Periodico mensile del Friuli - Venezia - Giulia · Anno XXXII n°9

Periodico mensile del Friuli - Venezia - Giulia · Anno XXXII n°9/2014 · Direzione e Redazione in CODROIPO (Ud) · Piazza Garibaldi, 65
Costo € 1,00
Copia Omaggio
a CODROIPO in Via Roma, 55
Tel. 0432.912030 · codroipo@infortunisticabaraldi.it
SOMMARIO
PAGINA
EDITORIALE
ILPAESECODROIPO.IT
3 · EDITORIALE
4 · INFO: ORARI - TEL UFFICI PUBBLICI...
5 · VILLA MANIN. GESTIONE E LE PROSPETTIVE FUTURE
6 · COMINCIAMO DALL'EUROPA
SE ERI UN BAMBINO DEGLI ANNI '50 - '60
7 · 28°
UNIVERSITA' DELLA TERZA ETA'
ANNO ACCADEMICO
9 · ANCORA SU GAZA
IL TAVAN
10 · ASP ENTE MORO
ENTE MORO CENTRI ESTIVI
11 · NONNA ROSANNA COMPIE 100 ANNI
12 · LAMEDIO
FRIULI: SENSIBILITA' PER
DIFFERENZIATA SPINTA!
13 · FRIULI
NEL MIRINO: ANDREA AGNELLI - ANGELINO ALFANO
VENEZIA GIULIA - LE UNIVERSITA' ITALIANE
MATTEO RENZI
APPUNTI PER LA STORIA
14 · APERITIVO IN CARROZZA
VARMO CALCIO: IL VARMO VERSO L'ASCESA
15 · IL DIRITTO E LA POLITICA
17 · LETTERE DAL FRONTE
IO, POLIZIOTTO A GORIZIA, VI SPIEGO PERCHE'
TUTTI VOGLIONO VENIRE IN ITALIA
18 · ALICE MIZZAU D'ORO NELLA 4X4 STILE LIBERO
CODROIPO AL 3° POSTO TRA I BORGHI PIU' FELICI...
19 · LA CANTANTE ELISA CARACCIO VINCE IL 2° PREMIO
Pubblicato su internet il sito del giornale.
Finalmente il periodico distribuito gratuitamente da oltre trent’anni, è disponibile davvero
per tutti, tramite il web. In qualsiasi momento,
anche prima di riceverlo stampato su carta,
puoi sfogliare le pagine virtualmente. Nell’archivio pubblicato si potranno leggere anche i
numeri precedenti, per vedere articoli che sono
sfuggiti, o relativi a copie mai ricevute. La libertà di leggere IL PAESE con qualsiasi apparato
connesso a internet è garantito dalla nuova tecnologia di design responsivo, o responsive web
design (RWD), che indica una tecnica di realizzazione di siti in grado di adattarsi graficamente in modo automatico al dispositivo coi quali
vengono visualizzati (computer con diverse risoluzioni, tablet, smartphone, cellulari, web tv),
consentendo di vedere e leggere tutto, semplicemente con lo scorrimento dei contenuti verso
l’alto. Il design responsivo nasce con la necessità di rendere i siti web facilmente accessibili
con ogni tipo dispositivo e risoluzione video. I
testi cambiano, le immagini si ridimensionano
e l’orientamento si modifica in funzione del monitor o display utilizzato.
Il sito responsivo de IL PAESE fa uso d’una
impaginazione grafica con griglie a proporzioni fluide, struttura e immagini flessibili e fogli di
stile 3.0, per adattare l'impaginazione grafica
all'ambiente nel quale il sito è visualizzato. In
pratica tutti possono vedere il sito e sfogliare il
mensile in maniera ecologica, senza bisogno di
stamparlo (cosa peraltro possibile senza alcun
addebito), ovunque nel mondo. Proprio pensando a chi non è residente nelle zone del Codroipese, magari a seguito di un trasferimento
o emigrazione, volevamo dare la possibilità di
restare in contatto, aggiornati sugli eventi e le
vicende del territorio.
FESTA DELLA MUSICA CON LA SCUOLA DI MUSICA
"CITTA' DI CODROIPO" E SANTE SABIDE
CAMINO. PRESENTAZ. DEL LIBRO "E SE FOSSE VERO?"
CON TESTIMONIANZE DI FRIULANI A MEDJUGORJE
20 · CAMINO. RIAPERTA LA CHIESA DI PIEVE DI ROSA
FOLLA AL FUNERALE DEL MILITARE MORTO IN LIBANO
21 · CAMINO. DENUNCIATO LO STALLO DI "CASA SANTINA"
RIVIGNANO. GUARDA CHE STELLA 2014
22 · LA CAROVANA DELLA MEMORIA E DIVERSITA' LINGUISTICA
LA PANNOCCHIA: MICIO
23 · CODROIPO S.DANIELE IL DIPARTIMENTO TERRITORIALE...
24 · DELITTO
L'EDITORIALISTA AMMUTOLITO
IN VILLA (UN GIALLO A PUNTATE)
25 · AL VANGELO DELLE ORIGINI
26 · FRIULDENT: INFIAMMAZIONI GENGIVALI E CARIE...
3
In caso di incidente di qualsiasi genere, lo stato
d’animo di chi ne è vittima è particolarmente vulnerabile. Ed è proprio in quel momento che si ha
bisogno di avere a fianco qualcuno di cui ci si può
fidare e che si muova nei meandri della burocrazia con grande esperienza e professionalità. Doti,
queste, che il BARALDI GROUP se le è create
in 35 anni di attività nel settore dell’infortunistica
a 366 gradi. Il gruppo, nato nel 1978 dall’intuizione dell’ ing. Pietro Baraldi, 62 anni consulente del
Tribunale di Venezia, e del fratello dott. Cesare
Baraldi, 51 anni iscritto ISVAP ruolo nazionale
dei periti assicurativi N. 6308, ha da poco festeggiato l’inaugurazione della nuova sede di
Ponzano Veneto, in provincia di Treviso, che si
va ad aggiungere alle altre 10 situate a Cornuda,
sempre in provincia di Treviso, Fossò, Spinea e
Conoscendo le criticità relative alla connettività delle nostre zone in particolare, dove basta
allontanarsi dal centro del capoluogo di una decina di chilometri, per vedere l’ADSL come un
miraggio, abbiamo puntato molto sulla “leggerezza” delle pagine, così da consentire anche
a chi naviga con tecnologie arcaiche, altrove
scomparse oltre una decina d’anni fa, di fruire
del le pagine del sito senza attese interminabili.
Anche la scelta di distribuire IL PAESE in formato PDF, oggi in assoluto il più diffuso tra i visualizzatori gratuiti, dovrebbe riscontrare l’assoluta
compatibilità con qualsiasi sistema operativo.
La perfezione non è terrena, si dice, quindi siamo sicuri che solo con la vostra collaborazione
potremo migliorare notevolmente, ascoltando
le critiche e i suggerimenti che vorrete mandarci . Allo scopo abbiamo creato alcuni indirizzi di posta elettronica da utilizzare per i diversi argomenti: Direzione@ilpaesecodroipo.it
per scrivere al direttore in relazione agli articoli
pubblicati; Amministrazione@ilpaesecodroipo.
it per questioni economico fiscali; Redazione@
ilpaesecodroipo.it per segnalare argomenti ed
eventi alla redazione; forteechiarosnc@virgilio.
it per richiedere un visita da parte delle persone
incaricate alla raccolta degli spazi promozionali
a pagamento, sia sul periodico cartaceo in distribuzione gratuita, sia per il sito web.
Nel caso voleste fare segnalazioni, suggerimenti o critiche relative esclusivamente
alle pagine pubblicate on line, alla struttura
del sito web, ovvero problemi relativi alla
visualizzazione delle pagine su internet,
compresi social network, potete scrivere a
postmaster@ilpaesecodroipo.it
Siamo presenti anche su Facebook, Twitter e Google +, con pagine che al momento
sono dedicate esclusivamente alla promozione del sito internet del giornale. Collegamenti
al web anche per sfogliare direttamente in line
la rivista . Il successo nella prima settimana di
pubblicazione, l’ultima di agosto, è stato enorme e inaspettato: oltre 300 pagine visitate sul
sito (composto di due sole pagine), oltre 210
amici su Facebook e 120 “mi piace” nella pagina dedicata al sito www.ilpaesecodroipo.it.
Sperando di annoverare sempre nuovi lettori,
ringraziamo tutti coloro che hanno fatto sentire
la loro vicinanza e soprattutto chi vorrà collaborare per migliorare.
Buona navigazione e buon lettura,
LA REDAZIONE
Sottomarina, nell’area del veneziano, Piove di
Sacco e Roncaglia di Ponte San Nicolò nella provincia di Padova, Codroipo, in provincia di Udine,
Villafranca, in provincia di Verona, per arrivare a
Montelepre, in provincia di Palermo, e Raffadali, in provincia di Agrigento. Dal 1978 la Baraldi
Group Italia S.r.l. opera nel settore dell’infortunistica stradale, della malasanità, degli infortuni sul
lavoro e danni da eventi calamitosi.
Baraldi Group Italia s.r.l. anticipa le spese
mediche e non chiede ai clienti onorari per la gestione dei danni riportati dal veicolo. Garantisce
inoltre consulenze stradali, assicurative, tecniche
e perizie in tutti i rami. Perché non non esistono
“danni giusti” spiega Cesare Baraldi - partendo
da questo semplice principio abbiamo deciso
di dare vita ad un’associazione che si ponesse
come obiettivo quello di tutelare i diritti di tutte le
persone che hanno subìto danni garantendo loro,
al contempo, un equo risarcimento. Rigraziamo
tutti i clienti che in questi anni ci hanno dato fiducia, sono ritornati e, visto che sono usciti dalla
nostra porta soddisfatti, ci portano altri clienti”.
In 35 anni di attività il Baraldi Group ha
difeso migliaia di danneggiati, molte le testimonianze che si possono leggere nel
sito www.Infortunisticabaraldi.it
SETTEMBRE 2014
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17:10 ● 17:34 ● 18:10 ● 18:34 ● 19:10 ● 19:34 ● 20:10 ● 20:34 ● 21:10 ●
21:34 ● 23:10 ● 23.34
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16:22 ● 16:48 ● 17:48 ● 18:22 ● 18:48 ● 19:22 ● 19:48 ● 20:22 ● 21:22
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14:22 ● 14:48 ● 16:22 ● 16:48 ● 18:22 ● 18:48 ● 19:22 ● 19:48 ● 20:22
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06:35 ● 06:45 ● 06:30 ● 07:05 ● 07:25 ● 08:15 ● 08:50 ● 09:00 ● 09:48 ●
12:35 ● 13.20 ● 13:30 ● 13:42 ● 15:05 ● 17:05
Partenze da Udine per Codroipo
Periodico mensile del Friuli - Venezia - Giulia
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Mail: ilpaese1@libero.it
Direzione: 33033 CODROIPO (UD)
Recapito: Piazza Garibaldi, 65
33033 Codroipo (UD)
Sede Legale: Piazza Garibaldi, 65
33033 Codroipo (UD)
Direttore Responsabile: Elena del Giudice
Editore: Graphica s.c.a.r.l.
Aut. Tribunale di Udine N°19/1983
Redazione:
Del Pozzo Bruno
Mascioli Marco
Petri Angelo
Grafica ed impaginazione:
FORTE & CHIARO pubblicità e immagine
Per la pubblicità telefonare a:
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Villa Manin.
Gestione e
le prospettive
future
Con due articoli di Lucien Zinutti e Marco
Mascioli pubblicati negli ultimi mesi, Il Paese
prende posizione con critiche e proposte, riguardo il presente ed il futuro di Villa Manin,
prezioso patrimonio della Regione Friuli Venezia Giulia, affidato dal 2003 alla gestione
dell’omonima Azienda speciale. Vista l’importanza che personalmente attribuisco al
rapporto con il territorio ed i comuni del medio Friuli ritengo opportuno fornire in questa
sede alcune precisazioni ed anticipare alcune
scelte che nei prossimi anni si intendono concretizzare. Preliminarmente confesso che la
cosa che più mi ha colpito in questi primi mesi
di impegno nell’Azienda Villa Manin è constatare l’esistenza di un rapporto amore-odio da
parte dei “codroipesi” nei confronti della Villa. Si tratta di una conflittualità inspiegabile
che, probabilmente, affonda le sue radici nel
rapporto con la famiglia Manin, rapporto che
risale a tanto tempo fa. Veniamo ora di esaminare alcuni dei problemi che sono stati evidenziati negli articoli cui facevo cenno in apertura. Il più importante, a mio avviso, riguarda
senz’altro la necessità di riqualificare il patrimonio architettonico della residenza dogale e
valorizzarne la sua prestigiosa storia. Per raggiungere questo obiettivo è però necessario
che le istituzioni preposte - Regione, Comune di Codroipo, Provincia di Udine, Azienda
Speciale Villa Manin in primis - sappiano fare
squadra: solo così fra qualche anno potremo
vedere dei risultati tangibili. In primo luogo
voglio ricordare il fatto che l’Amministrazione
comunale fin dal 2007 ha avuto mandato dalla Regione - e relativo contributo di 1,6 milioni
di euro - per i lavori necessari a riqualificare
la piazza Tonda, a ridipingere gli intonaci e
restaurare la pavimentazione dei portici delle
esedre, a dotare di un suggestivo impianto di
illuminazione l’intera area. Purtroppo la fase
progettuale è andata per le lunghe e solo in
primavera c’è stato il definitivo via libera della
Soprintendenza ai beni culturali ed architetto-
Lavasecco · Lavanderia
5
nici del Friuli Venezia Giulia: nel 2015 - patto
di stabilità permettendo - i lavori dovrebbero
avere inizio. Si tratta, a mio avviso, di un intervento decisivo anche per concretizzare la
successiva chiusura al traffico a motore della
strada provinciale che taglia in due il compendio e la contemporanea interdizione del
parcheggio delle auto all’interno della piazza
Tonda: misura, ne sono convinto, oramai non
più rimandabile.
A questo proposito va accolta positivamente la decisione assunta pochi giorni fa dalla
Giunta Marchetti ed approvata dal Consiglio
comunale di Codroipo di provvedere - con
una spesa di 220 mila euro - al completamento del collegamento fra i due parcheggi
situati a sud della Villa provvedendo inoltre
alla demolizione della vecchia scuola elementare: la circuitazione esterna alla Villa
sarà in questo modo ulteriormente facilitata.
Non attraversare in auto la Villa non sarà più
un problema insormontabile: i tempi sono
maturi ed oggi la gente ha capito il valore inestimabile del compendio dei Manin.
Secondariamente - ma non in ordine d’importanza - la Regione deve completare i lavori di restauro dell’esedra di levante, da tempo
scandalosamente lasciata internamente allo
stato grezzo: si tratta di uno spazio espositivo complementare al corpo centrale fondamentale per migliorare la qualità e la quantità
delle proposte artistiche di Villa Manin. La
spesa necessaria per questo intervento è
stata quantificata recentemente in 1,5 milioni
di euro: risorse che potrebbero arrivare dai
fondi europei visto che la Regione ha indicato la Villa di Passariano come una delle tre
priorità regionali oppure attraverso un’operazione di riqualificazione più ampia attraverso
un projet financing.
Nel frattempo l’Azienda non è rimasta con
le mani in mano e grazie all’impegno del
Commissario straordinario Franca Merluzzi
e del direttore Giovanni Fuso è stato deciso
di utilizzare una parte importante dei fondi del
bilancio per due interventi: il primo, di circa
180 mila euro, per consentire la sistemazione del tetto del corpo gentilizio interessato,
ahimè, da pericolose infiltrazioni d’acqua
nella parte sottostante; il secondo - per una
spesa di 220 mila euro - è finalizzato, invece,
ad avviare il restauro del patrimonio statuario
della Villa. Verranno così restaurate le dodici statue un tempo collocate nella balaustra
della facciata della residenza dei Manin e da
anni dimenticate in qualche deposito. La speranza è di poterle rivedere già nella primavera prossima: vedremo.
