ANNO XXI Numero 31 8 AGOSTO 2014 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 L’INCHIESTA LA CALDA ESTATE DEL SINDACO DI MESSINA COSTRETTO ALLA RESA. DAI TIR ALL’ISOLA PEDONALE, DAI RIFIUTI ALLE UNIONI CIVILI. VIAGGIO NEL MALESSERE DI IN UNA CITTA’ ALLO SBANDO Accorinti al bivio CENTONOVE TORNA IN EDICOLA VENERDI’ 29 AGOSTO. BUONE VACANZE 8 Agosto 2014 il punto EDITORIALE Regione, rinunce a babbo morto UNA VOLTA TANTO capita anche ai Grillini di fare azioni politiche “costruttive”. Un deputato siciliano pentastellato ha infatti chiesto alla commissione finanze un “question time” sugli articoli 36 e 37 dello Statuto siciliano, la cui piena attuazione, ripete spesso il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, darebbe pieno respiro all’Autonomia della Sicilia, oltre che una scrollata ai conti dell’Isola costretta a passare da un mutuo all’altro per chiudere bilanci sempre più in rosso. Qualche problema di interpretazione giuridica debbono esserselo posto alla Regione dopo che alcune associazioni dai nomi vagamente indipendentisti, come la “Compagnia di Enno” o i “siciliani in Movimento”, hanno presentato tre esposti-denuncia contro l’intesa sottoscritta dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta con il ministero dell’Economia, a proposito di una transazione “a stralcio”: lo Stato caccia 500 milioni cash, la Regione rinuncia a 5 miliardi “a babbo morto”, frutto di 4 diversi ricorsi alla Corte Costituzionale. Alle polemiche scatenate da alcuni deputati che hanno accusato Crocetta di avere “svenduto” la Sicilia, il governatore ha risposto “semmai l’ho salvata”. Da cosa? Il dubbio insinuato da uno dei suggeritori degli esposti, l’avvocato Gaetano Armao, non è banale: può il presidente della Regione firmare un atto così straordinario senza un passaggio in aula? Non è una domanda da poco conto. E neanche da pochi conti. Renato Accorinti Accorinti, da pacifista a picconatore Cresce il timore che le speranze riposte nel sindaco di Messina possano restare travolte da deprecabili abusi di soggettività. Ecco perchè rischiamo di riconsegnare la città a chi l’ha semidistrutta DI DOMENICO BARRILÀ MONTA IL TIMORE CHE la bella speranza messinese possa restare travolta da deprecabili abusi di soggettività. Limiti perdonabili solo se accompagnati da competenze mostruose oppure da progressi tangibili nella qualità della vita dei cittadini. Restiamo in attesa. In compenso cresce la visibilità del sindaco. Il personaggio mette in riga l’amministratore, spero non per nasconderne le lacune. Sacrosanta l’intenzione di fare comprendere ai traghettatori che esiste un potere pubblico in grado di fare rispettare i propri deliberati, meglio però evitare i sentieri cinematografici. I poteri forti tanto evocati sono in grado di rovesciare il tavolo, considerato che in consiglio comunale la giunta è priva di numeri, ciò consiglia diplomazia istituzionale invece del corpo a corpo. Ci siamo appena lasciati alle spalle una lite, quella con i proprietari della locale squadra di calcio, che subito ci invischiamo in un’altra e poi in un’altra ancora. Meglio proporre soluzioni piuttosto che allargare ferite, ma forse ciò non è nelle corde dei vertici municipali. Guardo i filmati relativi alla pista ciclabile e mi viene in mente il comune dove abito, dotato di chilometri di ciclabili, costruite impiegando risorse catturate da fondi dedicati. Per mesi sono stati effettuati studi approfonditi, condensati in un piano del traffico che consente di agire con criterio, senza tirare a indovinare e senza invertire l’ordine dell’azione. Se si vuole scoraggiare l’uso dell’automobile, bisogna avere trasporti pubblici da primo mondo e non da terzo, il resto, piste ciclabili e isole perdonali, che apprezzo profondamente, viene di conseguenza. Prima si portano le persone in città con mezzi pubblici efficienti, dotati di frequenze certe, poi si lavora all’interdizione del traffico. Prima prepari le alternative, questo ti rende credibile, dopo stringi le maglie della rete. Non serve la mozione dei sentimenti, con affermazioni che cominciano a mostrare la corda, inutile ripetere che non si è al soldo del lupo mannaro o che si respira aria nuova, ora bisogna amministrare con standard europei, se si è in grado di farlo. Caporedattore: Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Camillo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progetto grafico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it. Internet: http://www.centonove.it email: centonove@centonove.it centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile Enzo Basso Garante del lettore: Attilio Raimondi centonove pagina 2 È vero, l’attuale amministrazione si è trovata di fronte ad una situazione socio-politica spaventosa, tuttavia, proprio in forza di tale premessa, è meglio mettere da parte l’epica oratoria e gli ego ipertrofici. Servono invece persone la cui musa ispiratrice sia la realtà e non il furore ideologico, in grado di fare funzionare la macchina comunale, perché è quello lo strumento d’azione delle grandi amministrazioni, non certo i gesti dimostrativi a favore di telecamera. Certo, ci vogliono capacità e coraggio per toccare l’apparato, magari confrontandosi con esso e cercando uomini di buona volontà al suo interno. Servono persone che vanno a visitare le poche realtà produttive rimaste in piedi, anche quelle che operano nel settore della navigazione, parlando di progetti e non della propria visione della vita che, col dovuto rispetto, può non interessare a tutti, soprattutto a chi si sente fortunato se lavora per 300 euro al mese in nero. Le parole dalla Confindustria cittadina, che lamenta mancanza di dialogo, doglianza ricorrente in diversi soggetti, sono un brutto segnale. Quando un quadro sociale, civile e politico è così frammentato, oltre che disperato, non occorre un picconatore, ma un pacificatore, perché Messina si salva solo ascoltando tutti. Per essere in grado di fare ciò servono tatto e conoscenza totale degli argomenti, ingredienti che forse in troppi ritengono secondari. Oggi siamo di fronte alla prospettiva concreta di riconsegnare la città e chi l’ha semidistrutta, e quello che è peggio avendo esaurito il bonus per nuove primavere. In queste contingenze la vera svolta sarebbe passare dall’Io ad un Noi sincero, alimentato dalla certezza che la verità non è stata appaltata a un gruppo di eletti oppure ad un superuomo che, con tutta la buona volontà, non riusciamo a scorgere. Non è il momento di incrementare le rigidità esponendo Messina ad un rovinoso ritorno al passato, da cui si salverebbe paradossalmente solo il sindaco, carico della dote di immagine accumulata, mentre a noi resterebbe l’amarezza di constatare che dietro a tanto rumore c’era il nulla. Distribuzione: Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso 9/11 - 98124 Messina telefono 090 692508. Distributore regionale: Eagleservices via M. Rapisardi, 62 - 95021 Acicastello (CT). Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430211. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm. 3,5 x 4,5); Manchette prima pagina euro 206,58; Finestrella prima pagina euro 438,99; commerciali a mod. euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. euro 129,11; redazionali euro 77,47; una pagina interna euro 1.446,08; ultima pagina euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + euro 387,34. Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana riservato MESSINA. I pm stralciano le posizioni di sedici indagati e aprono un altro fascicolo. Non c’è più «l’associazione». Ecco per chi Corsi d’oro, si alleggeriscono le accuse MESSINA. Colpo di scena nella prima tranche del processo sui “corsi d’oro”. Nell’ambito del procedimento i pm Sebastiano Ardita, Antonio Carchietti e Liliana Todaro hanno chiesto, per sedici degli indagati, l’apertura di un nuovo fascicolo per inconsistenza dell’accusa (articolo 416 del codice penale, cioè il reato di associazione a delinquere) Tra i sedici ci sono Salvatore Lamacchia, ex amministratore delegato dell’Ato3 di Messina e ritenuto il “braccio destro” di Francantonio Genovese, il revisore dei conti del comune di Messina Dario Zaccone, ex consulente contabile della Caleservice (che gli inquirenti considerano la “cartiera” di Genovese), e Ludovico Albert, dirigente generale regionale alla Formazione, ambito in cui si sviluppa l’indagine. Per i sedici, la decisione della pubblica accusa di aprire un altro fascicolo con ipotesi di reato diverse dall’associazione, alleggerisce di parecchio le posizioni processuali. Nel frattempo, con 391 voti favorevoli e 16 contrari, la Camera dei deputati ha votato TERME VIGLIATORE Lavori all’Istituto comprensivo L’Urega blocca la gara TERME VIGLIATORE. Ottantuno aziende chiedono di partecipare a un bando di gara di 215mila per la razionalizzazione dei servizi dell'istituto comprensivo di Terme Vigliatore, ma l'Urega è costretta a rinviare "sine die" la gara, perchè il bando è stato affisso solo da 15 giorni e non 21 come prevede la legge. Ora sono a rischio i fondi assegnati alla scuola, che con 1400 alunni svolge servizi anche per i Comuni di Oliveri e Falcone. Non è la sola anomalia della gara d'appalto "bloccata". La prima è: come mai se ne occupa l'Urega, che dovrebbe svolgere solo le gare sopra soglia? A chiderlo è stato la stessa scuola, ma le interpretazione dell'art 122 sul codice degli appalti, hanno fatto sì che per il segretario comunale di Terme Vigliatore, Gaetana Gangemi, bastassero solo 15 giorni di affissione all'albo. Per l'Urega ne occorrono 21. Così, ora, tutto è da rifare. Con il rischio che i fondi potrebbero anche essere rimodulati. 8 Agosto 2014 TOP SECRET CONSORZIO AUTOSTRADE Manodopera e straordinari Contestati 8 milioni di euro MESSINA. Otto milioni di euro. A tanto ammontano le contestazioni che l’ufficio del lavoro di Messina ha reclamato al Cas, il consorzio delle autostrade siciliane, per l’utilizzo anomalo di manodopera stagionale e eccessivo uso dello straordinario, a cavallo tra gli anni 2005-2010. Il Cas ha proposto ricorso. Le audizioni sono previste a settembre. BUROCRAZIA Museo a Scoppo, contestato l’accesso alla struttura Dario Zaccone Ludovico Albert favorevolmente alla richiesta partita dalla Procura di Messina sull’utilizzo delle intercettazioni nei confronti del deputato Francantonio Genovese. Il voto, però, vale ma solo per le conversazioni telefoniche precedenti al 12 dicembre 2011, data in cui il deputato del Pd fu iscritto nel registro degli indagati per le vicende legate alla gestione dei fondi pubblici dalla Regione Sicilia alla formazione professionale. SOMMARIO PRIMO PIANO 6-9. Accorinti, la lunga estate calda Ecco le cinque emergenze del sindaco di Messina. Appeso a un filo POLITICA 10. Regione ai tempi supplementari La manovra di assestamento mette a nudo le divisioni interne 11. Ardizzone: «La Sicilia? Ce la farà» A tu per tu con il presidente dell’Ars 12. Camera con...svista Mobilitazione per difendere l’ente camerale SICILIA 13. Italcementi dei veleni Allarme per la relazione dell’università di Messina 14. Formazione ad orologeria Dopo il “tonfo” del click day una nuova tegola per l’assessore Scilabra 15. Come ti rivoluziono l’Atm Le proposte “alternative” per mettere in riga l’azienda trasporti cittadina 16. Aya trova una famiglia Storia a lieto fine per una bimba etiope e per la madre 17. Panarea, l’isola della cultura Gli albergatori dell’isola dei vip lavorano sulla destagionalizzazione. Puntando sul patrimonio 18. Quando la graduatoria è precaria La mobilità del personale Ata conclude le operazioni organizzative. Ma regna il caos 20. San Marco, patria dei centenari Nel borgo si studia il segreto della longevità 22. Ciuri ciuri, a ritmo di jazz Santi Scarcella gira il mondo contaminando la musica dei neri con quella siciliana ECONOMIA 23. C’erano una volta le terme In Sicilia il termalismo rappresenta solo 1,7 % degli arrivi 24. La lumaca ti fa bella Tre giovani di Campofelice danno vita ad una azienda-rivelazione nel panorama nazionale 25. Un piano per il lavoro Il programma del premier per fronteggiare la crisi occupazionale POSTER 28. Tutti verso Eriador Raduno per i 60 anni de “La Compagnia dell’Anello”al Castello di Villafranca Tirrena RUBRICHE 3-4-5. Settegiorni 26. Consumatori / Consulenti 30-31. Libri/La Classifica/Lacerti di Letture 38-39. Lettere & Commenti 38. Qui Scuola / Heritage / Ecologia 39. Eliodoro / 150 Parole da Palermo 39. Antibuddaci 39. Animal House centonove pagina 3 MESSINA. Apre un museo, ma la Stradale gli contesta l’accesso alla struttura: "Qui è autostrada, bisogna mettere il guard-rail". E’ la disavventura in cui è accorso Angelo Caristi, promotore del museo “Tra le due Guerre” di contrada Scoppo, nei locali che assegnatigli dalla Provincia. Secondo le indicazioni del Cas, il consorzio delle autostrade siciliane, alla struttura si può accedere solo dall’ingresso pedonale. REGIONE Giuca in pole position per il rimpasto ROSOLINI. E' Giovanni Giuca, ex sindaco di Rosolini, il primo nome che filtra per il rimpasto in vista alla Regione. Giuca, che per due volte è sceso in campo con il Megafono, dopo un primo, timodo assenso dell'area cuperliana, è andato in missione a Roma: dovrebbe entrare in giunta come "renziano". 8 Agosto 2014 settegiorni CHI SALE Fabio Mazzeo MESSINA. Corri, ragazzo, corri… L’addetto stampa del ministro della salute Lorenzin non si smentisce: a furia di fare “footing” nelle sue corse messinesi è diventato asciutto un chiodo: un atleta da pallacanestro. Carmelo Trimarchi S.TERESA RIVA."Cu nasci tunnu, non po' moriri quatru. Ma! Cu nasci quatru, po' moriri tunnu". E' il motto che l'ingegnere di Santa Teresa Riva ha fatto stampare nel suo biglietto da visita. Cui segue l'evoluzione di un cubo bli che poi si fa palla di fuoco. SOCIETÀ SANITA’ Messina, accorpati i punti nascita Papardo-Piemonte MESSINA. Il provvedimento era nell’aria, ma il direzione generale del Azienda Ospedaliera PapardoPiemonte di Messina, Michele Vullo, ha pure comunicato in anticipo rispetto alle attese che con delibera n° 86/DG del 5 agosto 2014, è stato disposto l'accorpamento delle Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia dei due presidi ospedalieri Papardo e Piemonte presso il presidio ospedaliero Piemonte di viale Europa. Per l’azienda il provvedimento, che Giovanni Merenda ROMETTA. L’effervescente artista-scrittore sorprende tutti con una mostra... a casa sua. Messi da parte penna e pennelli, stavolta si dedica alla scultura per raccontare “La città perduta” con poesia e raffinatezza. L’esposizione-lampo l’11 agosto, dalle 18 alle 20, al complesso Romarea di Rometta Marea, ingresso dal cancello in fondo al campo da tennis o dalla porta verde sul torrente. Giuseppe Laganga MESSINA. Trentasette anni, originario di Capizzi, laurea in Economia e commercio, è in Sicilia il più giovane direttore amministrativo di azienda sanitaria. La nomina al Policlinico di Messina, realtà che conosce da vicino: dal 2008 ha diretto il settore economico, per poi assumere nel 2012 anche il ruolo di direttore del dipartimento amministrativo. MONFORTE SAN GIORGIO. Mercoledi 13 agosto, a cura della Cyber Community dei monfortesi nel mondo, verrà attribuito il “Premio San Giorgio 2014” alla memoria di due illustri personaggi nati e cresciuti a Monforte nel secolo scorso: Nicolò e Felice Visalli. Nicolò Visalli fu magistrato della Corte di Cassazione e autore di numerosi volumi di diritto di rilievo internazionale, mentre Felice Visalli fu pioniere della neurochirurgia in Italia. Il gioco “Mimmo e Stellario” realizzato con Giuseppe Calcagno MESSINA. La scorsa settimana abbiamo pubblicato un articolo sul gioco Mimmo e Stellario. Precisiamo che il gioco è stato realizzato da Giuseppe Calcagno (che ha curato la programmazione, grafica e pubblicazione vera e propria sugli stores) e Marcello Crispino (parte artistica disegni e scenari). Giulio Lo Greco ha contribuito con i testi vocali. Messina, un calcio alla Sla in memoria di Genovese MESSINA.Venerdì 8 agosto alle 21.30 a Messina va in scena nel campo sportivo della parrocchia di S. Maria Superiore di Faro Superiore “Un calcio alla SLA” evento benefico che culminerà con un triangolare di calcetto, per ricordare Pippo Genovese, cittadino messinese scomparso nel 2008 a causa di questa malattia, e raccogliere fondi per Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, da 31 anni impegnata nell’assistenza alle persone con Sla e presente a Messina dal 2009 dove segue 30 malati e le loro famiglie. Emilia Barrile MESSINA. La presidente del Consiglio comunale di Messina si è intestata “la causa” del Museo del Fango nato dopo le alluvioni di Giampilieri e Scaletta e rimasto senza sede per inerzia dell’amministrazione comunale. La Barrile si è fatta promotrice di un tavolo che mette insieme i promotori dell’iniziativa e i rappresentanti istituzionali per scongiurare il pericolo di un trasferimento del museo in un’altra città e per non perdere la possibilità di partecipare all’Expo 2015. Monforte, premio “San Giorgio” alla memoria dei fratelli Visalli INIZIATIVE. L’interrogazione del deputato Pd sulla sicurezza Autostrade, Laccoto chiede la verifica L’Ospedale Piemonte PALERMO. "Un'indagine per accertare la sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza a tutela della incolumità dei cittadini che percorrono l'autostrada Palermo - Messina e la mancata ottemperanza alle norme vigenti in materia di opere pubbliche e di collaudo verificando di chi siano eventuali responsabilità per la mancata manutenzione ordinaria e la regolare procedura degli appalti, a volte affidati anche senza regolare gara pubblica". Lo chiede in un'interrogazione il parlamentare regionale Pd, Giuseppe Laccoto. "L'autostrada A20 - spiega Laccoto - è insicura, pericolosa, famosa per i cantieri eterni e l'esosità dei pedaggi. La principale via di collegamento della costa settentrionale della Sicilia sembra ormai abbandonata all'incuria con frequenti deviazioni che determinano doppio senso di marcia, gallerie non adeguatamente illuminate, manto deformato". entrerà in vigore dal 11 agosto prossimo, si è reso necessario per garantire una dotazione organica in grado di assicurare un percorso nascita sicuro che, nell'attuale situazione, a causa della carente dotazione organica-a vario titolonon era garantito in nessuna delle unità operative di ostetricia e ginecologia ricadenti in Contrada Papardo e viale Europa”. FILICUDI. Incidente durante i lavori della contestata opera in una delle isole belle dell’arcipelago Si sgancia il pontile delle polemiche, è panico tra i bagnanti FILICUDI. Si sgancia un pezzo del pontile ancora in costruzione ed è panico tra i bagnanti ed i turisti a Filicudi, una delle isole più belle e selvagge dell’arcipelago eoliano. Il pontile galleggiante che si sta costruendo vicino al porto da anni suscita le proteste dei cittadini e degli ambientalisti: perché impedirebbe la libera fruizione della spiaggia nell’unico tratto agevole per i turisti, le famiglie isolane e i bambini, e perché danneggerebbe ecosistema e reperti archeologici. Mercoledì scorso proprio mentre in tanti erano ancora in spiaggia la motonave carica di cemento, si è spostata verso la baia antistante e ha gettato in mare un pezzo della struttura. Il sindaco ha emesso una ordinanza che ha bloccato i lavori, anche se solo temporaneamente perchè l’area non era stata delimitata nè i bagnanti avvisati. Il Comitato spontaneo di abitanti e turisti di Filicudi ha fatto subito sentire la propria voce. "Ci chiediamo come sia possibile che una motonave possa girare senza controllo in mare in un' area dove i bagnanti, anche bambini, e le barche devono potersi muovere liberamente durante la stagione estiva - spiega la portavoce Patrizia Italiano - senza che centonove pagina 4 nessuna autorità pur presente intervenga". Il Comitato chiede, dunque, l'intervento del Governo regionale. Già il deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli aveva presentato una interrogazione chiedendo il blocco definitivo del progetto del pontile: "Dalla data di rilascio della concessione, che risale al 2008, - dice Ferrandelli - più volte è intervenuta negativamente la Soprintendenza del mare bloccando l' opera anche per il ritrovamento di reperti archeologici nei fondali". "L' isola di Filicudi - continua - è un luogo incontaminato e ricco di risorse naturali e culturali e questo patrimonio rischia di disperdersi se venisse realizzato il pontile galleggiante di 75 m e con basamento in calcestruzzo". 8 Agosto 2014 settegiorni CHI SCENDE REGIONE. Accordo con l’assessorato agricoltura, la Bio-innovazione parlerà siciliano. Primo progetto sui Nebrodi La cimice del nocciolo? Ha le ore contate MESSINA. Il doppio cognome con tanto di allitterazione ha fregato il noto penalista messinese. Durante la conferenza stampa di Pippo Trischitta sull’isola pedonale, infatti, il nome del giovane avvocato, che patrocina i commercianti dell’area che la pedonalizzazione proprio non sono riusciti a mandarla giù, è misteriosamente diventato “Carlo Arturiolo”. Presto un impianto che impiegherà 50 ricercatori e tecnici in collaborazione con la società Wise-Use International MESSINA. La cimine del nocciolo? Ha le ore contate. L'Assessorato Agricoltura, infatti, ha appena definito i termini di un accordo di collaborazione con la Wise-Use International, società olandese leader nella produzione e ricerca di biostimolatori e sostanze biologiche di contrasto ai parassiti che vedrà nei prossimi giorni la costituzione di una nuova società, la Bio-innovation Sicilia e nell'arco di un paio di mesi la realizzazione di un impianto di ricerca applicata nel quale saranno impiegati circa 50 tra ricercatori e tecnici specializzati. In base all'accordo tracciato la Bio-innovation – già a partire dalle prossime settimane - dovrà avviare uno studio per la calibrazione di un bio-prodotto mirato a controllare l'espansione del Gonococerus acuteangulatus nell'areale di produzione corilicoro Nebroideo in modo particolare nei territori comunali di Ucria, Floresta, Castell'Umberto e Tortorici. L'attività sperimentale avrà lo scopo di determinare: dosaggi, epoche e modalità di applicazione del prodotto individuato. L'Assessorato Agricoltura, negli scorsi anni ha sostenuto il recupero di un territorio produttivo storicamente destinato a noccioleto al punto che oggi risultano recuperati e produttivi circa 12.000 ettari di terreno. Prossimo obiettivo il miglioramento qualitativo della produzione e la certificazione del prodotto con l'attribuzione del marchio Qualità Sicura Sicilia (QS Sicilia). “Il grande valore aggiunto che potrà offrire la Bio-innovation Francesco Russo Gonocerus acuteangulatus alla Sicilia – ha dichiarato Cesare Antonio Sparacino responsabile scientifico della ricerca per la Wise-use - sarà quello di testare sperimentalmente i prodotti sul territorio, adattando dosaggi e formule alle diverse esigenze microclimatiche e ambientali”. La sfida raccolta dalla Wise Use porterà nei prossimi giorni alla formalizzazione di un accordo di collaborazione nel quale i soggetti coinvolti saranno: l'Assessorato Agricoltura attraverso la Soat di Sant'Agata di Militello, la Wise Use attraverso la BioInnovation Sicilia ed i produttori del territorio dei Nebrodi coordinati in questa azione dal professore Matteo Florena, presidente dell'Associazione Culturale Nebrodi. Referente scientifico del progetto, che ha l'obiettivo di migliorare qualitativamente e quantitativamente le produzioni agricole siciliane, sarà Antonio Cesare Sparacino, agronomo di origini siciliane e docente della Facoltà di Agraria nell'Università di Milano. Il fotografo Isolino sposa la bella Barbara SPADAFORA Al Castello il premio letterario “Circe” SPADAFORA. Al via la nuova edizione del Premio Letterario Nazionale “Circe Una donna tante culture”. L’anteprima si svolgerà al Castello di Spadafora oggi, venerdì 8 agosto 2014, nell’ambito della serata”Sicilia terra di transito” organizzata con la collaborazione di Armando Siciliano Editore. Nell’ambito della manifestazione è prevista l’inaugurazione della mostra fotografia “E’ l’ora di fuggire” di Giuseppe Cannistrà, la presentazione del format scolastico “Quell’optional chiamato Legalità”, la proiezione del Video “Florence Trevelyan e Robet H. Kitson a cura di Minella Gandolfo. Inoltre riflessioni etnoantropologiche su “La donna Mediterranea del Novecento” con l’intervento di Pippo Corica. Infine la proiezione del video su Lampedusa con interventi sul romanzo di Roberto Rapisarda “Vite anNegate”. BARCELLONA. Il segretario del Pd di Barcellona è stato accusato di non avere alcun peso. A sostenerlo - oltre la bilancia - il sindaco Maria Teresa Collica stanca di aspettare le decisioni del partito sulla entrata in giunta: «Russo attribuisce a me i ritardi, in realtà il problema è che il Pd a Barcellona non ha una leadership capace di definire una linea unitaria». Carmelo Sottile SANT’AGATA MILITELLO. L’amministrazione Sottile non solo non riesce a sbloccare i lavori del nuovo porto ma, oltre alle complicazioni legate all’assegnazione dell’appalto, ora è giunta dalla Regione un’altra tegola: sono stati revocati 11 milioni di finanziamento in quanto mai impegnati. Immacolato Bonina ROSA E NERO Il Castello di Spadafora Carlo Autru Ryolo MESSINA. Per un giorno a fare la parte dello sposo nel servizio fotografico è stato lui: Giovanni Isolino, il re dei fotografi di via Garibaldi, si è sposato con Barbara Mangano, alla Chiesa dello Spirito Santo. La funzione religiosa è stata officiata da padre Nico Rutigliano. Testimoni per lo sposo Sergio Beccaria e Fabrizio Cardile, per la sposa Leo Visco e Simona Buda. In chiesa c'era anche il sindaco Renato Accorinti. A Filippo Isolino, "senior", e a Giovanni e Barbara (nella foto accanto), gli auguri di Centonove. Incidenti stradali, è morta la figlia di Arcadi REGGIO CALABRIA. Si sono svolti a Reggio Calabria i funerali di Chiara Arcadi, 24 anni, morta tragicamente in un incidente stradale, figlia del magistrato Ezio Arcadi, che per lungo tempo ha prestato servizio al Tribunale di Messina, prima di essere trasferito a Locri. Alla famiglia Arcadi le condoglianze di Centonove. 25 anni d’amore per la coppia Siracusano MESSINA. Si sono trovati martedì scorso nella villa di Mortelle con amici e parenti per festeggiare i 25 anni di matrimonio, Marcello e Rosanna Siracusano. Alla felice coppia gli auguri della redazione di Centonove. Addio Galatà, decano dei giornalisti etnei CATANIA. E' scomparso a Catania, all'età di 84 anni, Filippo Galatà, decano dei pubblicisti della città etnea. Galatà, già segretario generale della Provincia di Catania, componente della Giunta nazionale della Fnsi, per due legislature è stato consigliere nazionale dell'Ordine nazionale dei giornalisti dove ha ricoperto anche la carica di presidente della Commissione giuridica. Alla famiglia, le condoglianze di Centonove. centonove pagina 5 BARCELLONA. L’imprenditore lascia dopo sei anni la guida del Barcellona Basket (A2). Il team, fiore all’occhiello della città del longano, passa nelle mani dell’amministrazione comunale che ora dovrà trovare una nuova gestione. In caso contrario la società verrà messa in liquidazione. Pietro Funaro TRAPANI. Il vicepresidente regionale dell’Ance sotto la lente degli investigatori antimafia. Polizia e guardia di finanza hanno infatti eseguito un sequestro preventivo di beni del valore di 25 milioni di euro. Nel mirino imprese, società, quote societarie, conti correnti e depositi bancari nel possesso dell’imprenditore trapanese e del figlio Domenico. Il presidente di Ance Sicilia Salvo Ferlito fa sapere che Funaro si è già dimesso dalla carica. 