www.gazzetta.it mercoledì 15 ottobre 2014 1,40 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO ITALIA anno 118 - Numero numero 243 Anno L’INCHIESTA DA PC E TABLET DEGLI INDAGATI DALLA PROCURA DI CREMONA UN NUOVO FRONTE CICLISMO L’INDAGINE DI RIMINI NELLO SCANDALO SCOMMESSE C’E’ ANCHE IL TENNIS NEL MIRINO Caso Pantani il mistero del lavandino spostato Nelle chat su Skype e negli sms le conversazioni di Bracciali. E’ Goretti, attuale ds del Perugia, uno dei registi. Si parla di Starace, Volandri e Seppi 3 Il procuratore di Cremona Roberto De Martino CENITI, ROMANI A PAGINA 18 3 Marco Pantani morì nel 2004 a 34 anni A PAGINA 23 POLEMICA INFINITA EUROPEI Il numero 1 Uefa, grande ex bianconero, torna sui veleni dopo la sfida al vertice in A «Va sempre così con chi vince. Moviola in campo? Penso tutto il male possibile» Sul 2-1 per noi negato un rigore alla Slovacchia. Longo poi realizza il 3-1 Di Biagio: «Mai più una ripresa così». Siamo alle finali in Repubblica Ceca IL CASO PELLÈ Platini in difesa Dominio e paura «Juve e favori, STRANIERO D’ITALIA con l’aiutino la solita storia» l’Under è nel G8 SERATA DI GALA A MALTA 3 Michel Platini, 59 anni, presidente Uefa dal 2007 AFP Graziano Pellè, 29 anni, di Monteroni (Lecce). Gioca nel Southampton. Qui è vestito in smoking. Nel tondo in maglia azzurra a Malta, dove ha brillato e segnato IPP 3 A Reggio piove. Ma l’acqua per Gigi Di Biagio è speciale IPP GRAZIANI, MANCINI, TACCHI A PAGINA 8 BIANCHIN, D’ANGELO, PIERELLI ALLE PAGINE 6-7 NERAZZURRI IN VISTA DELLA SFIDA COL NAPOLI STOP PER DISORDINI INAUDITO A BELGRADO E’ un’Inter ad handicap Primi tempi horror Rissa in campo, incidenti Serbia-Albania sospesa Rispunta Ivan il Terribile Mazzarri ha già subito 7 gol (su 8) entro il 45’ E Higuain si «scalda»: doppietta con l’Argentina BREGA, MALFITANO, TAIDELLI A PAGINA 11 IL RETROSCENA UN CONSIGLIERE SPECIALE Il timbro di Ancelotti sugli acquisti Milan Il tecnico Real conferma: «Mi hanno chiesto informazioni su Diego Lopez, Alex e Menez» PASOTTO, GOZZINI, FONTANA A PAGINA 10 PERCHÉ QUEST’UOMO DA NOI NON GIOCAVA? Dimenticato i i d dall nostro calcio l i ha segnato a valanga in Olanda e in Inghilterra A 29 anni l’esordio (con gol) in Nazionale. Anche Balotelli gli ha fatto i complimenti 9 771120 506000 41 0 1 5> CALVI, DI FEO, ELEFANTE, VERNAZZA PAG 2-3 COMMENTO DI LICARI PAG 19 IL PROTAGONISTA DOPO 6 MEDAGLIE AI GIOCHI SI RITIRA A 40 ANNI Mister Olimpiade ha detto stop Zoeggeler: «Scendo dalla slitta» 3 Armin Zoeggler, 40 anni, di Merano (Bolzano). Un saluto dopo tanti trionfi BATTAGGIA A PAGINA 27, COMMENTO DI NARDUCCI A PAGINA 19 Drone cala nello stadio con una bandiera pro Kosovo che viene strappata. E, in mezzo, al caos si rivede pure l’ultrà di Marassi 3 Ivan Bogdanov discute con i serbi LONGHI, LUCHETTA A PAGINA 14 IL ROMPIPALLONE DI GENE GNOCCHI w Dopo l’arrivo di Vettel c’è preoccupazione per Alonso. Per lui si prospetta lo stesso iter di Enrico Letta. 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 NAZIONALE h GLI ALTRI OLD-GOL S Solo altri 3 giocatori più «anziani» di Pellè sono andati in gol al loro esordio in maglia azzurra IL BELLO DELL’ITALIA Dimenticato dal nostro calcio, star prima in Olanda e poi in Premier, ora gioca e segna anche in Nazionale: dai chili persi con Zeman ai maestri olandesi, viaggio nel mondo del nuovo bomber azzurro S Pellissier 6 giugno 2009, Italia-Irlanda del Nord 3-0 (amichevole): in gol a 30 anni, 1 mese e 24 giorni ANSA Pellè, quei gol che ci siamo persi E pure Balo fa «Bravissimo» S Pernigo 2 agosto 1948, Italia-Usa 9-0 (Olimpiadi): in gol a 30 anni, 1 mese e 22 giorni (4 reti all’esordio) S Lucarelli 8 giugno 2005, Serbia e MontenegroItalia 1-1 (amichevole): in gol a 29 anni, 8 mesi e 4 giorni ANSA S Graziano Pellè 29 anni, quest’anno 5 gol in 9 partite con il Southampton IPP a casa Pellè DAL NOSTRO INVIATO GIUSEPPE CALVI MONTERONI (Lecce) L’azzurro è in una stanza, il sogno si realizza anche sui muri della cameretta rimasta come Graziano l’ha lasciata, nella villetta della famiglia Pellè, in via San Francesco, a Monteroni. Papà Roberto colora ancora le pareti con gli articoli di giornali e con le maglie incorniciate delle varie squadre del figlio. Ogni volta che mamma Doriana entra in quella stanza, «vede» ancora il suo gigante. «Che tristezza, quando se ne è partito per l’Olanda, cominciando la sua avventura all’estero: ho capito che il suo futuro sarebbe stato lontano dall’Italia», dice la madre dell’attaccante che ha salvato la nazionale nella sfida con Malta. «Impazzivo per Ciccio Gra- GIULIO DI FEO @fantedipicche Graziano Pellè, in fondo, è come quell’amico che hanno un po’ tutti. Quello che va a studiare all’estero, a Natale torna e ti racconta un altro mondo, poi magari un giorno scopri che ce l’ha fatta. Ci pensi, sorridi, fai il gioco delle sliding doors con la tua vita e forse immagini come sarebbe tornare indietro e provarci. Avvertenza: non è facile. Lui che ha spalle caratteriali anche più larghe di quelle fisiche (è un armadio di 194 cm) può, tanti magari si perderebbero. A Malta gli azzurri cincischiano e deludono, ma se ridono è grazie a lui, esordiente di 29 anni e due mesi, che segna il gol partita e si batte da leone. E alla Serie A, magari, resta il rimpianto per un talento che non ha mai capito fino in fondo. Tirato su e lanciato nel Lecce di Corvino, poi spedito qui e là in prestito, mai lusingato oltre il mero interesse da quelle dei quartieri alti di casa nostra. Era anche tornato per un anno, Pellè: a Parma anonimo con la palla che non entrava, poi da gennaio alla Samp, panchina in B. Il bello di questa Italia, insomma, è un talento incompreso e che emigra per emergere. Ma non lo vive come un peso perché in fondo esporta il bello di noi. Passerella e corsa Pellè bello lo è pure quando non gioca, è fidanzato con una modella da capogiro e modello poteva diventarlo anche lui. Da ragazzo un’agenzia di moda gli mise gli occhi addosso e la tentazione ci fu. Solo quella, però: «Non si possono fare entrambe le cose - disse quindi ho fatto decidere il cuore. Questo sport mi piace troppo. E poi credo che se con il calcio ci sai fare guadagni molto più che nel mondo della moda». Il fisico gliel’avevano forgiato gli allenamenti di Zeman a Lecce: dopo la premessa che questo non è uno sport ma una guerra, dieci chilometri di corsa e per cena minestrone. Qualche mese così e andarono via 8 chili. E poi, visto che un pizzico di vanità c’è, qualche comparsata modaiola l’ha fatta. Al Feyenoord per invogliare le donne ad andare allo stadio gli facevano fare degli spot in smoking, e appena ha iniziato a buttarla dentro con continuità è diventato l’idolo dei ragazzini d’Olanda. Il taglio alla Graziano, una roba alla Clark Gable un filo demodé, era un must dal parrucchiere. «E quando ci vado io magari mi ritrovo davanti altri 4-5 pettinati come me», se la rideva. Fuori e ritorno All’estero doveva andarci già prima: nel 2005 a Lecce si presentò il Real Madrid con 4 milioni. In Salento dissero di no, due anni dopo lo vendettero all’AZ Alkmaar per 6,5. Van Gaal lo aveva preteso a tutti i costi dopo aver visto quanto, al netto di altri aspetti del gioco comunque sgrezzabili, era bravo a tenere palla e aprire spazi per gli altri. Le nostre big no. E poi il richiamo dell’estero comunque era forte per lui. Italia e Olanda hanno sempre inventato calcio, solo che l’hanno fatto in modo diverso: mescolare lentamente, ed ecco il Pellé di oggi. Innanzitutto, la cultura sportiva: Graziano scoprì il bello degli stadi sempre pieni e dell’assenza dei ritiri anche prima dei big match e il brutto di dover da solo apparecchiare, sparecchiare e riempirsi la borraccia. E poi Van Gaal, quello che lo aveva voluto, quello «capace di urlarti “oggi non sembri nemmeno un calciatore”» ma che l’ha sempre stimato, quello dalla disciplina militare ma capace di piangere perché non arrivano i risultati. E Advocaat, e quel Koeman che poi se l’è portato al Southampton con cui viaggia in alta Premier: maestri di un certo livello. Non segnava moltissi- Papà Roberto: «Se non fosse stato per Van Gaal mio figlio ora guiderebbe il furgoncino con me» ziani, per questo ho scelto il nome Graziano – afferma il padre -. Anche adesso che può concedersi lo sfizio di un “Ferrarino”, invito mio figlio a pensare al futuro, tant’è che l’ho convinto a comprare una casa nel centro storico di Lecce». Nella camera, le maglie delle nazionali giovanili, anche quella celebrativa del match a Wembley, sino alla carrellata che porta dal giallorosso del Lecce, numero 90, all’ultima, del Southampton. Sui muri, tante fotografie, anche quella del sedicenne Pellè, con un taglio di capelli alla Ronaldo: e accanto c’è anche un’immagine del brasiliano, uno dei suoi campioni preferiti, vista la fedeltà di Graziano all’Inter, per la passione trasmessagli dal padre. Voti alti Roberto, 60 anni, al figlio parla ancora da ex cen- travanti, con una militanza nel Lecce in C (nelle giovanili compagno di Sergio Brio, che all’epoca giocava punta). «Ha coronato il suo grande sogno, dopo la delusione per non essere stato considerato per il Mondiale in Brasile – fa notare papà, rappresentante di un’azienda di torrefazione del caffè -. Ma all’esordio, nonostante il gol, Graziano avrebbe potuto fare molto di più: è troppo alto il 7 in pagella. Pellè, però, non è esploso tardi! Piuttosto, qualcuno finalmente si è accorto di un italiano che in Olanda aveva già segnato 64 reti. Con Conte, si divertirà: Graziano mi ha confidato che vede nel c.t. un altro Van Gaal… Se non avesse incontrato il guru olandese oltre a Koeman, magari ora mio figlio farebbe il carpentiere o il rappresentante di caffè, con me nel furgoncino». QUI MONTERONI DAL BALLO A BATMAN 1 2 3 1 Papà Roberto in maglia Southampton e mamma Doriana con quella azzurra 2 Il piccolo Graziano vestito da Batman 3 Da ragazzo a una gara di ballo LEZZI Tutti in ballo Il Pellè d’Italia si era ritrovato ballerino promettente. «Io e mio marito cominciammo a ballare, nel centro “Colelli” di Porto Cesareo – racconta mamma Doriana -. Delle nostre figlie Fabiana, più di Ilaria, più grandi di Graziano, decisero di provare. Dopo pochi mesi anche lui si avvicinò al ballo: si spogliava e si cambiava in auto, dopo gli allenamenti con il Copertino, prima di essere portato nel vivaio del Lecce dal dirigente Antonio Lillo. A 11 anni, a Montecatini Graziano vinse in coppia con la sorella Fabiana il titolo italiano di latino, liscio e standard. Ora non mi sembra vero di vederlo realizzato. Abbiamo sofferto il distacco: “Mamma, quando la sera chiudo le finestre, qui ad Alkmaar, ho nostalgia, mi mancate”, diceva al telefono». © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 S Da Mario a Viktoria In alto i complimenti su Instagram a Pellè di Mario Balotelli dopo la vittoria azzurra a Malta. In basso il bomber azzurro con la fidanzata Viktoria Varga, modella ungherese mo, Pellè ad Alkmaar, ma imparava: dopo la parentesi italiana tra Parma e Samp, è arrivato il boom vero, 50 gol in due anni di Eredivisie al Feyenoord. In Italia tutti a chiedersi se fosse sempre lui o a chiosare «Sì, ma in Olanda segno anch’io» e robe così. Vale la pena riportare le sue risposte sull’argomento in vari tempi alla Gazzetta: «Ci sta anche che uno mi abbia visto giocare male in Italia e possa dire così. Cosa rispondo? Guardate i miei gol. Destro, sinistro, testa, tacco, rovesciata, in contropiede, a difesa schierata, in tutti i modi. E certe cose o le sai fare o non le sai fare, a prescindere da dove giochi. Poi pensiamo ad altri attaccanti esplosi qui, da Ibra a Suarez, o a giocatori come Strootman che fanno i fenomeni anche in Italia, dove la qualità non è certo la stessa di una volta». Sì, ma perché lì segna e da noi no? «Semplice: Continuità. Qui per togliermi dal campo devono spararmi». E in A cosa non va? «Si cerca sempre gente matura e il giovane va in prestito. Se Giovinco fosse cresciuto all’Ajax, magari a 15 anni era in prima squadra e poi a 19 lo vendevano al Barça». Dipinto d’azzurro Ora i gol arrivano pure in Premier, dove oggettivamente buttarla dentro è un pelo più dura: lo sa pure Balotelli, che ieri ha instagrammato un «Brava Italia, bravissimo Pellé». E per Graziano l’azzurro è stato a lungo un sogno e un cruccio: diventò una stellina al Mondiale U20 del 2005, segnò col cucchiaio un rigore al Portogallo nello spareggio-Olimpiadi dell’Europeo U21 2007, un po’ ci pensava a quella senior quando i gol olandesi iniziarono a piovere ma Prandelli proprio non lo vedeva. La tomba delle speranze pareva febbraio 2013: Olanda-Italia ad Amsterdam, la Pellé-mania era già scoppiata da un po’, ma nemmeno quella volta arrivò la cartolina da Coverciano. «Se non mi chiamano ora che sono uno degli italiani più conosciuti d’Olanda, non mi chiameranno più», pensava. Con Conte invece il feeling pare scattato: entrambi salentini, entrambi di carattere, Graziano gli segnò contro nel 2006 in un Cesena-Arezzo e ora gli ha restituito una bella gioia. Perché quella di Pellè non è una convocazione premio, quanto l’imbracciare un fucile che nell’armeria Italia fin qui mancava: un pivot di quasi due metri mediamente più grosso dei difensori, che sa dialogare con gli altri, difende il pallone, dà le stesse botte che riceve e fa gol. E che, nonostante il boom oltreconfine, all’Italia ci tiene e la porta con sé in giro. A volte la bacchetta pure: disse che l’omicidio di Raciti lo fece riflettere quando fu il momento di lasciare il Paese, ha sempre sostenuto che la chiave del nostro declino (ed eventualmente della nostra rinascita) sono gli stadi vecchi, sostiene che i soldi migliori sono quelli spesi per viaggiare e conoscere culture nuove ma sa che un giorno tornerà a vivere nel suo appartamento al centro di Lecce. Se è vero che la lontananza rinforza l’amore, sarà un motivo in più per avere ancora una Nazionale con Pellé lì in mezzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA identiKit & CARRIERA v ComplimentiSpeciali GRAZIANO PELLÈ Nato il 15/7/1985 a S.Cesario (LE) Conte contro le critiche «Prima era tiqui-taca, ora si chiama melina?» «Noi abbiamo riacceso la fiammella dell’entusiasmo, non capisco perché spegnerla subito: vincere non è mai facile» ANDREA ELEFANTE @andrelefante MILANO Ruolo Attaccante Altezza 193 cm Peso 84 Kg Le sue squadre Lecce 2003-2005 2005-2006 Presenze 12 Gol 0 Catania 2005 Presenze 15 Gol 0 Crotone 2006 Presenze 17 Gol 6 Cesena 2006-2007 Presenze 37 Gol 10 Az Alkmaar 2007-2011 Presenze 78 Gol 14 Parma 2011-2012 Presenze 12 Gol 1 Sampdoria 2012 Presenze 16 Gol 4 Feyenoord 2012-2014 Presenze 57 Gol 50 Southampton 2014 Presenze 7 Gol 4 Giù le mani da questa Italia. Il giorno dopo la contraddittoria vittoria di Ta’ Qali, il fastidio neanche troppo sottile di Antonio Conte emerge da una frase che il c.t. butta lì, non si sa bene quanto fra le righe: «Si è detto che a Malta abbiamo fatto melina, ma una volta si definiva tiqui-taca». Conte dice «una volta», senza specificare quando: ieri è venuto spontaneo pensare anche al passato più recente, visto per quanto tempo è stato spontaneamente - e da più parti accoppiato il calcio di Prandelli al tiqui-taca spagnolo. Ma Conte in realtà non ha nulla contro il controllo del gioco in sé, tanto che ieri, fra i meriti della sua squadra nelle ultime partite, ha annotato anche l’«aver avuto il 76% di possesso palla». Il suo mirino è puntato altrove: se dopo Italia-Azerbaigian il c.t. aveva abbozzato di più, stavolta le critiche sul gioco della sua Nazionale a Malta non gli sono andate giù. Sbalzi umorali E allora quella dichiarazione, fra l’indispettito e l’orgoglioso, è una foto: un moto probabilmente istintivo che sintetizza bene il suo stato d’animo di oggi. Quello di un allenatore che per quanto può si estranea: «So che vincere 1-0 o 3-0 cambia i giudizi e che si va da un eccesso all’altro, ma io come c.t. non posso seguire certi sbalzi umorali». Ma anche un allenatore che può «tirarsi fuori da tutto» solo fino ad un certo punto, perché significherebbe fregarsene. E allora rivendica e protegge, sottolinea e si chiede perché (così tante critiche, appunto). Bicchiere mezzo pieno Due Antonio Conte, 45 anni, è c.t. della Nazionale dal 19 agosto ANSA « Sarei matto se pensassi che non c’è da lavorare, ma certi sbalzi umorali no ANTONIO CONTE C.T. NAZIONALE cose sono sicure, si erano capite anche prima di lunedì sera. La prima: Conte crede di aver già fatto abbastanza, se non tanto, per il tempo avuto a disposizione e le difficoltà che deve dribblare. «Abbiamo costruito in tempi rapidi una squadra che ha voglia e orgoglio, per questo la gente ha risposto con entusiasmo». La seconda: Conte crede che sia il momento di difendere la squadra a prescindere, senza se e senza ma. «Se abbiamo riacceso questa fiammella - e non dovrebbe dare fastidio a nessuno, visto che la Nazionale è un bene comune - perché ora la vogliamo spegnere subito, la vogliamo rovinare? Vincere non è mai facile: guardiamo al bic- Il gioco non c’è, l’audience sì Con Malta 8 milioni di spettatori Giorni dall’ultimo gol in azzurro Era il 24 giugno 2005 quando Pellé andò in gol per l’ultima volta in una gara ufficiale (amichevoli escluse) con la maglia della Nazionale: erano i quarti di finale del Mondiale Under-20 giocato nei Paesi Bassi: Italia-Marocco 2-2 (con gli azzurri poi sconfitti ai calci di rigore) 3 DOPO LA VITTORIA TELEVISIONE OTTIMI ASCOLTI PER GLI AZZURRI 3398 LA GAZZETTA DELLO SPORT S Pellè mania L’azzurro (71 gol in 160 gare con Psv e Az Alkmaar) in Olanda ha lasciato il segno anche fuori dal campo, dove tanti piccoli tifosi impazzivano per il taglio di capelli «alla Pellè» Criticata, ma molto ben vista. A Malta la Nazionale ha vinto di misura e ha fatto il pieno di critiche, tra giornali, tv e social network. L’audience della partita, però, è stato notevole, nonostante la modestia e lo scarso fascino dell’avversario: 8.069.000 di spettatori e uno share del 28,43%, come dati medi. Nel 1° tempo 8.438.000 spettatori (29,02%), nella ripresa 7.720.000 spettatori (27,84%). Così, grazie a Malta-Italia, Rai 1 ha strapazzato la concorrenza nella prima serata di lunedì. Su Canale 5 il film «La papessa» ha avuto 2.570.000 telespettatori (11,43% di share). Che giochi bene o male, che vinca o perda, nelle sere in cui è di scena l’Italia tiene incollata alla tv un bel pezzo di Paese.. Tendenza Twitter Ormai è un classico: si segue la partita sul televisore e si smanetta sullo smartphone per dire la propria su Twitter. Così tra lunedì sera e martedì mattina #MaltaItalia ha scalato la classifica degli «hashtag», degli argomenti più discussi sul social network dell’uccellino. Nonostante la vittoria, moltissime critiche e punzecchiate ironiche. Qualche tweet: «Raramente ho visto una nazionale piu noiosa, sembravamo noi in inferiorità numerica, così la Croazia ci devasta»; «Una volta c’erano i campioni...»; «La partita più brutta della storia». C’è chi si è spinto a rimpiangere Mario Balotelli: «Con un altro spirito, e un’altra testa, uno come Balo serve sempre! Non abbiamo altri campioni come lui in attacco». Sia quel che sia, l’importante è suscitare interesse e in questo senso non si può dire che l’Italia lascia indifferenti. Gli 8 milioni di lunedì sera sono lì a dimostrarlo. Sebastiano Vernazza © RIPRODUZIONE RISERVATA chiere mezzo pieno, non solo a quello mezzo vuoto». Urgenze e alternative Anche a quello che serve per riempirlo del tutto, ovvio. Perché Conte ammette che «saremmo matti se non pensassimo che c’è ancora da lavorare, molto». Ma non sarebbe meno folle, aveva sottolineato lunedì sera, pensare che improvvisamente questa Nazionale possa essersi ritrovata nel serbatoio tutta la benzina (energie fisiche, ma anche qualità) che al Mondiale non aveva avuto, scoprendosi quasi subito in riserva. Serve tempo, mentre l’urgenza, dice il c.t., «è formare un gruppo di calciatori che crescano sotto questo progetto, consolidare le certezze, allargare o restringere il gruppo: poi potremo lavorare su modifiche e alternative». Poi, ovvero a qualificazione ottenuta. Sarà allora che Conte considererà una priorità, e non solo un’opportunità, anche quella di studiare delle varianti tattiche al progetto attuale. © RIPRODUZIONE RISERVATA GRUPPO H Partite giocate Azerbaigian-Bulgaria Croazia-Malta Norvegia-ITALIA Bulgaria-Croazia ITALIA-Azerbaigian Malta-Norvegia Croazia-Azerbaigian Malta-ITALIA Norvegia-Bulgaria Classifica Croazia 1-2 2-0 0-2 0-1 2-1 0-3 6-0 0-1 2-1 Pt G V N P Gf Gs 9 3 3 0 0 9 0 ITALIA 9 3 3 0 0 5 Norvegia 6 3 2 0 1 1 5 3 Bulgaria 3 3 Malta 0 3 0 0 3 0 6 1 0 2 3 4 Azerbaigian 0 3 0 0 3 2 10 LE PROSSIME PARTITE: Azerbaigian-Norvegia 16/11/14 Bulgaria-Malta 16/11/14 ITALIA-Croazia 16/11/14 Azerbaigian-Malta 28/03/15 Croazia-Norvegia 28/03/15 Bulgaria-ITALIA 28/03/15 Croazia-ITALIA 12/06/15 Malta-Bulgaria 12/06/15 Norvegia-Azerbaigian 12/06/15 Azerbaigian-Croazia 03/09/15 Bulgaria-Norvegia 03/09/15 ITALIA-Malta 03/09/15 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SOLO CON LA GAZZETTA DELLO SPORT UNA SETTIMANA DA CAMPIONI SOLO SU PREMIUM Prova subito Mediaset Premium con la tessera speciale realizzata in collaborazione con La Gazzetta dello Sport. 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La visione di Play che consente di vedere i contenuti Cinema, Serie TV e Documentari è attiva per un mese a partire dalla data di registrazione sul sito mediasetpremium.it *4 Oltre al prezzo del quotidiano Il costo massimo del servizio IVA inclusa da rete fissa è di 15 centesimi al minuto senza scatto alla risposta. Per chiamate da rete mobile il costo massimo IVA inclusa è di 49 centesimi al minuto, con uno scatto alla risposta di 16 centesimi Verifica la copertura del segnale nel tuo comune prima di acquistare sul sito mediasetpremium.it La tessera prepagata ricaricabile abilita alla visione di una settimana di contenuti Calcio ed il credito presente sulla stessa è pari a 0 euro. Iva assolta dall’editore RTI S.p.A., Partita IVA n. 03976881007, ai sensi dell’articolo 74, lettera d), dpr n. 633/1972. 2 3 MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 NAZIONALE Allo Juventus Stadium o all’Olimpico? La coreografia dello Juventus Stadium per la partita contro l’Inter della stagione 2011-2012 LAPRESSE Un’immagine dello stadio Olimpico pieno di tifosi: è l’impianto che ospita le partite casalinghe del Torino L’azzurro per scrivere la pace Juve-Figc Italia-Inghilterra in marzo a Torino: occasione per le diplomazie delle parti per smussare gli attriti MAURIZIO GALDI Olimpico o Juventus Stadium? Lo decide il Comune di Torino. Italia-Inghilterra del 31 marzo del 2015 si giocherà comunque a Torino, ma la sede la sceglie chi paga. In questo caso l’amichevole di lusso si giocherà sicuramente dove anche il precedente presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, aveva promesso. L’occasione è importante: Torino è capitale europea dello sport del 2015 e merita di avere un grande evento calcistico. «Siamo felici di tornare con la Nazionale a Torino, l’invito dell’Amministrazione, con la quale stiamo lavorando, risale alla passata presidenza e ha l’obiettivo di legare la maglia azzurra all’importante vetrina europea di capitale dello sport 2015», ha detto alla Gazzetta dello Sport il presidente Carlo Tavecchio. Polemiche a parte L’attuale inquilino del quinto piano di via Allegri, il presidente federale Tavecchio, è convinto che si giocherà a Torino. Poi sarà il Comune a dover assicurare alcuni «standard» necessari all’organizzazione di un evento del genere. Gli spifferi parlano di animi accesi: da un lato l’imbarazzo di andare in uno stadio dove gli scudetti segnati sono diversi da quelli «ufficiali» (la Figc), dal- L’INCHIESTA DELLA GAZZETTA Su sport e pedofilia la Procura del Coni scrive a 3 federazioni «Prendendo spunto dall’inchiesta della Gazzetta di questa mattina (ieri per chi legge, ndr) Vi trasmetto per quanto di Vostra competenza», probabilmente saranno state queste le parole che il Procuratore generale del Coni, Enrico Cataldi ha scritto a tre federazioni (tra le più importanti) per segnalare alcuni casi «conclamati» di molestie sui ragazzi dei vivai. Sulla vicenda la Superprocura è al lavoro da tempo. Il generale Cataldi (ex dell’arma dei carabinieri) ha raccolto le notizie che riguardavano tutte le persone arrestate e condannate per pedofilia. Un lungo elenco che vede una delle tre federazioni fare la parte del gigante, un elenco trasmesso alle Procure federali perché prendano «i provvedimenti del caso». Cosa può accadere L’inchiesta della Gazzetta ha sollevato il velo su un problema grave. Lo aveva fatto con il doping, lo ha fatto con le combine nel calcio. Come è accaduto in passato dopo le nostre inchieste sono arrivate le sanzioni. In questo caso specifico il Coni, la Procura generale nata da pochi mesi, si era già attivata e Gazzetta ha dato il via. Ora tocca alle federazioni: i responsabili non possono essere a contatto con i ragazzi e su questo anche la legge dello Stato è chiara. Donne Nel calcio donne hanno destato rumore queste dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente federale Carlo Tavecchio alla Gazzetta: «Da presidente della Lega dilettanti ho chiuso delle società di calcio femminile per adescamento di ragazze dai 15 anni in su». Componenti del settore potrebbero chiedere chiarimenti e approfondimenti a Tavecchio sul tema. m.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA IERI SUL NOSTRO GIORNALE GLI ULTIMI EPISODI A PADOVA E A ROMA Ieri la Gazzetta ha dedicato due pagine all’inquietante fenomeno della pedofilia nel calcio giovanile. I casi più recenti di cronaca si sono verificati a Verona e a Roma. Abbiamo raccontato anche la storia di un ragazzo che subì abusi nel vivaio di un grande club dell’Italia del Nord. l’altro una società (la Juve) che è sempre stata contro Tavecchio e aspetta un’altra eventuale occasione per replicare. Ma la Federcalcio, se si dovesse giocare allo Juventus Stadium, ritiene che possa essere l’occasione per iniziare a sedersi intorno a quel tavolo per risolvere ogni contenzioso esistente tra Figc e Juventus. Insomma un modo per far ripartire un dialogo troppo spesso tentato ma quasi sempre interrotto sul nascere. Un contenzioso ancora aperto anche nelle aule giudiziarie dove i bianconeri chiedono un risarcimento di circa 450 milioni. Un scelta scontata? L’assessore allo sport Gallo ha ammesso La scelta spetta al Comune, ma influiscono i rapporti non idilliaci C’è un contenzioso coi bianconeri che chiedono 450 milioni alla Figc come risarcimento con i giornalisti di aver parlato con la Federcalcio e di aver avuto la certezza di portare la partita a Torino. Ora aspetta solo la lettera ufficiale, e per questa mancano solo delle ore. Poi dovrà fare la scelta, anche se sembra che il Comune possa scegliere lo Juventus Stadium come location da offrire alla Figc. Sarebbe un «ritorno a casa» per l'attuale commissario tecnico Antonio Conte. Insomma giocare a casa della Juventus non sarebbe un problema, anzi una grande opportunità per seppellire i vecchi rancori e ripartire per le riforme del calcio che il presidente Andrea Agnelli ha tanto a cuore e che Tavecchio vuol realizzare. L’amichevole a Genova Intanto più vicina c’è un’altra amichevole: Italia-Albania del 18 novembre. La Federcalcio sta provando a giocarla a Genova, a Marassi, ma le difficoltà sono tante. C’è un impegno della Nazionale di rugby (test-match con l’Argentina il 15), ci sono un po’ di proteste da parte dei cittadini. Comunque non sarebbe l’incasso a finanziare la solidarietà per l’alluvione. L’ingresso potrebbe essere addirittura gratuito, ma alla città andrebbero tutti i proventi che arrivano alla Figc (sponsor, diritti televisivi e altro). Se non fosse possibile giocare a Genova si tornerebbe a Parma. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 UNDER 21 RITORNO PLAYOFF EURO 2015 ITALIA SLOVACCHIA 3 1 (4-2-3-1) (4-2-3-1) Bardi; Zappacosta, Bianchetti, Rugani, Biraghi; Viviani (dal 9’ s.t. Benassi), Crisetig; Berardi (dal 41’ s.t. Baselli), Bernardeschi, Battocchio; Belotti (dal 32’ s.t. Longo). PANCHINA Leali, Goldaniga, Sabelli, Trotta. ALLENATORE Di Biagio. CAMBI SISTEMA dal 41’ s.t. 4-3-3. ESPULSI nessuno. AMMONITI Viviani, Crisetig, Berardi e Bernardeschi per gioco scorretto, Biraghi per comportamento non regolamentare. Rusov; Pauschek, Ninaj (dal 21’ p.t. Skriniar), Teixeira, Mazan; Lasik, Paur (dal 1’ s.t. Lobotka); Schranz (dal 38’ s.t. Malec), Duda, Hrosovsky; Zrelak. PANCHINA Le Giang, Hudak, Skvarka, Meszaros. ALL. Galad. CAMBI DI SISTEMA dal 35’ p.t. 4-2-3; dal 33’ s.t. 2-3-3. ESPULSI Duda per doppia ammonizione (proteste e g.s.) al 35’ p.t.; Zrelak per doppia ammonizione (entrambe per g.s.) al 33’ s.t.; Rusov per doppia ammonizione (entrambe per proteste) a fine partita; il tecnico Galad per proteste al 35’ s.t. AMM. Teixeira per g.s., Lasik per proteste. MARCATORI Bernardeschi (I) al 5’, Belotti (I) su rigore al 15’ p.t.; Lobotka (S) al 18’, Longo (I) al 45’ s.t. ARBITRO Steven McLean (Sco). NOTE spettatori 5.000 circa. Angoli 6-5. In fuorigioco 1-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 5’. POSSESSO PALLA PASSAGGI EFFETTUATI ITALIA 56% SLOVACCHIA 44% TIRI IN PORTA ITALIA 433 SLOVACCHIA 339 TIRI FUORI IIIII IIII IIIIIIII ITALIA 5 SLOVACCHIA 4 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-0 GOL! 5’ Tiro di Berardi respinto, palla a Bernardeschi che aggira Mazan e inventa il pallonetto. Ci vuole classe. 10’ L’Italia si fa sorprendere: sul contropiede il tiro di Zrelak finisce a una spanna dal palo. GOL! 15’ Bernardeschi invenzioni atto secondo. Palla per Berardi, su cui cade Paur: rigore, battuto bene da Belotti. 27’ Secondo giallo a Duda. Italia undici contro dieci. 3 6 4 1 5 7 11 9 8 2 10 BARICENTRO BASSO 50,5 metri II ITALIA 8 SLOVACCHIA 2 SECONDO TEMPO 1-1 GOL! 18’ Lobotka, entrato da poco, ci fa male: Bardi sorpreso, è 2-1. 28’ Buco di Rugani, Bianchetti scivola su Schranz. McLean dà rigore, poi cambia idea: angolo. 33’ Doppio giallo anche per Zrelak: Italia undici contro nove. GOL! 45’ Berardi trova Longo, che salta il portiere e fa 3-1. Segue assedio all’arbitro con rosso a Rusov. 