellare la corruzione: il governo, forse a luglio, varerà un ddl delega i cui effetti sono destinati a manifestarsi solo negli anni a venire. Per questo il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha osservato: «Ben vengano le iniziative del governo ma bisogna fare presto sperando che l’attesa possa essere utile per rafforzare l’impianto preventivo e repressivo contro la corruzione». Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA Napolitano alla cerimonia «Carabinieri, un orgoglio contro i pregiudizi» ROMA — «Quel che fate a servizio dell’Italia e fuori dell’Italia, il prestigio che avete saputo guadagnarvi è motivo di orgoglio e sostegno prezioso per noi che siamo chiamati a valorizzare l’immagine dell’Italia contro pregiudizi e luoghi comuni ricorrenti». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla cerimonia del bicentenario dell’Arma dei carabinieri in piazza di Siena. Alla celebrazione hanno partecipato, tra gli altri, anche il premier Renzi e il ministro della Difesa Roberta Pinotti. In un’ottica di spending review i carabinieri hanno dimostrato di essere capaci di risparmiare anche sugli affitti delle caserme, «attraverso l’acquisizione di immobili demaniali e l’utilizzo di edifici confiscati alla criminalità organizzata» ha sottolineato Pinotti riconoscendo la bontà del lavoro svolto dal comandante generale dell’Arma Leonardo Gallitelli. Flavio Haver © RIPRODUZIONE RISERVATA A 22 anni da Mani pulite L’eterno ritorno della mazzetta e le colpe di noi cittadini indignati SEGUE DALLA PRIMA Se le accuse della Procura di Venezia non sono un abbaglio, non troviamo solo politici e manager nella melma del Mose, ma funzionari e magistrati, travet e segretarie, ufficiali e burocrati, la famosa e sempre evocata società civile. Giusto la primavera di ventidue anni fa, Borrelli, Di Pietro e Colombo si fecero la famosa e molto fotografata passeggiatina in Galleria, a Milano, a inchiesta Mani pulite appena decollata, e la società civile s’accalcava adorante attorno a loro: padri di famiglia stufi del giogo tangentista si spellavano le mani ad applaudire con i figlioletti in spalla. «Tonino, arrestali tutti!», strillavano. «Viva il re, morte al malgoverno», strillavano del resto tre secoli e mezzo prima i napoletani al seguito di Masaniello, assaltando la casa del gabelliere Girolamo Letizia, affamatore e noto «ladro di Stato», diremmo adesso, simbolo del male che ciascun lazzaro d’allora sentiva oscuramente di portarsi nell’anima. Masaniello, cui il popolo affidò titolo di Capitano e palinge- nesi collettiva, fu innalzato su un piedistallo così alto da perdere la testa in un amen e di lì a poco venne eliminato da coloro che tanto l’avevano amato. Sembra una condanna nazionale — per una nazione che ha sempre vissuto lo Stato come nemico — questa specie di coazione a ripetere tenace nei secoli. In un’Italia che forse ha raggiunto l’unità portando al Nord non i (molti) pregi ma i (gravi) difetti del Sud (per fare due esempi, il leghista Belsito e i vertici lombardi della ‘ndrangheta), non allargando l’etica calvinista ma introiettando il perdonismo clericale, siamo in fondo tutti un po’ vittime del complesso di Masaniello. All’alba di Mani pulite giravano agiografie in cui si narrava che Di Pietro l’estate prima aveva salvato una donna in mare, acclamato «come un Dio» dagli altri bagnanti. Sempre deleghiamo il nostro riscatto a un salvatore che, poi, invariabilmente ci deluderà (non ce ne voglia il nuovo e già ammaccato Prescelto, Beppe Grillo) perché un uomo solo non può fare ciò che milioni di uomini assieme non hanno neppure la forza morale di tentare. Non serve nemmeno guardare al Mose, all’Expo o ai cento scandali più recenti. Chiunque conosca un piccolo costruttore edile sa che è uso comune mettere la busta dei soldi nel fascicolo, quasi a prescindere, ormai. Semplificare? Certo, giusto. Ma la procedura d’emergenza, che è il massimo della semplificazione, è anche quella in cui i corrotti hanno prosperato di più. Molti ricordano che per vent’anni sono state manomesse più o meno ad personam le leggi che arginavano i reati economici. Tuttavia la «sterilizzazione» del falso in bilancio fu sollecitata a Berlusconi dal meglio dell’imprenditoria nostrana, ed è datata 2002: tempo per rimediare il cen- La banalità del male Non serve guardare al Mose o a Expo: chiunque conosca un piccolo costruttore sa che è uso mettere la busta dei soldi nel fascicolo trosinistra ne avrebbe avuto, poi. Alcuni obbrobri sono bipartisan. Gli stessi italiani che osannavano il pool Mani pulite hanno eletto e rieletto un premier che lo considerava un’associazione a delinquere. La società di coriandoli di cui parlava anni fa Giuseppe De Rita ha sostituito anche nel campo tangentista le vecchie élite dei partiti, gli inossidabili Greganti o Frigerio ora sono più volatili. Ma il vero problema siamo noi. Noi che, scandalizzati, ci prepariamo ad applaudire il bravo Cantone e la tanto sospirata legge anticorruzione continuando a badare al nostro particulare. Sono i voti, e non gli arresti, le armi di una vera società civile. Ebbene, se Raffaele Fitto, certo innocente per legge fino alla Cassazione ma con addosso quattro anni di condanna in primo grado per corruzione, è il più votato alle Europee dopo la Bonafè, beh, questa società civile in qualche modo si definisce, si qualifica. A colmare la distanza con un’idea occidentale e moderna di Stato non potrà essere il Masaniello collettivo del nostro tempo, la magistratura penale. I coriandoli potranno resistere nel vento solo se, aderendo gli uni agli altri, sapranno darsi coscienza e dignità di popolo. Goffredo Buccini @GoffredoB © RIPRODUZIONE RISERVATA ✒ ROMA — Balla ancora il decreto legge sull’Expo — quello allo studio a Palazzo Chigi da prima delle elezioni per conferire poteri speciali anticorruzione al magistrato Raffaele Cantone — che oggi non dovrebbe arrivare come «fuorisacco» in un consiglio dei ministri che, tra l’altro, potrebbe essere rinviato. Il premier Matteo Renzi ha promesso «interventi nei prossimi giorni in materia di appalti pubblici». Tuttavia, ha aggiunto, «smettiamo di dire che ci sono i ladri perché non ci sono le regole. La gente che ruba va mandata a casa. Il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri». Dunque, Renzi torna a parlare di «Daspo per i politici che rubano» e di «alto tradimento». Rientrato a Roma da Bruxelles, il premier si è trovato però davanti a un bivio. Dare subito il via libera alla bozza di decreto sull’Expo, confezionata dal legislativo guidato da Antonella Manzione, oppure procedere con prudenza per raffinare gli strumenti normativi speciali — «la cassetta degli attrezzi», la chiamano a Palazzo Chigi — da consegnare al presidente del- Il commento LO SFREGIO INACCETTABILE ALLA BELLEZZA SEGUE DALLA PRIMA Quello che è accaduto intorno al Mose — nome biblico, un’offesa nell’offesa — non è solo grave: è irresponsabile. Se una nazione potesse citare i suoi cittadini per danno d’immagine, i responsabili del saccheggio lagunare dovrebbero vivere nell’angoscia. Ma non lo faranno, perché non capiscono. L’angoscia è un sentimento, non una percentuale. Venezia è la città irrepetibile, quella che convince ogni turista d’essere un poeta. Credo che molti stranieri, dopo una settimana di visita, partano convinti d’essersi aggirati dentro una ricostruzione. Troppa delicatezza in così poco spazio. Un’immensa reputazione e una città fragile: il posto più sbagliato dove tollerare gli ingordi. I professionisti del cinismo sono già all’opera, nei media e in politica: non esageriamo, così fan tutti, la corruzione è antica come il mondo! Vero: ma quand’è metodica e sfacciata diventa un’umiliazione. Quando avviene a spese di un luogo tanto speciale e indifeso appare più grave e volgare. La bellezza è una responsabilità. L’Italia, in queste ore, appare al mondo come un Paese d’irresponsabili. Venezia è il nostro vestito più bello, Expo-Milano il nostro vestito nuovo, Siena il nostro vestito più ricco. Sfregiati, tutti, da persone senza scrupoli. In Veneto lo conoscono bene lo sguardo di chi esce dalla stazione di Santa Lucia e scivola nella città d’acqua: è lo sguardo dei bambini, e lo abbiamo scoperto negli occhi delle star di Hollywood, degli oligarchi russi, delle carovane cinesi, dei viaggiatori inglesi che pensano di aver visto tutto. No, non avevano visto Venezia. In queste ore tutti costoro stanno seguendo, avidi, i resoconti della nostra vergogna. Non perché ci odiano. Al contrario: perché ci ammirano e ci invidiano. Perché l’Italia è la grande evocatrice: tutto quello che ci riguarda fa sognare chi legge, guarda, ascolta, cerca, beve, assaggia. L’Italia è sede ufficiosa del congresso perpetuo delle tentazioni. Noi siamo quello che tutti vorrebbero essere, almeno talvolta: e non osano. Intuitivi, emotivi, immediati, sorprendentemente generosi. Non ladri. Non esiste un’aggravante specifica, nel codice penale: ma chi ha macchiato il nostro vestito più bello dev’essere punito. Non è giustizialismo: è giustizia. Vedrete: qualcuno, con meno amore, ripeterà quello che Indro Montanelli scrisse sul Corriere della Sera negli anni Sessanta e ripetè in un polemicissimo documentario Rai del 1969: occorreva togliere Venezia all’Amministrazione comunale per affidarla ad un organismo internazionale, come l’Onu, in grado di avere mezzi economici e la sensibilità culturale per salvarla. Seguì una querela da parte degli amministratori veneziani, e Montanelli confessò ai lettori: «Fu allora che feci atto di rinunzia a Venezia e giurai a me stesso di non occuparmene mai più, convinto com’ero, e come sono, che una città si può salvare solo a condizione che i suoi abitanti vogliano salvarla. I veneziani di oggi vogliono salvare solo la propria bottega. Quando la decadenza di una città, che fu potenza mondiale, entra anche nella spina dorsale degli uomini non c’è più nulla da fare». Diciamo che non è vero. Diciamo che qualcosa, ancora, possiamo fare per salvare la città ferita e la reputazione macchiata. Ma dobbiamo fare in fretta. Il mondo vuole sapere (cosa, quando, quanto, come). E ha ragione. Venezia è dei galantuomini, non di Galan e dei suoi uomini. Beppe Severgnini @beppesevergnini © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 7 italia: 51575551575557 @LucaSghedoni Gian Luca Sghedoni Ceo Kerakoll Nel 2000 ho iniziato una rivoluzione verde per trasformare Kerakoll da azienda chimica a prima GreenBuilding Company al mondo. Per questo collaboriamo con il Ministero dell’ambiente al Programma per la valutazione dell’impronta ambientale dei nostri prodotti finalizzato al calcolo della carbon footprint e alla riduzione delle emissioni dei gas serra. Per me green è impegno, trasparenza e responsabilità verso l’ambiente e il benessere delle persone. È la realizzazione di un sogno da lasciare alle generazioni future, nella speranza che un giorno il green sia l’unico atteggiamento possibile. Proprio come oggi in Kerakoll. © Maki Galimberti/Luz 8 Primo Piano ❜❜ Tangenti in Veneto L’inchiesta Gli indagati e le accuse dei magistrati DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Ci hanno pensato le denunce dei redditi a confermare che qualcosa non quadrava a Venezia, dove mercoledì è esplosa l’inchiesta legata al Mose con 35 arresti fra politici e imprenditori. Per esempio, la famiglia Galan, composta dall’ex governatore del Veneto Giancarlo, dalla moglie e dai loro due figli, ha dichiarato dal 2000 al 2011 entrate di poco superiori a 1,4 milioni di euro, valore decisamente inferiore a quello delle spese fatte dai quattro nello stesso periodo e scovate dagli uomini della Guardia di Finanza: oltre 2,6 milioni. Cioè, nei dieci anni, il bilancio dei Galan risulta in rosso per 1,2 milioni. «Sproporzione evidente», sottolineano i pm Stefano Ancilotto, Paola Tonini e Stefano Buccini nella richiesta di arresto fatta al giudice per le indagini preliminari di Venezia. Evidente e sospetta, nel senso che la Procura immagina dietro a quella differenza ci possa essere lo «stipendio» in nero contestato a Galan come frutto della corruzione: un milione di euro l’anno. Stessa indagine patrimoniale è stata fatta sulla famiglia dell’assessore regionale Renato Chisso, arrestato mercoledì scorso per corruzione sempre nell’ambito dell’inchiesta sul Mose, per il quale la differenza è meno marcata ma pur sempre in negativo: circa 1,1 milioni di euro dichiarati contro gli 1,4 trovati dai finanzieri spulciando fra acquisti di case, conti correnti, titoli e carte di credito. Il tutto riconducibile a lui, alla moglie e alla figlia. «È ragionevole ritenere che la quota di spese sostenute dai Chisso al di sopra delle proprie possibilità derivino da provento illecito costituito sia da denaro contante che da fittizia intestazione a terzi di quote societarie, in particolare Adria Infrastrutture», concludono i magistrati. Per lui lo «stipendio» in nero è stato valutato fra i 200 e i 250 mila euro annui, versati dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn), concessionario unico del ministero delle Infrastrutture per le opere di salvaguardia della laguna, come forma di ringraziamento per l’attività politica diretta a favorire i consorziati privati. Il terzo caso passato al setaccio dalla Procura è quello di un altro pubblico ufficiale, l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante, accusato di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio per aver ricevuto circa 2,5 milioni di euro a fronte del suo interessamento allo «spionaggio» fiscale a vantaggio del Consorzio. Spaziante e la sua convivente hanno complessivamente dichiarato entrate per poco più di 2 milioni di euro, mentre sono state scovate uscite pari a quasi 3,8 milioni. «In questo caso emerge inequivocabile l’elevatissimo tenore di vita», osservano i pm, precisando che «dalla scheda patrimoniale risultano auto sportive, barche di lusso, villa con piscina, prestigiosi im- Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 I FUNZIONARI Quanto hanno dichiarato alcuni dei principali indagati nel periodo 2000-2011 e quanto, secondo gli accertamenti della Finanza, hanno speso Entrate 2.695.065,95 LA POLITICA 1.281.552,64 2.800.150,92 Entrate 5.919.752,96 Uscite Differenza 3.119.602,04 Differenza 1.433.139,77 Piergiorgio Baita Gianfranco Contadin detto «Flavio» fatture gonfiate per fondi neri Giovanni Mazzacurati Alessandro Mazzi fatture gonfiate per fondi neri Lia Sartori finanziamento illecito ai partiti, 225 mila euro 248.088,77 ex assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti 2.029.473,70 Entrate Uscite Maria Teresa Brotto fatture gonfiate per fondi neri IL CONSORZIO 1.185.051,00 Uscite Renato Chisso e famiglia Lino Brentan favori e concussione per induzione commercialista di Galan Entrate LE IMPRESE Giampietro Marchese per aver ricevuto mezzo milione di euro per la sua campagna elettorale Giancarlo Galan e famiglia ex governatore del Veneto ed ex ministro Paolo Venuti e famiglia Giuseppe Fasiol favori e corruzione Giovanni Artico favori e corruzione I pm 1.413.513,31 Uscite Differenza Dal 2000 al 2011 la famiglia Galan ha dichiarato 1,4 milioni, ma nello stesso periodo ne ha spesi 2,6, quasi il doppio 3.791.886,37 Differenza 1.762.412,67 Emilio Spaziante ex generale della Guardia di Finanza e famiglia I PUBBLICI UFFICIALI Fonte: Guardia di Finanza Maria Giovanna Piva Magistrato alle Acque di Venezia a libro paga del Consorzio, 400 mila euro l’anno Roberto Meneguzzo corruzione e rivelazione di segreto di ufficio Patrizio Cuccioletta Magistrato alle Acque di Venezia a libro paga del Consorzio, 400 mila euro l’anno CORRIERE DELLA SERA Le verifiche fiscali «Viaggi e fuoriserie, così spendevano il doppio delle entrate dichiarate» mobili, nonché la frequentazione di costosissimi alberghi per i suoi spostamenti in Italia. Soggiorni settimanali a Milano in hotel da mille euro a notte». La perla è però Dubai: «Volo in business class e trasferimento in limousine da e per l’aeroporto». Il quarto indagato sottoposto a questa forma di accertamento patrimoniale a tappeto è Paolo Venuti, professionista padovano considerato «il gestore del patrimonio illecito di Galan»: entrate per 2,8 milioni di euro, uscite per 5,9. Dagli accertamenti bancari è emerso che sia lui che L’ex ministro sotto accusa Matteoli è indagato per un’altra vicenda legata a una serie di bonifiche ambientali a Porto Marghera Tangenti in pizzeria Un imprenditore consegna la mazzetta a un consulente del Consorzio Venezia Nuova a un tavolo di un locale di Marghera la moglie a fine 2009 hanno fatto rientrare 1,8 milioni grazie allo «scudo fiscale» tramite la società Unione, la stessa fiduciaria usata da Galan per il trasferimento in Croazia di 1,125 milioni di euro. Fin qui l’indagine patrimoniale. Nel chiedere i clamorosi arresti che hanno messo in seria discussione la classe politica veneta degli ultimi vent’anni, i magistrati hanno voluto sottolineare lo stile di vita di un altro protagonista della nuova Tangentopoli: Patrizio Cuccioletta, ex magistrato alle Acque di Venezia, anche lui accusato di essere a libro paga del Consorzio con i suoi 400 mila euro annui «fuori busta». «Il presidente del Consorzio, Giovanni Mazzacurati, non bada a spese pur di garantirgli agi e sistemazioni lussuose. Con spese a carico del Consorzio prenota una camera matrimoniale al Grand Hotel di Cortina e una seconda camera all’autista». C’è poi il capitolo «parentopoli», già in parte emerso lo scorso anno con l’arresto di Mazzacurati che da presidente «ha convogliato risorse anche sulle figlie, secondo una gestione quasi familiare dell’impresa». E beneficiari sono anche i parenti di Cuccioletta. «Al fratello un contratto di collaborazione per 40 mila euro... alla figlia un contratto con il Consorzio per 27.600 euro e l’assunzione della Thetis, controllata del Cvn». Infine nel documento è riportata una dichiarazione choc, sulla quale indagheranno gli inquirenti nelle prossime settimane. È di Claudia Minutillo, segretaria storica di Galan e supertestimone dell’inchiesta: «Mi raccontarono che Neri del Consorzio aveva nel cassetto 500 mila euro da consegnare a Marco Milanese per Tremonti e li buttò dietro l’armadio quando arrivò la Guardia di Finanza. Loro sigillarono l’armadio e la sera andarono a recuperare i soldi». Tutta da verificare: Milanese è sotto accusa, Tremonti no. Mentre l’altro ex ministro, Altero Matteoli, allora responsabile delle Infrastrutture, è ufficialmente indagato per la vicenda delle bonifiche ambientali di Porto Marghera. Andrea Pasqualetto apasqualetto@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Il personaggio L’indagine dei pm veneziani affidata proprio alla Guardia di Finanza. Chieste verifiche anche sui conti bancari Perquisito l’ex generale che vigila sugli appalti Expo L’ufficiale in congedo delle Fiamme Gialle chiamato a guidare il Comitato lombardo sulla trasparenza e la sicurezza dei cantieri DAI NOSTRI INVIATI VENEZIA — La distanza tra gli scandali di Expo 2015 e quelli del Mose si accorcia ogni giorno che passa. E non solo per via dei nomi di alcuni imprenditori. Ci sono anche i sorveglianti in divisa. Ma i loro ruoli cambiano. Da investigatore a investigato, da controllore a possibile sospetto. A Milano il generale di Corpo d’armata in congedo della Guardia di Finanza, Mario Forchetti, è dalla primavera del 2013 presidente del Comitato regionale per la trasparenza sugli appalti e sulla sicurezza dei cantieri, ovvero l’organismo voluto da Roberto Maroni per vigilare sugli affari di Expo 2015. Gli esiti non sono stati brillanti, ma il governatore della Lombardia ha molta fiducia nell’ormai ex militare, al punto da avergli appena affidato una nuova commissione d’inchiesta nata proprio dalle macerie del caso Expo, incaricata di valutare i comportamenti dei direttori delle Asl e degli ospedali lombardi sotto inchiesta per i loro contatti con Gianstefano Frigerio e la presunta cupola che trucca le carte di Expo 2015. A Venezia, il generale Forchetti è invece entrato nell’inchiesta sul Mose dalla porta sbagliata. Mercoledì scorso i suoi ormai ex commilitoni hanno perquisito la sua abitazione e chiesto verifiche sui suoi conti bancari. L’uomo che rappresenta per Roberto Maroni quel che Raffaele Cantone è per Matteo Renzi viene ritenuto dalla Procura lagunare molto vicino al generale Emilio Spaziante, con il quale Forchetti, ex capo del reparto economico-finanziario dell’Aise, ha lavorato quand’era comandante della Guardia di Finanza in Lombardia. Le amicizie non sono certo una notizia di reato, ma dalle indagini dei magistrati veneti emerge anche un forte legame del generale Forchetti con Marco Milanese, già rivelato ai tempi dell’inchiesta sulla cosiddetta P4 che portò alla luce i collegamenti dell’ex deputato del Pdl, stretto collaboratore di Giulio Tremonti quando quest’ultimo era ministro dell’Economia, con alcuni apparati dello Stato, in primo luogo la Guardia di Finanza. Ma Forchetti non è stato il solo generale delle Fiamme Gialle ad aver subito una perquisizione mercoledì scorso. Con lui anche Walter Manzon, fino a tre anni fa comandante provinciale a Venezia, oggi al vertice della Finanza regionale in Puglia. Né Forchetti né Manzon risultano indagati ma entrambi hanno dovuto subire la «visita» dei loro colleghi per i rapporti di amicizia che li legano a Spaziante. Il quale è finito in carcere nella retata di mercoledì scorso con accuse pesantissime: corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Avrebbe cioè dato informazioni sull’inchiesta in corso ad alcuni indagati. Attività ben remunerata: 500 Le amicizie Dalle indagini emergono la sua amicizia con Spaziante, finito agli arresti, e un forte legame con l’ex deputato pdl Milanese mila euro, secondo l’accusa. Pare che dietro ci sia una vicenda che tocca un paio di personaggi di spicco dell’indagine: Roberto Meneguzzo, amministratore delegato di Palladio Finanziaria, un po’ la Mediobanca del Nord Est, e Marco Milanese, il consigliere politico dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti. È Meneguzzo l’anello che lega Venezia a Roma e Milano. Conosce Mazzacurati, Spaziante e Milanese. Il primo ha l’esigenza di far sbloccare dal Comitato interministeriale per la programmazione economica 400 milioni di euro destinati al Mose. Una delibera che secondo l’accusa richiedeva il pagamento da parte di Mazzacurati di 500 mila euro a Milanese. Accordo fatto. Succede però l’imprevisto: nei giorni in cui era stato programmato il versamento scatta una verifica fiscale al Consorzio Venezia Nuova. Mazzacurati si allarma, contatta Meneguzzo che incontra Spaziante. E quest’ultimo chiama il generale Manzon che all’epoca (anno 2010) era il superiore in grado dei finanzieri che stavano conducendo l’inchiesta sul Mose. Ecco il perché delle perquisizioni di mercoledì. Quanto alla delibera Cipe, per l’accusa c’è stato poi sia il versamento dei 500 mila euro che, ma questo è risaputo, lo sblocco dei 400 milioni per il Mose. Il procuratore di Venezia ha voluto far notare il lavoro difficilissimo dei finanzieri che si sono trovati a indagare sui loro capi. Ieri, a casa di Spaziante, hanno trovato oltre centomila euro in contanti e li hanno sequestrati. Tra le innumerevoli perquisizioni anche quella a sorpresa a Federico Maurizio d’Andrea, capo dell’audit di Telecom. Un nuovo fronte che si apre, lontano da Venezia. M. Ima. A. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 ❜❜ Primo Piano italia: 51575551575557 Interverremo per introdurre il reato di autoriciclaggio e rivedere il falso in bilancio Andrea Orlando Ministro della Giustizia ❜❜ 9 Un sistema di spartizione tra partiti che non lasciava nessuno a bocca asciutta Carlo Nordio Procuratore aggiunto di Venezia Il colloquio Nella residenza sotto accusa: «Mio marito è una gran persona, stanno infangando lui e il suo lavoro» Mondiali di Sci 2019 La difesa della signora Galan nella villa «Lavori gratis? Bugie, pago due mutui» L’ombra degli scandali sulla bocciatura di Cortina «Italiani ingrati. Se Giancarlo avesse voluto soldi non si sarebbe candidato» CORTINA D’AMPEZZO (Belluno) — Cortina battuta, una doccia fredda: non avrà i Campionati del mondo di sci 2019 che andranno in Svezia, ad Are. Gira male per il Veneto. Ma è uno smacco anche per l’Italia, dicono dalla nostra delegazione che ieri a Barcellona dai 17 votanti della Federazione internazionale dello sci si è vista bocciare una candidatura che tutti davano favorita. Ed è una «sconfitta non indolore», come ha sottolineato il presidente della Fisi Flavio Roda, anche per il mondo dello sport che sperava nei contributi. Quanto avranno contato gli scandali di questi giorni? Quanto il Mose ha frenato gli entusiasmi per altri cantieri? La domanda se la fanno in tanti. A cominciare dal presidente degli industriali di Belluno Gian Domenico Cappellaro, che nei Mondiali vedeva un rilancio delle Dolomiti Venete: «Non so quanto abbiano influito le questioni di geopolitica dello sport e quanto abbiano inciso gli scandali emersi a ridosso della votazione. Di certo, non abbiamo offerto al mondo una bella immagine». Eppure per Cortina si era mosso il DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Sulla targa in ottone all’ingresso c’è scritto «Segreteria politica Onorevole Giancarlo Galan». La villa è bella, tutta bianca con infissi verdi, la cappella privata e quattro diversi cancelli ornati di rose a proteggere dagli sguardi dei passanti. «I magistrati dicono anche che ci hanno dato i soldi per rimetterla a posto. Ma se fosse vero però non avrei di certo due mutui accesi...». Lo sfogo in giardino «Vengano a vedere i nostri conti invece di infamarci in questo modo» La signora in ciabatte e tubino nero che parla dal giardino è la sposa che vestiva di bianco e sorrideva convinta nelle Polaroid di cinque anni fa. Non un giorno di più, non uno di meno. Era il 5 giugno 2009. La villa di Cinto euganeo era circondata da auto blu. Lo sposo entrò dal vialetto laterale, quello della segreteria politica, accompagnato dai testimoni, che si chiamavano Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. «Mio marito è una gran persona. Se davvero avesse voluto fare i soldi sarebbe rimasto a fare il dirigente di Publitalia. Invece ha scelto la politica senza ricavarci niente. Stanno infangando lui e il suo lavoro». Sandra Persegato non avrebbe mai immaginato questo anniversario di nozze. «Giancarlo è il miglior marito del mondo. È una persona perbene. Venissero a vedere i nostri conti, invece di infamarci in questo modo». A ogni scandalo politico corrisponde ormai una casa, non importa se all’insaputa del proprietario. Il simbolo di questa nuova apocalisse giudiziaria è la dimora di Giancarlo Galan. I lavori di ristrutturazione sono stati fatti davvero bene, su questo pochi dubbi. I magistrati sospettano però che siano venuti via anche gratis, pagati interamente dall’imprenditore Piergiorgio Baita, 700 mila euro per il corpo principale e altri 400.000 per la «barchessa», l’ala dove un tempo viveva la servitù, che l’ex ministro voleva trasformare in agriturismo. Il colloquio avviene da una parte all’altra dell’ingresso padronale. La signora Sandra si accorge dei tentativi di allungare lo sguardo oltre lei, all’inevitabile ricerca di dettagli, se possibile opulenti, che possano costituire implicita conferma degli appetiti descritti dalle carte giudiziarie, dove si racconta di un Galan alle prese con un tenore di vita elevato, «che continuava a chiedere soldi solo per il fatto di essere ministro e di riprendere così il sostegno ai lavori della sua proprietà sulla quale è in corso la ristrutturazione». La voce e il sorriso tirato sulle labbra non cambiano. «Noi non abbiamo niente da nascondere. Mi dà fastidio il modo in cui ci stanno infangando. Non è così che si ripaga il suo lavoro. Mio marito ha fatto solo del bene a questa Regione, altro che storie. Ci ha dato la Sanità, ci ha dato le opere pubbliche, e adesso gli rinfacciano tutto. Questo è un Paese di ingrati». Sandra Persegato aspetta il ritorno del marito, in viaggio da Roma per un anniversario di matrimonio trasformato in seduta di coscienza con i suoi avvo- cati, da un giorno all’altro tutto cambia, le vecchie aspettative e le nuove paure. «Noi ce la faremo», dice la signora Galan con tono deciso. Si sono incontrati in discoteca. All’epoca lei era una ragazza madre che lavorava nella segreteria di Antonio De Poli, dal 1995 al 2000 assessore alle Politiche sociali. Nel tempo si è fatta conoscere come donna risoluta, capace di imporsi. Con una certa preveggenza, fu lei a chiedere e ottenere l’allontanamento di Claudia Minutillo, l’assistente personale del marito. Si odiavano a vicenda. La segretaria era onnipresente, troppo imperiosa, un potere nel potere. L’allontanamento non fu indolore. Galan acconsentì a malincuore. I suoi guai giudiziari cominciarono quel giorno. «Io devo tutto a Giancarlo. Lo conosco come nessun altro. È un bravo marito e un uomo generoso, troppo buono con gli altri. Forse è per questo che lo attaccano. Ma sono convinta che tutto andrà bene». La frase è definitiva, tempo scaduto. La signora Sandra si guarda intorno prima di salire sulla Land Rover. L’ultima espressione è velata di malinconia. A noi questa villa sembra quasi un corpo di reato. Per lei è casa, nient’altro. Marco Imarisio © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ritratto Con l’ex governatore ai vertici del sistema Le tre vite di «Minu» Da ombra del Doge a grande accusatrice La segretaria comandava gli assessori SEGUE DALLA PRIMA Non per altro, prima di confessare tutto assumendo il ruolo di «gola profonda», era chiamata la «Dama Nera». Nera, era nera senz’altro. Neri gli occhi, neri i capelli, neri i tailleur a tubino che indossava sempre come una divisa, neri i gioielli e nere talvolta le unghie laccate. Che fosse una «Dama» in senso stretto, piuttosto, è tutto da dimostrare. Anzi, per i modi spicci e la brutalità del linguaggio emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, linguaggio che potrebbe far arrossire un camallo sboccato, la protagonista della nostra storia potrebbe intonare l’inno della Berté: «Non sono una signora / ma una per cui la guerra / non è mai finita…». Sempre in guerra, la Minutillo. In guerra per arrivare più in alto, per avere più potere, più soldi, più appalti… Ma soprattutto in guerra prima per avvicinarsi il più possibile a Giancarlo Galan ai tempi in cui era non solo «el Governador» ma il Re Sole del Veneto azzurro e poi per allontanarsene più in fretta possibile nei giorni del precipizio. Da fedelissima tra i fedelissimi a «infedelissima» tra gli infedeli, decisa a cavarsela scaricando tutto sugli altri. Primo fra tutti, si capisce, l’uomo che l’aveva issata ai vertici del potere (quello vero, non quello formale) della Regione. Come fosse nella sua prima vita, dedicata al lustro del «Colosso di Godi», nomignolo guadagnato dall’ex presidente per l’amore godereccio per la vita, lo racconta Renzo Mazzaro nel libro «I padroni del Veneto», che anticipò molto di quanto è venuto a galla in questi giorni: «Galan riceveva gli ospiti stravaccato sul divano e si vedeva subito che non era uno stakanovista. Claudia Minutillo era sempre nel raggio di due metri, la sua ombra. La chiamavano la Dark Lady e non solo perché vestiva di nero: fisico asciuttissimo, elegante, di rado sorridente, teneva le chiavi di tutti gli accessi al presidente. Fino a diventare troppo ingombrante». Spiegherà ai magistrati Piergiorgio Baita, l’uomo forte dell’impresa di costruzioni «Mantovani» e del Consiglio Direttivo del Consorzio Venezia Nuova nonché generoso «bancomat» dei politici coinvolti, che la «Minu», come la chiamavano gli amici, «era l’assistente del Presidente Galan. Ma il mercato ovviamente la chiamava la vice Presidente, nel senso che era noto che qualunque richiesta, appuntamento, atto richiesto al Presidente Galan veniva veicolato attraverso la dottoressa Minutillo». Rileggiamo? «Il mercato»: questo era ciò che ruotava intorno ai vertici della Regione. Un mercato. Dove tutto o quasi tutto appariva in vendita. Con le regole della sana concorrenza sfalsate da pressioni, interferenze, «regali di Natale», bustarelle. Giancarlo Galan, che il collega calabrese Chiaravalloti definì un giorno «un simpaticissimo e valente pescatore d’altura che talora si dedica con pari successo alla politica», era il Dominus. L’uomo di fiducia del Cavaliere e in quanto tale il capo indiscusso del partito, della Regione e del Veneto. Ma la bricola cui dovevano tutti ormeggiare la barca, negli anni d’oro, era lei. La «Minu», che i nemici avevano ribattezzato per quella passione per il nero col soprannome di «Morticia». La padrona di casa della famiglia Addams. Rideva allora il governatore, Insieme Giancarlo Galan e Sandra Persegato dopo la cerimonia di nozze (Ansa) ammiccando agli amici: «Sono un liberale, libertario e libertino, nel senso settecentesco del termine». Certo è che la sua futura moglie ebbe a un certo punto il dubbio che il «libertinaggio» potesse essere equivocato. E così un bel giorno, racconta ancora Mazzaro, decise di liberarsi di quella donna troppo attaccata al marito: «Sandra Persegato pone il classico ultimatum: o lei o me. Giancarlo non ha scelta. Claudia Minutillo ci resta malissimo, ma nel cambio guadagnerà: comincia con la già ricordata Bmc Broker di San Marino, poi ingrana la quarta con Adria Infrastrutture, società lanciata oggi negli appalti stradali». Le chiederanno i magistrati: «Insomma, da quel momento lei passa dall’altra parte, nel senso che passa a lavorare per il Baita». «Esatto». Ex fedelissima Claudia Minutillo La storia sarà ricostruita passo passo dall’Espresso sotto un titolo indimenticabile, «Claudia, la segretaria ne ha fatta di super strada». Trampolino di lancio, ovvio, quel ruolo di segretaria: «La signora sfoggiava modi spicci e un’aria vagamente manageriale, ma certo nessuno si aspettava di ritrovarla, a quattro anni di distanza, addirittura a capo di un piccolo gruppo finanziario-industriale. Costruzioni, immobili, editoria: un network di società, tutte targate Minutillo, nate e cresciute dopo che la collaboratrice di Galan ha lasciato il suo incarico in Regione». Certo è che, fosse o meno ancora la segretaria di Galan, la Minutillo è rimasta per «il mercato» la «vicepresidente». Basti leggere negli atti processuali il modo in cui trattava l’assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture, Renato Chisso, il cui potere era destinato a crescere dopo lo stizzito addio del «Galan Grande» alla presidenza della Regione. Le serve che l’assessore metta una firma su un’autorizzazione? Prende il cellulare e gli intima: «Scusa, vai sempre a mangiar da Ugo, alza il culo e vieni qua». E il succubo Renato, «che era a mangiare in ristorante», scrivono i magistrati, si affrettò a passare dove gli era stato chiesto «rassicurando che non vi sarebbero stati problemi». Insomma, annotano gli inquirenti, «le modalità perentorie con cui la Minutillo dice a Chisso di venire subito sono più proprie del modus di riferirsi ad un dipendente subordinato che a un assessore regionale». E non è un caso isolato. Un’altra volta, la donna «chiama a rapporto» l’assessore nel proprio ufficio di «Adria Infrastrutture», lo fa aspettare fuori dalla porta finché non finisce una telefonata e dopo averlo fatto accomodare gli «impartisce una serie di disposizioni» delle quali l’uomo forte di Forza Italia per le infrastrutture venete prende diligentemente nota dimostrando la sua «subordinazione totale» alla società Mantovani e a «Morticia». La quale un’altra volta ancora, impaziente per certe pratiche non ancora sbloccate, sbotta con la consueta signorilità: «Cazzo, cerca di lavorare! Sono tutti incazzati neri». Finché la sua seconda vita di imprenditrice e, come confesserà, prestanome di altri, non si conclude il 28 febbraio 2013, lo stesso giorno dell’arresto di Piergiorgio Baita, con le manette. Accompagnate da una serie di rivelazioni contenute nell’ordinanza di custodia. Come quella che all’indomani della visita dei finanzieri negli uffici del presidente della Mantovani, il riciclatore sanmarinese William Colombelli registra una telefonata in cui scandisce a Claudia: «Vi siete portati a casa la bellezza di 8 milioni di euro in sei anni, che io ti ho consegnato personalmente e che tu hai messo da qualche parte!». Ed è lì che la «Minu», cercando di togliersi dagli impicci, avvia la sua terza vita. Vuotando il sacco. Fino a raccontare ai giudici che non si trattava di bustarelle sporadiche a Galan e Chisso ma di «un sistema, cioè ogni tot quando loro potevano gli davano dei soldi». Insomma, «pagamenti regolari». «Come uno stipendio?», chiede il magistrato. «Sì, di fatto». Quanti soldi? Tantissimi. Eppure, pareva non bastassero mai: «Baita a volte si lamentava di quanto veniva a costare Galan». Come nel caso, rivela «Morticia», dei lavori di ristrutturazione della villa sui colli Euganei: «Non so se avete mai visto la casa, ma i lavori di ristrutturazione di quella casa lì credo che abbiano comportato spese elevate, intorno a qualche milione intendo…». Giancarlo Galan nega, nega, nega. Disperatamente. Quando mai se lo sarebbe aspettato, di dover ballare il «cha-chacha della segretaria»? Gian Antonio Stella © RIPRODUZIONE RISERVATA Le proteste Quarta sconfitta per la località delle Dolomiti E Zaia protesta: «È una scelta inconcepibile» governo, con la presenza a Barcellona del sottosegretario Graziano Delrio, e il Coni, con il presidente Giovanni Malagò. L’avevano sostenuta Luca Cordero di Montezemolo e il governatore del Veneto Luca Zaia, ritornato ieri in Spagna, dopo un rapido rientro proprio per la questione Mose. Zaia ieri avrebbe voluto brindare, ora sbotta: «È uno scandalo, abbiamo perso per un punto, 8 a 9, una scelta inconcepibile di una località che rispetto a Cortina è come le favelas rispetto alla Fifth Avenue a New York». Cortina ci provava per la quarta volta. Tutto era stato fatto per il meglio: progetti pronti, attenzione per l’ambiente. Are i mondiali li aveva già avuti nel 2007. La delusione è enorme. Pochi hanno voglia di parlare. Lo fa il sindaco Andrea Franceschi, rimosso dalla presidenza del Comitato per la promozione della candidatura, visto che da un anno non può mettere piede in paese per le vicende giudiziarie che lo riguardano: presunti abusi nella gara di appalto per la raccolta dei rifiuti e pressioni sui vigili nella gestione degli autovelox. Ma il sindaco si è presentato a Barcellona, pur dietro le quinte: «Cortina è meglio di questo mondo marcio, di questo schifo a cui abbiamo assistito. Quello che ha fatto la Federazione internazionale è una porcata in bello stile». Intanto però Cortina deve leccarsi le ferite. Massimo Spampani © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Primo Piano Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 » Approfondimenti I lavori pubblici UNA MAZZETTA PER OGNI APPALTO L’ALTRA MAPPA D’ITALIA di SERGIO RIZZO ROMA — «Arriva la legge anti-tangenti», titolava l’Ansa il 23 dicembre 1992. Senza immaginare quanto ottimismo fosse racchiuso in quelle parole. Eravamo in piena bufera di Tangentopoli e il ministro dei Lavori pubblici Francesco Merloni, a cui il premier Giuliano Amato aveva affidato un compito da far tremare le vene ai polsi, voleva rivoluzionare il sistema degli appalti. Procedure più rigorose e controlli inflessibili. Frastornati dall’overdose di scandali, gli italiani se l’aspettavano. La legge «anti-tangenti» venne approvata l’11 febbraio 1994, sotto il consueto diluvio di inchieste per corruzione. Senza però l’articolo decisivo: quello che riduceva il numero abnorme di soggetti pubblici titolari del potere di appaltare opere pubbliche. Dovevano essere 20 in tutto. Uno per Regione e sottoposti a rigidi controlli, spinti fino alle dichiarazioni patrimoniali dei funzionari e dei loro familiari. La norma c’era nel testo originale, ma non in quello che uscì dal Parlamento. «Tutte le forze politiche erano contrarie. Tutte», ricorda oggi Luigi Giampaolino, l’ex presidente della Corte dei conti che Le regole inefficaci nella giungla di leggi E sono troppi i soggetti che possono affidare i cantieri con l’attuale giudice costituzionale Giancarlo Coraggio era stato l’ideatore di quella tagliola invisa ai partiti. La verità è che se pochissimi digerivano l’inasprimento dei controlli, nessuno voleva cedere il potere di appaltare. Cioè di maneggiare denaro. E anziché smantellare un sistema marcio si è continuati ad andare allegramente in direzione opposta. Da allora, dunque, gli appalti sui quali non aleggia il sospetto di corruzione si contano sulle dita di una mano. La legge Merloni è stata trasformata in una foglia di fico, depotenziata a ogni occasione con un’assurda moltiplicazione di regole, utilizzando anche norme che conteneva. Come l’abolizione dell’albo dei costruttori. Quel meccanismo, ormai screditato, è stato sostituito da un singolare sistema privatistico: per cui le certificazioni per partecipare a gare pubbliche vengono assegnate da soggetti privati, le Soa. Società su cui l’authority di vigilanza 20 gli anni passati dall’approvazione, era l’11 febbraio 1994, della legge «anti-tangenti» voluta dal premier Giuliano Amato dopo l’esplosione di Tangentopoli. Il compito di rivoluzionare il metodo degli appalti fu affidato al ministro dei Lavori pubblici Francesco Merloni, ma il testo che uscì dal Parlamento non modificò nella sostanza il sistema 257 gli articoli (più 38 allegati) che compongono il codice degli appalti approvato nel 2006. Una selva di regole che sostituisce la legge Merloni del 1994. Si determinano in questo modo sovrapposizioni di ruoli e competenze tra enti e istituzioni, con conferenze dei servizi che arrivano fino a 38 soggetti con potere di veto 33.000 le stazioni appaltanti che si contano nel nostro Paese. Si va dai piccoli comuni ai ministeri, passando per le università, i consorzi di bonifica, le comunità montane. Progressivamente si costruisce un dedalo di norme sempre più incomprensibili, un terreno ideale per il dilagare della corruzione ha sollevato inutilmente a più riprese pesanti critiche, e su cui si sono concentrati talvolta interessi oggettivamente sorprendenti. Un dettaglio cromatico? In una di queste, la Azzurra 2000, era azionista insieme al figlio dell’ex ministro Cesare Previti il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, in seguito presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, ora invischiato nell’inchiesta sugli appalti dell’Expo 2015. Ma la privatizzazione strisciante del sistema ha avuto altre significative tappe, con il risultato di allentare ancora di più i controlli. Vero è che il processo era stato già messo in moto prima di Tangentopoli. La costituzione del Consorzio Venezia nuova, concessionario privato che gestisce la montagna di miliardi pubblici per quel Mose scivolato ora nelle cronache giudiziarie, risale per esempio a metà degli anni Ottanta. Per un decennio, dal 1986 al 1995, è stato anche autorevolmente presieduto dall’attuale capo dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda. È dopo Mani pulite, tuttavia, che tutto ciò ha trovato consacrazione. Con un disegno diabolico. La Merloni è stata seguita da una selva di regole: basta pensare a quell’assurdo codice degli appalti approvato nel 2006 con 257 articoli e 38 allegati. Per non parlare della infernale sovrapposizione di ruoli e competenze fra enti e istituzioni, con conferenze di servizi fino a 38 soggetti con potere di veto, come quelli comparsi per dare il via libera al progetto della stazione ferroviaria di Roma Tiburtina (con una spesa di 456 mila euro per le fotocopie da distribuire ai partecipanti più 22 mila per il loro smaltimento). Il risultato è stato quello di rendere il sistema sempre più inestricabile. Nel nostro Paese si contano 33 mila stazioni appaltanti, dai piccoli Comuni ai Ministeri, passando per le università, i consorzi di bonifica, le comunità montane, che hanno a che fare con un dedalo di norme incomprensibili perfino per i tecnici più raffinati. Un brodo di coltura ideale per la corruzione, ed è la dimostrazione che quel cancro nessuno l’ha mai voluto seriamente sradicare. Mettiamoci anche il rapporto sempre più incestuoso fra la politica e gli affari e il dilagante senso di impunità fomentato da una giustizia lentissima e inefficiente: a febbraio l’Espresso ha rivelato che sui 60 mila detenuti nelle carceri italiane appena 11 erano dietro le sbarre per corruzione, 26 per concussione e 46 per peculato. Così il quadro è completo. È sufficiente scorrere le Ansa degli ultimi mesi per rendersi conto di quanto siano diffuse e ramificate le metastasi. Qualche giorno fa 63 persone sono finite nel registro degli indagati per presunte tangenti su appalti al Policlinico di Modena. Poche settimane prima era scoppiato lo scandalo dell’Agenzia spaziale italiana. In precedenza la procura di Monza aveva scoperto un clamoroso giro di mazzette, 260 milioni pagati a politici e funzionari pubblici per manipolare le gare per lo smaltimento di rifiuti. Meccanismo identico a quello già scoperto nella provincia di Viterbo a fine 2012. E si potrebbe andare avanti per pagine intere. La prova del nove che il sistema è stato congegnato per funzionare proprio in questo modo? Siccome le regole sono farraginose e difficili, sempre più spesso si deve ricorrere alle procedure straordina- Il caso Sulla Salerno-Reggio Calabria Quel cantiere miracolo chiuso in anticipo (senza infiltrazioni) Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Primo Piano 11 italia: 51575551575557 Il personaggio / 1 L’ex amministratore della Mantovani Le opere e le indagini Terremoto su Expo 2015 Gli appalti del Mose L’8 maggio la procura di Milano arresta 7 persone, tra cui Primo Greganti e Gianstefano Frigerio, nell’inchiesta sugli appalti di Expo 2015. L’accusa parla di un patto per dividersi i lavori: un sistema che prevedeva per le imprese gli appalti; e promozioni per funzionari disposti a favorire aziende raccomandate I fondi per Expo miliardo dai Paesi partecipanti miliardi l’investimento milioni pubblico da aziende private L’inchiesta sugli appalti del Mose, il sistema di dighe mobili per difendere Venezia dall’acqua alta, conta 100 indagati e 35 arresti: hanno «asservito totalmente l’ufficio pubblico agli interessi del gruppo economico- criminale». Coinvolti il sindaco Orsoni e l’ex governatore Galan 1 1,3 5,5 350 miliardi il costo dell’opera 25 milioni di fondi neri secondo l’accusa La ricostruzione dell’Aquila Grandi eventi Sugli apppalti per la ricostruzione, dopo il sisma del 2009, si indaga da anni. Nel gennaio 2014 una nuova innchiesta riguarda tangenti su appalti per la messa in sicurezza e ricostruuzione degli edifici: 4 arresti,, 8 indagati, tra cui il vicensindaco Roberto Riga. Funzionaari e amministratori sono acccusati di corruzione L'inchiesta sugli appalti dei «Grandi eventi» (mondiali di nuoto 2009, G8 alla Maddalena, 150° dell’Unità d’Italia) coinvolge la cosiddetta «cricca», con al centro Diego Anemone, con Angelo Balducci. La Finanza, la scorsa settimana, ha sequestrato il Salaria Sport Village di Anemone (foto) 450 milioni sono per la Finanza i proventi per le imprese di Anemone, a seguito dell'aggiudicazione degli appalti gestiti dalle strutture dirette da Balducci, nel decennio dal 1995 al 2009 1.628.000 euro è la cifra oggetto, secondo l’accusa, di appropriazione indebita Ancora incompiuto, l’ammodernamento della A3 è da tempo al centro di inchieste sulle infiltrazioni mafiose: coinvolti esponenti della ‘ndrangheta, imprenditori e funzionari. Numerose le indagini: Tamburo, Arca, Autostrada, Scacco matto, Topa, Meta, Cosa mia, su presunti giri di tangenti. La prima in Cassazione porta a 5 arresti (assolti i funzionari Anas e i rappresentanti delle imprese costruttrici) Nell’Italia dove soltanto a pronunciare le parole «appalti pubblici» si evoca insieme al fantasma della corruzione e del malaffare anche lo spettro dell’inefficienza, dei ritardi infiniti e delle opere incompiute, la cosa ha in effetti del miracoloso. E «miracolo» è proprio il termine che ha utilizzato il quotidiano torinese la Stampa un annetto fa quando si è trattato di raccontare la storia. «Miracolo sulla A3: un cantiere chiude in anticipo», diceva l’articolo. Miracolo ancora più miracoloso considerando il luogo dove l’evento sarebbe avvenuto. La A3 è infatti la famigerata autostrada che va da Salerno a Reggio Calabria, un’arteria di 443 chilometri che attraversa una delle aree a più alta densità criminale del Paese, dove ripetutamente le inchieste della magistratura hanno scoperto interferenze della ‘ndran- di carcere nell’inchiesta condotta da Carlo Nordio sull’accordo spartitorio a colpi di tangenti tra il Psi di De Michelis e la Dc di Carlo Bernini a rivelare, pur non facendo nomi e non accusando nessuno, la differenza tra le tangenti «per abbonamento», che venivano pagate dalle imprese sulla base delle percentuali degli appalti (facevi lavori per il 30%? Pagavi 30), e quelle «a spot», il cui scopo era invece quello di ungere chi frenava l’accordo o di premiare chi lo favoriva. Baita all’epoca era un rampante quarantenne, direttore del Consorzio Venezia Disinquinamento che si era aggiudicato i lavori della pulizia della laguna. Uscì pulito da quella storia e, per nulla intimorito dalla sgradevole esperienza, si buttò anima e corpo nel Piergiorgio Baita, ex business del mattone. Il presidente della Mantogrande salto lo fece quanvani Spa, arrestato (e do diventò top manager assolto) in Tangentopoli della «Mantovani». A quel nel '92; riarrestato nel punto, non ce ne fu per marzo 2013 (ne è uscito nessuno. Non c’era opera con il patteggiamento) pubblica o cordata in cui per fatture false; indaBaita non comparisse: dal gato nell’inchiesta Mose Passante all’ospedale di Mestre, dall’A4 Brescia’92; riarrestato nel marzo 2013 (ne è usci- Padova alla Pedemontana, passando per il to con il patteggiamento) per fatture fal- Mose e gli appalti di Expo. Un’ascesa che se; indagato adesso nella mega inchiesta ha coinciso con i 15 anni di regno del gosul Mose. Lo chiamano «Mister Appalto». vernatore Galan con il quale Baita vantava L’accusa lo dipinge come un grande cor- ottimi rapporti al punto da essere citato ruttore. I suoi legali sono pronti a dare nel libro-biografia, «Io sono il Nordest», battaglia. Sarà l’inchiesta a fare luce. Ma dell’ex presidente veneto. Un’avventura ciò che colpisce, aldilà dei responsi della finita nel 2013 quando, per una storia di magistratura, è la continuità con la quale fatture false legate a San Marino, Baita, fiquesto ingegnere di Mogliano Veneto ha nito in carcere, decise di collaborare con attraversato più di un ventennio, muo- gli inquirenti, patteggiando un anno e 10 vendosi tra grandi commesse, pubbliche mesi e il pagamento di 400 mila euro. Ora istituzioni e gruppi privati, collezionando è un uomo libero, ma stavolta rialzarsi sa— così favoleggia chi lo conosce — oltre rà terribilmente duro. Francesco Alberti 70 incarichi in 40 società diverse. