Centonove numero 31-2014 in pdf

ANNO XXI Numero 31
8 AGOSTO 2014
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO
POSTALE A REGIME
SOVVENZIONATO 45% (ME)
SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA
EURO 1,50
L’INCHIESTA
LA CALDA ESTATE DEL SINDACO
DI MESSINA COSTRETTO ALLA RESA.
DAI TIR ALL’ISOLA PEDONALE,
DAI RIFIUTI ALLE UNIONI CIVILI.
VIAGGIO NEL MALESSERE
DI IN UNA CITTA’ ALLO SBANDO
Accorinti al bivio
CENTONOVE TORNA IN EDICOLA VENERDI’ 29 AGOSTO. BUONE VACANZE
8 Agosto 2014
il punto
EDITORIALE
Regione, rinunce
a babbo morto
UNA VOLTA TANTO capita anche
ai Grillini di fare azioni politiche
“costruttive”. Un deputato
siciliano pentastellato ha infatti
chiesto alla commissione finanze
un “question time” sugli articoli
36 e 37 dello Statuto siciliano, la
cui piena attuazione, ripete
spesso il presidente dell’Ars
Giovanni Ardizzone, darebbe
pieno respiro all’Autonomia
della Sicilia, oltre che una
scrollata ai conti dell’Isola
costretta a passare da un mutuo
all’altro per chiudere bilanci
sempre più in rosso.
Qualche problema di
interpretazione giuridica
debbono esserselo posto alla
Regione dopo che alcune
associazioni dai nomi vagamente
indipendentisti, come la
“Compagnia di Enno” o i
“siciliani in Movimento”, hanno
presentato tre esposti-denuncia
contro l’intesa sottoscritta dal
presidente della Regione
siciliana Rosario Crocetta con il
ministero dell’Economia, a
proposito di una transazione “a
stralcio”: lo Stato caccia 500
milioni cash, la Regione rinuncia
a 5 miliardi “a babbo morto”,
frutto di 4 diversi ricorsi alla
Corte Costituzionale.
Alle polemiche scatenate da
alcuni deputati che hanno
accusato Crocetta di avere
“svenduto” la Sicilia, il
governatore ha risposto
“semmai l’ho salvata”. Da cosa?
Il dubbio insinuato da uno dei
suggeritori degli esposti,
l’avvocato Gaetano Armao, non
è banale: può il presidente della
Regione firmare un atto così
straordinario senza un passaggio
in aula? Non è una domanda da
poco conto. E neanche da pochi
conti.
Renato Accorinti
Accorinti, da pacifista a picconatore
Cresce il timore che le speranze riposte nel sindaco di Messina possano restare travolte da deprecabili
abusi di soggettività. Ecco perchè rischiamo di riconsegnare la città a chi l’ha semidistrutta
DI
DOMENICO BARRILÀ
MONTA IL TIMORE CHE la bella speranza messinese possa
restare travolta da deprecabili abusi di soggettività. Limiti
perdonabili solo se accompagnati da competenze mostruose
oppure da progressi tangibili nella qualità della vita dei
cittadini. Restiamo in attesa. In compenso cresce la visibilità del
sindaco. Il personaggio mette in riga l’amministratore, spero
non per nasconderne le lacune.
Sacrosanta l’intenzione di fare comprendere ai traghettatori che
esiste un potere pubblico in grado di fare rispettare i propri
deliberati, meglio però evitare i sentieri cinematografici. I
poteri forti tanto evocati sono in grado di rovesciare il tavolo,
considerato che in consiglio comunale la giunta è priva di
numeri, ciò consiglia diplomazia istituzionale invece del corpo
a corpo. Ci siamo appena lasciati alle spalle una lite, quella con
i proprietari della locale squadra di calcio, che subito ci
invischiamo in un’altra e poi in un’altra ancora. Meglio
proporre soluzioni piuttosto che allargare ferite, ma forse ciò
non è nelle corde dei vertici municipali.
Guardo i filmati relativi alla pista ciclabile e mi viene in mente
il comune dove abito, dotato di chilometri di ciclabili, costruite
impiegando risorse catturate da fondi dedicati. Per mesi sono
stati effettuati studi approfonditi, condensati in un piano del
traffico che consente di agire con criterio, senza tirare a
indovinare e senza invertire l’ordine dell’azione. Se si vuole
scoraggiare l’uso dell’automobile, bisogna avere trasporti
pubblici da primo mondo e non da terzo, il resto, piste ciclabili
e isole perdonali, che apprezzo profondamente, viene di
conseguenza. Prima si portano le persone in città con mezzi
pubblici efficienti, dotati di frequenze certe, poi si lavora
all’interdizione del traffico. Prima prepari le alternative, questo
ti rende credibile, dopo stringi le maglie della rete. Non serve la
mozione dei sentimenti, con affermazioni che cominciano a
mostrare la corda, inutile ripetere che non si è al soldo del lupo
mannaro o che si respira aria nuova, ora bisogna amministrare
con standard europei, se si è in grado di farlo.
Caporedattore: Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco
Pinizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208
Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
Enzo Basso
Garante del lettore: Attilio Raimondi
centonove pagina 2
È vero, l’attuale amministrazione si è trovata di fronte ad una
situazione socio-politica spaventosa, tuttavia, proprio in forza
di tale premessa, è meglio mettere da parte l’epica oratoria e gli
ego ipertrofici. Servono invece persone la cui musa ispiratrice
sia la realtà e non il furore ideologico, in grado di fare
funzionare la macchina comunale, perché è quello lo strumento
d’azione delle grandi amministrazioni, non certo i gesti
dimostrativi a favore di telecamera. Certo, ci vogliono capacità
e coraggio per toccare l’apparato, magari confrontandosi con
esso e cercando uomini di buona volontà al suo interno.
Servono persone che vanno a visitare le poche realtà produttive
rimaste in piedi, anche quelle che operano nel settore della
navigazione, parlando di progetti e non della propria visione
della vita che, col dovuto rispetto, può non interessare a tutti,
soprattutto a chi si sente fortunato se lavora per 300 euro al
mese in nero. Le parole dalla Confindustria cittadina, che
lamenta mancanza di dialogo, doglianza ricorrente in diversi
soggetti, sono un brutto segnale.
Quando un quadro sociale, civile e politico è così frammentato,
oltre che disperato, non occorre un picconatore, ma un
pacificatore, perché Messina si salva solo ascoltando tutti. Per
essere in grado di fare ciò servono tatto e conoscenza totale
degli argomenti, ingredienti che forse in troppi ritengono
secondari. Oggi siamo di fronte alla prospettiva concreta di
riconsegnare la città e chi l’ha semidistrutta, e quello che è
peggio avendo esaurito il bonus per nuove primavere. In queste
contingenze la vera svolta sarebbe passare dall’Io ad un Noi
sincero, alimentato dalla certezza che la verità non è stata
appaltata a un gruppo di eletti oppure ad un superuomo che,
con tutta la buona volontà, non riusciamo a scorgere. Non è il
momento di incrementare le rigidità esponendo Messina ad un
rovinoso ritorno al passato, da cui si salverebbe
paradossalmente solo il sindaco, carico della dote di immagine
accumulata, mentre a noi resterebbe l’amarezza di constatare
che dietro a tanto rumore c’era il nulla.
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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
riservato
MESSINA. I pm stralciano le posizioni di sedici indagati e aprono un altro fascicolo. Non c’è più «l’associazione». Ecco per chi
Corsi d’oro, si alleggeriscono le accuse
MESSINA. Colpo di scena nella
prima tranche del processo sui “corsi
d’oro”. Nell’ambito del
procedimento i pm Sebastiano
Ardita, Antonio Carchietti e
Liliana Todaro hanno chiesto, per
sedici degli indagati, l’apertura di un
nuovo fascicolo per inconsistenza
dell’accusa (articolo 416 del codice
penale, cioè il reato di associazione
a delinquere) Tra i sedici ci sono
Salvatore Lamacchia, ex
amministratore delegato dell’Ato3 di
Messina e ritenuto il “braccio destro”
di Francantonio Genovese, il
revisore dei conti del comune di
Messina Dario Zaccone, ex
consulente contabile della
Caleservice (che gli inquirenti
considerano la “cartiera” di
Genovese), e Ludovico Albert,
dirigente generale regionale alla
Formazione, ambito in cui si sviluppa
l’indagine. Per i sedici, la decisione
della pubblica accusa di aprire un
altro fascicolo con ipotesi di reato
diverse dall’associazione, alleggerisce
di parecchio le posizioni processuali.
Nel frattempo, con 391 voti
favorevoli e 16 contrari, la Camera
dei deputati ha votato
TERME VIGLIATORE
Lavori all’Istituto comprensivo
L’Urega blocca la gara
TERME VIGLIATORE. Ottantuno aziende
chiedono di partecipare a un bando di
gara di 215mila per la razionalizzazione
dei servizi dell'istituto comprensivo di
Terme Vigliatore, ma l'Urega è costretta
a rinviare "sine die" la gara, perchè il
bando è stato affisso solo da 15 giorni e
non 21 come prevede la legge.
Ora sono a rischio i fondi assegnati alla
scuola, che con 1400 alunni svolge servizi
anche per i Comuni di Oliveri e Falcone.
Non è la sola anomalia della gara
d'appalto "bloccata". La prima è: come
mai se ne occupa l'Urega, che dovrebbe
svolgere solo le gare sopra soglia? A
chiderlo è stato la stessa scuola, ma le
interpretazione dell'art 122 sul codice
degli appalti, hanno fatto sì che per il
segretario comunale di Terme Vigliatore,
Gaetana Gangemi, bastassero solo 15
giorni di affissione all'albo. Per l'Urega
ne occorrono 21. Così, ora, tutto è da
rifare. Con il rischio che i fondi
potrebbero anche essere rimodulati.
8 Agosto 2014
TOP SECRET
CONSORZIO AUTOSTRADE
Manodopera e straordinari
Contestati 8 milioni di euro
MESSINA. Otto milioni
di euro. A tanto ammontano le contestazioni
che l’ufficio del lavoro
di Messina ha reclamato
al Cas, il consorzio delle
autostrade siciliane, per
l’utilizzo anomalo di
manodopera stagionale
e eccessivo uso dello
straordinario, a cavallo
tra gli anni 2005-2010. Il
Cas ha proposto ricorso.
Le audizioni sono previste a settembre.
BUROCRAZIA
Museo a Scoppo, contestato
l’accesso alla struttura
Dario Zaccone
Ludovico Albert
favorevolmente alla richiesta partita
dalla Procura di Messina sull’utilizzo
delle intercettazioni nei confronti del
deputato Francantonio Genovese. Il
voto, però, vale ma solo per le
conversazioni telefoniche precedenti al
12 dicembre 2011, data in cui il
deputato del Pd fu iscritto nel
registro degli indagati per le vicende
legate alla gestione dei fondi
pubblici dalla Regione Sicilia alla
formazione professionale.
SOMMARIO
PRIMO PIANO
6-9. Accorinti, la lunga estate calda
Ecco le cinque emergenze del sindaco
di Messina. Appeso a un filo
POLITICA
10. Regione ai tempi supplementari
La manovra di assestamento mette a nudo
le divisioni interne
11. Ardizzone: «La Sicilia? Ce la farà»
A tu per tu con il presidente dell’Ars
12. Camera con...svista
Mobilitazione per difendere l’ente camerale
SICILIA
13. Italcementi dei veleni
Allarme per la relazione dell’università di Messina
14. Formazione ad orologeria
Dopo il “tonfo” del click day una nuova
tegola per l’assessore Scilabra
15. Come ti rivoluziono l’Atm
Le proposte “alternative” per mettere in riga
l’azienda trasporti cittadina
16. Aya trova una famiglia
Storia a lieto fine per una bimba etiope e per la madre
17. Panarea, l’isola della cultura
Gli albergatori dell’isola dei vip lavorano sulla
destagionalizzazione. Puntando sul patrimonio
18. Quando la graduatoria è precaria
La mobilità del personale Ata conclude
le operazioni organizzative. Ma regna il caos
20. San Marco, patria dei centenari
Nel borgo si studia il segreto della longevità
22. Ciuri ciuri, a ritmo di jazz
Santi Scarcella gira il mondo contaminando
la musica dei neri con quella siciliana
ECONOMIA
23. C’erano una volta le terme
In Sicilia il termalismo rappresenta
solo 1,7 % degli arrivi
24. La lumaca ti fa bella
Tre giovani di Campofelice danno vita ad una
azienda-rivelazione nel panorama nazionale
25. Un piano per il lavoro
Il programma del premier per fronteggiare
la crisi occupazionale
POSTER
28. Tutti verso Eriador
Raduno per i 60 anni de “La Compagnia
dell’Anello”al Castello di Villafranca Tirrena
RUBRICHE
3-4-5. Settegiorni
26. Consumatori / Consulenti
30-31. Libri/La Classifica/Lacerti di Letture
38-39. Lettere & Commenti
38. Qui Scuola / Heritage / Ecologia
39. Eliodoro / 150 Parole da Palermo
39. Antibuddaci
39. Animal House
centonove pagina 3
MESSINA. Apre un museo, ma la Stradale gli
contesta l’accesso alla
struttura: "Qui è autostrada, bisogna mettere
il guard-rail". E’ la disavventura in cui è accorso
Angelo Caristi, promotore del museo “Tra le
due Guerre” di contrada
Scoppo, nei locali che
assegnatigli dalla Provincia. Secondo le indicazioni del Cas, il consorzio delle autostrade
siciliane, alla struttura si
può accedere solo dall’ingresso pedonale.
REGIONE
Giuca in pole position
per il rimpasto
ROSOLINI. E' Giovanni
Giuca, ex sindaco di Rosolini, il primo nome che
filtra per il rimpasto in
vista alla Regione.
Giuca, che per due volte
è sceso in campo con il
Megafono, dopo un
primo, timodo assenso
dell'area cuperliana, è
andato in missione a
Roma: dovrebbe entrare
in giunta come "renziano".
8 Agosto 2014
settegiorni
CHI SALE
Fabio Mazzeo
MESSINA. Corri, ragazzo,
corri… L’addetto stampa del
ministro della salute Lorenzin
non si smentisce: a furia di
fare “footing” nelle sue corse
messinesi è diventato asciutto
un chiodo: un atleta da pallacanestro.
Carmelo Trimarchi
S.TERESA RIVA."Cu nasci tunnu,
non po' moriri quatru. Ma! Cu
nasci quatru, po' moriri tunnu".
E' il motto che l'ingegnere di
Santa Teresa Riva ha fatto
stampare nel suo biglietto da
visita. Cui segue l'evoluzione di
un cubo bli che poi si fa palla di
fuoco.
SOCIETÀ
SANITA’
Messina, accorpati i punti
nascita Papardo-Piemonte
MESSINA. Il provvedimento era
nell’aria, ma il direzione generale del
Azienda Ospedaliera PapardoPiemonte di Messina, Michele Vullo,
ha pure comunicato in anticipo
rispetto alle attese che con delibera
n° 86/DG del 5 agosto 2014, è stato
disposto l'accorpamento delle Unità
Operative di Ostetricia e Ginecologia
dei due presidi ospedalieri Papardo e
Piemonte presso il presidio
ospedaliero Piemonte di viale Europa.
Per l’azienda il provvedimento, che
Giovanni Merenda
ROMETTA. L’effervescente artista-scrittore sorprende tutti
con una mostra... a casa sua.
Messi da parte penna e pennelli, stavolta si dedica alla
scultura per raccontare “La
città perduta” con poesia e raffinatezza. L’esposizione-lampo
l’11 agosto, dalle 18 alle 20, al
complesso Romarea di Rometta Marea, ingresso dal cancello in fondo al campo da tennis o dalla porta verde sul
torrente.
Giuseppe Laganga
MESSINA. Trentasette anni, originario di Capizzi, laurea in Economia e commercio, è in Sicilia
il più giovane direttore amministrativo di azienda sanitaria.
La nomina al Policlinico di Messina, realtà che conosce da vicino: dal 2008 ha diretto il settore economico, per poi
assumere nel 2012 anche il
ruolo di direttore del dipartimento amministrativo.
MONFORTE SAN GIORGIO. Mercoledi 13 agosto, a cura della Cyber Community dei
monfortesi nel mondo, verrà attribuito il “Premio San Giorgio 2014” alla
memoria di due illustri personaggi nati e cresciuti a Monforte nel secolo scorso:
Nicolò e Felice Visalli. Nicolò Visalli fu magistrato della Corte di Cassazione e
autore di numerosi volumi di diritto di rilievo internazionale, mentre Felice
Visalli fu pioniere della neurochirurgia in Italia.
Il gioco “Mimmo e Stellario” realizzato con Giuseppe Calcagno
MESSINA. La scorsa settimana abbiamo pubblicato un articolo sul gioco
Mimmo e Stellario. Precisiamo che il gioco è stato realizzato da Giuseppe
Calcagno (che ha curato la programmazione, grafica e pubblicazione vera e
propria sugli stores) e Marcello Crispino (parte artistica disegni e scenari).
Giulio Lo Greco ha contribuito con i testi vocali.
Messina, un calcio alla Sla in memoria di Genovese
MESSINA.Venerdì 8 agosto alle 21.30 a Messina va in scena nel campo sportivo
della parrocchia di S. Maria Superiore di Faro Superiore “Un calcio alla SLA”
evento benefico che culminerà con un triangolare di calcetto, per ricordare Pippo
Genovese, cittadino messinese scomparso nel 2008 a causa di questa malattia, e
raccogliere fondi per Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, da
31 anni impegnata nell’assistenza alle persone con Sla e presente a Messina dal
2009 dove segue 30 malati e le loro famiglie.
Emilia Barrile
MESSINA. La presidente del Consiglio comunale di Messina si è intestata “la causa” del Museo del
Fango nato dopo le alluvioni di
Giampilieri e Scaletta e rimasto
senza sede per inerzia dell’amministrazione comunale. La Barrile si è fatta promotrice di un tavolo che mette insieme i
promotori dell’iniziativa e i rappresentanti istituzionali per scongiurare il pericolo di un trasferimento del museo in un’altra città
e per non perdere la possibilità di
partecipare all’Expo 2015.
Monforte, premio “San Giorgio” alla memoria dei fratelli Visalli
INIZIATIVE. L’interrogazione del deputato Pd sulla sicurezza
Autostrade, Laccoto chiede la verifica
L’Ospedale Piemonte
PALERMO. "Un'indagine per accertare la sussistenza dei requisiti
minimi di sicurezza a tutela della incolumità dei cittadini che
percorrono l'autostrada Palermo - Messina e la mancata ottemperanza
alle norme vigenti in materia di opere pubbliche e di collaudo
verificando di chi siano eventuali responsabilità per la mancata
manutenzione ordinaria e la regolare procedura degli appalti, a volte
affidati anche senza regolare gara pubblica". Lo chiede in
un'interrogazione il parlamentare regionale Pd, Giuseppe Laccoto.
"L'autostrada A20 - spiega Laccoto - è insicura, pericolosa, famosa per i
cantieri eterni e l'esosità dei pedaggi. La principale via di collegamento
della costa settentrionale della Sicilia sembra ormai abbandonata
all'incuria con frequenti deviazioni che determinano doppio senso di
marcia, gallerie non adeguatamente illuminate, manto deformato".
entrerà in vigore dal 11 agosto
prossimo, si è reso necessario per
garantire una dotazione organica in
grado di assicurare un percorso
nascita sicuro che, nell'attuale
situazione, a causa della carente
dotazione organica-a vario titolonon era garantito in nessuna delle
unità operative di ostetricia e
ginecologia ricadenti in Contrada
Papardo e viale Europa”.
FILICUDI. Incidente durante i lavori della contestata opera in una delle isole belle dell’arcipelago
Si sgancia il pontile delle polemiche, è panico tra i bagnanti
FILICUDI. Si sgancia un pezzo del
pontile ancora in costruzione ed è
panico tra i bagnanti ed i turisti a
Filicudi, una delle isole più belle e
selvagge dell’arcipelago eoliano. Il
pontile galleggiante che si sta
costruendo vicino al porto da anni
suscita le proteste dei cittadini e degli
ambientalisti: perché impedirebbe la
libera fruizione della spiaggia
nell’unico tratto agevole per i turisti, le
famiglie isolane e i bambini, e perché
danneggerebbe ecosistema e reperti
archeologici. Mercoledì scorso proprio
mentre in tanti erano ancora in
spiaggia la motonave carica di
cemento, si è spostata verso la baia
antistante e ha gettato in mare un
pezzo della struttura. Il sindaco ha
emesso una ordinanza che ha bloccato i
lavori, anche se solo temporaneamente
perchè l’area non era stata delimitata
nè i bagnanti avvisati. Il Comitato
spontaneo di abitanti e turisti di Filicudi
ha fatto subito sentire la propria voce.
"Ci chiediamo come sia possibile che
una motonave possa girare senza
controllo in mare in un' area dove i
bagnanti, anche bambini, e le barche
devono potersi muovere liberamente
durante la stagione estiva - spiega la
portavoce Patrizia Italiano - senza che
centonove pagina 4
nessuna autorità pur presente
intervenga". Il Comitato chiede,
dunque, l'intervento del Governo
regionale. Già il deputato del Pd
Fabrizio Ferrandelli aveva presentato
una interrogazione chiedendo il blocco
definitivo del progetto del pontile:
"Dalla data di rilascio della concessione,
che risale al 2008, - dice Ferrandelli - più
volte è intervenuta
negativamente la
Soprintendenza del mare
bloccando l' opera anche per il
ritrovamento di reperti
archeologici nei fondali". "L'
isola di Filicudi - continua - è
un luogo incontaminato e ricco
di risorse naturali e culturali e
questo patrimonio rischia di
disperdersi se venisse
realizzato il pontile
galleggiante di 75 m e con
basamento in calcestruzzo".
8 Agosto 2014
settegiorni
CHI SCENDE
REGIONE. Accordo con l’assessorato agricoltura, la Bio-innovazione parlerà siciliano. Primo progetto sui Nebrodi
La cimice del nocciolo?
Ha le ore contate
MESSINA. Il doppio cognome
con tanto di allitterazione ha
fregato il noto penalista messinese. Durante la conferenza
stampa di Pippo Trischitta sull’isola pedonale, infatti, il nome
del giovane avvocato, che patrocina i commercianti dell’area
che la pedonalizzazione proprio
non sono riusciti a mandarla
giù, è misteriosamente diventato “Carlo Arturiolo”.
Presto un impianto che impiegherà 50 ricercatori e tecnici
in collaborazione con la società Wise-Use International
MESSINA. La cimine del nocciolo? Ha le ore contate.
L'Assessorato Agricoltura, infatti, ha appena definito i termini
di un accordo di collaborazione con la Wise-Use International,
società olandese leader nella produzione e ricerca di
biostimolatori e sostanze biologiche di contrasto ai parassiti
che vedrà nei prossimi giorni la costituzione di una nuova
società, la Bio-innovation Sicilia e nell'arco di un paio di mesi
la realizzazione di un impianto di ricerca applicata nel quale
saranno impiegati circa 50 tra ricercatori e tecnici specializzati.
In base all'accordo tracciato la Bio-innovation – già a partire
dalle prossime settimane - dovrà avviare uno studio per la
calibrazione di un bio-prodotto mirato a controllare
l'espansione del Gonococerus acuteangulatus nell'areale di
produzione corilicoro Nebroideo in modo particolare nei
territori comunali di Ucria, Floresta, Castell'Umberto e
Tortorici. L'attività sperimentale avrà lo scopo di determinare:
dosaggi, epoche e modalità di applicazione del prodotto
individuato. L'Assessorato Agricoltura, negli scorsi anni ha
sostenuto il recupero di un territorio produttivo storicamente
destinato a noccioleto al punto che oggi risultano recuperati
e produttivi circa 12.000 ettari di terreno. Prossimo obiettivo
il miglioramento qualitativo della produzione e la
certificazione del prodotto con l'attribuzione del marchio
Qualità Sicura Sicilia (QS Sicilia).
“Il grande valore aggiunto che potrà offrire la Bio-innovation
Francesco Russo
Gonocerus acuteangulatus
alla Sicilia – ha dichiarato Cesare Antonio Sparacino responsabile
scientifico della ricerca per la Wise-use - sarà quello di testare
sperimentalmente i prodotti sul territorio, adattando dosaggi e
formule alle diverse esigenze microclimatiche e ambientali”. La
sfida raccolta dalla Wise Use porterà nei prossimi giorni alla
formalizzazione di un accordo di collaborazione nel quale i
soggetti coinvolti saranno: l'Assessorato Agricoltura attraverso la
Soat di Sant'Agata di Militello, la Wise Use attraverso la BioInnovation Sicilia ed i produttori del territorio dei Nebrodi
coordinati in questa azione dal professore Matteo Florena,
presidente dell'Associazione Culturale Nebrodi.
Referente scientifico del progetto, che ha l'obiettivo di
migliorare qualitativamente e quantitativamente le produzioni
agricole siciliane, sarà Antonio Cesare Sparacino, agronomo di
origini siciliane e docente della Facoltà di Agraria
nell'Università di Milano.
Il fotografo Isolino sposa la bella Barbara
SPADAFORA
Al Castello il premio
letterario “Circe”
SPADAFORA. Al via la nuova edizione del
Premio Letterario Nazionale “Circe Una donna tante culture”. L’anteprima
si svolgerà al Castello di Spadafora
oggi, venerdì 8 agosto 2014,
nell’ambito della serata”Sicilia terra di
transito” organizzata con la
collaborazione di Armando Siciliano
Editore. Nell’ambito della
manifestazione è prevista
l’inaugurazione della mostra fotografia
“E’ l’ora di fuggire” di Giuseppe
Cannistrà, la presentazione del format
scolastico “Quell’optional chiamato
Legalità”, la proiezione del Video
“Florence Trevelyan e Robet H. Kitson a
cura di Minella Gandolfo. Inoltre
riflessioni etnoantropologiche su “La
donna Mediterranea del Novecento”
con l’intervento di Pippo Corica. Infine
la proiezione del video su Lampedusa
con interventi sul romanzo di Roberto
Rapisarda “Vite anNegate”.
BARCELLONA. Il segretario del
Pd di Barcellona è stato accusato di non avere alcun peso. A
sostenerlo - oltre la bilancia - il
sindaco Maria Teresa Collica
stanca di aspettare le decisioni
del partito sulla entrata in
giunta: «Russo attribuisce a me
i ritardi, in realtà il problema è
che il Pd a Barcellona non ha
una leadership capace di definire una linea unitaria».
Carmelo Sottile
SANT’AGATA MILITELLO. L’amministrazione Sottile non solo
non riesce a sbloccare i lavori
del nuovo porto ma, oltre alle
complicazioni legate all’assegnazione dell’appalto, ora è
giunta dalla Regione un’altra
tegola: sono stati revocati 11
milioni di finanziamento in
quanto mai impegnati.
Immacolato Bonina
ROSA E NERO
Il Castello di Spadafora
Carlo Autru Ryolo
MESSINA. Per un giorno a fare la parte dello sposo nel
servizio fotografico è stato lui: Giovanni Isolino, il re dei
fotografi di via Garibaldi, si è sposato con Barbara
Mangano, alla Chiesa dello Spirito Santo. La funzione
religiosa è stata officiata da padre Nico Rutigliano.
Testimoni per lo sposo Sergio Beccaria e Fabrizio
Cardile, per la sposa Leo Visco e Simona Buda. In chiesa
c'era anche il sindaco Renato Accorinti. A Filippo
Isolino, "senior", e a Giovanni e Barbara (nella foto
accanto), gli auguri di Centonove.
Incidenti stradali, è morta la figlia di Arcadi
REGGIO CALABRIA. Si sono svolti a Reggio Calabria i funerali di Chiara Arcadi, 24
anni, morta tragicamente in un incidente stradale, figlia del magistrato Ezio Arcadi,
che per lungo tempo ha prestato servizio al Tribunale di Messina, prima di essere
trasferito a Locri. Alla famiglia Arcadi le condoglianze di Centonove.
25 anni d’amore per la coppia Siracusano
MESSINA. Si sono trovati martedì scorso nella villa di Mortelle con amici e parenti
per festeggiare i 25 anni di matrimonio, Marcello e Rosanna Siracusano. Alla felice
coppia gli auguri della redazione di Centonove.
Addio Galatà, decano dei giornalisti etnei
CATANIA. E' scomparso a Catania, all'età di 84 anni, Filippo Galatà, decano dei
pubblicisti della città etnea. Galatà, già segretario generale della Provincia di Catania,
componente della Giunta nazionale della Fnsi, per due legislature è stato consigliere
nazionale dell'Ordine nazionale dei giornalisti dove ha ricoperto anche la carica di
presidente della Commissione giuridica. Alla famiglia, le condoglianze di Centonove.
centonove pagina 5
BARCELLONA. L’imprenditore
lascia dopo sei anni la guida del
Barcellona Basket (A2). Il team,
fiore all’occhiello della città del
longano, passa nelle mani dell’amministrazione comunale
che ora dovrà trovare una
nuova gestione. In caso contrario la società verrà messa in liquidazione.
Pietro Funaro
TRAPANI. Il vicepresidente regionale dell’Ance sotto la lente
degli investigatori antimafia.
Polizia e guardia di finanza
hanno infatti eseguito un sequestro preventivo di beni del
valore di 25 milioni di euro. Nel
mirino imprese, società, quote
societarie, conti correnti e depositi bancari nel possesso dell’imprenditore trapanese e del
figlio Domenico. Il presidente
di Ance Sicilia Salvo Ferlito fa
sapere che Funaro si è già dimesso dalla carica.
8 Agosto 2014
primopiano
Il sindaco di Messina Renato Accorinti
PALAZZO ZANCA. Tutte le emergenze per il sindaco di Messina. Appeso ad un filo
Accorinti, la lunga estate calda
L’aula che fa forza sui numeri per “fargliela pagare”, i documenti finanziari che non arrivano, i consiglieri “amici”
che meditano l’abbandono, la questione rifiuti che potrebbe peggiorare. Ecco cosa bolle in pentola. E a settembre...
DI
ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Preso a sberle in aula su
isola pedonale e unioni civili, castrato
dal Tar nella lotta contro i tir, alle prese
con un’emergenza rifiuti come non se ne
vedeva da tempo, senza nemmeno uno
di tre documenti finanziari approvati tra
bilancio consuntivo, previsionale e piano
di riequilibrio, con la spada di Damocle
di una sentenza del Cga, che tarda ad
arrivare ma che potrebbe in teoria
strappargli la fascia tricolore, e con due
consiglieri in predicato di abbandonare
Cambiamo Messina dal basso per
approdare al gruppo misto: l’estate di
Renato Accorinti e della sua giunta si
preannuncia lunga. E caldissima.
QUELL’AULA SORDA E GRIGIA... Il
primo dei grattacapi estivi, per
Accorinti, è il rapporto che si è creato
con l’aula, che sta abbastanza
prevedibilmente facendo valere la logica
muscolare che racconta di trentasei
Felice Calabrò
consiglieri ostili contro quattro “fedeli”.
Prima la bocciatura dell’isola pedonale
proposta dall’assessore alla Mobilità
Gaetano Cacciola, una settimana
dopo la “melina” sull’istituzione del
registro per le unioni civili, in mezzo le
dichiarazioni del presidente del
consiglio Emilia Barrile. “Il sindaco
non può permettersi di rivolgersi così
all’aula, che su certe decisioni è
sovrana”, ha tuonato l’esponente del Pd,
in risposta alle esternazioni di Accorinti
che il voto sull’isola pedonale l’aveva
definito “indecente”. Sorte ancora
peggiore, ma emblematica, ha subito la
discussione sulle unioni civili,
“palleggiata” in aula dall’Udc per un
errore formale nell’intestazione. Niente
di irreparabile, ma che ha dato la stura
per poter impallinare la delibera, con
possibilità di impugnarla qualora fosse
passata. E che testimonia ancora una
volta l’imbarazzante pressapochismo di
un’amministrazione allergica alla
burocrazia. Esattamente quello che è
accaduto con la questione tir, secondo
dei grattacapi di Accorinti.
TIR E MOLLA. Il provvedimento di
blocco dei tir in città (in realtà solo in
un pezzo di città, dato che dal viale
Boccetta continuano a passare senza
pietà), presentato e portato avanti come
“la madre di tutti i provvedimenti”, non
è riuscito ad uscire vivo dalle forche
caudine della giustizia amministrativa.
Prima l’emanazione, poi un ricorso
gerarchico che dopo tre giorni ne ha
decretato lo stop, quindi una nuova
determina con carattere d’urgenza, alla
fine l’onnipresente Tar che dà ragione
agli armatori del gruppo Franza e
sospende gli effetti del blocco alla
circolazione, di fatto ammazzando il
provvedimento. Provvedimento che
scava scava si è rivelato un placebo e
niente più: i tir hanno continuato a
passare, scortati dai vigili, uno per uno.
Dopo la sospensiva concessa dal Tar?
