Giugno 2014 - Decanato di Besozzo

Comunità Pastorale Santissima Trinità
SS. Ippolito e Cassiano - S. Giovanni Evangelista
S. Michele - SS. Vitale e Agricola
anno 40°
Gavirate e Comerio - Diocesi di Milano
giugno 2014
n.6
Eucarestia … ed educazione
Le Quarantore e
L’Oratorio Feriale con
Giugno Sport
Due avvenimenti caratterizzano
questo mese: le Quarantore e le
esperienze educative dell’Oratorio feriale per i ragazzi e del Giugno Sport.
Questa coincidenza ci obbliga
un’altra volta a ripensare il legame tra l’Eucaristia e l’Educazione
che la Comunità Cristiana è chiamata a vivere. Non basta certo
chiamare e mettere insieme molte persone per dire che stiamo
davvero educando. Né possiamo
dire: intento incominciamo a radunare le persone poi vedremo se
nascerà qualcosa dall’incontro.
Come Cristiani dobbiamo sapere
che tutto converge a Gesù Cristo
perché soltanto in lui possiamo
trovare la pienezza della nostra
vita. E sappiamo anche che l’Eucaristia è la sorgente e il culmine
della vita cristiana. E dunque se
non partiamo da lì e non viviamo
personalmente questa vita cristiana, che è la perla preziosa
che attraverso l’educazione dobbiamo donare, rischiamo di faticare invano.
L’Eucaristia ci educa a vivere la
vita come dono. Ci educa ad accogliere e a deporre la pretesa di
conquistare la vita come se
tutto dipendesse da noi. Ci
educa a quella gratuità, che
troppo spesso diamo per scontata, ma non è certo una condizione spontanea nella nostra
vita.
La gratuità va educata, perché
è troppo forte la tentazione di
guadagnare dalle cose che facciamo, di attaccarci e di trasformare il servizio nel nostro più o
meno piccolo potere personale.
La gratuità è il dono di una continua verifica e di una continua
conversione. E noi cristiani siamo
convinti che senza l’aiuto della
grazia, questa conversione non
avviene. Già Bonhoeffer invitava
a saper riconoscere l’abissale distanza tra l’amore che nasce da
noi, da una nostra convinzione
personale, dalla nostra generosità e quello invece che è dono solo del Signore.
La differenza non appare dal modo con cui questi due tipi di amore si esprimono. Anche l’amore
che nasce dall’animo umano è
generoso e forse ancora di più
dell’amore che nasce da Dio, ci
porta a spenderci per gli altri e a
rinunciare a tutto per loro.
Eppure è un amore che non costruisce, perché lega e costringe.
È un amore che seleziona e giudi-
ca. È un amore che non apre prospettive di libertà. Deve sempre
contrapporsi a qualcuno e teme
sempre che qualcuno o qualcosa
tolga spazio al suo modo di esprimersi.
L’amore che nasce dall’Eucaristia
è un amore magari più silenzioso,
meno appariscente nel suo esprimersi, ma va al cuore dell’uomo
e lo libera. Crea comunione e
non dipendenza, non giudica ed
è per tutti. Dona senza pretendere il contraccambio e senza rinfacciare per l’eternità ciò che ha
donato…
L’Eucaristia ci educa anche a condividere il dono. Ci convince che
solo il dono condiviso mostra la
sua forza straordinaria. Anche
qui l’Eucaristia ci aiuta a superare
molte illusioni. È relativamente
facile condividere il superfluo,
ma non serve a nulla.
La condivisione vera incomincia
quando si accetta di condividere
quei cinque pani e due pesci che
sono poca cosa, ma da essi dipende la nostra sopravvivenza
almeno per un po’ di tempo.
Quando si è umanamente certi
che ciò che abbiamo non basta
nemmeno per noi e ciononostante accettiamo di condividerlo,
solo perché il Signore ce lo chiede, allora si vedono i miracoli che
la nostra pochezza riesce ad operare.
