Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali www.artecultura.org e-mail: info@artecultura.org Anno XLVII - N. 4 Aprile 2014 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n.46) Art. 1, Comma 1, dcb Milano In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa 1 ARTECULTURA Gregorio Mancino IL FANTASTICO PUZZLE DELLA FANTASIA CREATIVA NEI PERCORSI DELLA VITA Milano, Sala Olimpia Artecultura - 1 - 15 Aprile 2014. Inaug.ne 05/ h. 17 In questo inizio di millennio, a dispetto di quelle che potevano essere delle positive premesse di carattere economico, politico e persino morale, si è piuttosto assistito ad un drammatico avvitamento della vita sociale nell’ampio spettro di tutte le sue manifestazioni. Alle gravi conseguenze di una permanente crisi economica si aggiungono anche dei “danni” non direttamente quantificabili, ma che tuttavia rivelano una loro particolare e dura incidenza a livello psicologico. Infatti un profondo smarrimento culturale, ancor prima che tecnico o materiale, sembra coinvolgere strati sempre più ampi di popolazione, pervasa da un senso di profonda insoddisfazione. Naturalmente questo stato di cose non poteva non riflettersi anche nel campo delle varie manifestazioni artisti- 2 ARTECULTURA che intese in senso lato. Recentemente il suggestivo film la Grande Bellezza di Sorrentino esprime in maniera significativa questo stato di disagio, anzi di malinconia, di rimpianto, forse, per quello che un’epoca storica poteva dare e non ha dato. Ma al di là di questa pur importante presa d’atto culturale, di consapevolezza circa un tempo storico di obnubilamento di valori e prospettive, se non di vera e propria decadenza, occorre risollevare lo sguardo e guardare comunque in positivo, intuire segni, anche piccoli, che tuttavia possono indicare una via d’uscita, o per lo meno la capacità e la possibilità di dare sulle cose un altro sguardo. Artisti che riescano in questa impresa, difficile e seducente al tempo stesso, sono piuttosto rari, anzi spesso lo stesso linguaggio artistico in un contesto sociale che necessiterebbe di una vera e proficua chiarezza e trasparenza, senza lasciarsi fuorviare da uno sterile pedagogismo, complica sempre più il rapporto con il suo naturale referente, il pubblico, in un avvitamento su codici riservati e misteriosi, destinati inevitabilmente ad una minoranza. A questo stato di cose, però, non intende allinearsi Gregorio Mancino, un giovane artista, un vitalissimo globletrotter dell’arte che sa alimentare con estrema naturalezza la dimensione ludica e comunicativa dell’arte in una totale sinergia con una concezione attiva della società. Infatti Mancino non rinchiude la sua creatività all’interno della cornice professionale di uno studio. Suoi strumenti di lavoro sono l’ happening, l’installazione, l’enviroment, ossia quelli tipici delle neo-avanguardie, ma utilizzati con uno spirito di suggestiva empatia con lo spettatore, a maggior ragione quando talvolta questo spettatore è un bambino, specialmente poi se si trova nella condizione difficile della malattia o dell’isolamento. Allora la forza magnetica della sua creatività entra in una particolare sintonia con il mondo dell’infanzia e contamina anche i cosiddetti grandi. I corridoi di un ospedale, l’asettica sala riunioni di una azienda, una piazza vengono così radicalmente trasfigurati da un murales, da affreschi, da oggetti policromatici dai più svariati colori. L’ambiente modifica le sue caratteristiche, rivela una sua emozionalità che prima dell’intervento sembrava di non possedere. La struttura allora prende un’anima, per cui l’antico principio estetico di unire decorazione e funzionalità viene da Mancino reinterpretato alla luce di bisogni psicologici essenziali con i quali l’arte dovrebbe apertamente confrontarsi più che isterilirsi con l’astrazione di dottrine e poetiche. Allora non deve stupire che l’energia di Mancino, la sua spiccata fantasia, si presti in una fattiva collaborazione con importanti organismi nazionali ed internazionali che operano nel campo della concreta solidarietà come Amref, Unicef, Telethon, Medici senza Frontiere ma anche con aziende come Boiron, particolarmente sensibili alle esigenze sociali che un corretto sviluppo economico non dovrebbe ignorare. Mancino lavora in un’ottica prevalentemente internazionale, dalla Polonia a Cuba, dagli Stati Uniti alla Francia, sempre riscuotendo un ampio consenso alle sue operazioni creative, alla sua coerente tensione espressiva. Per lui la di- 3 ARTECULTURA stinzione tra arte e vita tende a venire sempre meno e non già in riferimento a capziose speculazioni concettuali, quanto proprio a livello di inconscio, di stati d’animo profondi che tendono ad essere di per sè già artistici, perché vissuti nella loro genuina essenza. Ecco allora una possibile spiegazione per la vitalità della sua pittura che entra in un intenso dialogo visivo ed interiore con l’ambiente, lo spazio, teso a concretizzare una cosa serissima ed impegnativa come il gioco. Ed è sulla base di queste solide premesse che Mancino ha fondato l’inedita MovimentArt, vale a dire una concezione della pittura come costante movimento, visto che mezzi di trasporto come pattini, scale mobili, bicicletta, sono la dinamica struttura portante su cui l’artista realizza le sue inventive composizioni. Mancino, pertanto, entra in una sorta di singolare ascolto degli oggetti, delle cose. Essi, infatti, per lui non hanno rigidi confini materiali o simbolici, ma sono una sorta di elasticità sognante, essi possono essere smontati e rimontati in nuove composizioni. Con allegoriche 4 ARTECULTURA allusioni, possono adattarsi alle esigenze materiali e psicologiche dell’ambiente, rifondandolo a nuova vita. Ecco quindi come la realtà artistica dell’installazione si sottrae ai limiti di certi giochi linguistici, per entrare in maniera non retorica o virtuale in contatto diretto, organico con i territori, svelandone potenzialità prima nascoste. Mancino, pertanto, riflette attentamente su quello che è stato il portato delle avanguardie storiche e neo, e che oggi costituisce il mainstream dell’arte contemporanea, ma la sua riflessione imprime alle sue opere il segno della sua personalità che è al di là della logica puramente provocatoria o di futile intrattenimento. Piuttosto la sua ricerca allarga la sfera comunicativa dell’arte in una dimensione lucidamente ludica, come è stato rilevato, ma al tempo stesso senza smarrire quella finalità etica, ideale che non è astrazione moralistica, ma concreta possibilità di intervento e di suggestiva presenza dell’arte a fronte di situazioni spesso difficili. Ed anche in particolari esperienze dal ta- glio assolutamente straordinario, come per esempio quando il 28 aprile 2007 l’artista ebbe l’opportunità di sperimentare la pittura a 12000 metri di altezza, all’interno di un veicolo astronautico, in una certa affinità con lo spazialismo (solo virtuale) di Fontana, Mancino non smarrisce mai il senso della sua mission, della sua innata capacità di unire il suo innegabile talento artistico al confronto solidale con l’altro, chiunque esso sia. Ed è per queste credibili e coinvolgenti condizioni culturali, psicologiche, spirituali che l’arte di Mancino incontra un ampio consenso da parte del pubblico, da quello specializzato sino a coloro che si pongono per la prima volta di fronte alle possibilità dell’arte contemporanea, ai suoi sogni che, ancora, anche grazie alla generosa inventiva di artisti come Mancino, riesce ad immaginare e proporre con lungimirante e profetica prospettiva. Teodosio Martucci (Le immagini del servizio sono state eseguite dal fotografo Monica Rossetti - sunshine videoproduction) 5 ARTECULTURA Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano GIUNTA. APPROVATA LA NUOVA TARGA PER RICORDARE GIORGIO AMBROSOLI Approvata dalla Giunta, in seguito alla proposta del Consigliere e Presidente della Commissione antimafia David Gentili, l’apposizione di una nuova targa dedicata all’Avvocato Giorgio Ambrosoli, barbaramente ucciso l’11 luglio 1979 da un sicario davanti alla sua abitazione in via Morozzo della Rocca 1. Proprio sui muri di quell’edificio è stata posizionata il 19 marzo 2014, giorno in cui vengono ricordate le vittime della mafia , una targa che andrà a sostituire il manufatto a lui dedicato, rimosso quattro anni fa per lavori di ristrutturazione dell’immobile. “Con l’apposizione di questa targa vogliamo rendere omaggio a un professionista che svolse il suo incarico con inflessibile rigore e impegno, nonostante le pesanti minacce subite, e consegnare alla memoria il suo esempio di uomo che ha avuto il coraggio di difendere il valore supremo della legalità fino a sacrificare la sua stessa vita”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Info 02 884 50 150 Milano, Piazza Castello LA LUNGA ESTATE CALDA DELL’ISOLA PEDONALE Prende forma il progetto della grande isola pedonale in piazza Castello che, dal prossimo maggio, restituirà alla città uno spazio di oltre 15mila metri quadrati. Una scelta di questa Amministrazione per far nascere un’area dedicata alla mobilità dolce da piazza del Cannone a piazza San Babila. La trasformazione di Piazza Castello in uno spazio vivo e senz’auto per accogliere milanesi e turisti davanti a uno dei simboli più importanti della nostra città era stata annunciata dal Sindaco Giuliano Pisapia lo scorso gennaio. Ora la Giunta ha deciso che la piazza diventerà il quartier generale e il punto di partenza degli eventi estivi di Milano. Un nuovo contenitore di iniziative che ospiterà dal 5 maggio al 10 settembre due grandi manifestazioni, per le quali la Giunta ha approvato le linee guida per i bandi che saranno pubblicati a breve. Il primo avviso pubblico si propone di trovare uno o più organizzatori di un programma articolato, che prevede una serie di mercatini, dagli alimentari all’artigianato, e la realizzazione di iniziative aggregative che andranno a comporre il palinsesto dal 5 maggio all’8 giugno della manifestazione “Passeggiamo al Castello”, ideata dall’assessorato alle Attività produttive e Marketing territoriale guidato da Franco D’Alfonso. Subito dopo partirà la seconda manifestazione estiva milanese, dal 10 giugno al 10 settembre, con la nuova edizione dell’iniziativa “Estate al Castello”, coordinata dagli assessorati alla Cultura e al Benessere, che nel 2013 ha coinvolto più di 7.000 persone con 27 eventi di musica e teatro, 35 film e 198 visite guidate. Info 02 884 50 150 DEMANIO. COMUNE, LA CHIESA DI SAN GOTTARDO ALLA VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO Il Comune di Milano concederà gratuitamente la Chiesa di San Gottardo in Corte alla Veneranda Fabbrica del Duomo, che si farà carico degli interventi di riqualificazione che lo stabile di proprietà comunale attende da tempo. Lo ha deciso la Giunta comunale approvando la delibera che fissa le linee di indirizzo per la nuova concessione. Questo provvedimento rappresenta per il Comune un importante risultato – spiega l’assessore al Demanio Daniela Benelli –. Finalmente po- 6 ARTECULTURA tranno essere realizzati i lavori di restauro che questa preziosa Chiesa di Milano attende da tempo e che l’Amministrazione, in un momento di risorse molto limitate, purtroppo non è in grado di sostenere. Siamo molto soddisfatti per questo accordo che abbiamo condiviso con la Veneranda Fabbrica e con la Curia e che permetterà, tra l’altro, di conservare l’uso liturgico della Cappella palatina e proseguire con le attività culturali, così come fatto fino ad ora”. “Ci auguriamo che, in tempo per Expo 2015, la Chiesa di San Gottardo, vero gioiello nascosto, entri a pieno titolo nel circuito dei luoghi che rappresentano il patrimonio culturale della nostra città e che i turisti potranno visitare e apprezzare”, conclude l’assessore Benelli. Info 02 884 50 150 FABULAMUNDI. Playriting Europe È stato presentato in marzo a Palazzo Marino "Fabulamundi. Playwriting Europe", il progetto di cooperazione europea vincitore del Progetto Cultura 2007-2013 dell'UE, che ha l'obiettivo di promuovere la drammaturgia contemporanea di cinque Paesi europei: Italia, Romania, Spagna, Francia e Germania. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea per il 50%, è realizzato anche grazie al sostegno del Comune di Milano e prevede nella nostra città, dal 10 marzo al 25 giugno 2014, un calendario particolarmente ricco di appuntamenti. Innanzitutto, sette "mise en espace" di testi di autori provenienti da quattro paesi europei - Claudia Faci, Esteve Soler e Fernando Renjifo (Spagna), Roxana Marian (Romania), Rebekka Kricheldorf e Kathrin Röggla (Germania), Lucie Depauw (Francia) - in tre diversi teatri: PimOff, Olinda e Teatro i. I testi sono stati selezionati dai vari partner in base al tema proposto, "the dangerous opportunity", fortemente legato alla crisi economica che si sta vivendo, in Europa ma non solo, e in base all'estetica drammaturgica di ogni singolo teatro. Info 02 884 50 150 SALONE DEL RESTAURO 2014 Spazio ai progetti dedicati alla ricostruzione post-sisma Dopo il dibattito scaturito in seno alla passata edizione circa la ricostruzione post-sisma del maggio 2012, quest’anno il Salone del Restauro torna a farsi promotore e occasione d’incontro per tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricostruzione. Fondamentale e significativa la presenza in fiera della Regione Emilia-Romagna con uno spazio-evento ed un importante convegno nel quale verrà illustrato, alla presenza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, il Progetto Re-Building, che prevede iniziative integrate a supporto dei Comuni emiliani colpiti dal sisma, un sostegno culturale alla pianificazione degli interventi. Il progetto, su mandato della Regione, è coordinato dal Centro Ricerche Urbane, Territoriali e Ambientali (CRUTA) dell’Università di Ferrara. La “Comunità dei Comuni” del cratere direttamente coinvolti, non solo emiliani ma anche di Lombardia e Veneto sono stati quindi invitati, come lo scorso anno, ad essere presenti in fiera con un proprio spazio, per meglio evidenziare le varie problematiche relative al proprio territorio. Architetti, ingegneri, geometri e relativi ordini professionali, ma anche le imprese specializzate presenti in fiera, saranno quest’anno chiamati ad una partecipazione attiva attraverso l’organizzazione di workshops e corsi di formazione che rilasceranno ai partecipanti iscritti crediti formativi. In particolare la Federazione Ordini Architetti dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, e il concorso degli Ordini degli Architetti PPC delle province emiliane ricomprese nell’area di quelle danneggiate dal sisma, (Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e in particolare Modena), in occasione del Salone lancia una prima edizione di Ricostruire l’Identità: i progetti degli architetti, rassegna di progetti realizzati o da realizzare nell’area del cratere sismico per il ripristino e la ricostruzione degli edifici e dei contesti danneggiati dal sisma del maggio 2012. Info www.salonedelrestauro.com VILLEGLE’ per D’ANNUNZIO A 150 anni della nascita del poeta, la Fondazione il Vittoriale degli Italiani coordina eventi per rendere omaggio allo spirito di un genio che, anche grazie alla sua lungimiranza, al respiro internazionale e all’amore per l’Italia, seppe imprimere un sigillo di modernità alla storia del suo paese, contribuendo ad arrichirne il patrimonio culturale con la sua eccezionale interpretazione della tradizione poetica italiana e, come politico, con la sua influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti. D’Annunzio ha lasciato alla storia la sua casa di Gardone Riviera, dove, in occasione delle cerimonie commemorative, il 2 marzo 2014, è stata inaugurata la scultura STAR che Jacques Villeglé, l’artista francese di fama internazionale, ha offerto in omaggio al poeta. La scultura, in bronzo patinato con inserti in bronzo dorato, verrà collocata sulla terrazza sud della villa che si affaccia sul Lago di Garda. L’opera rappresenta un cambiamento nel percorso artistico di Villeglé, dai manifesti lacerati alle sculture emblematiche con segni sociopolitici. In linea con l’idea di spinta verso il futuro che era propria del poeta, il presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, negli ultimi anni ha aperto le porte del museo a opere di artisti contemporanei, che arricchiscono il Parco monumentale amplificando il dialogo dell’arte con la poesia. Info www.vittoriale.it CORIN SWORN è la vincitrice del Max Mara Art Prize for Women In collaborazione con la Whitechapel Gallery Iwona Blazwick, OBE, Direttrice della celebre Whitechapel Gallery, e il dott. Luigi Maramotti, Presidente di Max Mara hanno annunciato che Corin Sworn è la vincitrice della quinta edizione del prestigioso Max Mara Art Prize for Women, in una cerimonia che si è tenuta il 23 gennaio 2014 presso l'Ambasciata d'Italia a Londra. Corin Sworn (nata nel 1976), artista che vive e lavora a Glasgow, è stata scelta tra un gruppo di importanti finaliste, tra cui Beatrice Gibson, Melanie Gilligan, Judith Goddard e Philomene Pirecki. Il Max Mara Art Prize for Women, in collaborazione con la Whitechapel Gallery, è un premio biennale, istituito nel 2005. È l'unico premio per le arti visive dedicato ad artiste del Regno Unito che ha come finalità la loro promozione e va- lorizzazione, e consente loro di sviluppare le proprie potenzialità usufruendo di tempo e spazio per elaborare i propri progetti artistici. Il premio è aperto ad artiste del Regno Unito che lavorano con svariati mezzi . CASE Museo DIMORE Storiche Nuovi percorsi di cultura: poesia, storia, arte, architettura, musica, artigianato, gusto e tradizioni Come dice il nome stesso, una “Casa Museo” è un’abitazione o un palazzo trasformato in un museo. Può essere stato dimora di uomini illustri o di comuni cittadini, luogo di intimità familiare o Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano centro di potere: quello che rende eccezionali le Case Museo è la loro capacità di rappresentare la vita, le tradizioni e i valori non solo di chi ci abitava, ma anche della società in cui il padrone di casa viveva. Visitare una Casa Museo è un’esperienza affascinante. Tutto, in una Casa Museo, diventa parte del percorso espositivo: mobili, quadri, libri, oggetti di uso personale e quotidiano. L’Italia ospita, da Nord a Sud, tantissime Case Museo, fra cui alcune appartenute a celebri ospiti stranieri che in Italia soggiornarono a lungo, innamorandosi del Bel Paese. Le Case Museo possono essere suddivise in varie tipologie, individuate dal DEMHIST dell’Internation Council of Museum (ICOM). La categoria più folta è quella delle “Case di uomini illustri” come la Casa Museo di Giovanni Pascoli a CastelVecchio Pascoli, in Toscana, dimora dove il poeta compose molte delle sue opere. .:. fonte dati www.italia.it LA MOSTRA MORETTO SAVOLDO ROMANINO CERUTI VIAGGIA SULLE BOTTIGLIE DI ACQUA MANIVA Dal 1° marzo, giorno dell’inaugurazione, centinaia di migliaia di consumatori troveranno sulle etichette delle bottiglie della linea PET Classic di Maniva, l’immagine guida della grande mostra MORETTO, SAVOLDO, ROMANINO, CERUTI. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane, ospitata fino al 1° giugno a Palazzo Martinengo a Brescia.Uno straordinario veicolo di promozione che durerà per tutta la durata della rassegna, nato da un accordo siglato tra Daniele Molgora, Presidente della Provincia di Brescia e l’azienda bresciana, che detiene una solida presenza nel settore delle acque minerali e che produrrà 3.700.000 etichette recanti la riproduzione de Gli spillatori di vino di Giacomo Ceruti. NEL SEGNO DEL GIGLIO Reggia di Colorno 25-26-27 aprile 2014 La ventunesima edizione de Nel segno del Giglio, alla Reggia di Colorno nel parmense, scommette sui giovani.Così a fare da protagonisti della tre giorni (25, 26 e 27 aprile) dedicata al giardinaggio di qualità saranno operatori e vivaisti delle nuove e nuovissime generazioni, quelle che stanno offrendo volto e contenuti freschi per i nostri piccoli o grandi giardini e terrazzi. Il primo discrimine rispetto a qualche anno fa deriva già dalle dimensioni: i giovani del green pensano giustamente ai loro coetanei che, di norma, pur amando molto il verde possono usufruire di spazi piuttosto contenuti o si limitano al verde in terrazza. Altro imperativo riguarda l’impegno richiesto da questi angoli di natura urbana: debbono richiedere poche cure e, poiché molti nuovi pollici verdi sono anche ecologisti, poche concimazioni ed interventi chimici. Ma come realizzare spazi verdi di dimensioni contenute ma di bell’effetto, che non rendano “schiavi” chi li ha voluti? At- tingendo agli insegnamenti di Ippolito Pizzetti, gran giardiniere che ci ha accompagnati in questa nostra impresa e che a Colorno è stato di casa”, affermano tranquille Elisa Campari e Isabella Gemignani, patronesse storiche ed attivissime de Nel segno del Giglio. info: www.studioesseci.net PALAZZO PRETORIO Dopo 20 anni, il 12 aprile, la riapertura Troppo a lungo Prato è stata privata di Palazzo Pretorio e dei capolavori della collezione del suo Museo, perdendone anche la consapevolezza e l'orgoglio: da sabato 12 aprile i pratesi e i turisti potranno finalmente ammirare di nuovo un patrimonio di bellezza, costruito in secoli di storia. Capolavori di Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Lorenzo Monaco Filippo e Filippino, del Poppi, di Alessandro Allori e Santi di Tito, di Battistello Caracciolo e Cecco Bravo, di Lorenzo Bartolini, saranno valorizzati dal nuovo allestimento firmato dagli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni: hanno interpretato al meglio le esigenze di qualità e flessibilità richieste dall'amministrazione comunale, mettendo in luce anche la bellezza del palazzo. Il mondo della cultura e del turismo ritrova così una meta fondamentale per chi visita la Toscana. Il percorso espositivo sarà tracciato anche dai particolari tessuti impiegati: un richiamo ai materiali classici degli allestimenti storici e allo stesso tempo il simbolo di Prato. Le tinte individuate corrispondono a sfumature insolite e sorprendenti, contenute e calibrate in relazione alla natura delle opere esposte. Info: www.studioesseci.net IL PRIMO OCCHIALE IN LEGNO AL MONDO “made in Dolomiti” – Al MIDO sarà presentato il primo occhiale al mondo realizzato con il legno delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Unesco. Ha un’identità forte e legata al territorio, il suo nome è DOLPI, acronimo di DOLomiti e alPI ed è l’unico occhiale in legno “made in Dolomiti” certificato PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) che attesta l’utilizzo e la gestione sostenibile delle risorse forestali nelle aree della parte alta della provincia di Belluno, il Cadore. Terra degli occhiali. Non è un caso che a ideare e progettare l’originale occhiale DOLPI sia un’azienda locale, Mavima Bautec Srl, che progetta e realizza edifici in legno di elevata qualità con tecnologia X-lam, ecologici e a bassissimo impatto energetico. Un “must” per gli architetti e produttori della società, l’utilizzo di legno bellunese e materiali rinnovabili. Il know-how della Mavima e del suo amministratore Virgilio Dal Pan ha spontaneamente designato in parallelo un nuovo percorso aziendale, un progetto che unisce tecnologia e artigianato dell’occhialeria, ossia l’ideazione e la realizzazione del primo occhiale “green” al mondo confortevole (pesa solo 24 gr) e dal disegno lineare ed elegante adatto a donne e uomini di tutte le età. Designer d’eccezione per DOLPI, Lucio Stramare esperto dei trend moda a livello internazionale e nel campo occhiali da oltre vent’anni. Sette i modelli “sostenibili” disegnati in versione sole e vista, ciascuno in quattro colori attenendosi all’essenza delle specie legnose come pino, abete, ciliegio, rovere, castagno, cirmolo e per la prima volta in radica. Info +39 334 69 74 307 NASCE IL CAFFE’ LETTERARIO ZAMBARDI Nove poeti per l’inaugurazione del Caffè Letterario Zambardi a San Pietro Infine: Maria Benedetta Cerro, Ida Di Ianni, Luciana D’Ingeo, Chiara Franchitti, Maria Giusti, Amerigo Iannacone, Rita Iulianis, Giuseppe Napolitano, Irene Vallone. È partita un po’ come un gioco: perché non creiamo, nel bar Zambardi, un Caffè Letterario? Ci sono tutti i presupposti: la posizione in piazza al centro del paese, la posizione del paese alla confluenza di tre regioni (Lazio, Campania e Molise) e punto di incontro di una rete di amicizie letterarie, la voglia di fare. ACERBI - LEVI incontro a Verona Un cordiale incontro tra il pittore Sergio Acerbi (a sinistra nella foto sopra) e il critico d’arte Paolo Levi ( a destra)si è svolto lo scorso febbraio