Newsletter 20 - Progetto Cultura

Archivio Storico
NEWSLETTER N. 20
FEBBRAIO 2014
news
In primo piano / Studi e Ricerche / Pubblicazioni / Incontri
ed Eventi / Biblioteca Storica / Fonti Iconografiche e
Audiovisive / Archivi del Gruppo / Acquisizioni / Curiosità
IN QUESTO NUMERO
EDITORIALE
“Visioni del mondo” per ricerche presenti e future
IN PRIMO PIANO
Luca Beltrami
La costruzione della sede della Banca
Commerciale Italiana in mostra
p. 1
Francesca Pino
Nel numero che apre il 2014 viene offerto come di
consueto l’elenco delle ricerche che hanno utilizzato
le fonti - documentarie, bibliografiche, iconografiche
- dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo.
Al di là di qualche oscillazione nei temi di ricerca, è
segnalato l’uso più intensivo di una pluralità di materiali, appartenenti a diversi patrimoni archivistici.
L’identificazione dei documenti potenzialmente utili per
ciascun quesito di ricerca è molto facilitata dalla nuova
interfaccia web di xDams, ed è confermata dall’accresciuto tempo medio di permanenza nella sala di studio.
In deciso aumento anche i servizi di risposta a distanza,
garantiti dall’impegno professionale dello staff.
L’uso delle fonti al plurale, che restituiscono modi
PUBBLICAZIONI
Giordano Dell’Amore
alternativi coevi di fare banca permettendo di osservare da vicino le diverse visioni del mondo, della
società, della politica, ha superato le previsioni iniziali circa l’utilità di tenere sotto un’unica gestione e rendere ricercabili i patrimoni archivistici della Cassa di
Risparmio delle Provincie Lombarde, della Banca
Commerciale italiana, del Banco Ambrosiano Veneto
e dell’Istituto Mobiliare Italiano.
Non possiamo prevedere i futuri trend evolutivi dei
filoni di ricerca, ma stiamo tramandando l’accresciuta
qualità (il valore aggiunto) delle fonti al plurale, rendendo disponibili alla ricerca visioni nate in osservatori diversi ma coevi, sul versante dell’economia pubblica, dell’economia ‘mista’ e dell’economia privata.
Università, banca e politica nelle carte
dell’Archivio storico
p. 5
IN PRIMO PIANO
Luca Beltrami per la Banca Commerciale Italiana
BIBLIOTECA STORICA
Francesco Cingano
Digitalizzati gli scritti del fondatore
dell’Archivio storico
p. 5
Una mostra e un volume raccontano la costruzione della Sede
di Piazza della Scala
Serena Berno
IN REDAZIONE
Direzione
Francesca Pino
Coordinamento
Barbara Costa
Realizzazione editoriale
Nexo, Milano
Hanno collaborato
a questo numero
Serena Berno
Silvia Donghi
Rossella Laria
Guido Montanari
Francesca Nemore
Marzio Achille Romani
Newsletter a cura di
Archivio Storico Intesa Sanpaolo
Via Morone 3 - 20121 Milano
Il 20 novembre 1911 venne
aperta al pubblico la nuova
sede della Banca Commerciale
Italiana, costruita tra il 1907 e il
1911 in piazza della Scala, in
posizione strategica tra Palazzo
Marino e il Teatro alla Scala.
Entrò immediatamente in funzione, senza cerimonie ufficiali,
ma, come attestano le cronache dell’epoca, attirò subito
l’attenzione di molti milanesi e
turisti, curiosi di vedere l’interno di quel palazzo che “già da
tempo avevano avuto campo
di ammirarne la mole severa e
imponente, artisticamente per-
fetta, la quale veniva ancora
una volta ad attestare la genialità d’un grande architetto, cui
Milano deve infinita gratitudine per le sue molteplici benemerenze,
Luca
Beltrami”
(«Corriere della Sera», 22
novembre 1911).
Per riscoprire l’edificio e la sua
origine, l’Archivio storico di
Intesa Sanpaolo, in collaborazione con i Beni Archeologici e
Storico-Artistici, mette per la
Lo scalone d’onore, marzo 1990
(Gabriele Basilico)
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Demolizioni in piazza della Scala a Milano, fine 1905 - inizio 1906
(G. Valtellino & C.)
prima volta in mostra nelle Gallerie d’Italia più di sessanta
fotografie provenienti dal
patrimonio archivistico Comit,
proprio in quel “monumentale
palazzo” costruito più di cento
anni fa. La fotografia storica
entra così per la prima volta
nelle Gallerie d’Italia, rappresentando un esempio fruttuoso di collaborazione e sinergia
tra le forze della stessa heritage di impresa.
Contestualmente
l’Archivio
pubblica il secondo volume
della collana dei quaderni fotografici, dedicato alle fotografie
del palazzo.
La storia ha inizio pochi anni
dopo la fondazione della
Banca Commerciale Italiana,
avvenuta nel 1894: l’Istituto
conobbe presto una rapida
ascesa che portò alla necessità
di una nuova sede, più ampia
e funzionale rispetto a quell’edificio di mattoni rossi dell’architetto Giuseppe Pestagalli, posizionato in piazza della
Scala accanto all’imbocco
della Galleria Vittorio Emanuele II, in cui la Banca aveva
avviato la sua attività. Scartata
nel 1898 una prima ipotesi di
trasferirsi in piazza Cordusio il nascente centro economicofinanziario di Milano - la
Banca Commerciale scelse di
costruire la nuova sede sul versante nord di piazza della
Scala, all’epoca occupato da
“casupole irregolari”, così
definite nelle cronache coeve,
e attività commerciali.
Il progetto architettonico fu
affidato a Luca Beltrami nel
1906, mentre l’impianto planimetrico e distributivo interno
La sala delle macchine, 1911
(Achille Ferrario)
era già stato assegnato all’ingegnere di fiducia della Banca,
Giovanni Battista Casati (18531934), che ben conosceva le
necessità funzionali del committente.
Luca Beltrami (1854-1933) architetto, urbanista, professore, uomo politico, scrittore e
giornalista, restauratore, incisore, e caricaturista - era la persona adatta per facilitare le
trattative con il Comune nel
clima ottimistico dell’Esposizione Internazionale del Sempio-
ne, e per rispondere alle esigenze di decoro della piazza,
avendo egli stesso restaurato il
fronte di Palazzo Marino su
piazza della Scala. Il nuovo edificio fin dalla facciata esterna
doveva comunicare la fiducia e
la sicurezza di un Istituto che,
nato per iniziativa di un consorzio di banche estere, si
apprestava a varare la riforma
dello statuto per la ‘italianizzazione’ della governance.
Il percorso espositivo e il quaderno fotografico ripercorrono
questa storia attraverso le fotografie dell’Archivio, testimonianze storiche riprese dallo
sguardo attento di fotografi
straordinari.