3 11 18 22 16 10 15 2 12 4 14 BARICENTRO MOLTO BASSO 47,7 metri Italia, G8 con aiutino Dominio e paura, l’arbitro ci grazia: siamo all’Europeo Sul 2-1 per noi, negato un rigore alla Slovacchia che chiude in 9. Il c.t. Galad: «Mai viste cose simili» DAL NOSTRO INVIATO LUCA BIANCHIN @lucabianchin7 REGGIO EMILIA L’Italia Under 21 ha questa innata capacità di trasformare una passeggiata al parco in un’Odissea. Dopo 18 minuti del secondo tempo eravamo sopra 2-0 e undici contro dieci: si traduce qualificazione all’Europeo in ghiaccio dopo l’1-1 dell’andata. Il poema epico però con questa squadra è sempre dietro l’angolo: Lobotka ha accorciato al 18’ e dieci minuti dopo Bianchetti è scivolato su Schranz in area. Niente palla, molte gambe. L’arbitro McLean, scozzese, ha dato (correttamente) rigore, poi ci ha pensato, ha parlato con il guardalinee Harris, ci ha pensato ancora e ha cambiato idea: angolo, cioè l’unica soluzione al 100% scorretta perché... la palla non era nemmeno uscita. La qualificazione si è decisa anche lì perché la Slovacchia e l’arbitro hanno perso il controllo. Il conto degli errori è impressionante. Dopo 35 minuti McLean ha espulso Duda per un secondo giallo eccessivo. A inizio secondo tempo non ha fischiato un fallo di Skriniar su Belotti da chiara occasione da gol: Di Biagio ha parlato di espulsione risparmiata e probabilmente ha ragione. Nell’episodio chiave ha dato una grossa mano all’Italia, poi ha risparmiato due rossi a Hrosovsky, che lo ha applaudito face to face, e a Teixeira, che ha colpito Bernardeschi con una mossa da MMA, le arti marziali miste in cui i calci fanno parte del gioco. Quando la partita è finita, Lasik piangeva. Venti metri più in là, alcuni poliziotti si attivavano per portare fuori McLean sano e salvo. Non tutti gli slovacchi hanno l’animo tenero. Vujadin Tavecchio a fine partita, alla domanda sull’arbitro, ha stappato un Boskov d’annata: «Rigore è quando arbitro fischia. La moviola per questo episodio? Riguarderebbe solo Bernardeschi apre con una magia, poi Belotti dal dischetto prima del 3-1 di Longo le linee di porta e l’area grande, non episodi come un rigore». Poco dopo, Bianchetti ha dato la sua interpretazione: «Non ho sfiorato Schranz, ma non ho neanche toccato la palla. E’ lui che si è buttato: fosse rimasto in piedi, sarebbe andato in porta». Rugani, il più vicino, ha confermato ma gli slovacchi la pensano diversamente. «Non pensavo che a MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 1 7 2 LA GRIGLIA PER IL TITOLO la guida Svezia, che impresa Una grande Serbia elimina la Spagna Germania Inghilterra Italia Portogallo Serbia Svezia Danimarca Rep. Ceca* Il sorteggio della fase finale si svolgerà il 6 novembre a Praga. *Già qualificata come Paese ospitante GDS questo livello potessero succedere cose così», ha detto il c.t. Galad. Il gol di Longo al 90’ ha scritto l’ultimo capitolo dell’Odissea, perché il 3-1 ci porta all’Europeo in Repubblica Ceca, che non sarà Itaca ma ha il suo fascino. Tutto è bene quel che finisce bene, però... Conte applaude Però l’Italia ha indossato due maschere. I primi 45 minuti erano stati ottimi: un gol subito, il raddoppio arrivato presto, Bernardeschi pronto ad accendere la luce. «All’intervallo non sono stato bravo a trasmettere che la partita non era finita», ha detto Di Biagio. Ecco, il concetto è quello. L’Italia non ha chiuso i conti – mai avuto killer instinct – e non ha saputo gestire la partita. La superiorità numerica non si è sentita, Benassi ha fatto rimpiangere Viviani e nell’azione del rigore negato Rugani e Bianchetti sono piaciuti pochissimo. Antonio Conte ha fatto comunque i complimenti: «Un successo meritato che premia il lavoro della federazione a livello giovanile». E il d.g. Michele Uva ha rilanciato: «Andremo in Repubblica Ceca per giocarci il titolo, penso che questa squadra possa andare molto lontano». Niente Spagna L’aspetto positivo del pomeriggio di Reggio è questo, anche se per vederlo bisogna allargare un po’ l’orizzonte: anche l’Odissea non si legge in 90 minuti. Un anno fa questa squadra era una barca in mezzo al mare, si è salvata un paio di volte con approdi di fortuna ma è rimasta in piedi. Negli ultimi otto mesi molti titolari hanno trovato spazio in A e i margini di miglioramento sono ampi. Oggi forse non vinceremmo contro Germania e Inghilterra, ma l’inverno è lungo e l’Europeo arriva a campionati finiti. I marinai sono scaramantici e leggono i segni del destino: ieri sono uscite la Francia e la Spagna, prima e seconda nell’elenco delle favorite. Vuoi vedere che... Con le partite di ritorno di ieri, sono state definite le 7 nazionali partecipanti, oltre alla Repubblica Ceca (Paese ospitante), agli Europei Under 21, in programma dal 17 al 30 giugno 2015. I RISULTATI DI IERI ITALIA-Slovacchia 3-1 (andata 1-1) Bernardeschi al 5’, Belotti su rig. al 15’ p.t.; Lobotka (S) al 18’, Longo al 45’ s.t. Croazia-INGHILTERRA 1-2 (1-2) Moore (I) al 9’, Livaja (C) al 38’ p.t.; Hughes (I) al 28’ s.t. GERMANIA-Ucraina 2-0 (3-0) Volland al 44’, Bittencourt al 46’ s.t. PORTOGALLO-Olanda 5-4 (2-0) R. Vezo (P) al 13’, Weghorst (O) al 15’, R. Neves (P) al 20’, Kongolo (O) 47’ p.t.; Ricardo (P) al 5’ e al 21’, Aké (O) al 19’ e su rig. al 44’, B. Silva (P) al 42’ s.t. Spagna-SERBIA 1-2 (0-0) Autogol di Gaya (SP) al 31’ p.t.; S. Roberto (SP) al 47’, Kostic (S) al 48’ s.t. Islanda-DANIMARCA 1-1 (0-0) Thomsen (D) al 45’, Fridjonsson (I) su rig. al 48’ s.t. SVEZIA-Francia 4-1 (0-2) Thelin (S) al 3’ e al 35’ p.t.; Lewicki (S) al 26’ e al 43’, Kurzawa (F) al 42’ s.t. DAI NOSTRI INVIATI LUCA BIANCHIN VINCENZO D’ANGELO REGGIO EMILIA Cesare Prandelli ci aveva visto giusto: «E’ il talento italiano più in espansione dell’ultimo anno», disse sei mesi fa dopo aver convocato Federico Bernardeschi per uno stage azzurro in vista Mondiale. Era l’unico giocatore di B, ma aveva già convinto la Fiorentina a riportarlo in fretta a casa e Gigi Di Biagio a cercare un posto per lui nell’Under. Il mondo di Bernardeschi si è completamente rovesciato in pochi mesi. Da primo cambio contro la Serbia per dare la scossa a migliore in campo nelle successive tre contro Cipro e nel doppio confronto slovacco nei playoff. Forse non è il giocatore più forte del gruppo, ma è quello più in crescita. E la dimensione europea comincia a essere interessante... gliore con una spanna sul secondo. Centrale dietro Belotti, posizione che Di Biagio gli ha trovato nelle ultime partite, ha creato le azioni più pericolose. Le foto dei due gol sono emblematiche. Rivediamole. Uno a zero: raccoglie palla in area, gira intorno a Mazan, alza la testa e usa la posata giusta, cucchiaio sul palo lontano. Due a zero: palla perfetta per Berardi che prende il fallo da rigore. Il 10 lo porta Domenico, che nel breve fa più impressione: esce dai raddoppi con facilità e vede di più la porta. Federico in Nazionale usa l’11, però sta crescendo forte e ha le idee chiare: «La qualificazione all’Europeo? Se siamo lì vuol dire che lo meritiamo. Andiamo in Repubblica Ceca per vincere e qualificarci per le Olimpiadi di Rio de Janeiro». Il pubblico di Reggio Emilia ieri ha diviso i complimenti: applausi abbon- 1 La festa degli azzurri a fine gara col c.t. Di Biagio 2 L’arbitro scozzese McLean, 33 anni, accerchiato dagli slovacchi 3 Il fallo da rigore non fischiato a Bianchetti, 21 4 L’esultanza di Longo, 22, dopo il gol del 3-1 IPP/LIVERANI/GETTY le Pagelle DI MATTEO PIERELLI DI V. D’A. McLean, fischi e disastri Peggio di così non poteva arbitrare lo scozzese Steven McLean. Naturalmente sul giudizio pesa l’incredibile errore al 29’ s.t., sul 2-1 per l’Italia. Bianchetti atterra in area Schranz, McLean in un primo momento assegna il rigore, ma su segnalazione dell’assistente Harris annulla la decisione e ci grazia, assegnando un calcio d’angolo assurdo (Bianchetti fa tutto tranne che toccare la palla...). Nel primo tempo (35’) esagerato il secondo giallo a Duda. Al 24’ s.t. Skriniak fa fallo su Belotti al limite: anziché il rosso per chiara occasione da gol, l’arbitro lascia correre, mentre al 46’ s.t. c’è un fallaccio di Teixeira su Bernardeschi: era rosso, arriva solo il giallo. Poco prima ha risparmiato Hrosovsky, che lo ha applaudito in faccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA FRUSTATA DEL C.T. Di Biagio: «Mai più un 2° tempo così» E Belotti fa il gallo Tra Brunelleschi e il Padre Nostro Talento d’artista e mancino divino Un 11 da 10 Ieri è stato il mi- La maglia col gallo di Belotti, 20 Il delizioso pallonetto dell’1-0 di Federico Bernardeschi, 20 anni ACTIVA 4 Gol in questa stagione Bernardeschi ha segnato 2 gol con l’Under 21 e 2 con la Fiorentina in Europa League danti per Berardi, che con il Sassuolo è di casa, buona dose anche per Bernardeschi. Piuttosto, mini riflessione: sui rinvii del portiere slovacco si sentiva il solito coro di insulto dei bambini delle scuole calcio. Non se ne può proprio fare a meno? Brunelleschi «Ci siamo complicati la vita da soli, credo ci serva da lezione — ha detto Bernardeschi alla fine parlando della partita sofferta — Sono felice per il quarto gol in cinque partite europee. Per un giovane come me non è male». Non sono male neanche i due 4 la Moviola il personaggio FEDERICO BERNARDESCHI In 5 eurogare 4 gol: per il web è come il grande architetto, sul fianco ha tatuata una preghiera. Montella, e tu ora che fai? 3 gol in Europa League contro Guingamp e Dinamo Minsk, che sono bastati per fare innamorare Firenze: il sinistro sul secondo palo in Bielorussia, colpetto da rivedere con un paio di replay, in particolare, è da giocatore a cinque stelle. Probabilmente convinceranno Vincenzo Montella a dargli per la prima volta una maglia da titolare in Serie A. L’Italia quel giorno lo conoscerà un po’ meglio, magari scoprirà che qualcuno sui forum lo paragona a Brunelleschi (c’è la rima...) oppure che ha un cane corso chiamato Birillo, come quello dello scandalo-doping di Ivan Basso. I tatuaggi piacciono e il più interessante è il Padre Nostro scritto per intero su un fianco, perché Federico è molto religioso. Di più, se l’è fatto scrivere in latino, da «Pater noster» ad «Amen». I mancini sono creativi. © RIPRODUZIONE RISERVATA REGGIO EMILIA (v.d’a.) Chissà cosa avrà pensato Gigi Di Biagio quando ha visto Bianchetti entrare su Schranz e McLean fischiare il rigore. In quel momento, l’Italia è a un passo dal baratro. Poi la retromarcia dell’arbitro sembra quasi accompagnare l’Italia sull’aereo per Euro 2015. «Abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile – dice il c.t. -, venivamo da un girone difficilissimo. Ma se vogliamo diventare una squadra al top, non è possibile un secondo tempo così». In effetti il primo tempo azzurro è stato perfetto. «Da squadra vera» sottolinea Di Biagio, che aggiunge: «Poi abbiamo pensato che fosse tutto semplice». Di qui la delusione: «Deve servire da lezione, ma tutto questo non cancella l’impresa». C’è enorme l’autografo di Belotti sul pass per la Repubblica Ceca. Il «Gallo» ha cantato ancora – 5° gol nelle ultime 4 gare – e si è presentato alla stampa con una maglia col gallo! «E’ la vittoria di tutti – chiosa l’attaccante – ma non si può riaprire una partita così». ZAPPACOSTA OK BERARDI GIOCA A NASCONDINO BENASSI MALE ITALIA 5,5 BARDI 5,5 Con la squadra in apnea perde sicurezza anche lui nelle uscite. ZAPPACOSTA 6 In fase di spinta è sempre puntuale, dietro è l’unico a restare lucido. BIANCHETTI 5 Primo tempo autoritario, poi crolla. La scivolata su Schranz poteva costare due anni di lavoro. RUGANI 5,5 Schranz lo salta con facilità e prende l’autostrada verso Bardi. Fortuna che McLean cambia decisione. BIRAGHI 5,5 Barcolla vistosamente nel momento di massima spinta slovacca. VIVIANI 6 Esce e l’Italia smette di far girare la palla. BENASSI 5 Due errori in appoggio vanificano altrettante ripartenze. Dovrebbe assicurare corsa in mezzo, ma il piano salta subito. CRISETIG 6 Pericoloso da fuori. Uno dei pochi a salvarsi. BERARDI 5,5 Gioca nel suo stadio e vuole lasciare il segno. Si procura il rigore, ma quando serve il suo talento gioca a nascondino, divorandosi pure il 3-0 (Baselli s.v.) h IL MIGLIORE 7 BERNARDESCHI Sblocca la gara con un lob geniale. Regala ai 2.000 bambini una perla così dolce da far sembrare il cucchiaio il colpo più facile del calcio. Quattro gol europei nelle ultime cinque partite, e l’assist per Longo. BATTOCCHIO 5,5 Motorino costante ma impreciso. BELOTTI 6 Il suo rigore sembra archiviare la pratica. È costretto agli straordinari di generosità, ma in area di rigore si nota poco. LONGO 6,5 Poco più di 15’ per arginare l’orgoglio slovacco, che colpisce e affonda al 90’. C.T. DI BIAGIO 5,5 Il crollo dei suoi è soprattutto mentale. Sopra di due gol e con l’uomo in più abbiamo ridato speranza alla Slovacchia. Da qui all’Europeo urge un corso di psicologia. SLOVACCHIA 5,5 Rusov 5,5; Pauschek 5,5, Ninaj 5,5 (Skriniar 5,5), Teixeira 5, Mazan 5,5; Lasik 6, Paur 5 (Lobotka 6,5); Schranz 6 (Malec s.v.), Duda 4,5, Hrosovsky 5; Zrelak 5,5. C.T. Galad 6. GLI ARBITRI MCLEAN 4 Il rigore slovacco è talmente clamoroso che lo vede. Poi, per mistero, si fa convincere da Harris e concede l’angolo. Ma la palla non era nemmeno uscita! Harris 4-Ross 5,5 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SERIE A L’accusa di Platini «Juve favorita con la Roma? Solita storia contro chi vince» Il numero uno dell’Uefa: «Non ho visto la partita ma ho sentito molte cose sull’arbitro. La moviola? Ne penso tutto il male possibile, sarebbe disastrosa» e a volte emergono errori e controversie. Siamo due grandi squadre e ci avviamo verso una rivalità che durerà a lungo: questo non può che essere un bene per il calcio italiano...». MIRKO GRAZIANO MILANO Michel Platini mostra un pizzico di fastidio per la bufera esplosa dalle nostre parti in seguito all’arbitraggio di Rocchi in Juve-Roma. «Sono sempre le solite storie – ha detto il numero uno dell’Uefa –, che la Juventus è favorita, che chi vince ha gli arbitri dalla propria parte. È sempre così». Le Roi non ha mai amato parlare di arbitri, a maggior ragione da quando è a capo del calcio europeo. Soprattutto, ha sempre considerato molto italiane un certo tipo di polemiche. «Questa partita non l’ho proprio vista – continua –, non ho visto nemmeno le immagini dei vari gol. Dopo ho invece sentito molte cose, sempre le solite...». Juve-Roma «pesava» parecchio già ai suoi tempi, «ma non ero in Italia quando fu annullato il gol di Turone, di cui si parla ancora oggi. Ricordo invece le mie sfide coi giallorossi: grandi partite, giocate alla pari fra due squadre davvero belle e spettacolari. E non avevamo bisogno dell’arbitro per vincere. Scherzo...». Roma, silenzio rumoroso In- somma, indirettamente Platini cataloga come ingiustificata o perlomeno esagerata l’ira del popolo giallorosso, Francesco Totti in testa, durissimo con arbitro e Juve stessa. La Roma non risponde ufficialmente, ma dai vertici del club trapela parecchio fastidio per il commento di Platini. Posizione, quella del francese, che arriva giusto 24 ore dopo le frasi di Marcello Nicchi, presidente dell’Aia: «Ad oggi, le immagini dicono che Rocchi non ha sbagliato niente a Torino». Il tut- / Uno dei tanti momenti di tensione di Juventus-Roma. Sotto, Michel Platini LAPRESSE/IPP « La moviola romperebbe la fluidità del gioco, spero che non ci si arrivi mai MICHEL PLATINI PRESIDENTE UEFA opinione della to, sommato all’opinione Fifa, che in base alle nuove ina considerato terpretazioni ha ullare il gol di giusto non annullare rigioco di ViBonucci per fuorigioco omunque, che dal. Va detto, comunque, nell’immediato e turbolenrrivata to post gara era arrivata ne di una gran lezione stile da parte dell preosso sidente giallorosso James Pallotta, che attraverso il sito ufveficiale del club aveva invitato tutti «a o. un lungo respiro. Stiamo calmi». E o ancora: «Il calcio va a mille all’ora,, «Moviola, no grazie» Platini ha parlato pure di moviola in campo. I tempi sembrano maturi anche per la Fifa, ma «io ne penso tutto il male possibile, sarebbe un disastro», dice il presidente Uefa. «Non credo sia un qualcosa di utile fermare il gioco ogni minuto per vedere se c’è fuorigioco o fallo, rigore o calcio d’angolo, per verificare insomma se la decisione dell’arbitro sia giusta o meno. Tutto questo romperebbe la fluidità del gioco, non sarebbe una bella cosa per il calcio di domani. In ogni modo, si tratta di decisioni dell’International Board, non dipendono né da Tavecchio, né dal sottoscritto. Ma per il bene del calcio spero davvero che non ci si arrivi mai». Cosa aveva detto Tavecchio? «Figc disponibile a sperimentare la moviola in p Abbiamo arbitri super, campo. questo è certo certo, ma dirò a Blatter di accelerare...». acceler BlatterPatini, visioni diverse praticamente su tut tutto. Intanto, ieri Michel era a Bruxelles dove l’Uefa e la Commissione Com europea hanno hann siglato un accordo di cooperaziop la lotta contro ne per p le partite truccate, c la corruzione, il dopin la violenza, il ping, ra razzismo e la tratta di esseri umani n calcio. Un’innel tesa che avrà una durata di tre anni. PRIMA USCITA A NEW DELHI BRILLA IL PORTIERE BELARDI, COMPAGNO DI SQUADRA DEL FRANCESE AL PUNE CITY India, niente gol e poco show nel derby Del Piero-Trezeguet Il debutto degli ex Juve è tiepidino: per Ale, entrato al 37’, applausi e qualche dribbling GIANNI TACCHI Tutti si aspettavano una magia di Del Piero o un graffio di Trezeguet. E invece l’incrocio indiano tra le due stelle del recente passato bianconero ha tradito le attese: Ale è partito dalla panchina, entrando al 37’ e illuminando il gioco con qualche spunto, mentre il francese non ha inciso. Così in copertina è finito Belardi, portiere del Pune City e compagno Alessandro Del Piero, 39 anni, con la maglia dei Delhi Dynamos AFP proprio dei due attaccanti nella Juventus post Calciopoli (campionato vinto in B e una stagione in A), che ha fermato i Delhi Dynamos sullo 0-0. Portieri protagonisti Si sono ritrovati contro al debutto nell’Indian Super League: Del Pie- ro con il Delhi, Trezegol con il Pune di Franco Colomba. Circa 2,60 euro per vederli dalle curve, prezzo accessibile per il popolo indiano, anche se lì gli stipendi sono più bassi rispetto all’Europa (un impiegato di banca prende sui 400 euro). Ale, non al top per un virus, ha lasciato spazio al tandem danese formato da Junker e Skoubo, uscito prima del riposo per un lieve infortunio. Dentro quindi Del Piero tra gli applausi: qualche dribbling, una punizione sulla barriera e una conclusione a lato il bilancio, sufficiente per il titolo di «man of the match». Pericoloso solo in avvio invece Trezeguet, isolato davanti e capitano di una squadra spenta (in difesa la coppia azzurra Cirillo-Magliocchetti). Il Delhi ha dominato senza entusiasmare, ma ha trovato sulla sua strada Belardi: attento nel primo tempo, super in apertura di ripresa su Junker e salvato dal palo nel recupero sul tiro di Dos Santos. Occhi anche sull’altro numero uno, il belga Van Hout. Ma non per qualche miracolo, bensì per la statura: è il portiere più alto del mondo con i suoi 208 centimetri, uno in meno della punta cinese Changpeng, che guarda tutti gli altri giocatori dall’alto. Anche questa è l’Indian Super League. © RIPRODUZIONE RISERVATA A HANNO DETTO 3 domande a... LAURA BARRIALES NUOVO VOLTO DI JUVENTUS CHANNEL S Francesco Totti «È sempre così, la Juventus dovrebbe fare un campionato a parte. Finché ci sono loro, noi arriveremo sempre secondi...» «Da sabato gioco anch’io E ad Allegri chiederei...» Laura Barriales, = modella e showgirl spagnola, è il nuovo volto di Juventus Channel dopo Cristina Chiabotto. Adesso sta anche girando la fiction «Squadra speciale» per Canale 5. S 1 Perché alla Juve? Carlo Tavecchio «La scelta di Rocchi per Juve-Roma era perfetta. Parliamo di un internazionale, è il numero 2 fra gli arbitri italiani» S Marcello Nicchi «Ad oggi le immagini televisive dicono che Rocchi non ha sbagliato nulla in JuventusRoma...» «Sono spagnola, ma juventina fin da piccola. In Spagna tifavo Real, come tutta la mia famiglia: sono cresciuta con mio fratello che mi diceva “Barça m..., viva Real”, ma all’estero la Juve è sempre stata la mia favorita e Del Piero il mio campione. Mi sono arrivati un po’ di insulti sui social, perché in passato ho fatto interviste per il Napoli, ma io sono sempre stata juventina. Ci sta, non voglio fare polemiche. Il calcio mi è sempre piaciuto perché studiavo in una scuola di preti e in classe ero l’unica femmina, quindi ogni domenica messa e partita...» 2 Quando comincerà? «Sabato, contro il Sassuolo. Farò le interviste a bordo campo e una volta alla settimana andrò a Vinovo per interventi dallo studio. Sono molto felice, il team è fantastico, voglio parlare di calcio con il sorriso e attirare anche le donne. Una domanda per Allegri? Gli vorrei chiedere se si sente orgoglioso della squadra, visto che l’ha ereditata da Conte...» 3 Fidanzata? © RIPRODUZIONE «No, troppo lavoro. La mia storia con Simone Inzaghi? Si, c’è stata, ma quando ha smesso di giocare. Anche con Gibernau, ma quando ha lasciato le corse. Li ho presi quando erano in pensione - ride - così si sono dedicati di più a me!». Gabriella Mancini RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA IL ROMENO È DEL PUNE, MA IN INDIA NON PUO’ GIOCARE Idea Fiorentina: Mutu di ritorno E Gomez salta anche Lazio e Paok A Firenze passando per Pune, capoluogo di distretto indiano. O anche no, Firenze subito, senza far tappa in Asia: la Fiorentina ci pensa, a gennaio Mutu può tornare davvero. La storia: il Pune è la Fiorentina d’Oriente, un’estate fa il club viola ha stretto con gli indiani una collaborazione sportiva e commerciale. E dopo Trezeguet, ex bomber juventino che in India giocherà con il viola addosso, la Fiorentina aveva ingaggiato il suo ex numero 10. Una serie di freni burocratici ha fatto slittare la chiusura dell’affare: per il Pune/Fiorentina è la nuova federazione indiana ad aver fatto confusione. Quando Adrian (35 anni, ultima esperienza al Petrolul, Romania) ha ottenuto il visto, erano scaduti i termini per il tesseramento. In mezzo anche un altro intoppo (rinnegato): secondo la stampa romena, Mutu si sarebbe presentato ubriaco all’ambasciata indiana di Bucarest: e visto che certe formalità andavano per le lunghe, avrebbe aggiunto anche un alterco con il personale diplomatico. Versione che l’attaccante seccato ha immediatamente smentito via twitter, social utilizzato anche per ribadire il grande amore per Firenze. Resta il fatto che il contratto sottoscritto obbligherà il Pune a pagargli le mensilità previste: la Fiorentina avrebbe più volentieri ritrovato un giocatore allenato dal breve campionato indiano, ma in ogni caso...perché non pensarci comunque. In coppia con Gomez? È solo un’idea, l’aggancio serve per ricordare l’ultimo report: il centravanti ha bisogno di altro tempo, salterà Lazio e Paok, si rivedrà (forse) con il Milan. Alessandra Gozzini © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 SERIE A Roma, è crisi al centro Fuori anche De Rossi L’azzurro lavora per il Bayern e Keita si ferma per venti giorni Garcia col Chievo si affida a Nainggolan e lancia Paredes titolare MASSIMO CECCHINI ROMA Gli dei del calcio, a volte, decidono di giocare con le parole degli uomini. Prima della partita contro la Juve era stato lo stesso Rudi Garcia a dire che, dopo la sosta, l’emergenza infortuni sarebbe terminata, ma il destino si diverte a beffare i progetti dei mortali. Emergenza E così sabato contro il Chievo l’allenatore francese non riavrà De Rossi, ma – dopo gli esami svolti al rientro a Roma – ha avuto anche l’ufficialità che l’infortunio al polpaccio sinistro di Keita (rimediato col Mali) lo terrà fuori per 15-20 giorni. Non basta. Se i contorni dei problemi fisici di Castan sono sempre seri (ieri ha fatto dei controlli al Gemelli, ma tutti sperano che possa tornare presto), anche Iturbe salterà la partita di campionato e si allena per il rientro martedì contro il Bayern («Niente di preoccupante, lavoro per diventare più forte che mai», ha twittato). Insomma, tenendo conto che persino De Sanctis, dopo il problema alla coscia, potrebbe essere tenuto precauzionalmente a riposo in vista della Champions – proprio co- A SCELTE E PROBLEMI S Nainggolan Col Chievo potrebbe giocare da centrale davanti alla difesa come ha fatto in nazionale S Ancora out Stop con il Mali La faccia nuova Daniele De Rossi sarà in tribuna contro il Chievo sabato ANSA Per Keita fatale la nazionale maliana: stop di 20 giorni ANSA Leandro Paredes, 20 anni, è in pole per debuttare dal 1’ GETTY me De Rossi – l’unica buona notizia, perciò, viene solo da Astori, che è di sicuro recuperato. descrivono anche tignoso in fase di recupero palla e non impressionabile, abituato com’era a giocare da giovanissimo in un ambiente caldo come quello del Boca Juniors. A supportare la mediana, comunque, occorreranno i ripiegamenti di Florenzi, che potrebbe essere schierato nel tridente insieme a Destro e Gervinho. lan, che due giorni fa contro la Bosnia di Pjanic è stato impiegato proprio in quella posizione, togliendosi la soddisfazione di segnare un gol ed essere estremamente preciso nei passaggi (91,9% di riuscita). Tocca a Paredes E allora, benedetto il fatto che l’avversario di giornata sulla carta non sembra insuperabile, si scalda Leandro Paredes. Il ventenne centrocampista argentino finora ha gia accumulato due presenze in campionato, ma sabato potrebbe fare il suo esordio da titolare nella Roma. Al netto dei piedi buoni, a Trigoria lo Guida Nainggolan A giocare davanti alla difesa, però, toccherà ad un fresco esperto del ruolo, ovvero Radja Nainggo- Partita doppia Insomma, per ora il turnover è limitato dall’emergenza, anche se da Trigoria filtri come Garcia lavori nell’ambito di coppie di partite e non di singoli match. Sorte permettendo, naturalmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Strootman L’olandese è fermo dal 9 marzo: Rudi Garcia spera di recuperarlo per il prossimo mese S Uçan Il baby talento turco non ha ancora esordito. A gennaio potrebbe essere dato in prestito TRATTATIVA OK GUADAGNERÀ 1,5 MILIONI Felicità Florenzi Pronto il rinnovo: ingaggio doppio ROMA Il futuro è sempre d’attualità nelle stanze di Trigoria. In attesa che il mercato delinei già le prossime trame – prima fra tutte l’arrivo di Rabiot dal Psg dopo pagamento di indennizzo al club francese con cui si vuole mantenere ottimi rapporti – è d’attualità il tema dei rinnovi. Il primo è quello di Alessandro Florenzi, che guadagna 600 mila euro e ha il contratto in scadenza nel 2016. I primi giorni della prossima settimana il suo manager Lucci è atteso dalla dirigenza per definire una trattativa che si snoda verso il lieto fine. Cioè: rinnovo quadriennale e stipendio più che raddoppiato, si parla di 1,5 milioni più premi. Tutto ciò perché Florenzi ha 23 anni ed è da tempo nel giro della Nazionale. Non è un caso, infatti, che sia Alessandro Florenzi FORTE nel mirino di Juve, Inter, Milan, Napoli e Fiorentina, anche se il jolly ha scelto di restare a Roma. E forse anche Keita, a cui, com’è noto, è stato offerto un rinnovo e un ruolo a fine carriera Strootman & Uçan Detto che Uçan a gennaio sarà dato in prestito per essere valorizzato, ieri è girata voce di un rinnovo di Strootman all’orizzonte, ma dal suo entourage rispondono che non è questo il momento anche perché – qualora decidesse di ascoltare le sirene inglesi – non sarebbe un ritocco d’ingaggio a frenare un giocatore del suo livello, in grado di guadagnare il doppio (ora è a circa 2,5 milioni) ovunque andasse. ma. cec. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SERIE A 4 i tre consigli per gli acquisti CARLETTO AL MILAN S Carlo Ancelotti ha giocato nel Milan dal 1987 al 1992 e poi lo ha allenato da novembre 2001 a maggio 2009. Questo il suo palmarès in rossonero Diego Lopez Alex Jeremy Menez 32 anni, è arrivato questa estate a parametro 32 anni, anche lui è arrivato in estate a zero dal Real Madrid. In precedenza aveva parametro zero, con provenienza Paris St. vestito le maglie di Villarreal e Siviglia AFP Germain. Prima Santos, Chelsea e Psv FORTE 27 anni, ha fatto lo stesso percorso di Alex: è sbarcato al Milan in estate a parametro zero dal Psg. Prima giocava nella Roma LAPRESSE Milan e Ancelotti: il vecchio amico dà le dritte migliori Il tecnico del Real: «Mi hanno chiesto informazioni sulla professionalità di Diego Lopez, Alex e Menez» MARCO PASOTTO MILANO In tempi di austerità e bilanci in dieta, poter contare su un consulente esperto e gratuito è una botta di fortuna non indifferente. Fortuna relativa: è anche questione di rapporti, che occorre saper coltivare quando le strade si separano. Il Milan non potrà riavere in panchina Carlo Ancelotti – non con questo budget –, ma se non altro può contare su di lui come «consigliere» di mercato. Consigliere fra virgolette, certo, perché Carlo allena felicemente il Real Madrid e la cessione delle opere d’ingegno non è contemplata: ma qualche dritta in via confidenziale non scandalizza nessuno, tantomeno Florentino Perez, che oltre a essere il numero uno del Real è un grande amico di Galliani. Otto più otto Ancelotti è rimasto nel cuore di tutto il mondo rossonero, perché è l’icona dell’ultimo ciclo vincente milanista. Una tematica a cui Berlusconi non riesce a restare indifferente, sebbene la storia con Carlo non sia stata tutto questo folle amore e non si sia chiusa nel migliore dei modi. Ma otto anni e altrettanti titoli alla fine sono un legame forte. Che evidentemente prosegue nel tempo, tanto da far dire a Berlusconi: «Carletto è stato uno dei nostri consulenti di mercato, vicino a me e a Galliani, perché ci ha dato la sua consulenza per Lopez, Alex e Menez». Consulenza facile, peraltro, visto che li ha allenati tutti e tre. Uno a Madrid e due a Parigi. Il tecnico ieri ha confermato a Radio Cope: «Il Milan mi ha chiesto informazioni sulla professionalità di Menez, Diego Lopez e Alex, del resto io ho un ottimo rapporto con il presidente e con Galliani». E così il Milan si è rivolto a lui: che cosa ne pensi? Come li vedi? Da vecchi amici, in confidenza, meglio lasciar perdere o la storia « Carletto è stato uno dei nostri consulenti di mercato, perché ci ha dato la sua consulenza per Lopez, Alex e Menez SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE ONORARIO MILAN Adorazione Prendiamo Me- nez ad esempio, e cioè l’acquisto più azzeccato di tutto il mercato rossonero. Inzaghi ha chiarito molto bene che d’ora in avanti conteranno prima gli uomini dei calciatori, e che su Menez aveva preso qualche informazione prima di incontrarlo. Il nome dell’informatore è scontato. E siccome di Carletto il tandem Adriano&Pippo si fida a occhi chiusi, l’affare è andato in porto. Tra l’altro Jeremy lo adora. «Una persona fantastica, per me è stato come un padre. Il miglior tecnico mai avuto», racconta il francese, che con Ancelotti non solo giocava, ma lo faceva dove gli piaceva di più («al centro dell’attacco»). Per Inzaghi invece Carlo, pur essendo a tutti gli effetti un collega, resta «un emblema» e Pippo – parole sue – vorrebbe far giocare il Milan come Ancelotti fa giocare il Real. Intanto lui consiglia qualche nome da portare a Milanello. Nel caso di Diego Lopez si parla addirittura di un giocatore che faceva parte della sua rosa. Ma è abbastanza evidente che il portiere si è trasferito perché si era aperta una finestra di mercato idonea e non certo perché Ancelotti si è messo a occuparsi della trattativa. Comunque, non sempre i suggerimenti sono andati in porto. Tre anni fa, ad esempio, caldeggiava Anelka e Drogba. Alla base, un unico filo conduttore: «Il mio cuore è rossonero». Un anno fa disse anche: «Con Galliani siamo rimasti fidanzati». A risentirsi alla prossima consulenza. Essien-Muntari Inzaghi tira su il muro ghanese Domenica a Verona la prima in coppia della nuova stagione: al Mondiale l’ultima gara insieme GIOCATORE 3 scudetti; una Supercoppa di Lega; 2 Coppe dei Campioni; 2 Supercoppe Uefa; 2 Coppe Intercontinentali TECNICO Uno scudetto; una Supercoppa di Lega; una Coppa Italia; 2 Champions League; 2 Supercoppe Uefa; un Mondiale per club Michael Essien, 31 anni, e Sulley Muntari, 30 FORTE/LAPRESSE ALESSANDRA GOZZINI MILANO Ghana fa rima con mediana, e domenica a Verona il Milan proverà a far valere l’assonanza: due dei tre di mezzo saranno Essien e Muntari, connazionali alla prima uscita di coppia. Dal Brasile al Bentegodi La mediana africana è un inedito, almeno nel cuore del Milan: l’ultima volta che i due hanno corso insieme era a Natal, Brasile, esordio mondiale contro gli Stati Uniti. Muntari titolare (prima di essere cacciato dal ritiro con Boateng, ex milanista), Essien dentro a 20 minuti dalla fine: ora che la nazionale li ha tagliati (nell’ultima lista sono entrati Badu e Acquah, altri ghanesi d’Italia) si riuniranno in rossonero. Qui, quest’anno, si sono incrociati solo per il cambio: in due (su tre) subentri Essien ha rilevato Muntari, una volta Poli. A Verona la prima insieme del nuovo campionato, con competenze specifiche: Essien sarà il cardine davanti alla difesa, sostituto scelto dello squalificato De Jong; Muntari farà incursioni da sinistra (con Poli o Bonaventura dall’altra parte). Scelta tecnica Per tirare su la muraglia ghanese è stato necessario aspettare metà ottobre: per Inzaghi quelli di Essien sono stati muscoli utili finora per i finali di partita (contro Lazio, Cesena e Chievo). Se si esclude l’infortunio al piede sinistro che lo escluse dalla notturna con la Juve, Essien è sempre rimasto fuori dall’undici per scelta tecnica. Le gerarchie del centrocampo hanno invece premiato Muntari, 90’ a sedere solo nella trasferta di Cesena. Parlassero la stessa lingua anche in campo, i due potrebbero in futuro essere riproposti, anche se l’agguerrita concorrenza aumenterà: in attesa di Montolivo, ieri ha lavorato con il gruppo Saponara; Van Ginkel è sulla via del recupero (ieri si è limitato a un lavoro personalizzato con Albertazzi); già arruolabile invece Bonaventura, nell’ultima seduta isolato dal gruppo per un lavoro atletico specifico. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Riecco Verona, dove Pippo diventò «Super» Tra il monolocale, la Uno Rap e quelle due birre avevano chiesto di prendersi cura di quel ragazzo che veniva a giocare a Verona». Tutte le sere da Carmine. E, per cena, bresaola e un piatto di pasta al pomodoro. Menù standard da ripetere nei ritrovi da Loris, il titolare della trattoria sotto casa: «Era di naja. Al giovedì, quando tornava in città, scendevamo a mangiare al ristorante», dice Cefis. Tasso alcolico zero: «Festa di compleanno a San Zeno di Montagna. Abbondanti gin tonic a girare, ma Pippo niente: più rispettoso delle regole di un monaco», ride Carmine. MATTEO FONTANA VERONA SuperPippo è nato qui. Ci arrivò guidando una Uno Rap, nell’estate del 1993. Bortolo Mutti l’aveva allenato al Leffe. Ingaggiato dal Verona, aveva chiesto che glielo prendessero, in prestito dal Piacenza, «perché era un predestinato». Dalla Val Seriana, con loro, si trasferirono in gialloblù anche il difensore Alessandro Furlanetto e il centrocampista Gianni Cefis. Pippo Inzaghi, SuperPippo lo divenne vivendo in un monolocale in corso Sant’Anastasia, nel cuore del centro storico di Verona. Quel microappartamento gliel’aveva procurato Carmine Rossi, oggi avvocato, al tempo fresco di laurea, amico fraterno di quell’Inzaghi poco più che pupo: «Mia mamma – ricorda Rossi – al mare aveva conosciuto i suoi genitori, Marina e Giancarlo. E le ci andiamo sopra con decisione? Sono arrivati tutti e quindi la risposta è evidente. FATTA LA MEDIANA Pippo Inzaghi in azione ai tempi del Verona. Aveva 20 anni OMEGA Birre I locali? Poco meno che sconosciuti, per il giovine Inzaghi: «Andava di moda il Gorky – aggiunge Rossi –, e capitava di farci un giro, con la mia Vespa 50. Io davanti, lui al posto del passeggero». Eccessi, macché. A parte quella volta, ritrovo con la Curva Sud. Legame viscerale, con l’ala forte dei tifosi del Verona, per Inzaghi. SuperPippo, appunto, l’avevano ribattezzato loro, 4 IL NUMERO 13 I gol di Inzaghi in Serie B con la maglia del Verona, indossata nella stagione ‘93-94. Le presenze furono 36 dopo un gol da iradiddio con il Padova. Sugli spalti, così, era comparsa una bandiera a due aste con la raffigurazione del bizzarro personaggio disneyano, ovviamente vestito di gialloblù. In birreria, a Parona, dai e dai, un paio di pinte con i butei Inzaghi si decide a buttarle giù. In un fisico come il suo, e con un’attenzione alla dieta maniacale – la pizza? La evitava per non sbilanciare i carboidrati –, il luppolo fece l’effetto di un detonatore. Nessun danno a cose o persone, assicura chi c’era, ma un Inzaghi così scatenato lo avevano visto solo in campo: «Era un trascinatore – spiega Mutti –, fece 13 gol. In quel Verona c’era anche Pessotto, ed esordì Tommasi. Chiudemmo a metà classifica. A Pippo era impossibile non voler bene. Se lo bacchettavo? Mah, l’unica cosa che gli dicevo era di stare attento a certe cose: con tutte quelle ragazzotte che gli giravano attorno...». © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 SERIE A Pronti, partenza, flop L’Inter dei primi tempi è un mezzo disastro I nerazzurri hanno subito 7 gol su 8 entro il 45’: Mazzarri lavora sull’aspetto mentale per evitare le partenze in salita TRE INIZI DA DIMENTICARE 1 2 li dei due tempi erano divenuti terreno di conquista degli avversari: il 46% dei gol subiti (in tutto 39, terza miglior difesa insieme con il Napoli dietro solo a Juventus e Roma) sono arrivati nei quarti d’ora finali. Ora il contrario. Mazzarri ha lavorato sul mantenimento e sulla costanza d’attenzione fino alla fine. Forse il pulsante dovrebbe però scattare sull’accensione prima di prendere lo schiaffo. Perché quest’anno va così. Squadra giovane, di conseguenza in pochi hanno vinto negli anni e in pochi sono abituati a gestire ogni situazione. Tutti punti da scrivere in neretto sul foglio. Però è anche vero che l’esperienza, poco alla volta, deve formare il calciatore. Niente ribaltoni Dalla maturazione arriva anche la capacità di reazione. Nel campionato in corso tre volte l’Inter è andata in svantaggio in campionato e mai è riuscita a ribaltare l’andamento delle cose. Solo a Palermo è riuscita a portare via almeno un punto, altrimenti con Cagliari e Fiorentina lo svantaggio è rimasto tale anche al novantesimo. Di contro è anche vero che una volta in vantaggio l’Inter non si è fatta ancora rimontare: contro Sassuolo e Atalanta ha portato via sei punti. Il problema di recuperare il terreno perduto si era manifestato anche l’anno passato. Costretti 15 volte (su 38 partite) a rimontare, il gruppo di Mazzarri per il 53% delle volte ha finito per perdere. Insomma, una condizione che pare congenita ma che per un top club deve per forza essere corretta. WM quando va in vantaggio vince sempre, ma non ha ribaltato nessuna gara Walter Mazzarri, 53 anni, alla seconda stagione sulla panchina interista AP MATTEO BREGA I numeri illuminano, evidenziano, sottolineano. E lo fanno per espletare la loro funzione: quella di accendere una spia. Ciò che i numeri non fanno, soprattutto nel calcio dove la statistica è difficilmente una scienza esatta, è trovare la soluzione. Spetta alle risorse umane, e all’Inter in primis a Walter Mazzarri e al suo staff. Perché la difesa che tanto aveva accecato per la sua affidabilità, ora preoccupa per i suoi rumori incontrovertibili. Primi tempi negativi I dati basilari (arricchiti da quelli della Opta) sono il punto di parten- za, la loro natura il nocciolo della questione che il tecnico nerazzurro sta analizzando. L’Inter (in campionato) ha preso 7 gol su 8 nel primo tempo (88%) concentrati per il 38% nel primo quarto d’ora di gioco. Il risvolto mentale qual è? L’approccio alla partita certamente non ha seguito l’iter adeguato. La coperta di Linus, definita dallo stesso personaggio dei fumetti «coperta di sicurezza», era l’armatura morbida per difendersi dal Mondo. La coperta di Mazzarri invece appare decisamente corta. Perché da un anno con l’altro i problemi si sono spostati soltanto sulla linea temporale. Nella scorsa stagione (sempre in campionato) i fina- 4 I NUMERI 8 le reti subite dall’Inter nelle ultime cinque gare ufficiali: 1 dal Palermo, 4 dal Cagliari e 3 dalla Fiorentina. Nelle precedenti cinque partite la porta nerazzurra era invece rimasta inviolata 6 i punti di ritardo dell’Inter rispetto allo scorso campionato, quando dopo sei turni aveva messo insieme 4 vittorie e 2 pareggi, per poi perdere in casa con la Roma alla settima giornata. Ma 6 sono anche i punti di ritardo sul terzo posto, attualmente occupato dalla Sampdoria Mateo Kovacic, 20 anni FOTOPRESS 3 1 Franco Vazquez approfitta dell’incertezza di Nemanja Vidic e segna il gol del Palermo al 3’ p.t.; 2 Albin Ekdal travolge l’Inter al Meazza: per lo svedese del Cagliari 3 gol in 15’ nel primo tempo. I sardi ne fanno 4 nella prima frazione; 3 La sassata di Babacar a Firenze: l’Inter ha subito 2 gol nel primo tempo LAPRESSE/RAMELLA Nemici in casa Un ultimo dato dei gol subiti che va tenuto in considerazione suggerirebbe una valutazione più ampia infine. Quest’anno degli 8 gol subiti, 6 sono nati dall’interno dell’area e solo due (i capolavori fiorentini) da lontano. Siamo al 75% del totale, percentuale vicina a quella complessiva dello scorso anno quando si finì con il 72%. Un dato che va letto nel suo complesso perché la fase difensiva non si limita ai tre centrali, ma si allarga al centrocampo. Forse l’Inter si fa schiacciare troppo, forse si porta in casa gli avversari, forse il filtro funziona a intermittenza. Forse sono solo numeri... © RIPRODUZIONE RISERVATA QUI APPIANO Kovacic ok per domenica Ma si ferma D’Ambrosio DAL NOSTRO INVIATO LUCA TAIDELLI @LucaTaidelli APPIANO GENTILE (Como) Il tempo di un sospiro di sollievo per Kovacic e Walter Mazzarri è andato in apprensione per D’Ambrosio. L’esterno napoletano durante la partitella che ha chiuso l’allenamento di ieri infatti si è procurato una sospetta distorsione al ginocchio destro. Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe un problema al legamento collaterale, che però non interesserebbe il crociato. Oggi se ne saprà di più, visto che D’Ambrosio farà una risonanza, ma la sua presenza contro il Napoli è a forte rischio. Problema acuito dal fatto che nemmeno Jonathan sta bene (infiammazione del gemello) e che gli unici esterni abili e arruolabili (Nagatomo e Dodò) rientreranno a Milano soltanto oggi, reduci dall’amichevole di Singapore in cui il Brasile ha battuto 4-0 il Giappone. La buona notizia è che nè i due esterni nè Juan Jesus sono scesi in campo. Nazionali ok Ma la vera lieta novella riguarda appunto Kovacic. Il 20enne ex dinamo Zagabria lunedì sera aveva lasciato il campo zoppicante al 24’ di Croazia-Azerbaigian per un problema all’adduttore sinistro. Ma ieri lo staff medico interista ha diagnosticato un semplice affaticamento, poi confermato dall’ecografia sv svolta nel pomeriggio. Kovacic og potrebbe saltare per precauoggi zio la doppia seduta e fare tezione ra (al pari dello stirato Osvalrapie do, che farà un nuovo esame a fine settimana, sperando che possa accorciare i tempi di recupero), ma domenica sarà regolarmente al suo posto. Stesso discorso per Andrea R Ranocchia, attorno al quale si er creato un mini caso rientrato era gi nella notte di lunedì, quando già il c.t. Conte aveva spiegato di n non averlo schierato contro M Malta per scelta tecnica. Il capita - che ieri si è allenato regotano lar larmente con i compagni - contro il Napoli riprenderà il suo posto in difesa con Vidic e Juan Jesus. Es Esterni come detto obbligati, poi sp spazio a Medel (in campo ieri no in Cile-Bolivia), Kovacic e notte un tra Hernanes, M’Vila e Guauno rin Davanti ci sono solo Icardi e rin. Pa Palacio. © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI AVVERSARI ANCORA A SECCO IN CAMPIONATO, PER LA RIMONTA IN CLASSIFICA SERVONO I SUOI GOL L’ALTRA PUNTA Sorridi Napoli: è un Higuain dell’altro mondo Callejon ottimista: «Crediamo ancora allo scudetto» Doppietta dell’attaccante nell’amichevole dell’Argentina a Hong Kong: Benitez gongola NAPOLI (g.m.) Tre gol e un assist nelle ultime tre partite di campionato, capocannoniere azzurro in stagione con quattro gol all’attivo: Josè Callejon è il pericolo numero uno dal quale dovrà guardarsi l’Inter. Si presenterà al Meazza al top della forma e deciso a bissare la rete realizzata lo scorso anno a Napoli nel primo faccia a faccia tra Benitez e Mazzarri: «Le cose stanno andando per il verso giusto - ha detto a “Onda Cero” -. Possiamo ancora credere nella rincorsa al primo posto. Juve e Roma hanno un’ottima rosa, ma c’è tanto tempo a nostra disposizione». MIMMO MALFITANO NAPOLI È arrivato fin laggiù per mettere in chiaro le cose. Semmai ci fossero stati dubbi sulle sue capacità sottorete, Gonzalo Higuain s’è riabilitato rifilando una doppietta alla rappresentativa di Hong Kong nell’amichevole disputata dall’Argentina contro l’ex colonia britannica. S’è trattato di un allenamento, in pratica, considerato il modesto valore dei giocatori avversari, ma che è servito al cittì, Martino, per ritrovare il sorriso dopo la sconfitta rimediata col Brasile, quattro giorni prima a Pechino. Lontano da Napoli, dunque, è il solito Pipita, pronto a capientalizzare tutte le opportunità che gli si preseniotano. Finora, ha già realizzato 5 reti in stagione: alle due di ieri, vanno aggiunte anche lee 3 nasegnate in Europa a Athletic Bilbao (preliminalari Champions), Sparta Praga e Slovan Bratislagni va (Europa League). E’ in campionato, in ogni va. modo, che l’attaccante argentino non si ritrova. aa Dopo sei giornate di campionato è ancora mequota zero, roba che non era accaduta nemmeno lo scorso anno, nella sua prima stagione naa3 poletana: nello stesso periodo era già a quota nti marcature e il Napoli aveva sommato 16 punti oi in classifica (5 vittorie e un pareggio), contro 10 attuali. Gol pesanti Se li aspetta, Rafa Benitez, domemenica sera, a San Siro, per battere l’Inter. Il moomento è particolare e c’è bisogno di un risultaato positivo per continuare la risalita. Le notiizie che arrivano da Milano sono confortantii Gaitan e Higuain GETTY per il Napoli: agli infortuni di Osvaldo e Ranocchia, s’è s aggiunto pure quello di D’Ambrosio. Insomma, l’opportunità potrebbe essere inteInsomm ressante per tentare il colpo grosso lontano dal ressan San Paolo... Pa A Hong Kong, Higuain è apparso in ripresa ripresa, s’è mosso in scioltezza e ha trovato due reti. Un carico mentale molto prezioso, che l’attaccan taccante si porterà indietro nel suo viaggio di ritorno ritorno, e che proverà a incrementare nella sfida con i nerazzurri. Napoli dipende molto dalle sue prodezze, gli schemi e il gioco di Benitez non possono po prescindere dalla sua presenza. Non è casuale, infatti, se l’inizio di stagione sia poco convincente. Finora, l’attaccante arstato p gentino del Napoli s’è distinto maggiormente gentin in fase di appoggio, liberando i compagni al gol o alla conclusione. Ma le sue reti sono imprescindibili, servono come l’aria per ridare respiscindib ro a u un progetto che per buona parte s’è già svuotato. s © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SERIE A L’INTERVISTA La rivoluzione di Giulini Cagliari luna park: «Zeman+stadio» Il presidente più giovane in A: «Saremo la nazionale della Sardegna, con il fortino Sant’Elia» Gli attaccanti rossoblù non paiono implacabili sotto rete. «Se vogliamo trovare una pecca è proprio questa. Ma ho fiducia, il lavoro di Zeman darà presto i suoi frutti anche sotto questo aspetto. In primavera ci divertiremo. L’Ibarbo di San Siro era incontenibile, se gli riesce più spesso...». Adesso a Cagliari arriva la Samp, la sorpresa del campionato. «Do atto a Mihajlovic del suo eccellente lavoro. La Samp non ha valori superiori ai nostri, ma il serbo è un grandissimo motivatore ed è sempre di parola: un aspetto che i calciatori apprezzano molto». Lo ha conosciuto ai tempi dell’Inter. «Certo. E lo stimavo già da allora. Non a caso per il dopo-Mourinho mi permisi di consigliare lui o Simeone a Massimo Moratti. Poi arrivò Benitez. Attenzione, però, io Zeman non lo cambierei con nessuno». bre, per la gara con il Milan. Dal giorno dopo ci occuperemo del prossimo passo». Qual è il futuro dello stadio? «Intanto abbiamo raggiunto l’intesa per restare al Sant’Elia per altri tre anni. E non era un risultato scontato… Il nuovo stadio? E’ uno dei cardini del nostro progetto. Prima voglio vedere se ci saranno imprenditori interessati a questa nuova sfida». Intanto si gode Ibarbo. «Il colombiano è un talento da grande club. In estate abbiamo rifiutato 12 milioni, anche perché avevamo appena dovuto rinunciare ad Astori. Ora con Zeman può fare ancora meglio. Peccato abbia perso Nainggolan. Ce lo stiamo godendo ancora con la maglia della Roma. E comunque abbiamo ancora la comproprietà del suo cartellino». Sta trattando con la Roma? «Magari Radja farà gol anche in Champions League: vediamo. Parleremo con la Roma. Magari spunta qualcun altro». A proposito: come va con il boemo? Tommaso Giulini, 37 anni, presidente del Cagliari, nella sede della Gazzetta dello Sport, sotto la celebre foto di Riva e Rivera al Mondiale messicano del 1970 BOZZANI DI CARLO LAUDISA E FRANCESCO VELLUZZI MILANO Quattro mesi sono passati in fretta. Dalla maratona di giugno con Massimo Cellino, al colpo Zeman: ora Tommaso Giulini si gode il suo Cagliari con l’entusiasmo del giovane manager con mille progetti. A soli 37 anni è il presidente più verde della Serie A, una sfida che lo elettrizza. Come la scommessa di dare un futuro alla Sardegna: non solo nel calcio. Il suo debutto in Gazzetta arriva dopo sei giornate di campionato. Il bilancio è fatalmente in chiaroscuro dopo quattro trasferte condite dalla clamorosa vittoria a San Siro con l’Inter e due sconfitte casalinghe contro il Torino e l’Atalanta. «In sincerità non mi aspettavo questi stop, come a Verona. Abbiamo affrontato squadre al nostro livello. Ci mancano dei punti, ma sono soddisfatto. Non a caso Arrigo Sacchi ha giudicato il primo tempo di Verona-Cagliari come il più bello visto sinora in questo torneo». NEL SEGNO DI CANNAVÒ Il club rossoblù finanzierà una scuola del tifo Il Cagliari Calcio aderisce al progetto «Io tifo Positivo-Nel segno di Candido». Seguendo la strada della Fondazione Cannavò il club sardo collabora con la Comunità Nuova Onlus e la neonata Fondazione Carlo Enrico Giulini. Previsto lo sviluppo di una piccola scuola del tifo. Il Cagliari così sensibilizza i giovani tifosi, affinché la giornata allo stadio Sant’Elia rappresenti un momento di festa, divertimento e aggregazione. «Il rapporto con un allenatore è sempre teso a far conciliare le sue esigenze con quelle del club. Lui non è di molte parole, lo sapete. Un po’ pesa anche la differenza d’età, ma abbiano cominciato a giocare a golf insieme e ciò ci sta aiutando molto a dialogare». « Mihajlovic è un grande motivatore. Lo avevo consigliato a Moratti per il dopo Mou. Ma noi siamo al livello della Sampdoria Il suo progetto è «verde». «Il nostro vivaio è già ricco di talenti. Mi fa piacere, ad esempio, che Piredda a Terni sia già diventato imporSto imparando a conoscere tante. Ma occhio anche Zeman giocando a golf. a Barella, un talento di Presto vedremo i frutti del cui sentirete parlare. suo lavoro: più gol da Ibarbo Per lui garantisce Gianfranco Matteoli, una Com’è il bilancio? per il salto di qualità bandiera per tutti i sar«La squadra ha già TOMMASO GIULINI di, che in questi anni ha fatto delle buone gare. PRESIDENTE DEL CAGLIARI plasmato lui e tanti alL’unico dispiacere viene tri. E in attacco puntiadalle sconfitte al Sant’Elia che, in prospettiva, deve diventare un forti- mo molto su Caio Rangel». no: come per il Bastia o per l’Athletic Bilbao». « Perché ha scelto di entrare nel calcio? «Da bambino frequentavo la Sardegna in vacanza, poi per lavoro. È il mio modo per essere vicino a una terra che vive un momento difficile. Anche la mia azienda, la Fluorsid, è in una fase di consolidamento dopo anni di investimenti. Serve una scossa in tutto, anche nel calcio. La mia ambizione è che il Cagliari diventi la nazionale di una regione che deve farsi conoscere nel mondo non solo per le sue bellezze naturali». Avete raccolto solo quattromila abbonamenti. «Non so spiegarmi il perché. Preferisco rinviare il giudizio di un anno. Intanto ci stiamo dando da fare per portare la capienza a 16.000 spettatori. L’obiettivo è di completare i lavori entro il 29 otto- Nel suo staff di manager ci sono tanti ex calciatori come lei. 4 NUMERO 1 DEI SARDI DA GIUGNO S Laureato alla Bocconi Tommaso Giulini, 37 anni, milanese, è presidente del Cagliari dal giugno scorso, dopo 22 anni di gestione Cellino. Dal 2005 il patron rossoblù è in prima linea nella Fluorsid Group, l’azienda fondata nel 1969 dal padre, il conte Carlo Enrico Giulini. che punta sulla fluorite, divenuta essenziale per la produzione dell’alluminio Ex cda dell’Inter Laureato in economia alla Bocconi, dal 2006 al 2013 è stato membro del cda dell’Inter, dopo che da ragazzo aveva fatto la trafila nel vivaio del Milan (fino ai Giovanissimi) giocando come portiere «Io e i miei collaboratori abbiamo un passato calcistico, ma il mio apporto vale solo per motivare il gruppo. Il nostro approccio è umile, abbiamo solo da imparare dai professionisti». Che rapporto ha con Moratti? «Ci ha accomunato la passione per l’Inter. Spero solo che con il tempo si affezioni anche lui al Cagliari: del resto anche lui è legato a questa terra». Cosa ha appreso negli anni all’Inter? «Massimo Moratti ha passione e un rapporto speciale con l’ambiente. Io spero di essere più razionale». RIPRODUZIONE RISERVATA CALCIO E POLITICA Renzi taglia l’Irap? Per i club un risparmio da 40 milioni Se passasse la manovra del governo calerebbe la pressione fiscale sulle società MARCO IARIA @marcoiaria1 Dai timori di una stangata alle avvisaglie di uno sconto. Pare che il premier Matteo Renzi si diverta a giocare con gli umori delle società di calcio. Prima le minaccia chiedendo loro di pagare gli stra- ordinari delle forze dell’ordine (25 milioni) e incassando, alla fine, un prelievo soft da 6 milioni circa; poi le manda in solluchero con una misura che, in realtà, investe tutti i settori: il taglio da 6,5 miliardi dell’Irap, a partire dal 2015, per rilanciare l’economia. Come? Eliminando il costo del lavoro dalla base imponibile. Finora gli stipendi non potevano essere dedotti, in futuro sì e questo cambia tantissimo per i club calcistici. Negli ultimi anni le società di Serie A, B e Lega Pro hanno versato in media per l’Irap 40 milioni di euro a stagione. Se la promessa di Renzi si materializzerà, il ri- sparmio potrebbe essere attorno all’80%, quindi di circa 30 milioni. L’Irap poggia su tre voci: l’utile di bilancio, il costo del lavoro e gli oneri finanziari. La loro somma algebrica dà la base imponibile su cui applicare l’aliquota del 3,9%. Effetti Se considerassimo Serie A, B e Lega Pro come un’unica azienda, avremmo la seguente situazione: altro che profitti ma perdite aggregate di circa mezzo miliardo, che compenserebbero in parte gli 1,4 miliardi di costo del lavoro e i 100 milioni di oneri finanziari, per una base imponibile di un miliardo e un’Irap, ap- punto, di circa 40 milioni. Questo è lo scenario, ma ai fini del calcolo bisogna valutare caso per caso. Nel calcio le società che producono utili sono in netta minoranza ma ci sono. E quelle continueranno a pagare l’Irap, anche se molto meno che in passato. La grande maggioranza dei club è destinata a non pagarlo. Prendiamo il caso della Juve, il cui presidente Andrea Agnelli si è lamentato proprio per l’iniquità dell’Irap: ha chiuso il bilancio 2013-14 in perdita di 6,7 milioni per effetto dei 7,2 di Irap, calcolata sui 184 milioni di costo del lavoro e i 12 di oneri finanziari, al netto del deficit. Con il nuovo regime i bianconeri avrebbero dovuto versare solo 200mila euro. Spiega Ezio Maria Simonelli, presidente del collegio dei revisori della Lega: «Il taglio dell’Irap consentirà di rendere più competitive le imprese ad alta intensità di lavoro, come quelle calcistiche. A fronte di una piccola rinuncia, anche lo Stato ne beneficerà perché potrà crescere il valore produttivo su cui si calcolano le tasse. E il calcio già dà tanto all’Erario: un miliardo tra imposte dirette e contributi, addirittura 2,7 miliardi considerando tutto l’indotto». Matteo Renzi, 39 anni ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 LA STORIA 4 Albertini in bici LA CARRIERA Demetrio Albertini è nato il 23-8-71 a Besana in Brianza. S Calciatore Nel Milan ha vinto tutto tra cui 5 scudetti e 2 Champions. Pure una Liga col Barcellona. S Dirigente Vicepresidente Figc per 7 anni, in estate ha perso le elezioni. fino a Santiago «Mi disintossico da questo calcio» Dall’estate calda Figc al pellegrinaggio: «È il momento giusto: via il superfluo, più comodità hai più peso devi portare» MARCO IARIA @marcoiaria1 Ci pensava da un po’ di anni ma farlo ora, dopo un’estate caldissima e per certi versi irripetibile, diventa speciale. Demetrio Albertini è pronto al pellegrinaggio verso Santiago de Compostela: ieri ha raggiunto a Forte dei Marmi il suo compagno di viaggio, l’amico Roberto, oggi lo spostamento in Francia e domani la partenza vera e propria, da Saint Jean Pied de Port. La prima tappa di 26 chilometri a piedi, fino a Roncisvalle, poi tutto il resto in bicicletta per un totale di 800 km in 11 giorni. Una fatica pazzesca. Perché in bici? Battuta pronta: «Così un giorno diranno che sono un ciclista e non un calciatore». E l’ex campione del Milan potrà togliersi, forse, quella fastidiosa etichetta che nei giorni infuocati della campagna elettorale gli hanno appicciato addosso in nome dello slogan «mai un sindacalista alla guida della Federcalcio». L’estate calda La mente corre subito lì, ai giorni a cavallo tra giugno e agosto, alle dimissioni da vicepresidente federale in polemica con l’immobilismo di un sistema prigioniero dei veti, al fallimento della spedizione azzurra in Brasile che ha aperto la crisi di governo e portato alle elezioni, alla vittoria annunciata di Tavecchio, alla discesa in campo tra dubbi e ostilità di Albertini, alla frase su Optì Poba che ha indignato tutti ma non la maggioranza, sovrana, del football tricolore. Albertini, si sa, è un uomo reli- dopo le elezioni di fare il pellegrinaggio, lo progettavo da anni con mio fratello Alessio (responsabile dell’ufficio sport della Diocesi di Milano, ndr). Non vedo l’ora di poter staccare dalla quotidianità. Certo, questo mi servirà anche per disintossicarmi dalle polemiche calcistiche». FARÀ IL CAMMINO “FRANCESE” 4 IL NUMERO 800 i chilometri del percorso che Albertini, assieme a un amico, effettuerà da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela: 26 km a piedi e 774 in bicicletta per un totale di 11 giorni. Santiago de Compostela Saint Jean Pied de Port La Croce di ferro Luogo simbolo del pellegrinaggio, nel punto più alto (1.500 metri) del percorso Roncisvalle 774 km in bicicletta 26 km a piedi SPAGNA PARTENZA Saint Jean Pied de Port Roncisvalle ARRIVO Santiago de Compostela Burgos Pamplona Leon GDS gioso, non è la prima volta che visita i luoghi di culto, l’ultima un paio di anni fa a Fatima con la famiglia. Ma questo pellegrinaggio mischia tante cose. Religione, spiritualità, voglia di misurare i propri limiti fisici, voglia di estraniarsi dalla routine, voglia di abbracciare nuove, vecchie culture. «Le motivazioni – spiega il testimonial di Expo 2015 – sono personali. Dal legame che ho con la Spagna, avendo giocato nell’Atletico Madrid e nel Barcellona, alla possibilità di fare un percorso interiore. Sono cose che vorresti fare almeno una volta nella tua vita ma tra un impegno e l’altro non ci riesci mai. Questo era il momento giusto, con il tempo e la tranquillità sufficienti». I fatti degli ultimi mesi non possono essere riposti comodamente in un cassetto. «Non mi è venuto in mente clic USANZA DAL MEDIOEVO A PIEDI ALLA TOMBA DI SAN GIACOMO Il cammino di Santiago de Compostela, nato nel Medioevo, è il pellegrinaggio dei cattolici – attraverso la Francia e la Spagna – per andare al santuario della città galiziana, dove c’è la tomba dell’apostolo San Giacomo il Maggiore. La lunghezza dipende dal punto di partenza e dal percorso scelto. I numeri (215.880 pellegrini lo scorso anno) indicano che Santiago è, con Lourdes e Fatima, una delle principali mete del turismo religioso. Logistica Lo spirito di Santiago si è respirato sin dai preparativi. Albertini ha avuto il suo daffare a preparare lo zaino. Cosa metto? Cosa non metto? «È bello perché devi impegnarti ad accantonare le cose superflue per quelle essenziali. Per tutti questi anni ero abituato a mettere in valigia giacche, cravatte, camicie. Stavolta sono tornato atleta: mi sono portato giusto l’equipaggiamento tecnico perché più comodità ti porti più peso hai sulle spalle. A cosa non rinuncio? Alla macchina fotografica e a un collegamento per sapere i risultati del campionato. E poi tengo con me un sassolino dei desideri…». Mente e corpo Le notti che trascorrerà negli ostelli, la varia umanità che incontrerà sul suo cammino, i paesaggi che ammirerà tra i Pirenei, gli altipiani da Burgos a Leon, la Croce di ferro a quota 1500 metri. Albertini è entusiasta ma qualche timore ce l’ha. «Mi sono allenato tanto ma fare 70 chilometri al giorno in bicicletta è una follia, non solo per lo sforzo fisico ma anche e soprattutto per il tanto tempo trascorso sul sellino». Undici giorni di ascetismo, poi il ritorno alla vita di sempre. Adesso Albertini è fuori dai quadri calcistici. Studia inglese 4 ore al giorno e si aggiorna per rientrare presto nel giro. In un club o nelle istituzioni, chissà. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT 14 MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 MONDO QUALIFICAZIONI EURO 2016 IL CAOS ARRIVA DAL CIELO S La bandiera portata dal drone rappresenta la Grande Albania e le figure di Qemali e Belini, padri dell’indipendenza albanese AP ilPrecedente I RISULTATI «Ivan il Terribile» e quella notte folle al Ferraris di Genova GRUPPO D Germania-Irlanda 1-1 Kroos (G) al 26’, O’Shea (I) al 49’ s.t. Gibilterra-Georgia 0-3 Gelashvili al 9’, Okriashvili al 19’ p.t.; Kanava al 24’ s.t. Polonia-Scozia 2-2 Maczynski (P) al 12’, Maloney (S) al 18’ p.t.; Naismith (S) al 12’, Milik (P) al 31’ s.t. GRUPPO E San Marino-Svizzera 0-4 Seferovic al 10’ e 24’, Dzemaili al 30’ p.t.; Shaqiri al 34’ s.t. GRUPPO F Far Oer-Ungheria 0-1 Szalai al 22’ p.t. Finlandia-Romania 0-2 Stancu al 9’ e al 39’ s.t. Grecia-I. del Nord 0-2 Ward al 28’ p.t.; Lafferty al 6’ s.t. GRUPPO I Danimarca-Portogallo 0-1 Ronaldo al 50’ s.t. Germania, che pari Ronaldo gol al 95’ Ivan «il Terribile» Bogdanov è una vecchia conoscenza del nostro calcio. Nell’ottobre 2010, in ItaliaSerbia (qualificazioni europee), fu protagonista dei disordini (lanci di fumogeni e oggetti di ogni tipo) che portarono alla sospensione della partita. Fuori dallo stadio ancora Bogdanov guidò gli scontri tra ultrà serbi e polizia AP C’è un drone pro Kosovo: mega rissa, stop alla gara Serbia-Albania è un inferno: Mitrovic abbatte il mezzo, forse pilotato dal fratello del premier ospite. E tra le botte si rivede pure Bogdanov GUGLIELMO LONGHI ANDREA LUCHETTA Finisce nel modo più stupido e surreale. Al 41’ un drone sorvola lo stadio del Partizan, e lascia svolazzare una bandiera della Grande Albania, quella che comprende anche il Kosovo. Stupore collettivo, finché il difensore serbo Mitrovic riesce ad afferrare il vessillo. Tempo di rigirarlo per le mani senza troppe cerimonie, e gli albanesi Xhaka e Lila gli si lanciano addosso. A sera inoltrata alcuni media serbi diffondono la notizia dell’arresto di Orfi Rama, fratello del premier albanese: sarebbe accusato di aver pilotato personalmente il drone da una chiesa vicino allo stadio. Fosse vero, la partita si trasformerebbe in un grosso caso diplomatico. Ivan il terribile Ai primi spintoni le panchine scattano in campo. Il dispositivo di sicurezza tiene, e almeno questa è una buona: possiamo solo immaginare cosa sa- rebbe successo se gli hooligan avessero guadagnato il campo in massa. Sul terreno irrompe Ivan Bogdanov, il capo ultrà che nel 2010 portò alla sospensione di Italia-Serbia: ed è qui che la vicenda si trasforma in un atto d’accusa senza precedenti sullo stato del calcio serbo. Com’è possibile che gli sia stato consentito di accedere alla tribune per un match del genere? Nel caos generale, un esaltato raggiunge il centravanti albanese, Bekim Balaj, e gli scaglia una sedia di plastica sulla schiena, prima di venire placcato da Lorik Cana, mentre dalle tribune piovono fumogeni. L’arbitro inglese Atkinson sospende l’incontro. Per quasi un’ora si attende la scelta definitiva, fino alla comunicazione del rinvio. Più volte i giocatori serbi si affacciano sul campo, circostanza che alimenta le voci su un rifiuto degli albanesi di riprendere a giocare in presenza del pubblico. FOLLIA A BELGRADO 1 2 3 1 La rissa tra giocatori di Serbia e Albania 2 Mitrovic ha appena strappato la bandiera, in campo scoppia il caos 3 Ivan Bogdanov discute con i giocatori della Serbia De Biasi sconvolto Difficile dirsi sorpresi. Serbia-Albania è un tuffo nelle ferite più profonde dei Balcani. Non è storia, è cronaca: la guerra del Kosovo - abitato in maggioranza da una popolazione di etnia albanese - è cosa del 1999; l’indipendenza di Pristina risale al 2008, e Belgrado la avversa ancora. L’ultima vittima solo 47 giorni fa: un doganiere serbo assassinato sul confine. La partita era fumo negli occhi per gli ultrà di Belgrado, legati a doppio filo all’estrema destra revanscista. Stupisce allora che l’Uefa non abbia tenuto i due Paesi in urne separate al momento del sorteggio, com’è costume per le sfide più delicate. Il divieto d’ingresso ai tifosi ospiti, stabilito dopo un lungo e incomprensibile tira e molla fra le due Federcalcio, ha contribuito a limitare i danni. A fine partita De Biasi, c.t. dell’Albania, è distrutto: «Mai vista una cosa del genere, non c’erano le condizioni di sicurezza. Inutile avere 4 mila poliziotti, se mancano le barriere di protezione. Abbiamo davvero rischiato il peggio. Prima dell’inizio ci hanno tirato addosso di tutto, anche i sassi, abbiamo segnalato la cosa al quarto uomo e al delegato Uefa per quello che poteva servire. Ho avuto davvero paura, sono entrati in campo un centinaio di tifosi e tre dei miei giocatori sono stati aggrediti. Le autorità hanno fatto bene a sospendere la partita, ma non avevano alternative. Ripeto, mai vissuto una situazione del genere». Tocca solo aggiungere che il bilancio è gioco forza provvisorio. L’incidente ha infiammato gli animi tanto in Serbia quanto in Kosovo e in Albania. Sarà una lunga notte. IL C.T. NEL MIRINO Russia: Capello è convocato dal ministro MOSCA Fabio Capello è nel mirino del ministro dello sport russo Vitaly Mutko che, dopo l’1-1 con la Moldavia nelle qualificazioni a Euro 2016, ha chiesto un incontro al c.t. per capire i motivi del deludente pareggio. «Alla fine questa squadra si qualificherà - ha detto Mutko - ma non sono soddisfatto del gioco. I tifosi non sono contenti e io, domenica, ho anche perso il Gran Premio di Sochi di Formula 1 per seguire la nazionale: lì c’erano 55mila persone in festa per il nostro pilota Kvyat. Ecco, vorrei che questo tipo di amore tornasse anche per il calcio». Capello, già contestato dopo l‘eliminazione dal Mondiale, è visto con sempre maggior diffidenza dai tifosi russi, soprattutto per il suo stipendio, stimato da Forbes in 11 milioni di dollari all’anno. Contro il c.t. si è schierato anche il leader dei nazionalisti Vladimir Zhirinovsky, che lo ha definito «ladro e fallito». Nonostante le richieste pubbliche di licenziamento, Mutko ha confermato che il contratto di Capello, in scadenza dopo il Mondiale russo del 2018, sarà rispettato. © RIPRODUZIONE RISERVATA le Classifiche GRUPPO A GRUPPO B Partite giocate Classifica Islanda Rep. Ceca Olanda Lettonia Kazakistan Turchia Pt 9 9 3 2 1 1 G 3 