a Verona in occasione della Biennale della Creatività, che ha avuto luogo al Palexpo. PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE 3-6 ottobre 2014 Quota di partecipazione Euro 600,00 comprendente: viaggio aereo come da programma – trasferimenti in autopullam da Mostar a Medjugorje e viceversa – alloggio in albergo 4 STELLE (nelle immediate vicinanze del Santuario) camere doppie con servizi privati – pasti dal pranzo del 3 ottobre alla prima colazione del 6 ottobre – BEVANDE AI PASTI – AURICOLARI PER TUTTE LE CELEBRAZIONI – bus a disposizione per le visite e funzioni nei dintorni – Assicurazione medico bagaglio. Info Tel. 0341/369321 Agenzia Il Viaggiatore Lecco. YOGA FESTIVAL A MERANO 9-11 maggio 2014 Il Boutique & Design Hotel ImperialArt di Merano, propone un’offerta dedicata agli amanti del benessere, dell’arte e del design per partecipare alla quarta edizione dello Yoga Festival di Merano, che si terrà dal 9 all’11 maggio 2014. Info 0473 237172 NASCE A ROMA IL MACRI Ha aperto al pubblico venerdì 7 marzo 2014 il Museo Ambientale e Crimine (MACRI) realizzato al Bioparco di Roma grazie alla collaborazione con il Corpo forestale dello Stato. Il Museo, unico nel suo genere in Europa, vuole sensibilizzare il pubblico sui fenomeni di oltraggio all’ambiente, focalizzando l’attenzione sul commercio illegale di fauna e flora in via d’estinzione, attività ormai sempre più spesso associate alla criminalità organizzata. Info www.bioparco.it A Gorizia - IL MUSEO DELLA MODA A Gorizia, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, tra i più importanti del settore in Europa, grazie ai fondi del progetto europeo Open Museums, riapre i battenti il 2 aprile con un allestimento ampliato, completamente rinnovato ed innovativo. La cifra che i curatori hanno scelto per questo nuovo allestimento è precisa: dare al visitatore la sensazione di immergersi nella vita e nell’atmosfera degli anni, meglio dei secoli, di cui gli abiti qui esposti sono davvero elegante testimonianza. Il rogetto scientifico del rinnovato Museo della Moda e delle Arti Applicate è curato da Raffaella Sgubin, storica del costume e Sovrintendente ai Musei Provinciali di Gorizia. Info 0481.533926 7 ARTECULTURA Insediamento dell’Osservatorio in materia di legalità: Maria Teresa Baldini nominata presidente per il primo semestre Milano, 19 febbraio 2014 – Educare alla legalità, contrastare le mafie, ma anche monitorare e combattere fenomeni emergenti come il cyber-bullismo. Questi alcuni dei cardini su cui lavorerà l'Osservatorio in materia di legalità del Consiglio regionale, insediatosi ufficialmente questo pomeriggio. Alla presenza del Presidente Raffaele Cattaneo è stato nominato presidente per il primo semestre, come da regolamento, il Consigliere Maria Teresa Baldini (Maroni Presidente). Nell'Osservatorio, come decretato dal Presidente del Consiglio lo scorso 6 febbraio, siedono anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali, i consiglieri Michele Busi (Patto civico), Stefano Carugo (NCD), presidente uscente dell’Osservatorio, Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) e Giampietro Maccabiani (M5S), il professor Nando Dalla Chiesa per il mondo dell'università, il dottor Giulio Maria Massa per le istituzioni scolastiche, il dottor Vincenzo Moriello per le organizzazioni sindacali e la professoressa Jole Garuti come rappresentante delle associazioni che svolgono educazione alla legalità. Tutti i componenti operano a titolo gratuito. Celebrazioni bicentenario Arma Carabinieri: mozione chiede istituzione borse di studio, dedica di una sala istituzionale Milano, 4 marzo 2014 – Promuovere in Consiglio regionale un momento celebrativo dell’Arma dei Carabinieri in occasione del bicentenario della sua fondazione, avvenuta nel 1814; dedicare all’Arma dei Carabinieri una sala di Palazzo Pirelli o di Palazzo Lombardia; ospitare, presso gli spazi del Consiglio regionale, una mostra di cimeli e oggetti rari significativi della storia dell’Arma; valutare la possibilità di istituire borse di studio finalizzate al sostegno del percorso formativo o universitario dei figli, meritevoli e residenti in Lombardia, dei componenti dell’Arma. Legge contenimento consumo suolo: al via esame progetto di legge in Commissione Territorio Milano, 6 marzo 2014 - Disincentivi al consumo del suolo, incentivi per la rigenerazione urbana e per il recupero delle aree dismesse, nuovi strumenti per il riallineamento delle previsioni urbanistiche locali ai reali fabbisogni. Sono questi i tre obiettivi principali del provvedimento per il contenimento del consumo 8 ARTECULTURA di suolo presentato oggi in Commissione Territorio dall'Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi e di cui sarà relatore il Presidente della Commissione Alessandro Sala (Lista Maroni). “L’esame di questo provvedimento –ha detto Alessandro Sala- dovrà andare di pari passo con la revisione della legge 12 e dovrà introdurre in modo compiuto il concetto di area vasta. Per mantenere e conservare il suolo agricolo esistente, dovremo lavorare soprattutto sugli incentivi per le ristrutturazioni e il recupero dei patrimoni edilizi esistenti”. Tra gli obiettivi anche l’introduzione, quale disincentivo al consumo del suolo, della compensazione preventiva (cessione di aree o monetizzazione) e la definizione di criteri per un adeguato dimensionamento dei PGT correlato all’effettivo fabbisogno di sviluppo insediativo. In Italia il consumo di suolo è cresciuto negli ultimi 5 anni al ritmo di 8 metri quadrati al secondo, pari a 340 metri quadrati per abitante all’anno, corrispondenti nel 2010 a oltre 20.500 chilometri. In questo quadro spetta alla Lombardia il primato per aver superato la soglia del 10% di suolo consumato. Disservizi postali, Consiglio regionale: “Poste italiane metta fine ai gravi disagi” Milano, 4 marzo 2014 – Ritardi o mancata consegna della corrispondenza tra cui anche bollette e utenze varie, lunghe attese agli sportelli, telegrammi che per loro natura dovrebbero essere recapitati celermente e che invece arrivano dopo cinque giorni. La lunga lista dei disservizi postali sono stati al centro stamattina in Consiglio regionale di due mozioni approvate all’unanimità con le quali si invita la Giunta ad attivarsi per intervenire con l’obiettivo di risolvere le situazioni che da più parti vengono denunciate in Lombardia e che nei giorni scorsi hanno visto nella Provincia di Varese la mobilitazione di trenta sindaci con l’avvio di una raccolta di firme. I due documenti (uno sottoscritto da tutti i gruppi, primo firmatario Luca Marsico di Forza Italia; il secondo presentato dalla Lega Nord, prima firmataria Saita Santisi) sollecitano interventi presso i responsabili dell’area logistica lombarda di Poste italiane “affinché si risolvano le situazioni denunciate indicando tempi certi e trasparenti” perché “le problematiche ormai croniche non sono più accettabili”. Esodati ed esuberati lombardi, in IV Commissione il confronto con Inps Milano, 6 marzo 2014 – La Commissione Attività produttive farà pressing sulla Direzione regionale lombarda di Inps perché venga garantita la salvaguardia della pensione ai circa 800 lavoratori esodati che erano stati interessati dall’accordo quadro siglato lo scorso 12 novembre in Regione Lombardia.Questo l’esito della audizione di questa mattina dove erano presenti, come richiesto dal Consigliere regionale Pietro Foroni (Lega Nord) il coordinamento lombardo dei lavoratori esodati e i vertici della Direzione regionale Inps. Scopo dell’incontro era quello di chiarire la posizione dei moltissimi “lavoratori subordinati cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e collocati in mobilità ordinaria o in deroga a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, che alla data odierna sono coperti dal trattamento di mobilità ordinaria e che, senza soluzione di continuità, maturino i requisiti alla pensione, ante D.L.201/2011, durante il periodo di godimento dell'indennità di mobilità in deroga e in ogni caso entro il 31 dicembre 2014". Si tratta appunto di circa 800 lavoratori a cui Regione Lombardia, grazie all’Assessorato diretto da Valentina Aprea e alla Direzione generale del Lavoro ha garantito l’accesso all'indennità di mobilità in deroga proprio per rimediare alle conseguenze della Riforma Fornero e consentire loro il riconoscimento del diritto alla pensione. Corecom Lombardia e Ordine Avvocati Milano: firmato protocollo su servizi conciliazione per contenziosi tra utenti e operatori delle telecomunicazioni Milano, 24 febbraio 2014 – Il Corecom Lombardia e l’Ordine degli Avvocati di Milano hanno sottoscritto un protocollo finalizzato a consentire un incremento della qualità del servizio di conciliazione e mediazione, prestato ai cittadini sui vari contenziosi tra gli utenti e gli operatori delle telecomunicazioni come compagnie telefoniche e televisioni a pagamento. L’iniziativa è stata illustrata lunedì 24 febbraio presso la Sala Valente in via Freguglia 18 a Milano, durante l’incontro sul tema “La conciliazione obbligatoria nelle controversie tra utenti e operatori delle telecomunicazioni”. Nell’occasione sono stati presentati anche i dati relativi alle conciliazioni svolte in Lombardia dal Corecom nel 2013. Rappresentanza di genere negli organismi pubblici e privati: il punto sull’applicazione delle normative Milano, 7 marzo 2014 – Il peso e il ruolo delle rappresentanze di genere negli organismi pubblici e privati. A distanza di quasi tre anni dalla legge 12, che ha introdotto il nuovo quadro normativo su questo tema, il Consiglio regionale della Lombardia e il Consiglio per le Pari Opportunità hanno fatto il punto sulle modifiche intervenute a partire dalla situazione in Regione Lombardia. Se ne è parlato a Palazzo Pirelli (Sala Pirelli) il 10 marzo u.s. in un convegno MAMMA ROMA Piranesi - Pasolini Vicenza, Palladio Museum 9 febbraio - 18 maggio 2014 Palladio Museum ha prodotto una mostra dedicata alle visioni della Roma antica, mettendo in scena immagini dai film di Pier Paolo Pasolini accanto ad una eccezionale donazione di preziosi libri, mappe e vedute di Roma antica riuniti in quarant’anni di ricerche da Alberto Caldana, una singolare figura di collezionista-studioso. In una lettera del 1343 Francesco Petrarca racconta di aver scalato le grandiose volte delle terme di Diocleziano, in cerca di silenzio e aria fresca, e per ammirare dall’alto le rovine di Roma. Esse testimoniavano la grandezza della città ma anche, paradossalmente, che era stata distrutta. Ciò faceva riflettere sulla fragilità delle realizzazioni umane, e insieme rafforzava il desiderio di recuperare ed emulare le opere degli antichi: una resurrezione e un riscatto su cui si fondò il Rinascimento. Un segno opposto hanno invece le rovine che fanno da sfondo ai ragazzi di vita dei film di Pasolini, ruderi muti che nessuno più capisce, soffocati dall’avanzare delle periferie senza più memoria. Fra le opere esposte accanto agli sguardi pasoliniani di Mamma Roma (1962) e La Ricotta (1963) una rarissima copia dell’Antiquae Urbis Romae, il primo testo a stampa che tenti una ricostruzione della Roma antica, concepito nell’ambiente intorno a Raffaello Sanzio. E ancora la celebre veduta di Roma di Pirro Ligorio del 1561, il Campo Marzio di Piranesi (1762) che diventerà una delle immagini chiave dell’immaginario del Postmoderno per Tafuri e Aldo Rossi, le piante topografiche ottocentesche di Roma e del Lazio di Luigi Canina (con esemplari postillati dall’autore) e la Forma Urbis Romae di Rodolfo Lanciani in ben 46 tavole (1893-1901). La mostra è un viaggio per visitare con l’immaginazione una città straordinaria ma perduta, che per secoli gli architetti – e Palladio in particolare – indagarono ossessivamente per ritrovare il graal di una nuova architettura. La mostra è allestita nella galleria delle esposizioni temporanee del Palladio Museum concepito da Guido Beltramini, Howard Burns e Alessandro Scandurra come museo-laboratorio sulla cultura dell’architettura. Le opere in mostra potranno quindi essere confrontate con i disegni autografi di studio di monumenti antichi tracciati da Palladio nei suoi soggiorni a Roma, presenti in In alto, un fotogramma dal film di Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma, 1962: le rovine antiche sono soffocate dall’avanzare delle periferie romane. A destra, Luigi Rossini, Il Foro Romano ideato come esisteva nella sua prima Rovina con li Monumenti situati nei luoghi ove esistono attualmente li Ruderi, 1823. originale nelle altre sale del Palladio Museum. Dal confronto culturale, che l’esposizione vicentina pone in rilievo, diventa evidente l’inarrestabile decadenza del paesaggio contemporaneo che nelle periferie urbane raggiunge il suo acme con i suoi edifici anonimi, i centri commerciali, le nuove cattedrali nel deserto, l’estinzione quasi totale del verde. Pur se i tanti danni inferti alla natura sembrano purtroppo aver raggiunto, forse, un punto di non ritorno, tuttavia una inversione di tendenza può essere ancora possibile. E rassegne storicoculturali, come quella vicentina, possono contribuire a farci ritrovare quella strada, creduta, irrimediabilmente perduta. Info 0444 3230 14 9 ARTECULTURA - RISORGIMENTO POETICO CANTALUPO LIGURE domenica 9 febbraio 2014 Celebrazione del 69° anniversario della Battaglia di Cantalupo Ligure e del sacrificio di Fëdor Poletaev Con la rappresentanza e collaborazione di: ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA - Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria "Carlo Gilardenghi" Cantalupo Ligure - Comunità Montana Terre del Giarolo - F.I.V.L. MONUMENTO A FEDOR POLETAEV ore 10,30 Raduno partecipanti e deposizione corone Formazione corteo - PALAZZETTO DELLO SPORT ore 10.50 Benvenuto di Gian Piero Daglio - Sindaco di Cantalupo Ligure - Saluto delle Autorità - Saluto Rappresentante FIVL -Saluto Sen. Carla Nespolo Vice-Presidente Naz ANPI - Presidente ISRAL - Salute Capo-delegazione Regione di Rjazan (RU) - PALAZZETTO DELLO SPORT - ore 11,30 Presentazione del volume di Maria Paola Bidone - Martino Galli-Tatiano: l’artigiano della Resistenza (Ed. Le Mani). Saranno presenti l’autrice Maria Paola Bidone e Franco Castelli, Responsabile del Comitato Scientifico ISRAL - ore 14,30 Torneo della Resistenza.Triangolare misto di pallavolo a cura dell’UISP Una rievocazione di libertà che con- rifica quando, ad esempio, si sosticerne il valore essenziale dell’uomo tuisce il termine leader alla naturain tutta la sua dignità di pensiero e le e collettiva partecipazione che di vita che ai nostri giorni, purtrop- non è una piramide sociale, ma una po, ci sembrano molto smarriti e convivenza di liberi consensi di comancati con lo snaturamento di una stume nazionale nel quale ognuno è crescita culturale incoerente con i responsabile per la parte politica grandi principi umani della Resi- che rappresenta. Per cui certi instenza. E sono i linguaggi, ora sem- censamenti di prevaricante strategia pre più verticisti e antidemocratici, comunicativa, per noi, non sono nelche devono essere orientati alla lo spirito di sacrificio della Resistenchiarezza della semplicità che non za, dove il valore umano deve semframmenta il rapporto tra cittadini pre più evolvere nella crescita disined istituzioni come attualmente si ve- teressata come è stato il sacrificio di 10 ARTECULTURA Fëdor Poletaev, soldato dell’Armata Rossa che morì il 2 febbraio 1945 nella Battaglia di Cantalupo in Val Borbera,mentre stava proteggendo un momentaneo arretramento tattico di alcuni compagni. Lo scontro fu comunque vinto dalle forze partigiane. L’Eroe riposa nel cimitero di Staglieno a Genova. E dal 1957 il Sindaco di Cantalupo annualmente si reca al cippo eretto a San Nazzaro di Cantalupo Ligure anche in presenza del Console sovietico a Genova e dell’addetto militare sovietico a Roma. A Rjazan’ (Russia) è stato eretto un monumento in suo onore ed il governo sovietico chiamò con il suo nome una petroliera costruita nei cantieri navali Ansaldo di Genova. A Fëdor Poletaev è stata conferita la Medaglia d’oro al valor militare e proclamato eroe dell’Unione Sovietica con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS. Artecultura é solidale con l’importante manifestazione di Cantalupo Ligure per le sue sentite e coerenti aspirazioni di pace e di progresso. (g.m.) In questo numero APRILE 2014IN 6 CORRISPONDENZA CULTURALE 8 REGIONE LOMBARDIA 9 MAMMA ROMA 10 RISORGIMENTO POETICO 11 SOMMARIO - TCI 12 INTERLUDI 16 INTERLUDI CONTINUANO 20 MARC’ANTONIO 21 KLIMT 22 MUSEE D’ORSAY 27 PIRRI - BELLINI 31 IMMAGINI E LUOGHI 32 LA PARTECIPAZIONE IDEALE 34 UMANITA’ POETICA GREGORIO MANCINO - SILVIA MENUZZI . ROBERTTO ZOMERO di Teodosio Martucci; MICHELE GIANNATTASIO - GREGORIO MANCINO - LEONILDE PERSEU - MARCO FAGGI - MARCO PESSA - GIAMPIETRO MAGGI di Marpanoza; VALENTINO DIONISI di Antonino Ponte INSERZIONI: GALLERIA D’ARTE CORTINA CON LEONARDO BELLANDI DE CLEMENTE e ARIEL SOULE’- GALLERIA PONTE ROSSO CON PAOLO PARADISO ARTECULTURA Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali Registrazione Tribunale di Milano n. 253 del 6/9/1967 - Registro Nazionale della Stampa n. 5359 - Direttore responsabile: Giuseppe Martucci - ARTECULTURA Edizioni - Codice Fiscale MRT GPP 26M24 G616U -Partita IVA: 03093710154 - Direzione: via Ciovasso 19 - 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093 Fax 02/860.833 - 02/896.573.02 www.artecultura.org e-mail:info@artecultura.org Distribuzione gratuita senza impegno fisso di recapito. Chi lo desidera è pregato di abbonarsi. 35 RITORNO DAL SENEGAL 37 LIBRI 38 L’ANELLO MANCANTE 39 L’AUTODIDATTA NELLA STORIA 40 TURISMO - BALLETTI IN CASA 41 COSTUME POETICO DISARMO 42 CONCORSI Inserto redazionale: -MOSTREA MILANO -POSTACATALOGO - ARTECULTURA è inviata: abbonati di tutta Italia, gallerie d'arte, critici, musei, scuole, alberghi, di Milano e categorie specializzate di professionisti. - Composizione e impaginazione: redazionali. Scritti e foto inviati e non richiesti non vengono restituiti. Fotolito e stampa Press Point Via L. Cagnola, 35 Abbiategrasso ARTECULTURA - Anno XLVI I N. 04 Aprile 2014 - Spedizione in Abbonamento. Postale -D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/2/2004 n.46) Art. 1, Comma 1, dcb Milano - caso di mancato recapito restituire al mittente impegnato a pagare la tassa. L'abbonamento (10 numeri annui) per i lettori che desiderano ricevere al proprio domicilio ARTECULTURA in modo continuativo. Non si risponde in caso di mancato recapito non dovuto ad adempimento della Rivista. Non si restituisce la quota di abbonamento se esigenze di forza maggiore costringessero la sospensione o la cessazione della pubblicazione. Finito di stampare il 24- 03 - 2014 Abbonamento annuo Euro 30,00 Non disdetto tramite raccomandata un mese prima della scadenza si ritiene tacitamente rinnovato con invio della nuova quota. Non valide le disdette effettuate per telefono. Artecultura non riceve sovvenzioni pubbliche Intestare: ARTECULTURA di Giuseppe Martucci C.C.Postale N. 84356302 Via Ciovasso 19 -20121 Milano un libero accesso Le idee che la impegnano - CORRISPONDENZA CULTURALE - COSTUME POETICO - 24 OTTOBRE GIORNATA MONDIALE DISARMO - INFORMAZIONE ARTISTICO CULTURALE - POESIA DELLA NATURA - POESIA PACE - PSICOPOESIA www.artecultura.org info@artecultura.org da BRERA... ARTECULTURA PER IL MONDO! Sostienila con l’abbonamento... Cicloturista IN VIAGGIO CON L’ITALIA 100 anni del TCI Dal 13 marzo al 25 maggio 2014 a Palazzo della Ragione di Milano va in scena oltre un secolo di storia, di eventi, di invenzioni, di progresso attraverso installazioni multimediali immersive, postazioni interattive che spettacolarizzano immagini, cimeli e documenti dalla ricca collezione del Touring, attingendo dalla grande fototeca dell’Associazione, dall’importante biblioteca specialistica e dall’archivio storico tutelato dal Ministero dei Beni Culturali. Ci saranno, inoltre, gli artisti di primissimo piano che negli anni hanno lavorato per il Touring: scrittori come Calvino o Buzzati, fotografi come Berengo Gardin, Merisio, Jodice e tanti altri.Il Touring Club Italiano ha voluto collaborare con Studio Azzurro, gruppo di ricerca artistica che da trent’anni indaga le possibilità poetiche ed espressive dei diversi linguaggi, per creare un percorso espositivo ricco di suggestioni nel quale il visitatore vive la magia del viaggio attraverso allestimenti multimediali ed esperienze sensoriali. Si parte dalla bicicletta, simbolo di progresso oggi come a fine Ottocento, per invitare a uno sguardo sul futuro, sottolineato nell’esposizione dall'evolversi dei diversi mezzi di trasporto utilizzati, dalla trasformazione del modo di viaggiare ed esplorare il mondo. Un percorso dato da diverse installazioni con ambientazioni e paesaggi italiani. Un percorso guidato nella storia del turismo: la strada sotto i piedi del visitatore si trasforma da sterrata a ferrata per staccarsi e svanire del tutto diventando l’acqua del mare e cielo solcato dagli aerei. Un viaggio che, come tale, è volto alla scoperta della destinazione grazie a validi strumenti come le guide di cui quelle del Touring ne sono una straordinaria testimonianza estetica, come storica. Info 02 875 672 11 ARTECULTURA INTERLUDI D'ARTE Bruno Munari, MACCHINE INUTILI INTERLUDI D'ARTE Vittorio Viganò,SET DA TERRAZZO 1951 MUNARI POLITECNICO PAOLO VERONESE L’ILLUSIONE DELLA REALTA’ Milano, Museo del Novecento 6 aprile - 7 settembre 2014 Nello Spazio Mostre al piano terra, l’esposizione “MUNARI POLITECNICO”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, è un’importante occasione per presentare parte del consistente nucleo di opere di Bruno Munari raccolte dai due collezionisti nel corso della loro attività e conservate presso la Fondazione. L’obiettivo è quello di raccontare attraverso le opere della collezione la dimensione artistica di Bruno Munari, aspetto generativo della politecnica figura dell’autore. Accanto alla mostra, il Focus è dedicato all’opera fotografica , in parte inedita, realizzata da Ada Ardessi e Atto, autori che hanno collaborato a lungo con Munari. Negli Archivi del Novecento del Museo è allestita una mostra che rappresenta attraverso materiali manoscritti e a stampa dell’Archivio Guido Lodovico Luzzatto una sintesi documentaria del lavoro dello storico e critico d’arte italiano attivo principalmente nella prima metà del Novecento. Verranno, inoltre, esposti alcuni dipinti,disegni e incisioni che Luzzatto ricevette in dono dagli artisti, in segno di ringraziamento per i suoi scritti. Le mostre e le attività collaterali del Museo del Novecento sono rese possibili grazie alla sensibilità degli sponsor: Bank of America Merril Lynch e Finmeccanica.Bruno Munari ha utilizzato l’arte come originaria forma espressiva. Ancora prima della grafica, del design, della pedagogia e dell’editoria, l’arte ha guidato il suo genio creatore. La mostra Munari politecnico è il racconto di un artefice poliedrico, del suo ruolo nell’arte italiana ed europea, nel corso del Novecento e dei legami che lo hanno portato ad essere un protagonista eclettico di numerosi movimenti artistici. Le opere in mostra provengono in gran parte dalla collezione di Bruno Danese e Jacqueline Vodoz che nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, per decenni hanno sostenuto e incentivato Munari a sperimentare linguaggi. Info 02 88 444061 12 ARTECULTURA Paolo Veronese, GIUSTINIANA GIUSTINIAN, 1560-1561 TRIENNALE DESIGN MUSEUM - VII Edizione Milano, Palazzo della Triennale 4 aprile 2014 - 22 febbraio 2015 La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni trenta, gli anni settanta e gli anni zero. L’idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. Dopo aver risposto alla domanda “Che Cosa è il Design Italiano?” con Le Sette Ossessioni del Design Italiano, Serie Fuori Serie, Quali cose siamo, Le fabbriche dei sogni, TDM5: grafica italiana e Design. La sindrome dell’influenza, Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, conferma la sua natura dinamica, in grado di rinnovarsi continuamente e di offrire al visitatore percorsi inediti e diversificati. Un museo emozionale e coinvolgente. Un organismo vivo e mutante, capace ogni anno, attraverso la sua innovativa formula, di interrogarsi senza dare risposte precostituite. Si tratta quindi di una nuova sfida che si pone per il design italiano, e non solo, al fine di giungere alla possibilità di uno sviluppo economico più equilibrato ed integrato in cui gli oggetti rivelino una loro più autentica funzione nell’ambito dello scambio e dell’uso, o meglio, riuso. Info 02 724 341 Verona, Palazzo della Gran Guardia 5 luglio - 5 ottobre 2014 La mostra di Verona seguirà e completerà