TRIBUNALI
Cga, il ricorso che non arriva
TRE MESI PER LA SENTENZA CHE POTREBBE SPODESTARE
L’AMMINISTRAZIONE. ECCO LA STORIA. E COSA DICONO I LEGALI
Silvano Martella
MESSINA. Paradossalmente, il grattacapo che dovrebbe più
preoccupare Renato Accorinti, il ricorso al Cga che potrebbe
scalzarlo dalla poltrona più alta di palazzo Zanca, è anche
quello che lo tranquillizza di più. La decisione del più alto
organo di magistratura amministrativa in Sicilia è attesa
ormai da oltre due mesi, e ancora non arriva. Ovviamente, la
circostanza ha scatenato più retroscena di un film di 007, con
tesi a favore di Accorinti o del primo dei ricorrenti, l’ex
consigliere comunale Giovanni Cocivera (Pd), a seconda di
chi la spiegasse. “E invece i tempi sono perfettamente
normali”, spiega Marcello Scurria, amministrativisia e
collega di studio di Arturo Merlo, l’avvocato che patrocina
Accorinti. “I ricorsi elettorali in primo grado si depositano
centonove pagina 6
entro dieci giorni, in appello non vengono presi in
considerazione prima di tre mesi, quindi se ne riparla a fine
settembre”. Cosa è successo? “A febbraio, in primo grado il
Tar ha dichiarato inammissibile per genericità il ricorso volto
al ricontrollo dei verbali che, secondo i ricorrenti, sancirebbe
la vittoria di Felice Calabrò al primo turno”. E al secondo?
“Il Cga può confermare la sentenza di primo grado e
rigettare il ricorso, e Accorinti resta in sella, oppure, con
ordinanza, ordinare il ricontrollo dei verbali”, spiega Scurria.
Ricontrollo dei verbali, non riconteggio delle schede,
(procedura che l’ordinamento giuridico italiano non prevede),
alla ricerca di quel pugno di voti che i ricorrenti sostengono
avrebbero determinato la vittoria di Calabrò. Con quante
possibilità di accoglimento? Poche, stando ai precedenti.
“Oddio, poche non direi”, spiega Silvano Martella, legale
che ha curato il ricorso avverso ad Accorinti. “C’è una
circostanza simile accaduta a Pachino. C’erano una o due
sezioni da ricontrollare, ed il ricorso è stato accettato. In
teoria il precedente esiste, in pratica, visto il pronunciamento
da parte del Tar in primo grado, pare di no”. (A.C.)
8 Agosto 2014
primopiano
Tutto uguale: tir che passano scortati ad
uno ad uno. L’unica differenza sono
state le multe elevate, un paio di
centinaia, che qualche soldino nelle
disastrate casse comunali lo faranno
entrare. A meno che non siano
dichiarate illegittime. Il tira e molla,
ovviamente, ha polarizzato ancora di
più le posizioni. Chi Accorinti lo sostiene
gli è a fianco nella madre di tutte le
battaglie, chi lo avversa ha trovato un
altro ottimo motivo per compatirlo e
guardare infastidito alle “sceneggiate”.
Perchè è questo che la discesa in campo
davanti ai bestioni della strada di
Accorinti in fascia tricolore è sembrato a
molti, visto l’epilogo dell’atto
amministrativo. Ancora più difficili da
Emilia Barrile
spiegare se si tiene conto che, da un
mese abbondante, la città, i villaggi
soprattutto, è sprofondata in
un’emergenza rifiuti spaventosa. E gli
appelli all’unità, alle battaglie condivise,
alle questioni di principio, quando la
città affoga nell’immondizia, non fanno
altro che rendere più irritanti le parole.
Sulla graticola è finito l’assessore
all’Ambiente Daniele Ialacqua, che a
sua volta si è trascinato dietro, nelle ire
dei consiglieri comunali, il commissario
liquidatore di sua nomina Alessio
Ciacci e l’esperto Raphael Rossi.
Proprio l’altissimo costo del ciclo di
raccolta, spazzamento e conferimento in
discarica (oltre 42 milioni), era stato al
centro delle discussioni in sede di
BAGARRE. Isola pedonale e Unioni civili spaccano i democratici. Orfani di un “padre”
Pd, divisi alla meta
La minoranza scalpita
RENZIANI, CIVATIANI E CUPERLIANI CHIEDONO CONGRESSO
O COMMISSARIAMENTO. LOTTA NEL PARTITO CHE NON C’È
commissariamento, pur riconoscendo l’errore di aver
“boicottato” il congresso che ha incoronato Ridolfo,
astenendosi dal partecipare. Chi dovrebbe venire a salvare il
Pd messinese, però, non si intravede all’orizzonte. Perchè la
politica del lavare in famiglia i panni sporchi ha portato
prima Giuseppe Lupo e oggi Fausto Raciti (ex ed attuale
segretario regionale del partito) a non muovere un dito e
“lasciarla sbrigare” ai messinesi. Il risultato è una vera e
propria guerra tra bande in cui l’unica dirimente è l’avere
voti. A distinguersi, in consiglio comunale, sono Daniele
Zuccarello, da inizio consiliatura si è ritagliato il ruolo di
investigatore d’atti e bastiancontrario del partito, e
Donatella Sindoni, che dopo un anno di morsi alle labbra
non ce l’ha fatta più ed ha abbandonato i formalismi
ortodossi del partito per esprimersi e votare secondo
coscienza e non secondo convenienza. E Felice Calabrò, il
candidato sindaco che di guidare la litigiosa compagine non
sembra averne voglia? Sta alla finestra. E attende che finisca
la guerra tra bande. “Vedo persone che sgomitano come i
pazzi per affermare chissà cosa, senza costrutto. E io voglio
stare alla larga, non voglio contribuire alla confusione spiega serafico, con aria da vecchio saggio - Ma è un
problema non solo messinese:, alla regione facciamo ridere,
in Italia c’è l’effetto Matteo Renzi premier che tiene
assieme la compagine, ma in autunno si smorzerà appena
inizierà il salasso per le tasche degli italiani”. (A.C.)
MESSINA. E dopo il Cga? Si dovrà aprire all’amministrazione.
sembra incredibile, visto la guerra con elmetto in testa, colpo
in canna e baionetta tra i denti che il Pd sta facendo ai
provvedimenti emanati dalla giunta guidata da Renato
Accorinti, ma la proposta arriva dal Pd stesso. Dalle aree
minoritarie del Pd. Minoritarie a Messina, perchè il paradosso
è che in città i rappresentanti del presidente del consiglio
Matteo Renzi sono in minoranza rispeddo all’ortodossia
democratica. Ortodossia che, oggi orfana della guida di
Francantonio genovese, padre padrone del partito
impegnato ad evitare la galera per le vicende legate alla
formazione, naviga a vista ma con le sembianze di un
galeone di bucanieri con issato un drappo a teschio e tibie
incrociate, impegnato ad affondare le galene battente
bandiera arcobaleno di Cambiamo Messina dal basso. E’ la
posizione che le aree che fanno riferimento a Renzi, a Pippo
Civati e, in parte a Gianni Cuperlo, hanno assunto dopo
l’incontro scontro di martedi 5
agosto: scontro non solo metaforico,
visto che a metà mattinata gli anini
erano talmente surriscaldati che per
un niente non si è arrivato agli
spintoni. Dall’altra parte della
barricata, a far valere i voti
guadagnati e messi sul tavolo, i
consiglieri comunali Paolo David,
Emilia Barrile e Nicola Cucinotta,
con la regia del vero stratega del
partito, Peppuccio Santalco, oggi
di stretta fede democratica ma che i
più ricordano come il fondatore di
Forza Italia in città, vent’anni fa. In
mezzo, un partito che non è un
partito. Sospese da quattro mesi nel
limbo dei tatticismi le dimissioni del
segretario provinciale Basilio
Ridolfo, c’è chi oggi (i renziani
Ciccio Quero e Alessandro Russo,
il primo presidente del IV quartiere, il
Da sinistra, Paolo David, Daniele Zuccarello, Liliana Modica, Piero David, Armando
secondo ex del V) spera che a
Hyerace, Ciccio Quero e Alessandro Russo durante la concitata conferenza di martedi 4
mettere ordine arrivi un
centonove pagina 7
A DESTRA
Nave senza
nocchiero
FORZA ITALIA, NCD E FRATELLI D’ITALIA,
TRE ANIME IN AULA IN ORDINE SPARSO.
E NESSUNO GUARDA AL FUTURO
Ma se il centrosinistra piange, sulla
sponda opposta, nel centrodestra,
hanno davvero poco di che essere
allegri. Perchè, al netto delle posizioni
di totale opposizione ad Accorinti
messe in campo dal capogruppo di
Forza Italia Pippo Trischitta, il resto
della compagine è abbastanza
variegato. Piero Adamo (ed il circolo
Vento Dello Stretto), per esempio,
tenta di portare la discussione su binari
politici, senza farne uno scontro
personale, ma predica al vento. Anche
perchè i colleghi di compagine sono
abbastanza confusi sulla linea da
seguire. Forza Italia, per principio (e
sotto la conduzione di Trischitta),
sarebbe per lo scontro verticale, ma
alla verve pugnace del capogruppo
non fa riscontro un’altrettanta anima
combattiva da parte dei colleghi
Fabrizio Sottile e Giovanna Crifò,
il primo ancora troppo acerbo, la
seconda decana del consiglio solo dal
punto di vista anagrafico, visto che
delle sorti dell’aula se ne è sempre
disinteressa. Sulla sponda Ncd, invece,
regna la confusione. Nicola crisafi ha
interpretato in maniera piuttosto
estensiva il ruolo da vicepresidente del
consiglio, evitando pilatescamente di
esporsi troppo in un senso o nell’altro,
Daniele Faranda si sbatte a destra e
sinistra ma annaspa nella mediocrità
generale. E così il partito è diventato
esponente della corrente del “ma
anche”. Battaglia, ma anche dialogo,
opposizione, ma anche mano tesa
all’amministrazione. E così, la
confuzione che a livello nazionale
regna tra Forza Italia, Ncd e Fratelli
d’Italia, si ripropone paro paro anche
in aula. A livello provinciale manca una
leadership o anche solo un
coordinamento d’area che possa
raggruppare sotto lo stesso tetto le tre
anime, ma quello che dovrebbe essere
più preoccupante, per l’elettore di
centrodestra, è la mancanza di
prospettive future. Se per assurdo si
dovesse votare nel 2015, il centrodestra
avrebbe fortissimi grattacapi sul nome
da spendere. Perchè, al netto di colpi
“a sensazione” e fuori dalla politica
che a Messina (eccetto Franco
Providenti e Accorinti) hanno sempre
miseramente fallito, il centrodestra
non solo non ha un nome spendibile
e credibilie, ma non si è posto
nemmeno il problema di cercarlo. O
di allevarlo. (A.C.)
8 Agosto 2014
primopiano
ARGOMENTI BOLLENTI
Il porno non... tira più?
Colpa dell’isola pedonale
PIPPO TRISCHITTA FORNISCE DATI SUI
CALI DEGLI AFFARI. MA I PIÙ GRAVI SONO
FUORI DALLA PEDONALIZZAZIONE
Come se non ci fossero altri problemi,
Messina da una settimana discute, si
arrovella, scende in piazza e litiga
sull’isola pedonale. O su quello che ne
resta. Dopo il blitz in aula della scorsa
settimana , col voto che ha riaperto al
traffico via dei Mille e parte della via
Giordano Bruno, confinando alla
pedonalizzazione solo l’anello di piazza
Cairoli, qualche giorno dopo in tremila
hanno attraversato le stesse vie
chiedendo a gran voce che l’isola resti
così com’è. Dopo il muso duro, però, c’è
la fase della distensione. Ci ha pensato
per primo il Ncd, che ha presentato la
sua proposta alternativa: la rambla”
nella parte bassa di viale san Martino,
una proposta elaborata dall’architetto
Michele Palamara e che già l’ex
sindaco Giuseppe Buzzanca aveva
sposato sotto forma di project financing
(che non ha riscosso alcun interesse da
parte dei privati). Anche Pippo
Trischitta di Forza Italia, esaltato o
vituperato quale artefice del voto in aula
di ridimensionamento dell’isola, ha detto
la sua, chiedendo (dopo aver votato per
la riapertura di due strade al traffico),
l’estensione della pedonalizzazione del
viale san Martino da piazza Cairoli a via
santa Cecilia, e spiegando che “non
abbiamo accettato diktat da parte
dell’assessore alla Mobilità Gaetano
Cacciola”. A sostegno della votazione
che ha riaperto via dei Mille, Trischitta
ha tirato in ballo alcuni dati, forniti dai
commercianti, che imputano il crollo
degli affari dovuto all’isola pedonale.
Dati che, però, si sono rivelati un
boomerang. Perchè, dall’analisi dei 250
commercianti interpellati e dai cali di
fatturato poi riportati da Trischitta, si
evince che la contrazione negli affari è
generalizzata. Perchè se è vero che “Non
solo carta”, negozio in via dei Mille (e
quindi isola pedonale) dichiara un
catastrofico 80% in meno nel fatturato
da gennaio ad aprile, periodo in cui era
in vigore l’isola, è anche vero che in via
Maddalena, strada tranquillamente
percorribile in auto, due negozi, Divina
e Fuxia, denunciano un tragico calo del
90%, così come cali del 60%, a detta
degli stessi esercenti, si registrano in via
Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi,
zone che dalla pedonalizzazione non
sono nemmeno sfiorate. E calo dichiara
anche il bar Lombardo, che dall’isola
pedonale è distante almeno mezzo km.
Dulcis in fundo, dai dati si nota che anche
il porno non tira più. Il cinema Capitol,
unico rimasto in città a proiettare film
a luci rosse, pare abbia un 40% di
clientela in meno. E non è nemmeno in
zona pedonale. (A.C.)
approvazione della Tares (tassa sui
rifiuti che deve coprire interamente i 42
milioni). Non era stato che l’antipasto di
tutte le decisioni finanziarie che
verranno nel giro di un mese. Quelle sì
lacrime, sudore e sangue.
BILANCIO CHE NON ARRIVA. “Lo
stato di necessità non può sospendere la
democrazia”. Le parole rivolte al
direttore generale Antonio Le Donne,
che chiedeva un atto di responsabilità a
chi si informava sul ritardo in aula del
piano di riequilibrio da votare, non
provenivano da un consigliere di
opposizione, ma da Gino Sturniolo,
uno dei quattro di Cambiamo Messina
dal basso. Che di votare il piano che
impegna per dieci anni palazzo Zanca (e
tutta la città) a ripagare oltre mezzo
miliardo di debiti, non ne ha alcuna
voglia. Non prima di averlo potuto
spulciare attentamente, almeno. Sulla
sua posizione ci sono praticamente tutti
i colleghi d’aula, qualcuno dei quali
memore delle cattive abitudini delle
precedenti amministrazioni di far
arrivare i documenti contabili in aula a
poche ore dalla scadenza dei termini per
l’approvazione: una sorta di voto “sulla
fiducia”, a scatola chiusa, che a
qualcuno è costato il cazziatone della
Corte dei Conti sui disastri del
consuntivo 2012, e la paura di essere
chiamato a risponderne. “Non è questo
che la gente si attende da
un’amministrazione che ha fatto della
condivisione la sua bandiera”, ha
rincarato la dose Nina Lo Presti,
anche lei di Cmdb ma in predicato,
come Sturniolo, di passare al gruppo
misto per evidenti idiosincrasia con i
metodi dell’amministrazione. In un
mese, andranno votati il consuntivo
2013, il piano di riequilibrio (scadenza 2
settembre) ed il previsionale 2014
(entro il 30 settembre). E stavolta l’aula,
scottata, di deleghe in bianco non
sembra aver voglia di concederne. In
soldoni, “dare moneta vedere
cammello”: senza poter esaminare i
documenti allegati, a costo della
decadenza (o del dissesto) non si vota
nulla. Sembrerebbe un disastro sotto
ogni punto di vista per il sindaco.
RENATO, L’ARABA FENICE. Ma
come l’araba fenice, Accorinti trova
sempre la forza per risorgere. Specie se
gli avversari quella forza gliela servono
su piatti d’argento. L’imboscata con cui è
stata cancellata l’isola pedonale, per
esempio, è stato una vittoria tattica ma
una pessima mossa strategica, perchè è
riuscita a polarizzare di nuovo la piazza
a fianco del sindaco, permettendogli di
tornare sul terreno che gli è più
congeniale: in piazza, col megafono in
mano, alla testa di un corteo.
Esattamente quello che è successo con
la questione tir. Accorinti, balbettante
dal punto di vista amministrativo e
disastroso da quello burocratico, una
MESSINAMBIENTE
Arrivano mezzi e cassonetti. Ma resta l’emergenza
La notizia cattiva è che la città continua ad essere un immondezzaio. Quella buona
è che potrebbe finire da un momento all’altro. In arrivo ci sono quattrocento cassonetti
provenienti da Lucca (e lì in disuso dato che la differenziata vola), acquistati da
Messinambiente a 70 euro ciascuno, e sette mezzi motorizzati acquistati di seconda
mano a Macerata per 150mila euro complessivi. Si tratta di mezzi piccoli, quelli che
dovrebbero garantire la pulizia dei sacchetti “ a terra”, che gli autocompattatori non
raccolgono in quanto adibiti al solo scarico dei cassonetti. Motivo per cui si verifica
sempre più spesso che i cassonetti sono vuoti e intorno c’è una giungla di sacchetti
d’immondizia. Lucca è la città natale del commissario liquidatore di Messinambiente
Alessio Ciacci, Macerata è il comune in cui il segretario generale Antonio Le Donne
prestava servizio prima di arrivare a Messina. “Solo una coincidenza”, giura e spergiura
l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Lunedi 11, Ciacci e l’esperto Raphael Rossi
annunceranno l’acquisto ed i tempi di arrivo in città, e faranno il punto sulla situazione.
Che non è rosea. Alla riorganizzazione interna operata da Ciacci e Rossi (ultimo lo
spostamento di Claudio Sindoni dal settore servizi) non è seguito un miglioramento
dei servizi di raccolta, che anzi va più a rilento che mai. E a settembre ci si potrebbe
ritrovare a fare i conti con uno scenario apocalittico: la chiusura delle discariche di
Mazzarrà sant’Andrea e di Motta per mano della regione, che vuole revocare le
autorizzazioni per una enorme serie di illegittimità riscontrate nei due impianti in cui
Messina scarica e scaricava. A tutto ciò si aggiunge il fatto che da Palermo titubano
per il finanziamento alla differenziata porta a porta atteso da mesi, e che l’impianto
di biostabilizzazione con annessa discarica di Pace, la cui gara doveva essere assegnata
a metà marzo, è ancora alla fase dell’apertura delle buste. (A.C.)
PALAZZO ZANCA
Vai con le assunzioni
“CONCORSONE” IN ARRIVO PER 102 NUOVI DIPENDENTI
E SOLUZIONE AI PRECARI. QUANDO? ENTRO IL 2016
Antonio Le Donne
MESSINA. La proposta di delibera si chiama
“Ricognizione dotazione organica.
programmazione triennale 2014-2016 del
fabbisogno finanziario per le assunzioni”. Vuol
dire che nel triennio, palazzo Zanca bandirà un
concorso per centodue dipendenti full time e a
tempo determinato, “con accesso dall’esterno con
procedura ad evidenza pubblica con adempimenti
preliminari”. In italiano, fuori dal burocratese,
vuol dire concorso pubblico con preselezione. Una
circostanza che a Messina non si verificava dagli
centonove pagina 8
anni ‘80, data dell’ultimo concorso pubblico in città.
Non solo. Altri 33 dipendenti, sempre a tempo pieno
e contratto a tempo indeterminato, saranno assunti
tramite le procedure di reclitamento concordate con
la Regione Sicilia e l’ufficio provinciale del Lavoro. E
gli attuali precari? Nel piano assunzioni spuntano
anche 296 posti con contratto part time da diciotto
ore settimanali, ma a tempo indeterminato, che
saranno assegnati attingendo agli attuali contrattisti
ed ai tre Lsu attualmente in forza all’ente. C’è uno
spiraglio anche per i trentadue agenti di polizia
municipale in attesa sin dall’approvazione della
graduatoria emanata dall’ex sindaco Giuseppe
Buzzanca, nel 2011, coi poteri da commissario per
l’emergenza traffico. Venti saranno assunti a tempo
determinato full time per due anni, gli altri dodici
con le stesse modalità ma per tre anni. (A.C.)
primopiano
8 Agosto 2014
IL PARERE
La sindrome delle “efemere”
DI
volta lontano dalla kriptonite che per lui
rappresentano “le carte”, scende in
piazza con fascia tricolore) e ritrova i
superpoteri. Basteranno? Ovviamente
no, secondo il suo antagonista.
FELICE...COSI’. “Osservo i fatti col
giusto distacco”, spiega Felice
Calabrò. L’antagonista di Accorinti in
campagna elettorale da cui è uscito
travolto più per un plebiscito contro il
padre padrone del Pd Francantonio
Genovese che per demeriti suoi,
commenta gli scivoloni di Accorinti:
“L’isola pedonale, per esempio. Sono
totalmente a favore, ma non su quella
fatta da questa giunta. E trovo
deprimente anche la posizione del
consiglio comunale. Mi sarebbe piaciuto
se avessero discusso di più, e
sicuramente e avrebbero fatto qualcosa
di meglio sia gli uni e gli altri. E i tir? continua Calabrò - una volta emanata
l’ordinanza avrebbe dovuto farla attuare,
non mettersi in gstrada a fare il
“cinema”: a me piacerebbe concertare
un’ordinanza seria che permettesse di
liberare la rada san Francesco. Durante
il periodo del blocco a san Francesco
c’erano mille passaggi al giorno di tir...”
GIOVANNI FRAZZICA
MESSINA. Le efemere
sono insetti acquatici che
una volta raggiunta l'età
adulta lasciano il fiume nel quale sono
cresciute e spiccano il volo. La loro vita
dura solo poco tempo, ma quanto
basta per paralizzare intere città. Ciò
succede periodicamente sulle rive del
Mississippi, in Wisconsin. Le efemere
rendono molto difficile la circolazione
fino al punto che gli abitanti non
riescono ad uscire da casa. Per fortuna
questo fenomeno non si verifica in
riva allo Stretto, dove gli intralci alla
circolazione tuttavia esistono, ma
hanno matrici derivanti da fattori
umani, coadiuvate recentemente
dall’attività del sindaco. L’esordio di
questa impegno pressochè
monotematico del sindaco nel settore
della viabilità avviene con l’istituzione
di una contestatissima isola pedonale,
ubicata nel centro commerciale
anziché, come suggerivano alcuni, nel
centro storico-monumentale, come del
resto era logico che fosse. Invano
diversi commercianti e le loro
associazioni denunciano un calo delle
vendite e, conseguentemente, la
necessità di dovere licenziare parte del
loro personale. Questi appelli non
fanno deflettere l’Amministrazione
dalla linea dura. D’altro canto qualche
posto di lavoro che si perde, qualche
negozio che cessa l’attività, sono una
goccia in un mare per una città in cui
ogni giorno venti persone vanno via in
cerca di occupazione. E allora avanti
con un’altra iniziativa micidiale per
l’automobilista messinese: la pista
ciclabile, che non gli preclude
interamente l’uso delle strade, ma
gliene riduce la fruibilità e,
soprattutto, diventa devastante per la
sosta breve. Se vuoi fermarti al volo
davanti al tuo bar preferito, dal
Corso Cavour: sosta vietata, sulla pista ciclabile, dopo percorrenza in controsenso
tabaccaio, all’edicola, alla farmacia,
non puoi più farlo, perché, anche se
non c’è nessun ciclista all’orizzonte,
stai occupando la pista ciclabile, al di
la della eventuale multa, passi per
cafone, maleducato e buddaci. E c’è
sempre il pericolo che, finita la
missione “No Tir”, sbuchi fuori
Accorinti in persona, con la fascia
tricolore, che ormai indossa in
permanenza, che ti fa mezz’ora di
sermone educativo. Certo che la
trovata del blocco dei Tir è veramente
geniale: alla vigilia della divulgazione
della decisione della Cga sul ricorso
elettorale per il riconteggio delle
schede del primo turno, il sindaco
scalzo intuisce di non avere un buon
resoconto da fare in caso di chiusura
anticipata del suo mandato. L’isola
pedonale, oggetto di mesi di
polemiche, è stata ridimensionata da
una delibera dell’ultim’ora del
INDISCREZIONI
Dirigenti, chi viene e chi va
PREVISTI CAPO DI GABINETTO, VICESEGRETARIO
E COMANDANTE DEI VIGILI. ECCO CHI. E PERCHÈ
MESSINA. In arrivo anche il “rimpolpamento” dei
dirigenti: all’ufficio di Gabinetto è previsto un
dirigente che libererebbe Giovanni Bruno
dall’interim alle Politiche sociali, che così
diventerebbe il suo dipartimento. In pole position c’è
Silvana Mondello, attuale capo di Gabinetto ma
non dirigente. Per lei, ottavo livello (il più alto dei
funzionari) potrebbe profilarsi una mossa simile a
quella che ha portato Antonio Ruggeri a
diventare, pur non essendo dirigente, capo di
gabinetto di Giuseppe Buzzanca. Poi c’è in ballo
il ruolo di capo della polizia municipale, da anni in
mano a Calogero Ferlisi. I cui rapporti con
l’amministrazione si sono incrinati pesantemente
quando al generale è stato affidato il dipartimento
dell’Avvocatura e solo ad interim quello di comandante
dei vigili (motivo per cui Ferlisi ha citato il direttore
generale Antonio Le Donne ed il sindaco Renato
Accorinti per mobbing). L’ipotesi più probabile è il
ritorno a Messina dell’attuale capo della Municipale di
Barcellona, Carmelo La Rosa, già per tre anni
distaccato a Messina e voluto da Buzzanca. Ultimo
arrivo un vicesegretario, oggi detenuto dall’infaticabile
Giovanni Bruno. Le strade sono due. O il ritorno di
Antonio Recupero, oggi direttore amministrativo
dell’Iacp, o l’arrivo da Roma di una dirigente del
ministero. Motivo per il quale è previsto eventualmente
anche contratto a tempo determinato. (A.C.)
centonove pagina 9
Calogero Ferlisi
Consiglio comunale e la ludica pista
ciclabile in pieno centro urbano
appare ai più come un mero, inutile
capriccio. Lo scontro col gruppo
imprenditoriale più consistente della
città, il bivacco su un tratto
fondamentale della circolazione
Sicilia-Continente assicura invece
l’attenzione della stampa e le foto del
sindaco con fascia tricolore che ferma i
Tir con le mani (che evoca l’immagine
del ragazzo cinese che fermava i carri
armati a Piazza Tienammen), sono già
materiale prezioso da utilizzare nella
futura campagna elettorale.
Probabilmente c’erano delle cose che
avrebbe potuto fare in questi 14 mesi
di gestione, nei servizi sociali, per la
messa in sicurezza delle strade, la
vendita degli immobili per ripianare il
bilancio, la soluzione del secondo
Tribunale e tant’altro che però
richiedeva impegno e lavoro da
sindaco. Anche per il collegamento dei
Tir con l’autostrada poteva trovare
una soluzione diversa, considerato
che, tra l’altro, le Ferrovie dispongono
(in concessione) di spazi enormi
inutilizzati che potrebbero cedere per
agevolare soluzioni di transito. E’ stata
scelta la via della teatralità e del finto
eroismo che rende Messina ridicola e,
quindi, ancor più debole, tant’è che è
ripartita la discussione per riportare
l’Autorità portuale e la Camera di
Commercio a Catania e la chiusura
dell’Ospedale Piemonte è solo rinviata
e, nel Consiglio comunale aperto,
Accorinti annaspa di fronte
all’incalzare degli argomenti del
Direttore del Papardo Vullo che tira
dritto col suo programma. In quella
sede gli comumicano che il Tar ha
annullato la sua ordinanza anti-Tir.
Sembra l’inizio della fine.
8 Agosto 2014
politica
Rosario Crocetta
CRISI STRISCIANTI. La manovra di assestamento mette a nudo le divisioni interne
Regione ai tempi supplementari
Crocetta sotto il “tiro incrociato” degli alleati: D’Alia denuncia l’allarme dei conti.
Ecco la mappa di favori e favoritismi che fanno della Finanziaria una disputa tra deputati-cecchini
PALERMO. A protestare davanti a
Palazzo d’Orleans non sono più eserciti
di ex detenuti, dipendenti Gesap o
eterni precari da stabilizzare.
Ora a bloccare il traffico sono
direttamente i sindaci. In ventisette
sono scesi dalla provincia di Agrigento,
la fascia tricolore attaccata, per chiedere
alla regione la restituzione delle reti
idriche. La società che gestisce la rete, a
loro avviso, non solo “fa acqua da tutte
le parti”, ma propone i prezzi più alti
del mondo.
Una situazione di emergenza, per il
presidente dell’Anci, il sindaco di
Palermo Leoluca Orlando, che fa capire
come ormai la situazione sociale sia in
Sicilia esplosiva e se non si vuole
chiedere subito il commissariamento
dell’Isola, occorre che la politica torni a
parlare una sola lingua, quella della
solidarietà. Se l’acqua in mani
pubbliche è stato sempre come le
discariche un leit-motiv delle campagne
crocetttiane, il proposito di legge
risponde all’esatto contrario di quello
che succede all’Ars. Dove l’ultimo
assestamento di Bilancio, chiusosi
all’alba, ha lasciato sul campo più di un
ente ferito a morte.
Non solo l’autodromo di Pergusa, caro
al senatore Crisafulli, ma anche
l’Interporto di Termini Imerese, caro
all’onorevole Lumia. Chi resta senza
padrino politico, come il museo
Mandralisca di Cefalù, o l’istituto
Gramsci, o addirittura il Carnevale di
Sciacca, Acireale e Termini o la Sagra
del mandorlo in Fiore, nisba. Soldi
finiti. Anche per il Coppem, l’ente di
cooperazione mediterranea caro a
Cuffaro che per non riuscire ad avere
trecentomila euro di contributi, ne
perde un milione di finanziamenti
europei.
Per il resto sulla ex tabella H si
misurano le forze delle clientele in
campo: 150 milioni di investimenti, una
percentuale dell’1% di riapsrmi. A fare
man bassa non si sono solo le Unioni
Ciechi, che vedono aumentare la
dotazione, ma anche l’associazione
deigli allevatori. Per acconterare le
clientele non basta un ulteriore mutuo
da 300 milioni per fare quadrare i conti,
ma tutti aspettano con ansia il verdetto
del commissario dello Stato, che ha già
chiesto chiarimenti sulle società
partecipate: alcuni enti come Azasi ed
Espi sono in liquidazione da decenni.
In questo clima i messaggi che arrivano
dall’esterno sono devastanti: “Solo un
cretino non capisce in qualche grande
situazione di difficoltà versi la Sicilia”
ha tuonato il senatore D’Alia,
riferendosi a Crocetta. E a chi ricordava
che tra i promotori della sua elezione ci
fosse soprattutto l’Udc, D’Alia ha
precisato: “E’ un nome che hanno
caldamente consigliato la Cisl,
attraverso il suo segretario Maurizio
Bernava, e Confindustria, attraverso
l’industriale Antonello Montante.
In questo clima Crocetta si ritrova
sempre più isolato, senza una
maggioranza certa se non la stampella
operativa dei Drs di Salvatore Cardinale
e l’articolo 4, di Lino Leanza. Gli stessi
contro i quali tuona ancora D’Alia: la
giunta Crocetta si caratterizza con i
cambi di casacca”.
Dal fronte crocettiano, risponde Michele
Cimino: “Solo le bordate che anticipano
la richiesta di ingresso del centrodestra
di Alfano nell’esecutivo…”. Ma a non
fare quadrare ancora i conti, dentro la
giunta Crocetta, sono i nomi del
rimpasto. Dopo l’incontro con i vertici
del Pd, il segretario Fausto Raciti ogni
volta che deve trattare con Crocetta
chiede la presenza di un testimone della
segretaria nazionale: non si fida.
Secondo gli accordi per dare linfa
all’azione amministrativa bisogna fare
spazio a quattro nuovi assessori, di cui
due di area cuperliana. L’assessore
Michela Stancheris ha già detto che è
pronta a farsi da parte. Ma sull’altare
del sacrificio si chiede salga anche la
siracusana Mariarita Sgarlata.
L’impressione è che l’autunno alle porte
sarà molto caldo. Sull’agenda della
Regione non c’è solo l’emergenza
discariche, con il rischio di chiudere le
strutture di Mazzarrà Sant’Andrea e
Motta Santanastasia.
Non sono chiusi i conti sul fronte
dell’energia, sul patto dei sindaci, sulla
mancata riforma delle province. E’
come se la Sicilia volesse cambiare
pagina, ma i conti del passato ne
vanificano ogni azione.
Solo la chiusura delle Asi, le aree di
sviluppo industriale, presenta costi da
capogiro. E strutture aperte, come i
Mercati agroalimentari di Catania,
vengono de-finanziati, con il rischio
della chiusura. Dal Crocetta Ter, ora si
passa al Crocetta Quater. I tempi
supplementari, prima dei rigori in
porta, di fine legislatura.
ABOLIZIONE PROVINCE
50 sindaci sottoscrivono il patto dei Ventimiglia
VENTIMIGLIA DI SICILIA. 50 sindaci della Sicilia occidentale si sono ritrovati
per sottoscrivere il “Patto di Ventimiglia”, un’intesa tra Comuni per
affrontare insieme alcune delle materie che erano di competenza delle
Province prima della loro abolizione. L'incontro si è svolto a Villa delle
Palme, a Ventimiglia.