12 Ottobre
Per quanto riguarda la scarsa segnaletica
stradale evidenziata dagli articolisti non possiamo che condividere l’esistenza di questa
criticità: abbiamo da tempo sollecitato l’Assessore regionale competente, Annamaria Santoro, affinché FVG Strade e Autovie Venete
provvedano ad implementare le indicazioni
per arrivare a Villa Manin di Passariano. Sono
davvero tanti i visitatori che si lamentano per
questo problema. Rimane ancora irrisolto, invece, il problema del collegamento fra la Villa e la stazione ferroviaria di Codroipo: oggi
raggiungere Passariano senza automobile è
un’impresa pressoché impossibile. Che si può
fare? Francamente non saprei perché i costi
per questo collegamento non sono indifferenti
e non c’è, a quanto pare, nessuno in grado
di farsene carico: rimane il fatto che si tratta
di un handicap non indifferente soprattutto per
chi arriva da fuori regione. Fin qui ci siamo
soffermati soprattutto sui progetti in cantiere e
gli investimenti più urgenti avviati riguardanti il
contenitore Villa Manin consapevoli di quanto questo tema sia rilevante per un rilancio di
questa straordinaria villa veneta. Non meno
importante, ne siamo altrettanto consapevoli,
è il tema dei contenuti, del progetto culturale
che un’istituzione così prestigiosa deve essere in grado di sviluppare. Per parlare e confrontarci su questa questione ci riserviamo,
però, di intervenire in un prossimo futuro.
Piero Colussi
Sovrintendente Azienda speciale Villa Manin
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sabato 10:00/20:00 · domenica 10:00/14:00 · chiuso martedì
SETTEMBRE 2014
6
COMINCIAMO DALL'EUROPA
Le strutture amministrative Nazionali,
Regionali, Provinciali, Comunali e tutte le
altre, assomigliano moltissimo alle ciccione americane, grasse e flaccide, che si
mangiano lo stipendio del marito sedute
per ore e ore alle slot-machines.
Se volete un altro esempio, pensate ai
quadri del pittore Botero. Se quei personaggi fossero in carne e ossa, peserebbero mediamente sui centocinquantachili.
Sono i divoratori di MacDonald, patatine fritte in cellophane e altre schifezze del
genere, che assomigliano più al polistirolo espanso che a cibo.
La cura? Non esiste, non c’è ritorno.
Bisogna solo prevenire, altrimenti si è
fottuti.
La stessa cosa vale per le amministrazioni pubbliche. Mostri più tondi degli spinosi pesci palla.
Molte nazioni hanno questi problemi,
montagne invalicabili che bloccano qualsiasi movimento, divorando solo e sempre tutto ciò che trovano.
Ma se tutti noi parliamo solamente delle storture nazionali, proviamo a guardare
fuori dei nostri confini, al mostro ingestibile che abbiamo creato: l’Unione Europea.
Nata sommessamente come “CECA”
all’epoca di De Gasperi, Schumman e
Adenauer, diventata poi “CEE” e quindi
“UE”, Unione Europea appunto.
L’idea ottima come concezione è diventata un mostro, un pachiderma, una
macchina mangiaeuro, costosissima per
gli erari delle singole nazioni.
Gli sprechi di Bruxelles sono inauditi.
Migliaia di deputati nullafacenti, che
settimanalmente fanno i turisti in Belgio
e in Francia. Sì, perché gli uffici sono a
Bruxelles, e il Parlamento a Strasburgo.
Pensate un po’, ogni volta che si riunisce il Parlamento dell’Unione, decine di
camion trasportano i documenti e l’altro
materiale in andata e ritorno. Centinaia
e centinaia di macchine blu trasportano
Commissari, funzionari, forze dell’ordine,
operai ecc. avanti e indietro.
Fanno leggi assurde, spessissimo a
favore in una zona dell’ Unione piuttosto
che di un’altra. Le leggi, molto spesso,
non sfiorano nemmeno l’uguaglianza delle singole Nazioni associate.
Pensate solamente al giro che fanno
i soldi. Noi paghiamo le tasse a Roma.
Roma paga la sua quota al mostro di
Bruxelles. Questa pianifica una strategia
Europea e ritorna parte dei soldi a Roma
affinchè finanzi certi progetti.
Se nei singoli Paesi non c’è informazione sufficiente, o non ci sono progetti,
o ci sono progetti con burocrazia interna
lunghissimi, si perdono i finanziamenti, i
quali vanno ai Paesi più scaltri e veloci.
Dire un pachiderma, un mostro, un’entità molto spesso inutile se non dannosa,
è dire solamente la sacrosanta verità.
Il concetto ideale dei padri fondatori era
certamente eccellente. La realizzazione
da parte dei figli sprovveduti o disonesti,
è stata ed è pessima.
E allora? Cominciamo il dimagrimento
da Bruxelles. Non pretendiamo che la cicciona di Botero diventi una indossatrice di
Armani, ma il sovrappeso può essere di
qualche kilo, non di qualche quintale!
Pietro Pittaro
Se eri
un bambino
degli anni
'50 - '60
1. Da bambini andavamo in auto
che non avevano cinture di sicurezza né airbag...
2. Viaggiare nella parte posteriore
di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo
il ricordo.
3. Le nostre culle erano dipinte
con colori vivacissimi, con vernici a
base di piombo.
4. Non avevamo chiusure di sicu-
Via Montegrappa, 4 · CODROIPO
rezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali.
5. Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6. Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino
invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale.
7. Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano
strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari
scontri, imparammo a risolvere il problema,
frenavamo consumando i tacchi delle scarpe.
8. Uscivamo a giocare con l’unico obbligo
di rientrare prima del tramonto. Non avevamo
cellulari...cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile!
9. La scuola durava fino alla mezza, poi
andavamo a casa per il pranzo con tutta la
famiglia (si, anche con il padre)
10. Ci tagliavamo, ci sbucciavamo le ginocchia, perdevamo un dente,e nessuno faceva
una denuncia per questi incidenti. La colpa
non era di nessuno, se non di noi stessi.
11. Mangiavamo biscotti fatti in casa, pane
olio e sale, pane e burro, bevevamo spume
o gazzose e non avevamo mai problemi di
sovrappeso, perché stavamo sempre in giro
a giocare.
12. Condividevamo una bibita in quattro...
bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
13. Non avevamo Playstation, Nintendo
64, X box, Videogiochi, Televisione via cavo
con 99 canali, videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su internet...Avevamo invece tanti AMICI.
14. Uscivamo, montavamo in bicicletta o
camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo
a giocare.
15. Sì! Li fuori nel mondo crudele! Senza un
guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo
giochi con bastoni, archi e frecce, temperini,
fionde e palline di terracotta; si formavano
delle squadre per giocare una partita; non tutti
venivano scelti per giocare e gli scartati dopo
non andavano dallo psicologo per il trauma.
16. Alcuni studenti non erano brillanti come
altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo
psico-pedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche
scapaccione e ripeteva l’anno. I genitori non
ricorrevano al Tar anche perché non esisteva
e non se ne sentiva la mancanza.
17. Avevamo libertà, fallimenti, successi,
responsabilità...e imparavamo a gestirli. La
grande domanda allora è questa: Come abbiamo fatto a sopravvivere? E a crescere e
a diventare grandi? Se appartieni a questa
generazione, condividi queste righe con i tuoi
conoscenti della tua stessa generazione e anche con gente più giovane affinché sappiano
come eravamo noi prima.
(Paulo Coelho)
www.ilpaesecodroipo.it
7
Università
della Terza Età
28° anno
accademico
Codroipo (UD). Il 28° anno accademico sta
per prendere il via. Siamo pronti a ripartire.
Questa volta le novità sono diverse: nuovi
corsi, nuovi docenti e grade enfasi per i progetti di studio. Tra le proposte assolutamente
inedite segnaliamo il docente Andrea d’Antoni che si cimenterà nel corso sul Risparmio Energetico. Molti altri nuovi corsi come
Memorizzazione e Meditazione e Primo
Soccorso, nelle 5 sedi dislocate a Basiliano,
Bertiolo, Codroipo, Lestizza e Rivignano.
Per iscriversi è sufficiente essere maggiorenni, non è richiesto alcun titolo di studio,
nessuna esperienza, ma solo la volontà di
sfidarsi nell’apprendimento di nuovi argomenti o rispolverare materie già affrontate in
passato. Con l’immatricolazione si possono
frequentare sino a 4 o 5 corsi. Nell’intento di
rispondere sempre prontamente alle richieste dei frequentatori. L’ateneo del Codroipese cerca d’istituire sempre nuovi iter, sia per
i corsi a carattere umanistico e scientifico,
sia per quanto concerne i laboratori in cui
applicarsi nell’apprendimento pratico delle
arti. Sposando a pieno lo statuto dell’associazione, siamo aperti per accogliere le proposte formative che iscritti e docenti vorranno
proporre, puntando sempre al miglioramento
culturale e sociale. Sul sito web dell’istituto
www.utecodroipese.org ci sono informazioni
aggiornate su tutti i corsi, per tutte le sedi.
Foto MMMI
L’università T. E. del Codroipese persegue elevati scopi sociali: innalzare il livello
culturale della popolazione e generare al
contempo un ambiente proficuo per instaurare nuovi rapporti e relazioni anche
in contesti ludici. Un’opportunità di soddisfazione dei propri interessi e della naturale propensione al miglioramento. In altri
casi, approfondire passioni sempre sopite
per questioni di tempo e opportunità, che
ora potrebbero addirittura generare nuove
occasioni lavorative, acquisendo un nuovo
mestiere o quantomeno approfondendo le
conoscenze e la propria cultura. Qui risiede l’importanza dell’apertura ai giovani, basta siano maggiorenni.
La proposta formativa di questa piattaforma multidisciplinare, nata ufficialmente
ventotto anni or sono, promette opportunità
di soddisfazione del desiderio d’apprendimento, pensando proprio a tutti e a tutto,
dal corpo alla mente. Una scuola vera, con
tutti i requisiti, comprese le “gite scolastiche”. Ogni anno, su proposta di discenti o
docenti, si parte per escursioni formative
in Italia e all’estero. Importante il rinnovamento che ogni anno contribuisce non solo
ad accrescere le competenze dei tanti fre-
quentatori del Medio Friuli, ma soprattutto
a stuzzicare la curiosità dei giovani adulti
nuovi iscritti, che stupiscono dinnanzi alla
voglia di studiare, ora che non si sentono
costretti. Instaurare nuove relazioni, comunicare, incrementando le conoscenze e applicandosi per migliorare l’impego del tempo
libero, magari con un corso di giardinaggio
o sul vino. In aula, come nei laboratori, si
generano correnti formative in ogni direzione. Spesso sono i docenti a portarsi a casa
nuove esperienze che li arricchiscono.
Le date da segnare sono queste: presentazione dei corsi giovedì 18 settembre Basiliano, venerdì 19 Settembre a
Codroipo, sabato 20 a Rivignano, nelle
rispettive sedi; Iscrizione ai corsi aperte
da lunedì 22 Settembre 2014; inizio dei
corsi il lunedì 06 Ottobre 2014.
Foto, video, aggiornamenti e l’elenco di
tutti i corsi delle 5 sedi dell’università su
WWW.UTECODROIPESE.ORG Facebook: https://www.facebook.com/ute.codroipese Twitter: https://twitter.com/UteCodroipese e Google+: https://plus.google.
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LATISANA
0431.510050
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0432.908252
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0421.74126
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ANCORA
SU GAZA
Nel numero precedente avevamo accennato che quanto si racconta di Gaza e tante
notizie immesse nei circuiti mediatici, lasciano molti dubbi e perplessità. Lascia pure
stupiti, che parecchia stampa si sia schierata a favore dei Palestinesi, senza se e senza ma, dipingendo Israele come un brutale
aggressore e massacratore di civili. Ora
però qualcuno ha aperto gli occhi e anche
quelli in malafede, si stanno rendendo conto
che il cancro non è Israele, ma Hamas che
nel suo delirio anti sionista, ne vuole solo
la distruzione, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze, sia in perdite
umane che in danni economici. Nessuno
può negare che la guerra sia scoppiata
solo per le sue provocazioni.
Non si possono impunemente lanciare
centinaia e centinaia di missili contro obiettivi prettamente civili, non si possono trucidare a sangue freddo tre innocenti ragazzini,
rei di aver chiesto un passaggio al ritorno
dalla scuola. Non si può nemmeno concepire una politica del “porgi l’altra guancia”,
perché in quel contesto sarebbe assurda,
sia per la gravità dei fatti, che per il principio
dominante in quei luoghi che è quello del:
“occhio per occhio, dente per dente”.
Anche concessioni umanitarie, come
le tregue, sia unilaterali che concordate,
vengono interpretate da Hamas, come
segni di debolezza che non serve rispettare, perchè se il nemico è in ginocchio, bisogna attaccarlo “senza tregua”. A loro poi
non interessano minimamente le possibili
stragi di civili, anzi se ne fanno scudo per
poter dire poi, che gli Israeliani sono feroci
assassini. E’ mostruoso che si lancino missili da scuole, ospedali, moschee e condomini con la gente dentro, sapendo che la risposta cadrà proprio sulle rampe di lancio.
E’ altrettanto mostruoso che non sia stata
data alla popolazione civile, la possibilità di
fuggire dalla zona degli scontri in considerazione che Gaza ha una superfice di 270
chillometri quadrati e che solo una parte limitata era coinvolta nei combattimenti o che
non sia stata accolta nei tunnel sotterranei.
E poi i bambini morti. Sicuramente ci sono
stati e tanti. Principalmente perché i genitori non potevano fuggire, poi perché forse
incoscientemente, li lasciavano giocare nei
pressi di obiettivi militari e infine per la fatalità della guerra che non risparmia nessuno.
Certo è, che sui bambini c’è stata una vastissima eco nel mondo, tutta contro Israele. Ma
se di Israele hanno detto di tutto, nessuno ha
mai detto che gli Israeliani sono degli stupidi, sanno che le morti civili si ritorcono su di
loro e quindi hanno cercato in tutti i modi di
operare chirurgicamente, preavvisando pure
dove andavano a bombardare, ma con l’atteggiamento di Hamas è stato tutto inutile.
E poi, siamo sicuri che la verità sia quella che ci racconta Hamas, che ha fatto
della propaganda e della dissimulazione
un’arma molto raffinata ed efficace? La
dissimulazione, che in parole semplici, si
può definire menzogna, fa parte delle tecniche propagandistiche usate dagli Arabi per
confondere i cosiddetti nemici della fede, in
pratica quelli che non la pensano come loro.
Rispondono a verità, o sono dei falsi
come nella precedente guerra, la foto della bimba morta e calpestata da un militare
israeliano stranamente munito di Kalasnikov, arma in dotazione esclusivamente ai
Palestinesi? Oppure una strage di bambini
attribuita ad Israele, che invece si riferiva
alla guerra in Siria dato che la Mezzaluna
Rossa era appunto siriana e non palestinese? E poi dei numeri siamo sicuri? Non
sembra strano che ci siano 2000 morti tutti
civili? Forse che Hamas non ha avuto nessuna perdita? Le ha avute ed anche piuttosto forti, ma trattandosi di combattenti senza divisa, moltissimi sono stati fatti passare
per civili. Proprio per il suo atteggiamento
esasperatamente radicale ormai Hamas
ha perso gran parte dei consensi anche
da gran parte degli Stati Arabi, che si
sono distinti per l’assoluto silenzio sulla guerra di Gaza. Una organizzazione
così feroce fa paura anche a loro.
Stati Uniti, Unione Europea e l’ONU si
stanno svegliando da un lungo sonno, anche se quest’ultima, ha dimostrato ancora
una volta, l’incapacità di risolvere qualsiasi
problema. Ci auguriamo però che tutti prendano coscienza del problema e che si adoperino con maggior impegno, per una pace
definitiva che risolverebbe tutti i problemi
del medio oriente. Quanto durerà la tregua?
Angelo Petri
9
iL TAVAN
1
E’ ora di finirla con turisti incoscienti
e con sedicenti operatori umanitari, che si
avventurano in luoghi ad altissimo pericolo
di morte o di sequestro e che poi dobbiamo
togliere dai pasticci a nostre spese. Prima
che vengano sequestrati, perché non gli sequestriamo noi, il passaporto?
2
Ormai Napolitano farebbe bene a ritirarsi. Pur mettendo il naso dappertutto, ha
creato solo guai, senza combinare nulla di
buono. E’ troppo vecchio. Ormai la politica
non è più pane per la sua dentiera.
3
Torna ad affacciarsi la candidatura
di Prodi alla presidenza della Repubblica.
Della sua incapacità e delle sue gaffes, a
Bruxelles stanno ancora ridendo. In Italia
ha dato il via alle privatizzazioni, svendendo le aziende di Stato. Non contento,
ci ha fatto entrare nell’Euro con un cambio
devastante per l’economia e per le nostre
tasche. A chi avrà il coraggio di riproporlo,
faremo denuncia per oltraggio al pudore e
per attentato alla Repubblica.
4
Dopo aver lasciato l’incarico di Presidente del Consiglio, Letta, in Parlamento,
ha il 93% di assenze. Dopo essere diventata
la vice di Renzi, la Serracchiani, in Regione,
non la si vede quasi più. Quando la smetteranno di prenderci in giro e mangiare a ufo
i nostri soldi?
