SABATO 29 NOVEMBRE 2014 In Italia EURO 1,90* (CON “IO DONNA”) www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it FONDATO NEL 1876 25 Dicembre Tempi liberi Le idee Domani La festa raccontata da Dickens e Disney Natale, sapete tutto? «Così Don Winslow mi ha insegnato i segreti del noir» Luca Mastrantonio a pagina 31 Fabio Volo nel supplemento Non solo immigrati Colloquio con Berlusconi «Per il Quirinale una soluzione condivisa. Amato ha il profilo giusto» «Prima il Colle, poi le riforme» SE CAMERON GIOCA SULL’EUROPA Grillo fa mezzo passo indietro: sono stanchino. Un direttorio lo affiancherà di Antonio Armellini Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Berlusconi vuole entrare nella partita per il futuro inquilino del Colle. E vuole farlo presto: «Prima il Quirinale, poi le riforme», è la tempistica suggerita a Renzi. Punta a un nome condiviso e indica Amato. Svolta nei 5 Stelle: Grillo si dice «stanchino» e mette alla guida del movimento un direttorio di 5 parlamentari di fiducia. ● GIANNELLI ● IL PERSONAGGIO da pagina 2 a pagina 6 «S ono un po’ stanchino», ha scritto sul suo blog citando Forrest Gump. C’è da credergli: come Tom Hanks nel film di Robert Zemeckis era partito così, senza una meta precisa («Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po’») e si era ritrovato con l’illusione di avere in pugno il Paese. Dove abbia cominciato, Beppe Grillo, a sprecare l’immenso patrimonio che di colpo si era ritrovato in dote alle elezioni del 2013 non si sa. ● SETTEGIORNI di Francesco Verderami «Niente nomi di partito» «S ono partigiano» sorride Berlusconi, nel senso che è di parte: «E partigianamente penso che prima venga l’elezione del presidente della Repubblica e poi vengano le riforme». Renzi è servito, è proprio quello che non voleva sentirsi dire. continua a pagina 6 «F u positiva, anche per l’Italia. Ma 15 anni fa: oggi non ha nessun significato». Massimo D’Alema boccia il ritorno alla Terza Via di cui nel 1999 fu protagonista con Clinton e Blair. Lo «sforzo di far incontrare i principi del socialismo con una visione di tipo liberale» oggi non serve. «Trovo incredibile che — dice l’ex premier — per offrire un retroterra teorico nobile al governo Renzi si faccia un’operazione anacronistica». a pagina 9 PIL, RALLENTA IL CALO. 400 MILA POSTI FISSI IN PIÙ Italia a crescita zero Nuovo record dei senza lavoro I disoccupati sono 3,4 milioni, pari al 13,2%: il peggior dato dal 1977, quando sono iniziate le serie Istat. A sorpresa, però, crescono gli occupati: più 122 mila dall’ottobre 2013. E per il governo sono 400 mila i nuovi posti fissi nell’ultimo trimestre. Nello stesso periodo l’Istat indica però stagnazione con crescita attesa pari a «zero». a pagina 11 Di Frischia Apertura al dialogo con l’Islam La scelta del Papa in Turchia di Gian Guido Vecchi LA BALLATA DI ADAM HENRY I l Papa in Turchia incontra Erdogan ( foto) e chiede dialogo fra le religioni. Ricorda le violenze patite in Iraq e Siria «specialmente da cristiani e yazidi» e avverte: le armi, contro il terrorismo, non bastano. a pagina 13 - a pagina 29 l’analisi di Alberto Melloni A MARZO LE PAGELLE DI ROMA E PARIGI I giudizi flessibili della Ue irritano Spagna e Irlanda di Luigi Offeddu F rancia e Italia «graziate» dall’Unione Europea. E scatta la rivolta dei piccoli. La Commissione rinvia a marzo la scelta sulle sanzioni a Roma e Parigi. E Atene, Madrid, Lisbona e Dublino ricordano le cure cavalline subite in questi anni. a pagina 10 Sono 11 le morti sospette per i vaccini Possibile il ritiro di altri lotti dell’antinfluenzale. Il primo allarme tre settimane fa di Margherita De Bac LA PROCURA: CORRUZIONE «Il pd Di Stefano comprò la laurea» di Fiorenza Sarzanini 9 771120 498008 di Paolo Valentino continua a pagina 5 Il viaggio L’incontro con Erdogan IAN McEWAN 41 1 2 9> «Renzi guarda al passato La Terza Via non serve più» di Gian Antonio Stella Buzzi, Dellacasa, Gasperetti continua a pagina 29 U EINAUDI INTERVISTA CON D’ALEMA IL PATRIMONIO DILAPIDATO AP / GREGORIO BORGIA D avid Cameron non vuole convincersi che, inseguendo gli estremisti antieuropei dell’Ukip sul loro terreno, rischia di finire in un vicolo cieco. Le sue dichiarazioni sull’immigrazione sono state accolte con scherno da Nigel Farage — il quale ha in mente solo la secessione — e non gli consentiranno di recuperare granché dei voti perduti alla sua destra. I conservatori moderati che in Europa ci vorrebbero restare, anche se obtorto collo, potrebbero reagire negativamente ai suoi toni urlati e rivolgersi verso la linea euroscetticamente ragionevole del Labour di David Miliband. Rivendicando il diritto di limitare il welfare per i lavoratori dell’Unione Europea in Gran Bretagna, Cameron è stato attento a non attaccare il principio comunitario della libera circolazione. Lo ha anzi ribadito, sia pure in linea generale, al fine di ricavarsi una zona grigia per una trattativa al cui esito ha subordinato la possibilità che Londra resti nell’Ue. Non che nelle cose che ha detto sia tutto sbagliato: eccessi nel ricorso a un sistema sociale generoso come quello inglese ce ne sono anche altrove, ma i Trattati esistenti offrono gli strumenti per contrastarli. Nel proporre misure unilaterali egli ha adombrato un mercato del lavoro in cui ai cittadini europei verrebbe riservato un trattamento differenziato a seconda della loro provenienza e delle convenienze politiche (incurante delle battute sugli «idraulici polacchi», si è subito affrettato a rassicurare la Primo ministro di Varsavia, Ewa Kopacz, che le nuove misure non avrebbero discriminato i suoi cittadini). ANNO 139 - N. 283 na laurea in Scienze giuridiche pagata 12 mila euro e comprata con i soldi della Regione Lazio. È la nuova accusa contro il deputato del Pd Marco Di Stefano della Procura di Roma, che lo ha indagato per cora pagina 23 ruzione. CASO DOPING, L’ACCUSA P ossibile il ritiro di nuove partite di vaccino antinfluenzale, mentre salgono a 11 le morti sospette e si moltiplicano le segnalazioni di decessi avvenuti a 48-72 ore dalla somministrazione di Fluad. Sono 500 mila le dosi ritirate perché potenzialmente dannose. Le morti sospette sono state registrate dal sistema di vigilanza dell’Agenzia nazionale del farmaco. I pazienti sarebbero deceduti dopo la profilassi. alle pagine 16 e 17 Kostner e le bugie Ora rischia 4 anni di Gaia Piccardi L a Procura antidoping del Coni ha chiesto quattro anni e tre mesi di squalifica per la pattinatrice Carolina Kostner con l’accusa di omessa denuncia e di aver aiutato il fidanzato Alex Schwazer a eludere i cona pagina 58 Arzilli trolli. Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 2 Primo piano Il Movimento Il leader crea un direttorio con 5 vice, plebiscito tra gli iscritti al blog Dissidenti in rivolta, gelo dai parlamentari. Il capogruppo: non ci sto «Io stanchino». La svolta di Grillo La vicenda ● Nel 2010 il M5S elegge 4 consiglieri regionali tra Piemonte ed Emilia, due anni dopo il primo sindaco di un capoluogo: Pizzarotti a Parma ● L’ingresso in Parlamento alle Politiche 2013: con il 25,6%; ottiene 109 seggi alla Camera e 54 al Senato ● Il 30 aprile 2013 è espulso il senatore Mastrangeli ● Primavera 2013: una senatrice viene cacciata, lasciano 2 deputati e 3 senatori. È la prima ondata di addii. Ne seguiranno altre a febbraio e marzo 2014: ad aprile sono 19 i fuoriusciti ● Dopo la campagna #vinciamonoi, il risultato delle Europee (21,2%) delude il M5S, quasi doppiato dal Pd ● Nuove polemiche, dopo gli scarsi risultati delle Amministrative 2014. Altre espulsioni. E ieri Grillo: sono stanchino. Nasce il direttorio a 5 MILANO Una accelerazione nel mezzo della tempesta, con i parlamentari e la base però ancora in subbuglio. Una mossa per uscire più in fretta, più compatti e più organizzati dal caos, almeno secondo le intenzioni del leader. Beppe Grillo, il giorno dopo le espulsioni dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna, con il gruppo parlamentare a un passo dalla scissione, apre ufficialmente la nuova fase del Movimento. «Il M5S ha bisogno di una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale. Questo è un dato di fatto. Io, il camper e il blog non bastiamo più. Sono un po’ stanchino, come direbbe Forrest Gump », scrive il leader. E lancia la sua proposta: «Pur rimanendo nel ruolo di garante del M5S ho deciso di proporre cinque persone, tra le molte valide, che grazie alle loro diverse storie e competenze opereranno come riferimento più ampio del M5S in particolare sul territorio e in Parlamento». I cinque vice del «direttorio» — come viene bollato da attivisti ed eletti pentastellati — sono tutti fedelissimi: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. La scelta apre un polverone tra i parlamentari: «È la fine dell’uno vale uno», commentano alcuni esponenti. Federico Pizzarotti è anche più lapidario e sarcastico: «Uno vale», twitta. C’è chi promuove campagne sui social network contro il supporto ai colleghi. Un gruppetto di 10 deputati lancia l’hashtag #BeppeQuestaVoltaNonCiSto. Tra loro Artini, ma anche il capogruppo alla Camera Andrea Cecconi e gli ex capigruppo Alessio Villarosa e Giuseppe Brescia. «Non è detto poi che sia un incarico a vita», osserva Cecconi. «Se vince il sì diventeremo un partito — scrive invece su Facebook Patrizia Terzoni — ed io non voglio far parte di un partito. Le sovrastrutture lasciamole al Pd». Altri due parlamentari, Daniele Pesco e Dino Alberti, preannunciano le loro dimissioni in caso di vittoria del sì, La curiosità Il dentista di Beppe: nel mio studio con Piano e Bersani che puntualmente arriva. Per i cinque nuovi «garanti» è un plebiscito: il 91,7% vota a favore. Sul blog partecipano 37 mila iscritti, diecimila in più rispetto alla consultazione di ventiquattr’ore prima su Artini e Pinna (che ieri via web sono stati banditi dal parlare a nome del Movimento, ndr). Grillo commenta: «Siamo pronti a costruire il futuro del M5S». «Grazie a tutti. Sentiamo sinceramente il senso di responsabilità», postano i nuovi «vice». Poche parole — spiegano fonti vicine ai pentastellati — per «evitare strumentalizzazioni e non dare adito a nuove polemiche». Ma la situazione all’inter- no dei Cinque Stelle è tutt’altro che tranquilla. I mal di pancia crescono. Sulla Rete qualche militante polemizza, citando le regole del «Non-statuto», che prevede una rappresentanza politica dei Cinque Stelle «senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi». Ma è chiaro ormai che il Movimento sta cambiando pelle e che queste metamorfosi rischiano anche di lasciare il segno. A Roma vanno in scena due riunioni distinte: da una parte i dissidenti, prossimi alla rottura, dall’altra i deputati, soprattutto ortodossi. Il nuovo direttorio viene accolto dal silenzio: in aula solo Pizzarotti Campagna contro sui social network Pizzarotti commenta: uno vale I numeri Al voto sul web 37 mila iscritti, 10 mila in più rispetto al giorno prima sul caso espulsioni una trentina di deputati (su oltre cento totali) danno l’idea del distacco, dello scollamento tra i parlamentari e la decisione dei leader. L’ala critica invece si sonda, si pesa, tiene i contatti con Parma, con quella parte del Movimento che si ritiene delusa (ed esclusa) dalle scelte di Grillo e Casaleggio. Artini torna ad attaccare. Ironizza sul collegio dei garanti, «un altro chiaro esempio di democrazia!». E aggiunge: «Sono nomi imposti dall’alto, senza la consultazione dei gruppi parlamentari e dell’assemblea, che invece doveva potersi esprimere». L’assemblea congiunta, in realtà, è stata convocata per martedì: servirà proprio per ratificare le ultime espulsioni, ma potrebbe anche trasformarsi nell’ultimo atto dei Cinque Stelle nei modi e nei numeri che hanno avuto finora in Parlamento. E. Bu. © RIPRODUZIONE RISERVATA P ERCHÉ ACCONTENTARSI DI ESSERE PRECISI QUANDO SI PUÒ ESSERE I PIÙ PRECISI? MASTER TOURBILLON DUALTIME. Calibro Jaeger-LeCoultre 978B con data a scatto brevettata. Vincitore del primo Concorso Internazionale di Cronometria del ventunesimo secolo, tenutosi sotto la supervisione dell’Osservatorio di Ginevra, il Calibro Jaeger-LeCoultre 978 vanta una precisione impareggiabile in una nuova cassa in oro rosa dal diametro di 41,5 mm. Il suo regolatore a tourbillon composto da 71 elementi presenta una gabbia ultraleggera in titanio grado 5 e un largo bilanciere a inerzia variabile che batte al ritmo di 28.800 alternanze all’ora. TI MERITI UN VERO OROLOGIO. Boutique: Milano Roma Venezia Per informazioni: +39 02 36042 833 - www.jaeger-lecoultre.com La citazione Beppe Grillo come Forrest Gump, che si ferma dopo una corsa durata anni. Il fotomontaggio illustra sul blog la citazione: «Sono un po’ stanchino» Il sondaggio Tra i cinque «vice» nominati ieri potrebbe emergere il nuovo leader del M5S. Su Corriere.it potete votare quello che vi convince di più Cosa hanno in comune Giorgio Albertazzi, Beppe Grillo, Gino Paoli, Adriano Celentano? Il dentista: Flavio Gaggero, 78 anni, genovese. È stato Albertazzi a stuzzicare la curiosità raccontando al Fatto di aver conosciuto Grillo «nello studio del mio dentista». «Ah sì — dice il dottor Gaggero, da Pegli dove abita — mi ricordo quando si sono incontrati. Due personalità fortissime, due mattatori. Si sono stati subito simpatici. Albertazzi lo conosco da almeno 40 anni, Beppe da meno, saranno 25». Gaggero racconta che Albertazzi è andato a trovarlo un mesetto fa: «Ha preso un libro di poesie di Oscar Wilde dalla libreria ha iniziato a leggerlo, poi l’ha chiuso e ha continuato a memoria, in inglese. Ha una testa, quell’uomo...». Quanto a Grillo è solo di poche settimane fa la «spedizione» che ha fatto insieme con il dentista in un ricovero per anziani: «Beppe ha una dolcezza infinita. Questo è un aspetto che si conosce poco di lui. Da anni il giorno di Natale andiamo insieme in un orfanotrofio, un ospizio, un reparto lungo degenti, e Beppe riesce sempre a far scoppiare la risata. Quanto alla politica, Beppe crede profondamente in quello che dice, sono anni che mi parla di ecologia». Tutti pazienti ma, in realtà, amici: «Io e Renzo Piano da bambini andavamo a scuola insieme, e nella classe vicina c’era Gino Paoli, facevamo gruppo». Così capita che nello studio di Gaggero si incontrino anche Bersani o Piano, o Celentano. Pure don Gallo era di casa. Erika Dellacasa © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 3 I profili ● Ecco chi sono i cinque incaricati da Grillo come coordinatori del Movimento, decisione poi ratificata dalla Rete ● 1) Alessandro Di Battista, 36 anni, romano, deputato, già collaboratore del blog di Grillo, è stato cooperatore in Centro e Sudamerica ● 2) Luigi Di Maio, 28 anni, di Avellino, è vicepresidente della Camera. Quando ha concluso la kermesse del Circo Massimo, a ottobre, si è parlato di lui come leader del M5S ● 3) Roberto Fico, 40 anni, napoletano, deputato, è presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai da giugno 2013 ● 4) Carla Ruocco, 41 anni, di Napoli, deputata, è stata revisore contabile per Ernst & Young. Alla Camera è vicepresidente della commissione Finanze ● 5) Carlo Sibilia, 28 anni, di Avellino, deputato. È segretario della commissione Esteri. Coinvolto in polemiche per alcune affermazioni: tra cui l’aver negato che lo sbarco sulla Luna fosse mai avvenuto 1 Il retroscena di Emanuele Buzzi 2 4 5 Carta bianca ai cinque fedelissimi: ambasciatori anche con il Pd Il piano in cantiere da mesi: l’obiettivo di dare al movimento una struttura «più politica» Una svolta improvvisa, sì, ma maturata da tempo. Fin dallo scorso marzo, con i primi apprezzamenti pubblici a Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. L’idea del «direttorio» a Cinque Stelle nasce in primavera, in un momento difficile per il Movimento — la campagna elettorale per le Europee alle porte e i problemi di salute di Gianroberto Casaleggio, oltre a uno scenario politico mutato con il governo Renzi — e prosegue, si sviluppa nei mesi. A Roma da tempo si parla della «necessità di una struttura organizzativa», come la definisce uno dei fedelissimi. Un domino ramificato — questo il quadro che viene esposto da fonti vicine al Movimento — che non dovrebbe fermarsi al solo direttorio. La «fase 2.0» dei Cinque Stelle è e vuole essere «più politica» sin dalla forma. «Più snelli, più coesi», recita un ortodosso. E nei fatti questo si traduce anche con una struttura gerarchica più rigida, più simile ai modelli dei partiti, tanto odiati dal popolo pentastellato. Ecco allora i «Cinque vice» (un triumvirato campano e un duo del Lazio, come a voler spostare anche gli assetti geografici del Movimento), MILANO ma non solo. In questi giorni a Milano, negli uffici della Casaleggio associati,ci sono stati contatti e sono transitati alcuni parlamentari ed esponenti locali (in primis Nicola Morra e Massimo Bugani), ma anche — appunto — gli stessi Di Maio e Fico. E nei prossimi giorni sono attesi altri pentastellati. Filo conduttore: le Regionali, sia quelle appena trascorse sia quelle in programma nel 2015. I fondatori puntano sul rilancio. Ecco allora i parlamentari come «referenti per il ter- ritorio» — dice una fonte —: un modo anche per placare l'emorragia di liti tra i meet-up locali e creare un «filo diretto con quello che accade a Roma». Oltre all’organizzazione, rispunta l’agenda dei temi. Sono allo studio nuove strategie per contrastare il ritorno prepotente della Lega al Nord, senza però snaturare il Movimento. Ma non solo, sarà rivendicato un «maggior pragmatismo» in vista delle prossime elezioni, forse già nella selezione dei candidati. 91,7 la percentuale dei voti favorevoli, ieri sul blog di Grillo, al nuovo direttivo del M5S: 34.050 i sì, su 37.127 votanti in totale E proprio in questo contesto entra il nuovo direttorio: i cinque vice saranno, di fatto, gli ambasciatori dei pentastellati, i mediatori per i problemi interni (sia della base sia dei parlamentari) e, in seconda battuta (dopo i passaggi del caso sulla Rete) per eventuali trattative con «metodo 5 Stelle» con altri partiti, Pd in primis. Saranno, insomma, un cuscinetto nelle scelte e nelle noie che affliggono i leader. «I ruoli e le strutture di Camera e Senato non cambieranno», assicura- Il sindaco e la compagna critici sulla linea La fronda di coppia in casa Nogarin LIVORNO Filippo e Anna non lo dicono, Il bacio Anna Mainardi con il compagno Filippo Nogarin ma quelle espulsioni hanno fatto star male anche loro. Che mai avevano criticato le scelte di Beppe Grillo. Non sono una coppia qualunque Filippo Nogarin, sindaco pentastellato di Livorno e la compagna Anna Mainardi, «tesoriera» dei Cinque Stelle locali e le dichiarazioni (di lui) e la decisione (di lei) di unirsi ai cinquanta attivisti che giovedì sera hanno «assediato» la villa di Grillo a Marina di Bibbona fanno discutere. «Sono andata per capire che NUOVO QUATTRORUOTE Quattroruote + Dueruote € 6,50 – Solo Quattroruote € 5,00 3 cosa stesse accadendo», fa sapere Mainardi, ma in molti associano quell’esserci a qualcosa di più, e ricordano Anna, professione commercialista, come un’attivista razionale, capace di dimostrare le «spese pazze» elettorali del Pd, cento volte superiori a quelle del marito. E lui parla di metodo «inopportuno» e si chiede «se tutto questo fosse davvero così necessario». Marco Gasperetti © RIPRODUZIONE RISERVATA no nel Movimento, spiegando che «quello del direttorio è un organismo indipendente». Grillo e Casaleggio — viene ribadito — «sono e restano patrimonio dei Cinque Stelle, loro continueranno a gestire l’attività». Non è stata ancora rivelata la durata del mandato, che «potrebbe anche non avere limiti temporali». Ma i programmi del direttorio passeranno per forza dal confrontoscontro con i dissidenti. Ieri sera la riunione fiume dell’ala critica — anche qui una trentina i presenti — si è conclusa con un nulla di fatto. Intanto all’orizzonte c’è l’assemblea che dovrebbe ratificare le ultime espulsioni. Lì, probabilmente, ci sarà la resa dei conti. Quello che è certo è che un possibile strappo porterebbe a un distacco di una parte significativa della base in alcune regioni. E anche i meetup si stanno dividendo: alla kermesse organizzata da Federico Pizzarotti a Parma il prossimo 7 dicembre sono attesi rappresentanti degli attivisti dei principali capoluoghi, Genova compresa, e in alcune regioni si stanno organizzando pullman per partecipare all’incontro. © RIPRODUZIONE RISERVATA TANTE NOVITA’ PER LA PASSIONE DI SEMPRE. Dal ‘56 Quattroruote nutre la nostra passione per l’automobile. Oggi Quattroruote cambia e diventa ancora più inimitabile. Continua a scoprire, nel numero di Dicembre, tutte le novità: la nuova grafica, le Prove e i test ancora più completi, i Listini di nuovo e usato rinnovati. E con solo 1,50€ in più non perdere l’ultimo numero di Dueruote. 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Tra le iniziative da lui lanciate, i Meetup: tramite il blog, promuove la costituzione di questi gruppi di cittadini, con sede nelle varie città italiane e in contatto tramite Internet per organizzare riunioni periodiche ed occuparsi dei problemi locali ● Nel 2008 Grillo annuncia sul blog l’avvio di una fase di partecipazione politica diretta attraverso «liste civiche a 5 stelle», portatrici delle istanze degli attivisti e da lui certificate. Il 4 ottobre 2009 nasce il Movimento 5 Stelle, di cui Grillo si dichiara «garante» Forse il giorno in cui apparve sulla spiaggia davanti alla sua villa con quella specie di scafandro, misterioso e inaccessibile come un’afghana sotto il burka. Forse quando, avvinazzato dai titoli dei giornali di tutto il mondo, rifiutò per settimane ogni contatto con la «vil razza dannata» dei giornalisti nostrani compresi quelli corteggiati nei tempi di vacche magre. Forse quando, scartando a priori ogni accordo, plaudì ai suoi che rifiutavano perfino di dire buongiorno agli appestati della vecchia politica o si disinfettavano se per sbaglio avevano allungato la mano a Rosy Bindi. O piuttosto la sera in cui strillò al golpe e si precipitò verso Roma invocando onde oceaniche di «indignados»: «Sarò davanti a Montecitorio stasera. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Qui si fa la democrazia o si muore!». Dopo di che, avuta notizia di un’atmosfera tiepidina, pubblicò un post scriptum immortale: «P.s. Arriverò a Roma durante la notte e non potrò essere presente in piazza. Domattina organizzeremo un incontro…». E le barricate contro i golpisti? Uffa… Certo è che mai ora, dopo aver perso tra abbandoni ed espulsioni 15 senatori e 7 deputati con la prospettiva di perderne altri ed essere uscito a pezzi dalle ultime regionali che aveva solennemente annunciato di stravincere («Ci dobbiamo prendere Calabria ed Emilia-Romagna. Sarà un successo, mai stato così sicuro») Grillo si ritrova a fare i conti con un dubbio: non avrà perso il biglietto della lotteria? Non sarebbe il primo. Smarrì il suo biglietto vincente Guglielmo Giannini, dopo aver portato con l’Uomo Qualunque trenta deputati (tantissimi: il quadruplo degli azionisti) all’Assemblea costituente. Lo smarrì Mario Segni, che dopo il referendum pareva destinato a raccogliere l’eredità della Dc. Lo ha smarrito Antonio Di Pietro, del quale Romano Prodi disse «quello si porta dietro i voti come la lumaca il guscio». I voti perduti Il guaio è che lui stesso sembra sempre meno convinto di esser ineluttabilmente destinato a vincere. E fa sempre più fatica a spacciare per vittorie certe batoste. E in ogni caso, ecco il problema principale, sono sempre meno convinti di vincere quanti avevano visto in lui l’occasione per ribaltare tutto. Non ripassano, certi autobus. Una volta andati, ciao. Prendete la Calabria: conquistò 233 mila voti (quasi il 25%), alle politiche del 2013. Ne ha persi l’altra settimana duecentomila. E quando mai li recupererà più? Con questa strategia, poi! «Non ci sono più parole per descrivere il lento e inesorabile, ma tutt’altro che inevitabile, suicidio del Movimento 5 Stelle», ha scritto ieri Marco Travaglio, che pure non faceva mistero di averlo votato. «Un suicidio di massa che ricorda, per dimensioni e follia, quello dei 912 adepti della setta Tempio del Popolo, che nel 1978 obbedirono all’ultimo ordine del guru, il reverendo Jim Jones, e si tolsero la vita tutti insieme nella giungla della Guyana». Citazione curiosamente appropriata. Basti riprendere un numero di «Sette» del 1995. Il titolo di un’intervista all’allora comico diceva tutto: «Quasi quasi mi faccio una setta». Beppe Grillo non era già più «soltanto» un istrione da teatro. Girava l’Italia in 60 tappe con lo show «Energia e informazione», irrompeva all’assemblea della Stet rinfacciando all’azienda telefonica i numeri hot a pagamento, attaccava le multinazionali, incitava ad «accelerare la catastrofe economica. Per l’esplosione del consumismo. Potremmo comprare cose inesistenti: elettroseghe per il burro, spazzolini da due chili monouso che dopo esserti lavato una volta li butti in mare per ammazzare i pesci...». Faceva ridere. E spiegava che proprio per quello gli andavano dietro: «Per- LA PARABOLA DI GRILLO Crisi di un leader che si era illuso di poter avere il Paese in pugno ché sono un comico. Perché non fabbrico niente. Perché chi parla contro i gas fabbrica le maschere antigas. Invece io, non vendendo né gas né maschere antigas, sono credibile. Che ci guadagno?». Ed è su questa domanda che è andato a sbattere. Brutta bestia, il potere. Guadagnato quello, il bottino più ambito di chi fa politica, è andato avanti sparandola sempre più grossa. Nella convinzione che ogni urlo, ogni invettiva, ogni insulto portasse ancora voti, voti, voti...«Ogni voto un calcio in culo ai parassiti che hanno distrutto il Paese». «Facendo a modo nostro saremo più poveri per i prossimi 4-5 anni, ma senza dubbio più felici». «Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno». «Il Parlamento potrebbe chiudere domani. È un simulacro, un monumento ai caduti, la tomba maleodorante della Seconda Repubblica». «Bisogna ripulire l’Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe». Parole pesanti Ieri e oggi Dalla foto grande in alto in senso orario: Beppe Grillo a maggio con una corona di alghe; con Pippo Baudo nell’86 a Fantastico 7; in piazza Maggiore a Bologna nel marzo 2010; a Marina di Bibbona con il volto completamente coperto; il 10 ottobre 2012 la traversata a nuoto dello Stretto di Messina E via così. Anche sui temi più ustionanti, dove non è lecito esercitare il battutismo: «La mafia è emigrata dalla Sicilia, è andata al Nord, qui è rimasta qualche sparatoria, qualche pizzo e qualche picciotto». «Hanno impedito a Riina e Bagarella di andare al Colle per la deposizione di Napolitano per proteggerli: hanno già avuto il 41 bis, un Napolitano bis sarebbe stato troppo». «La mafia è stata corrotta dalla finanza, prima aveva una sua condotta morale e non scioglieva i bambini nell’acido. Non c’è differenza tra un uomo d’affari e un mafioso, fanno entrambi affari: ma il mafioso si condanna e un uomo d’affari no». Una cavalcata pazza. Perdendo uno dopo l’altro amici, simpatizzanti, osservatori incuriositi. Di nemico in nemico. «Adesso Schulz dice che io sono come Stalin. Ma un tedesco Stalin dovrebbe ringraziarlo, altrimenti Schulz sarebbe in Parlamento con una svastica sulla fronte. Schulz, siamo un venticello, lo senti? Arriva un tornado, comincia a zavorrarti attaccato alla Merkel perché ti spazzeremo via». «Noi non siamo in guerra con l’Isis o con la Russia, ma con la Bce!». «Faremo i conti con i Floris e i Ballarò… Io non dimentico niente. Siamo gandhiani ma gli faremo un culo così…». E poi barriti contro le tasse: «Siete sicuri che se pagassimo tutti le tasse questo Paese sarebbe governato meglio? Ruberebbero il doppio». Contro l’ultimo espulso: «Un pezzo di merda». Contro Equitalia: «È un rapporto criminogeno tra Stato e cittadini». Contro l’inceneritore di Parma: «Chi mangerà il parmigiano e i prosciutti imbottiti di diossina?» Contro gli immigrati: «Portano la tubercolosi». Sempre nella convinzione che il «suo» movimento potesse prendere voti a destra e a sinistra, tra i padani e i terroni, tra i qualunquisti e i politicizzati al cubo. Un «partito-tutto» contro tutto e tutti. Finché, di sconfitta in sconfitta, non si è accorto che qualcosa, nel rapporto col «suo» popolo, si stava incrinando. Che lui stesso stava smarrendo l’arte superba di saper mischiare insieme la potenza della denuncia e la leggerezza dei toni. Finché arrivò il momento che, in una piazza qualsiasi, si accorse che la solita battuta non tirava più. Capita anche ai clown più ricchi di genio. Ma loro, se vogliono, possono inventarsi un altro numero. Gian Antonio Stella © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 6 Primo piano Il centrodestra SetteGiorni di Francesco Verderami «Al Quirinale una figura condivisa Noi voteremmo uno come Amato» Colloquio con Berlusconi: prima il Colle, poi le riforme. Draghi? Mi risulta che non sia disponibile SEGUE DALLA PRIMA Ma visto che il premier sulla legge elettorale aveva «modificato il patto in corso d’opera», il Cavaliere ha deciso di prendersi la rivincita, e approfittando dell’imminente corsa per il Colle chiede ora di cambiare il timing: intanto si stringa l’accordo sul prossimo inquilino del Quirinale, dopo si chiuderà l’intesa sull’Italicum e le riforme costituzionali. È chiaro che non è più la stessa cosa. Il leader di Forza Italia dà la sua spiegazione «partigiana» in un ritaglio di tempo tra la rituale visita settimanale al Milan e un appuntamento «dove sto arrivando in ritardo». E il quadro che delinea, a suo giudizio, impone il cambio di programma: «Il Paese vive una situazione preoccupante che non so quanto venga percepita fino in fondo. Siamo in un sistema politico che non è democratico, siamo in presenza di una crisi economica strutturale. E nel bel mezzo di questo contesto cade l’elezione del nuovo capo dello Stato. Perciò credo che si debba mettere subito in sicurezza la massima carica dello Stato». E va fatto «insieme», ripete Berlusconi: «D’altronde, con le Camere per metà delegittimate da una sentenza della Corte costituzionale e per l’altra metà non rappresentative del reale peso delle forze politiche, credo non si possa prescindere da una scelta condivisa sul presidente della Repubblica, così da garantire un minimo di equilibrio e — mi permetto di aggiungere — di credibilità istituzionale». Traduzione: se il prossimo capo dello Stato non fosse il frutto di una scelta condivisa, sarebbe per il Cavaliere una figura delegittimata. Sui motivi che hanno spinto Napolitano ad annunciare il suo addio non vuol parlare, «su certe cose al momento non sono nelle condizioni di parlare. Un giorno forse...». Piuttosto è interessato a delineare il profilo della personalità che vorrebbe vedere al soglio laico della Repubblica: «Una persona che non sia di parte, che non venga da una parte sola. Questo è il mio auspicio». Pochi giorni fa ha pubblicamente espresso la sua contrarietà a figure «di partito». Un veto che è sembrato Le tappe ● A ottobre Renzi chiede di modificare la legge elettorale nata dal patto del Nazareno siglato con Berlusconi ● Il leader di FI incontra Renzi il 12 novembre: per Berlusconi il patto regge ma non accetta le modifiche all’Italicum su sbarramento e premio di lista ● L’intesa con Renzi non piace a tutti in FI. Ma il leader ribadisce: restiamo in partita sulle riforme, anche in vista del voto per il Colle abbattersi su esponenti del Pd come Veltroni e Fassino. «In effetti è così», risponde Berlusconi dopo aver ascoltato quei nomi. «Ma i nomi non voglio farli io». Non ce n’è bisogno. «Io spero che ci venga proposto qualcuno che possa essere votato anche da noi». Dunque non ha senso una domanda su Prodi... «Beh, se non mi viene fatta...». Perché se gliela facessero... «Se me la facessero risponderei che Prodi già mi vuole tanto male, e quindi vorrei evitare di dire co- se che potrebbero peggiorare ancor di più i nostri rapporti. Se penso al caso De Gregorio...». Il nome evoca la storia della transumanza del senatore dipietrista, che dal centrosinistra sarebbe passato al centrodestra in cambio di denaro. Di Berlusconi. «Una storia solo politica che per attaccare me è stata trasformata in un processo». No, non è su Prodi che può combaciare l’identikit per il Quirinale del Cavaliere. Mentre su Amato... «Amato invece rientra in quel profilo». Per il A febbraio Silvio Berlusconi nella Loggia d’onore del Quirinale dopo le consultazioni con il presidente Napolitano lo scorso 15 febbraio giurista c’è sempre una nomination di Berlusconi ogni qualvolta parte la corsa per il Colle. Stavolta, però, il Palazzo si prepara a una competizione senza rete, il Parlamento sembra la Jugoslavia del dopo Tito, e il rischio è che — di votazione in votazione — si incendi il Parlamento, condannando la politica alle fiamme della delegittimazione. «Proprio per evitare un simile scenario — secondo l’ex premier — sarà indispensabile trovare un candidato al Quirinale che per storia, prestigio, personalità ed equilibrio, attiri il voto convinto dei grandi elettori. Serve un presidente della Repubblica che rappresenti il popolo italiano. Serve un presidente della Repubblica di tutti gli italiani». L’enfasi oratoria del Cavaliere è un peso che sembra gettato sulle spalle di Renzi, a cui tocca l’onere di proporre un metodo che smini il sentiero dalle vendette trasversali consumate all’ombra del voto segreto. Non è così, perché Berlusconi si riconosce nel ragionamento del premier, secondo cui «un fallimento sarebbe il fallimento di tutti»: «Renzi deve dare garanzie sul percorso. E ritengo che lo farà. Poi però servirà la re- sponsabilità di tutti». La mano tesa verso il leader del Pd richiama al Patto del Nazareno, all’accordo «che noi di Forza Italia abbiamo stipulato sulle riforme, in modo da modernizzare il Paese, da dargli un assetto bipolare, con istituzioni capaci di funzionare, con un sistema elettorale che consenta a un governo di durare per la legislatura. In fondo, è un patto con noi stessi, visto che queste riforme il centrodestra le varò ma vennero abrogate dalla sinistra con un referendum». Quanto sia rimasto del Patto originario stretto da Renzi e Berlusconi non è dato sapere. Ma se in politica esiste la categoria della fiducia, il Cavaliere dice «ancora» di riporla verso il leader del Pd: «Io parto sempre da un atteggiamento di fiducia nei confronti dei miei interlocutori. E non ho motivo di non applicare questo atteggiamento verso il presidente del Consi- Le garanzie Il leader di Forza Italia: «Renzi deve dare garanzie sul percorso E ritengo che lo farà» glio». Ora però attende di conoscere la sua mossa. Ed è fortunato, visto che i Cinquestelle si sono spaccati e il Pd non potrà trovare per il Colle sponde nei grillini. «Abbiamo tutti dei problemi in casa», sospira: «Leggo anche oggi sulle agenzie di stampa dichiarazioni da vecchia politica. Politica democristiana». La rasoiata a Fitto, mentre parla di Quirinale, non la vuole risparmiare. Ma evocando le divisioni in casa propria, Berlusconi ripropone il problema dei numeri necessari a formare una maggioranza per il Colle. E se la politica non ci riuscisse, sarebbe Draghi l’ultima risorsa? Perché l’identikit tracciato dal Cavaliere sembra un indizio che porta fino a Francoforte. «Mi risulta che il presidente della Bce abbia fatto sapere di non essere disponibile». Anche Napolitano, disse di non voler fare il bis, prima che il Palazzo lo richiamasse a gran voce: «Al momento per Draghi la situazione è questa». © RIPRODUZIONE RISERVATA Lettera al Guardasigilli Giustizia Minacce a Orlando Solidarietà di politici e toghe Prescrizione, testo in Cdm lunedì Si valuta lo stralcio Una lettera di minacce è stata recapitata nella mattinata di ieri al ministero della Giustizia all’indirizzo del Guardasigilli Andrea Orlando. La busta conteneva polvere sospetta e la missiva riportava minacce di morte e slogan inneggianti all’estrema destra. La polizia penitenziaria sta svolgendo indagini sulla vicenda. Solidarietà al ministro è arrivata da diversi partiti, dalla Cgil e dal Consiglio nazionale forense. Sarà esaminato lunedì in Consiglio dei ministri il disegno di legge del governo sulla prescrizione. Il testo potrebbe essere stralciato dal pacchetto di riforma del processo penale, per accelerarne il percorso (si studia l’ipotesi di agganciarlo ad altri provvedimenti pendenti in commissione Giustizia alla Camera). Già esaminato il 29 agosto, il testo sulla prescrizione farà un altro passaggio in Cdm. Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 7 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 8 Primo piano Il governo «I contestatori la finiranno» Dietro le quinte Il premier blinda il testo del Jobs act al Senato, la fiducia è ormai data per certa E dalla minoranza Zoggia lancia l’idea di un referendum tra i militanti sul governo Vendola-Emiliano, scintille a sinistra: primarie a rischio «Non mi faccio chiudere nei palazzi, vado ad ascoltarle, come sempre». Poco dopo colazione, mentre escono i dati sulla disoccupazione, che leggerà in modo diverso dai sindacati, Renzi è in volo verso Catania: è una giornata dedicata al Sud, lo scrive e rivendica la scelta. Tra meno di due settimane c’è lo sciopero generale, lui sceglie di andare a visitare fabbriche, stabilimenti, operai, prima in Sicilia, poi a Reggio, infine ad Avellino. Il primo appuntamento è all’azienda 3Sun, del gruppo Enel Green, poi ci sarà la Condorelli, quindi lo stabilimento della Working Capitale, gruppo Telecom. La lettura dei dati sulla disoccupazione, divergente dai sindacati, è rafforza- ROMA Si vedranno oggi e forse tutto rientrerà. Certo non era mai accaduto che un voto per le primarie venisse messo in dubbio il giorno prima. Succede in Puglia con il governatore uscente Nichi Vendola furibondo con Michele Emiliano, Pd, in lizza per la successione: «Il centrosinistra non esiste più — ha detto — e le primarie non si fanno». Lo scontro tra Sel e Pd è tutto pugliese: Vendola accusa Emiliano per il patto con l’Udc, Emiliano risponde che i voti dei centristi sono serviti anche a lui. Scintille che il coordinatore nazionale di Sel Fratoianni circoscrive, aggiungendo: «Certo due anni fa una cosa del genere con il Pd forse non sarebbe successa». (Massimo Rebotti) © RIPRODUZIONE RISERVATA Il consigliere che vuole il Natale «obbligatorio» Giovanni Donzelli, capogruppo in Regione Toscana di Fratelli d’Italia, è scatenato. Da quando si è candidato a governatore non si ferma un attimo. Ha occupato la sede delle comunità montane, ha stilato un decalogo nel quale si obbligano gli immigrati a festeggiare Pasqua e Natale. Ha ottenuto commissioni d’inchiesta su Asl e alluvioni. Donzelli era riuscito a far arrabbiare anche Renzi quando era sindaco di Firenze: presentò un’interrogazione per una poltrona (pagata cara) destinata all’ufficio del primo cittadino. (Marco Gasperetti) © RIPRODUZIONE RISERVATA Quel tandem del renzismo made in Calabria Dentro il Pd s’avanza un nuovo tandem. A Montecitorio sono sempre assieme, quando vedi uno scopri che l’altro sta nel giro di pochi metri. Affiatatissimi, li chiamano «il gatto e la volpe» del renzismo calabrese. Uno dei due è già un noto fedelissimo del premier, Ernesto Carbone. L’altro è Ferdinando Aiello, ex vendoliano. Insieme hanno gestito il delicato passaggio di un pezzo di Sel (Gennaro Migliore e soci) ai democrat. E, alle ultime regionali calabresi, con un candidato semisconosciuto hanno sbaragliato la concorrenza interna del segretario regionale Ernesto Magorno. Una coppia in ascesa. (Tommaso Labate) © RIPRODUZIONE RISERVATA 316 i voti con cui la Camera ha dato il via libera al Jobs act il 25 novembre: 6 no, 5 astenuti 165 i sì al Jobs act (111 no, 2 astenuti) l‘8 ottobre in Senato, dove il testo è tornato A Belpasso Il premier Matteo Renzi ieri in provincia di Catania durante la visita allo stabilimento Condorelli: «È una bellissima storia familiare, una storia d’eccellenza ai piedi dell’Etna» (Ansa) ta dall’ottimismo sulle scadenze dei prossimi giorni: oggi la fiducia sulla manovra, la prossima settimana quella (ormai praticamente certa) sul Jobs act al Senato: una delega al governo che costituisce forse il risultato migliore da quando si trova a Palazzo Chigi. Spendibile sui mercati internazionali, attendibile secondo le promesse strette con la Commissione, «un risultato in qualche modo storico», dice ai suoi, visto che subito dopo si troverà in mano una delega piena per riscrivere le norme del mercato del lavoro senza più dover mediare con il Parlamento. La visita è ad alcune delle eccellenza italiane: i pannelli solari della 3Sun «sono i migliori al mondo perché realizzati con la tecnologia maggiormente avanzata». Ci sono anche delle contestazioni, ma il premier sceglie di fermare la macchina e parlare con gli operai della Micron, facendo i complimenti a un distretto tecnologico «straordinariamente forte». E per quanto riguarda tutti gli altri che contestano, a Roma, «si stancheranno prima loro di noi, noi continueremo a stare in mezzo alla gente». Del resto Renzi appare convinto che anche nel Pd alla fine la fronda interna è destinata a spegnersi: oggi è atteso il sì sulla legge di Stabilità, la settimana prossima il Jobs act do- Nel Mezzogiorno Lungo il tour dedicato alle realtà produttive del Sud anche qualche protesta vrebbe passare con la fiducia ma anche con meno tensioni. Zanda e Guerini nelle ultime ore hanno lavorato per fare rientrare il dissenso, subito dopo Palazzo Chigi potrà vantare con Bruxelles di aver mantenuto la promessa, poi verrà il turno della delega fiscale, la chiusura della partita sulla P.A., altri risultati che la Commissione attende entro marzo. Mentre lascia la Sicilia, diretto a Reggio, altro stabilimento, questa volta di Ansaldo Breda, il messaggio è ancora di ottimismo: «Bisogna rimboccarsi le maniche, ma riusciremo a cambiare questo Paese, il meglio deve ancora arrivare». Questa volta al posto delle contestazioni ci sono anche gli applausi di alcuni operai. Il travaglio interno del Pd viene trattato di sfuggita, con una battuta, «ero segretario e lo sono ancora», riferimento a coloro che dicono che non può fare contemporaneamente il premier e il capo del partito. C’è anche chi propone (Zoggia) un referendum sul governo fra tutti i militanti del Pd. L’ultima tappa è in provincia di Avellino. L’Europea microfusioni aerospaziali (di Rolls-Royce), conta 450 lavoratori e produce palette per motori aeronautici. A dargli il benvenuto anche l’ambasciatore britannico. Renzi ripete ancora: «Vogliono metterci paura, ma rimetteremo in moto il Paese». Marco Galluzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 9 Primo piano Gli scenari Novembre ‘99 Novembre ‘14 Da sinistra, l’allora premier francese Lionel Jospin, quello italiano Massimo D’Alema, il presidente Usa Bill Clinton, il premier britannico Tony Blair e (di spalle) il presidente brasiliano Henrique Cardoso e il presidente della Commissione Ue Romano Prodi alla cena di gala per il meeting tra capi di Stato e di governo progressisti a Firenze (Olycom) Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (di spalle) a cena mercoledì scorso a Palazzo Chigi con Tony Blair. A destra dell’ex premier britannico, il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione Marianna Madia e, alla sua sinistra, il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi (Epa) L’INTERVISTA MASSIMO D’ALEMA «Renzi lasci la Terza Via Bisogna riscoprire lo Stato» La storia ● La Terza Via fu il tentativo, portato avanti dai capi di Stato e di governo progressisti che alla fine degli anni 90 si trovarono a guidare alcune tra le maggiori democrazie occidentali (da Clinton negli Stati Uniti a Blair in Gran Bretagna, Schröder in Germania e D’Alema in Italia), di conciliare il capitalismo liberale, con la sua fede nei meriti del libero mercato, e il socialismo democratico, sostenitore dell’intervento dello Stato nella società e nell’economia ROMA Presidente D’Alema, siamo in piena rievocazione della Terza Via. Lei ne è stato uno degli iniziatori, nel 1999, con il vertice di Firenze. Quale è il suo significato attuale? «Nessuno. In tempi recenti sono state avanzate critiche anche aspre di quella esperienza: troppo liberismo, troppe concessioni alla deregulation. Ma cosa fu la Terza Via? All’indomani della caduta del muro di Berlino, quindi in un clima di grande mutazione, fu lo sforzo di far incontrare i principi del socialismo con una visione di tipo liberale. Penso ancora oggi che abbia avuto un impatto positivo, sia pure con effetti contraddittori che non possono essere nascosti. Ma è un’esperienza di 15 anni fa. Allora diede i suoi frutti, anche nel nostro Paese. Fu la sinistra al governo che, sulla base di quella visione, ridusse drasticamente la presenza statale nell’economia, avviò le grandi privatizzazioni, lanciò le liberalizzazioni poi continuate nel lavoro di Bersani, riformò le pensioni. Pose fine a una politica di deficit spending, tanto che noi portammo il debito pubblico dal 127 al 102% del Pil, realizzando sistematicamente un avanzo primario del 3% e liberalizzò il mercato del lavoro, per certi aspetti perfino troppo, visto che si produssero forme contrattuali che poi sfociarono in una eccessiva precarizzazione. Quindici anni dopo, i problemi sono completamente diversi. Bill Clinton, non un pericoloso estremista, ha scritto tre anni fa un libro, Back to work, sostenendo che il principale limite di quella esperienza fu di aver sottovalutato il ruolo dello Stato. La Terza Via fu pensata in una prospettiva ottimistica della globalizzazione, che si è rivelata fallace. L’eccesso di liberalizzazione ha portato a enormi diseguaglianze sociali, a grave instabilità economica e, in ultima analisi, alla crisi del 2008». La Terza Via corresponsabile della crisi del 2008? «Guardi che la deregulation finanziaria, il “liberi tutti” per banche e speculatori, in America, la fece Clinton, lui stesso lo ha riconosciuto. Quello che io trovo incredibile è che, nel tentativo di offrire un retroterra teorico nobile al governo Renzi, oggi si faccia un’operazione anacronistica. Chi ci spiega che la velocità del mondo, le nuove tecnologie impongono il cambiamento ❞ L’azione pubblica La crisi di oggi nasce dalla debolezza della politica e dell’azione pubblica Non se ne esce senza politiche di investimenti, anche pubblici La riforma del lavoro Non credo che con il Jobs act arriveranno investimenti a pioggia o cresceranno i posti di lavoro. Non è l’articolo 18 l’ostacolo alla ripresa poi ci propone una piattaforma ideologica della fine del secolo scorso come la Grande Novità di oggi. Sul piano culturale è sconcertante. Primo, la riduzione del ruolo dello Stato era il tema di vent’anni fa. Secondo lo abbiamo fatto. In qualche caso forse troppo. Terzo, alcuni dei protagonisti riflettono criticamente su quell’esercizio. Oggi tutto il pensiero economico ruota intorno ad altri tempi. Ci sono Stiglitz, Piketty, Krugman. Il Financial Times ha dedicato una pagina intera al libro della Mazzuccato sulla necessità di riscoprire il ruolo dello Stato come forza propulsiva dello sviluppo. Quelli che invocano la Terza Via sembra abbiano saltato le letture degli ultimi 10 anni, ammesso che avessero fatto quelle precedenti». E qual è invece il dibattito giusto? «La crisi di oggi ha radici nella debolezza della politica e dell’azione pubblica, sia a livello europeo sia nazionale. E non si può uscirne senza politiche in grado di promuovere gli investimenti, anche pubblici. Altro che meno Stato. La crisi ha evidenziato i limiti dell’approccio liberista e ha messo la politica di fronte alla responsabilità di promuovere gli investimenti e ridurre le diseguaglianze. La crisi europea si caratterizza soprattutto come crollo della domanda interna. Oggi l’Europa è esportatore netto, malgrado l’euro. Ma il problema è il crollo dei consumi europei che deriva da un impoverimento delle classi medie e del mondo del lavoro». Lei sta contestando la necessità delle riforme strutturali, che ci chiedono la Commissione, la Banca centrale di Mario Draghi, a cominciare da quella in corso del mercato del lavoro, per dargli più flessibilità? «Secondo i dati Ocse, non miei, il mercato del lavoro è più flessibile in Italia che in Germania e in Francia. In ogni caso, trovo stravagante e incomprensibile che oggi, con i dati economici peggiori dell’eurozona, sia la riforma elettorale la priorità di un governo che dice di voler rimanere in carica fino al 2018. Non credo che l’Europa ci chieda questo. Detto ciò, la riforma del mercato del lavoro contiene molti aspetti positivi, io sono favorevole al contratto unico a tutele crescenti perché riduce la precarietà del lavoro. Ma contesto il fatto che la nuova generazione di occupati non possa accedere alla tutela dell’articolo 18, che invece rimane per i lavoratori già assunti. A partire dai principi stessi enunciati dal governo, il meccanismo proposto introduce quindi un elemento che li contraddice, fra l’altro stabilendo una diseguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, dubbia sotto il profilo costituzionale. Inoltre non credo che, approvato il Jobs act, arriveranno investimenti a pioggia o cresceranno tumultuosamente i posti di lavoro». Quali dovrebbero essere le priorità di un governo di sinistra? «La riforma dello Stato, delle amministrazioni, compreso il funzionamento della giustizia, la sicurezza. A livello europeo, la prima riforma dovrebbe essere quella dei mercati finanziari. Cominciamo, per esempio, a stabilire che all’interno dell’eurozona non sia possibile la concorrenza fiscale. Non possiamo scoprire solo ora che il Lussemburgo è un paradiso fiscale, magari per indebolire Juncker e con lui la nuova Commissione». E come la mettiamo con i nostri obblighi, quelli che ci impongono i Trattati? «Sono convinto che l’austerità come premessa della crescita sia una ricetta sbagliata». Ma su questo c’è accordo. Il governo Renzi si è battuto per cambiare i termini dell’equazione, privilegiando la crescita. «C’è accordo a parole. Nella sostanza siamo di fronte solo ad annunci. Dei 300 miliardi del piano di investimenti di Juncker pare ce ne siano solo 21. I segnali di cambiamento sono estremamente timidi. Siccome non c’è più flessibilità nella moneta, si continua a premere su misure di contenimento dei salari. Il punto vero è questo. Ma questa politica è all’origine del crollo del mercato interno europeo. Tanto è vero che oggi perfino in Germania si apre un dibattito: gli industriali tedeschi mettono in guardia da un eccessivo contenimento dei salari. All’ultimo G20 lo snodo centrale è stata la polemica tra Obama e la Merkel sulla politica dell’austerità: è Obama che ha detto alla cancelliera che l’Europa deve spendere più nella crescita. È questo il vero ostacolo alla ripresa, non l’articolo 18». Siamo alla fine della presidenza semestrale italiana dell’Unione Europea. Che bilancio ne fa? «Devo dire che, anche per ragioni oggettive, le vicende della Commissione, la battaglia sulle nomine, non mi pare abbia lasciato un segno così indelebile nella storia dell’Unione Europea». Paolo Valentino © RIPRODUZIONE RISERVATA Salvini esibisce i sondaggi. E mette il nome nel simbolo del partito DAL NOSTRO INVIATO «Alla carica». Salvini distribuisce ottimismo, vola alto nei sondaggi, liquida la possibile avversaria di Zaia in Veneto, Alessandra Moretti («Non credo avremo grossi problemi») e procede diritto nella fondazione del «suo» nuovo partito al centro e sud. Suo perché ormai è ufficiale: porterà il nome del segretario leghista. Insomma, la svolta nazionalista è completata, il passaggio dalla Padania all’Italia è nei fat- L’agenda LIONE ● Oggi e domani a Lione si terrà il congresso del Front national guidato da Marine Le Pen. Tra gli ospiti anche il segretario della Lega Salvini, alleato in Europa col Fn ti. Però, il nuovo soggetto non potrà diventare un «ricettacolo di riciclati». Per cui, le pre adesioni saranno