In attesa che la Regione Siciliana renda possibili i Liberi Consorzi e le Citta’
Metropolitane stabilendo le loro competenze, i cinquanta sindaci hanno
preso l’iniziativa il 6 agosto a Ventimiglia di Sicilia, il Comune che, insieme a
quello di Palermo e a tanti altri, ha lanciato l’idea, per sottoscrivere un
protocollo d’intesa e dar vita cosi’ a questa nuova realta’ istituzionale, una
“Area Vasta”. Il “Patto di Ventimiglia” e’ finalizzato a coordinare azioni
amministrative e interventi per i collegamenti, in particolare quelli stradali;
per la valorizzazione delle risorse naturali e dei prodotti locali di eccellenza;
per la commercializzazione di questi prodotti; per la valorizzazione delle
risorse storico-culturali; per favorire la capacita’ creativa ed innovativa del
sistema imprenditoriale.
centonove pagina 10
8 Agosto 2014
politica
CHIACCHIERE DA BAR. A tu per tu con il presidente dell’Ars davanti ad una tazzina di caffè
Ardizzone: «La Sicilia? Ce la farà»
E’ stato scatenato un attacco concentrico contro l’immagine dell’isola fatta di sprechi e disservizi. Ma la verità
spesso è capovolta: i finanziamenti vanno al Nord. Ed è giunta l’ora che si faccia valere l’Autonomia
MESSINA. Ciuffo dei capelli arruffato,
jeans e maglietta, la mazzetta dei giornali
sul tavolo, sabato mattina dopo le dieci, il
presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone
ama prendere il caffè caldo al Bar Venuti.
Unico vezzo: l’acqua minerale Perrier.
Presidente a dieta come l’Assemblea
regionale?
«Sì, ho perso sette, otto chili e non i nove
che mi ha indicato Centonove, che ha
sempre il vizio del nove in tutte le cose
che fa, anche i sali e gli scendi».
E come si sente?
«Ma che è una intervista? Oh, io non
parlo, ho un ruolo istituzionale,
l’assestamento di bilancio è in corso…».
Ma non ha neanche risposto?
«Come mi sento? Meglio. La cosa difficile
è mantenere lo standard».
Con la dieta riesce meglio di D’Alia…
un politico dalla linea “a fisarmonica”.
«E allora cambiamo musica».
La Sicilia dal pulpito dell’Ars come sta?
«Uhm, questa è una risposta più
difficile…».
Al telefonino continuano ad arrivare
messaggi: ringraziano Piera Aiello,
Giuseppe Carini: c’è fermento per la legge
approvata dall’Ars che assegna un posto ai
collaboratori di giustizia. Il presidente
Ardizzone si scusa e risponde ai messaggi.
Poi riprende: “L’entusiasmo della gente mi
dà la carica. Abbiamo dato una speranza a
queste persone che hanno dato un
contributo di coraggio per fare luce su
fatti giudiziari importanti. E’ giusto che
Stato e Regione facciano la loro parte”.
Anche se i tempi sono grami.
«Sì. La tenuta delle istituzioni si misura
anche nei momenti difficili».
Ad esempio?
«Quella che si è votata non è una
Finanziaria-ter come l’hanno definita i
giornali, ma un assestamento di bilancio».
Di tagli però non se ne sono visti tanti?
«Posso parlare per l’Ars: i tagli di 72
milioni sono stati tutti documentati, anche
con le slide, per i più riottosi che non
vogliono capire. I tagli alle retribuzioni
sono stati “riperimetrati”: c’è un percorso
di sobrietà e stile che le persone hanno
colto, tranne alcuni giornalisti: ho sfidato
Gian Antonio Stella del Corriere della Sera
a un pubblico dibattito. Sulle cifre c’è poco
da discutere…».
La sobrietà da cosa la si desume?
«Dalle funzioni indipensabili cui l’Ars, che
è allineata con le posizioni del Senato, con
decoro fa fronte».
E lo stile?
«Si sta cambiando la dirigenza: nelle
nomine si privilegiano i più giovani. I
quarantenni».
Una rivoluzione dolce…
«Quella di cui avrebbe bisogno la Sicilia».
Tiriamo un argomento a caso su cui i
Giovanni Ardizzone (foto Isolino)
giornali nazionali attaccano spesso:
cosa ne facciamo di ventimila forestali?
«Ecco, troviamo il punto di incontro tra
spreco e risorse. Come per altri settori,
piuttosto che tenere i forestali appesi alle
cinquantuno o centouno giornate, io sono
per la stabilizzazione. Perché la necessità
di difendere il territorio e i boschi è più
che accertata. E’ doverosa. La svolta
culturale deve essere quella che i boschi
debbano diventare produttivi: dalla legna
da ardere, al sottobosco, alla riconversione
produttiva di intere aree con piantagioni
che possono dare reddito».
E questo va fatto anche in altri settori?
«Certo: dai Beni culturali, che sono un
giacimento enorme, ai precari, alla stessa
formazione professionale. Quella che
bisogna combattere è la precarietà. A
vincere deve essere il lavoro, sia chiaro».
Ma dove prendono tutti i soldi?
«Anche qui c’è molta disinformazione: io
mi sono battuto per la trasparenza dei
bilanci. E una cosa alla quale sto
lavorando, come è nel mio stile in silenzio,
è la creazione dell’audit, una specie di
Authority “terza” che renda omogeneo il
nostro bilancio con quello europeo. A
farne parte chiamerà tre alti funzionari
d’esperienza, che lavoreranno con
passione a titolo grartuito».
Ma per assumere precari e forestali ci
vogliono i soldi, tanti soldi.
«Se è vero che la macchina regionale è
appesantita, c’è un modo responsabile per
fare fronte allo squilibrio dei conti».
Quale?
«Intanto sfatare il mito che la Regione
riceve più soldi dagli altri: lo Stato ha
scippato i fondi Fas, destinati alle aree
sottoutilizzate e sul fronte delle
infrastrutture il 90% dei fondi sono andati
al Nord e solo le briciole al Sud. E’ tutto
qui lo squilibrio: basta vedere come un
cittadino siciliano per andare a Roma è
costretto a pagare 500 euro di biglietto
aereo e viceversa un cittadino di Milano
che deve andare a Roma ne paga 50».
E il gap come lo si colma?
«Con i diritti sacri dell’Autonomia: se tutto
va bene saranno riconosciuti alla Sicilia,
anche se con molto ritardo, le prerogative
del II comma dell’art. 37 dello Statuto,
che recita: le tasse vanno pagate nel luogo
di produzione. Questo per la Sicilia
significa un gettito di 12 miliardi di euro
in più all’anno, fondi dei quali fin ora
abbiamo solo ricevuto solo le briciole».
Nonostante Crocetta?
«No comment».
Comment, comment…
«Abbiamo bisogno di serietà e impegno
istituzionale: bisogna ripartire dall’
ossatura dello Stato: le città metropolitane
innanzitutto. Capire che oggi si
valorizzano i territori: va potenziato
l’aeroporto di Reggio Calabria, che deve
diventare aeroporto davvero dello Stretto,
collegandosi a Taormina ed Eolie. Solo se
c’è questa attrattiva arrivano investimenti
esteri: l’economia è ormai globalizzata.
Valorizziamo il meglio che c’è in noi: non
pensiamo al finanziamento, pensiamo
all’investimento da noi. In questo senso
sto accompagnando un gruppo di imprese
siciliane a fare “rete” in Quatar…».
Torniano in Sicilia, a Messina: le hanno
chiesto un contributo per la Vara?
«Sì. È arrivata una richiesta. Ma noi ci
siamo dati un regolamento di rotazione:
quest’anno abbiamo privilegiato i Comuni
più piccoli, che hanno meno possibilità di
una città grande e metropolitana come
Messina che può sprigionare ben altre
forze se solo lo vuole…».
Lei dice questo per la sua esperienza
della notte della cultura?
«Dice bene, quella fu una vera svolta per
la città. In quella circostanza davanti a
musei, gallerie, monumenti si sprigionò
davvero una cultura che “veniva dal
basso”, dal cuore pulsante dei messinesi.
Ma il termometro di Messina segna ora
che c’è penuria in tutti i settori?
«E sa perché? Le grandi crisi si colgono
dai piccoli particolari: quella voglia di
riscatto di cui parlavo prima, quelli che
sono venuti dopo non l’hanno alimentata
come si fa con una pianta. L’hanno
dimenticata. Con provincialismo. Non
hanno fatto la “Quinta notte della
cultura”, hanno deciso di cambiare anche
il logo. E il colore. Non si cambia un brand
che è vincente. E i risultati, non solo per la
cultura, purtroppo si vedono».
Chi paga il caffè?
«Pago io».
Perché c’è l’acqua Perrier?
«Non solo. Un deputato, checché se ne
dica, è molto ben pagato e quando alcuni
che io considero garantiti, si lamentano
offendono tanti cittadini oggi in difficoltà.
Ma questo non lo scriva…».
Perché era una intervista?
Chiacchiere da bar. Ma dei giornalisti io,
comunque, non mi fido.
E.B.
GRANDANGOLO
Spese dell’Assemblea fra trasparenza e monitoraggi
MESSINA. Ma cosè l’audit di bilancio? E’ l’ufficio “neutro” tra Stato-Regione, con sede
all’Ars, che monitorerà le spese dell’Assemblea. Una delle maggiori criticità emerse
nel corso dell’ultima legislatura sono state alcune poste di bilancio che hanno fatto
arricciare il naso non solo al commissario dello Stato, Aronica, ma anche ai funzionari
del Bilancio, chiamati più volte a fare luce su capitoli criptici, non solo relativi ai costi
della sanità, ma soprattutto a poste che si trascinano per anni, con voci-record da 15
miliardi di residui attivi. Le nuove norme sulla trasparenza impongono a tutti gli stati
europei l’adozione di prospetti di bilanci chiari e sovrapponibili tra loro. In tempo
reale sarà così possibile tenere sotto controllo costi, sforamenti e anche tracciabilità
delle spese, dai mandati, ai tempi tecnici di accredito. Su questo fronte il presidente
dell’Ars Giuseppe Ardizzone, dopo avere disposto la trasparenza di tutti i costi
dell’assemblea che vengono pubblicati sul sito, ora ha deciso di creare l’Authority per
il bilancio. Saranno in tre i funzionari di larga esperienza amministrativa chiamati a
farne parte. A coordinare la struttura sarà il vicesegretario generale dell’Ars, Salvatore
Di Gregorio, già autore di pubblicazioni sui bilanci degli enti locali. Unico requisito: i
tre saggi avranno diritto solo ai rimborsi spesa. L’ufficio sarà operativo entro l’anno.
centonove pagina 11
8 Agosto 2014
politica
NOVARA DI SICILIA
Greco, giallo tra le biomasse
IL DEPUTATO SI SCHIERA CONTRO LA CENTRALE MA L’AZIENDA DI FAMIGLIA AVEVA FIRMATO UN
PROTOCOLLO DI FORNITURA ASSIEME AL COMUNE DI MONTALBANO. REVOCATI ENTRAMBI GLI ATTI
Beppe Picciolo
MESSINA. Mobilitazione per difendere l’ente camerale
Camera con... svista
Capitanata dal leader dei riformisti Beppe Picciolo la rivolta contro
la soppressione “avallata” dal presidente di Unioncamere. La protesta
MESSINA. I due decreti legislativi in
discussione al governo sulla
riorganizzazione del sistema delle
camere di commercio, scatena la
guerra in Sicilia. Il governo Renzi ha
avanzato due distinte proposte:
abbattere del 50% il costo di iscrizione
annuale delle aziende al registro delle
Camere di Commercio e trasferire gli
stessi registri poi al Ministero
dell’Economia. Un fatto grave, che ha
portato la direzione Unioncamere
Sicilia, presieduta da Antonello
Montante, a una fuga in avanti.
Con un atto di indirizzo inviato a
Unioncamere nazionale, si prospetta
in Sicilia il passaggio da nove enti
camerali a soli tre. Nei programmi di
Unoncamere, che ha interessi nelle
partecipazioni alla gestione degli
aeroporto di Fontanarossa e Punta
Raisi, resterebbero in piedi solo
Palermo, Catania e Agrigento.
Secondo il presidente della Camera
di Commercio di Agrigento Vittorio
Messina basta accorpare la città dei
Templi a Trapani per arrivare a
90mila imprese iscritte, diecimila più
del quorum richiesto dalla legge.
Un atto di indirizzo, quello di
Montante, che escluderebbe del tutto
la terza città siciliana, Messina, che
oggi ha un ente commissariato e che
ha mandato su tutte le furie non solo
il presidente di Confcommercio,
Carmelo Picciotto, ma soprattutto il
leader dei riforministi, Beppe
Picciolo: “Chi pensa di prendere
scelte dall’alto senza tenere conto
della dinamica presenza economica
dei territori sappia che è fuoristrada”.
Le associazioni di categoria hanno
già dichiarato la mobilitazione e
contattato Massimo Finocchiaro, vice
coordinatore provinciale del
Megafono, oltre che esponente di
punta di Confindustria, per difendere
la presenza storica della camera di
Commercio. Ad aggravare la
problematica, in Sicilia, l’anomalia
che le pensioni ai dipendenti del
sistema camerale sono pagate dalle
stesse Camera di Commercio, un
fatto che pesa non poco nei bilanci in
deficit strutturale delle nove Camere,
che ora hanno girato il problema
all’assessorato alla Cooperazione.
NOVARA DI SICILIA. Il sindaco Gino
Bertolami davanti alla platea del teatro
comunale non ha fatto nomi. Ma
l’identikit del deputato che con la sua
azienda si era impegnato a fornire scarti
vegetali all’impianto di biomasse che la
Redis srl di Barcellona vorrebbe
realizzare nel comune del formaggio
Maiorchino, ha tratti ben marcati: quello
dell’onorevole Marcello Greco. Così si
evince dal progetto pubblicato sul sito
istituzionale del comune di Novara di
Sicilia dove sono riportati i protocolli del
comune di Montalbano Elicona - nel
quale il deputato dei Drs ricopre la carica
di vice sindaco - e quello dell’Azienda
Agricola Marcello Greco di contrada
Casale (sempre a Montalbano). Greco, lo
stesso che è intervenuto ad un’assemblea
pubblica indetta dal comune di Furnari
contro questo tipo di impianto sul
territoro, sulla questione ha due
posizioni: prima nega l’esistenza di un
protocollo tra l’azienda di famiglia e la
Redis («L’equivoco nasce perchè il
protocollo riguardava il comune di
Montalbano dove sono vice sindaco», si è
giustificato telefonicamente). Quando
poi salta fuori il protocollo tra l’azienda
di famiglia e la Redis srl, ammette che
esisteva «ma essendo stato revocato la
settimana precedente di fatto non esiste
più». Per quanto riguarda il progetto
della Redis srl, agli atti rimane allegato
un protocollo d’intesa datato 24 maggio
2014 in cui il comune di Montalbano si
impegna a vendere circa 15 mila
tonnellate di scarti vegetali provenienti
dalla pulizia del territorio montano e
residui di potatura. In calce il timbro
municipale. Dopo la polemica però, è
arrivata la marcia indietro del sindaco
Filippo Taranto. Il 4 agosto scorso,
l’amministrazione non ha ratificato l’atto
poichè «per sopraggiunti motivi e
Marcello Greco
successiva attenta motivazione non ha
trovato conclusione sul piano dell’iter
procedimentale prestabilito....e lo stesso
resta priva di efficacia». Per quanto
riguarda l’azienda Greco la situazione è
più complessa. In un primo momento il
deputato ricorda «di avere precisato
pubblicamente a Furnari la contrarietà
alla realizzazione di impianti di biomasse
sul territorio», principalmente per motivi
ambientali, «figuriamoci se potevo
avallare un protocollo». Quando sul sito
del comune di Novara di Sicilia “salta
fuori” l’atto, arriva l’ammissione nella
seconda telefonata: «Si, è vero, il
protocollo c’era - ammette Greco - ma si
tratta di una cosa privata, che riguarda
l’azienda di famiglia, in ogni caso la
settimana scorsa è stato revocato». Ma
perchè non lo ha ammesso prima?
«Essendo stato revocato di fatto non c’è.
Quando ho firmato non sapevo dove
sarebbe stato realizzato l’impianto».
Gianfranco Cusumano
NOMINE
Soprintendenze “congelate”
Giusi Furnari
MESSINA. E’ scontro per la guida delle soprintendenze in Sicilia. Il dirigente
generale dell’assessorato, d’intesa con l’assessore ai beni culturali Giusi
Furnari, ha congelato le nomine disposte un anno fa dall’ex assessore,
Mariarita Sgarlata. All’origine del provvedimento, i pronunciamenti
favorevoli del Tribunale di Messina e di quello di Catania sul alcuni ricorsi,
come quello dell’ex soprintendente di Messina Sebastiano Scuto, oggi
distaccato a Palazzolo Acreide, che contestavano la nomina di Rocco
Scimone a Messina e di Fulvia Caffo a Catania. Altro pronunciamento
negativo era stato preso dai giudici del lavoro sul conto dell’architeto
messinese Micali; che aveva già svolto il ruolo di soprintendente a Siracusa,
dove invece si è insediata Beatrice Basile. Una pesante nota è stata diramata
da Eugenio Patricola, del dirsi, il sindacato dei dipendenti pubblici, nella
quale si contesta il congelamento delle nomine, che andrebbe riservato solo
a quelle contestate, e si ricorda che lo spoil system non può essere
ammantato con queste procedure.
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8 Agosto 2014
sicilia
I lavori di bonifica all’Italcementi di Villafranca sono cominciati un anno fa
VILLAFRANCA TIRRENA. Allarme per la relazione dell’università di Messina
Italcementi dei veleni
I lavori di demolizione della struttura industriale rischiano di inalare nell’atmosfera sostanze pericolose.
La Procura apre una indagine per verificare i danni in prossimità delle falde acquifere
VILLAFRANCA TIRRENA. La relazione
a firma del professore Giuseppe Bruno
del Dipartimento di Scienze chimiche
dell’Università di Messina non lascia
dubbi: sui quattro campioni analizzati,
passati prima al mortaio e poi in
pellicola Clapton, dopo una accurata
analisi “difrattometrica” i minerali di
asbestiformi, anche del gruppo
“Crisotilo”, sono presenti in misura
preoccupante.
Tradotto dal linguaggio scientifico: i
lavori di demolizione della imponente
struttura industriale della Italcementi
di Villafranca Tirrena rischiano di
inalare nell’atmosfera sostanze
velenose, da materiale sotterrato di
eternit, che possono procurare danni
alle popolazioni vicine.
Su questo punto ora ha riservatamente
aperto una inchiesta la Procura della
Repubblica di Messina, per verificare lo
stato dell’arte dell’inquinamento nei
luoghi e in prossimità delle falde
acquifere e i possibili rischi collegati
alle attività di demolizione in corso da
parte dell’impresa specializzate Longhi
di Dalmine nell’opificio.
Ma come si è arrivati a tanto? Prima
ancora che la Pirelli, l’Italcementi di
Bergamo aveva deciso di abbandonare
il sito di Viallafranca Tirrena, per
potenziare altri siti internazionali,
dopo che la fabbrica aveva dato un
impulso al boom edilizio nella Sicilia
orientale dagli Anni Sessanta a tutti gli
anni Novanta.
Società quotata in borsa, con
stabilimenti anche in Sicilia, a Porto
Empedocle e a Isola delle Femmine,
Italcementi ha lasciato il sito in
abbandono in attesa di valutare
qualche offerta per la cessione degli
impianti, situati in pieno centro
cittadino.
Di recente è stato raggiunto un
accordo tra un gruppo immobiliare e il
Comune di Villafranca per la bonifica
del sito e il successivo utilizzo, tanto a
fini urbanistici che abitativi.
Di qui l’incarico alla ditta Longhi, di
Giuseppe Rigamonti, che ha
cominciato i lavori più di un anno, fa.
Con l’arrivo dell’estate, in coincidenza
con le fasi di demolizione, su tutto il
centro abitato di Villafranca sono stati
riscontrati cattivi odori e stati di
malessere denunciati dalla popolazione
ai medici della zona: capogiri, nausea,
intossicazioni.
Più di una segnalazione è stata fatta
anche alla polizia provinciale, al
comando della quale c’è il capo di
gabinetto del commissario Filippo
Romano, Nino Carbonaro.
Dopo avere chiesto al titolare della
ditta, l’esibizione di tutti i documenti e
le autorizzazioni utili ai lavori, gli
ufficiali di polizia giudiziaria hanno
proceduto a prelevare alcuni campioni
di materiale, in varie parti
dell’impianto, trasferendoli in
contenitori sterili.
I campioni sono stati sottoposti a un
primo esame poi a un ufficiale
sanitario, Giuseppe Ruggeri, che ne ha
consigliato le analisi presso il
Dipartimento di Chimica
dell’Università.
Qui l’amara sorpresa: tutta l’area ex
Italcementi è pesantemente inquinata.
Da nuovi sopralluoghi effettuali poi
dalla polizia provinciale è emerso che
le collinette a Nord degli impianti,
quelli quasi a ridosso dell’autostrada,
altro non sono che ammassi di
pneumatici, seppelliti nel tempo.
Dopo le formali contestazioni il titolare
della ditta ha sospeso i lavori di
demolizione.
“Che in effetti vanno avanti molto a
rilento-rileva il sindaco di Villafranca,
Marco De Marco”.
Il Comune non ha ancora avuto
nessuna comunicazione ufficiale
sull’apertura dell’inchiesta. Ma il
sindaco si affretta a dire: “La salute dei
cittadini viene prima di qualsiasi piano
di riconversione. Noi oggi siamo in fase
di stesura del piano regolatore, ma è
nostra intenzione chiedere alla ditta
che svolge i lavori di demolizione e a
tutte le autorità preposte lo stato
dell’arte sull’inquinamento del sito:
una sola cosa posso assicurare, in
presenza di reati ambientali non sarà
fatto sconto ad alcuno”.
Al Comune era stato due anni fa
presentato un piano di riconversione
dell’area che si estende per 160mila
quadrati, con varie forme di utilizzo
urbanistico, commerciale e
residenziale.
A fronte delle concessioni da ottenere,
il projet financing proponeva anche
alcuni servizi di socialità che il
Comune non ha mai ritenuto
“soddisfacenti”.
Ora tutto il piano di recupero
urbanistico rischia di essere bloccato in
attesa che la magistratura svolga le
indagini del caso, sui veleni sotterrati.
IL CORSIVO
L’abbandono come stile
L’ULTIMO CASO IN TOSCANA, NELLA SEDE DELLA COLACEM
ABBANDONARE I SITI produttivi è nello stile dei grandi
cementifici come Italcementi, alle prese con acquisizioni
di borsa e sempre attenti a manterenere alte le
quotazioni delle agenzie di rating.
L’ultimo caso si registra in Toscana, nella sede della
Colacem, azienda che fa capo al gruppo Italcementi, dove
48 dipendenti sono stati mandati a casa.
Nel corso di un vertice con l’azienda, i responsabili della
Provincia toscano hanno subito messo in chiaro che tutte
le operazioni di bonifica del sito industriale sono a carico
del gruppo di Bergamo. E solo dopo, se ne ricorrono le
condizioni, si può pensare a un diverso uso produttivo
centonove pagina 13
dell’insediamento.
Un discorso che forse con la dovuta chiarezza, si sarebbe
dovuto fare da qualche decennio a questa parte agli
industriali della famiglia Pesenti. Che dopo avere
sfruttato i luoghi e l’ambiente, hanno lasciato i terreni di
loro proprietà all’abbandono totale.
Peccato, che dal sito- se sono vere le conferme che ora
arrivano dall’Università di Messina, per anni e anni si è
trasferito inquinamento nell’aria, senza che oggi si riesca
neanche a quantizzare l’entità dei danni prodotti.
Oggi è opportuno avviare una indagine attenta sull’entità
dei tumori nella zona, anche alla luce delle recenti
sentenze del Tribunale di Torino.
Che sulla scorta di rigorose analisi, hanno documentato
come gli effetti nocivi dell’amianto sul territorio, sugli
uomini e sulle piante, si manifestino a decenni di
distanza.
8 Agosto 2014
sicilia
Un momento di protesta alla Regione per la Formazione professionale
REGIONE. Dopo il “tonfo” del click day una nuova tegola per l’assessore Scilabra
Formazione ad orologeria
Nell’albo istituito all’assessorato sarebbero 480 i soggetti che non avevano i requisiti per far parte
dell’elenco. Per la dirigente Corsello sarebbero oltre settemila i casi anomali. Sanate con queste tecniche...
PALERMO. Un flop senza precedenti: il
tanto atteso giorno del click -day, la
possibilità di fare incrociare domande e
offerte nel cosiddetto “Piano Giovani”
si è rivelata una cocente delusione per
migliaia di giovani siciliani da anni a
caccia di un contratto. I server-web per
la prsentazione telematica delle
domande, curati dalla Ett di Genova,
società che per duecentomila euro
gestisce anche altri affidamenti per
l’assessorato al lavoro, sono andati in
tilt e non c’è stato verso di farli
ripartire. Ma oltre il danno, per gli
ottocento candidati che avevano
superato il primo esame, si profila ora
anche la beffa: le richieste di ottocento
candidati - ha annunciato la dirigente
generale Anna Corsello-saranno
revocati per ridare a tutti pari
opportunità.
Di opportunità bruciate, parlano
invece, i detrattori del piano
organizzativo affidato alla società
ministeriale Italia-Lavoro. “Ci siamo
fidati del loro consiglio-ha ammesso a
denti stretti la Anna Rosa Corsello-ma i
risultati lasciano molto a desiderare.
Cento milioni di investimento
complessivo, il Piano Giovani, è stato
per mesi e mesi il cavallo di battaglia
dell’assessore al lavoro, Nelli Scilabra,
della quale in tanti ora chiedono le
dimissioni. Come per la Corsello ha
fatto la Cisl, il maggiore sindacato
nazionale che per anni ha gestito lo Ial,
l’ente di formazione al quale i dirigenti
dell’assesorato al Lavoro contestano 20
milioni di rendicontazioni.
Ma è proprio l’Universo Formazione, il
pianeta che da un momento all’altro
rischia di esplodere: in un decreto del 1
agosto 2014, la dirigente Corsello
ribadisce che “la deliberazione di
giunta n. 350 del 2010 prevede
l’istituzione di un albo da intendersi
quale elenco unico ad esaurimento”.
Dai controlli effettuati è emerso che più
di 480 soggetti non avevano i requisiti
per fare parte dell’elenco, ma nessuno
fino ad oggi ha mai svolto nessun
controllo. Tanto che, secondo i primi
dati, i lavoratori che sarebbero entrati
nel mondo della formazione senza
averne i requisiti sarebbero ben
settemila: un esercito. Un dato
ammesso dalla stessa Corsello alla
commissione lavoro presieduta dal
messinese Marcello Greco. Le tecniche
collaudate sempre le stesse: l’adozione
di contratti atipici, prorogati per più di
tre anni, in modo da rendere poi la
posizione del laboratore “sanabile”
davanti a un giudice o a un ufficio di
conciliazione. Molti contratti, quasi
cinquecento, sarebbero poi stati siglati
anche dopo il blocco previsto nel
dicembre 2008. Ma è anche sul fronte
degli sportelli multifunzionali che il
fronte resta molto caldo: lo ha
confermato la stessa dirigente alla
commissione regionale, ricordando che
i fondi impegnati negli sportelli
multifunzionali erano trentasei milioni
di euro e che il criterio di rapportarsi
all’albo dei formatori era necessario per
fare fronte, ma molti enti hanno poi
elsuo l’indicazione relativa al blocco
delle assunzioni che hanno allargato a
dismisura la platea dei contendenti.
Ora se da una parte il tar ha contestato
alcuni delle valutazioni
dell’assessorato, lo scenario che si
delinea è il seguente: con le economie
provenienti dai tagli effettuati, secondo
la Corsello, si dovrebbe andare avanrti
fino al maggio 2015, “poi si farà ricorso
alle riserve previste dallo YeI, la misura
nazione delle politiche per il lavoro. In
questa direzione entro il 2015 dovrebbe
poi nascere l’Agenzia Nazionale, che
secondo i piani dovrebe assorbire anche
le attività del Ciapi, già oggetto di forte
contestazione, e dei centri per
l’impiego. Poi dal 2016 al 2020 si
dovrebbe far fronte alla tematica
formazione con i fondi ad esaurimento
del Pon.
MESSINA
Ex sportellisti, la carica dei settanta
LETTERA AL GOVERNATORE E AL MINISTERO DEI DIPENDENTI IN ODOR DI CASSA INTEGRAZIONE
Annarosa Corsello
MESSINA. Erano dipendenti a tempo indeterminato,
sono stati trasformati in lavoratori a tempo determinato
e ora vivono nell’incertezza della cassa integrazione e
della perdita del lavoro, a dieci quindici anni dal diritto
alla pensione. Sono più di settanta gli operatori
messinesi degli sportelli multifunzionali che hanno
partecipato al bando “Youth Garanteee” “che tutto si è
rivelato tranne il nome che porta, da attuarsi attraverso
il Bando aperto dal Ciapi, ente strumentale della
Regione.
In Sicilia gli operatori interessati sono 1800. Ora gli ex
“sportellisti” sono entrati in agitazione. E hanno firmato
centonove pagina 14
un lungo documento inviato al presidente della Regione,
all’assessore al Lavoro, al ministero e alla stampa.
Chiedono in cinque punti: il rispetto della dignità del
lavoro, garantito dalla costituzione, ma non dalla
Regione Sicilia; la garanzia della stabilità occupazionale,
con l’inserimento degli operatori nel nuovo sistema di
gestione di servizi per il lavoro; il rispetto della
professionalità acquisita, nell’ambito delle specifiche
qualifiche, e ilo rispetto della legislazione vigente, in
attesa che una rappresentanza di lavoratori venga
ricevuta.
R.C.
sicilia
PALAZZO ZANCA. Le proposte “alternative” per mettere in riga l’azienda trasporti cittadina
Come ti rivoluziono l’Atm
Il piano industriale elaborato da Nello Caruso per Felice Calabrò prevede chiusura, riorganizzazione, controllo
di gestione e un’azienda nuova e “bancabile”. Reset incrementa il kilometraggio ed i contributi regionali
MESSINA. In campagna elettorale, un
anno e qualche me se fa, di partecipate
e di come farle funzionare se ne è
parlato fino allo sfinimento. ha vinto
Renato Accorinti, e a raddrizzare
l’azienda trasporti municipalizzata
(azienda speciale con capitale azionario
interamente detenuta dal Comune) ha
chiamato Giovanni Foti, direttore del
settore “nuove tecnologie” della Gtt di
Torino, una delle più grandi aziende
trasporti in Europa. E se avesse vinto il
suo antagonista, Felice Calabrò?
ECCO COME SI FA. “L’Atm si deve
Nello Caruso
chiudere, e ripartire da un’azienda in cui
le persone non vanno usate per le
qualifiche, ma per le competenze”. Il
nucleo del piano industriale elaborato
da Nello Caruso per Felice Calabrò
(poi portato avanti dal consigliere del Pd
Daniele Zuccarello) è questo.
Caruso, che all’Enel di Messina si
occupava di gestione del personale ha
elaborato uno schema finanziario da 42
milioni di euro “in pareggio”. Tanti ne
escono per costi d’esercizio di bus e tram
, per il personale (ventiquattro milioni,
più 200mila euro per la formazione),
per le spese e per l’estinzione di mutui
da contrarre per la ripartenza
dell’azienda, e altrettanti ne entrano da
contributi regionali derivanti dalla
percorrenza di bus (oltre 14 milioni) e
tram (oltre due milioni), dai biglietti (sei
milioni), dai quattordici milioni del
contratto di servizio col comune di
Messina e altre voci, tra le quali gestione
dei parcheggi, lavoro per conto terzi
delle officine e soprattutto
dell’autoparco. Semplice economia
indusstriale e buon senso? No, secondo
Caruso.
COSA E’ MANCATO. “Un piano
industriale mi serve per sapere in
qualsiasi momento cosa mi produce e
cosa mi costa un’unità di personale,
e la contabilità industriale consente di
fare il controllo di gestione, che è quello
che manca all’Atm”, spiega Caruso.
Come si ovvia? Mettendola in
liquidazione, allungando il più possibile
il processo, e ripartendo da una start-up:
“Si riorganizza alla base da una
chiusura e dalla concessione del
Comune concessione alla nuova azienda
del contratto di servizio. Si approva u
piano industriale di start up e poi si va
in banca. Quanto serve? Due milioni. Da
restituire in cinque anni”. Come fa ad
ottenere credito un’azienda, l’Atm, che
non approva i bilanci da inizio degli
anni 2000, non ha proprietà da iscrivere
a patrimonio immobiliare (lo stabile di
via la Farina in cui l’Atm ha sede è de
8 Agosto 2014
Comune, e se trasferito sarebbe
immediatamente attaccato dai creditori)
ed è gravata da debiti per settanta
milioni? “Serve una nuova azienda con
un piano idustriale serio”, sottolinea
Caruso. Che il piano, lo scorso anno, l’ha
puntato sulle competenze. “In azienda ci
sono sei addetti alla riparazione delle
obliteratrici. Un’obliteratrice costa forse
trecento euro. E i ventisei pulitori? Nel
primo caso costa molto meno comprarle
nuove, nel secondo appaltare
all’esterno”. Cosa prevederebbe la nuova
azienda? “Da 3,3 a 3,5 autisti per i 130
bus ed i dieci tram previsti (oggi ne
circolano una trentina scarsa, ndr), poi
l’apertura all’esterno delle officine (“O si
fattura o si chiude”, scriveva Caruso nel
piano), e gestione dei parcheggi
Cavallotti e Zaera ai privati. Quello
elaborato da caruso, però, non è stato
l’unico piano industriale per l’Atm.