5
Moltissimi politici, con in testa Renzi,
sono andati a presenziare il congresso dei
Boy Scouts. Ormai riescono a farsi ascoltare
solo dai bambini. Denunciarli subito per attentato alla loro innocenza.
6
La decapitazione di Foley e Sotloff, sarà
il principio della fine del Califfato. La giustificazione del terrorismo islamico, ha fatto
cadere la maschera ai grillini. Anche questo
probabilmente sarà l’inizio della loro fine.
7
Il giochino idiota delle secchiate di
acqua gelida, ormai ha contagiato tutti.
Qando l’idiozia è a fin di bene, può anche
essere giustificata. Però idiozia è ed idiozia
rimane.
8
L’arroganza e la presunzione, che poi sono
Pensierino della sera.
sinonimo di stupidità, portano certe persone, ad avere verso gli altri, atteggiamenti
offensivi. Poi, alla giusta reazione, per giustificarsi e dare un senso ai loro modi scorretti, fanno pure gli offesi. Doppia stupidità.
10
ASP
SETTEMBRE 2014
Ente
MORO
Ecco le spese che pesavano sui bilanci
Conferenza stampa con il presidente
Snaidero e il Sindaco. Contestati consulenza e sistema operativo da 350 mila euro.
Una conferenza stampa fiume, durata
un’ora e mezza. Indetta da Fabio Marchetti
(nella duplice veste di primo cittadino di Codroipo e presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ambito socio-assistenziale) e dal
presidente Asp Moro, Thierry Snaidero, per
contestare, passo dopo passo, le critiche
mosse da “Progetto Codroipo”. Un incontro
dalla valenza tecnico-politica in cui gli interventi di Marchetti e Snaidero sono sono stati
arricchiti dai puntuali supporti tecnici del direttore generale, Valentina Battiston, e del
commercialista fiscalista Asp, Albano Coro.
Presenti anche il vice presidente dell’assemblea dei sindaci, Geremia Gomboso, il
sindaco di Camino al Tagliamento, Nicola
Locatelli e il rappresentante dei capigruppo di maggioranza in consiglio comunale,
Bruno Di Natale, la conferenza stampa ha
voluto innanzitutto essere “testimonianza
concreta del modo trasparente e corretto di
operare del cda retto da Snaidero, che lavora in accordo con l’Assemblea dei sindaci
dell’ambito”, del quale l’Asp, in delega, gestisce i servizi socio-assistenziali.
“Una procedura, quella della trasparenza
- ha sottolineato Di Natale – che non è mai
stata seguita dalla precedente presidenza
Banelli, nonostante i reiterati inviti del consiglio comunale, di riferire su ciò che avveniva
nel Moro”. “Una disfatta, la gestione BoemBanelli, che ha seriamente compromesso
quella che può essere definita la più grande
azienda codroipese”, è stato il commento
del sindaco Marchetti, che ha seccamente
respinto la richiesta di dimissioni indirizzatagli da “Progetto Codroipo”. E’ toccato alla
dottoressa Battiston snocciolare, voce per
voce, con dati alla mano, le “pecche” della precedente gestione. Si è parlato del ricorso “senza alcuna evidenza di procedura
pubblica” ad un professionista esterno per
il settore contabilità, i cui titoli erano “laurea
in lingua turca e armena” e costato all’Asp
267 mila euro. “E’ certo - ha affermato Battiston – che le competenze tecniche del professionista in questione non sono mai state
trasmesse al personale addetto alla tenuta
della contabilità, dipendente dell’Asp, depauperato della professionalità fino allora
maturata e lasciato privo di autonomia e
ridotto a svolgere mansioni operative a basso valore aggiunto”. In quel periodo avvenne il passaggio dalla contabilità finanziaria
a quella economica, un’importante “svolta
per l’Asp Moro, unica realtà della regione ad
avere adottato tale scelta”. Scelta che continua ad avere ripercussioni importanti sugli attuali conti dell’Asp, come ha spiegato
il dottor Corò. Tra le scelte pesanti a livello
economico ed operativo, Battiston ha citato
anche un software, che, con il consulente,
ha gravato per 350 mila euro sui bilanci Asp.
Un software “inadeguato” per l’Asp in quanto utilizzato esclusivamente per realtà industriali ed edili, e da poco sostituito dall’attuale gestione con uno nuovo, funzionale,
costato 35 mila euro.
Oltre cento in lista d’attesa, spronata la
Regione
“Siamo stanchi di attendere il regolamento dalla Regione, qui ci sono forti esigenze
da parte dei cittadini ed è ora che qualcuno
si prenda le proprie responsabilità”. Parla
senza mezze misure il sindaco Marchetti, riferendosi al regolamento attuativo (in
fase di approvazione da parte della Direzione regionale Salute) che consentirebbe
di ampliare la ricettività della Casa di riposo
con 24 nuovi posti letto, portandola a 153.
Un’esigenza pressante, se si pensa che attualmente vi sono 106 persone in lista d’attesa. I nuovi posti letto troverebbero spazio
nei locali al terzo piano dell’immobile di Viale
Duodo, ove però manca ancora il permesso
di agibilità, mai richiesto - è stato detto - dalla precedente gestione e per l’ottenimento
del quale ora si sta lavorando.
Prelievi di 900 mila euro come anticipo di
costi di servizi non ancora resi.
“Una Asp utilizzata come un bancomat”.
Dure le parole del presidente, Snaidero,
sulla precedente gestione del Moro, defini-
ta dallo stesso improntata alla “miope megalomania”. “Abbiamo verificato “prelievi”
di 900 mila euro come anticipo per costi
di servizi non ancora resi”, ha affermato
Snaidero, non facendo segreto sulle azioni
legali intraprese dallo stesso “in autotutela” in merito alla precedente gestione (un
esposto-denuncia alla Procura di Udine per
turbativa d’asta e uno alla Corte dei Conti
della Regione per presunti danni erariali). E
in risposta alle critiche mosse da “Progetto
Codroipo” sul silenzio del Comitato parenti
degli ospiti della casa di riposo, Snaidero ha
spiegato che “gli incontri con il Comitato avvengono con cadenza semestrale. In quasi
2 anni abbiamo avuto meno di 15 segnalazioni e i problemi vengono risolti via via che
si presentano”.
Silva Dorigo
ENTE MORO
Centri estivi,
la protesta
tardiva.
Spiace constatare che una lettera inviata da
alcuni genitori, sulle problematiche dei centri estivi , alla quale è stata data ampia risposta, venga utilizzata a distanza di tempo per
soli fini strumentali.
Dal 2014 la gestione dei servizi è stata affidata al consorzio Vives, il quale ereditava
l’impianto strutturale dell’ organizzazione e
gestione dei centri dalla cessata Socilateam.
Invero gli operatori e il coordinatore del servizio sono rimasti gli stessi per effetto della
clausola di salvaguardia prevista nel capito-
Trattamento analgesico del dolore chirurgico
i vantaggi per l'animale
• Evitare inutili sofferenze all'animale traumatizzato o sottoposto ad intervento chirurgico.
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dopo l'anestesia.
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lato di gara a garanzia del posto di lavoro di
cui tanto si è parlato. Al dirigente del Consorzio Vives, dott. Brumat Massimiliano,
responsabile dei servizi appaltati è toccato
l’onere di apportare necessarie migliorie
organizzative nel rispetto della normativa in
essere, al fine di garantire l’incolumità dei
minori affidati .
Si è dovuto provvedere in tempi ristrettissimi a normare tutte le attività a partire dalle
figure degli educatori e dei tanti volontari distinguendone le rispettive funzioni .
Opportuno precisare che rispetto all’apertura del centro estivo pomeridiano di Codroipo
del mese di giugno, non è stato possibile attivare il servizio a causa dell’esiguo numero di iscritti. Incontri promozionali sono stati
effettuati in data 30 maggio, 6 e 7 giugno
2014; attività di volantinaggio all’uscita delle
scuole il giorno 10 ; assicurata la disponibilità al prolungamento del periodo delle iscrizioni. Tutto invano.
Ogni singolo Comune ha provveduto a svolgere un’attività promozionale in loco in base
alle rispettive necessità producendo singoli
volantini
Quest’anno si sono registrati incrementi
delle iscrizioni nei centri estivi di Codroipo,
Lestizza e Mortegliano, mentre in quelli di
Bertiolo Castions di Strada, Mereto di Tomba e Sedegliano una pressoché conferma
di quelle del 2013. Una leggera flessione è
stata registrata nei Comuni di Varmo e Basiliano. Quest’ultima località ha messo in atto
una cooperazione di forze coinvolgendo il
comune, i giovani delle parrocchie, volontari e scuole, l’Asp D. Moro e sono riusciti
ad attivare servizi di enorme utilità, sia sotto
l’aspetto formativo sia sociale: attività ludiche si sono alternate a corsi d’inglese, laboratori didattici e manuali.
Con la Protezione Civile, i frequentatori hanno conosciuto i cani del soccorso, i
sistemi di spegnimento degli incendi e visitato il centro regionale di Palmanova per
un’occasione di crescita del senso civico e
di responsabilità di ognuno. Grande compiacimento per il servizio e i risultati conseguiti, anche da parte dei cittadini di Varmo.
Il Sindaco Sergio Michelin ha evidenziato la
grande soddisfazione riferitagli da tanti che
hanno gradito la flessibilità e disponibilità
del nuovo servizio. Per il prossimo anno
l’amministrazione comunale auspica una
tempestiva coordinazione con il locale centro parrocchiale, al fine di fornire un servizio
più completo.
A Codroipo, su richiesta delle famiglie, data
la disponibilità del consorzio Vives, si è potuto prolungare, per la prima volta, il servizio di ulteriori quindici giorni, dando un sicuro aiuto ai tanti genitori vincolati sul posto
di lavoro.
Il prezzo della retta è risultato nettamente
inferiore ad altre realtà regionali, e il presidente dell’Asp D. Moro Snaidero ha avuto
modo di appurare personalmente, durante
le sue visite ad alcuni centri estivi, la buona riuscita della gestione riscontrando la
soddisfazione in primis delle famiglie e dei
ragazzi, nonché degli educatori, animatori e
volontari che hanno concorso fattivamente
al raggiungimento di questi importanti risultati garantendo sicurezza e serenità alle
famiglie .
Soddisfazione e riconoscimento sono emersi durante l’ultima seduta dell’assemblea dei
sindaci d’Ambito, nel corso della quale si è
deciso di costituire un gruppo di lavoro che
sin da novembre avvierà la programmazione della prossima attività estiva.
Codroipo, 2 settembre 2014
Il Presidente dell’Asp. D. Moro,
Thierry Snaidero
Nonna
Rosanna
compie
100 anni
Venerdì 22 agosto 2014 la signora
Peressini Rosanna di Camino al Tagliamento ha festeggiato il suo centesimo
compleanno presso la Casa di Riposo di
Codroipo, circondata dall’affetto dei nipoti
e dagli ospiti della struttura. Alla festa erano presenti il presidente dell’Asp Snaidero Thierry, il Direttore Generale Battiston
Valentina, la Dirigente coordinatrice sociale Gregoris Federica e il Sindaco di
Camino al Tagliamento, Nicola Locatelli,
in rappresentanza di tutti i concittadini.
11
Il Primo Cittadino le ha fatto gli auguri
personalmente per il bellissimo traguardo
e le ha offerto un graditissimo omaggio floreale, seguito dal Presidente dell’ASP che
ha omaggiato la signora con un bel cesto
di fiori. La signora, contenta e commossa,
ha ascoltato con vivo interesse le parole
del Presidente e del Sindaco e ha festeggiato con un brindisi il suo secolo di vita.
Rosanna Peressini è nata nel 1914 a
Bugnins dove ha trascorso gran parte
della sua vita, ha vissuto i periodi bui della storia come le due guerre e tante altre
vicissitudini con grande fede, coraggio
e umiltà. Il suo segreto, come lei stessa
dice, è mantenere allenata la testa: “ se
non c’è questo” (dice toccandosi la testa
con la mano) “ non c’è niente…è tutto
perso!”
Cara Rosanna ancora
TANTI, TANTI AUGURI!!
SETTEMBRE 2014
12
Foto MMMI
MEDIO FRIULI:
SENSIBILITA’
PER LA
DIFFERENZIATA
SPINTA!
Sebbene tutti siamo concordi nell’importanza di differenziare i rifiuti domestici, spesso ci
imbattiamo con difficoltà: il sacchetto di carta
del pane, con la finestra di plastica, posso
metterlo nella carta o devo sezionarlo prima?
Le foglie secce sono umido? L’involucro delle
merendine è di plastica? Gli scontrini sono di
carta? I barattoli delle patatine di carta e alluminio dove vanno? I giocattoli sono come gli
imballaggi di plastica? Le lampadine sono di
vetro? Tantissime altre domande che spesso
in famiglia scaturiscono vere e proprie scommesse. Telefonare ad AT2000 o al Comune,
ogni volta che
un dubbio ci
assale, sembra
ridicolo e antieconomico per
tutti, ci vorrebbe
un
dizionario
con tutte le voci
possibili per dirimere ogni sospetto.
Personalmente vedrei una
soluzione molto più semplice: obbligare
le aziende a
riportare con 5
simboli chiari,
la destinazione del rifiuto. Possono mica
sempre scaricare le responsabilità sui contribuenti! Altro problema quando devi comprare un elettrodomestico nuovo: vai nei
negozi a scegliere l’offerta migliore col vecchio televisore in spalla o con la lavatrice, la
lampada al neon bruciata in tasca?
Nel Medio Friuli vi assicuro siamo tra le
zone più progredite d’Italia. Non immaginate
cosa accade nelle grandi città, perché quello che pensate è tutto vero. L’ultimo grande
passo verso la civilizzazione riguarda il comune di Varmo. Cera una eco piazzola, nel
cortile del magazzino Comunale che da un
anno è chiusa. Oltre alla raccolta differenziata porta a porta attiva già attiva da anni,
nella zona artigianale P.I.P. (Piani di Insediamento Produttivi) a due passi dal centro
di Varmo, è stata costruita l’eco piazzola.
Grazie ai contributi provinciali e regionali, insieme a un notevole impegno economico da
parte del comune, sarà inaugurata a giorni
la struttura che consentirà di agevolare il
conferimento da parte dei residenti dei rifiuti
NEGOZIO DI
SPECIALITÀ
ALIMENTARI
PASTICCERIA
PANETTERIA
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dove si possono trovare dal pane senza glutine alla pasticceria.
I prodotti freschi sono disponibili dal Giovedì al Sabato.
Il negozio è convenzionato con il SSR per l'erogazione
dei prodotti senza glutine per la spesa dei Buoni Mensili.
Orari: da Martedì a Venerdì: 10.30/19.00 · Sabato: 10.30/17.00
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prodotti da ogni famiglia, con l’obiettivo di
ridurre le tasse relative e soprattutto gestire
ecologicamente i rifiuti. L’idea di un progetto simile girava dai primi anni del duemila,
con l’intenzione di affidarne la gestione a un
privato, con l’intento di servire sia il comune
di Rivignano, sia quello di Varmo e relative
frazioni, ma non si è mai concretato.
Ora grazie all’impegno concreto del sindaco Sergio Michelin e della sua amministrazione si è giunti a un risultato concreto, dedicato esclusivamente ai residenti nel
varmese. Si tratta di una struttura avveniristica, che sarà accessibile presentando la
scheda regionale dei servizi (tessera sanitaria magnetica N.d.R.), inizialmente sarà
aperta il sabato mattina dalle 9 alle 12, e
dalla prossima stagione estiva anche il lunedì pomeriggio dalle 17 alle 19. L’importante è partire, fare il rodaggio e scoprire
quali siano le reali esigenze dei cittadini.
Solo dopo aver sentito i pareri dei conferitori, considerando anche i costi di gestione,
si potrà stabilire l’orario definitivo. D’altronde
la contabilità della gestione dell’ecopiazzola
è direttamente collegata alla TA.RI. (TAssa
sui RIfiuti), sebbene sappiamo che anche il
riciclaggio dei materiali conferiti generano
guadagno a favore dei cittadini.
Il sindaco di Varmo ringrazia la cittadinanza per l’impegno profuso nel conferimento
differenziato dei rifiuti e punta sull’altissimo
senso civico per la buona funzionalità di
questo progetto che dal mese di settembre
2014 sarà aperto. Per agevolare e sensibilizzare ulteriormente la popolazione, a
breve sarà consegnata a tutte le famiglie
del comune un dépliant con le spiegazioni
di come affinare la raccolta differenziata e
i dettagli per il conferimento presso l’ecopiazzola.