valutate. Salvini cerca anche di disperdere le nubi sulla Liga veneta, ma qui, forse, è meno incisivo: la dualità tra il governatore Zaia e il sindaco di Verona Tosi non ha ancora trovato un equilibrio. Il secondo vorrebbe presentare la lista civica a lui intestata a sostegno di Zaia. Il quale non gradisce affatto. Ma Salvini spazza via ogni obiezione: «Ho parlato con entrambi per una mia presenza al Consiglio nazionale veneto per iniziare a breve la campagna elettorale che riconfermerà il loro buon governo». Insomma, «clima costruttivo». Ma il nodo andrà sciolto. Il tutto mentre il leader leghista si prepara al bagno di folla in Francia: questo pomeriggio sarà a Lione, ospite del congresso del Front national di Marine Le Pen. La quale giusto ieri su Le Monde, in un articolo che definisce Salvini «il cugino italiano» lo ha elogiato: «È un tipo notevole, ha grandi qualità politiche. Ha dato l’impulso al momento giusto per fare del suo partito un movimento nazionale. Ha molto fiuto». Al consiglio federale di ieri, Salvini si è presentato con due sondaggisti che hanno certificato il buon momento: la Lega continuerebbe a guadagnare lo 0,8% in più ogni mese. Mentre FI calerebbe dello 0,4%. In prospettiva, il superamento sembrerebbe cosa fatta. Ma Tosi, da tempo candidato alle possibili primarie del centrodestra, non è convinto: «Se Berlusconi torna ad avere agibilità politica e usa le tv come Renzi, le primarie le vince lui». Inoltre, non sembra condividere l’ostilità di Salvini all’Ncd (anche se il segretario la limita ad Alfano): «Per vincere servono anche loro». E annota malizioso: «Io gioco più al centro, sono un perfetto leghista dc». Il sindaco, infatti, da tempo gira l’Italia col suo movimento «Ricostruiamo il Paese» in vista delle possibili primarie. Marco Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA +0,8 la percentuale che guadagna ogni mese la Lega secondo un sondaggio commissionato da Salvini Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 10 Primo piano I conti pubblici I grandi graziati dall’Ue, rivolta dei piccoli La Commissione europea decide di rinviare a marzo la decisione sulle sanzioni a Italia e Francia La Spagna si ribella: basta, non faremo altri sacrifici. Richiamo alla Germania: più investimenti ● La Commissione europea ha deciso ieri che per Italia e Francia non scatteranno le sanzioni previste dal Trattato, l’esame sullo stato di avanzamento delle riforme è slittato a marzo ● L’Europa ha approvato un piano di sviluppo che dovrebbe mettere in moto circa 300 miliardi di euro per aiutare la crescita nelle economie europee con risorse pubbliche e private DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quel che sta succedendo adesso nell’Unione Europea, lo si può raccontare con un’occhiata all’orologio: ore 11 di ieri, la Commissione Europea avverte che la Spagna, l’Italia e altri 5 Paesi «rischiano di non rispettare i loro impegni con il Patto di stabilità e crescita della Ue»; ore 13, la Spagna risponde con il suo ministro dell’economia Luis De Guindos che non adotterà nuove misure di austerità per evitare «il rischio di violazione dei limiti di deficit per il 2015». Spiegazione diplomatica, ma neanche tanto: «Quanto già previsto nella legge finanziaria 2015, e tenendo conto che siamo un poco più ottimisti di Bruxelles riguardo alla nostra crescita economica, sarà più che sufficiente per raggiungere l’obiettivo previsto del 4,2% del Pil». Forse è il massimo che un governo possa dire apertamente. Ma la traduzione in soldoni è: noi siamo in regola, è Bruxelles a sbagliarsi sui nostri conti, in ogni caso non accetteremo imposizioni da nessuno. Madrid non resterà probabilmente la sola a protestare, c’è malumore nel Centro-Sud dell’Europa. E pure nel Nord, cioè in Germania. Le decisioni di ieri della Commissione, sui BRUXELLES Retroscena di Luigi Offeddu piani di stabilità presentati dai Paesi dell’Eurozona, rischiano di scontentare molti. Perché la verità è che Italia e Francia hanno già violato il Patto, l’una con il proprio debito pubblico astrale e il mancato pareggio di bilancio, l’altra con un deficit sforacchiato da anni: eppure, ieri, la stessa Commissione ha spiegato che a causa di «fattori politici» sono rimandate a marzo con il Belgio, per un secondo esame, e che fino ad allora non verrà presa contro di loro alcuna sanzione. Per l’Italia e per le altre nazioni, ha detto il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, «ogni opzione riferita al Patto di stabilità è aperta: se queste saranno usate o no, dipenderà dai vari Stati». E ancora per l’Italia, un «piccolo sforzo supplementare» potrebbe essere richiesto, vale a dire una ridotta manovra finanziaria, anche se con Roma resta «un dialogo costruttivo». Dunque, viene concessa una sorta di «grazia» sospesa: Bruxelles menziona «circostanze eccezionali» (non cicloni o terremoti, si parla della crisi economica di tutta l’Eurozona) che giustificano le scivolate nei bilanci dei Paesi «rimandati». Ma Atene, Madrid, Lisbona, e anche Dublino (che nel frattempo ha risuscitato la propria Il meccanismo L’esame La Commissione europea ha l’ultima parola sulla legge di stabilità dei Paesi dell’area euro, di cui verifica il rispetto dei parametri del Patto di stabilità e crescita. In caso non vengano rispettati la Commissione può chiedere modifiche e in mancanza aprire una procedura d’infrazione Il rischio bocciatura L’Italia ha evitato la bocciatura della Legge di Stabilità 2015 presentata a Bruxelles perché la Commissione ritiene che Roma abbia «compiuto alcuni progressi sulla parte strutturale della raccomandazione sul bilancio, ma invita le autorità a compiere ulteriori progressi» Il piano Il piano di investimenti presentato da Jean-Claude Juncker e basato sulla Bei mobiliterà 315 miliardi di euro: secondo il presidente della Commissione Ue, ogni euro investito ne genererà 15. Sarà operativo entro giugno 2015 e la scelta dei progetti sarà affidata a «esperti» Berlino si mette alla finestra Nasce l’Europa a due velocità Juncker sceglie la strada della valutazione flessibile DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il Patto di stabilità e crescita è come un metro, uguale per tutti gli Stati dell’Eurozona. Il sarto che lo usa, cioè la Commissione Europea, prende le sue misure e poi decide: se le maniche sono lunghe, a chiunque appartengano, taglia o fa tagliare. Se sono corte, ordina che siano allungate. Ma ieri, per la prima volta, è accaduto che il sarto abbia piegato il metro, trasformandolo in BRUXELLES un elastico e tagliandolo o allungandolo al posto delle maniche. Solo a beneficio di alcuni clienti, come Italia e Francia, Bruxelles ha applicato quella che può essere definita una «linea flessibilista». L’Eurozona è stata divisa — nei fatti, non nelle discussioni teoriche — in due settori o gironi distinti. L’unità di misura non è stata più la stessa per tutti. E forse, senza che nessuno lo dicesse apertamente, è stato un giorno storico, il giorno in cui lo stes- ILLUSTRAZIONI DI VINCENZO PROGIDA La vicenda so Patto ha subito la sua prima, ufficiosa modifica: cambiamento di una procedura, ma anche parziale archiviazione di alcune norme del Fiscal Compact, il rigido patto di bilancio architettato in gran parte da Berlino. E Berlino, naturalmente, ha saputo dal primo momento, e ha dato il via libera: non foss’altro perché nell’Eurozona la Francia è la sua prima partner commerciale, che Angela Merkel non ha alcun interesse ad affossare. Per l’Italia, a parte le «circostanze economiche eccezionalmente negative», questa scelta è stata motivata nel dettaglio dal commissario agli affari economici, Pierre Moscovici: tre mesi in più di tempo a Roma, per «non precipitare decisioni che avrebbero potute essere contestate» anche alla luce della «situazione economica attuale» e degli «sforzi messi in campo per le riforme». La Commissione è libera di sottolineare fattori politici, più che contabili, nel farlo non viola nessuna delle sue regole né va oltre il suo mandato: ma certo la novità lascerà un segno. Ieri a Bruxelles c’era chi si chiedeva che cosa succederà, per esempio, se fra un anno o due anche la Slovenia, o la Bulgaria, o qualunque altro Stato, infrangeranno le regole del Patto: «linea flessibilista» anche per loro, o invio immediato della Trojka (la commissione mista Ue-Bce-Fmi) secondo gli stessi criteri già seguiti per la Grecia o il Portogallo? Moscovici ha avuto comunque anche altre parole per l’Ita- La deroga La deroga all’Italia dovuta alla situazione eccezionalmente negativa dell’economia economia) fanno qualche paragone e ricordano le ispezioni della «trojka» in casa propria, le cure cavalline di austerità imposte da Bruxelles, i licenziamenti e i prepensionamenti dettati dalla Ue. All’estremo opposto, c’è l’altro polo di scontento, quello della Germania, che per la prima volta becca anch’essa un richiamo ad incrementare i suoi investimenti pubblici: solo poche ore fa, Angela Merkel chiedeva «un esame severo» dei bilanci, e ora il suo ministro delle finanze Wolfgang Schauble ripete che «i vincoli di bilancio europei vanno rispettati», pur riconoscendo che «bisogna mostrarsi solidali» con gli alleati che si trovano in una situazione più difficile. I verdetti emessi dalla Commissione europea possono riassumersi così: cinque Stati (Germania, Lussemburgo, Olanda, Slovacchia e la miracolosa Irlanda) risultano in linea con il Piano di stabilità; 4 (Estonia, Lettonia, Slovenia e Finlandia) sono «largamente in linea»; e infine 7 (Italia, Francia, Belgio, Spagna, Malta, Austria, Portogallo) sono «a rischio di violazione» del Patto. Appuntamento a marzo, o forse prima. L. Off. © RIPRODUZIONE RISERVATA lia, un po’ più incoraggianti. Testualmente: «Le politiche che stimolano le prospettive di crescita, tenendo la spesa corrente primaria sotto stretto controllo aumentando al tempo stesso l’efficienza complessiva della spesa pubblica, così come le privatizzazioni programmate, dovrebbero contribuire a portare il rapporto debito/Pil sulla strada di una riduzione, in linea con la regola del debito entro i prossimi anni». Se non altro, una prospettiva c’è. E però si chiude sconsolatamente quando si legge un passo della relazione sull’Italia firmata dagli esperti della Commissione: il risultato di bilancio di certe misure annunciate dall’Italia, «è caratterizzato da una marcata incertezza». Esempio: «Le entrate aggiuntive derivanti dal gioco d’azzardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 PRIMO PIANO La crisi e il lavoro Il tasso di disoccupazione 50 41,4% 40 13,2 ● Il caso L’andamento del prodotto interno lordo La disoccupazione giovanile (15-24 anni) 13,4 42,7% 13,2% +1% rispetto a dodici mesi fa 43,3% 0,3 Renzi, Poletti e quel palinsesto della fiducia Dinamica dei prezzi (variazioni tendenziali %) 4,0 3,0 0,2 30 2,0 20 1,0 10 13,0 0,1 0 ott 2013 set 2014 ott 2014 0 12,6 -0,1 12,4 -0,2 0,5% 0,0 -1,0 12,8 2010 2011 2012 2013 2014 La variazione prevista del prodotto interno lordo per il quarto trimestre è pari a zero con un intervallo tra +0,2% e -0,2% -0,1% 2013 12,2 ott nov 2014 dic gen feb -0,3 mar apr mag giu lug ago set ott 3°trim 2013 4°trim 2013 1°trim 2014 2°trim 2014 3°trim 2014 4°trim 2014 Fonte: Istat Corriere della Sera Pil, l’Istat ora vede crescita zero Disoccupazione record al 13,2% «Ma creati 400 mila posti a tempo indeterminato nel terzo trimestre» Le previsioni per quest’anno: recessione, il 2014 chiuderà in calo dello 0,3% ROMA Sono 3,4 milioni i cittadi- ni senza un lavoro, 90 mila in più rispetto a settembre. L’Istat rivela una disoccupazione ai massimi storici dal 1977, pari al 13,2% a ottobre. Tra i giovani in 700 mila under 25 cercano lavoro (il tasso sale al 43,3%). A sorpresa, però, c’è una sostanziale e progressiva crescita degli occupati: più 122 mila tra ottobre 2013 e lo stesso mese di quest’anno. Se si paragonano i dati della disoccupazione nazionale a quelli dell’eurozona, l’Italia ha il peggior valore dopo Spagna e Cipro (e tra i giovani solo in Spagna hanno un dato più negativo del nostro). L’economia, inoltre, è ancora ferma: l’Istat indica stagnazione nell'ultimo trimestre del 2014 con crescita attesa pari a «zero», con un intervallo di confidenza compreso tra più 0,2 e meno 0,2%. L’anno si dovrebbe chiudere con un calo dello 0,3%. E se la stima della crescita «zero» dovesse trascinarsi per tutto il prossimo anno, il Pil nel 2015 avrà un segno negativo (meno 0,1% rispetto al 2014). Ma dal governo arrivano se- Il caso I dati ● L’Istat ha reso noti ieri i dati sull’andamento della disoccupazione che si è attestata al 13,2 per cento anche se nell’ultimo trimestre sono stati creati 400 mila posti di lavoro ● Recessione, nel 2015 l’Istat stima una crescita negativa per lo 0,1 per cento anche per il prossimo anno gnali positivi: sono 400 mila i nuovi posti fissi (più 7,1% nel terzo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2013) soprattutto nell’industria e nell’agricoltura, secondo un’anticipazione del ministero del Lavoro. Come possono aumentare sia i disoccupati che gli occupati? L’apparente contraddizione è spiegata dal fatto che l’incremento del tasso di disoccupazione va messo in relazione alla crescita di chi cerca lavoro: infatti gli inattivi calano di 377 mila unità, per l’Istat, perché più cittadini provano a non rimanere con le braccia incrociate. Continua pure la deflazione: i prezzi sono scesi dello 0,2% a novembre rispetto a ottobre mentre sono saliti dello 0,2% nei confronti di novembre 2013. Il carrello della spesa (beni più acquistati) ha subito un rincaro dello 0,5% su base annua e dello 0,1 rispetto a ottobre. Ancora giù (come succede dall’inizio del 2013) i prezzi alla produzione dei prodotti industriali che scendono a ottobre dello 0,4% se paragonati con quelli di settembre e dell’1,2% su base annua. Intanto i ministeri del Lavoro e dell’Economia varano un decreto che stanzia altri 503 milioni per il finanziamento della cassa integrazione e della mobilità in deroga fino a fine anno. Dall’Irpinia il premier Matteo Renzi prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: «Il tasso di disoccu- L’inflazione A novembre l’inflazione in aumento dello 0,2% su base annua pazione ci preoccupa, ma guardando i numeri il dato di occupati sta crescendo. Da quando ci siamo noi ci sono più di 100 mila posti di lavoro in più». Poi aggiunge: «La disoccupazione è un problema che non ci fa dormire la notte: chi la nega è da ricoverare». Critiche roventi invece da Renato Brunetta (FI): «L’Istat certifica il disastro lavoro, che, dopo 9 mesi di go- verno, può ben dirsi il disastro Renzi». Serena Sorrentino (Cgil) rincara la dose: «Se non riparte il lavoro, il Paese non cresce: serve un piano del lavoro». Più duro Fabio Rampelli (Fdi-An): «Dopo questo nuovo fallimento, Renzi si dimetta». Se il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, dice di non essere sorpreso dai dati della disoccupazione perché «basta guardarsi in giro», Maurizio Sacconi (Ncd) ammette: «Siamo preoccupati: servono più liquidità e flessibilità». Taglia corto il sottosegretario Graziano Delrio: «Le chiacchiere stanno a zero: i posti di lavoro aumentano». Da parte sua, il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, sottolinea: «L’andamento del mercato segue quello altalenante di un’economia dove i segnali di ripresa debbono ancora fare i conti con una lunga crisi». E Filippo Taddei (Pd): «La riforma del Jobs act ha questo tra i principali obiettivi: favorire l’ingresso nel lavoro stabile». Francesco Di Frischia 43,3 per cento è il tasso di disoccupazione dei giovani secondo l’Istat 122 mila la crescita degli occupati tra ottobre 2013 e ottobre 2014 377 mila il calo degli inattivi, cioè quelli che non hanno un lavoro e non lo cercano © RIPRODUZIONE RISERVATA Bonus mamme, il pasticcio dei 600 euro Si presenta la richiesta ma la cifra (e il limite di reddito) può cambiare Sarebbero 600 euro netti al mese per sei mesi. Ma potrebbero diventare meno, se i soldi non dovessero bastare. O potrebbero essere esclusi quelli che hanno un reddito superiore ad una certa soglia. Poi si vedrà, intanto state pronti con le domande (che però non si possono ancora presentare e non si sa nemmeno quali documenti servono). L’avevano chiamato il «voucher dimenticato», l’assegno per le donne che, finito il periodo di maternità obbligatoria, decidono di tornare al lavoro e con quei soldi possono pagare la baby sitter o l’asilo nido. Dimenticato perché, lanciato in via sperimenta- ROMA le nel 2012 dal governo Monti, è stato utilizzato solo da 3 mila persone. Un clamoroso flop. Per questo, giusto un mese fa, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva annunciato in Parlamento il rilancio della misura, rispondendo ad un’interrogazione di Renate Ghebard, del Südtiroler Volkspartei: raddoppio della cifra, da 300 a 600 euro netti al mese, ed estensione ai dipendenti pubblici, prima esclusi con pericolosa valanga di ricorsi in avvicinamento. Al di là delle buone intenzioni, però, l’operazione, per la quale ci sono 40 milioni di euro in due anni, rischia di complicare le cose ancora di più. Dal giorno dell’annuncio, sono stati tanti i cittadini che hanno chiamato l’Inps per capire come presentare domanda. Nessuna informazione perché, prima di aprire il bando, è necessario che le parole di Poletti vengano tradotte in un decreto. Il decreto ora è stato firmato ma è ancora in attesa del visto della Corte dei conti, che Cos’è Previsto un incentivo per pagare la baby sitter dopo il rientro a lavoro delle mamme 11 ha 60 giorni per dare il parere. Fin qui il solito labirinto burocratico che separa gli annunci dalla vita reale delle persone. Ma oltre al problema dei tempi c’è il rebus della sostanza. Dice il decreto che le domande saranno accolte «secondo l’ordine di presentazione». Chi prima arriva meglio alloggia, senza precedenze legate al reddito o ad altri criteri. Ma forse no. Dice l’articolo 3 dello stesso decreto che «in relazione all’andamento delle domande», con un successivo decreto «può essere indicato un valore massimo dell’Isee, l’indicatore delle situazione economica» o, «anche in via concomitante, ri- determinata la misura del beneficio». Se le domande saranno tante, cioé, i 600 euro diventeranno meno e qualcuno potrebbe essere escluso. La certezza del diritto.Il decreto stabilisce anche che le domande vanno presentate entro il 31 dicembre. Considerato che il bando ancora non c’è e che difficilmente arriverà prima di 15 giorni, chi vuole partecipare alla gara per il voucher dimenticato dovrà tenersi pronto anche nei giorni di festa. In realtà la scadenza potrebbe essere rinviata. Almeno questo. Lorenzo Salvia @lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA di Dario Di Vico N el lessico quotidiano dei manager televisivi viene chiamata comunemente “controprogrammazione”. E funziona grosso modo così: quando sai che un tuo concorrente ha messo in palinsesto in un determinato giorno e a una data ora un programma con forti chance di catalizzare gli ascolti decidi per tempo cosa vuoi giocargli contro. Più riesci ad essere sorprendente più hai la possibilità di catturare una parte del pubblico potenziale e toglierlo così al rivale. Ebbene, ieri il governo ha messo in atto qualcosa del genere: ben sapendo che era attesa in mattinata la pubblicazione della rilevazione mensile Istat sull’occupazione e prevedendo facilmente che i dati sarebbero stati negativi, ha dato disposizione al ministero del Lavoro di sfornare delle altre statistiche. Ovviamente di segno opposto e con una fenomenologia non immediatamente confrontabile con la tradizionale rilevazione dell’Istat. Così facendo però il governo ha trattato l’istituto di statistica come un concorrente dotato di un palinsesto “pericoloso” per l’audience e quindi da tenere a bada ricorrendo alla controprogrammazione. In concreto è avvenuto che mentre l’Istat ha comunicato che la disoccupazione nell’ultimo mese è aumentata di nuovo toccando il massimo storico, il ministero del Lavoro ha fatto sapere agli italiani che nel terzo trimestre 2014 sono stati creati nuovi 400 mila posti fissi. Il lavoro e gli indicatori di occupazione sono di conseguenza diventati l’ennesimo terreno di scontro della battaglia della comunicazione cara a Matteo Renzi, che le assegna un ruolo decisivo per scardinare gli equilibri di potere. La cosa forse non deve scandalizzare più di tanto, la modernizzazione della politica ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il dubbio, caso mai, riguarda l’opportunità di giocare “contro” l’Istat. Perché una cosa è battagliare tra partiti e schieramenti contrapposti, altro è imbastire un duello de facto tra un ministero con forti responsabilità sociali e un’authority indipendente inserita in un organismo europeo come l’Eurostat. Speriamo, dunque, che quello di ieri resti un episodio isolato, un unicum e non si abbia in mente di fare il bis magari quando sarà reso noto il dato definitivo del Pil. Se poi l’esecutivo vuole dimostrare a tutti i costi la propria capacità di comunicare, il pane per mettere alla prova i suoi denti non manca: si cimenti nel rivitalizzare Garanzia Giovani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 12 Esteri Nigeria, strage in moschea Boko Haram fa 120 morti Diplomazie di Luigi Ippolito Partita a scacchi Mosca-Berlino per i Balcani L’emiro locale aveva preso posizione contro i terroristi islamici Attacchi D i Grande Gioco si parlava nell’Ottocento a proposito della partita a scacchi diplomatica (e militare) fra l’impero britannico e quello russo per la supremazia nell’Asia centrale. Oggi si può parlare di un Piccolo Gioco che vede ancora protagonista la Russia, ma questa volta opposta alla Germania per l’influenza sui Balcani. Pochi giorni fa il presidente tedesco Joachim Gauck è stato in visita in Slovenia, con l’obiettivo non dichiarato di bilanciare il blitz in Serbia di Vladimir Putin, che a Belgrado aveva ostentatamente passato in rassegna le truppe serbe. I diplomatici tedeschi non fanno mistero del fatto che il viaggio del loro capo di Stato serva a dimostrare l’impegno della Germania nella regione, nel momento in cui la Russia si sta affacciando in forze come una possibile rivale. Già al G20 in Australia la Cancelliera Merkel aveva suonato l’allarme: «Non si tratta soltanto dell’Ucraina», aveva ammonito, «che ne sarà poi della Serbia e dei Balcani occidentali?». I tedeschi temono che il revanscismo di Putin non si limiti all’ex Unione Sovietica, ma prenda di mira altri Stati politicamente ed economicamente vulnerabili, in primo luogo nella ex Jugoslavia. Qui, se la Slovenia e la Croazia fanno già parte del club europeo, gli altri Paesi rimangono in lista d’attesa. E le «attenzioni» del Cremlino potrebbero indirizzarsi anche a Stati membri dell’Unione, che tuttavia conservano forti legami storici ed economici con Mosca, come la Bulgaria, o a Paesi dipendenti dal gas russo, come la Slovacchia e l’Ungheria. La Serbia in particolare potrebbe restare facilmente ammaliata dalle sirene russe: il risentimento antioccidentale per le guerre degli anni Novanta è ancora forte e Belgrado non ha mai riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, sostenuta da Mosca. In più, la Russia ha sempre visto la Serbia come una sorella minore nella famiglia slava: già nel 1876 Ciaikovskij componeva la Marcia slava in onore dei combattenti serbi. E quelle note risuonano oggi familiari. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Gli attentati recenti più sanguinosi dei Boko Haram. Lunedì 24 novembre: a Damasak 50 morti e 3000 persone in fuga. Martedì 25: 2 donne kamikaze a Maiduguri: 45 morti. Giovedì a Yola: 40 morti Hanno colpito durante la preghiera del venerdì, con la moschea stipata di fedeli. Due kamikaze si sono fatti saltare in aria nel cortile Grande Moschea di Kano, principale città del nord della Nigeria. E i sopravvissuti che tentavano di mettersi in salvo correndo fuori dal tempio hanno trovato una quindicina di miliziani a crivellarli a colpi di Kalashnikov, mentre un’altra esplosione devastava una strada laterale. Fumo, macerie, corpi sbrindellati: 120 morti e 270 feriti sono le cifre del tragico bilancio, purtroppo provvisorio. Ai fratelli «traditori» del- l’Islam, i miliziani Boko Haram hanno riservato una ferocia «mai vista», secondo alcune testimonianze raccolte dalla stampa locale. Una brutalità che ha scatenato la violenza della folla: quattro attentatatori sono stati linciati, altri sono riusciti a darsi alla fuga, ha riferito il capo della polizia locale. La moschea devastata ieri è guidata dall’emiro Lamido Sa- Terrore Una delle persone ferite nell’attacco alla moschea di Kano (Reuters) nusi, la seconda autorità islamica del Paese, che la scorsa settimana aveva dichiarato guerra ai Boko Haram, esortando tutto il nord-est della Nigeria, roccaforte del gruppo estremista, a prendere le armi contro i terroristi. «Questa gente quando attacca uccide tutti, giovani, donne, vecchi e bambini. Rapisce le ragazze per renderle schiave — aveva detto l’emiro — Voi dovete essere forti, dovete capire che dovete difendervi da soli. Non dovete aspettare che siano i soldati a proteggervi». Un’uscita forte da parte di Lanusi, già assurto alle cronache internazionali lo scorso anno quando da governatore della Banca centrale nigeriana aveva denunciato un buco da 20 miliardi di dollari nelle casse dello Stato per proventi petroliferi dirottati altrove, sollevando uno scandalo politico-finanziario che gli era costato il posto e lo scontro con il presidente Jonathan Goodluck. Con la «chiamata alle armi» del popolo, la scorsa settimana, Lanusi si è inimicato anche l’esercito, ritenuto incapace di proteggere i civili. Subito dopo l’esplosione, centinaia di persone sono scese in strada a protestare e lanciare pietre contro gli agenti, urlando contro di loro. L’emiro ieri non era a Kano, si trova in Arabia Saudita. Il suo appello è arrivato dopo una serie di stragi firmate dai fanatici del terrore. Il gruppo fondamentalista attivo in Nigeria dal 2009 soltanto quest’anno ha ucciso oltre 2mila persone e creato 1 milione di profughi. Ad agosto ha dichiarato nel nord est del Paese la nascita di un califfato simile a quello proclamato dall’Isis in Iraq. Il Paese più popoloso d’Africa (170 milioni di cui 80 milioni musulmani) e prima economia del continente è nel caos. E le elezioni presidenziali previste a febbraio gettano benzina sul fuoco: la commissione elettorale ha già ammesso che non sarà possibile organizzare lo scrutinio in tre stati del Nord. Borno, Yobe e Adamawa, sono di fatto sotto il controllo degli estremisti islamici. Alessandra Muglia amuglia@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Cisgiordania Attivista italiano ferito all’addome dai militari israeliani Un italiano di 30 anni è rimasto ferito ieri dal fuoco di soldati israeliani durante una manifestazione a Kafr Qaddum, cittadina palestinese della Cisgiordania. Il giovane è stato colpito all’addome ma non è in pericolo di vita. Trasferito in ospedale ha dichiarato un nome di fantasia, Patrick Corsi, «per non avere problemi». Di origine lombarda, milita nell’International Solidarity movement, gruppo di cui faceva parte anche Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza da un gruppo salafita nel 2011. Secondo la ricostruzione ufficiale, i manifestanti hanno lanciato sassi e pneumatici in fiamme verso i militari durante la consueta protesta del venerdì nel villaggio vicino a Nablus. Finché i soldati hanno iniziato a sparare proiettili di acciaio rivestiti di gomma. Ferito anche un palestinese di 18 anni. Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 ESTERI 13 Il Papa in Turchia: dialogo fra religioni contro il terrorismo L’incontro con Erdogan e con il Gran Mufti Oggi ● Il Papa vola a Istanbul. In agenda la visita al Patriarca della Chiesa ortodossa, Bartolomeo I ● Previsto un incontro con la piccola comunità cattolica ● Quindi visita alla Basilica di Santa Sofia e alla Moschea Blu ● Domenica incontrerà i rifugiati siriani DAL NOSTRO INVIATO ANKARA - Fu proprio qui, in Anatolia, che Alessandro Magno arrivò da conquistatore e nella tradizione recise con la spada il «nodo gordiano» altrimenti inestricabile. Ma il nodo del Medio Oriente è molto peggio, Francesco ricorda le «violenze disumane» patite in Iraq e Siria «specialmente da cristiani e yazidi» e nel primo giorno di viaggio in Turchia, «ponte naturale tra due continenti e differenti espressioni culturali», avverte che le armi, contro Isis e affini, non possono bastare: «Nel ribadire che e lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre pero nel rispetto del diritto internazionale, voglio anche ricordare che non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare». Tema planetario: occorre «il coraggio della pace», un «dialogo creativo», usare «tutti i mezzi di trattativa», dice Bergoglio, parlando come sempre in italiano. Ma il Papa che esce mano nella mano col Gran Mufti («noi, musulmani e cristiani», gli aveva detto, prima di concludere: «Il Signore ci benedica») elenca condizioni precise nell’incontro non faci- ❞ È lecito fermare l’aggressore ingiusto, ma la risposta militare non basta ❞ I cittadini musulmani, ebrei e cristiani devono avere gli stessi diritti le con Recep Tayyip Erdogan, a cominciare dalla «libertà religiosa e di espressione» per tutte le fedi. E insiste sulla «grande responsabilità» della Turchia: «Le sue scelte e il suo esempio possiedono una speciale valenza e possono essere di notevole aiuto nel favorire un incontro di civiltà e nell’individuare vie praticabili di pace». È necessario un «dialogo interreligioso e interculturale» per «bandire ogni forma di fondamentalismo e di terrorismo», scandisce, e contrapporre al fanatismo la «solidarietà di tutti i credenti». Non ci sono cattolici, per le strade, il Paese è al 98 per cento musulmano, la sera in nunziatura il pontefice ne incontra una decina d’una parrocchia di gesuiti. Da protocollo, ma significativo, che il primo atto di Bergoglio sia deporre i fiori al cenotafio di Atatürk, padre della Turchia moderna e «laica». La tomba, pseudo tempio greco con un viale fiancheggiato da leoni neo-ittiti, è una costruzione sobria rispetto alla «Casa bianca» da 600 milioni che Erdogan inaugura, tra centinaia di agenti e un drone a svolazzare sull’ingresso, per ricevere il Papa: «Studio ovale», Faccia a faccia Papa Francesco con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ieri nella capitale Ankara (Ap) mille stanze, una moschea da cinquemila posti. Sullo sfondo, uno Stato «laico» che dà libertà di culto ma non di «proselitismo» ai 53 mila cattolici privi di riconoscimento giuridico, i timori di una deriva autoritaria e islamista, le ambiguità nella lotta Isis, i massacri di là dal confine. Ma anche l’accoglienza dei profughi elogiata dal Papa, «la comunità internazionale ha l’obbligo morale di aiutare la Turchia». Così Francesco incontra in privato il presidente turco per oltre mezz’ora e, co- Violenza «La violenza che cerca una giustificazione religiosa merita la più forte condanna» me base per una «pace solida», sillaba in pubblico, accanto ad Erdogan: «È fondamentale che i cittadini musulmani, ebrei e cristiani – tanto nelle disposizioni di legge, quanto nella loro effettiva attuazione –, godano dei medesimi diritti e rispettino i medesimi doveri». Perché «la liberta religiosa e la libertà d’espressione stimoleranno il fiorire dell’amicizia, diventando un eloquente segno di pace: Il Medio Oriente, l’Europa, il mondo attendono questa fioritura». A questo si aggiunge il monito alla Diyanet, il «dipartimento per gli affari religiosi», massima autorità islamica: «In qualità di capi religiosi, abbiamo l’obbligo di denunciare tutte le violazioni della dignità e dei diritti umani; la violenza che cerca una giustificazione religiosa merita la più forte condanna». Francesco non muove un muscolo, mentre Erdogan mescola la denuncia delle «organizzazioni terroristiche come lo Stato islamico, Boko Haram e al-Qaeda» con il «terrorismo di Stato» del «tiranno» Assad o di Israele e «l’islamofobia in Occidente». Pure il Gran Mufti accusa i media di fomentare «un nuovo genere di razzismo» che «come l’antisemitismo» arriverà a «ungere pagine sporche della storia». Poi aggiunge: «Coloro che diffondono violenza e brutalità sono ribelli a Dio». La pace è difficile ma «non possiamo rassegnarci ai conflitti», dice Francesco: «Per quanto tempo dovrà soffrire ancora Medio Oriente?». Gian Guido Vecchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il colloquio La predicatrice di Istanbul: «Non c’è nulla in comune fra l’Isis e noi musulmani» di Farian Sabahi ISTANBUL «L’Isis non ha niente a che vedere con l’Islam: terrorismo e religione non possono condividere nulla. I sufi non prenderebbero a calci nemmeno un pezzo di legno, per noi è inconcepibile fare violenza ad altri esseri umani!». Sessantatré anni, Cemalnur Sargut è un’asceta. Magrissima, vestita di bianco, accoglie i discepoli al piano terra di una pa- Asceta Cemalnur Sargut, 63 anni, predicatrice sufi, è allieva del maestro Ken’an Rifai lazzina nel quartiere asiatico di Kadiköy. Allieva del maestro sufi Ken’an Rifai che negli anni Venti predicava l’umiltà, è sunnita ma preferisce non soffermarsi sulle differenze settarie. Attrae folle numerose di turchi più o meno giovani, interviene a dibattiti internazionali facendosi portavoce di un Islam al tempo stesso tradizionale e aperto alla modernità. Lei è spesso in televisione, comunica tramite Facebook e Twitter: quanto sono importanti i social network? «Sono gli strumenti che Dio mi ha dato». Lei accoglie le discepole senza pretendere una conversione radicale. Non impone il velo, che lei stessa indossa solo per pregare... «Il Corano invita le donne a coprire le parti belle senza precisare quali siano. Per me è il seno, dopotutto pregando congiungiamo le mani sul petto. Ma non critico la donna che copre i capelli con il foulard pensando che quella sia la strada verso Dio». Che cosa pensa dei diritti delle donne nell’Islam? «Di fronte a Dio siamo tutti uguali». E nel mondo terreno? «Uomo e donna sono come un paio di scarpe: diverse e complementari, hanno necessità l’una dell’altra. Ma non possono essere uguali». La poligamia? «È una scelta sbagliata. Nel Corano è circostanziata alle guerre, ed è comunque sconsigliata». Quale può essere il contributo del sufismo ai problemi di oggi? «È la soluzione ai mali del mondo laddove oggi tanti musulmani si limitano ad applicare la sharia (legge islamica) senza capire e senza amare Dio». Quale ruolo ha la sharia per i sufi? «Abbiamo bisogno di disciplina, per svegliarci e pregare, ma non dobbiamo pregare come animali. In fin dei conti Dio non ha bisogno delle nostre preghiere, deve essere un modo per controllare il nostro ego. Questa è la nostra jihad». © RIPRODUZIONE RISERVATA PENSI DI VENDERE I TUOI GIOIELLI? CONTATTA GLI ESPERTI Gli esperti di gioielli saranno in Italia la settimana del 2 dicembre per la preparazione della prossima asta di Magnificent Jewels & Noble Jewels a Ginevra. 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E prefigura il blocco per i cittadini dei nuovi paesi aderenti alla Ue se «le loro economie» non convergeranno coi parametri europei. Le parole sono pesanti e, a prima vista, mettono Cameron di nuovo in rotta di collisione con l’Europa. Ma dietro al discorso che il leader conservatore ha fatto ieri, tutto centrato sulla necessità di disincentivare i flussi d’ingresso attraverso la soppressione dei generosi benefici sociali oggi previsti per la manodopera non qualificata (soprat- LONDRA tutto dall’Est), c’è una lunga mediazione sia con la cancelliera Merkel, con la quale Cameron si è consultato fino a poco prima del suo intervento, sia con il presidente della Commissione, Juncker. Ed è stato proprio il pressing congiunto di Berlino e Bruxelles a mitigare i contenuti della posizione del premier britannico che infatti ha rinunciato a porre la questione delle «quote» (il tetto annuale alle immigrazioni), poi a riconoscere la fondatezza del principio della «libera circolazione» delle persone nell’area europea (cardine dei trattati), infine a ribadire che comunque occorrerà negoziare coi partner dell’Europa, escludendo atti unilaterali. Così il commento di Juncker è morbido: «La sua posizione va Bruxelles Morbido il commento di Juncker: «La sua posizione va ascoltata senza drammi» ascoltata senza drammi». La sortita di Cameron, in sostanza, occorre leggerla in doppia chiave. Per quello che non dice (ad esempio non cita provvedimenti che sarebbero incompatibili con lo spirito dei patti europei), allineandosi con i «consigli» della signora Merkel ed evitando di isolarsi in un angolo. E per quello che dice, con vigore, ma che risponde tanto alla necessità di lanciare un manifesto elettorale quanto all’esigenza di nascondere il fallimento della sua promessa del 2010. Allora, correndo per Downing Street e incalzando i laburisti, disse: taglierò il saldo migratorio e lo conterrò in poche migliaia. Sfortunatamente per Cameron i dati, che l’Ufficio Nazionale di Statistica ha diffuso proprio alla vigilia del suo discorso, sono una solenne bocciatura di quei vecchi impegni. Nell’ultimo anno, dal giugno 2013 al giugno 2014, sono stati registrati 583 mila immigrati (228 mila sono cittadini Ue) e 323 mila emigrati. Il bilancio parla di uno squi- Discorso Il premier David Cameron durante il suo discorso di ieri sull’immigrazio ne presso il quartier generare di «Jbc», azienda che produce mezzi agricoli con sede a Rocester, nel Regno Unito (Getty) librio di 260 mila unità, con un più 78 mila (quasi la metà rumeni e bulgari) rispetto ai dodici mesi precedenti. Cinque anni di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici hanno prodotto un risultato opposto a ciò che era stato proclamato con enfasi. La forza lavoro di provenienza Ue è di 1,7 milioni su 2,9 milioni complessivi di lavoratori immigrati. Sono i numeri che spiegano gli ultimi strappi di Downing Street. Il leader tory deve destreggiarsi fra l’arrembante Nigel Farage che lo accusa di avere fatto sempre «promesse disoneste», il mondo del business che lo invita a «non calpestare il valore europeo della libera circolazione di manodopera» e i partner, Merkel in testa, che lo spingono a maggiore cautela. L’intervento di ieri, forte e populista ma non di irrimediabile rottura, è un gioco d’equilibrio e d’azzardo insieme. La cui efficacia sarà verificata con il voto di primavera. F. Cav. @fcavalera © RIPRODUZIONE RISERVATA Da dove vengono i migranti Ue? Numero di nuovi immigrati giunti dai Paesi europei nel Regno Unito nel corso del 2013 Spagna 33.000 Polonia Francia 27.000 22.000 16.000* ITALIA Romania 15.000 Lituania 12.000 Germania 12.000 Portogallo 8.000 Olanda 8.000 *(Nel 2014 sono 2.000 al mese) Fonte: International Passenger Survey/Office for National Statistics CdS Gli italiani di Fabio Cavalera DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli italiani emigrati e ufficialmente censiti nel Regno Unito sono 260 mila. Ma il numero raddoppia, almeno, se si tiene conto della massa che è al di fuori dei registri Aire, ovvero dei registri degli italiani residenti all’estero. E il flusso, sempre quello ufficiale, è in costante crescita: sono 2 mila i connazionali che ogni mese si trasferiscono per lavorare a Londra e dintorni. Ovviamente occorre moltiplicare per chissà quanto se aggiungiamo studenti o ragazzi in cerca di una esperienza e di una occupazione temporanea. Ebbene: che cosa ha da temere questo popolo tricolore, grande quanto una metropoli in definitiva, che vive nel Regno Unito? Le parole pronunciate da David Cameron semLONDRA E per i ragazzi tricolori in arrivo il futuro diventa un po’ più incerto brano prefigurare scenari non tranquillizzanti. Ma, al di là delle forzature, la realtà è ben diversa. E l’ambasciatore Pasquale Terracciano rassicura: «Non vedo proprio all’orizzonte una situazione di cui dovremmo preoccuparci». Invitato al Foreign Office, assieme ai colleghi europei, per assistere in diretta al discorso del leader britannico, il primo rappresentante dell’Italia a Londra spegne ogni possibile cattiva interpretazione. I motivi sono tanti. Primo perché si tratta di un progetto futuro che va discusso in Europa. Secondo perché, in ogni caso, «non ci sono implicazioni per i nostri connazionali». La radiografia dell’immigrazione ufficiale italiana nel Regno Unito dice che si tratta, per lo più, di manodopera qualificata. Dunque di lavoratori che godono di buone re- Italians of London 22mila: gli iscritti del più grande sito di italiani a Londra tribuzioni e che non ricorrono alle integrazioni sociali del welfare. Ma il problema potrebbe porsi proprio per i giovani che vengono o per servire nei bar, nei pub, nei ristoranti, o in cerca di un impiego umile e di basso livello qualitativo. Che ne sarà di loro? Premesso che il discorso di Cameron ha, per il momento, una valenza elettorale e che occorrerà vedere nel tempo come (e se) si articolerà nel concreto, l’intento principale del premier britannico è quello di disincentivare l’arrivo «di chi viene all’avventura» senza una garanzia certa occupazionale e di chi ha la prospettiva di un salario minimo da sostenere coi sussidi. In futuro, sulla carta, anche per questa fascia di immigrazione italiana sottotraccia risulterà meno vantaggioso il trasferimento nel Regno Uni- to. Ma non vi sarà alcun impedimento. I ragazzi che vorranno mettersi alla prova potranno continuare a farlo. Certo, nel loro bilancio, prima di partire, saranno costretti a tagliare qualche sterlina settimanale di Flusso costante Sono 2 mila i connazionali che ogni mese si trasferiscono a Londra e dintorni sussidio pubblico. Ma parliamo di qualcosa che entrerà in vigore fra qualche anno. E solo se David Cameron sarà rieletto, se la coalizione di governo troverà un accordo, se con l’Europa ci sarà una mediazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le norme ● Ogni Paesi dell’Unione prevede per gli immigrati Ue una serie di regole che permettono di accedere ai servizi a sfondo sociale. Variano da Stato a Stato, ma ci sono regole stabilite dal diritto comunitario che valgono per tutti ● I cittadini Ue possono rimanere in uno stato per 3 mesi; se vogliono stare più a lungo, devono avere un lavoro o essere impegnati nella ricerca di un lavoro con concrete possibilità di assunzione. Oppure devono dimostrare di avere abbastanza soldi per non pesare sul servizio pubblico ● Anche con un permesso di soggiorno, i benefici non sono automatici. Il cittadino di un Paese Ue deve superare il test di «residenza abituale» ai sensi del diritto comunitario, che comprende la durata del soggiorno, l’eventuale attività svolta, una fonte di reddito, se si tratta di studenti, lo stato di famiglia e la situazione abitativa ● Nel Regno Unito, quando un disoccupato «supera» il test di residenza può chiedere un sussidio fino a 90 euro a settimana. Un lavoratore Ue che supera il test può anche richiedere l’indennità di alloggio e alcuni benefici fiscali L’ex premier Enrico Letta Fischer e Letta: «L’Europa fallirà se non fermiamo i neo-nazionalismi» MILANO «L’Europa ha una terra promessa da raggiungere. Non è lontana, la vediamo. Ma ora che ci troviamo davanti al Giordano gli elettori stanno guardando indietro. Verso il deserto, verso i nazionalismi. Bisogna tornare a parlar loro di quella promessa». Attinge nientemeno che alla Bibbia Joschka Fischer, «padre» dei Grünen ed ex ministro degli Esteri della Germania, per raccontare la sfida che attende la politica filo-europeista, «finora colpevole di silenzio», ed evitare il peggio. «L’Europa fallirà?». E’ partito da questa domanda, diretta e provocatoria, l’incontro organizzato ieri dalla Fondazione del Corriere, introdotto dal presidente Piergaetano Marchetti e moderato dall’inviato Paolo Valentino, che ha messo a confronto Fischer e l’ex presidente del Consiglio italiano Enrico Letta. «Il lato oscuro di tutti noi è il nazionalismo. Una minaccia pericolosa, che Berlino non ha capito: l’austerità sta spingendo la crisi dal piano economico a quello politico», sostiene Fischer, che sul tema ha da poco dato alle stampe il saggio Scheitert Europa? (L’Europa fallisce?). E’ una denuncia delle politiche imposte da Frau Merkel agli alleati — «un errore fatale» — che però non assolve gli altri: l’Italia, anche, «che è stata a lungo assente dall’Europa», e tutti i partiti europeisti, che «nelle varie elezioni nazionali sono rimasti in silenzio sui temi europei, lasciando parlare i nazionalisti». E’ una tesi condivisa da Letta che, dopo aver elogiato il «coraggio da leone» di Mario Draghi in un’Eurocrazia dove «comanda la Germania», ha sottolineato come «dai prossimi cinque anni dipende il futuro dell’Europa, che può oggettivamente fallire se non si cambia il mood negativo», e cioé si riconquista quel 25% di elettori che in Francia come in Italia guarda al nazionalismo. La risposta passa dunque sicuramente dalla Germania che, riconosce Fischer, ha «un grosso problema ad accettare un ruolo di leadership in Europa», ma anche dall’Italia che, ribatte Letta, «ha un ruolo potentissimo e deve giocarlo». L’approdo finale dell’Europa, per il tedesco, non può che essere l’integrazione politica, o meglio una Federazione sul modello svizzero in cui, almeno nella prima fase, il ruolo di governo non spetterà alla Commissione — «chi la conosce?», dice provocatorio — ma al Consiglio europeo dei capi di stato e di governo. Resta da vedere a chi toccherà il ruolo di Giosuè. Sara Gandolfi © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 16 Cronache Vaccini, salgono a undici le morti sospette «Possibili altri ritiri» La mappa Le coperture della vaccinazione antinfluenzale (stagione 2013-2014, per 100 abitanti) Trento Bolzano Friuli 13,8 Lombardia 16,9 Venezia 7,9 Valle Giulia D'Aosta 12,7 11,7 15,7 Veneto 14,7 Le dosi incriminate sono 500 mila. Analisi entro 30 giorni Piemonte Emilia R. 17 Umbria 18,5 Liguria 19,4 16,5 Marche 19,5 14,7 ● Il ministero della Salute fornirà ai cittadini risposte e informazioni sui vaccini antinfluenzali al numero verde 1500 ● Secondo l’Istituto Superiore di Sanità «interrompere la campagna vaccinale sarebbe irresponsabile» Milano Video anti aborto La Curia sospende il prof Dopo le proteste di alcuni genitori per un video choc mostrato agli alunni dal docente di Religione Cattolica, il «prof» del liceo Cardano di Milano potrebbe esser sospeso dall’insegnamento. G.N., 52 anni, laico, ha mostrato un filmato contro l’aborto, «L’urlo del silenzio», già contestato per «inaccuratezze» da una commissione di medici trenta anni fa. Per porre fine alle polemiche, il responsabile dell’insegnamento della Religione Cattolica dell’Arcidiocesi di Milano, don Giambattista Rota, ha avviato la procedura di sospensione per il venire meno della necessaria abilità pedagogica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Toscana 16,5 Abruzzo 18,1 Molise Lazio 16,6 16,4 13,8 17,8 Puglia Campania Sardegna Basilicata 14,9 Sicilia Calabria 15,9 LE VACCINAZIONI NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI 20 14 10,5 12,6 14,1 15,6 17,5 17,7 19,4 18,6 18,4 19,1 19,6 17,2 17,8 14,9 15,6 8 19 99 -0 0 00 -0 1 20 01 -0 2 20 02 -0 3 20 03 -0 4 20 04 -0 5 20 05 -0 6 20 06 -0 7 20 07 -0 8 20 08 -0 9 20 09 -1 0 20 10 -1 1 20 11 -1 2 20 12 -1 3 20 13 -1 4 I dubbi cronico di 80 anni. Indagano quattro Procure, Roma, Siracusa, Prato e Siena, sede dello stabilimento di produzione della multinazionale svizzera. La situazione sembra essere sfuggita di mano, tanto che il ministero della Salute ha attivato un numero verde, il 1500, per informazioni. La gente ha paura. I medici per scrupolo tendono a riportare all’Aifa ogni minimo sospetto. E anche gli amministratori assumono decisioni drastiche. Come l’assessore alla Salute della Liguria, Claudio Montaldo, che ieri ha deciso di bloccare la campagna vaccinale nei servizi pubblici. Le Regioni vanno lungo strade spesso opposte. La Lombardia ha scelto di confermare il piano di prevenzione antinfluenzale. La Toscana sta per attivare un numero verde, il Lazio ha accusato l’Agenzia del farmaco di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali e per prudenza ha ritirato tutti i lotti di Fluad, non solo quelli sul banco degli imputati. L’istituto superiore di Sanità 20 Un fenomeno atteso. Un moltiplicarsi di segnalazioni di morti avvenute a 48-72 ore dalla vaccinazione antinfluenzale con Fluad, il prodotto di Novartis, due lotti da 500 mila dosi ritirati giovedì perché potenzialmente dannosi. Il sistema di vigilanza dell’Agenzia nazionale del farmaco, che raccoglie i dati dei medici, ha registrato 11 casi sospetti. I pazienti sarebbero deceduti dopo aver fatto la profilassi. Molto anziani, vicini ai 90 anni. Due a Siracusa, uno a Termoli, Lecce e Prato. Due a Roma. Nella Capitale la prima vittima è una donna di 92 anni ricoverata al policlinico Gemelli. La seconda è un uomo di 77 anni. Le segnalazioni sono state confermate da Luca Pani, direttore di Aifa: «Ci prepariamo a ricevere nuove denunce. Però il collegamento tra farmaco e decesso deve essere provato. Così come la pericolosità delle fiale. Non escludiamo il ritiro di altri lotti a scopo cautelativo». Ci sarebbero altre due storie non chiare. A Genova un 69enne, ex sportivo, a Parma un malato ROMA Fonte: elaborazioni Ministero della Salute Corriere della Sera sta analizzando i campioni di vaccino sospetti e avrà i risultati dei test entro trenta giorni. Walter Ricciardi, il commissario straordinario, si sbilancia: «Tendo a credere che non troveremo nulla di anomalo. Quelle persone sono morte perché tutte colpite da gravi patologie». Da Novartis, l’elenco delle Regioni che avevano ordinato i lotti di Fluad: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e Toscana. M. D. B © RIPRODUZIONE RISERVATA Rino Rappuoli L’italiano di Novartis creatore del Fluad Le ricerche con Venter ROMA È uno dei maggiori ricercatori al mondo nel campo dei vaccini. Un personaggio innovatore, con l’aria dello scienziato un po’ svagato, che ha dato un impulso energico a tutto il settore. Rino Rappuoli, è anche il responsabile del centro senese di Novartis. Qui, nell’impianto dell’ex Sclavo, poi diventata Chiron e infine inglobata dalla multinazionale, sono state costruite le «armi» difensive contro il meningococco di tipo C, uno dei più pericolosi nemici infettivi. Rappuoli ha applicato una strategia di sua invenzione basata sulla genomica. Una manovra di accerchiamento chiamata «vaccinologia inversa» messa a punto con la collaborazione di Craig Venter, l’america- Immunologo Ha applicato una strategia di sua invenzione basata sulla genomica messa a punto con la collaborazione dell’americano che mappò il Dna no che ha decifrato l’intero genoma umano. L’approccio si fonda sul sequenziamento del genoma dei virus per individuarne le parti più deboli. Rappuoli riuscì ad averla vinta, dopo 20 anni di studio. Il nome di questo senese di 62 anni è legato anche all’antinfluenzale Fluad, nell’occhio del ciclone per i presunti collegamenti con le 11 morti sospette in Italia. Contiene una sostanza che aumenta la sua efficacia e che è stata usata anche quando si trattò di contrastare la pandemia. Venne messa in cantiere la produzione di un certo numero di dosi che poi furono inutili perché la grande minaccia risultò inferiore alle aspettative. Ieri Rappuoli aveva il morale a terra. Per lui il Fluad è come un figlio. M. D. B © RIPRODUZIONE RISERVATA Chi è ● Senese, classe 1952, Rino Rappuoli (nella foto) si è specializzato alla Harvard Medical School di Boston e alla Rockefeller University di New York ● Ha pubblicato oltre 400 lavori scientifici originali Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 CRONACHE 17 # DALL’ALLARME ALLE VERIFICHE Così si indaga sul nesso tra il farmaco e i decessi La produzione, i test, la vendita fino alla prima vittima tre settimane fa Il primo segnale è arrivato