L’Eucaristia è lì per dirci ogni
giorno che questo è il punto a cui
dobbiamo arrivare per poter incominciare a vedere la grazia che
agisce in noi e per dirci che solo a
questo punto si incominciano a
costruire dei rapporti nuovi e ha
inizio una nuova economia di vita.
Infine l’Eucaristia ci educa a fare
noi la nostra parte, a rispondere
personalmente alle domande e
alle sfide della vita senza scaricare sulle situazioni e sugli altri i
problemi che incontriamo.
L’Eucaristia ci insegna che nessuno è troppo povero da non poter
fare nulla, che mettendo la nostra povertà nelle mani del Signore, si possono fare cose signi-
ficative.
Noi sappiamo sempre molto bene che cosa dovrebbero fare gli
altri e tentiamo di sottrarci a
quello che dobbiamo fare noi,
magari rifugiandoci in ciò che ci
piace e impegnandoci in questo
in maniera generosa. Ma non è
quello che dobbiamo fare! L’Eucaristia ci educa a fare la volontà
di Dio, che è ciò che dobbiamo
grazia che ha riversato nel nostro
cuore e nella nostra vita, ciò di
cui abbiamo fatto una profonda
esperienza.
Altrimenti si va avanti per luoghi
comuni che non sono credibili e
non toccano più di tanto il cuore
delle persone. Ed è vero il dono
che mette in moto la vita dell’altro, suscita la sua capacità di rispondere, lo porta a prendere
fare e che può davvero essere
significativo e riempire la vita.
Alla scuola dell’Eucaristia dobbiamo pensare anche all’impegno
educativo. L’educazione inizia
con un dono vero. Ed è vero il
dono quando condividiamo quello che il Signore ci ha donato, la
decisioni in cui continua la gratuità sperimentata.
L’augurio è che questo mese non
sia soltanto un tempo carico di
attività, ma sia un’esperienza di
crescita vera delle persone e perciò anche della Comunità.
Don Piero
L’amore di sé e la fedeltà
Nelle società tradizionali, l’amore sanciva l’unione
di due famiglie stabilita per rispondere alle esigenze
di sopravvivenza, prestigio o ricchezza della nuova
famiglia.
Oggi di norma l’unione di due persone non è più
condizionata dalle necessità della sopravvivenza,
anche se non sono rari i casi di coniugi che finiscono
su una strada dopo una loro divisione.
Oggi la società ha perso il suo valore di guida e produce meno condizionamenti nel campo dell’amore,
ma lascia anche le persone senza speranza, più sole
e anonime con un desiderio sempre maggiore di
essere attori del proprio destino per sciogliere se
stessi in modo spontaneo, sincero e autentico in
qualcosa di assoluto che aiuti a dare senso alla vita,
senza badare a calcoli né di denaro, né di successo,
né di responsabilità. Un assoluto dove non abbia
niente sopra l’amore liberamente scelto.
Ma affidarsi solo a un irrazionale sentimento instabile e mutevole, significa entrare in un mondo in
cui costruzione e distruzione convivono, realizzazione di sé e distruzione di sé sono confinanti, poiché non si cerca il dono di sé, ma si cerca di realizzare se stessi tramite il possesso dell’altro messo in
secondo piano, in una relazione che è la negazione
dell’amore che invece è tenerezza, bellezza, gioia e
pregustazione di un’eternità trascendente.
Così quando si scopre che l’altro, pur essendo solo
un pretesto per realizzare se stessi, ha comunque
limitato la libertà dell’amato, allora, prima sorgono
sentimenti di odio, e poi si arriva alla fine naufragando nella solitudine che si voleva superare o nella perversione che in deliri di onnipotenza stabilisce
una legge di distruzione che può oltrepassare ogni
limite e arrivare sino alla morte.
Eppure il desiderio nasce dalla voglia di vivere ed
essere amati per sempre da una persona idealizzata in un incantesimo che trasforma e rinnova la
realtà in cui si vive.