Alex Carrasco
CIRCOLO CULTURALE · LA TRIBUNA
NEL MIRINO:
Andrea Agnelli
Ho visto una foto di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, con stampata in faccia
una barba all’ultima moda, mentre si versa
in testa un secchio di ghiaccio secondo l’ultima liturgia dei Vip. Francamente mi ha fatto
tenerezza. Ripensavo ai vecchi tempi in cui
un Agnelli non seguiva la moda, la faceva.
Angelino Alfano
Nell’ardua impresa di uscire dal cono
d’ombra da cui non lo salva né il dicastero
degli Interni, né l’esser capo di un partito
di governo, Angelino si avventura su discutibili sentieri. Nell’immane problema del
lavoro (che non c’è) egli inserisce un affondo contro un pezzo di antiquariato, l’art.18.
Renzi ha dismesso l’argomento con 3, forse 4 parole. Poi è arrivata la sortita sugli
Italiani stanchi del disturbo da parte di quei
poveri ambulanti da spiaggia che vagolano sulla battigia: una specie umana che fa
parte del paesaggio da quando ogni uomo
adulto di oggi, compreso Angelino, aveva
i calzoni corti. Almeno loro, i “vu cumprà”,
come li chiama il Ministro, si sottraggono
ad un altro disturbo, quello della questua
davanti ai supermercati. La fame è fame e
una buona prigione forse sarebbe meglio
accolta della torrida routine sotto il sole. In
assenza di una qualsiasi proposta del Ministro sul da farsi, questa potrebbe essere
un’idea.
Friuli Venezia Giulia
Il Corriere della Sera annuncia con grande risalto che, rispetto alla direttiva europea
sugli impianti di depurazione, l’Italia sta nella zona bassa della classifica. Il FVG è il
primo dei cattivi, con una multa di 53,6 €
pro capite (totale 66 mln) e un bel distacco
da chi lo segue : Valle d’Aosta (39) e Sicilia
(37). In media 4 italiani su 10, dice il Corriere, scaricano nei fiumi e in mare. Qui da noi
su 10 friulani siamo molti, molti di più.
Le Università italiane
Se con le fogne va male, con la cultura
non va meglio : nessuna Università italiana
tra le 150 università migliori del mondo. Nel
‘ranking’accademico mondiale (Arwu), stilato dall’ateneo Jao Tong di Shangai, che
ne classifica 500, la prima è Bologna (151°)
; Milano (politecnico) e Firenze stanno fra il
151° e il 300° posto ; un gruppo di 4, fra cui
la celebre ‘Normale’ di Pisa, va cercato fra
il 301° e il 400°; nelle ultime 100 ne troviamo 9, fra cui la nostra Trieste. Tutte le altre,
Udine compresa, non sono state neanche
considerate. Chissà che Renzi non ponga
mano all’ennesima riforma.
Matteo Renzi
Promemoria per gli elettori. Matteo lavora alacremente sulle riforme delle nostre
Istituzioni per poi farle approvare da un
Parlamento illegittimo, in quanto nominato
con una legge truffa ormai abrogata. L’unica riforma, quella elettorale, che deve ripristinare la sovranità popolare, è relegata in
soffitta. Domanda: a chi spetta ripristinare
le corrette priorità, vale a dire prima la nuova legge elettorale, poi un Parlamento eletto e infine le riforme ?
Gino Monti
13
APPUNTI PER LA STORIA
La data del 30 marzo 2014 è passata
pressoché inosservata, ma riveste una
qualche importanza nella storia di una
stella politica di prima grandezza: quel
giorno giunse al suo apice l'eclissi totale
della Destra italiana. Fu allora che il partito omonimo, fondato sette anni prima da
Francesco Storace come ultima trincea a
difesa di quella bandiera, si arrese senza
condizioni e confluì in Forza Italia. Della
Destra italiana gli ideali, le finalità, lo storico contributo alla storia d’Italia non hanno
trovato eredi né spazio sui terreni ideologici ora dominanti. Erano di destra gli
studenti di Trieste che il 4 novembre ’53
per amor di patria lasciarono due caduti
sotto il fuoco della polizia inglese. Erano
di destra le masse studentesche che in
quegli stessi anni riempivano le piazze
d’Italia per Trieste italiana. Erano di destra
gli studenti del liceo scientifico Cassini di
Genova, aggrediti nell’ottobre del 1947
dalle frange operaie del Partito comunista
che ne invasero la sede, devastandola e
mandando all’ospedale molti di loro, tra i
quali il sottoscritto. Erano di destra gli italiani che il 2 giugno del ’46 votarono per
la monarchia. Sono di destra moltissimi di
quegli elettori che oggi, privi di una credibile offerta politica, si astengono dal voto
o lo cedono a falsi profeti.
Dall’indirizzo politico di alcune forze può
sembrare che qualcosa di destra sia stato recepito, ma si tratta solo di apparenze cosmetiche: il ricorrente appellativo di
centrodestra equivale a un condominio
con i millesimi della destra pari a zero.
Il Nuovo Centro Destra, ad esempio,
espone come riferimento ideale il Cristianesimo e come legame ideologico il
popolarismo europeo: valori della destra
zero. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale sembra di destra ma non lo è. Questo partito infatti, fondato da Ignazio La
Russa il 17 dicembre 2012, nasce come
Centrodestra Nazionale. Quattro giorni
dopo arrivano Guido Crosetto e Giorgia
Meloni che ottengono una modifica al
nome della nuova creatura politica, non
nel senso di aumentare la caratura di destra, bensì un ritocco al maquillage, con
l’aggiunta dell’accattivante Fratelli d’Italia davanti alla dizione Centrodestra. Un
anno dopo nuovo ritocco: ottengono dalla
fondazione AN l’utilizzo del logo e quindi
via ‘Centrodestra’e dentro ‘Alleanza Nazionale’, con l’ira funesta di Storace che
parlò apertamente di ‘scippo’. Francesco
Storace, anni 55, politico di lungo corso,
è un personaggio al quale va dato atto di
una coerenza sempre più rara tra i politici. Fu militante nel MSI e poi, dopo la
svolta di Fiuggi, in AN dove rappresentò
la corrente della destra sociale. Il 3 luglio
2007, a seguito delle scelte neo-centriste
di Fini quella corrente e il suo leader se
ne andarono e nacque “La Destra”. Egli
percepì che i valori tradizionali e nazionalisti della Destra venivano ormai dovunque disattesi, in A.N. e altrove. Con il
nuovo partito egli tentò di salvaguardare
la tradizione culturale italiana - Dio, Patria, Famiglia - e la quadrilogia politica
Destra identitaria, sociale, nazionale,
popolare, ed ebbe anche il coraggio di
dichiarare che La Destra era un partito
democratico senza l’obbligo di definirsi
antifascista. Ma su quel partito, sul suo
stesso leader pesava come un macigno
un passo falso di Storace risalente a due
anni prima della fondazione. Era il 2005 e
nelle imminenti elezioni regionali Storace
correva per la sua rielezione a Governatore del Lazio. Insieme a lui correvano
Alessandra Mussolini, con la lista di Alternativa Sociale, e Piero Marrazzo. La
Mussolini, prima delle elezioni fu esclusa
dalla competizione per un sospetto di firme falsificate alimentato dallo stesso Storace e certificato da una società ‘vicina
alla regione’. Lei tenne duro e ottenne la
riammissione dal Consiglio di Stato, ma
non la vittoria sul campo. Come non la
ottenne Storace, accusato di spionaggio
informatico ai danni degli altri due concorrenti. Fu un errore imperdonabile: in
un momento in cui avrebbe potuto cogliere l’opportunità di una sinergia politica di
enorme rilievo con Alessandra, anche lei
come lui in fuga da Fini, anche lei in armi
sotto lo stesso vessillo, egli non esitò a
ostacolarla e ingannarla. Lo scandalo gli
costò la perdita di due seggi: quello di governatore per mancata riconferma e, per
dimissioni immediate, quello da ministro
della Salute a lui nel frattempo attribuito.
Fu alto il prezzo pagato da Francesco
per quell’errore, come alto fu il danno per
l’immagine della Destra e di riflesso per
Alessandra e il suo percorso politico. Soprattutto fu un danno irreparabile per le
fortune di un partito che 2 anni dopo si
riproponeva di sottrarre la storica Destra
a un’ingloriosa, immeritata fine.
Gino Monti
montig29 @ gmail.com
14
SETTEMBRE 2014
Il sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti, invita tutti a partecipare ed annuncia
che esporrà da fine settembre al museo,
i progetti vincitori del concorso d’idee per
la ristrutturazione del centro cittadino, allo
scopo di condividere le soluzioni presentate e raccogliere tutti i suggerimenti che
vorranno proporre i visitatori.
Museo Civico a San Martino di Codroipo
(UD) venerdì 12 - 19 - 26 settembre 2014,
ore 18.00, ingresso gratuito. La visita del
museo delle carrozze, esposizioni delle
Bambole d’epoca, della collezione Bartolini, per l’occasione saranno aperte gratuitamente al pubblico presente.
MMMi
Ass. Cult. Medio Friuli www.mediofriuli.com
VARMO
CALCIO
Il Varmo verso
l’ascesa
APERITIVO
in CARROZZA
al Museo Civico
di Codroipo.
Prima che finisca la meravigliosa estate
2014… altri tre appuntamenti con la cultura
in carrozza. Se con le poesie abbiamo sognato, vagheggiato, fantasticato e ci siamo
anche divertiti, adesso facciamo sul serio.
Per 3 venerdì ci sarà l’appuntamento con
la storia.
Il Comune di Codroipo organizza con la
casa editrice l’Orto della Cultura e la collaborazione dell’associazione culturale Medio
Friuli, tre eventi culturali dedicati a testi che,
anche se in maniera assolutamente diversa,
parlano di storia, di conflitti e d’amore.
In un ambiente straordinario quale il
museo civico delle carrozze d’epoca, Marco Mascioli presenterà tre scrittori: Gian
Luca Badoglio, autore de Il Memoriale di
Pietro Badoglio, col quale avremo l’opportunità di conoscere gli aspetti personali e
famigliari del ben noto Generale, di cui si
parla sempre e solo pensando a Caporetto, raccontati direttamente da suo nipote,
venerdì 12 settembre; Silvia Lorusso Del
Linz, autrice di Una Donna Fra Due Papi,
la storia intrigante di Giulia Farnese che
tra miti, leggende e documenti, sembra fu
l’amante di… e anche suo fratello divenne… (se svelassimo tutto subito!), vi aspettiamo venerdì 19 settembre; la settimana
successiva l’ospite d’onore sarà l’udinese
Mauro Tonino che presenterà Rossa Terra,
viaggio per mare di un esule istriano con il
nipote, tra emozioni, storia, speranze e futuro e chiuderà questa seconda rassegna
venerdì 26 settembre 2014.
Tutti gli appuntamenti inizieranno alle
18.00 e saranno il prologo di una bicchierata offerta dalla cantina Ferrin di Bugnins di
Camino al Tagliamento. Con le bollicine dei
migliori vini friulani e le carrozze del museo, sarà facile sognare e rivivere le storie
raccontare dagli autori.
Sono invitate tutte le persone con il sorriso, con la voglia di scambiare due chiacchere, una battuta e approfondire la conoscenza dei testi proposti, direttamente
con gli scrittori, per trascorrere qualche ora
simpaticamente, condividendo la nostra
volontà di affrontare la vita apprezzandone
e valorizzandone gli aspetti positivi. L’assessore alla cultura e vice sindaco Ezio
Bozzini, con tutto il personale dell’ufficio
cultura, stanno lavorando con grande impegno per condividere le risorse culturali
del Medio Friuli, nell’intento di valorizzare
e promuovere il sito di San Martino di Codroipo, dove all’interno di un’ala esterna di
Villa Kechler, grazie a una ristrutturazione totale, si è voluto impiantare il Museo
Civico. Dovrebbe rappresentare orgoglio
e vanto dei residenti del Medio Friuli, che
molti nemmeno conoscono.
Le indicazioni precise per raggiungere il
museo dal centro di Codroipo, seguendo la
segnaletica per Latisana Lignano, ci s’immette sulla Provinciale 39 e quando finisce
l’abitato, sulla destra si scorge il muro perimetrale e le maestose mura rosse di Villa
Kechler; arrivando da Villa Manin, si percorre
la strada più bella della regione, lasciandosi
la Villa veneta e le sue barchesse alle spalle,
sino alla fine della strada. Girando a destra si
procede sempre dritti, attraversato l’incrocio,
siete al museo (via S. Pietro, 6 – Codroipo).
Il sindaco di Varmo, Sergio Michelin, ha
presieduto l’assemblea dei soci dell’Associazione Sportiva Dilettantistica di Varmo. Il
tema principale era naturalmente il riassunto della passata stagione e gli intenti per il
futuro. Il calcio a qualsiasi livello è considerato più una passione, una potenza che
uno sport e spesso gli animi s’infervorano
sfociando in tifo scatenato o in accuse che
in ogni caso non portano alla soluzione dei
problemi, bensì all’accumulo di bile. Gino
Morson ha tenuto la relazione morale, in cui
ha ringraziato tutti i dirigenti e i collaboratori
per il contributo e l’impegno profuso finora.
Proprio adesso che la squadra è retrocessa si dovrà mantenere alta l’attenzione e la
pianificazione del futuro, nell’anno in cui il
sodalizio calcistico festeggerà i cinquant’anni. Festeggiare i dieci lustri unitamente a
risultati positivi in campionato, sarebbe il sogno di tutti: ha lanciato l’idea di organizzare
dei festeggiamenti per la storica circostanza
invitando alcuni dirigenti a mobilitarsi per
promuovere l’uscita di un libro sul mezzo
secolo di vita del sodalizio calcistico. Ha
sostenuto l’intendimento che il Direttivo si
riunisca una volta la settimana, il lunedì, per
la programmazione settimanale dell’attività
societaria. Ha suggerito anche di potenziare la campagna di tesseramento, dando la
possibilità al maggior numero possibile di
sportivi varmesi di aderirvi.
La relazione finanziaria tenuta dall’economo Luciano Paron, ha chiarito all’assemblea come, dopo aver pagato gran parte dei
debiti precedenti, la situazione finanziaria
si è chiusa con un leggero utile. In una riunione successiva tenutasi nella sede della
società, il Consiglio Direttivo ha provveduto
alla distribuzione delle cariche. Tutti si sono
trovati d’accordo nel nominare alla guida
dell’Asd Varmo nuovo presidente Gianni
Scussolin; la vicepresidenza è andata a Dario Parussini e la segreteria è stata affidata
al giovane Marco Franzon. Nuovo allenatore della compagine bianconera sarà il latisanese Arnaldo Restucci, vecchia conoscenza del luogo, avendo in passato allenato gli
juniores di Varmo. Presidente, dirigenti e
sportivi sono certi di avere un undici, costruito su solide basi, in grado di puntare al rilancio e di dare a tutti molte soddisfazioni, dopo
le due amare retrocessioni consecutive.
Sebbene indiscutibile che lo scopo nello
sport sia la vittoria, che aiuta a sviluppare
l’agonismo e il senso della competizione,
www.ilpaesecodroipo.it
elementi altrettanto fondamentali per la crescita interiore dovrebbero essere i valori del
vero sportivo: pratica lo sport per passione,
disinteressatamente, senza presunzione e
amarezza quando perde, non cerca di vincere con mezzi sleali. Lo spirito sportivo è
sinonimo di lealtà. Lo sport di squadra stimola i valori della fratellanza perché si fa
parte di uno stesso gruppo unitario e bisogna unire le proprie forze per la vittoria. In
questo caso le persone tendono a fidarsi
dei compagni e questo diviene un pretesto
per fare amicizie. Valori quali la fiducia, la
collaborazione e l’amicizia, ci aiutano anche
nella vita quotidiana.
Alex Carrasco
da una Lettera di Walter Nadalin
IL DIRITTO
e LA POLITICA
Il diritto tende a stabilire delle regole nella convivenza umana. Prevede il divieto di
alcuni comportamenti (diritto penale); stabilisce direttive per la soluzione delle controversie tra privati (diritto civile) e dà regole
anche allo Stato (diritto costituzionale, diritto
amministrativo). La caratteristica della norma, astrattamente formulata, è l’immutabilità. Essa si applica, non si adatta, al caso
concreto. Il giudice non si chiede (o non dovrebbe chiedersi): “Quest’uomo ha ragione
o torto?”, ma: “Che cosa prevede la legge,
per questo caso?” Perfino dinanzi all’imputato la domanda non è: “Che punizione
merita, costui?”, ma: “Che cosa prevede la
legge per questo reato?” La libertà del giudice si limita alla discrezionalità fra il minimo
e il massimo della pena. Il diritto non tiene
conto né dell’effetto di una data decisione
sui singoli, né dell’interesse della collettività.
