Focus sulla malattia metafocale

A
Focus sulla malattia metafocale
Aspetti etiopatogenetici e clinici.
Descrizione di casi di interesse
medico–specialistico
a cura di
Carlo Contini, Martina Maritati
(Dipartimento di Scienze Mediche, Sezione di Malattie Infettive,
Università di Ferrara)
Con la collaborazione di:
S. Savini°, V. Iannini°, A. Arreghini*, C. Aimoni°.
°Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche,
*Sezione di Otorinolaringoiatria e Odontoiatria, Università di Ferrara
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 Roma
() 
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senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: luglio 
Indice

Riassunto

Introduzione

Capitolo I
Etiologia e patogenesi delle malattie metafocali
a partenza da foci odontogeni

Capitolo II
Possibili trigger factors coinvolti
nell’innesco della batteriemia odontogena

Capitolo III
Il piercing orale: un pericoloso
ed attuale trigger factor

Capitolo IV
Malattie metafocali a partenza
da foci otorinolaringoiatrici

Capitolo V
Focus su case reports osservati
presso l’Università di Ferrara
.. Ascesso cerebellare multiloculato secondario a colesteatoma dell’orecchio sinistro,  – .. Ascesso cerebra

Indice
le da Actinomyces Meyeri in soggetto adulto immunocompetente,  – .. Febbricola aspecifica. Presunta malattia
metafocale?, .

Conclusioni

Bibliografia
Riassunto
Con il termine di malattia metafocale si suole definire
una patologia apparentemente autonoma, secondaria a un
focolaio infettivo cronico a distanza, spesso misconosciuto
e/o di difficile localizzazione, che la causa e la sostiene
attraverso differenti meccanismi etiopatogenetici. Le sedi
d’elezione del focolaio infettivo cronico sono il cavo orale,
l’orecchio medio/interno e i seni paranasali. Le diverse
entità nosologiche possono comparire a carico di svariati
organi tra cui il cuore, i reni, la cute, le articolazioni e
l’encefalo.
Per decenni, medici specialisti ed odontoiatri hanno
prestato attenzione ai loro rispettivi campi d’interesse. Tuttavia, vi sono dati fortemente indicativi del fatto che “salute orale” può essere sinonimo di “salute sistemica”. Attualmente, il divario tra la medicina allopatica e quella
specialistica (dentale, otorinolaringoiatrica) si sta progressivamente riducendo, grazie all’evidenza scientifica sempre
maggiore che supporta l’associazione tra infezioni croniche locali (parodontiti, otiti, faringiti, sinusiti) e condizioni
sistemiche (diabete mellito di tipo II, malattie cardiovascolari, osteoporosi, esiti avversi in gravidanza, malattie reumatologiche). Tuttavia, non sembra esserci totale consen

Riassunto
so né completa chiarezza tra operatori sanitari e comunità
scientifica riguardo all’interpretazione etiopatogenetica e
clinica di tali associazioni.
Avvalorando l’ipotesi secondo cui la “malattia metafocale” rappresenti di per sé una problematica di comune
riscontro nella pratica clinica quotidiana e che necessiti di
un approccio multidisciplinare per una diagnosi tempestiva
oltre ad una corretta pianificazione dell’iter terapeutico,
lo scopo del presente lavoro è stato da un lato, quello di
prendere in rassegna le malattie metafocali che originano
da foci odontoiatrici e otorinolaringoiatrici e definire il ruolo delle diverse figure mediche specialistiche impegnate
nella gestione clinica delle problematiche ad esse associate
ed in particolare quello centrale dell’infettivologo; dall’altro, quello di effettuare una revisione dei casi più recenti
riportati in letteratura internazionale, proponendone per alcuni, una selezione basata su aspetti peculiari e di rilevante
interesse clinico osservati presso l’Università di Ferrara.
Introduzione
Con il termine di malattia metafocale si definisce una patologia apparentemente autonoma, secondaria a un focolaio
infettivo cronico a distanza, spesso misconosciuto e/o di
difficile localizzazione, che la causa e la sostiene attraverso
diversi meccanismi etiopatogenetici. Le sedi d’elezione
del focolaio infettivo cronico sono rappresentate dal cavo orale e dai denti, dal faringe, dall’anello di Waldayer
(adenoidi, tonsille linguali e palatine), dai seni mascellari e
dall’orecchio orecchio medio/interno.
Le diverse entità nosologiche si realizzano con meccanismi etiopatogenetici diversi e possono comparire a carico
di svariati organi di cui i più frequentemente interessati
sono il cuore, i reni, la cute, le articolazioni e l’encefalo.
A scopo pratico le patologie metafocali possono essere
divise in gruppi in base al rapporto di causalità che le lega
al focus (Tabella ):
— le malattie metafocali specifiche, per le quali è stato
dimostrato il rapporto etiologico ed il meccanismo
etiopatogenetico;
— le malattie metafocali presunte, per le quali gli argomenti a dimostrazione non sono del tutto con