8 Agosto 2014 primopiano Il sindaco di Messina Renato Accorinti PALAZZO ZANCA. Tutte le emergenze per il sindaco di Messina. Appeso ad un filo Accorinti, la lunga estate calda L’aula che fa forza sui numeri per “fargliela pagare”, i documenti finanziari che non arrivano, i consiglieri “amici” che meditano l’abbandono, la questione rifiuti che potrebbe peggiorare. Ecco cosa bolle in pentola. E a settembre... DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Preso a sberle in aula su isola pedonale e unioni civili, castrato dal Tar nella lotta contro i tir, alle prese con un’emergenza rifiuti come non se ne vedeva da tempo, senza nemmeno uno di tre documenti finanziari approvati tra bilancio consuntivo, previsionale e piano di riequilibrio, con la spada di Damocle di una sentenza del Cga, che tarda ad arrivare ma che potrebbe in teoria strappargli la fascia tricolore, e con due consiglieri in predicato di abbandonare Cambiamo Messina dal basso per approdare al gruppo misto: l’estate di Renato Accorinti e della sua giunta si preannuncia lunga. E caldissima. QUELL’AULA SORDA E GRIGIA... Il primo dei grattacapi estivi, per Accorinti, è il rapporto che si è creato con l’aula, che sta abbastanza prevedibilmente facendo valere la logica muscolare che racconta di trentasei Felice Calabrò consiglieri ostili contro quattro “fedeli”. Prima la bocciatura dell’isola pedonale proposta dall’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, una settimana dopo la “melina” sull’istituzione del registro per le unioni civili, in mezzo le dichiarazioni del presidente del consiglio Emilia Barrile. “Il sindaco non può permettersi di rivolgersi così all’aula, che su certe decisioni è sovrana”, ha tuonato l’esponente del Pd, in risposta alle esternazioni di Accorinti che il voto sull’isola pedonale l’aveva definito “indecente”. Sorte ancora peggiore, ma emblematica, ha subito la discussione sulle unioni civili, “palleggiata” in aula dall’Udc per un errore formale nell’intestazione. Niente di irreparabile, ma che ha dato la stura per poter impallinare la delibera, con possibilità di impugnarla qualora fosse passata. E che testimonia ancora una volta l’imbarazzante pressapochismo di un’amministrazione allergica alla burocrazia. Esattamente quello che è accaduto con la questione tir, secondo dei grattacapi di Accorinti. TIR E MOLLA. Il provvedimento di blocco dei tir in città (in realtà solo in un pezzo di città, dato che dal viale Boccetta continuano a passare senza pietà), presentato e portato avanti come “la madre di tutti i provvedimenti”, non è riuscito ad uscire vivo dalle forche caudine della giustizia amministrativa. Prima l’emanazione, poi un ricorso gerarchico che dopo tre giorni ne ha decretato lo stop, quindi una nuova determina con carattere d’urgenza, alla fine l’onnipresente Tar che dà ragione agli armatori del gruppo Franza e sospende gli effetti del blocco alla circolazione, di fatto ammazzando il provvedimento. Provvedimento che scava scava si è rivelato un placebo e niente più: i tir hanno continuato a passare, scortati dai vigili, uno per uno. Dopo la sospensiva concessa dal Tar? TRIBUNALI Cga, il ricorso che non arriva TRE MESI PER LA SENTENZA CHE POTREBBE SPODESTARE L’AMMINISTRAZIONE. ECCO LA STORIA. E COSA DICONO I LEGALI Silvano Martella MESSINA. Paradossalmente, il grattacapo che dovrebbe più preoccupare Renato Accorinti, il ricorso al Cga che potrebbe scalzarlo dalla poltrona più alta di palazzo Zanca, è anche quello che lo tranquillizza di più. La decisione del più alto organo di magistratura amministrativa in Sicilia è attesa ormai da oltre due mesi, e ancora non arriva. Ovviamente, la circostanza ha scatenato più retroscena di un film di 007, con tesi a favore di Accorinti o del primo dei ricorrenti, l’ex consigliere comunale Giovanni Cocivera (Pd), a seconda di chi la spiegasse. “E invece i tempi sono perfettamente normali”, spiega Marcello Scurria, amministrativisia e collega di studio di Arturo Merlo, l’avvocato che patrocina Accorinti. “I ricorsi elettorali in primo grado si depositano centonove pagina 6 entro dieci giorni, in appello non vengono presi in considerazione prima di tre mesi, quindi se ne riparla a fine settembre”. Cosa è successo? “A febbraio, in primo grado il Tar ha dichiarato inammissibile per genericità il ricorso volto al ricontrollo dei verbali che, secondo i ricorrenti, sancirebbe la vittoria di Felice Calabrò al primo turno”. E al secondo? “Il Cga può confermare la sentenza di primo grado e rigettare il ricorso, e Accorinti resta in sella, oppure, con ordinanza, ordinare il ricontrollo dei verbali”, spiega Scurria. Ricontrollo dei verbali, non riconteggio delle schede, (procedura che l’ordinamento giuridico italiano non prevede), alla ricerca di quel pugno di voti che i ricorrenti sostengono avrebbero determinato la vittoria di Calabrò. Con quante possibilità di accoglimento? Poche, stando ai precedenti. “Oddio, poche non direi”, spiega Silvano Martella, legale che ha curato il ricorso avverso ad Accorinti. “C’è una circostanza simile accaduta a Pachino. C’erano una o due sezioni da ricontrollare, ed il ricorso è stato accettato. In teoria il precedente esiste, in pratica, visto il pronunciamento da parte del Tar in primo grado, pare di no”. (A.C.) 8 Agosto 2014 primopiano Tutto uguale: tir che passano scortati ad uno ad uno. L’unica differenza sono state le multe elevate, un paio di centinaia, che qualche soldino nelle disastrate casse comunali lo faranno entrare. A meno che non siano dichiarate illegittime. Il tira e molla, ovviamente, ha polarizzato ancora di più le posizioni. Chi Accorinti lo sostiene gli è a fianco nella madre di tutte le battaglie, chi lo avversa ha trovato un altro ottimo motivo per compatirlo e guardare infastidito alle “sceneggiate”. Perchè è questo che la discesa in campo davanti ai bestioni della strada di Accorinti in fascia tricolore è sembrato a molti, visto l’epilogo dell’atto amministrativo. Ancora più difficili da Emilia Barrile spiegare se si tiene conto che, da un mese abbondante, la città, i villaggi soprattutto, è sprofondata in un’emergenza rifiuti spaventosa. E gli appelli all’unità, alle battaglie condivise, alle questioni di principio, quando la città affoga nell’immondizia, non fanno altro che rendere più irritanti le parole. Sulla graticola è finito l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, che a sua volta si è trascinato dietro, nelle ire dei consiglieri comunali, il commissario liquidatore di sua nomina Alessio Ciacci e l’esperto Raphael Rossi. Proprio l’altissimo costo del ciclo di raccolta, spazzamento e conferimento in discarica (oltre 42 milioni), era stato al centro delle discussioni in sede di BAGARRE. Isola pedonale e Unioni civili spaccano i democratici. Orfani di un “padre” Pd, divisi alla meta La minoranza scalpita RENZIANI, CIVATIANI E CUPERLIANI CHIEDONO CONGRESSO O COMMISSARIAMENTO. LOTTA NEL PARTITO CHE NON C’È commissariamento, pur riconoscendo l’errore di aver “boicottato” il congresso che ha incoronato Ridolfo, astenendosi dal partecipare. Chi dovrebbe venire a salvare il Pd messinese, però, non si intravede all’orizzonte. Perchè la politica del lavare in famiglia i panni sporchi ha portato prima Giuseppe Lupo e oggi Fausto Raciti (ex ed attuale segretario regionale del partito) a non muovere un dito e “lasciarla sbrigare” ai messinesi. Il risultato è una vera e propria guerra tra bande in cui l’unica dirimente è l’avere voti. A distinguersi, in consiglio comunale, sono Daniele Zuccarello, da inizio consiliatura si è ritagliato il ruolo di investigatore d’atti e bastiancontrario del partito, e Donatella Sindoni, che dopo un anno di morsi alle labbra non ce l’ha fatta più ed ha abbandonato i formalismi ortodossi del partito per esprimersi e votare secondo coscienza e non secondo convenienza. E Felice Calabrò, il candidato sindaco che di guidare la litigiosa compagine non sembra averne voglia? Sta alla finestra. E attende che finisca la guerra tra bande. “Vedo persone che sgomitano come i pazzi per affermare chissà cosa, senza costrutto. E io voglio stare alla larga, non voglio contribuire alla confusione spiega serafico, con aria da vecchio saggio - Ma è un problema non solo messinese:, alla regione facciamo ridere, in Italia c’è l’effetto Matteo Renzi premier che tiene assieme la compagine, ma in autunno si smorzerà appena inizierà il salasso per le tasche degli italiani”. (A.C.) MESSINA. E dopo il Cga? Si dovrà aprire all’amministrazione. sembra incredibile, visto la guerra con elmetto in testa, colpo in canna e baionetta tra i denti che il Pd sta facendo ai provvedimenti emanati dalla giunta guidata da Renato Accorinti, ma la proposta arriva dal Pd stesso. Dalle aree minoritarie del Pd. Minoritarie a Messina, perchè il paradosso è che in città i rappresentanti del presidente del consiglio Matteo Renzi sono in minoranza rispeddo all’ortodossia democratica. Ortodossia che, oggi orfana della guida di Francantonio genovese, padre padrone del partito impegnato ad evitare la galera per le vicende legate alla formazione, naviga a vista ma con le sembianze di un galeone di bucanieri con issato un drappo a teschio e tibie incrociate, impegnato ad affondare le galene battente bandiera arcobaleno di Cambiamo Messina dal basso. E’ la posizione che le aree che fanno riferimento a Renzi, a Pippo Civati e, in parte a Gianni Cuperlo, hanno assunto dopo l’incontro scontro di martedi 5 agosto: scontro non solo metaforico, visto che a metà mattinata gli anini erano talmente surriscaldati che per un niente non si è arrivato agli spintoni. Dall’altra parte della barricata, a far valere i voti guadagnati e messi sul tavolo, i consiglieri comunali Paolo David, Emilia Barrile e Nicola Cucinotta, con la regia del vero stratega del partito, Peppuccio Santalco, oggi di stretta fede democratica ma che i più ricordano come il fondatore di Forza Italia in città, vent’anni fa. In mezzo, un partito che non è un partito. Sospese da quattro mesi nel limbo dei tatticismi le dimissioni del segretario provinciale Basilio Ridolfo, c’è chi oggi (i renziani Ciccio Quero e Alessandro Russo, il primo presidente del IV quartiere, il Da sinistra, Paolo David, Daniele Zuccarello, Liliana Modica, Piero David, Armando secondo ex del V) spera che a Hyerace, Ciccio Quero e Alessandro Russo durante la concitata conferenza di martedi 4 mettere ordine arrivi un centonove pagina 7 A DESTRA Nave senza nocchiero FORZA ITALIA, NCD E FRATELLI D’ITALIA, TRE ANIME IN AULA IN ORDINE SPARSO. E NESSUNO GUARDA AL FUTURO Ma se il centrosinistra piange, sulla sponda opposta, nel centrodestra, hanno davvero poco di che essere allegri. Perchè, al netto delle posizioni di totale opposizione ad Accorinti messe in campo dal capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta, il resto della compagine è abbastanza variegato. Piero Adamo (ed il circolo Vento Dello Stretto), per esempio, tenta di portare la discussione su binari politici, senza farne uno scontro personale, ma predica al vento. Anche perchè i colleghi di compagine sono abbastanza confusi sulla linea da seguire. Forza Italia, per principio (e sotto la conduzione di Trischitta), sarebbe per lo scontro verticale, ma alla verve pugnace del capogruppo non fa riscontro un’altrettanta anima combattiva da parte dei colleghi Fabrizio Sottile e Giovanna Crifò, il primo ancora troppo acerbo, la seconda decana del consiglio solo dal punto di vista anagrafico, visto che delle sorti dell’aula se ne è sempre disinteressa. Sulla sponda Ncd, invece, regna la confusione. Nicola crisafi ha interpretato in maniera piuttosto estensiva il ruolo da vicepresidente del consiglio, evitando pilatescamente di esporsi troppo in un senso o nell’altro, Daniele Faranda si sbatte a destra e sinistra ma annaspa nella mediocrità generale. E così il partito è diventato esponente della corrente del “ma anche”. Battaglia, ma anche dialogo, opposizione, ma anche mano tesa all’amministrazione. E così, la confuzione che a livello nazionale regna tra Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia, si ripropone paro paro anche in aula. A livello provinciale manca una leadership o anche solo un coordinamento d’area che possa raggruppare sotto lo stesso tetto le tre anime, ma quello che dovrebbe essere più preoccupante, per l’elettore di centrodestra, è la mancanza di prospettive future. Se per assurdo si dovesse votare nel 2015, il centrodestra avrebbe fortissimi grattacapi sul nome da spendere. Perchè, al netto di colpi “a sensazione” e fuori dalla politica che a Messina (eccetto Franco Providenti e Accorinti) hanno sempre miseramente fallito, il centrodestra non solo non ha un nome spendibile e credibilie, ma non si è posto nemmeno il problema di cercarlo. O di allevarlo. (A.C.) 8 Agosto 2014 primopiano ARGOMENTI BOLLENTI Il porno non... tira più? Colpa dell’isola pedonale PIPPO TRISCHITTA FORNISCE DATI SUI CALI DEGLI AFFARI. MA I PIÙ GRAVI SONO FUORI DALLA PEDONALIZZAZIONE Come se non ci fossero altri problemi, Messina da una settimana discute, si arrovella, scende in piazza e litiga sull’isola pedonale. O su quello che ne resta. Dopo il blitz in aula della scorsa settimana , col voto che ha riaperto al traffico via dei Mille e parte della via Giordano Bruno, confinando alla pedonalizzazione solo l’anello di piazza Cairoli, qualche giorno dopo in tremila hanno attraversato le stesse vie chiedendo a gran voce che l’isola resti così com’è. Dopo il muso duro, però, c’è la fase della distensione. Ci ha pensato per primo il Ncd, che ha presentato la sua proposta alternativa: la rambla” nella parte bassa di viale san Martino, una proposta elaborata dall’architetto Michele Palamara e che già l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca aveva sposato sotto forma di project financing (che non ha riscosso alcun interesse da parte dei privati). Anche Pippo Trischitta di Forza Italia, esaltato o vituperato quale artefice del voto in aula di ridimensionamento dell’isola, ha detto la sua, chiedendo (dopo aver votato per la riapertura di due strade al traffico), l’estensione della pedonalizzazione del viale san Martino da piazza Cairoli a via santa Cecilia, e spiegando che “non abbiamo accettato diktat da parte dell’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola”. A sostegno della votazione che ha riaperto via dei Mille, Trischitta ha tirato in ballo alcuni dati, forniti dai commercianti, che imputano il crollo degli affari dovuto all’isola pedonale. Dati che, però, si sono rivelati un boomerang. Perchè, dall’analisi dei 250 commercianti interpellati e dai cali di fatturato poi riportati da Trischitta, si evince che la contrazione negli affari è generalizzata. Perchè se è vero che “Non solo carta”, negozio in via dei Mille (e quindi isola pedonale) dichiara un catastrofico 80% in meno nel fatturato da gennaio ad aprile, periodo in cui era in vigore l’isola, è anche vero che in via Maddalena, strada tranquillamente percorribile in auto, due negozi, Divina e Fuxia, denunciano un tragico calo del 90%, così come cali del 60%, a detta degli stessi esercenti, si registrano in via Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi, zone che dalla pedonalizzazione non sono nemmeno sfiorate. E calo dichiara anche il bar Lombardo, che dall’isola pedonale è distante almeno mezzo km. Dulcis in fundo, dai dati si nota che anche il porno non tira più. Il cinema Capitol, unico rimasto in città a proiettare film a luci rosse, pare abbia un 40% di clientela in meno. E non è nemmeno in zona pedonale. (A.C.) approvazione della Tares (tassa sui rifiuti che deve coprire interamente i 42 milioni). Non era stato che l’antipasto di tutte le decisioni finanziarie che verranno nel giro di un mese. Quelle sì lacrime, sudore e sangue. BILANCIO CHE NON ARRIVA. “Lo stato di necessità non può sospendere la democrazia”. Le parole rivolte al direttore generale Antonio Le Donne, che chiedeva un atto di responsabilità a chi si informava sul ritardo in aula del piano di riequilibrio da votare, non provenivano da un consigliere di opposizione, ma da Gino Sturniolo, uno dei quattro di Cambiamo Messina dal basso. Che di votare il piano che impegna per dieci anni palazzo Zanca (e tutta la città) a ripagare oltre mezzo miliardo di debiti, non ne ha alcuna voglia. Non prima di averlo potuto spulciare attentamente, almeno. Sulla sua posizione ci sono praticamente tutti i colleghi d’aula, qualcuno dei quali memore delle cattive abitudini delle precedenti amministrazioni di far arrivare i documenti contabili in aula a poche ore dalla scadenza dei termini per l’approvazione: una sorta di voto “sulla fiducia”, a scatola chiusa, che a qualcuno è costato il cazziatone della Corte dei Conti sui disastri del consuntivo 2012, e la paura di essere chiamato a risponderne. “Non è questo che la gente si attende da un’amministrazione che ha fatto della condivisione la sua bandiera”, ha rincarato la dose Nina Lo Presti, anche lei di Cmdb ma in predicato, come Sturniolo, di passare al gruppo misto per evidenti idiosincrasia con i metodi dell’amministrazione. In un mese, andranno votati il consuntivo 2013, il piano di riequilibrio (scadenza 2 settembre) ed il previsionale 2014 (entro il 30 settembre). E stavolta l’aula, scottata, di deleghe in bianco non sembra aver voglia di concederne. In soldoni, “dare moneta vedere cammello”: senza poter esaminare i documenti allegati, a costo della decadenza (o del dissesto) non si vota nulla. Sembrerebbe un disastro sotto ogni punto di vista per il sindaco. RENATO, L’ARABA FENICE. Ma come l’araba fenice, Accorinti trova sempre la forza per risorgere. Specie se gli avversari quella forza gliela servono su piatti d’argento. L’imboscata con cui è stata cancellata l’isola pedonale, per esempio, è stato una vittoria tattica ma una pessima mossa strategica, perchè è riuscita a polarizzare di nuovo la piazza a fianco del sindaco, permettendogli di tornare sul terreno che gli è più congeniale: in piazza, col megafono in mano, alla testa di un corteo. Esattamente quello che è successo con la questione tir. Accorinti, balbettante dal punto di vista amministrativo e disastroso da quello burocratico, una MESSINAMBIENTE Arrivano mezzi e cassonetti. Ma resta l’emergenza La notizia cattiva è che la città continua ad essere un immondezzaio. Quella buona è che potrebbe finire da un momento all’altro. In arrivo ci sono quattrocento cassonetti provenienti da Lucca (e lì in disuso dato che la differenziata vola), acquistati da Messinambiente a 70 euro ciascuno, e sette mezzi motorizzati acquistati di seconda mano a Macerata per 150mila euro complessivi. Si tratta di mezzi piccoli, quelli che dovrebbero garantire la pulizia dei sacchetti “ a terra”, che gli autocompattatori non raccolgono in quanto adibiti al solo scarico dei cassonetti. Motivo per cui si verifica sempre più spesso che i cassonetti sono vuoti e intorno c’è una giungla di sacchetti d’immondizia. Lucca è la città natale del commissario liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci, Macerata è il comune in cui il segretario generale Antonio Le Donne prestava servizio prima di arrivare a Messina. “Solo una coincidenza”, giura e spergiura l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Lunedi 11, Ciacci e l’esperto Raphael Rossi annunceranno l’acquisto ed i tempi di arrivo in città, e faranno il punto sulla situazione. Che non è rosea. Alla riorganizzazione interna operata da Ciacci e Rossi (ultimo lo spostamento di Claudio Sindoni dal settore servizi) non è seguito un miglioramento dei servizi di raccolta, che anzi va più a rilento che mai. E a settembre ci si potrebbe ritrovare a fare i conti con uno scenario apocalittico: la chiusura delle discariche di Mazzarrà sant’Andrea e di Motta per mano della regione, che vuole revocare le autorizzazioni per una enorme serie di illegittimità riscontrate nei due impianti in cui Messina scarica e scaricava. A tutto ciò si aggiunge il fatto che da Palermo titubano per il finanziamento alla differenziata porta a porta atteso da mesi, e che l’impianto di biostabilizzazione con annessa discarica di Pace, la cui gara doveva essere assegnata a metà marzo, è ancora alla fase dell’apertura delle buste. (A.C.) PALAZZO ZANCA Vai con le assunzioni “CONCORSONE” IN ARRIVO PER 102 NUOVI DIPENDENTI E SOLUZIONE AI PRECARI. QUANDO? ENTRO IL 2016 Antonio Le Donne MESSINA. La proposta di delibera si chiama “Ricognizione dotazione organica. programmazione triennale 2014-2016 del fabbisogno finanziario per le assunzioni”. Vuol dire che nel triennio, palazzo Zanca bandirà un concorso per centodue dipendenti full time e a tempo determinato, “con accesso dall’esterno con procedura ad evidenza pubblica con adempimenti preliminari”. In italiano, fuori dal burocratese, vuol dire concorso pubblico con preselezione. Una circostanza che a Messina non si verificava dagli centonove pagina 8 anni ‘80, data dell’ultimo concorso pubblico in città. Non solo. Altri 33 dipendenti, sempre a tempo pieno e contratto a tempo indeterminato, saranno assunti tramite le procedure di reclitamento concordate con la Regione Sicilia e l’ufficio provinciale del Lavoro. E gli attuali precari? Nel piano assunzioni spuntano anche 296 posti con contratto part time da diciotto ore settimanali, ma a tempo indeterminato, che saranno assegnati attingendo agli attuali contrattisti ed ai tre Lsu attualmente in forza all’ente. C’è uno spiraglio anche per i trentadue agenti di polizia municipale in attesa sin dall’approvazione della graduatoria emanata dall’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, nel 2011, coi poteri da commissario per l’emergenza traffico. Venti saranno assunti a tempo determinato full time per due anni, gli altri dodici con le stesse modalità ma per tre anni. (A.C.) primopiano 8 Agosto 2014 IL PARERE La sindrome delle “efemere” DI volta lontano dalla kriptonite che per lui rappresentano “le carte”, scende in piazza con fascia tricolore) e ritrova i superpoteri. Basteranno? Ovviamente no, secondo il suo antagonista. FELICE...COSI’. “Osservo i fatti col giusto distacco”, spiega Felice Calabrò. L’antagonista di Accorinti in campagna elettorale da cui è uscito travolto più per un plebiscito contro il padre padrone del Pd Francantonio Genovese che per demeriti suoi, commenta gli scivoloni di Accorinti: “L’isola pedonale, per esempio. Sono totalmente a favore, ma non su quella fatta da questa giunta. E trovo deprimente anche la posizione del consiglio comunale. Mi sarebbe piaciuto se avessero discusso di più, e sicuramente e avrebbero fatto qualcosa di meglio sia gli uni e gli altri. E i tir? continua Calabrò - una volta emanata l’ordinanza avrebbe dovuto farla attuare, non mettersi in gstrada a fare il “cinema”: a me piacerebbe concertare un’ordinanza seria che permettesse di liberare la rada san Francesco. Durante il periodo del blocco a san Francesco c’erano mille passaggi al giorno di tir...” GIOVANNI FRAZZICA MESSINA. Le efemere sono insetti acquatici che una volta raggiunta l'età adulta lasciano il fiume nel quale sono cresciute e spiccano il volo. La loro vita dura solo poco tempo, ma quanto basta per paralizzare intere città. Ciò succede periodicamente sulle rive del Mississippi, in Wisconsin. Le efemere rendono molto difficile la circolazione fino al punto che gli abitanti non riescono ad uscire da casa. Per fortuna questo fenomeno non si verifica in riva allo Stretto, dove gli intralci alla circolazione tuttavia esistono, ma hanno matrici derivanti da fattori umani, coadiuvate recentemente dall’attività del sindaco. L’esordio di questa impegno pressochè monotematico del sindaco nel settore della viabilità avviene con l’istituzione di una contestatissima isola pedonale, ubicata nel centro commerciale anziché, come suggerivano alcuni, nel centro storico-monumentale, come del resto era logico che fosse. Invano diversi commercianti e le loro associazioni denunciano un calo delle vendite e, conseguentemente, la necessità di dovere licenziare parte del loro personale. Questi appelli non fanno deflettere l’Amministrazione dalla linea dura. D’altro canto qualche posto di lavoro che si perde, qualche negozio che cessa l’attività, sono una goccia in un mare per una città in cui ogni giorno venti persone vanno via in cerca di occupazione. E allora avanti con un’altra iniziativa micidiale per l’automobilista messinese: la pista ciclabile, che non gli preclude interamente l’uso delle strade, ma gliene riduce la fruibilità e, soprattutto, diventa devastante per la sosta breve. Se vuoi fermarti al volo davanti al tuo bar preferito, dal Corso Cavour: sosta vietata, sulla pista ciclabile, dopo percorrenza in controsenso tabaccaio, all’edicola, alla farmacia, non puoi più farlo, perché, anche se non c’è nessun ciclista all’orizzonte, stai occupando la pista ciclabile, al di la della eventuale multa, passi per cafone, maleducato e buddaci. E c’è sempre il pericolo che, finita la missione “No Tir”, sbuchi fuori Accorinti in persona, con la fascia tricolore, che ormai indossa in permanenza, che ti fa mezz’ora di sermone educativo. Certo che la trovata del blocco dei Tir è veramente geniale: alla vigilia della divulgazione della decisione della Cga sul ricorso elettorale per il riconteggio delle schede del primo turno, il sindaco scalzo intuisce di non avere un buon resoconto da fare in caso di chiusura anticipata del suo mandato. L’isola pedonale, oggetto di mesi di polemiche, è stata ridimensionata da una delibera dell’ultim’ora del INDISCREZIONI Dirigenti, chi viene e chi va PREVISTI CAPO DI GABINETTO, VICESEGRETARIO E COMANDANTE DEI VIGILI. ECCO CHI. E PERCHÈ MESSINA. In arrivo anche il “rimpolpamento” dei dirigenti: all’ufficio di Gabinetto è previsto un dirigente che libererebbe Giovanni Bruno dall’interim alle Politiche sociali, che così diventerebbe il suo dipartimento. In pole position c’è Silvana Mondello, attuale capo di Gabinetto ma non dirigente. Per lei, ottavo livello (il più alto dei funzionari) potrebbe profilarsi una mossa simile a quella che ha portato Antonio Ruggeri a diventare, pur non essendo dirigente, capo di gabinetto di Giuseppe Buzzanca. Poi c’è in ballo il ruolo di capo della polizia municipale, da anni in mano a Calogero Ferlisi. I cui rapporti con l’amministrazione si sono incrinati pesantemente quando al generale è stato affidato il dipartimento dell’Avvocatura e solo ad interim quello di comandante dei vigili (motivo per cui Ferlisi ha citato il direttore generale Antonio Le Donne ed il sindaco Renato Accorinti per mobbing). L’ipotesi più probabile è il ritorno a Messina dell’attuale capo della Municipale di Barcellona, Carmelo La Rosa, già per tre anni distaccato a Messina e voluto da Buzzanca. Ultimo arrivo un vicesegretario, oggi detenuto dall’infaticabile Giovanni Bruno. Le strade sono due. O il ritorno di Antonio Recupero, oggi direttore amministrativo dell’Iacp, o l’arrivo da Roma di una dirigente del ministero. Motivo per il quale è previsto eventualmente anche contratto a tempo determinato. (A.C.) centonove pagina 9 Calogero Ferlisi Consiglio comunale e la ludica pista ciclabile in pieno centro urbano appare ai più come un mero, inutile capriccio. Lo scontro col gruppo imprenditoriale più consistente della città, il bivacco su un tratto fondamentale della circolazione Sicilia-Continente assicura invece l’attenzione della stampa e le foto del sindaco con fascia tricolore che ferma i Tir con le mani (che evoca l’immagine del ragazzo cinese che fermava i carri armati a Piazza Tienammen), sono già materiale prezioso da utilizzare nella futura campagna elettorale. Probabilmente c’erano delle cose che avrebbe potuto fare in questi 14 mesi di gestione, nei servizi sociali, per la messa in sicurezza delle strade, la vendita degli immobili per ripianare il bilancio, la soluzione del secondo Tribunale e tant’altro che però richiedeva impegno e lavoro da sindaco. Anche per il collegamento dei Tir con l’autostrada poteva trovare una soluzione diversa, considerato che, tra l’altro, le Ferrovie dispongono (in concessione) di spazi enormi inutilizzati che potrebbero cedere per agevolare soluzioni di transito. E’ stata scelta la via della teatralità e del finto eroismo che rende Messina ridicola e, quindi, ancor più debole, tant’è che è ripartita la discussione per riportare l’Autorità portuale e la Camera di Commercio a Catania e la chiusura dell’Ospedale Piemonte è solo rinviata e, nel Consiglio comunale aperto, Accorinti annaspa di fronte all’incalzare degli argomenti del Direttore del Papardo Vullo che tira dritto col suo programma. In quella sede gli comumicano che il Tar ha annullato la sua ordinanza anti-Tir. Sembra l’inizio della fine. 8 Agosto 2014 politica Rosario Crocetta CRISI STRISCIANTI. La manovra di assestamento mette a nudo le divisioni interne Regione ai tempi supplementari Crocetta sotto il “tiro incrociato” degli alleati: D’Alia denuncia l’allarme dei conti. Ecco la mappa di favori e favoritismi che fanno della Finanziaria una disputa tra deputati-cecchini PALERMO. A protestare davanti a Palazzo d’Orleans non sono più eserciti di ex detenuti, dipendenti Gesap o eterni precari da stabilizzare. Ora a bloccare il traffico sono direttamente i sindaci. In ventisette sono scesi dalla provincia di Agrigento, la fascia tricolore attaccata, per chiedere alla regione la restituzione delle reti idriche. La società che gestisce la rete, a loro avviso, non solo “fa acqua da tutte le parti”, ma propone i prezzi più alti del mondo. Una situazione di emergenza, per il presidente dell’Anci, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che fa capire come ormai la situazione sociale sia in Sicilia esplosiva e se non si vuole chiedere subito il commissariamento dell’Isola, occorre che la politica torni a parlare una sola lingua, quella della solidarietà. Se l’acqua in mani pubbliche è stato sempre come le discariche un leit-motiv delle campagne crocetttiane, il proposito di legge risponde all’esatto contrario di quello che succede all’Ars. Dove l’ultimo assestamento di Bilancio, chiusosi all’alba, ha lasciato sul campo più di un ente ferito a morte. Non solo l’autodromo di Pergusa, caro al senatore Crisafulli, ma anche l’Interporto di Termini Imerese, caro all’onorevole Lumia. Chi resta senza padrino politico, come il museo Mandralisca di Cefalù, o l’istituto Gramsci, o addirittura il Carnevale di Sciacca, Acireale e Termini o la Sagra del mandorlo in Fiore, nisba. Soldi finiti. Anche per il Coppem, l’ente di cooperazione mediterranea caro a Cuffaro che per non riuscire ad avere trecentomila euro di contributi, ne perde un milione di finanziamenti europei. Per il resto sulla ex tabella H si misurano le forze delle clientele in campo: 150 milioni di investimenti, una percentuale dell’1% di riapsrmi. A fare man bassa non si sono solo le Unioni Ciechi, che vedono aumentare la dotazione, ma anche l’associazione deigli allevatori. Per acconterare le clientele non basta un ulteriore mutuo da 300 milioni per fare quadrare i conti, ma tutti aspettano con ansia il verdetto del commissario dello Stato, che ha già chiesto chiarimenti sulle società partecipate: alcuni enti come Azasi ed Espi sono in liquidazione da decenni. In questo clima i messaggi che arrivano dall’esterno sono devastanti: “Solo un cretino non capisce in qualche grande situazione di difficoltà versi la Sicilia” ha tuonato il senatore D’Alia, riferendosi a Crocetta. E a chi ricordava che tra i promotori della sua elezione ci fosse soprattutto l’Udc, D’Alia ha precisato: “E’ un nome che hanno caldamente consigliato la Cisl, attraverso il suo segretario Maurizio Bernava, e Confindustria, attraverso l’industriale Antonello Montante. In questo clima Crocetta si ritrova sempre più isolato, senza una maggioranza certa se non la stampella operativa dei Drs di Salvatore Cardinale e l’articolo 4, di Lino Leanza. Gli stessi contro i quali tuona ancora D’Alia: la giunta Crocetta si caratterizza con i cambi di casacca”. Dal fronte crocettiano, risponde Michele Cimino: “Solo le bordate che anticipano la richiesta di ingresso del centrodestra di Alfano nell’esecutivo…”. Ma a non fare quadrare ancora i conti, dentro la giunta Crocetta, sono i nomi del rimpasto. Dopo l’incontro con i vertici del Pd, il segretario Fausto Raciti ogni volta che deve trattare con Crocetta chiede la presenza di un testimone della segretaria nazionale: non si fida. Secondo gli accordi per dare linfa all’azione amministrativa bisogna fare spazio a quattro nuovi assessori, di cui due di area cuperliana. L’assessore Michela Stancheris ha già detto che è pronta a farsi da parte. Ma sull’altare del sacrificio si chiede salga anche la siracusana Mariarita Sgarlata. L’impressione è che l’autunno alle porte sarà molto caldo. Sull’agenda della Regione non c’è solo l’emergenza discariche, con il rischio di chiudere le strutture di Mazzarrà Sant’Andrea e Motta Santanastasia. Non sono chiusi i conti sul fronte dell’energia, sul patto dei sindaci, sulla mancata riforma delle province. E’ come se la Sicilia volesse cambiare pagina, ma i conti del passato ne vanificano ogni azione. Solo la chiusura delle Asi, le aree di sviluppo industriale, presenta costi da capogiro. E strutture aperte, come i Mercati agroalimentari di Catania, vengono de-finanziati, con il rischio della chiusura. Dal Crocetta Ter, ora si passa al Crocetta Quater. I tempi supplementari, prima dei rigori in porta, di fine legislatura. ABOLIZIONE PROVINCE 50 sindaci sottoscrivono il patto dei Ventimiglia VENTIMIGLIA DI SICILIA. 