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fu lui, nel ’92, quando si fece 10 giorni DAL NOSTRO INVIATO PADOVA — Chissà se esistono ancora le tangenti «per abbonamento» e quelle «a spot»? O se invece il sistema spartitorio si è almeno un po’ rinnovato tra la Prima e la Seconda Repubblica? Se esiste una memoria storica anche in queste storie assai poco edificanti, non c’è dubbio che l’ingegnere Piergiorgio Baita, 64 anni, ex presidente del Cda del colosso edile «Mantovani», ora tra i grandi accusatori dell’ex governatore veneto Giancarlo Galan, sia uno di quelli che, tra alterne fortune giudiziarie, c’era prima e c’è ancora adesso: arrestato (e assolto) in Tangentopoli nel Il personaggio / 2 I dissidi con lo zio per le proteste Le inchieste sulla Salerno-Reggio Calabria rie. Ecco allora le deroghe e le scorciatoie. Che regolarmente sfociano in puro arbitrio, producendo a loro volta corruzione. Ricordate gli appalti della Cricca gestiti con le procedure della vecchia Protezione civile? Ricordate gli scandali delle opere per i Mondiali di nuoto di Roma del 2009? Ricordate l’inchiesta sul terremoto in Abruzzo? Dov’erano i controlli, vi chiederete. Quelli erano stati in parte già smantellati prima della legge Merloni, tagliando le unghie alla Corte dei Conti. L’autorità di vigilanza, che era stata già pensata nel 1992, fu poi distrattamente istituita solo sette anni dopo, con poteri non adeguati alla bisogna. L’authority anticorru- Baita, dal ’92 all’Expo Il collezionista di lavori 3,1 miliardi per il completamento 7,4 miliardi di euro il costo dei lavori miliardi per gli interventi conclusi zione, prevista dagli accordi internazionali, invece, venne soppressa nella culla nel 2008 con il ritorno del centrodestra al governo: è stata rianimata soltanto ora, a distanza di sei anni. E che dire della decisione di sganciare progressivamente l’Anas dalla pubblica amministrazione? Da branca del ministero dei Lavori pubblici ad azienda autonoma il passo è stato breve; ma ancor più breve quello da azienda autonoma a società per azioni. Date anche in questo caso un’occhiata alla banca dati dell’Ansa. Scoprirete 137 notizie, a partire dal 1992, con le seguenti due parole nel titolo: «Anas» e «tangenti». gheta negli appalti. La notizia è che un’impresa aggiudicatrice di un lotto di 12 chilometri della strada più controversa del Paese, famosa anche al di fuori dei confini nazionali per i cantieri interminabili, ha consegnato a giugno del 2013 lavori che per contratto dovevano terminare alla fine di quest’anno. Perciò con un anticipo di un anno e mezzo. La ditta in questione si chiama Tecnis, è siciliana di Tremestieri Etneo, in provincia di Catania. Nella «morta gora» del sistema produttivo del nostro Mezzogiorno è da considerare una specie di gigante, soprattutto nel settore dell’edilizia che ha subito un ridimensionamento violentissimo negli ultimi anni. Ha un giro d’affari annuo che si aggira intorno ai 300 milioni di euro, occupa un centinaio di ingegneri in gran parte giovani e molte donne. Lo scorso anno, riferiscono le Cacciari jr, l’anti Mose «Visto? Avevo ragione» 10,5 delle acque, che gli valsero una condanna penale e l’anatema di Massimo, «Non si fa così!», all’epoca appena rieletto sindaco. «Abbiamo passato dieci anni a gridare quel che ora è su tutti i giornali. Non ci ha mai ascoltato nessuno. Neppure in procura. Anzi. Mi sono preso otto mesi di reclusione per quella storia del 2005. Aspetto che qualche magistrato mi faccia le scuse». La vendetta è un piatto che può anche risultare indigesto. «Non mi aspettavo il coinvolgimento del sindaco Orsoni. Mi amareggia sapere che le sue timidezze nei confronti del Consorzio Venezia Nuova non sono di natura politica ma economica. Confesso di averlo anche votato, ma solo per via del suo avversario, Brunetta: pur di non averlo avrei voTommaso Cacciari, tato anche Paperino». attivista no global, Tommaso non lavora è figlio di Paolo più come portiere di notte, (ex deputato di Ricircostanza che unita alle fondazione comunicronache di famiglia adorsta) e nipote del nava sempre la sua biopiù celebre Massimo, grafia pubblica. La laurea filosofo ed ex ha finalmente fruttato un sindaco di Venezia progetto europeo di ricerca sul diritto di cittadinancontro il Mose, e furono conflitti genera- za. «Ancora per poco, poi anche a 36 anni zionali, aspri e soprattutto pubblici. suonati torno a essere precario, precarisLa sprezzante definizione di cui sopra simo». La vecchia assemblea permanente fu coniata da Giancarlo Galan in persona. No Mose si è sciolta nel comitato No «Cacciari il giovane» aveva questa fissa Grandi navi, la sua nuova lotta permadel Mose, l’ha sempre avuta fin dall’ini- nente. «Lo scavo del canale Contortazio del nuovo secolo. «Non eravamo in Sant’Angelo è la prossima grade opera tanti, questo va detto. Quando sento par- inutile e costosa. Permetterà il passaggio lare di mobilitazione dei cittadini mi vie- di questi bestioni del mare, darà il colpo ne da ridere. Siamo sempre stati un ma- di grazia alla laguna e farà ricchi i soliti nipolo di attivisti, centri sociali, associa- noti. Scommettiamo che tra dieci anni zione ambientaliste. La mitica società ci- siamo qui a parlarne?» Cacciari il giovane vile non c’era, mai vista, non pervenuta». non è ancora invecchiato a sufficienza L’allora presidente forzista del Veneto per vestire i panni del profeta. Ma con il non gradiva comunque la sua insistenza, Mose ci ha preso, eccome. Marco Imarisio le sue denunce e le azioni eclatanti, come © RIPRODUZIONE RISERVATA l’occupazione degli uffici del Magistrato DA UNO DEI NOSTRI INVIATI L’oscar della perfezione, però, tocca all’Expo 2015. Operazione da miliardi affidata a una società per azioni fra ministero dell’Economia (40%), Regione Lombardia (20%), Comune di Milano (20%), Provincia di Milano (10%) e Camera di commercio milanese (10%). Il tutto, dato che c’era fretta, con la possibilità di derogare a ben 78 articoli del codice degli appalti. Il che non ha affatto frenato, secondo i magistrati, l’esborso di tangenti milionarie. Passate per le mani, è il sospetto, degli stessi collettori delle mazzette che operavano all’epoca di Tangentopoli. Solo, con più capelli bianchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA cronache, ha avuto anche dall’Istituto nazionale per l’assicurazione degli infortuni sul lavoro il premio per la sicurezza sui cantieri. Il segreto del risultato clamoroso per gli standard italiani, sarebbe innanzitutto la decisione di non ricorrere ai subappalti, che soprattutto in quest’area del Sud possono offrire occasione per le infiltrazioni delle cosche, oltre a particolari accortezze nell’organizzazione del lavoro. La morale di tutto questo? È la prova che nonostante il delirio di regole che sembrano studiate apposta per non far funzionare nulla nel modo giusto, si possono rispettare i tempi e onorare gli impegni. Il più delle volte basterebbe soltanto volerlo. Peccato che la volontà sia così rara. S. Riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA — «Cacciari il giovane» ha ormai qualche capello bianco. «Siccome non sono un manettaro e certo non amo le patrie galere...». Esaurita la consueta premessa, questi sono giorni lieti per Tommaso, figlio di Paolo ex deputato di Rifondazione comunista e nipote del più celebre Massimo, filosofo, ex sindaco di Venezia, spesso in televisione. Tommaso era il lato debole del triangolo di famiglia, attivista no global dall’impegno politico spesso considerato velleitario rispetto a quello di padre e zio importante, che spesso si dissociò dalle sue pratiche 12 Primo Piano Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 L’inchiesta di Milano Lo scontro ❜❜ Il decreto indichi un organismo con un ruolo di controllo sulle commissioni di gara ed esamini i bandi Giuliano Pisapia sindaco di Milano L’interrogatorio L’ordine di Bruti ai pm «A me tutte le inchieste che riguardano Expo» Paris: «Dissi a Sala di denunciare i problemi Mi rispose di farlo io» prevedere un organico proprio per l’Area Omogenea Expo»: la non istituzionalizzazione di un nuovo pool gli consente anche di stabilire che «le notizie di reato saranno trasmesse direttamente al procuratore», il quale (e non l’aggiunto) «provvederà all’assegnazione dei procedimenti ai sostituti» pubblici ministeri dei vari pool, «tenendo conto delle specializzazioni e dei collegamenti investigativi». MILANO — Chiama in causa il commissario di Expo Sala accusandolo di non aver denunciato alla magistratura le irregolarità del direttore generale di Infrastrutture Antonio Rognoni nel più importante appalto per l’esposizione il manager Angelo Paris. Interrogato dopo l’arresto, in una confessione piena fa il mea culpa e si dà anche del «cretino» per aver fornito informazioni segrete sugli appalti alla «cupola» di Frigerio, Cattozzo, Greganti e Grillo che gli garantiva «le coperture politiche» per il progresso della carriera. Rispondendo al gip Antezza, l’ex direttore costruzioni dichiara che quando partì l’appalto per la «piastra», la base dei padiglioni, resistette alle pressioni di Rognoni che non voleva che la Mantovani si aggiudicasse la gara. Dopo che l’impresa ottenne l’appalto e le spinte ripresero, Paris invitò il commissario ad Martina «andare in Procura a denunciare al dottor Robledo», Greganti lo titolare dell’inchiesta su definisce «buon Infrastrutture che porterà amico». Il ministro: all’arresto di Rognoni, ma la mai conosciuto risposta fu «che dovevo essere io a denunciare». «La Procura ha lavorato mesi ed ha stabilito che una persona, Paris, non ha rispettato le regole. Se avessimo commesso illeciti, sarebbe venuto fuori», risponde Sala. Paris dichiara anche che il commissario gli disse di «seguire le iniziative» di Rognoni e che, «se non lo avessi fatto, mi sarei dovuto dimettere». «Pura fantasia» ribatte Sala. Il dg in una memoria scrive di non aver mai preso soldi, di non sapere di tangenti e che fu Frigerio, l’ex parlamentare FI arrestato, ad avvicinarlo promettendogli aiuto facendo «riferimento a Silvio Berlusconi». Greganti, anche lui arrestato, invece parlava solo di «aree politiche della sinistra» e del «Pd», anche se una volta accennò al «ministro Martina, suo buon amico». «Mai conosciuto Greganti», replica il titolare delle Politiche agricole. Luigi Ferrarella Giuseppe Guastella lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Svolta dopo un’altra lite con Robledo MILANO — Alla vigilia di un interrogatorio l’altro ieri dell’arrestato direttore generale di «Infrastrutture Lombarde» Antonio Rognoni, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo chiede al pm Antonio D’Alessio (del suo pool) di avere copia di un interrogatorio dell’arrestato Angelo Paris, general manager di «Expo 2015» nell’altra inchiesta condotta da D’Alessio e dal pm Gittardi sotto l’egida dell’aggiunto Ilda Boccassini. Bruti Liberati risponde di no perché argomenta che Robledo, non avendo apposto il 6 marzo il proprio visto alla richiesta di arresto di Paris nell’indagine Expo che all’epoca coordinava insieme alla collega Boccassini, da quel momento «è cessato» dal ruolo di coordinatore di quel singolo fascicolo. Robledo contesta che il mancato visto alla richiesta di arresto possa determinare la sua «cessazione» da coordinatore del fascicolo, e domanda gli venga formalizzata. E intanto il suo pool interroga Rognoni senza sapere cosa Paris abbia detto agli altri pm. Questo nuovo «incidente», pur dopo le misure «già adottate» dal capo con un «provvedimento del 3 giugno», fa ieri precipitare la situazione nella Procura di Milano e induce Bruti Liberati a diramare un tranciante ordine di servizio: «È istituita con effetto immediato» una nuova unità organizzativa (diversa dai normali pool per materia di reati) denominata «Area Omogenea Expo 2015», nella quale Bruti si assegna l’esclusivo e diretto «coordinamento» di tutte «le indagini che, direttamente o indiretta- La proposta Il Csm: gli atti a Pg e ministro Una «presa d’atto» e carte ai titolari (il ministro e il Pg della Cassazione) dell’azione disciplinare: lo propone la commissione Csm, spaccatasi in 3 sì, 2 astenuti e 1 no. Il plenum deciderà forse il 18 giugno. mente, possano riguardare sotto qualunque titolo l’evento Expo 2015». Da ora «su tutti i procedimenti» (noti, ignoti, atti non costituenti notizia di reato) «i procuratori aggiunti» a capo dei vari pool (come Robledo in contrasto con Bruti, e come Boccassini invece in sintonia con Bruti al pari del collega Greco), «riferiranno prontamente» solo a Bruti, che «è opportuno» sia anche «il punto di riferimento per i contatti con altre Autorità che possano intervenire nella vicenda Expo 2015» (tipo l’Autorità anticorruzione di Cantone). La circolare è generale, ma è evidente che in pratica investa soprattutto il responsabile (Robledo) del pool reati contro la pubblica amministrazione, di norma competente sul genere di reati su un’opera pubblica come Expo (tangenti, turbative d’asta, truffe allo Stato, falsi). Messa in termini così omnicomprensivi, in teoria anche il furto di un Tir in un cantiere Expo o una violenza sessuale nel sito Expo parrebbero rientrare nella circolare. Ma, fuori Contro i canali La protesta di ieri a Expo gate a Milano (Fotogramma) dai paradossi, la volontà di Bruti è chiara: il «rilievo anche internazionale» e «la speciale rilevanza» di Expo 2015 «fanno apparire opportuno e urgente assicurare “il corretto, puntuale e uniforme esercizio dell’azione penale”» attraverso «il coordinamento pieno ed efficace dei vari procedimenti» in «un quadro generale e con speditezza». Tecnicamente non è una avocazione dei processi in mano a Robledo, e nemmeno è l’istituzione di un nuovo pool, anzi Bruti ritiene «non opportuno © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Politica 13 italia: 51575551575557 Le tangenti I partiti Le assemblee nelle redazioni Rai, il muro dei giornalisti contro lo sciopero. Al Tg3 un no unanime ROMA — Lo sciopero della «gente Rai» proclamato per l’11 giugno dopo il taglio al bilancio di 150 milioni deciso dal governo Renzi perde, dopo la Cisl, forse il suo pezzo politicamente più significativo. L’Usigrai, il sindacato interno dei giornalisti Rai, ieri ha registrato un nettissimo dissenso verso lo sciopero nelle assemblee organizzate in moltissime redazioni: il Tg1, il Tg2, il Tg3, numerose sedi locali, Rainews. In particolare al Tg3 il voto è stato unanime: la discussione sull’astensione dal lavoro, nei giorni scorsi, aveva portato alle dimissioni di un membro del comitato di redazione dopo una raccolta di firme spontanea organizzata proprio per chiedere un’assemblea per discutere l’adesione allo sciopero proclamato dalle altre sigle sindacali. Stamattina il vertice del sindacato, guidato da Vittorio Di Trapani, dovrebbe annunciare ufficialmente la cancellazione della protesta dei giornalisti. Formalmente è stato il sindacato a proporre di riflettere sul ritiro dello sciopero. Ma nei giorni scorsi sono state tantissime le voci che si sono levate contro la protesta dell’11 giugno, soprattutto dopo il duro giudizio di Matteo Renzi («uno sciopero umiliante»). L’atteggiamento del governo verso la Rai continua a essere netto e privo di equivoci. «La linea del governo non cambia, non ci faremo dettare l’agenda da nessuno», aveva chiarito a scanso di equivoci il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. La linea dell’esecutivo Renzi (riforma del canone, anticipazione percorso della concessione, trasformazione e innovazione della Rai) indica punti cari anche all’Usigrai. E per questo il sindacato, visto il vasto dissenso verso lo sciopero, ha potuto parlare di «punti convergenti». Ma a tutt’oggi non è arrivata né da Giacomelli né da altri esponenti del governo una qualsiasi convocazione, apertamente sollecitata ieri dall’Usigrai. L’11 giugno sciopereranno comunque SlcCgil, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf.sal (non la Cisl né, a questo punto, l’Usigrai così come non aveva aderito già l’Adrai, il sindacato dei dirigenti Rai). In una nota molto polemica gli altri sindacati impegnati nello sciopero se la prendono subito con i giornalisti: «L’11 Grillo e Casaleggio: ora toni moderati Ma c’è chi evoca la ghigliottina Giarrusso: va usata per i corrotti. I leader: comunicazione da cambiare giugno a scioperare non saranno i “mezzibusti sediziosi”, guidati da un insieme variegato di sindacati corporativi, pronti a difendere privilegi mentre l’Italia tutta è chiamata a fare ancora sacrifici. A scioperare saranno coloro che da sempre e prima di tutti hanno denunciato sprechi e privilegi». L’11 giugno è comunque prevedibile un giorno di blocco delle trasmissioni Rai. Una redazione che non sciopera non può certo andare in onda priva di registi, tecnici e operatori. Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Il vertice L’arrivo di Gianroberto Casaleggio ieri alla sede della Casaleggio associati per la riunione con i capigruppo (Fotogramma) La Nota di Massimo Franco I nuovi scandali mettono in ombra le novità europee L e domande piovute su Matteo Renzi sullo scandalo del Mose di Venezia, dopo la chiusura della riunione del G7 a Bruxelles, hanno messo un po’ in ombra i temi europei: soprattutto immigrazione e fine della fase della sola austerità economica, sui quali il presidente del Consiglio sembra convinto di poter far giocare all’Italia un ruolo «da protagonista», forte del risultato elettorale del 25 maggio. La coincidenza con la decisione della Bce di Mario Draghi di abbassare il costo del denaro, oltre tutto, offre una «finestra di opportunità», così l’ha chiamata il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Eppure, Renzi si è reso conto che le inchieste giudiziarie possono diventare la vera sfida per il suo governo. Sulla risposta che Palazzo Chigi riuscirà a dare si misureranno non solo la sua capacità decisionale ma i rapporti nella maggioranza. Il tentativo del Movimento 5 Stelle di raffigurare la coalizione di governo come una sorta di club di complici è insidioso. Bisogna prendere provvedimenti radicali per colpire il malaffare, ma anche evitare che si fermino le grandi opere. Il percorso parlamentare del disegno di legge contro la corruzione è destinato a rispecchiare queste difficoltà. Il suo slittamento nasce dalla volontà di migliorarlo; ma su uno sfondo infuocato. La preoccupazione è che si trasformi in un percorso a ostacoli per Palazzo Chigi; e che serva da pretesto per gli attacchi virulenti e Incertezza sulle strumentali dei grillini, rianimati da questo nuovo fronte norme contro dopo la sconfitta europea. Il la corruzione presidente del Senato, Piero Grasso, si rallegra per l’impee tensione tra gno dell’esecutivo sul tema delCantone e Renzi la corruzione. «Ma bisogna anche fare presto», dice a Palazzo Chigi. L’impressione è che stia crescendo la confusione intorno al ruolo del commissario straordinario anticorruzione Raffaele Cantone, nominato in campagna elettorale con lo scandalo dell’Expo. «Non so quali siano i suoi poteri», ha ammesso il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, bocciando l’ipotesi di istituire una Procura nazionale che si occupi di questo. Lo stesso Renzi si mostra prudente. È durissimo con gli accusati. «La gente che ruba va mandata a casa», premette, pur rispettando la presunzione di innocenza. A suo avviso, più che di corruzione si dovrebbe parlare di «alto tradimento» dei politici implicati; e un Pd in imbarazzo già mostra di voler prendere le distanze dagli imputati. Allo stesso tempo, però, il premier non sembra d’accordo con chi ritiene che la soluzione siano nuove regole. Non si può affrontare ogni episodio di corruzione dicendo «che il problema sono le regole», puntualizza. «Le regole ci sono: il problema sono i ladri». Ha l’aria di una risposta indiretta a chi, come lo stesso Cantone, addita come possibile antidoto anche la revoca degli appalti già concessi alle imprese coinvolte: tanto che ieri sera è stato costretto a negare conflitti con Renzi. Si tratta ora di capire se quanto sta avvenendo permetterà di accelerare sulle riforme istituzionali, o le rallenterà. Il ministro Maria Elena Boschi è sicura che si faranno in tempi brevi. Ma ammette anche di essere «un’inguaribile ottimista». ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA protagonista di una piccola gaffe sulle condizioni di salute di Gianroberto Casaleggio, ancora convalescente. Parlando del figlio Davide dice: «Ha sostituito suo padre, perché suo padre non sta bene». Deputati e senatori hanno fissato per lunedì una riunione congiunta, ma tra i parlamentari continua lo scontro. Giarrusso viene subito criticato oltre che dal democratico Roberto Giachetti («toni moderati?»), dai deputati pentastellati Aris Prodani e Walter Rizzetto. Anche sulle nomine di ieri (che saranno oggetto del vertice) alcuni Cinque Stelle hanno già espresso divisioni e perplessità. In discussione pure il nodo-alleanze in Europa. E proprio sul fronte europeo proseguono i contatti in vista del referendum tra gli iscritti che dovrebbe svolgersi giovedì La trattativa I Cinque Stelle hanno incontrato il gruppo europeo dei conservatori inglesi di Cameron MILANO — Un cambio netto. Beppe Grillo nei panni di Johann Gutenberg, il tipografo che inventò la stampa a caratteri mobili: si presenta così sul blog il leader pentastellato per annunciare le novità all’interno dello staff dei Cinque Stelle. «È necessario migliorare l’attuale comunicazione del M5S», scrive sul blog a doppia firma con Gianroberto Casaleggio. E puntualizza: «I gruppi parlamentari di Camera e Senato devono coordinarsi maggiormente di quanto fatto finora con i gruppi di comunicazione e viceversa». Per i due leader «il M5S deve assumere una figura di forza di governo responsabile e moderata nei toni» (ma nelle stesse ore il senatore Mario Michele Giarrusso chiede «la ghigliottina per i politici corrotti») e raccomanda di «evitare di sprecare tempo con le intermediazioni con i giornalisti». Poi annuncia le nuove nomine (effettive solo da inizio luglio). Claudio Messora andrà a coordinare la comunicazione europea, il suo posto al Senato verrà preso da Rocco Casalino. A Nicola Biondo verrà affiancata per la comunicazione alla Camera Ilaria Loquenzi, assistente di Paola Taverna: una sorta di commissariamento, quest’ultimo, dopo le polemiche per la diffusione del documento riservato con le critiche alla campagna elettorale. Il post che annuncia il nuovo scacchiere strategico viene preceduto da un doppio vertice a Milano, nella sede della Casaleggio Associati. A metà mattina solcano l’ingresso i capigruppo Giuseppe Brescia (Ca- Le nomine Messora va a Bruxelles a coordinare i rapporti con i media, al suo posto in Senato Rocco Casalino mera) e Maurizio Buccarella (Senato). Con loro anche Paola Carinelli, vice a Montecitorio. Il primo incontro si risolve in poco più di un’ora e mezza. Poi, all’ora di pranzo, sono proprio Biondo, Loquenzi e Casalino a vedere il cofondatore. Un passo non solo formale, ma anche necessario per definire le nuove strategie. «Meno televisione (almeno in una prima fase), più attenzione alla promozione del lavoro parlamentare, soprattutto di quanto accade nelle commissioni»: sono le prime linee guida che filtrano tra le indiscrezioni. «Un ritorno alle origini», commenta Brescia, prossimo. Emissari pentastellati hanno incontrato i rappresentanti dell’Ecr, che comprende i conservatori inglesi del premier David Cameron, che — secondo fonti vicine al Movimento — si sono dimostrati «disponibili», anche se ci sono «divergenze su molti punti del programma». Per completezza di informazione ci saranno contatti anche con il gruppo dei liberali dell’Alde. Intanto, il gruppo degli euroscettici, quello dell’Ukip di Nigel Farage, «ora è molto vicino ad avere il numero di delegazioni necessario per costituirsi». Lo dichiara il portavoce, Hermann Kelly: «Siamo molto fiduciosi — spiega — che il numero totale dei parlamentari sarà tra 50 e 55». Emanuele Buzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo colloquio dopo l’affidamento alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone Berlusconi vede l’assistente sociale: bilancio positivo MILANO — L’uscita dal palazzo alle sei e mezza di ieri, in via Numa Pompilio, a pochi metri dal carcere di San Vittore, è accompagnata da una smorfia di dolore e infatti il passo è zoppicante. Forse una gamba poggiata male, forse il dislivello non visto tra gradino e marciapiede. Ma dall’entourage di Silvio Berlusconi, per un’ora e mezza all’Uepe, l’ufficio per l’esecuzione penale esterna, negano ogni tipo di problema fisico. L’ex premier sta bene e «bene» è andato il primo colloquio per un bilancio sull’affido ai servizi sociali nell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, hinterland di Milano, a quaranta chilometri da Arcore. Prima e dopo l’incontro Berlusconi, con l’ormai solito girocollo di colore blu scuro, non ha voluto parlare con i giornalisti né replicare a chi, impegnato con bimbi e nipoti nei giardinetti di fronte al palazzo, s’è preso una pausa per urlargli «Buhhh». Dall’Uepe filtra questo: l’incontro è avvenuto secondo programma, fin qui l’ex premier «non ha commesso errori» e «non ha violato le regole»; infine, subito da oggi, l’esperienza di Berlusconi in Sacra Famiglia sarà sempre più operativa. La scorsa settimana il Cavaliere aveva imboccato i pazienti del reparto dov’è assegnato, il San Pietro, che ha anziani, soprattutto malati di Alzheimer. Questo è il reparto con il quale Berlusconi ha cominciato ma potrebbe non essere l’ultimo. In Sacra Famiglia, dove stamane si ripeterà il solito spettacolo che sta snervando lavoratori e famigliari dei malati — accessi blindati, difficoltà nel muoversi liberamente negli spazi della struttura, restrizioni per medici, infermieri e operatori vari —, gira voce d’un cambio di location. Si dice che l’ex premier potrebbe andare nel reparto San Luigi: 82 posti, destinati agli anziani non per forza in condizioni gravi, ma magari ospitati per un periodo di tempo limitato. Una soluzione «più morbida». Dalla Sacra Famiglia nessuna conferma o smentita. Confermati invece i classici orari odierni: dalle 9.30/10 alle 13.30/14. Subito dopo il Cavaliere è atteso in città nella nuova sede del Milan, per parlare di allenatore e campagna acquisti. A.Ga. A Milano Berlusconi dopo il colloquio © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Esteri La discussione Il premier trova il sì di Cameron e Merkel «Ci vuole una donna» Il metodo Renzi per le nomine europee «Prima i programmi, poi le persone» Commissario Londra sceglie un euroscettico Cameron scavalca Farage sulla strada dell’euroscetticismo. Per la commissione Ue Downing Street indicherà Andrew Lansley. Ex ministro della Salute, 57 anni, conservatore e, soprattutto, decisamente euroscettico. Quasi sulle posizioni dello Ukip. Non a caso alcuni esponenti del partito Tory hanno espresso perplessità sulle capacità di Lansley di muoversi all’interno delle istituzioni europee. Attualmente il rappresentante britannico a Strasburgo è Catherine Ashton, alto rappresentante per la politica estera. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — «Qui ci vuole una donna, l’Italia ha dato un esempio con il suo governo». Tutti hanno continuato a negarlo, in questo vertice del G7, ma alla fine la scelta del nuovo presidente della Commissione Europea ha un po’ messo in sordina tutto il resto, dall’Ucraina alla disoccupazione. Lo dimostra anche la battuta di Matteo Renzi, il premier italiano: «Qui ci vuole una donna…», e c’è chi torna a pensare a Christine Lagarde, francese, direttore generale del Fondo monetario internazionale, non sgradita neanche alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma il motivo per cui Renzi cita le «sue» ministre, sembra essere soprattutto quello di sbloccare una discussione ormai incanaglita: Jean-Claude Juncker sì, a capo della Commissione, e la Gran Bretagna fuori dalla Ue, come minaccia il suo primo ministro David La doppia cena di François Cameron? Junker no, e Angela Merkel costretta a far finta di niente, poiché l’ex presidente dell’Eurogruppo era ed è pur sempre il suo candidato ufficiale? Più tutti gli altri, Francia, Svezia, Olanda, Finlandia, e così via, a giocare ognuno con una o più carte coperte. Uno stallo a 28 facce, quelle dei leader Ue, che sembra dar ragione a Barack Obama quando confessa di sapersi orientare poco fra gli ingranaggi istituzionali dell’Europa. Al G7 si parla molto, naturalmente, dell’Ucraina, che in queste ore ha chiuso alcuni suoi posti di frontiera con la Russia; si conferma il sostegno politico ed economico al governo di Kiev e si preannuncia per luglio, a Bruxelles, una «conferenza dei donatori» disposti ad aprire la borsa. Si rinnovano anche i moniti a Vladimir Putin, Obama e i leader Ue gli chiedono di riconoscere Petro Poroshenko, il neo presidente ucraino. Ma i leader Ue sembrano Faccia a faccia Il primo ministro italiano Matteo Renzi durante l’incontro bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel (Ansa) L’austerità Il premier italiano ribadisce: «La politica di rigore e di austerità ha mostrato i suoi limiti» Poroshenko La richiesta a Putin dai leader Ue di riconoscere Petro Poroshenko, il neo presidente ucraino calamitati soprattutto dall’altra questione, quella delle scelte per la Commissione Europea. I lunghi colloqui «amichevoli, franchi e costruttivi» (cioè accidentati, aspri e inconcludenti) fra Merkel e Cameron non hanno sbrogliato la matassa. Perciò Renzi, in fondo il premier più votato e più «nuovo» fra quelli europei, si azzarda a proporre qualche cauta parola di mediazione: «Non è il momento dei diktat e dei veto, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza e perciò bisogna trovare un punto di inte- sa». E ancora: «Noi dobbiamo dare una risposta ai cittadini, non soddisfare le ambizioni dei candidati, il punto di partenza è il fatto che la politica di rigore e austerità ha mostrato i suoi limiti. Partiamo da questa constatazione per chiedere che si apra una pagina nuova». Dire però che la «politica di rigore e di austerità ha mostrato i suoi limiti» può voler dire anche che Juncker, ex patrono di tutti i «piani di risanamento», non va bene, e c’è invece qualcun altro che Roma vuol sostenere. È così? Renzi glissa: non c’è alcuna «candidatura nazionale» per un Paese che vuole giocare un «ruolo da protagonista» sulle idee e non «aggrapparsi a scelte di natura geografica». Traduzione: niente toto-nomine. Piuttosto, puntare sui criteri operativi prima di individuare i nomi, formare una piattaforma programmatica alla quale, secondo Renzi, potrebbero aderire «diversi Paesi Ue». Se sarà così, lo si vedrà in poche settimane. Il G7 è finito, le trattative no. Luigi Offeddu © RIPRODUZIONE RISERVATA Il rilascio L’ostaggio in Afghanistan Quella stretta di mano con i talebani: il video su Bowe fa litigare l’America «Dîner» con il presidente Usa PARIGI — Doppia cena ieri sera per il presidente francese François Hollande che ha dovuto «sdoppiarsi» per non far sedere allo stesso tavolo Barack Obama e Vladimir Putin, i cui rapporti non sono proprio amichevoli. E così alle 19.10 i capi dell’Eliseo e della Casa Bianca si sono incontrati vicino all’Arco di Trionfo al ristorante Le Chiberta dello chef Guy Savoy (una stella Michelin) per un «dîner» a base di branzino di lenza. Per dessert una terrina d’arancio e pompelmo, il tutto innaffiato da vini francesi. (Afp) E «souper» con il leader russo PARIGI — Alle 21.03 di ieri sera Vladimir Putin è arrivato all’Eliseo, accolto da François Hollande reduce dal «dîner» con Obama. I due leader si sono stretti la mano di fronte ai fotografi e sono poi spariti nel palazzo presidenziale per un colloquio durante il «souper», o cena leggera. La stampa francese ha ironizzato sul doppio pasto di Hollande («dovrà arrivare con molto appetito», ha commentato France24). Fino a notte nessuna indiscrezione sul menu («ma di certo c’era l’Ucraina», ha scritto Le Parisien) . WASHINGTON — Barack Obama non ci pensa proprio a chiedere «scusa» per aver scambiato il sergente Bowe Bergdahl con 5 dirigenti talebani rinchiusi a Guantánamo. Il presidente lo ha dichiarato ai media auspicando che gli americani capiscano che c’era una coppia di genitori in attesa del loro figlio. Ma a Washington, come nel resto del Paese, c’è poca voglia di comprendere. Il controverso baratto ha provocato un’onda lunga inarrestabile, estesasi dalle strade di Hailey, la località dell’Idaho dove viveva Bowe ai corridoi del Congresso. La cittadina ha cancellato la festa in onore del militare prevista per il 28 giugno. Gli organizzatori e lo sceriffo erano preoccupati da questioni legate dalla sicurezza così come dalla difficoltà di gestire u n g r a n d e a f f l u ss o d i persone. C’era il rischio di clamorose manifestazioni di protesta da parte di coloro che considerano Bowe non un prigioniero di guerra ma un disertore. Un giudizio rafforzato dai ripetuti racconti dei commilitoni. Secondo la loro versione Bergdahl, il 30 giugno 2009, ha abbandonato la sua postazione in una remota area dell’Afghanistan. Inoltre un nuovo rapporto del Pentagono ha sostenuto che in almeno due occasioni — prima al centro di addestramento in California, quindi nel teatro afghano — Bowe se ne era andato senza al- cuna autorizzazione per poi tornare. Segnali evidenti di problemi di disciplina. Altre ombre sulla figura del soldato che un giorno potrebbe essere chiamato a rispondere davanti alla Corte marziale. Ipotesi tutt’altro che remota. Per questo non sono disposti a capire neppure i congressisti. E non solo quelli repubblicani. Il Pentagono ha mostrato ai senatori, in una seduta a porte chiuse, un video risalente a mesi fa dove vi appariva Bowe. Era un filmato consegnato dai talebani ai mediatori per dare «una prova di vita» dell’ostaggio. Per la Casa Bianca le immagini non lasciavano dubbi sul precario stato di salute dell’americano. Dunque era necessario trattare e senza perdere altro tempo. Scettici i primi commenti dei senatori, per nulla convinti che quei «frammenti» abbiamo testimoniato la gravità della situazione. I critici dell’amministrazione citano poi un altro filmato, quello che mostra il rilascio. Ci sono i talebani con la bandiera bianca, membri delle forze speciali, l’elicottero che atterra in un’area deserta, la presa in consegna con una veloce perquisizione. Sul video, girato dai ribelli, compare la scritta-monito: «Non tornare più in Afghanistan». Una clip ma dal messaggio potente. Di nuovo: per molti è la prova che gli Usa hanno garantito al nemico un grande successo propagandi- Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Esteri 15 italia: 51575551575557 A Varsavia L’intervista L’ex leader di Solidarnosc: giusto stare con Kiev ma gli ucraini non hanno capito l’importanza del negoziato La lezione di Lech Walesa: con Putin bisogna dialogare «Su Obama mi sono sbagliato: ha stoffa» Solidarnosc L’ex presidente Lech Walesa nonostante gli accordi internazionali, sia alla resistenza al comunismo che affrontammo con 200 mila soldati sovietici sul nostro territorio, un milione fuori e la minaccia degli arsenali nucleari. Oggi il mondo è al fianco di Kiev, ed è giusto, perché Vladimir Putin non può agire in modo indiscriminato. Ma finora gli ucraini si sono mossi male, non hanno capito l’importanza del negoziato. Io ho guidato la rivolta in Polonia puntando sul compromesso, senza forzare la situazione ma allargando i confini della libertà passo dopo passo». Come recuperare ora? «Per cominciare, convincendo Putin a restituire la Crimea». Crede sia possibile? «Ci dobbiamo provare. La mia idea è nominare un comitato di saggi indipendenti che facciano da mediatori tra gli Stati e stendano un decalogo di proposte per individuare i punti sui quali rilanciare il dialogo con Mosca». Anche l’annessione della Crimea alla Russia tocca sensibilità diverse in un’Europa di fatto divisa tra un Occidente più conciliante e la parte centro-orientale che ha ancora vivo il ricordo del dominio sovietico. «Ma su un punto prima o poi dovremo concordare tutti: se non puoi sollevare un peso da solo, devi chiedere aiuto. In politica come in economia abbiamo di fronte problemi più grandi di noi, è il prezzo da pagare alla globalizzazione. Per risolverli, dobbiamo riscoprire il valore della solidarietà». ❜❜ Jaruzelski Il generale? Io so di aver perso molte battaglie contro di lui, ma ho vinto la guerra Maria Serena Natale © RIPRODUZIONE RISERVATA Pesi, tuta (e poca sicurezza) Il presidente in palestra Immagini rubate di un presidente che suda in palestra di Varsavia . E non sono mancate le critiche ad Obama. Chi l’ha preso in giro per i pantaloni troppo lunghi e gli altri, più seri, preoccupati per la sicurezza. ✒ ROMA — «Gli ucraini hanno giocato male la partita. Su Barack Obama mi ero sbagliato, ha stoffa. E con Putin bisogna pur dialogare». Il mondo secondo Lech Walesa è un «puzzle meraviglioso dove puoi indovinare l’incastro per fortuna o testardaggine». Lui le ha avute entrambe, in una vita da romanzo che è diventata un film, «Walesa, l’uomo della speranza» di Andrzej Wajda. A Roma per l’anteprima italiana, lo storico leader di Solidarnosc, ex presidente e Nobel per la pace riflette sull’Europa unita che la sua Polonia ha tanto sognato e che oggi si ritrova nel 70esimo anniversario del D-Day alle prese con nuovi conflitti. «Siamo in una fase di passaggio – dice Walesa in quest’intervista al Corriere –, in un futuro non troppo lontano parlare di frontiere sarà ridicolo, ma oggi dobbiamo fare i conti con le paure degli Stati nazionali». Presidente Walesa, nel discorso di Varsavia Barack Obama ha tracciato un parallelo tra la lotta per la libertà dei polacchi e le aspirazioni del popolo ucraino stretto tra Europa e Russia. Come può oggi Danzica ispirare Kiev? «Ci sono profonde differenze tra il presente ucraino e il passato polacco – mi riferisco sia allo scoppio della Seconda guerra mondiale quando la Germania ci aggredì e nessuno ci protesse Per solidarietà intende anche il sostegno finanziario e militare assicurato nei giorni scorsi da Obama ai Paesi del Centro-Est? Lei è stato molto critico sul ridimensionamento della leadership americana nel mondo. «Ho avuto un lungo colloquio con il presidente americano. Ammetto di aver avuto dubbi sulla sua politica estera in passato, ma mi sbagliavo. Obama è un leader di grande intelligenza, mi ha conquistato». L’Europa indebolita dalle elezioni del 25 maggio saprà unire le forze contro la crisi? «Sarà costretta dalla Storia. Immaginiamo un futuro nel quale Kiev faccia parte della Ue: l’agricoltura ucraina ha il potenziale per mettere in pericolo le economie di Francia e Polonia, che fare? Decidere insieme le regole di una convivenza che valorizzi le capacità di tutti ed eviti rivalità. Non abbiamo ancora trovato gli strumenti per godere appieno delle potenzialità della rivoluzione tecnologica. Anche a questo serve l’Unione Europea». Lo stesso giorno del voto per l’Europarlamento è morto l’ultimo leader della Polonia comunista, l’uomo che ai negoziati della Tavola Rotonda sedeva dall’altra parte, il generale Wojciech Jaruzelski. Come lo ricorda oggi? «Faceva parte della generazione tradita, alla quale fu imposto il comunismo. Molti accettarono di entrare nelle strutture del regime, alcuni per distruggerle dall’interno. Non sappiamo se Jaruzelski fu tra questi, agli uomini non è dato leggere nel cuore dei loro simili. Io so di aver perso molte battaglie contro di lui, ma ho vinto la guerra». L'analisi UN PATTO CON PECHINO LA CASA BIANCA PUNTA A UN’INTESA STORICA d MASSIMO GAGGI U L’arrivo In un video di 17 minuti i talebani hanno registrato la liberazione di Bowe Bergdahl: qui all’arrivo su un pick-up, nelle montagne di Khost L’attesa Bowe Bergdhal, vestito all’afghana, scortato da un talebano con il volto coperto, attende l’arrivo dell’elicottero delle forze speciali Usa Perquisizione I soldati stringono la mano ai nemici (uno con la bandiera bianca). Bowe viene controllato per paura di esplosivi nascosti: è libero stico. Inoltre hanno legittimato dei terroristi arrivando a trattare con loro. La pensa così anche Maulvi Mubarak, un capo locale del movimento islamista: «Abbiamo tenuto testa all’America». Dichiarazioni di vittoria accompagnate dalla minaccia di effettuare nuovi rapimenti in modo da avere in mano altre pedine da scambiare con gli Stati Uniti. Un punto sul quale anche gli esperti indipendenti insistono. Dalla Casa Bianca, da giorni sulla difensiva, replicano che non c’erano alternative al negoziato. Il Pentagono aveva preso in considerazione un blitz ma poi aveva accantonato l’idea per i troppi rischi. Sem- bra che Bowe abbia tentato due volte la fuga, nel 2011 e nel 2012, però lo hanno sempre ripreso. E da allora i suoi carcerieri hanno cambiato molto spesso il luogo di detenzione rendendo complicato qualsiasi intervento. L’ex prigioniero continua intanto il suo lento recupero. I medici che lo hanno in cura in un ospedale Usa in Germania hanno precisato che il paziente migliora e che si esprime con loro in inglese. Precisazione non scontata: il padre ha sostenuto che Bowe lo aveva dimenticato durante la lunga detenzione. Guido Olimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA na riforma sanitaria solo parziale, criticata, con molti problemi. Nessuna soluzione per gli immigrati clandestini. Niente limiti alla diffusione delle armi da fuoco nonostante le tante stragi di innocenti che insanguinano l’America. E una politica estera zoppicante: scelte spesso ragionevoli ma che non ottengono i risultati attesi, nessun disastro, ma anche nessun successo clamoroso. Entrato nell’ultimo terzo della sua era presidenziale, Barack Obama comincia a chiedersi quale patrimonio duraturo lascerà ai posteri, quale sarà la sua «legacy». Da qualche tempo ha cominciato a pensare che qualcosa di significativo potrebbe ancora costruirlo su un fronte – quello della tutela dell’ambiente – che era scomparso dalla sua agenda dopo il fallimento della conferenza di Copenhagen del 2009. Fino a non molto tempo fa il leader democratico ha tenuto l’argomento a distanza, anche perché la lotta contro il riscaldamento dell’atmosfera, se fatta sul serio, costa cara. Secondo i sondaggi, poi, gli americani sono, in maggioranza, poco sensibili al problema. Ma la questione rimane di grande rilevanza. Smog in Asia Così, ora che non deve più Con le metropoli affrontare il giudizio degli avvolte dallo smog, elettori e che ha portato alla Casa Bianca come Pechino sarebbe superconsigliere un pronta a negoziare ambientalista convinto, John Podesta, Obama ha cambiato rotta. Dopo aver annunciato il più consistente taglio delle emissioni delle centrali elettriche alimentate a carbone della storia americana, il presidente ha premuto per portare i temi della tutela ambientale al centro dell’agenda economica del G-7 di Bruxelles che ha preso nuovi impegni di lungo periodo: 100 miliardi di investimenti l’anno (a partire dal 2020) per ridurre i gas-serra. Obama pensa di avere le carte in regola per passare dal ruolo di imputato a quello di promotore di un nuovo protocollo mondiale da siglare nel 2015. Dopo l’applicazione solo parziale degli accordi di Kyoto e l’inconcludenza dei negoziati degli ultimi anni, lo scetticismo è più che giustificato. Ma alla Casa Bianca ritengono che un’intesa sia possibile e stanno preparando una sorta di «road map»: tappe intermedie il vertice Onu sul clima di settembre, a New York, il G-20 di novembre in Australia e il vertice dei Paesi del Pacifico che si terrà a Pechino in quegli stessi giorni. Qui il nodo centrale è quello del contributo che verrà dato dalle nuove potenze industriali, Cina in testa. Finora sono rimaste alla finestra, rivendicando il loro ruolo di economie appena emerse dalla povertà, ma l’Asia ormai inquina più dell’America e dell’Europa. Pechino ha cominciato a prenderne atto e si è detta disposta a negoziare su nuove basi. Quello attuale non è di certo il momento più felice per le relazioni cinoamericane. Ma con le metropoli industriali cinesi sempre più avvolte dallo smog, secondo molti Pechino è ormai pronta a negoziare un trattato su nuove basi. Lo capiremo a metà novembre quando, nell’arco di pochi giorni Obama si confronterà coi leader cinesi e degli altri Paesi asiatici prima al vertice Apec di Pechino e poi al G-20 di Brisbane. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Esteri Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Radicalismo Estremisti islamici ancora in azione Radunati per pregare Poi il massacro dei Boko Haram Nigeria, 500 morti nelle nuove stragi Sono entrati in azione travestiti da soldati o spacciandosi per predicatori. Con l’inganno hanno attirato gli abitanti davanti alla chiesa e poi hanno sparato a raffica, crivellandoli di colpi: brutali esecuzioni di massa compiute a tradimento. Prima di andarsene, hanno appiccato il fuoco alle case, lasciandosi alle spalle una lunga scia di desolazione e cadaveri. Diverse centinaia, forse addirittura 500. Un’ondata di attacchi tra i più sanguinosi, sferrati nei giorni scorsi da Boko Haram, i terroristi nigeriani che, lungi dall’essere indeboliti o spaventati dalla «caccia internazionale» scattata dopo il rapimento delle quasi 300 liceali di metà aprile, sembrano più in forza che mai. I raid NIGER AFRICA Kano BENIN Chibok Il 15 aprile rapite 300 liceali Barderi: 45 persone uccise durante la preghiera CIAD B o Borno Yobe Maiduguri Ad maw Adamawa Adam maa a Abuja NIGERIA Gwoza I villaggi colpiti da terroristi: 500 vittime Lagos CAMERUN Golfo di Guinea Fonte: BBC, University of Sussex C.D.S. LEGENDA Stato di emergenza da maggio 2013 Vittime dei Boko Haram 1 185 (sett. 2010/apr. 2014) sono avvenuti tutti nello stato roccaforte politica e base operativa del gruppo integralista: il Borno, nord est della Nigeria, dove sono state rapite le studentesse ormai oltre un mese e mezzo fa. L’ultima strage è avvenuta a Barderi, villaggio alla porte di Maiduguri. Due abitanti hanno riferito alla Bbc che alcuni uomini sono arrivati sul posto presentandosi come predicatori, hanno invitato la gente a confluire davanti alla chiesa per pregare e, una volta radunata la folla, hanno sparato uccidendo 45 persone. Una tattica infame, che fa leva su un momento di massimo abbandono come la preghiera per colpire. Infame come quella utilizzata i giorni prima nel distretto di Gwoza, sempre nel Borno, dove almeno sei villaggi sono stati rasi al suolo in due giorni da terroristi islamici vestiti da soldati. Gli abitanti li aspettavano, i militari veri: avevano chiesto il loro aiuto perché temevano gli attacchi dei miliziani islamisti. Quando li hanno visti arrivare in divisa a bordo di moto e di Toyota Hilux, pick up usati dall’esercito, è stato un sogno che si avverava. «Ci hanno detto siamo qui per proteggervi tutti» ha riferito il leader di un villaggio riuscito a sfuggire al massacro. La stessa tattica usata dai miliziani nel rapimento delle 300 liceali. Dopo aver radunato con l’inganno tutti gli abitanti «hanno iniziato a urlare Allah Akbar e a sparare a lungo» ha raccontato un altro sopravvissuto all’Ap. Tutto è partito da Attagara, villaggio con una numerosa comunità cristiana. Qui domenica scorsa un commando aveva attaccato i fedeli durante la messa, nove i morti. Il giorno dopo, come ritorsione, alcuni giovani del posto avevano cercato e ucciso una trentina di islamisti. I Boko Haram sono allora tornati nel villaggio e in quelli vicini e per rappresaglia li hanno massacrati. Attagara, Agapalwa, Aganjara, Gosh, Danjara «sono state teatro di uccisioni di massa, ma nessuno può fornire un bilancio certo», ha dichiarato Peter Biye, parlamentare di Gwoza. «Ci sono cadaveri ovunque perché nessuno li può seppellire» ha raccontato un capo di Attagara, che ha lanciato un appello per gli aiuti. Intanto continua la mobilitazione internazionale: dopo il vertice di Parigi di maggio, giovedì a Londra si terrà un nuovo summit sull’emergenza Boko Haram. Alessandra Muglia India Il ministro: «Gli stupri a volte sono giusti» NEW DELHI — «A volte gli stupri sono giusti, a volte sbagliati», ha dichiarato ieri il ministro degli Interni dello Stato del Madhya Pradesh, Babulal Gaur, del partito nazionalista indù Bjp del neo premier Narendra Modi. La dichiarazione choc è arrivata in un momento in cui l’India è in primo piano nel mondo per la serie ininterrotta di violenze sessuali di gruppo, spesso seguite dall’uccisione della vittima. Il caso più grave è stato pochi giorni fa lo stupro di gruppo e l’impiccagione di due cugine adolescenti nello Stato dell’Uttar Pradesh, dove sono poi avvenute altre violenze su donne e ragazze. Nel Paese le reazioni sono state accese e diffuse ma Gaur ha minimizzato sostenendo che «fino a quando non c’è una rimostranza, nulla è successo». Da New Delhi il Bjp di Modi ha disconosciuto le sue affermazioni sostenendo che il suo pensiero non è condiviso dal partito. © RIPRODUZIONE RISERVATA ✒ L'analisi COLONIE IN ARRIVO IL SOLCO CHE DIVIDE AMERICA E ISRAELE di DAVIDE FRATTINI I Rolling Stones hanno deciso di suonare a Tel Aviv mercoledì sera senza cedere alle pressioni di Roger Waters, tra i fondatori dei Pink Floyd, che aveva chiesto a Mick Jagger e compagni di boicottare Israele. La diplomazia del rock non basta, i decibel del concerto sono già sovrastati dalle reazioni dei palestinesi, degli europei e degli americani agli annunci del governo di Benjamin Netanyahu: 3.300 abitazioni in più da costruire nelle colonie, tra progetti approvati in passato (sospesi per qualche mese) e nuovi piani edilizi. L’Unione Europea lascia capire nella risposta ufficiale che le sanzioni — rinviate su richiesta degli Stati Uniti durante i negoziati ormai in bancarotta — potrebbero a questo punto essere approvate: etichette obbligatorie sui prodotti che vengono esportati dagli insediamenti, avvertimenti alle aziende di evitare contratti con società israeliane basate nei territori occupati. L’espansione nelle colonie è la rappresaglia di Netanyahu alla nascita della coalizione di unità nazionale palestinese. Per Uri Ariel, ministro dell’Edilizia, si tratta di un «governo terrorista»: «Se Israele prende una gomitata in faccia, deve reagire». Il premier è rimasto indispettito dalla scelta americana di mantenere i contatti con Abu Mazen. Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 La storia Esteri 17 italia: 51575551575557 Il reportage tragicomico della nota opinionista ha riaperto il dibattito in America sui limiti della legalizzazione delle droghe leggere La giornalista Usa, la marijuana e quelle otto ore di allucinazioni Il «viaggio» di Maureen Dowd nel Colorado dell’erba libera Nella migliore tradizione dei reporter americani, aveva pensato che una «full immersion», l’immersione totale nell’esperienza fosse il modo migliore di documentarsi, per raccontare la nuova rivoluzione sociale d’America, quella avviata in gennaio dal Colorado con la legalizzazione delle droghe leggere per i maggiori di 21 anni. Ma per il Premio Pulitzer Maureen Dowd, la più urticante editorialista di politica e costume del New York Times, l’incontro ravvicinato con la marijuana è stato un lungo incubo. È bastata una barretta di cioccolato misto a erba e la giornalista ha visto le stelle: «Dapprima – ha raccontato nella sua column sul Times - per circa un’ora non è successo nulla. Poi ho sentito un fremito di paura attraversarmi il corpo e il cervello, ho raggiunto a fatica il letto, dove sono rimasta in uno stato di allucinazione per le successive 8 ore. Avevo sete ma non potevo muovermi. Ero ansimante e paranoica, certa che se il cameriere avesse Effetti collaterali «Avevo sete ma non potevo muovermi. Mi sono convinta che ero morta e nessuno me lo aveva detto» bussato e io non avessi risposto, avrebbe chiamato la polizia. Mentre la mia paranoia cresceva, mi sono convinta che ero morta e nessuno me lo aveva detto». Solo il giorno dopo, durante un’intervista, il consulente medico di una fabbrica alimentare che produce dolci alla cannabis, ha spiegato alla giornalista che barrette come quella che lei aveva mangiato intera, dovrebbero essere divise in 16 porzioni: «Ma questa raccomandazione — ha commentato lei — non c’era sulla confezione». Partendo dall’esperienza personale, Dowd ha rivelato il lato oscuro della liberalizzazione decisa nello Stato delle Montagne Rocciose, che sta attirando a Denver orde di turisti dello sballo di ogni età e che nei soli primi 3 mesi ha prodotto un volume d’affari di 13 milioni di dollari. Negli ospedali del Colorado aumentano i ricoveri di adolescenti e adulti, annientati da potenti dosi di tetracannabinolo. I casi più I numeri La legge Si può comprare nei negozi. Il requisito? Aver compiuto 21 anni. Il limite? Se ne possono acquistare non più di 28 grammi e mezzo. Il divieto? Non si può rivendere. Dal primo gennaio 2014 comprare marijuana in Colorado è legale. Il via libera dopo un referendum nel novembre del 2012. In altri 17 Stati degli Usa era già possibile l’acquisto ma solo a scopo terapeutici. In Colorado, invece, si può comprare anche per farne un «uso ricreativo». Economia L’economia dello Stato ha ricevuto un incredibile boom. Nel mese di marzo si sono registrati incassi per 19 milioni di dollari, 5 in più rispetto a febbraio. Ai quali vanno aggiunti i turisti della cannabis che si sono riversati nello Stato dell’Ovest. Criminalità Le statistiche registrano, sempre a Denver, un calo della criminalità (nonostante le stime pessimistiche della polizia) pari al 5,6 per cento. Ma, secondo gli esperti, per capire se c’è un nesso di casualità bisognerà aspettare almeno trequattro anni. Nuovi lavori Una ruspa sullo sfondo di un quartiere di nuova costruzione a Har Homa, a Gerusalemme Est. Per la comunità internazionale questi edifici sono «illegittimi» John Kerry, il segretario di Stato, e Dan Shapiro, l’ambasciatore a Tel Aviv, hanno spiegato che Washington ha verificato nome per nome i nuovi ministri: «Tecnocrati», né di Fatah (il partito del presidente) né di Hamas. Così l’embargo applicato al movimento fondamentalista, nella lista nera del Dipartimento di Stato, non si estende al leader della Muqata. Che minaccia di portare la questione delle colonie alla Corte internazionale dell’Aia. La concordia tra le due fazioni palestinesi peraltro vacilla già dopo pochi giorni. Hamas pretende che adesso Ramallah paghi gli stipendi ai 40 mila impiegati pubblici ingaggiati dal gruppo nei sette anni di dominio a Gaza. Abu Mazen vuole prima controllare chi siano e che cosa facciano. Anche per non rischiare di pagare i miliziani delle Brigate Al Aqsa, inquadrati come forze di sicurezza, e far cambiare idea agli americani. @dafrattini © RIPRODUZIONE RISERVATA Celebrità Maureen Dowd, la nota opinionista di politica e costume del New York Times Maureen Dowd a un pranzo di beneficienza a New York. La Dowd, 62 anni, nel 1999 aveva vinto il Pulitzer per i suoi articoli sul caso Lewinsky (Getty) gravi: il suicidio in marzo di uno studente di 19 anni, gettatosi dal balcone dell’albergo dopo aver mangiato un dolce con 65 milligrammi di THC. E quello di un uomo, che dopo una barretta di Karma Kandy, ha cominciato a parlare della fine del mondo, prima di prendere una pistola e uccidere la moglie che stava telefonando al pronto soccorso. Ma la botta di vita della giornalista, sia pur per ragioni professionali, ha prodotto reazioni molto diverse tra i media. Il Washington Post ne ha colto il punto di denuncia, sostenendo che occorre trovare un modello per il consumo di marijuana: «Se si è trovato un modo di regolare il consumo di alcol invece di proibirlo, dovremmo fare lo stesso per l’erba». Per il bene nostro, ha aggiunto con malizia il Post, «e per la dignità di Maureen Dowd». Un’ironia devastante ha in realtà dominato i commenti nei siti e sui social media. Per Dylan Byers, blogger di Politico.com, «la raison d’etre dell’editoriale è l’ambientazione, non le conclusioni. Il messaggio è che Maureen si è stonata». Byers suggerisce «a tutti gli editorialisti del Times di fare un salto a Denver, per un fatto di equilibrio: vorrei vedere l’effetto su Paul Krugman», ha scritto riferendosi all’economista Premio Nobel e polemista di punta del giornale. Ma una contestazione dura a Dowd è venuta da «The Cannabist», giornale online, capofila della battaglia per la legalizzazione. Secondo il reporter Ricardo Baca, la columnist, il cui viaggio in Colorado risale al gennaio scorso, era stata perfettamente informata di tutti i rischi legati all’erba dal fondatore di un’agenzia turistica, creata apposta per i turisti del dope. Matt Brown, questo il suo nome, ha accompagnato per oltre quattro ore Dowd in un giro di Denver, discutendo con lei dei problemi legati alla liberalizzazione, mostrandole i locali, spiegandole gli effetti possibili con ogni tipo di consu- Ironie online Un’ironia devastante ha in realtà dominato i commenti nei siti e sui social media mo di THC, dalle canne ai dolci. «Ma nulla di tutto questo era nell’articolo — ha detto —. Il dibattito sulla legalizzazione è una cosa seria e non può essere liquidato con un paio di frasi ben scritte, come quelle di Maureen Dowd: non leggeremo lei quando vorremo cercare esempi di buon giornalismo sulla marijuana libera in Colorado». Paolo Valentino © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Cronache Salute Andolina in ospedale. Il Csm apre un fascicolo sul caso L’uomo di Stamina indagato e nominato dal giudice «Brescia riprenda la cura» Il.Sa. trattamento. Federico ha già ricevuto sette infusioni, l’ultima il 23 febbraio, da allora sta peggio e soffre. Non mi importa se Andolina e Vannoni sono indagati, voglio che lui sia curato». Dopo cinque ore di confronto col direttore generale Ezio Belleri e il «no» incassato dai medici del Civile di Brescia (si astengono in attesa del giudizio della commissione di valutazione nominata dal ministro Lorenzin), aspettando di verificare l’idoneità di un rianimatore disponibile di Busto Arsizio, Andolina ha perso l’ottimismo. «Temo che per l’infusione a Federico i tempi si dilatino, il Civile non mi ha messo nelle condizioni di ottemperare all’ordinanza. Intervenire sul bambino nelle prossime ore mi pare difficile, dall’ospedale chiedono un’altra conferma del giudice, perché specifichi in dettaglio le funzioni che posso esercitare. Sembra che al Civile non ci sia più spazio per Stamina, in alcun modo». Belleri precisa che «già domattina si proseguirà con la ricerca di un medico disponibile. Non è escluso che le infusioni riprendano». A Brescia nel pomeriggio sono accorsi anche i genitori di Celeste, la bimba veneta trattata con infusioni Stamina e pure lei con un’ordinanza che impone al Civile di continuare la cura. «Hanno saputo che avremmo ripreso le infusioni — dice Andolina — e che avrei fatto io il trattamento. Ma anche per ora è sospeso. E i bimbi provano dolore, anche Rita è morta soffrendo, me l’ha detto il padre». © RIPRODUZIONE RISERVATA Wilma Petenzi Accusato di truffa, è diventato commissario La vicenda Le sentenze È il 22 agosto del 2012 quando un giudice del lavoro di Venezia obbliga l’ospedale Civile di Brescia ad eseguire le infusioni con il metodo Stamina (bloccato dall’agenzia del farmaco tre mesi prima) su una bambina già in cura nell’ospedale lombardo. Da quel giorno 503 malati fanno ricorso ai giudici per le cure. L’inchiesta Su quella terapia, però, il pm Raffaele Guariniello di Torino ha aperto un’inchiesta ritenendola truffaldina e dannosa. Sotto indagine 14 persone. BRESCIA — Il caso Stamina riesplode con tutte le sue contraddizioni e la sua drammaticità. L’ordinanza del giudice di Pesaro che ha nominato Marino Andolina «commissario ad acta» per la cura con il metodo Stamina all’ospedale Civile di Brescia non ha sbloccato la situazione. Anzi. Nelle prossime ore non è prevista l’immediata ripresa delle infusioni su Federico Mezzina, 3 anni e mezzo, affetto dal morbo di Krabbe, ricoverato ieri all’ospedale bresciano, mentre la nomina di Andolina, braccio destro di Vannoni e indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, è oggetto di approfondimento alla prima commissione del Csm e alla procura generale della Cassazione. Nel frattempo l’assessore alla sanità della Regione Lombardia Mario Mantovani scrive al premier perché «si faccia chiarezza su una vicenda che assume contorni paradossali». Andolina si è presentato al Civile alle 13 di ieri, ottimista e deciso a fare l’infusione al pic- colo Federico: «Se non trovo medici disponibili interverrò io, ho fatto migliaia di lombari anche in capanne in Africa. Domani farò l’infusione, anche se dovrò farlo con un carabiniere alle spalle». Stessa granitica determinazione per la mamma di Federico, Tiziana Massaro, avvocato di Fano: «Non me ne vado finché mio figlio non riceve il Le indagini su Avastin-Lucentis Perquisita l’Agenzia del farmaco, ipotesi di corruzione ROMA — Perquisiti gli uffici dell’ Agenzia nazionale del farmaco (Aifa). L’inchiesta sul cartello fra Novartis e Roche per promuovere il più (macroscopicamente) costoso fra due farmaci per gli occhi perfettamente equivalenti - Avastin e Lucentis - è passata a Roma da Torino e ora punta ad accertare episodi di corruzione all’interno dell’agenzia pubblica. Secondo gli investigatori va in questo ESTRATTO DELL’AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEGLI OBBLIGAZIONISTI DEL PRESTITO “€ 550,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” I portatori delle obbligazioni del prestito obbligazionario denominato “€ 550,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” - ISIN XS0482702395 e XS0482720025 -, facente capo a Seat Pagine Gialle Italia S.p.A. ed originariamente emesso da Seat Pagine Gialle S.p.A., sono convocati in Assemblea presso lo studio legale NCTM in Milano, via Agnello 12, per il giorno 7 luglio 2014 alle ore 14,30 in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 8 luglio 2014, medesimo luogo e medesima ora, in seconda convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Proposta di concordato preventivo di Seat Pagine Gialle S.p.A. e di Seat Pagine Gialle Italia S.p.A.: deliberazioni inerenti e conseguenti. Le informazioni riguardanti le modalità e i termini: 1) per l’intervento e il voto in Assemblea; 2) per l’esercizio del diritto di porre domande prima dell’Assemblea e del diritto di integrare l’ordine del giorno o di presentare ulteriori proposte su materie già all’ordine del giorno; 3) per l’esercizio del voto per delega; e 4) di reperibilità della proposta di deliberazione, della relazione illustrativa sull’unico punto all’ordine del giorno e dei documenti che saranno sottoposti all’Assemblea, sono riportate nell’avviso di convocazione, il cui testo integrale è pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nei termini e secondo le modalità di legge. L’avviso di convocazione, unitamente alla documentazione relativa alla presente Assemblea, è altresì pubblicato sul sito internet di Seat Pagine Gialle S.p.A. all’indirizzo: www.seat.it, sezione “Governance/Obbligazioni senior secured/Assemblee obbligazionisti Senior Secured 2014”, al quale si rimanda. Milano, 6 giugno 2014 Il Consiglio di Amministrazione Rai promuove un’iniziativa di selezione per titoli e prove finalizzata ad individuare 10 risorse da impiegare nell’Area Produttiva con la qualifica di Aiuto Regista Assistente alla Regia da inserire in Azienda e nelle Società del Gruppo con contratto di apprendistato professionalizzante. Per candidature e maggiori informazioni consultare www.lavoraconnoi.rai.it. senso anche un pronunciamento recente della Corte Costituzionale, in merito alla controversia fra Emilia Romagna e Novartis: «La legge attribuisce il potere di decisione all’Aifa e questa, nel caso di specie, avrebbe dovuto da tempo esercitarlo secondo le descritte modalità» scrivono i giudici in merito rafforzando l’ipotesi di omissioni. Ma al momento quella della corruzione è solo un’ipotesi formulata dal pm Stefano Pesci e dal procuratore aggiunto Nello Rossi. Ieri le unità speciali della Guardia di Finanza hanno portato via la documentazione sul prezzo delle due sostanze a partire dal 2009. Già iscritti per associazione a delinquere finalizzata all’aggiotaggio e al disastro colposo quattro manager delle due multinazionali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Provincia di Reggio Calabria Seat Pagine Gialle Italia S.p.A. - Cap. Soc. Euro 200.000.000 i.v. Sede legale Torino - Corso Mortara 22 - CAP 10149 Reg. imprese di Torino e C.F. n. 02429470541 Società Unipersonale - Direzione e coordinamento Seat Pagine Gialle S.p.A Con Vannoni Marino Andolina, braccio destro di Maurizio Vannoni, è stato incaricato dal giudice di garantire l’esecuzione della contestata terapia (Fotogramma) Stazione Unica Appaltante Provinciale Amministrazione Aggiudicatrice: Comune di Roccella Jonica AVVISO DI GARA INFRUTTUOSA OGGETTO: Appalto per il servizio di “Trasporto alla piattaforma convenzionata CONAI, stoccaggio, selezione e avvio al recupero dei rifiuti Differenziati e trasporto in discarica o in centro autorizzato della frazione Umida o dei rifiuti indifferenziati prodotti dal Comune di Roccella Jonica e conservati presso l’Isola Ecologica comunale”. C.I.G.: 54162341B1 - CPV: 90512000-9. Importo complessivo dell’appalto: € 300.000,00 esclusa IVA di cui € 3.000,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, determinato mediante ribasso sull’importo posto a base di gara ai sensi dell’art. 82 comma 2 lett. b) e dell’art. 86 commi 1, e 4 del D. Lgs. 163/06 e dall’art. 121 del DPR 207/2010. Imprese partecipanti: n. 1. Imprese escluse: n. 1. Esito: gara infruttuosa. Data di invio alla G.U.C.E 28/04/2014. Il Dirigente SUAP Dott.ssa Maria Teresa Scolaro CONSORZIO DI BONIFICA PIANURA DI FERRARA ESITO DI GARA PER LA FORNITURA DI GASOLIO Amministrazione appaltante: Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara - Via Borgo dei Leoni, 28 - 44121 Ferrara FE - C.F. 93076450381 - PEC posta.certificata@pec.bonificaferrara.it. Recapiti ai fini dell’appalto: Sezione Appalti e Contratti tel. 0532.218121/2/3/4 - fax 0532.218166 e-mail roberto.giacometti@bonificaferrara.it. Si rende noto che il Consorzio, previa procedura aperta in ambito UE, ha aggiudicato l’appalto di fornitura di gasolio per autotrazione e agricolo nel triennio 01/07/2014 - 30/06/2017, all’Azienda A.F. Petroli S.p.a. con sede a Torreglia (PD). L’importo del contratto, riferito alla durata di tre anni, ammonta complessivamente ad € 1.891.500,00 al netto di IVA. La gara è identificata con CIG 56376797E1. Il presente avviso è stato pubblicato in versione integrale sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea S104 del 31 maggio 2014, sul sito del Servizio Contratti Pubblici del Ministero delle Infrastrutture all’indirizzo www.serviziocontrattipubblici.it, sul sito web SITAR della Regione Emilia-Romagna all’indirizzo www.sitar-er.it, sul sito web del Consorzio all’indirizzo www.bonificaferrara.it ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. il Presidente - Dott. Franco Dalle Vacche Provincia di Reggio Calabria Stazione Unica Appaltante Provinciale Amministrazione Aggiudicatrice: Comune di Siderno AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO AI SENSI DELL’ART. 79, C. 5 DEL D.LGS N. 163/2006 OGGETTO: Appalto del “Servizio di spazzamento strade, pulizia pozzetti e caditoie stradali”. CIG: 528615511BC.P.V 9061212000-0. Importo complessivo dell’appalto: € 205.300,00 escluso IVA di cui € 3.079,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara determinato ribasso sull’importo del servizio ai sensi dell’art. 82 comma 2 lett.b) e dell’art. 86 commi 1, e 4 del D.Lgs. 163/06 e dall’art. 121 del DPR 207/2010. Imprese partecipanti: n. 1. Imprese ammesse: n. 1 Impresa aggiudicataria: Locride Ambiente S.P.A che ha offerto il ribasso del -2,00%. Importo di aggiudicazione: € 201.255,58 oltre IVA. Aggiudicazione definitiva provvedimento n. 1028 Reg. Gen del 16/12/2013. Pubblicazione bando di gara: Albo online dell’Ente il 06/09/2013. Organo Competente per le procedure di ricorso: T.A.R. Calabria-Sez. di R.C. Data invio G.U.C.E_19/05/2014. Il Dirigente SUAP Dott.ssa Maria Teresa Scolaro Vaticano Il Papa ai rom: vi ho visti disprezzati sui bus CITTÀ DEL VATICANO — «Spesso gli zingari si trovano ai margini della società, a volte sono visti con ostilità e sospetto». Francesco alza lo sguardo dai fogli: «Io ricordo tante volte, qui a Roma, salivano sul bus alcuni zingari e l’autista diceva: “Attenti ai portafogli!”