3 3 3 3 3 V 3 3 1 0 0 0 Le prossime partite: Olanda-Lettonia Rep. Ceca-Islanda Turchia-Kazakistan Kazakistan-Islanda Rep.Ceca-Lettonia Olanda-Turchia Kazakistan-Turchia Islanda-Rep. Ceca Lettonia-Olanda Rep. Ceca-Kazakistan Olanda-Islanda Turchia-Lettonia 0-0 2-1 3-0 0-3 3-1 1-2 2-4 2-0 1-1 N 0 0 0 2 1 1 P 0 0 2 1 2 2 Gf 8 8 4 1 3 2 Gs 0 4 5 4 7 6 16/11/14 16/11/14 16/11/14 28/3/15 28/3/15 28/3/15 12/6/15 12/6/15 12/6/15 3/9/15 3/9/15 3/9/15 Andorra-Galles Bosnia-Cipro Israele-Belgio Belgio-Andorra Cipro-Israele Galles-Bosnia Andorra-Israele Bosnia-Belgio Galles-Cipro Classifica Galles Israele Belgio Cipro Bosnia Andorra Pt 7 6 4 3 2 0 V 2 2 1 1 0 0 Le prossime partite: Belgio-Galles Cipro-Andorra Israele-Bosnia Andorra-Bosnia Belgio-Cipro Israele-Galles Andorra-Cipro Bosnia-Israele Galles-Belgio Belgio-Bosnia Cipro-Galles Israele-Andorra N 1 0 1 0 2 0 P 0 0 0 2 1 3 Gf 4 6 7 4 2 2 Gs 2 2 1 5 3 12 16/11/14 16/11/14 16/11/14 28/3/15 28/3/15 28/3/15 12/6/15 12/6/15 12/6/15 3/9/15 3/9/15 3/9/15 Lussemburgo-Bielorussia Spagna-Macedonia Ucraina-Slovacchia Bielorussia-Ucraina Macedonia-Lussemburgo Slovacchia-Spagna Ucraina-Macedonia Bielorussia-Slovacchia Lussemburgo-Spagna Classifica Slovacchia Spagna Ucraina Macedonia Lussemburgo Bielorussia Pt 9 6 6 3 1 1 G 3 3 3 3 3 3 GRUPPO E Partite giocate Partite giocate 1-2 1-2 (rinv. 31/3/15) 6-0 1-2 0-0 1-4 1-1 2-1 G 3 2 2 3 3 3 GRUPPO D GRUPPO C Partite giocate Kazakistan-Lettonia Rep. Ceca-Olanda Islanda-Turchia Lettonia-Islanda Olanda-Kazakistan Turchia-Rep. Ceca Kazakistan-Rep. Ceca Islanda-Olanda Lettonia-Turchia V 3 2 2 1 0 0 N 0 0 0 0 1 1 Le prossime partite: Lussemburgo-Ucraina Macedonia-Slovacchia Spagna-Bielorussia Macedonia-Bielorussia Slovacchia-Lussemburgo Spagna-Ucraina Ucraina-Lussemburgo Bielorussia-Spagna Slovacchia-Macedonia Lussemburgo-Macedonia Ucraina-Bielorussia Spagna-Slovacchia 1-1 5-1 0-1 0-2 3-2 2-1 1-0 1-3 0-4 P 0 1 1 2 2 2 Gf 6 10 3 4 3 2 Gs 2 3 1 8 8 6 15/11/14 15/11/14 15/11/14 27/3/15 27/3/15 27/3/15 14/6/15 14/6/15 14/6/15 5/9/15 5/9/15 5/9/15 Partite giocate Georgia-Irlanda Germania-Scozia Gibilterra-Polonia Irlanda-Gibilterra Scozia-Georgia Polonia-Germania Gibilterra-Georgia Polonia-Scozia Germania-Irlanda Classifica Polonia Irlanda Scozia Germania Georgia Gibilterra Pt 7 7 4 4 3 0 G 3 3 3 3 3 3 1-2 2-1 0-7 7-0 1-0 2-0 0-3 2-2 1-1 V 2 2 1 1 1 0 Le prossime partite: Georgia-Polonia Germania-Gibilterra Scozia-Irlanda Georgia-Germania Scozia-Gibilterra Irlanda-Polonia Polonia-Georgia Irlanda-Scozia Gibilterra-Germania Georgia-Scozia Germania-Polonia Gibilterra-Irlanda N 1 1 1 1 0 0 P 0 0 1 1 2 3 Gf 11 10 4 3 4 0 Gs 2 2 4 4 3 17 14/11/14 14/11/14 14/11/14 29/3/15 29/3/15 29/3/15 13/6/15 13/6/15 13/6/15 4/9/15 4/9/15 4/9/15 Estonia-Slovenia San Marino-Lituania Svizzera-Inghilterra Inghilterra-San Marino Lituania-Estonia Slovenia-Svizzera Estonia-Inghilterra Lituania-Slovenia San Marino-Svizzera Classifica Inghilterra Slovenia Lituania Svizzera Estonia San Marino Pt 9 6 6 3 3 0 G 3 3 3 3 3 3 V 3 2 2 1 1 0 Le prossime partite: Svizzera-Lituania Inghilterra-Slovenia San Marino-Estonia Inghilterra-Lituania Slovenia-San Marino Svizzera-Estonia Estonia-San Marino Slovenia-Inghilterra Lituania-Svizzera Estonia-Lituania San Marino-Inghilterra Svizzera-Slovenia 1-0 0-2 0-2 5-0 1-0 1-0 0-1 0-2 0-4 N 0 0 0 0 0 0 P 0 1 1 2 2 3 Gf 8 3 3 4 1 0 Gs 0 1 2 3 2 11 14/11/14 15/11/14 15/11/14 27/3/15 27/3/15 27/3/15 14/6/15 14/6/15 14/6/15 5/9/15 5/9/15 5/9/15 GRUPPO F GRUPPO G Partite giocate Partite giocate Ungheria-Irlanda del Nord 1-2 Isole Far Oer-Finlandia 1-3 Grecia-Romania 0-1 Romania-Ungheria 1-1 Finalndia-Grecia 1-1 Irlanda del Nord-Isole Far Oer 2-0 Isole Far Oer-Ungheria 0-1 Finlandia-Romania 0-2 Grecia-Irlanda del Nord 0-2 Russia-Liechtenstein Austria-Svezia Montenegro-Moldavia Liechtenstein-Montenegro Moldavia-Austria Svezia-Russia Austria-Montenegro Russia-Moldavia Svezia-Liechtenstein Classifica Irlanda del Nord Romania Finlandia Ungheria Grecia Far Oer Classifica Austria Russia Svezia Montenegro Moldavia Liechtenstein Pt 9 7 4 4 1 0 G 3 3 3 3 3 3 V 3 2 1 1 0 0 N 0 1 1 1 1 0 P 0 0 1 1 2 3 Gf 6 4 4 3 1 1 Gs 1 1 4 3 4 6 Le prossime partite: Grecia-Far Oer 14/11/14 Ungheria-Finlandia 14/11/14 Romania-Irlanda del Nord 14/11/14 Irlanda del Nord-Finlandia 29/3/15 Romania-Far Oer 29/3/15 Ungheria-Grecia 29/3/15 Finlandia-Ungheria 13/6/15 Far Oer-Grecia 13/6/15 Irlanda del Nord-Romania 13/6/15 Far Oer-Irlanda del Nord 4/9/15 Grecia-Finlandia 4/9/15 Ungheria-Romania 4/9/15 Pt 7 5 5 4 1 1 G 3 3 3 3 3 3 GRUPPO I Partite giocate V 1 1 1 1 0 0 N 2 2 2 1 1 1 P 0 0 0 1 2 2 4-0 1-1 2-0 0-0 1-2 1-1 1-0 1-1 2-0 Gf 4 6 4 2 2 0 Gs 2 2 2 1 5 6 Le prossime partite: Austria-Russia 15/11/14 Moldavia- Liechtenstein 15/11/14 Montenegro-Svezia 15/11/14 Liechtenstein-Austria 27/3/15 Moldavia-Svezia 27/3/15 Montenegro-Russia 27/3/15 Liechtenstein-Moldavia 14/6/15 Russiua-Austria 14/6/15 Svezia-Montenegro 14/6/15 Russia-Svezia 5/9/15 Austria-Moldavia 5/9/15 Montenegro-Liechtenstein 5/9/15 Danimarca-Armenia Portogallo-Albania Armenia-Serbia Albania-Danimarca Danimarca-Portogallo Serbia-Albania riposa Armenia Classifica Albania Danimarca Portogallo Serbia Armenia Pt 4 4 3 1 1 G 2 3 2 1 2 V 1 1 1 0 0 Le prossime partite: Portogallo-Armenia Serbia-Danimarca Riposa Albania Albania-Armenia Portogallo-Serbia Riposa Danimarca Armenia-Portogallo Danimarca-Serbia Riposa Albania Danimarca-Albania Serbia-Armenia Riposa Portogallo 2-1 0-1 1-1 1-1 0-1 sospesa N 1 1 0 1 1 P 0 1 1 0 1 Gf 2 3 1 1 2 Gs 1 3 1 1 3 14/11/14 14/11/14 29/3/15 29/3/15 13/6/15 13/6/15 4/9/15 4/9/15 MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 MONDO Neymar fa poker È già a 40 reti Ora assalto a Pelé L’asso del Brasile segna 4 gol al Giappone «Penso ad aiutare la Seleçao, non ai record» MAURICIO CANNONE RIO DE JANEIRO «Neymar, Neymar, Neymar, Neymar», dice una canzone in omaggio al fuoriclasse. Quattro volte Neymar, o meglio, 40. Con il poker rifilato dal gioiello del Barcellona nel 4-0 del Brasile sul Giappone nell’amichevole di Singapore, l’attaccante raggiunge quota 40 reti nelle sue 58 presenze alla Seleção, fin dal debutto nel 2010. Nella storia della squadra verdeoro, ha appena scavalcato Bebeto (39) e davanti a lui ci sono solo Pelé (77), Ronaldo (62), Romário (55) e Zico (52), tutti ex giocatori. Neymar è tra i top cinque cannonieri di sempre del Brasile. E soltanto Evaristo de Macedo segnò più gol in una sola partita della nazionale A: cinque nel 9-0 contro la Colombia il 23 marzo 1957 nel Sudamericano in Perù. Caccia a Pelé Il cannoniere del Brasile attuale viaggia a una media da capogiro: 0,689 L’esultanza di Neymar, 22 anni, dopo il suo quarto gol REUTERS gol per partita. A soli 22 anni, non sarebbe impossibile che Neymar superasse le 77 reti di Pelé come miglior marcatore assoluto della Seleção. «Non penso proprio di battere il record di Pelé, il mio obiettivo è aiutare la nazionale brasiliana, con gol o assist ai miei compa- 197 Gol in carriera I gol realizzati da Neymar con Santos e Barcellona (157) e Nazionale brasiliana (40) gni. Non so quale sia il mio limite. È una felicità immensa. Mi è venuta la pelle d’oca. Nemmeno nei miei migliori sogni mi immaginavo una cosa del genere. Ho sempre detto che scendo in campo come se stessi giocando con i miei amici. I gol? L’importante è giocare bene». Il fuoriclasse non nasconde l’ammirazione particolare per un altro dei top cannonieri del Brasile: «Romário. A causa sua giocavo con la numero 11 al Santos e indosso questo numero al Barcellona», dice il goleador che in nazionale usa la maglia 10 come Pelé. Raffreddore E pensare che Neymar è sceso in campo contro il Giappone in condizioni fisiche non troppo ideali. Lo spiega il commissario tecnico del Brasile, Dunga: zDopo la partita di sabato in Cina contro l’Argentina, Neymar ha preso un raffredore, quindi l’abbiamo lasciato più libero nella partita col Giappone. Prima aveva l’incarico di marcare in mezzo oltre ad attaccare. Quando ho assunto la guida della nazionale avevo detto che avrei contribuito alla sua crescita». La partita Nel poker rifilato al Giappone, tutti i gol di Neymar sono su azione. Sblocca il risultato su magnifico lancio di Diego Tardelli (17’ p.t.), il 2-0 arriva al 2’ della ripresa, su assist dell’ex interista Coutinho, ora al Liverpool. Il 3-0 sulla respinta del portiere Kawashima dopo tiro di Coutinho e il l 4-0: su cross dell’ex milanista Kaká, attualmente al San Paolo, con un colpo di testa. Nel Giappone il milanista Honda entra all’intervallo ma non riesce a combinare molto mentre l’interista Nagatomo rimane in panchina. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 GLI ALTRI GOLEADOR Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé, 77 gol con il Brasile INGHILTERRA Balotelli: ogni settimana darà 1.200 euro per la figlia LONDRA Mario Balotelli ha accettato di contribuire alle spese per la figlia Pia con un versamento settimanale di mille sterline, poco più di 1.200 euro. Secondo il tabloid Mirror l’attaccante del Liverpool ha finalmente accettato di farsi carico, economicamente, della figlia avuta dalla showgirl Raffaella Fico. Settimana scorsa Balotelli aveva pubblicato sul suo profilo Istagram una foto in compagnia della figlia, commentando: «Non c’è niente di meglio». Lunedì pomeriggio Balotelli e la Fico sono stati avvistati insieme in un locale di Aversa: la conferma arriva dalle foto pubblicate sulla pagina ufficiale Facebook del locale e a questo punto il mistero s’infittisce e i fans della coppia parlano già di ritorno di fiamma. Taccuino Ronaldo Luís Nazário de Lima ha segnato 62 gol con il Brasile AMICHEVOLI La Francia vince in Armenia Ultime amichevoli prima della ripresa dei campionati: Armenia-Francia 0-3 (gol di Remy, Gignac e Griezmann), Macau-Singapore 2-2, Corea del SudCosta Rica 1-3, Cina-Paraguay 2-1, Qatar-Australia 1-0. Nella notte: Cile-Bolivia-Salvador-Ecuador, Stati Uniti-Honduras, Perù-Guatemala, Canada-Colombia. A SINGAPORE Romário de Souza Faria, ha segnato 55 gol con il Brasile Messi, autografo all’invasore Lionel Messi oltre a segnare due gol nel 7-0 dell’Argentina contro Hong Kong giocata a Singapore, si è reso protagonista di un simpatico episodio firmando la maglia di un invasore solitario, evidentemente suo fan. Arthur Antunes Coimbra, per tutti Zico, ha segnato 52 gol col Brasile STAR WARS REBELS, UNA NUOVA AVVENTURA NELLO SPAZIO Scopri le storie e i personaggi animati della nuovissima serie Tv Arriva in Italia l’attesissima serie TV Star Wars Rebels. L’appuntamento è fissato per il 2 novembre alle 9.15 su Disney XD. C ome in ogni missione ai confini dell’universo, tutto ha inizio con il classico conto alla rovescia. Accade anche per l’atteso Star Wars Rebels, la nuovissima serie Tv di animazione firmata Disney/LucasFilm che debutterà il 2 novembre alle 9.15 su Disney XD. Tante storie appassionanti ispirate alle gesta, le atmosfere e i personaggi della mitica epopea di Star Wars, che hanno incantato generazioni di spettatori, grandi e piccoli. La serie si colloca fra il III ed il IV episodio della saga Star Wars, in un arco temporale di vent’anni ancora mai esplorato dal grande schermo. È un periodo oscuro nella galassia: il malvagio Impero Galattico sta cercando di affermare il suo potere sui vari mondi, mettendo a dura prova la vita delle popolazioni, e nello stesso tempo è impegnato a dare la caccia all’ultimo cavaliere Jedi. Ma una ribellione sta nascendo contro il potere del Male. L’equipaggio della nave spaziale Ghost è composto da individui scelti, pronti a battersi coraggiosamente contro l’Impero. Questo gruppo stranamente assortito dovrà affrontare esseri malvagi, La locandina ufficiale avversari formidabili e lanciarsi in avventure mozzafiato: azioni eroiche che accenderanno la miccia della ribellione. La serie Tv Star Wars Rebels, che sarà tradotta in 133 lingue e distribuita in 163 Paesi di tutto il mondo, è stata creata dalla squadra della LucasFilm Animation. Del team fanno parte Dave Filoni, animatore, sceneggiatore e regista; Simon Kinberg, laureato alla Columbia Film School; e Greg Weisman, produttore esecutivo noto soprattutto per aver creato numerose serie animate, fra cui W.I.T.C.H., The Spectacular Spider-Man e Young Justice. STAR WARS REBELS DAL 2 NOVEMBRE Le premesse per un ALLE 9.15 nuovo irresistibile SU DISNEY XD successo ci sono tutte. Il pubblico WWW.DISNEYXD.IT e la critica hanno apprezzato con grande entusiasmo la proiezione in anteprima avvenuta al Comi-Con di San Diego lo scorso luglio, tanto che Gary Marsh, Presidente e Capo Creativo di Disney Channels Worldwide, ha già annunciato la produzione di una seconda stagione della serie d’animazione. L’avventura continua. I PERSONAGGI PRINCIPALI KANAN, il cowboy Jedi EZRA, il ladro Non tutti i guardiani della pace e della giustizia sono andati persi nella tragedia dell’Ordine 66. Ecco a voi Kanan, uno dei personaggi principali di Star Wars Rebels. Kanan è un manipolatore della Forza meno tradizionale di quello che i fan sono abituati a vedere. Ha infatti abbandonato il suo costume e Jedi ormai da tempo, sostituendolo con un’armatura ed una fondina, anche se il codino da samurai rivela le sue vere origini. Kanan è stato clandestino per anni, per sfuggire all’Impero, che se venisse a sapere della sua esistenza, lo ucciderebbe. Conserva sempre la sua spada laser, ma non la usa più per timore di tradire la sua identità e ha persino abbandonato gli usi e costumi dell’ordine Jedi. In Star Wars Rebels i fan vedranno nascere la Ribellione attraverso Ezra: un briccone di 14 anni che impara a combattere per uno scopo più grande. Cresciuto da solo nell’epoca dell’Impero, Ezra ha dovuto affidarsi al suo ingegno e alla sua intelligenza per andare avanti. Ma la sua vita difficile ha anche reso il suo mondo più piccolo, o, rendendolo diffidente verso tutti. All’inizio Ezra non è interessato alla libertà della galassia, ma cambierà atteggiamento quando incontrerà la sua nuova famiglia: l’equipaggio del Ghost. Conoscere persone altruiste che combattono per il bene, gli aprirà gli occhi. E non è tutto. C’è dell’altro in lui, molto più di quanto lui stesso non sappia. Ezra infatti è sensibile alla Forza e possiede misteriosi poteri di cui scoprirà la vera natura con l’aiuto di Kanan. 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SERIE B IL CLUB PIU’ TITOLATO APRE UNA NUOVA ERA Bologna, Usa e studia Gazzoni regala consigli La tentazione è Mancini Tacopina incontra l’ex presidente, Saputo vede l’allenatore Tante idee dopo le firme, ma oggi vanno versati sette milioni ANDREA TOSI BOLOGNA Sono le 00.20 di martedì 14 ottobre. In una sala riunioni di un albergo del centro di Bologna all’improvviso scoppia un applauso. Joe Tacopina al telefono ha appena ricevuto l’ok della firma di Albano Guaraldi che gli cede il club rossoblù. L’accordo arriva in differita, una procedura insolita, ma dovuta alle problematiche di una giornata infinita che sembrava non volesse definire il closing a favore del gruppo di investitori nordamericani guidato dall’avvocato di New York. La firma di Tacopina viene apposta quando i legali di Guaraldi, gli avvocati Grassani e Serafini, lo raggiungono col contratto in albergo. Così l’ex vice presidente della Roma può celebrare il suo successo, un capolavoro di tenacia per avere raggiunto l’obiettivo che inseguiva da sei anni dopo che nel 2008 fallì la scalata al Bologna di Cazzola, allora in serie A. Da sinistra Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna, con JoeTacopina. A destra Joey Saputo e Roberto Mancini REUTERS-EPA Scadenza Smaltita la stanchezza con una breve dormita, Tacopina è già sul pezzo. In testa ha tante idee, ma prima deve completare l’operazione, ovvero assicurare il versamento di sei milioni di euro più uno di bonus per i soci uscenti come prima tranche dell’aumento di capitale a suo tempo deliberato per 13 milioni. La scadenza è oggi, questo passaggio è decisivo: ci fossero degli intoppi, il contratto sarebbe nullo. Ma non si temono altri colpi di scena: con Tacopina, non dietro, agisce Joey Saputo, il magnate italo canadese dal portafoglio smisurato. Saputo sarà a Bologna domani per la presentazione alla stampa e alla città del nuovo management che annovera anche altri ricchi investitori come Anthony Rizza, ex calciatore, ora uomo d’affari di successo con grandi aperture bancarie. Tra gli italiani c’è Piergiorgio Bottai, uscito da Virtus basket per un ruolo operativo. Sempre domani Tacopina intende insediarsi a Casteldebole per essere immediatamente operativo, mentre oggi Guaraldi, convocando l’assemblea dei soci uscenti, sancirà la fine della vecchia gestione. Gazzoni e Mancini Le prossi- me saranno ancora 48 ore intense, intanto Tacopina si dedica a qualche incontro amicale per approfondire i suoi contatti in città. Il primo della lista è l’ex presidente Gazzoni. «Ha portato il Bologna dalla C all’Europa facendo ottime stagioni in A con grandi campioni. Da lui ho solo da imparare» dice l’avvocato. Intanto salgono i decibel dei tifosi che inneggiano alla svolta americana insieme ai sogni di una nuova grandeur. Tempo fa Saputo ha incontrato Roberto Mancini in un albergo di Firenze. Entrambi hanno sminuito il contenuto del meeting, ma le voci corrono e dicono che Saputo avrebbe offerto al Mancio la panchina con un contratto quinquennale. Mancini è legato a Bologna, qui ha esordito 16enne in A, qui ha casa e tanti amici. Il resto è tutto un programma di investimenti: Tacopina, Saputo e soci sono pronti a spendere 100 milioni per riqualificare il Dall’Ara e rinforzare la squadra in funzione Serie A. Prima però bisogna conquistare la promozione. E’ questa la prioritaria missione di Joe&Joey dopo il closing favorevole. STIPENDI NON PAGATI Penalizzazione «congelata» per un errore BOLOGNA (a.to) Il primo effetto dell’avvento di Joe Tacopina è il congelamento della penalizzazione nei confronti del Bologna che rimane a quota 14 punti in classifica. Infatti, la Sezione Disciplinare del Tribunale Federale ha rimandato la decisione sul -1 richiesto dalla Procura Federale contro il club rossoblù «per non avere documentato agli organi federali competenti l’avvenuto pagamento delle ritenute Irpef relative agli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2014, nei termini stabiliti dalla normativa federale». Con questa motivazione erano stati deferiti il presidente Guaraldi e la società per responsabilità diretta. La Disciplinare ha dichiarato «improcedibile» il deferimento e rimesso gli atti alla Procura federale. La causa è una violazione del diritto di difesa. La Procura dovrà perciò rinnovare la richiesta per procedere contro il Bologna e il suo presidente uscente, in tal caso, una volta eliminato il vizio, la sentenza che avrebbe dovuto essere operativa ieri esprimerà la sua piena sanzione all’inizio del 2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA SITUAZIONE SABATO DAL BASKET AL BASEBALL TANTI CAMPIONI SOTTO LE DUE TORRI Prima in casa con il Varese senza Zecchin Da sinistra Gary Schull, il primo cestista americano a Bologna, nel 1968, morto nel 2005 a 60 anni; Dominique Willkins, ora 54 anni, alla Fortitudo nel 1997; Michael Richardson, oggi 59 anni, alla Virtus dall’88 al 91; Alberto Rinaldi, 68 anni, ex campione di baseball la storia BOLOGNA C’è un cordone ombelicale che lega Bologna e gli Stati Uniti. Lo sport è il fattore principale di una simbiosi che dura dal Dopoguerra. Bologna città comunista e comunque di sinistra è da sempre filoamericana quando c’è da tifare una squadra della città. Tanti giocatori Usa sono venuti qui raccogliendo consensi. Ma c’è anche qualche bolognese che è andato in America per scoprire un altro mondo. E’ il caso di Alberto Toro Rinaldi, il primo atleta italiano a sperimentare il sistema professionistico Usa. Rinaldi, oggi 68 anni, è stato in Italia un asso del baseball (4 scudetti e Il filo diretto con gli States Tutto iniziò grazie a Rinaldi una coppa Campioni nella Fortitudo Bologna) nel ruolo di interbase e poi terza base iniziando la sua carriera a Tampa, in Florida, nel campionato doppio A per la franchigia dei Cincinnati Reds. «Era il 1965, non avevo ancora 19 anni, quando uno scout dei Reds mi vide all’opera sul diamante - ricorda - e subito mi fece firmare il contratto, 600 dollari al mese (36mila lire dell’epoca, ndr), e volai di là senza pensarci un minuto. Venivo dal quartiere più rosso di Bologna, fuori Porta Lame, vicino a casa mia c’era la sezione del vecchio Pci ma nessuno, in tempi di guerra fredda, mi fece delle storie perchè andavo in America. Fu un’esperienza che durò sei mesi, giocavo tut- ti i giorni, oltre 200 partite in tutto. Poi sono tornato in Italia per sviluppare la mia carriera tra Parma e Bologna». Cultura «Ho assorbito moltissimo dalla cultura americana anche per motivi familiari continua Rinaldi - mia moglie è di Cleveland, mia figlia ha passaporto Usa. Per anni mi sono diviso tra l’Italia e gli States. Dagli americani ho imparato la professionalità, non sono fanfaroni come si dice per luogo comune. Ho giocato in amichevole contro fenomeni come Mickey Mantle e Roger Maris, assi degli Yankees. Loro erano perfetti anche quando affrontavano dei ragazzini alle prime armi e non se la tiravano mai». Bulgarelli Rinaldi è stato molto amico di Bulgarelli. «Giacomò andò a fine carriera per una vacanza, fece un paio di partite nel Connecticut e tornò a casa. Stava bene solo a Bologna, oggi sarebbe contento di vedere il club in mani Usa. E anch’io sono felice per questo epilogo. Gli americani non si muovono per niente, hanno visto il business e grandi margini di crescita. Faranno bene, non sono colonizzatori, rispetteranno la nostra tradizione. L’esempio della crescita della Roma è lampante. Perciò diamogli tempo e fiducia. Non parliamo di scudetto ma una bella Serie A». Gli anni d’oro però sono passati: «Il periodo più bello nel legame che unisce Bologna agli Stati Uniti è quello degli anni 70-80. Ricordo Minetto e Randle nel baseball, Schull, Fultz e Tom McMillen nel basket. Allora gli stranieri erano due per squadra ed erano quasi tutti americani, perciò era fisiologico avere una passione a stelle e strisce. Inoltre quei giocatori incarnavano il concetto di ball game, il gioco della palla, che unisce Bologna agli Usa». Il basket, oggi in declino dopo il dominio di un decennio di Virtus e Fortitudo, ha conosciuto fenomeni come Richardson, McMillian, Wilkins e Gilmore. Tacopina e Baggio Ora c’è Joe Tacopina. «Mi aspetto che il nuovo gruppo porti una ventata di entusiasmo e un forte marketing in una città dormiente - chiude Rinaldi - i tifosi sentivano il bisogno di qualcosa di nuovo. Il campione in questi casi aiuta sempre. Ci vorrebbe un nuovo Baggio al Dall’Ara. Gli americani conoscono bene lo star system» a.to. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il nuovo Bologna di Tacopina e Saputo esordirà sabato alle 15, in casa contro il Varese, che non avrà Zecchin, squalificato dal giudice sportivo per 3 giornate per aver colpito al volto un avversario a palla lontana. Due turni a Sbaffo (Latina) e Grillo (Pescara), uno a Gentili (Vicenza), Lo Bue (Trapani), Marzorati (Modena), De Giorgio e Ferrari (Crotone), Peruzzi (Catania), Verre (Perugia) e Zanon (Frosinone). Stop di una giornata anche al tecnico dello Spezia, Bjelica, e al suo vice Poms, per aver rivolto un’espressione ingiuriosa all’arbitro. Ammende: 3.000 euro al Catania; 1.000 a Frosinone, Latina, Livorno, Modena e Perugia. Questa la classifica dopo 8 giornate: Frosinone e Avellino p. 15; Livorno, Perugia e Bologna 14; Pro Vercelli e Lanciano 13; Bari, Carpi e Trapani 12; Modena 11; Ternana e Spezia 10; Pescara 9; Cittadella e Varese (-1) 8; Latina, Brescia e Vicenza 7; Catania e Crotone 6; Entella 5. Così venerdì (ore 20.30): Vicenza-Pescara. Così sabato (ore 15): BolognaVarese; Brescia-Pro Vercelli; Carpi-Latina; FrosinoneModena; Lanciano-Perugia; Spezia-Catania; TernanaLivorno; Trapani-Crotone. Così domenica (ore 18): BariAvellino. Così lunedì (ore 20.30): Cittadella-Entella. MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SERIE B I NUOVI LEADER I tecnici di Avellino e Frosinone, ex bomber compagni a Napoli Li ha allenati De Canio: «Sono primi, hanno copiato bene...» GAETANO IMPARATO tò il Brindisi in D, a torneo iniziato, e fu... routine nella pancia della classifica. A Portogruaro salvezza comoda e da applausi (B) poi l’Avellino, perché l’Irpinia è nel suo destino: da giocatore debutto in D a Solofra, prima di rilevare a Catanzaro l’eredità da brividi di Palanca. In Irpinia, due tornei fa, ha vinto campionato e Supercoppa mentre nessuno se l’aspettava. E’ l’unico tecnico (dopo Giammarinaro, prima promozione in B ‘72-73) durato tre tornei sulla panca del Partenio. Stima Montella tantissimo, divisero la camera al Supercorso di Coverciano e si sentono spesso. Scaramantico, da chiedere la prima domanda sempre allo stesso giornalista nei pregara, notti insonni in vigilia di match, trasformismo tattico da paura quest’anno. Come a Bari in Coppa: ci tornerà sabato, cambiò 3 moduli in 90’ e si qualificò in trasferta. Stellone casual Rapido Stel- Rastelli Stellone Massimo Rastelli, 45 anni, è ad Avellino dal 2012: è stato promosso nel 2013 LIVERANI Roberto Stellone, 37 anni, guida il Frosinone dal 2012: promosso nel 2014 D’ANNIBALE Aeroplanino irpino Il globe trotter Rastelli finì la sua carriera alla Juve Stabia. Crac ai legamenti del ginocchio, annata di C1, recupero in 4 mesi e retrocessione sul campo. Quanto bastò ad Amodio, d.s. gialloblù, di consigliare al club di puntare su di lui per la panchina. Da coach debuttante vinse subito, tornando in C1, ma non rinnovando il contratto. Lasciò a Braglia perdendosi il probabile salto in B. Rimase fermo, sognava un club importante che non arrivò: si presen- lone come il collega. Stirpe colpito dalla sua onestà - gli affidò la Berretti (2011-12) e fu ripagato con lo scudetto (Paganini, Gori e Altobelli, oggi in prima squadra, tra gli artefici). Stellone, pur avendo un anno di contratto da giocatore (arrivò in B, gestione Moriero), nell’estate 2011 si arrese ad acciacchi e ginocchio cigolante dicendo al presidente: «Non rubo lo stipendio, non mi va di allenarmi senza assicurare gol e forze. Caro presidente, rescindiamo il contratto?». Gli scappò di dire che «da grande» avrebbe fatto l’allenatore, Stirpe gli affibiò subito la panchina. Berretti, poi prima squadra (7° in Lega Pro) e dopo il salto in B. Anche Stellone è scaramantico: barba lunga e coppie in camera intoccabili nei ritiri. Finché si vince tutto fa brodo. 4 Giudice: gli squalificati sono 32 Il Pordenone perde 3 giocatori UNDER 20 La Reggina apre la 9a giornata VINCENTE S La partita L’ Under 20 di Lega Pro supera l’esame di Praga vincendo 1-0 con la Repubblica Ceca e conquistando la qualificazione alle semifinali dell’International Challenge Trophy. La rete decisiva è stata segnata da Ganz (Como) al 35’ della ripresa S Mercato Due rinforzi per squadre del girone C: l’Aversa Normanna ha tesserato Catinali, mentre il Barletta è vicino al sì di Danti S Società Cambio al vertice del Forli: il presidente Conficconi lascia la carica e diventa consigliere, al suo posto va Stefano Fabbri, già nel direttivo © RIPRODUZIONE RISERVATA FIRENZE Il giudice della Lega Pro ha squalificato 32 giocatori. Espulsi: tre giornate a Docente (Forlì) per aver colpito un avversario con una gomitata, assumeva atteggiamento minaccioso verso un altro giocatore e provocatorio verso i sostenitori ospiti, e Spadafora (Savona) per ripetuto comportamento offensivo verso l’arbitro; due a Baclet (Pro Patria), Maccan (Pordenone) e Benvenga (una per recidività, Messina); una a Teso (Carrarese), Maiorano (Catanzaro), Tortori (Melfi), Sabato (Pavia), Possenti (Pordenone) e Muchetti (Renate). Non espulsi: una giornata a Marconi (Savona), Mori (Ascoli), Branzani (Barletta), Zanella (Bassano), Favalli (Cremonese), Branca (Sudtirol), Tomi (Martina), Coletti e Mucciante (Matera), Pinna (Melfi), Hetemaj (Monza), Morrone e Paci (Pisa), Mattielig (Pordenone), Pasa (Prato), Silva (Pro Piacenza), Migliaccio (Torres), Bianchi (Salernitana), Di Nunzio (Savoia), Colombini (Tuttocuoio), Legati (Venezia). Allenatori: una giornata a Remondina (Carrarese). Questa la situazione nei tre gironi della Lega Pro dopo 8 giornate e il programma degli incontri del prossimo turno. COSI’ VENERDI 17 ORE 19 Reggina-Lupa Roma (C). ORE 20.45 Monza-Como (A): diretta su Rai Sport. COSI’ SABATO 18 ORE 14.30 Renate-AlbinoLeffe (A); Lucchese-Ascoli (B); Matera-Cosenza (C). ORE 15 Bassano-Lumezzane (A); Prato-Spal (B); Messina-Vigor Lamezia (C). ORE 16 Alessandria-Pordenone (A); Teramo-Carrarese (B); Foggia-Savoia (C). ORE 17 Pavia-Arezzo (A); San Marino-Pro Piacenza (B); Paganese-Melfi (C). ORE 19.30 Gubbio-Pontedera (B); Martina-Aversa N. (C). COSI’ DOMENICA 19 ORE 11 Ancona-Pistoiese (B). ORE 12.30 Pro Patria-Giana (A); Catanzaro-Ischia (C). ORE 14.30 Torres-Mantova e Venezia-Novara (A); SavonaSantarcangelo (B); Benevento-Salernitana (C). ORE 16 Real Vicenza-Sudtirol (A); Pisa-Grosseto (B); Juve Stabia-Lecce (C). ORE 18 Feralpi Salò-Cremonese (A); Reggiana-L’Aquila (B); Casertana-Barletta (C) COSI’ LUNEDI 20 ORE 20.45 Tuttocuoio-Forlì (B). LE CLASSIFICHE GIRONE A Como, Bassano e Real Vicenza p. 17; Arezzo 15; Pavia 14; Monza e Torres 13; Giana, Sudtirol e Alessandria 11; Novara, Venezia, F. Salò e Renate 10; Cremonese 9; Mantova, Lumezzane e AlbinoLeffe 6; Pro Patria e Pordenone 5. GIRONE B Reggiana p. 15; Spal 14; Tuttocuoio, Ascoli, Pisa e Teramo 13; L’Aquila, Pistoiese, Pontedera e Grosseto 11; Carrarese e Prato 10; Ancona, Forlì e Gubbio 9; Lucchese 8; Savona 6; San Marino 5; Santarcangelo 4; Pro Piacenza (-8) 2. GIRONE C Salernitana e Benevento p. 18; Matera, Juve Stabia, Vigor Lamezia e Lupa Roma 15; Catanzaro, Lecce e Casertana 14; Foggia (-1) 10; Reggina, Messina e Barletta 8; Savoia e Ischia 7; Melfi 6; Paganese 5; Aversa Normanna e Cosenza 4; Martina 3. SARÀ L’AUTUNNO PIÙ SOLARE DI SEMPRE. PANNELLO SOLARE 1ora 2.160 ore Gli orologi SmileSolar hanno un pannello solare a forma di sorriso che cattura la luce e la trasforma in energia. Scopri tutta la collezione su smilesolar.it e seguici su: facebook.com/smilesolar.it 17 LEGA PRO Rastelli e Stellone facevano gol insieme e ora attaccano la A A Napoli se li ricordano bene. Tracimarono i sogni del San Paolo ad un passo dal salto in A mentre la città veniva tappezzata di manifesti che «urlavano» a Corbelli e Ferlaino di andarsene a casa. Rastelli e Stellone, la coppia del gol nel torneo 2001-02 di B, annata d’un azzurro con forti tonalità di grigio visto come furono promosse Como, Modena, Reggina ed Empoli (di Totò Di Natale) col Napoli di De Canio solo quinto, primo non eletto. Già, Rastelli e Stellone, i due allenatori-giovani in vetta alla classifica di B con Avellino e Frosinone. «Evidentemente hanno avuto buoni maestri sorride De Canio - non mi stupiscono: di attaccanti ne ho avuti tanti, ma loro mi colpirono perché sempre attenti a tattica, movimenti, schemi offensivi... Hanno copiato bene». Rastelli l’anno scorso, Stellone nel torneo in corso: debuttanti, leader, carismatici, trascinatori. Vincenti? Si vedrà, ma accomunati anche da un inizio di carriera condizionato dal bisturi e suoi tagli dopo infortuni in campo. LA GAZZETTA DELLO SPORT @SmileSolarWatch SmileSolar è un marchio del gruppo Citizen. 