50 sindaci della Sicilia occidentale si sono ritrovati per sottoscrivere il “Patto di Ventimiglia”, un’intesa tra Comuni per affrontare insieme alcune delle materie che erano di competenza delle Province prima della loro abolizione. L'incontro si è svolto a Villa delle Palme, a Ventimiglia. In attesa che la Regione Siciliana renda possibili i Liberi Consorzi e le Citta’ Metropolitane stabilendo le loro competenze, i cinquanta sindaci hanno preso l’iniziativa il 6 agosto a Ventimiglia di Sicilia, il Comune che, insieme a quello di Palermo e a tanti altri, ha lanciato l’idea, per sottoscrivere un protocollo d’intesa e dar vita cosi’ a questa nuova realta’ istituzionale, una “Area Vasta”. Il “Patto di Ventimiglia” e’ finalizzato a coordinare azioni amministrative e interventi per i collegamenti, in particolare quelli stradali; per la valorizzazione delle risorse naturali e dei prodotti locali di eccellenza; per la commercializzazione di questi prodotti; per la valorizzazione delle risorse storico-culturali; per favorire la capacita’ creativa ed innovativa del sistema imprenditoriale. centonove pagina 10 8 Agosto 2014 politica CHIACCHIERE DA BAR. A tu per tu con il presidente dell’Ars davanti ad una tazzina di caffè Ardizzone: «La Sicilia? Ce la farà» E’ stato scatenato un attacco concentrico contro l’immagine dell’isola fatta di sprechi e disservizi. Ma la verità spesso è capovolta: i finanziamenti vanno al Nord. Ed è giunta l’ora che si faccia valere l’Autonomia MESSINA. Ciuffo dei capelli arruffato, jeans e maglietta, la mazzetta dei giornali sul tavolo, sabato mattina dopo le dieci, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ama prendere il caffè caldo al Bar Venuti. Unico vezzo: l’acqua minerale Perrier. Presidente a dieta come l’Assemblea regionale? «Sì, ho perso sette, otto chili e non i nove che mi ha indicato Centonove, che ha sempre il vizio del nove in tutte le cose che fa, anche i sali e gli scendi». E come si sente? «Ma che è una intervista? Oh, io non parlo, ho un ruolo istituzionale, l’assestamento di bilancio è in corso…». Ma non ha neanche risposto? «Come mi sento? Meglio. La cosa difficile è mantenere lo standard». Con la dieta riesce meglio di D’Alia… un politico dalla linea “a fisarmonica”. «E allora cambiamo musica». La Sicilia dal pulpito dell’Ars come sta? «Uhm, questa è una risposta più difficile…». Al telefonino continuano ad arrivare messaggi: ringraziano Piera Aiello, Giuseppe Carini: c’è fermento per la legge approvata dall’Ars che assegna un posto ai collaboratori di giustizia. Il presidente Ardizzone si scusa e risponde ai messaggi. Poi riprende: “L’entusiasmo della gente mi dà la carica. Abbiamo dato una speranza a queste persone che hanno dato un contributo di coraggio per fare luce su fatti giudiziari importanti. E’ giusto che Stato e Regione facciano la loro parte”. Anche se i tempi sono grami. «Sì. La tenuta delle istituzioni si misura anche nei momenti difficili». Ad esempio? «Quella che si è votata non è una Finanziaria-ter come l’hanno definita i giornali, ma un assestamento di bilancio». Di tagli però non se ne sono visti tanti? «Posso parlare per l’Ars: i tagli di 72 milioni sono stati tutti documentati, anche con le slide, per i più riottosi che non vogliono capire. I tagli alle retribuzioni sono stati “riperimetrati”: c’è un percorso di sobrietà e stile che le persone hanno colto, tranne alcuni giornalisti: ho sfidato Gian Antonio Stella del Corriere della Sera a un pubblico dibattito. Sulle cifre c’è poco da discutere…». La sobrietà da cosa la si desume? «Dalle funzioni indipensabili cui l’Ars, che è allineata con le posizioni del Senato, con decoro fa fronte». E lo stile? «Si sta cambiando la dirigenza: nelle nomine si privilegiano i più giovani. I quarantenni». Una rivoluzione dolce… «Quella di cui avrebbe bisogno la Sicilia». Tiriamo un argomento a caso su cui i Giovanni Ardizzone (foto Isolino) giornali nazionali attaccano spesso: cosa ne facciamo di ventimila forestali? «Ecco, troviamo il punto di incontro tra spreco e risorse. Come per altri settori, piuttosto che tenere i forestali appesi alle cinquantuno o centouno giornate, io sono per la stabilizzazione. Perché la necessità di difendere il territorio e i boschi è più che accertata. E’ doverosa. La svolta culturale deve essere quella che i boschi debbano diventare produttivi: dalla legna da ardere, al sottobosco, alla riconversione produttiva di intere aree con piantagioni che possono dare reddito». E questo va fatto anche in altri settori? «Certo: dai Beni culturali, che sono un giacimento enorme, ai precari, alla stessa formazione professionale. Quella che bisogna combattere è la precarietà. A vincere deve essere il lavoro, sia chiaro». Ma dove prendono tutti i soldi? «Anche qui c’è molta disinformazione: io mi sono battuto per la trasparenza dei bilanci. E una cosa alla quale sto lavorando, come è nel mio stile in silenzio, è la creazione dell’audit, una specie di Authority “terza” che renda omogeneo il nostro bilancio con quello europeo. A farne parte chiamerà tre alti funzionari d’esperienza, che lavoreranno con passione a titolo grartuito». Ma per assumere precari e forestali ci vogliono i soldi, tanti soldi. «Se è vero che la macchina regionale è appesantita, c’è un modo responsabile per fare fronte allo squilibrio dei conti». Quale? «Intanto sfatare il mito che la Regione riceve più soldi dagli altri: lo Stato ha scippato i fondi Fas, destinati alle aree sottoutilizzate e sul fronte delle infrastrutture il 90% dei fondi sono andati al Nord e solo le briciole al Sud. E’ tutto qui lo squilibrio: basta vedere come un cittadino siciliano per andare a Roma è costretto a pagare 500 euro di biglietto aereo e viceversa un cittadino di Milano che deve andare a Roma ne paga 50». E il gap come lo si colma? «Con i diritti sacri dell’Autonomia: se tutto va bene saranno riconosciuti alla Sicilia, anche se con molto ritardo, le prerogative del II comma dell’art. 37 dello Statuto, che recita: le tasse vanno pagate nel luogo di produzione. Questo per la Sicilia significa un gettito di 12 miliardi di euro in più all’anno, fondi dei quali fin ora abbiamo solo ricevuto solo le briciole». Nonostante Crocetta? «No comment». Comment, comment… «Abbiamo bisogno di serietà e impegno istituzionale: bisogna ripartire dall’ ossatura dello Stato: le città metropolitane innanzitutto. Capire che oggi si valorizzano i territori: va potenziato l’aeroporto di Reggio Calabria, che deve diventare aeroporto davvero dello Stretto, collegandosi a Taormina ed Eolie. Solo se c’è questa attrattiva arrivano investimenti esteri: l’economia è ormai globalizzata. Valorizziamo il meglio che c’è in noi: non pensiamo al finanziamento, pensiamo all’investimento da noi. In questo senso sto accompagnando un gruppo di imprese siciliane a fare “rete” in Quatar…». Torniano in Sicilia, a Messina: le hanno chiesto un contributo per la Vara? «Sì. È arrivata una richiesta. Ma noi ci siamo dati un regolamento di rotazione: quest’anno abbiamo privilegiato i Comuni più piccoli, che hanno meno possibilità di una città grande e metropolitana come Messina che può sprigionare ben altre forze se solo lo vuole…». Lei dice questo per la sua esperienza della notte della cultura? «Dice bene, quella fu una vera svolta per la città. In quella circostanza davanti a musei, gallerie, monumenti si sprigionò davvero una cultura che “veniva dal basso”, dal cuore pulsante dei messinesi. Ma il termometro di Messina segna ora che c’è penuria in tutti i settori? «E sa perché? Le grandi crisi si colgono dai piccoli particolari: quella voglia di riscatto di cui parlavo prima, quelli che sono venuti dopo non l’hanno alimentata come si fa con una pianta. L’hanno dimenticata. Con provincialismo. Non hanno fatto la “Quinta notte della cultura”, hanno deciso di cambiare anche il logo. E il colore. Non si cambia un brand che è vincente. E i risultati, non solo per la cultura, purtroppo si vedono». Chi paga il caffè? «Pago io». Perché c’è l’acqua Perrier? «Non solo. Un deputato, checché se ne dica, è molto ben pagato e quando alcuni che io considero garantiti, si lamentano offendono tanti cittadini oggi in difficoltà. Ma questo non lo scriva…». Perché era una intervista? Chiacchiere da bar. Ma dei giornalisti io, comunque, non mi fido. E.B. GRANDANGOLO Spese dell’Assemblea fra trasparenza e monitoraggi MESSINA. Ma cosè l’audit di bilancio? E’ l’ufficio “neutro” tra Stato-Regione, con sede all’Ars, che monitorerà le spese dell’Assemblea. Una delle maggiori criticità emerse nel corso dell’ultima legislatura sono state alcune poste di bilancio che hanno fatto arricciare il naso non solo al commissario dello Stato, Aronica, ma anche ai funzionari del Bilancio, chiamati più volte a fare luce su capitoli criptici, non solo relativi ai costi della sanità, ma soprattutto a poste che si trascinano per anni, con voci-record da 15 miliardi di residui attivi. Le nuove norme sulla trasparenza impongono a tutti gli stati europei l’adozione di prospetti di bilanci chiari e sovrapponibili tra loro. In tempo reale sarà così possibile tenere sotto controllo costi, sforamenti e anche tracciabilità delle spese, dai mandati, ai tempi tecnici di accredito. Su questo fronte il presidente dell’Ars Giuseppe Ardizzone, dopo avere disposto la trasparenza di tutti i costi dell’assemblea che vengono pubblicati sul sito, ora ha deciso di creare l’Authority per il bilancio. Saranno in tre i funzionari di larga esperienza amministrativa chiamati a farne parte. A coordinare la struttura sarà il vicesegretario generale dell’Ars, Salvatore Di Gregorio, già autore di pubblicazioni sui bilanci degli enti locali. Unico requisito: i tre saggi avranno diritto solo ai rimborsi spesa. L’ufficio sarà operativo entro l’anno. centonove pagina 11 8 Agosto 2014 politica NOVARA DI SICILIA Greco, giallo tra le biomasse IL DEPUTATO SI SCHIERA CONTRO LA CENTRALE MA L’AZIENDA DI FAMIGLIA AVEVA FIRMATO UN PROTOCOLLO DI FORNITURA ASSIEME AL COMUNE DI MONTALBANO. REVOCATI ENTRAMBI GLI ATTI Beppe Picciolo MESSINA. Mobilitazione per difendere l’ente camerale Camera con... svista Capitanata dal leader dei riformisti Beppe Picciolo la rivolta contro la soppressione “avallata” dal presidente di Unioncamere. La protesta MESSINA. I due decreti legislativi in discussione al governo sulla riorganizzazione del sistema delle camere di commercio, scatena la guerra in Sicilia. Il governo Renzi ha avanzato due distinte proposte: abbattere del 50% il costo di iscrizione annuale delle aziende al registro delle Camere di Commercio e trasferire gli stessi registri poi al Ministero dell’Economia. Un fatto grave, che ha portato la direzione Unioncamere Sicilia, presieduta da Antonello Montante, a una fuga in avanti. Con un atto di indirizzo inviato a Unioncamere nazionale, si prospetta in Sicilia il passaggio da nove enti camerali a soli tre. Nei programmi di Unoncamere, che ha interessi nelle partecipazioni alla gestione degli aeroporto di Fontanarossa e Punta Raisi, resterebbero in piedi solo Palermo, Catania e Agrigento. Secondo il presidente della Camera di Commercio di Agrigento Vittorio Messina basta accorpare la città dei Templi a Trapani per arrivare a 90mila imprese iscritte, diecimila più del quorum richiesto dalla legge. Un atto di indirizzo, quello di Montante, che escluderebbe del tutto la terza città siciliana, Messina, che oggi ha un ente commissariato e che ha mandato su tutte le furie non solo il presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto, ma soprattutto il leader dei riforministi, Beppe Picciolo: “Chi pensa di prendere scelte dall’alto senza tenere conto della dinamica presenza economica dei territori sappia che è fuoristrada”. Le associazioni di categoria hanno già dichiarato la mobilitazione e contattato Massimo Finocchiaro, vice coordinatore provinciale del Megafono, oltre che esponente di punta di Confindustria, per difendere la presenza storica della camera di Commercio. Ad aggravare la problematica, in Sicilia, l’anomalia che le pensioni ai dipendenti del sistema camerale sono pagate dalle stesse Camera di Commercio, un fatto che pesa non poco nei bilanci in deficit strutturale delle nove Camere, che ora hanno girato il problema all’assessorato alla Cooperazione. NOVARA DI SICILIA. Il sindaco Gino Bertolami davanti alla platea del teatro comunale non ha fatto nomi. Ma l’identikit del deputato che con la sua azienda si era impegnato a fornire scarti vegetali all’impianto di biomasse che la Redis srl di Barcellona vorrebbe realizzare nel comune del formaggio Maiorchino, ha tratti ben marcati: quello dell’onorevole Marcello Greco. Così si evince dal progetto pubblicato sul sito istituzionale del comune di Novara di Sicilia dove sono riportati i protocolli del comune di Montalbano Elicona - nel quale il deputato dei Drs ricopre la carica di vice sindaco - e quello dell’Azienda Agricola Marcello Greco di contrada Casale (sempre a Montalbano). Greco, lo stesso che è intervenuto ad un’assemblea pubblica indetta dal comune di Furnari contro questo tipo di impianto sul territoro, sulla questione ha due posizioni: prima nega l’esistenza di un protocollo tra l’azienda di famiglia e la Redis («L’equivoco nasce perchè il protocollo riguardava il comune di Montalbano dove sono vice sindaco», si è giustificato telefonicamente). Quando poi salta fuori il protocollo tra l’azienda di famiglia e la Redis srl, ammette che esisteva «ma essendo stato revocato la settimana precedente di fatto non esiste più». Per quanto riguarda il progetto della Redis srl, agli atti rimane allegato un protocollo d’intesa datato 24 maggio 2014 in cui il comune di Montalbano si impegna a vendere circa 15 mila tonnellate di scarti vegetali provenienti dalla pulizia del territorio montano e residui di potatura. In calce il timbro municipale. Dopo la polemica però, è arrivata la marcia indietro del sindaco Filippo Taranto. Il 4 agosto scorso, l’amministrazione non ha ratificato l’atto poichè «per sopraggiunti motivi e Marcello Greco successiva attenta motivazione non ha trovato conclusione sul piano dell’iter procedimentale prestabilito....e lo stesso resta priva di efficacia». Per quanto riguarda l’azienda Greco la situazione è più complessa. In un primo momento il deputato ricorda «di avere precisato pubblicamente a Furnari la contrarietà alla realizzazione di impianti di biomasse sul territorio», principalmente per motivi ambientali, «figuriamoci se potevo avallare un protocollo». Quando sul sito del comune di Novara di Sicilia “salta fuori” l’atto, arriva l’ammissione nella seconda telefonata: «Si, è vero, il protocollo c’era - ammette Greco - ma si tratta di una cosa privata, che riguarda l’azienda di famiglia, in ogni caso la settimana scorsa è stato revocato». Ma perchè non lo ha ammesso prima? «Essendo stato revocato di fatto non c’è. Quando ho firmato non sapevo dove sarebbe stato realizzato l’impianto». Gianfranco Cusumano NOMINE Soprintendenze “congelate” Giusi Furnari MESSINA. E’ scontro per la guida delle soprintendenze in Sicilia. Il dirigente generale dell’assessorato, d’intesa con l’assessore ai beni culturali Giusi Furnari, ha congelato le nomine disposte un anno fa dall’ex assessore, Mariarita Sgarlata. All’origine del provvedimento, i pronunciamenti favorevoli del Tribunale di Messina e di quello di Catania sul alcuni ricorsi, come quello dell’ex soprintendente di Messina Sebastiano Scuto, oggi distaccato a Palazzolo Acreide, che contestavano la nomina di Rocco Scimone a Messina e di Fulvia Caffo a Catania. Altro pronunciamento negativo era stato preso dai giudici del lavoro sul conto dell’architeto messinese Micali; che aveva già svolto il ruolo di soprintendente a Siracusa, dove invece si è insediata Beatrice Basile. Una pesante nota è stata diramata da Eugenio Patricola, del dirsi, il sindacato dei dipendenti pubblici, nella quale si contesta il congelamento delle nomine, che andrebbe riservato solo a quelle contestate, e si ricorda che lo spoil system non può essere ammantato con queste procedure. centonove pagina 12 8 Agosto 2014 sicilia I lavori di bonifica all’Italcementi di Villafranca sono cominciati un anno fa VILLAFRANCA TIRRENA. Allarme per la relazione dell’università di Messina Italcementi dei veleni I lavori di demolizione della struttura industriale rischiano di inalare nell’atmosfera sostanze pericolose. La Procura apre una indagine per verificare i danni in prossimità delle falde acquifere VILLAFRANCA TIRRENA. La relazione a firma del professore Giuseppe Bruno del Dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Messina non lascia dubbi: sui quattro campioni analizzati, passati prima al mortaio e poi in pellicola Clapton, dopo una accurata analisi “difrattometrica” i minerali di asbestiformi, anche del gruppo “Crisotilo”, sono presenti in misura preoccupante. Tradotto dal linguaggio scientifico: i lavori di demolizione della imponente struttura industriale della Italcementi di Villafranca Tirrena rischiano di inalare nell’atmosfera sostanze velenose, da materiale sotterrato di eternit, che possono procurare danni alle popolazioni vicine. Su questo punto ora ha riservatamente aperto una inchiesta la Procura della Repubblica di Messina, per verificare lo stato dell’arte dell’inquinamento nei luoghi e in prossimità delle falde acquifere e i possibili rischi collegati alle attività di demolizione in corso da parte dell’impresa specializzate Longhi di Dalmine nell’opificio. Ma come si è arrivati a tanto? Prima ancora che la Pirelli, l’Italcementi di Bergamo aveva deciso di abbandonare il sito di Viallafranca Tirrena, per potenziare altri siti internazionali, dopo che la fabbrica aveva dato un impulso al boom edilizio nella Sicilia orientale dagli Anni Sessanta a tutti gli anni Novanta. Società quotata in borsa, con stabilimenti anche in Sicilia, a Porto Empedocle e a Isola delle Femmine, Italcementi ha lasciato il sito in abbandono in attesa di valutare qualche offerta per la cessione degli impianti, situati in pieno centro cittadino. Di recente è stato raggiunto un accordo tra un gruppo immobiliare e il Comune di Villafranca per la bonifica del sito e il successivo utilizzo, tanto a fini urbanistici che abitativi. Di qui l’incarico alla ditta Longhi, di Giuseppe Rigamonti, che ha cominciato i lavori più di un anno, fa. Con l’arrivo dell’estate, in coincidenza con le fasi di demolizione, su tutto il centro abitato di Villafranca sono stati riscontrati cattivi odori e stati di malessere denunciati dalla popolazione ai medici della zona: capogiri, nausea, intossicazioni. Più di una segnalazione è stata fatta anche alla polizia provinciale, al comando della quale c’è il capo di gabinetto del commissario Filippo Romano, Nino Carbonaro. Dopo avere chiesto al titolare della ditta, l’esibizione di tutti i documenti e le autorizzazioni utili ai lavori, gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno proceduto a prelevare alcuni campioni di materiale, in varie parti dell’impianto, trasferendoli in contenitori sterili. I campioni sono stati sottoposti a un primo esame poi a un ufficiale sanitario, Giuseppe Ruggeri, che ne ha consigliato le analisi presso il Dipartimento di Chimica dell’Università. Qui l’amara sorpresa: tutta l’area ex Italcementi è pesantemente inquinata. Da nuovi sopralluoghi effettuali poi dalla polizia provinciale è emerso che le collinette a Nord degli impianti, quelli quasi a ridosso dell’autostrada, altro non sono che ammassi di pneumatici, seppelliti nel tempo. Dopo le formali contestazioni il titolare della ditta ha sospeso i lavori di demolizione. “Che in effetti vanno avanti molto a rilento-rileva il sindaco di Villafranca, Marco De Marco”. Il Comune non ha ancora avuto nessuna comunicazione ufficiale sull’apertura dell’inchiesta. Ma il sindaco si affretta a dire: “La salute dei cittadini viene prima di qualsiasi piano di riconversione. Noi oggi siamo in fase di stesura del piano regolatore, ma è nostra intenzione chiedere alla ditta che svolge i lavori di demolizione e a tutte le autorità preposte lo stato dell’arte sull’inquinamento del sito: una sola cosa posso assicurare, in presenza di reati ambientali non sarà fatto sconto ad alcuno”. Al Comune era stato due anni fa presentato un piano di riconversione dell’area che si estende per 160mila quadrati, con varie forme di utilizzo urbanistico, commerciale e residenziale. A fronte delle concessioni da ottenere, il projet financing proponeva anche alcuni servizi di socialità che il Comune non ha mai ritenuto “soddisfacenti”. Ora tutto il piano di recupero urbanistico rischia di essere bloccato in attesa che la magistratura svolga le indagini del caso, sui veleni sotterrati. IL CORSIVO L’abbandono come stile L’ULTIMO CASO IN TOSCANA, NELLA SEDE DELLA COLACEM ABBANDONARE I SITI produttivi è nello stile dei grandi cementifici come Italcementi, alle prese con acquisizioni di borsa e sempre attenti a manterenere alte le quotazioni delle agenzie di rating. L’ultimo caso si registra in Toscana, nella sede della Colacem, azienda che fa capo al gruppo Italcementi, dove 48 dipendenti sono stati mandati a casa. Nel corso di un vertice con l’azienda, i responsabili della Provincia toscano hanno subito messo in chiaro che tutte le operazioni di bonifica del sito industriale sono a carico del gruppo di Bergamo. E solo dopo, se ne ricorrono le condizioni, si può pensare a un diverso uso produttivo centonove pagina 13 dell’insediamento. Un discorso che forse con la dovuta chiarezza, si sarebbe dovuto fare da qualche decennio a questa parte agli industriali della famiglia Pesenti. Che dopo avere sfruttato i luoghi e l’ambiente, hanno lasciato i terreni di loro proprietà all’abbandono totale. Peccato, che dal sito- se sono vere le conferme che ora arrivano dall’Università di Messina, per anni e anni si è trasferito inquinamento nell’aria, senza che oggi si riesca neanche a quantizzare l’entità dei danni prodotti. Oggi è opportuno avviare una indagine attenta sull’entità dei tumori nella zona, anche alla luce delle recenti sentenze del Tribunale di Torino. Che sulla scorta di rigorose analisi, hanno documentato come gli effetti nocivi dell’amianto sul territorio, sugli uomini e sulle piante, si manifestino a decenni di distanza. 8 Agosto 2014 sicilia Un momento di protesta alla Regione per la Formazione professionale REGIONE. Dopo il “tonfo” del click day una nuova tegola per l’assessore Scilabra Formazione ad orologeria Nell’albo istituito all’assessorato sarebbero 480 i soggetti che non avevano i requisiti per far parte dell’elenco. Per la dirigente Corsello sarebbero oltre settemila i casi anomali. Sanate con queste tecniche... PALERMO. Un flop senza precedenti: il tanto atteso giorno del click -day, la possibilità di fare incrociare domande e offerte nel cosiddetto “Piano Giovani” si è rivelata una cocente delusione per migliaia di giovani siciliani da anni a caccia di un contratto. I server-web per la prsentazione telematica delle domande, curati dalla Ett di Genova, società che per duecentomila euro gestisce anche altri affidamenti per l’assessorato al lavoro, sono andati in tilt e non c’è stato verso di farli ripartire. Ma oltre il danno, per gli ottocento candidati che avevano superato il primo esame, si profila ora anche la beffa: le richieste di ottocento candidati - ha annunciato la dirigente generale Anna Corsello-saranno revocati per ridare a tutti pari opportunità. Di opportunità bruciate, parlano invece, i detrattori del piano organizzativo affidato alla società ministeriale Italia-Lavoro. “Ci siamo fidati del loro consiglio-ha ammesso a denti stretti la Anna Rosa Corsello-ma i risultati lasciano molto a desiderare. Cento milioni di investimento complessivo, il Piano Giovani, è stato per mesi e mesi il cavallo di battaglia dell’assessore al lavoro, Nelli Scilabra, della quale in tanti ora chiedono le dimissioni. Come per la Corsello ha fatto la Cisl, il maggiore sindacato nazionale che per anni ha gestito lo Ial, l’ente di formazione al quale i dirigenti dell’assesorato al Lavoro contestano 20 milioni di rendicontazioni. Ma è proprio l’Universo Formazione, il pianeta che da un momento all’altro rischia di esplodere: in un decreto del 1 agosto 2014, la dirigente Corsello ribadisce che “la deliberazione di giunta n. 350 del 2010 prevede l’istituzione di un albo da intendersi quale elenco unico ad esaurimento”. Dai controlli effettuati è emerso che più di 480 soggetti non avevano i requisiti per fare parte dell’elenco, ma nessuno fino ad oggi ha mai svolto nessun controllo. Tanto che, secondo i primi dati, i lavoratori che sarebbero entrati nel mondo della formazione senza averne i requisiti sarebbero ben settemila: un esercito. Un dato ammesso dalla stessa Corsello alla commissione lavoro presieduta dal messinese Marcello Greco. Le tecniche collaudate sempre le stesse: l’adozione di contratti atipici, prorogati per più di tre anni, in modo da rendere poi la posizione del laboratore “sanabile” davanti a un giudice o a un ufficio di conciliazione. Molti contratti, quasi cinquecento, sarebbero poi stati siglati anche dopo il blocco previsto nel dicembre 2008. Ma è anche sul fronte degli sportelli multifunzionali che il fronte resta molto caldo: lo ha confermato la stessa dirigente alla commissione regionale, ricordando che i fondi impegnati negli sportelli multifunzionali erano trentasei milioni di euro e che il criterio di rapportarsi all’albo dei formatori era necessario per fare fronte, ma molti enti hanno poi elsuo l’indicazione relativa al blocco delle assunzioni che hanno allargato a dismisura la platea dei contendenti. Ora se da una parte il tar ha contestato alcuni delle valutazioni dell’assessorato, lo scenario che si delinea è il seguente: con le economie provenienti dai tagli effettuati, secondo la Corsello, si dovrebbe andare avanrti fino al maggio 2015, “poi si farà ricorso alle riserve previste dallo YeI, la misura nazione delle politiche per il lavoro. In questa direzione entro il 2015 dovrebbe poi nascere l’Agenzia Nazionale, che secondo i piani dovrebe assorbire anche le attività del Ciapi, già oggetto di forte contestazione, e dei centri per l’impiego. Poi dal 2016 al 2020 si dovrebbe far fronte alla tematica formazione con i fondi ad esaurimento del Pon. MESSINA Ex sportellisti, la carica dei settanta LETTERA AL GOVERNATORE E AL MINISTERO DEI DIPENDENTI IN ODOR DI CASSA INTEGRAZIONE Annarosa Corsello MESSINA. Erano dipendenti a tempo indeterminato, sono stati trasformati in lavoratori a tempo determinato e ora vivono nell’incertezza della cassa integrazione e della perdita del lavoro, a dieci quindici anni dal diritto alla pensione. Sono più di settanta gli operatori messinesi degli sportelli multifunzionali che hanno partecipato al bando “Youth Garanteee” “che tutto si è rivelato tranne il nome che porta, da attuarsi attraverso il Bando aperto dal Ciapi, ente strumentale della Regione. In Sicilia gli operatori interessati sono 1800. Ora gli ex “sportellisti” sono entrati in agitazione. E hanno firmato centonove pagina 14 un lungo documento inviato al presidente della Regione, all’assessore al Lavoro, al ministero e alla stampa. Chiedono in cinque punti: il rispetto della dignità del lavoro, garantito dalla costituzione, ma non dalla Regione Sicilia; la garanzia della stabilità occupazionale, con l’inserimento degli operatori nel nuovo sistema di gestione di servizi per il lavoro; il rispetto della professionalità acquisita, nell’ambito delle specifiche qualifiche, e ilo rispetto della legislazione vigente, in attesa che una rappresentanza di lavoratori venga ricevuta. R.C. sicilia PALAZZO ZANCA. Le proposte “alternative” per mettere in riga l’azienda trasporti cittadina Come ti rivoluziono l’Atm Il piano industriale elaborato da Nello Caruso per Felice Calabrò prevede chiusura, riorganizzazione, controllo di gestione e un’azienda nuova e “bancabile”. Reset incrementa il kilometraggio ed i contributi regionali MESSINA. In campagna elettorale, un anno e qualche me se fa, di partecipate e di come farle funzionare se ne è parlato fino allo sfinimento. ha vinto Renato Accorinti, e a raddrizzare l’azienda trasporti municipalizzata (azienda speciale con capitale azionario interamente detenuta dal Comune) ha chiamato Giovanni Foti, direttore del settore “nuove tecnologie” della Gtt di Torino, una delle più grandi aziende trasporti in Europa. E se avesse vinto il suo antagonista, Felice Calabrò? ECCO COME SI FA. “L’Atm si deve Nello Caruso chiudere, e ripartire da un’azienda in cui le persone non vanno usate per le qualifiche, ma per le competenze”. Il nucleo del piano industriale elaborato da Nello Caruso per Felice Calabrò (poi portato avanti dal consigliere del Pd Daniele Zuccarello) è questo. Caruso, che all’Enel di Messina si occupava di gestione del personale ha elaborato uno schema finanziario da 42 milioni di euro “in pareggio”. Tanti ne escono per costi d’esercizio di bus e tram , per il personale (ventiquattro milioni, più 200mila euro per la formazione), per le spese e per l’estinzione di mutui da contrarre per la ripartenza dell’azienda, e altrettanti ne entrano da contributi regionali derivanti dalla percorrenza di bus (oltre 14 milioni) e tram (oltre due milioni), dai biglietti (sei milioni), dai quattordici milioni del contratto di servizio col comune di Messina e altre voci, tra le quali gestione dei parcheggi, lavoro per conto terzi delle officine e soprattutto dell’autoparco. Semplice economia indusstriale e buon senso? No, secondo Caruso. COSA E’ MANCATO. “Un piano industriale mi serve per sapere in qualsiasi momento cosa mi produce e cosa mi costa un’unità di personale, e la contabilità industriale consente di fare il controllo di gestione, che è quello che manca all’Atm”, spiega Caruso. Come si ovvia? Mettendola in liquidazione, allungando il più possibile il processo, e ripartendo da una start-up: “Si riorganizza alla base da una chiusura e dalla concessione del Comune concessione alla nuova azienda del contratto di servizio. Si approva