Decine di telefilm americani ci hanno insegnato che la magistratura degli Stati Uniti è
capace di lasciare libero un pericoloso assassino per un errore di procedura.
15
La politica ha parametri del tutto diversi. Il
diritto tiene conto delle regole, la politica tiene conto dell’opportunità concreta. Quando
segue i propri parametri il diritto è sempre
impeccabile, la politica - soprattutto quella
internazionale - non è mai giustificata quando i risultati sono negativi. Essa per così dire
respondit etiam de casu, anche della sfortuna. George W.Bush ha reputato che per
l’America fosse un interesse vitale invadere
l’Afghanistan: se la storia dovesse decretare che invece ha danneggiato gli Stati Uniti,
basterebbe a difenderlo la certezza della
sua buona fede? Napoleone diceva che non
voleva soltanto generali “bravi”, li voleva anche “fortunati”: per lui la battaglia non era un
esame teorico di tecnica bellica: bisognava
conseguire dei risultati, anche violando le
regole della Scuola di Guerra. E l’eventuale
sfortuna non era una giustificazione.
La politica perdona al Principe d’aver
mancato alla parola data, d’aver tradito un
alleato, persino d’aver commesso ruberie e
delitti, se il risultato è la gloria e la prosperità del Paese. Mentre non perdona gli errori
di un perfetto galantuomo, persino quelli di
cui non è per nulla responsabile. Si pensi
all’azione di kommando ordinata da Jimmy
Carter per salvare gli ostaggi dell’ambasciata di Tehran: i diplomatici non furono liberati,
l’America fu ridicolizzata e l’episodio non
è mai stato dimenticato. Mentre l’azione di
kommando di Entebbe, che pure violò la sovranità ugandese, è rimasta una pagina di
gloria, per Israele.
Questi principi sono chiari e tuttavia gli
orrori della Seconda Guerra Mondiale
hanno indotto gli uomini a credere di poter
mettere il guinzaglio giuridico alla politica.
Nel Processo di Norimberga gli imputati
furono anche accusati di “avere pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d’aggressione”, criterio col quale si sarebbero
potuti processare Alessandro il Macedone,
Giulio Cesare, Gengis Khan, Maometto
II, Napoleone e chissà quanti altri. Con la
difficoltà aggiuntiva di stabilire che cosa si
intenda per guerra d’aggressione. I romani
crearono uno sterminato impero ogni volta
inglobando il territorio da cui poteva venire
una minaccia: per ragioni difensive, dunque. In ogni tempo la mancanza di frontiere
naturali e il famoso “complesso dell’accerchiamento” hanno indotto Mosca a spingere queste frontiere il più lontano possibile,
dalla Polonia al Pacifico.
Durante la lunga pace seguita al 1945 la più lunga di cui si abbia memoria, in Europa - si sono dimenticate le durezze della
grande politica. Si è creduto all’esistenza di
una legge internazionale e persino a una
democrazia fra gli Stati: infatti si vota nell’Ue
e all’Onu. A poco a poco la politica ha perduto peso e oggi qualcuno parla di “pan-giuridicismo”: cioè della tendenza a sottoporre
a un severo vaglio di legalità tutte le attività umane. Il risultato è un impressionante
restringimento dell’ambito della libertà e
il gran numero di sindaci, dirigenti d’azienda, assessori, direttori di enti pubblici e alti
funzionari sotto processo per le ragioni più
svariate. Ovviamente l’ideale sarebbe un
governo composto di galantuomini per giunta geniali, ma purtroppo, dovendo scegliere,
la società tende a un Paese amministrato
magari male ma in modo giuridicamente
perfetto. Meglio il galantuomo incapace che
il condottiero carico di gloria, se gli si può
rimproverare un piccolo peculato. In Italia
la massima accusa non è aver governato
male (provocando danni, poniamo, per cinque miliardi di euro), ma aver intascato un
milione, pure se si sono fatti risparmiare ai
cittadini cinque miliardi. Non si comprende
che il governante incapace è quello che impone alla nazione il massimo costo.
In Italia ormai siamo convinti che non si
possa che vivere di amministrazione ordinaria, come si direbbe in un condominio.
Chissà che lo scoppio di una grande crisi
economica, provocando tutti i danni che può
provocare, non rimetta il contatore a zero.
Gianni Pardo
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informazioni sui corsi:
CORSO BASIC
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- FRIULI antincendi
NORMA DI RIFERIMENTO:
D.LGS. 81 / 2008, Decreto Min. Salute 24 aprile 2013,
Delibera n°1014 Giunta Regione FVG
La morte cardiaca improvvisa è un evento drammatico e improvviso che colpisce
circa 60.000 persone l’anno in tutti Italia,
con o senza segni premonitori. Le cause
sono molteplici e a volte misconosciute.
E’ ormai provato che un precoce utilizzo
del defibrillatore semiautomatico esterno
(DEA) permette un incremento considerevole dei tassi di sopravvivenza negli arresti
cardiaci grazie alla facilità e alla sicurezza
del suo uso. Il corso BLSD permette di riconoscere quando una persona:
- non è cosciente
- ha un’ostruzione delle vie aeree
- è in arresto cardiocircolatorio (ACC)
Inoltre addestra gli operatori all’utilizzo del
DAE e alle manovre rianimatorie (massaggio
cardiaco esterno e ventilazione artificiale).
Svolgimento del corso
Il corso, della durata di 5 ore, prevede una
parte teorica con lezioni frontali interattive,
una parte pratica con l’ausilio di manichini
e DAE didattici ed il superamento del test
pratico finale. Al termine verrà rilasciato un
attestato di certificazione IRC di rianimazione cardiopolmonare nella comunità.
L’importante accreditamento del Centro di
Formazione presso la Regione FVG, secondo la delibera della Giunta n° 1014 del
30 maggio 2014, permette di essere certificati ed autorizzati alla defibrillazione su tutto il territorio nazionale, secondo le attuali
disposizioni di Legge.
Destinatari
I destinatari del corso BLSD nella comunità
sono tutte le persone laiche (non sanitarie),
addetti al primo soccorso in aziende, polisportive, scuole, insegnati, custodi, responsabili della sicurezza, ecc.
Il corso è riconosciuto ai fini concorsuali
(esercito, ecc.) e anche come credito formativo scolastico.
Aggiornamenti
La certificazione ha durata un anno, al termine del quale si svolgerà un corso di retraining della durata di 2 ore per mantenere
l’abilitazione e l’autorizzazione.
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17
Lettere...
dal fronte
Lettere e cartoline tratte dal libro " Mia cara e buona sorella (lettere e cartoline dal fronte di guerra e
dagli ospedali militari 1915 - 1916)".
Il libro è stato pubblicato a cura di Barbara Della
Marina, su testi originali del prozio Adelfi Missio, volontario nella prima grande guerra.
Dal fronte, 8 - 7 - 1915
Mia cara sorella,
finalmente ebbi avuto campo di misurarmi con il nemico: questo succedeva il giorno 5.
Vorrei raccontarti tante cose, ma la censura non lo
permette, solo sappi che abbiamo fatto un bell'assalto e la mia Compagnia fu la prima. Io sto bene,
sono allegro. Tieniti forte e coraggiosa, pensa che
almeno uno della nostra famiglia, di sua spontanea
volontà, volle offrire alla sua Patria i suoi servigi. Tra
breve speriamo di essere padroni di una zona che a
te farà assai piacere.
Salutami tutti e tanti bacioni dal tuo per sempre fratello Adelfi.
Zona di guerra, 15 - 7 - 1915
... grande assalto del 5 luglio ...
Cara sorella,
non avendo altro a comunicarti t'invio il resoconto
dell'assalto del 5 luglio a cui io presi pure parte.
Dopo 5 o 6 giorni di servizio nelle trincee, alla distanza di circa 200-300 metri da quelle nemiche,
con sopra il nostro capo un concerto indiavolato di
scoppi di granate shrapnel e sibili di pallottole fummo svegliati all'alba di quel giorno con una suoneria
assordante che ci avvolgeva da tutte le parti. L'artiglieria nostra e quella avversaria s'incrociavano.
Noi tutti ci affannavamo a chierderci l'un l'altro se si
sapevano delle notizie: nessuno sapeva nulla. Solo
si constatava che l'artiglieria vomitava dalle bocche
quell'abbondante materiale per riempire le trincee
nemiche (che, a quanto pare, difettavano invece di
simile materiale!).
Come al solito verso le otto ricevemmo le nostre razioni di caffè, vino, pane e carne che consumavamo
senza renderci conto che in quella mattinata dovevano essere fatti i preparativi per l'avanzata.
Come difatti verso le dieci fu dato l'ordine di affardellare gli zaini e di accumularli ai punti designati per
ordine di Compagnia. Terminata tale operazione
fummo fatti passare in rango con fucile, giberna,
cartucce e tascapane con i viveri di riserva. Venne
fatto l'appello e poi assegnate le squadre ai graduati. Erano circa le undici quando venne dato l'ordine
d'avanzata.
Per strade preparate (così detti camminamenti) eseguite giorni prima dai nostri zappatori, le Compagnie
s'internavano curve per non essere avvistate dal
nemico. Appena fummo allo scoperto i capi squadra
ricevettero l'ordine di schierare le loro squadre tutte
a sinistra, seguitando in tal modo l'avanzata.
Fu qui che si cominciò a constatare qualche ferito,
perchè eravamo scoperti e a breve distanza dal nemico. Seguitando l'avanzata fu catturata una decina
di soldati nemici, che furono fatti prigionieri.
Intanto l'ottava e la settima Compagnia, con slanci superbi, aveva raggiunto la sommità di un punto
avanzato, a pochi metri di distanza dal nemico, che
già si distingueva colla sua divisa grigio-celeste.
Con un grido formidabile, accompagnato da scariche di fucile, gli Italiani salutarono gli Austro-Ungheresi: " Viva Savoia, Viva l'Italia, Viva il Re " si
seguitava intanto coll'acclamare; fu un momento
di frenesia e di commozione. Eravamo in quel
momento tutti pronti a sacrificare le nostre vite per
grandezza della Patria.
Intanto l'artiglieria, che fino a quel momento non
aveva fatto a meno di prestar l'opera sua colla distruzione delle opere di difesa e causando gravi
perdite nelle file nemiche, aveva terminato il suo
compito e lasciato libertà d'azione alla fanteria che
già in diversi punti aveva di molto avanzato.
Qui va lode pure alla V^ e VI^ Compagnia che con
generosità e spirito di patriottismo si presentarono ai
reticolati austraci. Il II° Battaglione era già pronto per
l'assalto alla baionetta ma si dovevano attendere gli
altri due che dovevano essere di rincalzo.
Il terzo doveva seguire il secondo, ma questo
nell'avanzare fu costretto a fermarsi e farsi riparo,
perchè bersagliato dalla fucileria e dalle mitragliatrici
nemiche. Sicchè in questa alternativa di tempo le rimaste trincee tornarono a riempirsi di nuovi elemen-
io, poliziotto
a Gorizia, vi
spiego perché
tutti vogliono
venire in Italia
Il segretario del Sap di Gorizia: neghiamo
la protezione umanitaria solo a chi ha commesso reati. Gli immigrati lo sanno e per
questo, quando là gliela rifiutano, vengono
da noi anche da tutta Europa
Bisogna premettere che per legge, in Italia, sono previsti tre tipi di intervento in favore degli immigrati tutti deliberati dalle 10
Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale istituite
sul territorio nazionale. Una di queste ha
sede a Gorizia. Gli interventi si sostanziano
nel riconoscimento dello Status di rifugiato,
perseguitato, individuato solo in rari casi,
la Protezione sussidiaria e la protezione
umanitaria che praticamente non si nega
a nessuno e che dà diritto ad un foglio di
soggiorno rinnovabile di un anno. Da tempo si è notato che immigrati arrivano anche
da altri Stati europei che non gli hanno riconosciuto lo Status di rifugiato, paesi quali
la Norvegia, il Belgio, l’Inghilterra, la Danimarca, la Germania e l’Austria e nei quali
gli stessi dovrebbero essere rimandati entro
i tassativi sei mesi nei quali l’ufficio “Unità
Dublino” del Ministero dell’Interno non riesce a disbrigare le relative pratiche. Mentre
gli altri Stati risulta che siano solerti nel rimandarci indietro quelli che sono sbarcati o
arrivati in Italia. Ma non solo, al termine della
ti. Però l'assalto doveva farsi lo stesso. Quando il
III° Battaglione potè mandare parte dei suoi uomini,
venne preparato l'assalto.
L'VIII^ in testa fu accompagnata dalla X^ e la IX^,
mentre la VII^ Compagnia con gridi alternati di "Viva
il Re, Viva Savoia" faceva capolino con le baionette nelle prime trincee nemiche. La V^ e la VI^, appoggiata più a sinistra, disimpegnava pure bene il
compito suo. Altre Compagnie, più indietro, erano
immobilitate a causa della ristrettezza del terreno.
Furono molti gli atti d'eroismo e purtroppo taluni
lasciarono la vita sul campo dell'onore. Ufficiali,
sottufficiali e soldati, non furono molti i sacrificati
in confronto alle perdite avversarie; quei pochi che
in quell'assalto storico soccombettero aprirono la
via ad altri e quelli che prossimamente ritentarono
l'assalto non trovarono più ostacoli e, sicuri della
conquista della famosa collina di Podgora, seppero
rivendicare il nobile sangue di quelli immortali.
Fra breve la collina di Podgora sarà ribattezzata col
dolce nome di Piè di Monte, e sopra di essa sventolerà raggiante il vessillo ideale, augurio di nuove
conquiste.
procedura, agli stessi soggetti rifiutati dagli
altri riconosciamo pure uno degli altri gradi,
meno importanti di protezione. In pratica la
protezione umanitaria la neghiamo solo a
chi ha commesso reati.
A Gorizia, dove da altri paesi del nord
giungono una ventina di immigrati la settimana, che in attesa di trovare spazio nel
CARA vengono fatti alloggiare, garantendo
loro anche il vitto e l’assistenza, a spese del
contribuente, alla Caritas o all’Hotel Internazionale.
Gli stranieri ne sono talmente ben informati che la Volante, la settimana scorsa è
intervenuta presso l’Hotel Internazionale,
dove due stranieri di nazionalità afgana, ai
quali era stato negato l’asilo in Inghilterra,
avevano addirittura prenotato, tramite il sito
bookin.com, una camera, evidentemente
utilizzando una carta di credito. All’arrivo
degli operatori la volante, uno dei quali è
stato trovato pure in possesso di una patente inglese, si sono dichiarati indigenti e, in
attesa di definizione, certamente favorevole
dell’iter per la protezione internazionale, alloggiati a spese del contribuente presso la
CARITAS, l’Hotel aveva già occupato tutti i
posti garantiti per la bisogna.
Le domande che ci poniamo sono queste:
chi in Inghilterra ha comunicato ai due afgani la possibilità italiana e che i richiedenti
asilo, a Gorizia, vengono alloggiati all’Hotel
internazionale e come hanno fatto, se indigenti, a fare la prenotazione della struttura
che i contribuenti italiani avrebbero dovuto
pagare? Gorizia, nemmeno 40mila abitanti,
è diventata così famosa nel campo dell’immigrazione o ci sono altri motivi, magari legati alla possibilità di ottenere un soggiorno
definitivo? Ci si può fare prendere in giro
così?
Angelo Obit, Segretario SAP Gorizia
In più punti i reticolati furono tagliati, aperti passaggi
per l'artiglieria e trincee preparate più in prossimità
del nemico, cosicchè si ottenne un insieme di fatti
che avranno soddisfatto il comando e gli intrepidi
ufficiali che ci guidarono.
Il giorno cinque tramontava e il velo della sera rimandava i rimasti ai propri accampamenti, mentre
il silenzio della notte dava adito alla Croce Rossa di
scrutare il terreno per accertarsi che nessuno fosse
lì dimenticato.
A me, cara sorella, una pallottola dei sudditi di
Checco mi forò il tascapane andando a battere in
un bossolo che la espulse, ed ora io conservo come
ricordo.
Ora io mi trovo di guardia al parco dell'artiglieria e
sono meno disturbato ed in questi paraggi faccio
certe scorpacciate di tegoline, patate, fagiolini, pere,
fichi e tante altre cose.
In vista ci sono novità che presto ti faranno stare
meno inquieta. Io sto bene, sono allegro, scrivimi
subito; spero sarete tutti sani e provvisti d'ogni cosa.
Baciami le care nipotine e tu ricevi un caldo bacio.
Il tuo per sempre fratello Adelfi.