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 INCHIESTA SCOMMESSE Tennis shock Soldi e match truccati Coinvolti gli azzurri? Dall’indagine di Cremona emergono combine a partire dal 2007 orchestrate da Goretti, d.s. del Perugia: ci sono Bracciali e Starace FRANCESCO CENITI «Tranquillo, tanto Skype è sicura». Mica tanto. Sono proprio le conversazioni in chat, considerate al riparo da ogni controllo, a scoperchiare un vaso di Pandora pieno di combine, truffe e scommesse. Gli atti sono quelli ufficiali dell’incidente probatorio che si è tenuto a Cremona a inizio ottobre nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse (primi arresti nel giugno 2011). Da allora gli indagati sono diventati oltre 100 e il materiale sequestato (pc, tablet, smartphone) una enormità. Alla fine il pm Roberto di Martino ha chiesto e ottenuto dal Gip Guido Salvini di effettuare un incidente probatorio (ha valore di prova e non è ripetibile) proprio sugli apparecchi prelevati nelle perquisizioni. I periti hanno lavorato per diversi mesi e adesso siamo arrivati al dunque. E il dunque è un pozzo senza fine. Le trascrizioni di conversazioni, telefonate e messaggi sono racchiuse in migliaia di pagine: combine e truffe emergono praticamente in ogni angolo. La Gazzetta ha visionato solo una parte del materiale, ma già da una prima lettura la situazione si presenta grave. Soprattutto per il clan del bolognesi (così conosciuto nell’inchiesta) composto da Francesco Giannone e Manlio Bruni, commercialisti di Giuseppe Signori. Tutti e tre arrestati nel giugno 2011. Poi ci sono Francesco Bazzani (detto il Civ), uno degli ultimi a essere fermato (dicembre 2013). E arriviamo alle new entry, persone che non erano indagate a Cremona, ma finite nella rete per le conversazioni con Bruni. Ci sono Roberto Goretti, attuale d.s. del Perugia ed ex giocatore di Napoli, Bologna, Bari, Como, Arezzo e naturalmente Perugia; Daniele Bracciali, tennista di buon livello (anche numero 49 Atp nel 2006) e più volte convocato in Coppa Davis. Calcio e tennis sono pesantemente chiamati in causa. Ci sono conversazioni tra i protagonisti, mentre altri giocatori sono chiamati in causa da racconti indiretti. Bufera A e B Cremona cercava conferme sulle combine del calcio, non pensava di certo al tennis o ad altri sport (ci sono riferimenti pure al basket). E il materiale sul calcio non manca: Goretti sforna partite di A, B e C sulle quali scommettere a colpo sicuro, ci sono uno stuolo di partite dove il clan del bolognesi riversa molti soldi sui mercati asiatici di Singapore (loro li chiamano «i cinesi»). Goretti cerca e trova garanti, li gira a Bruni che poi si muove con i suoi soci. Adesso il pm Di Martino dovrà gestire tutto questo nuovo materiale e la posizione di Goretti si fa ovviamente delicata: gli eventi sono collocati tra il 2007 e il 2009 in una prima fase. Poi si va avanti con altri protagonisti fino al 2011 e coinvolge volti ben noti dell’inchiesta, a partite dagli zingari, da Paoloni, da Bellavista. Come scritto il materiale è imponente: le partite molte. Ne daremo conto nelle prossime puntate. Perché c’è il capitolo tennis ad avere la precedenza. Come si trucca un match E’ sempre Goretti a gestire le combine: nella sua carriera di calciatore fa tappa ad Arezzo, dove si allenano anche diversi i dialoghi DAVIDE ROMANI Nel luglio 2007, in una conversazione su Skype, Manlio Bruni e Roberto Goretti provano a convincere Daniele Bracciali a combinare una partita a Newport. BRUNI: Come stai? BRACCIO78: Benone; poco allenato ma l’altro è negato. BR.: Meglio, possiamo parlarne di questa partita? Per me dipende da come si sviluppa, è importantissimo vincere il primo set e se possibile andare un break avanti nel secondo... E’ possibile? In questo caso posso dare molto di più; garantisce goret per tutti. BR.78: Lo so... però con questo non posso farlo perché tira una brutta aria; punti su betfair? BR.: Facciamo dei numeri? Per non rischiare mi basta il primo set. BR.78: Se lo conoscevo avrei potuto farlo; cosi’ non posso. ... BR.: Parlami di cifre tu se puoi. BR.78: Di solito ci offrono 50 poi dipende cmq domani preferisco giocarla; magari per una prossima volta se ne può parlare. BR.: guarda, 50 potrei farcela per prova per do- Daniele Bracciali, 36 anni, più volte nazionale di Davis e numero 49 Atp nel 2006. Sotto, Roberto Goretti, attuale d.s. del Perugia tennisti (ad esempio Bracciali e Starace, pure compagni di team). E nelle vicinanze, tra Firenze e Bologna, si muovono gli altri. Goretti parla con Bruni e lo inserisce in un mercato definito milionario: «Il calcio è rischioso, il tennis regala soldi a tutti». Insieme si mettono a reclutare atleti per alterare i match. In pratica offrono soldi per ottenere un risultato preciso, anche nei game. Offrono da 20 a 60 mila euro a botta, tutto dipende dall’accordo raggiunto: «Se vinci il primo, poi nel secondo devi giocare almeno tre game», spiega Bruni a Braccio78, il nickname scelto (senza molta fantasia) da Bracciali. Proprio Bracciali finisce dentro le carte di Cremona in svariate conversazioni. Ascolta le proposte, a volte rifiuta, a volte accetta. E nomina spessissimo, insieme con Goretti e Bruni, altri compagni, praticamente tutti: da Starace a Seppi; da Volandri a Bolelli. Quest’ultimo sarebbe stato incontrato da Bruni («L’ho sentito: è gasatissimo») che concorda con i soci la proposta da fare («50 mila gli bastano»). Le chat di Bracciali spiegano come si trucca un match: basta perdere, cercando di portare a casa un numero di game; oppure in compagnia e allora la cosa si fa più sofisticata e bisogna parlare con il proprio avversario. I soldi offerti sono tanti perché spesso si parla di primi turni, mentre chi paga poi scommette cifre alte su Singapore, apre conti correnti all’estero o in paradisi fiscali come San Marino e guadagna cifre a sei zeri. Garanzie Le chat di Bruni, Goretti, Bracciali e soci sono inquietanti: chiamati in causa tennisti stranieri di vertice (anche in questa stagione) che s’incontrano nei sottopassaggi e decidono se fare o meno la combine. Bisogna maneggiare con cura il materiale, lo faremo. Il quadro al momento è sconsolante. Il lavoro che attende la Procura di Cremona, immane (e magari sarebbe opportuno che il Ministero mandasse dei rinforzi altrimenti il rischio è quello di tempi lunghissimi). La Gazzetta vaglierà con attenzione il materiale e cercherà come sempre d’informare i propri lettori: senza sconti, ma anche con tutte le garanzie richieste in una fase istruttoria. Che continua: il 29 ottobre è previsto a Cremona il «secondo tempo» dell’incidente probatorio sulle «chat sicure» di Skype. SU SKYPE Le squalifiche la rabbia e l’assegno a garanzia di Potito Il binomio scommesse e tennis non è proprio una novità. Una inchiesta del 2007 aveva messo sotto accusa alcuni giocatori italiani per delle puntate vietate (anche poche centinaia di euro). Nei giorni della bufera, Bracciali se la prende con il giornalista Ubaldo Scanagatta che aveva denunciato sul suo blog questi affari vietati. E poi si sfoga con Bruni, mostrandosi preoccupato perché è uscita la notizia della squalifica a 9 mesi di sospensione con una multa di 40mila euro del siciliano Alessio Di Mauro, il primo italiano a subire il provvedimento per aver scommesso. Dice Bracciali: «Ora tocca a noi, mi rompono le p... per 370 euro... è 2 anni e 9 mesi che non gioco più mezzo euro». «Ti hanno interrogato?», chiede Bruni. «Ancora no». Bruni: «Ormai una cavia l’hanno presa». Bracciali: «Mi hanno già chiamato. La mia situazione è 40 volte meno quella di Di Mauro che ha giocato 7.000 fino a un mese fa». E Bruni: «I veri ladroni non li prendono». Bracciali sarà squalificato tre mesi e multato 20mila dollari. Bruni in un’altra conversazione, dopo diverse combine andate a segno, commenta divertito: «Ma possibile che quelli dell’Atp non fanno nulla?». Un socio gli risponde: «Ci vogliono prove». Starace e la finale persa Altra chat di Skype incriminata: 10 aprile 2011, a poche ore dall’inizio della finale del torneo di Casablanca che Starace gioca (e perde in 2 set: 6-1 6-2) contro Andujar. Con lo spagnolo fino a quel momento aveva un bilancio di 5 successi e 0 sconfitte. Erodiani, l’allibratore di Pescara, parla con tale Corradino (nickname: soldatomercenario11): «Starace ha fatto un assegno in garanzia?????». «Sì». E Corradino spiega che la puntata sulla sconfitta dell’italiano è certa. Ecco come si compravano le partite Braccio 78: «Di solito ci offrono 50...» GORETTI: il 7 ottobre Braccio fa il campionato itamani ma è indispensabile vincere il primo se no anche un altra volta se lo so per tempo possiamo dare liano e cerchiamo di acquistare Bolelli. Il suo nick su skype è simobole o bolesimo. di più. ... ... BR.78: Molto importante è che quello che ci gioco G.: quando torna Braccio da Rennes vorrei prenlo conosca così ci parlo prima perché anche dirti che derli insieme. BRUNI: sì, bravo, fargli capire che,paradossalvinco il primo non è facile magari lo perdo. BR.: Lo so ma tu prova a vincerlo se poi lo perdi e mente, adesso sarebbe il momento migliore. perdi in due non se fa niente e tutNell’ottobre dello stesso anno ti pari. Bruni e Goretti si confrontano sulBR.78: Oggi Volandri e Luzzi Goretti a Bruni: la possibilità che Bracciali possa hanno fatto di sicuro così. «Quando Bracciali convincere Bolelli e Seppi ad «agBR.: Se lo vinci siamo a posto e torna da Rennes giustare» match. 50 per te; 50 per un set mi sembra vorrei prenderlo buono. BRUNI: Ci hai parlato? (si riferiBR.78: non male, però a sto giinsieme a Bolelli» sce a Bracciali, ndr). ro gioco normale poi magari perGORETTI: È partito oggi per do lo stesso com’è successo in pasParma; domani gioca lì per il camsato; quando torno a casa magari ci troviamo. pionato italiano. BR.: Ok. Facciamo un’altra volta? Quando hai biB.: E lunedì va in Francia? Gioca con Bolelli? sogno parla con goret e lo facciamo........non lo spara G.: Lunedì va a Rennes... non sa ancora chi sono i nessuno e sei tranquillo... suoi compagni oggi ma inizia il lavoro. (a Newport Bracciali perde al 1° turno con lo staB.: Con bole (Bolelli, ndr)? tunitense Jenkins 6-2 6-1, ndr). G.: Vuole provare lui e Seppi. B.: Importante e vedersi prima di fine anno con A settembre del 2007 Bruni e Goretti pianificano poto (Starace, ndr) per tranquillizzarlo che se lo facl’avvicinamento a Bolelli tramite Bracciali. ciamo non se ne accorgerebbe nessuno. G.: Vorrei farlo la prossima settimana. A dicembre sempre Bracciali informa Bruni sul fatto che ha trovato un accordo con Starace. BRACCIO78: Ci sei? Parlato con poto, tutto ok. BRUNI: Grandeeeeeeeeeeeee. BR.78: Anche lui squalifica dal 1 gennaio, quindi abbiamo tempo. BR.: mi raccomando stasera lavora bene cioè dal 1 gennaio fino a quando. BR.78: 6 settimane. BR.: Lui e tu? BR.78: Pronto per Sud America. BR.: Beneeeeeeeee. BR.78: 3 mesi. BR.: E tu? BR.78: Dal 1 gennaio. BR.: Quindi ti operi subito? BR.78: Primi di gennaio BR.: Ho preso 3 schede e tre telefoni...quindi parla con Mara che poi ci incontriamo. BR.78: Sì, la vedo domani sera. BR.: Bene.....ci sentiamo venerdì che mi dici. BR.: Buon lavoro. BR.78: Ok. BR.: Braccialone n.1... © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 AddioSlittino ZOEGGELER, DIRGLI GRAZIE E’ POCO NESSUNO AI GIOCHI LONGEVO COME LUI Quando si dice «il più grande» raramente ci sono i numeri pronti lì a provarlo. Perfino il «più grande» per antonomasia — il povero Muhammad Ali che ormai non parla più — non ha dalla sua parte statistiche incontrovertibili a sorreggerne la fama: la grandezza, nello sport come nell’arte o nella musica, spesso è un concetto impalpabile, a volte soggettivo, altre volte condiviso dai più. Nel caso di Armin Zoeggeler, che ieri ha dato l’addio ufficiale alle gare a 40 anni con lo stile asciutto che lo contraddistingue, ci sono invece fior di statistiche a stabilire che si sta ritirando, dal punto di vista delle medaglie, il più grande non solo dello slittino ma dell’intera storia olimpica, invernale ed estiva. Con il bronzo di Sochi, l’Uomo dei ghiacci (e dei silenzi) è diventato il primo atleta di sempre a raggiungere il traguardo di sei medaglie olimpiche in sei edizione diverse (o consecutive, che fa lo stesso). Nel dettaglio, alle Olimpiadi invernali stacca altri sei atleti (tra cui la nostra Gabriella Paruzzi) che si sono fermati a 5 medaglie mentre in quelle estive bisogna considerare anche le gare a squadre per trovarne quattro che eguagliano le sei medaglie in sei edizioni diverse del nostro Armin. Dopo aver coronato in Russia anche il sogno di portare la bandiera tricolore, Zoeggeler aveva già chiari- laPuntura ECCO PERCHE’ CONTE NON RIESCE A FARE DELL’ITALIA LA SUA JUVE arebbe sbagliato dire che a quest’Italia S manca soltanto Pirlo per essere come la Juve. Intanto contro l’Azerbaigian il play ha giocato ed è stato decisivo. E poi Antonio Conte (nella foto), per non dire Allegri, ha già compensato la sua assenza spostando Marchisio senza contraccolpi eccessivi. Insomma, se l’Italia non somiglia ancora a quel meccanismo a orologeria che è la Juve, se la giornataccia non viene riabilitata dalla manovra a memoria, le ragioni sono altre e si riassumono in una parola: gli interpreti. Conte non può inventarseli. Il c.t. s’è già inventato un 3-5-2 sovversivo e reale, non semplice formula retorica per «nascondere» un 5-3-2 effettivo. È impressionante come sia anteriore la trazione del suo gioco e come gli esterni siano vere e proprie ali. Però, cominciando da questo ruolo cruciale, non si possono negare due cose: 1) Lichtsteiner e Asamoah sono perfetti per quello che chiedeva Conte e cioè spinta, intelligenza tattica, tempi di recupero e polmoni sovrumani; 2) i due hanno studiato il 3-5-2 ogni giorno e oggi lo interpretano più fluidamente del 2011, non limitandosi ad affondo e cross, ma incrociando verso l’area, scambiandosi con le mezzali, cercando diagonali offensive (tanto che il ghanese fatica a tornare mezzala e Lichtsteiner, s’è visto al Mondiale, a tornare a 4). Chiedere di assimilare questi meccanismi a Darmian e De Sciglio in una decina di giorni sarebbe troppo, ma il loro immobilismo si trasforma in prevedibilità. Pasqual è più attaccante ma copre meno, Candreva potrebbe fare l’Asamoah se facesse più pratica nella Lazio. Seconda questione: le mezzali. In azzurro non abbiamo Pogba e Vidal, però Marchisio può reggere il confronto (ma non quello sfiatato di Malta). Il problema è l’altro interno: Florenzi è in crisi d’identità tattica, Aquilani non ha preso per mano l’Italia, Giovinco è un esperimento futuribile che avremmo voluto vedere contro una piccola, Candreva un’opzione non trascurabile. E poi c’è Verratti che a Malta è sembrato il gemello impacciato di quello del Psg: tanto movimento sprecato, tocchetti orizzontali mai diventati triangoli offensivi oppure verticalizzazioni basse preda della difesa. In Francia però Verratti fa la mezzala e chissà non sia il caso di rivedere la preclusione di Conte: detto che Pirlo, per qualità e impulso al gioco, è ancora insostituibile, forse il parigino meriterebbe una chance accanto a Marchisio. Infine, in attacco, manca quel Tevez che al terzo anno di Conte alla Juve ha profondamente cambiato il gioco d’attacco creando superiorità col dribbling e togliendo punti di riferimento. Un po’ gli si avvicina Giovinco ma il paragone, oggi, non è proponibile. Però qui c’è abbondanza di soluzioni, abbiamo il Toni (Pellè), il Graziani (Immobile), l’atipico (Zaza) e tanto altro: Conte non ha certo bisogno di suggerimenti Conte per impostarne la convivenza a ogni partita. Piuttosto – ma il passato tranquillizza, perché la grandezza della Juve discende dalla capacità del c.t. di cambiare – è importante che il 3-5-2 non sia un dogma. E che se un giorno ci si ritrovi Malta non si escluda a priori un Giovinco accanto a due punte con un difensore in meno. Si può fare. Ah, poi ci sarebbe anche la condizione fisica: ma dal campionato non arrivano «decatleti», al momento, e non è che Conte possa farci niente. f Dopo l’incontro BerlusconiLuxuria, crescono le possibilità che prima o poi un allenatore del Milan faccia la formazione. TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO GARY LINEKER Ex campione di calcio inglese Neymar 4 gol col Brasile in Giappone. Media pazzesca: per uno così giovane 40 in 58 @GaryLineker JUVE-ROMA, TUTTI HANNO SBAGLIATO NICCHI FA AUTOGOL A TEMPO SCADUTO © RIPRODUZIONE RISERVATA Lettere alla Gazzetta A CURA DI FRANCO ARTURI email: gol@rcs.it - twitter: @arturifra Lanciare i giovani tenendosi i vecchi Lo Bianco, 34 anni con Chirichella e Diouf, 41 anni in due Centrocampista della Roma da di ritorno tra Roma e Juve non sarà diretta da Rocchi. Nel nostro calcio avvelenato dai sospetti in cui si dimenticano successi e fallimenti nel giro di pochi giorni, i peccati degli arbitri sono gli unici che resistono, e anzi si moltiplicano, nella memoria di ogni tifoso. E se a distanza di più di trent’anni Turone è ricordato non per la sua brillante carriera nel Genoa, nel Milan e nella Roma ma per quel gol che gli fu annullato a Torino contro la Juve, figuriamoci se prima della sfida di ritorno non si riparlerà della contestatissima direzione di Rocchi e, come se non bastasse, della goffa e tardiva difesa del presidente dell’Aia, Nicchi. Invece di intervenire subito, il capo degli arbitri ha aspettato una settimana per esprimere il suo pensiero nella trasmissione radiofonica «Radio anch’io lo sport» su Radiouno, curata da Riccardo Cucchi e Filippo Corsini, dicendo tra l’altro che «visto in televisione Rocchi non ha sbagliato nulla». In realtà Rocchi ha sbagliato molto, come hanno documentato proprio le immagini della tv, ma prima di lui ha sbagliato il nuovo designatore Messina che avrebbe dovuto scegliere per la gara più importante l’arbitro migliore, Rizzoli, o in alternativa Orsato, colpevolmente «bruciato» la settimana precedente quan- PortoFranco DI STEFANO FROSINI ilCommento essuno può sapere con anticipata certezza, N malgrado le insinuazioni di Totti, chi vincerà lo scudetto. Tutti sanno già, invece, che la sfi- © RIPRODUZIONE RISERVATA laVignetta © RIPRODUZIONE RISERVATA do fu mandato a Bergamo per Atalanta-Juve. Invece, forse per dargli un contentino, è stato designato Rocchi, ancora deluso per la mancata partecipazione al Mondiale, ma soprattutto fuori forma come si era visto in Lazio-Udinese e Arsenal-Galatasaray. Guarda caso il fischietto fiorentino ha confermato subito di non essere sereno e quindi sicuro, perché sull’episodio padre di tutte le proteste, cioè il fallo di mano di Maicon in barriera, aveva preso la decisione giusta, facendosi però influenzare dalle proteste degli juventini e da un errato suggerimento dell’assistente. Da lì in poi Rocchi ha perso il controllo della partita, anche per sfortuna a causa di una disgraziata serie di episodi al limite. Poi bisogna sottolineare anche le colpe dei giocatori che non lo hanno mai aiutato, perché certe risse si vedono soltanto in Italia e infatti i nuovi stranieri Manolas e Morata si sono adeguati subito al clima da far west, facendosi espellere. E alla fine, anzi una settimana dopo la fine, non lo ha aiutato nemmeno Nicchi, negando l’evidenza e riaccendendo una polemica che invece andava sopita. Con l’aggiunta di una demagogica retromarcia sulla moviola, da lui sempre combattuta, che non ha convinto nessuno perché il primo a non essere convinto sull’impiego della tecnologia è proprio lui. Un’altra occasione persa, insomma, con l’aggravante che mentre Rocchi ha sbagliato in campo, come capita anche a chi fallisce un rigore decisivo, Nicchi ha sbagliato fuori senza nemmeno l’alibi della pressione. to che non avrebbe inseguito la settima Olimpiade nel 2018 a 44 anni, rinunciando al traguardo della settima medaglia fallita nella (inguardabile) prova a squadre. Però aveva lasciato una porta per i Mondiali 2015 a Sigulda in Lettonia su una pista che ama particolarmente dove aveva ottenuto lo scorso inverno la 57a e ultima vittoria in coppa del Mondo. Una volta tanto il ragioniere dei ghiacci, forse non così impassibile come lo si dipinge, ha voluto seguire la strada del cuore, quella dell’istinto e ha detto basta. Cosa si può dire ora a un campione così? Grazie sembra quasi un affronto. di ROBERTO PELUCCHI RADJA NAINGGOLAN di ALBERTO CERRUTI 19 di FAUSTO NARDUCCI l’Analisi di FABIO LICARI LA GAZZETTA DELLO SPORT E’ stato impossibile, anche per un calciofilo «duro e puro» come me, non seguire con entusiasmo la cavalcata delle azzurre della pallavolo: che rabbia contro la Cina! E che clima dentro quei palazzi strapieni. Per uno come il sottoscritto che tenta di andare ancora allo stadio nonostante facciano di tutto per farmi passare la passione, è come quella volta che ho visto dal vero una partita del Fulham a Londra. Nel senso che anche stavolta, ma davanti alla tv, mi sembrava di essere in un altro Paese, dove urla, insulti, posti sottratti, gente dall’aspetto e dai toni inquietanti non hanno posto. Ma non era questa la mia prima osservazione: ho visto che il ct Bonitta ha avuto il coraggio di lanciare al massimo livello ragazze giovanissime, che lo hanno ripagato in pieno. Conte invece si aggrappa ai Pirlo, Buffon e a tanti altri trentenni: bravi, bravissimi, per carità. Ma il futuro? Aldo Costi Finalmente casa «relax» @OfficialRadja ROGER FEDERER Fuoriclasse del tennis Felice di essere di nuovo a casa in Svizzera! @rogerfederer GRAZIANO PELLÈ Attaccante azzurro Un grande ringraziamento ai tifosi del @Southampton e @vivo_Azzurro che hanno votato per me come miglior in campo #MALTA @GPelle19 Mi permetterei di correggere la sua prospettiva, condividendo in pieno l’entusiasmo per la nostra nazionale di volley, uno dei successi dell’anno per il nostro sport. Perchè un quarto posto mondiale, in questa cornice di pubblico e di partecipazione popolare e mediatica, esattamente questo è. Mi pare che la lezione che il ct Bonitta ci ha dato sia un’altra, e cioè la fusione perfetta di vere califfe della classe di Pirlo con ventenni allo stato nascente. Seguo la pallavolo da una vita, anche se mi guardo bene dall’entrare in discorsi tecnici: ma ogni primo piano di Lo Bianco e Del Core mi trasmettevano certezze totali. Avevano sguardi da leonesse in caccia, da iene in difesa del proprio territorio. E cito apposta mondi animali in cui è la femmina a condurre le danze della vita e della morte. Erano scosse emotive che ritrovavi puntualmente nelle schiacciate di Diouf o nei muri di Chirichella, ragazze che, al contrario di loro, devono ancora cominciare a vivere. Ma l’intesa corre proprio su quel tipo di magnetismo agonistico. Lo sport è un linguaggio universale basato soprattutto sulla passione, cioè sui sentimenti. Penso che lo sport d’alto livello sia esattamente questo e che le campagne di ringiovanimento selvaggio e forzato siano insensate e autolesionistiche. Dando per scontato il livello tecnico, è la motivazione che devi andare a cercare. E se è ancora intatta a 35 anni ed oltre, guai a farsela scappare. Come è sbagliatissimo aspettare che i giovani «maturino» per «non farli bruciare», espressioni che nascondono piuttosto paura e conformismo. Ho implicitamente cominciato a risponderle sul versante calcistico. Tralascio l’aspetto del festoso clima negli impianti della pallavolo in rapporto ai lugubri riti di inciviltà che si consumano purtroppo spesso negli stadi di calcio: lo abbiamo già fatto notare, è sotto gli occhi di tutti, ci torneremo. Io di un Pirlo non mi priverei mai. E se Pellè ha avuto una chance a 29 anni, dentro ha una voglia esplosiva di rivincita e di affermazione. Non mi pare che Conte sia poco propenso a lanciare giovani. Florenzi, Verratti, Zaza, Immobile, De Sciglio sono lì a dimostrarlo. Al contrario, anche questa nuova Italia mi sembra stia nascendo all’insegna di sinergie generazionali rassicuranti, più o meno le stesse di cui parlavo nel volley rosa. Il problema di base è un altro: se il campionato italiano è in larga maggioranza giocato da stranieri, buona parte dei quali di seconda o terza fascia, e se i nostri tecnici e dirigenti sono gli ultimi in Europa per la valorizzazione dei giovani e dei vivai, è chiaro che a lungo andare l’ambiente scava sotto i piedi del ct di turno. Penso che anche i tifosi possano far sentire la propria pressione in proposito, senza inseguire le fole del risultato ad ogni costo e del «nome» da ingaggiare sul mercato. Spero che Conte resista a lungo con questo obbiettivo, al di là della brutta figura di Malta: restituirci una nazionale che sappia ruggire come una Lo Bianco o una Diouf. Purtroppo l’avevamo persa da tempo. 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SPECIALETricoloreGranTurismo IN COLLABORAZIONE CON ACI Ferrari-Audi, a Monza sarà battaglia Dopo Imola in GT3 la 458 di Casè-Giammaria e la R8 di Mapelli-Schoeffler son pari: gran finale per il titolo Casè-Giammaria precedono di 13 lunghezze l’altra Ferrari 458 di Benucci. Sotto l’Audi R8 di Mapelli-Schoeffler PHOTO4 GAUDENZIO TAVONI Sarà ancora una volta un arrivo in volata quello che si profila a Monza per la classe GT3 in occasione del gran finale di fine ottobre del Campionato Italiano Gran Turismo. Dopo le due gare di Imola dello scorso weekend, infatti, al vertice della classifica generale sono saliti a pari punti gli equipaggi Casè-Giammaria (Ferrari 458 Italia) e Mapelli-Schoeffler (Audi R8 LMS) e, dunque, la tradizione che vuole l’assegnazione dell’alloro solo all’ultimo appuntamento è rispettata anche in questa 12a edizione. Costruttori Per il momento l’unico titolo già vinto è quello Costruttori, andato alla Ferrari con due gare di anticipo, ma interessante è il duello per la seconda piazza con Porsche in vantaggio di soli 7 punti su Audi. Le due gare imolesi hanno riservato spettacolo e grande agonismo, con le Ferrari sul gradino più alto del podio in entrambe le occasioni con Magli-Ferrara (Easy Race) e CasèGiammaria (Scuderia Baldini 27). Mapelli-Schoeffler, invece, secondi e terzi al traguardo, hanno portato a termine un weekend molto redditizio ed ora i portacolori di Audi Sport Italia guardano con grande ottimismo al rush finale. Grandi 4 TUTTI I RISULTATI S protagoniste all’Enzo e Dino Ferrari anche le altre 458 Italia, a cominciare da quella di Benucci-Balzan, 2a in gara-1. Anzi, la matematica non taglia ancora fuori Nicola Benucci dalla lotta per il titolo, e i suoi 13 punti di distacco dal vertice potrebbero essere neutralizzati a Monza. In evidenza anche la Rossa della Bms Scuderia Italia, 3a nella gara domenicale, ma anche le altre 458 Italia si sono ben distinte con Frassineti-Lancieri e Galassi-Trentin. Porsche ok Anche le Porsche si sono ben comportate in pista, soprattutto quella di Pezzucchi-Bianco, a ridosso del podio in gara-2. A punti anche la GT3R di Donativi-Gagliardini in gara-1, e quelle di Carboni-Beretta e Sala-Romani, mentre Cerati-Garelli hanno concluso un weekend decisamente sfortunato. Altrettanta sfortuna è arrivata per Capello-Zonzini (Audi R8 Lms-Audi Sport Italia), settimi in gara-1 ma fuori in gara-2 per un contatto subìto nella bagarre delle prime battute, e per Barri-Bortolotti (Lamborghini GallardoImperiale Racing), ancora a secco di punti nonostante la pole di Bortolotti. Presenti a Imola anche le Mercedes Sls del team portoghese Sports & You con il 18enne Francisco Mora, 4° in gara-1 ma escluso dalla classifica di gara-2 per eccessiva esuberanza, e Coimbra-Silva al debutto nella serie. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gara-1 1. Magli-Ferrara 51’24.865; 2. Benucci-Balzan a 2”419; 3. MapelliSchoeffler a 2”862 Gara-2 1.CasèGiammaria 49’55.011; 2. MapelliSchoeffler a 30”832; 3. Lucchini-Pier Guidi a 35”101 GT3 1. Giammaria, Casè, Mapelli e Schoeffler 111; 5. Benucci 98; 6. Lucchini 84 GT Cup 1. Galbiati 142; 2. Iacone e Tempesta 138; 4. Passuti 118 L’ALTRA PARTITA Porsche contro Lamborghini Galbiati e Tempesta-Iacone per un duello di lusso in GT Cup Saranno Omar Galbiati (Porsche 997) e Sasha Tempesta con Simone Iacone (Lamborghini Gallardo) a contendersi il titolo della classe GT Cup nelle ultime 2 gare di Monza. Il pilota dell’Antonelli Motorsport ha 4 lunghezze di vantaggio sugli inseguitori, ma la situazione degli scarti è a favore dei portacolori del Bonaldi Motorsport. La matematica non taglia ancora fuori MancinelliGoldstein, anche se l’equipaggio dell’Eurotech Engineering è ora staccato di 32 punti dal leader. I PROTAGONISTI Tanti volti nuovi e vincenti Da Maino-Valori a Fornaroli entrambi in pista con la 997 Tanti volti nuovi hanno caratterizzato ad Imola le due gare della classe GT Cup. A cominciare dai vincitori delle due gare, entrambi su Porsche 997, Maino-Valori della Ebimotors (nella foto) e Valentino Fornaroli (Antonelli Motorsport), a cui si sono aggiunti Durante-Piancastelli (Lamborghini GallardoImperiale Racing), ottimi terzi nella gara del sabato. Grandi protagonisti, ma sfortunati, anche Delli Guanti-Perel (Lamborghini GallardoEurotech Engineering) e i fratelli Luca e Nicola Pastorelli (Porsche 997-Krypton Motorsport), saldamente al comando in gara-2 ma poi fuori per un problema meccanico. MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21 FORMULA 1 4 Appunti LE CIFRE 408 Qui sopra due momenti della festa Mercedes a Brackley, con Hamilton e Rosberg che si fanno un selfie davanti ai dipendenti, e la scritta che campeggia fuori dallo stabilimento. Sotto la foto di gruppo di domenica scorsa a Sochi, subito dopo la conquista del Mondiale Costruttori AFP Milioni di euro È la cifra investita nel complesso dalla Mercedes per la realizzazione delle nuove power unit e la gestione del team di F.1 240 Caro Mondiale Il dominio Mercedes: un piano da 408 milioni Investiti 168 milioni di euro per le nuove power unit ibride e 240 serviranno al team che ha vinto sinora 13 gare su 16 LUIGI PERNA Mettiamola così: per la Mercedes forse non è il caso di consigliare agli altri la calcolatrice per tenere a mente i costi. Almeno a giudicare dalle cifre pubblicate dalla Camera di commercio inglese, secondo cui alla Casa di Stoccarda questa stagione culminata nel primo titolo mondiale Costruttori di F.1 è costata ben 408 milioni di euro. Solo per realizzare i formidabili motori turbo ad alimentazione ibrida, che sono stati il segreto delle 13 vittorie su 16 gare ottenute da Lewis Hamilton e Nico Rosberg, ai tedeschi nel 2013 è servito un investimento di 168 milioni, in parte compensato dal pagamento della fornitura da parte dei team satellite. A questi bisogna sommare i 240 milioni per l’attività in pista della squa- dra, pagata al 75% dagli sponsor e dalla Fom: somma che risulterà simile quest’anno. Corazzata Né la Red Bull né la Ferrari finora erano mai arrivate a tanto. Secondo «Forbes», la Red Bull per affrontare il 2013 aveva speso 230 milioni, seguita da Ferrari (220) e Mercedes (185). D’altra parte basta considerare i numeri. Alla Mercedes F.1 lavorano oggi oltre 1.100 dipendenti, divisi fra gli stabilimenti di Brackley (telaio e aerodinamica) e Brixworth (power unit). Una potenza di fuoco che nessuna altra squadra può permettersi. Il budget destinato alle unità motrici è stato il triplo rispetto a tre anni fa. E il doppio del costo di un intero team di fondo classifica come la Caterham. È vero che questo regolamento sarà in vigore fino al 2020, ammortizzando in parte l’investi- Il 75% delle spese di Brackley coperte da Fom e sponsor. La sfida sulle regole mento iniziale, ma non c’è da illudersi sul risparmio, visto che i motori nel 2015 saranno riprogettati per il 48%. Tecnologia La Mercedes aspettava questa stagione fin dal suo ritorno ufficiale in F.1 nel 2010. L’avvento dei motori V6 1600 cmc turbo e dell’ibrido è stata l’occasione per mettere in campo tutte le conoscenze specifiche e la forza economica di Stoccarda. Mentre l’ex team principal Ross Brawn era stato lungimirante nel tenere in piedi il settore elettronico, che i concorrenti avevano smantel- lato. Perciò ieri si festeggiava con ostentato orgoglio a Brackley, dove Hamilton e Rosberg hanno salutato i dipendenti dopo la doppietta nel GP di Russia. Grazie alla regola che congela i motori durante la stagione, la Mercedes ha potuto conservare lo stesso vantaggio sui rivali dall’inizio alla fine. Tanto che Ferrari, Renault e la rientrante Honda ora fanno blocco perché nel 2015 venga concessa la possibilità di mantenere gli stessi interventi di sviluppo «spalmandoli» durante la stagione (anziché bloccarli a febbraio), favorendo così una competizione più libera. La Mercedes, unica ad avere tre team satellite, si oppone, forse preoccupata dal fatto che le ultime evoluzioni dovranno essere fornite a tutti, come viene chiesto. E si capisce, pensando a quanto hanno speso finora. © RIPRODUZIONE RISERVATA Milioni Iil costo di gestione della scuderia. Il 75% delle spese è stato coperto dai diritti commerciali e tv e dagli sponsor 75 Milioni Il premio per il titolo costruttori 12,5 Mila euro Il bonus medio che riceverà ciascun dipendente per la conquista del titolo costruttori 13 Gare vinte finora Nove da Hamilton e 4 da Rosberg sulle 16 sin qui disputate Sesto motore ad Austin: Seb partirà dai box Marko: «Maranello è debole E Vettel detta le condizioni» Helmut Marko, capo del Motorsport Red Bull, è sicuro: «Vettel non poteva scegliere momento migliore per andare alla Ferrari. Maranello in questo momento è debole e così Sebastian può dettare le sue condizioni». Che magari, fa intendere, la Red Bull non avrebbe accettato. «Ma bisogna anche dire che la Ferrari è sempre un mito e ogni pilota sogna di andarci nella propria carriera». Sull’annuncio anticipato del divorzio il manager invece garantisce che non c’è stata alcuna volontà di interferire nei piani della Ferrari. «Non era nostra intenzione, abbiamo semplicemente reso noti i piani per il nostro futuro. Intanto Vettel, usando la sesta power unit, sarà costretto a partire dalla pit line ad Austin: «Forse non farò le qualifiche, non ha senso quando sai che scatterai dai box. È una regola stupida». Polemica con la Pirelli Massa: «Sbagliato portare in Brasile le gomme più dure» Dopo Fernando Alonso anche Felipe Massa solleva dei dubbi sulla scelta della Pirelli che ha deciso di portare gomme medie e dure a Interlagos: «Non ho idea del perché abbiamo optato per queste mescole, ma è assolutamente inaccettabile. È molto pericoloso». Paul Hembery (Pirelli) replica così: «È uno dei circuiti più esigenti e può creare problemi di blistering. Ma su basi tecniche e se c’è l’accordo unanime, possiamo riconsiderare la decisione». Neo campione europeo F.3 Ocon debutta il 22 a Valencia sulla Lotus 2012 ex Raikkonen Il 22 e 23 ottobre, a Valencia, il neo campione europeo F.3 Esteban Ocon girerà sulla Lotus E20 con cui Raikkonen vinse ad Abu Dhabi nel 2012. Il 18enne francese da tempo è entrato a far parte del programma giovani della Lotus e potrebbe sbarcare in F.1 nei prossimi anni raggiungendo Max Verstappen, già battuto in F.3. MONTAGNA Giorgio Venica (Lola B99/50) ha vinto la 37a Cividale–Castelmonte, valida tra l’altro per il Trofeo italiano velocità montagna. MotoGP Stoner torna tester Honda Marquez: «Incubo Australia» Dopo oltre un anno, Casey Stoner tornerà in sella a una MotoGP. L’occasione: due giorni (29 e 30 ottobre) di test Honda a Motegi per provare la versione 2015 della RC213V. Stoner avrà un compito importante, perché effettuerà una prova comparativa tra le gomme Bridgestone e le Michelin (al rientro in MotoGP nel 2016) con la moto che Pedrosa e Marquez hanno già avuto modo di provare a Brno. Intanto proprio Marquez è tornato a parlare del bis iridato: «Gli errori nelle ultime gare mi hanno fatto apprezzare di più la vittoria del Mondiale, perché la prima parte della stagione è stata molto buona, ma poi sembrava che il titolo non volesse arrivare mai». Marc ha parlato anche di Phillip Island, dove si corre domenica e dove l’anno scorso fu squalificato: «Un incubo, ho un conto in sospeso». IL DRAMMA DI SUZUKA LE CONDIZIONI DEL FRANCESE RESTANO GRAVISSIME MA SI STA TENTANDO DI TUTTO Fia&Ferrari: altri medici per salvare Bianchi Due Marussia in gara ad Austin. Il papà: «Correre è il modo migliore per stargli vicino» DAL NOSTRO INVIATO PAOLO IANIERI YOKKAICHI (Giappone) Un’ora dopo l’altra, ogni giorno che passa un’altra montagna scalata. È con questo approccio che l’équipe medica segue Jules Bianchi, sempre ricoverato in terapia intensiva al Mie General Hospital. Le condizioni del 25enne francese restano gravissime, lo ha ribadito ieri un comunicato della Marussia. Ma si fa il possibile per salvarlo. Medico italiano Ieri mattina dall’Italia è arrivato il professor Marco Cimatti, neurochirurgo del S. Andrea di Roma, che ha dato il cambio ad Andrea Frati, lo specialista inviato la scorsa settimana dalla Ferrari: entrambi riferiscono al professor Antonino Raco, primario del reparto di neurochirurgia dell’ospedale romano, consulente di MedEx (Medical Expertise), partner medico del Cavallino. E sempre ieri la Fia ha inviato qui Alain Chantegret, delegato medico federale per Fia Gt, Wtcc e Wec, anestesista rianimatore. Forse questo basterà a far tacere chi in questi giorni ha parlato di medici pronti a staccare la spina. Voci che hanno fatto arrabbiare la famiglia Bianchi. Provarci Sono tre i consulti che i genitori di Jules hanno quotidianamente con i dottori giapponesi, durante i quali si valuta la condizione di Jules e quelli che potrebbero essere i passi successivi. «Quando ho parlato con Saillant e Frati — rivela Philippe Bianchi —, ho detto loro di pensare a Jules come se fosse loro figlio. Ho messo la sua vita nelle loro mani». Sostegno Tom, il fratello più Jules Bianchi, 25 anni LAPRESSE piccolo di Jules, questa sera tornerà a casa, i prossimi giorni anche la sorella Mélanie. Ma la prossima settimana potrebbero tornare il dottor Riccardo Ceccarelli e Andrea Ferrari, da diversi anni preparatore di Jules. «Andrea deve tornare, voglio che parli a Jules, che gli faccia sentire che lui è qui e lo aspetta», dice papà Philippe. Non se n’è mai andato, invece, Alessandro Alunni Bravi, l’assistente di Nicolas Todt, manager di Jules. Cura i rapporti con l’ospedale, gestisce tutte le situazioni. In una settimana ha perso 5 chili, eppure quando serve qualcosa, lui è là. Due auto La Marussia, intanto, garantisce che sarà ad Austin e lo farà con due macchine per difendere il 9o posto nel Costruttori grazie ai 2 punti conquistati da Bianchi a Montecarlo. «Correre per Jules è il modo migliore per stargli vicino — conclude Philippe —. Jules ha un cuore enorme che batte per la Ferrari, il suo sogno sin da bambino, ma in Marussia ha trovato un’altra grande famiglia. E non dimenticheremo mai ciò che hanno fatto in questi giorni». © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 CICLISMO L’INCHIESTA DI RIMINI v LE TAPPE 1 Perché è stata riaperta l’inchiesta sulla morte di Pantani? De Rensis, avvocato dei Pantani, ha presentato un esposto alla Procura di Rimini: 110 pagine e 69 allegati. Oltre alla perizia medicolegale, nuove indagini difensive. 