un'esposizione dedicata a Paolo Veronese organizzata presso la National Gallery di Londra condividendone alcuni dei prestiti: Venere Marte e Cupido dalla National Gallery of Scotland, Marco Curzio e la consacrazione di David dal celebre Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Pala Bonaldi e l'Allegoria della battaglia di Lepanto dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia, Cristo nell'orto di Getsemani dalla Pinacoteca di Brera, Il Paradiso Dal Musée de Beaux Arts di Lille. Un'importante e preziosissima sezione della mostra di Verona sarà poi quella dedicata ai disegni. Con l'occasione verrà restaurata e portata in esposizione al palazzo della Gran Guardia il grande telero "La cena in casa di Simone il Fariseo" completata dalla bottega di Paolo Caliari dopo la morte dell'artista e finora esposta a Palazzo Barbieri, il municipio di Verona. I curatori della mostra alla Gran Guardia, Bernard Aikema e Paola Marini, da tempo immersi nell’approfondimento del mondo dell’artista e impegnati ad assicurarsi i prestiti dai musei di tutto il mondo (25 arriveranno dalla National Gallery di Londra e si vedranno nelle due mostre), parlano di un progetto molto complesso, il più ricco di opere dalla mostra del 1988, in occasione dei 400 anni dalla scomparsa dell’artista. «La nostra, ha dichiarato Paola Marini, non sarà una ripetizione di quella londinese, ma le esposizioni si integreranno per offrire una visione più completa del grande Paolo Caliari». Per un motivo tecnico Londra non esporrà i disegni dell’artista che si vedranno invece a Verona: la National Gallery ha infatti deciso di esporre le opere al piano nobile della sede in Trafalgar Square dove i grandi lucernari favoriranno la visione dei quadri a «luce naturale», sicuramente dannosa per i disegni e le grafiche. Info 045 595047 INTERLUDI D'ARTE Titti Garelli, FASCINOSA NUTRE I SUOI PAPPAGALLI, 2012 Gisela Andersch, ASSE, olio su tela, 1973 TITTI GARELLI Le regine neogotiche Mondovì (Cn), Chiesa di S.Stefano 12 aprile - 11 maggio 2014 Il progetto culturale Il cuNeo gotico, lanciato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per il triennio 2014-2016 a cura di Enzo Biffi Gentili, e pubblicamente presentato in varie manifestazioni a Cuneo e a Torino tra il 31 ottobre e il 16 novembre 2013, viene sviluppato nel 2014 a partire da un primo evento espositivo e didattico organizzato a Mondovì: Le regine neogotiche, una mostra personale, formativa, di Titti Garelli, allestita da sabato 12 aprile a domenica 11 maggio 2014 a Mondovì nella Chiesa di Santo Stefano. Titti Garelli, che ha insegnato illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Cuneo, è un’artista che da anni lavora principalmente sul tema della rappresentazione della figura femminile, sovente adolescenziale o infantile, sempre inquieta o perturbante: come le sue Bambine cattive esposte sino a ieri con successo in molte gallerie d’Italia, Europa e Stati Uniti, o come queste sue Regine neogotiche, esibite in anteprima assoluta a Mondovì. Ma Garelli è anche una famosa illustratrice che ha collaborato con grandi agenzie di pubblicità e con prestigiosi editori. La decisione di aprire la stagione espositiva 2014 del progetto Il cuNeo gotico con Titti Garelli è quindi fondata su due ragioni. La prima: nel neogotico letterario, cinematografico, artistico che sia la figura femminile è centrale. Si tratti di fanciulla perseguitata o di belle dame sans merci o di dark lady, è un vero e proprio “fantasma” per i cultori del genere. La seconda: pur espressivamente autonome, autoprodotte, senza committenza, queste regine riferiscono di un’estrema perizia tecnica e comunicativa, di una eccezionale esperienza di “arte come mestiere”, come diceva Bruno Munari. Il progetto Il cuNeo gotico è ampiamente fondato sulle arti applicate: lo testimonia il suo curatore, Enzo Biffi Gentili, direttore del Seminario Superiore di Arti Applicate di Torino. Info 0171 6962 40 ALFRED E GISELA ANDERSCH Ascona, Svizzera, Museo Comunale 16 marzo - 1 giugno 2014 La rassegna, curata da Peter Erismann, in collaborazione con il Museum Strauhof di Zurigo, analizza il rapporto che ha legato, per più di quarant’anni, Alfred Andersch grande scrittore anti nazista che è stato narratore, poeta, saggista, giornalista radiofonico e sceneggiatore per la libertà democratica - a sua moglie Gisela, pittrice autodidatta che ha saputo arricchirsi degli stimoli e degli insegnamenti della Germania pre-nazista, ovvero quelli razionalisti e puristi del secondo Bauhaus, degli ambienti francesi di AbstractionCréation e di quelli olandesi di De Stijl. In occasione del centenario della coppia (lei nasce a Wuppertal nel 1913, lui a Monaco di Baviera nel 1914), l’iniziativa focalizza la propria attenzione sullo scambio reciproco tra il mondo della parola e il mondo delle immagini, descrivendo come Alfred e Gisela si siano costantemente accompagnati e sostenuti, nel rispettivo percorso professionale, in tutta la loro vita insieme, mantenendo per quasi tre decenni un solido legame con il territorio del locarnese. Infatti, dal 1958 in avanti, i due si trasferirono a Berzona, in valle Onsernone, in un ritiro voluto per la creatività e la promozione della libertà di pensiero. Alfred e Gisela Andersch saranno tra gli animatori della cultura locale, continuando la loro attività comune e mantenendosi in contatto con gli intellettuali e gli artisti internazionali in Germania e in Italia, oltre che con quelli residenti in Ticino, quali Valenti, Arp, Bissier, Nicholson, Golo Mann, Max Frisch e altri.L’esposizione presenta opere pittoriche e grafiche di Gisela Andersch, affiancate da un vasto numero di testi, saggi, poesie, pubblicazioni e libri. Info tel. +41 (0)91 759 81 40; INTERLUDI D'ARTE Lelio Orsi, RATTO DI GANIMEDE, 1550-1560 L’INCANTO DELL’AFFRESCO Ravenna, MAR 16 febbraio - 15 giugno 2014 Il MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna prosegue la sua indagine su temi di grande interesse ancora da approfondire con l’ambizioso progetto espositivo dal titolo L'incanto dell'affresco in programma dal 16 febbraio al 15 giugno 2014, realizzato grazie al prezioso sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna. La mostra, curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del Mar, e da Luca Ciancabilla, ricercatore del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), si divide in sei sezioni, ordinate secondo un indirizzo storico-cronologico: dai primi masselli cinque-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle sinopie staccate negli anni Settanta del Novecento. Più di cinquant'anni or sono Roberto Longhi sentì per primo, anche sull'onda del successo della prima “Mostra di affreschi staccati” che si tenne al forte Belvedere di Firenze (1957), la necessità di allestire un'esposizione che potesse ripercorrere la secolare storia e fortuna della pratica del distacco delle pitture murali, una storia del gusto, del collezionismo, del restauro, e tutela di quella parte fondamentale dell’antico patrimonio pittorico italiano. Risalgono ai tempi di Vitruvio e di Plinio le prime operazioni di distacco, secondo una tecnica che prevedeva la rimozione delle opere insieme a tutto l’intonaco e il muro che le ospitava. Il cosiddetto “massello”, che favorì il trasporto a Roma di dipinti provenienti dalle terre conquistate altrimenti inamovibili, dopo secoli di oblio trovò nuova fortuna a partire dal Rinascimento nel nord come nel centro della Penisola favorendo la conservazione ai posteri di porzioni di affreschi. Info 0544.482017 13 ARTECULTURA INTERLUDI D'ARTE Cesare Berlingeri, COMPENETRAZIONE Cosenza, Primavera 2014 INTERLUDI D'ARTE Pontormo, RITRATTO DI ALABARDIERE 1528/30 CESARE BERLINGERI “COMPENETRAZIONE” LA BIBLIOTECA INFINITA 8 marzo - 4 maggio 2014 Sabato 8 marzo 2014, a Cosenza, Palazzo Arnone, sala delle Udienze, è stata inaugurata la mostra Cesare Berlingeri – Compenetrazione. Sono intervenuti: Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria; Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura; Maria Francesca Corigliano, assessore provinciale alla Cultura; Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e Marilena Sirangelo, Ellebi Galleria d’Arte di Cosenza. Presente l’artista. La rassegna, a cura di Fabio De Chirico, presenta gli interessantissimi esiti del percorso culturale di Berlingeri, artista calabrese di fama internazionale. La mostra segna un’ulteriore tappa dell’impegno della Soprintendenza BSAE della Calabria per promuovere e diffondere i linguaggi del contemporaneo. La riflessione sulle ricerche estetiche più innovative, anche in questa occasione, non sarà disgiunta dalla valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale rappresentato dalle collezioni d’arte della Galleria Nazionale di Cosenza. La rassegna retrospettiva di Berlingeri, difatti, oltre a ripercorre gli snodi più originali del suo universo creativo, si arricchisce dei volumi e dei colori di undici installazioni sitespecific che proporranno al pubblico il personale colloquio dell’artista con i grandi capolavori della GNC. L’iniziativa è promossa e organizzata dalla Soprintendenza BSAE della Calabria e da Ellebi Galleria d’Arte di Cosenza con la collaborazione di Vecchiato Art Galleries di Padova e il sostegno di UBI Banca Carime. La riflessione sull’opera di Berlingeri si avvarrà dei contributi critici del catalogo edito da Rubbettino Editore. Oltre al percorso espositivo di Palazzo Arnone la mostra di Berlingeri presenta un altro importante corpus di opere presso la Ellebi Galleria d’Arte di Cosenza a partire da domenica 9 marzo 2014. Info 0984 795639 fax 0984 71246 14 ARTECULTURA LA NUOVA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA D’EGITTO Roma, Anfiteatro Flavio 14 marzo - 5 ottobre 2014 PONTORMO ROSSO FIORENTINO Firenze, Palazzo Strozzi 8 marzo - 20 luglio 2014 Un evento irripetibile, unico, che vede riuniti per la prima volta i capolavori dei due artisti, provenienti dall’Italia e dall’estero, molti dei quali restaurati per l’occasione. Dall’8 marzo al 20 luglio 2014 Palazzo Strozzi ospiterà la grande mostra Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”, un’esposizione dedicata all’opera di Pontormo e di Rosso Fiorentino, i pittori più anticonformisti e spregiudicati fra i protagonisti del nuovo modo di intendere l’arte in quella stagione del Cinquecento italiano che Giorgio Vasari chiama ‘maniera moderna’. Una rassegna che rappresenta anche un viaggio attraverso le vite parallele di questi artisti “gemelli diversi” che alla fine del loro percorso arriveranno a un riavvicinamento a Firenze è sicuramente luogo privilegiato per una simile esposizione, dato che molte delle principali opere di pittura, che la critica novecentesca ha indicato come i capolavori del ‘manierismo’ sono conservate in città e in Toscana; tuttavia, un percorso come quello proposto nella mostra di Palazzo Strozzi è stato reso possibile grazie alla collaborazione di importanti istituzioni italiane come la Galleria Palatina, gli Uffizi e il Museo di Capodimonte, ma anche straniere come la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Louvre e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, senza le quali sarebbe stato impossibile offrire un panorama così completo del lavoro dei due artisti. La rassegna, che comprende più di 80 opere, potrà offrire al visitatore la possibilità di ammirare circa 50 dipinti dei due artisti, un insieme che rappresenta il 70% della loro produzione. Info www.palazzostrozzi.org Divisa in 7 sezioni, l’esposizione curata da Rossella Rea e Roberto Meneghini, con 120 tra statue, affreschi, rilievi, strumenti e supporti di scrittura documenta l’evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano dall’età ellenistica al tardo antico, così come i luoghi pubblici e privati dove si scambiava e si custodiva il sapere. In questa occasione i monumentali ambulacri del Colosseo si rivestono di armaria, le antiche scaffalature, e di immagini degli spazi dedicati alla cultura in un inedito allestimento scenografico. La mostra nasce dai risultati di due importanti scavi archeologici: la scoperta a Roma degli auditoria di Adriano a piazza Madonna di Loreto, avvenuta nel 2008 in occasione degli scavi preventivi alla costruzione della linea C della Metropolitana, e l’esigenza di ricomporre in un contesto unitario i risultati delle indagini archeologiche, tuttora in corso, nel templum Pacis, lungo via dei Fori Imperiali e che hanno restituito inediti reperti, presentati adesso per la prima volta.La rassegna è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Si è di fronte ad una una parabola culturale che portò Roma ad affermarsi anche nel campo delle lettere prima di cedere il passo alla società romana e cristiana che si volse inevitavilmente verso altri orizzonti culturali volgendo le spalle a tutti i grandi classici con l'esclusione di pochi fortunati autori ancora accettati perché interpretati allegoricamente. Ma a Roma alla fine del V secolo d.C. alcuni patrizi eruditi si proposero di salvare dall'oblio alcuni di questi classici ricopiandoli ed emendandoli con tecniche alessandrine. Nel Foro di Augusto e Cesare, nell'età dei Simmachi, alcune persone lavoravano all'aperto per preservare per i posteri un mondo che andava lentamente e inesorabilmente disfacendosi. Info 06 563 68003 INTERLUDI D'ARTE El Greco, VISIONE EL GRECO e la pittura moderna Madrid, Museo del Prado 24 giugno - 5 ottobre 2014 L'opera di El Greco e il suo influsso sulla pittura del XIX e del XX secolo attraverso un'ampia selezione di opere di artisti come Picasso, Cézanne, Pollock e lo stesso El Greco.Il Museo Nazionale del Prado presenta 25 opere di El Greco e più di 70 pezzi moderni che evidenziano il ricco e complesso influsso "del Greco di Toledo" sulla pittura. La mostra si apre con artisti come Manet e Cézanne per scoprire El Greco nel XIX secolo. Prosegue con il suo influsso sul cubismo di Picasso, nonchè sull'espressionismo centro-europeo e il surrealismo. Artisti come Matta e Pollock ne mostrano le ripercussioni in America e Giacometti, Bacon e Saura, tra gli altri, la presenza sulle raffigurazioni degli anni '50 e '60. El Greco, nome d'arte di Dominikos Theotokopoulos (Candia, 1541 – Toledo, 7 aprile 1614), è stato un pittore, scultore e architetto greco vissuto in Italia ed in Spagna. È tra le figure più importanti del Rinascimento spagnolo. Nacque a Creta, che all'epoca faceva parte della Repubblica di Venezia ed era il centro di un importante movimento pittorico post-bizantino, chiamato Scuola cretese. Dopo l'apprendistato diventò maestro d'arte seguendo il corso di quella tradizione artistica, prima di intraprendere, all'età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, usuale meta di apprendistato e crescita artistica tra i pittori greci dell'epoca. Infatti nel 1567 si trasferì nella Serenissima, lasciando Creta e la propria moglie, probabilmente per trovare nuovi sbocchi di mercato e per confrontarsi direttamente con le famose botteghe di Tiziano, Bassano, Tintoretto che tanto influsso ebbero su di lui. Info: museo.nacional@museodelprado.es INTERLUDI D'ARTE Luigi Vanvitelli, STATUA A CASERTA VANVITELLI e i suoi Pittori Caserta. Villa Reale 4 marzo - 31 ottobre 2014 E’ stata inaugurata martedì 4 marzo la mostra Vanvitelli segreto i suoi pittori da Conca a Giaquinto - la Cathedra Petri, ideata da Paola Raffaella David,già Soprintendente Bapsae di Caserta e Benevento, curata da Vega de Martini e Francesco Petrucci e promossa dal Centro Europeo per il Turismo. L’esposizione, allestita negli Appartamenti storici del Palazzo Reale di Caserta, è incentrata su due aspetti della produzione di Luigi Vanvitelli: “inventore” di opere di arte decorativa e pittore. Il primo aspetto è rivelato dal Trono di San Pietro, imponente manufatto tardo-barocco in marmo di Carrara a metà strada tra scultura e arte decorativa, ideato da Vanvitelli per la Basilica Vaticana. Il trono, commissionato da Benedetto XIV nel 1754, venne rifiutato dai canonici della basilica per il carattere esuberante rispetto alla celebre statua bronzea attribuita ad Arnolfo di Cambio. La mostra espone il suo bellissimo modello in terracotta e stucco dorato conservato presso la Fabbrica di San Pietro. Nell’ambito della pittura viene esposto per la prima volta il Ritratto di Gaspar van Wittel, il famoso vedutista olandese padre di Luigi Vanvitelli, concesso in prestito dall’Accademia Nazionale di San Luca. In mostra anche dipinti degli artisti più stimati da Vanvitelli, collaboratori in alcune sue opere: Sebastiano Conca,Corrado Giaquinto, Pompeo Batoni, e Anton Raphael Mengs. Nato da una famiglia di artisti originaria di Amersfoort (Olanda), il suo cognome originario (van Wittel) fu italianizzato in Vanvitelli dal padre Gaspar (Gaspare Vanvitelli), che, era emigrato a Roma nel 1674. Info 0823 448084 Giuseppe Viola, POLTRONA HABITARE Nell’Energia della Pittura IMAGISMO Mantova, Fruttiere di Palazzo Te 30 marzo - 25 maggio 2014 Rilevante evento di importanza storica, artistica e culturale, che vede nelle figure di Giuseppe Viola e Dino Buzzati i principali artefici di un movimento artistico degli ultimi anni 60 - primi anni 70. La mostra organizzata da Enciclopedia d’Arte Italiana coadiuvata da Archivio Storico Giuseppe Viola, curata da Carlo Micheli in collaborazione con Centro Internazionale d’Arte e Cultura Palazzo Te, con il contributo di Comune di Mantova e Museo Civico Palazzo Te, patrocinata da Regione Lombardia - prevede un ampio percorso espositivo finalizzato a chiarire le motivazioni che hanno condotto un artista (G. Viola) e un letterato/artista (D. Buzzati) alla ideazione ed al successivo raggiungimento della stesura del Manifesto Imagista i cui princìpi fondamentali sono stati ispirati dall’Imagismo poetico del poeta Ezra Pound (Hailey, 30 ottobre 1885 – Venezia, 1º novembre 1972). Le tipiche forme geometrizzanti che caratterizzano l’ Imagismo sono state riprese per la realizzazione di design d’arredo dalla prestigiosa firma del gruppo Habitare. Le realizzazioni saranno esposte nel percorso espositivo. Nella suggestiva cornice di Palazzo Te, nell’ala “ Le Fruttiere”, 60 dipinti, oltre a ceramiche e sculture, un’ opera in 3D realizzata da Andrea Tarroni Design e filmati, porteranno lo spettatore, alla scoperta e alla divulgazione della conoscenza di questa importante corrente pittorica come nuova forma espressiva della seconda metà del ‘900. Oggi, nello scenario dell’arte contemporanea, l’opera di G. Viola si pone come un unicum per qualità e ragioni poetiche, riproponendoci quegli eterni valori della pittura, che qui vediamo incontrare. Info 0376 32 32 66 15 ARTECULTURA INTERLUDI continuano continuano INTERLUDI INTERLUDI continuano continuano INTERLUDI Giancarlo Cerri, NEL SEGNO DELLA CROCE, 2005, acrilico su tela, cm. 120x90 GIANCARLO CERRI “Nel segno della Croce” Dipinti e disegni 1965-2005 Cascina Roma - S. Donato Milanese 29 marzo - 27 aprile 2014 “Nel segno della Croce”, una mostra interamente dedicata al tema della Croce, riferimento intimamente religioso e profondamente umano per ognuno di noi. Una mostra che richiama nel titolo e nella lettura privata di artista l’esposizione svoltasi nel 2010 al Centro San Fedele di Milano dedicata allo scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa e dall’omonimo titolo, “Nel segno della Croce”. Allora centro del progetto era una grande Croce in marmo bianco di Carrara composta da otto braccia, ciascuna delle quali poggiava da un lato a terra dall’altro tendeva verso l’alto. Era l’interpretazione nella visione di Nagasawa, artista orientale, di un soggetto caro alla spiritualità occidentale, legame tra cielo e terra, unione tra le diverse culture nel mondo. Oggi l’artista si chiama Giancarlo Cerri, lombardo classe 1938, pittore laicissimo e umanissimo,un'ampia retrospettiva di opere d'arte sacra, eseguite dal 1965 al 2005, promossa dal Comune di San Donato. In tutto 55 opere, fra dipinti, disegni, pastelli, carboncini, inchiostri e studi su tela, di medie e grandi dimensioni, il cui tema dominante è la Croce ma, a differenza di Hidetoshi Nagasawa, intesa come simbolo dell’umana sofferenza (...). Una mostra di ampia configurazione psicologica e spirituale che merita un dovuto approfondimento da parte dei visitatori sensibili al messaggio culturale proposto. Info 02 5277 2409 16 ARTECULTURA Scultura Collina d’Oro/Svizzera, Buchmann Galerie A partire dagli anni ’70, William Tucker apparteneva al gruppo di scultori inglesi riconosciuti e introdotti quali “New Generation” dall’omonima esposizione tenutasi alla Whitechapel Art Gallery nel 1965. I suoi lavori fornirono una nuova fonte di ispirazione per lo sviluppo della scultura astratta così come, in un più ampio contesto, nell’interpretazione stessa del concetto di scultura. Nel 1966 William Tucker veniva invitato ad esporre al Jewish Museum di New York nell’ambito della mostra “Primary Structures”, rivelatasi decisiva per la corrente della Minimal Art americana. Tucker nel corso degli anni si è distinto non solo come scultore, ma anche quale teorico, critico e curatore di mostre. Nel 1975 Tucker organizzò alla Hayward Gallery di Londra la mostra “The Condition of Sculpture. Sino al 31 luglio 2014 buchmann.lugano@bluewin.ch William TUCKER MutaFORMA Giovane arte abruzzese Pescara, Alviani Art Space MutaForma è la Prima Biennale d’Arte Giovane Abruzzese. La mostra d’arte contemporanea pone uno sguardo alla variegata multimedialità e al futuro. L’intenzione è presentare 22 artisti abruzzesi, con un occhio attento ai giovani talenti. Artisti presenti: Bianconiglio Bianconiglio, Enzo Calabrese, Catodo, Bruno Cerasi, Caterina De Nicola, Antonio Di Biase, Iolanda Di Bonaventura, Giustino Di Gregorio, Globster, Jaromil, Danny Jorket, Jukuki, Lorenzo Kamerlengo, Massimiliano Leggieri, Matteo Liberi, Luigi Pagliarini, Gloria Sulli, Rashid Urì. Sino al 13 aprile 2014. Info 320 0231937 Opere 1946-2011 Matera, MUSMA Matera anticipa l’inizio della primavera con l’inaugurazione di “Maria Lai, opere dal 1942 al 2011”, la prima grande antologica, a cura di Giuseppe Appella, dedicata all’artista sarda a quasi un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nell’aprile del 2013. Trentasette sculture, quaranta tra disegni e collage, cinque telai, tre pani, sette libri in terracotta, sei libri cuciti, un grande Varano, una tovaglia e un cartiglio, racconteranno il mondo incantato e poetico dell’artista. Sino al 26 giugno. Info 3669357768 Maria LAI fotografia Caserta, Arterrima Contemporary Il 15 marzo 2014 è stata inaugurata, presso Arterrima Contemporary House Gallery Corso Trieste 167 a Caserta - la mostra personale “Four rooms: a sud del mondo” del fotografo Giovanni Izzo curata da Matteo De Simone, psicoanalista ordinario e resp. Giovanni IZZO culturale dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi (A.I.Psi.). La mostra vuole essere un omaggio a Giovanni Izzo, uno dei più grandi fotografi italiani, e al lavoro che svolge da anni sul tema della migrazione. Izzo ha colto soprattutto l’essenza di un’Italia nascosta. Sino al 15 aprile 2014 Info 3386301745 Raffaela MARINIELLO Napoli, Alviani Art Space L’installazione Still in Life di Raffaela Mariniello viene presentata a qualche giorno di distanza dall’anniversario dell’incendio che un anno fa devastò la Città della Scienza di Bagnoli. Still in Life rimanda all’atmosfera colta nei sopralluoghi tra le macerie. L'artista esce da una sfera intimista per farsi solidale e sociale e inaugura un nuovo approccio creativo che utilizza diversi mezzi espressivi. La mostra è composta da un light box di grande formato, da un'installazione, da una fotografia e da un video realizzato con Giacomo Fabbrocino. Sino al 30 aprile 2014. Info 081414306 Rassegna “CITTA’” Napoli, Galleria PRAC La galleria PRAC - Piero Renna Arte Contemporanea - ospita dal 26 febbraio al 30 aprile 2014 la mostra CITTÁ, una collettiva sul tema della città contemporanea vista attraverso gli occhi di dieci artisti italiani e stranieri. Da più di due secoli, la vita dell’uomo è irrevocabilmente cittadina, o metropolitana. Dall’Impressionismo in poi, gli artisti urbani ci hanno restituito immagini di città di volta in volta affollate e dinamiche, spesso scenari di scontri sociali, di drammi, di solitudini. Gli occhi dei pittori fissano in questo caso acutamente la contemporaneità, seguendo o addirittura contribuendo alla creazione di rinnovamenti culturali. Artisti presenti: Andrea Baruffi, Arno Boueilh, Giovanni La Cognata, Tommaso Ottieri, Alessandro Papetti, Alejandro Quincoces, Gottfried Salzmann, Giovanni Sesia, Giorgio Tonelli, Velasco. Info 081 7640096 L’ETERNO RITORNO Reggio