. Questo è disprezzo. Sarà forse vero, ma è disprezzo...». Il Papa ha incontrato ieri un gruppo di zingari da 26 Paesi del mondo. Ed è partito dalla sua esperienza come a replicare subito all’obiezione più classica. Niente, mai, giustifica il disprezzo, tanto più verso un intero popolo perseguitato da secoli. Francesco ha chiesto «l’impegno delle istituzioni locali e nazionali e il supporto della comunità internazionale», progetti concreti e «nuovi approcci in ambito civile, culturale e sociale, come pure nella Chiesa» per combattere «forme moderne di persecuzione, di oppressione e talvolta di schiavitù». Certo «il popolo zingaro è chiamato a contribuire al bene comune», ci vuole «corresponsabilità» e il riconoscimento di «diritti e doveri». Ma «tra le cause della miseria» c’è «la Tra la gente Papa Francesco, allora cardinale, fotografato sul metrò di Buenos Aires (foto Ap) mancanza di strutture educative, il difficile accesso all’assistenza sanitaria, la discriminazione nel mercato del lavoro, la carenza di alloggi dignitosi». Soprattutto «Gesù ha testimoniato la predilezione del Padre» per «i più deboli ed emarginati». Richiamo all’autenticità evangelica, «la Chiesa non è una casa da affittare!», ripreso dal Papa a Santa Marta a proposito degli «affaristi»: «Li conosciamo bene! Dal principio approfittavano della Chiesa per il proprio profitto. E li abbiamo visti nelle comunità parrocchiali o diocesane, nelle congregazioni religiose. Alcuni benefattori della Chiesa , tanti eh!, si pavoneggiavano di essere benefattori e alla fine, dietro il tavolo, facevano i loro affari...». G. G. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il processo allo scrittore I pm: azioni No Tav dopo le frasi di Erri De Luca DAL NOSTRO INVIATO TORINO — Fuori dal tribunale un drappello di No Tav legge le opere di Erri De Luca. Dentro, nell’aula numero 85, davanti al gup, anche i pm leggono le parole di Erri De Luca. Angelo o demone, paladino o sovversivo, maestro o istigatore: De Luca a Torino non c’è, ma le sue idee sì, e separano i due fronti. «La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo». Questo ha detto lo scrittore all’Huffington Post lo scorso settembre e la Procura adesso chiede che venga processato per istigazione a delinquere. Lunedì nuova udienza e probabile decisione del giudice Roberto Ruscello. Ieri i pm, Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, hanno fatto un lungo elenco di violenze e sabotaggi nei cantieri dell’Alta velocità dopo quell’intervista. «Atti concreti, ecco perché è colpevole». Lo scrittore, dal suo ritiro nella campagna romana, è come sempre morbido nei toni e tagliente con le parole. «È tutta colpa mia? Anche quello che era successo prima? Perché non mi contestano pure l’istigazione retroattiva?». I sostituti hanno poca voglia di scherzare: «Al barbiere di Bussoleno possiamo perdonare se dice di tagliare le reti, a un poeta, a un intellettuale come lui, no». De Luca però non indietreggia e rivendica anche la frase incriminata: «Non considero recidere una rete un atto di violenza». I magistrati Autore Erri De Luca, nato a Napoli 64 anni fa, poeta, scrittore e traduttore. Ha fatto parte di Lotta continua vanno a ripescare altre interviste, altri giudizi. Come quelli sulle Br responsabili di azioni di lotta e non di terrorismo. De Luca replica sarcastico: «Gli sono grato per l’impegno che dedicano a ricostruire le mie riflessioni sulla storia del Novecento». Uno dei suoi legali, Gianluca Vitale, contesta che è sbagliato fare una valutazione della personalità, «bisogna attenersi all’oggetto del dibattimento». De Luca non sarà in aula neanche lunedì prossimo: «Non partecipo a processi a porte chiuse». E non chiede sconti: «Il diritto a esprimere le mie idee non è trattabile. Contro una piccola valle è in atto una prepotenza di Stato». Riccardo Bruno © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Cronache 19 italia: 51575551575557 L’intercettazione Alberto Berneschi, durante un colloquio, aggrava involontariamente la posizione del padre Milano L’ex capo di Carige scaricato dal figlio «È un pazzo, ha rubato di sicuro» «Il professore pedofilo protetto dai colleghi» E dal carcere la nuora cerca di mettere in salvo altri milioni GENOVA — In autentico stile genovese lo scandalo finanziario che ha travolto il settantasettenne ex presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi — finito nel carcere di Pontedecimo ,dove impassibile si cucina gli spaghetti, con l’accusa di aver truffato la «sua» banca — si sta trasformando in una saga familiare. E il Magro, soprannome di Berneschi, rischia di trovarsi sempre più solo. Ieri il commercialista Andrea Vallebuona, assistito dall’avvocato Romano Raimondo, ha difeso con i pubblici ministeri la sua posizione di professionista al limite troppo disponibile a trovare scorciatoie fiscali ma nulla più. Ha ammesso di aver portato vent’anni fa nelle immancabili mutande dalla Germania alla Svizzera duecento milioni di lire, eredità del nonno, la «c...atina» di cui parlava nelle intercettazioni, ha ammesso la falsificazione di un atto notarile e qui si è fermato; degli affari del «Magro», non sapeva di più. Quanto alla nuora di Berneschi, Francesca Amisano, collaboratrice stretta del banchiere che nelle intercettazioni chiama amabilmente «nonno», il suo affetto è esploso come una bolla di sapone al contatto dell’indagine della Procura di Genova. «Stiamo Il bilancio Già bloccati 25 milioni, la caccia al tesoro nascosto ora può riprendere pagando la deficienza di quell’uomo coglione» si sfoga Alberto, il figlio di Berneschi, il 29 maggio durante la visita in carcere alla moglie. Che concorda: «È un disastro... è una testa di c... allucinante, è un pazzo, è un pazzo». Berneschi junior: «Lo so, però l’ho sempre detto che è un pazzo». Amisano: «È un pazzo totale, mettere in questa situazione...». E si rallegra, Francesca Amisano, che nelle intercettazioni emerga il cattivo rapporto tra padre e figlio: «Io sono tanto contenta quando ho letto quelle cose, tutti dicono che sei una testa matta, che quando senti parlare tuo padre ti incazzi, guarda è la cosa migliore, mi ha reso più orgogliosa». E Alberto riferendosi ai 13 milioni di euro rientrati dalla Svizzera: «ma il problema è, tu lo vedi, di sto cretino qua, che questi soldi che sicuramente ha rubato... perché ha rubato... no, non sono due milioni di euro, se fossero sta- Roma Il restauro della Fontana di Trevi Svuotata dalle monetine e circondata da una rete metallica, la Fontana di Trevi è pronta per tornare agli antichi splendori. È partito ieri il cantiere per il restauro del monumento, gioiello del barocco romano. Finanziato da Fendi, durerà circa un anno: tutto sotto gli occhi dei turisti che potranno seguire i lavori attraverso la rete e passeggiare sulla vasca grazie a una passerella (Benvegnù-Guaitoli). ti due milioni di euro nessuno diceva niente... ma sto qua è un pazzo, un folle...». A Giovanni Berneschi per il momento la Procura ha sequestrato 25 milioni di euro. Ma la caccia al tesoretto non è finita. E proprio questo ha messo nei guai Francesca e il marito Alberto. In carcere hanno cercato di mettersi d’accordo per «salvare» un po’ di soldi. La Amisano: «La MB di contanti in cassa ha un milione e 8... Facciamo quello che vogliamo fare. Non ce li tocca più nessuno quei soldi là. Perché tu almeno sei rimasto vergine». Berneschi junior: «Io dovrei essere rimasto vergine perché non c’è nessuna comunicazione...». E conclude: «Guarda se non ci fossi tu qua dentro ci sarebbe quasi da ridere». Quando i pm hanno chiesto alla Amisano conto delle sue parole lei ha risposto che «è comprensibile e umano» aver tentato di evitare che i quasi due milioni venissero sequestrati ma che non era sua intenzione «sottrarli». Il gip le ha negato gli arresti domiciliari «per la tendenza dell’indagata a manomettere le prove e per l’assenza di qualsiasi remora morale ad operare in maniera illegale per mero profitto dimostrata nel corso delle indagini e reiterata perfino durante la carcerazione». In questa vicenda dove i soldi sono al centro di tutto Francesca Amisano non si è comportata diversamente dal «nonno» che ha tentato dagli arresti domiciliari di mettere soldi al sicuro e per questo è finito dritto in carcere. Oggi Berneschi sarà interrogato dai pm. Erika Dellacasa © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA L’emergenza La lettera d’impegno inviata dal sottosegretario alla presidenza Delrio convince il Consiglio d’Europa Otto euro al giorno ai detenuti in meno di tre metri Pronto il decreto del governo Il calo dei detenuti per risarcire i danni da affollamento Popolazione carceraria negli ultimi 5 anni 68.258 67.394 66.528 E Strasburgo rinvia le sanzioni 64.791 67.961 66.897 66.008 65.701 60.419 62.536 59.555 ROMA — Con i provvedimenti già adottati e la promessa di nuovi interventi — a cominciare da un decreto legge da varare nei prossimi giorni — l’Italia evita l’annunciata condanna europea a risarcimenti milionari per i detenuti che hanno subito «trattamenti disumani e degradanti». Il governo ha superato zialmente previsto, appena saranno definiti testo e coperture finanziarie — sarà approvato un testo che introdurrà il «ricorso risarcitorio richiesto dalla Corte 31.061 europea dei diritti dell’uomo», le persone che per chi è stato ristretto al di sotto 60 stanno scontando della soglia di spazio minima la pena con affidamentoo 10.411 considerata non «disumana e ai servizi sociali i detenuti degradante», cioè tre metri qua(12.455 nel 2009) in attesa drati. Con la nuodi primo giudizio va norma chi ha (14.367 nel 2009) Il Guardasigilli presentato ricorAndrea Orlando, 45 anni, so alla corte di ministro della Giustizia, av50 Strasburgo (oltre verte: «Resta ancora molto 31 dic 30 giu 31 dic 30 giu 31 dic 30 giu 31 dic seimila persone) da fare per avere un sistepotrà ora farlo in 2009 2010 2011 2012 ma penitenziario all’altezza» Italia, ottenendo un «rimedio l’esame davanti al comitato mi- compensativo»: uno sconto di scorsi in spazi troppo ridotti). nisteriale del Consiglio d’Europa pena se è ancora detenuto (si Le cifre Una spesa considerevole per e guadagna un altro anno di pensa a un giorno in meno di Oltre sedicimila l’erario, ma inferiore di almeno tempo per mettere a posto la si- carcere per ogni dieci trascorsi persone hanno a la metà di quanto bisognerebbe tuazione delle carceri sovraffol- nelle condizioni sanzionate dai pagare se i risarcimenti fossero late, che sarà rivalutata entro il giudici europei), oppure soldi se disposizione tra i 3 e stabiliti a Strasburgo. Con notegiugno 2015. Cioè fra un anno. è già uscito di prigione (l’ipotesi i 4 metri quadrati vole risparmio per le casse dello Con comprensibile, seppure è di 8 euro per ogni giorno traStato. contenuta, soddisfazione del Guardasigilli Andrea Orlando: «È il riconoscimento del lavoro L’iniziativa svolto, ma si tratta di un punto di partenza. C’è ancora molto da fare. Aver risolto le urgenze non significa avere un sistema penitenziario all’altezza della civiltà reclusione, è da tempo attiva nel Anche la moglie di Renato Vallanzasca, del nostro Paese». volontariato nelle carceri italiane.«In Italia Antonella D’Agostino, parteciperà oggi a In effetti, più che risolto il gli ergastolani condannati in via definitiva Padova alla Giornata nazionale di studi problema è stato nuovamente al 31 dicembre del 2013 erano 1.583 — «Senza ergastoli», promossa da Ristretti spostato in avanti, grazie ai nuspiegano i promotori del convegno —. Circa Orizzonti, Centro di documentazione Due meri che si è riusciti a ridurre e la metà si trova nei circuiti differenziati, ad Palazzi, dalla Casa di Reclusione di Padova e al decreto annunciato con la letesempio il 41 bis. Questo significa che una dall’Università di Padova nel carcere della tera d’impegno inviata a Strabuona parte di loro è esclusa dalle misure città veneta. Antonella D’Agostino, moglie sburgo dal sottosegretario di Paalternative». dell’ex capo della mala milanese, lazzo Chigi Graziano Delrio: al © RIPRODUZIONE RISERVATA condannato a quattro ergastoli e 260 anni di primo Consiglio dei ministri utile — se non oggi, com’era ini- La moglie di Vallanzasca contro l’ergastolo 30 giu 31 dic 2013 21 mar 19 mag 2014 D’ARCO L’adozione di questo provvedimento è essenziale per ottenere il lasciapassare dell’Unione a un sistema carcerario che nel messaggio alle Camere dell’ottobre scorso il presidente della Repubblica definì «questione drammatica» da affrontare con urgenza, secondo «un imperativo giuridico e politico, e in pari tempo morale». In assenza dell’amnistia e dell’indulto suggeriti da Napolitano, il Parlamento ha varato altre leggi di minore portata che hanno consentito al governo di presentare a Strasburgo, lo scorso 27 maggio, una relazione nella quale è scritto, fra l’altro, che «attualmente, nessun detenuto è allocato in una cella con spazio vitale inferiore a 3 metri quadrati». Alla riga successiva, però, emerge un dato preoccupante: «18.687 detenuti hanno uno spazio vitale compreso fra 3 e 4 metri quadrati», cioè appena al di sopra del- l’asticella fissata dalla Corte europea dei diritti umani. Secondo l’ultimo aggiornamento, al 4 giugno quella cifra s’è ridotta a 16.700, ma resta comunque alta. Quasi il 30 per cento dei detenuti italiani ha a disposizione un ambiente che più o meno corrisponde a un letto a due piazze, e se la popolazione carceraria dovesse tornare a crescere rischia di scendere al di sotto degli standard considerati accettabili; con tutto quel che ne conseguirebbe per loro e per lo Stato che si troverebbe di nuovo ad essere condannato. Ecco perché nella relazione che fotografa la realtà attuale, il ministero della Giustizia mette in evidenza altri dati. A parte il costante decremento del numero dei reclusi (dai 68.258 del 30 giugno 2010 siamo arrivati ai 59.550 del 19 maggio scorso, grazie soprattutto a alla «liberazione anticipata speciale» e all’allargamento della possibilità di ottenere arresti domiciliari e affidamento ai servizi sociali per i condannati) vengono sottolineati gli effetti di altri interventi. Per esempio l’esperimento delle celle aperte di giorno per chi non rientra nei circuiti dell’Alta sicurezza o del «41 bis», grazie al quale oggi «i detenuti che usufruiscono di 8 ore di permanenza fuori dalle camere di detenzione sono 39.213, pari al 83,13 per cento del totale dei potenziali beneficiari (47.171). A essi vanno aggiunti gli 806 in semilibertà e i 1.322 che lavorano all’esterno del carcere». Come dire che laddove gli spazi sono ai limiti delle ristrettezze consentite, i detenuti hanno maggiore libertà di movimento, in modo da ridurre al minimo gli effetti negativi del sovraffollamento. Giovanni Bianconi © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — È un esercizio. Tema: l’aggressività, il disagio. Compito: «Scrivete una lettera alla persona che più vi ha fatto arrabbiare». Dopo aver ritirato i fogli, un’educatrice scorre le righe scritte da una ragazzina. Ha 13 anni. E dice: «Fai sempre il gentile però poi mi tocchi... Questa cosa mi fa arrabbiare perché sei vecchio... Voglio che tu la smetta e mi rispetti... Ti lascio nella tua merda di perversione». È la fine dello scorso marzo. La lettera viene portata alla preside, che allerta i dirigenti del settore scuola del Comune di Milano. Nel giro di poche ore gli investigatori dell’Unità tutela donne e minori della Polizia locale aprono un’inchiesta. Passano due mesi. Ieri mattina è lo stesso comandante, Tullio Mastrangelo, che bussa alla porta di un insegnante, 60 anni, docente di una scuola del centro della città. L’uomo viene arrestato per violenza sessuale. Molestava le sue allieve: sono tre i casi accertati nell’inchiesta guidata dal pubblico ministero Gianluca Prisco. Il professore approfittava dei momenti in cui le ragazzine (tredicenni) si avvicinavano alla cattedra per consegnare o ritirare dei compiti; succedeva anche In una scuola media Un docente arrestato, altri denunciati perché non avevano segnalato gli abusi quando andavano a prendere qualcosa dagli armadietti; o all’uscita: lui accarezzava. Toccava. Di continuo. Tanto che molti sapevano: alcuni allievi, che cercavano però di proteggere le compagne, erano i soli a reagire. Perché in questa storia è il mondo degli adulti a mostrare il suo aspetto peggiore. L’indifferenza di altri insegnanti, che erano al corrente e minimizzavano. Per quieto vivere, o chissà perché. La squadra di investigatori guidata dal commissario aggiunto Francesco Podini ha ascoltato parole miserabili pronunciate tra i telefoni intercettati: un professore parla con un suo collega e dice che «regolarmente, tutti gli anni, c’è sempre almeno una ragazza che mi viene a dire... soprattutto quando cominciano le terze». E poi, ancora più esplicito, ricorda di un alunno «che ogni tanto salta fuori con delle cose tipo “quel prof è un pedofilo”, io dico perché, ci ha provato con te? “No, ci prova con le ragazze”». Per questo, oltre al professore arrestato, altri due (più l’ex preside) sono stati indagati per omessa denuncia. Avevano il compito di vigilare, di proteggere quelle ragazze. E invece si giravano dall’altra parte. L’attuale preside invece ha raccontato ad alcune persone nella scuola che c’era un’inchiesta in corso. È stata anche lei denunciata: per rivelazione del segreto, un reato ancor peggiore. Gianni Santucci © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Cronache Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 I 14 anni dell’Osservatorio Giovani-editori e il fondatore Ceccherini «I quotidiani in classe, così formiamo cittadini più critici e liberi» MILANO — I numeri non mentono mai. Sono oltre due milioni gli studenti italiani delle scuole superiori (il 78% del totale) che leggono 17 quotidiani nelle aule. Grazie a 44 mila insegnanti che, in modo volontario, aiutano a guardare il mondo intorno a loro con spirito critico. Senza considerare che 317 mila alunni seguono anche corsi di educazione finanziaria e che questo percorso di lettura continua poi in 77 atenei del nostro Paese. Con buona pace di quanti sostengono che gli studenti non consultano più l’informazione di qualità. Questi in sintesi sono i traguardi raggiunti, quest’anno, dai progetti «Quotidiano in classe» e «Giornale in ateneo» promossi dell’Osservatorio permanente Giovani-editori, presieduto da Andrea Ceccherini. «La sfida che a tutti noi stava e sta a cuore — spiega Ceccherini, ideatore dell’iniziativa 14 anni fa a Firenze — è contribuire a fare dei giovani di oggi i lettori critici di domani, per renderli così cittadini più liberi». Lo scopo è mettere al primo posto i giovani e il loro futuro. «Vogliamo accendere la La storia curiosità dei ragazzi sui fatti che accadono nel mondo — dice il presidente — alimentare la loro sete di sapere, insegnando l’importanza di non restare in superficie rispetto agli avvenimenti intorno a loro e di andare in profondità. Nella vita solo chi andrà più a fondo rispetto ai fatti, sarà destinato ad andare più lontano». Per ottenere questi risultati la risorsa chiave del progetto sono gli insegnanti. «Dimostrano da anni — continua — di voler essere non solo formatori di studenti ma anche educatori di cittadini perché questo progetto è anche educazione civile». Far vedere le notizie da più angolazioni e discuterne senza preconcetti è l’obiettivo finale. «Vogliamo insegnare ai ragazzi ad affidarsi al proprio spirito critico che assicura libertà e indipendenza — analizza — e così essere padroni di sé stessi e del proprio futuro che non può più essere limitato a uno sguardo al nostro Paese». L’iniziativa, in questi anni, non è passata inosservata e ha ricevuto tanti apprezzamenti fra cui quelli degli ultimi due presidenti della La vicenda L’organizzazione L’Osservatorio permanente Giovani-editori è nato nel giugno del 2000 a Firenze Il fondatore È stato fondato da Andrea Ceccherini (in alto), 40 anni, che ne è anche il presidente. Da 14 anni l’Osservatorio organizza «Il quotidiano in classe» a cui partecipano oltre 2 milioni di studenti (il 78% del totale) e 44 mila docenti Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. In più, ha raccolto oltre al sostegno degli editori anche quello di 28 fondazioni di origine bancaria e colossi come Unicredit, Intesa San Paolo e Monte dei Paschi di Siena. L’Osservatorio ha incuriosito anche Google tanto da invogliare il suo presidente mondiale, Eric Schmidt, a raccogliere la sfida italiana. «È la fase 2.0 del nostro progetto — continua Ceccherini — perché quando un ragazzo, va su Google si trova in un mare magnum d’informazioni e non conosce porti sicuri dove poter gettare l’ancora. Allora il nostro compito sta tutto nel tentare di dargli qualche punto di riferimento in più, affinché quel mare tempestoso della Rete non lo travolga e non lo faccia naufragare, insegnandogli a distinguere le fonti più credibili e autorevoli di altre: quelle garantite dai marchi del giornalismo di qualità dal resto della comunicazione disponibile su Internet». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’imprenditore: «Voglio ricreare l’atmosfera di Milano. Un omaggio all’Italia e alla sua cultura» L’uomo che imita nel deserto la Galleria Vittorio Emanuele In Qatar 45 mila tonnellate di marmo di Carrara A qualcuno il dubbio verrà: «Milano o deserto del Qatar?». Qui e là: Galleria Vittorio Emanuele, 150 anni dopo, a Doha, Golfo Persico. Fatta e finita in due anni, coincidenza vuole come l’originale (1865-1867), per volere, sogno e business di Muhammed Al Emadi, cinquantenne imprenditore del Qatar che ne farà una piazza tra il Foro e l’Agorà, Al Hazm, l’Altipiano: shopping, benessere, cultura, cibo. Dai ristoranti all’asilo, dalle palestre alle librerie alle boutique. Per ora però è «solo» un’opera da Guinness. Quarantacinque mila tonnellate di marmo Il progetto Muhammed Al Emadi, 50 anni, sta realizzando il progetto in Qatar (a destra): boutique, ristoranti e giardini bianco di Carrara, per esempio: fra i più grandi ordini mai registrati nella storia. Un’impresa che sa di favola — romantica più che folle — da Mille e una Notte. «Ero seduto da Biffi a cenare, come sempre quando sono a Milano — racconta Al Emadi che non vuole essere chiamato né emiro, perché in Qatar ce n’è solo uno ed è a capo del Paese, né sceicco perché non lo è —, e sono rimasto colpito dalla bellezza architettonica di Galleria Vittorio Emanuele II. Ho deciso allora di portare quell’atmosfera da noi». Ma perché in un Paese moderno, la riproduzione di un’opera di 150 anni fa? «Al Hazm è la tradizione proiettata nel futuro. E benché nel tempo le cose invecchino questo progetto è stato pensato, come tutta la visione del Qatar, perché nel tempo si rinnovi costantemente». «Un’avventura rinascimentale, grandiosa: ecco cosa — racconta Donata Sartorio, giornalista di moda, e che si occuperà di selezionare il made in Italy per gli spazi —. Che è nata sinceramente dal grande amore per la cultura italiana di questo imprenditore che si è fatto da solo, costruendo e investendo: suo padre era solo un Comunicato sindacale Care lettrici e cari lettori, ieri la rivista specializzata Wired ha pubblicato un articolo, che suscita sconcerto e indignazione, in cui si sostiene che la nostra azienda avrebbe gonfiato i contatti di Corriere.it. Nel servizio online viene addirittura mostrato un video che documenterebbe l’acquisizione fraudolenta di contatti. Oltre alla ricostruzione giornalistica preoccupano soprattutto le dichiarazioni attribuite a Rcs Mediagroup. In particolare la nostra azienda ha dichiarato che «quanto accaduto è una pratica molto poco pertinen- Alessio Ribaudo AlessioRib te ed estranea alla nostra cultura». Nel merito, però, il non meglio precisato interlocutore di Rcs ha aggiunto che «non c’è stato nulla di fraudolento da parte nostra. Abbiamo comprato traffico in modo trasparente per far conoscere il prodotto. Il fornitore Tradedoubler ha deciso a nostra insaputa di accelerare l’erogazione nei giorni di Pasqua. Quando ci siamo resi conto che non si trattava di quel che avevamo concordato abbiamo interrotto la fornitura». Rcs aggiunge inoltre che «la quantità di impression (cioè di volumi aggiun- semplice venditore di tappetti, niente petrolio». E il racconto sul personaggio è sorprendente: una moglie, otto figli, ha cominciato ad amare l’Italia prima per il cibo e poi la cultura e la moda. A Milano da una decina di anni alloggia sempre al Seven Stars, un hotel lussuosissimo ma defilato in Galleria Vittorio Emanuele, appunto. «Conosce veramente metro per metro e volti di quel crocevia — continua Donata Sartorio a conferma delle parole dell’imprenditore —. I ristoratori quando lo vedono sanno che devono preparagli il “suo” filetto al pepe ver- tivi di traffico generati da pubblicità su altri siti ndr) è stata comunque minima, inferiore al 3 per cento del totale. Numerosi altri editori», si precisa infine, «si affidano a questi strumenti». L’amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane, da parte sua ha precisato: «Trattandosi di un tema di marketing non ero a conoscenza dell’accaduto». Il Cdr è pienamente consapevole delle dinamiche e delle logiche, spesso poco note ai non addetti ai lavori, che governano il traffico dati sui siti web di tutto il mondo. È noto che pratiche di cosiddetto «web marketing», cioè di promozione e acquisizione di volumi aggiuntivi di traffico, de». La sua passione per il marmo, è maniacale: ogni volta che passa vicino a un edificio «bussa» per capire di che materiale è fatto. Ecco spiegato l’ordine record; fra l’altro, per questo, la segreteria del premier Matteo Renzi ha chiesto di incontrarlo e Muhammed Al Emadi ha accettato l’invito. Non l’unica cifra stellare, comunque: 7.500 tonnellate di onice e giallo di Siena e 45 mila di travertino. E (ovviamente) quaranta milioni di euro, parte di un investimento complessivo che si aggira sui 500 milioni. Ufficialmente in novembre apriranno ristoranti, giardino, asilo e Spa mentre le boutique e la lib re r i a d a 8 0 0 metri quadrati saranno inaugurate nel 2015. Ci sarà un impianto di aria condizionata in esterno « r i vo l u z i o n a rio»: manterrà la temperatura a 30 gradi quando stagionalmente arriverà a 50. «L’ambizione è quella di una piazza dove oriente e occidente si incontrino senza pregiudizi e limiti. E dove sia raccontata con grande semplicità la storia di una tradizione — continua Donata Sartorio —: per quell’uomo la discriminante non è che un oggetto costi molto, ma che sia ben fatto». E lui, ancora: «Al Hazm rappresenta un valore aggiunto per il paese e in quest’ottica, credo che “Mecenate” può essere il termine giusto per descrivere lo spirito col quale contribuisco a questa filosofia di sviluppo». siano correnti anche in Italia. Ma un conto è intercettare contatti aggiuntivi ed effettivi, un conto è gonfiare fraudolentemente i volumi di traffico. Il Cdr chiede dunque all’azienda un chiarimento formale individuando eventuali responsabilità e si riserva di assumere ulteriori iniziative di protesta. Al di là delle spiegazioni tecniche, c’è un punto che è assolutamente vitale: il buon nome, la reputazione, il lavoro, lo spirito di sacrificio dei giornalisti del Corriere della Sera non possono essere assolutamente associati o anche solo sfiorati dal sospetto di frode. Né il Corriere può diventare, come purtroppo sta avvenendo in queste ore, il bersaglio del Paola Pollo © RIPRODUZIONE RISERVATA web e dei Social Network. Se i vertici aziendali non avvertono l’importanza di questo principio non hanno capito fino in fondo dove si trovano. Del resto stupiscono i continui errori di comunicazione dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane. In una recente intervista ha sostenuto, sempre per restare in tema di online e dintorni, che Repubblica.it sarebbe il «benchmark», cioè il modello di riferimento del Corriere. Come può l’amministratore delegato di una delle più grandi aziende editoriali europee coltivare questa sudditanza culturale nei confronti del proprio diretto concorrente? Il Comitato di redazione © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Cronache 21 italia: 51575551575557 La lettera Rendiamo al patrimonio le giuste tutele ❜❜ ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA Il digiuno migliora la salute, combatte l’invecchiamento e, in prospettiva, allunga la vita. L’affermazione non è più soltanto una battuta dei nostri nonni o di qualche saggio dalla vita ascetica ma il frutto di una ricerca pubblicata ieri sulla rivista scientifica americana Cell Stem Cell. «Periodi prolungati di digiuno, correttamente gestiti dagli specialisti, innescano cambiamenti nel sistema immunitario e una sua rigenerazione stimolando il rinnovamento delle cellule staminali», spiega Valter Longo, professore di biogerontologia e direttore dell’Istituto sulla longevità all’University of Southern California a Los Angeles, alla guida del gruppo di scienziati autore della scoperta. La scuola californiana è la culla degli studi sull’invecchiamento avendo avviato già negli anni 60 il primo centro di ricerca dedicato alla frontiera più affascinante della medicina. «Per sei mesi — precisa Longo, un leader del suo campo — abbiamo sottoposto i volontari a periodi di digiuno di quattro giorni rendendoci conto che il sistema immunitario si libera delle cellule inutili, non necessarie, mentre è spinto a rimettere in azione in modo naturale, come accadeva nei momenti della nascita e della crescita, le cellule staminali capaci di assicurare la rigenerazione». Il risultato ha una storia partita da indagini sui lieviti, poi continuate sui topi e ora appro- ✒ Scienza Lo studio condotto in California da un gruppo di ricercatori guidati da un italiano Ogni mese una pausa di 4 giorni Così il digiuno ci allungherà la vita Cicli regolati rinnovano le staminali. «Ma no alle improvvisazioni» date sull’uomo. E alla base c’erano altre scoperte ottenute dallo stesso Longo riguardanti i fattori di crescita legati, tra le altre cose, agli zuccheri. Le conclusioni pubblicate vanno, però, oltre con un valore aggiunto importante. Si è visto, infatti, che il digiuno aiuta i pazienti sottoposti a cicli di chemioterapia svolgendo un’azione protettiva dagli effetti collaterali e dai danni provocati al sistema immunitario. «Potenzialmente — aggiunge Longo — riteniamo che questa pratica sul cibo favorisca l’eliminazione di cellule anomale, precursori di cellule cancerogene». Nei prossimi mesi le ricerche saranno ampliate da un altro studio con 64 volontari dai 20 ai 70 anni che si sottoporranno a due cicli di 4-5 giorni di digiuno a intervalli di un mese. Valter Longo (46 anni) è uno Il meccanismo Nelle soste il sistema immunitario si libera delle cellule inutili e stimola le altre scienziato italiano di origini calabresi formatosi all’Università del Texas e poi approdato all’università californiana. Ma ora, pur mantenendo la cattedra americana, tornerà in Italia («sono un cervello senza frontiere in cerca di problemi da ri- 4 30 giorni La durata dei digiuni a cui sono stati sottoposti ogni tre settimane per sei mesi i volontari dello studio condotto dai ricercatori dell’università della California del Sud giorni La distanza tra i cicli di digiuno di 4-5 giorni a cui si sottoporranno i prossimi volontari: la ricerca verrà estesa per verificare se ha effetti anche sulle cellule cancerogene solvere», dice) per dirigere all’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano un laboratorio con una dozzina di ricercatori impegnati nella sfida della senilità. «La biogerontologia — nota Marco Foiani, direttore dell’Ifom — è uno degli ambiti più promettenti. L’invecchiamento cellulare causa problemi metabolici e la predisposizione all’insorgenza tumorale. Comprendendo i meccanismi dell’invecchiamento capiremo molto anche sulla formazione dei tumori». Giovanni Caprara © RIPRODUZIONE RISERVATA Nella storia Simbolo di pentimento per gli ebrei, come forma di protesta nasce nell’Irlanda pagana e poi tra le suffragette Quella rinuncia antica che assicurava la purezza I primi cristiani si astenevano dalla tavola mercoledì e venerdì, i buddisti al novilunio di ARMANDO TORNO G esù digiunò quaranta giorni prima di cominciare la sua missione terrena ma non impose questa pratica ai discepoli. La Chiesa primitiva dedicò al digiuno mercoledì e venerdì; nel III secolo il giorno scelto per osservarlo era il sabato. Marco (2,20) e Matteo (9,15) lo suggeriscono nei loro vangeli. Nella tradizione ebraica digiu- nare esprime anche pentimento (come, per esempio, Giona 3,5); colui che stava per essere iniziato ai misteri eleusini digiunava per purificarsi e il buddhismo impone ai monaci due volte al mese, nel novilunio e nel plenilunio, codesta pratica (alla sera di quel giorno si confessano i peccati). Nell’Islam è una delle cinque prescrizioni fondamentali: all’inizio era prevista una sola giornata, poi si estese al mese Solo «Gesù nel deserto» ((1515-17) di Alessandro Bonvicino detto il Moretto di Ramadan dall’alba al tramonto. Seguivano diete senza carni i filosofi pitagorici e Cleante, secondo scolarca degli stoici greci, soffriva di ulcera e digiunava con beneficio, sino a quando decise di lasciarsi morire senza toccare più cibo. Nulla a che vedere con lo sciopero della fame. Sembra che l’astinenza dagli alimenti per protesta sia nata nell’Irlanda pre-cristiana e, nonostante Gandhi, non sia un’invenzione dei leader politici. Anche nella forma moderna: nacque all’inizio del XX secolo grazie ad alcune suffragette che praticarono tale sciopero nelle prigioni inglesi. La prima fu Marion Dunlop, correva il 1909. Era stata arrestata per atti vandalici a Londra e, dopo la singolare scelta per l’epoca, fu rilasciata giacché non si voleva renderla martire. Talvolta dirigenti carcerari decisero di nutrire le scioperanti forzatamente, ma non mancò chi fece notare che si trattava di una forma di tortura, anche perché alcune, tra cui Mary Clarke che aveva studiato presso l’École normale supérieure di Parigi, ne morirono. In seguito venivano rilasciate per ricevere cure mediche ma, al termine del ricovero, erano riportate in prigione per terminare la pena. © RIPRODUZIONE RISERVATA Signor presidente del Consiglio, molti italiani in questo momento difficile guardano a lei con fiducia e viva speranza che vorrà trarre il nostro Paese fuori dalle difficoltà che stanno gravando su un numero enorme di italiani; quasi la metà dei giovani sono oggi disoccupati! Abbiamo recepito con soddisfazione la sua offerta a tutti i Comuni di inviare al governo l’elenco di «procedimenti e cantieri fermi da anni», bloccati da vari intoppi burocratici, anche solo formali. D’altro canto ci permettiamo di sottolineare come questa proposta debba comunque seguire le norme stabilite dal Codice dei beni culturali e del paesaggio affinché vengano tenuti seriamente in considerazione quei vincoli di tutela che rendono l’Italia per noi italiani prima di tutto e per gli stranieri e conseguentemente per il turismo unica al mondo. Non vorremmo che si potessero così approvare progetti con criteri di urgenza e senza i necessari accertamenti sul loro impatto ambientale, paesaggistico e culturale. Ricordiamo quanto l’Italia oggi soffra a causa di azioni e norme sancite per un immediato vantaggio, che con l’andar del tempo si sono rivelate drammatiche e dispendiose causando danni irrevocabili. Come da lei dichiarato, il Paese ha bisogno di riforme, normative severe e chiare, ma redatte da persone preparate e oneste che abbiano una approfondita esperienza della materia, potrebbero veramente dare un nuovo slancio al futuro della nostra Italia e favorire una rinascita. Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini ha già elaborato in questi giorni alcune norme che ci fanno sperare segnino l’inizio di una totale riqualificazione del suo ministero, volutamente abbandonato dai passati governi. Analoga speranza vogliamo avere per il ministero dell’Ambiente. I tempi urgono e le persone soffrono, ma senza provvedimenti radicali non vi potrà essere un futuro degno per il più bel Paese del mondo che è l’Italia. Giulia Maria Mozzoni Crespi presidente onorario del Fai Fondo Ambiente Italiano © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 SAN PATRIGNANO 12 - 13 GIUGNO 2014 ISCRIZIONE GRATUITA WWW.LH-FORUM.COM - WWW.SANPATRIGNANO.ORG 1° FORUM INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA POSITIVA IN ITALIA Due giorni di dibattiti ed interventi per riflettere intorno ad un nuovo modello economico al servizio delle generazioni future, con oltre 40 relatori nazionali e internazionali del mondo accademico, imprenditoriale, istituzionale e della società civile JACQUES ATTALI DIANA BRACCO LETIZIA MORATTI GIULIANO POLETTI Presidente PlaNet Finance Group e Movimento per l’economia positiva Presidente Gruppo Bracco Cofondatrice Fondazione San Patrignano Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali SIDO BONFATTI OSCAR DI MONTIGNY ANDREA ILLY GINO LUGLI Presidente Banca Carim Direttore Marketing e Comunicazione Banca Mediolanum Presidente e CEO Illycaffè CEO Ferrero UN’INIZIATIVA DI TOP PARTNER PARTNER IN COLLABORAZIONE CON Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 23 italia: 51575551575557 Tempiliberi Viaggi Benessere Food Moda Balconi da mangiare Fonte: DOXA-AssoBirra Meno fiori e più erbette. Anzi sui balconi fioriscono gli orti. È la tendenza alla cucina salutare e fai-da-te (46%) o al risparmio su frutta e verdura (22%): 8 italiani su 10 (42 milioni di persone) praticano gardening. 50% Erbe aromatiche Design Tecnologia 24% 33% Piante da frutto Ha un piccolo orto Famiglia Vita da passerella Modella, una figlia di 7 anni, da adolescente è stata una squatter e poi ha vinto il Fanfullino d’oro. Ecco perché di GIAN LUIGI PARACCHINI Bianca Balti Ho imparato a sentirmi bella, ed è stata una rivincita. Le donne? Magari a qualcuna faccio venire il malumore «G randi, belle, con la loro pelle splendida... oltre ai bei denti e ai b e g l i o cc h i e a l l a gamba lunga e al capello magnifico...». Questi dettagli d’autore raccontano in quale universo femminile si muova la protagonista de «La bella di Lodi», libro del 1972 di Alberto Arbasino. Passano gli anni ma il tempo può essere galantuomo anche con i riferimenti letterari, almeno guardando Bianca Balti, 30 anni, da Lodi, la modella italiana più famosa e pagata al mondo. Qualche dubbio che manchi degli attributi (non letterari, di sostanza) per essere oggi La bella di Lodi? La risposta non sta nel numero di fans club che sostengono la causa quanto nel come la ragazza, emigrata dalle basse brume lombarde prima a New York poi a Marbella dove ora abita con la sua Matilde (7 anni), abbia ampliato la propria sfera d’azione. Dalle passerelle della moda al festival di Sanremo, dove il suo inciampo sui maxi-tacchi ha alzato l’indice d’ascolto. Dai serial pubblicitari profumotelefonici al film (non memorabile ma pazienza) di Abel Ferrara. Per non parlare dei mille passaggi sui tappeti rossi della meglio mondanità. A parte le connotazioni estetiche, dal libro di Arbasino esce una bella di Lodi indipendente, con buoni studi, che ha viaggiato molto e pure spregiudica con gli uomini. Un ritratto in cui si riconosce? «Fino ai 13 anni ho vissuto in una specie di bolla familiare protettiva, fratelli, cugini, in vacanza dai nonni a La Thuile. Al liceo sono invece cresciuta di colpo da tutti i punti di vista, anche della ribellione: a un certo punto sono andata ad abitare in uno squat della Bovisa a nome Malamanera e abbiamo anche occupato una casa. Ero d’un biondo acido fatto in casa e con vestiti assemblati e cuciti sempre da me...E’ stato il mio momento di massima asocialità». Nelle biografie delle modelle c’è sempre o una mamma (non la professoressa Balti) che porta la figlia in un’agenzia o un agente (ci siamo) che al supermercato scopre la talentuosa da lanciare sulla passerella. Ma Bianca quando ha capito che sarebbe diventata la bella di Lodi? La famiglia Bel faccino La modella in una foto da ragazzina: «Fino ai 13 anni ho vissuto in una specie di bolla familiare protettiva, fratelli, cugini, in vacanza dai nonni a La Thuile». Soffrire «Indipendente senz’altro e non soltanto economicamente. Studi, ho fatto il classico poi Politecnico, corso di laurea in Design della Comunicazione, non concluso causa lavoro. Di sicuro ho viaggiato e viaggio molto. In quanto agli uomini non sono mai stata bigotta ma non mi definirei spregiudicata. Chiaro che da ragazzina sei attratta dalle scoperte, poi però cerchi qualcosa di diverso spessore. Ho un’indole super-romantica, il modello per la vita restano i miei genitori che si sono incontrati al liceo, lei 16 anni, lui 18, e non si sono più lasciati. Più sofferto o fatto soffrire in amore? Difficile dirlo: quando una storia finisce, sono in due a provare dolore». Bianca non è il tipo di modella che ha esordito in fasce per pubblicizzare pannolini né tantomeno da adolescente addentando biscotti. Infanzia secondo i canoni, papà Bruno imprenditore nella distribuzione dei giornali, mamma Mariabice insegnante di diritto, Alessandro fratello maggiore, avvocato e notaio, Carlo Alberto, minore, studente al Politecnico in design della moda. Curve Bianca Balti da piccola. «Fermavano mia mamma e dicevano “Che bella bambina!”.Crescendo ero diventata magrissima e i ragazzi guardavano quelle con le curve» «Da piccola dicevano tutti Che bella bambina! e io godevo a più non posso. Da adolescente invece una tragedia perché i ragazzi guardavano quelle con le curve: è un’età in cui vale di più avere il seno che un bel faccino. E a me non cresceva niente anche se ho sempre mangiato un casino ma, come si dice, bruciavo tutto alla grande. Il mio problema non è mai stato ingrassare, al contrario. Mangio super normale e il mio vero sogno culinario sono le schifezze da fast food: una rappresaglia dai tempi in cui mia mamma mi proibiva di bere bevande gassate e mangiare chips o merendine di plastica!». Non c’è peggiore oltraggio per una normale donna mediterranea delle lamentele di queste sensuali silfidi da passerella su come non riescano, nemmeno con cartocciate di patatine unte, a mettere su un grammo. Ma non lo fanno per il gusto d’infierire: è che il loro metabolismo un tempo le ha fatte soffrire, povere stelle. «Diventando adulta, facendo poi la modella, imparando a sentirti bella, beh è stata una grande rivincita. Diventi talmente sicura che te ne puoi andare in giro in scarpe basse, tuta e senza trucco. Poi qui a Marbella c’è sempre il sole, si va in spiaggia anche d’inverno. Per contratto non potrei abbronzarmi, ma finora non m’hanno mai sgridato...». Certo, fra nebbie e umidità, il clima della pur fertile Lodi è senz’altro meno glamour. Ma mai svilire le proprie radici. Tanto più se la tua città t’insigna del Fanfullino d’oro, massima riconoscenza municipale durante la festa patronale di San Bassiano, quando in gennaio sotto i portici si mangia la busèca (trippa con pancetta, fagioli, verdure) inaffiata da vin brulè. Autentico menù da modella. «Sinceramente a quello non sono ancora arrivata! Lodi però è bellissima, piccola ma non troppo, un magnifico centro storico, giri in bicicletta e quanti bagni ho fatto nell’Adda con i miei amici. Non la cambierei con Milano». Dicono di Bianca che la sua semplice ap- La bella di Lodi Trent’anni, una figlia (Matilde), di 7, Bianca Balti è la modella italiana più famosa e più pagata del mondo. Volto-immagine di Dolce e Gabbana, ha partecipato a un film di Abel Ferrara ed è stata testimonial in molte campagne pubblicitarie. Nata a Lodi, da qualche tempo vive a Marbella: «Da piccola dicevano tutti che ero una bella bambina e io godevo a più non posso. Da adolescente, invece, è stata una tragedia» (Foto Lanzilao/Contrasto) ❜❜ Le scoperte Gli uomini? Non sono mai stata bigotta. Chiaro che da ragazzina sei attratta dalle scoperte. Poi però cerchi altro ❜❜ Le merendine parizione sui vari set cinefotografici susciti spesso malumore (chissà perché) anche fra stelle/stelline più famose di lei. In ogni caso che rapporto ha con le donne in generale? Risposta con qualche perfidia: «Magari gli viene il malumore perché mi vedono sgranocchiare una manciata di cioccolatini e loro sono a stecchetto, oppure perché non ho un rapporto morboso con il lavoro...Trovo che le amicizie tra donne siano problematiche: prima perché magari c’è qualche ragazzo di mezzo, dopo perché scattano invidie e incomprensioni. Le prime amiche me le sono fatte ora qui in Spagna dove mediamente si ride di più che in Italia. Ci capita anche d’andare a cena in cinque senza uomini e ci si diverte. L’amicizia fra donne richiede maturità». Il mio problema non è mai stato ingrassare, al contrario. La passione Ma da piccola mia madre mi E come trova questo scintillante mondo della moda? Ha lavorato con mille stilisti, dovietava le merendine ❜❜ Le amiche Le amicizie tra donne sono problematiche: magari c’è qualche ragazzo di mezzo e poi scattano le invidie... v’è scattata una speciale sintonia? «La moda è una cosa seria, un business, però spesso c’è grande superficialità nei rapporti. Il mio primo vero contratto, fra l’altro in esclusiva, l’ho avuto con Dolce e Gabbana. Ero quasi un’esordiente e Domenico stava in ginocchio a spillare la gonna mentre Stefano aveva occhio verso mille altre cose. Per dire come sia stata impressionata da quanto lavorino e curino i particolari. Certo sono italianamente passionali e s’aspettano che chi li circonda aderisca. Se non è così li deludi». © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Tempi liberi Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Viaggi le destinazioni Contrasti La fuga dalla campagna dei «new Shanghainese», i giovani migranti dalle grandi ambizioni Valle D’Aosta Concerti nel bosco con ensemble dall’Irlanda «Rifugi in festa» è l’appuntamento che dà il via all’estate in Val D’Aosta: il 21 e 22 giugno i rifugi valdostani propongono per il pranzo un menu a prezzo speciale (17 euro, www.lovevda.it) dedicato agli escursionisti. Dal 2 al 6 luglio saranno invece i dintorni di Courmayeur ad animarsi per «Celtica» (www.celticavda.it), festival internazionale di musica e artigianato con ensemble in arrivo da Bretagna, Irlanda e dal Québec. I concerti nel bosco di Peuterey e presso il lago di Miage ospiteranno, fra gli altri, l’arpista Vincenzo Zitello che presenta il suo nuovo disco «Infinito» e i canadesi Bodh’Aktan. Fatta eccezione per i concerti di Peuterey (42 euro per quattro giorni di musica) tutti gli altri spettacoli (ad Aosta e Pré Saint Didier) sono a ingresso gratuito. Grattacieli e tai chi Così è la Cina L i chiamano «new Shanghainese», sono ragazzi neppure di 30 anni che hanno lasciato la Cina profonda per scommettere su se stessi, nella città più luccicante d’Asia. «Studiano inglese una volta a settimana con un insegnante madrelingua, a differenza dei loro genitori non risparmiano neppure uno spicciolo e vogliono addentare il meglio che la metropoli offre», scrive lo Shanghai Daily, tratteggiando i volti dei «migrants with big dreams», migranti dalle grandi ambizioni. Molti di loro provengono dalla provincia dell’Hubei, nella Cina Centrale, e sono il volto della nuova Shanghai, una città che si mostra agli occhi sempre più ester- Da Shanghai alla montagna taoista del Regno di Mezzo. A lezione di meditazione refatti di stranieri e turisti come la vetrina patinata dell’Asia. Oggi è una città di 24 milioni di abitanti, dove più di 9 milioni sono immigrati, ma tenacemente convinti di far parte della nuova Cina, quella dei grattacieli illuminati come un lunapark e dei locali alla moda dove nelle terrazze con vista si mangiano i lobster rolls. Eppure bastano due ore di volo da Shanghai per vedere da vicino da dove proviene questa nuova ondata di immigrati che rifiutano nella metropoli i lavori troppo duri che invece i loro padri continuano a fare: a Wuhan, la città più popolosa della Cina Centrale, il presente è scandito dai ritmi delle fabbriche (qui la Lenovo ha creato le sue aziende-falansteri con tanto di case capsula, ospedale e scuola), ma ora si comincia a scommettere anche su un futuro turistico, sfruttando l’onda lunga delle vicine montagne Wudang, dove è nato il taoismo. C’è un filo rosso, al di là di tutto, che unisce vecchia e nuova Cina ed è la dimensione spirituale: si respira anche nel futuristico Bund di Shanghai, dove la mattina, all’alba (l’efficientismo ha accorciato le ore di sonno di tutti) si incrociano persone di ogni età che muovono le mani in aria seguendo i precetti del tai chi. La risposta asiatica allo jogging frenetico di Central Park. A quattrocento chilometri all’ora Shanghai è il punto di inizio o di arrivo di un viaggio in Asia. Dopo i palazzi imperiali, gli eserciti di terracotta, le pagode, le risaie nelle sterminate campagne, il colpo d’occhio dei grattacieli di Pudong racconta meglio di qualsiasi altra cosa le ambizioni della Cina, già ben riassunte nel Centro esposizioni del piano urbanistico di Shanghai, dove un plastico di raffinatissima fattura prova a scommettere sull’aspetto della metropoli nel 2020. Per farsi un’idea della velocità della città conviene salire sullo Shanghai World Financial Center, che regala uno skyline smisurato, da tre diversi punti di osservazione (dal 94°, al 97° al 100° piano). L’ascensore che conduce a quota 492 metri del «cavatappi» — così è conosciuto l’edificio per l’inconfondibile profilo del suo tetto — percorre 17 piani al secondo e durante la salita intrattiene i passeggeri con suoni e luci da guerre stellari: una volta in cima Shanghai è letteralmente ai piedi dei turisti, che passeggiano su e giù per un corridoio di passerelle di vetro trasparente. Un’altra vista da album dei ricordi è quella della crociera notturna sul fiume Huangpu: il consiglio è partire poco prima del tramonto, per godere dell’ultima luce che si riflette sugli specchi dei grattacieli, e subito dopo immergersi in una specie di Las Vegas d’Oriente. Anche solo una passeggiata nel Bund, la vecchia via dei commerci, con tanto di toro alla Wall Street (è davvero il gemello di quello di Manhattan) può regalare una vista impareggiabile, che diventa uno sfondo se scegliete di fermarvi in uno dei leggendari locali. Il Bar Rouge (Bund 18) continua a conservare la sua fama mondana grazie alla grande frequentazione occidentale mescolata a quella dei New Shanghainese (la terrazza dove sventola la bandiera cinese è uno scenografico simbolo delle contraddizioni tra passato e presente): nello stesso palazzetto color terra di Siena oggi c’è anche Hakkasan, il cinese stellato guidato dallo chef Tong Chee Hwee, e M1nt, un club dal filtro abbastanza stretto, al quale si accede dopo aver percorso una scalinata con un scenografica installazione di bici. Sui monti Wudang I monaci non amano essere fotografati: i più intransigenti colpiscono con un innocuo raggio laser chi tenta di farlo Corto raggio Un museo trasferito e nuovi locali Tutti i motivi per andare a Bologna S ono passati vent’anni da quando il pittore Concetto Pozzati, allora assessore per la Cultura a Bologna, diede la sua benedizione al «progetto Link», uno spazio che superò l’idea stessa di centro sociale per diventare un polo di avanguardie multimediali. Lontanissimo quel 1994, eppure il Link (www.link.bo.it) c’è ancora ed è la sintesi di quello che Bologna vuole essere: città a misura d’uomo ma con iniziative di respiro europeo. Ed è solo una delle tante novità del capoluogo emiliano: nel Quadrilatero ha riaperto i battenti il Mercato di Mezzo (ingressi: via Clavature e via Pescherie vecchie), versione 2.0 e di design di un vecchio spazio comunale. Dopo 25 anni torna anche un locale storico della movida bolognese, il RosaRose (www.rosarose.it) che aveva fra i suoi clienti lo scrittore John Grisham. E per gli appassionati di motori e costume l’ultima tappa è alle porte della città (Funo di Argelato www.museolamborghini.com) dove si è trasferito il museo «Lamborghini»: qui i bolidi del «Toro» rievocano una storia di pianura e genio imprenditoriale del ’900 italiano. F. Gug. © RIPRODUZIONE RISERVATA Shopping di gusto Il Mercato di Mezzo ha riaperto nel cuore della città con bistrot e chioschi Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Tempi liberi 25 italia: 51575551575557 L’idea A Napoli sottoterra Nel Tunnel borbonico I due volti del Paese Sopra lo Shanghai World Financial Center, il più alto grattacielo di tutta la Cina, detto «cavatappi» per la sua forma singolare. A sinistra, turisti all’ultimo piano, che si raggiunge con un’ascensore da 17 piani al secondo. A destra in alto il monastero sui monti Wudang e un monaco. Qui accanto la città vecchia di Xiangyang e il riposo di un portantino Se la Cina, specie quella più remota, può riservare qualche delusione a tavola, sarà molto difficile incappare in esperienze negative a Shanghai, dove la ristorazione è eccellente: Goga, a Don Ping Lu, è piccolissimo e con pochi posti a sedere ma il menù fusion è da molti considerato memorabile (prenotate in terrazza), mentre Mr and Mrs Bund svetta nelle classifiche mondiali dei migliori ristoranti asiatici. Anche la cucina italiana si è guadagnata un posto al sole, non solo con Mercato, il celebre ristorante nel Bund, ma anche con esperienze gastronomiche più tradizionali come Salute, che offre panini fatti al momento come dal salumaio sotto casa o il varesino Marco Barbieri, diventato quasi un’istituzione. La velocità supersonica della città è ben rappresentata dal suo treno Shanghai Maglev, il più rapido della Cina, con una velocità massima di 431 km/ orari, che collega unicamente la stazione della metropolitana Long Yang Zard al Pudong International Airport. Vostro punto di partenza per andare alla scoperta di un’altra Cina, quella delle fabbriche e della spiritualità. Una città chiamata Forno Nel Forno: viene chiamata così, dai suoi stessi abitanti, Wuhan, la più grande città della Cina Centrale. D’estate la temperatura è così insopportabile che la gente sposta i letti in terrazzo o per strada. Non aspettatevi di vedere grandi bellezze in quella che viene chiamata immeritatamente la Chicago della Cina, per la sua posizione strategica, ma la città ha comunque qualche velleità turistica. Il fatto che grandi marchi della moda e importanti catene alberghiere come Shangri La’ (e tra poco anche la raffinata Edition) aprano nel capoluogo dell’Hubei fa intuire come Wuhan possa ambire a un posto di primo piano nel panorama asiatico. Ma la vera esperienza di una tappa in Hubei è a cir- Movimento lento MONGOLIA Itinerario di viaggio PECHINO Tai chi Tra le montagne sacre Wudang si è sviluppato uno stile di kung fu morbido ed elegante, reso armonioso dai concetti filosofici taoisti, il pugilato Wudang, da cui è nato il tai chi Imparare il taoismo A Wudang, Shan, luogo conosciuto come la montagna taoista, oggi Patrimonio mondiale dell’Unesco, vivono 200 monaci che praticano il taoismo. In Cina ci sono numerose scuole che lo insegnano, frequentate anche da occidentali. Le lezioni possono durare da un giorno a un anno. Tra le accademie più famose, la Wudang Taoist Kungfu Academy, costruita ai piedi del monte Wudang Shan: si raggiunge con due ore di volo da Shanghai o quattro ore di macchina da Wuhan Esercizi in aereo In Oriente è una consuetudine per persone di tutte le età praticare tai chi all’alba. Nei voli di rientro dalla Cina la compagnia China Eastern trasmette attraverso i monitor esercizi di tai chi da eseguire per ritemprarsi dopo la fatica delle 12 ore di volo SHANGHAI WUDANG MOUNTAIN raggiunta con 4 ore di auto da Wuhan WUHAN raggiunta con due ore di volo da Shangai HONG KONG ca quattro ore di auto da Wuhan: attraversando la sterminata campagna cinese, con falò neri accesi già dalle quattro del pomeriggio e schiene curve sulle risaie, apparirà ancora più chiara la determinazione dei «New Shanghainese» ad affrancarsi da un presente durissimo. I monaci del Regno di Mezzo La tappa finale del viaggio è Wudang Shan, conosciuta come la montagna taoista numero uno go live fvg del Regno di Mezzo. Il paese dall’aria fortemente commerciale (ma vale comunque la pena acquistare un turchese, il loro tesoro locale) viene riscattato dall’ascensione ai monti Wudang, percorribile in più modi, ma sicuramente nella maniera più comune a bordo di una funivia che lascia i pellegrini all’inizio di una gradinata da percorrere fino alla Vetta della Colonna Celeste, a quota 1612, dove sorge il Palazzo d’oro. Tra rocce, boschi e ciottoli si affacciano architetture maestose come il Palazzo della Parete Meridionale, il palazzo proibito con i tetti di maioliche verdi e il Cliff Palace, il palazzo sulla Roccia, da cui spunta la testa del Drago, un monolite dove i fedeli bruciano incensi e candele sperando di vedere esaudite le preghiere. I templi, più volte devastati, soprattutto durante la Rivoluzione culturale, oggi sono un patrimonio dell’Unesco e ospitano 200 monaci, che armonizzano la serenità dello sguardo alla ieraticità dei movimenti: vederli da vicino è un’esperienza magnetica, così come catturare lo scorcio delle loro celle, essenziali fino alla severità, con calzari bianchi e tuniche blu stesi in fili di bucato sospesi tra i monti. Non amano essere fotografati (i più intransigenti colpiscono con un innocuo raggio laser chi tenta di farlo), ma condividono il loro sapere con chi vuole conoscerlo da vicino nelle decine di scuole tai chi. Una delle più note, la Wudung Taoist Kungfu Academy, è stata costruita ai piedi della montagna: qui le lezioni iniziano alle 5 e 30 del mattino e si tengono nelle panoramiche terrazze sulla montagna, anche nelle stagioni più fosche. Ci si iscrive per pochi giorni o per un anno intero: una lezione mescola volti occidentali e orientali uniti dalla volontà di imparare l’arte della meditazione, che tornerà utile nella vita vorticosa delle ambite metropoli. Michela Proietti @procorr © RIPRODUZIONE RISERVATA La Napoli underground, reale e metaforica, fra il Tunnel borbonico e una mostra a tema in uno degli spazi artistici più vivaci del centro storico. In corso fino al 20 luglio, la mostra «Underground City» (www.spazionea.it anche bistrot e libreria) presenta due installazioni site specific firmate da Andrea Fogli e Paolo Grassino che sono il prologo ideale prima della visita ai passaggi sotterranei voluti da Ferdinando II di Borbone e inaugurati nel 1885. Dopo decenni di abbandono sono stati riscoperti (e ripuliti) dall’associazione «Borbonica sotterranea» (tel. 081.76.45.808, ven. sab. e dom. www.tunnelborbonico.info) grazie alla tenacia dello speleologo Gianluca Minin: «Per me il tunnel è l’hobbylavoro del fine settimana, in realtà un work in progress senza fine». Un’operazione dove nulla è lasciato al caso, con tre percorsi di varia difficoltà che partono da Vico del Grottone o dal Parcheggio Morelli per addentrarsi in un mondo parallelo dove un’altra associazione (www.nartea.com) organizza visite con attori abbigliati come personaggi partenopei della metà dell’800. Il Tunnel borbonico nel corso di più di un secolo è stato lo specchio segreto della città adibito via via a deposito, rifugio e purtroppo discarica fino al 2005, quando il recupero è cominciato. I visitatori (moltissimi gli stranieri) lasciano il caos quotidiano per immergersi nel silenzio di una successione di percorsi scavati nel tufo, fra cavità e corridoi dove si incontrano relitti di auto, sculture e cisterne, stratificazioni di una Napoli con un’anima underground architettonica e spirituale. F. Gug. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Tempi liberi Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Viaggi la formula Istruzioni per l’uso Cinque mesi di analisi delle fluttuazioni dei prezzi dei voli in partenza da Roma e da Milano verso cinque destinazioni: Londra, Madrid, New York, Dubai e Pechino. Per viaggiatori 3.0 Date scelte per il viaggio: 1/7/2014 (andata) - 7/7/2014 (ritorno) – valori in euro Media giornaliera Quanto costa prenotare giorno per giorno MilanoLondra Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica RomaLondra MilanoMadrid RomaMadrid Milano- RomaMilanoNew York New York Dubai RomaDubai MilanoPechino 89,9 92,1 90,4 99,1 97 93 137,1 136,4 135,3 697,9 676,4 689,3 131,7 669,4 346 349,2 356,1 349,3 136,7 134,9 136,3 678,3 673,6 691,1 567,8 574,7 571,5 565,7 574,7 571,2 71,3 73,8 99,5 98 70,7 95,4 73 73,6 73,7 73,4 95,8 96,1 96,9 98,9 89,1 790,3 763,2 786 755,6 764,1 329,6 331,9 334,2 328,9 345,2 340,4 345 329,4 744,9 788,5 345,9 347,1 RomaPechino 583,3 564,7 586,3 590,7 583,8 589,4 586,3 583,9 Gli estremi per ogni tratta Valori registrati al momento della prenotazione In montagna di Fabrizio Guglielmini Dolomiti, passeggiate e concerti nei rifugi Una passeggiata in quota sui sentieri delle Dolomiti con arrivo in una radura nei pressi di un rifugio o di una malga. Potrebbe essere il copione di una normale gita in montagna se ad aspettarvi non ci fossero il violoncellista Mario Brunello, il cantautore Cristiano De André o lo scrittore Michele Serra. E' questa l'idea che nell'arco di due decenni ha fatto la fortuna del festival «I suoni delle Dolomiti» (programma completo e aggiornamenti su www.isuonidelledolomiti.it) al via il prossimo 29 giugno con il concerto di Brunello al rifugio Brentei, in uno dei punti più scenografici delle Dolomiti di Brenta. Per l’edizione del ventennale il programma mette insieme classica, etnica e pop con 32 concerti (tutti gratuiti tranne qualche eccezione) fino al 28 agosto. Fra gli ospiti stranieri, il divo della musica africana Youssou N’Dour con il suo gruppo di ‘mbalax da Dakar, il jazz del trombettista Paolo Fresu sugli altopiani di Folgaria e Lavarone e la fisarmonica dell’argentino Dino Saluzzi che ha saputo rinnovare la lezione di Astor Piazzolla in chiave jazz. L’itinerario «Dolomiti di pace» oltre a Fresu ha fra gli ospiti Brunello che dall’1 al 3 luglio suonerà fra le trincee della Grande Guerra (a Monte Pasubio) con un trekkingevento inserito nelle commemorazioni nazionali per il Centenario del conflitto. Nomi di richiamo anche per la musica italiana con Cristiano De André, Noemi, Arisa e Mauro Pagani, quest’ultimo alle prese con il remake di «Creuza de ma» , capolavoro di Faber uscito nel 1984. Gran finale il 28 agosto alla Malga Costa in Valsugana con il pianista newyorkese Uri Caine, celebre non solo per le composizioni jazz ma anche per la personale interpretazione delle Variazioni Goldberg. E per i più sportivi l’edizione del ventennale dei «Suoni» propone anche un bike tour di tre giorni (dal 17 al 19 luglio, a pagamento) fra le Dolomiti di Brenta con il quartetto del bandoneista Daniele di Bonaventura che, in bici con gli altri musicisti, accompagnerà il pubblico fino ai vari luoghi prescelti per i concerti. © RIPRODUZIONE RISERVATA L a sua formula, visti i numeri del settore, è diventata un po’ come quella della Coca Cola. E, nel tempo, in molti hanno tentato — e lo fanno ancora oggi — di trovarne la sequenza giusta. Economisti, analisti di borsa, statistici, siti specializzati. I quali, con algoritmi, serie storiche, incroci hanno dato la loro risposta a una delle domande del viaggiatore 3.0: qual è il momento giusto per prenotare un biglietto aereo? Gli studi Gli esiti, a dire il vero, non vanno mai verso la stessa direzione. E c’è soltanto da farsi venire il mal di testa. Secondo uno studio — commissionato da un sito di viaggi — i biglietti vanno presi 151 giorni prima della partenza. Quindi con cinque mesi di anticipo. A leggere il responso di un’altra piattaforma di ricerca dei voli, il massimo risparmio si ottiene a sette settimane dal decollo. Ma un economista giapponese, con tanto di formula, alza l’asticella temporale a otto settimane. Troppo, davvero troppo, secondo il verdetto di un docente italiano di economia: quei ticket vanno comprati a circa dieci giorni dal giorno in cui vorremmo lasciare casa e lavoro per un po’ di relax. I «biscotti» nel pc E come se non bastasse già tutta questa confusione attorno a una sola domanda, un altro studio americano fa presente che anche il momento della prenotazione incide sul prezzo finale. Un esempio? I voli acquistati durante gli orari d’ufficio costerebbero di più perché — è Esperimenti L’andata fittizia è stata fissata il 1° luglio, il ritorno una settimana dopo. Nell’analisi sono state considerate tutte le tipologie di compagnie di viaggio la sintesi dell’analisi — il passeggero ha più fretta e collegandosi dal luogo dell’impiego ha pure uno stipendio, quindi soldi da spendere. L’ultimo capitolo nella saga alla ricerca del Santo Graal dei biglietti aerei è il web. O meglio: i «cookies» (letteralmente: biscottini), le tracce elettroniche che lascia il nostro pc quando navighiamo. Secondo molti le compagnie aeree collezionerebbero e userebbero queste informazioni per sapere quali tratte hanno consultato i futuri passeggeri per alzare poi le tariffe al momento della prenotazione. Insomma, «lasciate ogni speranza o voi che digitate». L’indagine del «Corriere» Per fare un po’ di luce il Corriere della Sera ha seguito giorno per giorno da gennaio allo scorso 3 giugno cinque destinazioni low cost e non solo (Londra, Madrid, New York, Dubai e Pechino) tenendo conto di due scali di partenza: Milano e Roma. L’andata, fittizia, è stata fissata il 1° luglio. Il ritorno una settimana dopo. Nell’analisi, poi, sono state considerate tutte le tipologie di compagnie e di viaggio per arrivare alla tratta più interessante economicamente. E quindi quand’è il momento migliore? La risposta, l’unica, è: dipende. Dall’aeroporto del decollo. Dal giorno. Dal mese. A volte anche da qualcosa di estraneo a qualsiasi andamento statistico. Per cui risultano giorni da sconsigliare, ma anche gli stessi che registrano il valore più basso. O viceversa. Intanto, le certezze. Decollare da Milano, verso le cinque destinazioni considerate, è più conveniente che farlo da Roma. In media di quasi il 33% se l’arrivo è uno degli scali di Londra. Addirittura del 46,5% se si vuole atterrare a Madrid. Poca differenza — ma sempre a vantaggio del capoluogo lombardo — per chi pianifica vacanze a Dubai e Pechino. MilanoLondra XS XL MilanoMadrid MilanoNew York MilanoDubai MilanoPechino RomaLondra RomaMadrid 47 74 484 204 460 (22 maggio, giovedì) (5 febbraio, mercoledi) (27 febbraio, giovedì) (24 marzo, lunedì) (23 marzo, domenica) 69 (19 aprile, sabato) 123 169 819 372 634 (23 gennaio, giovedi) (21 febbraio, venerdi) (8 aprile, martedi) (22 febbraio, (31 gennaio, sabato) venerdì) RomaNew York RomaDubai RomaPechino 96 436 262 489 (9 aprile, mercoledì) (28 febbraio, venerdì) (13 febbraio, giovedì) (24 aprile, gioved) 118 177 964 381 644 (2 giugno, lunedi) (14 maggio, mercoledì) (26 febbraio, mercoledì) (22 febbraio, sabato) (4 aprile, venerdì) Media mensile Il prezzo dei biglietti mese per mese Gennaio (23-31) Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno (1-3) MilanoLondra RomaLondra MilanoMadrid 93 94,4 84,3 100 93,3 103,1 104 106,4 54,8 91,2 58,5 84,3 97,4 115,7 92,7 97,8 97 74,8 RomaMadrid Milano- Roma- New York New York Dubai 110,7 747,8 715,3 128,9 145,3 117,2 149,4 167,3 622 721,3 748,2 769,2 826,4 826 672,4 698,7 695,8 711,3 Milano- RomaDubai 265,2 302,8 325,6 318,9 356,4 346,1 336,7 348,1 351,4 362,6 340,7 322,3 Il giorno perfetto per volare con poco Da febbraio a maggio i mesi migliori ed è sempre meglio evitare di farlo il martedì: l’agenda (provata per voi) per prenotare i biglietti aerei e risparmiare. Davvero La media e i giorni più convenienti Se dalla città della Madonnina si pagano, in media, 73,2 euro (tutto incluso) per la capitale inglese, 92,5 euro per quella spagnola, quasi 680 euro per vedere la Grande Mela, circa 334 per immergersi nei grattacieli e nel deserto degli Emirati Arabi Uniti e 570 per toccare il suolo cinese, da Roma i prezzi vanno dai 97,2 euro per Londra ai 135,5 per Madrid, dai 768 per New York ai 586 per Pechino, passando per i quasi 348 della tratta per Dubai. Quanto ai tempi, l’indagine mostra risposte diverse. Il martedì, a leggere la media a livello quotidiano, sembra il giorno meno adatto per tutte e dieci le tratte. Il mercoledì, invece, fa risparmiare qualche euro sia da Roma, sia da Milano verso gli aeroporti di Londra: rispettivamente una media di 95,4 e 70,7 euro. Per chi invece intende andare a Madrid i dati evidenziano una prima differenza: chi parte da Milano dovrebbe prenotare di domenica (89,1 euro), il giorno in cui mediamente si risparmia di più. Per chi vuole decollare dagli scali della Capitale il momento migliore è il giovedì (131,7 euro). E giovedì è anche il più conve- niente per prenotare un volo Milano-New York (669,4 euro). Mentre se la partenza è fissata a Roma, per arrivare nella Grande Mela meglio comprare il volo di sabato (744,9 euro). Anche per Dubai dipende molto dal punto di inizio. Il giovedì, ancora una volta, appare il giorno migliore per i viaggi da Milano (328,9 euro). Da Roma sarebbe consigliabile, secondo le statistiche del periodo di rilevamento, acquistare il volo di venerdì (345,2 euro) o sabato (345,9). Se si vuole invece atterrare a Pechino meglio scegliere il biglietto di domenica (dagli scali del capoluogo lombardo) o di lunedì (da quelli della Capitale). Il costo medio per la citta cinese è rispettivamente di 564,3 e 583,3 euro. I «picchi» Chi avesse prenotato un volo MilanoLondra il 22 maggio avrebbe pagato 47 euro, cioè il prezzo in assoluto più basso registrato durante l’indagine L’importanza del mese Nella prenotazione, secondo l’analisi dei voli, un altro aspetto importante è il mese. E anche qui i risultati sono molto diversi tra loro. Per esempio, considerando Milano come scalo di partenza, bisognerebbe prenotare ad aprile per pagare di meno i voli per Londra: si pagano, mediamente, meno di 55 euro. Marzo è quello più conveniente per i collegamenti con Madrid (74,8 euro). Febbraio quello più adatto per comprare un volo per New York (622 euro), gennaio per Dubai (265,2) e maggio per Pechino (561,7). Più «stabilità» di risultati per quanto riguarda Roma. Acquistare a gennaio il biglietto per Madrid, New York e Dubai conviene di più. Aprile e maggio — come per Milano — si confermano i mesi in cui si pagano di meno i voli per Londra e Pechino. Gli estremi e le contraddizioni Cifre che risaltano ancora di più se si considerano i prezzi più alti o bassi. E, soprattutto, se poi si va a scoprire a che giorno corrispondono. Un esempio? Chi prenotava il volo Milano-Londra il 22 maggio scorso avrebbe pagato 47 euro: è il valore più basso registrato nel periodo di analisi. Il 22 maggio, però, era un giovedì, mentre il mercoledì è il giorno della settimana con la media più bassa. Se poi si vanno a vedere i prezzi del percorso Milano-New York le contraddizioni sono ancora più evidenti. In questo caso il volo più conveniente si doveva comprare il 27 febbraio (484 euro), quello meno il 23 gennaio (819 euro). Peccato che si tratti di giovedì in entrambi i casi. A dimostrazione che nemmeno la statistica, a volte, aiuta. E, forse, la formula perfetta semplicemente non c’è. Leonard Berberi @leonard_berberi © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Pparra Irisch Air Lines ads credit photo In ssintesi A pari parità di punto di arrivo (Londra, Madrid, New York, Dubai, Pechino) partire da Milano costa meno che decollare da Roma (anche 90 euro di differenza nelle tratte lunghe). Meglio comunque evitare il martedì che non registra nessun valore conveniente per i passeggeri Prezzo biglietto medio Dal 23 gennaio al 3 giugno Da Milano Da Roma 768 680 MilanoPechino RomaPechino 568,2 568,9 569,9 580 573,3 583,3 592,4 599,2 561,7 570,4 579,7 597,7 570 586 334 348 73 97 Londra 93 136 Madrid Tempi liberi 27 italia: 51575551575557 New York Dubai Pechino Fonte: elaborazione dati Corriere della Sera su monitoraggio attraverso skyscanner.com nel periodo 23 gennaio 2014 – 3 giugno 2014; i valori si riferiscono alle combinazioni migliori di prezzo (tra compagnie low cost e non solo) per le tratte indicate America La nuova vita della città, grazie al Coachella Valley Music and Arts Festival Le stelle amano il deserto Rinascita di Palm Springs L eonardo DiCaprio ha appena preso casa qui: una villa tutta a padiglioni in vetro nel quartiere di Old Las Palmas, dove una volta abitavano Kirk Douglas, Lucille Ball e Katherine Hepburn. Cinquemila metri quadri, appartenuta alla leggendaria Dinah Shore, è rimasta sul mercato per due settimane e spicci: il «lupo di Wall Street» se l’è aggiudicata per 5,2 milioni di dollari. Ma anche Anne Hathaway sta cercando casa in zona: si è innamorata di quella che fu di Bob Hope, in offerta a 34 milioncini (da 50), mentre Eva Mendes e Ryan Gosling sono stati avvistati a far shopping di mobili nel sofisticato Uptown Design District. E’ Palm Springs, in California, cittadina nel deserto a un centinaio di miglia est di Los Angeles, per anni addormentata e ora tornata di gran moda, scrive il New York Times, grazie al Coachella Valley Music and Arts Festival: un tempo alternativo, oggi un must della nuova Hollywood, che ad aprile ha trascinato in quest’angolo di mondo più di 200mila tra venti e trentenni, e l’anno scorso ha registrato il fatturato più elevato nella storia per una kermesse. Palm Springs, dove il prezzo medio di una casa, nel 2013, è salito del 10%: quartier generale di un nuovo divismo, low profile e supersnob, con «inquilini» che alla Cadillac sostituiscono la bicicletta vintage e vogliono trasformare la città non nei nuovi Hamptons, ma Star di ieri e di oggi Leonardo DiCaprio ha preso casa nel quartiere di Old Las Palmas nel laboratorio di architettura e di design che era una volta. Così, vanno come il pane le dimore in stile coloniale spagnolo delle star degli anni Venti e Trenta, come quelle tutte in vetro costruite nei Cinquanta per Frank Sinatra e Sammy Davis, Jr. E se il Coachella della vicina Indio, collegato via navetta, è l’happening dell’anno, si moltiplicano gli eventi radical-chicchissimi. Come il Palm Springs International Film Festival, la Modernism Week, mostra del design americano del Secondo Dopoguerra, i cocktail dell’Art Museum e gli opening di gallerie d’arte (il prossimo ad ottobre per la Yares Art Projects). Ma Palm Springs è anche «the Dinah»: cinque giorni dedicati alla cantante che portano in città 15mila donne gay da tutti gli Usa. Del boom di Palm Springs si è accorto anche Richard Branson della Virgin, che da poco più di un anno offre voli nonstop da New York-JFK. E se Cary Grant era ospite fisso del favoloso El Mirador Hotel, oggi non si può non fare tappa all’Ace Hotel and Swim Club. Altri alberghi modaioli sono Sparrows, che sembra il set di un western, lo psichedelico Saguaro e il super-tech Arrive. Gioiellino, quest’ultimo, di Ezra Callahan di Facebook, con le stanze che si aprono via smartphone. E ancora: il brunch più chic si fa da Cheeky’s, sulla North Palm Canyon Drive; il ristorante del momento è Workshop Kitchen, nello storico quartiere di El Paseo (presto soppiantato dall’atteso Hacienda Cantina & Beach Club); per la birretta, il cocktail e un po’ di buona musica il posto giusto è Bar (barwastaken.com). Che una volta al mese fa un happy hour con fotografi ed artisti («ArtBar») di cui si parla per settimane dopo. Ma il passatempo più trendy, a Palm Springs, è comprar casa. Se quella dell’ex presidente Gerald Ford è andata al chief creative officer della DreamWorks Animation, Bill Damaschke, voi potreste ancora aggiudicarvi la futuristica House of Tomorrow di Elvis Presley. Appena messa in vendita per 9,5 milioni di dollari. Costanza Rizzacasa d’Orsogna © RIPRODUZIONE RISERVATA Che montagne. Che laghi. Che luce! SAB Arrivo. Ho dimenticato gli occhiali da sole. Urge comprarli! DOM Conferenza su Hesse. Ho provato a scrivere anch’io, ma un incredibile tramonto mi ha distratto. LUN Un tuffo nel lago. Lo spettacolo dei velisti. E la sera, pesce al Murtaröl: incredibile! MART Un tentativo di pittura. Poi ho ripiegato sul Museo Segantini. VEN Ho chiamato il capo e ho prolungato le ferie! MERC Jogging in Val di Fex. GIOV ore 16, massaggio sportivo. Nota per me: mai più jogging. Tutta la settimana: «Impianti di risalita inclusi».* Un programma per vacanze a perdita d’occhio, calendario permettendo. Se cerchi altre suggestioni: www.engadin.stmoritz.ch *Impianti di risalita inclusi dalla 2a notte in albergo. 28 Tempi liberi Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sapori & amori L’ingrediente Due zuppiere valgono «solo» 350 calorie Salati ma anche dolci e soprattutto dietetici I pop corn «milleusi» Il libro Non di solo pane: i segreti di un cibo simbolo Il suo pane quotidiano? «Grande formato, lievitazione naturale da pasta madre, farine da cereali minori macinate a pietra». È la sintesi del pane di Davide Longoni, panificatore artigiano brianzolo diventato maestro nel recupero delle tecniche di lavorazione antiche. «Grande formato perché — spiega — il pane è un alimento da condividere, e anche perché quello grande è un pane che dura, conservando i profumi e i sapori del grano anche dopo diversi giorni». Figlio di una famiglia di panificatori di Carate Brianza, dopo la laurea in Lettere, Davide aveva iniziato a lavorare in un’agenzia di fotogiornalismo. Fu la scoperta di un pane diverso da quello di suo padre (e da tutti quelli che aveva finora visto o mangiato), in un ristorante milanese agli inizi degli anni Duemila, a rivelargli la sua strada. Molto più di un mestiere, piuttosto una relazione sensoriale con un alimento simbolico che non a caso — nota — ha la stessa radice della parola «padre», dal sanscrito «pa» che significa protezione e nutrimento. Ecco perché il suo ultimo libro,Il senso di Davide per la farina (Ponte delle Grazie, 132 pp., 13 euro), è molto più di un manuale di ricette a base di acqua, farina e lieviti. Tre ingredienti che per caso — sottolinea Davide — l’uomo fece incontrare. Ingrediente magico di Longoni è la pasta madre, quella che conferiva al pane provato a Milano (prodotto da Eugenio Pol, «uno strano signore che viveva ritirato in Valsesia») profumo inebriante, il giusto sapore acido e una crosta croccante e dorata. Oltre alla storia, alle leggende e alle esperienze sensoriali, il libro di Longoni offre spunti su come creare e gestire la pasta madre. E, naturalmente, ricette. Non di solo pane. Caterina Ruggi d’Aragona © RIPRODUZIONE RISERVATA D i solito la reazione è di facce inorridite se non disgustate. «Mangi popcorn?». La risposta parte ormai in automatico: «Pensateci: no grassi, no lievito, no uova, no farina...». Per la gioia di intolleranti a molto, celiaci (soprattutto) compresi, e non solo. Tant’è che negli States hanno cominciato a sostituirlo ai carboidrati (pane e pasta) nelle diete: 350 calorie per 100 grammi di mais, vale a dire più di due zuppiere stracolme quando è soffiato! Dunque per una fondina di popcorn sono sufficienti 20 grammi, cioè 70 calorie contro le 300 di un piatto di spaghetti o le 120 di una rosetta «vuota». Stesse considerazioni per le versioni dolci. Perché è indubbio: non-ci-sonopiù-i-pop-corn-di-una-volta, e per fortuna. Le nuove tecniche di cottura, dal microonde, alle pentole, ma anche i condimenti (il sale ma pure il rosmarino o una spolverata di parmigiano, lo zucchero ma perché non la cannella o il limone? E poi il peperoncino o il cioccolato in polvere o il curry) lo hanno «elevato» a cibo politicamente corretto. Naturalmente ognuno è libero poi di tornare all’antico e affogarlo nel burro, ma questa sarebbe la solita storia che comunque non è la sua: tracce del mais da pop corn, risalenti al 4.700 a.c, sono state rinvenute nell’attuale regione del Messico e del Perù. Fra le certezze quella che per gli Atzechi il «pop corn» era un alimento fondamentale e anche un ornamento «prezioso»: di mais soffiato erano inondate le cerimonie religiose. I coloni inglesi lo scoprirono e lo importarono in Europa. E nel 1893 tal Charles Cretors mostrò in pubblico, alla fiera di Chicago la prima macchina (a vapore) per preparare i popcorn partendo dal principio che il chicco è una pentola a pressione in miniatura che scoppia con il calore. Nel periodo della grande depressione del ‘900, il pop corn acquisì un tale valore commerciale che il suo consumo, nella Seconda guerra mondiale, aumentò del 300% danneggiando notevolmente l’industria dolciaria. Poi si assestò e ci furono anche anni «bui» per poi ritornare come compagno fedele di cinema. E non solo. Famosa la foto di Barack Obama che nel 2012 in campagna elettorale acquistava e offriva pop corn ai giornalisti al seguito. Raccontava qualche anno fa al Corriere il romanziere noir texano Joe Lansdale che i suoi romanzi nascevano sotto l’effetto di secchiate di mais soffiato. In Italia a un Ligabue che si inebria di «Lambrusco e pop corn», seguono la querelle Renzi-D’Alema: il primo ha dichiarato una volta che avrebbe assistito a un intervento del secondo mangiando pop corn; il secondo ha risposto facendogli capire di stare attento piuttosto perché forse è per questo che «sta La lunghissima storia del mais e di una invenzione (molto speciale) fatta dagli Aztechi e importata in Europa dai coloni. Adesso si mangia con parmigiano, cannella, curry o limone La felpa Mr. Gugu & Miss Go fanno felpe che arrivano dalla Polonia. Una, appunto, è dedicata ai popcorn, cibo junk per eccellenza (sopra). Ma il food (sempre junk) piace anche ad altri grandi della moda: da Moschino a Frankie Morello! In molte delle loro collezioni compaiono pezzi dedicati a uno dei cibi più amati da grandi e bambini Racconti di cucina di Angela Frenda Le mezze maniche rigate condite con il cacio e il pepe F ingrassando». Non sapendo, D’Alema, che anzi si dimagrisce con il mais scoppiato (traduzione letterale). Così anche parlò la Federazione medico sportiva italiana, giustappunto nel novembre scorso. In più una ricerca dell’American Chemical Society, presentata un paio di anni fa, ha ufficialmente riabilitato «scientificamente» il pop-corn definendolo «uno degli snack più salutari in circolazione», così si è espresso il dottor Joe Vinson (Università di Scranton, Pennsylvania) che era a capo dello studio e che, soprattutto, si occupa da una vita di cibi nazionalpopolari. Il motivo? A parte il discorso sulle calorie che aumentano proporzionalmente secondo la cottura e il condimento, il pop corn è ricco di un concentrato di polifenoli, ovvero di antiossidanti naturali importanti per contrastare l’invecchiamento cellulare, molto più della frutta e dei vegetali più consumati: 100 grammi del primo ne contengono ben 300 microgrammi, contro i 150 mg dei secondi per lo stesso quantitativo. Dunque non ci si stupisca più davanti all’amico/ a che s’abbuffa di un «sano e salutare» sacchetto di pop corn. E se negli States e in Sud America non è così difficile trovare catene specializzate (Garrett Pop Corn la numero uno) che vendono al momento più varianti ma anche confezioni regalo/anniversario (Natale, compleanni, nascite e matrimonio) in Francia, il business, ovviamente, è diventato chic. Due ragazze, Helene Petit e Christel Leflaive, e una blogger culinaria, già finalista al Master chef 2011, Nathalie Nguyen, hanno aperto la catena di bar «My Crazy Pop» che definire sofisticata è poco: sacchettini come gioielli d’alta pasticcerie e grazie a una cottura super light le tre donzelle hanno ridotto a 22 l’apporto calorico per 100 grammi. Altro che orrore o disgusto! are il cacio e pepe non richiede alcuna visibilità. Questa ricetta ha un solo insostituibile punto fermo: per farla serve un pecorino buonissimo, perché i puristi aborrono il parmigiano. Al massimo è consentito usare il pecorino sardo al posto di quello romano. Altra concessione ammessa, quella per il favoloso pecorino abruzzese. Punto e basta. Anche perché cacio e pepe nasce come piatto povero dei pastori che migravano da una zona all’altra e si portavano dietro provviste che si mantenevano a lungo, come la pasta o il pecorino. Piatto della tradizione romana, ma anche in Sicilia se ne faceva largo uso. Nella nuova videoricetta di Racconti di cucina di oggi vi spiego come si fa il cacio e pepe. Ingredienti: 400 grammi di pasta; 200 grammi di pecorino romano La ricetta La semplicità nella preparazione di un gustoso piatto di popcorn è disarmante. Sono sufficienti 25 grammi di chicchi di mais ad hoc per una porzione più che abbondante. Un filo d’olio di semi. Sale o zucchero a piacere. Cottura microonde: la più comoda, oggi, ma molti dissentono. Chiudere i 25 grammi dentro a un sacchetto di carta (se non lo avete va bene un recipiente di vetro chiuso da un altro o da un piatto) e azionare il forno alla massima potenza per tre minuti. Attenzione che il sacchetto sia chiuso e a non esagerare nelle dosi. Cottura in padella: versare un filo d’olio, ma proprio un filo, versare i chicchi, coprire con un coperchio e aspettare di sentirli scoppiettare. Attenzione a lasciare fuoriuscire il vapore, altrimenti i popcorn diventeranno gommosi e immangiabili Persino chic Nathalie Nguyen, 25 anni, finalista Master Chef Francia nel 2011 e blogger culinaria», è entrata in «My crazy pop», un pop-corn-bar parigino portando un tocco scic. In Usa la catena storica si chiama «Garrett Pop Corn» Paola Pollo © RIPRODUZIONE RISERVATA Le fasi di preparazione delle mezze maniche condite con il cacio e pepe (Foto Claudia Ferri) grattugiato; pepe nero macinato, olio extravergine d’oliva; sale. Procedimento: cuocere la pasta in acqua salata nella quale è stato versato un cucchiaio di olio di oliva e nel frattempo versare in una ciotolina di vetro o di alluminio il pecorino romano e il pepe nero. Alzare la pasta al dente (non scolatela, altrimenti perde tutta l’acqua di cottura) calcolando almeno 2 minuti prima della fine cottura, versarla nella ciotola con la miscela di pecorino e condirla per bene aggiungendo due mestoli di acqua di cottura per fare in modo che tutto si amalgami per bene. Potete anche mescolare pecorino e pepe nero in una padella grande dove poi scolerete la pasta e amalgamare tutto «a freddo». Mescolare e servire immediatamente altrimenti la pasta si raffredda e il formaggio si raggruma tutto. Il risultato dovrebbe essere quello di avere la tanto decantata «cremina delicata» con la quale condire poi la pasta. Attenzione: nei ristoranti si trovano ormai quasi sempre i tonnarelli cacio e pepe. Ma secondo i puristi la pasta migliore per fare il cacio e pepe è quella della tradizione, in primis gli spaghetti. Attenzione, c’è chi sostiene che nella ricetta non ci va l’olio. Anche in questa ricetta non c’è olio per la preparazione della cremina ma semplicemente in aggiunta all’acqua di cottura per evitare che la pasta si attacchi. Nonostante questo, pare che da «Felice a Testaccio», decantata trattoria romana, si utilizzi l’olio di oliva per mantecare il cacio e il pepe. @angelafrenda © RIPRODUZIONE RISERVATA cucina.corriere.it Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Tempi liberi 29 italia: 51575551575557 Varianti 1 Ceste stracolme di confezioni di pop corn già pronti. Il mais soffiato è proposto, negli States e in alcuno Paesi del Sud America, anche in matrimoni e battesimi al posto dei confetti SALE E ROSMARINO Ingredienti 150 gr di mais da pop corn; un pugnetto di sale mescolato a qualche ramo di rosmarino. Preparazione Cuocete il mais nel microone (tre minuti al massimo) o in una padella (un filo di arachide) coperta. Una volta pronti e ancora caldi cospargeteli del sale e rosmarino 1 2 CIOCCOLATO BIANCO O NERO #Foodstagram di Corinna De Cesare Le ricette per rilanciare il «grillino» grano saraceno Ingredienti 150 gr di mais da pop corn, 100 gr di cioccolato bianco 100 gr fondente Un «modello» di carretto per i pop corn da fiera di Paese. Ma ci sono anche privati che amano averlo a casa o quanto meno affittarlo per le feste in giardino Preparazione Cuocete come sopra. Intanto a bagno maria sciogliete con un po’ d’acqua e in due pentolini diversi il cioccolato bianco e quello nero. Una volta pronti i pop corn divideteli in due ciotole e versate sopra in una il cioccolato bianco e nell’altra il fondente. Riversare i pop corn su di un piano ricoperto di carta da forno e lasciarli raffreddare. Servire con una spruzzata di zucchero a velo 2 3 CLASSIC «AL CARAMELLO» Ingredienti 150 gr di mais da pop corn, 100 gr di zucchero 3 Preparazione Cuocete come sopra il mais. Intanto sciogliete lo zucchero a bagno maria. Quando i pop corn sono pronti versare dolcemente il caramello Il personaggio Barber, lo chef (sostenibile) scelto da Obama per Michelle I n un sabato sera di fine marzo del 2009 Barack Obama, entrato alla Casa Bianca da poco più di due mesi, invitò la first lady Michelle a New York per una cena ro m a n t i ca e u n o s p e t ta co l o teatrale. «Porto mia moglie a New York City», spiegò all’epoca. «Durante la campagna elettorale le avevo promesso che la avrei accompagnata a Broadway, quanto tutto sarebbe finito». Per la cena, il presidente americano, alla prima visita ufficiale in città, scelse Blue Hill, un intimo quanto rinomato ristorante del West Village, dove non c’è un menù tradizionale ma un tasting giornaliero del raccolto del giorno. Tutte le materie prime sono coltivate o allevate nella fattoria dello chef Dan Barber a Pocantico Hills, a 40 km a nord di Manhattan dove sorge Stone Barns, un centro per il cibo e senso di responsabilità per la l’agricoltura che promuove terra», spiega. Definito dal l’agricoltura sostenibile. Wall Street Journal una Proprio a Stone Barns, lo «fonte profonda di chef — insieme al fratello entusiasmo e di intelletto», David e alla cognata Laureen Barber crede che il cibo che — ha avviato un secondo mangiamo influisca non Blue Hill, che oltre a piatti solo sulla salute, bensì sulla ricercati offre ai propri nostra cultura e c l i e n t i u n’ e s p e r i e n z a sull’ambiente circostante. Su completa nella fattoria. questa formula ha costruito «Si può passare il un impero, che va ben oltre i pomeriggio camminando suoi ristoranti, sempre pieni n e i ca m p i o a n d a n d o a nonostante i prezzi altissimi lezione, e poi fermarsi a cena (si parte da 78 dollari a pasto al ristorante», racconta al All’estero Sedicimila le tonnellate esportate nel 2013 in città e si supera i 200 a Corriere della Sera Dan Stone Barns): scrive saggi Barber, che ha 44 anni ed è una Per il nome dei propri ristoranti, sulle politiche agricole, è autore di delle voci più vitali e innovative nel Barber si è ispirato alla fattoria di editoriali per il New York Times, panorama culinario americano. famiglia — Blue Hill Farm, appunto prende parte alle conferenze Ted «La mia speranza è che i clienti non — nel Berkshires, dove da bambino parlando di pesca sostenibile ed è pensino solo al cibo nei piatti, ma passava le estati fra i campi. «Lì ho persino entrato a far parte del che vedano la storia che c’è dietro». silenziosamente sviluppato un Council on Fitness, Sports and Nutrition, tanto caro ad Obama. Suo il libro The Third Plate: Field Notes on the Future of Food, uscito in Italia (per ora in inglese) il 20 maggio. Dopo l’apertura nel 2000 del primo Blue Hill al West Village Barber è divenuto una celebrità. Nel 2002 è stato nominato fra i migliori chef emergenti da Food and Wine Magazine e nel 2009 Time lo ha inserito fra le cento persone più influenti al mondo. Ma cosa lo rende così speciale? «A Blue Hill il menù è in continua evoluzione e segue il raccolto della fattoria, però si trovano sempre uova fresche e verdure di stagione», spiega Barber. Il cui piatto preferito, confessa candido, «è la pasta al pomodoro». Andrea Marinelli @andreamarinelli © RIPRODUZI Ha suscitato battute e umorismi sui social network ed è stato senza ombra di dubbio l’alimento più citato di tutta la settimana. Sarà dedicata al grano saraceno la gallery di Foodstagram, la rubrica del canale Cucina di Corriere.it in cui raccogliamo ogni week end le fotoricette dei lettori. Questa volta sarà “in onore” dei deputati (grillini ma non solo) che hanno pensato bene di presentare una proposta di legge per difendere il made in italy denunciando la contraffazione dei prodotti agroalimentari e scagliandosi anche contro «l’importazione di grano saraceno» per produrre pasta italiana. Coltivato al fresco delle Alpi e usato per lo più per pizzoccheri e polenta taragna, la community di Foodstagram si è subito messa all’opera per una nobile missione: rilanciare l’italiano grano saraceno con ricette ad hoc. Come la coloratissima crostata con confetture di fragole di Elisa Di Rienzo, fatta mescolando 200 gr di farina 00 e 150 gr di farina di grano saraceno. Danja Giacomin ha proposto Spatzln (gnocchetti) di grano saraceno con ragù di asparagi e gamberi. Per vedere la vostra ricetta sul sito web del Corriere, basta inviare una mail (cdecesare@corriere.it) o condividere tutto sui social usando l’hashtag #fotoincucina corinnadecesare © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Tempi liberi Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sapori & amori Scorribande Il tesoro (nascosto) di 5.000 piante dai nomi misteriosi e dal sapore speciale. Ecco come mangiarle In buca Orecchie di pecora e streghe La festa delle erbe selvatiche di Marco Dal Fior La bici da golf Così le buche diventano meno dure di ROBERTO PERRONE Il golfista medio ama la natura. Se così non fosse preferirebbe, probabilmente, altre attività alle camminate nel verde che le 18 buche classiche comportano. Si tratta, passo più, passo meno, di quasi 10 chilometri a piedi e 4/5 ore da sottrarre al lavoro, agli impegni o agli affetti. Per ovviare all’inconveniente c’è chi utilizza il car, la macchinina elettrica, e ora anche la bici da golf, ideata da Monsterbobike, azienda veneta specializzata in bici «sartoriali»: porta sacca e motorino elettrico per ridurre la fatica della pedalata, soprattutto nelle buche in salita. La batteria al litio assicura 60 km di autonomia, le ruote sono studiate per non rovinare l’erba dei fairways. mdalfior@alice.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli indirizzi U na lunga fila di persone segue Meret Bissegger lungo le strade del Roero, da Alba a Scap a ro n e ( o Scaparoni), con lo sguardo perso nei prati, a tentare di individuare le erbe più utili e sfiziose da usare in cucina. Ho visto anche questo a Urtica 2014 «festa dell’uomo e delle piante spontanee commestibili», la manifestazione agri-culturale che ha portato centinaia di persone nella comunità agricola Casa Scaparone, che ha organizzato questo evento (con Substantia.it) come una sorta di educational su nuove coltivazioni e ricette provenienti dal mondo delle erbe spontanee commestibili. La cucina è anche questo, è riscoperta di quello che spesso abbiamo accanto, che cresce vicino a noi e di cui ignoriamo quasi sempre l’esistenza e del tutto le possibilità che può offrire in cucina (oltre che, in questo caso, nella medicina, cosmesi etc). «La mia cucina con le piante selvatiche» è il libro, con 130 ricette ottenute da una sessanti- na di piante spontanee, scritto dalla svizzera Meret Bissegger. La sua passeggiata —spiegazione è stata una rivelazione per molti. La ricchezza di piante aromatiche in Italia è inversamente proporzionale al suo utilizzo: il 70 per cento del fabbisogno nazionale viene dall’estero. È proprio vero che l’erba del vicino è sempre più verde. Negli ultimi anni è aumentata la necessità di trovare un’armonia tra piante, terra e uomo, come quella promossa dall’Associazione Substantia che propone «metodi di coltivazione che escludono l’uso di concimi chimici e trattamenti di sintesi ed evitano il più possibile l’apporto esterno di materiale organico, rispettando la pianta come organismo vivente inserito in un sistema di relazioni più vasto con il territorio». C’è tutto un mondo intorno a noi, con il quale relazionarci, da scoprire, da curare. In Piemonte, come testimonia Giacomo Giamello nel suo Erbario Piemontese, esistono circa 5.000 piante quasi tutte con nomi particolari derivati dalla grande saggezza popolare, dall’osservazione dello scorrere delle stagioni, dall’aspetto, dalla cultura. Ci sono le erbe definite per epoca di fruttificazione («fragola che matura a maggio»); per epoca di fioritura («il fiore di Pasqua»; la somiglianza con gli animali («orecchie di pecora»); per un presunto rapporto con il clero («cappello del prete»); per l’uso scaramantico (erba strega); per il possibile rapporto con gli dei dell’Olimpo (barba di Giove). Tutto questo a testimonianza di quello che scrive Cristina Marello: «Le ricette tipiche legate a piante spesso conosciute solo con il loro nome dialettale, sono espressione della nostra tradizione contadina e della nostra cultura rurale. Ma non solo, la tradizione popolare ci rimanda una pluralità di usi che andavano dalla gastronomia, all’arte tintoria, alla fitoterapia domestica, alla pulizia e igiene della casa e delle persone». Ma passeggiare, anche poco, fa venire appetito. Allora si può approfittare di questa sorta di «erba watching” per una sosta ritemprante in uno dei posti del nostro elenco oppure puntare direttamente a casa Scaparone, il centro di questa avventura alla ricerca dell’erba perduta, ma non solo. Questa azienda agricola e agrituristica sulle colline del Roero, a pochi minuti dal centro di Alba, ha una storia che risale al Quattrocento. Da allora fino al 1950 è appartenuta alla famiglia Scaparone. Quindi è stata abbandonata, per poi rinascere nel 1999, grazie alla passione dei nuovi proprietari. Non solo erbe, dunque, ma anche produzione biologica di vino, confetture, conserve, mentre, in tempi più recenti, ci si è dedicati anche alle coltivazioni alla macinazione a pietra e trasformazione dei propri cereali, creando la prima linea piemontese di pasta e grissini derivati da grano non modificato. Anna Kassi, cuoca di casa Scaparone, ci regala un menu vegetariano, uno vegano (per chi ama il genere) ma anche una carta con prodotti tipici e legati al territorio e alle stagioni. Ma ora siamo qui per le erbe e quindi ecco lo squisito risotto d’orzo alle ortiche (qui accanto come prepararlo) e, su ricetta di Marco Bo, l’orzotto alle ortiche ed erba cipollina. Perché anche noi carnivori abbiamo bisogno di questi momenti. Via, anche l’erba, in fondo, vuole la sua parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA La ricetta Risotto d’orzo perlato alle ortiche di Anna Kassi * Ingredienti: 300 g orzo perlato; 200 g foglie fresche di ortiche; ½ bicchiere di bianco Arnèis; mezza cipolla; 5-600 ml brodo vegetale biologico; 3 c olio extravergine di oliva biologico; erba cipollina; qb sale marino integrale fino. Preparazione: lavare l’orzo perlato. In una pentola soffriggere cipolla con olio e un po’ d’acqua. Aggiungere l’orzo perlato e irrorare con un po’ di vino bianco Arnèis. Aggiungere il brodo vegetale: coprire e far cuocere per circa 15’. Aggiungere a poco a poco il brodo vegetale; quantità di brodo doppia di quella dell’orzo. Lavate le ortiche sbollentatele in acqua calda per poco tempo, così da conservare colore e potere nutritivo. In un’altra pentola aggiungere un po’ di olio e cuocere per 10’ le ortiche sbollentate, avendo cura, estraendole, di non asciugarle, portando quindi con esse un po’ d’acqua della precedente pentola. Dopo questa cottura spostare l’intero contenuto della pentola in un bicchiere grande e frullate con il mini pimer. Aggiungere le ortiche frullate all’orzo quasi pronto, negli ultimi 5 minuti di cottura. Aggiustare di sale, se necessario. Servire il tutto con un filo di olio crudo e, eventualmente, erba cipollina a piacere. •*Chef di Casa Scaparone 1) Agriturismo Casa Scaparone (nella foto la chef Anna Kassi) Località Scaparone, Alba Tel. 017333946 2) Trattoria osteria La Piola Piazza Risorgimento, 4 Alba (Cn) Tel. 0173442800 3) Azienda agrituristica Cascina Abate Strada per Guarene, 36 Fraz. Mussotto Alba (Cn) Tel. 0173366879 4) Azienda agrituristica Cascina Vrona Frazione Sant’Anna, 6 Monteu Roero Tel. 017390629 5) Ristorante Enoclub Caffè Umberto P.zza Savona, 4 Alba (Cn) Tel. 017333994 6) Ristorante All’Enoteca Via Roma, 57 Canale (Cn) Tel. 017395857 7) Trattoria osteria Le case della Saracca Via Cavour, 5 Monforte d’Alba (Cuneo) Tel. 0173789222 8) Ristorante Pronto Pizza nell’Arte Via Alba Narzole, 6 ter Diano d’Alba (Cuneo) Tel. 0173262388 9) Ristorante Belavista Fraz. Madonna dei Cavalli, 25 Castellinaldo (Cuneo) Tel- 017398146 10) Ristorante Al Castello Via Castello, 5 Grinzane Cavour (Cuneo) Tel. 0173262172 Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Tempi liberi 31 italia: 51575551575557 Sapori & amori Nel bicchiere Il nuovo riconoscimento ai ragazzi ex tossicodipendenti diventati vignaioli Arte & Co di Stefano Bucci Rosso Venti cuochi a tavola con Pontormo tra arte e cibo A sinistra la cantina di San Patrignano. A destra alcuni ragazzi nella vigna Salvati (anche) dal vino E la cantina-laboratorio cominciò a vincere di LUCIANO FERRARO «L’ ho tenuto lontano dall’oppio, dalla cocaina e dal cattivo vino di ogni tipo». Una splendente Michelle Pfeiffer riassume così, nel film «Chéri» di Stephen Frears, l’educazione impartita al figlio affidatole da un’amica. Frase perfetta per i ragazzi di San Patrignano. Che nella comunità più grande d’Europa rinascono lontani dalle droghe e, da qualche anno, vicini a uno dei migliori Sangiovese di Romagna. L’ultimo riconoscimento è arrivato dal presidente Giorgio Napolitano. «Raccontare il vino è raccontare la storia di persone che hanno cambiato in meglio, come i ragazzi di San Patrignano, a cui va il mio plauso». È il messaggio del capo dello Stato al mondo del vino italiano che per quattro giorni si è dato appuntamento tra colline e bottiglie della comunità, sotto la guida de presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella. Il congresso degli enologi è stato anche un attestato di lode a una cantina nata come un laboratorio di speranze per il riscatto per ragazzi. E diventata un panzer biodinamico, 110 ettari, mezzo milione di bottiglie. Fino a conquistare, nel 2002, l’Oscar del vino assegnato dai sommelier italiani. Il fantasma del fondatore della comunità riminese, Vincenzo Muccioli, non aleggia più su questi campi in cui arrivano le brezze adriatiche. La salma è stata portata a Rimini. Il figlio Andrea ha lasciato. Ora sono Letizia Moratti con il marito Gianmarco a vegliare sulla comunità. L’ex sindaco di Milano incontrò Muccioli alla fine degli anni Settanta. Le cambiò la vita con una domanda: «Credi davvero che un ragazzino di 12 anni possa drogarsi per scelta?». Da allora Letizia Moratti ha trasformato Sanpa nella sua seconda casa. E ha visto nascere uno ad uno gli 11 vini tra i quali svetta il Sangiovese di Romagna Riserva Avi. Avi come A Vincenzo. Un rosso deciso, con i suoi odori di amarena e viola e il gusto intenso. «Se riesci in vigna, riesci nella vita», ripeteva Muccioli, morto nel 1995. La sua prima ospite si chiamava Betty, era il 31 ottobre 1979, c’era un’aria di desolazione, allora. Dopo Betty tanti altri, più di 20 mila. «Per quasi tutti i suoi ragazzi, che si sono salvati, Muccioli è stato un redentore; per qualcuno un despota», ha scritto Enzo Biagi, ricordando i processi sulle regole (e le catene) della comunità. Finita l’era della polemiche, resta un mondo vitale. I primi veri passi enologici risalgono al 1992, quando Andrea Muccioli pensò che non si doveva più sprecare l’uva per il vino mediocre, che quel Sangiovese di collina poteva decollare. Anche grazie a Cotarella, che di San Patrignano è diventato l’enologo (gratis). «Con i ragazzi - assicura - ci capiamo anche senza guardarci: potrebbero fare il vino meglio di tanti enologi affermati e io potrei aiutarli per telefono, talmente siamo in sintonia». I vigneti sono a Coriano, ad una altezza che raggiunge i 250 metri. Il terreno è calcareo-argilloso. Le uve vengono raccolte e selezionate a mano. «San Patrignano è nato attorno a un vigneto», è il racconto di Roberto Dragoni, l’agronomo. Le foto in bianco e nero delle prime vendemmie, con più attenzione alla festa che all’uva da portare in cantina. Quindi il progetto a tavolino, i primi 60 ettari, la cantina con mille e più botti di varia grandezza, la convinzione di valorizzare la terra di Romagna. Il 45% delle viti è di Sangiovese, il 20% di uve a bacca bianca, poi Cabernet Franc e Sauvignon. Con Chardonnay e Pinot nero si produce da qualche anno anche un spumante Metodo classico. Le etichette sono, oltre all’Avi, - Aulente Bianco e Rosso, Vie, Noi, Montepirolo, Avi, Ora, Start e Avenir, ‘Ino e Paratino. Quest’ultimo viene dalla Maremma, da un terreno che un generale in pensione regalò alla comunità. A Cecina, nel 2003, sono stati piantati 6,2 ettari di Cabernet Franc, Petit Verdot e Cabernet Sauvignon. Sei bottiglie su 10 vengono vendute in Italia, le altre in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Giappone. Ora San Patrignano è un centro florido, ha grandi finanziatori, si allevano cavalli da corsa, si producono mobili di design con l’aiuto di 38 architetti (da Pomodoro a Liebenskid) riutilizzando le vec- Festa a Vico Sold out la cena di beneficenza dei grandi chef Domenica i piatti delle promesse in centro Apre con le giovani promesse della cucina nelle vie del centro (domenica ore 20.30,) Festa a Vico, la kermesse ideata dallo chef Gennarino Esposito per sostenere un nuovo reparto neonatale all’Ospedale Santobono di Napoli. Tutto esaurito per la cena di lunedì con i grandi chef (Berton, Bottura, Bracali, Cannavacciuolo, Cedroni, Cerea, Cuttaia, Oldani, Di Costanzo, Guida, Piccini, Pisani, Romito, Niederkofler, Tassa, Torii, Scabin, Uliassi, Esposito). Martedì Notte delle stelle allo stabilimento balneare Bikini di Vico Equense. Chiudono lo Street food (Marina di Seiano, ore 20) e il concerto di Davide Bollani (Le Axidie Resort, merc. ore 22). C.R.d’A. © RIPRODUZIONE RISERVATA Talenti Gennarino Esposito, chef stellato e ideatore della kermesse La comunità di San Patrignano sede per quattro giorni degli «stati generali» degli enologi italiani chie botti. Sugli spiazzi fangosi dei primi anni, San Patrignano è diventato un paese: 1.300 «abitanti», intere famiglie con 70 bambini, e un esercito di più di 400 tra operatori e consulenti. Sono 50 i ragazzi, restano in media 4 anni, fino all’ultimazione del percorso di reinserimento (come nelle altre attività del centro, più di 50). Tenuti, per dirla con Michelle Pfeiffer, «lontano dall’oppio, dalla cocaina e dal cattivo vino di ogni tipo». (divini.corriere.it) © RIPRODUZIONE RISERVATA Venti chef eccellenti tutti a tavola con il Pontormo: una mostra di successo come quella di Palazzo Strozzi a Firenze (Pontormo e Rosso. Divergenti via della “maniera”, fino al 20 luglio) che diventa «pretesto» per la riscoperta di un modo (antico) di cucinare. Il merito sta nel puntiglioso diario (menù compresi) del Pontormo. Ludovica Sebregondi (curatrice scientifica della Fondazione Palazzo Strozzi) e Annamaria Tossani (giornalista enogastronomica) sono partite da questi appunti d’artista per mettere a confronto classicità e grande cucina. Una sfida affascinante diventata anche un libro (ed. Maschietto) che sarà presentato lunedi 9 giugno (alle 17) al primo piano del Mercato centrale di Firenze, altro classico della gastronomia fiorentina. 