2 La nuova ipotesi di reato? Il procuratore capo di Rimini, Giovagnoli, ha riaperto il caso con l’ipotesi di omicidio volontario. 3 Punti-chiave? Il «disordineordinato» della stanza nella quale morì Pantani; le ferite sul corpo del Pirata, e neppure un graffio sulle mani; la cocaina che gli sarebbe stata fatta bere a forza sciogliendola in acqua. 4 Altre inconguenze? Le impronte digitali mai prese sulla scena del delitto, il video della Polizia Scientifica tagliato da 3 ore a 51’. 5 I tempi? Secondo il pm Giovagnoli, entro Natale ci saranno i primi risultati FRANCESCO CENITI «La scena non potrò mai dimenticarla: appena entrato nell’appartamento occupato da Pantani c’era il lavandino al centro della stanza... Una cosa incredibile, poi ho visto tutto il resto e il povero Marco...». Tenete bene a mente questo verbale: rischia seriamente di portare ai primi indagati della nuova inchiesta sulla morte del Pirata. La scena raccontata non lascia molti margini di manovra. La testimonianza chiave è stata resa a inizio settimana da una persona informata sui fatti. Una delle prime a entrare nell’appartamento D5 del residence Le Rose a Rimini. Siamo intorno alle 20.30, molti minuti prima dell’arrivo di medici e polizia. La presenza del lavandino smontato dal bagno e posizionato in mezzo alla stanza si configurerebbe come un’alterazione dei luoghi. Perché il lavandino in tutti gli atti ufficiali è al suo posto, come nel video girato dalla polizia scientifica dalle 23 in poi del 14 febbraio. Insomma, chi ha spostato il lavandino e soprattutto perché? Le ipotesi Certo, qualcuno potrebbe sostenere che il testimone racconti il falso o ricordi male. La prima ipotesi è alquanto poco credibile: quale motivo avrebbe avuto una persona che aveva un alibi di ferro e non è mai stato indagato a esporsi in questo modo? Quanto alla memoria, c’è da raccontare un particolare: nel 2004 questo stesso testimone era stato ascoltato, ma non aveva fatto menzione al lavandino. Come mai? E’ la stessa domanda posta nell’interrogatorio di lunedì (durato 30 minuti) dalla polizia giudiziaria delegata dal procuratore Giovagnoli. La risposta è stata disarmante: «Nessuno me lo aveva chiesto». A chiederlo per primo è stato l’avvocato Antonio De Rensis, legale della famiglia Pantani, nel corso delle indagini difensive svolte nei mesi scorsi. Lì il lavandino è uscito per la prima volta. Uno dei punti forti dell’esposto era proprio questa testimonianza. La Procura ha fatto il resto: chiedendo conferma. E la conferma è arrivata, senza esitazioni: «Il lavandino era al centro della stanza, come si fa a dimenticarlo». Già, come si fa? Il mistero del lavandino Chi lo rimontò in bagno? Caso Pantani Testimone chiave al p.m.: «Era in mezzo alla stanza». Nel video della Polizia, 3 ore dopo, torna a posto. Adesso i primi indagati LA RICOSTRUZIONE DAI VERBALI CHE COSA SUCCESSE NEL BILOCALE D5 DEL RESIDENCE LE ROSE In questa fascia temporale, Pantani muore. Secondo la perizia del prof. Avato, il corpo è spostato e portato sul soppalco vicino al letto, dove viene rinvenuto. La stanza è completamente a soqquadro Ore 23.30 Ore 20.30 Un testimone, interrogato dal p.m., dichiara che, al momento di entrare nel bilocale, il lavandino del bagno era per terra, al centro della stanza GDS Marco Pantani vinse Giro e Tour nel 1998. E’ morto a 34 anni BETTINI Rimesso a posto La stanza di Pantani è stata trovata a soqquadro, con molte cose messe fuori posto. «Un disordine ordinato» lo ha definito il professor Avato nella perizia contenuta nell’esposto. Come a dire: una messinscena per coprire quello che era realmente accaduto nella stanza. Per l’inchiesta del 2004 le cose andarono diversamente: quel caos era stato provocato da Pantani nel delirio da overdose di cocaina che lo avrebbe condotto alla morte. E quindi in preda a questo delirio se la sarebbe presa con qualunque cosa, fino a smontare un lavandino a mani nude senza farsi neppure un graffio! Perché per la versione ufficiale nessuno entra nella stanza del Pirata. E quindi alle 20.30, quando il testimone vede il lavandino, può essere stato solo Pantani a metterlo lì. Poi torna al suo posto, misteriosamente. Come mai? Forse chi è arrivato dopo si è reso conto che non poteva A VENEZIA LA PRESENTAZIONE DELLE GIORNATE ROSA CON ZAIA E VEGNI Giro in Veneto, 4 tappe di cuore «E nel 2016 l’omaggio al Piave» VENEZIA Quattro tappe e tanta passione, tanto cuore. Splende il sole su Venezia: Canal Grande, Palazzo Balbi, sede della giunta del Veneto. Il governatore Luca Zaia e Mauro Vegni, direttore del Giro, lanciano alcuni dei momenti caldi del Giro 2015. Il Veneto ospita quattro tappe, in sala anche i due Battaglin, nemmeno parenti: il grande Giovanni, re di Giro e Vuelta nel 1981, e la promessa Enrico, uno dei migliori talenti. «Questa è una giornata da vestito buono — attacca così il presi- Fortuni spiega ma su quel fax i dubbi restano Ore 10.45 - 11.45 La Polizia Scientifica inizia a registrare il video della stanza di Pantani. Le immagini mostrano che il lavandino è regolarmente montato nel bagno, che si trova alle spalle della cucina Da sinistra il governatore Luca Zaia, Mauro Vegni e Enrico Battaglin dente Zaia —. E’ andata bene». Eccole: giovedì 21/5, Imola-Vicenza, 190 km, arrivo in salita; venerdì 22, Montecchio Maggiore-Jesolo, km 153, per velocisti; sabato 23, la maxi crono Treviso-Valdobbiadene, km 59,2, e domenica 24, 100 anni dell'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra, Marostica-Madonna di Campiglio, km 165. «Sono toccate 5 province su 7 — prosegue Zaia —, e poi il Veneto sarà nella carovana pubblicitaria dalla prima all'ultima tappa, per intercettare quei 12 milioni di tifosi a bordo strada. Da qui al 2018, ogni anno un omaggio alla Grande Guerra. Per il 2016 stiamo lavorando a una tappa tra Jesolo e Sappada, in modo da risalire al contrario tutto il Piave (fiume sacro alla Patria, ndr), e a una presenza forte dell'Altopiano di Asiago». Perché il Giro non dimentica. © RIPRODUZIONE RISERVATA PARLA GAROFANO (RIS) «Compromessa la scena del crimine» «In una scena del crimine intervengono sia i tecnici sia gli investigatori tradizionali: le immagini dimostrano che gli investigatori non hanno preso le giuste precauzioni, compromettendo la scena del crimine». Lo dice il generale dei Carabinieri in congedo Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, commentando il video della stanza di Pantani, in onda su Italia 1: «Queste immagini dimostrano che c’è stata poca attenzione da parte degli operatori. Probabile la contaminazione». IL PERITO (cen) Il professor Giuseppe Fortuni, il patologo che fece nel 2004 la perizia su Pantani, ha precisato all’Ansa di non essere stato il medico legale giunto sul posto il 14 febbraio e ha ribadito di aver collocato la morte del Pirata tra le 11.30 e le 12.30, e non alle 17 come ritenuto convenzionalmente a un primo esame del cadavere. Restano due fatti: è stato Fortuni a mandare il 16 febbraio un fax urgente alla Procura, indicando le 17 come ora della morte a seguito dell’autopsia eseguita (da lui). Il medico legale (dottor Toni), intervenuto il 14 sera, era stato molto più preciso anche in assenza degli strumenti a disposizione di Fortuni. Negli atti ufficiali si legge questa conversazione tra l’ufficiale della polizia giudiziaria e il dottor Toni: «E’ già rigido il corpo?» domanda il poliziotto. Risposta del medico: «Sì, è rigido. Qui c’è l’ipostasi. Dalla morte sono passate molte ore. Almeno 12». Siamo dopo la mezzanotte del 14 febbraio e la morte di Pantani è collocata verso le 13. Il fax di Fortuni (che vedete sotto) la sposta alle 17. reggere la tesi di un lavandino smontato a mani nude? E allora si rimette in fretta al suo posto prima d’iniziare il sopralluogo ufficiale? La Procura dovrà interrogare varie persone e capire cosa è accaduto. E magari toccherà anche al nuovo perito, il professor Tagliaro, visionare foto e video per verificare il lavandino. Non solo, il testimone afferma un altro fatto: «E’ stata la polizia a tranciare i materassi». Anche questo negli atti ufficiali del 2004 non risulta. Il registro degli indagati forse è stato già aperto... © RIPRODUZIONE RISERVATA A laFotonotizia CINA, FESTA MODOLO S Sacha Modolo (Lampre-Merida) ha vinto la 5a e ultima tappa del Giro di Pechino con arrivo allo stadio Olimpico: battuti Henderson e Boasson Hagen. La corsa, all’ultima edizione, a Philippe Gilbert (Bmc) Gli Europei su pista? Ai... Caraibi: Guadalupa Lo spettacolare tramonto sulla pista in cemento (333 metri) del velodromo Amédée Detraux di Baie-Mahault, Guadalupa. E’ lo scenario che ospita i Campionati Europei su pista, da oggi a domenica in questa terra francese d’Oltremare nei Caraibi. In palio i primi punti per la qualificazione olimpica 2016. Dodici azzurri in gara, oggi il quartetto: Viviani, Coledan, Bertazzo e Buttazzoni FOTO ROBERTO BETTINI 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 BASKET PARTITA LA SECONDA COPPA CONTINENTALE EUROCUP FOXTOWN SCONFITTA A GRAN CANARIA, STASERA TOCCA A ROMA E REGGIANA CHE PERDE LA SUA STELLA A CAUSA DI UN GUAIO MUSCOLARE Cantù va k.o., Diener anche: fuori cinquanta giorni È Cantù, con una sconfitta, ad aprire la nuova stagione di Eurocup. Nell’anticipo di ieri sera, i brianzoli sono stati sconfitti nettamente da Gran Canaria: 101-81 il finale (Kuric 19, Bellas 14; Feldeine 25, Johnson-Odom 14, Williams 12). Bruttissime notizie per Reggio Emilia, che perde Drake Diener per 50 giorni per un serio guaio muscolare. Levallois (Fra), Bonn (Ger), Strasburgo (Fra). Top player: Brad Wanamaker (Bamberg); Marcus Landry (Saragozza); Mike Green (Levallois); Antoine Diot (Strasburgo); Ryan Brooks (Bonn); Drake Diener (Reggio Emilia). Calendario Reggio Emilia: vs. Bamberg (stasera, 20.30); a Levallios (21/10); vs Strasburgo (28/10); a Saragozza (4/11); vs Bonn (12/11); a Bamberg (19/11); vs. Levallois (25/11); a Strasburgo (3/12); vs Saragozza (9/12); a Bonn (16 o 17 /12). Le favorite: Reggio Emilia e Bamberg. (Ger), Ostenda (Bel), Digione (Fra), Villeurbanne (Fra). Top player: Darius Johnson Odom (Cantù); DaJuan Summers (Gran Canaria); David Holston (Artland); John Prince (Ostenda); Ervin Walker (Digione), David Andersen (Villeurbanne). Calendario Cantù: a Gran Canaria (ieri); vs Artland (22/10); a Villeurbanne (29/10); a Digione (5/12); vs Ostenda (12/11); vs Gran Canaria (19/11); a Quackenbruck (25/11); vs Villeurbanne (3/12); vs Digione (10/12); a Ostenda (16 o 17/12). Le favorite: Cantù e Villeurbanne. GIRONE A GIRONE B GIRONE C Le squadre: Reggio Emilia, Bamberg (Ger), Saragozza (Spa), Parigi Le squadre: Cantù, Gran Canaria Le squadre: Roma, Charleroi (Bel), Nancy (Fra), Oldenburg (Ger), Nymbu- (Spa), Artland Dragons Quackenrbuck rk (R.Ceca), Siviglia (Spa). Top player: Kyle Gibson (Roma), Andre Collins (Charleroi); Florent Pietrus (Nancy); Rickey Paulding (Oldenburg); Darius Washington (Nymburk); Jacob Pullen (Siviglia). Calendario Roma: stasera (20.30, diretta SportItalia) a Charleroi; vs Nancy (22/10); vs Siviglia (29/10); a Nymburk (5/11); vs Oldenburg (12/11); vs Charleroi (18/11); a Nancy (26/11); a Siviglia (3/12); vs Nymburk (10/12); a Oldenburg (16 o 17/12). Pino Sacripanti, 44 anni: è tornato a Cantù l’anno scorso CIAMILLO Lo spread di Trinchieri «La Germania corre L’Italia sa solo litigare» Il tecnico milanese sfida Reggio col Bamberg: «Loro non sono più un’outsider. In Serie A sono da prime 4» ANDREA TOSI BOLOGNA L’ambiziosa Reggio Emilia inizia la sua avventura in Eurocup sul campo amico del PalaDozza di Bologna (scelta anche scaramantica perché qui la Grissin Bon ha vinto sei mesi fa l’Eurochallenge) contro i tedeschi del Brose Bamberg, un club pieno di ex italiani come Bagaric, Katelynas, Wanamaker e Mbakwe. E’ la prima giornata di un girone di ferro che contempla anche Strasburgo, Parigi, Saragozza e Bonn. La squadra bavarese è guidata in panchina da Andrea Trinchieri, alla sua prima stagione in Germania dopo i passaggi in Grecia come c.t. della nazionale ellenica e in Russia al Kazan. Milanese, classe 68, radici croate per parte di madre, Trinchieri è stato per 2 volte migliore allenatore della serie A nel biennio 2010-12 quando guidava Cantù vincendo la Supercoppa italiana e spezzando l’egemonia di Siena. Il Bamberg oggi è quarto nel suo campionato (record 3-1) dietro al terzetto Alba, Artland e Bayern. Trinchieri, perché ha scelto di andare in Germania? «Ho fatto una riflessione ssione onesta e ho trovato che questo per me è un passo avanti. nti. Ho scelto di lavorare in un Paese o bene avanzato e in club molto et defistrutturato con un budget nito e sicuro che mi fa sentire edesca allenatore vero. La lega tedesca ono paè in grande sviluppo, ci sono empialasport da 15mila, noi riempiamila in mo sempre il nostro da 7mila bitanti. una città di 70mila abitanti. na traBamberg poi ha una buona dizione di Eurolega. Qui il mio uadra a lavoro è preparare la squadra ello» competere peer l’alto livello» ornare Sentiva il bisogno di tornare in provincia? «Non cercavo quello, volevo pagasuna soluzione che mi appagas- «Lasciare Kazan per il campionato tedesco è un passo avanti» FORMULA Si qualificano alle Last 32 le prime 4 di ogni gruppo, alle quali si aggiungono 8 eliminate dall’Eurolega. Le prime 2 degli 8 gruppi vanno poi agli ottavi. pagando un buyout, anzi lo ha pagato il Bamberg per me» Qual è il vostro obiettivo in questa coppa? «Ho una squadra di 9 giocatori nuovi, età media 25 anni. Siamo ancora pollaccioni ma puntiamo a crescere. In coppa vogliamo passare il turno in un girone molto selettivo». Come giudica Reggio Emilia dopo il mercato che ha fatto? «Reggio non è più un’outsider, ma ha la potenzialità per arrivare nelle prime 4 in Italia e un patròn che combatte le battaglie che deve combattere come quella sacrosanta del palasport. Menetti allena un mix di giovani e vecchi molto intrigante» Qual è il suo ranking della serie A? se dopo la stagione bella ma sofferta col Kazan. E’ vero che nelle metropoli possono sopravvivere solo i grandissimi club altrimenti vengono soffocati dal calcio. La provincia rimane ancora l’ambiente ideale del basket». In Russia ha fatto bene, perché non è rimasto? «Al Kazan ho vinto la coppa russa, facendo la finale di Eurocup e un bilancio di 50 vittorie su 60 partite. Siamo andati a tavoletta con una squadra di veterani ma il club non mi dava garanzie di proteggere il nostro lavoro nel futuro. Così ho deciso di lasciare «Milano è la più forte in tutto ma deve ancora vincere. Dietro Reggio, Sassari e Cantù. Poi dal quinto al 12 posto può succedere di tutto». Da fuori com’è il basket italiano? «Ci sarebbe un discorso lungo da fare. In sintesi bisogna smettere le liti da condominio per conquistare il nulla. Occorre dare un taglio al passato. Serve un personaggio forte, che abbia competenza, capacità e potere di guidare il movimento. Ci vorrebbe uno Stern, per capirci». 4 NOVITÀ NBA Taccuino EUROLEGA AL VIA Oggi tocca a Crespi S Venerdì le italiane Esperimento Partita di 44’ La Nba sperimenta le partite «small». La sfida di preseason tra Brooklyn Nets e Boston Celtics, di domenica al Barclays Center, durerà 44 minuti e non i canonici 48, con 4 periodi da 11 minuti, uno in meno rispetto al normale formato. Si tratta di un esperimento per accorciare i tempi di gioco, ritenuti troppo lunghi. Oggi Marco Crespi apre la nuova stagione di Eurolega. Il suo Laboral Vitoria infatti ospita i lituani del Neptunas Klaipeda all’esordio nella massima competizione continentale per club. Milano e Sassari in campo venerdì. Ecco il programma della prima giornata. Oggi: Vitoria-Neptunas Klaipeda. Domani: Stella Rossa-Galatasaray (ore 20.45, diretta su Fox Sports 2), Valencia-Olympiacos (ore 23, differita Fox Sports 2), Efes Istanbul-Kazan, Cedevita Zagabria-Malaga, Maccabi-Limoges. Venerdì: Nizhny Novgorod-Sassari (ore 18, diretta su Fox Sports 2), Real Madrid-Zalgiris Kaunas, Alba Berlino-Cska-Mosca, Fenerbahçe Istanbul-Milano (ore 21, diretta Fox Sports 2), Panathinaikos Atene-Turow, Barcellona-Bayern Monaco. Mago e Gallo Preseason: sei punti in 15’ per Gallinari nella sconfitta 110-90 di Denver con Chicago, ancora fermo invece Bargnani, coi Knicks battuti da Toronto 81-76 In edicola la guida al campionato DA DOMANI A 2,50 EURO Da emigrante cosa le manca dell’Italia? «Rispondo con una frase non mia: i trofei trattengono la polvere, i ricordi vivono per sempre. Mi mancano molto i rapporti umani». In edicola da domani a 2,50 euro la guida al campionato di serie A Beko, volume di 128 pagine. © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE A L’ALA-PIVOT AZZURRA DI TRENTO GIÀ PROTAGONISTA CONTRO REGGIO EMILIA: «ESORDIO EMOZIONANTE, MA APPENA SBAGLI TI CASTIGANO» sfogata giocando. Dobbiamo crescere tanto e integrarci con i nuovi. Mitchell, per esempio, non ha mai giocato in Europa, ma ha un talento incredibile». Davide è figlio degli Anni 90: «Sono cresciuto con Michael Jordan e Carlton Myers in Italia. Ora guardo Nowitzki, Paul e Ginobili. E sfidare uno come Kleiza, lunedì prossimo, mi riempie d’orgoglio». Già, Milano: «Andiamo là senza nulla da perdere. Chissà... Il futuro? Trento salva e sogno l’Europeo». Pascolo: «Ho due obiettivi Trento salva e l’Europeo» Davide: «Amo la Scozia, sono cresciuto con Jordan e Myers. Ammiro mio fratello» VINCENZO DI SCHIAVI Aiutato da un carattere sobrio e misurato, Davide Pascolo è un tipo che non si spaventa facilmente. Specie di fronte agli esordi. Alla prima in Nazionale, questa estate, è partito con un 7/7 in 20’ contro la Germania. Domenica, nel battesimo in Serie A della sua Trento contro Reggio Emilia, ha chiuso con 15 punti e 7 rimbalzi in 28’ «anche se la Serie A l’avevo già annusata a Udine: 2 minuti in tutto, quindi sì, il mio vero esordio l’ho vissuto contro Reggio». Non male per questo 23enne che guida il drappello degli italiani di terza generazione (Mussini, Fontecchio, Ruzzier, Della Valle «ci metto — dice — anche i miei compagni Spanghero e Baldi Rossi»), giunto ai vertici seguendo la strada già battuta da Gentile, Melli o Aradori: «Esempi per tutti noi, anche se Ale e Nick sono più giovani di me». Pascolo è un’ala-pivot molto undersized. E una delle sue specialità è smentire le etichette: «È dalla B1 che mi sento dire che non ho il fisico per la categoria. Sì, è vero, non ho il fisico e per questo devo cercare di sfruttare altre armi. La Serie A? Spazi ridotti in area, gioco più veloce e tante palle sporcate. Ma, soprattutto, appena cali, ti castigano». Quello che è successo a Trento: «Chiaro che mi brucia aver perso, ma è stata anche una grande emozione. La tensione l’ho Curiosità Pascolo anticonformista. E non solo in campo. Riflessioni e interessi sono ben lontani dai soliti clichè. Tipo la passionaccia per la Scozia, scenario di un viaggio on the road: «Fatto con gli amici, girando anche in bicicletta. Amo quei paesaggi e la musica celtica». In famiglia spicca la coraggiosa storia di suo fratello Marco, volato al North Platte Community College (Nebraska): «Dopo aver lasciato la Virtus Siena — racconta Davide —, attraverso l’aiuto di Bizzozi che l’aveva allenato, ha trovato un contatto per volare negli Usa. Voleva continuare a giocare e studiare e l’Italia non dava prospettive. Così si è messo in gioco, lo ammiro molto». Davide Pascolo, 23 anni, ala di Trento CIAMILLO © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 PALLAVOLO PRIMO TROFEO DELLA STAGIONE A BRINDISI Comincia Macerata Podrascanin chiude le porte al Piacenza I tricolori vanno avanti 2-0, si fanno recuperare E poi al tiebreak si prendono la Supercoppa MACERATA PIACENZA 3 2 (25-15 26-24 20-25 18-25 15-12) LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Parodi 12, Podrascanin 20, Baranowicz 1, Kurek 15, Stankovic 12, Sabbi 12; Henno (L). Fei 8, Monopoli, Kovar. N.e.: Paparoni (L), Vitelli. All. Giuliani. COPRA ARDELIA PIACENZA: Papi 3, Ostapenko 5, Le Roux 23, Zlatanov 16, Alletti 7, Vermiglio 1; Da Silva (L). Ter Horst, Kohut 1, Massari, 8 Tencati, Rodrigues. N.e. Marra. All. Radici. ARBITRI: Saltalippi e Puecher. NOTE – Spettatori 3350. Incasso: 24.000 euro. Durata set: 30’, 32’, 29’, 31’, 22’; tot. 144’. Lube: battute sbagliate 20, vincenti 5, muri 14, 2ª linea 12, errori 21. Copra: battute sbagliate 12, vincenti 6, muri 5, 2ª linea 14, errori 9. ANTONIO GALIZIA BRINDISI La Lube riapre la stagione nello stesso modo in cui l’aveva conclusa: porta a casa la Del Monte Supercoppa Italiana, superando al Pala Pentassuglia di Brindisi il Copra Piacenza. Aggressività al servizio, attenzione maniacale fra muro e difesa e una grande prova corale le armi che hanno permesso ai ragazzi di Alberto Giuliani di conquistare la quar- ta Supercoppa della storia del club; il miglior biglietto da visita possibile per presentarsi sabato all’avvio del campionato. E’ sempre Fei Gli sprint che hanno permesso di chiudere la contesa in cinque set sono stati ispirati dalla illuminata regia di Baranowicz, dalla potenza del braccio di Podrascanin (20 punti, 6 muri e il 62% in attacco) e dal convincentissimo Fei, ex di turno tornato al suo vecchio ruolo di opposto e alla sua quinta Supercoppa in carriera. La differenza l’hanno però fatta anche Henno (straordinario in difesa col 58% in ricezione) e a muro l’inossidabile coppia serba Stankovic-Podrascanin, ancora una volta decisivi con i loro muri arrivati sempre nel momento giusto. Ancora in rodaggio il Piacenza di Radici, alla sua prima partita ufficiale sulla panchina emiliana, che pur contando sull’organico completo (ha schierato nella sua formazione titolare Vermiglio, al ritorno in Italia dopo tre stagioni in Russia, in regia, Le Roux opposto, i nuovi Ostapenko e Kohut al centro, la vecchia guardia Zlatanov e Papi – alla sua 24^ stagione - in posto 4 e il libero brasiliano vice campione del mondo Mario E’ festa Lube Macerata, per il club marchigiano, campione d’Italia, è la quarta Supercoppa TARANTINI Junior) è apparso in affanno in ricezione e prevedibile in attacco nei primi due set, poi ha riaperto il match pescando energie dalla panchina (Massari, ex Città di Castello, con 2 ace e 8 punti, è stato l’uomo decisivo per la rimonta). Giuliani felice Per coach Giuliani, alla sua terza Supercoppa dopo quelle vinte con Cuneo nel 2010 e Macerata nel 2012, la soddisfazione di aver preparato bene la partita e messo in campo una squadra già con una chiara identità di gioco: «Potevamo vincere questa partita solo giocando al massimo delle nostre possibilità e così è stato. Piacenza è una grande squadra con pochissimi punti deboli, per metterli in evidenza dovevamo stare attaccati al match in ogni situazione, anche nella più difficile e in avvio di partita ce ne sono capitate parecchie. In questo momento della stagione è difficile giocare già bene ma direi che siamo stati bravi a gestire cambio palla e contrattacco, senza smettere mai di giocare nemmeno quando Piacenza ci ha recuperato i due set di vantaggio. Possiamo crescere ancora, la partita ci ha dato tanti spunti, ma credo che questa PALAZZO DEL CONI Domani a Roma si presenta la SuperLega Imperioso attacco di Marko Podrascanin, 27 anni, 7ª stagione alla Lube TARANTINI Il tecnico Giuliani soddisfatto: «Bravi a giocare già così bene, non era facile» vittoria ci aiuterà a credere ancor più nei nostri mezzi. E’ una coppa che vale molto». Deluso ma fiducioso Radici: «Onore e merito ai vincitori, sono stati molto bravi a fare una grande gara. Con maggiore attenzione il tie break avrebbe potuto dare altro esito. Dopo aver rimontato i due set abbiamo cominciato a crederci. Ma a me basta aver visto la grande reazione di una squadra che non si arrende mai e prima di cadere vende cara la sua pelle». Domani alle 17 al palazzo del Coni, a Roma si presenta la SuperLega UnipolSai, l’edizione numero 70 del massimo campionato (fino all’anno scorso Serie A-1), che scatterà sabato 18 con l’anticipo a Macerata tra la Lube e la Calzedonia Verona (diretta RaiSport2). Le altre della 1ª giornata: PiacenzaRavenna; Milano-Molfetta; Trento-Padova; ModenaPerugia; Latina-Monza. Riposa Sansepolcro. Domenica scatta anche la serie A-2. Anticipata: VeronaTrento della 4ª giornata sarà anticipata sabato 1 novembre. AMICI (an.me. - niba) Oggi alle 17 al PalaEvangelisti di Perugia derby amichevole benefico tra Sir Safety e Altotevere (domenica a Sansepolcro era finita 3-0 per i perugini). Sempre oggi alle 20.30 al PalaTrento amichevole Trentino-Verona. © RIPRODUZIONE RISERVATA ITALDONNE GUIDA PRATICA SU DOVE E QUANDO ANDARE A RIVEDERE IN CAMPO LE RAGAZZE DI BONITTA Febbre azzurra: tra una settimana c’è già la Diouf Per non farsi prendere troppo dalla nostalgia e non esser costretti a smaltire del tutto l’ubriacatura, è il momento di fare il punto della situazione. Si ha un bel dire di non disperdere il patrimonio di affetto accumulato dalle azzurre e dal loro Mondiale senza lieto fine, ma allora si deve dire dov’è che uno può andarle a vedere. Con l’avvertenza che sette su quattordici purtroppo non giocheranno nel nostro campionato. Prime azzurre La prima che andrà in campo è Valentina Diouf, in estate passata da Bergamo a Busto Arsizio. Con cui mercoledì 22 a Montichiari gioca contro il suo ex club lo spareggio della SuperCoppa. La vincente poi sabato 25 a Monza sfida Piacenza per l’assegnazione del medesimo trofeo. Dopodiché il via alla serie A-1 è il 2 novembre. Il Modena di Francesca Piccinini e Rapha Folie (arrivata da Bergamo), sarà in casa con Ornavasso. Al Novara ci sono Cristina Chirichella e Noemi Signorile, entrambe arrivate da DOVE SONO LE GIOCATRICI CHE HANNO ENTUSIASMATO L’ITALIA ITALIA AZERBAIGIAN RUSSIA Valentina Diouf BUSTO ARSIZIO Valentina Arrighetti LOKOMOTIV BAKU Antonella Del Core DINAMO KAZAN 1 3 1 Monica De Gennaro 2 CONEGLIANO 2 4 SENZA SQUADRA Paola Cardullo Francesca Ferretti RABITA BAKU Cristina Chirichella 3 NOVARA Noemi Signorile NOVARA TURCHIA 3 Francesca Piccinini 4 MODENA Eleonora Lo Bianco FENERBAHCE ISTANBUL Nadia Centoni GALATASARAY ISTANBUL Raphaela Folie MODENA Caterina Bosetti GALATASARAY ISTANBUL Carolina Costagrande VAKIFBANK ISTANBUL 4 GDS Ornavasso, alla prima a Viadana (Mn), casa del Casalmaggiore. Infine il miglior libero del mondo, Moki De Gennaro con Conegliano è al via da Firenze. Emigrate Con Antonella Del Core in Russia, al Kazan, con cui l’anno scorso ha vinto Champions e Mondiale per Club, le altre sono divise tra due sole città, Baku e Istanbul, Azerbaigian e Turchia. A Baku Vale Arrighetti è al Lokomotiv, Francesca Ferretti al Rabita. A Istanbul al Galatasaray di Massimo Barbolini ci sono Nadia Centoni e Caterina Bosetti; al Vakifbank di Giovanni Guidetti Carolina Costagrande (26 novembre a Piacenza in Champions); al Fenerbahce di Marcello Abbondanza Leo Lo Bianco, con la grande assente del Mondiale, Lucia Bosetti. «Leo l’ho voluta fortissimamente – dice Abbondanza – perché anche in una pallavolo diventata così tanto fisica lei è l’unica che fa eccezione. Tra lei e la seconda migliore al mondo non c’è un abisso, ce ne sono due. E in generale per l’Italia è un male che tante nazionali sia- no fuori, ma per loro essere in Turchia è un’occasione di crescita, perché è il campionato di livello più alto al mondo». Americane qui Quel che una volta si diceva del nostro. Anche se qualche dato in controtendenza c’è. La miglior giocatrice del Mondiale è da noi: Kimberly Hill, a Novara, insie- me a un’altra iridata Usa, Rachel Adams. A Conegliano c’è la miglior regista di Italia 2014, anche lei campionessa, Alisha Glass (era proprio al Fenerbahce, sostituita dalla Lo Bianco), senza contare Vale Fiorin, l’ultima azzurra tagliata da Bonitta prima del Mondiale. m.sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 SLITTINO SI RITIRA IL MIGLIORE DI SEMPRE il Film Sei volte ai Giochi, sei volte sul podio Come lui nessuno mai 1989 Coppa del Mondo 1994 Lillehammer 1998 Nagano 2002 Salt Lake City 2006 Torino 2010 Vancouver 2014 Sochi ESORDIO AZZURRO A 15 ANNI BRONZO ARGENTO ORO ORO BRONZO BRONZO Mister Olimpiade dice stop