Emilia, Galleria Bonioni Arte La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 1 marzo al 13 aprile 2014, “L’eterno ritorno”, esposizione collettiva curata da Niccolò Bonechi con opere di Mirko Baricchi, Rudy Cremonini, Marco Ferri, Federico Gori, Luca Moscariello, Simone Pellegrini.La mostra, che trae il titolo da un concetto fondamentale della filosofia nietzschiana, nasce dal dialogo tra artisti della galleria (Baricchi, Ferri, Moscariello, Pellegrini) e nuove proposte (Cremonini, Gori), uniti in un progetto INTERLUDI continuano continuano INTERLUDI INTERLUDI continuano continuano INTERLUDI curatoriale.Interrogandosi sul ruolo dell’artista nella realtà contemporanea, la mostra propone un parallelismo tra l’Oltreuomo di Nietzsche, che supera l’ipocrisia della società attraverso l’affermazione delle proprie passioni, e l’artista, figura super partes, evocatrice e conduttrice di nuove possibilità. Info 0522435765 o ad altri mezzi espressivi che l’arte contemporanea ha fagocitato. Definito agli inizi del Nuovo Millennio “Il solitario della pittura” (mensile “Arte Mondadori”, 2002) Tamburro ama una pittura in cui segno, energia, colore, movimento fungono da coadiuvanti elementi di natura empedoclea. info@sestosensoartgallery.com Euro ROTELLI NON BASTA RICORDARE Sleepy Places Trieste, ECONTEMPORARY “...Il mare d’inverno è un concetto che il pensiero non considera è poco moderno è qualcosa che nessuno mai desidera alberghi chiusi manifesti già sbiaditi di pubblicità....” ed è da questa strofa di una celebre canzone scritta da Enrico Ruggeri che mi piace partire per descrivere questo nuovo progetto del famoso fotografo Euro Rotelli. Sleepy Places viene presentato in prima assoluta presso lo spazio espositivo E Contemporary di Trieste ed è composto da una serie di scatti fotografici che trasporteranno il visitatore in un mondo silenzioso ed immobile, stranamente ovattato quasi surreale. Sino al 19 aprile 2014 Paolo Antonio PASCHETTO Roma, Villa Torlonia La suggestiva mostra PAOLO ANTONIO PASCHETTO ARTISTA GRAFICO E DECORATORE FRA LIBERTY E DÉCO al Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 26 febbraio al 28 settembre 2014, a cura di Alberta Campitelli e Daniela Fonti, dispiega, documenta la sua vasta attività di artista e decoratore grazie alla disponibilità di un ricchissimo materiale inedito, in gran parte conservato presso gli Eredi Paschetto di Torre Pellice (TO). Tra le oltre 200 opere figurano anche pezzi provenienti dagli Archivi delle Arti Applicate e dal Museo Storico della Comunicazione (Roma) e da collezioni private. villeparchistorici@comune.roma.it Abel HERRERO Elettri Città Roma, Z20 Galleria Sara Zanin Z2O Galleria | Sara Zanin presenta Roma: Elettri Città di Abel Herrero. L’artista cubano (residente in Italia dal 1994), che negli anni ha intessuto un dialogo sempre più proficuo con le discipline scientifiche e filosofiche, in occasione della sua prima personale a Roma presenta una serie di lavori inediti che costruiscono un dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità. Sino al 3 maggio 2014 info@z2ogalleria.it Antonio TAMBURRO Pittura Roma, 6° Sesto Art Gallery La mostra presenta una serie di nuove tele che l’artista ha creato in formati di medie e grandi dimensioni, confermando un suo personale percorso artistico in cui la pittura mai viene meno, cedendo a lusinghe concettuali Roma, MAXXI La mostra delle collezioni del MAXXI, Non basta ricordare, sottolinea la necessità di una visione più ampia e un approccio più dinamico per sviluppare e comunicare la collezione del museo: dunque non solo conservare ed esporre alcune eccellenti opere contemporanee e della storia più recente, ma anche attivare un processo vivo in cui la memoria della storia venga continuamente ricostruita, per dare all’opera una nuova vitalità, per continuare a produrre significati che ispirino in noi la comprensione del presente. Esponendo insieme le collezioni di arte e architettura, ci proponiamo di mettere in dialogo e far interagire entrambe le discipline, per creare un contesto culturale in cui sia possibile produrre uno scambio innovativo sul significato della creazione contemporanea e della democrazia. Fino al 28 settembre. Info 0639967350 Gianni PIACENTINO Roma, Giacomo Guidi Arte Contemp.nea Dal 7 marzo al 18 maggio 2014, Giacomo Guidi Arte Contemporanea presenta la mostra personale di Gianni Piacentino. In mostra una selezione di opere dell’artista torinese dagli anni ’90 ad oggi che testimoniano la grande vitalità e versatilità della sua produzione nell’ultimo ventennio, oltre alla presentazione di un nuovo veicolo - “GP” - appositamente realizzato per la mostra. Il lavoro di Gianni Piacentino risulta essere un caso unico nel panorama italiano e internazionale in quanto originale punto di contatto tra alcuni dei movimenti più significativi che caratterizzarono gli anni Sessanta e Settanta, come l’Arte Povera e il Minimalismo americano di Dolald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris e John McCracken. Info 06 68801038 Giosué MELI Luzzana, Museo d’arte Contemporanea La mostra è parte del progetto «GIOSUE’ MELI - LA RISCOPERTA DI UN GIGANTE», finalizzato alla ricerca storica artistica sull’artista, che sarà oggetto di una pubblicazione monografica, e alla tutela e alla valorizzazione della sua opera, in particolare della scultura di grandi dimensioni all’aperto denominata «Il Gigante» e datata 1841, patrimonio bergamasco - unico nel suo genere - che necessita di un urgente e complesso intervento di restauro per cattivo stato di conservazione dovuto a cause naturali. Sino al 30 aprile Info 035940547 Roberto SALBITANI fotografia Cinisello Bal., Museo della Fotografia Per la prima volta in mostra il percorso artistico quarantennale di uno dei maestri della fotografia italiana contemporanea.Il tema costante del suo lavoro è il rapporto difficile tra l’uomo contemporaneo e l’ambiente, distrutto e perduto, in cui vive.La mostra proposta comprende i sei più importanti lavori del fotografo. Sino al 4 maggio. Info 026605661 IRWIN - TURRELL Varese, Villa Menafoglio Litta Panza L'esposizione, realizzata in collaborazione con il Los Angeles County Museum of Art (LACMA), il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Getty Research Institute di Los Angeles e l'Archivio Panza di Mendrisio, inaugurata nella splendida Villa nel cuore di Varese il 27 novembre 2013, intende documentare la ricerca e la poetica dei due celebri artisti, americani, Robert Irwin e James Turrell, caratterizzata dal singolare utilizzo della luce come medium creativo e materia da plasmare, e il loro fecondo rapporto con Giuseppe Panza di Biumo che inserì le loro opere nella collezione.Sino al 2 novembre 2014. Info 0332239669 “CANTIERI” Arte al Centro Biella, Fondazine Pistoletto La mostra “Cantieri delle geografie della trasformazione” nasce dalla volontà di Cittadellarte nel presentare, durante la rassegna Arte al Centro 2013, una testimonianza di tutti i progetti e le attività che nell'arco di un decennio sono state raccolte e messe in rete all'interno del progetto-archivio-azione “Geografie della Trasformazione” (http:// www.geographiesofchange.net/ ). Nato nel 2004 da una ricerca di Juan Sandoval e Filippo Fabbrica, Geografie della trasformazione è un'opera di sistematica mappazione e messa in relazione di migliaia di attività, veri e propri cantieri aperti, che in ogni parte del globo stanno contribuendo alla trasformazione responsabile del mondo. Sino al 28 aprile 2014 Info 01528400 Pompeo MARIANI (1857-1927) Milano, Bottegantica L’esposizione presenterà 100 capolavori di uno dei principali esponenti della pittura italiana dell’Ottocento, in grado di ripercorrere le tappe fondamentali della sua carriera artistica. In programma dal 28 febbraio al 3 maggio 2014. Info 02.62695489 17 ARTECULTURA Leonilde Perseu Michele Giannattasio Gregorio Mancino RIFLESSIONI MARINE UNA CONGIUNTA AFFETTIVITA’ ELEFANTE INTELLETTUALE Il mare nell’immaginario dell’uomo riassume una dimensione multipla: può lasciare intendere un misterioso infinito, il surreale di una tempesta ed il coraggio di saper lottare contro l’avversità, come far anche pensare al desiderio di nuotare e ad una distensione di riposo in cui un controllato divertirsi sia anche motivo di salute. Gli elementi marini hanno certamente la loro benevola incidenza come particolarmente lo iodio per certe carenze salutari. Per una pittrice, poi, il mare, si presenta un’emozione continua che non si riesce mai a spegnere. Piace e basta, come appunto evi- denziano l’ombrellone e le sdraio di una spiaggia dove in lontananza le acque persistono senza mai annullarsi. L’aspetto, questo, che per certi versi induce a riflettere sul dipinto della pittrice Leonilde Perseu dal titolo “ATTESA MARINA” in cui l’atmosfera è realizzata, appunto, in virtù di un richiamo che quasi nasconde se stesso. E le tonalità del mare, come della spiaggia, dipinte in aperta distesa di cielo e mare esprimono l’emozione in virtù della quale la pittrice ha dipinto. Tanto da far dire che ogni pittore dipinge il suo mare, ma ognuno lo interpreta secondo la personale sensibilità. Altrimenti si scompaginalo stesso significato del mare. Marpanoza Sull’ascendenza della forma-pensiero che caratterizza gran parte della pittura di Michele Giannattasio, perseverata nella soggettività della sua prestazione pittorica, il dipinto riprodotto in aprile 2014 ”FIGURA CON DALMATA” amplifica ancorpiù l’orizzonte della sua costante emozione creativa tutta riversa sullo scavamento conoscitivo della figura umana ed i suoi allacciamenti animati che nel caso interessa la dolcezza misteriosa del cane vivacemente guardingo ai piedi della figura come a voler proteggere la sicurezza della donna che distesa di costato riflette pensierosa. Segnali questi di una domanda persistente circa un fenomeno di reciprocità in cui la presenza dell’una coinvolge anche la sicurezza dell’altra. Tanto che il rosso sentimentale della figura viene fedelmente ricambiato nel bianco del cane con due occhi sulla fronte accennati al divenire. Un prodigio pittorico sia per la realizzazione espressionista della figura, sia dal sostare guardinga del Dalmata in sintonia di spinta quanto di bonaria familiarità. (Marpanoza) La metafora è da pensare che sia il mezzo che fa pittore davvero moderno Gregorio Mancino. Lui, l’artista, che modernizza l’antico e l’oggetto usato, il pittore che rende piacevole la stranezza, appunto, mediante la metafora appropriata da non confondere con un comune adattamento che non porta da nessuna parte, al contrario di Mancino che intellettualizza l’elefante tra l’azzurro e il Tricolore con due occhi che sembrano parlare ad un mondo che vive oltre la coscienza umanOvvero, forse, il desiderio di un linguaggio intergeneris alimenta la ricerca conoscitiva del pittore che fa della meraviglia lo scopo del suo percorso creativo. L’artista dota di una spiccata intelligenza che, oltre a farlo viaggiare in continuazione, sensibilizza il pittore anche alle attrattive negli angoli più remoti del mondo che Mancino raggiunge per rapporti d’arte e donazioni varie dovute al solidale della sua magnanimità. (Marpanoza) Leonilde Perseu “ATTESA MARINA” Olio su tela. 18 ARTECULTURA Michele Giannattasio “FIGURA CON DALMATA” 1993 Olio su tela Gregorio Mancino “ELEFANTE A ZANZIBAR” 2011 Tecnica mista cm. 50x70 Marco Faggi ALL’ORIGINE DEL PRINCIPIO Una riflessione sognante è pur sempre un desiderio del profondo spirituale. Un indiscutibile appetito di conoscenza è nient’altro che questo. Tant’è che “DOVE NASCE LA SPINTA”, titolo del dipinto che Marco Faggi ci fa conoscere questo mese di aprile, muta nella sua versione espressiva, ma l’origine della “spinta evocativa” si deve pur sempre al rispecchio di un suo profondo desiderio di meraviglia costantemente alla ricerca della sua verità nell’infinita fonte dell’ignoto. Aspetto che il pittore conferma nella visuale dell’opera che dal giallo pallido poi si dilunga all’infinito sempre più nello spento azzurro-cenerino. L’abbozzo pittorico gestito da un lanoso marrone che nella filologia creativa del pittore potrebbe benissimo segnare l’origine della spinta creativa che nel suo cosciente si domanda. Quanto ancorpiù si avvera anche per le varie intercalanze che si disseminano sotto la visuale pittorica nel prolungamento del marrone. Una pittura-pensiero nella quale a dipingere è soprattutto l’inconscio impegnato a raggiungere la coscienza. La spinta universale in ricerca della sua particolare identità che il pittore poi comunica nella forma che meglio appaga il suo desiderio di comunicazione che nasce dall’ignoto e poi diventa realtà per magistero di natura. Marpanoza Marco Faggi “DOVE NASCE LA SPINTA” Terra cotta e resine CORTINA ARTE Via MAC MAHON, 14 (Cortile int.7) 20155 MILANO -ITALIA Tel 02/33607236 www.cortinaarte.it E-mail: artecortina@artecortina.it PERMANENZE DINO BUZZATI GIANCARLO CAZZANIGA GIANCARLO CERRI GIOVANNI CERRI ROBERTO CRIPPA DADAMAINO FORTUNATO DEPERO LUCIANO MINGUZZI Inaugurazione delle mostre ore 18,30 25 marzo - 12 aprile 2014 LEONARDO BELLANDI DE CLEMENTE Identità multiple GALLERIA GALLERIA PONTE ROSSO PONTE ROSSO 20121 - Milano via Brera 2 Tel/Fax 02/86461053 Corrisp. via Monte di Pietà1/A E-mail:ponterosso@ponterosso.com www.ponterosso.com GALLERIA PONTE ROSSO AGENDA Stagione 2013/2014 PAOLO PARADISO X .TRA .ORDINARY PLACES *** 15 aprile - 10 maggio 2014 ARIEL SOULE’ La visita a cura di Stefano Cortina Streetlife, 2013 Ariel Soelè, La visita, olio su tela, cm. 100x72 Inaugurazione sabato 29 marzo ore 18 dal 29 marzo al 4 maggio 2014 ASSOCIAZIONE CULTURALE R. CORTINA Via Mac Mahon, 14 (Cortile interno n. 7) 20155 MILANO - ITALIA Tel/Fax 02/33607236 - Cod.Fisc. 97181820156 Orario di apertura: 10-12,30 / 15,30 -19 Chiusura: domenica e lunedì domenica 23 marzo aperto dalle 15,30 alle 19,00 19 ARTECULTURA “MARC’ANTONIO E CLEOPATRA” SENZA ASPIDE E CON IL BELLO DELL’INTELLIGENZA Richard Burton e Liz Taylor, indimenticati Antonio e Cleopatra Ultima nota di “Traviata” su Violetta che spira. Sipario, noi a tendere le orecchie per il dopo che non può non esserci. Infatti. Applausi per il coro e il suo direttore, e per i coprotagonisti. S’affaccia il tenore, che non ha demeritato, però; e arriva il primo buuu insieme con qualche fischio, certo coperti dagli applausi, ma lui c’è rimasto male e l’indomani dichiarerà che non metterà più piede in quel teatro, e provate a indovinare di che teatro si tratta. E’ il turno di Diana Damrau, sono applausi convinti che proseguono, ma affievolendosi, per il direttore d’orchestra.Arriva il momento che aspettavamo, cioè la materializzazione del regista, e il loggione si scatena. A noi i buuu non piacciono, preferiremmo la mancanza di applausi, il silenzio può essere terribile, ma anche la nostra “pietas” ha dei limiti, e questo tizio se l’è andata a cercare, più di tanto non riusciamo a intenerirci. Grazie a lui e alle sue incongruenze gli artisti si sono smarriti in un gioco di banalità, con la povera Damrau, costretta a fare la vezzosa, che non sapeva dove mettere le mani, la testa, lo sguardo e l’intero se stessa, e l’aggravante di scene di massa ridicole, i coristi trasformati in un manipolo di mentecatti sgangherati. Perciò buuu a non finire, e il regista a incassare con mezzo sorriso tirato, certa gente ha la scorza, ma se si sente superiore fa malissimo. La morte dell’opera lirica 20 ARTECULTURA sarà questa, gli intenditori a casa in compagnia di CD e DVD, i presenzialisti e i parvenu a intasare la prima e, dopo, i teatri affollati da dopolavoristi russi e cinesi disposti a subire qualsiasi atrocità venga loro propinata tanto non farebbe differenza. A un mese di distanza ancora stiamo meditando sulla voluttà di annichilimento della lirica che anima l’operato di troppi registi, quando accade il miracolo.Domenica 5 gennaio, su RAI 5, ecco “Marc’Antonio e Cleopatra”, ufficialmente serenata a due voci di Johann Adolf Hasse (16991783), composta nel 1725 e di cui conoscevamo a malapena l’esistenza. Si tratta di una registrazione effettuata a Palazzo Labia, in piena Serenissima, il 14 giugno 2013, l’Ensemble Musica Venezia diretta da Sergio Balestracci, il soprano Elena Bertuzzi e il contralto Giovanna Bragadin poste a fianco del direttore, perciò forma “a concerto”; ma davanti a loro un piccolo palcoscenico circolare sul quale è il muoversi in pantomima di due mimi bravissimi, Margherita Pirotto ed Enrico Caro. Una magia: musica seducente e voci puntuali e nitide, il barocco non ha bisogno d’altro per conquistare; ma il di più avviene sul piccolo palcoscenico, Margherita Pirotto ed Enrico Caro a esplicitare una fisicità al di là della semplice bellezza, i loro intrecciarsi di mani e parlarsi di sguardi a seguire la musica potenziandone l’impatto.Reduci dalla sfortunata battaglia di Azio, Antonio e Cleopatra capiscono che è la fine, e la vivono con consapevolezza ora dolente e ora forzatamente gioiosa, amandosi, brindando, danzando un principio di tango, diffondendo un messaggio radiofonico e scrivendo le ultime volontà, lei fascinosissima a condurre il succedersi degli umori, lui succube a seguirla, i loro sguardi che sembrano incalzare gli eventi, lucido e determinato e buio quello di lei, accorato quello di lui. E’ una disperazione che non perde la dolcezza, il pugnale che dovrà spegnerli evocato con malinconico sollievo; fino all’uccidersi nella tenerezza delle voci e della musica, lui che trafigge il bel corpo di lei come fosse un estremo atto d’amore -niente aspide, ma lamaprima di svenarsi in composta armonia. Da restarci senza parole. Ecco un regista degno di dirsi tale, cioè ecco Marco Bellussi, che merita tutto il meritabile. Quanto a questo piccolo, grande evento che ci ha conquistato, uno sconosciuto angelo del paradiso ce lo ripropone su You Tube, dove raccomandiamo di andarlo a cercare sia agli amanti del barocco e sia agli estimatori della bellezza e dell’intelligenza quale ne sia la forma, sopportando anche il disagio, al 25°minuto, di qualche secondo di buio tecnico. Forse per l’opera lirica c’è ancora speranza. Giovanni Chiara La mostra, organizzata dal Comune di Milano, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura e Arthemisia Group, realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna e curata da Alfred Weidinger, affermato studioso di Klimt e vicedirettore del Belvedere, presenta per la prima volta a Milano alcuni dei piu` noti capolavori provenienti dai piu` importanti musei.Proprio il Museo Belvedere, in occasione del 150° anniversario della nascita di Klimt ha organizzato nel 2012 una grande mostra che dava conto della formazione, dello sviluppo e dell’apice della carriera artistica del genio austriaco, riunendo molti lavori di Klimt tra cui 40 oli. Nella mostra milanese, aperta dal 12 marzo al 13 luglio a Palazzo Reale, ve ne saranno 20, oltre ad altri suoi lavori e di artisti a lui vicini, a cominciare dai fratelli Ernst e Georg, per un totale di oltre 100 opere. La ricostruzione originale del “Fregio di Beethoven” – esposto nel 1902 a Palazzo della Secessione a Vienna, fondata nel 1897 – chiudera` il percorso espositivo, occupando un’intera sala e “immergendo” il visitatore nell’opera d’arte totale, massima aspira- zione degli artisti della Secessione viennese e tutto il percorso espositivo si avvarra` di un allestimento che integra tematiche e opere nel contesto di arte totale proprio del movimento. La mostra si propone dunque di indagare i rapporti familiari e affettivi di Klimt, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuola di Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e la musica attraverso l’esposizione di opere provenienti anche da altri importanti musei, tra cui diversi capolavori come Adamo ed Eva (Adam and Eve), Giuditta II, Girasole (Sonnenblume) e Acqua mossa (Bewegtes Wasser). Gustav Klimt nasce nel 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna, secondo di sette fratelli (tre ragazze e quattro ragazzi): il padre Ernest, immigrato boemo, è orafo mentre la madre, Anna Finster, è appassionata di musica lirica. Tutti i figli maschi della famiglia Klimt ebbero capacità artistiche: i fratelli minori di Gustav, Ernst e Georg, furono anch'essi pittori. Le condizioni economiche della famiglia, già compromesse, diventano precarie dopo la crisi economica del 1873 causata dal fallimento dell'Esposizione Universale di Vienna.Nel 1898 si inaugura la prima mostra della Secessione viennese, movimento artistico costituitosi l'anno prima con Klimt presidente. La secessione pubblica una propria rivista, Ver Sacrum (primavera sacra) di cui verranno pubblicati 96 numeri, fino al 1903. Alla prima mostra vengono esposte opere dello stesso Klimt, di Auguste Rodin, Puvis de Chavannes, Arnold Böcklin, Alfons Mucha e Fernand Khnopff. La seconda mostra inaugurerà il Palazzo della Secessione, appositamente progettato da Joseph Maria Olbrich con elementi greco-egiziani: all'ingresso venne collocata la frase di Ludwig Hevesi A ogni tempo la sua arte, all'arte la sua libertà. Nonostante lo scandalo tra i benpensanti, Klimt trova i suoi mecenati tra le ricche famiglie ebree della borghesia viennese, che amano l'arte d'avanguardia: l'industriale dell'acciaio Karl Wittgenstein, la famiglia Knips, l'imprenditore tessile Wärndorfer. Alle mogli di questi influenti personaggi, Klimt dedicherà dei famosi ritratti. Aoristias Info 02 54917 -- www.ticket.it/klimt KLIMT. Alle origini del mito Gustav Klimt, JUDITH I (1901) Gustav Klimt, ADELE BLOCH -BAUER I (1907) 21 ARTECULTURA Musée d'Orsay. Capolavori DEGAS, La signorina Lala al Cirque Fernando (1879) olio su tela, 117 x 77 cm, National Gallery , Londra Dal 22 febbraio all’8 giugno 2014 il Complesso del Vittoriano di Roma presenta la grande mostra “Musée d’Orsay. Capolavori”. L’esposizione porta per la prima volta a Roma straordinarie opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi, Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van Gogh, Manet, Corot, Seurat e molti altri, proponendo un percorso artistico che – attraverso una selezione di settanta opere – parte dalla pittura accademica dei Salon e attraversa la rivoluzione dello sguardo impressionista fino ad arrivare alle soluzioni formali dei nabis e dei simbolisti. La storia delle avanguardie e della modernità sarà preceduta dall’inedito racconto di come una ex stazione ferroviaria nel cuore di Parigi sia divenuta uno dei musei più importanti al mondo. Dalle diverse origini delle sue collezioni alla costruzione dell’edificio per l’Esposizione Universale del 1900 fino alle trasformazioni successive, con una particolare attenzione al fondamentale lavoro di allestimento e museografia realizzato nel 1986 dall’architetto italiano Gae Aulenti, scomparsa l’anno scorso. “Musée d’Orsay. Capolavori”, curata da Guy Cogeval e da Xavier Rey, è ar- 22 ARTECULTURA GAUGUIN, I Raro Ter Oviri, Dallas Museum of Art ticolata in cinque sezioni: la prima è incentrata sull’arte dei Salon, nucleo originario della collezione, che viene posta a confronto diretto con l’allora emergente arte realista, al tempo disprezzata; il rinnovamento della pittura accademica da parte di artisti come Cabanel, Bouguereau ed Henner, che ottennero grande successo tra il 1860 e il 1870, si svolge parallelo alla nascita e all’affermarsi della pittura realista di Courbet.La seconda sezione illustra i cambiamenti apportati alla pittura di paesaggio dalla Scuola di Barbizon, che danno inizio allo studio impressionista della luce. Seguirà quindi la sezione dedicata alla modernità ritratta dagli impressionisti. Malgrado il loro interesse per la resa degli effetti della luce en plein air, le loro opere non si limitano ai paesaggi di campagna e ai suoi piaceri. Al contrario, gli impressionisti cercano una corrispondenza tra la modernità della loro tecnica e i soggetti rappresentati. La mostra seguirà poi l’evolversi del linguaggio pittorico della seconda metà dell’Ottocento nella sua declinazione simbolista. Questo movimento, difficile da descrivere potendo assumere numerose forme e occuparsi di diversi generi, come ritratti, scene di costume o paesaggi, testimonia un sentimentalismo insistito. Dopo aver a lungo meditato sulla lezione impressionista, i pittori che seguirono Gauguin a Pont Aven, in una Bretagna allora percepita ancora lontana dalle grandi trasformazioni del secolo, come il gruppo dei nabis, inventarono un nuovo registro di forme, dando alle loro opere un particolare contenuto emotivo. Ed infine la mostra si concluderà con l’eredità lasciata dall’impressionismo, il cui valore postumo è immenso e quasi immediato. A partire dagli anni 1880 i pointillisti spingono al limite la separazione