RESET..TTIAMO L’ATM. Anche Reset
ha presentato, prima a fine 2012 e poi a
giugno di quest’anno, la sua ricetta,
elaborata da Giacomo Guglielmo,
già esperto in mobilità per il comune di
Catania. la ricetta di Reset punta
parecchio sul kilometraggio (in
relazione al quale la Regione elargisce
contributi) che in dieci anni passerebbe
da due milioni e mezzo a quattro
milioni e 600mila km, facendo
diminuire i costi per l’azienda da 10,5 a
6,5 euro per km percorso dalle vetture.
Il contributo farebbe entrare nelle casse
dell’Atm oltre 11 milioni e mezzo per i
bus e due milioni e mezzo per i tram
(oggi sono fermi a cinque milioni e
300mila euro e un milione e centomila
euro). Le maggiori corse
permetterebbero ricavi da titolo di
viaggio che da 4 milioni e spicci
passerebbero a sei milioni e 200mila
euro. Tutto ciò permetterebbe
l’abbattimento del contratto di servizio a
carico del Comune ed economie che, nei
dieci anni, porterebbero
progressivamente a risparmiare fino a
sette milioni all’anno.
FINANZIAMENTI
Autobus usati, un milione e mezzo in arrivo
MESSINA. "Saranno Messina, Palermo e Catania a beneficiare delle risorse
previste dal ministero dell'Ambiente, in totale 8 milioni di euro, per il
miglioramento della qualità dell'aria e destinate al potenziamento e
ammodernamento del trasporto pubblico locale". Lo annuncia, con una nota, il
deputato dell'Udc alla Camera, Gianpiero D'Alia. In particolare, a Messina, in
base alla popolazione, - spiega D'Alia - spetteranno esattamente 1.248.071, 30
euro". "Voglio ringraziare – prosegue D'Alia – il ministro dell'Ambiente Gian
Luca Galletti per l'attenzione alle tre aree metropolitane siciliane che in questo
modo potranno seriamente combattere l'inquinamento e offrire ai loro cittadini
un servizio di trasporto pubblico di livello europeo e auspico che l'assessore
regionale alle infrastrutture Nico Torrisi, con il dipartimento competente, si attivi
tempestivamente per sollecitare l'amministrazione comunale di Messina in modo
da completare gli adempimenti per usufruire di queste risorse”.
centonove pagina 15
8 Agosto 2014
sicilia
La piccola Aya e la madre Jordanus con la “nuova” famiglia: Angela ed Adriana
MESSINA. Storia a lieto fine per una bambina etiope di due anni e per la madre ventiquattrenne
Aya trova una famiglia
Sbarcate a Messina il 20 luglio in pessime condizioni di salute e “separate” dal padre
e compagno, scatta la gara della solidarietà. Umana e istituzionale. Ecco come è andata
DI
ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Barconi con a bordo
cinquecento disperati, giorni di
traversate, morti, tendopoli, rimpatri.
Quando si parla di migranti, e a Messina
con tre maxi sbarchi in sei mesi se ne è
parlato parecchio, è raro non utilizzare i
termini tragedia, disorganizzazione,
vergogna. Per Aya, bimba etiope di due
anni, e mamma Jordanus, poco più che
ventenne, la storia ha per una volta
preso una svolta felice. E pare abbia
messo tutti d’accordo: istituzioni,
volontari, semplici cittadini. Una storia
che inizia il 20 luglio.
L’UNIONE FA LA FORZA. A
raccontare come è andata è Cettina
Restuccia dell’associazione Penelope,
che quel 20 luglio, giorno in cui a
Paradiso una petroliera ha trasbordato
quasi seicento migranti, insieme a
decine di volontari ha prestato il primo
soccorso. “Ci siamo accorti subito di
questa ragazza etiope appena ventenne,
con il pancione e una bambina
piccolissima in braccio, entrambe in
condizioni davvero brutte. Lì è scattata
la catena di solidarietà”. E di
coordinamento, dato che per la prima
volta, Comune, volontari, Prefettura e
Questura hanno lavorato in sinergia,
presto e bene. “La madre aveva
intenzione di andare all’estero, in
Inghilterra, nonostante avesse una
brutta bronchite e la bimba fosse
malnutrita e disidratata”. Il sogno
inglese di Jordanus, però, era già
naufragato prima di partire dall’Africa.
INGHILTERRA? NO, MESSINA. A
Tripoli, in Libia, scalo da cui è partito il
barcone poi tratto in salvo dalla
petroliera, Jordanus viene separata dal
marito, un geometra di Addis Abeba,
che non viene fatto imbarcare dagli
scafisti. Appena arrivata a terra,
domenica 20 luglio, la ragazza è stata
portata immediatamente all’ospedale
data la gravidanza. Dopo le cure, lunedi
sera mamma e figlioletta arrivano alla
Lo sbarco dei migranti di aprile
scuola Pascoli, attrezzata per il primo
soccorso ai migranti sbarcati il giorno
prima. Lì Jordanus e Aya trascorrono
solo una notte. “Era l’unica donna spiega Cettina Restuccia - e non era il
caso che restasse a scuola. E così la sera
dopo si è attivata una vera e propria
catena umanitaria in suo aiuto”. Una
gara di solidarietà che è culminata
praticamente in una nuova famiglia.
UNA NUOVA FAMIGLIA. “L’ho
ospitata in casa, e per non metterla in
imbarazzo sono andato a dormire a casa
dei miei, lasciandole in compagnia di
mia moglie e mia figlia, Angela e
Adriana”, racconta Renato, un
volontario che ha aperto le porte di casa
per ospitare Jordanus e Aya. “La sua
famiglia l’ha praticamente adottata aggiunge Cettina Restuccia - il giorno
dopo è stata reperita un’altra
sistemazione in una struttura
conventuale, dove mamma e figlia
hanno una stanza con cucina. Da lì è
partita la fase burocratica”.
Inaspettatamente veloce e “operativa”.
LA BUROCRAZIA VELOCE. A
convincere Jordanus a non partire è
stata Aialnesh Bedulu, mediatrice
culturale eritrea che con il supporto di
un pediatra ha sconsigliato il viaggio
verso l’Inghilterra. L’alternativa? Aderire
al progetto Sprar (sistema di protezione
per richiedenti asilo e rifugiati). “La
dirigente dell’ufficio immigrazione della
questura Adalgisa Di Brisco si è
attivata per presentare la richiesta di
status di richiedente asilo, noi
dell’associazione Penelope abbiamo
contattato lo Sprar di Castroreale per
vagliarne la disponibilità presso il
sistema centrale ministeriale per
“intercedere” in favore della ragazza, e
la prefettura ci sta appoggiando
facendosi garante delle procedure grazie
al viceprefetto Maria Antonietta
Cerniglia e l’addetto ai rifugiati politici
Giovanna Alibrandi”, conclude
soddisfatta Cettina Restuccia. Una storia
a lieto fine in una vicenda tristemente
costellata di tombe e cordoglio.
ZOOM
Cara, mi faccio lo Sprar
ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE, RICHIESTA D’ASILO: COME ORIENTARSI TRA
LE VARIE SIGLE. E IN CITTA STA PER SORGERE UN “HUB”. ECCO DI CHE SI TRATTA
MESSINA. Non è facile orientarsi nella selva di sigle che
costellano le storie di migranti. Aya e Jordanus, per esempio,
sono state ammesse allo Sprar, acronimo di “sistema di
Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati”. In provincia di
Messina ce ne sono due: il primo in città, a villa Lina (gestito
da ottobre scorso dalla coop Pro Alter 2000, il secondo a
Castroreale, riservato ai soggetti “vulnerabili” (nuclei familiari
anche monoparentali, e donne singole in gravidanza fino a
un massimo di 15 ospiti) e gestito dal consorzio
Sisifo.Materialmente, gli Sprar sono delle iniziative di
centonove pagina 16
accoglienza integrata per i migranti, che puntano
all’integrazione sociale con percorsi scolastici, di
apprendistato e lavorativi. L’altra faccia della medaglia sono i
Cara ed i Cie: i primi sono Centri di accoglienza per richiedenti
asilo (in Sicilia è tristemente famoso quello di Mineo), i
secondi rappresentano i Centri di identificazione ed
espulsione. Entrambi sono strutture di accoglienza ed
assistenza dei migrati irregolari, in attesa di chiarire la loro
posizione giuridica. In breve, se profughi o richiedenti asilo
restano e sono liberi di circolare perchè non più clandestini, se
“irregolari” vengono identificati ed espulsi. procedure che
possono durare anche anni, tempo in cui i migranti sono di
fatto semidetenuti. recentemente, il ministero dell’Interno sta
adottando la formula intermedia del “Hub”.: centri di
smistamento delle richieste che dovrebbero essere più celeri
dei Cara e Cie. A Messina, è in fase di realizzazione un Hub
all’ex caserma Bisconte. (A.C.)
8 Agosto 2014
sicilia
TURISMO. Gli albergatori dell’isola dei vip lavorano sulla destagionalizzazione. Puntando sul patrimonio
Panarea, l’isola della cultura
Gli operatori hanno finanziato la riapertura dell’antiquarum e dei sentieri naturalistici in sinergia con
il Fai. Con l’amministrazione comunale lanceranno l’itinerario archeologico. Che piace agli stranieri
L’inaugurazione dell’antiquarium di panarea. In basso una delegazione di albegatori e promotori della riapertura
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
PANAREA. Non solo isola dei vip e
del divertimento ma anche della
cultura e dei sentieri naturalistici.
Lentamente Panarea, il lembo di terra
più esclusivo dell’arcipelago eoliano,
sta tentando di cambiare pelle. E lo fa
inaugurando sentieri naturalistici in
collaborazione con il Fai e la
promozione di percorsi culturali da
far diventare volano della decantata
destagionalizzazione. L’ennesimo
tassello è stato posto con la riapertura
dell’Antiquarium di Panarea grazie
agli Albergatori dell’isola. Gli
operatori sono sempre più convinti
che l’economia dell’isola non può
continuare a sostenersi solo con i
flussi di luglio e agosto, dunque il
patrimonio storico-archeologico
dell’Arcipelago Eoliano diventa un
elemento essenziale dell’attrattività
del territorio e, quindi, veicolo per lo
sviluppo economico e la
valorizzazione dell’offerta turistica
locale. Assieme al Direttore del Museo
Archeologico Eoliano, Maria Amalia
Mastelloni che ha supportato la
riapertura dell’Antiquarium mettendo
a disposizione i reperti, gli albergatori
si sono impegnati a sostenerne la
manutenzione e la custodia. «Siamo
convinti che la valorizzazione delle
risorse storico-culturali rappresenti
un volano positivo per l’economica
del territorio», dice Eduardo Omero,
Presidente della Delegazione Eolie di
Confindustria, impegnato in prima
persona nell’operazione. «L’iniziativa si legge in una nota di Confindustria risponde all’ambizione di diversificare
l’offerta turistica, esigenza sempre più
sentita dagli operatori dell’arcipelago
eoliano, che può competere non solo
per le bellezze naturali e
paesaggistiche ma anche per il suo
enorme patrimonio storicoarcheologico». Il passaggio successivo
della delegazione Eolie, guidata da
Omero, è quella di raccordarsi con le
amministrazioni per la definizione di
un itinerario archeologico sull’isola di
Panarea, che includa l’Antiquarium, il
Villaggio preistorico Milazzese e la
Villa Romana a Basiluzzo, rendendo a
propria spese di nuovo fruibile il
sentiero che porta al sito, ad oggi
inaccessibile. «Personalmente sono
fautore assieme al Fai della riapertura
dei sentieri naturalistici dimenticati dice l’albergatore Gaetano Nanì, vice
presidente dell’associazione
albergatori - la destagionalizzazione
può avvenire solo puntando sul
nostro patrimonio culturale. Questo
lo ha compreso ed apprezzato il
mercato straniero, meno quello
italiano che ci collega solo al
divertimento e ai vip». L’Antiquarium
a Panarea era stato istituito nel 2006
nell’ambito del progetto “Musei
d’isola” avviato nel 2003 con
l’apertura del Museo di Filicudi. La
struttura, però, ha chiuso i battenti
nel settembre 2011. Il museo,
ospitato in due locali di proprietà
della parrocchia di San Pietro, adibiti
un tempo a magazzino e cisterna, si
snoda al’interno di due sale ricche di
varie e significative testimonianze
relative alla storia dell’isola di
Panarea risalenti al Neolitico e all’età
del Bronzo. Sono stati riportati alla
luce nel villaggio preistorico di Punta
Milazzese, a Piano Quartara e alla
Calcara.
Notevole l’esposizione nella seconda
sala, quella dedicata ai reperti di
archeologia marina trasportati in
carichi navali, con varie tipologie di
anfore ma anche ceramica a vernice
nera e materiali donati da alcuni
abitanti dell’isola. Tra i pezzi spiccano
un ceppo d’ancora in piombo, due
blocchi in pietra di fuardo con
iscrizione in greco del sec. V-IV a.C.,
di cui uno proveniente dal complesso
romano di Basiluzzo, ma anche il
materiale proveniente dalla necropoli
di Drautto. Il museo sarà visitabile
con la presenza del personale del
museo archeologico Luigi Bernabò
Brea di Lipari il lunedì, il mercoledì
ed il venerdì dalle 12 alle 18 e negli
altri giorni su richiesta e per gruppi.
ha collaborato Giuseppe Finocchio
LIPARI
Pomeriggi al centro studi
LIPARI. A puntare da sempre alla cultura e ad un turismo interessato al patrimonio locale è
sempre stata l’isola di LIpari. Motore delle attività è il Centro Studi Eoliano che ogni anno stila
un programma ricca di eventi culturali. A luglio la punta didiamante è stata la trentunesima
edizione del Festival cinematografico delle isole Eolie "Un mare di cinema", ad agosto saranno
i Pomeriggi Culturali Eoliani. Il Festival del Cinema ha avuto come tema il "noir" ed ha previsto
il concorso per cortometraggi "Eolie in video". All'interno dei Pomeriggi Culturali Eoliani ci sarà
una serie di presentazioni con relatori di spicco, seguite da aperitivo offerto dai produttori
locali. Gli incontri si svolgeranno prevalentemente nella sede storica di via Maurolico, ma anche
presso altre location di Lipari (Tenuta di Castellaro, Residence La Giara) e nelle altre isole
dell'arcipelago eoliano (Libreria Amanei di Salina, Libreria sull'isola di Stromboli, Filicudi). Anche
quest'anno il Centro Studi presenterà nuove pubblicazioni sui temi storici più significativi, tra
i quali una nota di Leonard Bacot sulle miniere di pietra pomice di Lipari e un nuovo quaderno
sul confino coatto a cura di Giuseppe La Greca. Il prossimo appuntamento è fissato venerdì 8
agosto con la presentazione del libro "Il mare dei soldati e delle spose" di Roberto Giardina
edito da Bompiani.
centonove pagina 17
8 Agosto 2014
sicilia
In Sicilia le lezioni avranno inizio il 17 settembre. Coloro che anticiperanno rischiano di non trovare in cattedra tutti i docenti per i ritardi nell’assegnazione
SCUOLA. La pubblicazione della mobilità del personale Ata conclude le operazioni organizzative. Ma regna il caos
Quando la graduatoria è precaria
Sempre più sentita l’esigenza di una “classifica” unica stabile e nazionale che consenta ai docenti di programmare le domande.
Il caso di una maestra ancora costretta alle supplenze e ormai prossima alla pensione. Tutti i nodi dell’anno che verrà
DI
ANDREA SMITH
MESSINA. In fila agli sportelli dell’ex
Inpdap di Messina per verificare la
propria posizione contributiva. È una
maestra supplente abilitata, che tale era
nel 1996, con l’amarezza dei suoi 64
anni e della decisione obbligata di
trasferire al nord la propria posizione
nelle graduatorie ad esaurimento pur di
sperare in una immissione in ruolo allo
scadere del tempo limite per accedere
Il ministro Francesco Profumo
ad un trattamento di pensione utile a
garantire un assegno di “sopravvivenza”.
Un ex ferroviere seduto sul gradino
d’ingresso di quella che un tempo era la
“Tonnara” di Marzamemi, genitore di
una supplente che la decisione di
trasferirsi al nord l’ha presa da tempo
pur di sperare nell’immissione in ruolo e
nell’immediato in una chiamata
annuale, che si chiede perché si continui
a mantenere graduatorie provinciali per
l’immissione in ruolo sconvolte ad ogni
triennio dopo l’aggiornamento e non si
crei, invece, una graduatoria unica
stabile nazionale che privilegi il merito
del punteggio e non piuttosto la
“fortuna” del posto disponibile nella
provincia di pertinenza per il famigerato
ruolo. Egli stesso, però, magari per
consolazione, precisa di non essere un
“addetto ai lavori” e, pertanto, di non
essere in grado di valutare dove stia
l’improponibilità della sua idea.
Due situazioni diverse, in luoghi diverse,
ma con un comune denominatore:
l’incertezza che regna nel mondo della
scuola e che non affligge solo i precari
ma anche chi è già di ruolo per l’opposto
motivo, la pensione.
Con la pubblicazione della mobilità del
personale Ata si sono concluse le
operazioni organizzative del prossimo
anno scolastico e sono iniziate, sistema
informativo del Miur permettendo,
quelle di rifinitura dell’organico di fatto
con le utilizzazioni, assegnazioni
provvisorie, assunzioni in ruolo e
supplenze del personale che andrà in
cattedra il prossimo anno. Quali
aspettative nutrono o hanno già riposto
nel cassetto gli interessati per il
prossimo primo settembre, data di inizio
del prossimo anno scolastico? Proviamo
un po’ a fare la situazione:
PENSIONI QUOTA ’96. Dopo l’ultima
delusione maturata, è ufficiale
l’abbandono della “conquista” della
quota ’96 e l’annuncio di una
riconsiderazione in un quadro più
ampio non porta a nulla. È, infatti, noto
a tutti che nella scuola vi è una sola
finestra d’uscita, il 1° settembre, e tutto
ciò che viene deliberato dopo potrà
LA SCHEDA
In Sicilia più bocciati, ma arrivano meno docenti
GLI ULTIMI DATI ufficiali emessi dal Ministero dell'Istruzione hanno messo
nuovamente nero su bianco come al Sud, dove paradossalmente l'anno
prossimo vi saranno più tagli di docenti, gli studenti fatichino a compiere
agevolmente il percorso scolastico. Sardegna, Campania e Sicilia hanno
conquistato il triste primato di Regioni con il top di bocciati e di alunni con
“debito”. In pole position la Sardegna, dove il 31,4% degli studenti delle
superiori porta a casa un'insufficienza da recuperare, contro una media
nazionale del 25,9%. ”Dovrebbe quindi far riflettere la scelta del Miur, indotta
solo da tassi demografici e migratori, di tagliare il prossimo anno a queste tre
regioni oltre 900 docenti”, commenta l'associazione sindacale Anief. ”Laddove
è alto il numero di alunni che lascia la scuola - spiega Marcello Pacifico,
presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - non possono bastare gli
stessi insegnanti previsti altrove. È evidente che occorre assegnare dei docenti
in sovrannumero, per le materie di base, ma anche per quelle specialistiche,
per le lingue e per i casi più difficili, anche in compresenza”.
centonove pagina 18
8 Agosto 2014
sicilia
esplicare i suoi effetti dall’a. s. 2015/16,
anno in cui una quota dei 4.000 previsti
beneficiari andrà in pensione
comunque. Le donne che al 31/12/2011
avevano compiuto 61 anni e vantavano
un’anzianità contributiva di 20 anni
devono essere collocate in pensione al
compimento dei 65 anni entro il 31
agosto e non possono ottenere nessuna
proroga perché non è più prevista.
ASSUNZIONI IN RUOLO. Abbandonata
la quota ’96, non si potrà contare più,
seppure con operazioni giuridiche ed
economiche rinviate all’anno successivo,
sui previsti 4.000 posti. Rimane solo il
contingente autorizzato dal Mef, perché
di mettere a disposizione tutti i posti
vacanti non se ne parla, ripartito per
provincia tra i diversi ordini di scuola, le
tipologie e le diverse classi di concorso.
Le assunzioni verranno effettuate
attingendo per il 50% dalle graduatorie
ad esaurimento e per la restante parte
da quelle del concordo a cattedra
bandito dal ministro Profumo approvate
anche dopo il 31/8/2013, non operative
nello scorso anno scolastico, scorribili
anche per le posizioni degli idonei in
numero superiore ai posti definito dal
bando di concorso. In agguato ci sono il
tempo e i soprannumerari, “nemici”
delle immissioni in ruolo. Si perché le
assunzioni a tempo indeterminato
seguono le operazioni del personale già
di ruolo e devono essere concluse entro
il 31 agosto affinché i beneficiari
possano assumere servizio dal 1°
settembre e percepire lo stipendio. E
considerato il numero non indifferente
dei provvedimenti che devono
concretizzarsi prima, ci vuole poco a
preventivare che la fine delle operazioni
dei docenti di ruolo non possa avvenire
prima del 22-25 agosto. I
soprannumerari dovranno essere
ricollocati in disponibilità per le quali
hanno titolo e, quindi, possono far
venire meno posti precedentemente
individuati per le immissioni in ruolo.
Come dire, nessuna certezza fino
all’ultimo istante.
SUPPLENTI. Con le previsioni fatte, pur
ritenendo che dopo la metà di agosto il
Miur emani le relative disposizioni,
appare alquanto improbabile che
possano essere stipulati contratti a
tempo determinato che assicurino
l’assunzione in servizio e la retribuzione
sin dal 1° settembre. Le disponibilità anche per la presenza di cattedre
costituite con orario superiore alle 18, la
scelta di docenti di ruolo ad assumere
ore in esubero disponibili nella scuola di
servizio e di un ridimensionamento
dell’organico di diritto – tendono a
contrarsi e per la loro puntuale
copertura ci si auspica che le nuove
graduatorie d’istituto vengano rese
definitive ed operative in tempo utile.
STUDENTI. In Sicilia le lezioni avranno
ufficialmente inizio il 17 settembre,
anche se qualche istituto per recuperare
giorni di lezione anticiperà di qualche
giorno, e per loro si prevede una brutta
notizia: come negli anni precedenti non
troveranno in cattedra tutti i loro
docenti e dovranno avere pazienza.
Arriveranno.
Assemblea al liceo Classico “Impallomeni” per scongiurare il trasferimento dell’istituto
MILAZZO. La Provincia prevede il trasferimento del liceo per fare spazio all’istituto “Guttuso”
Classico, ”sfratto” a regola d’Arte
A difesa della sede storica di via Risorgimento ex alunni e docenti. Ma le iscrizioni sono in calo
Messina. Da Milazzo a Tortorici
passando per Barcellona il mondo della
scuola è in subbuglio. Il nuovo piano
dell’edilizia scolastica della Provincia
regionale di Messina varato dal
commissario Filippo Romano, sta
creando non poche proteste.
Accorparmenti, trasferimenti, tagli di
affitti. Provvedimenti drastici che
stanno scardinando assetti e posizioni.
Il caso più eclatante riguarda Milazzo
dove si preannunciano mobilitazioni
popolari a difesa del Liceo statale
Impallomeni, una delle istituzioni più
antiche del messinese. L’Unità
intersettoriale - Edilizia Scolastica
guidata dal dirigente Vincenzo
Carditello, infatti, ha scoperto che a
causa del calo di iscrizioni, parte della
sede storica di via Risorgimento,
rimane vuota. Ed ecco la soluzione:
trasferire a decorrere dal’anno
scolastico 2015/2016 le classi del liceo
in via Valverde dove già operano altre
sezioni della stessa scuola (a
cominciare dallo Scientifico) e liberare
lo storico immobile per dare una sede
all’istituto d’arte “Guttuso”, diviso da
decenni in più sedi con un esborso
annuo di 555 mila euro in affitti.
Nell’aula magna del Classico si è già
tenuta una riunione d’urgenza a cui
hanno preso parte rappresentanti
d’istituto, docenti, ex alunni. Ma
perchè è stato individuato proprio il
Classico? L’accorpamento in via
Valverde sarebbe indolore in quanto le
due strutture sono già sotto un’unica
dirigenza, quella della professoressa
Caterina Nicosia. La sezione Classico è
costituito da 14 classi autorizzate che,
in base alle norme sull’edilizia
scolastica, dovrebbero avere una
superfice interna di circa 2 mila mq. Il
corpo di fabbrica, su due piani, si
sviluppa in un totale di 2500 mq,
dunque in esubero. A dovere lasciare
dei locali della succursale di Piazza
XXV Aprile dovrà essere anche l’istituto
tecnico “Leonardo Da Vinci”. In
passato ospitava la sezione “Geometra”
ora dei laboratori (usati di rado). La
provincia regionale risparmierà 98
mila euro l’anno di canoni di affitto.
BARCELLONA
Medi, a lezione al palacultura
AL VIA I LAVORI PER TRASFORMARE L’EDIFICIO COSTATO 13 MILIARDI DI LIRE
Barcellona. Il dirigente Vincenzo Carditello è già passato a prendere le misure
con i tecnici di Palazzo dei Leoni. Anche lo staff del Liceo scientifico Medi
sarebbe andato a fare il sopralluogo e visionare gli spazi. Dal prossimo anno
infatti, la scuola dovrebbe lasciare i locali in affitto per trasferirsi nella nuova
sede: il palacultura. L’immobile costato 13 miliardi di lire, infatti, sarà oggetto
di lavori di riqualificazione in modo da adeguare il piano superiore e
trasformarlo in aule e uffici. Una situazione che sta creando non pochi
malumori. Come potranno convivere una scuola e il palacultura che spesso
ospita convegni e manifestazioni? Accanto, da sempre, si svolge pure il
mercato settimanale. La Provincia, ha già chiesto all’amministrazione
comunale del Longano di liberare i locali occupati dall’Università della Terza
età. E’ in corso l’annullamento dell’accordo di programma stipulato tra i due
enti.
centonove pagina 19
Il palacultura di Barcellona
8 Agosto 2014
sicilia
Veduta di San Marco d’Alunzio
STORIE. Nel borgo collinare delle 23 chiese si studia il segreto della longevità
San Marco, patria dei centenari
Tre gli anziani che hanno spento le cento candeline. Per tutti una “anomala” coincidenza,
hanno sette fratelli. Un rebus anche per il loro sindaco-medico, felice del primato
SAN MARCO d’ALUNZIO. Tra le aree
oggetto di studio sulla gerontologia
italiana, entra a pieno titolo anche San
Marco d’Alunzio. Sono infatti tre i
centenari censiti dagli studiosi nel borgo
collinare, ricco di 23 chiese e di un
tempio dorico del IV sec. avanti Cristo,
oltre che di testimonianze bizantine di
tutto rispetto, le cui testimonianze sono
state racchiuse nel primo museo
multimediale della provincia.
Ma se l’area di Enna e i Monti Nebrodi
sono da anni al centro delle indagini
degli studiosi ora è a San Marco dove il
segreto pare si annidi.
“Su tre centenari-spiega orgoglioso
l’onorevole Roberto Corona, aluntino
doc, per anni protagonista della vita
Il compleanno di Giuseppe Pidalà
Antonino Russo
28 GIUGNO 1913
Antonino Russo, dalla prigionia in Germania agli agrumeti
RUSSO ANTONINO, inteso ullarà, nato il 28 giugno 1913, vedovo” da calidda”
Lunghitano Antonina, si è sposato il 27 ottobre 1950 ed ha una figlia,
Silvana, non ha voluto festeggiare i cent’anni, lo scorso anno per un lutto di
famiglia, dicendo che era giusto rinviare i brindisi con parenti ed amici. Vive
all’ombra di tre chiese e campanili S. Giuseppe, S. Agostino e S. Basilio. Ha
fatto la seconda guerra mondiale ed è stato prigioniero per oltre un anno in
Germania, ha lavorato come bracciante agricolo negli agrumeti di Torrenova.
Ad ogni pasto, continua a bere il vino della vigna che ha piantato in
contrada Portella Mazzusa, mentre a Scuregghia coltivava il proprio orto ed
ancora oggi, dirige da casa, i lavori delle sue campagne perché predilige
mangiare quello che produce la sua terra.
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sicilia
8 Agosto 2014
I cento anni di Maria Rotaro
3 GIUGNO 1914
Maria Notaro, la cuoca dei Cappuccini
NOTARO MARIA, intesa a pilucca, nata il 3 giugno 1914, vedova, du ciciruni
Monastra Calogero, appassionato di tresette, si è sposata il 5 maggio 1937 ed
ha una figlia, Rita, che ha seguito in giro per l’Italia per tanti anni essendo
coniugata con un poliziotto stradale. Vive all’inizio di piazza aluntina e nella
sua vita lavorativa, oltre a svolgere l’attività agricola, ha collaborato come
cuoca alla refezione scolastica ed a quella del convento dei frati Cappuccini.
Era molto battagliera ed ancora oggi ricorda la corrispondenza avuta con il
Presidente della Repubblica Giovanni Leone e tutti i fatti significativi dei suoi
cent’anni trascorsi; il suo piatto preferito sono i maccheroni con sugo di
maiale e salsiccia.
politica provinciale- tutti hanno un
segreto in comune: vengono da famiglie
con sette fratelli”.
Un rebus quello dei sette fratelli legati
all’elisir di lunga vita anche per il
sindaco del centro collinare, Amedeo
Arcodia, che è medico personale di tutte
e tre i centenari, Giuseppa Pedalà,
Antonino Russo e Maria Notaro, tutti
con data di nascita garantita dal
Comune: 10 aprile 1913; 28 giugno
1913; 3 giugno 1914.
Un lieto evento per padre Salvatore
Miracola, che per ogni ricorrenza fa
suonare a festa le campane del paese.
I tre centenari hanno in comune anche
grandi orecchie, oltre al luogo di nascita
e nomi propri dei secoli scorsi con
l’ingiuria, la vedovanza e di avere
almeno una figlia, di essere vissuti
sempre in famiglia, accuditi
amorevolmente e non abbandonando
mai l’alimentazione tradizionale ed i
piatti tipici stagionali. Sono stati
festeggiati da tutta la comunità con
discorsi e targhe ufficiali, da parte
dell’Amministrazione Comunale, che
hanno tracciato i profili umani e
lavorativi.
Se nel mondo sono Canada, Cipro,
Israele e Giappone i paesi dove l’età
media si attesta su ottanta anni, l’Italia
è quella dove è più marcata la
differenza tra gli uomini e le donne: 78
anni per gli uomini, 84, 1 anni per le
donne. Ma è sui Nebrodi che questo
dato schizza ancora più in alto. Sarà il
ritmo cadenzato della vita, le abitudini
sane e la vita all’aperto, in termini di
incidenza il paqlmares va a San Marco
10 APRILE 1913
Giuseppa Pedalà
tra ricami e nobiltà
PEDALÀ GIUSEPPA, intesa a
zzangagghia, nata il 10 aprile
1913, vedova,” du riggiu”, Latino
Antonino, si è sposata il 31
dicembre 1936 ed ha avuto due
figli, Maria e Giovanni, che da
giovani sono emigrati in Svizzera.
Ha sofferto molto quel distacco ed
è rinata appena i figli sono
ritornati in Paese. Amava ricamare
e fare la casalinga, vive ancora oggi
respirando l’aria nobiliare del
Castello dei Conti Filangeri,
circondata da tanti nipoti che la
riempiono di attenzioni. La sua
casa, nella parte più alta del Paese,
era aperta a tutti, in modo
particolare nel periodo di
carnevale” teneva u sonu” e
pertanto meta di tanti “stravistuti”
che si fermavo a ballare. Fino a
pochi anni addietro faceva con le
sue mani il pane ed era molto
brava a preparare maccheroni,
tagghiarini e dolci fatti in casa.
d’Alunzio. Ecco qui di seguito le schede
dei tre centenari, che vi proponiamo
alla ricerca dei segreti che li hanno
portato a tagliare l’invidiabile
traguardo.
R.C. .
centonove pagina 21
8 Agosto 2014
sicilia
Santi Scarcella
LA STORIA. L’artista di Santa Teresa di Riva gira il mondo contaminando la musica dei neri con quella siciliana
Ciuri ciuri, a ritmo di jazz
Santi Scarcella si esibirà ai festival di Mailbourne e Londra. E’ riuscito a creare uno stile unico
fondendo strumenti popolari con l’elettronica. Il prossimo disco? Parlerà di Savoca e Pachino
DI
GIUSEPPE PISTONE
Santa Teresa di Riva. “Il Jazz ha il
Dna siciliano”. A rivelarlo il giovane
artista, Santi Scarcella con le sue opere:
“Ciuri ciuri Jazz” e "Swing siciliano" in
un magico intreccio tra musica e teatro.