Ma questo può avvenire solo se non ci si ferma a
cercare solo il piacere, ma si cerca la conoscenza
dell’altra persona in un’ampia polifonia di linguaggi che dura nel tempo come nel matrimonio in cui
si scommette tutta la vita per uscire dalla propria
debolezza per un amore che, passata la novità
dell’avventura, porta tenerezza, intimità e sicurezza.
Ecco che allora o si vive senza disperdere la propria
forza vitale e si usa il pudore che limita il desiderio
e difende dal naufragio o si sopravvive nell’indiffe-
La pace
è possibile
Sono venuto a
pregare e ho chiesto al Signore la
grazia della pace.
Narciso di Caravaggio
renza per il timore di andare delusi, e si mantiene
aperta la libertà di continuare a poter scegliere un
amore senza amore, senza senso e sensibilità, nella
ricerca dell’avventura che faccia provare eccitazione e dimenticare il timore dell’oltre.
In questa delicata situazione bisogna scegliere tra
l’amore di sé, promosso dall’individualismo esasperato che vede in ogni regola un ingiusto freno ai
propri comportamenti, e l’ascolto di chi sa indicare
un orizzonte in cui inquadrare il desiderio in una
vita ricca di senso in un cammino di speranza.
Luciano Folpini
Un giovane di ottant'anni e una messa insolita
Domenica mattina 18 maggio, la
chiesa di san Giovanni ha vissuto un evento che ha allietato la
giornata di non pochi gaviratesi.
Una strana accoppiata di sacerdoti ha dato vita a una messa
insolita, infatti al sempre fantasioso don Santino si è affiancato
Abba Renato Saudelli, missionario della Consolata ad Adis Abeba, originario di Orciano, in provincia di Pesaro, che ha portato
entusiasmo a un assemblea solitamente quanto meno un poco
stanca e distratta.
Il padre è arrivato a Gavirate,
invitato dagli amici Giovanni e
Daniela Cecchini, che come medici hanno avuto molte occasioni di collaborare con lui in terra
di missione.
Il suo contagioso entusiasmo
nasce dalla sua esperienza di
vita che gli ha consentito di vedere come soffia lo Spirito Santo in terra di missione dove la
sete di spiritualità è più forte e
dove opera straordinari miracoli.
Tra questi ha fatto particolarmente emozionare l’assemblea,
il racconto di un bimbo gravemente ammalato che i medici
avevano tentato di salvare ma
visto l’inutilità dei loro sforzi
consegnarono in fin di vita a
padre Renato, solo perché lo
accompagnasse nella nuova vita
con le sue preghiere, mentre i
parenti avevano già avviato la
cerimonia funebre.
Lui si raccolse in preghiera assieme a un gruppo di fedelissimi
per alzare forte la sua preghiera, convinto che era troppo
amaro vedere lo strazio così
grande di un bimbo che sarebbe
potuto diventare un suo bravo
servitore in un posto dove i sacerdoti sono rimasti troppo pochi e anziani.
Improvvisamente dalla sua bocca vomitò l’impossibile e si riprese tra il grande stupore dei
presenti. Cresciuto divenne suo
missionario.
Ora Abba Renato lavora in mezzo ai giovani della corruttrice
città di Adis Abeba per trasformare la loro febbre del sabato
sera, nel fervore del sabato sera con lunghe celebrazioni delle
Cene del Signore che diventano
momenti festosi d’incontro per
spiegare che per affrontare la
vita non bisogna guardare ai
problemi ma alle opportunità
nascoste dietro ai problemi. Per
coinvolgerli dopo la lettura del
Vangelo li invita a raccontare
loro quello che il testo ha suggerito loro, e poi li invita al momento della preghiera universale a esprimere le loro preghiere.
Poi la cerimonia continua all’insegna della bellezza con grande
partecipazione e appassionati
canti e termina con l’invito a
partecipare alle sue iniziative.
Ora il suo impegno maggiore è
rivolto ai ragazzi dediti alla droga per motivarli a impegnarsi
alla produzione di opere d’arte
che poi lui porta in giro per il
mondo, per vendere le loro
opere a loro beneficio. Attualmente sta organizzando una
grande mostra col Cuamm, medici con l’Africa, a Torino.