La mostra, allestita da A4Adesign e Nexo, inizia da una Milano di fine Ottocento che stava
accogliendo nel centro cittadino trasformazioni urbanistiche
significative. Sulla gigantografia del piano regolatore steso
da Cesare Beruto nel 1884 ancora privo per esempio del
Cordusio e di via Dante - si
apre una ‘finestra’ sulla città
che, attraverso un video, ne
ripercorre i principali interventi
urbanistici, soffermandosi in
particolare su piazza della Scala
dove venne costruito il palazzo
della Comit. L’esposizione
fotografica si articola poi in
due sezioni: la prima riguarda
la costruzione dell’edificio,
documentata con abilità fin
dalle prime demolizioni del
1905-1906 da G. Valtellino &
C. e soprattutto Achille Ferrario con fotografie generosamente donate dagli eredi Casati (si veda a questo proposito
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CURIOSITÀ
Milano
16 gennaio - 13 aprile 2014
Gallerie d’Italia
piazza della Scala, 6
da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30
giovedì dalle 9.30 alle 22.30
Ingresso gratuito
La Famiglia Meneghina
e Milano: 90 anni di
impegno per la cultura
milanese
In mostra libri, documenti,
dipinti e oggetti della
collezione
Mostra: Lo «Stile Italiano». Luca Beltrami per la Banca
Commerciale Italiana. Itinerario storico fotografico nella
“città che s’avvia a divenir metropoli”.
La mostra, realizzata dall’Archivio storico di Intesa
Sanpaolo in collaborazione con Beni Archeologici è
curata da Amedeo Bellini, Serena Berno, Barbara Costa
e Ornella Selvafolta; progetto espositivo e allestimento
di A4Adesign, Milano - Nexo, Milano.
Silvia Donghi
Prospetto quotato con indicazioni
di sezioni dell’ingresso al caveau principale
delle cassette di sicurezza
(disegno originale di Luca Beltrami)
l’articolo pubblicato nel n. 4, dicembre 2009,
della Newsletter). La seconda parte indaga il
palazzo e l’articolazione interna, dai locali più
prestigiosi a quelli di servizio. L’edificio da poco
ultimato viene interpretato dalla maestria di tre
fotografi milanesi, Achille Ferrario, Luca Comerio e Gigi Bassani, a cui viene affiancato il punto
di vista di Gabriele Basilico che, quasi ottanta
anni dopo, restituisce una visione rispettosa dell’opera e della sua storicità.
Al termine del percorso, un touchscreen guida il
visitatore all’approfondimento della figura di
Beltrami, del ruolo della Comit, del rapporto
proficuo che la Banca instaurò con l’architetto
per successivi progetti, nonché delle opere da lui
realizzate a Milano per creare una città moderna; lo fa attraverso la riproduzione di documenti, articoli di giornali, fotografie e persino un filmato storico del 1917 conservato alla Fondazione Cineteca di Bologna.
Il volume approfondisce in quattro saggi la bio-
grafia di Luca Beltrami (testo di Amedeo Bellini), il suo progetto per la Banca Commerciale
Italiana (di Ornella Selvafolta), il ruolo della
committenza (di Francesca Pino), le fonti fotografiche sul palazzo, la fortuna dell’immagine
dell’edificio nella pubblicistica e la ‘lettura’
dello stesso nelle fotografie dell’Archivio storico (di Serena Berno). Il cuore del quaderno è la
galleria di immagini che si snoda lungo un itinerario che dal cantiere conduce al palazzo
concluso.
Luca Beltrami realizzò in sostanza un palazzo
dell’economia all’altezza del prestigio dello spazio urbano e del committente; l’impegno progettuale fu totale e comprese anche il dettaglio
decorativo e la modernità degli impianti,
apprezzabile certamente dal percorso fotografico, ma ancor di più nei disegni di progetto realizzati e conservati dall’Archivio, una selezione
dei quali viene offerta sia nella mostra che nel
quaderno fotografico.
L’Associazione Culturale Biblioteca
Famiglia Meneghina - Società del
Giardino è un’Associazione senza fini
di lucro, il cui scopo principale è quello di promuovere ogni iniziativa atta a
far conoscere la storia, i costumi, l’arte e tutti gli aspetti della cultura, dell’economia e della vita sociale, civile e
religiosa milanese. Nasce a Milano nel
1924 come club, con il nome di Famiglia Meneghina. Nel 1994 si costituisce come Associazione Culturale
Famiglia Meneghina e nel 2011 assume l’attuale denominazione.
L’Associazione cura e amministra la
Biblioteca, riconosciuta come una
delle più specialistiche su Milano,
con circa 11.000 volumi. E’ ospitata
dal 1998 a Milano, in via San Paolo
Milano
20 febbraio
Gallerie d’Italia
piazza della Scala, 6
ore 18.00
Il palazzo in costruzione,
11 settembre 1909
(Achille Ferrario)
Presentazione del secondo volume della
collana dei quaderni fotografici dell’Archivio
storico di Intesa Sanpaolo: Il palazzo
Comit di Luca Beltrami. Fotografie tra
testimonianza e interpretazione
(1905-1990), di Serena Berno e Francesca
Pino (con saggi introduttivi di Amedeo Bellini
e Ornella Selvafolta, Milano, Hoepli, 2014).
Intervengono Silvia Paoli, Amedeo Bellini,
Serena Berno.
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IN PRIMO PIANO
Il bilancio della sala di studio dell’Archivio storico
In evidenza l’utilizzo delle nostre fonti per gli studi di natura biografica
Rossella Laria
La sala di studio dell’Archivio storico
di Intesa Sanpaolo
Come era avvenuto nel 2012 con l’inaugurazione
delle sale museali, anche il 2013 è stato un anno di
“apertura” per il nostro Archivio, grazie al nuovo sito
con il quale abbiamo cercato di dare risposte alle esigenze degli utenti, siano essi consultatori a distanza
o abituali fruitori del nostro servizio di consultazione,
agevolando sia la consultazione degli inventari, che
la registrazione da remoto delle domande di studio e
delle richieste di consultazione. Quanto e che cosa
viene studiato sulle carte da noi custodite?
Le domande di consultazione presentate nel 2013
sono state 148. Tra i filoni di ricerca quello della Storia bancaria, finanziaria e monetaria (il 50% degli
studi); restano, poi, ancora attuali le tematiche culturali, Architettura, Arte e Fotografia rappresentano
oltre il 17% degli studi; segnaliamo un notevole
incremento di quelle ricerche legate alla Storia sociale, politica, e diplomatica, che rappresenta poco più
del 16% degli studi; infine per la prima volta dopo
alcuni anni evidenziamo la ripresa delle ricerche su
Business History (circa il 13%), grazie anche al valido
supporto che il patrimonio archivistico IMI può dare
agli studiosi di storia d’impresa.