32 Tempi liberi Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Tecnologie raccontate 1978 1998 2006 2018 2014 Il bianco e nero Arriva il colore La novità del plasma L’alta definizione L’Ultra Hd Tecnologia Oled Un televisore bianco e nero della UndaRadio in vendita in Italia nel 1953. Il primo campionato mondiale di calcio ad essere trasmesso in tv fu quello del 1954 in Svizzera. Proprio quell’anno, il 3 gennaio, erano iniziate regolari trasmissioni tv in Italia per opera della Rai. Il modello di tv in bianco e nero dell’epoca aveva 625 linee alla frequenza di 25hz Nell’immagine qui sotto, un modello di tv a colori in vendita in Italia nel 1976. Il primo Mondiale di calcio trasmesso in Italia a colori coincise con quello in Argentina del 1978, dato che le prime trasmissioni regolari erano cominciate nel 1977. In quel periodo si utilizzava il sistema Pal a 625 linee Un televisore al plasma della giapponese Pioneer, che fu la prima marca a commercializzare un televisore a colori al plasma nel mondo nel 1997, anche se fu la giapponese Fujitsu a realizzare il primo esemplare di tv a colori al plasma nel 1992. Il primo Mondiale di calcio visibile con un plasma in Italia fu quello del 1998 in Francia Un modello di tv lcd della Lg del 2002, anno del mondiale di calcio in Giappone e Corea del Sud. Questo tipo di schermo era già ad alta definizione, superiore alle 625 linee tradizionali (per la precisione in questo caso avevamo un tv che si sarebbe detto hd ready con 1280 linee per 768). Il primo mondiale trasmesso in Italia in alta definizione fu però quello di Germania del 2006 Il Samsung HU8500, il primo tv Ultra Hd Lcd curvo al mondo. Un tv Ultra Hd gode di una definizione 4 volte superiore a un tv full Hd. Alcune partite del Mondiale 2014 in Brasile verranno riprese in Ultra Hd, ma a parte delle visioni per alcuni esperti del settore, forse solo in Giappone verranno trasmesse in diretta Un tv Oled Ultra Hd di Lg per i Mondiali del 2018. Oled è l’acronimo di Organic Light Emitting Diode ovvero diodo organico a emissione di luce. La tecnologia Oled permette di realizzare display a colori che emettono luce propria: a differenza dei display a cristalli liquidi, non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati In Svizzera Il gol di Puskas nella finale del Campionato del mondo di calcio fra Germania Ovest e Ungheria giocata a Berna il 4 luglio del 1954. Vinsero i tedeschi per 3 a 2 In Argentina È l’Argentina a vincere i mondiali del ’78 battendo per 3 a 1 l’Olanda in finale il 25 giugno. L’Italia nella finale per il terzo posto si arrende al Brasile per 2 a 1. Nella foto il gol di Dirceu In Francia È la Francia a organizzare i mondiali del 1998 ed è la Francia a vincerli battendo 3 a 0 il Brasile. L’Italia si era fermata ai Quarti, battuta proprio dai francesi per 4 a 3 dopo i calci di rigore. Nella foto il rigore di Baggio In Germania Cannavaro alza la coppa dei Campioni del mondo. La partita è quella memorabile giocata a Berlino il 9 luglio 2006. Ancora Italia e Francia, ma questa volta a uscire vincitrice per 5-3, dopo i rigori, è la formazione di Lippi In Brasile Il logo dei mondiali di calcio che dal 12 giugno al 13 luglio si giocheranno in Brasile. L’esordio in campo della nazionale italiana sarà sabato 14 giugno, contro la formazione dell’Inghilterra In Russia Il 2 dicembre 2010, nella sede principale della FIFA a Zurigo, è stato deciso che l’edizione del 2018 della Coppa del mondo FIFA si giocherà in Russia mentre quella del 2022 sarà ospitata dal Qatar Vita Digitale Mondiali di calcio Il campionato coincide, per tradizione, con l’acquisto di un nuovo apparecchio: ecco il meglio del mercato Curva, a piramide, Ultra Hd La tv per tifosi da salotto di Federico Cella Trent’anni di Tetris, il gioco del disgelo Tetris oggi compie 30 anni, una carriera che difficilmente qualche altro videogioco potrà mai eguagliare. A cavallo tra ’80 e ’90 praticamente ogni essere umano sulla Terra aveva provato almeno una volta il gioco che veniva dall’Unione Sovietica. Le copie ufficiali vendute sono oltre 170 milioni, incalcolabili le versioni «free» del gioco circolate dal 6 giugno 1984, giorno in cui Alexey Pajitnov lo fece emergere dai laboratori dell’Accademia delle Scienze sovietica. Il disgelo tra i due blocchi ancora non era iniziato e i «tetramini» (i pezzi da quattro blocchetti del gioco) in un qualche modo lo hanno agevolato. Perché se la storia di Tetris, e quella del suo creatore, sono conosciute, un po’ meno lo è quella di Henk Rogers. Il manager indonesianoolandese è la persona che nel 1989 portò ufficialmente Tetris al di là della Cortina, a bordo del Game Boy di Nintendo. E lo fece agendo alla James Bond. Nel 1988 si recò, non invitato, a Mosca: a una fiera rimase fulminato dal gioco, allora replicato senza una licenza valida, e voleva bruciare sul tempo la concorrenza. Nella capitale sovietica venne scortato da quella che definisce «una «bellissima agente del Kgb» a una riunione-interrogatorio presso l’Elorg, l’organizzazione statale che si occupava di informatica e che deteneva i diritti del gioco. Dopo due ore di trattative, e una contestuale visita di due agenti del Comitato agli uffici di Rogers a Tokyo, venne siglato quello che probabilmente fu il primo contratto di licenza per un software sovietico. La Perestroika di Gorbaciov passò anche da Tetris. @VitaDigitale. © RIPRODUZIONE RISERVATA I grandi eventi sportivi, soprattutto se disputati in zone del pianeta molto lontane dall’Italia, si guardano tradizionalmente in televisione. E nonostante adesso il numero e il tipo di schermi si sia moltiplicato (pc, notebook, tablet, cellulari, videoproiettori ecc…) la tv resta il modo più semplice e soddisfacente per lo spettatore per accedere allo spettacolo sportivo. Non fa eccezione il Mondiale di calcio che dal 12 giugno prenderà il via in Brasile. E se proprio in occasione dei Mondiali di calcio si registra, sotto una spinta emotiva, una forte corsa all’acquisto di nuovi tv nel nostro Paese, questa volta la scelta di cambiare televisore trova anche un fondamento razionale: siamo alla vigilia di un nuovo salto tecnologico per quel che riguarda il mondo della televisione e l’acquisto di un televisore aggiornato permetterà di seguire al meglio i contenuti televisivi nei prossimi anni. Tre sono le principali novità con cui l’acquirente si trova a confrontarsi: per prima cosa il tipo di schermo, con da un lato la scomparsa del plasma e dall’altro l’affiancamento ai tradizionali tv lcd di un nuovo tipo di pannello, l’Oled. Poi la risoluzione dello schermo stesso, con l’arrivo dell’altissima risoluzione o Ultra Hd. Infine il design, con l’affermarsi dei tv curvi, l’arrivo di quelli «piramidali» e la messa sul mercato di altre soluzioni ancora più particolari. Il 2014 sarà l’anno dell’Oled? La sigla Oled sta per Organic Light Emitting Diode ovvero diodo organico a emissione di luce. Indica una tecnologia che permette di realizzare schermi con la capacità di emettere luce propria: a differenza dei display a cristalli liquidi tradizionali infatti, gli schermi Oled non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati (i display a cristalli liquidi vengono illuminati da una fonte di luce esterna, sia essa una lampada o dei led), ma, appunto, emettono luce propria. Una caratteristica questa che permette di realizzare schermi molto più sottili e addirittura pieghevoli e arrotolabili, e che richiedono minori quantità di energia per funzionare. I vantaggi sono evidenti: contrasto quasi infinito, maggiore profondità del nero, ampiezza maggiore della gamma colori e delle sfumature, migliore luminosità. A puntare sugli Oled è soprattutto la coreana Lg che accoppia lo schermo Oled ad una novità di design, lo Siamo nel mezzo di un nuovo salto tecnologico Dagli schermi che emettono luce a quelli che «balzano al centro della scena» schermo curvo. Il modello da 55 pollici 55EA9700, un full Hd, che l’anno scorso costava 8000 euro ora è sceso a 4490 euro. Ma ad ottobre sarà la volta del primo Oled Ultra Hd, vale a dire con una definizione 4 volte superiore all’alta definizione tradizionale, di cui è stato recentemente presentato un modello da 77 pollici. Alla tradizionale eccezionale profondità del nero, contrasto e fedeltà cromatica si aggiunge anche l’altissima definizione ed il risultato è veramente straordinario. Il televisore curvo Anche se, probabilmente solo in Giappone, sarà possibile vedere in diretta una delle poche partite del Mondiale riprese in Ultra Hd, è evidente che l’altissima definizione è il futuro della televisione. Anche perché fin da ora un tv Ultra Hd permette di vedere meglio (con un miglioramento valutabile intorno al 10-30%) anche una trasmissione in alta definizione «classica». Per questo il maggior produttore di televisori del mondo, la coreana Samsung, ha puntato tutto sul primo tv lcd Ultra Hd curvo al mondo, l’HU8500, disponibile in tre versioni da 78, 65 e 55 pollici. Si è dibattuto a lungo sulla reale utilità per la visione dello schermo curvo. Ciò che è certo è che oltre ad essere una dimostrazione di eccellenza tecnologica costruttiva, vuole essere una precisa scelta di design che permette di rendere questi televisori diversi da tutti gli altri. Per il resto in questo tv della Samsung da segnalare soprattutto il miglioramento della qualità d’immagine grazie all’Auto Depth Enhancer, un algoritmo in grado di analizzare la sorgente e regolarne automaticamente il contrasto per dare un maggior senso di profondità e un effetto tridimensionale. I prezzi? Il modello da 55 pollici costa di listino 3499 euro che salgono a 5.499 euro per il 65 pollici. Allargando il fronte ai tv Ultra Hd dal design più tradizionale, la scelta è ovviamente, molto più ampia. Panasonic per esempio, lancia l’Ax800, (4499 euro la versione da 65 pollici) che punta su una tecnologia chiamata Studio Master colour che aumenta sensibilmente la qualità di immagine nelle scene più scure. Tanto da permettergli di ottenere la prestigiosa certificazione THX. Il Philips Tp 7809 invece è un tv lcd a led Ultra Hd che punta molto sulla connettività. Dotato di trasmettitori Wi-Fi Miracast e SimplyShare consente lo streaming senza fili da e verso dispositivi mobili. Questo permette di integrare facilmente smartphone e tablet con questo tipo di tv. La funzione multiroom viewing consente invece di poter trasmettere contenuti a un televisore secondario in qualsiasi punto della casa. Il prezzo? Si parte da 1499 euro per il modello da 49 pollici che salgono a 1999 euro per il 55 pollici. La rivoluzione del design Ma la rivoluzione delle tv di quest’an- no è soprattutto sul fronte del design. Fatta non solo di tv curvi. Osservando la nuova gamma di televisori di Sony ad esempio, spicca la scelta di abbandonare il design sottile dei pannelli di qualche anno addietro per puntare tutto sull’integrazione audio-video. Una scelta già portata avanti con la gamma dello scorso anno ma che questa volta viene estremizzata in una ricerca di una forma più caratterizzante, che ricorda, con un po’ di fantasia, una piramide o, più realisticamente, un cuneo. Modelli come quelli della gamma W95, tv led Ultra Hd con tagli da 55 e 65 pollici, che hanno una base nettamente più larga della parte superiore del televisore. Cosa che permette da un lato di integrare diffusori laterali più voluminosi e più potenti e dall’altro di abbassare il centro di gravità dei televisori. Un accorgimento che permette di appoggiare questo tipo di televisori (anche grazie alle staffe spostabili) su un supporto più piccolo rispetto alle tv tradizionali, il che significa I vantaggi Contrasto quasi infinito, maggiore profondità del nero, ampiezza maggiore della gamma dei colori e delle sfumature, migliore luminosità che il televisore può più facilmente essere collocato contro una parete o su un tavolino poco profondo. Sui prezzi Sony si presenta sul mercato con una politica aggressiva: 3500 euro per l’Ultra Hd da 55 pollici e 4500 per il 65 pollici. Mentre il 49 pollici Ultra Hd costerà 1800 euro. Un’azienda sempre attenta al design come Bang & Olufsen ha fatto una scelta ancora più particolare: quello di creare un televisore, il BeoVision Avant (6995 euro per il modello da 55 pollici), che da spento rimanesse in secondo piano all’interno del soggiorno e che invece da acceso «balzasse» al centro della scena. Con un tocco del telecomando il televisore viene infatti spostato da appositi supporti verso lo spettatore durante l’uso e poi riportato alla posizione iniziale alla fine della visione. Inoltre l’attenzione all’ambiente in cui si effettua la visione è data anche dalla funzione Chromatic Room Adaptation che analizza la luce dell’ambiente con due sensori e regola lo schermo per compensare le tonalità luminose della stanza in cui ci si trova. Marco Letizia © RIPRODUZIONE RISERVATA IMMAGINI DI MIRCO TANGHERLINI 1954 Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 33 italia: 51575551575557 Economia `V `ii ÀÃi /- -> >à >L > ÃiÌÌ>> >Ì ` iÜ 9À >}}À>Ì >i Ài Óä°ää £ iÕÀ £]ÎxÈÇ `>À ä]{{¯ /Ì ` -Ì>Ì /Ì i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° äxäÈ iÌÌ ¯ /Ì i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° äxäÈ iÌÌ ¯ Ì« ä{ä£ÉäÓÉ£x {]Óxä¯ £äÓ]{Î Ì« Èä£É££ÉÓÈ Ç]Óxä¯ £Î]Èä Ó]Èä Ì« £ä£xÉä{É£x Î]äää¯ £äÓ]£{ ä]£ä Ì« £££xÉäÉÓÈ Î]£ää¯ ££Ó] Ó]äÈ Ì« £££xÉä{É£È Î]Çxä¯ £äx]È{ ä]ÓÓ Ì« äÎä£ÉänÉÎ{ x]äää¯ ££Ç]{n Î]Ó£ Ó£°x£]äÇ £]xÓ¯ e `À> È°n£Î]{ ä]än¯ /- Ì° - >Ài ÓΰÎÓÇ]ä{ £]Îȯ e À>VvÀÌi °{Ç]nÎ ä]Ó£¯ e {°x{n]ÇÎ £]äȯ e £ iÕÀ ä]n£äÎ ÃÌiÀi ä]Îί Ì« äÈ£xÉäÉ£Ç Ó]£ää¯ £äx]{ä ä]£Ç Óΰ£ä]ÈÈ ä]£n¯ £ iÕÀ £]ÓÓää vÀ° ÃÛ° Ì« £Î£xÉäÉ£n £]Çää¯ £ä{]Èä Ì« ää£ÉäÎÉÓä {]Óxä¯ ££Ó]Ç£ ä]nn £]{ä Ì« äxä£ÉäÓÉÎÇ {]äää¯ £ä{]£n Ì« äÇä£ÉänÉÎ x]äää¯ ££È]x{ VÌ äÇä£É£ÓÉ£{ ä]{Óä¯ £ää]£Ç Î]ÓÈ Î]{Ó ä]ÎÎ £ iÕÀ ]äÓnx VÀ°ÃÛi° ä]xä¯ £ iÕÀ £]{n{Ó `°V>° ä]Î{¯ Ì« ££ä£ÉäÉÓ£ {]Çxä¯ ££x]{Ó Ì« ££ä£ÉäÎÉÓÓ x]äää¯ ££Ç]ÓÇ Ì« £Îä£ÉäÎÉÓ{ {]xää¯ ££Î]äÎ £]nÇ £]x Ó]{{ VÌ änä£ÉäÉ£x ä]Înä¯ £ää]äÇ VÌ ää£ÉäÇÉ£È ä]xÈä¯ ]È VÌ £££xÉä{É£n ä]ÇÓȯ £ää]ÈÎ ä]xÈ ä]ÈÓ £]äÎ *>À} >V{ä® /- Ì°-Ì>À £°£äÇ]£Ó ä]xä¯ Ü ià £È°nÓÎ]£Ç ä]x£¯ e } } >Ã`>µ {°Ónn]{£ ä]nȯ e / i® £x°äÇ]ÎÇ ä]än¯ e -E* xää £°În]ÈÇ ä]xȯ e >`À` £ä°nÇÈ]{ä £]£Ó¯ e FISCO, RIPARTE LA VOLUNTARY CON UNA SOGLIA DI 2 MILIONI È un po’ meno di un condono e un po’ più di un ravvedimento operoso. Mentre il ministero dello Sviluppo lavora sul filone imprese e rientro dei capitali, riparte la voluntary disclosure, ovvero la regolarizzazione volontaria dei capitali detenuti all’estero. Secondo Bankitalia sono circa 300 miliardi solo di liquidità. Novità nell’emendamento di Giovanni Sanga (Pd). «Viene introdotta una forfetizzazione per le attività finanziarie al di sotto dei due milioni, si presumono i rendimenti delle attività finanziarie pari al 5% annuo e soggetti ad imposta sostitutiva al 20% — spiega Marco Cerrato dello studio Maisto —. Facciamo un esempio: se regolarizzo da uno Stato black list un conto di 1,5 milioni, il costo fiscale sarà generalmente pari a circa 60 mila euro per i rendimenti e a circa 120 mila per le sanzioni. Il totale è quindi soggetto a un prelievo complessivo intorno al 12% degli asset esteri oggetto di regolarizzazione». L’altra novità è che «una forma di regolarizzazione parallela delle altre violazioni fiscali: non è un condono perché si versano tutte le imposte dovute, ma le sanzioni sono ridotte a un ottavo dei minimi e quelle penali azzerate, ad eccezione della frode fiscale per la quale la pena è dimezzata. Rispetto al normale ravvedimento operoso, valido entro un anno dalla dichiarazione dei redditi, qui è esteso a tutti gli anni accertabili». Francesca Basso © RIPRODUZIONE RISERVATA ä]În¯ ä]äί Mps, maxiaumento con lo sconto del 35% Sì del consiglio all’operazione da 5 miliardi. Lunedì parte il collocamento MILANO — Se l’istituto non avesse da poco accorpato le azioni in un rapporto di cento a una, Mps avrebbe offerto i nuovi titoli ad appena 1 centesimo. Invece è di 1 euro il prezzo delle nuove azioni Montepaschi che saranno emesse nell’aumento di capitale da 5 miliardi che parte lunedì, una delle più grandi ricapitalizzazioni della storia bancaria italiana recente. Il prezzo è molto lontano dall’attuale livello di Borsa di 25 euro per azione, conseguenza di una ricapitalizzazione dalle proporzioni enormi, che determinerà l’emissione di ben 5 miliardi di nuove azioni a fronte delle 117 milioni ora in circolazione. E si tratta di un aumento di capitale monstre anche perché è pari al 170% circa dell’attuale valore di mercato di 3 miliardi. I numeri dell’operazione sono stati decisi ieri da un consigliofiume della banca senese presieduta da Alessandro Profumo. Il prezzo di emissione di 1 euro rappresenta uno sconto del 35,5% sul «terp», cioè il prezzo teorico dopo lo stacco dell’opzione, calcolato alla chiusura di Borsa di ieri. Lo sconto è più alto rispetto agli aumenti di capitale recenti di Bpm (500 milioni) e Banco Popolare (1,5 miliardi), attorno al 30%, ma il raffronto è poco significativo — spiegano fonti vicine alla banca — proprio per la differenza di entità tra aumento di capitale e capitalizzazione di Borsa. La negoziazione dei diritti partirà lunedì 9 fino al 20 giugno, e potranno essere esercitati fino al 27. Poi ci sarà da collocare l’eventuale inoptato. Si andrà dunque oltre la scadenza del 1° luglio entro la quale vanno pagati i 360 milioni di interessi sui Monti bond, pena l’emissione di nuove azioni a favore del Tesoro. Tuttavia non dovrebbero esserci Sede in Milano - via Angelo Rizzoli 8 Capitale sociale Euro 475.134602,10 i.v. Registro delle Imprese di Milano C. F. e P. IVA 12086540155 Si rende noto che il verbale dell’Assemblea degli Azionisti dell’8 maggio 2014, sia per la Parte Ordinaria sia per la Parte Straordinaria, è a disposizione del pubblico presso la sede sociale nonché sul sito internet della Società www.rcsmediagroup.it (sezione Governance/ Assemblee dei Soci/2014) e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1Info.it). Si precisa che sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul suddetto sito internet della Società, alla medesima citata sezione, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1Info.it), anche i verbali dell’Assemblea Speciale degli Azionisti di Risparmio di Categoria A e dell’Assemblea Speciale degli Azionisti di Risparmio di Categoria B tenutesi il 6 maggio 2014. Tutti i sopra indicati verbali sono pubblicati anche sul sito internet di Borsa Italiana S.p.A. (www.borsaitaliana.it). RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano £ iÕÀ £Î]Ó{ää Þi Rocca Salimbeni Ricapitalizzazione per rimborsare i Monti bond. Le nuove azioni a 1 euro. A Siena requisitorie su Alexandria La lente Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 D’ARCO /- > ÃiÌÌ>> Un anno a Piazza Affari 29,101 Fiat, stallo su contratto e una tantum 26,717 24,333 21,950 Ieri 19,567 25,13 euro 17,183 +0,16% 14,800 Luglio problemi nel ritardo limitato — pochi giorni, al massimo un mese — nel pagamento della cedola e nel rimborso di 3 dei 4 miliardi di aiuti di Stato. In tal senso ci sarebbe già l’assenso di Tesoro e Banca d’Italia. Ora la parola passa alle banche del consorzio di garanzia Settembre 2013 Novembre Ubs, Citigroup, Goldman Sachs e Mediobanca come global coordinators, Barclays, BofA Merrill Lynch, JP Morgan, Commerzbank, Morgan Stanley e SocGen come bookrunners (i legali sono Cleary Gottlieb per le banche e Linklaters per Mps) che dovranno collocare l’aumento presso gli Gennaio Marzo 2014 investitori istituzionali e presso i risparmiatori. Per stimolare il retail la banca guidata da Fabrizio Viola ha anche deciso una campagna pubblicitaria ad hoc. Intanto si avvia alle fasi conclusive il processo sul primo dei filoni dell’inchiesta Mps arrivato a dibattimento, quello sul Internet Jack Ma compra il 50% del club più blasonato della Cina Mr. Alibaba scopre il calcio e punta sull’Evergrande di Lippi Investirà 192 milioni. L’accordo in un quarto d’ora DAL NOSTRO INVIATO PECHINO — Se è vero quello che dicono i due interessati, l’accordo con il quale il gigante mondiale dell’e-commerce Alibaba ha comprato la metà del club di calcio cinese Evergrande Guangzhou per 192 milioni di dollari è stato raggiunto in tre giorni, dopo una bella bevuta. Sostiene Xu Jiayin, presidente del gruppo edilizio Evergrande, proprietario del club: «Lunedì ho incontrato Jack Ma (il boss di Alibaba) in un bar di Hong Kong, era un po’ ubriaco, abbiamo cenato e bevuto ancora e ho chiesto a Jack se gli interessava investire nel calcio. Mercoledì abbiamo firmato dopo un altro quarto d’ora di discussioni». L’Evergrande di Guangzhou (Canton) è la squadra campione di Cina, vincitore della scorsa edizione della Champions League dell’Asia, quarto al mondiale per club. L’allenatore è Marcello Lippi e uno dei punti di forza della formazione è Alessandro Diamanti, l’attaccante arrivato quest’anno dal Bologna. Jack Ma all’inizio di maggio ha presentato le carte per collocare le azioni della sua creatura Alibaba alla Borsa di New York. Le attività di e-commerce di Alibaba, svolte attraverso Taobao e Tmall, sono valutate oltre i 150 miliardi di dollari, qualcuno si spinge fino a 200. L’anno scorso in Cina Alibaba ha venduto per 250 miliardi di dollari, l’80 per cento del commercio online della Cina. Amazon a Wall Street vale 137 miliardi, eBay 65. Jack Ma ammette di non essere un tifoso di calcio, dice di essere stato qualche volta allo stadio di Guangzhou dietro invito di Xu Jiayin (e questo fa pensare che l’incontro al bar di Hong Kong non sia stato proprio casuale). «Non investiamo nel football, stiamo investendo nell’intrattenimento», ha detto l’ex insegnante di inglese divenuto il profeta dell’e-commerce mondiale. Recente- mente Alibaba ha diversificato entrando in settori come i video online, la produzione cinematografica, la logistica. Ad aprile ha pagato 1,2 miliardi di dollari per il 18% di Youku Tudou, uno società cinese di video online. Poco prima aveva sborsato 800 milioni per entrare in ChinaVision Media Group che produce film, programmi tv e controlla giornali e piattaforme multimediali. Xu Jiayin, il padrone dell’Evergrande, ha una fortuna personale netta valutata in 7,7 miliardi di dollari, anche se il settore dell’edilizia in Cina sta attraversando un momento critico, con oltre 10 milioni di appartamenti invenduti e il timore di esplosione della bolla immobiliare. Xu ha ottimi contatti politici a Pechino: è membro della ConProtagonisti Marcello Lippi, l’ex ct della nazionale italiana, è ora allenatore della squadra cinese Evergrande comprata da Jack Ma di Alibaba ferenza consultiva del Popolo. La mossa di Jack Ma, secondo gli analisti finanziari, potrebbe avere l’obiettivo di stabilire buone relazioni e diventare ancor più popolare in Cina che non di fare un buon affare. «Con il calcio non si guadagnano soldi, si perdono», dice il professor Doug Young dell’Università Fudan. «Evergrande cercava qualcuno con cui condividere le perdite legate alla gestione di un club ambizioso e costoso e Alibaba cercava relazioni e pubblicità». Xu Jiayin ci scherza sopra: potremmo ribattezzare la squadra «Evergrande Jack Ma Footbal Club». Guido Santevecchi guidosant © RIPRODUZIONE RISERVATA La vertenza Maggio presunto occultamento del «mandate agreement», il documento che collegava le due parti della ristrutturazione del derivato Alexandria tra Mps e la banca giapponese Nomura. Il reato ipotizzato è ostacolo alla vigilanza, per aver tenuto nascosto nella cassaforte dell’allora direttore generale Antonio Vigni questo contratto-quadro, che sarebbe stato fondamentale per comprendere la vera natura di quelle transazioni, servite per spalmare in trent’anni una perdita di 220 milioni maturata nel 2009. Oggi al Tribunale di Siena è fissata la requisitoria dei pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, e dell’avvocato di parte civile Bankitalia. Oltre a Vigni, sono imputati l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex capo dell’area finanza, Gianluca Baldassarri. Quello sul «mandate» è l’unico filone rimasto a Siena, visto che l’inchiesta sull’acquisto di Antonveneta è finita a Milano per competenza territoriale. A Siena è rimasta poi l’inchiesta sulla cosiddetta «banda del 5%». Fabrizio Massaro fabriziomassar0 MILANO — Nuovo aggiornamento, a martedì, per le trattative sul rinnovo del contratto di Fiat Chrysler Automobiles e Cnh Industrial. Pareva si potessero sbloccare già ieri, grazie a un accordoponte che compenserà con un’una tantum il rinvio a dopo l’estate del cuore del negoziato: gli aumenti che Sergio Marchionne vuole graduare e legare strettamente al sistema del Wcm, dunque all’efficienza dei singoli stabilimenti, e che i sindacati vorrebbero invece indifferenziati per ciascuno degli 86 mila dipendenti italiani dei due gruppi. È qui, più che sulla parte normativa, che il confronto era finito in stallo. In stallo rimane però, per ora, la stessa una tantum. Cisl, Uil, Fismic, Ugl e Associazione quadri hanno chiesto 390 euro per tutti, cassintegrati compresi. Fca e Cnh hanno risposto definendo la cifra una «proposta irricevibile». Si è così rischiata la rottura. Scelto alla fine, ieri sera, «un responsabile» supplemento di negoziato. Per martedì, possibile limatura dei 390 euro e conseguente eventuale firma. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVISO 3/2014 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle PMI aderenti di dimensioni minori Con l’Avviso 3/2014 Fondimpresa ha stanziato 10 milioni di euro per la realizzazione di piani formativi aziendali o interaziendali rivolti ai lavoratori delle PMI aderenti di dimensioni minori. Dal 20 giugno fino al 31 ottobre 2014, fino a esaurimento delle risorse, le aziende aderenti al Fondo potranno presentare richiesta di piani formativi. Il contributo aggiuntivo è concesso ai piani presentati sul «Conto Formazione» per un importo compreso tra 3.000,00 e 8.000,00 euro per azienda; in caso di piano interaziendale tali soglie valgono per singola impresa partecipante secondo le modalità e le condizioni previste dall’Avviso. Il testo integrale dell’Avviso, con gli allegati, è pubblicato sul sito www.fondimpresa.it. Il Direttore Generale - Paola Vitto EBILOG, ente bilaterale del settore della Logistica, trasporto merci e spedizioni ha deliberato nr. tre bandi di gara per la gestione della formazione a distanza, per un progetto di studio e la ricerca nel settore, nonchè per la stampa e la distribuzione del CCNL. Le società interessate possono prendere visione sul sito uffiuciale dell’ente www.ebilog.it. 34 italia: 51575551575557 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Economia 35 italia: 51575551575557 L’allarme di Confcommercio Il nodo Sorgenia «In tre mesi chiuse 12 mila imprese. La crisi non è finita» ROMA — Il piano taglia bollette del governo prende la forma di una redistribuzione del reddito, dai più grandi verso i più piccoli. Il decreto allo studio del ministero dello Sviluppo economico punta a recuperare 1,3 miliardi di euro l’anno dalla limatura di una serie di agevolazioni oggi sfruttata dalle grandi imprese, come gli sconti per le cosiddette aziende energivore, quelle ad alto consumo di elettricità. Per poi utilizzare la stessa somma in modo da ridurre le bollette dei commercianti medio piccoli. L’ipotesi è quella di garantire lo sconto a chi ha una potenza istallata fino a 16,5 kilowatt: una soglia che, come ha spiegato lo stesso ministro Federica Guidi, farebbe ricadere il beneficio «sul 70% dei commercianti». Un piccolo albergo che paga 60 mila euro l’anno di elettricità risparmierebbe 3 mila euro, un ristorante ne salverebbe 400 su 9 mila, un bar 235 su 5.412. Dalle simulazioni fatte in questi giorni viene fuori che il taglio sarebbe in media intorno al 5%, la metà di quanto ipotizzato finora. Ma l’orientamento del governo è quello di allargare il più possibile la platea dei commercianti coinvolti e questo riduce la dimensione dello sconto. Del resto la situazione del settore resta critica: nei primi tre mesi di quest’anno, secondo i dati diffusi all’assemblea di Confcommercio, hanno chiuso 12 mila imprese. La domanda continua a calare e, secondo l’ufficio Guidi con Sangalli Cir e Cofide rinviano ancora i conti studi dell’associazione, per tornare ai valori del 2007 servirebbero 11 anni . «L’Italia è ancora gravemente malata di bassa crescita e non è affatto fuori pericolo» dice il presidente Carlo Sangalli. Altro tema delicato quello dei giorni di chiusura. Il ministro Guidi si dice favorevole «all’introduzione, a livello nazionale, di un numero contenuto di giornate di chiusura obbligatoria. Alcune possono coincidere con le festività, per le altre lascerei alle imprese la libertà di individuarle». Cir e Cofide — le holding della catena societaria della famiglia De Benedetti — hanno rinviato ad oggi i consigli per i conti 2013. Pesa ancora l’incertezza relativa alla partecipazione Sorgenia, che è in trattativa da quasi un anno con le banche per la ristrutturazione del debito da 1,9 miliardi, di cui 600 milioni in eccesso. La holding Cir presieduta da Rodolfo De Benedetti ha deciso di tenere aperto il consiglio iniziato ieri, visto che mercoledì sera il board di Sorgenia non aveva terminato l’esame dei documenti della trattativa con le banche e sul bilancio 2013. L’esame continua oggi. Eventualmente c’è tempo fino a sabato 7 per approvare i conti in vista dell’assemblea del 28 giugno. Il tema più delicato è approvare un bilancio di Sorgenia in continuità aziendale. Le 19 banche creditrici hanno proposto ai soci di Sorgenia, Cir e Verbund, la conversione in capitale dei 600 milioni di debito in eccesso: 400 milioni in azioni alle banche e e 200 come prestito convertendo. Cir e Verbund scenderebbero al 2%, le banche otterrebbero il 98% del gruppo. Da sciogliere sono i nodi del riconoscimento di parte della plusvalenza sulla vendita degli asset Sorgenia ai vecchi soci (earn out) e la durata di questa garanzia, che le banche potrebbero allungare. Lorenzo Salvia @lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA L’accordo Sul tavolo la conversione in azioni dei due terzi dell’esposizione e la cancellazione del resto. La scadenza del 13 giugno Alitalia, il governo chiama le banche per il nodo debiti Proposta Etihad al consiglio Moda Vertice tra Delrio, Intesa, Unicredit e Mps MILANO — Prima del consiglio di amministrazione di Alitalia, in programma oggi alle 11 a Fiumicino, il governo ha convocato le banche creditrici della compagnia aerea a Palazzo Chigi, per accelerare l’accordo con Etihad, la compagnia di Abu Dhabi pronta a salire fino al 49% nella compagnia italiana, investendo fino a 560 milioni. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio ieri mattina ha incontrato i vertici di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mps(i primi due istituti sono azionisti importanti, rispettivamente con il 20,59% e il 12,99% del capitale, oltre a essere i due principali creditori), mentre era assente la Popolare di Sondrio. Alla riunione hanno partecipato, inoltre, Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro dell’Economia Pier Paolo Padoan, e Giacomo Aiello, capo di gabinetto del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Alle banche è stata mostrata la proposta La newco I debiti verso i fornitori nella newco con azionista Etihad, in chiave anticontenzioso dettagliata di Etihad, con condizioni e criteri, facendo capire loro che il via libera deve arrivare entro il 13 giugno, limite entro cui Alitalia deve approvare i conti 2013, ancora sospesi. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, le banche avrebbero mostrato un grande apprezzamento per il piano industriale e una forte apertura ad andare avanti nella trattativa. Ma il nodo della ristrutturazione del debito non sarebbe stato ancora sciolto. La soluzione più pro- Prada, profitti a 105,3 milioni Prada ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile di 105,3 milioni di euro (-24%). In flessione anche i ricavi pari a 777,7 milioni (-0,6%). babile appare la cancellazione di un terzo dell’indebitamento a breve (circa 560 milioni) con la conversione degli altri due terzi in azioni. I debiti verso i fornitori finirebbero nella newco, di cui diventerebbe azionista Etihad attraverso un aumento di capitale dedicato. La newco servirebbe tra l’altro a schermare la compagnia del Golfo dai contenziosi pregressi. La proposta di Etihad oggi sarà invece presentata agli azionisti in consiglio, che dovrà anche convocare l’assemblea degli azionisti per approvare il bilancio 2013 e del primo trimestre di quest’anno, presumibilmente a fine mese visto che per legge servono 20 giorni di tempo. Nei primi 9 mesi del 2013 Alitalia aveva registrato 2,7 miliardi di ricavi e un risultato operativo negativo di 162 milioni, a oggi gli unici dati noti. Giuliana Ferraino @16febbraio Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Confindustria Il presidente Gay al convegno di Santa Margherita «Nuovo umanesimo industriale partendo da giovani e merito» DALLA NOSTRA INVIATA SANTA MARGHERITA LIGURE – «Ricominciamo dai territori e dai giovani, sono i nostri interlocutori. Andremo nelle scuole per diffondere la cultura d’impresa. I Giovani Industriali devono essere la casa di chi vuole fare impresa». Il mandato di Marco Gay (nella foto), 38 anni, nuovo presidente degli under 40 di Confindustria promette «concretezza e visione». E il tradizionale convegno a Santa Margherita Ligure, che si apre oggi, tiene insieme i due aspetti, come anticipa il titolo: «Sapere. Fare. Impresa. Verso un nuovo umanesimo industriale». Per superare la situazione attuale di crisi, spiega Gay, «il più forte driver di sviluppo e crescita in Italia è il capitale umano, sia nelle società di servizi, sia nella manifattura sia nel made in Italy. Si deve ripartire dalle persone e i giovani sono portatori sani di innovazione ed energia». Ma non basta, serve anche la «capacità di fare» e soprattutto «la stabilità per sviluppare la visione che un imprenditore può avere». Tradotto, «c’è bisogno delle riforme ❜❜ Le politiche C’è bisogno delle riforme, a partire dalla modifica della legge elettorale istituzionali, a partire dalla riforma della legge elettorale, per avere continuità d’azione. Le politiche industriali servono ma non se l’interlocutore cambia di continuo così come le regole». Forse qualche risposta arriverà dal ministro delle Riforme costituzionali Maria Elena Boschi, che sarà ospite questa mattina mentre domani chiuderanno il convegno il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, perché «rilancio dell’econo- mia e occupazione sono uniti, se l’impresa non torna a correre non può esserci ripresa vera». Gay si considera «un imprenditore di prima generazione: ho cominciato nella comunicazione, web e digitale, poi ho aperto una società di food e una start up che si occupa di internet delle cose. Ho fatto il mio percorso senza avere un’azienda manifatturiera alle spalle», anche se ha respirato «l’aria della cultura di impresa a casa» (l’azienda di famiglia, poi ceduta, operava nel settore metalmeccanico). «Come me ci sono altri giovani imprenditori – conclude –. Poco importa se siamo nei servizi o nella manifattura. Quanto alle start up, meglio parlare di nuova imprenditorialità, altrimenti si pensa subito al digitale. Anche alcuni gruppi oggi di grande successo 50 anni fa erano start up. Non facciamo distinzioni. I Giovani di Confindustria si pongono in maniera trasversale. Vogliamo partecipare in modo forte all’ecosistema della cultura d’impresa. Le nostre parole chiave sono: innovazione, giovani, merito». OYSTER EUROPEAN SELECTION - Classe R EUR Per gli Investitori Istituzionali. Fondo Benchmark : STOXX Europe 600 EUR (net return) Performance dal 31/03/13 al 31/03/14 + 17,1 % +22,6 % Rischio minore Rendimento potenzialmente più basso 1 2 3 Rischio maggiore 4 Rendimento potenzialmente più elevato 5 6 7 La scala del rischio va da 1 (rischio più basso) a 7 (rischio più elevato); il grado 1 della scala non significa tuttavia che il portafoglio è totalmente esente da rischi. Francesca Basso © RIPRODUZIONE RISERVATA Risarcimenti per le auto difettose Gm ammette: «Siamo colpevoli» General Motors avvierà un programma di risarcimenti per chi ha subito gravi danni fisici o ha perso dei familiari a causa degli incidenti provocati dai difetti all’accensione di vari modelli e che hanno portato al ritiro di milioni di auto. «Ci assumiamo la responsabilità di quello che è successo», ha detto il ceo Mary Barra, spiegando che «sono stati fatti gravi errori in passato, motivo per cui la società sta apportando cambiamenti significativi per garantire che non saranno mai commessi di nuovo in futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA www.oysterfunds.com - info@oysterfunds.com C R E AT E D T O P E R F O R M Il benchmark indicato è stato scelto per consentire un miglior raffronto dei risultati della gestione del comparto. Si tenga presente che il riferimento ad un indice è effettuato unicamente con finalità informative; la politica di investimento del comparto non contiene alcuna menzione all’indice. Il rendimento indicato è al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. OYSTER European Selection – Classe R- EUR è un comparto della SICAV OYSTER di diritto lussemburghese. Prima dell’adesione leggere il Prospetto e le Informazioni chiave per l’Investitore (“KIID”), depositati presso la Consob e disponibili sul nostro sito internet. Lo strumento finanziario descritto nel presente documento non è né promosso né distribuito o in altro modo sostenuto da STOXX Limited e STOXX Limited declina ogni responsabilità in merito allo stesso. 36 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE esperta referenziata impiegata ufficio commerciale customer care with problem solving ordini offerte inglese francese windows mac offresi 331.12.23.422 ABILE impiegata tecnico-commerciale offresi part-time. 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Quota/pre. 5,693 5,148 5,195 5,987 5,493 5,458 5,175 5,186 5,186 5,643 5,221 5,871 5,530 5,356 5,261 5,302 5,265 6,085 6,895 6,406 5,569 4,340 6,506 5,652 5,621 5,343 5,726 5,065 5,977 3,348 4,914 5,221 3,390 5,398 5,588 5,528 4,802 6,086 5,587 4,968 4,411 4,156 5,070 4,973 5,328 5,215 6,301 5,813 4,627 4,338 5,554 3,796 4,930 4,828 6,051 5,262 4,167 6,648 6,170 5,282 5,167 5,332 5,115 5,240 6,303 5,119 5,041 6,025 5,628 5,851 5,096 5,096 6,238 5,470 5,690 5,146 5,192 5,990 5,495 5,450 5,168 5,179 5,179 5,644 5,222 5,871 5,530 5,355 5,260 5,307 5,270 6,089 6,892 6,389 5,569 4,346 6,480 5,677 5,606 5,328 5,727 5,066 5,927 3,346 4,935 5,222 3,396 5,382 5,583 5,522 4,793 6,083 5,584 4,962 4,428 4,171 5,013 4,916 5,322 5,209 6,281 5,794 4,648 4,357 5,554 3,796 4,949 4,847 6,053 5,262 4,114 6,658 6,180 5,294 5,176 5,338 5,125 5,242 6,302 5,113 5,035 6,027 5,630 5,836 5,100 5,100 6,211 5,465 Nome Data Valuta European Equity B Multiman. Bal. A Multiman. Bal. M Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Multiman.Target Alpha A DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Comm Harvest R3C E Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Dyn. Cash R1C A Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A Fondi Unit Linked Flex Equity 100 Global Equity Maximum Progress Quality ABS- I ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 03/06 02/06 02/06 28/05 28/05 28/05 EUR EUR EUR EUR EUR EUR Quota/od. Quota/pre. Nome 1354,780 117,878 117,454 75,712 78,747 104,651 1361,291 117,699 117,272 74,531 77,568 103,676 Euro Short Term Bond A European Bond A-Dis Glob. Bond A-Dis Glob. Equity Income A Glob. Equity Income A-Dis Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 03/06 04/06 07/05 04/06 EUR EUR EUR EUR 63,920 110,620 74,930 930,850 64,250 110,830 74,490 932,360 04/06 04/06 04/06 04/06 30/05 04/06 30/05 EUR JPY USD EUR EUR EUR EUR 123,320 8488,340 167,760 101,520 6006,730 106,540 10512,600 123,130 8456,280 167,530 101,520 5989,360 106,690 10510,350 04/06 04/06 04/06 04/06 04/06 30/04 30/05 30/04 30/04 30/04 31/12 11,257 5,597 5,342 6,530 7,102 EUR EUR EUR EUR EUR EUR 16366,672 15709,208 5121,012 5073,509 EUR EUR 756069,144 721205,818 EUR 756069,144 721205,818 EUR 613699,760 608277,667 EUR 61951,842 59550,161 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it 04/06 EUR Dividendo Arancio 04/06 EUR Convertibile Arancio 04/06 EUR Cedola Arancio 04/06 EUR Borsa Protetta Agosto 04/06 EUR Borsa Protetta Febbraio 04/06 EUR Borsa Protetta Maggio 04/06 EUR Borsa Protetta Novembre 04/06 EUR Inflazione Più Arancio 04/06 EUR Mattone Arancio 04/06 EUR Profilo Dinamico Arancio 04/06 EUR Profilo Equilibrato Arancio 04/06 EUR Profilo Moderato Arancio 04/06 EUR Top Italia Arancio 50,620 62,130 59,000 62,070 60,950 63,160 61,030 56,940 46,640 66,170 63,320 59,000 51,780 50,600 62,190 59,070 62,060 60,990 63,260 61,100 56,930 46,620 66,330 63,470 59,130 51,860 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com 03/06 USD 1531,081 1532,361 Bluesky Global Strategy A 03/06 EUR 1241,170 1241,344 Bond Euro A 03/06 EUR 1199,602 1199,781 Bond Euro B 03/06 EUR 1447,843 1446,905 Bond Risk A 03/06 EUR 1386,501 1385,619 Bond Risk B 1665,944 1667,200 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A 03/06 EUR 1603,295 1604,522 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B 03/06 EUR 02/06 EUR 1075,698 1075,927 CompAM Fund - SB Bond B 02/06 EUR 1132,768 1130,724 CompAM Fund - SB Equity B 02/06 EUR 1021,575 1021,009 CompAM Fund - SB Flexible B 03/06 EUR 1431,369 1438,227 European Equity A Invesco Funds Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Em. Mkt Corp Bd A Euro Corp. Bond A Euro Corp. Bond A-Dis M 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 USD USD USD USD USD USD EUR USD USD USD EUR EUR 24,960 16,280 14,000 13,650 14,050 10,231 15,010 15,125 9,601 12,469 16,683 12,663 24,990 16,300 13,990 13,640 14,040 10,235 15,010 15,075 9,569 12,475 16,690 12,669 Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection Data Valuta 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 05/06 EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD Quota/od. Quota/pre. 10,956 5,662 5,793 62,430 15,720 11,439 41,780 10,438 12,972 11,817 45,560 31,270 3043,000 18,060 16,290 12,130 18,960 13,700 14,600 13,880 10,575 9,427 14,330 11,945 10,787 32,010 30,610 10,954 5,659 5,793 62,440 15,730 11,438 41,780 10,425 12,979 11,824 45,420 30,840 3037,000 17,990 16,240 12,080 18,950 13,690 14,550 13,830 10,581 9,426 14,300 11,942 10,784 31,970 30,560 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com 31/03 EUR 873555,970 31/03 EUR 571470,686 31/03 EUR 588531,969 31/03 EUR 537043,435 04/06 EUR 6,806 04/06 EUR 10,503 873230,021 571552,756 588092,605 537063,412 6,806 10,494 KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Income D KIS - Income P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X ASIAN OPP CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR FLEX STRATEGY RET EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SHORT DURATION CAP RET EUR 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 03/06 04/06 04/06 04/06 04/06 04/06 04/06 USD EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 276,490 194,440 195,670 172,090 123,110 127,280 126,130 131,190 133,250 174,540 121,560 123,840 127,110 125,490 128,100 130,360 130,940 103,400 104,050 107,610 135,110 133,840 137,570 140,370 152,940 112,410 115,240 116,090 124,370 126,380 125,870 103,020 107,940 100,270 12,131 112,041 92,077 121,830 25,674 906,907 276,460 194,420 195,650 172,170 123,170 127,350 126,260 131,330 133,390 174,890 121,810 124,090 126,660 125,040 128,570 130,840 131,420 103,440 104,050 107,610 135,770 134,360 138,050 140,860 152,800 112,310 115,140 115,990 124,620 126,630 126,070 103,540 108,490 100,270 12,114 112,156 92,282 122,263 25,752 906,723 Nome Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: Corriere della Sera € 4,42; Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00. n. 16: Corriere della Sera € 1,67; Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08. n. 22: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67. n. 23: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00. RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Rubrica 4 “Avvisi Legali”: 1 modulo: € 400 2 moduli: € 800 Rubriche Compravendite immobiliari Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica espresso in kWh/mqa o kWh/mca a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. tel. 02 6282.7555 AZ F. Best Cedola ACC AZ F. Best Cedola DIS AZ F. Best Equity AZ F. Bond Target 2015 ACC AZ F. Bond Target 2015 DIS AZ F. Bond Target 2016 ACC AZ F. Bond Target 2016 DIS AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS AZ F. Cash 12 Mesi AZ F. Cash Overnight AZ F. Cat Bond ACC AZ F. Cat Bond DIS AZ F. CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2014 AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target AZ F. Italian Trend AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: € 4,00; n. 1: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42. 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Grower D 04/06 EUR 5,176 CITIC Securities China Fd A 04/06 EUR 5,513 Fidela A 04/06 EUR 5,722 Income A 04/06 EUR 7,193 International Equity A 04/06 EUR 7,143 Italian Selection A 04/06 EUR 5,339 Liquidity A 04/06 EUR 4,880 Multimanager American Eq.A 04/06 EUR 4,565 Multimanager Asia Pacific Eq.A 04/06 EUR 4,324 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 04/06 EUR 4,653 Multimanager European Eq.A 04/06 EUR 5,298 Strategic A 04/06 EUR 6,045 Usa Value Fund A 04/06 EUR 5,592 Ver Capital Credit Fd A Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com 04/06 EUR 68,050 PS - 3P Cosmic A 04/06 CHF 67,640 PS - 3P Cosmic C 04/06 EUR 113,910 PS - Absolute Return A 04/06 EUR 120,160 PS - Absolute Return B 04/06 EUR 111,180 PS - Algo Flex A 04/06 EUR 106,150 PS - Algo Flex B 04/06 EUR 86,520 PS - BeFlexible A 04/06 USD 85,200 PS - BeFlexible C 03/06 EUR 102,850 PS - Best Global Managers A 03/06 EUR 106,700 PS - Best Global Managers B 04/06 EUR 110,210 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 04/06 EUR 163,920 PS - Bond Opportunities A 04/06 EUR 122,260 PS - Bond Opportunities B 7,017 7,451 6,514 5,647 5,157 5,516 5,725 7,192 7,153 5,339 4,875 4,579 4,328 4,663 5,301 6,031 5,588 68,070 67,650 113,970 120,230 111,270 106,230 86,540 85,230 102,190 105,990 110,290 163,920 122,250 Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com 04/06 EUR Asian Equity B 04/06 USD Asian Equity B 04/06 USD Emerg Mkts Equity 04/06 EUR Emerg Mkts Equity Hdg 04/06 EUR European Equity 04/06 USD European Equity B 04/06 EUR Greater China Equity B 04/06 USD Greater China Equity B 04/06 USD Growth Opportunities 04/06 EUR Growth Opportunities Hdg 04/06 JPY Japanese Equity 04/06 USD Japanese Equity B 04/06 EUR Japanese Equity Hdg 04/06 CHF Swiss Equity 04/06 EUR Swiss Equity Hdg 04/06 USD US Equity 04/06 EUR US Equity Hdg 8a+ Eiger 8a+ Gran Paradiso 8a+ Latemar 8a+ Matterhorn 96,380 135,290 454,910 444,450 286,150 353,580 106,160 151,070 72,250 79,150 130,990 129,930 170,340 135,250 102,720 172,490 190,020 96,480 135,430 455,700 445,210 285,060 352,250 106,520 151,580 72,110 79,000 130,820 129,760 170,110 135,060 102,570 171,650 189,080 Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 04/06 EUR 6,351 6,354 04/06 EUR 5,231 5,236 04/06 EUR 6,002 6,010 30/05 EUR 866272,680 828538,255 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 133523DB Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Sussurri & Grida Piazza Affari LA BCE SPINGE LE BANCHE IN EVIDENZA MEDIASET Il consigliere di Bush e la manager delle Poste in Vaticano di GIACOMO FERRARI Ancora una volta la spinta per i mercati azionari è arrivata dalla Bce. Come previsto, subito dopo l’annuncio delle decisioni dell’Eurotower i listini europei si sono impennati, per poi ridimensionare i guadagni in prossimità della chiusura. Anche Piazza Affari ha reagito con un rialzo che è arrivato a superare i due punti percentuali, anche se il Ftse-Mib è poi terminato con una variazione positiva dell’1,52%. In leggero miglioramento anche lo spread, a 164 punti base. L’effetto Draghi ha favorito soprattutto i titoli bancari, con Mediobanca in crescita del 4,01%, Unicredit del 2,86% e Intesa-Sanpaolo del 2,37%. Azimut (risparmio gestito) ha guadagnato a sua volta il 3,78%. Il balzo di Mediaset (+2,73%) è dovuto invece all’offerta di Telefonica per la quota di Digital Plus, arrivata nel giorno in cui la società italiana ha ufficializzato a sua volta l’offerta per i diritti della serie A di calcio. Sul fronte dei ribassi spicca invece soprattutto Yoox, che ha ceduto il 6,13% a causa soprattutto del profit warning lanciato dalla concorrente britannica Asos. In calo, infine, anche Salvatore Ferragamo (-2%), Autogrill (-1,16%) e Moncler (-0,45%). © RIPRODUZIONE RISERVATA ÀÃ> Ì>>> i /Ì /i° (m.a.c.) Papa Francesco ha cambiato in blocco l’intero board dell’Aif, l’autorità per la vigilanza e l’antiriciclaggio delle finanze vaticane (dallo Ior all’Apsa), creando un altro scossone rispetto alla vecchia guardia italiana associata alla gestione conflittuale che ha reso turbolenti gli ultimi due anni del pontificato di Benedetto XVI. In base al nuovo Statuto approvato a novembre, Francesco ha nominato quattro persone con esperienza internazionale, per lavorare insieme a René Bruelhart, avvocato svizzero, direttore dell’Aif, che ha spinto per il cambiamento. Per la prima volta c’è anche una donna, l’italiana Maria Bianca Farina, amministratore delegato di Poste Vita e di Poste Assicurazioni (primo gruppo nel nostro Paese per volumi, con una raccolta record di 13,1 miliardi di euro nel 2013). Nel nuovo consiglio anche lo svizzero Marc Odendall, amministratore di Fondazioni e consulente finanziario per il settore filantropico, Joseph Yuvaraj Pillay, presidente del consiglio dei consultori del presidente della Repubblica di Singapore, e Juan C. Zarate (Stati Uniti), professore di legge a Harvard, senior advisor presso il Csis di Washington, il più prestigioso think tank americano, dove si occupa del progetto sulle minacce trasnazionali. Durante l’amministrazione Bush, Zarate è stato vice assistente del National security council e dello stesso presidente nella lotta al terrorismo (ancora prima al Dipartimento del tesoro ha contribuito a costruire l’intero sistema antiriciclaggio americano). Con decisione del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, Tommaso Di Ruzza è stato contestualmente nominato vicedirettore ad interim dell’Autorità. E affianca minuzione, rispettivamente del 5% e dello 0,5%. In Spagna, dove continua il programma di sussidi del governo, le consegne sono cresciute del 17%. In Italia gli eco incentivi governativi, concessi il mese scorso ai privati (21,7 milioni di euro) per comperare vetture Gpl, metano, ibride ed elettriche, sono esauriti in due giorni. La ripartizione è stata assolutamente sbilanciata nei confronti del mercato aziendale che non sfrutta gli ecoincentivi poiché è richiesta la rottamazione di un veicolo con più di 10 anni, intestato a una società da almeno 12 mesi, provvedimenti che vanificano l’offerta di 31milioni stanziata dal governo. Bruelhart. Di Ruzza, 40 anni, valido giurista, genero di Antonio Fazio, ex governatore della Banca d’Italia, è membro del Pontificio consiglio per la giustizia e per la pace. Tra gli italiani che lasciano l’Aif il più noto è Giuseppe Dalla Torre, rettore della Lumsa, negoziatore dell’accordo di revisione del Concordato del 1984, presidente del Tribunale della Città del Vaticano (e proprio per questo ruolo in conflitto di interesse con l’indipendenza dell’Aif). Escono anche Francesco De Pasquale, funzionario con lunga esperienza nell’Uic e Banca d’Italia, e Marcello Condemi, il padre fondatore dell’Aif in quanto autore della prima legge antiriciclaggio vaticana, oltre che delle normative italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ritorno a Orio di Ryanair. La strategia Il mercato europeo dell’auto e la leva degli «gentile» fa salire le prenotazioni del 7% (c.d.c.) La strategia «gentile» di Ryanair comincia a dare incentivi © RIPRODUZIONE RISERVATA frutti: le prenotazioni per il periodo che va da aprile ad agosto di quest’anno sono cresciute del 7%. Lo ha annunciato ieri Kenny Jacobs, chief marketing officer di Ryanair, in occasione del ritorno della compagnia aerea a Orio al Serio. Dopo tre settimane di trasloco a Malpensa, il vettore low cost è rientrato a Bergamo annunciando quattro nuove rotte per l’inverno (Atene, East Midlands, Lisbona e Malaga) e facendo un primo bilancio dei cambiamenti di stile della compagnia annunciati a fine 2013 dall’amministratore delegato Michael O’Leary. «Ryanair sta cambiando tutto — ha detto Jacobs — ed entro i prossimi cinque anni ci aspettiamo che la metà dei nostri passeggeri sia business». (b. car.) A maggio le vendite di auto in Europa non sono state entusiasmanti, dopo un inizio d’anno che faceva ben sperare. Solo in Germania, Spagna e Gran Bretagna le immatricolazioni hanno avuto un balzo, grazie a incentivi reali o a sconti. In Germania il mercato è cresciuto del 5% solo grazie a una politica di incentivazione che ha distorto il vero livello della domanda: nella realtà le consegne di vetture nuove sono scese ma sono aumentati gli sconti. Peugeot, Citroen ed Opel sono intervenute con promozioni che hanno sfiorato il 25%. Al contrario Bmw e Mercedes hanno rivisto la politica commerciale riducendo drasticamente i costi di sostegno alle vendite, di conseguenza hanno subito una di- © RIPRODUZIONE RISERVATA +ÕÌ>â `ÀiÌÌ> ÃÕ Ìiiv\ Û> +1"/ Ã}> ÌÌ] >` iÃi«\ +1"/ > ÕiÀ {nÓÓ{Ó° ÃÌ ä]x ÕÀ «iÀ -- ÀViÛÕÌ° v ÃÕ ÜÜÜ°VÀÀiÀi°ÌÉiV> *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â ,v° ,v° äÓä£Óä£{ iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® °-° ,> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-,® £]äÓÎ Ó °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°Ó® ä]än Vi>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £ä]n{ä VÌi ÀÕ« I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® £n]Î{ä VµÕi *Ì>L °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° *® £]Óäx VÃ}> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° -® £]Ónn `iÀ«°Àiâi °°°°°°°°°°°°°°°°°°® £Î]Înä i`ià I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]ä{{ i`ià £{Ü I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7£{® ä]ää£ ivvi I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® £]£ÇÇ ¢ ,iiÜ>Lið°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® p iÀ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® Î]x{ä LiÌ iÃð°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/® ä]xÓ «v°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® {]È{{ > `} 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V ii` >ÀÌ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £ÈÈ]äÇ ÕÝÌÌV> À« -«> ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° xÇ]Óä V>`¿Ã° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £äÓ]ÓÓ iÀV E ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° xn]Îä VÀÃvÌ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° {ä]Ç Ã>Ì ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £ÓÓ]Î À}> -Ì>iÞ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Σ]x£ i V° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Çx]Çn "VV`iÌ> *iÌ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £ää]ÎÎ *vâiÀ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Ó]È{ * « ÀÀà ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° nÇ]nx *ÀVÌiÀ E >Li ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° nä]£Ç 1iÛiÀ 6 ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° {Î]ÈÎ 1à -Ìii À«° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÓÎ]nÎ 7>Ì ÃiÞ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° n{]Çn 7 À« ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £{Î]ÓÇ 8iÀÝ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £Ó]{È 9> V ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Î{]nx Û>À°¯ ³x]ä ³ä]n{ ä]£Ç ä]xÈ ³£]£n ³£]Óä ³ä]äÇ ³Ó]Î{ ³ä]xx ³£]{È ³ä]Î{ ³ä]{Î ³ä]ÓÎ ³ä]xä ä]nÎ ³ä]ÇÎ ä]äÎ ³ä]{Ó ä]äÎ ³£]{{ ³ä]{Ç ä]nä ä]Óä 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Le case editrici di giochi da tavolo sono sempre aperte alla collaborazione con autori di nuovi giochi di grande appeal, ma in questo momento puntano su altri profili. «Per entrare nel retail trade e nella grande distribuzione cerchiamo 10 agenti di vendita in tutta Italia» rivela Ari Endim, uno dei due soci della Ghenos Games di Milano, che distribuisce il gioco Krosmaster (una collezione di statuine), il terzo più collezionato nel nostro paese dopo le carte Magic e Yu-Gi-Oh!. Curriculum a: info@ghenosgames.com. Stessa necessità per Red Glove di Carrara, società di progettazione, e produzione di giochi in scatola e di società. «Cerchiamo 4 agenti per i negozi specializzati nel centro Sud Italia e nel Veneto» dice il titolare Federico Dumas. La società seleziona anche 1 neolaureato in eco- Le figure Le società puntano su programmatori, agenti, promoter e disegnatori di prodotto Le occasioni della settimana 300 le ricerche di Marriott International a Venezia H&M 91 chance nella moda H&M, multinazionale della moda, cerca su tutto il territorio nazionale 30 store manager e 40 visual merchandiser full time da inserire a tempo determinato o a tempo indeterminato secondo i casi. A questi si aggiungono 20 sales advisor ai quali si proporrà un contratto «a chiamata» e un product manager per la sede centrale a Roma. 9 le opportunità di lavoro di Best Western Italia 900 Bnl 110 neolaureati le posizioni aperte da Hilton in Europa Turismo e lavoro Il «concierge desk» del Rome Cavalieri del gruppo Hilton Più di 1.500 opportunità negli alberghi di lusso I colloqui di Hilton, Marriott, Best Western e Starwood in Europa nomia con orientamento marketing come responsabile commerciale. Sede di lavoro: Carrara. La ricerca si amplia infine a 5 dimostratori occasionali durante le fiere di settore: giovani, appassionati del settore ludico, che dovranno spiegare i vari giochi ai clienti durante le manifestazioni periodiche (circa 14-15 in tutta Italia); Cv a: info@redglove.eu. Cerca 60 dimostratori anche la Giochi Uniti di Napoli, per 7/8 fiere l’anno. Promoter che potranno poi essere ricontattati per le campagne natalizie nei punti vendita (1 promoter per i 30 punti vendita della società): info@giochiuniti.it. Cinque 5 agenti di commercio plurimandatari anche per Cranio Creations di Milano, anche 1 responsabile social network e 1 procacciatore di bandi; info@craniocreations.com. La Clementoni seleziona infine 1 junior area manager laureato in materie economiche; 1 programmatore Android e 1 product designer. Sede di lavoro Recanati(Macerata); job@clementoni.it. Alessandro Luongo © RIPRODUZIONE RISERVATA Grandi catene di alberghi, soprattutto di lusso, alla ricerca di personale, in tutta Europa e in particolare per le nuove aperture. A partire da Hilton, che in Italia offre una quindicina di stage a giovani neolaureati e neodiplomati per i quali negli ultimi anni sta organizzando un business game che dà loro la possibilità di farsi conoscere. Mentre nel resto del Vecchio Continente ha attualmente sono circa novecento le posizioni aperte (www.hiltonworldwide/careers), negli uffici, all’interno delle strutture di Hilton worldwide di proprietà, in management e in timeshare. Il grande gruppo di hotel di lusso, che conta in tutto il mondo 315 mila dipendenti, ogni anno propone ai giovani 600 opportunità di stage. E i profili più richiesti sono quelli di front desk (reception), per l’area food&beverage, l’area sviluppo (business development) e l’area risorse umane. Un’altra grande società che gestisce hotel in cerca di personale è Marriott International, che sta selezionando 300 candidati, compreso l’indotto, per il nuovo 5 stelle, il Jw Marriott Venice, che aprirà nel marzo 2015 su di un’isola privata, l’Isola delle rose, nella laguna di San Marco di fronte a Vene- zia. Serviranno in particolare direttori di funzione, capi servizio, personale per le camere, chef stellati. «Abbiamo 19 alberghi a 5 stelle e il nostro obiettivo attuale è quello di riposizionare i diversi brand, perché oggi il segmento del lusso nonostante la crisi sta crescendo più degli altri» spiega Mario Ferraro direttore generale del JWMarriott Venice. Il gruppo sta scommettendo anche sul Comitato Leonardo Undici borse di studio Sono stati indetti i Premi di laurea 2014 del Comitato Leonardo riservati alle migliori tesi sul made in Italy. In palio 11 borse di studio messe a disposizione da imprenditori soci del Comitato. I bandi sono visionabili su: http://www.comitatoleonardo.it/it/pr emi-di-laurea/premi-di-laureacomitato-leonardo. Tutti i bandi prevedono un premio di 3.000 euro o uno stage. Affermata industria elettrotecnica milanese, ricerca: INGEGNERE TECNOLOGO DI PROCESSO www.trovolavoro.it le opportunità dal mondo del turismo fino alla grande distribuzione Le società e i profili più gettonati LE OFFERTE DI IMPIEGO, LE AZIENDE, GLI STAGE E LE BORSE DI STUDIO Tutte le inserzioni relative ad offerte o ricerche di lavoro debbono intendersi riferite a personale sia maschile che femminile, essendo vietata ai sensi dell’art. 1 della Legge 9/12/1977 n. 903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività e in osservanza alla legge sulla privacy (L. 196/03) Servizi e tempo libero che, dipendendo dalla Direzione di Fabbrica, assuma il controllo delle attività di Industrializzazione del prodotto e la responsabilità dell’Ufficio Strutture e Costi. Si richiede: laurea in ingegneria meccanica, conoscenza delle tecnologie, positiva esperienza di tempi e metodi, buona conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Milano zona nord. Inviare c.v. digitando il codice 6221 nel campo “cosa” sulla homepage di Trovolavoro.it. Il presente annuncio si rivolge a candidati di ambo i sessi (L. 903/77). I dati saranno trattati ai sensi dell'art. 13 D.lgs. 196/03. resto dell’Europa, ritenuta molto strategica, in particolare nella parte orientale sono previste 16 nuove aperture entro il 2015. In settembre poi sarà aperto il Moxy Milano Malpensa. E, ancora nell’Europa occidentale, altre strutture vedranno la luce: il Fortecruz Sevilla, in estate, il Fortecruz Toledo in autunno e nella primavera dell’anno prossimo sarà la volta del Moxy Munich e del Moxy Berlin Ostbanhof (www.marriott.com/careers). Sono invece 9 le opportunità di lavoro offerte da Best Western Italia (www.bestwestern.it/hotel/lavora-con-noi). Nel dettaglio tra le posizioni vacanti ci sono quelle di segretario/a di ricevimento a Roma, stagista receptionist a Milano, on-line distribution specialist a Milano, direttore, portiere notturno per Saint Vincent (AO) e Spa Therapist per Milano. Infine, un altro colosso internazionale dell’ospitalità, Starwood Hotel, ha sul suo sito (www.starwoodhotels.com) 362 job vacancy in Europa, 575 in Medio Oriente, un centinaio in Africa, più di 2.500 in America, 3.195 in Asia e 97 in Australia. Irene Consigliere IreConsigliere © RIPRODUZIONE RISERVATA Aquaviva, azienda specializzata nell'integrazione alimentare per sport, benessere e dietologia, ricerca per potenziamento delle proprie reti commerciali: AGENTI PLURIMANDATARI La risorsa gestirà il portafoglio clienti e incrementerà la clientela. I marchi che rientrano nella selezione sono i seguenti: - Nutrifarma e Cosmesi di Farmacia, distribuiti in Farmacia - Keforma, distribuito nei negozi specializzati. Sono richieste capacità negoziali, doti commerciali, pianificazione e organizzazione del lavoro, e l’utilizzo dei comuni pacchetti informatici. Costituirà titolo preferenziale l’esperienza nella vendita diretta nel mercato degli integratori alimentari. Si propongono listini di alto valore commerciale, esclusività, formazione e provvigioni di sicuro interesse. Gli interessati possono inviare il proprio CV a: marketing@aqua-viva.it Il presente annuncio si rivolge a candidati di ambo i sessi (L. 903/77). I dati saranno trattati ai sensi dell'art. 13 D.lgs. 196/03. Bnl ha in corso selezioni per assumere circa 110 giovani laureati. Due i profili: 90 saranno inseriti su tutto il territorio nazionale, in qualità di addetti al front end commerciale, e sottoscriveranno un contratto a tempo determinato per il periodo estivo; altri 20 saranno avviati alla professione di agente in Bnl Finance. Adecco 500 giovani Momento ricco di opportunità per i giovani in Adecco. 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A novembre è previsto l’inserimento di 59 tecnici di gestione grandi eventi ed entro il 15 aprile quella di 296 team leader di area e di 298 operatori dei grandi eventi. a cura di Luisa Adani © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Gruppo Industriale milanese leader nei componenti elettrici per automazione e controllo, affermato nei maggiori mercati mondiali, ricerca: RESPONSABILE VENDITE EXPORT che assicuri lo sviluppo della promozione e della vendita in alcune importanti aree. Requisiti: ottima cultura generale, vista strategica, capacità relazionale e negoziale, sicurezza nella gestione dei collaboratori, facilità organizzativa. Sono indispensabili: laurea in ingegneria elettrica / elettronica, padronanza della lingua inglese, significativa ed analoga esperienza in posizione di responsabilità. Sede di lavoro: Milano. Inviare c.v. digitando il codice 6222 nel campo “cosa” sulla homepage di Trovolavoro.it. 