Conclude il suo breve intervento tra l’applauso dei fedeli dicendo che il problema di questi
giovani è la mancanza di motivazione a partecipare a progetti
di vita convincenti e in lui, grande devoto di Madre Teresa, rimane sempre grande l’entusiasmo nel vedere che la sua umile
presenza tra questi giovani gli
permette di ammirare la grande
forza dello Spirito.
Per contattarlo potete scrivergli
a: renatosaudelli@gmail.con
Grazie Abba Renato
L. F.
Lo spettacolo della Croce
re anche un segno per
tutta la città per testimoniare la presenza di Gesù
che è venuto per la Redenzione di tutti. Nella
serata, come detto, sono
poi seguiti tanti momenti suggestivi, che hanno
aiutato a rendere più
presente e completa la
partecipazione all’adorazione del Sacro Chiodo
della Croce.
In tanti abbiamo accolto l’invito
dell’Arcivescovo a partecipare, la
sera dell’8 Maggio, ad un incontro
serale, nella piazza del Duomo di
Milano. La proposta del nostro
Cardinale era per l’adorazione del
Sacro Chiodo della Croce di Gesù;
per sviluppare al meglio il tema
dell’incontro, nella serata erano
previsti tanti interventi di attori e
cantanti, la musica dell’orchestra
ed i cori. La sera è stata molto ricca di spunti di riflessione sulla situazione odierna e sulle aspettative e speranze derivanti dal cammino della Chiesa in generale e di
quella Ambrosiana in particolare.
Nel suo intervento iniziale il Cardinale di Milano Angelo Scola ha
spiegato il motivo del ritrovarsi
tutti riuniti di fronte alla Cattedrale: essere spettatori dello spettacolo della Croce, che non è un segno di morte ma una manifestazione di speranza e di Risurrezione.
La presenza dei fedeli voleva esse-
Molto applaudite sono state le
canzoni “Hallelujah” di Cohen,
cantate da un cantautore ed un
tenore e la “Ninna nanna del contrabbandiere “ eseguita da Davide
Van De Sfroos con il coro.
Spunto di divertimento ma anche
per capire meglio Milano ed il carattere dei milanesi, l’intervento
di Giacomo Poretti che ha parlato
della sua esperienza da bambino
con il Presepe e con la Madonnina
del Duomo: “Dialogo tra la MaDopo le melodie dell’or- donnina ed il Figlio”.
chestra ed i canti corali, Alla fine della serata il Cardinale
sono state lette in sucha riassunto tutte le impressioni e
cessione sia riflessioni
suggestioni dell’incontro dei Criche brani dai Vangeli. In stiani Ambrosiani davanti al proparticolare mi ha colpito il testo
prio Duomo: ha ricordato la venescritto da Luca Doninelli, che ana- razione per il Sacro Chiodo che è
lizzando la nostra società attuale stato sempre esposto nei momendiceva che il nostro tempo più che ti di difficoltà, a partire da San
essere giudicato come ottuso e
Carlo per la peste in Milano fino al
gretto, come molti tendono a fa- Cardinal Martini ed al Cardinal
re, è invece un tempo di attesa,
Tettamanzi.
carico di speranze.
L’Arcivescovo ha ricordato che noi
Molto toccante è stato l’interven- siamo gli ultimi testimoni della
to della sig.ra Gemma Capra, mo- continuità di fede della Chiesa
glie del commissario Calabresi,
che, snodandosi nei secoli, ci porassassinato nel 1972 a Milano,
ta alla contiguità con gli Apostoli.
che ha parlato della propria espe- Il Cardinal Scola ha chiesto di non
rienza dolorosa: come è nata però lasciare come episodio isolato le
in lei ed è cresciuta la capacità di speranze espresse nella sera ma
perdono e la grande serenità e
di portarle con sé e di cercare di
fiducia che possono nascere, me- trasmetterle nella vita di tutti i
diante la fede, anche in momenti giorni.
tragici e dolorosi.