Fatta eccezione per la Storia generale che ha visto
quasi raddoppiare gli studi, le percentuali su questi
macro argomenti variano poco di anno in anno, ma
quello che sta cambiando è l’approccio alla materia
scelto dagli studiosi. Una ricerca su quattro del 2013
ha dato vita a uno studio di natura biografica su banchieri, imprenditori, uomini politici e diversi.
Le nostre fonti, in modo particolare le Carte di Raffaele Mattioli, con i suoi oltre tremila corrispondenti,
si sono rivelate preziose per la redazione di molti profili biografici, alcuni dei quali in pubblicazione sul
Dizionario Biografico degli Italiani.
Oltre allo studio di singoli profili biografici, possiamo
dire che lo studio della storia bancaria, politica, d’im-
presa, e delle tematiche culturali avviene in molti casi
attraverso l’analisi delle figure che ne sono state protagoniste.
Sono stati studiati nel corso del 2013 uomini che
sarebbe riduttivo definire semplicemente banchieri
perché, seppure siano stati protagonisti della storia
degli istituti confluiti in Intesa Sanpaolo e non solo, la
loro esperienza bancaria è parte di una vita spesa tra
cultura e impegno politico e civile.
Tra questi spiccano le carte di Tommaso Gallarati
Scotti – tra cui si trovano corrispondenza privata e
istituzionale, interventi pronunciati in qualità di presidente del Banco Ambrosiano, e selezione degli
articoli pubblicati sul «Corriere della Sera» – sono
state aperte alla consultazione nel mese di ottobre
2013; Giordano Dell’Amore, cui è dedicato un
apposito approfondimento in questo numero, e
alcune figure poliedriche come quella di Antonello
Gerbi, capo dell’Ufficio Studi Comit ma studiato
anche come americanista, critico cinematografico,
critico letterario, o di Vittorio Corna, capo del Personale della Comit dal 1951 al 1981, ma anche
padre dell’attuale collezione d’arte del Novecento
che è possibile ammirare nell’attiguo museo Gallerie
d’Italia, e nelle cui carte sono conservati rari opuscoli attraverso i quali è possibile tracciare la storia
della politica artistica di uno dei pochi istituti privati
che ha investito sull’arte del ‘900.
Al link http://intesasanpaolo.xdams.org/intesaweb/login.html è possibile effettuare la registrazione
al sito utenti, nelle sezioni: Archivi, Biblioteca, Fototeca sono consultabili gli inventari online.
Anche quest’anno, nell’elenco che chiude la Newsletter, abbiamo elencato le pubblicazioni nate dalla
consultazione dell’Archivio storico pervenute nel
2013.
10, nei locali di Palazzo Spinola, di
proprietà della Società del Giardino.
Nel 2014 ricorre il novantesimo di fondazione della Meneghina: l’evento verrà
celebrato con una duplice modalità.
Da un lato, una mostra allestita presso
lo Scalone Monumentale della Biblioteca Comunale Centrale di Palazzo
Sormani, dal 15 gennaio al 15 aprile
2014. Questo percorso illustrato, intitolato «La Meneghina e Milano. 90
anni di impegno per la cultura milanese», presenta al pubblico libri moderni
e antichi conservati presso la Biblioteca sociale; documenti d’archivio inerenti alla storia di Milano vista attraverso l’attività della Meneghina; dipinti e oggetti d’arte della sua collezione.
Si esporranno inoltre i 36 stendardi
della Milano comunale, realizzati dalla
Meneghina negli anni Sessanta, per
mostrare ai milanesi la storia delle
Porte e delle Contrade della città.
E’ prevista, in primavera, la pubblicazione di un volume che, oltre ad
un excursus storico, conterrà una
serie di saggi sul teatro, sulla poesia,
sulla lingua, sulla biblioteca, sull’editoria, stesi da illustri studiosi delle
singole discipline che sono membri
del Comitato Scientifico della nostra
Associazione.
Per informazioni: www.meneghinasocietadelgiardino.it,
menebiblio@libero.it, 02. 76005705
L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo
desidera ringraziare vivamente l’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina per il prezioso dono
del volume di Pietro Madini, Luca
Beltrami nell’aneddoto ed altri
appunti storici e folcloristici, Milano,
Famiglia Meneghina, 1934.
Roma
16 gennaio - 30 marzo
Vittoriano, Palazzo Venezia
Mostra “1924-2014. La RAI racconta l’Italia”
Nella sezione “Le origini” sono esposti alcuni
documenti provenienti dal patrimonio
archivistico IMI relativi ad un mutuo di un
miliardo concesso alla RAI nel 1953. La
sezione “Economia” ospita invece il
documentario sulla storia di Intesa Sanpaolo
“Una storia italiana”, prodotto in
collaborazione con l’Archivio storico di Intesa
Sanpaolo, regia di Alessandro Varchetta. Nello
spazio di Intesa Sanpaolo viene proposta una
selezione di pubblicità storiche del Gruppo.
La mostra arriverà poi alla Triennale di Milano
il 29 aprile.
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PUBBLICAZIONI
STUDI E RICERCHE
Giordano Dell’Amore fra università, banca e politica
Le carte di
Giordano Dell’Amore
Un patrimonio
documentario
in gran parte inesplorato
Un volume ricorda un protagonista di tre decenni della storia italiana
del XX secolo
Marzio Achille Romani
Accademico, banchiere e grand commis, Giordano
Dell’Amore fu un personaggio molto complesso
che, nel trentennio 1950-1980, fu spesso presente
in prima fila sul proscenio milanese e su quello
nazionale.
Professore alla Bocconi – e più tardi rettore in uno
dei momenti più critici della storia dell’Università,
presidente della Cassa di risparmio delle provincie
lombarde dal 1952 al 1979, consigliere e poi presidente della Provincia di Milano dal 1946 al 1952,
senatore e ministro per un breve periodo, Dell’Amore seppe eccellere nei diversi settori nei quali
svolse la sua attività diventando, di volta in volta,
un professore prestato alla banca e/o un banchiere prestato alla politica, pur rimanendo sostanzialmente uno studioso e un Maestro che seppe dar
vita ad una autorevole Scuola di economia delle
aziende di credito che vanta studiosi di alto livello.
A questo singolare protagonista di tre decenni della
storia italiana del XX secolo l’Istituto Javotte Bocconi – Associazione amici della Bocconi ha voluto
dedicare il quarto volume della collana “Maestri”
della prestigiosa università milanese al fine di far
luce sulla sua poliedrica personalità e ripensare ai
servizi da lui resi alla collettività e alla disciplina.
Il volume in questione è il frutto di una giornata di
studio tenutasi il 2 ottobre 2013 all’Università Boc-
coni che ha visto alternarsi sul proscenio diversi
studiosi: Roberto Ruozi, che ha illustrato la figura
del Maestro; Marzio Achille Romani, che ha narrato le traumatiche vicende che interessarono l’università milanese negli anni della contestazione e
che si è soffermato sui complessi e delicati problemi che il rettore ed il presidente dovettero affrontare in quel periodo; Barbara Costa e Francesca
Pino che hanno sondato la documentazione, in
gran parte inesplorata, degli archivi di Intesa Sanpaolo offrendo una sapiente panoramica dei possibili percorsi di ricerca su un personaggio del
quale ancor oggi c’è molto da dire.