SETTEMBRE 2014
18
Alice
Mizzau d’oro
nella 4x200
stile libero
BERLINO. La nuotatrice friulana Alice
Mizzau ha conquistato l’oro agli Europei nella 4x200 stile libero femminile. Il primo posto
è arrivato grazie a una rimontona di Federica Pellegrini nell’ultima frazione, con la Svezia beffata a poche bracciate dal traguardo.
Bronzo all’Ungheria. L’Italia ha bissato così
il titolo vinto due anni fa a Debrecen, facendo registrare il nuovo record dei campionati
(7’50’’53). Oltre ad Alice Mizzau, in acqua
nelle precedenti frazioni c’erano Stefania
Pirozzi e Chiara Masini Luccetti. Argento
per la Svezia (7’51’’03), che sembrava ormai lanciata verso l’oro con Stina Gardell,
bronzo per l’Ungheria (7’54’’23).
Complimenti alla nostra Alice Mizzau,
oro nella staffetta femminile 4x200 stile
libero agli Europei di nuoto 2014 di Berlino! Il quartetto italiano era formato dalla
friulana Mizzau in prima frazione, Stefania
Pirozzi in seconda, Chiara Masini Luccetti
in terza e naturalmente Federica Pellegri-
ni, protagonista di un super recupero nella
quarta frazione.
La staffetta 4x200 stile libero donne azzurra ha vinto la medaglia d’oro ai campionati
europei di Berlino grazie ad una strepitosa
ultima frazione di federica Pellegrini che ha
recuperato oltre 3 secondi nel finale (una decina di metri di scarto) alla stafettista svedese che si è dovuta accontentare del secondo
posto. Bronzo all’Ungheria. Quel sorpasso
di Federica Pellegrini all’ultima bracciata alla
svedese Stina Gardell vale l’oro e il titolo europeo della staffetta azzurra 4x200 stile con
le azzurre che si confermano (anche se in
formazione diversa rispetto a due anni fa)
campionesse continentali. La vittoria azzurra
arriva proprio all’ultima bracciata grazie ad
una progressione impressionate della campionessa veneta. Chapeau a lei, la ‘divina’
del nuoto italiano, protagonista di una quarta frazione esaltante, capace di ‘mangiarsi’
bracciata dopo bracciata quei quattro secondi e mezzo che la Svezia aveva di vantaggio.
Ma i complimenti vanno a tutta la squadra
azzurra - Alice Mizzau, Stefania Pirozzi e
Chiara Masini Luccetti - capace di restare
sempre in scia della Svezia, scappata via e
consentendo poi alla fuoriclasse di piazzare
la ‘zampata’ vincente. Alle azzurre arrivano
anche i complimenti del premier Matteo Renzi attraverso un ‘tweet’: ‘’Bravissime tutte le
nostre medagliate. Orgoglio Italia.
dal che
web:
SEI DI CODROIPO SE...
ringraziamo per alcune immagini della vecchia Codroipo
CODROIPO
è al 3° posto
tra i borghi
più felici della
Regione
Palmanova è la prima città del Friuli Venezia Giulia nella classifica dei borghi più felici
d’Italia e conquista il 45/o posto a livello nazionale nell’indagine pubblicata dal Sole 24
Ore e condotta tra gli 8.100 Comuni italiani. A
indicare Palmanova tra le città italiane con più
di 5.000 abitanti in cui si vive bene sono 16
indicatori legati alla qualità della vita che misurano il benessere complessivo, ovvero indicatori di felicità che compongono il Benessere
interno lordo (Bil) anziché basarsi sul reddito,
ovvero sul Pil. La città stellata è la prima del
Friuli Venezia Giulia ad inserirsi nella classifica
del quotidiano economico nazionale, seguita
da Sacile (69/o posto). Dopo il 100 comune
classificato si trovano anche altre quattro città
della regione, ovvero Codroipo (115), Tricesimo (131), Reana del Rojale (161) e Ronchi
dei Legionari (175). «È un primato che ci onora - ha detto il sindaco, Fabio Marchetti , che
sottolinea soprattutto come la qualità della vita
debba essere misurata tenendo conto di una
pluralità di fattori che comprendono la cultura,
la salute, la socialità, l’ambiente». La “classifica
dei borghi felici” è stata realizzata in due fasi.
Partendo dagli 8.100 Comuni italiani, la prima
scrematura ha selezionato 176 finalisti attraverso 16 parametri legati alla qualità della vita,
con un indicatore non solo basato sul reddito
(il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell’ambiente, degli
indicatori di felicità (il Bil). Per ciascun indicatore, poi, sono stati esclusi gli outlier (ovvero
Comuni con valori troppo alti o troppo bassi
nelle variabili considerate), eliminando così le
realtà territoriali “poco sostenibili” sotto il profilo delle tematiche ispiratrici della qualità della
vita. Nella seconda fase i 176 borghi sono stati
analizzati sulla base di 48 indicatori (suddivisi
in 8 aree tematiche: condizioni di vita materiali; istruzione e cultura; partecipazione alla vita
politica; rapporti sociali; in/sicurezza; ambiente;
attività personali e salute), utilizzando gli ultimi
dati disponibili nelle principali fonti statistiche,
dalla Banca d’Italia all’Istat. Il peso degli indicatori è stato quindi valutato sulla base dell’area
territoriale di riferimento della fonte: quindi, se
per il dato comunale il peso è al 100%, i dati in
ambito Asl, provinciale, regionale o area climatica hanno inciso rispettivamente per il 70, 40,
20 e ancora 20%.
Il volontario del
primo soccorso
che c’è in te...
7 giugno 1953 elezioni politiche
La delegazione della Croce Rossa
Italiana di Codroipo organizza un corso base di primo soccorso per aspiranti volontari. Il corso partirà a inizio
novembre e comprenderà inizialmente sette lezioni in cui verranno trattate
nozioni di primo soccorso e verranno
descritte tutte le attività svolte dalla
Croce Rossa. L’iscrizione è aperta a
tutti coloro che vorranno avvicinarsi e
conoscere questa realtà.
Per info potere chiamare il numero:
331/6359133 o inviare
una Mail a: codroipo@criudine.it
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alle selezioni del “Tour Music Fest” e sarà
prossimamente a Milano con il suo cavallo
di battaglia, l’inedito “Amore Dissonante”. In
bocca al lupo Elisa!
Pierina Gallina
CAMINO.
La cantante
Elisa Caraccio
vince il
2° premio al
Piano Bar
Festival
Il 2° posto alla finalissima nazionale di Lignano del Piano BarFestival del 23 agosto
è andato alla cantante Elisa Caraccio. Al
cospetto di una qualificata giuria, composta da Cristina Agnoluzzi, Alberto Zeppieri,
Valerio Caratti, Simone Luca, Primo Pavan,
Valentina Quaglia, Pasquale Pietro ed Elvira Cadorin, e con i complimenti dei giudici
friulani, i primi ad abbracciarla, appena scesa dal palco. “ E’ una delle cose che mi hanno fatto più piacere - dichiara una raggiante
Elisa - come il loro apprezzamento per il mio
lavoro e il loro disappunto per il secondo
posto. Che a me va benissimo e ne vado
fiera”. Elisa, accompagnata dall’amico musicista e chitarrista Marco Mosticchio, aveva
presentato 2 canzoni. “Attraversami il cuore” di Paola Turchi e “Sacrifice” di Anouk.
Elisa, meglio nota come “Carry o The Best
Voice of Camino al Tagliamento”, canta da
sempre, con la rara capacità di mettersi in
gioco, ascoltando i consigli di chi mastica
palchi da più tempo di lei e sapendo bene
come lo studio nella musica sia in evoluzione continua. L’ottimo risultato al PianoBarFestival le ha sicuramente infuso un forte
stimolo a continuare e migliorare. Intanto si
è iscritta al concorso “Artisti in vetrina 10”
a Trieste dove porterà il nuovo inedito “Primavera spoglia”, realizzato insieme al musicista Marco Locatelli. Parteciperà, inoltre,
19
CAMINO.
Presentazione
del libro “E SE
FOSSE VERO?”
con testimonianze
di friulani a
MEDJUGORJE
FESTA DELLA
MUSICA con
la SCUOLA di
MUSICA “CITTA’
di CODROIPO” e
SANTE SABIDE
Festa della musica lunga ben 4 giorni, a
Goricizza, nella suggestiva Corte Bazan,
con la Scuola di Musica “Città di Codroipo” e
l’Associazione Musicale “Sante Sabide”. Da
giovedì 2 a domenica 5 ottobre, la Musica
avrà ali su note di ogni colore ed intensità
durante la 2° edizione de “La Musica è…
servita”. L’Associazione musicale e culturale “Città di Codroipo”, che gestisce la scuola
di musica con oltre 400 allievi, e l’Associazione musicale Sante Sabide, che riunisce
5 cori di persone di tutte le età, daranno
vita ad un nuovo appuntamento musicaleculturale ed enogastronomico di particolare rilevanza. In 4 giorni, uno più dell’anno
scorso, innumerevoli saranno i concerti.
Dalla classica al jazz passando per il repertorio vocal-pop e rock con gruppi musicali
di fortissimo impatto tecnico ed emotivo A
fare da contorno alla musica e all’ amicizia,
gastronomia tipica e novità culinarie in grado di accontentare tutti i palati, con lo scopo
di raccogliere fondi a sostegno dell’attività
delle 2 associazioni che operano senza sosta sul territorio per diffondere e promuovere la musica, nonostante i continui tagli alla
cultura.
pierinagallina.blogspot.com
Venerdì 19 settembre, ore 20.30, presso
l’Auditorium “Davide Liani” della Biblioteca Civica, verrà presentato il libro “E… se
fosse vero?”, curato dalla scrittrice e poetessa Giacomina De Michieli, di San Odorico di Flaibano, con la collaborazione della
scrittrice Alida Pevere. Il libro raccoglie le
testimonianze, le emozioni e le parole di
settanta persone friulane che si sono recate
nella piccola località di Medjugorje, meta di
numerosi pellegrinaggi a seguito delle presunte apparizioni mariane, iniziate nel 1981.
“E…se fosse vero?”, oltre ad essere il
titolo del libro, giunto alla quarta edizione,
è anche una domanda aperta cui si cerca
di dar risposta ma
senza pretendere di
riuscirci,
tramite
l’ascolto
di alcune
toccanti
esperienze da parte di chi le
ha vissute
personalmente. La
serata, a
libero ingresso,
sarà allietata dalle note del Coro “Notis tra lis calis”
di Bugnins, diretto da Cristina Pilutti, e accompagnato al pianoforte da Teresa Francescutti. Il ricavato sarà devoluto alla ONLUS LUCA di UDINE e all’AIUTO DELLA
VITA di GEMONA. L’evento culturale, dedicato alla memoria di Don Gianni Pilutti, è
promosso dall’Amministrazione Comunale
in sinergia con la Commissione Biblioteca.
Sappiamo cucinare solo i prodotti
della nostra Terra come l’asparago
che cresce a Belgrado di Varmo, tenero e dolcissimo, l’oca della roggia
con il suo sapore selvatico, la prelibata anguilla che vive nelle limpidissime acque dello Stella. In autunno
dunque la “bisate in umido”, con
le nebbie dell’inverno si cena con
“polenta e baccalà”, a primavera
“risotto con lo sclopit”, d’estate poi
i nostri formaggi e il vero “frico di
STRISULIS” accompagnato dalla
freschezza degli orti. Proprio per
questo a BUGNINS la nostra Trattoria, ha più di mezzo secolo di vita,
intende ancora proporsi come punto fermo di una cultura culinaria altrove perduta o contaminata.
Pierina Gallina
Era Ippolito Nievo che cantava le
qualità nascoste e squisite di questa
nostra terra. Di tante bellezze alcune
sono rimaste a consolarci come il vino
che lo scrittore giudicava “uno dei vini
più generosi del Friuli”.
La trattoria Da Bepo non si presenta
come il Ristorante di lusso che si finge rustico per conquistare l’avventore,
ma una vera davvero casalinga dove a
sera i vecchi ancora giocano a carte e
dove si sente il rimpianto per il mondo
contadino che pare inesorabilmente
perduto. Veniteci a trovare, Vi faremo
assaggiare il dolcissimo “masurin”,
oche ed anatre, radicchi ed erbe dei nostri orti, prodotti fondamentali per una
cucina legata alla tradizione. Questa è
la Trattoria Da Bepo di Bugnins.
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20
SETTEMBRE 2014
MISS GINA NOBILE.
I SEGRETI
DELLA MAESTRA
CAMINO.
Riaperta la
chiesa di
Pieve di Rosa
CAMINO AL TAGLIAMENTO. La chiesa
Pieve di Rosa ha riaperto le porte ai fedeli.
Un momento importante che la comunità di
Camino attendeva da cinque anni, da quando nel 2009 erano iniziati i lavori di ristrutturazione. Un progetto che è stato suddiviso
in tre lotti, finanziati da altrettanti contributi
regionali - rispettivamente di 290 mila, 380
mila e 200 mila euro - firmato da Marcello De Marchi (i lavori sono stati eseguiti
dall’Impresa veneziana restauri di Gruaro),
necessario per i lavori di rinforzo delle fondamenta dell’antico edificio (messe a dura
prova dall’umidità), il rifacimento del tetto,
il risanamento dei muri esterni ed interni, la
rimessa a nuovo degli altari (questa parte di
lavori è stata finanziata dalla Soprintendenza), la realizzazione di un nuovo impianto
elettrico, acustico e di raccolta delle acque
piovane, il rifacimento del sagrato e di tutto
il pavimento della chiesa oltre alla sistemazione della sacrestia. Anche la Provincia
vi ha contribuito. Presenti alla cerimonia di
inaugurazione i sindaci di Camino al Tagliamento Nicola Locatelli e l’ex primo cittadino
Beniamino Frappa, di Codroipo Fabio Marchetti e di Varmo Sergio Michelin e il Consigliere Regionale Riccardo Riccardi «La
benedizione dei lavori di restauro di una
chiesa e la possibilità di tornare a celebrarvi
la messa è sempre un avvenimento molto
significativo per la comunità - ha ricordato
l’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato -. La chiesa è un’opera d’arte e nel
restauro se ne scopre la bellezza e la ricchezza artistica. Ma specialmente vuol dire
ricreare un punto di riferimento per tante
persone». Un particolare ringraziamento
per il restauro è andato all’ex parroco don
Antonio Raddi e a quello attuale don Roland
Kulik. Dopo la funzione religiosa è seguito
un momento conviviale in piazza del Redentore davanti alla chiesa con successivo
spettacolo pirotecnico di un Comitato che
ha coinvolto tutte le altre realtà parrocchiali
e non della zona. Le numerose associazioni
che operano sul territorio, l’Amministrazione
comunale e agli otto cori del comune hanno
dato vita, per l’occasione, ad un gruppo unico, formato da un centinaio di cantori diretto
dal maestro Francesco Zorzini.
“Non vi posso dire
quali sono i segreti di
un’insegnante, altrimenti dovrei svelarvi
il finale”. Giornalista
e scrittrice udinese,
Claudia Nobile è la
rivelazione di Miss Gina Nobile. I segreti della maestra (Nobile, 18 euro;
romanzo prenotabile alla libreria “Friulibris” di Udine).
Una intervista biografica per chi si
appresta a diventare maestra, con
consigli, leggibile
da tutti. Piccola
curiosità: il sogno
della protagonista iniziò durante
la Seconda Guerra mondiale, e
poi ha incrociato
il suo “principe
azzurro”!
Nobile Claudia
FOLLA ai
funerali del
militare morto
in Libano
CAMINO AL TAGLIAMENTO. Folla a Camino al Tagliamento ai funerali di Luigi Sebastianis, 44enne di Straccis, sottufficiale
della Brigata Ariete, trovato senza vita mentre era di guardia nella base di Shama, in
Libano. La famiglia ha voluto una cerimonia
ordinaria e non nelle modalità militare. Nella
semplicità del rito, evidenti il dolore di amici, colleghi, conoscenti e concittadini per la
scomparsa di una persona benvoluta, e la
commossa vicinanza alle famiglie provate: i
genitori Silvana e Alfonso, le sorelle Ilenia e
Maura, ma particolarmente i figli adolescenti
Samantha e Nicolas, e la moglie Katia.
Luigi Sebastianis era nato il 3 ottobre
1969 e fino all’anno 1993 aveva vissuto a
Mortegliano (Udine). Il sottufficiale si era poi
trasferito a Camino nel 2003, Da poco era
stato a casa per una licenza e a Shama era
tornato alla fine di luglio. Tutti i suoi colleghi
lo descrivono come «sereno, tranquillo».