il 7 novembre. Un uomo colpito da infarto a distanza di un’ora dall’inoculazione di un vaccino, il Fluad, prodotto da Novartis. Sembrava un episodio isolato e sul momento non gli è stato dato peso eccessivo, tanto più che quel signore era anziano e non in buono stato di salute. Poi, a distanza di pochi giorni, altre due comunicazioni di allerta. Persone tra gli 80 e i 90 anni, in condizioni fragili. Anche loro avevano da poco fatto la profilassi antinfluenzale, secondo le raccomandazioni del ministero della Salute. Ieri le morti sospette attribuite al prodotto Novartis erano salite a undici. Un sospetto, un’ipotesi e basta. Ma tanto è bastato per ordinare l’immediato ritiro delle confezioni, suddivise in due lotti, un totale di 500 mila dosi. La campagna vaccinale per la stagione influenzale 2014-15 è in pieno svolgimento in tutta Italia con l’obiettivo, sempre meno verosimile, di raggiungere il 75% della copertura, vale a dire proteggere dai tre virus responsa- I benefici Generalmente tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che i benefici dei vaccini antinfluenzali sono superiori ai rischi che si possono correre Quando astenersi Non ci si deve vaccinare se si è allergici a qualche componente del vaccino, se si ha meno di 6 mesi d’età e nel caso ci siano in corso malattie con febbre alta I tempi Il vaccino dovrebbe essere preso tra metà ottobre e fine dicembre La protezione scatta dopo due settimane dalla somministrazione e dura come minimo un anno bili dell’epidemia alle porte i tre quarti della popolazione a rischio (anziani, personale sanitario, donne al 2° e 3° mese di gravidanza, bambini e adulti con patologie gravi). Non si poteva correre il pericolo di mettere a repentaglio altre vite, sebbene il nesso di casualità tra decessi e somministrazione del vaccino sia tutto da dimostrare. Ma cosa può essere accaduto? In quale momento della lavorazione si è verificato il presunto errore? Lo chiariranno le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) dove esiste un centro di ricerca e valutazione immunobiologica che sottoporrà ai test i campioni del medicinale ritirato. Forse già martedì o mercoledì ci saranno le risposte iniziali sulla tossicità. È un vero giallo. I vaccini sono sorvegliati speciali da parte delle autorità regolatorie internazionali proprio perché destinati a decine di milioni di persone. Dunque ci sono sistemi di controllo rigorosi da quando le uova di gallina utilizzate per 15 Milioni Le vaccinazioni totali in Italia l’anno scorso Roma In clinica per una bronchite, le recidono l’arteria Donna muore dopo due settimane di coma Hanno denunciato i responsabili della clinica San Raffaele di Roma, dove la loro parente era stata ricoverata per una bronchite. Il marito e i figli Liliana R., una donna di 58 anni, vogliono fare chiarezza sul decesso avvenuto dopo 43 giorni di sofferenze. I medici del San Camillo, dove la paziente era stata poi trasferita, hanno constatato che le era stata recisa l’arteria femorale: sottoposta a intervento chirurgico, era stata tenuta in coma farmacologico. Nella denuncia i medici della clinica vengono accusati di avere lavorato «con negligenza, imperizia ed imprudenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA mettere in cultura i virus dell’influenza, di solito tre, arrivano in azienda fino a quando i lotti ne escono diretti ad Asl e farmacie. Norme di sicurezza e qualità verificate dall’Iss. Queste partite di Fluad avevano superato tutti gli esami. Walter Ricciardi, l’attuale commissario dell’Istituto Superiore di Sanità, ritiene improbabile che qualcosa sia sfuggito durante il percorso produttivo, specie dopo gli incidenti di due anni fa quando però i sospetti ricaddero su lotti, sempre di Novartis, rimasti in magazzino. Fluad non è un vaccino come tutti gli altri. È adiuvato, contiene cioè una sostanza che ne potenzia l’efficacia e dunque ne aumenta le capacità di immunizzazione. La sostanza si chiama squalene, un derivato del colesterolo prodotto dal nostro organismo: «In ogni fiala ce ne sono quantità infinitesimali — spiega Donato Greco, epidemiologo, ora all’Istituto internazionale di ricerca e prevenzione di Lione —. Io credo che il caso si sgonfierà. Ogni anno in Italia si contano da 6 a 8 mila morti in eccesso. Persone anziane e già malate che avrebbero finito di vivere pochi mesi dopo se non si fossero aggravate nella stagione invernale a causa di infezioni tipiche del periodo freddo». Un dato però è certo. La credibilità dei vaccini è stata rimessa in discussione. Un colpo «mortale» che allontanerà ancora i cittadini da una pratica di prevenzione risultata fondamentale nell’azione di lotta contro gravissime malattie infettive. Margherita De Bac © RIPRODUZIONE RISERVATA Il prodotto ● Il Fluad è un vaccino antinfluenzale prodotto dalla Novartis, in commercio in Italia dal 1997 ● Rispetto ad altri vaccini, contiene un adiuvante, vale a dire una sostanza di origine naturale, il colesterolo, in grado di potenziarne l’efficacia Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera t +39 02 540302359 www.fontanamilano1915.com 18 Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 19 WORKSHOP Via Trebbia 26, Milano 20 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 «Vogliamo farci sentire», «Basta con le violenze dei rom. I ragazzi italiani non si arrendono». Ieri mattina verso le otto, nel quartiere romano di Torrevecchia, circa cinquecento militanti delle organizzazioni di destra CasaPound e Blocco studentesco si sono riuniti vicino al campo rom di via Cesare Lombroso (200 persone in tutto), bloccando l’unica strada di accesso all’area e impedendo, di fatto, ai bambini di andare a scuola. «Non si sono mossi dai container, erano terrorizzati — spiega Carla Bartolucci, responsabile della cooperativa sociale Eureka I che, assieme all’Arci Solidarietà, opera nel campo —. Sono anni che lavoriamo sulla scolarizzazione e da qualche tempo i bambini vanno a scuola a piedi o accompagnati dai genitori. Episodi come questi certo non aiutano l’integrazione». E sulle periferie romane, dopo qualche giorno di tregua, torna l’incubo del razzismo e dell’intolleranza. «Un gesto di inaudita violenza e di violazione della Carta costituzionale» lo ha definito il capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera Maria Coscia durante un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Alfano mentre per il Campidoglio si tratta di «un fatto grave e vergognoso» che però in serata il movimento di estrema destra ha smentito giudicando la ricostruzione «un’accusa falsa e gratuita». «È comunque inconcepibile — ha replicato Fabio Di Martino, di Blocco studentesco — che le scuole romane sono fatiscenti e il sindaco Marino e le istituzioni finanzino i campi rom o i centri d’accoglienza». Per il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, Roma deve impegnarsi «in una riflessione più CRONACHE 21 ROMA Iniziativa di 12 atenei e Rcs Via agli incontri di Universiday con la fantascienza CasaPound blocca la strada e i rom non vanno in classe Arci, Pd e Comune di Roma: atto grave. La replica: l’accusa è falsa Lo striscione La protesta organizzata ieri mattina da Blocco studentesco e CasaPound in via Cesare Lombroso, a Roma, nei pressi del campo nomadi (Omniroma) profonda sulla convivenza perché bisogna lavorare insieme per creare reti di dialogo e solidarietà che sconfiggano un clima di paura e spaesamento, aiutino ad abbassare i toni e a costruire, insieme, una città più aperta e sicura per tutti». Secondo una prima ricostruzione, gli esponenti di destra avrebbero bloccato l’ingresso di alcuni istituti della zona dove sono iscritti i bambini nomadi, ma la questura di Roma, che ha identificato molti dei partecipanti alla manifestazione, non autorizzata, avrebbe smentito. Nei giorni scorsi al- cuni esponenti dell’estrema destra avevano denunciato il «lancio di pietre da parte di alcuni nomadi contro gli studenti di due istituti della zona, il Cartesio e il Domizia Lucilla, che sorgono nei pressi di un campo». Ieri quindi «il presidio di protesta per rispondere con forza alle provocazioni di alcuni esponenti di etnia rom». Violenze che non sono mai state denunciate alle forze dell’ordine, smentite dal municipio e dalle dirigenti scolastiche dei due istituti. Gli stessi operatori sociali che lavorano nel campo hanno però denunciato il progressivo degrado della struttura di via Lombroso. «Da qualche anno molti stranieri e non solo rom vivono per strada lì fuori — aggiunge Carla Bartolucci — i container sono distrutti, la sporcizia è ovunque e gli operatori del Comune non vengono a pulire. Questo campo è piccolo, si potrebbe tentare la sperimentazione di un nuovo modo di favorire l’integrazione. Bisognerebbe mettersi intorno a un tavolo, questo episodio genera solo paura». Flavia Fiorentino © RIPRODUZIONE RISERVATA Chi sono ● CasaPound è un movimento di estrema desta nato nell’omonimo centro sociale occupato a Roma dal 2003 ● Il leader Gianluca Iannone ha dichiarato di ispirarsi al fascismo: «C’è chi si rifà a Marx o a Ford, io voglio avere la libertà individuale di rifarmi a Mussolini, a livello filosofico e politico» La missione «Rosetta» e il film Interstellar, l’avventura di Samantha Cristoforetti nello spazio e i libri di Asimov. Ieri, al Politecnico di Milano, si è parlato di scienza e fantascienza nel primo talk di Universiday, il progetto che (con Rcs) coinvolge gli atenei di Milano nella divulgazione. Ospiti, Amalia Ercoli Finzi (che ha progettato la «trivella» di Rosetta), l’astronauta Paolo Nespoli e Antonio Serra, tra i creatori del fumetto Nathan Never. L’11/12, per Universiday, alla Bocconi arriva Spike Lee. © RIPRODUZIONE RISERVATA ItaliaCamp Innovazione sociale Nasce a Milano la rete europea Si chiude oggi, a Milano, «Promoting social innovation. A european perspective». Una due giorni per condividere le buone pratiche europee in ambito di innovazione sociale e agevolare la costruzione di una piattaforma internazionale. È stata promossa da ItaliaCamp e fa parte del programma dell’Agenzia nazionale per i giovani (Ang) per il semestre europeo di presidenza italiana. Ha coinvolto 22 organizzazioni di 16 Paesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 CRONACHE 23 I pm: Di Stefano si è comprato la laurea Consulenza da 12 mila euro al rettore. L’accusa: dossier del deputato pd contro i colleghi di partito Chi è ● Marco Di Stefano (sopra) 50 anni, romano, ex giocatore di pallanuoto nella squadra della Polizia, è stato eletto alla Camera con il Pd ● Ex assessore all’Istruzione (dal 2005) e al Demanio (2009-2010) del Lazio, prima che nel Pd ha militato in Ccd, Udc e Udeur ROMA Una laurea in Scienze Giuridiche pagata 12 mila euro e comprata con i soldi della Regione Lazio. C’è anche questa nuova accusa contro il deputato del Pd Marco Di Stefano. Il reato ipotizzato dai magistrati della procura di Roma coordinati dal procuratore aggiunto Nello Rossi è la corruzione. Ultima contestazione in un’inchiesta che ipotizza il pagamento di una tangente da quasi due milioni di euro da parte degli imprenditori Antonio e Daniele Pulcini per un affare immobiliare. E riguarda anche l’omicidio di Alfredo Guagnelli, che di Di Stefano era amico e collaboratore. Non solo. Dalle carte dell’inchiesta depositate nei giorni scorsi emerge l’inquietante ipotesi che di Stefano possa aver ricattato i politici del Pd dopo aver svolto attività di dossieraggio nei loro confronti. Infuriato per il risultato ottenuto alle primarie per le elezioni politiche nel febbraio 2013 minacciava al telefono di «scatenare la guerra nucleare», accusava Zingaretti, parlava di «maiali che hanno imbrogliato le primarie». Tanto che i pubblici ministeri, sollecitando la proroga delle intercetta- La tentata rapina a Salerno Portavalori assalito Grave un passante L’inchiesta Eni Un faro dell’Ocse su Renzi dopo la denuncia di due Ong: viola le norme anticorruzione MILANO «Non accettiamo che avvisi di garanzia più o meno citofonati sui giornali consentano di cambiare la politica aziendale in questo Paese», aveva detto il premier Matteo Renzi dopo la notizia dell’iscrizione dell’ad Claudio Descalzi e di altri manager Eni per corruzione internazionale nell’inchiesta milanese Eni-Nigeria. Ma ora l’Ocse mette nel mirino le parole di Renzi nell’ipotesi che abbiano violato la Convenzione sulla corruzione internazionale che vieta che le inchieste siano influenzate «da considerazioni di interesse economico nazionale». «Rivendico a questo governo di essere stato il primo a dire a viso aperto in Parlamento che non accettiamo che uno strumento a difesa di un indagato, l’avviso di garanzia, costituisca un vulnus all’esperienza politica e imprenditoriale di una persona», aveva dichiarato il 16 settembre Matteo Renzi di fronte alle Camere dopo che il Corriere della Sera aveva pubblicato la notizia sull’indagine su presunte tangenti pagate dall’Eni a politici nigeriani, che avrebbero propiziato l’acquisto per un miliardo e 90 milioni di dollari nell’aprile 2011 della licenza per l’esplorazione del campo petrolifero Opl245 di Abuja in Nigeria, e sull’iscrizione tra gli indagati di Descalzi, la prima nomina pubblica di peso dell’era Renzi. L’Eni ha sempre rivendicato la correttezza del suo operato. La dichiarazione del presidente del consiglio non è passata inosservata a due organizzazioni non governative impegnate sul fronte della lotta alla corruzione internazionale, l’inglese Global Witness e l’italiana Re:common, che hanno mandato una lettera all’Ocse in cui definiscono le frasi di Renzi una «palese critica» che contrasta con i principi della Convenzione Ocse, sottoscritta anche dall’Italia, che all’articolo 5 stabilisce che le inchieste sulla corruzione internazionale non devono essere «influenzate da considerazioni di interesse economico nazionale». Ora è il Gruppo di lavoro sulla corruzione (Wgb) a interessarsi del caso, e non solo per l’aspetto legato alle affermazioni di Renzi. Lo conferma il direttore degli affari legali dell’Ocse, l’italiano Nicola Bonucci, che a una richiesta del Corriere della Sera risponde che «alla sua riunione di ottobre 2015, il Gruppo di lavoro sulla corruzione ha preso nota della lettera» delle due Ong. «Il Wgb analizzerà più attentamente il caso in questione, come tutti gli altri casi di presunta corruzione internazionale, nell’ambito del quarto ciclo di valutazione delle pratiche e legislazioni dei Paesi parte della Convenzione», riferendosi all’inchiesta dei sostituti procuratori Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro. Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA zioni, parlavano di «particolare condizione di inquietudine ravvisabile nell’animus di Di Stefano il quale, ormai relegato ai margini dell’imminente competizione elettorale, sta- La vicenda ● In una dichiarazione del 16 settembre scorso il premier Matteo Renzi se l’era presa con le procure e di riflesso i giornali a proposito delle inchieste per corruzione internazionale che riguardano le aziende italiane ● In particolare Renzi aveva affermato: «Noi rispettiamo le sentenze ma non consentiamo a nessuno scoop di mettere in pericolo decine di migliaia di posti di lavoro». Il riferimento era a un’inchiesta per corruzione che aveva riguardato l’Eni Sparatoria tra guardie giurate di scorta a un portavalori e banditi che provano l’assalto: 16 colpi esplosi e tre passanti feriti, uno grave, colpito al viso. È successo a Pagani ( foto), nel Salernitano, 24 ore dopo la tentata rapina sull’Autosole vicino a Lodi. rebbe raccogliendo, nell’ottica di inficiare la carriera politica di alcuni colleghi di partito, materiale cartaceo per essi compromettente». Il parlamentare sarà interrogato martedì mattina. Dovrà spiegare come mai tra il 2008 e il 2010, quando era assessore al Patrimonio della Regione Lazio abbia fatto in modo che la società controllata «Lazio Service» — anche grazie alla complicità della sua compagna Claudia Aironi che era direttore della Logistica e di Tonino D’Annibale che era il direttore amministrativo, entrambi indagati — affittasse due immobili dei Pulcini all’esorbitante cifra di 3 milioni e 725 mila euro giustificandoli con una necessità urgente che in realtà era falsa. In realtà quel contratto sarebbe servito ai proprietari per far salire il valore degli stabili e poi venderli — come effettivamente avvenne — all’Enpam. Dovrà chiarire che cosa davvero accadde tra lui e Guagnelli — che per quell’affare incassò 300 mila euro — prima che l’uomo sparisse nel nulla il 9 ottobre 2009. E adesso dovrà anche giustificare quel falso titolo di studio. Sono stati i carabinieri del reparto operativo di Roma, che da tempo indagano sulla «rete» di società e imprenditori tessuta da Di Stefano, ad accertare che il parlamentare ha comprato gli esami di un’università telematica quando è diventato assessore all’Istruzione e in circa 4 mesi è riuscito a ottenere la laurea in Scienze Giuridiche. Prezzo totale: 12mila euro che Di Stefano ha pensato di addebitare alla Regione affidando al rettore dell’Ateneo una consulenza con «Sviluppo Lazio». Il conto è stato così saldato, anche se nel curriculum della Camera Di Stefano ha come titolo di studio: diploma di liceo scientifico. Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 CRONACHE Inchiesta Mose, Milanese scarcerato Milano Firme false alla lista Formigoni: condannato il pdl Podestà La Cassazione annulla la custodia cautelare: decade anche l’accusa di corruzione L’ex assessore Chisso patteggia trenta mesi più il sequestro di due milioni DAL NOSTRO INVIATO Non un corrotto ma un astuto mediatore di traffici illeciti. Un reato meno grave, insomma. E con questa nuova accusa, «traffico di influenze illecite», la Cassazione ieri ha disposto la scarcerazione di Marco Milanese, ex onorevole del Pdl, ex colonnello della Finanza ed ex consigliere economico dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti. «Dimostrerò la mia innocenza, ho sempre avuto fiducia nei giudici» ha detto Milanese all’uscita dal carcere di Santa Maria Capua Vetere. Era in cella VENEZIA L’opera di Andrea Pasqualetto I blocchi In basso, le paratoie mobili del sistema Mose sollevate ieri. Sotto verrà realizzata una pista ciclabile (Afp Photo) come lo definiva Mazzacurati, capace di risolvere l’irrinunciabile questione finanziaria. Ed era sempre lui l’interlocutore che il presidente del Cvn volle incontrare a Milano nel giugno 2010. Appuntamento nella sede meneghina di Palladio finanziaria, la Mediobanca del Nord Est, alla presenza dell’amministratore delegato Roberto Meneguzzo. Per l’accusa la mazzetta sarebbe passata di mano in quell’occasione. «Premesso che il mio cliente nega la tangente, va sottolineato che il titolo di reato era comunque sbagliato — dice soddisfatto l’avvocato Bruno Laro- Sollevate le paratoie contro l’acqua alta DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA Come un moderno gigante del mare, il Mose è emerso ieri dalle acque scure della laguna mostrando il suo volto pulito. E quando ha toccato la massima altezza fermando i flutti adriatici verso Venezia, se avesse avuto una voce sarebbe stato un urlo liberatorio, dopo i lunghissimi mesi dello scandalo. Ieri, mentre in tribunale si celebrava l’ultimo atto della triste vicenda giudiziaria di corruzione legata ai suoi fondi, dall’altra parte della laguna un da luglio con l’accusa di aver incassato una tangente di 500 mila euro da Giovanni Mazzacurati, l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova (Cvn), nell’ambito della vicenda Mose. Mazzacurati confessò di aver versato i soldi per far approvare una delibera del Cipe che sbloccava il finanziamento di 400 milioni di euro a favore del Mose, cosa che si verificò. Secondo le procure di Venezia e Milano (quest’ultima subentrata per competenza), l’ex onorevole avrebbe potuto condizionare la scelta grazie alla vicinanza a Tremonti. Era lui «l’uomo con le mani in pasta», 5,49 Miliardi La cifra complessiva per la realizzazione del Mose centinaio di tecnici e ingegneri italiani, olandesi, belgi, inglesi e americani si sono spellati le mani di fronte alla diga più originale e ambiziosa del mondo che ha superato il primo test serio della sua vita. Una schiera di ventuno paratoie mobili è stata sollevata chiudendo per la prima volta una bocca di porto, la più a Nord, quella che separa Punta Sabbioni dall’isolotto artificiale dove ha sede il cantiere del Mose. Eccola in azione, dunque, la grande opera che dovrebbe proteggere la città-museo dalle alte maree sempre più frequenti ed erosive. Una creatura tutta italiana, che nasce da un’idea semplice ma di difficilissima realizzazione. Cioè questi enormi scatoloni d’acciaio (paratoie) che vengono riempiti d’acqua e tenuti invisibili sul fondo della laguna, incernierati a ciclopici cassoni in cemento armato. All’allerta dell’alta marea l’acqua viene sostituita con aria compressa e le paratoie salgono, grazie al principio di Archimede. Sorprendono i numeri: 30 anni di battaglie politiche e ambientaliste, 5,4 miliardi di sa, difensore di Milanese —. Perché la corruzione contestata per l’arresto prevede il ruolo attivo di un pubblico ufficiale, mentre lui nell’occasione non lo era, non avendo potere sul Cipe. E così ha sofferto ingiustamente 5 mesi di carcere». Intanto anche l’ultimo protagonista politico ha patteggiato: Renato Chisso,ex assessore regionale alle Infrastrutture, ha chiuso la partita giudiziaria con una pena di 2 anni e 6 mesi più il sequestro di 2 milioni. Ma nei suoi conti la Finanza ha trovato poche briciole. A. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA euro il costo, 78 paratoie, 37 cassoni ancorati sul fondo e alti come palazzi (fino a 27 metri) con cunicoli e tunnel abitabili dove ora, in una sorta di nuova Atlantide, si vorrebbe far passare una pista ciclabile e pedonale; e ancora: 350 i chilometri quadrati di specchio d’acqua interessati, 30 milioni di euro l’anno il costo della sola manutenzione. Ieri, quando gli scatoloni gialli sono spuntati dalle acque come balene fermando il mare, gli occhi dell’ingegnere che ha coordinato i lavori, Hermes Redi, si sono inumiditi: «Provo una gioia immensa». Accanto a lui Mauro Fabris, ancora per poco presidente del Consorzio Venezia Nuova: «Si è conclusa la fase dell’emergenza, ora speriamo si parli solo di genio e di modello italico da esportare nel mondo». Fine lavori: 2017. 25 La vicenda ● La Cassazione ha annullato la custodia in carcere di Marco Milanese che era stato arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta (filone milanese) sul Mose ● La suprema corte ha riqualificato il reato di corruzione in «traffico di influenze illecite», disponendo la scarcerazione «se non detenuto per altra causa» ● Sino a oggi, l’inchiesta sul Mose a Venezia ha registrato 32 patteggiamenti su 51 indagati. Fra questi, l’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan ha avuto 2 anni e 10 mesi di pena e dovrà pagare 2,6 milioni allo Stato. Non è stato accettato il patteggiamento per l’ex sindaco Giorgio Orsoni che non è indagato per corruzione MILANO «La falsità delle liste» che consentirono a Roberto Formigoni di essere rieletto nel 2010 presidente della Regione Lombardia è stata dichiarata dalla giudice Monica Amicone che, per la falsità di 900 delle sottostanti firme disconosciute dai teorici firmatari, ha condannato a 2 anni e 9 mesi il presidente della ex Provincia di Milano e allora coordinatore lombardo pdl per «falso elettorale» in violazione della legge speciale n. 570 del 1960. Sull’oggi alfaniano Podestà, che dovrà risarcire 100.000 euro alla Provincia con 4 ex consiglieri, si scontrarono il pm Robledo e il suo capo Bruti Liberati, che aveva chiesto l’archiviazione (poi accolta dal gip) del primo esposto del radicale Lipparini senza entrare nel merito della falsità o meno delle firme, ma per il motivo assorbente che esse, prive di autentica, di fatto era come se non fossero esistite. Ora al Csm Robledo ha sostenuto che, riaperto il fascicolo, Bruti cercò di frenare l’iscrizione di Podestà preoccupandosi che «creasse un problema nel Pdl» e suggerendo che «in una situazione delicata fosse prima necessario fare ulteriori indagini. Infine mi hai testualmente detto — ha scritto a Bruti — che l’iscrizione avrei dovuto farla “solo quando te lo dico io”. Ti ho risposto che in 30 anni di magistratura le iscrizioni le avevo fatte esclusivamente in adempimento alla legge», e tempo dopo in corridoio «mi hai chiesto: “Quell’iscrizione non l’hai poi fatta, vero?”. Ti ho risposto che l’avevo fatta, e mi hai detto: “Allora non ci siamo capiti”». Bruti, invece, al Csm ha replicato che, come capo, pretese solo che Robledo lo tenesse informato su processi delicati, e che per questo gli contestò di aver invece «appreso dell’avvenuta iscrizione di Podestà (...). Hai proceduto a stretto giro, senza preavvisarmi e adottare cautele a tutela della segretezza». La sentenza prova la «superficialità della Procura nella ricerca della verità» a detta di Podestà, che sul suo sito nell’e-book «Che Italia è questa» rilegge «Il processo di Robledo contro Podestà». Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA La nebbia sparisce al Nord, ma compare a Napoli e al Sud Scarsa visibilità sulle tangenziali e voli cancellati a Capodichino. Il Cnr: in Val Padana è calata del 47% La nebbia in Val Padana è dimezzata mentre in Campania e in altre zone costiere del sud aumenta, mostrandosi sempre più di frequente. Problemi a Napoli, sulla tangenziale, e a Capodichino dove da mercoledì sono stati cancellati oltre 20 voli. E disagi fino a Cagliari, con ritardi sui voli, specie all’alba. Mentre al Nord il fenomeno si registra sempre meno. Uno studio del Cnr pubblicato sulla rivista internazionale Atmospheric Environment precisa che negli ultimi vent’anni gli episodi nebbiosi nella pianura del Nord sono calati del 47%. Qualcosa di analogo accade in California (con un calo del 45%), in una zona simile alla Val Padana, che continua ad essere una delle aree più inquinate d’Europa. «Ipotizziamo due cause — spiega Sandro Fuzzi dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr e responsabile della ricerca —. La prima che il tutto abbia origine dal riscaldamento globale; la seconda, meno credibile, L’inquinamento Negli ultimi decenni la concentrazione degli inquinanti nelle gocce si è ridotta dell’80% Nebbia Una vista del porto di Napoli con la nebbia (Controluce) che dipenda dal calo dell’inquinamento». L’indagine, infatti, ha in parallelo dimostrato che negli ultimi decenni la concentrazione degli inquinanti nelle goccioline nebbiose si è ridotta dell’80% per un abbassamento delle emissioni di alcuni gas come anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca. Di conseguenza è diminuita l’acidità abbassando la minaccia al patrimonio artistico. Ma il danno per la salute rimane. «L’aumento della nebbia al Sud non ha collegamenti con la diminuzione al Nord — nota Fuzzi —: la prima ha origini dal mare che porta maggiori dosi La ricerca ● Uno studio dell’Istituto di scienza dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna, ha rivelato che la nebbia in Val Padana è diminuita del 47% dai primi anni Novanta a oggi di umidità. Quella in Val Padana nasce dall’orografia del territorio che favorisce nella stagione invernale la stagnazione dell’aria intrappolando gli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera». Ma perché la nebbia adesso è più frequente al Sud? «La ragione — spiega Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del Cnr — potrebbe essere un aumento della temperatura del Mar Tirreno. Negli ultimi anni il suo livello medio resta più elevato sino ad autunno inoltrato, ottobre e novembre, e questo favorisce la nascita della nebbia». Giovanni Caprara © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 CRONACHE 27 Germania Il dramma di Tugce morta aiutando due ragazze I genitori hanno deciso di staccare le macchine che la tenevano in vita nel giorno del suo 23° compleanno. Ieri a Offenbach centinaia di persone hanno dato l’addio a Tugce, studentessa finita in coma vegetativo per aver salvato due ragazzine minacciate da dei coetanei in un McDonald’s vicino a Francoforte (a sinistra la veglia, a fianco la foto della ragazza). Tugce voleva fermare un gruppo di giovani che minacciavano due adolescenti. Nel parcheggio un assalitore le ha dato un pugno e lei, cadendo, ha sbattuto la testa a terra. Dopo due settimane di attesa i medici hanno accertato la morte cerebrale. © RIPRODUZIONE RISERVATA La pagella alle scuole Nella piattaforma della Fondazione Agnelli oltre 4.000 istituti: i migliori individuati dal profitto universitario dei loro diplomati Roma Dietro al «Tasso» un liceo di periferia Lo scientifico Virgilio è l’unico liceo romano a superare la soglia dei 90 punti. Pochi decimali lo separano, nello stesso indirizzo, dal secondo e terzo classificato: Mamiani e Righi. Tutti istituti pubblici: a Roma sono le scuole statali con una solida storia alle spalle a contendersi la vetta. Per il classico, invece, la migliore performance è quella del Tasso, seguito dalla «sorpresa» del Kant, scuola di periferia sulla Casilina e dal Mamiani. Deludono un po’ i simboli della città: il Visconti — il liceo della Roma bene in pieno centro — si piazza al sesto posto, il Giulio Cesare in corso Trieste è 14esimo e solo 20esimo il Massimo, l’istituto dei gesuiti dove si sono formati manager e politici di ieri e di oggi (c. de l.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano Il «Sacro Cuore» a sorpresa in vetta Su Corriere.it Come trovare la scuola migliore? Su www.corriere.it /scuola le mappe e il link per accedere a Eduscopio Ogni anno, di questi tempi, genitori e ragazzi affrontano insieme un rito di passaggio fondamentale: la scelta delle superiori. Quale scuola può dare a mio figlio migliori opportunità? Per rispondere a questa domanda la Fondazione Agnelli ha elaborato Eduscopio, una piattaforma digitale in cui vengono valutati oltre 4 mila istituti in base ai risultati dei rispettivi diplomati al primo anno di università (voti agli esami e crediti). L’idea è che il rendimento delle matricole dipenda in buona parte proprio dalla for- Il portale ● Eduscopio raccoglie i dati di 4 mila scuole mazione ricevuta a scuola (anche se non va sottovalutato il ruolo delle famiglie). Il funzionamento è semplice (potete provarlo andando su corriere.it/scuola): basta indicare il tipo di scuola prescelto (liceo o istituto tecnico) e selezionare il proprio comune di ● Il sito è stato presentato ieri da John Elkann, vicepresidente della Fondazione Agnelli (nella foto Tam tam) residenza per ottenere una lista delle scuole migliori nell’area. I risultati? A Roma si conferma il primato delle grandi scuole statali mentre a Milano primeggiano anche i licei di ispirazione cattolica; le scuole blasonate del centro sono sempre più tallonate da quelle di periferia o della provincia; in fondo alla lista restano i diplomifici privati. Exploit degli istituti tecnici del Nordest come il Marie Curie di Pergine Valsugana (Trento) che rivaleggia con i migliori classici e scientifici d’Italia. (o.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Genova Il «Mazzini» vince sulle rivali nobili Fra i due licei classici genovesi, storicamente rivali, il Colombo e il D’Oria, prevale il primo con un indice di 81,02 contro l’80.85 del secondo. Ma non è questa la sorpresa. I licei più blasonati sono infatti superati con indice 85,73 dal Mazzini, nel quartiere popolare di Sampierdarena con il 79% di universitari che superano il primo anno mentre il Colombo si ferma al 74 e il D’Oria al 72. Fra gli scientifici tiene banco il centrale Cassini ma anche qui la periferia gioca in rimonta: al secondo posto il Lanfranconi in via Ai Cantieri, un indirizzo che segnala la sua posizione nel ponente operaio. (e.d.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Venezia I «nuovi» di Mestre superano la laguna Mestre batte Venezia. Ecco la superiorità dei licei della terraferma rispetto agli istituti storici. Prendiamo il classico Foscarini (nell’Albo d’Oro, tra gli altri, Alfredo Panzini, Pier Maria Pasinetti, Cesare Musatti, Franco Basaglia) dove hanno studiato Renato Brunetta, Giorgio Orsoni e lo storico Mario Isnenghi. Qui, l’indice di qualità è di 76.84, mentre il Bruno-Franchetti di Mestre tocca il 79.39. Terzo, il Marco Polo, frequentato da Massimo Cacciari. (m.fu.) © RIPRODUZIONE RISERVATA A Milano la sorpresa è il Sacro Cuore: l’istituto cattolico, dal 1984 gestito da Comunione e Liberazione, «batte» i licei classici statali, storici e blasonati, aggiudicandosi 92.64 punti nell’indice stilato dalla Fondazione Agnelli (seguito da Carducci, Berchet e Parini, con punteggi tra l’89 e l’84). L’istituto era ben posizionato anche nella classifica del 2012 (39esimo su oltre 400). Sul fronte degli scientifici, si conferma in vetta il Volta, primo nel suo indirizzo con 93.05 punti. Talmente richiesto da aver dovuto inserire una «prova valutativa» per scremare gli aspiranti studenti: le richieste sono 650 per i 250 posti disponibili in prima. A seguire di nuovo il Sacro Cuore, poi il Leonardo e il Carrel, un altro paritario. (a.d.m.) Dante Alighieri e Michelangelo non sono solo i due migliori licei classici di Firenze, ma anche i perenni sfidanti, sorta di piccoli Oxford e Cambridge in riva all’Arno. E anche nella classifica Eduscopio non viene smentita la rivalità. Il Dante Alighieri è primo (28,65 la media dei voti al primo anno universitario degli ex studenti), il Michelangelo (28,46) segue a ruota. Al «Dante» hanno studiato il premier Matteo Renzi (ottimi voti, anche in matematica) e il ribelle Piero Pelù. (m.ga.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Firenze Nella sfida a due prevale il «Dante» 28 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera ● Personaggi Non si può mettere assieme il cattolico Giuseppe Dossetti con il laico Piero Calamandrei, né si possono accostare il segretario del Pci Enrico Berlinguer con il presidente americano anticomunista John Kennedy ANALISI & COMMENTI di Stefano Agnoli Il petrolio va a picco, la benzina cala a passo di lumaca Il folle andamento dei prezzi e i cittadini usati come bancomat C i sono domande, nella vita, destinate a rimanere senza risposte convincenti. Una di queste potrebbe essere quella che ci si pone tutte le volte che il petrolio, come in questi giorni, cala vertiginosamente: perché se il barile scende il prezzo della benzina non va giù? Ancora una volta ci risiamo: «Lo scandalo della benzina» titolava il Corriere due anni e mezzo fa, e non pare che da allora sia cambiato molto. Il cittadino-bancomat assiste alla solita commedia delle parti, al gioco di interessi incrociati che vede sul banco degli imputati i soliti attori, e rigorosamente nessun colpevole: le compagnie petrolifere, lo Stato, i gestori, il sistema di rilevamento dei prezzi dei prodotti petroliferi. Partiamo da considerazioni semplici: la benzina italiana resta ancora la più cara d’Europa, e in alcune Regioni dove si caricano accise addizionali si riesce ad andare oltre. Non ci battono neanche i Paesi Bassi, che pure impongono (unici a superarci) una tassazione più elevata: il 64% contro il nostro 62%. Incredibile quindi: persino con un maggior carico fiscale gli automobilisti olandesi pagano la benzina meno di quelli italiani. Forse perché l’Olanda ha la Shell e noi no? Pare evidente che nel Nord Europa la benzina continui ad essere fabbricata e distribuita in modo più efficiente. Non c’è insomma solo il Fisco, perché se si escludono Malta, Bulgaria, Cipro e Danimarca (non ce ne vogliano) solo in Spagna il prezzo industriale è più elevato. Un altro bel primato, non c’è che dire, di cui possono andare fiere le compagnie, i raffinatori, i gestori e lo Stato regolatore, incapace di implementare una vera concorrenza tra compagnie e tra gestori. Nota finale sui prezzi all’ingrosso dei carburanti, quelli rilevati da Platt’s e base per il dettaglio. Il barile (corretto per l’euro-dollaro) da giugno è sceso del 33%. I prodotti petroliferi del 20%. Anche lì poco è cambiato. @stefanoagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it on entro nel merito della polemica del presidente del Consiglio con i sindacati, né intendo polemizzare con l’identità plurale, la cultura e le radici proposte dallo stesso Matteo Renzi per un Pd in cui «tutti hanno cittadinanza». Vorrei piuttosto discutere «la storia e i valori della sinistra» che, secondo il segretario democratico, sarebbero incarnati da un pantheon che include — sono parole sue — Enrico Berlinguer e Nelson Mandela, Giuseppe Dossetti e Alexander Langer, Giorgio La Pira e John Kennedy, Piero Calamandrei e Gandhi. Più che una visione fondata su culture e tradizioni di pensiero politico della sinistra occidentale, a me pare che questo pot-pourri di busti marmorei sia stato raccolto in qualche mercatino domenicale che contiene di tutto un po’. Il pacchetto di mischia renziano, che dovrebbe rispecchiare l’orizzonte politico-culturale del premier, non è riconducibile alla socialdemocrazia continentale del welfare state o al socialismo liberale, e neppure al riformismo democratico sperimentato in varie forme di qua e di là dell’Atlantico. Passando in rassegna quei busti marmorei si ha l’impressione che la vera preferenza di Renzi sia un mix di sinistra cristiano-integralista e italocomunismo perbenista che, tuttavia, fino ad oggi non ha dato grandi prove. L’ambizioso leader avrebbe fatto meglio a lasciar alla ricerca storica le personalità del pantheon piuttosto che sollecitare riflessioni sul loro significato politicosimbolico. Enrico Berlinguer è stato l’ultimo comunista che non ha mai voluto prendere atto della catastrofe politica e ideale delle BEPPE GIACOBBE N ● Il corsivo del giorno LE CONTRADDIZIONI DEL PANTHEON DI RENZI di Massimo Teodori democrazie popolari e si è ostinatamente aggrappato al fumoso cattocomunismo di stampo rodaniano contro la prospettiva socialista e democratica che nello stesso periodo si affermava in Europa con Olof Palme, Willy Brand e François Mitterrand. Dossetti ha rappresentato il Vaticano illiberale dell’articolo 7 di Pio XII, ed ha avversato la laica concezione dello Stato del cattolico liberale Alcide De Gasperi. La Pira ha portato a Firenze una ventata di populismo e terzomondismo che è difficile prendere a modello. Calamandrei ha contra- stato a fondo il dossettismo alla Costituente in un’Italia allora funestata dal clericalismo. Gandhi e Mandela rappresentano belle immagini di realtà esotiche d’altri tempi e altri luoghi, e Langer fa la figura di una umanissima statuina in un presepe che ha bisogno di verde. Infine l’accoppiata di Kennedy con Berlinguer e La Pira è un nonsense riferito a un presidente americano che operò da fermo anticomunista a Cuba e Berlino. Certo, non va sovrastimato il significato della trovata renziana, che sembra nascondere più Pot-pourri Un mix di sinistra cristiano-integralista e italocomunismo, con un pizzico di verde Preparazione Sorge il dubbio che al premier manchi la cultura politica per andare oltre i tweet un vuoto di idee che non suggerire una visione e un indirizzo adatti a guidare il futuro d’Italia. È vero che i pantheon non sono carte programmatiche da esaminare con spirito filologico, ma qualcosa deve pur significare in termini di propositi l’elencazione di un insieme di personalità, soprattutto se l’autore è presidente del Consiglio e leader del maggior partito di sinistra alla testa del nostro Paese. Non si può ignorare che la celebrazione di determinate personalità implica un simbolismo spesso più eloquente di complessi ragionamenti. Ecco perché sorge il dubbio che a Renzi manchi quella cultura politica che dovrebbe essere necessaria per andare oltre i tweet che evocano l’insalata arcobaleno bianca, rossa e verde in salsa toscana. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 IL PAPA IN TURCHIA DIALOGO CON L’ISLAM LA SCELTA DI FRANCESCO PER SALVARE I CRISTIANI di Alberto Melloni Sfide La sola via d’uscita per fermare le persecuzioni è la convivenza tra fedi diverse. Una Crociata potrebbe essere dannosa. Questa consapevolezza accomuna il capo della Chiesa cattolica e il patriarca Bartholomeos P apa Francesco è in Turchia per celebrare insieme al Patriarca ecumenico Bartholomeos la festa di sant’Andrea. È una visita usuale dopo che le relazioni fra la Chiesa della nuova Roma (Costantinopoli) e della antica Roma sono diventate fraterne, con la levata delle scomuniche decretata alla fine del Vaticano II. Ma la Turchia è anche la memoria di un Islam conquistatore, quello che espugnò Costantinopoli nel 1453, poco dopo il fallito Concilio di Firenze, al termine del quale i monaci bizantini teorizzavano che fosse meglio essere soggetti al turbante del Sultano che alla tiara del Papa. In Turchia c’è la memoria della diplomazia cristiana saggia di monsignor Angelo Roncalli, mandato in quella terra laicizzata a viva forza da Atatürk, dove, anziché fare il «funerale del passato», aprì una via di amore e, durante la Shoah, seppe far evadere dalla grande prigione dell’Europa nazifascista migliaia di israeliti in fuga verso la Palestina. Questo insieme di memorie può sembrare schiacciato oggi da una gigantesca, densa nube che oscura l’orizzonte del Levante turco ed europeo. È la nera nube della guerra di religione che avvolge tre decenni di conflitti nei quali sono morti milioni di credenti, in gran parte musulmani di diversa denominazione. È la nube dell’orrore dalla quale è uscita la forsennata prepotenza dei tagliagole del sedicente Stato islamico, che sterminano le vite di cui nessuno si cura e quelle dei cooperanti e dei giornalisti, la cui decapitazione colpisce l’immaginario con una ferocia ostentata. Assassini di inermi, stupratori di bambine e di donne. Piccola minoranza dentro quel mosaico che la nostra ignoranza chiama «l’Islam», alla quali errori politici e negligenze teologiche hanno permesso di radicarsi ideologicamente tra le nuove generazioni: ma capace di contagiare parti distanti del grande corpo dei musulmani e di accendere il demone della paura. La nube scura, che si intravede da Ankara, avvolge anche il destino dei cristiani, vittime di questa lotta senza quartiere e senza pietà. Profughi che fuggono dalle città dove hanno abitato per secoli, lontani dalle cristianità latina e bizantina. Prede uccise oppure — come i vescovi di Aleppo o il gesuita Paolo Dall’Oglio — rapite per poter essere esibite, vive o morte, come argomento che corrobori le tesi di chi pensa che serve guerra per spegnere la guerra e violenza per troncare la violenza. Francesco, il Papa che teorizza il contrario, non evade la domanda che pone la immensa scurissima nube. Non è un uomo ingenuo né lo sono i diplomatici — Parolin, Caccia, Filoni, Tauran — con i quali si confronta. Quando due anni fa fermò con un digiuno il bombardamento di Damasco che avrebbe aggiunto caos nel quadrante siriano, quando giusto dodici mesi or sono cercò di coinvolgere la Russia in una situazione che non potrà essere equilibrata dai soli interessi strategici dell’amministrazione americana, surclassò la superficialità di tanti. Papa Francesco sa che c’è chi sfida su questo ambito la sua decisione di essere voce inerme degli inermi, musulmani e cristiani, soprattutto cristiani. Perché chi dice la più ovvia delle cose — cioè che non si possono ignorare le innumerevoli vittime cristiane della guerra, derubate di tutto — finisce fatalmente per chiedere che chi ha la forza militare di farlo liquidi gli assassini. Con una guerra, insomma: o se mai con una «crociatina». Chi non li ama sostiene che salverebbe i cristiani, chi li ama sa bene che un’altra guerra lascerebbe proprio ai fedeli un conto da Fratellanza In un mondo dilaniato dal demone della divisione e dell’odio, l’unica soluzione possibile è la più alta: affermare l’unità del genere umano pagare sempre più salato. Il Papa va inerme a dire che quello che salverà i cristiani è solo la pace: la pace di tutti, dei musulmani e dei cristiani. Una pace che ha bisogno di politiche per far rientrare in scena attori esclusi (il decimo rapporto Nomisma su «Nomos e Chaos» lo spiega in dettaglio), e ha bisogno della fede dei credenti. Francesco ha detto che l’aggressore ha il diritto (proprio così: il diritto) di essere fermato prima che la sua bestialità idolatra lo perda: ma non ha fornito soluzioni facili dietro le quali una politica senza idee si possa nascondere. E ha chiamato a pregare per questo viaggio nel quale la comunione delle Chiese non costituisce un altro tema (non fu il dilemma del concilio di Firenze?), ma parte del problema. Perché in un mondo dilaniato dal demone della divisione e dell’odio, l’unica soluzione possibile è la più alta: affermare l’unità del genere umano. Farlo richiede una autenticità profonda che Francesco ha, che ha anche Bartholomeos. Gli altri la facciano vedere, se sanno cos’è. © RIPRODUZIONE RISERVATA 29 ●C LA MIOPIA DI UNA RIFORMA CHE SVILISCE LE BIBLIOTECHE COMMENTI DAL MONDO Quei problemi di «salute» della democrazia democrazia non sta ● ❞ «La tanto bene». Da un lato la crisi economica attanaglia l’Occidente e dall’altro la crescita di Paesi, come la Cina, dove il modello non è quello democratico. L’analisi di Natalio Botana, su La Naciòn di Buenos Aires, mette in guardia dai rischi di una carenza di rappresentanza che si manifesta anche in una voglia di separatismo, come in Scozia e Catalogna. E l’Argentina non può pensare di assistere all’involuzione del processo democratico che rischia di trovarla pesantemente esposta. on la riforma del ministero dei Beni e delle Attività culturali il processo di liquidazione del patrimonio archivistico e librario affidato alle cure dello Stato giunge al suo esito estremo: le biblioteche storiche (e gli archivi) sono in gran parte private del ruolo dirigenziale, la loro direzione affidata a impiegati senza preparazione specialistica e vengono ridotte al rango di uffici periferici del ministero, variamente accorpate ad altri uffici, secondo le Regioni. Le biblioteche di Roma e Firenze sotto la direzione delle rispettive Biblioteche nazionali, altre ricondotte in un non ben identificato «polo museale»: la Braidense di Milano è assorbita nell’annunciata Grande Brera, l’Estense di Modena accorpata alla Galleria. Si dimentica che per dirigere biblioteche cariche di storia con vastissimi patrimoni librari — come la Braidense, la Laurenziana, l’Angelica e la Casanatense, l’Estense — si debbono avere alti livelli di specializzazione in storia del libro, della cultura, con ottima conoscenza delle lingue clas- dall’esperienza ● ❞ Parte personale di madre, Kate Riley, sul Seattle Times, per riflettere sul tema dell’autismo. E ringraziare per la «lezione d’amore» che le arriva da suo figlio autistico. «Ho imparato da lui a guardare il mondo senza stereotipi, a non dare giudizi, ma a vedere solo essere umani uguali a me, persone da incontrare e con le quali fare amicizia». Un commento, quello di Kate Riley, che si dipana attraverso il racconto di una giornata con suo figlio, vissuta dietro i suoi occhi. E per dare un vero senso alla Giornata del ringraziamento. a cura di Carlo Baroni © RIPRODUZIONE RISERVATA QUEL CHE CAMERON NON DICE GIOCANDO SULL’ EUROPA SEGUE DALLA PRIMA Thanksgiving day Lezione d’amore dal figlio autistico siche e moderne. La Laurenziana, cuore dell’Umanesimo europeo, non può essere affidata a un bravo burocrate ministeriale. Invece, mentre per un manipolo di venti musei, elevati di rango, si prevede giustamente un concorso internazionale per la scelta del direttore, per le biblioteche statali ogni selezione concorsuale, ogni preparazione professionale appare superflua: ovviamente i riformatori del ministero non sanno cosa sia una biblioteca, ignorano che senza le nostre biblioteche e gli archivi sarebbe impossibile capire le opere esposte nei più prestigiosi musei. Ma tant’è: le biblioteche e gli archivi non staccano biglietti d’ingresso a pagamento, quindi non appartengono al «sistema cultura» intesa dal ministero come strumento di introiti per lo Stato. Nella prospettiva ragionieristica e aziendalistica ministeriale costituiscono una spesa inutile. Anzi un peso: viene in mente Gioachino Belli, «li libbri nun so’ robba da cristiani». Tullio Gregory L’ Unione Europea è sì mercato, servizi e moneta ma è soprattutto una costruzione complessa, volta alla creazione di una entità politicamente integrata. La difficoltà di darsi un governo dell’economia, e non solo della moneta, messa in luce dalla crisi dell’euro, ha mostrato che senza un salto di qualità in senso sovranazionale — sia pure con le necessarie flessibilità e adattamenti — l’Unione Europea rischia di scivolare in una progressiva irrilevanza. È un tornante particolarmente delicato e toccare un pilastro fondamentale come quello della libera circolazione delle persone potrebbe avviare una serie di reazioni a catena da cui l’intero impianto comunitario potrebbe risultare compromesso. La Gran Bretagna non è parte dell’euro, non condivide gli obiettivi di integrazione politica e guarda all’Unione Europea come a uno strumento di razionalizzazione economica, più simile a una zona di libero scambio che a una entità tendenzialmente sovranazionale. È giunto il momento di chiedere a Cameron se questa posizione sia compatibile con le sfide che si pongono: se in altre parole sia disposto a collaborare ad un progetto comune, o se ritenga di doversene ritrarre perché non appare più coerente con le sue priorità. L’uscita della Gran Bretagna dall’Ue sarebbe un problema per tutti, ma se dovesse accadere per un tema gonfiato da calcoli elettorali avventurosi, il danno sarebbe ancor maggiore. I dati richiamati da Martin Wolf sul Financial Times confermano che l’immigrazione dal resto dell’Unione Europea non rappresenta un costo per l’economia del Paese, mentre la quota di lavoratori comunitari occupati rilevata nell’ultimo censimento è risultata più alta di quella dei britannici: 80% contro 69%. Se poi Cameron dovesse davvero decidere di fare dell’Inghilterra la Singapore del XXI secolo, ne soffriremmo tutti. Ma più di tutti ne soffrirebbe Londra. Antonio Armellini © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 31 Tempiliberi Benessere Viaggi Moda Food Design Bambini Tecnologia .a[Z[ <^Q\MSM`[ /[_`[_[ Natale. Sapete tutto? Una festa laica Il sole pagano dell’Avvento N atale, per essere una festa religiosa, è molto laica. Sincretica, aperta e flessibile, a partire dalla data. Le fonti sono oscillanti riguardo il giorno della nascita di Gesù; certo è che la scelta del 25 dicembre venne incontro ai tanti cittadini romani che nel tardo Impero si convertivano al cristianesimo. L’innesto avvenne su elementi della tradizione pagana, come i Saturnali, feste rurali legate a Saturno, con scambi di doni; mentre il 25 dicembre era il giorno del «Sol invictus», il dio Sole, legato a Mitra, uno dei tanti culti orientali. L’uso «natalizio» del 25 si diffonde a partire dal IV secolo. Dopo Cristo. Una data legata a Saturno, un colore ispirato a un santo e anche qualche «modernità»: ecco un piccolo manuale sulla ricorrenza più importante di Luca Mastrantonio secolo in Anatolia (oggi Turchia). Negli Usa arriva via mare, da Amsterdam (il nome in olandese è Sinterklaas). La figura, corpulenta, è modellata sulla poesia A visit from Saint Nicholas (1823), attribuita al newyorkese Clement C. Moore. A imporre il rosso sul verde elfico nord-europeo è la Coca cola, che canonizza l’icona. Barba da marxista, spirito capitalista. euro, pare ci sia la possibilità di una risposta di Babbo Natale. Per qualche euro in più, nella bella antologia natalizia di Einaudi, Il regalo più bello ( 17), c’è quella umoristica scritta da Mark Twain. Dal Palazzo di San Nicola, sulla Luna. nel 1947, disegna in versione papero per Paperino e il Natale sul Monte Orso. È fan fiction, re-invenzione di una storia da parte di un fan. Charles Dickens Frank Capra Quelle letterine