Alle relazioni è seguita una tavola rotonda, introdotta e diretta da Tancredi Bianchi e che ha visto
Alberto Cova, Arnaldo Mauri, Paolo Mottura e
Roberto Mazzotta. discutere dell’apporto scientifico e professionale di Dell’Amore banchiere e dell’attualità del suo pensiero.
Completano il volume una lunga appendice di documenti, lettere e scritti di e sul Maestro milanese e una
ricca documentazione iconografica, in gran parte
provenienti dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo.
Tancredi Bianchi e Marzio Achille Romani (a cura
di), Giordano Dell’Amore, Milano, EGEA, 2013,
pp. XIII-220.
BIBLIOTECA STORICA
Omaggio a Francesco Cingano
Francesca Pino
Nel 2013, a dieci anni dalla scomparsa di
Francesco Cingano - amministratore delegato
della Banca Commerciale dal 1967 al 1987 e
fondatore dell’Archivio storico insieme a Leo
Valiani nel 1984 (al compimento del novantesimo anniversario dalla fondazione della
Banca) - il nostro team ha realizzato la digitalizzazione dei suoi scritti pubblicati (attualmente 53), per agevolarne la rilettura.
Come vari banchieri del suo tempo, egli era
assai misurato nelle interviste e nella partecipazione a convegni professionali. Anche nel
campo della saggistica, la sua produzione è
esigua, rispetto alla ricchezza delle sue quotidiane meditazioni e letture. La particolare cura
stilistica, la ricerca della chiarezza e l’eleganza
nell’argomentare rivelano un’intensa passione
per la vita intellettuale e per la riflessione poli-
tica, che risaliva agli anni della resistenza e
della partecipazione al Partito d’Azione.
Con tali premesse, egli annetteva molta
importanza alla missione dell’Archivio storico, che avrebbe consentito di verificare la
“continuità” della storia (un tema su cui tornava spesso), come pure di rendere disponibili alla ricerca i documenti utili a risolvere
alcuni nodi storiografici. Si veda ad esempio
il Commento alla relazione di Pasquale Saraceno "Donato Menichella e l'Iri" (Roma-Bari,
Laterza, 1986, pp. 45-53) e il brano qui sotto
riportato.
Le sue carte di lavoro e personali sono state
consegnate in buon ordine all’Archivio storico, dove diverranno consultabili con la regola
dei 40 anni, estesa ai 70 anni solo nel caso di
contenuti particolarmente sensibili.
Barbara Costa
Discorso di insediamento alla presidenza
della Cariplo, 4 gennaio 1953
Dal 2008 l’Università Bocconi pubblica una collana di volumi intitolata ai
suoi “maestri”: il primo è stato dedicato a Gino Zappa, considerato il
padre dell’economia aziendale italiana. Sono seguiti poi quelli su Angelo
Sraffa (uscito nel 2009; ne abbiamo
trattato nella newsletter n.xx, del
2010) e Luigi Einaudi (2011).
L’ultimo volume pubblicato, su Giordano Dell’Amore, ha visto l’Archivio
storico collaborare molto strettamente con l’ateneo milanese. L’invito dell’Università Bocconi a partecipare a
questa iniziativa ci ha indotto, infatti,
ad accelerare i tempi di una ricognizione metodica dei fondi archivistici,
librari e fotografici, collegabili alla
figura del banchiere.
Ne è emerso un quadro ricchissimo,
data la possibilità di interrogare
simultaneamente una pluralità di
fonti provenienti da istituti bancari
molto diversi fra loro per natura e
tradizione.
I patrimoni archivistici della Cariplo e
del Mediocredito Lombardo conservano, com’è naturale, le fonti più complete per lo studio del banchiere; oltre
alla presidenza, dal 1952 al 1979,
della più grande cassa di risparmio del
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Il brano che segue è tratto da un intervento di
Francesco Cingano, in occasione della trasmissione RAI – Rete 2 TV, “Banche e banchieri. La
Banca Commerciale Italiana”, programma di
Eugenio Scalfari, Massimo Andrioli e Lucio Villari, dicembre 1979.
Una sorta di contraddizione [tra il segreto
bancario e l’esternazione sui mass media]
La Banca Commerciale Italiana ha avuto in questo secolo una parte non
insignificante nello sviluppo
economico del nostro Paese
e una letteratura ormai
cospicua e non soltanto italiana ne dà frequente e
spessa testimonianza, ricercandone e valutandone il
ruolo, le caratteristiche, i
legami e le vicissitudini; è
dunque nell’intreccio della
stessa storia del Paese che la
nostra Banca in non occasionali momenti riconosce e
ritrova se stessa. La storia, diceva Michels, non è
una bella linea diritta e non lo è la storia italiana
e tale quindi non risulterà essere la storia della
Banca. Ma credo che risulterà la costanza di
alcune vocazioni, la permanente tradizione di
alcuni obiettivi, l’aderenza a un modo di essere
radicato sul solido terreno della vita operosa
della nostra gente. Penso in particolare alla vocazione, che data dalle origini più lontane, ad essere banca internazionale, non certo per esibizionismo provinciale ma per una difficile scelta di voler allargare i
nostri mercati e su di essi competere; penso all’obiettivo di
partecipare ogni volta si possa
alla crescita economica, ma
anche civile, della nazione, ciò
che è poi il solo modo, che io
sappia, di trovare un rapporto
di coerenza fra l’esercizio del
proprio dovere aziendale e le
spinte, i bisogni, le aspirazioni
dell’ambiente in cui si è chiamati ad operare.
ACQUISIZIONI
Luigi Vercellini: una vita in viaggio per la Comit
Donati all’Archivio fotografie e cimeli della sua attività all’estero
Rossella Laria
Luigi Vercellini (con la valigia)
si imbarca per Casablanca, 1968
Luigi Vercellini venne assunto alla Sede di Milano
della Banca Commerciale Italiana nel settembre
1949, subito dopo aver conseguito la maturità classica. Assegnato nel 1956 agli Scambi Commerciali
della stessa sede, compì già in questi anni diverse
missioni all’estero, soprattutto in Austria, Cecoslovacchia e Russia. Nel 1967 passò all’Ufficio Merci e
Scambi Commerciali, nel 1971 alla Segreteria Estero e nel 1973 divenne capo dell’Ufficio Relazioni
Estere. Andò in pensione nel 1994, ma rimase una
presenza attiva lavorando per la banca ungherese
Central-European International Bank Ltd. (CIB) di
cui fu presidente fino al 2003. L’esperienza di Vercellini è una testimonianza quindi, dal dopoguerra
all’inizio del nuovo millennio, dell’attività all’estero
della Banca Commerciale Italiana, che lo mandava
in avanscoperta in tutti i paesi, in modo particolare
nell’Europa dell’Est e in estremo Oriente.