delle macchie cromatiche portata avanti dagli impressionisti. Alcuni impressionisti abbandonano il realismo, come Monet, i cui colori sono sempre più indipendenti dalla natura e stesi con un numero crescente di pennellate. L’abbandono della prospettiva è ormai definitivo e le sperimentazioni si moltiplicano, dal cloisonnisme di Gauguin ai nabis, che riaffermano la dimensione decorativa della pittura in opere di grande formato. In un certo senso si ritrova, grazie alla complessità delle nuove tecniche, la maestà e la grandezza della pittura classica. Info 066780664 Il punto Maestri contemporanei Silvia Menuzzi LA FANTASTICA INTUIZIONE DELLO STIMOLO CREATIVO E L’IDEAZIONE DELLA LIBERA ARMONIA Milano, Sala Olimpia Artecultura 16 - 29 aprile 2014. Inaug.ne h. 17 Su vecchi manuali di storia dell’arte è ancora possibile leggere della distinzione tra arti maggiori ed arti minori, divenuta poi più recentemente arte pura vs arte applicata. Una distinzione che, se forse poteva aver una funzione di orientamento tecnico professionale, oggi è completamente superata. L’arte non ammette didistinzioni, è per sua natura sintetica e globale. Un pensiero, questo, che Silvia Menuzzi ha compreso benissimo, è solo sufficiente dare uno sguardo, anche solo di sfuggita, ai suoi lavori per comprendere la forza organica della sua creatività. Tra un oggetto o un quadro non c’è alcuna differenza, lo stile e l’energia che configurano sono sempre i medesimi. Si avverte subito nelle composizioni della Menuzzi il fascino di una struttura visiva quasi calligrafica e del resto non si può ignorare che grandi civiltà devono molto alla loro scrittura che non è solo, come si possa banalmente pensare, decorazione, ma soprattutto pensiero, paesaggio delle mente. Lo splendore della scrittura in caratteri cufici o delle miniature irlandesi del VII-IX sec. sono lì ad indicare la potenza evocativa, fantastica del segno che diventa sempre più esuberante. Di questa esuberanza è portatrice anche Menuzzi che, però, sa imprimere ai 23 ARTECULTURA suoi disegni un ordine lucido, basato su nette articolazioni grafiche che si incontrano senza contaminarsi in una sorta di puzzle dall’acuto risvolto simbolico. Un ordine, in questi lavori, è sempre latente, in quanto ubbidisce ad una specie di meccanismo psicologico come già molti anni fa aveva affermato Ernst Gombrich, insigne storico dell’arte nel suo celebre volume il senso dell’ordine: studio 24 ARTECULTURA sulla psicologia dell’arte decorativa. Tuttavia nelle opere della Menuzzi questo ordine non ha nulla di schematico o di prestabilito, appare piuttosto come un work in progress. Infatti le sue composizioni tendenzialmente si potrebbero espandere all’infinito, una volta che la scrittura, le immagini si sono svincolate da una narrazione logica od episodica per adattarsi, invece, al personale flusso inventivo dell’autrice. Ed è a questo punto che si può comprendere la sua concezione del design, lontana da certe asettiche e funzionaliste espressioni per essere piuttosto comunicazione primaria del sentimento e delle emozioni. Il suo immaginario si pone in sintonia con la spiritualità di diverse culture, come, forse, quella indiana, che l’artista con ironia trasfigura in linguaggio dalle nervature quasi pop, ritmate da un’evocativa imagerie che sembra riandare ai tempi mitici degli anni Sessanta, alle splendide copertine dei Beatles che tanto influsso ebbero sull’arte contemporanea dell’epoca. Menuzzi è un’ artista, una creativa in senso lato che si pone pertanto in un sensibile ascolto delle tensioni culturali del proprio tempo, in lei vige il principio estetico di ridurre ogni oggetto plastico tradizionale alla sua configurazione calligrafica, farne una specie di mappa, per meglio comprenderlo e viverlo. Da qui emerge il carattere personale del suo stile, inconfondibile, della sua “scrittura” pervasa in profondità da un horror vacui che diventa armonia e colore. Le sue composizioni sono caratterizzate da un magico restyling che imprime ritmo e vivacità alle sue espressioni. Esse si configurano come una sorta di moderno arazzo in cui la trama risolutiva della forma si sviluppa con coerente articolazione. In tempi, come quelli attuali, in cui purtroppo anche nell’arte un certo pressapochismo sembra avere sempre più spazio, è bello constatare come per artisti dotati, il senso della professionalità, dello scrupolo esecutivo, che non vuol dire pedanteria, abbia ancora il suo giusto ed apprezzato rilevamento. 25 ARTECULTURA Menuzzi nelle sue opere rivela la sua anima senza malizia, ma con acuta intelligenza visiva, con la capacità di imprimere ai suoi disegni una limpida vena poetica. Colore e forma si integrano nella configurazione d’insieme, rivelano il potere costruttivo della linea che incide e definisce le aree su cui poi interviene la potenza sensitiva del colore. L’artista stilizza senza manierismi, ma con eleganza. 26 ARTECULTURA Nascono così dei sorprendenti collages “pitto-grafici” in cui la forma esprime la sua purezza espressiva. Nelle sue composizioni si intuisce la dinamica della forma che con lucida trasfigurazione imprime il suo stigma alla compenetrazione tra la sfera della realtà e quella del sogno. Il linguaggio visivo di questa coerente e vitalissima artista fa riferimento ad una lettura della realtà in chiave di sottile ironia, di magia delle forme e dei colori che comunicano nella loro immediatezza. La Menuzzi gioca con la vivacità della metafora, dell’allegoria in una sorta di interiore levità che affascina e coinvolge. Arte, quindi, non più come rappresentazione o mimesis, ma come libera ri-creazione che apre le energie della mente in una rinnovata esperienza delle proprie percezioni emotive ed intellettuali. Teodosio Martucci Alfredo Pirri “ARIE” Dall’11 Marzo al 10 Maggio 2014, la sede di Milano della Galleria Giacomo Guidi Arte Contemporanea (via Stoppani 15/c) ospita la personale di Alfredo Pirri, artista noto nel panorama artistico internazionale, la cui carriera vanta importanti partecipazioni quali la Biennale di Venezia, il PS1 di New York, la Biennale d’arte contemporanea dell’Avana. A Milano, Pirri presenterà un ciclo di dieci opere inedite realizzate per l’occasione, in bilico fra astrazione e figurazione. Tutte titolate ‘Arie’ e di medesime dimensioni – 208 x 108 cm – sono frutto di un processo lungo e minuzioso, e di una stratificazione di passaggi. Realizzate su supporti di plexiglas colorato in pasta sul cui verso vengono applicate attraverso l’utilizzo di resine speciali, delle piume conciate, successivamente spolverate con pigmenti puri, lavate, e infine ritoccate con vernici acriliche a pennello. A completare l’opera è una cornice appositamente progettata che funge anche da ‘schermo’ poi- ché nel suo bordo interno si riverbera il colore sintesi di quello del plexiglas stesso e della materia pittorica. Le “Arie” appaiono come dei vortici di piume, la cui percezione oscilla tra materiale e immateriale, restituendo un’impressione di movimento seppur congelato, come fossero fotogrammi di un film, pose momentanee e sfuggenti. La materia si presenta quindi come un frammento di colore leggerissimo e impalpabile, in equilibrio “fra qualcosa di pungente, animale e qualcosa di etereo” come l’artista stesso afferma. Alfredo Pirri (Cosenza 1957) vive e lavora a Roma. Col suo lavoro si è imposto all’attenzione del pubblico a partire dalla metà degli anni Ottanta. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero: Biennale di Venezia, PS1, New York, Biennale d’arte contemporanea dell’ Havana, Palazzo delle Papesse, Siena, Walter Gropius Bau, Berlino, Villa Medici, Roma. Info 02 - 91477463 Alfredo Pirri, Passi, Installazione a Palazzo Te di Mantova, 2013, Cristallo argentato, rottura meccanica, collezione del museo, Foto: Paolo Pescasio, Courtesy: L'artista e Palazzo Te, Mantova Giovalli Bellini, PIETA’ Giovanni Bellini LA PITTURA DEVOZIONALE UMANISTICA Milano, Pinacoteca di Brera 2 aprile - 6 luglio 2014 Il restauro della celebre Pietà di Giovanni Bellini, appartenente alla Pinacoteca di Brera, è l’occasione per ripercorrere la prima carriera del pittore veneziano, grande protagonista dell’arte rinascimentale italiana, attraverso il particolare angolo di visuale offerto dal suo modo di affrontare il tema del Cristo in pietà, che ricorre con frequenza nella produzione dell’artista e della sua davvero efficientissima bottega. Giovanni Bellini sviluppa in senso moderno la tradizione iconografica bizantina, richiamata in mostra dalla piccola tavola con Cristo in pietà con la Vergine dolente del Museo Horne di Firenze (prima metà del XIV secolo). Da inventari superstiti sappiamo infatti che nella città lagunare le icone di Cristo erano una presenza familiare nelle case e nei conventi ed erano dunque parte integrante delle consuetudini visive degli artisti veneziani. La sezione centrale della mostra presenta la straordinaria Pietà di Brera, resa finalmente leggibile anche nei suoi valori cromatici dal recente, complesso restauro, terminato a fine 2012 e condotto dai restauratori del Laboratorio interno al museo: Paola Borghese, Andrea Carini e Sara Scatragli, con la direzione di Mariolina Olivari. Il tono freddo della tavolozza è il segno più immediatamente percepibile del distacco di quest’opera dalla tradizione pittorica lagunare, dal colore saturo e dorato delle icone così come da quello pieno e smaltato di Antonio Vivarini. Info e prenotazioni 02 92800 361 27 ARTECULTURA Roberto Zomero UNA LIRICITA’ AZZURRINA CHE COLLEGA LA CAMPAGNA ALL’URBANO IN DISTESO RITMO PITTORICO Sala Azzurra Artecultura 1-28 aprile 2014 Milano, Sala Azzurra Artecultura 1-28 Aprile 2014. Inaug.: 05/04/ h. 18 Si avverte nella meditata pittura figurativa di Roberto Zomero una raffinata scelta operativa. L’artista si sente particolarmente coinvolto nel dialogo con l’ambiente, ben al di là di una volontà illustrativa o di racconto. La sintonia tra lo spazio e il sentimento è il filo conduttore della sua ricerca, della sua creativa operosità. Zomero possiede il temperamento dell’osservatore attento ed acuto, che quando dipinge non si lascia fuorviare da dettagli decorativi o di circostanza. Il paesaggio possiede, a suo modo, un’anima, una verità interiore che l’artista cerca di intuire con i mezzi tecnici, professionali della pittura, 28 ARTECULTURA oltre naturalmente confidando nella personale ispirazione. Così la sua pittura si concretizza in un suggestivo tonalismo, nel quale, spesso, come nota dominante, prevalgono il blu, l’azzurro che l’artista dispone con sicurezza di effetti luminosi e cromatici. Uno dei pregi particolari della sua pittura consiste nell’assoluta mancanza di stilizzazioni di maniera, la sua espressione pertanto è limpida e genuina al tempo stesso. Ecco che allora nelle composizioni di Zomero si coglie con particolare suggestione il senso del tempo, del suo trascorrere non tanto in senso cronologico, quanto psicologico, intuitivo. Appare chiaro come in questi silenziosi dipinti l’emozione entri in sottile sintonia con la realtà rappresentata, la trasfiguri in una chiave davvero evocativa, senza, però, nascondimenti metaforici, allusivi. Da rilevare poi il modellato pittorico di Zomero, non plastico o razionalmente prospettico, ma dinamico e fluido, realizzato più con il lento cangiarsi del colore e della luce che con il convenzionale ritmo di masse. Quindi Zomero nel suo confronto con la realtà esterna, vale a dire con i suoi aspetti consueti, emerge nel profilo della sua personalità, nella sua originalità di pittore ed interprete. Pertanto anche il rapporto con la natura acquista questa nota di profondità senza sconfinare in puri effetti post-impressionistici, ma valoriz- Pagina disinistra: CAMPAGNA INNEVATA cm. 40x50 MARINA NORDICA cm. 40x50 Sopra, da sinistra inn senso orario BARCHE SUL LAGO cm. 30x40 LA CACCIA cm. 40x50 VENEZIA cm. 50x70 VENEZIA cm. 49x50 BOSCO INVERNALE cm. 50x60 zando le atmosfere, gli incanti interiori che una determinata visione può suscitare. E Zomero vi riesce con i suoi ritmi cromatici e luminosi, cadenzati su pause quasi d’inconscio e che conferiscono alle sue immagini una commossa sensibilità. Una pittura, quindi, che per fortuna si mantiene lontano dalle mode, da quelle sofisticazioni che purtroppo tanto allignano nell’arte contemporanea. La bellezza, pare suggerire Zomero, non è una realtà di retaggio romantico o passatista, ma mondo emotivo, di pensieri e di sensazioni che si devono avvertire in primo luogo nel proprio animo a cui poi in un secondo tempo il linguaggio artistico-pittorico imprime loro la sua inconfondibile traccia. Per questo Zomero è un pittore, in quanto con il mondo dei colori, delle forme ha la possibilità di estrinsecare quelle emozioni, quei pensieri che altrimenti rimarrebbero inesplorati e soprattutto inascoltati. Ecco perché di fronte ai dipinti di Zomero si nota una suggestiva serenità, uomo e natura appaiono spontaneamente integrati, senza il bisogno di far riferimento a dettami ecologici. In un mondo come quello attuale, spesso così malevolmente pressante, non è facile mantenere un personale raccoglimento, un senso di positiva indipendenza e di ascolto di quello che il proprio animo detta e stimola. Zomero ci riesce e la sua pittura ne è una notevole conferma che non può lasciare indifferenti quanti seguono con attenzione la sua pittura e sono pertanto in grado di comprenderne il significato. L’arte di Zomero si rivela così coerente nella sua impostazione, sia dal punto di vista tecnico ed espressivo che da quello ideale, dei contenuti. Un linguaggio visivo, il suo, che non si appaga della dimensione puramente estetica della pittura, ma ne approfondisce la realtà psicologica, spirituale con aperta franchezza. Il senso delle sue composizioni viene sottolineato da un raffinato equilibrio dell’insieme, dalla sensibile convergenza di disegno e colore per interrogare sul serio i lati autentici della vita, delle sue emozioni, nell’infinito scorrere del tempo Aoristias 29 ARTECULTURA Giampietro Maggi, VENEZIA-LA SALUTE cm. 50x70 30 ARTECULTURA IMMAGINI E LUOGHI a cura di Aoristias Charlotte PERRIAND Architetto, urbanista, progettista collaboratrice di Le Corbusier, viaggiatrice solitaria e instancabile, unica per ingegno e anticonformismo, Charlotte Perriand è stata una protagonista del design del Ventesimo secolo e ha influenzato il modo di abitare contemporaneo. Nel corso degli anni '30 parallelamente alla sua attività di designer, si dedica alla fotografia, attraversa l’Europa realizzando immagini che poi diventano fonte d’ispirazione per i suoi progetti, elementi d’arredo, ma anche vere e proprio opere d’arte. I soggetti si susseguono in un gesto di scelta intuitiva: registra, annota, imprime le forme (e le idee) che catturano la sua attenzione. E così la struttura metallica di un ponte, la trama della rete di un pescatore, un sasso diventano punti di partenza per la creazione dei suoi tavoli, librerie e poltrone. Milano, Galleria Carla Sozzani. Dal 6 aprile al 4 maggio. Info 02 653 531 TESTORI, a 20 anni dalla scomparsa A venti anni dalla scomparsa del drammaturgo, scrittore, critico letterario, critico d’arte e pittore milanese, se ne ricorda la figura umana e si riflette sulla sua incisiva presenza nel panorama culturale italiano del secondo novecento. I profondi valori etici, veicolati attraverso la parola e l’immagine, fanno di Giovanni Testori un “rivoluzionario” della cultura del suo tempo. L’esposizione alla Galleria Il Triangolo propone opere di alcuni artisti italiani e di diverse nazioni europee, presentati in Italia da Testori negli anni ottanta. Artisti divenuti poi famosi. Nella rassegna sono presenti opere di Cucchi, Frangi, Velasco, Verdi, Vitali, Disler, Gabai, Varlin, Vallorz, Damiano, Mitsuuchi, Kern, Chevalier, Koberling, Mehrkens, Schindler. Completeranno la mostra alcuni “ritratti a Testori“. Cremona, Galleria Il Triangolo. Sino al 2 aprile. Info 037232291 Leonid TSVETKOV Venerdì 21 marzo 2014 la Galleria Ex Elettrofonica ha inaugurato Disturbances, un progetto inedito di Leonid Tsvetkov, a cura di Manuela Pacella. Disturbances è la naturale evoluzione dell’opera Everyday Downfall che l’artista ha realizzato durante la residenza presso l’American Academy di Roma, presentata al pubblico nel febbraio del 2013. Everyday Downfall è frutto dell’interesse che Tsvetkov nutre verso il reperto archeologico come espressione di usi e costumi del passato e, soprattutto, come chiave di lettura di ciò che oggi può potenzialmente divenire un reperto per gli archeologi del futuro. L’ispirazione di base è Monte Testaccio, luogo dallo stesso artista definito come “un paesaggio di rifiuti”. L’aspetto fascinoso di Monte Testaccio non risiede solamente nel fatto che il sito è costituito da cocci di anfore del II e III secolo dopo Cristo provenienti dalla Spagna, ma che oggi questa discarica del passato sia ritenuta di alto valore estetico – oltre che conoscitivo. Roma, Galleria Ex Elettrofonica. Dal 21 marzo al 30 maggio. Info 0664760163 BONALUMI CASTELLANI FONTANA PINELLI La Costantini Art Gallery di Milano con questa mostra presenta un percorso che ha caratterizzato la storia dell’Arte non solo Nazionale, ma di rilevanza, indiscutibilmente, internazionale. In esposizione opere primarie di Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, e Pino Pinelli, a rappresentanza di un periodo dell’Arte Moderna e Contemporanea che, partendo dal caposcuola Fontana, giunge fino a Pinelli, storico-contemporaneo dell’attuale ricerca basata, principalmente, sulla disseminazione aniconica; dal precursore della percezione, passando attraverso forme d’arte minimaliste a rappresentanza di una divulgazione segnica e materiale contenuta all’interno della struttura, sfociando infine in una disseminazione reale e priva di costrizioni. 5 aprile - 10 maggio. Info 02 8739 1434 Ester Maria NEGRETTI Dopo numerose partecipazioni alle collettive organizzate dalla Galleria Lazzaro di Milano, Ester Maria Negretti si presenta per la prima volta con una interessante personale dal titolo “ Dialogo Figurativo – Astratto”. Questa mostra è unica nel suo genere in quanto svela i segreti nascosti del fare artistico, ciò che muove, ispira e guida la pittrice nella sua costante osservazione volta alla ricerca del visibile oltre l’apparenza. L’artista dimostra con le sue realizzazioni recenti come possa prima attingere ed ispirarsi al reale per poi raggiungere l’astrazione passando da una costruzione geometrica che sfalda e ricompone una nuova e più profonda realtà. La continua ricerca della giovane pittrice comasca verso nuovi materiali e sperimentazioni, non la allontana dall’uso dei tessuti dei suoi primi esperimenti.La mostra è anche l’occasione per presentare al pubblico milanese il suo più recente catalogo”Ester Maria Negretti”. Sino al 5 aprile. Info 02 365 219 58 PERSONAL FOODONSALE Sabato 12 aprile 2014, nell’ambito della manifestazione La Scienza in Piazza® 2014 – Food Immersion (28 Marzo-13 Aprile 2014) promossa da Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna, verrà presentato il progetto personal foodonsale: un libro di ricette d’artista e un evento gastronomico dove il pubblico potrà gustare una selezione di alcuni piatti tratti dal volume. Personal foodonsale parte dall’idea che l’attività culinaria si trovi esattamente al crocevia tra arte e scienza, in quanto è basata su processi chimico-fisici ma ispirata e costruita sulla base di concetti astratti e creativi. Il progetto è il seguito ideale di personal effectsonsale, evento basato sull’esposizione e la vendita di oggetti personali appartenuti a 150 artisti contemporanei, tenutosi al Padiglione Esprit Nouveau di Bologna nel gennaio 2012. Personal foodonsale mantiene saldo l’interesse verso l’ambito personale e intimo dell’artista, insito già nella precedente edizione, coinvolgendo 50 artisti italiani di diverse generazioni. 50 artisti sono stati invitati a interagire con una delle più grandi tradizioni italiane, quella gastronomico-culinaria. Info 349 1250956 Lucy MOLINOS Lucy Molinos è una pittrice dalla sensibile vena creativa che ispira il suo linguaggio visivo ad un simbolismo interiore di forte impatto comunicativo ed emozionale. Elementi Pop, di neo-figurazione, assonanze con la Transavanguardia arricchiscono il suo primario stimolo espressivo in immagini pervase da onirica e palpitante allegoria. Una pittura, la sua, di notevole tensione espressiva che si denota anche per la sintesi compositiva. L’artista ha esposto in molte significative mostre, sia a livello nazionale che internazionale riscuotendo sempre aperti consensi. Lucy Molinos, MASSACRO A GAZA Errata corrige. In riferimento a quanto pubblicato sul numero di Marzo 2014 di Artecultura pag. 33 si afferma che la curatela di SARA FONTANA si riferisce unicamente all’esposizione della coppia Tiziana Priori e Armanda. Le scuse agli interessati per l’involontario equivoco. 31 ARTECULTURA ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’ LA PARTECIPAZIONE IDEALE ! non si aderisce per vincere... ma per cacciare l’invera paura dal corpo e sentirsi liberi e socievoli con tutti Lo stimolo a partecipare ad una iniziativa di lavoro creativo, in cui operano più persone, viene mosso da un remoto desiderio di compagnia che fermenta l’interiore della persona di ogni età. Quello stimolo di vicinanza che, a volte, lo riteniamo cosciente ed altre no, quando in apparenza decidiamo di fare o di unirci a qualcosa che in un certo modo, dopo aver fatto, ci sentiamo anche tranquillizzati e più sereni del solito. L’invito come la scelta della persona, ovvero di un simbolo, ovviamente varia di natura e secondo l’età. Così un bambino si sente appagato trastullandosi con un simbolico giocattolo di plastica o un adolescente andando al mare insieme al suo compagno o amica. Interessante diviene di sentirsi insieme a qualcuno e non più soli, come quando un lavoratore avverte la spinta a confrontarsi con il collega per verificare se il suo prodotto perfezionato con il lavoro abbia più o meno gradimento. Ma quello che davvero bisogna tener presente è il resoconto finale della qualità raggiunta disinteressatamente, senza cioè il calcolo del guadagno economico o la pecca di gelosia. Di quella gelosia che, comunque, è la causa del suo disadattamento formativo carente in giusta età, fenomeno che a volte si nota palesemente ed altre no. Ed in cuor proprio fa nascere quella curiosità di dubbio che poi fa ritenere il soggetto creativamente inferiore al collega. Una situazione di lento turbamento che permane e può alla fine, anche caratterizzare la sua stessa esistenza, dando luogo a quella foschia di diffidenza comunemente detta invidia. Un aspetto importante, l’invidia, di cui si è fatto un solo riferimento ma che può implicare diversi fattori che non fanno richiamo al nostro caso riflessivo. 