e zio Paperone (con risposta) ra i libri profani, il testo per sette euro sacro è Canto di Natale Rosso «carità» (1843) di Charles DicNel 1965 l’Ufo Natale si vuol comunikens. Gli dobbiamo il tra poesia care. Nel 2000 in Italia, film stupendo La vita è meraavvistato ci fu il boom di sms: 70 vigliosa (1946) di Frank Capra; e marketing milioni di auguri. Alle e zio Paperone, l’avaro dal cuoda Gemini 6 re d’oro, figlio dello spirito del Poste di Rovaniemi, in Lappo- T P erché il rosso è il colore sociale del Natale? Così è il mantello, rosso color carità, di San Nicola, vescovo di Mira, vissuto nel IV Natale presente, passato e futuro in versione Disney: in inglese si chiama Uncle Scrooge, da Ebenezer Scrooge, il personaggio di Dickens che Carl Barks, messaggio del 16 dicembre 1965 di Wally Schirra al centro di controllo: «Houston, abbiamo avvistato un oggetto volante in orbita intorno alla Terra, che sembra essere in procinto di rientrare...». Poi Wally rivela la natura scherzosa del falso avvistamento Ufo suonando, con una armonica, Jingle Belles. Canzone sullo scampanellare di una slitta, scritta originariamente da James Pierpont (1857) per il Giorno del Ringraziamento. Tra le più cantate a Natale, la prima a esser cantata nello spazio. Da umani. A nia, dove i finlandesi hanno stabilito via Santa Claus (c’è anche una live cam), sono arrivati 15 milioni di lettere da 198 Paesi, dal 1985 a oggi. Pagando 7,9 G emini 6 è stata la prima navicella spaziale ad attraccarne un’altra, Gemini 7. Questo il Milioni di droni per rottamare slitta e renne P rima o poi i droni prenderanno il posto della slitta con le renne. Amazon e Ups puntano sui robot fattorini-volanti. La società italiana Italdron, per il 2014, ha realizzato un video in cui Babbo Natale consegna i regali con un drone. Quanti droni servirebbero per consegnare tutti i regali? Per la rivista americana Kernel, 80 milioni. Uno scenario da Blade Runner di Philip Dick, per cui vien naturale chiedersi: ma i droni sognano renne elettriche? © RIPRODUZIONE RISERVATA Pp 32 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Verso il Natale La moda per lei e lui Pensierino I guanti lunghi oppure tagliati modello blogger l guanto è l’oggetto che fa la differenza nell’eleganza, ragionava Laura Lusuardi di Max Mara. I nuovi guanti sono lunghi sul braccio ora riproposti anche in lana con perline, perfetti per rendere speciale un look dopo il tramonto. Per un dono più easy si può optare sul guantino tagliato, lanciato dalle blogger che vogliono avere le dita sempre pronte per i loro touch screen. Sul sito di Sermoneta se ne trovano di tutti i prezzi (questi azzurri costano 55 euro). Piccola avvertenza: i guanti non sono un dono per le giovani, sottolineava sempre Lusuardi. «Magari vi diranno anche che sono belli, ma poi li scorderanno in un cassetto». E se proprio vi va di rischiare, fatelo sorprendendole con un paio dal gusto punk. I Prepagato Sostenibile La forma è tutto Dall’uovo al diamante Tutta la maglia da mettere in testa E l’«orsetto» egalare un cappotto a Natale? Sì, se il capo più classico dell’inverno viene inteso come un messaggio di calore e protezione da far arrivare alla persona che lo riceverà. Il cappotto deve essere ovviamente accompagnato da un biglietto personalizzato perché i doni generici, consumistici, hanno esaurito la loro era. Ma il capospalla non è un dono facile. Deve interpretare lo stile della persona a cui è indirizzato. Colorato come questi di Benetton (da 99.95 a 139 euro) è giovane e trasmette gioia, a patto, però, che la figlia/sorella/fidanzata sia di natura ottimista. Se il dono utile ha un costo impegnativo è concesso acquistarlo in jointventure con genitori e amici, prevedendo una partecipazione equa. Propone cappotti di Mohair rossi e quindi beneauguranti, anche Max & Co. — a forma diamante (a uovo, anche rosa baby, 399 euro) o doppiopetto a vestaglia chiuso da cintura in pelle in lana Mohair o con cintura (599). Per chi proprio non se la sente di rischiare sulla scelta, da H&M si può regalare la gift card, la carta prepagata di qualsiasi importo. a maglia è calda avvolgente ed è sempre un dono gradito da trovare sotto l’albero. Calda e morbida trasmette subito un messaggio di tenerezza. L’accessorio dell’inverno è la cuffia, bellissima nei colori naturali. Non c’è più tempo per auto-produrla (a meno di essere espertissime) e quindi non resta che andare a caccia per tempo delle occasioni in cashmere sui siti e-commerce e negli outlet. Di gran tendenza e donanti quelli morbidi (mai troppo aderenti) nei toni naturali (attenzione alle misure, troppo spesso sottovalutate). Sono color antracite quelli di N. 21 (150 euro, con perle applicate), Diane Von Furstemberg (con le stelle, 55 euro ) e Dolce & Gabbana (195 euro): su thecorner.com. È in lana beige con i campanellini come i cappelli degli elfi quello di High. In alternativa si può optare per le fasce per capelli in lana colorata di Missoni (115/120 euro). A proposito di maglia, sarà certamente apprezzata la giacca orsetto grigia o nera con paillettes in alpaca di Falconeri (297 euro), da indossare subito nelle notti di festa. La griffe italiana incontra la tradizione millenaria del Perù e fa realizzare una capsule di capi morbidi dalle artigiane della Familias de Artisanas Maria Auxiliadora, cooperativa che permette alle ragazze più povere di lavorare a casa, conciliando il tricot con la cura dei figli, della casa e della terra. In alternativa, sempre Made in Perù, c’è il collo intreccio (69 euro) in Alpaca e Mohair. Mohairr. Eh sì, la sciarpa classica a è un n po’ superata. La più nuova ova a si si mimetizza con le maglie. ie. O decora come una colletto. tto. Di gran tendenza il collo o in pelliccia, a patto che non ferisca mai la sensibilità animalista del destinatario. R Costoso I colori giusti, granato, militare o caramel utto lo vogliono, perché rappresenta il viaggio. Lo zaino è l’accessorio unisex che mette d’accordo uomini e donne, ragazzi e adulti. Prada riedita il suo classico che fece storia negli anni Novanta. Oggi c’è anche la versione più lussuosa in pelle di vitello nell’originale color granato, militare e caramel (1.430). Lo zaino è l’accessorio più nuovo che spopolerà nella primavera estate assicurano i produttori. Bellissimi quelli da uomo anche in versione multitasking (le bretelle scompaiono e diventa borsa, sacca, e pure cartella). Quella dei maschi per gli zaini è una vera passione. Perché, spiegano i pellettieri, asseconda il desiderio di infilare le cose dall’alto. T L Un abito o un pezzo di stile Cuffia o felpe funzionano Il criterio per scegliere? Sapere che si regala anche una parte di sé S Buono Mono orecchino e l’orologio che aiuta la ricerca l gioiello è il dono femminile per eccellenza. Il monorecchino asimmetrico in resina d’ispirazione tribale di Dior si conferma uno degli oggetti del desiderio del 2014: la perla piccola poggia sul lobo anteriore e quello più grande spunta dalla parte posteriore. L’originale costa 280 euro (www.dior.com) ma con lo stesso concetto si trovano ovunque, dalle bancarelle alla bigiotteria più sofisticata (a partire da 5 euro). Sono venduti in coppia e l’avvertimento è di regalarne sempre solo uno, pena sembrare antichi/e. Da Pandora i doni più gettonati sono gli anellini (da 39 euro). E torna in auge anche l’ orologio, un segnatempo da cui far partire la misurazione di una svolta delle nostre giornate. Per chi vuole unire dono e solidarietà, Rosato lancia l’iniziativa Pink is Good, dedicato alla ricerca e alla prevenzione per sconfiggere il tumore al seno. Per tutto il mese di dicembre devolverà parte del ricavato alla Fondazione Umberto Veronesi. I econdo il filosofo Marcel Mauss il dono è uno dei modi più comuni e universali per creare relazioni umane. «Quando si fa un regalo non si offre soltanto un oggetto — ricorda Mauss — ma si regala anche qualcosa di sé. Ecco perché è giusto attivarsi per tempo, assaporando l’attimo in cui si viene colpiti da un oggetto che subito ci ricorda la persona a cui lo vogliamo donare. Perché scegliere un dono di moda in questo Natale complicato? Perché un abito o un accessorio azzeccati possono essere un re- galo molto meno voluttuario e di altri generi. I pezzi scelti qui dalla Redazione Moda del Corriere della Sera sono tutti (o quasi) di uso quotidiano. A partire dal cappotto da donare, però, solo a qualcuno a noi molto vicino, indagando con discrezione per carpirne i gusti. Perché si tratta di un regalo importante. Le ragazze amanti dei piercing si divertono a regalarsi gioiellini originali, come il monorecchino con la doppia perla che sembra un errore perché quella grande sta dietro. Meglio evitare di regalare un paio di guanti alle teen ager, a meno che non siano particolari, come quelli con le dita tagliate perfette per lasciare i polpastrelli liberi di sfiorare il touch screen. In compenso, un paio di guanti lunghi come quelli delle dive sottolineano subito l’eleganza di chi li riceve. Per trasmettere il calore, l’affetto, la tenerezza, nulla di meglio di una maglia, meglio se solidale. In questo inverno l’accessorio di tendenza femminile è la cuffia: il consiglio è di misura, optando per un modello comodo e da colori naturali, donanti. Ma anche una maglia insolita, come una cappa orsetto un po’ lurex, sarà gradita. Per l’uomo, a seconda del prezzo, e partendo dall’alto si va dai giacconi che mescolano materiali diversi (lana e montone, cashmere e seta) alle felpe con cappuccio («hoodie»), agli shorts per chi ama correre (sono tanti i materiali tecnici: difendono da acqua e freddo, sono catarifrangenti). E per chi vuole portare un po’ di eleganza sul cuore? Un bel fazzoletto da taschino. M. T. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cult La sneaker «multiforme». Anche da sera ella classifica del capo d’elezione del 2014, la sneaker si aggiudica certamente il primo posto. È l’oggetto che ha conquistato tutti e che meglio rappresenta questa era salutista. Non c’è griffe che non stia investendo sulla scarpa da ginnastica diventata un vero oggetto di culto. Soprattutto dopo che Karl Lagerfeld sulle passerelle di Chanel le ha messe ai piedi delle sue modelle in lussuosissimi abiti couture. Un dono di gran tendenza, dunque, che si offre a mille suggestioni. Il marchio americano Asics celebra le vacanze con tre edizioni speciali ispirate al lamé (da 110/125 euro). Il design della prima Gel Saga (dalla tecnologia Gel) è un omaggio a Babbo Natale e alla sua N divisa, con la parte superiore rossa (camoscio sintetico ed ecopelle), la suola bianca e le strisce nere che rimandano alla cintura nera di Santa Claus. Costano 130 euro le Nike 90 euro le Converse alte camouflage su net-a-porter.com. Ma impacchettare sotto l’albero ci sono anche quelle in tweed e tartan nei toni del rosso, basse o alte alla caviglia. In commercio c’è anche la versione in tweed rosso. Tutte ricamate a fiorellini e quindi romanticissime quelle che René Caovilla propone per la primavera. Ambitissime quelle di Dior nere con i fiori indossate con la gonna fluttuante al polpaccio color grigio perla (Dior.com). Un look sciccosissimo da copiare per le feste. Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 TEMPI LIBERI Buono l mondo immaginario dei bambini è al centro del progetto benefico di Marni: Consuelo Castiglioni torna a sostenere l’infanzia con una nuova edizione, natalizia, del progetto «My own world» (foto a sinistra). T-shirt e spille che propongono la creatività di bambini provenienti da tutto il mondo — da Bogotá a Finale Emilia, da Nairobi a Tokyo. Il ricavato delle vendite (esclusivamente nelle boutique Marni) sarà devoluto alle scuole e associazioni che hanno partecipato al progetto. I T-shirt e spille che difendono gli oceani Costoso Cult Come «mixare» i materiali preziosi Quando anche il taschino racconta storie l peacoat? Un classico co maschile. Il montone? Bello, e? Be ello o, ma «difficile». Dolce e& Gabbana hanno creato ato to o un peacoat in panno dii lana con il collo di montone: fit over con martingala, tripla tasca con pattina, collo e paramontura in montone (2450 euro, nella foto a fianco). Gucci invece rivede vede ede d ill de cappotto doppiopetto, tra lana e pelle, così: feltro di lana nero, revers a lancia doppiato con pelle sfrangiata, fodera in seta, tasche frontali con pattina e bottoni in corno (2800 euro). E da Corneliani il giaccone grigio «mixa» cachemire, lana e seta, con fodera in tessuto tecnico (950 euro) I Carol Lim e Humberto Leon di Kenzo hanno firmato un’edizione limitata della maglia Tiger in «Blu Blue Marine» per contribuire alla difesa degli ecosistemi di Georgia del Sud, Isole Sandwich Meridionali e Antartico. E alla Rinascente, il 13 e 14 dicembre, i clienti potranno all’atto dell’acquisto fare una donazione a Fondazione Pangea Onlus e Rinascente per ogni euro donato ne aggiungerà uno per l’associazione che aiuta le donne vittime di abusi i sono quelli di cotone/seta, morbidissimi, di Brunello Cucinelli, double face con fantasia galles e fiori (120 euro l’uno). Oppure quelli con animali selvaggi, fiori astratti, brani di poesie e liriche di canzoni, uomini-acrobati in equilibrio sul filo (come quelli di Massimo Alba nella foto qui sotto: tto: la scatola scatola da da sei fazzoletti costa sta 219 euro ). Perché, hé, anche con un semplice mplice e fazzoletto da taschino, schino, o,, appoggiato sul cuore, un uomo può raccontare una storia. C Prepagato Le calze Fair Isle, classico scozzese «aggiornato» negozi Gap e Banana Republic offrono ai clienti «gift card», tradizionale sistema reso popolare dagli americani che permette in modo assai pragmatico di non regalare un articolo ma un buono «caricato» con una certa cifra che permette al destinatario di acquistare ciò che preferisce. Gap propone per esempio una bella versione dei classici calzettoni «Fair Isle», la lavorazione scozzese che si addice perfettamente al clima natalizio. Quelle della foto a sinistra ( 60% cotone, 38% poliestere e 2% Elastan, con punta e tallone rinforzati) costano 11,95 euro al paio. Banana Republic invece offre a 14 euro al paio i classicissimi calzettoni a scacchi «argyle» — grigio ferro o color salsa di mirtilli rossi, quella delle festività natalizie americane (36% nylon, 28% rayon, 18% poliestere, 15% cashmere, 3% elastan). I Pensierino I pantaloncini «tecnici» anti-freddo ddo o ethos del corridore lo rende immune ai fenomeni metereologici, e anzi la pioggia o il freddo rappresentano spesso una motivazione in più. Gli shorts da corsa sono il capo che un «runner» riceve sempre con piacere: magari la scelta della scarpa è soggetta a varie specifiche tecniche difficili da azzeccare per chi fa il regalo, ma lo short è sempre ben accetto. I prezzi sono generalmente umani: nella foto qui sotto, lo short da uomo, della collezione Puma modello «Pure NightCat» è caratterizzato dalla tecnologia altamente riflettente «visiCELL» e dagli inserti 3M per garantire la massima visibilità in condizioni di poca luce (40 euro). Innovativa (e più cara) la collaborazione tra Nike e il designer Jun Takahashi che ha prodotto la linea Gyakusou: i classici short blu navy con il marchio (tre tasche con zip e pouch posteriore) costano 90 euro. Ma la nuova collezione «Nike x Undercover Gyakusou Holiday 2014» ha lanciato l’idea del capo unico, i «Men’s Utility Long Tights», combinazione di shorts e tights che elimina il fastidio di dover indossare due strati per correre (nike.com/nikelab) L’ 33 Sostenibile La felpa (di Pharrell Williams) che ricicla la plastica elpa con cappuccio, cioè «hoodie», capo amatissimo dai giovani, pratico e di chiara ispirazione «street». Con un bonus di sostenibilità se si parla di quelli della nuova collezione «Raw For The Oceans» curata da G-Star Raw da Pharrell Williams in collaborazione con Bionic Yarn e Parley for the Oceans. Tessuti creati dal riciclo dei rifiuti plastici presenti negli oceani; la linea invernale di G-Star Raw, che si concentra sul denim scuro, con capi che comprendono un’ampia gamma di finiture, che vanno dal classico raw denim, alle moderne versioni semi-opaco o lucido F raffinato. Le due felpe qui sopra — con cappuccio e grande stampa grafica in feltro sul davanti, il polipone «testimonial» del progetto, in blu e in nero — sono fatte per il 72% di cotone e per il 28% in Bionic Yarn (99,90 euro). Pharrell ha realizzato una versione della sua canzone «Happy» dedicata a questa capsule il cui motto è «Happy Life. Happy Human Beings. Happy Oceans», «Vita felice, esseri umani felici, oceani felici». 34 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Verso il Natale Moda per lei e lui/giovani Costoso ra i bracciali, quello dei desideri è l’ultimo neonato in casa Tiffany, il «T». Dai 940 euro quello basico in argento a duemila e rotti quello in oro bianco e diamantini. Ma attenti a non contarci troppo: c’è una lista d’attesa lunghissima. Le alternative non mancano, naturalmente, però i bracciali sono più trendy (e graditi) degli anelli. F Braccialetti, il prezioso «T» e tutti gli altri Cult Prepagato Lo stivaletto che fa il sandalo o stivaletto-sandalo, con le fibbie e che lascia scoperta la caviglia è la scarpa cool del momento fra le ragazze. Vagamente punk o rock o heavy metal o biker. Il tacco, solitamente, grosso e di cinque centimetri. Nella foto un modello di Zara a 39.95 (con una carta prepagata risolto anche problema del numero), ma è possibile spendere meno (anche cercando on line) e anche di più, molto di più. Il colore più gradito,perché nelle alzature, se non sono sneakers, i giovani non osano, è il nero nella certezza che va con tutto e per tutto: sotto un leggings sportivo o la gonnella corta ed elegante. L’altra scarpa «giusta» da mettere sotto l’albero: la stringata maschile. Una Church’s (dalle 270 euro) ma anche sotto i 50 euro se ne trovano. Sneakears, naturalmente gradite, le introvabili Stan Smith, h, da 95 euro. Ricordarsi che quando si regala un paio di scarpe bisogna farsi dare una monetina. L Sostenibile E’ pelliccia vera, però riciclata e rimontata un regalo d’affetto oltreché di riciclo. La vecchia pelliccia (della mamma o della nonna) smontata e rimontata sul KWay. Costo dell’operazione: quello della giacca a vento basica più la fattura del tutto (taglio e cucito), dai 400 euro in su e un paio di settimane per la consegna. Detto questo: il giubbotto è il capospalla che piace alle ragazze in questo momento. Lo scorso Natale era il parka, tre quarti, con cappuccio rifinito di pelliccia, quest’anno è il bomber: corto e (se non è riciclata come sopra) foderato di pelliccia rigorosamente ecologica. Colore verde militare ma anche grigio. Sono gradite anche le felpe double con all’interno ancora il peluche. Possono partire anche dai 20 euro. E’ Anni Sessanta, Un pezzo unico serve a tutto abito piace alle ragazze perché risolve: un pezzo unico che non ha bisogno di sopra e sotto e, specie in questi periodi di feste e festine, aiuta. Cortissimo, naturalmente, leggermente svasato che è la nuova linea. Vagamente anni sessanta. Mai aderente: insomma, il classico tubino è un po’ datato, almeno a questo giro. Non ci sono limiti né in basso né in alto sul prezzo. Qui un modello «festaiolo» in pizzo garzato di Twin Set Simona Barbieri a 191 euro, ma nei mercati e nel fast fashion, con un po’ di gusto, si possono trovare per qualsiasi tasca. Reggono ancora le gonnelle svasate, ma sono state il regalo cool dello scorso Natale, quindi attenzione, a meno che la ragazza non sia cresciuta troppo. Il colore è più gradito del nero quest’anno: il rosso significa già capodanno, comunque, meglio stare su tinte più sfruttabile come il bordeaux per esempio, gradazione cool (anche lei) della stagione. Finita la moda dei leggings sotto il vestito, quindi o calze o niente. Così se il budget lo consente, sono graditi i collant in abbinata: essendo la gonna così corta hanno il loro peso. L’ Vestiti corti, borse piccole Ragazzi, vince il tecnico Il trucco: annotarsi le richieste e «interrogare» gli amici I Pensierino Perché il tempo rimanga colorato L’orologio-Mika strano il rapporto dei ragazzi con il tempo e dunque con l’orologio. E’ facile che non lo indossino neppure, almeno indo sino sino a sedici/diciassette anni. ann Poi inevitabilmente sono costretti a fare i conti s con c uscite e rientri. I cellulari, a dire la verità, hanno contribuito a fare perdere l’abitudine di indossare «per forza» l’orologio. Però tant’è può succedere che ne abbiano davvero bisogno perché b nessuno ha più pensato a regalarglielo. Per tradizione con uno Swatch è difficile sbagliare: nella foto il modello appena uscito disegnato da un idolo dei teen, il cantante pop Mika. Prezzo doppio: 130 euro quello ad edizione limitata (999 pezzi) e confezione ricercata e 55 euro quello più basico. E’ l problema non è tanto cosa regalare al figlio/figlia adolescente, quanto scegliere dalla lista (infinta) che tutti i giorni gli under venti sciorinano rientrando a casa. Che sia la ricarica del telefono/Ipad che hanno consumato quindici giorni prima della fine de mese (a proposito, anche una bella ricarica potrebbe essere il regalo giusto) o la t-shirt vista e che «costa-poco-dai-mamma» o la felpa o il jeans o il cappello che hanno perso per l’ennesima volta, o il portafoglio, o la messenger «che è più comoda dello zaino». C’è sempre una scusa per chiedere. Il segreto è annotare i «graditi» e per un paio di settimane tenere duro. Una cosa va detta: l’età non è ancora quella del superfluo e quindi è facile che il dono utile sia più gradito del superfluo. Attenzione anche ai cambiamenti. La nipote che sino a ieri amava tanto il pigiama con Hello Kitty magari è cresciuta e anzichè infagottarsi nel tutone sogna un paio di leggings o di pantaloni jazz. Non è comunque difficile indagare, osservare, capire. Un regalo ha bisogno del suo tempo, la fretta non aiuta. Idem nel meccani- smo fra giovani.Tu, amica, sai quello che desideri, e quasi sempre è quello che vuole la tua compagna di banco. Mentre fra maschi, il rito dello scambiarsi i regali Natale con tanto di baci e gridolini e «tvb», non si usa: un problema in meno. Ma fra lei e lui sì. Quindi, il consiglio, è rivolgersi agli amici/amiche a parti invertite per carpire i desiderata. Orecchiando in quel mondo di tante richieste e belle speranze quindi le ragazze, nonché giovani donne, adorano gli abiti corti; i bomber/parka/ giubbotti; i tronchetti; le borse piccole; i bijoux (il bracciale dopo l’anello dello scorso Natale). E se modelli, colore e taglia sono un problema: una bella carta prepagata (le propongono ormai ovunque e sono comode anche per gli acquisti on line) e passa la paura. Per i ragazzi, nonché giovani uomini, il digitale la fa da padrone ma felpe e cuffie di lana, giubbotti e jeans sono regali «sicuri», se poi tecnicamente avanzati (antipioggia, antivento, anti chissà-che-cosa) meglio ancora. Pa. Po. © RIPRODUZIONE RISERVATA Buono Le shopper o il portafoglio-tracolla ra i regali «buoni» capita che siano le borse ad esserlo più di tanti altri. Spesso le shopping bag di tela perché sostengono questa o quella causa, diventandone un piccolo manifesto itinerante. Alle ragazze piacciono e molto. Ci portano i libri o le usano per andare a fare sport. Divertenti e, nel caso, «buone» le creazioni «Gatti Galeotti», griffe dietro la quale ci sono le detenute della Sartoria San Vittore: shopper a partire da 15 euro. Fra l’altro una diversa dall’altra. Grandi ma anche piccole, pochette, che è il nuovo formato, giusto la capienza per un cellulare: qui accanto nella foto una serie da 25 a 30 euro. Le ragazze le indossano molto volentieri a tracolla , specie per la discoteca. Le irraggiungibili, a parecchi zero, sono le griffate da Chanel a Stella McCartney e Celine o Prada o Louis Vuitton. Ma ovunque ci sono alternative ad effetto ma a prezzi più giovani. Nei magazzini del fast fashion ne arrivano in continuazione a rotazione. Di pelle ma anche eco pelle. Piacciono con le borchie o matelassè La catena a decoro. C’è anche il portafoglio-porta cellulare che si trasforma per l’occasione in tracolla, lanciato qualche mese fa, da Dolce e Gabbana e già diventato un must have, in due versioni più o meno mignon. T Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 TEMPI LIBERI Cult ncredibile ma vero, l’anello è il regalo cult fra i diciottenni/ventenni (maschi). Anche perchè spesso ne portano più di uno e neppure troppo discreti. Con le iniziali (retaggio dello chevalier) ma anche con teschi o stemmi o simboli fatti ad hoc. Qui nella foto un «classico» di Nove25, griffe super cool di gioielli d’argento, partita da Milano e arrivata anche a Roma proprio ieri sera con l’inaugurazione di un negozio: 110 euro, ma ci sono anche modelli più o meno cari. Per I Anelli-simbolici Da personalizzare con le iniziali Pensierino personalizzarli è quasi già tardi. Da segnalare l’anello da pollice! E come suggerimento, il consiglio è piuttosto una misura in meno perchè allargare un anello è più semplice che stringerlo. Nomi e iniziali continuano ad essere fra i più apprezzati dai ragazzi. Non solo per fedi e fedine. Vanno molto anche i bracciali (i Nomination per esempio, sono ritornati) d’argento e d’oro, ma pure di cuoio scuro e nella versione a «polsino», quindi un po’ più alti e rock. Sostenibile Rosso fuoco e magari di pile: tendenza rap a cuffia è il regalo pensierino che sarà più apprezzato perché per molti ragazzi sono diventate come la coperta di Linus: mai senza. Spesso i professori si lamentano del fatto che non se le tolgono neppure in classe. Retaggio, anche in città, di cultura rap e moda da snowbordista. Qui un più allegro berretto di Napapijri (35 euro) rosso fuoco di lana. Ma le versioni di pile o doppiate pile sono più che gradite: alla Decathlon ne esistono parecchi a partire da 4 euro e 50 con offerte varie. offe ffe ert rte te va te var v ariie a e. IIdeali de per i regali fra compagni dii cla classe. com co om mp m pag agn agni a gn gni g nii d n 35 Con il telone del camion l riciclo è la nuova e infinita frontiera della moda sostenibile. Abiti che diventano altri abiti. Ma anche materiali che sino a ieri erano altro che oggi sono una maglia, una collana, una borsa. Ecco per esempio le messanger di Freitag, a partire da 140 euro. La storia bella è quella di una azienda svizzera che qualche anno fa si è messa a fare accessori (borse e zaini e portafogli) riciclando i teloni dei camion. Colorate e stampate sono sempre pezzi uno diverso dall’altro per via dei tagli sulla tela. L’universo maschile giovane ama le messenger che sono le borse da postino, tornate alla grande, per i libri ma anche per lo sport. Comode per moto e bici, ma anche per andare in giro a piedi. Molto resistenti, fra l’altro, a pioggia e pesi. I L Prepagato Un piumino (anche) da a tasca a Gap ma non solo. Un po’ ovunque vunque con una carta prepagata, alla fine, e, si risolvono non pochi problemi di taglia e colore e gusti ed utilità. Per esempio con 50 0 euro non è così impossibile riuscire a pensare dii poter regalare uno di quei piumini leggerissimi ssimi che si appallottolano e possono stare in una na tasca e borsa e all’occorrenza essere indossati ati sopra o sotto qualsiasi cosa. Concetto complicato? mplicato? No, semplicemente una funzione d’uso uso entrata nel costume. Per esempio ai ragazzi piace indossarli con il giubbetto di jeans ans che altrimenti d’inverno non potrebbero indossare perché troppo leggero, mentre entre invece raddoppiando con il piumino sì. Qui un modello leggerissimo di Seventy,, da 154 euro. D Buono Regalare un sogno ad altri under 20 pieni di desideri erchè non una donazione «a nome di» fra i regali buoni? Scontato? No, non a Natale, dove ci sono nastri e carta e un po’ meno cuore. Magari per aiutare qualcuno che ha la stessa età o la stessa passione: uno sport, un cantante, un hobby, un sogno. Make a Wish (www.makeawish.it), l’associazione che si occupa di esaudire i desideri di bambini e adolescenti ammalati, per esempio, ha, nel mese di dicembre aperto la sottoscrizione speciale per Natale di cento euro. Le storie e i desideri sono tanti: per esempio c’è Pasquale che vuole andare a trovare Santa Klaus (sarebbe il sogno più urgente) e c’è Nicolò che sogna una carrozzina per giocare ad hockey. E sotto l’albero potrebbero quindi esserci già anche le fotografie dei desideri realizzati e una lettera che racconti il giorno speciale vissuto dai piccoli protagonisti. P Costoso I jeans? Scurissimi e anti pioggia e deve essere jeans, sia, ma scuro, scurissimo. Primo lavaggio come lo chiamano in gergo. Un po’ rigido, per questo. Ma è questo il denim di tendenza da regalare e che sicuramente molti under 20 non hanno ancora nel guardaroba fra gli slavati e laserati degli ultimi anni. E fra le Roll’s Royce del jeans Diesel lancia per Natale addirittura il Rainbloch fatti con una tela denim capace di «fermare la pioggia». Il cinque tasche ma anche il giubbino: più di 400 euro solo per il primo. E’ il regalo costoso, anche per il genere, ma indiscutibilmente originale per via del fatto che l’inverno in moto o scooter potrebbe finalmente essere meno bagnato! Nel caso la cifra fosse troppo per un jeans adolescenziale, stando fermi sui lavaggi scuri che fanno sempre un po’ più elegante per la gioia del parentado, c’è solo l’imbarazzo della scelta, in prezzi e forme. Su quest’ultime qualche aggiornamento: finita l’era dell’over size, mai (per fortuna) sorta quella dello skinny per l’uomo, il jeans è tornato ad essere «in taglia»: giusto, insomma. Vita bassa, ma non troppo. C’è una versione “felpata” che comincia a farsi strada: è tessuto felpa che sembra jeans. Molto comodo e confortevole. Ci stanno lavorando da parecchi anni un po’ tutti e si può indossare come una tuta da jogging. S 36 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Buono Verso Natale Cofanetti e saponi Il burro di karitè del Burkina Faso Guida al benessere quo e solidale. L’Occitane dal 1989 è impegnata a sostenere le lavoratrici del Burkina Faso impegnate nella produzione di burro di karitè che l’azienda francese utilizza per la produzione di diverse linee. Acquistando questo sapone delicato (2 euro) tutto il ricavato va a Ong Orbis impegnata nella cura e prevenzione della salute oculare in Paesi in via di sviluppo. Lierac, invece, sostiene la ricerca della Fondazione Veronesi. Per il Natale sono stati realizzati cofanetti della linea uomo con prodotti per la beauty routine tra cui la rasatura ma anche idratanti e rivitalizzanti (da 21 euro). E Sostenibile Cult Pensierino Una doccia di energia Per allenarsi Una borsa molto speciale Un po’ marinaio o sofisticato Ecco due idee n Liguria, tra gli ulivi secolari viene formulata a Linea Mediterranea che si prende cura del benessere co or orpo or quotidiano di viso e corpo. Per chi ha bisogno di una pausa energizzante c’è il Bagno Doccia al Pino Marittimo, che è privo di parabeni e di sostanze coloranti (5,50 euro). Sostenibilità è la filosofia di Aveda che utilizza energia rinnovabile e pack riciclabili oltre che ingredienti naturali e a basso impatto. Per lui c’è una linea completa per viso, corpo e capelli, anche in versione natalizia come il Set Hair Care (45,50 euro) I hi è attento al proprio fisico non si perde gli ultimi attrezzi per an n l’allenamento. Bulgarian Bags sono delle «borse» realizzate in pelle ed imbottite con lana e sabbia in modo da avere esattamente il peso voluto. Consente un allenamento efficace dei muscoli della parte superiore e inferiore del corpo (250 euro).Technogym presenta Wellness Bag che racchiude piccoli attrezzi da portare con sé, in viaggio come in vacanza, per poter avere sempre a disposizione, in ogni occasione, il set per allenarsi (295 euro www.technogym.com) C Prepagato Costoso Un viaggio nella Spa Così si (ri) diventa belli Il kit per super raffinati affinata composizione proposta da Acqua di Parma. Setole di tasso per il pennello realizzato a mano con legno wengè e rasoio hi-tech Deluxe Stand (480 euro). Per gli esigenti, il nuovo Ambretta Peruviana della collezione essenze Ermenegildo Zegna: cultura sartoriale e ingredienti ricercati (200 euro in boutique e selezionate profumerie) R na pausa wellness è la proposta Boscolo Gift con cofanetti che racchiudono un voucher da utilizzare in oltre 100 Spa selezionate (da 69 euro ww.boscologift.com). Recuperare dopo gli stravizi natalizi? Il Kit Isonutrietica del centro Mességuè è il programma dietetico semplice da seguire e dotato degli strumenti per ritrovare la taglia perfetta (95 euro in farmacia). U GUARDIAMO OLTRE PERCHÉ QUALCOSA C’È SEMPRE. BETTER STARTS NOW RADIOCONTROLLATO PRECISIONE ASSOLUTA SISTEMA ECO-DRIVE ENERGIA INESAURIBILE SUPERTITANIUM IL PIÙ LEGGERO, IL PIÙ RESISTENTE L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila. Molto più dell’acciaio e del normale titanio, sia per leggerezza che per resistenza alla corrosione e all’usura: il Super Titanio viene utilizzato anche nell’industria aerospaziale. l marinaio è salito di grado, è diventato capitano. Le Male iconica fragranza di Jean Paul Gaultier conserva le sue note ma cambia abito e si presenta con le strisce dorate (82,78 euro). Pratica le Travel -bag firmate Collistar-Piquadro che racchiudono l’occorrente per la beauty routine per lui attento ed esigente (da 31 euro) disponibile con tre proposte legate al tipo di pelle. Per un lui sofisticato la fragranza Cuir Cannage di Privé Dior, bouquet sfaccettato con la dolcezza floreale e densità del cuoio (da 210 euro) I Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 TEMPI LIBERI Sostenibile ccordo Arancio è l’elegante beauty box L’Erbolario ispirata a tre frutti di questo colore: mandarino, arancia amara e alchechengi, dalle proprietà antiossidanti, elasticizzanti e tonificanti. Gli attivi si ritrovano nei trattamenti dell’intera linea per viso e corpo e le confezioni regalo si possono personalizzare scegliendo tra i vari prodotti (67,57 euro la composizione in foto). Lusso ecologico anche con «La Source Mugler». Un’innovativa e particolare fonte per ricaricare il proprio flacone vuoto sul punto vendita con le fragranze Angel o Alien. Un gesto che alla maison definiscono «estremamente chic» ma nello stesso tempo permette di far risparmiare dal 30 al 40 per cento il consumatore oltre a ridurre l’impatto ambientale legato al packaging. Si è calcolato che negli ultimi due anni, con le ricariche di queste due fragranze, sono stati risparmiati a livello mondiale oltre 2.300.000, una cifra importante (da 30 euro ogni ricarica) A Lusso ecologico Perché investire sulle «ricariche» 37 La crema sì, ma su misura Operazione beauty case La regola per puntare sui prodotti cosmetici: siate originali M usa dallo stile ricercato. Diva dal fascino retrò, Marion Cotillard, premio Oscar per «La vie en rose», è un’icona di moda e di bellezza. La rivista statunitense People l’ha indicata come una delle donne più imitate del pianeta per le sue scelte di eleganza mai banali, per la forte personalità e per l’allure sofisticata che le regala un fascino intramontabile. Ma l’attrice francese è considerata anche vicina alle donne comuni, per caratteristiche fisiche e modo di vivere. Le sue scelte beauty? Audaci ed eleganti. Come i capelli raccolti alla maniera vintage, i rossetti color borgogna e gli eyeliner dal sapore Cinquanta. Spesso è al naturale, quasi dismessa, come nel- l’ultimo film «Due giorni, una notte», in questi giorni al cinema, nel quale interpreta il ruolo di un’operaia licenziata che lotta per riavere il suo posto di lavoro. E qual è l’oggetto più misterioso per un uomo? Il beauty case. «Cela i più reconditi segreti», raccontava lo stilista francese Yves Saint Laurent. Chissà cosa «nasconde» quello di Javier Bardem. L’attore spagnolo (marito di Penélope Cruz), bellezza vissuta e segnata dal tempo, ha dimostrato la sua voglia di uscire dagli schemi anche nella scelta di prodotti per la cura del corpo. Ha rivelato della sua crema all’olio di argan estratto appena colto in Marocco nei mesi di giugno e di luglio e in febbraio soltanto in alcune zone del Paese. Sembra ormai lontano il tempo dell’unico trattamento beauty per gli uomini: rasatura veloce e sbrigativa che terminava con un getto d’acqua fredda sulla faccia. Ora sanno come prendersi cura di se stessi... e si vede! Ma di cosa hanno bisogno? Di un risveglio energico (un tonico per «attivare» la pelle e chiudere i pori dell’epidermide), di fare il pieno di vitamine (con prodotti rivitalizzanti) e dei loro riti (dalla colonia personalizzata al rasoio da barba cult) da vivere ogni giorno con calma e tranquillità. Per indicarvi dei regali «belli» ci siamo ispirate a una donna e a un uomo dai gusti ricercati, che esprimono la loro personalità anche acquistando prodotti di bellezza o scegliendo un trattamento. Vi proponiamo di donare sì una crema, ma che sia «fatta su misura», realizzata soltanto dopo uno studio accurato della pelle. Di acquistare degli articoli che facciano del bene anche agli altri (sono diverse le aziende cosmetiche che devolvono parte del loro ricavato in beneficenza) e che siano attenti al tema dell’ecosostenibilità (dagli ingredienti green alla lavorazione solidale). Infine, vi suggeriamo di osare con la scelta di un profumo (anche molto caro) o di avere fantasia regalando un piccolo pensiero, sempre utile e di gusto. Rossella Burattino Giancarla Ghisi Costoso Un flacone coperto di cristalli ensando a un cielo stellato. Flowerbomb, fragranza di Viktor&Rolf, si mette in abito da sera con 2900 cristalli neri firmati Swarovski. Un flacone prezioso racchiuso in una scatola in pelle (2.500 euro, solo tre pezzi in esclusiva da Mazzolari a Milano). Anche Giorgio Armani si affida alla luce dei cristalli per Rose d’Arabie Éclat de Pierres, il nuovo Privé caratterizzato dalla rosa damascena (450 euro in edizione limitata di soli 3500 pezzi). Da tenere sempre a portata di mano, Vaporisateur de Sac Jour d’Hermès, un piccolo gioiello ricaricabile (154 euro) P © RIPRODUZIONE RISERVATA Pensierino Cult Un mini robot oppure il set manicure Otto sieri per ogni pelle aylor made, il trattamento si fa personalizzato. È la nuova frontiera della skincare Ioma, che letto al contrario è proprio «à moi», o meglio per me, e propone Ma Crème. La combinazione di bellezza si ottiene dopo un’approfondita analisi della pelle, con strumenti brevettati che si trovano nelle profumerie. Dopo il test viene creata al momento una crema giorno/notte. Alla base attiva si aggiungono, nella quantità indicata dalla diagnosi, i vari sieri. Sono 8 e rispondono alle varie problematiche della pelle: disidratazione, rossori o macchie cutanee. Si possono ottenere oltre 40 mila formule (160 euro da Marionnaud). Presentato come «made to measure» il nuovo trattamento H. Rubinstein Re-plasty Prescription realizzato in collaborazione con Laclinic-Montreux, valuta tre parametri clinici (compattezza, texture e tono) e permette di formulare un attivo combinato a un siero universale per ottenere la concentrazione personale consigliata (600 euro) T a fare a casa. Un beauty robot che aiuta a contrastare i segni del tempo, Philips VisaCare (foto) è una microdermoabrasione non invasiva per esfoliare, massaggiare le pelle e rimuovere le cellule morte stimolando il naturale processo di rinnovamento cellulare. Pratico, funziona a due intensità d’esfoliazione: per pelli normali e per pelli sensibili. «Sulla spazzolina -spiegano- sono presenti più di 100.000 particelle fisse che permettono di controllare la rimozione delle cellule morte» (249,99 euro). Sembra uno smalto Alessandro Striplac, ma è un gel semipermanente che si può applicare a casa. Facile, si asciuga in 60 secondi con una lampada led ma ha il vantaggio che si può eliminare con un semplice gesto peel-off (99 starter kit con set manicure, base, smalto, lampada led in esclusiva negli store Sephora). Un regalo firmato. Jo Malone nelle sue boutique offre un servizio di serigrafia gratuito. Tutti i prodotti del brand si possono personalizzare con iniziali o brevi frasi, il servizio è in tutti i negozi (info 02-80502719). D Prepagato Buono Scegliete voi il massaggio. O il laser Un trattamento «per» bambini ffetto filler senza l’utilizzo di aghi o tossina botulinica. È’ la proposta Dibi Milano con Fill Perfection, trattamento antietà per viso, collo e décolleté eseguito in istituto. A seconda delle esigenze del cliente si può scegliere la durata della seduta, da un minimo di 60 minuti, e il protocollo più indicato. Al massaggio manuale vengono abbinate tecnologie come laser estetico e radiofrequenza E bipolare per un’azione a 360 gradi. «Il primo — spiegano — serve per una fotobiostimolazione delle cellule e per favorire l’ossigenazione dei tessuti con effetto rigenerante, mentre, la radiofrequenza bipolare contrasta i segni dell’invecchiamento favorendo la formazione di collagene. La pelle appare subito più rimpolpata e i tratti del viso più distesi (da 105 euro per info sui trattamenti www.dibimilano.it) cquistando un prodotto Caudalie (l’azienda è membro dell’associazione «1% for the Planet») si contribuisce alla salvaguardia del pianeta: l’1% del fatturato va ad associazioni ambientaliste. Una shopping bag, con tre trattamenti Clarins (foto), garantisce dieci pasti ai bambini vittima della malnutrizione, l’azienda francese sostiene Feed Projects associazione che raccoglie i fondi per il programma alimentare mondiali delle Nazioni Unite (39 euro negli store Coin e La Rinascente). Deborah Milano con DD Daily Dream Foundation (16,90 euro) è a fianco di Pink is Good, progetto della Fondazione Umberto Veronesi per combattere il tumore al seno. A 38 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Verso Natale Pensierino Design per la casa Sostenibile La via tedesca al riciclo delle notizie na pila di quotidiani e riviste tra un cuscino e una base in betulla, due cinture a bloccarli ed ecco rinascere a nuova vita i giornali che di solito buttiamo. Ci ha pensato il collettivo tedesco Njustudio, quattro designer, età tra i 35 e i 40 anni, ovvero l’ultima generazione (forse) su cui la stampa esercita ancora una suggestione. Uno sgabello-portariviste che diventa omaggio alla creatività da riciclo ma anche al piacere della lettura su carta. Hockenheimer, design Njustudio, in vendita a 141 euro su www.lovethesign.com U na bottega nascosta in mezzo a un bosco del Trentino e una giovane artigiana, Giorgia Brunelli, che lavora la porcellana. Coppette e ciotole dal bordo smerlato, tazze, piattini bianchi dai profili rossi oppure cosparsi da una leggera decorazione a puntini: ogni pezzo è leggermente diverso dall’altro come succede quando la lavorazione è del tutto fatta a mano. Ne basta uno per «fare Natale», raccontare una storia da fiaba e far sentire speciale chi lo riceverà. Collezione di porcellane Fil Rouge di Giovelab, un pezzo a partire da 12 euro. U Le porcellane artigianali nel bosco trentino La riscoperta del saper fare Così gli oggetti raccontano una storia Dai materiali naturali alla cultura del bello: i regali in cui ritrovarsi D i anno in anno è sempre più difficile sapere quale oggetto per la casa regalare a Natale. Un pezzo utile? Lo compriamo da soli. Per quelli inutili non c’è più spazio: nelle stanze ma nemmeno nella nostra attitudine mentale rimodellata dai tempi. Rimane il fatto che un dono in questa occasione ha un significato più profondo, è il piacere di un gesto, un gioco a due in grado di creare un’in- timità, confermare una relazione d’affetto (o la sua rottura, se decidiamo che il dono non c’è). Oltre qualsiasi valore stabilito da un prezzo. Per questo motivo, scegliendo quale oggetto potesse essere rappresentativo di alcune categorie stabilite, ci siamo lasciati guidare dalle suggestioni, dai piccoli grandi temi che stanno modificando a poco a poco i nostri stili di vita: la riscoperta del saper fare, la ri- flessione sulla nostra storia, la rivalutazione dei materiali basici non artefatti, la poetica della «grande bellezza». Ma dopo aver inserito ogni oggetto in una categoria data, ci siamo accorti che, a prescindere dal costo, ciascuno di essi era quasi intercambiabile con qualsiasi altro. Eccetto uno che quei temi li comprendeva tutti e che è diventato un simbolo, il regalo cult del Natale 2014. E il design? Anche in un dono è sempre meno una questione di stile e funzione, ma sempre più una scelta del cuore. Con un pizzico di leggerezza. Resta l’atto finale, abbinare l’idea alla persona. Qui entrano in gioco le storie: sono loro che intrecciano la persona all’oggetto rendendolo suo, anzi «solo per te». Ed è quello che conta. Silvia Nani © RIPRODUZIONE RISERVATA Buono Se il best seller diventa unico n’elegante sedia in ferro, tessuti con il fascino dell’imperfetto. Un arredo classico rivive con un rivestimento speciale, stampato a mano da ragazzi e ragazze down. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Cantori — azienda marchigiana di matrice artigianale, diventata industria rimanendo a conduzione familiare — e la Fondazione Più di un Sogno Onlus, che con il marchio Valemour si occupa dell’inserimento nella società delle persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva. Ecco che 100 esemplari di una sedia best seller del marchio diventano altrettanti pezzi unici grazie al rivestimento in tessuto stampato a rullo su telai serigrafici con una particolare tecnica messa a punto dal designer Sergio Luparia: i vari passaggi e la pressione, più leggera o più decisa, esercitata dalle mani dei ragazzi rende ciascuno designer e autore del proprio motivo e come tale percepisce un compenso. Le cento sedie Miss di Cantori, in ferro pieno curvato e rifinito a mano, con seduta in tessuto a motivo piedde-poule, triangoli oppure a «paglia di Vienna» in due colori (sabbia e noce oppure grigio e piombo), sono una serie limitata in vendita a 377 euro l’una. U Su Living, in regalo il 2 dicembre Evviva, la tavola delle feste può essere anche casual Parola dei guru del décor Con il supporto Circle Click System puoi fissare il tuo tablet al sedile dell’auto in tutta sicurezza! Circle Click System è l’innovativo sistema studiato da Meliconi per permetterti di utilizzare il tuo tablet ovunque: in casa, in auto, in ufficio. La gamma comprende sistemi di fissaggio a parete fissi e orientabili, il supporto da auto, da tavolo e l’anello per la presa sicura. n n i e a n n i d i appostamenti cercando la tovaglia giusta, e poi scopri che così non si fa. Mai abbattersi, però. È comunque un bel regalo di Natale questa dritta-smentita confidata dai due guru della decorazione, Emiliano Salci e Britt Moran, protagonisti a pagina 50 del nuovo numero del mensile Living, in regalo con il Corriere della Sera il prossimo 2 dicembre. Dagli interni della loro stupenda casa milanese, con vista sul parco settecentesco di Palazzo Cicogna Mozzoni, i due affittuari (eh sì, anche i decoratori spesso non sono proprietari) raccontano che, se il tavolo è importante, sarebbe un delitto A coprirlo con una tovaglia. «Molto meglio vestirlo con una texture». Tutto qui? Passando ai piatti e alle posate, le mamme precisine potrebbero sobbalzare. Sempre secondo Britt-Emiliano: «Non fissiamoci sul coordinato a tavola, basta che gli oggetti abbiano un valore affettivo». Sospiro di sollievo: da qualche parte della casa abbiamo tutti una vecchia zuppiera della nonna di ispirazione Art Déco. Non si vive di sola tavola delle feste. In casa Salci-Moran, ecco una poltrona di Gio Ponti. È spelacchiata, roba che Babbo Natale si sarà riposato più di una volta tra un regalo e l’altro, prima di ammirare la tavola arredata nel tinello, illuminata da un Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 TEMPI LIBERI Prepagato Un dono d’arte? 4000 scelte con un voucher 39 hi pensa che sia impossibile regalare un’opera d’arte, se non spendendo una cifra considerevole e rischiando di sbagliare, dovrà ricredersi. Basta farlo con un voucher attingendo tra 4000 edizioni artistiche — dalla stampa fotografica in serie limitata al dipinto — del catalogo di Lumas, galleria con sedi in tutto il mondo (e da poco anche a Milano) che propone arte a prezzi accessibili. Il buono, con un prezzo a partire da 39 euro, si acquista in negozio oppure sul sito www.lumas.com. C Cult L’essenza del made in Italy con 5 trottole d’autore n corpo arrotondato, un puntale che lo tiene in equilibrio, la presa a stelo. Anelli, cerchi concentrici, strati e colori a contrasto. Cinque trottole che, in cinque forme differenti, combinano sedici essenze di legno diverse. Negli ingredienti di questo piccolo gioco d’infanzia (e non solo) è racchiuso il senso del design made in Italy, oggi. C’è il piacere per la materia, quella più autentica, che ha dato inizio alla storia del mobile. La bravura del saper fare, racchiusa nella lavorazione tornita a mano, e la U Costoso La poltrona di Albini celebra il metrò di Milano inquant’anni fa esatti nasceva la linea 1 della metropolitana milanese. Allora l’architetto Franco Albini fu incaricato di curare l’arredo delle stazioni, mentre a Bob Noorda, grafico dirompente e lui stesso architetto e designer, fu chiesto di idearne la segnaletica. Un lavoro a quattro mani che diede un’immagine forte e coordinata a un simbolo della nuova Milano anni Sessanta proiettata nel futuro. I cartelloni rossi autoesplicativi, i pavimenti in gomma nera a bolli, gli orologi fuoriscala, il corrimano rosso anch’esso: una coerenza di progetto nei minimi dettagli che quell’anno valse ad Albini e Noorda un Compasso d’Oro. Dal 1964 a oggi a Milano è cambiato molto ma la «metro 1» è rimasta uguale come allora. Per celebrarla, il tubolare rosso del corrimano diventa la struttura portante della poltrona Tre Pezzi disegnata da Franco Albini e Franca Helg nel 1959, rivisitazione «alleggerita» di una bergère: a quei tempi innovativa, oggi un classico che così celebra un’architettura senza età. Poltrona Tre Pezzi Metropolitana di Cassina, collezione I Maestri, sviluppata da un disegno di Franco Albini del 1959, prezzo da 2.670 euro. C Stili Living in edicola da martedì 2 e una tavola allestita per il pranzo di Natale paralume di stoffa. È l’immagine della copertina di Living, che racchiude il tema dominate di questo numero: la tavola delle feste, un po’ sofisticata, casual o di design. Come le case raccontate. Scopriamo allora che in Engadina ce n’è una con soffitti a cassettoni e boiserie anni Venti o che a Palm Springs, si può smontare e rimontare un pezzo di storia dell’architettura (quella di Richard Neutra). Ah, l’America! Chi la conosce bene è la trend setter Ambra Medda («mi raccomando: per Natale una tovaglia a tinta unita»), mentre dalle parti di Auckland, a casa di Katie Lockhart la fanno da padrone il barbecue e la verdura nell’orto. Paese che vai, tavola delle feste che trovi. A proposito, il gioco continua su www.living.corriere.it Peppe Aquaro © RIPRODUZIONE RISERVATA bellezza, raccontata da una forma semplice e armoniosa. C’è la tradizione, di un’impresa italiana arrivata a festeggiare i suoi 90 anni. E poi c’è il gioco, ovvero quel divertimento lieve, colto e un filo ironico che crea il guizzo nello stile italiano. Un oggetto da regalarsi per tornare bambini e riportarci alla memoria il gusto più autentico delle cose. Le Trottole, design Piero Lissoni per Porro, sono in vendita presso il negozio Porro Durinquindici di Milano dal 10 dicembre. Prezzo a partire da 57 euro l’una. 40 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 Verso il Natale Idee per i bambini TEMPI LIBERI Pensierino Nerf, la pistola che diverte tutta la famiglia iace ai piccoli e diverte i genitori. Nerf, la pistola giocattolo di Hasbro, è un gioco da condividere in famiglia. Del tutto innocui, i proiettili Nerf sono morbidi, realizzati in una speciale schiuma gommosa e si attaccano ai vestiti grazie ad una ventosa o al feltro. Prima di sbarcare in Europa ed in Italia, le pistole Nerf hanno spopolato negli Stati Uniti, come testimoniano i tantissimi video che gli appassionati hanno caricato su Youtube. Amatissima sia dai maschi che dalle femmine, è una versione invernale delle pistole ad acqua usate in spiaggia. Su Amazon se ne trovano di scontate: il modello Nerf N-Strike Retaliator Elite da 49,99 euro viene venduto a 24,90, con confezione regalo e spedizione comprese nel prezzo (www.amazon.it). P Pianeti per lei, cucina per lui Giocattoli, liberi tutti L’esperimento: dimenticate le barriere di genere M Sostenibile Tra le stelle del cielo. O con i piedi «per terra» razie a Samantha Cristoforetti ora non sono più solo i bambini a sognare di fare l’astronauta, ma anche le femminucce. Si chiama «I Do My Planetarium» di Imaginarium, il proiettore (foto) che permette di vedere migliaia di costellazioni riflesse nella cameretta (da 8 anni, 24,95 euro). Per i bimbi con i piedi per terra c’è «La scienza nella serra» di Clementoni (da 8 anni, 22,90 euro): una vera serra trasparente con sistema di irrigazione, areazione , tanti semi e dischi di terreno. G acchinine per i maschietti e bambole per le femminucce. Molti genitori fanno una netta distinzione di genere a proposito di giochi? «In questa differenziazione hanno un ruolo importante l’educazione e i condizionamenti – spiega Milena Fiori, psicoterapeuta —, che spesso inducono le bambine a esprimere nel gioco la dolcezza e la sensibilità, mentre si tende ad insegnare ai bambini ad essere forti e audaci. Ma se un maschio chiedesse una cucina con tanto di pentole e fornelli? E se una femmina preferisse un pla- netario? «A tutti i bambini piace giocare sperimentando ruoli sia maschili che femminili, come ad esempio quello del cavaliere e della principessa – continua la psicoterapeuta -. Hanno bisogno di ascoltare tutti i loro impulsi». Così, un regalo culto per lui e per lei diventa una cucina giocattolo (di Ikea, di Miele, di Imaginarium) con utensili, prodotti alimentari e carrello della spesa e per un dono dall’appeal verde si spazia da un planetario (per insegnare ad amare il pianeta) a una serra fatta in casa (La scienza nella serra, Clementoni, prezzo 22,90 euro). L’effetto Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello Spazio, fa sognare le stelle alle bambine, che nella lettera a Babbo Natale metteranno il Planetario per vedere le costellazioni lontane. Per i «nativi digitali», la vera sorpresa sotto l’albero, sarà Paquito Mix, il primo phablet con la tecnologia di uno smartphone. Tutto sotto l’occhio vigile di mamma e papà: un sistema «parental control» permetterà di sintonizzare il dispositivo in base all’età dei bambini. Rossella Burattino Michela Proietti © RIPRODUZIONE RISERVATA Prepagato Buono Il corso di danza e la scultura in 3D ispirata ai loro disegni Il morbido KicoNico con il pigiama rosso e la Pigotta Unicef ofanetti regalo di «Piccole sorprese» dedicati ai bambini da 0 a 10 anni. Si può scegliere tra diverse attività: laboratori artistici, creativi, musicali, di architettura, danza, musical, cucina, pasticceria, gelateria; percorsi culturali e mostre con attività didattiche, concerti sinfonici e spettacoli teatrali. Fattorie didattiche, parchi a tema, campus, attività sportive e naturalistiche (in vendita sul sito www.piccolesorprese.com costano dai 35 a 200 euro). Per incoraggiare gli artisti si può invece trasformare un loro disegno in una scultura a colori: sul sito www.miniartista.it (da 110 i colori e le forme 1 euro) e sono sono quelli del disegno originale, ma con la origin or modellazione 3D si m mod aggiungono i volumi e a ag agg quando serve qualche q qu accorgimento per a rendere la statuina stabile. n concomitanza con il Natale, Imaginarium mette in vendita KicoNico Red, il pupazzo simbolo della catena spagnola di giocattoli, vestito di rosso (a sinistra), morbido compagno di dormite per bambini e bambine di tutte le età: regalandolo o acquistandolo al prezzo di 19,95 euro, 5 euro andranno a sostenere le attività della Cooperativa Sociale L’Albero della Vita, che opera per difendere i diritti di bambini, ragazzi e famiglie che vivono condizioni di disagio e marginalità. Inoltre all’interno dei Concept Store di Via Dante a Milano e della Galleria Alberto Sordi a Roma sarà organizzata una raccolta di giocattoli – venduti con uno sconto del 50% - che andranno alle aule ricreative della «Comunità di Accoglienza per Minori ZeroSei» della Cooperativa Sociale L’Albero della Vita di Milano. Tra i regali solidali c’è l’immancabile Pigotta Unicef: in oltre 600 piazze d’Italia, per tutto il mese di dicembre, con una donazione minima di 20 euro, sarà possibile acquistare la bambola di pezza caratteristica della tradizione milanese del dopoguerra (www.pigotta.unicef.it). In questo modo si aiuta l’Unicef a sostenere i programmi salvavita dell’Africa centrale e occidentale. C Costoso La «Smartina» e il phablet per imparare I are gli adulti è il gioco preferito di ogni bambino, soprattutto se si tratta di guidare la macchina come il papà o di navigare con l’iPad della mamma. Per esaudire i loro sogni in grande Mondial Toys ha ricreato una city-car da parcheggiare sotto l’albero: 6V Smart Azzurra è una macchina elettrica con telecomando in vendita a 113 euro (www.mondialtoys.com) e si può ordinare anche attraverso Amazon. Nel prezzo è compresa la batteria, il telecomando parentale, la cintura di sicurezza e l’attacco per collegare l’MP3. Per gli amanti dei modelli più «sportivi» c’è anche la berlina cabrio, sempre Mondial Toys, in vendita a 227 euro su Ebay; i piccoli sognatori (da 3-6 anni, 159 euro) possono invece mettersi al volante dell’auto a pedali rossa di Artaburg, con carrozzeria in acciaio, muso e fanali cromati, cerchioni in acciaio e ruote in gomma distribuita da La Città del Sole (www.cittadelsole.it). Per i «nativi digitali» ecco uno dei regali più nuovi F 41 Cult Ai fornelli come i grandi chef Spesa di stoffa arrivo degli chef in tivù ha convinto anche i maschietti a mettersi ai fornelli. La cucina Dukting di Ikea (sotto) incoraggia il gioco di ruolo e aiuta i bambini a sviluppare le abilità sociali imitando gli adulti e inventandosi delle attività. Cresce insieme al bambino grazie alle gambe regolabili a tre altezze diverse. È dotata di piastre con LED che si accendono e spengono (funziona a batterie). A completarla, il forno a microonde e i ganci portautensili, coordinabili con la mini-cucina in compensato di betulla (99, 90 euro). Giocare con cucine e supermercato è una delle attività più divertenti per imitare la vita adulta: da Imaginarium la Bancarella con cibo giocattolo (29.95 euro) è in legno, si porta in valigetta ed è facile da montare. Ha una tenda, cibi, contenitori, utensili, fuoco e griglia (cestello friggitrice, 20 patatine fritte, paletta, 2 porzioni di pizza, 1 salciccia, ketchup, senape, 4 cartoni di pizza). Gli aspiranti chef possono scegliere anche un oggetto di design, come la Theo Klein 9090, cucina giocattolo «Petit Gourmet» di Miele, con effetti sonori e diversi accessori (prezzo 60 euro). Oppure, quella firmata Smoby e Tefal (41 euro). Anche la spesa è importante p quando si cucina: ecco cco allora il kit di verdure re o di frutta in stoffa Duktig tig di Ikea (14 pezzi, euro 9,50) o il tagliere di pizza di Hape International da ricevere in un solo giorno ordinandolo su Amazon (11,97 euro spedizione inclusa). L’ del Natale: Paquito mix è il primo phablet per bambini, dai 6 anni, che unisce nello stesso device le caratteristiche di un tablet e le potenzialità di uno smartphone. Dotato di un grande display da 6 pollici che consente ai bambini di giocare, imparare e navigare in Internet in sicurezza, ha anche un sistema di parental control attraverso il quale i genitori possono settare il Paquito Mix secondo tre diversi livelli di sicurezza, adatti alle età dei bambini (in vendita in tutti i negozi Imaginarium e su www.imaginarium.it a 149 euro). In alternativa si può puntare su un più tradizionale VTech Hasbro Storio, con molte attività educative incorporate come storie animate, giochi, disegno, esercizi di lettura: tra i tablet per bambini è l’unico con tastiera fisica (da 3 a 8 anni, 119,99 euro). Per i più piccoli c’è Lisciani Giochi Mio Tab: pensato per bimbi della scuola materna contiene diverse app con attività pre-scolari (da 36 anni. 129,99 euro). 42 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 43 Economia Õæ±æ¤|`pÕ æ`|а ¤É±pÕp`Õ| ݱ |±É¤`ÊÐ æ`æ° e Õ±æÊÉ`z æ`Õz° ʱÉÕÕ`ÊÕ æ`椰 ±pæ`pz æ`æÊ° e |±Ðæ`¤p æ`¤p° e ¤æ±ÉÉæ`Éæ æ`|æ° e ¤É±|z`pz ¤`Õа e ¤`Õ|pÐ ¤|É`Êææ æ`ÉzÐ ¤`Õæ¤p b@ àk ÅÎkÂk x± Åݱ æ`æÕ° æ`Ê° æ`|¤° æ`æа e e e 1Î b /Î@Î 1Î kb± -×α .kb± kxx± Õp¤¤ kÎÎ ° ά ¤ÕÕÕˤæË¤Ê ¤`ÕÉz° ¤æÐ`ɤ æ`zæ ά ¤|æ¤Ëæpˤ ¤`zææ° ¤æÕ`|z æ`Ép ά pæ¤Ë¤¤ËÕ z`Õzæ° ¤Ðæ`Ê Õ`¤p ά ¤Ðæ¤ËæË|| |`Ézæ° ¤Õ|`Ðæ Õ`| La Lente di Francesca Basso Edison in campo per le centrali e i clienti di E.On Italia E dison ha presentato un’offerta non vincolante per tutti gli asset di E.on Italia ad eccezione del comparto rinnovabili: impianti idroelettrici, termoelettrici, circa 900 mila clienti elettricità e gas oltre alle partecipazioni nel Gnl offshore di Olt e nel gasdotto Tap. Il dossier «Chicago», come era stato battezzato dal gruppo tedesco, entra nel vivo. Il gruppo di Foro Buonaparte non commenta ma è da mesi che è noto l’interesse dei francesi di Edf per il ramo italiano del gruppo tedesco, che garantisce 2 miliardi di ricavi. Lunedì era scaduto il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per i singoli asset e non era stata un successo. L’Enel non ha partecipato, A2A non ha mostrato interesse «vincolante» per idroelettrico e clientela, alla quale invece punta Hera. Il fondo F2i si è fatto avanti per solare ed eolico. Difficile raggiungere con lo «spezzatino» i 3 miliardi di euro come nelle intenzioni del colosso tedesco. Nel frattempo a Parigi c’è stato il cambio al vertice, JeanBernard Lévy ha preso il posto di Henri Proglio. Il tempo dell’avvicendamento ed Edf è tornata alla carica: un’offerta mista cash-azioni per gli asset italiani di E.on escluse le rinnovabili, quindi fusione con Edison e quotazione. I tedeschi riuscirebbero così a sbarazzarsi anche degli asset meno appetibili come le centrali a carbone e a gas, Edison saprebbe come bruciare il gas dei contratti take or pay, in questo momento di calo generale della domanda. © RIPRODUZIONE RISERVATA finanziari francese ha prolungato al primo dicembre il periodo delle offerte per il gruppo. I cinesi potrebbero lanciare una controfferta dopo che Bonomi a inizio mese ha presentato una nuova offerta a 23 euro per azione. Ieri il titolo alla Borsa di Parigi ha chiuso invariato a quota 23,7. © RIPRODUZIONE RISERVATA Elkann: diverse opzioni sul tavolo. L’amministratore delegato Felisa resta @N ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤ k× Il numero uno mondiale dei villaggi di vacanza ha chiuso l’esercizio fiscale 2013-14 con un rosso di 9 milioni di euro. Sul gruppo stanno battagliando a colpi di opa i cinesi di Ardian-Fosun e la Global Resorts di Andrea Bonomi (salito recentemente al 18,9%). Lunedì sarà un giorno cruciale: l’Autorità per i mercati Ferrari si prepara a Wall Street Spunta l’ipotesi voto multiplo bXk bkk ÂÅk @Î b "kÞ ; @~~Â@Î @k Âk Õæ 1/ ! Þ kÅ "@Åb@¶ /G, zææ bÂ@ Â@XxÂÎk ,@Â~ ® @X|æ¯ !@bÂb 1 ®"k¯ I conti Club Med, rosso da 9 milioni. Attesa per la mossa di Fosun La vicenda ● Fiat Chrysler Automobiles scorporerà la Ferrari e distribuirà gratis i relativi titoli ai propri azionisti, portando in parallelo il 10% a Wall Street ● La casa di Maranello dovrebbe trasferire alle casse della holding un assegno di circa 2,25 miliardi di euro ● L’operazione di scorporo e la quotazione del Cavallino sono in agenda per il 2015, nel periodo compreso tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno ● Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di introdurre la cosiddetta loyalty share, che premia i soci «fedeli» nel tempo con il meccanismo del voto multiplo MILANO «A oggi ci sono tante di- verse ipotesi. Questa è una delle tante». Minimizza, John Elkann: «È tutto ancora prematuro». Conferma però che sì, sul tavolo dello scorporo e successiva quotazione Ferrari c’è anche la loyalty share: quell’«azione fedeltà», già introdotta in Fiat Chrysler Automobiles con il trasferimento della sede legale ad Amsterdam, che premia i soci fedeli nel tempo con il meccanismo del voto multiplo. Il presidente Fca è a Milano, a presentare il portale Eduscopio lanciato dalla Fondazione Agnelli (di cui è vicepresidente) per offrire servizi agli studenti delle scuole medie. Le domande sui temi aziendali più caldi sono però prevedibili. E se vanno da Exor a Rcs, con lo spazio per un omaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano («Ha dato grandissima stabilità al nostro Paese in questi anni complicati, mi auguro che chi gli succederà sia Il presidente Fca «In Rcs Mediagroup Jovane sta lavorando bene, non c’è ragione di cambiare chi lavora bene» all’altezza»), altrettanto prevedibilmente a tener banco è il futuro di Maranello. Si comincia dall’ennesima rassicurazione sui vertici societari: con Sergio Marchionne presidente e Amedeo Felisa amministratore delegato «il vertice è molto chiaro, non c’è in programma un cambio del ceo». Si continua con il bond che Ferrari dovrebbe emettere per finanziare, in parte, il maxiassegno da 2,25 miliardi destinato a Fca: poiché tutte le operazioni legate allo sbarco della «Rossa» a Wall Street sono in calendario per il 2015, anche in questo caso Così a Piazza Affari Ieri 10,03 euro per azione (-0,40%) 10.108 10.081 10.053 10.025 9.998 9.97 10.00 11.00 15.00 16.00 17.00 d’Arco qualsiasi ipotesi «è prematura». Si arriva, infine, alla questione clou. Una delle ragioni — forse la più importante — per cui era stata scelta Amsterdam come sede legale di Fiat Chrysler è il particolare meccanismo di voto multiplo. Vale per tutti gli «azionisti fedeli», naturalmente, ma a Exor consente di blindare il controllo portando al 46% il peso assem- Un miliardo alle confessioni La delibera Corte dei conti «8 per mille da rinegoziare» «È opportuna una rinegoziazione» del sostegno che arriva con l’8 per mille alle confessioni religiose. Lo dice la Corte dei conti in una delibera appena pubblicata. Un sistema quello dell’ 8 per mille che assorbe 1 miliardo l’anno e che non risulta «trasparente» e rispettoso «dei principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza». © RIPRODUZIONE RISERVATA Martedì vertice al Mise Ast Terni, gli esuberi ridotti a 39 La «quadra» – per dirla in sindacalese – potrebbe arrivare al fotofinish grazie agli incentivi corrisposti a chi andrà in mobilità volontaria. Presto per dire se non ci sarà alcun esubero coatto, ipotesi che Maurizio Landini, segretario dei metalmeccanici Fiom, ha bollato come irricevibile qualche giorno fa. Ma certo la politica dei «piccoli passi in avanti» produce al termine della giornata di ieri un sussulto di ottimismo per Acciai Speciali Terni, tale da far intravedere la possibilità di una ricomposizione definitiva della vertenza martedì prossimo nell’incontro al ministero dello Sviluppo economico. La controllata della multina- 13.00 zionale ThyssenKrupp ha comunicato ieri che il numero dei licenziamenti si sarebbe ridotto a 39 (dai 51 ipotizzati finora). Considerando che a ottobre – quando il tavolo era saltato facendo presagire il peggio – l’azienda non si muoveva dai 533 licenziamenti, si può affermare che la mediazione governativa ha sortito gli effetti sperati. Le frizioni (e i nodi) tutta- L’azienda Preoccupazione per l’impossibilità della movimentazione merci fuori dai cancelli via restano. Acciai Speciali rileva come sia ancora «chiusa l’area a caldo dei forni e l’impossibilità della movimentazione merci sia in ingresso sia in uscita verso i clienti, neutralizzando l’operatività industriale». Il timore è che la committenza possa rivolgersi altrove (al gruppo Arvedi che ha appena rilevato lo stabilimento Ferriera di Servola a Trieste?), mentre ballano ancora tre milioni di euro tra la proposta sindacale e l’offerta aziendale sul tema dell’integrativo per i prossimi quattro anni. Risorse per i turni festivi, notturni e premi di produttività. Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA bleare del proprio 30%. Ovvio chiedersi se, dopo lo scorporo con distribuzione gratuita di titoli Ferrari ai soci Fca e quotazione del 10%, lo stesso schema non sia in agenda per Maranello. In teoria anche lì la maggioranza relativa è robusta. Ma non è blindata. La holding di casa Agnelli avrà circa il 24%. Con il 10% dell’alleato Piero Ferrari arriva al 34%. E non è sufficiente a mettere al riparo il «gioiello rosso» da possibili scalate. La loyalty share sarebbe l’evidente soluzione. Però: spostare in Olanda anche la sede dell’italianissimo Cavallino rampante, simbolo per eccellenza del nostro made in? Molto, molto più complicato. E infatti: «È solo una delle tante ipotesi» ripete il presidente di Fiat Chrysler e di Exor, escludendo tra l’altro che la holding intenda costruire attorno a Maranello un polo del lusso. «Il nostro piano — aggiunge — è dare alla Ferrari ulteriori possibilità di svilupparsi al meglio». Altrettanto netto, Elkann lo è sul tema Rcs Mediagroup, editore del «Corriere della Sera» di cui Fca è il primo azionista con il 16,7%. Punto primo, la ribadita fiducia all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane: «Sta lavorando bene e non c’è ragione di cambiare chi lavora bene. Rispetto a una società che era fallita, dai dati del terzo trimestre si vedono un progresso notevole e una società con un futuro davanti». Punto secondo, le scelte per la direzione dopo l’accordo sull’uscita di Ferruccio de Bortoli con l’assemblea di aprile. Sono possibili variazioni? gli chiedono. Rinvio al comunicato che annunciò l’intesa: «Era molto chiaro e ha determinato sia i tempi sia il processo». Frasi al- Della Valle «Il presidente di Fca non ha incarichi operativi in Rcs per parlare di gestione» le quali ha replicato poco dopo con una nota l’imprenditore della Tod’s Diego Della Valle, secondo socio di Rcs con il 7,3%: «Non capisco a che titolo parli Elkann, non avendo lui incarichi operativi nella gestione di Rcs. Qualcuno dovrebbe ricordargli che Rcs è una società quotata, ha un consiglio che la gestisce e che deve rispondere al mercato e a moltissimi azionisti, alcuni dei quali rilevanti, che non mi risulta tra l’altro abbiano mai delegato Elkann a parlare per loro conto». Raffaella Polato © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 44 FALLIMENTO N. 75/2014 “GALDESSA S.R.L. CON SOCIO UNICO IN LIQUIDAZIONE” GIUDICE DELEGATO DOTT. GIACOMO LUCENTE CURATORE DOTT.SSA MICHELA BONINI RACCOLTA MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER LA GESTIONE STRAGIUDIZIALE/PRELEGALE DEI CREDITI VANTATI DALLA PROCEDURA La sottoscritta Dott.ssa MICHELA BONINI in qualità di curatore del fallimento n. 75/2014 della Società “Galdessa S.r.l. con unico socio in liquidazione” con sede in Lucca (LU) loc. Acquacalda, Via delle Ville, 895 - Partiva IVA e Codice Fiscale 01983780469 PREMESSO - che La Società “Galdessa S.r.l. con unico socio in liquidazione” svolgeva l’attività di acquisizione prosoluto di crediti incagliati, in sofferenza e comunque di difficoltosa riscossione vantati da Enti pubblici e privati, società commerciali, industriali, finanziarie, bancarie e di servizi, nei confronti della propria clientela, dell’Erario ovvero di qualsiasi altro soggetto debitore; - che con sentenza n. 78/2014 resa in data 27/05/2014 e depositata in cancelleria in data 07/06/2014 il Tribunale di Lucca dichiarava il fallimento della Società “Galdessa S.r.l. con unico socio in liquidazione” e nominava quale Giudice Delegato il Dott. Giacomo Lucente e quale Curatore la scrivente; - che la Società fallita è titolare di crediti al consumo c.d. N.P.L. (non performing loans) per un totale complessivo di Euro 97.514.456,00 (novantasettemilionicinquecentoquattordiciquattrocento cinquantasei virgola zero zero) relativi a n. 18.711 (diciottomilasettecentoundici) posizioni; - che in data 22/09/2014 il curatore ha predisposto il programma di liquidazione ai sensi dell’art. 104ter L.F. e che lo stesso è stato approvato in data 23/09/2014; - che in data 20/11/2014 il curatore in ordine ai crediti vantati dalla procedura, ha presentato istanza per un supplemento al programma di liquidazione ai sensi dell’art. 104ter comma 5 L.F. prevedendo in prima istanza la gestione attraverso il “mandato all’incasso” e successivamente la cessione pro-soluto, la quale è stata autorizzata in data 22/11/2014; - in data 26/09/2014 il curatore ha ricevuto un piano operativo per la gestione dei crediti sopra indicati; TUTTO CIO’ PREMESSO il sottoscritto curatore INVITA i soggetti interessati a presentare manifestazioni di interesse alle condizioni di seguito indicate. ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per l’Abruzzo AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO (artt. 122 del D.Lgs. 163/2006 e smi) L’ANAS SPA - Compartimento della Viabilità per l’Abruzzo Via dei Piccolomini, 5 L’AQUILA, rende noto che con disposizione Prot. CAQ-0023514-I dell’ 11/08/2014 (divenuta efficace con Prot. CAQ-0031566-I del 30/10/2014) è stata aggiudicata la Procedura Aperta Gara d’Appalto AQLAV026-14. CIG [582281421F] - MOS WEB AQSEGOR141 - CUP F36G14000190001 inerente il lavoro triennale di manutenzione ordinaria della segnaletica orizzontale lungo le strade statali di competenza del Centro di Manutenzione n. 1 dell’ANAS SpA Compartimento della Viabilità per l’Abruzzo per l’esercizio 2014/2017. Importo complessivo posto a base di gara € 887.000,00 - IVA esclusa, di cui € 26.610,00 per oneri della sicurezza. Categoria prevalente: OS 10 Classifica III. Offerte ricevute: n. 82. Offerta più alta -27,251%. Offerta più bassa -40,779%. Aggiudicatario: DIAMOND SRL con sede in Via Roma n. 8 - 10123 Chieri (TO)- c.f./p.iva 09526311007 con il ribasso offerto del 39,488% e quindi con l’importo netto di € 547.249,20 di cui € 520.639,20 per lavori ed € 26.610,00 per oneri di sicurezza. Estremi di pubblicazione dell’esito di gara: GURI n° 137 del 28/11/2014, siti internet: www.stradeanas.it, www.serviziocontrattipubblici.it e www.regione.abruzzo.it/osservatorioAppalti. Il Dirigente Area Amministrativa Dott. Alessandro Tana VIA DEI PICCOLOMINI, 5 - 67100 L’AQUILA Tel. 0862-305101 - Fax 0862-305260 • sito internet www.stradeanas.it ESU di VERONA Via dell’Artigliere, 9 - 37129 Verona Esito di gara Denominazione, indirizzi e punti di contatto: ESU di Verona - Via dell’Artigliere n, 9 37129 Verona - tel. 045/8052843 Fax 045/8052840 www.esu.vr.it, email: protocollo.esuverona@pec.it. Oggetto dell’Appalto: procedura aperta per la fornitura e posa in opera di arredi ed elettrodomestici per la nuova residenza dell’ESU di Verona. criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa. Importo di aggiudicazione: € 427.500,00 oltre IVA, di cui € 2.125,00 IVA esclusa per oneri della sicurezza propri, oltre agli oneri di sicurezza non soggetti a ribasso calcolati in complessivi € 1.500,00 IVA esclusa. Ditte partecipanti: n. 6. Nome ed indirizzo dell’aggiudicatario: Laezza S.p.a. - Sede Legale in Piazza dei Martiri 30, 80121 Napoli. Aggiudicazione: Decreto del Direttore n. 129 del 10.06.2014. Data di spedizione alla GUUE 27.10.2014. Il direttore Dott. Gabriele Verza CREDITI OGGETTO DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE crediti al consumo c.d. Non Performing Loans per un ammontare complessivo di Euro 97.514.456,00 (novantasettemilionicinquecentoquattordiciquattrocentocinquantasei virgola zero zero) acquistati in aste dai maggiori Istituti bancari e finanziari italiani e vantati nei confronti di soggetti privati e aziende, relativi agli anni 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, costituiti da n. 18.711 posizioni. COMUNE DI MARSALA AVVISO DI GARA Ai sensi dell’art. 220 e ss del D. Lgs n. 163/2006 e s.m.i., è indetta una procedura aperta per l’appalto relativo alla fornitura di tubazioni in acciaio inox AISI 304/304L per la realizzazione di condotte fognarie domestiche ed industriali di collegamento tra gli impianti di Castelfranco di Sotto e Santa Croce sull’Arno come specificato nel bando, nel disciplinare di gara, nel capitolato speciale d’appalto e relativi allegati. C.I.G. 5987711F6A. L’importo indicativo della fornitura è pari a € 1.570.000,00 (euro unmilionecinquecentosettantamila) al netto dell’IVA. Periodo fornitura: una tantum, 240 giorni naturali e consecutivi dalla data di sottoscrizione del contratto. Aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso. Le richieste di partecipazione, corredate da quanto stabilito dal bando di gara e dal relativo disciplinare devono pervenire, in lingua italiana, entro le ore 13.00 del giorno 15.1.2015 presso Consorzio Depuratore di Santa Croce sull’Arno spa P. IVA e C.F. 00652790502, Santa Croce sull’Arno, C.A.P. 56029, Provincia di Pisa (PI) Sede legale in via Del Bosco, n. 275, Tel. 0571/297416, Fax 0571/297788 e-mail: info@depuratoreaquarno.it. Il bando, il disciplinare di gara, il capitolato speciale d’appalto e relativi allegati possono essere visionati direttamente sul profilo committente www.depuratoreaquarno.it. Informazioni e chiarimenti sulla procedura d’appalto potranno essere richiesti a Consorzio Depuratore di Santa Croce sull’Arno spa P. IVA e C.F. 00652790502, Santa Croce sull’Arno, C.A.P. 56029, Provincia di Pisa (PI) Sede legale in via Del Bosco, n. 275, Tel. 0571/297416, Fax 0571/297788 e-mail: info@depuratoreaquarno.it. Il Responsabile del Procedimento (Dr. Ing. Nicola Andreanini) Settore Lavori Pubblici RISULTANZA DI GARA A PROCEDURA APERTA Si rende noto che dal 01/08/2014 al 11/08/2014 è stata esperita la procedura aperta per l’appalto dei lavori “Programma Operativo Nazionale FESR’ Sicurezza per lo sviluppo’ - Obiettivo Convergenza 2007/2013-Asse II-Obiettivo Operativo 2.5: migliorare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata - Progetto per la ristrutturazione e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata: C/da Berbarello-Marsala” per l’importo a B.A. di € 517.962,40 comprendente gli oneri per la sicurezza e l’incidenza della manodopera. Ditte partecipanti n. 66. Ditte escluse n. 13. Ditta Aggiudicataria: FARC S.r.l. (plico n. 30) da Alcamo(TP), che ha offerto il ribasso del 34,5087%. IL DIRIGENTE DEL SETTORE LL.PP. Ing.Gianfranco D’Orazio AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO FORLANINI P.zza Carlo Forlanini, 1 00151 ROMA ESTRATTO AVVISO DI GARA ESPERITA Questa Azienda con deliberazione n. 641 del 12/11/2014 ha aggiudicato la gara a procedura aperta per la fornitura di dispositivi per somministrazione, prelievo e raccolta per le esigenze dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini per il fabbisogno di 24 mesi alle ditte, per lotto aggiudicato, per importo c/iva e per numero Cig come di seguito indicato: BENEFIS SRL lotto 1 € 95.648,00 - 574266443F, lotto 7 € 1.586,00 - 5742770BB6; DAVI MEDICA S.R.L. lotto 2 € 3.806,40 - 57426844C0, lotto 3 € 4.758,00 - 5742704541; SP. MED. S.R.L. lotto 4 € 1.708,00 - 5742726768, lotto 5 € 2.186,24 - 57427413CA; COPAG S.P.A. lotto 6 € 119.364,80 - 57427592A5; FITOCHINA ITALIA S.R.L. lotto 8 € 7.102,84 - 57428047C6. L’avviso di aggiudicazione è stato inviato alla GUCE il 21/11/14 e pubblicato sui siti www.regione.lazio.it www.serviziocontrattipubblici.it www.scamilloforlanini.rm.it/bandi, da ciascuno dei quali può essere tratta ogni ulteriore informazione utile. Il Responsabile del procedimento: Dott. Paolo Farfusola. IL DIRETTORE GENERALE - Dott. Antonio D’URSO Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 - Fax 02 2588 6114 Via Campania, 59 C - 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 C.so Vittorio Emanuele II, 60 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano COMUNE DI NAPOLI AVVISO DI RIAPERTURA TERMINI DI GARA - CIG 5631571766 Si avvisa che in data 25/11/2014 è stato inviato alla GUUE l’avviso di riapertura termini di gara “Appalto quinquennale gestione, fornitura, installazione e manutenzione impianti termici di edifici scolastici e varie dipendenze comunali - Lotto II - zona centro-nord di Napoli”, a seguito modifica di una tabella del CSA, pubblicata sul sito www.comune.napoli.it. Nuova scadenza presentazione offerte ore 12.00 del 05/01/2015; apertura gara ore 10.00 del 07/01/2015. Resta invariato quant’altro riguarda bando, CSA ed allegati. Il Dirigente SACUAG Area Gare Forniture e Servizi - avv. Rossana Lizzi DATA ROOM I soggetti interessati alla presentazione di una manifestazione di interesse per la gestione stragiudiziale e prelegale dei crediti vantati dalla procedura possono inviare richiesta all’indirizzo PEC della procedura: f75.2014lucca@pecfallimenti entro e non oltre il giorno 10/12/2014 alle ore 12,00. Il curatore, previa accettazione di quanto previsto al punto “patto di riservatezza” da parte dei potenziali offerenti, invierà a questi ultimi la documentazione e le informazioni necessarie per formulare una due diligence di valutazione del portafoglio. PATTO DI RISERVATEZZA Gli interessati che riceveranno dal curatore la documentazione richiesta ai fini della presentazione di un’offerta sottoscriveranno un patto di riservatezza con la procedura. Per ritenersi efficaci e ammissibili, le offerte dovranno rispettare le seguenti condizioni: OGGETTO: ATTIVITA’ RICHIESTA, PROVVIGIONE E DURATA MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEL SERVICING STRAGIUDIZIALE E PRELEGALE Gli offerenti dovranno gestire per conto del curatore il recupero stragiudiziale e prelegale dei crediti che la Società “Galdessa S.r.l. con socio unico in liquidazione” vanta nei confronti di privati ed aziende. L’offerente si impegna a fornire al curatore i seguenti servizi minimi: - reperimento del materiale cartaceo e/o su supporto elettronico presso il luogo indicato dal curatore; - eventuale trasferimento degli archivi cartacei e/o su supporto elettronico senza costi aggiuntivi per il curatore; - verifica delle posizioni dei vari debitori segnalando eventuali situazioni di immediata inesigibilità che dovrà essere adeguatamente documentata. Più precisamente, si richiede: • che per le posizioni con partita IVA venga effettuato, ove necessario, uno screening volto a verificare lo stato di vigenza delle società debitrici e la presenza di eventuali protesti a loro carico; • che per le persone fisiche venga effettuata una verifica tramite codice fiscale per rilevare eventuali protesti; • che per le società debitrici in procedura concorsuale venga valutata l’opportunità di proseguire l’azione di recupero con la procedura. - stampa e spedizione almeno di un primo sollecito epistolare con il quale si intima al debitore il pagamento della somma dovuta (indicando in modo dettagliato tutte le voci dell’importo) e tutte le istruzioni necessarie per effettuare il pagamento; - recupero del credito tramite “phone collection” dove l’operatore incaricato della pratica provvederà ad effettuare solleciti telefonici di pagamento (anche via fax e/o e-mail), tentando di risolvere eventuali contestazioni. Nel caso di infruttuosa attività telefonica il gestore dovrà recarsi all’indirizzo (ove disponibile e verificato) del debitore al fine di ottenere il pagamento di quanto insoluto; - gestione prelegale tramite invio della raccomandata A/R di diffida di messa in mora, seguita dal monitoraggio telefonico effettuato da personale qualificato dell’ufficio legale; - aggiornamento trimestrale e relazione finale delle posizioni da restituire inderogabilmente entro i 15 (quindici) giorni successivi alla scadenza del contratto. La Società offerente avrà la facoltà di trattare in autonomia accordi transattivi con i debitori concedendo loro pagamenti a saldo e stralcio del proprio debito per importi non superiori al 20% (venti per cento) del totale della pratica e piani di rientro inferiori ai 3 anni. PROVVIGIONE MASSIMA PER LA GESTIONE STRAGIUDIZIALE/PRELEGALE ED EVENTUALI ULTERIORI COSTI La provvigione massima riconosciuta dalla procedura per l’attività di servicing stragiudiziale e prelegale sarà pari al 24% (ventiquattro per cento) dell’importo effettivamente incassato. Nessun altro ed ulteriore importo verrà corrisposto dalla procedura. LUOGO DI ESECUZIONE DEL SERVIZIO L’offerente si impegna ad effettuare i servizi di cui sopra presso le proprie sedi operative. DURATA DEL CONTRATTO Il contratto avrà la durata di 18 (diciotto) mesi con decorrenza dalla sottoscrizione dello stesso e sarà prorogabile su richiesta della società affidataria ad insindacabile giudizio degli organi della procedura per ulteriori 12 (dodici) mesi,. Qualora tale prosecuzione dovesse concretizzarsi, rimarrà invariata la percentuale relativa alle provvigioni previste per il servizio di gestione stragiudiziale e prelegale. CONDIZIONI E TERMINI DELL’OFFERTA CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ Gli interessati dovranno comunicare la ragione sociale della società che presenta l’offerta per la gestione stragiudiziale/prelegale dei crediti vantati dalla procura allegando: - Iscrizione al Registro imprese tenuto dalla C.C.I.A.A. o ad analogo registro professionale di Stato aderente all’U.E. da cui risulti la forma giuridica; - Autorizzazione ex art. 106 D.Lgs. 385/1993 Ministero del Tesoro/Banca d’Italia; - Copia del documento di identità e del codice fiscale del rappresentate legale. TERMINE PERENTORIO Gli offerenti dovranno comunicare alla pec della procedura f75.2014lucca@pecfallimenti.it la propria manifestazione di interesse entro e non oltre il giorno 12/12/2014 alle ore 12,00. ACCETTAZIONE DELL’OFFERTA La curatela, previa autorizzazione degli organi della procedura, valuterà le offerte pervenute e sottoscriverà il contratto predisposto dalla curatela entro e non oltre 15 (quindici) giorni dall’accettazione dell’offerta. Il presente avviso è finalizzato esclusivamente a ricevere manifestazioni di interesse per favorire la partecipazione di un maggior numero di operatori economici. Fornaci di Barga, 24 Novembre 2014 IL CURATORE - DOTT.SSA MICHELA BONINI UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO ESITO DI GARA Ente aggiudicante: Università degli Studi di Bari Aldo Moro - D.A.G.T.P.S - Area Appalti Pubblici di Servizi e Forniture - P.zza Umberto I, 1 - Bari, Tel. 080.5714142. Tipologia e oggetto di gara: Procedura aperta per la fornitura triennale in abbonamento di periodici e servizi accessori per cinque Biblioteche Centrali; Data di aggiudicazione: 06/08/2014 lotti aggiudicati 4: lotto n. 1 CIG. 5670078861, lotto n. 3 CIG. 5670140B8A, lotto n. 4 CIG. 56701514A0 lotto n. 5 CIG. 567016502F. Non aggiudicato lotto n. 2 CIG. 2 5670105EA7. Risultati integrali disponibili sul sito internet: www.uniba.it - sezione bandi e gare. Inviato alla GUUE in data 11/11/2014. Bari, 27/11/2014 Il Direttore Generale avv.to Gaetano PRUDENTE FONDAZIONE FASC VIA T.GULLI 39 C.F. 80078850155 - C.I.G. 569723530D AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO ESITO DELLA GARA AFFIDAMENTO IN GESTIONE DI PARTE DEL PATRIMONIO MOBILIARE Si comunica che, a seguito della procedura aperta C.I.G. 569723530D il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha deliberato di confermare la graduatoria finale provvisoria predisposta dalla Commissione Giudicatrice nella seduta pubblica del 29 agosto 2014. Il C.d.A., conseguentemente, ha deliberato, in data 2 settembre 2014, l’aggiudicazione definitiva della gara come segue: 1) Allianz Global Investors Europe GmbH; 2) Eurizon Capital SGR S.p.A.; 3) Pioneer Investment Management SGRPA. Esito pubblicato il GUCE 13/11/2014 - ID: 2014150690. Esito pubblicato in GURI numero 135 sulla serie Gazzetta Ufficiale V Serie Speciale Contratti Pubblici il 24.11.2014. COMUNE DI BARONISSI - Provincia di Salerno BANDO DI GARA I.1) COMUNE DI BARONISSI - Piazza della Repubblica n. 1 - Baronissi (SA) CAP 84081 Italia. Settore Gestione Patrimonio e Ambiente. All’attenzione di: Arch. Alfonso Landi e-mail: alfonso.landi@comune.baronissi.sa.it. Tel. +39 089 828212 - 828223 Fax +39 089 828252 828259 www.comune.baronissi.sa.it; informazioni, documentazione: punti sopra indicati. Offerte: Ufficio Protocollo del Comune. II.1.1 Denominazione: procedura aperta per la fornitura di energia elettrica per tutte le utenze del Comune di Baronissi periodo dal 01.06.2015 al 31.05.2016 CIG 600022022F II.1.2 FORNITURA - Luogo: Baronissi (SA) - cod. NUTS ITF35. II.1.6 CPV: 09310000 - II.1.7 AAP: NO II.1.8 lotti: NO - II.1.9 NO. II.2.1 quantitativo: circa 1960 MWh annui valore stimato IVA esclusa: 499.000.100 Moneta: EUR. II.2.2 opzioni: SI facoltà di prorogare il contratto fino ad un massimo di sei mesi II.2.3 rinnovi: NO II.3 durata: 12 mesi III.1.1 Cauzioni e garanzie: Cauzione provvisoria: art. 33 Capitolato - definitiva: art. 17 Capitolato - Assicurazioni: art. 22 Capitolato III.1.2 Finanziamento: mezzi ordinari di bilancio - Pagamenti ex articolo 12 Capitolato III.2.1 Iscrizione alla camera di Commercio e iscrizione nei registri dell’AEEG III.2.2 referenze bancarie rilasciate da almeno 2 istituti di credito o intermediari autorizzati III.2.3 almeno tre forniture, in corso di esecuzione o eseguito negli ultimi 36 mesi di 1.500,00 euro IV.1.1 Procedura: aperta. IV.2.1 criteri di aggiudicazione: prezzo più basso IV.3.3 Termine accesso documenti: 15.01.2015 IV.3.4 Termine ricevimento offerte: 23.01.2015 ora: 12.00 IV.3.7) vincolo offerta giorni: 180 IV.3.8) apertura offerte: 27.01.2015 Ora: 09:30 c/o: sede Municipale - Sala Consiliare 4° piano - Persone ammesse: 2 legali rappresentanti delle imprese o soggetti muniti di apposita delega scritta VI.3 Informazioni complementari: Responsabile del procedimento arch. Alfonso Landi tel. +39 089 828212 Responsabile dell’esecuzione del contratto Arch. Alfonso Landi tel. +39 089 828212 All. A III offerte da inviare a: Ufficio protocollo GUEU del presente avviso: 07.11.2014. Baronissi, lì 20 novembre 2014 IL RESPONSABILE SETTORE Arch. Alfonso Landi CITTA’ DI GIUGLIANO IN CAMPANIA Provincia di Napoli AVVISO ESITO DI GARA ESPLETATA 1. Stazione Appaltante: Comune di Giugliano in Campania/NA - Settore Edilizia e Lavori Pubblici; indirizzo: Corso Campano n. 200 - cap. 80014 Giugliano in Campania/NA; telefono: 0818956209/268; fax 0813301543; internet: www.comune.giugliano.na.it - E-mail gennaro.taglialatela@comune.giugliano.na.it. 2. Oggetto dell’appalto: manutenzione della rete idrica e fognaria a servizio dell’intero territorio comunale; CIG 4701644F5A- 3. Tipo di procedura: aperta art. 3 comma 37 e art. 55 comma 3 del D. Lgs. 163/06. 4. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. 5. Ditte concorrenti: 1) Consorzio Stabile INFRATECH; 2) ATI Costituenda AN. FO. Costruzioni srl; 3) ATI SEPRIM sas - AUTOESPURGO ECO 2000; 4) Consorzio Stabile RTF COSTRUZIONE; 5) Soc. Coop. FRADEL Costruzioni. 6. Ditta esclusa: Consorzio Stabile RTF COSTRUZIONE. 7. Ditta aggiudicataria: Soc. Coop. FRADEL COSTRUZIONI, con sede in Quarto. 8. Valore a cui è stato aggiudicato l’appalto: € 1.817.830,05 per i lavori, a seguito del ribasso offerto del 29,80 %, ed € 160.498,50 per gli oneri della sicurezza. 9. Importo a base di gara: € 2.750.000,00 al netto d’IVA, di cui € 2.589.501,50 soggetti a ribasso d’asta; € 160.498,50 oneri per la sicurezza. 9. Data di aggiudicazione dell’appalto: determina dirigenziale del Settore EE. e LL. PP. n. 797 del 06/08/2014. Giugliano, 21/11/2014 SETTORE EDILIZIA E LAVORI PUBBLICI IL DIRIGENTE - Ing. Domenico D’Alterio TRIBUNALE DI MILANO CONCORDATO PREVENTIVO 126/14. Il Tribunale di Milano con decreto in data 13.11.14 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo dell’impresa: SOLAR GREEN TECHNOLOGY SRL IN LIQ.NE con sede in Milano Via Santa Maria Della Porta 9. Il Tribunale ha delegato alla procedura il G.D. Dott. Filippo D’Aquino; ha nominato commissario giudiziale la Dott.ssa Maddalena Dal Moro; ha fissato la data del 28.1.15 alle ore 12.50 per l’adunanza dei creditori presso l’aula delle adunanze a ciò destinata del Palazzo di Giustizia di Milano. M0016433 AVVISO GARA ESPERITA Si informa che la gara esperita mediante Procedura aperta in modalità telematica per la fornitura del servizio di allestimento, personalizzazione, confezione e consegna di stampati tipografici; IV.1.1) Procedura: aperta, di cui al bando pubblicato sulla G.U.U.E. del 18/06/2014 - Serie n. 2014/S 115-203649 e sulla G.U.R.I. n. 68 del 18/06/2014 è stata aggiudicata per il Lotto 2 - SERVIZI GRAFICI SRL per un importo di Euro 1.753.360,00 oltre IVA. Amministratore Delegato Stefano Santini Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 ECONOMIA 45 Lunedì il board Iren, Massimiliano Bianco nuovo ceo Meridiana Indagati i manager della compagnia aerea Il centro commerciale A Rockefeller la Galleria Borromea di Milano Come da copione. I rumors sono stati confermati e Massimiliano Bianco, ex direttore generale dell’Acquedotto Pugliese, è stato designato all’unanimità amministratore delegato di Iren dal «comitato del sindacato», composto dai sindaci di Genova Marco Doria, di Torino Piero Fassino e di Reggio Emilia Luca Vecchi. Lunedì il board coopterà Bianco quale nuovo consigliere e lo nominerà amministratore delegato. Non c’è pace per Meridiana, la compagnia aerea in crisi da anni con una lista di esuberi che riguarda 1.634 dipendenti. Ieri sono arrivate le perquisizioni della Guardia di finanza nelle sedi della compagnia di Olbia, Roma e Somma Lombardo (Varese). Iscritti nel registro degli indagati il presidente della holding Marco Rigotti e gli ex amministratori delegati di Meridiana Fly Massimo Chieli, Giuseppe Gentile e Roberto Scaramella, fresco di dimissioni. Rockefeller group ha acquistato per 81,6 milioni di euro il centro commerciale Galleria Borromea vicino a Milano. Un tempo braccio immobiliare della celebre famiglia americana, da 15 anni il Rockefeller group è di proprietà della giapponese Mitsubishi Estate. A vendere lo shopping center da 27 mila metri quadri è stata la compagine formata da Promocentro Italia, Coop Lombardia e Cmb Costruzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso di Mario Gerevini e Simona Ravizza © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I misteri della Maugeri Ecco le carte sui conti Nel 2013 previsto un margine di 36,3 milioni, ora il concordato Cos’è ● Maugeri è il colosso italiano della riabilitazione, 21 istituti in tutt’Italia, 3.400 lavoratori, 305 milioni di fatturato al 29 novembre 2013. A un anno da allora la Fondazione Maugeri si ritrova con 305 milioni di euro di debiti e ritardi nel pagamento dei dipendenti «Il consiglio prende atto dei dati ed esprime il proprio compiacimento». Il 29 novembre 2013 l’allora direttore generale, Enrico Paggi, illustrava ai vertici della Fondazione Maugeri i conti. Per il colosso italiano della riabilitazione, 21 istituti in tutt’Italia, 3.400 lavoratori, 305 milioni di fatturato, era tutto ok, nessun allarme, anzi. È trascorso solo un anno da quella riunione: e adesso la Fondazione Maugeri è schiacciata da 305 milioni di debiti, ci sono ritardi negli stipendi ai lavoratori, gran parte dei fornitori non vede soldi da mesi e sono stati chiesti (e ottenuti) dal tribunale di Pavia quattro mesi per trovare un accordo con i creditori. Ma uno stato di crisi così evidente non si può manifestare dall’oggi al domani. Il Corriere ricostruisce con documenti inediti che cosa (non) è successo a partire da quel 29 novembre 2013. Il cda — in gran parte espressione dell’Associazione sostenitori e promotori della Fondazione di cui oltre alla famiglia Maugeri non è noto chi ne faccia parte — delibera di avviare un’azione di responsabilità contro l’ex direttore amministrativo Costantino Passerino e l’ex presidente Umberto Maugeri, finiti agli arresti nella primavera 2012 nell’inchiesta per fondi neri che ha travolto la sanità lombarda. C’è una gran voglia di archiviare le pagine buie delle indagini. L’ora della verità è quella dei conti economici. Enrico Paggi, l’allora direttore generale, rassicura: l’esercizio 2013 chiuderà con un margine (ebitda) positivo per 36,3 milioni e un utile netto di 3 milioni. E anche il budget 2014 è già pronto e tutto sommato positivo. Il consiglio lo approva. Eppure i vertici della Maugeri sanno che si portano dietro i 90 milioni di perdita del 2011, i 16 milioni da versare alla Procura per il patteggiamento e decine di milioni di debito in scadenza. Da oltre un A Catania Telecom Italia incassa il giudizio positivo di S&P Renzi visita Tim#Wcap A Catania Il premier Matteo Renzi e il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi (a sinistra) Standard & Poor’s rivede il giudizio su Telecom Italia migliorando le prospettive per il gruppo telefonico da negative a stabili. L’agenzia americana ha invece mantenuto invariato il rating sul debito a lungo e breve termine, rispettivamente a «BB+» e «B». La revisione dell’outlook, ha spiegato S&P, è legato al «solido» livello di liquidità generata dal gruppo telefonico mantenendo sotto controllo la leva finanziaria. Leva che è tuttavia destinata a salire nel 2015, ricordano gli analisti dell'agenzia, a causa dei pesanti investimenti previsti in Brasile. Standard & Poor’s sottolinea inoltre l’ambiente competitivo e lo scenario economico difficile che Telecom si trova ad affrontare, ma con la pressione sui prezzi in diminuzione, margini operativi ancora alti e un’accelerazione nelle implementazioni della tecnologia nel fisso e nel mobile, con i quali dovrebbe riuscire a bilanciare le difficili prospettive di mercato. La revisione dell’outlook rappresenta un passaggio importante per l’azienda presie- duta da Giuseppe Recchi. Il quale ieri a Catania ha fatto gli onori di casa con il premier Matteo Renzi, che nel corso della visita in Sicilia ha visitato Tim#Wcap, l’acceleratore di start-up realizzato da Telecom, accompagnato dal sindaco Enzo Bianco. «Acceleratore di imprese a Catania. Un luogo dove i sogni possono diventare progetti. E posti di lavoro. Anche questo è Sud» ha twittato il premier. «Tim#Wcap — ha spiegato Recchi — è nata per sostenere in modo concreto l’innovazione nel nostro Paese. Siamo stati i primi a comprendere la necessità di sostenere i giovani e le loro idee». Nel polo di Catania, Telecom ha esaminato 7 mila idee e incubato o accelerato 220 startup, finanziate con 4,5 milioni di euro. «Ci siamo confrontati con migliaia di talenti made in Italy — ha detto Recchi —, convinti che questo sia il compito di una grande azienda di sistema nazionale come Telecom Italia, perché senza innovazione non c’è crescita». Federico De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA La Fondazione in numeri 305 3.400 milioni i ricavi* dipendenti 305 milioni i debiti totali* Con le banche 148 90 milioni 21 centri in tutt’Italia 16 milioni la perdita il costo per le svalutazioni del patteggiamento del 2011 con la Procura che la Fondazione si trascina *Bilancio 2013 Con fornitori 84 milioni 50 milioni i debiti scaduti con i fornitori d’Arco anno sono stati anche bucati gli accordi contrattuali con Intesa SanPaolo. Tre settimane dopo il direttore generale Paggi si dimette. «Rispetto al terremoto dell’aprile 2012 questo non è che una piccola scossa» rassicura il presidente Aldo Maugeri. «Non c’è alcun problema». Nei mesi successivi prende forma il bilancio 2013. Per ogni euro di fatturato (305 milioni) c’è esattamente un euro di debito (305 milioni). Il conto economico chiude con 15 milioni di rosso. A giugno — senza nuovi fatti straordinari intervenuti — la cassa è azzerata. Sono disponibili solo 0,5 euro per ogni euro di debito a breve in scadenza. A luglio muore il presidente Aldo Maugeri, colpito da infarto a 68 anni. La situazione precipita. Viene chiamato Gualtiero Brugger, 70 anni, un bocconiano esperto di ristrutturazioni. Il 10 ottobre è nominato presidente con 230 mila euro annui lordi di retribuzione. Le riunioni si susseguono. Vengono cercati investitori esterni, mentre ai 3.400 lavoratori è prospettato un taglio di stipendio da 18 milioni l’anno (su cui sono ancora in corso trattative sindacali). E il 31 ottobre viene chiesta la protezione del Tribunale fallimentare. Brugger ottiene un concordato con riserva. Lo fa presentando un documento che elenca le ragioni della crisi. «Non è stata causata da uno squilibrio economico» afferma, tant’è che il margine operativo (ebitda) è positivo per 30 milioni. La causa principale è nei «fattori straordinari». E cioè, soprattutto, nelle vicende giudiziarie che hanno portato a 90 milioni di svalutazioni nel bilancio 2012 e agli oneri del patteggiamento. Esattamente quanto il cda sapeva già da quella riunione di un anno fa, in cui approvò «con compiacimento» la relazione sui conti. Ora i i fornitori rischiano di perdere gran parte dei soldi e i lavoratori non sanno se a dicembre avranno lo stipendio. Nel frattempo la fondazione senza scopo di lucro Maugeri ha pagato 540 mila euro di compensi agli amministratori, alcuni dei quali presenti in cda da molti anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 46 AIUTO cuoco con esperienza offresi a Milano. Referenziato. Tel. 392.09.33.941 BARISTA con esperienza caffetteria, ottima conoscenza inglese offresi Milano città. 340.71.06.042 PANETTIERE apprendista offresi, disponibilità immediata. 342.85.46.031 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE impiegata tecnico-commerciale e acquisti offresi part-time in Milano. 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CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands ACC AZ F. Core Brands DIS AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic ACC AZ F. European Dynamic DIS AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute ACC AZ F. Formula 1 Absolute DIS AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income Data Valuta Quota/od. 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 31/10 31/10 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 6,169 6,667 6,602 5,700 3,845 6,612 5,712 5,709 5,672 5,283 5,877 5,096 6,635 3,086 5,142 5,299 5,297 3,399 5,480 5,466 5,604 5,522 6,207 5,597 5,051 4,477 4,145 5,458 5,261 5,425 5,210 6,333 5,766 4,717 4,345 5,649 5,574 3,380 3,378 5,035 4,745 6,224 5,087 4,587 7,135 6,455 5,396 5,365 5,383 5,056 5,345 6,300 5,109 4,943 6,236 5,722 6,192 5,169 5,170 6,823 5,859 Quota/pre. Nome 6,167 6,669 6,600 5,699 3,854 6,610 5,720 5,717 5,673 5,283 5,879 5,097 6,623 3,123 5,156 5,300 5,299 3,402 5,487 5,473 5,600 5,526 6,204 5,595 5,049 4,488 4,155 5,471 5,273 5,427 5,212 6,337 5,769 4,728 4,355 5,658 5,576 3,392 3,390 5,037 4,747 6,218 5,083 4,598 7,130 6,451 5,393 5,352 5,379 5,053 5,346 6,300 5,112 4,946 6,240 5,726 6,199 5,168 5,168 6,834 5,876 Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com Active Dollar Bond A Active Emerging Credit A Active Emerging Credit B Active European Credit A Active European Credit B Active European Equity A Active European Equity B Active Liquid Bond A Active Liquid Bond B Multiman. Bal. A Multiman. Bal. M Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Multiman.Target Alpha A SB Bond B SB Equity B SB Flexible B 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1517,513 1665,579 1599,842 1457,320 1392,578 1395,177 1317,265 1239,526 1195,965 120,985 120,942 73,892 77,186 106,670 1075,507 1197,703 1037,075 1517,680 1664,850 1599,160 1456,949 1392,243 1395,086 1317,198 1239,526 1195,976 120,948 120,903 73,441 76,728 105,960 1075,811 1198,584 1037,937 Data ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B DYNAMIC EQUITY EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 21/11 31/10 31/10 03/11 31/10 30/09 Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome 4757,320 4688,629 EUR EUR 802831,116 799809,103 EUR 802831,116 799809,103 EUR 500000,000 EUR 576983,625 609757,601 EUR 62969,876 62759,815 Data Valuta Quota/od. KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Liquidity D KIS - Liquidity P KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 26/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 129,400 129,740 102,980 136,520 135,280 134,000 139,170 103,430 107,070 155,350 114,100 117,250 118,270 122,940 125,370 125,430 95,940 100,970 97,900 27/11 27/11 27/11 26/11 26/11 26/11 26/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 54,110 63,620 60,420 63,050 61,450 63,860 62,230 58,230 48,340 68,030 65,460 60,850 47,360 54,080 63,470 60,290 62,720 61,370 63,530 61,860 58,160 47,760 68,030 65,460 60,840 46,980 129,460 129,810 102,970 136,510 135,270 134,590 139,770 103,430 107,070 155,330 114,020 117,180 118,200 122,910 125,340 125,400 96,060 101,090 97,900 ASIAN OPP CAP RET EUR ADWISE L/S CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SELECTED BOND DIS RET EUR SELECTED BOND CAP RET EUR VALUE OPP CAP RET EUR 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 13,039 111,437 114,788 117,648 25,122 5,756 120,510 91,701 13,102 111,371 114,665 116,708 25,047 5,754 120,460 91,747 Fondi Unit Linked Flex Equity 100 Global 100 Global Equity Maximum Progress Quality 25/11 26/11 26/11 EUR EUR EUR 54,620 95,270 944,840 54,130 95,290 943,810 27/11 27/11 26/11 19/11 26/11 19/11 EUR JPY USD EUR EUR EUR 125,760 9583,210 179,150 4476,220 107,330 11089,220 125,080 9675,140 178,880 4359,210 107,180 11052,060 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 26/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR 10,938 5,050 5,895 5,438 6,749 7,399 10,671 5,001 5,766 5,323 6,637 7,320 Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. www.multistarssicav.com multistars@pharus.ch T. +41 (0)91 640 37 80 Data Valuta Quota/od. 