Una vita in viaggio: Luigi Vercellini ci ha raccontato di essere stato 156 volte a Mosca e una trentina in Cina, la sua signora teneva il conto dei voli
presi, che in un anno furono addirittura 180.
Con le sue testimonianze orali, Luigi Vercellini ci ha
permesso di approfondire la conoscenza di usanze
sociali e di particolari momenti storico-politici,
come nel caso dei suoi racconti di viaggio nella
Cina di Mao degli anni ’70, dove la Comit era tra i
pochi operatori stranieri ammessi. Nella prima visi-
Attestato a firma Agostino Lanzillo,
rettore a Ca’ Foscari dal 1935 al 1939,
4 giugno 1947
mondo, Dell’Amore fu anche a capo
dell’ACRI e vice presidente dell’ABI. Si
segnala in particolare un nucleo di
documenti provenienti dalle sue carte
personali (corrispondenza, attestati,
relazioni) recentemente acquisiti
dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, di grande interesse per lo studio
della sua biografia.
La ricognizione, tuttora in progress,
sulle carte dell’IMI ha aperto prospettive finora inedite di ricerca sull’attività, svolta fra 1947 e 1951, di
consulente dell’IMI per la redazione
di imponenti relazioni tecniche
riguardanti alcune delle più importanti aziende meccaniche che operavano in Italia nel dopoguerra (dalla
Borletti agli Aeroplani Caproni, dalla
Magneti Marelli alla Siemens, fino
alla Ernesto Breda, solo per citarne
alcune).
Dalla corrispondenza di Raffaele
Mattioli, il cui riordino e inventario
fino al 1972 è in fase di completamento, emergono con grande chia-
Roma
18 gennaio
Palazzo Marini - Sala delle Colonne
Via Poli, 19
ore 17.30
Presentazione del volume di Massimiliano
Majnoni “Sopravvivere alle rovine”. Diario
privato di un banchiere (Roma 1943-1945),
Torino, Aragno, 2013.
Intervengono: Antonio Patuelli, Ugo La Malfa,
Francesca Pino, Giovanni Majnoni.
È necessario prenotare entro il 17 febbraio:
archivio.storico@intesasanpaolo.com.
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ta dopo la rivoluzione di Mao, i nostri inviati arrivarono in treno fino ad Hong Kong, poi dovettero
attraversare a piedi, valigie alla mano, il ponte che
univa i due stati, per poi riprendere un treno per
Canton. Gli incontri d’affari si svolgevano in due
fasi: nella prima veniva letto un pensiero di Mao da
parte della guardia rossa, nella seconda avvenivano le trattative vere e proprie.
Anche le fotografie che Vercellini ci ha donato rappresentano delle testimonianze importanti: si tratta di scatti istituzionali, con strette di mano e foto
di gruppo alla stipula di accordi internazionali o
cene di rappresentanza; ma anche di immagini di
momenti di svago con compagni di viaggio. In
7
entrambi i casi le fotografie sanno raccontarci un
incontro tra culture diverse.
Tra i doni ricevuti dal nostro Archivio ci sono anche
numerosi pezzi museali, anche in questo caso si
tratta in molti casi di “doni istituzionali”, principalmente medaglie celebrative che arrivano da tutto
il mondo, ma anche di alcuni gadget o acquisti
personali che ci fanno ancora riflettere su particolari usanze o momenti storici.
Luigi Vercellini dunque ci ha consegnato parte
della sua memoria personale e istituzionale, rendendocene custodi e permettendoci di condividerla, e ha certamente dato un valore aggiunto alle
fonti documentarie in nostro possesso.
STUDI E RICERCHE
Il «Comitato di controllo per le imprese del gruppo
Caproni - Isotta Fraschini»
Un percorso di ricerca tra le carte dell’Istituto Mobiliare Italiano
Francesca Nemore
Nel riordinare la documentazione del Servizio Ispettorato dell’IMI ci si è imbattuti in un dossier insolito
riguardante le imprese del Gruppo aeronautico e
meccanico Caproni-Isotta Fraschini.
Questo ritrovamento ha suscitato più di un interrogativo sui motivi per cui proprio queste aziende fossero
sottoposte a un controllo così serrato, stimolandoci
ad approfondire la ricerca attraverso le altre fonti
disponibili presso il patrimonio archivistico IMI.
In particolare, si è analizzata l’attività svolta dall’Ispettorato per capire se anche altre ditte fossero,
alla fine degli anni ’30, soggette ai medesimi controlli. Le relazioni sulle altre imprese erano quelle eseguite di routine per valutare la solidità finanziaria e il
valore reale dei beni offerti in garanzia dalle società
richiedenti i mutui e i controlli periodici sulle società
mutuatarie, ma la documentazione riguardante il
Gruppo Caproni non si riferiva a nessuna delle tipologie sopra descritte; si supponeva perciò che i continui controlli avessero origine e motivazione diversa.
Per ogni azienda del Gruppo erano presenti due relazioni: una amministrativa e una tecnica. Le relazioni
amministrative, stilate dal ragioniere Emilio Punturieri, contenevano: il nome della società, il luogo in cui
aveva sede e dove erano dislocati gli impianti, il personale, il tipo di produzione e le quantità prodotte, i
mutamenti nella situazione patrimoniale, economica
e finanziaria e il giudizio dell’ispettore sull’andamento reale dell’azienda. Quelle tecniche, redatte dall’ingegnere Aganippo Brocchi, riportavano i dati della
società, lo scopo degli accertamenti, l’analisi della
situazione patrimoniale, le prospettive reddituali e
industriali e l’identificazione e descrizione dei beni
mobili e immobili ad essa appartenenti.
Le relazioni, tuttavia, non indicavano le motivazioni
per cui i controlli fossero così minuziosi e frequenti.
La risposta è venuta dalla visione dei verbali del
rezza le differenze di modello e di
condotta dei due banchieri su temi
come quello del cartello bancario,
dei crediti agevolati e, più in generale, sul ruolo dello Stato come attore
nelle vicende economiche del paese.
Carte che aiutano non solo a far luce
su una personalità complessa e per
certi versi persino controversa, ma
che consentono, più in generale, di
inoltrarsi nell’interpretazione di un
trentennio di storia e politica bancaria del secolo scorso.