Due musical composti da 18 brani
inediti che stanno incantando in giro per
il mondo. Pronto una nuova opera di
musica pop - jazz. Una contaminazione
di suoni e colori che annunciano la vera
genesi musicale del jazz. Conosciuto da
sempre come la “musica dei neri” di
New Orleans, in realtà ha chiare origini
siciliane. A riscoprilo è il giovane
cantante, musicista e compositore, Santi
Scarcella, che con il piano a corde,
traboccante di agrumi e la sua “Ciuri
ciuri jazz orchestra” Made in Sicily” sta
incuriosendo il panorama mondiale
della musica jazzistica. Reduce degli
applausi al “jazzit Fest” di Terni, al
“Cross Roads” di Roma, prestigiosi
palchi della musica internazionale, si
prepara a calcare il palco del “Mailbourn
international jazz” e quello del “festival
London Jazz” di Londra, per presentare
il suo nuovo progetto discografico:
“Santi Scarcella 5et”. Negli ultimi anni è
riuscito a collezionare decine di
recensioni sui maggiori “magazine”
italiani ed esteri. Dopo aver portato su
diversi palcoscenici d’Italia (dal Blue
Note di Milano, al Villa Celimontana
Jazz Festival di Roma) la sua opera
ciuriciurijazz" e dopo aver inciso un
album di impronta isolana: "Swing
Santi Scarcella in sala d’incisione
siciliano", recentemente ospite in diretta
su Radio2 con Nino Frassica e Simone
Cristicchi, Santi ha in cantiere in questi
mesi nuovi ambiziosi progetti che
puntano a raggiungere un pubblico
sempre piú ampio. «Ad ottobre uscirà il
mio nuovo album di musica pop – jazz il
cui tema è della stessa matrice: “la
Sicilia incontra il mondo». Ed ecco che
rivela i titoli di alcuni brani musicali:
“Hotel Pachino”, “Bar Vitelli” in cui il
musicista narra la storia del film de “Il
Padrino” girato a Savoca, “Parru Cu Tia”
e “Cenerentola e SandoKan”. Le
partiture di Scarcella, addirittura, sono
diventate fenomeno di studio al
conservatorio di Messina, per la capacità
di inserire strumenti tipici popolari,
quali la zampogna, il friscalettu, il
marranzanu suonati magistralmente da
Gemino Calà, in chiave moderna grazie
all'inserimento dell'elettronica per
“svecchiare” il suono e renderlo
contemporaneo. Alcuni brani
contengono intere strofe scritte in
dialetto, ma che, a differenza del
passato, utilizzano un linguaggio di
ritmi, suoni, colori e parole che legano il
jazz al pop e la Sicilia al resto d’Italia e
al mondo. «Io amo la Sicilia che
incontra il mondo e non la Sicilia che
resta a contemplare – dice l’artista
santateresino». In occasione della sua
breve pausa estiva è ritornato nella sua
terra e si prepara a presentare in
esclusiva il suo nuovo progetto
musicale. Il 23 agosto in un antico
frantoio di Contrada Botte a Savoca, si
esibirà in un “Piano solo”. Uno
spettacolo che condurrà il pubblico in
un evocativo viaggio musicale, dal nord
America al “bel paese”, la Sicilia.
Scarcella interpreta, compone ed
orchestra musica ispirata alle proprie
radici, alla propria identità culturale,
inserita in un nuovo contesto attuale,
fatto di improvvisazione jazzistica e
cultura mediterranea. Il suo percorso
artistico trae spunto dai grandi musicisti
che in America hanno contribuito alla
nascita prima e allo sviluppo poi, di
questo fenomeno culturale jazzistico di
chiare origini siciliane in particolare,
come Nick La Rocca, Joe lovano, Chick
Corea, Joe Venuti, Al di Meola, Frank
Sinistra, che pare addirittura avesse
origini messinesi. L’ultimo album è stato
registrato dal vivo l’anno scorso a “Villa
Celimontana Jazz” ed è presentato in
stick card usb, contenente tracce audio e
video, un bel booklet ed una rassegna
stampa esaustiva. I suoi musical si
possono scaricare gratuitamente dal sito
www.santiscarcella.it.
ZOOM
La tesi di laura? Uno spettacolo
LO STUDIO È STATO TRASFORMATO NELLA SUA PRIMA OPERA IN GIRO PER I TEATRI
Santa Teresa di Riva. E’ proprio la tesi di laurea al Santa Cecilia di Roma, conseguita col
massimo dei voti, che da a Santi Scarcella il via al suo percorso artistico di autore e musicista Jazz
con l’opera dal titolo: “CiuriciuriJazz”. La tesi di laurea si trasforma in breve tempo in spettacolo,
riuscendo ad esibirsi in diversi teatri d’Italia, riscuotendo un ampio consenso di critica e di
pubblico. Dopo breve tempo “Ciuri Ciuri”, seguono “Swing siciliano” e “Piano solo”. In questi
ultimi anni Santi Scarcella vanta la partecipazione con artisti del calibro: Steve Reich, Leo Sayer,
Lucio Dalla, Renzo Arbore, Marisa Laurito, Andrea Mingardi, Orchestra Civica Jazz, Scott Reeves,
Annalisa Minetti. Tra swing, ciuri ciuri jazz ed emozioni maghrebine il sound di Santi ricorda il
Caribe (“Il fico d’India e la balena Zazzà”), percuote l’antica litania isolana (“Luna Lunedda”),
traduce in jazz la marcetta da vicolo (“Ciuciurijazz”), anima un tango elegiaco da secoli nato
all’ombra dell’Etna (“Lu ventu”) o uno squassato brasileiro (“La samba della coppola in’insù”).
centonove pagina 22
Santi Scarcella con Nino Frassica a Radio 2
economia
TURISMO. In Sicilia il termalismo rimane una potenzialità inespressa. Rappresenta solo 1,7% degli arrivi
C’erano una volta le terme
L’alta qualità delle acque non colma il deficit strutturale delle aziende. «Non si effettuano investimenti seri perchè
manca una programmazione regionale» dice Paolo Genovese di Federterme. E il distretto rimane fermo al palo
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
MESSINA. C’erano una volta le cure
termali. In estate le cure termali in
Sicilia erano una tappa irrinunciabile
specialmente per gli impiegati pubblici
che potevano godere di ulteriori 15
giorni di congedo da aggiungere alle
ferie e dell’ampia scelta offerta
dall’isola (a carico del servizio sanitario
nazionale). Secondo i dati forniti
dall’ultimo studio effettuato nel 2012
dalla Regione Sicilia dal titolo “Il
turismo del benessere termale in
Sicilia: tendenze e prospettive di
sviluppo”, le cose da tempo sono
cambiate. Secondo le statistiche
ufficiali del 2010 (le più recenti),
validate dall’Istat, l’isola è stata visitata
da 67.769 turisti che si sono fermati
per un totale di 441.360 giorni con una
permanenza media di 6,5
pernottamenti. Il turismo termale ha
rappresentato nello stesso anno l’1,7%
degli arrivi totali e il 3,3% delle
presenze totali rilevate nella regione. Il
comparto termale è ad alta intensità
alberghiera perchè per l’89,7% degli
arrivi termali ed il 95,2% delle
presenze, i turisti hanno scelto di
pernottare in albergo. Gli italiani hanno
rappresentato il 56,2% degli arrivi e il
56,4% delle presenze e gli stranieri
rispettivamente il 43,8% e il 43,6%.
«Le tendenze anche quest’anno
rispecchiano quelle nazionali ammette Mariano Marino, gestore
dell’omonima struttura di Alì Terme e
uno dei componenti del cda del
Distretto termale presieduto da
Margherita Ferro - prima c’era una
clientela che approfittava dei famosi 15
giorni di congedo, ma non era
appassionata, ora c’è una clientela più
selezionata che però spezzetta le ferie e
dedica al benessere termale il classico
week end. C’è un ritorno alle cure di
aerosol inalatorie, ottime specialmente
per bambini. Non c’è una grande
tendenza verso la fango- terapia perchè
non particolarmente valutata dai
medici. Bene piscina, idromassagi e
percorsi del benessere».
Il Distretto coinvolge sette località con
le rispettive strutture: Alì Terme, Terme
Vigliatore, Acireale, Montevago,
Sciacca, Termini Imerese, Segesta.
«L’attività del distretto va a rilento continua Marino - non vi sono misure
regionali, l’unica nota positiva è che la
sua attività è stata inserita nella
programmazione finanziaria della
Regione Siciliana 2014 - 2020».
L’analisi della stagionalità del turismo
nella regione nel 2010, evidenzia un
andamento abbastanza in linea con la
stagionalità del turismo nazionale.
Infatti il 15,4% degli arrivi e
il 20,4% delle presenze si concentra nel
PRIVATIZZAZIONI
Acireale e Sciacca nel limbo
PALERMO. Se ne discute da anni, in alcuni momenti sembra che sia tutto pronto,
ma le privatizzazioni delle terme regionali di Acireale e Sciacca non partono mai.
Gli stabilimenti rimangono nel limbo assieme ai dipendenti. Il commissario
liquidatore delle Terme di Sciacca, Carlo Turriciano, giorni fa si è espresso senza
mezzi termini sul futuro del patrimonio di Sciacca, paventando la chiusura per la
prossima stagione qualora non ci fossero stati seri aiuti economici dalla Regione. Il
futuro è più che mai incerto. Servono poco meno di 500 mila euro per saldare
bollette e debiti maturati. La Regione ne dovrebbe trasferire appena 200 mila. Un
po’ meglio ad Acireale dove il trasferimento si dovrebbe aggirare sui 400 mila
euro. il governo Crocetta ha inserito le due società termali tra le partecipate da
dismettere assieme all’Ast.
centonove pagina 23
8 Agosto 2014
mese di agosto; nei due mesi centrali di
luglio ed agosto gli arrivi sono il 27,5%
del totale registrato nell’anno e le
presenze il 35,9%. Il periodo estivo
(giugno-settembre) raccoglie il 50,8%
degli arrivi ed il 69,3% delle presenze.
«Il rilancio può passare solo attraverso
una regia regionale - sostiene Paolo
Genovese, consigliere nazionale di
Federterme, ai vertici di una spa a
Terme Vigliatore - gli investimenti sia
pubblici che privati possono arrivare
solo se vi è una programmazione a
largo raggio che dia certezze al
mercato. Si potrebbe cominciare anche
chiarendo i termini della
privatizzazione delle terme di Acireale
e Sciacca di cui si parla da anni senza
giungere ad un risultato concreto». A
confermare lo stallo anche Lorenzo
Grasso, ex sindaco di Alì Terme,
promotore del Distretto. «Il settore
ristagna perchè c’è un deficit strutturale
degli impianti - spiega Grasso - al di là
di qualche realtà non siamo attrezzati
per competere alla pari con il resto
d’Italia. Abbiamo dalla nostra il clima e
la posizione. Ma nel termalismo ci si
confronta su altri basi come
l’eccellenza. La qualità delle nostre
acque è alta ma fino a quando gli
impianti si limiteranno ad erogare solo
cure termali tradizionali non si
potranno registrare sussulti nel
settore».
8 Agosto 2014
economia
STORIE DI IMPRESA. Tre giovani di Campofelice danno vita ad una azienda-rivelazione nel panorama nazionale
La lumaca ti fa bella
La società madonita nata nel 2009, conquista gli chef col caviale da 1600 euro al chilo. L’allevamento a cielo
aperto in continua crescita fattura ogni anno il 70% in più in barba alla crisi. E ora punta alla cosmesi
DI
ANTONINO CICERO
CAMPOFELICE DI ROCCELLA. «Il
caviale di lumaca è composto dalle uova
e il suo sapore, unico e particolare, ha
sentori di terra, di erba e di funghi ed è
molto apprezzato dagli chef stellati
d’Italia che lo hanno provato». Sorride
Davide Merlino, uno dei tre soci della
“Lumaca madonita”, una delle
rivelazioni aziendali nel panorama
nazionale, messa su nel 2009 insieme ai
fratelli Michelangelo e Giuseppe
Sansone.
Lo vendono a 1600 euro al chilo quel
caviale e sono gli unici a produrlo. Le
lumache del loro allevamento, a
Campofelice di Roccella, ai piedi delle
Madonie, nel palermitano, servono per
la ristorazione e la cosmesi, «sebbene
abbiamo già attivato una collaborazione
con uno staff di pediatri per uno
sciroppo curativo della tosse» precisa
Michelangelo Sansone.
I tre appartengono alla generazione dei
trentenni che hanno investito
nell’elicicoltura pur di rimanere nella
loro terra. E hanno indovinato.
Il loro allevamento a cielo aperto, con i
suoi 4 ettari e i 95 recinti di produzione,
è ormai il più grande d’Italia con un
business di tutto rispetto.
«Produciamo quasi tutto l’anno – ricorda
Merlino – e oggi siamo arrivati a 20
tonnellate all’anno che diventano 100 in
fase di commercializzazione grazie alle
restanti che acquistiamo dai quasi 450
allevamenti che abbiamo sviluppato in
Italia negli ultimi quattro anni, con un
fatturato che aumenta ogni anno di
circa il 70-80% e in questo periodo di
crisi non possiamo lamentarci».
Sono pure tutor, infatti, per coloro che
decidono di investire in lumache a loro
volta. Offrono consulenza, progettazione
degli impianti, fornitura dei materiali e
Il vasettro di caviale di lumaca
Davide Merlino con le sue lumache
Michelangelo Sansone, Davide Merlino e Giuseppe Sansone
degli esemplari per aver garantita la
qualità del prodotto che pure si
impegnano ad acquistare e
commercializzare nella loro rete
distributiva.
Il 90% della produzione è destinata
all’Italia, con il Lazio in testa per
richiesta, mentre il restante 10% arriva
in Spagna e in Francia, la patria
dell’escargot, «che si differenzia dalla
nostra – spiega Michelangelo Sansone –
intanto per il metodo di allevamento,
perché il sistema francese, a causa delle
basse temperature, impone
l’allevamento al chiuso e quindi in
condizioni diciamo “artificiali e
industriali”; e si differenzia pure per le
dimensioni». E aggiunge: «Il nostro
sistema è ormai conosciuto in Europa
come “sistema madonita” che ha la
particolarità di utilizzare per il 70-80%
ortaggi freschi coltivati appositamente in
allevamento per l’alimentazione delle
chiocciole, integrati con un mangime
studiato da alimentaristi e veterinari e
che fornisce alla lumaca il gusto
naturale che ci si aspetta e la giusta
quantità di calcio per indurire il guscio».
Ed è fondamentale selezionare
alimentazione e sede d’allevamento
perché «la lumaca ha il sapore di quel
che mangia – precisa ancora Merlino –
potendola definire un maiale in
miniatura: mangia proprio di tutto!»
Francia e Spagna hanno certo la loro
produzione e i loro mercati ma, a detta
dei tre madoniti, non la medesima
qualità. Eppure la concorrenza è spietata
«perché si insegue più il prezzo basso
che non anche la qualità – ricorda
Davide Merlino –. In Italia arrivano
lumache soprattutto da Algeria, Tunisia,
Marocco e poi da Grecia, Romania,
Bulgaria e Polonia».
La Sicilia, ricordano i tre imprenditori, è
il primo produttore di lumache in Italia,
sebbene pure la Sardegna stia
sostenendo il settore, in forte espansione
grazie all’erogazione di finanziamenti
mirati allo sviluppo di sempre nuovi
impianti.
A Campofelice di Roccella stanno pure
lavorando, in collaborazione con la
facoltà di agraria dell’ateneo
palermitano, alla registrazione e alla
certificazione, come nuova, della specie
lì prodotta chiamata “helix aspersa
madonita”.
Del prodotto siciliano, ricco di proteine e
vitamine e povero di grassi, ne fanno
richiesta i ristoranti, la grande
distribuzione, i mercati ortofrutticoli o
ittici perché «al nord, per esempio, è
consuetudine trovare le lumache al
L’allevamento a Campofelice di Roccella
centonove pagina 24
banco del pesce» ricorda Davide Merlino
e si sposa bene con la nostra tradizione
culinaria: caponata di lumache, macco
di fave e finocchietto selvatico con
lumache, frittata di lumache…
La bava di lumaca è poi molto richiesta
dall’industria della cosmesi e a
Campofelice producono pure “Helipure”,
«una crema testata su acne, macchie e
arrossamenti della pelle, rughe, cicatrici,
mani secche e screpolate con risultati
sorprendenti» precisa entusiasta
Michelangelo Sansone.
Le collaborazioni della “Lumaca
madonita” sono intrattenute anche con
l’Istituto Zooprofilattico di Palermo e
con le università di Messina, Napoli e
Milano «e con ognuna stiamo portando
avanti diversi progetti per lo sviluppo
dell’elicicoltura non solo in Italia –
sottolinea Giuseppe Sansone – sebbene,
al momento, pesi l’assenza di una
regolamentazione specifica del settore».
Tanta fatica oggi viene ripagata e la loro
creatura la mettono in mostra. «Ogni
venerdì organizziamo delle giornate
informative per chi vuole visitare il
nostro allevamento e ospitiamo tante
scolaresche provenienti da tutta la
Sicilia. Ogni volta è sempre la stessa
storia: vediamo stupore, divertimento e
fierezza nei nostri confronti perché
siamo giovani che hanno costruito
qualcosa di importante nella propria
terra» chiosa Merlino.
8 Agosto 2014
economia
L’ANALISI. Il programma del premier per fronteggiare la crisi occupazionale. Tra incentivi e deregulation
Un piano per il lavoro
Intesa con il Coni
Il colossale investimento di Obama che rilancia l’esperienza di Roosewelt come modello da seguire per un programma
di sviluppo che modernizzi il paese e favorisca l’occupazione. Anche a costo di scontrarsi con il Fiscal compact
DI
MAURIZIO BALLISTRERI*
MESSINA. La crisi occupazionale
sembra ormai senza fine nel territorio
messinese, in Sicilia e nel Paese,
nell’ambito di una deflazione europea
sempre più concreta che può divenire
recessione, frutto della
finanziarizzazione dell’economia globale
e delle stolide politiche rigoriste e
monetariste imposte all’Unione dal
governo tedesco della “cancelliera di
ferro” Angela Merkel.
Il governo Renzi per fronteggiare questa
drammatica situazione ha scelto strade
fondate per un verso alle incentivazioni
alle imprese e, per un altro, ad una
nuova deregulation dei rapporti e del
mercato del lavoro, nel mentre si
evidenzia sempre più la crisi della
rappresentanza sociale di quelle che un
tempo furono le grandi organizzazioni
degli interessi, sindacato in primis, che
appaiono ai nostri giorni, purtroppo,
residuali nell’ambito dei policy-makers in
Italia. Come ha scritto il sociologo
Luciano Gallino, la prima strada presta il
fianco alle critiche di provvedimenti non
selettivi, che sul piano della grave
emergenza occupazionale, in particolare
nel Sud, legano il nuovo lavoro alla
percezione materiale delle
incentivazioni, peraltro da verificare sul
piano delle coperture; la seconda non
tiene conto che per quanto si flessibilizzi
il lavoro e si comprimano i suoi costi, i
paesi di “nuova economia”, praticando il
social dumping, produrranno merci a
prezzi più bassi e che l’Italia deve
investire su produzioni ad alto valore
aggiunto.
C’è da chiedersi, quindi, se non sia il
caso di pensare ad un ruolo dello Stato
come “datore di lavoro di ultima
istanza”, collegandosi alla fondamentale
esperienza americana del New Deal di
Roosewelt, che l’attuale presidente degli
Stati Uniti Obama ha deciso di rinverdire
attraverso la presentazione al Congresso
di stanziamenti per 140 miliardi di
dollari, per opere pubbliche
infrastrutturali, strade, aeroporti,
trasportistica, per rinnovare le scuole e
mantenere in servizio quasi 300 mila
insegnanti. Un colossale investimento
che riguarda la modernizzazione di
sistema e il sapere delle future
generazioni.
Ritorna alla memoria il "Piano del
lavoro" lanciato tra la fine del 1949 e i
primi mesi del 1950 dal grande leader
sindacale Giuseppe Di Vittorio, che
raccolse i contributi di significativi
esponenti del mondo accademico
italiano ed era ispirato alle teorie
keynesiane per bilanciare il mercato con
l'intervento pubblico, allo scopo di
stimolare la domanda e, quindi, generare
direttamente occupazione, a partire da
un programma per infrastrutture e opere
pubbliche.
Si tratta di una proposta che, aggiornata,
conserva una notevole attualità anche ai
giorni nostri, segnati dallo spettro della
recessione globale e della
disoccupazione di massa, per
fronteggiare la crisi attraverso un
programma generale di sviluppo per
modernizzare il Paese, partendo, per una
volta, non dal Nord ma dal Mezzogiorno,
in cui dal 2007 il Pil è calato di 47,7
miliardi di euro, con quasi 32mila
imprese in meno, oltre 600mila posti di
lavoro perduti, 114mila persone in cassa
integrazione e quasi 2 giovani su 3
disoccupati:
Certo, si obietterà che una politica di
questo tipo si scontra con il famigerato
PROGETTI
Fiscal compact, improvvidamente
inserito nella nostra Costituzione, ma c’è
da chiedersi se la sistematica violazione
dei diritti sociali, come quelli del lavoro e
dell’occupazione, non sia gravemente
lesiva del nostro ordinamento
repubblicano, finalisticamente orientato
alla “promozione sociale dell’uomo” ed
alla sua liberazione dal bisogno e da
privazioni economiche, per la sintesi tra
libertà ed uguaglianza, secondo
l’insegnamento di uno dei Padri
costituenti, Piero Calamandrei:
“attraverso la proclamazione dei diritti
sociali….la democrazia da soltanto
politica che era, si avvia a diventare
anche economica: cioè più vera e più
piena democrazia”.
Forse è tempo di dedurre le violazioni
dei principi fondativi della nostra
Costituzione innanzi alla Consulta!
* Docente di diritto del lavoro
nell’Università di Messina
Definire un quadro di collaborazione
con l'azione del governo, delle Regioni
e delle altre pubbliche amministrazioni
coinvolte nell'attuazione del
programma 'Garanzia Giovani',
attraverso azioni volte a promuovere il
programma nei confronti delle sedi
territoriali quali luoghi di informazione
diffusa ed a fornire un contributo nello
sviluppo di eventuali previsioni a medio
termine delle figure professionali
richieste dal mondo sportivo. Questi gli
obiettivi del protocollo siglato dal
ministro del Lavoro e delle Politiche
sociali, Giuliano Poletti, e dal
presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Il Coni, si impegna a coinvolgere le
proprie strutture territoriali nelle
attività che potranno, attraverso
l'azione di coordinamento dei Comitati
regionali Coni di tutti gli organismi
sportivi del territorio, favorire
l'avvicinamento e l'inserimento dei
giovani nel mondo del lavoro; a
promuovere la pubblicazione delle
offerte di lavoro, apprendistato e
tirocinio sia sul portale di 'Garanzia
Giovani' www.garanziagiovani.gov.it
che sul proprio portale www.coni.it.
LEGALMENTE
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
PALERMO
E’ stata indetta, con deliberazione n.613 del 27/06/2014, gara con procedura aperta per l’affidamento del servizio di lavatura, asciugatura, stiratura e governo della biancheria, di proprietà dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo nei vari Presidi di Palermo e provincia, per un periodo pari
a cinque anni, così come precisato negli atti di gara.
L’importo complessivo dell’appalto a lotto unico per la durata di mesi 60 (sessanta) ammonta ad
Euro 1.450.000,00 oltre IVA al 22%, oltre gli oneri relativi alla sicurezza stimati in Euro 2.500,00.
Gli atti di gara sono disponibili sul sito www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 30.09.2014. Il Bando è stato inviato alla G.U.E. il 31.07.2014.
Il Direttore
U.O.C. PROVVEDITORATO
Avv.to Fabio Damiani
REPORT CURELLA
Disoccupazione, il triste primato della Sicilia
I.P.A.B. CASA DI OSPITALITA’ COLLEREALE MESSINA
AVVISO RELATIVO AD APPALTO AGGIUDICATO
PALERMO. ''Le statistiche e le informazioni qualitative acquisite delineano uno
scenario inquietante sia sul fronte delle imprese che su quello delle famiglie e
delle pubbliche amministrazioni, con in prima linea il mercato del lavoro''. Lo dice
il 41simo report sull'economia siciliana del Diste per la fondazione Curella. ''Il 2013
- dice il report - si è chiuso con un crollo dell'occupazione del 5,3%". ''Le proiezioni
Diste - prosegue - per il 2014 preannunciano una flessione in media d'anno di altri
33.000 occupati, con un impoverimento negli ultimi otto anni di 215.000 posti di
lavoro. La disoccupazione, ha ormai assunto le sembianze di vera e propria
emergenza sociale, soprattutto tra i giovani. Nel 2013 i residenti nell'Isola in cerca
di lavoro sono saliti a 352.000 unità, forzando la scalata del tasso di
disoccupazione a 21,0%, la più elevata in Italia insieme a Campania (21,5%) e
Calabria (22,2%). Il peggioramento è proseguito nel 2014 (24%). 'La mancanza di
una qualunque programmazione nazionale e regionale - dice Pietro Busetta,
responsabile scientifico del Diste - sta portando al disastro economico''.
Si rende noto che il C.d.A., con delibera n. 37/2014, ha aggiudicato definitivamente la gara
con procedura aperta relativa al servizio sociale professionale, a servizi vari di assistenza alla
persona e medico-infermieristici.
Servizi appaltati e pubblicaz. bando:
Cat. 25 – All. II B. – 21.05.2014
Aggiudic. provvisoria e definitiva:
15.07.2014 e 28.07.2014.
Criteri di aggiudicazione:
Offerta economicamente più vantaggiosa.
Valore e durata appalto:
€ 685.900,00 – Anni due
Offerte ricevute:
N. 5
Ditta aggiudicataria e punteggio:
Coop. Soc. Genesi Messina. Punti 98,50/100
Organo per le procedure di ricorso:
T.A.R. Catania.
Messina, 04.08.2014.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Dott. Giuseppe Turrisi
centonove pagina 25
8 Agosto 2014
economia
UOMINI&BUSINESS
CONFINDUSTRIA CENTRO SICILIA
QUI EUROPA
Governance e verifiche anticrisi
DI SALVATORE
CIFALÀ
GLI INSEGNAMENTI tratti
dalla recente crisi
economica, finanziaria e
del debito sovrano hanno
portato a successive riforme delle norme
UE con l'introduzione di nuovi sistemi di
sorveglianza nelle politiche economiche
e di un nuovo piano di bilancio.
Le nuove disposizioni sono state
integrate nel calendario decisionale
dell'UE, denominato "Semestre europeo"
per garantire norme più chiare, un
migliore coordinamento delle politiche
nazionali nel corso dell'intero anno, una
verifica regolare e un'applicazione più
rapida di sanzioni in caso d'irregolarità.
Gli Stati membri sono in tal modo
sollecitati a rispettare i loro impegni di
riforma e di bilancio rendendo così più
solida l'Unione economica e monetaria
nel suo complesso.
Il coordinamento e l'orientamento delle
nuove regolamentazioni avviene grazie il
ruolo svolto dal programma del
"Semestre europeo", introdotto nel 2010,
il quale assicura che gli Stati membri
discutano i loro programmi economici e
CONSUMATORI
Obblighi in condominio
Con la riforma del condominio
sono stati introdotti nuovi
obblighi a carico degli
amministratori condominiali ed
in particolare quello di curare la
tenuta del registro di anagrafe
condominiale contenente le
generalita' dei singoli proprietari e dei titolari
di diritti reali e di diritti personali di
godimento, comprensive del codice fiscale e
della residenza o domicilio, i dati catastali di
ciascuna unita' immobiliare, nonche' ogni
dato relativo alle condizioni di sicurezza. I
registri dell’anagrafe condominiale possono
essere visionati dagli interessati, previa
richiesta all'amministratore, ed è possibile
ottenerne copia sottoscritta dal predetto,
previo rimborso delle spese. Alla cessazione
dell'incarico l'amministratore e' tenuto alla
consegna di tutta la documentazione in suo
possesso e ad eseguire le attivita' urgenti al
fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni
senza diritto ad ulteriori compensi. Si tratta di
un obbligo la cui inosservanza, secondo la
Corte di Cassazione, costituisce reato, in
quanto incorre nel reato di mancata
esecuzione dolosa di un provvedimento del
giudice l'amministratore del condominio che,
cessato dal proprio incarico, omette di
restituire la documentazione al successore.
Francesco Suria, legale
di bilancio con i partner dell'UE in
momenti specifici dell'anno, consentendo
loro di fare osservazioni sui programmi
altrui e permettendo alla Commissione di
offrire un orientamento politico prima
che vengano adottate decisioni a livello
nazionale.
La Commissione verifica, inoltre,
l'impegno degli Stati membri nella
realizzazione degli obiettivi in materia di
occupazione, istruzione, innovazione,
clima e riduzione della povertà fissati da
Europa 2020, a partire dal mese di
novembre, con l'analisi annuale della
crescita della Commissione, che fornisce
orientamenti politici per l'anno
successivo.
In seguito, le raccomandazioni specifiche
per Paese, pubblicate in primavera,
offriranno agli Stati membri una
consulenza specifica sulle riforme
strutturali di più vasta portata, mentre il
monitoraggio dei bilanci nella zona euro
si intensificherà verso la fine dell'anno,
quando i Paesi presenteranno i loro
documenti programmatici di bilancio che
verranno valutati dalla Commissione e
discussi dai ministri delle finanze della
zona euro.
INIZIATIVE
Sicilia e Toscana insieme
per costruire un modello Bio
PALERMO. La Sicilia e la Toscana con
l'Associazione Città del Bio, stanno
collaborando alla costruzione di un
modello di Bio-Regione Europea. Il
progetto intende definire le linee
guida per la prozione la
valorizzazione - in termini di
ecosostenibilità - di intere aree
omogenee, non solo per i prodotti
biologici. Riuscire ad individuare un
percorso comune aiuterà le singole
aree ad ottimizzare le potenzialità
possedute e ad orientare lo sviluppo
dei territori nella direzione della
programmazione di politiche
ambientali sostenibili.
Per quanto riguarda le disposizioni
adottate, esse mirano a migliorare
l'applicazione delle regole stabilite, grazie
ad una sorveglianza rafforzata nella zona
euro, poiché la crisi ha dimostrato che le
difficoltà in uno Stato membro possono
avere importanti effetti di contagio sui
Paesi confinanti. Pertanto, una maggiore
tutela è giustificata dall'impegno a
contenere i problemi prima che diventino
sistemici.
Le riforme intraprese negli ultimi tre anni
sono senza precedenti, ma la crisi ha
dimostrato in che misura è aumentata
l'interdipendenza delle nostre economie
dalla creazione dell'Unione economica e
monetaria. È particolarmente
importante, perciò, che i Paesi
collaborino più strettamente per adottare
decisioni politiche che tengano conto
degli interessi degli altri membri della
zona euro.
Infine, le idee della Commissione
europea per il futuro figurano nel piano
per un'Unione economica e monetaria,
pubblicato il 28 novembre 2012, che
delinea come procedere passo per passo
nei prossimi mesi e anni sulla base
dell'architettura di cui l'Ue dispone.
Marco Venturi presidente
CALTANISSETTA. Marco Venturi è il
nuovo presidente di Confindustria Centro Sicilia, l' associazione che raggruppa
gli imprenditori delle province di Caltanissetta, Enna e Agrigento. Venturi
prende il posto di Carmelo Turco, che
nei giorni scorsi è stato nominato dall'
associazione regionale degli industriali
delegato per i rapporti con il settore
della raffinazione. Venturi, amministratore dell' azienda Sidercem, ha ricoperto
altri incarichi nell' associazione degli industriali. È stato anche presidente della
federazione Piccola Industria e anche
vicepresidente di Assindustria.
VOLONTARI OSPEDALIERI
Guarasci cede il posto
a Prestifilippo
ENNA. Rinnovato il Consiglio Direttivo
dell' Avo, l' associazione Volontari Ospedalieri è già a lavoro per offrire nuovi
servizi e impegnarsi in ambiziosi progetti.
Il percorso di rinnovamento in atto nell'
associazione è stato voluto dallo spesso
padre fondatore Enzo Guarasci che con
un gesto di generosità dopo 25 anni ha
lasciato il testimone a Rina Prestifilippo.
Guarasci, nei prossimi mesi ricoprirà un
ruolo importante, sarà uno dei nove rappresentanti dell' Osservatorio regionale
sul Volontariato (sono più di mille e 600
le associazioni in tutta l' Isola) riattivato
dopo diciassette anni.
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Diritto di precedenza nei rapporti a termine
Tra le novità introdotte dalla prima fase del Jobs Act (dl n.
34/14 conv. in legge n. 78/14) vi è una profonda revisione del
contratto a tempo determinato. Uno dei punti modificati è
quello relativo al diritto di precedenza che i lavoratori cessati
da un contratto a termine hanno nei confronti del datore di
lavoro in caso di nuove assunzioni. In linea generale, il lavoratore che,
nell’esecuzione di uno o più contratti, presti attività per un periodo superiore a sei
mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate
nei dodici mesi successivi, salvo che la contrattazione collettiva, territoriale o
aziendale, sottoscritta dalle associazioni maggiormente rappresentative a livello
nazionale, preveda termini differenti. In caso di lavoratori stagionali, il diritto di
precedenza matura rispetto a nuove assunzioni a termine per le medesime attività
e cessa decorsi dodici mesi dalla fine del rapporto precedente.