32 ARTECULTURA Dunque, un aspetto solo orientativo quanto accennato che ci aiuta meglio a comprendere quando il soggetto umano è cosciente di ritenere che il desiderio di partecipazione, su cui ci stiamo domandando, in conclusione altro non è che la personale carica di energia poetica alla naturale ricerca dell’opportuno collegamento. Un rapporto che non aggredisce la volontà evitando di far sentire triste ed in solitudine la persona di normale attività. Tanto che una volta chiarito, sia pure in sintesi il fenomeno della partecipazione, di conseguenza si presenta opportuno ritenere che il lavoro creativo nell’operatore umano si può benissimo metaforicamente ritenere equivalente al farmaco dell’armonia che solo dal lavoro, dalla sua sperimentale prestazione può generarsi. Anche se non va sottaciuto che l’armonia la si può intendere ed ottenere in vari modi nell’insieme dell’esistenza consapevole, ma che nel nostro caso, fa comprendere l’inconsistenza dell’invidia o della diffidenza irragionevole verso chi per comune attività passa la giornata con noi. Ed una volta pervenuti alla considerazione di cui si è riferito, è più che naturale apprendere e considerare l’attività del lavoro positivo, in tutta la sua manifestazione di produzione, più che un affare economico, che garantisce la sicurezza esistenziale tramite il posto, un naturale controllo automatico di tutta la nostra funzionalità organica e psichica impegnate in attività di ricerca, la condizione di cui raramente la nostra coscienza si rende davvero consapevole. Tantoché, la si pensi pure come meglio si ritenga, ma nella sostanza non va dimenticato che l’uomo senza il lavoro è un animale morto. Non esiste. In quanto mancante di stimolo di ricerca, al massimo è da compa- rare ad un manichino! Per cui la spinta innata al lavoro nel soggetto umano, non può essere snaturata dalla sua purezza poetica, ossia viziata, aggredita, da interessi che genericamente qui si definiscono vanitosi e che danneggiano il naturale corrispondere a quella cultura del lavoro che solo la spinta della retta iniziativa al procedere originale, ne definisce il valore della qualità, in avversione alle tante stravaganti prestazioni opportunistiche che, ad esempio, partendo dallo sperduto concorso di pittura o di poesia di quartiere o parrocchiale, fino a quelli universitari e di grandi progetti di realizzazione urbana, industriale, sportiva, militare, etc., rivelano i loro limiti, sia pure negli specifici rapporti della loro sostanza di principio ideativo e di partecipazione deviata. L’interessante nel fondamentale procedere del lavoro, più che tendere, vanitosi, al premio di classifica o di competizione settoriale, è l’originalità della realizzazione solo se raggiunta con stimolo disinteressato e non per deviata vanità di piazzamento o da ingordigia economica. Qui in ballo c’è il sistema di partecipazione, se impegnarsi per avvicinare gli uomini e non per dividerli. Tener conto di quale armonia abbisogna un costume, se della buona serenità di coabitazione, della ottimale vicinanza, o di esistere in quella palese o taciuta diffidenza che interessa lo scollamento di vita: se respirare con fiato di armonia o con il disgustevole dell’incomprensione. In quanto a parlar chiaro poi il razzismo non riguarda tanto l’atto arbitrario ed oltraggioso di un singolo o di un gruppo, quanto la stessa organizzazione che se lo incorpora forse senza rendersene nemmeno conto. Ad esempio, il nostro gioco del calcio, così come viene attualmente svolto, per noi non alimenta il valore dello sport e della Nazione, l’essenziale unità dell’Italia, ma del nazionalismo, anche se poi gli stessi giocatori e le loro organizzazioni in buona fede possono anche non rendersene conto. Infatti la scorrettezza nei campi di gioco mostra il suo lampante ribrezzo, quando un giocatore sputa per terra senza nemmeno rendersi conto che, come lui, poi lo fanno di sistema anche i suoi compagni. Inoltre, a parte il disprezzo del gesto insano che può far disgusto, non si pensa che durante una partita non pochi giocatori finiscono per terra dove lui stesso, ovvero i suoi compagni, un momento prima avevano sputato. Una volta queste maleducate manifestazioni non avvenivano oppure si limitavano a rari casi, mentre oggi è diventata una vergogna di un sistema che disturba anche chi guarda il calcio seduto nella propria casa. La partecipazione non va confusa con la strategia che riguarda solo il personale interesse di comodità sociale anticostume, ma con la prestazione autocritica dell’agire coerenti di consapevolezza per produrre meglio e per la salute di tutti. E in riferimento a quanto da tempo sostiene il Costume poetico promosso da Artecultura, queste negligenze di comportamento non troverebbero espressione. In quanto la loro radice etica più che leggerla nell’inefficace astrazione dei trattati, le persone la respirano soprattutto gestendo la loro vita nel soffio della Poesia della natura. Pertanto a conti fatti ed a tutti i livelli del lavoro e varietà di produzione, per noi non si deve partecipare per vincere, perché poi ne perde la convivenza tutta, ma per cacciare la falsa paura che abbiamo in corpo, appunto generata dalla degenerazione del costume. Degenerazione verso cui le nostre istituzioni, così premurose a stabilire premi della disgregazione e ad aumentare le guardie della repressione penosa, non pensano affatto di programmare sia nei quartieri che nelle scuole, fabbriche ed in tutti quei luoghi dove esiste presenza umana, sistemi ciclici di conferenze ed incontri dove discutere a viso aperto le nostre devianze che vanno sostituite con la coerenza del buon senso. Un modo anche per diminuire il costo economico delle guardie di cui l’Italia di oggi è sovraccarica. Piuttosto vanno incrementati nei territori abitativi formazione e lavoro e non le classifiche della discriminazione abituale. Così si stimola la normalità della convivenza tramite quegli incontri che mancano e che purtroppo nessuno si preoccupa di programmare sostituendoli alle esorbitanti spese militari, come di sostituire ad altri inutili lussi di facciata quell’attesa culturale di cui i cittadini sentono apertamente la mancanza e ne soffrono di conseguenza. Le tasse, giustamente, si pagano poiché riguardano le strutture funzionali dell’urbano. Si pagano per vivere meglio, davvero, senza sentirsi sempre più sottoposti ad una servitù burocratica di mediocre cultura. Una certa insidiosa paura, più che essere curata (per chi ha soldi che gli escono dalle tasche, per contribuire all’esigenze professionali dei psicologi), dev’essere guarita dal costume, da rapporti sensati che si stabiliscono in una comunità civica, da un costume di prevenzione, di cui quello poetico di Artecultura ne prospetta il naturale fondamento. Questo per il fatto che una certa apprensione, dovuta a varie incoerenze etiche che una comunità è costretta a subire e vivere in continue preoccupazioni, può essere debellata dando un migliore respiro di vita a tutta una cittadinanza. Se poi, riferita al caso che ci riguarda più direttamente, lo stesso Comune di Milano volesse conoscere lo specifico verso cui verte la Poesia della natura di Artecultura, non ci sono problemi. Siamo disponibili soprattutto disinteressatamente. E’ il sistema che per noi non funziona e che fa ammalare d’inquietudine non pochi cittadini afflitti da una troppo perdurante nevrosi che continuamente si estende e si aggrava. Oppure la finalità della devianza istituzionale è quella di farci inabissare tutti in cancerogena follia? Lo dobbiamo ripetere in quanto pensiamo che proprio ne valga la pena: non si aderisce per vincere..., ma per conoscersi e stare insieme senza paura, poiché la migliore medicina contro la paura singola e collettiva, è quella di stare insieme uniti, risaputo com’è, che dall’unità origina la migliore armonia spirituale e di pane quotidiano. Ed una partecipazione ideale, libera da ogni ammiccamento di convenienza si ottiene quando si comprende all’origine della nostra esistenza cosa sia il valore di vita della poesia. Quella spontanea, della natura, poiché a cosa serve conoscere tutta la cultura classica o imparare Dante a memoria, quando il nostro mondo vive su un vulcano di bombe atomiche? Non è questa la poesia con la quale si domanda Artecultura, ma quella spontanea, nella quale diventa ad un certo momento anche difficile conoscere di precisione cosa sia l’istinto e cosa la spontaneità, e se i due termini possano esser considerati sinonimi con qualche sbavatura di leggera differenza ovvero no. La nostra scuola a cospetto le esigenze della vita del Terzo millennio, è pesantemente indietro ed il computer non è il cervello al naturale della sua composizione, ma alla fin fine solo un contenitore per fare più presto la guerra senza scoprire la Poesia della natura. Poesia nella quale i fatti son tutti fatti e bisogna solo trovare la chiave giusta della lettura che per noi (forse, oggi, non solo per noi...) la Poesia della natura possiede, quale mezzo che può rivelarsi la panacea di ogni nostro problema. Siamo più che convinti che a questo punto stiamo un po’ galoppando con la fantasia ma nella direzione giusta, di questo ne siamo certi. Per sentirsi e vivere da persone libere e socievoli senza una inutile paura nel corpo, non necessita di predisporre iniziative in verticismo di classifiche. Il valore dell’uomo non è nel differenziarsi del singolo dalla comunità, bensì di conoscere cosa sia una comunità vivendo nel suo cuore e soprattutto scoprendo sempre meglio cosa sia la sua mente. Cervello nel quale non esistono imprenditori che si suicidano perché non possono pagare le tasse o gli stipendi ai dipendenti, tutto a causa di un terrore di Stato che impone un sistema tributario che non comprende ragioni. Paghi e basta, suddito! Ma la partecipazione ideale la si conosce quando esiste un costume che affida il suo respiro a quello spontaneo della Poesia della natura. Quando la produzione del lavoro pratica quella qualità che non scaturisce dall’arbitrario competitivo economico del fatturato, che avvelena i cibi, ma dal principio della necessaria fiducia nella convivenza. Solo allora respira in fedeltà di natura la sua poesia. Giuseppe Martucci 33 ARTECULTURA Umanità poetica - Costume poetico “La poesia comincia dove finiscono le discriminazioni” Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al dibattito sull'identificazione e il ruolo odierno della poesia. La franchezza e l'obiettività degli interventi, costituiscono per la redazione della Rivista la premessa per la pubblicazione. Per facilitare la partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità e concisione. Per necessità di spazio la redazione si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere divulgativo, di stimolo culturale. La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti di legge dei singoli Autori. . Dei componimenti pubblicati si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali. SCHIAVITU’ E’ vuota la mia libertà mi serve una sana schiavitù “mi” manca la macina della dipendenza dei sensi e il macigno del doppio cognome... Le ceste sono deserte di canidi e piccoli felini L’orma è lasciata agli anniversari, che sono sterili grani di rosari blasfemi - sfioro nostalgiche foto per nevralgiche visioni! Olga Matera DIECIMILA SCARPE ROSSE Navigazioni profonde, sotterranee On fil d’èrba, on fior, on ragg de sô, ‘na stèlla, ona gotta de rosada, on ciel invernighent, ona ranza de luna, on silenzi, ona vos, la natura e i sò fior sinfonia de color, ògni dì semper noeuf: armonia de la vita! Scandite da un tempo senza tempo Solitudini silenziose e feconde Ricordi lontani e sfioriti, fiori disseccati che serbano l’antico profumo Navigazioni vissute, desiderate, sognate El misteri del mond l’è ‘na vita che nass: ona etèrna canzon sora i nòt de l’amor! enrica Ogni stilla racchiusa nel mio giardino segreto Vera Benelli “Bellezza d’arte moderna” Dicono E’ vergogna di femminicidio non punito MOVIMENTO D’ARTE Apre il sipario Ombroso silenzio Finita la musica Aria lieve, malinconia Melodia del vuoto Arpeggio monotono Attesa, languore Basta donne schiave martiri vittime Fulvio Bonacina A UN SOLDATO Chiude il sipario Andante motivo leggero Elevazione di musica Luca Blanco SOSTE ieri giocavi a fare la guerra oggi fai la guerra con armi vere E’ l’ascolto miniera di notizie è voce che ritorna dentro al cuore è accettare la vita in ogni dove. Maria Teresa Mosconi spari forse a un bambino soldato strappato ai giochi forse a un vecchio strappato al riposo spari comunque Pino Canta ARTECULTURA MAGNIFICAT Punti d’arrivo nuovi orizzonti si dileguano nell’infinito. Diecimila paia di scarpe rosse formano il monumento 34 NAVIGAZIONI FEBBRAIO DEGLI INNAMORATI Un ragazzo ed una ragazza mano nella mano... Lo scintillio del cuore volteggia, mentre il profumo di primavera si avvicina. Luisella Ruzza LA SUONATRICE DI PIANOFORTE Sento note di Chopin di Debussy ed altri. Osservo le tue mani innamorare i tasti del pianoforte a coda vedo la musica plasmarsi e incantare i sentimenti miei sconosciuti. Antonio Giuseppe Malafarina SEMPRE Fonte di luce la mente che non conosce oscurità perché ribelle all’impertinenza che vaneggia la bellezza Una spontanea sorgente la mente d’iniziativa temeraria che gestisce generosi stimoli di vita e condanna l’arbitrio e la tortura Le piaghe delle carni sanguinanti non rendono afona o cieca o spenta la mente ma incoraggiano l’istinto umano e la coscienza culturale a libertà di Resistenza Giuseppe Martucci Eri uno dei primi ambulanti di colore stabilitisi a Cagliari allo scopo di provvedere al proprio mantenimento e a quello della famiglia lasciata nella terra d’origine, tramite la vendita ai passanti di fazzoletti di carta, accendini ed altri articoli dei quali avessero avuto necessità. Noto con il nome di Mustafà, non bello, alto, magro e con una vistosa cicatrice su una guancia, ti distinguevi tuttavia per il sorriso che ti illuminava il volto allorché qualcuno si avvicinava con l’intenzione di fare un acquisto o semplicemente per porgerti un piccolo aiuto consistente più che altro in monete, che solevi ricambiare con un: ”Bravo, grasie, auguri!” Poche parole, ma del tutto sufficienti ad esprimere il tuo sentimento di gratitudine. Non avevi mai imparato a parlare la lingua italiana non dico correttamente, ma almeno un tantino meglio. Forse ti riusciva difficile a causa dell’età o non ti sforzavi di apprendere nulla oltre lo stretto necessario, ma possedevi il dono di saper comunicare con i tuoi simili indipendentemente dall’etnia di appartenenza di ciascuno o dalla religione professata, senza fare uso di tante parole, stabilendo soprattutto buoni rapporti di simpatia, di stima e di rispetto reciproco. Nei giorni feriali, eccettuato il lunedì, che dedicavi al riposo, sostavi con la tua merce davanti alla Romana Market, ora Gieffe, in Via Nuoro. Il sabato pomeriggio, invece, e la domenica, sia la mattina che la sera, ti trovavi puntualmente sul sagrato della basilica di Bonaria, dalla parte destra, fuori dal porticato. Avevi scelto con accortezza dei punti in cui solitamente passavano molte persone, onde avere maggiori possibilità di trovare acquirenti. Soffrivi il freddo e mettevi attorno alla testa una grande sciarpa che ti lasciava scoperta solo la faccia scura, non solamente d’inverno, ma anche nelle altre stagioni fuorché l’estate durante la quale usavi un cappello di paglia alla coreana per ripararti dal sole. Quando eri a Bonaria, ti si notava da lontano, in piedi di fianco ad un pluviale di rame brunito che scende lungo il muro della chiesa e, scuro di pelle, con addosso a volte un cappotto di colore marrone, sembravi essere parte anche tu della costruzione. Certe domeniche e in altri giorni festivi, imbattendomi nelle bancarelle dei venditori di dolci, sistemate nel piazzale, per soddisfare la golosità mia e dei miei familiari, acquistavo del torrone da portare a casa e mentre mi osservavi, fermo al tuo solito posto, in attesa di salutarmi, me ne facevo preparare un poco anche per te. All’inizio ero incerta se ti piacesse; mi avevi tolta dall’imbarazzo mostrando di gradirlo e mettendotene subito in bocca un pezzetto. Se ti passavo davanti con la mia cagna che ti avevo fatto conoscere sin da quand’era cucciola, ridevi divertito e poiché si chiamava Ambra, ogniqualvolta ci vedevi spuntare insieme, le gridavi: “Ambrà, Ambrà!” Lei scodinzolava contenta e ti faceva le feste, perché le eri simpatico. Ogni due anni tornavi nel Senegal dalla tua famiglia e nei giorni che precedevano la partenza eri lieto di informarne le persone che consideravi amiche. Partivi poco prima di Capodanno e dicevi che saresti ritornato circa sei mesi dopo, ma eri sempre qui prima di quanto preannunciato. Una volta al tuo rientro a Cagliari durante una primavera piuttosto fredda che aveva fatto seguito ad un inverno molto rigido, ti eri buscato il “ freddore “ rimanendo tutto imbacuccato fino all’arrivo della stagione calda. Gli anni passavano e, come suole accadere quando si è abituati a vedere spesso una Viaggio di ritorno dal Senegal Racconto di Franca Trevisi persona ed a conoscerne le abitudini, sembra che nulla debba mai cambiare, invece……Vi fu un periodo in cui, Mustafà, pareva che fossi scomparso dalla circolazione. Ti cercavo con lo sguardo nei tuoi posti abituali: non c’eri. Veniva da supporre che fossi partito per il Senegal, ma non era quello il periodo in cui solevi recarti colà. Poteva darsi che fossi andato in pensione, ammesso che esistessero anche per i “vu’ cumprà “, come eravate denominati un tempo, delle leggi relative ad un eventuale stato di quiescenza. Altrimenti sarebbe stato il caso di domandarsi se non fossi ammalato e magari ricoverato in un ospedale. Finalmente una sera ti incontrai mentre aspettavi il pullman. Avevi con te la tua solita sacca contenente la merce e probabilmente venivi proprio allora dalla Romana Market. Mi stupì il fatto di vederti tutto vestito con roba nuova e con scarpe altrettanto nuove ai piedi. Eri quasi elegante, sembravi un altro. Tirai un respiro di sollievo, ma provai apprensione quando mi dicesti di essere stato appena dimesso dall’ospedale e di aver subito un’operazione al cuore. In quel momento arrivò il tuo pullman ed ebbi appena il tempo di salutarti. Ti rividi successivamente, avevi ripreso la tua attività e mi auguravo che, grazie all’intervento, il tuo problema di salute fosse ormai risolto nonostante certe volte sembrassi stanco. Venne il mese di Settembre dell’anno 2008 e si attendeva con ansia l’arrivo del Papa Benedetto XVI° a Cagliari; fervevano i preparativi. Rammento di non averti più visto in quei giorni senza tuttavia preoccuparmene, distratta com’ero all’idea dell’importante avvenimento che stava per verificarsi proprio in questa città dove il Pontefice avrebbe celebrato la Messa sul colle di Bonaria, dinanzi ad un altare allestito in cima alla grande scalinata ai piedi della quale si estende la Piazza dei Centomila. Fu al termine di quella domenica 7 Settembre, quando ormai la solenne cerimonia svoltasi nella mattinata stava lasciando il posto ad una certa stanchezza, tuttavia accompagnata dalla soddisfazione che quanto era stato programmato avesse avuto buon esito, che venni informata della tua scomparsa risalente a circa tre giorni prima. Ne fui molto scossa e, dopo un primo istante di sbigottimento, diedi sfogo alle lacrime. L’indomani seppi dall’edicolante di Via Milano, che nel tuo italiano stentato, con molto riguardo, eri solito chiamare “capo“, che persone che si erano prese cura di te, avvertita la tua famiglia, si erano premurate di farle pervenire subito la tua salma nel Senegal. Ora, a distanza di vari anni, il sabato sera e la domenica, nel passare accanto alla basilica di Bonaria, mi viene spontaneo sollevare lo sguardo verso il punto in cui sostavi sempre nell’attesa che qualcuno ti si avvicinasse per fare acquisti, ma scorgo solo il vuoto ed il pluviale rimasto privo della tua figura accanto. Sotto, dove la Via Ravenna inizia, per i mezzi che si immettono nel piazzale si nota un segnale stradale di stop. Sì, è stato posto lo stop alla tua vita terrena ed hai compiuto il tuo ultimo viaggio nel Senegal, ma rimarrai perennemente nella memoria e nei cuori di coloro che nel corso degli anni della tua permanenza qui avevano avuto modo di conoscerti, di apprezzarti e si erano sinceramente affezionati a te. 35 ARTECULTURA ADDIO AVALENTINO DIONISI PITTORE E SCULTORE MILANESE I l 17 aprile 2013 è morto, all’età di 74 anni, il pittore Valentino Dionisi. Era nato il 13/01/1939 a Milano ed aveva preso parte attiva ai fermenti artistci degli anni più vivi dell’ambiente milanese. Aveva frequentato amici pittori come Usellini (Direttore dell’Accademia di Brera), Milani, Chighine, Segota, e quelli del Bar Jamaica fra cui Crippa e Dova. Dopo vari soggiorni a Parigi, Madrid, Londra e Roma, era ritornato nella sua città natale, e solo molti anni più tardi si era trasferito a Borgo di Terzo, un piccolo paesino della bergamasca a cui era tanto legato, dove ha vissuto, lavorato e dove è scomparso. Aveva esposto nelle principali città italiane ed europee, ed eseguito composizioni murali in edifici pubblici e privati, pubblicate su riviste quali “Architettura”, “Interni - La rivista dell’arredamento”, “L’oeil du décorateur”, “L’arredamento in Italia ieri e oggi”, ed altre riviste specializzate. Scrive Angelo Gaccione: Dante rivisitato “Il vecchio mecenatismo disinteressato non esiste più; è stato soppiantato dalle sponsorizzazioni a volte mirate, a volte ibride,e sempre con una finalità: il ritorno di immagine. Si potrebbe dire: ben vengano, quando grazie ad esse si riesce a far vivere un’Istituzione culturale importante, restaurare un bene storico o artistico prezioso, dare fiato a iniziative che lo meritano. E sia. Però nel vecchio mecenatismo disinteressato c’era uno stile, c’era una patina di nobiltà, una classe oserei dire, se questa parola non vi scandalizza. Non mi si fraintenta: sto parlando del mecenatismo moderno disinteressato, non di quello servile imposto dal principe o dall’imperatore pro domo sua. Perché nel mecenatismo disinteressato il rapporto è libero, paritario fra artista e mecenate, ed entrambi si debbono fatalmente innamorare perché scocchi la scintilla della passione reciproca. Da uno di questi incontri fatali fra il pittore Valentino Dionisi ed un gruppo di suoi amici sostenitori, è nata, nei lontani anni 1969 - 1970, la realizzazione di una straordinaria interpretazione della Divina Commedia. Quando il pittore milanese espresse la volontà di avventurarsi in tale impresa (si era nel 1968), il gruppo di amici-mecenati si 36 ARTECULTURA recuperare la sostanzialità della forma e l’unitaria organicità dell’immagine. Nascono così le immagini sacre sui Vangeli; la stupenda Crocifissione del 1971; le favolose teste di cavalli, nelle quali interagiscono varie forme di linguaggi post-cubistici; figure leggendarie come Patroclo; battaglie; architetture realistiche e fantastiche di grandi città; e una serie di stupende sculture sui grandi miti. (1971-1974). Dopo questo intenso periodo di attività e di “vita d’artista” egli sente il bisogno di ricostruirsi psichicamente e si concede un periodo sabbatico di riflessione e di studio dell’approfondimento dei classici. Nascono così illustrazioni di Odissea, dell’Apocalis. se, del Mito della corrida in cui si ha lo scontro mortale fra l’intelligenza dell’uomo e la forza bruta della bestialità, sorrette dall’istinto naturale e possente della sopravvivenza; nasce così il mito de l’Uomo e il tempo ( il mito dell’incessante mutare e perire di tutte le cose del cosmo) reso con la poesia metaforica di una serie di orologi simbolici; nascono così le illustrazioni di Excalibur (La ricerca del Graal), di Pinocchio, dei Segni zodiacali, di Paradiso XXIII - Luce di Cristo - Tav. 53 - vv 31 - 33 Don Chisciotte e prepotente, in un delirio di forme, di quella di Milan e poeu pu’(libro di fughe, sussulti rovinosi, come in certe Mario Comolli) e de Il viaggio tempeste musicali di Mahler o di (Racconti di narratori contempoBeethoven. I dipinti che preferisco ranei). sono quelli in cui maggiore è l’infor- Personalmente, ritengo che l’autenmalità, l’indistinzione, il caos, che cità del suo valore artistico si è lasciano la libertà di immaginare ed manifestata sempre nel bisogno e nella evocare, abolendo qualsiasi didattica capacità di trovare un codice lidi racconto, qualsiasi preoccupazione guistico efficace ed inedito per la didascalica o descrittiva. Il furore diffusione dei suoi messaggi di uomo cromatico che da essi si scatena, mette e di artista. in campo un’energia, una forza arcana Addio Valentino! Antonino Ponte che sembra volere afferrare lo spettatore per precipitarlo in un inferno divoratore”. Dopo questa vulcanica fase di creatività gestuale, sente il bisogno di disse favorevole e finanziò il progetto, permettendo la concretizzazione dell’opera composta di ben 330 tavole (acrilici su cartoncino 50x70), dopo due intensi anni di studio e di lavoro. Quella di Dionisi non è una pura e semplice illustrazione alla Doré o alla Aligi Sassu; si tratta invece di una vera e propria interpretazione personalizzata e alquanto incisiva. L’impatto visivo è di grande suggestione. C’è una dolorosa visionarietà che ricorda la crudeltà di Francis Bacon. I colori esplodono in una eruzione lavica ...LIBRI....LIBRI.. a cura di Aoristias Giovanni Oliva CANTO ALLA DONNA Il sottotitolo del pregevole volume del Prof. Giovanni Oliva recita “fra Celebrazione e Realtà nella Società del XXI Secolo - Esistenze e Testimonianze di ieri e di Oggi - Quasi a voler indicare che non si tratta di una sistematica indagine storiografica o di inchiesta sociologica quanto di un libero, eppur coerente, excursus tra Arte, Poesia, Storia, Politica che rimanda alla molteplice figura della donna. Una donna che, a partire dalla seconda metà del XX secolo ha visto progressivamente sviluppare i suoi diritti, allargato la sfera dei suoi impegni, aperto alla vita nuovi orizzonti. Da qui altre opportunità per la società ma anche pericoli ed insidie. Tutto questo Oliva esamina con attenzione, avvalendosi di un’arma, spesso più solida e affidabile di ogni resoconto storiografico, ossia la poesia, di cui è un valente cultore tanto sul piano della ricerca filologica quanto della solidità dei contenuti. Il volume, pertanto, si configura come una approfondita riflessione sul contributo della donna nelle difficili condizioni di questo XXI secolo a cui l’innegabile sviluppo tecnologico, informatico, scientifico non sembra tuttavia in grado di approntare quell’indispensabile imput morale di cui una società inevitabilmente necessita. L’auspicio, lascia intendere saggiamente Oliva, è che il protagonismo femminile possa creativamente promuovere un nuovo senso per la società e la sua armonica coesione. Vittorio Storaro, Bob Fisher e Lorenzo Codelli, L’ARTE DELLA CINEMATOGRAFIA - Edizioni Skira Martedì 25 febbraio all’Anteo Spazio Cinema di Via Milazzo 9 è stato presentato il libro L’arte della cinematografia di Vittorio Storaro, Bob Fisher e Lorenzo Codelli. Una grande opera figurativa che, per la prima volta, propone una rilettura della Settima Arte attraverso gli occhi dei più importanti autori della fotografia cinematografica del mondo, in una visione originale dei capolavori del Cinema di tutti i tempi.Una ricca carrellata, quasi un catalogo ragionato dei film fondamentali del Cinema mondiale che dal 1910 arriva ai giorni nostri, disegnando centocinquanta profili di cinematographers. Grandi personalità che hanno fatto sognare, hanno insegnato ad amare: l’Arte della Cinematografia. In essenza, un omaggio degli Scrittori di Luce agli Scrittori di Luce. Illustrato da immagini fotografiche in doppia visione, rielaborate appositamente dal curatore, Vittorio Storaro, il volume è scritto da Lorenzo Codelli e Bob Fisher ed è arricchito dai contributi di Luciano Tovoli, Gabriele Lucci e Daniele Nannuzzi. Al volume è allegato il Dvd “Videopedia” con immagini in motion tratte da centocinquanta film che hanno fatto la storia del Cinema, curate da Daniele Nannuzzi e accompagnate da un originale “paesaggio sonoro” di Francesco Cara. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.skira.net VITTORIO MESSINA LE CELLE 1983-2013 - Edizioni Gli Ori Lo scorso 18 febbraio 2014, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ha presentato il libro Vittorio Messina Le Celle 1983-2013, edito da Gli Ori, un’antologia sul celebre lavoro delle Celle che l’artista porta avanti dalla fine degli anni Settanta. Il libro dedicato all’opera dell’artista copre un arco temporale che va dal 1979, anno di realizzazione de La Muraglia Cinese, opera "icona" realizzata a Roma a Sant'Agata dei Goti, fino al 2013 con l’installazione Senza titolo al Museo delle Mura di Roma. Messina ha costruito il proprio “luogo”, mentale, esistenziale, simbolico, pietra dopo pietra, mattone su mattone, come si costruirebbe un muro, poi un angolo, uno spazio e un habitat alla ricerca di un distanziamento, poi di un riconoscimento, secondo la logica di uno spiazzamento, che è poi una forma di rivelazione (Giovanna dalla Chiesa). Il volume contiene un’ampia documentazione di tutte le installazioni di Messina – con foto a colori e in bianco nero – che costituisce una panoramica esauriente del suo lavoro ed è accompagnata dai testi critici di Amnon Barzel, Mario Bertoni, Giovanna dalla Chiesa, Alberto Dambruoso, Gianni Garrera, Uwe Gellner, Guglielmo Gigliotti, Aldo Iori, Roberto Lambarelli, Daniela Lancioni, Marco Tonelli, Giorgio Verzotti, Marisa Vescovo, Vittorio Messina e un’introduzione di Bruno Corà. Catherine Ingram DALI’ COME NON LO AVETE MAI VISTO - Electa Dalí Come non lo hai mai visto è il secondo titolo della serie dedicata ai grandi artisti del Novecento narrati tramite l’approccio del racconto visivo. Catherine Ingram e Andrew Rae raccontano un Dalí dalle mille sfaccettature attraverso aneddoti ed episodi curiosi legati alla sua esistenza. Il volume si apre ripercorrendo l’infanzia del pittore, fase imprescindibile per comprendere la formazione della sua personalità eclettica. Salvador Dalí è noto per il suo stile di vita stravagante, i suoi baffi all’insù, la sua arte eccentrica e il suo ego smisurato, ma l’intento del libro è quello di far emergere altri lati del suo carattere, meno conosciuti dal grande pubblico. La megalomania, l’ossessione per la fama, la scarsa capacità nel gestire un patrimonio diventato immenso e che verrà sperperato riducendo l’artista sul lastrico. Un’attenzione particolare, inoltre, è dedicata alla figura della moglie Gala, donna dalla personalità forte e dominante che ha notevolmente contribuito all’affermazione professionale del marito “fondendosi” con lui al punto di arrivare a firmare le opere con entrambi i nomi: galadalí. Oltre alle illustrazioni realizzate ad hoc nel libro sono riprodotte alcune tra le opere più significative. Un modo davvero nuovo di accostarsi all’opera dell’artista spagnolo, ai suoi complessi significati. IL DIARIO DI FRIDA KAHLO Edizioni Electa «Sono molto preoccupata per la mia pittura. Soprattutto voglio trasformarla in qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario comunista, dato che finora ho dipinto solo espressione onesta di me stessa, ben lontana dall’usare la mia pittura per servire il partito. Devo lottare con tutte le mie energie affinché quel poco di positivo che la salute mi consente di fare sia nella direzione di contribuire alla rivoluzione. La sola vera ragione per vivere». (Frida Kahlo). Torna in libreria per Electa il diario scritto da Frida Kahlo nel corso degli ultimi dieci anni della sua vita. Il volume dal titolo Il diario di Frida Kahlo Un autoritratto intimo è il fac simile integrale del manoscritto, accompagnato da un’introduzione dello scrittore messicano Carlos Fuentes, scomparso nel 2012. Il testo scritto negli anni 1944 – 54 racchiude pensieri, poesie e sogni, ma soprattutto riflessioni legate alla relazione tempestosa con il marito Diego Rivera e il dolore fisico sempre crescente dovuto al brutale incidente del 1927. Le pagine sono spesso illustrate da acquerelli che si intrecciano con la scrittura, l’impegno politico e i simboli legati ai miti della tradizione messicana da cui Frida traeva ispirazione per realizzare le sue opere. 37 ARTECULTURA ALLA "RICERCA DELL' ANELLO MANCANTE" IN POLITICA Indispensabile ci sembra, data la crisi politica che da oltre ven'anni subiamo, riflettere sulle concezioni ideali degli ultimi tre secoli, quali sono il Liberalismo e il Liberismo prima, la Democrazia dopo, e il Socialismo con il Comunismo, in seguito, vissute con aspri conflitti e nonostante che Luigi Einaudi ci avesse già detto che esse sono fornite non solo di “dissomiglianze", come si è sostenuto e ancora si sostiene, ma anche di non poche "somiglianze". Riflessione che condividiamo, ritenendo tali somiglianze addirittura un "tramite" o, come direbbe Aristotele un comune “sostrato" che esplicitiamo con una definizione dello stesso Einaudi, il quale sostiene che in politica per "deliberare occorre conoscere". Principio speculativo che non può che rientrare in una concezione dell' "Intellettualismo" socratico buono per ogni settore culturale , e che non può non fare per esse da comune presupposto e, quindi, da "congiunzione" . "Congiunzione" che esprimiamo con la metafora di "anello mancante", conosciuta intorno agli anni sessanta, quando ci capitò di leggere un testo della Feltrinelli, che porta come titolo "Alla ricerca dell' anello mancante", svolto nell'ambito di una tematica di paleontologia, avente come oggetto di studio il rapporto tra uomo e scimmia, tipico della teoria evoluzionistica di Darwin. Un testo di Robert Broom, il quale, pur medico, fu di tale materia appassionato studioso, potendo, di conseguenza, trovare un ominide, l' "Australopithecus", col quale colmò la cesura della teoria evoluzionistica. Teoria messa oggi, dopo la crisi del marxismo, e, quindi, della dialettica hegeliana, in auge dagli immanentisti assoluti, nonostante che siano poco considerati per loro influenza. Espressione della quale ci serviamo non per congiungere fossili, ma idee e le "concezioni ideali" indicate e che riteniamo più giusto comprendere che contrapporre. A tale fine procediamo prendendo lo spunto dall'esposizione che di tali concezioni sono state fatte da Norman Schofield nel testo di William H. Riker "Liberalismo contro populismo", dove si sostiene che al Liberalismo e al Liberismo fanno da sfondo la rivoluzione 38 ARTECULTURA inglese ed americana e alla Democrazia e al Federalismo di Condorcet la Rivoluzione francese. Vennero, dopo, aggiunte le teorie del Socialismo e del Comunismo, che hanno avuto la loro realizzazione con la rivoluzione Russa e, in seguito, una nuova forma di "Razionalismo politico", definito da W. H.Riker come "Teoria della scelta sociale", apparsa intorno agli anni sessanta e settanta, quando ci si trovò di fronte alla "Rivoluzione scientifica" che diede luogo alla nascita della "Filosofia della Scienza" e delle sue cattedre all'Università, che la svilupparono e diffusero. Del "Liberalismo", intanto, diciamo che prende fondamento dal termine di libertà" teoricamente definito da J. Loke nel suo "Il secondo trattato sul governo civile" , da D. Hume nel "Trattato sulla natura umana" e nell' "Indagine sui principi della morale" e nella "Teoria dei sentimenti morali" di A. Smith, il quale è anche il fondatore del "Liberismo", ossia della Economia moderna, che ha a suo fondamento "il lavoro" come valore. Segue la concezione della "Democrazia", un termine che significa "governo del popolo" e che si trova esposta nel "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire, ne "Il contratto sociale" di Rousseau, concezione sconfinante spesso nel concetto dispregiativo di "Populismo" alle quali va aggiunta quella di "Federalismo", e che hanno a fondamento il principio di "uguaglianza". Seguono il Socialismo e il Comunismo, le cui elaborazioni sono tante, ma la più rappresentativa è stata quella di C. Marx che non ha resistito al processo dello sviluppo economico-sociale ed il cui valore di fondo è la "giustizia" Concezioni che si trovano sviluppate nei testi indicati e le cui definizioni sono tratte dai termini giustamente evidenziati, e che le presuppongono. Così i termini di Liberalismo e di Liberismo sono derivati dal concetto di "Libertà", un concetto che esprime il valore fondante di tali due movimenti e che riguardando il primo la libertà politica e il secondo quella economica e, quindi, il "lavoro". Concetti da non ritenersi in contrapposizione con quello di "Democrazia" e con quello di "uguaglianza" che la richiede e ai quali seguono quello di "giustizia " sociale e civile che stanno a fondamento del Socialismo e del Comunismo. Concezioni e concetti che per la loro affermazione non possono non essere connessi al concetto di "conoscenza", la cui concezione è rappresentata, come si sa, dall' "Intellettualismo socratico", il quale fa loro da sostrato e, quindi, da "anello di "congiunzione". Aggiungiamo la concezione che Riker definisce “razionalista" perché mette al centro dell' idealità politica la Ragione e, quindi, l' "idealità del sapere". Propone questi come proprio sviluppo "la teoria della scelta sociale" che studia come fondamento il problema del voto nella democrazia, evidenziando il "paradosso" già da Condorcet individuato e gli altri aspetti della vita democratica da noi già visti altrove, dove richediamo lo sviluppo del concetto di Democrazia in quello di "Nousdemocrazia", inoltre aggiungendo alcune riflessiomi sulla campagna ettorale, il modo di vivere la vita in Parlamento e nelle cariche sociali e politiche che richiedono, non semplificazioni, ma capacità di analisi e senso di responsabilità. Concludendo diciamo che la "libertà " e la "concezione" che la rappresenta non possono essere usate contro il "lavoro" perchè ne andrebbe di mezzo non solo la dignità del lavoratore, ma anche la vita economica che ne consegue. Nè queste possono sussistere senza l' "uguaglianza" e la democrazia che la applica, e senza la "giustizia" sociale che è, idealmente, a fondamento del Socialismo e del Comunismo. Valori e concezioni ideali che non possono essere vissuti e salvaguardati, stando a quanto detto da Einaudi, se disgiunti dalla "conoscenza", ossia dall' "Intellettualismo", la sua idealità, nonostante i travisamenti che di essi, storicamente, sono stati fatti. Si può dire, inoltre, che così come sono stati assunti ed elaborati tali valori fanno ormai da "condizioni trascendentali" in ogni atto della persona o in ogni suo giudizio politico o sociale da essa compiuto . "Condizioni trascendentali" delle quali dobbiamo tenere conto, se vogliamo superare le gravi difficoltà cui assistiamo, di fronte alla nostra coscienza, impotenti. Giuseppe Cianci L'AUTODIDATTA NELLA STORIA Personaggi, avventure, intuizioni Robert Fulton (Lancaster County, 14 novembre 1765 – New York, 24 febbraio 1815) è stato un ingegnere statunitense, inventore della nave a vapore. Sul battello Clermont, in navigazione sul fiume Hudson nel 1807, Fulton montò l'apparato motore ideato da James Watt. Fulton è noto inoltre per aver progettato un innovativo sistema di sbarramento dei canali tramite l'utilizzo di piani inclinati e per alcune pubblicazioni sul miglioramento dei canali e sulla progettazione di battelli a vapore e sottomarini. Personalità di spiccata inventiva, costruì anche una macchina per tessere il lino, un macchinario per la produzione di corde e un altro per la lucidatura del marmo. Fulton cominciò ad interessarsi alle navi a vapore nel 1777 dopo aver fatto visita a William Henry di Lancaster (Pennsylvania) che in precedenza aveva imparato a conoscere la macchina a vapore di James Watt mentre era in visita in Inghilterra.Robert Fulton nacque in una fattoria di Little Britain nello stato della Pennsylvania, il 14 novembre 1765. Suo padre, Robert Fulton, era nato in Irlanda e poi emigrato a Filadelfia dove aveva sposato Mary Smith. La famiglia si trasferì poi a Lancaster, in Pennsylvania, dove il giovane Fulton frequentò una scuola elementare quacchera. Il ragazzo dimostrò presto un precoce interesse per le strumentazioni meccaniche. All'età di 13 anni costruì le ruote a pale per la barca da pesca del padre. Si interessò anche alle armi e ai vari macchinari utilizzati dagli operai i quali beneficiarono di numerosi suoi aggiustamenti e suggerimenti. Da ragazzo costruì anche alcuni razzi e fece esperimenti con il mercurio e la polvere da sparo. I suoi amici lo soprannominarono come "Quicksilver Bob". Imparò a disegnare presto e a 17 anni decise di diventare un artista. Suo padre, morto quando Robert aveva tre anni, era stato un amico del padre del pittore Ben West. Fulton in seguito incontrò West in Inghilterra e da allora divennero amici. Fulton rimase per sei anni a Philadelphia, dove dipinse ritratti e paesaggi, disegnò progetti di case e macchine, e fu in grado di inviare soldi a casa per contribuire a sostenere la madre. Nel 1785 comprò una fattoria a Hopewell, Pennsylvania, e vi si è trasferì con sua madre e con la famiglia. Mentre si trovava a Philadelphia, Fulton aveva Mary Quant FULTON incontrato Benjamin Franklin e altre figure importanti della Guerra d'indipendenza. All'età di 23 anni decise di visitare l'Europa. Fulton ottenne molte commissioni per dipingere ritratti e paesaggi, che gli permisero di sostenersi economicamente, ma sperimentava continuamente invenzioni meccaniche. Pubblicò un piccolo saggio sui canali e brevettò una macchina di dragaggio e diverse altre invenzioni. Nel 1797 si recò a Parigi dove la sua fama di inventore si era già diffusa. A Parigi, Fulton studiò il francese, il tedesco, la matematica e la chimica. Cominciò inoltre la progettazione di siluri e sottomarini. A Parigi incontrò James Rumsey che aveva posato per un ritratto nello studio di Benjamin West di cui Fulton era un apprendista. Rumsey era un inventore della Virginia che aveva costruito il suo primo battello a vapore a Shepherdstown (ora in West Virginia) nel 1786. Già nel 1793, Fulton aveva proposto dei progetti di alcune navi a vapore sia al governo degli Stati Uniti che a quello britannico, e in Inghilterra aveva fatto la conoscenza di Francis Egerton, terzo duca di Bridgewater, il cui canale fu utilizzato per le prove di un nuovo rimorchiatore a vapore commissionati poi a William Symington. Symington aveva già provato con successo alcuni battelli a vapore nel 1788, e sembra probabile che Fulton fosse già a co- noscenza di questi progetti. La prima sperimentazione di successo di un battello a vapore si deve all'inventore John Fitch nel fiume Delaware il 22 agosto 1787, alla presenza dei delegati della Convenzione Federale. L'anno successivo Fitch provò una barca da 18 metri alimentata da un motore a vapore capace di trasportare fino a trenta passeggeri in numerosi viaggi di andata e ritorno tra Philadelphia e Burlington, nel New Jersey. Nel 1797, Fulton si recò in Francia, dove Claude de Jouffroy aveva creato un battello a vapore funzionante nel 1783, e cominciò a sperimentare progetti di sottomarini. Qui progettò il primo sottomarino funzionante, il Nautilus tra il 1793 e il 1797. Chiese al governo di sovvenzionare la sua costruzione ma la proposta fu rifiutata due volte. Alla fine, tramite un contatto personale con il ministero della marina, nel 1800 gli fu concesso il permesso di costruzione. In Francia Fulton aveva incontrato anche Robert R. Livingston che era stato nominato Ambasciatore degli Stati Uniti in Francia nel 1801, e insieme a lui decise di costruire un battello a vapore per poi provarlo sul fiume Senna. Fulton sperimentò la resistenza all'acqua con varie forme dello scafo, realizzando diversi disegni e modelli. Alla prima prova la barca funzionò perfettamente, ma lo scafo fu poi ricostruito e potenziato, ma, nel corso di una ulteriore prova, il 9 agosto 1803 il battello affondò nella Senna. La barca era lunga 20 metri ed aveva una velocità di 6.4 km/h contro corrente. Nel 1806 Fulton sposò Livingston Harriet, nipote di Robert Livingston e figlia di Walter Livingston. Ebbero quattro figli: Robert, Julia, Mary e Cornelia. Nel 1807, Fulton e Livingston riuscirono insieme nell'impresa di costruire il primo battello a vapore commerciale, il Clermont (North River Steamboat), che trasportava passeggeri tra New York e Albany (New York). Il Clermont era in grado di completare un tragitto di 300 miglia in 32 ore. Dal 1811 fino alla sua morte, Fulton fu membro della Erie Canal Commission. Fulton morì nel 1815 e fu sepolto nel Trinity Church Cemetery a New York, cimitero in cui erano stati sepolti altri famosi americani come Alexander Hamilton e Albert Gallatin. I suoi discendenti sono il lanciatore della Major League Baseball Cory Lidle e Stacy Ogier Hancock. (Aoristias) ARTECULTURA 39 TURISMO & POESIA: IL LUOGO DEL MESE ISOLE TREMITI Abitate già in antichità (IV-III secolo a.C.), le isole per secoli furono soprattutto un luogo di confino. In epoca romana le isole erano note con nome Trimerus che deriverebbe dal greco trimeros, ossia "tre posti" o "tre isole". L'imperatore Augusto vi relegò la nipote Giulia che vi morì dopo vent'anni di soggiorno forzato. Nel 780 Carlo Magno vi esiliò Paolo Diacono che, però, riuscì a fuggire.La storia dell'arcipelago non è però solo legata agli esiliati, più o meno illustri, che qui furono confinati, ma soprattutto alle vicende storiche, politiche ed economiche dell'abbazia di Santa Maria a Mare (definita da Émile Bertaux la Montecassino in mezzo al mare). Secondo il Chartularium Tremitense il primo centro religioso fu edificato nel territorio delle isole adriatiche nel IX secolo ad opera dei benedettini come dipendenza diretta dell'abbazia di Montecassino. Certo è che nell'XI secolo il complesso abbaziale raggiunse il massimo splendore, aumentando a dismisura possedimenti e ricchezze, cosa che portò alla riedificazione da parte dell'abate Alderico della chiesa con consacrazione nel 1045 effettuata dal vescovo di Dragonara. La magnificenza di questo periodo è testimoniata dalla presenza tra le mura del monastero di ospiti illustri, tra i quali Federico di Lorena (divenuto poi papa Stefano IX) e Dauferio Epifani (successivamente papa Vittore III). Con la bolla di Alessandro IV del 22 aprile 1256 venne confermata la consistenza dei beni posseduti dalla comunità monastica. L'intero complesso rimase un possedimento dell'abbazia di Montecassino per circa un secolo, nonostante le pressanti richieste di autonomia e le proteste dei religiosi tremitesi. Nel XIII secolo, oramai svincolata dal monastero cassinese, aveva possedimenti in terraferma dal Biferno fino alla città di Trani. Secondo le cronache dell'epoca le tensioni mai sopite con il monastero laziale e i frequenti contatti con i dalmati, invisi alla Santa Sede, portarono i monaci del complesso 40 ARTECULTURA a una decadenza morale che spinse nel 1237 il cardinale Raniero da Viterbo ad incaricare l'allora vescovo di Termoli di sostituire alla guida dell'abbazia l'ordine di San Benedetto con i Cistercensi.Nel 1412, in seguito a pressioni e lettere apostoliche, e su diretto ordine di papa Gregorio XII, dopo il rifiuto di diversi ordini religiosi, una piccola comunità di Canonici Lateranensi, proveniente dalla chiesa di San Frediano in Lucca e guidata da Leone da Carrara si trasferì sull'isola per ripopolare l'antico centro religioso. I Lateranensi restaurarono il complesso abbaziale, ampliandone inoltre le costruzioni, soprattutto con la realizzazione di numerose cisterne ancora oggi funzionanti ed estesero i possedimenti dell'abbazia sul Gargano, in Terra di Bari, Molise e Abruzzo. L'abbazia fu soppressa nel 1783 da re Ferdinando IV di Napoli che nello stesso anno istituì sull'arcipelago una colonia penale. Nel periodo napoleonico l'arcipelago fu occupato dai murattiani che si trincerarono all'interno della fortezza di San Nicola resistendo validamente agli assalti di una flotta inglese (anno 1809). Di questi attacchi sono visibili ancora oggi i buchi delle palle di cannone inglesi sulla facciata dell'abbazia. In seguito a tale evento, Murat concesse la grazia ai deportati che avevano collaborato alla resistenza contro gli inglesi. Fu così che ebbe fine la prima colonizzazione delle Tremiti, effettuata mediante l'insediamento di colonie penali. Nel 1843 re Ferdinando II delle Due Sicilie con l'intento di ripopolare le isole vi fece insediare molti indigenti provenienti dai bassifondi napoletani, che poterono così sfruttare proficuamente la pescosità di quell'area marittima, dando luogo ad una seconda colonizzazione delle Tremiti. Nel 1911 furono confinati alle Tremiti circa milletrecento libici che si opponevano all'occupazione coloniale italiana. A distanza di un anno circa, un terzo di questi erano morti di tifo esantematico. In epoca fascista l'arcipelago continuò a essere luogo di confino, ospitando tra l'altro anche il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini e Amerigo Dumini. L'autonomia comunale risale al 1932. Nel 1987 Mu'ammar Gheddafi, in virtù delle deportazioni di cittadini libici effettuate soprattutto dal governo Giolitti a partire dal 1911, dichiarò che l'arcipelago era parte della Libia. Tali pretese territoriali seguivano la tensione diplomatica che sussisteva con l'Italia. BALLETTI IN CASA Dopo tre anni al sud e cinque al nord in cui il ballo pubblico era stato proibito, dalla sera stessa della completa ritirata tedesca, ogni spiazzo si trasforma in una balera gratuita. La musica leggera, dal canto suo, accompagnerà questa rinascita rivolgendosi ai diversi strati sociali del Paese: tutti hanno voglia di ballare, nei cortili, nelle aiuole, nelle trattorie e dovunque ci fosse un grammofono a manovella o un suonatore di fisarmonica. Alla luce di ciò, nei primi anni’50 a Portici, la domenica si organizzano i balletti in casa, invitando amici e parenti col passa parola, giacchè in pochi hanno la possibilità di farsi allacciare un telefono; queste feste, tra l’altro, culminavano nel non dimenticato cotillon, da noi napoletanizzato in cutigliò. Negli anni della mia gioventù mancando la possibilità di accedere alle balere per mancanza di soldi, vi era comunque la possibilità di partecipare alle feste in casa, organizzate da quelle famiglie che in qualche modo avevano la prospettiva di “sistemare”le proprie figlie. Per tale scopo, nella sala più idoenea alla danza, si liberava l’ingombrante tavolo da pranzo, si accostavano alle pareti i mobilibuffet, bruttissimi a quei tempi, e si sistemavano alle pareti le sedie, dove prendevano posto i giovani invitati. Spesso le danze erano aperte al suono della musica dei valzer viennesi, come “Danubio blu”, di balli ritmati come “Amado mio”, di languidi tanghi come “La cumparsita “, o di motivi che introducono alcune canzoni divenute "standard" e simboli musicali brasiliani, come la travolgente “ Tico Tico”.Anche il buffet era tradizionale ed invariabile: vermouth e pastarelle, possibilmente fatte in casa, e musica sui dischi a 78 giri, suonati da grammofoni non certo ad alta fedeltà…Per evitare la formazione di coppie fisse e far ballare tutti, si faceva uso del gioco della spazzola, che aveva un suo rituale: una spazzola veniva strofinata sulla spalla del cavaliere, ed era il segnale per il cambio obbligatorio di dama. All'inizio del ballo si formavano le coppie di dame e cavalieri, che si posizionavano gli uni di fronte alle altre. L'animatore dando inizio al ballo ordinava alle dame di scegliersi un cavaliere ed in tal modo si aveva l'abbinamento iniziale: il musicante avviava il giradischi e le coppie cominciavano a ballare. A suo giudizio l’animatore interveniva nel ballo e munito di un oggetto (spazzola, scopa, fazzoletto ecc) si avvicinava ad una coppia e consegnava l'oggetto al cavaliere. Il prescelto doveva lasciare la dama all'animatore e dare a sua volta la spazzola ad un altro ballerino prendendone il posto. Ad un certo punto la musica veniva interrotta dal musicante e il cavaliere che veniva sorpreso con la spazzola in mano veniva eliminato; analoga procedura avveniva per l'eliminazione delle dame. Alla fine restava una sola coppia che vinceva il gioco. Antonio Fomez Costume Poetico per il Disarmo XLII Edizione Poesia Pace. Scadenza 30 giugno 2014 Al Costume Poetico non si partecipa per vincere, ma per vivere senza paura con tutti! Al Martirio Ignoto dell’Umanità poetica repressa nello stimolo vitale della sua Poesia di Natura e condannata a vivere di stenti e morire di scempio bellico nella congiura delle varie maschere di potere e l’incoscienza della sua violenza. Per cui il pacifico equilibrio della libera convivenza rispecchia di primigenia libertà l’infinito culturale del Costume poetico per il Disarmo. Poesia: l’adesione all’annuale nuova iniziativa per il disarmo può essere effettuata tramite 1 (uno) componimento poetico che non superi i 35 versi per essere accettato e pubblicato con qualche riga di commento sul suo perché da riprodursi a fondo pagina dello stesso componimento. Saggistica: l’invio di una sintesi saggistica (corpo 10 che non superi le 20 righe A-4 per essere accettata ed inserita esclusivamente in formato DOC ). In modo che il breve saggio sia di stimolo per successivi incontri promossi dall’Autore per confronti sempre più diretti ed allargati. Artecultura, informata, divulgherà prontamente la notizia per un impegno sempre più decentrato. Del Costume Poetico per il Disarmo in rapporto alle adesioni pervenute sarà definita la tiratura ed il ricavato destinato a totale beneficio di Borse di studio per le Scuole aderenti. 