u piano industriale di start up e poi si va in banca. Quanto serve? Due milioni. Da restituire in cinque anni”. Come fa ad ottenere credito un’azienda, l’Atm, che non approva i bilanci da inizio degli anni 2000, non ha proprietà da iscrivere a patrimonio immobiliare (lo stabile di via la Farina in cui l’Atm ha sede è de 8 Agosto 2014 Comune, e se trasferito sarebbe immediatamente attaccato dai creditori) ed è gravata da debiti per settanta milioni? “Serve una nuova azienda con un piano idustriale serio”, sottolinea Caruso. Che il piano, lo scorso anno, l’ha puntato sulle competenze. “In azienda ci sono sei addetti alla riparazione delle obliteratrici. Un’obliteratrice costa forse trecento euro. E i ventisei pulitori? Nel primo caso costa molto meno comprarle nuove, nel secondo appaltare all’esterno”. Cosa prevederebbe la nuova azienda? “Da 3,3 a 3,5 autisti per i 130 bus ed i dieci tram previsti (oggi ne circolano una trentina scarsa, ndr), poi l’apertura all’esterno delle officine (“O si fattura o si chiude”, scriveva Caruso nel piano), e gestione dei parcheggi Cavallotti e Zaera ai privati. Quello elaborato da caruso, però, non è stato l’unico piano industriale per l’Atm. RESET..TTIAMO L’ATM. Anche Reset ha presentato, prima a fine 2012 e poi a giugno di quest’anno, la sua ricetta, elaborata da Giacomo Guglielmo, già esperto in mobilità per il comune di Catania. la ricetta di Reset punta parecchio sul kilometraggio (in relazione al quale la Regione elargisce contributi) che in dieci anni passerebbe da due milioni e mezzo a quattro milioni e 600mila km, facendo diminuire i costi per l’azienda da 10,5 a 6,5 euro per km percorso dalle vetture. Il contributo farebbe entrare nelle casse dell’Atm oltre 11 milioni e mezzo per i bus e due milioni e mezzo per i tram (oggi sono fermi a cinque milioni e 300mila euro e un milione e centomila euro). Le maggiori corse permetterebbero ricavi da titolo di viaggio che da 4 milioni e spicci passerebbero a sei milioni e 200mila euro. Tutto ciò permetterebbe l’abbattimento del contratto di servizio a carico del Comune ed economie che, nei dieci anni, porterebbero progressivamente a risparmiare fino a sette milioni all’anno. FINANZIAMENTI Autobus usati, un milione e mezzo in arrivo MESSINA. "Saranno Messina, Palermo e Catania a beneficiare delle risorse previste dal ministero dell'Ambiente, in totale 8 milioni di euro, per il miglioramento della qualità dell'aria e destinate al potenziamento e ammodernamento del trasporto pubblico locale". Lo annuncia, con una nota, il deputato dell'Udc alla Camera, Gianpiero D'Alia. In particolare, a Messina, in base alla popolazione, - spiega D'Alia - spetteranno esattamente 1.248.071, 30 euro". "Voglio ringraziare – prosegue D'Alia – il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti per l'attenzione alle tre aree metropolitane siciliane che in questo modo potranno seriamente combattere l'inquinamento e offrire ai loro cittadini un servizio di trasporto pubblico di livello europeo e auspico che l'assessore regionale alle infrastrutture Nico Torrisi, con il dipartimento competente, si attivi tempestivamente per sollecitare l'amministrazione comunale di Messina in modo da completare gli adempimenti per usufruire di queste risorse”. centonove pagina 15 8 Agosto 2014 sicilia La piccola Aya e la madre Jordanus con la “nuova” famiglia: Angela ed Adriana MESSINA. Storia a lieto fine per una bambina etiope di due anni e per la madre ventiquattrenne Aya trova una famiglia Sbarcate a Messina il 20 luglio in pessime condizioni di salute e “separate” dal padre e compagno, scatta la gara della solidarietà. Umana e istituzionale. Ecco come è andata DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Barconi con a bordo cinquecento disperati, giorni di traversate, morti, tendopoli, rimpatri. Quando si parla di migranti, e a Messina con tre maxi sbarchi in sei mesi se ne è parlato parecchio, è raro non utilizzare i termini tragedia, disorganizzazione, vergogna. Per Aya, bimba etiope di due anni, e mamma Jordanus, poco più che ventenne, la storia ha per una volta preso una svolta felice. E pare abbia messo tutti d’accordo: istituzioni, volontari, semplici cittadini. Una storia che inizia il 20 luglio. L’UNIONE FA LA FORZA. A raccontare come è andata è Cettina Restuccia dell’associazione Penelope, che quel 20 luglio, giorno in cui a Paradiso una petroliera ha trasbordato quasi seicento migranti, insieme a decine di volontari ha prestato il primo soccorso. “Ci siamo accorti subito di questa ragazza etiope appena ventenne, con il pancione e una bambina piccolissima in braccio, entrambe in condizioni davvero brutte. Lì è scattata la catena di solidarietà”. E di coordinamento, dato che per la prima volta, Comune, volontari, Prefettura e Questura hanno lavorato in sinergia, presto e bene. “La madre aveva intenzione di andare all’estero, in Inghilterra, nonostante avesse una brutta bronchite e la bimba fosse malnutrita e disidratata”. Il sogno inglese di Jordanus, però, era già naufragato prima di partire dall’Africa. INGHILTERRA? NO, MESSINA. A Tripoli, in Libia, scalo da cui è partito il barcone poi tratto in salvo dalla petroliera, Jordanus viene separata dal marito, un geometra di Addis Abeba, che non viene fatto imbarcare dagli scafisti. Appena arrivata a terra, domenica 20 luglio, la ragazza è stata portata immediatamente all’ospedale data la gravidanza. Dopo le cure, lunedi sera mamma e figlioletta arrivano alla Lo sbarco dei migranti di aprile scuola Pascoli, attrezzata per il primo soccorso ai migranti sbarcati il giorno prima. Lì Jordanus e Aya trascorrono solo una notte. “Era l’unica donna spiega Cettina Restuccia - e non era il caso che restasse a scuola. E così la sera dopo si è attivata una vera e propria catena umanitaria in suo aiuto”. Una gara di solidarietà che è culminata praticamente in una nuova famiglia. UNA NUOVA FAMIGLIA. “L’ho ospitata in casa, e per non metterla in imbarazzo sono andato a dormire a casa dei miei, lasciandole in compagnia di mia moglie e mia figlia, Angela e Adriana”, racconta Renato, un volontario che ha aperto le porte di casa per ospitare Jordanus e Aya. “La sua famiglia l’ha praticamente adottata aggiunge Cettina Restuccia - il giorno dopo è stata reperita un’altra sistemazione in una struttura conventuale, dove mamma e figlia hanno una stanza con cucina. Da lì è partita la fase burocratica”. Inaspettatamente veloce e “operativa”. LA BUROCRAZIA VELOCE. A convincere Jordanus a non partire è stata Aialnesh Bedulu, mediatrice culturale eritrea che con il supporto di un pediatra ha sconsigliato il viaggio verso l’Inghilterra. L’alternativa? Aderire al progetto Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). “La dirigente dell’ufficio immigrazione della questura Adalgisa Di Brisco si è attivata per presentare la richiesta di status di richiedente asilo, noi dell’associazione Penelope abbiamo contattato lo Sprar di Castroreale per vagliarne la disponibilità presso il sistema centrale ministeriale per “intercedere” in favore della ragazza, e la prefettura ci sta appoggiando facendosi garante delle procedure grazie al viceprefetto Maria Antonietta Cerniglia e l’addetto ai rifugiati politici Giovanna Alibrandi”, conclude soddisfatta Cettina Restuccia. Una storia a lieto fine in una vicenda tristemente costellata di tombe e cordoglio. ZOOM Cara, mi faccio lo Sprar ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE, RICHIESTA D’ASILO: COME ORIENTARSI TRA LE VARIE SIGLE. E IN CITTA STA PER SORGERE UN “HUB”. ECCO DI CHE SI TRATTA MESSINA. Non è facile orientarsi nella selva di sigle che costellano le storie di migranti. Aya e Jordanus, per esempio, sono state ammesse allo Sprar, acronimo di “sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati”. In provincia di Messina ce ne sono due: il primo in città, a villa Lina (gestito da ottobre scorso dalla coop Pro Alter 2000, il secondo a Castroreale, riservato ai soggetti “vulnerabili” (nuclei familiari anche monoparentali, e donne singole in gravidanza fino a un massimo di 15 ospiti) e gestito dal consorzio Sisifo.Materialmente, gli Sprar sono delle iniziative di centonove pagina 16 accoglienza integrata per i migranti, che puntano all’integrazione sociale con percorsi scolastici, di apprendistato e lavorativi. L’altra faccia della medaglia sono i Cara ed i Cie: i primi sono Centri di accoglienza per richiedenti asilo (in Sicilia è tristemente famoso quello di Mineo), i secondi rappresentano i Centri di identificazione ed espulsione. Entrambi sono strutture di accoglienza ed assistenza dei migrati irregolari, in attesa di chiarire la loro posizione giuridica. In breve, se profughi o richiedenti asilo restano e sono liberi di circolare perchè non più clandestini, se “irregolari” vengono identificati ed espulsi. procedure che possono durare anche anni, tempo in cui i migranti sono di fatto semidetenuti. recentemente, il ministero dell’Interno sta adottando la formula intermedia del “Hub”.: centri di smistamento delle richieste che dovrebbero essere più celeri dei Cara e Cie. A Messina, è in fase di realizzazione un Hub all’ex caserma Bisconte. (A.C.) 8 Agosto 2014 sicilia TURISMO. Gli albergatori dell’isola dei vip lavorano sulla destagionalizzazione. Puntando sul patrimonio Panarea, l’isola della cultura Gli operatori hanno finanziato la riapertura dell’antiquarum e dei sentieri naturalistici in sinergia con il Fai. Con l’amministrazione comunale lanceranno l’itinerario archeologico. Che piace agli stranieri L’inaugurazione dell’antiquarium di panarea. In basso una delegazione di albegatori e promotori della riapertura DI GIANFRANCO CUSUMANO PANAREA. Non solo isola dei vip e del divertimento ma anche della cultura e dei sentieri naturalistici. Lentamente Panarea, il lembo di terra più esclusivo dell’arcipelago eoliano, sta tentando di cambiare pelle. E lo fa inaugurando sentieri naturalistici in collaborazione con il Fai e la promozione di percorsi culturali da far diventare volano della decantata destagionalizzazione. L’ennesimo tassello è stato posto con la riapertura dell’Antiquarium di Panarea grazie agli Albergatori dell’isola. Gli operatori sono sempre più convinti che l’economia dell’isola non può continuare a sostenersi solo con i flussi di luglio e agosto, dunque il patrimonio storico-archeologico dell’Arcipelago Eoliano diventa un elemento essenziale dell’attrattività del territorio e, quindi, veicolo per lo sviluppo economico e la valorizzazione dell’offerta turistica locale. Assieme al Direttore del Museo Archeologico Eoliano, Maria Amalia Mastelloni che ha supportato la riapertura dell’Antiquarium mettendo a disposizione i reperti, gli albergatori si sono impegnati a sostenerne la manutenzione e la custodia. «Siamo convinti che la valorizzazione delle risorse storico-culturali rappresenti un volano positivo per l’economica del territorio», dice Eduardo Omero, Presidente della Delegazione Eolie di Confindustria, impegnato in prima persona nell’operazione. «L’iniziativa si legge in una nota di Confindustria risponde all’ambizione di diversificare l’offerta turistica, esigenza sempre più sentita dagli operatori dell’arcipelago eoliano, che può competere non solo per le bellezze naturali e paesaggistiche ma anche per il suo enorme patrimonio storicoarcheologico». Il passaggio successivo della delegazione Eolie, guidata da Omero, è quella di raccordarsi con le amministrazioni per la definizione di un itinerario archeologico sull’isola di Panarea, che includa l’Antiquarium, il Villaggio preistorico Milazzese e la Villa Romana a Basiluzzo, rendendo a propria spese di nuovo fruibile il sentiero che porta al sito, ad oggi inaccessibile. «Personalmente sono fautore assieme al Fai della riapertura dei sentieri naturalistici dimenticati dice l’albergatore Gaetano Nanì, vice presidente dell’associazione albergatori - la destagionalizzazione può avvenire solo puntando sul nostro patrimonio culturale. Questo lo ha compreso ed apprezzato il mercato straniero, meno quello italiano che ci collega solo al divertimento e ai vip». L’Antiquarium a Panarea era stato istituito nel 2006 nell’ambito del progetto “Musei d’isola” avviato nel 2003 con l’apertura del Museo di Filicudi. La struttura, però, ha chiuso i battenti nel settembre 2011. Il museo, ospitato in due locali di proprietà della parrocchia di San Pietro, adibiti un tempo a magazzino e cisterna, si snoda al’interno di due sale ricche di varie e significative testimonianze relative alla storia dell’isola di Panarea risalenti al Neolitico e all’età del Bronzo. Sono stati riportati alla luce nel villaggio preistorico di Punta Milazzese, a Piano Quartara e alla Calcara. Notevole l’esposizione nella seconda sala, quella dedicata ai reperti di archeologia marina trasportati in carichi navali, con varie tipologie di anfore ma anche ceramica a vernice nera e materiali donati da alcuni abitanti dell’isola. Tra i pezzi spiccano un ceppo d’ancora in piombo, due blocchi in pietra di fuardo con iscrizione in greco del sec. V-IV a.C., di cui uno proveniente dal complesso romano di Basiluzzo, ma anche il materiale proveniente dalla necropoli di Drautto. Il museo sarà visitabile con la presenza del personale del museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari il lunedì, il mercoledì ed il venerdì dalle 12 alle 18 e negli altri giorni su richiesta e per gruppi. ha collaborato Giuseppe Finocchio LIPARI Pomeriggi al centro studi LIPARI. A puntare da sempre alla cultura e ad un turismo interessato al patrimonio locale è sempre stata l’isola di LIpari. Motore delle attività è il Centro Studi Eoliano che ogni anno stila un programma ricca di eventi culturali. A luglio la punta didiamante è stata la trentunesima edizione del Festival cinematografico delle isole Eolie "Un mare di cinema", ad agosto saranno i Pomeriggi Culturali Eoliani. Il Festival del Cinema ha avuto come tema il "noir" ed ha previsto il concorso per cortometraggi "Eolie in video". All'interno dei Pomeriggi Culturali Eoliani ci sarà una serie di presentazioni con relatori di spicco, seguite da aperitivo offerto dai produttori locali. Gli incontri si svolgeranno prevalentemente nella sede storica di via Maurolico, ma anche presso altre location di Lipari (Tenuta di Castellaro, Residence La Giara) e nelle altre isole dell'arcipelago eoliano (Libreria Amanei di Salina, Libreria sull'isola di Stromboli, Filicudi). Anche quest'anno il Centro Studi presenterà nuove pubblicazioni sui temi storici più significativi, tra i quali una nota di Leonard Bacot sulle miniere di pietra pomice di Lipari e un nuovo quaderno sul confino coatto a cura di Giuseppe La Greca. Il prossimo appuntamento è fissato venerdì 8 agosto con la presentazione del libro "Il mare dei soldati e delle spose" di Roberto Giardina edito da Bompiani. centonove pagina 17 8 Agosto 2014 sicilia In Sicilia le lezioni avranno inizio il 17 settembre. Coloro che anticiperanno rischiano di non trovare in cattedra tutti i docenti per i ritardi nell’assegnazione SCUOLA. La pubblicazione della mobilità del personale Ata conclude le operazioni organizzative. Ma regna il caos Quando la graduatoria è precaria Sempre più sentita l’esigenza di una “classifica” unica stabile e nazionale che consenta ai docenti di programmare le domande. Il caso di una maestra ancora costretta alle supplenze e ormai prossima alla pensione. Tutti i nodi dell’anno che verrà DI ANDREA SMITH MESSINA. In fila agli sportelli dell’ex Inpdap di Messina per verificare la propria posizione contributiva. È una maestra supplente abilitata, che tale era nel 1996, con l’amarezza dei suoi 64 anni e della decisione obbligata di trasferire al nord la propria posizione nelle graduatorie ad esaurimento pur di sperare in una immissione in ruolo allo scadere del tempo limite per accedere Il ministro Francesco Profumo ad un trattamento di pensione utile a garantire un assegno di “sopravvivenza”. Un ex ferroviere seduto sul gradino d’ingresso di quella che un tempo era la “Tonnara” di Marzamemi, genitore di una supplente che la decisione di trasferirsi al nord l’ha presa da tempo pur di sperare nell’immissione in ruolo e nell’immediato in una chiamata annuale, che si chiede perché si continui a mantenere graduatorie provinciali per l’immissione in ruolo sconvolte ad ogni triennio dopo l’aggiornamento e non si crei, invece, una graduatoria unica stabile nazionale che privilegi il merito del punteggio e non piuttosto la “fortuna” del posto disponibile nella provincia di pertinenza per il famigerato ruolo. Egli stesso, però, magari per consolazione, precisa di non essere un “addetto ai lavori” e, pertanto, di non essere in grado di valutare dove stia l’improponibilità della sua idea. Due situazioni diverse, in luoghi diverse, ma con un comune denominatore: l’incertezza che regna nel mondo della scuola e che non affligge solo i precari ma anche chi è già di ruolo per l’opposto motivo, la pensione. Con la pubblicazione della mobilità del personale Ata si sono concluse le operazioni organizzative del prossimo anno scolastico e sono iniziate, sistema informativo del Miur permettendo, quelle di rifinitura dell’organico di fatto con le utilizzazioni, assegnazioni provvisorie, assunzioni in ruolo e supplenze del personale che andrà in cattedra il prossimo anno. Quali aspettative nutrono o hanno già riposto nel cassetto gli interessati per il prossimo primo settembre, data di inizio del prossimo anno scolastico? Proviamo un po’ a fare la situazione: PENSIONI QUOTA ’96. Dopo l’ultima delusione maturata, è ufficiale l’abbandono della “conquista” della quota ’96 e l’annuncio di una riconsiderazione in un quadro più ampio non porta a nulla. È, infatti, noto a tutti che nella scuola vi è una sola finestra d’uscita, il 1° settembre, e tutto ciò che viene deliberato dopo potrà LA SCHEDA In Sicilia più bocciati, ma arrivano meno docenti GLI ULTIMI DATI ufficiali emessi dal Ministero dell'Istruzione hanno messo nuovamente nero su bianco come al Sud, dove paradossalmente l'anno prossimo vi saranno più tagli di docenti, gli studenti fatichino a compiere agevolmente il percorso scolastico. Sardegna, Campania e Sicilia hanno conquistato il triste primato di Regioni con il top di bocciati e di alunni con “debito”. In pole position la Sardegna, dove il 31,4% degli studenti delle superiori porta a casa un'insufficienza da recuperare, contro una media nazionale del 25,9%. ”Dovrebbe quindi far riflettere la scelta del Miur, indotta solo da tassi demografici e migratori, di tagliare il prossimo anno a queste tre regioni oltre 900 docenti”, commenta l'associazione sindacale Anief. ”Laddove è alto il numero di alunni che lascia la scuola - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - non possono bastare gli stessi insegnanti previsti altrove. È evidente che occorre assegnare dei docenti in sovrannumero, per le materie di base, ma anche per quelle specialistiche, per le lingue e per i casi più difficili, anche in compresenza”. centonove pagina 18 8 Agosto 2014 sicilia esplicare i suoi effetti dall’a. s. 2015/16, anno in cui una quota dei 4.000 previsti beneficiari andrà in pensione comunque. Le donne che al 31/12/2011 avevano compiuto 61 anni e vantavano un’anzianità contributiva di 20 anni devono essere collocate in pensione al compimento dei 65 anni entro il 31 agosto e non possono ottenere nessuna proroga perché non è più prevista. ASSUNZIONI IN RUOLO. Abbandonata la quota ’96, non si potrà contare più, seppure con operazioni giuridiche ed economiche rinviate all’anno successivo, sui previsti 4.000 posti. Rimane solo il contingente autorizzato dal Mef, perché di mettere a disposizione tutti i posti vacanti non se ne parla, ripartito per provincia tra i diversi ordini di scuola, le tipologie e le diverse classi di concorso. Le assunzioni verranno effettuate attingendo per il 50% dalle graduatorie ad esaurimento e per la restante parte da quelle del concordo a cattedra bandito dal ministro Profumo approvate anche dopo il 31/8/2013, non operative nello scorso anno scolastico, scorribili anche per le posizioni degli idonei in numero superiore ai posti definito dal bando di concorso. In agguato ci sono il tempo e i soprannumerari, “nemici” delle immissioni in ruolo. Si perché le assunzioni a tempo indeterminato seguono le operazioni del personale già di ruolo e devono essere concluse entro il 31 agosto affinché i beneficiari possano assumere servizio dal 1° settembre e percepire lo stipendio. E considerato il numero non indifferente dei provvedimenti che devono concretizzarsi prima, ci vuole poco a preventivare che la fine delle operazioni dei docenti di ruolo non possa avvenire prima del 22-25 agosto. I soprannumerari dovranno essere ricollocati in disponibilità per le quali hanno titolo e, quindi, possono far venire meno posti precedentemente individuati per le immissioni in ruolo. Come dire, nessuna certezza fino all’ultimo istante. SUPPLENTI. Con le previsioni fatte, pur ritenendo che dopo la metà di agosto il Miur emani le relative disposizioni, appare alquanto improbabile che possano essere stipulati contratti a tempo determinato che assicurino l’assunzione in servizio e la retribuzione sin dal 1° settembre. Le disponibilità anche per la presenza di cattedre costituite con orario superiore alle 18, la scelta di docenti di ruolo ad assumere ore in esubero disponibili nella scuola di servizio e di un ridimensionamento dell’organico di diritto – tendono a contrarsi e per la loro puntuale copertura ci si auspica che le nuove graduatorie d’istituto vengano rese definitive ed operative in tempo utile. STUDENTI. In Sicilia le lezioni avranno ufficialmente inizio il 17 settembre, anche se qualche istituto per recuperare giorni di lezione anticiperà di qualche giorno, e per loro si prevede una brutta notizia: come negli anni precedenti non troveranno in cattedra tutti i loro docenti e dovranno avere pazienza. Arriveranno. Assemblea al liceo Classico “Impallomeni” per scongiurare il trasferimento dell’istituto MILAZZO. La Provincia prevede il trasferimento del liceo per fare spazio all’istituto “Guttuso” Classico, ”sfratto” a regola d’Arte A difesa della sede storica di via Risorgimento ex alunni e docenti. Ma le iscrizioni sono in calo Messina. Da Milazzo a Tortorici passando per Barcellona il mondo della scuola è in subbuglio. Il nuovo piano dell’edilizia scolastica della Provincia regionale di Messina varato dal commissario Filippo Romano, sta creando non poche proteste. Accorparmenti, trasferimenti, tagli di affitti. Provvedimenti drastici che stanno scardinando assetti e posizioni. Il caso più eclatante riguarda Milazzo dove si preannunciano mobilitazioni popolari a difesa del Liceo statale Impallomeni, una delle istituzioni più antiche del messinese. L’Unità intersettoriale - Edilizia Scolastica guidata dal dirigente Vincenzo Carditello, infatti, ha scoperto che a causa del calo di iscrizioni, parte della sede storica di via Risorgimento, rimane vuota. Ed ecco la soluzione: trasferire a decorrere dal’anno scolastico 2015/2016 le classi del liceo in via Valverde dove già operano altre sezioni della stessa scuola (a cominciare dallo Scientifico) e liberare lo storico immobile per dare una sede all’istituto d’arte “Guttuso”, diviso da decenni in più sedi con un esborso annuo di 555 mila euro in affitti. Nell’aula magna del Classico si è già tenuta una riunione d’urgenza a cui hanno preso parte rappresentanti d’istituto, docenti, ex alunni. Ma perchè è stato individuato proprio il Classico? L’accorpamento in via Valverde sarebbe indolore in quanto le due strutture sono già sotto un’unica dirigenza, quella della professoressa Caterina Nicosia. La sezione Classico è costituito da 14 classi autorizzate che, in base alle norme sull’edilizia scolastica, dovrebbero avere una superfice interna di circa 2 mila mq. Il corpo di fabbrica, su due piani, si sviluppa in un totale di 2500 mq, dunque in esubero. A dovere lasciare dei locali della succursale di Piazza XXV Aprile dovrà essere anche l’istituto tecnico “Leonardo Da Vinci”. In passato ospitava la sezione “Geometra” ora dei laboratori (usati di rado). La provincia regionale risparmierà 98 mila euro l’anno di canoni di affitto. BARCELLONA Medi, a lezione al palacultura AL VIA I LAVORI PER TRASFORMARE L’EDIFICIO COSTATO 13 MILIARDI DI LIRE Barcellona. Il dirigente Vincenzo Carditello è già passato a prendere le misure con i tecnici di Palazzo dei Leoni. Anche lo staff del Liceo scientifico Medi sarebbe andato a fare il sopralluogo e visionare gli spazi. Dal prossimo anno infatti, la scuola dovrebbe lasciare i locali in affitto per trasferirsi nella nuova sede: il palacultura. L’immobile costato 13 miliardi di lire, infatti, sarà oggetto di lavori di riqualificazione in modo da adeguare il piano superiore e trasformarlo in aule e uffici. Una situazione che sta creando non pochi malumori. Come potranno convivere una scuola e il palacultura che spesso ospita convegni e manifestazioni? Accanto, da sempre, si svolge pure il mercato settimanale. La Provincia, ha già chiesto all’amministrazione comunale del Longano di liberare i locali occupati dall’Università della Terza età. E’ in corso l’annullamento dell’accordo di programma stipulato tra i due enti. centonove pagina 19 Il palacultura di Barcellona 8 Agosto 2014 sicilia Veduta di San Marco d’Alunzio STORIE. Nel borgo collinare delle 23 chiese si studia il segreto della longevità San Marco, patria dei centenari Tre gli anziani che hanno spento le cento candeline. Per tutti una “anomala” coincidenza, hanno sette fratelli. Un rebus anche per il loro sindaco-medico, felice del primato SAN MARCO d’ALUNZIO. Tra le aree oggetto di studio sulla gerontologia italiana, entra a pieno titolo anche San Marco d’Alunzio. Sono infatti tre i centenari censiti dagli studiosi nel borgo collinare, ricco di 23 chiese e di un tempio dorico del IV sec. avanti Cristo, oltre che di testimonianze bizantine di tutto rispetto, le cui testimonianze sono state racchiuse nel primo museo multimediale della provincia. Ma se l’area di Enna e i Monti Nebrodi sono da anni al centro delle indagini degli studiosi ora è a San Marco dove il segreto pare si annidi. “Su tre centenari-spiega orgoglioso l’onorevole Roberto Corona, aluntino doc, per anni protagonista della vita Il compleanno di Giuseppe Pidalà Antonino Russo 28 GIUGNO 1913 Antonino Russo, dalla prigionia in Germania agli agrumeti RUSSO ANTONINO, inteso ullarà, nato il 28 giugno 1913, vedovo” da calidda” Lunghitano Antonina, si è sposato il 27 ottobre 1950 ed ha una figlia, Silvana, non ha voluto festeggiare i cent’anni, lo scorso anno per un lutto di famiglia, dicendo che era giusto rinviare i brindisi con parenti ed amici. Vive all’ombra di tre chiese e campanili S. Giuseppe, S. Agostino e S. Basilio. Ha fatto la seconda guerra mondiale ed è stato prigioniero per oltre un anno in Germania, ha lavorato come bracciante agricolo negli agrumeti di Torrenova. Ad ogni pasto, continua a bere il vino della vigna che ha piantato in contrada Portella Mazzusa, mentre a Scuregghia coltivava il proprio orto ed ancora oggi, dirige da casa, i lavori delle sue campagne perché predilige mangiare quello che produce la sua terra. centonove pagina 20 sicilia 8 Agosto 2014 I cento anni di Maria Rotaro 3 GIUGNO 1914 Maria Notaro, la cuoca dei Cappuccini NOTARO MARIA, intesa a pilucca, nata il 3 giugno 1914, vedova, du ciciruni Monastra Calogero, appassionato di tresette, si è sposata il 5 maggio 1937 ed ha una figlia, Rita, che ha seguito in giro per l’Italia per tanti anni essendo coniugata con un poliziotto stradale. Vive all’inizio di piazza aluntina e nella sua vita lavorativa, oltre a svolgere l’attività agricola, ha collaborato come cuoca alla refezione scolastica ed a quella del convento dei frati Cappuccini. Era molto battagliera ed ancora oggi ricorda la corrispondenza avuta con il Presidente della Repubblica Giovanni Leone e tutti i fatti significativi dei suoi cent’anni trascorsi; il suo piatto preferito sono i maccheroni con sugo di maiale e salsiccia. politica provinciale- tutti hanno un segreto in comune: vengono da famiglie con sette fratelli”. Un rebus quello dei sette fratelli legati all’elisir di lunga vita anche per il sindaco del centro collinare, Amedeo Arcodia, che è medico personale di tutte e tre i centenari, Giuseppa Pedalà, Antonino Russo e Maria Notaro, tutti con data di nascita garantita dal Comune: 10 aprile 1913; 28 giugno 1913; 3 giugno 1914. Un lieto evento per padre Salvatore Miracola, che per ogni ricorrenza fa suonare a festa le campane del paese. I tre centenari hanno in comune anche grandi orecchie, oltre al luogo di nascita e nomi propri dei secoli scorsi con l’ingiuria, la vedovanza e di avere almeno una figlia, di essere vissuti sempre in famiglia, accuditi amorevolmente e non abbandonando mai l’alimentazione tradizionale ed i piatti tipici stagionali. Sono stati festeggiati da tutta la comunità con discorsi e targhe ufficiali, da parte dell’Amministrazione Comunale, che hanno tracciato i profili umani e lavorativi. Se nel mondo sono Canada, Cipro, Israele e Giappone i paesi dove l’età media si attesta su ottanta anni, l’Italia è quella dove è più marcata la differenza tra gli uomini e le donne: 78 anni per gli uomini, 84, 1 anni per le donne. Ma è sui Nebrodi che questo dato schizza ancora più in alto. Sarà il ritmo cadenzato della vita, le abitudini sane e la vita all’aperto, in termini di incidenza il paqlmares va a San Marco 10 APRILE 1913 Giuseppa Pedalà tra ricami e nobiltà PEDALÀ GIUSEPPA, intesa a zzangagghia, nata il 10 aprile 1913, vedova,” du riggiu”, Latino Antonino, si è sposata il 31 dicembre 1936 ed ha avuto due figli, Maria e Giovanni, che da giovani sono emigrati in Svizzera. Ha sofferto molto quel distacco ed è rinata appena i figli sono ritornati in Paese. Amava ricamare e fare la casalinga, vive ancora oggi respirando l’aria nobiliare del Castello dei Conti Filangeri, circondata da tanti nipoti che la riempiono di attenzioni. La sua casa, nella parte più alta del Paese, era aperta a tutti, in modo particolare nel periodo di carnevale” teneva u sonu” e pertanto meta di tanti “stravistuti” che si fermavo a ballare. Fino a pochi anni addietro faceva con le sue mani il pane ed era molto brava a preparare maccheroni, tagghiarini e dolci fatti in casa. d’Alunzio. Ecco qui di seguito le schede dei tre centenari, che vi