Il lavoratore, per poter esercitare tale diritto, deve comunicare il proprio interesse
al datore di lavoro rispettivamente entro sei mesi dalla cessazione del rapporto per
la casistica generale e tre mesi per lo svolgimento di attività stagionali. Non sarà,
quindi, il datore di lavoro a dover formalizzare l’interesse alla stipula di un nuovo
contratto nei confronti del lavoratore, bensì quest’ultimo a doversi attivare nei
termini sopra descritti. Nei nuovi contratti di assunzione a termine ora è
obbligatorio inserire uno specifico richiamo al diritto di precedenza in modo da
informare il lavoratore circa le modalità con cui lo stesso potrà essere fatto valere.
Ulteriore novità è quanto previsto per le lavoratrici in congedo di maternità
obbligatoria. Per le stesse anche il periodo di assenza intervenuto in costanza di un
rapporto a termine, verrà conteggiato per determinare il periodo di attività
lavorativa utile a maturare il diritto di precedenza generale di cui sopra. Non verrà
invece conteggiato per quanto riguarda i lavoratori stagionali. Per le stesse
lavoratrici è, inoltre, riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a
tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi.
Per meglio comprendere la gestione e le varie sfaccettature di tale strumento
aziende e lavoratori potranno rivolgersi al proprio Consulente del lavoro.
Fondazione studi ha emanato sul tema la circolare n.16/14.
centonove pagina 26
poster
8 Agosto 2014
MURALES DI UMANITÀ VARIA
ACCADDE OGGI A MESSINA...
1282, sulla Caperrina
il miracolo veste di bianco
L’8 agosto 1282, in un momento di
scontro fra la città di Messina e le
truppe angioine di re Carlo che,
appoggiate dalla politica di Papa
Martino IV, tentano di sottomettere
la città, si verifica un evento
prodigioso. Mentre i francesi, nel
bel mezzo di un temporale,
tentano di avvicinarsi alle mura
della città nei pressi del colle della
Caperrina, giunge in soccorso dei
messinesi una donna vestita di
bianco che coprendo con un velo i
difensori della città li protegge
dalle frecce dei nemici, che
vengono addirittura rivolte verso
gli stessi arcieri, salvando così la
città (Bartolomeo Neocastro,
“Historia Sicula”).
1550, un bando
per la festa di Ferragosto
La Compagnia Perfomance Creations
FIERAPERTA. L’evento ispirato all’amonimo lavoro teatrale di Sardou, tra gli ospiti in cartellone che premia il talento siciliano
Tosca, leggenda d’amore
Arriva l’opera in musica firmata Perfomance Creations con la regia di Carmelo Impalà.
La “prima” il 27 agosto all’ex Irrera a mare e il 29 agosto si replica al Castello di MIlazzo
DI ISABELLA
MOLONIA
MESSINA. Conto alla rovescia per
Tosta e lucevan le stelle, nuova
“creatura” del giovane regista messinese
Carmelo Impalà. Dopo Parigi 1482
contemporary opera, sul palco il 5
agosto al Castello di Milazzo e il
debutto in FierAperta il 6 agosto,
fervono i preparativi per la “prima” di
uno spettacolo che fonde musica, teatro
e danza in veste originale.
Appuntamento il 27 agosto ore 21
all’ex Irrera a mare della Fiera di
Messina e il 29 agosto ore 20,30 presso
il Castello di Milazzo.
L’opera, ispirata all’omonimo lavoro
teatrale di Sardou, si incentra sul
triangolo amoroso Scarpia - Tosca –
Cavaradossi. Una giovane Tosca,
all’interno di una Roma sconvolta
dall’eco dei fermenti rivoluzionari
francesi e dalla caduta della prima
Repubblica Romana, dovrà difendere il
suo “amore disperato”, lacerato dalla
sfrontatezza del potente di turno.
Non mancheranno sul palco colpi di
scena, tipici elementi del “realismo
dinamico” del regista, capace di
mettere insieme tradizione e
dinamismo. Lo show musicale,
interamente realizzato da talenti
siciliani, è in grado di portare sul palco
un’atmosfera suggestiva in cui la
danza, con le coreografie di Danilo
Anzalone e Gianni Martino, sfida le
forze di gravità anche attraverso la
maestosa scenografia mobile di
Domenico Previte .
L’opera dai colori pucciniani e dai
movimenti contemporanei, è frutto di
lunghi e intensi laboratori curati dal
direttore Carmelo Impalà, che
affiancato da professionisti esperti nei 4
settori fondamentali legati alla
rappresentazione: danza, canto,
recitazione e musica ha scelto i suoi
protagonisti attraverso appositi casting.
Per la sezione canto è responsabile
Marco Mondì, noto artista messinese
già insito negli ambienti dell’opera
moderna. Definita la “compagnia
amatoriale del fare professionale” essa
non ha nulla da invidiare alle grandi
compagnie nazionali. Inserita nella
manifestazione Life in Milazzo e nella
programmazione FierAperta 2014 con
ben altri due spettacoli, la Compagnia si
contraddistingue per un repertorio
costruito negli anni portato avanti
dall’entusiasmo del suo ideatore. Il suo
regista-coreografo già facente parte del
team "CAM" (Centro Artistico del
Mediterraneo), nella sezione
coreografia, direzione casting e
assistenza alla regia cinematografica,
non è infatti un “novello” alle prime
armi. Reduce dai suoi studi con il
Maestro Beppe De Tomasi, Carmelo
Impalà, tra le altre cose ha già prodotto
e realizzato Mary Poppins, Parigi 1482
contemporary opera e La Stoffa rosa.
Tra il 2013 e il 2014 ha curato inoltre
le scenografie e le coreografie del film
Ballando il silenzio con la regia di S.
Arimatea, oltre ad essere stato
direttore dei casting settore danza del
film in produzione Gli angeli di Salvo
Bonaffini, con la produzione "Fuori dal
recinto". Un artista poliedrico,
insomma, che crede e investe nel
talento nostrano, perché per lui la
musica e il teatro rappresentano un
patrimonio culturale da difendere con i
denti, pur scontrandosi spesso con le
oggettive difficoltà che la realtà
messinese pone.
centonove pagina 27
L’8 agosto 1550 un bando
promulgato dallo Stratigò di
Messina don Pietro de Luna, conte
di Caltabellotta, ordina a “tucti li
mori turchi et altri pirsuni che
fanno officij di bastasi” di
presentarsi ad iscriversi entro due
giorni in un libro tenuto dal
procuratore e credenziere
dell’opera “et farisi notari, alochè
possano servirsi in condichiri la vara
et altri cosi necessari” per la festa
di mezz’agosto “sub pena di unci
quattro et de stari dui misi
carcerati”.
1943, quei bombardamenti
a Giostra, Ritiro e Muricello
L’8 agosto 1943, aerei Liberator,
Wellington, Halifax, Lughtning,
Marauder attaccano il porto, le
invasature delle navi-traghetto, i
quartieri Giostra, Ritiro, Muricello e
i centri della riviera nord per
l’intero arco delle ventiquattro ore.
Gli storici ufficiali della Royal Air
Force scriveranno: “L’8 agosto
quell’infelice città fu ridotta in una
condizione quasi simile a quella in
cui fu ridotta dal terremoto del
1908” (“Gazzetta del Sud”,
Supplemento dell’11 novembre
1979).
8 Agosto 2014
posterprotagonisti
EVENTI. Raduno per i 60 anni de "La Compagnia dell'Anello" al Castello di Villafranca Tirrena
Tutti verso Eriador
In occasione dell'anniversario dell'opera di J.R.R.Tolkien la manifestazione tra approfondimenti sul testo,
sfilate in costume, gare di cucina hobbit e scrittura elfica. Che punta a diventare appuntamento annuale
DI
MARIA TIZIANA SIDOTI
VILLAFRANCA TIRRENA. Elfi, nani,
uomini e hobbit nella regione di
Eriador del pianeta di Arda nel
continente della Terra di Mezzo, tra
Monti Brumosi ed Azzurri, le acque
del Lhûn a nord ovest e quelle del
Grande Mare a sud tra suoni
hobbittish e grafie elfiche. Sono nomi
della creazione di J.R.R. Tolkien,
l'autore british de "La Compagnia
dell'Anello", prima parte de "Il Signore
degli Anelli", per tutti all'origine del
fantasy. Che torneranno ad affascinare
con sapori di eco esotiche il 9 agosto
dalle 18 al Castello di Bauso di
Villafranca Tirrena in affaccio sul
verde-azzurro del Tirreno con la sua
cinta e i suoi baluardi angolari a
spalancar gratuitamente con il
sostegno della Soprintendenza di
Messina la sua porta sul limite nord.
L'appuntamento per tutti è quello di
"Eriador". A lanciarlo in un'atmosfera
di magia e di richiami letterari sono 3
associazioni culturali: "La Contea",
nata con l'idea di approfondire,
rivalutare e liberare da pregiudizi e
letture distorte la complessa ed alta
opera di Tolkien, filologo, glottoteta,
linguista con contributo al New Oxford
Lo Hobbit La Battaglia delle Cinque Armate Gandalf e Thranduil nella foto in anteprima
diffusa da Usa Today dal film terzo della trilogia Lo Hobbit in uscita a dicembre 2014
English Dictionary, "padre" anche de
"Lo Hobbit" e de "Il Silmarillion",
capace di superare il fantasy con più
piani di lettura e tematiche oltre il
fascino iniziale dell'evasione, in
viaggio tra la creazione di nuove
lingue con coerenza ed intento
filologico, la cosmogonia fino alle
origini di un mondo immaginario, e
rimandi a storia, filosofia, ed
antropologia, tra culture, tradizioni e
religioni in convivio, miti e leggende,
"Terremoti di Carta", espressione
messinese del Movimento Culturale
BombaCarta di amanti della
letteratura e varie forme d'arte, e
"Demetra" impegnata per il bene
comune e la cultura tradizionale, con
La Contea al Fantasy Fest 2014 a Forte Ogliastri (Nancy Antonazzo terza da sinistra)
con rappresentanti delle associazioni Neapolis e La Contea
l'aiuto di sponsor per le spese. Come
spiega Nancy Antonazzo, fondatrice
insieme a Nicola Antonazzo de "La
Contea".
L'1 febbraio 2013 nasceva la vostra
associazione culturale "La Contea".
Cosa succede il 9 agosto prossimo?
«Succede che l'Associazione Culturale
La Contea non poteva ignorare un
anniversario così importante: i 60 anni
dalla pubblicazione de La Compagnia
dell'Anello di J.R.R Tolkien (24 luglio
1954). I festeggiamenti sono già
cominciati marzo scorso, quando,
durante il Cominks abbiamo
cominciato a fare memoria di questo
importante anniversario. Un altro
momento di riflessione e confronto
sull'opera tolkieniana è avvenuto
durante il Fantasy Fest svoltosi a
giugno, ma l'evento celebrativo vero e
proprio sarà il 9 Agosto prossimo, si
chiama Eriador e lo abbiamo
organizzato con altre 2 associazioni
culturali molto importanti Demetra e
Terremoti di Carta..».
Ancora una volta un incontro di
condivisione per approfondire
l'opera di Tolkien come la sua
influenza ma anche per "rivivere" il
mondo tolkieniano tra laboratori di
calligrafia elfica, sfilate in costume e
ricette hobbit...
«Proprio così: 2 grandi esperti a livello
nazionale, Paolo Gulisano e Roberto
Fontana interveranno la mattina presso
la Libreria Doralice e poi la sera al
Castello di Bauso, ma avremo anche
una tavola rotonda animata da esperti
nostrani come Marco Longobardo,
Fabrizio Palmieri e Umberto
Parlagreco, che ci mostreranno quale
grande influenza l'opera tolkieniana
abbia avuto rispettivamente sulla
letteratura, sui fumetti e sul cinema
contemporaneo. E poi non
centonove pagina 28
Mappa di Eriador
mancheranno suggestive sfilate in
costume, dimostrazioni di duelli
d'arme, una mostra di collezionismo
alla quale molti hanno dato il loro
contributo e, infine, la prima gara
culinaria a base di ricette di hobbit, di
elfi e di nani».
Siete ancora l'unica "realtà" in
Sicilia?
«Sappiamo che ci sono parecchi
appassionati tolkieniani e realtà più
vicine al mondo fantasy e ispirate
dall'opera di Tolkien, ma non abbiamo
notizie di associazioni simili alla
nostra. In realtà speriamo che grazie a
questo evento ne vengano fuori altre.
Sappiamo che arriveranno anche dalla
Calabria per rispondere alla chiamata
dell'Anello».
Nei primi mesi di vita "La Contea",
nata ufficialmente 1 anno e mezzo
fa ma con "una sua preistoria in una
serata davanti ad un boccale di birra
molto in stile hobbit a parlare di
Tolkien...", non aveva ancora un
presidente ma 2 responsabili, tu e
tuo fratello Nicola con l'idea di una
struttura semplice per il futuro...ed
ora?
«E' ancora così! La struttura formale
non è cambiata. Il percorso fatto,
invece, è stato molto ricco. Molte
8 Agosto 2014
posterprotagonisti
Bilbo Baggins e Gandalf in una scena del film primo della trilogia
persone si sono avvicinate a noi e
insieme a noi hanno ideato e
organizzato parecchie iniziative (vedi
Cominks e Fantasy Fest). Insieme a
loro stiamo sviluppando un vero
progetto strutturale. E' partita in
questa giorni, in concomitanza con
Eriador una campagna di adesione che
permetterà a tutti i soci non solo di far
parte de La Contea e di essere coinvolti
in tutte le nostre iniziative ma di avere
delle promozioni con alcune realtà
commerciali del territorio».
In 1 anno e mezzo vari eventi tra
conferenze, seminari, readings e non
solo: dall'anniversario dei 40 anni
della morte di Tolkien ad
"Aspettando Smaug" in attesa del
secondo film della trilogia "Lo
Hobbit", alla partecipazione alla "1ª
Festa della Solidarietà, al Cominks,
festival del fumetto, ed al Messina
Fantasy Fest. Un bilancio ed idee
future...
Mappa de Lo Hobbit con Eriador
«Sì le iniziative sono state tante e
possiamo solo essere soddisfatti dei
traguardi raggiunti. Abbiamo sempre
lo stesso obiettivo: lo studio dei testi di
Tolkien. Ma sembra che la strada abbia
un orizzonte ampio e meraviglioso per
tutti gli amici de La Contea. In
particolare desideriamo che Eriador
diventi un appuntamento annuale, il
raduno dei tolkieniani del Sud».
GLI APPUNTAMENTI
Da 4 passi nella Terra di Mezzo...
MILAZZO. Ad aprire "Eriador" sarà "Quattro
passi nella Terra di Mezzo: incontri con Nani Elfi
e Hobbit", con le guest stars, gli esperti
tolkieniani Paolo Gulisano e Roberto Fontana
alla libreria Doralice di Messina dalle 10 alle 12
sulle curiosità dei presenti sul mondo di Tolkien.
Da lì ci si muove verso Villafranca Tirrena alla
volta del Castello di Bauso nel pomeriggio, come
è possibile verificare sulla pagina facebook
Eriador, mentre è attivo il blog
conteahobbit.wordpress.com e l'indirizzo
conteahobbit@gmail.com : dopo i saluti alle 18,
la tavola rotonda di Marco Longobardo, Fabrizio
Palmieri e Umberto Parlagreco alle 18:30
sull'influenza dell'opera su letteratura, fumetti e
cinema, con moderatrice la giornalista Maria
Gerace. Alle 19:30 gli interventi di Roberto
Fontana su "Calligrafia Tengwar-Come scrivevano
gli Elfi", e di Paolo Gulisano su "Tolkien, 60 anni
di meraviglie". Alle 20:30 la mostra di
collezionismo "Frammenti di Gondolin", la sfilata
in costume di elfi, nani, stregoni e hobbit, e la
gara culinaria di ricette di tutti i popoli della
Terra di Mezzo con premiazione, tra intermezzi
musicali di Alessandro Blanco, disegni e litografie
di Sante Mazzei.
M.T.S.
centonove pagina 29
Castello di Bauso di Villafranca Tirrena location di Eriador
8 Agosto 2014
posterlibri
NOVITA’. Camilleri mette da parte le avventure di Montalbano per raccontare quelle di un personaggio straordinario
Inseguendo l’ombra di Samuele
Edito da Sellerio, il romanzo storico-biografico, svela la storia di un ebreo del 15°
secolo convertito al cristianesimo. Un protagonista dai mille talenti. E identità
DI FRANCESCA
MARZILLA RAMPULLA
PALERMO. Se, inseguendo il pensiero di
Baudelaire, si scegliesse di dare
significato ai molteplici segni, ai simboli
che non la Natura ma la Vita ci semina
qua e là per comunicarci qualcosa,
dovremmo desumere che il poliedrico
ebreo siciliano, nato come Šemu’el ben
Nissim Abu l-Farag, vissuto nella seconda
metà del ‘400, convertitosi, poi, al
cristianesimo con il nome del suo
padrino di battesimo, Guglielmo
Raimondo Moncada, divenuto, infine, il
cabalista Flavio Mitridate, non ne
potesse proprio più di non essere
riconosciuto alla stessa stregua di tanti
suoi contemporanei. Lui che aveva
contribuito ad accrescere la
loro cultura e la loro fama;
lui che era stato teologo,
medico, traduttore di testi
sacri, esoterici e cabalistici,
fonti a cui gli umanisti si
“dissetavano”; lui che aveva
insegnato il caldeo, la
lingua aramaica dei testi
biblici, a Pico della
Mirandola, greco e teologia
nelle Università; lui che era
stato priore della cattedrale
e del vescovado di Cefalù incantando
papi e vescovi in forza della sua
straordinaria capacità oratoria contro gli
ebrei, a beneficio della religione
cattolica. Da Caltabellotta, minuscolo
centro della provincia agrigentina, era
riuscito ad arrivare alla corte pontificia
dei Papi Sisto IV e Innocenzo VIII e a
quella di nobili dell’ epoca, i della
Rovere, i Farnese, i Montefeltro, in virtù
della sua grande intelligenza, del suo
LACERTI DI LETTURE
poliglottismo e della sua vasta, eclettica,
profonda cultura. Non a caso Andrea
Camilleri pubblica la sua ultima fatica
letteraria con Samuel per protagonista,
partendo da suggestivi ma fragili indizi.
Lo scrittore ha inseguito, ossessivamente
e per anni, la traccia lasciata da
Leonardo Sciascia su un catalogo della
mostra dello scultore e pittore Arturo
Carmassi, “La faccia ferina
dell’Umanesimo”, nel quale egli legge,
per la prima volta, il nome di Samuel.
L’autore, che aveva trovato casualmente
il catalogo nella casa di campagna di un
amico nell’estate del 1980, aveva posto,
successivamente, al suo interno un
altro”segno”, il ritaglio da “il
Messaggero” che annunciava la
partecipazione ad uno
spettacolo circense di Nando
Orfei del Mago Raimondo
Moncada (rincarnazione
del cabalista o semplice
concidenza?).
Questi indizi non gli hanno
dato tregua fino alla stesura
del romanzo
“Inseguendo un’ ombra”
(Sellerio editore, pag 256, €
14,00); Camilleri, segue “l’
ombra” di Samuel dall’ età di
quindici anni alla sua misteriosa
scomparsa; per concludere con le
volontà testamentarie di sua madre, atto
finale di ripudio verso un figlio che
aveva osato rinnegare gli insegnamenti
del padre e l’appartenenza alla famiglia
d’origine, convertendosi al cattolicesimo.
Il romanziere privilegia nella narrazione
il lato oscuro e “ferino” attribuito a
Samuel da Sciascia, con l’ andamento di
uno storico ma mistificando,
consapevolmente, la verità. Per lui,
Samuel è un ragazzo, costretto a rivelare
la sua appartenenza alla comunità
ebraica portando una “rotella di panno
rosso” cucita sulla camicia; è un ebreo
che, precocemente, manifesta la sua
omosessualità, la sua sapienza, la sua
abilità dialettica; che conosce le lingue
straniere e coltiva i segreti dell’
esoterismo e della cabala, ai quali ha
avuto accesso grazie agli insegnamenti
del padre, speziale e rabbino; è un ebreo
converso a seguito di un gesto di
disprezzo ricevuto da un “cristiano”.
Dopo la conversione, non per
convincimento ma per interesse, diventa
il figlio maledetto dal padre che aveva
presagito per lui un avvenire rispettoso
della tradizione ebraica. Samuel è
ambizioso, arrivista, opportunista, ma
anche camaleontico ed assassino.
Camilleri lo segue negli spostamenti e
nelle frequentazioni, nella scoperta del
suo doppio e nella sua mutevole identità,
nel suo “errare” umano e religioso fino a
quando non si perdono le sue tracce.
Questa complessità umana di Samuel,
alias Guglielmo Moncada, alias Flavio
LA CLASSIFICA
Andrea Camilleri
Mitridate, viene espressa nell’
inconfondibile e collaudatissimo stile del
grande scrittore che in quest’ opera
rinuncia, tranne che in minima parte,
alla sua lingua così peculiare che è il
segno di tutta la sua produzione
letteraria e che ha contribuito al suo
successo. Il romanzo, storico-biografico,
si legge, come del resto tutta la
produzione letteraria di Camilleri, tutto
di un fiato.
(fmarzilla@hotmail.it)
DI FELICE IRRERA
L’autore si sofferma in questo saggio su alcune questioni essenziali della poesia
pasoliniana, ripercorrendo le tappe del suo itinerario poetico e ideologico che culmina
in una poesia fortemente civile.
Leonardo Gatta, Il personaggio in corsa.
Pasolini e la poesia prima, Pungitopo 2014, pp. 72, € 8,00
Casati Modigliani
Dan Brown
1Sveva
La moglie magica - Sperling & Kupfer
4
Inferno - Mondadori
Markus Zusak
Stefano Benni
2Storia
di una ladra di libri - Frassinelli
5
Pantera - Feltrinelli
Tiziano Tersani
Massimo Gramellini - La magia di
Un' idea di destino. Diari di una vita
un buongiorno - Longanesi
3straordinaria
6
Longaneri
www.wuz.it
FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA)
L’ala dell’imbecillità
E’ l’immaginazione dell’uomo ad aver creato Dio,
non viceversa. “Dio è il solo essere che per
regnare non ha bisogno di esistere. I popoli
adorano l’autorità. I preti sono i servitori e i
settari dell’immaginazione.” La bellezza è tale
perché esclude l’ovvio e la banalità. “L’irregolarità,
l’imprevisto, la sorpresa, lo stupore sono la parte essenziale e
la caratteristica della bellezza. ” C’è chi la vita la vive
riempiendo il tempo, altri semplicemente aspettando che
passi. “Si dice che ho trent’anni; ma se ho vissuto tre minuti in
uno… non ho novant’anni?” Verrà quel giorno terribile in cui
ci accorgiamo che la nostra mente comincia a non essere più il
nostro strumento essenziale. “Quest’oggi ho subito un
avvertimento singolare, ho sentito passare su di me il vento
dell’ala dell’imbecillità.” Coloro che mettono il lavoro sopra
ogni cosa non lo fanno certo per necessità di sopravvivenza
ma per inadeguatezza alla vita. “In ogni istante siamo
schiacciati dall’idea del tempo. E ci sono soltanto due mezzi
per sfuggire a quest’incubo: il Piacere e il Lavoro. Il Piacere ci
logora. Il Lavoro ci rinvigorisce. Scegliamo. Più ci serviamo di
uno di questi mezzi l’altro ci ispira ripugnanza.” Se all’origine
di ogni grande fortuna c’è un crimine, all’origine di ogni
credenza c’è un imbonitore: dove vi sono fessi prosperano
ciarlatani. “Si possono fondare imperi gloriosi sul delitto e
nobili religioni sull’impostura. ” Il consenso popolare
dovrebbe imbarazzare il destinatario più che compiacerlo. Il
successo di massa è un consenso irrazionale se non
totalmente stupido. E a questo che ambisce chi veramente
vale? “I dittatori sono servi del popolo, nient’altro. La gloria è
il risultato dell’adattarsi d’uno spirito alla stupidità
nazionale.” Forse dalle nostre parti siamo un po’ tutti francesi.
centonove pagina 30
“Il francese è un animale da cortile, così bene addomesticato
che non osa mai superare la staccionata. E’ di razza latina
l’immondizia non gli dà fastidio, va pazzo per gli
escrementi.” L’insopportabile dolore di quando ci accade di
dover disprezzare ciò che si ama.
“Si può castigare chi si ama. I figli per esempio- Ma implica il
dolore di disprezzare chi si ama.”
La maggioranza degli uomini non è incline a cambiare in
meglio, soprattutto se questo comporta un lieve sacrificio o
una piccola fatica personale.
“Affinché la legge del progresso possa esistere, bisognerebbe
che ognuno volesse crearla. Ossia quando tutti gli uomini si
sforzeranno di progredire, allora e soltanto allora, l’umanità
sarà in progresso. ”
Lacerti tratti da: “Il mio cuore messo a nudo ” - 1864
Charles Baudelaire
posterlibri
Don Cosimo Scordato
SAGGI. Il teologo don Cosimo Scordato analizza il rapporto tra Cosa Nostra e religione. Suggerendo una terapia
Antimafia, 10 comandamenti per la chiesa
Scelta della povertà, rinuncia ad una presenza forte nella società, comunicazione non violenta e una prassi
sacramentale che esprima tenerezza umana e divina. Ecco i primi passi per rendere inutile la presenza dei “padrini”
DI
MARIA D’ASARO
PALERMO. Nel saggio Dalla mafia
liberaci o Signore (Di Girolamo, Trapani,
2014, € 15,00) - titolo suggestivo che
rievoca una bella canzone di Francesco
Guccini e l’antica preghiera della Chiesa
- il teologo don Cosimo Scordato ci offre
riflessioni esaustive sul rapporto
complesso tra Chiesa e mafia,
affrontando in modo chiaro e organico
la questione. Il teologo riconosce che la
mafia è un vero e proprio problema
ecclesiale perché essa si è sviluppata in
terra cristiana; fa la diagnosi degli
equivoci che ne hanno accompagnato lo
sviluppo; indica la terapia: una
ecclesiologia e una pastorale
autenticamente evangeliche, perché
“Non ci può essere più posto per un boss
(…); non c’è posto per rapporti violenti
dove la croce e l’autodonazione sono il
criterio della vita”.
L’autore afferma innanzitutto che la
Chiesa siciliana non ha riconosciuto in
tempo la reale consistenza e la
pericolosità della mafia: Scordato infatti
fa sua la tesi del prof. Savagnone,
secondo il quale la fase della presa di
distanza e della denunzia profetica
seguono, all’interno della Chiesa, quelle
iniziali caratterizzate talvolta della
compromissione diretta prima e dalla
coabitazione poi, quando“la Chiesa
sosteneva politicamente la Dc, non
rendendosi conto delle connivenze del
partito con la mafia; convinta “che
l’unico nemico da abbattere fosse il
comunismo”. A tal proposito, il testo
ricorda l’equivoco clamoroso (di contro
alla contestuale e ferma presa di
posizione del pastore valdese Panascia)
con cui nel 1964 il cardinale Ruffini si
approcciava al fenomeno mafioso,
indicato in una lettera pastorale come
male della Sicilia, insieme a Danilo Dolci
e al romanzo Il Gattopardo… Il teologo
Scordato riconosce che “La mafia ha
manipolato e deviato i valori e
strumentalizzato la devozione cristiana:
la famiglia ha finito col coincidere col
familismo, l’onore con l’omertà e la
religione è stata ridotta ad un rituale di
accettazione sociale, che prescinde da
qualsiasi rapporto don Dio e col Vangelo
di Gesù”. E aggiunge che una prassi
sacramentale legata all’accaparramento
della salvezza, anziché a gesti profetici
che lasciano intravedere la novità di un
mondo chiamato alla riconciliazione,
può spiegare la frequentazione di vari
mafiosi ai sacramenti e la loro
dichiarazione di appartenenza alla
Chiesa. Il testo, si caratterizza poi per
una ricca “pars costruens”: Scordato
indica infatti in modo netto e preciso le
caratteristiche di una Chiesa
“antimafia”: è necessario abbandonare
“quelle forme della potestas ecclesiastica
che insinuano nella Chiesa rapporti
unidirezionali di dominio;ӏ necessaria
“la rinunzia ad una presenza forte nella
8 Agosto 2014
società, la scelta della povertà e dei
poveri, la pratica di una comunicazione
non-violenta e creativa nelle dinamiche
ecclesiali, e soprattutto l’avvio di una
prassi sacramentale espressiva della
tenerezza divina e umana. Bisogna
altresì costruire“una Chiesa
democratica, che promuove la libertà
responsabile dei suoi figli”; (…) urge
che la comunità cristiana eserciti il suo
fascino nella coscienza del credente (e
non) … delineando un mondo diverso,
ispirato dalla bellezza dell’amore
misericordioso di Dio”.
L’autore ribadisce inoltre l’assoluta
necessità ecclesiale di assumere come
luogo teologico anche lo spazio-tempo
in cui si vive: “o una Chiesa si realizza in
quel luogo, secondo le modalità storicogeografiche del suo esserci comunitario,
o essa viene compromessa nella sua
ecclesialità”. Il territorio diviene allora il
“luogo teologico” per eccellenza: visto
che sia la mafia che la parrocchia
occupano il territorio, la concretezza
pastorale della Chiesa locale diviene il
vero banco di prova per un’autentica
testimonianza. Davvero illuminanti in
tal senso, infine, le pagine dedicate al
beato don Puglisi: il teologo si chiede
“Come mai l’annunzio del Vangelo da
parte di un prete nell’abito della sua
parrocchia può comportare anche il
rischio di venire uccisi a causa della
propria fede?” Perché don Pino,
attraverso il rinnovamento della
pastorale parrocchiale (emancipazione
della religiosità da presenze ambigue;
messa in crisi della situazione di
prevaricazione e di illegalità che
compromettevano l’evangelizzazione;
creazione di un centro sociale per
rispondere ai bisogni di promozione
umana del quartiere) ha sottratto ai
mafiosi il controllo del territorio: “il
territorio parrocchiale a Brancaccio è
diventato banco di prova per la
testimonianza della fede evangelica di
don Pino (…) in direzione del servizio,
della dignità e della libertà … rendendo
inutile la presenza di un padrino”.
ANALISI
Boss e il "super io"
"L'IMMAGINARIO DELLA COPPOLA STORTA"
DELLO PSICANALISTA FILIPPO DI FORTI
PALERMO. Non basta l'interpretazione socio-economica per
spiegare lo spirito della mafia, i suoi comportamenti, il suo
sistema di valori. C'è nel modello criminale di Cosa nostra un
retroterra sommerso che può essere meglio illuminato con un
approccio psicoanalitico. E' il metodo scelto da Filippo Di Forti,
psicoterapeuta allievo di Cesare Musatti e Franco Fornari, nel
suo libro "Immaginario della coppola storta" (169 pagine,
edizioni Solfanelli, 13 euro). Sono diversi i campi esplorati da
Di Forti: dal linguaggio esoterico alla straordinaria capacità di
penetrazione mafiosa nella società, dai comportamenti dei
gruppi criminali all'assimilazione dei metodi del gangsterismo
centonove pagina 31
americano. Il quadro teorico di riferimento è quello che, in
altri contesti, si è formato a partire dalle teorie di Freud,
Fornari, Klein, Marx, Marcuse, Fromm. Sono proprio queste
teorie a guidare la ricognizione psicanalitica in tredici capitoli
che comincia con l'analisi del linguaggio. La comunicazione
con l'esterno, osserva Di Forti, è negata. Tutto ciò che è
"buono" è riservato all'interno dell'associazione, il "cattivo" è
esportato all'esterno. "In tal modo - scrive Di Forti - gli altri, i
non mafiosi sono nemici". In quanto "fratellanza" la mafia ha
poi un suo fondamento nella negazione dell'autorità paterna.
I figli sono spinti, oltre che da sentimenti di ostilità, dal
desiderio di incorporare la forza del padre. Lo "uccidono" ma
ne fanno sopravvivere la figura come un "super-io" all'interno
di un gruppo in cui viene perseguito un ideale collettivo. Pur
mantenendo uno spirito cavalleresco, per il mafioso l'unica
donna da venerare è la madre. E non a caso il vertice del
comando assume il nome evocativo di "mammasantissima".
8 Agosto 2014
posterfilosofia
SAGGI. La possibilità di costruire un mondo più vivibile nell’analisi di Elio Rindone
Uomo e libertà, la terza via
E’ il gioco dell’intelligenza e della volontà che rende unica l’avventura umana. Ecco come e perchè
l’esistenza del destino non toglie nulla alla possibilità di scegliere i mezzi per raggiungere “la meta”
Elio Rindone
DI
AUGUSTO CAVADI
PALERMO. Il nostro agire, e la nostra
inerzia, sono condizionati da vari
fattori: fra questi la nostra idea di
uomo. E di libertà. Da ciò che
pensiamo dell’essere umano, e delle
sue possibilità, dipende ciò che ce ne
facciamo della vita. Per questo la
ricerca filosofica - di per sé astratta –
può comportare conseguenze
estremamente concrete, quotidiane.