PUBBLICAZIONI
Comitato Esecutivo dell’IMI per il periodo compreso
tra il 1937 e il 1945: il Gruppo Caproni era sottoposto alla vigilanza di uno speciale comitato di controllo e questo a causa della grave situazione di dissesto finanziario in cui versava. Dai verbali emerge
che nel 1938 Pietro Terenzio Chiesa fu incaricato,
dall’IMI e dalla sua sezione autonoma CSVI, di svolgere un’indagine sulla reale situazione finanziaria
del Gruppo e di approntare un piano per il suo risanamento. Della situazione del Gruppo si era interessato anche Mussolini che considerava il settore aeronautico di grande importanza strategica per l’economia italiana. Chiesa propose un piano di salvataggio, articolato in nove punti, che prevedeva,
appunto, la creazione di un comitato di controllo
per attuare il piano di consolidamento finanziario
del Gruppo. Il piano di risanamento ottenne l’approvazione sia dei creditori, sia del Governo Mussolini, sia dello stesso Caproni. Il Comitato, presieduto
dal maresciallo Rodolfo Graziani (cfr. G. Lombardo e
V. Zamagni, L’Istituto Mobiliare Italiano 1931-1998,
Bologna, Il Mulino, 2009, p. 108), iniziò la sua atti-
La sfida internazionale
della Comit
Un volume ripercorre
le strategie di sviluppo
della Banca negli anni
Ottanta
Guido Montanari
E’ stato recentemente pubblicato il
libro di Carlo Brambilla, La sfida
internazionale della Comit, con introduzioni di Carlo Azeglio Ciampi,
Andrea Manzella e Romano Prodi.
La narrazione si concentra soprattutto
sugli anni Ottanta, agli albori del processo di globalizzazione mondiale. Da
principio viene ricostruita brevemente
l’espansione all’estero della Comit e il
suo primato tra le banche italiane: dall’acquisizione della sua prima partecipazione sudamericana nel 1910 alla
drastica riduzione della rete estera
dopo la seconda guerra mondiale, fino
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vità nel settembre 1938 e la situazione del gruppo
fu costantemente monitorata dagli ispettori IMI
Brocchi e Punturieri. Dalla documentazione del
Comitato Esecutivo, dell’Ispettorato e della serie
mutui si apprende che l’opera di risanamento
andò avanti secondo i piani stabiliti e che già l’anno seguente la situazione aziendale era più solida
dal punto di vista finanziario, ma ancora problematica dal punto di vista economico a causa dell’aumento dei costi delle materie prime a cui non
furono adeguati i prezzi delle commesse.
L’ultima notizia relativa all’attività del Comitato è una
8
relazione sull’andamento delle aziende del Gruppo
presentata dal generale Giuseppe Manni, nuovo presidente succeduto a Graziani nel gennaio 1942, al
Comitato Esecutivo dell’IMI nel maggio di quello stesso anno. Probabilmente il Comitato di controllo cessò
le sue attività nel 1943 in seguito agli eventi bellici.
Oltre alla documentazione utilizzata per questa
ricerca, nei vari fondi conservati presso l’archivio
storico IMI si trova una cospicua quantità di documentazione riguardante sia le attività delle imprese Caproni, prima e dopo il periodo qui esaminato, sia delle altre industrie del settore aeronautico.
PUBBLICAZIONI
La gomma artificiale. Giulio Natta e i laboratori Pirelli
Un libro ricostruisce la collaborazione del premio Nobel con la Società
Italiana Pirelli
Cinquant’anni fa Giulio Natta
riceveva il Nobel per la chimica
per i suoi studi che negli anni
Cinquanta permisero di realizzare il polipropilene, capostipite di
una serie di materie plastiche e
fibre artificiali destinate a creare
un’industria
completamente
nuova. Questo non è però un
volume celebrativo, giacché il
suo intento è invece di ricostruire come si formò in Natta la dote
a lui così peculiare di fondere tra
loro chimica pura e applicata,
scienza universitaria e grande
industria.
Il libro ci conduce nell’epoca dell’autarchia, tra gli anni Trenta e
Quaranta, quando Giulio Natta,
allora professore al Politecnico di Torino, diventa consulente della Pirelli per far nascere in Italia un’industria della
gomma sintetica a partire da materie prime nazionali. La
documentazione superstite presso l’Archivio storico Pirelli, risalente alla società mista Pirelli-Iri denominata Istituto
per lo studio della gomma sintetica, ci rivela quanto questa collaborazione fu un banco di prova per Giulio Natta
e il suo modo di fare ricerca. Una documentazione tanto
più storicamente preziosa, sia detto per inciso, in quanto è la sola rimasta per conoscere dall’interno quei centri
di ricerca applicata che erano i laboratori della Bicocca, i
cui archivi non sono stati conservati.
Fu una sfida tecnologica di successo. Grazie a “un
imponente complesso di esperienze a scala di laboratorio e industriale”, nel 1942 si inaugurava a Ferrara
un primo stabilimento per la produzione di gomma
autarchica “cauccital”, più tardi passato alla Montecatini e destinato a essere la prima fabbrica al mondo di
Moplen. Il libro integra del resto la documentazione
d’archivio con articoli di Natta e di altri protagonisti
della vicenda, da Alberto Pirelli al chimico Franco Grottanelli, autore del nuovo impianto ferrarese. Spicca
una perizia dell’Istituto Mobiliare Italiano - Imi, conser-
vata nella sede romana dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo,
riguardante la richiesta di un
mutuo per un secondo stabilimento a Terni fatta nel 1943 dalla
Saigs, la società Pirelli-Iri, per la
produzione di gomma artificiale.
Una serie di testi di inquadramento aiuta il lettore a ripercorrere e
contestualizzare questo bel capitolo di scienza applicata: dalla presentazione generale dell’allievo di
Natta, Italo Pasquon, alla guida
alla lettura dei documenti a firma
del chimico Giorgio Nebbia; dalla
ricostruzione del ruolo di Natta da
parte di Pietro Redondi alla descrizione da parte di Marino Ruzzenenti dei vari programmi di
gomma naturale e artificiale allora in lizza, inclusa la
buna, vanto della chimica tedesca, di cui i nazisti avevano eretto un grandioso stabilimento presso
Auschwitz, come attestava nel 1947 Primo Levi in una
sua lettera alla rivista La Chimica e l’Industria riprodotta nel saggio di Ruzzenenti.
Lungi dall’essere un’operazione estemporanea, questo
libro su La gomma artificiale fa parte di uno “Speciale
Giulio Natta a cinquant’anni dal Nobel” che sull’opera
del grande chimico ligure ha già riunito una serie di fonti
non solo a stampa, ma anche epistolari e istituzionali inedite. Si tratta di un’iniziativa di Milano città delle scienze
(www.milanocittadellescienze.it), un sito che grazie alla
collaborazione tra università, biblioteche e archivi ha
riportato in primo piano il rapporto che lega le scienze
alle richieste dell’urbanizzazione industriale, un fenomeno di cui Milano offre un esempio privilegiato.
Pietro Redondi (a cura di), La gomma artificiale. Giulio
Natta e i laboratori Pirelli. Interventi di Italo Pasquon,
Giorgio Nebbia, Pietro Redondi, Marino Ruzzenenti,
Milano, Guerini e associati, 2013, 261 pp.
alla ripresa avvenuta negli anni Settanta, soprattutto nei mercati asiatici.