proponiamo alla ricerca dei segreti che li hanno portato a tagliare l’invidiabile traguardo. R.C. . centonove pagina 21 8 Agosto 2014 sicilia Santi Scarcella LA STORIA. L’artista di Santa Teresa di Riva gira il mondo contaminando la musica dei neri con quella siciliana Ciuri ciuri, a ritmo di jazz Santi Scarcella si esibirà ai festival di Mailbourne e Londra. E’ riuscito a creare uno stile unico fondendo strumenti popolari con l’elettronica. Il prossimo disco? Parlerà di Savoca e Pachino DI GIUSEPPE PISTONE Santa Teresa di Riva. “Il Jazz ha il Dna siciliano”. A rivelarlo il giovane artista, Santi Scarcella con le sue opere: “Ciuri ciuri Jazz” e "Swing siciliano" in un magico intreccio tra musica e teatro. Due musical composti da 18 brani inediti che stanno incantando in giro per il mondo. Pronto una nuova opera di musica pop - jazz. Una contaminazione di suoni e colori che annunciano la vera genesi musicale del jazz. Conosciuto da sempre come la “musica dei neri” di New Orleans, in realtà ha chiare origini siciliane. A riscoprilo è il giovane cantante, musicista e compositore, Santi Scarcella, che con il piano a corde, traboccante di agrumi e la sua “Ciuri ciuri jazz orchestra” Made in Sicily” sta incuriosendo il panorama mondiale della musica jazzistica. Reduce degli applausi al “jazzit Fest” di Terni, al “Cross Roads” di Roma, prestigiosi palchi della musica internazionale, si prepara a calcare il palco del “Mailbourn international jazz” e quello del “festival London Jazz” di Londra, per presentare il suo nuovo progetto discografico: “Santi Scarcella 5et”. Negli ultimi anni è riuscito a collezionare decine di recensioni sui maggiori “magazine” italiani ed esteri. Dopo aver portato su diversi palcoscenici d’Italia (dal Blue Note di Milano, al Villa Celimontana Jazz Festival di Roma) la sua opera ciuriciurijazz" e dopo aver inciso un album di impronta isolana: "Swing Santi Scarcella in sala d’incisione siciliano", recentemente ospite in diretta su Radio2 con Nino Frassica e Simone Cristicchi, Santi ha in cantiere in questi mesi nuovi ambiziosi progetti che puntano a raggiungere un pubblico sempre piú ampio. «Ad ottobre uscirà il mio nuovo album di musica pop – jazz il cui tema è della stessa matrice: “la Sicilia incontra il mondo». Ed ecco che rivela i titoli di alcuni brani musicali: “Hotel Pachino”, “Bar Vitelli” in cui il musicista narra la storia del film de “Il Padrino” girato a Savoca, “Parru Cu Tia” e “Cenerentola e SandoKan”. Le partiture di Scarcella, addirittura, sono diventate fenomeno di studio al conservatorio di Messina, per la capacità di inserire strumenti tipici popolari, quali la zampogna, il friscalettu, il marranzanu suonati magistralmente da Gemino Calà, in chiave moderna grazie all'inserimento dell'elettronica per “svecchiare” il suono e renderlo contemporaneo. Alcuni brani contengono intere strofe scritte in dialetto, ma che, a differenza del passato, utilizzano un linguaggio di ritmi, suoni, colori e parole che legano il jazz al pop e la Sicilia al resto d’Italia e al mondo. «Io amo la Sicilia che incontra il mondo e non la Sicilia che resta a contemplare – dice l’artista santateresino». In occasione della sua breve pausa estiva è ritornato nella sua terra e si prepara a presentare in esclusiva il suo nuovo progetto musicale. Il 23 agosto in un antico frantoio di Contrada Botte a Savoca, si esibirà in un “Piano solo”. Uno spettacolo che condurrà il pubblico in un evocativo viaggio musicale, dal nord America al “bel paese”, la Sicilia. Scarcella interpreta, compone ed orchestra musica ispirata alle proprie radici, alla propria identità culturale, inserita in un nuovo contesto attuale, fatto di improvvisazione jazzistica e cultura mediterranea. Il suo percorso artistico trae spunto dai grandi musicisti che in America hanno contribuito alla nascita prima e allo sviluppo poi, di questo fenomeno culturale jazzistico di chiare origini siciliane in particolare, come Nick La Rocca, Joe lovano, Chick Corea, Joe Venuti, Al di Meola, Frank Sinistra, che pare addirittura avesse origini messinesi. L’ultimo album è stato registrato dal vivo l’anno scorso a “Villa Celimontana Jazz” ed è presentato in stick card usb, contenente tracce audio e video, un bel booklet ed una rassegna stampa esaustiva. I suoi musical si possono scaricare gratuitamente dal sito www.santiscarcella.it. ZOOM La tesi di laura? Uno spettacolo LO STUDIO È STATO TRASFORMATO NELLA SUA PRIMA OPERA IN GIRO PER I TEATRI Santa Teresa di Riva. E’ proprio la tesi di laurea al Santa Cecilia di Roma, conseguita col massimo dei voti, che da a Santi Scarcella il via al suo percorso artistico di autore e musicista Jazz con l’opera dal titolo: “CiuriciuriJazz”. La tesi di laurea si trasforma in breve tempo in spettacolo, riuscendo ad esibirsi in diversi teatri d’Italia, riscuotendo un ampio consenso di critica e di pubblico. Dopo breve tempo “Ciuri Ciuri”, seguono “Swing siciliano” e “Piano solo”. In questi ultimi anni Santi Scarcella vanta la partecipazione con artisti del calibro: Steve Reich, Leo Sayer, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Marisa Laurito, Andrea Mingardi, Orchestra Civica Jazz, Scott Reeves, Annalisa Minetti. Tra swing, ciuri ciuri jazz ed emozioni maghrebine il sound di Santi ricorda il Caribe (“Il fico d’India e la balena Zazzà”), percuote l’antica litania isolana (“Luna Lunedda”), traduce in jazz la marcetta da vicolo (“Ciuciurijazz”), anima un tango elegiaco da secoli nato all’ombra dell’Etna (“Lu ventu”) o uno squassato brasileiro (“La samba della coppola in’insù”). centonove pagina 22 Santi Scarcella con Nino Frassica a Radio 2 economia TURISMO. In Sicilia il termalismo rimane una potenzialità inespressa. Rappresenta solo 1,7% degli arrivi C’erano una volta le terme L’alta qualità delle acque non colma il deficit strutturale delle aziende. «Non si effettuano investimenti seri perchè manca una programmazione regionale» dice Paolo Genovese di Federterme. E il distretto rimane fermo al palo DI GIANFRANCO CUSUMANO MESSINA. C’erano una volta le cure termali. In estate le cure termali in Sicilia erano una tappa irrinunciabile specialmente per gli impiegati pubblici che potevano godere di ulteriori 15 giorni di congedo da aggiungere alle ferie e dell’ampia scelta offerta dall’isola (a carico del servizio sanitario nazionale). Secondo i dati forniti dall’ultimo studio effettuato nel 2012 dalla Regione Sicilia dal titolo “Il turismo del benessere termale in Sicilia: tendenze e prospettive di sviluppo”, le cose da tempo sono cambiate. Secondo le statistiche ufficiali del 2010 (le più recenti), validate dall’Istat, l’isola è stata visitata da 67.769 turisti che si sono fermati per un totale di 441.360 giorni con una permanenza media di 6,5 pernottamenti. Il turismo termale ha rappresentato nello stesso anno l’1,7% degli arrivi totali e il 3,3% delle presenze totali rilevate nella regione. Il comparto termale è ad alta intensità alberghiera perchè per l’89,7% degli arrivi termali ed il 95,2% delle presenze, i turisti hanno scelto di pernottare in albergo. Gli italiani hanno rappresentato il 56,2% degli arrivi e il 56,4% delle presenze e gli stranieri rispettivamente il 43,8% e il 43,6%. «Le tendenze anche quest’anno rispecchiano quelle nazionali ammette Mariano Marino, gestore dell’omonima struttura di Alì Terme e uno dei componenti del cda del Distretto termale presieduto da Margherita Ferro - prima c’era una clientela che approfittava dei famosi 15 giorni di congedo, ma non era appassionata, ora c’è una clientela più selezionata che però spezzetta le ferie e dedica al benessere termale il classico week end. C’è un ritorno alle cure di aerosol inalatorie, ottime specialmente per bambini. Non c’è una grande tendenza verso la fango- terapia perchè non particolarmente valutata dai medici. Bene piscina, idromassagi e percorsi del benessere». Il Distretto coinvolge sette località con le rispettive strutture: Alì Terme, Terme Vigliatore, Acireale, Montevago, Sciacca, Termini Imerese, Segesta. «L’attività del distretto va a rilento continua Marino - non vi sono misure regionali, l’unica nota positiva è che la sua attività è stata inserita nella programmazione finanziaria della Regione Siciliana 2014 - 2020». L’analisi della stagionalità del turismo nella regione nel 2010, evidenzia un andamento abbastanza in linea con la stagionalità del turismo nazionale. Infatti il 15,4% degli arrivi e il 20,4% delle presenze si concentra nel PRIVATIZZAZIONI Acireale e Sciacca nel limbo PALERMO. Se ne discute da anni, in alcuni momenti sembra che sia tutto pronto, ma le privatizzazioni delle terme regionali di Acireale e Sciacca non partono mai. Gli stabilimenti rimangono nel limbo assieme ai dipendenti. Il commissario liquidatore delle Terme di Sciacca, Carlo Turriciano, giorni fa si è espresso senza mezzi termini sul futuro del patrimonio di Sciacca, paventando la chiusura per la prossima stagione qualora non ci fossero stati seri aiuti economici dalla Regione. Il futuro è più che mai incerto. Servono poco meno di 500 mila euro per saldare bollette e debiti maturati. La Regione ne dovrebbe trasferire appena 200 mila. Un po’ meglio ad Acireale dove il trasferimento si dovrebbe aggirare sui 400 mila euro. il governo Crocetta ha inserito le due società termali tra le partecipate da dismettere assieme all’Ast. centonove pagina 23 8 Agosto 2014 mese di agosto; nei due mesi centrali di luglio ed agosto gli arrivi sono il 27,5% del totale registrato nell’anno e le presenze il 35,9%. Il periodo estivo (giugno-settembre) raccoglie il 50,8% degli arrivi ed il 69,3% delle presenze. «Il rilancio può passare solo attraverso una regia regionale - sostiene Paolo Genovese, consigliere nazionale di Federterme, ai vertici di una spa a Terme Vigliatore - gli investimenti sia pubblici che privati possono arrivare solo se vi è una programmazione a largo raggio che dia certezze al mercato. Si potrebbe cominciare anche chiarendo i termini della privatizzazione delle terme di Acireale e Sciacca di cui si parla da anni senza giungere ad un risultato concreto». A confermare lo stallo anche Lorenzo Grasso, ex sindaco di Alì Terme, promotore del Distretto. «Il settore ristagna perchè c’è un deficit strutturale degli impianti - spiega Grasso - al di là di qualche realtà non siamo attrezzati per competere alla pari con il resto d’Italia. Abbiamo dalla nostra il clima e la posizione. Ma nel termalismo ci si confronta su altri basi come l’eccellenza. La qualità delle nostre acque è alta ma fino a quando gli impianti si limiteranno ad erogare solo cure termali tradizionali non si potranno registrare sussulti nel settore». 8 Agosto 2014 economia STORIE DI IMPRESA. Tre giovani di Campofelice danno vita ad una azienda-rivelazione nel panorama nazionale La lumaca ti fa bella La società madonita nata nel 2009, conquista gli chef col caviale da 1600 euro al chilo. L’allevamento a cielo aperto in continua crescita fattura ogni anno il 70% in più in barba alla crisi. E ora punta alla cosmesi DI ANTONINO CICERO CAMPOFELICE DI ROCCELLA. «Il caviale di lumaca è composto dalle uova e il suo sapore, unico e particolare, ha sentori di terra, di erba e di funghi ed è molto apprezzato dagli chef stellati d’Italia che lo hanno provato». Sorride Davide Merlino, uno dei tre soci della “Lumaca madonita”, una delle rivelazioni aziendali nel panorama nazionale, messa su nel 2009 insieme ai fratelli Michelangelo e Giuseppe Sansone. Lo vendono a 1600 euro al chilo quel caviale e sono gli unici a produrlo. Le lumache del loro allevamento, a Campofelice di Roccella, ai piedi delle Madonie, nel palermitano, servono per la ristorazione e la cosmesi, «sebbene abbiamo già attivato una collaborazione con uno staff di pediatri per uno sciroppo curativo della tosse» precisa Michelangelo Sansone. I tre appartengono alla generazione dei trentenni che hanno investito nell’elicicoltura pur di rimanere nella loro terra. E hanno indovinato. Il loro allevamento a cielo aperto, con i suoi 4 ettari e i 95 recinti di produzione, è ormai il più grande d’Italia con un business di tutto rispetto. «Produciamo quasi tutto l’anno – ricorda Merlino – e oggi siamo arrivati a 20 tonnellate all’anno che diventano 100 in fase di commercializzazione grazie alle restanti che acquistiamo dai quasi 450 allevamenti che abbiamo sviluppato in Italia negli ultimi quattro anni, con un fatturato che aumenta ogni anno di circa il 70-80% e in questo periodo di crisi non possiamo lamentarci». Sono pure tutor, infatti, per coloro che decidono di investire in lumache a loro volta. Offrono consulenza, progettazione degli impianti, fornitura dei materiali e Il vasettro di caviale di lumaca Davide Merlino con le sue lumache Michelangelo Sansone, Davide Merlino e Giuseppe Sansone degli esemplari per aver garantita la qualità del prodotto che pure si impegnano ad acquistare e commercializzare nella loro rete distributiva. Il 90% della produzione è destinata all’Italia, con il Lazio in testa per richiesta, mentre il restante 10% arriva in Spagna e in Francia, la patria dell’escargot, «che si differenzia dalla nostra – spiega Michelangelo Sansone – intanto per il metodo di allevamento, perché il sistema francese, a causa delle basse temperature, impone l’allevamento al chiuso e quindi in condizioni diciamo “artificiali e industriali”; e si differenzia pure per le dimensioni». E aggiunge: «Il nostro sistema è ormai conosciuto in Europa come “sistema madonita” che ha la particolarità di utilizzare per il 70-80% ortaggi freschi coltivati appositamente in allevamento per l’alimentazione delle chiocciole, integrati con un mangime studiato da alimentaristi e veterinari e che fornisce alla lumaca il gusto naturale che ci si aspetta e la giusta quantità di calcio per indurire il guscio». Ed è fondamentale selezionare alimentazione e sede d’allevamento perché «la lumaca ha il sapore di quel che mangia – precisa ancora Merlino – potendola definire un maiale in miniatura: mangia proprio di tutto!» Francia e Spagna hanno certo la loro produzione e i loro mercati ma, a detta dei tre madoniti, non la medesima qualità. Eppure la concorrenza è spietata «perché si insegue più il prezzo basso che non anche la qualità – ricorda Davide Merlino –. In Italia arrivano lumache soprattutto da Algeria, Tunisia, Marocco e poi da Grecia, Romania, Bulgaria e Polonia». La Sicilia, ricordano i tre imprenditori, è il primo produttore di lumache in Italia, sebbene pure la Sardegna stia sostenendo il settore, in forte espansione grazie all’erogazione di finanziamenti mirati allo sviluppo di sempre nuovi impianti. A Campofelice di Roccella stanno pure lavorando, in collaborazione con la facoltà di agraria dell’ateneo palermitano, alla registrazione e alla certificazione, come nuova, della specie lì prodotta chiamata “helix aspersa madonita”. Del prodotto siciliano, ricco di proteine e vitamine e povero di grassi, ne fanno richiesta i ristoranti, la grande distribuzione, i mercati ortofrutticoli o ittici perché «al nord, per esempio, è consuetudine trovare le lumache al L’allevamento a Campofelice di Roccella centonove pagina 24 banco del pesce» ricorda Davide Merlino e si sposa bene con la nostra tradizione culinaria: caponata di lumache, macco di fave e finocchietto selvatico con lumache, frittata di lumache… La bava di lumaca è poi molto richiesta dall’industria della cosmesi e a Campofelice producono pure “Helipure”, «una crema testata su acne, macchie e arrossamenti della pelle, rughe, cicatrici, mani secche e screpolate con risultati sorprendenti» precisa entusiasta Michelangelo Sansone. Le collaborazioni della “Lumaca madonita” sono intrattenute anche con l’Istituto Zooprofilattico di Palermo e con le università di Messina, Napoli e Milano «e con ognuna stiamo portando avanti diversi progetti per lo sviluppo dell’elicicoltura non solo in Italia – sottolinea Giuseppe Sansone – sebbene, al momento, pesi l’assenza di una regolamentazione specifica del settore». Tanta fatica oggi viene ripagata e la loro creatura la mettono in mostra. «Ogni venerdì organizziamo delle giornate informative per chi vuole visitare il nostro allevamento e ospitiamo tante scolaresche provenienti da tutta la Sicilia. Ogni volta è sempre la stessa storia: vediamo stupore, divertimento e fierezza nei nostri confronti perché siamo giovani che hanno costruito qualcosa di importante nella propria terra» chiosa Merlino. 8 Agosto 2014 economia L’ANALISI. Il programma del premier per fronteggiare la crisi occupazionale. Tra incentivi e deregulation Un piano per il lavoro Intesa con il Coni Il colossale investimento di Obama che rilancia l’esperienza di Roosewelt come modello da seguire per un programma di sviluppo che modernizzi il paese e favorisca l’occupazione. Anche a costo di scontrarsi con il Fiscal compact DI MAURIZIO BALLISTRERI* MESSINA. La crisi occupazionale sembra ormai senza fine nel territorio messinese, in Sicilia e nel Paese, nell’ambito di una deflazione europea sempre più concreta che può divenire recessione, frutto della finanziarizzazione dell’economia globale e delle stolide politiche rigoriste e monetariste imposte all’Unione dal governo tedesco della “cancelliera di ferro” Angela Merkel. Il governo Renzi per fronteggiare questa drammatica situazione ha scelto strade fondate per un verso alle incentivazioni alle imprese e, per un altro, ad una nuova deregulation dei rapporti e del mercato del lavoro, nel mentre si evidenzia sempre più la crisi della rappresentanza sociale di quelle che un tempo furono le grandi organizzazioni degli interessi, sindacato in primis, che appaiono ai nostri giorni, purtroppo, residuali nell’ambito dei policy-makers in Italia. Come ha scritto il sociologo Luciano Gallino, la prima strada presta il fianco alle critiche di provvedimenti non selettivi, che sul piano della grave emergenza occupazionale, in particolare nel Sud, legano il nuovo lavoro alla percezione materiale delle incentivazioni, peraltro da verificare sul piano delle coperture; la seconda non tiene conto che per quanto si flessibilizzi il lavoro e si comprimano i suoi costi, i paesi di “nuova economia”, praticando il social dumping, produrranno merci a prezzi più bassi e che l’Italia deve investire su produzioni ad alto valore aggiunto. C’è da chiedersi, quindi, se non sia il caso di pensare ad un ruolo dello Stato come “datore di lavoro di ultima istanza”, collegandosi alla fondamentale esperienza americana del New Deal di Roosewelt, che l’attuale presidente degli Stati Uniti Obama ha deciso di rinverdire attraverso la presentazione al Congresso di stanziamenti per 140 miliardi di dollari, per opere pubbliche infrastrutturali, strade, aeroporti, trasportistica, per rinnovare le scuole e mantenere in servizio quasi 300 mila insegnanti. Un colossale investimento che riguarda la modernizzazione di sistema e il sapere delle future generazioni. Ritorna alla memoria il "Piano del lavoro" lanciato tra la fine del 1949 e i primi mesi del 1950 dal grande leader sindacale Giuseppe Di Vittorio, che raccolse i contributi di significativi esponenti del mondo accademico italiano ed era ispirato alle teorie keynesiane per bilanciare il mercato con l'intervento pubblico, allo scopo di stimolare la domanda e, quindi, generare direttamente occupazione, a partire da un programma per infrastrutture e opere pubbliche. Si tratta di una proposta che, aggiornata, conserva una notevole attualità anche ai giorni nostri, segnati dallo spettro della recessione globale e della disoccupazione di massa, per fronteggiare la crisi attraverso un programma generale di sviluppo per modernizzare il Paese, partendo, per una volta, non dal Nord ma dal Mezzogiorno, in cui dal 2007 il Pil è calato di 47,7 miliardi di euro, con quasi 32mila imprese in meno, oltre 600mila posti di lavoro perduti, 114mila persone in cassa integrazione e quasi 2 giovani su 3 disoccupati: Certo, si obietterà che una politica di questo tipo si scontra con il famigerato PROGETTI Fiscal compact, improvvidamente inserito nella nostra Costituzione, ma c’è da chiedersi se la sistematica violazione dei diritti sociali, come quelli del lavoro e dell’occupazione, non sia gravemente lesiva del nostro ordinamento repubblicano, finalisticamente orientato alla “promozione sociale dell’uomo” ed alla sua liberazione dal bisogno e da privazioni economiche, per la sintesi tra libertà ed uguaglianza, secondo l’insegnamento di uno dei Padri costituenti, Piero Calamandrei: “attraverso la proclamazione dei diritti sociali….la democrazia da soltanto politica che era, si avvia a diventare anche economica: cioè più vera e più piena democrazia”. Forse è tempo di dedurre le violazioni dei principi fondativi della nostra Costituzione innanzi alla Consulta! * Docente di diritto del lavoro nell’Università di Messina Definire un quadro di collaborazione con l'azione del governo, delle Regioni e delle altre pubbliche amministrazioni coinvolte nell'attuazione del programma 'Garanzia Giovani', attraverso azioni volte a promuovere il programma nei confronti delle sedi territoriali quali luoghi di informazione diffusa ed a fornire un contributo nello sviluppo di eventuali previsioni a medio termine delle figure professionali richieste dal mondo sportivo. Questi gli obiettivi del protocollo siglato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, e dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il Coni, si impegna a coinvolgere le proprie strutture territoriali nelle attività che potranno, attraverso l'azione di coordinamento dei Comitati regionali Coni di tutti gli organismi sportivi del territorio, favorire l'avvicinamento e l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; a promuovere la pubblicazione delle offerte di lavoro, apprendistato e tirocinio sia sul portale di 'Garanzia Giovani' www.garanziagiovani.gov.it che sul proprio portale www.coni.it. LEGALMENTE AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PALERMO E’ stata indetta, con deliberazione n.613 del 27/06/2014, gara con procedura aperta per l’affidamento del servizio di lavatura, asciugatura, stiratura e governo della biancheria, di proprietà dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo nei vari Presidi di Palermo e provincia, per un periodo pari a cinque anni, così come precisato negli atti di gara. L’importo complessivo dell’appalto a lotto unico per la durata di mesi 60 (sessanta) ammonta ad Euro 1.450.000,00 oltre IVA al 22%, oltre gli oneri relativi alla sicurezza stimati in Euro 2.500,00. Gli atti di gara sono disponibili sul sito www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 30.09.2014. Il Bando è stato inviato alla G.U.E. il 31.07.2014. Il Direttore U.O.C. PROVVEDITORATO Avv.to Fabio Damiani REPORT CURELLA Disoccupazione, il triste primato della Sicilia I.P.A.B. CASA DI OSPITALITA’ COLLEREALE MESSINA AVVISO RELATIVO AD APPALTO AGGIUDICATO PALERMO. ''Le statistiche e le informazioni qualitative acquisite delineano uno scenario inquietante sia sul fronte delle imprese che su quello delle famiglie e delle pubbliche amministrazioni, con in prima linea il mercato del lavoro''. Lo dice il 41simo report sull'economia siciliana del Diste per la fondazione Curella. ''Il 2013 - dice il report - si è chiuso con un crollo dell'occupazione del 5,3%". ''Le proiezioni Diste - prosegue - per il 2014 preannunciano una flessione in media d'anno di altri 33.000 occupati, con un impoverimento negli ultimi otto anni di 215.000 posti di lavoro. La disoccupazione, ha ormai assunto le sembianze di vera e propria emergenza sociale, soprattutto tra i giovani. Nel 2013 i residenti nell'Isola in cerca di lavoro sono saliti a 352.000 unità, forzando la scalata del tasso di disoccupazione a 21,0%, la più elevata in Italia insieme a Campania (21,5%) e Calabria (22,2%). Il peggioramento è proseguito nel 2014 (24%). 'La mancanza di una qualunque programmazione nazionale e regionale - dice Pietro Busetta, responsabile scientifico del Diste - sta portando al disastro economico''. Si rende noto che il C.d.A., con delibera n. 37/2014, ha aggiudicato definitivamente la gara con procedura aperta relativa al servizio sociale professionale, a servizi vari di assistenza alla persona e medico-infermieristici. Servizi appaltati e pubblicaz. bando: Cat. 25 – All. II B. – 21.05.2014 Aggiudic. provvisoria e definitiva: 15.07.2014 e 28.07.2014. Criteri di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa. Valore e durata appalto: € 685.900,00 – Anni due Offerte ricevute: N. 5 Ditta aggiudicataria e punteggio: Coop. Soc. Genesi Messina. Punti 98,50/100 Organo per le procedure di ricorso: T.A.R. Catania. Messina, 04.08.2014. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Giuseppe Turrisi centonove pagina 25 8 Agosto 2014 economia UOMINI&BUSINESS CONFINDUSTRIA CENTRO SICILIA QUI EUROPA Governance e verifiche anticrisi DI SALVATORE CIFALÀ GLI INSEGNAMENTI tratti dalla recente crisi economica, finanziaria e del debito sovrano hanno portato a successive riforme delle norme UE con l'introduzione di nuovi sistemi di sorveglianza nelle politiche economiche e di un nuovo piano di bilancio. Le nuove disposizioni sono state integrate nel calendario decisionale dell'UE, denominato "Semestre europeo" per garantire norme più chiare, un migliore coordinamento delle politiche nazionali nel corso dell'intero anno, una verifica regolare e un'applicazione più rapida di sanzioni in caso d'irregolarità. Gli Stati membri sono in tal modo sollecitati a rispettare i loro impegni di riforma e di bilancio rendendo così più solida l'Unione economica e monetaria nel suo complesso. Il coordinamento e l'orientamento delle nuove regolamentazioni avviene grazie il ruolo svolto dal programma del "Semestre europeo", introdotto nel 2010, il quale assicura che gli Stati membri discutano i loro programmi economici e CONSUMATORI Obblighi in condominio Con la riforma del condominio sono stati introdotti nuovi obblighi a carico degli amministratori condominiali ed in particolare quello di curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalita' dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unita' immobiliare, nonche' ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza. I registri dell’anagrafe condominiale possono essere visionati dagli interessati, previa richiesta all'amministratore, ed è possibile ottenerne copia sottoscritta dal predetto, previo rimborso delle spese. Alla cessazione dell'incarico l'amministratore e' tenuto alla consegna di tutta la documentazione in suo possesso e ad eseguire le attivita' urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi. Si tratta di un obbligo la cui inosservanza, secondo la Corte di Cassazione, costituisce reato, in quanto incorre nel reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice l'amministratore del condominio che, cessato dal proprio incarico, omette di restituire la documentazione al successore. Francesco Suria, legale di bilancio con i partner dell'UE in momenti specifici dell'anno, consentendo loro di fare osservazioni sui programmi altrui e permettendo alla Commissione di offrire un orientamento politico prima che vengano adottate decisioni a livello nazionale. La Commissione verifica, inoltre, l'impegno degli Stati membri nella realizzazione degli obiettivi in materia di occupazione, istruzione, innovazione, clima e riduzione della povertà fissati da Europa 2020, a partire dal mese di novembre, con l'analisi annuale della crescita della Commissione, che fornisce orientamenti politici per l'anno successivo. In seguito, le raccomandazioni specifiche per Paese, pubblicate in primavera, offriranno agli Stati membri una consulenza specifica sulle riforme strutturali di più vasta portata, mentre il monitoraggio dei bilanci nella zona euro si intensificherà verso la fine dell'anno, quando i Paesi presenteranno i loro documenti programmatici di bilancio che verranno valutati dalla Commissione e discussi dai ministri delle finanze della zona euro. INIZIATIVE Sicilia e Toscana insieme per costruire un modello Bio PALERMO. La Sicilia e la Toscana con l'Associazione Città del Bio, stanno collaborando alla costruzione di un modello di Bio-Regione Europea. Il progetto intende definire le linee guida per la prozione la valorizzazione - in termini di ecosostenibilità - di intere aree omogenee, non solo per i prodotti biologici. Riuscire ad individuare un percorso comune aiuterà le singole aree ad ottimizzare le potenzialità possedute e ad orientare lo sviluppo dei territori nella direzione della programmazione di politiche ambientali sostenibili. Per quanto riguarda le disposizioni adottate, esse mirano a migliorare l'applicazione delle regole stabilite, grazie ad una sorveglianza rafforzata nella zona euro, poiché la crisi ha dimostrato che le difficoltà in uno Stato membro possono avere importanti effetti di contagio sui Paesi confinanti. Pertanto, una maggiore tutela è giustificata dall'impegno a contenere i problemi prima che diventino sistemici. Le riforme intraprese negli ultimi tre anni sono senza precedenti, ma la crisi ha dimostrato in che misura è aumentata l'interdipendenza delle nostre economie dalla creazione dell'Unione economica e monetaria. È particolarmente importante, perciò, che i Paesi collaborino più strettamente per adottare decisioni politiche che tengano conto degli interessi degli altri membri della zona euro. Infine, le idee della Commissione europea per il futuro figurano nel piano per un'Unione economica e monetaria, pubblicato il 28 novembre 2012, che delinea come procedere passo per passo nei prossimi mesi e anni sulla base dell'architettura di cui l'Ue dispone. Marco Venturi presidente CALTANISSETTA. Marco Venturi è il nuovo presidente di Confindustria Centro Sicilia, l' associazione che raggruppa gli imprenditori delle province di Caltanissetta, Enna e Agrigento. Venturi prende il posto di Carmelo Turco, che nei giorni scorsi è stato nominato dall' associazione regionale degli industriali delegato per i rapporti con il settore della raffinazione. Venturi, amministratore dell' azienda Sidercem, ha ricoperto altri incarichi nell' associazione degli industriali. È stato anche presidente della federazione Piccola Industria e anche vicepresidente di Assindustria. VOLONTARI OSPEDALIERI Guarasci cede il posto a Prestifilippo ENNA. Rinnovato il Consiglio Direttivo dell' Avo, l' associazione Volontari Ospedalieri è già a lavoro per offrire nuovi servizi e impegnarsi in ambiziosi progetti. Il percorso di rinnovamento in atto nell' associazione è stato voluto dallo spesso padre fondatore Enzo Guarasci che con un gesto di generosità dopo 25 anni ha lasciato il testimone a Rina Prestifilippo. Guarasci, nei prossimi mesi ricoprirà un ruolo importante, sarà uno dei nove rappresentanti dell' Osservatorio regionale sul Volontariato (sono più di mille e 600 le associazioni in tutta l' Isola) riattivato dopo diciassette anni. NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Diritto di precedenza nei rapporti a termine Tra le novità introdotte dalla prima fase del Jobs Act (dl n. 34/14 conv. in legge n. 78/14) vi è una profonda revisione del contratto a tempo determinato. Uno dei punti modificati è quello relativo al diritto di precedenza che i lavoratori cessati da un contratto a termine hanno nei confronti del datore di lavoro in caso di nuove assunzioni. In linea generale, il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti, presti attività per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate nei dodici mesi successivi, salvo che la contrattazione collettiva, territoriale o aziendale, sottoscritta dalle associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, preveda termini differenti. In caso di lavoratori stagionali, il diritto di precedenza matura rispetto a nuove assunzioni a termine per le medesime attività e cessa decorsi dodici mesi dalla fine del rapporto precedente. Il lavoratore, per poter esercitare tale diritto, deve comunicare il proprio interesse al datore di lavoro rispettivamente entro sei mesi dalla cessazione del rapporto per la casistica generale e tre mesi per lo svolgimento di attività stagionali. Non sarà, quindi, il datore di lavoro a dover formalizzare l’interesse alla stipula di un nuovo contratto nei confronti del lavoratore, bensì quest’ultimo a doversi attivare nei termini sopra descritti. Nei nuovi contratti di assunzione a termine ora è obbligatorio inserire uno specifico richiamo al diritto di precedenza in modo da informare il lavoratore circa le modalità con cui lo stesso potrà essere fatto valere. Ulteriore novità è quanto previsto per le lavoratrici in congedo di maternità obbligatoria. Per le stesse anche il periodo di assenza intervenuto in costanza di un rapporto a termine, verrà conteggiato per determinare il periodo di attività lavorativa utile a maturare il diritto di precedenza generale di cui sopra. Non verrà invece conteggiato per quanto riguarda i lavoratori stagionali. Per le stesse lavoratrici è, inoltre, riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi. Per meglio comprendere la gestione e le varie sfaccettature di tale strumento aziende e lavoratori potranno rivolgersi al proprio Consulente del lavoro. Fondazione studi ha emanato sul tema la circolare n.16/14. centonove pagina 26 poster 8 Agosto 2014 MURALES DI UMANITÀ VARIA ACCADDE OGGI A MESSINA... 