Ma non possiamo interrogarci
sull’identità dell’essere umano come
se fossimo all’alba della storia: per
millenni, prima di noi, altri si sono
posti i medesimi interrogativi ed
esaminarne le risposte può essere
istruttivo. Per noi occidentali, poi, è
imprescindibile ripartire, criticamente,
dalle due sorgenti principali dell
nostra cultura: Atene e Gerusalemme
(i cui fiumi si sono incontrati,
amalgamandosi più o meno
felicemente, nella Roma medievale).
E’ il percorso che traccia - in un
volumetto agile, per non specialisti,
ma documentato e aggiornato
storiograficamente – Elio Rindone nel
suo recente L’uomo e il suo destino.
Liberi per costruire un mondo più
vivibile (www.ilmiolibro, Roma 2014,
pp. 246. euro 14,00).
Nella prima parte egli racconta la
concezione della libertà nella filosofia
greca ed ellenistica; nel Primo e nel
Secondo Testamento; infine in
sant’Agostino e in san Tommaso
d’Aquino, rispettivamente punte di
diamante della Patristica e della
Scolastica medievale. Nella seconda
parte, poi, egli esamina le
antropologie che si rintracciano nei
medesimi tre scenari: quello filosofico
classico, quello biblico e quello
medievale cattolico. Nell’impossibilità
di rievocare la ricchezza delle pagine
di Rindone (filosofo e teologo
siciliano ormai da decenni trapiantato
a Roma) mi limito a notare come dal
V secolo a. C. al XVI d. C. si siano
delineate le interpretazioni principali
sino ad oggi disponibili come
paradigmi di riferimento.
Una prima prospettiva ritiene che
l’uomo sia dotato di libertà assoluta,
al punto da poter scegliere addirittura
se essere un uomo o un angelo o una
bestia. Il testo classico che esprime
questa visione antropologica è nel De
dignitate hominis di Pico della
Mirandola (1486): «Non ti abbiamo
dato, o Adamo, una prerogativa
peculiare affinché avessi e possedessi
come desideri e come senti le
prerogative che tu da te stesso avrai
scelto. Agli altri esseri una natura
definita è contenuta entro le leggi da
noi dettate. Tu, non costretto da
alcuna limitazione, forgerai la tua
natura secondo il tuo arbitrio, alla cui
potestà ti consegnai. Non ti abbiamo
fatto né celeste né terreno, né mortale
né immortale, perché come libero,
straordinario plasmatore e scultore di
te stesso, tu ti possa foggiare da te
stesso nella forma che preferirai».
Qualche decennio dopo Martin Lutero
contrappone, frontalmente, la sua
teoria dell’assoluta mancanza di
libertà dell’uomo concreto dopo il
peccato originale: “Se infatti noi
crediamo che Dio preveda e preordini
tutte le cose, non può ingannarsi né
essere ostacolato nella sua prescienza
e nella sua predestinazione; dunque,
nulla può verificarsi se non secondo il
suo volere. La ragione stessa è
obbligata ad ammetterlo. Dunque,
secondo la stessa testimonianza della
ragione, non può esserci libero
arbitrio né presso l’uomo, né presso
gli angeli, né presso alcuna
creatura...” (De servo arbitrio).
Oltre a queste due concezioni
estreme, opposte, Rindone fa vedere
come il Medioevo, soprattutto il tardo
Medioevo con Tommaso d’Aquino,
usando il setaccio della filosofia greca
come griglia interpretativa della
Bibbia (dove, in effetti, si può trovare
tutto e il contrario di tutto), si è
attestato su una terza concezione che
si potrebbe definire della libertà
condizionata. L’uomo non è libero di
scegliersi la sua natura, la sua
essenza: non nasce né può farsi
angelo o bestia e, in quanto uomo, si
ritrova costitutivamente orientato
verso la felicità (intesa come fruizione
del sommo Bene). Ma se la méta è
pre-stabilita, pre- determinata, non
così i mezzi per raggiungerla: si
squaderna una gamma di sentieri,
alcuni più validi ed altri fallimentari.
L’avventura umana consiste proprio
nel gioco dell’intelligenza e della
volontà che, insieme, possono
individuare i metodi più opportuni e,
soprattutto, non senza un’energia
gratuita divina, provare a
sperimentarli in pratica. La libertà la
si conosce davvero perseguendola:
come liberazione dai propri vincoli
interiori e come liberazione
dell’umanità da ogni forma di
schiavitù.
www.augustocavadi.com
FICARRA
Il ballo del Gattopardo
RIEVOCAZIONE STORICA DEL ROMANZO DI TOMASI
DI LAMPEDUSA ISPIRATO DAL SOGGIORO SUI NEBRODI
FICARRA. Il ballo di Tancredi e Angelica, il banchetto di
Donnafugata, la passeggiata del principe e di don Ciccio
Tumeo, il giovane soldato borbonico ritrovato morto in
giardino: appuntamento, sabato e domenica prossimi, con
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la rievocazione storica del
suo celebre romanzo Il Gattopardo, in parte ispirato dal
soggiorno ficarrese dello scrittore. Tomasi arrivò a Ficarra nel
1943, sfollato di guerra, con la moglie Licy Wolf e la madre
Beatrice Tascà Filageri, zia del poeta Lucio Piccolo. A Ficarra,
centonove pagina 32
Tomasi visse i momenti più drammatici della seconda guerra
mondiale che lo segneranno per tutta la vita. Nel centro
nebroideo trovò anche personaggi e paesaggi poi
fedelmente riproposti nel suo capolavoro, scritto anni dopo.
Le pagine ficarresi del Gattopardo, inspiegabilmente
trascurate dalla critica, torneranno dunque ora a rivivere per
le strade del centro storico raccontate da un corteo in
costume, dal celebre ballo, dai personaggi locali quali don
Ciccio Tumeo, don Onofrio Rotolo e don Francesco Malvica e
da un convegno sul tema “Il principe corteggia le stelle” con
la partecipazione degli studiosi Dario Tomasello, Franco
Valenti e Gianfranco Passalacqua. A coordinare la
manifestazione, l’operatrice culturale Rosetta Casella con la
collaborazione dell’amministrazione comunale e delle
associazioni locali.
Franco Tumeo
postermostre
8 Agosto 2014
CATANIA
MISTRETTA. Collettiva a Palazzo Mastrogiovanni Tasca
Architetture&Paesaggi
Ideata da Caracozzo e Scorsone espone le opere di 42 artisti.
Obiettivo? Fermarsi a guardare e riflettere sulle meraviglie di Sicilia
MISTRETTA. Domenica 10 agosto sarà
Marilena Zappalà, provenienti da
inaugurata presso il Palazzo
diverse aree del territorio siciliano (ma
Mastrogiovanni Tasca di Mistretta, la
l’invito è stato rivolto anche a coloro ai
mostra collettiva ideata da Sebastiano
quali visitando la Sicilia era rimasto
Caracozzo e Francesco Scorsone:
impresso un frammento del territorio o
Aspetti Architettonici e Paesaggistici
del paesaggio), scrive Santina Rondine
siciliani. Una ulteriore sede prestigiosa
nel suo testo in catalogo: “(…) Il tema
ospita la mostra. Questa volta è il
della mostra ci fa riflettere…, in fondo,
Palazzo Mastrogiovanni Tasca di
chi non si è mai soffermato a guardare
Mistretta che aprirà le porte all’evento
le bellezze architettoniche o
Una delle immagi ni in mostra
itinerante sugli “aspetti architettonici e
paesaggistici della nostra Sicilia?
paesaggistici siciliani”. Il Palazzo
Artista, turista, passante, chiunque
costruito da Giuseppe Mastrogiovanni
abbia un po’ di senso estetico non può
Tasca nel 1727 è stato ampliato nel
che rimanere affascinato da cotanta
1795. L'ascesa della famiglia
meraviglia. La nostra regione ha
Mastrogiovanni Tasca inizia nei primi
sempre ispirato grandi artisti o
Mostra video-fotografica a Palazzo Biscari
anni del '700,
letterati, basta
quando Gaetano
andare un po’ a
CATANIA. "Miguel Angel Zotto: il
show, alle esibizioni e agli spettacoli
prende in affitto
ritroso nel
Tango, la sua Storia". E’ il titolo del
dei Maestri nell’ambito delle
molti feudi del
tempo e
vernissage della mostra videoaffascinanti milonghe sul mare ‘sotto
Comune, diventa
ricordare ad
forografica che sarà visitabile con
le stelle’. 22 Nazioni presenti.
tesoriere e
esempio il
La conferenza stampa di presentazione
acquista alte
viaggio in Italia ingresso libero tutti i pomeriggi sino al
17 agosto nella splendida cornice di
si terrà sabato 9 agosto, nella Sala
cariche pubbliche.
dello studioso
Palazzo Biscari. L’inaugurazione sabato
“Syrah” del Romano Palace Hotel
Nel 1820 nasce
tedesco Johann
9 agosto in occasione della serata
(Plaia di Catania), alle ore 11.00, alla
Lucio
Wolfgang von
inaugurale del Catania Tango Festival,
prestigiosa presenza dell'inviato
Mastrogiovanni
Goethe,
organizzato dall’associazione culturale
dell'Ambasciata Argentina in Italia, il
Tasca, a cui nel
intrapreso nel
Caminito Tango con il supporto
Dott. Federico Gonzalez Perini,
1846 fu concesso
1787, e dopo
Chiave di volta di Palazzo Mastrogiovanni
logistico dell’Accademia Projectoresponsabile del settore “Cultura”.
il titolo di Conte di
aver visitato la
Tango. Il Festival è ormai giunto alla
Attesa anche la presenza dei padrini
Almerità. Inizia
Sicilia afferma:
quattordicesima edizione e quest’anno
del Festival, la coppia Daiana Guspero
quindi a Mistretta la nascita e l'ascesa
“L’Italia senza la Sicilia, non lascia
si fregia di avere come padrini
e Miguel Angel Zotto. Zotto in
di quella famiglia che fonderà le
nello spirito immagine alcuna. È in
d’eccezione la coppia di ballerini
particolare (ad oggi riconosciuto dalla
aziende vinicole più importanti di
Sicilia che si trova la chiave di tutto”.
argentini Miguel Angel Zotto e Daiana
critica specializzata come uno dei tre
Sicilia. Il palazzo fu venduto al
Questa frase ci fa riflettere e ci
Guspero che capitaneranno una
migliori ballerini di tango del secolo),
Comune di Mistretta nel 1940 dalla
inorgoglisce, ma ci deve anche
“squadra” di sei coppie di Maestri di
riceverà uno speciale Premio alla
Baronessa Iole Dagnino.
spingere a difendere e valorizzare la
chiara fama internazionale.
Carriera in occasione della serata
42 artisti tra pittori e fotografi:
nostra Sicilia che tanto ci dà e non solo
Da ogni parte del mondo gli
inaugurale della kermesse, sabato 9,
Antonella Affronti, Anna Aiello,
a noi siciliani ma a tutta l’Italia e al
aficionados che parteciperanno alla
nella splendida cornice di Palazzo
Cristina Alletto, Giuseppe Apa, Liana
mondo intero.(…)”. La mostra resterà
“nove giorni” di lezioni di tango
Biscari. Consegnerà il premio proprio il
Barbato, Marisa Battaglia, Alessandro
aperta fino al 20 dalle 9 alle 13 e dalle
magistrali per tutti i livelli di
rappresentante dell’Ambasciata
Bronzini, Sebastiano Caracozzo,
16 alle 20. sabato e domenica dalle 9
competenza e che assisteranno agli
Argentina.
Aurelio Caruso, Pina Cirino, Bartolo
alle 13.
Conciauro, Silvana Consoli, Pippo
Consolo, Angelo Denaro, Agatino Di
Stefano, Naire Feo, Rita Gambino,
TAORMINA
Daniela Gargano, Giuseppe Gargano,
Gilda Gubiotti, Maria Grazia Lala,
Patrizia Leonardi, Antonino Liberto,
Maria Pia Lo Verso, Gabriella
Lupinacci, Pino Manzella, Lidia
TAORMINA. Isole contemporanee è la mostra contemporanea che si svolge a
Navarra, Lorenza Parrotta, Salvatore
Taormina, nelle trecentesche sale del Palazzo Duchi di Santo Stefano, ospita
Pizzo, Ilario Quirino, Caterina Rao,
nella sala “Colonna” al piano terra e nella sala “Saffo” al primo piano, circa 20
Rosario Scaccianoce, Giacomo Scurti,
opere di arte contemporanea di artisti provenienti dal Giappone che
Giampietro Sorgato, Giuseppe Spinoso,
dialogheranno con altrettante opere di artisti contemporanei siciliani ed
Pietro Tallarita, Emanuela Tolomeo,
interagendo con le sculture residenti del maestro Mazzullo in un percorso visivo
Marco Urso, Maria Felice Vadalà,
dal grande impatto emotivo. Nell’incantevole scenario di uno dei palazzi più
Angela Vasta, Tiziana Viola Massa,
Miguel Angel Zotto: il tango, la sua storia
Sicilia-Giappone, epopea di due mondi
belli di Taormina, sede della fondazione intestata al grande scultore di Graniti si
potranno vedere insieme alle opere di Mazzullo, opere di arte contemporanea,
provenienti dal Giappone, e opere di artisti siciliani che riassumono
l’espressione artistica contemporanea di due mondi geograficamente agli
antipodi.
centonove pagina 33
8 Agosto 2014
posterpersonaggi
L’INTERVISTA. Parla il libraio più “anziano” della Sicilia che ha “allevato” i più grandi scrittori della sua Palermo
Onorato, il “santuario” della cultura
Messa su dallo zio Bartolomeo Manno offrì da subito il valore aggiunto di una sala lettura che ha calamitato da Ignazio Buttitta
al “piccolo” Roberto Andò. Oggi che l’editoria registra solo l’1% del fatturato nazionale, non si rassegna. E sogna una nuova primavera
DI
ANTONINO CICERO
PALERMO. Piero Onorato si è perso per
una vita intera dentro i libri, dove
stazionano storie e passioni, corpi e
soluzioni. Un mondo parallelo che
corregge e suggerisce. E che ricorda
quando è tempo di fermarsi o di
andare. Ci si è perso per la prima volta
quasi per caso, nel 1969.
«Ero centralinista al Grand Hotel et des
Palmes in sostituzione della titolare che
s’era ammalata e avevo mezza giornata
libera. Si era aperta nel ‘69, in un
palazzo liberty di via Enrico Albanese,
una galleria d’arte contemporanea,
“Nuova Presenza”, molto
all’avanguardia – ricorda Onorato –. Ci
stavano dentro pittori come Michele
Canzoneri, Francesco Carbone,
Bartolomeo Manno, Filippo Panseca,
“l’architetto di Craxi” e curavano
l’omonima rivista che ospitava articoli
anche di Giulio Carlo Argan».
Piero Onorato, classe 1949, è il più
anziano libraio di Palermo grazie ai
suoi oltre quarant’anni di attività.
«“Anziano” non è una parola che mi
piaccia tanto…» aggiunge debolmente.
Non è questione anagrafica, ma di
professionalità “accucchiata” anno
dopo anno. Un primato che ha cercato
attraversando l’intera città; e con lui
personaggi e avvenimenti.
La galleria, pochi anni dopo, si
trasforma in libreria mantenendo lo
stesso nome. La mettono su
Piero Onorati (foto di Andrea Attardi
Bartolomeo Manno, zio di Onorato, e
Calogero Gennaro, rappresentante
fu una fucina per la città di Palermo»
editoriale di Editori Riuniti, Boringhieri
sentenzia Onorato, dove andava ogni
e De Donato «e lì, l’intuizione geniale
pomeriggio volando via dall’hotel di via
di Manno, di creare una scaffalatura
Roma.
modulare con sezioni cubiche, non
«Le mie letture erano state scarse.
fisse, ma componibili. Le scambiavamo
Ricordo “I Mille” di Bandi che la mia
continuamente e i libri erano esposti di
maestra mi regalò in seconda
dorso nella parte alta, ordinati come in
elementare. E da allora non
una qualunque libreria, ma
La gente a volte
ebbi grosse occasioni per
di copertina, giù, in basso,
come su un vassoio offerto
compra i libri solo dedicarmici. Ma lì dentro – e
gli occhi gli si illuminano –
al cliente». E in più, quel
per arredare.
era tutta un’altra storia. Mi
valore aggiunto di una sala
lettura che fece della “Nuova A quel tempo c’era chi piacevano i libri. Ero assetato
di quella grande sete di cui
Presenza” il punto di
li comprava a
riferimento e di ritrovo
metraggio o a colore parla Antonio Russello: sete
di cultura». Onorato è
dell’intellighenzia cittadina.
estasiato nel ricordare gli
«Qui gravitavano tutti:
esordi. «Lì dentro vivevo una sorta di
pittori, politici, giornalisti, artisti e
orgasmo continuo. Ascoltavo quegli
intellettuali in genere. Un Roberto
intellettuali e avevo sete e facevo mie
Andò ragazzo, Francesco Giambrone,
tutte quelle discussioni».
Paolo Emilio Carapezza, Saverio
Primo di cinque figli, col nonno
Lodato, Ignazio Buttitta, Giacomo
materno capostazione e cugino di
Giardina, Michele Perriera, Gaetano
Salvatore Quasimodo, ebbe un padre
Testa, Natale Tedesco, Gianni Riotta,
barbiere prima e casellante poi, vicino
Marcello Sorgi…» e sfiorando la fronte
Pachino, «naif, spirito libero e colto a
fa cenno che tanti altri passarono da lì,
suo modo». Ci tiene a sottolinearlo e
ma non li ricorda tutti. «Quella libreria
“
”
«perderlo a 14 anni fu duro». Sentì il
peso della famiglia sul groppone e
benché amasse studiare, non poté
andare oltre le medie. E lì la girandola
di lavori: ai cantieri navali, allora della
Piaggio («lo feci per 3 anni che furono
30 in realtà!»), al Grand Hotel Et des
Palmes come aiuto portiere («lì si aprì
un mondo straordinario, per il lavoro in
sé, per le persone incontrate, per le
realtà conosciute con dentro grandi
personaggi») per trasferirsi al
centralino alla prima occasione utile («i
centralini erano come dei pianoforte a
corda con tanti spinotti…»). Piero ci
stava bene al suo posto, «ma quando
vollero estromettermi dal centralino,
nel 1972, per far posto ad un
raccomandato della politica, mi dimisi
e andai dritto dritto alla libreria, a
tempo pieno. Da quel momento in poi
non ho più abbandonato i libri»
continua Onorato. Che aggiunge: «La
libreria venne ampliata volta per
volta… Siamo davvero cresciuti
insieme, io e la libreria».
Quella libreria fu di rottura,
centonove pagina 34
organizzata per la prima volta in settori
(politica, storia, economia,
linguistica…) uniti da una certa
prossimità tematica e «il lettore stava a
contatto diretto con il libro» mi dice
mentre prende tra le mani lo stesso
testo stampato nella foto d’allora, gli
“Atzechi” di Jacques Soustelle, «una
seconda edizione del 1973 nuova
nuova, che oggi tengo nella sezione
modernariato della Broadway». Nuova
di zecca «perché la gente a volte
compra i libri solo per metterli negli
scaffali, per arredare. A quel tempo
c’era gente che li comprava a metraggio
o a colore…».
In quella libreria «dove Manno stava
poco e a gestirla, di fatto, ero il solo,
tanto che tutti credevano che ne fossi il
proprietario», vennero pure Romano
Montroni, direttore della Feltrinelli, e
l’amministratore delegato della casa
editrice. «Fecero una visita e forse
presero qualche spunto: per quello che
ne abbiamo sempre saputo quel
modello lì non c’era ancora da
nessun’altra parte in Italia. Feltrinelli
posterpersonaggi
aggiunse poi le pareti scorrevoli»
precisa Onorato.
L’avventura dura fino al 1985, quando
l’inflazione a due cifre colpì “Nuova
Presenza” «ma non perché non
vendesse, anzi; ma perché continuò a
vendere a rate, come aveva sempre
fatto. Con quell’inflazione però
continuare in quel modo fu un errore»
sottolinea Onorato.
E a 35 anni fu di nuovo in cerca di un
lavoro. Franco Castronovo, promotore
della Feltrinelli, lo volle con lui, «ma
alcune cose non andarono e rifiutai». A
Feltrinelli, in realtà, Onorato disse no
due volte: la seconda si presentò l’anno
successivo, «ma mi sarei dovuto
trasferire a Napoli: un sacrificio per la
famiglia. E allora optai per l’edicola
Mercurio in via Marchese di Roccaforte,
Piero Onorato, Andrea Attardi, Angelo Pitrone (foto di Claudio Corrivetti)
restando a Palermo». Era un’edicola che
vendeva anche libri «e mi chiesero di
che ovunque fossi andato mi sarei
all’imprenditoria femminile, Simona si
occuparmene. Lì passavano circa 3000
sentito sempre in prestito. Era una
imbarcò in quest’avventura «che esposi
persone il sabato. Quel posto divenne
dichiarazione d’amore». Lo sguardo di
candidamente ai Flaccovio, ma ai quali
ben presto una libreria che vendeva
Onorato si adagia.
non piacque per la vicinanza dei
anche giornali». E continua: «Riuscii a
Andò dritto alla Flaccovio di via
luoghi. I rapporti si incrinarono e mi
vendere pure “I cristalli” della Sellerio,
Ruggero Settimo. È il 1992 «e avvio
spedirono alla libreria di fronte il
a 120.000 lire l’uno!». Tutto ciò che
una rivoluzione culturale. La libreria
tribunale. Fino al 2001, quando lasciai
aveva acquisito negli anni della gavetta
era in forte crisi, pur trovandosi nel
e andai alla Broadway».
gli permisero di trasformare da cima a
salotto della città. Una libreria
E ora, entrando si trova lui, Piero, un
fondo quel punto di transito «con una
vecchissima – ricorda Onorato – con
gioviale navigatore sullo sgabello,
clientela tanto varia. Iniziammo una
un’impostazione del layout obsoleta. I
dietro ad un bancone che sa di ponte di
sana concorrenza con la Flaccovio di
commessi, poi, stavano dietro al banco,
comando.
piazza Don Bosco, tanto che dopo 3
a ridosso delle pareti». Piero dipinge
«Le librerie tradizionali vanno
anni Mercurio la rilevò».
quel luogo che diventò la sua nuova
scomparendo. La stessa Broadway, pur
E poi Sellerio e di nuovo Flaccovio,
sfida. «Nella prima stanza non c’era
tematica e con un’anima, è in
prima di approdare in via Rosolino Pilo,
nessuno: i commessi apparivano solo a
difficoltà» e cita l’unico cliente entrato
alla Broadway.
partire dalla seconda, dove c’erano
nel corso della mattinata. «Ma voglio
«Nel 1988, Castronovo, in rotta con
vetrine e vetrinette senza
essere ottimista – aggiunge – anche se i
Feltrinelli, rileva con Elvira
Di Bufalino ricordo divisione in settori
fatti non ti permetterebbero d’esserlo.
Sellerio una libreria in via La
tematici…».
Oggi le librerie hanno lasciato il posto
Farina, ma rimane chiusa per
gambe lunghe, quasi
Il racconto scivola via
agli store, ipermercati che vendono
un intero anno. Mi chiamano,
da giraffa; una volta
veloce: «Il primo mese mi
anche libri. E l’editoria s’è adeguata». E
mi chiedono di iniziare a
dentro assomigliava guardai in giro. Dopo gettai
poi lo zoom sulla categoria: «Oggi è
lavorare con loro ed Elvira
tutto fuori. Il tavolo in noce
difficile fare il libraio che, peraltro, non
inaugura la prima libreria
ad un ragazzo
di
circa
dieci
metri
lo
misi
al
serve in questi ipermercati: lì basta solo
Sellerio della città.
in pasticceria, con la
centro della prima stanza a
un ragazzo che sistemi lo scaffale».
Aspettavano una terza
bava alla bocca
ridosso dell’ingresso.
Con un pizzico di tristezza ricorda che
persona…».
Svecchiai 60 anni di polvere
lì dentro ci son cose che non sono libri,
Lì inizia una nuova stagione.
e di incrostazioni». E fece bene al nome
ma «il gettonatissimo testo del vincitore
«Conosco Consolo, Tabucchi, Bufalino,
storico della libreria palermitana.
di un reality o di un talent show».
Camilleri, Sofri, Deaglio, Damiani». E i
«Posso affermare che riportai la libreria
Pausa. «Vendono milioni di copie e
ricordi si accavallano. «Di Bufalino
Flaccovio ai fasti degli anni Sessanta»
sembra che leggiamo tutti» commenta
ricordo queste gambe lunghe, quasi da
dichiara deciso Onorato.
sconfortato.
giraffa; una volta dentro assomigliava
E via con le presentazioni di libri: Loy,
La domanda di rito sul libro e
ad un ragazzo in pasticceria, con la
Consolo, Bruno Guerri, La Capria,
sull’autore preferiti lo portano ad un
bava alla bocca. E questi occhi di fuori
Prisco… «e in più inserisco la musica in
nome, Antonio Russello. «L’ho adottato
come se volesse abbracciare, mangiare i
sala per la prima volta nella storia delle
– dice sorridendo – e l’ho diffuso a
libri, in maniera avida… e vi andava
librerie palermitane: classica, jazz,
Palermo e nel resto dell’isola. Me ne
incontro con quel passo lungo».
musica adattata chiaramente al luogo
innamorai subito. La sua è una scrittura
Elvira gli è rimasta nel cuore. «Era un
per evitare che disturbasse il lettore;
poetica, filmica, fuori dall’ordinario».
personaggio unico, una donna forte e
doveva piuttosto trasportarlo verso i
E poi Palermo, la città, la sua vita
carismatica, pure generosa, anche
libri, verso gli scaffali». Ma quelle non
culturale… «Scarsa, deficiente. Siamo
d’affetti. Aggiungo: una donna di
furono le uniche novità: «Con Sergio
una regione la cui editoria registra solo
grande intuito. Geniale. Ci sentimmo
Flaccovio, il figlio di Fausto, si
il 3% del fatturato nazionale. E
20 giorni prima della sua scomparsa in
organizzarono per la prima volta a
Palermo fa l’1%. Cifre irrisorie. Palermo
occasione della presentazione di un
Palermo le aperture serali, nel periodo
è dormiente, avrebbe bisogno di una
libro. “Manderò vino e cibo”
primaverile, presentando libri. La folla
scossa. Occorrerebbe una nuova, vera
indicandomene il quantitativo. “Ma
era così» mentre raggruppa le dita della
primavera…».
non sarà troppo?” feci io e lei: “Ma noi
mano che si apre e si chiude.
Dentro la Broadway si respira tutto
facevamo già questo quando i soldi
Le sue due figlie, Simona e Roberta, e
l’insegnamento di una vita. «La libreria
erano pochi!”»
la moglie Lia lo hanno sempre
– chiosa Onorato – è un presidio
Dopo qualche anno si rompe
sostenuto e Simona ne ha ereditato la
culturale, un punto d’incontro» che
l’incantesimo professionale con Elvira.
passione. Nel 2000, infatti, è nata la
svolge una inossidabile funzione
«Caratteri forti entrambi. Avemmo un
libreria dello spettacolo “Broadway”, in
sociale. Basta starci accanto ai libri, in
contrasto e per evitare di distruggere il
via Rosolino Pilo, la prima a tema.
mezzo. Sono corpi che profumano e
rapporto preferii andarmene. Elvira
Approfittando di un finanziamento
segnano il proprio tempo.
non voleva che andassi via e le dissi
“
”
centonove pagina 35
8 Agosto 2014
ZOOM
Le librerie più belle
del mondo secondo la Cnn
Qualche giorno fa la CNN spagnola
ha stilato la classifica delle librerie più
belle del mondo. Quelle elencate di
seguito, per il giornale spagnolo,
sono veri e propri ‘santuari letterari’,
luoghi da non tralasciare in un
possibile itinerario turistico.
1- Shakespeare and Company (Parigi)
Situata sulla Rive Gauche della
capitale francese, fu inaugurata nel
1951. Ogni notte hanno la possibilità
di soggiornare al suo interno fino a
quattro scrittori, i quali decidono
solitamente di fermarsi da una
settimana a un mese.
2- Eslite Dunnan Store (Taiwan) E’
divenuta famosa per essere rimasta
aperta 24 ore su 24 già nel lontano
1999, e per i suoi 17.000 metri
quadrati di negozio, ospita un
impressionante numero di libri e
riviste, in varielingue.
3- El Ateneo (Buenos Aires). Nel 1929
l’edifico ospitava un cinema, fino ad
essere trasformato in una libreria nei
primi anni 2000.
4- Librairie Avant-Garde (Nanjing,
Cinak). Cosa potrebbe diventare un
antico rifugio per proteggersi dagli
attacchi della guerra del secolo
scorso? Ma, certamente, una libreria.
Lo hanno fatto in Cina. 4.000 metri
quadrati di esposizioni di libri, tra cui
una importante copia de “il
pensatore” di Rodin.
5-Assouline Venezia (Venezia)
Inaugurata dal lussuoso editoriale
Assouline, questa libreria è situata al
piano terra dell’hotel Bauer di
Venezia. Al suo interno si possono
consultare molti tra i libri più cari del
mondo, come i volumi realizzati a
mano che hanno un prezzo che va
dai 500 fino ai 7.000 dollari.
6-Livraria Lello (Porto, Portogallo)
Costruita nel 1906 dall’ingegnere
Xavier Esteves, resta una delle più
belle del mondo, con una
architettura neogotica che mostra
delle vetrate, una imponente scala e
un tetto in finto legno.
7-Boekhandel Dominicanen
(Maastricht, Olanda) Convertita in
libreria nel 2006, fu prima chiesa
domenicana . Ospita 40.000 libri ed
offre il miglior caffè della città.
8-Powell’s City of Books (Portland,
Oregon) Si tratta della libreria
contente libri nuovi ed usati più
grande del mondo.
9-Books for Cooks (Melbourne,
Australia) Situata in un bar
clandestino nato 150 anni fa, la
libreria è l’unica specializzata nella
vendita di libri di cucina.
10- Strand (New York). Negli anni
venti, ben sei isolati della quarta
avenida di Manhattan portavano il
nome di “Book Row”, fila di libri.
Delle vecchie 48 librerie del distretto,
questa è l’unica che rimane.
8 Agosto 2014
postercinema
CINEMA INDIPENDENTE
MESSINA. Il capolavoro del maestro all’Horcynus Festival
Il vangelo Pasolini
Nel cinquantesimo anniversario del film, l’incontro con Graziella
Chiarcossi, cucina del regista e testimone diretta dell’opera
MESSINA. 50 anni dopo “Il Vangelo
eravamo le uniche donne presenti in
secondo Matteo”. Un anniversario
una sala cinematografica, quando
significativo per ricordare la visionarietà
andavamo al cinema, nei pomeriggi. Era
laica e spirituale di un regista, scrittore,
un mondo completamente nuovo, per
poeta e intellettuale unico: Pier Paolo
me. Penso che Pier Paolo – ha aggiunto
Pasolini. L’edizione 2014 dell’Horcynus
Graziella Chiarcossi – fosse attratto
Festival di Messina, al Parco Horcynus
profondamente dal Discorso della
Trenta titoli al festival di villetta San Giacomo
Orca di Capo Peloro, ha partecipato alle
Montagna di Cristo e dalla potenza
celebrazioni nazionali della ricorrenza
rivoluzionaria, perché realista, del
ITALA. Terza edizione del festival di
noti al grande pubblico l’opportunità di
promuovendo una “Serata Pasolini”, lo
Vangelo di Matteo”. Oggi il film di
cortometraggi indipendenti “Corto di
proiettare le proprie opere, spesso autoscorso 4 agosto, con la proiezione
Pasolini viene celebrato dall’Osservatore
Sera”. La manifestazione organizzata
prodotte, che difficilmente trovano
dell’episodio (dal film “Ro.Go.Pa.G.”)
Romano come il migliore mai realizzato
dalla locale Associazione Turistica Pro
spazio adeguato nei circuiti della
“La ricotta” (1963), di “Sopralluoghi in
sulla figura di Gesù. Allora le reazioni
Loco “Giovannello da Itala” presieduta
distribuzione commerciale.
Palestina” (1963) e soprattutto del
furono contrastanti ma non solo in
da Domenico Crisafulli si è svolta presso
Manifestazioni come queste devono
“Vangelo secondo Matteo” (1964). La
ambito religioso. “La Sinistra considerò
la Villetta di San Giacomo per tre serate
offrire visibilità soprattutto ad autori
rassegna, dedicata al
il film troppo cattolico,
consecutive. Presentati oltre trenta titoli
locali che si trovano a lavorare in un
tema “Mediterraneo in
nonostante la matrice laica
tra produzioni siciliane, italiane ed
territorio economicamente svantaggiato
Costituzione”, si
di Pier Paolo, e subito
internazionali ed i più apprezzati dal
come è quello siciliano.” I
conclude oggi (alle
cogliemmo, in alcuni
pubblico verranno riproposti e premiati
cortometraggi selezionati sono di generi
21.00) con lo spettacolo
ambiti della Chiesa, segnali
in un evento finale l'undici di agosto. A
diversi, al fine di accontentare un
teatrale “Longa è a
importanti di attenzione
seguito della grande adesione, al fine di
pubblico che possa essere il più
jurnata” di Salvatore
nei confronti dell’opera”.
dare maggiore visibilità ad un maggior
variegato possibile. Si va dai
Arena (Mana Chuma
Un’opera realizzata da un
numero di cortometraggi, la
cortometraggi che vedono la
Teatro), interpretato
non credente ma pervasa
Commissione organizzatrice di “Corto di
partecipazione di attori non
dallo stesso Arena e da
da un forte senso del sacro,
Sera”, ha deciso di suddividere la Terza
professionisti, a quelli che hanno per
Massimo Barilla, oltre
del mito e dell’epica.