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Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com 27/11 115,720 EUR 27/11 122,300 EUR 27/11 113,280 EUR 27/11 108,580 EUR 27/11 87,470 EUR 27/11 85,900 USD 25/11 102,540 EUR 25/11 106,810 EUR 27/11 112,810 EUR 27/11 164,840 EUR 27/11 123,110 EUR 27/11 102,770 USD 25/11 122,610 EUR 27/11 90,450 EUR 27/11 98,680 EUR 27/11 101,000 EUR 27/11 101,810 EUR 27/11 119,490 EUR 27/11 122,270 EUR 27/11 125,160 EUR 27/11 100,420 USD 27/11 97,820 EUR 27/11 103,820 EUR 25/11 98,090 EUR 25/11 102,730 EUR 25/11 107,400 EUR 25/11 107,620 EUR 25/11 103,690 USD 25/11 109,560 EUR 27/11 102,180 EUR 27/11 96,250 EUR 27/11 112,780 EUR 25/11 109,070 EUR 25/11 111,520 EUR 25/11 106,990 USD 115,700 122,280 113,520 108,820 87,420 85,850 102,370 106,620 112,680 164,800 123,080 102,740 121,160 89,570 98,650 100,920 101,720 119,630 122,410 125,170 100,430 97,730 103,720 97,460 102,570 107,520 107,720 103,780 107,970 102,270 96,330 112,860 108,140 110,570 106,040 PS - Absolute Return A PS - Absolute Return B PS - Algo Flex A PS - Algo Flex B PS - BeFlexible A PS - BeFlexible C PS - Best Global Managers A PS - Best Global Managers B PS - Best Gl Managers Flex Eq A PS - Bond Opportunities A PS - Bond Opportunities B PS - Bond Opportunities C PS - EOS A PS - Equilibrium A PS - Fixed Inc Absolute Return A PS - Global Dynamic Opp A PS - Global Dynamic Opp B PS - Inter. Equity Quant A PS - Inter. Equity Quant B PS - Liquidity A PS - Liquidity B PS - Opportunistic Growth A PS - Opportunistic Growth B PS - Prestige A PS - Quintessenza A PS - Target A PS - Target B PS - Target C PS - Titan Aggressive A PS - Total Return A PS - Total Return B PS - Valeur Income A PS - Value A PS - Value B PS - Value C La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Balanced-Risk Select A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Em. Mkt Corp Bd A Euro Corp. Bond A Euro Corp. Bond A-Dis M Euro Short Term Bond A European Bond A-Dis Glob. Bond A-Dis Glob. Equity Income A Glob. Equity Income A-Dis Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Bond A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 USD USD USD USD USD EUR EUR USD USD USD EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD 24,920 16,010 14,470 14,420 10,386 15,370 9,980 14,541 9,022 12,598 17,200 12,940 11,030 5,910 5,686 60,260 15,000 11,686 44,340 10,697 13,178 11,953 47,950 10,275 38,220 3487,000 17,980 16,220 12,080 19,300 13,890 15,270 14,520 10,911 10,604 14,830 11,751 10,378 33,390 25/11 1025,840 1017,020 Alexander EUR 26/11 110,170 109,040 Biotech USD 27/11 1044,340 1041,210 Emerging Mkt Local Curr Debt EUR 27/11 103,240 103,160 Orazio Conservative A EUR 24,900 Sparta Agressive A 27/11 103,980 103,950 EUR 16,000 WM Biotech A 26/11 175,340 173,560 EUR 14,420 WM Biotech I 26/11 1793,000 1774,800 EUR 14,440 10,402 15,370 9,980 14,515 9,005 12,604 17,182 12,927 www.newmillenniumsicav.com 11,032 5,899 Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 5,687 60,170 NM Augustum Corp Bd A 27/11 192,990 192,980 EUR 14,980 NM Augustum High Qual Bd A 27/11 146,960 146,970 EUR 11,669 NM Balanced World Cons A 27/11 139,170 138,990 EUR 44,250 NM Euro Bonds Short Term A 27/11 139,420 139,410 EUR 10,683 NM Euro Equities A 27/11 48,850 48,670 EUR 13,168 NM Global Equities EUR hdg A 27/11 76,780 76,730 EUR 11,945 NM Inflation Linked Bond Europe A 27/11 106,620 106,560 EUR 47,630 NM Italian Diversified Bond A 27/11 111,770 111,790 EUR 10,277 NM Italian Diversified Bond I 27/11 114,500 114,520 EUR 38,250 NM Large Europe Corp A 27/11 138,020 137,980 EUR 3516,000 NM Market Timing A 27/11 106,150 106,100 EUR 17,970 NM Market Timing I 27/11 107,510 107,460 EUR 16,220 NM Q7 Active Eq. Int. A 27/11 54,600 54,970 EUR 12,070 21/11 103,560 103,620 Q7 Globalflex A EUR 19,280 NM 21/11 122,710 122,210 NM Total Return Flexible A EUR 13,880 NM 27/11 105,700 105,430 VolActive A EUR 15,260 27/11 106,780 106,490 NM VolActive I EUR 14,510 10,904 10,622 14,800 11,744 10,372 33,390 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Quota/pre. Nome Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it Dividendo Arancio Convertibile Arancio Cedola Arancio Borsa Protetta Agosto Borsa Protetta Febbraio Borsa Protetta Maggio Borsa Protetta Novembre Inflazione Più Arancio Mattone Arancio Profilo Dinamico Arancio Profilo Equilibrato Arancio Profilo Moderato Arancio Top Italia Arancio DA, qualsiasi cilindrata. 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Grower D EUR 27/11 6,197 EUR 208,030 207,280 CITIC Securities China Fd A EUR 27/11 5,486 Fidela A EUR 174,910 174,960 USD 27/11 5,735 EUR 124,860 124,890 Income A EUR 27/11 7,903 EUR 129,460 129,480 International Equity A EUR 27/11 6,411 EUR 124,740 124,710 Italian Selection A EUR 27/11 5,327 EUR 132,590 132,560 Liquidity A EUR 27/11 5,503 EUR 135,160 135,130 Multimanager American Eq.A EUR 27/11 4,894 EUR 176,470 176,750 Multimanager Asia Pacific Eq.A USD 27/11 4,555 EUR 122,920 122,940 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A EUR 27/11 4,577 EUR 125,350 125,380 Multimanager European Eq.A EUR 27/11 5,246 EUR 128,090 127,780 Strategic A EUR 27/11 6,502 EUR 125,890 125,590 Usa Value Fund A EUR 27/11 5,536 126,460 126,530 Ver Capital Credit Fd A EUR EUR www.pegasocapitalsicav.com 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,200 107,400 105,520 105,760 99,430 97,110 106,930 107,120 105,230 105,470 99,080 96,770 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR Asian Equity B 110,570 Asian Equity B 116,360 Emerg Mkts Equity 155,240 Emerg Mkts Equity Hdg European Equity Greater China Equity B Greater China Equity B Growth Opportunities Growth Opportunities Hdg Japanese Equity Japanese Equity Hdg Swiss Equity Swiss Equity Hdg US Equity US Equity Hdg 30/06 30/06 30/06 30/06 30/06 30/06 EUR 51342,801 51470,165 EUR 47090,100 46691,916 EUR 28147,209 27926,454 EUR 59168,415 58259,864 EUR 426690,595 468728,464 2423,671 2451,889 EUR www.vitruviussicav.com 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 27/11 26/11 26/11 27/11 27/11 27/11 27/11 26/11 26/11 EUR USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR JPY EUR CHF EUR USD EUR 99,680 139,970 447,490 437,270 286,640 114,380 162,730 81,080 88,790 143,600 186,020 137,820 104,710 180,390 198,650 100,080 140,560 447,050 436,820 284,770 114,390 162,760 80,460 88,120 144,870 187,680 136,580 103,770 178,920 197,040 7,107 7,775 6,015 5,993 6,179 5,467 5,732 Tel 0332 251411 7,881 6,368 www.ottoapiu.it 5,328 27/11 6,253 6,218 5,483 8a+ Eiger EUR 27/11 5,213 5,206 EUR 4,880 8a+ Gran Paradiso 27/11 5,863 5,845 8a+ Latemar EUR 4,541 21/11 EUR 731669,283 705478,624 4,573 8a+ Matterhorn 5,229 6,483 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 1335448B www.kneip.com 5,532 Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI ● Piazza Affari 47 Sussurri & Grida Cavalli al tavolo con le banche per rinegoziare il debito di Giacomo Ferrari Brilla Telecom Italia Media Ancora giù Saipem e Tenaris I titoli petroliferi frenano le Borse europee, che chiudono intorno alla parità in attesa degli appuntamenti di Bce e Bank of England della prossima settimana. A Piazza Affari, dove il Ftse-Mib ha ceduto lo 0,42%, non è bastato il recupero del lusso a bilanciare i cali di Saipem (-5,42%), Tenaris (-4,32%) ed Eni (-2,72%), cui si aggiunge il nuovo ribasso di Cnh Industrial (-2,93%). Bene invece Yoox (+3,55%), Tod’s (+3,13%) e Moncler (+1,62%). Fra i titoli in rialzo anche Telecom Italia (+1,63%) e Finmeccanica (+1,43%) dopo il contratto Atr da un miliardo di dollari e la conferma del «buy» da parte di Equita Sim. Fuori dal paniere delle blue chips, improvviso balzo per Telecom Italia Media (+17%) e D’Amico (+5,58%). © RIPRODUZIONE RISERVATA Allianz e la cedola di Natale (d. pol.) Il cantiere verrà aperto tra breve. Da una parte la Roberto Cavalli, capofila del business della moda, e dall’altra la platea di creditori. Tutti impegnati a studiare il modo per rimodulare circa 100 milioni di debiti. Un po’ perché la scadenza non è lontana, un po’ perché l’ebitda stimato a fine dicembre sarà più basso dei quasi 23 milioni registrati nel 2013. L’azienda quindi faticherà per un periodo a mantenere gli impegni: deve ristrutturare il business, investire in negozi, rivedere le licenze penalizzate dalle difficoltà delle aziende con cui ha stretto contratti di produzione. La Cavalli ha bisogno di fiato. Da qui l’apertura dei primi contatti con le banche per rinviare le scadenze di rimborso di circa 60 milioni. Altri 35 rappresentano infatti il credito vantato dallo designer verso la sua stessa società, originato anni fa dalla cessione del marchio che porta il suo nome e di Just Cavalli. La Roberto Cavalli paga lo stilista in rate annuali e ora ha qualche difficoltà a mantenere il ritmo delle scadenze. Soprattutto se vuole continuare a investire nel rilancio. Da qui l’ipotesi che l’imprenditore riveda le condizioni del suo credito. (m. ger.) Il gruppo tedesco Allianz (nella foto il presidente di Allianz Italia Carlo Salvatori) fa cassa in Italia. Un regalo di Natale da 117 milioni proveniente da due controllate. I consigli di amministrazione di Allianz Subalpina Holding e Lloyd Adriatico Holding hanno infatti deciso di staccare un dividendo straordinario rispettivamente di 36 e 81 milioni. Per il 18 dicembre, a Torino per Subalpina e a Trieste per Lloyd, sono convocate le assemblee con la «proposta di distribuzione di utili rinviati a nuovo». La ratio dell’operazione è liberare questo capitale, dopo gli ottimi risultati, e portarlo nella holding tedesca. Anche se in realtà c’è un passaggio in Olanda perché azionista diretto delle due italiane è Allianz Europe bv. Subalpina e Lloyd sono di fatto due finanziarie che detengono quote in Allianz spa, alla quale nel 2007 conferirono l’attività assicurativa. Entrambe hanno una storia in Piazza Affari e infatti un paio di centinaia di azionisti resistono ancora nono- © RIPRODUZIONE RISERVATA $./ 1" "k 1Î 1k± 8@± .x± ® °¯ ´æ`|Õ ´æ`¤Õ æ`ɤ ´æ`Ê| ´æ`¤z ¤`|Ð ´æ`¤z Õ`|¤ ´Ð`pÉ r ´z`Ð æ`ɤ ´æ`zÕ æ`ÉÉ ´¤`ÊÕ r ´Õ`Õ¤ Õ`¤ ´æ`zz ´¤`|Õ ´¤`zÉ ´æ`zÐ ´æ`|Ð ´æ`Õp ¤`¤¤ ´æ`æÉ æ`Ðz ´æ`Õz ´æ`z| r ´Õ`ÉÕ Ð`ÐÉ æ`Õ¤ ¤`Ф ¤`æ| ¤`|p r ¤`Ê ¤`z r Ð`Ðæ ´æ`pÊ ´z`Õ ´æ`¤| æ`z Õ`Ð æ`¤ r Õ`Êæ |`æz ´¤`¤Õ æ`¤p Ð`æ¤ ´Õ`ææ ´æ`z ¤`zz ´æ`¤ ´æ`Ðz æ`æ| ´æ`Õ¤ ´z`æÊ ¤`pæ æ`É ´æ`Õz æ`æ ¤`ææ |`¤Õ ´æ`æz ´æ`|z ´Õ`¤ ´æ`Ê Ð`¤ ´¤`æÉ ´æ`pÐ æ`¤| æ`Ðz ´æ`Õ ¤`|p ´Õ`pp r z`æÉ ´¤`¤z ´æ`zÊ Õ`Ð Ð`É r Õ`Êæ r ´¤`Õæ ´æ`ÉÊ r r ´z`zp ´|`É ¤`|Ð |`ÊÕ æ`Ðz ´¤`¤Ê æ`ʤ ¤`ÐÊ ´æ`¤p Ð`¤Õ ´æ`ÐÐ ¤`p| ¤`¤¤ ´æ`¤ 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ¤Õ`ʤ æ`|Ê ´æ`Õ| æ`Éæ¤ ´¤æ`¤ É`z ÐÉ`Ф ¤Õ`Ðæ ´Õp`Ф æ`É| ´|`ÉÊ ¤`æФ ´Ðz`z¤ `zz ɤ`Éæ ¤`ææÊ ´Õæp`Éz æ`Éæ¤ r r Õ¤`ÊÕ Õ`|p| ¤z`zÕ æ`ÐpÕ ´ÕÐ`¤æ Ð`Ê r Ð`ÊÕÊ ´Õ¤`ÐÊ Ê`zÕz r r ´Ð`pÉ ¤`Éæp Õ`| z`æ¤æ ´ÕÕ`ÉÊ ¤Ê`Фæ æ`æ |`pÊ `¤ `ÐÐæ |`zÊ ¤|`Ézæ Ð`Ê ¤Ê`|¤æ ¤Ê`æÕ z`Ðæ Ê`ÐÉ ¤p`zpæ ´z`æÕ ¤¤`zÉæ p`|É z`æÕz Ê`z| Õ`| ´Ê` p`ÉÕ r r ´¤É`|Ð Õ`æpæ ´¤zÉ`z æ`pÕÐ ´Ê¤`zÊ ¤æ`¤ææ ÊÐ`æÐ æ`æÊÊ ´Ðz`ÐÐ æ`æ¤ ´p`¤Õ æ`Ð¤É ´¤Õ`É Ð`æp z`Õ æ`|Ê| ´|É`ÊÕ æ`Ðp| r r ´Éæ`|p æ`¤ ´Ê`ÐÊ Õ`¤| ´¤Õ`ÐÉ Õ`æÐp ´¤¤`ÊÐ Ê`Õ|z ´z`ÐÉ `zÐæ ´p`Õz æ`Õz ´|`|Ê æ`ÐpÉ ´¤Ê`Ð| æ`|Éz ´ÐÐ`¤p ¤`|p ´¤ÐÉ`ÉÐ æ`ÕÕ| ´`¤| æ`|Ép ´z|`æÕ z`¤Ðæ ÕÉ`Ê| æ`Õ¤Ê æ`zz ¤p`¤zæ É`¤Õ Õ`ÉÕ| Õ`Õ Õ|`Êæ ¤Ð`pz æ`ÉÐp ¤¤`æz æ`ÉpÐ ´ÐÉ`æÐ ¤p`ppæ ´Õ¤`¤z æ`æÉÊ Õp`ÉÊ ¤|`pæ p`Õ| `ÊÊz ´æ`æÉ z`Éz ¤z`æÕ Ð`ÊÕ| É`æÐ |`É| Ð`æp ¤`Ð|æ ¤`zÉ ¤`pzæ z`ɤ æ`|Ð É`Ð| z`¤pæ ´Ðæ`æÕ ¤`ÉÊæ Ð|`¤æ ¤`ÊÐ z|`ÕÊ |`|Õ ´ÕÕ`¤p ¤`ÐÐÉ ´Õ¤`p p`Êææ ´¤É`Êæ |`¤ÊÕ ´ÊÕ`¤Õ ¤`ÉÕÊ ´ÐÕ`Ðp æ`¤p| r |`Õzæ Õ`zæ æ`æÐÉ É`|¤ æ`ÕÕÊ ¤Ê`¤Õ æ`Õ|æ ÕÕ`| æ`ÉÊp ´É¤`ææ æ`¤ÉÉ ÕÐ`¤| z`¤z Õp`ÐÊ æ`ÐÊæ r r z|`z¤ æ`ÕÕÕ r r ´`ÉÉ z`Ê|æ ¤|`æÐ æ`Éæ| r r ´¤|`ÕÉ ¤`Фæ ÐÕ`Õ| æ`Ð|Ð ÕÊ`æ æ`æzp ÕÐ`æ Õ`ÐÐæ ´Ð`Ð ¤`¤¤æ Õæ`zz ¤É`ÉÊæ ¤Ð`zÊ ¤Ð`Ê|æ ´p`¤Ð É`Éææ ´ÐÐ`ÊÉ ¤¤`pÊæ ´Ðæ`ÉÊ ¤`ÕæÉ ´Ð|`Õz ¤`¤pæ z`É| ÕÉ`Êæ ´||`pæ Õ`¤pæ ÐÉ`æÉ Õ`æææ ´Õz`ÕÊ ÐÐ`|zæ !@ß @¬Î@ä ® ®kׯ b kׯ æ`pz¤ ÕÐÊ`¤ ¤`æÕ ÕÊÕÕ`¤ ¤¤`Õææ ¤Ð|`É ÕÐ`¤Êæ zÕ`æ ¤`|Ð Ð|`p ¤`ÐÉz p|`¤ ¤|`æææ ¤¤p`Õ z`Éææ ¤ÕÊz`æ Õ`|Éæ Õʤ`Õ r r Ð`zp ¤¤¤`Õ æ`Êpz Ðp`p z`æ¤æ ¤¤¤É`z |`zp ¤Õ|æ`¤ `¤Êæ ¤Êp|`Ð r r Õ`ÐÕÊ |Õ`æ p`Ðpæ zÐ|`p Õ¤`Ð¤æ ¤ÊÊpp` É`ÊÉz ¤z|æ` ¤Õ`zæ ¤É`æ ¤É`ÐÐæ Êz`p Õz`p|p ÕÊz|`Ê p`Ê|æ z`z Õz`¤¤æ Õ|ÊÉ`z ¤Ê`Ðzæ ÉÕ¤`Ð p`ÉÊÕ ÕÉÐz` |`|Êz ¤|zz`É ¤z`Épæ |ææÐ`¤ r r Õ`ÉÕÕ ¤Ê|`Õ Ð`pÉæ Ðp`Ð ¤pÉ`æææ r æ`ÕÉ| Êæ`Õ ¤`| Ð`| æ`z ¤zÉ`Õ Ð`Êæ z|p`Õ ¤`æ|æ ¤æ|`p æ`ÉÕÉ ÕÊæ|`æ r r æ`|ÉÊ ÕÐz`É Ð`Ðp ÕÉ|`Ð Ð`¤z| Ðæ`Õ É`pæ r ¤¤`Épæ ÊÉ`p æ`Ê|Õ Êp`z æ`Êz| pp`Ê æ`ÊÉÕ ¤ÕÉ|`¤ Õ`ÕÐÊ ¤p`z æ`Ðæ |¤`Õ æ`p|z ¤p`Ð `zz ÕÕp`Ð æ`|zæ ¤æ`æ ÕÐ`Ézæ pz`Ð |`¤Ðæ ɤ`| Ðp`pæ ¤|æ`æ æ`Ð| Õ`| ¤`¤Éæ æ`p Õ`ÊÊæ ¤pzÐ`Õ æ`¤|É É|`z ÕÊ`Õzæ ¤Õ|Õ`p ¤z`¤zæ ¤É|`¤ p`æzæ Õp`¤ z`Ðææ Ðz`¤ É`ÉÕæ |Ф`z ¤`ÊÉæ ¤É`æ Ð`æææ Õ|Ð`Ð ¤`Ð|p ¤Õ¤`É Ê`|Õæ ÐÕ|`Õ Õ`ÉÉ ÕÕ`| Ð`ÐÐÕ z`Õ ¤Õ`æÉÕ Õ`Õ Ð`¤¤æ r ¤Õ`Õ|æ ¤pÊ` É`||æ Épp` z`Ðz Õp`¤ æ`Ðp¤ Õæ`æ z`æææ pÐp`| æ`æʤ ¤æ`z æ`Фæ Õ¤`¤ æ`|¤z |z`¤ ¤`ÕÕæ ÊÕ`p æ`|¤| pÊ`Ê p`pææ pzpÐ`| æ`zɤ Õ¤`z r r æ`Ê|p ¤Ð`Õ r r É`Épæ Õæz`¤ ¤`Õæ pp¤`æ r r Õ`æ|p |`| æ`ÉÐ| ¤pÕ`Ð æ`¤Õp r |`Õææ ||`¤ ¤`pææ ¤æp`p ÕÊ`pÐæ p¤æ`Õ ¤p`æÉæ zÊæ`| ¤æ`æææ zÕ¤` ¤É`æææ ÕÐÕ`Ê ¤`ÊÕp |p` ¤`ÉÊæ ÕzÊ`| Ðz`Êæ ¤pzæ` Ð`pæÕ |z`É |`Êæ Ð`É ||`æææ ¤ÕæÉ`p "k 1Î 1k± bŠ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ !/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ±± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ X@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ @ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ k Âkk ,Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,9¯ kÂÝα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"8¯ ~kkÂ~ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Â~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â~à @¬Î@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Â~à @¬Î@ ¤ÊÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9 ¤Ê¯ ŬÂkÎ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.1¯ ×kbű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ ×ÂÎkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:$¯ ߬ÂÝ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:,.¯ @X .kkÞ@NkÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @Î ÂàÅk ×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ kÂÂ@~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ b@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kÂ@ !@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ X@Îk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ kX@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kXX@X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ "! 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ¤`æÉÕ !!kb ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`||É !Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$" ¯ ¤¤`|æ !b@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ æ`pzÊ !b 1Ý K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!18¯ ¤`pÐ| !Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$"¯ æ`Ðæz !Îk ,@ÅX /±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,/¯ æ`Ê| !Ýk@ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`æÐz !×Î×k K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$¯ |`ÉÉp " "Xk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ Õ`ÉÐÕ "k@xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"$¯ |`É|Õ "k@xk ¤z Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±®9"$¤z¯ r "Ý@Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ r $ $b@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`Ðz¤ ,@@Â@~Â׬ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ ¤`Ф , ,@Â@@Î ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,1¯ Õ`|ÕÕ ,@Â@@Î ¤zÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,1¤z¯ ¤`|æz ,@~~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`ÐÊæ ,kÂÂk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ɤæ ,kÂÂk ¤ÕÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,.¤Õ¯ r ,x@Â@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ Ð`ÐÉÊ ,¶×@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,-¯ ¤`zÐæ ,Âk G ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ¯ ¤¤`|¤æ ,Âk G ± ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ,¯ ¤æ`|Êæ ,~± /±@×ÅÎ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/¯ Ê`|zæ ,~Â@xX bÎÂ@k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,$¯ æ`Õ|| ,Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,./¯ æ`ÐÐ| ,Âk×b@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`Õ¤Ê ,Â@ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ ¤Ð`Ðzæ ,ÂàÅ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.;¯ ¤|`|zæ . .± k !kbX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.!¯ æ`ÕÉp .@ 9@à ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.9;¯ Ð`ÕÕæ .@ÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.1¯ Õ`zææ . / !kb@~Â׬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. /¯ æ`pæ .kXÂb@Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ ¤|`æÊæ .k¬à K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.;¯ zz`zæ .kÎkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`z¤ .Å@@kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ æ`¤¤É .ÅÅÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.$/¯ ¤`ÕÐp / /@N@x /±¬±@± K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤¤`|Êæ /@kÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Ê`ɤz /@kÅ ÂX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ z`ææ /@x Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤æ`ɤæ /@¬k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!¯ ¤¤`z¤æ /@¬k ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!.¯ r /@ ¬Âk~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Ð`¤Ðp /@ ¬Âk~ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ `pzæ /@Â@Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/./¯ æ`ppæ /@α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ r /@Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/8¯ ¤Õ`pÊæ /XÂkk /kÂÝXk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ r /k@Î ,±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`ææ¤ /k@Î , ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ ¤`æÕz /kÂÝä Î@@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`Ð|p /kÂÝä Î@@ ¤z Þ@ K ±±±±±±±±±±±®9/.¤z¯ æ`Õæ /kÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ¤Õ`É|æ //±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ p`¤æz /ÎkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`æÊz /@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"¯ ¤`ÐÕÐ /@ @Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`ÕÊ| /~kx K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Õ`Ðæp / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Ê`ÉÕæ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/."¯ ¤`Õp /¬@Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ `Éææ /¬@Xk Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/,¯ r /Îkx@k K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ æ`Ð|z /Îkx@k ÂŬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1.¯ r /1!XÂkkXα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1!¯ Ê`æ|z 1 1@N× ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1,¯ Õ`zæÊ 1@N× ¤ÐÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91,¤z¯ æ`z¤Õ 1/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`|zp 1kkX 1 ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11¯ æ`æÊ 1kkX 1 !kb@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!¯ ¤`æÉæ 1kkX 1 !kb@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!.¯ æ`zÉÕ 1kkX 1 ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11.¯ æ`ɤР1k@ÂÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1"¯ ¤Ð`Ðææ 1kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1."¯ Ð`pp| 1kÂkÂ~@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1.¯ ¤`zÕp 1kÅkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`ÊÕÉ 1ÅX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`æzp 1ÅX@ ¤|Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91/¤|¯ æ`æææ 1bÁű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1$¯ É|`Õzæ 1ÂkÝ ±b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Õ`ÉÊæ 1:1 kÅ×Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1:1¯ p`ææ 3 3 @X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ Ê`¤pæ 3XÂkbα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 ¯ z`|z 3XÂkbÎ ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 .¯ p`¤ææ 3¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3"¯ |`¤Õp 3¬ ¬Âݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3",¯ Ð`pæÊ 3¬/@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/¯ Õ`Ðææ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ Õ|¤`pææ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ Õ`ÕÐp 8 8@Å@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ ¤|`|zæ 8@ b×ÅÎÂ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8"¯ ¤`Õpæ 8@ @ݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8¯ z`ÐÕæ 8ÎÎÂ@ Åű K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ p`Êz 99Âb ×Îà Âkk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9¯ É`Épz ; ;ß 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volantini digitali (f. sav.) L’idea originaria è quella di aver trasformato in digitale i volantini promozionali dei supermercati. Pochi clic e in tempo reale si capisce dove comprare a sconto. Ieri Dove Conviene, azienda partecipata dal fondo Principia II, ha raccolto 5,2 milioni con i venture capital 360 Capital Partners (che ha investito anche in Venere e Yoox) e Merifin Capital. Risorse fresche per sostenere l’espansione internazionale dell’azienda. Rinnovato anche il board della società con l’ingresso di Pietro De Nardis e Alessandro Damiano a comporre il consiglio con i fondatori Alessandro Palmieri e Stefano Portu. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ Ê`¤Õ Õ`zÐp ´¤|`¤æ z`¤z ¤¤`zæ |`zÕ ´ÐÕ`Ép æ`æÉÉ r r ÕÕ`pÉ ¤`Õææ Ф`ÉÊ ¤`æÐæ Ð`ÉÊ æ`||Õ Õz`Ð ¤æ`Õzæ Ðp`|Õ æ`zpæ ´ÕÊÕ`p¤ æ`zæÕ Ðæ`pÊ æ`ÕÉÊ |æ`pÕ æ`Êæp ||`ÉÊ æ`æÐÕ ´¤Ê`Õæ |`æ¤æ æ`pæ Õ`Êz| ´Ð¤`pÉ Ð`|Ê| r r r r ¤æ`p æ`Фz ´æ`Ê ¤`¤|| Õ`¤p Õ`ÐÉÊ |`|Õ ¤`ÐzÐ ¤`¤ ¤`zæ ´ÐÉ`ÐÐ æ`zæ| r r ´|`Ð Õ`ÐÊ ¤z`ææ ¤`zÕæ p`zæ `ppæ ´`zÐ p`pææ ´Ê`¤É z`æÐæ ¤É`|Õ æ`ÕÕÕ |¤`Ê| æ`Õ|Ê Õ|`| æ`Õ¤| ´|Õ`Éæ `Õzæ ÕÕ`Ðz ¤Õ`Épæ ´Ð`Êz æ`ÕÊæ r Ð`æpp ´¤Ð`z Õ`¤| Õ|`æÉ æ`p|æ ´ÐÊ`¤¤ ¤æ`ÐÐæ |`zÕ |`||æ ´Ê`Ép æ`|pz ||`ÉÊ æ`æpÊ Ê`pz ¤`ÕÕ¤ Ð`¤É ¤æ`ÐÊ |`æÉ z`Êzz ¤Õ`ÐÐ |`z|Õ Ð`ÉÊ `¤Ðæ Õz`|z ¤¤`z¤æ r r Ð|`æ Õ`Õææ ÕÕ`æÉ `¤Õz ´z`ɤ æ`ÉÐp r r ´|`¤Ð ¤¤`pÉæ r r Ðp`p æ`ææ¤ ´¤¤`|¤ æ`|pæ ´Ê`zÉ Ð`Éæ ´¤p`ÐÉ æ`ÕÐz ´É`¤z ¤¤`Ðpæ ´¤¤`É É`Õ¤z Ð`¤ æ`æz¤ Õ`Êz ¤`æpæ ´z`|| Ð`pÕÕ |Ê`æz ¤`Ð ´¤É`¤p z`ÊÐæ `¤ ¤`ÊÉ| ¤`|Õ `Êææ r r z`|p æ`ÕÐ r r ´z`z 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±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ z`ÐÉæ Î@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Õæ`Õpæ ×Î~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ê`æÊz ×ÎÅÎÂ@b@ 1!±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ¤æ`ÐÊæ ×ÎÅÎÂ@bk !k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®31!¯ ¤z`æpæ ä×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>!¯ ¤p`zææ G /¬k@kÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`|zæ @X@ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ¤`Фæ @X@ xÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`|ææ @X@ ,¬± @ .±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ z`Éææ @X@ ,¬± /b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/$¯ Ð`Õæp @X ,¬@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ ¤¤`ææ @X ,¬@Âk Þ¤æ ±±±±±±±±±±±±±±±®9,¤æ¯ r @ÅXkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ`ÉÕÕ @ÅÎ~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`¤Õæ ÎkX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤pÊ`Êææ X@ @Â~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`æÊp X@ @Â~k  ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ..¯ ¤`ÐÐÐ X@ @Î K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`|ÐÐ X@ ÎkÂN@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Ð`z¤æ X@ ,¬±ÎÂ×Â@ k @ä K±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`|pÐ X@ ,¬±!@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,!¯ æ`zpp X@ ,¬±/¬kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,$¯ r X@ ,Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.$¯ æ`Ð|Ð X kÅÂ@ä@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`Ð|æ X kÅÂ@ä@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Õ`Õæ X /@Î@bk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"1¯ É`Õææ X /@Âbk~@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.,¯ ¤æ`|ææ kk 1k@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`|z k~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`||z k /Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"/¯ æ`zÊæ kÅÎ 3 ± ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤`pÐ @kÎÎ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`zÐÐ @X@@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ æ`z|| kÅÅk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ p`Ð|æ kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`ÕÉ| k @Âα ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ ¤`pæ ä K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>¯ Õ`É|æ ±kÂÂ@Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ|`Épæ Â~ÅkÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`ÉÉz Â~ÅkÅ@ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$.¯ æ`pzÐ ÂkN K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ ÕÉ`Éæ ÂÅX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ æ`æz Â×k ×Xk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤p`Éææ ×ää 3Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3¯ ¤Õ`æÐæ ×ää 3Xk ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3.¯ É`¤|z @b Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Ð`Êæ @ ± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`|pz @kxx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`Ðpz @Î@~Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ Õ`æææ @Î@~Âk b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`æ @¬@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ,.¯ z`ÊÕæ @¬k Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`ÐÐæ @ÂÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ..¯ Õ`æzÊ @ÎÎX@ Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® //¯ z`|Êæ k 1kÂ@¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1 ¯ ¤`ÉÊ kNÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ ¤æ`Êæ kkΠK±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ |`p kα @ÎÎk 1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ Õ`pæp kÂ@± .XXkÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ æ`Õ|Ê kÂÝkb±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .8¯ |`Õzæ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`æ|Ð ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕÐÊ XXk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕzР±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`ppæ @ÅÅ bα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`Ðæp " b×ÅÎÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® "¯ Ê`Õz xbk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ æ`ÐÉ ~kk /kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ r @x ,ÂkÅÎÎÁ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ",¯ æ`ÕÉp Âkb± ÂÎ~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Âkb± @±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Ê`Ðzæ Âkb± 8@ÎkkÅk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 8¯ æ`É ÂkŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Ŭ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /,¯ ¤`|É ÁX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`|Ðz ÁX ¤Ê Þ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/¤Ê¯ æ`æÉÉ @b@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`ʤp @@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ ¤`Õp¤ @k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ¤`ÉÊæ @k ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ ¤Ð`ææ @Î@~X K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ p`Éz kÁ~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤z`Õæ k@ @¬Î@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`ÊÕp kX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`Éæz @Å K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ÐÐ`æææ ~Î@ ÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ð`Õææ @ Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Õ`|Õ !1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ |Õ`Éææ ±$±1± stante il delisting. Ora anche loro incassano il dividendo straordinario. Per alcuni è un regalo di qualche migliaia di euro ma c’è la misteriosa società Toralina che porta a casa, a Madeira, quasi 600 mila euro. !kÎk @×Âkk $ Õp Ý k@ kÎÎkÂ@ /ÎkÂ@ ®Ý±X¯ ÕÕæ`p| Õ|Õ`Ð /ÎkÂ@ ®±X¯ ÕÕ¤`æz Õ|É`æ| /ÎkÂ@ ®¬ÅαÉ|¯ ÕÕ¤`æz Õ|É`æ| Â×~kÂÂ@b Ðæ`ʤ ¤±æÕæ`æÐ !@Âk~ Î@@ ¤Éæ`|Õ ¤Ê`æz !@Âk~ /Ýääk ¤ÊÉ`ɤ ¤|`|Ð !@Âk~ Â@XkÅk¤Êz`Êp ¤Ð`É $ !@ ®×ÂË~±¯ Ðæ`p Ðæ`É $ bÂ@ ®×ÅbËX@¯¤±¤p|`zæ ¤±¤pÕ`Éz Â~kÎ !@ ®×ÂË~±¯ r |Ф`|æ ,@Î !@ ®×ÂË~±¯ r ÐÕ`ÊÉ ,@@b !@ ®×ÂË~±¯ r Õ¤`| Õp Ý ×ÂN !@ÎÎ /kÂ@ ,k± ¤ ÅkÎα ¤ kÅk Õ kÅ Ð kÅ | kÅ z kÅ Ê kÅ 1±ÐÊæ æ`ææ¤ æ`æÕæ æ`æ|| æ`æpÕ æ`¤pæ 1@ÅÅ ÐÊz æ`ææ¤ æ`æÕæ æ`æ|z æ`æpÐ æ`¤pÐ ,k± 1±ÐÊæ É kÅ p kÅ kÅ æ`ÕzÉ ¤æ kÅ ¤¤ kÅ ¤Õ kÅ æ`ÐФ ÐÊz æ`Õʤ æ`ÐÐÊ -VÌ ÌiÀÛ Î@@ ×Â¤É @@b@ @@ÂX@ @b@ Â@X@ ä]äx ä]äx £ ä ä]äx ä]äx æ`æz æ`æz ¤ æ æ`æz æ`æz -VÌ ÌiÀÛ kÂ@@ @¬¬k ±± 3/ /Ýkä@ ä]äx ä]Î ä]Óx ä æ`æz æ`¤ æ`z æ`Õz æ $./ /1. "kÞ;ÂÝ@ÂkŬÂkÅÅb@Â`@bÂ@¬kXk`@ >×Â~xÂ@XÅÝääk±@Îb"kÞ;Âk1ÂÎ@~~ @Î@kÂkÕæ bX !. 1 ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õp¤¤ Ý@±° ÅÎkÂb@ ®k߯ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± |Õz`pÊ ´æ`æÐ ÂkÎ bkß± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÉÕ`¤ ¤`É| Â×ßkkÅk Õæ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐÕpÉ`¤ ´æ`¤¤ /Îßß ×± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐÕÉ`zÊ ´æ`¤¤ /Îßß ×Âzæ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐÕzæ`Ð ´æ`¤ /Îßß 3 ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Ð|É`Õz æ`æÉ /Îßß 3zæ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐæÉz`zæ ´æ`æ¤ 1/ ×Âα¤ææ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕpÕ¤`z¤ ´æ`æp ~ ~ /± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÐpÉ`|z æ`æÉ @kÅN×Â~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± |ÊÊФ`Ê ¤`¤É bÂ@ ®1/¤æ毱 ± ± ± ± ± ± ± ÊÉÕÕ`ÊÕ æ`æ¤ !@bÂb NkßÐz ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æÉÉæ`Éæ ´æ`|æ $Å 1¬ Õz± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z¤z`É Õ`z /~@¬Âk /1 ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐÐzæ`zæ ´æ`Õ /àbkà ® $Âbů ± ± ± ± ± ± ± ± ± zÕp`¤¤ ¤`zz 1ÂÎ ®Ðææ ¬¯ ± ± ± ± ± ¤|ÉpÕ`p æ`Ð 8k@ ®Î߯ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÕpÐ`¤æ ´æ`æÊ >×Â~ ®/!¯± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤zæ`|Ê ´æ`ÕÐ Åkkäk ." $$.1± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õp¤¤ bb@Å ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Ê|`zæ @ä ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤Ðp`|z @àk ~± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤Õæ`z kkÂÅbÂx± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ɤ`zp Þ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤`z kÂäN@ ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤Õ`Ф k×ÎÅXk @ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÊ`Õ k×ÎÅXk ,Åα ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÊ`ÉÕ k×ÎÅXk 1kk ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤Ð`Éæ Î ×xÎ@Å@ ~± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤|`ÐÊ ×~ ÅÅ ~± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æz`æ !kΠ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÉ`Ф /kkÅ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z`¤Ê 8ÅÞ@~k ~ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤pz`Õæ ,. ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õp¤¤  ¶×bk ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æ¤`Õæ ÅÎ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õp`¤Ð ß@ / ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤`|Õ ¬ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z¤`zÊ @¬ k ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± zp`Ð @ÂÂkx×± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õz`|z @ű ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± 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´¤`Õæ ´æ`ÕÊ ´¤`æp ´Õ`æ Ý@±° ´æ`zz ´æ`z| Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 48 Cultura & Spettacoli Su «la Lettura» Fabio Volo e Don Winslow faccia a faccia Fabio Volo incontra Don Winslow. E Don Winslow, maestro del noir, «vuota il sacco». «La Lettura», domani in edicola con il «Corriere», ospita una lunga conversazione tra i due scrittori. Temi: la droga, i bambini spariti e il futuro degli Usa. Tra gli altri argomenti del supplemento: Aldo Grasso presenta la social tv (Twitter e Facebook cambiano il modo di guardare e fare la tv); il saggista William Gumede racconta il Mandela tradito a un anno dalla morte; Bret Easton Ellis recensisce Stoner, capolavoro rivalutato di John Williams; Paolo Giordano dialoga con Fabiola Gianotti del Cern. Medioevo La quarta spedizione partì contro gli infedeli e portò alla conquista di Bisanzio, come narra l’opera di Niceta Coniata edita da Fondazione Valla-Mondadori di Pietro Citati Il volume P er i crociati che raggiunsero Costantinopoli, in occasione della quarta crociata, tutto quello che accadde per mare e per terra fu uno spettacolo straordinario e coloratissimo. La galera su cui partì il doge di Venezia, racconta Robert de Clari (Le Crociate, a cura di Gioia Zanganelli, Meridiani Mondadori), era tutta vermiglia, coperta da una tenda di sciàmito vermiglio: quattro trombe e molti timpani suonavano a festa. I signori, i chierici e i laici, umili e potenti, mostrarono un tale entusiasmo «che non si vide e non si udì l’eguale, né mai fu vista una simile flotta». I preti cantarono il Veni Creator Spiritus; e piansero per l’emozione e la gioia. Duecento trombe, in argento e bronzo, squillarono alla partenza insieme a timpani, tamburi e altri strumenti. Sembrava che il mare fosse un vasto brulichio, infiammato di gioia. «Era a vedersi la più bella cosa — dice Robert de Clari — che non fosse dal principio del mondo». Quando le navi arrivarono a Costantinopoli, furono ornate e guarnite in modo sontuosissimo. Appena gli abitanti di Costantinopoli scorsero quella flotta così splendidamente equipaggiata, la guardarono ammirati, salendo sulle mura e sui tetti delle case; mentre quelli della flotta osservarono la grandezza della città tanto estesa in larghezza quanto in lunghezza, quelle alte mura e quelle torri possenti, quei ricchi palazzi e le ricchissime chiese, e provarono un intenso stupore. *** Il terzo volume della Grandezza e catastrofe di Bisanzio di Niceta Coniata (Narrazione cronologica, testo critico di Jan-Louis van Dieten, traduzione di Anna e Filippo Maria Pontani, commento di Anna Pontani, Fondazione Valla-Mondadori, pagine LXXX-650, 30) ci racconta la quarta crociata con lo sguardo della classe dirigente bizantina. Niceta Coniata nacque, intorno al 1150, a Coni, in Asia Minore, da una famiglia di piccola nobiltà locale. Andò a Costantinopoli da bambino, per prepararsi alla carriera amministrativa. Rivestì la carica di segretario imperiale, di oratore di corte, di governatore di Filippopoli, di giudice superiore, di capo degli uffici centrali. Durante la quarta crociata, fu il primo ministro dell’imperatore di Bisanzio. La Narrazione cronologica è uno dei più grandi libri di storia che siano mai stati scritti: ricchissimo di patos, di tragedia, di immaginazione metaforica, di furibondo grottesco. Niceta Coniata amava appassionatamente e disperatamente Costantinopoli, l’impero, la cristianità bizantina. «O impero romano — scriveva —, realtà celeberrima, dignità invidiata e venerata da tutti i popoli, che gente violenta hai dovuto soffrire! Che bruti si sono rivoltati contro di te! Che amanti sono impazziti per te!… Ah quali nefandezze! Quali cose hai dovuto vedere!...». «O città, città, pupilla di tutte le città, fama mondiale, spet- Eugène Delacroix (1798-1863), «L’entrata dei Crociati a Costantinopoli» (1840, olio su tela, particolare), Parigi, Louvre Costantinopoli brucia I crociati accesero fuochi in diversi punti della città saccheggiata nel 1204 tacolo oltremondano, nutrice della Chiesa, guida della fede, custode dell’ortodossia, dimora di ogni bellezza… Chi tra gli uomini ha tanta copia di lacrime e di lamenti da poter degnamente piangere e salutare con le lacrime tutto questo?». Adorava le chiese, i palazzi, gli altari, gli ori, le gemme e le reliquie delle chiese, e tutti i luoghi attorno a Costantinopoli: dove spirava sempre una mite e vivificante brezza da settentrione, delfini saltavano piacevolmente sulle onde, da ogni parte sorridevano le dolcezze dei bagni, e le orecchie si ricreavano «col magico verso» degli usignoli. Nella seconda metà del XII secolo, Niceta Coniata scorgeva con i suoi occhi acuti e tragici — solo l’acume della vista permette di raccontare la storia — la decadenza dell’impero allargarsi, diffondersi e diventare catastrofe. I bizantini avevano perduto l’esperienza politica e guerriera del passato: avevano distrutto gli elementi sani della società, l’aristocrazia militare e provinciale: le famiglie regali erano state sterminate o allontanate dal po- Prospettive Il punto di vista è quello della classe dirigente bizantina che vede la fine del proprio mondo Provvidenza Anche gli eventi più tragici sembravano una punizione solo temporanea di Dio tere; e la corte era in mano alla burocrazia degli eunuchi. «L’impero dei romani era ridotto a nient’altro che a crapula e ad ebbrezza», commentava Niceta Coniata. «Il peggio vince sempre, soprattutto presso i costantinopolitani». Non credo che il suo sguardo fosse oggettivo, tanto era dominato dal furore. I suoi ritratti imperiali sono terribili, più terribili di quelli che aveva tracciato due secoli prima Michele Psello: egli non scorgeva negli imperatori che avidità, avarizia, prodigalità, dissipazione, licenza, arroganza, sfrontatezza, stoltezza, malattie dei corpi troppo nutriti. Non c’era via di scampo: dove Niceta guardava era male: erano avidi ed empi i banchieri, i commercianti, gli artigiani, il popolo che si rivoltava continuamente, distruggendo i palazzi nobiliari e le chiese e rovinando gli imperatori. Come tutti gli scrittori e i politici bizantini, Niceta Coniata aveva una profonda passione teologica: discuteva, nella Narrazione cronologica, la presenza di Cristo nelle specie del pane e del vino; ma non tollerava che le cose sacre fossero portate alla luce e discusse nei trivi, come se fossero cose di poco conto. Non sopportava nemmeno la diffusione della cultura magica e astrologica, e tanto meno che gli imperatori e le imperatrici invocassero le stelle e scrutassero le costellazioni prima di prendere una qualsiasi decisione o semplicemente «muovere un passo». Da un lato, Niceta Coniata pensava che il caso fosse presente in modo intensissimo in ogni evento: tutto era caso, il passato, il presente e il futuro; ● Il terzo volume dell’opera di Niceta Coniata Grandezza e catastrofe di Bisanzio (Mondadori Fondazione Valla, pagine LXXX-650, 30) racconta la presa di Costantinopoli, nel 1204, da parte dei crociati provenienti dall’Europa occidentale ● La vicenda risale alla quarta crociata, che era stata indetta da papa Innocenzo III nel 1198 con l’intento di riconquistare Gerusalemme, che era tornata in mano ai musulmani ● Ben presto, però, i crociati deviarono e si diressero a Costantinopoli, dove prima riportarono sul trono l’imperatore Alessio IV (1203) e poi abbatterono lo stesso Impero bizantino (1204), dando vita all’Impero latino d’Oriente Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 Riconoscimenti Impegno civile: Stajano vince il premio Volponi di Ida Bozzi CULTURA L’omaggio alla carriera di un grande autore, Corrado Stajano (nella foto), accanto ai premi assegnati quest’anno, caratterizza l’XI edizione del premio Paolo Volponi – Letteratura e impegno civile 2014: il riconoscimento, che sarà assegnato stasera al Teatro delle Alpi di Porto Sant’Elpidio (provincia di Fermo, ore 21), andrà a Giorgio Falco per la La gemella H (Einaudi Stile libero), a Francesco Pecoraro per La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) e a Luca Rastello per I buoni Segna libro non possiamo mai prevedere ciò che accadrà, perché il futuro non affonda nel passato. Dall’altro lato, egli era un cristiano: i libri e le dottrine sacre gli avevano insegnato che la Provvidenza domina gli eventi, li guida e li trasforma a suo modo. «Dio mostra che è lui il padrone delle ore e dei tempi, e che è lui a dirigere o a impedire il passo dei mortali». La giustizia divina osserva attentamente le azioni degli uomini e li premia e li punisce. Ma l’azione di Dio è oscura. Non riusciamo a capire cosa Egli ci voglia dire o ci suggerisca. La Provvidenza può essere doppia o molteplice; e propone lo stesso uomo come «esempio di altezza sovrumana» o di infinita umiliazione. Nel caso della distruzione di Costantinopoli, ora sembra che Niceta Coniata vi scorga soltanto l’opera di un caso o di un fato maligno, ora sembra che tutto ciò che accade dal 1202 al 1207 sia foggiato dalle nascoste mani di Dio, che voleva mandare un segno agli amati ma peccaminosi abitanti di Costantinopoli. I bizantini dovevano cogliere questo segno, comprendendo che la distruzione della città era stata una punizione provvisoria, perché Dio «si astiene dall’eccesso». Così a volte Niceta Coniata si libera dal suo pessimismo e cerca luci che lascino intravedere il ritorno dei bizantini a Costantinopoli. *** Il giudizio di Niceta Coniata sui crociati non potrebbe essere più negativo, sebbene a tratti — per lampi — egli senta in loro qualcosa di robusto e di nobile. Sono iracondi: «Hanno gli orecchi rossi dal riverbero del fuoco dell’ira»; e sempre pronti a prendere in mano la spada e a ferire, uccidere, distruggere, senza ascoltare mai la ragione. Sono dissennati: ignorano completamente quella sottile diplomazia, alla quale i bizantini ricorrevano per avere rapporti con tutti i popoli e le persone. Sono vanitosi. Sono incapaci di amare il bello: «Nessuna delle Grazie e delle Muse trova ricetto presso di loro», dice Niceta Coniata. Pretendono di liberare il sepolcro di Cristo: mentre «inseguendo la vendetta del Santo Sepolcro, infuriano apertamente contro Cristo e, con la croce, perpetuano le distruzioni della croce che recano sul dorso». Molto più intelligenti sono i musulmani, e specialmente il loro capo, il Saladino: con loro i bizantini intrattengono da secoli un rapporto discreto. Costantinopoli era piena di statue greche, che Costantino I e i suoi successori avevano portato dalla Grecia. Piuttosto che un’interpretazione cristiana, i bizantini davano loro un’interpretazione magico-profetica: per esempio la statua stendeva il braccio destro verso la Luna e il Sole, affinché smettessero di procedere verso la città. Niceta Coniata descrive con squisita eleganza la statua di Atena Promachos eretta da Fidia ad Atene, all’esterno del Partenone, e quella di Elena. Atena era una gigantesca statua bronzea, che portava sul petto l’immagine della Gorgone. «A tal punto — diceva Coniata — il bronzo si trasformava docile ad imitare ogni singola parte, che le labbra davano l’impressione, che, a voler aspettare, si sarebbe udita una voce soave. Il capo tutto morbido si piegava nei punti in cui doveva, e, pur essendo ben lungi dalla vita, aveva preso della sua fioritura, come se fosse vivo, e faceva fluire negli occhi ogni desiderio. I capelli che scendevano dalla fronte erano una delizia per gli occhi, in quanto non erano interamente contenuti dall’elmo, ma lasciavano intravedere qualche ricciolo. Aveva il capo lievemente inclinato verso sud, e lo sguardo degli occhi che si volgeva in eguale direzione». Per questa ragione, la folla di Costantinopoli sostenne che l’Atena di Fidia volesse invitare gli invasori crociati ad assalire la città; e la distrusse furiosamente. Alla fine Niceta Coniata contemplò, rabbrividendo, l’incendio che distrusse la sua amatissima città d’oro, di diamante e di perle. I crociati si collocarono in molti luoghi di Costantinopoli, distanti gli uni dagli altri, e appiccarono il fuoco alle case. Il fuoco si levò più alto di ogni immaginazione per tutta quella notte, per il giorno seguente e fino alla sera del giorno successivo, consumando ogni cosa. L’incendio si disperdeva in vari luoghi, interrompeva la sua continuità e poi di nuovo si richiudeva su sé stesso, come un gorgo di fuoco. Rovinavano portici, splendidi ornamenti di piazze erano abbattuti, possenti colonne ardevano in pezzi come legna da ardere. L’incendio era inusitato, superiore ad ogni facoltà di racconto: lo spettacolo era ineffabile, com’è ineffabile tutta la storia, che Niceta Coniata ci racconta con tanto ardore e dolore. © RIPRODUZIONE RISERVATA (Chiarelettere), mentre per l’opera prima figurano ex aequo Luisa Brancaccio e Stefano Valenti. Ma il riconoscimento a un «caso esemplare di etica della scrittura», dice la motivazione, va con il premio alla carriera «Lettere ed arti 2014» allo scrittore Corrado Stajano, firma del «Corriere della Sera»: nell’edizione dedicata a due intellettuali come lo stesso Volponi e Pier Paolo Pasolini, si rende omaggio al «suo sguardo sui problemi e sui frangenti più cruciali della cosiddetta 49 “autobiografia italiana”». Capace di consegnare alla memoria figure di vittime, come l’anarchico Serentini (Il sovversivo, Einaudi, 1975), e di eroi civili, come Giorgio Ambrosoli (Un eroe borghese, Einaudi, 1991), con lo stesso sguardo civile che è cifra dei suoi libri più recenti, i ricordi de La stanza dei fantasmi (Garzanti, 2013) e gli italiani piccoli e grandi, ma accomunati dall’impegno — siano frati o rivoluzionari — di Destini (Archinto, 2014). © RIPRODUZIONE RISERVATA Personaggi Al Gemeentemuseum dell’Aia una mostra dedicata al pittore statunitense Rothko incontra Mondrian: prove per un dialogo riuscito di Sebastiano Grasso N Sono quasi passati dieci anni dallo tsunami del 26 dicembre 2004. Sonali Deraniyagala era in Sri Lanka con tutta la famiglia: il marito, due figli, gli anziani genitori. Impiegò del tempo a comprendere l’evento inspiegabile che stava accadendo, ma quando si svegliò dolorante, sbattuta dalle acque, non aveva più nessuno. Il suo memoir (Onda, trad. di Chiara Brovelli, Neri Pozza, pp. 205, 17) è un percorso attraverso un dolore con cui non si scende a patti. Ma dal quale, col tempo, si può uscire, piegati, ma vivi. Maria Venegas scrive un memoir romanzato per capire la cultura della violenza (La figlia del fuorilegge, trad. di Manuela Faimali, Bollati Boringhieri, pp. 371, 18). Maria, messicana naturalizzata americana, odia il padre — attaccabrighe, alcolista e assassino — che l’ha abbandonata lasciandole in eredità il monito di non scappare mai davanti a un’aggressione. Ma, dopo anni, sceglierà di andare a trovarlo in un Messico che continua a esibire la brutalità come fosse una faccenda identitaria. a cura di Cinzia Fiori on è la mostra RothkoMondrian, ma è come se lo fosse. Meno male che non li fanno parlare come, ormai, d’abitudine, specialmente quando nei musei si cercano confronti fra esposizioni temporanee e opere fisse. Al Gemeentemuseum dell’Aia si cerca solo di far cogliere allo spettatore eventuali influenze e/o accostamenti di poetica. Mark (1903-1970) e Piet (1872-1944) hanno vissuto contemporaneamente un periodo di circa quarant’anni ed entrambi credevano che l’arte astratta fosse in grado di creare emozioni. Rothko ne era così profondamente convinto da voler coinvolgere il visitatore: «Chi, vedendo i miei quadri, dovesse piangere, rivivrebbe la mia stessa esperienza religiosa di quando li ho dipinti», diceva. Preceduto, in questo, da Mondrian ma, prima ancora, da Vassily Kandinsky(18661944) che, nel 1911, aveva pubblicato Lo spirituale nell’arte. La rassegna olandese (aperta sino al 1° marzo 2015) parte dal 1935. Sembra di essere a teatro. Particolari della metropolitana (persone colte mentre scendono le scale o leggono il giornale, in attesa dei vagoni), interni, architetture con statue, coppie che passeggiano, elementi decorativi classici. «Penso ai miei dipinti come a opere teatrali: le forme che appaiono sono gli attori sul palcoscenico — scrive Rothko —. Nascono dall’esigenza di trovare un gruppo di interpreti in grado di muoversi sulla scena senza imbarazzo e di compiere Opere Sopra: Mark Rothko (1903-1970) «Autoritratto» (1936). A sinistra: «Subway» (1939, particolare) gesti teatrali senza vergogna. Tutto ha inizio come in un’avventura sconosciuta». L’inventiva attraversa tre lustri, prima di approdare definitivamente ai grandi dipinti astratti. Figurativo, fauve, talvolta persino surrealista (non manca qualche sorpresa: un paio di lavori richiamano il «surrealismo mediterraneo» di Alberto Savinio). Lentamente, a metà degli anni Quaranta, figure umane e oggetti diventano sempre più stilizzati, cominciano a scomporsi, entrano in un’atmosfera nebbiosa, evanescente, sino a perdersi del tutto in quadrati e rettangoli su Ispirazioni Entrambi erano convinti che l’astratto fosse in grado di creare emozioni fondo quadrato o rettangolare. Senso dell’avventura, s’è detto. Forse è proprio questo a suggerire a Rothko di esporre non solo in gallerie e musei, ma anche in ristoranti, grandi magazzini e chiese. Come nella composizione del dipinto, Mark diventa regista degli allestimenti: li cura in ogni dettaglio. I dipinti non possono vivere isolati, dice, per potersi ridestare e sviluppare hanno bisogno dello sguardo di osservatori sensibili. Americano di origine russa, Rothko (Marcus Rothkowitz), nasce in Lettonia. Famiglia di ebrei, la sua. Che emigra negli Stati Uniti quando l’artista ha dieci anni. Fa in tempo, però, a vedere le crudeltà della repressione razziale. Il bambino viene colpito al naso dalla frusta di un cosacco e gli rimarrà una cicatrice per sempre. Nella sua mente rimarranno immagini terribili che — se- condo alcuni psicoanalisti — sublimerà proprio nei rettangoli dove, man mano, i contorni nebbiosi si stemperano in sfumature sempre più sottili, mentre le forme paiono riemergere o scomparire in un gioco di astrazione. Campiture multicolori, ripetute sino all’ossessione. Rosso sangue e rosso tenue mischiato col giallo. Blu notte e bianco impastato con l’arancione o con l’azzurro cupo. Verde cupo e ocra contorniato di grigio. Ogni colore, un’emozione. D’un tratto, verso gli anni Sessanta, i colori mutano, diventano sempre più cupi. Alla fine, nero su nero: il dramma. L’apostolo dell’angolo retto, come lo ha definito Michel Butor, non ce la fa più. Nello studio newyorchese sulla 69^ Strada, si taglia le vene. Era il 25 febbraio del 1970. sgrasso@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Al Quirinale con Napolitano le lezioni di Piano ed Eco agli studenti Arte e cultura hanno forgiato l’Europa di Paolo Conti «A bbiamo voluto anche un po’ dimostrare che l’Europa non è un soggetto criptico per esperti o per specialisti di linguaggio tecnico giuridico, o tecnico economico, ma è materia di enorme interesse comune, ne abbiamo avuto la conferma». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lascia il salone dei Corazzieri del Quirinale dove ha seguito, con centotrenta liceali (classici, scientifici, artistici da Roma, Catania e provincia di Monza-Brianza), l’ultimo appuntamento dei tre dedicati all’Europa dei diritti. La conclusione è L’Europa della cultura con due relatori che rappresentano l’Italia nel mondo: Umberto Eco e Renzo Piano. Napolitano avverte i ragazzi che «la tematica delle politiche economiche e sociali dell’Europa è dominante, sono temi controversi che hanno finito per assorbire totalmente l’attenzione spesso attraverso distorsioni e drammatizzazioni ogni L’incontro Dall’alto, Giorgio Napolitano, Renzo Piano e Umberto Eco oltre limite». L’Europa, sembra voler dire il capo dello Stato, è ben altro. Lo spiega il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini: «Sarebbe stato inimmaginabile, per i vostri bisnonni che si sono combattuti in Europa nella Prima guerra mondiale, immaginare una realtà come l’attuale. Voi giovani siete avanti, in questo percorso, forse grazie anche ai frutti di esperienze come Erasmus. Parafrasando Massimo D’Azeglio, verrebbe da dire che fatti gli europei, ora bisogna fare l’Europa, che certo non è solo economia, per questo è essenziale riscoprire l’identità comune attraverso la cultura». Umberto Eco ricorda subito ai ragazzi, cifre alla mano («nove milioni di morti europei nella Prima guerra mondiale, quarantuno nella Seconda, per sedici secoli una storia fatta di massacri ininterrotti»), quanto siano fortunati ad essere nati in questi settant’anni di pace. Eco riannoda tutto, partendo da Platone e Aristotele per ricordare che l’Europa già c’era «quando Copernico e Paracelso studiavano all’università di Bologna, San Tommaso insegnava a Parigi, Shakespeare si ispirava ai novellieri italiani. Quando ascoltate la musica, non vi chiedete a quale nazionalità appartengano Mozart, Ravel, Verdi, sapete che è musica comunque europea». Renzo Piano parla del suo lavoro, citando molte opere, ma per arrivare al concetto tutto europeo di edificio pubblico: «Scuole, ospedali, musei... sono luoghi ideati per contenere cultura diffusa, per la condivisione dei valori, per il dialogo. Metodo che porta alla tolleranza, alla comprensione». Particolarmente interessante il suo appello per il futuro delle periferie «dotate di una loro bellezza spesso non evidente, sono il luogo del domani, la vera fabbrica dei desideri. Bisogna smettere di ampliare le città per esplosione, bisogna ricorrere all’implosione, costruendo sul già costruito». I ragazzi, in assoluto silenzio, seguono con un interesse che davvero stupisce. L’intelligenza è uno strumento didattico infallibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA 50 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 SPETTACOLI Dirette Bonjour finesse. La tv non è sempre stata un posto per educande, ma negli ultimi giorni il tasso di eleganza nei palinsesti è scivolato in zone che fanno rivalutare il garbo di Tomás Milián. Michele Santoro (foto) non è Audrey Hepburn, ma ha comunque stupito vederlo aprire Announo, su La7, dicendo: «Siii, siii, incazziamoci tutti. Fanc... i partiti». Parola ripetuta da lì in poi tipo mantra per, nell’ordine: i politici, Berlusconi, Monti, Fini e Casini, i movimenti, Beppe Grillo e Renzi. Un messaggio Dito medio o insulti con Morgan e Santoro in onda il «no limits» 51 non esattamente velato. Con parolacce non sfuggite per sbaglio, ma scientificamente scritte da uno dei più noti giornalisti che, così, ha alzato il livello della volgarità accettata (e accettabile) in tv. A dargli una mano, sempre l’altra sera, Morgan: a X Factor ha prima ribadito come la tv lo faccia «ca...». E, casomai qualcuno non avesse inteso, si è alzato a favore di pubblico (e di telecamera), proponendo un giro a 360 gradi delle sue dita medie. Un saluto © RIPRODUZIONE RISERVATA di gran classe. (c. maf.) Fenomeno Viaggio nel programma di Canale 5 che batte le stelle di «Ballando» ● Il commento La tv di pancia e quella volgarità che si trasforma in audience di Aldo Grasso V «E d elli avea del cul fatto trombetta». Il suono è quello di Barbariccia, il diavolo di cui Dante parla nel canto XXI dell’Inferno. Dal canto XXI al XXI secolo la scena passa a Mr Metano: mantello e tuta verde, la «M» sul petto, un po’ di borotalco per la resa visiva dello scoppio, la torta con le candeline pronte da spegnere. E lui — che nel settore è un fenomeno — le spegne così, mentre tutt’intorno parte il più classico dei «tanti auguri a te». Poi per dimostrare che l’abilità non è frutto del caso, il petomane accompagna il Bel Danubio Blu a ritmo. Benvenuti a Tú sí que vales, l’intrattenimento del sabato sera di Canale 5, che ormai da un mese si attesta intorno al 25% di share (oltre 5 milioni di spettatori) e batte la concorrenza di Ballando con le stelle (Rai1). A beneficio degli altri 55 milioni di italiani (neonati compresi) che non sanno di che cosa si tratti, il programma prevede l’esibizione di una batteria di concorrenti che si presentano davanti a una giuria per dimostrare il proprio talento in diverse discipline (ballo, canto, magia, acrobazia, contorsionismo, imitazione). Il verdetto per accedere alla finale (in onda stasera) è nelle mani dei tre giudici (Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti) e di una giuria popolare che esprime il proprio voto attraverso dei telecomandi (a guidarla c’è Mara Venier). Ma in mezzo a gente davvero brava, ad altra contenta solo di apparire nello stile della corrida da strapaese, si insinuano esibizioni di dubbio gusto. Perché in queste settimane non si è visto solo Paul Oldfield, vero nome di Mr Metano, una star anche su YouTube dove la sua esibizione a Britain’s Got Talent è stata cliccata 33 milioni La vittoria del trash Le imprese folli dei concorrenti di «Tú sí que vales» De Filippi: «È un format, nessuna deriva italiana» La finale ● «Tú sí que vales» è il programma del sabato sera di Canale 5 (oggi l’ultima puntata) ● È basato sul format di origine spagnola andato in onda dal 2008 al 2013 su Telecinco di volte. In Inghilterra devono essere particolari, se da lì è arrivata anche la supertatuata Sara Mills, che muove il seno a ritmo di musica (uno delle sue performance ha avuto 32 milioni di visualizzazioni). Se un sabato si è pensato di aver raggiunto il minimo storico con il percussionista di sederi, è bastata una settimana per ricredersi e ammirare il sollevatore di pesi (70 chili) con i genitali. Parola alla difesa. Maria De Filippi, si scade nel trash, non trova? «Non è una deriva della tv italiana. Sono format internazionali che vanno in onda in tutto il mondo e sono fatti così: prevedono concorrenti tra i più svariati al mondo e nella varietà c’è anche questo. Per esempio il petomane è reduce da Britain’s Got Talent, ad America’s Got Talent si è esibita una donna che spacca le angurie con il seno. In questi format si sono visti una donna molto in carne che fa lo streap-tease e rimane in topless, un gatto gigante di peluche che fa la cacca sul palco, uno che si fa tirare gli sturalavandini addosso. Non c’è nessuna versione al mondo dove non ci siano dentro queste performance». Non è una questione di audience: «In un Giudici I giudici di «Tú sí que vales»: Rudy Zerbi (45 anni), Maria De Filippi (53) e Gerry Scotti (58). Mara Venier (64, foto grande) guida invece la giuria popolare programma di tre ore parliamo di esibizioni che durano due minuti. L’ascolto e il successo della trasmissione non derivano da questi “numeri”. E poi bisogna anche tener conto che ce n’è solo uno a puntata, e i giudici sono lì apposta per non farli andare in finale». Perché Tú sí que vales ha così tanto successo? «Penso che come in tutti i talent la differenza la faccia la giuria, sono i giurati che fanno il programma. Mara Venier è entrata in corsa e ha dato un bel contributo; Gerry è lo “zio Gerry”, ha sempre una parola buona per tutti; Rudy invece ha quasi sempre un no per tutti». Un classico, il poliziotto buono e quello cattivo. E lei? «Io medio tra i due». Renato Franco a di moda la tv di pancia: coattaggini, pecionate, dito medio alzato verso il pubblico, incazzature al posto di editoriali, gesti scurrili, fraseggi e borborigmi incomprensibili, insomma la rappresentazione del «ventre molle» del Paese. La tv di pancia è sempre esistita; fin dalle origini c’è stato qualcuno bravo a giocare sui registri bassi della corporalità. Si è acuita maggiormente quando il «ventre molle» ha preso la parola, quando i dilettanti allo sbaraglio (tenuti a freno dal cinismo indulgente di Corrado) hanno creduto di avere un talento da far fruttare, quando l’audience profonda ha preteso di fare sociologia. La tv di pancia ha due risvolti principali, l’analfabetismo artistico e il piagnisteo mediatico, grazie ai quali la disputa da bar degli indignati o dei prevedibili viene elevata a canone. La tv di pancia, per non essere da meno della rete, si offre come «luogo democratico per eccellenza» al quale chiunque può essere chiamato per dare voce alla proprie opinioni. La tv di pancia si manifesta sia come intrattenimento (i «mostri» da fiera) che come talk e si mostra sotto specie di arena, di gabbia, di quinta colonna. La tv di pancia si agita, si scalda, intercetta umori per esaltare in modo demagogico e velleitario la gente comune come la sola depositaria di valori positivi. Un tocco di volgarità rende popolare qualsiasi trasmissione. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA MAIN SPONSOR DICEMBRE 2014 GENNAIO 2015 CONCERTI • LUDOVICO EINAUDI • FIORELLA MANNOIA • RENZO ARBORE • GIOVANNI ALLEVI • ROMA GOSPEL FESTIVAL BIENNALE TEATRO RAGAZZI • CIRCO EL GRITO • CINEMA RAGAZZI • PISTA DI GHIACCIO • ATTIVITÀ PER BAMBINI S P O N S O R I S T I T U Z I O N A L I Programma, info, biglietti, riduzioni Agenzia delle Dogane e dei Monopoli www.auditorium.com viale Pietro de Coubertin, 00196 Roma • Info 06.80.241.281 Biglietteria e prevendita telefonica: tel. 89.29.82 (servizio a pagamento) 52 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 Corsa per l’Oscar Dolan e «Mommy»: ho vissuto da sempre in un mondo di donne Ieri e oggi ● Risale al ‘68 «Odissea», lo storico sceneggiato Rai con Bekim Fehmiu e Irene Papas (Ulisse e Penelope, foto). Ogni puntata era introdotta da Ungaretti ● Va in onda su Rai1 da domani «Il ritorno di Ulisse». Quattro puntate con protagonista Alessio Boni SPETTACOLI Xavier Dolan (foto), l’enfant prodige del cinema canadese — 25 anni, già cinque film da regista e sceneggiatore alle spalle e altrettanti da attore —, ha presentato ieri a Roma Mommy (nelle sale dal 4 dicembre), premio della giuria a Cannes, in corsa per il miglior film straniero agli Oscar. Provocatorio e geniale, sempre sopra le righe e attraverso i generi come tutti i suoi film, Mommy (interpretato da Anne Dorval) «racconta la storia di un figlio e di una madre che si amano troppo» ha spiegato il regista. Che ha aggiunto: «Sono stato cresciuto da mia nonna perché mia madre lavorava. Per gran parte della mia vita mi sono ritrovato a osservare le donne». A «Tv Talk» Vespa: «Sogno di fare la spalla di Fiorello» «Il venerdì sera guardo sempre Crozza e il mio sogno è fare la spalla comica a Fiorello, ma come se n’è andato Baldini, Fiorello ne ha trovata subito un’altra». Lo ha detto Bruno Vespa nell’intervista a «Tv Talk», che andrà in onda oggi alle 15 su Rai3. Il giornalista si è soffermato anche sul tema della crisi dei talk show e ha spiegato la decisione di aver ridimensionato la politica a «Porta a porta»: «Ho ridotto la politica in tv perché c’è un’overdose di informazione politica e poi il pubblico si è stancato». Boni rilegge Omero: Ulisse l’antieroe è un reduce turbato Classici Alessio Boni (48 anni) e Caterina Murino (37) in una scena della miniserie «Il ritorno di Ulisse» La fiction racconta gli ultimi dodici libri dell’«Odissea», quando Ulisse ritorna nella sua isola Al via domani su Rai1 la serie sull’Odissea ROMA Non è l’Ulisse eroico, l’astuto guerriero che espugna Troia, riesce a ingannare Polifemo, a sopravvivere alle Sirene...«Il ritorno di Ulisse», miniserie in quattro puntate su Raiuno da domani in prima serata, è quello di un reduce che, con l’anima devastata dalla guerra e dalle avversità, ritorna nella sua Itaca. «Potrebbe essere un soldato scampato al Vietnam — dice Alessio Boni, protagonista della fiction —. Un uomo che, con le sue ferite interiori, gli orrori che si è lasciato alle spalle, non è più capace di inserirsi nella normalità». Una coproduzione internazionale di Rai Fiction con Arte ● La recensione «Rusalka» è da applausi e rilancia l’Opera di Roma France e Moviheart diretta da Stéphane Giusti, a quasi cinquant’anni dal celebre sceneggiato televisivo con Bekim Fehmiu e Irene Papas. Nel ruolo di Penepole, stavolta, Caterina Murino, Telemaco è Niels Schneider. «Noi raccontiamo la seconda parte dell’Odissea — continua Boni — gli ultimi dodici libri dove Ulisse ritorna nella sua isola e, tra mille tensioni e angosciosi ricordi, tenta di riappropriarsi della sua vita affettiva. È una lettura molto moderna, non quella del mitico eroe senza macchia e senza paura, ma di uomo in profonda crisi psicologica. Un guerriero che è stato capace di trucidare uomini, donne, bambini, che è riuscito in esaltanti prodezze ma che, quando torna a casa, si spoglia dell’armatura e viene assalito dai dubbi, avvitandosi ❞ È il ritorno a Itaca di un uomo che si chiude in se stesso, in profonda crisi psicologica Omero è in grado di parlarci ancora adesso di problemi che ci riguardano da vicino 53 su se stesso. Sarà in grado di fare ancora l’amore con la moglie? Di aprire un dialogo con il figlio che aveva lasciato bambino? Di ottenere rispetto dai suoi sudditi? Questo Ulisse è un uomo traumatizzato, vendicativo, che si chiude in se stesso e non socializza più... È spiazzante rispetto all’epopea, alla retorica del mito». Una lettura che esalta proprio la modernità di un classico come il poema omerico: «In ciò sta la grandezza di un’opera come l’Odissea, perché è in grado di parlarci ancora adesso di problemi che ci riguardano da vicino: Ulisse come l’uomo di oggi che, a causa della crisi epocale che stiamo attraversando, è diffidente, sospettoso nei confronti del prossimo, isolato nel suo mondo di piccoli egoismi». Gli sceneggiatori francesi si sono presi, tuttavia, qualche licenza poetica: l’ingresso di personaggi nuovi come la Personaggi Nel ‘68 lo sceneggiato con Fehmiu e Irene Papas, oggi Penelope è Caterina Murino schiava Clea, il ritorno di Nausicaa che sposa Telemaco e poi muore per mano di Menelao, e il finale non è un happy end: «È un azzardo — ammette Boni — mi sono detto forse è troppo, però mi è piaciuto molto e non posso rivelarlo. Forse per questo saremo criticati dai puristi, ma non mi preoccupa». Nemmeno i confronti con il precedente Ulisse? «Dopo che Laurence Olivier ha interpretato Amleto non è che si è detto basta, non lo può più interpretare nessuno. Perché allora non un nuovo Ulisse?». Emilia Costantini © RIPRODUZIONE RISERVATA Il bilancio del direttore musicale Barenboim saluta la Scala «Porterò con me un peso, avrei voluto dare di più» di Paolo Isotta MILANO «Sono stati nove anni meravigliosi. Mi L’ Opera di Roma vince una scommessa nella quale era data per perdente. Si doveva sostituire qualcosa all’Aida inaugurale diretta da Riccardo Muti; e non ci sarà più un ritorno di Muti sul podio romano che non gli è stato chiesto da nessuno di quelli che dovevano. È stata prescelta la Rusalka, la penultima Opera di Antonin Dvorak: e l’ allestimento è stupendo. Dvorak è un buon compositore ma non è eccelso. Qui lo Spirito detta attraverso di lui: l’Opera dedicata a una leggenda archetipica (un essere semidivino che per amore di un umano cangia di stato) scaturisce siccome partitura di gran sapore wagneriano con melodie rapinose, armonie sì sapienti da esser, a volte, malate a fini espressivi, un’orchestrazione rutilante da poter essere affiancata a quella dell’Eugenio Oneghin di Ciaikovski: non a caso la più bella Polonaise teatrale, dopo quella di Piotr, si trova qui. Un giovane direttore, Eivind Gullberg Jensen, la guida con sapienza e gusto squisito, onde merita gli applausi alla fine tributatigli dall’orchestra. Ho letto la sua biografia di direttore completo che, per la musica italiana, ha toccato Puccini: per Verdi, l’autore più difficile, è presto. Se l’Opera realizzasse il mio sogno di allestire Capriccio di Richard Strauss lo vedrei volentieri sul podio. La compagnia è ottima ma fulgido mi pare il tenore Maksim Aksenov. Ecco un lirico spinto, appartenente a una razza quasi in estinzione: che bell’Imperatore della Donna senz’ombra sarebbe! Come fraseggia bene e come sa cantare piano! Protagonista sensibile e dalla bella voce è Svetla Vassileva; mi sono piaciuti assai anche il soprano Michelle Breedt, il contralto Larissa Diadkova e il baritono Steven Humes e bene fanno Igor Gnidii e Eva Liebau. Il coro diretto da Roberto Gabbiani fa meraviglie e così pure la coreografia di Denys Ganio. Il regista e scenografo Denis Krief costruisce dal nulla uno spettacolo finissimo e fa recitare il coro © RIPRODUZIONE RISERVATA con vera arte. sono divertito ogni giorno, come ci si può divertire solo tra latinos. Da argentino qui mi sento a casa, abbiamo lo stesso senso dell’umorismo…». Daniel Barenboim saluta la Scala. I prossimi concerti dedicati a Schubert e il Fidelio del 7 dicembre, i suoi ultimi impegni. Nove anni alla guida del teatro passati in un lampo. Un viaggio iniziato e concluso sotto il segno di Beethoven. «Lissner era appena arrivato, mi chiese di dirigere la Nona al Concerto di Natale. Poi di diventare maestro scaligero, poi ancora direttore musicale… Titoli importanti che io, già impegnato alla Staatsoper di Berlino, non avrei voluto assumere. Per rispetto alla Scala, che aveva diritto a un direttore a tempo pieno. Ho fatto il massimo, entro i limiti, per amore di questo teatro. E ora parto con un peso sulle spalle, di non avergli dato tutto quello che avrei voluto». Il suo legame con la Scala è profondo quanto antico. «La mia prima volta Classe 1942 fu nel ’66 come pianista. Daniel Barenboim Avevo 24 anni. Nel ’70 Abbado mi ha invitato a dirigere Bruckner. Un autore che l’orchestra non aveva mai eseguito. La prima prova si svolse in totale silenzio. Pensavo fossero stregati. A rompere l’incanto fu la prima viola che mi chiese: ma quanto dura? Da allora molto è cambiato in quest’orchestra». Merito anche suo, che l’ha cresciuta a Beethoven e Wagner, Stravinskij e Prokofiev. Per contratto poteva restare ancora un anno, ma Lissner se n’è andato prima innescando il cambio. «Avevo già programmato il 7 dicembre 2015: Oneghin, regia di Wim Wenders». Pereira gli ha proposto l’apertura del ’16. «Tornerò a novembre per la Filarmonica ma un’opera non posso. Per quella data sarò a Berlino con la mia nuova Accademia per la formazione di musicisti palestinesi e israeliani. Se la politica non risolve nulla non resta che sperare nella cultura». Giuseppina Manin © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 54 Eventi La guida Cento opere per raccontare un’arte italiana Dal 2 dicembre fino al 22 febbraio 2015, a Palazzo Pitti di Firenze, presso il Museo degli Argenti, la mostra I tesori della Fondazione Buccellati. Da Mario a Gianmaria, 100 anni di storia dell’arte orafa, curata da Riccardo Gennaioli, frutto della collaborazione tra la Fondazione Gianmaria Buccellati e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. La mostra presenterà una selezione di oltre cento opere, tra gioielli, lavori di oreficeria e di argenteria disegnati da Mario e Gianmaria Buccellati. La rassegna si apre con un omaggio a Mario, il capostipite. Catalogo Skira. Orari: dalle 8:15 alle 16:30; chiuso il 1° e l’ultimo lunedì del mese, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Ingresso: € 7 e € 3,50. Il biglietto consente l’ingresso al Museo delle Porcellane, al Giardino di Boboli, al Museo del Costume e al Giardino Bardini. Info: tel. 055 294883. Sito web www.polomuseale.firenze.it L’appuntamento Dal 2 dicembre in mostra a Palazzo Pitti di Firenze, la collezione del celebre orafo che entra nella Sala degli Argenti dove è conservato il tesoro della dinastia toscana: un «duello» a distanza di grande artigianato A CONFRONTO CON I MEDICI N di Marco Gasperetti el grande salone mediceo, le vetrine a specchio sembrano culle. In attesa, ancora per poco, di accogliere i gioielli e d’iniziare con loro uno strano gioco di apparenze e trasparenze, prospettive e geometrie. Siamo alla viglia della mostra «I tesori della Fondazione Buccellati» (dal 2 dicembre al 22 febbraio) e il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, nella reggia dei Medici, si sta trasformando in una fabbrica incongrua. Così attraente che architetti, tecnici e operai fanno fatica a non distrarsi magari per un attimo tra le architetture del Cortile dell’Ammannati, gli affreschi di Giovanni da San Giovanni, e tra le meraviglie delle altre stanze che accolgono anch’esse tesori preziosi: quelli medicei. Ed è qui che si materializza un sogno di 46 anni fa, quello di Gianmaria Buccellati, il figlio di Mario (il Principe degli orafi) ed erede, dicono i critici, dell’arte sublime di Benvenuto Cellini. Nel 1968, davanti ai vasi in pietre dure di Lorenzo il Magnifico e ai gioielli dell’Elettrice Palatina, Gianmaria fu ispirato (da ciò che ancora oggi descrive come un imprinting assoluto, il secondo dopo quello del padre) a pensare agli «Oggetti preziosi», collezione di vasi, coppe, scatole, opere di straordinaria fattura (e museo personale) non destinate al mercato, ma al «Bello» per tracciare un legame indissolubile con l’arte del Rinascimento. IL SOGNO DI UN MODERNO RINASCIMENTO NEI GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI Il padre Mario Buccellati (18911965, nella foto sopra) iniziò l’attività a 14 anni in una bottega orafa milanese, raggiungendo nel tempo il successo mondiale come brand dell’alta gioielleria made in Italy. A destra i figli Luca, Federico, Gianmaria, Giorgio e Lorenzo. Nella pagina accanto, nella foto grande, la Coppa della Regina, in cristallo di rocca, oro giallo e zaffiri Opere che nella mostra fiorentina tornano e rinascono. Come lo Scrigno Mediceo, la «prima» ad essere forgiata per questo museo ideale, un decagono dalle specchiature rettangolari e trapezoidali profilate da una cornice d’oro lavorata a piccole foglie e da formelle decorate con quattro diamanti incastonati in oro rosso e sublimata da un rosone d’oro bianco con diamanti. Oppure come la Coppa dell’Amore, dal motivo rococò e dalle forme femminili, e il Cratere delle Muse, coppa di giada, oro e argento che ci racconta il Mito e lo trasfigura interpretandolo e proiettandolo verso il futuro. Le vetrine specchiate adesso s’illuminano. I tesori stanno arrivando. Eccoli, più di cento, di Gianmaria e di Mario a raccontare un secolo di storia. Ci sono il bracciale in argento ritorto decorato con cinque lapislazzuli di d’Annunzio e la collana in oro giallo e rubini che il Vate regalò ad Eleonora Duse. Pochi passi più avanti ed ecco, sfavil- lare come caleidoscopi, la Spilla Lumaca, la Spilla Farfalla, il Colibrì e altri oggetti, plasmati con materiale prezioso nemesi di una natura inestimabile. Il gioco di luce delle pietre preziose sembra dar vita a queste minuscole sculture e il piccolo uccello dalle zampe e dal becco d’oro è stato immortalato nel momento più straordinario: quello dell’involontaria impollinazione. La Gran Dama, più che una spilla con perle e diamanti dalla forma di donna, sembra una trasposizione orafa-scultorea dei dipinti di Arcimboldo. Il volto è una perla bianca a goccia, il corpo una grande perla arancione «melo melo», la veste un intreccio di oro bianco, rosso, rosa, verde e nero costellata da 1808 diamanti di carati dissimili. Poi ecco anelli, bracciali, polsini, orecchini a rametto di quercia, sontuose parure, come «Così capii che la mia bottega sfidava la grande bellezza» F a davvero impressione sentire Gianmaria Buccellati, classe 1929 e «un grosso intervento chirurgico appena subito», emozionarsi ancora fino quasi alle lacrime quando parla del suo primo incontro, con i tesori del Museo degli Argenti. Ma in fondo non c’è da sorprendersi più di tanto considerato che, proprio da quello stesso incontro, più di quarant’anni fa, sarebbero scaturiti i sensazionali gioielli «creati per piacere e per passione, non per vendere», gli stessi gioielli (o forse sarebbe meglio chiamarli «tesori») che sono l’anima stessa della Fondazione Buccellati. «Quando quarant’anni fa ho visto per la prima volta la collezione del Museo, sono rimasto prima di tutto colpito dalla incredibile bellezza di quegli oggetti — spiega Gianmaria, emozionandosi per l’ennesima volta, come se fosse un artigiano alle prime armi —. Ma allo stesso tempo ho capito che dovevo fare ancora di più di quello che avevo fatto fino ad allora». È così che è ini- ziata la sfida: «Volevo dimostrare che anch’io sarei stato in grado di realizzare qualcosa che potesse gareggiare, ad esempio, con le gioie animalier dell’Elettrice Palatina». Davanti a quei preziosi, Buccellati non ha pensato, dunque, a riprodurli e, magari a venderli, «ma ho voluto trasformarli in una ispirazione creativa per qualcosa di unico e irrepetibile». E mentre ricorda quei momenti davanti alle vetrine del Museo («un incontro voluto dal destino») tiene a ribadire i concetti che lo hanno guidato fin da allora nella realizzazione della sua Fondazione: la bellezza e la sfida (con se stesso, ma anche i grandi gioiellieri del passato, quelli appunto al servizio dell’Elettrice Palatina). Per questo, forse, non esiste un pezzo (e non è Ispirazione e sentimento «L’emozione più grande è stata vedere che una coppa o un gioiello erano stati realizzati esattamente come li avevo immaginati» © RIPRODUZIONE RISERVATA ● 1891 nasce Mario Buccellati e dopo aver fatto un periodo di apprendistato apre nel 1919 la sua rima gioielleria milanese in via Santa Margherita. Ora è pronto per le commesse importanti ● 1923 crea per l’amico poeta Gabriele d’Annunzio un collier di stile Art Déco ● 1951 Buccellati sbarca a New York dove apre le sue prime vetrine. Poi nel ‘54 conquista anche la Fifth Avenue ● 2000 lo Smithsonian di Washington dedica alla maison la mostra «Buccellati: Art in Gold, Silver and Gems » ● 2013 l’ingresso di Clessidra. Andrea Buccellati è direttore creativo e presidente, Gianmaria è presidente onorario L’erede Gianmaria Buccellati, classe 1929, figlio del fondatore Mario, è oggi presidente onorario della Buccellati Holding Italia, nella quale è confluito anche l’altro ramo dell’azienda di famiglia, guidato fino al 2011 dal fratello Lorenzo Oggetti fatti solo per amore, gli affari erano un’altra cosa di Stefano Bucci la famosa serie «Pizzo Venezia» che, si narra, Gianmaria avrebbe inventato in aereo dopo aver intravisto il pizzo del reggiseno di una signora. C’è anche un’ultima nata. «È la Coppa Florentia che racchiude in sé lo straordinario percorso di Gianmaria», spiega Gianfranco Grimaldi, vicepresidente della Fondazione. Una mostra, inevitabilmente a tempo, quella dei Buccellati curata con talento da Riccardo Gennaioli. Ma non solo. Nel Museo degli Argenti di Palazzo Pitti si celebra anche la nascita di una sala (stabile) con 32 opere concessi in comodato dalla Fondazione Buccellati e dunque un museo nel museo. Proprio come aveva sognato il giovane Gianmaria quel giorno lontano del 1968. Alla pre-inaugurazione dell’evento, il primo dicembre nel cortile dell’Ammannati, c’è anche la musica d’autore. Con un concerto del compositore e violoncellista di fama internazionale, Giovanni Sollima. mgasperetti@corriere.it La vicenda mai esistito) che Gianmaria dichiari di amare più degli altri: «Non può chiedermelo. È una scelta impossibile, come chiedermi di scegliere tra i miei figli quello che preferisco». Anche perché tutti sono stati realizzati nello stesso modo, secondo la medesima procedura: «Vedevo i gioielli, le coppe e gli oggetti dei Medici e mi ispiravo, con timore ma via via anche con sempre maggiore consapevolezza delle capacità mie e degli artigiani che collaboravano con me — spiega — . Poi iniziavo a lavorarci quotidianamente, nel tempo che mi lasciava libera la bottega, senza mai pensare al tempo che mi sarebbero costati, interrompendo il normale lavoro commerciale». In quelle vetrine del Museo degli Argenti, Buccellati ha iniziato il suo cammino, personale ma anche della sua impresa, verso la «bellezza assoluta», verso qualcosa che, come più volte tiene a chiarire, «avesse di per sé un valore estetico e culturale, non soltanto venale». Come ad esempio la coppa Florentia, in cristallo di rocca con festoni, un omaggio importante a quella Firenze «che con la sua tradizione e con i suoi artisti eccellenti ha rivestito sin da subito una grandissima importanza nella nascita dell’alto artigianato» di Buccellati. L’emozione più grande? «Quando capivo che la sfida era stata vinta, quando alla fine vedevo una coppa o un gioiello che erano esattamente come me li ero immaginati, come li avrei voluti». Oggetti come la Coppa medicea che rivestono ancora oggi per Gianmaria Buccellati, e per la sua famiglia, un significato eccezionale: «Perché sono riuscito a lasciare agli altri la testimonianza di una bellezza che riesce a superare i confini del tempo». Una bellezza, appunto, degna di essere conservata in un museo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 EVENTI In esposizione Scarica l’«app» Eventi Da sinistra, Coppa Boscoreale Calice (2005); Bracciale sforato a tulle in argento platinato e oro giallo con pietre (Mario Buccellati, 1925); Spilla Gran Dama, con perla centrale, oro e brillanti (2003) e, infine, lo Scrigno Mediceo (1979) in oro giallo, oro brunito e brillanti Eventi 55 Informazione, approfondimenti, gallery fotografiche e la mappa degli appuntamenti più importanti in Italia. È disponibile sull’App Store di Apple la nuova applicazione culturale del «Corriere della Sera Eventi». È gratis per 7 giorni. La strada I numeri che contavano di via Tornabuoni di Wanda Lattes L’aperitivo era obbligatorio da Giacosa, in un ambiente non troppo spazioso, caldo e gentile. Ma il pranzo, la cena ogni lungo e raffinato, dovevano essere organizzati da Doney: economisti, politici, scrittori, perfino giornalisti come Indro Montanelli venivano qui per scambi di idee e anche per trattative segrete. Così Via Tornabuoni rimase per decenni il cuore fiorentino dell’eleganza e del buon gusto. Un cuore poco aperto al turismo quello che a metà del secolo scorso dava l’indirizzo (al numero 71, accanto a Gucci) alle geniali creazioni di oreficeria e argenteria di Mario e Gianmaria Buccellati. Quella strada in qualche modo «benedetta» dal dipinto di Lorenzo Monaco in Santa Trinita aveva laboratori artigianali eccezionali. E a passeggio vedevi solo abiti, scarpe, pettinature perfette. E gioielli importanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Il commento Le vitamine necessarie per il genio italiano di Enrica Roddolo M ario Buccellati creò per il Vate d’Annunzio, splendide gioie Art Déco e nel 1951 arrivò fra le luci di New York. Partito dall’Oltrepò pavese era entrato come apprendista nella gioielleria milanese Beltrami e Besnati. Dannunziana e un po’ decadente era anche la Roma Umbertina sulla quale Sotirio Bulgari aprì le vetrine del suo primo negozio, era il 1884: gli amori di Elizabeth Taylor e la storia di Casa Savoia, si sarebbero intrecciati con i suoi collier. Un secolo dopo, Pino Rabolini introdurrà la filosofia del prêt-à-porter nel gioiello. 1967, nasceva Pomellato: collane come abiti, da cambiare secondo i mood di tendenza. Un modello replicato poi da molti, ansiosi di «agganciare» il business delle pietre al grande business della moda. Il viaggio nella storia dell’industria orafa italiana è avvincente ed è un modello di riferimento su scala globale. Poi, con la competizione internazionale e la corsa della finanza, nuove energie e capitali sono entrati a «rivitalizzare» storiche maison. Così Pomellato è entrato nella galassia Kering, Bulgari ora è il gioiello della corona di Monsieur Arnault e l’arte di Buccellati ha trovato nuova linfa con il fondo Clessidra. Meglio piccoli in un grande gruppo che indipendenti in un’industria del lusso sempre più competitiva. Meglio forti con un socio finanziario che deboli en solitaire. Il processo è quasi inarrestabile. Una cosa è certa: meglio se la creatività italiana può essere declinata al futuro. Le storie d’archivio, pur affascinanti, inaridiscono. E se per continuare la tradizione insegnata nelle scuole orafe, le risorse di famiglia non bastano, la strada è quella. E i piccoli? Perché ci sono le maison, ma pure una miriade di laboratori orafi di qualità: il distretto di Valenza e quello di Vicenza, per citare. E ancora una volta, serve un respiro globale. È quel che, per esempio, cerca di portare Matteo Marzotto (Fiera Vicenza). Non solo nuove finanze ma nuove idee, e visione, contatti globali. Perché l’obiettivo è sempre quello: regalare a storie d’impresa affascinanti un futuro vitale. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’immaginario di Giuseppe Scaraffia «A ppena mi metto al lavoro, mi infilo il talismano, terrò al dito quest’anello per tutte le ore di lavoro. Lo metto al primo dito della mano sinistra, con cui tengo la carta, in modo che il tuo pensiero mi stringa, sei lì con me e adesso invece di cercare le parole nell’aria, le chiedo a questo delizioso gioiello», si crogiolava Balzac. Incostante quanto lui, Rilke scriveva: «Porto l’anello, quello con brillante giallo scuro, ti ricordi? E la mia mano mi sembra un po’ estranea». All’interno una scritta: «Indissolubile». Più pessimista, Mérimée si era fatto incidere un avvertimento: «Ricordati di diffidare». Pierre Loti era orgoglioso dell’anello creato da una giovane amante turca, la futura Aziyadé, con alcuni suoi gioielli. Dopo la morte dell’amato Radiguet, Cocteau aveva aggiunto al mignolo la fede di Cartier che aveva disegnato per siglare la loro unione: tre anelli di oro bianco, giallo e rosso, sintesi di mobilità e di staticità, si uniscono senza fondersi. C’è chi ama gli anelli di grandi dimensioni. Ogni dito delle lunghe, tozze mani dalle unghie laccate di Lorrain portava un vistoso anello. Opali, crisopazi e calcedonie erano imprigionati nell’oro lavoratissimo di anelli di scarso valore. Wilde portò a lungo un gigantesco anello episcopale, un’ametista incastonata nell’argento, poi un imponente anello con lo scarabeo egiziano che sembrava una turchese morta. Ma aveva anche due anelli di smeraldo ai mignoli. I segni cabalistici sulle pietre conferivano alla pietra di sinistra il potere di ge- Balzac, il Vate e Frank Underwood Le passioni dei signori dell’anello nerare ogni forma di gioia e a quella di destra un analogo potere nel campo della sventura. A chi gli chiedeva perché non rinunciasse a quel pericoloso oggetto replicava: «Per poter essere felici ci vogliono le disgrazie». Un anello può essere un dono che ci si fa da soli. Come Gabriele d’Annunzio che con Buccellati aveva instaurato un rapporto d’amicizia. Joyce ne aveva molti, malgrado di perdesse s p e s s o . Un o i n ca s to n a va un’agata, un altro un’ametista ovale. Che li comprasse o glieli regalasse la moglie, erano spesso legati a una data significativa. Anche Max Jacob, mal- ❞ Simboli Evocano l’eternità e, quando sono antichi, sembrano racchiudere tutto il passato grado la povertà, amava portare due o tre anelli. Oltre all’anello con i brillanti, de Pisis ne aveva uno con la corniola, dove si poteva leggere: «Le berger d’Arcadie». Sulle mani del disilluso Gary brillavano anelli di topazio e ametista. Un anello antico sembra racchiudere in sé tutto il passato e Giono era molto affezionato al suo anello etrusco. Gli anelli evocano l’eternità, ma non era stato così per il giovane Montherlant, cui il padre aveva regalato un anello con inciso all’interno la massima «L’onore prima di tutto». Quando, dopo averglielo ritirato per una piccola mancanza, glielo ridiede, il futuro scrittore lo buttò in una fogna. La miseria costrinse i Bulgakov a vendere le fedi nuziali create da un celebre gioielliere. «Non erano gonfi, ma piatti; sull’interno del mio era inciso Michail Bulgakov e la data». Ma non sono solo le cerimonie tra i due sessi a siglarsi con un anello. Flaubert ricevette da Maxime du Camp un anello rinascimentale con un cammeo Questione di dettagli Gabriele d’Annunzio e Kevin Spacey in «House of Cards» Nomi preziosi Oscar Wilde Lo scrittore amava anelli imponenti. Ai mignoli ne portava invece due di smeraldo più piccoli, contrassegna ti dai simboli cabalistici di gioia e sventura Gabriele d’Annunzio Il Vate instaurò una profonda amicizia con Mario Buccellati a cui commissionò oggetti descritti a voce o perfino con schizzi «House of Cards» Frank Underwood, aspirante alla Casa Bianca, batte due volte il suo anello sul tavolo nei momenti clou della scalata. Come quando arriva a far sua la scrivania presidenziale di un satiro e gliene donò uno con le cifre e il motto dell’amico. Però c’è chi all’antichità e alle frasi preferisce se stesso. L’egocentrico Pound, si era fatto incidere il proprio ritratto nel cammeo di un grande anello. Gli anelli dotati di uno scomparto segreto eccitano la fantasia degli scrittori. Boris Vian ne aveva uno verde. Breton ne possedeva un altro a forma di cappella, con dentro un minuscolo altare. Il giovane Malraux, diretto in Cambogia per rubare le statue dai tempi nascosti nella giungla, aveva affidato alla moglie un anello che conteneva, gli avevano detto, del cianuro per sfuggire a eventuali torture. Ma nessuno aveva mai provato quella polvere bianca, forse era innocuo bicarbonato. Nel soffocante clima sovietico, Majakovskij riceveva biglietti in cui anonimi «compagni» lo invitavano a rinunciare al suo anello: «Compagno Majakovskij, penso che quell’anello non le si confaccia». Al che lui replicava che proprio per quel motivo non lo portava al naso, ma al dito. Ma un anello può anche essere magico. Balzac credeva alla straordinaria potenza del suo Bedouck – un anello portafortuna dono di un orientalista, chiamato così dal nome del fulmineo falcone di un califfo di Bagdad, inciso in caratteri arabi. Nella celebre serie «House Of Cards», il protagonista, Frank Underwood ha un anello, dono del padre, simbolo di potere e insieme amuleto: basta batterlo ritmicamente per due volte sul tavolo. E cosa accadrà lo sapremo nella prossima stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 56 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 57 ● Risponde Sergio Romano ● Il dubbio ROMA E LONDRA NEL 1940 LA TRATTATIVA FALLITA di Piero Ostellino Dovere di ospitalità non con gli arroganti LETTERE AL CORRIERE NEL NOSTRO PAESE Disparità di diritti Caro Romano, come mai è così difficile andare contro i cosiddetti diritti acquisiti nel passato da alcuni, quando questi rischiano di determinare «diritti negati» futuri per altri? Mario Taliani mtali@tin.it [mail Anche a me sembra che il rispetto dei diritti acquisiti possa creare problemi di disparità e diseguaglianza. Forse questa potrebbe essere materia per una sentenza della Corte costituzionale. Sull’esistenza del «carteggio» ChurchillMussolini non è possibile avere dubbi se, per carteggio, si intende più che un vero e proprio scambio epistolare (ci fu ma certo non intenso) una serie di contatti riservati — anche tramite intermediari — tra Italia e Gran Bretagna tra il 1939 e il 1945. Difficile dubitare ci siano stati perché lo dimostrano — tra le altre cose — numerose testimonianze, oltre al fare spregiudicato di Churchill usato in altre occasioni in quegli anni. Il «carteggio», almeno in originale, è stato fatto sparire dai servizi segreti inglesi, come dimostrano numerosi riscontri. Che gli storici inglesi non abbiano trovato nulla non dovrebbe stupire: hanno spesso negato quello che i loro stessi archivi rivelano (ad esempio lo specifico interesse britannico per l’archivio di Mussolini sul Garda fin dall’autunno 1944); quando non hanno manomesso documenti (ad esempio Deakin, come risulta da un recente saggio del professor Simoncelli), si sono esercitati nell’abituale sussiego (Mack Smith) o hanno pasticciato, attribuendosi anche mezze scoperte già fatte da altri come nel caso di Richard Lamb. Fabio Andriola fabio@storiainrete.com Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it NEL MERIDIONE Visita di Renzi Ho sentito dire al premier Renzi che «oggi vado al Sud». Non era più corretto dire che andava a visitare l’Italia del Sud indicando quale Regione e città? Perché, quando va al Nord, non dice «oggi vado al Nord»? Questo «andare al Sud» mi ha fatto sentire un po’ diverso e meno italiano. Luca Marturano, Gerace (RC) CONTRO LA CRISI Diminuire le tasse I dati confermano per l’ennesima volta che la disoccupazione aumenta perché le imprese chiudono o delocalizzano. È ormai evidente che le politiche finora adottate vanno per la strada sbagliata. Per far ripartire la crescita serve soltanto il coraggio di detassare e diminuire il peso fiscale. Antonia De Tomas Pordenone IN CALO COSTANTE Rendimenti dei Bot All’apertura delle contrattazioni di venerdì, con lo spread a 133.8, il rendimento lordo teorico dei Btp a 10 anni è sceso al 2%. I Bot a 6-12 mesi rendono meno La tua opinione su sonar.corriere.it La Ue chiede la separazione dei motori di ricerca web come Google da altri servizi commerciali. Siete d’accordo? Caro Andriola, o che lei ha fatto ricerche su questi temi e che le sue osservazioni, quindi, meritano attenzione. Ma lei sa che la caccia al carteggio non ha dato sinora i risultati desiderati e che in molti dei casi da lei elencati esistono ipotesi o, tutt’al più, prove circostanziali. Per quanto mi concerne, sono scettico perché la teoria del carteggio mi sembra cara soprattutto a chi vuole denunciare l’ambiguità britannica e spezzare una lancia per la diplomazia di Mussolini nella fase che precedette l’intervento dell’Italia nella Seconda guerra mondiale. S SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Se il problema è questo non è necessario fare ulteriori ricerche. In un libro apparso in Italia nel 2001 (Cinque giorni a Londra, maggio 1940), John Lukacs, storico americano di origine ungherese, ha scritto che nel momento più cruciale vi fu fra i due uomini di Stato almeno uno scambio di lettere. L’iniziativa fu di Winston Churchill, Primo ministro dal 10 maggio. Il 16 dello stesso mese, dopo la rottura del fronte francese, il nuovo Premier scrisse a Mussolini per chiedergli di non intervenire nel conflitto: «La prego di credere che non uno spirito di debolezza o di paura mi muove a questo solenne appello, di cui rimarrà traccia negli archivi. Dall’evo più lontano, sopra ogni altro richiamo, giunge il grido, onde gli eredi congiunti della civiltà latina e cristiana non abbiano a schierarsi gli uni contro gli altri in una lotta mortale». Mussolini rispose: «Se fu per onorare la vostra firma che il vostro governo dichiarò guerra alla Germania, comprenderete che lo stesso senso d’onore e di rispetto per gli impegni assunti col Patto italo-germanico guida la politica attuale e futura dell’Italia di fronte a qualsiasi eventualità». La lettera di Churchill a Mussolini non fu il solo tentativo britannico di evitare l’intervento italiano. Nei giorni seguenti il ministro degli Esteri del Regno Unito, Lord Halifax, ebbe incontri con l’ambasciatore d’Italia a Londra Giuseppe Bastianini e gli disse che la Gran Bretagna, se l’Italia si fosse astenuta dall’intervenire, sarebbe stata pronta a discutere con il governo italiano le richieste territoriali avanzate da Roma negli anni precedenti. Bastianini fece del suo meglio per favorire l’operazione, ma il capo del governo italiano lesse il suo rapporto, lo siglò «per presa lettura» e lo mise agli atti. Era convinto che la Germania avrebbe vinto la guerra e che l’Italia avrebbe partecipato alla divisione delle spoglie soltanto se fosse scesa in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sì 63% 37% No La domanda di oggi Grillo fa un passo indietro e nomina cinque eredi. Sarà una svolta positiva per il Movimento 5 Stelle? dell’1%, avvicinandosi allo zero. Di questo passo, in breve tempo avremo rendimenti negativi come i bond tedeschi. Questo è un bene per i conti pubblici, ma è un male per i conti privati perché provoca un’ulteriore diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini, già falcidiato dalla crisi e dalla pressione fiscale. Valentina Micillo, Milano regionale Mendrisio-Varese con perfetto tempismo sui tempi previsti. Il tratto italiano è in alto mare. Eppure la società che costruisce la tratta è la stessa. Qualcosa non torna: torna solo l’ennesima figuraccia di fronte all’Europa e ai nostri (seri) vicini. FERROVIE Ennesima brutta figura «ADOTTA UN NONNO» Iniziativa da diffondere Si è appena inaugurato il tratto svizzero della ferrovia Bella l’iniziativa del Comune di Milano «Adotta un nonno», Franco Griffini tfrancogriffini@libero.it che prevede la possibilità per anziani soli e bisognosi, di consumare pasti gratuiti nelle mense delle scuole elementari, assieme ai piccoli studenti. È un’opportunità per contrastare la solitudine della vecchiaia, per unire generazioni così lontane tra loro e anche per evitare sprechi di cibo. Tanti anziani saranno più felici e molti bimbi potranno ascoltare storie a volte davvero straordinarie. Perché non provarci anche in altre città? Michele Massa P apa Francesco ha fatto un magnifico discorso davanti al Parlamento europeo. Dando pure per scontato che parlava anche ai rappresentanti di molti Paesi dell’Europa del Nord di fede protestante e sensibili alla «centralità e sacralità della Persona», resta che, proprio perché magnifico, non si è trattato di un discorso nelle sue corde. Il Pontefice ha fatto una sola concessione al proprio terzomondismo: l’invocazione a non fare del Mediterraneo un grande cimitero. Ma chi non farebbe nulla, o troppo poco, per evitare una tale degenerazione? Non certo l’Italia, che, se mai, pecca di eccessiva indulgenza nei confronti dell’immigrazione, compresa quella clandestina. Sorge così il sospetto che il Pontefice abbia recitato un testo non suo, ma scritto da qualcun altro. Dunque, non mi pare il caso di rilevare che papa Francesco dice quello che gli passa per la testa ogni volta che apre bocca. Le contraddizioni nelle quali incorre — felici contraddizioni, nella circostanza — sono la cifra del suo pontificato. Il discorso al Parlamento europeo è caduto nel momento in cui, da noi, trovavano spazio nelle cronache giornalistiche gli insulti di una giovane immigrata a un poliziotto; un brutto segno dei sentimenti con i quali certa immigrazione intenderebbe comportarsi, con ingiustificata arroganza, una volta integrata. Che essa stia mettendo in circolo anche una buona dose di arroganza come se tutto le fosse dovuto, lo dice, ormai, solo Matteo Salvini. Ma, nei confronti del segretario della Lega, il giornalismo maggiore ha incominciato un’opera di demolizione per il solo fatto che dice cose di buon senso che molti pensano. Matteo Renzi, a sua volta pare stia approntando una qualche forma di depenalizzazione dell’abusivismo, sia da parte di certa immigrazione sia dell’occupazione di case. Diciamola, allora, tutta. Se, oltre che furbo, fosse anche intelligente, Renzi sarebbe già Mussolini. Ne ha adottato — lo commenta il Giornale — con la postura, anche un certo linguaggio. Se potesse, ne adotterebbe, probabilmente, anche i metodi, come ha già mostrato di voler fare con l’inopportuna eliminazione del Senato; fatta, d’accordo con un altro spirito autoritario, Silvio Berlusconi, palesemente non per ridurre le complicazioni del bicameralismo perfetto, ma per eliminare un ostacolo legislativo all’autoritarismo strisciante del governo. Tira una brutta aria. postellino@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Bologna Staino INTERVENTI E REPLICHE Prezzi del petrolio e della benzina vorrei spiegare all’autore della lettera «Petrolio e benzina: qualcosa non quadra» (Corriere di ieri) e a quanti hanno dubbi come i suoi, che invece tutto quadra. Il calo del petrolio del 35% da lui osservato è del prezzo in dollari, ma nello stesso periodo il dollaro si è apprezzato del 11% contro l’euro (cambio da 1,40 a 1,24): perciò in euro il calo è 24%. La benzina rappresenta solo il 30% del petrolio, quindi il calo a lei imputabile è 30% del 24%, cioè 7%. La diminuzione del 7% va poi calcolata solo sul prezzo industriale, che al massimo è il 40% del prezzo alla pompa, essendo il rimanente 60% plus costituito da accise e Iva, che sono fisse. Il 7% del 40% fa il 2,8%: cioè perfettamente in linea con il 3% di cui parla il lettore. G.B. Merlo, gbmerlo@libero.it Come si pronuncia Padoan A proposito della pronuncia di Vladimir (Putin), (Corriere di ieri), venendo a noi, quale è la pronuncia del nome del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan? Noi veneti diciamo sempre padoàn, trevisàn ecc. ecc., mentre in tv sento pronunciare pronunciare Pàdoan, che non sta nè in cielo nè in terra! Gian Paolo Danesin, dgp@venetonet.com © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli privacy.corsera@rcs.it - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it Pressioni della piazza sui governi Con riferimento alle pressioni di piazza, un lettore si pone la domanda: «E un governo non riesce ad attuare il programma con cui si è presentato agli elettori, perché viene sottoposto a pressioni, la responsabilità è tutta del governo?»(Corriere, 17 novembre). La risposta è senza ombra di dubbio sì. Qualsiasi governo viene da sempre sottoposto a ogni genere di pressioni e, se si lascia condizionare, ne risponde di fronte agli elettori. Spesso, questo in Italia non accade, perché vige l’abitudine secondo la quale i meriti sono propri e le colpe sono altrui. Attilio Lucchini, attiliolucchini@hotmail.it EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. 