1282, sulla Caperrina il miracolo veste di bianco L’8 agosto 1282, in un momento di scontro fra la città di Messina e le truppe angioine di re Carlo che, appoggiate dalla politica di Papa Martino IV, tentano di sottomettere la città, si verifica un evento prodigioso. Mentre i francesi, nel bel mezzo di un temporale, tentano di avvicinarsi alle mura della città nei pressi del colle della Caperrina, giunge in soccorso dei messinesi una donna vestita di bianco che coprendo con un velo i difensori della città li protegge dalle frecce dei nemici, che vengono addirittura rivolte verso gli stessi arcieri, salvando così la città (Bartolomeo Neocastro, “Historia Sicula”). 1550, un bando per la festa di Ferragosto La Compagnia Perfomance Creations FIERAPERTA. L’evento ispirato all’amonimo lavoro teatrale di Sardou, tra gli ospiti in cartellone che premia il talento siciliano Tosca, leggenda d’amore Arriva l’opera in musica firmata Perfomance Creations con la regia di Carmelo Impalà. La “prima” il 27 agosto all’ex Irrera a mare e il 29 agosto si replica al Castello di MIlazzo DI ISABELLA MOLONIA MESSINA. Conto alla rovescia per Tosta e lucevan le stelle, nuova “creatura” del giovane regista messinese Carmelo Impalà. Dopo Parigi 1482 contemporary opera, sul palco il 5 agosto al Castello di Milazzo e il debutto in FierAperta il 6 agosto, fervono i preparativi per la “prima” di uno spettacolo che fonde musica, teatro e danza in veste originale. Appuntamento il 27 agosto ore 21 all’ex Irrera a mare della Fiera di Messina e il 29 agosto ore 20,30 presso il Castello di Milazzo. L’opera, ispirata all’omonimo lavoro teatrale di Sardou, si incentra sul triangolo amoroso Scarpia - Tosca – Cavaradossi. Una giovane Tosca, all’interno di una Roma sconvolta dall’eco dei fermenti rivoluzionari francesi e dalla caduta della prima Repubblica Romana, dovrà difendere il suo “amore disperato”, lacerato dalla sfrontatezza del potente di turno. Non mancheranno sul palco colpi di scena, tipici elementi del “realismo dinamico” del regista, capace di mettere insieme tradizione e dinamismo. Lo show musicale, interamente realizzato da talenti siciliani, è in grado di portare sul palco un’atmosfera suggestiva in cui la danza, con le coreografie di Danilo Anzalone e Gianni Martino, sfida le forze di gravità anche attraverso la maestosa scenografia mobile di Domenico Previte . L’opera dai colori pucciniani e dai movimenti contemporanei, è frutto di lunghi e intensi laboratori curati dal direttore Carmelo Impalà, che affiancato da professionisti esperti nei 4 settori fondamentali legati alla rappresentazione: danza, canto, recitazione e musica ha scelto i suoi protagonisti attraverso appositi casting. Per la sezione canto è responsabile Marco Mondì, noto artista messinese già insito negli ambienti dell’opera moderna. Definita la “compagnia amatoriale del fare professionale” essa non ha nulla da invidiare alle grandi compagnie nazionali. Inserita nella manifestazione Life in Milazzo e nella programmazione FierAperta 2014 con ben altri due spettacoli, la Compagnia si contraddistingue per un repertorio costruito negli anni portato avanti dall’entusiasmo del suo ideatore. Il suo regista-coreografo già facente parte del team "CAM" (Centro Artistico del Mediterraneo), nella sezione coreografia, direzione casting e assistenza alla regia cinematografica, non è infatti un “novello” alle prime armi. Reduce dai suoi studi con il Maestro Beppe De Tomasi, Carmelo Impalà, tra le altre cose ha già prodotto e realizzato Mary Poppins, Parigi 1482 contemporary opera e La Stoffa rosa. Tra il 2013 e il 2014 ha curato inoltre le scenografie e le coreografie del film Ballando il silenzio con la regia di S. Arimatea, oltre ad essere stato direttore dei casting settore danza del film in produzione Gli angeli di Salvo Bonaffini, con la produzione "Fuori dal recinto". Un artista poliedrico, insomma, che crede e investe nel talento nostrano, perché per lui la musica e il teatro rappresentano un patrimonio culturale da difendere con i denti, pur scontrandosi spesso con le oggettive difficoltà che la realtà messinese pone. centonove pagina 27 L’8 agosto 1550 un bando promulgato dallo Stratigò di Messina don Pietro de Luna, conte di Caltabellotta, ordina a “tucti li mori turchi et altri pirsuni che fanno officij di bastasi” di presentarsi ad iscriversi entro due giorni in un libro tenuto dal procuratore e credenziere dell’opera “et farisi notari, alochè possano servirsi in condichiri la vara et altri cosi necessari” per la festa di mezz’agosto “sub pena di unci quattro et de stari dui misi carcerati”. 1943, quei bombardamenti a Giostra, Ritiro e Muricello L’8 agosto 1943, aerei Liberator, Wellington, Halifax, Lughtning, Marauder attaccano il porto, le invasature delle navi-traghetto, i quartieri Giostra, Ritiro, Muricello e i centri della riviera nord per l’intero arco delle ventiquattro ore. Gli storici ufficiali della Royal Air Force scriveranno: “L’8 agosto quell’infelice città fu ridotta in una condizione quasi simile a quella in cui fu ridotta dal terremoto del 1908” (“Gazzetta del Sud”, Supplemento dell’11 novembre 1979). 8 Agosto 2014 posterprotagonisti EVENTI. Raduno per i 60 anni de "La Compagnia dell'Anello" al Castello di Villafranca Tirrena Tutti verso Eriador In occasione dell'anniversario dell'opera di J.R.R.Tolkien la manifestazione tra approfondimenti sul testo, sfilate in costume, gare di cucina hobbit e scrittura elfica. Che punta a diventare appuntamento annuale DI MARIA TIZIANA SIDOTI VILLAFRANCA TIRRENA. Elfi, nani, uomini e hobbit nella regione di Eriador del pianeta di Arda nel continente della Terra di Mezzo, tra Monti Brumosi ed Azzurri, le acque del Lhûn a nord ovest e quelle del Grande Mare a sud tra suoni hobbittish e grafie elfiche. Sono nomi della creazione di J.R.R. Tolkien, l'autore british de "La Compagnia dell'Anello", prima parte de "Il Signore degli Anelli", per tutti all'origine del fantasy. Che torneranno ad affascinare con sapori di eco esotiche il 9 agosto dalle 18 al Castello di Bauso di Villafranca Tirrena in affaccio sul verde-azzurro del Tirreno con la sua cinta e i suoi baluardi angolari a spalancar gratuitamente con il sostegno della Soprintendenza di Messina la sua porta sul limite nord. L'appuntamento per tutti è quello di "Eriador". A lanciarlo in un'atmosfera di magia e di richiami letterari sono 3 associazioni culturali: "La Contea", nata con l'idea di approfondire, rivalutare e liberare da pregiudizi e letture distorte la complessa ed alta opera di Tolkien, filologo, glottoteta, linguista con contributo al New Oxford Lo Hobbit La Battaglia delle Cinque Armate Gandalf e Thranduil nella foto in anteprima diffusa da Usa Today dal film terzo della trilogia Lo Hobbit in uscita a dicembre 2014 English Dictionary, "padre" anche de "Lo Hobbit" e de "Il Silmarillion", capace di superare il fantasy con più piani di lettura e tematiche oltre il fascino iniziale dell'evasione, in viaggio tra la creazione di nuove lingue con coerenza ed intento filologico, la cosmogonia fino alle origini di un mondo immaginario, e rimandi a storia, filosofia, ed antropologia, tra culture, tradizioni e religioni in convivio, miti e leggende, "Terremoti di Carta", espressione messinese del Movimento Culturale BombaCarta di amanti della letteratura e varie forme d'arte, e "Demetra" impegnata per il bene comune e la cultura tradizionale, con La Contea al Fantasy Fest 2014 a Forte Ogliastri (Nancy Antonazzo terza da sinistra) con rappresentanti delle associazioni Neapolis e La Contea l'aiuto di sponsor per le spese. Come spiega Nancy Antonazzo, fondatrice insieme a Nicola Antonazzo de "La Contea". L'1 febbraio 2013 nasceva la vostra associazione culturale "La Contea". Cosa succede il 9 agosto prossimo? «Succede che l'Associazione Culturale La Contea non poteva ignorare un anniversario così importante: i 60 anni dalla pubblicazione de La Compagnia dell'Anello di J.R.R Tolkien (24 luglio 1954). I festeggiamenti sono già cominciati marzo scorso, quando, durante il Cominks abbiamo cominciato a fare memoria di questo importante anniversario. Un altro momento di riflessione e confronto sull'opera tolkieniana è avvenuto durante il Fantasy Fest svoltosi a giugno, ma l'evento celebrativo vero e proprio sarà il 9 Agosto prossimo, si chiama Eriador e lo abbiamo organizzato con altre 2 associazioni culturali molto importanti Demetra e Terremoti di Carta..». Ancora una volta un incontro di condivisione per approfondire l'opera di Tolkien come la sua influenza ma anche per "rivivere" il mondo tolkieniano tra laboratori di calligrafia elfica, sfilate in costume e ricette hobbit... «Proprio così: 2 grandi esperti a livello nazionale, Paolo Gulisano e Roberto Fontana interveranno la mattina presso la Libreria Doralice e poi la sera al Castello di Bauso, ma avremo anche una tavola rotonda animata da esperti nostrani come Marco Longobardo, Fabrizio Palmieri e Umberto Parlagreco, che ci mostreranno quale grande influenza l'opera tolkieniana abbia avuto rispettivamente sulla letteratura, sui fumetti e sul cinema contemporaneo. E poi non centonove pagina 28 Mappa di Eriador mancheranno suggestive sfilate in costume, dimostrazioni di duelli d'arme, una mostra di collezionismo alla quale molti hanno dato il loro contributo e, infine, la prima gara culinaria a base di ricette di hobbit, di elfi e di nani». Siete ancora l'unica "realtà" in Sicilia? «Sappiamo che ci sono parecchi appassionati tolkieniani e realtà più vicine al mondo fantasy e ispirate dall'opera di Tolkien, ma non abbiamo notizie di associazioni simili alla nostra. In realtà speriamo che grazie a questo evento ne vengano fuori altre. Sappiamo che arriveranno anche dalla Calabria per rispondere alla chiamata dell'Anello». Nei primi mesi di vita "La Contea", nata ufficialmente 1 anno e mezzo fa ma con "una sua preistoria in una serata davanti ad un boccale di birra molto in stile hobbit a parlare di Tolkien...", non aveva ancora un presidente ma 2 responsabili, tu e tuo fratello Nicola con l'idea di una struttura semplice per il futuro...ed ora? «E' ancora così! La struttura formale non è cambiata. Il percorso fatto, invece, è stato molto ricco. Molte 8 Agosto 2014 posterprotagonisti Bilbo Baggins e Gandalf in una scena del film primo della trilogia persone si sono avvicinate a noi e insieme a noi hanno ideato e organizzato parecchie iniziative (vedi Cominks e Fantasy Fest). Insieme a loro stiamo sviluppando un vero progetto strutturale. E' partita in questa giorni, in concomitanza con Eriador una campagna di adesione che permetterà a tutti i soci non solo di far parte de La Contea e di essere coinvolti in tutte le nostre iniziative ma di avere delle promozioni con alcune realtà commerciali del territorio». In 1 anno e mezzo vari eventi tra conferenze, seminari, readings e non solo: dall'anniversario dei 40 anni della morte di Tolkien ad "Aspettando Smaug" in attesa del secondo film della trilogia "Lo Hobbit", alla partecipazione alla "1ª Festa della Solidarietà, al Cominks, festival del fumetto, ed al Messina Fantasy Fest. Un bilancio ed idee future... Mappa de Lo Hobbit con Eriador «Sì le iniziative sono state tante e possiamo solo essere soddisfatti dei traguardi raggiunti. Abbiamo sempre lo stesso obiettivo: lo studio dei testi di Tolkien. Ma sembra che la strada abbia un orizzonte ampio e meraviglioso per tutti gli amici de La Contea. In particolare desideriamo che Eriador diventi un appuntamento annuale, il raduno dei tolkieniani del Sud». GLI APPUNTAMENTI Da 4 passi nella Terra di Mezzo... MILAZZO. Ad aprire "Eriador" sarà "Quattro passi nella Terra di Mezzo: incontri con Nani Elfi e Hobbit", con le guest stars, gli esperti tolkieniani Paolo Gulisano e Roberto Fontana alla libreria Doralice di Messina dalle 10 alle 12 sulle curiosità dei presenti sul mondo di Tolkien. Da lì ci si muove verso Villafranca Tirrena alla volta del Castello di Bauso nel pomeriggio, come è possibile verificare sulla pagina facebook Eriador, mentre è attivo il blog conteahobbit.wordpress.com e l'indirizzo conteahobbit@gmail.com : dopo i saluti alle 18, la tavola rotonda di Marco Longobardo, Fabrizio Palmieri e Umberto Parlagreco alle 18:30 sull'influenza dell'opera su letteratura, fumetti e cinema, con moderatrice la giornalista Maria Gerace. Alle 19:30 gli interventi di Roberto Fontana su "Calligrafia Tengwar-Come scrivevano gli Elfi", e di Paolo Gulisano su "Tolkien, 60 anni di meraviglie". Alle 20:30 la mostra di collezionismo "Frammenti di Gondolin", la sfilata in costume di elfi, nani, stregoni e hobbit, e la gara culinaria di ricette di tutti i popoli della Terra di Mezzo con premiazione, tra intermezzi musicali di Alessandro Blanco, disegni e litografie di Sante Mazzei. M.T.S. centonove pagina 29 Castello di Bauso di Villafranca Tirrena location di Eriador 8 Agosto 2014 posterlibri NOVITA’. Camilleri mette da parte le avventure di Montalbano per raccontare quelle di un personaggio straordinario Inseguendo l’ombra di Samuele Edito da Sellerio, il romanzo storico-biografico, svela la storia di un ebreo del 15° secolo convertito al cristianesimo. Un protagonista dai mille talenti. E identità DI FRANCESCA MARZILLA RAMPULLA PALERMO. Se, inseguendo il pensiero di Baudelaire, si scegliesse di dare significato ai molteplici segni, ai simboli che non la Natura ma la Vita ci semina qua e là per comunicarci qualcosa, dovremmo desumere che il poliedrico ebreo siciliano, nato come Šemu’el ben Nissim Abu l-Farag, vissuto nella seconda metà del ‘400, convertitosi, poi, al cristianesimo con il nome del suo padrino di battesimo, Guglielmo Raimondo Moncada, divenuto, infine, il cabalista Flavio Mitridate, non ne potesse proprio più di non essere riconosciuto alla stessa stregua di tanti suoi contemporanei. Lui che aveva contribuito ad accrescere la loro cultura e la loro fama; lui che era stato teologo, medico, traduttore di testi sacri, esoterici e cabalistici, fonti a cui gli umanisti si “dissetavano”; lui che aveva insegnato il caldeo, la lingua aramaica dei testi biblici, a Pico della Mirandola, greco e teologia nelle Università; lui che era stato priore della cattedrale e del vescovado di Cefalù incantando papi e vescovi in forza della sua straordinaria capacità oratoria contro gli ebrei, a beneficio della religione cattolica. Da Caltabellotta, minuscolo centro della provincia agrigentina, era riuscito ad arrivare alla corte pontificia dei Papi Sisto IV e Innocenzo VIII e a quella di nobili dell’ epoca, i della Rovere, i Farnese, i Montefeltro, in virtù della sua grande intelligenza, del suo LACERTI DI LETTURE poliglottismo e della sua vasta, eclettica, profonda cultura. Non a caso Andrea Camilleri pubblica la sua ultima fatica letteraria con Samuel per protagonista, partendo da suggestivi ma fragili indizi. Lo scrittore ha inseguito, ossessivamente e per anni, la traccia lasciata da Leonardo Sciascia su un catalogo della mostra dello scultore e pittore Arturo Carmassi, “La faccia ferina dell’Umanesimo”, nel quale egli legge, per la prima volta, il nome di Samuel. L’autore, che aveva trovato casualmente il catalogo nella casa di campagna di un amico nell’estate del 1980, aveva posto, successivamente, al suo interno un altro”segno”, il ritaglio da “il Messaggero” che annunciava la partecipazione ad uno spettacolo circense di Nando Orfei del Mago Raimondo Moncada (rincarnazione del cabalista o semplice concidenza?). Questi indizi non gli hanno dato tregua fino alla stesura del romanzo “Inseguendo un’ ombra” (Sellerio editore, pag 256, € 14,00); Camilleri, segue “l’ ombra” di Samuel dall’ età di quindici anni alla sua misteriosa scomparsa; per concludere con le volontà testamentarie di sua madre, atto finale di ripudio verso un figlio che aveva osato rinnegare gli insegnamenti del padre e l’appartenenza alla famiglia d’origine, convertendosi al cattolicesimo. Il romanziere privilegia nella narrazione il lato oscuro e “ferino” attribuito a Samuel da Sciascia, con l’ andamento di uno storico ma mistificando, consapevolmente, la verità. Per lui, Samuel è un ragazzo, costretto a rivelare la sua appartenenza alla comunità ebraica portando una “rotella di panno rosso” cucita sulla camicia; è un ebreo che, precocemente, manifesta la sua omosessualità, la sua sapienza, la sua abilità dialettica; che conosce le lingue straniere e coltiva i segreti dell’ esoterismo e della cabala, ai quali ha avuto accesso grazie agli insegnamenti del padre, speziale e rabbino; è un ebreo converso a seguito di un gesto di disprezzo ricevuto da un “cristiano”. Dopo la conversione, non per convincimento ma per interesse, diventa il figlio maledetto dal padre che aveva presagito per lui un avvenire rispettoso della tradizione ebraica. Samuel è ambizioso, arrivista, opportunista, ma anche camaleontico ed assassino. Camilleri lo segue negli spostamenti e nelle frequentazioni, nella scoperta del suo doppio e nella sua mutevole identità, nel suo “errare” umano e religioso fino a quando non si perdono le sue tracce. Questa complessità umana di Samuel, alias Guglielmo Moncada, alias Flavio LA CLASSIFICA Andrea Camilleri Mitridate, viene espressa nell’ inconfondibile e collaudatissimo stile del grande scrittore che in quest’ opera rinuncia, tranne che in minima parte, alla sua lingua così peculiare che è il segno di tutta la sua produzione letteraria e che ha contribuito al suo successo. Il romanzo, storico-biografico, si legge, come del resto tutta la produzione letteraria di Camilleri, tutto di un fiato. (fmarzilla@hotmail.it) DI FELICE IRRERA L’autore si sofferma in questo saggio su alcune questioni essenziali della poesia pasoliniana, ripercorrendo le tappe del suo itinerario poetico e ideologico che culmina in una poesia fortemente civile. Leonardo Gatta, Il personaggio in corsa. Pasolini e la poesia prima, Pungitopo 2014, pp. 72, € 8,00 Casati Modigliani Dan Brown 1Sveva La moglie magica - Sperling & Kupfer 4 Inferno - Mondadori Markus Zusak Stefano Benni 2Storia di una ladra di libri - Frassinelli 5 Pantera - Feltrinelli Tiziano Tersani Massimo Gramellini - La magia di Un' idea di destino. Diari di una vita un buongiorno - Longanesi 3straordinaria 6 Longaneri www.wuz.it FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA) L’ala dell’imbecillità E’ l’immaginazione dell’uomo ad aver creato Dio, non viceversa. “Dio è il solo essere che per regnare non ha bisogno di esistere. I popoli adorano l’autorità. I preti sono i servitori e i settari dell’immaginazione.” La bellezza è tale perché esclude l’ovvio e la banalità. “L’irregolarità, l’imprevisto, la sorpresa, lo stupore sono la parte essenziale e la caratteristica della bellezza. ” C’è chi la vita la vive riempiendo il tempo, altri semplicemente aspettando che passi. “Si dice che ho trent’anni; ma se ho vissuto tre minuti in uno… non ho novant’anni?” Verrà quel giorno terribile in cui ci accorgiamo che la nostra mente comincia a non essere più il nostro strumento essenziale. “Quest’oggi ho subito un avvertimento singolare, ho sentito passare su di me il vento dell’ala dell’imbecillità.” Coloro che mettono il lavoro sopra ogni cosa non lo fanno certo per necessità di sopravvivenza ma per inadeguatezza alla vita. “In ogni istante siamo schiacciati dall’idea del tempo. E ci sono soltanto due mezzi per sfuggire a quest’incubo: il Piacere e il Lavoro. Il Piacere ci logora. Il Lavoro ci rinvigorisce. Scegliamo. Più ci serviamo di uno di questi mezzi l’altro ci ispira ripugnanza.” Se all’origine di ogni grande fortuna c’è un crimine, all’origine di ogni credenza c’è un imbonitore: dove vi sono fessi prosperano ciarlatani. “Si possono fondare imperi gloriosi sul delitto e nobili religioni sull’impostura. ” Il consenso popolare dovrebbe imbarazzare il destinatario più che compiacerlo. Il successo di massa è un consenso irrazionale se non totalmente stupido. E a questo che ambisce chi veramente vale? “I dittatori sono servi del popolo, nient’altro. La gloria è il risultato dell’adattarsi d’uno spirito alla stupidità nazionale.” Forse dalle nostre parti siamo un po’ tutti francesi. centonove pagina 30 “Il francese è un animale da cortile, così bene addomesticato che non osa mai superare la staccionata. E’ di razza latina l’immondizia non gli dà fastidio, va pazzo per gli escrementi.” L’insopportabile dolore di quando ci accade di dover disprezzare ciò che si ama. “Si può castigare chi si ama. I figli per esempio- Ma implica il dolore di disprezzare chi si ama.” La maggioranza degli uomini non è incline a cambiare in meglio, soprattutto se questo comporta un lieve sacrificio o una piccola fatica personale. “Affinché la legge del progresso possa esistere, bisognerebbe che ognuno volesse crearla. Ossia quando tutti gli uomini si sforzeranno di progredire, allora e soltanto allora, l’umanità sarà in progresso. ” Lacerti tratti da: “Il mio cuore messo a nudo ” - 1864 Charles Baudelaire posterlibri Don Cosimo Scordato SAGGI. Il teologo don Cosimo Scordato analizza il rapporto tra Cosa Nostra e religione. Suggerendo una terapia Antimafia, 10 comandamenti per la chiesa Scelta della povertà, rinuncia ad una presenza forte nella società, comunicazione non violenta e una prassi sacramentale che esprima tenerezza umana e divina. Ecco i primi passi per rendere inutile la presenza dei “padrini” DI MARIA D’ASARO PALERMO. Nel saggio Dalla mafia liberaci o Signore (Di Girolamo, Trapani, 2014, € 15,00) - titolo suggestivo che rievoca una bella canzone di Francesco Guccini e l’antica preghiera della Chiesa - il teologo don Cosimo Scordato ci offre riflessioni esaustive sul rapporto complesso tra Chiesa e mafia, affrontando in modo chiaro e organico la questione. Il teologo riconosce che la mafia è un vero e proprio problema ecclesiale perché essa si è sviluppata in terra cristiana; fa la diagnosi degli equivoci che ne hanno accompagnato lo sviluppo; indica la terapia: una ecclesiologia e una pastorale autenticamente evangeliche, perché “Non ci può essere più posto per un boss (…); non c’è posto per rapporti violenti dove la croce e l’autodonazione sono il criterio della vita”. L’autore afferma innanzitutto che la Chiesa siciliana non ha riconosciuto in tempo la reale consistenza e la pericolosità della mafia: Scordato infatti fa sua la tesi del prof. Savagnone, secondo il quale la fase della presa di distanza e della denunzia profetica seguono, all’interno della Chiesa, quelle iniziali caratterizzate talvolta della compromissione diretta prima e dalla coabitazione poi, quando“la Chiesa sosteneva politicamente la Dc, non rendendosi conto delle connivenze del partito con la mafia; convinta “che l’unico nemico da abbattere fosse il comunismo”. A tal proposito, il testo ricorda l’equivoco clamoroso (di contro alla contestuale e ferma presa di posizione del pastore valdese Panascia) con cui nel 1964 il cardinale Ruffini si approcciava al fenomeno mafioso, indicato in una lettera pastorale come male della Sicilia, insieme a Danilo Dolci e al romanzo Il Gattopardo… Il teologo Scordato riconosce che “La mafia ha manipolato e deviato i valori e strumentalizzato la devozione cristiana: la famiglia ha finito col coincidere col familismo, l’onore con l’omertà e la religione è stata ridotta ad un rituale di accettazione sociale, che prescinde da qualsiasi rapporto don Dio e col Vangelo di Gesù”. E aggiunge che una prassi sacramentale legata all’accaparramento della salvezza, anziché a gesti profetici che lasciano intravedere la novità di un mondo chiamato alla riconciliazione, può spiegare la frequentazione di vari mafiosi ai sacramenti e la loro dichiarazione di appartenenza alla Chiesa. Il testo, si caratterizza poi per una ricca “pars costruens”: Scordato indica infatti in modo netto e preciso le caratteristiche di una Chiesa “antimafia”: è necessario abbandonare “quelle forme della potestas ecclesiastica che insinuano nella Chiesa rapporti unidirezionali di dominio;”è necessaria “la rinunzia ad una presenza forte nella 8 Agosto 2014 società, la scelta della povertà e dei poveri, la pratica di una comunicazione non-violenta e creativa nelle dinamiche ecclesiali, e soprattutto l’avvio di una prassi sacramentale espressiva della tenerezza divina e umana. Bisogna altresì costruire“una Chiesa democratica, che promuove la libertà responsabile dei suoi figli”; (…) urge che la comunità cristiana eserciti il suo fascino nella coscienza del credente (e non) … delineando un mondo diverso, ispirato dalla bellezza dell’amore misericordioso di Dio”. L’autore ribadisce inoltre l’assoluta necessità ecclesiale di assumere come luogo teologico anche lo spazio-tempo in cui si vive: “o una Chiesa si realizza in quel luogo, secondo le modalità storicogeografiche del suo esserci comunitario, o essa viene compromessa nella sua ecclesialità”. Il territorio diviene allora il “luogo teologico” per eccellenza: visto che sia la mafia che la parrocchia occupano il territorio, la concretezza pastorale della Chiesa locale diviene il vero banco di prova per un’autentica testimonianza. Davvero illuminanti in tal senso, infine, le pagine dedicate al beato don Puglisi: il teologo si chiede “Come mai l’annunzio del Vangelo da parte di un prete nell’abito della sua parrocchia può comportare anche il rischio di venire uccisi a causa della propria fede?” Perché don Pino, attraverso il rinnovamento della pastorale parrocchiale (emancipazione della religiosità da presenze ambigue; messa in crisi della situazione di prevaricazione e di illegalità che compromettevano l’evangelizzazione; creazione di un centro sociale per rispondere ai bisogni di promozione umana del quartiere) ha sottratto ai mafiosi il controllo del territorio: “il territorio parrocchiale a Brancaccio è diventato banco di prova per la testimonianza della fede evangelica di don Pino (…) in direzione del servizio, della dignità e della libertà … rendendo inutile la presenza di un padrino”. ANALISI Boss e il "super io" "L'IMMAGINARIO DELLA COPPOLA STORTA" DELLO PSICANALISTA FILIPPO DI FORTI PALERMO. Non basta l'interpretazione socio-economica per spiegare lo spirito della mafia, i suoi comportamenti, il suo sistema di valori. C'è nel modello criminale di Cosa nostra un retroterra sommerso che può essere meglio illuminato con un approccio psicoanalitico. E' il metodo scelto da Filippo Di Forti, psicoterapeuta allievo di Cesare Musatti e Franco Fornari, nel suo libro "Immaginario della coppola storta" (169 pagine, edizioni Solfanelli, 13 euro). Sono diversi i campi esplorati da Di Forti: dal linguaggio esoterico alla straordinaria capacità di penetrazione mafiosa nella società, dai comportamenti dei gruppi criminali all'assimilazione dei metodi del gangsterismo centonove pagina 31 americano. Il quadro teorico di riferimento è quello che, in altri contesti, si è formato a partire dalle teorie di Freud, Fornari, Klein, Marx, Marcuse, Fromm. Sono proprio queste teorie a guidare la ricognizione psicanalitica in tredici capitoli che comincia con l'analisi del linguaggio. La comunicazione con l'esterno, osserva Di Forti, è negata. Tutto ciò che è "buono" è riservato all'interno dell'associazione, il "cattivo" è esportato all'esterno. "In tal modo - scrive Di Forti - gli altri, i non mafiosi sono nemici". In quanto "fratellanza" la mafia ha poi un suo fondamento nella negazione dell'autorità paterna. I figli sono spinti, oltre che da sentimenti di ostilità, dal desiderio di incorporare la forza del padre. Lo "uccidono" ma ne fanno sopravvivere la figura come un "super-io" all'interno di un gruppo in cui viene perseguito un ideale collettivo. Pur mantenendo uno spirito cavalleresco, per il mafioso l'unica donna da venerare è la madre. E non a caso il vertice del comando assume il nome evocativo di "mammasantissima". 