Come esprimere diversamente
Accanto alla lettura di classici,
questo concetto? La Cattedrale di
come il brano della conversione
Milano, il nostro Duomo è dedicadell’Innominato dei Promessi Spo- to a S. Maria Nascente. Ma nella
si, c’erano le letture di brani dei
nostra Gavirate c’è la Cappelletta
Vangeli che fornivano il riferimen- della Madonna Bambina!
to e la spiegazione per le domanPaolo Brugnoni
de poste nei vari interventi.
Santuari Santa Maria in san Giovanni e in Groppello
Calendario mariano e dei santi
Feste mariane di giugno
12 - Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria
20 - Madonna della Consolata di Torino
Un santo al mese
una missione in terra pagana, diSan Barnaba apostolo
retta anzitutto alle comunità
Primo vescovo di Milano
Barnaba, figlio di consolazione, ebraiche, ma che poi si aprirà a
levita originario di cipriota, era tutti. Barnaba e Paolo sono desipadrone di un campo, lo ven- gnati all’impresa, prendendo con
dette e ne consegnò l'importo ai sé il giovane indicato all’inizio
piedi degli apostoli e uomo vir- come "Giovanni detto Marco",
tuoso qual era e pieno di Spirito cugino di Barnaba. Quello che,
Santo e di fede, esortava tutti a secondo l’antica tradizione criperseverare con cuore risoluto stiana, sarà poi l’evangelista
nel Signore. Accreditò Paolo di Marco. Questo primo viaggio
fronte alla Chiesa, fu suo compa- missionario tocca Cipro e una
gno nel primo viaggio missiona- parte dell’Asia Minore.
rio e nel primo Concilio di Geru- Barnaba è ancora con Paolo nel
salemme. Era un uomo mite fu 49 a Gerusalemme, per la focosa
tra i primi fedeli di Gerusalemme, predicò ad Antiochia, presentò Saulo di Tarso e lo, accompagnò durante il primo viaggio, partecipò al Concilio di Gerusalemme, come raccontano di lui
gli Atti degli Apostoli.
Quando Saulo torna a Gerusalemme, i cristiani sono
spaventati per il ricordo
della precedenti sue persecuzioni, ma Barnaba li riassicura.
Qualche tempo dopo arriva
la notizia che ad Antiochia
di Siria si fanno cristiani anche dei non ebrei e la Chiesa di Gerusalemme manda
Barnaba ad Antiochia, chiadisputa sui pagani convertiti cirma Paolo da Tarso e organizzano ca la circoncisione, che porterà
una coletta per i fratelli di Geru- alla decisione di non imporla ai
salemme affamati da una care- non ebrei.
stia.
Tra gli anni 50 e 53 c’è il secondo
Ad Antiochia matura il piano per viaggio missionario che toccherà
anche l’Europa. Barnaba vorrebbe portare con loro il cugino
Marco, ma Paolo rifiuta, perché
nel primo viaggio il giovane si era
separato da loro. Allora Barnaba,
pur mantenendo un buon rapporto con Paolo, s’imbarcò con
Marco per Cipro, mentre Polo intraprenderà il suo secondo viaggio.
Poi Paolo di riconcilia con Marco
e lo ricorda nelle sue lettere, così
come elogia Barnaba poiché, come lui, si manteneva col suo lavoro.
Secondo quanto un
antica tradizione, Barnaba si recò prima a
Roma, insieme a Pietro, poi accompagnato da Anatolone, poi
suo successore, fondò la Chiesa in Milano, dove al suo arrivo
la neve intorno a lui
sarebbe scomparsa e
sarebbero sbocciati i
primi fiori, e divenne
il suo primo divenne il
suo primo vescovo.
Secondo la leggenda
Barnaba continuò a
viaggiare e predicare
fino a Salamina, dove
fu lapidato da alcuni
giudei nell'anno 61 con in mano
una copia del Vangelo di Matteo.