L’autore ripercorre dettagliatamente, a
partire dai primi anni Ottanta, la strategia di espansione della Comit negli
Stati Uniti culminata con il tentativo di
acquisizione della Irving Bank, che
avrebbe trasformato l’Istituto milanese
in una grande banca multinazionale. Il
fallimento di questa operazione, avvenuto nell’estate del 1988 proprio in
dirittura d’arrivo, fu causato dall’ostracismo delle autorità federali statunitensi e dall’isolamento creatosi in Italia, soprattutto da parte degli ambienti governativi, mentre la Banca portava avanti questa complessa operazione; questo insuccesso determinò il
drastico ridimensionamento della sua
strategia internazionale. Vengono
inoltre ricostruiti i mutamenti della
struttura organizzativa della Comit
negli anni Ottanta, grazie all’impetuosa espansione della rete territoriale in
Italia, e le complesse trattative che
portarono alla privatizzazione di
Mediobanca, avvenuta nel 1988.
L’autore ha utilizzato soprattutto le
Carte di Enrico Braggiotti (amministratore delegato e presidente della
Comit negli anni Ottanta), ora depositate presso l’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, e le relazioni di bilancio
della Comit. Molto ricco è l’apparato
iconografico che si è basato prevalentemente su fotografie e documenti
provenienti dai fondi del patrimonio
archivistico Comit.
Il volume è stato presentato a Milano, al Circolo della Stampa, lo scorso 4 dicembre.
Carlo Brambilla (a cura di), La sfida
internazionale della Comit, Bologna,
Il Mulino, 2013, pp. 307.
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2014
Parlano di noi
Panoramica degli
studi nati dalle carte
dell’Archivio storico
Storia bancaria, finanziaria
e monetaria
BELLAVITE PELLEGRINI, CARLO,
Una storia italiana. Dal Banco
Ambrosiano a Intesa Sanpaolo.
Con i diari di Carlo Azeglio
Ciampi, Bologna, Il Mulino, 2013,
562 pp.
BERBENNI, ENRICO, Border effects
on local banking systems.
The Swiss Italian frontiers
between the two world wars
(1914-1945), in Foreign financial
institutions and national financial
systems, Varsavia, EABH, 2013,
pp. 403-448
BRAMBILLA, CARLO, La sfida
internazionale della Comit, con
introduzione di CARLO AZEGLIO
CIAMPI [e saggi di ANDREA
MANZELLA e ROMANO PRODI],
Bologna, Il Mulino, 2013, 307 pp.
CRIMI, GIULIO (relatore
MARCELLO BENEGIAMO), La
Banca Commerciale Italiana nella
prima guerra mondiale attraverso
i verbali del CDA, Chieti-Pescara,
Università degli Studi Gabriele
d’Annunzio, Facoltà di Economia,
a.a. 2012-2013.
D’ALESSANDRO, ANNALISA
(relatore PAOLA PIERUCCI),
La Banca Commerciale Italiana
nella crisi del 1929: struttura
amministrativa e finanziaria,
Chieti-Pescara, Università degli
Studi Gabriele d’Annunzio,
Facoltà di Economia, a.a. 20122013.
IACOPINI, ALESSANDRO (relatore
DANIELA FELISINI), Tra pubblico
e privato. Il ruolo della Banca
Commerciale Italiana
nell’espansionismo italiano nei
Balcani tra le due guerre, Roma,
Università degli Studi “Tor
Vergata”, 2012, 159 pp.
MORGERA, ALESSANDRO, La
Banca Cattolica del Veneto di
Cervignano,
in ”Cervignano Nostra. Rivista di
Storia, Arte, Cultura del
Territorio”, n. 5, maggio 2013,
pp. 6-19
PEGRARI, MAURIZIO, La finanza
bianca e il vescovo Luciani, in
Albino Luciani dal Veneto al
mondo, a cura di GIOVANNI
VIAN, Roma, Viella, 2010, pp.
411-440.
PILUSO, GIANDOMENICO, Un
istituto di credito pubblico tra
Stato e mercato. L’Istituto
bancario San Paolo di Torino
(1932-1980), in La compagnia
di San Paolo 1563-2013, a cura
di Walter Barberis e Anna
Cantaluppi, Torino, Einaudi, 2013,
volume II, pp. 281-309
PINO, FRANCESCA, La Banca
Commerciale Italiana a Napoli
dal 1899: impulsi per lo sviluppo
economico e culturale della città,
In Dimore signorili a Napoli. Palazzo
Zevallos Stigliano e il mecenatismo
aristocratico dal XVI al XX secolo.
Atti del convegno, a cura di
ANTONIO ERNESTO DENUNZIO et
al., Napoli, Intesa Sanpaolo Arte'm, 2013, pp. 401-419.
Biografie
AGLIATI, SELENE (relatore
CLAUDIO BESANA), Silvio Benigno
Crespi e la sua impresa negli anni
Venti e Trenta del Novecento,
Milano, Università Cattolica del
Sacro Cuore, Facoltà di Scienze
Linguistiche e Letterature Straniere, a.a. 2012-2013.
Giordano Dell'Amore, a cura di
TANCREDI BIANCHI e MARZIO
ACHILLE ROMANI, Milano, Egea,
2013, 202 pp.
Tommaso Gallarati Scotti e la Presidenza del Banco Ambrosiano, a
cura di PAOLA CHIAPPONI e
FRANCESCA PINO, Torino, Intesa
Sanpaolo, 2013, Collana “Monografie” dell’Archivio storico di
Intesa Sanpaolo, n. 5, 23 pp.
MIGNONE, ALESSANDRO
(tutor MAURIZIO PEGRARI), L’attività di Giulio Dolcetta come fiduciario Comit nel contesto economico e sociale della Sardegna tra
il 1917 e il 1933, Tesi di dottorato
di Ricerca, Verona, Università degli
Studi, 2013, 188 pp.
MAJNONI, MASSIMILIANO,
«Sopravvivere alle rovine». Diario
privato di un banchiere (Roma
1943-1945), a cura di MARINO
VIGANÒ, presentazione di FRANCESCA PINO, prefazione di
DANIELE MENOZZI, Torino, Aragno, 2013, lix, 680 pp.
MODENA, ANNA, L’intelligenza
segreta: Comisso tra amici, librai e
poeti, con prefazione di NICO
NALDINI, Macerata, Biblohaus,
2012, 190 pp.
MONTANARI, GUIDO, A banker
from Poland: exploring Jòzef Toeplitz’s international connections
through his correspondence, in
Foreign financial institutions and
national financial systems, Varsavia, EABH, 2013, pp. 203-221.
OPPIZZI, VALERIA (relatore EMILIA
PERASSI), Antonello Gerbi: uno
studio su “La Natura delle Indie
Nove”, Milano, Università degli
Studi di Milano, a.a. 2012-2013
PINO, FRANCESCA, Allevare i
giovani talenti, in ”Paragone”,
anno 64, febbraio-giugno 2013,
pp. 30-47.