8 Agosto 2014 posterfilosofia SAGGI. La possibilità di costruire un mondo più vivibile nell’analisi di Elio Rindone Uomo e libertà, la terza via E’ il gioco dell’intelligenza e della volontà che rende unica l’avventura umana. Ecco come e perchè l’esistenza del destino non toglie nulla alla possibilità di scegliere i mezzi per raggiungere “la meta” Elio Rindone DI AUGUSTO CAVADI PALERMO. Il nostro agire, e la nostra inerzia, sono condizionati da vari fattori: fra questi la nostra idea di uomo. E di libertà. Da ciò che pensiamo dell’essere umano, e delle sue possibilità, dipende ciò che ce ne facciamo della vita. Per questo la ricerca filosofica - di per sé astratta – può comportare conseguenze estremamente concrete, quotidiane. Ma non possiamo interrogarci sull’identità dell’essere umano come se fossimo all’alba della storia: per millenni, prima di noi, altri si sono posti i medesimi interrogativi ed esaminarne le risposte può essere istruttivo. Per noi occidentali, poi, è imprescindibile ripartire, criticamente, dalle due sorgenti principali dell nostra cultura: Atene e Gerusalemme (i cui fiumi si sono incontrati, amalgamandosi più o meno felicemente, nella Roma medievale). E’ il percorso che traccia - in un volumetto agile, per non specialisti, ma documentato e aggiornato storiograficamente – Elio Rindone nel suo recente L’uomo e il suo destino. Liberi per costruire un mondo più vivibile (www.ilmiolibro, Roma 2014, pp. 246. euro 14,00). Nella prima parte egli racconta la concezione della libertà nella filosofia greca ed ellenistica; nel Primo e nel Secondo Testamento; infine in sant’Agostino e in san Tommaso d’Aquino, rispettivamente punte di diamante della Patristica e della Scolastica medievale. Nella seconda parte, poi, egli esamina le antropologie che si rintracciano nei medesimi tre scenari: quello filosofico classico, quello biblico e quello medievale cattolico. Nell’impossibilità di rievocare la ricchezza delle pagine di Rindone (filosofo e teologo siciliano ormai da decenni trapiantato a Roma) mi limito a notare come dal V secolo a. C. al XVI d. C. si siano delineate le interpretazioni principali sino ad oggi disponibili come paradigmi di riferimento. Una prima prospettiva ritiene che l’uomo sia dotato di libertà assoluta, al punto da poter scegliere addirittura se essere un uomo o un angelo o una bestia. Il testo classico che esprime questa visione antropologica è nel De dignitate hominis di Pico della Mirandola (1486): «Non ti abbiamo dato, o Adamo, una prerogativa peculiare affinché avessi e possedessi come desideri e come senti le prerogative che tu da te stesso avrai scelto. Agli altri esseri una natura definita è contenuta entro le leggi da noi dettate. Tu, non costretto da alcuna limitazione, forgerai la tua natura secondo il tuo arbitrio, alla cui potestà ti consegnai. Non ti abbiamo fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché come libero, straordinario plasmatore e scultore di te stesso, tu ti possa foggiare da te stesso nella forma che preferirai». Qualche decennio dopo Martin Lutero contrappone, frontalmente, la sua teoria dell’assoluta mancanza di libertà dell’uomo concreto dopo il peccato originale: “Se infatti noi crediamo che Dio preveda e preordini tutte le cose, non può ingannarsi né essere ostacolato nella sua prescienza e nella sua predestinazione; dunque, nulla può verificarsi se non secondo il suo volere. La ragione stessa è obbligata ad ammetterlo. Dunque, secondo la stessa testimonianza della ragione, non può esserci libero arbitrio né presso l’uomo, né presso gli angeli, né presso alcuna creatura...” (De servo arbitrio). Oltre a queste due concezioni estreme, opposte, Rindone fa vedere come il Medioevo, soprattutto il tardo Medioevo con Tommaso d’Aquino, usando il setaccio della filosofia greca come griglia interpretativa della Bibbia (dove, in effetti, si può trovare tutto e il contrario di tutto), si è attestato su una terza concezione che si potrebbe definire della libertà condizionata. L’uomo non è libero di scegliersi la sua natura, la sua essenza: non nasce né può farsi angelo o bestia e, in quanto uomo, si ritrova costitutivamente orientato verso la felicità (intesa come fruizione del sommo Bene). Ma se la méta è pre-stabilita, pre- determinata, non così i mezzi per raggiungerla: si squaderna una gamma di sentieri, alcuni più validi ed altri fallimentari. L’avventura umana consiste proprio nel gioco dell’intelligenza e della volontà che, insieme, possono individuare i metodi più opportuni e, soprattutto, non senza un’energia gratuita divina, provare a sperimentarli in pratica. La libertà la si conosce davvero perseguendola: come liberazione dai propri vincoli interiori e come liberazione dell’umanità da ogni forma di schiavitù. www.augustocavadi.com FICARRA Il ballo del Gattopardo RIEVOCAZIONE STORICA DEL ROMANZO DI TOMASI DI LAMPEDUSA ISPIRATO DAL SOGGIORO SUI NEBRODI FICARRA. Il ballo di Tancredi e Angelica, il banchetto di Donnafugata, la passeggiata del principe e di don Ciccio Tumeo, il giovane soldato borbonico ritrovato morto in giardino: appuntamento, sabato e domenica prossimi, con Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la rievocazione storica del suo celebre romanzo Il Gattopardo, in parte ispirato dal soggiorno ficarrese dello scrittore. Tomasi arrivò a Ficarra nel 1943, sfollato di guerra, con la moglie Licy Wolf e la madre Beatrice Tascà Filageri, zia del poeta Lucio Piccolo. A Ficarra, centonove pagina 32 Tomasi visse i momenti più drammatici della seconda guerra mondiale che lo segneranno per tutta la vita. Nel centro nebroideo trovò anche personaggi e paesaggi poi fedelmente riproposti nel suo capolavoro, scritto anni dopo. Le pagine ficarresi del Gattopardo, inspiegabilmente trascurate dalla critica, torneranno dunque ora a rivivere per le strade del centro storico raccontate da un corteo in costume, dal celebre ballo, dai personaggi locali quali don Ciccio Tumeo, don Onofrio Rotolo e don Francesco Malvica e da un convegno sul tema “Il principe corteggia le stelle” con la partecipazione degli studiosi Dario Tomasello, Franco Valenti e Gianfranco Passalacqua. A coordinare la manifestazione, l’operatrice culturale Rosetta Casella con la collaborazione dell’amministrazione comunale e delle associazioni locali. Franco Tumeo postermostre 8 Agosto 2014 CATANIA MISTRETTA. Collettiva a Palazzo Mastrogiovanni Tasca Architetture&Paesaggi Ideata da Caracozzo e Scorsone espone le opere di 42 artisti. Obiettivo? Fermarsi a guardare e riflettere sulle meraviglie di Sicilia MISTRETTA. Domenica 10 agosto sarà Marilena Zappalà, provenienti da inaugurata presso il Palazzo diverse aree del territorio siciliano (ma Mastrogiovanni Tasca di Mistretta, la l’invito è stato rivolto anche a coloro ai mostra collettiva ideata da Sebastiano quali visitando la Sicilia era rimasto Caracozzo e Francesco Scorsone: impresso un frammento del territorio o Aspetti Architettonici e Paesaggistici del paesaggio), scrive Santina Rondine siciliani. Una ulteriore sede prestigiosa nel suo testo in catalogo: “(…) Il tema ospita la mostra. Questa volta è il della mostra ci fa riflettere…, in fondo, Palazzo Mastrogiovanni Tasca di chi non si è mai soffermato a guardare Mistretta che aprirà le porte all’evento le bellezze architettoniche o Una delle immagi ni in mostra itinerante sugli “aspetti architettonici e paesaggistici della nostra Sicilia? paesaggistici siciliani”. Il Palazzo Artista, turista, passante, chiunque costruito da Giuseppe Mastrogiovanni abbia un po’ di senso estetico non può Tasca nel 1727 è stato ampliato nel che rimanere affascinato da cotanta 1795. L'ascesa della famiglia meraviglia. La nostra regione ha Mastrogiovanni Tasca inizia nei primi sempre ispirato grandi artisti o Mostra video-fotografica a Palazzo Biscari anni del '700, letterati, basta quando Gaetano andare un po’ a CATANIA. "Miguel Angel Zotto: il show, alle esibizioni e agli spettacoli prende in affitto ritroso nel Tango, la sua Storia". E’ il titolo del dei Maestri nell’ambito delle molti feudi del tempo e vernissage della mostra videoaffascinanti milonghe sul mare ‘sotto Comune, diventa ricordare ad forografica che sarà visitabile con le stelle’. 22 Nazioni presenti. tesoriere e esempio il La conferenza stampa di presentazione acquista alte viaggio in Italia ingresso libero tutti i pomeriggi sino al 17 agosto nella splendida cornice di si terrà sabato 9 agosto, nella Sala cariche pubbliche. dello studioso Palazzo Biscari. L’inaugurazione sabato “Syrah” del Romano Palace Hotel Nel 1820 nasce tedesco Johann 9 agosto in occasione della serata (Plaia di Catania), alle ore 11.00, alla Lucio Wolfgang von inaugurale del Catania Tango Festival, prestigiosa presenza dell'inviato Mastrogiovanni Goethe, organizzato dall’associazione culturale dell'Ambasciata Argentina in Italia, il Tasca, a cui nel intrapreso nel Caminito Tango con il supporto Dott. Federico Gonzalez Perini, 1846 fu concesso 1787, e dopo Chiave di volta di Palazzo Mastrogiovanni logistico dell’Accademia Projectoresponsabile del settore “Cultura”. il titolo di Conte di aver visitato la Tango. Il Festival è ormai giunto alla Attesa anche la presenza dei padrini Almerità. Inizia Sicilia afferma: quattordicesima edizione e quest’anno del Festival, la coppia Daiana Guspero quindi a Mistretta la nascita e l'ascesa “L’Italia senza la Sicilia, non lascia si fregia di avere come padrini e Miguel Angel Zotto. Zotto in di quella famiglia che fonderà le nello spirito immagine alcuna. È in d’eccezione la coppia di ballerini particolare (ad oggi riconosciuto dalla aziende vinicole più importanti di Sicilia che si trova la chiave di tutto”. argentini Miguel Angel Zotto e Daiana critica specializzata come uno dei tre Sicilia. Il palazzo fu venduto al Questa frase ci fa riflettere e ci Guspero che capitaneranno una migliori ballerini di tango del secolo), Comune di Mistretta nel 1940 dalla inorgoglisce, ma ci deve anche “squadra” di sei coppie di Maestri di riceverà uno speciale Premio alla Baronessa Iole Dagnino. spingere a difendere e valorizzare la chiara fama internazionale. Carriera in occasione della serata 42 artisti tra pittori e fotografi: nostra Sicilia che tanto ci dà e non solo Da ogni parte del mondo gli inaugurale della kermesse, sabato 9, Antonella Affronti, Anna Aiello, a noi siciliani ma a tutta l’Italia e al aficionados che parteciperanno alla nella splendida cornice di Palazzo Cristina Alletto, Giuseppe Apa, Liana mondo intero.(…)”. La mostra resterà “nove giorni” di lezioni di tango Biscari. Consegnerà il premio proprio il Barbato, Marisa Battaglia, Alessandro aperta fino al 20 dalle 9 alle 13 e dalle magistrali per tutti i livelli di rappresentante dell’Ambasciata Bronzini, Sebastiano Caracozzo, 16 alle 20. sabato e domenica dalle 9 competenza e che assisteranno agli Argentina. Aurelio Caruso, Pina Cirino, Bartolo alle 13. Conciauro, Silvana Consoli, Pippo Consolo, Angelo Denaro, Agatino Di Stefano, Naire Feo, Rita Gambino, TAORMINA Daniela Gargano, Giuseppe Gargano, Gilda Gubiotti, Maria Grazia Lala, Patrizia Leonardi, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, Pino Manzella, Lidia TAORMINA. Isole contemporanee è la mostra contemporanea che si svolge a Navarra, Lorenza Parrotta, Salvatore Taormina, nelle trecentesche sale del Palazzo Duchi di Santo Stefano, ospita Pizzo, Ilario Quirino, Caterina Rao, nella sala “Colonna” al piano terra e nella sala “Saffo” al primo piano, circa 20 Rosario Scaccianoce, Giacomo Scurti, opere di arte contemporanea di artisti provenienti dal Giappone che Giampietro Sorgato, Giuseppe Spinoso, dialogheranno con altrettante opere di artisti contemporanei siciliani ed Pietro Tallarita, Emanuela Tolomeo, interagendo con le sculture residenti del maestro Mazzullo in un percorso visivo Marco Urso, Maria Felice Vadalà, dal grande impatto emotivo. Nell’incantevole scenario di uno dei palazzi più Angela Vasta, Tiziana Viola Massa, Miguel Angel Zotto: il tango, la sua storia Sicilia-Giappone, epopea di due mondi belli di Taormina, sede della fondazione intestata al grande scultore di Graniti si potranno vedere insieme alle opere di Mazzullo, opere di arte contemporanea, provenienti dal Giappone, e opere di artisti siciliani che riassumono l’espressione artistica contemporanea di due mondi geograficamente agli antipodi. centonove pagina 33 8 Agosto 2014 posterpersonaggi L’INTERVISTA. Parla il libraio più “anziano” della Sicilia che ha “allevato” i più grandi scrittori della sua Palermo Onorato, il “santuario” della cultura Messa su dallo zio Bartolomeo Manno offrì da subito il valore aggiunto di una sala lettura che ha calamitato da Ignazio Buttitta al “piccolo” Roberto Andò. Oggi che l’editoria registra solo l’1% del fatturato nazionale, non si rassegna. E sogna una nuova primavera DI ANTONINO CICERO PALERMO. Piero Onorato si è perso per una vita intera dentro i libri, dove stazionano storie e passioni, corpi e soluzioni. Un mondo parallelo che corregge e suggerisce. E che ricorda quando è tempo di fermarsi o di andare. Ci si è perso per la prima volta quasi per caso, nel 1969. «Ero centralinista al Grand Hotel et des Palmes in sostituzione della titolare che s’era ammalata e avevo mezza giornata libera. Si era aperta nel ‘69, in un palazzo liberty di via Enrico Albanese, una galleria d’arte contemporanea, “Nuova Presenza”, molto all’avanguardia – ricorda Onorato –. Ci stavano dentro pittori come Michele Canzoneri, Francesco Carbone, Bartolomeo Manno, Filippo Panseca, “l’architetto di Craxi” e curavano l’omonima rivista che ospitava articoli anche di Giulio Carlo Argan». Piero Onorato, classe 1949, è il più anziano libraio di Palermo grazie ai suoi oltre quarant’anni di attività. «“Anziano” non è una parola che mi piaccia tanto…» aggiunge debolmente. Non è questione anagrafica, ma di professionalità “accucchiata” anno dopo anno. Un primato che ha cercato attraversando l’intera città; e con lui personaggi e avvenimenti. La galleria, pochi anni dopo, si trasforma in libreria mantenendo lo stesso nome. La mettono su Piero Onorati (foto di Andrea Attardi Bartolomeo Manno, zio di Onorato, e Calogero Gennaro, rappresentante fu una fucina per la città di Palermo» editoriale di Editori Riuniti, Boringhieri sentenzia Onorato, dove andava ogni e De Donato «e lì, l’intuizione geniale pomeriggio volando via dall’hotel di via di Manno, di creare una scaffalatura Roma. modulare con sezioni cubiche, non «Le mie letture erano state scarse. fisse, ma componibili. Le scambiavamo Ricordo “I Mille” di Bandi che la mia continuamente e i libri erano esposti di maestra mi regalò in seconda dorso nella parte alta, ordinati come in elementare. E da allora non una qualunque libreria, ma La gente a volte ebbi grosse occasioni per di copertina, giù, in basso, come su un vassoio offerto compra i libri solo dedicarmici. Ma lì dentro – e gli occhi gli si illuminano – al cliente». E in più, quel per arredare. era tutta un’altra storia. Mi valore aggiunto di una sala lettura che fece della “Nuova A quel tempo c’era chi piacevano i libri. Ero assetato di quella grande sete di cui Presenza” il punto di li comprava a riferimento e di ritrovo metraggio o a colore parla Antonio Russello: sete di cultura». Onorato è dell’intellighenzia cittadina. estasiato nel ricordare gli «Qui gravitavano tutti: esordi. «Lì dentro vivevo una sorta di pittori, politici, giornalisti, artisti e orgasmo continuo. Ascoltavo quegli intellettuali in genere. Un Roberto intellettuali e avevo sete e facevo mie Andò ragazzo, Francesco Giambrone, tutte quelle discussioni». Paolo Emilio Carapezza, Saverio Primo di cinque figli, col nonno Lodato, Ignazio Buttitta, Giacomo materno capostazione e cugino di Giardina, Michele Perriera, Gaetano Salvatore Quasimodo, ebbe un padre Testa, Natale Tedesco, Gianni Riotta, barbiere prima e casellante poi, vicino Marcello Sorgi…» e sfiorando la fronte Pachino, «naif, spirito libero e colto a fa cenno che tanti altri passarono da lì, suo modo». Ci tiene a sottolinearlo e ma non li ricorda tutti. «Quella libreria “ ” «perderlo a 14 anni fu duro». Sentì il peso della famiglia sul groppone e benché amasse studiare, non poté andare oltre le medie. E lì la girandola di lavori: ai cantieri navali, allora della Piaggio («lo feci per 3 anni che furono 30 in realtà!»), al Grand Hotel Et des Palmes come aiuto portiere («lì si aprì un mondo straordinario, per il lavoro in sé, per le persone incontrate, per le realtà conosciute con dentro grandi personaggi») per trasferirsi al centralino alla prima occasione utile («i centralini erano come dei pianoforte a corda con tanti spinotti…»). Piero ci stava bene al suo posto, «ma quando vollero estromettermi dal centralino, nel 1972, per far posto ad un raccomandato della politica, mi dimisi e andai dritto dritto alla libreria, a tempo pieno. Da quel momento in poi non ho più abbandonato i libri» continua Onorato. Che aggiunge: «La libreria venne ampliata volta per volta… Siamo davvero cresciuti insieme, io e la libreria». Quella libreria fu di rottura, centonove pagina 34 organizzata per la prima volta in settori (politica, storia, economia, linguistica…) uniti da una certa prossimità tematica e «il lettore stava a contatto diretto con il libro» mi dice mentre prende tra le mani lo stesso testo stampato nella foto d’allora, gli “Atzechi” di Jacques Soustelle, «una seconda edizione del 1973 nuova nuova, che oggi tengo nella sezione modernariato della Broadway». Nuova di zecca «perché la gente a volte compra i libri solo per metterli negli scaffali, per arredare. A quel tempo c’era gente che li comprava a metraggio o a colore…». In quella libreria «dove Manno stava poco e a gestirla, di fatto, ero il solo, tanto che tutti credevano che ne fossi il proprietario», vennero pure Romano Montroni, direttore della Feltrinelli, e l’amministratore delegato della casa editrice. «Fecero una visita e forse presero qualche spunto: per quello che ne abbiamo sempre saputo quel modello lì non c’era ancora da nessun’altra parte in Italia. Feltrinelli posterpersonaggi aggiunse poi le pareti scorrevoli» precisa Onorato. L’avventura dura fino al 1985, quando l’inflazione a due cifre colpì “Nuova Presenza” «ma non perché non vendesse, anzi; ma perché continuò a vendere a rate, come aveva sempre fatto. Con quell’inflazione però continuare in quel modo fu un errore» sottolinea Onorato. E a 35 anni fu di nuovo in cerca di un lavoro. Franco Castronovo, promotore della Feltrinelli, lo volle con lui, «ma alcune cose non andarono e rifiutai». A Feltrinelli, in realtà, Onorato disse no due volte: la seconda si presentò l’anno successivo, «ma mi sarei dovuto trasferire a Napoli: un sacrificio per la famiglia. E allora optai per l’edicola Mercurio in via Marchese di Roccaforte, Piero Onorato, Andrea Attardi, Angelo Pitrone (foto di Claudio Corrivetti) restando a Palermo». Era un’edicola che vendeva anche libri «e mi chiesero di che ovunque fossi andato mi sarei all’imprenditoria femminile, Simona si occuparmene. Lì passavano circa 3000 sentito sempre in prestito. Era una imbarcò in quest’avventura «che esposi persone il sabato. Quel posto divenne dichiarazione d’amore». Lo sguardo di candidamente ai Flaccovio, ma ai quali ben presto una libreria che vendeva Onorato si adagia. non piacque per la vicinanza dei anche giornali». E continua: «Riuscii a Andò dritto alla Flaccovio di via luoghi. I rapporti si incrinarono e mi vendere pure “I cristalli” della Sellerio, Ruggero Settimo. È il 1992 «e avvio spedirono alla libreria di fronte il a 120.000 lire l’uno!». Tutto ciò che una rivoluzione culturale. La libreria tribunale. Fino al 2001, quando lasciai aveva acquisito negli anni della gavetta era in forte crisi, pur trovandosi nel e andai alla Broadway». gli permisero di trasformare da cima a salotto della città. Una libreria E ora, entrando si trova lui, Piero, un fondo quel punto di transito «con una vecchissima – ricorda Onorato – con gioviale navigatore sullo sgabello, clientela tanto varia. Iniziammo una un’impostazione del layout obsoleta. I dietro ad un bancone che sa di ponte di sana concorrenza con la Flaccovio di commessi, poi, stavano dietro al banco, comando. piazza Don Bosco, tanto che dopo 3 a ridosso delle pareti». Piero dipinge «Le librerie tradizionali vanno anni Mercurio la rilevò». quel luogo che diventò la sua nuova scomparendo. La stessa Broadway, pur E poi Sellerio e di nuovo Flaccovio, sfida. «Nella prima stanza non c’era tematica e con un’anima, è in prima di approdare in via Rosolino Pilo, nessuno: i commessi apparivano solo a difficoltà» e cita l’unico cliente entrato alla Broadway. partire dalla seconda, dove c’erano nel corso della mattinata. «Ma voglio «Nel 1988, Castronovo, in rotta con vetrine e vetrinette senza essere ottimista – aggiunge – anche se i Feltrinelli, rileva con Elvira Di Bufalino ricordo divisione in settori fatti non ti permetterebbero d’esserlo. Sellerio una libreria in via La tematici…». Oggi le librerie hanno lasciato il posto Farina, ma rimane chiusa per gambe lunghe, quasi Il racconto scivola via agli store, ipermercati che vendono un intero anno. Mi chiamano, da giraffa; una volta veloce: «Il primo mese mi anche libri. E l’editoria s’è adeguata». E mi chiedono di iniziare a dentro assomigliava guardai in giro. Dopo gettai poi lo zoom sulla categoria: «Oggi è lavorare con loro ed Elvira tutto fuori. Il tavolo in noce difficile fare il libraio che, peraltro, non inaugura la prima libreria ad un ragazzo di circa dieci metri lo misi al serve in questi ipermercati: lì basta solo Sellerio della città. in pasticceria, con la centro della prima stanza a un ragazzo che sistemi lo scaffale». Aspettavano una terza bava alla bocca ridosso dell’ingresso. Con un pizzico di tristezza ricorda che persona…». Svecchiai 60 anni di polvere lì dentro ci son cose che non sono libri, Lì inizia una nuova stagione. e di incrostazioni». E fece bene al nome ma «il gettonatissimo testo del vincitore «Conosco Consolo, Tabucchi, Bufalino, storico della libreria palermitana. di un reality o di un talent show». Camilleri, Sofri, Deaglio, Damiani». E i «Posso affermare che riportai la libreria Pausa. «Vendono milioni di copie e ricordi si accavallano. «Di Bufalino Flaccovio ai fasti degli anni Sessanta» sembra che leggiamo tutti» commenta ricordo queste gambe lunghe, quasi da dichiara deciso Onorato. sconfortato. giraffa; una volta dentro assomigliava E via con le presentazioni di libri: Loy, La domanda di rito sul libro e ad un ragazzo in pasticceria, con la Consolo, Bruno Guerri, La Capria, sull’autore preferiti lo portano ad un bava alla bocca. E questi occhi di fuori Prisco… «e in più inserisco la musica in nome, Antonio Russello. «L’ho adottato come se volesse abbracciare, mangiare i sala per la prima volta nella storia delle – dice sorridendo – e l’ho diffuso a libri, in maniera avida… e vi andava librerie palermitane: classica, jazz, Palermo e nel resto dell’isola. Me ne incontro con quel passo lungo». musica adattata chiaramente al luogo innamorai subito. La sua è una scrittura Elvira gli è rimasta nel cuore. «Era un per evitare che disturbasse il lettore; poetica, filmica, fuori dall’ordinario». personaggio unico, una donna forte e doveva piuttosto trasportarlo verso i E poi Palermo, la città, la sua vita carismatica, pure generosa, anche libri, verso gli scaffali». Ma quelle non culturale… «Scarsa, deficiente. Siamo d’affetti. Aggiungo: una donna di furono le uniche novità: «Con Sergio una regione la cui editoria registra solo grande intuito. Geniale. Ci sentimmo Flaccovio, il figlio di Fausto, si il 3% del fatturato nazionale. E 20 giorni prima della sua scomparsa in organizzarono per la prima volta a Palermo fa l’1%. Cifre irrisorie. Palermo occasione della presentazione di un Palermo le aperture serali, nel periodo è dormiente, avrebbe bisogno di una libro. “Manderò vino e cibo” primaverile, presentando libri. La folla scossa. Occorrerebbe una nuova, vera indicandomene il quantitativo. “Ma era così» mentre raggruppa le dita della primavera…». non sarà troppo?” feci io e lei: “Ma noi mano che si apre e si chiude. Dentro la Broadway si respira tutto facevamo già questo quando i soldi Le sue due figlie, Simona e Roberta, e l’insegnamento di una vita. «La libreria erano pochi!”» la moglie Lia lo hanno sempre – chiosa Onorato – è un presidio Dopo qualche anno si rompe sostenuto e Simona ne ha ereditato la culturale, un punto d’incontro» che l’incantesimo professionale con Elvira. passione. Nel 2000, infatti, è nata la svolge una inossidabile funzione «Caratteri forti entrambi. Avemmo un libreria dello spettacolo “Broadway”, in sociale. Basta starci accanto ai libri, in contrasto e per evitare di distruggere il via Rosolino Pilo, la prima a tema. mezzo. Sono corpi che profumano e rapporto preferii andarmene. Elvira Approfittando di un finanziamento segnano il proprio tempo. non voleva che andassi via e le dissi “ ” centonove pagina 35 8 Agosto 2014 ZOOM Le librerie più belle del mondo secondo la Cnn Qualche giorno fa la CNN spagnola ha stilato la classifica delle librerie più belle del mondo. Quelle elencate di seguito, per il giornale spagnolo, sono veri e propri ‘santuari letterari’, luoghi da non tralasciare in un possibile itinerario turistico. 1- Shakespeare and Company (Parigi) Situata sulla Rive Gauche della capitale francese, fu inaugurata nel 1951. Ogni notte hanno la possibilità di soggiornare al suo interno fino a quattro scrittori, i quali decidono solitamente di fermarsi da una settimana a un mese. 2- Eslite Dunnan Store (Taiwan) E’ divenuta famosa per essere rimasta aperta 24 ore su 24 già nel lontano 1999, e per i suoi 17.000 metri quadrati di negozio, ospita un impressionante numero di libri e riviste, in varielingue. 3- El Ateneo (Buenos Aires). Nel 1929 l’edifico ospitava un cinema, fino ad essere trasformato in una libreria nei primi anni 2000. 4- Librairie Avant-Garde (Nanjing, Cinak). Cosa potrebbe diventare un antico rifugio per proteggersi dagli attacchi della guerra del secolo scorso? Ma, certamente, una libreria. Lo hanno fatto in Cina. 4.000 metri quadrati di esposizioni di libri, tra cui una importante copia de “il pensatore” di Rodin. 5-Assouline Venezia (Venezia) Inaugurata dal lussuoso editoriale Assouline, questa libreria è situata al piano terra dell’hotel Bauer di Venezia. Al suo interno si possono consultare molti tra i libri più cari del mondo, come i volumi realizzati a mano che hanno un prezzo che va dai 500 fino ai 7.000 dollari. 6-Livraria Lello (Porto, Portogallo) Costruita nel 1906 dall’ingegnere Xavier Esteves, resta una delle più belle del mondo, con una architettura neogotica che mostra delle vetrate, una imponente scala e un tetto in finto legno. 7-Boekhandel Dominicanen (Maastricht, Olanda) Convertita in libreria nel 2006, fu prima chiesa domenicana . Ospita 40.000 libri ed offre il miglior caffè della città. 8-Powell’s City of Books (Portland, Oregon) Si tratta della libreria contente libri nuovi ed usati più grande del mondo. 9-Books for Cooks (Melbourne, Australia) Situata in un bar clandestino nato 150 anni fa, la libreria è l’unica specializzata nella vendita di libri di cucina. 10- Strand (New York). Negli anni venti, ben sei isolati della quarta avenida di Manhattan portavano il nome di “Book Row”, fila di libri. Delle vecchie 48 librerie del distretto, questa è l’unica che rimane. 8 Agosto 2014 postercinema CINEMA INDIPENDENTE MESSINA. Il capolavoro del maestro all’Horcynus Festival Il vangelo Pasolini Nel cinquantesimo anniversario del film, l’incontro con Graziella Chiarcossi, cucina del regista e testimone diretta dell’opera MESSINA. 