È onorato anche nelle chiese ortodosse e a lui sono attribuiti alcuni scritti apocrifi.
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Comerio
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Comerio
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(91)
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Panella Pasquale
(79)
(86)
(76)
(74)
(89)
(90)
(75)
Oltrona
Rovera Petronilla
Ghioni Bernasconi Wanda
(93)
(86)
Calendario di Giugno
1
15
Domenica
Domenica
19 – 20 - 21
10,30 Anniversari di nozze.
10,30 Ss. Trinità - Santa Messa per tutta la Comunità
P.zza Besozzi (del mercato) a Gavirate
Giovedì – Venerdì – Sabato - S. Quarantore , programma a seguire
21
Sabato –
18,30 San Luigi – S. Messa in Oratorio (sospesa in parrocchia)
22
Domenica
Solennità del CORPO E DEL SANGUE DEL SIGNORE
Ore 21.00 - Solenne Processione Eucaristica per tutta la Comunità
da Voltorre a Oltrona.
Comunicare con la parrocchia
don Piero Visconti
Casa parrocchiale
tel. 0332.74.30.40
don Elia Salvadore
via Roma 1
don Andrea Gariboldi via Marconi 14
don Mario Papa
diac. Angelo Vanini
don Santino Laudi
via alla Chiesa 10
tel. 0332 743624
via Unione 11 - Oltrona al Lago
presso Istituto Sacra Famiglia
Piazza san Giovanni 1
dpierov@virgilio.it
tel. 0332.74.35.25
tel. 0332.743405 - 339.1277771
donandreagariboldi@gmail.com
Oltrona al Lago
mario.papa1@libero.it
tel. 0332 745134
tel. 0332975155 interno 302
Segreteria Comunità Pastorale: tel. 0332.74.30.40 - parrocchia.gavirate@alice.it
Gavirate
Oltrona al Lago e Groppello
ore 10 - 12 dal lunedì al venerdì
Comerio
ore 10-12 dal lunedì al sabato - tel. 0332.743.624
lunedì 9-11, giovedì, 9.30-10.30 e martedì 15-17 e sabato 11-12 - tel. 0332.737.571
Don Piero salvo imprevisti è disponibile al: giovedì 16.30-18.30 e sabato 15.15-16.15
Orario delle celebrazioni
Messe feriali
8
Gavirate (da lunedì a venerdì)
9
Groppello (mercoledì)
17
18,30
Comerio (lunedì, mercoledì, giovedì e
Festive
venerdì)
8.00
9.00
10.00
10.15
10.30
11.00
11.30
18.00
18.30
Gavirate casa di riposo (mercoledì )
Armino (lunedì)
18.15 Oltrona (lunedì, martedì, giovedì, venerdì)
21
16.30
18.00
Voltorre (da lunedì a venerdì )
Comerio casa di riposo (martedì)
18
Prefestive
Gavirate oratorio san Luigi (giovedì)
Abbonamento annuale 2014
Costo abbonamento per 11 numeri
 Segno + inserto (22 €) Solo Inserto: (11 €)
Per ulteriori informazioni contattare:
segreteria della comunità:
parrocchia.gavirate@alice.it - 0332.74.30.40
Centro culturale: kairos.gavirate@virgilio.it
Paolo Leoni: geometraleoni@libero.it, per Comerio
Moja Gianfranco: scorpione.42@libero.it,
per Oltrona e Groppello
Claudio Lunardi: claudio.lunardi@libero.it, per Voltorre
Luciano Folpini: luciano.folpini@alice.it - per Gavirate
Comerio
Comerio
Groppello
Gavirate
Gavirate
Comerio
Voltorre
Gavirate
Gavirate
Oltrona
Comerio
Gavirate
Voltorre
Casa di riposo
Casa di riposo
Bollettino della
Comunità pastorale
Santissima Trinità
inserto del
Segno
Rivista ufficiale
della Diocesi di Milano
con
la voce del Cardinale.