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Il candidato sarà responsabile, sulla base delle specifiche esigenze delle aziende del Gruppo, dell’analisi, valutazione, disegno e progettazione di macchine speciali per lavorazioni meccaniche, linee di saldatura e montaggio ed attrezzature speciali. Requisiti: Diploma di scuola tecnica e/o Laurea in Ingegneria, esperienza consolidata di almeno 10 - 15 anni nel campo della progettazione di macchine utensili complesse; ottima conoscenza del calcolo strutturale e degli impianti idraulici; utilizzo CAD; conoscenza della lingua inglese; disponibilità a trasferte. Si offre un contratto a tempo indeterminato, con inquadramento e livello commisurato all’effettiva esperienza maturata. Sede di lavoro: Uboldo (VA) AREA MANAGER Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Economia 39 italia: 51575551575557 Carriere e persone L’indagine Chi cerca chi sul Web secondo il rapporto di Duepuntozero Doxa per Google Cambi di poltrona Le professioni su misura per la Rete Considerare Internet uno strumento essenziale nella ricerca del lavoro non è di per sé una grande novità. Se oggi affermi che saper guardare nel motore offre più opportunità di occupazione, nessuno pensa che stai consigliando di diventare meccanico. Ma c’è un’indagine, «Gli italiani e i motori di ricerca» condotta da Duepuntozero Doxa per Google, che offre qualche spunto di novità in più. Emerge infatti che i motori di ricerca offrono a coloro che cercano un lavoro o vogliono rimettersi in gioco, una serie di opportunità e di spunti che non sempre si evidenziano attraverso una ricerca tradizionale. «Appaiono evidenti due direttrici fondamentali — spiega Simona Panseri, direttore comunicazione e pubblic affairs di Google Italia — sul Web vanno i professionisti formati che cercano di capire meglio che cosa cerca il mercato e quali specializzazioni o skills bisogna possedere per operare un ulteriore salto di qualità in carriera. L’altro tema forte che emerge dall’indagine è che a Internet si rivolge anche chi cerca temi specifici, figure professionali ati- ILLUSTRAZIONE DI XAVIER POIRET Assistenza alla persona e high tech, i settori più gettonati su Internet Alma Graduate School Un Mba per il gusto a tavola Il 30 giugno scadono le iscrizioni del master in business administration internazionale di Alma Graduate School. Che vanta, tra gli altri, un indirizzo in Food&Wine. piche, più tecnologiche e coerenti al contesto della grande rete. È così che abbiamo scoperto che esistono figure richieste solo al popolo della grande Rete: professioni altamente specializzate come il memory augmentation surgeon, il medico che aiuterà gli anziani a conservare la memoria. Il campo dell’assistenza alla persona è, infatti, destinato ad avere notevoli sbocchi in futuro, soprattutto se si considera che l’aspettativa media di vita è destinata a salire a 85 anni entro il 2040». Il motore di ricerca rappresenta infatti una finestra spalancata sul mondo del lavoro: l’indagine evidenzia che il 66% degli italiani lo usa per trovare spunti inediti per svolgere in modo nuovo e differente il proprio lavoro, il 48% lo utilizza alla ricerca di idee innovative per una nuova attività, il 47% per cambiare lavoro, il 40% perché è alla ricerca di persone con cui iniziare rapporti professionali. E visto che la Rete è un imprevedibile bazar di offerte, non manca chi ha scoperto nuove professioni, trovandole in alcuni casi seriamente inte- ressanti e in altri semplicemente curiose. In particolare, il 67% degli italiani utilizza i motori di ricerca per identificare offerte di lavoro disponibili solo su Internet, mentre il 63% ha scovato online lavori di cui ignorava addirittura l’esistenza. Nella lista ci sono esempi solo bizzarri del tipo «strano ma vero» ma anche vecchi mestieri rivisitati in chiave 2.0. C’è Le selezioni Le opportunità offerte dai motori di ricerca a chi vuole trovare un nuovo lavoro chi ha aperto piccoli negozi ambulanti per offrire spuntini e colazioni, chi utilizza Internet per fornire consigli e consulenza per gestire semplici pratiche burocratiche oppure la doula, una figura assistenziale che supporta le future mamme e le puerpere: una donna che offre un sostegno su misura a chi è in attesa di un bimbo. I profili Le ricerche di figure veterinarie e commerciali, da Purina fino a Royal Canin e Effeffe www.trovolavoro.it Tutte le inserzioni relative ad offerte o ricerche di lavoro debbono intendersi riferite a personale sia maschile che femminile, essendo vietata ai sensi dell’art. 1 della Legge 9/12/1977 n. 903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività e in osservanza alla legge sulla privacy (L. 196/03) rando, responsabile politiche commerciali Morando Corporate — abbiamo previsto 10 nuovi ingressi, grazie ad un nuovo magazzino automatizzato che porterà maggior capienza e la creazione di nuove di linee di estrusione per i nostri brand super premium». Continuiamo con Purina, dove sono in via di completamento le selezioni per i 30 stagisti che potrebbero lavorare, se riconfermati, nelle divisioni al momento più ricettive, come marketing, trade marketing, supply chain e nelle altre aree in cui serve background economico e ingegneristico. Questi inserimenti rientrano nel progetto europeo «Nestlé needs YOUth», con il quale si creeranno 1.000 opportunità di lavoro in Italia nel triennio 2014-2016. In Royal Canin Italia si è molto attenti al potenziale di crescita a lungo termine dei candidati a colloquio e si punta su profili con formazione vete- Marsili sale in Zipcar Mautone in Source ■ Massimo Marsili, 43 anni, è diventato presidente di Zipcar Europa, network del settore car sharing. Ha lavorato in Avis Budget. ■ Maria Chiara Franceschetti, 44 anni, ha ricevuto l’incarico di amministratore delegato di Gefran (soluzioni per l’automazione). ■ Andrea Ragazzi, 43 anni, è stato chiamato da Avaya, società di sistemi di comunicazione per le imprese, in qualità di amministratore delegato Italia, Svizzera e Austria. Proviene da Oracle. ■ Emanuele Caniggia, 48 anni, ha assunto il ruolo amministratore delegato di Idea Fimit Sgr. Vanta esperienze in Abaco Servizi. ■ Domenico Pellegrino, 46 anni, è il nuovo direttore generale di Valtur e Orovacanze. Ha ma- M. Marsili turato esperienze in Msc Crociere e Cit. ■ Giuseppe Coccon, 47 anni, è il nuovo responsabile comunicazione, relazioni esterne e istituzionali di Poste Italiane. Proviene da Avio Aero. ■ Marco Mautone, 48 anni, è entrato in Source, fornitore di Etf, come managing director Svizzera e Liechtenstein. Proviene da BofA Merrill Lynch. ■ Alessandro Maurizio Cabella, 48 anni, ha as- M. Mautone sunto il ruolo di general manager del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts. Vanta esperienze in Hilton Molino Stucky Venice. a cura di Felice Fava felicefavacor@hotmail.com © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PROMOZIONI Nuove nomine e incarichi su http://www.corriere.it/economia/lavoro/ Isidoro Trovato © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovani all’estero La storia Animali, una passione e un lavoro Nonostante i venti di crisi, il mercato «per gli amici a quattro zampe» tiene il colpo: il settore petcare, con un totale di oltre 1.700 milioni di euro di fatturato per il solo food, continua a registrare margini confortanti ed è a caccia di talenti. A fronte di una lieve flessione dei volumi, infatti, dovuta alla diffusione degli animali di piccola taglia — più adatti alla vita in appartamento — continua a crescere il valore degli affari. Aumenta poi la varietà e la qualità dei prodotti per l’alimentazione e la salute dell’animale da compagnia, considerato plebiscitariamente fonte di benessere, tant’è che vanno per la maggiore le linee cosiddette «stellate». Ma non basta: nonostante la carenza di liquidità, non si rinuncia agli integratori, ai prodotti specifici per l’igiene orale, addirittura agli snack premio, tutti rigorosamente certificati. «Quest’anno — conferma Franco Mo- su trovolavoro.it rinaria, ma che abbiano al contempo competenze commerciali e doti di leadership. Ovviamente vengono premiati i giovani propensi alle esperienze all’estero e in generale quelli che dimostrano grande passione per il settore (12 jobs, inclusi stage e sostituzioni maternità). Chiudiamo con Effeffe Pet Food presente nel comparto alimentare per cani e gatti con marchi propri e private label; ebbene, forte di uno sviluppo costante e di continui investimenti strutturali, l’azienda intende incrementare l’organico su diversi fronti, dalla produzione, alla qualità (laurea scientifica), all’amministrazione (almeno 5 anni in area finanza e controllo di gestione), fino alle vendite (esperienza quinquennale e contratto d’agenzia), per un totale di otto posti complessivi. Donatella Giampietro © RIPRODUZIONE RISERVATA Elena, 26 anni, a un passo da Broadway «Recitare. È stata la mia passione fin da piccola. Poi però ho scoperto il fascino del backstage e allora mi sono detta: voglio lavorare dietro le quinte». E così è stato. Elena Sartor (foto), originaria di Pordenone, ha 26 anni ma già da tre vive a New York e fa il Direttore di scena. «Ho frequentato Ca’ Foscari a Venezia: laurea triennale in Tecniche artistiche e dello spettacolo. Durante gli studi non sono stata ferma, ho cercato subito di applicare quanto stavo imparando». Elena infatti è riuscita a ottenere un contratto a progetto come Assistente alla regia degli spettacoli organizzati dal comune di Pordenone per celebrare la Shoah. «Ho anche fatto la ”maschera” nel teatro comunale della mia città. È lì che ho cominciato a osservare la complessità dell’organizzazione dei palcoscenici, delle luci, dei camerini. Necessità diverse a seconda delle compagnie itineranti». Tutte esperienze servite per fare il grande passo: trasferimento a New York per frequentare il Musical theatre conservatory e ottenere il diploma nel 2012. «Contemporaneamente studiavo recitazione e canto al Susan Batson studio sempre di New York. Infine il lavoro vero, l’internship come Stage manager per il famoso musical ”Wicked” al Gershwin theatre». Un’esperienza che le è valsa l’ottenimento dell’attuale contratto triennale come Direttore di scena per tre compagnie diverse, che recitano dai drammi shakesperiani ai musical. «Il lavoro a New York? Non ci si ferma neanche per mangiare. Ma io ho un obiettivo: Broadway». Enzo Riboni © RIPRODUZIONE RISERVATA OLTRE CONFINE Racconta la tua esperienza di lavoro all’estero all’indirizzo enzribo@tin.it Trovolavoro ricerca uno dei più importanti protagonisti del mercato automotive, per il potenziamento della propria rete commerciale, un: Trovolavoro ricerca uno dei più importanti protagonisti del mercato automotive, per il potenziamento della propria rete commerciale, un: Trovolavoro, on behalf of a multinational company leader in virtual instrumentation, data acquisition and graphical system design, is looking for a: SALES SPECIALIST PLT Friuli e Province di Treviso e Belluno TRADE NETWORK EXPERT Divisione Passenger & Light Truck FINANCIAL STRATEGIC BUSINESS PARTNER Il Sales Specialist PLT, a diretto riporto dell’Area Manager, avrà la piena responsabilità, per il proprio territorio di riferimento, della gestione e dello sviluppo del business dei pneumatici dedicati al mondo Vettura e Trasporto Leggero rappresentato dai principali dealer di mercato: Car Dealer e Retail (gommisti). Il Trade Network Expert PLT, a diretto riporto del KAM, avrà la responsabilità, per il proprio territorio di riferimento, della implementazione dei programmi di Franchising indiretti in accordo con la strategia aziendale della Divisione PLT. Si occuperà delle attività di analisi del mercato al fine di individuare potenzialità e possibili nuovi canali di sviluppo. • Studiare il potenziale del mercato locale, analizzando il possibile sviluppo di nuove affiliazioni; • Introdurre e presentare il programma di franchising agli affiliati gestendo anche gli aspetti contrattuali e amministrativi relativi all’attività degli stessi; • Offrire supporto e consulenza agli affiliati nell’analisi e nello sviluppo del loro business; • Supportare le vendite del distributore in accordo con le direttive del KAM. Il candidato ideale è in possesso di: Diploma di Laurea; esperienza di almeno 2 anni in ruoli commerciali e di vendita, preferibilmente nel settore automotive o similari; buona conoscenza della lingua inglese. Preferibile il domicilio nelle province di: Treviso, Pordenone e Udine. L’inquadramento e la retribuzione saranno commisurati all'effettiva esperienza del candidato. Il Trade Network Expert si occuperà di: Il candidato ideale è in possesso di un diploma di Laurea, ha maturato un’esperienza di almeno 2 anni in ruoli commerciali o di trade marketing, preferibilmente nel settore automotive o similari e ha una buona conoscenza della lingua inglese. Si richiede residenza in Lombardia o Piemonte. Area di competenza: Friuli e province di Treviso e Belluno Inviare CV digitando il codice 6224 nel campo “cosa?” del motore di ricerca sulla homepage di Trovolavoro.it Il presente annuncio si rivolge a candidati di ambo i sessi (L. 903/77). I dati saranno trattati ai sensi dell’art. 13 D.lgs. 196/03. To be the primary financial partner for regional management and budget holders within the MED region, providing financial challenge, guidance and decision making support. To deliver high value analysis and interpretation of financial information to manage so that they can address major variances and deliver financial commitments and strategy. The candidate reports to the Finance Director and supervises two direct reports and 10 total staff. Requirements: • Qualified accountant - Management degree • At least 10 years of relevant work experience in the role, desirable in industry sector (multi-national, high tech environment, multicurrency /FX accounting environment, US Gaap) • A strong knowledge of local accounting standards, tax legislation and IAS • Fluency in English • Technical Accounting Expertise • Tax / VAT Compliance • Strong computer and database skills Area di competenza: Lombardia/ Piemonte/ Liguria/ Valle D’Aosta Location: Milan & Paris office with extensive travel within the region when required. Inviare CV digitando il codice 6225 nel campo “cosa?” del motore di ricerca sulla homepage di Trovolavoro.it Send CV through the code 6226 into the box "what?" on the homepage Trovolavoro.it Il presente annuncio si rivolge a candidati di ambo i sessi (L. 903/77). I dati saranno trattati ai sensi dell’art. 13 D.lgs. 196/03. Our company is an equal opportunity employee (l.903/77). Personal details will be treated guaranteeing the right stated at the art.7-13-23 d.lgs 196/2003. 40 italia: 51575551575557 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Economia 41 italia: 51575551575557 Carriere e imprese In fabbrica e in ufficio La lista preparata da Great Place to Work per l’Europa Nonostante la crisi Tecnologia, finanza e salute Le aziende dove è bello crescere I dieci profili che le imprese non trovano In testa Microsoft, Gore, Admiral, Sas Institute e NetApp Il sogno si chiama Microsoft. Ancora una volta, il gruppo fondato da Bill Gates — già vincitrice nel campionato italiano — è arrivato primo nella classifica europea 2014 dei Bestplace to work, le aziende considerate le migliori dal punto di vista dell’ambiente di lavoro. Il ranking, che è curato da Great Place to Work (http:// www.greatplacetowork.it/) e si basa per due terzi sulle risposte in forma anonima dei lavoratori stessi e per un terzo su un’analisi dell’istituto, è suddiviso in tre categorie e Microsoft ha vinto nelle graduatoria delle multinazionali, seguita dalla «W.L. Gore & Associates», universalmente conosciuta per il marchio registrato Gore-Tex, e dalla compagnia assicurativa Admiral Group, presente in Italia con il brand «Con Te». Nella categoria delle grandi imprese (oltre 500 dipendenti) la rivelazione è stata la società di consulenza informatica francese Davidson, che ha scalato sette posizioni ed è arrivata prima, mentre l’azienda svedese dell’information technology Cygni è in cima alla classifica delle 50 migliori piccole e medie imprese (da 50 a 500 dipendenti). L’istituto americano ha valutato oltre 800 aziende in 19 Paesi. Le classifiche sono state annunciate ieri sera, durante la cerimonia di premiazione che si è svolta a Roma. La classifica D’ARCO Le migliori aziende dove lavorare in Europa LE MULTINAZIONALI 1 - Microsoft 11 - Volkswagen Financial LE IMPRESE MEDIO-GRANDI... Servizi finanziari 1 - Davidson Consulting Information technology 2 - W.L. Gore & Associates 3 4 5 6 7 8 9 10 - Manifattura Admiral Servizi finanziari SAS Institute Information technology NetApp Information technology Cisco Systems Information technology EMC Computer Systems Information technology Diageo Liquori e tabacco eBay Distribuzione Mars Alimentare 12 - Affecto 13 14 15 16 17 18 19 20 - Information technology Mundipharma Medical Com. Biotecnologie McDonald's Ristorazione Daimler Financial Services Servizi finanziari AbbVie Biotecnologie Hilti Meccanica Roche Biotecnologie, farmaceutico Adecco Servizi professionali FedEx Express Spedizioni Servizi professionali 2 - Domino-world™ Sanità 3 - Torfs Distribuzione ...E QUELLE MEDIO-PICCOLE 1 - Cygni Information technology 2 - Bofællesskaberne Ed. Servizi sociali 3 - Key Solutions Servizi professionali Fonte: Great Place to Work Ma che cosa fa di un’azienda un posto di lavoro modello? Per China Gorman, Ceo mondiale di Great Place to Work che ha parlato alla conferenza europea ieri mattina a Roma, lo studio di migliaia di organizzazioni mostra che i leader delle migliori aziende concentrano i loro sforzi nel creare una cultura basata sulla fiducia. La buona notizia è che in generale, in Seat Pagine Gialle Italia S.p.A. Cap. Soc. Euro 200.000.000 i.v. Sede legale Torino - Corso Mortara 22 CAP 10149 Reg. imprese di Torino e C.F. n. 02429470541 Società Unipersonale - Direzione e coordinamento Seat Pagine Gialle S.p.A ESTRATTO DELL’AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEGLI OBBLIGAZIONISTI DEL PRESTITO “€ 200,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” I portatori delle obbligazioni del prestito obbligazionario denominato “€ 200,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” - ISIN XS0546483834 e XS0546484303 -, facente capo a Seat Pagine Gialle Italia S.p.A. ed originariamente emesso da Seat Pagine Gialle S.p.A., sono convocati in Assemblea presso lo studio legale NCTM in Milano, via Agnello 12, per il giorno 7 luglio 2014 alle ore 15.30 - e comunque non prima del termine dei lavori dell’Assemblea degli obbligazionisti del prestito “€ 550,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” prevista in pari data e luogo - in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 8 luglio 2014, medesimo luogo e medesima ora, in seconda convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Proposta di concordato preventivo di Seat Pagine Gialle S.p.A. e di Seat Pagine Gialle Italia S.p.A.: deliberazioni inerenti e conseguenti. Le informazioni riguardanti le modalità e i termini: 1) per l’intervento e il voto in Assemblea; 2) per l’esercizio del diritto di porre domande prima dell’Assemblea e del diritto di integrare l’ordine del giorno o di presentare ulteriori proposte su materie già all’ordine del giorno; 3) per l’esercizio del voto per delega; e 4) di reperibilità della proposta di deliberazione, della relazione illustrativa sull’unico punto all’ordine del giorno e dei documenti che saranno sottoposti all’Assemblea, sono riportate nell’avviso di convocazione, il cui testo integrale è pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nei termini e secondo le modalità di legge. L’avviso di convocazione, unitamente alla documentazione relativa alla presente Assemblea, è altresì pubblicato sul sito internet di Seat Pagine Gialle S.p.A. all’indirizzo: www.seat.it, sezione “Governance/Obbligazioni senior secured/Assemblee obbligazionisti Senior Secured 2014”, al quale si rimanda. Milano, 6 giugno 2014 Il Consiglio di Amministrazione Europa il clima di fiducia sta migliorando. «Abbiamo condotto un’analisi che per cinque anni ha preso in esame la fiducia dei lavoratori, che è il fondamento delle imprese migliori e un ingrediente chiave per il successo dei risultati aziendali — si legge nel report di presentazione dello studio —. L’esito mostra che nella maggior parte dei Paesi si è registrato un aumento del livello di fiducia nelle aziende e diversi Paesi hanno avuto un miglioramento notevole. In nessun Paese si è, invece, verificato un netto calo della fiducia». In futuro, secondo gli esperti del Great Place to Work, le sfide di un’economia dalla crescita lenta e le nuove generazioni che entrano nel mercato del lavoro determineranno nuove esigenze nelle organizzazioni. Seat Pagine Gialle Italia S.p.A. Cap. Soc. Euro 200.000.000 i.v. Sede legale Torino - Corso Mortara 22 CAP 10149; Reg. imprese di Torino e C.F. n. 02429470541 Società Unipersonale - Direzione e coordinamento Seat Pagine Gialle S.p.A ESTRATTO DELL’AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEGLI OBBLIGAZIONISTI DEL PRESTITO “€ 65,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” I portatori delle obbligazioni del prestito obbligazionario denominato “€ 65,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” - ISIN XS0825839045 e XS0825838666 -, facente capo a Seat Pagine Gialle Italia S.p.A. ed originariamente emesso da Seat Pagine Gialle S.p.A., sono convocati in Assemblea presso lo studio legale NCTM in Milano, via Agnello 12, per il giorno 7 luglio 2014 alle ore 16.30 - e comunque non prima del termine dei lavori dell’Assemblea degli obbligazionisti del prestito “€ 200,000,000 10½% SENIOR SECURED NOTES DUE 2017” prevista in pari data e luogo - in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 8 luglio 2014, medesimo luogo e medesima ora, in seconda convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Proposta di concordato preventivo di Seat Pagine Gialle S.p.A. e di Seat Pagine Gialle Italia S.p.A.: deliberazioni inerenti e conseguenti. Le informazioni riguardanti le modalità e i termini: 1) per l’intervento e il voto in Assemblea; 2) per l’esercizio del diritto di porre domande prima dell’Assemblea e del diritto di integrare l’ordine del giorno o di presentare ulteriori proposte su materie già all’ordine del giorno; 3) per l’esercizio del voto per delega; e 4) di reperibilità della proposta di deliberazione, della relazione illustrativa sull’unico punto all’ordine del giorno e dei documenti che saranno sottoposti all’Assemblea, sono riportate nell’avviso di convocazione, il cui testo integrale è pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nei termini e secondo le modalità di legge. L’avviso di convocazione, unitamente alla documentazione relativa alla presente Assemblea, è altresì pubblicato sul sito internet di Seat Pagine Gialle S.p.A. all’indirizzo: www.seat.it, sezione “Governance/Obbligazioni senior secured/Assemblee obbligazionisti Senior Secured 2014”, al quale si rimanda. Milano, 6 giugno 2014 Il Consiglio di Amministrazione I soci sono convocati in assemblea straordinaria, in prima convocazione, per domenica 22/06/2014 alle ore 8.00 presso la sede legale in Roma Lungotevere Michelangelo, 9 ed in seconda convocazione per lunedì 23/06/2014 alle ore 13.00 presso la sede della Confederazione Italiana Agricoltori in Roma Via Mariano Fortuny 20 per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO - Modifiche agli artt. 5,27 e 31 dello Statuto; - Varie ed eventuali. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Antonio Belmonte Fausta Chiesa // Tecnici Commerciali // Area Manager // Key Account Manager che abbiano una consolidata esperienza nella vendita di servizi e prodotti tecnici rivolti al settore edile. Pre-requisito fondamentale sarà l’ottima conoscenza diretta del mercato delle costruzioni e delle grandi opere della propria zona di competenza. Saranno persone abituate a lavorare con uno stile consulenziale e possiederanno preferibilmente un titolo di studio tecnico. Le persone interessate, cui si assicura la massima riservatezza, sono pregate di inviare dettagliato CV, corredato di numero telefonico, citando il riferimento n. 4728 a: selezione@mcs-selection.it Importante Azienda operante a livello nazionale settore Servizi IT, ricerca per le sedi di Milano, Roma e Verona: - Venditori di Servizi di Assistenza Tecnica On-Site con esperienza specifica provenienti dal Settore. Si offre: Assunzione a tempo indeterminato, pacchetto retributivo fisso + variabile ommisurato alla effettiva potenzialità del candidato. si richiede specifica competenza su Stampanti e Fotocopiatori. SEGRETARIO GENERALE la cui missione è assicurare l’efficace ed ordinata gestione dell’Ente, al fine di perseguire nel modo migliore gli obiettivi definiti dallo Statuto ed attualizzati attraverso le decisioni degli organi di gestione e indirizzo. Il candidato/a ideale è un laureato, che ha maturato un'esperienza manageriale in ambito pubblico e/o privato (nel settore industriale, bancario, dei servizi o della libera professione), sviluppando forti competenze gestionali, amministrative e finanziarie e in grado di gestire una rete articolata di relazioni. Egli/ella, inoltre, è in possesso di qualità professionali, culturali ed etiche che gli/le consentono di comprendere e interpretare gli obiettivi indicati degli organi istituzionali, finalizzando al meglio l’azione gestionale e amministrativa. Fondamentale è, dunque, una naturale predisposizione verso tematiche di tipo sociale/culturale. Gli interessati alla selezione possono inviare il proprio curriculum vitae, esclusivamente in formato Word o PDF al seguente indirizzo di posta elettronica: personale@fondazionecariforli.it, entro e non oltre il 30 giugno 2014. Entro il mese di settembre 2014, ciascun candidato verrà informato per e.mail (al medesimo indirizzo di provenienza del proprio CV) in merito all’esito della selezione. En. Rib. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ulma Construction Spa, multinazionale con una presenza diretta in 23 paesi del mondo, specializzata nel noleggio e nella vendita di casseforme e ponteggi, nell’ambito di un importante progetto di potenziamento della propria rete commerciale e di sviluppo sul territorio ricerca per tutta Italia - Tecnici Assistenza HW/SW On-Site ambiente Windows/Apple La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, ente senza fini di lucro con sede a Forlì, ricerca per la propria struttura il: È un paradosso del mercato del lavoro che sembra insopprimibile: nonostante la pesante crisi occupazionale le aziende continuano ad avere difficoltà nel reperire alcune figure professionali. Anzi, nell’ultimo anno la carenza è addirittura raddoppiata: le aziende con difficoltà di reperimento sono passate dal 17% del 2013 al 34% attuale. L’allarme viene dall’indagine «Talent shortage survey» dell’agenzia per il lavoro ManpowerGroup. Nel 2014 i dieci profili più difficili da trovare sono, nell’ordine: figure di produzione qualificate, tecnici specializzati, segretarie e personale di backoffice, addetti alle vendite, professionisti It, sales manager, personale alberghiero e per la ristorazione, professionisti di contabilità e finanza, formatori, autisti. La difficoltà nel trovare lavoratori adatti deriva da alcune carenze di chi si candida: competenze tecniche inadeguate, esperienza insufficiente, poche competenze trasversali (quali la collaborazione, l’innovazione e la visione d’insieme). © RIPRODUZIONE RISERVATA Ricerca a livello Nazionale: AGRICONFIDI SOC.COOP. I soci sono convocati in assemblea ordinaria, in prima convocazione, per domenica 22/06/2014 alle ore 7.00 presso la sede legale in Roma Lungotevere Michelangelo, 9 ed in seconda convocazione per lunedì 23/06/2014 alle ore 11.00 presso la sede della Confederazione Italiana Agricoltori in Roma Via Mariano Fortuny 20 per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO - Rinnovo cariche sociali; - Delibere in merito all’art. 36 D.L. 179/2012; - Modifiche al Regolamento della Cooperativa; - Varie ed eventuali. Le aziende europee dovranno focalizzarsi ancora di più su innovazione, creatività, flessibilità ed eccellenza nella qualità del servizio: in una parola, modificare la propria cultura per trasformare lo stile di leadership e il modo in cui le persone lavorano e interagiscono. Ed è quello che sta facendo Microsoft, che nel 2011 in Irlanda ha avviato un programma di cambiamento culturale, «Fuel Your Energy», per sviluppare la capacità dei collaboratori di intraprendere il cambiamento, sostenere il ritmo di un ambiente dinamico e raggiungere un migliore bilanciamento tra vita lavorativa e personale. Anche se nessuna impresa italiana si è classificata tra le migliori in Europa, l’indice di fiducia dei Best Workplaces italiani sta crescendo. Tra il 2009 e il 2013 lo standard nazionale del trust index è salito e ha toccato un massimo di 77 punti nella stagione 2011/12. Anche l’Italia ha i suoi campioni nazionali. Come Bottega Veneta, nona nella classifica relativa al nostro Paese, che in dieci anni si è trasformata da piccolo marchio di pelletteria da 50 milioni di fatturato in un lifestyle brand del lusso che ha superato il miliardo di euro di giro d’affari. Il presidente e Ceo Marco Bizzarri, intervenuto ieri alla conferenza europea, ha spiegato come il successo di Bottega Veneta è il risultato delle sue persone e della passione che esse infondono nel proprio lavoro. Il segreto sta nel porre gli individui e i loro talenti come la priorità aziendale, poiché il senso di appartenenza è ciò che porta ognuno a contribuire alla creazione di una leggenda. Tutti i candidati sono pregati di inviare CV al seguente indirizzo di posta elettronica: curriculum.cds@gmail.com CITTA’ DI ERCOLANO - PROVINCIA DI NAPOLI AVVISO ESITO DI GARA Oggetto: Appalto per l’affidamento del servizio di smaltimento/recupero dei rifiuti biodegradabili derivanti da cucine e mense provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, per mesi 12 (dodici), codice CER 200108. CIG: 5174435ED4. Si avvisa, ai sensi dell’art. 65 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m. e i., che il servizio in oggetto è stato aggiudicato provvisoriamente in data 06.03.2014 a mezzo di asta pubblica, con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, determinato mediante ribasso sull’elenco prezzi unitari, con contratto da stipularsi a misura, con l’individuazione ed esclusione delle offerte anormalmente basse, definitivamente aggiudicati con Determina Dirigenziale n. 11/18/93 del 09.04.2014, catalogata in data 17.04.2014 al n. 704. Hanno prodotto offerte nei termini n. 3 (tre) imprese. Aggiudicataria della gara è risultata la ditta ECOBUILDING srl., con sede in 83028 Serino (AV) alla via Terminio n. 96, C.F. e P.I.: 02573440647, per il prezzo di €/tonn. 81,11, pari al ribasso del 18,89% sul prezzo unitario posto a base d’asta e quindi per un importo di € 486.675,00 oltre IVA al 10%. Termine dell’esecuzione del servizio è di gg. 365 (trecentosessantacinque). Il R.U.P. è il dr. G. Imperato - Funzionario del Settore Servizi Tecnici. Il Dirigente - Ing. Andrea Ripoli TRIBUNALE CIVILE DI CHIETI Sezione Fallimentare Fallimento “Le Cannelle s.r.l.” n. 25/2011 Giudice Delegato: Cons. Dott. Nicola Valletta Curatore: Avv. Giuseppina Ivone ESTRATTO DELL’AVVISO DI VENDITA DI COMPLESSO IMMOBILIARE A PREZZO RIBASSATO II Fallimento di “Le Cannelle srl” avvisa che, il giorno 21 luglio 2014, intende procedere, secondo lo schema dell’asta pubblica senza incanto, alla vendita in lotto unico di un complesso immobiliare denominato “Le Cannelle”, sito in L’Aquila, alla Via Tancredi da Pentima. Il prezzo base è pari ad euro 5.885.622,00 (euro cinquemilioni ottocentoottantacinquemila seicentoventidue/00). Ulteriori informazioni inerenti la vendita sono desumibili dal “Disciplinare per la Vendita del Complesso Immobiliare di Proprietà del Fallimento di Le Cannelle srl”, dalla relazione di stima e da altra documentazione disponibile sul sito internet www.fallcoweb.it/villapini e presso il curatore, Avv. Giuseppina Ivone, con studio in Roma alla via G. Gioacchino Belli n. 27, scala A, int. 1. II presente avviso, in ogni caso, non costituisce proposta irrevocabile né offerta al pubblico, né sollecitazione al pubblico risparmio, né impegna in alcun modo il Curatore Fallimentare a contrarre con gli offerenti. Chieti, 06/06/2014 II Curatore Fallimentare Avv. Giuseppina Ivone 42 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Cultura Torino: accordo con Madrid per Miró Torino fa rete: dopo collaborazioni con istituzioni come Ermitage, Guggenheim e Metropolitan (tra le altre), i musei torinesi siglano un accordo di collaborazione con il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dopo la missione a Madrid del sindaco Piero Fassino. Tra i progetti, nel 2015 una mostra su Joan Miró (foto), con 60 opere, molte mai uscite dalla Spagna. Capolavori Esce per l’editore Einaudi l’opera medievale in cui l’eros sublime si alterna a quello mondano Il doppio sogno dell’amore assoluto Tutto comincia e finisce con una Rosa Due autori, diversi finali (e un giallo) per il poema celebre del XIII secolo Da sinistra: «L’amante e il dio d’Amore» (1500 circa, miniatura), «L’amante si avvicina alle rose» (1450, miniatura), «Immagini del sogno» (1490, miniatura). Foto Akg Images / Mondadori Portfolio di PAOLO DI STEFANO I sogni non sono sempre menzogneri. Prende avvio da questa considerazione, suggerita dallo scrittore latino Macrobio, esperto di sogni, uno dei poemi narrativi medievali più diffusi e letti, il Roman de la Rose, scritto in antico francese e testimoniato da oltre trecento manoscritti (secondo per quantità di codici solo alla Commedia di Dante), 21 edizioni a stampa e molti rifacimenti. 21.750 ottosillabi per raccontare la storia della tormentata conquista della Rosa da parte dell’Amante. Allegoria dell’amore in tutte le sue forme, dalle più sublimi alle più mondane, ma anche opera enciclopedica, il Roman de la Rose non è un libro qualunque. Intanto perché viene abitualmente considerato opera di due autori, con le cautele del caso. Si tratta di Guillaume de Lorris, cui si devono i primi 4.028 versi, e di Jean de Meun, che avrebbe aggiunto la seconda parte, più lunga e digressiva, per completare l’opera che non era conclusa. Di Guillaume, citato da Jean all’ingresso del personaggio-chiave Falso Sembiante, l’ipocrita per definizione, si conosce solo il nome, il che ha fatto pensare a qualcuno che sia un’invenzione di Jean realizzata ad arte per capovolgere l’ideologia cortese in un finto gioco (auto)parodico. Ma tutto sarebbe possibile, anche che il primo autore abbia portato a termine il romanzo e che il secondo l’abbia amputato del finale per completarlo a piacimento. Che non siano mai esistiti né l’uno né l’altro è l’ipotesi, anche autorevole, di chi pensa che ci sia un burattinaio che li muove. Introducendo l’edizione Einaudi (traduzione con originale a fronte), Mariantonia Liborio, curatrice con Silvia De Laude, mette in campo queste possibilità, ma la versione più accreditata resta anche la più semplice: e cioè quella dei due autori. Un unico manoscritto riporta la sola parte di Guillaume, sei codici conservano continuazioni anonime, tutte precedenti quella di Jean de Meun, iniziata 40 anni dopo la morte del primo autore, avvenuta verosimilmente tra il 1225 e il 1230. A differenza di Guillaume, la figura di Jean dispone di elementi biografici certi: fu, tra l’altro, traduttore di Boezio e di Vegezio, ebbe rapporti stretti con Guillaume de Saint-Amour, a cui si affiancò nella battaglia universitaria parigina, di impronta «laica», contro gli ordini mendicanti; essendo definito «maistre» fu probabilmente un chierico uscito dalla Sorbona. Può darsi che Jean abbia trascorso la giovinezza a Bologna e buona parte della vita a Orléans (la stessa zona di Guillaume). All’interno del testo il dio d’Amore, che lo chiama Johan Chopinel (chope è la taverna), lo descrive come un goliardo de- Il momento decisivo Al Giardino di Piacere il protagonista accede grazie a una bellissima fanciulla. Si apre così un panorama di meraviglie, tra suonatori e menestrelli dito alle donne, alle bevute e al gioco. I sogni, dunque. Il testo di Guillaume si apre con un io narrante che racconta di aver fatto un sogno e di volerlo mettere in rima (cinque anni dopo) per obbedire ai desideri di Amore; la visione onirica consiste nel viaggio intrapreso dal protagonista fuori dalla città per incamminarsi lungo un fiume e arrivare nei pressi di un giardino cinto da un alto muro merlato su cui si trovano raffigurate personificazioni anticortesi: Odio, Slealtà, Villania, Cupidigia, Avarizia, Invidia eccetera. Nel Giardino di Piacere l’Amante accede grazie a una bellissima fanciulla, Oziosa. Si apre così un panorama di meraviglie, tra suonatori, menestrelli e nuove figure allegoriche, da Bellezza a Cortesia, tutte dettagliatamente descritte: il protagonista arriva alla fonte di Narciso, luogo fatale d’iniziazione in cui due cristalli riflettono ogni parte del giardino, ma quando l’Amante tende la mano per cogliere un bocciolo di rosa viene fermato da sterpi e spine. È in quel momento che il dio d’Amore lo colpisce al cuore, facendolo innamorare della dama di nome Rosa. «L’idea geniale di Guillaume de Lorris — scrive Liborio— è quella di far giocare sulla scena del testo, dietro il velo dell’allegoria, i sentimenti e le emozioni che si danno battaglia nel cuore dei due giovani». Tra aiuti (Amico, Benaccolgo eccetera), vane speranze e nuove opposizioni, Ragione cerca di far riflettere il protagonista sui pro e i contro della sua ossessione, ma le cose si complicano dopo il primo bacio propiziato da Venere: Gelosia fa costruire una torre entro cui chiuderà Benaccolgo, sorvegliato dalla vecchia, e L’opera Il Romanzo della Rosa, di Guillaume de Lorris e Jean de Meun, a cura di Mariantonia Liborio e Silvia De Laude, con testo in antico francese a fronte è uscito nei Millenni Einaudi (pp. 1087, € 90) Il libro è costituito da due poemi, di impianto molto diverso tra loro, redatti probabilmente da due autori, a 40 anni di distanza, tra la prima e la seconda metà del Duecento Sull’identità degli autori, gli studiosi non sono concordi. A differenza di Jean de Meun, su Guillaume de Lorris mancano elementi biografici certi Il poema, tra le opere più diffuse nel Medioevo, racconta la conquista della Rosa da parte dell’Amante. Si tratta di uno dei fondamenti della cultura europea: una rilettura dell’Arte di amare ovidiana © RIPRODUZIONE RISERVATA Classici Pubblicate da Mimesis alcune parti inedite in italiano de «Il ramo d’oro», dedicate alle dee madri La verità sul matriarcato, raccontata da Frazer di ARMANDO TORNO U n’opera imponente come Il ramo d’oro (The golden bough) di James George Frazer, che giunse alla terza edizione del 1907-15 a dodici volumi (c’è anche un supplemento uscito nel 1937), non è mai stata tradotta integralmente in italiano. Da noi c’è il lavoro dello scrittore e poeta Lauro de Bosis (morto a trent’anni nel 1931) che diede la versione del compendio realizzato dall’autore stesso nel 1922: uscì per la prima volta in tre volumetti presso Stock di Roma nel 1925. La medesima venne ristampata da Einaudi nel 1950 in due volumi nella compianta «Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici». In tal caso fu aggiunta una prefazione di Giuseppe Cocchiara. E quando i titoli di questa magnifica raccolta passarono a Boringhieri, l’opera fu riproposta identica in tre volumi nel 1965 nella «Universale scientifica» del nuovo editore torinese. Da allora si ristampa periodicamente. Newton Compton ne pubblicò una versione «integrale» a cura di Nicoletta Rosati Bizzotto (introduzione di Alfonso Maria Di Nola) nel 1992: anche questa, però, è stata condotta sul compendio ricordato. Non farà dunque meraviglia che ci siano iniziative editoriali sulle parti non note in italiano de Il ramo d’oro. Esce ora, a cura di Maria Piera Candotti, la riproposta di Matriarcato e dee-madri (Mimesis, pp. 98, 5.90). Il libro contiene i capitoli dedicati da Frazer a tale argomento, contenuti nel secondo volume di «Adonis, Attis, Osiris», quarta parte della (vera) edizione integrale, condotta sul testo pubblicato da Macmillan and Co (London 1951) alle pagine 202-218, quindi l’appendice sugli usi degli abitanti delle isole Pellew che è in calce al medesimo volume (pp. 253- Domani su «Io donna» Il nuovo romanzo di Paulo Coelho Domani su «Io donna» (a fianco la copertina del numero in edicola) Paulo Coelho (1947) racconta il suo nuovo romanzo Adulterio uscito da Bompiani: una storia di sesso, amore, tradimento, male di vivere e riscatto che ha come protagonista una giovane donna, Linda; una storia nata anche grazie ai consigli dei tanti followers su Twitter dello scrittore. con la disperazione dell’Amante dinanzi alla fortezza si interrompe il poema di Guillaume. Dopo il verso 4028, si inseriscono finali posticci in cui il protagonista arriva comunque a cogliere la rosa, ma con Jean de Meun la ottiene per via essenzialmente parodica. L’Amante cambia registro e dal pianto passa al pentimento e poi all’imprecazione: contro la maledetta Dama Oziosa, contro «l’orribile vecchia puzzolente e lercia», ma anche contro se stesso, colpevole di non aver avuto un’oncia di senno nel riporre la sua fiducia nel dio d’Amore. Sotto la «lente deformante» del secondo autore, il modello si dilata in antimodello, accumulando dotte disquisizioni filosofiche e politiche, nonché narrazioni colorite dove la favola allegorica si squarcia e il dettato assume una connotazione più profana con forti dosi di misoginia e di cinismo libertino. Il risultato complessivo è la giustapposizione, in un solo libro, di due culture e visioni del mondo in contrasto: a quella cortese (percepita da Jean come superata e insopportabilmente piagnucolosa) si oppongono la cosmologia neoplatonica e la prospettiva naturalistica improntata su Alano di Lilla, con l’innesto di violente prese di posizione contro francescani e domenicani, ipocriti e finti Buoni (tema eterno, che arriva intatto fino al recente libro di Luca Rastello). L’innamoramento viene spogliato da Jean de Meun di ogni valore magico, è il prodotto di una falsa apparenza riflessa negli occhi, cioè l’esito di un fenomeno ottico (in ossequio alle tesi del fisico persiano Alhazen). In questo nuovo registro, Ragione può persino permettersi di accennare senza scandalo ai genitali maschili in senso proprio (coilles, ovvero «coglioni»), ottemperando al progetto di dire le cose col loro nome, senza infingimenti metaforici. Sulle questioni terminologiche e tecniche, sulle fonti spesso sapientemente rimescolate (da Platone alla latina commedia a Tibullo, Ovidio, Virgilio ai fabliaux), sul rapporto prospettico tra primo e secondo Roman, sulle varie ipotesi in gioco, sui debiti dovuti da molti poeti (da Villon in poi) a questa sorta di «tesoro» a cui attingere liberamente, si concentrano con puntualità le note poste in appendice al volume. Dove si troveranno gli elementi per leggere al meglio i comandamenti d’amore di Guillaume e i contro-comandamenti di Jean, a volte spossanti nella loro lungaggine, riscattata però non di rado da straordinarie trovate narrative. Fa bene Liborio a segnalare nell’introduzione gli autentici pezzi di bravura di Jean de Meun, come quello in cui si presenta la vecchia mezzana che rimpiange la giovinezza e gli amori passati o quello in cui si inscena la corsa della Morte che insegue forsennatamente ogni individuo. La traduzione di Liborio è molto rispettosa dell’originale, pur con qualche peccato stilistico, come alcune cacofonie evitabili: per esempio nella bellissima sequenza sulla casa di Fortuna esposta ai flutti, in cui viene ripetuto il «contro» tre volte nel giro di pochi versi culminando in un «sempre le si scontrano contro» a fronte di un semplice «a lui se conbatent». Idem, poco più in là con il rincorrersi esorbitante di «forma», «riforma», «si trasforma», «forme». Resterebbero da dire molte cose sulla fortuna del Roman de la Rose. In primis, a proposito del Fiore, rifacimento toscano in chiave comica, 232 sonetti a opera di un Durante che Gianfranco Contini identifica con l’Alighieri. Il che dimostra come il poema francese avesse raggiunto una larga diffusione europea, confermata per altro dalla traduzione inglese di Chaucer e dalle accese «querelle» scatenate dalla sua inquieta lettura. 268), nonché alcuni ampliamenti (quelli usciti nel 1937) sotto il titolo Aftermath. A supplement to the Golden Buogh (nell’edizione inglese citata sono alle pagine 365-75 e 373). Il libro di Mimesis ebbe una prima edizione nel 1995 ma, data l’aria che tira nell’editoria italiana, si può considerare una novità. I temi del matriarcato, da Bachofen in poi, non danno tregua all’antropologia e alla cultura in genere. Vale la pena, per i loro riflessi religiosi, conoscerli su testi seri. Frazer, tra l’altro, indagando il fenomeno nell’Oriente antico nota: «Il matriarcato, la divinità di re e regine, il senso di un legame primigenio delle divinità con la natura: tutte cose che sono sopravvissute alle conquiste persiane, macedoni e romane per perire solamente sotto l’azione di un solvente molto più potente: il Cristianesimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Maestri A Lugano una mostra dell’autore russo che combina due aspetti diversi della creatività Elzeviro Il felice Prokofiev di Talevi a Firenze LE TRE MELARANCE A PASSO DI MARCIA I ❜❜ Uno spettacolo prodigioso, all’altezza di quello milanese del 1974 timo spettacolo al vecchio Comunale prima del trasloco al nuovo teatro (inaugurato da Zubin Mehta con un concerto miscellaneo) è la stessa Opera di Prokofiev in un nuovo allestimento: dovuto al regista Alessandro Talevi su scene di Justin Arienti e costumi di Manuel Pedretti: i quali hanno dovuto lavorare con un budget limitatissimo. L’aver fatto essi uno spettacolo prodigioso per bellezza e intelligenza, all’altezza di quello milanese del 1974, ridonda pertanto a loro maggior onore ancora giacché a Strehler limiti di spesa nessuno osò mai porre. L’amour des trois oranges nacque a Chicago sulla coraggiosissima commissione fatta a Prokofiev da parte di Cleofonte Campanini, parmigiano e direttore della locale Opera. Ma Campanini morì e il progetto si arenò finché Prokofiev non potette ottenere un nuovo contratto grazie a che la prima esecuzione assoluta avvenne nel 1921 sotto la sua propria bacchetta. Personalmente ritengo si tratti della più felice partitura teatrale del genio russo: percorsa da un’invenzione conti- Evtushenko, scatti di poesia Fotografie e versi per scandagliare i segreti dell’universo di SEBASTIANO GRASSO nua essa pare una silloge del Moderno quale poteva esser concepito (Vienna e Schönberg a parte) subito dopo la Prima Guerra Mondiale: miracoloso pare l’adattarsi di Prokofiev all’influenza di Ravel facendola propria, miracolosa l’invenzione ritmica continua, l’ironia percorrente tutta l’Opera-Balletto (appunto) e anche la delicatezza di rappresentazione sentimentale là ove l’autore le dà luogo. A Firenze sul podio a offrire alla partitura piena giustizia è Juraj Valcuha, un ragazzo slovacco di Presburgo di trentott’anni il quale non solo dirige con bravura e competenza notevolissime ma possiede anche un equilibrio non proprio della sua età sebbene delle ultime maturità. Anche il regista Talevi ha trentott’anni. Io lo conobbi meno di un anno fa quando firmò a Martina Franca lo spettacolo Crispino e la Comare dei fratelli Ricci: dissi che mi pareva geniale; adesso dico ch’è un genio e, con Bob Wilson e Ruggero Cappuccio, mi pare il genio della regia del teatro musicale. Egli inventa uno spettacolo nel quale non v’è un istante di sosta e nel quale i numerosissimi personaggi, e s’aggiunge il coro, sono in scena avendo ciascuno un gag o un’attitudine differente: come faccia a ottenere dal coro una recitazione avente ogni singolo corista a protagonista non si spiega facilmente. Quando, al suono della marcia che rappresenta un po’ un’emblema dell’Opera, il corteo occupa il palcoscenico partendo dalla destra (per chi guarda), lo spettatore si sente del tutto felice: e non un secondo è privo di rapporto col ritmo musicale di base. La vicenda è reinventata negli anni della Prima Guerra: uniformi militari austro-ungariche si affiancano al costume di Arlecchino, a quello di una gigantesca gallina in che è trasformata la Cuoca (cantata da un basso), ad abiti da aviatore, a tenuta da grande soirée per la fata Morgana: sicché la principessa Clarissa compare esattamente come la Sophie del Colpo di grazia di Marguerite Yourcenar, ambientato in Curlandia nella guerra tra Rossi e Bianchi. Il bravissimo datore luci è Giuseppe Calabrò, mentre il coro è diretto con perizia da Lorenzo Fratini. Tra i molti personaggi segnalo Jean Teitgen, Jonathan Boyd, Loix Félix, straordinario Truffaldino, Leonardo Galeazzi, Anna Shafajinskaia, Kristinn Sigmundson, Larissa Schmidt. Grande successo. © RIPRODUZIONE RISERVATA La palude degli scrittori Corriere.it Marco Cubeddu risponde a Cordelli Continua il dibattito scaturito dall’articolo «La palude degli scrittori», di Franco Cordelli, uscito su «la Lettura» del 25 maggio. Su Corriere.it, critici e autori hanno risposto alla «denuncia» di Cordelli, per cui la letteratura italiana è stagnante. Dopo Gilda Policastro, Paolo Sortino, Raffaella Silvestri, Andrea Di Consoli, Gabriele Pedullà, Paolo Di Paolo, Alessandro Beretta, Pierluigi Panza e Stefano Gallerani oggi interviene lo scrittore Marco Cubeddu, autore di Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori). Sguardi U n poeta, naturalmente, si esprime in versi. Ma, come nel caso di Evgenij Aleksandrovic Evtushenko (Zima, Siberia, 1932), può anche farlo con immagini fotografiche: un’altra maniera di scandagliare il mondo, di creare. Aspetto insolito? Parallelo, piuttosto, e talvolta persino complementare. Qualche esempio? Immagine: i dorsi di due mani sovrapposte, con grandi rughe. Poesia: «I volti delle mani somigliano/ a manoscritti che nessuno/ riesce a decifrare perché/ vergati in una lingua perduta». Immagine: una bambina si tiene in equilibrio camminando su un binario nella stazione di un paesetto russo. Poesia: «La canzone è la musica del secolo./ Il viaggio sulle rotaie, dallo scantinato/ di una casa a Mosca, trasformerà/ il trenino in una strada magistrale del destino». Immagine: il volto di una donna che aspetta il ritorno del marito o del figlio. Poesia: «La storia dei condannati ai lavori forzati è infinita/ così come il tuo sguardo, madonna siberiana». Una giovane donna è distesa in un parco pubblico, con la gonna che risale sino all’inguine, mentre centinaia di persone sfilano a qualche metro di distanza («C’era un corteo politico, accanto/ ad un corpo apolitico che infastidiva/ quanti dividono il mondo fra destra e sinistra./ In realtà, se ci pensi, il corpo è uno Stato/ che ha vita politica; e le gambe o altre parti/ protestano contro il governo, che è la testa»). Ulteriori soggetti? Un invalido a Magadan, i veterani, un contadino e la sua ombra, un georgiano e, persino, un vecchio assassino, che ha ucciso la moglie con un ferro da stiro. Le immagini — provenienti dal Museo Evtushenko di Peredelkino, donato dal poeta allo Stato — sono esposte da ieri a Lugano (sino al 15 giugno), alla Sangiorgio International di Antonio Lagioia, in via Marconi. Il vecchio leone ha ruggito ancora. Dopo avere subito, negli Usa, l’amputazione della gamba destra — da poco meno di un anno — e avere appreso a muoversi con la protesi, a 82 anni, da metà maggio ad ora, Evtushenko ha già fatto 18 recital di poesie in Russia e, proprio ieri, a Mosca ha Tre foto di Evgenij Evtushenko in mostra da ieri a Lugano. A sinistra, dall’alto: «Bambina sui binari» e «Vecchio assassino». Sopra: «Evgenij e Dora». La mostra resterà aperta fino al 15 giugno pubblicato Footballiade, un libro dedicato al calcio, con poesie e prose scritte sino ad oggi. Anche se il titolo della mostra di Lugano è «Alberi di betulla nana come simbolo della natura russa», le fotografie (un centinaio: 1968-1986) non si limitano ai luoghi natali del poeta («Avrei voluto nascere in tutti i Paesi», recita un suo verso). Ci sono anche «angoli» italiani (numerosi i Ambienti Tra gli altri Paesi prescelti dall’artista ci sono l’Italia (con Napoli e il Colosseo), l’Inghilterra, la Cina e la Colombia ritratti di partigiani; l’arcata di una casa a Napoli, con i panni appesi da una finestra ad asciugare, sotto la quale Evtushenko ha ripreso l’attuale moglie Masha; un’ampia veduta del Colosseo, con una lattina di aranciata in primo piano), inglesi (comizio di anarchici, patrioti con bandiere, sciopero di spazzini), cinesi (Chi siete voi quattro in panchina?; donna con bambino e capra), colombiani (la fotomodella Dora che soffia dentro una bottiglia di birra che il poeta le accosta alla bocca; Evtushenko la incontrò quando aveva 36 anni: una passione durata tre giorni e tre notti in cui «il Kamasutra diventava uno scherzo», poi rievocata in Dora Franco, in italiano edito da Es, traduzione di Rayna Castoldi e Ljudmilla De Luca). Evtu- Venezia Domani l’inaugurazione ufficiale della manifestazione L’architettura (e la Biennale) di Koolhaas: modernità globale, ma solo in apparenza dal nostro inviato PIERLUIGI PANZA VENEZIA — La XIV Biennale di Architettura, che si inaugura domani a Venezia, è una mostra corale e senza archistar. È realizzata da giovani di tutto il mondo che lavorano «con» e «nel» culto di Koolhaas e da curatori dei singoli Stati impegnati nel rispondere a un quesito: com’è stata assorbita la modernità nei diversi Paesi tra il 1914 e il 2014? «Ho chiesto ai curatori di studiare l’ultimo secolo — racconta Koolhaas —, non per celebrare il trionfo della modernità, ma per vedere come è stata assorbita in contesti non omogenei». Per «misurare» quanta modernità è penetrata nei singoli Paesi (65 da tutto il mondo a Venezia), il team di Koolhaas ha usato parametri quali l’indipendenza e il suffragio universale, ma anche il numero di premi Nobel e la diffusione della tv, e pure il numero di negozi Ikea e McDonald’s. Si scopre che i Paesi anglosassoni e del capitalismo protestante avanzano il mondo latino e africano nella modernizzazione e che, in questa dinamica, le forme dell’architettura tendono a favorire LA SEZIONE «MONDITALIA» DELLA XIV BIENNALE DI VENEZIA di PAOLO ISOTTA l 19 dicembre 1974 andò in scena alla Scala L’amore delle tre melarance di Sergei Prokofiev nell’allestimento dovuto a Giorgio Strehler su scene e costumi di Luciano Damiani. Io avevo appena compiuto ventiquattr’anni ed esordito a giugno quale critico musicale di un quotidiano, «il Giornale»: ero un piccolo ignorante presuntuoso e tuttavia arrivai a comprendere trattarsi di un prodigio teatrale ove in Strehler s’era reincarnato il grande regista Vsevolod Mejerchold. Della favola di Gozzi a base dello spettacolo Meierchold aveva dato una versione russa con la fondamentale aggiunta di un Prologo ove si sceneggia una disputa letteraria sul valore della Tragedia e della Commedia. Strehler, giusta la partitura di Prokofiev, aveva dato vita a qualcosa che stava a metà fra l’Opera e il Balletto e che su passi fatati correva. Sono passati quarant’anni da allora. Io sarò forse ancora ignorante ma non più presuntuoso e accorro a Firenze: l’ul- Terza Pagina 43 italia: 51575551575557 l’universalismo. Ma questo è un aspetto controverso. Se da un lato, sin dagli anni Trenta, l’International style ha favorito l’imporsi di un’architettura monostile (ferro e vetro, muri bianchi, aria condizionata e grattacieli ovunque) dall’altro, rivela Koolhaas, «i curatori dei padiglioni hanno ribadito l’importanza della nazione». Tanto che il pensatore di Rotterdam ha affermato ieri che «le unità nazionali resteranno un modo per guardare il mondo». In questa dialettica tra richiesta popolare di identità e relativa nascita di nuovi Stati da un lato, e potere finanziario che impone modelli e stili di vita uniformati dall’altro, l’architettura si trova al crocevia. E pure la Biennale che, da un lato, favorisce l’affacciarsi sul mondo culturale delle nuove identità nazionali e, dall’altro — oltre «a portare il mondo a Venezia e Venezia al mondo» (Baratta) — seduce al globalismo (la scomparsa della lingua italiana, ad esempio). Questa dialettica, come mostrano gli stand all’Arsenale, non è risolta. Si lotta per avere un proprio Stato, ma i confini tra le nazioni sono così instabili che in Italian limes si mostra come la linea displuviale di confine tra Italia e Austria si muova ogni secondo. Si parla di identità, ma come mostra Countryside worship in «vent’anni l’Italia è diventata un modello complesso di diversità religiosa». Si parla di biodiversità, ma in Alpi Armin Linke mostra come anche le nostre montagne siano sottoposte ad un’artificialità simile a Dubai, specie in occasione di eventi tipo Davos. Quanto agli architetti, sembra per paradosso che siano internazionalisti quando costruiscono a casa propria e localisti quando operano in casa altrui. © RIPRODUZIONE RISERVATA Qui sopra,: «Siberiana in attesa», tra le foto di Evtushenko in mostra a Lugano Evgenij Evtushenko (Zimà, Siberia, 1932) ha scritto della sua terra natale, ma anche denunciato (dopo la morte di Stalin) la burocrazia e il carrierismo Tra le sue opere, «La stazione di Zimà» (Feltrinelli, 1962) e «Dora Franco» (Es, 2012) shenko dice di non sopravvalutare le sue capacità di fotografo. Non si dimentichi, però, che egli, oltre ad insegnare Poesia e Cinematografia nell’università americana di Tulsa, ha fatto anche il regista. Da qui, l’intersecarsi di talune immagini che, girando come su una ruota panoramica, paiono sovrapporsi l’una sull’altra, con una sequenza ininterrotta. Come in un caleidoscopio. Ch’è, poi, il titolo di una sezione della mostra svizzera. Immagini come poesia. E la poesia, ha scritto l’autore della celebre Babij Jar, «è più necessaria alla gente proprio quando essa dimentica di averne bisogno». sgrasso@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Corriere della Sera SMS Idee&opinioni Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile LA SVOLTA DEL 2011 SEGUE DALLA PRIMA Troviamo pretestuoso sostenere, come alcuni capi di Governo hanno fatto, che questa modifica contenuta nel Trattato non abbia alcun significato. In quanto capi di Stato e di Governo essi ritengono di avere il diritto di scegliere il Presidente della Commissione, che poi il Parlamento europeo dovrebbe ratificare. Secondo questa interpretazione, il Parlamento potrebbe porre il veto, ma non prendere iniziative. Il punto di vista alternativo, adottato dai principali partiti politici prima delle elezioni europee, è quello che il Consiglio debba tener conto del risultato delle elezioni. I cittadini europei hanno dunque voce in capitolo su chi guida la Commissione europea, che sola ha il potere dell’iniziativa legislativa a livello europeo. Il primo approccio ha contribuito alla percezione che la lontana Bruxelles prenda decisioni su cui i cittadini non hanno alcun controllo. Il secondo approccio mira a restituire la sovranità ai cittadini europei. E cerca di bilanciare lo strapotere del Consiglio con un Parlamento europeo democraticamente eletto. Nello spirito del nuovo trattato, le famiglie dei partiti europei hanno presentato dei candidati per la Presidenza della Commissione prima delle elezioni. I candidati si sono confrontati in una campagna rigorosa attraverso tutto il continente. Invitiamo pertanto i capi di Governo a non uccidere sul nascere questo nuovo processo democratico. Esortiamo i membri del Parlamento europeo a radunarsi attorno al candidato che ha ottenuto il maggior numero di seggi. Il Partito popolare europeo è emerso dalle elezioni come il più grande gruppo politico del Parlamento. Il Consiglio europeo dovrebbe quindi proporre il candidato del Ppe: Jean-Claude Juncker. Proporre una persona diversa sarebbe un rifiuto a riconoscere le modifiche del Trattato e comprometterebbe ulteriormente le fragili credenziali democratiche dell’Unione europea. Questo appello, promosso da Stefan Collignon, Simon Hix e Roberto Castaldi, ha tra i primi firmatari Zygmunt Bauman, Ulrich Beck, Lorenzo Bini Smaghi, Anthony Giddens, Jürgen Habermas, Gianfranco Pasquino, Barbara Spinelli. La versione integrale è pubblicata sul Corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GUERRIGLIA DI AMAZON CON GLI EDITORI NON AIUTA I LETTORI E DANNEGGIA GLI AUTORI ✒ Qualcuno lo chiama mercato, per altri è ricatto. In questi giorni l’editoria americana è dominata dal caso Amazon che negli Stati Uniti controlla circa il 50% delle vendite di libri, digitali e non, e ora sta rinegoziando i contratti con le case editrici sui guadagni degli ebook. Al centro la trattativa con due grandi gruppi — Hachette negli Stati Uniti e Bonnier Media Group in Germania — che il colosso di Seattle sta conducendo con ogni mezzo. Così sul sito di Amazon per molti libri di grandi nomi nei giorni scorsi in pubblicazione con i marchi del gruppo (da Malcolm Gladwell a J.K. Rowling/ Robert Galbraith a J.D. Salinger) è di fatto impossibile fare il pre-ordine, mentre alcuni autori tedeschi, abituati a monitorare le loro vendite sul sito, si sono accorti che per certi titoli i tempi di consegna si sono allungati fino a 21 giorni. Inaccettabile per un Paese in cui l’efficenza è tutto e per un sistema di distribuzione in cui la consegna entro 24 ore è la norma ormai da anni. Una guerriglia sottile, quella di Amazon ma abbastanza scoper- ta: bullismo secondo il New York Times che ieri ha accusato il colosso di «spremere gli editori, annoiare i consumatori e danneggiare gli autori». Una prova di forza per cui, secondo gli esperti, non ci sono gli estremi legali per definire un abuso (nonostante la comunità editoriale invochi un intervento del governo), ma che sembra contraddire il principio che Amazon ha sempre sbandierato come l’unico a cui obbedire: fare l’interesse (e la felicità) dei lettori, o meglio dei consumatori. Offrire il massimo al minor prezzo possibile, anche a costo di scatenare la guerra con gli editori, o di scontentare gli autori. Amazon ha ricordato come Hachette non sia certo un piccolo distributore, ma a sua volta un gigante dell’editoria. Tutto vero, ma così il lettore diventa la vittima collaterale della guerra. E per il colosso di Seattle diventa più difficile sostenere di voler stare soltanto dalla sua parte. Cristina Taglietti © RIPRODUZIONE RISERVATA LA DISCUTIBILE DECISIONE DI UN GIUDICE BASTA GIOCARE CON IL METODO STAMINA ✒ Non basta la bocciatura del metodo Stamina da parte della comunità scientifica internazionale. Non è sufficiente il rifiuto (tardivo) dei medici di Brescia di somministrare ai piccoli malati infusioni di cellule staminali. Non conta che Davide Vannoni e Mario Andolina, i guru del metodo, siano stati rinviati a giudizio, dai magistrati di Torino, per associazione a delinquere e truffa. No. Siamo ancora nel marasma grazie a un giudice di Pesaro, che ha appena nominato commissario ad acta proprio Andolina per riprendere la terapia a Brescia, e grazie a un medico di Busto Arsizio (Varese) che si è offerto come anestesista. In questa vicenda non sono i medici a «comandare», come ci si aspetterebbe quando si parla di malattie, di pazienti e di cure, ma i giudici che non hanno competenze specifiche e nemmeno l’umiltà di chiedere pareri agli esperti. E sono spesso in disaccordo fra loro. Così siamo precipitati in quello che la senatrice a vita Elena Cattaneo, grande esperta di staminali, chiama «impazzimento giudiziario». Ma come è possibile uscire da questa situazione, incredibile e paradossale, che squalifica l’Italia agli occhi della comunità internazionale (come se non bastassero le vicende per gli appalti dell’Expo a Milano e quelle del Mose di Venezia)? Qualcuno chie- de di procedere con la verifica sperimentale del metodo per la quale è stata istituita, con gran fatica, una commissione dal ministero della Salute. Ma abbiamo già capito che questo metodo è privo dei minimi requisiti scientifici per andare avanti e che lo studio comporterebbe costi esorbitanti. Altri reclamano una presa di posizione del presidente del Consiglio Renzi, del ministro per la Salute Lorenzin e del ministro della Giustizia Orlando. Bene, se il Governo ha la possibilità di esprimersi concretamente e non soltanto a parole, lo faccia. Per il bene dei pazienti. Altri ancora chiedono l’intervento del Consiglio superiore della magistratura (Csm): questa potrebbe essere una buona idea. Il Comitato di Presidenza del Csm ha già disposto la trasmissione alla prima commissione e alla procura generale della Cassazione di un fascicolo relativo al caso Stamina e in particolare alla nomina di Andolina come commissario ad acta. I giudici devono cominciare a mettersi d’accordo fra loro. Il caso Di Bella non ci ha insegnato niente (la terapia anticancro del medico modenese era stata imposta proprio dai giudici, ma non ha mai trovato conferme scientifiche). Adriana Bazzi abazzi@rcs.