Leo Valiani, a cura di CORRADO
SCIBILIA, Milano, Il Sole 24 Ore,
2013, 219 pp.
VIAN, GIOVANNI, L’episcopato
veneziano di Albino Luciani, in
Albino Luciani dal Veneto al
mondo, a cura di GIOVANNI
VIAN, Roma, Viella, 2010, pp.
121-168.
Storia d’impresa
DALLA CASA, BRUNELLA, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo,
Bologna, Il Mulino, 2013, 496 pp.
ARMANNI, VITTORE, Cento anni
di futuro: storia delle Messaggerie
Italiane, con introduzione di
ACHILLE MAURI, Milano,
Garzanti, 2013, 298 pp.
GERBI, SANDRO, Giovanni Enriques. Dalla Olivetti alla Zanichelli,
Milano, Hoepli, 2013, xvi, 288 pp.
Reti di carta: ferrovie, tecnici e
imprese nelle carte degli archivi
aziendali, a cura di GIORGIO
Archivio Storico News
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FEBBRAIO
10
2014
BIGATTI, Bologna, ArchetipoLibri,
2012, 184 pp.
CASTAGNOLI, ADRIANA, Essere
impresa nel mondo: l’espansione
internazionale dell’Olivetti
dalle origini agli anni Sessanta,
con prefazione di VALERIO
CASTRONOVO, Bologna,
Il Mulino, 2012, 267 pp.
FELISINI, DANIELA, Biografie di un
gruppo dirigente (1945-1970), in
Storia dell’Iri: 2. Il “miracolo”
economico e il ruolo dell’IRI :
1949-1972 , a cura di FRANCO
AMATORI, Roma-Bari, Laterza,
2013, pp. 151-258.
romana: Raffaele Mattioli e
Stefano Siglienti, a cura di GUIDO
MONTANARI, FRANCESCA PINO,
FRANCESCA GAIDO, Torino,
Intesa Sanpaolo, 2013, Collana
“Monografie” dell’Archivio storico
di Intesa Sanpaolo, n. 4, 31 pp.
Vajont 1963-2013, Padova, Cassa
di Risparmio del Veneto, 2013,
26 pp.
Architettura, arte, fotografia,
letteratura e storia della
cultura
LAVIA, LUIGI, FIVRE (Fabbrica
Italiana Valvole Radioelettriche)
S. A. (1932-1992), in ”La Scala
Parlante”, anno XXIII, n. 6,
novembre 2012, pp. 1-4
BONDIONI, ELISABETTA PEDRAZZINI, SARA - ZANOTTI,
LUCIA, Palazzo Fodri dai Fodri
alla Fondazione Città di Cremona:
una storia intensa e plurisecolare,
Cremona, Archivio di Stato di
Cremona, 2012, 51 pp.
PERUGINI, MARIO (tutor FRANCO
AMATORI), Grande impresa e
Italia autarchica. La Montecatini
1929-1943, Milano, Università
Commerciale Luigi Bocconi, 2009,
352 pp.
COLTORTI, FULVIO - SELVAFOLTA,
ORNELLA - COLOMBO, CECILIA,
Il Palazzo di Mediobanca a
Milano. Storia, architettura,
decorazione, Milano, Skira
editore, 2013, 214 pp.
REDONDI, PIETRO (a cura di), La
gomma artificiale: Giulio Natta e i
laboratori Pirelli, Milano, Guerini e
Associati, 2013, 261 pp.
1963 e dintorni. Nuovi segni,
nuove forme, nuove immagini, a
cura di FRANCESCO TEDESCHI,
Milano, Skira, 2013, 59 pp.
Storia sociale, politica,
diplomatica e internazionale
MORI, GIOIA, Tamara De
Lempicka: la reine de l’Art déco,
Parigi, Skira - Pinacothèque de
Paris, 2013, 392 pp.
BERHE, SIMONA (tutor LIVIO
ANTONELLI), Notabili libici e
funzionari italiani:
l’amministrazione coloniale in
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CAPISANI, LORENZO, Dino Gentili,
la Comit e il dialogo commerciale
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CAPISANI, LORENZO, Italia e Cina
durante gli anni Cinquanta,
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CUOMO, PASQUALE, Il miraggio
danubiano. Austria e Italia politica
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Franco Angeli, 2012, 235 pp.
Due banchieri nella Resistenza
TASSINI, SONIA, Il Fodri in
cartolina, ”Cremona produce.
Bimestrale di Attualità e Cultura”,
a. 45 (2012), n. 6, pp. 23-26.
150 anni di una nuova piazza.
La vera storia di una Milano
rinata, di tre concorsi democratici
e di un sindaco coraggioso che
decide la nuova piazza per il
Duomo e la galleria per il Re.
Milano 1856-1863, a cura di
Associazione Culturale Teja,
Milano, Eventi Edizioni, 2013.
Archivistica
COSTA, BARBARA - PINO,
FRANCESCA, Le carte di Giordano
Dell'Amore nell'Archivio storico di
Intesa Sanpaolo, in "Giordano
Dell'Amore", a cura di BIANCHI,
TANCREDI e ROMANI, MARZIO
ACHILLE, Milano, Egea, 2013, I
Maestri della Bocconi, pp. 37-50
NEMORE, FRANCESCA (tutor
GIOVANNI PAOLONI) Guida alle
fonti sussidiarie per la storia del
Ministero delle Corporazioni, Tesi
di dottorato di Ricerca in “Scienze
Librarie e documentarie”, Roma,
Università degli Studi “La
Sapienza”, 2013
PINO, FRANCESCA, Le 'Carte di
Raffaele Mattioli (1925-1945)',
in "Antologia Vieusseux", a. XIX,
n. 5, gennaio-aprile 2013,
pp. 87-96.
Recensioni e segnalazioni
BOARETTO, NICOLA, [Recensione
a Paola Chiapponi e Chiara Guizzi,
La Banca cattolica del Veneto e il
suo patrimonio archivistico,
Torino-Roma, Intesa SanpaoloEdizioni di Storia e Letteratura,
2007], in ”Archivi”, a. 8, n. 1,
gennaio-giugno 2013, pp. 168169.
BORTOLOTTI MARCO, Colletti
bianchi universitari [Recensione a
Barbara Costa e Silvia Rimoldi,
Impiegati. Lavoro e identità
professionale nei documenti della
Cariplo, 1823-1928, Milano,
Hoepli, 2012], in “Il cubo”, a. 25,
n. 4, primavera 2013, p. 10.
POLSI, ALESSANDRO, [Recensione
a Barbara Costa e Silvia Rimoldi,
Impiegati. Lavoro e identità
professionale nei documenti della
Cariplo, 1823-1928, Milano,
Hoepli, 2012], in Il mestiere dello
storico, a. V, 2013, n. 1, p. 102.