Dei sentimenti umani di solidarietà e della speranza nella fede si è fatto interprete il
celebrante, don Roland, che nell’omelia ha
ricordato «un dramma di fronte al quale non
ci sono parole. Ma il Signore starà vicino e
sosterrà chi si trova in grande sofferenza».
Del lutto cittadino si è fatto portavoce il
sindaco Andrea Locatelli che ha presentato
le condoglianze dell’amministrazione locale
e di quella di Maniago, sede della Brigata; i
gonfaloni di entrambi i Comuni hanno fatto
ala alla cerimonia.
Hanno partecipato, tra le alte autorità militari, il generale di corpo d’armata Santo, il
generale di divisione Godio, il generale comandante della Brigata Ariete, il vicecomandante dei Lancieri di Novara De Magistris, il
comandante provinciale dei carabinieri Del
Piano. Oltre al primo cittadino di Camino
Locatelli e di Maniago Carli erano presenti
i sindaci di Mortegliano Comand, di Codroipo Marchetti e i consiglieri regionali Boem
e Riccardi.
SICURPIÙ: SINONIMO DI QUALITÀ DI IMPIEGO NEL MONDO DELLA SICUREZZA
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CAMINO
al Tagl.to.
Denunciato
lo stallo del
progetto
“CASA
SANTINA”
Casa per minori? Mai attivata.
Il presidente dell’ASP Moro: “ Cattedrale
nel deserto”. Non interessa alle coop.
“Uno sperpero di denaro pubblico, un’offesa alla memoria del benefattore e anche
un non rispetto a quanto previsto dalla giurisprudenza in materia di lasciti”. A parlare è il sindaco di Camino al Tagliamento,
Nicola Locatelli, in riferimento al progetto
“Casa Santina”, una casa di accoglienza
per minori in difficoltà a Camino al Tagliamento. Il progetto, partito nel 2003, quando
l’allora cda dell’Asp Moro deliberò una richiesta di finanziamento alla Regione, non
ha ancora trovato realizzazione.
Da Trieste sono arrivati, nel 2004, finanziamenti per 1 milione e 77 mila euro, ai
quali, nel 2011, si sono aggiunti 300 mila
euro per gli arredi e per l’attrezzatura. L’intervento, che è stato effettuato in parte in
un immobile di proprietà dell’Asp Moro e
in parte in un immobile attiguo di proprietà del Comune, è terminato nel dicembre
2009. Ma in quella casa-famiglia, pensata
per accogliere minori in difficoltà, nessuno è mai entrato. “Una cattedrale nel deserto”, è stata definita dal presidente Asp
Moro, Thierry Snaidero, durante una conferenza stampa, in cui il Direttore Generale
del Moro, Valentina Battiston, ha puntual-
mente tracciato la cronistoria del progetto.
“Un progetto - ha affermato Battiston - già
concepito in non rispondenza alla normativa vigente, che prevedeva per quel tipo
di realtà una ricettività massima di 6 posti
residenziali, mentre il finanziamento venne
chiesto per un progetto che prevedeva 10
posti tra residenziali e semi-residenziali
per un’utenza di età compresa tra i 7 e i
13 anni”. “All’epoca tra l’altro - ha aggiunto
Battiston - nessuna fase attuativa del progetto era stata condotta”.
Poi, nel 2010, il progetto venne affidato
ad un consulente esterno, che ne attuò una
rimodulazione, prevedendo 18 posti letto e
portando l’età dei fruitori agli 0 agli 11 anni.
Oggi, a distanza di 10 anni, “Casa Santina” rimane chiusa. “In un tempo così lungo
- spiega Battiston - i bisogni del territorio
sono cambiati”.
Si è cercato di avviare il progetto,ha fatto
sapere il presidente Snaidero, ma le cooperative contattate che operano in simili realtà
non si sono dette disponibili ad occuparsi
RIVIGNANO.
GUARDA CHE
STELLA 2014
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Qual è il sapore del fiume Stella? E’ stato
possibile scoprirlo alla manifestazione “Guarda che stella”, in programma dal 12 al 15
agosto a Rivignano Teor, organizzata dalla
Pro Loco di Rivignano in collaborazione con il
Gruppo Giovani. Il territorio del fiume Stella è
centro del buon mangiare, conosciuto anche
fuori regione per i suoi molteplici ristoranti, famosi per restituire i sapori del territorio del nostro amato Friuli. Durante l’evento, con l’apertura dei ristoranti e dell’enoteca alle ore 19:00
di martedì 12 agosto, si sono potuti gustare
i piatti che gli esercizi locali hanno ideato per
celebrare la ricchezza del territorio attraversato dal fiume Stella. La trota, l’anguilla, le erbe e
spezie locali ma anche miele, il succo di mele
e il vino sono gli ingredienti principali dei piatti che i ristoranti di Rivignano “Al Ferarut”, “Al
Morarat”, “Al Gaucho Argentino”, “La Tarabane”, di Ariis “Il Principato di Ariis” e di Driolassa “San Marco Vin e Bar”, hanno offerto a 5
euro l’uno. Ogni ricetta è stata accompagnata
da un’ampia scelta di vini locali e del Collio e
da ottime birre artigianali. La manifestazione
“Guarda che stella”, quest’anno, alla sua quarta edizione, non è stata solo ottima gastronomia, ma anche musica e ballo.
21
della gestione. I vertici Asp hanno avviato
un tavolo di confronto con la Direzione regionale Sanità per trovare una soluzione
alternativa, questione, secondo Snaidero,
“molto complessa”.
Silva Dorigo
Sindaco di Camino
Il Sindaco di Camino al Tagliamento Nicola Locatelli ha parlato di offesa alla memoria del benefattore.
22
SETTEMBRE 2014
A Codroipo la Carovana
della memoria e
della diversità linguistica
Foto MMMI
Stanno attraversando l’Italia da Tarvisio
all’estremo sud del Paese, alla scoperta delle minoranze linguistiche storiche, i
membri dell’Associazione LEM-Italia che
in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo e numerose istituzioni, allo
scopo di rivalorizzare le lingue minoritarie
come il friulano, sino ai dialetti più antichi.
Riflessioni per informare la più ampia opinione pubblica circa il valore (culturale, sociale, economico, ambientale) della diversità linguistica e culturale.
La strategia consiste nel diffondere non
solo le parlate locali, bensì la storia, le tradizioni, i costumi collaborando con gli artigiani locali dei prodotti tipici, qualunque
essi siano. Per esempio nel settore della
ristorazione, si attivano per scovare quei
locali che propongono piatti di storiche
origini, nel rispetto di coltivazioni esclusivamente biologiche, con trattamenti che
trovano riscontro nel folclore del posto.
Suggeriscono di ampliare la disponibilità di
risorse culturali, offrendo la diffusione della comunicazione specifica integrata, unitamente a livello nazionale, con maggiore
incisività.
di Fabiola
I volti dei delegati lasciavano trasparire
sconforto quando i friulani presenti esprimevano la loro partecipazione in friulano,
che data l’origine abruzzese e molisana,
risultavano alquanto incomprensibili, ma il
paraverbale e la gestualità, come sempre
aiutavano nell’interpretazione dell’enfasi
dimostrata.
Il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti,
con quello di Lestizza Geremia Gomboso, l’assessore alla cultura del comune di
Sedegliano Marta MASOTTI, il presidente
Lorenzo Zanon dell’associazione culturale
Istitût Ladin Furlan ‘Pre Checo Placerean’,
c’era anche il presidente del Circolo Culturale “Antica Quercia” Paolo Paron, oltre
alla delegazione nazionale di Lem Italia
con la presidente Renata De Rugeriis Juarez e il vice Giovanni Agresti.
Iniziative lodevoli come questa, con finalità tangibili, utilità diffuse, sono le carte
vincenti per la conservazione e valorizzazione dei dialetti come strumenti di comunicazione, parte integrante di un territorio da
promuovere a scopi turistici e culturali con
riflessi economici concreti.
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Fulva tigre di velluto
dal corpo flessuoso,
sontuosa colata di miele,
i tuoi occhi sono
due topazi dorati.
Hai unghie affilate,
Ron Ron
coda rossa,
lingua ruvida e
petto dal bianco sparato.
Come non ammirarti
nel tuo stretching naturale,
così elastico e scattante?
Quando mi concedi le fusa
(Bassa voce di gola,
Vibrisse spinose)
ti acciambelli,
prepotente,
su di me.
Mi piaci
Ron Ron,
feroce e tenero micio,
indipendente.
Lisetta 2014
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23
SIAMO PRESENTI ALLA FIERA DELLA CASA MODERNA
CODROIPO S. DANIELE
il dipartimento
territoriale
ottimale per il
Friuli di Mezzo.
L’intervento di
Enrico Valoppi
al relativo Convegno
La Regione F.V.G. è una Regione a statuto
speciale è questa specialità è stata ottenuta
per la collocazione geopolitica per la situazione economica oltre che per la protezione dei
tre ceppi linguistici esistenti. Ora che non ci
sono più le ragioni storiche che giustificavano la specialità per difenderla bisogna avere credibilità, autorevolezza. Se le regioni a
statuto speciale vogliono avere un futuro è
necessario che valorizzino le loro peculiarità facendole diventare componenti della ricchezza culturale e sociale della nazione. La
nostra regione ha queste peculiarità? Penso
proprio di si. Cito solo due esempi: Il servizio
sanitario gestito in proprio da 15 anni senza
mai chiedere un soldo a Roma nonostante la
riduzione delle maggiori voci di entrate, Irpef
ed Iva, assegnate dallo Stato alla Regione
quale compartecipazione ai proventi
Ma c’è un altro settore chiave: L’ordinamento degli Enti Locali. Su questo la nostra
Regione ha potestà legislativa esclusiva, legge costituzionale 2/93, prerogativa finora mai
esercitata e che viene affrontata nella sua
globalità con il DDL sulle autonomie locali
all’esame del Consiglio Regionale.
La premessa al DDL recita: un sistema istituzionale basato su due pilastri la Regione e
il Comune (quest’ultimo inserito in una logica
di area vasta).
La riforma non deve limitarsi alla discussione Province sì o Province nò, ma deve pensare al nuovo ordinamento del sistema delle
autonomie locali che potrebbe rappresentare un caso esemplare di utilizzo propositivo
dell’autonomia regionale, un progetto pilota
per il resto dell’Italia.
I cittadini si chiedono, qual’è il “prodotto”
degli Enti Pubblici?La Regione oltre a svolgere funzioni legislative e di indirizzo assieme ai Comuni erogano servizi, pertanto dai
Servizi bisogna partire. Io ritengo che per definire qual’è l’ambito territoriale bisogna partire dall’erogazione dei servizi e considerare
qual’è l’ambito ottimale migliore per la loro
gestione più efficace e rappresentativa. Questo è il pilastro preliminare. Inoltre poiché la
nostra Regione è composta dal Friuli e dalla
Venezia Giulia, non si può prescindere dalle
realtà etniche esistenti.
L’organizzazione ottimale dei servizi non
coincide sempre con il territorio del Comune
o della Regione; ci sono i servizi di area mandamentale e servizi di area vasta.
I Comuni, in ambiti territoriali omogenei,
usano già la gestione associata dei servizi
per gestire, in modo coordinato, il personale,
le funzioni di polizia municipale, la gestione
dell’ufficio lavori pubblici, del servizio tecnico,
urbanistico e del territorio, la gestione del servizio statistico informativo e dell’innovazione
amministrativa. Inoltre operano nel territorio
i Distretti sanitari ed le Aziende per i Servizi
alla Persona.
Ritengo che gli ambiti sovracomunali ottimali come definiti nel DDL devono corrispondere ad una organizzazione efficiente, snella
e meno costosa di questi servizi. Condivido
la creazione di questa nuova figura giuridica
di unione fra i comuni formata da persone già
elette, che gestisca tutti i servizi del territorio.
Però affinchè la riforma abbia un senso
deve prevedere il taglio degli organi che non
servono più.
Poi abbiamo la gestione dei servizi di area
più vasta: servizi idrici, dei rifiuti, del gas,
dell’illuminazione pubblica ma anche del trasporto locale. Per questi si può avere un gestore unico per il territorio Friulano ed uno per
quello Giuliano. Dicevo prima che non si può
prescindere dalle realtà etniche. La nostra
regione è nata da un artifizio che mette insieme due territori per tanti aspetti inconciliabili:
il Friuli e la Venezia Giulia. Il che non vuol
dire che ci si debba contrastare. Tutti insieme
senza dividerci per dire : niente secessione
ma più autonomia trattenendo più risorse di
quello che lo Stato ci concede. In questi momenti è difficile ma bisogna provarci.
Vanno invece ricercati e promossi rapporti
che facilitino una cooperazione rispettosa,
però, delle due specificità. Per dirigere al
meglio questi servizi e per mantenere la gestione in Regione (Vedi Acegas, Amga) sono
necessari due gestori ma che si parlino, tutti
insieme senza dividerci nell’interesse dei cittadini della nostra Regione.
Il dipartimento per il Friuli di mezzo.
Nel Medio Friuli sono svolti diversi servizi.
C’è già la gestione associata per gestire la
polizia municipale, il personale ecc.; c’è il P.
I.C. che raggruppa 13 comuni; il distretto sanitario; l’A. S. P. Daniele Moro che svolge il
servizio sociale in 11 comuni.
C’è già una realtà di mandamento. E’ sufficiente, può essere rafforzata? Per me và
rafforzata.
Pur avendo il capoluogo una popolazione
inferiore solo a Udine facciamo fatica a trovare uno spazio ed un ruolo adeguato premuti
fra i due capoluoghi Udine e Pordenone.
C’è stata l’esperienza della collaborazione
con San Vito che non ha portato frutti a Codroipo, io penso che il nostro spazio migliore sia lungo l’asse del Tagliamento un’area
mandamentale con San Daniele.
Se partiamo dall’erogazione dei servizi e
consideriamo qual’è l’ambito ottimale per la
loro gestione tenuto presente l’esistente penso che questa possa essere un buon mandamento.
La vocazione maggiore di questo territorio
è di sviluppare il settore agricolo che nella
produzione di: Prosciutto, formaggio e vino
può trovare ritorni economici sicuri.
Un’azione sinergica fra questi produttori
potrebbero dare un Brand al territorio “Il Friuli
di mezzo zona tipica di prodotti agricoli friulani di qualità” e potrebbe ottenere dall’Università di Udine la collocazione di laboratori
della facoltà di agraria nel Friuli di mezzo.
Stà alla saggezza dei Codroipesi non essere solo di supporto per l’ospedale, come è
successo per San Vito, ma gestire assieme
le istituzioni del territorio per avere dei ritorni
adeguati per il secondo comune, per abitanti,
in provincia di Udine..
Enrico Valoppi
ristrutturazioni chiavi in mano
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Via B. Aprilis, 4
SETTEMBRE 2014
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L'EDITORIALISTA AMMUTOLITO
Il giornale è caratterizzato dal fatto di essere quotidiano. Del resto “giornale” significa
proprio questo. E non potendo, come Internet,
dire ciò che è avvenuto cinque minuti prima,
dovrebbe essere la cronaca di ciò che è avvenuto il giorno precedente. Ma in un mondo
in cui molta più gente vede la televisione di
quanta non ce ne sia che legge i giornali, dai
migliori fra questi ultimi ci si aspetta il commento sugli avvenimenti e soprattutto la previsione
dei possibili sviluppi: infatti i dati – a meno che
non si tratti della cronaca locale – si conoscono da tempo attraverso la televisione o perfino
la radio. Il quadro rende problematica la vita
dell’editorialista. Alcuni se la cavano buttandola sul colore: raccontano la realtà come una
commedia, ridicolizzano questo e quello, raccontano retroscena in parte inventati, rischiano
smentite e al limite querele. Il giornalista serio
invece è condannato alle previsioni “ragionevoli” e per questa ragione si trova in una situazione di rischio: se non le fa, risulta poco
Delitto in Villa
(un giallo a puntate)
... Fuori dalla
stazione dei Carabinieri di Codroipo si
erano già radunati
alcuni giornalisti e
curiosi che cercavano di carpire qualche dettaglio inedito
riguardante quel fatto di sangue, dettaglio che ovviamente
non trapelava visto
il riserbo mantenuto
dalle autorità investigative. In mezzo
a quella piccola folla
si agitava il braccio
di un uomo piccolo di statura che brandendo un
tesserino da giornalista cercava di guadagnare
l'ingresso della caserma.
- Sono un giornalista, fatemi passare per favore! - Gridava un giovanotto dai capelli a spazzola in un completo sportivo. Domenico, che nel
frattempo era si era presentato presso l'ingresso
con il compito di tenere d'occhio la piccola folla
che gli si era parata davanti, notato il giornalista
si rivolse a lui dicendo:
- Luigi, non insistere, la conferenza stampa è
fissata per domani pomeriggio. - Luigi Omolle,
così si chiamava il giornalista, lo guardò con occhi supplichevoli.