50 anni dopo “Il Vangelo eravamo le uniche donne presenti in secondo Matteo”. Un anniversario una sala cinematografica, quando significativo per ricordare la visionarietà andavamo al cinema, nei pomeriggi. Era laica e spirituale di un regista, scrittore, un mondo completamente nuovo, per poeta e intellettuale unico: Pier Paolo me. Penso che Pier Paolo – ha aggiunto Pasolini. L’edizione 2014 dell’Horcynus Graziella Chiarcossi – fosse attratto Festival di Messina, al Parco Horcynus profondamente dal Discorso della Trenta titoli al festival di villetta San Giacomo Orca di Capo Peloro, ha partecipato alle Montagna di Cristo e dalla potenza celebrazioni nazionali della ricorrenza rivoluzionaria, perché realista, del ITALA. Terza edizione del festival di noti al grande pubblico l’opportunità di promuovendo una “Serata Pasolini”, lo Vangelo di Matteo”. Oggi il film di cortometraggi indipendenti “Corto di proiettare le proprie opere, spesso autoscorso 4 agosto, con la proiezione Pasolini viene celebrato dall’Osservatore Sera”. La manifestazione organizzata prodotte, che difficilmente trovano dell’episodio (dal film “Ro.Go.Pa.G.”) Romano come il migliore mai realizzato dalla locale Associazione Turistica Pro spazio adeguato nei circuiti della “La ricotta” (1963), di “Sopralluoghi in sulla figura di Gesù. Allora le reazioni Loco “Giovannello da Itala” presieduta distribuzione commerciale. Palestina” (1963) e soprattutto del furono contrastanti ma non solo in da Domenico Crisafulli si è svolta presso Manifestazioni come queste devono “Vangelo secondo Matteo” (1964). La ambito religioso. “La Sinistra considerò la Villetta di San Giacomo per tre serate offrire visibilità soprattutto ad autori rassegna, dedicata al il film troppo cattolico, consecutive. Presentati oltre trenta titoli locali che si trovano a lavorare in un tema “Mediterraneo in nonostante la matrice laica tra produzioni siciliane, italiane ed territorio economicamente svantaggiato Costituzione”, si di Pier Paolo, e subito internazionali ed i più apprezzati dal come è quello siciliano.” I conclude oggi (alle cogliemmo, in alcuni pubblico verranno riproposti e premiati cortometraggi selezionati sono di generi 21.00) con lo spettacolo ambiti della Chiesa, segnali in un evento finale l'undici di agosto. A diversi, al fine di accontentare un teatrale “Longa è a importanti di attenzione seguito della grande adesione, al fine di pubblico che possa essere il più jurnata” di Salvatore nei confronti dell’opera”. dare maggiore visibilità ad un maggior variegato possibile. Si va dai Arena (Mana Chuma Un’opera realizzata da un numero di cortometraggi, la cortometraggi che vedono la Teatro), interpretato non credente ma pervasa Commissione organizzatrice di “Corto di partecipazione di attori non dallo stesso Arena e da da un forte senso del sacro, Sera”, ha deciso di suddividere la Terza professionisti, a quelli che hanno per Massimo Barilla, oltre del mito e dell’epica. Edizione di Corto di Sera in due sezioni, protagonisti attori noti al grande alle incursioni musicali Interessante anche una estiva e l’altra invernale. pubblico. Durante le serate di “Corto di di Giacomo Farina. l’intervista video, realizzata Pier Paolo Pasolini Anche quest'anno la rassegna è stata Sera” verranno proiettati alcuni dei Nel consueto scenario da Franco Jannuzzi a suddivisa in tre sezioni: “Visioni cortometraggi realizzati dai filmmaker all’aperto di fronte allo Matera, con Domenico Isolane”, riservata ai cortometraggi che hanno partecipato al CineCampus Stretto di Messina, è stata Notarangelo, incaricato dal Pci di girati in Sicilia, “From Italy to Itala” per di “Terre di Cinema 2013” e che sono particolarmente emozionante, nel corso proteggere Pasolini da eventuali attacchi le opere provenienti dal resto della stati interamente girati in varie location della “Serata Pasolini”, la testimonianza neofascisti, in occasione delle riprese, e nazione e “Internazionali” riservata ai della Riviera Jonica Messinese. “Uno di Graziella Chiarcossi, cugina e unica divenuto uno straordinario testimone corti stranieri. “L’obiettivo della dei principi ispiratori della rassegna erede del poeta, la quale partecipò al fotografico di questa memorabile rassegna – spiega il responsabile cinematografica – concludono gli “Vangelo secondo Matteo” con un avventura cinematografica. dell'evento, Sebiano Chillemi - è quello organizzatori - è quello di creare piccolo ruolo. “Ogni valutazione sul film Un’avventura per immagini che esprime di promuovere il cinema indipendente un’atmosfera in cui le opere proiettate da parte mia – ha sottolineato l’ospite al meglio lo spirito inquieto e il senso di locale, ma non solo, in tutte le sue diventino uno strumento comunicativo d’onore, vedova dello scrittore e ricerca pasoliniani. e non solo trasmissivo”. sceneggiatore Vincenzo Cerami, M.O. forme. Offrire a registi emergenti o poco sollecitata dalle domande del direttore artistico della sezione visiva Franco Jannuzzi – nasce a posteriori. Nel MESSINA periodo delle riprese, io giovanissima, vivevo accanto a Susanna, la madre di “Picnic ad Hanging Rock” e “Apocalypse Now” Pier Paolo, che nel film interpretava (con presentazione del critico Franco Cicero). Il Maria da anziana, e mi accostavo a MESSINA. “60 anni di stelle tra Messina e programma continua stasera, venerdì 8, alle questa realtà senza poter valutare fino in Taormina. Omaggio a Michelangelo Vizzini”. 21.30, nello spazio suggestivo del Monte di Pietà, fondo l’impatto che il racconto Promossa dal Consorzio Messina Tourism Bureau, con la manifestazione “Gran Varietà”, dedicata cinematografico avrebbe avuto sul piano al Monte di Pietà di Messina, l'iniziativa "ArtMe. alle colonne sonore più celebrate, grazie alla culturale. Mi colpiva molto, da una Arte Musica Cinema e Spettacolo" prevede fino al direzione artistica e conduzione di Antonio parte, l’incontro con una serie di 17 agosto (orari 9.0-13 e 16-20) l’allestimento Vadalà. Ospite d’onore Paolo Buonvino, musicista intellettuali che facevano parte del cast della Mostra fotografica di Vizzini, a cura di e compositore (autore di musiche per “Caos (da Natalia Ginzburg ed Enzo Siciliano Alessandra Brancatelli, Emanuela Reitano e calmo”, “Romanzo criminale” e “L’ultimo bacio”, ad Alfonso Gatto, Giorgio Agamben e Francesca Martello, in collaborazione con tra gli altri). Il costo della serata è di 10 euro. La l’anglista Marcello Galdini, tra gli altri, Comitato Taormina Arte, la Famiglia Vizzini e il proiezione dei film, invece, si conclude lunedì 11 NdR) e, non meno affascinante, era giornalista e organizzatore di eventi Massimiliano agosto (alle 21.30, al costo di 4 euro) con “Fuoco l’imbattersi nella gente del Sud, a Cavaleri. Oltre alle star immortalate da Vizzini, verde” (1954) di Andrew Marton, interpretato da Matera. Ricordo che io e Susanna sempre nel segno del grande cinema valorizzato Stewart Granger e Grace Kelly. La visione è storicamente dal Festival di Taormina, sono stati preceduta dalla presentazione dello storico del proiettati capolavori come “Pulp Fiction”, “Il cinema Nino Genovese. Michelangelo Vizzini dittatore dello Stato libero di Bananas”, “Duel”, M.O. Corto di sera secondo Scoglio Colonne sonore al Monte di Pietà centonove pagina 36 posterrubriche NUOVE VISIONI DI MARCO OLIVIERI Il cinema del futuro “Chiusura estiva”: in Italia è il titolo più frequente nelle sale, in questo periodo. Si attende dunque settembre, a partire dalla 71esima Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto-6 settembre). Nel frattempo, qualcosa si muove in termini di fruizione on line, anche per l'arretrata Italia, fermo restando che servirebbe un'intelligente politica governativa per valorizzare le sale cinematografiche nella nuova fase digitale. Lanciato nel 1997 come azienda di noleggio di dvd e diventato poi un colosso della visione via Internet, come ha ricordato Ernesto Assante sulle pagine della Repubblica (domenica 3 agosto 2014), Netflix (www.netflix.com) ha già successo negli Stati Uniti ma anche in Gran Bretagna, Scandinavia e Paesi Bassi. A settembre approda in Germania e, nel 2015, questa tv on demand per la visione di film, documentari e serie tv, tramite abbonamento, arriverà anche in Italia. Nel frattempo, ad esempio, si possono vedere titoli di qualità su Mymovies.it (i film veneziani saranno disponibili in streaming) e da poco si è affermata a livello nazionale l'App “Cinecittà” del Ministero per i Beni culturali, con la possibilità di accedere all'enorme archivio dell'Istituto Luce.i. Cinema del passato e futuro on line, quindi, ma per favore non dimentichiamo il fascino della sala. Ed educhiamo vecchie e nuove generazioni a staccare cellulari e tablet per due ore, immergendosi in nuove storie e fantasie, al buio e senza distrazioni. CONCERTO Malanova a Villafranca sulle tracce di Pasquale Bruno VILLAFRANCA. Nell'incantevole scenario del borgo di Serro, a Villafranca Tirrena, il nove agosto si svolgerà il "Gran Galà - Malanova in concerto... sulle tracce di Pasquale Bruno". L'evento musicale, in programma alle 21,30 presso l'arena civica Centro Sociale, è organizzato dall'associazione "ViviSerro" ed è inserito nel calendario dell'estate villafranchese promosso da Comune e Pro Loco. Rivivranno nell'occasione storie, miti e leggende del comprensorio tirrenico messinese. Mercoledì 13 agosto alle 19, invece, presentazione del volume "Un cucchiaio per la vita. Storia di un pasticcere con i baffi" presso il Santuario Ecce Homo di Calvaruso. Saranno presenti, altre all'autore Lino Giacobbe, il filosofo e ricercatore alla Facoltà di psicologia della Università di Messina, Enzo Cicero, e la giornalista Francesca Stornante. MUSICA MESSINA L’aria del continente raddoppia Il capolavoro di Martoglio rielaborato da Enrico Guarneri in scena al Giardino Corallo MESSINA. Applausi e code … “L’aria del continente” arriva al doppio l’appuntamento al Giardino Corallo - sabato 9 e domenica 10 agosto, ore 21 -preceduto da una messe di recensioni, interviste e video raccolti in giro per l’Italia e anzitutto a Roma, dove è andato in scena nella Sala Umberto. Ed è un’”Aria del continente” come non si era mai vista: “praticamente un film”, dice sornione il protagonista, Enrico Enrico Guarneri Guarneri. Rielaborato, rivisitato, rivissuto, il capolavoro di un Martoglio che il piacere di stare insieme in decennio dopo decennio si conferma compagnia e di stare insieme con gli un “gigante” della comicità sardonica spettatori. Il piacere, e l’orgoglio di e dell’affresco sociale, è qui una fare questo mestiere e di farlo per il veloce, esilarante narrazione a quadri, pubblico”. che a sorpresa apre il sipario su un Simbolo ormai nazionale di un teatro teatro della Capitale, cogliendo che si fa capire e apprezzare parlando l’attimo in cui Cola rimane folgorato la lingua siciliana, Guarneri torna al dalla bellezza “sciantosa” della Corallo dopo il pienone registrato per soubrette, per riavvolgersi poi su un “Il malato immaginario”. Al suo paesello siciliano degli Anni Trenta, tra fianco, per la produzione ABC, spietati pregiudizi e pettegolezzi, Emanuela Muni e Vincenzo Volo, incomprensioni e le tante emozioni Rossana Bonafede, Carmelo Di Salvo, agrodolci di un rapporto “sbagliato”. Rosario Marco Amato, Antonello Un’”Aria” conosciuta - “tra le più Capodici, Nadia De Luca, Pietro nobili opere della nobilissima Barbaro, Gianni Fontanarosa, Ciccio tradizione del teatro siciliano” Abela. Regia di Antonello Capodici, eppure nuova. “Merito di tutto il cast, scene di Salvo Mangiagli, costumi di regia in testa”, dice l’attore. “Bisogna Carmen Ragonese e Riccardo sempre ricordarlo, quando una Cappello, direttore di scena Salvo messinscena funziona vuol dire che c’è Patania, audioluci Moonlight di una squadra che funziona, che ci sono Riccardo Nicoloso, macchinista Tomas l’armonia, l’equilibrio tra tutti, sopra il Patania, responsabile della sartoria palcoscenico e dietro le quinte, che c’è Maria Ragonese. DE GUSTIBUS 8 Agosto 2014 DI CESARE NATOLI Giovani e ipad “La musica classica – esordisce Esa Pekka Salonen - non è roba per vecchi noiosi”. E per dimostrarlo tutti i mezzi sono buoni: esibizioni gratuite, conferenze, concerti, ma anche brani di Lutoslawski e Sibelius suonati dal vivo nell’Apple Store di Berlino. Direttore stabile della Philharmonia Orchestra di Londra e della Los Angeles Symphony Orchestra, Salonen ha un canale radio su iTunes dove suggerisce agli ascoltatori brani classici, creando un percorso musicale originale e intrigante. Di recente, è apparso in uno spot di Apple per l’ipad, dove mostra l’app che ha realizzato per spiegare come funziona l’orchestra: i violini si illuminano quando suonano, un tocco sullo schermo risveglia gli ottoni, un altro fa partire un video, ci sono anche note biografiche. “C’è una generazione di persone cresciute col touchscreen – afferma Salonen in un’intervista a Ruffilli – per le quali questo è il modo più naturale di usare un computer. E il primo obiettivo per chi si occupa di musica classica è far capire che è un’espressione naturale dell’uomo, non cerebrale, ma legata al corpo”. “L’approccio alla musica – prosegue Salonen – è più semplice per chi è inesperto, all’inizio le app aiutano a mettere insieme qualcosa che sembra una canzone. Ma non è tanto creare, è un po’ come giocare a un videogioco, sei all’interno dei parametri dell’app, e l’app stessa suggerisce un numero limitato di combinazioni. Il mio sogno è che un giorno ci sia la più breve distanza possibile tra idea e suono, e che quello che abbiamo in mente possa diventare reale senza traduzione. Uno strumento musicale che legga il cervello: è questione di tempo”. DI MASSIMO LANZA Taormina, il Duomo di Briguglio D’estate è piacevole cenare all’aperto, magari in una bella terrazza con una vista unica, rinfrescati dal venticello fresco che dalle nostre parti difficilmente manca dopo una certa ora. Allora perché non farsi due passi ed andare a trovare a Taormina il simpatico Enrico Briguglio, figura storica della ristorazione taorminese, patron ed anfitrione da anni di uno dei più bei locali della Perla dello Jonio? Dalla bella terrazza del suo locale, Il Duomo si gode della vista che da sull’omonima piazza, bella di giorno ma ancora più suggestiva la sera, quando il Duomo è illuminato e sul corso Umberto è l’ora del “passio” e brulica di gente. Poi se volete qualcosa di ancora più intimo, prenotate il tavolino nel balcone, due posti che godono della stessa vista ma in assoluta intimità. La cucina, vero punto di forza centonove pagina 37 del locale, è quella classica di questa porzione di Sicilia, il menù cambia spesso in base le stagioni e il mercato. Tra gli antipasti la parmigiana da sola vale la visita, ma lo stesso si può dire per la caponata o per le sarde al linguate, fritte dopo essere state passate in acqua cidulata e nella farina, buone anche le alici marinate agli agrumi. Tra i primi da non perdere in stagione il macco di fave col finocchietto selvatico, ma vanno bene anche i grandi classici della cucina siciliana come la pasta con la ghiotta del pescestocco, o quella con mollica, acciughe, capperi ed olive. Tra i secondi il tonno rosso con la cipollata, il pescato del giorno da cucinare come più vi aggrada, oppure se amate la carne c’è l’ottimo e saporitissimo capretto agglassatu, ovvero cucinato in casseruola con patate ed aromi. Si chiude con in cannolo o qualche altro dolce tipico della tradizione siciliana. Carta dei vini non vastissima, ma con tante buone etichette da tutta italia, Il Duomo – Vico Ebrei 11 Taormina – tel 0942 625656 8 Agosto 2014 posterlettere QUI SCUOLA GUI HERITAGE DI ANDREA SMITH DI SERGIO BERTOLAMI Docenti inidonei, così le precisazioni del Miur Città attrattive e città no Richiamando le disposizioni già impartite con le note prott. 13000 e 13220 del 2013, il MIUR - per il personale docente inidoneo - ha ribadito che il transito nei profili professionali del ruolo ata può essere disposto solo su base volontaria. Nella nota prot. 7749 dell’1/8/2014 in particolare è precisato che il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alle proprie funzioni per motivi di salute ma idoneo ad altri compiti successivamente al 1 gennaio 2014, ovvero a seguito di nuova visita collegiale, transita, a domanda, nei profili professionali del ruolo A.T.A. con decorrenza giuridica dall’anno scolastico in cui viene dichiarata l’inidoneità, con raggiungimento della sede di titolarità a decorrere dal 1 settembre dell’anno scolastico successivo a quello nel corso del quale viene prodotta la domanda ai sensi del vigente CCNI sulla mobilità. Tale personale nell’anno scolastico in cui viene dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, può, a domanda, continuare ad essere utilizzato nell’istituzione scolastica per lo svolgimento di attività connesse all’attuazione del P.O.F. Il personale docente riconosciuto temporaneamente inidoneo alle proprie funzioni per motivi di salute, può chiedere di essere utilizzato in altri compiti, prioritariamente nell’ambito del comparto scuola. A tal fine sottoscrive un nuovo contratto di lavoro individuale di durata pari al periodo di inidoneità riconosciuta. La domanda di utilizzazione può essere presentata, all’esito della visita, in qualunque momento durante l’assenza per malattia purché almeno due mesi prima della scadenza del periodo di inidoneità temporanea e, comunque, dei periodi massimi di assenza di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 17 del CCNL 29 novembre 2007. ECOLOGIA&AMBIENTE LETTERA APERTA Fondo Saccà, il risanamento negato MESSINA. Dal 2011 anno in cui sono state iniziate le opere di demolizione della baraccopoli di Fondo Saccà vi è stato soltanto un susseguirsi di proteste da parte degli abitanti e di promesse non mantenute. A distanza di tre anni la bonifica della zona non è ancora terminata: insistono infatti diverse baracche, alcune di esse abitate da famiglie che attendono da tempo la concessione di un alloggio più dignitoso. Le condizioni dell’intero rione sono ancora oggi allarmanti: l’ampia superficie è una vera e propria discarica, alimentata probabilmente dai soliti incivili che abbandonano ogni tipo di rifiuto senza alcun timore. La presenza dell’immondizia quindi, attira decine di topi e blatte che quotidianamente scorazzano liberamente ai bordi della strada. In mezzo alle macerie inoltre è cresciuta una vera e propria selva di erbacce che fa proliferare insetti di varia natura tra cui le pericolosissime zecche. Il degrado è stato denunciato diverse volte dagli abitanti della zona, protagonisti di numerose proteste con blocchi eclatanti alla circolazione e perdurando questa situazione non passerà molto tempo per vederne di nuove. Durante gli ultimi sopralluoghi fatti sul posto, il sindaco annunciò che a fondo Saccà sarebbe nato un campo di calcetto, opera facilmente realizzabile e che toglierebbe molto del degrado esistente. A distanza di un anno non solo non vi è il campo di calcetto, ma non si nota affatto una minima presenza delle Istituzioni. Non si dica che il risanamento di Fondo Saccà è collegato all’apertura dei cantieri per la realizzazione della Via Don Blasco, perché vorrebbe dire aspettare tanti anni ancora. Si faccia quello che si può e sarebbe già tanto, per ridare decoro e dignità ad un luogo da troppo tempo dimenticato. Mario Barresi Consigliere 3^Circoscrizione (PD) «Ciutat de les Arts i les Ciències». Santiago Calatrava, che l’ha progettata, la chiama così in lingua Valenziana. Questa città nella città di València è un tutto organico di arte, scienza e natura. Sorge alla foce del vecchio letto del Turia. Era soprannominato “il fiume bianco”; ora tange la Città Vecchia come un fiume verde di giardini ed alberi. Inizia col bioparco e si conclude con l’avveniristica Città delle Arti e delle Scienze. Nel raccontarlo è elettrizzato Gianfranco Pulitano, artista emergente messinese, invitato nella città spagnola ad esporre tre suoi lavori, in precedenza mostrati a Venezia e a Como. Gianfranco non è uno dei nostri Bohémiens tutti fantasia e nessuna sostanza. Esce dalla borsa fogli, appunti e il suo immancabile MacBook Pro. Studia, ricerca, s’interroga ed interroga. Ha risposto ad un bando on line per presentare in una collettiva progetti su arte e scienza. Ha spedito schede descrittive e link a suoi video interattivi. Tre settimane dopo è stato selezionato. La sua produzione sfrutta la crescente pervasività d’uso della tecnologia. Dalla stampa 3D al QR code, come in “fly away”, una delle opere di València. Il dipinto è un mobtag che rinvia ad un video game. Questi pittogrammi digitali invertono la realtà e provocano lo spettatore a percepire la natura. Gianfranco ha potuto ripetere a València un’esperienza già fatta a Montruoge nell'Île-de-France. Ma conclude disilluso: «Ci sono città che sostengono l'arte e gli artisti. Una volta tornavo pieno d’idee, questa volta l'abbattimento mi ha preso mentre ero ancora lì, pensando a Messina dove tutto diventa utopia». centonove.heritage@experiences.it DI ANNA GIORDANO Genio civile e ipocrisie UN MONDO DI ipocriti. Sfiorati, anzi, dimenticati dalle famigerate bombe d’acqua, da anni quasi miracolati da alluvioni dai nomi e dalle intensità diverse, siamo diventati assolutamente indifferenti alla parola prevenzione, l’unica che può fare la differenza tra una tragedia e un sopravvivere senza ansie, dolori e senza troppi danni. All’indomani dell’ultima con vittime innocenti, 22 novembre 2011, era un fiorire di perizie, 200 mila euro qui, 400 mila lì, pendii resi pericolosamente instabili, strade comunali senza muri (e quando mai si è visto, mi disse un tecnico), canalette ostruite, case che interrompono il deflusso delle acque da monte a valle, canali di scolo inesistenti e le strade diventarono piscine e giù con frane e colate e smottamenti e così via. Prevenzione, e messa in sicurezza. Aria fritta, entrambe, dimenticate, mentre le cronache da nord ci ricordano come sia imprevedibile la natura e come non si possa fare altro, a danno compiuto che pregare, ma non serve, no. Manca il lavoro, da un lato il neo governo rende meno difficile costruire (come se qui non lo fosse già, con il famigerato silenzio assenso, sul quale vige il silenzio assoluto), dall’altro sblocca 1 miliardo per la messa in sicurezza. C’è un corto circuito cerebrale che impedisce di collegare espansione edilizia (ma non solo) con il dissesto del territorio e guai (seri) a seguire. Si snocciolano cifre iperboliche, il governatore Zaia chiede 4 miliardi di euro, si gioca al rialzo. Quanto sarebbe più semplice chiedere il giusto e stoppare il consumo del suolo, l’arrogante pretesa di regimare fiumi e fiumare, tappare foci (vedi nuove opere di Tremestieri e molte altre progettualità in itinere) e puntare invece centonove pagina 38 tutto sul ripristino dei ruoli della natura, compreso quello ormai dimenticato, di lasciare che i corpi idrici accolgano l’acqua che scivola dai pendii (impluvi) per poi giungere in mare. No, case, strade, tombinature (coperture), taglio irresponsabile della vegetazione, ruspe che livellano e abbattono o alzano argini, porti canali, isole artificiali e case, ovunque. Ci sono perizie per la messa in sicurezza a mai finire, rimaste nei cassetti. Situazioni pericolosissime uguali al 2011, anzi, peggiorate di pioggia in pioggia, eppure tutto tace e si vogliono invece sbloccare opere devastanti. Con buona pace dei conti siciliani, si ruota, unico e solo, il capo del Genio Civile, che aveva, per alcuni irresponsabili e criminali, il torto di dire no a nuovi scempi. Ipocriti, profondamente ipocriti tutti coloro che fanno finta di volere bene ai cittadini di questa provincia, e tramano invece perché si continui a vivere in un territorio pericolosissimo, ad ogni pioggia, ad ogni terremoto. Vergogna. postercommenti DISCUTIAMONE ELIODORO DI FRANCO PUSTORINO* Competitività vo’ cercando IL PRESIDENTE DEL Consiglio, aveva assunto diversi impegni in materia di riforme che difficilmente riuscirà a mantenere perché anche le minoranze del suo partito stanno cercando impietosamente di impallinarlo. L’opposizione costruttiva, il miglioramento di una proposta di legge, la manifestazione civile e contenuta di un dissenso sono espressione di una dialettica che in democrazia è consentita. Ma quanto per impedire, quella del Senato, una riforma necessaria, si presentano ben ottomila emendamenti taroccati di cui circa mille per cambiare il nome della Camera dei deputati, si espongono cartelli anche offensivi e si tenta di impedire agli avversari di esprimere il loro pensiero, allora non esiste più democrazia parlamentare e, oltretutto, si cade nel più sconcertante ridicolo con una caduta di stile per non dire anche di dignità che è devastante. In queste condizioni Renzi farà non poca fatica a fare ottenere credibilità. Queste sono le ragioni per le quali l’Italia è un Paese difficilmente governabile mentre è altrettanto difficile attuare riforme urgenti. Correva l’anno 2010 e il settimanale “L’Espresso” titolava così un interessante servizio: “Lo stato di salute dell’economia sta migliorando. Ma debito pubblico e costo del lavoro frenano la ripresa. Ecco cosa fare per sconfiggere la crisi”. Seguiva, purtroppo inascoltata, l’analisi di due noti economisti tedeschi Uri Dadush, associato del Carnegie endowment di Washington e Prof. Moises Naim, Direttore della Rivista “Foreign Policy”- i quali, già nel 150 PAROLE DA PALERMO Movida a Vergine Maria DI MARIA D’ASARO Il dilemma etico - dove finisce la mia libertà e dove inizia quella degli altri? ha sempre risvolti concreti. Ad esempio: come si accorda la voglia notturna di (s)ballo e musica ad alto volume di alcuni con il diritto di altri a dormire? A nord di Roma hanno trovato una soluzione: le discoteche attive sino a notte fonda sono a vari chilometri dai centri abitati, garantendo così il divertimento degli uni e il sonno degli altri. A Palermo invece, nel quartiere Vergine Maria, all’interno della vecchia tonnara, c’è una discoteca che in estate, nel fine settimana, costringe gli abitanti della zona a dormire solo dopo le tre di notte, quando la musica è finita. Scrivevo che a Grosseto i titolari di un bar sono stati multati perché animavano con musica una cena/aperitivo alle 20.30 di sera. Davvero c’è un Italia a due diverse … tolleranze di intensità di decibel! 8 Agosto 2014 2010, proponevano di congelare i salari per tre anni allo scopo di aumentare la produttività del due per cento all’anno. I predetti, però, ignoravano che in Italia i sindacati non avrebbero mai accettato una proposta del genere! Continuavano i due economisti: “ Senza urgenti correzioni- e siamo, lo ripetiamo al 2010- l’economia italiana si evolverà in modi che sono destinati a condurla verso una dolorosa crisi”. Il secondo fattore di vulnerabilità del sistema economico riguardava il costo del lavoro, che in Italia è cresciuto più dei paesi concorrenti. Nell’ultimo decennio il costo del lavoro per unità di prodotto è aumentato del 25-30 per cento rispetto a quello dei lavoratori tedeschi. La perdita di competitività è ancora più drammatica se paragonata ai salari di Stati Uniti, Giappone e Cina. Le conseguenza della perdita di competitività dell’Italia sono pesanti e stanno impoverendo tutti gli italiani. In Germania i salari aumentano solo se aumenta la produttività del lavoro. I salari italiani devono crescere meno rapidamente della produttività. Occorrerebbe un taglio dei salari del sei per cento o almeno un congelamento almeno per tre anni. Cose impossibili da proporre ai nostri sindacalisti. E quindi si va avanti così fino a quando non andremo a sbattere contro un muro. L’analisi dei due economisti fatta nel 2010 è impietosa ma purtroppo assolutamente realistica. Oggi, a distanza di quattro anni la situazione non solo non è migliorata ma è addirittura peggiorata. Questo Matteo Renzi sta tentando di evitarlo ma senza la collaborazione dei politici e dei sindacati appare molto difficile che vi riesca. Addirittura per eliminare l’arretrato si è inventato una sorta di giustizia a cottimo1.300 euro per ogni udienza ai giudici amministrativi con prospettiva di estensione ai giudici ordinari. Come dire per fare lavorare di più i giudici bisogna dargli un assegno premio! Che dire? Meglio non dire nulla. * Avvocato ANIMAL HOUSE Problemi di identità CATANIA - Prima l'aggressione fisica, poi la spedizione punitiva a colpi di mazza. Motivo? Il duplicato della carta d'identità negata, legittimamente. Ma per il minorenne era evidentemente un "favore" da fare, con le buone o con le cattive. A San Giovanni Galermo, quartiere cado della città, però, non è saggio dire "no". E così un impiegato comunale prima è stato preso a pugni e poi la sede della Municipalità devastato dal branco con tanto di motocicletta tra le scrivanie e devastazione del locale. Poi indignazione e paura. Ma la cultura dilagante è questa: reazioni violente al minimo problema. E non solo nei quartieri a rischio. ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE Palazzo Zanca e la piazza PALAZZO ZANCA è simbolo, nel bene e nel male, della politica cittadina. L'attuale edificio venne inaugurato 90 anni fa ( 26 luglio 1924) dopo la distruzione del precedente nel terremoto del 1908. Durante il fascismo, si sa, non si votava: il sindaco venne sostituito dal podestà, di nomina regia, assistito da una Consulta con membri scelti dal Ministero dell'Interno. Con il ritorno della democrazia, in Municipio si sono avvicendati giunte centriste o di centrosinistra e Consigli comunali espressione dei partiti presenti in città. Con la L. R. n.7/1992 venne introdotta, per la prima volta nell'ordinamento italiano, l'elezione diretta del Sindaco. I Comuni siciliani assumevano una forma di governo di tipo presidenziale che riduceva il ruolo dei partiti e manteneva l'elettività dei consiglieri comunali. Questa legge ha favorito la vittoria di liste civiche e di sindaci esterni al mondo dei partiti, ma non ha impedito la possibilità che il sindaco potesse avere la maggioranza dei consiglieri comunali all'opposizione. Quindi, se Accorinti vuole governare, non può prescindere dall'attuale Consiglio comunale. Oggi è in ballo la questione “isola pedonale”, domani emergerà qualche altro problema. Può bastare migliorare il dialogo con il Consiglio comunale per uscire dal guado? Providenti (1994-1998) in condizioni analoghe, dopo un iniziale muro contro muro, negli ultimi tempi della sua sindacatura, riuscì a coinvolgere una parte dei consiglieri comunali, affidando direttamente a loro le proposte che voleva fare approvare. Se per portare avanti iniziative importanti per la città può essere utile perdere la paternità esclusiva di un provvedimento, perchè non riprovare con le stesse modalità? Quali alternative possibili? Invocare la Piazza è insidioso: se oggi è per l'Isola pedonale, ieri era contro la Tares (anche quella era Piazza!) e domani? Resterebbe il referendum, previsto dallo Statuto comunale, che però non si può usare a ripetizione. E' più impegnativo di un flash mob. dinocalde7@gmail.com DI ROBERTO SALZANO Come nel parco del daino bianco Nel cartone animato “Le avventure del bosco piccolo”, le avventure e disavventure della numerosa compagnia di animali protagonisti della storia iniziavano nel momento in cui erano costretti ad abbandonare il loro bosco d'origine per colpa delle attività umane. Compromessa la sopravvivenza di tutti, gli animali decidevano di aggregarsi e mettersi in viaggio insieme verso la riserva naturale "Il Parco del Daino Bianco", sperando di trovare una vita migliore. Pericoli, difficoltà e privazioni di ogni genere, quasi sempre per colpa dell'uomo. Un prodotto di fantasia identico in tutto e per tutto alla realtà. La razza umana proprio non riesce a ricordare quanto sia importante il rispetto dell’ambiente e delle creature che lo popolano e centonove pagina 39 le mani degli uomini continuano a devastare e seminare morte. Come avviene ogni anno con l'estate, la Sicilia si trova ad affrontare la questione degli incendi. Le aree boschive bruciano e ricomincia la caccia ai piromani. Non mancano le segnalazioni, ma soprattutto non mancano le vittime: tantissimi gli animali rimasti imprigionati tra le fiamme e finiti bruciati vivi. Una morte tra atroci sofferenze causata dall’indifferenza nei confronti della natura degli uomini, soprattutto persone legate al mondo dell’agricoltura e della zootecnia. Coloro che vengono identificati e fermati si giustificano con la necessità di allargare le zone adibite a pascolo, ma non ci sono né giustificazioni né necessità plausibili: sono dei criminali che mortificano vigliaccamente le bellezze naturali che li circondano e stroncano brutalmente le creature ancora immerse in quei paesaggi che l’uomo non è più capace di sentire come un proprio patrimonio, da apprezzare e salvaguardare.
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