identiKit & CARRIERA v ARMIN ZOEGGELER CARABINIERE Nato il 04/01/1974 a Merano (Bz) Trentino Alto-Adige Slittino singolo COPPA DEL MONDO 10 vittorie generali Esordio: 1989 Primo podio: 2/12/1992, 3° a Sigulda 57 vittorie 26 secondi posti 20 terzi posti OLIMPIADI 2 ori 1 argento 3 bronzi MONDIALI 6 ori 3 argenti 1 bronzo EUROPEI 3 ori 2 argenti 3 bronzi SIMONE BATTAGGIA MILANO Tutto torna. C’è un momento, durante la conferenza stampa dell’addio, in cui l’emozione rompe i nervi di ghiaccio e spezza la voce di Armin Zoeggeler. Succede quando ringrazia il papà e la mamma. C’erano loro, in quel giorno d’estate del 1988, seduti attorno al tavolo nella cucina del maso, ad ascoltare le parole di un allenatore juniores, Karl Brunner, e a dire che sì, forse valeva la pena che il loro Armin provasse a diventare un atleta professionista. E non possono che esserci loro nel cuore di Armin, 26 anni dopo le parole di mamma Rosa («Provaci Armin, se non lo fai non potrai mai sapere»), ora che quella sfida si chiude e bisogna annunciare al mondo che è finita la carriera del più grande slittinista di sempre. L’unico atleta della storia olimpica - estiva e invernale - ad aver vinto sei medaglie in sei edizioni dei Giochi nella stessa disciplina individuale. Divisa dei Carabinieri invernale che lo fa sudare ancora di più, Zoeggeler inizia il discorso come se l’avesse imparato a memoria. Poi, minuto dopo minuto si distende, trova qualche battuta («Sarà più difficile in tedesco che in italiano» gigioneggia quando gli viene chiesto di ripetersi nella lingua madre). Appare comunque convinto che sia la decisione giusta. «Dopo Sochi, il mio corpo e il mio istinto mi avevano detto che era il momento di mollare. Ho voluto pensarci qualche mese, perché la decisione non fosse dettata dall’emozione». Ne ha parlato anche a suo padre? «No, con papà no. Ne ho parlato con mia moglie, ho preso la decisione in estate. Certo, un conto è pensarlo e un conto è venire a dirlo davanti a sessanta giornalisti. Sono molto emozionato». «La slitta mi ha fatto uomo Ma ora non ci salirò più» L’addio di Zoeggeler, unico al mondo a medaglia in sei Olimpiadi diverse «Disciplina, voglia, passione. Ora corpo e istinto hanno deciso per me» «Vancouver. Sapevamo che era veloce, avevamo toccato anche i 150 km/h, ma non avrei mai pensato che lì qualcuno avrebbe potuto uccidersi». La tragedia di Nodar Kumaritashvili ai Giochi del 2010 è ancora viva nella sua mente. «Certo. E’ stato il momento più doloroso della mia carriera». Ha mai rivisto quelle immagini? Armin Zoeggeler, ieri, alla conferenza in cui ha annunciato il ritiro ANSA « Sarò responsabile ricerca e sviluppo dei materiali. Il sogno: creare una squadra vincente ARMIN ZOEGGELER ORO OLIMPICO 2002 E 2006 PIÙ GIOCHI A MEDAGLIA FERMI A 5 AI GIOCHI INVERNALI Claudia Pechstein (Ger) Pista lunga (1992-2006) Gabriella Paruzzi (Ita) Sci di fondo (1992-2006) Raisa Smetatina (Rus) Sci di fondo (1976-1992) Rico Gross (Ger) Biathlon (1992-2006) Georg Hackl (Ger) Slittino (1988-2002) Uschi Disl (Ger) Biathlon (1992-2006) EGUAGLIA A 6 (ESTIVI, SQUADRE INCLUSE) Aladar Gerevich (Ung) Scherma (1932-1960) Birgit Fischer (Ger) Canoa (1980-2004) Anky Van Grunsven (Ola) Equitazione (1992-2012) Hans Gunther Winkler (Ger) Equitazione (1956-’76) Cosa le hanno dato 25 anni di slittino? «Molto. E’ stato un bel tempo. Ho incontrato persone, gente nuova, ho visto tanti paesi. Sono sono cresciuto come uomo». Esordì nel 1989 a Calgary. Aveva 15 anni. «Quando capii che grazie allo slittino avrei visto l’America, non volevo crederci. Per me era quella cosa che si vede in tv». Come si fa a gareggiare e a vincere per 25 anni in una disciplina di cui si parla così poco? «Servono disciplina, voglia e passione. Se non hai la passione, fatichi ad allenarti e ad alzarti presto». S Armin Zoeggeler 40 anni, 103 podi individuali in coppa del Mondo: l’ultimo il 26 gennaio scorso a Sigulda AP «Da atleta non ci sono mai riuscito. Ora che non gareggio più, probabilmente ce la farò». re nei dettagli. Penso però a creare una squadra che possa vincere Mondiali e Olimpiadi. E che continui a crescere». Ha mai riguardato i suoi successi? «Ho sempre analizzato le immagini per studiare le mie gare, ma non le ho mai riviste per piacere personale. Con la famiglia ho riguardato la cerimonia d’apertura di Sochi da portabandiera. I miei figli l’avevano seguita in diretta ma volevano rivederla con me». Che farà domani? «Andrò a caccia». Salirà mai più su una slitta? © RIPRODUZIONE RISERVATA «No. Non sarei più preparato a farlo, e se non sei pronto al cento per c e n to l o slittino diventa pericoloso». Qual è il suo nuovo ruolo? «Sarò responsabile della ricerca e dello sviluppo nei materiali, in collaborazione con Coni, Fisi e Ferrari». E’ ciò che desiderava? Il successo cui è più legato? «Torino 2006». E la pista che l’ha fatta tremare di più? «Per ora sì. E’ qualcosa in cui mi posso identificare». E il sogno a lungo termine? «Ce l’ho ma non posso entra- CONVEGNO FISI IERI A MILANO Anche danza e ginnastica per allenare i «mostri» Atleti eccezionali: Rocca con una sola gamba spingeva ben 800 chili! PIERANGELO MOLINARO MILANO Non è facile preparare fisicamente atleti di 15 discipline di cui 10 nel programma olimpico. Quello che serve a un discesista che deve controllare curve a 140 all’ora non è uguale a chi deve dirigere con movimenti infinitesimali uno slittino lanciato in un budello di ghiaccio. Se ne è parlato ieri a «Expo Gate» in piazza Castello nell’ambito di «Fisi in Tour», un’occasione per conoscere la complessità di strategie raffinate e il più possibile personalizzate. Con la velocità non si scherza e preparare bene un atleta significa non solo metterlo nelle condizioni di vincere, ma anche prevenire gli infortuni. Così, come ha spiegato Cesare Pisoni, direttore sportivo di Snowboard e freestyle, che ai suoi campioni servono anche lezioni di ginnastica e danza, come nella preparazione estiva anche il kitesurf per sviluppare il controllo del corpo nel vuoto. I test Ma alla base e strada facendo bisogna conoscere le caratteristiche di un atleta. «Studiamo organismi eccezionali – ha spiegato il dottor Rampini, responsabile del centro Mapei dove la Fisi esegue i test –. Basta pensare che un Giorgio Rocca è riuscito a fondere il motore di una pressa fornendo una resistenza con una sola gamba di 800 kg». La preparazione atletica comunque ha per tutti una strategia complessa e si sviluppa in anni di lavoro. Ecco quindo l’esigenza di armonizzare il lavoro delle varie squadre azzurre e anche dei comitati regionali. Qui comincia la prevenzione degli infortuni, perché, come ha sottolineato Roberto Manzoni, responsabile della preparazione dello sci alpino: «Nessuna altra disciplina ha più variabili, dalla qualità delle neve, all’evoluzione dei materiali, alla velocità sempre crescente delle gare, velocità a cui l’organismo umano fatica ad adattarsi». In questa situazione c’è innanzitutto un fattore su cui puntare: la sensibilità dell’atleta che deve essere il primo a dare indicazioni al preparatore. Insomma, un lavoro di squadra. © RIPRODUZIONE RISERVATA+++ IL COMMENTO di FAUSTO NARDUCCI Gli atleti delle 15 discipline della Fisi radunati a Milano PENTAPHOTO & nella pagina opinioni 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29 TENNIS VERSO LA GRANDE SFIDA DI VENERDI’ E SABATO «Ringraziamo McEnroe e Lendl se siamo grandi» Bum Bum ricorda i protagonisti di Genova e Milano «Che vittorie pure con Chang e Ivanisevic!» Boris Becker, a 17 anni, diventa il più giovane re di Wimbledon, oggi è una stella @DohaGOALS AFP/EPA identiKit & CARRIERA Becker e i 4 assi v BORIS BECKER Nato il 22/11/1967 a Leimen (Germania Ovest) Germania Altezza 190 cm Peso 85 kg Tornei Slam 6 (2 Australian Open, 3 Wimbledon, 1 Us Open) Titoli vinti VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci Boris Becker ha vinto 4 volte il torneo di Milano, perché diserta il ritorno del grande tennis, venerdì e sabato a Genova e Milano? «Purtroppo il mio corpo non mi permette di sostenere il Champions Atp Tour, ho appena fatto una doppia operazione alle anche». 49 (tre Masters 1988, 1992, 1995) Coppa Davis 2 Ci sarà tanta gente ad applaudire i campioni della sua epoca: McEnroe, Lendl, Chang e Ivanisevic. Perché siete ancora così popolari? «Per una combinazione di motivi: il più importante è che molti di noi non sono stati solo tennisti forti e vincenti, a livello più alto, ma abbiamo trasceso il termine, siamo stati qualcosa di più, nella società, nel costume». E’ stato quello il tennis migliore, come differenze, di stili e personalità? (1988 e 1989) Boris Becker con Novak Djokovic, che allena da inizio anno to la partita più indimenticabile? «Con John ho giocato la partita più lunga, nell’87, in coppa Davis, 6 ore e 22 minuti, la ricordo volentieri come tutte quelle che ho vinto. Contro Ivan ricordo più volentieri la finale degli Us Open ‘89, del mio unico trionfo a New York. Chang mi ricorda la finale degli Australian Open ‘96, il mio sesto ed ultimo Slam. Con Goran ricordo tanti Wimbledon, ma soprattutto la semifinale del Masters ‘92 a Francoforte: un grande match». «E’ stato il tennis che ha cambiato il tennis anche di oggi, quello della spettacolare rivalità di campioni come Djokovic e Nadal. Gente come McEnroe, Borg e Lendl ha garantito al nostro sport un fondamentale salto di qualità portandolo ad un’altra dimensione, come tutto: dall’attenzione del pubbliIl tennis resta co, alla tv, ai premi». il primo amore, « Qual è la prima parola che le viene se pensa a John McEnroe? «Genio». Ivan Lendl? noi ex n. 1 e re Slam sappiamo di più, io e Djokovic abbiamo in comune... «Il primo grande professionista del tennis». Michael Chang? «Il primo grande tennista asiatico». «La pazzia». Contro quale di questi protagonisti ha gioca- Attualmente allena Novak Djokovic «Tutti e due mostriamo le nostre emozioni, in campo, vogliamo vincere gli Slam e non siamo interessati ai quarti o alle semifinali, abbiamo una grande passione anche per la nazionale, vogliamo giocare per il nostro paese». DOMANI A MILANO Il suo avversario più forte a Wimbledon è stato Sampras, Edberg o... Becker? Vuoi vedere da vicino i miti del tennis? La Gazzetta dello Sport mette in palio 10 inviti per la conferenza stampa di domani della Grande Sfida con McEnroe, Lendl, Ivanisevic e Chang, in via Balzan 3, a Milano, ai primi che chiameranno lo 02-20400335. Inviti validi per 2 persone. «Edberg, che mi ha battuto in due finali su tre consecutive, aveva la motivazione extra di diventare numero 1 del mondo. E giocava contro il miglior Becker nell’89-’91». Qual è il più grande risultato da tennista? «I tre titoli in sette finali a Wimbledon. La mia storia è lì, vivevo lì, era il mio posto, il mio giardino. Ci ho vinto a soli 17 anni, e ancora ho il record di più giovane campione». Lei ha detto: «Se potessi tornare indietro, sbaglierei il match point contro Curren nella finale di Wimbledon ‘85»? «No, io ho detto: “Avrei preferito essere più maturo, più forte, per sostenere meglio l’impatto di quel trionfo, ero così giovane”... Il tennis è ancora il mio primo amore, altrimenti non sarei ancora in circolazione». Qual è il suo rimpianto più grande? Perché i campioni di oggi chiedono aiuto a voi, come coach? «Perché abbiamo giocato finali Slam e siamo stati numeri 1, almeno Ivan, io ed Edberg, e quindi sappiamo qualcosa di più di quei momenti unici nei Majors». Lei non ha paura che il suo allievo, il n. 1 del mondo, Novak Djokovic, si blocchi un po’ per l’imminente arrivo del primogenito? «No, è un giocatore nel pieno delle forze della maturità. Sono anzi convinto che, come me ed altri, tornerà anche più forte». Goran Ivanisevic? Numero uno per 12 settimane nel 1991 Becker e Novak Djokovic? «Non ho vinto Parigi, Roma, Montecarlo. Ma in due dei tornei più grandi sulla terra sono arrivato in finale. E ci ho provato. Ma sono soddisfatto: ho vinto tutti gli altri Slam e 2 Davis». Becker, che cosa deve ancora fare nel tennis e nella vita? «Sono contento del ruolo di ambasciatore, grazie “Doha Goals Forum”, posso davvero realizzare l’ideale dello sport, aiutando coi miei consigli e il mio sostegno i meno fortunati, i giovani, chi viene dai paesi più difficili e disagiati. Io sono l’esempio di come lo sport può cambiare la vita. L’ego di un campione di uno sport individuale è grande, ma grandi campioni come Djokovic sanno anche dare molto indietro al loro paese e ai più poveri e indifesi». Ma che cos’hanno davvero in comune Boris © RIPRODUZIONE RISERVATA Chiama in Gazzetta vedi McEnroe e Lendl taccuino Del Potro tornerà sul circuito l’anno prossimo Juan Martin Del Potro ha deciso di tornare sul circuito con i primi tornei della stagione 2015. L’argentino, vincitore degli Us Open nel 2009, non scende in campo da febbraio, quando si fermò dopo l’uscita al primo turno a Dubai per farsi operare al polso sinistro: «Sto bene, il polso non fa più male, ma la condizione atletica non mi permetterebbe di affrontare gli ultimi due tornei di quest’anno». L’argentino è sceso al numero 29 del mondo. DERBY IN TV A Mosca (650.000 , veloce indoor) subito fuori Lorenzi. Dodig prossimo avversario di Seppi. Primo turno: Groth (Aus) b. Rublev (Rus) 7-6 (4) 7-5; Berankis (Lit) b. Karatsev (Rus) 6-3 6-4; Monaco (Arg) b. LORENZI 6-3 5-7 6-3; Donskoy (Rus) b. Sela (Isr) 6-4 6-0; Dodig (Cro) b. Riba (Spa) 6-4 6-2. Nel torneo femminile (570.000 ), GIORGI b. Tsurenko (Ucr) 6-0 6-3 e oggi alle 18 (diretta Supertennis) affronta la Pennetta. TRIATHLON IL 26 OTTOBRE PROTAGONISTA AL FORTE VILLAGE Fabian e il futuro: «Una medaglia a Rio e poi divento Iron Man» LORENZO FRANCULLI Diamo i numeri. I suoi: 20 allenamenti a settimana che, escludendone 4 di meritatissimo riposo, fanno 960 all’anno. E poi: 30 km di nuoto a settimana (1440 all’anno), 400 km di bici (19.200), 90 km di corsa (4320). Alessandro Fabian, classe 1988, triatleta padovano dei Carabinieri, è una duracell da 30 battiti cardiaci al minuto (a riposo). In Italia è lui il più forte: 9 titoli nazionali assoluti (6 sulla distanza olimpica e 3 sprint), secondo in Coppa del Mondo ad Alanya (Turchia), campione europeo a squadre 2014, vicecam- pione europeo 2013, 10° ai Giochi di Londra 2012. Fabian sarà uno dei sicuri protagonisti del Forte Village Triathlon, di cui la Gazzetta dello Sport è media partner, in programma il 26 ottobre e che va in scena tra Pula, Domus de Maria e Teulada, nel sud della Sardegna (info: www.fortevillagetriathlon.it). «Non so ancora se gareggerò nello sprint, nella half distance o nella staffetta, quello che è certo è che indosserò il pettorale». Tanto basta. Ma c’è di più, perché triplice del Forte salirà anche in cattedra… «Metterò la mia esperienza a disposizione degli age group e degli appassionati che s’iscriveranno allo stage organizzato dal Forte Village. Una full immersion di una settimana: mi allenerò con loro, studieremo il percorso insieme, parleremo di dieta e integrazione». 30% per cento tra cuore e fisico». «Anche dalla location. Il contatto con la natura ti fa amare ancora di più il triathlon. Una volta per tutte: il triathlon è roba da superman? In questo l’evento del Forte ha pochi rivali, giusto? «Non esistono uomini d’acciaio: è uno sport per tutti. Sai nuotare? Sai pedalare? Sai correre? Allora puoi fare triathlon. Servono e cuore e testa e allenamento. Punto» . «Beh, quella zona di Sardegna ti lascia senza fiato». E un non professionista, un appassionato, come deve scegliere la gara giusta? E come giudichi la gara da un punto di vista tecnico? In che percentuale? «Mi sbilancio, 70% testa e Alessandro Fabian, 26 BARDELLA «Guai a sottovalutarla. Il percorso è tosto, muscolare. E se soffia il vento diventa ancora più selettivo». Il triathlon, in Italia, conta sempre più tesserati (20.000, dati Fitri) e appassionati. Qual è il segreto del successo? «Sono tre discipline base. E, bici a parte, tre sport poveri. Io i primi anni correvo con una bici in alluminio, , altri avevano bici con materiali più tecnologici. Ma quello che conta è il motore. E io vincevo lo stesso». Che cosa vuole diventare Alessandro Fabian? «Il mio fisico mi spinge verso l’Iron Man. Ma per il momento punto a una medaglia ai Giochi di Rio. E non voglio che sia solo un sogno…». © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 AUTISTA privato libero impegni familiari, lingue francese-inglese, disponibilità trasferimento, professionalità. 340.91.61.792 APPRENDISTA commesso, scaffalista, 25enne offresi GDO, negozi abbigliamento. 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Per la seconda volta in due giorni la difesa ha chiamato a deporre un teste che ha giustificato il motivo per cui «Blade Runner» non dovrebbe finire in carcere. Cenni di incredulità da parte della famiglia di Reeva mentre ascoltavano le deposizioni della teste. Tre anni Ancora una volta è stata proposta l’ipotesi dei tre anni di arresti domiciliari con l’obbligatorietà di servizi comunitari. Nello specifico un lavoro di supporto a dei bambini disabili in una scuola vicino a Pretoria. Durante la sua deposizione è emerso anche che Oscar Pistorius, dal giorno della tragedia ha versato un assegno mensile di 6mila rand (420 euro circa) ai genitori di Reeva per pagarsi le spese correnti, dato che era la figlia a mantenere i genitori. Cifra confermata anche dal pm Gerrie Nel. Mistero invece su una somma di 375 mila rand (26mila euro) DOPING/1 CASO SCHWAZER IERI 12-7-11-6-4 A Roma (m 1700): 1 White Starlight (M. Belli); 2 Charlie Boy; 3 Taty Sprint; 4 Paola Forever; 5 Super Test; Tot.: 11,53; 3,27, 5,49, 2,14 (205,23). Quinté: 12.551,39. Quarté: 5.874,32. Tris: 1.115,00. A BOSTON (d.m.) L’etiope Lelisa Desisa ha vinto in 1h01’38” la mezza maratona di Boston. Uomini: 1. Desisa (Eti) 1h01’38”; 2. Salel (Ken) 1h01’48”; 3. L. Korir (Ken) 1h01’50”. Donne: Daska (Eti) 1h08’20”. OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo (inizio convegno alle 15.10) scegliamo Nello del Sile (8), Marcello (14), Mosa Ferm (15), Olympian Warning (17), Pioneer Gar (16) e Ilander (4). COACH NUOVO (si.g.) Nuovo allenatore per l’australiana olimpionica dei 100 hs Sally Pearson, seguita ora dal 37enne Ashley Mahoney, ex ostacolista da 14”31 sui 110 (2000). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.15) e Taranto (15.20). Galoppo: Grosseto (15.15). BASEBALL La 26enne fantina Carly Mae Pye è morta ieri dopo poche ore di agonia, in seguito alle fratture craniche riportate dopo una caduta, durante una seduta di allenamento in un centro nei pressi di Brisbane, nel Queensland. Oscar Pistorius in tribunale AP che Oscar avrebbe offerto sempre ai genitori di Reeva come parziale ricompensa per il danno subito, ma che June Steenkamp, la madre della modella avrebbe rifiutato, definendoli «soldi intrisi di sangue». A grande sorpresa, infine, in chiusura di testimonianza, il manager di Oscar Pistorius, Peet Van Zyl, ha affermato che nonostante la condanna per omicidio colposo, l’atleta sudafricano è ancora richiesto come modello d’ispirazione per i disabili. Da questa mattina toccherà all’accusa, attraverso i suoi testimoni, cercare di convincere il giudice che il campione paralimpico non può scampare il carcere. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOPING/2 SCANDALO SENZA FINE Maledizione Per il galoppo australiano si tratta ormai di una terribile maledizione, Carly Mae Pye è infatti la terza jockette ad aver perso la vita in soli 14 mesi. Il 6 agosto del 2013 la 26enne Simone Montgomery era stata travolta e uccisa dai cavalli che la seguivano, per un inciampone del suo Riahgrand che ne aveva provocato la caduta, durante una corsa sulla pista di Darwin nel nord della Paese. Soltanto tre mesi più tardi, il 10 novembre, una tragedia omologa aveva posto fine alla vita della 45enne Desiree Gill, sulla pista di Sunshine Coast, situata un centinaio di km a nord di Brisbane. Fu un calcio di Celtic Ambition, il suo cavallo, a colpirla violentemente ad una mascella, subito dopo una caduta. Desiree era sposata con un allenatore di purosangue. Anche Carly Mae PALLANUOTO RECUPERO (m.c.) La pioggia ha costretto al rinvio di gara-3 della finale di American League tra Kansas City e Baltimore. La serie slitta in avanti di un giorno: stasera gara-4. Oggi. American league: Kansas City-St Louis (sit. 2-0), dalle 22 su Fox Sports 2; National: San Francisco-St Louis (1-1) dir. dalle 2. A.J. Intanto Hinch, 40 anni, è il nuovo manager degli Houston Astros; Chip Hale, 49 anni, guiderà invece dalla prossima stagione gli Arizona Diamondbacks. BOXE Carly Mae Pye aveva solo 26 anni Pye sarebbe diventata fra pochi mesi la consorte di un trainer. Avrebbe sposato Tim Cool, che si trovava a bordo pista mentre la bionda fidanzata effettuava una sessione di allenamento. Il suo cavallo ha probabilmente inciampato, fratturandosi irrimediabilmente l’anteriore destro (è stato poi abbattuto) e catapultandola al suolo. Nella caduta, Carly ha picchiato il capo a terra procurandosi le lesioni rivelatesi purtroppo fatali. Proprio Tim Cook è stato il primo a soccorrere Carly. Inutile il trasporto al vicino ospedale di Rockhampotn, dove purtroppo Carly ha cessato di vivere. © RIPRODUZIONE RISERVATA SPONSOR GLI ANTICIPI DELLA 3a GIORNATA DE LA HOYA JR (r.g.) Prosegue la striscia vincente di Diego De La Hoya (Mes, 7), nipote di Oscar, il pluricampione del mondo. A Indio (Usa) ha battuto Luis Lizarraga (Usa, 5-3) sui 6 round. SOLIS (r.g.) Sabato a Dusseldorf (Ger), l’antico oro di Atene 2004, il massimo cubano Odlanier Solis (20-2), 34 anni, affronta in rivincita Tony Thompson (Usa, 39-5) che lo scorso marzo in Turchia lo battè ai punti sui 12 round. In palio la cintura Wbc America. HOPKINS (r.g.) L’8 novembre ad Atlantic City, nella sfida mediomassimi tra Bernard Hopkins (55-6-2), 50 anni a gennaio, e Sergey Kovalev (25-0-1), 31 anni, saranno in palio tre titoli iridati. Il primo detiene le cinture Wba e Ibf, mentre il russo quella Wbo. Hopkins è il detentore di tutti i primati di longevità di un campione del mondo in carica. YOUTH (i.m.) Il c.t. Bergamasco ha scelto gli 8 per Nazionale agli Europei Youth (u. 18) da venerdì a Zagabria (Cro), con 222 atleti di 39 Paesi: 49 Zara, 52 Amoroso, 56 Colella, 60 Maietta, 64 Arecchia, 69 Lizzi, 75 Sarchioto, 81 Calabrò. RIUNIONE VIADANA (r.g.) Definita a Viadana (Mn) il 28 novembre la sfida per il vacante tricolore mediomassimi, tra Christian Marchetti (9) 32 anni e Alex Sinacore (8) 29 anni. Ex campioni dilettanti, Marchetti (2004-2007) e Sinacore (2006), si sono affrontati due volte agli assoluti dilettanti (una vittoria a testa). GINNASTICA SERIE A RITMICA Sabato a Prato la prima prova del Campionato italiano di serie A1 e A2 . L’organizzazione è affidata alla società Ginnastica Etruria 1897, società d’orogine della capitana delle farfalle Marta Pagnini che sarà premiata sabato. GOLF WORLD MATCH PLAY CON FRANCESCO MOLINARI Tre indagati chiedono: gli atti passino a Roma Ruzavin fermato Festa Canottieri Nella marcia russa Batte il Posillipo sono ormai 17... dopo 24 anni Come nei migliori procedimenti penali, inizia la battaglia sulla competenza. I legali di tre degli indagati nella vicenda Schwazer (i medici federali Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella, la dirigente Fidal Rita Bottiglieri), hanno infatti presentato istanza di trasferimento a Roma della parte del fascicolo che riguarda i loro assistiti. Gli avvocati sostengono che in base all’atto di chiusura indagini, il reato si sarebbe consumato a Roma in quanto sarebbe stata la Fidal a doversi attivare per bloccare il ricorso al doping dei suoi atleti. La risposta del pm responsabili dell’inchiesta bolzanina, Giancarlo Bramante, è secca: il reato si è concluso con il test (al quale Schwazer è risultato positivo) effettuato a Racines (una cittadina in provincia di Bolzano) e inoltre a Racines sono state trovate ricevute di pagamento e residui di medicinali illegali. Insomma, il reato maggiore (il doping) assorbe gli altri (l’omesso controllo o l’eventuale favoreggiamento). I legali hanno dieci giorni per impugnare l’opposizione davanti alla Cassazione. Continua l’ecatombe nella marcia russa, quella che da anni sta dominando in lungo e in largo il panorama internazionale. Finiti con i numeri uno, si prosegue con i numeri due. Questa volta a cadere nella rete dell’agenzia antidoping russa è Andrey Ruzavin, 28 anni, specialista della 20 chilometri, terzo nel maggio scorso nella Coppa del Mondo di marcia in Cina. Non è stato specificato se si tratta dell’uso di una sostanza vietata o di una pratica, ma l’atleta è per il momento sospeso da ogni attività e non gli è permessa la frequentazione delle sedi federali di allenamento. Ma proprio le sedi di allenamento sono i centri del peccato: Saransk e Cheboksary. E il primo è dove operava Viktor Chegin, il tecnico attorno a cui gravano i sospetti di essere il grande regista dello scandalo. I suoi atleti hanno vinto tutto, ma i campioni più celebrati, come Borchin e la Lashmanova (nella foto AP) sono stati squalificati. E sono già 17 quest’anno gli atleti fermati. Viene da chiedersi se non sia necessario a questo punto rivedere gli albi d’oro di tutte le più grandi manifestazioni degli ultimi dieci anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Negli anticipi del 3° turno, Recco travolge la Vis Nova (nella foto BORSARELLI, Di Fulvio e Banovac) e la Canottieri Napoli batte il Posillipo dopo 24 anni. PRO RECCO-ROMA VIS NOVA 23-3 (5-0, 7-0, 5-2, 6-1) Pro Recco: Tempesti, F. Lapenna 3, Prlainovic 3 (1 rig.), Figlioli 1, Giorgetti 3 (1 rig.), A.Fondelli 3, A.Ivovic 4; M.Giacoppo 1, Felugo 2, F.Di Fulvio, Figari 2, N.Gitto 1, Dufour. All. Milanovic. Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena, Banovac, Spinelli, Rigo, Vitola, Cuccovillo 1; Murro 1, Parisi 1 rig., Manzo, Reynolds, Nicosia. All. Ciocchetti. Arbitri: Gomez e Romolini. Note: sup. num. Pro Recco 5 (2 gol), Roma Vis Nova 6 (1). Usc. 3 f. Giacoppo 21’16”, Figari 25’32”. (i.v.) POSILLIPO-CAN. NAPOLI 6-8 (1-2, 1-3, 2-3, 2-0) Dooa Posillipo: Negri, Dolce 1, Briganti, Foglio 1, Klikovac, Radovic 1, Renzuto, Gallo 2, E.Russo, Mandolini 1. N.e. Mauro, Nina, Caruso. All. Cufino. Canottieri Napoli: Vassallo, Buonocore 1, Di Costanzo 3, Migliaccio, Dar.Brguljan 1, Borrelli, Ronga 1, Campopiano, G.Mattiello, Velotto, Baraldi 2, Esposito. N.e. Turiello. All. Zizza. Arbitri: L.Bianco e Ercoli. Note: sup. num. Posillipo 8 (3), Canottieri 10 (4). Usc. 3 f. Foglio 24’28’’. (f.nap.) Class.: Pro Recco* 9; Brescia, Sport Management, Como 6; Posillipo*, Acquachiara, Savona, Can.Napoli*, Bogliasco 3; Lazio, Florentia, Roma Vis Nova* 0. (* una partita in più) SENATRICE OLIMPIONICA Idem, ddl contro la pubblicità «imboscata» (t.bot.) La chiamano «pubblicità imboscata», quella che si insinua abusivamente, appare quanto e forse più di quella ufficiale, a costo zero. Josefa Idem, nella sua veste di senatrice, ha presentato un disegno di legge per tutelare quei soggetti (atleti, società, federazioni, lo stesso Coni) che sottoscrivono un accordo pubblicitario in esclusiva, che viene sovrapposto da altre pubblicità. L’avvocato Desirée Gaspari, docente di Economia e gestione delle imprese sportive all’Università Ludes di Lugano, che da anni studia il fenomeno, ha offerto la sua competenza per la stesura del testo del Disegno di Legge. Ieri, alla presentazione al Senato, l’iniziativa ha trovato d’accordo dirigenti e operatori dello sport italiano. Nel disegno di legge di Josefa Idem sanzioni fino a un milione di euro per il responsabile delle violazioni (contro 100 mila euro per Torino 2006), che avrà 5 giorni per dimostrare la propria innocenza. IPPICA CINESI (si.g.) Così nei campionati cinesi a Suzhou. Uomini. 200 (-0.3): Xie Zhenye 20”44 (r.n.). Lungo: Gao Xinglong 8.21 (+2.3). Donne. Alto: Zheng Xingjuan 1.96. Martello: Wang Zheng 72.61. Giavellotto: Li Lingwei 62.56. Francesco Molinari in campo da oggi al Volvo World Match Play Championship (15-19 ottobre), classica dell’European Tour con formula a eliminazione diretta in programma al The London GC, ad Ash in Inghilterra. I concorrenti sono stati divisi in quattro gironi composti da quattro giocatori che si incontreranno con girone all’italiana e classifica a punti. Al termine i primi due di ogni raggruppamento accederanno alla seconda fase con i quarti sabato e le semifinali e finali, per il primo e per il terzo posto, domenica 19. Difende il titolo il nordirlandese Graeme McDowell. WOODS E MICKELSON PER SALVARE LA RYDER Dopo il k.o. di Gleanegles nella 40a Ryder Cup, con tanto di strascico polemico e accuse al capitano Tom Watson, la Pga of America ha organizzato una task force per prepararsi all’appuntamento tra due anni in casa:Tiger Woods e Phil Mickelson, 19 major in due, sono stati chiamati, come annuncia la Pga, “ad esaminare l’intero processo di selezione e qualificazione, compresa la selezione del capitano”. HOCKEY GHIACCIO QUI CALDARO (m.l.) Il Caldaro taglia il difensore Steve Tarasuk e l’attaccante Pontus Moren e ingaggia il 26enne attaccante finlandese Roope Ranta. HOCKEY PISTA SERIE A (m.nan) Recupero di 1a giornata, Follonica-Bassano 3-3. Cl.: Forte dei Marmi, Trissino, Breganze e Viareggio 6, Bassano 4, Sarzana, Matera e Correggio 3, Follonica 1*, Valdagno, Giovinazzo, Lodi, Prato e Pieve* 0. (*: una in meno). HOCKEY PRATO AZZURRE Ultima amichevole in Cina per azzurre che pareggiano per 1-1, contro il Liaoling, da questa settimana raduno a Roma. KARATE D’ONOFRIO VINCE LA PREMIER A Salisburgo, ultima tappa del circuito mondiale della World Karate Federation, Terryana D’Onofrio, 17 anni, vince la Premier League della riconosciuta dal Cio nella categoria Kata Femminile Open. NUOTO MANAUDOU E LACOURT (al.f.) Florent Manaudou farà in suo esordio stagionale a Compiègne nel fine settimana mentre Camille Lacourt è costretto a rinunciare a causa dei problemi all’anca. Entrambi sono attesi al Nico Sapio di Genova (2 novembre). PERDUE LASCIA (al.f.) L’americana Lauren Perdue, oro olimpico a Londra 2012 con la 4x200 sl, si ritira a soli 23 anni a causa di problemi a schiena e gomito. Si appresta ad annunciare il ritiro anche l’australiana Alicia Coutts (3 ori olimpici e 8 mondiali). BELMONTE PER DOHA (pe.m.) Mireia Belmonte disputerà 6 gare ai prossimi Mondiali in corta di Doha: 200 e 400 sl, 200 fa, 100, 200 e 400 mx. PALLAMANO AZZURRI (an.gal.) A Solvalla (Fin) Finlandia-Italia 24-27 (11-13), nel secondo test (il primo perso 36-30) di preparazione alle qualificazioni agli Europei maschili 2018 (azzurri inseriti nel gruppo C con Kosovo e Romania). QUI CARPI (an.gal.) Il Carpi (serie A maschile, girone B) ha ingaggiato Beharevic, il bomber montenegrino ex Fasano. Un mese fa l’atleta era stato “tagliato” dalla Junior e sostituito col lituano Raupenas. RUGBY VENDITTI (ma.p.) L’ala delle Zebre e della Nazionale Giovanbattista Venditti è stato operato per togliere le placche inserite nel piede lo scorso luglio dopo la frattura del quinto metatarso subita in allenamento. Venditti potrà così iniziare l’ultima fase di recupero in vista del ritorno in campo. SCACCHI SI CHIUDE IL TORNEO A BAKU CARUANA AL PRIMO POSTO Nel torneo di Baku, circuito Grand Prix, Caruana conclude al 1° posto ex aequo con l’israeliano Gelfand. Il successo vale al 22enne azzurro un premio di 17.500 euro e 155 punti nella particolare classifica a punti del Grand Prix. Adesso pochi giorni di riposo e poi Caruana giocherà il secondo torneo del Grand Prix, a Tashkent in Uzbekistan (20 ottobre-2 novembre). SCI NAUTICO CABLE-SKI (m.l.) Alla 1a partecipazione nella Coppa del Mondo cable-ski disputata a Shanghai (Cina) l’azzurro Luca Spinelli nella finale di salto chiude al 7° posto con 52.2 m (nuovo record italiano). TRIATHLON BRAVA BONIN (al.f.) Charlotte Bonin chiude 8ala tappa di coppa del Mondo di Cartagena (Col) dominata dalla campionessa olimpica Spirig (Svi): la valdostana completa la distanza olimpica in 1h57’16”, a 1’55” dalla vincitrice. TUFFI DALLAPÈ RIENTRATA (al.f.) Francesca Dallapè è rientrata dal viaggio in Uganda e Sudan con l’associazione Acav: “Ho sempre associato questo elemento al gioco, ma per questa gente l’acqua pulita è vita”. VELA VOLVO RACE, NOTTE DURA GUIDA ALVIMEDICA (r.ra.) La 3a notte per i 7 equipaggi della Volvo Ocean Race è stata dura “Le raffiche a 30 nodi facevano saltare continuamente la barca – questo il messaggio di Francesco Vignale su Team Mapfre – non abbiamo dormito per il terzo giorno consecutivo, e non sono riuscito a preparare la cena quindi i ragazzi hanno mangiato solo cereali e barrette”. I distacchi tra le barche restano ridottissimi e sono stati molti i cambi al comando della flotta, primo, al rilevamento delle 16 di ieri,Team Alvimedica con a bordo Alberto Bolzan. Le barche navigano al largo della costa del Marocco, Città del Capo dista ancora 5.800 miglia. 