- Dai, non fare così, dammi qualcosa in esclusiva, ho bisogno di fare bella figura con il giornale! -
interessante; se le fa, può essere ridicolizzato
dai successivi avvenimenti. Ciò è particolarmente vero in questo momento. L’Italia dipende per il
suo futuro dalla situazione economica europea ed
internazionale, e le Borse sono capaci di reazioni
improvvise ed impensate. Al riguardo, previsioni
è meglio non farne. Anche in politica viviamo un
momento di incertezza. Qui il grande punto interrogativo è rappresentato dalla vicenda di Matteo
Renzi. Nessuno mette in dubbio la sua volontà
riformatrice, ma questo è un dato che conta poco:
abbiamo già visto politici partire lancia in resta per
poi non concludere nulla. Il primo ostacolo che
incontra qualunque Primo Ministro è la Costituzione: essa impone che egli non abbia grandi poteri
e che la sua voce, che sui giornali pare tanto più
importante di quella dei altri ministri, in realtà non
conti più della loro. Quanto alle riforme, tutti i partiti
dicono di volerle, ma ognuno propone una ricetta
diversa e solo su un punto alla fine – almeno fino
ad oggi – si dimostrano tutti d’accordo: nell’affossarle. E allora, come fare previsioni? Da un lato
ciò che non è mai avvenuto potrebbe pure
avvenire; dall’altro ciò che non è mai avvenuto è improbabile che avvenga. Né possiamo
perdere tempo a commentare le dichiarazioni
che l’attuale Primo Ministro rilascia a getto continuo. Solo il tempo dirà se saremo autorizzati
a ridere delle sue innumerevoli e mirabolanti
promesse o se una volontà risoluta fino all’incoscienza non avrà compiuto i miracoli che la
prudenza politica ha solo blandamente sognato. Renzi potrebbe avere successo se riuscirà
a trovare armi di ricatto nei confronti dei suoi
colleghi di partito e nei confronti degli alleati. Insomma l’unica speranza è che il nostro Primo
Ministro sia ancor più figlio di buona donna di
quanto non appaia. Il risultato di tutto ciò è la
noia dell’attesa. Solo i fatti avranno un significato e ci troviamo nella situazione di chi aspetta
l’esito delle analisi cliniche: quando sappiamo
che i nostri desideri, le nostre paure, le nostre
previsioni non valgono nulla, rispetto a ciò che
dirà la chimica.
Piero Bolaffio
Luigi Omolle era un giovane giornalista freelance specializzato in cronaca nera, rosa e gialla:
la scarsità di risorse economiche che lo perseguitava da sempre lo aveva condotto ad interessarsi di qualsiasi argomento, fatto o persona che
potesse essere un buon soggetto per un articolo
e che potesse essere venduto ad un qualsiasi
giornale eventualmente interessato. Nella folla
due occhi azzurri osservavano il divertente siparietto comico tra il giornalista ed il carabiniere.
- Luigi lascia perdere ti ho detto, oggi non è
giornata. - Disse l'agente in direzione del copista
d'assalto, la sua voce lasciava intendere che non
c'era spazio per una replica. Luigi si fermò ancora un istante davanti alla cancellata che circondava la caserma, sbuffò e fece per allontanarsi
quando all'improvviso qualcuno lo urtò.
- Mi scusi signorina, non l'avevo vista, ero sovrappensiero. Si scusò il giornalista senza essere nemmeno
sicuro di doverlo fare, poiché non aveva proprio
notato che davanti a lui ci fosse stato qualcuno.
- Non si preoccupi, non è accaduto nulla. Rispose una voce gentile. Due occhi azzurri si
allontanarono in fretta e in silenzio.
L'unico vantaggio di abitare al terzo piano e di
non potersi permettere un garage sotterraneo è
quello che, in caso di allagamento, i danni sono
pressoché nulli. Luigi Omolle salì le scale che
conducevano al suo appartamento al terzo piano di una palazzina situata in una zona semiperiferica di Codroipo, fece per estrarre le chiavi di
casa dalla tasca della giacca quando si accorse
che all'interno si trovava anche un altro oggetto:
un biglietto scritto a mano recante il seguente
messaggio:
"Ho informazioni che potrebbero interessarla,
vediamoci al De Mosis stasera alle 21.00, sarò io
a presentarmi. A."
Il giovane giornalista osservò il biglietto con
attenzione standosene per un po' in piedi sul pianerottolo, poi entrò in casa pensieroso chiudendo la porta dietro di se. Posò il biglietto sul tavolo
della cucina, prese le lasagne precotte dal freezer e le buttò dentro al microonde. Dopo pochi
minuti il campanello del timer lo avvisò che era
pronta la cena. Il biglietto era rimasto sul tavolo
dove il giornalista lo aveva lasciato. Luigi mangiò
in fretta e furia ed uscì di casa.
Luigi arrivò all'appuntamento con qualche minuto di anticipo ma decise di non entrare direttamente nel locale, preferì attendere sull'altro lato
della strada fingendo un improbabile interesse
per gli strumenti musicali esposti nella vetrina del
negozio di fronte al bar. Un minuto prima delle
21.00 notò una donna bionda vestita in modo
elegante entrare al De Mosis, la riconobbe, era
la stessa persona che quel pomeriggio lo aveva
inavvertitamente urtato di fronte alla stazione dei
Carabinieri. "Bene bene, credo sia il caso di farsi vivi." Pensò il copista freelance e con passo
spedito si diresse verso l'ingresso del locale. La
donna si era accomodata su uno degli sgabelli
che si trovavano a ridosso del bancone, dietro
al quale un giovane barman stava preparando
degli ottimi mojito. Il bar non era particolarmente
affollato, salvo alcune coppie e gruppi di amici
che occupavano i tavolini esterni, non c'era praticamente anima viva.
- Buona sera, sono Anna, la stavo aspettando.
- Disse la donna appena vide Omolle varcare la
soglia, parlò all'improvviso, senza lasciargli nemmeno il tempo di salutare....
.... continua nel prossimo numero
di Luca Bellomo
www.ilpaesecodroipo.it
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Gente di poca fede!
Sembrerà strano, ma queste sono
le parole che rivolse un giorno
Gesù ai i suoi discepoli, perché
non avevano creduto in lui. Cosa
direbbe oggi se potesse parlare ai
nostri connazionali? Nella maggioranza dei casi, niente di diverso!
Se, da un lato, i discepoli un giorno
si sarebbero ravveduti, diventando
i paladini della fede e della giustizia
divina, dall'altro, domandiamoci: è
mai intervenuto un cambiamento
radicale nella nostra sfera spirituale, prodotto dalla fede in Cristo? E
ancora: nella scala dei valori della nostra società, quale posto occupa la fede? Quanto è importante l'interesse per Cristo, il desiderio
di conoscerne gli insegnamenti e
metterli in pratica? A giudicare dai
frutti, la fede ha una rilevanza minima, in quanto dilagano il materialismo (che porta a concentrarsi su
ciò che si percepisce con i cinque
sensi) e il razionalismo (per il quale
l'uomo da solo è in grado di dare le
risposte su ogni argomento e non
sente il bisogno di Dio).
Il panorama attuale
Gli italiani sono da tempo abituati a
vivere la religione cristiana come
un fatto marginale, osservando
più o meno saltuariamente alcuni
appuntamenti o regole che riguardano l'esteriorità, piuttosto che
coinvolgersi intensamente nelle
attività della chiesa e nella crescita
interiore. L'italiano medio, inoltre,
desidera essere lasciato in pace e
condurre la vita a proprio piacimento, di fatto senza regole che
ne condizionino in qualche modo
il comportamento. Nella sostanza,
è come se dicesse a coloro che si
occupano di religione: mi piacciono
i vostri discorsi, le vostre belle parole, Cristo è stato sicuramente un
grande maestro, ma non voglio che
tutto questo entri a disturbare il corso della mia vita, le mie scelte, le
mie abitudini, i miei vizi, i miei obiettivi, il mio modo di intendere la morale, in una parola, la mia privacy.
Pare che questo stile di vita si sia
così ben radicato nella nostra società, che quasi tutto il mondo cristiano si è adagiato su questo andazzo, che di fatto sta diventando
una vera e propria legge. Le parole
di Cristo ormai non fanno più effetto, sono superate e chi le predica
spesso le distorce, le adatta, le addolcisce proprio perché possano
essere gradite agli orecchi della
gente.
La fede secondo
la Bibbia
Nel senso più intimo e profondo, La
fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che
non si vedono (lettera agli Ebrei
11,1). Molto diffuso è il pensiero
che si tratti di un dono che discende dall'alto, che qualcuno ha e altri
no. In realtà la fede viene da ciò
che si ascolta e ciò che si ascolta
viene dalla Parola di Dio (lettera ai
Romani 10,17).
Se si sceglie di non credere, la Bibbia invita a pensarci bene, in quanto senza fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si accosta a Dio
deve credere che egli esiste e che
egli ricompensa coloro che lo cercano (lettera agli Ebrei 11,6).
L'ultima parte di questo versetto
introduce l'argomento del perché
credere in Dio, spiegato anche
dagli apostoli Pietro e Giovanni:
Benché non lo abbiate visto (Cristo), voi lo amate; credendo in
lui, benché ora non lo vediate, voi
esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la
salvezza delle anime (1 Pietro 1,89). Questo è l'amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i
suoi comandamenti non sono gravosi. Poiché tutto quello che è nato
da Dio vince il mondo e questa è
la vittoria che ha vinto il mondo:
la nostra fede (1 Giovanni 5,3-4).
Non si tratta solamente di qualcosa di astratto, ma di un sentimento
che produce una trasformazione
interiore e un nuovo stile di vita. La
fede è infatti collegata all'ubbidienza dei comandamenti di Dio e alle
buone azioni conseguenti.
Invito
Noi predichiamo il Cristo del Nuovo
Testamento e siamo convinti che
in mezzo a una società che si sta
allontanando dai valori cristiani ci
siano ancora persone che cercano
Dio, che desiderano prendere sul
serio la Sua Parola, anche con il
dialogo e il confronto. Il nostro invito è di iniziare a conoscere questo,
come altri argomenti, attraverso
una proficua lettura (e pratica) delle
Sacre Scritture. La chiesa di Cristo
di Udine propone il ritorno all’originale insegnamento di Gesù.
Chiunque desideri parlare con noi,
può scriverci, telefonarci (0432299379) o visitarci nella sede a
Udine in Via Trento 73-77.
info@chiesadicristoudine.it
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INFIAMMAZIONI
GENGIVALI E
CARIE DENTALE:
conosciamole
Prima di addentrarci nella descrizione dei vari
ausili utili ad attuare una corretta igiene orale, facciamo una breve descrizione delle varie problematiche che più comunemente posso essere riscontrate ad una visita di controllo; questo perché
a volte succede di non distinguere perfettamente
il punto dolente o non siamo in grado di chiarire la sintomatologia che avvertiamo. Quello che
definiamo “Parodonto” (dal greco para = attorno
e odous-odòntos = dente) è l’insieme dei tessuti
che circondano il dente ovvero osso, gengiva e
legamento parodontale, importante e semplice
informazione da conoscere in quanto, in base al
tessuto in cui riscontriamo l’infiammazione, possiamo distinguere la gravità della situazione. Se
ad esempio ci troviamo di fronte ad una “gengivite” sappiamo che è un’infiammazione del solo
tessuto gengivale, vale a dire più superficiale,
di più semplice risoluzione e probabilmente con
lieve sintomatologia da parte del paziente. Può
essere causata/indotta da diversi fattori quali ad
esempio una scorretta o scarsa igiene orale domiciliare, fumo, alcuni farmaci, alterazioni ormonali. In questa condizione l’aspetto della gengiva
è leggermente modificato risultando leggermente
più colorita (zone più rossastre), lucida, leggermente più sensibile e lievemente sanguinante.
Diversa è la situazione in caso di “parodontite”
dove i tessuti coinvolti dall’infiammazione sono
più profondi con interessamento dell’osso e del
legamento parodontale. Questa condizione può
portare anche alla perdita del dente. In questo
caso l’aspetto della gengiva è notevolmente modificato risultando marcatamente rossastra, in
genere dolente con sanguinamento importante
anche spontaneo.
Entrambe queste situazioni sono scatenate e
sostenute da diverse colonie batteriche che si an-
AGOSTO 2014
SALUTE · SANITA’ A CODROIPO
nidano sulla superficie sia dei denti che dei tessuti
molli; la bocca nel suo insieme è un ecosistema
microbiologico piuttosto complesso all’interno del
quale convivono in equilibrio numerose diverse
tipologie di batteri; quando questo equilibrio viene
alterato a causa di svariati motivi (alcuni già citati)
i tessuti vengo attaccati e alterati.
Accumulo di placca (comunemente detta, si
definisce correttamente come un insieme di placca batterica, residui alimentari e saliva) e tartaro
(evoluzione/calcificazione della placca batterica)
sono dunque il punto di partenza per tutte le problematiche di tipo infiammatorio del cavo orale e
delle alterazioni dei tessuti duri.!!
La frase più comune che, dicevamo, ci sentiamo ripetere ad una visita dai pazienti è: “quando
mi spazzolo mi sanguinano spesso le gengive,
allora gratto bene e poi passa”… bene, in condizioni di gengiva sana nessun sanguinamento è
presente e non dovrebbe esserci alcuna zona di
dolore! Ciò significa che ogni qualvolta abbiamo
la sensazione di avvertire qualcosa che non va
in bocca, è realmente un segnale che andrebbe
valutato indipendentemente dalla gravità.
Diventa quindi indispensabile un consulto con
il proprio dentista di fiducia e/o con l’igienista dentale per intercettare tempestivamente una situazione che potrebbe aggravarsi nel tempo.
Molto spesso i sintomi di una gengivite e tal
volta anche della parodontite, risultano essere
“sopportabili” da parte del paziente; un lieve sanguinamento o un leggero rossore o ancora qualche giorno di dolenzia non destano particolare
preoccupazione, perciò si tende a protrarre il momento del controllo professionale (a volte anche
di mesi) fino al punto in cui la situazione diventa
ingestibile. Nell’arco di questo tempo si favorisce
quello che è poi l’ambiente ideale allo sviluppo di
specie batteriche, sempre più aggressive, trasformando una gengivite in possibile parodontite, che
abbiamo detto essere una situazione di più difficile risoluzione.
Nello specifico della parodontite sono necessarie anche altre condizioni affinché il tutto si instauri, sulle quali però non mi dilungherei, preso atto
del fatto che fondamentalmente il fattore scatenante più comune sono scarsa e inadeguata igie-
ne orale, abitudini viziate e malattie sistemiche di
base (diabete, problematiche ormonali, etc, etc).
Per quanto riguarda invece le problematiche
a carico dei denti veri e propri parliamo di carie,
decalcificazioni, erosioni, abrasioni.
La carie dentale è una patologia a carattere
cronico-degenerativo che causa la distruzione dei
tessuti duri del dente ad opera di alcune specie
batteriche che metabolizzano i carboidrati assunti
con la dieta. Questo processo a sua volta causa
un aumento dell’acidità del cavo orale con conseguente demineralizzazione dello smalto (perdita
dell’integrità dello strato più esterno del dente).
Da questa punto in poi la carie può progredire
ed entrare in dentina (lo strato sotto lo smalto e
prima della polpa dentaria) e poi arrivare fino alla
polpa del dente con sintomatologia sempre più
marcata.
Le decalcificazioni sono zone di smalto non
perfettamente integro e demineralizzato dall’attacco degli acidi; sono il punto di ingresso della
vera e propria carie;
L’erosione è la perdita di sostanza dentale
dovuta a fattori chimici non locali, vale a dire per
problematiche alimentari (bulimia, anoressia ad
esempio) reflusso gastrico o l’assunzione di bevande gassate o particolarmente acide (succo di
limone ).
L’abrasione è un’usura localizzata dello smalto
dovuto a forze meccaniche quali l’uso scorretto
dello spazzolino o con setole troppo rigide. Le
zone più colpite sono i colletti (zona cervicale al
limite con il margine gengivale) e le radici esposte; si nota un solco ben marcato e profondo non
sempre sintomatico.
Con queste poche e semplici informazioni sarà
poi più chiaro comprendere quali e quanti mezzi
di igiene orale possono essere utili al fine di prevenire i vari disturbi citati.
Citazione:
“A volte la tua gioia può essere la fonte del tuo
sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la
fonte della tua gioia.”
Tuich Nhat Hanh
Igienista Dentale, Sara Massarutto
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