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Viaggio nel mondo” € 8,80; con “I capolavori dell’arte” € 7,80; con “Ufo Robot” € 11,89; con “James Bond collection” € 11,89; con “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” € 11,89; con “Scuola del racconto” € 8,80; con “1989” € 9,80; con “The Beatles” € 11,80 Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 58 Sport Incidenti Trasferte vietate per tre mesi ai tifosi dell’Atalanta Costano cari all’Atalanta gli scontri tra gli ultrà nerazzurri e forze dell’ordine dopo la partita con la Roma di sabato scorso che hanno provocato 5 feriti tra poliziotti e carabinieri e 2 tra i tifosi. Cinque ultrà sono in carcere con l’accusa di devastazione, violenza, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha firmato un provvedimento che vieta per i prossimi 3 mesi la trasferta ai sostenitori nerazzurri, a cominciare da quella di domani a Empoli. È la prima volta dall’introduzione del dl sulla violenza negli stadi. I sostenitori atalantini potranno subire restrizioni anche per le gare al Comunale. La prefettura di Bergamo avrà il potere di vietare la vendita dei biglietti a chi non possiede la tessera del tifoso e — in curva Nord — sospendere il carnet di biglietti e abbonamenti rilasciati a chi ha preferito non sottoscrivere la tessera. Inchiesta La procura antidoping del Coni chiede 4 anni e tre mesi di squalifica per Carolina Le accuse: omessa denuncia e tentativo di eludere il controllo dell’ex fidanzato Schwazer Kostner, scivolone di coppia La richiesta La Procura Antidoping del Coni ha chiesto una squalifica di 4 anni e 3 mesi per Carolina Kostner per complicità e omessa denuncia nella vicenda di cui è protagonista l’ex fidanzato Alex Schwazer Staffetta Richiesta di squalifica per Simone Collio, Maurizio Checcucci e Roberto Donati (nella foto), con Di Gregorio euro argento nella 4x100 Complice e omertosa. La Procura Antidoping del Coni non ha dubbi su Carolina Kostner, sono i fatti oggettivi che emergono dalle 25 pagine dell’atto di deferimento a inchiodare, dopo appena 72 giorni di indagine, la pattinatrice della polizia penitenziaria che a Torino 2006 ebbe l’onore di portare il tricolore. Quattro anni e 3 mesi la richiesta dei procuratori Tammaro Maiello e Mario Vigna a fronte dei reati contestati, la complicità per aver coperto il doping dell’ex fidanzato Alex Schwazer (4 anni: è il minimo, 20 il massimo) e la mancata denuncia delle pratiche dopanti del dottor Michele Ferrari (3 mesi). Ieri la notizia ci ha messo un attimo a varcare l’Atlantico e raggiungere la Kostner proprio mentre graffiava il ghiaccio texano del Galleria Dallas sotto il più grande albero di Natale indoor degli States, onore che spetta solo a medaglie olimpiche. Be’, quella conquistata da Carolina a Sochi non rischia di saltare, la Procura non ne chie- Il personaggio derà formalmente la revoca. Solo l’iniziativa del presidente della seconda sezione del Tna, Luigi Fumagalli, potrebbe sfilargliela dal collo nel processo le cui date saranno fissate a fine dicembre, dopo le feste. È già qualcosa per Carolina, ma non abbastanza per attutire la sua caduta più rovinosa. Che è in divenire, siamo solo alla fase del rinvio a giudizio. «Carolina è colpita, ritiene la situazione assurda e vuole andare fino in fondo», ha detto l’avvocato, Giovanni Fontana. Ma che potrebbe diventare concreta proprio a causa dello sgambetto dell’ex fidanzato, è dal confronto tra i due verbali che scaturisce il deferimento. Venti delle 25 pagine dell’atto sono proprio le sbobinature degli interrogatori paralleli da cui emergono otto circostanze discordanti, otto racconti diversi degli stessi fatti: le chiavi della casa di Oberstdorf (Alex dice che le aveva, Carolina nega); la fantomatica cena con Michele Didoni, ex tecnico di Schwazer che ieri è stato deferito (3 mesi) per aver bigiato l’interrogatorio in Procura del 7 ottobre; la presenza di farmaci inconsueti nel frigo che Carolina data a febbraio e Alex a luglio; l’auto di Schwazer nel parcheggio («Non sapevo fosse lì», così ai procuratori la Kostner); e ovviamente la ricostruzione dei controlli a Oberstdorf nel luglio di due anni fa: il primo, il 13 luglio, Carolina dice che non era presente mentre Alex sostiene che la fidanzata fosse a letto; il 30 luglio il secondo, quello dell’inghippo, lui dice che il Dco (l’ispettore Coni-Nado) suonò il campanello alle 9 mentre stavano dormendo e lei dice alle 7, colti nel pieno della colazione. «La nostra idea sulla ricostruzione dei fatti è diversa», ancora Fontana. Invece per la Procura la Kostner ha aiutato l’ex fidanzato a eludere il controllo, è complice. Contano le parole di Schwazer, ritenuto credibile perché reo confesso e già squalificato fino a febbraio 2016. E pesano pure i verbali dei due Dco autori dei controlli a Oberstdorf e a Racines, dai loro interrogatori (inviati a Bolzano per l’inchiesta ordinaria) emergono versioni più un sintonia con quanto confessato da Alex. Staffetta e Didoni L’indagine «colpisce» anche la staffetta azzurra 4X100 di Barcellona e Didoni Entro febbraio si celebrerà il processo. Alla sbarra 5 pubblici ufficiali: oltre alla Kostner e a Didoni, dovranno comparire Simone Collio, Maurizio Checcucci e Roberto Donati (per i quali la Procura ha chiesto in ordine 27, 24 e 8 mesi di stop), cioè tre quarti della staffetta 4x100 euro-argento a Barcellona 2010 con record italiano. Di cui i procuratori hanno chiesto, stavolta sì, la revoca. Andrea Arzilli Accusa Carolina Kostner, 27 anni, rischia una squalifica di 4 anni e 3 mesi (Epa) Donna e campionessa, due anime divise Una difesa maldestra dettata dall’amore Il paradosso: è stato l’ultimo interrogatorio di Alex a metterla nei guai Maledetto il giorno che t’ho incontrato. Biondo, bello, simpatico, futuro oro olimpico nella marcia. E scivoloso, Alex Schwazer, molto più del ghiaccio. Carolina apprende a Dallas, in Texas, la notizia da Giovanni Fontana, l’avvocato dei dopati (vedi il bobbista Frullani) che difende, è bene ricordarlo, una non dopata. «È tutto assurdo – esala con un filo di voce —. Andrò fino in fondo: voglio dimostrare la mia innocenza e serietà». Le tremano le gambe, ma scende sulla patinoire. Dallas, Ginevra, Selva, Bolzano, le tournée in Giappone e in Svizzera. Il contratto per i galà fino a febbraio è già firmato. Il futuro è questo, qui e ora: esibirsi con il rossetto rosso da combattimento e il sorriso sulle labbra finché ci sarà un promoter che farà richiesta del bronzo olimpico di Sochi (medaglia che non rischia di perdere), dell’oro mondiale di Nizza, del- la cinque volte campionessa d’Europa. E finché una sentenza, a gennaio, non renderà effettiva la richiesta di maxi-squalifica della Procura antidoping del Coni. Vietati i palazzetti, vietata la frequentazione di altri tesserati della Federghiaccio, a quel punto. Le norme sportive antidoping sono inflessibili. E il fatto che Carolina Kostner sia una dipendente dello Stato (Fiamme Azzurre) non alleggerisce la sua posizione. Meglio pattinare oggi, insomma, dopo aver rinfrescato l’Ave Maria e il mitico Bolero in Canada dalla coreografa di fiducia. In questo navigare a vista, fare program- Attesa snervante A gennaio la sentenza. Nell’attesa, congelato anche il progetto della scuola di pattinaggio mi a lungo termine è impensabile. Persino l’apertura della scuola di pattinaggio è congelata. Da ieri l’anima divisa in due di Carolina contiene sempre più a fatica due presenze ingombranti: la campionessa di pattinaggio, indimenticata e intoccabile; e la donna: prima innamorata, poi tradita ma fedele, infine maldestra (e mal consigliata) nel tentativo di mettersi in salvo dalla barca che stava affondando, quando la relazione era già naufragata. Se nello scenario della fidanzata che mente per amore all’ispettore della Wada, aprendo la porta della mansarda di Oberstdorf il 30 luglio 2012 («Alex non c’è: è a Racines»), Carolina appare fragile (quante donne avrebbero denunciato il loro uomo?), quasi soggiogata dal fascino di Alex, è davanti alla raffica di bugie che ha tentato di spacciare agli investigatori di Bolzano e ai magistrati del Coni che tutti gli alibi cadono miseramente. Fandonie facilmente confutabili, spesso su elementi del tutto secondari (se Schwazer avesse le sue chiavi di casa, se dalla finestra della mansarda si vedesse il cortile oppure no, se la mattina di quel 30 luglio dormissero o stessero facendo colazione), un annaspare sentendosi mancare il terreno sotto i piedi che ha spinto la Procura del Coni, nell’atto di deferimento, alla conclusione più stridente, e per lei dolorosa, rispetto alla Ciclismo Tre positività, l’Astana sospende la squadra B che rischia di inguaiarla La seconda squadra dell’Astana è stata sospesa da tutte le competizioni e il suo manager Dmitri Sedoun è stato licenziato dopo un terzo caso di doping. Lo ha annunciato la Federazione kazaka. Ai tre dopati della formazione del vivaio, si aggiungono le positività di Valentin e Maxim Iglinskiy, anche loro kazaki ma inseriti nella squadra principale, la stessa di Vincenzo Nibali e Fabio Aru. L’Astana rischia di perdere la licenza World Tour, che dà diritto alle corse più importanti. E la decisione di sospendere il team minore sembra una presa di posizione necessaria per l’immagine della squadra principale, diretta dal kazako Vinokourov, già squalificato da corridore per pratiche dopanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA serietà che Carolina si è cucita addosso in dodici anni di onorata carriera: «Viene indiscutibilmente meno l’attendibilità della signora Kostner». Inattendibile, dunque. Più ingenua che diabolica. Di certo in errore nel pensare di potersela cavare a buon mercato, quando la vita è diventata più infida dell’amato ghiaccio. E terribilmente esposta, lei e la sua immagine — nelle agenzie in inglese, francese e tedesco con il titolo «doping» che ieri hanno fatto il giro del mondo —, al giudizio che ha sempre temuto. Colpisce, sei anni dopo il folgorante incontro tra il marciatore di talento e la pattinatrice con un luminoso avvenire sotto le lame (aprile 2008, Torino), che a blindare un quadro accusatorio già molto compromesso (decisiva la testimonianza dell’ispettore Wada che si recò a Oberstdorf) sia stato proprio l’ultimo interrogatorio di Schwazer alla Procura del Coni, sei ore e cento domande con la lingua finalmente sciolta nella speranza di potersi lavare la coscienza nel mare di Rio 2016. Quando nasce un amore non è mai troppo tardi. È quando muore, accidenti, che ti domandi come hai fatto a essere così cieca. Gaia Piccardi © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 SPORT 59 Formula 1 Vettel, oggi a Fiorano i primi giri sulla Ferrari Sci Oggi discesa e gigante, parte anche il fondo Basket Eurolega, Milano beffata a Barcellona Già a Maranello da ieri, Sebastian Vettel oggi farà il debutto (a porte chiuse) al volante di una Ferrari: a Fiorano guiderà la F2012 di due anni fa. Sebastian rimarrà fino a lunedì, giorno del debutto di Maurizio Arrivabene come team principal. La Toro Rosso, intanto, nel 2015 si affida a due figli d’arte: dopo aver ingaggiato Max Verstappen, 17 anni, figlio di Jos, ex pilota di F1, ecco la conferma che Carlos Sainz jr, 20 anni, figlio del grande rallista spagnolo. CICLISMO Dal 2015 il finale della «Sanremo» torna in via Roma. La Coppa del mondo di sci è in Nord America: alle 19 (Raisport1 ed Eurosport), debutto dei velocisti con la discesa di Lake Louise (Can), l’anno scorso vinta da Paris (manca Ligety, operato a un polso). Le donne gareggiano ad Aspen (Usa) in gigante: su Raisport1 ed Eurosport alle 17.45 e alle 20.55. A Kuusamo (Fin) via alla Coppa di fondo con una sprint a tecnica classica (12, Raisport2): in gara Pellegrino, Rastelli, Noeckler, De Fabiani, la Vuerich e la Laurent. SCHERMA A Torino, Grand Prix del fioretto: oggi le finali femminili. Doppia sconfitta per le italiane impegnate ieri nella 7ª giornata di Eurolega: a Barcellona l’EA7 Armani Milano priva di Gentile e Moss si è arresa nei secondi finali 84-80 dopo essere stata avanti di 14 punti, mentre il BancoSardegna Sassari è stato travolto (85-62) a Istanbul dall’Efes. Campionato: in campo stasera (ore 20.30), nell’anticipo dell’8ª, Acqua Vitasnella Cantù ed Enel Brindisi. VOLLEY Superlega, oggi anticipo dell’8ª giornata Copra PiacenzaSir Safety Perugia (RaiSport2, ore 17.30). L’Italia ricomincia da quattro Il lento addio della difesa a 3 Il caso Medici sportivi in guerra tra loro Inchieste aperte squalifiche in vista Medici sportivi contro medici sportivi in una lotta senza precedenti e senza esclusione di colpi che si sta combattendo nei palazzi del ciclismo italiano. Ieri la notizia del rinvio a giudizio davanti alla Commissione di disciplina della Federazione medico sportiva (Fmsi) di Luigi Simonetto, responsabile sanitario della Federciclismo. Federazione contro federazione: in mezzo c’è il lombardo Simonetto, l’unico medico dello sport nella Commissione statale di vigilanza antidoping, il primo sanitario di vertice «processato» nella storia della Fmsi. Il procuratore per lui avrebbe chiesto 2 anni di squalifica che — se comminati — potrebbero sospenderlo da ogni ruolo istituzionale. La storia comincia due anni fa, su un fronte opposto. Simonetto, nel ruolo di «accusatore», segnala alla Procura federale della sua Federciclismo le presunte irregolarità di comportamento di 56 medici sociali, praticamente un terzo di quelli attivi: costoro avrebbero «messo a rischio la salute degli atleti» omettendo di inserirne con regolarità i dati sensibili (parametri biologici, certificazioni di idoneità...) nel sistema informatico e impedendo così alla federazione di monitorarli. Per i 56 (tra loro sanitari notissimi) la Procura Fci chiese oltre 100 anni complessivi di squalifica. I medici si difesero mettendo duramente sotto accusa il nuovo sistema informatico federale, denominato Bck: software fortemente voluto dallo stesso Simonetto che, a loro dire, era inaffidabile e violava la privacy degli atleti. La Corte federale Fci — pur riducendo drasticamente le pene — li condannò in blocco. Ma subito dopo il giudizio, a sorpresa, la Federciclismo rimosse il software ed eliminò addirittura la figura del medico sociale. Interpellata, la responsabile della software house ci ha spiegato: «Fu una vicenda politica delicata, interna alla federazione. Il nostro programma funzionava benissimo». Il software, però, oggi non è più sul mercato. A quel punto fu la Procura della Fmsi a volerci vedere più chiaro. La Federciclismo ha rifiutato di concedere agli omologhi procuratori Fmsi le carte dell’inchiesta: decine di migliaia di pagine sono state nuovamente depositate dagli indagati. Dopo due mesi di interrogatori tutti i medici (tranne otto) sono stati prosciolti per non aver commesso il fatto. E la sorpresa è che l’accusatore Simonetto si è trasformato in accusato. I capi di imputazione sono secretati, ma la pena richiesta è pesante. Il processo a metà dicembre. La storia non finisce qui. Marco Bonarrigo © RIPRODUZIONE RISERVATA Ultime a cambiare Inter, Juve e Udinese. «Ma conta la mentalità» Triennio d’oro Il 30 novembre 2011, a Napoli, la Juve di Conte inaugura il 3-5-2 che la rende grande in Italia. Dal ritorno con l’Olympiacos del 4 novembre, Allegri usa la linea a 4 Evoluzione L’Udinese di Stramaccioni è passata a 4 dopo gli anni di Guidolin. Il 35-2 di Mazzarri è archiviato sia da Benitez a Napoli sia da Mancini all’Inter Sono tutti d’accordo: «Non è il modulo che conta ma la sua interpretazione. La mentalità con cui si gioca». Bene, ma nasce prima il modulo o l’atteggiamento? Perché non può essere solo un caso se in A è tornata di moda la difesa a 4, a scapito di quella a 3, utilizzata nell’ultima giornata di campionato da 5 squadre su 20. Juventus, Inter e Udinese sono l’esempio più evidente del cambiamento. In mezzo c’è stato il triennio della Juve di Conte che il 30 novembre 2011 a Napoli iniziò a giocare con Bonucci-Barzagli-Chiellini, conquistando tre scudetti di fila, contro avversari che spesso si sono disposti in maniera speculare, con 3 difensori: «Che poi diventavano 5 — sottolinea Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione allenatori —. Questo non impedisce che una retroguardia a 4 difenda con 6 uomini, intendiamoci. Ma in genere con quella che noi tecnici chiamiamo “difesa a 2 cen- I nuovi moduli INTER contro il Dnipro 4-3-3 JUVENTUS contro il Malmoe 4-3-1-2 Handanovic Nagatomo Ranocchia Buffon Juan Jesus Dodò Guarin Medel Kuzmanovic Hernanes Osvaldo Icardi trali” ci può essere una maggiore ricerca del gioco. E noi in Italia abbiamo bisogno di gioco. Perché alla fine anche la Juve, che in Italia con il 3-5-2 era aggressiva, in Europa finiva per subire». Nel forum al Corriere della Sera di inizio novembre, Antonio Conte aveva risposto proprio a questa obiezione, dopo aver portato il 3-5-2 in Nazionale: «Sono luoghi comuni. La risposta è il Bayern: giocano a Lichtsteiner Bonucci Marchisio Tevez 5 le squadre che nell’ultima giornata di serie A hanno schierato una difesa a tre Chiellini Pirlo Vidal Padoin Pogba Llorente tre dietro, ma qualcuno può sostenere che sia votato a difendersi? È un piacere per gli occhi. I numeri sono aridi, conta la voglia di evolversi». E quella sembra non mancare. «Con Pereyra, Allegri ha un’opzione in più per fare le rotazioni a centrocampo e può permettersi una soluzione nuova — osserva Daniele Adani, commentatore Sky —. Sono convinto che il sistema di gioco sia secondario, rispetto alla sua interpretazione, ma la Juve passando alla difesa a 4 ha migliorato alcuni aspetti. Sugli esterni per esempio prima andava più in sofferenza». Adani è un ex difensore: per la categoria, giocare a 3 o a 4 fa una bella differenza: «È vero, alcuni sono più disposti a staccarsi, alla Bonucci. Altri, alla Chiellini, sono più marcatori. L’ideale del difensore è Barzagli che incarna le due tipologie». Ma l’azzurro è fermo ai box chissà ancora per quanto. Quel che è certo è che nell’interpretazione di un modulo al posto di un altro sono i protagonisti a lasciare il segno: «Perché fare il 3-4-3 con Robben o il 4-3-1-2 con Pirlo che scende verso i centrali difensivi per impostare l’azione fa una bella differenza — spiega Aldo Serena, voce di Mediaset —. La nuova Inter, che ha abbandonato il 3-5-2 di Mazzarri, ha molto lavoro da fare: Mancini deve velocizzare il gioco, soprattutto quello senza palla». Le grandi cambiano, le altre si adeguano: «Squadre come l’Empoli di Sarri e il suo 4-3-1-2 — rilancia Ulivieri — sono un bel segnale. Perché la piccola squadra se non gioca retrocede. E le nostre grandi in Europa negli ultimi anni hanno fatto la parte delle piccole. Per questo il sistema a due difensori mi sembra più aperto alla ricerca del gioco. E può migliorare la salute del nostro calcio». Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA Motonautica Da Venezia a Montecarlo La classica del mare tornerà nel 2015 In Esclusiva nelle profumerie Torna una classica della motonautica d’altura, la Venezia-Montecarlo. La gara, interrotta nel 1998, sarà ripristinata l’anno prossimo dal 2 al 15 luglio per l’ottava edizione: ieri presentazione al Coni, con la partecipazione, tra gli altri, di Fiorella de Septis, alla guida del comitato organizzatore, di Raffaele Chiulli, presidente mondiale della motonautica, dell’ambasciatore Riccardo Sessa, di Vincenzo Iaconianni, numero uno della federazione italiana, del suo omologo monegasco Gianfranco Rossi, e di Marco Sala, diesse della gara. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò (nella foto con Fiorella de Septis), ha definito la VeneziaMontecarlo, «una leggenda che torna». Dopo la parata sul Canal Grande (1 luglio), i concorrenti toccheranno Rimini, Pescara, Brindisi, Policoro, Catania, Salerno, Formia, Civitavecchia, Viareggio per giungere a Montecarlo. Questo Giro d’Italia del mare da 1500 miglia avrà il patrocino di Expo 2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 60 "Nemmeno la morte spezzerà quel filo di seta". Elena, con immenso dolore, annuncia limprovvisa scomparsa del marito Avv. Enzo Marazzi meraviglioso compagno di una vita.- Grazie a tutti: medici, amici e parenti che ci sono stati vicini in questi terribili giorni.- Il funerale sarà celebrato sabato 29 novembre alle ore 14.45 presso la chiesa del SS. Redentore, via Palestrina, 5/7, Milano. - Milano, 28 novembre 2014. Partecipano al lutto: Itala e Massimo De Stefano. Claudio, Sergio e Rita Pizzi. Rubens e Anna. Maurizio e Lilli. Enzo ci hai appena lasciati e già sentiamo dolorosamente la tua mancanza.- Il ricordo di tanti bei momenti vissuti insieme allevia un poco il nostro dolore.Ninni Adriana Sabrina e Stefano. - Milano, 28 novembre 2014. Lavvocato Luca Faotto e la moglie Mariangela Antonicelli ricordano con affetto e stima l Avv. Enzo Marazzi autentico riferimento nella vita e nella professione. - Milano, 28 novembre 2014. Lo studio legale Faotto-Tricarico esprime il proprio cordoglio per la perdita dell Avv. Enzo Marazzi - Milano, 28 novembre 2014. Ciao Enzo siamo tutti vicini ad Elena in questo terribile momento.- Massimo e tutti i tuoi amici. - Milano, 28 novembre 2014. Massimo Costa, Marco Bonanni e tutti gli amici di Y&R group ti salutano caro Enzo e sono vicini ad Elena in questo triste momento. - Milano, 28 novembre 2014. Con immenso dolore ci stringiamo attorno ai familiari per la scomparsa di Enzo Marazzi Massimo Costa, Danilo Tani, e tutti i colleghi di WPP Italia. - Milano, 28 novembre 2014. Tani e Alessandra, profondamente commossi, sono vicini ad Elena nel suo grande dolore per la scomparsa di Enzo da quaranta anni indimenticabile amico e collega di ufficio. - Milano, 28 novembre 2014. Lo studio legale Galeone Marazzi con Gaetano e Alessandra, Emanuele, Francesco, Mari, Paola, Anna, Simone, Silvana, Nicoletta e Sabrina annucnia la scomparsa dell Avv. Enzo Marazzi e partecipa commosso al dolore di Elena Marazzi. - Milano, 28 novembre 2014. Ciao Enzo ci ritroveremo nei cieli e nel mare della Grecia.Sandro Ornella Caterina Riccardo. - Milano, 28 novembre 2014. Buon viaggio Enzo Silvana e Cesare salutano commossi lamico fraterno e, con la dolce Elena, ne piangono la precoce scomparsa. - Milano, 28 novembre 2014. Giorgio e Silvia Bernocchi partecipano commossi al dolore della famiglia per la prematura scomparsa dell Avv. Enzo Marazzi Enzo ti ricorderò per sempre.- Emanuela Acerbi. - Milano, 28 novembre 2014. Lo Studio Marazzi & Associati nel dare il triste annuncio della scomparsa dell Avv. Enzo Marazzi uomo generoso ed eclettico, partecipa commosso al dolore della moglie Elena. - Milano, 28 novembre 2014. La famiglia Bellman partecipa al profondo dolore di Elena, Ernesto e Adriana per la scomparsa di Enzo - Milano, 28 novembre 2014. Giulio ricorda con commozione il suo collega "acrobata" Enzo - Milano, 29 novembre 2014. Anna Passaro Riva meraviglioso esempio di forza e gioia di vivere.- I funerali si terranno in Santa Maria delle Grazie sabato 29 novembre alle ore 14.45. - Milano, 27 novembre 2014. Partecipano al lutto: Magi Vignati con i figli Antonio e Alberto e le famiglie. Mimi e Guido Guerrasio. Marco Camilla e la piccola Emma. Gianni Vizziello. Momi, Mimmi con Barbara, profondamente addolorati, piangono Anna - Milano, 28 novembre 2014. È mancato un amico e il mondo ci sembra più vuoto.- Un abbraccio Enzo Mario Martinelli, Roberto Mangano, Mauro Costa. - Milano, 29 novembre 2014. Niccolò Martinelli, Paolo Tessari, Dario Primache e tutti i collaboratori di Nadler Larimer & Martinelli si uniscono al dolore della famiglia per la perdita dellamico Avv. Enzo Marazzi - Milano, 29 novembre 2014. Ciao Enzo è stato bello condividere con te tanti sogni nel cassetto e avventure quotidiane.- Ci mancherai tantissimo.- Un abbraccio ad Elena.- Luciano, Myriam, Marie, Vittorio. - Milano, 28 novembre 2014. Il mio fratellone Avv. Enzo Marazzi mi ha lasciato nel dolore e nel rimpianto di un mancato ultimo abbraccio.- Ciao amico mio sarai sempre con me.- Sergio, con Teresa, Bibì e Bibò e i componenti tutti dello Studio Legale Maglio. - Roma, 28 novembre 2014. il cui ricordo rimarrà indelebile nei loro cuori e, commossi e ammirati per il suo grande coraggio, la forza e la tenacia con cui ha combattuto, sempre col sorriso sulle labbra, la sua ultima aspra battaglia, si stringono con immenso affetto ad Alberto, Giovanna e Richard per la perdita della cara moglie e madre. - Milano, 28 novembre 2014. Giovanna e Umberto profondamente commossi abbracciano Alberto, Giovanna e Richard per la prematura scomparsa della cara Anna e la ricordano con grandissimo affetto. - Roma, 28 novembre 2014. Marco ed Emma, Giorgio ed Alessandra, Francesca e Paolo profondamente addolorati partecipano al dolore di Alberto, Giovanna e Richard per la scomparsa della amata zia Anna che vivrà sempre nei nostri cuori. - Roma, 28 novembre 2014. Francesca e Luciano, Simonne e Vittorio con Francesco, Costanza e le loro famiglie sono vicini a Giovanna, Pietro, Alberto e Richard nel ricordo della cara Anna Riva - Milano, 28 novembre 2014. Ciao Enzo sapere che eri presente era una sicurezza, vederti era sempre un piacere e un divertimento: non solo lavoro ma anche familiarità, calore, entusiasmo e vivacità.- Ora che non ci sei questo vuoto rimarrà tale per sempre.- Siamo sicuri che il tuo estro creativo si farà sentire anche in questo tuo viaggio lontano da noi.- Continua a fare grandi opere, "artista!".- Gli amici di JWT, Giacomo, Sergio, Enrico e Roberta e tutti quelli che ti hanno conosciuto o sentito parlare delle tue gesta sono vicini alla tua famiglia. - Milano, 28 novembre 2014. Massimo, Antonella e tutti gli amici di Lowe Pirella si stringono alla famiglia per la scomparsa dellavvocato Enzo Marazzi - Milano, 29 novembre 2014. Art Directors Club Italiano ricorda con affetto e stima la competenza dellAvvocato Enzo Marazzi ed è vicino alla famiglia per questa dolorosa perdita. - Milano, 28 novembre 2014. Al mio maestro Alberto, Richard, Giovanna con Pietro, annunciano con grande dolore la scomparsa di Giovanni e Piero Donelli, unitamente alle famiglie, partecipano al dolore della signora Patrizia per la scomparsa del caro padre Bruno Picoltrini al quale erano legati da profondo affetto e riconoscenza. - Legnano, 28 novembre 2014. Donelli Alexo annuncia la scomparsa del proprio Presidente Bruno Picoltrini che è stato per oltre quindici anni lanima dello sviluppo dellimpresa, trasmettendo le sue conoscenze a tutti i collaboratori, che lo ricordano con riconoscenza, grande affetto e stima per le qualità personali e professionali. - Cuggiono, 28 novembre 2014. Paola con Riccardo, Fabrizia e Francesco con grande tristezza annuncia la perdita di Aldo Scaglia - Milano, 28 novembre 2014. Cara Anna far parte della tua vita è stato un regalo, ricordarti sarà un dolce pensiero.- Lora. - Milano, 28 novembre 2014. Luca, Aide, Ettore, Anna, Angelo, Lucilla addolorati per la scomparsa della cara amica Anna ricordano i momenti felici trascorsi insieme e sono affettuosamente vicini ad Alberto, Giovanna e Richard. - Milano, 28 novembre 2014. Susy abbraccia commossa Alberto, Giovanna e Richard ricordando Anna amica solare, generosa, coraggiosa. - Milano, 28 novembre 2014. Gianfranco, Giovanna e Angelica abbracciano forte Alberto, Giovanna e Richard ricordando Anna - Milano, 28 novembre 2014. Maddalena e Leonardo Paci con Beatrice e Florian Fischer si stringono con affetto intorno a Giovanna e Richard per la perdita della loro cara mamma Anna Mariagrazia, Alice, Alessandro, con Gianfranco, Donata e Sergio, Alessandra e Gianmario, Cesare e Mirella sono vicini con affetto ad Alberto e ai figli nel ricordo della cara Anna amica di straordinaria energia, simpatia e forza danimo. - Milano, 28 novembre 2014. Guido e Silvia con Marcella e Andrea si stringono con affetto ad Alberto, Giovanna e Richard nel ricordo di Anna carissima e coraggiosa amica. - Milano, 28 novembre 2014. Nicola e Anne Orzalesi con Fabrizio, Claire e Cecilia Cuzzocrea sono vicini a Pietro, Giovanna, Franceschino e Alberto e Richard nel dolore per la scomparsa della cara Anna Riva - Milano, 27 novembre 2014. Marco e Sara Blei commossi abbracciano con grande affetto Giovanna con Pietro, Richard e il loro papà ricordando la loro adorata Anna Riva - Milano, 28 novembre 2014. Partecipano al lutto: Lino e Silvia Tedeschi. Carlotta Tedeschi. Sandro e Nicoletta Motta, Eugenio ed Alessandra Canetta, Mariagrazia Codecasa e famiglia, Teresa Quaglino, Daniela Cominoli, Luigi e Minnie Piva, Raffaele ed Elena Sandroni, Mirella e GianMario Motta, Paola Motta, Dodo e Caterina Gorla, Romano e Antonella Valera sono vicini ad Alberto e famiglia per la scomparsa dellindimenticabile Anna - Milano, 28 novembre 2014. Dolli e Enrico, Ambrogio, Camilla e Guillaume abbracciano forte Alberto, Giovanna con Pietro, Richard, piangendo la perdita di Anna donna straordinaria e amica meravigliosa.- Grazie Anna, la tua amicizia è stata uno splendido dono e un privilegio.- Sarai sempre con noi. - Milano, 28 novembre 2014. Ciao Anna Con affetto Peter, Anita, Deborah, Sharon. - Milano, 28 novembre 2014. Addio formidabile Anna Paola, Mimma, Ettore. - Milano, 28 novembre 2014. La moglie Rosanna Carteri Grosoli, i figli Marina e Francesco con Jean e Emelia, i nipoti Andrea, Alexia, Filippo e Tommaso, parenti, amici e collaboratori annunciano, con immenso dolore, la scomparsa del Cavaliere di Gran Croce Franco Grosoli Le esequie si terranno lunedì 1 dicembre 2014 alle ore 14.30, chiesa di Saint Charles, 4 avenue de Saint Charles, Principato di Monaco. - Principato di Monaco, 27 novembre 2014. La sorella Marisa, Paola, Ninin, Giovanni e rispettive famiglie ricordano con grande affetto lo zio Franco e sono vicini a Rosanna, Marina e Francesco. - Milano, 28 novembre 2014. - Milano, 28 novembre 2014. Enrico e Dede molto tristi per la scomparsa di Anna sono vicini con affetto ad Alberto. - Milano, 28 novembre 2014. Così difficile Anna indimenticabile leonessa, pensarti ora solo come luce che accompagnerà per sempre il cammino dei tuoi amati Alberto, Richard, Giovanna e Francesco.- Enrico e Lorenza. - Milano, 28 novembre 2014. Franco Grosoli grazie per la tua amicizia.- Gianni e Magali Ghione si stringono a Rosanna, Francesco e Marina. - Monte Carlo, 28 novembre 2014. Nereo e Giustina Destro con Leopoldo, Samantha e Andrea si stringono con immenso affetto a Rosanna, Marina e Francesco in questo triste momento per limprovvisa perdita dellamico Franco Grosoli uomo straordinario, imprenditore lungimirante, mecenate generoso, resterà nel nostro cuore e mancherà a tutti noi. - Padova, 28 novembre 2014. di Tomaso e Luisetta Kemeny piangono la dipartita LAvvocato Enrico Radice partecipa commosso al dolore dei familiari tutti per la scomparsa del Roberto Ciaccio sommo artista di alta spiritualità. - Milano, 28 novembre 2014. Partecipa al lutto: Anna Sikos. Rag. Claudio Zamporri Presidente della società ISAM SpA, del quale ricorda le grandi qualità umane e le doti di imprenditore. - Milano, 28 novembre 2014. Il Consiglio di Amministrazione, i dipendenti ed i collaboratori della società I.S.A.M. SpA, partecipano al dolore della famiglia per la perdita del Ciao Roberto Rag. Claudio Zamporri la tua solarità, la tua gentilezza danimo insieme al ricordo di tanti anni di amicizia rimarranno sempre nei nostri cuori.- Ci stringiamo con grande affetto a Maria Pia con Marco Silvia e Claudio, Massimo con Gabriele.- Fabrizio e Cristina. - Milano, 28 novembre 2014. socio fondatore e Direttore Generale dellazienda. - Locate Triulzi, 28 novembre 2014. Matteo Salamon ricorda con affetto e amicizia lamico Emma Zucca ved. Santagostini Roberto ed è vicino a tutta la sua famiglia in questo triste momento. - Milano, 28 novembre 2014. Abbiamo accompagnato Roberto nel suo colore blu, che diventa ora per lui luce del Padre.- Ti porteremo sempre nel cuore e ci stringiamo affettuosamente a Maria Pia.- Rinaldo e Paola con Andrea e Chicca. - Lugano - Milano, 28 novembre 2014. Ciao Roberto Giancarlo, Mariolina, Azzurra, Gabriele, Allegra, Claudio. - Milano, 28 novembre 2014. Roberto Ciaccio Tutta Ledha si stringe intorno a Fulvio, amico e Presidente per tanti anni, per la perdita della mamma - Milano, 28 novembre 2014. "Tarderà molto a nascere, se nasce, un andaluso così puro, così ricco di avventura.- Io canto la sua eleganza con parole che gemono e ricordo una brezza triste negli ulivi". (Federico Garcia Lorca) Da tre anni Marisa Bulgheroni Valentino è stata separata, dopo un lungo addio, dal suo inseparabile Ennio Valentino straordinario compagno, complice nellamore, nella libertà, nella scrittura.- Restano lo strazio del distacco e linfinita dolcezza delle memorie quotidiane. - Milano, 29 novembre 2014. 1992 - 2014 Metallurgica Graffignana SpA ricorda a quanti li apprezzarono i suoi Presidenti Carlo Inzaghi eccezionale figura di artista filosofo e impagabile amico.- Pia, Umberto, Claudio, Paola, Christian, Paolo, Paola, Enrico, Fernanda, Gino, Anna, Lisi, Gloria, Cichi, Emanuela. - Milano, 28 novembre 2014. e Elena Tettamanti si unisce al dolore di Maria Pia, dei figli e di Massimo per la prematura scomparsa di Partecipano al ricordo: Alberto e Patrizia Inzaghi. Roberto Ciaccio - Milano, 28 novembre 2014. Pierluigi e Federica con Carlo e Lilia partecipano profondamente commossi al dolore di Maria Pia, Silvia, Marco e Claudio per la perdita del caro Roberto Ciaccio Giuseppina Sala - Milano, 29 novembre 2014. 29 novembre 2004 - 29 novembre 2014 Enrica Maria Romano Anghileri Sei sempre nei nostri cuori.- Angelo Ada Lele. - Milano, 29 novembre 2014. 29 novembre 2008 - 29 novembre 2014 Architetto - Milano, 28 novembre 2014. Gli amici Beba e Luca, Laura Bosio, Caterina e Pietro Bellasi si stringono in dolore e amicizia a Mariapia, Marco, Silvia e Claudio ricordando Giovannantonio Malacrida Immutato dolore.- Profondo rimpianto.- I tuoi cari. - Milano, 29 novembre 2014. Roberto - Milano, 28 novembre 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano Paolo e Alessandra, Marco e Peppa, vicini a Maria Pia, ai ragazzi, al fratello Massimo ricordano un amico ricco di umanità e sensibile artista Roberto Ciaccio - Milano, 28 novembre 2014. Partecipano al lutto: Ottavia e Alessandro. La famiglia Serighelli con i collaboratori Arte 3 partecipa con profonda commozione al dolore di Maria Pia e dei figli per la scomparsa di Roberto Ciaccio artista e amico indimenticabile. - Pieve Emanuele, 28 novembre 2014. SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: acquisizione.necrologie@rcs.it SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Cristianamente è mancata alletà di 99 anni Maria Vittoria Truini Scajola Ne danno il triste annuncio, ricordandone linsegnamento sempre ricevuto, i figli Alessandro, Maurizio, Maria Teresa e Claudio unitamente ai coniugi, ai nipoti e ai pronipoti.- I funerali avranno luogo lunedì 1 dicembre alle ore 10.30 nella parrocchia di Cristo Re. - Imperia, 28 novembre 2014. Addolorati annunciano la morte di PER PAROLA: A MODULO: Corriere della Sera Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Gazzetta dello Sport Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 185,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 pagamento differito € 5,00 Paola Mondaini L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito la sorella Laura, i nipoti Federico, Valeria, Stefano, Riccardo con consorti e figli.- I funerali si terranno il 29 novembre 2014 alle ore 14.45 nella parrocchia di San Giovanni in Laterano (piazza Bernini, Milano). - Milano, 28 novembre 2014. Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: fatturazione.necrologie@rcs.it Corriere della Sera Sabato 29 Novembre 2014 Qui Milan Berlusconi rincuora la squadra in calo e spiega a El Shaarawy come fare gol SPORT Pasticcini, consigli, suggerimenti. Silvio Berlusconi, nel corso della tredicesima visita stagionale al Milan (che nelle ultime 5 partite ha raggranellato solo 4 punti), comincia con gli elogi alla squadra: «Non avete fatto giocare l’Inter e questa mi sembra già una cosa buona. Kovacic è stato bloccato, complimenti a Essien. Molto bello il gol di Ménez, da poco nuovamente papà. Non è stata una brutta gara, a poco a poco miglioreremo. Ho visto lotta, forza e passione: complimenti». Ma poi (vista la classifica e il settimo posto) il presidente milanista chiede progressi: «Domenica dopo domenica, dobbiamo fare un passetto in avanti in più». Ha pranzato con Inzaghi e con i pasticcieri Manico di Sesto San Giovanni, che gli hanno portato un tronchetto all’ananas. Dopo aver manifestato all’allenatore l’idea di giocare con le due punte, il presidente alla squadra ha spiegato: «Possiamo giocare in più modi e con tanti giocatori e incito l’allenatore a fare i cambi in modo che nessuno si senta escluso e non smetta di sacrificarsi per il Milan tenendosi in forma».Quindi un consiglio tecnico a El Shaarawy, reduce dall‘errore sotto porta nel derby: «Ricordati di mettere la testa 61 più bassa quando calci così la palla va più bassa: il ciuffo riempitelo di cose pesanti». Con l’Udinese il Milan dovrebbe tornare al 4-3-3: Ménez è in vantaggio su Torres e Pazzini (che ha già rifiutato la corte del Genoa). Galliani ancora spera nel ritorno a Milanello di Sacchi: «Le porte per Arrigo sono aperte. Dipende da lui». Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A Le sei prodezze consecutive del numero 1 nerazzurro 13ª giornata Le quote Snai Oggi Ore 18 SASSUOLO-VERONA (Doveri) Ore 20.45 CHIEVO-LAZIO (Banti) Sampdoria-Inter 0-4 Parma-Inter Genova, 13 aprile 2014: para il rigore a Maxi Lopez al 18’ p.t. sullo 0-1 e l’Inter dilaga 0-2 Torino-Inter Parma, 19 aprile 2014. Para il rigore di Cassano (44’ p.t.) sullo 0-0. Poi i gol di Rolando e Guarin 0-0 Inter-Cagliari Torino, 31 agosto 2014: al 20’ p.t. para il tiro dal dischetto di Larrondo e tiene l’Inter sul pari 1-4 Inter-Verona 28 settembre 2014: para il rigore a Cossu (43’ p.t. sull’1-3) per fallo di Vidic su Sau. Poi segnerà Ekdal 2-2 9 novembre 2014: para il rigore a Toni (5’ s.t.) sul 2-1, ma alla fine Nico Lopez firmerà il gol del 2-2 Handanovic, l’incontentabile para-rigori Sei penalty consecutivi neutralizzati (32 in tutto): «Ma non mi piace parlare di questo» MILANO Parare un rigore è sempre un’impresa, perché il tiro parte da appena undici metri e la porta è larga 7,32 metri (8 yards) per 2,44 di altezza (8 piedi). Prendere sei penalty consecutivi significa essere un fuoriclasse. Eppure sono giorni difficili per Samir Handanovic, che giovedì si è opposto in tutti i modi ai tiri del Dnipro, spingendo l’Inter ai sedicesimi di Europa League da prima e con una giornata di anticipo. Portiere dell’Inter dal luglio 2012 (al posto di Julio Cesar), dopo aver giocato a Udine (3 partite), Treviso (3 partite), Lazio (1 partita), Rimini in B (39 gare), di nuovo Udine (ma da titolare) per cinque stagioni (176 gare dal 2007 al 2012), non gradisce gli elogi, convinto com’è che portino sfortuna. Perché quello del portiere è un mestiere ben retribuito, ma il più criticato in assoluto. È quasi sempre colpa del portiere e persino Boskov, da allenatore della Samp, al gol del pareggio del Bari (9 febbraio 1992), aveva detto: «Chi ha sbagliato? Pagliuca?» Il portiere sloveno, nato nel 1984, in un giorno storicamente speciale (14 luglio, presa della Bastiglia), fugge da qualsiasi forma di «santificazione», al contrario di alcuni colleghi e detesta chi tenta di sottolineare la sua bravura sui rigori, anche se i numeri sono impressionati: in 32 casi (coppe comprese), da quando Samir è in Italia, chi La storia Inter-Dnipro 2-1 Dopo aver subito il gol del vantaggio del Dnipro, Handanovic si fa perdonare parando il rigore di Konoplyanka. E nella ripresa l’Inter in 10 ribalta il risultato John Elkann «Arrivabene saprà guidare Vettel» Arrivabene è «molto competente», conosce sia la F1 sia la Ferrari, perciò «saprà guidare» in questa nuova fase un pilota come Vettel. Lo ha detto il presidente di Fca, John Elkann, in merito all’arrivo di Maurizio Arrivabene in Ferrari nel ruolo di team principal. Elkann ha ricordato anche quanto il binomio «con un grande pilota tedesco» e la Ferrari abbia dato risultati importanti in passato. E sul derby Juve-Toro «speriamo — ha aggiunto Elkann — di mantenere la tradizione e di vincere...». © RIPRODUZIONE RISERVATA gli stava di fronte non ha segnato. E in campionato ha toccato quota 20: soltanto Pagliuca (24) ha neutralizzato un maggior numero di penalty. La serie d’oro di sei rigori presi è iniziata a Genova contro la Samp e a Parma nello spazio di sei giorni fra il 13 e il 19 aprile 2014 ed è proseguita in questa stagione con Torino (prima giornata), Cagliari, Verona e due giorni fa con il Dnipro. Ogni volta che si accenna all’argomento, Handanovic è tele- Sentimenti IV, campione solo Addio a Cochi, portiere e leader di una dinastia Nato in un’epoca in cui i numeri romani raccontavano storie di famiglie, di legami, di continuità e accendevano la fantasia, Lucidio «Cochi» Sentimenti IV è venuto a morire, ieri a 94 anni, in questa nostra vita virtuale dove anche l’immaginazione è social. Lo piange la Juve che, invitandolo alla festa per il nuovo stadio, lo definì «testimone della nostra storia, leggenda juventina e del calcio in tutto il mondo»: il suo ingresso sul terreno commosse tutti. Il numero romano indicava la stirpe, un prima e/o un dopo. Cochi era il quarto di cinque Sentimenti calciatori: En- Chi era Lucidio «Cochi» Sentimenti IV era nato a Bomporto il 1° luglio 1920 Le squadre Ha giocato con Modena, Juventus, Lazio, Lanerossi Vicenza, Cenisia e Torino In nazionale In azzurro per 9 volte nio (I), Arnaldo (II) portiere pure lui, Vittorio (III), Primo (V). Non era altissimo, 170 cm, ma come il Nuvolari cantato da Lucio Dalla, aveva un fisico potente, esplosivo e, per Brera, era «di un’astuzia luciferina». Nato a Bomporto (Modena) il primo luglio 1920, avviato al mestiere di ciabattino, secondo la leggenda scrisse alla sua prima società una lettera offrendosi come calciatore. Ha indossato le maglie di Modena, Juve, Lazio (dove giocò con Vittorio e Primo), Vicenza, Cenisia e, perfino, brevemente del Torino a fine carriera. È stato uno dei quattro grandi portieri del- la storia bianconera con Combi, Zoff e Buffon, anche se non ha vinto nulla. E questo certifica, se ce ne fosse bisogno, il suo valore. È stato l’archetipo della solitudine del numero 1. Cochi l’ha provata più di tutti, 94 anni Sentimenti IV in uscita: domani nel derby i bianconeri con il lutto al braccio grafico: «Non mi piace parlare di questo. Dico soltanto che può succedere quando si vive di calcio e per il calcio». E chissà come toccherà ferro in queste ore, pensando che domani sera sarà di nuovo in campo e per di più contro la Roma. Giovedì sera, nell’umidità di San Siro, dopo aver neutralizzato il penalty di Konoplyanka, Handanovic, alla centesima partita con l’Inter, aveva evitato di proclamarsi eroe dei due mondi: «Parare è il mio lavoro; comunque se un attaccante tira bene un rigore, un portiere non lo prende mai». Pagliuca, che ha vinto moltissimo con la Samp (anche lo scudetto del 1991), prima di passare all’Inter (Coppa Uefa 1998), ha cercato di spiegare quali sono le qualità che deve avere un portiere abile sui rigori, lui che ne parò uno anche nella finale del Mondiale 1994 (a Marcio Santos): «Studiare i rigoristi è importante, soprattutto ora che è diventato facile farlo, visto che si vede tutto in tv. Ma contano molto istinto e intuito. È fondamentale essere scattanti e reattivi, pronti a tuffarsi dal lato giusto senza troppo anticipo, però. Handanovic mi batterà perché è giovane e ha tanti anni davanti. I record sono fatti per essere migliorati e lui è un grandissimo portiere». Detto senza che lui lo sappia. Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA come portiere in generale e, in particolare, l’11 maggio del 1947 al Comunale di Torino, quando in Italia-Ungheria (3-2) si è trovato a difendere la porta della nazionale formata per il resto da dieci giocatori del Torino. Era, fino a ieri, il più anziano azzurro in vita a partecipare a un Mondiale, quello del 1950 di cui ricordava, divertito, non tanto l’esito (pessimo) quanto il viaggio in nave. Dotato di grande tecnica, disputò pure qualche partita da ala destra, segnando una doppietta. Portiere dai piedi buonissimi, micidiale dal dischetto: cinque reti in 188 partite alla Juve come rigorista. Gli capitò il 17 maggio del 1942 in Napoli-Modena, di trafiggere il fratello Arnaldo, del Napoli. E forse, in quei momenti, attraversando il prato per battere il rigore, si sentiva meno solo. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 X 2 2,10 3,25 3,60 3,50 3,20 2,15 Domani Ore 15 CAGLIARI-FIORENTINA 3,10 3,50 2,20 (Calvarese) CESENA-GENOA (Russo) 3,20 3,20 2,30 EMPOLI-ATALANTA (Peruzzo) 2,20 3,10 3,50 MILAN-UDINESE (Valeri) 1,65 3,75 5,25 PALERMO-PARMA (Irrati) Ore 18 JUVENTUS-TORINO (Orsato) 1,90 3,45 4,00 Ore 20.45 ROMA-INTER (Mazzoleni) 1,30 5,00 11,00 1,80 3,50 4,50 Lunedì Ore 21 SAMPDORIA-NAPOLI 3,30 3,20 2,25 (Rocchi) Fonte: Snai, Dati: Monica Colombo SASSUOLO VERONA 4-3-3 4-3-3 47 Consigli 1 Rafael 11 Vrsaljko 26 Gonzalez 28 Cannavaro 4 Marquez 15 Acerbi 18 Moras 31 Peluso 33 Agostini 7 Missiroli 30 Campanharo 4 Magnanelli 77 Thactsidis 19 Taider 10 Hallfredsson 25 Berardi 17 Nico Lopez 99 Floccari 9 Toni 17 N. Sansone 21 Gomez Arbitro: Doveri di Roma Tv: ore 18 Sky Calcio 1, Premium Calcio CHIEVO LAZIO 4-2-3-1 4-3-3 1 Bizzarri 22 Marchetti 21 Frey 8 Basta 3 Dainelli 3 De Vrij 5 Gamberini 26 Radu 87 Zukanovic 5 Braafheid 8 Radovanovic 16 Parolo 20 Biglia 56 Hetemaj 15 Gonzalez 13 Izco 87 Candreva 23 Birsa 9 Djordjevic 24 Schelotto 6 Mauri 43 Paloschi Arbitro: Banti di Livorno Tv: ore 20.45 Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Premium Calcio Classifica 31 28 22 21 20 19 18 18 17 16 JUVENTUS ROMA NAPOLI SAMPDORIA GENOA LAZIO MILAN UDINESE INTER FIORENTINA Serie B SASSUOLO VERONA PALERMO EMPOLI TORINO CAGLIARI ATALANTA CHIEVO CESENA PARMA 15 14 14 13 12 11 10 9 8 6 15ª giornata Ieri PESCARA-LANCIANO Oggi, ore 15 CARPI-FROSINONE (Abisso) CITTADELLA-BRESCIA (Manganiello) CROTONE-MODENA (Saia) ENTELLA-AVELLINO (Pezzuto) LATINA-PRO VERCELLI (La Penna) LIVORNO-PERUGIA (Baracani) TERNANA-CATANIA (Candussio) TRAPANI-SPEZIA (Pairetto) VARESE-VICENZA (Abbatista) Domani, ore 12.30 BOLOGNA-BARI (Mariani) 1-1 Classifica CARPI FROSINONE SPEZIA LIVORNO AVELLINO LANCIANO* BOLOGNA PERUGIA TRAPANI PRO VERCELLI CATANIA 29 BARI 19 28 MODENA** 18 25 BRESCIA 18 24 VARESE (-1) 17 24 VICENZA 17 24 PESCARA* 17 23 TERNANA 16 22 ENTELLA** 15 22 CROTONE 14 20 CITTADELLA 13 19 LATINA 13 *una partita in più; **una partita in meno Sabato 29 Novembre 2014 Corriere della Sera 62 Tv TELERACCOMANDO + #+, ;;4 ;;4 ;;4 6( ; ,7099 8 -"/6,4 ,708( 4099 0 ./ 6( ; 30,( 2 "4 + #+, * + #+, ) 4099 3 di Maria Volpe Tessa Gelisio: medicina, salute e benessere 40(( 3099 309( &099 &08( +099 ,9079 ,,099 ,,09( ,8099 ,7079 ,)099 ,(09( ,(0(( ,408( ,40(( ,30,9 89099 8907( 8,0,9 -"/6,B(/ , -"/6,B(/ -"/6,4 , -"/6,B(/ , -"/6,B(/ -"/6,4 6( ; , -"/6,B(/ />, -;( /1 ;;>+(; ;;>+(; -"/6,4 2 3(- 6( ; , -"/6,B(/ 6( ; 3099 &0,( +099 +079 ,9099 ,90)( ,,079 6( ; + #+,4 /- ;&- (++(/- ;- ;( /- > 6;7 ,>7 ? 6 ,+ /- 7 880)9 8 -"/6,B(/880(( -"/6,B(/- 8,0,( D ebutta oggi un nuovo magazine dedicato a salute, medicina, benessere condotto da Tessa Gelisio (foto), da anni esperta e amante della vita sana. Alimentazione e diete, chirurgia plastica e wellness: ogni puntata affronterà vari argomenti con l’aiuto di esperti ma con un linguaggio chiaro. Verranno mostrate le novità dei centri benessere e terme. Previsti anche i consigli del prof. Raffaele Mercuri, Primario di Dermatologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. InForma Dimensione Benessere - Canale 5, ore 10 Oggi la finale tra i piccoli cantanti I n diretta dall’Antoniano di Bologna, Veronica Maya - affiancata da Gabriele Cirilli e Frankie hinrg, rapper italiano di successo anche tra i bimbi conduce la finale della gara canora dei più piccoli. Zecchino d’Oro Rai1, ore 17.10 Angela racconta la Magna Grecia A lberto Angela racconta la civiltà greca visitando alcuni dei più importanti siti archeologici in Italia: Paestum, Siracusa, Agrigento. Conosceremo la Magna Grecia che ci ha lasciato in eredità grandi saperi: teatro, aritmetica, politica, medicina, arte. Ulisse Rai3, ore 21.30 6( ;4 /-> (++A 6+>( /+/ ++(4 /- ?BB6/-( 6/+(- ,(;&4 ++5(-; 6-/ 0 9C 7 /-( ;;>+(; , -"/6,B(/ -"/6,4 ;;>+(; 9079 ,0,( ,08( ,079 8079 /,, ( 2; =CC.3 -"/6,B(/- 71/6;(? ,)099 6( ; ,(0)9 ;;>+(; ,408( + #+, ,30,9 ;;4 ,&09( +9% ,&0(9 + #+, ,+079 ,, + #+, 89079 8 -"/6,B(/8,09( 87099 + #+, -"/6,B(/ + #+, -"/6,B(/2 "4 "4 -"/6,B(/ 0 -"/6,B(/ 7 ,(0,( ,40,( ,&0,( 890,( 8,0,9 87099 7 /4 /4 8 +(;A /4 />, -;( 8)099 2 ,0)( 70,( />, -;( &09( + #+, &0(9 2 ,90,( ,,099 ,,079 ,8099 ,808( ,)099 ,)089 ,)0(( ,4079 ,&0,9 ,+099 ,+079 89099 890,9 8 +(;A +(;A +4 +(;A 1 +(;A # +4 87099 +(;A 90,9 +(;A ,0(9 # +(;A />, -;(4 /-> + 6;/ -% + 870)9 7 -"/6,B(/870(( -"/6,B(/8)099 ;;>+(; ,09( 7 -"/6,B(/,0,( 7 -"/6,B(/,079 7 ;;4 ,(09( />, -;( ,4099 ( />, -;( ,409( 4 6/7 ; ;6+ ,+09( -"/6,B(/,+0,9 8,09( -"/6,B(/8,0,( 2 6/7 880(( /4 87079 +* 7&/@ ,(0)( ,40,( /4 ,30,( # + -; ,&0,9 +4 ,+0,9 +(;A 890,9 +4 8709( /4 909( />, -;( 7 -"/6,B(/ -"/6,4 -"/6,B(/ 7 -"/6,B(/ ;;>+(; ;;>+(; 4 /4 7 -"/6,B(/ -"/6,B(/ 6( ; 8,079 # ,4089 ,&0,9 ,+0,9 890,9 8,0,9 88099 6,,;(/ 2; 0.$03 + #+, -"/6,4 ;;>+(;4 /-> (/ B(/ -"/6,B(/- 71/6;(? 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I giornalisti italiani devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori da una legge che riforma gli Ordini professionali. Partecipando a corsi ad hoc, organizzati dall’Ordine, o ad altri eventi formativi riconosciuti, il giornalista deve acquisire nell’arco di un triennio 60 crediti formativi, con un minimo di 15 crediti annuali. Siccome i pochissimi corsi gratuiti sono già tutti esauriti (suscitando non poche polemiche), ne vorrei consigliare uno: «The Newsroom», la serie firmata da Aaron Sorkin. Negli Usa è già in onda la terza stagione; da noi, su Rai3, è visibile la seconda PORTA A PORTA Bruno Vespa Le diete di Vespa superano la politica di Telese: per Rai1 1.409.000 spettatori, 17% di share MATRIX Luca Telese La politica di Telese superata da Vespa: per Canale 5 675.000 spettatori, 10,3% di share +2" '' 6 ! 5@@ 5;6 5; 5!: 2(+)9 '' -6; -6!5 -6:5 <2 % (giovedì, 23.15). Com’è noto, la serie racconta il lavoro della redazione giornalistica di un programma d’informazione: Will McAvoy (Jeff Daniels) è il carismatico anchorman della trasmissione «News Night», affiancato dalla produttrice Mackenzie McHale (la sua «coscienza professionale») e da una squadra di giovani giornalisti che affrontano con grande passione le insidie e le gioie del mestiere. La missione di Will è quella di trasformare il suo programma in uno strumento d’informazione a servizio dell’elettorato e dunque della società americana, senza curarsi troppo degli ascolti. È vero, «The Newsroom» non è piaciuta molto ai «veri» giornalisti che hanno intravvisto nella fic- -6:* tion un astratto e idealizzato trattato sulla professione, una sorta di lezioncina su come svolgere il proprio lavoro, sentendosi chiamati in causa soprattutto perché la serie si sofferma spesso su come gli organi d’informazione non abbiano coperto con l’adeguata accuratezza e imparzialità vicende importanti e recenti. Ma proprio qui, nel senso di inadeguatezza tra un modello ideale e la vita di tutti giorni, si possono scovare i crediti formativi. Per di più «a gratis», su una tv generalista. Dimenticavo: il titolo del corso è il seguente: «Come garantire un’informazione di qualità, semplicemente facendo bene il proprio lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA 5@! 5-! 5: 5:6 5;6 -6!* -6:6 -6!@ -6!; -6!5 -6:@ <+> 2%(+ 0<29+ ;- )+>(2 ;* )+>(2 %) '9%(+ 0<29+ 6 %(2 -! %(2 '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ &) +) (+'9 )<% .%+"" ' +2 %) %)9)3%?%+) )' +23+ % +()%4 ("'%+ '92+> )+ ' .+(2%""%+ % +()% .+% .2, .""%+2 ' )92+ 3<'' (.)% +) .%+"" %<3 %) 329/ 2 %)%?%+ 399%() 22%> ' 33 .233%+) # .+292 (+'9 )<% .%+"" ' )92+)+2 )# +29% ' +2+>39 3<' 2%>)9+ 3<'' 2 9%22)%#4 ("'%+ ' < 3<'' %3+' +) .%+"" .%= +'% (""%+2 3+'""%()9+/ &%+ !$#((# ' $# #*"0 *"0'# ' +39 +2%)+ %')+ 2)9+ )?% 2%39 )+> +'+") %2)? 2<"% )+) 10<%' +( (.+33+ .+'% 2% +9)? 9)?2+ '!# / '2% 9)% '2(+ '"#2+ "'%2% '% +' <>+'+ +.29+ %+""% +>3% (.+2'% > % !" )# !#! #*. ) ##! #4!# )* $ $$ + $$ " !. 00 $, 05 $0 $/ $0 ) %#**# .! )#.#! 1!# )!4 !#2 !" !. $" + $, $ + $$ $5 00 $, 05 $" + $, $/ +2? @7: +2? !7 +2? 675 +2? 7* !" %) ('1 **! !# %# $0 $/ $+ $$ $, !. !" $ $ $" 00 $5 00 05 ) # .++ (+33+ +'9+ (+33+ +'9+ "%99+ !. $ + " $/ + $+ ) )1 *) * #.!4 & ) 00 $5 $ $ $ $ 0$ !" # $0 + $5 $$ " " + #)!# )!.# )*. ! !4 )#! !" 2)+ , $5 !. !" #"' " "# !" *.!1 #!) (.+2' $5 !. !" $5 ) $$ #* +.29+ !. " $0 )9+ $5 , !" ) !! ' +>3% 9 1 1 9 6 4 1 6 5 5 1 9 8 4 5 7 8 3 4 5 3 LA SOLUZIONE DI IERI 1 4 6 2 3 9 7 5 8 7 5 9 8 6 4 1 3 2 2 3 8 1 7 5 6 9 4 8 2 3 9 5 7 4 6 1 5 6 1 3 4 8 9 2 7 9 7 4 6 1 2 3 8 5 3 9 7 5 8 1 2 4 6 4 8 2 7 9 6 5 1 3 6 1 5 4 2 3 8 7 9 6 # 7 8 Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 Altri giochi su www.corriere.it "*# #( " ( "' 050 )#!. )# 0/5 /5/ +"( / )#!. 1*# ( " - #' /"/ $05 '# ! " '"(# ** ((# SUDOKU DIABOLICO 2 7 *" #/# '" "#+,' +'(* "# )#!. # "" $5 ' ** )**#! $5$ '( 5 ' #" (#" , '(, #! !. $/ $ 0 % !(*'! ' . )**#! 5 *## ! #$"" ' "# !+'# $5 $5 (" + "# '* !. + )!# 5 0 $ )13* , $0 %+""% <>+'+3+ "# *.) .! 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