Edizione di Corto di Sera in due sezioni,
protagonisti attori noti al grande
alle incursioni musicali
Interessante anche
una estiva e l’altra invernale.
pubblico. Durante le serate di “Corto di
di Giacomo Farina.
l’intervista video, realizzata
Pier Paolo Pasolini
Anche quest'anno la rassegna è stata
Sera” verranno proiettati alcuni dei
Nel consueto scenario
da Franco Jannuzzi a
suddivisa in tre sezioni: “Visioni
cortometraggi realizzati dai filmmaker
all’aperto di fronte allo
Matera, con Domenico
Isolane”, riservata ai cortometraggi
che hanno partecipato al CineCampus
Stretto di Messina, è stata
Notarangelo, incaricato dal Pci di
girati in Sicilia, “From Italy to Itala” per
di “Terre di Cinema 2013” e che sono
particolarmente emozionante, nel corso
proteggere Pasolini da eventuali attacchi
le opere provenienti dal resto della
stati interamente girati in varie location
della “Serata Pasolini”, la testimonianza
neofascisti, in occasione delle riprese, e
nazione e “Internazionali” riservata ai
della Riviera Jonica Messinese. “Uno
di Graziella Chiarcossi, cugina e unica
divenuto uno straordinario testimone
corti stranieri. “L’obiettivo della
dei principi ispiratori della rassegna
erede del poeta, la quale partecipò al
fotografico di questa memorabile
rassegna – spiega il responsabile
cinematografica – concludono gli
“Vangelo secondo Matteo” con un
avventura cinematografica.
dell'evento, Sebiano Chillemi - è quello
organizzatori - è quello di creare
piccolo ruolo. “Ogni valutazione sul film
Un’avventura per immagini che esprime
di promuovere il cinema indipendente
un’atmosfera in cui le opere proiettate
da parte mia – ha sottolineato l’ospite
al meglio lo spirito inquieto e il senso di
locale, ma non solo, in tutte le sue
diventino uno strumento comunicativo
d’onore, vedova dello scrittore e
ricerca pasoliniani.
e non solo trasmissivo”.
sceneggiatore Vincenzo Cerami,
M.O. forme. Offrire a registi emergenti o poco
sollecitata dalle domande del direttore
artistico della sezione visiva Franco
Jannuzzi – nasce a posteriori. Nel
MESSINA
periodo delle riprese, io giovanissima,
vivevo accanto a Susanna, la madre di
“Picnic ad Hanging Rock” e “Apocalypse Now”
Pier Paolo, che nel film interpretava
(con presentazione del critico Franco Cicero). Il
Maria da anziana, e mi accostavo a
MESSINA. “60 anni di stelle tra Messina e
programma continua stasera, venerdì 8, alle
questa realtà senza poter valutare fino in
Taormina. Omaggio a Michelangelo Vizzini”.
21.30, nello spazio suggestivo del Monte di Pietà,
fondo l’impatto che il racconto
Promossa dal Consorzio Messina Tourism Bureau,
con la manifestazione “Gran Varietà”, dedicata
cinematografico avrebbe avuto sul piano
al Monte di Pietà di Messina, l'iniziativa "ArtMe.
alle colonne sonore più celebrate, grazie alla
culturale. Mi colpiva molto, da una
Arte Musica Cinema e Spettacolo" prevede fino al
direzione artistica e conduzione di Antonio
parte, l’incontro con una serie di
17 agosto (orari 9.0-13 e 16-20) l’allestimento
Vadalà. Ospite d’onore Paolo Buonvino, musicista
intellettuali che facevano parte del cast
della Mostra fotografica di Vizzini, a cura di
e compositore (autore di musiche per “Caos
(da Natalia Ginzburg ed Enzo Siciliano
Alessandra Brancatelli, Emanuela Reitano e
calmo”, “Romanzo criminale” e “L’ultimo bacio”,
ad Alfonso Gatto, Giorgio Agamben e
Francesca Martello, in collaborazione con
tra gli altri). Il costo della serata è di 10 euro. La
l’anglista Marcello Galdini, tra gli altri,
Comitato Taormina Arte, la Famiglia Vizzini e il
proiezione dei film, invece, si conclude lunedì 11
NdR) e, non meno affascinante, era
giornalista e organizzatore di eventi Massimiliano
agosto (alle 21.30, al costo di 4 euro) con “Fuoco
l’imbattersi nella gente del Sud, a
Cavaleri. Oltre alle star immortalate da Vizzini,
verde” (1954) di Andrew Marton, interpretato da
Matera. Ricordo che io e Susanna
sempre nel segno del grande cinema valorizzato
Stewart Granger e Grace Kelly. La visione è
storicamente dal Festival di Taormina, sono stati
preceduta dalla presentazione dello storico del
proiettati capolavori come “Pulp Fiction”, “Il
cinema Nino Genovese.
Michelangelo Vizzini
dittatore dello Stato libero di Bananas”, “Duel”,
M.O.
Corto di sera secondo Scoglio
Colonne sonore al Monte di Pietà
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posterrubriche
NUOVE VISIONI
DI MARCO OLIVIERI
Il cinema del futuro
“Chiusura estiva”: in Italia è
il titolo più frequente nelle
sale, in questo periodo. Si
attende dunque settembre,
a partire dalla 71esima
Mostra del Cinema di
Venezia (27 agosto-6
settembre). Nel frattempo, qualcosa si
muove in termini di fruizione on line,
anche per l'arretrata Italia, fermo
restando che servirebbe un'intelligente
politica governativa per valorizzare le
sale cinematografiche nella nuova fase
digitale. Lanciato nel 1997 come azienda
di noleggio di dvd e diventato poi un
colosso della visione via Internet, come
ha ricordato Ernesto Assante sulle
pagine della Repubblica (domenica 3
agosto 2014), Netflix (www.netflix.com)
ha già successo negli Stati Uniti ma
anche in Gran Bretagna, Scandinavia e
Paesi Bassi. A settembre approda in
Germania e, nel 2015, questa tv on
demand per la visione di film,
documentari e serie tv, tramite
abbonamento, arriverà anche in Italia.
Nel frattempo, ad esempio, si possono
vedere titoli di qualità su Mymovies.it (i
film veneziani saranno disponibili in
streaming) e da poco si è affermata a
livello nazionale l'App “Cinecittà” del
Ministero per i Beni culturali, con la
possibilità di accedere all'enorme
archivio dell'Istituto Luce.i. Cinema del
passato e futuro on line, quindi, ma per
favore non dimentichiamo il fascino
della sala. Ed educhiamo vecchie e
nuove generazioni a staccare cellulari e
tablet per due ore, immergendosi in
nuove storie e fantasie, al buio e senza
distrazioni.
CONCERTO
Malanova a Villafranca
sulle tracce di Pasquale Bruno
VILLAFRANCA. Nell'incantevole scenario del
borgo di Serro, a Villafranca Tirrena, il nove
agosto si svolgerà il "Gran Galà - Malanova in
concerto... sulle tracce di Pasquale Bruno".
L'evento musicale, in programma alle 21,30
presso l'arena civica Centro Sociale, è
organizzato dall'associazione "ViviSerro" ed è
inserito nel calendario dell'estate villafranchese
promosso da Comune e Pro Loco. Rivivranno
nell'occasione storie, miti e leggende del
comprensorio tirrenico messinese. Mercoledì 13
agosto alle 19, invece, presentazione del volume
"Un cucchiaio per la vita. Storia di un pasticcere
con i baffi" presso il Santuario Ecce Homo di
Calvaruso. Saranno presenti, altre all'autore Lino
Giacobbe, il filosofo e ricercatore alla Facoltà di
psicologia della Università di Messina, Enzo
Cicero, e la giornalista Francesca Stornante.
MUSICA
MESSINA
L’aria del continente raddoppia
Il capolavoro di Martoglio
rielaborato
da Enrico Guarneri in scena
al Giardino Corallo
MESSINA. Applausi e code
… “L’aria del continente”
arriva al doppio
l’appuntamento al Giardino
Corallo - sabato 9 e
domenica 10 agosto, ore 21
-preceduto da una messe di
recensioni, interviste e video
raccolti in giro per l’Italia e
anzitutto a Roma, dove è
andato in scena nella Sala
Umberto.
Ed è un’”Aria del
continente” come non si era
mai vista: “praticamente un
film”, dice sornione il
protagonista, Enrico
Enrico Guarneri
Guarneri. Rielaborato,
rivisitato, rivissuto, il
capolavoro di un Martoglio che
il piacere di stare insieme in
decennio dopo decennio si conferma
compagnia e di stare insieme con gli
un “gigante” della comicità sardonica
spettatori. Il piacere, e l’orgoglio di
e dell’affresco sociale, è qui una
fare questo mestiere e di farlo per il
veloce, esilarante narrazione a quadri,
pubblico”.
che a sorpresa apre il sipario su un
Simbolo ormai nazionale di un teatro
teatro della Capitale, cogliendo
che si fa capire e apprezzare parlando
l’attimo in cui Cola rimane folgorato
la lingua siciliana, Guarneri torna al
dalla bellezza “sciantosa” della
Corallo dopo il pienone registrato per
soubrette, per riavvolgersi poi su un
“Il malato immaginario”. Al suo
paesello siciliano degli Anni Trenta, tra
fianco, per la produzione ABC,
spietati pregiudizi e pettegolezzi,
Emanuela Muni e Vincenzo Volo,
incomprensioni e le tante emozioni
Rossana Bonafede, Carmelo Di Salvo,
agrodolci di un rapporto “sbagliato”.
Rosario Marco Amato, Antonello
Un’”Aria” conosciuta - “tra le più
Capodici, Nadia De Luca, Pietro
nobili opere della nobilissima
Barbaro, Gianni Fontanarosa, Ciccio
tradizione del teatro siciliano” Abela. Regia di Antonello Capodici,
eppure nuova. “Merito di tutto il cast,
scene di Salvo Mangiagli, costumi di
regia in testa”, dice l’attore. “Bisogna
Carmen Ragonese e Riccardo
sempre ricordarlo, quando una
Cappello, direttore di scena Salvo
messinscena funziona vuol dire che c’è
Patania, audioluci Moonlight di
una squadra che funziona, che ci sono
Riccardo Nicoloso, macchinista Tomas
l’armonia, l’equilibrio tra tutti, sopra il
Patania, responsabile della sartoria
palcoscenico e dietro le quinte, che c’è
Maria Ragonese.
DE GUSTIBUS
8 Agosto 2014
DI CESARE NATOLI
Giovani e ipad
“La musica classica –
esordisce Esa Pekka
Salonen - non è roba per vecchi
noiosi”. E per dimostrarlo tutti i
mezzi sono buoni: esibizioni gratuite,
conferenze, concerti, ma anche brani
di Lutoslawski e Sibelius suonati dal
vivo nell’Apple Store di Berlino.
Direttore stabile della Philharmonia
Orchestra di Londra e della Los
Angeles Symphony Orchestra,
Salonen ha un canale radio su iTunes
dove suggerisce agli ascoltatori brani
classici, creando un percorso musicale
originale e intrigante. Di recente, è
apparso in uno spot di Apple per
l’ipad, dove mostra l’app che ha
realizzato per spiegare come
funziona l’orchestra: i violini si
illuminano quando suonano, un
tocco sullo schermo risveglia gli
ottoni, un altro fa partire un video, ci
sono anche note biografiche. “C’è
una generazione di persone cresciute
col touchscreen – afferma Salonen in
un’intervista a Ruffilli – per le quali
questo è il modo più naturale di
usare un computer. E il primo
obiettivo per chi si occupa di musica
classica è far capire che è
un’espressione naturale dell’uomo,
non cerebrale, ma legata al corpo”.
“L’approccio alla musica – prosegue
Salonen – è più semplice per chi è
inesperto, all’inizio le app aiutano a
mettere insieme qualcosa che sembra
una canzone. Ma non è tanto creare,
è un po’ come giocare a un
videogioco, sei all’interno dei
parametri dell’app, e l’app stessa
suggerisce un numero limitato di
combinazioni. Il mio sogno è che un
giorno ci sia la più breve distanza
possibile tra idea e suono, e che
quello che abbiamo in mente possa
diventare reale senza traduzione.
Uno strumento musicale che legga il
cervello: è questione di tempo”.
DI MASSIMO LANZA
Taormina, il Duomo di Briguglio
D’estate è piacevole cenare all’aperto, magari in una
bella terrazza con una vista unica, rinfrescati dal
venticello fresco che dalle nostre parti difficilmente
manca dopo una certa ora. Allora perché non farsi
due passi ed andare a trovare a Taormina il
simpatico Enrico Briguglio, figura storica della
ristorazione taorminese, patron ed anfitrione da anni di uno dei
più bei locali della Perla dello Jonio? Dalla bella terrazza del suo
locale, Il Duomo si gode della vista che da sull’omonima piazza,
bella di giorno ma ancora più suggestiva la sera, quando il
Duomo è illuminato e sul corso Umberto è l’ora del “passio” e
brulica di gente. Poi se volete qualcosa di ancora più intimo,
prenotate il tavolino nel balcone, due posti che godono della
stessa vista ma in assoluta intimità. La cucina, vero punto di forza
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del locale, è quella classica di questa porzione di Sicilia, il menù
cambia spesso in base le stagioni e il mercato. Tra gli antipasti la
parmigiana da sola vale la visita, ma lo stesso si può dire per la
caponata o per le sarde al linguate, fritte dopo essere state
passate in acqua cidulata e nella farina, buone anche le alici
marinate agli agrumi. Tra i primi da non perdere in stagione il
macco di fave col finocchietto selvatico, ma vanno bene anche i
grandi classici della cucina siciliana come la pasta con la ghiotta
del pescestocco, o quella con mollica, acciughe, capperi ed olive.
Tra i secondi il tonno rosso con la cipollata, il pescato del giorno
da cucinare come più vi aggrada, oppure se amate la carne c’è
l’ottimo e saporitissimo capretto agglassatu, ovvero cucinato in
casseruola con patate ed aromi. Si chiude con in cannolo o
qualche altro dolce tipico della tradizione siciliana. Carta dei vini
non vastissima, ma con tante buone etichette da tutta italia,
Il Duomo – Vico Ebrei 11
Taormina – tel 0942 625656
8 Agosto 2014
posterlettere
QUI SCUOLA
GUI
HERITAGE
DI ANDREA SMITH
DI SERGIO BERTOLAMI
Docenti inidonei, così
le precisazioni del Miur
Città attrattive e città no
Richiamando le disposizioni già
impartite con le note prott.
13000 e 13220 del 2013, il MIUR
- per il personale docente inidoneo - ha
ribadito che il transito nei profili
professionali del ruolo ata può essere
disposto solo su base volontaria. Nella
nota prot. 7749 dell’1/8/2014 in
particolare è precisato che il personale
docente dichiarato permanentemente
inidoneo alle proprie funzioni per motivi
di salute ma idoneo ad altri compiti
successivamente al 1 gennaio 2014,
ovvero a seguito di nuova visita
collegiale, transita, a domanda, nei profili
professionali del ruolo A.T.A. con
decorrenza giuridica dall’anno scolastico
in cui viene dichiarata l’inidoneità, con
raggiungimento della sede di titolarità a
decorrere dal 1 settembre dell’anno
scolastico successivo a quello nel corso del
quale viene prodotta la domanda ai sensi
del vigente CCNI sulla mobilità. Tale
personale nell’anno scolastico in cui viene
dichiarato permanentemente inidoneo
alla propria funzione per motivi di salute,
ma idoneo ad altri compiti, può, a
domanda, continuare ad essere utilizzato
nell’istituzione scolastica per lo
svolgimento di attività connesse
all’attuazione del P.O.F. Il personale
docente riconosciuto temporaneamente
inidoneo alle proprie funzioni per motivi
di salute, può chiedere di essere utilizzato
in altri compiti, prioritariamente
nell’ambito del comparto scuola. A tal fine
sottoscrive un nuovo contratto di lavoro
individuale di durata pari al periodo di
inidoneità riconosciuta. La domanda di
utilizzazione può essere presentata,
all’esito della visita, in qualunque
momento durante l’assenza per malattia
purché almeno due mesi prima della
scadenza del periodo di inidoneità
temporanea e, comunque, dei periodi
massimi di assenza di cui ai commi 1 e 2
dell’art. 17 del CCNL 29 novembre 2007.
ECOLOGIA&AMBIENTE
LETTERA APERTA
Fondo Saccà, il risanamento negato
MESSINA. Dal 2011 anno in cui sono state iniziate le opere di demolizione
della baraccopoli di Fondo Saccà vi è stato soltanto un susseguirsi di
proteste da parte degli abitanti e di promesse non mantenute. A distanza
di tre anni la bonifica della zona non è ancora terminata: insistono infatti
diverse baracche, alcune di esse abitate da famiglie che attendono da
tempo la concessione di un alloggio più dignitoso. Le condizioni
dell’intero rione sono ancora oggi allarmanti: l’ampia superficie è una
vera e propria discarica, alimentata probabilmente dai soliti incivili che
abbandonano ogni tipo di rifiuto senza alcun timore. La presenza
dell’immondizia quindi, attira decine di topi e blatte che quotidianamente
scorazzano liberamente ai bordi della strada. In mezzo alle macerie inoltre
è cresciuta una vera e propria selva di erbacce che fa proliferare insetti di
varia natura tra cui le pericolosissime zecche. Il degrado è stato
denunciato diverse volte dagli abitanti della zona, protagonisti di
numerose proteste con blocchi eclatanti alla circolazione e perdurando
questa situazione non passerà molto tempo per vederne di nuove.
Durante gli ultimi sopralluoghi fatti sul posto, il sindaco annunciò che a
fondo Saccà sarebbe nato un campo di calcetto, opera facilmente
realizzabile e che toglierebbe molto del degrado esistente. A distanza di
un anno non solo non vi è il campo di calcetto, ma non si nota affatto una
minima presenza delle Istituzioni. Non si dica che il risanamento di Fondo
Saccà è collegato all’apertura dei cantieri per la realizzazione della Via
Don Blasco, perché vorrebbe dire aspettare tanti anni ancora. Si faccia
quello che si può e sarebbe già tanto, per ridare decoro e dignità ad un
luogo da troppo tempo dimenticato.
Mario Barresi
Consigliere 3^Circoscrizione (PD)
«Ciutat de les Arts i les
Ciències». Santiago
Calatrava, che l’ha
progettata, la chiama così
in lingua Valenziana.
Questa città nella città di
València è un tutto
organico di arte, scienza e natura.
Sorge alla foce del vecchio letto del
Turia. Era soprannominato “il fiume
bianco”; ora tange la Città Vecchia
come un fiume verde di giardini ed
alberi. Inizia col bioparco e si conclude
con l’avveniristica Città delle Arti e
delle Scienze. Nel raccontarlo è
elettrizzato Gianfranco Pulitano, artista
emergente messinese, invitato nella
città spagnola ad esporre tre suoi
lavori, in precedenza mostrati a
Venezia e a Como. Gianfranco non è
uno dei nostri Bohémiens tutti fantasia
e nessuna sostanza. Esce dalla borsa
fogli, appunti e il suo immancabile
MacBook Pro. Studia, ricerca,
s’interroga ed interroga. Ha risposto ad
un bando on line per presentare in una
collettiva progetti su arte e scienza. Ha
spedito schede descrittive e link a suoi
video interattivi. Tre settimane dopo è
stato selezionato. La sua produzione
sfrutta la crescente pervasività d’uso
della tecnologia. Dalla stampa 3D al QR
code, come in “fly away”, una delle
opere di València. Il dipinto è un
mobtag che rinvia ad un video game.
Questi pittogrammi digitali invertono
la realtà e provocano lo spettatore a
percepire la natura. Gianfranco ha
potuto ripetere a València
un’esperienza già fatta a Montruoge
nell'Île-de-France. Ma conclude
disilluso: «Ci sono città che sostengono
l'arte e gli artisti. Una volta tornavo
pieno d’idee, questa volta
l'abbattimento mi ha preso mentre ero
ancora lì, pensando a Messina dove
tutto diventa utopia».
centonove.heritage@experiences.it
DI ANNA GIORDANO
Genio civile e ipocrisie
UN MONDO DI ipocriti. Sfiorati, anzi,
dimenticati dalle famigerate bombe
d’acqua, da anni quasi miracolati da
alluvioni dai nomi e dalle intensità diverse,
siamo diventati assolutamente indifferenti
alla parola prevenzione, l’unica che può fare la
differenza tra una tragedia e un sopravvivere senza
ansie, dolori e senza troppi danni. All’indomani
dell’ultima con vittime innocenti, 22 novembre 2011, era
un fiorire di perizie, 200 mila euro qui, 400 mila lì, pendii
resi pericolosamente instabili, strade comunali senza
muri (e quando mai si è visto, mi disse un tecnico),
canalette ostruite, case che interrompono il deflusso
delle acque da monte a valle, canali di scolo inesistenti e
le strade diventarono piscine e giù con frane e colate e
smottamenti e così via. Prevenzione, e messa in sicurezza.
Aria fritta, entrambe, dimenticate, mentre le cronache
da nord ci ricordano come sia imprevedibile la natura e
come non si possa fare altro, a danno compiuto che
pregare, ma non serve, no. Manca il lavoro, da un lato il
neo governo rende meno difficile costruire (come se qui
non lo fosse già, con il famigerato silenzio assenso, sul
quale vige il silenzio assoluto), dall’altro sblocca 1
miliardo per la messa in sicurezza. C’è un corto circuito
cerebrale che impedisce di collegare espansione edilizia
(ma non solo) con il dissesto del territorio e guai (seri) a
seguire. Si snocciolano cifre iperboliche, il governatore
Zaia chiede 4 miliardi di euro, si gioca al rialzo. Quanto
sarebbe più semplice chiedere il giusto e stoppare il
consumo del suolo, l’arrogante pretesa di regimare fiumi
e fiumare, tappare foci (vedi nuove opere di Tremestieri
e molte altre progettualità in itinere) e puntare invece
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tutto sul ripristino dei ruoli della natura, compreso quello
ormai dimenticato, di lasciare che i corpi idrici accolgano
l’acqua che scivola dai pendii (impluvi) per poi giungere
in mare. No, case, strade, tombinature (coperture), taglio
irresponsabile della vegetazione, ruspe che livellano e
abbattono o alzano argini, porti canali, isole artificiali e
case, ovunque. Ci sono perizie per la messa in sicurezza a
mai finire, rimaste nei cassetti. Situazioni pericolosissime
uguali al 2011, anzi, peggiorate di pioggia in pioggia,
eppure tutto tace e si vogliono invece sbloccare opere
devastanti. Con buona pace dei conti siciliani, si ruota,
unico e solo, il capo del Genio Civile, che aveva, per
alcuni irresponsabili e criminali, il torto di dire no a nuovi
scempi. Ipocriti, profondamente ipocriti tutti coloro che
fanno finta di volere bene ai cittadini di questa provincia,
e tramano invece perché si continui a vivere in un
territorio pericolosissimo, ad ogni pioggia, ad ogni
terremoto. Vergogna.
postercommenti
DISCUTIAMONE
ELIODORO
DI FRANCO PUSTORINO*
Competitività vo’ cercando
IL PRESIDENTE DEL Consiglio,
aveva assunto diversi impegni in
materia di riforme che
difficilmente riuscirà a mantenere
perché anche le minoranze del suo partito
stanno cercando impietosamente di
impallinarlo. L’opposizione costruttiva, il
miglioramento di una proposta di legge, la
manifestazione civile e contenuta di un
dissenso sono espressione di una dialettica
che in democrazia è consentita.
Ma quanto per impedire, quella del Senato,
una riforma necessaria, si presentano ben
ottomila emendamenti taroccati di cui circa
mille per cambiare il nome della Camera
dei deputati, si espongono cartelli anche
offensivi e si tenta di impedire agli avversari
di esprimere il loro pensiero, allora non
esiste più democrazia parlamentare e,
oltretutto, si cade nel più sconcertante
ridicolo con una caduta di stile per non dire
anche di dignità che è devastante.
In queste condizioni Renzi farà non poca
fatica a fare ottenere credibilità. Queste
sono le ragioni per le quali l’Italia è un
Paese difficilmente governabile mentre è
altrettanto difficile attuare riforme urgenti.
Correva l’anno 2010 e il settimanale
“L’Espresso” titolava così un interessante
servizio: “Lo stato di salute dell’economia
sta migliorando. Ma debito pubblico e costo
del lavoro frenano la ripresa. Ecco cosa fare
per sconfiggere la crisi”.
Seguiva, purtroppo inascoltata, l’analisi di
due noti economisti tedeschi Uri Dadush,
associato del Carnegie endowment di
Washington e Prof. Moises Naim, Direttore
della Rivista “Foreign Policy”- i quali, già nel
150 PAROLE DA PALERMO
Movida a Vergine Maria
DI
MARIA D’ASARO
Il dilemma etico - dove finisce la mia
libertà e dove inizia quella degli altri? ha sempre risvolti concreti. Ad esempio:
come si accorda la voglia notturna di
(s)ballo e musica ad alto volume di
alcuni con il diritto di altri a dormire? A
nord di Roma hanno trovato una
soluzione: le discoteche attive sino a
notte fonda sono a vari chilometri dai
centri abitati, garantendo così il
divertimento degli uni e il sonno degli
altri. A Palermo invece, nel quartiere
Vergine Maria, all’interno della vecchia
tonnara, c’è una discoteca che in estate,
nel fine settimana, costringe gli abitanti
della zona a dormire solo dopo le tre di
notte, quando la musica è finita.
Scrivevo che a Grosseto i titolari di un
bar sono stati multati perché animavano
con musica una cena/aperitivo alle 20.30
di sera. Davvero c’è un Italia a due
diverse … tolleranze di intensità di
decibel!
8 Agosto 2014
2010, proponevano di congelare i salari per
tre anni allo scopo di aumentare la
produttività del due per cento all’anno. I
predetti, però, ignoravano che in Italia i
sindacati non avrebbero mai accettato una
proposta del genere! Continuavano i due
economisti: “ Senza urgenti correzioni- e
siamo, lo ripetiamo al 2010- l’economia
italiana si evolverà in modi che sono
destinati a condurla verso una dolorosa
crisi”. Il secondo fattore di vulnerabilità del
sistema economico riguardava il costo del
lavoro, che in Italia è cresciuto più dei paesi
concorrenti. Nell’ultimo decennio il costo
del lavoro per unità di prodotto è
aumentato del 25-30 per cento rispetto a
quello dei lavoratori tedeschi. La perdita di
competitività è ancora più drammatica se
paragonata ai salari di Stati Uniti, Giappone
e Cina. Le conseguenza della perdita di
competitività dell’Italia sono pesanti e
stanno impoverendo tutti gli italiani.
In Germania i salari aumentano solo se
aumenta la produttività del lavoro. I salari
italiani devono crescere meno rapidamente
della produttività. Occorrerebbe un taglio
dei salari del sei per cento o almeno un
congelamento almeno per tre anni. Cose
impossibili da proporre ai nostri sindacalisti.
E quindi si va avanti così fino a quando non
andremo a sbattere contro un muro.
L’analisi dei due economisti fatta nel 2010 è
impietosa ma purtroppo assolutamente
realistica. Oggi, a distanza di quattro anni la
situazione non solo non è migliorata ma è
addirittura peggiorata. Questo Matteo Renzi
sta tentando di evitarlo ma senza la
collaborazione dei politici e dei sindacati
appare molto difficile che vi riesca.
Addirittura per eliminare l’arretrato si è
inventato una sorta di giustizia a cottimo1.300 euro per ogni udienza ai giudici
amministrativi con prospettiva di estensione
ai giudici ordinari. Come dire per fare
lavorare di più i giudici bisogna dargli un
assegno premio! Che dire? Meglio non dire
nulla.
* Avvocato
ANIMAL HOUSE
Problemi di identità
CATANIA - Prima l'aggressione fisica, poi la spedizione punitiva a colpi
di mazza. Motivo? Il duplicato della carta d'identità negata,
legittimamente. Ma per il minorenne era evidentemente un "favore" da
fare, con le buone o con le cattive. A San Giovanni Galermo, quartiere
cado della città, però, non è saggio dire "no". E così un impiegato
comunale prima è stato preso a pugni e poi la sede della Municipalità
devastato dal branco con tanto di motocicletta tra le scrivanie e
devastazione del locale. Poi indignazione e paura. Ma la cultura
dilagante è questa: reazioni violente al minimo problema. E non solo
nei quartieri a rischio.
ANTIBUDDACI
DI DINO CALDERONE
Palazzo Zanca e la piazza
PALAZZO ZANCA è
simbolo, nel bene e nel
male, della politica
cittadina. L'attuale
edificio venne inaugurato 90 anni fa
( 26 luglio 1924) dopo la distruzione
del precedente nel terremoto del
1908. Durante il fascismo, si sa, non
si votava: il sindaco venne sostituito
dal podestà, di nomina regia,
assistito da una Consulta con
membri scelti dal Ministero
dell'Interno. Con il ritorno della
democrazia, in Municipio si sono
avvicendati giunte centriste o di
centrosinistra e Consigli comunali
espressione dei partiti presenti in
città. Con la L. R. n.7/1992 venne
introdotta, per la prima volta
nell'ordinamento italiano, l'elezione
diretta del Sindaco. I Comuni siciliani
assumevano una forma di governo
di tipo presidenziale che riduceva il
ruolo dei partiti e manteneva
l'elettività dei consiglieri comunali.
Questa legge ha favorito la vittoria
di liste civiche e di sindaci esterni al
mondo dei partiti, ma non ha
impedito la possibilità che il sindaco
potesse avere la maggioranza dei
consiglieri comunali all'opposizione.
Quindi, se Accorinti vuole governare,
non può prescindere dall'attuale
Consiglio comunale. Oggi è in ballo
la questione “isola pedonale”,
domani emergerà qualche altro
problema. Può bastare migliorare il
dialogo con il Consiglio comunale
per uscire dal guado? Providenti
(1994-1998) in condizioni analoghe,
dopo un iniziale muro contro muro,
negli ultimi tempi della sua
sindacatura, riuscì a coinvolgere una
parte dei consiglieri comunali,
affidando direttamente a loro le
proposte che voleva fare approvare.
Se per portare avanti iniziative
importanti per la città può essere
utile perdere la paternità esclusiva di
un provvedimento, perchè non
riprovare con le stesse modalità?
Quali alternative possibili? Invocare
la Piazza è insidioso: se oggi è per
l'Isola pedonale, ieri era contro la
Tares (anche quella era Piazza!) e
domani? Resterebbe il referendum,
previsto dallo Statuto comunale, che
però non si può usare a ripetizione.
E' più impegnativo di un flash mob.
dinocalde7@gmail.com
DI ROBERTO SALZANO
Come nel parco del daino bianco
Nel cartone animato “Le avventure del
bosco piccolo”, le avventure e disavventure
della numerosa compagnia di animali
protagonisti della storia iniziavano nel
momento in cui erano costretti ad
abbandonare il loro bosco d'origine per
colpa delle attività umane. Compromessa la sopravvivenza
di tutti, gli animali decidevano di aggregarsi e mettersi in
viaggio insieme verso la riserva naturale "Il Parco del
Daino Bianco", sperando di trovare una vita migliore.
Pericoli, difficoltà e privazioni di ogni genere, quasi
sempre per colpa dell'uomo. Un prodotto di fantasia
identico in tutto e per tutto alla realtà. La razza umana
proprio non riesce a ricordare quanto sia importante il
rispetto dell’ambiente e delle creature che lo popolano e
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le mani degli uomini continuano a devastare e seminare
morte. Come avviene ogni anno con l'estate, la Sicilia si
trova ad affrontare la questione degli incendi. Le aree
boschive bruciano e ricomincia la caccia ai piromani. Non
mancano le segnalazioni, ma soprattutto non mancano le
vittime: tantissimi gli animali rimasti imprigionati tra le
fiamme e finiti bruciati vivi. Una morte tra atroci
sofferenze causata dall’indifferenza nei confronti della
natura degli uomini, soprattutto persone legate al mondo
dell’agricoltura e della zootecnia. Coloro che vengono
identificati e fermati si giustificano con la necessità di
allargare le zone adibite a pascolo, ma non ci sono né
giustificazioni né necessità plausibili: sono dei criminali
che mortificano vigliaccamente le bellezze naturali che li
circondano e stroncano brutalmente le creature ancora
immerse in quei paesaggi che l’uomo non è più capace di
sentire come un proprio patrimonio, da apprezzare e
salvaguardare.