Introduzione
vincenti poiché non soddisfano i criteri del nesso
di causalità. Si ammette che, in alcuni casi, esse riconoscono una presumibile patogenesi focale, in
relazione alle segnalazioni in letteratura (spesso “case reports”) e in quanto soddisfano i criteri per la
diagnosi di presunzione;
— le malattie metafocali ritenute possibili secondo recenti acquisizioni emerse da studi che hanno sottolineato una correlazione statisticamente significativa
tra patologia sistemica e locale. Anch’esse si basano
su ipotesi etiopatogenetiche non ancora dimostrate.
L’importanza dei foci dentari nella genesi delle patologie metafocali è stata descritta in passato con il termine
suggestivo di “primato del focolaio di origine dentaria”.
L’affermazione, per quanto non dimostrata, si basava su
alcune elementari osservazioni:
a) il carattere di patologia infettiva cronica (recidivante
e talvolta refrattaria alla terapia), tale da costituire
uno stimolo continuo per il sistema immunitario
().
b) l’elevata prevalenza nella popolazione generale, considerato che l’–% della popolazione è affetta da
forme di malattia parodontale severa ().
c) la massiccia concentrazione di batteri nel biofilm
che forma la placca batterica ( –  ), in particolare Gram negativi in grado di liberare endotossine, di difficile eradicazione nelle tasche parodontali
profonde ().
È altrettanto doveroso precisare che le due più importanti patologie metafocali (malattia reumatica, glomerulo-
Introduzione

nefrite acuta) risultano più frequentemente secondarie alla
tonsillite acuta streptococcica, piuttosto che a patologie
odontostomatologiche.
Inoltre, durante l’infanzia, foci infettivi localizzati in
sedi elettive otorinolaringoiatriche (tonsilliti e adenoiditi
acute e croniche, ipertrofie adenoidee) causano, molto più
frequentemente, azioni focali a distanza ().

Focus sulla malattia metafocale
Tabella . Patologie Metafocali.
Patologie Metafocali
Specifiche
Patologie Metafocali
Presunte
Patologie Metafocali
Possibili (secondo
recenti acquisizioni)
Malattia reumatica;
Glomerulonefrite acuta post–streptococcica;
Endocardite infettiva (EI) in pazienti portatori di:
–pregresse EI
–valvulopatie congenite o acquisite
–protesi valvolari
Ascessi intraparenchimali (cerebrali, epatici, renali,
polmonari);
Vasculiti autoimmunitarie:
– Arteriti gigantocellulari (granulomatosi di Wegener,
arterite temporale di Horton)
–Vasculiti cutanee (porpora di Schoenlain–Henoch)
Dermatiti allergiche:
–Sindrome orticaria–angioedema
–Dermatite atopica
–Pustolosi palmo–plantare
–Psoriasi
–Alopecia areata
Nefropatia da IgA
Patologia oculare:
–Uveiti anteriori (iridocicliti)
–Uveiti posteriori (corioretiniti)
–Neuriti ottiche retrobulbari
Patologia reumatica:
–Artrite reumatoide
–Artriti reattive (o postinfettive)
–Artriti infettive
Sindromi settiche (febbricole, astenia, dimagramento)
Malattia di Buerger
Aterosclerosi:
–Cardiopatia ischemica (coronaropatia, angina pectoris,
infarto miocardico)
–Ischemia cerebrale (infarto cerebrale, attacchi ischemici
transitori)
Diabete mellito (tipo I e tipo II);
Infezioni di artroprotesi ortopediche
Nascita prematura sottopeso:
–Parto pretermine
–Rottura prematura delle membrane
Polmoniti, ascessi polmonari, COPD
(5)
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