1) L'adesione alla XLII: Edizione Costume Poetico per il Disarmo 2014 è gratuita. L'iniziativa si autogestisce nello spirito di Artecultura orientata a stimolare una serena convivenza di vita tra le persone. 2) Sono invitati quanti si sentono impegnati nella poetica ricerca saggistica della Pace, ideale di ogni libera persona umana. L'iniziativa non assegna premi di classifica e gli Autori delle liriche o dei saggi formalmente prescelti per l'inserimento nel volume antologico "Cultura per la pace"-Costume Poetico per il Disarmo 2014 riceveranno il Diploma di solidarietà, ed una riproduzione artistica della copertina del volume. 3) Alla consultazione dei componimenti è preposta, a solo titolo di verifica formale, una Commissione composta da membri di varie attività sociali. 4) La presentazione del volume verrà effettuata a fine novembre in data e luogo che saranno opportunamente comunicati come per le passate edizioni. 5) Al ricevimento dell'esito dell'adesione l'Autore aderente s'impegna a comunicare il numero delle copie del volume che intende acquistare, al costo economico di Euro 5 al volume. Alla presentazione di Costume Poetico per il Disarmo - "Cultura per la pace" 2014 tutti gli Autori aderenti sono tenuti ad essere presenti, o in caso di forzata impossibilità, ad essere rappresentati da persone di fiducia per il ritiro dei volumi ordinati e il dovuto per regolamento. L'assenza immotivata e il non riscontro all'invito di presenza annullano ogni spettanza a domandarla nel tempo. 6)6)Poesia, Poesia,una unasola solaper perogni ogniaderente, aderente,vavaspedita speditaininduplice duplicecopia copia firmate firmatedidiautografa, autografa,alla allaSegreteria Segreteriac/o c/oArtecultura Artecultura- Via - ViaCiovasso Ciovasso 1919- 20121 - 20121Milano Milanoooservirsi servirsidell'indirizzo dell'indirizzo- info@artecultura.org - info@artecultura.org Saggi, Saggi,11(solo (soloper perogni ogniaderente) aderente)vanno vannoinviati inviatiesclusivamente esclusivamenteper per via viae-mail e-mailall’indirizzo: all’indirizzo:info@artecultura.org info@artecultura.org Per PerleleScuole Scuolesisirichiede richiedel'invio l'inviodidicomponimenti componimentiaafirma firma collettiva collettivaininmodo mododa dafavorire favorirelalapiù piùampia ampiapresenza presenzascolastica scolastica nel nelnuovo nuovovolume volumeantologico. antologico.Simboliche SimbolicheBorse Borsedidistudio studio 7)7)Le LePoesie Poesieededi iSaggi Saggidebbono debbonoessere essereinediti, inediti,didipersonale personale ispirazione ispirazionee ecomposizione composizioneededattinenti attinentialaltema temaCostume CostumePoetico Poetico per perililDisarmo Disarmonella nellapiù piùampia ampialibertà libertàdidipensiero. pensiero.I minorenni I minorennisono sono accettati accettatisolo solocon conlalaprevista previstafirma firmadidichi chiesercita esercitasusudidiloro lorolalatutela. tutela. Non Nonsono sonoaccettati accettaticomponimenti componimentidedicati dedicatia apersone personeviventi. viventi. 8)8)Artecultura Arteculturasisiriserva riservadidifavorire favorireletture letturee econfronti confronticulturali culturali 9)9)InIncaso casodidinuove nuoveesigenze, esigenze,ililpresente presenteregolamento regolamentopotrà potràsubire subire modifiche modificheche chemigliorino migliorinol'attività l'attivitàdidiCostume CostumePoetico Poeticoper perilil Disarmo Disarmo- -"Cultura "Culturaper perlalapace" pace"2014. 2014. L’adesione L’adesioneè èlimitata limitataadaduna unasola solasezione sezioneper perAutore. Autore. 10) 10)Gli Gliaderenti aderentiaccettano accettanoililpresente presenteregolamento regolamentoininogni ognisua suaparte. parte. Poesie Poesiee eSaggi Saggifatti fattipervenire pervenireper perspirito spiritodidisolidarietà solidarietàall'iniziativa all'iniziativa non nonvengono vengonorestituiti restituitiededentrano entranoa afar farparte partedell'Archivio dell'Archivio"Cultura "Cultura per perlalapace" pace"didiARTECULTURA. ARTECULTURA. Sede Sedenella nellaquale qualepermane permanel’Archivio l’Archiviodidicui cuitutti tuttipossono possonoprendeprendererevisione visioneconsultiva. consultiva.La Laproprietà proprietàletteraria letterariadiditutti tuttigli glielaboelaborati ratiè èad adogni ognieffetto effettopertinente pertinenteagli agliAutori Autoridei deimedesimi. medesimi. PARTECIPA E FAI PARTECIPARE! Informazioni ulteriori e invio componimenti: Costume Poetico per il Disarmo -“Cultura per la pace” 2014 c/o Artecultura Via Ciovasso 19- 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093 http://www.artecultura.org e-mail: info@artecultura.org 41 ARTECULTURA CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI PITTURA - SCULTURA - CINEMATOGRAFIA - FOTOGRAFIA -MUSICA - VIDEO 49° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE: SEMPRE PRESENTI...... Anche quest’anno si terrà il “48° PREMIO NAZIONALE DI PITTURA E 42° INTERNAZIONALE DI GRAFICA DEL POMERO” e una sezione sarà dedicata a “EXPO 2015”, presente in parte anche sul nostro territorio. Invitiamo gli artisti, scrittori e poeti a lasciare il loro messaggio sul nobile e importante tema dell’EXPO 2015: “NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA”. Dare a tutta l’umanità una buona alimentazione sana, sufficiente e sostenibile. La Mostra si terrà dal 26 APRILE AL 4 MAGGIO 2014 A VILLA BURBA - RHO. La presentazione dei lavori entro il 13 APRILE 2014. Chiedere regolamento al segretario del Premio: PIERO AIRAGHI “AMICI DEL POMERO”, Via Torino 2 -20017 RHO-MI , tel. e fax 02-9303521 laureati, nel 2009 o successivamente, presso un’accademia di belle arti o in un istituto di formazione artistica. La seconda, a studenti di ogni nazionalità che stanno frequentando un regolare corso di studi nelle accademie di belle arti italiane o in un istituto di formazione artistica post liceale. I partecipanti dovranno presentare un’opera a tema libero di pittura, grafica e disegno realizzata con qualunque tecnica e su un qualsiasi supporto. Tra tutti i candidati saranno scelti 10 finalisti che potranno esporre le loro opere nel corso di una collettiva in programma a giugno alla Fabbrica del Vapore di Milano. I vincitori della categoria Artisti emergenti saranno premiati con una residenza d’arte di 3 mesi in Francia presso” Les Atelieres du Plessix Madeuc” e con una mostra collettiva alla Griffin Gallery a Londra e una ricca dotazione di materiale professionale per le belle arti (per il valore di 1500 Euro). Premio Internazionale d’Arte Letteraria e Figurativa Borgo degli Artisti -34 anno www.borgo degli artisti.it Nell’ambito delle manifestazioni per l’ANNO CULTURALE 2014 indice i seguenti concorsi: Premio KALENDIMAGGIO scadenza 15 maggio 2014. - Premio GIOVANI “RAGAZZI del ‘96’ scadenza 30 giugno 2014. Ogni Premio prevede la sezione di Pittura, Scultura, Grafica, e Saggio per bambini. Ulteriori informazioni e bando completo: Ezio Sapi 333.90.85.056 - www.borgodegliartisti.it IL MOBILE SIGNIFICANTE 20214: I Luoghi dell’abito Concorso Internazionale “Fondazione Aldo Morelato” sull’arte applicata nel mobile. Scadenza 15 maggio 2014 È sempre più necessario - in seguito ai cambiamenti che hanno interessato negli ultimi anni la dimensione e la distribuzione degli spazi delle nostre abitazioni - riuscire a trovare soluzioni arredative per collocare e conservare i tanti, o pochi, elementi che utilizziamo per il nostro abbigliamento quotidiano e stagionale. Sono da prendere in considerazione anche le necessità legate all’abbigliamento tipologicamente distinto da quello abitudinario: dall’abbigliamento sportivo – specifico per ogni tipo di sport – all’abbigliamento per il lavoro, fino ai capi d’abbigliamento e agli oggetti utilizzati in momenti speciali: vacanze al mare, vacanze sulla neve, cerimonie più o meno ufficiali. La Fondazione invita quindi i partecipanti a sviluppare un progetto che analizzi uno spazio domestico in cui collocare oggetti e strumenti d’arredo per contenere il nostro abbigliamento e sviluppi in particolare il progetto di un oggetto, complemento o strumento d’arredo. Partecipazione: Il concorso, attraverso due premi distinti, è rivolto ai designer professionisti italiani e stranieri che sono impegnati nel design e nelle arti applicate e a studenti delle varie scuole (Accademie, ISIA, Università) ed è riservato a progetti INEDITI. Info Fondazione Aldo Morelato sull’Arte Applicata nel Mobile Palazzo Taidelli Corso Vittorio Emanuele, 61 37058 Sanguinetto (Verona). La Spadarina esposizioni d’arte - strada Agazzana, 14 -29122 Piacenza - tel. 0523/757977 www.laspadarina.com - laspadarina@alice .it Il tema è “Il TEMPO”, aperto a tutti gli artisti, L’iscrizione di Euro 100,00 comprende: pubblicazione dell’opera sul catalogo, mostra in galleria, inserzione sul sito www.laspadarina.com e premi in denaro ai primi classificati di Euro 5.000, 2.500, 1.500, 1.000, 900 e 800. PREMIO GRIFFIN 2014 Premio d’arte a sostegno dei giovani artisti Partecipazione dal 6 gennaio al 15 aprile 2014. Il riconoscimento promuoverà il talento di artisti under 35 che operano in Italia, con mostre in importanti spazi espositivi e residenza all’estero. Bando iscrizione sul sito www.premioartegriffin.it Dal 6 gennaio al 15 aprile 2014 è aperto il bando di partecipazione al Premio Griffin 2014, istituito col fine di promuovere il talento di artisti under 35 che operano in Italia, e studenti delle scuole di alta formazione artistica, la cui ricerca si esprima col tramite della pittura e del disegno. Il Premio Griffin, giunto alla seconda edizione, è ideato da Winsor & Newton, Liquitex e Conté à Paris e promosso da Colart Italiana SpA col patrocinio di GAI - Giovani Artisti Italiani e dell’Università Bocconi di Milano. Le iscrizioni dovranno pervenire alla segreteria organizzativa esclusivamente via internet, collegandosi al seguente sito www.premioartegriffin.it. I lavori dei candidati saranno vagliati da una giuria internazionale, presieduta da Ivan Quaroni, critico d’arte e curatore e composta da Flavio Arensi critico d’arte e curatore, Olivier Dupuy fondatore Les Ateliers du Plessix Madeuc in Francia, Matteo Lorenzelli titolare della galleria Lorenzelli arte Milano, Rebecca Pelly Fry direttrice della Griffin Gallery a Londra, Severino Salvemini professore ordinario di Organizzazione aziendale e presidente del Comitato Arte Università Bocconi di Milano. Il Premio Griffin si suddivide in due distinte categorie: La prima è riservata ad artisti emergenti di ogni nazionalità, residenti in Italia, che si sono 42 ARTECULTURA LA t CERAMICA E IL PROGETTO Scadenza 5 maggio 2014 Hai realizzato un progetto architettonico con uso di piastrelle di ceramica italiane? Partecipa al concorso LA CERAMICA E IL PROGETTO, il concorso di architettura dell’industria ceramica italiana. Confindustria Ceramica e la controllata Edi.Cer. Spa sono orgogliose di lanciare la terza edizione italiana di LA CERAMICA E IL PROGETTO, il concorso che mira a premiare la migliore realizzazione di architetti ed interior designers con piastrelle di ceramica italiane nelle categorie edifici residenziali, commerciali, istituzionali. Per piastrelle di ceramica italiane si intendono i prodotti delle aziende che aderiscono al marchio settoriale Ceramics of Italy. Regolamento Il concorso è aperto a tutti gli architetti e interior designers residenti in Italia che hanno realizzato progetti con uso di piastrelle di ceramica italiane completati tra gennaio 2011 e gennaio 2014. Sono ammesse al concorso sia realizzazioni ex-novo, sia ristrutturazioni e recuperi architettonici. Categorie: Residenziale• Commerciale/ Hospitality • Istituzionale/Arredo Urbano. InfoEdi.Cer. Spa indirizzo di posta elettronica promozione@confindustriaceramica.it telefono +39 0536 818 111 POESIA - LETTERATURA CULTURA. UN CONCORSO INTERNAZIONALE PER “NUTRIRE LA MUSICA” DI EXPO Cinquanta composizioni dal mondo per il Padiglione Italia Expo 2015 in collaborazione con MITO Settembre Musica, Divertimento Ensemble e Sentieri selvaggi. Milano, 17 febbraio 2014 - Un palcoscenico di prim’ordine all’interno del Padiglione Italia ospiterà, durante il semestre di Expo 2015, l’esecuzione di cinquanta partiture inedite per ensemblee, ideate dai cinquanta compositori selezionati dalla giuria internazionale del concorso “Nutrire la Musica”. Il bando, presentato oggi a Palazzo Marino, è promosso da Paglione Italia per valorizzare attraverso la musica la complessa tematica della nutrizione legata al tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”. Tra le cinquanta nuove composizioni proposte dai compositori selezionati, che verranno eseguite tra maggio e luglio 2015 negli spazi di Padiglione Italia da “Divertimento Ensemble” e “Sentieri selvaggi”, la giuria composta da dieci grandi nomi della musica contemporanea sceglierà poi il compositore vincitore, al quale Padiglione Italia assegnerà un premio di 15 mila euro. Un’ulteriore selezione tra le cinquanta nuove composizioni verrà poi effettuata da MITO SettembreMusica, Divertimento Ensemble e Sentieri selvaggi, per entrare a far parte delle rispettive programmazioni concertistiche. “Il percorso che iniziamo oggi con il lancio del concorso Nutrire la Musica, - ha sottolineato Diana Bracco, Commissario Generale di sezione per il Padiglione Italia Expo 2015 - farà conoscere al pubblico italiano e internazionale giovani compositori di talento: così il Padiglione Italia intende svolgere il suo ruolo di vivaio e di incubatore per la cultura del pianeta. Il nostro palinsesto eventi si arricchirà tra l’altro di 50 straordinarie esecuzioni musicali inedite ispirate al tema dell’Expo di Milano. Al concorso possono partecipare compositori di ogni Paese nati dal 1 gennaio 1974. I partecipanti dovranno inviare entro il 30 maggio 2014 la partitura di un componimento cameristico già esistente. Una volta selezionati dalla giuria, i 50 compositori dovranno poi caricare la partitura della nuova composizione sul sito internet www.nutrirelamusica.padiglioneitaliaexpo2015.com entro e non oltre il 31 gennaio 2015, pena l’esclusione dal concorso, tel. +39 02 884 50150 Premio letterario internazionale “Cormonslibri” “Utopia, disincanto, speranza” L’Associazione Culturale Culturaglobale propone e organizza, nel contesto del Festival del libro e dell’informazione Cormònslibri, l’omonimo Premio Letterario Internazionale Cormonslibri”. Il Premio è realizzato in collaborazione con il Comune di Cormons e con gli Enti Pubblici e Privati che sostengono e supportano il Festival Cormònslibri www.cormonslibri.it, con il patrocinio dell’università di Udine, i Club Unesco di Gorizia e Udine e la Biblioteca Statale Isontina. Il tema dell’edizione, “Utopia, disincanto, speranza”, prevede due sezioni: A-testi adulti ; Btesti rivolti ai ragazzi e adolescenti della fascia CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI d’età 8 - 16 anni. Le opere possono essere scritte in lingua italiana, o qualsiasi lingua ufficiale o minoritaria parlata nel mondo purché accompagnata da una traduzione in lingua italiana allegata. La partecipazione al concorso, che scade sabato 4 ottobre 2014, è libera e gratuita e aperta a tutti a prescindere dalla nazionalità, luogo o idioma e possono partecipare autori che abbiano compiuto il 16° anno di età alla data di scadenza (4 ottobre 2014). Per ulteriori informazioni: Associazione Culturale CULTURAGLOBALE via Battisti, 15 - 34071 Cormòns (GO) - Italia cell. 339.2650471 - www.culturaglobale.it Premio Letterario Internazionale Città di Martinsicuro. Scadenza 12 - 04-2014 Al premio possono partecipare tutti gli scrittori italiani e stranieri con l’opera in lingua italiana (sezioni A,B,D ed E) e straniera (sezione C) che abbiano compiuto il 18° anno di età. E’ possibile partecipare a più sezioni versando la quota corrispondente a ciascuna sezione. A) Poesia edita ed inedita. Si partecipa inviando fino a due poesie edite o inedite (tema libero). Iscrizione Euro 20. Se si desidera partecipare con più di due poesie , per ogni lirica aggiuntiva 5 Euro. Si partecipa inviando 3 copie dell’Opera (due copie anonime e una firmata. B) Narrativa inedita. Si partecipa inviando un romanzo inedito di minimo 30 cartelle circa 1.800 battute l’una (tema libero). Quota di iscrizione: 20 Euro. Si partecipa inviando 2 copie dell’Opera (una anonima e l’altra firmata). C) Premio speciale - Poesia in lingua straniera. Si partecipa inviando una poesia (edita o inedita)in lingua araba, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo.Nessuna quota di iscrizione. Si partecipa inviando 3 copie dell’Opera (due copie anonime ed una firmata). D) Premio Speciale - Teatro “Mauro Crocetta”. Si partecipa inviando un testo teatrale edito o inedito (tema libero) Quota iscrizione 15 Euro: Si partecipa inviando 3 copie dell’Opera indicanti nome e cognome dell’autore, di cui una firmata. E) Premio speciale - Truentum. Riservato alla case editrici abbruzzesi e marchigiane (devono avere la sede legale in Abruzzo o nelle Marche). Si partecipa inviando fino a tre titoli di libri di poesia (di autori qualsiasi regione o nazionalità). Nessuna quota di iscrizione. Si partecipa inviando 2 copie del libro. Ogni ulteriore informazioni contattare Di CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI Felice Edizioni, via C. Colombo 67, 64014 Martinsiocuro (Te) , Fax 0861 1850141 www.premiomartinsicuro.it 56° edizione Penna d’Oro Concorso di Poesia in lingua lombarda Per l’anno 2014 la Biblioteca Civica - Centro Culturale di Gromo (Bergamo) indice un concorso di poesia dialettale aperta a tutti i dialetti lombardi ed alla Svizzera italiana. Il Premio si articola in due sezioni: Sezione A: composizioni tema libero; Sezione B: composizioni ispirate alla montagna. I partecipanti possono concorrere a ciascuna sezione, con una o due composizioni, ciascuna delle quali non superiore a quaranta versi e deve essere inedita o pubblicata dopo il 31 dicembre 2013. Le opere devono pervenire in busta chiusa entro e non oltre il 15 aprile 2014 alla presidenza della Biblioteca Civica presso il Comune di Gromo, Piazza Dante n. 8 - 24020 GROMO (Bg.) Ulteriori informazioni: tel. 0346/41137 - 0346/41128 segreteria@comune.gromo.bg.it POETANDOINSIEME Il Premio si articola in due sezioni: “TEMA LIBERO” prima sezione e “LA GRANDE GUERRA 1914-1918”. Ogni concorrente può partecipare al massimo con due opere per ogni tema. Le poesie, mai premiate in altri concorsi, non devono superare i 40 versi ciascuna. Scadenza 30 aprile 2014. Gli elaborati inviati al seguente indirizzo: GRUPPO INIZIATIVE CULTURALI INSIEME, Via Obante, 11/B - 36076 RECOARO TERME (Vicenza) Info:0445-76131 PREMIO DI POESIA LORENZO MONTANO XXVIII EDIZIONE. - PREMIO “RACCOLTA INEDITA” PATROCINIO: BIBLIOTECA CIVICA DI VERONA. AL PREMIO SI CONCORRE CON UNA RACCOLTA INEDITA DI POESIE. L’opera vincitrice sarà pubblicata in volume da Anterem Edizioni, con ampia introduzione critica, Il libro verrà presentato nell’ambito di una grande manifestazione pubblica e sarà in- viato a quotidiani, riviste, critici e università. Il bando integrale del Premio è presente sul sito w w w . a n t e r e m e d i z i o n i . i t / xxxviii_edizione_premio_lorenzo_montano Informazioni: direzione@anteremedizioni.it Una Poesia per Giulia Edizione 2014 Il concorso è destinato a tutti coloro che amano la poesia e che vogliono cimentarsi nell’arte di scrivere. E’ sufficiente inviare una poesia o un pensiero, a tema libero indifferentemente in rima o in prosa, in lingua italiana o francese all’Accademia dal 21 marzo al 30 novembre 2014 all’indirizzo email: una poesia per giulia2014@gmail.com Per la Tunisia un premio straordinario di (1.000) dinari. Le poesie possono essere inviate anche per posta: Accademia Giulia Brignone - Via Enrico Tori n. 24 -04012 Cisterna di Latina (LT). Sede dove chiedere ogni ulteriore informazione. Allo scopo di lanciare nuovi autori è stata bandita la XXVI edizione del Premio Nazionale Italia Letteraria che si articola in cinque sezioni: A) Narrativa, romanzo, romanzo di fantascienza, racconto, raccolta di racconti.B) Poesia raccolta di poesie a tema libero. C) Saggistica, saggio a tema libero. D) Teatro, commedia a tema libero. E) Letteratura per l’infanzia, romanzo per ragazzi, racconti per ragazzi, raccolta di favole, fiaba. I testi computerizzati, su supporto cartaceo e di libera stesura, senza vincolo di tema, dovranno essere spediti, in una sola copia, esclusivamente con posta raccomandata, entro giovedì 15 maggio 2014 al seguente indirizzo: “EDITRICE ITALIA LETTERARIA” Casella Postale 938 - 20123 MILANO Centro. Info , tel. 02-6134166 www.italialetteraria.com *Gli abbonati con l’abbonamento scaduto sono invitati a rinnovare l’iscrizione in modo da non vedere sospeso il ricevimento di ARTECULTURA nel 2014.* Intestare ARTECULTURA di Giuseppe Martucci- c.c.postale n. 84356302 Via Ciovasso 19 20121 Milano ARTECULTURA abbonamenti 2014 Un mensile semplice con tanta informazione culturale abbonati e consiglialo ai tuoi amici Chi ha l’abbonamento scaduto è invitato al rinnovo Abbonamento normale Euro 30,00 Abbonamenti accumulativi con sconto del 50% Euro 15,00 iniziative culturali varie nelle specifiche rubriche cadauno da commissionare a partire da un minimo di 10 (dieci) Abbonamento collezionismo Euro 100,00 per: Accademie, Associazioni, Circoli, Ditte, Enti, Gallerie omaggio grafica di maestri contemporanei disponibili. d'Arte, fatti pervenire su carta intestata. Abbonamento sostenitore Euro 500,00 ARTECULTURA: un mensile di attualità artistico-informativa Testo critico, a 2 pagine su Artecultura, 6 opere Abbonati e sostieni il suo sentito impegno culturale riprodotte nei servizi espositivi di EXPO-AZZURRA Intestare Abbonamento sostenitore speciale Euro 1.500.00 ARTECULTURA - c.c. postale n. 843 56 302 Mostra personale culturale di un mese, testo critico, Via Ciovasso 19 - 20121 Milano 3 pagine di redazionale e riproduzione fino a 6 foto o servirsi di assegno bancario o vaglia postale. nel servizio espositivo della Sala Azzurra di Artecultura Informazioni, tel.: 02/864.64.093 - Fax 02/860.833 www.artecultura.org - e-mail: info@artecultura.org 43 ARTECULTURA Marco Pessa: “TRA LE NINFEE IN GIOCO” smalti a mano libera su tela, cm. 130x150 44 ARTECULTURA
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