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Fisco, riforme e dignità nazionale Così l’Italia riuscì a salvarsi da sola di MARIO MONTI C aro direttore, sul Corriere del 1° giugno («Sulla casa Renzi rischia di sbagliare, come Monti»), Angelo Panebianco si chiede : «Quale fu l’errore del governo Monti sulla questione Imu?». Fu quello di «annunciare una tassa sulla casa e poi lasciarne imprecisata, per mesi e mesi, l’entità». L’incertezza, osserva correttamente Panebianco, avrebbe determinato una caduta dei consumi. Severa, la sentenza: «Annunciare una tassa senza precisarne subito l’entità è un errore da matita rossa e blu». Pena, l’esilio politico: «Macroeconomisti di fama, di indiscutibile valore scientifico, si rivelarono, sulla questione Imu, inadatti a governare». Il governo da me presieduto ricevette la fiducia del Parlamento il 17 novembre 2011. Per fronteggiare la grave emergenza finanziaria varammo in 17 giorni il decreto legge «Salva Italia», presentato la sera di domenica 4 dicembre. Il Parlamento lo convertì rapidamente nella legge 22 dicembre 2011, senza modifiche significative. Oltre alla riforma delle pensioni, al rafforzamento della lotta all’evasione fiscale e a misure per ridurre la spesa pubblica e favorire la crescita, il decreto stabiliva l’anticipazione dal 2014 al 2012 dell’entrata in vigore dell’Imu, istituita dal governo Berlusconi con il decreto legislativo 14 marzo 2011. Il nostro decreto maggiorava le rendite catastali da assumere come base imponibile e ripristinava la tassazione sulle abitazioni principali. Tutti gli elementi fondamentali dell’imposta (soggetti passivi, base imponibile, aliquote e detrazioni standard) erano pertanto già stabiliti per legge — da marzo o dicembre 2011 — ben prima della scadenza del primo versamento, dovuto a giugno 2012. Restava un margine di incertezza, legato alla facoltà lasciata ai Comuni di modificare, entro limiti predefiniti, le aliquote e le detrazioni. Pertanto, a differenza di quanto afferma Panebianco, il governo aveva deciso con largo anticipo tutto ciò che era di sua competenza. Le incertezze, pur limitate, che i contribuenti a suo tempo incontrarono per l’Imu, furono in realtà dovute al fatto che non tutti i Comuni avevano deliberato tempestivamente aliquote e detrazioni. D’altro canto, non solo in Italia ma in ogni Paese che abbia un sistema di governo articolato su più livelli istituzionali, alle amministrazioni locali è lasciata la facoltà, entro ambiti fissati dalla legge statale, di determinare i propri tributi. Questa è, del resto, una caratteristica «sana» dell’imposta: non solo perché la stessa è legata a servizi reali prestati dai Comuni ma anche perché si evidenzia così, tramite il livello delle aliquote, il grado di efficienza delle amministrazioni. Consegue da quanto sopra che per ottenere una certezza totale, in sé desiderabile, non basterebbe purtroppo tenere lontani dai governi i «macroeconomisti di fama, come auspica il nostro politologo di chiara fama, ma occorrerebbe abolire ogni forma di autonomia locale nel prelievo tributario. Rimane il fatto che è possibile, e fu fatto, sollecitare i Comuni ad assumere tempestivamente le proprie decisioni. Ma non mi sembra fondata l’accusa di miopia nelle scelte di politica fiscale, rivolta a governi centrali che, proprio perché consapevoli dei danni che le loro decisioni potrebbero arrecare all’economia, si preoccupano di decidere tempestivamente per quanto di loro competenza e di circoscrivere i margini di incertezza dipendenti dalle decisioni di altri soggetti del sistema di governo. A meno che Panebianco attribuisca al mio governo l’incessante susseguirsi di ipotesi e annunci contraddittori sulla tassazione dell’abitazione principale, che caratterizzò il periodo successivo. All’esigenza di ridurre il più possibile l’incertezza, il mio governo è stato anzi particolarmente sensibile, come non sarà sfuggito allo stesso Panebianco. Infatti, pur avendo dovuto operare in condizioni di emergenza, abbiamo presentato al Parlamento il disegno di legge delega per la realizzazione di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, che ha posto proprio la certezza del diritto tributario come obiettivo fondamentale della riforma. Approvato in prima lettura dalla Camera nella scorsa legislatura, il disegno di legge è stato ripreso nei contenuti essenziali dall’attuale Parlamento, che l’ha convertito nella legge 11 marzo 2014. Visto che questa lettera è indirizzata a Lei, caro direttore, ne approfitto per una breve riflessione su un punto di grande rilievo, evocato nel suo editoriale del 31 maggio («Chi non investe e chi non sente»). Lei ricorda che la Spagna, di fronte al disastro del proprio sistema bancario, chiese l’aiuto europeo e lo ottenne. Oggi la sua economia cresce e il suo spread è ritornato ad essere inferiore al nostro. Ciò la induce a domandarsi: «Dovevamo fare anche noi la stessa cosa ai tempi del governo Monti?» e a rispondere: «Forse sì». La domanda è legittima. L’ho posta io stesso, a titolo di esperimento, ai leader di Paesi che non hanno potuto fare a meno degli aiuti e che, in conseguenza, hanno dovuto accogliere la troika (Commissione, Bce, Fmi) nella loro capitale per periodi prolungati. Le loro reazioni non lasciano dubbi, così come non ne lasciano le analisi compiute dal Parlamento europeo. Ne ho tratto conforto sulla bontà della scelta più difficile, e certamente più rischiosa, che abbia dovuto compiere come capo del governo e, a quel tempo, ministro dell’economia e delle finanze : quella di non chiedere alcun salvataggio. Anche perché, nel caso dell’Italia, erano in gioco rischi, ma anche opportunità, che non si presentavano alla Grecia, al Portogallo, all’Irlanda, alla Spagna. I rischi. Era improbabile che il fondo salva Stati europeo e il Fmi avessero risorse sufficienti, se l’Italia avesse chiesto di essere salvata, come peraltro ci veniva consigliato da governi e istituzioni che, dubitando che potessimo farcela da soli, da un lato avevano il grande e il più presto possibile, e il più possibile, le idee e la capacità negoziale che il governo italiano avrebbe potuto esprimere per contribuire ad orientare la governance dell’intera eurozona, nel momento in cui avesse dimostrato la capacità di risanamento dell’Italia, considerata solo pochi mesi prima il più probabile fattore di disintegrazione dell’euro. Con il lavoro forte e coeso di tutto il governo, con lo straordinario apporto di Vittorio Grilli e di Enzo Moavero Milanesi, e soprattutto con la grande forza che sapeva trasmetterci il Presidente Napolitano nella comune impresa di ridare credibilità e influenza all’Italia sul piano internazionale, è stato possibile conseguire il nostro obiettivo. È ormai acquisito (si vedano ad esempio gli articoli recenti di Peter Spiegel sul Financial Times, i libri The Unhappy Union di John Peet e Anton LaGuardia e La lunga notte dell’euro di Alessandro Barbera e Stefano Feltri), che l’Italia ha avuto un ruolo determinante di proposta e di spinta nelle trattative che hanno portato, nel vertice dell’eurozona del 28-29 giugno 2012, all’accordo unanime in favore di interventi di stabilizzazione dei mercati del debito pubblico di quei Paesi che rispettino le indicazioni dell’Ue. Senza quell’accordo politico, sottoscritto anche da Germania, Olanda, Finlandia, difficilmente la Bce si sarebbe potuta spingere fino alle impegnative dichiarazioni del Presidente Draghi e alle decisioni sull’Omt, che dall’agosto-settembre 2012 hanno sostanzialmente stabilizzato l’eurozona. Se l’Italia, dopo i durissimi mesi dell’estate e autunno 2011, avesse sì evitato l’insolvenza ma grazie agli aiuti altrui, in tutte le riunioni europee avremmo solo potuto attenerci ad un dignitoso silenzio, tacita espressione di gratitudine. Avremmo perduto, nei fatti, una parte grande della nostra sovranità. Non solo il governo di allora, ma anche i governi di Enrico Letta e di Matteo Renzi si sarebbero trovati, di fronte all’Europa, in posizione di oggettiva soggezione. E le dure misure che prendemmo, le quali sarebbero state comunque necessarie, se adottate a Roma da una troika dal sapore neocoloniale, avrebbero fatto salire ancor più i populismi antieuropei di ogni colore. Come allora dissi più volte, preferivo che l’inevitabile impopolarità colpisse il mio governo e me, piuttosto che l’Unione europea. Lei ci ricorda opportunamente, caro direttore, che lo spread della Spagna è oggi al di sotto di quello dell’Italia. L’ho più volte segnalato anch’io come fenomeno preoccupante. Ma non credo proprio che esso sia dovuto alla diversa scelta in materia di aiuti. Alla vigilia del nostro governo di emergenza, il 9 novembre 2011, lo spread dell’Italia era di 167 punti superiore a quello della Spagna. Quando ebbe termine, era di 34 punti inferiore. CONC IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SIA QUELLO INDICATO DAL VOTO EUROPEO comprensibile timore di un eventuale contagio italiano ; e forse, dall’altro, non vedevano malvolentieri lo scenario con un’Italia che sarebbe stata ridotta ad uno stato di forzata e docile soggezione per molti anni a venire. Le risorse probabilmente non sarebbero state sufficienti sia per la dimensione stessa del Paese, sia per la natura del focolaio (il debito pubblico con gli ingenti rinnovi dei titoli in scadenza, ben più che il sistema bancario, a differenza della Spagna). Una domanda di aiuto ci avrebbe certamente precluso l’accesso al mercato, probabilmente senza fornirci mezzi sufficienti. Ma anche le opportunità. Con tutto il rispetto per la Spagna e per gli altri Paesi citati, con i quali abbiamo avuto ottima cooperazione nelle comuni difficoltà, fin da quando il Presidente Napolitano mi incaricò di formare il governo io pensai, pur senza rivelarlo, che la nostra missione doveva essere certo quella di salvare finanziariamente l’Italia, ma anche di far pesare Senatore a vita, ex Presidente del Consiglio (dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013) © RIPRODUZIONE RISERVATA LA REPLICA Ma sull’Imu Monti sbagliò di ANGELO PANEBIANCO R ispondo al professor Monti per la parte che mi riguarda. Non metto in dubbio che il governo Monti, soprattutto nella primissima fase del suo anno di vita, abbia fatto alcune cose egregie per rimettere in carreggiata la macchina. Ricordo di averlo scritto all’epoca. E non ho nemmeno difficoltà a riconoscere che in quei mesi concitati e , per certi versi, tremendi , governare fosse tutto meno che una passeggiata. Ma sull’Imu credo fermamente che il governo Monti abbia sbagliato. Proprio perché c’è l’autonomia impositiva dei Comuni e perché, inoltre, i Comuni non sono quasi mai fulmini di guerra e di efficienza, annunciare una (pesante) tassa sulla casa sapendo in anticipo che non sarebbe stato possibile farne conoscere immediatamente l’entità ai contribuenti, fu, a mio giudizio, un grave errore. Contribuì a deprimere i consumi in un momento in cui si doveva invece fare di tutto per stimolare la domanda interna. Se patrimoniale per forza doveva essere, che almeno fosse subito calcolabile. Penso che i governanti debbano cercare, per quanto umanamente possibile, di prevedere le reazioni più probabili dei cittadini ai provvedimenti che i governanti stessi decidono . La battuta sui macroeconomisti non voleva essere offensiva: voleva solo ricordare che far quadrare i conti è cruciale ma ci sono sempre più modi per farlo e compito dei governi — anche di un governo di emergenza come quello di Monti — è di trovare il modo che non aggiunga ulteriori , evitabili , effetti depressivi a quelli già provocati per conto suo dalla crisi. Il problema attuale è capire se il governo Renzi abbia o non abbia imparato la lezione. A giudicare dal pasticcio sulla Tasi sembra di no. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 45 italia: 51575551575557 Lettere al Corriere NAZIONALISMO GIAPPONESE LE NUOVE STRATEGIE Risponde Sergio Romano In un libro recente lei scrive della storia giapponese degli ultimi due secoli. Lo sviluppo, fatto risalire al governo dell’imperatore Meji iniziato nel 1871, era stato accompagnato da una aggressività resa evidente dall’aggressione alla Russia del 1904, all’annessione della Corea e della Manciuria, alla guerra alla Cina e all’attacco alla flotta americana a Pearl Harbor. Ma, almeno per noi che abbiamo una scarsa conoscenza dell’Estremo oriente, non può che risultare sorprendente e quasi incredibile il dichiarato risveglio del nazionalismo giapponese, in quanto credevamo che continuasse l’effetto dissuadente di Hiroshima e Nagasaki. Potrebbe renderci edotti sulla situazione attuale? Antonio Fadda antonio.fadda@virgilio.it Caro Fadda, egnali di rinato nazionalismo giapponese erano già visibili negli anni Sessanta e sorpresero soltanto coloro che avevano dimenticato quanto il sentimento nazionale sia forte e radicato nell’”impero del Sol Levante”. Oggi la svolta nazionalista della politica estera giapponese coincide con la formazione del governo di un uomo politico conservatore, Shinzo Abe, ma anche con il nuovo clima politico della regione. La Corea del Nord è sempre più spericolata e aggressiva. La Cina ha notevolmente aumentato le sue spese militari e sta cercando di allargare i suoi confini marittimi a piccoli arcipelaghi, forse petroliferi, di cui alcuni sono rivendicati, a seconda della collocazione geografica, dal Giappone, dalle Filippine e dal Vietnam. Nel caso delle isole S EUROPARLAMENTO VENEZIA Uso dell’inglese Lo scandalo Mose Caro Romano, visto che l’italiano non è una delle lingue ufficiali dell’Europarlamento e per questo gli interventi in aula e in commissione dei nostri rappresentanti sono inutili se non conoscono almeno la lingua inglese che ormai conoscono quasi tutti, perché non lasciare a casa i politici che parlano solo l’italiano e mettersi, una volta per tutte, alla pari di altri rappresentanti europei? Il proverbio dice «piove Governo ladro», ma a Venezia è un nubifragio: non si salva nessuno, destra sinistra! Abbiamo bisogno di gente onesta se vogliamo superare la crisi e ripartire. Questo lo dobbiamo ai giovani, ai disoccupati o precari. Rimo Dal Toso, Padova Il Parlamento europeo non ha lingue ufficiali. Tutte le lingue dell’Unione hanno formalmente la stessa importanza e la regola vale anche per la traduzione dei documenti. Naturalmente una lingua è tanto più importante quanto maggiore è il numero delle persone che la capiscono. Ma questa non mi sembra una buona ragione per escludere dalle liste elettorali chi non parla l’inglese. Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 Carla Nipoti carlanipoti@libero.it CALCOLI Dalla Tasi alla Tari Siamo ancora immersi nel caos generato dalla Tasi e già si comincia a parlare di Tari ( tassa sui rifiuti). Per il La tua opinione su sonar.corriere.it Gli operatori di call center protestano contro la delocalizzazione delle sedi all’estero. Condividete? che i giapponesi chiamano Senkaku e i cinesi Diaoyu, le flotte dei due Paesi hanno cominciato a farsi dispetti che sono divenuti, col tempo, sempre più pericolosi. Nel caso del Vietnam, l’ apparizione di una installazione petrolifera cinese al largo delle sue coste ha provocato manifestazioni popolari a Hanoi; mentre negli scorsi giorni un peschereccio cinese ha speronato e affondato un peschereccio vietnamita in circostanze non ancora sufficientemente chiarite. Esiste un contenzioso con le Filippine sulle isole Spratley, più antico e tenace, ed esistono anche rivendicazioni della Malaysia e del Brunei. calcolo della superficie imponibile, si fa riferimento alla «superficie calpestabile» nella misura dell’80% rispetto a quella utilizzata per la Tasi. Tanto per complicarci la vita! quanti devono ancora emergere), con quale stato d’animo una persona onesta si deve presentare nei prossimi giorni a ottemperare ai suoi doveri di cittadino, pagando tasse e addizionali varie, in parte frutto delle rapine che associazioni a delinquere di corrotti e corruttori hanno commesso ai suoi danni? lavorando sulla gestione dei conflitti nelle zone di conflitto. Spero che la proposta del ministro Federica Mogherini sia ascoltata e approvata dal governo, che dovrebbe ora coinvolgere l’Onu nell’ardua impresa. Forse potrebbe essere la volta buona. ARRIVI DI RIFUGIATI Quanta frustrazione Agire sulle cause Di fronte a scandali di eccezionale gravità che appaiono agli «onori» delle cronache sempre più frequentemente (e chissà Finalmente una dichiarazione di buon senso sui rifugiati: agire sulle cause di fondo dei flussi e dei richiedenti asilo, SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda di oggi Sì Benzinai in sciopero contro i prezzi alti imposti dalle compagnie nell’indifferenza delle istituzioni. Hanno ragione? No 34 © RIPRODUZIONE RISERVATA Laura Soliveri soliveril@tiscali.it RICCIONE Costo dei taxi PAGAMENTO DELLE TASSE 66 di Massimo Gaggi vassalli dell’Impero che stava edificando nella regione. Oggi quei possedimenti sono diventati Stati indipendenti e il Giappone si atteggia a loro protettore contro la minaccia cinese. Ha già fornito dieci pattugliatori alla flotta delle Filippine e sarebbe pronto a fare altrettanto per il Vietnam. Ancora più interessanti, per molti aspetti, sono i rapporti con la Russia. Abe e Putin hanno già avuto cinque incontri bilaterali e il primo spera di concludere accordi per la fornitura di energia e per la restituzione delle isole Kurili, di cui l’Unione Sovietica si è appropriata alla fine della guerra. Putin, dal canto suo, è piuttosto prudente. È interessato ai rapporti russogiapponesi ma non vuole che turbino quelli con la Cina, molto più interessanti politicamente ed economicamente. Anna Mara Prati Novara E-mail: lettere@corriere.it oppure: www.corriere.it oppure: sromano@rcs.it Visti da lontano I mari della Cina sono quindi,improvvisamente, molto agitati e il Giappone giustifica la sua politica puntando il dito sull’aggressività di Pechino. E’ protetto dall’alleanza politico-militare con gli Stati Uniti, firmata nel 1952 a San Francisco e più volte rinnovata. Ma il governo Abe, a quanto pare, non è interamente sicuro di potere contare sull’aiuto americano e provvede a se stesso, nel frattempo, con maggiori spese militari e mettendo all’ordine del giorno una reinterpretazione meno pacifista della sua costituzione. Questo nuovo nazionalismo giapponese presenta, rispetto al passato qualche interessante differenza. Prima della Seconda guerra mondiale e durante il conflitto, Tokyo trattò i possedimenti asiatici delle potenze occidentali come colonie e Stati Silvana Monticelli si.monticelli@hotmail.it @ Bella strategia quella del Comune di Riccione per promuovere il turismo! Una corsa di 6 minuti (un chilometro e mezzo) mi è costata 15 euro, e alle mie rimostranze il tassista mi ha esposto dettagliatamente le tariffe comunali: 2 euro la chiamata, 5.90 la partenza, 0.80 il bagaglio e 1 euro al minuto la corsa. Con poco piu di 15 euro avevo viaggiato in treno da Venezia a Riccione... Maria Panzera geppa9@gmail.com Raccolta dati sui ragazzi I genitori in allarme I nBloom, una società specializzata nella raccolta e nell’analisi dei dati delle scuole americane, aveva trovato porte spalancate in diversi Stati dell’Unione, New York in testa, attratti dalla prospettiva di un uso professionale delle tecniche di big data per arrivare a un’istruzione personalizzata, basata sulle effettive capacità di apprendimento dei singoli studenti e sul loro modo di interagire con gli insegnanti. Appoggiata da fondazioni filantropiche prestigiose come quella di Bill Gates e la Carnegie, partita con un investimento di 100 milioni di dollari, InBloom stava diventando una potenza nel mondo dell’informazione grazie al libero accesso ai dati di milioni di studenti di mezza America: frequenza, rendimento scolastico, compiti fatti a casa, perfino i cibi effettivamente consumati nelle mense, per modificare i pasti in modo gradito agli studenti e ridurre gli sprechi. Ma a fine aprile, all’improvviso, InBloom ha annunciato che chiuderà i battenti. Effetto della rivolta dei genitori che, spaventati dalla prospettiva di ritrovarsi coi figli monitorati in ogni passaggio della loro vita dalla culla alla tomba, si sono organizzati a tempo di record creando leghe per la tutela della privacy dei minori e sensibilizzando enti come l’Aclu, l’Associazione per la tutela dei diritti civili. InBloom aveva sottovalutato questi rischi in un Paese che fin qui, a differenza dell’Europa, ha tutelato più il business che il diritto alla riservatezza dei dati personali. Un atteggiamento pro business condiviso anche dal Congresso di Washington, sempre contrario a mettere i bastoni tra le ruote alle imprese tecnologiche. Ma l’impatto psicologico delle rivelazioni sullo spionaggio a tapUna società Usa peto della Nsa, l’agenzia federale di aveva libero accesso intelligence e la scoperta che i giganti privati di Internet hanno colalle informazioni laborato per anni sistematicamenscolastiche te coi servizi segreti, hanno cambiato lo stato d’animo delle famisui minori glie americane. Le pressioni delle organizzazioni dei genitori si sono concentrate sui parlamenti dei singoli Stati che, uno alla volta, hanno cancellato le convenzioni con InBloom, mentre nell’ultimo anno — da quando, cioè, sono iniziate le rivelazioni di Edward Snowden sull’uso di big data a fini di spionaggio — 35 Stati Usa hanno approvato ben 105 leggi per la tutela della privacy degli studenti. Sacrosanta reazione, dicono in tanti: nessuno ha accusato InBloom di aver usato in modo improprio i dati in suo possesso, ma la semplice creazione di una banca data così vasta e accessibile crea l’opportunità di abusi difficilmente controllabili. Ma c’è anche chi considera questo atteggiamento oscurantista e comincia a parlare di big parents paragonando il movimento nato da una reazione dei genitori considerata viscerale a lobby degli affari come big oil e big tobacco. Siamo arrivati troppo presto, commentano amareggiati i promotori di InBloom, ma l’evoluzione tecnologica non può essere arrestata: i dati, se usati correttamente, producono progresso anche nei sistemi scolastici. La reazione forse è stata eccessiva così come prima si era peccato per sottovalutazione del problema. Ma, oltre che sui possibili abusi, bisogna interrogarsi sul futuro di un mondo nel quale si cerca di trasformare in numeri ogni aspetto dell’attività umana. @massimogaggi ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Interventi & Repliche La sede Rai di Bolzano Con riferimento all’articolo «il Tg di Bolzano senza Italiano giova solo a chi è a caccia di voti» di Isabella Bossi Fedrigotti (Corriere, 25 maggio), e anche in seguito ad altri, usciti negli ultimi giorni, tengo a puntualizzare quali siano realmente gli unici obiettivi perseguiti con l’emendamento al Dl 66/2014 (il cd. Bonus Irpef), a mia prima firma, sulla sede provinciale della Rai di Bolzano. 1) salvare la sede provinciale della Rai di Bolzano e la sua specificità e unicità di sede trilingue del servizio pubblico radiotelevisivo, visto che il decreto legge 66/2014 prevede, invece, la soppressione delle disposizioni della Legge Gasparri che prevede una sede Rai in ogni regione o provincia autonoma e la sua autonomia finanziaria e contabile. 2) Garantire la trasparenza sull’utilizzo del finanziamento pubblico provinciale. A tal riguardo, tengo a far presente che i cittadini sudtirolesi pagano annualmente oltre dieci milioni di canone alla Rai e che la Provincia autonoma di Bolzano paga 20 milioni di euro per le spese della sede provinciale. Pagando il canone ed il servizio, credo che i cittadini sudtirolesi abbiano il diritto di sapere come vengano utilizzati questi soldi. 3) Migliorare il servizio sotto l’aspetto tecnico, con l’utilizzo delle risorse a disposizione. Respingo, pertanto, l’accusa, più volte sollevata, di voler penalizzare o addirittura cancellare la componente italiana dalla sede Rai di Bolzano. Parlare, poi, di blitz, non solo non è serio, ma, oltretutto, non corrisponde alla realtà dei fatti. Al contrario, abbiamo cercato di coinvolgere la redazione italiana nella Convenzione per le minoranze linguistiche, stipulata tra la Rai e la Provincia autonoma di Bolzano, trasmettendole la versione originaria dell’emendamento. È stata proprio la redazione italiana che, invece, per iscritto, ha rifiutato la nostra proposta, motivo per il quale abbiamo riformulato l’emendamento, non menzionando più la Rai in lingua italiana. Affermare, poi, che con la nostra proposta emendativa perseguiamo fini politici e che il nostro intento finale sia il controllo politico di un’emittente radiotelevisiva e del lavoro giornalistico è, a dir poco, un’assurdità, come potranno confermare tutti i giornalisti della Rai Südtirol, che da tempo operano nel regime della Convenzione Rai-Provincia. Non si capisce, pertanto, come mai la © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. 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Avendo ad oggi maturato più di 10 anni di nuovi contributi, ho chiesto all’Inps il supplemento della pensione. Passati 22 mesi, la domanda è stata rigettata. Credevano, ahimè, che volessi il ricalcolo dei vecchi contributi. Ho scritto e ho spiegato l’equivoco ai vertici dell’Istituto. Silenzio. Allora ho scritto al commissario straordinario Vittorio Conti. Nessuna risposta. E così a 68 anni mi ritrovo a lavorare ancora. La burocrazia ha vinto. Dovrò rifare la domanda, perdere altri due anni per poi magari ritrovarmi nella stessa situazione di adesso. Vedersi negare un diritto fa male, ma fa ancor più male l’indifferenza delle istituzioni preposte. Corrado Vinci, Siracusa EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • Seregni Padova s.r.l. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 - Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. Ltd 44/10 Soi Sukhumvit, 62 Sukhumvit Road, Bang Chark, Phrakhanong - Bangkok 10260 - Thailandia na + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 0,93 + € 0,47; m/m/g/d Corsera + CorMez. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette € 1,90 (Corriere € 1,40 + Sette € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 1,90 (Corriere € 1,40 + IoDonna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como € 1,20 + € 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20; sab. Corsera + IoDon- La tiratura di giovedì 5 giugno è stata di 475.485 copie ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7682 del 18-12-2013 Hong Kong HK$ 45; Thailandia THB 190; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 650; U.S.A. USD 5,00. 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Il Mito” € 11,89; con “Tutto Pratt” € 12,89; con “Giallo italiano” € 8,80; con “Le grandi storie Disney” € 9,89; con “La Biblioteca di Papa Francesco” € 12,80; con “Grandangolo” € 7,80; con “Sampei” € 11,89; con “Mina, gli anni RAI” € 12,89; con “I dolci di Benedetta” € 9,89; con “Braccialetti Rossi” € 11,80; con “Sottocontrollo” € 14,80; con “Harry Potter” € 10,80; con “Skylander” € 11,80; con “La grande cucina italiana” € 11,80; con “D-Day. 6 giugno 1944” € 8,80; con “Grande Guerra. 100 anni dopo” € 12,89; con “Holly e Benji ” € 11,89; con “English Express” € 12,89; con “Biblioteca della Montagna” € 10,80 46 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Spettacoli Dopo il videoclip contestato Justin Bieber si scusa (con la Bibbia) per il video razzista Justin Bieber chiede scusa. E usa la Bibbia: «Devo assumermi la responsabilità dei miei atti», ha detto il cantante canadese al quotidiano britannico Sun. In un video di 5 anni fa, ma emerso nei giorni scorsi, Bieber cantava la sua «One Less Lonely Girl» sostituendo una parola con «nigger», ovvero «negro», e scherzando sul Ku Klux Klan. Sul set La storia di cinque sorelle che si incontrano 10 anni dopo la morte del padre Al tavolo Una scena di «Latin lover». Da sinistra Valeria Bruni Tedeschi, Pihla Viitala, Virna Lisi (nel ruolo di una delle due mogli del patriarca), Jordi Mollà, Marisa Paredes (l’altra moglie), Angela Finocchiaro, Candela Pena. Racconta la regista Cristina Comencini: «Ho cercato di raccontare donne e uomini dal punto di vista della donna» Il patriarca Francesco Scianna nel film della Comencini interpreta Saverio Crispo, attore italiano che ha avuto cinque figlie da madri diverse DAL NOSTRO INVIATO LECCE – «E’ stato il più grande attore del cinema italiano, dal dopoguerra fino agli Anni Ottanta, l’ho chiamato Saverio Crispo», racconta Cristina Comencini sul set del suo nuovo film. «E ora, nel decimo anniversario della sua morte, la famiglia si riunisce per celebrarlo». Cinque sorelle da cinque madri diverse. Si conoscono poco, si vedevano sporadicamente fra loro. Il ruolo di padre è quello che Saverio ha interpretato di meno. In questa storia, in cui «si ride molto», c’è profumo dei patriarchi del cinema, dei Gassman, dei Tognazzi, dei De Sica e degli attori di Hollywood, pionieri delle odierne famiglie allargate («mio padre invece, Luigi Comencini, fu l’esatto contrario»). Ma naturalmente non ci sono riferimenti precisi, quanto piuttosto quell’aria di albero genealogico i cui rami sono tutti aggrovigliati, per quella prolifica «creatività» paterna che spesso, in chi la vive, si trascina dietro fragilità e sentimenti ambivalenti, gioie e dolori. Quello che il cinema si lascia dietro lo schermo. «Il padre anche da morto sembra giudicare ancora le sue figlie, le divide, le trascura, le ama, le abbandona». Latin Lover (prodotto da Lumiere di Lionello Cerri con Rai Cinema) è girato in un villone di campagna, le cui origini risalgono al 700, a dieci chilometri da Lecce. Servivano pareti con un vissuto dietro, per rappresentare quello che era stato il «buon ritiro» di Saverio, che ha il volto di Francesco Scianna: «Cercavo un volto mediterraneo e antico». Saverio rivive nel documentario con gli spezzoni Una famiglia troppo allargata: l’eredità di un grande seduttore Cristina Comencini: commedia sui latin lover del cinema dei suoi film che sta montando Angela Finocchiaro, nei panni della figlia che custodisce la memoria del padre, e la restituisce in quella casa che si riapre, riportando il vento di un’epoca gloriosa. Il divo Saverio aveva attraversato tutti i generi, il film metafisico svedese e quello alla Lelouch, oppure il western. C’è l’idea dell’età dell’oro del cinema italiano, che nasce povero. Ma non è un gioco citazionista «alla maniera di»: il cuore del film La regista è il fuori scena, ovvero l’eredità non artistica ma sentimentale che il grande attore ha lasciato nelle figlie, restando dopo dieci anni «l’ago della bilancia della loro insicurezza, della loro incapacità di sentirsi forti e autonome dallo sguardo maschile». L’altro tema è la subalternità, l’identità e il reimpadronirsi della propria individualità. Dopo la Finocchiaro, la seconda figlia è Stephanie, che è una Valeria Bruni Tedeschi fragile e sensibile, fa l’attrice anche lei e ha avuto tre figli con tre uomini diversi, ricalcando il modello paterno; poi Segunda (che in realtà è la terza) impersonata da Candela Pena, sposata a un altro Don Giovanni perché si tende a ripetere gli errori subìti; Shelley è il frutto di una notte brava a Hollywood, in apparenza la figlia più sfortunata, canta e suona il piano come fa davvero nella vita chi la interpreta, l’australiana Su Sky «Sette Meraviglie» dell’arte italiana, viaggio in tv Candidata agli Oscar Cristina Comencini, 58 anni. Nel 2006 ha avuto la nomination per il miglior film straniero con «La bestia nel cuore» Dalla Valle dei templi di Agrigento alla Reggia di Caserta, la Torre di Pisa, Santa Maria del Fiore a Firenze, Palazzo Te a Mantova, Pompei in 3D, il Colosseo. Sono le «Sette Meraviglie» del patrimonio d’arte italiano cui Sky dedica un ciclo in 7 puntate in prima serata, ogni giovedì alle 21.10 sul canale Sky Arte Hd. Ieri il primo appuntamento mentre in cantiere c’è già un nuovo ciclo dedicato alle bellezze meno conosciute. L’obiettivo — spiegano l’ad Andrea Zappia e Andrea Scrosati (EVP Programming Sky Italia) — è una divulgazione d’impatto che sia vendibile all’estero. Da qui l’idea di una produzione con documentari in alta definizione per condurre il grande pubblico alla scoperta di luoghi «famosissimi di cui spesso si sa troppo poco». 2 Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA YUVAL NOAH HARARI EDIZIONI Nadeah Miranda. L’ultima delle cinque è Solveig, giovane e bella attrice svedese, libera, irrompe come un marziano e sembra aver ereditato il gene talentuoso del padre, ed è restituita da Phila Viitala. Saverio ha avuto due mogli, le quali seppelliscono l’ascia di guerra che però riaffiora in continuazione: Virna Lisi e la spagnola (almodovariana) Marisa Paredes, che la fulmina così: «Voi italiane siete specializzate nell’accudire gli uomini morenti». Una famiglia «intercontinentale» accomunata dall’essere ex, cinque sorelle legate solo dall’iniziale del proprio nome («s») che vivono con questo mito in testa e la vita incasinata. Era un maschilista, Saverio? «No, semplicemente leggero, era un uomo della sua epoca, dice che la vita è un vento leggero ma va vissuta fino in fondo», spiega la regista che l’ha creato, «il film non diminuisce lui e le sue donne, lui rimane grandissimo ma sulla sua strada troviamo alcuni “cadaveri” che noi rappresentiamo nella loro contraddittoria bellezza. Non sarà una celebrazione ma una scoperta, quasi una rivoluzione». Questa storia al femminile fa pensare a Alice Rohrwacher che al Festival di Cannes ha detto: «Un film non ha sesso». «E’ il suo punto di vista – risponde Cristina - , penso che il mondo con le donne registe acquisisca due sguardi diversi. Io ho cercato di raccontare donne e uomini dal punto di vista della donna, sono una donna che racconta». DA ANIMALI A DÈI BREVE STORIA DELL’UMANITÀ IN LIBRERIA E IN EBOOK “La capacità di immaginarsi come collettività è ciò che distingue l’uomo dall’animale, perché una scimmia capisce solo ciò che vede, come una banana o un leone, mentre un uomo riesce a immaginare il Paradiso o la felicità.” YUVAL NOAH HARARI UN BEST SELLER INTERNAZIONALE IN CORSO DI TRADUZIONE IN 20 PAESI @libribompiani Bompiani www.bompiani.eu Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Spettacoli 47 italia: 51575551575557 # Il rocker al «Corriere» incontra i lettori di «ViviMilano» Ligabue: inquieto per natura, sarei un ottimo precario Con i fan Ligabue al «Corriere». Oggi e domani in concerto a San Siro La finale MILANO — «Il mio primo San Siro l’ho fatto nel 1997, avevo i capelli scuri perché li tingevo...», scherza e strappa subito applausi e sorrisi Ligabue, ieri al Corriere per un incontro con i lettori di ViviMilano, moderato da Andrea Laffranchi. Oggi e domani un altro incontro — decisamente più numeroso — proprio a San Siro per il doppio concerto (posti esauriti) che il rocker ha in programma nello stadio di Milano, tappe del suo «Mondovisione Tour - Stadi 2014». Lo stivale di pelle, la maglietta a «v», il Liga si racconta. Parla delle sue emozioni: «Quello che provo sul palco è il massimo che mi può offrire questo mestiere. Ho cominciato ad esibirmi tardi, a 27 anni, e mi son subito detto: “Io non voglio più scendere dal palco”». Parla della sua formazione: «A un certo punto ho capito che dovevo leggere qualche libro. Mi sono mosso a casaccio, sono partito dai classici dell’800 russo e poi sono passato agli autori elogiati dalla critica: Joyce, Kafka... Per un verso mi è venuta l’orchite, per l’altro ho trovato parte dell’alimento che cercavo». Anche nella musica si è mosso con lo stesso criterio metodologico: «Mi sono messo ad ascoltare quelli che venivano indicati come i 50 album migliori di sempre. Ho capito che era un errore e ho iniziato ad ascoltare quello che mi piaceva». Spiega la responsabilità nei confronti del pubblico, lui che volente o meno è esempio e modello per giovani e non. «Può essere gratificante per l’ego, ma c’è il rovescio della medaglia: per un certo periodo mi ero imposto di non scrivere canzoni sulla rabbia perche avevo paura di alimentare questo sentimento. Mi censuravo. E sbagliavo». Religione e politica: «Sono stato sia cattolico sia comunista, ne so parecchio di senso di colpa e senso del dovere». Altre battute: «Dopo che ho scritto Una vita da mediano, speravo che qualcuno si alzasse per dire: “Ma tu sei un fantasista!”». Idee che cambiano, ora che ha 54 anni: «Dieci anni fa in un’intervista dissi: “Non mi ci vedo a cantare Balliamo sul mondo a 50 anni”. Sbagliavo. Mi ci vedo». Se non fosse un artista, che cosa avrebbe fatto nella vita? «Non lo so, sono inquieto per natura, ho fatto il ragioniere, ho lavorato nei campi e come metalmeccanico. Probabilmente sarei stato un eccellente precario». Prossime tappe: 11 e 12 giugno Catania, 12 luglio Padova, 16 luglio Firenze. Renato Franco © RIPRODUZIONE RISERVATA Serata di emozioni nel talent di Raidue che ha imposto la venticinquenne delle Orsoline. Il suo video sul web è diventato un caso internazionale Suor Cristina trionfa a «The Voice» e recita il Padre Nostro sul palco L’album Il rapper J-Ax: «Insieme abbiamo battuto tanti pregiudizi» L a vincitrice annunciata è la vincitrice finale. La star indiscussa di «The Voice» è Suor Cristina, che ieri sera su Rai2 ha battuto i tre sfidanti rimasti in gara — Tommaso Pini (team Raffaella Carrà), Giorgia Pino (team Noemi), e Giacomo Voli (team Piero Pelù) — che si sono battuti come leoni, ma non è bastato. «Come mi sento? In dovere di ringraziare J-Ax, tutti voi, le mie consorelle, tutta la gente che mi ha sostenuto. L’ultimo ringraziamento va a chi sta lassù. Il mio sogno ora è recitare un Padre Nostro insieme. Voglio che Gesù entri qua dentro». E realizza il suo sogno in diretta, lei recita la preghiera, ma nessuno prega con lei. La vittoria è stata solo una conferma: questa seconda edizione del talent verrà ricordata per la strana coppia J-Ax (ieri sera in smoking e bombetta) e Suor Cristina. A lei il quotidiano New York Times ha dedicato una paginata, le sue performance hanno superato i 50 milioni di visualizzazioni su Youtube, Bbc News ieri sera ha segnalato con un tweet la performance finale della religiosa. Rapper 41enne lui, «sorella» 25enne lei; anarchico di sinistra lui; orsolina disciplinata lei. Già ribattezzati, il diavolo e l’acqua santa. Eppure di vero miracolo si è trattato, alle audizioni: lei che canta, lui che si volta e resta scioccato dall’abito. Lei che tra i coach sente un’attrazione fatale per il «ragazzaccio». Un rapporto artistico che si è consolidato nelle settimane, che è diventato rapporto umano fatto di stima e rispetto. Dice lui: «Suor Cristina ha avuto un grande impatto su di me tanto da aver- Le magliette Alcuni fan di Suor Cristina Scuccia durante una puntata di «The Voice» Con Kylie Minogue Luna Palumbo, Gianna Chillà, Kylie Minogue, Suor Cristina e Daria Biancardi Sul palco Suor Cristina Scuccia, 25 anni, durante un’esibizione con J-Ax (41) sul palco del talent di Raidue La protesta della PMI I piccoli discografici contro YouTube I piccoli discografici contro Google/YouTube. L’associazione PMI, che riunisce le principali etichette indipendenti italiane, fa un appello al ministro della Cultura Franceschini contro il servizio di streaming che Google sta per lanciare su YouTube. «Non è possibile accettare compensi inferiori a quelli offerti alle multinazionali o a quelli che già si ricevono da servizi equivalenti», scrive la presidente Dori Ghezzi. mi ridato fiducia nel nostro paese. Non credo nelle sovrastrutture religiose, ma voglio vivere in un paese dove c’è tolleranza». E lei: «È stato molto curioso il rapporto con J-Ax. Non avevo pensato di scegliere lui, ma poi ho sentito una spinta dentro me». Qualcuno ha inizialmente malignato pensando a una «coppia» formata a tavolino, che poteva funzionare a livello mediatico. Ben presto si è capito che c’era cuore e anima tra i due. Lui l’ha difesa contro tutto e tutti, mo- Il duetto con Ricky Suor Cristina Scuccia mentre si esibisce con Ricky Martin (42 anni) strando uno spirito di protezione di grande tenerezza. «Tutti a dire “L’abito l’ha aiutata”, ma nessuno ha capito il coraggio che ci vuole ad andare in tv con un “abito”. Quanti attacchi ha avuto dagli integralisti che non vogliono vedere una suora in video. Un po’ come è successo a me: i fan “integralisti” mi hanno insultato all’inizio perché uno come me partecipava a un talent. Poi hanno capito. Ecco io voglio un mondo senza pregiudizi. Alle consorelle di suor Cristina ho detto: “Tranquille, ci penso io a difenderla dagli attacchi”». Lei è rimasta colpita dalle attenzioni di lui. «Davvero non bisogna mai giudicare dalle apparenze: J-Ax è una persona splendida. È stato rispettoso da tutti i punti di vista, e sempre attento: a non dire parolacce, co m e p u re n e l l a scelta delle canzoni. Non intendeva mai urtare la mia sensibilità». Certo è che il percorso musicale studiato da J-Ax per lei è stato particolare e lui è sempre stato conscio del fatto che Suor Cristina non punta sulla carriera musicale, una volta terminata «The Voice». Anzi lei ha già detto che se i suoi superiori non le dessero il permesso per realizzare un disco, non ci sarebbe alcun problema e tornerà a cantare in chiesa e in oratorio. Che ne pensa il suo coach? «Vorrei dare un consiglio ai superiori di suor Cristina: lei deve assolutamente pubblicare un disco con l’edizione del Vaticano o delle Suore Orsoline perché è una grande opportunità. Ma i proventi, tutti i proventi, devono andare per costruire un ospedale o un orfanotrofio in Brasile, a cui lei è molto legata. Io mi rendo disponibile a lavorare gratis, a contattare grandi nomi come Alicia Keys perché diano un brano per il disco. Però davvero nessuno deve guadagnarci una lira». Maria Volpe © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sport Serie B, Novara-Varese salvezza Volley, oggi Italia-Polonia a Bari Si gioca questa sera (ore 20.30, arbitro Di Bello, diretta Sky Calcio 2 HD) l’andata dei playout di Serie B tra Novara e Varese. Al Piola sono attesi oltre 10mila spettatori per il primo dei due derby che valgono la salvezza. Aglietti affida l’attacco novarese a Gonzalez e Manconi; i lombardi puntano sulla coppia Pavoletti-Forte. Ritorno venerdì prossimo, 13 giugno, a Varese. Ancora imbattuta nel torneo, l’Italia maschile del volley torna in campo stasera per la prima delle due partite con la Polonia, nel terzo week end della prima fase della World League: gli azzurri di Mauro Berruto e la squadra ora allenata dal francese Antiga si affronteranno a Bari alle 20.30 (differita su Raisport2, 21.45); replica domani alle 20 al Foro Italico di Roma. Missione mondiale La nazionale è partita nella notte da Fiumicino per raggiungere Mangaratiba, oggi primo allenamento al Portobello resort Brasile, ecco l’Italia Le nostre rivali Inghilterra idee ok Costa Rica sorpresa Uruguay concreto 1 L’Inghilterra, avversaria dell’Italia nella partita d’ esordio di Manaus (14 giugno), si presenta al Mondiale da n. 10 della classifica Fifa. Ha giocato due amichevoli in questo premondiale: 3-0 al Perù a Wembley (30 maggio) e 2-2 con l’Ecuador a Miami (4 giugno). Contro il Perù Hodgson aveva messo in campo la formazione titolare (4-2-3-1); contro l’Ecuador ha dato spazio alle seconde linee. Espulso Sterling, gol di Rooney e Lambert. La squadra ha faticato nella fase iniziale anche per il caldo. In più ha perso Oxlade-Chamberlain, esterno dell’Arsenal, che ha rimediato un grave infortunio al legamento mediale del ginocchio destro. L’aspetto positivo è che il c.t. sembra avere già le idee chiare e che il gruppo appare unito: «Le amichevoli giocate fin qui mi hanno dato le risposte che cercavo».Domani si chiude con le amichevoli ancora a Miami con l’Honduras (gruppo E, con Svizzera, Ecuador e Francia). 2 La Costa Rica, avversaria dell’Italia il 20 giugno a Recife, affronta la fase finale della Coppa del mondo da n. 28 della classifica Fifa. Ha giocato e perso la prima amichevole premondiale contro il Giappone di Zaccheroni (1-3) al Raymond James Stadium di Tampa in Florida. La nazionale allenata da Pinto è andata in vantaggio con Ruiz, poi ha incassato i gol di Endo, Kagawa e Kakitani nella ripresa, dopo l’ora di gioco. La squadra è ancora in costruzione e si è scoperta all’improvviso fragile proprio in difesa; ha un c.t. molto ambizioso ed è convinto di poter essere la sorpresa del torneo, anche se si trova nell’unico torneo dove ci sono tre nazionali che hanno vinto il Mondiale. E non è soddisfatto di quanto visto con il Giappone: «Mi aspettavo di più da tanti giocatori». Stanotte gioca a Chester, stato di Pennsylvania, contro l’Irlanda; poi il debutto con l’Uruguay. 3 L’Uruguay, terzo e ultimo avversario per l’Italia nel girone D (Natal, 24 giugno), si presenta in Brasile da n. 7 (l’Italia è la n. 9). Tre ore dopo l’1-1 con il Lussemburgo, l’Uruguay ha battuto la Slovenia nel freddo di Montevideo, senza Suarez, reduce dall’intervento al menisco (ma recuperabile). Giuseppe Bergomi l’ha commentata per Sky: «Nella prima mezz’ora, l’Uruguay ha stentato, come avviene per tutte le squadre che devono giocare il Mondiale. La Slovenia ha tenuto in mano la partita, poi gli uruguaiani sono andati in vantaggio con Cavani, che fa la prima punta stabilmente, e sono cresciuti. Comunque è una squadra che sa stare in campo e che sa difendere bene; gioca un 4-4-2 lineare ed efficace. Ci sono alcuni uomini importanti, a cominciare da Cristian Rodriguez, che ha giocato pochissimo nell’Atletico Madrid e da Christian Stuani, che da noi è stato una meteora, nella Reggina, ma che in questa nazionale è importante, al di là del gol del 2-0». ROMA — Senza Rossi, né Montolivo si riparte dal doppio regista e dalla forza di Mario Balotelli. Cesare Prandelli non è preoccupato per l’andamento lento della nazionale, che nel 2014 non ha ancora vinto e viene da sette pareggi consecutivi. Per un’ora quel che ha visto a Perugia contro il modesto Lussemburgo gli è piaciuto: scambi corti in velocità, palleggio, ricerca insistita del gioco e della superiorità in mezzo al campo. «E sui difetti ci stiamo lavorando», dice il c.t. Molto però ancora non va. E Prandelli lo sa benissimo: «Dobbiamo imparare a difenderci meglio», per esempio. La nostra voglia di far gioco, di alzare il baricentro, di mettere pressione, ha le solite controindicazioni: rischiamo di farci infilare dalle ripartenze avversarie. E nella fase offensiva gli esterni bassi, nella circostanza Abate e De Sciglio, devono essere più propositivi mentre Candreva, esterno alto a destra nel 4-1-4-1, deve stare più dentro il gioco. «Del resto rimpiazzare Montolivo non è facile», l’analisi del tecnico. Non abbiamo perduto il giocatore più bravo della nazionale, ma uno dei più importanti. Monto lega il gioco e detta i tempi del centrocampo rotante che senza di lui non è la stessa cosa. L’idea del doppio playmaker è buonissima perché aiuta la costruzione del gioco e ne migliora la qualità, ma per ciò che si è visto esalta il giovane Verratti e deprime Pirlo. Andrea a Perugia è sembrato troppo decentrato, lontano dall’azione, in difficoltà a entrare nel vivo e le cose migliori le ha fatte pescando nel suo immenso talento. «Ma per me possono coesistere e giocare insieme», assicura Prandelli, che continuerà a lavorare sulla strana coppia, il vecchio e il bambino. E qui cominciano le considerazioni positive. Verratti, nelle due amichevoli che hanno preparato l’Italia al Mondiale, è stato sempre il migliore: segno che, oltre a crescere come giocatore, sta Cesare Prandelli, c.t. azzurro, resta fiducioso: «Andremo lontano al Mondiale in Brasile» Le partite L’ultimo test 8 giugno ItaliaFluminense Il girone mondiale 14 giugno Italia-Inghilterra (Manaus) 20 giugno Italia-Costa Rica (Recife) 24 giugno Italia-Uruguay (Natal) Il gol nasce con Pirlo, Verratti e Balotelli Il c.t.: «E sui difetti stiamo lavorando» mettendo a frutto l’esperienza parigina. Parte basso, ma arriva con costanza a giocare davanti all’area avversaria, tanto che nel primo tempo con un tocco morbido ha messo Balotelli davanti alla porta. Verratti ha conquistato un posto da titolare contro l’Inghilterra a fianco di Pirlo nel 4-1-4-1 o finto trequartista quando il sistema di gioco sarà il 4-1-3-2 della ripresa con Cassano. Antonio è stato a due facce: tocchi leggiadri e nervi scoperti. «Nulla di preoccupante, piuttosto dobbiamo capire come giocare quando c’è lui», racconta Cesare. Fantantonio esalta Balotelli, ma fa perdere equilibrio alla squadra perché il centrocampo è più fragile e più esposto alle ripartenze degli avversari. Proprio Balotelli è un’altra nota positiva: ha sbagliato due gol però ha vinto la naturale predisposizione ad andare in giro per i fatti suoi lontano dall’area. «Sono contento di Ma- rio, ha dato profondità alla squadra, magari giocasse sempre con questa attenzione. Il gol, prima o poi, arriverà», la benedizione di Prandelli. Bene anche De Rossi, centrocampi- Scatta la seconda fase La gara col Lussemburgo ha evidenziato problemi, in particolare in difesa La seconda fase di lavoro sta-difensore come nella Roma di Garcia e la predisposizione della squadra a giocare da squadra, a testa alta anche se l’avversario, da questo punto di vista, non è stato il migliore possibile. Da oggi a Mangaratiba scatta la seconda fase, una preparazione più specifica: si lavorerà sulle palle inattive e sulla brillantezza. «Alla fine eravamo stanchi solo perché a Coverciano abbiamo caricato tanto. La condizione è buona», dice an- Arena Amazonas A sorpresa clima fresco e appoggio dei brasiliani. Pochi invece saranno gli italiani: la trasferta costa Manaus, di caldo c’è solo il tifo per gli azzurri MANAUS — Prima buona notizia: al ritiro degli azzurri non fa caldo e non piove. Seconda: l’Italia troverà ovunque il pubblico a suo favore. Tranne, ovvio, se dovesse inco n t r a re l a s q u a d r a d i ca s a . Insomma il clima, in tutti i sensi, che accoglie da oggi gli azzurri in Brasile non è affatto male. E si spera che possa controbilanciare quello un po’ cupo degli ultimi giorni in patria. A Rio e dintorni da qualche giorno è iniziato l’inverno. Tutto è relativo: parliamo di 23-24 gradi di giorno e notti fresche, fino a 15 gradi. Nel resort di Mangaratiba voluto da Prandelli, oltre all’isolamento totale, ci saranno quindi condizioni abbastanza buone per la preparazione. Il peggio verrà dopo, in quelle regioni del Brasile dove le stagioni non esistono proprio. Qui a Ma- Pro e contro Passione Nastri con i colori del Brasile lungo una strada di Manaus (Ap) naus, ieri sera, siamo entrati nell’Arena Amazonas con una delegazione Fifa che ha testato il prato. All’ora in cui l’Italia affronterà l’Inghilterra, le 18 locali del 14 giugno. È già buio e la temperatura è appena sopra i 25 gradi, con una leggera brezza che soffia dal grande Rio delle Amazzoni. Anche l’umidità non pare troppo elevata. Va tenuto conto comunque che a spalti gremiti le condizioni non saranno altrettanto buone. Gli azzurri non potranno godere di una grande tifoseria al seguito. Gli ultimi dati della Fifa sui biglietti L’inverno di Rio A Rio (zona del ritiro azzurro) è iniziato l’inverno, con temperature medie di 23/24 gradi di giorno e 15 di notte Manaus ok Nella città dove esordirà l’Italia ieri alle 18 c’erano 25 gradi e una brezza leggera Seguito scarso Gli italiani sono solo al 16° posto per biglietti acquistati: pesano la crisi e il costo della trasferta. Ai primi tre posti per tagliandi acquistati (su un totale finora di 2 milioni e 961 mila) statunitensi, colombiani e argentini venduti all’estero collocano gli italiani appena al 16° posto. Complici i prezzi elevati di voli e alberghi, e la crisi, in Brasile ci saranno meno connazionali non solo di inglesi o tedeschi ma persino degli svizzeri, che hanno acquistato più biglietti di noi per seguire la squadra. Ai primi tre posti ci sono statunitensi, colombiani e argentini. In compenso gli azzurri godono di simpatie in tutte le città brasiliane, complice il gran numero di discendenti. Qui nel cuore dell’Amazzonia, tutti ricordano la frase del sindaco della città, Artur Neto, subito dopo il sorteggio che ci ha messo di fronte agli inglesi. «A Manaus siamo tutti azzurri da quando eravamo bambini». Una risposta ironica al c.t. inglese Roy Hodgson, il quale prima del sorteggio aveva dichiarato, scordando la scaramanzia: «Vorrei Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Sport 49 italia: 51575551575557 Serie A, c’è anche Eurosport per le 12 squadre minori e una big Mediaset, Sky e Fox pronte all’abbuffata sui diritti tv Da fuga per la vittoria — il copione che sembrava dovesse andare in scena solo lo scorso settembre quando scoppiò il caso del rinnovo a Infront — a tutti pazzi per la serie A. Tredici offerte (addirittura una apparentemente «bizzarra» in quanto doppia, presentata due volte dallo stesso soggetto, Mediaset, per lo stesso pacchetto, quello B con base d’asta annua di 273 milioni) e due broadcaster che prima non c’erano come Eurosport di John Malone e Fox, cugina di Sky. Il fischio d’inizio per il match dei diritti tv nazionali del calcio italiano non lascia indifferenti. A confermare la presentazione delle varie offerte per i diritti dei tre campionati di serie A 2015-18 è stata ieri la Serie A dal 31 agosto Date stagione 2014-15 Il prossimo campionato di serie A inizierà il prossimo 31 agosto, per concludersi il 31 maggio 2015. La Lega Calcio ha stabilito quattro turni infrasettimanali e sei soste, quattro per le nazionali e due per le feste natalizie. La Supercoppa tra Juventus e Napoli si giocherà il 23 dicembre; finale di Coppa Italia il 7 giugno 2015. stessa Lega calcio. Mediaset, Sky e Fox hanno presentato proposte per ottenere sostanzialmente tutte le partite del campionato. Eurosport solo per le partite delle 12 squadre «minori» che comprendono una delle big di serie A. In particolare, Fox e Sky hanno fatto 4 proposte: una per le partite delle prime 8 squadre in modalità satellitare (pacchetto A, base d’asta sempre 273 milioni), una per gli stessi match ma in digitale terrestre, una per le partite in esclusiva delle restanti 12 squadre, una per interviste, pre-gara e telecamere negli spogliatoi (a cosa può portare il calcio lo sa solo il tifoso con una birra davanti alla tv con i propri eroi in mutande dietro lo schermo...). Si tratta comunque del pacchetto minore, quello C, da 66 milioni. Mediaset ha rinunciato a quest’ultima opzione (forse ha un telespettatore più pudico?) ma ha presentato offerte per gli altri tre: in particolare il gruppo di Berlusconi ha avanzato due proposte per le 8 squadre in modalità digitale terrestre, una delle quali è subordinata all’aggiudicazione del lotto di partite in esclusiva (pacchetto D). Viste le diverse piattaforme di appartenenza è presumibile che Sky abbia scommesso bene sulle partite in esclusiva per il satellitare anche perché, dopo aver perso la Champions League in favore di Mediaset, non può certo permettersi passi falsi. Da segnalare la totale assenza della Rai che di questi tempi, viste le discussioni con il governo Renzi sui tagli da Mercato Il neo rossonero: «Grazie a ‘’papà’’ Ancelotti che mi ha sponsorizzato» 150 milioni, non ha nemmeno fatto un’offerta simbolica (aveva comunque solo un pacchetto residuale attualmente). Potenzialmente importante è il deserto che si è venuto a creare intorno al pacchetto E sostanzialmente elaborato per gli Over the top (poche partite e solo su internet). Non che ci si attendesse molto da questa opzione (anche perché chi si porterà a casa i primi due potrà anche usarli sulla Rete), ma la Lega che ora ha 21 giorni per decidere potrebbe anche annullare tutto. Un’opzione considerata comunque molto remota. Alla fine il risultato potrebbe essere non dissimile da quello attuale dove Sky paga quasi il doppio per un numero analogo di match. A meno che le new entry non abbiano deciso di farsi sentire. Massimo Sideri @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA Tennis al Roland Garros Il Milan accoglie Alex l’Inter corteggia M’Vila Cellino vende il Cagliari a Giulini, Rakitic al Barça cora Prandelli. Il 4-1-4-1 è promosso e potrebbe essere il sistema di riferimento con cui provare a mettere in difficoltà l’Inghilterra. Comincia il Mondiale più suggestivo e complicato di sempre, ma gli azzurri non vedevano l’ora. «Siamo contenti di andare in Brasile, il pari contro il Lussemburgo non ha scalfito il nostro entusiasmo», ha raccontato entusiasta Chiellini. Il volo AZ8080 è partito a mezzanotte da Fiumicino. Oggi primo allenamento al Portobello resort. Prandelli ha salutato l’Italia portandosi dietro un bagaglio di ottimismo. «Sono certo che faremo un grande Mondiale». Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Ecco Alex. Nel giorno in cui si sono aperti i termini per le risoluzioni delle comproprietà (Cuadrado e Candreva le principali), è sbarcato in Italia il primo acquisto del nuovo Milan. Il difensore brasiliano, svincolato dal Paris Saint Germain, si è sottoposto ieri a una prima tranche di visite mediche alla clinica «La Madonnina». Oggi lo attendono i test di Milan Lab, mentre la firma sul contratto biennale è prevista per domani prima del ritorno in Brasile, programmato per la serata. Accompagnato da Adriano Galliani e dall’agente Kia Joorabchian, Alex si è confessato ai microfoni di Milan Channel: «Sono molto contento, mi hanno parlato molto bene del club. Già all’epoca del Psv c’era stata la possibilità di venire qui, quando in panchina sedeva Ancelotti. Che poi ho ritrovato al Chelsea e mi ha voluto pure al Psg». In effetti determinante per l’acquisto è stato il report sul giocatore fatto dal tecnico del Real Madrid. «Ancelotti è una persona fantastica, è come un padre per me — aggiunge Alex —, lo ringrazio per le belle parole. Dobbiamo iniziare al meglio la stagione, lottare per vincere il campionato e riportare il Milan nelle posizioni che merita, cioè in Champions League». Prima dello sbarco del centrale sudamericano, Galliani aveva incontrato il presidente del Chievo, Campedelli, per discutere di Paloschi. Fermo restando che il Milan non ha in- Difesa blindata Alex, 32 anni, primo acquisto del Milan. Il centrale brasiliano proviene dal Psg (Buzzi) tenzione di rinnovare le compartecipazioni, è stata ascoltata e respinta al mittente la proposta di riscatto del club veneto. Se ne riparlerà fra dieci giorni. Fumata nera pure con il Verona per la comproprietà di Albertazzi. La visita Berlusconi, prima volta a Casa Milan con Barbara MILANO — (m. col.) Primo giorno a Casa Milan per Silvio Berlusconi. Il presidente rossonero, dopo i servizi sociali alla struttura di Cesano Boscone, sarà nel pomeriggio nella nuova sede milanista. Previsti un pranzo in terrazza e la visita al proprio ufficio al quarto piano del palazzo. Quindi un giro per il Museo, il bar-ristorante Cucina Milanello e lo store. Lo accompagneranno due guide turistiche d’eccezione: la figlia Barbara e Adriano Galliani. Si chiude, intanto, un’epoca a Cagliari. Dopo 22 anni, il presidente, Massimo Cellino, ha venduto il club sardo all’imprenditore Tommaso Giulini, amministratore delegato della Fluorsid, società chimica dell’isola fondata nel 1969. Ieri è stato firmato il preliminare d’acquisto per un corrispettivo di 45 milioni. Ex componente del Cda dell’Inter, Giulini ha superato quindi la concorrenza della cordata statunitense, guidata da Luca Silvestrone, che faceva riferimento a un fondo di investimento. La firma con gli americani sembrava dietro l’angolo, poi ecco il colpo di scena. Fronte Inter. Dopo l’ok di Goldman Sachs ai 200 milioni che consentono a Erick Thohir di liberare Massimo Moratti da debiti e garanzie e diventare azionista di maggioranza, via al mercato. Non è sfumata la pista Behrami («Dopo il Mondiale parlerò a De Laurentiis e Benitez e faremo il punto della situazione»), anche se crescono le quotazioni di M’Vila del Rubin Kazan (possibile una contropartita a scelta tra Taider, Campagnaro, Kuzmanovic e Belfodil). La Juve pensa a Lukaku (Chelsea), mentre il Barcellona prende Rakitic dal Siviglia (fino al 2019). Tempo di firme, entrambe per un anno, per Seydou Keita con la Roma e per Rino Gattuso che, dopo la sfortunata parentesi sulla panchina del Palermo, ripartirà dall’Ofi Creta . Filippo Bonsignore Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA Qatargate giocare ovunque, fuorché a Manaus». E venne servito dalla sorte. Il conto alla rovescia contagia ogni angolo del Brasile. Le città sono imbandierate, giocatori e tifosi troveranno un Paese dipinto di giallo e verde, pronto ad affrontare una maratona di feste in strada e riunioni con gli amici. E di lunghi ponti sul lavoro, perché in quasi tutte le città le autorità decreteranno giorni festivi a raffica durante il Mondiale. L’obiettivo numero uno è decongestionare il traffico, lasciando a casa soprattutto gli studenti. Città come Rio e San Paolo sono da tempo prossime al collasso. Nella metropoli paulista negli ultimi giorni si sono registrati ingorghi da incubo, misurati nell’ordine delle centinaia di chilometri. «A Copa», come si chiama qui, c’entra poco finora, ma il sotterfugio di lasciare la gente a casa nei giorni delle partite dovrebbe servire. Rocco Cotroneo © RIPRODUZIONE RISERVATA Platini va al contrattacco: «Nulla da nascondere se ci sono state irregolarità, serve un nuovo voto» Nel mirino Michel Platini, 58 anni, presidente Uefa, coinvolto nel caso Qatar (Epa) Il presidente dell’Uefa, Michel Platini, investito dal Qatargate, è partito al contrattacco, in un'intervista all’Equipe, dopo essere stato accusato dalla stampa inglese di essersi fatto «influenzare» dalla potenza del Qatar nella scelta di assegnare il Mondiale 2022. «Da una colazione con un collega di lavoro», il qatariota Mohamed ben Hammam, ex presidente della Confederazione asiatica e membro dell’ Esecutivo Fifa, radiato nel 2012, « mi ritrovo con un complotto di stato e un’operazione montata nei minimi particolari non so da chi e non so perché... Mi sono svegliato al mattino e ho letto su giornali, agenzie e blog: Platini corrotto. Sinceramente fa male. Io sono trasparente, ho detto per chi avevo votato, il Qatar, e mi sono ritrovato sospettato di essere corrotto. Quel collega l’ho visto diecimila volte in 15 anni. Perché avrei avuto un incontro segreto con lui? Mi rendo conto che dietro c’è qualcuno, qualcosa, gente che organizza tutto questo. Io non sono così, penso al calcio. Altri pensano ad altro». Platini non ha rinnegato il voto al Qatar del il 2 dicembre 2010 a Zurigo: «Non rimpiango nulla; penso sia stata la scelta giusta per la Fifa e per il calcio mondiale. Ma se sarà provata la corruzione, ci sarà bisogno di un nuovo voto e di sanzioni. Perché avrei aggiustato le cose in favore del Qatar? Io ho votato per il Qatar per rispondere alle antiche domande del mondo arabo. Il Golfo è un bel posto per fare la Coppa del mondo e favorirebbe lo sviluppo del calcio. Negli Stati Uniti siamo già andati, in Corea e Giappone anche. È un nuovo approccio. Questo è l’unico motivo. Nessuno mi ha detto per chi avrei dovuto votare». Ma dall’Inghilterra non mollano. Il premier David Cameron: «Siamo il Paese del calcio. Perché non dovremmo organizzare noi il Mondiale 2022, se l’inchiesta dovesse segnalare gravi irregolarità nel voto?» © RIPRODUZIONE RISERVATA Vincente Maria Sharapova Sconfitta Eugenie Bouchard Zia Sharapova ancora in finale La Bouchard può attendere «Vecchia? Ma ho ancora fame» DALLA NOSTRA INVIATA PARIGI — La vecchia zia siberiana a 27 anni conserva un certo fascino. «Ho ancora fame di vittorie, anche se appartengo alla vecchia guardia. E lavoro troppo duro ogni giorno per potermi permettere di perdere un match». Alla velocità di crociera di 4 titoli Slam, Maria Sharapova entra nella sua terza finale consecutiva al Roland Garros respingendo l’assalto della new generation, dotata di muscolo ma carente di classe. Tre set con la spagnola Garbine Muguruza, 20 anni, la versione 2.0 di Arantxa Sanchez, nei quarti. Tre set in semifinale con la bambina canadese che aveva il poster di Maria appeso in camera, Eugenie «Genie» Bouchard da Westmount (Montreal), la predestinata 20enne cui la Sharapova a Parigi ha cercato di applicare la legge-Evert: umilia la giovane promessa, stroncala in culla, così si ricorderà a lungo di te. Ma Genie, bamboleggiante bionda con occhi celesti, si è ribellata, annettendosi il primo set e costringendo la veterana a un videogioco di 2 ore e 27’, puro power-tennis sulle diagonali, colpi d’attesa vietati dal regolamento e la rete frequentata solo per stringersi (gelidamente) la mano. Il futuro è Bouchard, ça Oggi gli uomini va sans dire, n° 16 del mondo, vestita da Nike d’arancione e cipria, appetibile per la copertina di Vogue e per il doppio mercato I match di ieri americano/francofono: «Ha Sharapova (Rus, n. 7) tennis, personalità, bellezza. Bouchard (Can, n.18) Parla le due lingue dei 4 Slam. Se 4-6, 7-5, 6-2 la Sharapova è l’asticella, credo Halep (Rom, n. 4) che Eugenie possa salire più in Petkovic (Ger, n. 28) alto e diventare la tennista più 6-2, 7-6 famosa e ricca del mondo», La finale femminile spiega Sam Duvall, il manager degli Open di Francia che l’ha presa 13enne per farne sarà Sharapova-Halep una multinazionale. Ma il In campo oggi presente è di Maria Sharapova. In campo gli uomini Tra la divina e il trionfo rimane per le semifinali. solo la rumena Simona Halep, Dalle ore 13 si figlia di un fattore di Costanza, affrontano Gulbis (Let, una Saretta Errani (168 cm per n. 18)-Djokovic 60 kg) con più servizio e (Ser, n. 2). maggior rendimento, capace di A seguire: Nadal (Spa, sbancare sette titoli Wta in meno n. 1)-Murray (Gbr, di un anno fino ad issarsi al n° 4 n. 7) della classifica, lassù alle pendici Così in tv delle watusse, sbucata in finale Diretta dalle ore 13 senza perdere un set e fin qui più su Eurosport nota per essersi fatta ridurre e RaiSport1, chirurgicamente il seno a 17 dalle 14 su Eurosport 2 anni (ne ha 22) suscitando dibattiti femministi, tipo: è giusto che una donna si mutili nella sua femminilità per far decollare una carriera? Simona, che ha Virginia Ruzici come manager, è restia a parlare dell’argomento («Sono questioni private che non desidero discutere in pubblico»), ma è certo che il mal di schiena che l’affliggeva è sparito, che della decisione non si è mai pentita e che la silhouette da modella della Sharapova all’orizzonte è più di quanto fosse disposta a sognare all’inizio di questo Roland Garros rivoluzionario q.b., quanto basta, che nelle semifinali maschili manda in campo Ernest Gulbis per tentare il golpe con Nole Djokovic e Andy Murray nella missione (im)possibile di disarcionare Rafa Nadal dall’amato rosso di Parigi. La differenza tra Maria e la nouvelle vague? «Simona non ha niente da perdere. Io tutto», ringhia Sharapova. E con questo intendimento in animo marcia verso la restaurazione. Gaia Piccardi © RIPRODUZIONE RISERVATA 50 italia: 51575551575557 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 Sport 51 italia: 51575551575557 Atletica Anche senza Bolt, risultati di grande valore al Golden Gala-Pietro Mennea di Roma Barshim, c’è un marziano a Roma Mai visto in Italia un salto da 2,41 «Il mondiale dell’alto è vicino, non so quando ma si arriverà a 2,50» ✒ Howe corre in 20”81 e torna la speranza Ma in quale gara? di GIORGIO RONDELLI A ndrew Howe, dove eravamo rimasti? Verrebbe da dire dopo averlo visto all’opera ieri sera nei 200 metri del «Golden Gala-Pietro Mennea», dove è finito settimo in 20”81 nella gara vinta dal panamense Alonso Edward in 20”19 davanti al transalpino Christophe Lemaitre, secondo in 20”24. Partito in ottava corsia Andrew ha sofferto il tratto in curva, poi sulla retta ha provato a spingere al massimo, ma si è indurito parecchio negli ultimi 50 metri. Per chi ha memoria storica, non si può dimenticare che proprio nell’agosto di quest’anno ricorrerà il decennale della sua vittoria al Mondiale juniores di Grosseto del 2004, quando il campione dell’Aeronautica correndo in uno strabiliante 20”28 stabilì quello che ancora oggi è il suo primato personale sulla distanza. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata moltissima. Gli ultimi anni d’oro sono stati il 2006 e soprattutto il 2007, la stagione dell’argento mondiale nel lungo ad Osaka con m 8,47, record italiano tuttora imbattuto. Anche da quel grande primato personale sono passati ben sette anni. Sette stagioni ricche di infortuni tremendi e di continui tentativi di risalita che finora non sono riusciti a riportarlo nell’élite mondiale. Difficile capire in quale specialità possa tornare grande visto che l’anno prossimo l’azzurro avrà già 30 anni. Nel lungo sembra aver perso un po’ alla volta, confidenza con i necessari automatismi. Nei 200 metri, per essere protagonista a livello europeo bisogna correre almeno sotto i 20”40. Qualche addetto ai lavori suggerisce come carta di riserva i 400 metri, gara in cui nel 2011 Howe corse a Pavia in un ottimo 45”70 su una pista malandata. Attendiamo anche questa volta il corso degli eventi. Certo è che il 2014 con l’Europeo di Zurigo è davvero una sorta di ultimo appello. © RIPRODUZIONE RISERVATA Protagonisti Sopra Justin Gatlin, 32 anni, a sinistra Essa Barshim, 22 (Action Images e Afp) ROMA – Senza Bolt a scaldare il cuore di Roma, l’Olimpico decide di sfidare la forza di gravità e affida la propria passione allo show annunciato alla vigilia di questa edizione numero 34 del «Golden Gala Pietro Mennea»: la gara del salto in alto. Il predestinato alla fine tiene fede alle promesse: Mutaz Essa Barshim, 23 anni, papà del Qatar, mamma sudanese, una macchina progettata per volare fa percorso netto sulle alte quote (unico errore a 2,28) e alla fine si arrampica oltre 2,41, misura mai ottenuta in Italia (precedente 2,38 del russo Pakhlin), terza di sempre al mondo dopo il volo record di Sotomayor (2,45, Salamanca 1993) e il record europeo dello svedese Sjioberg (2,42, Stoccolma 1987), nuovo primato d’Asia, miglior prestazione mondiale dell’anno eguagliata, primato del meeting e primato personale. La lista di proprietà degli statistici è aggiornata e non si ferme- I risultati Gare maschili 100: 1. Gatlin (Usa) 9””91; 2.Carter 10””02. 200: 1.Edward (Pan) 20””19; 2.Lemaitre 20””24; 7. Howe 20””81. 400: 1. Merritt (Usa) 44””48; 2. Masrahi 45””14. 800: 1. Aman (Eti) 1’44””24; 2. Kaki 1’44””57. 1.500: 1. Kiplagat (Ken) 3’30””44; 2. Souleiman 3’31””19. 3000 st.: 1. Birech (Ken) 8’06””20; 2. Koech 8’10””53. Triplo: 1. Claye (Usa) 17,14; 2. Taylor 17,08; 4. Donato 16,89; 7. Greco 16,84. Alto: 1. Barshim (Qat) m 2,41; 2. Bondarenko 2,34 Gare femminili 100: 1. Bowie (Usa) 11””05; 2. Stewart 11””08. 800: 1. Sum (Ken) 1’59””49; 2. Diago 2’00””01. 5.000: 1. Dibaba (Eti) 14’34””99; 2. Ayana 14’37””16. 100 hs: 1. Rollins (Usa) 12””53; 2. Harper 12””54. 400 hs: 1. Spencer (Jam) 53””97; 2. Moline 54””56. Triplo: 1. Ibarguen (Col) 14,48 rà qui, perché Barshim ha qualità eccezionali, sembra nascondere sotto muscoli sottili le ossa pneumatiche dei volatili; per imparare a volare va spesso a scuola in Polonia ed ha il merito di aver dato inizio lo scorso anno alla nuova stagione della specialità. È stato il primo della new generation volante a varcare m 2,40 (1° giugno 2013, Eugene) ed è come se quel giorno avesse levato il tappo a una vasca colma. Fino ad allora, sul pianeta, in 12 anni, si era andati solo 3 volte oltre i 2,40; in un anno, il mondo ha preso confidenza con l’asticella e il muro è stato superato 11 volte. «Il primato del mondo? Arriverà, ar- La volata di Gatlin Lo sprinter Usa ha dominato i 100 in 9”91, confermando di essere pronto per sfidare Bolt Basket riverà presto», ha urlato il fuscello del Qatar nel microfono che diffondeva la sua voce in uno stadio meno caciarone (30.700 spettatori) e più competente di quello modaiolo attirato nel recente passato da Bolt, e non ha fatto altro che ribadire una convinzione espressa alla vigilia della gara: «Dove può arrivare l’uomo? Non lo so, ma sono sicuro che 2,50 è un limite avvicinabile e non più un miraggio. Forse da me, forse da qualcun altro, basta guardarsi intorno per vedere che in giro c’è una generazione di saltatori di eccezionale qualità». Di quella generazione fa parte Bohdan Bondarenko, ucraino campione del mondo a Mosca, arrivato secondo (2,34) sotto alla curva Sud, ma che ha sfiorato, per poi abbattere in ricaduta con il piede, l’asticella a 2,43. Non è lontano il tempo in cui si salirà ancora per andare in cielo a togliere le ragnatele al primato di Sotomayor, figlio di Cuba e ambasciatore di Fidel. La serata è scivolata via tra tanta qualità diffusa, qualche delusione azzurra di troppo e una manciata di migliori prestazioni mondiali stagionali migliorate (Barshim, alto maschile; Dibaba, 5000, Rollins 100 ostacoli, Spencer 400 ostacoli, Silva asta, tutte al femminile), tra l’ammirazione per la volata composta di Justin Gatlin che si ripete sui 100 metri, si conferma sui suoi tempi di stagione (9”91) e lancia un messaggio a Bolt: «Se vuoi, io sono qui». Le ultime emozioni le regale un eterno ragazzo di queste parti, Fabrizio Donato, che tiene insieme i suoi muscoli pluri-acciaccati con il nastro adesivo, ma che a 37 anni ancora sprigiona una pazza voglia di divertirsi. Arriva quarto nel triplo di Claye e Taylor, ma la serie ben distribuita e il picco (m 16,89) che è personale di stagione, se custoditi con cura insieme con un motore che ha bisogno di continua manutenzione, restano la miglior speranza per gli Europei di agosto a Zurigo. Dietro si rivede Daniele Greco (m 16,84), con la speranza che la miglior cavalletta d’Italia prima o poi indovini i 3 balzi che lo porteranno là dove il destino vuole. Valerio Vecchiarelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Formula 1 A Montreal sono previsti sviluppi, ma non decisivi: ormai si pensa pure al 2015. Colloquio di Mattiacci con i due piloti Anche in Canada la Ferrari chiede il voto di fiducia DAL NOSTRO INVIATO MONTREAL — «Nei secoli fedele» scrive la Ferrari sulle sue fiancate: vuole commemorare il bicentenario dei Carabinieri, ma potrebbe dedicare il motto anche ai propri tifosi, invitati a mantenere intatte fiducia, fedeltà e fede verso la Rossa anche nella, recente, cattivissima sorte. Detto in altri termini, state buoni se potete, serve pazienza, serve tempo (speriamo non secoli), perché qui si sta costruendo il futuro e il nostro sguardo porta un po’ più lontano. Sarebbe stato meglio non cerchiare con un segno rosso sul calendario «Montreal, 8 giugno», non caricare di aspettative questa gara e il pacchetto di sviluppi (soprattutto sul fronte motore) che la Ferrari doveva portare. Non perché non ci siano (anche se forse non ci sono proprio tutti quelli che ci dovevano essere), ma perché siamo di fronte a un normale miglioramento, non a una rivoluzione, tanto meno a una Ferrari B. Si lavora soprattutto sulle mappature del motore, per avere un po’ più di aggressività, ma anche per cercare di migliorare In pista dalle 16 Per i Carabinieri Sulle Ferrari appare la dedica all’Arma dei Carabinieri, che compie 200 anni (Ercole Colombo) la guidabilità, in fase di frenata e di accelerazione. Motore e freni sono fondamentali su un circuito fatto di rettilinei e, appunto, bruschi stop and go. Un circuito, tanto per chiarire il concetto, in cui Lewis Hamilton (nella settimana in cui è amico di Nico Rosberg, «ci siamo parlati dopo Monaco e abbiamo chiarito, corriamo contro da tanto tempo e tra noi ci sono sempre stati alti e bassi») suggerisce ai rivali di lasciare ogni speranza prima del via. «I lunghi rettilinei sono perfetti per le Mercedes, sarei stupito se i motori Ferrari e Renault avessero recuperato, avrebbero dovuto fare un lavoro eccezionale». Il che significa due cose: 1) gli altri team motorizzati Mercedes (Williams, Force India e McLaren), fin qui incostanti anzichenò, rischiano di tornare forti; 2) la Ferrari dovrà, almeno, provare a lottare alla pari con le Red Bull. Marco Mattiacci, il nuovo team principal, ha parlato per più di un’ora con Fernando Alonso e il suo manager, prima di convo- Test segreto: sospetti Sospetti sui test segreti della Renault a Graz: una sorta di galleria del vento, ma con il motore acceso care nel confessionale Kimi Raikkonen e la sua tazza di caffè. Così, quando ai due piloti tocca parlare ai microfoni è chiaro l’orizzonte a lungo termine. «Indipendentemente da quello che ci porteranno questi sviluppi — comincia Alonso — dobbiamo lavorare su due fronti: quest’anno e il prossimo. Continuare lo sviluppo sul 2014, perché molte cose ce le porteremo dietro, ma senza fare niente che comprometta il progetto del 2015. Se questo richiede molto tempo, occorre trovarlo. Da quando è arrivato Mattiacci, la direzione è quella giusta, ha una visione e un approccio intelligenti». Questo, in realtà, è un momento de- Settima prova iridata Via oggi al weekend del Gp del Canada, 7a prova del Mondiale di F1. A Montreal si prova dalle 16 alle 17. 30 (orario italiano) e dalle 20 alle 21.30. Mondiale piloti 1. Rosberg 122 2. Hamilton 118 3. Alonso 61 12. Raikkonen 17 Mondiale costruttori 1. Mercedes 240 2. Red Bull 99 3. Ferrari 78 4. Force India 67 Programma e Tv Oggi Prove 16-17.30 e 20-21.30 Su Skysport F1 HD e Raisport2. Domani Prove 16-17; qualifiche alle 19. Diretta su Skysport F1 HD e Rai2. Domenica Gp alle 20; diretta su Skysport F1 HD e Rai1. cisivo per capire quanto la F14T possa migliorare e quanto si possa salvare. «Il nostro obiettivo è risolvere i problemi, diventare più forti per il futuro e per le prossime gare», aggiunge Raikkonen. Quindi podio escluso qui? «È un obiettivo ambizioso, serve la perfezione, ma il giovedì bisogna essere ottimisti», chiude Alonso. In fondo in Canada nell’82% dei casi esce la safety car... Quanto ai rivali in teoria a portata, la Renault sta spargendo grande ottimismo sui propri miglioramenti, ma deve difendersi (assieme alla Toro Rosso) dalla notizia del test segreto eseguito a Graz (Austria) prima del via del campionato, dopo le disastrose prove collettive in Bahrein. Una sorta di test in galleria del vento, ma con il motore acceso, realizzato su una specie di tapis roulant, pilota (da Costa) a bordo e telaio senza le ali. Una lettera anonima aveva avvisato Ferrari e Mercedes, ma per la Rossa è tutto regolare. Il mistero però continua ma, di questi tempi così scontanti, non è un male. Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano spegne ancora Sassari Adesso la finale è a un passo Anche nell’acqua torbida di una partita paludosa (56-63), la EA7 riesce a specchiarsi nel 3-1 della serie, che domani al Forum potrebbe risolversi nella trasparenza della finale. Sassari per Milano è veramente una Costa Paradiso (8 su 8 le vittorie), grazie alla Dinamo che ancora una volta cade vittima di quel tiro da 3 (4/26) che a tratti sembra per lei una patologia compulsiva. Tre uomini beatamente in barca nel mare sardo, Langford (17), Gentile (15; foto La Presse) e Samuels (13 e 13 rimbalzi), bastano a Milano. Nell’estenuante logorio delle serie ravvicinate, con la conoscenza reciproca che non lascia spazio alla fantasia, anche il primo tempo di gara 4 recita un copione scontato, a parte qualche piccola correzione: il quintetto e il killer. Con i tradizionali primi cinque, la EA7 va subito avanti di 7 (6-13) e la partita offre il ripresentarsi della sensazione di onnipotenza di Ale Gentile e Samardo Samuels, che affonda le mani sotto canestro dove è più molle il ventre del Banco di Sardegna. Scontato anche l’arrocco difensivo, a zona, di Sassari, contro il quale, però, entra in gioco l’effetto-killer: 10 punti perfetti di Keith Langford, tenuto umile in panca nel primo periodo e riconvertito ancora una volta da Luca Banchi in quello che di Keith dovrebbe essere in termini di valore aggiunto: mano di forbice, per affettare la tela avversaria. Quindi con il solito Moss, tagliatore della testa di Drake Diener, Milano per due volte vola a +10 (24-34 e 26-36). I problemi dell’Olimpia si chiamano: controllo, metamorfosi e mistero. Il controllo riguarda l’incontro: la EA7 lo perde nel tabù del terzo quarto, permettendo a Sassari di rientrare (40-41) con un parziale di 12-5. La metamorfosi, temporanea, è di Langford: torna scarafaggio, ma basta un passaggio in panchina per rivederlo come una splendida farfalla (17) che risolve la gara. Il mistero, infine: è quel che succede alla regia di Milano (Hackett 0/4 e Jerrels 0/5), che costringe Banchi a tenere Moss playmaker negli ultimi 3’ (5260) per far approdare in porto la partita. E oggi, riflettori su Roma per Acea-Montepaschi: Siena ha il match ball per centrare la più incredibile finale di questi anni. Werther Pedrazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Semifinali Così ieri Sassari-Milano 56-63 (1-3 nella serie) Prossime gare domani (a Milano), ev. 9/6 (a Sassari), ev. 11/6 (a Milano) Così oggi ore 20.30 Roma-Siena (0-3 nella serie) Tv: diretta RaiSport1 Prossime gare ev. 8/6 (a Siena), ev. 10/6 (a Roma), ev. 12/6 (a Siena) 52 italia: 51575551575557 "I morti tengono i loro occhi pieni di luce nei nostri pieni di lacrime". (SantAgostino) Giorgio Finzi annuncia la scomparsa del suo papà Andrea Finzi È mancata la nostra cara Gianna Crippa ved. Agrati Ne danno il triste annuncio i figli Mario con Marina, Marco con Paola, Renato con Sisa e Maria Pia con Enrico.- I funerali avranno luogo sabato 7 giugno alle ore 10 presso la chiesa SantAgata di Monticello Brianza.- Alle ore 9.30 verrà recitato il Santo Rosario. - Monticello Brianza, 5 giugno 2014. Partecipano al lutto: Giovanna e Giuseppe Vismara. Ciao nonna Gianna ti ricorderemo sempre con grande affetto.- I tuoi nipoti Stefano con Alessia, Andrea con Mariuccia, Chiara con Claudio, Davide con Pamela, Federico, Benedetta con Sergio, Marta, Federica, Gianluca, Simone, Francesca con Franco ed Elisabetta. - Monticello Brianza, 5 giugno 2014. Ciao bisnonna Gianna anche se siamo in tanti cerca di vegliare su tutti noi lassù dal cielo.- I tuoi pronipoti Giovanni, Luigi, Luna, Tommaso, Camilla, Alberto, Margherita, Jacopo, Giorgia, Riccardo e Tessa. - Monticello Brianza, 5 giugno 2014. Gianna e Franca, Tonino e Gabriella si uniscono al dolore di Mario, Marco, Renato e Pia per la perdita della cara zia Gianna "sempre e comunque al massimo... anche adesso".- I funerali si terranno sabato 7 giugno alle ore 11 presso la chiesa della Consolazione al cimitero di Lambrate (MI). - Milano, 5 giugno 2014. Partecipano al lutto: Alfonso, Luciano e Maurizia con tanto affetto. Roberta Ciappi stringe forte il figlio Giorgio con tutto il suo amore ricordando Andrea e Filippo, Niccolò lo abbracciano fraternamente con Pierre. - Milano, 5 giugno 2014. La zia Daniela, lo zio Valter con Marzia e Martina abbracciano forte Giorgio e mandano un bacio al cielo al suo papà Andrea Finzi - Roma, 5 giugno 2014. Addio al mio caro amico fraterno Andrea Finzi Gianna - Barzanò, 5 giugno 2014. Tilde Agrati Beretta, figli e nipoti ricordano la cognata Gianna - Milano, 6 giugno 2014. Cristina Lucchini si stringe a Giorgio e Roberta nel dolore per la scomparsa di Andrea Finzi - Milano, 6 giugno 2014. Emanuela è vicina a Giorgio e ricorda il grande uomo speciale che era Andrea - Milano, 5 giugno 2014. Marta e Jacopo abbracciano fortissimo Giorgio nel ricordo del suo papà Andrea Partecipano al lutto: Giovanni Citacov. Michele Manacorda. Ciao Andrea Partecipano al lutto: Le sorelle Romerio. adorato, grande amico mio.- Max Morpurgo. - Milano, 5 giugno 2014. Luigi, Mariuccia, Cesare e Gianna Agrati commossi e addolorati per la scomparsa della cara Alessandra e Nicola Bruno sono vicini a Giorgio Finzi per la scomparsa del suo caro papà Gianna Vittore e Flavia Beretta con i figli, Marta Veroni vedova Beretta e figli, uniti nella preghiera, partecipano al lutto di Mario, Marco, Renato, Pia e famiglie per la scomparsa della cara mamma Gianna Crippa ved. Agrati - Barzanò, 5 giugno 2014. Pierantonio, Jolanda e rispettive famiglie partecipano con affetto al dolore di Mario, Marco, Renato e Pia per la perdita della loro cara mamma Gianna - Veduggio con Colzano, 5 giugno 2014. Andrea - Milano, 5 giugno 2014. Mio grande amico Giorgio Finzi ti sono vicina per la scomparsa del tuo caro papà Andrea e ti porgo le mie più sentite condoglianze.- Alessandra Bruno. - Milano, 5 giugno 2014. La famiglia Lemessi si stringe a Giorgio addolorata e commossa per la perdita del suo caro papà Andrea Finzi - Milano, 5 giugno 2014. Giovanna e Odino ricordano con affetto Gabriella - Roma, 5 giugno 2014. Rolando Wohinz profondamente addolorato partecipa al lutto che ha colpito Claudia e la famiglia per la scomparsa del Luca Ronconi ricorda con infinito affetto e nostalgia Dott. Lorenzo Buccellati Gabriella Zamparini - Milano, 5 giugno 2014. Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino sono vicini a Luca e a tutta la famiglia per la dolorosa perdita di Lorenzo Buccellati - Milano, 5 giugno 2014. Lorenzo Buccellati Enzo ed Alessandro Ricci sono vicini alla gentile signora Claudia e partecipano al grave lutto che lha colpita. - Milano, 5 giugno 2014. Tutta la squadra del Giro dItalia partecipa al dolore dellamico Enrico Motta e della sua famiglia per la triste scomparsa della madre Maria Radaelli - Milano, 6 giugno 2014. Edmondo, con Giulia e Vittoria, si stringe a Josi nel triste momento della scomparsa della madre Marta Fabiani ricordandone lintelligenza e la profondità dello sguardo. - Milano, 5 giugno 2014. Stefano e Roberta profondamente commossi partecipano al grande dolore di Josiane per la scomparsa della mamma Marta Fabiani - Milano, 5 giugno 2014. Alma, Marco, Paolo con Michela e Lina sono vicini con affetto a Mario, Marco, Renato e Maria Pia per la scomparsa della cara mamma si stringono con affetto a Mario, Marco, Renato, Pia e famigliari tutti in questo momento di grande dolore. - Veduggio con Colzano, 5 giugno 2014. Partecipano al lutto: Elisabetta Strocchi. Paolo Pagnoni. Riccardo ed Annagrazia Todeschini. Partecipano al lutto: Andrea e Giuliana Grisotti. sig. Andrea Finzi - Milano, 5 giugno 2014. - Barzanò, 5 giugno 2014. sperando che trovi finalmente la pace.- Ti vogliamo bene.- I funerali si svolgeranno il giorno 7 giugno alle ore 11 presso la Basilica di San Simpliciano, piazza San Simpliciano 7. - Milano, 5 giugno 2014. Studio Fp partecipa al lutto della famiglia per la scomparsa del e sono sinceramente vicini al dolore dei familiari. - Sirtori, 5 giugno 2014. Gianna Marta Fabiani Fabio Fasolini. - Milano, 6 giugno 2014. - Monza, 5 giugno 2014. Margherita Giovanna Dido Mariangela e i nipoti abbracciano con affetto Pia Renato Marco e Mario per la perdita della cara mamma "Ho visto il venditore di cravatte fare un discorso agli angeli, soltanto per distrarli, e rimandare il tempo del trasloco - a volte basta poco...". Josiane ed Emma piangono la morte della loro mamma ed insigne poetessa amica e compagna di una vita ed è vicino alla famiglia in questo momento di dolore. - Milano, 5 giugno 2014. Tu Gabriella eri una persona speciale.- I tuoi Franca e Gian Carlo. - Milano, 5 giugno 2014. Simone e Gloria Fubini partecipano al dolore della famiglia per la perdita del caro amico Lao Polese - Milano, 5 giugno 2014. I genitori della St Louis School Y1B di Milano dellanno 2014 abbracciano con affetto Josi per la perdita della sua cara mamma Marta - Milano, 5 giugno 2014. Dopo cinquantotto anni di una meravigliosa vita trascorsa insieme Ottavio con Edoardo, Emanuela e Fabio, Roberto e Paola, Carolina, Andrea, Benedetta, Ottavia e il caro Mario, annuncia la scomparsa di Carla Claudina Bovone amatissima moglie, mamma e nonna esemplare.- I funerali si svolgeranno sabato 7 giugno alle ore 14.30 nella chiesa Corpus Domini di via Mario Pagano 8. - Milano, 4 giugno 2014. Partecipano al lutto: Vanda e Marco Colombo. Popy, Rosellina, Elena ed Anna sono vicini allo zio Ottavio, ed a Emanuela, Roberto, Edoardo per la scomparsa della cara Carla Tomassi Bovone - Milano, 5 giugno 2014. Aline e Federico abbracciano Emanuela e tutta la famiglia nel ricordo di Pina, Cesare e Maria Elena annunciano la scomparsa del tanto amato Sergio Fantasia Malgrado il profondo dolore desiderano esprimergli tutta la loro riconoscenza per aver rappresentato un esempio di vita ricca per umanità, qualità professionale e amore per la cultura.- I funerali: venerdì 6 giugno, ore 15.30 presso la Basilica di Santa Maria Assunta, Gallarate. - Gallarate, 5 giugno 2014. Il giorno 4 giugno 2014 si è spento serenamente il Cavaliere del Lavoro Filippo Caccamo uomo buono e semplice.- Ne danno la dolorosa notizia la consorte ed i figli.- I funerali si svolgeranno nella parrocchia di Santa Maria di Lourdes di via Induno (MI), il 6 giugno alle ore 11. - Milano, 6 giugno 2014. È mancato allaffetto dei suoi cari il maestro Osvaldo Scilla Lo annunciano con profondo dolore la moglie, la figlia e il genero.- I funerali avranno luogo sabato 7 giugno 2014 alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Corana (Pv). - Milano, 5 giugno 2014. La sorella, i nipoti e il cognato danno il triste annuncio della scomparsa della cara Ester Di Donna I funerali si svolgeranno il 9 giugno alle 11 nella parrocchia di San Gaetano, via Mac Mahon 92, Milano. - Milano, 4 giugno 2014. È tornata alla casa del Padre Isabella Guerci ved. Conta La piangono i figli, i nipoti, i familiari tutti. - Borgoratto (AL), 5 giugno 2014. Dottore Giangaspare Pediconi Nel secondo anniversario della sua scomparsa la famiglia Mazzucchelli ricorda con tantissimo affetto linsostituibile medico ed amico.- Mariateresa, Sebastiano, Michelangelo e Mattia Luca. - Vigevano, 6 giugno 2014. 1980 - 2014 Francesco Peviani Ti ricordiamo sempre con tanto amore e infinito affetto.- I tuoi cari. - Milano, 6 giugno 2014. Carla Bovone - Milano, 5 giugno 2014. Partecipano al lutto: Tita Elena Eugenio Mondelli. Massimo Valeria Buffetti. Elena Quaglia. Aurelio, Lina, Raffaella, Carola si stringono con affetto ai cugini Lele, Gianpaolo e Valentina per la scomparsa del carissimo Pierantonio - Milano, 5 giugno 2014. Manlio e Giovannella Mazziotti con i figli e i nipoti, si uniscono al dolore della carissima Valentina per la scomparsa del padre Pierantonio Cremaschi - Roma, 5 giugno 2014. Gli amici di sempre Lietta e Carlo, Franca, Lodovica ed Emilia, Marisa e Peppo, Matilde, Paola, Renata, Tino, Vittorio, Liliana costernati per limprovvisa scomparsa dell Ing. Pierantonio Cremaschi partecipano allimmenso dolore di Lele e della sua famiglia. - Milano, 5 giugno 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: acquisizione.necrologie@rcs.it SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Corriere della Sera PER PAROLA: A MODULO: Pierantonio Cremaschi Partecipa al lutto: Lavvocato Dina Maria Guarneri. Giovanni Puglisi e tutti gli amici dellUniversità IULM di Milano si stringono con affetto attorno a Beppe De Rita e ai suoi figli per la scomparsa della moglie Maria Luisa De Rita - Milano, 5 giugno 2014. Agesilao Polese È venuto a mancare allaffetto dei suoi cari Partecipano al lutto: Emanuele, Pia, Cesare e Michele Pedercini. Ne danno il triste annuncio la moglie Anna e la figlia Marta. - Lavagna, 31 maggio 2014. Dario Luigi Cazzaniga Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: fatturazione.necrologie@rcs.it Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 53 italia: 51575551575557 Il Tempo Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile !9> 9>9+ !"8 9>94 !"9 9++9 !8+ 9>8+ !8" 9>"+ !8! 9+> !"> 9+>! !98 9>!! !8> 9>!! !88 9>!8 -&2( -".2 (.2 &:" "$&( (-"&( ($(& &(6 "-&: &(& -5" 0'7 ,122&*) &) :'71&*1 :()7* *) 2*' ,&; ,12)7 *<:).: 2(,1 ,&; '*- )*1 ,1 *##& :) ,*0 ,&; & ):& &)7122)* &' *1 <27 *) .:'% 1*<2&* ):& )% 2: 1#) *2) ( 2)= 77&- *()& *( )):)&7* #&*1)& 11&< &'*, :) ,1*(*)7*1&* )7&&'*)&* ' *1 1& &' .:' ,*171 7)7* 2*' (*'7* '* *1 : &)* 8"58! &) ,&):1- :'% &27:1* 2*'* 2:'' ',& 2:'' &&'&- ,+5"$ %*(..( -" (2&: *($" 2&:-( $"-" *27 *1&)* )*< *'*#) *( (,*22* - '1& 7)& &')* 1)7* )=& 1&27 &1)= 1:#& )*) /.:&' ,*'& 1& *7)= 7 $-%( '1(* '#%1* #'&1& :1 & '& *' :<*'* *,17* &*##& *<2& (,*1'& < %8 *17* *17 *'7* *17 '(* )*) *27 1& *'*#) *'=)* 12& #'&1& ) ' )0 ) ) ) ) 4 44 40 4/ 4 4 4 1)* &*##& )) )) )0 ); ) )' )0 43 40 4/ 44 4/ 43 40 :<*'*2* /.:&' 22&) &')* ,*'& '& '1(* (,*1' %"& %8 )4 ) ) ) )/ ) )0 44 4/ 40 4 40 4 4/ *,17* 6 6 5 7 5 Puzzles by Pappocom 7 4 3 2 6 9 9 1 2 5 8 9 3 Altri giochi su www.corriere.it %"& %8 ) )4 ) ) ' )0 ) 40 4 4/ 43 4) 4/ 4/ *<2& *( *1&)* 1)7* 1&27 &) )=& 1*) %"& %8 Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 LA SOLUZIONE DI IERI 7 1 2 3 4 9 4 2 3 1 7 5 8 6 7 5 1 4 8 6 2 3 9 8 3 6 5 9 2 4 1 7 6 9 8 7 5 3 1 4 2 2 1 3 9 6 4 7 5 8 4 7 5 1 2 8 6 9 3 1 2 4 6 3 9 8 7 5 3 6 7 8 4 5 9 2 1 -$"&( %.2-% "6 -.6" - (&- 5$"&( "&& $-( -"" "$&( &#- 5-.2 -" (% -$$(& ".(& "-& 2& 5&"." $-" ) )4 ) )/ )0 )0 ) 4/ 4 4 4 4) 4 4 $!" !&!" &#(# &(56- 9&9 5 8 9 2 7 1 3 6 4 Estrazioni di giovedì 5 Giugno 2014 BARI CAGLIARI FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA NAZIONALE 20 56 55 65 11 77 3 68 73 18 63 48 12 8 41 9 83 34 88 19 10 25 81 28 25 85 32 45 21 42 42 77 87 23 63 62 15 4 51 13 57 34 11 22 14 29 72 82 39 2 27 9 15 90 33 &2"( 7 (-# "( &"-( 5&(. 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Padova La super piscina Inaugurata la più profonda del mondo: è un «abisso» artificiale di 40 metri. Guarda. D-Day Lo sbarco In Normandia le celebrazioni dei 70 anni del giorno dell’invasione alleata in Francia. 54 Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Tv in chiaro Teleraccomando ,>£ di Maria Volpe PER RIFLETTERE PER DISTRARSI Giletti, un’inchiesta Insinna e Ghezzi sul calcio violento 25 anni di Blob «Le Istituzioni mi hanno lasciata sola». Così parla Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano colpito da un colpo di pistola di un ultras romanista prima della Finale di Coppa Italia il 3 maggio. Alla vigilia dei mondiali, Massimo Giletti (foto) conduce una serata sulla storia della violenza nel mondo del calcio italiano, a partire dalla morte di Vincenzo Paparelli (Roma - Lazio 1979). Perché la criminalità è entrata nelle curve? Tra i protagonisti: Giovanni Malagò, Gabriele figlio di Paparelli, Marisa vedova dell’Ispettore Raciti «Un Blob lungo 25 anni. Non condotto da Flavio Insinna ( foto). Nonostante la regia di Andrea Bevilacqua». Così Enrico Ghezzi, creatore e animatore di «Blob», presenta lo Speciale stasera per riproporci i momenti salienti di questo strano programma «destrutturato» lo definisce Andrea Vianello, direttore di Rai3. L’idea è sempre quella di ricomporre spezzoni audio e video tratti dalle emittenti televisive e dal web in uno studiato montaggio che ne rovescia il significato. O che lo amplifica. Special L’Arena - Morire di calcio Rai1, ore 23.15 Mi è sembrato di vedere un Blob - Rai3, ore 21.05 ,>Ó ,>Î ,iÌi{ >>ix Ì>>£ >Ç /Û À>°Ì À>°Ì À>°Ì i`>ÃiÌ°ÌÉÀiÌi{ i`>ÃiÌ°ÌÉV>>ix i`>ÃiÌ°ÌÉÌ>>£ È°ää 1," 7-° ÌÌÕ>ÌD È°£ä ,1 "° ÌÌÕ>ÌD È°Îä / £° *,6-" -1 6/ -6, ",/° È°{x 1 "// -//° ÌÌÕ>ÌD £ä°Îä -*", -"° ÌÌ° £Î°Îä /", ° £{°ää / £ " "° ÌÌ° £{°äx ° ->« "«iÀ> £x°ää -/ *, / ," " <" ½, , ,° ÌÌ° £È°ää -// ,//° ÌÌÕ>ÌD £Ç°ää / £° £n°xä ,<" / ° 6>ÀiÌD Óä°ää /", ° Óä°Îä / / / 66 /° 6`ivÀ>iÌ -, Ó£°£x --/, / 1 -6// /" -1",° °] 1Ã>] £Ó®° ,i}> ` i À`° 7 « `LiÀ}] >ÀÛiÞ iÌi] >}}i -Ì n°£x ,6 ° /iiv °ää -*,/ "1-76-o /iiv £ä°Óä /Ó -° ÌÌ° £ä°Îä /" Ó° ££°Óä "-/," " ,9° /iiv £Ó°£ä "-/, ,"° /iiv £Î°ää / Ó ", "° £Î°Îä /Ó / *,° ÌÌ° £Î°xä /Ó - 6,° ÌÌ° £{°ää //" //" 8° ÌÌÕ>ÌD £x°Îä / "" 7° /iiv £È°xx 1, "-/,° /iiv £Ç°{x / Ó - °°-° /" Ó° £Ç°xä , *9,° ÌÌÕ>ÌD £Ç°xx , / -*",/° £n°£x / Ó° £n°{x "--," ,8° /iiv Óä°Îä / Ó Óä°Îä° Ç°Îä /, 1" ", " ," ° ÌÌÕ>ÌD n°ää ",° ÌÌÕ>ÌD £ä°äx ,<< 1° À>°] À>V>ÉÌ>>] £Èή ££°ää / Î 1/° £Ó°ää / ΰ £Ó°Óx /Î 1", /° ÌÌ° £Ó°{x * +1"/ "° ÌÌÕ>ÌD £Î°£ä /*" -/",° ÌÌÕ>ÌD £{°ää / ," ° /"° £{°Óä / ΰ /" ΰ £{°xä /, *<< ,° ÌÌÕ>ÌD £{°xx / Î °°-° £x°ää , *9,° ÌÌ° £x°äx /,, "-/, Ó° /iiv £x°xx *, 66, "] 6,//6 " " °] Ì>>] £Çn® £°ää / ΰ £°Îä / ," ° /"° Óä°ää "° ÌÌÕ>ÌD Ç°Óä 6 ° /iiv n°£x 1 /,° /iiv °{ä , ,° /iiv £ä°{x , // ½/ ° ÌÌÕ>ÌD ££°Îä / {° £Ó°ää / /6 ",-° /iiv £Ó°xx - ", "° /iiv £{°ää " -*",/" ",1° ÌÌÕ>ÌD £x°Îä " , -"/ - Ü £È°Óä *, ,< , 61/° °] Ì>>] £Ç£®° ,i}> ` >vÀi`° >vÀi`] i -Ì>`iÀ] i> VV>À`° i «À}À>>\ /}VÆ iÌi°Ì £n°xx / {° £°Îx -,/"° /iiÛi> È°ää / x *, * ° ÌÌÕ>ÌD n°ää / x // ° n°{x - ° }À>vV] 1Ã>] £Ç®° ££°ää ",1° ÌÌÕ>ÌD £Î°ää / x° £Î°{ä 1/1° ->« "«iÀ> £{°£ä /"6/, ° ->« "«iÀ> £{°{x 1" " *"° /> à ܰ `ÕVi >À> i «« £È°£x -,/"° /iiÛi> £Ç°£ä *"," +1° ÌÌÕ>ÌD £n°xä 6 / 1 /,"t +Õâ Óä°ää / x° Óä°{ä -/,- "/< 6" ½,,1 <° /} ->ÌÀV Ç°Óx 6 -/,° 6>ÀiÌD n°Óä 1, 7° 6>ÀiÌD °Óä " 6",,° 6>ÀiÌD £ä°äx ,° "1- 6-" ° /iiv £Ó°äx "//" /" 5 ", "° ÌÌÕ>ÌD £Ó°Óx -/1" *,/"° i «À}À>>\ iÌi°Ì £Î°äx -*",/ -/° £{°äx -*-" ° >ÀÌ £{°Îx 6 -/,° 6>ÀiÌD° £x°£x ," ° >ÀÌ £x°xä 1, 7° 6>ÀiÌD £È°xä /",9° -iÀi £Ç°Îx " 6",,° 6>ÀiÌD £n°Îä -/1" *,/"° £°Óä *,-" " /,-/° /iiv È°xx "6 -° ÌÌÕ>ÌD Ç°ää " 1- ,-- -/*° ÌÌÕ>ÌD Ç°Îä / Ç° Ç°xä " 1- /"° ÌÌÕ>ÌD Ç°xx " 1-° ÌÌÕ>ÌD °{x " ,° ÌÌÕ>ÌD ££°ää ½, /,° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÞÀÌ> iÀ £Î°Îä / Ç° £{°ää / Ç ," ° ÌÌÕ>ÌD £{°{ä -/,-9 E 1/ ° /iiv £È°{ä "--," ",,° /iiv £n°£ä ½-*//", , 9° /iiv Óä°ää / Ç° Óä°Îä "//" <<"° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÀÕLiÀ Ó£°ää " \®° -iÀi Ó£°£ä *-" *," /iiv ÓÓ°{x 1 1" <<"° -iÀi ÓΰÎä / Ó *1 /" 6-/° ÌÌÕ>ÌD ä°Óx / Ó° Óä°£ä " ,/° /iiv Óä°Îx 1 *"-/" -"° ->« Ó£°äx -,/" 6, 1 "° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi >Û Ã> Óΰäx /, - ",° ÌÌÕ>ÌD Óä°Îä /*-/ ½",° ->« "«iÀ> Ó£°£x 6 -/", -"*,66--1/° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi 6Viâ 6iÕÌ ä°Îä -- ,/ {° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä -,/ //° ÌÌÕ>ÌD° >Õ} Õââ Ó{°ää -1*, ° ÌÌÕ>ÌD ä°Îä / / ," ° 6>ÀiÌD £°ää / x "//° i «À}À>>\ ,>ÃÃi}> ÃÌ>«> Ó£°£ä ,,"7° /iiv° -Ìi« i i] >Ìi >ÃÃ`Þ] i ÓÓ°ää / /"",,"7 *"*° /iiv° ,LLi i] *iÞÌ ÃÌ] Õi ÌV i Ó£°£ä ,"<< *- ,6 -/° 6>ÀiÌD° `ÕVi >ÕÀâ Àââ> ÓÓ°{ä ,-" "° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÀV iÌ>> ä°Îä / Ç / -° ÌÌÕ>ÌD Óΰ£x -* ½, ",, "° 6>ÀiÌD° `ÕVi >Ãà iÌÌ £°äx /£ "//° £°Îx /*" ° ä°Îx 7 6ä /iiv £°Óä , *, /" /", ° £°Îx **1 / /" ,ÕLÀV> Ó{°ää / Î "//° ä°£ä / ," ° /" ΰ £°äx /Î - ° ÌÌÕ>ÌD £°Óä **1 / /" ° ÌÌÕ>ÌD ä°Îx ,+1 9 1/1," - "/"° >Ì>ÃÌV] 1Ã>] Óäää®° ,i}> ` Ài}ÀÞ LÌ £°Îä -/,- "/< 6" ½,,1 <° /} ->ÌÀV° Ó°äx 1" " *"° /> Ã Ü Óΰäx ,// -1*,,/° 6>ÀiÌD ä°Óä " -/,1//",° âi] 1Ã>] £n{® >Ç°Ì £°{ä "6 -° ÌÌÕ>ÌD £°{x "//" <<"° ÌÌÕ>ÌD Ó°Óx " ,° ÌÌÕ>ÌD ÌÛ°Ì £È°ää ,/" ,9"\ ,/ *, -"° 6>ÀiÌD £È°xä /½- 1* "** " /," /*"° 6>ÀiÌD £Ç°Óä / 8 79¶ ,/", " -¶ 6>ÀiÌD £Ç°xä £È /° 6>ÀiÌD £n°xä 6 66, ° 6>ÀiÌD £°xä , <" \ " </¶ 6>ÀiÌD Óä°£x /-\ - //½ -iÀi Óΰää / 69-° 6>ÀiÌD Ó{°ää /-/ " ,,/ ,-° -iÀi ii>Þ /6 £È°ää 6 -- Ó° -iÀi £È°Îä 1", ,"° 6>ÀiÌD £È°xx 9 /° £Ç°ää 9 /-° ÕÃV>i £n°ää /9° /iiv £n°xx 9 /° £°ää ,/9 -89 " 9° /iiv Óä°ää +1 " -/ "° 6>ÀiÌD Óä°Îä 1", ,"° 6>ÀiÌD Ó£°ää " " "° VÕ° ÓÓ°ää 9 / ° 6>ÀiÌD 2 -/$/ ?$! $/!2 Film e programmi Sbarco in Normandia Se il delitto settant’anni fa è fitto di misteri ,>{ Per i 70 anni dallo sbarco in Normandia, due documentari che raccontano le vicende di uno degli eventi bellici più importanti della seconda guerra mondiale. Speciale D-Day Focus, ore 21.15 Nuovo programma di giornalismo investigativo con la consolidata coppia Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero (foto). Stasera il delitto di Meredith e la morte di Mario Biondo. Segreti e delitti Canale 5, ore 21.10 Ambra Angiolini l’attrice più amata Truffe online e inganni digitali È ancora Ambra Angiolini a trionfare nel sondaggio «Eva contro Evo» sulla star del cinema più amata dagli italiani. E batte il Premio Oscar Jennifer Lawrence. Supercinema Canale5, ore 24 Truffe on line, stalker dei vip, storie d’amore via Instagram, gli inganni digitali al tempo dei social network. Conducono Nev Schulman e Max Joseph Catfish - False identità Mtv Italia, ore 20.15 ,>x À>°Ì À>°Ì Ç°£x ,° -iÀi Ç°xx " " , ° -iÀi n°{x , ° -iÀi °Îx 1 ° -iÀi £ä°Îx ,"/,- --/,-° -iÀi ££°Óä -/,° -iÀi £Ó°xä -*" /° -iÀi £Î°{ä , *9,° ÌÌÕ>ÌD £Î°{x -/,/ / /-° /iiv £{°Îx " /", 7"° -iÀi £x°Óx äÓ£ä° -iÀi £È°ää -/,° -iÀi £Ç°{ä , 7- ", "° £Ç°{x " " , ° -iÀi £n°Îä ,° -iÀi £°Óä , *9,° ÌÌÕ>ÌD £°Óx " /", 7"° -iÀi Óä°Óx -/,/ / /-° /iiv Ó£°£ä ° âi®° ,i}> ` ÕiÀ `i /À° Óΰ£ä 7" , ° ÌÌÕ>ÌD Óä°Óx , *9,° ÌÌ° Óä°Îx *--*,/"1/\ ,° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£x x 1" "/6° V° Ó£°Óä /"° VÕiÌ>À ÓÓ°xä - ,"1 - ,"1 ° ÀÌiÌÀ>}} Óΰ£x 6 //, -"7° /> Ã Ü ,> -ÌÀ> £n°Óx , x{° VÕiÌ £°ää <" 1,"*° VÕiÌ Óä°ää £Ó *, ,- /° V° Óä°Îä /*" -/",° VÕiÌ Ó£°£x 9 È°È°{{° V° Óΰ£x 1 ", / *,/ ",° VÕiÌ ,> ,> *ÀiÕÀ>°Ì Ûi £n°Îä - / ,° /iiÛi> £°£ä , *9,° ÌÌÕ>ÌD £°Óä 1 E ° -iÀi Óä°£x ,,° -iÀi Ó£°£x // / +1 /,° ÃiÀi Óΰää /" < ° ÌÌÕ>ÌD À>°Ì À>°Ì £Ç°£x , 7- ", "° £Ç°Óä , *9,° ÌÌÕ>ÌD £Ç°Îä "-] ½,/ ° £°{ä 1 - 1 //° Ó£°£x / " /, /° ÓÓ°xä , "'° ,> Õ« À>°Ì ,i> /i Ài>ÌiÌÛ°Ì >Ãà /Û >Ý >Ç` `>Ý°Ì V>ÃÃ°Ì >Ç°Ì £Ç°Îä / 1 ""° >ÀÌ £Ç°xx 7 8 1° >ÀÌ £n°Óä 1* , Óä£ÎÉÓä£{° ÌÌÕ>ÌD £n°{x "1- " 1-° /iiv £°Îä 6"//° /iiv Óä°Óä / ,1-° /iiv Ó£°£ä 7 8 1° >ÀÌ £Ç°{ä "-- /",/\ -° ÌÌÕ>ÌD £n°{ä "/" ° ÌÌÕ>ÌD Óä°£ä 1 1" 1-° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä <" --" -*"-° ÌÌÕ>ÌD ÓÓ°£ä /" -*"- , -° ÌÌÕ>ÌD £ä°Îä -," ° -iÀi £Ó°{ä 7E",,° -iÀi £x°ää -/,//" *"<° -iÀi £È°ää / ", "° ÌÌÕ>ÌD £È°Îä / -*",/° ÌÌÕ>ÌD £Ç°ää *,"/"° ÌÌÕ>ÌD £n°{x 7E",,° -iÀi Óä°{ä -," ° -iÀi ÓÓ°Îx " - "° ÌÌÕ>ÌD £Ç°{x +1, ° VÕ° £n°Îx *,"*,/9 7,-° VÕiÌ>À £°Îä , 6° VÕiÌ>À Óä°Óä " ,° VÕiÌ>À Ó£°£ä - / 1-/t ÌÌÕ>ÌD ÓÓ°ää /,"9° 6>ÀiÌD £x°äx / ,° "< -"7° 6>ÀiÌD £È°xx -°"°-° //° ,i>ÌÞ £n°xx / Ç° £°ää "" ° ÌÌ° £°£ä 1" ° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä 1 ° Óΰää /1 */,° ,> 99 Àà i >x /Û Óäää À>°Ì Àði`>ÃiÌ°Ì ViÌÛ°Ì £n°xx "9° >ÀÌ £°£ä - ½",-"° >ÀÌ £°Îä *,/ ½ -" " ½ ° >ÀÌ £°xä ,/" " < "° >ÀÌ Óä°£ä *** *° >ÀÌ Ó£°Óä * "" , " "9° >ÀÌ £x°{ ",6,° £Ç°{È *5 *,° £°ÎÓ /° /iiv Óä°£Ç <<,° /iiv Ó£°äÇ " ½/,/ ° ÓΰÓ{ / " *1 " c £° £n°£x 19 E - ° VÕiÌ>À £°£x , 1"° VÕiÌ>À Óä°£x , ° 6>ÀiÌD Ó£°£ä 1 ", -/, -* ° 6>ÀiÌD Óΰ£x "/ " - "° 6>ÀiÌD i`>ÃiÌ°Ì £n°Óä 8/, "6, " /" ° VÕ° Óä°£x "* -* ° -iÀi Óä°Óä 1 *, ° /iiv Ó£°£ä / 6*, ,-° /iiv Óΰää 1" " *"° /> Ã Ü ÌÛÓäää°Ì £ä°Óä - / -- - */," ,i}i £Ó°äx " /," ½, , , " ** , - " / ," " <" ° ÛiÌ Ó£°£ä <" " ,° 6>ÀiÌD Corriere della Sera Venerdì 6 Giugno 2014 55 italia: 51575551575557 Pay Tv Film e programmi John Cusack sulle tracce del killer L’ispettore Fletcher (John Cusack, foto) è sulle tracce di un serial killer che uccide giovani prostitute. Quando sparisce sua figlia tema sia la vendetta dell’assassino. The factory - Lotta contro il tempo; Sky Cinema 1, ore 21.10 Risate a teatro con Gioele Dix -Þ i> -«ÀÌ ££°Îä ,,6 " // *i«Õ V Ìi> Õ>` i Õ> i>] «iÀ > Ài}> ` ° /iÃÃ>À° -Þ i> >ÃÃVà £Ó°£x ,- / 6 1½ÌÀ>«Ài`iÌi iÀ> ° ÛÛV ® m ÌÌ> VÌÀ } âLi° iÛi «i`Ài V i à «>`ÀÃV> `i> /iÀÀ>° -Þ i> >Ý £Î°Óx "6 6 ¶ >à v V -° /À>VÞ i ° i«LÕÀ «Ài "ÃV>À®] ÃÕ½>Ài ÌÀ> Õ> L>V> ° Õ} Ì® i Õ iÀ -° *ÌiÀ®° -Þ i> >ÃÃVà £{°Óx " - " " > £Î > i] µÕ>Ì «VV> ÃÌÀi}>] `iÛi >LL>`>Ài > v>}> «iÀ â>Ài Õ >««Ài`ÃÌ>Ì° -Þ i> >Þ £x°£x /" ,iiÃi 7Ì iÀë m Õ> ÃÌÕ`iÌiÃÃ> ââ> «iÀ > «ÀiÃ`iâ> `i Ì>Ì ÃÌÕ`iÌiÃV° -Þ i> ÕÌ £È°xx , /-9 iiLÀi À>â ` À>Và -VÌÌ Ìâ}iÀ>`] >`>ÌÌ>Ì `> À>Và À` ««>° -Þ i> >ÃÃVà £Ç°äx ,,6, ,<< ÕÀ>Ìi > -iV`> ÕiÀÀ> `>i Õ Vi} vÀ>ViÃi >ÃÌÀ>Ì `> «ÀiÌ `Ûii ÀvÕ} «iÀ Õ }Û>i iLÀi° -Þ i> ÕÌ £Ç°xä 6 6,-] 1 6/ - / À>âi > Õ ºVÀ> >}V»] Õ «>`Ài i Õ v} à ÃV>L> VÀ« i ÀÕ] V ÀÃÕÌ>Ì i >ÛÛiÌÕÀi «ÀiÛi`L° -Þ i> >Þ £°£ä ½", 1 /,1 " ½iëiÀÌ> ` VÃiÌV Þ iÀ Ûii ÀiVÕÌ>Ì> `> `ÌÌ>ÌÀi ` Õ ÃÌ>Ì `i½iÝ 1,-- V i > VÀi`i Õ Õ>Ài `i> ÃViâ>°°° -Þ i> *>Ãà ӣ°ää *,"--" ---- " ÀÌ ÕÀ à « ° Àî] iÀ «ÀviÃÃÃÌ>] Ãi}> iÃÌiÀi > v} 6ViÌ® ` Õ Õ V i > >ÃÃ>ÃÃ>Ì° -Þ i> >ÃÃVà ,9 *"" --5 +1 1 " / iÀÞ *i ÀiÃÌ> «V i ÃiÌÌ>i ` ÛÌ> Và `iV`i ` >ÃV>Ài >ÛÀ i v`>â>Ì> «iÀ ÌÀ>ÃviÀÀà i ÃÕ µÕ>ÀÌiÀi >Ì>i° -Þ i> ÕÌ * " " ,° i} «À«i > ÃÕ> ÛiÀÃi `i> v>Û> ` `° i««iÌÌ m ° ÕvvÀj° -Þ i> >Þ 6½- /" 6"" >V m > V>« ` Õ }ÀÕ«« ` iÀVi>À V>ÀV>Ì ` ÃV«ÀÀi Õ >ÌV Ãi}ÀiÌ ÃÌÌ i `Õi `i `iÃiÀÌ i`ÀiÌ>i° -Þ i> >Ý -iÀi /Û ÌÀ>ÌÌiiÌ ,>}>ââ VÕiÌ>À £Î°ää -*-" Ý £{°ää / -/, -, ÃiÞ >i £x°ää - E / Vi`i £È°ää , Ý £Ç°ää " 7/ " ÃiÞ >i £n°£x 7 E ",, Ý Ài £°äx "1- " 1- ,> Õ« Óä°ää /1 , Vi`i Ó£°ää , - Ý Ài 1 Ý ÓÓ°ää /- ÃiÞ >i ÓÓ°£x -", /- ÃiÞ >i Óΰ£x *** <1 i`à ÓΰÓä /- ÃiÞ >i ÓΰÎx -", /- ÃiÞ >i £Î°ää 1 " "<, " Ý vi £{°Óx ½- / / -Þ 1 £x°äx *," / ,1 79 -/,- Ó Ý vi £È°£ä -/, 1- -Þ 1 £Ç°äx 6-/ -*"- " /," -1" , £n°Îä "/ " - " -Þ 1 £°Óä "-- - -Þ 1 Óä°Óä <" " ,- -Þ 1 Ó£°ää *," / ,1 79 1- £Ó Ý vi Ó£°Îä - 1" ÓÓ°£ä ½- / / -Þ 1 Óΰäx /"1, ÃiÞ >i -/ -Þ 1 ä°{ä -/, 1- -Þ 1 £Ó°ää /" Ó £Î°ää "9 // - , i`à £{°ää 9 // *" 9\ ½ < iÀ>} £x°Óä "9 // - , iÀ>} £È°äx "9 // - , i`à £Ç°ää 9 // *" 9\ ½ < iÀ>} £n°£x *"" 89 Ó £°ää 7 8 1 i`à Óä°ää 8 -/ >ÀÌ iÌÜÀ Óä°xä /, -",,- -/ >ÀÌ iÌÜÀ Ó£°äx 7/½- 7 - ""9"" iÀ>} Ó£°£x ,1, -"7 >ÀÌ iÌÜÀ £{°ää - *"--\ 7 ÃVÛiÀÞ >i £x°£ä // / ÃÌÀÞ >i £È°äx // -,/ ÃÌÀÞ >i £Ç°ää -/", ½1 6,-" ÃÌÀÞ >i £n°ää ÃÌÀÞ >i £°ää , ÃÌÀÞ >i Óä°ää , +1//," ,1"/ ÃVÛiÀÞ >i Ó£°ää 1 ,1 ÃVÛiÀÞ >i ÓÓ°ää // -/,"- Óΰää 6\ /-", *,1/ ÃVÛiÀÞ -ViVi Óΰ{x " ---- £{°äx -/ 9 , "," 1 ½-//° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £{°Î£ ",] /, --/,° /Û 9 £{°{n ,° "1- 6-" ° /iiv " £x°ä{ -/, -+1° *ÀiÕ i> £x°{ä ,° "1- 6-" ° /iiv " £x°{ä 6 -, , ° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £È°£{ 1 *, ° /iiv 9 £È°x ,<9] -/1*] "6°° *ÀiÕ i> £Ç°ää *,- / 1 -/", ½",° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £Ç°äÓ 1 6",<" ° /Û 9 £Ç°£ / ° /iiv " £Ç°{È *,- , ,/" ° /iiv " £n°{Î 1 *, ° /iiv 9 £°äÓ /1//" *1' -1 ,° *ÀiÕ i> £°ä{ /6, Ç * /° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £°Ó{ -* "° ,ÕLÀV> " ÓÓ°Îä ÓÓ°{x Óΰää Óΰäx ÓΰÓx ä°£ä ,"9 , > «>ÃÃi V i] i £ÇÇä] >¢ > Ài}> ` >>ÀV> i i`V ` VÀÌi° À >Ài V>LiÀD «iÀ Ãi«Ài `iÃÌ `i> >âi° -Þ i> *>Ãà "] -1" > Ài}ÃÌ> ` ºiiÌ Ûi» À> iÛ>Ì] Õ> Vi`> «iÀ > v>}>° -Þ i> >Þ <<"", " /, > Ài>âi vÀ> > Ûi`Û> >`> ° Ài>`® i L>`Ì À> > ° Àî V i Ãi}ÕÌ >` Õ> «Àiâi à ÀvÕ}> `> i° -Þ i> >ÃÃVà ½iÝ V>V>ÌÀi >Þ] V>ÀViÀi «iÀ >ÛiÀ Ûi`ÕÌ Õ> «>ÀÌÌ>] m VÃÌÀiÌÌ `> `ÀiÌÌÀi >` >i>Ài Õ> õÕ>`À> ` V>V° -Þ i> Ìà - 1 >`iÃViÌi à ÃÕ> i> V>Ã> ` Õ ÃÕ V«>} ` ÃÌÕ`° *ÀÛV iÀD Õ> ÃiÀi ` VÌÀ>L iÛiÌ° -Þ i> £ *, " *" -*"-" i À}>ââ> >ÌÀ° Õ m Õ Li i`V V i ÃÌ> «iÀ ëÃ>Àà i ÌÀ> `Õi ÃVVV> > ÃVÌ>°°° -Þ i> *>Ãà / ,/ " / 1 ,i>i `i> Ã>}> À}>À> V ,° >VV ° -Ì>ÛÌ> m Õ À>}>ââ >iÀV> > ÌÀ>ÃviÀÀà > *iV ] VÌÀ>` LÕ ` ÌÕÀ° -Þ i> >Þ £ä°£x -1,\ -/ ",/< -ÕÀv Ì i «Ã 9>V Ì E -> £Ó°£x 6\ 8/, - Óä£Î 9>V Ì E -> £Î°ää / -\ - - ,>` >ÀÀð ÀiÌÌ> ÕÀëÀÌ £{°ää -/\ - /" " *>Þvv -Þ -«ÀÌ Ó £È°ää "\ 1,119 -"6 VÌÀ V iÛi -Þ -«ÀÌ £ £Ç°Îä ,9\ -* ,9 ," -Þ -«ÀÌ Ó £n°£x 6\ *,- *, 9>V Ì E -> £°ää 7,-/ \ 77 8/ -Þ -«ÀÌ Ó Óä°xä "\ ,- -, VÌÀ V iÛi° ÀiÌÌ> -Þ -«ÀÌ £ Ó£°ää 7,-/ \ 77 "-/ - "7 t -Þ -«ÀÌ Ó Ó£°£x -1,\ -1, / *-\ -1, 1 9>V Ì E -> Ó£°Îä / -\ - - ,>` >ÀÀà ÕÀëÀÌ Ó£°Îx 77 /,1, Ó Ó£°{x -1,\ -1, -,9>V Ì E -> ÓÓ°Óx 77 "//" Ó ÓÓ°{x +1/<" \ ",- , / ÕÀëÀÌ Óΰää / -\ /- Õi v Ì i >Þ ÕÀëÀÌ Gioele Dix (foto) torna con tre appuntamenti per il suo nuovo spettacolo «Nascosto dove c’è più luce» andato in scena fino al 18 maggio al Teatro Ambra Jovinelli di Roma. Nascosto dove c’è più luce Comedy Central, ore 21.15 Dora gioca a calcio in Brasile Puntata speciale del cartoon. «La super partita di calcio di Dora» vede la piccola esploratrice andare in Brasile per disputare tre partite di calcio contro Alberi del Samba, Dinosauri e Mostri. Dora l’esploratrice Nick jr, ore 18.15 Russell Crowe e un carico d’oro i`>ÃiÌ *ÀiÕ Nella Cina feudale un fabbro viene coinvolto nella lotta fra due clan. Li divide un prezioso carico d’oro. L’arrivo di un cacciatore di taglie britannico (Russell Crowe) complica le cose. L’uomo con i pugni di ferro Premium Cinema, ore 21.15 £Ó°äÓ , *, ° /iiv 9 £Ó°äx , -/" -,° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £Ó°x{ *, /""° /iiv 9 £Î°ÓÇ 1 / "/" -* ° *ÀiÕ i> £Î°{Î 1 *, ° /iiv 9 A fil di rete di Aldo Grasso «Real Time» fase 2 La via delle emozioni D a quando nella tv italiana sono apparsi i primi canali femminili, Real Time è diventato il modello da seguire, il maggior successo nell’ambito di questa nuova proposta televisiva: pur senza la «potenza di fuoco» della tv generalista, ha lanciato programmi che sono diventati dei veri e propri tormentoni, da «Paint your life» a «Cerco casa», insieme a personaggi televisivi creati dal nulla e subito entrati nell’immaginario: Enzo Miccio e Paola Marella, Carla Vincitori e vinti Gozzi e molti altri ancora. Soprattutto, ha saputo intuire e Cesare cavalcare dei trend di costume Prandelli che in quel momento attraversavano sotto traccia la soL’Italia in campo batte cietà, modernizzando con Banderas in programmi freschi il racconto pista. Serata tv col di un’immagine di donna in pubblico tutto per fondo molto tradizionale, l’amichevole Italia molto casa, bricolage, cucina Lussemburgo: per la e bellezza. squadra di Cesare Archiviata quella prima faPrandelli e gli Azzurri se di lancio, Real Time sta progli spettatori sono vando a percorrere anche altre 7.140.000, per una strade: si punta sulle emozioshare del 26,9%. ni e sul loro racconto, si punta sulla semplicità e su uno stile Antonio meno aggressivo (anche per Banderas ampliare il suo pubblico oltre Gioca in le emancipate «cougar» miladifesa nesi, magari anche al sud). Canale 5, che Uno dei volti simbolo di quepunta sul pubblico sta nuova fase è Benedetta Pafemminile col film «Ti rodi, la sorella di successo: alva di ballare?», in tro che nel giornalismo, la sua prima serata: gli vera vocazione lei l’ha trovata spettatori per il film tra i fornelli e sul canale lo racsul ballo con Antonio conta ogni giorno con «Molto Banderas sono bene» (ore 19.10). La cucina 2.694.000, per una della Parodina parla a una share del 11,8%. donna impegnata, con poco tempo a disposizione per allestire la cena e magari non ferratissima tra le pentole, che però tiene a far bella figura con un impegno proporzionato (sono proposte ricette veloci, gestibili anche in 30 minuti o meno). La cifra di tutto è lo stile naif con cui la conduttrice affronta la vita e il frigorifero. Per dire, è una che guardando un piatto di bucatini all’amatriciana riesce a dire: «è bello come vedere un tramonto sul mare». © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv £°ÎÓ / 6*, ,-° /iiv 9 £°ÎÇ 1," ",,° /iiv " Óä°Ó£ / 6*, ,-° /iiv 9 Óä°ÓÈ 1," ",,° /iiv " Óä°{ä " * ",/"° - Ü -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> Ó£°£x ½1"" " *1 ,,"° *ÀiÕ i> Ó£°£x , *, ° /iiv 9 Ó£°£x -6/ -"/" ,9 ° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> Ó£°{£ / ° /iiv " ÓÓ°äÈ *, /""° /iiv 9 ÓÓ°xÇ " 8° *ÀiÕ i> ÓÓ°xn *½ /1 ° /iiv 9 ÓΰxÈ / *,-° /iiv 9 56 Tel. 02 38 59 59 59 italia: 51575551575557 ‘SECRET GARDEN III - VERSAILLES’ IL VIDEO SU DIOR.COM Venerdì 6 Giugno 2014 Corriere della Sera
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