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno _la dinasty veneta DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it Ma il crollo di Luxottica è causato dallo scontro in famiglia? Il titolo della multinazionale di occhiali in caduta a Piazza Affari dopo il nuovo «ribaltone» ai vertici. I mercati sono spaventati dalla guerra per l’eredità Leonardo Del Vecchio... 1 Il nome Leonardo Del Vecchio mi fa venire in mente gli occhiali. Gli occhiali mi fanno venire in mente Luxottica. Luxottica mi fa venire in mente Agordo... a proposito, dove sta Agordo? Vicino a Belluno. Non facciamo troppo i saputi, e copiamo la bella voce di Wikipedia: «Agordo è un comune italiano di 4.205 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Costituisce il centro principale della Valle del Cordevole (il cosiddetto Agordino). La legge 482/1999 ha riconosciuto i comuni dell’Agordino come zone a minoranza linguistica ladina. Agordo è sede di Luxottica, la maggiore azienda mondiale di produzione di occhiali da sole e vista. All’interno delle vecchie stalle (restaurate da Del Vecchio) di Villa CrottaDe Manzoni si trova Il museo degli occhiali “Collezione Ottiche e Occhiali-Raccolta Rathschüler-Luxottica”. Il museo comprende la collezione di Leonardo Del Vecchio, industriale dell’occhiale, e quella dell’ottico genovese Fritz Rathschuler: sono esposti più di 1200 esemplari tra occhiali, cannocchiali e binocoli, microscopi, strumenti di ottica, la produzione più significativa della Luxottica, tra i quali anche gli occhiali di Camillo Benso conte di Cavour». Del Vecchio impiantò la sua fabbrica ad Agordo perché il Comune, intelligentemente, offriva terreni a quegli imprenditori che avessero voluto impiantare lì la loro attività. 2 Come mai ci stiamo occupan- La coppia Il fondatore di Luxottica, Leonardo del Vecchio con la moglie Nicoletta Zampillo SHOCK IN BORSA IN DUE GIORNI -12% Andamento del titolo a Milano 1 ottobre -0,56% 9 ottobre +0,69% Enrico Cavatorta nominato Ceo dopo d’addio di Guerra Nicoletta Zampillo, la moglie di Del Vecchio, chiede il 25% della holding Delfin 42 do di Del Vecchio? C’è tutta una storia... Luxottica è una delle poche multinazionali italiane, Del Vecchio è famoso tra l’altro per aver tenuto lontani dall’azienda i parenti, niente figli o nipoti al comando come hanno fatto la maggior parte dei capitalisti italiani (in questo modo preparando, di solito, il funerale dell’azienda). Ma da qualche mese l’ultima moglie di Del Vecchio è partita all’attacco e vuole per sé il 25 per cento delle azioni. Ne è nata una saga famigliare con risvolti aziendali gravi: Andrea Guerra, l’amministratore delegato che era stato capace di raddoppiare il valore di Borsa dell’impresa, si è dimesso. Poco dopo si è dimesso anche Enrico Cavatorta che era stato chiamato a sostituirlo. I manager più bravi sono quelli che difendono la loro indipendenza e i manager indipendenti detestano in genere che le famiglie mettano becco nelle loro strategie. Così Luxottica è al momento senza guida, ovvero la guida lo stesso Del Vecchio, che però ha ottant’anni ed è sempre incalzato dalla moglie. I mercati temono che a un certo punto l’assalto della famiglia vada a segno e che ai ver- 40 13 ottobre -9,2% Cavatorta si dimette 38 IERI -2,9% 36 GDS tici, con la scusa della parentela, salgano degli incapaci. Il titolo, a causa di questo, è precipitato. 3 Chi dice che i figli, o la moglie, siano degli incapaci? Certo, è tutto da dimostrare. Però di solito i mercati fanno la domanda al contrario: chi dice che i figli siano capaci? 4 Raccontiamo la storia di questi figli. Sono sei figli, avuti da tre donne diverse, perché Del Vecchio è stato un grande adoratore di femmine. La prima moglie si chiama Luciana Nervo, stava vicino a Del Vecchio proprio all’inizio, primi anni Sessanta, quando Luxottica era una fabbrichetta e lo stesso Del Vecchio caricava con le sue mani sul camioncino gli occhiali che dovevano essere distribuiti agli ottici della città. Da questo primo matrimonio sono nati tre figli, Claudio, Maria e Paolo. La seconda moglie si chiama Nicoletta Zampillo e ha dato a Del Vecchio un solo figlio, di nome Leonardo Maria. La Zampillo è il motore delle difficoltà attuali. Dopo aver divorziato, Del Vecchio l’ha risposata, cioè è Zampillo la sua moglie attuale, vale a dire è lei che vuole il 25% della holding che possiede il 61,38% della Luxottica. Questa holding si chiama Delfin. C’è poi la terza donna, Sabina Grossi, che Del Vecchio non ha sposato, ma che gli ha dato due figli, Luca e Clemente. La Grossi ha avuto una parte importante nello sviluppo di Luxottica, era investor relation del gruppo, poi, durante la relazione col patron, membro del cda. Di questi sei figli nessuno finora si è interessato di Luxottica, a parte Claudio che è seduto nel board aziendale, ma ne uscirà al prossimo rinnovo. Del Vecchio credeva di aver sistemato le questioni ereditarie assegnando la nuda proprietà della Delfin in parti uguali a questi sei figli, cioè il 16,38% ciascuno, e tenendo per sé l’usufrutto. Se adesso cedesse alla moglie il 25%, il figlio avuto con la Zampillo, cioè Leonardo Maria, si troverebbe ad essere azionista di maggioranza sui fratelli. Senza contare che magari la Zampillo vorrà metter becco nella gestione già ora. Lei lo nega, ma i mercati le credono? Si direbbe di no. OGGI SUL TAVOLO DEL CDM Braccio di ferro con l’Europa per la Manovra Ok di Moody’s Sale a 30 miliardi il valore della Legge di stabilità oggi sul tavolo del consiglio dei ministri. Dovrebbe prevedere, tra l’altro, la stabilizzazione del bonus da 80 euro per i redditi inferiori a 1500 euro, 6,5 miliardi per eliminare integralmente il costo del lavoro dalla base imponibile dell’Irap, 1,5 miliardi per alimentare i nuovi ammortizzatori sociali collegati al Jobs Act. Possibile l’anticipo del Tfr in busta paga. Da dove arriveranno i soldi? Dai tagli alla spesa, dal ricorso al deficit, da entrate fiscali di vario genere. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan conferma: «L’Italia manterrà il rapporto deficit/Pil al di sotto del 3%, rispettando le regole europee», ha detto, precisando che l’aggiustamento del deficit per quest’anno è limitato allo 0,1% e che il pareggio di bilancio slitta al 2017. «Un ritardo dovuto al fatto che ad aprile, quando vennero assunti gli impegni di consolidamento, la previsione di crescita era l’1,1% più alta di oggi per il 2015: il contesto si è altamente deteriorato». C’è il rischio- bocciatura da parte della Ue, che chiedeva un intervento minore per correggere il deficit strutturale: ieri il premier Matteo Renzi ha parlato con il presidente della Commissione europea, Claude Juncker. A sostegno del governo arriva Moody’s, che conferma il rating Baa2 sull’Italia, in virtù «dell’accelerazione degli sforzi sulle riforme e della tenuta dei conti pubblici, che compensano l’impatto della ricaduta in recessione». f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 Quanto vale l’azienda? Luxottica ha sei fabbriche distribuite tra Italia, Cile, Brasile e Stati Uniti. Fattura sette miliardi di euro l’anno. Ha 70 mila dipendenti. L’ultimo utile è stato di 617 milioni. Del Vecchio snocciola numeri come questi avendo cominciato da povero orfanello, da povero martinitt. Sarebbe un peccato se il finale di una storia così non fosse trionfale. Matteo Renzi, 39 anni ANSA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 MAXI OPERAZIONE IMMIGRATI ALTRI MONDI Frontex, solo 8 Paesi pronti a contribuire con mezzi tecnici «Non basteranno» La maxi operazione Triton di Frontex, l’agenzia Ue per il pattugliamento delle frontiere, partirà il primo novembre, ma finora solo 7 paesi su 28 membri e un paese extra Ue hanno dato la propria disponibilità a contribuire con mezzi tecnici. Si tratta di Finlandia, Spagna, Portogallo, A Maltempo senza tregua Due vittime in Maremma E Grillo fa flop a Genova Nel Grossetano esonda l’Elsa: 2 anziane travolte in auto Il leader del M5S contestato. E Lui: «Renzi si dimetta» FRANCESCO RIZZO Non basta la vittima di Genova, il maltempo uccide ancora: due sorelle di 65 e 69 anni, Marisa e Graziella Carletti, hanno perso la vita ieri sera per le conseguenze dell’ondata di pioggia che ha colpito la Maremma. Mentre viaggiavano in auto, le due donne sono state travolte dalla piena di un affluente del torrente Elsa, esondato fra Albinia e Manciano, nel Grossetano. La gravità del- Rischio temporali anche oggi: già 50 milioni di danni in Piemonte, gravi disagi a Parma la situazione si comprende dalla decisione del comune di Orbetello di avvisare, via sms, gli abitanti della zona, chiedendo loro di spostarsi ai piani alti delle abitazioni. Evacuate le famiglie di quattro frazioni, 9 persone colpite da ipotermia. E così, dopo Genova - dove i disagi non sono finiti e oggi potrebbero tornare i temporali - altre aree del Paese sono in grave difficoltà. Un’ampia zona di Parma (9000 i cittadini interessati, dice il Comune) è invasa dal fango per l’esondazione del torrente Baganza (13 persone senza casa, 50 pazienti sfollati da un ospedale, problemi a comunicazioni telefoniche e web, 30 mila prosciutti persi, dice Coldiretti). Ammontano invece a 50 milioni, secondo le prime stime, i danni nel Basso Piemonte (frane, allagamenti, problemi di viabilità: la Regione chiederà un intervento straordinario del go- Beppe Grillo mostra l’Iban cui i cronisti possono fare donazioni per Genova: «Se volete una mia intervista versate qui 2000 euro», ha detto il leader dell’M5S ANSA verno). «Alle spalle di tutto c’è anche l’incuria nei confronti del patrimonio boschivo e forestale», tuona il capo dello Stato Giorgio Napolitano, additando poi «lungaggini burocratiche». Bisagno E dire che in un giorno tragico si erano mossi due comici, entrambi genovesi. Quello che va in tv (Maurizio Crozza) dona 10 mila euro alla città, quello che è entrato in politica, Beppe Grillo, scende nella “sua” Genova alluvionata. Lo accolgono male, però: «Vieni per fare passerella!», grida uno studente che spala fango. Il fondatore dei Cinque Stelle reagisce: «Io sono la politica, qui, ma non voglio scontare colpe non mie. Siamo dalla stessa parte, a spazzare mandateci Renzi». Di cui chiede le dimissioni perché «c’era già una lettera al governo delle imprese che avevano l’incarico di mettere in sicurezza il territo- rio, datata 5 agosto». La visita di Grillo suscita la reazione di Marco Doria («Ci sono persone che hanno fatto una passata veloce a dire la propria»), il sindaco di Genova, che fa il punto: «Il secondo lotto di lavori per il rifacimento della copertura del Bisagno non avrebbe evitato l’alluvione, perché c’è ancora il terzo lotto da fare». L’obiettivo è portare la capacità massima di portata a 900 metri cubi al secondo: oggi, nel tratto finale del Bisagno, è 650, durante l’alluvione ha superato i 1000. Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha annunciato che oggi si firma il decreto che entro gennaio avvierà i lavori del secondo lotto: «In 4 o 5 anni penso possa essere messo in sicurezza il Bisagno». Intanto la Procura acquisisce video pubblici e privati per ricostruire tutte le responsabilità di quanto accaduto. Olanda, Lettonia, Malta, Francia ed Islanda. Ma il numero di navi e gli aerei pronti ad essere utilizzati sono troppo pochi per l’agenzia che ha lanciato una nuova richiesta sperando in una «maggiore partecipazione», specificando che «il salvataggio delle vite è un’assoluta priorità». LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 Disponibilità di personale specializzato (debriefing e monitoraggio) è stata data invece da 10 Stati dell’Unione Spagna, Francia, Finlandia, Romania, Germania, Olanda, Svezia, Portogallo, Austria e Polonia e dai due Paesi extra Ue Svizzera e Norvegia. EMERGENZA IERI VERTICE DELL’ONU E CONTROLLI A LONDRA EXPO: NUOVI ARRESTI S Domiciliari per l’ex manager Acerbo Favorire le aziende Maltauro e Tagliabue nella gara relativa a un progetto per Expo 2015 in cambio di due contratti per il figlio. Uno da 36 mila euro, ma la vera “tangente” richiesta sarebbe stata di 300 mila. Per la Procura di Milano era questo il «metodo di lavoro» di un ex manager di Expo, Antonio Acerbo (foto), che nei giorni scorsi si era già dimesso da subcommissario e da responsabile del Padiglione Italia: con lui, sono finiti ai domiciliari un altro dirigente di Expo, Andrea Castellotti e l’imprenditore Giandomenico Maltauro, cugino di Enrico, da poco scarcerato © RIPRODUZIONE RISERVATA Allarme Ebola: un cadavere trasportato nelle vie di Monrovia in Liberia L’Ebola non si ferma: verso i 9 mila casi Un morto in Germania La vittima è un dipendente Onu. In Italia falso allarme su un aereo diretto a Pisa C’è il primo morto di Ebola in Germania e il virus, secondo l’Oms, ha raggiunto quasi i 9 mila casi (8.914) con 4.447 decessi: l’epidemia in questi giorni, però, sarebbe più lenta. Contraddizioni e allarmi continui. Per discutere dell’emergenza ieri si è riunito il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Ieri, appunto, è deceduto a Lipsia il dipendente delle Nazioni Unite ricoverato dopo essersi ammalato. L’ufficiale medico dell’Onu, 56 anni, di nazionalità sudanese, aveva contratto il virus in Liberia ed era stato trasferito per le cure nella clinica Saint Georges. La Gran Bretagna ha intanto deciso di muoversi. Da ieri sono iniziati nell’aeroporto londinese di Heathrow i controlli sui passeggeri che arrivano dai paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di Ebola. Falso allarme In una situazione di psicosi diffusa ormai anche in tutta Italia, per la paura del virus è stato sufficiente che due passeggeri — una mamma del Bangladesh e la propria figlioletta di 4 anni — accusassero un malore a bordo di un aereo diretto da Istanbul a Pisa per far scattare l’allarme sanitario con la procedura per l’emergenza all’aeroporto di Fiumicino: si è trattato di un falso allarme. Cresce, però, la preoccupazione tra i medici e gli infermieri italiani per il modo con cui si sta predisponendo il protocollo di sicurezza per fronteggiare il pericolo del virus. «Mancano le linee d’indirizzo in molte regioni e la maggior parte delle strutture non ha gli strumenti adeguati», denuncia Giosuè Di Maro, responsabile emergenza territoriale-118 della Fp Cgil medici. È rientrato, intanto, l’allarme in Belgio. Il paziente messo in isolamento all’ospedale di Bruxelles Saint Pierre non ha più la febbre. In Spagna le condizioni di Teresa Romero, l’infermiera contagiata, continuano ad essere «stazionarie nella gravità». Per combattere l’epidemia, il fondatore di Facebook di Ebola Mark Zuckerberg e la moglie Priscilla Chan hanno donato 25 milioni di dollari al Center for Disease Control Foundation. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4.447 I decessi per il virus Secondo il bollettino dell’Oms i morti per il virus Ebola sono 4.447. La mortalità è del 70% notizie Tascabili Ieri al Careggi Via libera dell’Ecofin Firenze, ospedale pubblico esegue la prima eterologa Lotta all’evasione: segreto bancario abolito dalla Ue Intensi raid aerei Usa: 21 in 48 ore Ieri per la prima volta nel reparto maternità dell’ospedale Careggi di Firenze è stata eseguita la fecondazione eterologa. Si tratta anche del primo intervento in assoluto di questo genere in una struttura pubblica italiana, apripista per gli altri ospedali dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il divieto all’eterologa. Per la coppia «numero 1» sono stati acquisiti gameti maschili da una banca del seme europea. La direttrice sanitaria Maria Teresa Mechi ha annunciato che nei prossimi giorni verrà eseguito un nuovo trattamento su una seconda coppia con gameti di un diverso donatore. La bandiera dell’Isis rimossa a Kobane: la città non si arrende La bandiera nera dell’Isis che svettava sulla collina di Tel Shahir a Kobane è stata rimossa. I difensori curdi della città siriana al confine con la Turchia, dunque, segnano una vittoria, ma i combattimenti continuano furiosi. A testimoniare la tenace resistenza curda è la foto apparsa ieri sui social network, anche se la sua autenticità non è certa. Non bastano, al momento, a far ritenere fuori pericolo Kobane, i 21 raid aerei che la coalizione anti islamisti guidata dagli Usa ha compiuto nelle ultime 24 ore. Mentre per la prima volta dal marzo 2013 aerei turchi hanno bombardato postazioni delle milizie curdo-turche nel sud del Paese, dopo aver rifiutato In alto, la collina sopra Kobane, in Siria, senza la bandiera nera (nella foto in basso) che l’Isis aveva piantato EPA nei giorni scorsi le proprie basi agli aerei Usa. Proprio vicino Washington da ieri sono i riuniti i comandanti militari dei 22 Paesi che partecipano alla coalizione anti-Isis. Intanto, a Mosul, l’importante città irachena caduta in mano agli jihadisti sono state giustiziate 46 persone, mentre a Riad, in Arabia Saudita, un cittadino americano è stato ucciso da colpi esplosi contro la sua auto in una stazione servizio. Kim Jong-un visita Pyongyang EPA Il leader nordoreano Dopo 40 giorni ecco Kim Jong-un Con il bastone Dopo 40 giorni di assenza, con annesse polemiche sulla sua capacità di guidare il Paese e pure sul suo stato di salute, il leader nordcoreano Kim Jong-un è riapparso in pubblico per un’ispezione di un complesso residenziale a Pyongyang. Ma il bastone a cui si appoggiava per camminare è destinato a far discutere. Dal 2017 niente più segreto bancario in Europa. L’Ecofin, inaugurando una piena trasparenza fiscale, ha dato il via libera allo scambio automatico di informazioni tra Paesi membri per combattere l’evasione e riuscire a tassare quei capitali che cercano di frodare il fisco. Resta per il momento fuori dall’intesa l’Austria, che ha deciso di prendersi un altro anno per applicare l’accordo. Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, presidente di turno dell’Ecofin, ha commentato: «L’Ue ha compiuto un passo sostanziale nella lotta all’evasione fiscale, un traguardo politico molto importante». 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 IN ATTESA DELL’ALBUM ALTRI MONDI Vasco fa sorprese: dal 24 nuovo singolo Vasco Rossi (nella foto) continua a fare annunci. Ieri, su Facebook, ha svelato una «sorpresa», un nuovo singolo che Re di Denari La sfida di Downey Jr «Non sono Iron Man, riscopro la semplicità» L’attore più pagato di Hollywood a Roma per il suo The Judge «Un film sul rapporto genitori-figli. Mio padre? Era uno str...» ELISABETTA ESPOSITO ROMA Senza l’armatura, Iron Man sembra trovarsi decisamente a suo agio. Robert Downey Jr, l’attore più pagato del mondo, è a Roma per presentare The Judge, il film che sarà nelle sale italiane il 23 ottobre con 300 copie e che ha scelto come esordio della casa di produzione creata insieme alla moglie, la Team Downey. Niente supereroi dunque, ma anche stavolta il bel Robert, 49 anni e non sentirli, interpreta un uomo di successo e senza scrupoli, in questo caso un avvocato. Il film, diretto da David Dobkin, al classico legal drama americano affianca, però, una complicata e commo- « madre, Elsie. Ieri a Roma non ne ha voluto parlare, ma quando morì, su Facebook lui confessò che solo grazie a lei è riuscito ad uscire dalla schiavitù della droga, dieci anni fa. E poi c’era il padre, Robert Downey Sr, cineasta della controcultura americana anni 60. Gli chiedono del loro rapporto burrascoso: «Tra padre e figlio è sempre complesso. Ma vogliamo davvero parlare di quanto fosse stronzo mio padre?». Tra Geppetto e Iron Man Il film racconta anche che cosa accade quando il senso personale di giustizia si scontra con la legge. Downey Jr, che è entrato e uscito di prigione diverse volte prima di rinascere come attore e come uomo, crede nel sistema giudiziario? «Certe storture potrebbero farlo apparire rotto ma io ci credo». Altrimenti non avrebbe fatto un film così. Non solo. Lui e la moglie hanno in programma un Perry Mason da grande schermo e «il prossimo anno vorremmo produrre un Pinocchio da girare in Italia con ambientazioni americane». Lui dovrebbe essere un insolito Geppetto. Basta Iron Man? Pare di no. Downey Jr potrebbe infatti tornare a indossare l’armatura (per qualcosa come 40 milioni di dollari) in Capitan America 3. Indistruttibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il prossimo anno voglio produrre un Pinocchio da girare in Italia ma con le tipiche ambientazioni americane ROBERT DOWNEY JR ATTORE E PRODUTTORE vente vicenda familiare da cui emerge in tutta la sua potenza il rapporto tra Downey Jr e suo padre, superbamente interpretato da Robert Duvall. «Com’è stato abbandonare i panni del supereroe? Liberatorio — dice ridacchiando — soprattutto perché sono tornato a sviluppare i personaggi, a dare valore alle storie fatte di momenti semplici. Questo film mi ha permesso di riflettere sulla famiglia». Ecco, la famiglia. Robert a settembre ha perso la Paperone Robert Downey Jr, 49 anni, attore e produttore newyorkese AFP IL NUOVO VOCABOLARIO L’EDIZIONE 2015 “CERTIFICA” LA MANIA DEL MOMENTO anticiperà l’album «Sono innocente»: il brano si intitola «Come vorrei» e dal 24 ottobre, scrive il Basco, sarà «on the air». Di certo c’è che il nuovo cd verrà presentato al Medimex di Bari, dove il rocker riceverà il premio per il miglior spettacolo dal vivo grazie al suo «Live Kom ‘014», A IL LIBRO DI SAVIANO Pure «ZeroZeroZero» diventa una serie tv Dopo «Gomorra», anche il romanzo «ZeroZeroZero» di Roberto Saviano sull’impero della cocaina diventerà una serie tv. IL MUSICAL LA FAMIGLIA «PIÙ GOTICA» DEBUTTA SUL PALCO VENERDÌ VERSO SANREMO S I primi big candidati: «Da Scanu all’Amoroso» Mancano quattro mesi al Festival di Sanremo di Carlo Conti, ma già circolano le prime indiscrezioni sui nomi che potrebbero essere tra i 16 campioni in gara. Secondo «Tv Sorrisi e Canzoni», tra i candidati ci sarebbero Valerio Scanu (acclamato a Tale e quale Show dello stesso Conti), Dolcenera, Annalisa, Kekko dei Moda’, Alessandra Amoroso (nella foto), Marco Masini, Marco Carta, Clementino (da poco eliminato da Pechino Express su Rai2), Irene Grandi e i Dear Jack Geppi Cucciari ed Elio: saranno Morticia e Gomez Addams. Sotto la locandina dello spettacolo Elio e Geppi “mostruosi”: «Noi, Addams moderni sappiamo pure ballare» DANIELE VAIRA MILANO @danvaira Non è strano vederli cantare davanti a un cimitero, scintillanti nei loro vestiti pieni di Swarovski, mentre il loro pallore cadaverico fa a pugni con le luci del palco. Non è strano nemmeno vederli dimenarsi insieme ai loro avi un po’ zombi e un po’ scheletri o vederli perfino ballare un twist. Loro sono Gomez e Morticia Addams, esponenti della famiglia gotica per eccellenza, celebrata da fumetti, telefilm e pure dal cinema. Fa un po’ più strano, invece vedere nei loro panni Elio e Geppi Cucciari, mentre si cimentano tra canzoni spagnole, arditi passi di danza e sedute spiritiche, ma d’altronde questa è la loro nuova sfida, cimentarsi in un musical. Lo spettacolo, che debutterà da venerdì al teatro della Luna di Milano, per poi proseguire la tournée in altre otto città (da Trieste a Lecce), si ispira alla versione approdata a Broadway nel 2009. In Italia la traduzione e l’adattamento sono dello scrittore Stefano Benni mentre la regia è di Giorgio Gallione. Gli abiti sono stati disegnati, invece, dallo stilista Antonio Marras. Lo spunto narrativo della vicenda è l’innamoramento di Mercoledì, 4 DIETRO LE QUINTE S La tournée Il musical debutterà a Milano da venerdì, poi sarà a Trieste, Bologna, Genova, Torino. Roma, Ancona, Firenze, Lecce. I costi variano da 23 a 49,90 euro. I 50 abiti di scena li ha realizzati la sartoria del Piccolo Teatro di Milano, usando 150 mila Swarovsky aBuenosAires «Selfie» la parola-simbolo dell’anno Nello Zingarelli entra pure «svapare» Secondo una ricerca condotta da Human Highway, gli italiani si scattano, complessivamente, un milione di selfie al giorno. Significativo che soltanto il 10% della popolazione, principalmente costituito da over 65, non sa di che cosa si tratti. Naturale, quindi, che questo neologismo derivato dall’inglese self, «sé» - ovvero il rituale di scattarsi una foto, ormai comunissimo vezzo, souvenir, strumento di promozione - entri tra i lemmi della lingua italiana di uno dei vocabolari più popolari, lo Zingarelli 2015. Diventando, in particolare, la parola dell’anno, la più simbolica tra le 144mila Il selfie-simbolo dell’Oscar 2014 AP voci e 380mila significati del vocabolario. Del resto, ormai, i selfie accomunano politici (gli Obama e Matteo Renzi), attori (Jennifer Lawrence, Meryl Streep e star assortite agli f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA la figlia degli Addams, ormai diciottenne. La giovane ha una relazione con un ragazzo «normale» dell’Ohio, che le ha pure fatto una proposta di matrimonio. L’incontro tra le rispettive famiglie si preannuncia il momento più «succoso» ed esilarante. L’avventura Elio, con relativi baffi d’ordinanza, è già concentrato sulla parte: «Non ho concetti da esporre, non c’è spazio nel mio cervello, ho usato tutto quello che avevo per imparare le battute. È una sfida difficile, un’avventura che vinceremo». Più loquace Geppi. «Non ci crederete, ma per me che sono cresciuta con Saranno Famosi, cantare e ballare su un palco è sempre stato un sogno. E poi farlo con il leader della mia boy band preferita è un’emozione indescrivibile». I due balleranno pure un tango insieme. «Ora so ballare, ma sono dovuto andare dal medico per prepararmi», sscherza il musicista, mentre la ccomica ha dovuto studiare cantto. «A 41 anni posso dire di aaver ancora potuto imparare q qualcosa. Il direttore musicalle Cinzia Pennesi mi ha seguitto come una badante, se sbagglio sarà solo colpa mia». U Umorismo, ritmo con un ttocco dark: soltanto un asssaggio di quel che sarà lo sspettacolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ma dai ! IL PAPPAGALLO CHE PARLA INGLESE TORNA DOPO 4 ANNI E SA LO SPAGNOLO Oscar del 2014) e giovani pop star (Justin Bieber). Tasse Ma l’edizione 2015 dello Zingarelli «certifica» altri nuovi termini: «svapare», ovvero la nuvola di fumo che si emette con le E-Cigarette (le sigarette elettroniche), «redditest» (il software di autovalutazione messo a disposizione dei contribuenti dall’Agenzia delle Entrate), «cachistocrazia» (il dominio dei peggiori) e «nomofobia», il timore ossessivo di non poter disporre del telefono cellulare. E, quindi, di non potersi scattare un selfie. Sarà prodotta da Cattleya e dalla francese Canal+ e la regia sarà di Stefano Sollima, che ha già diretto le versioni televisive di «Romanzo Criminale» e appunto «Gomorra». Non si sa ancora dove sarà trasmesso in italia, ma tutto lascia pensare che anche questa finisca su Sky. Ecco la casetta in cui è nato Papa Francesco Si trova in Varela 268, Flores, a Buenos Aires ed è la casetta, modestissima, in cui il 17 dicembre del 1936 è nato Jorge Mario Bergoglio. Finora tutte le biografie del Papa riportavano via Membrillar 531, come indirizzo alla nascita, ma lo storico Daniel Vargas ha scoperto la verità. A confermare la cosa è stato lo stesso Pontefice con due telefonate all’autore Mr. Chick non si aspettava che bussassero alla sua porta a Torrance, in California, con il suo pappagallo Nigel. Il volatile era svanito 4 anni prima. Ma quando una veterinaria, Teresa Micco, lo ha trovato e, grazie al chip, lo ha ridato a Mr. Chick, la sorpresa è stata doppia. Il pappagallo, che prima parlava inglese, ora imita lo spagnolo. E alla Micco ha detto: «Vengo da Panama, cosa è successo?». MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 Ariete 6- 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI Luna inadatta a chiedere, varare, fare gli splendidi. Forse è meglio aspettare, senza sfigopessimismi. Sudombelico rustico, poco aulico. L’umore è buono. E voi potete conseguire certezze, conferme, soddisfazioni. Fornicazione scrausa, però, e viaggi e sport ni. Migliorerà. La vostra economia sembra lanciare segnali confortanti, alla faccia della crisi. Risultati solidi nel lavoro, un cicinìn esanimi gli ormoni. Qualunque cosa facciate, il successo c’è. Le iniziative partono col piede giusto, la serenità giunge. Fornicazioni multiple. Non cadete nel pessimismo, non sentitevi i parenti sfigati della Piccola Fiammiferaia. Perché economia e sex confortano. Tranqui. Clienti, amici e sponsor sono utili, fiuto ed esperienza vi fanno vincere nello sport e nel lavoro. Temperatura sudombelicale bassina 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Fare i maestrini non giova. Né alla vostra immagine né al conseguimento dei buoni risultati. L’umore è grigio, the sudombelic is pink. Luna OK per lavoro, sport, amore, prove di studio. C’è qualche ansia finanziaria, ma temporanea. Modestie suine aleggiano, però. 23/9 - 22/10 Bilancia 6 Toro 7 Scorpione 7- Il lavoro stanca, l’umore sfigopenzola. Ma l’amor e il suino inside you sono in alta classifica, la sfiga retrocede, voi siete fighi. Gemelli 7 Sagittario 6- Siete fra le poche autoritas attuali dello zodiaco. Per questo oggi lavoro, colloqui, trattative riescono bene. E avete idee suine curiose. Capricorno 6.5 Giungono forse news non eccelse dal fronte economico/fiscale. Lavoro e sport con poco sprint, ormone furioso, ma forse inascoltato. Leone 6 Cancro 8 Acquario 6- MARIO GOMEZ Lavoro e sport vanno bene, il senso dell’opportunità si affina. Ma l’umor è una fetecchia e suinamente siete rozzoni. No buono. L’attaccante della nazionale tedesca è nato a Riedlingen il 10 luglio 1985. La Fiorentina lo ha acquistato dal Bayern Monaco %0(66 6#(66 %(/6 1') ""* " 1') 1 1)$*'$). 0 %0(66 1)$*'$). %0(/6 00(66 %,(/6 .* 1 ( 1)$' 06%, %+(66 1)$*'$). 60(66 %(/6 1') ""* $3 '$).* 0 %,(/6 %#(% 1)$1'( * )$"( %& $)". 1)$*'$). 0 6#(66 1 5$" 1)$' 06%, %%(66 %(66 1)$'" $1) 4 '$). 0 .* 1 ( 1)$' 06%, %(/6 0%(66 (- )0 8E:FE8 (. )) 8FJK8 C\^\e[X d`e dXo (' (. 98I@ (/ )0 9FCF>E8 (+ )* (/ )/ :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF (, )- Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 (- )0 =@I<EQ< (, )* %0(66 %(% )$$ ) ( ) 0( 2)*.$" " .)) ) Ki\ekf 8fjkX (* (/ (- )* D`cXef Kfi`ef >\efmX G\il^`X (. )+ (- )+ (0 )' (+ )+ (, (0 IFD8 E8GFC@ (/ *' )' *' G8C<IDF )) *' 8^`kXk` @c jfc\ f^^` D@C8EF IFD8 :XdgfYXjjf (. ). (0 I<>>@F :8C89I@8 )) *) IFD8 (0 )0 KFI@EF (+ (/ GXc\idf KI<EKF () )+ ), *( (0 )) .1*. (/1*0 .1)' (/1)0 M<E<Q@8 (, )( (0 ). 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Bonacossa © 2014 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Dfck\ elY` Zfe ifm\jZ` \ cfZXc` k\dgfiXc` jlc C\mXek\ c`^li\# Efi[ KfjZXeX \ jlccX M\e\q`X >`lc`X2 elY` \ g`f^^\ g` `ii\^fcXi` \ [\Yfc` jlcc\ Xi\\ Z\ekif$fi`\ekXc` [\c Efi[ \ jl 8cg`# g`fmXjZ_` jl Fm\jk :XdgXe`X2 g` jfc\ Xckifm\% 9Xi` (- )- EXgfc` (, KiXdfekX ;fgf[fdXe` :`\c` g` elmfcfj` j`e [Xc dXkk`ef jl Efi[ KfjZXeX# jlccX M\e\q`X >`lc`X \ cfZXcd\ek\ jlcc\ Xi\\ `ek\ie\ Xgg\ee`e`Z_\ kiX LdYi`X# <jk CXq`f \ Fm\jk 8Yilqqf Zfe hlXcZ_\ g`f^^`X jgXijX f cfZXc` ifm\jZ`% G` jfc\^^`Xkf jlc i\jkf [\c GX\j\% (, )+ (- Jfi^\ ;fdXe` CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX www.gazzetta.it (/ )( G<IL>@8 Jfi^\ Dopo la sosta per le nazionali, nel weekend torna la Serie A con la settima giornata. E con lei tornano in campo le migliaia di Magic-squadre di tutti i fanta-allenatori. Nella nostra sezione «Fantanews», troverete tutte le ultime notizie, le probabili formazioni, le statistiche e gli approfondimenti. 8eZfeX =`i\eq\ D@C8EF Dfjj` )!$ .1)"$ Ospite dell’emittente radiofonica «Cadena Cope», Carlo Ancelotti ha ricevuto a sorpresa, in diretta, la telefonata della moglie Mariann Barrena, che scherza (ma non troppo): «Il vero capo in casa sono io...». Guarda sul nostro sito il video con la telefonata in diretta della moglie del tecnico campione d’Europa. (. )' (/ )) C8HL@C8 E\YY`X %%(66 Il ritorno della A Tutte le fantanews per la tua squadra (. )' ><EFM8 E\m\ )!$ .1)"$ %6(66 SPECIALE Ancelotti va in radio Ma la domanda la fa sua moglie... 9fcf^eX (+ (0 Dfckf ]fik` :Xcd` 6#(66 VIDEO (. )' M\e\q`X (- )' :fg\ikf D8I@ Df[\iXk\ Zfii\ek` ld`[\ fZZ`[\ekXc` gfikXef g` elY` \ g`f^^\ jlccX KfjZXeX# jlcc<d`c`X IfdX^eX# =i`lc` m\e\q`X >`lc`X \ cfZXcd\ek\ Xckifm\ Xc Efi[\jk \ 8cg`% G` XjZ`lkkf \ jfc\^^`Xkf jlc i\jkf [\c Efi[# [\c :\ekif \ Xc Jl[% Ki`\jk\ =fik` K\dgfiXc` ) 00( F^^` Ifm\jZ` G`f^^`X %(/6 1 5$" 1)$' 0% ) 66(/6 1 5$" 1)$' 06%, 8C>?<IF 1)$'" $1) 1)$'" $1) .* 1 ( 1)$' 06%, @\i` 5 '" %6(66 0%(66 .* 1 ( 1)$' 06%, %%(/6 6(66 1)$'" $1) .* 1 ( 1)$' 06%, !'$"* 1 %(/6 %(66 %,(66 ) 14 !'$"*' %+(/6 8 :LI8 ;@ 14 !'$"*' %%(/6 %+(66 >XqqXD\k\f 6(% 1)$'" $1) .* 1 ( 1)$' 06%, .* 1 ( 1)$' 06%, 14 !'$"*' 6+(/6 .* 1 ( 1)$' 06%, $1) 60(/6 1 5$" 1)$' 06%, 1') ""* 6%(/6 ) %(/6 1') ""* $3 '$).* 0 6%(/6 Pesci 7+ Gazzetta.it Vergine 7+ RCS MediaGroup S.p.A. 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